Quello sguardo... Mi fara sciogliere prima o poi

di HanMarin99
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Letizia è una ragazza molto insicura, vive a estbourne (una piccola cittadina nei pressi di Londra) ***
Capitolo 2: *** Dimentica lo stronzo! ***
Capitolo 3: *** Una brutta notizia ***



Capitolo 1
*** Letizia è una ragazza molto insicura, vive a estbourne (una piccola cittadina nei pressi di Londra) ***


Avevo conosciuto quel tizio circa una settimana fa (il primo amico nella mia nuova città): in genere non sono una che si fida molto della gente e soprattutto una estroversa ma con lui mi ero trovata subito bene e ci eravamo scambiati il numero di telefono; ora, mentre passeggiavo nervosamente su e giù per il corridoio ci stavamo mettendo d'accordo per uscire... 
-Senti ti va di andare a prenderci un gelato?- mi chiese. 
-Ma certo avevo proprio voglia di un gelato... Conosco una gelateria buonissima se vuoi 'Conforti' la conosci?- gli chiesi ricordandomi di mantenere la calma e di non mangiarmi le parole
-Sisi ho sentito dire in giro che è molto buona... Come tutte le gelaterie italiane del resto! Non vedo l'ora i provarla di persona! Ci vediamo lì alle... 4?-
-Alle 4 allora!-
'Che bello, non mi ha sbattuto il telefono in faccia'
******
Erano le tre e cinquantacinque minuti, i mamma era fuori con la mia piccola sorellina ed un silenzio innaturale regnava nel nostro appartamento...
Ero gia pronta e stavo ammirando la mia opera allo specchio: la lunga treccia bionda mi ricadeva morbida sulle spalle, la canottiera rossa dalla profonda scollatura a V era perfettamente abbinata alle Allstars, e i leggins aderenti mettevano in risalto le mie curve generose... ad un certo punto sentii il citofono trillare.
-Chi è?
-Sono io, Niall.-
-Come fai a sapere dove abito?-
-Segreto! Dai scendi che andiamo.-
-Giochiamo a fare il misterioso? Hahaha arrivo!-
*****
Conforti era molto piena, ci mettemmo in fila e per passare il tempo iniziammo a parlare del più e del meno....
-Quali sono i tuoi gusti preferiti?-
- Fragola, Nutella e Frutti di bosco, prendo sempre questi!-
-Buoni! A me piace molto il pistacchio e la stracciatella.-
-Che schifo io odio la stracciatella!- lui fece una faccia delusa ed io scoppiai a ridere. 
Dopo aver parlato di tutte le stupidaggini possibili ed immaginabili arrivò il nostro turno: prendemmo i gelati, lui pagò ed uscimmo dalla gelateria per passeggiare lungo le vie della città.
Quel ragazzo stava iniziando a piacermi e poi sentivo di potermi fidare di lui
-Sai che ho una casa a Nettuno?  Non ci andiamo spesso, ma è molto grande ed è proprio affacciata sul mare! -
-Wow, allora potresti venire a trovarmi, ci vado tutte le domeniche per la vela.
-Fantastico!
La scuola stava per ricominciare, avrei dovuto entrare direttamente nel secondo anno e d essere "quella nuova" terrorizzava un po'...
-Oggi è il 9 settembre, fra poco ricomincia la scuola, a quale andrai?- gli chiesi speranzosa.
- Ho fatto un test per entrare in una scuola che sta vicino al centro, lo so è strano fare un test ma lì è così...- disse scoppiando a ridere.
Io lo guardai serissima e collegando le informazioni feci un sorriso trionfante
-Andrai al Sant-George?- gli chiesi con gli occhi che brillavano. 
-Si esatto.-
-Anche io! Che indirizzo hai scelto?-
-L'europeo-
Scoppiai a ridere e lui fece altrettanto
-Così stesso indirizzo?-
Annuii col capo
-Ora la tua prossima domanda sarà la classe vero?-
-Io sono nella 1B.
-Cavolo 1A.....Vabbe ci vedremo comunque.-
cominciammo a ridere: mi piaceva ridere insieme a lui.
 -Si è fatto tardi- dissi tristemente.
-Gia, ti accompagno a casa.
 Arrivammo al portone e ci salutammo con un semplice "Ciao".
Ma mentre il portone si stava richiudendo lui mi gridò
-Aspetta! Ho qualcosa per te...
E' meglio di una parola, di un bacio e di una risata, è qualcosa che ti terrà al sicuro, anche per pochi secondi ma che farà la differenza."
-Giochiamo agli indovinelli?-
Corse verso di me e mi abbracciò,  quell'abbraccio fu il piu bello e il più lungo della mia vita.
-Io amo gli abbracci- dissi 'che frase stupida' pensai arrossendo
-Anch'io. 
-Ci vediamo a scuola- dissi stringendogli la mano per l'ultima volta. 
-Non vedo l'ora.- Nota:Ho scritto questa storia in collaborazione con Courtney131love

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Capitolo 2
*** Dimentica lo stronzo! ***


Tornata a casa, mi sdraiai sul letto, poi mi accorsi che il mio cellulare stava squillando, era Erica, la mia migliore amica.
Era molto triste a causa di Tommaso, il suo ex che l'aveva lascita da poco e con una scusa a dir poco assurda.
Lui le aveva detto che la vedeva cambiata, diversa, e quindi non si trovava più bene come prima insieme a lei.
"Le solite scuse" pensai. Di sicuro aveva trovato un'altra un po' più carina e più semplice da convincere a fare certe cose.
-Te l'ho già detto, Erica.
Non sa cosa si e' perso. Io ti conosco da 8 anni e posso dirti che tu non sei il problema, anzi.
Sei una ragazza bella, simpatica e piena di vita e se quello stupido non l'ha capito, allora è peggio per lui. Ora alzati dal letto, smetti di piangere, vestiti e vieni qui. Ricordati che queste cose te le dico con il cuore. Ti voglio bene.
-Grazie Leti.
Erano le tre e un quarto e Erica suonò il citofono. Le dissi di salire e l'abbracciai cosi forte che stava per soffocare.
Parlammo a lungo, lei e Tommaso erano stati insieme per un lungo anno, quindi era dura dimenticarlo.
Io avevo gia capito da un po' che Tommaso aveva qualcosa che non andava, si comportava in modo orrendo con i suoi amici, come se fosse il migliore in tutto. Poi scoprii che aveva fatto una scommessa.
Aveva scommesso sul fatto che Erica si sarebbe concessa. Ma Erica non lo fece mai e cosi lui la lasciò e scommise su un'altra.
Decisi di non dirlo alla mia amica, era già abbastanza triste.
-E adesso si comincia con la missione "dimentica lo stronzo!"- esclamai con un largo sorriso e notai che Erica faceva lo stesso.
-Punto uno:
Comprare nuovi vestiti! Ne hai bisogno e io ti accompagnaró finche non avremo praticamente cambiato il tuo armadio! Devi sbarazzarti di ogni cosa che ti ricordi di lui- le dissi dolcemente.
-Allora il nostro prossimo passo sarà andare al centro!- gridò e vidi finalmente la gioia nei suoi occhi. Girammo per negozi e negozi cercando un bel maglioncino e dei leggins. -Come mi sta?-mi chiese esitante riferendosi al maglioncino che si era appena provata, mentre ero impegnata ad ammirare un vestito mozzafiato.
-Secondo me è meglio nero, il grigio non sta bene quasi a nessuno!- le dissi ridendo. -Hahahah ok. Glielo passai e mi misi alla ricerca di alcuni leggins. Il negozio era strapieno e mi feci spazio andando a sbattere contro tre persone cercando qualcosa che mi convincesse veramente.

Alla fine riuscimmo a trovare quello che volevamo e tornammo a casa mia. La salutai e se ne andò con il sorriso stampato in faccia.
***
E quel giorno arrivó.
Eral'11 settembre e questi pochi giorni senza Niall mi erano sembrati un'eternità.
Un'altra "bella" cosa della scuola è che per il primo giorno e per le occasioni speciali bisogna mettere la divisa... Esatto. Una divisa.
Mi infilai la camicia bianca, le calze color carne e cercai di chiudere la gonna con la cerniera che stava per cedere. Poi realizzai che era al contrario e la zip scivoló scorrevole fino alla fine. Di malavoglia mi abbottonai la giacca blu con lo stemma della scuola e, dopo essermi allacciata le scarpe con un po' di tacchetto, feci un nodo deciso alla cravatta.

Mi misi un filo di matita nera agli occhi e del lucidalabbra.
I capelli biondi mi ricadevano morbidi sulla schiena.
Va bene è arrivata l'ora di uscire, prendo le chiavi e, arrivata alla fermata, scorgo subito l'autobus che arriva. Una gran bella fortuna visto che sono in ritardo.
Arrivo in una grande sala, dove trovo tutti i miei compagni di classe e quelli di 1A.
La 1A, Niall.
Chissà dov'e finito lui?
So che è ancora presto ma deve arrivare, voglio salutarlo.

Il rettore fa un lungo discorso su di noi... Io continuo a pensare a Niall, dove sarà finito?

ANGOLO DELL'AUTRICE: Salve a tutti, scusate per il ritardo del secondo capitolo ma non ho avuto internet per un po' di tempo!
Recensite e fatemi sapere se vale la pena continuare la storia! ♥♥

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Capitolo 3
*** Una brutta notizia ***


Mi avvicinai a Erica, era seduta in seconda fila e guardava fisso in un punto con sguardo triste.
-Come va con Tommaso?-le chiesi sussurrando, mentre il rettore continuava il suo inutile discorso tutto convinto.
- Tommaso, intendi? E come dovrebbe andare? Bhè è uno stronzo, ma sono ancora molto legata a lui. Mi sembra che si sia portato via una parte di me. Sapevo di non amarlo, ma ci tenevo a lui. Mi era sembrato di conoscerlo e invece.. Erano tutte balle! Ma ancora non riesco a capacitarmene del tutto.-disse trattenendo un singhiozzo.
-Ei tranquilla, lo dimenticherai presto.
Sai esistono molti tipi come lui in giro ma pensa, c'è di meglio. C'è qualcuno di meglio e tu lo troverai, lo so. Non è semplice. Io lo aspetto da molto tempo. Sarà quella persona che sognerai tutte le notti, a cui penserai in qualunque momento. E ricorda, tu te la meriti questa persona.- Sorrise timidamente e si appoggiò alla mia spalla.

Ad un certo punto un ragazzo entró dalla porta.
Si girarono tutti mentre sgattaioló dentro la grande sala cercando di non farsi notare.
Era Niall! Finalmente era arrivato!
Si sedette nell'ultima fila e non riuscii a fare niente per raggiungerlo. Cosi decisi di aspettare la fine del discorso.
-Ed è per questo che dovete essere orgogliosi di trovarvi in questa scuola meravigliosa! Voi sapete che il vostro liceo è un misto fra un classico, uno scientifico e un linguistico. È stato un grando esperimento!
"Andiamo bene!" Pensai "Non sono per niente brava in matematica".

La divisa cominciava a pizzicare ma decisi di non perdere il mio buon umore per quel giorno e sopportai il dolore.
***
Il grande discorso finí e finalmente riuscii a salutare Niall.
-Niall! Come stai?-gli chiesi gentilmente.
-Benissimo, tu?
-Bene bene, ma cosa ti è successo? Hai fatto mezz'ora di ritardo il primo giorno di scuola!-dissi scoppiando in una fragorosa risata.
-Ti devo parlare.
-Dimmi.
-Ehm da soli...-disse guardando di traverso Erica che si era fermata ad ascoltare.
Lei si allontanò sbuffando e Niall continuó a parlare.
- Senti, mio padre ha fatto una domanda come volontario in Sudafrica.-ammise abbassando gli occhi.
-E quindi verrai con loro, vero?- gli chiesi sperando nel contrario.
-Non lo so, ma spero tanto che non lo accettino... Mi trovo bene qui, con te e con le poche persone che ho conosciuto e andarmene mi rattristerebbe molto.- mi rivelò con sguardo vago -Ma tranquilla se dovrò andare via sarà fra almeno un anno.
-Ok, dai. Non pensiamoci per adesso, un anno è lungo e possono cambiare ancora tante cose.-risposi ottimista.
-E ora chiameremo i vari studenti per dividerli nelle classi-annunciò il rettore.
Mi ero quasi dimenticata di lui.
Fece un lungo elenco di nomi che io non ascoltai, troppo concentrata a pensare. Finche sentii il nome di Erica e la salutai con la mano.
-E Niall Horan, l'untimo studente della 1A- disse il rettore con voce sollevata. Si vedeva che si era stancato di parlare.
Chiamò anche la 1B e ci avviammo verso la nostra classe.

Parlai con alcune mie compagne durante la salita delle scale e finalmente ci sedemmo ai nostri banchi.
Fra queste strinsi amicizia con Lorel e Clara, soprattutto.
Lorel si era appena trasferita a Londra e odiava la gonna della divisa, come me.
Clara era una ragazza simpatica che viveva la sua vita "alla giornata".
Tornai a casa e mi sdraiai sul letto, stanca morta.
Cominciai a fantasticare sul ragazzo conosciuto solo tre giorni prima e a poco a poco le mie palpebre cominciarono a chiudersi lentamente.

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