Angel-Devil

di 8Kanemi8
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Incontro ***
Capitolo 2: *** Arrivo... e botte! ***
Capitolo 3: *** segreti svelati! ***
Capitolo 4: *** quarto capitolo ***
Capitolo 5: *** shopping e festa! seconda parte ***
Capitolo 6: *** Telefonata e scoperte! ***
Capitolo 7: *** Sorpresa...chiarimenti e bacio! ***
Capitolo 8: *** Gatta in calore! prima parte! ***
Capitolo 9: *** gatta in calore! seconda parte ***
Capitolo 10: *** anticipazione del saggio ***
Capitolo 11: *** Tensione per il saggio!! ***
Capitolo 12: *** Il saggio! ***
Capitolo 13: *** inizio dei guai ***
Capitolo 14: *** Avvisi e Sorpresa! ***
Capitolo 15: *** Buon Natale! ***
Capitolo 16: *** voglio solo te! ***
Capitolo 17: *** Non voglio pensare ad altro! ***
Capitolo 18: *** Ritorno a casa ***
Capitolo 19: *** Addio?! ***
Capitolo 20: *** Io e Te! ***



Capitolo 1
*** Incontro ***


cap1 buono

Ciaooooooooo! Mamma come sono emozionata questa è la mia prima fan fiction….spero che piaccia^^. Accetto ogni consiglio e ogni correzione senza offendermi quindi se notate qualche errore … ditemelo^^. Adesso vi lascio alla lettura ciao un kizzullo da 8Kanemi8.

 

(1) incontro!

 

Il sole era quasi tramontato e la sala da ballo era illuminata dalla sua luce rossastra . Ormai erano ore che riprovava qui passi, quella coreografia ma non riusciva  a capire cosa sbagliava… Eppure era perfetta, ma Inuyasha non era convinto. Riprovò di nuovo, ormai era zuppo, erano 5 ore che provava.

I suoi lunghi capelli argentati erano tenuti fermi da un elastico, il sudore scivolava dai lineamenti perfetti del suo volto, la canottiera, già aderente, era resa ancora più aderente dal sudore e faceva risaltare i suoi addominali.

Le sue orecchie canine erano ritte e concentrate sulla musica i suoi occhi dorati erano fissi sullo specchio per individuare ogni minimo sbaglio. Ormai stanco decise di andarsi a fare una doccia. Inuyasha aveva 18 anni ,frequentava l’ ultimo anno di liceo dell’ istituto Sengoku, non era uno dei migliori studenti andava avanti grazie al nome del padre, alla sua società. Si, quella maledetta società che un giorno sarebbe diventata sua. Ogni giorno,ogni istante della sua vita era tormentato da quel pensiero. Il problema non era tanto di ereditare la società,ma il terrore di vivere per sempre con la donna più odiosa, più cattiva e vanitosa del mondo… Kikyo Tsuki. Erano 10 minuti che si trovava sotto la doccia a riflettere, quando le sue orecchie captarono dei passi e della musica,così decise di uscire e di rivestirsi per andare a controllare.

Erano ormai le 8:30 e a quell’ ora non c’ era più nessuno tranne lui che era il proprietario della palestra…edificio di 3 piani, piccolo regalo del padre  che sapeva l’ unica vera passione di Inuyasha era la danza.

Uscito dallo spogliatoio, proseguì lungo il corridoio, orientandosi con il suo udito sviluppato…arrivò all’ aula dove proveniva la musica. Aprì la porta e ciò che vide lo stupì: una ragazza, ballava con disinvoltura e grande eleganza, i suoi lunghi capelli color pece ricadevano lungo la schiena, il suo corpo perfetto era ricoperto da un top grigio e da un pantaloncino a ¾  rosso.

La osservò, rapito, seguiva ogni suo movimento…La ragazza eseguiva dei passi di danza classica quando, tutto a un tratto, la musica passò dalla classica all’ hip-hop rap e i suoi movimenti divennero più veloci, accompagnati da acrobazie. La  ragazza sentendosi osservata si fermò immediatamente. Affannata guardava il suo osservatore dallo specchio, mentre piccole gocciolina di sudore scendevano dalla sua fronte, per scivolare sulle guance arrossate per fatica e finire il loro tragitto sul pavimento. Inuyasha  era ancora incantato dall’ abilità della ragazza che non si accorse che si era fermata. Quando tornò con i piedi per terra istintivamente il suo  sguardo passo dallo stupito al cattivo e da sbruffone che usava a scuola contro i più deboli. La ragazza dal canto suo era imbarazzata e spaventata.

-Ehi tu ragazzina che ci fai qui? Non sai che a quest’ ora la palestra è chiusa, ed è solo disponibile per il proprietario?- Domandò sempre con l’ aria da sbruffone e con un sorriso compiaciuto per l’ imbarazzo della ragazza che  l’ affascinava tanto, anche rossa in volto era bellissima, ma non riusciva a vederla bene in faccia voleva incrociare quegli occhi.

La ragazza si girò imbarazzata ma anche arrabbiata per essere stata chiamata ragazzina e per quelle cose che lui aveva detto. Non c’erano regole che dicevano che la palestra alle otto e mezza era chiusa…Si, è vero che chiudeva alle 8:45 …Però cavolo…Era il primo giorno che entrava lì ma aveva già imparato le regole a memoria.

- Allora: io non mi chiamo ragazzina, ma Kagome Higurashi; il regolamento dice che la palestra chiude alle 8 e 45 è sono le 8:30 ; ok la palestra potrà anche essere disponibile al proprietario, ma tu chi  sei per dirmi queste cose? Solo un altro ballerino come tanti e come me e…- non finì la frase che, in un batter d’ occhio Kagome spalancò i suoi occhi poiché si ritrovò il viso di Inuyasha a tre centimetri dal suo che la guardava in modo arrogante.

- Non mi interessa il tuo nome…ragazzina. Conosco benissimo le regole e, impertinente che non sei altro, tu non puoi neanche immaginare chi  IO sia. Io ti posso cacciare e non farti mai più entrare, io sono Inuyasha Taisho, e sono il PROPRIETARIO della palestra- disse sorridendo malignamente . Kagome sbiancò….si sentì morire, non solo perché aveva offeso il proprietario, ma anche la paura di essere veramente cacciata…Quella era l’ unica palestra che avesse aule ben costruite. La danza era tutto per lei, dedicava tanto tempo ad essa e, per lei, Kagome avrebbe lasciato la scuola. Kagome cercò di dire qualcosa ma dalla sua bocca uscivano parole senza senso. Dall’ altra parte Inuyasha si sentì davvero cattivo, infondo Kagome aveva anche ragione, ma la sua reazione fu un pretesto per avvicinarsi a lei e guardarla meglio negli occhi, due pezzi di cioccolata che brillavano come non aveva mai visto nelle altre ragazze che erano state con lui. Fu anche un pretesto per sentire anche il suo odore, che si sentiva anche se coperto dal sudore e per vedere le sue labbra rosse come rose. Si, accorse che a ogni sua parola, gli occhi di Kagome si stavano comprendo di un velo di tristezza…

-anche se sei stata un impertinente e una maleducata, infondo  hai anche ragione la palestra chiude…- guardò l’ ora dal suo orologio da polso-….fra 5 minuti….quindi va a fare una doccia e corri a casa che domani le ragazzine come te hanno scuola.- le disse con voce più controllata e fece un sorriso da sbruffone, ma più dolce nel vedere gli occhi di Kagome accendersi di nuovo. Kagome prese la sua borsa e arrivata alla porta si voltò verso Inuyasha e con un sorriso si rivolse a lui

 -Grazie… e poi io sono nuova della scuola quindi entro più tardi….fiato sprecato, a te non interessa….ciao!- salutò un po’ imbarazzata per la stupidaggine che aveva detto… che se ne faceva lui di quello ke gli aveva detto? E poi era probabile che lui non andasse più a scuola.

Nel frattempo nell’ aula, sul volto di Inuyasha si dipinse un sorriso di desiderio “quella ragazza deve essere mia…..m-ma cosa dico…..stupido mezzo demone non puoi pensare a queste cose che dopo sono guai” pensò  uscendo dall’ aula. Kagome tornò a casa sua, entrò nella sua stanza addormentandosi in poco tempo…Sognando un bel mezzo demone.

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Capitolo 2
*** Arrivo... e botte! ***


cap2 buono

Ciao! che bello  sono felicissima che la prima parte sia piaciuta…sapete sono molto emozionata questa è la mia prima FF ^///^….

Ringrazio:  ryanforever e ka chan sono super felice che vi sia piaciuta….

Adesso vi lascio alla storia …..buona lettura….

 

Arrivo…. E botte!

 

Driiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiin

-Odio questa svegliaaaaaaaaaaaaa-

 Una mano uscì da sotto la coperta e spense la sveglia che ogni mattina  distruggeva i suoi sogni svegliandola. Kagome dopo aver imprecato contro questa andò a prepararsi per il suo primo giorno di scuola , indossò la sua divisa scolastica, che gli andava a pennello. Kagome aveva 16 anni, era alta e snella ma con le curve al punto giusto ed ogni cosa gli stava benissimo, aveva grandi occhi color cioccolato, delle labbra rosse e carnose e infine lunghi capelli che arrivavano alle ginocchia color  pece, era tanto bella che agli occhi dei ragazzi appariva come una dea. Finito di prepararsi scese in cucina dove la madre le aveva preparato la colazione e l’ aspettava come sempre con il suo dolce ma anche triste sorriso. Kagome era orfana di padre, e viveva nel tempio di suo nonno con la madre. Quando il nonno morì si trasferirono in America quando Kagome aveva solo 4 anni per poi ritornare per nostalgia in Giappone solo 12 anni dopo. In America Kagome aveva lasciato le sue “amiche” e suo fratello di 4 anni più grande di lei. Entrambi erano legati da un profondo affetto fraterno ma anche da una profonda amicizia, infatti quando kagome partì entrambi versarono fiumi di lacrime promettendosi di vedersi molto presto. Si sentivano tutte le sere visto che suo fratello doveva studiare per gli esami dell’ università e doveva anche lavorare e man mano le telefonate si facevano più rare. Kagome soffriva molto per questo ma sapeva mascherare bene questa tristezza solo chi era in grado di leggerle l’ anima capiva cosa provava.

Dopo aver fatto colazione lei e la madre andarono alla scuola. Kagome era emozionata ed era preoccupata. La scuola era cominciata ormai già da un mese ma non era quello il motivo che preoccupava Kagome, perché in America oltre alla sua scuola prendeva lezioni private sull’ economia,la storia, la geografia, la letteratura giapponese ed era molto preparata, tutto questo perchè sapeva che un giorno sarebbe tornata. Ma era se sarebbe riuscita a fare amicizia nascondendo la sua vera identità!

– Kagome sei sicura di voler incominciare adesso?se vuoi puoi prendere altre lezioni private e incominciare l’ anno prossimo e…..-la chiese la madre a Kagome fermandosi  d’ avanti alla porta della presidenza, ma venne interrotta

-mamma tranquilla , ne abbiamo già parlato e sono pronta e poi non farò mai amicizia se resto a casa no?- le rispose Kagome dolcemente.

Adorava sua madre era molto dolce e poteva sempre contare sul suo aiuto…

-hai ragione- e con un sorriso bussò alla porta.

 Dall’ interno della stanza si sentiva un uomo che rimproverava qualcuno e quando bussarono si sentì un – AVANTI- con voce più tranquilla. Quando entrarono il preside fece un sorriso a 32 denti…. La stanza era grande è illuminata da grosse finestre, c’ erano grandi librerie ricolme di libri e una scrivani. Dietro la scrivania c’ era il preside e di fronte a lui un ragazzo dai lunghi capelli argentati. Kagome pensò subito a Inuyasha, ma quando il ragazzo si girò per vedere chi c’ era, non apparve Inuyasha  ma un ragazzo molto simile a lui, tranne il fatto che aveva occhi di ghiaccio. A Kagome vennero i brividi solo nel guardarlo e non osò immaginare cosa avesse combinato.

-ragazzo tu resta qui non ti muovere che dobbiamo finire il nostro discorso- il preside si rivolse al ragazzo alzandosi e avviandosi nel corridoio per far da guida a Kagome.

Dopo un ora il preside la accompagno in classe

-prima di entrare le voglio dire una cosa …..che sono  entusiasta di avere una studentessa come te nella mia scuola, il tuo curriculum è semplicemente sorprendente , non avrai nessun problema per le lezioni anzi, credo che tu stia un passo avanti rispetto al programma e poi bella come sei non avrai problemi a farti amicizie- finì sorridendo

 -grazie …signor preside- disse Kagome felice ma “mmm ma io non voglio essere amica delle persone per il mio aspetto….per questo preside secondo me l’ aspetto è tutto…”pensò un po’ irritata. Il preside dopo aver bussato entrò

-Buon giorno professore….scusi la mia interruzione…-

-buon giorno …. Si figuri preside….-

-vorrei presentare alla classe la loro nuova alunna Kagome Higurashi …- Kagome entro e con un piccolo inchino e un dolce sorriso salutò

-benvenuta – si rivolse in modo cortese il professore.

Gli alunni che si erano alzati per salutare erano un po’ sconvolti , cioè sapevano che c’ era una nuova compagna molto intelligente, ma non si aspettavano lei ….una dea.

– mmmm vediamo un po’….si ecco puoi stare vicino alla signorina Hiraicotsu - si rivolse il professore a Kagome dopo aver salutato il preside …..Kagome vide una ragazza alzarsi e sorridergli, Kagome fece lo stesso e si andò a sedere accanto a lei.

-piacere io sono Sango Hiraicotsu –

-piacere Kagome Higurashi-

 

 

In un’ altra classe  V DL

Un ragazzo dagli occhi color del sole ma glaciali, entrò in classe…A prima vista neutra , ma chi lo conosceva bene sapeva che era furioso.

-Yasha è meglio che stai attento questa volta, non te la caverai come sempre- a parlare fu Miroku Humiuko migliore amico di Inuyasha.

Miroku aveva anche lui come Inuyasha 18 anni :era alto ed aveva un bel fisico, occhi blu come il mare e un sorriso perfetto e aveva i capelli legati in un corto e basso codino. Era il pervertito n° 1 della scuola, umano ed era 1 dei ragazzi più belli e impossibili. Invece il ragazzo dagli occhi color del sole ma glaciali era: Seshomaru Taisho, 20 anni, bocciato 2 volte. Fratellastro di Inuyasha e anche lui  faceva parte del gruppo. Demone completo, alto,bel fisico e come il fratello lunghi capelli argentati. Inuyasha era il bello-impossibile n°1 il  più ricercato…..mezzo demone. Alto, due pezzi di sole per occhi, fili di luna come capelli e due stupende orecchie da cane sul capo. C’ erano anche altri tre ragazzi che facevano parte del gruppo, ma si trovavano in un’ altra sezione. Erano: Kouga, Hojo e Naraku, tutti e sei formavano i “ devil ” una banda di teppisti della scuola….il loro nome proveniva dal soprannome di Inuyasha, il loro capo, che era soprannominato il Diavolo.

-Signor Taisho si può accomodare gentilmente?- chiese il professore con paura e rassegna poiché già conosceva la risposta

– No!- ecco appunto

–Yasha esci…dobbiamo fare 2 chiacchiere- disse con calma Seshomaru

-No!- rispose tranquillo Inuyasha incrociando le gambe sul banco.

Sapeva come sarebbe andata a finire: avrebbero litigato, sarebbero finiti dal preside che avrebbe chiamato loro padre, quindi rimproverati e minacciati.

–Yasha non era una domanda…- si rivolse tranquillo Seshomaru

-…era un ordine- si alterò poiché stava perdendo la pazienza.

- avanti stia calmo signor…- cerco di intromettersi e calmarli il professore ma fu gelato dalla sguardo di Seshomaru. Inuyasha si alzò con un sorriso maligno

–come al solito…. Dai Yasha non andare….finirai nei guai-

-stai zitto Miroku…guaio peggiore che sposare una mummia ….non esiste. E poi al massimo mi beccherò una bella strigliata da mio padre- disse prima di uscire con suo fratello o meglio fratellastro.

 

III AL

Le prime 2 ore, per Kagome e Sango, passarono velocemente. Kagome era felicissima, aveva fatto subito amicizia con Sango che, oltre a essere dolce, era bella e intelligente. Sango aveva anche lei 16 anni. Era alta, snella e elegante, aveva lunghi capelli casta e occhi del medesimo colore. Dopo aver salutato il professore di storia, le due ragazze si stavano dirigendo verso il corridoio per l’ intervallo, ma si bloccarono nel sentire delle urla e uno schianto provenienti dal cortile. Poiché la loro aula affacciava proprio lì, corsero alle finestre e quello che videro lasciò Kagome impietrita…. Due ragazzi si stavano ammazzando di botte.

–Perché nessuno li separa, si faranno del male- chiese preoccupata Kagome a Sango che guardava la scena tranquilla

–se erano umani allora si che si farebbero fatti male con quelle botte, ma vedi sono dei demoni e questo è anche un motivo per qui nessuno li separa… non hai mai visto dei demoni Kagome?-

-si da piccola… ma in America non ci sono molti….e se ci sono studiano…-

-capisco- rispose Sango guardando ancora la scena.

–Allora…- riprese poi Sango

-…quello la giù in piedi è un demone completo ed  è Seshomaru e quello nel muro è Inuyasha un mezzo demone, loro sono i fratelli Taisho, ogni loro litigata è così- le spiegò Sango

– I-Inuyasha Taisho hai detto?-

-Si perchè? Lui è suo fratello insieme a altri 4 sono i belli-impossibili della scuola, i bulli per eccellenza, i Devil!- le spiegò ancora una volta Sango con aria sognante.

Kagome tornò a guardare la scena “ Inuyasha…..ecco perché Seshomaru gli assomiglia sono fratelli! Oddio e stiamo nella stessa scuola, io e quell’ antipatico, sbruffone,riccone e figlio di papà nella stessa scuola… e io che credevo che non andasse  a scuola. E poi sarei io la ragazzina, parla lui che sta facendo a botte con suo fratello” pensò arrabbiata.

Poi qualcosa attirò la sua attenzione …..dei ragazzi stavano scommettendo su chi avrebbe vinto tra i fratelli che si stavano picchiando.

-Secondo me oggi Inuyasha le prende- disse uno

–Naaaaaaaaaaa!  Ma che dici farà come al suo solito….prima fa vedere che le prende e poi colpirà Seshomaru…anche se mezzo demone è molto forte rispetto agli altri bastardi come lui…- questa frase mandò in tilt il cervello di Kagome “ ma come si permette? Bastardo ci sarà lui!”

–ehi….-Kagome stava per rispondergli male, ma un movimento attirò la sua attenzione….Inuyasha aveva colpito il fratello gettandolo  a terra…..le previsioni di quel ragazzo erano giuste. Inuyasha stava per attaccare di nuovo , ma arrivò il preside

-ADESSO BASTA! voi due smettetela e in presidenza….- si rivolse ai fratelli poi si rivolse all’ intera scuola con voce forte e arrabbiata

-TORNATE A STUDIARE CHE L’ INTERVALLO E LO SPETTACOLO SONO FINITI!- tutti tornarono nelle aule brontolando, perché non sapendo come sarebbe andata a finire la lotta,le loro scommesse erano saltate…

“ben vi sta” pensò Kagome contenta e con Sango tornò al suo banco aspettando il professore. Nel frattempo i due fratelli si alzarono e si guardarono sorridendo e con il preside si avviarono in presidenza.

-Mi dite perché vi dovete sempre picchiare?ma non vi stancate mai?- chiese il preside

–adesso mi ritocca chiamare vostro padre! E lo sapete che non vi conviene… e poi non è meglio se vi calmate?- i due ragazzi sbuffarono.

Inuyasha e  Seshomaru permettevano al preside di parlagli così perchè: 1) conosceva la loro storia visto che il padre gli aveva raccontato tutto, 2)perché era un amico del padre e 3) perché per loro era come un nonno.

-Si Signore – risposero entrambi  con aria annoiata, seduti in modo scomposto sulle sedie.

-Tanto lo so che non vi calmerete e la prossima volta sarà così…quindi potete andare…ma….va bhè niente, tanto so che non mi state ascoltando- Inuyasha e Seshomaru si alzarono, sorrisero al preside per ringraziarlo e uscendo lo salutarono alzando una mano.

 

 

 

 

 

Il mio angoletto :

Fineeeee! Forse è un po’ troppo lungo, anzi senza forse, è troppo lunga e  la storia per il momento è noiosa lo so! Però serve per far capire delle cose che avverranno più avanti…. Se siete curiosi continuate a seguire!!:D…..un Kizzullo da 8Kanemi8

 

 

Prossimo capitolo:

segreti svelati!

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Capitolo 3
*** segreti svelati! ***


3 cap buono

Eccomi qua con il terzo capitolo…..mamma che emozione …. Sono contenta che piaccia, ma che dico contentissima. Adesso passo ai ringraziamenti:

 

makiolina: hai assolutamente ragione sono molto ripetitiva, lo dice anche la mia prof di italiano, ma non so come fare ad eliminare questo brutto vizio, hai ragione anche sulla descrizione più approfondita dei  personaggi, hai anche ragione sui capelli di Kagome, perfettamente ragione e mi sono stupita anche io rileggendo in quanto a me non piacciono i capelli molto lunghi….. ma comunque ho intenzione di…… e se continuerai a leggere lo scoprirai. Hehehe. Sulla storia di tempisti lo so ne ho lette molte anche io… il fatto e che io avevo questa storia in mente già da molto. Comunque grazie mille per i tuoi appunti, così mi sono accorta dei miei errori…grazieee. se trovi qualche altro errore non esitare dimmelo subito. Comunque grazie mille e sono felice che la mia storia ti piaccia. Ciao kizz

 

Dolce Sango91: super ragione :P….ma ho subito provveduto…grazie mille.

 

ka chan: ciaooooo, sono felicissima di sapere che ti piacciono questi capitoli e spero che ti piacerà anche il resto della storia… grazie per il complimento ….ma sbaglio anche io ^///^…ho aggiornato solo adesso per vari motivi  spero di essere veloce anche per i prossimi :D….grazie ancora kizz.

 

ryanforever: aggiornato!!! Non smetteranno mai di litigare….però scoprirai che in fondo, ma molto in fondo Seshomaru vuole bene a Inuyasha :D! grazie di seguire la mia ff….kizz.

 

Bchan: hai ragione…..infanti mi sono infuriata moltissimo perché al mio pc piace il nome Sagome e mentre io scrivevo Kagome lui rimetteva Sagome ….sono pazza lo so perché non è normale che una persona litighi con il proprio computer, ma non ci posso far niente . grazie mille di seguire la mia ff e sono felicissima che ti piaccia. Ciao kizz.

 

 

(3)Segreti svelati!

 

Il resto della giornata passò velocemente, Kagome e Sango non facevano altro che parlare ed era stata una fortuna che i professori non le avessero riprese. All’ uscita della scuola tre ragazze salutarono Sango.

- Ciao Sango!- salutò una ragazza dai capelli castano scuro, occhi del medesimo colore che mettevano allegria, alta  e molto carina.

-Ciao Rin –

-Chi è questa ragazza? Sei nuova vero non ti ho mai visto!- chiese con gentilezza

-Scusate  ve la presento. Lei è Kagome Higurashi e da oggi frequenterà questa scuola e la mia stessa classe….si è trasferita qui dall’ America….parla perfettamente la nostra lingua perché è di origini Giapponese e poi ha preso lezioni di giapponese lì in America –

-wow- esclamarono le ragazze in coro

–piacere io sono Rin e frequento il secondo anno–

-piacere io sono Ayame e anche io frequento il secondo anno io e Rin stiamo nella stessa classe– la salutò una ragazza dai capelli rossi lunghi fino alle spalle, occhi color dello smeraldo e un fisico da atleta

–ciao io invece sono Tomoko e frequento il primo anno e sono la cugina di Ayame,molto piacere- l’ ultima a presentarsi fu una ragazza non molto alta ma con un bel fisico ….aveva capelli biondi legati in due code basse e occhi azzurri come il cielo

–ciao ragazze il piacere e mio- disse Kagome contenta “ e io che mi facevo problemi!!!” pensò soddisfatta del suo primo giorno.

A un tratto l’ attenzione delle ragazze venne attirata dal rumore delle moto e dei gridolini delle ragazze della scuola, poiché sei ragazzi bellissimi stavano per uscire dal cancello della scuola, ma uno di loro si fermò e guardò in direzione delle nostre ragazze. Nonostante il casco Kagome riconobbe Inuyasha e senza pensarci alzò una mano come segno di saluto, ma Inuyasha partì senza ricambiare.

 “Quello  stupido maleducato prima fissa e poi non saluta, ma come osa? Stupido!ma è anche probabile che non stesse guardando me in questo caso che FIGURA!!!”. I pensieri di Kagome furono interrotte dalle voci delle sue nuove amiche

-M-ma Kagome conosci già Inuyasha?, cioè lo hai salutato, ma ti rendi conto Inuyasha Taisho ha guardato da questa parte che emozione…-a parlare fu Tomoko  che continuava a saltellare felice

-No non me ne rendo conto!-esclamò glaciale

-Kagome devi sapere che Tomoko ha una cotta per Inuyasha…-spiegò Sango ridacchiando-

-e a te piace Miroku –dichiarò Tomoko

–m-ma non è vero assolutamente no!a me non piace quel pervertito- cercò di giustificarsi ma era tardi il suo rossore faceva capire il contrario

-comunque sei fortunata Kagome…..chiunque darebbe tutto quello che possiede per uno sguardo  di Inuyasha… il bel capo!– a parlare fu Rin che ridacchiava ancora per la litigata fra Tomoko e Sango

–No Rin. Non mi sono beccata un bel niente…..e poi perché il Capo?non mi sembra che sia il più grande-

-si è vero….ma Inuyasha è il più bello- impossibile di tutto il gruppo dei Devil, che deriva dal soprannome di Inuyasha  il Diavolo, perché litiga sempre con tutti e per tutto,sfrutta le sue conquiste per poi abbandonarle- spiegò Tomoko

– caspita! Ma nonostante tutto, nonostante siano i più belli, i più cattivi, i tosti della scuola……a me non importa. Si viene a scuola non per essere inferiore a qualcuno , soprattutto a quello stupido senza educazione – disse arrabbiata Kagome.

–Detto ciò perdonatemi ma devo scappare, grazie per la piacevole giornata, ciao- disse uscendo dal cancello di scuola salutando le ragazze con la mano.

–ciao- salutarono tutte

–quella ragazza è strana ma è simpatica- esclamò Ayame

–si….anche se da quello che mi ha raccontato ha avuto un’ infanzia difficile! Ma adesso ci siamo noi giusto?- chiese con felicità Sango

–giusto!!- esclamarono le altre ragazze mentre si incamminava verso le loro case.

 

Quello fu il primo giorno di scuola di Kagome e il resto della settimana andò avanti così. In palestra Kagome cercava sempre di evitare Inuyasha e ci riuscì alla perfezione. Non sapeva neanche lei perché lo evitasse, e anche se non lo conosceva quel ragazzo la intrigava. A scuola lui e suo fratello non facevano altro che litigare tutti i giorni e quello che dava fastidio a Kagome e che, i ragazzi che assistevano allo “scontro”, scommettevano sempre su chi sarebbe stato il vincitore e, per questo un giorno, Kagome prese discussione con un ragazzo, ma fu calmata dalle sue amiche. Ormai passava tanto tempo con loro e soprattutto con Sango che, in una sola settimana, diventò la sua migliore amica…. Si dicevano tutto e anche Sango venne a conoscenza del suo segreto…si fidava di lei ed era sicura che non era come le sue amiche Americane che la sfruttavano per il suo segreto.

 

Tempio Higurashi

 

-mamma sono a casa!-

-oh ciao cara come è andata oggi a scuola?-

-oh benissimo…aveva ragione il preside sono molto avvantaggiata rispetto al programma ed è un vantaggio per me, e le mie amiche sono fantastiche- esclamò felice Kagome

-Ne sono felice piccola mia….Oh dimenticavo ha chiamato tuo fratello ti cercava- disse la madre mentre tornava in cucina.

A Kagome si illuminarono gli occhi , suo fratello Shota era per lei: non solo suo fratello ma anche il suo migliore amico

–corro a chiamarlo – disse risalendo le scale di corsa ma la madre la bloccò.

-No Kagome! Mi ha detto di dirti che se c’ è la fa ti chiama lui stasera, poiché oggi lavora- le spiegò la madre

-oh giusto oggi è il suo giorno di lavoro-disse con tristezza

-allora vado a preparare il borsone ….vado in palestra ad allenarmi-

-ma tesoro non mangi?-

-no mamma non ho molto appetito e poi non vedo l’ ora di ballare…. Davvero stai tranquilla.- fece un sorriso e risalì le scale ma quel sorriso era triste….e anche tanto.

Suo fratello le mancava “piccola mia ti conosco come le mie tasche, lo so che sei triste, ma vedrai presto si risistemerà tutto” pensò la madre tornando in cucina .

 

Dopo aver salutato la madre Kagome si avviò alla fermata del bus, per prendere l’ autobus che l’avrebbe portata alla palestra. Si infilò le cuffiette “speriamo che anche oggi non incontro Inuyasha non so cosa dirgli se mi  vede….solo Sango sa , mi fido solo di lei”pensava mentre guardava il paesaggio scorrere veloce dal finestrino. Arrivata si cambiò e andò nell’ aula che aveva da una settimana affittato, la più bella, luminosa, e grande che c’ era, nessuno l’ affittava perché troppo costosa. Kagome invece non ebbe problemi ad affittarla perché era ricca ma nessuno lo sapeva oltre alla madre, a  suo fratello e adesso anche Sango. Non voleva che si sapesse in giro perché aveva paura che, come in America, le persone diventassero sue amiche solo perché era ricca per questo odiava i soldi. Li aveva ereditato da suo padre che morì quando lei aveva solo 8 anni. Lei era la figlia legittima di Choshi Higurashi mentre Shota era il figlio della sua seconda moglie. In poche parole la madre di Kagome era in realtà la sua matrigna, e suo fratello era in realtà il suo fratellastro.

Ereditò tutto Kagome, non perché il padre non amasse la sua seconda moglie e suo figlio, ma perché insieme avevano deciso di far ereditare i soldi a lei…. E sapevano che Kagome non avrebbe speso i soldi per i suoi capricci, ma per fare solo del bene. Infatti quando Shota si iscrisse all’ università Kagome gli offrì aiuto ma lui rifiutò dicendole che un giorno gli sarebbero serviti….così Kagome, con una piccolissima parte dei suoi soldi, regalò a suo fratello una piccola casa e affittò quell’ aula.

Dopo aver messo il suo cd preferito e dopo aver fatto riscaldamento iniziò a ballare…..ballare per lei significava dimenticare tutti i problemi e svuotare la mente.

 

Nel frattempo nello spogliatoio degli uomini.

Due ragazzi: uno con capelli scuri legati in un codino basso e occhi blu e l’ altro lunghi capelli color della luna e occhi color del sole si stavano cambiando e si, raccontavano storie ridendo come pazzi

-hei! A proposito ….l’ hai più vista quella ragazza che aveva attirato la tua attenzione fuori scuola una settimana fa?- chiese Miroku

–chi scusa?- Inuyasha aveva capito di chi parlava…Kagome, colei che da giorni volava tra i suoi pensieri, ma fece finta di non ricordarsi  e si avvio verso il corridoio…

- dai non fare il finto tonto….lo so che sai di chi stò parlando-(XD che gioco di parole nds)insistette Miroku

-ma se è passata una settimana come vuoi che me la ricordi.-insistette ancora Inuyasha pregando che cambiasse discorso “però cavolo ha ragione una settimana che non la vedo……meglio no? Chi se ne frega di quella….certo il suo sorriso mi scioglieva…. Ma cosa dico….non mi può piacere una che conosco solo da 1 giorno e che non ho più rivisto….come ho detto piacere? Ma sono idiota? E credo proprio di si lei non mi piace, lei non mi piace… lei”

-hei Yasha ma che fai ti addormenti?-

-o scusa stavo pensando-

-a quella bambolina vero?- Miroku fece la faccia da maniaco che voleva sapere tutto

–hahahaha tu sei fuori- Inuyasha ridacchiò nervosamente e questo non sfuggi a Miroku…

“hehe lo sapevo”pensò divertito.

 Inuyasha inserì il cd e entrambi dopo essersi riscaldati incominciarono a ripetere la coreografia.

Miroku rideva anche se sbagliava a differenza di Inuyasha che si arrabbiava. Inuyasha  conobbe Miroku in primo superiore e divennero subito amici, per poi diventare migliori amici. Si conoscevano perfettamente, si raccontavano sempre tutto e inoltre Miroku e Inuyasha condividevano la stessa passione : il ballo.

-Credo che per oggi basti…..dai Yasha la riproveremo domani- disse Miroku esausto

–No Miroku! Manca un mese più una settimana al saggio e questa dannata coreografia non ha stile.-

-Dai Yasha , adesso sei stanco….domani avrai la mente più lucida  per capire dov’ è il problema….adesso facciamo una bella cosa…andiamo a prendere qualcosa da bere e da mangiare alla macchinetta poi ci facciamo una bella doccia, torniamo a casa ci prepariamo e andiamo a rimorchiare qualche bella ragazza….che ne dici?-chiese speranzoso, Inuyasha sbuffo e poi sorrise

-Ok mi hai convinto, però stasera niente ragazze sono troppo stanco….che ne dici invece di una bella birra!?- propose Yasha con un sorriso che diceva: o fai come ti dico o non se ne parla. Miroku lo guardo triste

–m-ma…..sei un guasta feste Yasha ….e va bene facciamo come dici tu… però adesso la barretta di cioccolata me la offri tu e anche la birra stasera.- rispose offeso e incominciò a comportarsi da bambino.

Camminavano tranquilli per il corridoio parlando del più e del meno quando…

-Yasha ho sentito da dei ragazzi del corso di classica che l’ aula come la tua è stata affittata…e sai chi è?-

-si lo so…. È una settimana che cerco di scoprire chi è ma non lo becco mai… alla reception non mi possono dire di chi si tratta-

-come no? E –e scusa perché?-

-perché i dati li conserva tutti mio padre-

-capisco….comunque perché parli al maschile e se è una ragazza?-

-hahahahah Miroku non credo….-

-davvero? Allora perché non provi a guardare?- i ragazzi si trovarono di fronte all’ aula senza che se ne accorgessero.

Inuyasha si girò lentamente e ne rimase incantato…era lì, che ballava, sudata e concentrata come la prima volta che la vide….era bravissima…

-è lei!- “oh kami finalmente!” disse e pensò Inuyasha

–ah! Lo sapevo che te la ricordavi!- disse fiero Miroku

 -sta zitto Miroku –gli ordinò Yasha mentre entrava nell’ aula.

La guardò ballare ancora per un po’, poi

-Ehi! Ragazzina che ci fai qui? Non sai che quest’ aula si deve affittare?- disse Inuyasha finto arrabbiato, ma in realtà era incredulo “come può permetterselo?”

-oh guarda chi si rivede- esclamò Kagome “cavolo mi ha beccato e adesso?”

–non hai risposto la domanda-

-ballo no?-

-non prendermi in giro …perché sei in quest’ aula?-

-io non prendo in giro…- disse vaga Kagome

–lo fai a posta? Ragazzina impertinente?- si avvicinò Inuyasha a lei, ancora una volta i loro visi si trovarono a pochi centimetri l’ uno dall’ altro. Kagome divenne rossa un po’ per l’ imbarazzo “oh kami quanto è bello da vicino”  e un po’ perché si stava arrabbiando “ma che vuole? Ragazzina a me?”

–ragazzina a me? Non sono io quella che litiga tutti i santi giorni con mio fratello!-

-non sono affari tuoi di quello che faccio con mio fratello-

-ALLORA SMETTI DI CHIAMARMI RAGAZZINA!CHE NE SAI TU DELLA SE SONO UNA RAGAZZINA O NO!- si infuriò Kagome.

Inuyasha non fece la piega,non si mosse ma sorrise…

-bel caratterino- sussurrò senza pensarci in modo che lo sentisse solo lei.

Kagome arrossì “ e mai possibile che non si è spostato neanche di un centimetro?” Inuyasha si allontanò un po’ – fatto sta che non mi hai detto come mai sei qui- chiese ancora Inuyasha.

Questa volta fu Kagome che si avvicinò a lui e sussurrò

–non sei ricco solo tu! L’ ho affittata!- dicendo questo uscì salutando Miroku con un sorriso e lasciando un Inuyasha alquanto sbalordito nell’aula.

“ricca…Ha un bel caratterino…Quando mi sono avvicinato mi sono perso nei suoi occhi ed è molto carina quando arrossisce…Deve essere mia voglio sentire quel corpo sotto il mio…Ecco è solo un desiderio di sesso…Non è una cotta quella che ho meno male”.

Miroku vedendo che il suo amico non si muoveva gli si avvicinò

–Yasha stai bene? Si può sapere cosa ti ha detto?- ma Yasha non rispose

-allora amico…Se a te non dispiace me la prendo io…AGGLIAAAA…Ma sei deficiente?- Miroku si era beccato un bel pugno in testa da Inuyasha e non ricevette neanche la risposta…

“so a cosa pensi amico mio lo leggo dal quel sorriso che hai…..ma ti assicuro che il tuo non è un desiderio ma è una cotta si vedeva mentre la fissavi! Conoscila prima e vedrai che non ti staccherai più da lei ….sei già geloso! Mi hai fatto male questa volata” pensò Miroku…

- Miroku muovitiiii!-

-arrivo- e uscì dall’ aula di corsa.

 

 

 

 

Fineeeeee: ciao scusate il ritardo ma ieri ho avuto da fare e poi la sera c’ è stato un temporale e per 2 volte il pc si è spento……..spero che vi piaccia anche questo capitolo :D:D:D….. che è anche un pokettino più lungo…..un kizzullo da 8Kanemi8..

 

Prossimo capitolo:

(4) shopping e festa!

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Capitolo 4
*** quarto capitolo ***


ok

 

(4)shopping e festa! Prima parte

 -Stupido autobus….. è già mezzora che aspetto e ho dimenticato anche il cellulare a casa ma che scema che sono!e in più in questa zona non passano i taxi! Che rabbia- Kagome era furiosa non solo perché l’ autobus era in ritardo ma anche perché poco prima aveva svelato il suo segreto a Inuyasha l’ultima persona, dei suoi pensieri, a cui l’ avrebbe raccontato.

Ormai il danno era fatto e la possibilità di rimediare era una sola: parlare a Inuyasha e persuaderlo a non raccontare niente a nessuno. Adesso il problema era un altro: Sapeva già che se si ritrovava a parlare con lui non sarebbe riuscita a mantenere il controllo. Troppo concentrata nei suoi pensieri non si accorse che una persona si era avvicinata a lei e la fissava.

-ahhhhhhhhhhhhhhhhhhhh- (sarebbe un urlo ^///^’)

-INUYASHA  MA SEI DEFICIENTE? MI HAI FATTO PRENDERE UN COLPO-

-HEI! Abbassa la voce così mi rompi i timpani!-

-Scusa se mi sono spaventata!….. ma ti rendi almeno conto che non è normale spaventare le persone in questo modo, soprattutto se sono distratte!-

-spaventare? Ma se hai fatto tutto tu? La colpa è tua se non hai sentito il motore della moto!Io ero venuto a chiederti se andava tutto bene!?-si arrabbiò lui

-vuoi sapere la risposta? Bene! No! non va affatto bene…..l’ autobus mi ha dato buca, ho dimenticato il cellulare a casa, non so come tornarci e in più ti ho rivelato una cosa che non dovevo dirti- Kagome era ancora più furiosa e tremava

-cosa non dovevi dirmi? Che sei ricca?  Scusa che male c’ è?-chiese Inuyasha alterato

-che male c’ è? Mi chiedi che male c’ è? Ma non ti rendi conto che le persone ti sono amiche perché sei ricco?e non perché tengano veramente a te!-

-non puoi parlare così dei miei amici tu non li conosci!- Kagome spalancò gli occhi….era vero lei non li conosceva come si era permessa di dire quelle cose?…..forse gli amici di Inuyasha non erano come le sue amiche Americane.

-scusa hai ragione ….no-non volevo offenderti- disse seriamente dispiaciuta

 -dai sali su!-la invitò Inuyasha

 -co-come?-

-vuoi aspettare in eterno l’ autobus? Se è così io vado-disse infilandosi il casco

-no aspetta- esclamo Kagome salendo sulla moto

- ecco metti questo e tieniti forte!ah dove vivi?-le raccomandò e chiese Inuyasha

- ei guarda che io non ho paura della velocità!….comunque abito al tempio Higurashi…..grazie- Inuyasha non rispose ma aspettò che Kagome si mantenesse per partire.

In poco tempo arrivarono al tempio, per tutto il tragitto Inuyasha provò una strana sensazione nel sentire il calore emanato dal corpo di Kagome sulla sua schiena e anche Kagome provava le sue stesse emozioni.

- Eccoci - disse Inuyasha

 - grazie mille per il passaggio- ringraziò Kagome

-figurati -

 - ah Inuyasha- lo chiamo Kagome prima che lui si infilasse il casco

-dimmi-

-ti prego non dire a nessuno il mio segreto- lo implorò Kagome.

 Inuyasha la guardò era bellissima…si perse  nei sui occhi e trovandoci solo tristezza

-per favore- due semplici parole che mandarono in tilt il cervello di Inuyasha che dopo le sorrise

 - stai tranquilla il tuo segreto è al sicuro con me- Kagome sorrise felice

- ti avevo giudicato male… non sei poi così male- sghignazzò Kagome

- hei guarda che io sono cattivissimo. Sono il più bello e cattivo della scuola- gli ricordò Inuyasha -certo certo, ma non sei l’unico sulla terra hahahah- lo prese in giro lei…

-ehi così mi offendo…adesso vai i tuoi genitori saranno preoccupati!-gli disse Inuyasha facendo finta di offendersi poi gli sorrise

- vado! Ciao e grazie ancora…e se la prossima mi vedi a scuola un saluto non ti rovina la reputazione!-

 - io saluto chi mi pare!ciao- Inuyasha accese la moto e partì.

“ in fondo non è male sa essere anche gentile….ma mi potrò fidare di lui?” sorrise a quel pensiero e entrando in casa chiamò la madre che fu contenta di vederla sana e salva

 -ma cara che fine avevi fatto?- chiese poi

- scusa mamma ma l’ autobus non passava e un amico mi ha dato un passaggio-

 - amico eh?-

-si mamma …solo amico-

-scherzavo dai vieni a mangiare che è pronto-

 -ooooooooook-

 

_____________________

Nel frattempo Inuyasha arrivato a casa e si stese sul suo letto ripensando a tutto quello che gli era successo quel giorno…aveva provato una strana sensazione nel vedere quegli occhi che lo catturavano sempre …così tristi, si sentiva bene quando lei gli sorrideva “devo chiamare Miroku lui mi saprà dire che mi sta succedendo”.

Lo chiamò e gli spiegò tutta la situazione facendo giurare a Miroku di non dire niente.

-Yasha ….il tuo è un colpo di fulmine…..ecco perché lei ti è piaciuta tanto già dalla prima volta che l’ hai vista- gli spiegò Miroku

 -No-

- ma perché sei così testardo?-

- no Miroku a me Kagome mi attrae solo fisicamente-

- si si certo-

 - Miroku ti rendi conto che io non mi posso innamorare? Non solo perché il mio futuro è già deciso….ma perché perderei la reputazione di bello e soprattutto di impossibile- spiegò Inuyasha…..dall’altro capo del telefono non ci fu risposta

-Miroku ci sei?-

- Yasha e questi sono i motivi? Fai una cosa buona per tutti e mettiti l’ anima in pace ammettendo i tuoi sentimenti….alcune volte  Yasha non ti capisco, tu critichi tuo padre perché pensa solo a se stesso e alla sua fama, bhè in questo momento sei come lui….adesso ti lascio riflettere e quando hai capito cosa provi fammelo sapere-

Miroku attacco senza aspettare la risposta….Inuyasha aveva ascoltato tutto in silenzio , senza parlare “oh Kami quanto ha ragione”  si alzò dal letto e si avvicinò alla parete dando un pugno e provocando una crepa….quel muro era il suo punto di sfogo ogni qual volta che era arrabbiato tirava un pugno e una parte della sua ira spariva. Poi torno sul letto e pensò alle parole del suo amico.

 

_________________________

-pronto?-

-Sango sono Kagome!-

-oh ciao Kagome, ti ho provato a chiamare al cellulare , ma nessuno rispondeva-

- si lo avevo dimenticato a casa, per questo ti ho richiamato….mi volevi dire qualcosa?-

-visto che domani è sabato e abbiamo rotazione a scuola ti va di andare a fare shopping tutto il giorno e poi andare a una festa la sera?-

-ma si certo! Che bella idea…..passo io per casa tua-

- ok allora vieni per le 10…un bacio a domani-

-ok un bacio-

Kagome riattacco contenta….si sarebbe scatenata nel fare shopping  e soprattutto la sera. Si affacciò alla finestra della sua camera respirando a pieni polmoni l’ aria di settembre che si stava facendo più fresca  per l’ arrivo dell’ autunno. Si l’ autunno, in quella stagione le foglie degli alberi sarebbero diventate rosse e gialle per poi cadere e lasciare i rami degli alberi muoversi al  vento. Kagome sorrise e chiusa la finestra andò a dormire.

 

___________________________________

Sabato ore 9:00

- Non credevo che esistessero ragazze come te….sei dolcissima…..io Miroku Humiuko sono un idiota non so come ho fatto a non notarti a scuola…. Mi dispiace….. vorrei chiederti se ti va di…..-

 

-Saaaaaaaaaaaaaaango svegliati farai tardi!.....fra un ora arriva Kagome!-

-OK SONO SVEGLIA ADESSO MI ALZO KOHAKU! Uffaaaaaaaaaaaaaaaaa mi rovinano sempre il finale, se non posso averlo nella realtà almeno fatemelo sognare!!!-

  Sango si alzò e si diresse verso il bagno….cercando di non infuriarsi per essere stata svegliata sul più bello….

“ahhhh, non è possibile che non si ricordi di me eppure frequentavamo la stessa palestra….fin quando lui non si è trasferito in quella nuova è costosa uffaaaaa. A proposito di palestra devo vedere se in quella dove sta lui c’ è un aula disponibile ormai me la so cavare da sola ….non ho più bisogno di un insegnate….hihi domani ci passo!”.

 Dopo essersi vestita e fatto colazione attese l’ arrivo di Kagome, che fu puntualissima!

Passarono l’ intera mattinata al centro commerciale entrando e uscendo in qualsiasi negozio, provando e comprando vestiti di tutti i tipi. Si divertirono tantissimo , poi stanche si fermarono in un bar per prendere un frullato alla frutta.

-Sango? Quand’ è il tuo compleanno?-chiese  Kagome dopo aver assaggiato il suo frullato

 -il mio compleanno è stato 2 mesi fa, il 12 luglio perché?-

-perché ti devo fare un regalo-

-no no, non ti preoccupare, non è importante il regalo!-

 -invece insisto!-

-m-ma…-

-niente ma dai vieni!-

Kagome prese Sango per mano e la condusse in un piccolo negozietto in cui non erano state. Lì si provarono di tutto , e in fine Sango scelse una gonnellina a pieghe di jeans e una fascia bianca con un particolare disegno a forma di ramo celeste sul lato sinistro. Kagome invece scelse un abitino blu che le faceva risaltare tutte le sue curve perfette. Era lungo fin sopra le ginocchia ed aveva una scollatura sulla schiena. Soddisfatte si recarono alla cassa per pagare

-Kagome ma non sono troppo costosi?cioè non vale la pena spendere tutti questi soldi-

-Sango non ti preoccupare davvero! Dobbiamo pur indossare qualcosa stasera no?- chiese Kagome facendo l’ occhiolino a Sango che le rispose a sua volta con un sorriso e si stupì molto quando Kagome tirò fuori la sua carta di credito per pagare…non aveva dimenticato che la sua amica era ricca ma pensava che se avesse avuto una carta di credito l’ avrebbe usata per le spese casalinghe visto che la madre non lavorava. Kagome intuendo i suoi pensieri le sorrise

 - Sango non ti preoccupare questa è la mia!-.

Dopo aver pagato Kagome prese per mano Sango portandola verso un negozio di scarpe ma….

- no Kagome ti prego….già hai pagato molto per i vestiti…non voglio anche le scarpe-

-tu hai pura che io ti consideri una falsa amica, cioè un’ amica che mi usa solo per i soldi non è così? Ma sai Sango lo so che tu non sei così…..mi fido di te-

 Sango le sorrise e poi l’ abbraccio….felice di aver incontrato Kagome e di essere diventata la sua migliore amica .

-sai una cosa Kagome il regalo più bello è averti conosciuta!- Kagome ricambiò l’ abbraccio poi la prese di nuovo per mano ed entrarono nel negozio comprando entrambe dei sandali con il tacco. Sango li prese bianchi e semplici,mentre Kagome li prese blu più chiaro rispetto al vestito ed aveva dei piccoli brillantini. Soddisfatte dei loro acquisti le ragazze tornarono a casa per prepararsi per la festa!

 

____________________________________

 

Sabato ore 16:52 Aeroporto di Tokyo

 

Seduto sul cofano della sua Lamborghini gialla, un ragazzo dai lunghi capelli argentati e occhi dorati aspettava la persona meno desiderata sulla faccia della terra. Per l’ ennesima volta Inuyasha sbuffo guardando l’ orologio e ripensando alle parole del padre.

INIZIO FLASH BACH

Aveva appena litigato con Miroku ed era steso sul letto ripensando alla discussione quando qualcuno bussò alla porta  

-avanti- invitò Inuyasha, sulla porta apparve una ragazza che faceva parte della servitù

-mi scusi il disturbo signorino, ma suo padre la richiede nel suo ufficio-

- oh grazie Hokaku! andrò subito, adesso vai pure-la congedò Yasha

- Grazie signorino- rispose Hokaku facendo un inchino e tornando in cucina.

Inuyasha si alzò e si incamminò verso l’ ufficio del padre “adesso cosa vuole”pensò bussando alla porta .

- avanti- una voce dura lo invitò ad entrare,

-padre- lo salutò Yasha -come mai mi ha convocato?-

 -vedi figliolo…. Ti volevo avvisare che domani alle 16:30 arriva Kikyo e tu l’ andrai a prendere all’ aeroporto- Inuyasha a quelle parole sentì il vuoto sotto di se

-perché?- chiese poi

 - ma figliolo devi pur passare un po’ di tempo con la tua ragazza …. E non discutere- concluse il padre duro

-non stò discutendo- Inuyasha fu ancora più duro…. “vuoi la guerra? E guerra avrai” pensò ….

- Yasha non piace neanche a me questa situazione, ma è indispensabile per portare avanti la mia azienda - spiegò il padre con voce più controllata,

 -egoista….-.

Una piccola parola sussurrata  uscì dalle labbra di Yasha, ma non poté  sfuggire alle orecchie del un demone maggiore. Bastò quella parola a scatenare l’ ira di Inu no Taisho

 - credi che sia egoista? Credi che lo faccia solo per me o anche per garantirti un futuro?- esclamò sbattendo i pugni sulla grossa scrivania

 -perché io? PERCHé DEVO SPOSARE IO QUELLA VIZZIATA?- urlò Inuyasha

-tu non la conosci, non puoi giudicarla…l’ hai vista solo una volta-

-mi è bastato per capire che è una P….- ma non riuscì a finire la frase che in un nano secondo Inuyasha si ritrovò il pavimento a un millimetro dal naso perché  Inu lo aveva colpito con un pugno.

-non hai risposto alla mia domanda….perché?-chiese di nuovo Inuyasha ancora a terra

 - perché ho deciso così…… e adesso vai- dure parole che spaccarono il cuore a Inuyasha .

Si alzò lentamente ripulendosi il labbro bagnato da un rigolo di sangue, fissò ancora un po’ suo padre facendogli capire tutto il suo odio, poi uscì sbattendo la porta. Si diresse di corsa verso il garage, si infilò il casco e accese la sua moto partendo come un razzo. Arrivato a destinazione busso al campanello

-chi è?- chiese una voce gentile proveniente da dietro la porta

 - sono Inuyasha Taisho devo parlare con il signor Miroku- disse

 -certo si accomodi pure…..-disse la cameriera aprendo e facendo entrare Inuyasha poi andò a chiamare Miroku

-il signorino sarà qui tra poco….signore ha bisogno un po’ di ghiaccio?- chiese la cameriera vedendo il taglio  sul labro di Inuyasha

 - ah no grazie- disse lui impaziente di parlare con Miroku

- come desidera - disse lei gentilmente congedandosi con un  inchino

-Yasha che ci fai qui? Hai capito cosa provi?-chiese Miroku entrando nel salone

- No! Adesso ho un’ altro problema - disse lui serio

- se questo problema è anche la spiegazione di quel taglio…..allora spara- esclamò Miroku sedendosi sulla poltrona di fronte a Inuyasha

- arriva Kikyo- disse semplicemente Inuyasha.

-oh! Capisco ….e quello è la conseguenza della discussione con tuo padre!- indicò con la testa Miroku il taglio  e Inuyasha annuì, nascondendo i suoi occhi sotto la frangia

- faccio preparare l’ altro letto in camera mia- Inuyasha  alzò di scatto la testa guardando un Miroku sorridente , non disse nulla , ma Miroku capì che gli stava dicendo grazie mentalmente.

Lui sapeva che in quel momento Inuyasha aveva bisogno di stare lontano da casa per questo lo aveva ospitato

- domani ne parleremo- finì Miroku  e per la seconda volta Inuyasha non rispose ma annuì.

FINE FLASH BACK

 

Fine! Ecco qui il quarto capitolo spero che anche questo piaccia ….e sia un pochino pochino migliorato rispetto agli altri!^///^

 

ANGOLETTO DEI RINGRAZIAMENTI:

 

Resha91:grazie mi fa piacere che la storia ti piaccia un pochino…..comunque grazie per i consigli non sei l’ unica a dire che sono ripetitiva:P comunque grazie mille sperò che così sia un po’ più scorrevole…..ma se trovi altri problemi non mi offendo , ne faccio tesoro dei consigli che mi date e se ci riesco li adopero….grazie ancora spero che continuerai a seguire. Un kizzullo!

 

Tomikkbill: fan dei TH? Anche io!!! Comunque mi fa tantissimo piacere che ti piaccia la mia storiella…. E kami sono gli “dei” nella religione scintoista che è molto diffusa in Giappone….grazie ancora per il complimento…. Un kizzullo.

 

Mikamey: ciaooooo! Ecco qui il quarto capitolo….. hahah mi diverto molto anche io con i battibecchi tra Kagome e Inuyasha …..e ce ne saranno anche molti altri…;) continua a seguire….un kizzullo anche a te.

 

Ryanforever: “ecomici” qua con il quarto capitolo….piaciuto anche questo? Hai vistò un po’ il nostro Yasha come è infondo gentile? Heheheh…..grazie di continuare a seguire la mia ff…un kizzullo

 

Bcha: un grazie enorme anche a te che continui a seguire la mia ff spero che anche a te piaccia questo capito…. Grazie mille un kizzullo.

 

KaDe: ciao! Mi dispiace che non ti siano piaciuti questi capitoli per gli errori…. Ma non ti preoccupare non mi sono offesa anzi… spero che così sia un pochino migliorato il capitolo… e spero anche che continuerai a leggere e in quel caso darmi altri consigli in caso di errori! Grazie mille. Un kizzullo anche a te!

 

Ringrazio anche chi legge solamente e un kizz forte anche a voi!!!!ci vediamo al prossimo capitolo che credo di aggiornare fra un paio di giorni perché ho delle cose urgenti da fare! Byebye.

 

Prossimo capitolo:

 

(5)shopping e festa! Seconda parte

 

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Capitolo 5
*** shopping e festa! seconda parte ***


cap5

Salveeeeeee! Scusatemi per il capitolo successivo ma ho avuto qualche problema e scusatemi anche per il ritardo ma ho avuto da fare.…. ç_ ç….

Sono felicissima che sia piaciuta la prima parte e spero che piaccia anche la seconda…… vi lascio alla lettura un kizzullo.

 

(5) shopping e festa! Seconda parte

 

Inuyasha era ancora all’ aeroporto che aspettava…quando le sue orecchie si mossero in direzione di quella voce maledetta. “oh kami eccola”.

-amore mio!!!!!!-esclamò una ragazza che si gettò al collo.

-ciao Kikyo!- saluto Inuyasha privo di emozione.

-sei felice di rivedermi?- chiese Kikyo sorridendogli.

Kikyo era molto alta ed aveva un fisico perfetto. Aveva lunghi capelli di un castano molto scuro e gli occhi del medesimo colore, le labbra erano di un rosa chiaro e la sua pelle era molto chiara.

Quel giorno indossava una minigonna di jeans e portava una magliettina nera con maniche a ¾ e una scollatura che metteva in risalto il suo seno…che per i gusti di Inuyasha…Era troppo grande.

-si felicissimo!-esclamò ancora senza emozione Inuyasha.

-Ah Kikyo stasera ti dispiace se andiamo a una festa?-chiese Inuyasha mentre metteva la valigia di Kikyo nel porta bagagli.

-Ah che bello amore mio mi porti a una festa…..certo che non mi dispiace anzi….senti caro viene anche i tuoi amici per caso?-chiese lei.

- si ci saranno tutti anche NARAKU- sottolineò l’ ultimo nome Inuyasha. Sapeva che a Kikyo interessava, visto chela prima volta che si conobbero, lei lo tradì con lui.

-ah davvero? Cioè mi fa piacere che ci siano tutti i tuoi amici- disse poi lei salendo in macchina.

“stasera allora la mollo a lui”sorrise contento Inuyasha salendo in macchina “sei un genio Miroku” e partì veloce.

 

 

Tempio Higurashi ore 18:00

 

-Kagome è arrivata una lettere per te!- esclamò la madre dal piano inferiore.

- Arrivo!!!!!!!!!!- in una frazione di secondo Kagome si ritrovò al piano terra…Aspettava quella lettere da tanto.

-grazie mamy- esclamò poi risalendo sopra.

- di niente Kagome-

 

Kagome rientrò in camera sua e si getto sul letto. Aprì la busta curiosa di sapere cosa le avesse scritto il fratello.

 

Lettera:

Ciao piccola,

Sono felice di sapere che state bene tu e la mamma e sono felicissimo di sapere che hai fato subito amicizia nella nuova scuola…Ma sei sicura di poterti fidare della ragazza a cui hai detto il tuo segreto?Ma infondo se hai deciso di dirglielo un motivo c’ è giusto?

Comunque qui va abbastanza bene, anche se sono impegnato 24 ore su 24…e questo mi impedisce di sentire le vostre voci e di trovare un po’ di tempo libero per venire lì in Giappone.

Sai mi mancate moltissimo tutte e tre hahahaha. Senti per quanto riguarda quel ragazzo il proprietario della palestra stai attenta infondo non sai ancora che tipo è ….oddio stò parlando come se voi usciste insieme…Perché voi non state uscendo insieme vero? Nessuno ti deve toccare! Argh… Credo che la tau faccia in questo momento sia sconvolta … Infondo hai ragione sei grande abbastanza per trovarti un ragazzo…

Piccola adesso io vado che fra poco devo andare a lavoro…spero di riceve tue notizie presto…

Un bacio a te e anche alla mamma. Vi amo! Ciao!

 

Kagome lesse quella lettera per ben tre volte poi la mise sul suo comodino.

-Domani gli scriverò… adesso e meglio che mi prepari, alle nove arriva Sango-

Kagome si andò a preparare. Finito scese al piano inferiore ad aspettare la sua amica e quando la madre la vide sorrise fiera della bellezza della sua figliastra. Era bella come la sua madre naturale, era la sua fotocopia: gli stessi capelli, le stesse labbra ma gli occhi erano del padre. Quella sera Kagome era bellissima indossava il vestito che aveva comprato con Sango quel pomeriggio, aveva i capelli sciolti e ricci e sui lati delle tempie aveva dei torciglioni, e aveva un filo di trucco.

-Kagome sei bellissima…lo sei sempre!- disse la madre.

-grazie mamma- Kagome le si avvicinò e l’ abbraccio amorevolmente poi le diede un bacio…

-questo è da parte di Shota-

 

Din Dlon ( mamma che effetti sonori -.-‘)

 

-oh questa deve essere Sango…ciao mamma-

-ciao piccola divertiti e non fare troppo tardi-

-ma mamma… in America facevo sempre tardi-

-si ma li era diverso adesso non conosci nessuno….dai vai che Sango ti aspetta-

-uffa….volo ciao- Kagome le fece la linguaccia poi le mandò un bacio a volo come saluto.

 

-pronta?- chiese Sango una volta salite in macchina.

-Prontissima- rispose Kagome

 

 

Una Lamborghini fece la sua entrata nel viale della casa dove si sarebbe svolta la festa.

-ehi Inuyasha alla buonora- lo accolse un ragazzo dagli occhi blu.

- ciao Miroku…scusa ma mio padre ha insistito nel mostrare la nuova casa a Kikyo-disse Inuyasha indicando con il pollice la ragazza accanto a se.

-ok…oh ciao Kikyo come va?-chiese Miroku facendo il galante.

-oh bene grazie….ma Naraku non c’ è?-

- oh si ti sta aspettando…era entusiasta quando ha saputo che c’ eri anche tu…guarda è lì vicino alla piscina- le indicò Miroku con un ghigno che diceva: lo sapevo…sono un genio.

-amore non ti dispiace se lo vado a salutare vero?-chiese lei

-no vai pure- disse lui sorridendo soddisfatto

-grazie- Kikyo baciò Inuyasha e si diresse nella direzione di Naraku.

Quando fu abbastanza lontana Inuyasha e Miroku si diedero il cinque.

-come farei senza di te?-chiese Inuyasha

-eheheheh….non lo so amico….adesso però andiamoci a prendere una bella birretta e scateniamoci-

 

Nel frattempo …

-grazie mamma. Ti chiamo io quando ci devi venire a prendere- spiegò Sango.

Anche Sango indossava i vestiti che Kagome gli aveva regalato però sulla fascia aveva aggiunto un copri spalle azzurro. Aveva i capelli legati in uno  chignon (non so come si scrive, quindi se sbaglio correggetemi XD nda) ma alcune ciocche ricce erano lasciate libere e ricadevano morbidamente sulle spalle , e aveva anche lei un trucco leggero.

-ok ma non troppo tardi mi raccomando- le raccomandò la madre

-ok ciao- la salutò Sango e lo stesso fece Kagome.

-Sango andiamo?-chiese sorridente Kagome

-si-

E si avviarono verso la pista da ballo dove molti ragazzi ballavano a ritmo di musica da discoteca,così si unirono anche loro.

 

-Yasha che ne dici se andiamo a ballare?- chiese Miroku – ho già visto una bella bambolina-

- ma è mai possibile che pensi sempre e solo alle ragazze?- chiese divertito Inuyasha

-ma che ci posso fare se le amo…e poi quella è davvero carina-

-chi fammi vedere- chiese Inuyasha.

Miroku indicò una ragazza sulla pista da ballo che ballava con un’ altro ragazzo e che si scambiava sguardi divertiti con la sua amica che come lei ballava con un’ altro ragazzo.

-ehi ma aspetta un momento… Quella non è Kagome?- chiese Miroku sorpreso quando vide la ragazza.

- wow è uno schianto con quel vestito…però l’ amica non è niente male anzi…- disse Miroku.

Inuyasha ormai non ascoltava più Miroku era concentrato a guardare Kagome ballare con quel tizio.

-Yasha ma che hai…h-hei dove vai?-chiese poi Miroku

- a spaccare il setto nasale a quel ragazzo- esclamò rosso dal furore.

-co-come? Yasha siamo venuti qui per divertirci non per fare a botte…e poi non avevi detto che non ti interessava quella ragazza?-chiese Miroku ma furono solo parole sprecate al vento perché Inuyasha si trovava già sulla pista.

-Spero che tu sia abbastanza ricco da permetterti un chirurgo decente che ti riaggiusti la faccia dopo che ti ho picchiato se entro 3 secondi tu non te ne vai da qui- esclamò Inuyasha furioso, prendendo il ragazzo per il colletto della camicia.

-Inuyasha? ma che ci fai qui? Lascialo subito non stava facendo niente di male… Stavamo solo ballando- esclamò terrorizzata Kagome per paura che Inuyasha avrebbe picchiato veramente quel ragazzo.

- tu zitta! …- esclamò furioso Inuyasha – riguardo a te va via- disse poi al ragazzo, che dopo averlo lasciato scappò terrorizzato con l’ amico che ballava con Sango.

-sei un IDIOTA!- urlò furiosa  Kagome, che uscì dalla pista e si diresse verso la piscina.

- bella mossa amico, davvero bella- lo derise Miroku.

- tu stai zitto- fu la risposta di Inuyasha che dopo seguì Kagome.

- e adesso?- Chiese Sango

- oh… sei qui!- esclamò Miroku.

Sango si guardò in giro…

-chi io?- chiese indicandosi

- si tu…sei proprio carina sai?-le domandò Miroku sorridendole

- g-grazie- rispose Sango arrossendo “oh mamma stò parlando con Mirokue mi ha fatto un copmplimento!ahhhh”

- e quando arrossisci sei ancora più carina…Ti va di ballare ?- chiese Miroku

La voce di Miroku distolse Sango dai suoi pensieri.

-con piacere- e sorridendo tornarono in pista.

 

“stupido, idiota che non è altro! Ma come si è permesso di minacciare quel ragazzo stavamo solo ballando! E io mi stavo divertendo” pensava Kagome mentre si dirigeva verso la piscina con passo veloce. Poi qualcosa o meglio qualcuno prese il suo braccio costringendola a fermarsi e a girarsi.

Quando si girò vide la persona che in quel momento avrebbe preso a schiaffi. Inuyasha.

-cosa vuoi…Sei venuto a minacciare anche me?- chiese triste

-cosa? Ma sei scema? Io…- Inuyasha stava per parlare ma fu interrotto da Kagome.

-Si, certo sono io la scema adesso- Kagome guardo Inuyasha negli occhi. Era furiosa. Cercò di liberarsi dalla presa di Inuyasha e ci riuscì, e continuò a percorrere la strada che portava alla piscina, ma appena raggiunta Inuyasha la bloccò di nuovo.

-Cosa vuoi ancora?- chiese lei gelida girandosi.

-spiegarmi- la guardò lui serio negli occhi.

- allora su … Parla-

-non volevo dire che sei scema…- incominciò a spiegare lui ma ancora una volta fu interrotto da Kagome.

-si certo, come no-

-la smetti? Ti stai comportando come una bambina….lasciami finire di spiegare- la rimproverò lui.

Kagome si zittì immediatamente e abbassò lo sguardo.

-Kagome vedi io…ok senti tu mi piaci davvero, ti può sembrare strano lo so,ma anche se ti conosco da poco tu mi piaci molto,e vederti ballare con quello il mio cervello è andato in tilt…e poi sei bellissima stasera… e questo aumenta il mio desiderio di baciarti, ma non posso perché non voglio che tu conosca l’ Inuyasha come lo conoscono tutti, cioè il “diavolo”, ma l’ Inuyasha che sono veramente, l’ Inuyasha che nessuno conosce…E ti assicuro che questa è la mia prima volta che chiedo ufficialmente a una ragazza di uscire con me e mi sento ridicolo, perche di solito vedo la ragazza che mi piace mi avvicino la bacio e la porto a letto…Poi quello che è stato, il giorno dopo io non lo ricordo più, ma con te non posso farlo perche sei diversa…oh kami mi sento ridicolo- disse tutto velocemente.

Kagome continuava a tenere lo sguardo basso, ma era sorpresa non si sarebbe mai immaginata che Inuyasha le avesse rivelato che lei le piaceva.

Inuyasha la guardò, poi prendendole il mento con due dita le alzò il volto.

-ti prego Kagome…Dammi una risposta-la pregò lui.

-com-come faccio a sapere se stai dicendo la verità?-chiese Kagome

-guardami negli occhi Kagome e dimmi se vedi gli occhi di uno che mente…e io ho mentito molte volte, ma adesso e con te io non mento-

Kegome lo guardò negli occhi e vide solo sincerità. Sorrise ma prima pose una domanda.

-Inuyasha…Se io adesso ti dicessi no tu cosa faresti?-

-cercherei un modo per farti cambiare idea- sorrise lui.

Kagome ridacchiò e mentre stava per rispondere, qualcuno li interruppe.

-amore…Dove sei?-

- oh no!- esclamò Inuyasha allontanandosi velocemente.

-Inu amore mio sei qui- esclamò Kikyo.

-amore mio?-chiese poi Kagome incredula.

-oh ciao…Piacere io sono Kikyo la ragazza di Inuyasha- disse porgendo la mano a Kagome che, con educazione,strinse

-piacere Kagome un’ amica di Inuyasha-. Poi con occhi che dicevano “ti odio” guardò Inuyasha, che ricambiò lo sguardo, ma il suo era dispiaciuto.

“cazzo adesso che ero riuscito a parlare  a Kagome, arrivi….adesso come farò non mi vorrà più parlare come minimo…Ti prego Kagome non guardarmi così, ero sincero!”pensò Inuyasha sperando, ma una speranza impossibile, che quei pensieri arrivassero a Kagome.

-oh scusate, ma devo proprio andare…si è fatto tardi- disse Kagome dura.

-ma come di già- disse finta dispiaciuta Kikyo.

-Si… è stato un piacere, ti vedrò a scuola Kikyo?- chiese Kagome finta interessata.

-oh….No, mi fermo qui solo per una settimana- disse lei

-ah capisco, comunque vado, vi lascio soli ciao Kikyo…addio Inuyasha- l’ ultimo saluto lo disse con tristezza e cattiveria.

L’ aveva presa in giro, lui era fidanzato…Lei gli aveva creduto. Ma i suoi occhi  quando gli aveva dichiarato che lei gli piaceva, erano sinceri, ma come aveva detto lui, aveva già mentito molte volte e forse anche in quel momento mentiva….Era un bravo attore.

Quelle parole furono per Inuyasha peggio di una pugnalata al cuore, e inoltre avrebbe giurato che, quando lei era passata vicino a lui per ritornare alla pista, i suoi occhi erano lucidi di lacrime.

-amore cos’ hai?-

-Kikyo non sono affari tuoi!-esclamò gelido

-Inuyasha cosa stavi facendo con quella ragazza?-chiese arrabbiata.

- non sono affari tuoi….dai andiamo ad avvisare Miroku che ce ne andiamo-

-di già?

-si-

Così dicendo si avviarono anche loro verso la pista. Quando arrivarono cercarono Miroku.

-eccoti Miroku….ti cercavo, senti noi torniamo a casa- disse Inuyasha.

-come di già?- chiese lui

-si aspetta un attimo…Kikyo avviati in macchina tieni queste sono le chiavi.- Si rivolse Inuyasha a Kikyo dandogli le chiavi.

- ma …-

- niente ma, io arrivo subito-

Kikyo offesa si girò e se ne andò sculettando.

-Allora che è successo con Kagome?- chiese Miroku a Inuyasha.

-Le ho chiesto di uscire con me, gli ho detto anche che era la prima volta che chiedevo a una ragazza di uscire, lei non mi credeva così gli ho detto guardami negli occhi, lei ha guardato e mi stava per rispondere, ma è arrivata Kikyo che si è presentata dicendo che era la mia ragazza…Ha rovinato tutto…era la prima volta che ero sincero ed ero sincero anche a me stesso- disse tutto d’ un fiato Inuyasha.

-Inuyasha calmati…Non ti preoccupare si risolverà tutto vedrai…- lo consolo Miroku.

- va bhè io vado ci vediamo domani… vengo io a casa tua ok?-chiese poi

-ok, ciao Yasha e stai calmo-esclamò Miroku.

-si stai tranquillo- e con aria da cane bastonato se ne andò.

“amico mio io farò di tutto per aiutarti, lo so che sei stato sincero, e ne sono felice per questo ti voglio aiutare.”pensò Miroku continuando a fissare un punto non preciso.

 

Fineeeeeee!

 

ANGOLETTO DEI RINGRAZIAMENTI:

ringrazio come sempre:

ryanforever

ka chan

mikamey

Earine: ringrazio anche te per i consigli e ho cercato di migliorare anche gli altri capitoli…spero che siano migliorati .

Ringrazio anche chi ha messo la mia storia tra i preferiti …. E  anche chi legge solamente.

Grazie mille … un kizzullo da 8kanemi8!

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Capitolo 6
*** Telefonata e scoperte! ***


cap 6

 

 

(6) Telefonata e scoperte!

 

Una macchina parcheggiò ai piedi di un enorme scalinata che conduceva al tempio Higurashi e due ragazze scesero dall’ auto per salutarsi.

-allora ci vediamo lunedì?-chiese la ragazza dai capelli legati di un castano chiaro.

-si- rispose vaga l’ altra.

-Kagome mi dici cos’ hai?che ha combinato Inuyasha? non ti avrà mica toccato? perche se è così lo ammazzo io…-chiese Sango che si stava arrabbiando.

-no, non mi ha toccato…Non ti preoccupare.- Kagome abbassò gli occhi.

-allora mi dici che ti prende? Quando sei venuta a chiamarmi avevi gli occhi lucidi!- esclamò furiosa Sango perché l’ amica non gli dava delle risposte decenti.

-niente Sango davvero… e che è uno stronzo ecco tutto, ma adesso non ho voglia di parlare- esclamò Kagome.

Sango la guardò., non sopportava di vederla così…Doveva scoprire qualcosa.

-Senti Sango mi dispiaci di averti rovinato la serata, ho notato che vi stavate divertendo molto tu e Miroku – ridacchiò lei nel vedere Sango diventare rossa per la vergogna.

-è stato solo un bacetto… Niente di che, e poi domani lui se ne sarà già dimenticato… e anche io-

-hahaha sisi certo, il tuo sogno si realizza e tu credi che te ne dimenticherai così facilmente?-

-n-no e che… Ma non devi andare?-chiese poi cercando di sviare il discorso.

- hahaha si vado, notte Sango-

-notte Kagome-

Sango guardò Kagome sparire nel buio poi risalì in macchina.

-tutto bene Sango?-

-si Kohaku non ti preoccupare-

-sarà ma sei strana-e dicendo questo il fratello di Sango mise in moto la macchina e partì.

 

Tempio Higurashi: Domenica ore 10:03

Drindrin (è il suono di un telefono -///- non sapevo come farlo squillare nda)

-eccomi stò arrivando, un secondo…Pronto?-esclamò un po’ infastidita la signora Higurashi.

-Non sapevo che ti scocciassi di risentire tuo figlio altrimenti non avrei chiamato!- esclamò ridendo la voce dall’ altro capo del telefono.

-Shota, piccolo mio sei tu?-

- si mamma sono io!-

-Che gioia  risentirti…Ma c’ è qualcosa che non va?-

-anche per me… no mamma va tutto bene ed ho una bella notizia! Ma prima c’ è Kagome?-

- No caro la domenica va in palestra dalla mattina e torna stasera…ma dai dimmi cos’ è questa bella cosa!-

-sempre curiosa eh? Adesso te la dico, però non lo dire a Kagome…Le voglio fare una bella sorpresa!-esclamò lui fiero della sua bella idea.

La signora annuì più volte poi .

-oh amore ma è stupendo,sono felicissima!-

-anche io mamma, allora ciao!-

-si ciao amore-

-ricorda acqua in bocca con Kagome!e non dirgli che ho anche chiamato ok?-

-sarò muta come un pesce!adesso vai ciao un bacio-

-ok ciao-

La signora Higurashi  riattaccò e canticchiando felice ritornò alle sue faccende domestiche.

 

Nel frattempo:

-la prego controlli meglio ci deve essere un’ aula a basso prezzo libera- supplicò una ragazza la segretaria.

-no mi dispiace ma le aule a basso prezzo sono tutte occupate…ma se vuole può seguire dei corsi- spiegò la segretaria con la sua voce nasale.

- ma che me ne faccio dei corsi io li ho anche finiti tutti!- esclamò furiosa la ragazza.

-signorina si calmi…-cercò di tranquillizzarla la segretaria.

-si mi scusi…grazie lo stesso-disse infine lei rassegnata “Uffa qui le aule costano una cifra, mi dovrò accontentare di vederlo solo a scuola”

La ragazza concentrata nei suoi pensieri  sbatté contro una persona cadendo entrambe rovinosamente a terra.

-aglio! Mi scusi ero distratta….tutto bene- chiese la ragazza.

-aglio! Si tutto bene a parte il mio fondoschiena dolorante- esclamò l’ altra persona, ma quando entrambe aprirono gli occhi:

-Kagome?-

-Sango?-

-Che ci fai qui?-Chiesero all’ unisono le due ragazze.

Poi si guardarono e si misero a ridere.

-comunque che ci fai qui Sango?-chiese rialzandosi Kagome e aiutando anche l’ amica.

- ero venuta a cercare un’ aula, ma costano tutte troppo quelle libere…E tu che ci fai qui?-

-tu balli e non mi dici niente? Comunque io qui mi alleno ho l’ aula migliore. Facciamo così perché non ti alleni con me?-chiese Kagome.

-No Kagome non posso accettare…già hai pagato troppo il vestito come regalo…adesso basta!-disse Sango.

-allora facciamo così ci dividiamo la quota!-disse Kagome.

-ottima idea! Però …Io…non dispongo di molti soldi.- spiegò Sango arrossendo.

-allora io metto la quota sia per me che per te…poi quando hai i soldi me li restituisci!-

-o-ok grazieeeeeeee!- esclamò felice Sango abbracciando l’ amica.

-dai andiamo! Ah e mi dici perché non mi hai detto che ballavi?-

-semplice…me ne ero dimenticata e poi neanche tu me lo hai detto!- si ricordò poi Sango.

-mmm…sarà, ma a me sembra di avertelo detto-e ridendo si spogliarono e si avviarono nell’ aula.

Si allenarono molto e duramente. Kagome scoprì  che Sango ballava l’ Hip-hop e la break dance molto bene, e Sango scoprì che Kagome ballava perfettamente la danza classica e la break dance.

Mentre Sango si fermò per mangiare un panino Kagome continuò ad allenarsi e appena Sango ebbe finito, inventarono una coreografia insieme per divertirsi un po’. Essendo troppo concentrate non si accorsero che una persona le osservava sorridendo, ma dopo poco si allontanò.

 

-Inuyasha eccomi, tieni la tua bibita- esclamò Miroku rientrando nell’ aula e lanciando una bottiglia a Inuyasha.

-alla buon’ ora! Ma che hai fatto ti eri perso?- chiese un po’ irritato Inuyasha.

-no- disse sedendosi accanto all’ amico –mi sono fermato a guardare la soluzione del tuo problema su questa coreografia-spiegò.

- e quale sarebbe? Sentiamo- chiese Inuyasha portandosi la bottiglia alla bocca

-figure femminili!- disse sicuro Miroku.

Per poco Inuyasha non si strozzava…ma il suo amico era impazzito!?

-ma sei impazzito…mi stavi facendo affogare…non posso aggiungere altre persone ci vorrebbe troppo tempo per insegnargli tutti i passi e se poi sono femmine peggio, perché devo cambiare la coreografia!-

- avanti Inuyasha sono brave e impareranno prestissimo…Yasha le ho viste sono davvero brave te l’assicuro-cercò Miroku di convincerlo.

- e se pure io dicessi di si… chi sono queste due “figure femminili”?-chiese Yasha

-la mia e la tua bambolina-spiegò lui con un sorriso.

-ma cazzo dici? La tue e la mi…- guardò Miroku e lo vide annuire

-Miroku no! Ti rendi conto non possiamo chiedere a Kagome e a San.. e qualcosa di ballare con noi….Ti sei dimenticato che adesso Kagome mi odia?-chiese lui

-ehi si chiama Sango! E poi meglio no? così io conosco meglio Sango e tu fai pace con Kagome-

-NO! Non se ne parla-

-Dai Yasha è l’ unica possibilità che hai di parlare con lei-

-No e basta…abbiamo finito per oggi!- e alzandosi con lo sguardo basso se ne andò.

- SEI UN IDIOTA! Kami non lo sopporto quando fa così…domani parlo con Sango e cerco di convincere Kagome…Avrai una bella sorpresina amico!- disse Miroku quando Inuyasha uscì dall’ aula.

 

Lunedì : 7:45 Istituto Sengoku

Un ragazza dai lunghi capelli corvini entrò in classe che era ancora vuota, si avvicinò alla finestra è l’ aprì facendo entrare un po’ di aria fresca. Fuori il tempo era nuvoloso ed era probabile che da li a poco avrebbe piovuto. Kagome si stiracchiò e a un tratto si girò arrabbiata e mollò un bel ceffone a un ragazzo dagli occhi blu che aveva posizionato la sua mano sul suo fondoschiena .

-MANIACO!!!- gli urlò contro Kagome stizzita.

-S-scusa, ma non ho resistito-disse lui massaggiandosi la guancia arrossata.

-comunque che ci fai qua? Non stai con il tuo gruppo oggi?-

-No… senti non c’ è Sango?-chiese speranzoso Miroku.

-no…deve ancora arrivare….senti, falla soffrire e giuro che io ti farò patire le pene dell’ inferno!- gli raccomandò lei.

-non oserei lei è diversa- esclamò lui sorridendo

Kagome a quella frase si blocco.

 

FLASH BACK

 

[…] stasera sei bellissima e questa aumenta il mio desiderio di baciarti, ma non posso[…]

 

 

[…] guardami negli occhi e dimmi se sono quelli di una persona che mente[…]

 

[…] troverei un modo per farti cambiare idea[…]

 

Fine flash back

 

-certo…ho sentito parole molto simili alle tue… e indovina un po’ da chi? – chiese lei furiosa.

-Inuyasha- rispose Miroku.

-esatto…sai lui mi ha detto che voleva uscire con me… mi ha detto di guardarlo negli occhi e vedere se mentiva, io ho guardato ed era vero non mentiva, ma mi sono illusa perché poco dopo è arrivata la RAGAZZA. I ragazzi che fanno parte di una banda di tempisti,che sono voluti da tutte le ragazza, che si sono fatti metà scuola, non possono cambiare, per una ragazza che si conosce a mala pena, improvvisamente. Poi non so neanche perché me la sono presa, non lo conosco neanche Inuyasha, ma ogni volta che lo vedo il mio cuore accelera , non accadeva neanche per il mio ex ragazzo di cui ero follemente innamorata…Oh almeno credevo. Ma questo non centra come può farmi battere il cuore così un ragazzo che a mala pena conosco?-chiese lei con le lacrime agli occhi.

-lo dico anche a te…è un colpo di fulmine…Senti tu a Inuyasha piaci veramente,lo so che è fidanzato, ma lui non la ama te l’ assicuro…e ciò che ti ha detto è vero…Quindi pensaci su, ti prego! È la prima volta che lo vedo così…innamorato!-disse Miroku.

“I-in-innamorato?e di me?oh mamma sento il cuore  uscirmi dal petto…mi sento felice…ma perché? Infondo lui è fidanzato, e se è vero che non la ama perché non la lascia? Mi puzza un po’ questa storia…comunque…”Kagome a quei pensieri sorrise.

-Kagome ho bisogno di un favore da parte tua e di Sango!-chiese poi Miroku.

-mmm…Dimmi- rispose lei.

Ma non poterono finire la discussione che suonò la campanella e i compagni di classe di Kagome entrarono un po’ alla volta. E quando le ragazze videro Miroku iniziarono a sussurrare e a lanciare piccoli gridolini.

-va bhè te lo dico dopo all’ intervallo. Senti aspetto te e Sango giù in palestra ok?-disse lui frettolosamente e bisbigliando per evitare che lo sentissero le ragazze e che quindi lo seguissero all’ intervallo.

-o-ok- disse lei stupita.

-allora a dopo ciao-

-ciao- salutò Kagome.

Mentre Miroku usciva frettolosamente, per evitare che le ragazze lo assalissero, sbatté contro una ragazza che stava per cadere all’ indietro, ma velocemente la prese per la vita sorreggendola.

-Scusa…Fatta male?-chiese gentilmente.

-No, non ti preoccupare…Oh ci-ciao Miro-roku che ci fai qui?-chiese Sango arrossendo per la posizione e per il fatto che non si sarebbe mai immaginata di rincontrarlo.

-Sono venuto a parlare a Kagome. Senti io devo andare, ci vediamo dopo all’ intervallo vi devo parlare… A dopo stellina.- e scoccandole un bacio sulla fronte usci velocemente.

Sango rimase ferma,  incredula di quello che era successo e di quello che aveva sentito, poi si tocco il punto dove lui l’ aveva baciata e con passo lento si andò a sedere al suo posto, affianco a Kagome, che vedendola così, sorrise.

 

 

Le prime tre ore passarono velocemente e al suono della campanella, Sango e Kagome  sgattaiolarono velocemente sia per evitare le domande delle compagne sia per sapere qual’ era la cosa che Miroku gli doveva dire.

Quando arrivarono videro Miroku appoggiato al muro che fumava distratto la sua sigaretta.

-Sai che non si fuma a scuola?-Chiese Sango entrando in palestra con Kagome.

Miroku si avvicinò a Sango e le baciò di nuovo la fronte.

-ciao stellina…ciao Kagome…-salutò poi ignorando così la domanda di Sango che si era azzittita come prima in classe.

-Allora cosa ci devi dire?-chiese poi Kagome.

-un favore enorme…dovete aiutare Inuyasha nella coreografia preparata per un evento troppo importante per lui,che gli permetterà di accrescere la fama della palestra-spiegò Miroku

-e noi, scusa, cosa otteniamo se partecipassimo?-chiese Kagome.

-ci saranno dei giudici e dei presidi di alcune scuola estere di danza di fama mondiale! E se saremo bravi ci offriranno di allenarci e partecipare le gare in quelle palestre.-esclamò entusiasta Miroku.

A Kagome e a Sango si illuminarono gli occhi.

-Davvero?-chiesero entrambe.

-Si…ma vi prego aiutate Inuyasha, si lamenta sempre che la sua coreografia non va bene, ma io so che servite voi, vi ho visto ballare domenica e siete brave e coordinate. Vi prego?!-disse lui

Kagome e Sango si guardarono poi…

-Ok ma io lo faccio solo per la scuola.-precisò Kagome.

-Grazie mille.-Miroku sorrise alle due ragazze e poi le abbracciò

-forse e meglio che andiamo perché tra…3…2…1-contò Miroku

E suonò la campanella.

-allora ci vediamo oggi alle tre in palestra…non un minuto in più ne uno in meno ci eserciteremo prima che arrivi Inuyasha.- spiegò Miroku.

Le ragazze annuirono e poi tornarono in classe.

“avrò un posto in una delle scuole!”Pensò Kagome.

“ho ballato con il ragazzo che mi piace, ho parlato con lui, stò nella sua stessa palestra , e adesso balleremo una coreografia insieme…ahhhhhhhhhh sono troppo fortunata!” pensò felice Sango.

“amico mio i tuoi sogni si stanno per realizzare e anche i miei” sorrise Miroku.

 

Angoletto dei ringraziamenti:

Scusatemi se non riesco ad aggiornare prima, ma ho un po’ di cose da fare.

Avete visto un po’ Mirokuccio bello? E anche Yasha che l’ avrebbe mai detto!!

 

Comunque passo ai ringraziamenti

Ringrazio:

 ryanforever: sono felicissima che segui sempre la mia ff… e sono super felice continua a piacerti.grazie.

Ka chan: grazie un miliardo anche a te che segui sempre  anche tu la mia ff. grz mille ancoraaaa.

Kaggi_Inu91: non ti preoccupare…meglio tardi che mai no?;)… Sono contentissima che la mia ff ti piaccia … grazie mille e spero tanto che continuerai a leggerla.

 

Ringrazio anche chi legge solamente e vi mando un mega Kizzulo a tutti.

Ci vediamo al prossimo capitolo!

Tauuuuuuuuuuuu

 

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Capitolo 7
*** Sorpresa...chiarimenti e bacio! ***


7

(7)Sorpresa…chiarimenti e bacio!

 

Per gioia degli studenti, la campanella che segnava la fine dell’ ultima ora di lezione suonò.

Sango e Kagome discutevano ancora della proposta di Miroku ed erano eccitate al solo pensiero di entrare in una prestigiosa scuola di danza.

Stavano camminando quando Kagome si bloccò improvvisamente tenendo sempre fisso il suo sguardo su un ragazzo che aspettava presso il cancello della scuola. Sango guardò la sua amica e guardò il punto che guardava l’ amica.

-Kagome conosci quel ragazzo?-le chiese poi preoccupata, dalla reazione dell’ amica.

Infatti Kagome non rispose ma corse,piangendo, incontro al ragazzo che quando la vide sorrise e allargò le braccia. Kagome lo strinse forte mentre continuando a singhiozzare ripeteva sempre la stessa cosa.

-non ci posso credere…!-

-shhhhhh… tranquilla adesso sono qui!-disse lui sorridendo e accarezzandole i capeli.

-Shota sei davvero tu?-chiese ancora singhiozzando.

-Si Kagome sono io- a quella risposta Kagome singhiozzo ancora più forte. Le era mancato e tanto anche se erano passate poche settimane.

Sango preoccupata corse verso l’ amica, non capendo perché si comportasse così.

-Kagome ma cos’ hai…ti prego non fare così che mi fai preoccupare!- disse seriamente preoccupata.

-Niente Sango….n-non ti preoccupare…sono solo contenta…vedi lui è mio fratello Shota. Ti ricordi di lui vero?-disse poi Kagome calmandosi, ma senza sciogliere l’ abbraccio con suo fratello.

-Certo…piacere io sono Sango. Kagome mi ha parlato molto di te- si presentò Sango porgendogli la mano.

-piacere Shota… Anche di te mi ha parlato molto Kagome.-rispose lui stringendole la mano.

Parlarono ancora un po’ poi…

-Scusaci Sango, ma noi dobbiamo andare devo salutare ancora la mamma e poi voglio passare un po’ di tempo con la mia piccolina.- disse sorridente Shota.

-Certo, Miroku sarà qui tra poco,noi Kagome ci vediamo domani allora?-chiese Sango.

-perché domani? Oggi abbiamo palestra no?-le rispose Kagome.

-certo….ma credo che tu preferisca stare con tuo fratello.-

-si è vero…però oggi abbiamo l’ appuntamento per le prove del saggio con Miroku!-esclamò lei.

-scusate se mi intrometto…so ke i saggi di danza  sono importanti quindi andrai in palestra, mi piacerebbe restare a guardarti ma ho anche dei servizietti da fare quindi approfittane!io ti posso accompagnare e venirti a prendere che ne dici?-le chiese Shota.

Kagome annuì dispiaciuta .

-Allora a oggi Sango- confermò Kagome.

-ok a più tardi, ciao.-li saluto

-ciao.-e così dicendo Shota e Kagome salirono nel taxi

Nel frattempo nel cortile della scuola un ragazzo dai capelli argentati aveva assistito a tutta la scena.

“la mia piccolina? Ma chi è quello, come osa toccarla? E perché Kagome quando l’ ha visto gli è corsa incontro piangendo?” questi erano i pensieri di Inuyasha che, grazie al suo udito e al suo olfatto molto sviluppato aveva sentito tutto, ringhiava contro quel ragazzo.

-Y-Yasha non ti arrabbiare…Dai stai calmo, forse è un suo cugino-Cercò di calmarlo Miroku.

-non sono arrabbiato e non perché dovrei esserlo?- chiese a denti stretti infilandosi il casco e partendo come un razzo senza aspettare la risposta.

-Si, ha ragione non è arrabbiato è furioso- puntualizzò Miroku

-Si è fatto scappare un bel bocconcino-esclamò Koga .

-infondo non è nulla di che!- rispose Seshomaru

-Ma tu sei ceco?- chiese Naraku muovendo una mano d’ avanti agli occhi di Seshomaru.

-Lascia perdere Naraku, lui ha messo gli occhi sulla brunettina lì del secondo anno- Indicò Miroku Rin che parlava con Sango, poco più in la.

-Smettila se non vuoi morire-lo minacciò Seshomaru.

-Ok,Ok! Io vado che mi attendono!- disse sorridendo.

-è una gran bella ragazza quella, me la presteresti?-Chiese Naraku.

-Adesso sei tu che vuoi morire….e poi non ti è bastata Kikyo?- chiese nero in volto dalla rabbia  Miroku che, anche lui senza attendere la risposta, si avviò lentamente verso Sango, che dopo essere salita, partì veloce.

 

 

Ore: 15.22 Palestra I.T.

 

-FORZA CON QUEI PASSI…ADESSO,SALTA ADESSO…SEI UNA FRANA…FORZA SANGO MUOVI DI Più QUELLE BRACCIA, SI SI COSì VA BENE BRAVA…BRAVA KAGOME …ok ok 5 minuti di riposo.- acconsentì Miroku vedendo le ragazze stremate.

-Voi siete pazzi…anf anf…ma come fate?- chiese Sango che si era sdraiata a terra e cercando di riprendere un po’ d’ aria.

-Prova a ballare per 5 anni con Inuyasha e vedrai che ci riuscirai!-esclamò lui vantandosi.

-Si, appunto tu hai fatto 5 anni con lui, ma io no…quindi vacci più piano- chiese Sango che si stava rialzando.

-Non posso altrimenti  non sarete di aiuto…e tu Kagome non sei già stanca?-chiese Miroku.

-No, ce la faccio ancora, sono abituata.- disse lei con un sorrisetto che diceva :“non sei l’ unico bravo qui in mezzo”.

-ok allora ricominciamo, adesso tutti e tre insieme ok?- disse poi Miroku

-ok!- esclamarono le due ragazze.

-e 5-6-7 e8- contò Miroku.

Incominciarono a ballare erano perfetti, ogni verticale,giravolta,ogni salto venivano alla perfezione, erano coordinati al massimo. Finita la coreografia  Sango e Kagome, dopo essersi guardati in faccia attraverso lo specchio, urlarono di felicità…Si perché in soli 30 minuti erano riuscite a imparare la coreografia,poi si bloccarono perché sorsero dei piccoli problemi:

1) la coreografia era troppo “maschile” .

2)e quindi si doveva cambiare e questo significava allenarsi ancora di più per imparare i nuovi passi.

3) affrontare Inuyasha,e dirgli i primi due problemi più il fatto che adesso loro ballavano con lui.

-Miroku…lo dirai tu a Inuyasha vero?-chiese poi Kagome.

-Dirmi cosa?il motivo per cui voi siete nella mia aula?-chiese Inuyasha entrando e guardando in malo modo Miroku.

-esatto!...Vedi Yasha le ho convinte a partecipare per la coreografia e…-incominciò Miroku ma fu interrotto da un Inuyasha un po’ irritato.

-Miroku ne abbiamo già parlato…No non ho bisogno di loro- esclamò alzando un po’ la voce mentre posava il suo borsone su una panchina accanto alla porta.

-Ma Inuyasha hanno imparato la coreografia in soli 30 minuti, sono brave, coordinate, ballano entrambe la break-dance molto bene e sono loro che faranno diventare la tua coreografia perfetta, basta apportare alcune modifiche ma…-ma Miroku fu di nuovo interrotto.

-Modifiche? Cavolo Miroku sai quanto ci ho lavorato su questa coreografia! Adesso non posso cambiare tutto!Non abbiamo bisogno di loro!-esclamò furioso.

-SMETTILA UNA BUONA VOLTA INUYASHA!non ti rendi conto quando ti sbagli ? guardale e dimmi se non sono perfette per la coreografia!… Quella sera quando hai detto a lei che ti piaceva e che volevi uscire con lei, eri stato sincero sia con lei che con te stesso per la prima volta no?...-

E indicò Kagome che assisteva alla scena con Sango in silenzio e arrossendo!.

-…Allora fallo di nuovo, ammettilo che devono avere una possibilità!- Gli urlò contro Miroku che si era avvicinato a Inuyasha.

-si quella sera sono stato sincero, ma lei non mi ha creduto! E in fondo neanche lei è stata sincera perché, è fidanzata e l’ hai visto pure tu! Quindi se essere sinceri significa essere ritenuti dei bugiardi, allora preferisco mentire a tutti e a me stesso- concluse sfidandolo con lo sguardo.

-non sai quanto ti sbagli Inuyasha!- gli sussurrò Miroku.

A quell’ affermazione Inuyasha spalancò gli occhi, poi abbassò lo sguardo e a quel punto Miroku sorrise sapeva di aver vinto!.

-ok hai vinto vediamo un po’ come se la cavano!- esclamò avvicinandosi allo stereo insieme a Miroku, ma con sguardo arrabbiato.

-Ma come Miroku tu non balli con noi?-chiese Sango che, fino a quel momento con Kagome, era stata in disparte e in silenzio, assistendo alla litigata e capendo qual’ era il motivo per cui Kagome stava male la sera della festa.

-No stellina i passi li sapete mettetevi in posizione…e ballate come avete fatto prima- le spiegò.

Sango annuì e si mise in posizione. Kagome invece guardò truce qualche secondo Inuyasha, che aspettava che loro fossero in posizione. “Mi ha dato della bugiarda? Io fidanzata e con chi con mio fratello?”, poi si mise in posizione. La musica partì…Sango e Kagome eseguirono i passi alla perfezione. Inuyasha le guardava, anche se non lo faceva vedere era impressionato, quelle ragazze erano davvero brave…ed era anche vero che la coreografia era diversa…Era migliore, ma si doveva ancora migliorare. Sorrise leggermente –ok va bene così, siete in squadra!-esclamò.

-te l’ avevo detto che erano in gamba!-esclamò contento Miroku.

- ahhhhhhhhhhhhhhh siamo in squadra! Miroku siamo in squadraaaaa!-esclamò contenta Sango buttandosi tra le braccia di Miroku.

Miroku l’ abbracciò – ne sono contento- e poi la baciò.

Sango spalancò gli occhi ma poi ricambiò, contenta che i suoi sogni si stessero realizzando.

Dall’altra parte dell’ aula Kagome aveva guardato la scena e aveva sorriso “almeno i suo sogni si stanno realizzando”pensò, poi notò che Inuyasha la fissava e il suo sorriso scomparve. Si ricordo che lui le aveva dato della bugiarda e si arrabbiò , ma si ricordo anche che, mentre lui litigava con Miroku, gli aveva detto che lui quella sera era stato sincero e poi anche quella mattina Miroku gli e l’ aveva detto. Allora perché non era andata da lei a dirgli la verità? Lo guardò ancora,ma dopo poco abbassò lo sguardo.

Inuyasha la fissava ancora, era bellissima e quando ballava era divina “me ne sono innamorato! Ma mi chiedo…Perché mi ha mentito? Perché non mi ha detto che aveva il ragazzo? Io lo so, quella sera stava accettando il mio invito, ne sono sicuro! Forse non è più innamorata di quel damerino…ma se era così perché quando l’ ha rivisto a pianto?...io la voglio, lei è solo MIA!” pensò Inuyasha ma fu distratto da uno squillo di un telefonino. Vide Kagome avvicinarsi alla sua borsa e tirare fuori un cellulare.

 

Kagome lesse il numero e con un sorriso rispose al telefono.

-Ciao Sohta!-

-Ciao Kagome, senti lo so che adesso ti arrabbierai però non posso venire  a prenderti-

-oh no non ti preoccupare, prendo il pulman!-

-c’ è anche Sango?-

-no lei non c’ è… cerca di capirmi-

-il ragazzo ?....Miroku se non erro!giusto?-

-esatto…senti non ti preoccupare, davvero non fa niente-

-ok, ma fai attenzione ti prego!-

-ok non ti preoccupare, un bacio ciao-

-ciao-

Kagome staccò e sospirò scocciata, pensava di risparmiarsi l’ attesa dell’ autobus invece no!

Inuyasha nel frattempo aveva ascoltato tutto quello che diceva Kagome, e anche se non sentiva chi c’ era al telefono aveva capito che era quel damerino del ragazzo.

Arrabbiato sbuffo –forza torniamo a lavoro che dobbiamo apportare delle modifiche. Hei voi due prendete un po’ d’ aria mi servite vivi- si rivolse a Sango che arrossì e a Miroku che sorrideva soddisfatto.

Ci fu molto lavoro da fare, ma alla fine la coreografia fu aggiustata. Certo c’ era ancora qualcosa da aggiustare, ma in fondo andava bene. Stremati si stesero sul pavimento…

-bhè che dire…Miroku avevi ragione adesso è perfetta!-esclamò entusiasta Inuyasha.

-lo so amico, e ti avevo anche detto che loro erano perfette- disse poi Miroku girandosi a guardare una Sango con le guance imporporate per la fatica.

Inuyasha non rispose e chiuse gli occhi.

-Si, ma che ore sono?- chiese Kagome.

- mmm…le dieci meno cinque- rispose Inuyasha dopo aver guardato l’ orologio.

-LE DIECI MENO CINQUE? CAVOLO E ADESSO COME FACCIO?- urlò Kagome correndo a preparare il suo borsone.

-A fare cosa?-chiese Sango

-A prendere l’ autobus! Alle 10 passa l’ ultimo! Oh Kami fate in modo che sia in ritardo!- disse infilandosi il giubbetto.

-ma come? non veniva Shota?-

-no, mi ha chiamato ha detto che non poteva più-

-il tuo ragazzo ti ha dato buca per un’ altra?- esclamò sarcastico Inuyasha che in fondo era contento!

- smettila Inuyasha…tu non sai chi lui sia e non puoi sapere cosa provo per lui! E poi a te che frega sei fidanzato no? Allora pensa alla tua ragazza- disse poi uscendo velocemente.

-Sei uno stronzo Inuyasha lo sai?-chiese Sango alzandosi e prendendo anche la sua borsa.

-stellina dove vai?-la prese per un polso Miroku.

-faccio compagnia a Kagome- disse lei furiosa.

-stellina senti dobbiamo fare in modo che si chiariscano. Quindi tu vieni con me!- le sussurrò all’ orecchio.

Sango lo guardò poi annuì dopodiché si girò verso Inuyasha e lo gelò con lo sguardo.

-Noi andiamo- disse Miroku a Inuyasha.

-scendo con voi…e Sango non guardarmi così, ci stò male anche io!-

Inuyasha li superò furioso e si diresse al portone e lì, la vide andare avanti e indietro che sbuffava.

Di sicuro aveva freddo ed era terrorizzata di rimanere sola. Inuyasha si avviò alla sua moto, tenendo sempre sott’ occhio Kagome, poi qualcosa lo irritò: un gruppo di tre ragazzi si era avvicinato a lei e vide Kagome indietreggiare. Accese la sua moto e si avvicinò al gruppo.

-Kagome tutto bene?-chiese lui guardando sempre in malo modo i tre.

-Inuyasha…- disse lei un po’ terrorizzata.

-dai vieni qui-le disse Inuyasha scendendo dalla moto e mettendo sulle spalle di Kagome il suo giubbotto.

-non ti muovere di qui intesi?- le disse lui con voce dolce.

Kagome annuì…In quel momento lasciò i suoi problemi da parte…era terrorizzata. Vide Inuyasha avvicinarsi al gruppo e prendere uno dei tre ragazzi per il colletto e sferrargli un pugno in pieno volto poi lo lasciò facendolo cadere a terra. Gli altri due ragazzi aiutarono l’ altro ad alzarsi e poi fuggirono spaventati. Inuyasha li guardò andar via, poi dopo aver respirato a fondo si avvicinò a Kagome che guardava il punto dove prima c’ era lei. Inuyasha le prese la testa tra le sue mani costringendola a guardarlo.

-Kagome adesso va tutto bene, tranquilla non è successo niente…- cercò di tranquillizzarla.

- i-io…-cerco di dire.

-shhh… adesso ti accompagno a casa ok?-

-o-ok- rispose lei tremando.

-stai tremando hai ancora freddo?-le chiese Inuyasha sfregandole le braccia per riscaldarla.

-un po’…oh tiene la tua giacca farà f-freddo sulla moto, n-non ti preoccupare per me…-disse lei abbassando lo sguardo.

-Non ti preoccupare, sono un mezzo demone no? Resisto al freddo…- le sorrise

-…dai adesso sali che ti riporto a casa-disse poi salendo sulla moto.

-grazie…- Kagome lo imitò e dopo essersi infilata il casco cinse la vita di Inuyasha per mantenersi,Inuyasha infilatosi anche lui il casco partì.

 

Tempio Higurashi

La moto di Inuyasha si fermò sotto le scale del tempio

-siamo arrivati…-disse lui sfilandosi il casco.

Kagome fece lo stesso poi scese porgendogli il casco.

-tutto bene?-chiese poi Inuyasha.

-si … tieni questa è tua- gli porse lei la giacca.

- stai tremando ancora, tienila poi domani me la ridai!- dicendo questo Inuyasha sorrise.

-g-grazie-arrossì.

-senti Kagome, perché il tuo ragazzo non è venuto a prenderti? Se non c’ ero io sai che sarebbe potuto succedere?-le chiese lui arrabbiandosi.

Kagome abbassò gli occhi ripensando a tutto.

-si- riuscì a dire solamente.

-Kagome mi dici perché non mi hai detto che avevi il ragazzo?- chiese ancora lui

- potrei farti la stessa domanda! E poi lui non è il mio ragazzo è mio fratello-disse lei.

-si certo e come mai allora lo hai accolto in quel modo stamattina fuori scuola?-insistette Inuyasha.

-perché lui vive in America, studia lì… e per questo non si è trasferito con noi; era da un po’ che non lo vedevo…E poi stai sicuro che, se era il mio ragazzo, io lo avrei baciato d’ avanti l’ intera scuola,non me ne sarei fatta un problema. E un’ altra cosa a te che importa?disse lei stizzita .

-che mi importa? Sono andata in bestia quando lui ti ha abbracciato e ti ha chiamato piccolina…e se tu adesso non mi avessi detto che lui era tuo fratello avrei fatto di tutto per farvi lasciare, lo avrei anche picchiato. Perché mi pare di avertelo detto che tu mi piaci e di conseguenza sono geloso…-disse lui prendendole il polso.

-… e quella sera ero davvero sincero,lo hai sentito anche oggi e per precisare Kikyo non è la mia ragazza, lo pensa lei e mio padre punto e basta, mi interessi solo tu… tu sei caduta nella mia vita come un fulmine, non riesco a comportarmi con te come faccio con gli altri, tu plachi la mia parte da sbruffone, e per te sarei in grado di lasciare il mio gruppo e studiare sodo…-le confesso lui tenendo sempre stretto il suo polso.

Kagome lo guardava sorpresa con occhi sbarrati, lo ascoltava in silenzio. Era emozionate e felice e un piccolo sorriso si dipinse sul suo volto.

-Kagome tu non immagini nemmeno cosa ho provato quando ho visto quei ragazzi intorno a te…io ho avuto paura, nessuno ti deve toccare!-

Come un fulmine Inuyasha la tirò verso se stringendola. Il cuore di Kagome era impazzito e lei temeva che lui l’ avrebbe sentito. Poi quelle quattro  parole sussurrate al suo orecchio mandarono in tilt il suo cervello.

-Tu sei solo MIA!- e dopo la baciò con passione.

Kagome aveva tanto sognato quel bacio e adesso che lui la stava baciando lei era lì, ferma. Ma, dopo essersi data dell’ idiota mentale, rispose al bacio cingendo il collo di Inuyasha con le braccia per approfondire il bacio.

 

Era un bacio dolce

Un bacio atteso

Un bacio delicato

Un bacio sincero

Un bacio sognato

Un bacio bramato

Un bacio sperato

Un bacio voluto

Un bacio cercato

Ma soprattutto era il loro Bacio!

 

Inuyasha si staccò a fatica da quelle labbra,ma senza sciogliere l’ abbraccio, la guardò e poi sorrise. Lei era arrossita e quel rossore la rendeva così delicata.

-adesso Kagome io non ti chiedo più di uscire con me, ma ti chiedo se…Vuoi diventare la mia ragazza?-chiese lui con un sorriso e guardandola negli occhi, che lei aveva spalancato.

-lo so a cosa stai pensando…Kikyo!...Kagome lei non esiste per me! E poi fra 4 giorni parte e la rivedrò chi sa quando! Per me esisti solo tu!sarà difficile lo so…però proviamoci…resistiamo!che ne dici?- cercò di convincerla lui alzandogli la testa che aveva abbassato sentendo il nome di Kikyo.

Lei lo guardò con occhi lucidi e poi annuì.

-dai Kagome voglio sentirti dire si- disse lui

-si ok…resisteremo!-disse convinta sorridendogli.

Inuyasha le reglò uno dei suoi più bei sorrisi poi avvicinò la sua fronte a quella di Kagome. A quel contatto Kagome chiuse gli occhi e lo stesso fece Inuyasha.

-Senti ti chiamo io dopo ok?-disse poi lui baciandole la punta del naso.

-ok…ma aspetta tu non hai il mio numero-si ricordò lei

-hehehe c’ è l’ ho me l’ ha dato Miroku…-spiegò lui

-ma com…?-chiese sorpresa.

-piccola non me lo chiedere, non l’ ha voluto dire neanche a me!- poi la baciò.

-adesso devo andare è tardi… mamma sarà preoccupata- disse Kagome dolcemente.

-si vai! Ci sentiamo dopo- anche lui fu molto dolce.

-forza aspetto finché non sali su- la rassicurò lui.

Kagome gli sorrise e si avviò verso la scala,ma arrivata al primo gradino tornò di corsa dietro e ribaciò con passione Inuyasha che, all’ inizio un po’ sorpreso, ricambiò. Poi contenta Kagome risalì le scale e scomparve nel buio.

Inuyasha sorrise era felice. Finalmente erano riusciti a chiarirsi, era stato sincero e finalmente stava con la ragazza di cui era veramente innamorato.

Ancora con il sorriso sulle labbra  si infilò il casco e partì come un razzo.

 

Casa Higurashi.

-Mamma, Shota sono tornata!- esclamò entrando Kagome.

-Finalmente…Kagome ma dove eri finita?-chiese Shota.

-Menomale Kagome, mi stavo preoccupando-disse la madre.

-si scusatemi e che sono rimasta fino a tardi a provare la nuova coreografia, poi un “amico” mi ha dato un passaggio- disse lei sorridendo alla parola “amico”.

-amico eh? Ci devo fare due chiacchiere con questo tuo “amico”- disse Shota guardandola.

-Dai cara vieni sarai affamata-  si intromise la madre, per far cambiare discorso.

- oh si da impazzire!- Gli occhi di Kagome brillarono e mentre entrava in cucina si girò e fece la linguaccia a Shota  che, facendo finta di offendersi, ritornò nel salotto.

Kagome dopo aver mangiato si andò a fare una doccia, indossò il suo pigiamone e si stese sul suo letto attendendo la chiamata di Inuyasha che non tardò ad arrivare.

 

-Pronto?!-

-Ciao piccola!-

-ciao Inuyasha!-

-ti sei ripresa un po’ per quello che è accaduto con quei tre tizzi?-chiese lui preoccupato.

-mi devo riprendere ancora da tutto quello che è successo stasera- esclamò ridacchiando Kagome.

-dai non scherzare!- la voce di Inuyasha era un po’ severa, come per rimproverarla.

-ok… tremo ancora un pochino ma stò bene, non ti preoccupare.-esclamò lei ripensando alla scena.

- se li prendo li uccido!-ringhiò lui.

-non fare lo stupido! Dopo chi ci pensa a me se tu vai in galera?-gli chiese anche lei severa.

-hai ragione!-disse lui dispiaciuto

-lo… ahffff(sorry sarebbe un sbadiglio °///°nda)…so!- disse lei facendo un sonoro sbadiglio.

-hai sonno?-

-un pochetto, ci hai fatto lavorare sodo oggi!-esclamò lei.

-e domani sarà ancora più dura…quindi adesso vai a riposare, ci vediamo domani a scuola!-disse lui dolcemente.

-ok.... notte Yasha!-lo salutò lei dolcemente.

-notte piccola, sognami!- le raccomandò lui.

-contaci!un bacio dolce dolce, ciao!-esclamò lei sorridendo e arrossendo.

-ciao- la salutò in fine lui staccando.

Kagome sorrise felice e spenta la luce si infilò sotto le coperte, cadendo nelle braccia di Morfeo poco dopo.

 

 

Casa Taisho

 

Inuyasha guardò ancora un po’ il display del suo cellulare rileggendo il numero di Kagome.

Sorrise al pensiero che dalla prima volta che l’ aveva vista la sua vita era cambiata…in meglio.

-devo chiamare Miroku!- esclamò componendo il numero del suo amico.

-Yasha ti rendi conto che ore sono?- chiese Miroku con la voce impastata dal sonno.

- si e mi dispiace, ma te lo devo dire assolutamente…- disse Inuyasha ridendo.

-cosa?- chiese Miroku che come per magia si era ripreso.

-ci siamo chiariti, l’ ho baciata e adesso stiamo insieme!- esclamo entusiasta.

- evvai amico! Auguri! Ma raccontami come è successo!-chiese curioso Miroku.

Inuyasha gli racconto tutto, e anche cosa aveva provato quando lei, era ritornata da lui prima di risalire le scale, l’ aveva baciato.

Miroku ascoltò tutto, e sorrideva ogni qual volta il suo amico esclamava: “non ci posso credere”.

Era felice per lui, per la prima volta Inuyasha sarebbe stato felice!

-benvenuto nel club degli innamorati Inuyasha!- disse contento

-grazie…senti ti lascio riposare, ci vediamo domani a scuola!-

-ok Yasha a domani- lo salutò Miroku.

Inuyasha fece lo stesso e staccò. “Questo è stato il giorno più bello della mia vita!”

Pensò chiudendo gli occhi e addormentandosi.

 

 

Fineeeee. Eccomi qui con il settimo capitolo piaciuto?l’ ho fatto più lunghetto per farmi perdonare per il ritardo….ma non so perché non riesco più ad aggiornare velocemente.

 

Cmq come sempre ringrazio:

ryanforever.

Ka chan.

Mikamey.

Bchan.

 E ringrazio anche chi lesse soltanto. Un kizzulo a tutti .Vi voglio bene. Tau!!!la vostra 8Kanemy8.

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Capitolo 8
*** Gatta in calore! prima parte! ***


8

 

(8) Gatta in calore! Prima parte

 

 

 

-Kaaaaaaaagoooooooooomeeeee!-

-mmmmmmmmmmmh- piagnucolò Kagome mettendosi la coperta in faccia.

-KAGOME!-urlò infine un Shota alquanto scocciato.

A quell’ urlo Kagome scattò in piedi, ma inciampò nelle coperte e cadde rovinosamente a terra.

-Agliooo! Shota ma che ti urli?-chiese Kagome massaggiandosi un ginocchio.

-che mi urlo? Ma se sono 3 minuti che ti stò chiamando e tu non ti svegli!-si infuriò lui.

-bhè adesso sono sveglia cosa vuoi?- chiese guardandolo in malo modo.

Shota non rispose, ma indicò la sveglia sul comodino che segnava le 7 e 45.

-COSAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAA?-urlò dopo Kagome resasi conto di che ore erano.

-SONO IN RITARDO! MA SHOTA NON MI POTEVISVEGLAIRE PRIMA? E PERCHé LA SVEGLIA NON HA SUONATO?-

Kagome urlava mentre prendeva tutto il necessario e si rinchiudeva in bagno.

-EHI STAI DANDO LA COLPA A ME? LA SVEGLIA HA SUONATO SEI TU CHE L’ HAI BUTTATA CONTRO IL MURO… E SE NON VENIVO IO TU NON TI SARESTI ALZATA!BRUTTA OCA DAI SEMPRE LA COLPA AGLI ALTRI!-la rimproverò Shota dal corridoio.

A quell’ ultima affermazione uscì Kagome con un aria minacciosa e aveva come una specie di aura rossa intorno a se.

-BRUTTA OCA A ME? COME OSIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIII!-gli urlò correndogli dietro per tutta la casa.

Shota appena l’ aveva vista si era fatto piccolo piccolo e tremava dal terrore, si era dimenticato che la sorella diventava cattivissima se veniva offesa.

-scusaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaa!-urlava mentre correva per non essere preso.

-SHOTA!KAGOME! BASTA!-urlò infine la madre.

- Shota non sei un po’ cresciuto per giocare? E tu Kagome non sei in ritardo? Forza!-ordinò la madre.

-Si mamma corro….ciao!- salutò Kagome uscendo di corsa.

- ma mamma ha incominciato lei!- piagnucolò Shota indicando la sorella che usciva dalla porta.

- Shota smetti di fare il bambino e aiutami a lavare i piatti!- ordinò ancora la madre.

- ma mamma io…- Shota cercò di dire qualcosa ma la madre lo interruppe ghiacciandolo con lo sguardo.

- o-ok v-vengo…certe volte mi chiedo come ho fatto a sopportarle, sono impossibili…sono due streghe ecco!- disse tra se se.

-ti ho sentito muoviti!-urlò la madre dalla cucina.

-arrivo! O kami non posso parlare neanche più con me stesso, qui anche i muri hanno le orecchie!streghe!-disse con voce più bassa guardandosi in giro e raggiungendo la cucina, dove una pentola lo colpì in faccia!

-ti ho sentito ancora!-

 

Nel frattempo…

Kagome aveva corso più veloce che poteva per arrivare in tempo per la prima ora di lezione e c’ era riuscita. Arrivata davanti alla classe si fermò a prendere un po’ d’ aria poi entro. La classe era semi piena, si guardò in giro e vide che mancava anche Sango allora provò a chiedere a qualcuno se conoscevano il motivo per cui mezza classe non c’ era.

-ciao Eri senti hai visto per caso Sango? E perché mezza classe non c’ è?-chiese guardandosi intorno.

-si ho visto Sango, salterà la prima ora… E anche il resto della classe lo farà perché un professore ci ha avvertito di un interrogazione a sorpresa di storia! Ah Sango mi ha detto di dirti che se vuoi la puoi raggiungere!- le spiegò Eri.

- i-interrogazione? cavolo ieri non ho ripetuto…corro prima che arrivi la prof.- Kagome recuperò la sua cartella e uscì di corsa, ancora una volta, ma sta volta la direzione era il terrazzo.

Arrivata aprì lentamente la porta e dopo aver visto Sango appoggiata alla ringhiera uscì fuori raggiungendola.

- Sango!-la chiamò.

- Kagome alla buonora ma si può sapere che fine avevi fatto?meno male che sei arrivata in tempo e hai saputo dell’ interrogazione!-

-scusa ma stamattina non mi volevo proprio alzare sono stanca per l’allenamento di ieri!-

- a chi lo dici!-esclamò poi Sango ritornando a guardare il panorama.

-i ragazzi sono venuti?-chiese poi Kagome.

-si!- rispose Sango con un sorrisetto sghembo.

-e come mai Miroku non è qui con te?-chiese Kagome con lo stesso sorrisetto sghembo di Sango.

-perché non sa che ho saltato la prima ora e poi perché abbiamo litigato- concluse Sango con tristezza.

- e perché?- Kagome era sorpresa… stavano insieme solo da un giorno e già litigavano?

-perché ha palpato il sedere a una del suo fan club e lei ci stava!se lo prendo lo strozzo- disse cattiva Sango.

Kagome si allontanò di parecchio spaventata dalla reazione della sua amica.

- S-Sango che ne dici se li chiamiamo così tu e Miroku fate pace!- propose lei terrorizzata.

- per quanto mi riguarda io non lo perdono neanche se si inginocchia ai miei piedi…oh me ne ero dimenticata allora con Inuyasha come va?-domandò curiosa.

Kagome si stupì della velocità con cui Sango aveva cambiato umore, ma dopo le sorrise e le raccontò tutto.

-quindi adesso state insieme?-chiese con gli occhioni lucidi

-siiiiii!- rispose  Kagome con un sorrisone!

-sono contenta per te…io e Miroku non c’ è la facevamo più ad aspettarvi!- l’ abbracciò Sango.

Kagome ricambiò l’ abbraccio.

-hahahah…ma che dici li chiamiamo?-propose poi

-si!- rispose Sango staccandosi.

-ok adesso mando un messaggio a Inuyasha- Kagome tirò fuori il suo telefonino e digitò il messaggio.

 

V DL

-uffa sono un deficiente- ripeté per la centesima volta Miroku che aveva il capo chino sul banco.

-Miroku se non la smetti ti ammazzo!-esclamò Inuyasha infuriato.

Inuyasha era seduto in modo scomposto sulla sedia. Aveva le mani in tasca e guardava distrattamente fuori dalla finestra il cielo grigio,probabilmente avrebbe piovuto, poi un qualcosa vibrò e Inuyasha afferrò frettolosamente il suo telefonino e notò che c’ era un messaggio.

 

*Ciao Inuyasha scusa se non mi sono fatta vedere stamattina, ma sono arrivata in ritardo. Io e Sango stiamo su in terrazza …vieni e porta anche Miroku , Sango vuole fare pace! Ti aspetto un bacio.*

 

Inuyasha sorrise leggendo quel messaggio.

-Miroku vieni con me Sango e Kagome ci stanno aspettando in terrazza- lo chiamò alzandosi e dirigendosi alla porta.

Miroku scattò dalla sedia e lo raggiunse, uscirono senza il permesso del professore che li minacciava di una nota sul registro se non fossero rientrati subito, ma a Miroku e Inuyasha non importava.

Arrivati aprirono la porta e risero di gusto, divertiti dalla scena che videro: Sango e Kagome facevano a gara a chi faceva la faccia più buffa…ed era uno spettacolo buffissimo.

 

Kagome e Sango sentendo quelle risate si girarono immediatamente e arrossirono di vergogna.

Kagome sorrise nel sentire, per la prima volta, la risata cristallina di Inuyasha e senza pensarci gli corse incontro abbracciandolo. Inuyasha la vide arrivare così smise di ridere e la strinse appena a sua volta.

-ciao piccola tutto bene?- le chiese sorridendo.

-si- Kagome si staccò leggermente da lui e lo guardò negli occhi, perdendosi in quelle pozze d’ ambra.

Lui si sporse un po’ e la baciò leggermente.

-allora mi spieghi come mai in ritardo? E perché siete qui?- le chiese poi sciogliendo l’abbraccio e spingendola verso gli altri due amici, che avevano fatto pace e adesso ridevano.

Kagome gli spiegò il motivo, poi incominciarono a ridere perché Miroku aveva preso un pugno in testa da parte di Sango poiché, per l’ ennesima volta, le aveva palpato il sedere. In quell’ ora si divertirono molto, ma poi suonò la campanella .

-Kagome dobbiamo andare!- la informò Sango.

-si…andiamo.-disse lei.

-bhè allora ci vediamo all’ intervallo?-chiese Sango ai due ragazzi.

-si, sempre qui in terrazza va bene?- chiese Miroku baciandola dolcemente.

- sperando che non piova il tempo non mi piace!- disse Sango guardando il cielo.

-ho un idea se piove ci incontriamo in palestra…nell’ intervallo non c’ è mai nessuno!- Miroku era entusiasta per l’ idea che aveva avuto.

- vedi che se ti impegni, sai anche trovare buone idee?- rise divertita Sango .

Anche Inuyasha e Kagome si misero a ridere.

-a si? Te la faccio pagare dopo!- sorrise Miroku.

-ok!- esclamò Sango guardandolo curiosa.

-dai Sango andiamo!- esclamò Kagome.

- ci vediamo dopo piccola- Inuyasha le stampò un bacio in fronte e la lasciò.

Kagome annuì sorridendo e prendendo l’ amica per mano corsero verso la loro aula.

Inuyasha e Miroku le guardarono mentre scomparivano dietro la porta, poi il telefonino di Inuyasha vibrò di nuovo e quando lesse il numero sbuffò.

 

-cosa vuoi?-rispose brusco.

-ciao amore…senti oggi vengo in palestra con te!-

-e perché?-

-ma perché voglio vederti amore!-

-fa come vuoi, ma fatti accompagnare perché io non torno a casa !-

-ok a dopo amore baci-

 

- Kikyo?-chiese Miroku

-esatto!- sbuffo ancora Inuyasha, mentre scendeva le scale.

-cosa voleva?-

-oggi viene in palestra a vedermi-

-aglio! Come farai con Kagome?- chiese ancora Miroku

-non lo so, ma le dirò tutto.-

-fai bene amico! Però stai tranquillo!-

-si! Senti ti dispiace se mi presti una tua tuta e mangio da te? non ho voglia di tornare a casa!-chiese Inuyasha arrivando davanti  alla porta della loro classe.

-certo…mi casa es tu casa!ricordalo sempre !- gli rispose Miroku facendogli l’ occhiolino poi entrarono in classe.

 

Di solito le ore passavano velocemente, ma quel giorno quelle ore sembravano eternità, soprattutto per Kagome che era stata interrogata in geografia e in inglese, ma andò egregiamente, avendo come voti 8 in geografia e 9 in inglese. E in più incominciò a piovere.

 

Kagome era ritornata a posto e il professore stava ricominciando a interrogare un’ altro ragazzo, quando improvvisamente uno schianto, proveniente dal cortile, attirò l’ attenzione di tutti gli alunni e professori. Sango e Kagome si guardarono in faccia poi corsero alle finestre immaginando di trovare Inuyasha e  Seshomaru a litigare e invece no! Questa volta chi stava litigando erano Naraku e Kouga!

-ma quello non è Naraku?-chiese Kagome.

-e quello non è Kouga?-chiese Sango.

-Ragazzi tornate tutti a posto! E state calmi !-ordinò il professore, ma senza successo.

Infatti i ragazzi erano rimasti alle finestre discutendo qual’ era la causa di quel litigio.

Improvvisamente, come accadeva con Inuyasha, arrivò il preside che fermò i due ragazzi e ordinò agli altri alunni, spettatori del litigio, di andare a fare l’ intervallo!

E come al solito tutti gli alunni si diressero nei corridoi borbottando e lamentandosi per non aver visto la fine della “lotta”.

Kagome e Sango si avviarono verso il luogo dell’ appuntamento parlando, anche loro, delle possibili cause del litigio.

-io credo per una ragazza!- esordì Sango.

- si è probabile, però ripensando al comportamento di Inuyasha e Miroku che si sono fatti mezza scuola, come mi hai detto tu, non credo che sia motivo di litigio una ragazza!- espose la sua riflessione Kagome.

-di chi parlate dolci donzelle?- domando Miroku abbracciando da dietro Sango.

-di Kouga e Naraku- disse Sango baciandolo sulla guancia.

-emh Miroku dov’ è Inuyasha?- domando Kagome guardandosi intorno.

-vai sta nello spogliatoio sta fumando, ti aspetta lì- le indicò la porta con il pollice, sussurrando poi qualcosa nell’ orecchio di Sango e iniziandole a fare il solletico!

-ok grazie- Kagome li guardo e si mise a ridere anche lei poi si avviò allo spogliatoio. Arrivata lì busso.

-sei presentabile?-domando infilando la testa all’ interno.

-vieni entra!-rispose Inuyasha facendo un’ altro tiro dalla sua sigaretta.

-che schifo! Puzza di fumo qua dentro!-esclamò Kagome mettendosi le mani davanti alla bocca e al naso.

- mmm strano io non sento niente- rispose Inuyasha con tono piatto.

Kagome lo guardò era seduto su una panca contro il muro, la testa alzata appoggiata anch’ella al muro…Sembrava pensieroso, nervoso?!

- Inuyasha è successo qualcosa?mi preoccupi se fai così!-chiese lei preoccupata.

Inuyasha non rispose, ma fece l’ ultimo tiro alla sigaretta poi la gettò a terra.

-forse vuoi restare solo! Ci vediamo allora in palestra oggi…Ciao!-disse Kagome abbassando lo sguardo.Ma appena mise la mano sulla maniglia della porta, Inuyasha la bloccò.

-no scusa! Ti devo parlare non ti preoccupare! Sono io quello preoccupato della tua reazione dopo averti parlato- disse lui facendola girare.

-già ti sei scocciato di me?-chiese lei tenendo sempre lo sguardo basso.

-COSA? No! Ma che dici, assolutamente no!-rispose lui sollevandole la testa e facendo in modo che lei lo guardasse negli occhi.

Come sempre Kagome si perse in quegli occhi.

-allora cosa?-

-vedi quando tu e Sango siete andate via stamattina, ha chiamato Kikyo…-incominciò lui.

Kagome a quel nome abbassò nuovamente gli occhi.

-…no Kagome ti prego guardami…Senti mi ha chiamato e mi ha detto che oggi verrà in palestra a vedere come mi alleno…Come CI alleniamo-

-cosaaaaaa?-chiese arrabbiandosi Kagome.

-senti Kagome non ti arrabbiare, lo so sarà dura ma…-

-ma? Cosa ma? Che dovrei fare ? vi dovrei guardare mentre vi baciate? O mentre quella gatta in calore ti fa le fusa?-chiese allontanandosi bruscamente.

Dire che Kagome era furiosa era un eufemismo.

-ecco lo sapevo! No Kagome tu non assisterai a quelle scene perché non ci saranno!-rispose con tono duro, cercando di avvicinarsi, ma lei indietreggiò.

-si certo! Ma come lo puoi dire? E se lei ti baciasse improvvisamente?... Sono furiosa Inuyasha… i-io non so se c’ è la farò a non picchiarla…-disse Kagome guardandolo negli occhi mentre della goccioline salate cercavano di uscire, ma lei riuscì a reprimerle.

- Kagome cosa credi che sei tu l’ unica furiosa qui in mezzo? Se è si ti sbagli di grosso! Secondo te non ho pensato a queste cose anche io?...ti prego Kagome ascoltami, dobbiamo essere forti entrambi!lo so che sarà doloroso, ma ieri ci siamo promessi di resistere. E poi adesso mancano solo 3 giorni- Kagome questa volta non si allontanò quando Inuyasha fece un passo per avvicinarsi.

- m-mi prometti almeno che se lei ti bacia tu non ricambi?!-chiese lei mentre le sue lacrime tornavano a premere contro le sue palpebre.

Inuyasha se ne accorse e la strinse a se possessivo.

-come potrei…sei tu quella che voglio baciare non lei- le accarezzo i capelli, mentre Kagome si abbandonava contro il suo petto ascoltando il sua battito.

-meglio adesso? Ti sei calmata?-chiese lei senza smettere di accarezzarle i capelli e baciandola in testa.

- si…-sorrise lei.

-senti ti dispiace se ti accompagno io a casa oggi?-le chiese poi.

Kagome si staccò guardandolo ancora una volta negli occhi.

-e perché dovrebbe dispiacermi!speriamo solo che smetta di piovere-gli sorrise.

-già- rispose Inuyasha sorridendole a sua volta.

Inuyasha la guardò sorridere, era bellissima e i suoi occhi lo stregavano sempre.

-sei bellissima quando sorridi!-disse serio guardandola negli occhi.

-g-grazie- Kagome arrossì e questo fece ridere Inuyasha.

-senti Inuyasha, tu sai il motivo per cui Kouga e Naraku hanno litigato?-chiese poi ricordandosi dell’ episodio di quella mattina!

-si….per nessun motivo!-rispose lui guardandola.

-come per nessun motivo?! Ci deve essere per forza!- Kagome spalancò gli occhi a quella risposta.

-bhè  volevano vedere chi fosse il più forte fra i due-

-m-ma….uff uomini chi li capisce è brava-sbuffo lei.

-piccola?-la chiamò Inuyasha.

-dimmi!- rispose lei

- la campanella è suonata più di 5 minuti fa, ma tu non hai lezione?-chiese Inuyasha

-COSAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAA?-urlò Kagome disperata.

Inuyasha si otturò le orecchi il più possibile.

-hei abbassa la voce così mi uccidi!-esclamò Yasha.

-scusa ma tu non me lo potevi dire?-esclamò uscendo di corsa dallo spogliatoio.

-scusa ma stavo così bene!-la seguì Inuyasha.

-Ma Sango e Miroku?-chiese poi bloccandosi di botto.

 -credo che siano già tornati in classe!-disse guardandosi in torno anche lui.

-noooooooo e adesso come faccio? Per la seconda volta in ritardo, uffa- sbuffo disperata.

-andiamo ho io la soluzione!- disse Inuyasha prendendola per mano e dirigendosi verso la sua classe. Arrivati posò un veloce bacio sulle labbra di Kagome, lasciandola di stucco e poi busso.

-oh la signorina Higurashi ci ha degnato della sua presenza finalmente…oh signor Higurashi lei che ci fa qui? -Chiese la professoressa con il suo sguardo da serpe.

-oh accompagnato Higurashi su richiesta del preside…che ci voleva parlare…se non mi crede lo vado a chiamare!-disse Inuyasha guardandola in malo modo.

-no! le credo…Higurashi si accomodi pure…lei può andare- lo congedò la professore che in primo momento sembrava tranquilla ma in realtà era terrorizzata da quel ragazzo. Per colpa sua aveva cambiato sezione!

Inuyasha sorrise soddisfatto e lanciò un ultimo sguardo a Kagome che gli sorrise grata.

 

Fineeeeeeeeeeeeeeeeee!

Giuro solennemente che domani aggiornerò! u_u

Spero cha anche questo capitolo vi piaccia e sapete? vi faccio anche un piccolissimo anticipo.

Dopo la seconda parte di questo capito, ci sarà la notizia dell’ anticipazione del saggio di Inuyasha!

Basta non dico più niente!(sai quanto ce ne frega ndvoi…T-T ndme)

 

ANGOLETTO DEI RINGRAZIAMENTI

Ringrazio:

Ka chan: mi dispiace averti deluso…ma quella gatta morta di Kikyo c’ è sempre!cmq grazie di continuare a seguire la mia ff e di recensire :D. un kizzulo.

 

Bchan: hai assolutamente ragione sono troppo zuccherosi… ma io sono molto zuccherosa sulle storie d’ amore. E poi fai conto che a Inuyasha Kagome piaceva molto…comunque hai ragione. Grazie anche a te che continui a seguire la mia ff (  anche se sta diventando noiosa T-T). un kizzulo.

 

Ryanforever: tadaaaaaaaaaaaaaaaan ecco il seguito! Siiiiiiiiii lo so per me Shota è sempre stato un genio (anche se nella realta dell’ anime è un bambino!), e siiiiiiiiiiiiiiiii quanto sono picciuli Sango e Miroku. Spero che anche questo ti sia piaciuto come capitolo e chi sa cosa gli avrà sussurrato Miroku a Sango prima di fargli il solletico ….heheheh. Un kizzulo anche a te!

 

Jessy101: ma ciaaaaaaaaaaaaaaao! Mi fa super piacere che ti piaccia la mia storia!si è vero è bello vedere Inuyasha felice. È vero non ti sbagli, ma come ho detto Kikyo è sempre presente! Un kizzulo!

 

Mikamey: ciaooooo! Sono contentissima ( tra poco piango dalla gioia che il cap è piaciuto tantissimo) che ti sia piaciuto il capitolo! Mmm vedremo se Shota farà il suo discorsetto a Inuyasha hehehehe, non anticipo niente! Un kizzulooooooooo.

 

Kaname1407: ciao Pisyyyyyyyyyyyyyyyyyyyyyyyyyyyyyyyyyyyyyyyyyyyyyyyyyyyyyyyyy, sono contenta che tu abbia letto la mia storia e che ti sia piaciuta…anche se tu già la sapevi però hai visto ho cambiato molte cose!!!! Ci sentiamo un kizzulo ciao Pisy!

 

E inoltre ringrazio anche chi legge solamente la mia storia….spero che vi piaccia!un kizzulo a tutti.

 

Ps:non mi offendo se qualcuno recensisce negativamente la mia storia, e anche se trovate errori don’t worry!  Ditemelo :D un kizzulo!

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Capitolo 9
*** gatta in calore! seconda parte ***


9

(9) gatta in calore! Seconda parte.

 

Il professore della quinta ora stava spiegando nuovi teoremi di geometria, ma nessuno lo seguiva.

Chi era impegnato a disegnare sul banco, chi ogni tre secondi guardava l’ orologio da polso, chi preparava la cartella, chi inviava messaggi tranquillamente e chi, come Kagome, pensando e guardando il cielo nuvoloso distrattamente.

Kagome non riusciva a smettere di pensare a quello che Inuyasha le aveva detto, inoltre aveva anche paura!

Sango la guardò sbuffare per la trentesima volta così decise di sapere perché si trovava in quello stato. Strappo un foglio dal suo quaderno e dopo averci scritto qualcosa su, lo lanciò a Kagome.

Kagome la guardò stranita però decise di aprire il foglietto e leggere cosa voleva.

 

Cos’hai?

 

Kagome prese la sua penna e rispose:

 

niente.

 

E lo lanciò a Sango.

 

Niente? Ma se stai sbuffando da quando sei tornata!

Davvero Sango, niente!

Non ti credo -.-!

E va bhè, ti dico solo che la causa del mio comportamento lo vedrai oggi! __ /.

Oggi?

Si in palestra! ti chiedo solo una cosa: se cercassi di fare qualcosa FERMAMI!

Kagome non ti capisco! Spiegami!

No! Vedrai oggi !

Uffa ok! Comunque e meglio se ci prepariamo sta per suonare!

 

Kagome la guardò e annuì, poi tornò a guardare fuori dalla finestra e notò che aveva smesso di piovere… almeno poteva tornare con lui a casa.

 

La campanella suonò 5 minuti dopo e, come se la scuola fosse in fiamme, tutti gli alunni uscirono di corsa, ma Sango e Kagome se la presero comoda.

Quando uscirono Kagome spalanco gli occhi… Tomoko,  la sua amica, faceva la smorfiosa con Inuyasha…Quella decisamente non era la sua giornata migliore.

Kagome e Sango si stavano avvicinando ai loro ragazzi ma 2 ragazze le chiamarono.

- Sango! Kagome ciao!- esclamò Rin allegra.

-ciao!- rispose fredda Kagome senza staccare gli occhi da Tomoko e Inuyasha, che chiacchieravano allegramente.

-ciao Rin ciao Ayame! Come ve la passate?- le salutò Sango.

- bene!- esclamò sorridente Ayame.

-scusa Sango perché Kagome ha quell’ aria?-chiese Rin che si era spaventata per il modo glaciale con cui Kagome l’ aveva risposta.

- emh ecco… voi non lo sapete…ma…vedete Inuyasha e…- ma Sango fu interrotta da Ayame.

- siiiiiiii! Hai visto Tomoko a preso coraggio ed è andata a chiedere a Inuyasha se vuole uscire con lei!- le disse un Ayame felice per l’ amica.

- oh oh- Sango riuscì a dire solo questo. Rin e Ayame la guardarono in modo strano, non capendo perché di quella risposta.

- Sango io torno a piedi a casa… e se lui te lo chiede digli che oggi non è la mia giornata e che ci vediamo in palestra- dicendo così Kagome senza salutare le sue amiche scese le scale della sua scuola e si avviò verso il cancello.

-ma Kagome… ragazze che guaio!- cercò di fermarla Sango.

- Sango ci spieghi cosa sta succedendo per cortesia!?- esclamò innervosita Rin.

- Rin, Kagome e Inuyasha adesso stanno insieme… Kagome già era strana dopo l’ intervallo, deve essere successo qualcosa che non mi voluto spiegare, e adesso ci mancava solo che vedesse Inuyasha parlare tranquillamente con Tomoko! Cosa devo fare adesso?- si agitò Sango.

- stanno insiemeeeeeeeeee? E nessuno ci dice niente???????-esclamarono le altre due ragazze!

-stanno insieme solo ieri sera! Scusate ragazze ma io vado da loro ciao!- disse correndo in direzione dei ragazzi .

- fai presto!cavolo che casino e appena lo saprà Tomoko e l’ intero fan club cosa succederà?-chiese Rin.

-non lo so, ma restiamo a guardare? ti prego!- chiese curiosa Ayame.

-ok!-esclamò Rin , che era curiosa anche lei!.

 

Sango arrivò dai ragazzi con il fiatone.

-ciao stellina, come mai di corsa?-chiese Miroku.

-è …successo…senti Inuyasha, Kagome ti ha visto,si è arrabbiata e se ne è andata…ciao Tomoko- disse Sango affannata.

-e perché si è arrabbiata non stavo facendo niente, stavamo solo parlando io e questa ragazza!-disse con aria innocente Inuyasha.

-si lo so, ma vedi era già arrabbiata e non so il perché!- gli spiegò Sango.

- oh cavolo! Lo so io il perché… senti io devo andare emh…Tomoko giusto?!ciao- Inuyasha accese la moto e si infilò il casco.

- ehi aspettate!...Sango hai detto Kagome? Scusa cosa centra quella adesso?- si infuriò Tomoko.

- ehi quella è la mia ragazza…e scusa ma devo andare da lei!Miroku ti raggiungo a casa!- Inuyasha partì lasciando Tomoko a bocca aperta.

-oh sentito bene? La sua ragazza? Quella sta qui da solo tre settimane e già si è presa il mio Inuyasha!-disse agitandosi e guardando storto Sango.

- Tomoko, quella si chiama Kagome! E mi dispiace che il tuo fascino non ha conquistato il cuore di Inuyasha, ma lei è migliore di te sia esteticamente che caratterialmente…pardon ma adesso devo andare!- le rispose arrabbiata Sango salendo sulla moto.

- andiamo?-chiese Miroku che aveva assistito in silenzio tutta la scena.

-si…abbiamo già fatto tardi!-

Anche loro se ne andarono e lasciarono una più che arrabbiata Tomoko da sola.

“quella puttanella che non è altro me la pagherà per essersi presa il mio Inuyasha”

 

Kagome camminava veloce, voleva arrivare il prima possibile a casa, ma il rombo di una motocicletta la bloccò. Inuyasha l’ affiancò e spenta la moto scese.

-mi dici perché te ne sei andata? Non stavo facendo niente!- le chiese un po’ accigliato Inuyasha.

- avevo voglia di camminare e di restare sola!-rispose acidamente.

-lo so che stai così per oggi! Ma te l’ ho detto non succederà niente!-le disse prendendole la mano.

- Inuyasha io non c’ è la faccio! Mi dici perché non la lasci? Perché?- chiese guardandolo tristemente.

-perché non posso Kagome! È una storia lunga, ma  un giorno te lo dirò…ti prego non guardarmi cosi, fra tre giorni potremo fare tutto quello che vorrai…lo giuro!-La prego Inuyasha.

-lo giuro è una parola grossa! Ma mi fido di te!- Kagome continuò a guardarlo negli occhi sempre con un velo di tristezza.

- sai una cosa oggi non ti ho baciata decentemente!- disse Inuyasha guardandola in modo malizioso.

-vero! E quindi…- rispose altrettanto maliziosa Kagome.

- e quindi…- Inuyasha  annullò la distanza tra le loro labbra che si unirono in un bacio dolce come il miele. Si staccarono a malincuore.

-dai andiamo che faremo tardi per le prove! Senti per quanto riguarda domani, so che sei stanca quindi, chiederò a mio padre di chiamare il preside, che è un suo caro amico, e farci avere un permesso speciale senza che i prof ci segnino sul diario come assenti!-

Kagome sorrise felice e gli saltò al collo baciando con ardore.

-sei un Angelo grazie!- disse lei sorridendogli.

- in realtà mi chiamano il diavolo!- disse rispondendo al sorriso.

-ma per me tu sei un angelo! Senti andiamo che è tardi- disse sciogliendo l’ abbraccio e infilandosi il casco di Inuyasha.

-ehi quello è il mio! Adesso ti prendi anche il casco non ti basta la giacca?- chiese prendendo l’ altro casco e infilandoselo.

-è vero la giacca! L’ avevo dimenticata! Te la darò dopo!- disse congiungendo le mani per chiedere scusa.

- fa niente….mantieniti che si parteeeeeeeeeeeeeeeeeeee!- disse accelerando.

 

Arrivati al tempio Higurashi, Kagome e Inuyasha si salutarono dandosi l’ appuntamento alle 17:00 in punto, per andare insieme in palestra.

-mamma sono a casa!-informò Kagome entrando.

-kagy mamma non c’ è!- si affacciò Shota dal salotto.

-ciao Shota!come mai la mamma non c’ è? E poi solo per curiosità, perché sei sempre nel salotto?-chiese Kagome affacciandosi.

- mamma è andata a fare compere….e scusa a te cosa importa cosa faccio nel salotto?-chiese mettendosi davanti alla televisione.

Kagome lo guardò con un sopracciglio alzato e le mani sui fianchi.

-Shota due sono le cose… o guardi le cose sconce o…-iniziò Kagome, ma mentre parlava notò il gioistic a terra della sua xbox 360….. fu un attimo solo e in quell’ attimo Shota non sentì per 10 minuti interi.

-SHOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOTAAAAAAAAAAAAAAA…Era come mi immaginavo hai preso la mia xbox!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!! Sai che è vietato toccarla a chiunque! E fammi vedere a che gioco stavi giocando…non osarmi dire che è…

SHOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOTAAAAAAAAAAAAAAAA…TI UCCIDO …NINJA GAIDEN II NOOOOOOOOOOOOOOOO!ancora ci dovevo giocare!- Kagome urlava come una matta e il povero Shota spaventato si era rimpicciolito e guardava terrorizzato la sorellastra.

Kagome prese la sua xbox, la custodia del gioco e ghiacciando per l’ ultima volta il fratello con uno sguardo, salì in camera sua.

-m-mamma ho p-paura!- riuscì a dire solamente tremando come una foglia Shota.

-e io che mi lamentavo che l’ università faceva paura, ma io ho come parenti 2 streghe, pazze furiose! Meno male che sono riuscito a fregarle la psp heheh- sorrise furbescamente Shota.

 

Era un ora che Kagome si era rinchiusa nella sua camera, non era scesa neanche quando Shota l’ aveva avvertita che era tutto pronto per mangiare, era troppo ansiosa o meglio era troppo gelosa.

Toc Toc

-avanti- disse Kagome mettendosi a sedere sul letto.

-sei ancora arrabbiata con me?-chiese Shota.

Kagome sorrise, sin da piccoli, ogni qual volta che lei si richiudeva in camera e non scendeva a mangiare,Shota andava da lei a chiederle qual’ era il motivo della sua tristezza.

-no Shota entra pure!-

-sicura? Ok ok non guardarmi così entro!-

-smettila di fare lo stupido!-

-scusa…cucciola cos’ hai?- chiese Shota sedendosi dietro di lei e abbracciandola.

-niente Shota! Non ti preoccupare- disse Kagome appoggiando la sua testa sulla spalla di Shota.

-scommetto che c’ è di mezzo quel tuo “amico”-disse arrabbiato.

-n-no lui non c’ entra, assolutamente- cerco di sviare il discorso Kagome.

-mmm sarà, ma rimane il fatto che lo devo conoscere.-disse lui convinto.

Kagome sorrise, le era mancato molto, le erano mancati quei momenti in cui si confidava con lui, quando lui si sedeva dietro di lei abbracciandola e come sempre lei appoggiava la testa sulla sua spalla. Chi non sapeva che fossero fratelli e che tra loro c’ era solo un profondo affetto fraterno, avrebbero subito detto che erano innamorati.

-Shota, mi sei mancato tanto-disse improvvisamente Kagome.

-anche tu mi sei mancata tanto, la casa è vuota senza te e la mamma.- disse Shota rafforzando l’ abbraccio.

-Kagome devi andare in palestra?- disse poi Shota.

-si… ma domani non vado a scuola ho un permesso speciale…-disse Kagome intuendo la domanda del fratello.

-benissimo allora domani, per farmi perdonare, porto te e la mamma fuori a cena- sorrise lui.

-grazieeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeee- Kagome era contenta e posò un dolce bacio sulla guancia del fratello.

-bhè forse è ora che ti prepari no? Ti lascio ci vediamo stasera, non fare tardi, e fai attenzione al tuo “amico”-disse uscendo.

-Shotaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaa!uffa ma perché non la smette?-“mi è mancato, tantissimo” e sorridendo si andò a preparare. Nonostante la giornata era stata aggiustata un pochino da Shota, ma il peggio doveva ancora avvenire.

Pronta prese il suo giubbotto e l’ ombrello poi scese le scale del tempio e aspettò Inuyasha  che non tardò ad arrivare.

-ciao- la salutò lui sfilandosi il casco.

-ciao- rispose lei avvicinandosi alla moto.

-pronta?- chiese lui preoccupato prendendola per la vita e avvicinandola ancora di più alla moto.

-si!- disse cingendogli il collo con le braccia e baciandolo dolcemente.

-dai salta su!- disse Inuyasha porgendole il casco.

- ok-

 

Arrivati alla palestra si andarono a cambiare e appena finito si incontrarono il palestra dove ad attenderli c’ erano Miroku, Sango e……………….(momento di sospance^^nda.)…Kikyo!

Che appena vide Inuyasha entrare gli saltò al collo cercando di baciarlo, ma Inuyasha la evitò e la staccò da se, Kagome che era entrata subito dopo Inuyasha aveva assistito alla scena guardando sempre in malo modo Kikyo e sorridendo quando Inuyasha l’ allontanò.

“neanche un giorno insieme e sono costretta ad assistere a queste scene e ad aspettare il mio ragazzo che mi racconti la verità” pensò Kagome gettando bruscamente il suo borsone a terra.

-Kikyo , devo lavorare… tu siediti lì e non ti muovere- Inuyasha era stato duro, ma a Kikyo non importava.

-ok tesoro, faccio come vuoi-disse mentre, sculettando si andava a sedere.

-iniziamo….prima di tutto ci sono delle cosette da aggiungere, eliminare e aggiustare quindi preparatevi che sarà dura- disse Inuyasha.

- e meno male che manca un intero mese prima del saggio!- si lamentò Miroku.

-Miroku risparmia le tue lamentele per la fine- disse Inuyasha.

- Iniziamo dalla terza parte? Ci sono cose che non ho capito!- chiese Kagome guardando Inuyasha dal vetro.

- certo , anche lì modificheremo qualcosa, pronti?- acconsentì Inuyasha.

-pronti- esclamarono i tre ragazzi insieme.

 

Per quattro ore modificarono la coreografia,aggiungendo,togliendo e imparando passi nuovi.

In quattro ore Inuyasha e Kagome si scambiavano sguardi intensi,si  sfioravano se stavano vicini.

Per quattro ore Kikyo osservò Kagome e Inuyasha.

Dopo quattro ore crollarono stanchi a terra.

-Ora ti puoi lamentare Miroku- disse Inuyasha.

- se mi posso lamentare significa che abbiamo finito!-disse contento Miroku.

-esatto- esclamò Inuyasha.

-ragazze voi siete ancora vive?- chiese Miroku.

- io sono morta,ma non so Sango in che condizioni si trova- esclamò respirando affannosamente Kagome.

Tutti si girarono verso Sango poiché non ricevettero nessuna risposta. La spiegazione era che Sango non c’ era.

-Ma dove?- chiese Miroku alzandosi a sedere.

- Tesoro chi cerchi?- chiese Sango rientrando in aula con delle bibite ghiacciate.

- cavolo ma non sei distrutta?- chiese Miroku raggiungendola.

-si lo sono, non riesco a muovere un muscolo senza sentire dolore! Ma per riprenderci abbiamo bisogno di Sali no? Quindi ho preso queste!- disse Sango lanciando ad ognuno dei ragazzi una bottiglia.

-sei un genio!-esclamò Kagome.

- lo so- disse Sango facendo ondeggiare i suoi capelli, poi scoppiò a ridere e il resto della squadra la seguì.

Kikyo che fino a quel momento era rimasta in disparte si avvicinò a Inuyasha e dopo essersi attaccata a lui come una piovra a lo baciò. Kagome guardò la scena sbarrando gli occhi e senza aspettare corse via, Sango vedendola la rincora e appena la raggiunse l’ abbraccio forte, mentre Kagome scoppiò a piangere.

Inuyasha era sorpreso, ma dopo un attimo di rimbambimento totale, allontanò bruscamente Kikyo.

-ma che ti salta in mente?- chiese urlando.

- quella smorfiosa ci provava con te, e io non potevo restare con le mani in mano-rispose maligna lei.

-Kikyo vattene subito- Inuyasha aveva lo sguardo rivolto al pavimento,gli occhi erano coperti dalla sua frangia e le sue mani, chiuse a pugno lungo le braccia, tramavano dalla rabbia.

- ma io…- cercò di dire avvicinandosi di nuovo a lui.

-vai via!chiama qualcuno e fatti venire a prendere! Kikyo ma non ti rendi conto che io non provo niente per te? Per colpa tua io sono prigioniero, non posso amare chi voglio perché sono bloccato da te e dalla società di tuo padre…sai cosa ti dico tornatene a casa tua e non farti vedere- finì Inuyasha guardandola con odio e uscendo di corsa dall’ aula seguito da Miroku.

Kikyo lo guardò andar via e tremando dalla rabbia prese il suo telefonino e chiamò a casa Taisho per farsi venire a prendere.

“quella mocciosa, me la pagherà e come se me la pagherà e anche tu Inuyasha preparati… con o contro il tuo volere tu ti sposerai con me… io ottengo sempre quello che chiedo!”pensò Kikyo avviandosi verso l’ esterno della palestra.

 

- Sango…Sango dov’ è Kagome?-chiese Inuyasha affannato correndo.

-è sotto la doccia! Inuyasha mi dici perché non gli dici per quale motivo non lasci Kikyo?-gli urlò contro Sango.

-hai ragione per questo adesso gli dirò la verità…ti prego vai da lei e dille che le voglio parlare- la pregò Inuyasha.

Sango lo guardò sembrava veramente dispiaciuto, ma ebbe un momento di esitazione poi si convinse.

 -ok la vado a chiamare- disse Sango entrando.

- Inuyasha le dirai davvero la verità?-chiese Miroku dopo che Sango entrò nello spogliatoio.

-Miroku l’ ho appena trova e non voglio perderla…le dirò che non posso lasciare Kikyo perché l’ ha deciso mio padre e io non mi posso ribellare, ma non le dirò niente del matrimonio-disse Inuyasha tenendo fissi gli occhi sulla porta.

- ma se lo scoprirà?- chiese Miroku sedendosi a terra.

-oltre te non lo sa nessuno e io mi fido di te, quindi non c’ è nessun problema-anche lui si sedette.

-e se lo viene a sapere da Kikyo?-

- non la farò mai più avvicinare ne a me ne a Kagome-

-sai cosa succederà se tuo padre scopre di questa relazione no?come farai?-

-non lo so Miroku devo trovare il modo di far tacere Kikyo…per quanto riguarda Seshomaru infondo mi vuole bene non dirà niente-disse chiudendo gli occhi.

-Yasha sei sicuro che Seshomaru non parlerà?-

-si! Cavolo ma quanto ci mette Sango a convincerla?- disse Inuyasha che si stava incominciando ad agitare.

-Stai calmo! Vedrai che fra poco escono…ecco parli del diavolo…-disse Miroku alzandosi.

-Inuyasha Kagome ti aspetta dentro- disse Sango.

Inuyasha annuì poi guardò Miroku che gli sorrise.

 

-Kagome?- la chiamò Inuyasha entrando.

-dimmi!- disse lei sciogliendosi i capelli e iniziando a spazzolarli.

-scusami ti avevo promesso che non sarebbe successo, ma mi ha colto di sorpresa – disse Inuyasha avvicinandosi.

-non ti devi scusare, ma ti prego stò con te da solo un giorno e già mi menti…mi dici perché non la lasci?-chiese girandosi verso di lui.

-ok…senti io e Kikyo ci conosciamo da ben 17 anni, io la voglio bene come una cugina neanche come una sorella, ma lei si è innamorata di me. È molto vanitosa e viziata e per questo ottiene sempre tutto quello che vuole, così ha parlato con mio padre e insieme hanno deciso del nostro fidanzamento,io non la amo te lo giuro,ma non mi posso ribellare- concluse lui accarezzandole il viso.

-giuri che è tutta la verità?-chiese lei con gli occhi lucidi.

Inuyasha la guardò, non voleva perderla, non voleva che quegli occhi lo guardassero con odio.

- tutta la verità- ripeté sorridendole.

Lei sorrise e poi lo baciò .Inuyasha la strinse a se accarezzandole i lunghi capelli color pece.

-sono troppo lunghi questi capelli-disse lui staccandosi per guardarla negli occhi.

-si è vero, ma da quando sono arrivata non ho il tempo per tagliarli- disse lei toccandoseli.

-ormai sono diventati una tortura, e inoltre sono fastidiosi quando ballo- continuò lei.

-si ma è anche vero che sono belli e ben curati-disse Inuyasha guardandola.

-senti Inuyasha vai a prepararti che stasera devo tornare presto a casa, domani Shota porta  me e la mamma a mangiare fuori, e poiché domani non sto a casa devo studiare per il giorno dopo-disse lei staccandosi.

-ancora quel damerino?uffa ok mi vado a preparare e poi non mi fido di lasciare Sango da sola con Miroku.-disse guardando in direzione della porta.

-hahaha ok, ti aspetto fuori-disse lei salutandolo.

Inuyasha uscì sorridendo e sorrise ancora di più quando vide Sango e Miroku baciarsi con passione.

-eeeeeeeeemh Miroku andiamo a lavarci?-chiese ghignando.

Sango si staccò alla velocità della luce diventando rossa.

-uffa ok …a dopo stellina- la saluto Miroku.

- a-a dopo- rispopse lei entrando nello spogliatoio.

 

Appena pronti i ragazzi salirono in moto e partirono.

Inuyasha appena tornato a casa venne avvisato da un maggiordomo  che il padre lo cercava, ringraziato l’ uomo, si avviò verso lo studio del padre.

-padre- disse entrando.

- Inuyasha ti volevo avvisare che Kikyo è partita prima per degli esami a scuola e ti saluta- lo informò il padre.

-oh che peccato-disse Inuyasha facendo il finto triste.

- Inuyasha ti volevo avvisare anche di un’ altra cosa…-Inuyasha aspettò che il padre continuasse.

Poi urlò.

-Cosaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaa!-

 

 

Fine!!!!

Sono terribilmente dispiaciuta, avevo promesso di aggiornare ieri ma ho un motivo valido, mi stavo allenando per una partita a calcio! Sorry sorry. Comunque spero che anche questo capitolo sia piaciuto e come sempre ringrazio tutte le persone che la seguono sia chi recensisce e sia che legge soltanto… un Kizzullo forte forte a tutti…

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Capitolo 10
*** anticipazione del saggio ***


10 corretto

 

(10) Anticipazione del saggio!

 

 

 

Inuyasha era a dir poco furioso, uscì dalla porta sbattendola e corse verso il garage dove prese la sua moto. In poco tempo arrivò a casa di Miroku che lo accolse a braccia aperte.

Si trovavano in camera di Miroku, il quale era seduto sul letto e indossava solo il pantalone del pigiama osservando Inuyasha che andava avanti e indietro ripetendo sempre la stessa cosa.

-non riuscirò a fare le cose per bene!-

- Inuyasha è l’ ottantanovesima volta che ripeti la stessa cosa, mi vuoi dire che cos’ è successo? E per favore siediti mi hai fatto venire i mal di testa!- scoppiò Miroku.

Inuyasha lo guardo fermandosi per 2 minuti, poi ricominciò d andare avanti e indietro.

-Miroku è successo che…- iniziò Yasha

-…il mio caro papino HA ANTICIPATO LA DATA DEL SAGGIO!-urlò.

-ebbene di quanto l’ ha anticipata? Una settimana? Infondo al 30 novembre manca un mese..2 settimane per prepararci sono più che sufficienti!-disse Miroku facendo i calcoli.

-no…no amico, il saggio sarà il primo novembre….tra 2 giorni!-disse Inuyasha senza smettere di camminare.

- TRA DUE GIORNI?m-ma come faremo ci sono cose da precisare nella coreografia e-e i costumi?oddio non c’è la faremo mai!!!!!!- urlò Miroku che, seguendo l’ amico, incominciò a camminare avanti e indietro.

-Dobbiamo avvisare le ragazze!- disse Inuyasha fermandosi di colpo.

-ok io avviso Sango, le dico che domani mattina abbiamo le prove?-chiese Miroku afferrando il telefono e componendo il numero.

-no no domani Kagome non c’ è! Cazzo…- Inuyasha si era seduto sul letto prendendosi i lunghi capelli tra le mani.

-come faremo?-

-non lo so Miroku…non lo so…è troppo importante per me,se la palestra raggiunge la fama giusta potrò costruire altre palestra in molti paesi! E se questo accadrà può darsi che mio padre cambi idea e non sarò più obbligato a sposare Kikyo!- Inuyasha pronunciò quelle parole con un sorriso triste ma speranzoso.

- e se non cambia idea?-chiese Miroku guardandolo.

-passerò il resto dei miei giorni a pensare alla vita che  avrei potuto vivere con voi, con lei…lei che mi è entrata nel cuore. Sai una cosa Miroku? Io è Kagome stiamo insieme da un giorno ma mi sembra di conoscerla già da tempo, e come se io in una vita passata l’ avessi già conosciuta ed ero già innamorato di lei, ma per colpa di un qualcosa o qualcuno ci siamo detti addio, però io ho continuato ad aspettare e finalmente l’ ho ritrovata! Lei mi ha cambiato in un solo giorno, mi si scioglie il cuore quando la vedo piangere, e si riempie di gioia quando la vedo ridere, sorridermi e baciarmi! Non voglio lasciarla!Non la voglio perdere! Io la amo!- Inuyasha sussurrò quelle ultime parole nascondendo i suo dolci occhi sotto la frangia argentata.

- ti sembrerà strano ma condividiamo gli stessi pensieri solo che io e Sango nella vita passata ci siamo sposati dopo aver eliminato qualcuno o qualcosa, e lo stesso ho pensato di te quando ti ho conosciuto. Inuyasha troveremo una soluzione io non voglio perdere il mio migliore amico!- sorrise Miroku appoggiando una mano sulla sua spalla.

Inuyasha lo guardò e gli sorrise poi si alzò e lo abbracciò fraternamente.

-certo! Forza incominciamo! Conosciamo qualcuno che sappia cucire?-chiese Inuyasha ritrovando il suo sguardo determinato e fiero.

- ecco l’ Inuyasha che conosco! Mmm non so, ma possiamo chiedere alle ragazze!- disse Miroku.

-bene chiama Sango e avvisala del cambio di programma, chiedile se conosce qualcuno che sappia cucire bene, e dille che fra 30 minuti deve stare in palestra! Io vado a prendere Kagome!- disse Inuyasha estraendo dalla sua tasca le chiavi della moto, Miroku annuì e compose il numero.

 

Casa Hiraicotsu

Zrrrrrzrrrrr( ecco…vedete questo sarebbe il suono della vibrazione del telefonino Y-Ynda)

-uffa ma chi è a quest’ ora!-disse Sango accendendo il lume sul suo comodino e afferrando il cellulare.

- Miroku a quest’ ora?....Pronto, Miroku prega i Kami che sia una cosa urgente , perché se non è così ti ammazzo, è mezza notte e io sono distrutta e poi ci siamo sentiti 2 ore fa!-lo minacciò Sango.

-Sango si è urgente, vedi abbiamo un piccolo problemino…- Miroku le spiegò tutto, ma poiché Sango si doveva ancora riprendere dal torpore del sonno ci mise un po’ a capire la situazione, ma quando la capì ebbe la stessa reazione di entrambi i ragazzi!

-COSAAAAAAAAAAAAAAA? TRA 2 GIORNIIIIIIIIII?m-ma dobbiamo ancora…- ma fu interrotta da Miroku.

 -si lo so stellina per questo tra trenta minuti ti passo a prendere andiamo ad allenarci…lo so che sei stanca ma dobbiamo aiutare Inuyasha e se ci riusciremo aiuteremo anche Kagome- disse lui.

-Kagome? Ma scusa non si sono già chiariti tutti e due?-chiese lei ingenuamente.

- si…però …senti preparati…ah conosci qualcuno che sappia cucire bene?-chiese poi lui sviando il discorso iniziale.

-si mamma cuce bene, fa la sarta perché?-chiese ancora Sango.

-perché ci servono i costumi, le puoi domandare se ci può aiutare?-

-certo vado subito. Sentite avete già un idea dei colori?dei modelli? E datemi le vostre taglie!-

Miroku le disse tutto e Sango scrisse tutto su un foglio.

-ok allora ci vediamo fra poco...ciao stellina!-la salutò Miroku

-ciao a fra poco un bacio!- lo salutò Sango.

Appena attaccò Sango corse verso la camera da letto dei genitori e con dolcezza chiamò la madre.

Una volta scese in cucina dove Sango le spiegò tutta la situazione…la madre accettò e appena la figlia le diede il foglio andò a prendere il materiale per iniziare mentre Sango ritornò su a prepararsi.

Quando scese trovò una tazza di caffè

-bhè ti servirà…spero che anche il sogno di andare in una prestigiosa scuola di danza si avveri Sango!-le disse la madre sorridendo, lei sapeva tutto di lei e Miroku.

-grazie!-rispose iniziando a bere il caffè dopo 5 minuti arrivò Miroku.

- ciao stellina….senti Inuyasha è andato a prendere Kagome noi ci avviamo!- disse Miroku mentre Sango  saliva, poi partì.

 

Casa Higurashi.

Zrrrrrrrrrrrrrrrrrrrzrrrrrrrrrrr(ancora questo suono orribile >///<)

-pronto!-sbadigliò Kagome rispondendo al cellulare.

- Kagome finalmente!- la rimproverò Inuyasha.

- Inuyasha? è successo qualcosa? Dove sei?- chiese lei preoccupata.

-si sono io…sono fuori alla porta della tua casa puoi scendere per favore?-chiese lui.

-si arrivo-disse lei sorpresa.

Kagome attaccò e corse verso la porta aprendola quando lo vide arrossì… era bellissimo!

Indossava una maglietta a maniche lunghe grigia e rossa, molto aderente, e un pantalone da ginnastica largo. Inoltre arrossì anche per il fatto che lei era vestita solo di un largo pigiamone azzurro cielo.

- Inuyasha che ci fai qui? Mi preoccupi!- disse lei facendogli segno di entrare.

-piccola tranquilla è successo un casino…ma nessuno si è fatto male o cose del genere!- la anticipò Inuyasha vedendola tremare dalla preoccupazione.

 Kagome sospirò sollevata.

-preparo un po’ di te sarai congelato, fuori fa abbastanza freddo e poi sei senza giacca! Di sicuro sei venuto con la moto!- disse Kagome frettolosamente.

- Kagome respira per favore già sono agitato per fatti miei!-disse alzandosi e raggiungendola e abbracciandola.

- Inuyasha è successo qualcosa con tuo padre per colpa di Kikyo o peggio per colpa mia?- chiese lei mettendo la tegliera sul fuoco e girandosi vero Inuyasha.

-colpa di Kikyo si, e ho litigato con mio padre, ma non sei tu la causa…vedi Kikyo è partita ma non ha detto niente a mio padre di noi, il problema e che, mio padre, per farmi un dispetto ha anticipato la data del saggio!-disse lui.

-d-davvero? E di quanto?- chiese lei contenta per la partenza di Kikyo ma anche spaventata per la risposta che stava ricevendo.

-il saggio è tra due giorni!- disse guardandola negli occhi.

-cosa? Tra due giorni? e-e per i costumi ecc come faremo?- chiese lei staccandosi da lui pensierosa.

-senti Kagome mi dispiace rovinarti la giornata di domani perché sarai stanchissima lo so… ma mi devi aiutare!-disse lui pregandola.

-vedi quando Miroku mi chiese di partecipare io accettai, almeno così pensavo, solo per garantirmi l’ accesso a una scuola famosa… ma poi ho capito che lo facevo solo per starti più vicina….quindi è logico che io ti aiuti! Ma perché sarò molto stanca domani?-disse lei sorridendogli e tornando verso di lui.

Inuyasha la strinse per la vita, facendo aderire il suo bacino a quello di Kagome.

-perché adesso tu salirai a prepararti e poi andremo in palestra a provare!-“quanto vorrei dirti tutta la verità!”pensò appoggiando la sua fronte a quella di Kagome e chiudendo gli occhi.

Anche Kagome chiuse gli occhi “cavolo e io che volevo passare in allegria una giornata con la mia famiglia…ma lui mi sta pregando e io voglio aiutarlo… o deciso lo aiuterò e domani, anche se dormirò sul tavolo del ristorante andrò con la mia famiglia fuori!”. Kagome annuì  e Inuyasha sorrise aprendo gli occhi.

-grazie piccola- Inuyasha si era avvicinato per baciarla, ma un colpo di tosse li fece voltare. 

 -Sho-Shota che ci fai qui sveglio?- chiese Kagome staccandosi velocemente e arrossendo.

- uno ho sentito delle voci e due la tegliera sta bollendo da più di tre minuti!-la guardò severo Shota.

Ci fu un momento di pausa dove Shota guardava  storto Inuyasha, lui guardava storto Shota e Kagoma guardava i due ragazzi pregando che non si picchiassero.

-allora presumo che questo sia il tuo amichetto, Kagome!-disse Shota senza smettere di guardare Shota.

-si ecco, lui è Inuyasha e Inuyasha lui è mio fratello Shota!- disse nervosamente Kagome.

-piacere- disse Shota.

-piacere- rispose altrettanto Inuyasha.

-Senti piccola ci sono Sango e Miroku che ci aspettano in palestra, vatti a preparare io ti aspetto fuori.- le disse Inuyasha.

-perché fuori? Colgo l’ occasione per parlarti un po’!- disse Shota.

-perfetto… su vai!-disse Inuyasha rispondendo prima al fratello poi si rivolse a Kagome dolcemente.

-veramente io non mi fido a lasciarvi qui da soli…- disse a tono basso Kagome guardandoli incerta.

-…e va bene…faccio presto- disse poi uscendo dalla cucina.

Shota guardò ancora Inuyasha poi si avvicinò al fuoco spegnendolo e preparando il te.

-prego accomodati pure- disse poi a Inuyasha con tono un po’ durò.

-grazie…bene di cosa volevi parlare?- chiese sedendosi e prendendo la  tazza di te che Shota gli aveva porto.

-prima ti farò delle domande!-disse Shota sedendosi.

-ok-

-dove proti mia sorella?-chiese Shota.

-in palestra-

-a quest’ ora per quale motivo?-

-abbiamo un saggio da finire!-

-e non lo potreste finire dopo domani?-

-no perché dopo domani c’ è il saggio-

-e non lo sapevate?-

-no mio padre ha anticipato la data!-

-sai che domani io, Kagome e mia madre andremo fuori…ma purtroppo Kagome sarà troppo stanca e io fra quattro giorni parto!?-

- si lo so e mi dispiace molto!-

-sei a conoscenza del segreto di mia sorella?-

-certo!-

-da quanto state insieme?-

-data l’ ora sono due giorni!-

-da quanto la conosci?-

-da fine settembre-

-la stai prendendo in giro?-

-cosa?-

- la stai usando solo per i tuoi scopi maschili?-

-no assolutamente no!-

-avete mai litigato? Anche se state insieme da due giorni!-

-tante volte!-

-le vuoi bene?-

-molto-

-quanti anni hai?-

-18-

-come vai a scuola?-

-con la moto!-

-no chiedevo l’ andamento scolastico-

-mmm…devo essere sincero? …sono il capo di una banda che si chiama i Devil, il gruppo dei ragazzi più popolari della scuola, io sono quello più ammirato e più cercato. Non vado bene a scuola… vado avanti grazie al nome di mio padre…ma voglio cambiare lascerò la banda e mi dedicherò allo studio per Kagome!-

-prima hai chiamato Kagome piccola…Perché?-

-perché quando arrossisce sembra una bambina indifesa-

-la difenderai se succede qualcosa?-

- a costo di farmi picchiare-

-hai segreti con lei?-

-………no-

- un’ ultima cosa che ti sembrerà strana come domanda, visto che state insieme da soli due giorni ma… la ami?-

-sembrerà strano ma…più della mia vita!-

Shota e Inuyasha si guardarono, poi finalmente Shota sorrise.

-ok, benvenuto in famiglia, sei un ragazzo apposto mi piaci, ma fai soffrire mia sorella e ti giuro che soffrirai le pene dell’ inferno!-disse prima sorridendo e poi cambiando espressione in una minacciosa.

-questa frase già l’ ho sentita, ma non preoccuparti perché soffrirò già di mio se lei soffre(se non la capite questa frase, fatemelo sapere che ve lo spiego XD…ma mi scuso da adesso…SORRY!)-disse Inuyasha alzandosi vedendo entrare Kagome.

-vedo con piacere che siete tutti interi!- esclamò sorridendo lei .

-pronta?- chiese Inuyasha avvicinandosi e baciandola sulla punta del naso.

Kagome arrossì dalla vergogna aspettandosi una ramanzina dal fratello, ma che non arrivò. Infatti quando  si voltò nella direzione del fratello lo vide sorridere.

-a ke ora la riporti a casa?-chiese poi Shota a Inuyasha.

-penso che per le cinque la riporto a casa, fino e fuori alla porta stai tranquillo-disse Inuyasha facendogli l’ occhiolino.

-ok…allora non mi resta altro che dirvi in bocca al lupo!-disse Shota sorridendo dirigendosi verso il corridoio insieme ai ragazzi.

-notte Shota ci vediamo domani mattina!-lo salutò Kagome.

-ok notte, notte anche a te Inuyasha.-salutò Shota

-ciao.-salutò uscendo.

 

-Yasha- lo chiamò Kagome mentre iniziavano a scendere le scale.

-dimmi piccola!-sorrise lui sentendo pronunciare il suo soprannome da lei.

-cosa vi siete detti tu e Shota?- chiese curiosa.

-segreto di noi uomini!- rise lui vedendo Kagome gonfiare le guance.

-tieni questo è tuo! Si vede che l’ inverno sta arrivando!-disse poi Kagome porgendogli il suo giubbotto.

-oh grazie. Tu sei ben coperta? Hai freddo?-chiese poi lui.

-no papà stò bene- rise lei facendo gli ultimi gradini di corsa.

-se ti prendo…- disse lui ridendo raggiungendola con un salto e abbracciandola per la vita.

-che c’ è non sei più preoccupato?-chiese lei sorridendo maliziosa.

-adesso di meno, perché stare con te mi rilassa, mi calmi!-disse lui baciandola.

- Inuyasha Miroku e Sango ci aspettano poverini!.-disse poi Kagome staccandosi.

-giusto dai andiamo!-

Appena pronti Inuyasha accesa la moto e partì, correndo veloce tra le strade vuote illuminate dai fari.

 

 

Fineeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeee!

Lo so questo è più corto rispetto a quelli precedenti!

Comunque piaciuto anche questo???????????????? Vi ho sorpreso?????? Avete visto quante domande da parte di Shota a Inuyasha?

Sperò tanto ç.ç

 

Angoletto dei ringraziamenti:

ringrazio:

 

jessy91: che bello sapere che anche l’ altro capito ti sia piaciuto!e grazie per il complimento! Spero anche questo!hai capitò un po’ il padre di Inuyasha che ha combinato a causa di Kikyo?! Ecco qual’ era la causa del suo urlo!...Per quanto riguarda la morte di Kikyo non ti posso aiutare nell’ anime è morta ed è pure risorta…. A me fa paura! Un kizzulo forte!

 

ryanforever: non sei l’ unica ad odiare Kikyo, si è vero povera Kagome che non gli è stata detta tutta la verità!.... Il padre di Inuyasha ha anticipato il saggio, che per Inuyasha è peggio perché aumentare la fama della sua palestra forse lo aiuterebbe nel convincere il padre a non farlo sposare con Kikyo! Poveretto un kizzulo forte!

 

mikamey: eccomi quaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaa!piaciuto? lo so che ti ho lasciato sul più bello ma dovevo creare un po’ di sospance!! Un kizzulo!

 

Bchan:la odio anche ioooooooooooooooooooooooooooooooooooooo!un kizzulo! Spero che ti piaccia anche questo!

 

Kaggi_Inu91:lo so che è importante aggiornare ma l’ avevo promesso! Poi il mister se ne uscito fuori con l’ allenamento extra! Comunque come ho detto prima dovevo creare un pò di sospance! E grazie per il complimentooooo! Un kizzulo!

 

Inoltre ringrazio anche chi legge soltanto un kizzulo vi adoro ciaoooooooo!

 

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Capitolo 11
*** Tensione per il saggio!! ***


11

(11) Tensione per il saggio!!!

 

 

-Ancora una volta forza!-

La voce di Inuyasha risuona nella sala dove insieme a Sango,Kagome e Miroku stava riprovando la coreografia.

Erano stanchi si, ma non abbastanza per smettere di riprovare perché tutti volevano che quel saggio andasse bene: chi per un motivo e chi per un altro.

Kagome: voleva aiutare Inuyasha e entrare in una scuola di ballo,

Sango: anche lei voleva entrare nella scuola di ballo e per questo si allenava duramente,

Miroku: non solo per la scuola,ma anche per aiutare il suo amico sperando che il suo problema si risolvesse.

Inuyasha….già… lui voleva essere “libero” da suo padre e andare bene in quel saggio era forse l’ unico metodo.

Si misero tutti in posa aspettando che la musica iniziasse, erano tutti sudati, gli sguardi fissi sullo specchio per notare gli errori…poi la musica inizio e non ci fu più tempo per pensare alle sciocchezze.

Ballare,andare bene, essere perfetti, sincronizzati, veloci, precisi, essere un’ unica cosa in quel momento erano gli unici pensieri.

Con l’ arrivo dell’ ultima nota arrivò l’ ultimo passo dei ragazzi che finirono contemporaneamente.

-ci siamo!- sul volto di Inuyasha apparve un sorriso soddisfatto rivolto ai suoi compagni che lo guardavano dallo specchio ricambiando il sorriso.

-dammi il cinque amico siamo stati grandi!- disse ridendo come uno scemo Miroku abbracciando l’ amico.

- sisi ci siamo…ma ricorda Miroku questa è stata solo una prova…è domani che arriva la parte difficile!- rispose Inuyasha abbracciando l’ amico.

-lo sappiamo Inuyasha, ma se c’ è l’ abbiamo fatta qua potremo farcela anche lì sul palco!- lo incoraggiò Sango abbracciandolo.

-grazie Sango… Avevi ragione Miroku avevo bisogno di loro!-

-hehehehe lo so amico!...hei però adesso ti puoi staccare dalla mia ragazza?!- Miroku si avvicinò hai due ragazzi strappando Sango dall’ abbraccio.

-oh non sapevo che eri geloso di me, chi l’ avrebbe detto i due più belli impossibili, i più popolari della scuola che si sono presi una cotta per due ragazze invisibili- disse Sango che aveva abbracciato il suo ragazzo.

-oh lo so che stiamo insieme da pochissimo ma io non  mi sono preso una cotta stellina… io mi sono innamorato!-disse per poi baciarla con passione.

Sango era felicissima di aver sentito quelle parole e appena lui l’ aveva baciata con passione lei aveva ricambiato con altrettanta passione. Inuyasha li guardò e si ricordò che Kagome non stava festeggiando con loro. Si girò e la vide seduta che guardava anche lei la scena sorridendo. Inuyasha le si avvicinò e inginocchiandosi la guardò negli occhi.

-tutto bene?-chiese serio.

- si certo e che sono un po’ stanca- disse lei accarezzandogli il viso.

-allora ti riaccompagno a casa, domani…cioè tra qualche ora devi uscire no? Quindi e meglio se riposi- Inuyasha le fece l’ occhiolino e appoggiò la sua mano su quella di Kagome.

-già… ma sicuro che non vuoi riprovare?-chiese lei facendo segno di sedersi affianco a lei.

-no basta così…proveremo un po’ oggi pomeriggio e poi il pomeriggio del saggio…-rispose lui ubbidendola e stringendo Kagome in un dolce abbraccio.

-ce la faremo, me lo sento…sai Inuyasha la prima volta che ti vidi ero sicura di averti già visto da qualche parte nei miei sogni, forse è il  destino che ci ha fatto incontrare!-sorrise lei accucciandosi per bene tra le braccia di Inuyasha.

-anche io e Miroku abbiamo avuto la stessa sensazione con te e Sango, noi crediamo che in una vita passata noi ci siamo già conosciuti-

-lo credo anche io- rispose Kagome alzando la testa e baciando Inuyasha.

-ragazzi scusate abbiamo un piccolissimo problema!- disse Sango.

-quale?- chiese Kagome.

-fuori diluvia e noi siamo venuti con le moto, sono le 4 e 30 del mattino a casa mia mio padre non c’ è e mia madre non guida- disse Sango.

-idem mia mamma e mio fratello non ha la macchina-disse Kagome guardando Inuyasha.

-bhè qual è il problema? dormiamo tutti qui e appena spiove ce ne andiamo- disse Inuyasha alzandosi.

-per voi va bene?- chiese poi Miroku.

Sango e Kagome si guardarono e annuirono.

-perfetto…Sango chiama a casa tua, Kagome anche tu…io e Miroku andiamo a vedere se in infermeria troviamo delle coperte, torniamo subito.-disse Inuyasha baciando in fronte Kagome e uscendo con Miroku.

Le due ragazze annuirono e fecero come era stato richiesto avvisando le loro famiglie del loro ritardo.

-Sango sono felice lo sai?- disse Kagome guardando fuori dalla finestra .

-Anche io…Miroku mi ha detto che mi ama e stiamo insieme da pochi giorni!-risse saltellando Sango per tutta la stanza.

-hahaha si l’ ho sentito sono felice per te amica mia!- Kagome si avvicinò e l’ abbracciò.

-io credo che anche Inuyasha tra poco te lo dirà!-disse ricambiando l’ abbraccio Sango.

-sarebbe un sogno!- Kagome si staccò e si sedette a terra.

Sango la copiò e mentre aspettavano che i ragazzi arrivassero si addormentarono.

-eccoci ragaz…ma come stanno dormendo già?-chiese Miroku entrando con delle coperte in braccio

-Sono esauste Miroku, tu sei abituato, loro no- disse entrando Inuyasha che anche lui portava delle coperte.

 -ma così non possiamo dire loro della pensata che abbiamo avuto per Natale!-disse Miroku.

-allora lo diremo dopo il saggio!- disse Inuyasha avvicinandosi a Kagome e mettendole un coperta sulle spalle e lo stesso fece Miroku. Inuyasha la guardò e non poté far a meno di sorridere e pensare che era bellissima.

-Miroku stendi una coperta le faremo dormire lì SOLO LORO DUE!-lo fulminò Inuyasha vedendo la reazione dell’ amico quando gli aveva detto di stendere una coperta.

-hai ragione scusa…ecco fatto-

-bene, prendi Sango e stendila lì, ma cerca di non farla svegliare-disse Inuyasha prendendo Kagome.

-ok-

I due ragazzi stesero le ragazze e dopo averle baciate delicatamente presero le coperte e si addormentarono.

 

-ancora cinque minuti Shota- disse Kagome girandosi dall’ altro lato.

-piccola svegliati ti devo riportare a casa o tuo fratello mi ammazza- le sussurrò Inuyasha sorridendo.

Kagome si rigirò verso la voce aprendo leggermente gli occhi cioccolata che si mischiarono nel color oro di quelli di Inuyasha.

-oh Inuyasha sei tu! Ma che ci fai in camera mia?-chiese mettendosi a sedere e stropicciandosi gli occhi.

-Kagome siamo in palestra, abbiamo passato la notte qui perché pioveva e adesso ti riporto a casa- disse Inuyasha continuando a sorridere sembrava proprio una bimbetta.

-oh giusto ma che ora è?-chiese poi.

-le sette meno dieci…dai vieni- le rispose aiutandola ad alzarsi.

-ok…ma Miroku?- chiese guardandosi intorno e notando che Sango dormiva ancora.

-è andato a prendere dei cornetti e  cappuccini- disse abbracciandola.

-Yasha?!-

-dimmi piccola-

-ma io ho ancora sonno!-

-lo so ma devi uscire no?-

-si…ma oggi abbiamo le prove non finiremo tardi vero Yasha?!- disse Kagome con occhi da cerbiatto.

-no, non ti preoccupare altrimenti invece di ballare dormirai sul palco.-

-esatto-

-oh buon giorno…ecco a voi la colazione- disse Miroku entrando

-buon giorno Miroku grazie…ahhhhhhhhhhhhhh che meraviglia il cornetto a cioccolato!!- disse Kagome appena aprì la busta.

-non sapevo quali fossero i vostri gusti così ne ho presi di gusti diversi- disse Miroku svegliando Sango.

-sei grande!-disse Kagome mordendo un cornetto.

-hahhah sei buffissima!- rise  di gusto Inuyasha , ma la smise subito quando ricevette da Kagome un pugno in testa.

-scusa…va bhè dai noi andiamo…ciao ragazzi!-salutò Inuyasha.

 

Arrivata al tempio e dopo aver salutato Inuyasha, Kagome corse in camera sua per decidere cosa mettersi e optò per un jeans e un maglioncino azzurro a collo alto e come scarpe le silver. Dopo essersi lavata e vestita scese in cucina dove la madre la stava aspettando.

-buon giorno cara!- la salutò con un sorriso.

-buon giorno mamma…ma Shota?-

-è andato a prendere la macchina che ha affittato- disse la madre porgendole una tazza di caffè.

-oh davvero che bello! Sai dove ci porta?- chiese prendendo la tazza.

-no ha detto che è una sorpresa-

-mmm buonissimo…oh che dolce sai mamma mi è mancato-

-anche a me piccola-

-mmm per curiosità ma perché mi chiamate tutti piccola?-

-ma perché tu sei la mia bambina no? E poi chi ti chiama così?-

-si ma sono cresciuta….bhè Shota e Inuyasha-

-ahhhhhhhhhhh e chi è Inuyasha? il tuo “amico”? quello che sta mattina ti è venuto a prendere?-disse la madre con sguardo curioso.

Kagome a quelle domande sputò mezza tazza di caffè.

-m-ma mamma c-che dici?! Non è tardi?Shota ci starà aspettando giù forza!-cercò di sviare il discorso.

-mmm Shota mi ha detto tutto…quindi e inutile che cerchio di sviare il discorso, ma comunque  è probabile che Shota ci stia aspettando quindi andiamo!-

“Shotaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaa non cambi mai dici sempre tutto alla mamma uffaaa! Ma se ti prendo…?!”pensò Kagome scendendo le scale.

Passarono una giornata stupenda. Shota le aveva portate in un ristorantino lungo il mare dove da piccoli il padre di Kagome li portava sempre.

Si divertirono molto, scattarono foto sulla spiaggia, si rincorsero sulla sabbia umida e fredda a causa del temporale della notte precedente.

Shota e Kagome erano seduti sugli scogli e parlavano, mentre la madre era rimasta al ristorante a parlare con il proprietario che conosceva. Guardavano entrambi l’ orizzonte, dove il grigio cielo si mischiava con il blu del mare, senza parlare. Era rilassante ma Kagome lo interruppe per fare un domanda a Shota.

-Shota! Cose ne pensi di Inuyasha?-chiese continuando a guardare il mare.

-mmm sembra un ragazzo a posto, ma se devo dire che mi fiderei di lui ciecamente…no non lo direi, ma mi potrei sbagliare in fondo non lo conosco!-

-capisco…domani vieni al saggio?-

-non me lo perderei per niente al mondo!-disse Shota guardandola.

Kagome gli sorrise dolcemente poi si alzò  e scese dagli scogli.

-Kagome dove vai?-chiese Shota.

-devo fare una telefonata !-rispose semplicemente.

Kagome prese il suo telefonino dalla tasca dei jeans e compose un numero. Quando sentì quella voce sorrise felice.

-Pronto?!-

-ciao Yasha-

-ciao piccola… ti stai divertendo?-

-sisi…ma ti sento strano… ti ho svegliato?-

-si stavo dormendo , ma sentirti è un dolce risveglio-

-ma che dolce che sei, senti a che ora inizia l’ allenamento?-

-mmm alle 5 va bene?-

- mmm…senti poiché dobbiamo passare anche a provare i vestiti da Sango ci incontriamo li da lei, alle quattro e mezza ok?-

-ok! I tuoi vengono al saggio?-

-certo!-

-perfetto oggi ti porto anche i biglietti per loro tre giusto?-le chiese

-no no…solo due!-

-perché tuo fratello non viene?-

-certo…senti poi ne parliamo solo 2, ci vediamo oggi ok? Un bacio ciao!-

-Kagome aspetta…ho detto qualcosa di sbagliato?-

-no perché me lo chiedi?-

Inuyasha non rispose alla domanda, sapeva che lei si era rattristita, ma sapeva anche che lei non ne voleva parlare.

-no niente…allora ci vediamo oggi…un bacio piccola!-

-ok un bacio ciao!-

Kagome attaccò e ritornò dal fratello sugli scogli che l’ aspettava.

-tutto bene?-chiese Shota

-sisi senti per le 4 e mezza possiamo tornare a casa? Devo prendere il borsone e mi puoi accompagnare a casa di Sango?-chiese lei.

-certo come sua signoria desidera- disse Shota facendo un gesto a mò di maggiordomo.

Kagome lo guardò con un sopracciglio alzato poi scoppiò a ridere.

 

 

Alle quattro e mezza precisa Kagome si trovava a casa di Sango che l’ accolse sorridendo.

-Ciao Kagome! Vieni entra  c’ è anche Miroku, manca solo Yasha- disse lei abbracciandola.

-ciao- la salutò lei entrando nel salotto e salutando anche Miroku.

-Kagome nel frattempo noi andiamo a provare gli abiti…Miroku apri tu la porta quando viene Inuyasha e mamma tu aspettaci qui giù-

- ok- risposero  contemporaneamente i presenti.

-vieni Kagome i nostri stanno sopra- Sango la prese per mano e la condusse nella sua camera.

Quando Kagome entrò vide i vestiti sul letto...erano molto belli e consistevano in: una fascia argentata con sopra un gilè dorato a giro maniche che lasciava la pancia scoperta e, in un pantaloncino dorato con strisce argento sui lati delle gambe ed arrivava al ginocchio dove c’ erano delle molle che tenevano ben saldati al ginocchio l’ estremità delle gambe del pantalone.

-Sango sono bellissimi!-disse Kagome stupita.

-lo so mia madre e un genio in queste cose…dai proviamoceli!-

Le due ragazze si spogliarono e indossarono i due costumi e dopo essersi fatte i complimenti a vicenda scesero nel salotto dove la madre di Sango, Miroku e Inuyasha, che era appena arrivato, le aspettavano. Quando entrarono nella stanza i due ragazzi rimasero a bocca aperta, erano bellissime anche se indossavano un pantalone e una maglietta.

-come stiamo?- chiese Kagome arrossendo vedendo che Inuyasha la guardava a bocca aperta.

- siete bellissime!- esclamò Miroku.

- è vero, ma dobbiamo aggiustare ancora qualcosa vieni qui Kagome - disse la madre di Sango.

Kagome annuì e le si avvicinò distogliendo lo sguardo da quello di Inuyasha, ma le sue gotte rimasero imporporate poiché sentiva lo sguardo di Inuyasha su di se, eppure era strano la guardava sempre quando si allenavano eppure…

-nel frattempo ragazzi provatevi anche voi i vestiti- si rivolse la madre mentre infilava uno spillo nel pantalone di Kagome.

I ragazzi annuirono e si diressero in bagno dove si cambiarono.

Il loro completo ero formato da: una canottiera argentata con  disegni dorati sui fianchi, e da un pantalone largo che, come le ragazze, aveva delle molle che fermavano le estremità delle gambe del pantalone alle caviglie ed era argentato con strisce laterali dorate. Anche le ragazze quando li videro rimasero a bocca aperta poiché le canottiere facevano risaltare i loro addominali scolpiti .

Kagome, come Inuyasha prima, lo guardava a bocca aperta era stupendo… l’ argentato della maglietta faceva spiccare di più i suoi occhi dorati, che si andarono a incrociare in quelli di lei, che provò mille sensazioni.

-bene, l’ unica cosa dovete trovare le scarpe ideali- disse la madre di Sango dopo aver sistemato una manica a Miroku.

-certo non c’ è problema!- disse Inuyasha distogliendo lo sguardo, ma sentendone subito la mancanza.

-bene allora i  completi vanno bene li risistemo un pochetto poi ve li porta Sango domani-

-perfetto…grazie mille per la sua disponibilità… ecco questi sono i biglietti per entrare-disse Inuyasha porgendoglieli.

-grazie…ma credo che dobbiate andare no?-

- si…forza andiamoci a cambiare-

 

Dopo 10 minuti erano tutti pronti e saliti in moto partirono.

Arrivati dopo poco in palestra iniziarono a riprovare la coreografia che come sempre riuscì alla perfezione.

Dopo averla provata 7 volte Inuyasha li fermò dandogli il permesso di andarsi a preparare.

Le ragazze erano felici, perché così si sarebbero riposate e quindi avrebbero recuperato tutte le forze necessarie per il giorno dopo.

 

Nello spogliatoio femminile

-Sango?-

-dimmi Kagome-

- mi taglieresti i capelli?-

-cosaaaa? Ma sei matta?-

-ma perché? Sono troppo lunghi e danno impiccio!-

-No! Per due motivi-

- e quali sarebbero?-

- uno non sono brava a tagliare i capelli e due sono stupendi così!-

-Sango non mi interessa se sono stupendi, sono diventati un impiccio e sono troppo lunghi -

-mi dispiace Kagome ma io non ti posso aiutare-

-uffa e va bene!-

- e poi muoviti, prima arriviamo a casa e prima ci riposiamo-

- eccomi sono pronta andiamo-

 

Nel frattempo nello spogliatoio maschile

-Inuyasha come mai abbiamo finito  prima? È domani il saggio!- gli chiese Miroku infilando l’ asciugamano nel borsone.

- le ragazze sono stanche e se non sono in forma domani non andrà bene il saggio!e poi anche noi abbiamo bisogno di riposo!- disse Inuyasha abbottonandosi la camicia bianca.

- giusto…ma tu come stai?-chiese Miroku guardandolo.

-come dovrei stare Miroku? Mi sento tradito... lui lo sapeva quanto è importante per me e questo mi preoccupa- disse sedendosi sulla panchina accanto al suo borsone.

-perché ti preoccupa?- chiese Miroku sedendosi accanto all’ amico.

-perché non so cosa farà se viene a sapere di Kagome-

Inuyasha aveva lo sguardo puntato sul muro di fronte, aveva le braccia appoggiate sulle gambe e le sue orecchie erano un po’ piegate all’ indietro. Miroku lo guardò tristemente.

-di noi non ti devi preoccupare…hai parlato a Seshomaru?-

-no non ancora-

- datti una mossa allora! Tanto di Kikyo non ci dobbiamo preoccupare visto che non ha parlato!-

-già…-

- Yasha sei sicuro che se va bene il saggio tu sarai…mmm come dire…libero?-

-secondo te? No, certo che no, non è sicuro, ma io ci voglio provare!-

-io sono con te!-

-grazie Miroku, tu si che sei un vero amico! Ma e meglio che andiamo o le ragazze ci uccidono!-

Inuyasha si alzò e uscì, Miroku rimase ancora qualche secondo seduto poi seguì l’ amico.

 

-eccovi! Vi stiamo aspettando da 20 minuti!-disse Sango mettendosi le mani sui fianchi e battendo il piede a terra.

-scusaci stellina non trovavo il mio orecchino- mentì Miroku baciandola subito dopo

-ok ti credo, ma facciamo presto  che ho sonno-

-si signora, signora- disse Miroku mettendo la mano tesa in fronte a mò di soldato, poi la prese per mano avvicinandosi alle moto.

- dai andiamo anche noi- disse Inuyasha superando Kagome senza neanche guardarla.

Kagome lo guardò confusa 3 ore prima la guardava con intensità e adesso non la guardava proprio.

-Inuyasha cos’ hai?-chiese raggiungendolo.

-niente- rispose continuando a camminare senza guardarla.

- non ti credo, mi dici cos’ hai? Guarda che mi fai innervosire- disse lei arrabbiandosi e fermandolo prendendolo per un braccio.

- TI HO DETTO NIENTE!- le urlò contro divincolandosi e lasciando una Kagome spaventata per la reazione e confusa.

Inuyasha si avvicinò alla moto e sbuffo sconsolato… aveva esagerato e lo sapeva, ma non l’ aveva fatto a posta era il nervosismo accumulatosi che l’ aveva fatto reagire così. Salì in moto infilandosi il casco e aspettando Kagome.

“ma che gli prende a quello stupido? Io mi preoccupo per lui e come mi ringrazia? Urlandomi contro! Ok lo so che è il nervosismo ma dire scusa dopo sarebbe bastato! Anche io sono stressata per questo saggio che volendo potrei non fare…ma che dico, uffa!” pensò Kagome raggiungendo Inuyasha e salendo in moto.

Inuyasha si accorse che Kagome, anche se  era abbracciata a lui era distaccata, bhe chi poteva darle torto?

 

Le due moto partirono e suonando il clacson i due ragazzi si salutarono quando imboccarono strade opposte.

Arrivati al tempio Higurashi Kagome scese e restituì il casco a Inuyasha.

-grazie- disse prima di avviarsi verso le scale.

- Kagome dove vai…-  Inuyasha la prese per un braccio obbligandola a fermarsi, ma lei non si girò.

-…senti scusa, ho esagerato lo so e mi dispiace non volevo, lo stress mi uccide tutta colpa di mio padre- cercò di scusarsi Inuyasha che era davvero dispiaciuto.

-ok, adesso posso andare?- chiese Kagome  continuando a non guardarlo.

Quella domanda fu , per Inuyasha, come una secchiata di acqua gelida che oltre a farlo dispiacere di più lo fece anche infuriare. Infatti la tirò costringendola a girarsi.

-NO! Finche non facciamo pace!-

-ho freddo e sono stanca voglio andarmene e poi non abbiamo niente di cui parlare hai detto che non ha niente quindi punto basta, dov’ è il problema?-chiese Kagome che aveva il viso basso.

- mi chiedi dov’ è il problema? Kagome io ti stò chiedendo scusa e tu mi tratti come uno straccio!-esclamò arrabbiato lui.

-allora ti senti come mi sono sentita io quando mi hai urlato contro!-ribatté decisa Kagome continuando a non guardarlo. Inuyasha si azzittì immediatamente.

-lo so che sei stressato più di me, ma io non sono il tuo scarica stress quindi, ci vediamo quando ti sarai calmato!-continuò  facendo per andarsene, ma Inuyasha la blocco e la fece voltare verso di lui.

-guardami Kagome…Kagome ti ho detto guardami- disse lui prendendole il viso tra le mani e costringendola a guardarlo.

Kagome ubbidì  e lo guardò. A Inuyasha venne un tuffo al cuore quando lei lo guardò, perché notò che Kagome aveva gli occhi lucidi.

-piccola scusami non volevo alzare la voce con te… te lo prometto non succederà più!-disse sincero lui appoggiando la sua fronte a quella di lei. Kagome chiuse gli occhi reprimendo le lacrime e non rispose, ma sospirò soltanto. Inuyasha aprì gli occhi e la baciò dolcemente, Kagome rispose al bacio ma era comunque distaccata e Inuyasha se ne accorse.

-scusa sono stanca ci vediamo domani a scuola!- disse Kagome con sguardo basso staccandosi e risalendo le scale.

Inuyasha la guardò triste poi rimontò la moto e partì veloce ripensando allo sguardo triste di Kagome.

 

Tempio Higurashi

-sono tornata!- esclamò Kagome entrando.

-oh ciao Kagome- la salutò la madre

-già di ritorno oggi?-chiese Shota apparendo dal salotto

-si ci dobbiamo riposare- disse con sguardo basso risalendo le scale.

-allora vieni tesoro e pronto da mangiare!-la informò la madre.

-no mamma non ho fame!vado a dormire buona notte-disse risalendo le scale sbuffando.

La madre e Shota si guardarono per un minuto poi Shota annuì e andò da Kagome.

TocToc…

________________________________________

-avanti!-

-che vuoi? Perché mi hai fatto chiamare?-

-ti devo parlare Seshomaru!-

-spara!-

- penso che sai che stò insieme a una ragazza da due giorni...-

-le voci girano in fretta, oggi a scuola non si sentiva altro-

- senti lei mi piace veramente e ci tengo a lei…-

- ebbene?-

-…non dire niente a nostro padre già mi ha rovinato il saggio e la vita…non voglio che mi rovini i pochi mesi che posso trascorrere con lei-

Seshomaru lo guardò sorpreso, ma capì che diceva la verità perché gli si leggeva negli occhi.

-tranquillo… non dico niente- disse alzandosi per andarsene.

-Seshomaru aspetta!c’ è un’ altra cosa- lo fermò Inuyasha.

- guarda un altro favore io non te lo faccio- disse Seshomaru girandosi.

-adesso sei tu il capo del gruppo…io ne farò sempre parte, ma mi vedrete poco!- disse Inuyasha guardando i suoi stessi occhi.

-ma com…-

-quando ti innamorerai lo capirai… io non posso spiegartelo- gli sorrise Inuyasha.

Seshomaru lo guardò poi gli sorrise anche lui, e senza dire niente uscì dalla stanza.

“grazie Seshomaru…infondo lo vedi che mi vuoi bene? E te ne voglio anche io!”pensò Inuyasha prendendo il telefonino indeciso se chiamarla, mandarle un messaggio o aspettare il giorno dopo.

Ripensò alla litigata e al fatto che poiché era arrabbiato aveva dimenticato di dare i biglietti a Kagome. Guardò ancora il telefono poi decise di metterlo da parte, l’ avrebbe rivista il giorno dopo e avrebbero fatto pace .

 

____________________________________________

 -posso?- chiese Shota infilando la testa nella stanza.

-si vieni!- disse Kagome sedendosi sul letto.

-tutto bene?-chiese.

-ho litigato con Inuyasha - rispose sincera Kagome.

-ah ecco… siete entrambi preoccupati per domani, vedrai che farete pace – le sorrise Shota.

-grazie- ricambiò il sorriso lei

-di niente-

-Shota ho un piacere da chiederti!-

-tutto quello che vuoi scricciolo!-

- allora mi…-

Kagome sorrise soddisfatta e contenta.

-sicura?-

-sicurissima-

 

Istituto Sengoku mercoledì ore 7:45

Sango arrivò a scuola e in lontananza notò Rin e Ayame che parlavano con una ragazza dai capelli neri lunghi fino alle spalle.

-ciao Aya ciao Rin…ciao piacere io sono…-

-ma come non mi riconosci Sango?-chiese la ragazza sorridendo, mentre Rin e Ayame ridevano a crepapelle alla faccia di Sango.

-NOOOOOOOOOOOOO! MA CHE HAI COMBINATO?-

-Sango calmati ci sta guardando tutta la scuola!-disse la ragazza con un gocciolone in testa cercando di calmarla.

-m-ma come faccio?Kagome perché li hai tagliati? Ma la domanda principale e chi è il pazzo che te li ha tagliati?-chiese con i lacrimoni agli occhi.

-è stato Shota il pazzo!-

-lo uccido-

-dai Sango smettila di farne una tragedia…Kagome sta benissimo anche così-disse Ayame che si era ripresa, mentre Rin continuava a ridere…quando lei partiva era difficile fermarla!

- e poi erano pesanti, mi facevano perdere tanto tempo quando li lavavo-disse Kagome.

-comunque è un peccato!-disse Sango.

-va bhè dai entriamo sta per suonare…Sango come ti senti?-chiese poi Kagome salendo le scale.

-ho dormito come un sasso sta notte, ma sono emozionata- le rispose Sango.

- anche io, solo che io sono terrorizzata e in più ieri ho litigato con Inuyasha-

- A proposito Kagome stai attenta a Tomoko te la sei messa contro, ieri non si parlava che di voi- la informò Ayame che aveva appena dato un cazzotto in testa a Rin per farla smette.

-Ayame… io non ho paura di Tomoko perché è solo una bimbetta viziata alla sua prima cotta! Può venire anche insieme all’ intero fan club a minacciarmi e a picchiarmi, ma non ci sarà nessuno in grado di separarmi da lui!e adesso scusateci ma mi vorrei offrire in Giapponese antico ci vediamo dopo…andiamo Sango!- disse decisa Kagome per poi tirare Sango per la mano e correre verso la classe.

- è una grande!- esclamò Ayame.

-ma è meglio che stia attenta- disse Rin.

-se la caverà, su andiamo anche noi!-

Rin annuì e la seguì chiacchierando allegramente con Aya.

 

Come al solito Kagome prese un ottimo voto all’ interrogazione di Giapponese antico e prese anche un ottimo voto in scienze  alla terza ora….adesso era da sola in classe mentre tutti i suoi compagni erano usciti per l’ intervallo. Era seduta sul suo banco e guardava il cielo grigio fuori ripensando alla litigata con Inuyasha. “sono una stupida in fondo mi ha detto scusa!”Kagome sbuffo ancora una volta ma fu distolta dai suoi pensieri da una voce che conosceva bene.

-scusa hai visto Kagome? Sango mi aveva detto che era qui in classe e sento il suo profumo, ma non la vedo-chiese Inuyasha.

-non è possibile! Nessuno mi riconosce! Eppure ho tagliato solo i capelli!- esclamò Kagome senza girarsi.

Alla risposta della ragazza Inuyasha raddrizzò le orecchie, conosceva quella voce era la sua.

-Kagome?!-

-esatto- disse lei scendendo dal banco e girandosi.

-ma che hai fatto? sei diversa!- esclamò Inuyasha guardandola stupito.

-ho tagliato i capelli, sono cambiata così tanto?- chiese avvicinandosi a lui senza guardarlo.

-si…cioè eri bella prima ma adesso sei bellissima, te l’ avevo detto io!- sorrise lui, ma quel sorriso scomparve subito vedendo che Kagome non la guardava.

-Kagome sei ancora arrabbiata con me?-chiese alzandole il viso e perdendosi nei suoi occhi.

-no ti chiedo scusa ho esagerato anche io ieri- disse lei guardandolo dolcemente.

Inuyasha l’ abbracciò per la vita e le sorrise mentre lei gli circondava il collo con le sue esili braccia, poi la baciò. Questa volta il bacio fu ricambiato con la stessa dolcezza da Kagome.

-hai riposato?- chiese Inuyasha staccandosi di malavoglia e accarezzandole i capelli corti.

-si, ma ho paura e quindi sono stanca lo stesso-disse lei guardando dall’ altra parte.

-anche io piccola, ma sono sicuro che andrà bene… e poi se andrà bene io e Miroku abbiamo una sorpresa per voi!- Kagome incuriosita lo pregò con lo sguardo di dirgli qual’ era la sorpresa.

-no piccola è una sorpresa… è meglio che vado sento che i tuoi compagni stanno per arrivare-

-di già?-chiese lei stupita di come il tempo con lui volasse.

-si…senti ti riaccompagno a casa oggi, per le quattro fatti trovare pronta andiamo a provare sul palco, Sango e Miroku già sanno tutto …ah questi sono per la tua famiglia…sopra c’ è anche l’ indirizzo e tutto, ieri mi sono dimenticato di darteli- gli porse due biglietti.

-oh grazie…- disse prendendoli.

-allora ci vediamo all’ uscita davanti alle moto ok?-

-ok-

Inuyasha la strinse di più e la baciò ancora una volta, ma si dovettero staccare perché arrivarono i compagni di classe. Inuyasha sciolse l’ abbraccio e uscì sorridendo.

 

Come stabilito all’ uscita  tutti e quattro si ritrovarono d’avanti alle moto. Miroku accompagnò Sango a casa e Inuyasha accompagnò Kagome. Alle 4 Inuyasha passò a prendere Kagome, che aveva fatto tutte le raccomandazioni alla madre e al fratello di essere precisi, e andarono al teatro dove ci sarebbe stato il saggio e lì trovarono anche Sango e Miroku con i costumi.

Provarono 3 volte la coreografia  mentre i tecnici provavano le casse e le luci. Dopo un’ ora si andarono a preparare mentre la sala si riempiva.

Ormai mancava poco all’ inizio dello spettacolo e i ragazzi erano tesi,contenti,spaventati, avevano l’ adrenalina a mille, i loro cuori sembravano che stessero per scoppiare erano un miscuglio di sentimenti. Si trovavano dietro all’ enorme tenda rossa  aspettando il segnale dell’ inizio, erano perfetti e i costumi erano bellissimi.

Nel frattempo che aspettavano  Sango si riscaldava, Miroku ripeteva qualche passo, Inuyasha era appoggiato al muro con gli occhi chiusi e Kagome andava avanti e indietro tremando, Inuyasha se ne accorse e la raggiunse.

-stai tranquilla ci sono io andrà tutto bene- le sussurrò abbracciandola da dietro.

-Ho paura di sbagliare Inuyasha- disse lei girandosi

-non succederà- Inuyasha la baciò dolcemente per tranquillizzarla un po’ e ci riuscì.

Quando si staccarono si guardarono negli occhi e qualche minuto dopo arrivò l’ avviso di mettersi in posa. Tutti e quattro indossarono i loro cappellini coordinati al vestito e dopo essersi scambiati gli sguardi si misero in posa, mentre i loro cuori battevano all’ impazzata.

Un applauso riempì la sala quando si spensero le luci, ma si fermò immediatamente quando si aprirono le tende… e in quel preciso istante  per i quattro ragazzi non ci fu più tempo per pensare alla paura, ma tempo di ballare senza pensieri come avevano fatto sempre e quando partì la musica….

 

 

Fineeeeeeeeeeeeeeeeee!

Ma ciaooooooooooooooooooo! Scusate il ritardo!!!Ma come va? A me abbastanza bene la partita è andata benissimo :D!!

Comunque che ne pensate di questo capitolo? Piaciuto l’ ultimo pezzetto? Vi ho fatto emozionare anche un pochino? Spero di si… e spero come sempre che anche questo capitolo sia piaciuto!!!

 

Angoletto dei ringraziamenti:

come sempre ringrazio:

 

ryanforever:è sempre bello leggere le tue recensioni ed è sempre bello sapere che i capitoli ti piacciono…grazie mille un kizzulo forte forte!

 

Bchan: lo stesso vale discorso vale per te! E lo so ma più bastarda di Kikyo non esiste! E poi si lo so che Sota si scrive senza h ma non so perché non riesco a scriverlo senza mi piace con l’ h hihihi.

Un kizzulo anche a te!

 

Mikamey: grazieeeeeeeeeeeeeeee! Ti è piaciuto questo capitolo? Ti rendi conto di quanto sono riusciti a fare in un girono solo? E la parte finale ti è piaciuta? Bhe spero di si un kizzulo forte!!!!

 

Arwen_90: ciaooooooo! Mi fa super piacere che i cap ti siano piaciuti! Eh una storia complicata più avanti scoprirete con precisione tutti i motivi per cui Inuyasha non può ribellarsi al padre e non può lasciare Kikyo. Un kizzulo forte tau!

 

E come sempre ringrazio anche chi legge soltanto! Un kizzulo a tutti!

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Capitolo 12
*** Il saggio! ***


CAP12

(12) Il saggio!

 

Un applauso riempì la sala quando si spensero le luci, ma si fermò immediatamente quando si aprirono le tende… e in quel preciso istante  per i quattro ragazzi non ci fu più tempo per pensare alla paura, ma tempo di ballare senza pensieri come avevano fatto sempre.

Quando partì la musica alzarono contemporaneamente la testa puntando il loro sguardo sul pubblico. Iniziarono a ballare come se la preoccupazione e la paura di sbagliare fosse scomparsa, evaporata nell’ aria. Ballavano come avevano sempre fatto nelle prove dove il loro sguardo era puntato sullo specchio, ma questa volta era rivolto al pubblico. Erano agili e i loro movimenti erano precisi e puliti tanto da far sembrare che stesse ballando una sola persona.

Il pubblico non poteva capire ciò che quei quattro ragazzi stessero provando. Nel preciso momento che la musica era partita, oltre ai pensieri che erano scomparsi, anche il loro respiro si era fermato, ma il cuore batteva forte, pompando sangue nelle vene e aumentando così l’ adrenalina.

La coreografia prevedeva che all’ inizio ballassero tutti e quattro effettuando Toprock, drop e varie mosse. Poi venne il turno dove ballavano soltanto i ragazzi che, mentre le ragazze aspettavano il loro turno, effettuarono criss cross shuffle ecc.

Inuyasha era concentrato al massimo e i suoi movimenti erano perfetti, la sua danza era precisa. Ogni volta che finiva un passaggio sorrideva sempre, nascondendo così la tensione. Finito i ragazzi, le ragazze fecero un paio di piroette e iniziarono a ballare effettuando, a differenza dei ragazzi, una serie di toprock, drop, verticali,rovesciate ecc. Le ragazze come i ragazzi erano concentratissime e i ragazzi erano sorpresi del loro cambiamento di umore. Prima di iniziare erano un fascio di nervi, erano tese, spaventate, emozionate e adesso invece ballavano senza problemi come se il pubblico non esistesse, come se stessero davanti allo specchio dell’ aula della palestra.

Finito anche il turno delle ragazze la musica divenne più lenta. I ragazzi si avvicinarono alle ragazze prendendo le loro mani e facendole fare delle piroette, poi le presero per i fianchi e le alzarono sulla propria testa e dopo aver girato su se stessi le misero giù e si allontanarono.

La musica cambiò e le luci si spensero, l’ unico strumento che suonava era un tamburo. A ogni colpo del tamburo le luci si accendevano illuminando i quattro ragazzi che, a ogni battito,cambiavano posizione. Poi la musica tornò normale e i quattro ragazzi tornarono a ballare insieme. Mancavano pochi minuti alla fine  e le ragazze si posizionarono ai lati opposti del palco, mentre i ragazzi si misero in ginocchio al centro del palco. Un minuto e il saggio sarebbe finito, un minuto alla fine del caos, un minuto per scoprire se la coreografia era piaciuta al pubblico, ai rappresentanti delle scuole che avrebbero finanziato il progetto di Inuyasha, un minuto e sarebbero tornati a respirare. La musica divenne molto veloce…I violini erano veloci e creavano l’ effetto di sospance mentre il tamburo continuò a battere… Le ragazze si guardarono e con un cenno impercettibile della testa, diedero il via alla rincorsa. Presa la rincorsa appoggiarono contemporaneamente i loro piedi sulle mani dei ragazzi che diedero la spinta per il salto. Le ragazze effettuarono un salto all’ indietro, cadendo con grazia, dopodiché effettuarono una rovesciata, sempre in dietro, e finirono con una spaccata.

I secondi passavano velocissimi e la musica stava arrivando al termine aumentando ancora di più la sospance…I ragazzi si alzarono, raggiunsero le ragazze e prendendole per le mani le tirarono a loro, facendo aderire i corpi, le ragazze tirarono la testa in dietro chiudendo gli occhi, mentre i ragazzi le abbracciavano per i fianchi, facendo così aderire ancora di più i loro corpi, e posando le loro labbra sui candidi colli delle ragazze.

In quel preciso istante la musica terminò. Nella sala per un istante ci fu silenzio assoluto, poi un applauso la riempì. I ragazzi che si trovavano ancora nella stessa posa, tornarono a respirare. I loro cuori andavano a mille all’ ora, erano sudati e avevano il fiatone. Sciolta la posa Sango e Kagome si abbracciavano piangendo e ridendo e Miroku e Inuyasha si abbracciarono fraternamente ridendo.

 Erano contenti, finalmente quell’ incubo era finito e non ci credevano che quegli applausi erano tutti per loro. Sorridendo si diedero la mano facendo un inchino per ringraziare gli spettatori poi le tende si chiusero.

Tra gli spettatori la madre di Kagome piangeva dalla contentezza. La sua bambina era stata bravissima ed era bellissima e lo stesso pensava Shota che applaudiva con vigore e anche i genitori di Sango e Miroku oltre che gli amici della banda di Inuyasha.

Oltre a loro c’ erano anche Seshomaru e il padre, che applaudì soddisfatto.

Tutta la sala era impressionata e soddisfatta e continuarono ad applaudire anche quando le tende si chiusero.

 

Dietro alla tende i ragazzi continuarono ad abbracciarsi, a ridere e a piangere.

Sango dopo aver riabbracciato Kagome si staccò da lei e corse da Miroku che la stava aspettando…si baciarono e si abbracciarono contenti.

Inuyasha corse da Kagome e la sollevo per i fianchi facendo un giro, poi la rimise a terra e l’ abbraccio.

-hai visto Kagome? Ce l’ abbiamo fatta! Sei stata bravissima!- disse staccandosi e guardandola negli occhi.

- si!- disse Kagome guardandolo e scoppiando a piangere.

Inuyasha sorrise, perché sapeva che quelle erano lacrime di gioia e la strinse di più a se affondando una mano nei capelli di lei, mentre Kagome si abbandonava sul suo petto singhiozzando.

Kagome dopo poco si calmò e si stacco.

-stai bene?- chiese lui con un sorriso.

-una meraviglia!-rispose lei sorridendo.

Poi non ci fu più tempo di parole perché le loro labbra si unirono in un dolce bacio, le loro lingue danzavano felici, e quando si staccarono erano senza fiato.

-hei Kagome fatti abbracciare! Sei stata divina!- disse Miroku abbracciandola.

-grazie Miroku, siete stati bravissimi- disse lei ricambiando l’ abbraccio.

Anche Sango e Inuyasha si abbracciarono.

-scusate se disturbo i vostri festeggiamenti, ma  Inuyasha ci sono i rappresentanti che si vorrebbero congratulare e parlare con te- disse il padre di Inuyasha che era salito sul palco.

I ragazzi si guardarono sorridendo e fecero un segno di assenso a Inuyasha che con il padre si diresse all’ esterno.

-ah ragazzi…complimenti!- disse il padre girandosi indietro e facendo ok con una mano.

 

Nel frattempo che Inuyasha parlava, Sango, Miroku e Kagome andarono dai propri parenti che li abbracciarono e si complimentarono con loro poi andarono a cambiarsi e attesero Inuyasha, che non tardò ad arrivare, fuori al parcheggio.

-allora ho delle buone notizie…-iniziò Inuyasha guardandoli uno per uno.

-… la prima: ci saranno altre palestre con il mio nome in Francia, Spagna e Germania! La seconda è che tutti e tre siete stati ammessi nella scuola francese! Però Miroku poiché è maggiorenne entra direttamente mentre voi appena compirete 18 anni dovrete fare un esame ed entrerete!-

Alle due notizie le ragazze urlarono di gioia mentre Miroku strinse la mano a Yasha.

-aspettate io e Miroku abbiamo un’ altra notizia per voi!-disse Inuyasha con un sorrisetto.

Le ragazze smisero subito di urlare e dandosi la mano aspettarono la notizia.

-gli e lo dico io o tu?- chiese Yasha.

-no! lo dico io perché tu hai detto le altre due!- disse Miroku.

- VI MUOVETE!!!- urlarono le ragazze che non resistevano più dalla curiosità!

-okok… allora a Natale… per una settimana… vi porteremo…alla…casa di Inuyasha…in…Montagnaaaaaaaa!- disse Miroku allargando le braccia.

Ma le riabbassò vedendo che le ragazze non reagivano e guardò Inuyasha perplesso, ma dopo poco un’ altro urlo riempì il parcheggio.

-ahhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhh che bello grazie amoreeeeeeeeeeee!-urlò Sango gettandosi a dosso a Miroku che per poco non cadeva.

-è stupenda come notiziaaaaaa… lo vedi che sei il mio angelo Inuyasha?- chiese Kagome abbracciandolo.

-ehehheh no, piccola fra i due sei tu il mio angelo- sorrise lui stringendola possessivo.

Quella sera i ragazzi andarono a festeggiare in pizzeria, brindando al loro successo.

 

Da quella sera la settimana volò. I ragazzi frequentavano molto meno la loro banda, passando molto più tempo con le loro ragazze. Continuarono ad andare in palestra allenandosi per divertimento e la sera uscivano sempre. Purtroppo come è stato detto prima, la settimana volò e la domenica arrivò.

Quel giorno Shota sarebbe tornato in America, e sarebbe ritornato in Giappone soltanto a Natale. Già Natale e Kagome non avrebbe festeggiato con i suoi parenti. Quel Natale l’ avrebbe passato con il suo ragazzo che, da quando l’ aveva conosciuto, era cambiato. Era diventato più affettuoso e la riempiva di attenzione.

 

Aeroporto di Tokyo domenica ore 11.58.

-Shota mi raccomando mangia di più lì in America, non affaticarti molto o ti ammalerai, chiamaci più spesso e…-

-mamma, mamma tranquilla starò bene!- la interruppe Shota.

-lo so ormai sei grande però…- la madre scoppiò a piangere e Shota sorridendo l’ abbracciò tranquillizzandola.

Kagome era vicino a Inuyasha, che li aveva accompagnati con la sua macchina, e guardava la scena tristemente. A causa del saggio e della scuola aveva passato poco tempo con suo fratello e adesso lui stava per partire. Gli occhi di Kagome si riempirono di lacrime e Inuyasha sentendo l’ odore, l’ abbracciò per consolarla e Kagome si abbandonò sul suo petto piangendo in silenzio.

Shota, staccatosi dalla madre, si avvicinò ai ragazzi e appoggiò una mano sulla spalla di Kagome, che si staccò da Inuyasha alla velocità della luce, e abbracciò suo fratello iniziando a singhiozzare.

-shhh… dai non fare così ci sentiremo per telefono- disse lui accarezzandole i capelli corti e ricordandosi quando lei gli chiese di tagliarglieli.

- non…non voglio che tu vada…che tu vada via!- singhiozzò lei stringendosi ancora di più al fratello.

-neanche io Kagome, ma devo… quando finirò l’ università mi trasferirò qui con voi! Te lo prometto- promise lui staccandola e asciugandole le lacrime, che impertinenti continuavano a scendere.

Kagome tirò su con il naso e annuì.

-adesso fammi un bel sorriso- chiese Shota mantenendo tra le mani il viso di lei.

Kagome ubbidì e gli fece un bellissimo sorriso.

Shota l’ abbracciò per l’ ultima volta poi tese la mano a Inuyasha che, con un sorriso, la strinse.

-prenditi cura di mia sorella-

-stanne certo-

- e non farla soffrire-

-ne abbiamo già parlato no?-chiese Inuyasha ridendo.

- hai ragione… ti saluto e grazie per il passaggio-

-di niente…ciao!-lo salutò Inuyasha sciogliendo la stretta.

Inuyasha, Kagome e sua madre restarono all’ aeroporto aspettando che l’ aereo di Shota partisse, poi tornarono a casa.

 

Il resto della settimana passo tranquilla. La relazione tra Miroku e Sango andava bene anche se i litigi non mancavano mai e idem quella tra Inuyasha e Kagome, anche se a scuola non si faceva altro che parlare di loro e del cambiamento di Inuyasha. La banda era perplessa da questo cambiamento e dalla decisione di Inuyasha di lasciare il posto di capo a Seshomaru e in più all’ insaputa di tutti qualcuno, tramava qualcosa contro le due ragazze.

 

-è inteso no?-

-non lo so! Yasha è mio amico e se è felice così lo sono anche io-

-lo hai appena detto! Inuyasha è tuo amico e lo rivuoi come prima no? Lo so che lo vuoi perché anche io e il fan club lo vogliamo!Bene! allora è chiaro tu bacerai quella Kagome e noi vi scatteremo una foto che mostreremo poi a Inuyasha. Lui la lascerà e saremo tutti contenti…Dai Koga!-

-senti non so per chi mi hai preso Tomoko! Non lo voglio fare punto e basta! E sai una cosa? Non ti intromettere nella sua vita. Tu non sei nessuno! e poi chi ti dice che dopo fatto questo lui si accorgerà di te? Sei solo una papera. E detto questo ti saluto, il nuovo capo mi sta aspettando.-

Detto questo Koga se ne andò lasciando Tomoko rossa in volto dalla rabbia.

“stupido lupo…bene non mi vuoi aiutare?! Eheheh io conosco un’ altra persona che lo farebbe e di certo lui non è molto amico di Inuyasha anche se finge quando sta con lui…io rivoglio Inuyasha e rovinerò la vita a quella pur di riaverti!” Tomoko sorrise maligna pensando.

 

-Kagome! Sango muovetevi non abbiamo tutto il giorno e il tempo non è stupendo !- urlò Miroku al cancello che con Inuyasha aspettavano le ragazze.

-Arriviamo!- rispose Sango – allora ci vediamo lunedì ragazze!-

-uffa da quando ti sei fidanzata non ci vediamo più la sera!- sbuffo Rin.

- allora facciamo così domani pomeriggio andremo tutte e quattro al centro commerciale a fare un po’ di sano shopping! Che ne dite?- propose Kagome.

- sei un genioooooooooooooo! Ti amo Kagomeeeeee- disse Aya abbracciandola.

-grazie allora ci sentiamo stasera per metterci d’ accordo ok?- disse Sango.

-ok a stasera- salutò Rin.

- a stasera!- salutarono le altre ragazze che di corsa si avviarono verso i loro ragazzi impazienti.

-era ora!- sbuffo Inuyasha.

-scusa amore… ma stavamo organizzando una giornata di shopping!- l’ abbracciò lei.

-mmm e sono sicuro che noi non siamo ammessi e quando sarà questa giornata?...aspetta come mi hai chiamato?-

-domenica cioè domani… emh amore- arrossì Kagome ripetendo quella parola. –se ti da fastidio ti chiamo Yasha, non c’ è problema-

- nono, mi piace così…piccola- disse prima di posare sulle sue labbra un veloce bacio.

-dai adesso sali… Miroku hai sentito domani avremo una giornata tutta per noi…inviteremo i ragazzi a casa mia e giocheremo a play station come i vecchi tempi.- disse mentre Kagome saliva in moto.

-perfetto e ci vedremo anche qualche filmuccio, tu sai quali, come i vecchi tempi!- sorrise Miroku.

-ho capito anche io quali…Non ti azzardare o non mi vedrai mai più!- disse Sango pizzicando il braccio di Miroku che chiedeva pietà con le lacrime agli occhi.

-aglia… stellina così mi fai male…ma un film non fa male- disse Miroku con i lacrimoni massaggiandosi il braccio.

-NEANCHE UNO!- lo ghiacciò Sango.

- okok però non mi guardare così!- la guardò come un cane bastonato Miroku.

Nel frattempo Inuyasha e Kagome ridevano come matti e dopo essersi ripresi partirono verso casa di Kagome.

 

-mamma sono a casa…fate se foste a casa vostra.- disse Kagome facendo accomodare anche i suoi amici.

-oh cara ciao…ciao ragazzi come state?- chiese la madre.

-molto bene grazie signora!-rispose Miroku sorridendo.

-mi fa molto piacere vi vado a preparare una tazza di cioccolato…dopo dove ve le porto?- chiese a Kagome.

-in camera mia mamma-

-ok! Mi raccomando non fate cose sconce- disse la madre entrando in cucina.

Kagome come Sango e Inuyasha era arrossita dall’ imbarazzo invece Miroku se la rideva di gusto, ma la smise appena ricevette un’ occhiata di fuoco dai suoi amici.

-ecco questa è la mia stanza- disse Kagome aprendo la porta che richiuse appena i ragazzi entrarono.

-wow Kagome è così…così…così!-disse Miroku che, dopo essersi seduto con la ragazza e il suo amico sul letto, non trovava le parole adatte per fare un complimento.

-Lo so Miroku è come le camere di tute le ragazze, quella in America era moooolto diversa,ma questa a differenza di quella è perfetta!- disse Kagome allargando le braccia.

Sango sorrise mentre i ragazzi la guardavano perplessa, di tutto quello che aveva detto non ci avevano capito niente.

-scusa Kagome ma non ci abbiamo capito niente- disse Miroku.

-lasciate perdere solo Sango può capire- disse Kagome scoppiando a ridere con Sango alle facce perplesse dei loro ragazzi.

-va bhè lasciamo perdere…per il viaggio avete chiesto ai vostri?- chiese Inuyasha.

-si, la mamma ha detto si!-disse Kagome.

-anche i miei hanno detto si.- disse Sango.

-perfetto allora la vigilia la passeremo con i nostri parenti, mentre a Natale in montagna e passeremo lì tutta la settimana- disse Inuyasha.

-bene…a che ora partiremo?-

-alle sei!- disse Inuyasha.

-bene- rispose Kagome.

Continuarono a parlare del più e del meno fin quando la madre di Kagome non portò le tanto attese tazze di cioccolata calda.

-buonissimaaa!- esclamò Sango dopo averne bevuto un po’.

-si la mamma è bravissima!- disse Kagome sorseggiando la cioccolata.

Zrrrrrrrrrrrrrrzrrrrrrrrr( vibrazione di un telefonino…-_-‘ nda)

-è il mio!- disse Inuyasha prendendo il suo telefonino e leggendo il numero.

-chi è?- chiese Kagome curiosa.

- la mia amante!...é Koga chi sa cosa vorrà!-disse.

-bhè rispondi no?-

-no lo richiamo quando torno a casa…a proposito Miroku andiamo?-

-si…stellina ci vediamo domani all’ ora!- disse Miroku avvicinandosi a Sango che annuì.

-fai la brava qua da Kagome!- disse Miroku scendendo le scale seguito dalle ragazze.

-non sei tu quello che si deve preoccupare, ma io si che mi dovrei preoccupare! - lo gelò con lo sguardo.

-come ve ne andate di già? Non restate a cena?-chiese la madre di Kagome.

-no non restiamo…abbiamo un po’ di lavoro da fare per i nostri genitori… essere figli di ricchi non è facile- disse Miroku.

-capisco…ma la prossima volta resterete anche a cena- disse la signora sorridendo affettuosamente.

-accettiamo volentieri l’ invito ma adesso ci perdoni è tardi arrivederci…ciao stellina ci sentiamo dopo!- salutò Miroku la signora, poi diede un bacio veloce a Sango.

Lo stesso fecero Inuyasha e Kagome.

 

Casa Taisho

Inuyasha e Miroku arrivati andarono in camera di Inuyasha, e Miroku si stese sul letto.

-cavolo che freddo che fa fuori, da lunedì andremo a scuola con le macchine…oh Inuyasha richiama Koga, vediamo che voleva.- gli ricordò Miroku.

-giusto…lo chiamo subito- disse Yasha prendendo il cellulare.

Compose il numero e attese. Dopo quattro squilli la voce del loro amico rispose.

-finalmente Inuyasha! perché non mi hai risposto prima.- chiese infuriato Koga.

-non potevo ero a casa di Kagome.- gli rispose Inuyasha mettendo il vivavoce e sedendosi sul letto con Miroku.

-allora meglio così ti volevo parlare proprio di lei…- incominciò Kouga.

-e perché di lei?-chiese corrugando la fronte Inuyasha.

-…però devi stare calmo…- disse Koga agitandosi, sapeva che il suo amico diventava pericoloso se si toccavano le cose a lui caro.

-Koga muoviti a parlare o arrivo a casa tua e ti pesto a sangue- ringhiò lui…ecco appunto.

-…okok, senti e meglio che tieni gli occhi aperti e se senti dillo anche a Miroku che deve stare attento per la sua ragazza, ho provato a chiamarlo ma il suo telefonino non prende- disse.

-Koga sono Miroku…ma che cazzo stai dicendo vuoi parlare chiaro che centrano Kagome e Sango?-si infuriò anche lui.

-oh ciao Miroku…allora sentite c’ è quella Tomoko che sta cercando un modo per farti lasciare Inuyasha. Lo so perché mi aveva chiesto di aiutarla. Sentite ho paura che quella ragazza arrivi a picchiare con i vostri fan club le vostre ragazze…quindi state attenti e tenete gli occhi aperti. Ve lo dico solo perché siete i miei amici. Adesso vado ci vediamo a scuola.-disse attaccando.

“prima mio padre e adesso anche quella con i fan club!” Inuyasha e Miroku si guardarono negli occhi dove apparivano delle saette di rabbia.

-Inuyasha questa storia non mi piace! Cosa faremo?- chiese perplesso Miroku.

-non lo so….ma nessuno sfiorerà un capello alle ragazze- disse a denti stretti Inuyasha che adesso fissava il telefono sul letto.

 

 

 

Fineeeeeeee!

Lo so, me lo sento, sono sicurissima che il capitolo non sia piaciuto per questo chiedo perdono da adesso…non so perché ma non avevo molta ispirazione…anche durante il saggio non so cosa ne pensate ma a me non piace!:(…ma spero che almeno un pocetto pocetto sia piaciuto :D.

 

Angoletto dei ringraziamenti:

come sempre ringrazio:

mikamey: ciaooooooooooooooo! È bellissimo sapere che ti è piaciuto il capito….sorry se ho aggiornato in ritardo, ma questa volta non avevo l’ ispirazione e di conseguenza il cap fa pena. Ma spero che nonostante questo capitolo continuerai a seguire la storia un kizzulo ciao.

 

Ryanforever: hahahah è bellissimo sapere che il cap precedente ti abbia emozionato…lo so che adesso sei un po’ delusa di questo cap… ma come ho detto a mikamey spero che nonostante questo strazio continuerai a seguire il cap :D un kizzulo.

 

 

Bchan: sorry per l’ errore e infatti ho provveduto subito ad aggiustare…e se trovi altri errori fammelo sapere… e sono contenta che il cap sia piaciuto chissà se anche questo! Un kizzulo anche a te.

 

E come sempre ringrazio anche chi legge soltanto è bellissimo vedere che molte persone lo leggono. Un kizzulo forte a tutti!!

 

P.s. i vostri commenti sono la forza che mi aiutano a scrivere e mandare avanti questa storia! Grazie mille e questo vale anche per chi legge soltanto… GRAZIE!

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Capitolo 13
*** inizio dei guai ***


13

(13) inizio dei guai!

 

-Inuyasha cosa facciamo?- chiese Miroku guardando Yasha.

- prima di tutto non diciamo niente alle ragazze, non le facciamo spaventare e per seconda cosa terremo gli occhi aperti a scuola, non le lasceremo mai!- disse Inuyasha alzandosi dal letto e avvicinandosi alla scrivania.

-in che senso mai? Yasha abbiamo promesso di studiare e se saltiamo le lezioni come facciamo a mantenere la promessa?- chiese Miroku osservando l’ amico.

-stupido intendo dire che quando vanno in bagno ci devono chiamare, oppure se vanno da qualche altra parte devono fare lo stesso.- spiegò meglio Inuyasha.

- secondo me ci stiamo preoccupando per niente…e se parlassimo a quelle ragazze?- chiese Miroku.

-mmm…ok proviamo come hai detto tu… però teniamo sempre gli occhi aperti.-

- ok…così va meglio…anche se l’ idea di seguirle anche quando vanno in bagno non mi dispiace….AGLIAAAAAAA! ma che ho detto di male?- urlò Miroku.

- sei un rozzo, maiale e un malato!-disse Inuyasha che teneva ancora il pugno alzato.

- ma scusa è la mia ragazza mi posso permettere di parlare così!- esclamò Miroku accarezzandosi la testa .

- ma lei non era diversa? E tu non avevi detto che saresti cambiato?-chiese con un sopracciglio alzato Inuyasha.

- ma è vero! Perché non sono cambiato?-chiese guardandolo.

Inuyasha lo guardo dall’ alto verso il basso con un sopracciglio alzato

-mmm non mi pare proprio...comunque che fai resti qui?-chiese Inuyasha poi prendendo il telecomando del televisore.

- No, ho da fare e mi pare anche tu ci vediamo domani avvisi tu i ragazzi?- chiese Miroku aprendo la porta.

Inuyasha si stese sul letto sbuffando al pensiero di compilare quei moduli per le sue nuove palestre, poi annuì alla domanda di Miroku e lo salutò alzando una mano.

 

________________________________

 

-Ayame ciao sono Kagome!-

-ciao Kagome…allora per domani è confermato?-

-certo ci incontriamo direttamente all’ ingresso del centro commerciale alle 10 ok?-

-perfetto… ah Rin l’ avviso io?-

- nono già l’ abbiamo chiamata…ci divertiremo tantissimo, a domani allora buona notte!-

- si! Buona notte anche a te e a Sango-

-grazie ciao!-

Kagome attacco e sorrise contenta. Finalmente dopo ben 2 mesi ritornava a fare shopping sfrenato!

- che bello…sono sicura che ci divertiremo più  dell’ altra volta- disse Sango appena uscita dal bagno con il suo pigiama rosa con nuvolette bianche.

Kagome annuì sorridendo e andò a cambiarsi anche lei. Durante il resto del giorno Kagome e Sango erano uscite a comprare delle cose alla madre di Kagome ed erano passate anche a casa di Sango per chiedere il permesso ai suoi genitori di poter dormire da Kagome. Avuto il permesso Sango aveva preso tutto l’ occorrente e contente tornarono da Kagome e lì parlarono e studiarono, con dispiacere di Sango.

Adesso si trovava in cameretta, sul letto di Kagome mentre aspettava che ritornasse. Pensò un po’ a tutto quello che le era capitato, l’ incontro e l’ amicizia con Kagome, la festa e il regalo di Kagome, l’ incontro con Miroku, il loro primo bacio, le prove del saggio e infine il saggio e l’ ammissione a una scuola importante francese, anche se dovevano fare comunque un esame. Ma era tutto straordinario chi l’ avrebbe mai immaginato che in un arco di 2 mesi tutto ciò che aveva sognato, tutto ciò che lei riteneva impossibile si fosse realizzato…come era possibile? E inoltre perché credeva di aver già visto Kagome, Inuyasha, Miroku, Ayame, Rin, Seshomaru, il preside, la banda di Inuyasha? non riusciva a trovare risposte, ma non le importava la cosa più importante e che adesso era felice…chissà forse un giorno quelle risposte sarebbero arrivate. Scoppiò a ridere  quando vide entrare Kagome, indossava un pigiama che di sicure era di due taglie più grande di lei era di un verde chiare e con pupazzetti sopra.

-guarda non ti chiedo neanche perché stai ridendo…tutti la stessa reazione quando indosso i miei pigiami che c’ è di male nell’ indossare un pigiama più grande? Niente e solo più comodo!- esclamo  guardando nel lato opposto facendo una faccia da finta offesa.

- scusa…hahahhaha. E che….hhahahha…sei troppo buffa!hahahhahahaha….ok…ok ci sono…hahahhhahahahahahahh-no basta adesso…hahaha.adesso mi calmo…un bel respiro...hahahahahahhahahahhaha…non ce la faccio!- Sango rideva sdraiata sul letto mentre si manteneva la pancia dal troppo ridere e gli occhi le lacrimavano. Kagome la guardò con un gocciolone in testa, ma la risata di Sango fu contagiosa e, infatti, anche Kagome iniziò a ridere, ma senza alcun motivo.

Si calmarono solo venti minuti dopo, quando il telefonino di Sango squillò e dopo poco squillò anche quello di Kagome. Dopo aver dato la buona notte ai ragazzi le ragazze andarono a dormire.

 

La mattina dopo le ragazze si alzarono alle 8 in punto. Andarono a fare colazione si prepararono e si avviarono al centro commerciale. Avrebbero passato una giornata solo ragazze, shopping e divertimento. Il cielo era azzurro,e anche se faceva freddo il sole era alto e splendeva cercando di riscaldare un po’ la terra.

Arrivate al centro commerciale trovarono Rin e Ayame ad aspettarle, che quando le videro le salutarono e mettendosi sotto braccio entrarono sorridendo contente.

Passarono una giornata ad andare avanti e indietro per i negozi guardando, provando, scartando e comprando. Si fermarono solo per mangiare poi ricominciarono. Rin, Sango e Ayame spesero tutto la loro paghetta, mentre Kagome aveva sempre con se la sua adorata carta di credito. E

dopo aver passato ben otto ore  al centro commerciale decisero che era ora di tornare a casa.

 

Nel frattempo a casa di Inuyasha, lui e i suoi compagni passarono una giornata tutti insieme a giocare, a guardare partite di calcio, corse automobilistiche, film, a fare scommesse e a mangiare come maiali. Proprio come facevano prima che arrivasse Kagome, prima che lui lascasse il posto a Seshomaru.

Inuyasha sorrise…la sua vita era cambiata. Certo passare il tempo con i suoi amici gli mancava, ma avere Kagome al suo fianco era come se un vuoto che sentiva dentro era stato colmato.

Si trovavano nella camera di Inuyasha… Seshomaru e Hojo giocavano alla ps2 mentre Koga, Naraku, Miroku e Inuyasha parlavano. Koga era seduto sul pavimento con la schiena appoggiata al letto mentre lanciava una pallina di gomma alla parete di fronte. Miroku era steso per terra che faceva gli addominali. Inuyasha sul letto che rigirava il telefonino tra le mani e Naraku era seduto sul letto e contava quanti addominali faceva Miroku.

-Sai Inuyasha non capisco dopo quello che ti ho detto hai lasciato andare le ragazze da sole- disse Kouga continuando a lanciare la pallina.

- lo so, ma erano contente di passare una giornata con le loro amiche- rispose pensieroso.

- e allora chiama la tua ragazza e chiedile se va tutto bene! No?-si intromise Naraku.

- ho provato già ma il suo telefonino non prende!-

- stai tranquillo Inuyasha… o la sua scheda non prende nel centro commerciale o è in buona compagnia e non vuole essere disturbata- Naraku ghignò maligno, ma si pentì immediatamente di aver detto una cosa del genere perché in tre secondi si era ritrovato steso sul pavimento con sopra di lui Inuyasha che lo guardava arrabbiato e con un pugno alzato, pronto a colpirlo.

-DILLO DI NUOVO E TI SPACCO LA FACCIA! Non parlare di Kagome così tu neanche la conosci!- gli ringhio in faccia Inuyasha.

- Calma ragazzi !- intervenne Seshomaru che fece alzare Inuyasha mentre Miroku aiutava Naraku.

- ma che cazzo vi prende eh?-chiese poi.

Inuyasha non rispose ma continuò a guardare con rabbia Naraku che prendeva la sua giacca di pelle.

-ahhh basta io me ne torno a casa! Adesso non si può più scherzare! Sei uno stupido Inuyasha hai perso la testa dietro a quella Kagome e hai dimenticato gli amici!- disse Naraku uscendo dalla stanza.

- bastardo- sussurrò tra i denti Inuyasha.

-va bhè, vado anche io. Ci vediamo domani a scuola… stai tranquillo Inuyasha.- disse Hojo.

 E dopo poco anche Koga e Seshomaru se ne andarono.

 -Miroku io vado a casa di Kagome! Mi sentirà quella stupida- Inuyasha era furioso non solo con Kagome ma anche con se stesso, era stato uno stupido non avrebbe dovuto lasciarla andare da sola.

- neanche Sango risponde. Squilla ma non risponde.- disse Miroku tenendo il telefonino vicino all’ orecchio sperando che rispondesse.

-credi che sia successo qualcosa?- chiese ancora.

-non lo so!- disse Inuyasha infilandosi le scarpe.

- SANGO FINALMENTE! Si può sapere perché non rispondevi?- la rimproverò Miroku.

Inuyasha scatto in piedi guardando l’ amico che parlava a telefono rassicurato, ma comunque arrabbiato. Miroku guardò Inuyasha e capì che doveva chiedere una cosa a Sango.

-sei una stupida come hai fatto a non sentire il telefonino! Comunque Kagome? Dov’ è?- chiese e dopo annuì due volte.

-grazie! Ci vediamo fra poco da te!- disse attaccando Miroku.

-allora?- chiese impaziente Inuyasha.

-allora Sango non rispondeva a telefono perché non sentiva la vibrazione. Kagome la trovi al tempio.- disse Miroku.

-grazie. Senti io vado da Kagome ci vediamo domani ok?- chiese prendendo da un cassetto della scrivania un mazzo di chiavi.

-si! Con le macchine no? Ormai fa troppo freddo.-chiese Miroku.

-ok!- confermò Inuyasha.

Scesero giù in garage e Miroku salì in moto mentre Inuyasha prese la sua macchina.

 

____________________

 

-cavolo! Mi sono dimenticata di mettere sotto carico il telefonino! Chissà se Inuyasha ha chiamato oggi?-si chiese Kagome mettendo il telefonino sotto carico e accendendolo.

Un gocciolone gli scese sulla testa quando vide i messaggi che avvisavano delle chiamate perse.

-cavolo non oso immaginare come sia arrabbiato- Kagome rabbrividì al solo pensiero.

-forse e meglio se lo chiamo- si disse poi componendo il numero.

Ma Inuyasha la precedette. Kagome guardò il suo nome scritto sul display e dopo aver fatto un bel respiro rispose.

-ciao Inuyasha!-

-scendi giù al tempio- parole secche che fecero venire la pelle d’ oca a Kagome.

-Inuyasha scusa per oggi, ma…-

- Kagome scendi adesso giù!- ordinò Inuyasha.

 Kagome attaccò senza rispondergli e dopo essersi infilato il giubbino di jeans e aver preso una scatoletta blu, si affrettò a raggiungere Inuyasha. Si blocco al terzo gradino quando lo vide. Era arrabbiato ma era bello lo stesso e Kagome si incantava sempre. Era appoggiato allo sportello chiuso della macchina, con le gambe incrociate, una mano in tasca mentre l’ altra reggeva la sigaretta e il sua sguardo fermo e arrabbiato era puntato su di lei.

-se fumi significa o che sei incazzato o che sei nervoso- disse Kagome rimanendo ferma sul gradino e guardandolo.

Era spaventa per la sgridata che gli avrebbe fatto Inuyasha.

-in questo caso fumo perché sono incazzato nero!- disse Inuyasha.

Si guardarono negli occhi per un tempo che per Kagome parve eterno, e con tanta intensità che

dovette abbassare lo sguardo.

-perché non rispondevi al telefono?-chiese facendo un’ altro tiro dalla sua sigaretta .

-ieri ero convinta di averlo messo a caricare, ma non era così e oggi al centro si è scaricato.-

-e farti prestare un telefonino per avvertirmi o andare a un telefono pubblico no vero?-

Kagome guardò i suoi piedi. Sapeva di aver sbagliato e sapeva che Inuyasha non aveva finito lì.

-così mi fai pensare che non ci tieni a me!- disse Inuyasha gettando la sigaretta a terra.

Kagome alzò di scatto la  testa udendo quelle parole.

-non esagerare Inuyasha per così poco! Lo sai che ci tengo a te!!- Kagome lo guardava con le lacrime agli occhi ma erano di arrabbia.

-Kagome io mi sono preoccupato…ne tu ne Sango rispondevate al cellulare io e Miroku credevamo che vi era successo qualcosa! Invece voi eravate a fare shopping dimenticandovi di noi!- Inuyasha non si rese conte che stava alzando la voce.

-non chiedo di stare tutto il giorno a telefono, ma uno squillo per farmi capire che stai bene!- Inuyasha continuava a parlare e si era avvicinato a Kagome che in silenzio, mentre lo guardava, piangeva.

-tu credi che io durante la giornata non ti abbia pensato?tu credi che ho fatto una corsa fino a casa per parlare con mia madre? Credi che mi sono fermata a comprare questo in quel negozietto per far invidia alle mie amiche? Per fargli vedere che sono ricca? No l’ ho comprato per te!-  anche Kagome aveva alzato la voce e alla fine aveva tirato fuori dalla tasca del giubbino il pacchetto.

-quando ho visto che si era scaricato il telefonino chiedevo l’ ora ogni 5 secondi, perché volevo tornare presto a casa per chiamarti e dirti che avevo una sorpresa per te! Ma tu mi hai preceduto e adesso mi stai facendo questa scenata per nulla, mettendo in dubbio ciò che provo per te!- continuò Kagome, che adesso piangeva singhiozzando.

Aveva paura, paura che tra loro sarebbe finita per una cazzata.

Inuyasha la guardò asciugarsi le lacrime con la manica del giubbino e tenere stretto quel pacchetto nella mano destra. Vederla così gli faceva venire un vuoto allo stomaco. Il suo sguardo si addolcì e senza che Kagome se ne accorgesse l’ abbracciò stretta  contro il suo petto.

Kagome si stupì,  ma non smise di piangere anzi, pianse più forte mentre si abbandonava a quell’ abbraccio.

Inuyasha si diede mentalmente dello stronzo e sentendo che Kagome piangeva ancora più forte iniziò ad accarezzarle i capelli .

-ti-ti prego Inuyasha n-non mi lasciare!- disse Kagome tra i singhiozzi.

Inuyasha spalancò gli occhi. Kagome credeva che si sarebbero lasciati. La strinse di più.

-shhh…non ti lascio Kagome, non ti voglio lasciare tu sei la mia piccolina!-disse cullandola, e sentendo che si calmava tirò un sospiro di sollievo.

-giuramelo- disse lei tenendosi sempre stretta a Inuyasha .

-giuro- confermò baciandola.

Ma Inuyasha sapeva che  probabilmente non avrebbe potuto mantenere quella promessa. Restarono abbracciati per un po’, poi Kagome si staccò e con un leggero sorriso porse a Inuyasha il pacchettino. Inuyasha la guardò e sorrise prendendolo.

-apri! Spero che ti piaccia!- disse guardandolo.

Inuyasha la guardò con la coda dell’ occhio. Era curiosa di sapere cose ne pensava del regalo.

Sorrise e aprì la scatolina. Al suo interno c’ era una catenina d’ oro con un ciondolo a forma di spada, anch’essa dorata e l’ elsa era decorata con una pietra di un verde scurissimo quasi nero.

-allora ti piace?-chiese impaziente.

Inuyasha la guardò sorridendo.

-è bellissima! Grazie!-la rimise nella scatolina che infilò in tasca poi si avvicinò  a Kagome e la baciò.

-sono contenta che ti piaccia!- disse prima di baciarlo.

-scusami piccola devo andare. Ti vengo a prendere io domani a casa… tranquilla vengo con la macchina!- rise vedendo la faccia di Kagome che pensava che sarebbe venuto con la moto.

- ah così va meglio! Allora a domani…Yasha?!- lo richiamò lei prima che salisse in macchina.

-dimmi!-

-  no niente…scoprilo da solo- gli sorrise lei.

Inuyasha la guardò con un sopracciglio alzato non capendo cosa volesse la sua ragazza.

-torna a casa il freddo ti fa male!- disse salendo e accendendo la macchina.

Kagome lo guardò e gli fece la linguaccia e facendo la finta offesa si girò di spalle, poi si rigirò e salutò il suo ragazzo con la mano, che ricambiò facendo l’ occhiolino e un sorriso.

 

Il giorno domo come stabilito Inuyasha l’ andò a prendere con la sua macchina e andarono a scuola.

Purtroppo si dovettero lasciare presto poiché arrivarono 3 minuti prima che suonasse la campanella.

Quando Inuyasha arrivò in classe rimase sorpreso perché il professore non c’ era e la sua classe era rimasta scoperta.

-Inuyasha finalmente! Buone notizie per tutta la settimana avremo l’ ora di giapponese scoperta! La prof si è ammalata!- lo salutò Miroku.

- noo davvero? Hahahhaha grande! Che dici ci andiamo a fare un giro per la scuola come i vecchi tempi?- chiese stringendo la mano a Miroku.

- ottima idea…Seshomaru vieni anche tu?- chiese sorridendo Miroku.

- si, ma io vado dai ragazzi!-  tagliò corto Seshomaru.

Inuyasha e Miroku si guardarono e dopo aver fatto spallucce andarono nel corridoio parlando e prendendo in giro le matricole del primo anno.

 

III AL

-Sango!-

-che c’è?-

-secondo te interroga?-

-credo di si!-

- ma io non ho studiato!-

-Kagome ormai sono 2 mesi che ti trovi in questa classe…mi dici chi studia diritto in questa classe?-

-lo so…però…me lo sento mi interroga!-

-segui quello che faccio io!-

-cosa?-

-professoressa?!- la voce di Sango era forte ma tremava leggermente, per dare l’ effetto di chi non si sente bene.

-si Hiraicotsu?-disse la professoressa rivolgendo lo sguardo verso Sango.

-professoressa stò male…mi gira la testa e mi fa male la pancia- Sango aggiunse l’ effetto delle lacrime finte, che come sempre ingannavano la professoressa ormai anziana.

- oh povera piccola...riesci ad arrivare in infermeria- chiese avvicinandosi alla ragazza per sostenerla.

-no…mi gira troppo la testa…ma mi potrebbe accompagnare Higurashi!- disse lei continuando a piangere.

-oh certo…forza signorina Higurashi le do il permesso di stare con la signorina Hiraicotsu finche non si riprende…forza andate- le disse la professoressa.

Kagome non proferì parola annuì soltanto e reggendo la sua amica meglio che poteva uscirono dalla classe. Sango continuò la sceneggiatura finche non voltarono l’ angolo, poi tornò ad essere la ragazza di prima.

-Sango hai mai pensato di fare recitazione?- chiese Kagome camminando.

-mmm no! Ho del talento eh?- e scoppiò a ridere e Kagome la seguì.

Parlavano tranquillamente si erano avviate verso l’ infermeria ma avevano girato al corridoio prima  entrando in un bagno. Continuarono a ridere finche qualcuno le chiamò facendole girare.

Le ragazze si trovarono di fronte due ragazze dall’ aria poco amichevole. Una aveva lunghi capelli biondi e occhi castani, l’ altra capelli neri come la notte e occhi di un verde intenso. Erano della loro stessa altezza e avevano dei fisici slanciati…di sicuro erano state a letto con i loro ragazzi. E questo aumentò la curiosità di Sango e Kagome per sapere cosa volessero quelle due.

-siete voi Sango e Kagome?- chiese  la ragazza dai capelli biondi.

- si e voi siete…?- Kagome guardò le ragazze con un sopracciglio alzato.

-io sono Marion- disse la bionda.

- e io Perla- disse la bruna mettendo le mani sui fianchi.

-ebbene? Cosa volete?- chiese Sango poggiando, anche lei, le mani sui fianchi.

-mpf… volevamo solo vedere le “bellissime” ragazze dei NOSTRI Miroku e Inuyasha, di cui tutti parlano…ma a me non sembrate un gran che!- rise la bruna.

Sango e Kagome si guardarono quando quella Perla aveva detto i NOSTRI.

-non so cosa ci trovino in voi!-disse la biondina guardandole con disprezzo.

-di certo qualcosa in più a voi se hanno scelto noi…vi pare?-rispose acida Sango con un sorriso sghembo.

-sei solo una brutta oca!Sapevo che Miroku si faceva tutte, ma non credevo che arrivasse così in basso-disse Marion.

-hai sentito Kagome? Mi ha chiamato brutta oca!- Sango mise il broncio e si strizzò gli occhi facendo finta di asciugarseli dalle lacrime.

- e tu sei solo una brutta troia!Il MIO RAGAZZO sa cos’ è di qualità…e se non ha scelto te significa che non eri di suo gradimento!-la provocò Sango.

Marion si fece rossa dalla rabbia non sapeva come risponderle.

Nel frattempo Kagome guardava la scena divertita, ma anche pronta a intervenire se l’ amica si trovasse in difficoltà.

-e tu che hai da ridere cretina?-

Perla si era avvicinata a Kagome spingendola leggermente. Kagome non smise di sorridere e si guardò la spalla sinistra dove Perla l’ aveva spinta.

-cretina ci sarai tu!- rispose Kagome puntando poi i suoi occhi su Perla.

-oh ma che paura! Per colpa tua il MIO Inuyasha ha lasciato il gruppo e in più si rammollito! E tutta colpa tua!-disse Perla continuando a premere un dito sulla spalla sinistra di Kagome.

Kagome con uno schiaffo secco allontanò il dito di Perla dalla sua spalla e la guardò con sguardo duro e cattivo.

-prima di tutto leva le tue sudice zampe di maiale da me. Seconda cosa è IL MIO Inuyasha. Tre ha lasciato il suo gruppo di sua spontanea volontà. E quattro….mmm… mi pare strano perché spesso mi ringrazia di averlo fatto cambiare! Quindi non credo che la colpa sia mia! Stupida civetta che non sei altro…e adesso scusateci abbiamo da fare!- concluse Kagome e prendendo per mano Sango si avviò per uscire dal bagno ma Marion le bloccò.

- non la passerete liscia!-disse.

-Marion o come ti chiami…non mi fai paura ne tu, ne la tua amichetta lì e non mi fate paura neanche se venite voi e il vostro fan club! E come ho detto prima abbiamo da fare, quindi levati dai piedi- Kagome spinse Mario bruscamente e uscì seguita da Sango.

-dobbiamo avvisare Tomoko! Non la passeranno liscia quelle due.-disse Marion

-già…le spaventeremo così tanto che lasceranno i ragazzi.- rise divertita Perla.

 

-Inuyasha andiamo dalle ragazze?-chiese Miroku gettando dalla finestra la sigaretta.

-ma si andiamo tanto abbiamo due ore scoperte!- disse Inuyasha.

-aspetta ma quelle non sono loro?-chiese Miroku indicando due ragazze che uscivano dal bagno.

-si sono loro…andiamo, facciamogli uno scherzo.-sorrise divertito Inuyasha.

Con passo felpato sia lui che Miroku cercarono di raggiungere le ragazze, ma si bloccarono in corrispondenza della porta del bagno delle ragazze, sentendo qualcuno pronunciare i fan club. Le orecchie di Inuyasha si mossero veloci in quella direzione, ascoltando ciò che due ragazze si stavano dicendo, e capì immediatamente che c’ era stata una discussione e che Sango e Kagome dovevano essere tenute sott’ occhio.

Inuyasha fece capire a Miroku tutto con uno sguardo a Miroku che dopo aver annuito raggiunse le ragazze che si erano allontanate. Inuyasha nel frattempo era rimasto vicino al bagno aspettando che le ragazze che avevano parlato uscissero, in modo da imprimere nella mente le loro facce e tenerle lontane dalle ragazze.

Quando le ragazze uscirono si ritrovarono Inuyasha appoggiato al muro affianco alla porta. Perla sorrise e avvicinandosi a lui incominciò a fare la gatta.

-ciao Inuyasha…ti ricordi di me vero?-chiese lei frusciandosi.

Inuyasha le osservò attentamente imprimendosi nella mente ogni singolo particolare.

-mmm…no!- Inuyasha fu gelido.

- ma come? Eppure abbiamo passato una bella serata insieme!-disse lei facendo la finta offesa.

- ne dubito! Le belle serate le passo solo con la mia ragazza- ancora più duro.

A quella risposta Perla andò su tutte le furie. E si arrabbiò di più quando Inuyasha sorrise vedendo Kagome, e baciandola con passione. Li guardò per poco poi girò i tacchi e con la sua amica se ne ritornò in classe.

 

Kagome aveva capito cosa era successo ed aveva capito che Inuyasha la stava baciando per far capire a quelle due ragazze di stare alla larga, così aveva risposto con passione al bacio.

-allora…se non c’ erano quelle mi avresti baciato lo stesso cosi?- chiese Kagome staccandosi e guardandolo seria negli occhi.

- perché? Io non ti bacio mai così?-chiese lui.

- si certo!- disse guardando dall’ altra parte.

-sentite un po’- disse poi rivolgendosi anche a Sango.

-cosa vi hanno detto quelle ragazze?- chiese serio.

- mmm… niente, non ci abbiamo proprio parlato vero Sango?-disse lei altrettanto seria.

-verissimo- confermò Sango.

Inuyasha e Miroku sapevano che non era vero ma fecero finta di niente.

-mmm…mi fido, ma se c’è qualche problema me lo diresti vero?- chiese Inuyasha baciando la punta del naso di Kagome.

-certo-

Inuyasha la ribaciò stringendola possessivo.

Kagome quando si staccò notò che Inuyasha indossava la catenina che gli aveva regalato e sorrise contenta.

-che bello hai messo la catenina! Sono contenta!ah hai scoperto qualcosa?- aggiunse.

-se ti stai riferendo all’ incisione dietro …si! È giusta più che mai quest’ incisione-le sorrise dolcemente.

Kagome arrossì, era felice. Era convinta che quell’ incisione sarebbe stata stupida, ma per lei era più giusta che mai.

 

In piccolo sulla lama della spada c’ era inciso:  A ---D  .

Ovvero: Angel - Devil.

 

-tu il mio angelo e io il diavolo-disse lui sfiorando il ciondolo.

-no no!- scosse la testa Kagome

– quell’ incisone sta a indicare che: tutti ti reputano e ti chiamano il Diavolo, ma per me sei un Angelo e per questo sei A-D.- spiegò lei.

Inuyasha sorrise e gli stampò un bacio sulle labbra.

-hei ma Sango e Miroku?- Kagome si guardò a torno, ma non li vide.

-saranno andati in palestra, andiamo anche noi.- disse lui prendendola per mano.

 

-grazie Perla! Me la vedrò io!-

- prego. L’ importante e che levi quelle due di mezzo!- ghignò maligna perla.

-sarà fatto!-rispose con lo stesso ghigno maligno Tomoko.

 

-hei Miroku! Sango! Vi abbiamo trovato… sentite oggi andiamo in palestra, metteremo giù qualche passo per tenerci in forma.- disse Inuyasha entrando in palestra.

-ok per noi va bene!-rispose Miroku prendendo la mano di Sango.

-ragazzi credo che noi dobbiamo andare in infermeria…se la prof ci viene a controllare sono guai!-rabbrividì Sango.

-come mai in infermeria?- chiese Miroku.

-ho fatto finta di non sentirmi bene per salvarci dall’ interrogazione-spiegò.

-allora sei un’ attrice nata stellina!-

-lo so!- disse baciandolo.

-dai andiamo vi accompagniamo- disse Miroku staccandosi e tenendola per mano si avviarono nell’infermeria.

-Inuyasha… Kagome venite?-disse Sango.

-si…dai andiamo!- disse Kagome tirando Inuyasha.

-ok andiamo.-

Dopo averle accompagnate i ragazzi salutarono le ragazze dandosi appuntamento in palestra per l’ intervallo. Le ragazze passarono le prime tre ore in infermeria con il permesso dei professori che andavano a trovare Sango per informarsi delle sue condizioni. Sango conosceva bene l’ infermiera che si era molto affezionata a lei e quindi la assecondava quando i prof venivano.

 

Il resto della giornata passò velocemente. In palestra si divertirono molto inventando i passi.

Il giorno successivo passò allo stesso modo. Questa volta non ci furono minacce,ma…

-professoressa potrei andare in bagno?-

- certo Higurashi…vada pure!-

-grazie.-

Kagome  uscì e si diresse in bagno….e chi si ritrovo di fronte? Popodimenochè…Tomoko.

-oh guarda, guarda chi mi ritrovo d’ avanti. Kagome Higurashi!-disse con un tono poco amichevole e guardandola dall’ alto in basso.

- oh ciao Tomoko!-la salutò Kagome con lo stesso tono.

-senti piccola zecca che non sei altro…stai alla larga da Inuyasha… lui è mio…-disse Tomoko avvicinandosi.

-senti pulce… Inuyasha è mio e basta!-disse Kagome incenerendola con lo sguardo.

-ragazze avete sentito?- alle parole di Tomoko dai bagni uscirono altre tre ragazze molto grosse di corporatura.

Kagome si spaventò, ma riuscì a mascherare il suo stato d’ animo e continuò a guardare male Tomoko.

-che c’ è Tomoko? Non te la sai sbrigare da sola?hai bisogno dei tuoi cagnolini?-

- smettila se non vuoi finire male!- fu una minaccia a denti stretti.

-No! Perché non la smettete voi di fare le bambine viziate?-

-viziata ci sei tu!-

-mmm….non sono io che mi stò comportando come una bambina a cui è stato portato via il giocattolo! Inuyasha non è un giocattolo!-

- Macheila mantienila!-

Kagome si senti afferrare le mani…le cose si stavano mettendo male. Aveva paura si, ma doveva lottare, doveva essere forte.

-hahah…sai una cosa? Inuyasha ti sta solo usando! Sei come tute le altre! Una volta che ti avrà portato a letto ti lascerà!- disse con cattiveria.

Kagome non rispose ma la guardò male.

-hai ragione non è lui il giocattolo! Ma lo sei tu!-continuò.

-sei solo una puttana- ringhiò Kagome.

Kagome improvvisamente si sentì pizzicare la guancia. Tomoko le aveva dato uno schiaffo e adesso se la rideva.

-che c’ è adesso non parli?senti, se non vuoi avere problemi lascia Inuyasha a e dillo anche a Sango di stare lontana da Miroku il suo fan club è molto arrabbiato-

-Tomoko puoi anche spezzarmi una gamba, mandarmi all’ ospedale, ma io non lascerò Inuyasha! il giorno che ci lasceremo sarà quando lui mi dirà che si è stufato di me, ma fino a quel momento io ho intenzione di stare con lui!-

-quel giorno verrà presto….quando lui si accorgerà di me, capirà che stare con te è stato l’ errore più grande della sua vita!-

-hahahah io non ci conterei!-

Un’ altro schiaffo arrivò sulla guancia di Kagome. Tomoko si stava infuriando.

-lo vedremo!- disse soltanto.

- tu sei pazza- le disse Kagome.

- si, di Inuyasha…te lo ripeto un’ ultima volta….stai-alla-larga-da-Inuyasha – Tomoko sottolineò le ultime parole.

- neanche per sogno!-

-ti stai mettendo nei guai da sola!-

-mi pare di averti già detto che io non ho paura di te!-

-ne avrai cara! Avrai così paura che non uscirai di casa per tutta la vita-

- mi fai schifo!-

-cara tieni gli occhi aperti e ti consiglio di non camminare da sola per la strada-

-perché mi seguirete?-

-hahahahah non noi!-

Kagome rabbrividì a quelle parola. Cosa voleva dire?adesso si stava spaventando davvero. Quelle ragazze avevano seri problemi di mente.

-oh stai tremando…adesso hai paura eh?ah! questo è per Sango da parte del fan club di Miroku!-

Kagome non rispose si limitò a guardarla male poi ricevette un altro schiaffo.

-ok ragazze andiamo…o la prof si insospettirà! Ciao Kagome e ricordati quello che ti ho detto-

 Ridendo come una pazza, Tomoko e le sue amiche uscirono lasciando una Kagome traumatizzata.

Appena le ragazze furono uscite, Kagome si sedette a terra. Non faceva altro che ripensare alle ultime parole di Tomoko. Ma non avrebbe rinunciato a Inuyasha, mai!

Si alzò e asciugatasi una lacrima che era scesa ritornò in classe. La guancia si era arrossata e le pizzicava molto. Sango si accorse che qualcosa non andava, ma adesso non poteva parlare e decise di parlarne durante il cambio dei professori.

-Kagome che è successo?-le chiese preoccupata.

Kagome non la guardò e rispose con un flebile –niente-

-Kagome non ti credo! Cosa hai combinato alla guancia?-

-niente non ti preoccupare Sango- la sua voce era bassa.

-non ti credo…dimmelo e basta.-

- Sango ci seguono!-

-chi?-

- quelle dei fan club-

-oddio non mi dire che ti hanno picchiato!-

Kagome non rispose e per Sango quello fu un si.

-cazzo! Kagome perché non me lo hai detto subito?-

Ancora nessuna risposta.

-Sango, dobbiamo stare attente…Tomoko mi ha detto che non devo restare da sola per la strada…altrimenti resterò traumatizzata e non uscirò di casa per tutta la vita-

-e tu l’ hai creduta?-

-non so a cosa credere Sango-

Sango la guardò aveva gli occhi lucidi, era spaventata anche se voleva fare la forte infondo Kagome era molto fragile.

Prese il suo telefonino e mandò un messaggio.

--scendi in palestra, ti devo parlare urgentemente--

 

Appena arrivò il professore chiese di uscire e avuto il permesso scese in palestra. Lì ci trovò Inuyasha appoggiato al muro.

-allora di cosa devi parlarmi, Sango-

-Kagome- bastò quel nome ad attirare la completa attenzione di Inuyasha.

- cos’ è successo?- chiese allarmato.

- prometti di non dirle niente-

- Sango….parla-

-prometti!-

-okok….ma adesso parla-

-ha incontrato qualcuno in bagno…non mi ha detto chi…-

- e quindi?-

- Inuyasha l’ hanno picchiata… ha una guancia rossa, è terrorizzata, non mi guarda neanche in faccia. Mi ha detto che ci seguono e ha detto inoltre che non deve camminare da sola per le strade altrimenti resterà traumatizzata per la vita!-

Inuyasha ascoltava, apparentemente tranquillo, ma il sangue gli ribolliva nelle vene e presto Sango si accorse che era furioso.

-quando è successo?- chiese.

- prima quando è andata in bagno! Senti io ho una mezza idea di chi è stato…Tomoko-

-…chiama Miroku e raccontagli tutto…digli da parte mia che non si deve staccare da te e che avevo ragione io! Io devo andare da Kagome!-

-cosa? Come avevi ragione tu? Voi lo sapevate ?! NON è COSì? E NON CI AVETE DETTO NIETE!-

Inuyasha non la rispose, era troppo furioso. Doveva vedere Kagome, la voleva abbracciare, consolare. Era tutta colpa sua. Era colpa sua se adesso Kagome stava piangendo. Ma adesso doveva sbollire la sua rabbia prima di andare da lei.

 

-Sango cos’è successo? Ho fatto prima che potevo-

Sango raccontò tutto a Miroku.

-Sango…Inuyasha era strano?-chiese preoccupato.

-era furioso gli si leggeva negli occhi…erano diventati rossi!-

-cazzo…Sango rimani qui…non ti muovere per nessun motivo.-

- ma Miroku…-

- stai tranquilla-

Miroku ritornò veloce in classe e estrasse qualcosa dalla borsa di Inuyasha. Il professore e gli alunni lo guardarono stranito, solo Seshomaru aveva capito. Miroku lo guardò e Seshomaru lo seguì. Sapeva dove l’ avrebbero trovato… nel cortile.

 

-Inuyasha?-

-Miroku!-

- stai bene?-

- stò perdendo il controllo-

- non ti preoccupare… Seshomaru!-

Seshomaru si avvicinò al fratello e lo tenne fermo.

-brucerà… lo so per questo c’ è anche lui-

-muoviti…devo andare da lei.-

Miroku si avvicino e estrasse dalla tasca una specie di siringa che conteneva un liquido bluastro.

Seshomaru tenne suo fratello più stretto. Miroku infilò l’ ago della siringa nel braccio di Inuyasha e iniettò il liquido nel corpo.

Inuyasha inizio ad agitarsi e Seshomaru strinse di più la presa…era sempre così! Ma quel liquido serviva a calmarlo. Dopo un po’ Inuyasha si calmò e Seshomaru lo lasciò.

-Miroku torna da Sango non la perdere di vista-

-vado, ma adesso corri da Kagome…a bisogno di te!-

Inuyasha annuì e corse da Kagome. Arrivato davanti all’aula spalancò la porta.

-signor Taisho…la posso aiutare?- chiese il prof.

- può uscire Higurashi?- chiese respirando a fatica… un po’ per la corsa e un po’ per l’ iniezione.

Kagome si girò di scatto vedendo Inuyasha e iniziò a piangere.

-ok…vada signorina- Kagome si alzo e raggiunse Inuyasha.

Ebbe un tuffo al cuore quando la vide.

-Kagome che ti hanno fatto?-chiese con voce bassa Inuyasha.

Kagome scoppio a piangere e si gettò tra le su braccia. Inuyasha la strinse forte, cercando di consolarla. Le accarezzava i capelli e le baciava la fronte. Poi la staccò un po’ e la guardò negli occhi.

-Kagome! Ti prego raccontami tutto…-

Kagome raccontò tutto e alla fine Inuyasha la strinse forte.

-Inuyasha ho paura!- disse lei piangendo.

-Non mi staccherò mai da te…Non ti faranno niente…te lo prometto-

-la mia paura non è che mi picchino…io ho paura che ti portino via da me!- singhiozzo Kagome.

- non accadrà-

Continuò a stringerla e si ripromise che l’ avrebbe fatta pagare e quelle!

 

 

Fineeeeeeeeeeeeeeeee

Ciao a tutti! Sorry, sorry per il mio ritardo questa volta non ho scuse!!!!!!!! Perdonooooooooo!

 

Angoletto dei ringraziamenti:

mikamey: oddio e io che credevo che il cap precedente fosse stato un fiasco….ho le lacrime agli occhi che bello!! Hai visto il fan club che ha combinato? Hahahha le vacanze si stanno per arrivare segui e vedrai un kizzulo grazie mille un kizzulo. Ps. Chiedo perdono per il ritardo.

 

Jessy101::hahahah grazie mille sono contentissima! Grazie per i complimenti e grazie perché continui a seguire la mia ff….piaciuto anche questo? Fammi sapere. Chiedo perdono anche a te un kizzulo.

 

Bchan: grazie milleeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeee! Visto Tomoko che bastarda? Sono super contenta che segui ancora! Chiedo venia anche a te un kizzulooooo.

 

Ryanforever: stò piangendo non avrei mai immaginato che sarebbe piaciuto così tanto! Grazie mille….per quanto riguarda Kikyo e Tomoko più avanti scoprirete mooooooolte cose….spero che ti sia piaciuto anche questo! Un kizzulo… ps. Sorry per il ritardo.

 

E infine, come sempre, ringrazio anche chi legge soltanto un kizzulo grazieeeeeeeeeeeee!

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Capitolo 14
*** Avvisi e Sorpresa! ***


14

(14) Avvisi e Sorpresa!

 

 

Inuyasha e Kagome rimasero abbracciati anche quando furono raggiunti da Sango e Miroku.

- Kagome! Come stai?-chiese Miroku accarezzandole la testa.

-bene- rispose chiudendo gli occhi.

Miroku guardo Inuyasha che continuava ad accarezzare Kagome.

-Inuyasha ti posso parlare un secondo?-chiese serio.

-si ...Sango stalle vicino tu!... torno subito piccola.- le sussurrò all’ orecchio.

 

-dimmi!-

- Yasha cosa facciamo adesso?-

-io le ammazzo!-

- no Yasha…dobbiamo dirlo al preside!-

- No! Non  possiamo… di sicuro dirà a mio padre del mio atto di carità e di conseguenza gli dirà di Kagome…e farà di tutto per allontanarmi da lei!-

-no,no,no,no aspetta…tu non gli hai ancora parlato?-

-non gli parlo dal saggio- e abbassò le sue orecchie colpevole.

- ma tu sei deficiente! E il discorso che mi facesti che ci volevi provare? che avresti fatto di tutto per restare con lei?-lo rimproverò Miroku.

Inuyasha in risposta abbassò il capo colpevole.

-comunque oggi fuori scuola parliamo a quelle ragazze…devono capire che devono lasciare in pace me, te e le nostre ragazze-

Inuyasha annuì e ritornarono dalle ragazze. Kagome quando lo vide si buttò di nuovo tra le sue braccia.

-piccola adesso dovete rientrare…quando finisce l’ ora non vi muovete dalla classe vi veniamo a prendere noi. Capito?- disse rivolgendosi anche a Sango e dando un tenero bacio a Kagome.

-ok…Miroku ci vediamo dopo allora!- Sango diede un bacio veloce a Miroku e prendendo per mano Kagome rientrò in classe.

 

Kagome come Inuyasha passò il resto delle ore a guardare la pioggia fuori dalla finestra cadere sui rami spogli degli alberi.

Le ore passarono lentamente e quando la campanella suonò Kagome e Sango fecero un sospiro di sollievo… finalmente la tortura era finita!

Aspettarono in classe come i ragazzi avevano chiesto, che arrivarono poco tempo dopo.

-Andiamo?- chiese Miroku allungando la mano che Sango prese.

-ok…ma io senza ombrello!-lo avvisò.

- meglio così ti vedo anche bagnata!-Miroku fece il suo solito sorriso da depravato e in un nano secondo si ritrovò con la guancia gonfia.

- depravato che non sei altro!!-

- ma Sango aspetta…io…- Miroku cerco di fermarla, ma lei si era già avviata nel corridoio.

Nel frattempo Kagome e Inuyasha avevano guardato la scena sorridendo… quei due si amavano troppo! Pensarono. Poi Inuyasha prese per mano Kagome e con dolcezza le sorrise iniziando a camminare.

-tu c’ è l’ hai l’ ombrello?-

-no- rispose Kagome scuotendo la testa.

-allora faremo una corsa-la informò.

-o-ok-

 

Quando arrivarono nell’ atrio della scuola trovarono Miroku che cercava di fare pace con Sango.

-hei Miroku! Dai che dobbiamo muoverci prima che la pioggia aumenti-

-ok Yasha….dai Sango adesso dammi la mano. Sai che non devi stare lontana da me in questo periodo!- questa volta Miroku era serio e Sango si stupì quando, lui le mise il suo giubbotto in testa, e lo stesso fece Inuyasha.

- si ok!-rispose prendendogli la mano.

I quattro ragazzi usciti dall’ edificio si diressero velocemente verso le auto. Mentre correvano Inuyasha e Miroku individuarono le persone con cui dovevano parlare. I loro fan club. Aspettavano sempre che loro uscissero e che se ne andassero prima di tornare alle proprie case. Arrivati, Miroku fece avvicinare Sango alla macchina di Inuyasha.

-Sango vai, entra in macchina di Inuyasha…tu e Kagome restate insieme noi dobbiamo fare una cosa-

-Miroku…ma dove vai?-

-non ti preoccupare torno subito-

-ma…- non ebbe il tempo di finire la frase che, Miroku aveva chiuso la porta e, con Inuyasha si avviò verso un gruppo di persone che non riusciva a vedere perché erano coperte da ombrelli…ma un dubbio le assalì la mente.

-Kagome chiudi le sicure!-

-perché?-

-tu chiudile e basta!-

-Sango mi dici cosa sta succedendo?....non mi dire che sono andati dalle…-

-si Kagome. Quindi se non vuoi essere picchiata di nuovo chiudi queste maledette sicure-

Kagome ubbidì e con Sango guardò la scena dalla macchina.

 

Inuyasha e Miroku.

Belli e impossibili.

Bagnati erano divini.

Con le mani nelle tasche della divisa scolastica, la camicia mezza sbottonata e resa trasparente dalla pioggia si stavano avvicinando al gruppo di ragazze che, vedendoli arrivare, lanciarono dei piccoli urli.

-dov’è Tomoko?- Inuyasha fu gelido nel pronunciare quel nome.

- Sono qui! Eccomi tesoro- disse facendosi largo tra le ragazze e posizionandosi d’ avanti a lui.

- e dov’è Marion?-chiese Miroku scrutando le ragazze, una per una.

-sono qui!- Marion apparì.

- tesoro qualcosa non va?guarda sei tutto bagnato-

-senti Tomoko voglio sapere cos’hai fatto a Kagome!-

-non so quella sgualdrina cosa ti abbia detto…ma io non ho fatto niente!-

-ah si? Allora adesso mi dirai che quella guancia gonfia e rossa, se l’è  procurata da sola?-

-mmm può darsi!-

Inuyasha fu rapido.

Afferrò il  braccio di Tomoko e lo strinse forte, tanto che sul suo volto si dipinse una smorfia di dolore.

-così mi fai male!- si lamentò lei.

- ma davvero? Anche la mia RAGAZZA si è fatta male!- le ricordò.

-ok ok…scusa!-

Inuyasha lasciò la presa e la guardò con rabbia.

-senti Tomoko e meglio che stai alla larga da Kagome. Se scopro che l’ hai ancora minacciata o picchiata, e questo vale anche per tutte voi, non risponderò delle mie azioni! Chiaro?-

Tomoko era allibita. Inuyasha la stava minacciando! Iniziò a tremare.

-quella ragazza ti ha rimbecillito del tutto! Tanto lo so…una volta che l’ avrai portata a letto la lascerai….e solo una come noi…un pupazzo!-

-e stai sbagliando di grosso! Lei non è come voi…lei è migliore di voi…lei e MIA! E nessuno la toccherà!- Inuyasha disse questa frase con tale ardore che Tomoko arrossì di rabbia…odiava Kagome…la odia da morire.

-per quanto riguarda Sango è lo stesso discorso!- informò Miroku al suo fan club.

-sisi certo!-disse Marion ridendo.

- Marion tu sei bellissima, ma sei così acida e cattiva e antipatica e stupida, che agli occhi dei ragazzi appari una strega. Ecco perché tutti ti danno una botta e via!- “colpita e affondata” pensò Miroku sorridendo vedendo la faccia sorpresa di Marion.

-adesso possiamo andare Yasha…le ragazze saranno preoccupate.-

Yasha annuì e dando un ultimo sguardo a quelle ragazze, tornò alla macchina.

 

Nel frattempo Sango e Kagome cercavano di capire cosa stava succedendo, ma non riuscivano a capire, per questo avevano deciso di chiedere spiegazioni.

Aperte le sicure i ragazzi entrarono. Erano zuppi fino alle ossa.

-guarda Yasha sei tutto bagnato! Perché non ti sei ripreso il giubbotto?- lo rimproverò Kagome.

- Kagome non sono io il problema, si è vero ho un po’ freddo ma non stò morendo come Miroku- Yasha rise di gusto quando si girò indietro e trovò Miroku tutto tremolante.

- s-sento f-fre-d-do –  cercò di dire Miroku tremando.

-ma va?! Quando mi hai chiuso lo sportello in faccia ti stavo dicendo : ma perché non ti riprendi almeno la giacca?. No tu volevi fare il fighetto. Adesso ti buscherai un bel raffreddore!- gli urlò contro Sango.

-ris-scal-da-dami t-tu ti p-pr-pre-prego!- Sango non riuscì a resistere a quegli occhi blu.

Così sbuffando gli mise la sua giacca sulle spalle e iniziò a strofinare le sue mani sulle spalle per riscaldarlo.

-Inuyasha…?-lo chiamò dopo un po’ Kagome.

-dimmi piccola?-

Kagome lo guardò indecisa se chiederglielo o no.

-ehi cos’hai?-

- niente e che…con chi stavate parlando?-

-con quelle del fan club-

-come?????- esclamarono Sango e Kagome.

-si le abbiamo avvertite che devono stare alla larga da voi!- rispose Miroku che si era ripreso.

-altrimenti?- chiese Sango.

-non risponderemo delle nostre azioni!-

- Yasha mica le vorrete picchiare?-

-ma che vai a pensare stupida! No, certo che no! Io non metto le mani a dosso alle ragazze!-

-lo spero per te Inuyasha!-

-come lo speri! Si meritano di essere picchiate dopo quello che ti hanno fatto Kagome!-

-ma tu non sei tanto stupido da abbassarti ai loro livelli!-

-comunque le faremo espellere dalla scuola…il preside e mio amico!-

-hai minacciato anche lui?-

-Kagome mi sembra che tu stia dubitando di me!-

- NO! Assolutamente …ma tu hai detto  “è mio amico” come se l’ avessi minacciato-

-non lo farei mai! Lui è amico di mio padre e quindi non ci sono problemi-

-capito.-

-scusate ragazzi noi andiamo!- li informò Miroku.

-oh! ha smesso di piovere.- si rese conto Kagome.

-già… a domani allora-

-ok ciao!-

-noi ci sentiamo dopo Kagome- la informò Sango.

-ok ciao!-

Da quel giorno le ragazze del fan club non diedero più fastidio ne a Sango e Kagome ne a Inuyasha e Miroku, ma come sempre Inuyasha non si fidava…e faceva bene!

Mancavano tre giorni a Natale.

Tre giorni e sarebbero partiti.

Le ragazze erano euforiche e già stavano preparando le valige mettendoci di tutto e di più.

Anche i ragazzi erano contenti avrebbero passato un po’ di tempo loro soli con le proprie ragazze senza nessuno che li disturbasse.

 

2 giorni prima della partenza: tempio Higurashi ore 20:38

-mammaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaa!-

-che c’è cara sono qui!-

-dov’è il pullover? Quello azzurro?-

-non lo so Kagome hai controllato nel cassetto?-

-no, la non c’è-

-sicura?-

-si!-

La madre di Kagome si avvicinò al cassetto dell’ armadio e lo aprì estraendo il pullover che Kagome stava cercando.

-eccolo!-

-grazie mamma! Ma dov’ era?-

-nel cassetto!-

-heheheheh scusa!-

-fa niente….prima che venga Inuyasha perché non risistemi la tua camera?-

In quell’ istante la camera di Kagome era sommersa da maglie ,completino intimi ,pantaloni ,gonne e molta altra roba.

-heheh ok adesso risistemo!-

- ma Kagome quella e la tua valigia?-chiese la madre sorpresa.

Solitamente Kagome per stare una giornata fuori aveva quattro valigie e adesso che stava via per 2 settimane…solo una!

-no! C’ è anche quella, questa, le altre due le trovi in camera tua e la valigetta con tutto l’ occorrente per il bagno…in bagno- spiegò Kagome indicando le valige e contando quelle fuori dalla sua camera.

-ah ecco! Era troppo strano!hahaha- rise la madre.

-ma dimmi un po’ stasera Inuyasha dove ti porta?-chiese curiosa.

- mi ha detto che è una sorpresa!-

-quel ragazzo ti vuole molto bene, gli si legge in faccia!-sorrise.

-mmm può darsi ma in tre mesi che stiamo insieme non mi ha mai detto ti amo!- disse piegando una maglioncino e infilandolo in una valigia.

- te lo dirà presto cara, non ti preoccupare…me tu lo ami?-

-da impazzire!-

-bene…allora si paziente che quel giorno arriverà presto!-

-grazie mamma come farei senza di te?- chiese abbracciandola.

-di niente piccola…ah! ha chiamato Shota, ma eri troppo indaffarata con le valige!-

-ah adesso lo chiamo! Se arriva Yasha fallo salire, io finisco anche di mettere a posto!-

-ok- disse la madre uscendo.

 

Kagome afferrò il suo telefonino e compose quel numero che, ormai, faceva ogni sera da quando Shota era partito.

-Ciao Kagome!-

-ciao Shota! Come va?-

-bene grazie! Mamma mi ha detto che stavi facendo le valige…fra poco parti!-

- si ma la vigilia la passo con voi! Tu quando arrivi?-

- domani mattina…ho anche io finito la mia valigia!-

- viene anche  Ashley?-

-si! così la vedrai dal vivo-

- si finalmente! Mi sembra una ragazza molto dolce… o almeno per telefono così mi sembra!-

-è dolcissima…a te con Inuyasha?-

-va molto bene…è super protettivo e molto dolce-

-Buon per lui!-

-hahahaha…dai è una bella persona!-

-lo so…Ma stai attenta lo stesso-

-non è ho bisogno…ormai lo conosco come le mie tasche e anche lui mi conosce!-

-sarà-

-come sarà…?-

-no lo so Kagome, mi viene sempre da dirti di stare attenta, non mi fido molto-

- Shota ti prego! lo hai conosciuto anche tu!-

In quel istante entrò Inuyasha era bellissimo come sempre. Indossava un jeans con camicia bianca con sopra la giacca di jeans.

-oh eccolo!- Kagome sorrise e gli diede un dolce bacio.

-chi è al telefono?-chiese Yasha abbracciandola.

- mio fratello…che ti saluta!-

-ricambia-

-ricambia…va bhè Shota io vado…ci vediamo domani mattina!ti voglio bene ciao.-

-ciao pulce a domani!-

Kagome attacco il telefono e con le braccia circondò il collo del suo ragazzo che, la ribaciò dolcemente.

-allora dove mi porti?- chiese.

-è una sorpresa!-

-mmmm uffa! Mi fai troppe sorprese!però mi piacciono!-

-mmm ad esempio quale altre sorprese ti ho fatto?-

-i fuochi artificiali per me che ho visto dalla torre di Tokio dove c’ era un tavolo per due e camerieri a servirci, oppure il giro in barca di notte….o ancora sulla ruota panoramica dove ho trovato una rosa rossa o ancora il fatto di aver organizzato il natale nella tua casa in montagna? …e il fatto che io non sapessi nulla di ciò che stavi facendo non fa di queste, delle sorprese?-chiese lei.

- e va bene hai ragione! Allora non devo fare altro che sperare che anche questa sorpresa ti piaccia!-

-le altre mi sono piaciute e di sicuro anche questa!- disse stampandogli un’ altro bacio.

-adesso andiamo o faremo tardi- Inuyasha la prese per mano tirandola.

 

Salutata la madre uscirono nell’ ampio cortile e, avanti agli occhi di Kagome si parò uno spettacolo, che la fece rimanere a bocca aperta.

-non mi dirai che questa è la sorpresa?! E poi come hai fatta a portarla qui?-

-allora…no! non è questa la sorpresa….e ci sono riuscito per una strada che mi ha detto tua madre-

-ma,ma tu non avevi l’ altra?-

-quella e solo per andare a scuola o fare altre cose…questa è per fare bella figura!-

-è bellissima…nei miei sogni c’ è sempre lei …è stupenda …una Lamborghini gialla!-

-hehehehe lo sapevo che ti sarebbe piaciuta…adesso sali!ma…- Inuyasha si girò per guardare Kagome mentre saliva, ma la trovò già in macchina.

-e io che pensavo di farmi due risate mentre cercavi di aprire lo sportello- disse salendo.

- ti è andata male- rise lei infilandosi la cintura.

Inuyasha accese la macchina e partì, da prima a velocità normale poi iniziò a accelerare, sfrecciando per i vicoli.

 Improvvisamente si fermo e si girò verso Kagome.

-mettiti questa!-Inuyasha le porse una fascia.

-no questa volta no!-

-e dai così rovini la sorpresa!-

-uffa e va bene- Kagome la prese e la mise d’ avanti agli occhi.

Poi sentì di nuovo la macchina accelerare e si rilassò ascoltando il motore dell’ auto, poi di nuovo la macchina si fermò.

-siamo arrivati- la informò Inuyasha.

Lo sentì scendere, aprire lo sportello e prenderle le mani per poi richiudere lo sportello. Inuyasha le si mise di fianco cingedole la vita con un braccio per condurla nel luogo della sorpresa.

-dove siamo?- chiese

-shhhhhh…vedrai!-

Inuyasha la prese in braccio e iniziò a salire una lunga scala a chiocciola. Arrivato in cima l’ appoggiò a terra e, lei si mantenne a lui forte per non cadere.

-sento odore di salsedine e il vento…siamo a mare!- disse lei illuminando il suo viso con un bellissimo sorriso.

Inuyasha si mise alle sue spalle e appoggiò le mani sui suoi fianchi, facendola avanzare ancora un po’. Le mani di Kagome toccarono qualcosa di freddo e duro, e ben presto capì che era una ringhiera e vi appoggiò le mani, mentre il vento le accarezzava il volto e le scompigliava i capelli.

-ci siamo piccola!- finalmente le tolse la fascia dagli occhi e lei rimase, come sempre, a bocca aperta.

Si trovavano sul faro rotto, che si trovava su una sporgenza  affacciata sulla baia. Sotto di loro, sull’ acqua, il riflesso della luna che illuminava la baia. Poi come sempre in cielo si aprirono dei bellissimi fuochi d’ artificio  di colori, forme e grandezze diverse.

-I-inuyasha sono senza parole è bellissimo…grazie!- si girò per baciarlo, ma lui la blocco.

-aspetta la sorpresa vera ancora deve venire- Kagome lo guardò sorpresa e curiosa.

-ti ricordi quando ti portai in barca tu mi dicesti che questo faro era rotto ormai da anni e, che era stato sostituito da uno più piccolo?-chiese.

- si certo che mi ricordo. Ma non capisco dove vuoi andare a parare- disse sincera con un sopracciglio alzato.

-lasciami continuare…e ti ricordi quando mi dicesti che ti sarebbe piaciuto rivederlo acceso perché ti ricordava quando tuo padre ti ci portava?- Kagome annuì.

-perfetto attendi solo un istante ho una persona a telefono!-

Kagome lo guardò strano…cosa voleva fare?

-adesso!-

Senti solo quella parola e un minuto dopo si dovette coprire gli occhi, perché una luce accecante la colpì!

-ma cosa…?-

-l’ ho fatto riparare…per te!-le sorrise facendola mettere di spalle alla luce che girava.

-io non so cosa dire Inuyasha…tu sei davvero il mio angelo!- piccoli diamanti caddero dai suoi occhi disegnando una strada luccicante sulle sue guance. Inuyasha la guardò e le asciugò le lacrime…era stupenda.

La guardò intensamente.

La guardò dolcemente.

Uno sguardo che diceva tutto.

- Ti Amo!- un sussurrò che usci da quelle labbra piegate in un sorriso.

Kagome spalancò gli occhi…non ci credeva…Inuyasha le aveva detto che l’ amava. Se prima erano scese solo poche lacrime adesso piangeva a dirotto, ridendo. Era felice…adesso era davvero felice. Si strinse di più a lui e lo baciò con passione.

-anche io Ti Amo Inuyasha…tanto- Inuyasha rise contento e tornò a stringerla e a baciarla.

Tra tutte le sorprese quella, per Kagome, era la più bella.

Mentre si baciavano il vento gli faceva compagnia e come la luna e il faro fecero da testimoni a quella dichiarazione.

 

Fineeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeee!

Salve ecchime con un novo capitolo! Che ve ne pare di questo capitolo? vi ho emozionato un pochino?avete visto che sorpresa?????????????? Avete visto che teneri?

Lo so che è più corto degli altri e mi scuso…

 

Angoletto dei ringraziamenti:

come sempre ringrazio:

 

Jessy 101: Ciaoooooo! Hehehe sono contentissima che il cap ti sia piaciuto e grazie per il complimenti….ma devo essere sincera e ammettere che non sono bravissima ^///^, ma grazie lo stesso. Per quanto riguarda Tomoko tremerà dalla paura, ma bisogna aspettare un pochino :D. grazie mille perché continui a seguire questa ff. Un kizzulo!

 

Kagome_chan89: ciaooooooooooooooooo! Grazie per la tua recensione! Sono felicissima di sapere che segui la mia ff dall’ inizio e che ti piaccia! Non fa niente che le recensioni sono poche….l’ importante che ci sono, perché siete voi che mi date la voglia di andare avanti…grazie mille anche a te un kizzulo!!!!!

 

Bchan: logico che non vinceranno…assolutamente!non la passeranno liscia hehehehe! Grazi mille per le tue recensioni…grazie un kizzulo.

 

Yuly: ciaooooooooooooooooooooooo! Grazie mille…piaciuto anche questo capitolo?spero follemente di si :D grazie per la recensione…è sempre bello vedere che nuove persone recensiscono! Un Kizzulo.

 

Ryanforever:  ahhahahaha non ti preoccupare anche io quando leggo scene come quelle nel cap precedente mi surriscaldo!e si la pagheranno cara quelle cose brutte…pazze che non sono altre! E povero Inuyasha… è messo proprio male…………ma cosa mi dici di questo cap? ti è piaciuto? Lo spero! E grazie anche a te per il complimento :D ^^ !!!!!!!un kizzulo

 

E come sempre ringrazio anche chi legge soltanto e chi ha aggiunto la mia storia tra i preferiti! Grazie milleeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeee!

 

P.s. dedico questo capitolo a tutti, ma soprattutto a chi recensisce grazieeeeeeeeeeeeeeeeeeeee!

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Capitolo 15
*** Buon Natale! ***


15

(15) Buon Natale!

 

 

Calore.

Il confortevole calore delle coperte.

Il calore del suo letto, della sua casa.

Quanto lo adorava? Tantissimo.

Si alzò stiracchiandosi e stupendosi quando, guardò la sveglia, vide che erano le 6:35.

Non era mai capitato, ma infondo il pensiero della sera precedente la rendeva troppo felice per dormire.

Finalmente Inuyasha le aveva detto ti amo… Inizialmente aveva creduto che era un sogno, poi capì che era realtà.

Scese dal suo comodo e caldo letto, andando ad aprire la tapparella della finestra e rimase estasiata quando vide che l’ intero tempio era ricoperto di neve. Non perse altro tempo. Si infilò la vestaglia e le ciabatte e corse fuori, nel cortile. Adorava la neve! Amava l’ inverno! Per lei, anche se era la stagione più triste perché il paesaggio era spoglio, era bellissima perché si passava più tempo con la famiglia d’avanti ai camini, ai giochi di società e a festeggiare. In realtà, Kagome, amava tutte le stagioni per le proprie particolarità.

Uscita nel cortile prese tra le mani un po’ di neve e rabbrividì sentendo il freddo penetrarle il corpo, poi la lanciò in aria  e sorrise felice. Fra poche ore sarebbe arrivato Shota e la sua nuova ragazza, il giorno dopo sarebbe partita con Inuyasha e i suoi amici, fra qualche ora tutti avrebbero festeggiato il natale e si sarebbero scambiati i regali! Già i regali. Insieme a Sango aveva svaligiato tutti i negozi per fare i regali…certo quello di Sango lo aveva preso con Inuyasha, naturalmente.

-Kagome!!!!!!!-

-buon giorno mamma! Hai visto? questa notte ha nevicato! non è bellissima?-

-si tesoro, ma così ti buscherai un raffreddore e dopo ti rovinerai le vacanze…vieni a bere un po’ di cioccolata calda-

-arrivo tu inizia ad entrare…io aspetto che il sole sorga-

-ok…ma fai presto!-

Kagome si coprì meglio con la vestaglia aspettando che il sole sorgesse… visto che quando si era alzata erano le 6:35 il cielo era illuminato solo dell’ aurora mattutina del sole. Si prospettava una bellissima giornata…con il cielo sereno, sole alto e la neve!

Kagome aspettò ancora un po’… e fece bene! Quando il sole sorse e i raggi colpirono la neve, il tempio iniziò a luccicare, era magnifico. Respirò un’ ultima volta l’ aria fredda e ritornò in casa.

Aveva le gambe indolenzite dal freddo, ma quel formicolio non le dispiaceva.

-guarda sei tutta infreddolita… ho acceso il camino nel salotto, ci troverai anche una coperta vai, io ti porto la cioccolata.-

- grazie mamma!- la ringraziò Kagome dirigendosi nel salotto dove il camino illuminava la stanza e il piccolo alberello che, la mattina precedente, lei e la madre aveva decorato.

-ecco qua…mi racconti che sorpresa ti ha fatto Inuyasha?- chiese sedendosi accanto alla figlia.

-allora mi ha portato al faro rotto dove papà mi portava sempre, ci sono stati come sempre i fuochi d’ artificio, ma la sorpresa non era quella!- disse bevendo un sorso dalla tazza.

-ah no?- chiese la madre curiosa.

-no…la sorpresa e che ha fatto riparare il faro per me, e ieri è stato acceso di nuovo!e…-

-che dolce! E…e cosa?-

- avevi ragione mamma. Il giorno in cui mi avrebbe detto Ti Amo sarebbe arrivato presto, infatti ieri mi ha detto che mi ama!- disse contenta sprizzando gioia da tutti i pori.

-oh sono felice per te tesoro…felicissima!-

-anche io, poi mi ha portato in città e abbiamo fatto in giro tra i negozietti e siamo andati a cenare in un ristorantino italiano, molto carino-

-te l’ ho detto che quel ragazzo e pazzo di te!-

Kagome annuì e poi insieme alla madre iniziò a ridere.

Dopo aver passato un po’ di tempo a parlare, si andò a vestire e, dopo aiutò la madre a iniziare a preparare gli antipasti per la cena.

Din Dlon

-deve essere Shota…Kagome vai ad aprire, io arrivo subito-

-ok-

Kagome si asciugò le mani e corse alla porta felice di rivedere il fratello e contenta di conoscere Ashley. Ma invece, dei due ragazzi, si ritrovò un fattorino di qualche negozio di fiori, dall’ aspetto scocciato (infatti era strano che qualcuno alla vigilia lavorasse),con un enorme mazzo di rose rosse con una bianca al centro, in mano.

-è lei  Higurashi Kagome?- chiese.

-si sono io!- disse lei sorpresa.

-ecco questi sono per lei…arrivederci e Buon Vigilia di Natale- disse porgendo il mazzo a una Kagome sorpresa e dirigendosi verso le scale del tempio.

-grazie anche a lei- lo salutò e chiuse la porta.

-Kagome!? Non è Shota?- chiese la madre affacciandosi dalla cucina.

- No era un fattorino, mi ha portato questo mazzo di rose…oh c’è un biglietto!- esclamò Kagome appoggiando le rose sul tavolo della cucina.

 

Sul biglietto:

A te che hai rubato il mio cuore,

a te che hai rapito la mia anima,

 a te che ho detto Ti Amo.

Ti Amo Kagome!

Inuyasha.

p.s. BUONA VIGILIA.

 

Kagome sorrise felice portandosi il biglietto al cuore. La madre la guardò e sorrise capendo che quelle rose erano da parte di Inuyasha.

-forse e meglio se lo chiami e lo ringrazi!-

-si corro!-

Salì le scale a due a due, arrivando in camera sua in meno di un minuto. Afferrò il suo telefonino e compose il numero di Inuyasha, e si gettò sul suo lettino aspettando che lui rispondesse. Ci mise poco a risponde.

-Ti Amo da impazzire!- esclamò lei senza dargli il tempo di dire buon giorno.

- credo che i fiori siano arrivati sentendo la tua felicità- disse lui sghignazzando.

-sono semplicemente stupendi-

-sono felice che ti siano piaciuti-

- e come! Ma ti ho svegliato? Hai visto la neve?-

-no non mi hai svegliato. Sono appena uscito dalla doccia. E si la neve l’ ho vista è bellissima. -

-capito…hai preparato la valigia?-

-mmm si, una piccola-

-come una piccola? noi dobbiamo stare fuori per quasi  2 settimane! Io ne ho 5!-

-piccola, io ho tutto lì…tutto l’ occorrente invernale lo trovo lì…l’ occorrente estivo lo trovo nella casa a mare! Capisci?-

-non ti vantare delle tue case e dei tuoi soldi!-

-ma io non mi vanto!-

-certo, certo! Senti stasera passi a casa mia?-

-certo! Devo portarti il regalo di Natale e ne ho preso anche uno a tua madre e a tuo fratello!-

-come anche a loro?-

-logico!io conosco la tua famiglia e di conseguenza…-

-bhè non avresti dovuto! Ma grazie lo stesso…io hai tuoi parenti non l’ ho fatto, perché tu conosci la mia famiglia e io conosco, solo di vista, tuo fratello!-

-ma non ti preoccupare, non è importante.-

- me li farai conoscere?-

-si…un giorno!-

-come un giorno?-

-senti piccola cambiamo discorso?-

-uff… e va bene…allora a che ora partiamo?-

- alle sei Miroku passa a prendere Sango…quindi io vengo da te e poi li raggiungiamo li da lei.-

-perfetto…emh ci entreranno le mie valige in macchina?-

- hahahaha…si non ti preoccupare andiamo con la grande-

-non ridere!-

-e chi sta ridendo?-

-tu prima!-

- ma non è vero-

-e invece si! Quando ti ho chiesto se le mie valige ci entravano!-

-hahhahah-

- vedi lo hai fatto di nuovo? Che c’è da ridere!-

-vorrei essere lì in questo momento, perché quando ti arrabbi sei bellissima!-

Kagome arrossì. Non si aspettava una cosa del genere.

-b-bhè che fai? Cambi discorso?-

-e adesso sei arrossita e sei ancora più bella….e voliamo scommettere che adesso ti faccio sorridere?-

-mmm non ci riuscirai! Ma voglio scommettere-

- cosa?-

-se vinci tu…farò tutto quello che mi chiederai…se vinco io… vale lo stesso-

-perfetto…preparati a perdere-

-non ci riuscirai!-

-Ti Amo piccola-

Silenzio. Inuyasha rise. Lo Sapeva che così avrebbe vinto.

-ok hai vinto!- disse Kagome sincera.

-hahahah lo sapevo!-

-se se!-

-cmq hai perso, e devi fare tutto quello che ti dico!-

-fidati!-

-non fare la furba!-

-uff e va bene!hai qualche richiesta adesso?-

-mmm… per adesso no!-

 

TocToc

-aspetta un secondo…avanti!-

-disturbo?-

 

- Inu adesso ti lascio ci sentiamo dopo. Un bacio.-

-ok a dopo!ciao piccola. -

 

-ciao Shota!!!!!!!!!!- esclamò Kagome buttandosi tra le braccia di Shota.

-ciao…eri a telefono con Inuyasha?-

-si! Ti aspettavo molto prima!-

-si lo so, ma l’ aereo ha fatto tardi-

-capisco…ma la tua ragazza?- chiese sorridendo Kagome.

-è giù, parla con la mamma!-

-bene andiamo! Comunque sono felice di rivederti!-

-anche io- Shota strinse di nuovo Kagome e le baciò la fronte, poi la prese per mano e scesero insieme al piano inferiore.

Quando entrarono nel salone videro la madre e Ashley parlare e ridere.

- Ashley ti presento mia sorella Kagome…Kagome lei è Ashley-

 Ashley si alzò e andò ad abbracciare Kagome, che ricambiò l’ abbraccio.

-piacere di conoscerti Kagome!-

-piacere mio…sei davvero molto bella complimenti-

- ma tu non sei da meno! Aveva ragione tuo fratello quando diceva che sei bellissima!-

- non esageriamo- arrossì Kagome.

Ashley era davvero bella. Alta. Fisico da modella. Bionda e occhi azzurri. Un sorriso perfetto.

E in più parlava il giapponese!

Passarono un po’ di tempo a parlare. Ashley non fece altro che ripetere che il tempio imbiancato era bellissimo e che anche l’ intero Giappone lo era.

-dove andrete allora adesso?-chiese Kagome.

- lei voleva vedere la torre di Tokio. Così la porto li, poi andremo a fare un giro per la città, con la macchina che ho affittato.-

-perfetto…io invece aiuterò la mamma per stasera. Allora buon divertimento.-

-grazie…a dopo ciao Kagome!- la saluto Ashley.

-ciao-

 

Kagome passò l’ intera giornata ai fornelli…preparando ogni bene.

Ben presto arrivò il buio e con essa tornarono anche Shota e la ragazza che, andarono in camera della mamma a disfare le valigie.

Quando furono pronti, e la tavola fu apparecchiata con l’ aiuto di tutti…si disposero in torno al tavolo e dopo aver pregato…visto che Shota e la madre erano cristiani…si diedero il buon appetito e iniziarono a mangiare.

Dopo aver mangiato, passarono la serata ridendo, raccontandosi storie e giocando.

La mezza notte arrivò ben presto e a quel punto tutti si scambiarono i regali augurandosi il buon natale.

Shota regalò a Kagome un bellissimo bracciale, Ashley le regalò un paio di orecchini tutti brillanti nati. La madre invece le  regalò un piccolo gattino bianco, con una piccola macchia nera sull’ orecchio destro, era maschio, e decise di chiamarlo Luce.

Kagome regalò alla madre un profumo, a Shota un bracciale di caucciù e argento e ad  Ashley regalo una borsa di marca importante e molto costosa.

Per il resto della serata Kagome salì in camera per controllare se aveva preso tutto e a giocare con il micino che la madre le aveva regalato. Improvvisamente sentì Shota che parlava con qualcuno, e capì che, quel qualcuno, era Inuyasha.

Lasciò quello che stava facendo e corse verso il salone e appena lo vide lo abbracciò forte.

-ciao piccola. Auguri.- la salutò lui ricambiando possessivo l’abbraccio.

-ciao! Auguri anche a te! Vieni ti presento una persona…Inuyasha lei è Ashley la ragazza d mio fratello, Ashley lui è il mio ragazzo…Inuyasha- presentò.

-oh piacere- la salutò Inuyasha porgendole la mano.

-piacere mio…Sai Kagome avevi ragione…è davvero moto bello!-

Inuyasha arrossì leggermente, ma sorrise per il complimento.

-emh purtroppo non sapevo che c’era anche la ragazza di tuo fratello, e quindi non ho un regalo per lei- disse un po’ imbarazzato.

- oh non ti preoccupare per me.- lo rassicurò lei.

-allora…Signora Higurashi? Questo è per lei-

-oh grazie mille caro!-la signora aprì quel pacchettino blu e ne rimase molto colpita…era una spilla a forma di farfalla con piccoli brillantini sopra..

-oh caro…è bellissima e mi piace molto, ma non posso accettare…ti sarà costata molto, e il mio è solo un misero regalino- spiegò la madre dispiaciuta.

-non si preoccupi di quanto sia costato, è un regalo e va accettato…lei mi è molto simpatica e per questo le ho fatto un regalo così…la prego lo accetti- la pregò lui.

La madre di Kagome guardò prima la spilla e poi Yasha, poi di nuovo la spilla e infine guardò Inuyasha di nuovo.

-se è questo che vuoi…lo accetto con piacere! Ecco questo è il tuo!-la signora prese il pacchettino da sotto il piccolo alberello e lo porse a Inuyasha che sorridendo lo prese.

Inuyasha, ricevette un portachiavi di metallo con il suo nome inciso sopra dalla madre di Kagome, e un gioco per la ps2 che lui non aveva ancora, da Shota. Non si aspettava che la famiglia di Kagome gli avrebbe fatto dei regali. Lui li aveva fatto per rispetto, il natale a casa sua non esisteva…cioè si cenava insieme si, ma non c’ era l’ usanza dello scambio dei regali. Ma era molto felice.

-invece questo è tuo!- Inuyasha passo il pacco a Shota.

-wow è bellissima…grazie amico…come mi sta?- Inuyasha gli aveva regalato una giacca di pelle, e senza aspettare, la indossò per vedere come gli stava.

- amore ti sta proprio bene!- esclamò Ashley abbracciando e baciando dolcemente.

-Kagome?- la chiamò Inuyasha.

- si?-

-questo è tuo!- quello di Kagome era un pacchettino piccolo e blu.

Lo aprì, sfilando delicatamente il fiocchetto che lo teneva chiuso.

Il suo viso si illuminò di un bellissimo sorriso, quando vide il contenuto. Era una catenina d’ oro con un ciondolo a forma di cuore e sopra c’ erano incise due lettere: K-I .

Abbracciò di slancio Inuyasha che, non aspettandosi una reazione simile, stava per cadere.

-grazie è bellissimo!-

-ma non quanto te!- gli sussurrò dolcemente e le diede un bacio a fior di labbra.

-adesso tocca a te… questo è tuo!- gli porse un pacchettino rosso.

Inuyasha lo aprì e sorrise compiaciuto. Kagome gli aveva regalato un bellissimo e costosissimo rolex.

-grazie! È bellissimo!- e le baciò la fronte.

-bhe adesso che ci siamo scambiati i regali che ne dite di un po’ di dolce?-propose la madre.

Sul volto di tutti si accese un enorme sorriso… indicava che, il dolce era gradito in quel momento.

La madre si spaventò un po’ per le facce che i ragazzi avevano fatto. Sembravano affamati e pronti a mangiare un intero mammut… ma come facevano se avevano da poco finito di mangiare la cena di natale? Bhò mistero!

-Inuyasha? sei venuto già con la macchina?-chiese Kagome dopo aver mangiato il dolce.

-no piccola…sono qui con la Lamborghini…adesso torno a casa, mi riposerò un paio d’ ore e poi ti vengo a prendere il viaggio è abbastanza lungo- spiegò.

-c-come? Hai una Lamborghini? La posso vedere?- esclamò Shota comportandosi come un bambino che vede per la prima volta qualcosa.

-certo vieni è nel cortile- disse infilandosi il giubbotto.

-ah mamma?- la chiamò Kagome.

-si cara?-

-come mai non mi hai mai detto che c’ era una strada dietro al tempio?-

-non credevo che ti interessasse visto che non guidi!-

-a ecco! Va bhè io accompagno Inuyasha, con Shota e Ashley-

-ok-

Kagome uscì raggiungendo i ragazzi che parlavano della macchina.

Dopo essersi salutati, tutti rientrarono in casa e Kagome andò in camera sua per dormire un po’.

Quando la sveglia suonò alle 5 e mezza si alzò e si andò a preparare. A breve sarebbe partita, non era più nella pelle.

Scese giù in cucina sorprendendosi di trovare la madre ancora in piedi.

-mamma!-

- oh Kagome sei già in piedi?-

Kagome annuì sedendosi al tavolo.

-tieni, un po’ di caffè...vi ho preparato anche dei spuntini per il viaggio- la informò.

-oh grazie….Shota e Ashley? Dormono?- chiese sorseggiando il liquido nero che amava.

-si…ma stanno nel salotto…mi hanno chiesto di dirti che prima che parti li devi svegliare…ti vogliono salutare- le disse la madre sedendosi d’ avanti a lei.

-senti Kagome…- disse la madre attirando l’ attenzione di Kagome -…io ho trovato un lavoro-

-come?- chiese sorpresa.

-si…in un negozietto, farò da commessa.-

-ma mamma non ne hai bisogno! Ricordati che sono ricca…che siamo ricchi….papà ci ha lasciato un enorme patrimonio.-

-tesoro quei soldi sono solo i tuoi lo decidemmo io e tuo padre…e poi prima o poi finiranno…quindi e meglio conservarli per ogni evenienza! E un lavoretto per mantenerci serve!-

- ma mamma…-

-niente ma…Kagome ti facevo più matura! Quei soldi da oggi in poi li userai solo in caso di emergenza e per la scuola ,basta! Non li puoi sperperare così!-

- lo so!però…-

-e poi lavorare non mi farà male! Ho bisogno di stare un po’ fuori e non sempre in casa-

-fai come vuoi!- disse alzandosi e uscendo fuori.

- Kagome ma…-

-lasciala stare mamma, e solo un po’ delusa che non può aiutarci con i suoi soldi perché noi non li voliamo…ma si riprenderà.- esclamò Shota che aveva sentito tutta la conversazione.

- mi dispiace, ma è per il suo bene- esclamò la madre rattristandosi e guardando la sedia vuota dove prima si trovava Kagome.

-lo so mamma, lo so.-

 

“sono inutile! Odio quei soldi, li odio, li odio! Non servono a nulla solo a farmi soffrire! Ma io mi chiedo perché Shota e la mamma non vogliono un aiuto? Io non li capisco! Forse perché mi odiano?

Si è probabile…perché mi hai lasciata sola papà? Perché?” Kagome, con lo sguardo perso nel vuoto, piangeva. Era seduta su una panca d’ avanti all’ entrata del piccolo tempietto.

Era così distratta che non si accorse che qualcuno le si era avvicinato. Soltanto quando l’ abbracciò lei si ridestò dai suoi pensieri e conoscendo quel profumo e quella lunga chioma argentata, ricambiò l’ abbraccio e iniziò a singhiozzare.

Nel frattempo Inuyasha la dondolava cercando di consolarla e di farla sentire al sicuro. Quando sentì che si stava calmando decise di chiederle cos’ era successo.

-sono inutile Inuyasha- rispose semplicemente continuando a piangere.

-tu non sei inutile…e adesso mi dici cosa te lo fa pensare?- disse lui prendendo il viso tra le mani e costringendola a guardarlo.

Lei le raccontò della conversazione con la madre di poco prima e delle domande che si stava ponendo.

-tu non sei affatto inutile…sei sciocca si, ma non inutile- esclamò lui asciugandole una lacrima.

-ma io…- cercò di ribattere.

-senti Kagome tu non sei inutile, e non voglio sentire ma…chiaro?- la rimproverò.

Kagome lo guardò negli occhi…vedendo la sua determinazione e la sincerità annuì e sorrise.

-ok…hai ragione!-

-perfetto…adesso andiamo a prendere le valige che siamo già in ritardo.-

-ok…oh guarda sta nevicando!-esclamò mettendosi sotto la neve e allargando le braccia.

Inuyasha la osservò… quando la vedeva piangere aveva un tuffo al cuore e vederla sotto la neve, la vedeva come una bambina costretta a crescere troppo in fretta e ad avere delle responsabilità….infondo la capiva, era proprio come lui. Le si avvicinò e cingendole la vita, l’ attirò a sé e la baciò.

Kagome rispose immediatamente a quel bacio mentre gli abbracciava il collo con le braccia. Quando si staccarono si guardarono negli occhi per un tempo, cha a loro parve infinito. Poi Inuyasha la prese per mano.

-andiamo dentro, che stai tremando!- e si avviò verso casa.

Inuyasha risalutò tutti poi con l’ aiuto di Shota presero le valige di Kagome e le portarono in macchina. Per Inuyasha non erano pesanti, ma per Shota erano il contrario e fece più fatica a portarle.

Kagome salutò uno per uno facendo mille raccomandazioni, e ricevendone altrettanto.

E dopo che anche Inuyasha ebbe salutato e rassicurato Shota si avviarono alla macchina, che mise in moto.

- pronta?- si rivolse a Kagome sorridendole.

-si- rispose ricambiando il sorriso.

Partirono e dopo poco tempo arrivarono a casa di Sango dove si scambiarono tra loro i regali. Poi dopo aver salutato anche la famiglia di Sango partirono verso la loro meta…la casa in montagna.

Fu un viaggio molto lungo. Poiché Miroku guidava la sua macchina, lui e Inuyasha non si potevano dare i cambi e così erano obbligati, a sostare negli autogrill per prendere del caffè e riposarsi un po’, per poi ripartire.

Per circa la metà del viaggio, sia Kagome che Sango dormirono come ghiri. Per l’ altra metà del viaggio, invece, non fecero altro che parlare a telefono fra loro. Inuyasha, anche se concentrato sulla strada, con la coda dell’ occhio osservava la sua Kagome che, con quel viso felice di una bambina, lo faceva star bene.

In quell’ istante Inuyasha, ripensando anche a quello che le aveva detto prima di partire Kagome, si rese conto che di lei non conosceva molto e neanche lei di lui. Per questo aveva progettato anche quella vacanza. Inoltre ripensò anche a suo padre…già suo padre. Ancora gli doveva parlare.

Sbuffo attirando l’ attenzione di Kagome.

-che c’ è Inuyasha sei stanco?- chiese lei guardandolo.

-no piccola…non ti preoccupare- disse accarezzandole una guancia con la mano che aveva sul cambio.

-dai ci fermiamo qui? Così scattiamo anche due foto…c’ è il sole, dinanzi a noi ci sono le montagne innevate, sulla strada stiamo solo noi e lì c’è uno spazio s.o.s. daiiiiiiiii?- Kagome sbatté più volte le palpebre, assumendo così uno sguardo da micino bagnato.

-Chiama Sango e digli che ci fermiamo…per poco però!sono le 11 e ancora dobbiamo arrivare!-le raccomandò.

Kagome contenta chiamò Sango e le spiegò tutto. Inuyasha seguito da Miroku si accostò e scese dall’ auto. Kagome si infilò la sciarpa e i guanti e poi lo seguì.

-ragazzi ci facciamo una foto?- propose Sango.

-si, si…prima io e Inuyasha!- disse Kagome prendendo il braccio di Inuyasha.

-ok…mettetevi in posa!-

Inuyasha si posizionò dietro Kagome abbracciandola per la vita e intrecciando le dita con quelle di lei, e appoggiando la sua testa lateralmente e sorridendo e anche Kagome sorrise. La macchinetta scattò la foto.

-perfetto…adesso tocca a me e a Miroku-  esclamò contenta Sango.

Miroku sorrise, e mettendosi dove prima c’ erano i loro amici, prese Sango in braccio che arrossì.

Kagome ridacchiando scattò la foto.

-fatto…eravate bellissimi…hahahah-

-non ridere Kagome!!!- esclamò Sango prendendo un po’ di neve dall’ asfalto, la modello a forma di palla, e la lanciò contro Kagome che, non essendo preparata, la ricevette in pieno volto.

-adesso chi riderà secondo te? hahhaha- rise di gusto Sango.

-me la paghi…prendi questo! Adesso rido io- anche Kagome aveva lanciato una palla di neve.

Così, le due ragazze, iniziarono una lotta di palle di neve mentre i ragazzi appoggiati sul muso della macchina se la ridevano.

Ma sfortunatamente, le ragazze, li colpirono… e anche loro iniziarono la lotta di palle  di neve. Donne contro uomini. Poi la situazione cambiò e si ritrovarono Sango e Inuyasha e Miroku con Kagome. Si divertirono da matti schivando e  prendendo palle di neve.

-Stooooooooooooooooop!- esclamò Kagome improvvisamente. Si è fatto un po’ tardino, che ne dite se ci rimettiamo in viaggio?- propose.

- si giusto! e poi voi state tremando, salite in macchina prima che vi becchiate qualcosa- ordinò Inuyasha.

Le ragazze annuirono e salirono in macchina seguite dai ragazzi. Il viaggiò durò altre due ore e si ritrovarono, con gioia soprattutto dei ragazzi che erano molto stanchi, d’ avanti al cancello della casa in montagna di Inuyasha.

Se si poteva chiamare “casa”. Per le ragazze era una reggia!

Era stupenda.

Era rettangolare, con il tetto spiovente e aveva le pareti dipinte di azzurro. Aveva grandi finestre e d’ avanti c’ era un enorme giardino tutto imbiancato dalla neve. E tutt’ intorno alla casa c’ era il recinto.

Dopo aver aperto il cancello con il telecomando, Inuyasha e Miroku entrarono e parcheggiarono le macchine nel garage.

-ragazze benvenute nella mia umile dimora!- esclamò scherzando  Inuyasha, avanti alla porta principale.

-alla faccia della umile dimora!- esclamò  Sango che continuava a guardarsi intorno, come Kagome.

Inuyasha sorrise divertito poi suonò il campanello. In meno di un minuto la porta si aprì, mostrando un cameriere piuttosto anziano e due cameriere nel lato opposto.

-bentornato signorino! E tanti Auguri- esclamarono facendo un inchino.

- Auguri anche a voi… Totosai! Come te la passi qui?- chiese Inuyasha stringendogli la mano affettuosamente.

-molto bene grazie signorino…ma perché restate ancora sulla porta? Entrate presto che fuori si gela, anche se c’è un bellissimo sole- li rimproverò dolcemente.

-hai ragione…forza ragazze entrate- Inuyasha fece segno alle ragazze di entrare.

-oh… ecco perché mi avete fatto preparare le altre due stanze, quelle più belle- sorrise il vecchietto.

-hahahhahaha…si Totosai! Ecco ve le presento…lei è Kagome la mia ragazza, e lei è Sango la ragazza di Miroku ve lo ricordate vero?- presentò.

- e come dimenticarlo ahaha….comunque molto piacere di fare la vostra conoscenza signorine e buon natale…Signorini avete davvero un buon gusto…sono davvero graziose, e quando arrossiscono sono ancora più carine- sorrise ancora.

Kagome e Sango arrossirono dall’ imbarazzo… troppi complimenti.

-ma prego…date pure alle ragazze i vostri cappotti, nel frattempo accomodatevi pure nel salotto, fra poco vi porterò della cioccolata calda. Per quanto riguarda i bagagli…lì manderò a prendere immediatamente- spiegò con calma e gentilezza Totosai.

- perfetto grazie…avanti ragazze seguitemi- disse poi Inuyasha.

Arrivati nella stanza affianco si accomodarono sui morbidi divani e iniziarono a parlare.

-mi sembra molto simpatico e dolce il signor Totosai!- esclamò Kagome sorridendo e prendendo per mano Inuyasha , che a sua volta strinse la sua.

-si, mi ha cresciuto lui qui…ho passato più tempo con lui, che con mio padre- spiegò e sorrise tristemente.

Kagome se ne accorse e gli accarezzò una guancia. Inuyasha le sorrise per tranquillizzarla.

-comunque Inuyasha… qui è stupendo!- esclamò Sango che continuava a girare per la stanza.

-si è vero… mi piace molto lo stile di questa stanza!- esclamò Kagome.

- tutto merito di mia madre…e lei che fece costruire questa casa e anche l’ arredamento, di tutta la casa, l’ ha scelta lei.-

-ecco le vostre cioccolate signorino- informò Totosai, arrivando con le due ragazze di prima.

-graz…- cercò di dire, ma fu bloccato dalla scena che vide.

-potrei sapere i vostri nomi, gentil donzelle- e chi poteva essere? Ma certo Miroku.

Le due ragazze in questione arrossirono, e anche Sango, solo che lei arrossì di rabbia.

CIAF!

-così impari Don Giovanni dei miei stivali!- esclamò furiosa Sango dopo avergli stampato 5 dita sulla guancia sinistra.

-ma ma Sanguccia io stavo scherzando!- cercò di giustificarsi.

I presenti da prima rimasero scioccati poi scoppiarono a ridere.

-comunque grazie Totosai-

- di nulla signorino….se mi volete, sapete come chiamarmi…signorino, signor Miroku, signorine…- salutò Totosai.

I ragazzi passarono un’ altra buona mezzora d’ avanti al camino.

- che ne dite di fare un giro per la casa?- propose Inuyasha.

- perfetto- esclamarono le ragazze.

Quella casa era stupenda… nell’ ingresso, dove c’ era la porta da cui erano entrati, si trovava un enorme scala fatta di legno, con il passamano (sempre di legno) lavorato con perfezione e precisione, che dava alla scala qualcosa di principesco. E le pare erano di un bellissimo blu non molto scuro.

A destra della scala c’ erano tre stanze enormi. Il soggiorno, la libreria e un enorme sala da pranzo.

Questa, per Kagome era la stanza più bella di tutta la casa.

Aveva un bellissimo e grandissimo tavolo di vetro sostenuto dai piedi fatti di legno. Enormi tende, rosse con bordi color oro (in tinta con le pareti e con il tessuto che ricopriva i cuscini delle sedie), erano posizionate ai lati delle grandi finestre che illuminavano la stanza. In un angolo c’ era un bellissimo camino di marmo rosso. Sul soffitto, al centro della tavola ,c’ era un bellissimo lampadario di color oro a forma di rose. Sulla parete sinistra c’ era un bellissimo quadro, che rappresentava una ninfa dei boschi che accarezzava il muso di un unicorno in un bosco. E inoltre la stanza aveva quattro tavolini  e due specchi, e su questi tavolini c’ erano dei vasi con tanti bellissimi fiori…e questo era strano visto che il giardino era sommerso dalla neve.

A sinistra della scala,invece, c’era una parete con due archi e dietro a questa parete c’ era la cucina( con 4 cuochi, 7 camerieri e 2 lavapiatti.) e un piccolo bagno per la servitù.

Al piano superiore, come quello inferiore, si divideva in due parti.

Prima di tutto c’ è da dire che, arrivati in cima, c’ era un enorme porta finestre, che affacciava sul giardino posteriore, e altre finestre che avevano anche loro le pesanti tende, ma queste erano in blu e oro.

Le due “ale” della casa non erano divise da pareti, ma era tutto aperto. Cioè l’ intero piano superiore era circondato da una ringhiera di legno, in modo che: chi stava al piano superiore poteva vedere il piano inferiore e poi in questo modo la casa era più illuminata.

Nell’ala, alla destra della scala c’ erano 4 camere da letto…bellissime, ognuna aveva un colore diverso e tutto in tinta…dalla moquette alla tappezzeria. C’ erano un letto a baldacchino, bellissimi bagni (in ogni stanza) e i mobili erano in stile gotico.

Nell’ala sinistra invece c’ era un’ altra camera da letto, ma era chiusa a chiave. Lo studio del padre e la sala da disegno.

Era la sala che la madre di Inuyasha amava di più. Lei ci passava molto tempo dipingendo e Inuyasha spiegò che il quadro, nella sala da pranzo, era uno dei suoi quadri, come anche il resto dei quadri della casa. Kagome era estasiata, sorprese e meravigliata.

Quella stanza era di un rosa chiarissimo, tre finestre che illuminavano la stanza, ma a differenza delle altre loro non avevano le tende. La stanza era piena zeppa di matite, pennelli, fogli, tempere e tutto l’ occorrente per dipingere…anche Kagome amava dipingere, ma nessuno dei suoi nuovi amici lo sapeva.

-e questa era l’ ultima stanza!- disse chiudendo la porta.

- è magnifica- esclamò Kagome con occhi sognanti.

-è verissimo, me la regali Inuyasha?- chiese Sango con occhi da cerbiatta.

-ma che spiritosa la mia ragazza- la prese in giro Miroku.

- tu non mi parlare sono ancora arrabbiata con te!- esclamò girando il viso dall’ altro lato.

- ma Sango?!-la pregò.

- niente ma…ragazzi io vado a disfare le valige e vai subito anche tu!...se vuoi farti perdonare…dovrai fare tutto quello che ti ordino!- si rivolse a Miroku.

- si Sango, si mia signora, si mia padrona, si…!- Iniziò a scherzare Miroku.

-adesso smettila!- urlò furiosa  Sango.

- si mia signora, si mia padr…-

SBANG!

-così impari-

-la prossima volta colpisci anche la guancia destra…sai nella sinistra ho perso sensibilità- si lamentò lui.

-così impari!- ripetè Sango scomparendo dietro alla porta della sua camera. E dopo anche Miroku entrò nella sua che era a fianco a quella di Sango. Una camera per ogni ragazzo.

 

Inuyasha e Kagome sospirarono, era sempre così…tutti i santi giorni.

-ah Inuyasha?-

- si Kagome?-

-senti in giro vedo che ci sono molti fiori…ma fuori nel giardino principale tutti i cespugli sono ricoperti di neve, e i fiori in inverno non ci sono. Allora da dove…?- non finì la frase, che Inuyasha la prese per mano e la trascinò giù per la scala.

- Magghie?!- chiamò Inuyasha.

-si signorino?- disse la cameriera, stupendo Kagome che le pareva che fosse apparsa dal nulla.

-portaci i cappotti,la sciarpa e i guanti di Kagome-  le disse.

- subito signorino- e scomparve dietro a una porta che Inuyasha non aveva mostrato…era un guardaroba.

-ecco a voi- Magghie porse gentilmente le cose e poi si congedò con un inchino.

-Inuyasha mi spieghi dove andiamo?- chiese Kagome, che fu presa, nuovamente, per mano e tirata fuori da Inuyasha.

- zitta e seguimi …è una sorpresa!- disse sorridendo e iniziando a salire delle scale poste sul lato destro del giardino. Kagome, prima, non ci aveva fatto caso parchè  troppo concentrata sulla casa.

Iniziarono a salire le scale scavate nella montagna. Quando arrivarono Kagome guardò e rimase a bocca aperta…il paesaggio era bellissimo. Sulle montagne innevate, c’ erano tanti boschi di abete e la neve, sopra questi, luccicava alla luce del sole.

-dai Kagome vieni- la richiamò Inuyasha.

- ma dove siamo?- chiese lei attraversando un’ altro cancello.

-qui c’ è un vivaio, una stalla e una voliera in vetro.- spiegò tirandola e abbracciandola per un fianco.

-vieni iniziamo da qui!- Inuyasha aprì la porta e Kagome rimase a bocca aperta…. era bellissimo!

 

Fineeeeeeeeeeeeeeeeeeee.

Ok lo so vi ho annoiato….di sicuro starete dicendo…ma che ce ne frega a noi di tutto quello che hai scritto? Lo so, ma…però…ecco…e va bene avevo voglia di descrivere la casa….è troppo dettagliata e noiosa lo so…. però volevo far capire quanto fosse ricca la famiglia di Inuyasha. e pensare che questa è solo la casa in montagnaaaaaaaaa!!

Avete visto Kagome come si sente? Poverina mi fa tenerezza! E Inuyasha che ha passato più tempo con un maggiordomo che con suo padre!... e poi visto che carino Totosai? Mi piace troppo!!!

E chissà perché Kagome è rimasta a bocca aperta!.

P.S. forse il cap precedente non è piaciuto molto, visto che ci sono stati pochissimi commenti oppure non avete ci avete fatto caso ma non fa niente.

 

 

Angoletto dei ringraziamenti

Ringrazio anche, chi l’ altra volta non ha recensito! ^^ e chi legge soltanto.

 

E ringrazio soprattutto:

Jessi101: ahhhhhhhhhhhhh almeno a te e a ryanforever è piaciuta….è stato super dolce Inuyasha lo so, mi sono commossa anche io. E anche io ridevo quando Tomoko tremava  muhahhahaha! E grazie mille che continui a seguire questa ff e mi scuso se questo cap ti abbia annoiato! Un kizzulo.

p.s. grazie per i complimenti!

 

Ryanforever: heheheh come ho detto prima Inu è troppo billinuuuuuuuuuuuuuuu! E si quelle bastarde stanno architettando una cosa brutta….mi scuso anche con te se ti ho annoiato con questo cap….ma prometto che il prossimo vi piacerà di più! Un kizzulo.

p.s. ringrazio anche a te per i complimenti!

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Capitolo 16
*** voglio solo te! ***


16

(16)Voglio solo te!

 

-Dove lo hai preso? È bellissimo!- Kagome aveva gli occhi che le brillavano.

Inuyasha l’ aveva fatta entrare nella voliera. Grande. Enorme. Fatta tutta di vetro per impedire che il freddo vi entrasse all’ interno.

All’ interno di questa voliera, su un ramo di un albero artificiale, c’ era un bellissimo falco.

Maschio, i colori variavano tra il blu e il marrone, che appena vide Inuyasha iniziò a stridere e ad agitare le ali.

-Lo trovai da piccolo- disse Inuyasha avvicinandosi al falco. – era ferito ad un’ ala. E quando guarì, cercai di farlo volare via, ma lui ritornava sempre qui, da me. - continuò accarezzando con un dito l’ ala dell’ animale.

Kagome si trovava ancora vicino alla porta, con la bocca aperta. Era la prima volta che vedeva un falco da vicino. Si avvicinò soltanto quando Inuyasha le fece segno di avvicinarsi.

-vieni. Non aver paura non morde.- disse prendendole la mano e portandola verso l’ ala. – o almeno non morde chi gli piace- Kagome sentendo quell’ ultima frase ritirò subito la mano, facendo ridere Inuyasha.

-dai stavo scherzando…Fidati di me- continuò riprendendo la sua mano e portandola all’ ala del

Falco.

-vedi?- chiese. Kagome sorrise mentre l’ accarezzava.

-come si chiama?- chiese dolcemente.

- Ice -

-mi piace! Ice. –

-puoi venire qui quando vuoi…ma, adesso vieni. Avrai la risposta alla tua domanda-

Inuyasha uscì tenendo per mano Kagome. La portò nel vivaio.

-ti piace?- chiese Inuyasha sorridendo alla faccia di Kagome.

Lei non rispose. Prima si guardò in torno. Sfilò i guanti, che si era rimessa uscendo dalla voliera,e iniziò a camminare tra le piante sfiorando i petali dei fiori.

Inuyasha la guardava.  “È bellissima” si ripeteva in mente. Kagome continuava a camminare e ogni tanto si fermava ad annusare qualche fiore.

-Inuyasha…queste sono tutte piante che hanno bisogno di determinati ambienti e tipi di terreno…ma sembrano che si siano adattati a meraviglia. Come avete fatto?- chiese accarezzando i petali di una camelia bianca.

-vedi…mia mamma piacevano molto le piante…l’ unico problema e che in inverno in casa non c’ erano mai fiori a causa della neve. Per questo fece costruire questo vivaio. Ci sono tre giardinieri che si alternano innaffiando, potando e sistemando queste piante. Così da farle crescere come nel loro habitat naturale.- spiegò.

-capisco…bhè che fai? non mi mostri le stalle?- chiese lei prendendolo per mano e ridendo.

Era contenta, non solo perché Inuyasha le stava mostrando cose stupende, ma perché per la prima volta lui parlava di sua madre con  tranquillità.

Inuyasha l’ accontentò. La portò nella stalla dove, l’ odore di fieno entrò nelle loro narici e, due bellissimi cavalli mangiavano. Uno era tutto marrone tranne il fatto cha aveva un orecchio bianco. L’ altro invece era tutto pezzato di grigio e bianco.

Kagome rise contenta, e a differenza del falco, si avvicinò a loro senza timore. Accarezzò il loro muso. E sussurrava dolci paroline del tipo: “ma che bello che sei”, “sei dolcissimo”, “ma guarda che bei occhi”. Inuyasha continuò a sorridere, non l’ aveva mai vista così…contenta.

-ti piacciono?-chiese stringendola per i fianchi.

-li amo…in America ne avevo uno…ma è morto per un infezione agli occhi- sorrise tristemente. Ma ci pensò Inuyasha a sollevarle il morale. La fece girare e la baciò dolcemente.

Dopo aver passato un po’ di tempo a parlare di cavalli, tornarono verso le scale che li avrebbero riportati alla villa. Improvvisamente Kagome si fermò, guardando la villa e notando un’ altra cosa che prima non aveva visto. Dietro alla villa c’ era un’ altra casa più piccola, a due piani.

- cos’ è quella?-

- è la casa della servitù! Devono pur dormire no?-

-è quella? Non c’ e l’ hai fatta vedere!- Kagome indicò una “stanza” accanto alla casa della servitù.

-quella è la sala da ballo.- semplice e preciso.

- e tu non ce la fai vedere?- chiese sorpresa.

-era una sorpresa- spiegò

- un’ altra?-

- non ci posso far niente , mi piacciono le sorprese!- ridacchiò.

-anche a me…ma su andiamo che ho un po’ fame- disse iniziando a scendere.

-ai suoi ordini-

 

Tornarono alla villa e Kagome chiamò a casa rassicurando sua madre. Poi vide Sango e le raccontò tutte le sorprese di Inuyasha.

Ben presto fu servito il pranzo, nella sala che Kagome adorava, dove c’ erano ogni ben di Dio. Dopo aver mangiato, si spostarono nel salone e si sedettero di fronte al camino. Kagome era seduta fra le gambe di Inuyasha, che la teneva abbracciata per i fianchi, ed erano seduti per terra.

 Miroku e Sango, anche loro abbracciati, stavano sul divano.

Parlavano del più e del meno, ridendo ogni qual volta che Miroku riceveva uno schiaffo da Sango, perché le palpava il sedere.

Il tempo passava, e senza che se ne accorgessero, il cielo si era oscurato. Troppo concentrati a bearsi del calore emanato dalla legna, che bruciava nel camino e della quiete.

-oh si è fatto buio e devo ancora disfare le valige…scusatemi, ma vado in camera. Ci vediamo dopo. Sango mi vieni a dare una mano?- disse Kagome e baciando Inuyasha uscì dalla stanza seguita da Sango che accettò di aiutarla.

 

Inuyasha e Miroku rimasero in silenzio. Ma quel silenzio fu interrotto da Totosai.

-signorino le potrei parlare?- chiese gentilmente.

-certo, dimmi pure.-

- veramente le vorrei parlare in privato- Totosai posò il suo sguardo su Miroku, e Inuyasha seguì il suo sguardo.

-ciò che mi devi dire può essere detto d’ avanti a lui. Non ti preoccupare- si affretto a dire Inuyasha.

-come desidera…le volevo parlare della signorina Kikyo -

-cosa centra lei?-

-ecco…io credevo che vi doveste sposare con lei- Totosai abbassò la voce in modo che solo i presenti lo sentissero.

-è mio padre che lo vuole- Inuyasha pronunciò quelle parole in modo gelido.

-e quindi la signorina Kagome è solo un passatem…- non finì la frase che Inuyasha lo gelò.

- Kagome non è il mio passatempo…lei è la mia ragazza, quella che amo-

-capisco…ma…-

- lo so Totosai, lo so…ma io odio Kikyo, odio mio padre! Lui vuole che mi sposi con quella strega, ma io no-

-  amate così tanto la signorina Kagome?-

- da impazzire-

- allora ne parli con suo padre-

-non ci riesco.-

- ecco gli e lo dica pure lei che è uno stupido-si intromise Miroku.

-in effetti…- disse Totosai guardando a destra per non incrociare lo sguardo assassino di Inuyasha.

-vorrei vedere voi parlare con mio padre-

-ma signorino, lei ci deve provare-

-ci proverò quando torno a casa-

-spero che questa volta lo farai sul serio Inuyasha!- esclamò Miroku.

Inuyasha non rispose si limitò solo ad annuire.

 

 

-uh ecco fatto!- esclamò Kagome.

-ma Kagome mi vuoi spiegare che ci devi fare con tutta questa roba?- chiese Sango che si era stesa sul letto di Kagome.

-per tutto Sango è ovvio! Può succedere di tutto- spiegò Kagome guardandosi a torno.

-sarà…ma per curiosità, mi spieghi a cosa ti servono cinque paia di ciabatte?-

- Bhè….perché si abbinano ai pigiami che ho portato!-

-tu sei pazza!-

-della moda- disse ridendo.

Toc toc.

-avanti!- esclamò Sango.

- Sango fino a prova contraria questa stanza è stata assegnata a me…quindi sono io che decido se devono entrare o no- esclamò Kagome , mentre Inuyasha e Miroku entravano.

Sango la guardò in modo strano poi scoppiò a ridere e Kagome la seguì.

-credevo che stessi facendo sul serio!- disse continuando a ridere Sango.

-ma ti pare!- esclamò Kagome continuando a ridere come Sango.

Inuyasha e Miroku si guardarono non capendo le loro ragazze.

-ma che vi siete fumate? Una canna?- chiese poi Miroku.

-non dire sciocchezze- rispose seria Sango.

-oddio mi fai paura! Sicura di sentirti bene?- chiese preoccupato del cambiamento di Sango.

-benissimo…dai amore andiamo a dormire io sono stanca e non immagino te che hai guidato quasi tutto il giorno- Sango lo prese per mano e dopo aver dato la buona notte ai ragazzi, uscì dalla stanza seguita da Miroku.

-tutto ok?- chiese Inuyasha a Kagome.

-si… a te?-

-tutto bene…Bhè vado anche io a dormire che sono stanco-

-ok allora buona notte!- disse raggiungendolo e abbracciandolo.

-anche a te e sogni d’ oro- disse lui sorridendole e sfiorando la fronte di Kagome con la propria.

-non ho bisogno di dormire per fare sogni d’ oro…perché il mio sogno è qui d’ avanti a me!- Kagome sussurrò quelle parole dolcemente sulle labbra di Inuyasha, cha la baciò con passione.

- allora a domani-

-si, ciao piccola-

-ciao-

 

Come ogni volta che Kagome dormiva in un nuovo letto o in una stanza, che non era la sua, non riusciva mai a prendere sonno.

Si girava e rigirava nel letto, cercando una posizione comoda. Ma non la trovò.

Decise di alzarsi e andare da Sango. Quando arrivò di fronte alla sua camera, ritrasse la sua mano dalla maniglia e guardò in direzione della stanza in fondo al corridoio. La stanza di Inuyasha.

Non capì neanche lei perché, improvvisamente, avesse deciso di andare da Inuyasha, ma sapeva che non se ne sarebbe pentita.

Aprì piano la porta ed entrò in punta di piedi. La stanza era illuminata dalla fiocca luce della luna, che penetrava da una tenda chiusa male. Si avvicinò senza problemi al letto e lì, lo vide.

I lunghi capelli argentati, sparpagliati sul cuscino. Il viso rilassato e calmo, la sua bocca socchiusa.

Kagome sorrise, era un angelo per davvero. Allungò una mano, verso il suo viso, e lo accarezzo delicatamente, in modo da non svegliarlo. Ma prese un colpo quando la sua mano fu bloccata da quella di Inuyasha, che aprì gli occhi.

Kagome arrossì e iniziò ad agitarsi.

-scu-sa n-non vole-vo sve-gliart-ti – disse balbettando.

-tranquilla, non ti preoccupare…- la tranquillizzò mentre si metteva a sedere, Inuyasha -…non riuscivi a dormire?- chiese poi.

-n-no e che la prima v-volta che dormo in u-una camera nuova, n-non riesco a d-dormire- disse, sempre rossa, guardando da un’ altra parte.

Inuyasha sorrise e alzando le pesanti coperte fece segno a Kagome di entrare.

-dai vieni, non ti preoccupare non ti mangio- rise lui vedendo Kagome farsi più rossa.

Kagome lo guardò di sbieco. E Inuyasha smise di ridere, ma il sorriso rimase.

-dai vieni-  ripeté lui.

Kagome si convinse, e sempre rossa in volto si sdraiò accanto a lui.

Inuyasha le mise le coperte a dosso per poi abbracciarla per la schiena.

-stai comoda?-

-si…grazie- sorrise lei.

- mi piace il tuo pigiama-le sussurrò.

-dai se mi vuoi prendere in giro fallo domani…ti prego- lo pregò lei girandosi vero di lui.

- ma io dico davvero-

Kagome lo guardò negli occhi, perdendosi dentro. Il suo cuore (che già da quando era entrata nella stanza batteva all’ impazzata) batteva, se possibile, ancora più forte quando vide che Inuyasha la stava per baciare.

Il bacio ci fu…e che bacio.

Era un bacio diverso da quelli che si davano sempre. E quando si staccarono erano senza fiato.

-sei bella- disse lui guardandola serio e accarezzandole la guancia ancora imporporata.

-grazie- rispose lei sorridendo.

- Ti amo Kagome -

- anche io- sorrise ancora.

Inuyasha la baciò ancora una volta e infilò una mano sotto la maglia del pigiama di Kagome, sfiorandole la pancia e il fianco, e salendo pian piano più sopra.

Kagome rabbrividì nel sentire la mano di Inuyasha sulla sua pelle e quando le sfiorò il seno si irrigidì.

-I-inuyasha a-aspetta…io h-ho paura- balbetto.

-di cosa?- chiese lui.

- non lo so….-

-se non vuoi, non ti preoccupare io ti aspetterò-

Kagome lo guardò con le lacrime agli occhi e capì che voleva solo lui.

-io ti voglio, ti desidero…ma non voglio che tu pensi che sei una delle altre, perché non è così…tu sei speciale Kagome…tu sei mia- continuò lui, che si era alzato sui gomiti per guardarla negli occhi.

Kagome lo guardò, e con una mano strinse il ciondolo (che era scivolato dalla canottiera che lui indossava) che lei gli aveva regalato e lo tirò a se.

-io ti amo e ti voglio-sussurrò sulle sue labbra prima di baciarlo.

Inuyasha rispose al bacio e pian piano le sfilò la maglia del pigiama. Poi scese a baciarle il collo e il seno. Kagome sfilò la maglia a Inuyasha e lo strinse a se mentre lui tornò a baciarla sulle labbra.

Quella notte diventarono un’ unica cosa. Un solo essere. Una sola anima. Quella notte Inuyasha e Kagome fecero l’ amore due volte. Quella notte i sogni più intimi si realizzarono. Quella notte i due ragazzi si amarono, come non si erano mai amati.

 

La mattina seguente. Inuyasha si svegliò a causa di un raggio di sole, che era entrato attraverso la fessura della tenda chiusa male.

Ma sorrise quando girando la testa vide Kagome rannicchiata contro il suo petto.

La strinse ancora di più a se e iniziò ad accarezzarle i capelli. Memore della notte passata sorrise ancora di più e le baciò la fronte.

-mmmh - mugugnò Kagome aprendo piano un occhio.

-giorno- la salutò Inuyasha.

-ciao- ricambiò anche lei sorridendo.

-dormito bene?-

-meravigliosamente- sorrise accarezzandogli una ciocca di capelli.

-ne sono contento…forza alziamoci,che fra poco dobbiamo fare colazione- disse lui alzandosi.

-mmm che ore sono?-

-le nove- disse lui guardando l’ orologio sul comodino.

-altri cinque minuti allora- Kagome si accoccolò di nuovo contro il suo petto.

- solo cinque- stringendola.

Dopo cinque minuti si alzarono. Kagome dopo essersi rimessa il pigiama tornò in camera sua. Invece Inuyasha si andò a fare una doccia. Quando finì si diresse nella sala da pranzo trovandoci una tavola apparecchiata di dolci,latte,caffè,cappuccini, cornetti, fette di torte e tante altre cose.

Ma dei ragazzi non c’ era ombra.

-Totosai?- lo chiamò Inuyasha attraverso un microfono che comunicava con la cucina.

Totosai in poco tempo raggiunse la sala da pranzo e facendo un inchino diede il buon giorno a Inuyasha.

-mi dica signorino-

-dove sono le ragazze e Miroku?-

- sono fuori signorino-

-come fuori?- chiese sorpreso.

-ecco vede…sta nevicando-

-capisco- sorrise.

-le prendo il cappotto signorino?-

-si grazie Totosai-

- prego signorino-

 

Inuyasha si infilò il cappotto e uscì trovando Miroku,Sango e Kagome intenti a creare un pupazzo di neve. Kagome lo vide e lo salutò.

-guarda Inuyasha sta nevicando!- disse poi alzando gli occhi al cielo.

-lo vedo piccola- le disse avvicinandosi.

-ti piace?- chiese indicando il pupazzo.

- hahahahah e chi dovrebbe essere?- scoppiò a ridere.

- ma tu Inuyasha, non si vede? È identico a te!- esclamò Miroku.

Era il pupazzo di neve più brutto della storia!

-Mirokuuuuuuuuuuuuuuu….ti sbrano!!!!!!!!!!- urlò Inuyasha iniziando a rincorrere Miroku per tutta la villa, mentre le ragazze ridevano a crepapelle e anche Totosai, che era rimasto sull’ uscio della porta, rise.

-permaloso il ragazzo eh?-urlava mentre correva Miroku.

-  Scusate se vi rovino il divertimento, ma e meglio se facciate colazione!- li chiamò poi Totosai.

- arriviamo…grazie signor Totosai- lo ringraziò Sango.

-Inuyasha, Miroku adesso basta dai andiamo a far colazione!- li chiamò Kagome.

- No! Lo devo prima sbranare!- urlò Inuyasha.

- KAGOME TI PREGO AIUTAMI!!!!!!!!- la pregò Miroku nascondendosi dietro alle sue spalle.

- Inuyasha adesso ba… AHHHHHHHHHHHHHHHHHH- urlò Kagome.

-che hai Kagome?- chiesero in coro Inuyasha e Sango.

Ma non ci fu bisogno di rispondere perché Inuyasha e Sango avevano visto la causa di quell’ urlo…Miroku stava palpando il sedere a Kagome.

-MANIACO DEPRAVATOOOOOOOOO!-urlarono in coro, dopo aver pestato Miroku.

-su andiamo a fare colazione Kagome…Sango vieni?- disse Inuyasha abbracciando Kagome per i fianchi.

-si! Eccomi- disse lasciando Miroku a terra nella neve.

- ma Sangucciaaaa!- cercò di fermarla lui.

 

Fecero colazione velocemente così sarebbero potuti tornare fuori, ma dovettero cambiare i loro piani perché c’ era una tempesta di neve.

Così : i ragazzi passarono il tempo a guardare la televisione nella stanza di Miroku, mentre le ragazze, nel salone, si fecero raccontare qualche storia di Inuyasha da piccolo, da Totosai.

-signor Totosai ci può descrivere la madre di Inuyasha?- chiese Kagome.

-oh la signora Izaoy era così bella da rubare il cuore a un demone maggiore. Aveva lunghi capelli color della notte, occhi del suo stesso colore signorina, labbra rosse come rose e pelle candida come la luna…il signorino Inuyasha è molto simile a lei nelle notti di luna nuova- spiegò con una luce negli occhi Totosai.

-Notti di luna nuova?- chiesero in coro Sango e Kagome.

- si quando la luna non è visibile in cielo- spiego pazientemente il maggiordomo.

- no…cioè si lo sappiamo cos’è la luna nuova…ma perché ha detto che durante quel periodo Inuyasha è come sua madre?-chiese Kagome.

-bhè perché, essendo un mezzo demone, una volta ogni mese diventa umano. Ed essendo nato durante la notte di luna nuova…in quel periodo diventa uomo. – spiegò

- ma la domanda che mi pongo è: non lo sapevate? Cioè non ve lo ha mai detto? Ma dalle vostre facce suppongo di no…- disse Totosai guardando le due ragazze.

- adesso mi spiego perché una volta a mese non usciamo mai…e adesso che ci ripenso capitava proprio nelle notti di luna nuova- disse Kagome guardando il pavimento.

-forse non ve lo avrei dovuto dire- disse Totosai dispiaciuto e allarmato.

- e perché?- chiese Kagome alzando di scatto la testa e puntando il suo sguardo interrogativo sull’ uomo.

- perché il signorino non lo dice mai a nessuno…soltanto il signorino Miroku lo sa…perché si fida di lui- disse Totosai cercando di migliorare la situazione. Ma così dicendo la peggiorò soltanto.

- significa che non si fida di me?- chiese Kagome con le lacrime agli occhi.

- non dire stupidaggini Kagome, te lo avrebbe detto prima o poi…credo…cioè di sicuro!- disse Sango.

-grazie per il aver cercato di consolarmi, ma il tentativo è fallito…io vado in biblioteca, non voglio essere disturbata e se lui mi cerca ditegli che quello che voleva lo ha avuto, e che adesso non sono disponibile perché sono intenta a riflettere sulle sue parole cioè che non sono una delle tante …in poche parole non ditegli che sono in biblioteca…grazie.- e uscendo con passo veloce se ne andò.

-  ho rovinato tutto…mi dispiace- disse sinceramente dispiaciuto il vecchio.

-non si preoccupi… faranno pace, ma per il momento e meglio non dire dove sia Kagome a Inuyasha ok?- lo tranquillizzò Sango.

- grazie signorina farò come desidera- sorrise Totosai – e per ringraziala di avermi consolato, le chiedo di seguirmi nelle cucine…ci sono dei dolcetti appena sfornati.- disse porgendo il braccio a Sango.

-oh grazie mille…vengo con mooolto piacere- disse ridendo lei e mettendosi a braccetto con Totosai.

 

Ore 18:45.

Fuori era buio e continuava a nevicare. Nella grande biblioteca, dove enormi librerie ricolme di libri e grandi scrivanie riempivano la stanza.  Kagome era seduta su un divanetto, con le ginocchia al petto, infondo alla sala illuminata soltanto dalla fiocca luce emanata dai carboncini all’ interno del camino. Era in quella sala da più di un ora, a osservare il fuoco che pian piano si consumava, ascoltando il rumore del vento freddo che entrava dalla cappa. A quel pensiero si strinse di più nelle braccia, nascondendo la bocca e il naso nel collo del maglione. In più ripensava alla storia che le aveva raccontato Totosai, di Inuyasha e del novilunio. Già Inuyasha.  Pensò alla notte passata tra le sue braccia, alle dolci parole  che le aveva sussurrato. E pensò a quella parola, che lei amava tanto sentir pronunciate dalle sue labbra.  Ripensò a quando lei gli aveva detto del segreto, gli aveva parlato dei posti dove suo padre la portava. Delle sorprese e regali che Inuyasha le faceva sempre. A quel punto sfiorò la catenina che lui le aveva regalato a Natale. Al suo volto quando Shota e sua madre gli avevano dato i regali, che lui non si aspettava. In quell’ istante aveva visto l’ Inuyasha piccolo, che dopo i racconti e la descrizione di Totosai, aveva avuto la conferma di come se lo immaginava.

Sorrise, sfiorando le incisioni sul cuore.  Una K e una I . I suoi occhi si illuminavano ogni qual volta che le diceva che l’ amava… allora perché nasconderle un segreto così? Era possibile che lui non si fidasse di lei?quello che gli aveva detto la sera precedente era vero? O mentiva?

Una lacrima le scese lungo la guancia venendo però assorbita dal tessuto del maglione.

 

In cucina:

-per l’ ultima volta…DITEMI DOV’è KAGOME?- urlò Inuyasha sbattendo i pugni sul tavolo della cucina.

-è inutile che ti agiti Inuyasha, non te lo dico!- disse Sango bevendo dell’ acqua.

Nel frattempo Miroku osservava la scena con le braccia incrociate, appoggiato al muro.

-Sango smettila di fare la stupida e non nasconderla! Dimmi doc’è- le chiese con occhi che l’ avrebbero bruciata.

Ma Sango non si fece intimidire, infatti, lo guardò con lo stesso sguardo e si alzò di scatto dalla sedia.

-ah e io non dovrei nasconderla dopo quello che TU hai nascosto a noi?- urlò Sango.

Un’ ora prima, i ragazzi erano scesi ed erano andati in cucina per uno snack e vi trovarono Sango, ma di Kagome non c’ era una traccia. Allora Inuyasha chiese a Sango dove fosse e lei, guardandolo in cagnesco gli aveva detto che non c’ era. Lui aveva chiesto in che senso lei non c’ era e Sango gli aveva riferito le stesse parole che Kagome aveva detto. Ma Inuyasha non capiva del perché del suo comportamento. Così Totosai spiegò tutto e alla fine porse le sue scuse. Da quel momento Inuyasha non fece altro che gridare contro Sango, cercando di costringerla dove fosse. Ma Sango non demordeva.

Fino ad arrivare a quel momento….che non sopportando più le cavolate di Inuyasha era esplosa.

-che c’ è Inuyasha non ti fidi di noi? Hai paura che raccontiamo in giro che ti trasformi, che diventi un comune essere umano e quindi debole? Che ce di male essere un essere umano? Mi pare che ti sei innamorato di una così o mi sbaglio? Non è a un essere umano che hai detto Ti amo?...che c’è non hai risposte…sai una cosa sei uno stupido perché non siamo così stupide da dire in giro del tuo segreto…ah un’ altra cosa invece di perdere fiato per un’ ora intera saresti dovuto andare a cercarla! Visto che sei un mezzo demone dovresti sentire il suo profumo meglio di noi…invece no, e poi non ci volevi dire del tuo segreto. Tu sei debole si, ma di intelligenza. E adesso scusate mi è venuto mal di testa, vado in camera…Totosai mi potresti far portare un’ aspirina gentilmente?-concluse Sango.

- certo signorina- rispose Totosai.

-tu non vai da nessuna parte, se non mi dici dov’è Kagome- la minacciò Inuyasha afferrandola per un braccio e tenendola stretta.

-bravo, fammi male, torturami , ma non ti dirò doc’è Kagome quando vorrà, sarà lei a venire da te- disse Sango dura.

L’ aveva offesa, non dicendogli del suo segreto. e adesso era furiosa.

-Inuyasha lasciala immediatamente!- ordinò Miroku tenendo stretta la sua mano.

Inuyasha la lasciò e la guardò andar via con Miroku. Poi si sedette su una sedia e prese la testa tra le mani.

-signorino come sta?- chiese Totosai.

- credevo fosse mia amica- disse Inuyasha senza rispondere alla domanda di Totosai.

-ma lo è signorino. Il fatto è che si è sentita tradita, perché lei non le ha detto del suo segreto. così ha fatto capire che non si fida di lei. E lo stesso discorso vale per la signorina Kagome. E in questo caso la situazione è più grave, perché lei è la sua ragazza. Adesso crederà che tutto quello che le avete detto sia una bugia- spiegò Totosai dando delle pacche paterne sulla spalla di Inuyasha.

-hai ragione…la devo trovare e scusarmi con lei e le dirò tutto!- disse alzandosi.

-anche del matrimonio?- chiese il vecchio.

-sai dove posso trovarla- chiese cambiando discorso. Ma alla risposta alla domanda era no.

- mi ha detto di dirle che non è nella biblioteca- sorrise tristemente Totosai.

-grazie…-

Inuyasha uscì dalla cucina e si diresse verso la biblioteca. Entrando nella sala, completamente buia, ma sentì l’ odore di Kagome e si tranquillizzò. Non avendo problemi con il buio, si diresse infondo alla sala dove, le piccole carbonelle brillavano ancora. La trovò stesa sul divanetto, che dormiva. Le si avvicinò e inginocchiatosi, iniziò ad accarezzarle i capelli. Kagome aprì gli occhi, ma dovette aspettare che gli occhi si abituassero al buio prima di vedere Inuyasha.

-sei Inuyasha?-chiese con la voce impastata dal sonno.

- si…Kagome mi hai fatto preoccupare!- la rimproverò lui.

- non mi pare che tu mi possa rimproverare- lo rimproverò lei mettendosi a sedere.

- senti Kagome, hai ragione… non so perché non ti ho detto della luna nuova…avevo paura-

-il grande Inuyasha, che ha paura di dire che si trasforma in uomo?hahahha raccontala a un’ altra persona….o avevi paura che ti avrei tradito e avrei detto a tutti che ti trasformi, così ti avrebbero attaccato quando eri debole? Se è così voglio tornare a casa e non vederti mai più. Tanto hai avuto ciò che volevi.- gelida.

- no Kagome!e poi in che senso avuto quello che volevo?- chiese lui con un sopracciglio alzato.

- hai fatto sesso con me, ingannandomi dicendo che non ero come le altre!-

-ma tu non sei come le altre, io ti amo davvero Kagome!-

-allora dimmi…hai qualche altro segreto?-ancora gelida.

-vuoi la verità ok! Disse sedendosi a terra…ma promettimi che non ti arrabbi- disse lui.

- parla che già sono nera-

-ok …allora: mi sento con Kikyo- disse tutto di un fiato.

Kagome sembrò non essersi mossa dalla posizione iniziale. E Inuyasha continuò.

-non perché la voglia sentire io, ma perché mio padre mi obbliga- si bloccò di nuovo per vedere la reazione di Kagome. Niente. 

-quando le ragazze ti hanno picchiato? Bhè sapevano che quelle volevano fare qualcosa a te e a Sango, ma non pensavo che sarebbero arrivate a tanto.- ancora nessuna reazione.

-ti tenevo sempre d’ occhio, ma Miroku mi aveva convinto a parlare a quelle ragazze lo stesso giorno. Però…- niente.

-sono geloso di Naraku… ti guarda sempre, troppo per i miei gusti e per questo litigo sempre con quello…e a settembre devo partire 3 mesi niente di più. E con questo ho finito.- la guardò.

- nient’ altro?- chiese lei.

-no…-

- mica mi nascondi che ti dovrai sposare con Kikyo?- chiese lei.

Inuyasha si irrigidì e non rispose.

-allora? Ti devi sposare con quella per davvero! E io che ti volevo mettere alla prova…e meno male che non mi nascondevi più niente!- Inuyasha sentì l’ odore delle lacrime di Kagome.

-no Kagome! No assolutamente …mi hai solo sorpreso. Non credevo che arrivassi a pensare una cosa del genere. È vero mio padre vuole che io la sposi, ma non accadrà! Te lo giuro.- disse prendendole il viso tra le mani.

- e se alla fine la devi sposare? Cosa farai eh? Mi abbandonerai?- chiese piangendo.

-No! Perché io non la sposerò a costo di farmi cacciare di casa! PERCHé TU PER ME SEI IMPORTANTE E NON DEVI PIù PIANGERE PERCHé IO RESTERò CON TE!- le urlo abbracciandola.

Kagome si abbandonò in un pianto a dirotto. Adesso aveva ancora più paura di perderlo.

-io non voglio che tu mi lasci, io ti amo!- disse tra i singhiozzi stringendolo di più la maglia di lui.

-shhh calmati, non succederà… te l’ ho promesso- per la prima volta dopo tanto tempo Inuyasha aveva la voce strozzata, come quando una persona sta per piangere ed aveva gli occhi lucidi.

Era così innamorato da piangere per una ragazza?...Si lo era.

Dopo un po’ di tempo Kagome si addormentò. Ma dai suoi occhi continuarono a scendere le lacrime. Inuyasha la prese in braccio e uscendo incontrò Totosai.

-signorino…come sta?- chiese preoccupato.

-sai le ho detto tutto…anche che sono obbligato a sposarmi con Kikyo- disse tristemente e guardandola.

Totosai rimase a bocca aperta, credeva che non gli e lo avrebbe mai detto.

-Totosai?-

- si signorino?-

-fai portare anche Kagome un’ aspirina, quando si sveglierà avrà mal di testa.-

-si signorino-

 

Inuyasha salì la grande scalinata e andò verso la stanza di Kagome. L’ adagiò delicatamente sul letto e la copri con le coperte.

-Inuyasha- sussurrò lei, tenendo gli occhi chiusi, prima che lui si allontanasse dal letto.

-dimmi piccola-

-rimani con me?-

-arrivo subito amore…devo chiedere scusa a una persona, e torno da te ok?- le chiese dolcemente.

-va bene…ti aspetto-

Inuyasha si diresse in camera di Sango sapendo di trovarci anche Miroku.

-avanti- lo invitò la voce di Sango.

- Sango posso parlarti?- chiese richiudendosi la porta alle spalle. Sango era stesa sul letto con una pezza bagnata in fronte e Miroku che le faceva un po’ di coccole.

-cosa vuoi?- chiese dura.

- chiederti scusa! Avevi ragione su tutto… sono un demente!-

-no non lo sei. Ho detto cose che non penso davvero. Anche se un po’ demente lo sei-

-hehe…ti volevo anche dire che ho parlato con Kagome. È tutto ok adesso. E Miroku…le ho detto anche del matrimonio-disse infine.

- MATRIMONIO? MA ALLORA SEI BASTARDO DAVVERO!- gridò Sango mettendosi a sedere e facendo cadere la pezza che aveva in fronte.

-Sango non ti agitare! Non sai le cose come stanno veramente te le racconto io dopo ok? Ma adesso sdraiati e calmati!-disse facendola sdraiare.

-comunque Kagome come l’ ha presa?- chiese guardandolo.

- come la doveva prendere? ha pianto tutto il tempo che parlavamo, ma mi aspettavo peggio- sospirò - scusate ma adesso torno da lei…a domani- li salutò.

-ciao-

Inuyasha sospirò uscendo dalla porta e tornò da Kagome.

- Kagome sei sveglia?-

- si Yasha!-

Si sdraiò accanto a lei sotto le coperte e l’ abbracciò, dopodiché la baciò dolcemente.

-ti amo- le sussurrò.

Lei sorrise e Inuyasha ne fu felice.

-anche io Yasha – rispose, cadendo poi nelle braccia di Morfeo.

 

Fineeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeee!

Che ve ne pare? Forse peggiore del precedente e forse sarà migliore del successivo…hahahha può darsi! Ma mi piacerebbe sapere cosa ne pensiate :D!

 

Angoletto dei ringraziamenti:

ryanforever: sono super felice che ti sia piaciuto il capitolo! E la cosa che mi rende ancora più felice e che la mia storia e ti piaccia davvero. Un kizzulo enorme!!!!!!!!!!!

 

Jessy101: grazieeeeeeeee! E comunque non è vero tu sei davvero brava a scrive ho letto la tua short ti amo ti odio…e mi piace un casinissimoooooooo!ah ed ho aggiornato prima che potevo. Un kizzulo forte anche a te.

 

E ringrazio anche chi legge soltanto…grazieeeeeeeeeeee!

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Capitolo 17
*** Non voglio pensare ad altro! ***


17b

(17)Non voglio pensare ad altro!

 

Piangeva anche nel sonno e per chi? Per lui!

Erano ormai le quattro di notte e lui non riusciva a dormire. Continuava ad accarezzarla, ad asciugarle quelle lacrime che non accennavano a smettere di scendere su quel viso.

Si alzò dal letto, dirigendosi verso la finestra. Il cielo era coperto di nuvole, la luna non era visibile e la neve continuava a scendere delicata, leggiadra. Mancava poco al novilunio e solo adesso si rendeva conto che, se non l’ avessero scoperto, si sarebbe dovuto nascondere.

Fece un profondo respiro quando si girò e la guardò. L’ odore delle lacrime riempiva la camera. Si era ripromesso di non farla mai più piangere. Si era ripromesso, alla fine del saggio, di parlare a suo padre. Si era ripromesso di non essere più l’ Inuyasha di prima, ma come prima…faceva piangere e arrabbiare sempre qualcuno. Promesse non mantenute.

La rabbia era grande e forte, ma non verso qualcuno, ma verso se stesso. Si odiava.

Si  avvicinò al letto e baciò la fronte di Kagome dolcemente, poi uscì senza fare rumore. Si diresse

Nell’ ufficio del padre, aprì un cassetto e prese una chiave. Uscì dalla stanza per dirigersi nella stanza accanto. Quella chiusa a chiave. Quella che non aveva mostrato ai suoi amici. L’ apri e apparve una bellissima camera da letto. Era color panna, i mobili erano antichi. Le pareti erano ricoperti di quadri di una bellissima donna. Izaoy. La madre di Inuyasha. Sulla parete destra c’ era una culla di legno. Inuyasha la raggiunse e poggiò le mani sopra, sorridendo. Sua madre non volle toglierla, perché diceva che quella culla era un ricordo e che sarebbe stata del figlio di Inuyasha.

E che quel figlio sarebbe stato il frutto del vero amore. Come quello tra lei e suo padre. Ma se lui continuava di quel passo, il suo vero amore lo avrebbe perso.

Fece un giro in tutta la stanza, sfiorando i quadri e sorridendo ogni qual volta che toccava qualcosa che gli ricordava lui piccolo.

Poi dando un’ ultima occhiata alla stanza chiuse la camera, posò la chiave e tornò da Kagome.

Dormiva ancora, ma il suo respiro era più controllato e quindi si era calmata. Si sedette sulla sedia accanto alla scrivania, senza distogliere lo sguardo da lei. Giurò su se stesso che avrebbe parlato al padre, e questa volta l’ avrebbe fatto davvero.

 

Aprì leggermente gli occhi e alzandosi lentamente si mise a sedere sul letto. Ma delle fitte alle tempie, la costrinse a tenersi la testa tra le mani.

-come ti senti?- chiese una voce calda e affettuosa.

-una schifezza…mi fa male la testa- confesso lei.

- sul comodino c’ è un’ aspirina prendila.-

-si grazie…ma che ora è?-

- le sette…prendi l’ aspirina e torna a dormire, così ti rilassi e il mal di testa passerà più velocemente-

- Inuyasha, ho pianto anche mentre dormivo vero?- chiese lei nascondendo gli occhi sotto la frangia e stringendo il bicchiere che aveva preso dal comodino.

-si!- rispose lui avvicinandosi a lei.

- che stupida- sussurrò lei con un sorriso tra il triste e l’ arrabbiato.

- non sei stupida piccola e non lo dire mai più!- disse abbracciandola.

-e perché? Scusa sono solo una bambina che frigna sempre…anche se questa volta un motivo c’ era.-

-si è vero frigni sempre, ma a causa mia. Adesso prendi l’ aspirina, io ti vado a prendere la colazione- disse lui alzandosi e dirigendosi alla porta.

- Inuyasha?-

-si?-

-mi ami?- chiese lei arrossendo per la stupida domanda.

Lui la guardò e sorrise.

- più della mia stessa vita…piccola- e poi uscì.

Tornò dieci minuti più tardi e trovò Kagome seduta al centro del letto con le gambe incrociate.

-eccomi- esordì entrando.

- oh bene …ho una gran fame-

-allora mangia tutto…tra poco arrivano anche Miroku e Sango - la informò poggiando il vassoio sul letto e sedendosi accanto a lei.

-oh bene. Senti Inuyasha, queste sono le nostre vacanze di Natale giusto?-

-giusto - confermò lui.

-bene…allora nei restanti giorni non voglio parlare ne di Kikyo, ne del matrimonio o di altro. Voglio trascorrere più tempo possibile con te- spiegò lei.

Inuyasha la guardava, aspettando che continuasse.

-quindi finché siamo in questa casa, non sfioreremo l’ argomento ok?-

-perfetto -

-e poi mi hai promesso che quando tornerai a casa risolverai la situazione…o almeno cercherai giusto?- chiese lei guardandolo negli occhi.

-si…te l’ ho promesso no?- disse baciandole la fronte.

- si - sorrise lei.

- ma adesso mangia.-

- un’ultima cosa e poi basta-

-dimmi -

- adesso il nostro rapporto cambierà?-

- No! Saremo sempre gli stessi…io ti amo come ti amavo ieri e l’altro giorno…anzi ti amo ancora di più. Pensa non mi sarei mai aspettato una reazione così da te. Cioè  credevo che mi avresti picchiato o ucciso.- disse lui.

- si, avrei voluto picchiarti…ma sei fortunato, perché ti amo troppo e preferivo cercare una soluzione. E se nel caso non ci fosse stata… allora ti avrei pestato.- disse lei con un sorrisetto.

-ma adesso basta parla…adesso si mangia!- esclamò addentando una brioche.

 

-ehi come sta la mia migliore amica?- esclamò Sango entrando nella camera.

- buon giorno Sango… mai lamentarsi- disse lei.

Sango la guardò. Aveva gli occhi rossi, segno che aveva pianto molto.

-hai ancora i mal di testa?- chiese sedendosi accanto a lei e afferrando un biscotto dal vassoio.

- ehi! Quello è mio! Comunque si, ma sono più leggeri-

- capisco - sorrise.

- Sango, Miroku dov’è?- chiese Inuyasha.

-oh è andato un attimo in camera sua. Ha detto che doveva fare chiamata.-

-capito…vado a farmi una doccia…ci vediamo dopo…un bacio piccola - Inuyasha le diede un bacio veloce e poi uscì.

Le ragazze lo guardarono uscire e poi iniziarono a parlare.

-senti Kagome ma l’ altra sera tu e Inuyasha cosa avete fatto?-chiese con un sorriso di chi già sa tutto, ma vuole la conferma.

Kagome in risposta diventò un peperone e inizio a balbettare.

- chi? Noi? N-niente abbiamo dormito insieme e basta- disse guardando nel lato opposto.

-solo dormito? Guarda che io e Miroku vi abbiamo sentito.- insistette Sango.

-no, aspetta un attimo! Tu e Miroku avete dormito insieme? E come si è comportato?- domandò Kagome voltando la situazione.

-si…a differenza di quello che mi aspettavo è stato dolcissimo e…e aspetta un secondo. Ma non stavamo parlando di te? Non fare la furba e rispondi alla mia domanda. Dai, non dirò niente a nessuno fidati.-

Kagome sbuffo, perché credeva di averla vinta, ma si era sbagliata.

-e-ecco- n-noi…si…vedi…noi…come dirlo…bhè…cosa poteva succedere? ...uff e va bene lo abbiamo fatto!- esclamò diventando di una tonalità così rossa da far invidia a una rosa.

-ahhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhh…lo sapevo…lo sapevo!!!! Sei grande Kagome - urlò Sango saltando sul letto, mentre Kagome cercava di farla ragionare e fermare.

-se lo sapevi che me lo hai chiesto a fare?- domandò accigliata.

- bhè lo volevo sentire dire da te e comunque come è stato?-chiese curiosa l’amica.

- non era la mia prima volta, ma e come se lo fosse stato. Era come volare, toccare il cielo con le dita, come correre in prati verdi con il vento che ti scompiglia i capelli. Come una carezza, come tuffarsi da una cascata. Vedi con il mio ex l’ ho fatto si e no 3 volte, ma questa volta io mi sono sentita amata. Questa volta ho amato davvero. Mi capisci?-chiese con occhi sognanti.

-si ti capisco Kagome, però…- Sango cercò di continuare ma fu interrotta da Kagome.

- so cosa mi vuoi dire Sango, ma ho promesso di non parlarne finché non torniamo a casa…adesso voglio solo passare queste vacanze in pace- sorrise lei.

- come vuoi Kagome…l’ importante e che tu sia serena- sorrise a sua volta Sango.

-lo sarò. Bene mi vado a fare anche io una doccia e poi scendiamo ok? -

-perfetto…ti aspetto qui-

-faccio presto-

 

- Miroku posso?-

-si entra Inuyasha…si, ecco grazie mille per la sua disponibilità a presto- concluse Miroku chiudendo la chiamata.

-con chi parlavi?-

-mi hanno chiamato dalla palestra francese, per avere la conferma e io ho chiesto un favore-

-del genere?-

- del genere di spostarmi alla tua palestra…appena sarà conclusa- disse sorridendo.

-wow…grazie amico…o meglio… grazie primo studente! Hahahah- rise di gusto Inuyasha.

- -.-‘ divertente sai? Senti Kagome come sta?-

-ha pianto tutta la notte. Stamattina mi ha detto che non vuole tornare sull’argomento finché siamo qui- spiegò.

- e tu come stai?-

- come un cane bastonato-

- hahahahaha detto da te hahahah fai morire dalle risate hahahhahah- rise Miroku.

-non c’è niente da ridere-

-si scusa hai ragione…è una cosa seria…ma come ti è venuto in mente di dire cane bastonato? Hahahahahahhahahahahha- ricominciò a ridere Miroku.

- MIROKU TI SBRANOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOO!-urlò Inuyasha.

-nononono! Stai calmo ci sono. Scusami. Dai voglio andare a vedere Kagome come sta- disse improvvisamente serio bloccando il pugno dell’amico.

-uffa tu sei pazzo, ma ok andiamo-

-un cane bastonato phaha- disse sotto voce e soffocando la risata con una mano avanti alla bocca, Miroku.

- guarda che ti ho sentito- lo guardò truce Inuyasha.

 

- Sango credi che debba ingrassare un po’?- chiese Kagome uscendo dal bagno indossando solo un asciugamano che la copriva.

Proprio in quel momento entrarono i ragazzi senza bussare. E come potete immaginare Miroku aveva coperto il pavimento con la sua bava.

- e voi che ci fate qui? Non si usa più bussare?- chiese Kagome guardandoli con sguardo interrogativo.

- MIROKU ESCI FUORI DI QUI IMMEDIATAMENTE!- urlarono contemporaneamente Inuyasha e Sango.

-però Kagome pure tu, potresti metterti qualcosa di più decente- la rimproverò Inuyasha.

-come scusa?- chiese lei con un sopracciglio alzato.

-si hai capito. Non fare la stupida e vatti a vestire- continuò lui.

-come scusa?-

-come sei ancora qui? Forza muoviti-

-brutto deficiente! Come faccio a mettermi qualcosa di decente se non raggiungo l’armadio. E poi come dovrei vestirmi se sono appena uscita dalla doccia. E un’ultima cosa siete voi che siete entrati senza bussare!!!- urlò Kagome a Inuyasha, che dallo spavento si era fatto piccolo piccolo.

-e adesso vai fuori- concluse indicando la porta con un gesto rigido della mano.

 

Dopo una ventina di minuti Sango e Kagome raggiunsero i ragazzi nel salone.

-eccovi finalmente- si lamentò Inuyasha.

Ma ricevette un’occhiataccia da Kagome che lo fece zittire.

-Miroku…tesoro che hai?- chiese Sango guardandolo.

Era imbambolato, guardava il caminetto acceso. In realtà l’immagine innanzi ai suoi occhi era di Sango che indossava l’asciugamano ( come Kagome precedentemente) e che appena lo vide si gettava tra le sue braccia e lo baciava con passione.

-oddio sta male- piagnucolò Sango vedendo la sua reazione. Cioè la bava da bocca (che per l’ altro era normale nel suo caso).

- naaaaaa! Starà sognando ad occhi aperti…hahah- rise Inuyasha.

-si …ma la domanda è: chi?- disse Sango pensierosa.

- Sango sei bellissima- disse improvvisamente Miroku.

-ecco svelato il mistero- sogghignò Inuyasha

-MIROKU SVEGLIATI SUBITO! Tu hai qualche problema alla testaaaa!- urlò Sango dandogli una botta in testa.

-oh Sango perché sei vestita…noi non stavamo facendo…- disse.

- depravatoooooooooooooooooo!- urlò Sango, rossa acceso in volto.

-ma Sango!- e come sempre cercava di far pace.

Mentre loro facevano pace ( o meglio dire Miroku cercava, come sempre, di farsi perdonare), Inuyasha e Kagome se la ridevano.

-Kagome?- la chiamò poi Inuyasha.

-si?-

- vieni qui!- disse indicandole il posto affianco a lui.

Kagome lo guardò e sedendosi accanto a lui, si sistemò sul suo petto mentre lui l’ abbracciava.

-scusa per prima-

- non ti preoccupare Yasha- sorrise sentendo i battiti di Inuyasha aumentare.

Era sempre così il suo cuore accelerava ogni qual volta lei lo chiamava a quel modo. Eppure era strano…tutti i suoi amici lo chiamavano così.

-Yasha- sorrise di più nel sentire ancora il suo battito accelerare –ti posso fare due domande?-

-dimmi pure, piccola-

- perché il tuo cuore accelera ogni volta che ti chiamo Yasha? Ecco senti?-

-hehe si lo sento…non lo so piccola. Forse perché tu lo pronunci in modo diverso dagli altri. In modo più dolce.- spiegò lui baciandole la punta del naso.

- e seconda domanda. Quando diventerai…ecco si…umano?- chiese.

- tra 2 giorni-

-così ti vedrò in sembianze umane, ma per me sei più bello così- sorrise lei.

-oh grazie-

 

 

Tokyo ore 11:02.

 

- Naraku, allora è tutto stabilito!-

-non ti preoccupare Tomoko. Il piano andrà alla perfezione-

-io non capisco cos’ha quella Kagome più di me?- domandò irritata.

-oh molte cose Tomoko, molte.- ghignò maligno.

-che simpatico. Allora ripetimi il piano-

-lo abbiamo ripetuto tre volte. Bastano-

-no! Se voliamo essere perfetti-

-senti mi sono rotto. Ciao-

-Naraku aspetta.-

Tututututut…

-spero per lui che il piano andrà alla perfezione altrimenti…-

 

- echiu- starnutì Kagome.

-raffreddore?- domandò Sango che aveva fatto finalmente pace con Miroku.( in realtà è il contrario XD)

-no, mi sa che qualcuno sta parlando di me- disse lei.

-allora… stavo pensando se domani il tempo ce lo permetterà andremo a sciare…- disse Inuyasha.

-altrimenti?- chiese Sango.

-andremo a ballare un po’…dobbiamo finire di preparare la vostra coreografia- concluse.

-a ballare e dove? Sul lago ghiacciato?- chiese Sango.

- no stellina. Inuyasha ha anche una palestra qui.-

- no! Davvero? E quando me lo dici? Ci andiamo adesso?- pregò Sango.

-si Sango ha ragione. E poi qui non abbiamo niente da fare- pregò Kagome facendo gli occhi da cerbiatto.

I ragazzi si guardarono e sorridendo dissero alle ragazze di prepararsi.

Quando si trovarono nella “palestra” Sango e Kagome rimasero a bocca aperta.

Era identica e precisa della palestra di Tokyo.

-bene iniziamo?-

Le ragazze annuirono e iniziarono con la parte iniziale.

Ballarono per ore e non pranzarono. E quando tornarono alla villa erano stanchi. L’aria di montagna stancava facilmente.

Il giorno dopo andarono a sciare. I ragazzi si sbellicavano dalle risate vedendo le ragazze così impacciate. E la cosa che fece più ridere e quando Sango cadde nella neve e Kagome che non se ne era accorta gli era caduta sopra.

La sera, dopo aver mangiato passarono il tempo, come facevano tutte le sere, con Totosai che, abile narratore, raccontava bellissime storie su personaggi fantastici come fate, elfi, draghi ecc.

Il giorno seguente invece andarono a ballare visto che nevicava molto.

Quei due giorni passarono in fretta e le ragazze non vedevano l’ ora di vedere Inuyasha in sembianze umane. Per tutta la giornata non fecero altro che chiedere a lui, Miroku e Totosai di descriverlo nei minimi particolari. Ma come sempre tagliavano il discorso dicendo – lo vedrete stasera-.

 

In camera di Sango.

Lei era sdraiata sul letto a leggere una rivista di moda e ascoltando un po’ di musica con il suo ipod.

Aveva l’ audio al massimo e così non sentì che qualcuno stava bussando.

Miroku che non ricevendo risposta, entrò e vedendola con le cuffiette capì che non l’ aveva sentito.

Le si avvicinò silenziosamente e visto che Sango, avendo le spalle rivolte verso la porta, non lo vide.

Arrivato di fianco al letto, le baciò la schiena scoperta dalla maglietta. Lei sussultò e quando, girandosi, vide che era Miroku si tolse le cuffiette e l’ abbracciò.

-ciao- lo salutò lei.

-ciao stellina- ricambiò lui.

-ebbene?che ci fai qui?- chiese lei accarezzandogli i capelli.

-bhè Inuyasha è in camera sua con Kagome e chi sa cosa staranno facendo…- ammiccò lui-…e io volevo stare un po’ con te?- disse sorridendo.

- e hai fatto bene. Stavo appunto pensando te-

-a davvero?-

-si-

Miroku la baciò con passione e la fece stendere di nuovo, approfondendo così il bacio.

Lui si stese sopra di lei continuando a baciarla e iniziando ad accarezzarle la gamba fasciata dal jeans.

-Sango?- la chiamò staccandosi e alzandosi sui gomiti per guardarla.

- dimmi-

- sei bellissima- Sango, che si aspettava una domanda, arrossì.

-grazie-

-non ti avrei mai sognato accanto a me. Cioè ... Ti amo e voglio che tu stia per sempre con me-

- stai scherzando o..?-

- no! Non scherzo-

-comunque la risposta è assolutamente si. Ma devi cambiare atteggiamento, lo ammetto sono gelosa e quando tu guardi o TOCCHI un’ altra, io mi sento esclusa e penso che tu non mi ami davvero- disse guardando da un’ altra parte.

-non lo pensare mai più- la rimproverò -…io penso solo a te. Ma hai ragione cambierò atteggiamento-

-Miroku? Hai anche tu dei segreti con me?-

- di che parli?-

- cioè si come Inuyasha con Kagome-

-perché me lo chiedi?-

-no così-

- non ti fidi di me Sango?- chiese lui con cipiglio severo.

-no! Non stò dicendo questo…chiedevo e basta. Ma scusami se ti ho offeso non volevo.- si scusò lei un po’ preoccupata.

Miroku la guardò… come poteva arrabbiarsi con lei?

- no non ti preoccupare…e non ho segreti. Fortunatamente io non devo sposare nessuno-

-meno male- soffiò lei.

Lui la guardo e la baciò di sorpresa. Lei si irrigidì ma poi si abbandonò in quel bacio.

Miroku infilò una mano sotto la maglia di Sango ma lei lo bloccò.

- n-no! Aspetta Miroku. Io non me la sento. Non ti offendere lo voglio fare certo, e con te sicuro. Ma non mi sento pronta scusami.- disse imbarazzata.

Lui sorrise vedendola arrossire. E le accarezzo il volto dolcemente.

-significa che ti aspetterò, anche per anni-

-grazie per aver capito-

- di nulla stellina- ritornò a baciarla, ma questa volta si limitò solo a quello.

 

Dopo poco scesero giù e raggiunsero Kagome e Yasha. Mancava poco al tramonto.

-allora Yasha, tra quanto tempo ti trasformi?- chiese Sango impaziente.

- se aspetti, che il sole cali, lo vedrai- le rispose sbuffando.

- uffa ancora così tanto?-

-Sango mancano meno di cinque minuti- esclamò Kagome che era alla finestra, mentre gli altri si erano seduti sulle poltrone del salone.

-ci siamo- disse Miroku,dopo cinque minuti, indicando Inuyasha, il quale sentendosi osservato arrossì.

I suoi capelli argentati divennero neri come pece. I suoi occhi color del sole lasciarono il posto a due pozze scure, le sue orecchie canine erano scomparse. E i suoi artigli si erano tramutate in unghia normali. E tutto in meno di un minuto.

-bhè tutta qui la trasformazione?- chiese Sango.

- cosa ti aspettavi?- chiese lui girando il volto mezzo offeso.

- però devo dire che…sei molto carino così- disse sincera.

-Sango ma cosa dici?- chiese Miroku.

- ma non quanto te amore- fece subito lei per non litigare.

-hei Kagome ci sei?- chiese Miroku.

Sango e Inuyasha la guardarono era come caduta in trans. Aveva il suo sguardo puntato su Inuyasha e non accennava a distoglierlo.

-Kagome tutto bene?- la chiamò Inuyasha.

-si tutto bene. E che sei identico a lei.- disse guardandolo.

-a lei chi? Kagome ma cosa blateri?- chiese Sango raggiungendola e scrollandola un po’.

-a sua madre…la donna nel ritratto di sopra, nell’ ufficio del padre.- disse lei.

- si in effetti le assomigli molto sai?-

-già- fece lui.

-oh signorino noto che si è già trasformato…bene. Comunque sono venuto ad avvertire che la cena è servita- informò Totosai.

- perfetto andiamo- disse Miroku alzandosi.

-ho un po’ di fame- esordì Sango dirigendosi, con Miroku nella sala da pranzo.

- andiamo Kagome?-

-si- ma non si mosse dalla sua posizione continuando a guardare Inuyasha, che ormai si era stufato del suo comportamento.

- senti se hai fame raggiungici. Guarda in questo momento non ti capisco, ecco perché non volevo dirti della trasformazione. Stai lì a fissarmi come un estraneo. Io non ho più fame ci vediamo domani mattina. Ah e ricorda che domani è l’ ultimo del mese- disse uscendo arrabbiato.

Kagome lo guardò uscire. Aveva ragione lui. Si alzò e si diresse in sala da pranzo dove tutti gli chiesero dove fosse Inuyasha e perché lei aveva mangiato così poco.

Dopo la cena furono serviti i dolci e a Kagome venne la brillante idea di portarne qualcuno a Inuyasha.

Mise su un vassoio i dolci e congedandosi andò nella sua camera. Bussò, ma non ricevette nessuna risposta. Aprì la porta, ma lui non c’ era.

-Inuyasha! dove sei?- lo chiamò poggiando il vassoio sulla scrivania.

-che c’è sei venuta a guardarmi ancora in quel modo odioso?- chiese lui entrando nella sua stanza.

- dov’ eri?- chiese lei girandosi.

- cosa importa. Non hai risposto alla mia domanda- le ricordò.

- no, ero venuta a chiederti scusa e a portarti qualcosa da mangiare- disse lei inviperita.

- grazie, ma non ho fame- rispose raggiungendo il letto.

-allora lo riporto giù- disse prendendo il vassoio.

- no aspetta…non voglio litigare ancora.-

- neanche io, ma tu mi hai aggredito e io che mi volevo far perdonare- si girò verso di lui.

- scusa hai ragione- disse raggiungendola.

- no tu mi devi scusare, ti guardavo in quel modo perché non sono abituata a vederti così-

- capisco.- disse accarezzandola – il lato positivo e che, adesso, non ho paura di graffiarti quando ti accarezzo- sorrise.

- io non ho mai paura- rispose lei abbracciandolo.

- e sentiamo come ti volevi far perdonare?- chiese lui con un sorrisetto furbo.

- secondo te?- ammiccò lei.

Lui sorrise e la prese in braccio, per poi adagiarla sul letto e baciarla con passione.

 

La mattina dopo quando Kagome si svegliò, trovandosi piacevolmente stretta tra le forti braccia di Inuyasha, tornato di nuovo mezzo demone.

- buon giorno- la salutò lui che era già sveglio.

-buon giorno- ricambiò il saluto girandosi verso di lui. – ma come…ti sei già trasformato? E io che ti volevo vedere- mise il broncio lei.

-non ti sei persa niente- sorrise lui.

- oh oggi è l’ ultimo giorno dell’ anno!- esclamò lei.

-si… e allora?-

- allora alzati pelandrone che dobbiamo decorare la casa!- disse lei cercando di alzarsi, ma venne bloccata da Inuyasha, che la fece stendere nuovamente.

- ci pensano i camerieri.- disse lui baciandola.

-mmm…ma…mi piace…decorare…anche…se è…già…e smettila hahah…comunque se è già decorata  abbastanza, ma fuori no…quindi- cercò di dire ogni qual volta che Yasha si staccava per poi ribaciarla.

-la casa va bene così- disse lui tornando a baciarla e posizionandosi su di lei.

- e va bene…- si arrese lei sorridendo e abbandonandosi alle carezze del suo ragazzo.

 

La giornata la passarono a leggere libri dalla biblioteca. Nella casa c’ era un gran movimento. I camerieri preparavano la tavola per la cena. Totosai, coordinava tutte le “operazioni”, i cuoi erano impegnati con i dolci e la cena. I ragazzi inoltre chiamarono anche le loro famiglie per augurare una buona serata e per informarli che si sarebbero sentiti dopo la mezza notte per gli auguri.

Mancavano quattro ore, e i ragazzi si trovavano d’avanti alla scala aspettando le ragazze, le quali non si fecero attendere oltre.

Miroku e Inuyasha erano stupiti e felici. Le ragazze erano bellissime.

Sango indossava un vestitino rosso con maniche lunghe, ma le spalle erano lasciate scoperte. D’avanti una scollatura, per niente volgare. E la gonna arrivava fin sopra al ginocchia,stretta. E al piede portava dei decolté di un rosso più scuro. Sul viso un trucco leggero e i capelli erano legati in un elegante chignon  basso e dei boccoli che scendevano morbidi sul collo.

Kagome indossava anche lei un vestitino ma blu notte. Lungo, anche questo, fin sopra il ginocchio, ma a differenza di quello di Sango, aveva la gonna più larga ed era di velluto. Intorno alla vita c’ era una fascia argentata, che dietro era legato a forma di fiocco. Non aveva maniche e il bustino di velluto, anch’esso, aveva dei ricami in argento. Ai piedi invece indossava dei sandali col tacco color argento. Un filo di trucco e,  i capelli erano ricci e lasciati sciolti ma sul lato destro della testa, aveva un fermaglio a forma di farfalla argentata.

I ragazzi non erano da meno. Entrambi indossavano uno smoking nero con camicia bianca sotto.

Inuyasha l’ aveva un po’ sbottonata, mentre Miroku era perfetto.

Quando le ragazze li raggiunsero sorrise e baciandole dolcemente si avviarono verso la sala da pranzo.

-oh! Siete splendide!- esclamò Totosai guardandole.

-grazie- sorrisero le due ragazze.

-bene la cena sarà servita presto- li informò.

- Totosai tienici informati dell’ orario e vorrei che prima di mezza notte tutti voi siate qui con noi. Quindi fai portare altri bicchieri- disse Kagome.

-se il signorino non ha niente in contrario…- esordì Totosai guardandolo.

- come dire Totosai…ogni desiderio della mia dolce ragazza Kagome è un ordine. E poi non mi dispiace di certo- sorrise.

- grazie mille…vado a informare i camerieri- disse con un sorriso Totosai.

 

Fineeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeee! Per il momento finisce qui hihihih… piaciuto? Spero di si.

Una piccola anticipazione del prossimo: il nuovo anno, il ritorno a casa e guai seri!

 

Angoletto dei ringraziamenti.

Ringrazio come sempre tutti quelli che leggono e:

 

ryanforever: ecco aggiornato…piaciuto? Bhe è vero è sempre il solito Inuyasha. ma questa volta si è dimostrato più dolce vero? Un kizzulo forte forte. Grazie.

 

E a

 

Jessy101:  ahhahahahahahah anche a me fa innervosire Kikyo…credo che la maggior parte di chi segue Inuyasha la odi…e già! Comunque grazieeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeee per i complimenti. Un kizzulo forte anche a te. Ciao!

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Capitolo 18
*** Ritorno a casa ***


18

18)Ritorno a casa!

 

Quando Totosai uscì Miroku e Inuyasha tornarono ad osservare le loro ragazze.

-siete splendide- disse Miroku.

- grazie mille- dissero entrambe sorridendo.

-avete visto? Stasera il cielo è limpido si vedono perfettamente le stelle e un po’ di luna- esclamò Kagome raggiungendo la finestra.

-bello vero?- chiese Inuyasha.

- si-

- dai andiamoci a sedere stanno arrivando i camerieri- disse prendendola per un fianco e portandola verso la sedia e facendola accomodare.

Mangiarono e risero per tutta la sera, prendendosi in giro a vicenda.

Il tempo passò velocemente e i camerieri portarono lo champagne e i bicchieri, e li riempirono.

-signorino mancano dieci minuti- Totosai sorrise.

- ahhhhh mancano già dieci minuti che belloooooooo!- esclamarono Sango e Kagome  abbracciandosi e ridendo.

-siete due bambine lo sapete?- chiese Inuyasha sghignazzando.

Kagome si stacco da Sango e si avvicinò con passo calmo a Inuyasha. Sorrise maliziosa e poi sussurro qualcosa che fece sorridere contento Inuyasha. Poi con un gesto fulmineo l’ abbracciò e la baciò.

-heheh adesso dici ancora che sono una bambina?-rise di gusto.

-no…ma preferivo quando eri timida, anche se così non mi lamento- disse prima di tornare a  baciarla.

- un minuto signori- informò Totosai.

Adesso la sala era piena di camerieri, cuochi e di lavapiattii che avevano preso ognuno un bicchiere e chiacchieravano allegramente aspettando l’ ora x.

-20 secondi- controllò Totosai. -bene adesso 10 secondi-

A quel punto tutti iniziarono il conto a rovescio. Miroku stringeva Sango e Inuyasha stringeva Kagome. Avevano tutti i bicchieri alzati e sorridevano.

-5-

-4-

-3-

-2-

-1-

- FELICE ANNO NUOVOOOOOOOOOOO!- si augurarono tutti i presenti facendo tintinnare i bicchieri e infine bere il contenuto.

-auguri piccola- sorrise Inuyasha dopo aver sorseggiato il liquido frizzantino.

-auguri Yasha- ricambiò lei, poi lo baciò.

Dopo di che, andarono ad abbracciare gli amici.

-i vostri cappotti signori- disse una cameriera gentile sorridendo.

- grazie mille. Ma a cosa servono?- chiese Kagome prendendo i suoi.

-oh lo scoprirete presto. Il signor Totosai vi sta aspettando, già, sulla terrazza che da sul giardino principale- informò lei. E solo dopo averla sentita Kagome si accorse che aveva un accento francese.

- grazie Chanel- Inuyasha le sorrise.

-di nulla signorino- e si congedò.

-Yasha ma dove andiamo?- chiese Sango.

- stellina e una sorpresa da parte mia e di Inuyasha- disse spingendola verso le scale, Miroku.

-si e ci dobbiamo muovere- disse Inuyasha, facendo quel solito sorrisetto che faceva sciogliere tutte le ragazze.

Salirono le scale e uscirono sul terrazzo alle spalle della scala. L’aria era fredda, infatti le ragazze si strinsero di più nei loro giubbotti.

Di giorno si, faceva freddo, ma di notte era peggio.

-siamo pronti Totosai- lo informò Miroku.

- bene…- disse prendendo un telefonino e componendo un numero. – adesso- disse semplicemente.

Sango si accorse che sotto di loro c’ erano tutti i camerieri che aspettavano impazienti. Ma non riusciva a capire cosa. Poi il cielo si illuminò di mille colori. Le cime innevate delle montagne diventavano blu,rosse, rosa,verdi,gialle…creando un bellissimo spettacolo e il rombo dei fuochi risuonava in tutta la valle.

-M-ma Yasha io credevo che non si potessero sparare perché c’ era il rischio di frana- disse a bocca aperta Kagome, meravigliata da quello spettacolo tra le montagne.

-si è vero c’ era il rischio. Ma abbiamo chiesto a degli esperti di controllare e hanno detto che non c’ era nessun pericolo- sorrise stringendola da dietro.

-assurdo- sussurrò.

-come? non ti piace?- chiese lui.

- no, cioè si che mi piace. Ma è assurda la situazione. Cioè dopo quella bufera credevo che lo spessore della neve fosse aumentato.- disse guardandosi affianco e vedendo Sango e Miroku che si baciavano.

-e invece no- rispose lui.

Ci fu un ultimo e bellissimo fuoco che, dopo essere scoppiato si aprì a fontana, illuminò l’ intera vallata con il suo colore giallo.

-piaciuti?- chiese Miroku a Kagome.

- spettacolare- disse lei.

- grazie mille Totosai.- lo ringraziò il ragazzo dagli occhi color del mare.

- di nulla signorino Miroku…scusate vado dagli altri a finire di festeggiare…credo che adesso vogliate un po’ di privacy, vi auguro di nuovo un felice anno!- sorrise e se ne andò.

-perspicace- disse Miroku ridendo.

Risero tutti, poi Sango timidamente disse a Miroku qualcosa.

-ok ragazzi scusateci ma noi abbiamo da fare- disse facendo arrossire di più Sango che divenne piccola  piccola dalla vergogna. E senza aspettare la prese per mano e si avviarono in camera di Sango.

Kagome rise sotto i baffi e Inuyasha la guardò.

-entriamo anche noi?- chiese dolcemente.

Kagome lo guardò, perdendosi in quegli occhi così caldi e così tristi.

-che c’è?- le chiese lui notando che lo guardava in modo strano.

-niente-

-allora perché mi guardi così?-

- Ti Amo- disse senza rispondere alla domanda.

Lui continuò a guardarla intensamente senza sorridere, accarezzandole soltanto una guancia rossa per il freddo. Poi fece scivolare la mano dietro alla nuca di Kagome e la tirò verso di lui. Ma prima di baciarla, la guardò negli occhi e notò quel luccichio che l’ aveva fatto innamorare.

-sei la mia vita- le sussurrò sfiorando le sue labbra per poi baciarla e stringerla a se come non aveva mai fatto prima.

Come per proteggerla dal freddo,dalla neve, dal cielo, dalle stelle, dalla luna e forse anche da lui stesso.

Si staccarono a fatica. Poi lui tornò a guardarla, ad accarezzarle le guance. Lei gli sorrise e tremò un pochino.

-stai congelando- disse continuando ad accarezzarla.

-non tremavo per il freddo, mi hai fatto il solletico quando hai sfiorato l’ orecchio- sorrise mentre lui le baciava il collo.

-sarà…ma non credi che è meglio entrare?- chiese maliziosamente.

-hahahah va bene- Kagome rise e prese il suo ragazzo per mano e lo trascino nella sua camera.

 

Stranamente la mattina successiva c’ era il sole. Nella stanza color pesca due ragazzi, coperti soltanto dalla coperta, erano stretti in un abbraccio.

-mmm- mugugnò la ragazza.

- buon giorno pigrona- la salutò il ragazzo dagli occhi color oceano.

-ciao…ma che ora è?- chiese lei senza aprire gli occhi.

- le dieci- la informò.

- come le dieci? Cavolo!-

-forse abbiamo un po’ esagerato ieri notte- sghignazzò lui.

Solo sentir pronunciare la notte precedente Sango arrossì e spalancò gli occhi.

-f-forse- disse girandosi e dando le spalle a Miroku.

- Sango cos’ hai?-

- niente-

- sei imbarazzata, vero? Ma non lo dovresti essere ormai il grosso è passato- disse prendendola in giro. Le piaceva quando arrossiva.

-s-smettila così mi metti a disagio- disse lei guardandolo con la coda dell’ occhio.

Miroku sorrise e si alzò sui gomiti per guardarla meglio. Lei si stese e lo guardò negli occhi.

-come ti senti?- le chiese poi dolcemente, Miroku.

- u-un po’ indolenzita ma felice-

Miroku sorrise di nuovo e poi la baciò.

-dopo fatti un bel bagno caldo passerà velocemente.-

- seguirò il tuo consiglio- disse lei baciandolo.

 

-chi sa quei due che stanno facendo?- chiese Inuyasha a Kagome.

- dai lasciali stare…e poi sai bene che hanno fatto e può darsi…- rimase in sospeso Kagome.

- dici?-

- probabile- rise lei.

-peccato che c’ è la neve altrimenti li avrei fatti sellare e saremo andati a fare un giro- disse Inuyasha accarezzando un cavallo.

Inuyasha e Kagome erano andati alle stalle dei cavalli per passare il tempo.

-Yasha andiamo da Ice?- chiese lei già fuori dalla stalla.

-ok…hai paura ?-

-un po’-

- su, vieni entra- disse Inuyasha aprendo la porta.

Entrarono e videro il falco appollaiato nel suo nido sopra all’albero artificiale.

-ogni volta rimango a bocca aperta…è bellissimo- disse lei.

Inuyasha fischiò e in un minuto il falco fu sul braccio di Inuyasha. Kagome arretrò aveva un po’ paura, anche se l’ aveva già accarezzato.

-Kagome vieni qui, non ti farà male- disse lui sorridendo e tendendole la mano.

-ma non ti fa male? Cioè non dovresti tenere il guantone o una cosa del genere?-

-Kagome non mi dire che ti sei dimenticata che sono un mezzo demone, perché sarebbe assurdo-

- ho capito, ma sicuro che non mi farà niente?-

- si! su, vieni, ci sono io poi-

- capirai…scherzo non guardarmi così, spaventi l’ animale, così lui mi assale e mi stacca un occhio- disse lei facendo piccoli passi verso Inuyasha.

- Kagome ma il freddo ti è andato alla testa?- chiese lui con un sopracciglio alzato, poi la tirò a se.

-piano- sussurrò lei, guardando l’ animale negli occhi.

-non lo guardare negli occhi troppo altrimenti si impressiona e ti aggredisce- disse lui per farla mettere paura, infatti, lei girò immediatamente la testa.

-stupida scherzavo. Dai dammi la mano. Fidati non te la mangia- disse lui ridendo.

-sei uno str… Kagome stai calma- disse a se stessa.

Inuyasha prese la sua mano e le fece accarezzare il volatile. Come la prima volta, Kagome era inizialmente tesa poi si tranquillizzò.

-visto?-

-già-

- su andiamo raggiungiamo gli altri due- disse ridendo sotto i baffi.

- si andiamo- disse lei guardando l’ animale.

 

Tornarono alla villa e trovarono Sango e Miroku intenti a far colazione in cucina.

-buon giorno! Come mai in cucina?- chiese Inuyasha.

- così, era inutile far preparare la sala grande- spiegò Sango addentando una fetta di pane tostato.

-ciao Sango, ciao Miroku- salutò Kagome che stava entrando in quel momento.

- buon giorno!- salutarono i due.

- dormito bene?- ammiccò lei con un sorrisetto che la diceva lunga.

Sango sussultò diventando rossa e guardando truce la sua amica. Mentre Miroku se la rideva sotto i baffi come Inuyasha.

-KAGOMEEEEEEEE!- urlò Sango.

- s-scusa stò zitta non parlo più, anzi me ne vado ok?- disse lei sorridendo anche se si era spaventata per la reazione dell’ amica.

- perfetto- disse Sango calmandosi e tornando a far colazione.

- dove vai?- chiese Inuyasha.

- vorrei chiederti una cosa- disse lei.

- certo dimmi pure- disse lui prendendo un po’ di caffè dalla tazza di Miroku.

-ehi quella è mia!- esclamò quest’ ultimo.

- dimmi pure Kagome – Inuyasha non lo ascoltò nemmeno.

- ti volevo chiede se potrei andare nella sala da disegno di tua madre, mi piacerebbe buttare giù uno schizzo.- disse lei timidamente.

- ma certo, ti accompagno andiamo.- disse Inuyasha restituendo la tazza vuota a Miroku.

- mi devi del caffèèèèèèèèè!- gli urlò contro come un bambino, Miroku.

Poi guardò Sango, che lo guardava più o meno cosi : -.-‘

-che c’ è?-chiese lui guardandola.

- sei impossibile- disse lei.

 

Kagome aprì quella porta che faceva accedere nella piccola stanzetta, ma che per lei era bellissima.

Fece un giro in tondo, guardando dei quadri che, non erano stati appesi perché incompleti,  erano tutti posti a terra. Si soffermò su uno, bellissimo. Ritraeva alcune montagne, rese rosa dal tramonto, che si specchiavano in un lago.

-perché questo non è appeso? Mi sembra completo- disse Kagome girandosi in direzione di Inuyasha.

-guardalo bene…non noti niente?- chiese Inuyasha raggiungendola.

Kagome prese il dipinto e lo guardò meglio.

-no niente…cosa manca?- chiese lei curiosa.

-mmm lo devi scoprire da sola- disse lui sorridendo.

-ma daiiiiii- disse Kagome battendo un piede a terra.

-bimba! Vieni qui guarda questo quadro- disse lui dirigendosi verso il quadro appeso, che rappresentava un fauno seduto su una roccia.

-guardalo attentamente e dimmi cosa c’è qui che manca nell’ altro quadro-

-ma che domande? La differenza è abissale i soggetti sono diversi!-

-uffa…da quel che ho capito, e che non mi hai mai detto, è che ti piace disegnare giusto?-

-giusto-

-quando finisci un disegno dopo cosa fai?-

-lo coloro-

-Kagome ma vedere Ice ti ha fatto rimbambire? Ti vedo strana! Anzi ti sento strana-

-hei calmo con le parole! Si mi sento un po’ rimbambita scusa- si alterò lei.

-no scusami tu non volevo. Comunque ascoltami finito TUTTo il disegno casa fai?-

-firmo…ma certo la firma ecco cosa manca-

-finalmente- disse Inuyasha sedendosi sullo sgabello.

-ma solo perché manca la firma è un peccato- disse lei guardando il quadro.

-mamma diceva che un quadro senza firma è nudo. Tutti devono sapere chi l’ ha fatto. Purtroppo quello non è riuscito a firmarlo e quindi non l’ abbiamo appeso- disse lui girandosi a guardare fuori da una finestra.

Kagome guardò Inuyasha poi tornò a guardare il quadro.

-È un peccato- sbuffo.

-già-

-Inuyasha ti posso chiedere un piacere?- Kagome si avvicinò a lui e lo abbraccio da dietro le spalle.

Lui tirò la testa in dietro sfiorando il suo viso con la guancia.

-Dimmi tutto- sorrise.

Lei gli baciò la guancia dolcemente.

-potrei restare da sola mentre realizzo un disegno? Ti dispiace?-

-no non ti preoccupare. Ci vediamo dopo ok? Io vado a leggere un libro- sorrise lui prima di baciarla.

-grazie-

- di niente piccola a dopo-

-ciao- lo salutò lei sorridendo .

-ok adesso mi diverto un po’- disse a se stessa sedendosi sullo sgabello, dove poco prima c’ era Inuyasha, d’ avanti al tavolo da disegno. Prese un foglio bianco e una matita e iniziò a disegnare.

Passarono delle ore prima che Inuyasha tornasse nella stanzetta.

-Kagome?-

-ciao Inuyasha entra- rispose lei continuando a disegnare.

-oh ciao Sango non sapevo che fossi qui- disse lui sorpreso.

- non ti preoccupare-

-ma Miroku-

- è nella sua stanza sta giocando a quello stupido gioco come si chiama? Ah si Fifa…mi pare- disse Sango con una mano sotto il mento, pensierosa.

-capito…da quanto tempo sei qui?-

-da più di un ora-

-ah lei può restare mentre io no e Kagome?- chiese lui un po’ offeso.

- ma perché questa è una sorpresa per te e l’ ho quasi finito- sorrise.

-a e lo voglio vedere-

- fermo dove sei. Quando l’ avrò completato te lo farò vedere-

-uff…comunque sono venuto a dirvi che è pronto da mangiare-disse lui con un piccolo sbuffo.

- di già?-

- sono quasi le tre- specificò lui.

- ok scendiamo a mangaire- disse lei ma senza alzarsi.

- ma se non ti alzi come vieni?- chiese lui sulla porta.

- tu esci e io ti raggiungo-

- e va bene – sbuffo lui.

Passarono il pranzo parlottando. Sango si era decisa che dopo aver mangiato sarebbe andata con Miroku e Inuyasha a vedere le stalle e Ice. Mentre Kagome sarebbe rimasta a finire il suo disegno.

E così fu. Quando i tre ragazzi uscirono Kagome salì al piano di sopra per completare il disegno.

 Toc Toc

 

-Inuyasha non puoi entrare devo ancora finire. E poi avete già fatto?- disse lei senza girarsi.

- mi scusi signorina Kagome non vorrei disturbare-

- oh mi scusi signor Totosai credevo che fosse Inuyasha- disse lei finalmente girandosi in direzione della porta.

- di nulla le ho portato un po’ di te- disse gentilmente il maggiordomo entrando.

- oh è molto gentile grazie…sa lei mi ricorda mio nonno- sorrise al ricordo mentre prendeva la tazza.

-oh sono così vecchio?- chiese lui.

- oh non volevo offenderla. No lei non è aff…- disse imbarazzata.

- suvvia stavo scherzando so di essere vecchio hahah- rise e Kagome lo seguì.

-il suo disegno è davvero bello- disse poi guardando il disegno di Kagome.

- grazie… avrei voluto fare un quadro ma va bene lo stesso così- disse passando un dito per sfumare il colore.

-è davvero brava-

- è un bravo adulatore lo sa?-

- heheh grazie, ma non scherzo- disse il vecchietto.

- signor Totosai come crede che finirà questa storia? Cioè quella tra me e Inuyasha intendo- Kagome continuò a colorare il disegno con i pastelli creando tante sfumature.

-io non credo signorina. Mi arrangio guardando il corso degli eventi. E talvolta tali eventi cambiano e altri, invece, no- disse saggiamente Totosai.

- capisco- rispose semplicemente in un sussurro Kagome.

- le dirò però che io non ho mai visto il signorino così felice, preoccupato e innamorato di qualcuno. E capisco il perché: lei è unica, signorina- sorrise dolcemente il vecchio.

Kagome arrossì ma sorrise.

-mi scusi ma adesso devo proprio andare. È stato un piacere chiacchierare con lei, come sempre- disse Totosai guardando l’ orario dal suo orologio da taschino.

- grazie a lei- sorrise lei.

- oh è arrivato anche il signorino. Con permesso- e se ne andò.

-allora finito questo disegno?- chiese Inuyasha con un sorriso.

- sei arrivato in tempo, vieni entra! Questo è per te- disse lei raggiungendolo e indicando il disegno.

Inuyasha rimase a bocca aperta il disegno era bello davvero. Ritraeva un cavaliere con il suo falco sul braccio e entrambi erano disegnati di profilo, e guardavano il tramonto innanzi a loro. I due personaggi erano stati disegnati si un dirupo mentre un leggero venticello muoveva il mantello del cavaliere. Il tutto era colora di sfumature varianti tra il marrone e il rosso.

-cavolo sei brava davvero. Perché non me lo hai detto- chiese lui.

-credevo non fosse importante- sorrise lei abbracciandolo.

-Ti amo- sussurò poi.

- Anche io Kagome- e poi la baciò.

 

Passarono 4 giorni da allora. E il giorno della partenza arrivò. Partirono dopo aver pranzato. Kagome e Sango salutarono tutti nella villa. Versarono anche delle lacrime salutando e ringraziando  il vecchio Totosai, mentre Miroku e Inuyasha lo salutarono con una stretta di mano.

Il viaggiò fu più breve rispetto all’ andata. Kagome non fece altro che guardare fuori dal finestrino con una mano appoggiato su di esso, come per salutare le montagne che si facevano via via più lontane.

 

La Toyota grigia metallizzata parcheggiò all’ interno del grande terrazzo del tempio.

- siamo arrivati- la informò Inuyasha che era stato silenzioso per tutto il viaggio.

- già- rispose lei senza guardarlo.

- che hai Kagome? Sei strana da un po’ di tempo- chiese lui guardandola.

-no niente. Su andiamo non vedo l’ ora di salutare tutti- disse con poca convinzione scendendo  dalla macchina.

Inuyasha guardò lo sportello chiudersi e si accigliò non poco. Forse aveva capito perché si comportava così.

- Kagome fermati un attimo- disse lui raggiungendola in un lampo.

- si?- disse lei girandosi.

- la smetti? ho capito che stai così perche adesso dovremmo affrontare quel discorso- disse lui facendo scivolare la sua mano dal braccio alla mano di lei.

- uff adesso non ne ho voglia di parlare. Andiamo ci staranno aspettando- disse lei sciogliendo il contatto con lui e andando verso la casa.

Quando arrivarono furono accolti con allegria e felicità. La madre di Kagome aveva chiesto a Inuyasha di rimanere li per un po’ ma lui rifiutò dicendo che doveva tornare a casa.

E prima che se ne andasse, aiutato da Shota, portò dentro le valige. Salutò con una stretta di mano tutti e baciò la fronte a Kagome.

-parlerò con lui appena torno a casa tranquilla- le sussurrò dolcemente e poi se ne andò.

 

Pur troppo non andò come previsto da Inuyasha. Infatti, il padre era partito per un viaggio di affari.

-hei guarda un po’ chi si rivede…passata belle vacande con Kagome?- ammiccò quella voce fastidiosa.

-bellissime e tu ti sei divertito a fare il cane di pecora di nostro padre?- chiese sarcastico Inuyasha a Seshomaru, che perse il sorriso da sbruffone.

-mi dovresti ringraziare invece. Papà aveva scoperto che eri in bella compagnia e stava venendo personalmente a prenderti. Ma l’ avevo convinto che c’ eri solo tu e Miroku- spiegò.

-magnanimo da parte tua-

-già! Comunque che ci fai nell’ ufficio?-

-volevo parlargli-

- di Kagome?-

- si e i quello stupido matrimonio-

-lo hai detto a lei?-

- si-

- e come a reagito?-

- non sono affari tuoi-

- ti ha picchiato non è così. Hahahah  le hai prese da una donna-

Seshomaru perse la risata quando fu colpito da un pugno di Inuyasha, in pieno volto.

-sporco mezzo sangue- ringhiò.

- lurido cane da passeggiò- contraccambiò il ringhio Inuyasha.

Seshomaru non l’ aveva visto solo una volta così, e cioè quando seppe che Kagome fu picchiata.

-la neve ti è andata alla testa- disse guardandolo male.

- è la tua presenza che mi infastidisce-

-bene me ne vado! Solo un’ ultima cosa-

- cosa?-

- papà è andato dal padre di Kikyo a confermare tutto e anticipare il vostro matrimonio- disse uscendo e rimanendo Inuyasha spiazzato.

Fu un attimo e la parete di fianco alla porta si ritrovò con un buco enorme.

-ti odio- sussurrò a denti stretti prima di uscire.

 

Tornato in camera sua chiamò Kagome spiegandole che suo padre non c’ era per un viaggio”di affari”. Dopodiché chiamo Miroku e gli spiegò invece la verità.

-che guaio- sbuffò Miroku.

- grazie per il conforto- disse Inuyasha.

-scusa è la verità-

-sisi. Senti vado a dormire domani c’ è un raduno con i ragazzi a casa mia vieni?- chiese Inuyasha.

- ma è l’ epifania!- si lamentò.

-che ti frega. Allora e deciso ci vediamo domani-

-uff ok a domani ciao-

 

-Inuyasha posso entrare?- chiese Seshomaru.

- si entra che vuoi?-

-nostro padre torna prima del previsto. Per le 10 stasera è a casa-

-ottimo- disse Inuyasha con poca convinzione.

-alllora vado ti volevo solo informare- disse prima di uscire dalla porta.

- aspetta! Cos’ è questo odore?- chiese Inuyasha annusando l’ aria.

- ma che dici? sei fuori!-

-non sono fuori proviene da te!-

- tu stai male-

- eppure mi pare di averlo già sentito-

-che cosa?-

- l’ odore!-

- ma quale odore?-

- quello che hai a dosso-

- sei fuori-

- è la seconda volta che lo dici nascondi qualcosa. Sei anche teso-

-ma chi? Io?-

- no la befana fuori, certo che tu!-

- ma che vuoi me ne vado ciao-

- Ma certo! È l’ odore dell’ amica di Kagome! Come si chiama? Quella del secondo anno…Rin!-

- hahahah io vado ciao!-

- Seshomaru…se ne andato. Hahahah il ghiaccio in persona si è preso una cotta ed esce con una ningen hahahahha- rise Inuyasha.

Poi senza accorgersene si addormentò, stremato dai tanti eventi.

 

Ore 11:39 camera di Inuyasha.

Toc Toc

-chi è? – farfugliò Inuyasha ancora mezzo addormentato.

-sono io Inuyasha- era una voce forte e decisa.

- padre?- scattò in piedi Inuyasha.

-esatto posso entrare?- chiese in signor No Taisho.

- c-certo-

La porta si aprì e l’ uomo entro.

-buona sera ti ho svegliato?- chiese avvicinandosi al figlio.

- si…cioè no ho dormito abbastanza- poi guardò l’ orario -…anzi anche troppo-.

-bene! Ti volevo dire che io e il padre di Kikyo abbiamo anticipato il matrimonio. Finirai la scuola lì in America-

Spiegò.

Inuyasha tenne lo sguardo basso mentre il padre parlava.

-ecco io in realtà…- iniziò ma non riusciva ad andare avanti.

-cosa?-

-ok…allora senti io non mi voglio sposare con Kikyo. È odiosa e viziata e in più è una puttana! Mi puoi cacciare di casa, togliermi dal tuo testamento,cancellarmi dalla famiglia. Non mi importa. Sono innamorato di un’ altra ragazza e non voglio lasciarla!- disse tutto velocemente.

Il padre lo guardò severo poi scoppiò a ridere. Inuyasha lo guardò non capendo.

-hahah ci ero cascato- disse il padre.

-io non scherzo!- ribatté Inuyasha serio.

 -ti ricordi che ne parlammo già Inuyasha? avevi solo 15 anni. Adesso sei grande e devi capire che io lo faccio solo per te e tuo fratello. Se sposerai quella ragazza ingrandirai l’ azienda e non avrai più problemi!- disse lui severo alzando di poco la voce.

-un problema l’ avrò! Non sarò felice-

-la felicità non porta a niente!-

- è questo che pensi? Quando hai sposato la mamma non eri felice? Quando sono nato non lo eri?-

- si ero felice. Avevo scelto lei anziché mio padre. E adesso guarda come mi ritrovo! Adesso non sono felice perché l’ ho persa! Se non l’ avessi mai conosciuta, se non avessi scelto lei adesso io non soffrirei, non mi sentirei abbandonato! Mi ha sempre tenuto nascosta la sua malattia, e quando lo scoprii, avrei voluto aiutarla, ma era tardi. Mi ha mentito e mi ha fatto soffrire!- si fermò. Non guardava Inuyasha, che lo ascoltava con le orecchie abbassate ma con sguardo sicuro.

-quindi tu sposerai Kikyo con o contro la tua volontà. Così quando un giorno se ne andrà tu non sarai triste- concluse.

- sei un egoista!-

-come?-

- ho detto sei un egoista! Hai pensato solo al tuo dolore e a quello di mamma no! Non hai pensato che non te lo abbia detto in modo che passasse tutto il suo poco tempo a disposizione con te, felicemente. E poi, anche se Kikyo mi vuole solo per un suo e un tuo capriccio, io non la tratterei mai male e non la userei mai come un oggetto. PERECHè SONO DIVERSO DA VOI!-urlò Inuyasha.

- tu sposerai quella ragazza e non discutere più- minacciò.

- sai una cosa io me ne vado e quando avrai capito che i soldi non sono niente io tornerò fino ad allora non mi cercare- esclamò Inuyasha.

-TU NON VAI DA NESSUNA PARTE!- urlò il padre.

-ho il diritto di scegliere cosa fare nella vita! E poi scusa io adesso ho le mie palestre! Non ho bisogno di questa maledetta azienda.- specificò Inuyasha.

-quelle palestruccie da quattro soldi! Me ne vado ma non finisce qui…ah dimenticavo hai solo due settimane per dire addio alla tua amichetta-disse uscendo il padre di Inuyasha.

Inuyasha strinse i pugni così tanto da far diventare le nocche bianche e le unghie si conficcarono nelle mani, dove un piccolo rivolo di sangue uscì.

 

Il giorno successivo disse a Kagome che il padre sarebbe tornato la settimana successiva.

Quel giorno Shota e Ashley ritornarono in America e a casa rimase solo Kagome con la madre.

Il giorno dopo sarebbe ricominciata la scuola e la madre sarebbe andata per la prima volta a lavoro.

-pronto?- chiese la signora rispondendo a telefono.

- oh si certo te la passo subito caro…Kagome? Inuyasha a telefono- chiamò la signora.

-grazie…pronto Inuyahsa- sorrise pronunciando il suo nome.

-Kagome domani ti passa a prendere Miroku ok?-

- Inuyasha perché? Non vieni a scuola?-

- entro alla seconda ora. Ma ti riaccompagno io ok?- chiese ancora lui con voce bassa.

-ok allora a domani-

- si piccola a domani…Kagome?-

- si?-

- Ti Amo-

- anche io… buona notte- sorrise lei agganciando, ma subito dopo sbuffo Inuyasha era strano lo sentiva.

 

Fineeeeeeeeeee!

Bhè che dire siamo quasi alla fine.

Spero che anche questo capitolo vi piaccia. E spero anche il prossimo heheheh.

Angoletto dei ringraziamenti.

 

Jessy101: ecco qui il capitolo piaciuto? Hehehe non avranno pace, infatti hai visto il padre di Yasha che maligno? Bhe un kizzulo grazie mille perché continui a seguire la ff.

 

ChocolaKagome: scusa ci ho messo un po’ a postare… mancanza di idee ^^…spero che anche questo ti piaccia… e grazie millissimeeeeeeeeeeeeeeeee. Un kizzulo .

 

 

Yuly: forse naraku si comporterà bn o forse no vedrai nel prossimo! Un kizzulo grazie per la recensione!

 

Ryanforever: hai visto il povero Inuyasha. chi sa come finirà! Grazia anche a te un kizzulo.

 

Un kizzulo anche a chi legge soltanto e grazie mille!

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Capitolo 19
*** Addio?! ***


19

(19) Addio?!

 

Era strano andare a scuola senza di lui. Ormai ci aveva fatto l’ abitudine.

Aveva chiesto più volte a Miroku perché Inuyasha non fosse entrato alla prima ora. Ma quando capì che Miroku non le avrebbe risposto, gli chiese, almeno, se Inuyasha sarebbe venuto a scuola. Ma come prima non ricevette nessuna notizia.

 

FLASH BACK

- Miroku domani, probabilmente, non verrò a scuola- disse Inuyasha mentre gli altri uscivano dalla porta. La riunione con i ragazzi era finita.

- e il motivo?- chiese lui guardandolo perplesso.

- ho bisogno di riflettere-  era seduto sul letto con la testa bassa.

- tutto bene Inuyasha?- chiese Miroku visibilmente preoccupato.

- ho solo bisogno di riflettere- ripeté.

- che c’ è Inuyasha non trovi le parole per dire addio, prima, alla bambolina?- sorrise maligno Naraku.

- non sono cazzi tuoi!- duro e freddo come una pietra, fu Inuyasha.

- a scusa eh! Hahaha- rise uscendo.

- io lo ammazzo- ringhiò Inuyasha.

- stai calmo- cercò di calmarlo Miroku.

- senti domani potresti andare a prendere Kagome e riaccompagnarla?-

- certo! Allora ci sentiamo.-

- si-

- sicuro di non voler venire?-

- si-

- e va bene. Bye-

- ciao- lo salutò Inuyasha stancamente.

FINE FLASH BACK  

 

- iuuuhuu! Miroku? Tu e Inuyasha mi nascondete qualcosa?- richiese furiosa Kagome.

- ma di che parli?- fece lui facendo finta di non averla sentita.

- lascia perdere- si rassegnò Kagome.

Sango, seduta affianco a Miroku, alternava lo sguardo prima sul suo ragazzo e poi su Kagome.

Non aveva mai visto Miroku così… assente?. Qualcosa era successo.

 

Per tutto il giorno Kagome e Miroku non parlarono. Kagome era preoccupata per Inuyasha, e anche Miroku, ma per un motivo diverso Kagome. Sango li osservò e quando provò a parlare con loro, non  rispondevano o chiedevano scusa perché non la stavano ascoltando.

Finita la scuola Miroku accompagnò le ragazze a  casa e si congedò dicendo che doveva studiare. Cosa strana perché, nonostante avesse promesso, non studiava mai.

Kagome scesa dall’ auto e salutato gli amici, corse a casa sua. Quel giorno la madre lavorava fino alle otto di sera e lei era sola. Appena arrivata nella sua stanza prese il telefonino,che quel giorno aveva dimenticato, e si affrettò a chiamare Inuyasha.

 

Una voce stanca rispose al telefono – pronto?-

- Inuyasha? che hai?- chiese Kagome preoccupata.

-ciao piccola. No nulla solo un po’ di stanchezza- mentì.

-non ti credo-

- Non è NIENTE!- si infuriò.

- vedi che non stai bene?-

- scusa. Sono stanco avrò anche la febbre.-

- ma i mezzo demoni  non erano immuni alla febbre?- chiese lei tenendo un sopracciglio alzato.

Inuyasha sbuffo sconsolato.

- Kagome domani ti devo parlare – disse poi serio.

- mi preoccupi- si spaventò lei.

- ne parliamo domani ok? Ti passo a prendere io non portare la cartella non andremo a scuola-

- se fai così è troppo serio…Inuyasha ho paura, dimmelo adesso- balbettò

- stai calma Kagome. Non piangere e non preoccuparti ok?-

- no…vieni subito qua possiamo parlare, a casa mamma non c’è-

Per un momento ci fu silenzio.

-mi faccio una doccia e arrivo ok? – disse infine attaccando senza aspettare che lei rispondesse.

 Kagome cadde sul letto. Credeva di sapere cosa le voleva dirle. Anzi SAPEVA cosa le voleva dirle.

Era immersa nei suoi pensieri quando qualcuno bussò il campanello. Era impossibile che era Inuyasha, aveva appena attaccato.

Fatto sta che scese di corsa al piano inferiore e aprì di scatto la porta.

-Ciao Kagome -

- e tu che ci fai qui?- chiese a bocca aperta.

 

 

Sotto la doccia Inuyasha pensava.

Aveva preso la sua decisione. Avrebbe lasciato casa pur di stare con lei. Non gli importava di perdere tutto ciò che aveva. Aveva trovato la sua luce e adesso non voleva perderla.

Kagome era la sua strada dritta, era la sua aria.

Credeva di esagerare perché infondo poteva incontrare un’ altra che gli avrebbe fatto cambiare idea.

Ma un’ altra cosa che sapeva era che: una volta che un demone cane trovava la sua compagna ideale non la lasciava più.

 L’ acqua fredda bagnava il suo volto, apparentemente rilassato. Bagnava i suoi pettorali, gli addominali. Quell’ acqua ghiacciata  era un tocca sana.

-Adesso andiamo a  parlarle- disse a se stesso uscendo dalla doccia.

 

 

- Posso entrare, Kagome?-

- Inuyasha sarà qui tra poco, e so che tra voi no scorre buon sangue. Quindi vai via!- disse acida Kagome, chiudendogli la porta in faccia, ma lui agilmente la bloccò con un piede.

- wow bel caratterino. E comunque per informazione il tuo Inuyasha non mi fa paura- sorrise.

- Naraku cosa vuoi?-

- perché ti rivolgi così? Infondo non ci siamo mai parlati. Non abbiamo fatto altro che scambiarci sguardi.-

- si hai ragione non ci siamo mai parlati. E il fatto che tu non mi abbia mai parlato, e il fatto che tu conosca dove io abiti, mi fa dedurre che tu mi abbia spiata. E poi tu mi guardavi… di certo non io-

- e se non mi guardavi come fai a sapere che io ti guardavo?-

- me lo ha detto Inuyasha - rispose acidamente.

- hehehe il tuo ragazzo è geloso marcio. E non ha tutti i torti. Infondo sei bella, troppo bella. E con lui sei sprecata… Mmm, mi è venuta un idea- si grattò il mento – perché non lasci quel pappamolle e stai con me?- chiese sorridendo.

- neanche nell’ altro mondo –

- odio i rifiuti- si accigliò Naraku.

- e io odio i balordi come te. Adesso vattene!-

- neanche per idea. Tu devi essere mia! E lo sarai. Tutto quello che è di Inuyasha prima o poi diventa mio.- Naraku si era intrufolato in casa di Kagome che indietreggiava dalla paura.

Ma cosa voleva Naraku da lei?

-si può sapere cosa vuoi da me?- urlò quasi Kagome.

- Te!- Naraku la prese per i fianchi e la strinse a se.

Kagome spalancò gli occhi, impaurita e incapace di muoversi.

-neanche ti ribelli significa che ci stai-

- levami le mani di dosso!- sussurrò .

- No! Deve arrivare Inuyasha, così ci vedrà andrà su tutte le furie e ti lascerà. Così avrò vinto due volte- rise maligno.

- ti prego lasciami- pregò Kagome in un sussurro.

Naraku strinse di più Kagome con un braccio e con la mano libera gli accarezzò i capelli, poi la guancia, il mento e le labbra.

- Kikyo in confronto a te non è nulla…- le disse avvicinando le sue labbra a quelle di Kagome.

Lei tremava dalla paura e non riusciva a muoversi, neanche le lacrime arrivavano.

“ cazzo Kagome svegliati… Non ti farai toccare mica da questo stronzo… Liberati, liberati!”

Finalmente Kagome riuscì a riacquistare le forze e con esse riuscì a spingere via Naraku.

-ehi brutta stronza! Non riuscirai a scappare allungo… sarai mia!- Naraku si stava infuriando.

“ devo chiamare Inuyasha…No il telefonino e di sopra” pensò Kagome guardando prima le scale e poi Naraku che le si stava avvicinando nuovamente.

-lo so che stai pensando di andare a chiamare il tuo ragazzo, ma sei in trappola!- dopodiché rise maligno avvicinandosi ancora di più.

 

Una motocicletta si fermò accanto a un ragazzo che fumava appoggiato a un’ altra motocicletta.

- Finalmente! - borbottò il ragazzo spegnendo il mozzicone della sigaretta.

- allora dov’ è?- chiese l’ altro togliendosi il casco.

- Seshomaru io avevo avvertito Inuyasha, ma lui se ne è fregato. Perché lo aiuti! Sono cazzi suoi!-

- Koga ti rendi conto della grossa cazzata che hai detto? Ti rendi conto di cosa vuole fare Naraku? Ti rendi conto che tu sei un deficiente ipocrita e egoista! Quello stronzo vuole VIOLENTARE KAGOME! E TU TE NE SBATTI?  Scusa ma devo aiutare mio fratello che ha già tanti problemi, e spero che non sia troppo tardi! Con te faccio i conti più tardi!- Seshomaru era furioso e non aveva tutti i torti.

Koga lo vide andar via e si diede dello stronzo mentale. Poi prese una decisione e inseguì Seshomaru. Destinazione: casa Higurashi obbiettivo: aiutare Inuyasha e Kagome.

 

 

Toc toc

 

- Seshomaru ci sei? –

- oh signorino Inuyasha vostro fratello è uscito – lo informò un cameriere che passava per quel corridoio.

- oh! Grazie per l’ informazione-

- di nulla-

“ sarà andato di sicuro con i Devil” pensò percorrendo il corridoio lentamente. Quel giorno non avrebbe preso ne la moto ne la macchina. Sarebbe andato a casa di Kagome a piedi in modo da trovare le parole giuste per spiegargli la situazione. Quell’ orribile situazione.

Uscito si accese una sigaretta e si incammino per la strada pensando a Kagome.

 

 

-LASCIAMI!- urlò Kagome quando Naraku la raggiunse sulle scale bloccandola per un braccio.

- te l’ ho detto con me no hai scampo- la tirò a se e poi la bloccò al muro.

- STRONZO!-

- mi piaci sempre di più!- disse prima di baciarla con arroganza.

Kagome lo spinse via da se, ma lui la bloccò di nuovo al muro mantenendogli con una mano le mani tanto forte da farle stringere  i denti dal dolore.

- e inutile perché non lo vuoi capire? - disse accarezzandogli il viso.

- perché io non mi arrendo facilmente! E scommetto che dietro a tutto ciò c’ entra quella troia di Tomoko non è vero?- ringhiò Kagome guardando il suo assalitore con rabbia.

-hahahaha oltre che bella sei anche intelligente. Comunque Tomoko volevo solo che ti spaventassi, ma io ti voglio solo per me. Voglio che tu urli di piacere per me!-

- lurido porco!-

- sono maschio che ci vuoi fare e poi anche il tuo Inuyasha ti ha solo usato.-

- menzogne-

- come non ti ha detto che la settimana prossima parte?-

A Kagome cadde il mondo addosso. Era per questo che Inuyasha le voleva parlare? Era per questo che quel giorno non era venuto a scuola? Per preparare le valige? No! Erano solo bugie.

- Non ti credo- nonostante non gli credesse la sua voce era strozzata.

- faresti meglio a crederci!- sorrise ancora.

La mano libera di Naraku, che fino a poco prima accarezzava il volto di Kagome, scese sul collo e mille brividi di paura passarono sulla schiena di lei.

La mano scese sul fianco di Kagome, mentre le labbra baciarono il suo collo. La mano si infilò sotto la maglia della divisa di Kagome che era pietrificata. Naraku le teneva immobilizzate le mani e il corpo con il proprio, in modo da non potersi muovere.

La mano saliva sempre di più, e ancora una volta Kagome tremò. Perché nessuno veniva ad aiutarla? Perché Inuyasha ci metteva tanto?

“aiuto Inuyasha”

Improvvisamente la mano di Naraku si fermò e uscì dalla maglia, ma non finì lì. Infatti, prima le strappò la maglia poi scese sulla sua coscia.

- ti prego lasciami!- sussurrò terrorizzata.

- no!- disse prima di baciarla e poi scendere sui seni.

La mano si infilò sotto la gonna e Kagome chiuse gli occhi  sussultando. Era la fine?.

 Poi ci fu un boato. La porta spalancata. Naraku sbattuto sulle scale. Qualcuno che le si avvicinava chiamandola. Era un angelo dai capelli argentati e gli occhi ambrati, che la coprì con il suo giubbotto e la aiutava ad alzarsi. Le imprecazioni di Naraku che fu scaraventato fuori dalla casa. Un altro angelo dai capelli neri che chiedeva al primo come lei stesse. Poi un’ altro boato.

Kagome troppo scossa non riusciva a capire cosa stesse succedendo.

- Kagome? Hei Kagome…- la chiamò il primo angelo.

- S-Seshom-maru?- balbettò lei guardandolo con gli occhi spalancati.

- Non avere paura adesso ci siamo noi-

Ci fu un altro boato che fece girare la testa a entrambi che raggiunsero alla porta.

Fuori Koga era disteso a terra e sopra di lui Naraku che cercava di colpirlo. Kagome tremava ancora e guardava la scena spaesata.

-SESHOMARU CAZZO VIENIMI AD AIUTARE!- urlò Koga scontrandosi ancora una volta con Naraku e l’ennesimo boato riempì l’ aria.

- siete deboli anche in due- disse Naraku evitando tutti i colpi di Koga, che si batteva lealmente.

Erano un combattimento diverso da quelli che accadevano a scuola.

-Kagome non ti muovere da qua capito? Inuyasha arriverà tra poco ok?- disse Seshomaru accarezzandole il viso e andando ad aiutare il suo amico.

Kagome era terrorizzata, felice che qualcuno fosse andato a salvarla e stupita. Il re dei ghiacci l’ aveva tranquillizzata e accarezzata.

Continuava a guardare i ragazzi combattere con gli occhi spalancati e continuando a tremare.

 

Inuyasha era quasi arrivato a destinazione quando dei rumori attirarono la sua attenzione.

-eh? Cos’è questo casino? E perché proviene dal tempio?- disse a se stesso Inuyasha, prima di correre in quella direzione.

In poco tempo arrivò in cima alle scale e uno strano spettacolo gli si parò d’ avanti.

Seshomaru e Koga in posizione di attacco contro Naraku.

Rimase pietrificato quando scorse Kagome spaventata, avvolta nel giubbotto di Seshomaru, e tremante sul portico di casa sua mentre assisteva al duello.

-Finalmente sei arrivato Inuyasha – disse Seshomaru senza voltarsi, continuando a guardare il suo nemico, pronto ad attaccarlo a ogni minima mossa.

Kagome e Koga invece si girarono a guardare il nuovo arrivato che era spaesato.

-Inuyasha! - disse Kagome abbracciandolo e iniziando a versare lacrime. Quelle lacrime che non riuscivano a scendere per la troppa paura.

Inuyasha rimase immobile. Perché Kagome piangeva? Perché era mezza nuda? E perché su di lei c’ era la puzza di Naraku?

-In-nuyash-sha- singhiozzo Kagome stringendosi di più a lui.

- Kagome!- sussurrò stringendola forte. Era terrorizzata e un presentimento passò nella sua testa.

- shhh…sono qui tranquilla… adesso ci sono io…- le sussurrava all’ orecchio cullandola per farla tranquillizzare. Ma lei continuava a tremare.

- Cosa Cazzo è successo qui?- domandò arrabbiato Inuyasha, senza sciogliere l’ abbraccio.

Non ricevette nessuna risposta.

-ALLORA?- urlò perdendo completamente la pazienza.

- io ti avevo avvertito Inuy…- cercò di dire Koga.

- COSA è SUCCESSO?- urlò ancora. La situazione peggiorava. E quel silenzio rendeva i suoi sospetti, reali.

- la stava per violentare Inuyasha!- rispose con calma Seshomaru continuando a guardare Naraku.

Kagome sussultò a quella parole e nuove lacrime uscirono dai suoi occhi. Inuyasha aveva abbassato lo sguardo stringendo ancora di più Kagome.

Seshomaru sapeva cosa sarebbe accaduto da li a poco.

-Koga?- lo chiamò Seshomaru.

-dimmi-

-chiama Hojo e digli di andare al posto di lavoro della madre di Kagome e avvisare quando sta per rientrare a casa. Poi va da Sango e dille di andare a prendere la signora e invitarla a casa sua e trattenerla, senza però spiegargli la situazione. Dopodiché chiama Miroku e digli di raggiungerci al più presto e di portare quella cosa. Chiaro?-

- corro…buona fortuna!-disse prima di scomparire.

-che c’è chiamate i rinforzi non ho paura di voi e neanche di te Inuyasha – ridacchiò Naraku, mal celando il suo nervosismo. Aveva dimenticato quanto fosse pericoloso Inuyasha.

 

Inuyasha neanche lo ascoltava più. Stringeva la sua Kagome ancora in lacrime. Era stato uno sciocco. Doveva immaginare quello che sarebbe dovuto accadere. Soprattutto dopo l’ avviso di Koga. Ma da stupido aveva pensato che con una semplice chiacchierata sarebbe tutto finito.

Più ci pensava più la rabbia aumentava. Più pensava che Naraku aveva osato toccare la sua piccolina più desiderava la sua morte.

-morirai- sussurrò con voce rauca dalla rabbia, ma fu un sussurrò che percepirono solo i due demoni, Kagome non lo sentì.

- non ho paura di te!- rispose Naraku perdendo il sorriso meschino.

Inuyasha stacco di poco Kagome, in modo da poterla guardare negli occhi. Occhi che, nonostante fossero rossi e gonfi, erano sempre bellissimi.

Le asciugò i fiumi di lacrime che scorrevano sulle guance. L’ accarezzo dolcemente, lei chiuse gli occhi. Poi prese le sue mani, ma senza distogliere lo sguardo dal suo volto, le accarezzo notando i lividi provocati dalla stretta  di Naraku. Ebbe un tuffo al cuore quando notò, spostandole i capelli, che c’ erano altri lividi sul collo, sulla spalla sinistra e sul seno. Infatti Naraku dopo aver baciato un punto la mordeva per pura voglia. Rabbrividì quando capì che Kagome doveva aver lottato per cacciarlo via.

Dolcemente le tocco una gamba e Kagome sussultò e ricominciò a piangere. Brutto segno. Un bruttissimo segno e questo fece aumentare il battito del cuore di Inuyasha. Il sangue pompava velocissimo, tanto veloce che si vedevano le vene delle tempi e del collo pulsare.

-cosa ti ha fatto?- le chiese dolcemente lui continuando ad accarezzarla e asciugandogli le lacrime.

A quella domanda Kagome tornò a singhiozzare più forte e si strinse di nuovo a lui.

Inuyasha alzò un po’ lo sguardo guardando suo fratello nella stessa posizione. Poi staccò di nuovo Kagome.

-amore ascoltami. Se puoi perdonami. È tutta colpa mia. Non avrei mai pensato che sarebbe potuto accadere.- le disse bloccandole la testa che lei scuoteva per negare le sue parole.

- N-non è c-col-p-pa tu-tua- singhiozzò e tirò su con il naso.

- si che lo è. Ti amo lo sai vero?- lei annuì.

- ti amerò per sempre… sei il mio angelo. Grazie per avermi fatto cambiare, grazie per avermi fatto imparare cosa vuol dire amare. Ma soprattutto grazie di esistere e di avermi amato per quello che sono.- Kagome non riusciva a capire.

Le lacrime continuavano uscire. Cercò di dire anche qualcosa, ma le labbra di Inuyasha impedirono ciò.

Era un bacio diverso.

Un bacio di rabbia.

Un bacio di pentimento.

Un bacio pieno d’ amore.

Un bacio che diceva tutto.

Un bacio che diceva Addio.

Quando si staccò Kagome voleva chiedere spiegazione ma lui la zittì dandole un altro bacio leggero e prendendola in braccio.

- Seshomaru - chiamò. Il fratello si girò a guardarlo negli occhi e capì.

 Si avvicinò lentamente e prese Kagome tra le braccia.

-proteggila- disse solamente Inuyasha.

Seshomaru annuì. Poi guardò il fratello negli occhi e annuì nuovamente.

Inuyasha aveva fatto una richiesta silenziosa al fratello. Una richiesta che fece stringere la mano ai due fratelli. Una stretta di mano che come il bacio diceva addio.

-cosa vuoi fare Inuyasha?- chiese Kagome.

 Inuyasha le accarezzo il viso sorridendo dolcemente. Kagome capì che qualcosa di brutto stava per accadere.

-non mi lasciare- soffiò debolmente tornando a piangere e stringendo la mano di Inuyasha.

-andate- diventò serio  quando Kagome lo supplicò.

Seshomaru iniziò a correre in direzione delle scale. Kagome vide Inuyasha guardarla con tristezza e salutarle alzando una mano.

-INUYASHAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAA!-.

 

 

Oddio scusate mille mi dispiace tantissimo. Ho fatto uno stupido errore ho dimenticato di dirvi che partivo per le vacanze. E avevo il portatile dove purtroppo non potevo scaricare quel programma per postare. Infatti lasciavo dei commenti solo alle storie! Mi dispiace un casino.

E per farmi perdonare devo aver postato questo scrivo il prossimo e lo posto anche questo oggi.

Non immaginate cm mi dispiace.

Mi metto subito al lavoro per l’altro capitolo un kizzulo

Passo hai ringraziamenti.

 

Ryanforever: prima di tutto chiedo a te super scusa. Mi dispiace di non aver scritto che sarei partita un errore da idiota proprio L mi dispiace tanto. È vero il padre è un bastardo ma hai visto Naraku? Argh che rabbiaaaaaaaaaaaaaaaaaaa!

Mikamey: chiedo scusa anche a te…heheheh visto quanto è bellino? Anche qui quando accarezza Kagome? Chi sa chi lo starà cambiando… mha non so proprio. Un kizzulo

 

Yuly: le cose qui peggiorano non migliorano affatto.

Uffa ma perché devono rompere sempre le scatolo i cattivi? (e se non lo sai tu che la storia è tua? Ndvoi)( heheheh ndme) un kizzulo spero che anche questo sia piaciuto.

 

 

 

 

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Capitolo 20
*** Io e Te! ***


20

(20)Io e te!

 

Seshomaru correva. Aveva lasciato la moto giù al tempio. Doveva fare presto. Doveva arrivare a casa di Miroku prima che uscisse per raggiungerli. I piani erano cambiati. Inuyasha era stato chiaro. Con uno sguardo aveva dato ordini chiari. Con uno sguardo aveva detto Addio. Sapeva che sarebbe finita lì.

-Seshomaru portami indietro! Voglio andare da Inuyasha. Voglio stare con lui. Perché mi ha detto addio? Io lo amo- Kagome si dimenava tra le braccia di Seshomaru.

Voleva tornare da Inuyasha. Voleva fermarlo. Ma la stretta di Seshomaru era troppo forte e lei non riusciva a liberarsi. Mentre cercava di liberarsi si accorse che si erano fermati.

-Seshomaru… ti prego riportami da Inuyasha- pregò.

- è stato chiaro… mi ha fatto promettere di non farti assistere. E io mantengo le promesse- rispose serio Seshomaru entrando nel cancello della villa che avevano ricevuto e bussando alla porta.

- ad assistere a cosa?- chiese Kagome spalancando gli occhi.

Non ricevette nessuna risposta perché un preoccupatissimo Miroku aprì la porta.

-che ci fai qui? Stavo per raggiungervi!- disse guardando negli occhi il demone.

Il demone lo guardo e scosse la testa. Miroku lo guardò incredulo, a bocca aperta. Poi la sua espressione di sorpresa si tramuto in una arrabbiata, furiosa, triste e malinconica.

-entra. Portiamola su in camera mia.- disse senza cambiare espressione guardando la povera Kagome in quelle condizioni.

Arrivati nella camera, Seshomaru appoggiò delicatamente Kagome sul letto. Aveva smesso di piangere, ma adesso i suoi occhi erano spenti e guardavano un punto imprecisato sul pavimento. La sua faccia era di un bianco cadaverico, le labbra screpolate e secche e si stringeva nel giubbotto di Seshomaru. Miroku le si sedette affianco e le accarezzo i capelli.

-stai bene?- chiese.

Lei  incrociò il suo sguardo senza parlare. E quello per Miroku era una risposta… non stava bene affatto.

-adesso riposati un po’…andrà tutto bene stai tranquilla. Inuyasha ritornerà a casa…presto- Miroku parlò più per convincere se stesso che Kagome. La fece distendere e la coprì con le coperte. Ma come poteva dormire pensando che la sua metà non sarebbe più tornata? Come poteva? Ma chiuse gli occhi con la speranza di non riaprirli più. Ma anche dopo mezzora che pregava ciò non riuscì neanche a prendere sonno. Miroku e Seshomaru credevano che si fosse addormentata e infatti, Miroku chiese a Seshomaru di spiegargli tutto. Ma fuori la stanze per precauzione.

Kagome che aveva sentito tutto e aspettò che uscissero per poi nascondersi dietro la porta.

 

-allora?-

- Inuyasha combatterà fuori al tempio, lo trascinerà nel parco abbandonato. Li effettuerà di sicuro la trasformazione… è inevitabile…- Seshomaru sembrava tranquillo ma nel profondo era triste anche lui – lo ridurrà a brandelli per questo mi ha chiesto di raggiungerlo e di eliminarlo. Sa già che non prenderà più il controllo di se stesso.-

- ma io ho la scorta del tranquillante possiamo…-

-non è così facile Miroku. Non basteranno nemmeno 10 scatole di quella roba a fermarlo- spiegò.

-quindi non lo rivedremo mai più- non era una domanda.

- la cosa che mi fa più rabbia e che lui crede che sia meglio così. Così lui non sarebbe partito e Kagome non avrebbe più sofferto a causa sua! Ma quell’ idiota non ha capito che così fa peggio- Seshomaru lottava contro se stesso per non urlare e prendere a cazzotti il muro.

- adesso e meglio che vada…spero solo che non si sia trasformato prima…ti affido Kagome – raccomandò Seshomaru.

- ti accompagno alla porta – lo seguì Miroku.

 

Kagome che aveva ascoltato tutto era caduta in ginocchi. Ripensò a tutto. A Inuyasha. Ai regali. Al Natale. A quello che era successo quel giorno. E capì che doveva seguire Seshomaru. In punta di piedi uscì dalla stanza e si nascose dietro a una colonna quando raggiunse l’ entrata.

-Miroku adesso ritorna da Kagome… noi ci vediamo dopo- salutò Seshomaru.

- riportalo in dietro-

-ci proverò-

Miroku chiuse la porta e si diresse verso la cucina, di sicuro voleva portare da mangiare a Kagome. Ma avrebbe ricevuto un brutta sorpresa quando entrando nella camera, non l’ avrebbe trovata.

Kagome aspetto qualche minuto poi sgattaiolò fuori. Doveva raggiungere il parco abbandonato, ma come? Distava troppo per andarci a piedi. Si guardò in girò, di taxi neanche l’ ombra. Aveva perso già. Non sarebbe riuscita ad arrivare in tempo.

-signorina scusi, va tutto bene?-

Kagome alzò lo sguardo e vide un signore intorno ai 40 anni, che era sceso dalla sua macchina notandola in quelle condizioni.

-ha bisogno di aiuto? Vuole che l’ accompagno dalla polizia? All’ ospedale?- chiese ancora il signore seriamente preoccupato.

Kagome lo guardò da prima meravigliata poi sorrise stancamente.

-si mi potrebbe accompagnare al parco abbandonato?- chiese con voce bassa Kagome.

- ma…?-

- la prego è urgente- pregò. Il signore vedendola con quello sguardo accettò e l’ accompagnò dove Kagome aveva richiesto.

-Signorina sicuro di star bene?- chiese ancora una volta.

-no, ma la prego acceleri…-

Il signore accelerò. Vedeva Kagome davvero disperata per questo aveva accettato di aiutarla.

-lei è cristiana signorina?-

Kagome lo guardò perché una domanda del genere? Poi guardò meglio l’ abbigliamento del signore e vide che era un prete. Sorrise a quel pensiero.

-la mia matrigna e il mio fratellastro lo sono. Io stavo iniziando a crederci, ma il vostro signore ha deciso proprio oggi di portarmi via la cosa più cara che ho, la mia vita, il mio amore- rispose tristemente Kagome.

- oh mi dispiace che non creda pregherò per lei e per il suo ragazzo…il buon Dio lo salverà. Ecco siamo arrivati… che Dio la protegga!- salutò il sacerdote.

Kagome lo guardò andar via.

-non servirà a nulla pregare.- disse acida a se stessa.

 

-che c’ è Inuyasha? hai paura?- chiese Naraku.

Inuyasha era immobile. Fino a quel momento avevano combattuto, ma la mente di Inuyasha era ancora lucida. Erano pieni di graffi e lividi. Ansimavano dalla fatica. E Naraku sorrise poiché si aspettava di peggio.

- vuoi sapere una cosa? Quella bambolina ha una pelle davvero morbida- lo provocò Naraku.

- anche le sue labbra sono morbide, veniva voglia di mangiarle- Inuyasha non parlava.

- ed era eccitante sentirla gridare aiuto- continuava. I battiti del cuore di Inuyasha aumentarono.

 Le orecchie iniziarono ad appuntirsi, le unghia e i canini ad allungarsi, gli occhi divennero rossi e le iridi dorate lasciarono il posto a iridi senza pupila. Iridi color smeraldo. Un sorriso sghembo si disegnò sul suo volto. E guardava desideroso Naraku. Voleva ucciderlo. Senza volerlo Naraku aveva innescato il processo di trasformazione di Inuyasha e continuando con le sue provocazione peggiorava la situazione.

- stavo per farla mia, ma tuo fratello mi ha bloccato- continuava, non curante del pericolo.

- ah complimenti ha delle gambe stupende e…ahhhhhhhhhhh- non riuscì a completare la frase che Inuyasha a velocità innaturale l’ aveva raggiunto e colpito al volto sbattendolo contro un albero.

- cosa c’è Naraku non continui il tuo racconto?- chiese Inuyasha con un sguardo strano,terrificante come il sorriso dipinto sul suo volto.

-ma che caz…- Naraku alzò lo sguardo. Non era il solito Inuyasha trasformato… quello era un mostro.

-che c’è hai paura?- chiese Inuyasha a un palmo di distanza dal suo viso.

Naraku lo guardava incredulo. Inuyasha aveva mantenuto la testa lucida. Di solito non ricordava niente, neanche i nomi e di solito dalle sue labbra uscivano solo suoni gutturali. Ma adesso parlava. Era terrificante.

Naraku lo guardo è notò che i suoi occhi erano cambiati. Nella prima trasformazione c’ era l’ iride, adesso no.

-ma cos…-

Uno schianto. Inuyasha aveva colpito allo stomaco Naraku, che sputò sangue. Poi scomparve.

Naraku si guardò a torno, cercandolo. L’ aveva sottovalutato. Quella era la sua fine.

Poi gli sembrò di vedere un’ ombra e si soffermò su quel punto. Aguzzando lo sguardo. Ma non si accorse che Inuyasha gli si era posizionato alle spalle.

-teteeee- rise Inuyasha colpendolo alle spalle.

Poi lo raggiunse e lo colpì allo stomaco con tutta la sua forza. Naraku a quel punto cade inerme a terra. Non era morto ma di sicuro in coma.

-credo che basti Inuyasha, non si sveglierà più anche se è ancora vivo.-una voce familiare lo chiamò.

- Seshomaru?- lo chiamò.

- è strano che tu ricorda- disse avvicinandosi.

- non riesco a controllare bene la mia mente- si lamentò cercando di non assalire il fratello.

- cerca di calmarti-

-ci provo- disse chiudendo gli occhi. Ma una fitta alla testa lo fece urlare.

-che succede? INUYASHA?- lo chiamò Seshomaru.

- ahhhhhhhhhhhhhhhhhhhh la testaaaaaaa- Inuyasha strinse forte tra le mani la sua testa e si accovacciò sulle gambe.

Per la prima volta nella vita Seshomaru ebbe paura di perdere qualcuno.

- Senti Inuyasha calmati, respira a fondo-

- ci stò provando ma fa maleeeeeeeee! Cazzo-

-INUYASHAAAAAAAAAAAAAAAAA- un voce familiare lo chiamò.

Lui e suo fratello si voltarono nella direzione da qui proveniva la voce. Lì c’ era Kagome che aveva assistito a metà del combattimento.

-VA VIAAAAAAAA!- le urlò contro Inuyasha.

-NO!- urlò lei avvicinandosi di corsa. – IO NON TI LASCIO-

-STUPIDA!- un’ altra fitta percorse la testa di Inuyasha.

- stupida che ci fai qui? Quel cretino di Miroku ti ha lasciato venire!-

- No lui non c’ entra niente….non sa che sono qui- rispose lei avvicinandosi.

- tornatene a casa, qui sei in pericolo ti potrei uccidere- ringhiò Inuyasha.

- se tu muori io morirei lo stesso STUPIDO!-

- no! Staresti meglio AHHHHHHHHHHHH- ancora un’ altra fitta.

- INUYASHA- grido avvicinandosi a lui.

 - Vai via…ti supplico…rischi di morire…non so per quanto tempo manterrò il controllo-

- non mi interessa –

- baka-

- imbecille-

- ti prego Kagome ahhhhhhh…- un’ altra fitta, Inuyasha iniziava a respirare a fatica – vai via.-

- no perché ti amo e non voglio lasciarti!- singhiozzò terrorizzta.

- allora se mi ami vai via!-

- No!-

Improvvisamente Inuyasha si calmò e si alzò in piedi. Le braccia lungo i fianchi, il respiro veloce.

-Inuyasha- lo chiamò Kagome.

-Kagome allontanati- disse Seshomaru.

- no-

- fallo- era evidentemente preoccupato

- no!-

- sta perdendo il controllo lo vuoi capire?- gli urlò contro

- non mi interessa!... Inuyasha ti prego torna da me!- Kagome scoppiò in lacrime e stringendosi sul suo petto.

- Ti prego ho ancora bisogno di te…ho bisogno dei tuoi occhi…dei tuoi baci…HO BISOGNO DEL TUO AMORE!-urlò stringendosi ancora di più.

Un ululato uscì dalla bocca di Inuyasha che strinse le braccia di Kagome conficcandole le unghia nella carne.

Kagome urlò di dolore.

-Inuyashaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaa ti prego!!!!!- quella supplica fece scattare qualcosa all’ interno di Inuyasha.

Seshomaru assisteva incredulo. Inuyasha stava ritornando in se.

-Inuyasha sei il mio angelo!- continuò Kagome parlando a voce alta.

Le orecchie di Inuyasha iniziarono a tornare normali, i canini a rientrare all’ interno delle labbra. Gli artigli si accorciarono e uscirono dalla carne di Kagome. Gli occhi andarono via via sbiancando e le iridi dorate tornarono.

I battiti del cuore diminuirono, e la pulsazione del sangue diventò regolare. Il respiro si regolarizzò e la muscolatura tornò quella normale da mezzo demone.

Inuyasha strinse Kagome forte a se. Era grazie a lei che era sopravvissuto. Era grazie a lei che era ritornato l’ Inuyasha di sempre.

-stupida!- le disse stringendola ancora di più.

- grazie Dio! Sei vivo- sussurrò Kagome guardandolo negli occhi.

- grazie a te!- sorrise avvicinandosi per baciarla. Kagome sorrise avvicinandosi a sua volta, ma a un millimetro dalle labbra di Inuyasha, si accasciò svenuta tra le sue braccia.

-Kagomeeeeeeeee!-

 

 

La luce entrava attraverso la finestra illuminando quella stanza dalle pareti bianche. L’ unico rumore era quello dell’ elettrocardiografo. Su uno sgabello, Kagome accarezzava la mano di Inuyasha che giaceva in quel letto da due giorni.

E pensare che avevano accompagnato lei all’ ospedale. Seshomaru gli aveva raccontato che dopo averla consegnata ai dottori era crollato. Il dottore che lo visitava, diceva che non era grave aveva perso molte energie e per questo anche le ferite ci mettevano più tempo a guarire.

-Kagome finalmente ti ho trovata-

- ciao mamma- Kagome era anche lei ancora ricoverata per accertamenti.

- non si è svegliato?-

- no non ancora-

- stai tranquilla si sveglierà presto-

- lo so- sorrise accarezzandogli la guancia.

 

Toc toc

-possiamo?- chiese una voce familiare.

- entrate. Ciao Miroku ciao Sango.- salutò Kagome.

-ciao. Il cucciolotto dorme ancora?- chiese Miroku sorridendo.

- già- sbuffò Kagome, era la seconda persona che gli e lo chiedeva.

- e tu come stai?- chiese improvvisamente serio Miroku.

Era ancora arrabbiato con lei. Ricordava la sgridata che si era presa quando si era ripresa. Gli infermieri lo portarono con la forza fuori. Ridacchiò quel pensiero.

-Miroku sii un po’ più gentile! Infondo è grazie a lei che Inuyasha è ancora vivo- lo rimproverò Sango.

- a me nessuno pensa ho avuto quasi infarto quando non l’ ho trovata?- disse mettendo il broncio.

- si io!- disse la madre di Kagome.

- grazie signora…Sango prendi esempio da lei e ogni tanto, invece di fare l’ acida, coccolami- disse Miroku.

Tre secondi e si ritrovò con un bernoccolo sulla testa.

-cretino- rispose Sango.

-ehi che ci fate tutti qui? Il paziente non si è ancora ripreso forza tutti fuori- disse il dottore che visitava Inuyasha.

- dottore io potrei rimanere? la prego- chiese Kagome facendo gli occhi da cerbiatta.

- signorina Higurashi lei dovrebbe stare a letto a riposare…che ci fa qui?-

- volevo stare un po’ con il mio ragazzo- disse lei.

- solo per poco però… ma gli altri tutti fuori-

-avete sentito il dottore? Tutti fuori!- disse Kagome mandando tutti fuori.

- ce la pagherai!-

Kagome prima fece la linguaccia e poi rise.

-allora dottore come sta?-

- il giovanotto qui è già sveglio ad un po’…non è cosi signor Taisho?- lo chiamò il dottore.

- hehehe sono stato sgamato- rispose Inuyasha mettendosi a sedere e grattandosi la nuca a disagio.

- comunque le sue ferite guariscono a vista d’ occhio e quindi significa che domani lei può uscire-

- fiu che sollievo!- sorrise.

- perfetto vi lascio soli…ah signorina non me lo mandi in coma- rise il dottore uscendo dalla stanza.

-Kagome?- la chiamò Inuyasha.

- mmm?- mugugnò lei girandosi a guardarlo.

- sei arrabbiata?-

- è un eufemismo- rispose svelta lei.

- dai sono sveglio da quando è arrivata tua madre, ma volevo stare solo con te-

- certo-

- davvero…comunque piccola come stai?- chiese accarezzandogli il collo sorridendo.

- bene i lividi sono poco visibili adesso e tu come stai?-

- hai sentito no il dottore? Stò guarendo a vista d’ occhio-

- già- Kagome non distoglieva la sguardo da quello di Inuyasha.

- che hai?- chiese lui perplesso.

- niente e che sono felice di vederti…normale-

- perdonami-

- non hai niente di cui farti perdonare-

- cmq ti chiedo scusa per tutto…senti ma Naraku?- pronunciò quel nome con rabbia.

- è in coma… probabilmente non si risveglierà mai più-

- gli è andata bene! Non merita di vivere quel lurido po…-

- Inuyasha! modera il tuo linguaggio non sei più un  bambino!- lo rimproverò Kagome.

Inuyasha la guardò, poi la prese per un polso e la fece sedere accanto a lui, abbracciandola.

-Mi sei mancato –

- anche tu…Ti amo amore-

- Ti amo angelo mio-

 Si stavano quasi per baciare quando qualcuno entrò come una furia nella stanza.

-Inuyasha!-

- ci mancava solo lui- sussurrò Inuyasha.

- Non te la caverai solo perché sei in ospedale! Ho parlato col medico domani stesso partirai per New York -

-No!-

-come?-

- io stavo per morire, ho quasi ucciso la ragazza della mia vita o quasi assalito mio fratello e Tu ti preoccupi della tua azienda? Sai che cosa ti dico? Vai al diavolo tu e la tua società, la famiglia e l’ eredità. Io resto qui.- alzò la voce Inuyasha.

Kagome capendo la situazione aveva stretto la mano a Inuyasha e lui aveva ricambiato la stretta.

-tu non puoi sapere cosa ho provato. Non sai cosa ha provato lei quando mi ha tranquillizzato e mi ha fatto tornare mezzo demone. Tu non puoi capire quanto la ami! E io non voglio lasciarla!- sussurrò le ultime parole.

- stai delirando- ringhiò tra i denti il padre.

-quanto amavi la mamma? Tanto? Io amo lei tre volte di più!-continuò Inuyasha.

- signor Taisho - la voce dolce di Kagome attirò l’ attenzione del demone maggiore.

- e tu chi sei?- chiese scorbutico.

- moderi i toni…padre-

Il padre di Inuyasha era allibito dal comportamento del figlio. Era capace di mettersi contro la sua volontà perché era innamorato. Guardò suo figlio negli occhi e vi lesse la stessa determinazione che aveva ogni qual volta litigavano per quel matrimonio. In quegli occhi vide se stesso da giovane, quando conobbe Izaoi.

Guardò ancora i due ragazzi. Vide la mano di Kagome intrecciata in quella di Inuyasha. Vide la preoccupazione negli occhi di Kagome.

- la prego non me lo porti via- sussurrò Kagome con gli occhi lucidi.

In signor Taisho, come il figlio, rimase spiazzato a quella supplica.

-lei sa cosa significa soffrire quando si perde una persona quindi non mi porti via suo figlio- piccole perline scesero dagli occhi di Kagome.

- io…- per la prima volta il padre di Inuyasha era spiazzato, non sapeva come controbattere.

- ti prego papà- gli occhi di Inuyasha incrociarono quelli del padre.

- ha gli stessi occhi di tua madre…lo sai?- chiese il padre sciogliendosi in un sorriso malinconico.

Inuyasha annuì.

-e tu assomigli molto a me- Inuyasha annuì ancora.

- la stessa testardaggine- rispose Kagome.

-hahaaha si. Siamo uguali in questo. So cosa vuol dire amare alla follia una persona e quanto fa male quando questa se ne va. E la consapevolezza di aver passato poco tempo con lei aggrava i sensi di colpa. Volevo tenerti lontano da questo dolore Inuyasha, ma solo adesso ho capito che così facendo peggioravo la situazione. Perdonami per non essere stato il padre che volevi.- disse con un sorriso triste sul volto.

Inuyasha era stupito era la prima volta che vedeva il padre così, era impossibile, era solo un sogno. No, era la realtà. La pura e semplice realtà.

-grazie papà- sorrise Inuyasha.

- grazie signore- ringraziò Kagome.

- bhè scusate ma ho un matrimonio da cancellare e un contratto da far saltare. Ah Inuyasha?-

- si?-

- neanche io sopportavo quella smorfiosa di Kikyo- disse prima di uscire dalla porta.

Inuyasha e Kagome guardarono la porta chiudersi.

-è finita?- chiese Kagome.

- credo di si!- rispose Inuyasha.

- non dovrai più andartene e sposare Kikyo?-

- da quel che ho capito no-

- non mi lascerai mai Inuyasha vero?- chiese lei guardandolo finalmente negli occhi.

- Mai- disse ridendo dalla felicità e scendendo dal letto abbracciò Kagome.

- Ti amo piccola- rise prima di baciarla con amore.

- io di più- rispose lei prima di ricambiare il bacio.

Improvvisamente la stanza si riempì di persone.

-Miroku non devo più partire!- urlò Inuyasha.

- hahahah lo sapevo che le cose si sarebbero sistemate- disse lui abracciando l’ amico.

 Sango e Kagome si abbracciarono. Dopo poco arrivarono anche Hojo, Koga e Seshomaru seguite dalle loro ragazze: Kagura, Ayame e Rin.

 

Passarono settimane da quel giorno. Kagome e Inuyasha passavano tutto il tempo insieme.

Passarono anche i mesi e arrivarono le vacanze estive dove le passarono nella casa a mare di Inuyasha. Miroku e Inuyasha fecero anche l’ esame di maturità promossi entrambi. Inuyasha nominò Miroku suo socio d’ affari, così entrambi avrebbero lavorato nelle palestre costruite e finanziate dalle altre palestra importanti. Kagome e Sango continuarono le scuole e compiuti i diciotto anni fecero il provino ( anche se inutile, ma per puro divertimento) per entrare in una delle scuole di Inuyasha, dove quest’ ultimo era anche insegnante.

Gli affari andavano più che bene. In poco tempo le palestre diventarono famosissime. Il signor Taisho era contento di quel risultato. Era contento anche per i suoi due figli che avevano trovato il loro vero amore. Shota fece l’ ultimo esame e si l’ aureo con centodieci. E l’ anno successivo sposò Ashley.

 

PENSIERI DI KAGOME

 

Mi trovo qui sul parquet della sala da ballo con Sango tra poco Inuyasha arriverà per la lezione. Miroku è in ritardo come sempre. Poverino deve anche lavorare. Qui alla palestra ha un sacco di lavoro, ma dice che gli fa piacere perché: 1) gli fa piacere lavorare con il suo migliore amico 2) di allenarsi con noi e 3) di guadagnare con il suo sudore ( se così si può dire con un lavoro di ufficio) i soldi per il matrimonio con Sango. Già! ad Agosto si sposeranno, sono giovani si ma si amano. Io ed Inuyasha siamo del parere che è ancora troppo presto. Ma va bene così.

Amo la mia vita, i miei amici e il mio ragazzo e adoro Parigi! E si stiamo a Parigi. E mia madre? Bhè Shota e Ashley si sono trasferiti li in Giappone, infondo Shota l’ aveva promesso. Ah da precisare Sango e Miroku si sposeranno in Giappone dal prete che mi aiutò tanti anni fa. Che coincidenza.

-ciao amore- mi saluta Inuyasha baciandomi d’ avanti a tutti gli studenti. Tutti sanno della nostra relazione e non ci da fastidio. Anzi qualche volta me ne vanto anche.

-ciao Angelo- lo saluto io. Poi saluta Sango con un cinque e guarda l’ orologio. Inizia il conto alla rovescia e quando dice zero dalla porta arriva Miroku con il fiatone. Il solito.

Ringrazio Dio per avermi regalato questa vita. E gli dico grazie per avermi donato un Angelo.

 

 

FINEEEEEEEEEEEEEEE!

Però questa volta è proprio finita è strano finire la prima ff ed è bello sapere che a molti sia piaciuta.spero che anche quest’ ultimo capitolo sia piaciuto.

Ringrazio tutti quella che l’ hanno letta e tutti quelli che l’ hanno aggiunta tra i preferiti cioè:

1 - Bchan
2 - ChocolaKagome
3 - cri_91
4 - debby0588
5 - dolcepiccolina
6 - giagiotta
7 - giggio
8 - Hope35
9 - jessy101
10 - ka chan
11 - kaggy91
12 - Kagome_chan89
13 - laretta
14 - Lella92
15 - meris
16 - MissBorchietta90
17 - Nancy95
18 - nitibotu
19 - Pandora84
20 - pIcCoLaKaGoMe92
21 - poppi
22 - Toru85
23 - zac

 E chi ha sempre recensito:

ryanforeve

mikamey

Bchan

pIcCoLaKaGoMe92

yuly

ChocolaKagome

jessy101

Arwen_90

Kaggi_Inu91

Kaname1407

Tomikkbill

 

Grazie grazie a tutti quelli che leggono un enorme kizzulo a tutti vi voglio bene. Baci 8Kanemi8.

Ps ho un’ altra storia per la testa.

 

Kizzulooooooooooooooooooooooooooooo a tutti.

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