Amarti non è mica così strano

di EriLia
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** L'incontro ***
Capitolo 2: *** Stranezze ***
Capitolo 3: *** Conoscersi ***
Capitolo 4: *** L'appuntamento-1° parte ***



Capitolo 1
*** L'incontro ***


E' il primo giorno di scuola,quest'anno andrò all'Columbus High School in Georgia.
Gli alunni sono tutti in gruppi e mi guardano come se fossi un alieno,entro nell'atrio della scuola per dirigermi verso la segreteria e chiedere gli orari delle lezioni.
La segretaria era talmente vecchia che ci sono voluti venti minuti;appena entro in classe il professore interrompe la lezione
-Oh signor Smith ci degna della sua attenzione-dice arrabbiato.
-Non è colpa mia la..- cercai di difendermi
-Niente scuse!-mi interruppe
-Si vada a sedere e mi faccia continuare la mia lezione- mi andai a sedere nell' unico posto libero della classe,vicino a una ragazza.
La ragazza più bella che abbia mai visto.. ha gli occhi azzurro ghiaccio e i capelli biondi erano corti alle spalle e ricci.
-Piacere,Michele-dissi  porgendole la mano
-Erilia...piacere-disse stringendomi la mano titubante
La lezione passò in fretta ma solo perchè la stavo guardando...o meglio fissando.
Alla fine della lezione appena la campanella suonò lei corse fuori dalla classe e io mi ritrovai circondato dai miei compagni che mi fecero un  sacco di domande stupide soprattutto un gruppetto di oche decisamente rompiscatole.
Tornai a casa e andai subito in camera mia;pensai tutto il pomeriggio a quella ragazza..non sapevo altro che il suo nome...
ERILIA.




NOTE DELLE AUTRICI:

Siamo Erika e Giulia due vicine di casa che si conoscono da una vita.
Questa è la nostra prima storia postata e anche scritta quindi vi chiediamo clemenza e accetteremo tutte le vostre critiche.
questo capitolo è un po' corto cercheremo di allungare i prossimi.Ci scusiamo per eventuali errori.
Ci vediamo al prossimo capitolo, un saluto Erika e Giulia.


 

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Capitolo 2
*** Stranezze ***


Mi svegliai allegro sempre pensando a Erilia e dopo una veloce doccia uscì di casa.
Oggi il tempo era diverso,le nuvole lasciavano spazio al sole e per lo stato della Georgia  era arrivata la primavera.
Entrai in classe ansioso di vederla e mi sedetti vicino al suo banco,aspettai il suono della campanella che avvisò gli studenti che erano iniziate le lezioni,ma lei non c'era.
Alla fine della lezione dovetti andare nell'aula di chimica e intanto quel gruppetto di oche incomiciarono a 
parlare con me ma le ascoltavo poco perche le loro risate erano così fastidiose che riuscivano a rompere i timpani  e non solo quelli.
Arrivato (finalmente) nell'aula ci chimica un 'oca si sedette vicino a me e per mia grande sfortuna incominciò a parlare da sola credendo che io l'ascoltassi ma per la mente avevo solo Erilia.
Le altre lezioni passarono lente perchè desideravo che ci fosse lei al mio fianco e dolorose per sta oca che non la smetteva di parlare.
Finalmente la giornata era finita e tornai a casa.

 
Per giorni le temperature erano piuttosto elevate come l'ansia di rivederla ma lei non c'era.
Intanto feci amicizia con un gruppetto di ragazzi molto simpatici e passavo le mie giornate a ridere e a scherzare con loro.
Ogniuno di loro aveva ua sua qualità; Louis era il più studioso;Martin quello con cui avevo legato di più;Stefan quello che tutte le ragazze volevano nel loro letto(a quanto mi avevano detto gli altri e anche qualche oca) e in fine c'era Jake bhe...lui è....il mio primo amico gay.
Intanto arrivò una perturbazione che secondo i meteorologi sarebbe dovuta durare per qualche settimana.
Passai tutto il week end con i miei amici e quando arrivò il Lunedi anche se la scuola era iniziata solo da qualche giorno non avevo più voglia di andarci l'unica cosa che mi dava un po' di entusiasmo era la speranza di rvederla di nuovo,si sentire di nuovo il suo strano profumo che ancora non avevo avuto la possibilità di capire.I miei amci mi avevano detto che Erilia era una ragazza strana che stava solo con la sua migliore amica Elena e che a volte saltava intere settimane di scuola per motivi familiari.
Entrai in classe e la vidi seduta lì in quel banco dove l'avevo vista il mio primo giorno di scuola,subito mi apparve un sorriso che cercai di nascondere per non sembrare un deficente che ride da solo;mi andai a sedere vicino a lei.
-ciao -
-c..ciao- disse titubante arrossendo.
-come mai non sei venuta in questi giorni?- 
-motivi familari- disse secca
-tutto ok?-disse vedendo che era a disagio.
-si-disse scocciata come se non avesse tanta voglia di rispondermi
-non è tanto una bella giornata vero?-cercavo un argomento per attaccare discorso
-a me piace quando il tempo non è troppo caldo- 
-quindi preferisci la pioggia-
-si amo stare all'aperto quando piove-sembrava assorta in un sogno ad occhi aperti come se si stesse immaginando  di essere sotto a un cielo di pioggia.
La campanella suonò e il prof entrò in classe e incominciò a parlare.



NOTE DELLE AUTRICI
Ciao, siamo di nuovo noi,abbiamo cercato di allungare un po' questo capitolo speriamo di esserci riuscite e speriamo che vi sia piaciuto.
Aspettiamo le vostre recensioni e grazie a chi lo ha fatto per il primo capitolo.
vi lasciamo qui sotto le foto dei vari personaggi speriamo vi piacciano,un saluto Erika e Giulia
  


Erilia
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Stefan
http://i55.tinypic.com/1jvo07.jpg

Michele
http://www.freewebs.com/edwardcullenisagod/Drew%20Fuller%20(15).jpg

Jake
http://thumbs.dreamstime.com/z/knappe-jonge-mens-3744209.jpg

Louis
http://imalbum2.aufeminin.com/album2/D20130822/0_uplfrm_img-0921sdasdgefdv_H211127_XL.jpg


Martin
http://4.bp.blogspot.com/_eAP39QoAB-w/R965yfAakeI/AAAAAAAACJI/N0QSF1Fomq4/s400/MARTINRIVAS1.jpg

Elena
http://static.qnm.it/www/fotogallery/625X0/88597/ragazza-mora-primo-piano.jpg

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Capitolo 3
*** Conoscersi ***


Ed eccola li vicino al mio fianco,seduta,che guarda il libro.rimango girato per guardarla , lei alza lo sguardo e si gira,mi guarda negli occhi sorridendo
. -che belli i tuoi occhi- dissi guardandoli
. -grazie- rispose arrossendo -come mai ti sei trasferito qui?-
-mio padre ha ottenuto un posto di lavoro qui-
-da dove vieni?- -da Roma-dissi. Mi dispiaceva abbandonare tutto ciò a cui tenevo:amici,ricordi o semplicemente i miei cugini,zie ma era un 'offerta a cui non potevamo rifiutare e poi l'America non è tanto male...
-che bella Roma....vorrei visitarla un giorno- disse con occhi sognanti
. -già... tu sei di qui?-
-no,la mia famiglia viveva in Alaska quando ero piccola e quando sono venuti qui in vacanza hanno deciso di starci e poi ripartire un giorno-
-ah ok ...ti ricordi dell'Alaska?-
-si ho dei ricordi sfocati sui i miei familiari e del posto-
Suonò la campanella e mi accorsi che era già passata un'ora. -bene ora c'è...-stavo per guardare l'orario ma lei mi precede-
- c'è ginnastica-
-grazie,non ti dispiace se vengo con te è che non mi ricordo la strada- lei sorrise -
-ok- c'incamminammo verso la palestra parlando del programma di ginnastica ovvero una scusa in più per parlarle e sentire la sua voce.
-ok siamo arrivati tu devi andare lì- disse indicando la porta -ci vediamo a lezione-
-ok ciao- sorrido e vado verso la porta e mi preparo.


Entro in palesta ed eccola lì che parlava con la sua migliore amica Elena,si girò verso di me e sorrise. salutò Elena che, probabilmente era stata chiamata dalla prof, e si diresse verso di me.
-ciao- ricambiai il saluto e ci dirigemmo vicino alla prof che nel frattempo aveva chiamato anche noi.
-allora vi dividerete in gruppi di 2 e ogni gruppo deve fare gli esercizi che assegnerò-disse alla classe. -voi due-disse indicandoci -dovete fare palleggi- e se ne andò.
Seguì lei a prendere i palloni a incominciammo a giocare,ogni tanto lei mi tirava la palla in faccia e io gliela tiravo nelle braccia attento a non farci male
. Ridevamo e scherzavamo e sembrava che ci conoscessimo da sempre,con lei le ore volavano come la mia concentrazione in classe.
Suonò di nuovo la campanella e mi andai a cambiare e per mia grande sorpresa c era lei ad aspettarmi
-non posso permettermi che tu sparisca caro signorino Smith- ridemmo e andammo in classe.





NOTE DELLE AUTRICI:
Finalmente siamo riuscite ad aggiornare,la scuola non ci ha permesso di vederci anche e viviamo porta a porta.
Speriamo che il capitolo vi sia piaciuto,
Ciao e alla prossima

 
Erika & Giulia

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Capitolo 4
*** L'appuntamento-1° parte ***


All’uscita, mentre ci dirigevamo verso lo scuola-bus le chiesi timidamente:
-che fai oggi?-
-niente-dice mentre fa un mezzo sorriso
-ti va di uscire…. Con me?-arrossii
-…ok-disse sorridendo
Salimmo sullo scuola-bus ci andammo a sedere nei posti infondo
-a che ora?-chiese timidamente
-cosa??-chiesi alzando un sopracciglio
-non dovevamo uscire insieme oggi?-disse ridendo verso l’ultima parte della frase
-ahhhh,vero.per l’ora che vuoi tu-
-per le tre va bene?-
-ok,sotto casa mia va bene?-
-certo-
-…-
Non capivo perché mi stesse fissando,ma continuai a continuai a guardare fuori dal finestrino.
-me lo dici almeno dove abiti?-
Fece una risata…quanto amo la sua risata
-si…scusa…non puoi guardare dove scendo? Ancora non ho imparato il nome della via dove abito…-ero leggermente imbarazzato per quel fatto
-non penso sia possibile-
-e come mai di grazia?-
-bhe ,mio cavalliere,perché io scenderò prima di voi-
Scoppiammo tutti e due in una risata e tutto il pulman si girò a guardarci,ma nessuno dei due ci badò poi molto
-allora ti vengo a prendere io…-non mi lasciò terminare la frase
-no! troviamo un punto a metà strada…che ne dici se ci vediamo al parco che c’è davanti alla scuola? -era stana, era come se non volesse mostrarmi casa sua ma non mi preoccupo più di tanto ci conoscevamo da poco magari ancora non si fidava molto…anche se questo pensiero mi faceva un po’ male.
-ok, allora ci vediamo alle tre al parco-le feci un ultimo sorriso per cercare di far sparire quell’atmosfera che si era creata fra di noi nel giro di pochi secondi.
Si girò verso di me e mi fece quel suo meraviglioso sorriso che mi faceva battere il cuore ogni volta che me lo riservava, la avevo vista fare quel tipo di sorriso soltanto alla sua amica Elena e questo mi dava una speranza che per lei ero qualcosa…
Ci salutammo dopo qualche minuto e lei scese davanti a una casa molto grande ma che allo stesso tempo sembrava anche molto vecchia viste le condizioni in cui era; sentivo in sottofondo le voci di tutte quelle oche che parlottavano fra loro di Erilia, non era la prima volta che le sentivo ogni volta che la guardavano la squadravano dall’alto al basso, parlottavano e poi si mettevano a ridere e questo mi dava molto sui nervi.
Ormai erano dieci minuti che l’aspettavo seduto su quella panchina, forse aveva avuto un impegno e non aveva potuto avvisarmi perché non aveva il mio numero, magari si era dimenticata, o semplicemente non voleva uscire con me e aveva di meglio da fare…speravo con tutto me stesso che la mia ultima supposizione fosse completamente sbagliata… NOTE DELLE AUTRICI Ci dispiace per il ritardo,non abbiamo avuto il tempo per poterlo postare prima. Speriamo che vi piaccia il capitolo e cercheremo di aggiornare al più presto. Un saluto Erika & Giulia

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