My little piece of Heaven

di Rejected
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** I. ***
Capitolo 2: *** II. ***
Capitolo 3: *** III. ***
Capitolo 4: *** IV. ***
Capitolo 5: *** V. ***
Capitolo 6: *** VI. ***
Capitolo 7: *** VII. ***
Capitolo 8: *** VIII. ***
Capitolo 9: *** IX. ***
Capitolo 10: *** X. ***
Capitolo 11: *** XI. ***
Capitolo 12: *** XII. ***



Capitolo 1
*** I. ***


My little piece of heaven

E così, un nuovo anno scolastico è iniziato. Dopo aver passato tutta l’estate a studiare per gli esami di riparazione a settembre, l’ultima cosa che voglio fare è proprio ricominciare. Non ho voglia di alzarmi presto al mattino, di rivedere i professori e i compagni, sto così bene a casa per i fatti miei.
Ricordo il giorno prima di iniziare il nuovo anno, rimasi sveglia fino alle 3 di notte, il risveglio al mattino e il rientro sono stati un trauma.
Odio questa fottutissima scuola, è iniziata da un paio di mesi e già non la reggo più… Menomale che è l'ultimo anno, poi si possono fottere tutti quanti, professori e i compagni di classe con loro. Non ho rapporti molto forti con le persone della mia classe, a parte quattro o cinque ragazzi, con le ragazze proprio non riesco ad andarci d’accordo. Sono quella strana, quella che si veste con magliette di band e jeans, che se ne frega dello shopping e di tutte queste piccolezze.
 
L’autunno è ormai arrivato e ancora non mi sono abituata al ritmo. Sono già indietro con lo studio (parecchio anche), ho paura di non farcela. Oggi poi sarà una giornata pesantissima.
Verso le 8 sono davanti alla scuola e quasi quasi mi viene voglia di non entrare e tornarmene a casa, ma mi metto l'anima in pace e varco la soglia dell'inferno.
Le prime ore passano tranquille, anche se un pochino fiacche, poi il solito quarto d'ora di pausa a parlare con i miei compagni e altre tre ore, due delle quali occupate dalla verifica di storia.
Quest’anno sono al primo banco per via dei miei comportamenti un po’ irrequieti in classe, quindi di copiare non se ne parla nemmeno. Dovrò beccarmi questa ennesima insufficienza. Nel silenzio più totale, si sente un telefonino vibrare: era il mio, ma faccio fina di nulla, sperando che nessuno se ne sia accorto.
"RAGAZZI SPEGNETE I CELLULARI DURANTE LE PROVE DI VERIFICA!" borbotta la professoressa di italiano.
Continuo a non darle retta, ma colgo l’occasione per chiedere suggerimenti al mio compagno di banco.
“Silenzio signorina Nasser”
Come non detto, lasciamo perdere. Mi alzo e consegno il foglio, praticamente in bianco, per poi uscire dalla classe e dirigermi verso il bagno.
Prendo il telefono e leggo il messaggio che mi è arrivato.

"Hey bellezza! Oggi bazzico nella zona della tua scuola, che ne dici se ti passo a prendere e torniamo a casa assieme?"
 
E questo chi è? Numero sconosciuto. Avrà sbagliato numero? Provo a rispondere al messaggio, ma non ho abbastanza credito nel cellulare, quindi lascio perdere, se ha bisogno sicuramente richiamerà.
Rientro in classe e subito la professoressa mi aggredisce. Ha letto la mia verifica, sicuramente si aspettava di meglio da me, dopotutto mi conosce da cinque anni e sa bene che se mi impegno, riesco a dare il meglio di me; peccato però che quest’anno sia iniziato male.
“Recupererò l’insufficienza prof, non si preoccupi” la rassicuro io.
“Lo spero bene, non vorrei proprio essere costretta a bocciarti con questi continui quattro che prendi nella mia materia” mi rimprovera lei.
Faccio spallucce e torno a sedermi al mio posto. Dopo nemmeno dieci minuti suona la campanella, finalmente anche oggi è finita!
Prendo le mie cose ed esco da scuola, incamminandomi verso casa quando qualcuno si avvicina a me e mi da un paio di bottarelle sulla spalla.
"Beh?! Non si risponde nemmeno ai messaggi?" una voce maschile mi risuona nelle orecchie, tra l’altro è una voce a me familiare.
Mi giro di scatto e il mio sospetto era fondato: ZACKY!
"Zacky! Oh mio dio ciao!"
Nemmeno il tempo di realizzare che effettivamente fosse lui e gli ero già saltata al collo. Eravamo migliori amici da anni, siamo cresciuti assieme anche se lui ha circa quattro anni più di me, era il mio vicino di casa e, devo ammetterlo, ero innamorata lui da un sacco di tempo, anche se era felicemente fidanzato, dannazione. Mi piaceva tutto di lui: il suo modo di fare, la sua voce, quegli occhioni verdazzurri che mi toglievano il fiato e quelle sue labbra carnose, accentuate dagli snake bites, che mi facevano venire una voglia matta di morderle.
"Ma era tuo il messaggio?" gli chiedo.
"A quanto pare, sì" mi risponde con sarcasmo.
"Perdonami ma non ho soldi nel cellulare, ma Hai per caso cambiato numero?” ci avviamo verso casa e continuiamo la chiacchierata.
“Sì, mi sembrava di avertelo detto” afferma lui.
“No, non ne sapevo nulla. Comunque ora me lo salvo. Allora, come stai?"
"Bene dai, tu?" mi sorride. Adoro il suo sorriso.
"Mh, non c'è male, a parte la scuola . Come mai da queste parti?" gli domando incuriosita. La scuola era un po’ lontana da dove abitavamo, mi sembrava stano passasse di qui.
"Ma niente, cazzeggiavo e sono uscito a farmi un giro, così sono arrivato qui"
"Mica male come camminata – rido - Gli altri come stanno?"
"Alla grande!"
"Sono contenta, è una vita che non li vedo. Con il gruppo come va?"
"Bene, siamo al lavoro per fare un nuovo album!" mi risponde con entusiasmo.
Zacky aveva formato, insieme ai nostri amici Matt, Brian, Johnny e Jimmy, un gruppo chiamato Avenged Sevenfold. Sono contenta di sapere che stiano registrando il loro secondo album. Il loro primo album - che avevano registrato due anni fa - si intitola "Sounding the seventh trumpet" e ha delle canzoni a mio parere favolose, specialmente "To end the rapture", la mia preferita dell'album e la prima che hanno registrato con Brian come membro ufficiale della band, "The art of subconscious illusion", dove canta anche Valary, la ragazza di Matt, e "Warmness on the soul", una delle canzoni d'amore più belle che abbia mai sentito.
Sono davvero contenta per loro, era il loro sogno fin da bambini quello di fondare una band e di diventare famosi. I cinque hanno anche dei ‘nomi d’arte’: Mattew è M. Shadows ed è il cantante, Zachary è Zacky Vengeance ed è uno dei due chitarristi, Brian è Synyster Gates ed è l’altro chitarrista – nonché chitarra solista -, Jonathan è Johnny Christ ed è il bassista e poi c’è James, The Reverend Tholomew Plague o semplicemente Rev, uno dei migliori batteristi che abbia mai sentito. Confido molto in loro e per questo li ho sempre sostenuti, credo proprio che faranno strada.
"Davvero?" mi agito io.
"Giuro!" continua a sorridermi.
"Ottimo! Sono contentissima per voi, dico davvero! Se non avete nulla in contrario, potrei passare da voi uno di questi pomeriggi, così mi fate sentire qualcosa e così finalmente rivedo anche gli altri ragazzi” propongo io
"Ma certamente, anzi ci farebbe un sacco piacere. Sappiamo che sei la prima a sostenerci e sapere cosa ne pensi sarebbe davvero il massimo" confessa il moretto.
"Prometto che un giorno di questi vengo, devo solo vedere come organizzarmi con lo studio e vi faccio sapere” 
Arriviamo davanti alle nostre case, ci avevamo messo un sacco di tempo a tornare a casa, ma non mi era dispiaciuto affatto, alla fine ero in ottima compagnia.
"Bene allora, quando vuoi venire vieni, tanto siamo sempre lì al solito posto. Ora è meglio che vai a casa, hai una faccia stanchissima ed è meglio che ti riposi. Ci vediamo Debbie!" mi saluta dandomi un bacio sulla guancia.
“Va bene! Magari vi avviso prima, così vi preparate” dico ridendo “Ci vediamo Vee” lo saluto anche io con un bacio sulla guancia ed entro in casa.
Dio, sono felicissima, non solo per il fatto che la band dei miei amici sia in procinto di registrare un nuovo album, ma soprattutto perché ho rivisto Zachary dopo un sacco di tempo. Da quando era iniziata l’estate non ci eravamo visti molto, lui era impegnato con alcune esibizioni con il gruppo e io dovevo studiare. Questo incontro di oggi, però, mi ha lasciato un buco allo stomaco. Dopo tutto questo tempo in cui ci siamo un po’ allontanati, pensavo che la cotta per lui mi fosse passata almeno un pochino, ma a quanto pare non è così.

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Capitolo 2
*** II. ***


Ho pensato a lui tutto il pomeriggio e così mi sono decisa ad andare da loro, che si fotta lo studio.
Prendo la borsa, esco di casa e mi avvio verso casa Baker. Faccio giusto in tempo a scendere le scale che ricevo una chiamata: era mia nonna.

Pronto! Ciao nonna, dimmi tutto [...] Si [...] No sono già fuori [...] Okay, va bene, vado a trovare degli amici e arrivo!

Mentre cammino vedo da lontano due ragazze e solo dopo aver aguzzato un po' la vista le riconosco: sono le gemelle DiBenedetto.
Valary e Michelle no, erano proprio le ultime due persone che avrei voluto incontrare. Non tanto per Val, lei è anche simpatica e disponibile, ma la sorella è una vipera. All’inizio eravamo grandi amiche, essendo cresciute insieme, ma da quando lei si era messa con Brian era cambiata, mi era diventata ostile e non avevo idea del perché, tant’è che avevamo avuto una litigata molto pesante tempo fa e per un po’ di tempo non ci eravamo più parlate.
Speravo tanto che almeno questa volta non mi avessero riconosciuto, ma mi sbagliavo.
"Debbie!" urla Valary da lontano.
Mi volto verso di loro e le saluto con la mano.
"Hey ragazze! Scusate non vi avevo viste!" mi fermo e le aspetto, visto che stanno camminando proprio verso di me.
"Dove te ne vai di bello?" mi chiede Michelle, con tono arrogante.
"Eh sto andando da... - mi blocco per un secondo - sto andando da mia nonna che ha una cosa per me" non voglio dire loro che sto andando dai ragazzi, Michelle farebbe sicuramente una scenata delle sue e voglio proprio evitare.
"Ah capisco" interviene Michelle "beh noi stiamo andando dai ragazzi, se vuoi raggiungerci più tardi!" e mi sorride. Bene, direi che la mia idea di andare a trovare i ragazzi è andata a farsi fottere. Mi dà fastidio anche solo sentire la sua voce, figuriamoci essere nella stessa stanza io, lei e Brian che, insieme a Zacky, è il mio migliore amico.
"Vedo più tardi, perchè sono incasinatissima con lo studio" sputo la prima scusa che mi viene in mente.
Sono sempre stata un asso nel dare buca alle persone, specialmente quelle che, come lei, non sopportavo.
"Va beh vado che sono in ritardo, ciao ragazze!" affermo e me ne vado per la mia strada, dopo che le gemelle hanno ricambiato il saluto.
Svio verso casa di mia nonna e vado da lei, mi sa tanto che oggi non andrò dai ragazzi.
Suono il campanello e, quando entro in casa, trovo il mio amato cuginetto Andrew che mi salta addosso. Lo saluto e vado a salutare mia nonna, che parte in quinta:
"Allora? Non vuoi sapere che sorpresa ho in serbo per te?"
"Certo nonna, dimmi!"
"Beh, hai presente l'altra casa, quella dove io e tuo nonno abitavamo prima?" mi domanda. E come non ricordarla, da piccola la chiamavo “la casa delle vacanze” poiché, da quando i miei nonni si erano trasferiti in città, io e i miei genitori eravamo soliti andare lì durante le vacanze estive, essendo a metà strada tra il centro della città e la spiaggia.
“Certo che mi ricordo, nonna”
"Ecco, io e tuo nonno abbiamo deciso di darla a te, ormai tra qualche giorno compi i 18 anni, sei grande, ed è giusto che diventi indipendente. Ho già parlato con tua mamma e tuo papà e hanno detto che ti daranno una mano con il trasloco, anche se ci sono ancora dentro i mobili. Tieni, queste sono le chiavi."
Sono incredula. Abbraccio entrambi i miei nonni, sono davvero degli angeli a darmi la loro casa. So che ci erano molto affezionati, era stata la prima casa che avevano comprato quando si erano sposati e il fatto che si fidassero a lasciarla a me mi riempiva il cuore di gioia. Mi ero anche dimenticata del mio compleanno. Forse perché da qualche tempo non mi andava più di festeggiarlo, non c’era una ragione in particolare, semplicemente non mi andava.
Ringrazio ancora i miei nonni e mi riavvio verso casa. Mentre cammino mi arriva un messaggio.
 
“Hey Debbie, le gemelle mi hanno detto che ti hanno incontrata oggi. Come mai non sei venuta anche tu con loro? Non avrai ancora quel problemino con Michelle, vero? -ZV”
 
Figuriamoci se quelle due, anzi QUELLA, non avesse dovuto spifferare tutto. Non rispondo, ormai sono arrivata a casa.
Parlo subito con i miei genitori del trasloco e mi dicono che posso già andare nella nuova casa così, senza pensarci due volte, vado in camera mia e prendo qualche vestito a caso, che butto in una borsa e poi mi precipito in macchina.
Una volta entrata, scrivo il messaggio di risposta a Zachary.
 
“Ciao Zacky! Si scusami se non sono passata, avevo intenzione di venire ma sono dovuta andare da mia nonna e, indovina? Mi ha lasciato la sua vecchia casa come regalo di compleanno! Non ci posso credere. Ci sto andando proprio adesso, che ne dite se, per rimediare, tu e i ragazzi non passate da me per una birra stasera? Così recuperiamo il tempo di oggi”
 
“La vecchia casa delle vacanze? Che figata! Ci saremo, promesso. Alle otto siamo da te”
 
Nel frattempo, ero arrivata proprio davanti all’edificio. Apro la porta ed entro in casa, perfetta come la ricordavo. Non era grandissima (un salotto con cucinino, un bagno, uno studio e due camere) però, che cazzo, è casa mia.
Do una spolverata veloce ai mobili, era un po’ che nessuno ci entrava e, ovviamente, un po’ di polvere si era depositata. Faccio giusto in tempo a mettere le birre in frigo che suonano al campanello, sono sicuramente loro. Vado ad aprire la porta e il primo che vedo non poteva essere che Jimmy, un omone altissimo che mi prende e mi strapazza tutta. Jimmy è così, un ragazzo sempre sorridente, affettuosissimo e simpaticissimo, un metro e novantatré di felicità. 
"Debbie! Oddio mio quanto tempo! Vieni qui!" mi stringe forte a sé.
"Ciao Jimmy! Mamma mia mi stai soffocando! Ti sono mancata eh?" rido e lo abbraccio forte.
"Eccome!"
Passato Jimmy è il turno di quel nano di Johnny. Io e Johnny ci passiamo un anno e due giorni di differenza, ovviamente lui è più grande. Quando eravamo più piccoli e andavamo alla stessa scuola, eravamo soliti passare gli intervalli insieme a giocare. E dopo Johnny arrivano Matt e Syn, scortati dalle gemelle. Non ricordavi di averle invitate però.
"Finalmente ci rivediamo eh, Debbie! Come stai? La scuola?” chiede Matt, mentre mi abbraccia e io, ovviamente, ricambio.
“Scusa Matt, posso salutare anche io la mia migliore amica o hai intenzione di tenerla per te tutta la sera?” dice Gates con tono acido.
“Oh dai Gates, non vi preoccupate, sarò vostra tutta la sera!" li saluto "come state?"
"Noi bene, te piuttosto. Sei sparita!"
"Eh lo so, ma tra gli esami di riparazione e l’ultimo anno, gli esami…è tutto un casino! Prometto di non sparire più"
Mi faccio da parte e, mentre i due si accomodano, saluto le ragazze, notando lo sguardo assassino di Michelle. Segue Zacky che, con mio grande stupore, si presenta con Danielle, la sua ragazza. Non ricordavo di aver invitato nemmeno lei, ma va bene.
“Oddio, questa casa è proprio come me la ricordavo! È da un sacco di tempo che non vengo in questa casa” afferma Vee.
"Eh sì, da quando venivi a fare le vacanze con me e i miei"  appunto io.
“Ah Debbie, ti ricordi di Danielle?” dice lui, indicando la bionda al suo fianco.
“Si si, certo che mi ricordo” le stringo la mano "prego, accomodatevi!" 
Chiudo la porta ed entro in salotto, Syn mi fa cenno di sedersi tra lui e Matt e così faccio. Iniziamo a parlare di tutti i momento che abbiamo passato insieme, fin da quando eravamo bambini. A parte Zacky e Johnny che conoscevo fin da quando facevo ancora la pipì nel pannolino, Jimmy, Matt e Brian li ho conosciuti solamente dopo, uscendo in compagnia con Zacky. Abbiamo ricordato tutto, ma la scena più bella è stata quando Jimmy e Brian ci hanno raccontato per l'ennesima volta di quando Brian, ubriaco perso, è andato a sbattere con la macchina contro un cancello e si è messo ad urlare "I'M SYNYSTER FUCKIN' GATES AND I'M AWESOME!" (da lì il soprannome) Quante risate! Mi era mancata l’atmosfera di gioia che si respirava con i ragazzi. Nel bel mezzo della conversazione, però, ero con lo sguardo fisso su Michelle, finché mi arriva una gomitata.
"Oh, che ti sei imbambolata?" mi chiede Syn.
"No no, mi stavo solo domandando una cosa" mi avvicino al suo orecchio "ma era necessario portarla?"
"Eh cosa vuoi che ti dica?! Lo sai che dove c'è Matt c'è Val, dove c'è Val c'è Michelle e dove c'è Michelle ci sono io" ride
"Ah, quindi se non fosse venuta Michelle non saresti venuto nemmeno tu?!" faccio la finta offesa. Avevo capito bene quello che mi stava dicendo Gates, ma volevo prenderlo in giro.
"Ma no, scema. Ovvio che sarei venuto lo stesso!"
"Ah ecco, ti conviene” ridiamo insieme e ci abbracciamo, quanto mi era mancato!
In quel preciso momento, però, mi cade l'occhio su Zacky si stava baciando appassionatamente con Danielle. Abbasso lo sguardo e cerco di far finta di nulla, anche se si nota che sono un po’ nervosa. Brian se ne accorge e subito si mette ad urlare:
"La smettiamo di limonare lì in fondo?! Se dovete fare gli asociali prendetevi una stanza in un motel!"
"Stai zitto Brian!" dice Zacky ridendo.
Forse per imbarazzo, forse per gelosia, mi alzo e vado in cucina con la scusa di prendere altre birre.

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Capitolo 3
*** III. ***


Entrata in cucina, inizio a piangere. Subito arriva Brian che mi abbraccia. Brian è davvero il mio migliore amico, non che gli altri non lo siano, soprattutto Vee, ma con lui è diverso, ci capiamo con uno sguardo, sappiamo sempre se c'è qualcosa che non va o meno.
"Ancora presa eh?" chiede lui, passandomi una mano sulla spalla.
"Tu che dici?” rispondo acida “Perchè l'ha portata? Per limonare e isolarsi tutta la sera? Poteva benissimo stare a casa sua…"
"Va beh ma che c'entra, anche io e Matt abbiamo portato le ragazze e-"
"Si ma non avete limonato tutta la sera Brian!" lo interrompo, singhiozzando.
"Allora queste birre arrivano o no?!" urla Jimmy, che stava aspettando con ansia la sua terza birra. 
"Arriviamo Jim!" urla Brian, passandomi un fazzoletto "Dai asciugati le lacrime e andiamo di là, ci stanno aspettando"
"Grazie Brian"
"Figurati Debbire, ora vieni qui e dammi un abbraccio forte. Promettimi che per tutta la serata cercherai di lasciarlo perdere”
"Okay, prometto…ma solo perchè sei tu!" lo abbraccio e poi torniamo in salotto.
Tornando in sala, vedo Michelle che mi fissa in malo modo, ma cerco di far finta di niente.  Mi risiedo sul divano e come avevo promesso a Syn, ricomincio a parlare senza dare conto ai due piccioncini. La serata passa in fretta e si fanno le 3 del mattino. 
"Ragazzi, io torno a casa che sto morendo di sonno!" Johnny si alza e si stiracchia.
"Si, andiamo anche noi, che la nostra studiosa domani ha scuola!" dice Brian, indicandomi.
"Grazie Brian che me lo ricordi" gli do una spintarella e mi metto a ridere.
"Ti voglio bene!" mi sfotte, mandandomi un bacio.
"Io invece ti sto odiando!" Gli mando un bacio anche io e subito Michelle si intromette nella conversazione.
"Dai Bri, andiamo a casa!" Si aggrappa al suo braccio, gli stampa un bacio sulla guancia, e mi guarda con aria di sfida.
Conto fino a dieci e ingoio il rospo, anche questa volta. Le sorrido e saluto tutti, chiudendo la porta. Mi dirigo in camera e, una volta messo il pigiama, spengo il telefono e mi corico, sicuramente domani il risveglio sarà traumatico.
Ore 6:30, la sveglia suona già, ho dormito praticamente due ore e mezza e sicuramente oggi sarà una giornatina di merda, ho questa sensazione. Accendo il telefono e vado in bagno a lavarmi. 
Mentre sono in bagno, sento il telefono vibrare insistentemente. Così ricercata già di prima mattina?
Esco dal bagno, mi avvicino al telefono e vedo due messaggi: il primo, della mia compagnia telefonica, che mi avvisava che avevo ricevuto delle chiamate, probabilmente mia mamma che voleva sapere com’era andato il trasloco, il secondo, invece, di Zacky.

"Hey Deb ma è tutto okay? Ti ho visto strana stasera, un pochino giù di morale. Poi ho notato 
che quando sei tornata dalla cucina con Brian avevi gli occhi lucidi, che è successo?"


Rido. Veramente si è accorto che qualcosa non andava? Sinceramente, non so cosa rispondergli. Non mi va di dirgli che ero rimasta spiazzata dal fatto che l'avesse portata con sé, oltre al fatto che fossi offesa per il suo comportamento.
 
"Hey Zack! No no ero solamente un pochino stanca tranquillo! Come avevo gli occhi lucidi quando sono uscita dalla cucina? Si vede che il sonno cominciava a farsi sentire, avevo appena sbadigliato probabilmente!"
 
"Sicura? Sai che se c'è qualche problema puoi dirmelo vero?"

"Ma certamente! Giuro, era solo un po' di stanchezza, tutto qui"
Abbiamo messaggiato tutta mattina e alla fine ha deciso di venirmi a prendere in macchina a scuola, mangiamo insieme e vado da lui con gli altri per sentire finalmente le canzoni del fatidico nuovo album. Esco da scuola e lo vedo lì, bello appoggiato alla sua Ford Mustang gialla, con due righe nere che partivano dal muso e arrivavano fino allo spoiler sul retro. Era bellissimo e io volevo morire per come mi sentivo.
Lo saluto come al solito e facciamo appena in tempo ad entrare in macchina che inizia a piovere.
"Allora signora, visto il tempo del cavolo, dove vuole andare a pranzare?" dice atteggiandosi da grande autista.
"Guardi, per me si potrebbe anche andare a casa mia e ordinare una pizza, almeno siamo al calduccio!"
"Va bene, allora ci dirigiamo verso casa sua!" scoppiamo a ridere.
Adoro quando facciamo gli stupidi in questa maniera. Arriviamo a casa e subito chiamo la pizzeria
"Beh mentre aspettiamo la pizza perchè non mi fai vedere casa tua? L'altra sera ho visto solo il piano di sotto!" dice Vee, avvicinandosi alle scale che portano al piano superiore, dove ci sono le camere da letto e lo studio.
"Va bene dai, ti faccio strada” gli passo affianco e salgo le scale, seguita dal mio amico.
“Non mi ricordavo che avessi un culo così bello” puntualizza lui.
“E tu sei un cretino” mi giro e gli tiro un piccolo schiaffo sulla spalla.
Arrivati al piano superiore, gli faccio vedere lo studio, il bagno la prima camera e poi camera mia.
"Wow, che bella! E' camera tua?" dice lui, entrando in camera e ammirando i muri che avevano ancora i miei vecchi poster attaccati.
"Tu dici?" gli chiedo ironicamente.
"Simpatica…" mi spernacchia in faccia e si butta sul mio letto.
Faccio per sedermi sul letto ma sento suonare il campanello: erano arrivate le pizze. Scendo a pagare mentre Zacky resta in camera mia. Metto posate e bicchieri sul tavolo e lo chiamo una, due, tre volte ma non scende, quindi decido di salire io. Apro la porta della camera e lo vedo che guarda un quaderno, il quaderno con i miei disegni. Mi catapulto a recuperare il quadernino, non voglio che altri vedano i miei disegni, soprattutto perché non mi reputo così brava. Appena riesco a strapparglielo di mano lo nascondo in uno dei cassetti.
"Debbie perché li hai nascosti? Sono bellissimi"
"Non è vero, non sono poi sto granché…poi sono solo degli schizzi"
"No davvero, sono bellissimi!" insiste Zacky, cercando di aprire il cassetto.
"Oh beh, se lo dici tu allora ti credo! Però adesso andiamo a mangiare prima che le pizze si raffreddino" gli prendo la mano e lo faccio alzare dal letto.
Scendiamo, mangiamo e  poi ci buttiamo sul divano a guardare la tv. Dopo quasi 3 ore di puro cazzeggio prendiamo la macchina e andiamo a casa sua per incontrarci con gli altri e per sentire finalmente le track del nuovo album. 

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Capitolo 4
*** IV. ***


Arriviamo a casa sua e, appena entro in casa e faccio un cenno a sua mamma per salutarla, vedo i suoi occhi come illuminarsi. Era un sacco di tempo che non la vedevo - in realtà era un sacco di tempo che non frequentavo casa Baker -, per me era come una seconda mamma e io ero per lei come una figlia. Quando ero piccola la chiamavo addirittura "zia".
"Debbie! Quanto tempo! Allora come stai?" dice, abbracciandomi.
"Ciao! Io tutto bene dai, un po' impegnata con la scuola ma alla fine non mi lamento. Voi?"
"Anche noi tutto bene. Come mai da queste parti?"
"Ho saputo che i ragazzi sono al lavoro con un nuovo album, così ho deciso di venire a sentire come sta venedo"
"Oh sì, è vero. Beh per quello che posso dirti sta uscendo davvero bene, poi te ne accorgerai"
Mentre parlo con lei arriva Vee che nel frattempo era andato a cambiarsi. Andiamo in garage e, appena entro vedo gli altri quattro, tutti sbalorditi dalla mia presenza. Li saluto, anche se il loro sguardo mi preoccupa un po'.
"E tu che ci fai qui?" chiede Gates, venendomi ad abbracciare.
"Zacky mi ha detto che stavate scrivendo pezzi per un nuovo album e sono venuta a sentire. Ma se vi da noia posso anche andarmene"
"Scherzi? Ci fa un piacere enorme! Le canzoni stanno venendo più che bene, peccato che ci manchino idee per la copertina" mi spiega Brian.
"Non vi preoccupate, ho trovato io chi ci può dare una mano!" urla Zacky, gesticolando.
"Davvero Zacky? E chi?" chiede Matt, sbarrando gli occhi.
"Lei" dice indicandomi.
"Cosa? Io?" mi volto di scatto, stava davvero parlando con me?
"Sì! Prima te lo volevo chiedere ma mi è passato di mente. Ti andrebbe di disegnarci la copertina? Sei davvero molto brava e ci farebbe un grande piacere se la copertina fosse fatta da te!"
"Davvero sei così brava nel disegno?" chiede Jimmy.
"Oh, posso confermare!" afferma Johnny. Quando eravamo piccoli, eravamo soliti disegnare, specialmente quando eravamo a scuola durante la ricreazione, e Johnny era sempre con me, quindi sapeva di questa mia "vocazione".
"Va bene dai, vedo cosa riesco a fare, vi porto uno schizzo appena posso. Non vi assicuro nulla però"
Nel frattempo Gates mi passa un foglio con scritti i titoli delle canzoni nuove e, una volta messi in postazione, mi fanno ascoltare le parti di chitarra e batteria. Sono tutte bellissime! L'intro di "Radiant eclipse" mi fa fatto rimanere a bocca aperta, come l'assolo di "Second heartbeat". La mia attenzione, però, è stata attirata da una canzone in particolare: "Unholy confessions". E' stato amore a primo ascolto.
Mentre ascolto le canzoni, inizio a scarabocchiare qualcosa su un foglio che trovo sul tavolo, notando però che Brian ha una faccia strana, scura.
"Beh, che ne pensi?" chiede Jimmy, mentre continua a rullare sui tamburi della batteria.
"Sono tutte quante bellissime, davvero. Vi prego quando andrete a registrare fatemi venire almeno una volta con voi, sono proprio curiosa di sentirle complete"
"Ma ovviamente, puoi venire anche tutti i giorni se ti va" 
"Non tentarmi" rido "avete già un nome per l'album?"
"Ancora questo non l'abbiamo deciso purtroppo" afferma Matt.
"Va beh dai, vi verrà in mente"
"Tu avevi qualche idea?" mi chiede Zacky.
"No, proprio niente" dico abbassando lo sguardo.
"Che hai lì?" chiede Johnny, fissando il foglio che tengo in mano.
"Oh, non è niente, appunti" risondo prontamente.
"Come no, fa' vedere" dice Zacky, cercando di afferrare il foglio, che velocemente nascondo in borsa.
"Quando sarà il momento lo vedrete. Ora si è fatto tardi, devo proprio andare, ho ancora alcune cose da ripassare per domani" dico alzandomi dalla sedia e dirigendomi verso l'uscita.
"Aspetta Debbie, ti do un passaggio io" Gates mi raggiunge.
Saliamo in macchina e mi riaccompagna a casa. Avevo notato che era un pochino strano ma all'inizio non ci avevo fatto caso più di tanto. 
"Brian, che succede?"
"N-no, niente" risponde lui, cercando di deviare il discorso.
"Si come no... Dimmi che hai"
"Niente, niente"
"Brian, muovi il culo e dimmi che hai!" non sopporto quando Brian fa così, nonostante abbia problemi, è troppo orgoglioso per parlarne.
"Ho litigato con Michelle"
"Colpa mia vero? Per quello che è successo l'altra sera a casa mia?"
"Non dirlo nemmeno per scherzo, non è colpa tua. Sei la mia migliore amica e se hai bisogno io ti aiuto, indipendentemente da quello che può dire o pensare lei" risponde freddo.
"Si però sapere che la tua ragazza se la prende perchè parli con me mi fa rimanere male. Già sai che non ci stiamo simpatiche, se poi-"
"Non ti devi preoccupare, le ho parlato chiaro e tondo, che le dia fastidio o meno, non rinuncerò mai alla tua amicizia" mi interrompe lui.
"Sei un tesoro Brian, ti voglio bene"
"Anche io" afferma, accarezzandomi il viso.
"Grazie per avermi accompagnato a casa, buona serata!"
"Ciao bella, buona serata e buono studio!"

E' passata quasi una settimana da quando è successo quel casino con Gates e Michelle, spero però che abbiano risolto. Sono stata impegnatissima con i compiti in classe in questo periodo, così non ho potuto vedere i ragazzi. Oggi è il mio diciottesimo compleanno e dovrei essere superfelice, ma in realtà sono turbata, senza un apparente motivo. Non so ancora bene cosa fare, non ho organizzato nessuna festa o uscita con amici, perciò propongo ai miei compagni di classe se hanno voglia di andare a bere qualcosa in un locale, ma ottengo da tutti una risposta negativa, sono tutti impegnati a fare altro. Avendo una verifica durante le prime tre ore, non ho potuto chiedere ai ragazzi della band se almeno loro avessero voluto fare qualcosa, ma la scena è la stessa davanti fu la stessa: hanno da fare. Avrei davvero dovuto passare il mio compleanno a casa da sola? Anche le ultime tre ore passano e, una volta tornata a casa, trovo i ragazzi ad aspettarmi.
"Tanti auguri Debbie!" mi urla Johnny, saltandomi addosso.
"Grazie Johnny!" lo abbraccio forte.
"Ci siamo anche noi qui dietro!" dice Zacky, con tono sarcastico.
"Arrivo, arrivo!" ricevo gli auguri di tutti, che ricambio con dei calorosi abbracci.
"Allora, come passerai la serata? Festa grande con i tuoi amici?" chiede Brian.
"In realtà no, sono tutti impegnati, quindi lo passerò da sola"
Ecco un imbarazzantissimo minuto di silenzio.
"Mah, magari possiamo organizzare qualcosa!" propone Matt, ricevendo una gomitata da Jimmy.
"Matt siete tutti impegnati, quando vorresti farlo?" chiedo confusa.
"Ehm, si, ecco, intendevo, possiamo organizzare qualcosa nei prossimi giorni!" balbetta il cantante.
"Si, beh, lasciamo stare, ora dobbiamo andare! Ci si vede Debbie! Tantissimi auguri ancora!" dice Jimmy, trascinando via Matt, seguito da tutti gli altri.
"Va bene ragazzi,  grazie ancora degli auguri!" li saluto ed entro in casa.
Dopo aver pranzato e riposato un po', inizio ad organizzare la serata, quando mi arriva un messaggio.

«Debbie preparati, metti qualcosa di carino che passo a prenderti tra una decina di minuti! Un bacio, Jim.»

«Hey Jimmy! Perchè dovrei vestirmi, dove dobbiamo andare?»

«Tu non ti preocupare, preparati che arrivo.»


Entro completamente in panico, non so cosa mettermi e in più Jimmy sta venendo a prendermi. Opto per un paio di pantaloni bianchi e una camicia nera, con delle scarpe col tacco nere. Giusto il tempo di finire il trucco che Jimmy citofona, così prendo la borsa e lo raggiungo fuori casa.
"Però, stai proprio bene!"
"Oh zitto Jim"
Gli do una spintarella e saliamo in macchina.
"Vuoi dirmi dove stiamo andando?"
"Tra poco lo vedrai"
Dopo più o meno un quarto d'ora arriviamo nel solito locale, il "Johnny's", dove spesso i ragazzi vanno a divertirsi tra una partitina a biliardo e una birra. 
"Ma perchè siamo qui? Dai Jimmy non tenermi sulle spine!"
"C'è una sorpresa per te"
Alzo un sopracciglio e mi faccio scortare dal batterista all'interno del locale: appena entrata noto uno striscione enorme con la scritta "Buon compleanno Debbie! +18" e, proprio sotto di esso, dietro un tavolo pieno di cibo, vedo i miei amici, compagni di classe e soprattutto i ragazzi della band. Quasi mi commuovo, non avrei mai immaginato che potessero organizzarmi una festa, credo proprio che questo sarà il miglior compleanno di sempre.

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Capitolo 5
*** V. ***


Momento regali. Ci sono solo due pacchi, uno piccolino e l'altro molto grande. Partiamo dal più grande, quello dei miei compagni: lo scarto per poco non mi emoziono. Felpa e maglietta dei blink-182, maglietta dei Rancid, maglietta della Jack Daniel's, pantaloni rossi e felpa dei Misfits. Erano giorni che mi lamentavo del fatto che avrei dovuto comprare qualche vestito nuovo e loro mi hanno praticamente rifatto il guardaroba.
Passiamo al secondo pacco, quello dei ragazzi: è un pacco piccolo, o almeno più piccolo rispetto all'altro, ma non ho proprio la minima idea di quello che possa essere.
I ragazzi erano impazienti, così mi decido ad aprirlo. Con mia grande sorpresa, trovo un set da disegno, completo, e un album. Quasi non ci credo.
"Oddio, i regali sono bellissimi, grazie davvero a tutti!" ringrazio tutti in generale, per poi avvicinarmi a Zacky.
"Sei stato tu, vero? A decidere il regalo"
"Ci sei arrivata, eh?" chiede lui, sorridendo e passandosi una mano tra i capelli.
"Beh, non ci voleva molto" sorrido anche io.
Mentre siamo intenti a parlare, Gates mi si avvicina.
"Debbie vieni un secondo con me che mi fumo una sigaretta? Così mi tieni compagnia"
"Certo, arrivo subito!"
Usciamo dal locale e ci sediamo sul marciapiede, in un angolino a parlare.
"Non è che Michelle poi è gelosa?" chiedo, abbassando lo sguardo.
"Ma no, figurati. Credo che dopo la litigata abbia capito" risponde Brian, accarezzandomi i capelli, per poi accendersi la sigaretta.
"Speriamo"
Restiamo qualche minuto a parlare del più e del meno, ma quando rientriamo troviamo Michelle che ci fissa con uno sguardo ben poco amichevole.
"Brian, dove sei stato?" sputa acida.
"Beh è meglio che io vada Brian, vi lascio soli" faccio per andarmene, non voglio creare problemi al mio amico.
"No no, resta pure cara. Allora, dove eravate di bello?"
"Da nessuna parte. Eravamo qui fuori a parlare, le ho chiesto di farmi compagnia mentre mi fumavo una sigaretta, perchè? Qual'è il problema?" Syn cerca di spiegare la situazione, ma lo sguardo di Michelle si scurisce acora di più.
"Il problema è che sono uscita, ma non vi ho visto... Dimmi la verità, dove eravate?"
"Ti ho detto qui fuori, eravamo un pochino più spostati ma qui. Non iniziare a fare scenate, ti prego!"
"Io non dovrei fare scenate? Tu sparisci con lei e io dovrei starmene zitta? Avevi detto che non c'era niente tra di voi Brian, avevi detto che era solo un'amica"
"Michelle, ti prego basta con questa storia, mi sono stufato della tua gelosia inutile!"
"Inutile? Voi due ve ne state da soli e io devo guardarvi senza poter dire niente. Bene."
"Sì, eravamo da soli ma stavamo solo parlando, smettila" 
La situazione è diventata imbarazzante, tutti i presenti si sono girati a guardarci e non sapevo né cosa dire, né cosa fare.
"Guarda Michelle calmati, hai frainteso le cose, si parlava e basta! Poi questi sono problemi vostri, io in mezzo non c'entro assolutamente niente" provo a convincerla io.
"Non dirmi di calmarmi! E fino a prova contraria sono anche problmei tuoi, visto che stiamo litigando per colpa tua"
"No Mich, lei non c'entra nulla e lo sai bene anche tu. Lasciala tornare dagli invitati, visto che le stai rovinando la festa"
Sentite le urla, Zacky e Jimmy decidono di avvicinarsi per vedere cosa stia succedendo.
"C'è qualche problema?" interviene l'altro chitarrista.
"Il tuo caro amico era nascosto in qualche angolo con quella e  ha anche il coraggio di dirmi che non stavano facendo niente" continua a sostenere la bionda.
"Michelle basta! Ti ho detto che tra noi non è successo niente, stai veramente esagerando!" Brian continua ad urlare, credo di non averlo mai visto così alterato.
Non ce la faccio più a reggere questa situaizone, così prendo e me ne esco dal locale, in lacrime, per tornare a casa. 
"Debbie si può sapere cos'è successo?!" mi volto e vedo Jimmy che corre verso di me.
"Niente Jim, io e Brian eravamo fuori a parlare e Michelle ha pensato chissà cosa... Io non ne posso più, l'unico ragazzo che mi interessa non mi si fila perchè è impegnato, non posso parlare con uno dei miei migliori amici che quella psicopatica della sua ragazza pensa male. Non ne posso più Jimmy, davvero..."
"Senti, facciamo così, ti accompagno a casa e ne parliamo"
Mi riaccompagna a casa, saliamo da me e ci sediamo sul divano, quando riscoppio a piangere come una fontana.
"Su Deb, non fare così, magari aveva solo alzato un pochino il gomito, sono sicuro che queste cose non le pensa davvero"
"No Jim, è qui che ti sbagli... Già tempo fa erano successi dei casini per colpa mia... Il punto è che non mi sembra di fare niente di male. Voglio dire rido, scherzo, parlo con lui come faccio con tutti voi. Okay, magari c'è un pochino più di confidenza ma non ci trovo niente in Brian, se non un amico fantastico! E' questo che lei non vuole capire"
"Mi spiace, non sapevo tutta la storia... Proverò magari a parlarci io con lei..." dice, cercando di consolarmi e abbracciandomi.
"Meglio di no Jim, ti ringrazio tantissimo per il pensiero ma è meglio che non torniamo più sull'argomento anzi, credo che per un pò non mi farò più vedere"
"Perché dovresti? Non devi lasciarti condizionare da lei e dal suo comportamento"
"Fidati, è meglio così"
"No Debbie, così fai solo il suo gioco"
"Non mi importa, voglio solo che questi problemi con Brian si risolvano"
"Fidati, conosco Brian, tutto si risolverà senza problemi"
"Sei sicuro? Sembrerò egoista ma non voglio perderlo, come non voglio perdere nessuno di voi"
"Egoista un corno, quella deve darsi una calmata. Proprio ancora non capisco come faccia Syn a stare con lei. Non mi è mai andata a genio, è una vipera, antipatica e brutta" 
Scoppio a ridere, non pensavo che Jimmy non approvasse la ragazza del suo migliore amico.
"Ecco, è quello che voglio vedere d'ora in poi, intesi?" mi dice James, sorridendo e fissandomi con quei grandi occhioni blu.
Rev è rimasto con me per tutta la serata, mi ha fatto sfogare per tutto quello che tenevo dentro, gli ho parlato anche di Zacky. Secondo lui dovrei dirglielo, così mi leverei questo peso e chiariremmo una volta per tutte questa situazione, ma gli ho detto chiaramente che non cambierò idea, non per ora.

Sono le dieci del mattino e qualcuno bussa alla porta. Mi sveglio, stropicciandomi gli occhi, e noto di essermi addormentata sul divano. Evidentemente ieri sera sono crollata e Jim dev'essersene andato. Poverino, che figura. Il mio primo pensiero va subito al casino che è successo ieri sera. Non sono triste o dispiaciuta, in realtà sono arrabbiata, non voglio che la vita delle persone debba essere condizionata da me, né tantomeno voglio che Michelle tratti così Brian. Non lo sopporto davvero. 
Il bussare diventa sempre più insistente, così mi decido ad alzarmi e ad andare ad aprire la porta. Con mia sorpresa, colui che stava bussando alla porta era Vee.
"Hey Vee" lo saluto, un po' confusa.
"Hey. Stavi dormendo?"
"Si, ma non ti preoccupare"
"Scusa non volevo disturbarti, se vuoi passo più tardi" dice, mentre si allontana dalla porta.
"Ma figurati, entra pure!" dico mentre mi lego i capelli in una coda, giusto per non avere l'aria di una che si è appena svegliata, anche se in realtà è così "allora, come mai da queste parti?"
"Volevo sapere come stavi... Ieri sera non sono venuto perchè sono rimasto a calmare gli animi al locale. Posso sapere cos'è successo?" 
"Niente, io e Brian siamo usciti a parlare, a quanto pare Michelle è venua a cercarlo ma non l'ha trovato e quando siamo rientrati ha iniziato a dare di matto dicendo che tra me e lui c'è qualcosa. Io e Gates abbiamo provato a spiegarle la situazione, ma non ha voluto sentire ragioni"
"Scusa e tu non te ne potevi andare e lasciarli soli?"
"Pensi che non avessi cercato di farlo? Ogni volta che provavo ad allontanarmi, Mich sembrava volesse uccidermi"
"Non ti stavano mica trattenendo"
"Cosa avrei dovuto fare? Avrei rischiato solo di peggiorare la situazione, che già non era delle migliori. Lo sai anche tu com'è fatta Michelle, no? E poi, sei venuto per sapere come stavo o per dirmi che sono una deficiente? No perchè non è giornata, Zacky." le parole mi escono a raffica, senza pensare.
"Si, hai ragione, scusa." dice lui, abbassando lo sgardo.
"No scusa tu, sono ancora un pochino nervosa per questasta storia... Alla fine ieri sera com'è finita? Non volevo abbandonarvi tutti lì così ma davvero non ce la facevo più"
"Ti capisco... Comunque l'ha mollata..."
"Come l'ha mollata?" perfetto, come minimo quella strega darà la colpa a me per quello che è successo.
"Si, le ha detto che ha esagerato, che si è stufato delle sue scenate e che non doveva assolutamente parlarti in quel modo... Lei le ha detto di scegliere tra lei e te, e lui ha risposto che piuttosto che passare la vita con una come lei, avrebbe preferito mollarla... E così ha fatto"
"Oh, capisco. Forse non dovre, ma mi sento terribilmente in colpa"
"Non devi, infatti. Lei ha esagerato, la faccenda si poteva risolvere tranquillamente! Anche se però, Debbie, tu e Brian siete davvero tanto attaccati e-"
"E cosa?" lo interrompo "tra me e Syn non c'è assolutamente niente e mi sono stufata di doverlo ripetere!" sento il sangue ribollirmi nelle vene. Non vedo perché devo sempre dare motivazioni agli altri per quello che faccio.
"Non è quello che sembra..."
"Ma è quello che è."
"Senti non sto dicendo che c'è qualcosa tra voi, ho detto solo che sembra"
"E io ripeto che non è così"
"Forse ho sbagliato a venire oggi" dice Vee, avvicinandosi alla porta.
"Non penso che la tua idea sarebbe cambiata se fossi venuto un altro giorno"
"Forse no, ma forse saresti stata più tranquilla"
"Forse quello si" mi avvicino a lui, aprendo la maniglia della porta.
"Va bene dai io levo il disturbo... Ci sentiamo" esce, continuando a guardare a terra.
"Credo sia meglio"
"Ciao Deb, ci si sente..." mi saluta senza nemmeno guardarmi in faccia.
"Ciao Zacky..."
Chiudo la porta a chiave e mi butto sul divano, portandomi un cuscino in faccia e urlando contro di esso. Sono stufa di piangere e l'unico altro modo che ho per sfogarmi è urlare.
Oggi credo proprio che non uscirò, non sono in vena di vedere nessuno.

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Capitolo 6
*** VI. ***


Come non detto. Più rimango seduta su questo maledettissimo divano, più continuo a pensare e sicuramente non mi fa bene. Tra l'altro, dal nervoso non ho mangiato e ho assolutamente bisogno di usicre a prendere una boccata d'aria. Pur essendo metà novembre, è una giornata piuttosto soleggiata e la temperatura non è poi così male, quindi ne approfitto per andare al parco. Dovrei finire di leggere un libro per la scuola, quindi decido di portarlo con me. Faccio per prendere anche il telefono ma, ripensandoci, è meglio lasciarlo a casa.
Arrivo al Central Park e cerco una panchina tranquilla e, una volta trovata, mi siedo e inizio a leggere.
Mentre sono assorta nella lettura si avvicina un ragazzo alla panchina. Inizialmente non ci faccio molto caso, infatti non alzo nemmeno lo sguardo dal libro. Dopo qualche minuto però, noto che il ragazzo è ancora fermo lì, così mi volto a guardarlo: alto, moro, occhi azzurri, tatuato e con la cresta. Devo ammetterlo, non è male!
"Ciao, sai dirmi che ore sono?" 
Sembra un ragazzo intelligente, provare a rimorchiare con questa vecchia scusa però gli fa perdere dei punti.
"Certo, sono quasi le 3" rispondo sorridendogli.
"Oh, grazie mille! Comunque piacere, io sono Axl..." dice, porgendomi la mano.
"Complimenti, hai proprio un bellissimo nome" continuo a sorridergli.
"Grazie mille! E tu, come ti chiami?"
"Piacere, Debbie" gli stringo la mano, dopotutto sembra anche simpatico "Non ti ho mai visto da queste parti..."
"No infatti, mi sono trasferito da poco... Tu vivi qui?"
"Si, vivo poco lontano da qui!"
"Capisco, quanti anni hai?"
"Diciotto appena compiuti, tu?"
"Ventuno" si alza dalla panchina "che dici, facciamo un giro?" 
Questa non me l'aspettavo, però decido di starci, che mai potrebbe succedere?
"Volentieri!"
Ci alziamo e ci incamminiamo per il parco.
"Sei qui da sola?"
"Si, dovevo schiarirmi le idee e ho approfittato della giornata"
"Ah, pensavo avessi un ragazzo"
"Magari lo avessi!" dico, lasciando uscire una risatina isterica.
"Che figuraccia" si porta una mano alla fronte.
"Ma no tranquillo, mica potevi saperlo" abbasso lo sguardo.
"Si beh, mi pare un pochino strano comunque"
"Perchè?"
"No così, stavo pensando ad una cosa"
Lo guardo interrogativo, speravo in una risposta migliore.
"No dai, dimmi" provo ad insistere.
"Mi sembra solo strano che una ragazza come te sia single, tutto qui" mi sorride, mentre sento le mie guance arrossire. 
"Scusa, non volevo metterti in imbarazzo" ride.
"Ma no, figurati" rido anche io.
Continuiamo a camminare, quando sento l'orologio che rintocca le 5. Per quanto mi dispiaccia, devo proprio andare.
"Scusami Axl, ma è ora che vada. Grazie mille della compagnia!"
"Vuoi che ti accompagno a casa?" la sua proposta, ancora una volta, mi coglie impreparata.
"Si dai, se per te non è un problema ovviamente"
"No, nessun problema, tranquilla"
Ci incamminiamo verso casa mia. Mi piace la sua compagnia, sembra un ragazzo molto semplice, educato, simpatico e poi è davvero, davvero carino.
Forse è un pochino affrettato dirlo, ma penso che se avessi la possibilità di conoscerlo meglio, potrebbe anche piacermi. Mentre mi accompagna a casa parliamo del più e del meno: mi ha raccontato che si è trasferito più o meno un mesetto fa su consiglio della cugina - infatti ora sta lei -, ha due fratelli più piccoli, i suoi genitori hanno un negozio di articoli musicali, suona la chitarra e fino a poco tempo fa suonava in una band nella sua città natale.
"Beh Axl, grazie mille della compagnia, sei stato davvero molto gentile" dico una volta arrivati sotto casa.
"Figurati! Mi ha fatto piacere parlare con te... Emh, senti... Forse ti sembrerà presto e se non vuoi ti capisco, però mi piacerebbe lasciarti il numero di telefono, se ti va domani possiamo, che ne so, uscire a prendere qualcosina insieme" spalanco gli occhi, sorpresa.
"Si, nessun problema, solo che non so dove scriverlo, ho lasciato il telefono su a casa. Se vuoi ti lascio io il mio, così mi chiami tu domani"
"Certo, segnalo pure" afferma allungandomi il telefono, così gli segno il numero e ci salutiamo. 
Non me l'aspettavo proprio. Fortunatamente, questa tremenda giornata, iniziata letteralmente da schifo, era migliorata. Nonostante tutto però, un dubbio mi attanaglia, non sapevo se Axl si sarebbe fatto sentire o meno. Magari diceva tanto per dire.
In ogni caso, non potrei fargliene una colpa, dopotutto ci siamo conosciuti un paio di ore fa, quindi anche se non si facesse sentire non potrei dirgli nulla.
Salgo le scale e, mentre cerco le chiavi di casa nella borsa, trovo Zacky davanti alla porta ad aspettarmi.
“Hey Zacky, che ci fai qui?” chiedo sorpresa al mio amico.
“Hey Deb, niente volevo vedere come stavi ma vedo che ti sei già ripresa alla grande”
"Non direi, ero solo andata al parco a leggere, visto che c'era una bella giornata"
“E chi è il tizio che ti ha accompagnata a casa?”
“Ah… Lui è… Lui è uno…” inizio a balbettare.
“Capisco, lo conosci da tanto?” cosa sono tutte queste domande?
“Non proprio…”
“E già ti accompagna a casa?”
“Era di strada, che problema c’è?” lo guardo interrogativa. Si sente che tra noi c'è qualcosa che non va, l'aria è tesa e questa cosa innervosisce anche me.
“No no, nessuno figurati” mi sorride, forse ha capito di essere stato un po' invadente.
“Allora, vuoi entrare a bere qualcosa?” gli sorrido anche io, mi spiazza questa freddezza che c’è tra noi due.
“No sto andando da Danielle, grazie comunque dell’invito”
“Tranquillo, faremo un'altra volta" apro la porta “Beh allora ci vediamo, vado a preparare qualcosa da mangiare, visto che oggi non ho cenato. Se ti va, possiamo vederci in questi giorni"
“Certo, ti passo a prendere a scuola e vieni in studio con noi, visto che ci tenevi. Abbiamo deciso che possiamo iniziare a registrare, tanto le idee ci sono” afferma. Vedo l'emozione nei suoi occhi, il suo più grande sogno - e quello degli altri ragazzi, ovviamente - sta per realizzarsi e sapere che loro sono felici, fa felice anche me.
“Fantastico! Ci sentiamo allora” lo saluto, dirigendomi all'interno dell'abitazione.
“Certamente, ciao Debbie"
“Ciao Zacky"
Dopo aver cenato, mi butto sul divano e finisco di leggere quel dannatissimo libro, domani la professoressa ci farà fare una relazione e io, come al solito, mi sono ridotta all'ultimo momento per finirlo.
Una volta letto tutto, mi dirigo in camera per mettermi il pigiama, visto che sto crollando dal sonno; Axl ancora non si è fatto vivo, ma avrei dovuto aspettarmelo, avrei dovuto sapere che non mi avrebbe cercata. Spengo il telefono e mi metto a letto, domani sarà davvero una giornata pesante.

La mattinata a scuola è già finita e ancora Axl non si è fatto sentire.
Devo ammettere che un po' ci sono rimasta male, nonostante me l'aspettassi. Forse perché il fatto che un ragazzo che nemmeno conosco si sia interessato a me così in fretta, mi ha deviata un po'. In ogni caso, non importa.
Torno a casa, pranzo e approfitto ancora della bella giornata per farmi un giro. Il bello di vivere in California è proprio questo, anche in autunno possiamo godere di queste belle e calde giornate. Arrivo in fondo alla strada e, manco a farlo apposta, incontro Zacky e Danielle. Mi si stringe il cuore a vederli, mi fa male, anche se non lo voglio ammettere nemmeno a me stessa.
"Hey Debbie, come stai?" mi chiede sorridendo.
"Hey Zacky! Mh, a parte la giornata pesante a scuola tutto bene, dai. Voi come state? Che ci fate in giro?"
"Niente di che, un girettino all'aria aperta"
"Eh anche io ho approfittato della bella giornata per farmi un giro" 
"Debbie ascolta, atasera do una festa per mio cugino che si è appena trasferito qui per fargli conoscere un po' di gente e mi chiedevo se avevi voglia di venire”
“Certo, mi farebbe piacere! Per che ora vengo?"
“Per le otto a casa mia” mi sorride.
“Perfetto, ci sarò!" le sorrido anche io. 
Non so esattamente che cosa provo per lei. Non mi sta antipatica, assolutamente, è una ragazza dolcissima e molto simpatica, so che Zacky con lei sta bene, si vede, e se lui è contento, lo sono anche io, però forse è proprio il fatto che stia con lui, che sia lei a renderlo felice, mi trattiene un po' da esserle così tanto amica.
Saluto Zacky e Danielle e, dopo aver fatto ancora una passeggiata, torno a casa e vado a farmi una doccia. Opto per un abbigliamento molto sportivo: felpa, maglia dei Rancid, jeans e un paio di Vans. Esco e mi dirigo verso casa di Danielle ma, una volta arrivata davanti, qualcosa mi blocca. Che faccio, busso? Torno a casa? Mi sa che sotto sotto nemmeno ci volevo venire. Non per cativeria, però c'è sempre quel qualcosa che mi ferma. Effettivamente, forse faccio meglio a tornare a casa. Faccio per andarmene quando Zacky e Syn mi fermano.
"Eccola, finalmente è arrivata!" afferma Brian, afferrandomi per un braccio.
"Hey, ma dov'eri finita? Pensavamo fossi già dentro"
"No no, in realtà sono...sono appena arrivata" ormai non posso più tirarmi indietro.
"Prego accomodati, fai come se fossi a casa tua!"
Entro in casa e rimango stupita: era piena zeppa di gente, non pensavo che avesse invitato così tante persone. Sembrava il tipico party dei college.
"Vado a cercare qualcosa da bere" dico allontanandomi dai due e cercando una birra, forse è la volta buona che mi prendo una bella sbronza e mi caccio via questi pensieri dalla testa, almeno pet un po'.
"Certo, noi siamo nel retro con gli altri se vuoi raggiungerci!" mi avvisa Brian. 
Gli faccio un cenno affermativo con la testa, per poi farmi strada tra tutte quelle persone che ballano e si divertono, quando un tizio mi viene addosso. Mi giro per guardarlo ma lo intravedo giusto un secondo, per poi perderlo di vista tra la folla. Anche se, per un momento, mi era sembrato fosse Axl. Mi sarò sbagliata.

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Capitolo 7
*** VII. ***


Prendo la mia birra e raggiungo gli altri nel cortile sul retro. Saluto tutti, Matt, Jim, Johnny e le gemelle. 
"Allora Debbie, ci sono novità?" mi chiede Johnny.
"In realtà, sì. Un paio di giorni fa sono a leggere al parco e ho conosciuto un ragazzo, ma nulla di serio" spiego.
Inizio a raccontargli la storia dei dettagli quando arriva Danielle, accompagnata da un'altra persona.
"Ragazzi, finalmente vi ho trovati... volevo presentarvi mio cugino, si chiama Axl ed è nuovo qui. Mi raccomando, trattatemelo bene”
“Hey ciao. Piacere, Brian”
“Ciao! Piacere, sono James, ma puoi chiamarmi Jimmy”
“Piacere Axl, sono Matt”
“Ciao! Io sono Valary, la ragazza di Matt, e lei è mia sorella Michelle”
“Ciao, piacere di conoscervi ragazzi, mia cugina mi ha parlato spesso di voi, non vedevo l'ora di conoscervi, finalmente. Piacere mio, sono Axl”
Il mio cuore salta una battito una volta sentita la sua voce, ero talmente presa dal raccontare a Johnny quello che era successo, che nemmeno mi ero accorta che fossero arrivati.
Mi giro di scatto, magari è stata solo una mia impressione, ma appena focalizzo sul ragazzo mi rendo conto che effettivamente è lui.
"Oddio" dico sottovoce.
“Che succede Debbie?” chiede Johnny, incuriosito.
“Hai presente il ragazzo di cui ti parlavo prima? Beh è lui, il cugino di Danielle”
“Ah, capisco” afferma, sogghignando e avvicinandosi al gruppo “hey, ciao, non ci siamo presentati. Piacere, io sono Johnny” mi prende per un braccio e mi trascina proprio affianco ad Axl “e lei è Debbie, ma tu già l’hai conosciuta, vero?”
"Ciao Axl...” abbasso lo sguardo e sorrido forzatamente, facendogli un cenno con la mano, mentre sussurro a Johnny che me l'avrebbe senza dubbio pagata.
“Tranquilla, a fine serata mi ringrazierai” 
“Ah, ma voi vi conoscete già?” chiede Brian.
“Ecco, appunto… come fate a conoscervi?” interviene Zacky.
“L’ho incontrato l’altro giorno al parco mentre leggevo”
“Quindi è lui che ti ha riaccompagnato a casa quella volta lì che ci siamo visti…” dice Vee, schiarendosi la voce.
“Eh, sì" arrossisco e cerco di evitare lo sguardo di Axl che era intento a fissarmi, come se volesse parlarmi. Dio mio, che imbarazzo.
“Non mi avevi detto di questo tuo incontro Deb” ironizza Brian, vedendomi in difficoltà.
“L'avrei fatto, giuro" rispondo, lasciando però uscire una risatina isterica "comunque, ho la gola secca, vado a prendermi da bere. Quancuno vuole qualcosa?"
“Una birra per me, se non ti scoccia” dice Jimmy.
"Te la porto subito"
Mi avvio verso la cucina ma, una volta arrivata al frigo, mi blocco e lo fisso, immobile, quando qualcuno mi si avvicina alle spalle.
“Hai intenzione di evitarmi ancora per molto?”
Mi giro e vedo Axl che mi fissa, con un’aria quasi di sfida. Lo guardo negli occhi e un brivido mi sale per la schiena, mi rigiro verso il frigo e faccio un mezzo sorrisino.
“Non pensavo fossi il cugino di Danielle, non mi aspettavo di trovarti qui sinceramente” rispondo fredda.
“Te l’avrei detto se solo tu mi avessi anche solo accennato che conosci gli Avenged Sevenfold”
“Si beh, non mi sembrava una cosa importante da dire, contando che abbiamo parlato solo un paio d'ore" prendo le birre dal frigo e cerco di mischiarmi tra la gente.
“Comunque non hai risposto alla mia domanda” mi urla dalla cucina.
“Non ti sto evitando” continuo a camminare, quando mi ferma, prendendomi per un braccio.
“Tu dici?” dice, fissandomi negli occhi.
“Sì, perché dovrei farlo scusa?”
“Non lo so, forse perché non ti ho più chiamata” 
“Non te ne faccio mica una colpa” cerco Jim per dargli la birra ma, ovviamente, non lo trovo. 
“In realtà no. Avrei voluto tanto chiamarti per vederci, ma non avevo soldi per farlo”
“Beh, sai dove abito, se avessi avuto così tanta voglia di vedermi potevi venire a cercarmi lì” sputo acida
“Non ci ho pensato, scusami” si scusa, abbassando lo sguardo.
“Non importa!” gli sorrido e continuo a cercare Jim, con scarsi risultati.
“Che ne dici se ci sediamo un pochino a parlare?”
“S-si, va bene” alla fine cedo.
Ci sediamo e iniziamo a parlare. Era strano, non mi sembrava il ragazzo che avevo conosciuto al parco, era più timido, sensibile. Abbiamo parlato tutta la sera, fino alle due circa, quando Johnny ci interrompe.
“Allora, come procede la serata?” chiede, sedendosi con noi.
“Bene, e tu che ci fai qui?”
“Niente Deb, volevo dirti che noi stiamo andando e se volevi uno strappo a casa, visto che sono le due passate e domani avresti scuola…”
“Merda, è vero! Arrivo subido Johnny” mi alzo di scatto e nella fretta faccio cadere la bottiglia di birra - quella di Jim, che ormai era diventata calda - “scusami Axl, devo proprio andare… Ci sentiamo”
“Certo Debbie, capisco, ci sentiamo!”
Raggiungo Johnny e saliamo in macchina, mi avrebbe riportato a casa. Una volta partiti, continuiamo il discorso da dove lo avevamo lasciato, aggiungendo però i dettagli della serata. Arrivata a casa mi butto sul letto, stravolta, e in pochissimi minuti mi addormento.

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Capitolo 8
*** VIII. ***


Suona la sveglia. La fisso per qualche secondo e la spengo. Oggi non ho proprio voglia di andare a scuola, penso che me ne starò a casa a poltrire sul divano.
Mi alzo dal letto e vado a farmi una bella doccia calda.
Non appena entro in doccia inizio a pensare a quello che è successo la sera precedente e al tempo trascorso con Axl, ci sto davvero bene con lui. E' diverso da come me lo immaginavo, mi ha davvero sorpresa. Che stia iniziando a piacermi o quanto meno ad interessarmi? Tempo zero e i miei pensieri si rivolgono ad un'altra persona, Zacky. Che cosa ci sta succedendo? Perché ci stiamo allontanando così tanto? Non voglio perderlo, è la persona più importante della mia vita, è il mio migliore amico e non voglio mandare tutto all'aria. Per cosa poi? Per la mia stupida gelosia verso Danielle. Odio essere gelosa, è una cosa che proprio non sopporto, soprattutto per i miei comportamenti. Non ci sto bene per nulla. A volte vorrei dirgli che mi piace, che mi piace davvero tanto e soprattutto da tanto tempo, ma poi mi dico che forse è meglio che non lo sappia, non vorrei che si rovinasse il nostro rapporto; preferisco lasciare tutto così, resterò nei miei complessi come al solito e farò finta che sia tutto okay. Tanto sono andata avanti fino ad ora a fingere e l'unico che se ne sia accorto è Brian, ma mi fido di lui, non direbbe mai niente a nessuno e, anzi, probabilmente sarebbe l'unico a rimanermi vicino.
Esco dalla doccia, mi metto una salvietta addosso, accendo la radio e mi metto ad ascoltare un po' di musica, sdraiata sul letto. Mentre continuo ad essere assorta nei miei pensieri mi arriva un messaggio.

"Ciao Debbie, ho bisogno di parlare con te. Ci possiamo vedere oggi pomeriggio? Un bacio, Zacky."

E ora che succede? Gli mando un messaggio con scritto che ero a casa e se volesse passare ora, così avremmo avuto più tempo per parlare. Mi risponde che sarebbe arrivato tra qualche minuto e infatti, cinque minuti e mi bussa alla porta.
Gli apro, lo saluto e noto che ha gli occhi gonfi e lucidi.
"Zacky ma, ma che succede?" gli chiedo preoccupata
"Si tratta di Danielle" mi risponde singhiozzando
"Oddio, è successo qualcosa di grave?"
"Diciamo... Posso... Posso entrare?" che stupida, l'avevo lasciato fuori dalla porta.
"Si si scusami, entra pure" mi scanso per farlo passare, mentre lui va a sedersi sul divano.
Vado a sedermi affianco a lui e gli chiedo cosa fosse successo.
"Hai presente ieri" inizia a raccontare "alla festa per l'arrivo di suo cugino Axl?" annuisco.
"Ecco, dopo che tu e Johnny siete andati via, io e i ragazzi siamo rimasti ancora un po' lì a casa di Danielle. Lei era andata a prendere da bere quando non è più tornata così ho deciso di andarla a cercare e..." si blocca. Un sospiro mi fa stringere il cuore e le lacrime iniziano a bagnare il suo viso.
"E? Zacky che è successo? Mi sto preoccupando..."
"E l'ho trovata in camera avvinghiata ad un altro"
Non appena pronunciate quelle parole, Zacky scoppia in un pianto quasi isterico così prendo la sua testa e la porto vicino al mio petto, abbracciandolo forte.
"Oddio mi... mi dispiace davvero un sacco Zacky, sappi che per qualsiasi cosa io sono qui. Non esitare a chiedere" lo stringo a me.
"Grazie Deb, sapevo di poter contare su di te, per questo sono venuto subito qui. Ancora non lo sa nessuno, sei tu la prima persona a cui lo racconto" mi si stringe il cuore.
"E i ragazzi? Non ti hanno visto ieri?"
"No, sono corso via senza dire nulla a nessuno, non ce la facevo a stare lì"
"E Danielle? L'hai mollata?"
"Ovvio, non voglio più avere nulla a che fare con lei"
Lo abbraccio ancora più forte. Rimaniamo così per parecchio tempo, finchè non sentiamo bussare alla porta. Gli do un bacio sulla guancia e vado ad aprire e, con stupore, mi trovo Brian davanti.
"Debbie ti prego, dimmi che hai visto Zacky"
"Si è qui da me, perché?"
"Devo vederlo, ora" mi giro a guardare Zacky che mi fa cenno con la testa di farlo entrare.
"Vieni, è proprio lì, sul divano" lo faccio entrare e chiudo la porta.
"Zacky ma che è successo? Ho provato a chiamarti sul cellulare e mi dava che era spento, sono passato a casa tua e tua mamma mi ha detto che non sapeva dove fossi. Che diamine è successo?"
"Eh Brian, ho avuto dei problemi con Danielle"
"Del tipo?"
"L'ho mollata. Definitivamente"
"Ma come, ancora?" come sarebbe ancora? Mi giro verso di Brian per cercare di capire ma lui non mi calcola.
"Sì. Sta volta l'ha fatta grossa"
Continuo a non capire, ma non mi va di intromettermi, resto seduta e ascolto i loro discorsi in completo silenzio.
Zacky inizia a spiegare la faccenda e Syn inizia ad assumere delle espressioni sempre più incazzose, Danielle non avrebbe dovuto trattare così uno dei suoi migliori amici.
Siamo talmente tanto preoccupati di far star bene Zacky che non pensiamo nemmeno al pranzo e, in men che non si dica, si è già fatta l'ora di cena.
"Beh ragazzi, vista l'ora, che ne dite di ordinarci una bella pizza?" propongo.
"Assolutamente sì! Vero Zacky?" lo interroga Brian.
"No ragazzi, io non ho molta fame, scusatemi"
"Oh no caro, tu mangi una bella pizza con noi e cerchi di non pensarci" quando Gates si impone, è impossibile dirgli di no.
Così ordiniamo tre pizze e ceniamo. Vado in cucina a portare le posate sporce e poco dopo mi raggiunge Syn.
"Hai bisogno di una mano Debbie?"
"No no grazie, faccio da sola, tanto non è molta roba" gli sorrido.
"Beh, sarai contenta adesso che Zacky si è finalmente mollato con quella troia. Ora puoi provarci tranquillamente!" mi da un colpetto sul braccio.
"Non credo che lo farò" rispondo seria.
"E perché mai?" fa una faccia strana, sicuramente non si aspettava una risposta del genere.
"L'ha appena mollata ed hanno avuto una storia importante. Voglio dire, si vedeva quanto lui tenesse a lei, è stato davvero un colpo basso. Non voglio approfittarmene ora che lui è emotivamente fragile. Aspetterò un po' e poi si vedrà. Anche se tanto so che mi considera solo un'amica"
"Migliore amica" mi si stringe il cuore, quasi mi viene da piangere. E' vero, mi considera la sua migliore amica e forse è proprio per questo che so che tra noi non potrà mai succedere nulla.
"Il concetto non cambia, non potrà mai succedere nulla, non da parte sua almeno" abbasso lo sguardo e subito mi salta in mente la storia Danielle, così approfitto del fatto che Zacky sia in salotto e chiedo spiegazioni.
"Brian, perché prima hai chiesto a Zacky se l'avesse mollata ancora?"
"Come, non ne sai niente?"
"No, cosa dovrei sapere?"
Mi spiega la storia: Danielle, qualche mese prima, all'insaputa di Zacky, si stava sentendo con un altro ragazzo. Un pomeriggio i due non dovevano vedersi perché lei 'doveva studiare a casa di un'amica', così Zacky e gates uscirono per i fatti loro, e la trovarono in un parco con questo ragazzo. I due si diedero un bacio a stampo e a Zacky crollò il mondo addosso. Quando lui chiese spiegazioni, la ragazza rispose che non era stata lei a baciarlo, ma il contrario e Zacky la perdonò. Ha sempre avuto un grande cuore quel ragazzo, pensare che lei abbia potuto fargli questo mi fa salire un odio enorme.
Torno per un secondo alla realtà, avevamo lasciato Zacky in sala da solo, forse era meglio raggiungerlo.
Varchiamo la soglia del salotto e Zacky era come un vegetale, seduto sul divano a fissare il vuoto. Decido di prenderlo per mano e di farlo alzare nel  frattempo Syn accende la musica e inizia a ballare come un mongolo e io faccio lo stesso, trascinando anche Zacky con me.
Dopo un primo attimo di tentennamento, anche lui decide di unirsi al nostro stupido balletto. Non era molto convinto, ma sotto sotto, so che era contento di questa serata che in sé non era il massimo, ma eravamo insieme e cercavamo di farlo sorridere, era quello l'importante.

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Capitolo 9
*** IX. ***


Passiamo così la serata, finché non ci addormentiamo tutti e tre sul letto come bambini, Gates a sinistra, io al centro e Zacky a destra. Dio quanto avrei voluto almeno abbracciarlo, è tenerissimo quando dorme.
Volano le settimane e in tutto questo tempo io e Gates cerchiamo di fare il possibile per stare vicini a Zacky, che sembra superare abbastanza bene la rottura con Danielle. Ma non è tutto rose e fiori come può sembrare: non sto bene, questi giorni assieme a lui non avevano fatto altro che alimentare la mia cotta e avere in mente il fatto che mi conderasse solo un'amica mi faceva impazzire. Facevo finta di nulla, come avevo sempre fatto e come avrei continuato a fare per paura di rovinare il rapporto con Zacky, nonstante Brian continuasse ad insistere per provarci, almeno a dichiararmi. Ma no. Non volevo. NON POTEVO.
In tutto questo casino però mi ero dimenticata di una persona che stavo iniziando a ritenere importante, Axl.
Lo chiamo per un'uscita, è un sacco di tempo che non ci vediamo. Decidiamo di vederci al parco dove ci siamo incontrati per la prima volta e poi vado a prepararmi.
Esco e sto per chiudere la porta, quando mi sento battere sulle spalle. Era Zacky.
Lo saluto con una bacio sulla guancia e faccio per andarmene, ma lui mi blocca.
"Zack, che succede?"
"Ti devo parlare"
"Ehm sì, solo che io sono un po' di fretta, devo vedere un amico e sono in ritardo non..."
"No, ti devo parlare ora" rimango un po' così, chissà cosa deve dirmi di così tanto importante.
"Beh, se non è una cosa lunga, dimmi tutto"
"Più che altro è una domanda..."
"Allora falla" sorrido e inizio a guardarmi intorno, si sta davvero facendo tardi e io odio essere in ritardo.
"Si beh" deglutisce "Debbie, per caso ti piaccio?"
Sbianco. Perché questa domanda improvvisa? Che Brian gli abbia detto qualcosa?
"Oddio...no Zacky, perché questa domanda?"
"Niente, è solo che in questi giorni che tu e Gates mi siete stati vicini ho come avuto l'impressione che un po' ti interessassi. Voglio essere totalmente sincero con te Debbie, tu per me sei importante, davvero tanto importante, ma sei la mia migliore amica e..."
"Lo so." lo interrompo. Quel discorso mi aveva trafitto il cuore, sarei scoppiata da un momento all'altro in lacrime, ma mi faccio forza e non dico nulla anzi, cerco di fargli capire che so benissimo com'è la situazione "Lo so Zacky, non c'è bisogno che tu me lo dica. Stai tranquillo, anche io ti vedo solo come un amico" gli sorrido. E' la prima volta che mento a Zacky su questo argomento -in realtà è la prima volta che mento a Zacky in generale, sono sempre sincera con lui, non voglio prenderlo in giro- e mi sento male, malissimo.
"Oh okay, era solo per chiarire, non voglio illuderti."
"Te l'ho detto, vai tranquillo" lo abbraccio "ora però scusami, sono davvero in ritardo. Ci sentiamo! Ciao Vee!"
"Ciao Debbie!"
Scappo via, un po' perché seriamente sono in ritardo, un po' perché sto per scoppiare.
-Per me sei importante, davvero tanto importante, ma sei la mia migliore amica-
"Ma sei la mia migliore amica", per quanto tempo dovranno rimbombarmi in testa queste parole? Fa male la verità, vero Debbie? E' dura provare qualcosa di forte per una persona e nello stesso tempo sapere che non solo non è ricambiata, ma che sei bloccata, incatenata in una stuazione dalla quale non uscirai facilmente, perché nonostante tu lo voglia dimenticare, nonostante vuoi cercare in tutti i modi di allontanare questi pensieri da te, non puoi perché sai che in qualche modo questa persona farà sempre parte della tua vita, vero?
No. Basta, devo smetterla di pensarci e cercare di godermi la giornata con Axl.
Arrivo al parco e mi siedo su una panchina, per aspettarlo. Arriva dopo pochi minuti e per salutarmi mi abbraccia. Non l'avesse mai fatto! Scoppio in un pianto isterico, mi stringo forte a lui e inizio a balbettare qualcosa di incomprensibile quando lui, preoccupato, mi fa sedere su una panchina e inizia ad accarezzarmi i capelli, finchè non mi calmo un pochino.
Sono dispiaciutissima, non avrei voluto rovinare quella giornata, ma è stato più forte di me.
"Debbie" mi guarda negli occhi "che è successo?"
"Non è nulla Axl, non ti preoccupare, non mi va di rovinare la giornata con te e..." prendo un fazzoletto e mi asciugo le lacrime, cercando di evitare il suo sguardo.
"Deb" mi prende la faccia e la fa voltare verso di sé "non dire stronzate, è successo qualcosa, non negarlo. Dimmi che è successo"
Sono un po' titubante, ma gli racconto quello che è successo; non voglio annoiarlo, ma ho bisogno di sfogarmi e ho bisogno di farlo con qualcuno che non sappia già tutta la storia, ho bisogno di avere opinioni differenti da quelle di Gates. Gli parlo di tutto, da come ci siamo conosciuti a quanto è successo poco fa. Lui mi ascolta, è davvero un tesoro, io probabilmente mi sarei mandata a fare in culo a metà discorso. Finito di raccontare mi scende ancora una lacrima, lui prende il fazzoletto dalle mie mani e l'asciuga, sorridendomi, poi mi abbraccia.
"Sai, dovresti provare a dimenticarlo. Vedrai che starai sicuramente meglio, è solo questione di buona volontà. In ogni caso, se vorrai parlare ancora e sfogarti non esitare a chiamarmi, sarò sempre lì ad ascoltarti, sempre, lo prometto..." mi si stringe il cuore, è un ragazzo davvero d'oro e in più ha ragione, dovrei dimenticarlo, almeno provarci "...e poi lui non sa cosa si perde"
"In che senso?" lo guardo stranita.
"Oh...Emh...Nulla, non importa" abbassa lo sguardo.
Continuo a non capire, ma faccio finta di nulla. Non ho più voglia di stare in giro e in più il cielo si stava annuvolando così gli chiedo se gli va di accompagnarmi a casa e lui -con non molto stupore da parte mia- accetta.
Non facciamo in tempo ad uscire dal parco che arriva un temporale, quindi iniziamo a correre sotto la pioggia. Era una bella sensazione, come se mi liberasse da tutti i miei brutti pensieri. Arrivati sotto casa, in condizioni a dir poco pessime, Axl mi saluta e prova ad andarsere ma lo blocco.
"Hey, dove pensi di andare? Non te ne vorrai mica andare a casa con sto tempaccio!" non potevo lasciarlo andare a casa da solo sotto quel temporale, quindi lo faccio entrare "vieni dentro, te ne andrai quando il temporale si sarà calmato un pochino"
"Ma no dai, non voglio dare disturbo" cerca di andarsene
"Tranquillo" gli prendo la maglia per la manica "nessun disturbo"
Entriamo in casa e, oddio, eravamo conciati malissimo! Scoppio a ridere come una stupida, seguita da lui. Era bello ridere insieme. In realtà tutto il tempo passato con lui era stato magnifco, non mi ero mai sentita così bene.
Dal nulla Axl smette di ridere, diventa serio e mi fissa.
"Che hai, perché mi fissi?" chiedo stupita.
"Nulla, è che sei bellissima quando ridi" sgrano gli occhi. Lui sorride e si avvicina a me. Ero nel panico, e adesso? Mi prende il viso e mi bacia, per poi spostarsi subito.
"Scusa" mi dice "non dovevo"
In quel momento mi saltano in testa due frasi, due frasi che mi hanno cambiato la giornata.

-Per me sei importante, davvero tanto importante, ma sei la mia migliore amica.-

-Sai, dovresti provare a dimenticarlo.-


In un secondo lo blocco e lo bacio, un bacio vero, sincero. Mi stacco e lo guardo sorridendo. Ormai il temporale era passato ed era giunta ora per Axl di tornare a casa così lo accompagno alla porta. Ci salutiamo e gli do un secondo bacio, questa volta molto tenero.
"Ti chiamo domani" gli dico prima che se ne vada.
Credo che alla fine, sotto sotto, mi piacesse davvero.

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Capitolo 10
*** X. ***


Chiudo la porta e me ne vado in camera; mi butto sul letto e inizio a fissare il soffitto: ho un sorriso ebete in faccia, non mi ero mai sentita così! Credo che quella sia la più bella sensazione che abbia mai provato in tutta la mia vita e sì, credo proprio di essere felice, come non lo ero da tempo.
E Zacky? Beh, credo proprio che Zacky possa ritenersi storia passata. Sto bene con Axl e non voglio certo perdere ancora tempo stando dietro a uno con cui non potrà mai succedere nulla. Mi addormento, con quel sorriso stampato in faccia.
Al mattino, a scuola, mi sembra quasi tutto diverso. Mi sento diversa. Anche i miei compagni se ne sono accorti e mi hanno sommersa di domande. Non voglio dire nulla per ora, alla fine è stato solo un bacio, non voglio iniziare a farmi castelli in aria inutilmente. 
E' l'intervallo, per tutto il tempo non avevo controllato il telefono, che era stranamente spento. Lo accendo e subito una chiamata e un messaggio. E' Axl. Improvvisamente mi torna quel sorriso ebete che avevo avuto per tutta la serata di ieri. 

"Buongiorno Debbie, come stai? Io sto magnificamente, sono davvero contento di aver passato la giornata con te ieri ma vorrei parlarti di una cosa, se non ti spiace. Possiamo vederci oggi al solito posto al parco?"

Non vedo l'ora di incontrarlo ancora, con lui sto bene, riesce a farmi sorridere e dimenticare tutto il resto. Ma poteva andare tutto per il verso giusto stamattina? Ovviamente no: non sarei potuta uscire con lui, devo studiare per la simulazione d'esame di domani ed è davvero un mucchio di roba! Aspetto un po' prima di rispondere, ma poi decido che forse un paio di minuti avrei potuto dedicarglieli, alla fine non era poi la fine del mondo.

"Buongiorno Axl! Anche io sto abbastanza bene, grazie! Guarda, io oggi dovrei studiare per la simulazione di domani, ma credo di riuscire a ritagliarmi un momento. In caso, ci aggiorniamo più tardi okay?"

Suona la campanella, spengo il telefono e torno in classe. Mi siedo al mio posto e passo le ore seguenti fissando fuori dalla finestra quando entra la bidella con una notizia: la simulazione di domani non si farà! Un boato generale riempie l'aula e subito prendo il telefono per mandare un messaggio ad Axl:

"LA PROVA NON SI FA! Ci vediamo al parco per le 3, un bacio"

Suonata l'ultima campanella esco da scuola correndo, non sto più nella pelle e dall'agitazione nemmeno mangio. Presto si fanno le 3 ma di Axl nessuna traccia. Boh, sarà in ritardo! 
Passano le 3, le 4 e arrivano le 5, quindi decido di andarmene, ovviamente incazzata nera. Esco dal parco ma mi sento tirare per la maglia, era lui. Aveva una faccia dispiaciutissima.
"Debbie ti prego, perdonami! Ti giuro che non mi sono dimenticato di te e delnostro incontro, ma ero stanchissimo e mi sono buttato giù un paio di minuti a riposare. Avevo impostato la sveglia sul telefono ma si è scaricato e non è suonata. Ti prego non avercela con me!" mi sembra sincero, gli do un bacio sulla guancia e gli sorrido. Alla fine non era poi così grave.
Andiamo a sederci sulla solita panchina e iniziamo a parlare del più e del meno, a raccontarci un po' le nostre storie. Ad un certo punto si fa serio, quasi mi spaventa.
"In realtà però non era questo lo scopo di questa uscita" comincia "dovevo dirti una cosa importante, spero che mi ascolterai"
"Hai ragione. Dimmi, sono qui apposta" una strana sensazione di ansia mi avvolge, come se dovesse andare male qualcosa da un momento all'altro.
"Ecco..." sospira "quello che in realtà sto cercando di dirti è che..." si blocca.
"Axl, dimmi."
"La verità è che tu mi piaci Debbie, dal primo momento in cui ti ho vista. Per questo sono venuto a parlarti quel giorno, speravo che saremmo potuti diventare amici e dopo quello che è successo ieri spero che possiamo essere qualcosa di più" il suo volto improvvisamente inizia a farsi triste, molto triste e i suoi occhi cominciano a gonfiarsi come se stesse per piangere.
"Però" continua "tu hai la testa altrove e sicuramente mi rifiuterai, volevo solo che tu lo sapessi" 
Gli prendo il viso e lo giro verso il mio, guardandolo negli occhi. Non so cosa mi prenda, ma sento di dovergli dire la verità, di dovergli dire come mi sento.
"Sai, Axl, sono contenta che tu me l'abbia detto. Apprezzo molto quando le persone sono  sincere con me e anche io voglio essere sincera con te. Io ieri con te sono stata benissimo, dico davvero..."
"Ma sei innamorata di Zacky" mi interrompe lui.
"Fammi finire. Dicevo, sono stata davvero bene con te ieri. Tu mi fai ridere, mi fai stare bene e quando sono con te tutti i miei problemi sembrano sparire. Sai, ci ho pensato tutta la notte e tutta la mattina a scuola, quando ho ricevuto il tuo messaggio il mio cuore ha mancato un battito. Quello che sto cercando di dirti Axl è che anche tu mi piaci, mi piaci molto e" non posso credere a quello che sto per dire "penso che dovremmo uscire e quando dico che dovremmo uscire, intendo uscire non da amici, ma da qualcosa in più. Per quanto riguarda Zacky non ti preoccupare, è acqua passata!"
Improvvisamente il suo volto si illumina e un sorriso enorme si stampa sulla sua bocca. Le nostre teste si avvicinano, fino a far toccare i nostri nasi. Ci baciamo. E' un bacio lungo, appassionato, le nostre lingue si intrecciano dolcemente, è una sensazione bellissima.
Nel resto del pomeriggio ci scambiamo coccole e carezze e ci sfottiamo un pochino, seduti su quella panchina che ormai era diventata nostra. Si fanno presto le 8 -è impressionante come voli il tempo quando stai bene con qualcuno- e la mia pancia inizia a brontolare. Axl se ne accorge e fa una risatina, come per prendermi in giro.
"Che dici, ti va di mangiare qualcosa da me?" accetto, ho troppa fame!
Arriviamo a casa sua e apriamo il frigo cercando qualcosa da mangiare ma nulla. Menomale che ha una scatola di pasta, meglio che niente. Mi offro di cucinare, nonstante gli scocciasse parecchio. Metto l'acqua sul fuoco e appena bolle butto la pasta; mentre sto maneggiando ai fornelli sento Axl che mi prende ai fianchi e inizia a baciarmi il collo, molto dolcemente. Non resisto, mi giro e lo bacio con passione e lui fa lo stesso, mi prende in braccio e mi fa sedere sul tavolo. Continuiamo a baciarci, ancora e ancora. Mi prende la maglia e me la leva, io faccio lo stesso con la sua. Inizio a baciargli il collo, per poi abbandonarmi completamente alle sue labbra che mi toccano il collo, scendendo sempre di più verso il seno.
Ad un certo punto fa per slacciarmi i pantaloni, ma lo blocco. 
"Scusami Axl, ma è troppo presto. Non voglio bruciare le tappe"
"Si hai ragione, anzi scusami tu, stavo correndo troppo..."
Gli do un altro bacio sulle labbra, mi rivesto e scendo dal tavolo. Ormai la pasta era pronta, così mangiamo e passiamo la sera sul divano a guardare un film, abbracciati stretti l'uno all'altra. E' davvero una sensazione bellissima, non pensavo di riuscire a dimenticare Zacky così presto. Finita la serata mi accompagna a casa, ma una sorpresa a dir poco inaspettata mi attendeva sulla porta.
Ad aspettarmi infatti c'è Brian con un'espressione non proprio pacata: è visibilmente nervoso, cammina avanti e indietro e quando si ferma sbatte il piede a terra, come se dovesse esplodere di rabbia da un momento all’altro. Sarà successo qualcosa con quella scema di Michelle, penso.
Arriviamo davanti la porta e lo saluto, seguita da Axl.
“Sì sì ciao Axl, è un piacere rivederti e blablabla. Ora per favore ho bisogno urgente di parlare con Debbie, quindi se non ti spiace lasciaci soli” lo guarda malissimo. 
Io rimango stranita e faccio cenno con la testa ad Axl di andare. Cerca di baciarmi sulla bocca ma mi scosto in modo che mi toccasse la guancia –non voglio ancora dirlo a Brian- e se ne va, lasciandoci soli.
“Brian, che succede? E’ successo qualcosa con…”
“TU DEVI DIRMI CHE SUCCEDE DEB, TI SEI RINCOGLIONITA” mi urla addosso. Gli chiedo quindi di entrare in casa, almeno avremmo parlato più tranquillamente e non avremmo dato spettacolo in strada.
“Syn ma che hai, sei ubriaco forse? Che ho fatto?” sgrano gli occhi.
“Mi chiedi pure che hai fatto… Sei scema a provarci con lui?”
“Cristo Brian, spiegati meglio”
“E’ cugino di Danielle, te ne sei per caso dimenticata? E Zacky, l’hai già rimosso così facilmente?”
“Ah è questo il problema?”
“Sì cara mia, è questo il problema! Non puoi comportarti così e passare da un ragazzo all’altro in meno di una giornata! Con il cugino della ex di Vee poi, perché devi fargli questo?” inizia a gesticolare e a camminare avanti e indietro per salotto. Non l’avevo mai visto così agitato. "Non hai capito che..." si blocca, ma non ci faccio molto caso, alla fine era nervoso, molto nervoso.
C’era un motivo se non glielo volevo dire subito a Brian, sapevo che avrebbe reagito così. Brian è un po’ impulsivo, per non parlare del fatto che –almeno lui- è geloso di me e non vuole che qualcuno mi tratti male o che mi faccia soffrire, me l’ha dimostrato più di una volta. Non può però farmene una colpa, a me Axl piace, è riuscito a farmi dimenticare Zacky così velocemente che quasi non ricordo che ci trovavo in lui. E poi il fatto che è cugino di Danielle non è rilevante, io con lei non ho e mai avrò niente a che fare.
“Scusa Brian ma che ci posso fare? A me Axl piace, mi fa stare bene. Ah e, a proposito, hai per caso detto qualcosa a Vee sulla mia cotta per lui?” fa una faccia strana, come se non capisse di cosa stessi parlando “No perché ieri è passato di qui per chiedermi se mi piacesse, giusto per dirmi, ricordarmi anzi, che tra di noi non potrà mai esserci nulla. Siccome lo sappiamo in due e io, ovviamente, non ho detto niente…”
“No Debbie, ti giuro che non ho detto nulla!”
“E’ impossibile che se ne sia accorto da solo, non ho mai lasciato trasparire nulla!”
“Non lo so, ma io ti assicuro che non ho detto niente, te lo giuro” è sincero, si capisce subito dallo sguardo.
“Comunque Brian tu devi stare tranquillo perché io con lui sto bene. Fidati, è un ragazzo a posto” gli sorrido, spero che mi creda e che cambi idea su di lui.
“E’ che di lui non mi fido. Non lo so, non vorrei che ti facesse stare male” abbassa lo sguardo. Mi avvicino a lui e lo abbraccio forte.
“Non lo farà Gates, ne sono sicura. E se dovesse mai farlo, so che andrai tu a spaccargli il culo” si mette a ridere e mi da un bacio sulla fronte. “Ti voglio bene Debbie”
“Ti voglio bene anche io Brian”
“Beh ora è meglio che vada, domani hai scuola e non voglio darti impiccio, ci sentiamo eh!”
“Certo Brian, ciao ciao!”
“Debbie un’ultima cosa” dice voltandosi verso di me “non sempre chiodo scaccia chiodo, ricordalo” mi fa un occhiolino ed esce dalla porta. 
Non starà cercando di dire che sto usando Axl per dimenticare Vee? Perché non è così. In ogni caso, non do molta importanza a quest’ultima frase e vado a coricarmi, sono davvero stanca.
Nuovo giorno, stessa merda. La mattina a scuola passa lenta e noiosa come sempre ma una cosa mi rallegra, nel pomeriggio avrei rivisto Axl. Solito parco, solita panchina.
Gli racconto il fatto di Brian e questa cosa lo turba un po’.
“Non gli piaccio Debbie. E se mi facesse scenate? Magari quando siamo con gli altri? Non voglio crearti problemi”
“Axl stai tranquillo” lo rassicuro “Brian si fida del mio parere, anche se non lo da a vedere” gli sorrido e gli do un bacio, così da tranquillizzarlo ancora di più.
Quel bacio però si prolunga, sempre di più e io mi metto a cavalcioni su di lui, seduto sulla panchina.
“Senti…” propongo timidamente “ti va se andiamo a casa mia?” lui mi guarda, mi sorride e accetta.
Mi prende per mano e usciamo dal parco, io non sto più nella pelle e lui nemmeno, visto che accelera il passo e mi stringe forte la mano.
Arrivati quasi a casa incontriamo Zacky. Non so se sia uno stalker o cosa, ma me lo trovo sempre sotto casa. Ormai non abitiamo più vicini, è strano che bazzichi sempre nella mia zona visto che non è proprio alla mano per lui.
“Ciao Debbie”
“Cia Zacky! Tutto bene?”
“Sì dai, tu?”
“Abbastanza dai… Chi è il ragazzo che è qui con te? L’ho già visto da qualche parte”
“Eh sì, ricordi il cugino di Danielle, Axl, il ragazzo della famosa festa?”
“Ah, sì, ricordo” alza gli occhi, credo si stesse trattenendo dal tirare giù qualche insulto.
“Ecco, ora è il mio ragazzo!” Axl mi stringe la mano, non credo si aspettasse una frase del genere. E nemmeno Vee, visto che spalanca gli occhi.
“Ah… Bene… Forse allora è meglio che vada… Ci si vede” se ne va, abbassando lo sguardo e iniziando ad affrettare il passo, come se non ci volesse più vedere.
Devo ammettere che mi sembrava una situazione un po’ strana: Zacky che se ne esce con quel discorso, dopo due giorni Brian che mi fa la paternale su Axl e ora di nuovo Zacky che invece di essere contento del fatto che la sua migliore amica abbia trovato un ragazzo che tiene a lei, sembra quasi infastidito. Sinceramente, non ci sto capendo nulla. L’unica cosa che so è che io e Axl avevamo lasciato qualcosa in sospeso e ho intenzione di concluderlo.
Arriviamo a casa e, appena entrati iniziamo a baciarci. Attraversiamo tutto il salotto e ci dirigiamo verso la camera da letto. Iniziamo a spogliarci e tempo di arrivare sul letto, siamo già in biancheria intima. Mi butta sul letto e si sdraia sopra di me; inizio a sentire qualcosa così gli abbasso i boxer e lui fa lo stesso con le mie mutandine. Per me è la prima volta, mentre per lui no, figuriamoci se un ragazzo come lui potesse essere vergine. Quel pomeriggio lo abbiamo fatto per la prima volta e, nonostante il dolore, devo ammettere che non è stato male.
Finito tutto si sdraia affianco a me e mi stringe a lui. Passiamo il resto del tempo così, accoccolati nel letto.
Pensandoci però, non so cosa mi sia preso, davvero. Ieri ho detto ad Axl di andarci piano mentre oggi l’ho presentato a Vee come il mio ragazzo e ci sono finita a letto. Una strana sensazione inizia a prendermi, come se inconsciamente sapessi di aver fatto qualcosa di sbagliato.
Mentre sono appoggiata ad Axl mi arriva un messaggio:
 
“Dobbiamo parlare.”
 
E ora che vuole? 

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Capitolo 11
*** XI. ***


Zacky's POV.

E così, Danielle mi ha tradito un'altra volta. Ma questa volta non ci casco più, questa volta è finita per sempre. Anche Brian me l'hanno consigliato e ha pienamente ragione: basta con quella stronza, io merito di meglio.
Comunque sto superando la rottura piuttosto bene ed è tutto grazie a Brian e a Debbie. Li adoro, sono i miei migliori amici e non so davvero cosa avrei fatto senza di loro in questi momenti.
In realtà, non pensavo di trovarmi così bene con Debbie, nel senso che standole vicino in questo periodo mi sono sentito strano, mi sono sentito vivo. Non che di solito non mi stessi bene con lei, anzi, però prima di tutto questo casino ci eravamo allontanati un po' e ora, passando così tanto tempo insieme... Non so nemmeno io come spiegarlo, è una sensazione troppo strana, non mi sono mai sentito così...
Mi giro verso il telefono, la voglio chiamare. Mi avvicino e lo prendo in mano, continuando a fissare lo schermo e la tastiera. Lo faccio o no? 
All'improvviso mille dubbi mi assalgono, finché non decido di lasciare perdere e poggio il telefono al suo posto, meglio non chiamarla.
Devo avere un parere, meglio parlarne con Brian quindi decido di andare da lui.
Busso alla porta e, quando mi viene ad aprire, mi propone di andare a mangiare un gelato, così accetto.
"Senti Brian" inizio a parlare, mentre ci avviamo in gelateria "tu che ne pensi di Debbie?"
"In che senso?" mi guarda interrogativo
"Nel senso... Cioè... Non so bene come spiegarlo, però ultimamente siamo stati tanto insieme noi tre, magari per te, ecco, e-era cambiato qualcosa..." inizio a balbettare
"No no. Lei è la mia migliore amica ma solo quello e so di per certo che anche per lei è così" dice deciso "perché, per te è cambiato qualcosa Zack?"
"E' questo Brian" mi fermo a fissare l'asfalto "non lo so... Non mi sono mai sentito così con lei, capisci? E' una persona stupenda, è sempre lì per me, c'è sempre stata, è una persona dolcissima e davvero, a volte non saprei cosa fare senza di lei. Prima ho anche pensato di chiamarla, ti giuro che avevo una voglia matta di sentirla, ma ho preferito lasciar perdere... Che mi succede Brian? Non mi sono mai sentito così e la cosa mi spaventa parecchio..."
Brian mi fissa, mi sorride e poi scoppia in una fragorosa risata.
"Beh? Che hai da ridere?"
"Ti piace, Zacky. Debbie ti piace, semplicemente!"
"Piacermi? No, impossibile. Non può essere."
"E perché mai?"
"Ma perché è la mia migliore amica e non mi posso innamorare della mia migliore amica. NON DEVO."
"Ma cosa c'è di male? Di cosa hai paura? La conosci da una vita, con lei stai bene e sai che con te è sempre stata sincera... Perché non deve piacerti?" inizia a diventare insistente
"Perché no Brian, rovinerei solo il rapporto che abbiamo. E' la mia migliore amica e tale deve rimanere."
Arriviamo alla gelateria e ci sediamo ad un tavolo, ordiniamo e, mentre aspettavamo l'ordinazione, Gates mi tira uno schiaffetto in testa.
"Quanto sei stupido Zack. Tu proprio non ti sei accorto di nulla vero?"
"Accorgermi? Accorgermi di cosa Brian?" mi tocco la testa, mi ha fatto un po' male. Nel frattempo arrivano le nostre ordinazioni
"Nulla Zacky, lo saprai a tempo debito" lo guardo interrogativo
"Non ti capisco Brian, che stai dicendo?"
"Niente, niente..."
"Bah" dico assaggiando il mio gelato "in ogni caso, mi deve passare questa cosa..."
"Contento tu" fa spallucce. Ho come l'impressione che sappia qualcosa in più e che non me lo voglia dire ma non importa, la mia decisione l'ho presa.
Cambiamo discorso e parliamo un po' della band, del nuovo album e cose così, finché non si fa ora di andare alle prove.
"Ci vediamo lì? Devo... Devo passare da casa che ho dimenticato una cosa" dico un po' agitato
"Si si, ci vediamo dopo!"
Quando vedo Brian allontanarsi abbastanza, inizio ad incamminarmi anche io, ma non verso casa mia. Mi metto dietro un angolo e aspetto che esca e una volta vista uscire, mi precipito da lei e le batto su una spalla, per farla voltare.
"Zack, che succede?"
"Ti devo parlare" dico in tono fermo
"Ehm sì, solo che io sono un po' di fretta, devo vedere un amico e sono in ritardo non..."
"No, ti devo parlare ora" continuo
"Beh, se non è una cosa lunga, dimmi tutto"
"Più che altro è una domanda..." abbasso lo sguardo 
"Allora falla" la vedo sorridere, il mio cuore si ferma per un istante 
"Si beh" deglutisco e la guardo negli occhi "Debbie, per caso ti piaccio?" se io piaccio a lei? Ma figuriamoci, che cosa mi passa per la testa?
"Oddio...no Zacky" come immaginavo... "Perché questa domanda?"
"Niente, è solo che in questi giorni che tu e Gates mi siete stati vicini ho come avuto l'impressione che un po' ti interessassi." ma cosa sto dicendo? Perché le sto dicendo questo? Vorrei fermarmi, ma le parole mi escono da sole e non so perché. "Voglio essere totalmente sincero con te Debbie, tu per me sei importante, davvero tanto importante, ma sei la mia migliore amica e..."
"Lo so." mi interrmope "Lo so Zacky, non c'è bisogno che tu me lo dica. Stai tranquillo, anche io ti vedo solo come un amico" mi sorride ed ecco che ancora il mio cuore salta un battito
"Oh okay, era solo per chiarire, non voglio illuderti." mi si stringe il cuore, sto troppo male per averle detto così, ma tra noi le cose non devono cambiare
"Te l'ho detto, vai tranquillo" mi abbraccia "ora però scusami, sono davvero in ritardo. Ci sentiamo! Ciao Vee!"
"Ciao Debbie!"
Scappa via. Sono stato uno stupido a dirle queste cose, potevo lasciare tutto com'era e me la sarei fatta passare. Mannaggia a me e alla mia impulsività.
Mando un messaggio a Gates, non ce la faccio proprio ad andare alle prove. 
Sei un coglione Zachary, sei un vero coglione.
Arrivo a casa e mi butto sul letto. 'Sono un coglione' continuo a pensare. Potevo starmene zitto e farmi i cazzi miei, non si sarebbe creata sta situazione e io non starei così male.
Non ce la faccio proprio ad andare alle prove col gruppo oggi, meglio avvisare Brian.

"Ciao Gates, senti non me la sento di venire alle prove oggi. Scusami, ci sentiamo"

Dopo pochi minuti ricevo il messaggio di risposta.

"Tranquillo Vee, oggi non proviamo che Matt ha avuto un imprevisto. Ma è tutto okay?"

Rispondo che è tutto okay, butto il telefono sul tappeto vicino al letto e mi giro verso il muro, addormentandomi.
Dormo fino al pomeriggio dopo, ma è come se fossi sveglio da una settimana: la testa mi fa male, i miei occhi fanno fatica a stare aperti e mi viene da piangere. Perché deve venirmi da piangere? Zacky che merda ti succede?
In un momento mi balzano in testa le parole di Gates e tutto ha finalmente un senso: mi piaceva. Quella ragazza con cui non avevo mai pensato potesse esserci niente di più che una bellissima amicizia, quella ragazza che mi era sempre stata accanto, quella ragazza con cui sono cresciuto, la mia migliore amica mi piaceva, MI PIACE.
Sono tutto un fremito, decido di andare da lei. Mi cambio la maglia, infilo le scarpe e mi incammino.
Durante il tragitto penso se dirglielo o meno, alla fine non so se sia un sentimento ricambiato o meno, forse non dovrei nemmeno andare da lei. Mi blocco al centro del marciapiede e alzo gli occhi al cielo, ma poi ritorno in me e ricomincio a camminare. Deve sapere. Perché io sono così, non voglio prendere in giro nessuno e voglio essere sincero al cento per cento, soprattutto con lei.
Arrivo a casa sua e busso, ma con mio stupore non c'è, quindi mi siedo sul marciapiede, aspettandola.
Passano almeno venti minuti e ancora niente, decido perciò di andare a casa, la chiamerò stasera per vedere se è a casa, al limite ripasserò dopo. Mi alzo e scorgo due persone da lontano: è lei, mano nella mano con un ragazzo, che da lontano non riesco a riconoscere. A vedere quella scena mi si gela il cuore, non pensavo che si sentisse con qualcuno, non me ne aveva mai parlato. In un momento tutte le mie certezze e le mie convinzioni vanno a farsi fottere, credevo davvero che magari, confidandole questa cosa, sarebbe potuto cambiare qualcosa.
E' meglio andare a casa, l'unico problema sarebbe stato affrontare i due fidanzati, visto che per tornare a casa avrei dovuto fare quella strada. Cerco di camminare a testa bassa, per evitare che i nostri sguardi si incrociano ma nulla, alzo gli occhi e il mio sguardo incrocia quello di Debbie. Guardo poi il ragazzo che è con lei e la vista di quel viso mi fa gelare il sangue nelle vene. Non può essere. 
“Ciao Debbie” la saluto per non sembrare scortese.
“Ciao Zacky! Tutto bene?” mi risponde, ha un sorriso che le illumina il viso. Penso di non aver mai visto un sorriso così bello.
“Sì dai, tu?”
“Abbastanza dai…" 
"Chi è il ragazzo che è qui con te? L’ho già visto da qualche parte” so benissimo chi è, è il cugino di quella stronza.
“Eh sì, ricordi il cugino di Danielle, Axl, il ragazzo della famosa festa?”
“Ah, sì, ricordo” alzo gli occhi e cerco di trattenermi dal tirare giù qualche insulto.
“Ecco, ora è il mio ragazzo!” spalanco gli occhi. Si conoscono da pochissimo, come può essere che già siano fidanzati? Lui non mi sembra nemmeno sto granché tra l'altro, non fa per lei.
“Ah… Bene… Forse allora è meglio che vada… Ci si vede” abbasso lo sguardo e me ne vado iniziando ad affrettare il passo, non li voglio più vedere.
Ci sono rimasto parecchio male, l'altra volta alla festa lo evitava e ora ci sta insieme, per non parlare del fatto che lo conosce da poco, troppo poco. Nella mia testa iniziano a nascere tante idee, troppe per i miei gusti, e ho bisogno di sfogarmi con qualcuno, devo parlare con Brian.
Passo a casa sua e citofono, ma suo padre mi risponde che non c'è. Se non è a casa, c'è un unico altro posto in cui potrebbe essere: la sala prove. Sì, perché Brian è così, per lui non c'è nulla di più importante della sua chitarra e appena ha un momento libero lo dedica a lei, forse ama più lei che Michelle. Mi fiondo in sala prove e, come immaginavo, lo vedo uscire da lì, così lo blocco.
"Vee, che succede? Perché hai il fiatone?"
"Devo parlarti Brian, è importante"
"Si tratta di Debbie, vero?"
"C-come fai a saperlo?"
"Sono stato da lei ieri..."
"Quindi...quindi tu sapevi della sua nuova storia?"
"L'ho scoperto per caso, per questo sono andato a parlarle"
"E lei che ti ha detto?"
"Mi ha detto che la fa stare bene, non ho saputo che dirle" mi fissa un secondo "Ma aspetta...allora avevo ragione"
"Beh" abbasso lo sguardo "sì, avevi ragione. Ma a quanto pare io me ne sono accorto troppo tardi"
"Vee senti, tu ti fidi di me?"
"Ovvio che mi fido Syn, che razza di domande fai?"
"Bene, allora vai da lei e diglielo"
"Ma sta con-"
"Tu vai. Non ci pensare e vai a dirglielo. Devi fidarti di me."
"No Brian, non le dirò nulla, almeno finché non si molla con quello." Brian è impazzito. Se spera che io ci parli, ha proprio sbagliato a capire. 
"Mh, come preferisci... Puoi prestarmi il telefono? Devo fare una telefonata e il mio è scarico"
"Certo" gli passo il telefono e si allontana da me. Vedo che smanetta col telefono, senza effettivamente chiamare nessuno. "Ma non dovevi fare una chiamata?" 
"Si beh, ho cambiato idea. Ho mandato un messaggio a Debbie"
"COSA? PER QUALE MOTIVO?" gli strappo il telefono dalle mani e mi allontano da lui, guardadolo incredulo.
"Perché così, ora, sei obbligato ad andarci a parlare. Non l'avresti fatto altrimenti, ti conosco" mi fissa e incrocia le braccia, con aria di sfida.
"Sei uno stronzo Brian, ti ho detto che non le voglio parlare"
"Ma devi. Devi dirglielo e devi parlarle. Ho detto che devi fidarti di me" Brian è così, quando si impunta è la fine, è testardo, non riesci a fargli cambiare idea.
"Ti odio Brian, non me lo dovevi fare"
"Fidati che alla fine mi ringrazierai" 
Proprio non capisco come faccia ad essere così sicuro che possa cambiare qualcosa, voglio dire, che differenza potrebbe fare? Lei è fidanzata con un altro e io sono arrivato tardi. Per non parlare del fatto che non so nemmeno se la cosa sia ricambiata o meno, sicuramente mi starò facendo un sacco di problemi per niente e io a lei nemmeno piaccio. Se solo Brian si fosse fatto gli affari suoi, a quest'ora non dovrei affrontare un discorso che non ha più senso fare. 
Leggo tra i messaggi inviati: "Dobbiamo parlare".  Fantastico, sono nella merda fino al collo e non so come uscirne, se  non affrontando Debbie e quello che devo dirle. Potrei inventarmi una palla e dirle che in realtà non è nulla, che ho sbagliato il destinatario del messaggio. Se facessi così però dovrei sorbirmi la paternale di Gates e non è proprio il massimo.
Torno a casa, sono troppo stanco e comunque Debbie ancora non ha risposto al messaggio, meglio andare a letto e pensarci domani.

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Capitolo 12
*** XII. ***


"Dobbiamo parlare"
Non capisco il perché di questo messaggio, che altro dobbiamo dirci? Pensavo ci fossimo già detti tutto poco fa. Inoltre ora sono con Axl, non voglio rovinare questo momento. 
"Chi è?"
"No, nessuno. Hanno… hanno sbagliato numero" metto via il telefono e riappoggio la testa sulla sua spalla, lasciandomi teneramente coccolare da lui.
Passano non so quanti minuti, stavo veramente tanto bene, così, senza accorgermene, mi addormento. Sento lui che continua a accarezzarmi i capelli, mentre fa un sospiro profondo, in un certo senso quasi preoccupato, che quasi mi fa sobbalzare.
Mi giro verso di lui, guardandolo interrogativa.
"Qualcosa non va?" 
"No no, nulla, tranquilla. Stavo solo ripensando ad una cosa."
"Nulla di grave, vero?" 
"No piccola" mi dà un bacio sulla fronte. Questa cosa mi ha rassicurato parecchio, gli sorrido e gli do un bacio sulle labbra.
"Ora però scusami" mi sposta e fa per alzarsi "devo proprio andare. Ti chiamo più tardi, okay?"
Annuisco, lui si alza dal letto, si riveste e sta per andarsene senza salutare.
"Cos’è, non si saluta?" gli dico scherzando, lui abbassa lo sguardo, per poi mandarmi un bacio da lontano.
Mi rigiro nel letto e sento un telefono vibrare. Pensando sia il mio, mi avvicino al comodino per prenderlo, ma non vedo nessun messaggio, né nessuna chiamata.
Controllo così che Axl non abbia lasciato qui per sbaglio il suo e, come pensavo, era proprio così. Sblocco la tastiera e noto due messaggi: 

«Ci vediamo al solito posto, non fare tardi!»

«Axl ma dove sei? Fai presto, ti amo e mi manchi.»

‘Mi manchi’? ‘TI AMO’? Non è possibile, è una specie di scherzo di cattivo gusto. Sono ancora incredula a fissare lo schermo del telefono quando sento dei passi salire le scale. Subito appoggio il telefono e inizio a vestirmi, devo andare in fondo a questa faccenda. 
Metto addosso una maglietta quando all’improvviso Axl irrompe in camera mia.
"Oddio scusami, credo di aver lasciato qui il telefono" ansima, deve aver fatto una corsa assurda per tornare qui.
"Ah… Prova a vedere vicino al letto" rispondo indifferente.
"Oh sì, trovato! Grazie piccola" non so cosa mi abbia trattenuto dal mandarlo a cagare, ma prima di saltare a conclusioni troppo affrettate preferisco indagare. Mentre lui prende il telefono e esce dalla mia stanza, io finisco di vestirmi e, non appena Axl esce dalla porta di casa, decido di seguirlo. 
Abbiamo camminato per circa dieci minuti, fino ad arrivare ad un bar, vicino alla stazione del treno. Lo vedo fermarsi davanti alla porta d’entrata e leggere qualcosa sul telefono, probabilmente il messaggio da qualche sua amichetta.
Mi apposto dietro un albero, quasi mi sento una stalker, ma poco mi importa, voglio capire. I minuti passano e, alla fine, rimango incredula vedendo la scena che mi si presenta davanti: Axl sta baciando un’altra persona. Un ragazzo.
Rimango a fissarli ancora per qualche secondo, pensando che in realtà era tutto frutto della mia fantasia, ma non era così. Decido quindi di avvicinarmi e chiedere spiegazioni.
I due sono ancora legati in un bacio appassionato quando io, con non poca impertinenza, li stacco e mollo uno schiaffo sulla faccia di Axl, che mi guarda incredulo.
"Debbie… M-ma che ci fai qui?"
"Ho letto i messaggi che ti sono arrivati. Ho letto che ti dovevi vedere con qualcuno, che quel qualcuno ti ha chiamato ‘amore’. Così ho deciso di seguirti ed eccoci qui: tu che baci appassionatamente questo ragazzo o io che mi sento una completa idiota, oltre che ad essere parecchio confusa. È troppo chiedere una spiegazione plausibile a questa maledetta storia?" stavo per piangere, ma mi sono trattenuta. Probabilmente sarei scoppiata più in là.
"Lo so Debbie, scusami, mi sono comportato male con te e non averi dovuto prenderti in giro. Avrei dovuto dirtelo subito che sono omosessuale. Però da quando ho visto te, in quel parco, le mie convinzioni sembravano essere andare a farsi fottere. Così ho chiesto una pausa a Dave, in mio ragazzo, per capire cosa volevo. Perché una prova con te la volevo fare. Volevo capire se ero pronto ad avere una relazione con una ragazza, o se invece i miei sentimenti per Dave non erano cambiati. Ora, non mi fraintendere, la scorsa notte con te è stato bellissimo, ma ho realizzato che io lo amo ancora e che non sono pronto per avere una relazione con una ragazza, per quanto fantastica questa possa essere."
"Quindi per te sono stata una specie di esperimento, ho capito bene?"
"In un certo senso, anche se è brutto da dire, sì…"
"Bene. Perfetto. Grazie della scopata allora"
"No ma Debbie, aspett-" non lo lascio nemmeno finire di parlare, mi giro e me ne vado, senza guardare in faccia nessuno.
Aumento sempre di più il passo fino ad arrivare su un binario morto della stazione – ormai questa stazione è usata solo per i treni che trasportano merci, quindi la maggior parte dei binari è inutilizzata - e poi fermarmi di botto, alzare gli occhi al cielo e iniziare a piangere. Ma non era un pianto normale.
Ero stata una stupida, mi ero fatta abbindolare dal primo che mi aveva dato un minimo di attenzioni e tutto per colpa dei miei sentimenti per Zacky.
Esatto, proprio Zacky.
In realtà quello che provavo e che provo per lui non è cambiato, e me ne sono resa conto proprio adesso che ho preso questa bella bastonata. 
A proposito, mi aveva mandato un messaggio con scritto che dovevamo parlare. 

«Ciao Vee… Anche io ho bisogno di parlarti, ho fatto una stronzata. Possiamo vederci ora? Sono alla stazione del treno»

Avevo il cuore in gola. Non sapevo nemmeno se avrebbe risposto o no. Non sapevo nemmeno se poteva raggiungermi o no.

«Non ti preoccupare, sto arrivando. Aspettami lì.»

Passano una ventina di minuti e lo vedo arrivare da lontano, mentre cammina velocemente, così gli faccio un cenno con la mano, per farmi riconoscere.
"Sapevo di trovarti a questo binario, vieni sempre qui quando hai bisogno di pensare" mi dice, per poi abbracciarmi forte.
"Ho fatto una stronzata Vee" inizio il discorso, in lacrime "sai il ragazzo con cui stavo, Axl, il cugino di Danielle?" lui annuisce "Ecco, ho scoperto che per lui ero solo una prova per capire se provava ancora qualcosa per il suo ragazzo o meno" singhiozzo.
"Il… il suo ragazzo?" sbarra gli occhi.
"Sì, è omosessuale. Mi ha detto che io gli ho fatto venire dei dubbi e ha voluto provare. Il problema è che…"
"Che?"
"Il problema, Vee, è che ci sono andata a letto, sono stata una stupida!"
"COME CAZZO TI E’ VENUTO IN MENTE DEBBIE? LO CONOSCEVI DA NEMMENO UN MESE!" inizia ad urlarmi contro, camminando avanti e indietro sulla rotaia.
"Non ci ho pensato, okay? Mi sentivo bene con lui e pronta a farlo! Vuoi per caso biasimarmi per questo, dopo tutto quello che ho passato per colpa tua?" non riesco a controllare le parole che escono dalla mia bocca come un fiume in piena.
"Per colpa mia? Che c’entro io adesso?" si blocca avanti a me e io, per tutta risposta mi alzo di scatto, guardandolo negli occhi.
"Tu mi piaci Zacky, da un sacco di tempo. Sono stata male un sacco per te e tu non ti sei mai accorto di nulla. Possibile che tu non ti sia mai accorto di nulla?" inizio ad urlare e il mio pianto si fa sempre più forte, quasi faccio fatica a respirare, mentre sbatto i pugni sul suo petto. Lui mi ferma le mani e mi stringe forte a sé.
"Ecco cosa stava cercando di farmi capire Gates, allora" afferma.
"Gates? Cosa c’entra adesso Gates?"
"Vedi, in questi giorni ho capito molte cose, specialmente su quello che provo per te. Anche tu mi piaci Debbie e l’ho detto a Gates. Credo che lui abbia cercato di accennarmi qualcosa, ma evidentemente ero troppo ottuso per capirlo. Mi spiace averti fatto passare questi momenti, mi spiace che tu sia stata male per colpa mia, giuro che se lo avessi saputo avrei cercato di evitarlo."
"Non te l'avrei mai detto" confesso, abbassando lo sguardo.
"E perché no?" lui mi prende il mento e alza il mio viso, portandolo verso il suo, ma io mi scosto.
"Non lo so, avevo paura di rovinare tutto"
"Sei una stupida" mi dice spostandomi una ciocca di capelli dietro l'orecchio.
"Perché?" chiedo io, fissandolo negli occhi.
"Non sarebbe cambiato niente tra di noi, non avresti rovinato niente"
"Sicuro?"
"Ma certo" mi prende il viso tra le mani, di nuovo. Questa volta però non mi sposto e lascio che lui lo avvicini al suo.
Il cuore inizia a battermi all'impazzata, mentre lui mi lascia un lungo bacio sulle labbra, che non aspetto a ricambiare.
Ci stacchiamo, ma rimango comunque abbracciata a lui.
"Mi sento meglio adesso" gli confesso.
"Anche io, decisamente"
"E adesso?"
"Cosa?"
"Cosa faremo?"
"Che domande, ora sei la mia ragazza" dice, stringendomi forte a sé.
Sono la sua ragazza.
Credo di non essere mai stata tanto contenta come in questo momento e credo di non aver mai dediserato tanto qualcosa come questo.
Dopo anni, finalmente, ero riuscita ad avere l'unica persona che sapevo sarebbe stata in grado di farmi stare bene, nonostante quello che avevo passato a causa sua. Tutti i giorni pensavo di mollare tutto, di concentrarmi su altro, ma c'era semrpe qualcosa che mi fermava. Anche quando conobbi Alex sapevo che, sotto sotto, la mia testa e il mio cuore rimanevano sempre su Zacky, anche se cercavo di negarlo a me stessa. Ora non mi importa più di niente, ho lui e questo mi basta.

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