Di leoni forbicemuniti e chihuahua terrorizzati di Ofeliet (/viewuser.php?uid=114644)
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Part One {A~G} ***
Capitolo 2: *** Part Two {H~P} ***
Capitolo 3: *** Part Three {Q~Z} ***
Capitolo 1 *** Part One {A~G} ***
Part One {A~G}
Di
leoni forbicemuniti e chihuahua terrorizzati.
{Part One: A~G}
A ~ Apnea
Per Kouki il loro primo bacio fu come andare in apnea; aveva trattenuto
il fiato prima, dopo e durante tutto il tempo.
Insomma, non se l'aspettava. O, almeno, se lo aspettava dopo ciò che aveva appreso ma non
così in fretta, non così aspettatamente
inaspettato, non da un Seijuro Akashi piuttosto spazientito. Il ragazzo era rimasto quasi a
bocca aperta a reclamare aria, dopo, e non gli era di certo sfuggita
l'aria di Akashi. Un'aria a metà tra l'offeso e
metà tentennante verso il "non ti parlo mai più".
Allora Kouki si ritrova ad agitare le braccia, ad arrossire
violentemente e ad agitarsi non sapendo bene per cosa. Sa solo che non
vuole vedere Akashi infastidito - o meglio, non vuole che questi sia
dispiaciuto o
irritato da lui.
E per quanto cerca di convincersene, sa che non
è l'Emperor Eye a portarlo a fare tutto ciò,
né la soggezione che il ragazzo incute. E non capisce ancora
bene il perché Akashi sia stato così ostinato - a
lui piacevano le ragazze, diamine! E Akashi-kun lo sapeva bene - ma nonostante ciò le
sue guance continuano ancora ad andare a fuoco.
B ~ Bernoccolo
Seijuro non sa più che fare con Kouki.
Ogni sacrosanta volta che si incontrano - quando lui porta la sua
regale persona a Tokyo - Kouki lo accoglie con una qualche ferita.
Niente di grave, o i responsabili sarebbero già morti, ma
quelle piccole ferite lo turbano più del dovuto.
E ogni volta che gli chiede spiegazioni Kouki sorride, dicendogli che
durante l'allenamento si è fatto questo o quello,
mostrandogli gli ematomi come importantissime ferite di guerra. Akashi
vorrebbe tanto che il ragazzo la smettesse di farsi così
male, ma Furihata sorride
tranquillo dicendo che è quello il prezzo da pagare per gli
allenamenti di un playmaker - titolo da acquisire all'inizio
del prossimo anno dopo che Izuki Shun si sarebbe diplomato. Se la
palla rimbalza o ti finisce
contro non puoi non pagarne le conseguenze.
E allora Akashi rimane ad osservare l'ennesimo bernoccolo, scuotendo la
testa con rassegnazione. Il suo ragazzo era davvero ostinato a
migliorare sempre più.
C ~ Calore
L'inverno giapponese non era così freddo, questo Furihata
l'aveva constatato dopo anni.
Non capiva, però, perché Akashi pretendesse - con
sfacciata ostinazione - che dormissero nello stesso futon
perché
aveva freddo.
Non era passato molto da quando avevano iniziato - senza qualche
esitazione - a vivere insieme. Già ammettere le proprie
inclinazioni per Kouki non era stato facile - proprio lui che aveva
iniziato a giocare a basket per amore di una ragazza era finito con un
ragazzo, curiosa ironia della sorte - perciò da diplomando e
studente universitario sentiva il dovere di non abitare con i suoi
genitori.
Ovviamente Seijuro aveva colto la palla al balzo costringendolo
offrendogli
di affittare un appartamento a Tokyo e dividere le spese. Inutile dire
che Kouki, dopo ormai un anno, non aveva ancora pagato niente.
Stava di fatto che da quando le temperature erano scese nuovamente,
Furihata si era trovato nuovamente sotto gli ordini dell'Imperatore e
non aveva avuto un minimo scampo.
Nel buio della notte Kouki sorrise, spostandosi leggermente e vedendo
Seijuro seguirlo nel sonno.
D'altronde anche uno come Akashi aveva bisogno del calore umano.
D ~ Determinazione (ATTENZIONE: SPOILER Q239/240)
Riko l'aveva mandato in campo determinata a fargli marcare Akashi.
Furihata sapeva bene che non poteva vincere contro uno come il capitano
della Generazione dei Miracoli. Sentiva chiaramente i commenti dei
componenti del Rakuzan, degli spettatori sugli spalti e persino lui
stesso non poteva credere a ciò che stava per succedere.
Ridevano. "Il leone e il chihuahua", dicevano. E scommettevano sul
tempo in cui Akashi l'avrebbe divorato. Neppure il suo avversario
sembrava tenerlo tanto in considerazione - ma forse era anche lui a
sembrare leggermente patetico ai suoi occhi.
In realtà doveva fare poco, si disse. Poteva capitargli
peggio.
Sapeva che per Akashi non era più che uno scricciolo da
sorpassare facilmente. Che ai suoi occhi non aveva valore - come la
prima volta che si erano incontrati.
Lui, però, era ben determinato a dimostrargli di essere in
grado di contrastarlo.
E ~ Evasione
Un gemito gli uscì a tradimento, così che Kouki
fu costretto a coprirsi la bocca con l'altra mano.
Che la situazione fosse degenerata così in fretta non se
l'aspettava, davvero. Mosse la mano, provocando con soddisfazione la
risposta del suo amante. Akashi si tese, regalandogli un lieve rossore
che ben presto si accinse a nascondere.
In quell'aula deserta potevano sentire solo l'eco dei loro gemiti
trattenuti - male o bene, non importava. Non erano tanti i giorni da
quando Furihata aveva ceduto, un crollo imprevisto anche per Seijuro,
ma da quel momento Akashi aveva deciso di non perdere tempo. In nessun senso.
Ben presto i lievi tocchi divennero più audaci, i baci
più profondi, l'eccitazione sempre più difficile
da mascherare. Dannati ormoni.
Seijuro, ben ostinato a non perdere, giocava anche sporco - con grande
disappunto di Furihata, che ben presto ricambiava i gesti con una
passione incontrollabile per entrambi.
Era evasione da tutto ciò che sapevano e conoscevano,
perché non era bene, perché erano due
ragazzi, perché dovevano pensare a cose diverse. E Kouki si
lasciava sempre lasciare a questi dubbi, prima che Akashi gli regalasse
espressioni uniche e gli sussurrasse parole irripetibili.
E allora il ragazzo lasciava in un angolo tutte le sue preoccupazioni,
diventate tutte insignificanti, per stringere maggiormente la presa.
F ~ Fidanzata
- Kouki. - Furihata alza leggermente lo sguardo, cercando di voltare la
testa verso il compagno.
Era uno dei loro pomeriggi tranquilli in cui Seijuro non doveva badare
ai affari di famiglia e lui non doveva lavorare. Uno di quei rari
pomeriggi tutto relax.
- Sì? - visto che erano rimasti in silenzio per tutto quel
tempo, con Kouki che poggiava la testa sul grembo di Akashi
appisolandosi di tanto in tanto.
- Tu perché hai cominciato a giocare a basket? - la sua
domanda
è così fuori luogo che Furi quasi scoppia a
ridere, ma
vedendo che Akashi è serio cerca di trattenersi. Rimugina
per
qualche istante, prima di dare la sua risposta.
- Oh, il motivo è molto semplice. Volevo fare colpo su una
ragazza perché diventasse la mia fidanzata e... - ancora non
ha finito di parlare che se ne rende conto,
di aver fatto un gran danno. Certo, quale imbecille andrebbe a dire al
proprio ragazzo di aver iniziato a praticare uno sport che li aveva
uniti per amore di una ragazza?
Rise leggermente per sdrammatizzare, in attesa della reazione del
compagno.
Questi, dopo una pausa iniziale, sorrise.
- Oh, capisco. - disse soltanto, sorridendo e riprendendo la sua
lettura. Furi urlò internamente - quella notte Seijuro
gliel'avrebbe fatta pagare!
G ~ Ghiacciolo
Una delle cose più divertenti della loro relazione alle
superiori che Furihata ricorda era quando uscivano per un appuntamento.
Né lui né Akashi desideravano dare troppo
nell'occhio -
come se un ragazzo di un metro e settanta, con capelli cremisi e occhi
eterocromatici non attirasse affatto l'attenzione.
Così avevano deciso - o meglio, l'Imperatore aveva ordinato
- di trovarsi di tanto in tanto a prendere un ghiacciolo insieme, vista
la stagione calda, e fare un tratto di strada, sempre insieme.
Ignorando che
Akashi abitasse ben lontano da lui.
Nemmeno lui l'avrebbe mai detto che Seijuro Akashi fosse
così imbranato a camminare e mangiare insieme. E, di tanto
in tanto, credeva proprio che Seijuro avrebbe bandito tutti i
ghiaccioli dal paese del Sol Levante - fregandosene altamente della
disapprovazione di Kuroko.
Stava di fatto che il malefico coso
di ghiaccio colorato si ostinava a sciogliersi alla velocità
della luce, scivolando agli estremi del bastoncino e finendo
prontamente sul terreno.
E allora Furi sghignazzava senza farsi troppo vedere - anche se Akashi
non l'avrebbe notato, perso com'era nel suo dramma personale - e gli
porgeva il suo. Akashi allora soppesava la sua proposta,
dando un morso e bofonchiando che "quella era l'ultima volta".
Il Giardino Parecchio
Shippeggiante:
Né!
...Oh, diciamo che quando sono giù di morale pubblico cose
simil!fluff e comiche. =_=
No, sul serio, picchiatemi. Davvero il mio pessimo umore e il mio
essere giù di morale mi fa produrre ciò? Su una
delle mie crack!nontantocrack!pair preferite?
=_= Uhm... Parliamo della produzione, piuttosto.
Prima di tutto, se la coppia non vi piace, amen. So che è
crack! o simile, ma credo che ognuno abbia i suoi gusti quindi, per
favore, lasciatemeli shippare in pace.
Ovviamente non è finita qui, perché ci sono altri
due terzi dell'alfabeto da propinarvi - pensavate di esservela cavata
così facilmente? - che sono quasi pronti, hanno solo bisogno
di essere scritte (alcune) e di una revisione. Quindi spero di riuscire
a postare la settimana prossima la seconda parte: H~P!
Le flash sono in ordine cronologico sparso, ma credo che lascino
intuire un po'. Nel caso la risposta sia negativa, posso spiegarveli
io! ^^
Già la dinamica del loro rapporto sarebbe curiosa, Akashi
è... beh, Akashi, mentre Furihata è piuttosto
comune. Perciò credo che Akashi svilupperebbe, inizialmente,
un vago interesse per Furi - è ordinario, eppure era pronto
a fronteggiarlo nonostante la grande paura. Poi, sfidandolo,
credo che Akashi si interesserebbe a Furihata in una maniera che lo
spingerebbe a stare in sua compagnia e a saperne di più.
Sì, secondo me la normalità di Furihata colpirebbe
tantissimo Seijuro, abituato a essere circondato da gente
straordinaria, che vorrebbe provare qualcosa di nuovo e vedere Kouki
capitolare. Si, per me la GdM non è etero nemmeno un po' -
tranne Aomine, che tende a due poli a causa di Satsuki.
(avrò tempo di parlare anche di ciò)
Purtroppo dovrà cozzare contro il muro
dell'eterosessualità di Furi - non dimentichiamoci del suo
motivo per iniziare a giocare a basket. Quindi, inizialmente Kouki non
capirà le intenzioni di Akashi, per poi rifiutarlo quando
l'avrà compreso (ci vedrei bene Kuroko che gli fa un
discorso tipo padre/figlio *^*). E Akashi ci rimarrà di
sasso - abituato a vincere. Così si ostina con le sue
intenzioni, rendendosi poi conto che Furihata non lo
guarderà "in quella maniera".
...Adesso come adesso sono arrivata a questo punto all'evoluzione della
loro storia, mi manca ancora qualche anello mancante ma non è
una relazione facile da immaginare. ^^' Scusate certi tratti nonsense,
mi sono fatta
trasportare.
Comunque, nel loro quotidiano come coppia li vedo bene con un Akashi
che domina, ma che di tanto in tanto viene sbaragliato dalla
semplicità di Furihata. E mi piace pensare che anche lui
abbia un lato umano/fluffoso.
...Uhm, mi sono fatta trasportare anche nelle note, chiedo scusa. Sono
tante, e la grafomania colpisce ancora immagino che faccia spavento
solo a vederlo.
Ringrazio in anticipo chi passerà a leggere, e soprattutto chi vorrà darmi il suo parere.
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Capitolo 2 *** Part Two {H~P} ***
Part Two {H~P}
Di
leoni forbicemuniti e chihuahua terrorizzati.
{Part Two: H~P}
H ~ Habitat
Ogni volta che Furi andava a guardare una partita del Rakuzan
ringraziava che ci fosse la Seirin al completo, o sarebbe stato
imbarazzante. O forse no, si diceva guardando i suoi compagni di
squadra. Dopo aver parlato con Kuroko, però, Furihata non
riusciva a smettere di arrossire per ciò che aveva appreso. Kouki amava vedere le partite di basket di quel-ragazzo-che-sembrava-interessato-a-lui.
Comunque, gli piacevano le partite del Rakuzan in particolare. Non che
disprezzasse altre squadre, affatto, ma la presenza di Akashi rendeva
il tutto più interessante, non riusciva a trovare una parola che
rendesse un significato migliore.
L'Imperatore sembrava proprio un animale maestoso nel suo habitat naturale, lo capiva da come si muoveva e comandava.
Sì, il campo da basket era il posto che più si addiceva ad Akashi a parere suo.
I ~ Insieme
Non importava il luogo o il tempo.
Aveva smesso di importagli il come, il quando e il perché.
Kouki smetteva di riflettere quando aveva Seijuro accanto a sè, che
semplicemente lo stringeva a sé come se fosse fragile, o era lui
ad affondare tra le sue braccia. In quei momenti non aveva nessun
pensiero, nessuna preoccupazione.
L'unico desiderio era il voler stare insieme, senza problemi,
continuare a essere così per l'eternità.
Dimenticarsi di tutte le cattiverie, tutti i tentativi di separarli,
dimenticarsi che - in realtà - la loro era una relazione che
agli occhi pubblici non era accettabile.
Gli bastava stare insieme, per ora. Avrebbero resistito, anche se
sarebbe significato scappare da tutto ciò che li perseguitava.
L ~ Lezione
Di lezioni nella sua vita Kouki ne aveva avute.
A quelle dai suoi maestri, passando a quelle supplementari che era
costretto a seguire durante le medie, e terminando a quelle ricevute
nel basket. Furi aveva fatto tesoro di ognuna di queste, trattandole
con cura perché convinto che un giorno gli sarebbero state utili.
Ma niente si paragonava alle lezioni che gli dava Seijuro. Sia che si
trattasse di scuola, o di basket, Akashi-kun gliele aveva sempre
suonate sonoramente.
D'altronde Kouki sapeva bene che contro Seijuro non aveva la misera
speranza, ma dentro di sé continuava a coltivare il pensiero che
almeno in qualcosa sarebbe riuscito a superarlo.
Senza sapere che Seijuro desiderava dargli tutto un altro tipo di lezione.
Ignorando che, tempo dopo, quel genere di lezioni le avrebbe decisamente apprezzate.
M ~
Mediocrità (spoiler Q240)
Seijuro era sempre abituato ad avere l'eccellenza e a richiederla da tutto ciò che gli stava intorno.
Già il suo aspetto contribuiva al pensiero che sì, lui
era una persona che di ordinario non aveva niente - ma, dal loro primo
incontro, Kagami aveva ben presto iniziato a sbottare un "niente di normale".
Per questo la sua curiosità accesa per quel playmaker era
strana. Furihata Kouki - se non ricordava male - era una delle
matricole dei Seirin. Nessuna abilità speciale, nessuna forza
particolare, niente di niente.
Era crollato solo dopo due minuti dopo aver giocato contro di lui.
Niente di particolarmente emozionante da affrontare, insomma. Seijuro
direbbe volentieri che si è annoiato, se solo Furihata non
avesse segnato. Anche quello dava prova dell'ordinarietà di
Furihata.
Akashi gli diede un'ultima rapida occhiata, prima di concentrarsi nuovamente sulla partita.
Beh, forse un po' di compagnia mediocre non gli avrebbe fatto male.
N ~ Nome
Lo scoglio iniziale più difficile da superare era quello del nome.
Non tanto per Akashi, abituato a chiamare le persone che lo
circondavano con il loro nome proprio, bensì per Kouki, a cui proprio
non usciva di bocca il nome dell'amante.
Spesso, per educazione - così si giustificava Furi - il ragazzo
continuava a rivolgersi a lui usando il cognome. Sempre, e ciò
gli faceva poco piacere soprattutto nei momenti di intimità - e
fino a quel momento non intendeva nessuna implicazione maliziosa.
Comportandosi così gli ricordava tanto Tetsuya, anche il sesto
giocatore fantasma era un dispensatore di cortesia e suffissi
onorifici.
Per quel motivo aveva quasi sequestrato Kagami, ignorando completamente
le sue proteste e l'astio che il ragazzo ancora provava nei suoi confronti
dall'incidente delle forbici.
- Come hai fatto a farti chiamare per nome da Tetsuya. - disse, senza
nemmeno domandare. Aveva previsto che Kagami arrossisse fino alle
orecchie e che cominciasse ad agitarsi. Non si aspettava, però,
che il semi americano se la desse a gambe senza dargli una risposta
soddisfacente.
Con ciò concluse che Tetsuya aveva cominciato ben presto a
chiamarlo per nome senza farsi troppi problemi e che il problema di
quei due era inverso.
Seijuro sospirò, ben deciso a cavare il suo nome dalla bella bocca di Kouki. Sì, non gli ci sarebbe voluto molto.
O ~ Occhi
A Seijuro i suoi occhi non piacevano.
Per carità, non si detestava per questo, ma svegliarsi ogni
mattina e vedere quella differenza cromatica così evidente non
mancava di farlo sentire ...inadatto. Solo per un momento.
- Sai, secondo me hai dei occhi bellissimi. - Seijuro si trova a
guardare il compagno con aria sorpresa. Kouki lo guarda di rimando,
quasi preoccupato.
- H-ho detto qualcosa di sbagliato? - il rosso scuote la testa,
sorridendo e appoggiandosi a lui. Furihata non avrebbe mai smesso di
stupirlo.
- No. Anzi. - si meraviglia anche lui di quanto poco bastasse per
sciogliersi e sorridere. Sorridere davvero, non come al solito.
- Hai detto qualcosa di così meraviglioso che devi essere
ricompensato a dovere. - gli dice, passandogli un braccio intorno alle
spalle, avvicinandolo a sé e sorridendo - in maniera
inquietante, a parere di Furi.
P ~ Problema
Finite le superiori Kouki sapeva che si sarebbe presentato un grosso problema.
- Allora? - e se Akashi voleva una cosa, la pretendeva e la otteneva. - Quando mi fai conoscere i tuoi genitori?
Furi non capiva affatto
perché Akashi-kun fosse così ostinato a voler conoscere
la sua famiglia - tra l'altro ordinaria come lui. Soprattutto
perché era ancora convinto che la loro relazione non sarebbe
durata - la chiacchierata con Akashi-sama continuava a ripresentarsi nella sua mente.
- B-beh, non saprei... Mi hanno fatto sostenere l'esame di ammissione
nell'università qui vicino, perciò devo rimanere qui a
Tokyo ancora per parecchio. - disse, con un sorriso che comprese era
troppo tirato. Infatti Akashi era tutto tranne che soddisfatto dalla
sua risposta.
- Dì la verità, semplicemente non vuoi che i tuoi parenti
mi conoscano. - la sua voce gli sembrava offesa, ma Kouki aveva
imparato che Akashi era un gran attore. - Cos'è ti vergogni
delle tue inclinazioni? O di me? - chiese dopo una pausa ad effetto.
Furi sbottò, arrossendo.
- D'accordo, la settimana prossima vado a trovarli e verrai con me! -
esclamò, il volto rosso per l'imbarazzo. - A patto che anche tu
mi presenterai ai tuoi!
Anche se tuo padre lo conosco già, aggiunse mentalmente. Akashi sorrise, prendendogli la mano e stringendola leggermente.
- Va bene. - disse con un sorriso, facendo disperare Kouki. Ora sì che era un problema!
Il Giardino di Tartine:
Né!
Oh, non sono particolarmente in ritardo. *^* Non sapete la gioia, visto
che sono stata a riposo per ben quattro - e dico quattro - pomeriggi di
seguito!
Ho avuto occasione di mettere le mani qui e a postarvela!
...La mia curiosità è per il fatto che non sono stata
condannata al rogo per questa raccolta, anzi, è stata
tranquillamente accettata. *^* Viva lo shippaggio libero (e prometto
che arrivata al Teiko art capirò la AkaKuro e mi metterò
a shipparli allegramente)!
Non trovo nient'altro di interessante da dire - tranne la mia impressione che queste flash siano un po' corte.
Ringrazio mughetto nella neve e Hanacchi per aver recensito lo scorso capitolo, mi ha fatto un gran piacere ricevere le vostre opinioni.
E... alla prossima! - salvo altre imprese cantieristiche qui sul PC
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Capitolo 3 *** Part Three {Q~Z} ***
Part Three {Q~Z}
Di
leoni forbicemuniti e chihuahua terrorizzati.
{Part Three: Q~Z}
Q ~ Quadro
La casa di Akashi era tradizionale fino in fondo. Ogni volta che Kouki
ci passava sentiva l'aria antica che ogni singola fibra della residenza
emanava.
Per questo fu sorpreso nel vedere la stanza di Akashi. O meglio,
ciò che conteneva.
Era un quadro irregolare, con colori contrastanti. Se al primo acchito
sembravano addirittura picchiarsi, guardando meglio i colori sembravano
andare quasi d'accordo. E poi cosa rappresentava? Non lo capiva.
Con rassegnazione Kouki scosse la testa. I gusti di Akashi erano
davvero troppo diversi dai suoi, un giapponese che amava le opere
tradizionali.
E disse così solo perché non sapeva che Seijuro l'aveva messo nella sua stanza proprio per sbarazzarsene.
R ~ Rosso
Solitamente, il colore rosso aveva diversi significati. Era l'energia
vitale, era lo stesso colore del sangue.
In genere Furi non era poi così romantico - cercare di
sapere i
significati dei colori era per lui una cosa da ragazze - ma per lui
quel colore aveva assunto diversi significati durante la sua vita.
Per primo, il rosso delle sue ginocchia quando cadeva da bambino. Poi
seguitava il rosso delle sue guance quando si era dichiarato alla sua
prima ragazza - quello lo aveva etichettato il colore più
imbarazzante della sua prima adolescenza.
Al liceo il rosso dei capelli di Kagami non lo turbò
più
di tanto - se inizialmente era insolito, con il tempo si era abituato
al suo compagno di squadra, perché aveva stranezze che
superavano i suoi capelli (le sopracciglia erano un esempio).
E poi era arrivato Akashi Seijuro e le sue forbici.
Da quell'incontro Kouki non la smetteva di trattenere il respiro ogni
volta che vedeva una testa di capelli rosso cremisi - salvo per poi
imporsi la calma perché Akashi era a Kyoto, almeno
a due
ore di treno da lì, e se si fosse presentato a Tokyo non
sarebbe di
certo venuto a cercare lui.
Salvo ricredersi quando un certo ragazzo si era presentato al
Seirin per chiedere di lui.
Da allora il rosso diventò così parte della sua
quotidianità che quasi non se ne rese conto.
S ~ Shoji
Nonostante ormai la generazione dei Miracoli fosse un periodo lontano
della sua vita, Seijuro non avrebbe mai rinunciato a una partita a
shoji con Shintaro - il quale non riusciva mai ad evadere le sue
richieste. E che continuava a non vincere.
Seijuro ammetteva che era piacevole intrattenersi con l'ex vice
capitano
della Teiko, anche se continuava a digerire male la sua relazione con
un certo Kazunari Takao.
Era rilassante, e dopo una partita Akashi si sentiva sempre di buon
umore. Al contrario di Kouki, che sembrava sempre sprofondare in un
umore nero come la pece. E Seijuro sapeva bene quale era il motivo, ma
continuava a non dire niente per il puro piacere di vedere l'amante
sprofondare nella gelosia. E non lo faceva nemmeno apposta.
Così, un giorno, dopo l'ennesima partita vinta, Seijuro
incontrò Kouki - ben deciso a mettergli il broncio - e non
poté trattenersi.
- Non ti offendere, Kouki, ma gioco con Shintaro perché tu a
shoji fai schifo. Se migliorassi, stai pure certo che la mia attenzione
sarebbe rivolta unicamente verso di te. <3 - gli disse,
facendolo
arrossire e lasciandolo imbambolato in mezzo al corridoio. Kouki aveva
sentito chiaramente il cuoricino in fondo alla frase.
T ~ Temporale
L'estate era una stagione imprevedibile.
Il caldo umido, sommato alle piogge, la rendeva insopportabile. I loro
piani sembravano essere stati rovinati, a parere di Kouki.
Il diciottenne osservò il cielo, seduto sulla veranda
tradizionale della casa di Akashi. Trovandosi a Kyoto, gli sembrava uno
spreco rimanere dentro la magione e non fare niente.
Il compagno era rimasto dentro, sussurrando qualcosa a proposito di
affari da sbrigare, e lui si stava annoiando a morte. All'improvviso si
sentì abbracciare per la vita, e la testa di Seijuro si
appoggiò sulla sua spalla. Furihata non ebbe nemmeno il
bisogno
di voltarsi.
- Mi sono trattenuto più di quanto dovevo, Kouki. - disse
Akashi, sussurrandogli nell'orecchio.
- Posso proporti un'attività interessante
da fare proprio quando si è a casa. - sommato alla voce nel
suo
orecchio e all'espressione che Kouki sapeva bene quale fosse, il suo
rossore peggiorò.
- C-cioè? - balbettò, temendo - no, anzi,
sperando - di raggiungere un certo tipo di finale.
- Giocare a shoji, per esempio. - la risposta di Seijuro fu come una
secchiata di acqua ghiacciata.
- Ah. - fu il suo unico commento, tutta la tensione precedente che
scompariva. Akashi sorrise, i polpastrelli delle dita che si
intrufolavano sotto la maglietta.
- O avevi in mente un'attività migliore? - rise contro il
suo collo. Furi sorrise, voltandosi e dandogli un bacio.
- In effetti, avrei in mente qualche idea. - disse, con una malizia che
con il tempo aveva acquistato. Oh sì, quella giornata non
sarebbe andata sprecata.
U ~ Università
Si incontravano alla mattina alla stazione - Akashi continuava a vivere
a Kyoto in pianta stabile, facevano colazione e andavano insieme
all'università. I loro corsi erano quasi all'opposto:
Seijuro aveva scelto economie aziendali e politiche, Kouki si era
orientato su un qualcosa come ingegneria civile. Non avevano neanche un
corso in comune, il che rendeva il loro tempo esiguo.
Poi se si mettevano in mezzo i compagni di corso - soprattutto intorno
ad Akashi, che si dimostrava per l'ennesima volta un genio - stare
insieme un po' di tempo era impossibile.
La sua frustrazione era così palpabile che anche dall'altro
capo del telefono Fukuda gli chiese se c'era qualcosa che non andava.
- Niente. - ringhiò Kouki a denti stretti. L'amico non
sembrò tanto convinto, riprendendo a parlare.
- Kouki? Perché non sei venuto in mensa? - Kouki, non
accortosi che Seijuro era arrivato a pochi passi da lui, quasi
saltò sul posto.
- Non avevo fame. - sussurrò, spostando il cellulare a
qualche centimetro da se con Fukuda che ancora parlava.
Akashi alzò un sopracciglio.
- La realtà è che sei invidioso. E geloso, tanto.
- la sua affermazione fece avvampare Kouki, che deglutì
pesantemente prima di prendere il coraggio a due mani.
- Sì, lo sono. - disse, la voce che fingeva malamente di
essere dura. - E tu non migliori la situazione circondandoti di ragazze
adoranti.
Akashi sorrise, la gelosia di Furihata era adorabile. Non fece in tempo
a rispondere che delle ragazze poco lontano lo chiamarono per attirare
la sua attenzione. Lo sguardo di Kouki fu rapido, quasi per indicargli
di andare.
V ~
Vischio
- I-insomma, Akashi! - esclamò Kouki. - Siamo in Giappone, e
poi
non è che tu sia questo... ammiratore delle usanze
occidentali!
- dannazione. Perché a lui?
Insomma, già essere a Kyoto a casa di Akashi - trascinato
lì con la
pura forza persuasiva dell'Imperatore - e proprio durante una delle
festività che in Giappone venivano considerate per coppiette.
Dopo la cena, imbastita soltanto per loro due, pensava che Akashi non
avrebbe più tirato fuori niente dalle maniche - che fossero
immaginarie o
quelle del kimono non importava.
Invece Sua Maestà aveva pianificato tutto, e quel vischio
sopra
la porta che dava sul corridoio gli sembrava una presa in giro.
- Le tradizioni vanno rispettate. - gli disse Seijuro di rimando,
facendo avvampare Kouki. - E poi sei tu che ci sei passato sotto per
primo. - sottolineò con divertimento.
Kouki avvampò - per lui fare cose simili era ancora
imbarazzante
- mentre si avvicinava a grandi falcate verso Akashi, prendendolo per
il volto e dandogli un bacio.
Z ~ Zanzibar
Un occhio
riuscì finalmente ad avere un tic.
Kouki sapeva bene che
Akashi - il suo compagno, suo novello
marito -
non aveva le mezze misure. Con tutta probabilità manco
sapeva
cosa fossero queste!
Il giovane uomo si passò una mano tra i capelli, sospirando
e cercando di sembrare per lo meno sconcertato. Peccato che la
confusione del fusorario e gli avvenimenti delle ultime ventiquattrore
rendessero impossibile un qualsiasi tipo di protesta da parte sua.
- Seijuro. - sibilò soltanto all'indirizzo di Akashi, che
gli rivolse molta più attenzione di quanta Kouki attendesse.
I suoi occhi sembravano quasi dirgli di sbrigarsi, cosa che non fece
che aumentare la stizza di Kouki.
- Spiegami. Cosa. Ci. Facciamo. Qui. - per carità, il buon
Furihata aveva una pazienza lunga abbastanza, ma era una persona
piuttosto ordinaria e non poteva reggere ulteriormente. Non dopo che
Akashi l'aveva praticamente portato di peso in America per sposarlo
legalmente. Ancora gli sfuggiva il perché di tutta quella
faccenda - comunque in Giappone quel pezzo di carta non valeva un
accidenti - e perché avevano sorvolato ulteriormente l'altro
oceano per andarsene in Africa.
- Adesso siamo sposati. - fu la semplice risposta del re
del mondo
dell'ex capitano del Rakuzan. - La luna di miele è
d'obbligo. - lo
disse con una tale semplicità che per qualche istante a
Kouki sembrò
avere tutte le risposte dell'universo. Vedendo che era riuscito a
calmare il compagno per un po', Akashi tornò a rivolgersi
alla
receptionist.
Kouki sospirò, ormai rinunciando ad averla vinta contro
Seijuro. La vera domanda era: come avrebbe fatto a spiegare ai suoi
amici che era andato in luna
di miele in un posto di cui non riusciva a pronunciare
nemmeno il nome?!
Il Giardino
Champagnesco:
Né!
...Ehm, sì. So bene che sono davvero in ritardo. Ma 1. dopo
il Teiko arc avrei volentieri spezzato il collo ad Akashi e 2. il tempo
ultimamente per me è molto esiguo se devo scrivere. Ovviamente
non sono riuscita ad evitare di inserire un po' di TakaMido. Poi, in
genere, queste flash sono tutte simil comiche senza troppe pretese.
Nonostante ciò, ringrazio chi ha letto fino a qui e mi ha
sopportato per questa crack!pair. E' stato un onore e un piacere "arrivare" qui e... shippare una cosa così!
Ovviamente non me ne vado (ci speravate, eh?) ma tornerò con
altre storie. Con tutta probabilità molto più demenziali
di questa - sono poco portata per le cose serie. E non dimentico di
ringraziare chi ha letto silenziosamente, per me sono lettori preziosi.
Piego la testa per ringraziare mughetto nella neve e Hanacchi per aver recensito, perché mi hanno dato un gran sostegno con le loro parole. Ringrazio inoltre Hanacchi, Appuru e TESTIYA_D96 per aver inserito questa storia tra le preferite/ricordate/seguite.
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