tutti alle Hawaii, disastro cosmico in arrivo!

di Fabbricante Di Sogni
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** prologo ***
Capitolo 2: *** - S.O.S. arrivano! - ***
Capitolo 3: *** pulizie di casa ***
Capitolo 4: *** prima della partita ***
Capitolo 5: *** inizia la partita ***



Capitolo 1
*** prologo ***


prologo:
 

La sensazione di umido che invadeva tutta l’aria era a dir poco elettrica, la tensione si poteva scorgere non solo nelle facce dei giocatori che oltre a portare tutti quante due profonde occhiaie sotto gli occhi, erano in parte tenuti su dalla potente e salda panchina di ferro.

- Endou, mi potresti ripetere il perché siamo in un aeroporto? –

Chiese qualcuno mettendo voce ai pensieri di tutti.

- non lo so nemmeno io ragazzi, è stato il Mr. A chiedermi di convocarvi tutti! –

Inutile dire che Endou era l’unico felice di trovarsi sveglio alle cinque del mattino in un aeroporto.

All’improvviso, il Mr. Apparve da non si sa bene dove gioioso e pieno di vita (lui di certo on era stato avvertito della loro improvvisa da Endou, un ora prima, e sicuramente non era stato costretto a venire contro a sua volontà fino a un posto tanto distante!)

- allora ragazzi, preparatevi che arriva una notizia bomba! – non sembrava nemmeno lui da tutta l’euforia che metteva nel parlare.

La reazione di tutti fu quella di rimanere seduti immobili, nessuno fiato, nessuno ribatte, si sentiva solo un grande suono di sottofondo: un “zzzzzzzzzzzzzzzzzzzzzzzzz” generale.

- Ma è magnifico! – esultò Endou mentre il resto degli spettatori alla scena dormiva: chi abbracciato a un pinguino, chi spiaccicato al suolo, chi sopra una tavola da self…

In poche parole un ronfa ronfa comune in una delle sale d’attesa per aeroporti!

- e bene, si va alle Hawaii! –

Può considerarsi impossibile come una frase di scarso senso compiuto completa di solo sei parole possa avere un tanto radicale effetto su un gruppo di adolescenti…

Ci furono urlate di gioia, sbavature sulla tavola da surf, dichiarazioni d’amore a palloni da calcio…

Ma nessuno di loro sapeva ancora cosa gli sarebbe successo nell’estate che stavano per vivere!

Infatti il Mr. Aveva tralasciato un piccolissimo, microscopico particolare:

I nostri inazumiani avrebbero vissuto a stretto contatto con una squadra formata unicamente di ragazze (non è la tripla C), e che dire, ne avrebbero passate di tutti i colori!



Angolo dell’autrice:
allora, rieccomi qua con una storiella a Oc!
Naturalmente non ho definito i personaggi, in quanto ci saranno solo quelli che decidete voi!
Allora i campi da compilare sono:
nome e cognome:
età: (dai 12 ai 15 anni)
ruolo: (ci possono essere solo 4 attaccanti, 4 difensori, un portiere e 2 centrocampisti, fate un po’ voi..)
sport alternativo: (un altro sport che praticate oltre al calcio)
cotta/fidanzato: (Atsuya e Suzuno sono già prenotati!)
carattere: (perché ci metto una parentesi?)
aspetto fisico:
altro: (tutto quello che non avete scritto ma che vorreste aggiungere… anche cose no sense )
ciau ciau!
Al prossimo cappy!
darkyla

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Capitolo 2
*** - S.O.S. arrivano! - ***


- S.O.S. arrivano! -



Angel:

È un caldo pomeriggio d’estate, e vedo il sole trapassare con i suoi raggi tra le grandi foglie di palma sotto le quali mi sono tranquillamente sdraiata, senza dar peso al fatto che probabilmente da un momento all’altro dovrò iniziare l’allenamento…

Quello che turba la mia tranquillissima dormiveglia, accompagnata  dal dolce suono delle onde nelle orecchie,  non fu però Nigel che tentava con il suo carisma di riportarmi a fare una qualsiasi attività fisica di riscaldamento, né tanto meno la amaca che si ribaltava lasciando cadere il mio dolce peso al suolo, no, fu la suoneria sparata di un messaggio da parte di…

Niente meno che mio nonno, il che era assurdo se non impossibile, il nonno non mi scrive mai, dubito addirittura che abbia il mio numero!
E in vece eccolo lì il messaggio lampeggiante sullo schermo del mio amato telefono “senti cara, porto la squadra a far la vacanza nella vostra sede, nulla in contrario ovviamente, siamo già partiti, fra un’ora arriviamo lì!:)”

 Furono due le cose che mi lasciano sconvolta, in primo luogo mio nonno conosceva gli emoctional? E da quando?
 
Il secondo problemino di livello tecnico è quello che la nostra sede di calcio (oltre a star attualmente, cadendo a pezzi) non era esattamente il miglior luogo dove passare le vacanze, per due semplicissimi motivi, il primo e più importante forse è che la nostra sede è una casupola di legno con dentro si e no venti stanze, il secondo è che nella sede in questione ora regna il totale caos…

Mi alzò di malvoglia dall’amaca, ma fu solo un tentativo vano, infatti, cado di faccia rinfagottandomi dentro il tessuto, fu in quell’esatto momento che mi misi a maledire ad alta voce tutti i santi da me conosciuti per aver inventato le amache!

 
Marina:

Davanti a me c’è la riga gialla della fine, tutto attorno le mie compagne di atletica che corrono, alcune mi invidiavano per la mia velocità, a me non interessa, se devo essere sincera non mi interessava granché l’opinione delle persone sul mio conto, i pochi a cui davo retta erano gli amici a cui sono più legata, come la squadra di calcio, e…

Facciamo solo la squadra di calcio…

Tutto attorno a me, posso sentire il vento, le parole urlate a tutto volume nella mia mente:

I've become so numb I can't feel you there…
I've become so tired so much more aware…
I'm becoming this all I want to do…


Le urla dell’allenatrice…

Ora lì ci siamo solo io e il traguardo, manca meno di una decina di metri, e sono ancora in testa…

Posso calcolare ogni singolo centimetro a mente, 3,47 metri alla fine, 1,23…

Vinto!

Mi fermo e riempio i polmoni d’aria calda, sia di inverno che d’estate vivo perennemente con le maniche corte… non è un problema per me, io il freddo non lo soffro, forse perché sono io in prima persona ad essere fredda, sorrido sodisfatta della mia corsetta mattutina, guardo l’ora e il mio volto diventa (se possibile) ancora più chiaro, le otto e trentasette?  Come faccio a essere in un simile ritardo?

Non è proprio da me! Accidenti!

Una mia compagna di atletica mi si avvicina – complimenti Marina! Sempre brava come al solito! – come se ci fosse bisogno che me lo dica lei che sono brava… non sopporto questo genere di persone, e in particolar modo non sopporto lei e il suo sorriso da party…

- vado! – dico a mezza voce all’allenatrice, e prima che possa anche solo cercare di fermarmi sono già dall’altro lato del campo d’atletica…

A qualcosa serve essere veloci!

 
Miyoko:

Dansa med oss
Klappa era händer
Gör som vi gör
Ta några steg åt vänster
Lyssna och lär
Missa inte chansen
Nu är vi här med
Caramelldansen!


Sono queste le note che accompagnano il mio brusco risveglio, e faccio appena in tempo a spegnere la canzone dal cellulare prima che qualcuno senta il volume decisamente troppo alto!

Sospiro…

Appena sono in piedi constato che la camera è vuota, il letto della mia compagna è completamente vuoto, poteva anche svegliarmi! I miei capelli appaiono sparpagliati completamente su tutto il viso, come se tutto di colpo avessero deciso di vivere una vita propria, mi liscio subito con una spazzola la potente massa informe che mi ricopre la testa, e rimbocco nel minor tempo possibile il letto, poi corro giù dalle scale e più precisamente “rotolo giù!”

Se avessi tutta la grazia che ho nel Karate anche nel camminare non succederebbero certi problemi!

Nella cucina non c’è anima viva, e tanto per cambiare il frigo è vuoto! Grande!

Indosso rapida un vestito che non sia il mio tenerissimo pigiama con i panda vestiti da lottatori di kun-fù e mi metto una simpatica canottiera arancio viva e dei pantaloncini corti…

C’è qualcosa che non mi torna per niente, ad esempio il fatto che la casa sia tutta vuota…

Che fine hanno fatto tutti gli altri? E perché nessuno mi ha svegliato?

Invio un messaggio ad Angel, il capitano, chiedendogli per quale astruso motivo sono rimasta solo io in casa, ma prima ancora di aver digitato tutti i tasti ricevo una chiamata dalla diretta interessata che inizia la conversazione urlando – Miyoko! Sei a casa? Vero? Ti prego dimmi di si! – non faccio nemmeno in tempo a rispondere che già quest’ultima mi sta riempendo di “incarichi” per cui so già che nonostante tutte le sue premesse, non si sdebiterà mai! – inizia a riordinare, ma non camera tua, prima il salotto, e la cucina… e… già, qualcuno dovrà anche pulire le camere degli ospiti… - mi rigiro una ciocca di capelli su un dito mentre scrivo tutto su un foglietto per non dimenticarmi niente – intendi quelle stanze in cui nessuno è mai entrato perché tu dicevi che non le avremmo mai usate? – chiede la mia voce, con un filo provocatorio – già quelle! Io sto arrivando! A senti! Se arriva, qualcuno (e con qualcuno intendo sedici ragazzi di una squadra di calcio) aprigli e prendi tempo! – ridacchio annotando l’ultimo punto con la penna e sciogliendo il nodo che mi sono fatta ai capelli con le dita – c’è altro che dovrei sapere? – aggiungo dopo un secondo di silenzio – sbrigati! – esclama in fine Angel.
 

Sarah:

Sto passeggiando banalmente sulla spiaggia quando mi arriva un messaggio da Angel, come se non bastassero già gli allenamenti durissimi a cui (con man forte di Nigel  naturalmente) ci sottopone! Adesso vuole anche che vada a dargli una mano a mettere a posto la sede! E poi se anche arriva, una squadra di calcio venuta da chissà dove per passare le vacanze qui, non vedo proprio perché non dovrebbero mettersela a posto loro? Sarebbe molto più giusto e sensato!

Mi mando indietro con la mano una pesante ciocca di capelli ricci, oramai è quasi impossibile impedirgli di andarmi sul viso, non mi darebbero fastidio più di tanto, se non fosse che i loro riflessi biondi accentuano la luce del sole, e questo non fa altro che peggiorare la mia visuale di ciò che mi circonda…

Affondo i denti in una tavoletta di cioccolato (non vado mai in giro senza) e lascio che il gusto dolce e cremoso si diffonda bene in tutta la bocca prima di darci un secondo morso…

Mi piace il cioccolato, è duro e solido come me… e poi mi ricorda il colore dei cavalli… già quando sono arrivata qua ero convinta che scegliendo il calcio avrei per sempre rinunciato al mio sogno di cavalcare cavalli, e invece ho scoperto circa una settimana dopo il mio arrivo sella presenza di un maneggio proprio vicino alla “baracca” dove viviamo.

È stato l’avverarsi d’un desiderio! Da quel giorno passo lì tutti i pomeriggi dopo gli allenamenti.

Mentre mi avvicino all’ombra degli alberi per ripararmi qualche secondo dalla luce del sole noto un certo trambusto, circa una ventina di persone tutte rigorosamente in divisa sportiva attraversano la strada guidati da un uomo con i capelli bianchi legati in una coda…

Ok… ma che diamine?

Non pensavo che quando Angel ha detto devono arrivare intendesse con questa rapidità! E sinceramente, non mi aspettavo nemmeno tutta questa gente… come diavolo ce la ficchiamo in casa?

E poi andiamo, mi basta guardare i loro sguardi smarriti per capire che non hanno la più pallida idea di dove andare! Anch’io la prima volta non ero in grado di orientarmi minimamente…

Ma se stai andando in vacanza da qualche parte, almeno comprati una cartina!

 
Annalisa:

Le punte delle mie Vans al momento sono l’unico epicentro dei miei pensieri, controllo il peso perfettamente equilibrato appoggiato sulla tavola da skateboard, purtroppo come mi aspettavo, mi sto già distruggendo di domande su come saranno i nuovi arrivati: chissà se c’è quello carino…? Quanti saranno…? Dormiremo con le camere condivise…? L’unica compagna fedele che coglie tutti i miei pensieri e li compatisce senza giudicarmi ne ripetermi che mi ansio troppo per questo genere di cose è la mia adorabile felpa col cappuccio che mi ricopre interamente la testa…

Sotto di quest’ultima posso piangere, sorridere, arrossire… Ma tanto nessuno lo noterà mai, è come una specie di maschera che cela la vera me, quando ho bisogno di staccarmi dalla realtà, non fraintendetemi, non sono una di quelle persone tristi e prive di personalità che si deprimono per qualsiasi cosa…

Solo a volte ho bisogno di poter pensare in santa pace senza che nessuno m’interpelli…

Come al solito oggi la nostra Angel ne ha combinata una delle sue, quella ragazza ha davvero un talento spiccato per mettersi nei guai, e non fa altro che dimostrarcelo continuamente…

Certo che non posso dedurre di cosa si tratto in quanto il messaggio sia completo solo di: “aiuto! Problema enorme! (peggio di geometria) vieni a casa!” devo dire che ha anche una grande qualità in quanto riassumere frasi!

Soffio con uno sbuffo una ciocca di capelli blu dal viso, probabilmente ha avuto origine a causa della mia creatività, già sono creativa sia nel colorarmi i capelli che in attacco, quando invento creativamente tattiche per sconfiggere l’avversario… Sono creativa perfino nel vestire, da un lato ci tengo che la gente noti la mia è personalità, ma al tempo stesso preferisco che gli altri non si intrufolino nei miei pensieri…

Eccomi sono sotto casa, ma noto subito che qualcosa non torna, è quasi logico, non c’è rumore, a parte quello di una aspira polvere…

Oddio… qualcuno sta pulendo! È davvero più grave della geometria!
 

Ace:

Esco dall’acqua fresca dell’oceano, purtroppo la mia protezione solare ha deciso inspiegabilmente di andare a farsi benedire, di conseguenza mi sto scottando, e non è neanche bello… dopo il nuoto finisco sempre per scottarmi…

Al diavolo il sole e i suoi maledetti raggi!

Ok, è comprensibile che alle Hawaii ci sia il sole, ma dico io! Proprio a me deve venire a scottare con tutti i bei turisti che vengono qua solo per abbronzarsi?

Ovviamente anche questa volta il mio interrogativo rimarrà solo un segno grafico di punteggiatura a mezz’aria…

La vibrazione del mio cellulare raggiunge le mie orecchie…

Sarebbe stupido forse aggiungere che come al solito è successo qualcosa a me non ancora noto che troverà presto risposta quando tornerò a casa, il testo del messaggio di Angel come al solito è stretto e essenziale,  non perde nemmeno tempo a scrivere le parole… oramai abbrevia, senza qualsiasi tipo di abbelli tura: “SOS VIENI A CS!” sorrido pensando alle due caratteristiche più adeguate per descrivere con cui mi è giunto il messaggio…

Gelido ed essenziale…

Ecco quali sono le mie caratteristiche, è strano da dire, ma mi rispecchio perfettamente in entrambe quelle parole, da un lato sono fredda e distaccata, dall’altro odio le persone che retano per ore e ore a parlare di cose già ripetute allo sfinimento… il concetto è “non ti piace quella cosa?” beh… dillo e fine!

Metto una maglietta e i pantaloncini sopra il costume, e sono pronta per partire alla svolta del guaio giornaliero di Angel!

Mi metto a camminare lentamente lungo la ringhiera, mentre i miei capelli grigi si asciugano al sole, e per una volta ripenso al fatto che ho perso i genitori…

Molte persone troverebbero questa cosa terribile, io, di fatto non mi ricordo nemmeno come fossero…

Il marciapiede è grigio come il contenuto dei miei pensieri…

 
Sakura:

Osservo il grande cerchio di ferro tondeggiante presente all’estremità più alta del muro e mi preparo a tirare un’ennesima volta a canestro, la palla rimbalza nel mezzo del cartellone e finisce dritta nel cerchio, aspetto che il palleggio al suolo completamente calcolato la riporti nelle mie mani per lasciarmi cadere su una panchina ancora una volta sodisfatta del mio operato…

Sorrido, felice una volta tanto di averne fatta una giusta…

Mi resta solo una cosa da fare adesso…  E quella cosa è rilassarmi, e godermi il mio meritato trionfo!

Afferro la borsa dagli spogliatoi dopo essermi cambiata rigorosamente, non sono certo una di quelle persone fissate con lo stile e lo shopping, anzi, personalmente li odio…

Ma mi piace vestirmi elegante, specie se con vestiti semplici ma allo stesso tempo di effetto!

Ho già in mente una infinita lista dei desideri che ho ora intenzione di esaudire non appena uscita dal locale, in primo luogo voglio comprarmi un gelato! Già un bel gelato fresco con tutto questo caldo non me lo leva nessuno!

In secondo luogo ho intenzione di farmi una bella e sacrosanta dormita, a casa mi sembra che fosse rimasta solo Miyoko…

Eppure ho come il presentimento che stia per succedere qualcosa di seriamente assurdo, i miei dubbi di certo vengono alimentati…

Soprattutto quando vedo Angel che mi sfreccia letteralmente affianco correndo a più non posso…

E credetemi andava davvero veloce!

Se non conoscessi Angel, potrei dire che stava tentando di fare allenamento o qualsiasi cosa attinente a questo campo…

E invece è proprio il conoscere Angel che esclude tutte le mie vane speranze! Angel che fa sport? Ma figuriamoci! Il giorno che lei si metterà seriamente a fare qualcosa di serio (che non sia correre attorno a un campo sotto minaccia di astinenza forzata da cibo) probabilmente inizieranno anche a piovere i palloni da calcio!

La ragazza (ormai in fondo alla strada) si gira nella mia direzione, quasi si fosse accorta della mia presenza solo in quell’istante – ehi! Sbrigati! Non lo hai letto il messaggio! – le parole mi arrivano a tono normale, per il semplice fatto che ci troviamo ai lati opposti della stessa strada…

Se no la sentirei urlare.

- quale? Che diceva? – incrocia le braccia con fare apparentemente offeso – scusa, ma quanti messaggi ti mando io di solito? – risponde secca portandosi le mani alla bocca per aumentare il suono – nessuno! Proprio per questo io il telefono lo tengo spento! –

Mi restano solo alcuni secondi prima che la mia interlocutrice non si decida a ritornare sui suoi passi e trascinarmi via con sé… Ahime! Addio gelato!
 

Nigel:

Osservo con espressione infinita l’immensità del oceano che si propaga dinanzi ai miei occhi, è azzurro e infinito, ancora meglio se visto da sopra una barca a vela…
Come nel mio caso del resto!

Sono sempre stato bravo ad andare in barca a vela, ed è una cosa che penso, non cambierà mai!

Scivolare a destra e sinistra con la barca sull’oceano mi da un senso liberatorio, mi libera di tutti i problemi e i dubbi che ho…

Quando non sono ad allenare le ragazze vengo sempre qui, se penso che fra poco dovrò tornare indietro per convincerle una a una a iniziare l’allenamento…
L’aria salata e frizzantina di mare… Il vento che mi passa veloce e violento fra i miei capelli bianchi …

La vibrazione del arrivo di un messaggio da parte di Angel …

Un attimo, Angel non ha mai fatto la fatica di scrivere un messaggio a qualcuno, questo è seriamente preoccupante…

Mi basta fare questo pensiero per capire che la situazione è grave, afferro il telefono e rimanendo in perfetta sincronia con la barca leggo le parole che più che scritte sono urlate, mi fanno seriamente comprendere le gravità della situazione.

Fermo la barca e mi precipito in strada, dopo una ventina di minuti sono a casa – che succede? – esclamo dopo aver chiuso la porta e mi trovo davanti Miyoko e Annalisa la prima mi punta contro il manico di una scopa, l’altra si stacca una cuffia per capire cosa io stia dicendo…

- ehm… perché Angel ha dato l’allarme? – chiedo decodificando bene ogni singola parola.

Miyoko, invece di rispondermi, mi porge un panno umido e m’intima di andare a pulire i vetri del piano di sopra, io scuoto contrariato la testa – non voglio pulire quelle camere! Sono sporchissime, non ci ha mai messo piede anima viva! – inutile, Miyoko mi sta già spingendo contro la mia volontà a pulire su per le scale…

Questo è strano, di solito sono io a dargli consigli su cosa fare e come farlo, invece questa volta Miyoko ha preso il totale controllo della situazione...

-giuro che la prossima volta che ti alleno ti faccio fare mille giri di campo! –

purtroppo ho come l'impressione che oggi non ci sarà per noi un allenamento.
 
 
Sinfony:

La stanza ha le pareti bianche, il parquet marroncino, e il pianoforte, l’unico elemento al centro della mia attenzione, ho sempre adorato l’elegante contrasto fa il nero lucido del pianoforte e il bianco perfetto dei tasti…

Le mie dita s’intrecciano in maniera sciolta e armoniosa sui tasti del piano, ogni singolo tasto, ogni singola nota non è altro che la manifestazione dei miei sentimenti in modo sonoro, adoro perdermi in tutte le sfumature della musica…

Il suono del piano è cristallino è limpido, niente a che vedere con la suoneria del mio cellulare…

Mi stringo la coda laterale e risistemo la nota musicale gialla presente sopra la coda, ricomincio a suonare, prima di riessere interrotta da un altro messaggio…

Chi diamine è lo Stolker che riesce a inviarmi due messaggi a distanza di due minuti? Mentre osservo lo schermo del mio cellulare noto, il riflesso dei miei occhi azzurri/grigi in parte coperti dalla frangetta dei miei capelli…

Angel…

Possibile che quella bionda della malora non riesca a capire che non posso rispondere quando suono? Il messaggio chiede aiuto…

Un classico! Dovrò correre subito ad aiutarla, non posso evitare di farlo, è una mia amica e anche se ci sono persone che ignorano questo sentimento il più delle volte per me rispettare l’amicizia e qualcosa di sacrosanto! Non sarei mai capace di ignorare la richiesta di aiuto di qualcuno, e questo perché ci tengo tantissimo!

Esco dalla stanza con la borsa piena di tutti i miei spartii riposti in modo impeccabile e mi dirigo con gran fretta verso la sede, chissà di che genere di aiuto la nostra Angel avrà questa volta bisogno?

I miei pensieri sono accompagnati dal dolce motivetto dell’ultima melodia che ho studiato…

Per fortuna sono veloce! Faccio spesso allenamenti di atletica, e di certo con cinque chilometri da fare correre non è poi così male!

La musica che accompagna ogni singolo attimo della mia vita è dolce e perfetta, se dovessi paragonarla a ogni persona che conosco, troverei nella musica di tutti una perfetta sinfonia!


Yuko:

Sorrido timidamente mentre mi rendo conto che sono appena caduta dallo skate nel bel mezzo della strada, i miei capelli mossi si disperdono indisciplinatamente sul mio viso…

Inutile dire che quei pesanti e incontrastabili fili scuri vengono seduta stante rimandati all’indietro da una mia veloce manata…

Ma che diavolo! In non sono mai caduta dallo Skate, ci vado circa tutti i giorni e proprio oggi che andavo in centro devo finire con la faccia spiaccicata al suolo?

E poi che imbarazzo! Sono a dir poco diventata un pomodoro, e perché tutto questo? Perché la nostra simpaticissima Angel ha deciso di inviarmi un messaggio proprio ora!

La suoneria del mio cellulare naturalmente era sparata, visto che io a differenza di tutte le ragazze normali io ho il suono del telefono ultra amplificato, altrimenti a stento lo sento…

Dunque, il suono leggermente amplificato mi ha fatto perdere la concentrazione…

Come al solito mi sono lasciata sopraffare dalla mia timidezza, tutto questo naturalmente non ha nulla a che vedere con la ragazza che divento quando gioco a calcio, così coraggiosa e sicura di me, quasi non mi riconosco…

Già è davvero strano il modo in cui la mia personalità muti per adattarmi meglio all’ambiente in cui mi trovo secondo le situazioni…

I miei occhi giallo ambra fiammeggianti di orgoglio e vergogna vengono ben presto ulteriormente allarmati alla vista del messaggio…

Sarebbe chiedere tanto se una volta tanto Angel non si mettesse costantemente nei guai?

Insomma…

Ogni volta che succede qualcosa, c’è lei di mezzo, la settimana scorsa l’acqua della doccia si è spenta per tre giorni… Angel aveva deciso di appendere una foto di tutti noi insieme e per sbaglio aveva bucato il tubo dell’acqua…

A volte davvero mi chiedo se quella ragazza avrà mai un futuro, a parte “folleggiare” come dice lei tutto il santissimo tempo o cazzeggiare…

Mentre raggiungo la sede con lo Skateboard sotto braccio, e tanti pensieri nella testa intravedo un grande trambusto, gente che aspira, qualcuno impartisce ordini…
Forse sono ancora in tempo per tornare indietro!
 

Carol:

La mia mente è totalmente concentrata mentre cerco di trovare la parola più adeguata per concludere il testo della mia poesia…

Mi ci vuole una parola corretta e che esprima i miei sentimenti attuali, ma deve anche contenere una certa conoscenza di lessico, e naturalmente, deve fare rima…

Il mio cervello continua a ripetersi ossessivamente le ultime due frasi scritte in bella calligrafia blu su un quadernino a quadretti… il testo è circondato di piccoli abbozzi a penna, disegni come cuoricini, e altre fantasie che mi passano per la mente quando scrivo…

Per quanto possa sembrare assurdo e banale, trovare le parole giuste con cui terminare una poesia à molto più difficile è complesso di quanto sembri…

La parola deve avere il giusto peso e di certo non può essere tirata a caso, no, questo assolutamente mai!

Mangiucchio con i denti il tappo della penna mentre cerco di trovare la parola col equilibrio necessario per concludere il mio testo…

La vibrazione del telefono interrompe i miei pensieri…

Sto già maledendo chiunque me l’abbia inviato, quando leggendo il contenuto scritto a parole, esulto.

vieni immediatamente! Abbiamo un enorme problema!

Immediatamente!

Ecco la parola che tanto mi mancava per terminare il testo, faccio scivolare l’inchiostro della penna sulla carta calcando su ogni singola lettera, finito questo passaggio semplice a cui ho dedicato tantissima attenzione, mi alzo e, infilato il mio preziosissimo quadernino nella borsa inizio a correre…

Dopo un po’ mi fermo per riprendere fiato, accidenti, fare il portiere di certo non giova alla mia capacità di correre, mi fermo sotto un albero per riposare un paio di secondi, non vorrei rischiare che la mia pelle chiarissima si scotti!

Lo so, pelle chiara alle Hawaii? È alquanto bizzarro, del resto io sono una persona parecchio originale, oltre che avere la pelle chiara, ho anche gli occhi bicolore!

In giro mi targavano come “la strana” e questo sinceramente non mi è mai piaciuto!

La squadra oltre che accettarmi per quello che sono mi ha anche aiutato moltissimo!

E ora che ci penso… non si possono definire granché normali neppure loro…

 
Mayumi:

Mentre mi rivesto dopo una gelida quanto rapida cavalcata di onde a bordo della mia tavola da self, noto a mio malgrado che sto  leggermente tremando, i miei capelli bagnati di certo non aiutano molto, e la mia pelle per quanto chiara è completamente ignorata dal sole che certo non ha il coraggio di portarsi oltre l’ombra dell’albero…

Sembra quasi che quest’ultimo rispetti la mia quiete calma e tranquilla…

In giro non si vede anima viva, meglio, sta mattina non avevo troppa voglia di parlare con gli altri, voglio bene a ognuno di loro, e tutti almeno una volta hanno dimostrato di tenerci a me, ma a volte ho anche voglia di starmene un po’ per i fatti miei…

Do velocemente una scrollata ai capelli neri e mi lascio ricadere un morbido ciuffo sull’occhio viola, che, del resto s’incornicia perfettamente nel mio viso…

Ora tecnicamente avremmo allenamento, penso che segnerò solo qualche gol, non ho particolarmente voglia di applicarmi oggi, anzi, a essere sincera non ne ho per niente voglia…

Accendo il telefono e noto un insolito messaggio, mittente Angel, vuole che torni a casa il prima possibile…

Avrebbe anche potuto chiamarmi!  E invece no, non si è sprecata nemmeno di chiedermi come stavo.

Sono seriamente tentata all’idea di ignorare completamente il suo messaggio e “cazzeggiare” tutto il santo pomeriggio senza di loro…

Ma poi ricordo tutte le volte che Angel si è dimostrata davvero una vera amica (Me: ce ne sono?) e ricordo anche che è una ragazza estremamente lunatica, magari non si è nemmeno resa conto di avermi offeso…

Sospiro e mi sforzo di fare un sorriso, mi metto la tavola sotto il braccio, il che non è esattamente semplice, fatto ciò mi avvio sulla strada del ritorno…

Per una volta tanto sono felice di avere la tavola sopra la testa...
Alla faccia tua sole maledetto!


angolo dell'autrice:
allora bella gentaglia! :)
iniziamo col dire che ho scritto in pochissimo tutta questa roba, ergo, se sono presenti errori o qualsiasi disattenzione, mi scuso, ma il fattore tempo mi ha lettralmente spiazzato!
per quanto riguarda gli Oc, alcuni forse li ho un po' immaginati io, nel senso che facendoli tutti in rima persona più o meno lunghi ho dovuto anche viaggiare un bel po' di fantasia (vi assicuro che non è stato affatto facile) se ho fatto qualche sbaglio con la personalità scrivetemelo o fatemelo sapere! ;)
altra cosa! :)
naturalmente non ho intenzione di lasciare i vostri tenerissimi nomi con il banale colore nero! ergo scrivetemi dove volete di che colore volete la scritta del vostro nomino! :3
non so se l'avete notato, ma ho anche fatto in modo che gli Oc apparissero già conoscienti fra loro, ossia da un Oc ho fatto acenni agli altri e eccetera...
se vi state chiedendo perchè marina sia l'unica che non ha ricevuto il messaggio, beh... sorpresa!
lo scoprirete nel prossimo capitolo! :D
se volete aggiungere o chidermi qualsiasi cosa fatelo pure! :)
ci terrei che noi e i nostri personaggi instaurassimo una specie di amicizia! :3 (si fa prendere dalle cose dolci e coccolose!)
se ce ancora qualcun altro che si vuole iscrivere le iscrizioni sono ancora aperte! :)
però fate in fretta, che se no poi mi tocca cambiare troppe cose!
a presto
baci XO

darkyla <3

 
 

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Capitolo 3
*** pulizie di casa ***


 pulizie di casa



In giro per le strade delle Hawaii, i ragazzi della Raimon Jugnor High si sentivano letteralmente smarriti…

C’era chi aveva solo per la testa di fuggire con una tavola da surf.

Chi come Shirou e Atsuya se ne stava comodamente all’ombra di una palma nel cazzeggio più totale, il primo si spalmava la crema solare sul corpo, mentre il secondo insultava l’acconciatura “spinosa” di Shuuya, chi inseguiva un pallone portato via dal vento sulla spiaggia, chi come Midorikawa e Hiroto ascoltava la musica dall’MP3. Chi, come Kidou e Akio, discuteva animatamente di strategie di gioco, discussione che si trasformo in poco tempo in una vera e propria battaglia a chi tirava più pinguini di peluche addosso all’altro.

Chi come Afuro osservava soddisfattissimo il suo riflesso in un vetro, questo prima che il pallone di Endou non ci andò a sbattere contro e infranse il cristallo suscitando l’ira del (come si faceva chiamare lui) dio.

Altri, decisamente più normali, come Gazel, Nagumo e Suzuno (non ho sbagliato, uno è doppio XD) restavano in un angolo ad ascoltare la canzone “Hot’n cold” di Katy Perry, che descriveva perfettamente le loro personalità.

Tutto di un tratto una bionda ragazza dai capelli ricci gli taglio la strada – salve siete voi i ragazzi della Raimon? – tutti gli occhi gli furono in un attimo puntati addosso, attenzione che ammetiamolo, a Sarah non dispiacque affatto.

- e a te che interessa? – sbotto Akio cordiale come al solito, la ragazza si esibì in un perfetto sorrisetto da “adesso ti spengo!” – niente, ma se per caso, e dico per caso steste cercando una sede di calcio in riva al mare, beh si da il caso che io ci viva! – l’uomo dai bizzarri capelli bianchi raccolti gli si butto con le braccia al collo – Angel! Lo sapevo che saresti arrivata! – la ragazza se lo scanso di dosso – ehm… veramente io non sono Angel, sono Sarah, Angel è il capitano, e… si possiamo pure dire che sono in missione per conto suo! – i ragazzi erano tutti rapiti dalle sue parole, a un certo punto Endou non ce la fece più e si butto ai suoi piedi urlando – ti prego! Voglio giocare a calcio! –

 
 
In tanto nella sede Angel era appena arrivata, e si era impossessata della situazione, dall’alto del tavolo comandava tutta la scena impartendo ordini – allora facciamo così, Annalisa e Miyoko si occupano dei bagni, Sinfony  e Carol, il soggiorno, tutti gli altri le camere degli ospiti! –
In quell’esatto momento Nigel rotolò giù dalle scale con i capelli che erano (nonostante lo fossero già) bianchi di polvere – oh! Nigel ecco dov’eri! Allora tu pulisci… - il ragazzo si alzo e fece un gesto come per dire “aspetta” – Angel, al piano di sopra c’è un’invasione di cavallette che è peggiore delle tre piaghe d’Egitto messe insieme! – esclamo tutto d’un fiato – non erano sette? – contestò Mayumi  - è lo stesso – fece Yuko – si tratta sempre di ciambelle no? – non ebbero il tempo per spiegare alla ragazza cosa fossero le piaghe d’Egitto perché in quel momento entrarono in fila prima Marina e poi Akaru, che era appena tornata da un giro in centro.

La prima completamente tranquilla mentre la seconda era agitatissima – che è successo? Perché Angel ha usato il telefono? Ti prego non dirmi che sei stata tu! Qualcun altro! – inizio Akaru, mentre Marina si toglieva le cuffiette e le riponeva con calma glaciale nella tasca dei pantaloncini – beh? Perché mi guardate tutti? – chiese notando gli sguardi perplessi degli altri – Marina, non l’hai ricevuto l’S.O.S? – chiese Ace rompendo il silenzio – e come avrei dovuto riceverlo se il mio telefono era a casa in carica? – chiese la mora indicando l’apparecchio azzurro sul tavolo.

- bene, chi manca ancora? – chiese Angel speranzosa –io – esclamò Natsumi sbattendo la porta alle sue spalle – attenta! – intervenne Nigel – hai idea di quanto costa la porta, se si scardina? Si tratta di mogano del sedicesimo secolo! – la ragazza roteò gli occhi e dispose la sua attenzione su Akaru e Angel che stavano al centro della stanza, la prima si stava sistemando i folti ricci bicolori, la seconda si mordicchiava il labbro inferiore. Natsumi sistemò con cura il libro sullo scaffale e si rifece velocemente la treccia blu.

- allora, ci dividiamo come ho detto io e riordiniamo, ok? – chiese Angel per essere sicura che non ci fossero persone contrariate – e come si fa per le cavallette? – chiese Annalisa – Marina, hai ancora lo spray anti vita? – domandò retorica Sakura all’amica – no, l’ho già usato sull’ultimo ragazzo che ti sbavava dietro –

- accidenti! E come si fa? – si disperò Mayumi… 

- ci penso io! – affermo Angel, e dopo essersi munita di una tuta da ghostbuster si diresse al piano di sopra con fare esperto.

- chi è a favore per aspettare Angel seduto sul divano dica IO! – esclamò Miyoko.

Ci fu un – IOOO!!! – generale e poi dei grandi spintoni per sedersi tutti su un divano che doveva in realtà ospitare al massimo due persone.

Poco dopo Angel tornò giù dalle scale con una pistola spara-insetticida in una mano e una faccia da zombie…

- perché non state riordinando? – chiese quasi stupita.

- ora ci mettiamo all’opera! – esclamò Sakura prima di mettersi a riordinare il salotto.

In mezzo a tutto il trambusto nessuno si accorse che Angel dormiva sul divano semi sfondato…
 
 
Contemporaneamente Sarah stava facendo visitare ai nostri inazumiani tutte le strade più sconosciute delle Hawaii, a fine di perdere tempo e soprattutto salvare i suoi amici…

L’unico problema era che a differenza sua i nostri amatissimi giocatori avevano una memoria visiva parecchio sviluppata – ma qui non ci siamo già stati? Io quel Fast Food l’ho già visto… - chiese Akio alla ragazza – ma no! È solo un’impressione! Qui i Fast Food sono tutti uguali! – lo rassicurò la ragazza per la ventesima volta nell’arco di dieci minuti.

 I ragazzi iniziavano a insospettirsi, e anche le manager oramai non ne potevano più di patire il caldo cocente del sole.
 
Sarah fece giusto in tempo a inviare un SMS a Angel dicendo che da li a poco sarebbero arrivati.
 
 
Appena Angel (rinvenuta a suon di calci da parte di Nigel) si rese conto che i ragazzi distavano ormai soltanto un paio di metri dalla sede, si giro verso gli altri – allora gente, ho un piano! – comunicò tutta convinta – questa si che è una novità! – bofonchiò sarcastico Nigel – allora, reggetemi il gioco! – aggiunse frettolosamente prima di uscire dalla porta.

- nonno! Allora da quanto tempo! Non vedevo l’ora di giocare contro la tua squadra di calcio! – i ragazzi da dentro la casa si guardarono spaventati – ragazzi, avete sentito anche voi? Angel ha appena deciso di fare qualcosa? – chiese ad un certo punto Carol spaventatissima.
Un secondo dopo Miyoko era uscita e stava gridando – ma sì! Anche noi non vedevamo l’ora, la partita la facciamola nel campetto, che è a soli venti chilometri di distanza da qui! – Angel sorrise, la sua amica aveva afferrato alla lettera.

Uno ad uno tutti ne uscirono e finsero di non star aspettando altro che giocare contro i nostri eroi.

Inutile dire che l’unico felice di tutto ciò fu Mark che si era messo a perdere da più di un ora dietro a tutta la squadra.




Angolo dell'autrice:
allora... come già forse sapete ho cambiato nick, se volete sapere il motivo... beh chiedetemelo...
in questo capitolo non ho inserito i pov per due semplici motivi: primo mi creavano scomodità, e per altro non avevo nemmeno tutti i colori abbinati ai nomi, secondo, non ne avevo voglia XD
allora chiariamo qualche punto, io non posso aggiornare costantemente, ossia, facciamo che aggiorno ogni settimana e mezza, se no, non ce la faccio proprio!
devo aggirnare anche un'altra long e non ho nemmeno scritto una virgola sul nuovo capitolo!
ergo per piacere non stressatemi costantemente con la richiesta di aggiornamento XD
altra cosa! :)
ho inserito se ve ne siete accorti due altri Oc, io terminerei qua le iscrizioni! se la storia va ancora avanti poi la trama diventa insostenibile!
quindi chi c'è c'è, chi non c'è pace!
comunque nel prossimo capitolo spigerò meglio i due nuovi Oc e ci saranno i primi rapporti rvvicinati con i vostrifuturi colpi di fulmine! :3
di conseguenza Amodio ai livelli inimaginati! :D (potrebbe iniziare a sclerare, reputasi una buona idea tenere a distanza di sicurezza)
penso di aver finito! :)
per qualsiasi cosa chiedetemi! ;)
(non vi sbrano! tranquilli!)
ciau!
Fallen Angel  

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Capitolo 4
*** prima della partita ***


prima della partita
 


Marina:

La mia concentrazione è totalmente posizionata sul verde prato di erba sintetica, oggi è la seconda volta che mi ci alleno sopra, e devo dire che adoro la perfezione con cui è suddiviso il campo, sto facendo qualche esercizio di stretching, anche se non ne avrei bisogno…

Il ragazzo che ho davanti mi guarda con espressione indecifrabile, mi ricorda un sacco lo sguardo di mio fratello, l’unica differenza è che il qui presente giocatore è molto più “silenzioso” e non ha un aspetto per niente amichevole…

Quando Angel ha detto che dovevamo legare con loro intendeva forse fare noi il primo passo? Io con sto pezzo di ghiaccio (e poi dicono che sono io quella fredda e distaccata) non ho affatto intenzione di legare, certo, non è che m’alletti molto l’dea di parlare con il capitano dell’altra squadra, è il classico “va tutto a posto” o “guarda il lato positivo” no, odio quel genere di persone (niente di personale Endou) ma mi da fastidio il modo in cui mi guarda…


Miyoko:

L’idea del campo lontano alla fine ha funzionato, anche se ora non ho la più pallida idea di chi dovrà riordinare siccome siamo tutte qua… forse potremmo dire che sono venuti i ladri???

Così poi con la scusa che siamo devastate dall’accaduto, possiamo farli riordinare al posto nostro… mi sembra un buon inizio…

Un ragazzo dai capelli verdi legati in una coda alta mi distrae dai miei pensieri – piacere io sono Midorikawa! Senti, non c’è un campo più vicino per allenarsi? Sai dovendolo fare tutti i giorni qua mi sembra un po’ scomodo… - quasi non sento quello che dice tanto sono intenta nel guardare la sua pelle abbronzata… che diamine, lui è alle Hawaii da appena un giorno è ha la pelle coloratissima e io che ci vivo da più di sei mesi sembro un cadavere? Poi realizzo che mi ha chiesto qualcosa, e forse dovrei anche rispondere…

La sua domanda è pienamente motivata, e se penso poi al campetto che sta a appena cinque minuti dalla sede…

Allo stesso tempo però non gli voglio rispondere subito, mi piace l’attenzione degli altri, ma d’altro canto se non gli rispondo, potrebbe chiederlo a qualcun’altra… e l’idea non mi lascia certo entusiasta…


Sakura:

Mi sto lentamente tirando tutti i muscoli mentre mi preparo alla partita, sono abbastanza sciolta, non saranno certo un gruppo di tredicenni a mettermi paura, ognuno sta facendo il riscaldamento che ritiene più opportuno, a un certo punto noto uno dei ragazzi dell’altra squadra che inizia a palleggiare con il pallone…

È abbastanza carino nell’insieme, solo che non ha considerato un minuscolo particolare: quello lì è il mio pallone.

E dire che ne sono gelosa è essere molto, e dico molto poco.

Lo inizio a fissare in stile “sto cercando di darti fuoco anche se tu non o sai!” e l’albino non se ne accorge, almeno finche un ragazzo dalla bizzarra capigliatura rossa non glielo fa direttamente notare…

- ehm… Suzuno, ho come l’impressione che a quella ragazza tu non vada a genio… -

- vuoi sapere quanto me ne importa? – risponde gelido.

- beh, dovrebbe dato che stai giocando con il mio, pallone da calcio! – ribatto io a tono, entrambi si girano a fissarmi, entrambi smettono di parlare, ma prima ancora che possa reclamare ciò che è mio i pallone da calcio gli viene soffiato da un terzo ragazzo con i capelli a forma di albero di natale…

Shob… potrò mai riavere in dietro il mio pallone?
 

Sarah:

Sto facendo una ventina di addominali, giusto per riscaldare un po’ i muscoli, quando mi arriva una pallonata in testa…

Mittente? Chi se non il mio odiato punk diffidente? M’alzo e rivolta a lui dico (mentre mi spunta un bernoccolo in centro fronte) – oh… ti è scappata la palla… si vede che non sei poi così bravo a giocare come dici! – il moro mi risponde con una risata sadica – credi davvero che mi sia scappata? A me pareva ovvio che te l’ho tirata apposta! – adesso mi sto davvero incazzando – già dicono tutti così… po la potra però non la centra nessuno… chissà come mai, è Akio? – inizia a rincorrermi con aria omicida per tutto il perimetro del campo da calcio, peccato che lui non sappia però che sono la centro campista per un valido motivo, in quanto corsa veloce non mi batte nessuno!

E alla fine quasi devo ringraziarlo, ora sono perfettamente riscaldata e pronta a giocare una partita come si deve!


Annalisa:

Appoggiata alla ringhiera di bordo campo mi stiracchio tutti i muscoli addormentati, non ho molta voglia di giocare, e sinceramente non ho per niente voglia di conoscere questi ragazzi…

Hanno tutti uno sguardo che incute timore, e non penso che mi divertirei… mi liscio una ciocca di capelli blu e mi accorgo che uno di questi sta venendo verso di me, abbasso involontariamente lo sguardo, come se tutto d’un tratto le punte delle mie converse fossero diventate per me il centro dell’universo…

Sento i suoi occhi suri posarsi s di me è quasi ho voglia di scappare, ma mi faccio coraggio, respiro profondamente e chiedo con voce ferma e sicura – hai bisogno di qualcosa? – il ragazzo sorride, accidenti ha un sorriso magnifico! – se chiedere il tuo nome non è di troppo disturbo? – coraggio Annalisa, non si tratta del principe azzurro, ti ha fatto solo una domanda – perché non mi dici prima il tuo? – ok, non sono mai stata così seria e calma in un rapporto con l’altro genere, che mi succede oggi? – mi chiamo Shuuya – sorrido e ricambio l’informazione, dopo di che facciamo un paio di passaggi assieme.

Che fortuna gente!
 
Ace:

Mentre mi divarico le gambe noto che la nostra Sakura sta fulminando qualcuno con lo sguardo, il soggetto in questione è un ragazzetto albino, e devo anche ammettere che non è affatto male (bella scelta Sakura!) il nostro povero malcapitato ha fatto però il, oserei dire, cruciale errore di toccare il suo pallone…

Che dire, augurargli di rimanere vivo è quasi un complimento per lui!

Un ragazzo con i capelli che ricordano un tulipano gli va pure a parlare…

Il soggetto si rivolge poi a me – ciao, sai dove posso trovare un pallone? Quello che volevo fregare al mio amico se l’è portato via Atsuya – sentirlo parlare in modo cortese sembra quasi un privilegio – li vendono – rispondo con calma ghiacciale, anche perché mi sembra di aver già visto Atsuya, anzi né il suo nome né quello del suo fratello mi sono nuovi …
Il tulipano (ragazzi che originalità) sogghigna – no davvero! – io rispondo con un’occhiata sarcastica – ti giuro! Guarda che esistono delle piccole case chiamate “negozi” dove puoi acquistare oggetti! – sta volta non mi risponde ma se ne va con fare offeso, del resto non me ne importa più di tanto…

 
Angel:


Impossibile non notare lo sguardo assassino e in parte disperato che Sakura concede al ragazzo che gli ha appena fregato il pallone da calcio sotto il naso.
Concetto ricevuto, nuova missione per me: recupera pallone da calcio!

Anche se non penso che ce la farò mi spingo in avanti fino a raggiungere il ragazzo, lo triplo con una facilità assurda, tanto che subito dopo mi verrebbe volentieri da urlare “bella gente! Ho appena soffiato il pallone a uno dei giocatori più forti del Giapp…” il mio pensiero è subito bloccato visto che m’inciampo nel pallone e cado per terra.

Naturalmente quando gli ho portato via il pallone con estrema grazia tutti erano a fare altro, e invece ora che prendo una facciata per terra sono insolitamente tutti girati verso di me…

Lui per altro mi guarda e ride, anzi sogghigna – che cavolo hai da ridere? Guarda che ti ho appena soffiato il pallone! – gli faccio con sguardo assassino “alla Sakura” – si, e poi sei caduta per terra – adesso ho davvero voglia di riempirgli la faccia di pugni.

Poi però noto qualcosa che al ragazzo dai capelli color salmone dev’essere sfuggito – scusa, ma perché hai capelli tagliati ad albero di natale? – quest’ultimo mi scruta con espressione a metà fra l’odio e il “WTF?” poi scoppiamo a ridere entrambi.


Nigel:

Mi passo una mano nei capelli pieni di polvere, sarebbe sensato o almeno auspicabile che qualcuno mi spiegasse che è saltato in testa ad Angel?

E soprattutto riuscirò mai a capire la mentalità contorta di quella pazza?

Mentre nella mia mente sogno questi complessi discorsi ambigui mi si avvicina una ragazza, non ci faccio particolare attenzione, sono parecchio concentrato nel vano tentativo di ricordarmi come gioca questa squadra e se esiste una qualche tecnica  per batterli…

Dannazione, la mia memoria doveva cedermi proprio ora?

- scusa, ma tu sei l’unico giocatore “maschio” della squadra? – da come lo dice sembra quasi una congiura o una malattia grave – ehm… no, io sono l’allenatore – mi guarda perplessa – ma non sei troppo giovane? Non ci vuole una licenza o qualcosa del genere? – la osservo meglio, capelli blu mossi, occhi azzurri, nell’insieme è carina, la graziosa montatura di un paio di occhiali le sta elegantemente sul viso e le da un tocco di intellettualità.

- se non credi che ne sia in grado perché non resti qui così te lo dimostro? – rispondo – non ho detto questo, ma come buon manager, non ci vedo proprio niente di male a fare un po’ di amicizia – ribatte sorridente.

 
Yuko:

Osservo scettica la stringa perfettamente bianca della mia scarpa mentre mi piego prima in avanti e poi all’indietro per rafforzare il mio equilibrio…

Son serena, anche se un po’ insicura, so già che è solo questione di pochi minuti prima di riuscire a dare il meglio di me, perché mi basta poco, quando poi mi ritrovo su un campo da calcio, non esiste più niente,  ci siamo solo io e il pallone, gli altri sono solo ombre che scorro con gli occhi o pezzi integranti del mio piano per riuscire a segnare gol.

Finisco di legare il secondo codino alto, per comodità in partita tengo sempre i capelli legati.

Sono già pronta a iniziare, quando lo vedo, un bizzarro ragazzo dall’originale stile.

Non pensate che giudichi la gente in base al modo di vestire, ma accidenti! Se uno di mette un mantello rosso alla “super-man” e degli occhiali blu magari sopra dei capelli rasta legati…

Beh, è un po’ difficile non dare nell’occhio.
 
 
Mayumi:

Prepararsi alla partita è difficile, soprattutto per una persona che ha come me bisogno di rimanere concentrata e nel silenzio…

Rispetto all’altra squadra noi sembriamo un gruppo di ragazzine senza un briciole di fama…

per altro nell’altra squadra sono tutti maschi, no, aspetta, c’è una tipa strana che ha i capelli lunghissimi, e per altro sono di un biondo platino stupendo!

Non sembrerà, ma io ci tengo a questo genere di cose, aspetta che vado a chiedergli come li riesce a tenere così lucidi!

Corro per tre metri e gli faccio segno con la mano per attirare la sua attenzione – scusami, ma sei davvero carina, posso saper come fai ad avere i capelli così splendenti? – il suo viso divampa, e gli occhi rossi ridotti a due fessure mi scrutano con fare omicida, mentre tutt’attorno a me i suoi amici stanno ridendo…

Ho detto qualcosa di sbagliato?

Eppure mi sembrava pure di avergli fatto un complimento!

- ecco, il nostro Afuro è un ragazzo! – mi fa notare qualcuno…

Ora ho solo il desiderio che il campo da calcio sul quale sto giocando si spalanchi sotto di me e mi faccia sprofondare al suo interno.
 

Sinfony:

Le righe che delimitano il campo da calcio sono squadranti e precise,  il colore bianco che le unisce al vere mi ricorda stranamente la elegante posizione dei tasti sul piano forte.
Questa precisione che mi accompagna in ogni cosa che faccio la considero quasi un ossessione ormai, mi sistemo nuovamente la coda laterale, forse sarà meglio fare una corsetta per riscaldarsi!

Mentre delineo a rapidi passi scattanti il bordo del campo noto un altro ragazzo che fa la mia stessa cosa, è alto, i capelli turchesi raccolti in una coda, parlando di eleganza, il suo modo di correre ne denota parecchia, in oltre allo stile con cui si comporta in naturalezza, tutti questi fattori non fanno che alimentare il mio già grande desiderio di conoscere questo ragazzo.

Aspetto che raggiunga la parte di campo parallela alla mia e mi ci affianco per parlargli – ciao, ti piace correre vedo! – sorride, e si sposta distrattamente un ciuffo azzurro che gli cadeva sull’occhio – grazie, ho notato che pure tu non te la cavi male – il nostro coraggiosissimo discorso allacciato per pura fortuna ha la sua conclusione quando Angel s’inciampa nel pallone da calcio di Sakura nel mezzo del campo.

 
Carol:

Sono ancora totalmente immersa nei miei pensieri legati alla scrittura, devo dire che questo Hobby mi prende davvero tanto, e amo trovare le parole che meglio esprimono le situazioni, calibrare a ognuna di esse il significato…

È forse questo mio cercare subito di catalogare ogni singolo dettaglio della mia vita che a volte mi fa sbagliare, il dare già tutto per scontato, nei miei piani di vita non esiste l’idea che una persona possa sorprendermi, perché è scontato che non sia in grado di farlo.

Così come sempre, ora sto facendo uno scanner psicopatico di tutti i miei futuri avversari, per determinare quali saranno più difficili da battere e quali meno.
Non sono sempre così fredda con tutti, ma se una persona ci tiene a conoscermi allora deve venirmi a cercare…

Mentre produco queste impressioni filosofiche, noto un ragazzo dalla chioma rossa, mi avvicino a lui impercettibilmente – ciao! – esclamo, ed è lì che vado nel panico, io rifletto sempre molto prima di agire, e invece gli ho appena detto “ciao!” così! Senza pensare alle conseguenze, in che razza di pasticcio mi sto andando a cacciare?

Il mio cuore che ha già però accelerato i battiti si rassicura un pochino quando il ragazzo risponde - ciao! – con tono completamente neutro.


Natsumi:

Sorrido emozionata all’idea di cominciare da qui a pochi minuti una partita di calcio! Che bella cosa!
Osservo emozionata tutti gli altri giocatori, cavoli! Sono tutti molto carini!
Non sarei in grado di fare una classifica se mi fosse richiesto…
- ciao, io sono Shirou, piacere, ti va di allenarti con me? – fa una voce alle mie spalle, mi volto e incrocio un paio di occhi grigio azzurro, incorniciati in un viso dolce e un po’ infantile, il tutto avvolto da dei morbidi capelli che anno tutta l’aria di essere molto soffici.
- certo – rispondo sorridente mentre mi stringo l’elastico della treccia, facciamo una serie di passaggi, non mi sembra una persona molto dura, ma nemmeno un ragazzo privo di carattere, mi sembra solo molto dolce e tenero e questo non fa che sollecitarmi a stargli ulteriormente vicino.
- non mi hai detto come ti chiami – mi fa giustamente notare dopo un po’ – oh si che maleducata! Io sono Natsumi! Piacere!  - sorride, e devo dire che è davvero un sorriso bellissimo.
- attenta! – non me ne rendo conto ma vada a sbattere contro il palo della porta, accidenti una volta che me ne stava andando una giusta!
Mi rialzo lentamente – aspetta, vuoi una mano? – mi offre subito un supporto.
Dando una rapida occhiata in giro mi rendo conto di avere addosso gli sguardi stupiti di tutti.
 
Yami:

sono ancora seduta sulla panchina, oggi non ne ho voglia di allenarmi, e per di più so benissimo che non ne ho bisogno.
Sbuffo.
Questa storia del lasciare la casa in disordine senza nessuno che la riordinasse, non mi convince affatto.
E perdi più ora mi tocca anche fare lo sforzo di giocare una partita di calcio.
E per altro contro dei tipi terribilmente strani…
Di sedici giocatori quelli normali si riducono a uno.
Per fare un esempio esplicito, il ragazzo che ho davanti ora ha una benda sull’occhio…
Sarà moda, o chiamatela come volete, ma per me è strano! È come se avesse qualcosa da nascondere, e io odio le persone che nascondono qualcosa…
Ho come l’impressione di aver intrapreso questa cosa con un approccio sbagliato… ma anche guardando la situazione da questa prospettiva  non penso che la mia opinione cambierebbe più di tanto.
Non mi piace parlare con la gente…
Mi ricaccio velocemente indietro il pesante ciuffo nero che mi ricopre il volto, che va a coprire i miei occhi scuri.
Io invece non nascondo niente agli altri, semplicemente me lo tengo dentro e non lo mostro a occhi indiscreti.
 
Akaru:

Mentre mi predispongo a salire in campo, il mio sguardo viene attirato da un ragazzo abbronzatissimo che tiene una tavola da Self sotto braccio, ora, so perfettamente l’uso col quale si utilizza quel oggetto, mi piace praticare Self, ma non trovo il collegamento logico col campo da calcio.
In poche parole: che c’entra?
La mia espressione deve lasciare trasparire in modo forse troppo ovvio i miei pensieri, infatti, lui mi osserva prima da distanza per poi ricambiare lo sguardo apatico.
- che c’è piccoletta? Mai vista una tavola da self? – fa in tono caldo ma sarcastico – in vita mia di tavole ne ho viste tante, mi stavo semplicemente chiedendo perché te la sei portata fino a qui – il suo sorriso stampato sul viso e subito smontato per poi riapparire ancora più splendente di prima.
- allora esiste qualcuno in questo mondo a cui piace il self! –
Scoppiamo a ridere all’unisono.
Mi sposto una ciocca di capelli blu dalla faccia e mi sento finalmente sodisfatta della mia giornata.
L’operazione è logica, ragazzo carino più tavola da self, uguale o mio dio sto per innamorarmi!



angolo d'autrice:
allora bellissima gentaglia!
prima cosa mi scuso per il ritardo, singeramente sono stanca morta, e penso di aver cannato metà dei colori che mi avevate chiesto...
comunque...
è giunto il tempo dei ringraziamenti...


in primo luogo ringrazio marina dust 99
che non scrive più da un sacco di tempo -.- e ora che ci penso a pure iniziato a fare delle recensioni lunghe...
ok sono appena giunta a una conclusione: marina? gli aieni ti hanno rapito e rubato l'accaunt?
no a parte gli scherzi XD
ringrazio marina perchè è una persona che ci crede in quello che fa, ama tantissimo il clacio, ed è una ragazza davvero bella dentro!
la prima persono che ho conosciuto su efp! :)
non posso riassumere quello che è la nostra amicizia in una parola, ma lo posso fare con un colore, il colore di marina è un verde acqua (visto che non ho scritto Acua XD) perchè è vivace ma freddo allo stesso tempo, è unolore costante che si lega alla gente, ma non si amalgama alla massa.


in secondo luogo ringrazio Lullopola, una ragazza pazza che personalmente adoro per la sua capacità di sorprenderti.
non l'ho incontrata subito, ma appena ci siamo passate un paio di messaggi è stata "amicizia a prima vista"
e, si ti prometto che un giorno ci incontreremo, e allora ci urleremo (tu da un lato della strada e io dall'altro) "lullo-chan" e tu "Angy/Darkyla" e poi ci trasformenremo in licheni (?)
ok, ancha a te voglio afibiare un colore, si tratta del giallo, (che mi sembra sia pure il colore della tua cintura) comunque giallo perchè è vivo e presente, il giallo ti fa ridere, e io amo questo colore! <3


subito dopo devo ringraziare super frost, che non conoscevo prima della storia a Oc con il quale mi faccio viaggioni privi di senso compiuto a tutte le ore XD
il colore che ho deciso (come ormai si sarà capito) è il verde, non so perchè, non penso ce ne sia un motivo, ma il verde m'ispirava XD
è il colore degli schiamani (?)


ora arrivo anche a ringraziare Reby-chan, che continua a cambiare inspiegabilemente nick name, in modo che io non riconosca le sue recensioni e mi dimentichi di rispondere XD o pù semplicemente per causarmi crisi di finta amnesia...
comunque cara, ti ringrazio perchè con il tuo dolce umorismo (spesso e volentieri perverso) mi riesci sempre a tirare su il morale, hai la follia innata di un becacino (e io lo considererei un complimento) e sei una super fan a tutto titolo della BanGaze! <3
il tuo colore è il blu, perchè è semplice e maestoso, il blu è sempre al tuo fianco e ti vuole bene! :3


un ringraziamento/scusa va pure a Glace Frost che è riuscita a non mandarmi messaggi di incitamento alla continuazione della fic, non so se sia perchè se ne è completamente dimenticata, o perchè si è trattenuta, ma devo ammetterlo pubblicamente! mi sono mancati XD
e mi sei mancata un scco anche tu <3
quindi quando vuoi sappi che ci sarò sempre! :D
il tuo colore è l'azzurro scuro perchè sei insistente e folle a modo tuo, e io amo tutte le persone ch sono folli! :D (faccina esaltata!)


un enorme grazie (munito di bacione stile stupro) va a lula_mattaH che è la mia carissima recensitrice senza Oc <3
le voglio un mondo infinito di ben anche se so che non ci sentiamo troppo spesso, e sarò sempre pronta ad aiutarti nel caso ne avessi mai bisogno!
non ho avuto molto modo di conoscere il tuo carattere, ma penso che tu sia una persona dolce e tenerosa come me! :3
il rosso è un colore che ti ho abbinato affidandomi principalemente al tuo stesso giudizio di te stessa!
la tua immagine di profilo è principalmente rossa, quindi ne deduco che sia un colore che ti si addice, in oltre il rosso è il colore della passione e delle cose tenere! :3


e in fine ringrazio pure lelle10 (o  xx) non la conosco da molto ma posso dire che mi sembra davvero una brava persona :D
e questo lo dico in base al fatto che non la conosco, abbiamo parlato un po' ma non posso dire di conoscerla bene, questo mia cara lelle significa che il tuo arancione puo ancora variare, maper ora una tonalità intermedia mi sembrava la scelta migliore per il tuo stile fuori dal comune.


finito!
scusatemi se non ho scritto una parte per tutti, ma sarebbe davvero stato impossibile dare un colore a persone che non conosco se non in base alle informazioni che mi dnno dei loro Oc...
vi ringrazio comunque tutti per essere arrivati fino a qui.
per me siete tutta gente folle senza la quale la mia vita sarebbe una linea di pennarello indelebile, dritta e invariata.
e invece anche grazie a questa storia in cui tutti voi partecipate sto crescendo, o meglio mi state facendo crescere.
per chiunque perda il tempo di conoscermi saròsempre aperta, amo le persone sincere, e qui su efp sò di averne trovate tante.
vi ringrazio di tutto!
grazzie! grazie! grazie!
kisses
Angy <3

 

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Capitolo 5
*** inizia la partita ***


*inizia la partita*

 

Ormai la partita era prossima a iniziare...

Vicino al centro del campo Angel sfilava la sua maglietta con sopra il numero nove, e poco più in la c’era anche Marina col numero sucessivo incollato alla schiena.

L’Inazuma Japan formata un po’ da tutti i giocatori più forti del Giappone aveva optato per una formazione che mettesse i ragazzi più talentuosi in attacco e quelli più indirizzati sulla difesa vicino alla porta.

La partita iniziò con i primi passaggi della squadra Giapponese, Nigel osservava tutto con aria attenta a cogliere ogni singolo particolare dalla panchina, al suo fianco c’era Haruna che faceva un tifo a squarcia gola.

Aveva una bella voce, anche se non era limpida e cristallina, Nigel dopo aver osservato attentamente i primi cinque minuti di gioco si lascio sprofondare nello schienale.

Aveva capito come giocavano i Giapponesi, ma ora avrebbe dovuto vedere come reagivano le ragazze.

A metà dell’avanzata verso la porta Sinfony intercetto la palla, la melodia che l’altra squadra aveva dettato fino a quel momento era una canzoncina lenta e poco armoniosa.

Questo perché lei non aveva ancora iniziato a giocare.

Lasciò scivolare la palla con un passaggio lento ma controllato, come una sequenza rapida di tasti sul piano, il passaggio era indirizzato verso Annalisa che ricevette la palla al balzo.

La ragazza oggi giocava con la maglietta a maniche corte della divisa, era così insolito vederla senza una delle sue felpe due taglie più grandi di lei.

Si poteva intravedere sul suo braccio un piccolo tatuaggio a forma di scaccia sogni, che era però stato appositamente nascosto dietro un polsino.

Annalisa aveva un modo di giocare diverso da quello di Sinfony, per Sinfony i movimenti delle due strade erano come due melodie da seguire, rigidamente dettate da uno spartito, Annalisa aveva un approccio concretamente più gentile con il pallone.

Il gioco di Annalisa fu veloce e rapido, fece appena due passi con la palla al piede,  per poi passarla per l’ennesima volta a Sakura.

La quale però non ricevette mai la palla, o meglio, Sakura era troppo concentrata ad ascoltare la musica per rendersi conto che la partita era incominciata.

Per fortuna Marina con uno scatto fulmineo recuperò la palla prima che uscisse di campo.

- ma che diavolo stai facendo cretina! – l’urlo di Nigel perforò le orecchie a tutti i presenti, a parte Sakura, che giustamente aveva le cuffiette.

Il bianco si ritrovo costretto a tirargli una scarpa per ottenere la sua concentrazione.

La ragazza si tolse di mal voglia una cuffia – che c’è? – chiese con fare scazzato – se non te ne fossi accorta stiamo giocando! – rispose il bianco, che nel mentre si era impadronito di una divisa da nazista della seconda guerra mondiale.

- è quella? – chiese preoccupata Ace – era del mio trisnonno – fece con noncuranza il ragazzo – frustino compreso? – si informò la ragazza – ovviamente! – fece il bianco fiero.

- è ma un attimo, voi non dovevate giocare? – chiese Nigel, constatando poi che Marina e Angel avevano appena fatto un tiro combinato che era andato a buon fine.

- ah! meno male! Per una volta quelle due ne hanno combinata una giusta! – fu l’esclamazione sollevata dell’allenatore.

Che fu costretto poi a sviare le occhiatacce delle due interpellate.

Nel mentre, Shirou si era già portato avanti con la palla al piede, Akaru si butto in scivolata, per lei bloccare una persona era quasi come fare surf, quasi naturale, era talmente naturale che lo faceva in automatico, ma l’albino fece prima in tempo a passare la palla a Kidou – Forza Yuko! Vai a prendergliela! – urlo Nigel dalla panchina mentre cercava di contrastare il forte tifo che faceva Haruna.

La ragazza sguscio rapida nella direzione della palla, i suoi passi erano veloci e rapidi, le ricordava quando andava sullo Skate, doveva solo reagire, e ora più che mai Yuko seguiva fermamente il suo istinto.

Soffio la palla a Kidou e si riportò in attacco.

La partita procedeva a pari livelli, dopo il gol subito dall’Inazuma Japan sembrava che nessuna delle due squadre avesse intenzione di mollare.

A un certo punto Midorikawa si ritrovo da solo con la palla al piede – corri in avanti! – gli intimò Kidou, il verde si giro e, per quanto possibile dai suoi lineamenti dolci e gentili, partorì un espressione incazzata.

- senza te dov’è che vado? –

Fu come imprecare il male, all’improvviso dai rispettivi lati del campo Angel e Miyoko iniziarono ad urlare a squarcia gola – con tutta questa voglia di brillare! So che se c’è da brindare voglio farlo solamente con te! – conclusero indicandosi a vicenda, tutta la squadra accenno a segni di disperazione, da quando quelle due avevano conosciuto Emis Killa non facevano altro che inserire i suoi pezzi in qualsiasi parte della giornata.

E ormai erano diventate uno strazio vero e proprio per le orecchie di tutti.

- che poi fosse una bella canzone, sono mille volte meglio i Linkin Park – borbotto nervosa Marina.

Il gioco riprese rapido, il tiro di Midorikawa venne presto bloccato da Carol, la ragazza era rapida e veloce, la sua impulsività le permetteva di raggiungere al meglio risultati ottimali, la porta era il posto migliore per lei, le piaceva avere una visuale completa del gioco, e poter scorgere attentamente tutti i dettagli del campo da calcio.

Il lancio preciso e lineare raggiunse immanentemente i piedi di Natsumi che rimaneva pronta al bordo dell’area di difesa, la ragazza ebbe un sussulto, non si aspettava che le toccasse certo giocare in quel momento, pensava che avrebbe passato la palla avanti a un attaccante, e invece era stata scelta lei.

Natsumi giocava molto bene, però era timida e non le piaceva darlo a vedere, non amava mettersi in mostra ed essere al centro dell’attenzione.

Era fredda e non le piacevano le persone superficiali, tutta via superò l’area senza problemi, quasi giunta a metà campo si ritrovò davanti Shirou e Kidou, la ragazza scarto il primo, e prima che il secondo le fosse a portata passo la palla in avanti a Sarah che dominava sola l’area avversaria.

Appena ricevuto il pallone la bionda alzo il pallone e lo calciò fortissimo in porta, “pugno di giustizia” il pallone fu intercettato dalla potente tecnica di Endou.

- non l’hai nemmeno scalfito – sogghigno Akio alle sue spalle, la ragazza si alzo sorridendo – solo perché non vi ho ancora mostrato le mie tecniche micidiali – il sorriso scomparve dal viso del moro.

- come scusa? – fece con la voce secca.

- mi stavo giusto riscaldando – concluse la bionda passandosi una mano tra i boccoli biondi.

Tutte le ragazze annuirono convinte – come dobbiamo giocare Nigel? – chiese Yumi che era rimasta in panchina.

- eseguo una sostituzione, Yumi entra al posto di Akaru, e d’ora in poi dovete adottare lo schema tre – le ragazze si guardarono con intesa – date il meglio di voi! – le incoraggiò Akaru uscendo dal campo e rivolgendo alle altre un occhiolino.

Il pallone riprese a scorrere dentro le linee del campo, ma da li a poco ci sarebbero state delle belle sorprese per i ragazzi dell’Inazuma.


angolo d'autrice:
benissimo bella gente! :)
allora anche questo capitolo è andato! ;)
ringrazio tutti voi per aver partecipato, e mi scuso per tutti i personaggi che non sono apparsi tantissimo! e poi i nostri Oc non potevano mica distruggere quei pucciosissimi inazumiani al primo tempo! XD
cercherò di migliorare e di lievitare anche tutte le descrizioni...
il fatto che i personaggi si insultino teneramente è la prova palese del fatto che si vogliano bene! <3
ovviamente se non lo aveste capito voglio sapere altra roba sul vostro Oc:
technica micidiale:
Cantante/Gruppo preferito:
sogno nel cassetto:
Liceo o Classe frequentata:
bene è tutto! :)
alla prossima!
kisses <3
Angy


 

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