This Time Around

di ChelseaH
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Capitolo 1 ***
Capitolo 2: *** Capitolo 2 ***
Capitolo 3: *** Capitolo 3 ***
Capitolo 4: *** Capitolo 4 ***
Capitolo 5: *** Capitolo 5 ***
Capitolo 6: *** Capitolo 6 ***
Capitolo 7: *** Capitolo 7 ***
Capitolo 8: *** Capitolo 8 ***
Capitolo 9: *** Capitolo 9 ***
Capitolo 10: *** Capitolo 10 ***
Capitolo 11: *** Capitolo 11 ***
Capitolo 12: *** Capitolo 12 ***
Capitolo 13: *** Capitolo 13 ***
Capitolo 14: *** Capitolo 14 ***
Capitolo 15: *** Capitolo 15 ***
Capitolo 16: *** Capitolo 16 ***
Capitolo 17: *** Capitolo 17 ***



Capitolo 1
*** Capitolo 1 ***


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DISCLAIMER: I Cinema Bizarre non mi appartengono e con questa fic non pretesa alcuna di dare rappresentazione veritiera dei loro caratteri e / o delle loro azioni. E' un'opera di fantasia e senza alcuno scopo di lucro.

NOTE INIZIALI: Ed eccomi qua, questa è la prima fic che scrivo sui Cinema Bizarre, ed è un AU solo nella misura che i CB qua non sono ancora famosi. Tutti i personaggi di contorno a loro (da Liv a tutti gli altri che introdurrò man mano) sono di mia invenzione. E ci tengo anche a dedicare questa fic a due fra le persone più speciali che conosco, ovvero la mia kognatina e la mia Giorgy che - esattamente come me - sono passate dal non sopportare questi 5 individui all'amarli *.* Se questa fic esiste è soprattutto grazie a voi che mi avete dato prima la voglia di scriverla e poi l'incentivo per farlo <3

This Time Around

1.

Liv scese dal treno in uno stato di panico assurdo, nonostante avesse passato tutto il viaggio a fare training autogeno cercando di convincersi che ciò che stava per succedere non fosse poi tanto degno di nota. Non vedeva suo fratello da quattro anni e mezzo, esattamente dal giorno in cui i loro genitori avevano divorziato e lei aveva deciso di andare a vivere con suo padre a Monaco, mentre lui era invece rimasto con la madre. Si erano lasciati esattamente come i loro genitori, in lacrime e con tanto rancore, e in virtù di ciò si erano sentiti solo in occasione delle feste per farsi gli auguri di circostanza, ma nulla di più. Lui non sapeva praticamente nulla di lei e di ciò che le era capitato negli ultimi anni, e valeva la stessa cosa al contrario. Sospirò guardandosi intorno mentre dagli altoparlanti della stazione continuavano ad annunciare “Berlino, stazione di Berlino” ogni due secondi e poi finalmente raccolse un po' di coraggio e abbandonò il binario, seguendo le indicazioni “uscita”. Stava attraversando l'atrio della stazione cercando di sfilare dalla borsa il biglietto sulla quale si era segnata l'indirizzo del fratello, in modo da poterlo dare al primo tassista che le fosse capitato a tiro, quando si sentì chiamare da una voce familiare.

“Liv!” si voltò incredula, non avrebbe mai pensato che lui sarebbe venuto a prenderla.

“C... ciao!” gli disse timidamente, osservandolo e notando quanto fosse cambiato in quegli anni.

“Allora? Com'è andato il viaggio?”

“Bene... lungo... sono stanca!”

“Immagino...”

I due stettero a fissarsi un minuto buono, evidentemente imbarazzati, e alla fine il primo a cedere fu il ragazzo.

“Bene... ci conviene andare, così ti riposi un po'... - le disse Shin staccandosi ma senza smettere di sorridere – te l'ho detto vero che condivido l'appartamento con degli amici?”

“Si... cioè... me l'ha detto papà...”

“Si, giusto... - rispose lui con aria imbarazzata mentre le prendeva le valige. I due infatti non si erano sentiti direttamente per mettersi d'accordo su quella sistemazione, aveva dovuto fare tutto loro padre – comunque non ti preoccupare, ti troverai bene! Dividi la camera con me, ma se ti da fastidio posso lasciartela tutta.”

“No tranquillo, va bene tutto!” si affrettò a rispondergli impacciata.

Non voleva creargli disturbo, a dirla tutta avrebbe volentieri anche fatto a meno di sistemarsi da lui ma, quando aveva ottenuto quello stage a Berlino, il padre aveva insistito fino all'esasperazione perché mettesse da parte i vecchi rancori e accettasse di vivere con Shin. Avevano la stessa età pur non essendo gemelli: lei era nata a Febbraio e qualche mese dopo la madre era rimasta nuovamente incinta e a Dicembre era nato lui, quindi in teoria la convivenza non sarebbe dovuta essere una cosa pesante ma si erano lasciati troppo male per ricominciare come se nulla fosse successo e di questo ovviamente loro padre non aveva tenuto conto.

Mentre tutti questi pensieri le attraversavano la mente, uscirono dalla stazione e bypassarono la fila di taxi in attesa.

“Non prendiamo un taxi?” chiese, preoccupata all'idea di doversi fare mezza Berlino sui mezzi pubblici con le valige, anche se questo in quel momento era un problema di Shin che si era offerto di portargliele.

“No sono in macchina con un paio di amici, due dei miei coinquilini.” le rispose apprestandosi ad attraversare la strada. Lo lasciò procedere davanti a lei e intanto notava quanto fosse cambiato: era diventato più alto e si era tinto i capelli completamente di biondo. Per il resto pareva quello di sempre, trucco e affini erano nella sua natura da molto tempo prima che capitasse il fattaccio. Si ritrovò a chiedersi se coltivava ancora quella sua passione infinita per la musica giapponese e se suonasse ancora regolarmente la batteria. Si domandò anche che tipi fossero i suoi amici ma a questo ebbe risposta due secondi dopo, quando lui si fermò vicino a una macchina parcheggiata in sosta vietata sulla quale stava appoggiato un ragazzo, più o meno della loro età, e sullo stesso stile di Shin, forse leggermente più dark, se così si poteva definire.

“Alla buon'ora!” esordì.

“Non riuscivo a trovarla - si scusò Shin – comunque lei è Liv.” aggiunse indicandogli la ragazza.

“Liiiiiv! Che piacere, Shin mi aveva detto che aveva una sorella ma non che era scopabile!”

Liv rimase a bocca aperta senza riuscire a rispondere.

“E' mia sorella!” si mise in mezzo Shin e la ragazza non comprese se era una rivendicazione stile “toccala e ti ammazzo” o piuttosto “se ha il mio stesso dna è ovvio che sia scopabile!”

“Ok ok! Piacere, Yu.” le tese la mano e lei la strinse persistendo nel suo stato di mutismo.

“Volete salire in macchina? Preferirei evitare una multa!” sbottò una voce dall'interno dell'abitacolo mentre dal finestrino faceva capolino una testa bionda e mora.

“Lui è Strify.” sospirò Shin indicando i capelli e spostandosi poi sul retro della macchina per mettere le valige nel bagagliaio.

“Vuoi stare davanti?” chiese Yu a Liv.

“No, starò bene anche dietro.” rispose lei sperando che vicino a lei capitasse Shin e, con suo immenso sollievo, Yu prese posto di fronte.

“Piacere, io sono Strify!” le disse il ragazzo che stava alla guida girandosi e sorridendole. L'attenzione di lei cadde immediatamente sul piercing che aveva al labbro inferiore, era una delle cose che adorava in un ragazzo, ma per il resto nemmeno lui le diceva qualcosa.

“Liv...”

In quel momento anche Shin salì in macchina e Strify distolse l'attenzione da lei per mettere in moto.

“Allora Liv? Che ci racconti?” Yu si era girato e per la prima volta notò che anche lui aveva un piercing al labbro inferiore ma, con suo immensa sorpresa, non le fece nemmeno la metà dell'effetto che le aveva fatto quello di Strify.

“Lasciala in pace! Già penserà che sei un maniaco!” intervenne Shin.

“Yu è un maniaco.” puntualizzò Strify buttando un'occhiata dietro attraverso lo specchietto retrovisore.

“Liv non starli a sentire, dai raccontami qualcosa! Shin non ci ha detto praticamente niente di te a parte che sei sua sorella!”

Accanto a lei Shin si irrigidì e non appena si accorse del suo sguardo puntato addosso, si voltò bruscamente e prese a guardare fuori dal finestrino.

“Liiiiv.” Yu stava tentando di attirare la sua attenzione.

“Mmmm... sono la sorella di Shin.” gli disse, sentendosi molto stupida e causando l'ilarità di Strify.

“Quanti anni hai?” proseguì imperterrito Yu.

“Diciotto.”

“Shin ha diciotto anni.” le rese noto il ragazzo guardandola scettico, come se lei non fosse nemmeno in grado di stabilire la propria età.

“Anch'io ne ho diciotto.” si limitò a dire tornando a guardare il fratello che era ancora girato dall'altra parte e aveva assunto un'aria pensosa.

“Siete gemelli?!” esclamò Strify voltandosi e sgranando gli occhi mentre faceva scivolare lo sguardo da lei a Shin a intermittenza.

“La strada!!!” urlò Yu prendendolo di peso e riposizionandolo correttamente al posto di guida, mentre la macchina sbandava procurandosi sonore imprecazioni via clacson dalle altre auto che avevano intorno.

“Non siamo gemelli, lei è nata a febbraio.” Shin si riscosse dai suoi pensieri e per la prima volta lanciò un mezzo sorriso alla sorella.

“Figo!!! Ci hanno dato dentro i vostri genitori!” se ne uscì Yu battendo le mani e Shin scosse la testa maledicendosi per esserselo portato dietro.

“Sta tranquilla Liv, parla ma non morde.” ridacchiò Strify.

“Volete lasciarla in pace? Le sarà già passata la voglia di stare da noi!” sbottò nuovamente Shin e Yu ridacchiò.

“Aspetta che veda Lumi.”

“Almeno Lumi non è un pervertito come te!” lo rimbeccò Shin.

“Quanto sei palloso oggi! Liv tesoro... goditi il mio letto e sii felice!” canticchiò Yu tornando finalmente a sedersi composto.

“Intende dire che fino ad oggi è stato lui a dividere la stanza con me.” si affrettò a spiegarle Shin.

“Ti ho rubato il posto?!” chiese Liv, la cui preoccupazione più grande era quella di dare fastidio anche agli amici di Shin oltre che a lui.

“No tranquilla, mi sono trasferito da Strify e Kiro! - sghignazzò – beato tra le donne, cosa potrei volere di più?”

La macchina inchiodò di colpo fermandosi praticamente in mezzo alla strada, con sommo disappunto di chi la seguiva che riprese a strombazzare sonoramente col clacson.

“Ma sei scemo?!” Yu si rivolse indispettito a Strify.

“Scendi.” gli ingiunse quest'ultimo con tono perentorio.

“Come?!”

“Non ho intenzione di scarrozzare uno che mira al mio culo!”

“Ma chi lo vuole il tuo bel culetto!”

“Scendiiiii!”

“Riparti!”

“Smettetela!” Shin si sporse e diede una pacca in testa ad entrambi.

“Ma sei mestruato oggi?” gli chiese Strify indignato, mentre ripartiva.

“No, siete voi che siete più insopportabili del solito!”

“E' mestruato.” constatò Yu con aria saputa.

Liv si trovò a sorridere dei loro battibecchi, tutto sommato parevano simpatici! L'unica cosa che la turbava un po' era il comportamento di Shin che, a quanto pare, era molto più agitato di lei riguardo a quella ricongiunzione. Non riusciva a capire se era un agitazione in senso positivo o negativo e pregava con tutta se stessa per la prima ipotesi visto che, suo malgrado, si ritrovava a essere parecchio felice di riavercelo vicino.

“Arrivati!” esclamò Strify parcheggiando fuori da un condominio e distogliendola dai suoi pensieri.

Shin scivolò fuori dalla macchina a tempo record e quando lei scese lui aveva già tolto le valige dal bagagliaio e si stava già avviando verso il portone.

“Vedrai che ti troverai bene! - le disse Yu passandole un braccio intorno alle spalle e accompagnandola verso l'ingresso – siamo un po' disordinati però... il problema è che siamo in tanti!” ridacchiò mentre Strify li raggiungeva.

“Non spaventarti per Lumi, fa paura ma non morde!” la avvisò.

“Chi è Lumi?” chiese lei cercando di togliersi il comportamento di Shin dalla mente.

“Un nostro amico, è parecchio darkettone se così si può definire... certa gente prende paura!” sghignazzò Strify.

“Ed è gay quindi a differenza nostra non ti salterà mai addosso,” aggiunse Yu.

“Nemmeno noi ti salteremo mai addosso o Shin salterà addosso a noi con ben altri intenti...” sospirò Strify causando l'ilarità della ragazza.

“Già, Shin pare molto possessivo.” sospirò a sua volta Yu.

“Ma se mi hai detto che non vi ha raccontato niente di me...” gli fece notare lei.

“Non ci ha detto nulla di te ma ci ha minacciato con tanto di coltello mentre tagliava dei pomodori su cosa potrebbe succederci se anche solo pensiamo di metterti le mani addosso.” borbottò mimando alla perfezione l'espressione arrabbiata di Shin e lei riprese a ridere di gusto.

Quando entrarono nell'appartamento Liv andò a sbattere contro Shin che si era fermato proprio in mezzo al corridoio che dava sul salotto, come pietrificato. In mezzo alla stanza c'era una ragazza di spalle, con addosso un grembiulino e in mano un piumino per spolverare i mobili, che sembrava molto indaffarata per l'appunto a spolverare.

“Cosa stai facendo conciato così?!” chiese Yu mentre Strify si stravaccava sul divano dalle risate.

“Pulisco!” esclamò piccata la ragazza girandosi, rivelandosi in realtà un ragazzo.

Shin prese a scuotere la testa incredulo mentre il ragazzo si avvicinava a loro saltellando.

“Piacere cara, io sono Kiro!” si presentò allungando una mano a Liv.

“Liv, piacere mio.”

“Da quando tu pulisci?” riuscì a chiedere Strify, quasi strozzandosi nelle sue stesse risate.

“Da quando una ragazza per bene si appresta a venire a vivere con noi, non potevamo certo accoglierla nel caos più totale! - rispose indignato Kiro e poi si rivolse di nuovo a Liv – perdonali, non sanno nemmeno dove stia di casa l'educazione.”

“E tu lo sai meno di noi messi insieme!” mugugnò Shin, afferrando la sorella per un braccio e conducendola in quella che doveva essere la sua stanza.

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Capitolo 2
*** Capitolo 2 ***


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This Time Around

2.

La stanza non era molto grande ma era in compenso estremamente accogliente: c'era un letto a castello e un poster formato gigante dei Dir en Grey vicino al letto di sopra indicò subito a Liv quale fosse il letto di suo fratello. Sulla parete opposta c'era una porta finestra che dava su un piccolo terrazzino e di fianco a questa un porta chitarre con due chitarre elettriche e una acustica. In parte al letto c'erano delle mensole con sopra manga, dvd e bacchette di batteria sparsi alla rinfusa, il che le suggerì che la passione del fratello per quello strumento fosse più viva che mai.

“Non è molto grande...” sembrò quasi scusarsi Shin.

“Io la trovo carina!” rispose invece lei con un sorriso.

“Yu ha liberato la sua parte di armadio così ci puoi mettere le tue cose, dopo gli dico di staccare quei poster.” disse indicando dei poster di Miyavi appiccicati sul muro in prossimità del letto di sotto.

“Ma no, tranquillo! Anche a lui piace la musica giapponese?”

“Un po' a tutti noi piace.” rispose lui guardandosi intorno con quell'aria impacciata che non voleva saperne di abbandonarlo.

“Posso andare un attimo in bagno?” chiese allora lei, sperando che lasciandolo solo qualche minuto si riprendesse da qualunque cosa avesse.

“Certo, non dovresti nemmeno chiedere – sorrise – è in fondo al corridoio.”

Nell'esatto istante in cui uscì dalla camera, lo sentì emettere un sonoro sospiro e si chiese una volta di più se non stesse dando troppo fastidio. Quel pensiero venne però immediatamente spazzato via dalla sua mente non appena aprì con decisione la porta del bagno e si ritrovò di fronte un ragazzo seduto sul water, con un giornale in mano, che la squadrò dalla testa ai piedi con uno sguardo raggelante. Aveva dei lunghissimi capelli neri, una gonna nera abbassata lungo le gambe e la fissava con un sopracciglio decisamente troppo alzato. Era... inquietante!

“AAAAAH!” fu l'unico suono che le uscì dalla bocca prima di scappare via per andarsi a chiudere in quella che era la sua nuova stanza.

“Liv!” esclamò Shin andandole incontro preoccupato.

“C…c…c...c'è... un tizio...” non fece in tempo ad articolare nessun'altra parola che Kiro fece irruzione nella camera attirato dal suo urlo, ancora con il piumino antipolvere in mano e il grembiule addosso.

“Che succede Liv?” chiese tutto in ansia allontanando Shin come se lui avesse la priorità.

“Fa purissima!!!” riuscì a dire lei fissandolo sconvolta.

“Chi?” Kiro la afferrò per le spalle sbattendole il piumino in faccia involontariamente in un misero tentativo di infonderle coraggio.

“Un tizio!”

“Che tizio?” le chiese con una velatura di panico nella voce, provocata dal tono impaurito di Liv.

“Sta in bagno!”

“Oddio, c'è un tipo losco nel nostro bagno?!”

“Siiii!”

“Shiiiiiiiiin, fai qualcosa!!!!” piagnucolò Kiro mollando la presa su Liv e aggrappandosi al braccio dell'amico.

In quel momento lo strano personaggio del bagno si presentò sulla porta fissando con aria critica la scena che si stava svolgendo di fronte ai suoi occhi.

“E' lui!” esclamò Liv strattonando a Shin l'altro braccio e causando un'immediata reazione in Kiro.

“Sta lontano da lei!” lo minacciò infatti quest'ultimo brandendo il piumino come se fosse un'arma.

“Kiro... è Lumi!” sospirò Shin facendo finta di sbattere la testa contro la scaletta del letto.

“Ah... giusto... - osservò Kiro buttando il piumino sul letto e poi rivolgendosi a Liv – è solo Luminor. Fa paura ma se non gli fai niente non ti scaglierà addosso nessuna delle sue maledizioni.” bofonchiò andando ad abbracciare la ragazza che pareva ancora sconvolta.

“Quali maledizioni?” chiese il tizio di nome Luminor alzando a dismisura il sopracciglio.

“Una volta me ne hai fatta una! Non ho ancora capito cosa ti avessi fatto ma-“

“E' il tuo cervello che è bacato, non puoi mischiare bianchi e colorati in lavatrice e sperare che i bianchi ne escano immacolati!” borbottò Shin dandogli una pacca sulla testa.

“Ti dico che è stata la maledizione di Lumi a far diventare verde quella maglia!” replicò Kiro indignato mentre Luminor si decideva ad entrare nella stanza.

“C'è una spiegazione valida alla tenuta da perfetta massaia di questo individuo?” chiese con aria di sufficienza rivolgendosi a Shin e indicando Kiro.

“No, non c'è mai una spiegazione valida alle azioni di Kiro. - rispose Shin staccandosi dalla sorella – Liv lui è Luminor, Lumi lei è mia sorella.” li presentò e Lumi si limitò ad un cenno del capo vedendo che la ragazza lo stava ancora fissando in stato di evidente shock.

“Si può sapere cos'è tutto questo casino?” chiese Strify entrando a sua volta nella stanza ma, prima che qualcuno gli rispondesse, finì in terra dalle risate alla sola vista dello sguardo di Liv su Luminor e dell'espressione ancora indignata di Kiro.

“Tolgo il disturbo.” annunciò Luminor scavalcando Strify e andandosene, proprio quando stava sopraggiungendo anche Yu, al quale bastò vedere lo stato di Strify per doversi reggere al muro, in preda alle risate anche lui. Quando poi Shin disse loro che Liv aveva beccato Luminor seduto in bagno i due collassarono del tutto.

“Ecco, ora che lo spettacolo è finito ve ne potete andare anche voi? - Shin pareva seriamente irritato – credo che Liv gradisca sistemare le sue cose e riposarsi un po' dal viaggio.” aggiunse.

“Ok.” rispose Strify facendo sforzi sovrumani per rialzarsi e uscendo dalla stanza con un braccio intorno alla pancia e ancora sopraffatto dalle risate. Yu stava per seguire l'amico quando Shin lo bloccò.

“Già che ci sia portati via tutte le tue schifezze.” gli ingiunse chinandosi e tirando fuori da sotto il letto un plico di riviste porno.

“Tienile pure, ora che sono beato fra le donne chi ha bisogno di quelle!” esclamò ammiccando a Kiro.

“Non osare!” sbottò questo riprendendo in mano il piumino con fare bellicoso.

“Su piccola Kiro, dovresti essere felice di dividere la stanza con me”. gli disse avvicinandosi e facendo per abbracciarlo ma lui svicolò e tornò a strattonare il braccio a Shin.

“Shiiiin! Io mi trasferisco qui!”

“Scordatelo!”

“Ma c'è posto per tutti, posso dormire con te!”

“Io non divido il letto con te!” gli disse spintonandolo via e facendolo finire dritto fra le braccia di Yu.

“Mia piccolo Kiro...” ansimò questo avvicinando pericolosamente le proprie labbra a quelle di lui.

“E non sono una donnaaaaa! - si difese lui correndo da Liv – fammi dormire con te, ti supplico!”

Solo in quel momento lei si riebbe dal Luminor-shock e si ritrovò ad abbracciare Kiro con fare protettivo mentre si rendeva conto di come quel ragazzo le avesse istantaneamente ispirato tenerezza e affetto.

“Ma non esiste!!!” sbottò Shin staccandoli e ributtando Kiro fra le braccia di Yu che non ci pensò due volte a prendergli il viso fra le mani e a schioccargli un bacio sulle labbra.

“Sei proprio sexy con quel grembiulino.” gli sussurrò prima di lasciarlo e andarsene tutto felice.

“Quanto sei stupido!” gli urlò dietro Kiro mentre tornava a cercare l'abbraccio di Liv.

“Ti sei scavata la fossa da sola, Kiro diventa ultra appiccicoso con chiunque sia disposto a coccolarlo.” le rese noto Shin mollando un'altra testata contro la scaletta del letto.

“Io non sono appiccicoso!” mugugnò Kiro senza smettere di strusciarsi su Liv.

“Noooo, passi solo i tre quarti del tuo tempo addosso a Strify!”

“Ma lui mi coccola.” mormorò Kiro.

“Ecco per l'appunto... - sospirò per l'ennesima volta Shin – senti andiamo a fare due passi.” disse infine sospingendola verso la porta e lasciando Kiro a piangiucchiare per gli affari suoi.

***

Stavano vagando senza meta per le strade di Berlino da quasi mezz'ora e nessuno dei due aveva ancora proferito mezza parola. Liv era combattuta fra varie emozioni, da un lato si sentiva davvero felice di avere di nuovo Shin vicino, dall'altro aveva tanta paura che quella ricongiunzione fosse una mossa tremendamente sbagliata. Non stava scritto da nessuna parte che Shin dovesse provare le stesse cose che stava provando lei anzi, le sarebbe parso abbastanza plausibile che tutta quella situazione in realtà lo infastidisse.

“Avevi ragione tu.” si era bloccato di scatto, pochi passi davanti a lei, e aveva pronunciato quelle tre parole.

“Su cosa?”

“Mamma... – esitò un attimo e poi riprese – avremmo dovuto avere questa conversazione come minimo due anni fa... ma ho preso in mano il telefono un sacco di volte e ogni volta ho riappeso prima ancora di finire di comporre il numero.” si era voltato verso di lei lentamente e ora aveva una strana luce malinconica negli occhi. Liv non sapeva cosa dire; la madre aveva tradito più e più volte il padre e aveva sempre anteposto se stessa al benessere della famiglia. Era per questo che lei aveva insistito fino all'esasperazione per essere affidata al padre anche se sarebbe dovuta finire con la madre come Shin. Aveva a malapena 14 anni ma era stata fin troppo in grado di comprendere che il tradimento fisico era solo la punta dell'iceberg e aveva insistito tanto perché Shin la seguisse. Lui non la pensava come lei, non vedeva certe cose o, per meglio dire, non le voleva vedere e di conseguenza era rimasto con la madre riversando su di lei tutta la propria rabbia e frustrazione per quel divorzio.

“Mi sei mancata tanto...” aggiunse in un mormorio sommesso vedendo che Liv non accennava a parlare e lei si sciolse completamente buttandoglisi al collo.

“Anche tu!” esclamò dando finalmente sfogo libero alle lacrime di gioia che le premevano per uscire da quando l'aveva visto alla stazione.

Stettero abbracciati per qualche minuto e poi si staccarono sorridendosi.

“I ragazzi sono proprio invadenti eh?” le chiese prendendola per mano e cambiando radicalmente argomento mentre riprendevano a passeggiare.

“Sembrano simpatici però!”

“Si, lo sono! Qualcosa mi dice che ti sei già affezionata a Kiro.” ridacchiò.

“E' tanto tenero! Sembra una bambolina anti stress.”

Shin parve trovare quella definizione molto divertente e scoppiò in una risata abbandonando definitivamente l'impaccio.

“Si, te lo puoi spupazzare dalla mattina alla sera e stai pur certa che non si ribellerà mai! Comunque vedrai che ti troverai bene anche con gli altri!”

“Quel Luminor mi fa paura!!!”

“Daiii! Lumi è proprio innocuo, fossi in te avrei più paura di Yu e Strify, quando ci si mettono sono davvero insopportabili!” rise.

“Da quanto tempo vivete insieme?”

“Quasi due anni ormai e suoniamo insieme.”

“Davvero?!” chiese lei esaltandosi.

“Si, siamo riusciti a mettere in piedi una band! Nessuno ci si fila ma insomma, ci divertiamo!”

“Wow! Voglio proprio sentirvi!!!”

“Strify canta, Yu suona la chitarra, Lumi le tastiere, Kiro il basso e io-“

“La batteria ovviamente!” lo interruppe lei tutta felice di avere la conferma che Shin era rimasto esattamente... Shin, Da li in poi parlarono senza sosta raccontandosi praticamente tutto quello che era loro successo in quel periodo di separazione e, con immenso sollievo di entrambi, quegli anni parevano una piccola parentesi facilmente archiviabile, in fondo si volevano troppo bene. Erano solo rimasti troppo intrappoli nel rispettivo orgoglio per concedersi di fare la prima mossa...

“Ma dimmi del tuo stage!” le stava dicendo in quel momento Shin.

“Sarò nella redazione di questa rivista online, hanno notato il mio lavoro sul giornale della scuola e mi hanno contattata!”

“Ma hai intenzione di iscriverti alla facoltà di giornalismo?”

“In realtà non so...”

“Secondo me dovresti, in fondo è sempre stato il tuo sogno!” le sorrise incoraggiante.

Si probabilmente avrebbe dovuto, ma in fondo aveva tutta l'estate per pensarci sopra.

NOTE: Ed ecco qua il secondo capitolo, talmente sollecitato dalla kognata che sono stata praticamente costretta a scriverlo sotto tortura xD L'entrata in scena di Luminor è nata su msn ieri sera mentre deliravo per l'appunto con lei e a Liv fa paurissima sostanzialmente perchè alla sottoscritta fa paurissima (cioè... non so come spiegarlo ma mi inquieta ç_ç). L'espressione "la mia piccola Kiro" usata insistentemente da Yu è stata rubata da Ele che passa le suo giornate a cuorare Kiro dicendo per l'appunto così ahaha, e non chiedetemi perchè ma Kiro versione casalinga premurosa mi ricorda tanto Miyu di Ufo Baby ahaha. Ok la smetto di delirare ù_ù

Ringrazio tantissimo tutti quelli che hanno letto il primo capitolo e quelli che l'hanno recensito *.* Un abbraccio immenso alla kognating che mi fa anche da beta (giusto per avere la scusa di leggersi tutto in anteprima xD) e a Ele che non ho fatto in tempo a dirle "ho pubblicato il primo capitolo" che già cuorava a destra e a sinistra xD; a Sam che c'è sempre <3. Ringrazio tantissimo anche Lidiuz93 (e come vedi è entrato in scena Luminor ahaha xD) e Re i (si a tratti è comica, ma non mancheranno nemmeno le parti serie^^).

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Capitolo 3
*** Capitolo 3 ***


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This Time Around

3.

“Cosa fai?” chiese Kiro entrando in cucina stiracchiandosi mentre annusava l'aria.

“Una torta!” gli rispose Liv sorridendogli e sbirciando dentro al forno per controllare come procedeva la cottura.

“Wow! - esclamò il ragazzo ammirato aggrappandosi alle spalle della ragazza e dando un'occhiata oltre per vedere anche lui la torta – ha un profumo buonissimo!”

“Grazie ma non l'ho fatta esattamente io... prima sono uscita a prendere qualcosa per colazione e non ho resistito alla tentazione di prendere una busta già fatta.”

“Profuma bene lo stesso! - osservò Kiro sbadigliando. – ma allora ti sei alzata presto...” aggiunse dando un'occhiata all'orologio appeso alla parete, che segnava le nove e un quarto.

“Si, non riuscivo a dormire.”

“Eri scomoda?” chiese tutto preoccupato.

“No no, sono stata benissimo – rise lei – credo solo mi sia uscito tutto lo stress.”

“Stress per cosa?”

“Shin... – sussurrò lei, non del tutto certa di volerlo dire a Kiro ma poi, guardandolo negli occhi, si rese conto che in qualche strana maniera loro due erano già diventati amici – erano tanti anni che non lo vedevo e avevo un po' di paura.” gli spiegò.

“Capisco... ma è andata bene, no?”

“Si, è andata bene - gli sorrise mentre entrambi si sedevano al tavolo ad aspettare che la torta fosse pronta – tu piuttosto, come mai sei già sveglio?”

“Io ero scomodo, mi è toccato dormire con Strify.” borbottò.

“Come mai?”

“Yu” sospirò.

“Ma... non avete tre letti?” chiese Liv già nel panico all'idea di averli messi in una situazione scomoda nel senso più letterale del termine.

“Si che li abbiamo ma Yu ieri sera ha casualmente sbagliato letto e me lo sono ritrovato addosso!”

“Potevi dormire nel letto di Yu...” gli disse mentre ridacchiava della sua espressione indignata.

“L'ho fatto e a quel punto lui si è ricordato quale fosse il suo vero letto, allora me ne sono andato da Strify ma volevo rimanerci solo fino a quando Yu non si fosse addormentato ma ecco, Strify l'ha fatto prima di lui e mi ha scambiato per il suo peluche personale, non riuscivo più a staccarmelo di dosso!”

“Povero.” rise la ragazza.

“Non siamo gay eh! - precisò lui prima che le passassero strani pensieri per la testa – cioè... Luminor lo è, ma nessuno di noi va a letto con Lumi, a me fa paura, credo gli piacciano le cose molto sadomaso.” osservò con aria pensosa.

“Si me lo immagino...” disse lei scrollando la testa al pensiero.

“E Shin ogni tanto si veste da donna, ma nemmeno lui è gay.” aggiunse Kiro.

“Si questo lo so.”

“Si vestiva da donna anche quando abitavate ancora insieme?”

“Si, lo trovava divertente.” la ragazza scoppiò a ridere al ricordo di quante volte aveva trovato il fratello a frugare fra i propri vestiti.

“Se vuoi farti qualcuno qua dentro ti consiglio Strify.” le disse con aria molto seria.

“Strify?!”

“Non dirmi che non ti piace!!! - piagnucolò Kiro assumendo un'aria molto amareggiata – stareste benissimo insieme!!!”

“Non penso proprio che sia il mio tipo!” rise lei.

“Non lo pensi perché non lo conosci, scommetto che vi innamorerete!” le rispose con l'aria di chi la sa lunga.

“Ma nemmeno per idea!!! - esclamò Liv mentre si alzava a dare un'altra controllata alla torta – credo sia quasi pronta.” gli disse cercando di sviare il discorso.

Stava per dare un'occhiata dentro al forno quando il timer squillò, con un tempismo molto più che perfetto.

“Oh è pronta! - Kiro era saltato in piedi come una molla e l'aveva superata aprendo il forno e tentando di tirarne fuori il contenuto per poi ritrarsi quasi istantaneamente con una mano dolorante – bruciaaaaa!”

“Mettiti sotto l'acqua fredda.” gli consigliò Liv mentre si tratteneva dallo scoppiare a ridere e tirava fuori la torta dal forno.

***

“Uh, ma tu non hai ancora visto la mia stanza! – sbottò d'un tratto Kiro con la bocca strapiena di torta – vieni!” la prese per un braccio e la trascinò verso la porta che stava quasi di fronte a quella della stanza che dividevano lei e Shin e aprì le imposte delle finestre senza farsi troppi problemi per chi stava ancora dormendo.

“Quello è il mio letto! - disse indicandole il sotto di un letto a castello – la c'è Strify invece.” aggiunse poi mostrandole un altro letto, quasi perpendicolare a quello a castello.

“Kirooooo!” una voce lamentosa giunse infine dal letto superiore e la testa di Yu si sporse lanciando sguardi infiammati.

“Che vuoi?”

“Stavo dormendo!”

“Liv non aveva visto la mia stanza!” si giustifico Kiro con fare indignato.

“Stupida Kiro!” esclamò Yu tirandogli addosso il cuscino che però centrò in piena faccia Strify che fino a quel momento aveva continuato a dormire ignaro di tutto.

“Ma che-“ borbottò scrollandosi il cuscino di dosso e aprendo gli occhi cercando di focalizzare ciò che aveva intorno – Kiro!” sbottò subito non appena vide l'amico.

“Ma cosa vuoi?! E' stato Yu!”

“Ha iniziato Kiro svegliandomi!” replicò l'altro dalla cima del suo letto.

“Quale parte di dovevo mostrare la camera a Liv non ti è chiara?” gli chiese piccato Kiro.

“Quella in cui per farlo devi svegliare il mondo!” borbottò Yu.

“Me ne torno dalla mia torta!” mugugnò Kiro prendendo Liv per mano.

“Quale torta?” l'attenzione di Strify era ora tutta puntata su loro due.

“Quella che Liv ha fatto per me stamattina!” gli rispose Kiro tutto impettito.

“Hai fatto una torta a Kiro?!” Yu pareva sconvolto.

“Si... cioè no! L'ho fatta e basta!” cercò di dire Liv mentre Kiro la trascinava fuori dalla stanza.

“E' per me!” urlò Kiro dal corridoio ma Strify e Yu erano già saltati entrambi giù dal letto e li superarono di corsa diretti in cucina.

“Non ci provateeeee!” Kiro lasciò la mano di Liv e li rincorse, giusto per trovarli già seduti al tavolo con la bocca indegnamente piena.

“Liiiiv è buonissima!” stava giusto dicendo Yu mentre sputacchiava briciole di torta dalla bocca troppo piena.

“Ma sei indecente! Un po' di contegno, almeno davanti a una ragazza!” sbottò Kiro tentando di far sedere quantomeno composto Yu.

“Liiiiiv! Sposami!” nel frattempo Strify si era avvinghiato addosso alla ragazza, dopo aver deglutito ciò che aveva in bocca.

“Cosa fai tu?!” Kiro corse subito in soccorso di Liv che però stava ridendo di gusto.

“Quanto siete chiassosi.” una voce lugubre giunse dall'ingresso della cucina, sul quale aveva fatto la sua comparsa Luminor che si stava tenendo la testa come se quei tre gli avessero fatto venire un'emicrania istantanea.

“Uh Lumi, hai dormito qui stanotte?” gli chiese Kiro guadagnandosi come risposta un'alzata di sopracciglio minacciosa.

“Credo che tu sia riuscito a svegliare pure lui.” constatò Yu e Kiro cercò di farsi piccolo piccolo nascondendosi dietro a Liv che aveva ancora Strify appiccicato addosso.

“Cos'è questo profumino?” chiese invece Luminor, ignorando Kiro.

“La mia futura sposa ha fatto una torta.” gli rispose Strify mentre Kiro riprendeva i suoi tentativi di staccarlo da Liv.

“Non è la tua futura sposa, è la mia nuova migliore amica!” gli stava dicendo e Liv, ricordandosi i discorsi di poco prima in cui Kiro tentava di farla mettere a priori con Strify, non riuscì a trattenere un'altra risata.

Nel frattempo Luminor aveva preso un pezzo di torta e, non appena se lo fu portato alla bocca, il sopracciglio tornò nella sua posizione normale e l'aria disturbata scomparve dal suo volto.

“Finalmente qualcuno che capisce qualcosa in questa casa! – sospirò – Liv, avrai la mia eterna gratitudine. E condoglianze, ora ti ritroverai questi tre bifolchi sempre addosso.” le fece quello che doveva essere un sorriso amichevole ma Liv lo trovò alquanto inquietante e si raggelò stringendosi inconsciamente a Strify e Kiro. Il primo scoppiò a ridere e il secondo ricambiò la stretta sentendosi lui stesso inquietato, giusto per solidarietà.

***

“Così domani inizi già lo stage!”

“Già, ammetto che sono agitatissima...”

“Dai, scommetto che andrà tutto bene! Se ti hanno preso significa che te lo meriti no?”

“Spero...”

“E se te lo meriti vuol dire che sei brava!” concluse Kiro con aria saputa.

Lui e Liv erano seduti al tavolino di un McDonald in pieno centro di Berlino e si stavano gustando due McFlurry. I piani iniziali erano che Shin le mostrasse un po' la città ma poi Strify l'aveva coinvolto in un giro shopping e Kiro si era premurato che lei non dovesse sorbirsi i deliri stilistici e dei due e si era offerto di accompagnarla al posto del fratello. La cosa non stava dispiacendo affatto a Liv, con Kiro si sentiva decisamente a suo agio, riusciva a parlare liberamente e pareva che valesse la stessa cosa per lui, insomma, erano già diventati affiatatissimi.

“Ma perché Yu dorme con te e Strify se Luminor ha una camera tutta sua? Non stareste più comodi a stare a due a due?” gli chiese d'un tratto cambiando argomento.

“Tu dormiresti con Lumi?” ribatté lui.

“In effetti no...”

“Ecco appunto.”

“Ma dai, in fondo non può fare così tanta paura una volta che lo conosci.” osservò lei , non troppo sicura di ciò che stava dicendo.

“No, non è questione di paura, Lumi ha bisogno dei suoi spazi e noi siamo tutti quanti un po' troppo chiassosi per i momenti in cui decide di isolarsi. Ma comunque non abita in pianta stabile con noi, in realtà non capisco con che criterio decida dove dormire... Meglio in ogni caso lasciargli la sua privacy, fidati.”

“Altroché se mi fido!” esclamò facendo ridere Kiro.

“E tu che ne pensi di noi?” le chiese.

“In che senso?”

“Shin è tuo fratello e quindi gli volevi bene già prima, ma noi? C'è la speranza che tu ci voglia bene?” sembrava un cucciolo e Liv gli sorrise.

“A te ne voglio già un sacco.” gli rispose e lui le si gettò al collo tutto contento.

“Anch'ioooo! Sono contento che sei venuta a vivere da noi!”

“Si, anch'io.”

“E gli altri? Strify non ti piace?”

“Ancora con questa storia?!”

“Guarda che lo faccio per il tuo bene, se ti metti con Yu quello ti spompa, vorrà fare sesso a tutte le ore del giorno e della notte!”

“Ma perché dovrei mettermi con uno di loro due?” gli chiese sopprimendo a stento una risata.

“Non lo so con precisione, nei telefilm di solito succede sempre.” le fece notare con aria molto seria.

“Per fortuna che non siamo in un telefilm allora!”

“Non dirmi che hai un ragazzo.” le disse con aria piagnucolosa.

“No, non ce l'ho.”

“Uh allora perfetto!”

“Ma perfetto cosaaaa?!”

“Strify!”

“Non mi piace Strify, decisamente non è il mio tipo!”

“Si che lo è!”

“L'hai deciso tu!”

“Che è poi la cosa che conta, per cui fattene una ragione.” le sorrise con aria furbetta.

“Scommetto che nemmeno Strify è d'accordo.”

“Strify sa a malapena di stare al mondo, ma prima o poi aprirà gli occhi e capirà che ti vuole.”

“Non mi vuole...”

“Tu vuoi lui, è già un passo avanti!”

“Io non lo voglio! Proprio per niente!”

“Perché non può piacerti Strify?”

“Te l'ho già detto, non mi sembra proprio il mio tipo, anche se ha il piercing al posto giusto...”

“Ti fa sesso il suo piercing!”

“No! Ho solo detto che ce l'ha al posto giusto!”

“Anche Yu ce l'ha nello stesso identico posto ma non fai apprezzamenti.” constatò tutto felice.

“Non li faccio perché stavamo parlando di Strify...”

“Sei proprio pessima! Ti impedirò di metterti con Yu, sappilo.”

“Lo vuoi?” gli chiese allora Liv con aria maliziosa.

“Non ti ci mettere pure tu!!!”

“Ahah, vuoi Yu, ammettilo!”

“Non sono gay!” esclamò arrossendo fino alla punta dei capelli.

“Lo vuoi!”

“Parlavamo d'altro!”

“Questo è decisamente più interessante come argomento.”

“Vado a prendermi qualcosa da bere.” decise Kiro alzandosi e andando al banco mentre Liv non poté fare a meno di ridere di gusto.

NOTE: Scusate il ritardo ma sono stata un po' presa in questi giorni ç_ç Ringrazio di cuore tutte le persone che hanno commentato anche il secondo capitolo o che l'hanno semplicemente letto ma comunque apprezzato ^_^ Mi scuso per non fare dei ringraziamenti come dio comanda ma sono di corsissima, ho un sacco di cose da fare fra cui pure studiare per un esame imminente ç_______ç

Spero sia di vostro gradimento anche questo capitolo e di non farvi aspettare troppo per il prossimo ^_^

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Capitolo 4
*** Capitolo 4 ***


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This Time Around

4.

Liv tentava di sopprimere il nervosismo mentre usciva dalla metropolitana, in mezzo a un sacco di altra gente che come lei si stava dirigendo sul posto di lavoro.

Era il suo primo giorno di stage e Shin si era svegliato insieme a lei per farle compagnia e infonderle un po' di coraggio mentre facevano colazione, ma era servito a gran poco. Così come era stato inutile il bigliettino di Kiro che aveva trovato sullo specchio:

“So già che non riuscirò a svegliarmi presto quindi in bocca al lupo e spacca tutto! E se le cose vanno male pensa a Strify xD”

C'era poco da fare, era troppo agitata.

Negli ultimi giorni il trasferimento le aveva impedito di pensarci ma, ora che tutto era sistemato e si stava avvicinando metro dopo metro alla sede di questo giornale, le paranoie erano riaffiorate tutte insieme. Tentò di specchiarsi nel vetro di un'auto e si chiese se forse non fosse un po' troppo sportiva o magari troppo elegante; non sapendo che cosa la aspettasse di preciso aveva scelto un abbigliamento che era un po' una via di mezzo ma ora non era per nulla sicura che fosse stata la scelta migliore. Fosse stato un posto pieno di gente snob l'avrebbero guardata malissimo e lo stesso sarebbe successo se invece fosse stata una di quelle redazioni molto alla mano con la gente in tuta che gira indaffarata per l'ufficio incurante di tutto il resto.

“Dannazione!” si lasciò scappare mentre andava a sbattere in una ragazza che, esattamente come lei, era evidentemente presa da pensieri troppo importanti per badare a dove camminava.

“Scusa, ero distratta! - si scusò questa e Liv si limitò a farle un cenno con la testa e, stava per tirare dritta, quando la ragazza la fermò – scusa, oltre a esserti venuta addosso credo anche di essermi persa!”

“Oh, mi spiace ma io non sono molto pratica di Berlino, ci vivo da tre giorni...”

“Capisco... chiederò a qualcun altro allora!” si congedò la ragazza, proseguendo per la sua strada tirando fuori uno specchietto e mettendosi a riassettare la sua chioma bionda. Liv si ritrovò a pensare che di questo passo sarebbe andata a sbattere contro qualcos'altro nel giro di pochi minuti e le venne da sorridere divertita, almeno non era l'unica nel panico quella mattina a Berlino.

Dovette camminare ancora poco prima di vedere una piccola targhetta vicino al citofono di un palazzo, con sopra scritto “Dysfunctional Web Magazine”. Si fece forza e citofonò, anche se il portone era aperto le sembrava carino annunciare la sua presenza visto che era il primo giorno. Quando risposero spiegò chi fosse e le vennero date le indicazioni sull'interno e il piano a cui andare ed in breve si trovò davanti alla porta degli uffici che le avrebbero fatto più o meno da casa per i tre mesi seguenti.

Il ragazzo che le venne incontro aveva si e no una trentina d'anni e, con suo sommo sollievo, era vestito esattamente come lei, ne troppo sportivo ne tantomeno troppo elegante, una preoccupazione di meno!

“Benvenuta in redazione! Io sono Thomas ma per fare il giro presentazioni aspettiamo che arrivi anche l'altra stagista, così facciamo tutto una volta sola. Intanto vieni che ti faccio vedere la tua postazione. - le disse facendola entrare in un piccolo ufficio in fondo al corridoio – quello è il tuo computer, la scrivania la dovrai condividere con l'altra ragazza che sarà qui in stage e che userà l'altro pc. Ma tranquilla, non vi pesterete i piedi a vicenda, lei si occuperà della grafica.”

“Ok.” annui Liv mentre si guardava intorno. Lo spazio non era molto grande ma decisamente confortevole. Alla parete di fianco alla scrivania stava appesa la classica lavagnetta con sopra appesi ritaglia di giornale e appunti vari, nonché gli ordini del giorno. Perpendicolarmente alla sua scrivania se ne trovava un'altra, più ampia e con montagne di fogli e appunti buttati alla rinfusa e due portatili appoggiati sopra.

“Quella è la postazione di Mark, il tuo superiore diretto tanto per intenderci. E' il caporedattore della sezione musicale della rivista, quella a cui tu sei stata assegnata. Insieme a lui c'è anche Dennis che è l'inviato principale, quindi sostanzialmente tu avrai poco da fare sul campo, almeno per i primi tempi, ma comunque ti spiegherà tutto Mark appena arriva.”

Liv stava per rispondere quando il citofono suonò, distogliendo l'attenzione di Thomas.

“Dev'essere l'altra stagista, di solito solo quelli nuovi suonano.” le disse in una risatina mentre si avviava verso la porta per dare il benvenuto alla nuova arrivata, e lei iniziò definitivamente a rilassarli, le cose sarebbero andate tutto sommato bene.

Qualche minuto più tardi fece il suo ingresso nel mini ufficio una ragazza un po' più alta di lei, biondissima e vestita in maniera molto elegante. Liv non riuscì a trattenere una risata mentre la riconosceva.

“Ma sei la ragazza a cui volevo chiedere indicazioni!” esclamò la nuova arrivata.

“Avessi saputo che andavamo nello stesso posto...” si limitò a ridacchiare lei.

“Vi conoscete già?” chiese Thomas.

“Più o meno...” risposero le due in coro e poi procedettero alle presentazioni ufficiali. Thomas le lasciò sole mentre aspettavano che i loro responsabili diretti arrivassero e le due presero a parlare senza sosta.

La biondina si chiamava Anja e si era appena trasferita a Berlino da Colonia, dove frequentava una scuola di grafica e web design. Aveva accettato quello stage perché, sebbene su internet, la rivista era piuttosto rinomata e quell'esperienza poteva valerle un'eventuale assunzione all'interno della rivista stessa o comunque, nel peggiore dei casi, avrebbe fatto curriculum. Più o meno lo stesso ragionamento che aveva fatto Liv prima di trasferirsi, con la sola differenza che lei aveva anche la variabile Shin a incidere pesantemente su quella decisione. Parlarono un altro po' e poi vennero raggiunte da Mark che le mise subito al lavoro cercando di spiegare loro il più possibile nel minor tempo possibile e la giornata volò senza che se ne rendessero nemmeno conto.

***

“Dove sei stata?” fu la prima cosa che le chiese Strify quando, quella sera, rimise piede in casa esausta.

“Era il suo primo giorno al giornale! – rispose per lei Kiro – com'è andata? Dai raccontaci tutto!!!”

Prima di rispondere lei si lasciò cadere sfinita sul divano appoggiando la testa sulla spalla di Shin che era li con gli altri due.

“E' stato così drammatico?” le chiese il fratello ridacchiando.

“No... è solo che Mark ha passato tutto il giorno a riempirci di chiacchiere su chiacchiere, ho la testa che mi scoppia.”

“Chi è Mark?” Shin sembrava seriamente interessato mentre Strify continuava a fissarla senza comprendere bene l'argomento della conversazione.

“Il mio responsabile, mi hanno messo alla sezione musica e con me c'è anche un'altra stagista che però fa la grafica.”

“Beh è la sezione migliore, no?” chiese Kiro tutto eccitato all'idea.

“Non lo so, più che sistemare appunti presi da altri oggi non ho fatto.”

“Beh dai, era solo il primo giorno.” cercò di incoraggiarla Shin.

“Ma mi spiegate cosa succede?” si decise ad intervenire Strify.

“Il giornale.” gli rispose Kiro indispettito.

“Il mio stage.” disse telegrafica Liv.

“Ah.” fu il commento del ragazzo che continuava a non comprendere.

“Lo stage per il quale si è trasferita a Berlino!” tentò di spiegargli Shin alzando gli occhi al cielo.

“capisco...”

“Non hai capito proprio niente!” lo rimbeccò Shin.

“Ti dico che ho capito! Era il suo primo giorno come stagista per lo stage della rivista in cui l'hanno presa per-“

“Sei proprio stupido.” lo interruppe Kiro infastidito.

“Sarai intelligente tu!” gli disse Strify mollandogli uno spintone.

“Mi state facendo venire il mal di testa!” si lamentò Shin e i due si zittirono.

“Ma se hai un lavoro importante avrai anche bisogno di rifarti il guardaroba, no?” chiese Strify in un attacco di premura da shopping.

“Non credo...” rispose Liv alla quale pareva che il proprio guardaroba bastasse e avanzasse.

"No no, domani giro shopping, non transigo!" decretò il ragazzo.

"Siiii, Liv vai a fare shopping con Strify!" Kiro aveva preso a saltellare felice per il salotto.

"Non ci penso minimamente!!!" esclamò Liv.

"Eddai, fammi felice!!!" Kiro la guardava sbattendo le palpebre come un cucio lotto capriccioso e lei sospirò.

"Perché l'essere sta piagnucolando?" Luminor era comparso praticamente dal nulla e, tanto per cambiare, guardava storto Kiro.

"Lumiiii! Liv ha bisogno di vestiti, convincila a fare shopping con Strify!" Kiro era saltellato verso l'amico e ora lo stava strattonando per un braccio.

"Liv - Luminor assunse un'aria solenne - lo dico per la tua sanità mentale, stai lontana da questi pazzi! Se hai bisogno di fare shopping e Shin è impegnato ti accompagno io, dovrei avere un po' di tempo in questi giorni." si offrì.

"Credo che andrò con Strify." mormorò la ragazza facendosi piccola piccola e afferrando inconsapevolmente un lembo della maglia di Shin.

Solo dopo, guardando l'espressione goduta di Kiro che girovagava felice per la stanza, Liv si rese conto che era stata tutta una sua macchinazione per indurla ad accettare l'offerta di Strify e pareva essersene accorto anche Shin.

"Io invece credo che vai con me." sospirò Shin guardando storto Kiro che smise di saltellare assumendo un'aria offesa.

***

“Ricordami perché sei venuto con noi.” Shin si stava rivolgendo esasperato a Strify che camminava di fianco a loro guidandoli per il cuore pulsante dello shopping berlinese.

“Perché è stata una mia idea.”

“E ricordarmi perché c'è anche Kiro...” chiese guardando l'amico che saltellava felice intorno a Liv, pochi passi dietro di loro.

“Non lo so, ha blaterato strane cose su te che facevi il terzo incomodo e sul fatto che lui l'avrebbe impedito.” gli rispose Strify lanciando un'occhiata scettica a Kiro.

“E Yu?”

“Non lo so, probabilmente vuole sedurre la commessa sexy in qualche negozio di biancheria intima sexy.”

“Capisco... e Luminor?”

“Sosteneva che non avrebbe permesso che traviassimo Liv con i nostri comportamenti da villani.”

“Villani?”

“Si, ci ha definiti così.”

Shin si ritrovò suo malgrado a ridere, Luminor a volte pareva veramente un signore d'altri tempi. Ed eccoli li, tutti e sei a spasso per Berlino a beccarsi allegramente fra di loro con la scusa di fare shopping.

“Liv tesoro, perché non vieni con me in quel negozio?” le chiese Yu fermandosi all'imbocco di una traversa stretta e semibuia nella quale si distingueva a malapena l'insegna di un sexy shop.

Kiro corse come al solito in soccorso della ragazza, prevenendo Shin che stava già partendo in quarta.

“Suvvia ragazzi scherzavo! Possibile che non abbiate un po' di sano spirito dell'umorismo?” piagnucolò mentre Luminor si infilava in una libreria senza dire niente a nessuno.

“Il tuo sano spirito dell'umorismo vallo a esercitare lontano da mia sorella!” lo ammonì Shin con fare finto minaccioso, con Kiro vicino che annuiva convinto spalleggiandolo.

“Bah, ci vediamo più tardi ragazzi.” si congedò Yu sparendo dietro l'angolo.

“Dove va?” chiese Liv preoccupata.

“Lascialo perdere.” le disse Kiro prendendola per mano e trascinandola con se lungo la strada.

“E Luminor?”

“Non uscirà da quella libreria prima di tre ore, lo recuperiamo al ritorno. - le rispose Strify sorridendole – è uno colto lui.” aggiunse, stavolta ridacchiando.

“Sarà andato a comprare qualche libro per farmi strani riti vodoo.” osservò Kiro rabbrividendo.

“Ma magari!” lo prese in giro Shin.

“Si si, augurami brutte cose, poi voglio vedere chi si prende cura della tua cara sorella!” gli cacciò fuori la lingua.

“Me ne prendo cura io, avete rotto le scatole coi vostri battibecchi! - li interruppe Strify staccando Liv da Kiro – andiamo a prenderci un gelato mentre questi due cianciando fra di loro!” aggiunse trascinandola via sotto lo sguardo allibito di Shin e quello pieno di approvazione di Kiro, che ovviamente impedì con tutte le sue forze al primo di seguirli.

“Shiiiin! Accompagnami in sala giochi!!!” fu l'ultimo piagnisteo che sentirono prima di perderli di vista.

NOTE: Si, Shin è il classico fratello stile "chi tocca mia sorella è morto" ma pare che nulla possa contro Kiro che vuole accoppiarla a tutti i costi con Strify, con quest'ultimo che inconsapevolmente fa pure il suo gioco xD Nel frattempo è entrata in scena Anja, chissà perchè ma ho il vago sospetto che diventerà MOLTO amica di Liv *smily _occh*
Ho già il quinto capitolo work in progress quindi non dovrebbe farsi attendere troppo^^

Vorrei ringraziare tantissimo Ele e Sam (credo di essere incapace di scrivere qualcosa senza un minimo accenno slash ç_ç), che mi commentano sempre e il porro che con la scusa di farmi da beta si becca tutte le anteprime e gli spoiler xD Ma cosa farei senza di lei che mi beta a suon di "fammi concludere con Yu?" <3
Grazie millissime anche a tutti gli altri che la stanno leggendo e apprezzando ^_^

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Capitolo 5
*** Capitolo 5 ***


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This Time Around

5.

L'imbarazzo iniziò a farsi sentire solo quando erano già belli che seduti ad un tavolino sulla terrazza di una gelateria. Entrambi si stavano nascondendo dietro i menù e temporeggiavano nel disperato tentativo di trovare un argomento di conversazione prima che la cameriera tornasse per prendere i loro ordini. Liv non aveva idea di cosa dire perché a conti fatti con Strify aveva avuto a che fare pochissimo in quei giorni, e quasi sempre mediata da Kiro, mentre Strify doveva ammettere di aver fatto gran poca attenzione a Shin quando gli parlava della sorella, tanto che il giorno prima era caduto dalle nuvole perfino riguardo alla sua occupazione al giornale. E dire che in quella situazione imbarazzante ci si era ficcato completamente da solo...

“Non sei costretto a stare qui con me...” sospirò lei ad un certo punto abbassando il menù e cercando di guardarlo al di sopra di quello di lui.

“Ma che dici?” le disse in una risatina nervosa.

“Che Shin è sicuramente ancora nei paraggi, posso chiamarlo e-“

“Non ci pensare nemmeno!” la interruppe Strify, per il quale era diventata una questione di principio – ti ho trascinata via perché volevo stare un po' con te!”

“Bugiardo.” lo rimbeccò Liv sorridendo.

“Ok, forse volevo un gelato e levarmi di torno le chiacchiere insulse di Kiro per cinque minuti ma se ti ho chiesto di farmi compagnia è perché...” si bloccò.

Perché gliel'aveva chiesto?

Che poi tecnicamente non era andata proprio così, ce l'aveva praticamente costretta, ma quello era un dettaglio insignificante.

“Ragazzi avete deciso?” la voce della cameriera lo distolse dalle sue elucubrazioni ma non riuscì a smettere di fissare Liv mentre la ragazza ordinava e, quando fu il suo turno, non riuscì a fare di meglio che biascicare un confuso “prendo lo stesso” senza nemmeno sapere cosa avesse preso lei.

Per la prima volta si rese conto che Kiro negli ultimi giorni non aveva fatto altro che parlargli di Liv a ruota libera, cercando pure di rifilargliela come potenziale donna della sua vita.

E ora era solo con lei, ed era per giunta confuso! E tutto grazie a chi? Kiro e le sue chiacchiere.

“Dannato Kiro!” si lasciò sfuggire e Liv lo guardò perplessa.

“Cos'ha fatto Kiro?”

“E' un macchinatore della peggior specie, quel cretino!” disse battendo il pugno sul tavolo indignato.

“Eh?”

“E' tutta colpa sua se mi sono cacciato in questo pasticcio!”

“Quale pasticcio?” gli chiese Liv sempre più confusa.

“Quello di essere seduto qui senza sapere cosa-“ si bloccò di colpo nel'esatto istante in cui realizzò che stava esprimendo ad alta voce quel pensiero ma ormai era tardi.

“Ah grazie, picchialo mi raccomando, sia mai che devi sorbirti la sottoscritta per la durata di un intero gelato.” fece per alzarsi.

“No aspetta.” cercò di fermarla.

“Aspettare cosa?!”

“Non è come credi!”

“E' come credo dal momento in cui ci siamo seduti, avresti fatto meglio ad accettare la mia offerta di farmi chiamare Shin, di sicuro ci facevi una figura migliore!”

“No dai, calmati! Ti assicuro che non sei tu il problema.”

“Kiro nemmeno, Kiro è un amore!”

“Kiro non è un amore, è un disgraziato!”

“Non è affatto vero, è stato l'unico che ha fatto un minimo di sforzo per non farmi sentire fuori posto,e a parte questo è veramente un tesoro.” ora Liv iniziava a scaldarsi più del dovuto, non le piaceva quando le toccavano persone a cui teneva particolarmente.

“Anche Shin ha fatto-“

“Shin è mio fratello, idiota!” lo interruppe e poi gli voltò le spalle facendo per andarsene.

“No dai, ti prego! Davvero, non ce l'ho con te!” la seguì fino in strada.

“Ah no? A me pare proprio di si invece! Mi spiace aver sconvolto la vostra routine quotidiana!”

“Non è così, credimi... - le lanciò uno sguardo da cagnolino bastonato e Liv suo malgrado non riuscì a vedere altro che sincerità in quegli occhi. – non sei tu il problema, davvero... e ammetto di non essermi comportato esattamente da buon coinquilino, forse avrei dovuto fare come fa Kiro che ti sta sempre addosso, ma ecco... non so come spiegartelo...”

Il problema effettivamente non era lei.

Il punto era che “la sorella di Shin” per lui era sempre stata una specie di entità intoccabile, con la quale magari scambiare due parole, farsi due risate,ma ecco, sempre a livello molto distaccato. La realtà era che non aveva ponderato nemmeno per un istante l'ipotesi di cercare di conoscerla realmente e diventarle amico. Perfino quell'eremita di Luminor sotto questo punto di vista si era dimostrato migliore, se non altro ci aveva provato, che poi a Liv facesse paura era un altro paio di maniche.

“Come dici tu...” sbuffò lei prima di voltargli nuovamente le spalle e sparire dietro al primo angolo.

***

“Come mai sei tornata a casa da sola?” le chiese per la quarta volta consecutiva Shin.

“Perché Strify ha incontrato un suo amico, volevano stare in giro ancora un po' e io non avevo voglia!” gli rispose Liv per la quarta volta consecutiva.

“Che genere di amico?”

“Cos'è, il terzo grado? Che ne so! E' amico suo, mica mio!”

“E perché sei tornata senza dirmi niente? Potevi farmi uno squillo e-“

“Shin!” scoppiò lei, che non aveva la benché minima intenzione di raccontargli cos'era successo.

“Eddaiiiiii, dimmi la verità!!!” la supplicò stravaccandosi su di lei mentre lei tentava invano di buttarlo giù dal letto.

“Abbiamo litigato.” si decise a dire.

“Oh interessante. - Shin si era ritirato su tutto fremente – spiegami nei dettagli perché si ritroverà il muso spaccato appena mette piede in casa.”

“Non ci provare, non è colpa sua.” gli disse.

“Davvero? Conoscendo il soggetto direi il contrario.”

“No sul serio... cioè... - borbottò mentre si rendeva conto che la minaccia di spaccargli il muso era stata solo un modo per indurla a raccontargli tutto – Shin sei proprio pessimo!”

“Dai dimmi che è successo! Sai che mi preoccupo!” la punzecchiò su un fianco.

“E' successo che non sapevamo cosa dirci, poi lui ha iniziato a prendersela con Kiro e io mi sono arrabbiata perché prendeva a parole Kiro e perché se non voleva stare con me poteva evitare di trascinarmi via, ecco. - Shin scoppiò in una risatina – grazie del supporto fratello .”

“Strify voleva davvero stare con te se ti ha portata via... solo che prima di fare le cose raramente pensa e probabilmente non gli è passato nemmeno per l'anticamera del cervello che non aveva alcun argomento di discussione. Poi gli sarà preso il panico e avrà accusato Kiro perché gli serviva un capro espiatorio, credo che tu non c'entri proprio nulla, sorella .”

Liv invece di rispondere si trincerò dietro ad un broncio da oscar.

In realtà non ce l'aveva con Strify, ce l'aveva solo con se stessa perché, analizzando le cose razionalmente, lui aveva tentato di socializzare con lei fin dal primo momento, mentre dalla stazione andavano a casa non appena era arrivata a Berlino. Lei aveva dapprima eluso le sue attenzioni e poi si era attaccata a ventosa a Kiro almeno quanto Kiro l'aveva fatto con lei. E considerava chiuso il discorso “socializza con gli amici di tuo fratello”, in fondo aveva Kiro, a che le servivano gli altri? E in effetti non le servivano a nulla se non per il quieto vivere, e per quest'ultimo non doveva per forza farseli amici... ma la verità era che trovava Strify e Yu oltremodo simpatici – soprattutto il primo – e anche Luminor – una volta superato lo scoglio del timore che il suo aspetto le incuteva – probabilmente si sarebbe rivelato un amore di ragazzo.

Ma no, lei aveva risolto i suoi problemi con Shin, aveva legato tantissimo con Kiro e quindi poteva considerarsi soddisfatta. E ovviamente si era accorta troppo tardi di quanto in fondo ci tenesse anche agli altri, e probabilmente aveva rovinato tutto a priori, quantomeno con Strify.

“Non ti sei giocata nessuna chance di fartelo amico.” osservò Shin distogliendola dai suoi ragionamenti e leggendole nel pensiero.

“Vattene.”

“E' anche camera mia, il massimo che puoi chiedermi e di andarmene sul mio letto.”

“Sei odioso sai?”

“Comunque non ho nessuna intenzione di schiodarmi da qua.” ridacchiò lui che si divertiva tremendamente ad osservare i dilemmi interiori della sorella, visto che questi ultimi erano davvero sciocchi.

“Shiiiiin!”

“Non urlare o super Kiro verrà in tuo soccorso credendo che ti abbia fatto chissà cosa! E dire che credevo di essere io il fratello geloso e possessivo.”

“Kiro è un amore.” osservò lei piccata.

“Si questo l'ho capito, non c'è bisogno che lo sottolinei ogni due secondi.” continuò a ridacchiare.

“Ribadisco: sei odioso!”

“Vedrai che quando gli verrà fame tornerà a casa e basterà che gli lanci uno sguardo e lui si sentirà in diritto di parlarti e vi spiegherete alla perfezione.” le disse.

“Kiro?” chiese lei scettica non comprendendo il senso di quella frase riferita a lui.

“Strify scemotta!”

Quasi a volerlo fare apposta, proprio in quel momento sentirono qualcuno rientrare in casa e dalle voci compresero che si trattava di Strify e Yu che evidentemente si erano ritrovati e avevano passato il resto del pomeriggio insieme.

“Shin! Ho passato l'ultima mezz'ora della mia vita a chiamarti sul cellulare!” Yu era entrato come una furia nella loro stanza.

“Credo di avercelo silenzioso.” gli rispose.

“Complimenti, volevo sapere dov'eravate, ero quasi preoccupato.” borbottò il ragazzo.

“Preoccupato per cosa?” gli chiese Shin.

“Mmm... – Yu chiuse la porta prima di proseguire – ok, forse io non ero preoccupato. Strify lo era e mi ha fatto una testa tanta.”

A quelle parole Liv ebbe un tuffo al cuore.

Strify era preoccupato per Shin? Lo escludeva... ma non avendo il suo numero Shin diventava la persona a lei più vicina dalla quale informarsi.

“Vuoi farmi credere che Strify ha chiamato te perché chiamassi me per sapere come stava Liv?!” esclamò Shin incredulo da quanto fosse complicato tutto quel processo.

“Si, una cosa del genere. - sbuffò Yu – e tu vai a parlare con Strify, non so cosa sia successo ma non ho intenzione di passare la notte insonne perché quello borbotta cose strane su quanto sia stupido.” aggiunse rivolgendosi a Liv.

“Io non devo parlargli!” disse lei cercando di suonare convincente.

“Fila!” le ingiunsero però all'unisono Yu e Shin e lei non ebbe alternativa che non alzarsi dal letto e andare a cercare Strify.

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NOTE: Capitolo decisamente sofferto, non sapevo proprio come far muovere Strify ç_ç Grazie al porro che mi è venuta in aiuto, cosa farei senza di te? Ti voglio bene <3

Grazie millissime a chi mi ha commentato il quarto capitolo, ovviamente il porro, Ele, Sam [grazie per la segnalazione dell'errore, ora vado a correggerlo ^_^ come hai appena letto Strifyno per il momento è andato in bianco, cucciolo incompreso ç_ç Ma tanto mi sa che Kiro non si da mica per vinto ù_ù E si, Shin purtroppo nel terzo capitolo l'avevo completamente ignorato, non sapevo dove ficcarlo poverino ç_ç] e Billa [grazie, sono contenta che ti piaccia^^ eheh, io la prima volta che ho visto Luminor credo di avere avuto una reazione stile "aiutoooooo O____O", poverino xD Ora però mi ci sto affezionando pure a lui ç_ç].

Un grazie immenso anche a tutti gli altri che hanno letto e apprezzato il capitolo ^_^

Spero sia di vostro gusto anche questo e i commenti ovviamente mi fanno sempre piacere^^

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Capitolo 6
*** Capitolo 6 ***


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This Time Around

6.

Liv era stravaccata sul divano in salotto a fissare lo schermo nero e vuoto del televisore, quando Luminor rientrò con un paio di sacchetti in ciascuna mano, evidentemente almeno per lui la giornata shopping era stata proficua.

“Cosa fai li tutta sola a... deprimerti?” le chiese mantenendo la distanza di sicurezza minima per non farla scoppiare a urlare istericamente.

“Non mi sto deprimendo.” le rispose lei senza levare lo sguardo dal monitor della tv, alchè lui si azzardò ad avvicinarsi e mettersi fra lei e quell'apparecchio infernale.

“Dove sono tutti gli altri?”

“Shin e Yu in camera di Shin, Strify suppongo in camera sua e Kiro non ne ho idea.” bofonchiò lei.

“Sicura vada tutto bene?” le chiese sempre più scettico.

“Si...” sospirò lei quando Yu fece il suo ingresso in salotto.

“Tu cosa ci fai li? Mi pareva di essere stato chiaro!” le disse vedendola ben lontana dal posto in cui si trovava Strify.

“Qualcuno mi spiega cosa succede?” chiese Luminor, usando l'estensione massima del suo sopracciglio per far capire a Yu che avrebbe fatto meglio a parlare.

“Succede che Liv e quel cretino di Strify devono chiarire un paio di cosette fra di loro.”

Liv vedendolo avvicinarsi a lei e al divano si alzò di scatto e, senza pensarci troppo, andò a cercare riparo vicino a Luminor.

“Non ci credoooo! Pur di non parlare a Strify sei disposta a lasciar perdere il timore che provi nei confronti di Lumi?!”

“Non provo nessun timore!” rispose lei aggrappandosi con convinzione al braccio di Luminor.

“Oddio, ci mancava giusto Kiro due la vendetta!” sospirò Luminor portandosi una mano alla fronte con aria melodrammatica.

“VAI-DA-STRIFY!” le ingiunse Yu tentando di staccarla dall'amico.

“Non mi va, che venga lui se ci tiene tanto a chiarire!”

“Mamma mia, cocciuta quanto Shin!” borbottò Yu.

“E chiassosa quanto Kiro.” aggiunse Luminor e qualcosa nel suo tono di voce convinse Liv a staccarsi da lui e riprendere la solita distanza di sicurezza.

“Fai come ti pare ma sappi che io mi riprendo il mio letto se c'è il rischio di dover seriamente passare la nottata ad ascoltare i drammi esistenziali di quell'essere.” le disse Yu con fare minaccioso.

***

Quando tentò di tornare nella sua stanza trovò la porta chiusa a chiave dall'interno e la cosa non le piacque per niente.

“SHIN!” urlò dandole un calcio.

“Cosa vuoi?” le chiese Yu aprendola e guardandola infastidito.

“Entrare in camera mia!” esclamò lei con ovvietà.

“Hai sbagliato lato.” le rispose lui prendendola per le spalle e facendola ruotare di 180° fino a quando non ritrovò rivolta verso la porta della stanza di Strify, Kiro e in teoria pure di Yu.

“Quella non-“

“Ti avevo detto che se non risolvevi con Strify potevi scordarti che dormissi con lui.” la interruppe, stavolta leggermente divertito.

“Shiiiiiiiin!” si mise a piagnucolare lei fino a che il fratello non comparve dietro a Yu.

“Cosa c'è?”

“Il mio letto!!!”

“Sopra a quello di Kiro, ma se non ti va bene puoi fare a cambio con lui o Strify.” le rispose semplicemente.

“Ma!” si bloccò senza essere in grado di trovare una risposta adatta alla nonchalance di Shin.

“Chiaritevi!” le ingiunse lui.

“Shiiiiin! Si suppone che tu debba proteggermi, non buttarmi fra le braccia del nemico!!!”

“C'è il tuo amato Kiro, sono abbastanza sicuro che ti proteggerà a costo della vita visto che ha fatto del farti sentire bene la sua missione.” così dicendo sopravanzò Yu chiudendole la porta in faccia.

Sospirò lanciando un'occhiata alla porta dell'altra stanza e per un attimo ponderò l'idea di andare a chiedere asilo politico a Luminor ma poi l'idea di Lumi in pigiama bondage la impaurì e si decise ad afferrare la maniglia. Si bloccò nuovamente, poteva capire perché Yu l'avesse sfrattata ma Shin? Insomma... prima faceva tanto il possessivo e poi la sbatteva senza scrupoli fra le braccia del primo venuto? Ok, probabilmente lo stava facendo solo per il suo bene e per permetterle di socializzare anche con Strify ma insomma, c'era modo e modo! Sospirò nuovamente prima di aprire la porta e poi entrò trovandosi in una stanza quasi completamente oscurata: guardandosi intorno notò Kiro accoccolato sul suo letto che dormiva profondamente, probabilmente si era addormentato leggendo manga dato che ne aveva un paio vicino al cuscino; sull'altro letto c'era Strify che la osservava con fare interrogativo mentre seguiva con la coda dell'occhio ciò che avveniva sullo schermo silenzioso della tv e premeva i tasti del joypad che aveva in mano.

“Si è addormentato poco fa, mi spiace.” le disse mettendo in pausa il videogioco ed indicando Kiro.

“Ok.” si limitò a dire lei prendendo al volo il fatto che Strify pensasse fosse li per Kiro e accingendosi a uscire dalla stanza.

“Hey aspetta! - il ragazzo era saltato giù dal letto e l'aveva raggiunta – eri qui per lui... vero?” le chiese esitante.

“Certo.” rispose lei fingendosi convinta.

“Ah ok.” pareva deluso e di fronte a quell'espressione Liv non riuscì più a mentire.

“Yu e Shin mi hanno sfrattata.” mugugnò e lui cambiò di colpo espressione e prese a sorridere.

“Non pensavo l'avrebbe fatto sul serio.”

“Cosa?”

“Yu prima sosteneva che se non facevamo pace ci avrebbe costretti a dividere la camera.” la cosa sembrava divertirlo.

“Beh, l'ha fatto e quel che è peggio è che Shin gli da corda.” esclamò lei indignata e il suo tono di voce fece borbottare Kiro nel sonno e lei gli lanciò uno sguardo preoccupata.

“Tranquilla, non basta così poco per svegliarlo. - le sussurrò Strify tornando sul suo letto e invitandola con un cenno a sedersi vicino a lui e lei lo seguì con un po' di riluttanza – mi spiace per prima.” proseguì lui guardandola dritta negli occhi.

“Anche a me... scusa.”

“Credo di essere io a dovermi scusare...”

“E di cosa? Sei stato fin troppo carino.”

“E tu di cosa ti dovresti scusare? – ridacchiò lui – non dirmi che ora dobbiamo litigare pure per chi deve prendersi la colpa!”

“No, certo che no! A cosa stavi giocando?” gli chiese comprendendo che quello scambio di battute era bastato a sistemare le cose fra di loro e si stupì di quanto in fondo fosse facile avere a che fare con lui.

“Final Fantasy, credo di saperlo a memoria da tante volte ci ho giocato!” le disse togliendo la pausa per farle vedere.

“Oh il 9! io lo adoro questo capitolo! In realtà li adoro tutti ma va beh...”

“Ti piace Final Fantasy?” le chiese lui piacevolmente sorpreso.

“Si tantissimo!” gli rispose esaltandosi.

“Personaggio preferito?”

“Del 9 o in generale?”

“Generale.”

“Sephirot!”

“Ma Sephirot è cattivo!”

“E' il migliore lo stesso! - esclamò lei compiaciuta del suo personaggio. – il tuo immagino sia Cloud.”

“Cosa te lo fa pensare?”

“Ma niente di particolare, Strify .”

“Touché - le sorrise passandole il joypad che lei afferrò continuando con scioltezza dal punto in cui era arrivato lui. – ci sai fare piccola Shin.” le disse dopo un po' tutto fiero di lei e del suo talento alla playstation.

“Sono più grande di lui.” puntualizzò lei.

“Ooook, grande Shin.”

“Liv grazie.” puntualizzò nuovamente e la sua serietà fece scoppiare a ridere Strify.

“Dobbiamo trovare un soprannome anche a te Liv-sorella-grande-di-Shin.”

“No grazie, sto bene così.” replicò lei cercando di ignorare il fatto che lui le si stava avvicinando sempre di più.

“Non sei sembrata sorpresa quando ci siamo presentati con questi nomi.” le disse appoggiando il mento alla spalla di lei.

“Sono abituata a Shin.” si limitò a rispondere lei mandando il gioco in pausa, non era in grado di seguirlo con lui addosso.

“Sephi.”

“Come scusa?!” si voltò verso di lui incredula e i loro nasi si sfiorarono facendola leggermente arrossire.

“D'ora in poi ti chiamerai Sephi!”

“Sephirot è un uomo!”

“Ti sta benissimo.” le cacciò fuori la lingua e quasi finì col sfiorarle le labbra.

“Mmmm. - Kiro stava mugugnando nuovamente e i due si accorsero che stavolta era sveglio e si staccarono. – non fate caso a me, fate finta che stia ancora dormendo, continuate!” disse con voce mezza addormentata e prendendo a fissarli quasi si aspettasse che si mettessero a fare sesso sfrenato di fronte a lui.

***

“Perché devi tornare nella tua stanza?” stava piagnucolando Kiro.

Già, perché doveva andare a riprendersi il suo letto?! In fondo l'idea di dividere la camera con Kiro non le dispiaceva affatto e probabilmente Yu avrebbe avuto molta più pace tornando a stare con Shin. C'era infine il fattore Strify da non sottovalutare, era tutta sera che parlavano, prima di fronte a una pizza, poi di fronte alla tv, e avevano scoperto di avere molti più argomenti in comune di quanti entrambi avrebbero mai potuto immaginare.

“Stai qua con meeeee!” Kiro le si era avvinghiato addosso supplicandola con una delle sue occhiate irresistibili e alla fine lei cedette.

“Ok.”

“Davvero?!” il ragazzo si era illuminato.

“Si ma solo per stanotte.” gli rispose ma lui non le diede retta, troppo impegnato com'era a saltellare per la stanza canticchiando cose senza senso.

“Non sentirti in obbligo solo per far felice quell'essere.” le disse Strify.

“No va bene, davvero! A meno che tu non rivoglia indietro Yu...” per un attimo temette di dargli fastidio.

“No no, per carità! Una notte senza Yu che fa di tutto per saltare addosso a Kiro non può farmi che bene! Anche perché poi di solito Kiro decide che l'unico luogo sicuro per dormire sia nel mio letto ed è un tantino appiccicoso quando ci si mette.” ridacchiò.

“Vado a prendere il pigiama.” disse lei uscendo schivando Kiro che ancora stava saltellando di gioia.

“Alla buon'ora!” la accolse Shin nell'altra camera.

“Ce ne avete messo di tempo!” aggiunse Yu ma lei li ignorò entrambi mettendosi a cercare il pigiama. Una volta preso fece per andarsene quando Shin la bloccò.

“Dove vai?”

“Di la...”

“Dormi davvero con loro?!” Yu pareva incredulo.

“Devo forse ricordarti che tu mi hai sfrattato?”

“Si, cioè no, ma... insomma... era uno sfratto simbolico.”

“Ora non più.” Liv si diresse verso la porta tentando di mantenere un minimo di serietà dato che l'espressione basita di Yu in quel momento meritava un oscar.

“E dormi con Strify e Kiro?!” si intromise Shin, altrettanto basito.

“Si, Kiro è un ottimo compagno di stanza.” rispose sorvolando su Strify e uscendo.

“E dire che ero quasi riuscito a conquistare la piccola Kiro!” sentì Yu lamentarsi mentre percorreva il corridoio in direzione del bagno e si lasciò andare ad una risata. Le cose stavano assumendo una piega decisamente inaspettata ma non poteva che esserne felice, in fondo aveva trovato in Strify un nuovo amico e Kiro beh... era semplicemente Kiro. Si cambiò e poi torno nella sua nuova stanza, giusto in tempo per sentire Shin urlare:

“Fatela dormire su uno dei letti di sotto che soffre di vertigini!”

“Non è vero!” esclamò indignata.

“E' verissimo – il fratello spuntò sulla soglia della stanza – una volta che sei su non riesci più a scendere dalla paura.” disse cacciandole fuori la lingua a mo' di ripicca.

“Non statelo a sentire.” disse agli altri due una volta che Shin sparì.

“Non c'è problema, puoi dormire qui!” si offrì Kiro facendole posto nel proprio letto.

“Grazie ma non devi traslocare per me.”

“Credo che intendesse che puoi dormire li con lui .” le precisò Strify divertito e Kiro annuì convinto invintandola a prendere posto lì vicino.

“Ok...” gli sorrise e si mise sotto alle coperte, dire di no a Kiro le era impossibile.

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NOTE: Arieccomi ^_^
Volevo fare giusto qualche precisione, Liv è appassionata di videogiochi e una patita di Final Fantasy solo in virtù del fatto che anche la sottoscritta lo è. Infatti credo mi sia impossibile far avvenire dialoghi "videogiocosi" senza conoscere il videogioco in se [le stavo anche per far fare uno sproloquio di portata treccani sui FF dal 10 in poi ma poi mi sono resa conto che non era la sede adatta ù_ù] e quindi ci vado molto più che a nozze con la fonte d'ispirazione del nome "Strify" *_*
Poi mi sto ampiamente chiedendo come mai la mia Strify-fic pare avere come personaggio principale incontrastato la piccola Kiro, ma ecco, meglio che non mi ponga troppe domande *smily ninja*.

Ma veniamo ai ringraziamenti!
Innazitutto alla mia beta porro, te l'ho già detto miliardi di volte ma cosa farei senza di te? Ti voglio bene <3
Billa: Grazie mille ^_^ Per il resto hai ragionissima, Lumi sotto quell'aspetto è proprio da stimare! In fondo credo che tutti debbano avere il coraggio di essere ciò che sono fregandosene dell'opinione pubblica, purtroppo solo alcuni hanno davvero gli attributi per farlo >.<
Sam: Prima di tutto grazie per gli apprezzamenti al porro, si è tutta impettita quando li ha letti ^^ Poi sono felice di essere riuscita a dare una certa "consistenza" a Liv, non so forse è perchè nei miei personaggi tendo sempre a mettere tanto di me, quindi mi è anche più facile costruirli avendo una specie di base sotto.
_Sarettola_: awww sono contenta di aver contribuito a farti piacere i CB *.* e poi secondo me sono davvero tanto tanto coccolosi sul serio *_* cuccioli *_* Cmq grazie, spero ti piaccia anche questo capitolo ^^

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Capitolo 7
*** Capitolo 7 ***


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This Time Around

7.

“Secondo te se lo faccio così va bene?” Anja girò il monitor verso Liv per mostrarle il layout di una pagina.

“Suppongo di si.” fece spallucce.

“Mark mi ha detto che deve essere a tre colonne ma magari voleva quella principale centrale...” guardò con sguardo critico il suo operato.

“A sinistra sta bene.” osservò Liv.

“Dici?”

“Si, a Mark andrà bene.” cercò di convincerla.

“Speriamo! Tu che stai facendo?”

“Dennis mi ha rifilato una serie infinita di appunti sul concerto di ieri sera dei Silbermond e pretende che io butti giù una bozza di articolo. Come si faccia a recensire un concerto sulla base di appunti soggettivi e senza esserci stata lo sa solo lui.” borbottò mentre cercava su youtube qualche video del concerto in questione ma con scarsi risultati.

“Ragazze come procede?” Mark entrò in ufficio con tre bicchieri di caffè fumante in mano e ne porse due alle ragazze.

“Così va bene?” gli chiese Anja in ansia mostrandogli il layout.

“Pensavo a qualcosa di più centrato ma ora che lo vedo anche così fa il suo bell'effetto. Appena abbiamo gli articoli pronti proviamo ad inserirli e vediamo. - le sorrise incoraggiante e poi si rivolse a Liv – come va con il tuo primo articolo?”

“Andrebbe meglio se avessi visto il concerto.” sbuffò lei per poi rendersi conto che un'osservazione del genere forse non era il caso di farla di fronte al grande capo ma lui si mise a ridere.

“Si, sarebbe molto meglio, non posso che concordare. La prossima volta se vuoi puoi andare con Dennis così inizi a farti le ossa.”

“Davvero?” chiese lei speranzosa, già credeva di dover passare tutto il periodo dello stage confinata dietro la scrivania a tentare di dare un filo logico agli appunti di altri.

“Ma si, tanto non ti ruba tempo al lavoro in redazione.” le rispose l'uomo sbattendo le sue speranze nel cestino della spazzatura, della serie puoi guardarti i concerti gratis con lui ma poi torna dietro alla tua scrivania a sistemare i suoi appunti .

Non appena Mark se ne fu andato iniziò a sfogliare incuriosita gli archivi e notò che tutto ciò di cui trattavano era lontano anni luce dalla musica a cui era abituata lei. Grazie a Shin era cresciuta ascoltando per lo più gruppi J-rock e di suo si era legata a gruppi stile Green Day, Good Charlotte e compagnia bella. Loro invece trattavano per lo più di musica tedesca o comunque molto “tradizionale” e non era esattamente questo che si sarebbe aspettata da una rivista chiamata “Dysfunctional Web Magazine”. Lei era stata parte attiva del giornale scolastico per cinque anni e l'aveva reso il più giovanile e dinamico possibile e ora il ruolo di copiatrice di appunti – quel genere di appunti poi... – le risultava un po' stretto.

Sapeva benissimo che quella era la gavetta necessaria per uscire dalle quattro mura della redazione di una rivista scolastica e, che se tutto andava per il verso giusto, un giorno sarebbe riuscita ad avere nuovamente un ruolo dinamico in un posto di suo gusto, ma per ora doveva accontentarsi ed era anche giusto così.

“Tutto ok?” le chiese Anja distogliendola dai suoi pensieri.

“Si.” le rispose senza troppa convinzione, aveva bisogno di una dose di carica e il caffè portatole dal suo caporedattore pareva non essere sufficiente così reclamò cinque minuti di pausa ed uscì con il cellulare componendo il numero di Kiro.

“Liiiiv!” rispose entusiasta lui dopo nemmeno due squilli e già sentire il suo tono allegro bastò a risollevarla.

“Ciao Kiro!”

“Come va? Hai finito?”

“No, magari... sono in pausa.”

“Ti devo passare Strify?” le chiese con fare premuroso.

“No, ho chiamato te.” gli fece notare.

“Vuoi che ti faccia da tramite con Strify?”

“Kirooooo!”

“Eddaaaai, fammi felice!”

“Ok, passami Strify che lo saluto.” sospirò lei.

“Non è in casa.”

“E allora perché me l'hai proposto?!”

“Perché volevo avere una conferma.” le disse col tipico tono che usava quando saltellava allegro per la casa.

“Quale conferma?” gli chiese del tutto consapevole di non voler sapere la risposta.

“Del fatto che lo ami!” gli sentì schioccare la lingua soddisfatto e decise che controbattere sarebbe stato solo deleterio.

“Pensa a Yu tu.” borbottò.

“Cosa c'entra Yu?”

“Non lo so, dimmelo tu piccola Kiro .” gli disse con fare malizioso zittendolo.

“Beh, che combini?” le chiese poi.

“Tento di scrivere un articolo sul concerto dei Silbermond.”

“Quando li hai visti?”

“Non li ho mai visti, questo è il problema.” bofonchiò lei irritata.

“Scrivi un articolo su di noi.” le propose lui con aria importante.

“Non credo che Mark sappia chi sono i Cinema Bizarre. – sospirò – e poi non vi ho mai sentiti.” aggiunse rendendosi conto di non avere idea di che razza di gruppo fossero.

“La prima volta che riusciamo a provare come si deve devi venire a vederci! - sentenziò il ragazzo – e poi scrivi di noi nella rubrica delle giovani promesse.”

Il problema fondamentale era che quel genere di rubrica non era contemplata.

***

All'uscita dal lavoro Liv trovò Strify appoggiato al muro dell'edificio.

“Che ci fai qui?” gli chiese sbalordita.

“Passavo nei paraggi e mi sono detto che magari potevo-“

“Kiro?” lo interruppe lei.

“Kiro.” annuì lui.

“Posso sapere perché-“

“Brama così tanto di farci accoppiare? – stavolta fu lui ad interromperla – non lo so ma so per certo che quando si fissa-“

“Si fissa.” terminò per lui.

“Esatto. Ah ti avviso, è di nuovo in tenuta da casalinga perfetta, ha ripulito da cima a fondo la nostra stanza e si è preso la premura di spostare tutte le tue cose da noi. Quando sono uscito stava litigando con Yu perché ha buttato tutte le sue cose in corridoio senza alcuno scrupolo.”

“Le mie cose da voi?” gli chiese.

“Si, ha deciso che devi dormire con noi in pianta stabile e siccome a sentire Shin tu e i letti di sopra non avete un buon rapporto si è anche offerto di dividere a vita il suo con te.”

“Non lo ferma proprio nessuno eh?”

“E' Kiro, che vuoi farci...”

Liv si ritrovò a sorridere, Kiro era amore allo stato puro e gli si stava affezionando ogni giorno di più.

“E Shin?” gli chiese.

“Ha passato il pomeriggio a suonare la batteria per cui al momento non sa ancora niente, ma non ti preoccupare sono sicuro che Kiro si è già preparato il discorsone per difendere le proprie azioni. - alzò gli occhi al cielo – e ringrazia che ha vitale bisogno di qualcuno che lo tratti stile peluche di notte, o ti avrebbe fatto dormire a tutti i costi insieme a me.” ridacchiò.

Liv stava per replicare quando dallo stabile uscì Anja.

“Ciao Liv ci vediamo domani.” le disse agitando una mano mentre si allontanava e Strify la guardò con aria interrogativa.

“E' Anja, l'altra stagista.” le spiegò la ragazza.

“Capisco. Com'è andata oggi?” le chiese mentre si incamminavano verso la fermata della metro più vicina.

“Lascia stare.” sbuffò lei ripensando all'articolo che aveva stilato con gli appunti di Dennis e che poi, senza nessuna correzione, era stato pubblicato sulla pagina web firmato Dennis Hoffman, senza alcuna citazione di chi ci aveva messo tutto il lavoro.

“Come vuoi, se hai bisogno di sfogarti sono qui.” le disse prendendola sottobraccio mentre scendevano nella metro.

“Tu che hai fatto?” gli chiese cullandosi in quella stretta rivitalizzante.

“Ho vegetato davanti alla playstation finché Kiro non ha decretato che doveva igienizzare la camera, a quel punto sono andato a buttare giù qualche testo con Luminor.”

“Non è possibile, viviamo insieme e non so nemmeno che genere di musica fate!”

“Shin non ti ha fatto sentire niente?” le chiese sorpreso.

“No... in realtà mi ha parlato poco della band, abbiamo avuto altro di cui discutere appena sono arrivata.” gli rispose.

“Ok allora ti aggiorno in breve: immagino che almeno chi suona cosa te l'abbia detto, io posso dirti che abbiamo affittato una specie di garage per provare perché uno studio come si deve non ce lo possiamo permettere ma l'acustica e pessima e chi vive sopra al garage si lamenta di continuo così di recente abbiamo provato gran poco. Fra l'altro anche i nostri vicini di appartamento si sono spesso lamentati, è per questo che Shin ha spostato la batteria in pianta stabile nel garage, non faceva a tempo a poggiarci sopra una bacchetta che arrivava il comitato anti Cinema Bizarre al gran completo. Gli unici che ogni tanto si possono permettere il lusso di suonare in casa sono Kiro e Yu, avrai visto le chitarre e i bassi sparsi per l'appartamento... in realtà anche Lumi se lo può permettere ma preferisce tenere tutta la sua strumentazione al garage perché fare avanti e indietro è pesante. Ma abbiamo un cd demo, un po' di tempo fa siamo riusciti ad affittare uno studio per un paio di settimana e l'abbiamo inciso, peccato che nessuno sembri interessato. Ecco è tutto più o meno.” tirò un respiro profondo.

“Ma non fate concerti in giro?”

“Ogni tanto riusciamo a farci ingaggiare da qualche locale ma poca roba... – sospirò – in ogni caso non molliamo!” le sorrise fiducioso e lei ricambiò.

***

“Bentornata cara! - Kiro le corse incontro non appena varcò la soglia di casa e lei riuscì a stento a trattenersi dal ridere vedendolo di nuovo in grembiulino e con un guantone da forno su una mano – ti ho preparato la cena e sistemato la camera!” le disse tutto allegro prendendola per mano e trascinandola nella stanza.

Era decisamente più ordinata di prima, su quello c'era da dargliene atto, ma qualcosa decisamente non le tornava.

“Kiro...”

“Dimmi cara.” le disse con aria scodinzolante.

“Come mai c'è un intero set fotografico di Strify appeso sul muro vicino al tuo letto?”

“Perché è anche il tuo letto, cara.” le rispose con ovvietà.

“Smettila di chiamarla cara . – Strify era entrato nella stanza – e leva quella roba dal muro.” gli ingiunse.

“Ma l'ho fatto per il suo bene!” si difese il ragazzo.

“Kiro!”

“Il vostro bene.” sottolineò lui.

“Guarda che chiamo Lumi e gli dico di farti una fattura!” lo minacciò.

“Ok, le tolgo.” disse con tono piagnucoloso accingendosi a levare le foto.

“E posso sapere cos'è questa puzza di bruciato?” chiese Strify al che Kiro si allarmò e iniziò a correre per la stanza agitando il guanto da forno in preda al panico.

“Le patateeeeeee!” urlò decidendosi ad andare in cucina.

“Quanto è stupido!” borbottò Strify proprio mentre Shin sbucava dal nulla, appena tornato dall'appuntamento con la sua batteria.

“C'è Kiro in grembiulino che corre come un indemoniato per la casa sventolando un guanto da forno. - esordì con aria alquanto scettica – e c'è puzza di bruciato.” aggiunse.

“Non porti domande alle quali non vorresti sapere la risposta.” gli disse Strify appoggiandogli una mano sulla spalla per solidarietà e poi uscendo dalla stanza, probabilmente per andare a vedere quali altri danni stava combinando l'amico.

“Che mi sono perso?” chiese alla sorella.

“Kiro.” si limitò a rispondere, lasciandolo a fissare inebetito il book fotografico di Strify sul muro, mentre lei raggiungeva gli altri due in cucina.

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NOTE: Ed eccomi qua col nuovo capitolo e un Kiro più agguerrito che mai xD Chissà se ce la farà... Come sempre ringrazio la mia porrina per il betaggio, e come direbbe qualcuno "DankeDankeDanke!"

Ringrazio anche tantissimo tutti quelli che continuano a seguire questa storia e anche chi la sta commentando, Vielen Dank *_*
Sam: who knows che sorte spetta alla nostra Anja... qualcosa mi dice che non disdegnerebbe per nulla il caro Yu ma ecco, la piccola Kiro poi che fa? ç_ç lo ammetto, io per prima sono combattuta ahaha xD Fra l'altro ho giusto un paio di ideuzze x qualche bella slashata ma ecco, devo capirle come svilupparle ç_ç [non in questa fic, parlo proprio di fic a parte - probabilmente one shot - ci devo riflettere su xD E grazie per i complimenti al porro, lei apprezza e gongola *_*
la jey: grazie mille! sono contenta che ti stia piacendo la storia e si, pare proprio che Kiro sia irrestitibile al mondo xD
_Sarettola_: ahah kiro versione gatto mi ispira un sacco *_* grazie per i complimenti al capitolo ^_^
billa: ma figurati non ti devi mica scusare^^ mi fanno un sacco di piacere i tuoi commenti, alla fine non bisogna essere per forza "tecnici" per esprimere il proprio gradimento^^ grazie degli apprezzamenti, spero ti piacerà anche questo capitolo! :)

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Capitolo 8
*** Capitolo 8 ***


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This Time Around

8.

“Sephi. – qualcuno la stava chiamando scuotendola insistentemente – Sephi... Sephi dai svegliati!” lentamente aprì gli occhi e le ci vollero un paio di istanti prima che riuscisse a mettere a fuoco la figura di Strify accanto a lei.

“Che succede?” gli chiese mentre richiudeva gli occhi del tutto decisa a farsi riassorbire dal mondo dei sogni.

“Farai tardi al lavoro se non ti alzi.” le disse il ragazzo riprendendo a scuoterle delicatamente un braccio.

“Mmm. - mugugnò cercando di scansarlo mentre si girava – e mi chiamo Liv.” borbottò sistemandosi meglio.

“Sephi daiiii! Sono le otto passate!”

“COSAAAAAA?!” la ragazza si era svegliata istantaneamente a quelle parole, si era tirata su seduta e ora si guardava allarmata intorno lanciando occhiate impanicate al massimo a Strify che stava appollaiato sulla scaletta del letto.

“Credo non ti sia suonata la sveglia, io mi sono svegliato per caso e ho visto l'orologio.” le rese noto.

“Oddio non ce la farò mai a essere al giornale per le nove!” esclamò sempre più in preda al panico.

“Su dai – le sorrise Strify – se vuoi ti accompagno io in macchina.”

“Davvero?!”

“Si, coi mezzi non arriverai mai. Però devi alzarti all'istante!” le diede una pacca sulla spalla e poi scese, seguito da Liv che a momenti si ammazzò inciampando nel penultimo gradino dalla troppa fretta.

“Come fa a dormire così pacifico e beato?!” chiese indignata vedendo Kiro che, ignaro di tutto, ronfava che era una meraviglia.

“Io mi chiedo piuttosto come hai fatto a convincerlo che dormire a vita insieme non era un'idea esattamente geniale.” ridacchiò Strify.

“Senza offesa ma io col tuo book fotografico di fianco non riuscirei mai a dormire, è inquietante!” gli rispose guardando le foto di Strify che Kiro aveva appeso il giorno prima di fianco al suo letto.

“Grazie eh...” replicò l'altro simulando un tono offeso ma lei era troppo impegnata a cercare un outfit decente per prestargli attenzione e così lui, riprendendo a ridacchiare, si accinse a vestirsi a sua volta.

“Cosa stai facendo?!” gli chiese lei in tono minaccioso vedendolo levarsi i pantaloni del pigiama.

“Mi vesto, a meno che tu non voglia essere accompagnata da uno Strify in pigiama.” le rispose con naturalezza.

“E devi cambiarti qui ?”

“E' la mia stanza.” rispose senza cogliere il punto.

“Davanti a me? !” pareva sconvolta.

“Sono solo un paio di gambe nude – le disse alzandosi e mettendosi in mostra – nulla che tu non abbia già visto, tranquilla non mi cambio i boxer di fronte a te, Sephi .”

“Non chiamarmi così!!! - sbottò lei lanciandogli addosso la maglia che aveva appena tirato fuori dall'armadio – vado a cambiarmi.” aggiunse facendo per uscire dalla stanza.

“Vai a cambiarti dove ?!”

“In bagno!”

“Guarda che puoi cambiarti anche qui, non ti salt-“ si interruppe sospirando dato che lei aveva già guadagnato di gran carriera la via del bagno. Si chiese come mai facesse così la pudica, in fondo erano coinquilini e ormai – grazie a Kiro – anche compagni di camera permanenti, cosa c'era di male a mostrare un pezzetto di innocua pelle in più? Lo sguardo gli cadde sull'amico ancora profondamente addormentato e poi sulle foto che aveva appeso al muro e comprese che forse Liv aveva le sue buone ragioni a riguardo. Stava mentalmente prendendo nota del fatto che Kiro aveva decisamente bisogno di un discorsetto quando Liv rientrò nella stanza chiudendosi la porta alla spalle.

“Non eri andata a cambiarti?” le chiese scettico.

“Yu.” fu la risposta.

“Eh?”

“Yu è in bagno, si stava lavando i denti.”

“Immagino ti abbia invitato a fare con comodo senza curarti di lui.” rise Strify.

“No, mi ha invitato a lasciarmi aiutare da lui.”

Strify scoppiò a ridere senza riuscire a contenersi e Kiro mugugnò nel sonno.

“Vestiti o farai tardissimo anche col mio aiuto.” le disse diminuendo il volume per non svegliare l'amico – vado io a farmi aiutare da Yu.” le disse poi ammiccando mentre usciva dalla stanza con i vestiti sottomano.

***

“Nel complesso è scritto bene e tutto ma ecco, manca di anima.” Dennis stava camminando su e giù per l'ufficio sventolando per aria la stampata dell'ultimo articolo che Liv aveva scritto basandosi sui suoi appunti.

“In che senso?” sbuffò lei che lo reggeva ogni secondo di meno.

“Ecco vedi piccola, quando scrivi un articolo che dovrebbe essere la recensione di un cd in uscita, dovrebbe quantomeno sembrare che il cd in questione tu l'abbia ascoltato.”

“Io quel cd non l'ho ascoltato.” gli fece notare.

“Questa è la tua serietà? Recensione completamente priva di anima e cuore, non andrai da nessuna parte così. Quando ti ho passato gli appunti saresti dovuta andare a procurarti il cd in questione, ascoltarlo e solo dopo rielaborare.”

“Mi spieghi come posso procurarmi un cd in uscita ?” gli chiese cercando di mantenere la calma.

“Esattamente come ho fatto io che sono stato invitato al preascolto per la stampa e-“ si blocco di scatto capendo di aver appena detto ciò che lo metteva dalla parte del torto – scendo un attimo al bar e poi vedo di riscrivere l'articolo.” bofonchiò poi uscendo dall'ufficio cercando di non perdere ulteriori punti agli occhi delle due stagiste e Liv sospirò sconsolata lasciandosi cadere sulla sua sedia.

“Erano proprio carini i tipi che ti hanno accompagnata.” Anja si era sporta verso di lei lasciando perdere ciò a cui stava lavorando e lei la fissò senza capire di cosa stesse parlando.

“Stamattina, sei venuta in macchina, i tuoi amici sono ripartiti mentre arrivavo io.”

“Ah quelli.” rispose Liv, vogliosa di tutto tranne che di conversazione in quel momento.

“Proprio carini. - rimarco la ragazza e Liv le lanciò un'occhiata in tralice – su dai, non puoi deprimerti solo perché Dennis è un incompetente!”

“Posso, eccome se posso! La sezione musica del Dysfunctional fa schifo!” sbottò lei dando un calcio al cestino della spazzatura sotto alla scrivania.

“Proponi qualcosa di innovativo allora.”

“Come se mi ascoltassero... e comunque non ho niente da proporre.” rispose sospirando nuovamente.

“E allora invece di deprimerti pensa e rivoluziona questa sezione!” la esortò l'altra.

“Eh?” le chiese lanciandole un'occhiata scettica.

“Dai, io sono stufa di fare grafiche di due secoli fa, dobbiamo dare una svolta a tutto ciò!” batté le mani fiera della sua idea e la fissò speranzosa.

“Ma come-“ non continuò oltre con la domanda, nella sua testa prese a rimbombare il discorso di Kiro sui Cinema Bizarre e la rubrica delle giovani promesse – forse ho un'idea!” esclamò sorridendo alla compagna.

“Fantastico!”

“Però credo sia meglio parlarne con Mark piuttosto che con Dennis.”

“Quello è ovvio, Dennis è un coglione.” constatò Anja senza mezzi termini, facendo scoppiare a ridere Liv.

“Bene, appena torna provo a parlargli!”

“Grandissima! E' così che faremo carriera! – schioccò la lingua soddisfatta – e ora raccontami dei tuoi ragazzi!” le lanciò un sorriso malizioso.

“Strify e quell'altro non sono i miei ragazzi, sono due dei miei coinquilini.” la corresse Liv.

“Interessante... ti prego dimmi che Strify non è quello moro!”

“Anche se fosse?”

“Beh non posso mettere gli occhi sulla tua stessa persona, non sarebbe carino!”

“Chi ti dice che io abbia messo gli occhi su Strify?!” le chiese incredula.

“L'hai chiamato per nome.” le rispose con semplicità Anja.

“Io non voglio Strify, te lo puoi benissimo prendere! - le disse sbattendo la testa contro la scrivania per il fatto che pareva aver trovato una Kiro due la vendetta – comunque quello moro è Yu, e non ho ancora capito come mai si sia voluto aggregare alla spedizione per farmi arrivare al lavoro in tempo se proprio devo dirla tutta.”

“Faceva sesso in una maniera oscena.” si lasciò sfuggire la ragazza.

“YU?! – chiese Liv basita – e poi l'hai visto solo da lontano come fai a dire che-“

“Emanava sesso, fidati!” la sentì dire con aria sognante.

“Non emana sesso, è solo che è un maniaco fatto e finito.” le fece sapere Liv.

“Ma poverino! Se fosse un maniaco non ci conviveresti con tanta nonchalance.”

“E' un maniaco simpatico, e poi vuole Kiro per cui...” ridacchiò.

“Chi è Kiro?”

“Un altro coinquilino.”

“Yu è gay?!?!” ora fu il turno di Anja di basirsi ma la sua domanda rimase senza risposta dato che Dennis tornò dalla pausa bar interrompendole.

***

“Shiiiiiiin!” Liv entrò in casa invocando a gran voce il fratello, al cui posto però rispose Luminor.

“Sta facendo la doccia, hai bisogno?” le chiese, cercando di essere il meno terrificante possibile agli occhi della ragazza.

“Si, cioè... posso aspettare.” si corresse lei.

“Se non è una cosa fra fratelli puoi dire anche a me.” cercò di esortarla Luminor.

“Lo so ma... - il resto non le pareva molto carino dirlo ad alta voce – ok.” cedette infine e lui le fece cenno di seguirlo in cucina dove era evidente che stesse cenando.

“Mangio da solo perché devo uscire fra mezz'ora.” le disse rispondendo alla sua domanda implicita.

“Capisco...” si sedette davanti a lui facendo attenzione a non lasciar trapelare troppo il senso di inquietudine che il ragazzo continuava ad ispirarle.

“Dimmi.” la invitò con fare suadente ma il risultato fu soltanto quello di indurla a balbettare nervosamente.

“Ecco... i-i-io...”

“Ti faccio così tanta paura?!” le chiese allora lui, mandandola ancora più nel panico per il fatto di essere così esplicita.

“N-n-no! Ma che dici!”

In tutta risposta lui le sorrise, staccandole gli occhi di dosso nella speranza di tranquillizzarla un po'.

“Su dimmi.” ripeté.

“Anja sostiene che io e lei potremmo proporre qualcosa di nuovo a Mark, sai per rinnovare un po' il giornale, ha un'impronta molto all'antica per quanto riguarda la sezione musica e spettacoli.”

“Ho notato.” annuì lui.

“Davvero?” gli chiese scettica.

“Si, ho fatto un giro sul sito l'altro giorno così, per curiosità... non c'è nulla di anche solo lontanamente giovanile e dinamico.”

“Anja è la stagista grafica e Mark il caporedattore della sezione.” aggiunse lei per fargli comprendere meglio.

“So anche questo.”

“Davvero?” si trovò a chiedere per la seconda volta in pochi secondi.

“Si, ho sentito che ne parlavi con Kiro e gli altri.” rispose lui premurandosi stavolta di alzare al massimo il sopracciglio per rimarcare il fatto che era stato completamente escluso.

“Oh.” fu l'unica cosa che lei riuscì a dire ritrovandosi a sperare nella provvidenziale uscita dalla doccia di Shin o nella comparsa di Kiro ma nessuna delle due cose avvenne e senza accorgersene si ritrasse un po' sulla sedia.

“E cosa pensavi di proporre?” le chiese Luminor decidendo di bypassare sul resto.

“La rubrica delle giovani promesse! Per parlare dei gruppi emergenti, sconosciuti o magari anche conosciuti ma senza gran seguito.”

“Mi pare un'ottima idea!” le disse il ragazzo sorridendole, stavolta più dolcemente e con il reale intento di metterla a suo agio e per una volta finalmente la vide rilassarsi completamente in sua presenza.

“Grazie.” gli disse.

“Bene, io ora devo proprio andare, se hai bisogno di qualcosa per il tuo progetto chiedi pure.” le disse alzandosi e posando il piatto nel lavandino.

“Oh ciao Liv!” Shin era entrato in cucina con solo l'asciugamano intorno alla vita e i capelli tutti bagnati che gli cadevano disordinatamente sul viso.

“Ciao fratellino!” gli disse alzandosi e dandogli un bacio sulla guancia mentre Luminor se ne andava.

“Da quando fai conversazione con Lumi?” le chiese confuso.

“Da oggi.” gli sorrise lei prima di iniziare a raccontargli dell'idea che aveva avuto.

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NOTE: Finalmente anche con Luminor le cose si stanno sistemando, mentre fra Liv e Strify c'è sempre più amicizia *_* Eh si, non è affatto una vostra impressione il fatto che Liv inr edazione si comporta esattamente come farebbe la sottoscritta ù_ù

Ma veniamo ai ringraziamenti. Porro: <3 e non dico altro xD
missmar23: grazie! e si, Kiro è veramente coccoloso... credo a questo tutto punto davvero tutte ne vogliamo uno da spupazzarci *_*
kikka_bill: ti ringrazio tantissimo, anche per l'analisi dei personaggi! io i cb li vedo un po' così, spero di non essermi allontanata troppo da come sono in realtà^^ Yu e Kiro... aaaah! Io giuro che sto facendo di tutto per non cedere alla tentazione [anche perchè se no dovrei rivedere una parte di trama ù_ù] ma la mia tendenza allo slash è più forte di me ç_ç
Lidiuz93: ahah Lumi a me fa paurissima!!! Ok, dai... ora non più come ai primi tempi, all'inizio ero seriamente terrorizzata, poverino ç_ç
_sarettola_: ahah Kiro se gli va male coi CB può sempre darsi alle imprese di pulizie xD scommetto che chiunque pagherebbe oro per averlo saltellante per casa con lo scopettino in mano e il grembiulino *.* ehm... ok mi contengo xD
Sam: grazie *_* a non ti devi proprio per nulla scusare per il commento corto, anzi sono io che ti devo ringraziare perchè trovi sempre il tempo di commentarmi così bene :-)
Chemical Lady: grazie! una nuova lettrice, che bello *_* vedo che Kiro è proprio il più gettonato eheh
billa: grazie millissime anche a te, ed ecco qua il nuovo capitolo :)

Un immenso grazie anche a tutti gli altri lettori, il counter delle letture continua a rimanere altissimo capitolo dopo capitolo, davvero grazie mille *________*

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Capitolo 9
*** Capitolo 9 ***


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This Time Around

9.

“Ecco qua!!!” Kiro aveva fatto irruzione nella stanza sventolando tutto orgoglioso un cd.

“Waaaa, Kiro sei un amore!!!” Liv gli era saltata al collo dalla gioia, non vedeva l'ora di ascoltarlo.

“Fai in fretta, l'ho rubato a Luminor.” le disse Kiro ridacchiando.

“Ma non hai la tua copia personale?”

“Sapessi dov'è... Lumi è ordinato invece, trovi subito tutto in camera sua.”

“Capisco.” Liv non riuscì a trattenere una risata mentre infilava il cd nello stereo e si sedeva sul letto di Kiro, imitata dal ragazzo.

“Hai davvero intenzione di proporre una rubrica tutta per noi?” le chiese mentre le note della prima canzone si diffondevano per la camera.

“Non essere megalomane, non è proprio su di voi.”

“Ma se te la concedono il tuo primo articolo sarà su di noi!” schioccò la lingua felice mentre la stritolava in uno dei suoi abbracci alla Kiro. Le tracce si susseguivano una dopo l'altra nello stereo e Liv era seriamente affascinata, non avrebbe mai creduto che le loro canzoni fossero così belle. Strify era davvero bravo a cantare, aveva una voce bellissima nella quale in breve si perse completamente.

“A cosa pensi?” le chiese Kiro ad un tratto.

“Che Luminor è davvero inquietante quando canta.” sospirò lei ridestandosi dai suo pensieri e prendendo atto del fatto che al momento non stava cantando Strify.

“Questa è Get Off. - rise il ragazzo alzandosi e mandando avanti di una traccia – eccoti Forever or Never.”

“Perché hai mandato avanti?” gli chiese Liv.

“Perché tu vuoi sentire Strify!” le rispose con ovvietà.

“Non è affatto vero!”

“Si che è vero, avevi un'espressione a dir poco sognante.”

“Non per Strify.”

“Io penso proprio di si.” le disse risedendosi accanto a lei.

“Quello che pensi tu a riguardo non fa testo.”

“Io sono il testo per eccellenza!” se ne uscì lui indignato mentre qualcuno entrava nella stanza.

“Cosa saresti tu?” gli chiese Strify scettico.

“Un cretino.” gli rispose Liv.

“A beh... su quello non c'erano dubbi.” annuì il nuovo arrivato mentre Kiro gli cacciava fuori la lingua.

“Bene, visto che andate così d'accordo non c'è alcun bisogno che io rimanga qui, giusto? - disse alzandosi e uscendo dalla stanza – buon ascolto!” aggiunse dal corridoio prima di chiudersi la porta alle spalle.

“Oh ma stai ascoltando il nostro cd!” esclamò Strify ignorando la pseudo scenata dell'amico.

“Già, siete proprio bravi!”

“Si, non c'è male. Il cantante poi, è indubbio che sappia il fatto suo.” disse con aria molto professionale.

“Ed è pure modesto!”

“Si, è una delle sue tante doti. - le sorrise sedendosi dove fino a pochi minuti prima c'era Kiro – ti piace sul serio o lo dici per spirito di solidarietà?” le chiese guardandola con fare interrogativo.

“Mi piace sul serio! Devo ammettere che non mi aspettavo qualcosa di così bello.” gli sorrise.

“Tutto merito del cantante.” sottolineò Strify iniziando a gongolare.

“Senza ombra di dubbio.” gli diede corda Liv anche se non era del tutto sicura che la sua affermazione fosse un semplice stare al gioco. Da quando il cd era partito non era riuscita a concentrarsi su nulla che non fosse la voce di Strify.

“Se vuoi posso concedere qualche merito anche al batterista.” se ne uscì Strify ridacchiando.

“Quale magnanimità!” esclamò lei prodigandosi in un mezzo inchino con la testa e il tutto terminò con loro due che, dopo aver proseguito un altro po' quel teatrino, scoppiarono a ridere all'unisono senza nemmeno più prestare ascolto al cd che continuava a girare imperterrito nello stereo.

***

“Certo che puoi invitarla a casa, ma che domande fai?” Shin non riusciva proprio a capire il senso di quella richiesta.

“Magari vi dava fastidio.” gli fece notare la sorella.

“E' una tua amica, o collega, o quello che è... spiegami perché hai bisogno del mio benestare per invitarla.”

“Perché magari vi da fastidio.” ripeté lei.

“Io mica ti chiedo il consenso se voglio portare qualcuno a casa per una sera.” obbiettò Shin senza riuscire a cogliere il punto.

“Ma sei proprio stupido! Te l'ho chiesto perché magari vi dava fastidio!” sbottò.

“Liv.”

“Cosa?!”

“Vuoi metterti in testa che è casa tua quanto mia? Fai quello che ti pare.” le disse con semplicità.

“E se agli altri da fastidio?” persistette lei chiedendosi come suo fratello potesse essere così ottuso.

“Mandali da me se osano fare storie.” le rispose mollando un pugno minatorio nell'aria.

“Shin sul serio...”

“Sono serissimo, fanno casino dalla mattina alla sera, devono solo provare a fare storie!” le sorrise con fare birichino.

“Se lo dici tu...” si limitò a replicare lei, scettica esattamente quanto prima.

“Liiiiiv smettila di farti paranoie inutili.” le disse dandole una pacca in testa.

“Ok...” sospirò lei.

“Più convinta, grazie.” le diede un'altra pacca.

“Ok, ma smettila!” borbottò lei massaggiandosi la testa.

“Sei proprio scema. - rise Shin dandole un bacio sulla guancia e salutandola prima che lei entrasse al lavoro – ci vediamo stasera.”

***

“Quando ti butti?” Anja sussurrò a Liv indicando Mark che dava loro le spalle mentre era tutto impegnato ad infervorarsi al telefono.

“Di sicuro non ora che è sul piede di guerra.”

“Dai magari gli risollevi la giornata!”

“O magari mi sbatte fuori.”

“E' un'idea ottima, se ti sbatte fuori è proprio stolto.” cercò di incoraggiarla.

“Cosa state confabulando?” Mark aveva riappeso il telefono e ora le fissava entrambe con fare interrogativo.

“Liv ha un'idea.” Anja prese la palla al balzo.

“Spero sia un'idea che possa risollevare le nostre sorti.” bofonchiò l'uomo.

“Quali sorti?” chiese Liv.

“Siamo un po' fuori budget ultimamente.”

“Fuori budget?! Ma il Dysfunctional è una delle riviste online più quotate, abbiamo un sacco di sponsor!” esclamò.

“Alla sezione della cronaca hanno combinato troppi pasticci negli ultimi tempi, ci sono in ballo un po' di diffide e guai legali vari. – le due ragazze lo guardarono completamente allibite – non vi ho detto niente per non allarmarvi visto che la cosa non ci tocca direttamente. In ogni caso... dimmi Liv.”

“Niente.” rispose lei, di sicuro si sarebbe presa una strigliata con la S maiuscola se avesse proposto di ringiovanire la loro sezione in quel momento.

“Come sarebbe a dire niente ?” le chiese Mark spazientito.

“Fidati è un'idea geniale e non comporterebbe nessun costo aggiuntivo!” si intromise Anja.

“Sentiamola allora.”

“Ecco io... – esordì Liv – insomma... pensavo che potremmo dedicare una rubrica alle giovani promesse. Così magari attireremmo anche un altro genere di lettori.”

Mark la squadrò per un minutò buono e lei non riusciva a decifrare se era uno squadrarla positivo o negativo.

“E come ti sarebbe venuta questa idea?” le chiese con tono neutro.

“Beh. mio fratello e i suoi amici hanno una band e parlando con uno di loro un po' di giorni fa mi è-“

“Ti è venuta l'ispirazione, capisco.” la interruppe facendosi d'un tratto pensieroso.

“Te l'avevo detto che non era il momento.” mugugnò a bassa voce rivolta ad Anja ma la ragazza non ebbe tempo di replicare perché Mark riprese la parola.

“Come avrai potuto notare la nostra rubrica musicale non è esattamente a target giovanile, mentre quello che proponi tu attirerebbe per la maggior parte gente della tua età più o meno.”

“Ed è un male?” azzardò lei.

“No, ma ci sarebbe il problema di far convivere il vecchio col nuovo, per così dire. Le cose potrebbero stonare.”

“Non se ringiovanisce un po' tutta la sezione in generale.” se ne uscì lei, mordendosi la lingua subito dopo ma il danno era ormai fatto.

“Come scusa?” Mark la fissava di nuovo con quello sguardo indecifrabile e lei comprese di non potersi più tirare indietro.

“Insomma, se iniziassimo a far comparire qualcosa che riguardi band molto famose ma ben più giovanili il distacco fra la parte principale e la rubrica delle giovani promesse si sentirebbe molto meno.”

“Mi stai dicendo di rivoluzionare tutta l'organizzazione di una sezione che funziona così da anni?” non aveva esattamente un'espressione ostile, ma Liv avrebbe potuto giurare di aver avvertito una nota bellicosa e minacciosa nel suo tono di voce.

“No – si affrettò a fare marcia indietro – no, ovviamente no... lasci perdere.”

“Secondo me invece è un'idea geniale, raddoppieremmo gli accessi!” intervenne Anja con un sorriso da prima pagina di Vogue.

“Bene, almeno ora so come la pensate.” si limitò a dire Mark prima di prendere sottobraccio la sua cartelletta ed uscire.

“Siamo fottute.” piagnucolò Liv.

“Io non credo, il massimo che può fare è bocciare la proposta. - fece spallucce l'altra – ma chi è la mente che ti ha messo in testa l'idea per la rubrica?”

“Se dopo il lavoro non hai niente da fare vieni da me che te lo faccio conoscere.” le disse Liv che aveva decretato che Kiro stavolta non l'avrebbe passata liscia semplicemente esibendo il suo sorriso da cucciolone.

“Venire da te?! Non dirmi che questo implica conoscere anche l'essere che emana sesso?!” Anja era andata in iperventilazione e aveva tirato fuori dalla borsa a tempo di record specchietto e trousse. Liv guardò sconsolata il soffitto chiedendosi cosa ci si potesse mai trovare di così destabilizzante in Yu e per un attimo – e del tutto incontrollata – l'immagine di Strify le si materializzò di fronte. Scosse la testa indignata, ci mancava solo di doverla dare vinta a Kiro.

***

“Forse avrei dovuto prima passare da casa a darmi una sistemata.” Anja pareva sull'orlo di una crisi di nervi mentre usciva dalla metropolitana insieme a Liv e a Shin che era andato a prenderla, giusto per fare un giro fuori casa.

“Si può sapere perché è così in iperventilazione?” chiese Shin alla sorella prendendola in disparte mentre Anja tentava di specchiarsi nello specchietto laterale di una macchina ferma ad un semaforo, desistendo solo quando il conducente si era messo a strombazzare perché doveva ripartire e gradiva farlo senza commettere un omicidio.

“Credo sia colpa di Yu.” sentenziò Liv.

“Yu?!”

“L'altro giorno Strify e Yu mi hanno accompagnato al lavoro in macchina e lei li ha visti.”

“E si è presa una sbandata per lui sulla fiducia?” pareva alquanto divertito.

“Si, sostiene che emani sesso .”

“Oddio, se la sente Yu vorrà filmarla mentre lo dice per immortalare il momento per i posteri.”

“Ci manca solo quello!” esclamò Liv mentre Anja li raggiungeva più in crisi che mai.

“Guarda che sei davvero a posto.” le disse Shin sperando di tranquillizzarla ma sortì esattamente l'effetto opposto. Lei arrossì violentemente e poi prese Liv per un braccio trascinandola un bel pezzo davanti a lui.

“In che rapporti hai detto che siete tu e lui?” le chiese in preda ad una crisi isterica e osservando il ragazzo con la coda dell'occhio.

“E' mio fratello...”

“Ah bene. Per un attimo ho temuto che fosse il fantomatico Strify, sai l'altro giorno non l'ho osservato molto attentamente.” tirò un sospiro di sollievo.

Fantomatico?

“Si beh... sai, la storia del non ti posso fregare il ragazzo .”

“Strify non è il mio ragazzo e comunque lui si chiama Shin, come puoi confonderli?!”

“Strify, Shin... non vedo sta gran differenza.” rispose lei con fare pensoso.

“In ogni caso, è mio fratello .” sottolineò Liv.

“Dai non fare la sorella possessiva!”

“Ma non volevi Yu fino a due secondi fa?”

“Lui è proprio affascinante...” disse con aria sognante guardando in direzione di Shin.

“E' mio-“

“Fratello, si ho capito. Tranquilla, Yu mi sembrava molto meglio. - disse calmandosi d'un tratto – allora, andiamo o no?” aggiunse avviandosi tutta allegra verso una direzione non meglio precisata.

“Dove sta andando?” le chiese Shin mentre suonava il citofono al condominio di fronte al quale erano e chiedeva a Kiro di aprirgli.

“Non ne ho la più pallida idea.”

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NOTE: Nuovo capitolo a voi ^_^ Credo di essere troppo stanca e mentalmente assente per fare un commento degno di tale nome, scusate ç_ç Dico solo che voglio un fratello come Shin ç_ç [scrivere fic mi fa male alla salute O_O]. E che oggi io e una mia amica stavamo perdendo la fermata giusta della metro solo perchè eravamo troppo occupate a commentare le foto che ci sono su Teen Rock [ok, stavamo commentando il ventaglio di Luminor ù_ù], ma si può? xD

Ehm... come ho detto sono leggermente sfasata e vado anche un po' di fretta per cui scusatemi se non vi ringrazio a modo tutte quante =( Comunque sappiate che vi ringrazio di cuore per il fatto che state continuando a seguire la fic in tantissimi e una menzione speciale a missmar23, selina89, kikka_bill, Chemical Lady, Sam, _sarettola_, Lidiuz93 e tokitoki per i commenti, grazie mille <3
E ovviamente un ringraziamento infinito alla mia porrina che legge in anteprima con la scusa di betare e mi supporta sempre in tutto, TI VOGLIO BENE <3 [anche se non hai fatto altro che lamentarti per Anja in questo capitolo ù_ù]

A presto ^_^

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Capitolo 10
*** Capitolo 10 ***


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10.

Liv stava ridendo di gusto mentre serviva ad Anja una tazza di te.

Le due erano sedute in cucina e al momento la ragazza avrebbe avuto bisogno di una lauta dose di valeriana visto il suo stato nettamente agitato. Kiro era li con loro, tutto preoccupato che un'amica di Liv potesse sentirsi male sotto il suo stesso tetto ma senza averne compreso esattamente la ragione.

Il fatto era che non appena le due ragazze e Shin erano entrati in casa erano stati accolti da uno Yu appena uscito dalla doccia, capelli bagnati che gli ricadevano sulle spalle e un misero asciugamano avvolto intorno alla vita. Anja ritrovandoselo davanti in carne ed ossa e per giunta praticamente nudo, aveva iniziato ad iperventilare; come se ciò non fosse già abbastanza come primo impatto con la realtà nella quale Liv viveva, Anja si era scontrata subito anche con il lato pauroso: Luminor. Quando Kiro si era messo a squittire cose strane circa la mancanza di pudore e buone maniere di Yu, Lumi aveva fatto la sua comparsa con una mano tragicamente appoggiata alle tempie, chiedendo senza troppi convenevoli come mai il ragazzo stesse di nuovo disturbando la sua quiete. Dulcis in fundo Yu era corso a difendere la sua piccola Kiro con tanto di bacio sulle labbra, come gli piaceva tanto fare per mandare completamente in tilt il povero Kiro.

“Tutto a posto qui?” Shin entrò in cucina osservando preoccupato lo strano trio.

“No, Anja sta male per colpa di Lumi!” esclamò Kiro tutto indignato.

“Non credo sia Lumi il problema.” sorrise Liv ripensando a come era diventata paonazza la ragazza alla vista di Yu.

“E allora qual è?” chiese scervellandosi per capire quale altro potesse essere il problema e Shin, intuendolo, scoppiò a ridere.

“Si è rivestito – si premurò di comunicare ad Anja – resti a cena?” le chiese poi.

“Si resta.” decise Liv a tavolino senza averla nemmeno interpellata.

“Lumi è uscito e Strify non ho idea di dove sia.” disse con fare meditabondo il ragazzo – quindi siamo noi quattro e Yu, usciamo o ordiniamo qualcosa? Non credo che ci sia qualcuno voglioso di cucinare...”

“Strify viene.” sentenziò Kiro.

“L'hai sentito?”

“No, ora lo chiamo.” saltò giù dalla sedia e fece per andare a cercare il cellulare. Liv, che sapeva benissimo dove l'amico volesse andare a parare, lo bloccò prima che potesse uscire dalla cucina.

“Lascialo in pace.” gli disse con tono perentorio.

“Non possiamo uscire a cena senza di lui.” si lamentò Kiro.

“Possiamo eccome, magari ha da fare.”

“Liv, cena fuori .” replicò col tono di uno che stesse parlando con una persona un po' tarda.

“E quindi?” chiese la ragazza.

“Le cene fuori sono romantiche per definizione, quindi se ci sei tu ci deve essere anche Strify.”

“Non è una cena romantica, se si unisse anche Strify saremmo quattro ragazzi e due ragazze, cos'è un'orgia?” gli fece notare Shin dandogli una sberla in testa.

“Hai ragione! – Kiro iniziò ad iperventilare – non siamo appaiati bene!” la cosa pareva sconvolgerlo.

“Smettila!” gli ingiunse Shin mollandogli un'altra sberla.

“Dunque – il ragazzo lo ignorò prendendo a massaggiarsi la testa malmenata – Strify e Liv fanno coppia mentre Anja... Anja potrebbe fare coppia con te Shin!” si illuminò d'immenso per la sua trovata geniale e Shin alzò gli occhi al soffitto chiedendosi come fosse possibile che l'amico non avesse ancora capito che l'unica cosa che Anja bramava in quel momento fosse Yu.

“Perfetto piccola Kiro, così tu farai coppia con me.” Yu entrò in cucina proprio in quel momento, prendendo Kiro sottobraccio e stritolandolo.

“Comunque io non intendevo una cena chissà dove ma una semplice puntata da McDonald.” sospirò Shin lanciando un'occhiata alla sorella in cerca di aiuto.

“Quindi tutti al Mc!” decretò Liv prendendo Kiro per un braccio e trascinandolo in camera loro per fargli un bel discorsetto. Era ora e tempo che la piantasse con quella storia di lei e Strify, insomma si trovavano bene insieme e avevano legato ma da qui a che ci fosse del tenero fra di loro ce ne passava! Purtroppo non fece a tempo ad entrare nella stanza che Kiro aveva già recuperato il suo cellulare e si era messo amabilmente a parlare con Strify e, quando chiuse la chiamata, era raggiante.

“Strify ci raggiunge al Mc.” batté le mani felice e Liv sospirò abbandonando il suo proposito di rimetterlo in riga, tanto non sarebbe servito a niente.

***

“Sono sempre così... vitali ?” chiese Anja sorridendo e indicando Kiro, Yu e Liv che camminavano poco più avanti rispetto a loro facendo un casino inimmaginabile.

“Pensa che sono perfino tranquilli rispetto ai loro standard.” ridacchiò Shin guardando con affetto la sorella, era felice che si fosse ambientata così bene con i suoi amici e, per quanto appiccicoso ed estenuante risultasse a volte Kiro, era più tranquillo da quando i due erano diventati inseparabili, se non altro sapeva che Kiro l'avrebbe tenuta d'occhio anche quando lui non era presente.

“E Strify è come loro?” gli chiese riscuotendolo dai suoi pensieri.

“Si, se poi inizia a bisticciare con Kiro altro che chiasso...” scoppiò a ridere.

Anja si stava divertendo, anche se Liv l'aveva praticamente abbandonata con Shin. In realtà non era proprio così, a dirla tutta Yu aveva tentato di baciare Kiro un'altra volta e quest'ultimo era andato ad invocare la protezione della ragazza che “per amore della sua sanità mentale” era corsa in suo aiuto mettendosi fra i due. La compagnia di Shin non le dispiaceva per nulla, non era invasivo, non era eccessivamente chiassoso, era socievole e simpatico. Insomma, se proprio doveva rimanere da sola, era meglio con lui piuttosto che con Yu – del quale non riusciva a levarsi l'immagine mezzo nudo dalla mente – o con Kiro – che pareva avere seriamente manie da cupido e che aveva vaneggiato fin troppo sul lei e Shin per i suoi gusti.

“Vi volete muovere?! – proprio in quel momento Kiro si era voltato verso di loro – Se volevate stare appartati potevate andare a cena da soli da un'altra parte.” osservò con semplicità.

Si, decisamente si credeva un cupido.

“Non farci caso, è fatto così.” le sorrise Shin leggendole quasi nel pensiero.

“Pare piuttosto agguerrito.” gli fece notare, considerando poi il fatto che il ragazzo era tornato a posare la sua attenzione su Liv riprendendo a sproloquiare su lei e Strify.

“Devi capire che Strify è il suo migliore amico e Liv... per qualche ragione le si è sinceramente affezionato istantaneamente non appena l'ha conosciuta. Da li a pensare che lei e Strify formino una coppia perfetta è stato un passaggio naturale per come funziona il suo cervello. Ma tranquilla, vedrai che fra massimo mezz'ora noi gli saremo passati dalla mente.”

“Speriamo.” sospirò Anja che, malgrado tutti i suoi sforzi, non riusciva a levare gli occhi di dosso a Yu. Ok, praticamente non lo conosceva, ma era esattamente il classico genere di ragazzo che riusciva a farle girare la testa con niente, senza contare che aveva la netta impressione che Liv non avrebbe gradito che lei posasse gli occhi su Shin.

Il filo dei suoi pensieri venne interrotto da Kiro che si mise a saltellare tutto felice urlando “Strifyyyyyy!!!” e correndo incontro all'amico che era appena sbucato da una delle vie trasversali a quella che stavano percorrendo.

Diede una rapida occhiata al nuovo arrivato e, per quanto le seccasse dover dare ragione a quell'uragano di Kiro, dovette ammettere che forse su Strify e Liv non aveva tutti i torti. Se ne convinse ancora di più quando vide l'amica seguire a ruota Kiro e salutarlo a sua volta, i due parevano molto più che affiatati.

***

Una volta giunti a destinazione, Liv fece di tutto per mettersi in mezzo fra Anja e Shin. Era infantile, ne era perfettamente cosciente, ma qualcosa nel fatto che la ragazza potesse affezionarsi al fratello le dava fastidio. Per sua fortuna Anja parve non dare troppo peso a quell'intrusione, sarebbe stato veramente imbarazzante doverle spiegare come mai non gradiva che stesse vicina a Shin e, a tutti gli effetti, una spiegazione razionale nemmeno esisteva. Shin invece le lanciò un'occhiataccia ma poi, con suo immenso sollievo, decise di lasciar perdere e si tuffò in una conversazione con Yu su un ipotetico viaggio a Parigi per andare a vedere un'ipotetica data di Miyavi che a quanto pareva si era deciso ad uscire dal Giappone per un imminente tour.

“Non so se mi va di spendere così tanti soldi per un concerto di Miyavi – stava obbiettando Shin – voglio dire, fossero i Dir En Grey magari...”

“Te ne pentirai, fidati... e poi verrai a piangere da me.” stava replicando Yu annuendo con convinzione e aria saputa.

Kiro dal canto suo stava meditando su come fosse possibile che lei stesse seduta fra Shin e Anja quando lui aveva orchestrato il tutto al meglio per farla finire di fianco a Strify. Si consolava con il fatto che almeno il ragazzo aveva avuto la decenza di sedersi autonomamente di fronte a lei mentre Anja era davanti a Yu e lui a Shin. Con gli ultimi due che, parlando animatamente sulla traiettoria degli altri, impedivano qualunque altro tipo di discorso.

Ad un certo punto a Liv arrivò un calcio da sotto il tavolo e, ancora prima di lamentarsi, fulminò Strify che aveva l'aria del colpevole stampata in volto.

“Che vuoi?!” gli disse con fare bellicoso.

“Smettila.” si limitò a dirle lui.

Kiro focalizzò subito l'attenzione sui due, era molto fiero di loro, parlavano di cose che nessun altro capiva il che era indice del fatto che stavano sviluppando la telepatia tipica degli innamorati. Purtroppo per lui venne subito smontato da Liv che lanciò uno sguardo pieno di confusione a Strify. Quest'ultimo sospirò e si alzò, facendole cenno di seguirlo.

“No grazie, sto bene qui.” rifiutò lei. Se si fosse alzata, di sicuro Shin avrebbe preso il suo posto per essere più comodo a parlare con Yu e si sarebbe ritrovato di nuovo appiccicato ad Anja.

“Sephi!” la chiamò Strify con un tono che non ammetteva repliche.

“Cosa vuoi?!”

“Devo dirti una cosa.”

“Dimmela dopo, non ho voglia di alzarmi.” sbuffò lei ma Strify fece il giro del tavolo e la prese di peso, sotto lo sguardo compiaciuto di Kiro mentre gli altri si accorgevano a malapena di ciò che stava accadendo, presi com'erano dalle loro cose.

“Smettila.” ribadì lui non appena furono fuori portata d'orecchi.

“Di fare cosa?!”

“La gelosona.”

“Io?! Gelosa di Yu?!” chiese lei ostentando sufficienza.

“Sai benissimo di cosa sto parlando.” sbuffò Strify.

“No.” si ostinò lei.

“Non fare la sorella gelosa!”

“Perché dovrei farla? Tanto lei vuole Yu.”

“Una ragione in più per non fare scenate.”

“Non faccio scenate.”

“Noooo, sia mai.”

“Ma che vuoi?!”

“Dai retta a me invece di fare la sorella possessiva.”

In tutta risposta lei gli caccio fuori la lingua e lui le diede una sberla amichevole sulla guancia, sorridendole.

“Ora torniamo lì e tu li lasci in pace ok?” le disse posandole due dita sotto il mento per tenere lo sguardo di lei fisso sul proprio.

“Non ho fatto niente.” persistette lei.

“A casa facciamo i conti se non ti comporti bene.” la minacciò avvicinandosi pericolosamente al viso di lei.

“Chi ti credi di essere?”

“Il tuo esimio compagno di stanza.” le rispose dandole un bacio sulla fronte.

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NOTE: Ed ecco qua anche il decimo capitolo! Dopo due giorni che il mio pc si rifiuta di collaborare, finalmente riesco a postare! Liv che si riscopre possessiva nei confronti di Shin, Strify che si sta seriamente affezionando a lei, Anja che corona il suo sogno di conoscere Yu... xD
E nel prossimo annuncio già nuovi sviluppi professionali per la nostra eroina e la sua collega, chissà cosa serberà per loro il caro caporedattore Mark *fischietta*.

Volevo ringraziare immensamente tutti voi che seguite questa fic, vi ringrazio proprio tantissimo *_*
Un abbraccio forte forte alla mia porrina alla quale non ho fatto betare questo capitolo così lo leggeva anche lei ex novo <3 [si, ho fatto l'enorme sforzo di rileggere tutto da sola, sono stata proprio brava *si compiace di se stessa*].

Un grazie speciale a kikka_bill, _Sarettola_, Chemical Lady, Sam, Lidiuz93 e la jey per i commenti <3

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Capitolo 11
*** Capitolo 11 ***


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This Time Around

11.

“Lasciamiiii!” Liv si stava agitando per strada mentre Strify la stava letteralmente trascinando di peso all'interno della metropolitana.

“Non ci penso minimamente!”

“Ma... Anja... non posso lasciarla sola con gli altri, poverina!” tentò di arrampicarsi sugli specchi e il ragazzo si voltò a fronteggiarla.

“Ti avevo avvertita che non avrei tollerato scenate.”

“Non ho fatto scenate.”

Ok, forse le aveva fatte. Forse era stata un po' troppo agguerrita nel mettersi in mezzo fisicamente fra i due e forse Anja se n'era accorta. Ma non era colpa sua, insomma, lei mica si sarebbe aspettata di riscoprirsi così gelosa del fratello!

“Sephi!”

“Che vuoi?!”

In tutta risposta lui si decise a lasciarla e scoppiò a ridere.

“Non ti credevo così possessiva.” le disse.

“Nemmeno io mi credevo così possessiva.” sospirò lei.

“Può capitare quando ti ricongiungi con qualcuno che non vedi da tempo e al quale vuoi molto bene.” osservò lui assumendo un'aria filosofeggiante e fu il turno di lei di ridere.

“Tu sai che Kiro starà gongolando all'inverosimile vero?” gli chiese riferendosi al fatto che Strify l'aveva presa e portata via con una risolutezza senza pari.

“Si, probabilmente in questo momento si starà facendo i filmini mentali di noi appartati in qualche vicolo scuro a fare chissà cosa.” ridacchiò il ragazzo mentre prendevano posto su di un vagone.

Liv si era ritrovata a pensare che Strify l'aveva in qualche modo salvata, non era granché bello professarsi apertamente così gelosi del proprio fratello quando nemmeno ce n'era motivo. In fondo ad Anja interessava Yu, no? Che se lo prendesse pure, contenta lei...

***

Chiuse la chiamata sconvolta, non poteva essere vero.

No, ovvio che non poteva, fosse stato vero lei sarebbe stata nei guai fino al collo e il solo pensiero le faceva montare il panico.

Fissò il cellulare inebetita, la voce di Mark le risuonava ancora nelle orecchie:

“Vuoi dare un tocco giovane alla rivista? Domani c'è una convention alla quale presenzieranno i Tokio Hotel, noi ovviamente abbiamo gli accrediti stampa ma Dennis avrà cose più importanti di cui occuparsi. Hai 20 minuti di tempo da far fruttare con gli idoli delle ragazzine di mezzo mondo, in bocca al lupo per la tua prima intervista ufficiale.”

Si lasciò cadere sul pavimento incredula.

Doveva aver sognato – o per meglio dire fatto un incubo – non poteva essere.

No.

No.

NO!

“Tutto bene?” Strify le si inginocchiò accanto tutto preoccupato, nessuno degli altri era ancora rincasato.

“S... s... si – balbettò lei, poi lo fissò per un istante – No! Non va bene per niente! I Tokio Hotel!” aveva la voce resa stridula dall'agitazione e lui le passo una mano fra i capelli per tentare di calmarla.

“Cosa hanno fatto i Tokio Hotel?” le chiese con tono dolce.

“Mi vogliono mandare a intervistarli! - gli si aggrappò alla maglia disperata, era sull'orlo delle lacrime dalla disperazione – domani!” aggiunse.

“Ma è fantastico! Cioè... non lo è?” le chiese.

“No che non lo è!”

“A me sembra una cosa importante invece, sono pur sempre un gruppone conosciuto in tutto il mondo, ti hanno dato un incarico importante.” cercò di esporle il suo punto di vista, meglio intervistare i Tokio Hotel che stare a marcire in ufficio a scrivere pezzi su appunti di altri.

“Strify!!!” si strinse ancora di più addosso a lui, come se da quel contatto dipendesse la sua sopravvivenza.

“Dai rilassati! Andrà benissimo, ne sono sicuro.” tentò di incoraggiarla.

“No! Io non so niente sui Tokio Hotel! Solo una canzoncina in cui c'era di mezzo qualche cataclisma naturale!” ormai era sull'orlo dell'isteria.

“Durch den Monsun?” chiese lui.

“Quella!”

“Su respira, non è possibile che tu non sappia nulla su di loro, sono ovunque! Ti inculcano le cose senza che nemmeno tu lo voglia da tanto che ne parlano.” cercò di farla ragionare.

“No, io conosco solo quella canzone.” mollò la presa su di lui lasciandosi ricadere sul pavimento sconfitta.

“Almeno sai come si chiamano?” tentò il ragazzo.

“Bill, Tom, Georg e Gustav.” mugugnò lei.

“E' già un inizio. Sai che ci sono due gemelli vero?”

“Georg e Tom?” tentò lei.

“No, Bill e Tom.” le sorrise aiutandola a rialzarsi e portandola in camera loro, dove la fece sedere sul proprio letto.

“Io mi licenzio.” si lamentò lasciandosi andare e tentando di soffocarsi nel cuscino.

“Non ce n'è bisogno – ridacchiò lui togliendole il cuscino di mano e sedendosi di fianco a lei col portatile – ora ci facciamo una bella Tokio cultura.” le disse fiducioso mentre si connetteva a internet.

Lei lo osservava sentendosi molto stupida, voleva fare la giornalista e non sapeva nemmeno associare dei volti ai nomi della band tedesca che era andata per la maggiore negli ultimi anni.

Sarebbe stata una notte molto lunga.

***

Si svegliò quasi istantaneamente quando la sveglia suonò, con la netta impressione di aver dormito pochissimo. Si guardò intorno cercando di scacciare il sonno che incombeva su di lei e notò che la stanza era illuminata fiocamente dalla luce proveniente dal monitor del portatile di Strify, appoggiato in terra vicino al letto. Lei era ancora vestita come la sera prima ed era sdraiata nel letto dell'amico che continuava a dormire tranquillo di fianco a lei. Scrollò la testa cercando di capire cosa fosse successo e di colpo ricordò e cacciò un urlo disperato: erano rimasti svegli fino alle quattro passate a tentare di ricostruire la carriera dei Tokio Hotel nei minimi dettagli e nel giro di quattro o cinque ore lei se li sarebbe trovati di fronte in carne ed ossa e avrebbe dovuto intervistarli in maniera decente.

Fissò nel panico il monitor del portatile che ancora mostrava una delle mille pagine web che avevano sfogliato e che sembrava prendersi gioco di lei mentre Strify si metteva seduto e la osservava cercando di capire la ragione dell'urlo disumano.

“Che succede? - le chiese sbadigliando e stropicciandosi gli occhi e poi lo sguardo cadde anche a lui sul computer e ricordò – andrà benissimo, vedrai.” le disse abbracciandola da dietro e posandole la testa sulla schiena usandola a mo di cuscino.

“Dov'è Kiro?” chiese lei notando il letto del ragazzo perfettamente a posto.

“Credo si sia addormentato altrove dopo che l'ho cacciato perché invece di aiutarci faceva solo casino. - mormorò cedendo ad un altro sbadiglio – credo sia meglio ci alziamo se vuoi essere in redazione in orario.”

“Tu non ti devi alzare.” sospirò lei lasciandosi andare all'indietro e finendo dritta fra le sue braccia.

“Ti accompagno scemotta, se no finisce che mi muori prima di ansia per strada.” replicò ridacchiando e stringendola forte.

Era bello stare fra le sue braccia, era terribilmente bello.

Ovviamente non avrebbe mai e poi mai potuto ammetterlo di fronte a Kiro o sarebbe partito in quarta con le sue fantasie, ma stare vicina a Strify iniziava a piacerle un po' troppo. Pensandoci bene però era perennemente appiccicata anche a Kiro, senza che ciò implicasse qualcosa oltre l'amicizia, perché farsi scrupoli per Strify?

Perché Strify non era esattamente come Kiro, non poteva essere considerato e trattato alla stregua di un pupazzetto di peluche.

Senza contare che ciò che le si agitava dentro non era esattamente dettato da un puro e semplice sentimento di amicizia, era troppo bello stare fra le braccia di Strify.

In quel momento lui la lasciò andare facendola finire sdraiata sul letto, le sorrise e poi si chinò su di lei appoggiando le proprie labbra alle sue. Poi, senza smettere di sorriderle, si alzò e iniziò a frugare nell'armadio alla ricerca di vestiti puliti da indossare.

Non era stato chissà che bacio spinto anzi, le loro labbra si erano appena sfiorate ma lei aveva il cuore in gola che batteva all'impazzata.

***

“Anja deve fare le foto mentre tu intervisti.” le rese noto Kiro.

“E tu cosa ne sai?” gli chiese dubbiosa.

“Ieri sera quel tizio ha chiamato anche lei e gliel'ha comunicato.” le rispose il ragazzo facendo spallucce.

Liv era ogni istante più scettica. Era uscita dalla sua stanza in preda a un attacco di batticuore, era andata in bagno a tentare di calmarsi con l'ausilio di tanta acqua fredda, ed infine si era diretta verso la cucina per fare un minimo di colazione e aveva trovato Shin addormentato sul divano con Kiro praticamente addosso che faceva lo stesso; era evidente che i due non si erano addormentati li per caso visto che erano entrambi svestiti e per di più muniti di coperte. Così aveva pensato di svegliare Kiro per chiedergli delucidazioni in proposito e alla domanda “cosa ci fai sul divano?”, lui aveva risposto con quella news su Anja.

“Kiro.” gli disse fissandolo dritto negli occhi.

“Che c'è?” voltò lo sguardo altrove lui.

“Mi vuoi dire perché dormi sul divano?!” gli chiese nuovamente.

“Perché tu e Strify eravate indaffarati e quell'idiota mi ha sbattuto fuori dalla mia stessa camera, nel caso te lo fossi dimenticata.”

“Questo potrebbe potenzialmente spiegare perché tu dormi qua, ma Shin?” insistette lei che sentiva presagi di sventura nell'aria.

“Spero almeno che oltre a fare i nerd tutta notte vi siate dati almeno un bacino.” proseguì lui imperterrito, eludendo la domanda e facendola arrossire in maniera tanto vistosa da illuminare il salotto a giorno.

“Kiro.” lo richiamò e si stupì del fatto che il ragazzo non avesse colto al volo il suo cambio di espressione.

“Ok – piagnucolò lui – però non prendertela con me, io ho cercato di dirgli che non poteva farlo.”

“Chi?”

“Yu!”

“Fare cosa?”

Shin borbottò qualcosa nel sonno e si girò, facendo quasi ruzzolare giù dal divano Kiro.

“Anja. - si decise a dire, visibilmente imbarazzato – ma io ho provato a farlo ragionare, in fondo Anja è tua amica. Ma lui ha detto che non ti saresti certo scandalizzata.”

Liv rimase un attimo paralizzata mentre le parole di Kiro acquisivano un significato.

Yu.

Fare Anja.

“Si è fatto Anja?!” chiese incredula.

“Già.” mormorò Kiro a disagio.

“E adesso lei dov'è?!”

“Secondo te perché dormiamo sul divano?” le chiese in risposta.

Stava per trovarsi faccia a faccia con i Tokio Hotel, gruppo del quale non sapeva nulla e di cui aveva già dimenticato anche tu ciò che aveva letto nella notte.

Aveva dormito appiccicata a Strify e la cosa le era piaciuta molto più del lecito.

Poi Strify aveva avuto la bellissima idea di baciarla prima di iniziare a cercare un outfit come se niente fosse.

E ora scopriva che Yu si era portato a letto l'unica amica che si era fatta a Berlino al di fuori degli abitanti di quella casa, probabilmente con l'intento di non rivederla mai più per il resto della sua vita oppure avere la pretesa che nulla fosse mai successo fra loro due.

Si sedette intontita, chiedendosi come potesse Shin continuare a dormire così tranquillamente.

Ci mancava solo che Luminor facesse la sua comparsa pronto a lanciare uno dei suoi vodoo al povero Kiro e poi il quadretto sarebbe stato veramente completo.

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NOTE: Si lo so, sono no words al massimo, riesco a cacciarli ovunque.
Si parlo dei Tokio >.< Ma in realtà non è che io li cacci ovunque... sono loro che si infiltrano perchè Billi ha le manie di protagonismo e gli piace fare la special guest star *jaja*
[e no, non avete nulla da temere, è proprio una comparsata rapida e indolore *jaja*].
Detto ciò xD Altro capitolo betato da me in persona, stavolta perchè il porro probabilmente me ne avrebbe proibito la pubblicazione costringendomi a riscrivere certe cose *fischietta*. Porring tivvibbì <3

Danke danke dankissimo a Sam [si, Shin dovrebbe essere gelosissimo, soprattutto visto quanto trama Kiro ù_ù ma Liv è possessiva, è nella sua natura *jaja*], la jey [ahah, una cosa a tre siiiiiii! Cioè... pure io voglio con Strify e Yu ù_ù Insomma, chi non vorrebbe? ç_ç ehm, ok ricomponiamoci '_'], Lidiuz93 e Chemical Lady per i commenti *_*

E come sempre un immenso grazie anche a tutti gli altri che continuano a seguire la storia ^_^
G R A Z I E .

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Capitolo 12
*** Capitolo 12 ***


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This Time Around

12.

Le sembrava assurdo anzi, era assurdo.

Stava andando in redazione e Anja di fianco a lei parlava di tutto e niente con una nonchalance da premio oscar, come se non avesse passato la notte con Yu a fare chissà cosa nella stanza dall'altra parte del corridoio rispetto a lei.

Strify dal canto suo doveva aver frequentato la stessa scuola di nonchalance dell'amica visto che si comportava come se un'ora prima non fosse successo assolutamente nulla.

Kiro invece le camminava vicino tenendola per mano mentre si guardava intorno annoiato e insolitamente silenzioso.

Quando giunsero all'ufficio Liv tirò un sospiro di sollievo, Strify era ormai lontano e Mark avrebbe chiacchierato fino alla nausea per spiegare loro nel dettaglio cosa avrebbero dovuto fare con i Tokio Hotel, impedendole di avere troppi contatti con Anja.

Fino alla sera prima avrebbe dato qualunque cosa perché si fiondasse su Yu senza degnare di uno sguardo Shin ma ora la cosa la infastidiva e non capiva se fosse per come era successo o per la situazione in generale... molto più probabilmente era irritata da Anja e Yu solo perché quello le impediva di pensare al bacio di Strify; e dire che di li a poco si sarebbe trovata faccia a faccia con i Tokio Hotel senza uno straccio di bozza di intervista fra le mani e il pensiero nemmeno la sfiorava.

***

Dennis era scomparso nel momento esatto in cui avevano ritirato i loro accrediti stampa presso l'ufficio accrediti della convention, senza nemmeno premurarsi di dare alle due uno straccio di consiglio o di accompagnarle fino al luogo fissato per l'intervista. Anja era decisamente meno nervosa di lei, in fondo doveva solo fare qualche foto non imbastire un'intera intervista a una band della quale ignorava praticamente tutto.

“Credo sia di qua.” Anja la risollevò dai propri pensieri mostrandole le indicazioni verso una serie di stanzette per conferenze stampe, in una delle quali si sarebbero dovute incontrare con la band.

“Come fai ad essere così tranquilla?” le chiese mettendo per un attimo da parte il fastidio per i recenti avvenimenti.

“Cosa vuoi che ci voglia a scattare qualche foto?” le rispose alzando le spalle.

“Ma tu li conosci? Nel senso... sai qualcosa di loro?” le chiese sperando di sentirsi rispondere di no per alleviare il proprio senso di inadeguatezza ed ignoranza.

“So più o meno tutto, un tempo li seguivo... poi mi hanno stufata.”

“Ah.” si limitò a replicare Liv pensando che probabilmente Anja aveva deciso di mettersi proprio d'impegno per innervosirla; e dire che fino alla sera prima l'adorava come amica e collega.

“In ogni caso non si può essere all'oscuro dei fatti principali che li riguardano, non fanno a tempo a fare un passo che subito se ne parla ovunque.” aggiunse, peggiorando ancora di più l'umore di Liv.

Quando giunsero alla saletta stampa giusta vennero accolte da una signora di mezza età bionda e sorridente che si presentò come Dunja e della quale le sfuggiva completamente il ruolo all'interno dello staff del gruppo ma poco importava. Vennero fatte accomodare dentro e fu offerto loro da bere mentre attendevano i quattro ma Liv aveva lo stomaco troppo contorto su se stesso per poter anche solo pensare di ingurgitare qualcosa, solido o liquido che fosse. Fu tentata più e più volte di alzarsi e scappare ma, prima che prendesse la risoluzione definitiva, da un ingresso laterale che non aveva notato, entrarono i quattro Tokio Hotel che – con suo sommo sollievo – ebbero la decenza di presentarsi uno ad uno cancellandole dalla mente i dubbi che le erano subito affiorati riguardo ai nomi associati alle facce. Si sedettero tutti insieme e, dopo qualche convenevole, l'intervista vera e propria ebbe inizio. Anja girava loro intorno scattando foto su foto e pareva a suo agio nonostante il passato da fan e lei stava acquisendo pian piano sicurezza temporeggiando con le solite domande inutili e di rito, tipo “come mai vi chiamate Tokio Hotel?”, “come vi siete conosciuti?” e via dicendo. Si era quasi rilassata quando Georg, facendo una battuta che lei reputò di pessimo gusto visto il suo stato di agitazione, le disse di fare domande un po' più facili visto che quelle mettevano a dura prova l'intelligenza dei gemelli. Tutti risero, Anja compresa, e lei capì di dover procedere con qualcosa di più sensato e magari musicale. Cercò di spremere le meningi più che poteva per far riaffiorare qualcosa di ciò che aveva letto quella notte insieme a Strify ma il solo pensiero del ragazzo le portava alla mente solo il bacio di quella mattina con il suo conseguente far finta di niente.

Dannato Strify.

Stava quasi per proseguire con un'altra domanda stupida, facendo finta di non aver colto la frecciata del bassista, quando in un flash le tornò in mente un nome: Samy Deluxe. A uno dei due gemelli piaceva e poteva provare a partire da lì per chiedere le loro influenze musicale. Si, era un piano perfetto, avrebbero parlato per almeno mezz'ora e, considerando che il tempo loro concesso era ancora di un misero quarto d'ora, lei sarebbe stata salva. Alzò la testa guardandoli, con una rinnovata fiducia dentro di lei, quando si rese conto di non avere la minima idea di quale dei due gemelli amasse Samy.

Ragiona Liv , si disse.

Samy era un rapper, almeno di questo era sicurissima, quindi chi dei due poteva averlo a cuore? Naturalmente quello con il look completamente hip hop e i rasta che sbucavano dal cappellino.

“Bill so che ti piace molto Samy Deluxe ma è evidente l'assenza di influenze rap nel vostro repertorio, a quali gruppi vi ispirate per ciò che producete?” aveva pronunciato la domanda tutta d'un fiato ma, ancora prima di terminare, si era perfettamente resa conto che qualcosa non andava. Tre su quattro stavano ridendo di gusto fissando l'ultimo che a sua volta la fissava inorridito e con il sopracciglio sinistro minacciosamente alzato.

Bill.

Quello hip hop era Tom.

E lei aveva appena detto Bill tutta sicura di se stessa.

E Bill – quello vero e con un look che tutto era tranne che da amante della musica di Samy Deluxe – ora la stava praticamente incenerendo con lo sguardo.

“Io-non-ascolto-quella-robaccia!” sillabò indignato fra le risate generali.

“Si, scusa... volevo... cioè... intendevo... Tom!” balbettò mentre le sue guance davano un saggio di tutte le gradazioni possibili ed immaginabili del colore rosso.

“Nena.” le disse Bill, senza accennare a far tornare il sopracciglio alla sua posizione naturale e senza mostrare il minimo cenno di benevolenza di fronte al suo evidente pentimento per il lapsus. In fondo erano gemelli, poteva anche essere meno rigido!

“Come?” chiese senza capire.

“Io-ascolto-Nena.” tornò a sillabare mentre gli altri tre avevano i crampi dalle risate, era evidente che il gemello moro non apprezzava simili sviste, anzi, stava quasi iniziando ad iperventilare per il divertimento dei compagni.

“Nena?” gli chiese abbandonando per un attimo l'aria imbarazzata e smettendo di cercare la buca nella quale seppellire la testa a mo di struzzo. Doveva aver capito male o forse parlavano di due Nena diverse. Insomma, lui aveva 18 anni – e almeno su questo era abbastanza sicura di non sbagliarsi – cosa ci faceva dietro a una cantante di una generazione completamente differente e che per giunta non brillava certo per chissà che perle di canzoni? Certo, andava a gusto ma le sembrava alquanto strano che un ragazzo come Bill... il filo del suo ragionamento venne interrotto da Bill stesso che, decidendosi a tirare giù il sopracciglio omicida, addolcì l'espressione del volto e schioccando la lingua le rispose:

“Si, Nena!” per poi imbarcarsi in un elogio della cantante che durò per tutto il tempo rimasto e che fece passare gli altri tre dal rotolare sul pavimento dalle risate al dare testate contro il muro. Altra cosa evidente: Bill non solo era estremamente permaloso ma anche estremamente pesante .

***

Erano sedute al McDonald appena fuori dallo spazio dove si stava tenendo quella stupida convention e Liv stava affogando i suoi dispiaceri in un milk-shake alla vaniglia.

“E' il preferito di Bill.” si premurò di renderle noto Anja, facendole venire il voltastomaco istantaneo. Perché non si erano invertite i ruoli? Era evidente che Anja ne sapeva tanto, insomma era pure in grado di dire il gusto di milk-shake preferito di quell'essere, doveva essere lei a condurre l'intervista lasciandole il compito di scattare quattro foto a caso, almeno lì ci sarebbe potuta arrivare. Invece aveva il mini registratore e il blocco degli appunti pieni zeppi di sproloqui su Nena. Nena ! Alla faccia dell'abbassare il target del Dysfunctional e pubblicare qualcosa di serio sui Tokio Hotel. Riguardando i suoi appunti decise di ridurre l'intervista alla breve parte dell'origine del nome e come si erano formati, il resto l'avrebbero riempito con le foto.

“Posso vedere le foto?” chiese ad Anja che stava tranquillamente mangiando il suo menù del tutto ignara dei suoi drammi esistenziali.

“Certo, tieni.” replicò con un sorriso passandole la fotocamera.

La prima era di Tom ed era venuta benissimo e le si tolse un peso dallo stomaco, se anche le altre erano all'altezza di quella nessuno si sarebbe lamentato degli scarsi contenuti dell'intervista. Iniziò a scorrerle tutte ma la speranza che aveva iniziato a nascere in lei venne subito stroncata dall'evidenza dei fatti: erano tutte, ma proprio tutte , di Tom. E per ovvie ragioni non poteva farcire un articolo già scarno di suo con foto di Tom, che non era nemmeno il frontman.

“Non dirmi che eri una fan di Tom.” singhiozzò trattenendo a stento le lacrime di disperazione.

“Altroché se lo ero! Lui è-“

Liv non seppe mai cosa fosse Tom agli occhi di Anja perché prese a sbattere la testa contro al tavolino rovesciandosi pure addosso il milk-shake, si quello preferito di Bill.

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NOTE: Ecco qua la bellissima intervista e l'altrettanto bellissimo servizio fotografico che le due riescono a mettere insieme x°D E ora come faranno? Qualcosa mi dice che prossimamente Strify avrà un'altrettando bellissima idea per "salvarle", ovviamente con scarsi risultati ma non dico altro o vi spoilero tutto [ahah fra l'altro vi spoilererei roba che non è nemmeno stata scritta, no words a me xD]. Scusate il "leggero" ritardo nella pubblicazione ma da un lato sono stata qualche giorno fuori casa e dall'altro mi sono ritrovata particolarmente ispirata per un'altra fic che sto scrivendo (Somebody Out There che è sui Panik e trovate anche quella qui su EFP ^_^), della quale mi sono usciti capitoli su capitoli in due sere O_O
Ma torniamo a noi ù_ù
Vi ringrazio tantissimo per il sostegno che continuate a darmi, sono proprio contenta che la fic vi stia piacendo, soprattutto perchè i CB non sono esattamente il mio "campo" diciamo e quindi avevo parecchia paura di fare solo danno ç_ç

In particolar modo ringrazio Sam, Billa, lovelylory e ShadowDoll per avermi commentato il precedente capitolo ^_^ oltre ovviamente a tutti quelli che continuano a leggere e mettere la storia nei preferiti, DankeDankeDanke =)

E dulcis in fundo grazie alla mia porrina <3
Anche se ha deciso di dormire tutto il giorno e mi sono dovuta betare da sola anche questo capitolo ù_ù

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Capitolo 13
*** Capitolo 13 ***


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13.

“Sei nei guai eh?” Kiro stava coccolando Liv come se fosse stata un orsacchiotto di peluche mentre lei gli raccontava tutte le sfighe che le erano capitate durante quella giornata d'inferno.

“Altroché.” mugugnò pensando all'intervista inesistente, le foto inesistenti e Mark che il giorno dopo l'avrebbe attesa al varco aspettandosi chissà cosa. Si strinse forte contro a Kiro, fortuna che c'era lui!

Per ragioni a lei oscure Anja era tornata a casa con lei e Yu non appena l'aveva vista si era magicamente volatilizzato chiudendosi nella propria stanza... Shin, sentendosi in colpa al posto dell'amico, aveva pensato bene di intrattenerla da perfetto padrone di casa ed ora i due erano seduti belli tranquilli in salotto a parlare di chissà cosa. Strify invece era seduto sul suo letto e fissava lei e Kiro cercando di capire qualcosa di ciò che era successo alla convention.

“Inventa.” se ne uscì tutto ad un tratto facendo sgranare gli occhi sia a lei che a Kiro.

“Inventare cosa?” gli chiese, non del tutto sicura di aver capito bene.

“Inventati l'intervista, tanto lo fanno tutti.” fece spallucce.

“Ma sei fuori?! E poi io non so niente di loro, cosa mi invento?”

“Cerchiamo qualcosa in internet.” le propose il ragazzo e lei subito inorridì all'idea, in fondo era solo colpa delle ricerche su internet se se n'era uscita con Samy Deluxe facendo partire Bill in quarta a parlare di Nena.

“Può funzionare però... in fondo il tuo caporedattore cosa ne può sapere di com'è andata veramente?” intervenne Kiro spalleggiando l'amico e Liv si scostò seduta stante da lui prendendo perfino le distanze. Ok che il ragazzo era ancora all'oscuro del bacio e di tutte le conseguenze emotivamente deleterie che aveva avuto su di lei, ma vederlo spalleggiare così Strify in un'idea completamente campata per aria era davvero troppo da poter sopportare. Ponderò per un attimo l'idea di andare da Shin ma poi si ricordò di Anja e decise che Strify fosse il male minore.

“Smettila di essere gelosa.” le disse lui proprio in quel momento.

“Cosa sei? Un lettore di menti?”

“Sei una specie di libro aperto ormai, hai guardato verso la porta facendo una smorfia...” ridacchiò tutto soddisfatto.

“Tu invece sei uno sciagurato.” replicò lei diventando bordeaux in un misto di rabbia ed emozione al ricordo del famoso bacio.

“Cosa ti ha fatto?” le chiese Kiro lanciandole un'occhiata interrogativa, con la netta impressione di essersi perso qualcosa.

“Niente...” cercò di minimizzare Strify guardando altrove, il che la fece scoppiare del tutto.

“Mi ha baciata.” rispose a Kiro che sgranò gli occhi incredulo mentre passava a fissare Strify che era impercettibilmente arrossito, se non altro finalmente si degnava di avere una reazione di un qualche genere!

“Ma è fantastico!” esclamò Kiro battendo le mani e iniziando a saltellare per la stanza tutto contento.

“Ma proprio per niente!” replicò indignata Liv.

“Waaaa, che bello! Perché non me l'avete detto subito?!”

“Kiro smettila!” Liv si alzò e tentò di fermare il ragazzo ma Strify la precedette prendendolo per un lembo della maglia e trascinandolo verso la porta.

“Scusaci un attimo.” gli disse sbattendolo fuori senza un minimo di delicatezza poi, una volta richiusosi la porta alle spalle, andò a sedersi vicino a Liv.

“E' stato fantastico.” le disse in tono serio e leggermente risentito del fatto che lei l'avesse negato di fronte a Kiro.

“No.” si impuntò lei.

“Si.”

“No.”

“Sephi.”

“Strify.”

“Perché no?!” le chiese indignato.

“Perché mi hai ignorata per tutto il giorno!”

“Cosa dovevo fare, irruzione dai Tokio Hotel?!” le chiese evidentemente divertito all'idea.

“Ecco, magari mi avresti risparmiato un monologo su Nena.” borbottò a sua volta risentita.

“Bacio da dio.” la stuzzicò Strify.

“Baci da idiota.” cercò di continuare a fare la sostenuta ma quando le loro labbra si incontrarono per la seconda volta, entrambi misero da parte i presunti risentimenti lasciandosi andare.

“Tu invece divinamente.” le sussurrò lui sorridendole maliziosamente dopo il primo bacio più o meno casto.

“Ti odio.” replicò lei tornando a cercare le sue labbra e trovandole senza il minimo sforzo.

Stavolta il contatto fu molto più lungo e disinibito e i due si ritrovarono distesi sul letto l'uno sull'altra senza nemmeno accorgersene. Era tutto perfetto e, per quanto costasse ad entrambi doverlo ammettere, Kiro aveva sempre avuto ragione, sembravano seriamente fatti l'uno per l'altra o quantomeno questo è quello che stavano quasi urlando i loro corpi.

“Si può sapere che fai appostato lì?” la voce di Yu, troppo chiara, li fece però staccare all'istante e girandosi lo trovarono alle prese con Kiro inginocchiato per terra che probabilmente stava spiando dalla porta socchiusa.

“Quando l'hai aperta?!” chiese Strify incredulo mettendosi a sedere.

“Scopate tranquilli, ve lo porto via io questo.” disse Yu facendo ai due l'occhiolino e afferrando Kiro per i capelli costringendolo ad alzarsi.

“Fammi guardare!!!” si lamentò lui.

“Kiro!” esclamò Liv.

“Lo state pure facendo sul mio letto, avrò qualche diritto!” continuò a piagnucolare.

“Non stiamo facendo niente.” Liv divenne tutta rossa e si alzò di scatto.

“Tranquilla mi prenderò cura io di lui.” intervenne Yu sporgendosi verso Kiro nel tentativo di baciarlo ma quest'ultimo riuscì ad allontanarsi in tempo.

“No, stavolta non ti basterà baciarmi per farmi stare buono!” si difese arrossendo anche lui.

“Kiro, mi spieghi perché arrossisci sempre quando Yu ti bacia?” gli chiese Strify.

“Non arrossisco affatto!”

“Si invece.” annuì Liv.

“Liiiiiv! Tu dovresti stare dalla mia parte!” Kiro le corse incontro aggrappandosi al braccio della ragazza.

“Su piccola Kiro, lascia stare i due piccioncini.” Yu tentò di riacciuffare il ragazzo ma lui si portò alle spalle di Liv mettendola fra se stesso e per l'appunto Yu.

“Liv, Anja sta aspettando solo te.” Shin era entrato nella stanza guardandosi intorno con fare interrogativo mentre cercava di capire cosa stesse succedendo.

“Aspettando per cosa?” chiesero praticamente all'unisono gli altri quattro.

“Non dovete mettere insieme l'articolo?” le chiese il fratello.

“Ah... quello...” al ricordo il ritrovato entusiasmo della ragazza tornò a scendere sotto la suola delle scarpe.

“E' per l'articolo che Anja è qui?” chiese visibilmente sollevato Yu.

“No, credo sperasse di essersi sbagliata sul tuo conto e su come la pensi riguardo alla notte scorsa – sbuffò Shin – ma sparendo subito dalla vista le hai messo bene in chiaro le cose.” aggiunse con una punta di irritazione che fece irritare di conseguenza Liv.

“Su scrivete l'articolo.” Yu incitò la ragazza ignorando l'amico.

“Non ho niente da scrivere e lei non ha foto.” gli rese noto lei.

“Inventa.” tornò alla carica Strify e lei gli fece un cenno scocciato per farlo tacere.

“In che senso non ha foto? Non stava a lei fotografare?” le chiese Yu.

“Si, peccato che abbia fotografato solo Tom.” sospirò Liv.

“Photoshoppalo.” le rispose Yu con naturalezza e Strify dietro di lei schioccò la lingua approvando.

“Come scusa?”

“Tom non è il gemello di Bill? Basta che gli metti dei capelli neri al posto dei rasta e avrai due Tokio Hotel su quattro, uno dei quali è il frontman quindi sei a posto.” le rispose tutto fiero della sua idea.

“Voi siete tutti scemi.” borbottò lei uscendo dalla stanza per andare a chiedere ad Anja se almeno lei avesse qualche idea su come salvarsi.

***

Liv e Anja erano sedute ognuna a un lato di Yu e lo stavano osservando mentre lui metteva in mostra le sue abilità grafiche con il computer. Il ragazzo aveva infatti portato avanti la sua idea sul photoshoppare Tom fino a che Liv, presa per esasperazione, non gli aveva dato carta bianca mentre Kiro aiutava Strify a reperire informazioni per l'intervista fasulla e Shin si era piazzato protettivamente alle spalle di Anja, nel caso Yu avesse avuto la pessima idea di dire o fare cose inappropriate. Nella fattispecie si stava chiedendo come mai l'amico fosse uscito così allo scoperto e con quella nonchalance fuori dal normale dopo che, alla vista di Anja, era andato a chiudersi in camera come il più codardo dei conigli: era il semplice fatto che doveva mettersi in mostra con Photoshop o l'amicizia che tutto sommato lo legava a Liv? Non avrebbe proprio saputo dirlo, l'unica cosa di cui era sicuro e che prima di fare il bis della notte precedente sarebbe dovuto passare sul suo corpo dato che Anja era un'amica di sua sorella e di conseguenza Yu non doveva assolutamente permettersi di trattarla come un oggetto. Ma era solo quella la motivazione che lo stava spingendo ad essere così iperprotettivo? Anche perché, oggettivamente parlando, Liv pareva più disturbata dalle attenzioni che lui le riservava che non dal fatto che Yu se l'era fatta senza scrupolo alcuno. Non ebbe tempo di elaborare una teoria convincente a riguardo che la sua attenzione venne attirata da Luminor, appena rincasato e fermo ad osservare la scena con aria molto contrariata.

“Non state facendo quello che sembra , vero ? - chiese avvicinandosi a Yu e alle ragazze e sbirciando sul monitor – non ci posso credere... siete privi di ogni senso della morale!” esclamò massaggiandosi le tempie con il suo solito fare melodrammatico.

“Almeno noi non facciamo i riti vodoo alla gente.” bofonchiò Kiro mentre frapponeva Strify fra se stesso e Luminor.

“Eh figuriamoci se voi due non davate manforte.” osservò andando poi a sbirciare il monitor del portatile di Strify mentre Kiro prendeva a fargli le boccacce da oltre la spalla di Strify per l'appunto.

“Non abbiamo materiale per l'intervista.” mugugnò Liv guardandolo disperata e Luminor alzò completamente un sopracciglio guardandola male.

“E' così che speri di sfondare?”

“Lumi smettila di fare la morale a tutti.” gli disse Strify infastidito mentre si scrollava Kiro di dosso.

“Liv lasciatelo dire – continuò imperterrito l'altro ignorandolo – già imbrogliare in questa maniera è riprovevole ma se poi ti affidi a questa manica di idioti per farlo... entro domani sera sarai senza lavoro.” predisse con aria funesta mentre tirava fuori da una delle tasche dei pantaloni un ventaglio e lo picchiava con forza sulla testa a Kiro che aveva ripreso a fargli le boccacce.

“Anche se gli mettiamo i capelli di Bill rimane sempre Tom, guarda i vestiti.” fece notare in quel momento Anja sospirando anche lei disperata.

“Allora prendiamo una foto random di Bill e mettiamolo sullo sfondo di questa sala stampa.” propose Yu facendo una smorfia di disappunto per non aver pensato prima a quella soluzione molto più logica.

“Secondo me non funzionerà mai.” sospirò nuovamente Anja e Luminor le si avvicinò.

“Mi spiace.” le disse con aria solenne.

“Per cosa?” chiese lei che non sapeva se doveva arretrare cautamente o se fidarsi di quell'individuo.

“Del fatto che senza rendertene conto sei finita in mezzo a questi villani.” spiegò il ragazzo aprendo poi il ventaglio per farsi aria, quasi a voler scacciare l'idiozia dei suoi compagni.

“Lumi perché invece di dispiacerti per lei non ci aiuti?” gli propose Yu, al che lui fece un'espressione disgustata all'idea di essere parte di quel complotto e svanì senza aggiungere altro verso la propria stanza.

“Ha ragione lui, non funzionerà mai!” Liv si prese la testa fra le mani reprimendo l'istinto di sbatterla contro lo spigolo del tavolo.

“Funzionerà, abbi fede.” le rispose Yu tutto convinto e lei, per la prima volta quella sera, si girò a cercare aiuto in Shin che però non seppe fare altro che aprire le braccia sconfortato.

Non avrebbe mai funzionato, quella era la triste verità dei fatti.

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NOTE: Ed eccomi qua col capitolo 13, povera Liv, ora grazie a quella manica di spostati non ne uscira viva *fa pat pat sulla spalla per incoraggiarla* [si, non fatemi notare che ce l'ho messa io in questa situazione xD]. Insomma, fatemi gli applausi perchè sono riuscita a contenere il fenomeno "Bill" a un solo capitolo e una fugace apparizione [si, mi è costato molto training autogeno ù_ù], sono bravissima *.* [no comment a me xD].

Grazie alla mia porrina, per tutto <3

E scusate se non vi ringrazio tutte una per una stavolta ma sono un po' di corsa ç_ç Sappiate che avete tutti la mia gratitudine, per i commenti, le letture, l'apprezzamento, grazie millissime *.*

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Capitolo 14
*** Capitolo 14 ***


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This Time Around

14.

“Su dai Liv.” Kiro la stava abbracciando accarezzandole dolcemente i capelli.

“Sono un idiota.” Liv aveva voglia di piangere e sbattere la testa contro al muro, aveva appena mandato all’aria un’opportunità unica.

“Ci saranno altre occasioni...” stava tentando di consolarla l’amico.

“No che non ci saranno. – sospirò lei – d’ora in avanti darò retta solo ed esclusivamente a Luminor.” aggiunse reprimendo l’istinto di prendersi a schiaffi affondando la testa sulla spalla di Kiro.

Come aveva potuto essere così stupida da credere di passarla liscia con interviste inventate e foto photoshoppate? La sua carriera al Dysfunctional si era chiusa più o meno un’ora e mezza dopo che vi aveva messo piede quella mattina, fra le urla isteriche di Mark e gli sghignazzamenti di Dennis, che probabilmente non aspettava altro se non godersi quella scena. Poco dopo che se n’era andata l’aveva chiamata Anja, dicendole di aver subito la sua stessa sorte e dandole appuntamento per il pomeriggio perché le doveva assolutamente dire cosa aveva scoperto. Al momento la stava per l’appunto aspettando, seduta su una panchina a due passi dallo Starbucks che avevano deciso quale punto d’incontro, tenendosi stretta a stretta a Kiro che con la sua sola presenza riusciva a infonderle un po’ di conforto.

“Ciao ragazzi.” esordì Anja sbucando quasi dal nulla.

“Ciao!” le rispose Kiro abbozzando un sorriso e Liv le fece un debole cenno con la mano senza alzarsi da dov’era, le braccia di Kiro le parevano oltremodo comode in quel momento.

“E’ stato Dennis.” Anja venne subito al punto sedendosi accanto all’amica.

“Eh?” replicò quest’ultima visibilmente confusa.

“Dennis ha proposto a Mark di affidarci i Tokio Hotel, ben sapendo che non avevamo speranze essendo praticamente delle novelline e loro una band di fama mondiale.”

“Spiegati meglio.” la invitò Liv tirandosi su e fissandola.

“Mentre stavo raccogliendo le mie cose per andarmene li ho sentiti parlottare e Mark stava dicendo che forse sarebbe stato meglio lasciarci a trattare con band giovani ed emergenti come gli avevi proposto tu piuttosto che mandarci così allo sbaraglio senza cognizione di causa. Dennis gli ha risposto con una risatina ironica dicendogli che i Tokio sono praticamente dei bambini nonostante il loro successo e che quindi andavano più che bene per testare se eravamo in grado di fare il nostro lavoro e che a giudicare dai risultati era evidente che non lo eravamo.”

“Stai scherzando?!” le chiese sconvolta.

“No... Mark una volta calmatosi ha anche vaneggiato qualcosa sul darci una seconda chance ma Dennis le ha tirate fuori tutte per convincerlo che non ne valeva la pena.”

“Ma perché?! In fondo mica gli rubavamo il lavoro!” sbottò Liv, la cui tristezza aveva lasciato il posto all’indignazione.

“Gelosia.” sospirò Kiro inserendosi nella conversazione e Anja annuì.

“Dennis è geloso? Di noi?!” la ragazza era incredula.

“Di te sicuramente. – rispose Anja – hai avuto una gran bella idea per rimodernizzare quella sezione della rivista e darle un po’ di vita nuova, un’idea che per certi versi se vuoi è anche banale nel senso che chiunque poteva arrivarci. Lui però non l’ha fatto, tu si.”

“E’ stato Kiro a darmi l’imbeccata.” fece notare lei.

“Non importa chi sia stato, tu l’hai esposta e tu eri pronta a metterla in atto e tu sei solo una stagista mentre lui è-“

“Stronzo.” la interruppe Liv sfogando la sua rabbia.

“Concordo.” Kiro la prese nuovamente sottobraccio.

“Bene, io vado a impacchettare le mie cose ragazzi.” sospirò Anja.

“In che senso?” le chiese Liv sgranando gli occhi.

“Nel senso che i miei non saranno più disposti a pagarmi l’affitto dell’appartamento qua a Berlino ora che ho perso lo stage.”

“Vuoi dire che te ne vai?!” Liv pareva sconvolta.

“Per forza, io non ho un fratello che ha casa qui.” cercò di sdrammatizzare Anja con un sorriso.

Liv si lasciò andare del tutto fra le braccia dell’amico, quella non era decisamente giornata.

 

***

 

“Anja sembra essersi trasferita qui! – Yu pareva molto innervosito dall’eventualità – c’è il salotto pieno di valige e Luminor sostiene che è chiusa in bagno a farsi una doccia!”

“Stara da noi per un po’.” gli rispose Liv, lei per prima sorpresa dalla cosa nonostante ne fosse stata l’ideatrice. Non le piaceva l’idea che Anja vivesse sotto lo stesso tetto di Shin - soprattutto considerando che non riusciva a capire cosa passasse per la testa del fratello a riguardo dell’amica – ma quando aveva saputo che rischiava di non vederla più perché non poteva tenersi l’appartamento, le aveva proposto di andare a vivere da loro senza nemmeno pensarci o chiederlo agli altri.

“E dove pensi di metterla?” le chiese il ragazzo.

“Dove c’è posto per sei persone c’è anche per sette.” fece spallucce lei.

“Liv. – Yu si sedette sul letto fissandola dritta negli occhi – So che è stata una giornata difficile sia per te che per lei, ma non puoi farla stare qui.”

“Se ne dovrà andare da Berlino se non sta qui.” gli spiegò.

“Gli altri lo sanno?”

“Tutti tranne Strify che non ho idea di dove sia.” rispose con fare scocciato all’idea che Strify stesse di nuovo facendo finta che non fosse successo nulla fra di loro.

“Tu non vuoi che lei stia qui.”

“Certo che voglio, non gliel’avrei chiesto se no.”

“No, ti da fastidio l’ipotesi che possa nascere qualcosa fra lei e Shin, fidati se ti dico che non vuoi.”

“Yu smettila, so che la cosa non ti garba perché ora sarai costretto a parlarle e dirle in faccia che è stata solo la sveltina di una notte ma non possiamo lasciarla sotto i ponti solo perché tu prima agisci e poi pensi.”

Yu non riuscì a trovare una risposta, Liv aveva colto perfettamente nel segno.

“Liv, dove la facciamo stare?” Kiro entrò nella stanza con un’espressione meditabonda stampata in volto.

“Non ne ho idea.” sospirò lei.

“Lumi ha un sacco di posto in camera sua, mettiamole una coperta in terra, sono sicuro che starà benissimo.” borbottò Yu.

“Yu!”

“Liv cerca di capirmi...” mugugnò lui stravaccandosi addosso alla ragazza.

“Se metti da parte ciò che è successo sono sicura che diventereste buoni amici, ieri sera mentre photoshoppavi la nostra rovina non eri così nervoso.”

“Era perché non avrei mai pensato che tempo 24 ore e me la sarei ritrovata per casa in pianta stabile e ti assicuro non metto in dubbio i tuoi metri di giudizio, se dici che è simpatica lo è sicuramente ma ecco, ho dei principi io!”

“Da quando?” intervenne Kiro.

“Da sempre.” sbuffò Yu.

“Scusati e falla finita. - si intromise Shin facendo il suo ingresso nella stanza e tirando l’amico via da addosso alla sorella – può dormire nel mio letto.” aggiunse rispondendo alla domanda che aveva posto Kiro poco prima.

“Come?! Non se ne parla!!!” era sbottato Yu.

“Concordo.” lo spalleggiò Liv.

“Non intendevo nel mio letto con me. – Shin lanciò un’occhiata significativa al soffitto – Ma io posso dormire con te Liv e così si libera un letto.”

“Ah ok.”

“No!” si impuntò Yu.

“Qual è il tuo problema?” gli chiese Kiro.

“Che dormire al posto di Shin implica dividere la camera con me! Possiamo liberare un letto in un'altra maniera!”

“Tipo?” chiese Liv.

“Tipo tu prendi la tua bella personcina e vai a dividere il letto con Strify.”

“Questa mi piace.” Kiro battè le mani entusiasta dell’idea.

“Scordatevelo!!!” si inalberò la ragazza.

“Perché? Non state insieme?” chiese Yu.

“No!”

“Lo starete presto ufficialmente per cui è bene che iniziate a fare pratica.” osservò Kiro guadagnandosi un’occhiataccia da parte di Liv.

“Ok allora puoi dormire con Kiro visto che sei l’unica che lo sopporta in tutto e per tutto e in ogni caso il tuo letto si libera e lo può usare Anja. Oppure dormi con Shin ma tu vieni da noi, non Shin qua.”

“Mi stai facendo venire il mal di testa.” piagnucolò Liv prendendosi il viso fra le mani.

“Yu smettila di rompere.” gli intimò Shin.

“Amico mio... sappi che se non usate una delle alternative che vi ho proposto, con la tua cara sorellina ci dormo io. E non rispondo delle conseguenze.” disse in tono casuale.

“Provaci.” lo minacciò Kiro.

“Tu che vuoi?”

“Lei è di Strify, non osare toccarla!”

“Sapete che vi dico? – Liv era saltata in piedi esasperata – può stare nel mio letto, può fare tutto quello che le pare nei miei spazi. Io me ne vado da Luminor pur di non dovervi sentire più!” esclamò raccogliendo un paio di vestiti e sparendo oltre la porta.

 

***

 

“Non puoi voler davvero dormire con Lumi. - Kiro era seduto sul pavimento vicino al letto di Luminor e cercava di far ragionare Liv che invece era seduta sulla scrivania tutta intenta ad ignorarlo – e se torna e ti trova seduta la sopra ti ammazza.” aggiunse.

“Mi pare sia ancora viva e vegeta.” gli fece notare Luminor guardandolo storto da sopra l’anta dell’armadio nel quale stava cercando un capo di abbigliamento non meglio precisato mente Liv si metteva a sfogliare distrattamente un quaderno appoggiato di fianco a lei.

“Se poi scopre che frughi nelle sue cartacce...” proseguì imperterrito Kiro.

“La vuoi smettere di parlare come se non fossi presente?!” Luminor gli si era portato alle spalle e gli aveva mollato una sberla sulla nuca.

“Ecco, è pure manesco, non puoi dormire qua!”

“Kiro vattene.” gli intimò Liv smettendo di ignorarlo.

“Mi spiace di averti stressato con la storia di Strify ma era per il tuo bene!” piagnucolò il ragazzo.

“Non c’entra Strify.” rispose lei anche se sapevano entrambi che la metà delle ragioni per le quali era migrata da Luminor si chiamavano per l’appunto Strify.

“A Shin non piace Anja, non in quel senso almeno.” le rese noto Kiro.

“Anche se fosse? Non è un mio problema.” replicò lei sbuffando per il fatto che Kiro aveva azzeccato anche l’altra metà delle ragioni.

“Per cui puoi smettere di fare finta che il problema sia il casino tirato in piedi da Yu.” concluse il ragazzo.

“Liv non fraintendermi – Luminor prese la parola – ti voglio bene ed è un piacere aiutarti, ma se darti asilo significa prendermi a carico anche quell’essere chiassoso beh, mi trovo costretto a chiederti di andartene.” le disse indicando Kiro.

“Kiro vattene o Lumi si arrabbia.”

“Da quando fai comunella con lui?! Pensavo ti facesse paura!” mugugnò Kiro.

“Da quando è il male minore, senza contare che se l’avessi ascoltato non sarei stata defenestrata dal Dysfunctional.” osservo lei pragmaticamente.

“Eddai Liv, non fare la difficile torna a casa!”

“Sono a casa.”

“No, sei in camera di Luminor!”

“Fa parte della casa anche questa.”

“Smettetela!” Luminor si stava spazientendo.

“Sai che ti dico ragazza? Che sei intelligente, questo è l’unico posto sicuro della casa!” disse Yu entrando nella stanza e stravaccandosi sul letto mentre si rivolgeva a Liv.

Tu cosa ci fai qui?” Luminor alzò un sopracciglio.

“Da ora ci vivo.” gli rispose Yu con tranquillità e Luminor represse a stento un urlo isterico, dirigendosi nuovamente verso l’armadio dal quale tirò fuori una giacca.

“Vedete di essere spariti tutti e tre entro quando ritornerò.” disse guardandoli uno per volta con fare minaccioso prima di uscire.

“Io non ci torno di là.” bofonchiò Liv scendendo dalla scrivania e sedendosi sul letto di fianco a Yu.

“Io nemmeno, Anja ha finito la doccia e rischio di incontrarla.” si unì Yu.

Kiro si sedette sul letto insieme a loro e sospirò.

“Lumi ci lancerà contro il più potente dei suoi vodoo stavolta, me lo sento.”

 

 

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NOTE: Scusate del ritardo, ma ultimamente sono stata via, sono stata occupata, sono stata svogliata e un po' demotivata per quanto riguarda questa fic particolare. E' un discorso un po' complicato da rendere a parole magari lo farò a fine storia, in parte l'ho già fatto sul mio LJ qualche giorno fa... in ogni caso ho trovato una maniera di chiuderla [che non era quella programmata inizialmente ma ecco, sempre meglio di niente diciamo], e sappiate che la sto portando avanti solo per tutti voi che la state leggendo, apprezzando, commentando, mettendo nei preferiti e via dicendo. Non mi sembrava giusto metterle la scrittina "incompiuta" e mollarla la nel dimenticatoio, non fosse altro che per rispetto nei confronti vostri, che mi avete sostenuto fin dal primo capitolo^^ Spero solo che anche se ho cambiato un po' di cose nella trama, continuerà a piacervi [anche se in effetti voi non sapete come doveva andare per cui... ^^"].

Si lo so è un discorso che a occhio può sembrare senza senso '_' ma ce l'ha un senso, prendetelo sulla fiducia xD

 

 

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Capitolo 15
*** Capitolo 15 ***


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This Time Around

15.

“Io ve l'avevo detto che sarebbe finita male.” piagnucolò Kiro massaggiandosi la testa ancora dolorante a causa di una sventagliata di Luminor.

Era notte fonda e tutta la casa pareva sprofondata nel buio e nel silenzio mentre loro tre – Kiro, Liv e Yu – erano appena stati sbattuti fuori in malo modo dal letto di Luminor dal ragazzo stesso che era tornato a casa e li aveva trovati addormentati come tre bambini.

“Che ore saranno?” chiese Liv fra uno sbadiglio e l'altro.

“Le due e mezza.” le rispose Yu dando un'occhiata all'orologio.

“Buonanotte.” sbadigliò lei dirigendosi verso la propria stanza ma poi si bloccò memore del perché era migrata da Luminor.

“Andiamo a dormire!” sbottò Kiro che ne aveva evidentemente piene le scatole, prendendola e trascinandola verso la loro camera e abbandonando Yu nel corridoio da solo.

“Se Anja sta dormendo al mio posto sappiate che vengo da voi.” lo sentirono bofonchiare mentre si allontanavano ma Liv era troppo addormentata per farci caso.

Entrarono in camera ed entrambi spiarono nei loro letti ma li trovarono vuoti, Anja non c'era. Liv sapeva benissimo cosa significasse, era da Shin, ma qualcos'altro attrasse la sua attenzione prima che l'impulso le facesse fare irruzione dal fratello.

“Dov'è Strify?” chiese, improvvisamente sveglia e lucida.

“Eh?” Kiro si voltò verso il letto dell'amico, accorgendosi solo in quel momento che era vuoto e perfettamente fatto.

“Dov'è?” ripeté Liv.

“Non lo so... sarà ancora fuori.”

“A quest'ora?”

“Beh anche Lumi è appena tornato.” tentò di rassicurarla.

“E con chi sarebbe fuori?” chiese allora Liv che iniziava a preoccuparsi seriamente, ben sapendo che a differenza di Luminor che aveva un suo giro esterno ai ragazzi, Strify aveva praticamente quasi tutti i suoi compagni di uscite come coinquilini.

“Shin è qui?” bisbigliò Yu entrando con circospezione nella stanza e guardandosi intorno.

“No, in compenso a noi manca Strify.” Kiro si grattò la testa con fare meditabondo.

“Anja?” chiese Yu.

“Non è da te?” ribatté Kiro.

“Saranno usciti con Strify...” azzardò il ragazzo seguendo la via più logica.

“Idiota.” bofonchiò Liv uscendo dalla stanza e lasciandoli soli.

“Idiota a Strify o a Shin?” Yu la seguì.

“A tutti e due.” gli rispose lei attraversando a tempo di record il salotto e facendo irruzione in cucina prendendo una birra dal frigorifero.

“Non è un po' tardi per quella?” le chiese Yu togliendogliela di mano e rimettendola al suo posto.

“Non posso nemmeno affogare i miei dispiaceri nell'alcol ora?”

“No, ma se vuoi puoi sfogarti con me tanto ormai sono del tutto sveglio.” le sorrise.

“No grazie. – lei lo guardò storto – Non ho alcuna intenzione di venire a letto con te, ne ora ne mai.”

“Non intendevo sfogarti in quel senso.” Yu roteò gli occhi.

“Ah... ok, da dove inizio? Dallo stupido Strify o dal fratello degenere?” gli chiese sedendosi sul tavolo senza farsi troppi problemi.

“Se vuoi il mio parere non credo che Shin sia interessato in quel senso ad Anja.”

“Lo dice anche Kiro.” replicò lei meditandoci sopra.

“Credo sia colpa mia se le da così tante attenzioni. - sospirò Yu – in fondo qualcuno dovrà pur farla sentire a suo agio.”

“Scusati.” gli intimò lei.

“Non ci penso minimamente. E poi che vuoi? Sei tu che l'hai portata in casa senza chiedere niente a nessuno.”

“In fondo le voglio bene e comunque non potevo lasciarla per strada!”

“Shame on you.” le disse Yu ridacchiando.

“Taci.”

“Su Liv!” le circondò le spalle con le braccia, stringendola forte mentre si lasciava andare ad una risata.

“Non c'è niente da ridere!!!” sbottò lei spintonandolo via.

“Sai che sei la prima amica femmina che ho? Amica vera, intendo.” le disse senza levarsi l'espressione divertita dal viso.

“Chissà perché...” Liv alzò sconsolata gli occhi al soffitto.

“Che fate?” li raggiunse Kiro chiudendosi la porta alle spalle per evitare di disturbare oltre Luminor.

“Affogo i miei dispiaceri in Yu visto che l'alcol non mi è concesso.”

“Detto così suona tanto male.” le fece notare Kiro.

“Sempre meglio Yu di quell'idiota.” borbottò Liv scandalizzando Kiro che vedeva i suoi progetti matrimoniali abbattuti senza scrupolo alcuno.

“Strify ti vuole bene.” cercò di farla ragionare.

“Talmente tanto che o ignora quello che è successo o sparisce del tutto.”

“E' un po' stupido, c'è da dargliene atto. Ma in fondo è cotto a puntino, fidati.” intervenne Yu guadagnandosi l'applauso di Kiro.

“Mi rimangio tutto, meglio Luminor a sto punto.” decretò lei facendoli scoppiare a ridere entrambi.

 

***

 

I tre erano ancora seduti in cucina quando, parecchio tempo più tardi, i dispersi si decisero a rientrare.

“Ci facciamo una birra?” stava chiedendo Shin quando fecero il loro ingresso in cucina.

“L'alcol è proibito da queste parti.” gli disse acidamente Liv senza nemmeno guardarlo.

“Che ci fate qua a quest'ora di notte?” chiese il ragazzo osservando confuso il trio amabilmente seduto sul tavolo.

“Non riuscivamo a dormire, pensa un po'.” replicò Liv sempre più acidamente.

“Liv era preoccupata per Strify.” si premurò di dire Kiro.

“E anche per te e Anja.” aggiunse Yu.

“Già, non sapeva dove foste spariti tutti quanti e quindi era un po' tesa.” puntualizzò Kiro.

“Grazie eh.” Liv tirò una sberla ad entrambi, sempre ostinandosi a non guardare nemmeno per sbaglio i nuovi arrivati.

“Io... credo che andrò a cambiarmi.” Anja si era resa conto di essere forse di troppo in quel momento, senza contare che se per caso era in procinto di scoppiare una tempesta fra coinquilini e fratelli gradiva starne alla larga per il quieto vivere.

“Strify ha chiamato per chiederci se ci andava di raggiungerlo fuori e bere qualcosa insieme, ero venuto a chiamarvi ma dormivate tutti e tre della grossa.” le spiegò Shin.

“Potevi lasciare un post-it da qualche parte.” gli rispose decidendosi finalmente a guardarlo.

“Non pensavo vi sareste svegliati in massa alle tre di notte.”

“Ci ha svegliati Luminor che rivoleva il suo letto.” piagnucolò Kiro al ricordo della sventagliata che si era preso.

“Voi siete tutti scemi.” sospirò Strify prendendo la parola e guadagnandosi subito un'occhiata fulminante da Liv.

“Vieni un attimo.” Kiro saltò giù dal tavolo e fece cenno a Strify di seguirlo fuori dalla cucina.

“Cos'altro sta macchinando?” chiese allarmata Liv facendo per seguirli.

“Lasciali perdere e dimmi piuttosto che cos'hai.” le disse Shin sedendosi su una sedia.

“Niente.”

“Liv!”

La ragazza si morse un labbro reprimendo l'istinto di buttare fuori tutto come aveva appena finito di fare con Yu. Il punto era che Yu era una persona completamente estranea ai suoi problemi mentre Shin ne rappresentava l'esatta metà, anche se si rendeva perfettamente conto del fatto che le sue stupide gelosie erano per l'appunto stupide . Se poi si teneva conto del fatto che Anja non era esattamente la prima venuta ma ormai una cara amica, tutto quel tenere il muso assumeva ancora meno senso.

“Se è per Anja, sappi che non ho alcun secondo fine con lei. Mi è simpatica e basta, senza contare che qualcuno doveva pur tentare di rammendare all'insensibilità di Yu.” - sospirò e la ragazza si sentì ancora più stupida di prima, era quello che Strify, Kiro e Yu continuavano a ripeterle – e Strify ti vuole un gran bene.” aggiunse.

“Si, certo...”

“E' solo un po' scemo, dagli tempo.” le lanciò un sorriso incoraggiante ed improvvisamente lei si sentì sollevata. Se Shin non vedeva di malocchio Strify e il suo atteggiamento allora significava che non aveva proprio nulla di cui preoccuparsi, visto che il fratello sarebbe stato il primo a disilluderla nel caso i propositi dell'amico non fossero esattamente seri.

Chiacchierarono del più e del meno per un altro po', fino a quando non si resero conto di star portando avanti una conversazione a due quando – in teoria – erano in tre. Si voltarono entrambi verso il punto nel quale Yu era stato seduto fino a poco prima e notarono immediatamente che l'amico mancava all'appello.

“Quando se n'è andato?!” esclamò Liv.

“Non ne ho idea... - le rispose Shin – sarà andato a dormire.” decretò infine, dando voce all'ipotesi più plausibile.

“Vado anch'io...” decise Liv all'affiorare di uno sbadiglio.

“Ok! Se Anja ha deciso di usare il tuo letto vieni pure da noi.”

“Ok fratellino.” gli diede un bacio sulla guancia mentre si apprestavano ad uscire dalla cucina.

La porta della stanza di Liv era socchiusa e si sentiva Kiro borbottare con fare cospiratorio ma nessuno dei due ci fece troppo caso conoscendo il soggetto, mentre la porta chiusa della stanza che Shin condivideva con Yu era completamente chiusa.

“E' talmente coniglio che non ha lasciato nemmeno la porta aperta.” ridacchiò il ragazzo mentre la sorella lo salutava dandogli un altro bacio e voltandosi verso la propria porta, ma qualcosa la trattenne dall'entrarvi.

“No... - Shin pareva disperato e lei si girò subito verso di lui – non può essere...”

“Cosa succede?” gli chiese preoccupata e senza capire.

“Non di nuovo !” il tono del fratello era supplichevole e lei si è accorse che stava tentando di ruotare la maniglia con scarsi risultati, la porta era chiusa a chiave.

“E'... bloccata?” azzardò lei scacciando dalla testa l'altro pensiero che l'aveva invasa.

“No Liv, è chiusa. A chiave .”

La ragazza gemette ed entrò nella propria stanza alla ricerca di una conferma dei propri pensieri: Anja ovviamente non c'era.

 

 

________________________________________

NOTE: Eccovi qua il nuovo capitolo, credo che siamo più o meno agli sgoccioli... non so esattamente quanti altri capitoli avrà la storia ma non tanti (in compenso ho già un'altra mezza idea per una nuova CB-fic xD)

Vi ringrazio tantissimo come sempre per il supporto, una menzione particolare a xxx_meggy, misa_chan, Lidiuz93, _Sarettola_, ZZmysteryZZ, Deneb e shaka per i commenti al capitolo 14 =)
shaka, grazie per l'appunto sui dialoghi, cercherò di stare più attenta^^
Deneb, io potrei amarti sulla fiducia proprio *.* Riesci a scrivere capitoli così lunghi? Hai tutta la mia stima, senza contare che io adoro le long fic e più sono long e più le amo <3 [di storie corte ne leggo davvero raramente ù_ù]. Poi con la "dolce Kira" mi hai proprio incuriosito, spero di leggere presto qualcosa di tuo^^

E ovviamente mille grazie al porro <3

 

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Capitolo 16
*** Capitolo 16 ***


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This Time Around

16.

“Liv! – qualcosa di molto fastidioso stava tentando di strapparla al sogno che stava facendo – Liv svegliati.” la cosa fastidiosa le stava bisbigliando nelle orecchie mentre la scuoteva insistentemente. Aprì gli occhi infastidita e dopo qualche secondo riuscì a mettere a fuoco la fonte del disturbo: Strify.

“Che vuoi?” biascicò irritata.

“Parlarti.”

“Ora?” chiese lei sempre più sul piede di guerra.

“Sono due ore che faccio finta di dormire aspettando che se ne andassero tutti.” si lamentò lui.

“Tutti chi?” chiese lei cercando di snebbiare la mente dal sonno.

“Kiro e Shin. - le rispose arrampicandosi completamente sul suo letto e sedendosi sul bordo con le gambe a penzoloni – Kiro si è degnato di alzarsi dieci minuti fa.” borbottò indignato.

“E perché se ne dovevano andare? - chiese sempre più confusa – e da quando mi chiami Liv ?”

Sephi non è molto adatto a un discorso serio.”

“Mi sono persa qualcosa?” si mise seduta facendogli un po' di spazio.

“No, non credo...” le rispose tirando su le gambe e andando a sistemarsi vicino a lei.

“Non sapevo che io e te facessimo discorsi seri.” gli disse cinicamente, ormai era sveglia quanto bastava da ricordarsi il comportamento del ragazzo dei giorni precedenti.

“Mi spiace essermi comportato così, io... – iniziò a sistemarsi i capelli con fare nervoso – tu... oh insomma lo sai!”

“Cosa dovrei sapere?” lo fulminò con lo sguardo, dopo essere stata svegliata così e la nottata che aveva passato non aiutava certo il suo umore.

“Che mi piaci! - sbottò lui picchiando una mano sul materasso e guardandola come se fosse la cosa più ovvia del mondo. Lei rimase a fissarlo inebetita, non era tanto sorpresa dal contenuto della dichiarazione ma dal fatto che Strify avesse trovato il coraggio di smetterla di girarci intorno e dirglielo chiaramente in faccia. – di qualcosa...” la supplicò prendendole una mano nella propria.

“Io... non so che dire.” ed era vero, non lo sapeva dato che il ragazzo l'aveva colta completamente in contropiede. Ovvio, avrebbe dovuto dirgli anche tu mi piaci , ma in quel momento era del tutto congelata.

“Dimmi che non te ne torni a Monaco da tuo padre...” il suo tono era sempre più supplichevole.

“Cosa?” si riebbe di colpo mentre iniziava a ricomporre tutte le tessere del puzzle.

“Non andartene, ti prego...”

“Kiro!” esclamò inviperita.

“Non prendertela con lui perché me l'ha detto, l'ha fatto per il nostro bene!” tentò di difenderlo ma Liv non lo stava più ascoltando. Kiro aveva visto che lei era sul piede di guerra con Strify e allo stesso tempo sapeva che lui non si sarebbe mai e poi mai dichiarato apertamente, non a breve quantomeno, così aveva pensato bene di dirgli che lei aveva deciso di tornarsene a casa sua a Monaco ed era quello che confabulava la notte prima all'alba delle tre, mentre lei e Shin erano troppo presi da Yu che faceva altri danni.

“Liv sul serio, è forse l'unica cosa intelligente che ha fatto di recente, non potevi andartene così, dicendomelo cinque minuti prima di partire dopo tutto quello che c'è stato fra noi.”

“Strify!”

“Si lo so che forse non c'è stato poi chissà cosa ma è stato ugualmente importante e... si insomma... io non voglio che tu te ne vada...”

“Strify!”

“E poi non puoi mollare Shin così dopo che vi siete appena ritrovati e-“ continuò lui imperterrito.

“Strify!!! Io non vado da nessuna parte!”

“Cosa vuoi dire?”

“Che non mi è mai passato per la testa di tornare a Monaco!”

“Come?”

“No... e poi cosa ci torno a fare? A dire a mio padre che dopo aver colonizzato casa a Shin e ai suoi amici mi sono fatta sbattere fuori dal Dysfunctional perché ho fatto una cazzata e ho mandato a quel paese lo stage della mia vita?”

“Io lo ammazzo!” Strify saltò giù dal letto.

“No aspetta dove vai!” Liv lo seguì e lo bloccò prima che uscisse dalla stanza.

“Non ho dormito tutta notte perché ero angosciato all'idea che te ne andassi, e tutto perché quel cretino voleva farmi dichiarare ad ogni costo!”

“Aspetta un secondo!” improvvisamente non ce l'aveva più tanto con Kiro, in fondo sentirsi dire certe cose e vedere la preoccupazione negli occhi di Strify era stato terribilmente bello.

“Cosa dovrei aspettare?!” adesso era lui quello arrabbiato nero.

“Non... non lo so...”

“Ecco appunto.”

“Strifyyy... - lo supplicò – anche tu mi piaci, un sacco!”

“E ti ci voleva così tanto a dirlo?” le chiese dimenticandosi di Kiro.

“Da che pulpito!” bofonchiò lei e non fece a tempo a dire altro che lui l'aveva stretta forte travolgendola in un bacio appassionato.

“Se quell'idiota osa entrare ora, giuro che l'ammazzo sul serio.” le sussurrò mentre la trascinava dolcemente verso il suo letto.

 

***

 

Liv decise di farsi una bella doccia gelata prima di farsi vedere dagli altri, doveva assolutamente sbollire e possibilmente trovare un modo efficace per nascondere i due succhiotti che Strify non si era fatto problemi a lasciarle in bella vista sul collo. Non che non fosse evidente ciò che era appena successo ed in ogni caso tempo mezz'ora e tutti l'avrebbero saputo a prescindere ma ecco, avrebbe evitato volentieri commenti aggiuntivi. Dato che il fondotinta non pareva funzionare optò per la classica sciarpina intorno al collo, fece un respiro profondo e si preparò ad affrontare gli altri.

Quando però entrò in cucina, l'unico luogo che pareva popolato in tutta la casa, si trovò di fronte ad uno scenario che decisamente non si aspettava: Yu e Anja erano seduti vicini e stavano mangiando una cosa molto somigliante ad un pastasciutta direttamente dalla pentola, Strify stava litigando con una confezione di cereali che non si voleva aprire e Kiro era tutto intento a scrutarlo e distolse gli occhi dall'amico solo quando notò la sua presenza.

“Ben svegliata Liv!” le disse saltandole al collo come al solito.

“Ciao Kiro. - gli rispose accarezzandogli la testa come se fosse stato un cane – che succede?” gli chiese poi indicando Yu e Anja che invece sembravano completamente persi nel loro mondo.

“Non ne ho idea, quando mi sono alzato li ho trovati qua che armeggiavano ai fornelli, credo che tutt'ora non abbiano realizzato la mia presenza.”

“Sono tutti scemi, guarda cosa mangiano all'alba.” li raggiunse Strify reggendo in mano tre ciotole e porgendone una ciascuno a lei e Kiro.

“Guarda che è l'una e mezza passata.” gli rese noto Kiro indicando l'orologio appeso alla parete.

“Sono disgustosi lo stesso, appena alzati si mangia latte e cereali.” bofonchiò lui tornando al ripiano e facendo cenno agli altri due di seguirlo per riempirgli le ciotole di latte e cereali per l'appunto.

“Concordo.” lo appoggiò Liv e Kiro fece spallucce, riprendendo la sua opera di scrutamento stavolta estesa anche alla ragazza.

“Hai mal di gola?” le chiese con una preoccupazione parecchio simulata.

“Un po'.” gli rispose lei e Strify non riuscì a reprimere una risata.

“Capisco... – Kiro si fece pensoso e poi, senza preavviso, le afferrò un lembo della sciarpa sbirciando sotto – lo sapevo!” batté le mani tutto entusiasta.

“Non incominciare! – lo ammonì Liv – e poi chi ti dice che sia stato Strify? Magari è opera di Yu.”

“Si certo, quello non fa altro che amoreggiare con Anja.” le fece notare.

“Da quando Yu si alza la mattina dopo e amoreggia in quella maniera?” chiese Strify alquanto scettico.

“Da mai. – gli rispose Kiro – Certo che potevano almeno degnarsi di prendere due piatti, sembrano due selvaggi.” sbuffò poi.

“Come puoi non cogliere il romanticismo insito in una pentola condivisa?” gli chiese ironica Liv.

“Già, sono un insensibile... Prega che Luminor non si materializzi in questo momento o li ammazza entrambi.”

“Affari loro.” disse con convinzione Strify con la bocca mezza piena.

“No perché poi già che c'è ammazzerà anche a me per partito preso.” gli fece notare Kiro.

“Beh... affari tuoi.” fece spallucce l'altro.

“Liiiiv!” piagnucolò Kiro attaccandosi a ventosa alla ragazza.

“Lasciala in pace una buona volta.” Strify gli diede una pacca sulla testa.

“Non è che perché adesso state insieme grazie a me , tu hai l'esclusiva sai?” gli fece la linguaccia stringendosi ancora di più a Liv e Strify gli mollò un calcio.

“Lascialo!” lo riprese Liv.

“Ecco lasciami!” tornò a fargli la linguaccia Kiro e Strify stava per replicare quando Luminor entrò in cucina.

“Figuriamoci se dove c'è casino non c'è anche Kiro. - scrollò la testa il nuovo arrivato e Kiro notò con suo sommo orrore che dalla tasca dell'amico faceva capolino l'ormai famigerato ventaglio – quelli cosa starebbero facendo?” chiese poi, dimenticandosi seduta stante di Kiro e posando lo sguardo inorridito su Yu e Anja che continuavano imperterriti a mangiare dalla pentola.

“Sventagliali!” lo incitò Kiro mentre si posizionava tatticamente dietro a Liv.

“E da quando Yu amoreggia con le sue conquiste dopo essersele portate a letto?” chiese nuovamente Luminor ignorando Kiro.

“Ce lo stiamo chiedendo tutti, tranne Shin che non so dove sia finito.” gli rispose Strify.

“E' andato a fare un po' di spesa. – li informò Luminor – prima che uscisse abbiamo parlato un po', di te.” disse rivoltò a Liv.

“Di me?” chiese lei stringendosi a Kiro, aveva come l'impressione che stava per ricevere una sventagliata.

“Si... tieni.” le disse invece lui senza mettere mano al ventaglio ma piuttosto mettendole fra le mani un plico di fogli freschi di stampante.

“Cosa sono?” chiese lei confusa.

“Tutte le informazioni sulla facoltà di giornalismo di Berlino. Sei dotata e se stai lontana dalle trovate idiote di Strify e Yu e farai strada.”

“Ma... io sapevo che era a numero chiuso!” obbiettò lei.

“E dunque? Fai il test e fatti ammettere.” replicò Luminor con ovvietà.

“Non è che il mio recente passato al Dysfunctional sia una buona credenziale...” sospirò.

“Liv, devi fare un test di ammissione, non portare credenziali. - le fece notare – sul sito della facoltà c'è anche un facsimile del test, non è niente di improponibile.” le sorrise cercando di incoraggiarla.

“In realtà ci avevo già pensato...”

“Lo so, me l'ha detto Shin prima e pensavo ti servisse giusto un'ultima spinta.”

“Grazie.” gli sorrise grata mentre lui andava da Anja e le posava di fronte un altro plico, simile a quello che aveva appena dato a lei.

“E' il programma di una scuola di grafica piuttosto rinomata, non è proprio un corso universitario ma credo che per quello che ti piace fare sia più mirato. - disse rivolto ad Anja che finalmente si era decisa ad accorgersi della presenza di altre persone oltre a Yu. – se amoreggiare con questo individuo non ti ruba troppo tempo dagli un'occhiata. E' qua a Berlino, vedrai che se ti iscrivi e ti applichi i tuoi ricominceranno a darti un aiuto economico.” detto questo sparì come era arrivato.

“Niente sventagliate!” esclamò Kiro mollando finalmente la presa su Liv.

“E ora voi spiegateci cosa succede.” disse Strify rivolto a Yu e Anja mentre di fianco a lui Liv si perdeva in un monologo elogiativo nei confronti di quel bravo ragazzo di Luminor.

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NOTE: Ed eccoci qua al capitolo 16 =) Il 17 è work in progress e dovrebbe essere l'ultimo (in realtà nella mia mente questo era l'ultimo ma mi sono persa via ù_ù).
Ringrazio tantissimo il porro che come al solito mi beta, mi sostiene, mi sopporta <3
E anche tutti quelli che seguono con tanta costanza e affetto la storia, grazie di cuore ^_^ Un grazie immenso a Ika92, xxx_meggy, Sam, Lidiuz93, Kleineshin94, Deneb (sono felice di averti dato una spinta a postare, appena ho un attimo di tempo vado a leggere, scusami ma sono sotto esami ç_ç), misa_chan, _Sarettola_, PixiePoisonAutopsy per i commenti al capitolo 15, *.* Grazie, grazie, grazie!!!

 

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Capitolo 17
*** Capitolo 17 ***


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This Time Around

17.

“Non so esattamente come sia successo stavolta, ci siamo incrociati nel corridoio mentre tentavo di capire dove dovessi dormire e lui andava verso la sua stanza.” Anja stava raccontando a Liv di come fosse finita nuovamente fra le braccia di Yu. Erano sedute sul letto di Kiro e si erano appartate dai ragazzi quando Yu, in risposta alla domanda di Strify che chiedeva spiegazioni, era partito in quarta con i dettagli piccanti facendo sprofondare istantaneamente Anja che aveva quindi deciso di prendere Liv e raccontarle tutto in separata sede e alla sua maniera.

“E poi?” le chiese Liv, non del tutto sicura di voler sapere il seguito.

“Poi mi sono ritrovata in camera sua, nel suo letto e... si beh, immagina.” Anja arrossì lievemente.

“Ma se aveva passato tutta la giornata ad evitarti come la peste!” esclamò Liv sempre più confusa.

“Esatto! E io credevo che stamattina sarebbe ricominciata la stessa storia e invece lui ha fatto tutto il carino da quando ci siamo svegliati fino ad ora.”

“Sono felice per te...” sospirò Liv, non troppo convinta del fatto che le cose si fossero sistemate, magari Yu soffriva di doppia personalità o qualcosa di simile, non si poteva mai sapere nella vita.

“Yu è davvero un porco.” Kiro entrò nella stanza sedendosi dietro di me e abbracciandomi, mentre Anja diventava praticamente bordeaux al solo pensiero di cosa il ragazzo potesse aver raccontato per far scappare via Kiro.

“Cosa vi ha detto? – gli chiese ma non appena lui fece per aprire bocca lo fermò ripensandoci – anzi no, meglio non indagare.”

Liv si mise a ridere, non le risultava difficile immaginarsi Yu tutto preso dal suo racconto, al quale di sicuro avrebbe aggiunto un sacco di particolari tanto fighi quanto falsi.

“Yu ti piace sul serio?” Kiro chiese ad Anja e lei arrossì ancora più vistosamente di prima, per quanto impossibile fosse da credere.

“Io... credo di si.” rispose imbarazzata.

“Perché tu gli piaci sul serio.” le rese noto il ragazzo inibendole l'uso della parola.

“Dici?” si intromise Liv che non ce la faceva proprio a figurarsi l'amico preso in una relazione stabile.

“Si, di solito non prepara mai gustosi pranzetti alle ragazze. - ridacchiò Kiro – e non amoreggia nemmeno così in mezzo alla cucina.” aggiunse.

“Stai dicendo che potrebbe essere seriamente interessato?” Anja cercò di darsi un contegno mentre valutava le possibilità ma gli sforzi non valsero allo scopo visto che il suo entusiasmo era palesemente alle stelle.

“Già.” Kiro annuì convinto facendo aumentare di un'altra gradazione il colore già intenso delle guance di Anja.

 

***

“Quello è psicolabile!” Shin si stava sonoramente lamentando di Yu che a quanto pareva era passato dal non voler avere nulla a che fare con Anja al non poter stare senza di lei mezzo secondo. Da prendere coscienza di questo a sbattere Shin fuori dalla stanza il passo era stato breve.

“Vai a dormire con Lumi.” gli consigliò Kiro mentre il ragazzo tentava di dare una parvenza di ordine alle sue cose, brutalmente sfrattate dalla camera insieme a lui. Yu si era premurato perfino di staccare i suoi poster dei Dir en Grey, facendoglieli trovare sul pavimento vicino al letto di Strify.

“Vacci tu a dormire con Lumi visto che lo ami così tanto!”

“Guarda che il suo letto è comodo, ci stavamo dormendo in tre da dio prima che lui arrivasse col suo ventaglio a cacciarci.” gli assicurò Kiro con fare premuroso.

“Kiro! - Shin gli mollò un calcio di fronte a Liv che pareva particolarmente divertita. – sono felice che la cosa ti faccia ridere, sorella .”

“Mi fa ridere che fino a ieri guai a toccare Anja e il suo benessere mentre stava sotto questo tetto, ti eri pure offerto di cederle il tuo letto... ora invece sei quello che si lamenta di più.” Liv continuò imperterrita a ridere di gusto.

“Mi ero offerto di cederle temporaneamente il mio letto, non di cederle la camera a vita per giunta vedendo maltrattati i miei poveri poster di Shinya!” borbottò Shin irritato mentre piegava con cura i suoi amati poster.

“Ti aiuto a portare la tua roba da Lumi.” si offrì Kiro con nonchalance e subito gli arrivò un altro calcio.

“Io dormo qui!” si impuntò Shin.

“E dove?” gli chiese l'amico facendogli notare la presenza di tre letti contati.

“Tu non ti sei finalmente messa con Strify? - chiese alla sorella – dormi con lui!”

“Mi sbatti fra le braccia del primo che passa solo per un letto?!” esclamò Liv indignata prendendo a calci i suoi poster.

“Attentaaaa!” Shin la spinse via correndo a controllare che tutto fosse intatto.

“Sei proprio un pessimo fratello, la sbatti fra le braccia di Strify solo per dormire comodo.” Kiro scrollò la testa in segno di disapprovazione e il terzo calcio non tardò ad arrivargli.

“Stai zitto che tu l'hai fatto dal primo istante in cui l'hai vista!” gli fece notare.

“Ma io l'ho fatto altruisticamente!” si difese Kiro.

“Perché non mi stupisce che dove c'è casino tanto per cambiare ci sia quell'essere? - Luminor era entrato nella stanza con addosso un'irritazione pari a quella di Shin e aveva subito fulminato Kiro che era corso a rifugiarsi sotto le coperte – si può sapere che succede qui?” chiese poi notando tutta la roba di Shin sparsa per camera.

“Yu mi ha sfrattato per poter scopare meglio!” si lamentò Shin mentre Kiro sbucava da sotto le coperte per fargli cenno di non provocare Lumi fino al punto di fargli tirare fuori il ventaglio.

“Quindi quella di Anja è una sistemazione definitiva?” Luminor mise da parte l'irritazione per parlare di cose molto più pragmatiche.

“A quanto pare...” Liv fece spallucce, una volta appurato che l'amica non aveva strane mire su Shin e viceversa, aveva preso ad appoggiare in pieno il suo trasferimento lì, soprattutto ora che Yu sembrava aver trovato l'amore della sua vita.

“In questa stanza c'è già abbastanza casino senza bisogno di sovraffollarla ulteriormente – Lumi alzò il sopracciglio con fare pensoso e poi proseguì – vieni a dormire da me, almeno starai più comodo.”

“Cosa?!” Kiro era saltato fuori dal suo nascondiglio indignatissimo.

“Cosa vuoi ancora? E' mezz'ora che mi dici di andare da lui, ora hai da ridire?” Shin fece per mollargli l'ennesimo calcio, picchiare Kiro sembrava un antistress perfetto, ma l'amico stavolta si scansò per tempo.

“Certo che ho da ridire! Quando noi avevamo bisogno di asilo politico non ha esitato a sbatterci fuori seduta stante!”

“Shin è una persona per bene. - si intromise Luminor – soprattutto non è chiassoso se preso da solo.” sottolineò il dettaglio più importante di tutti per la sua salute spirituale.

“Io nemmeno se preso da solo!” si impuntò Kiro.

“Non mi pare che fossi da solo e comunque tu sei chiassoso preso in qualunque salsa.” dopo aver elargito la sua perla, Lumi afferrò un po' delle cose di Shin e si diresse nella propria stanza senza aggiungere altro.

 

***

 

“Strify non credo sia il caso.” Liv era molto scettica riguardo alle manovre che il ragazzo stava mettendo in atto.

“A me invece sembra eccome il caso, insomma perché Yu può avere la sua privacy e io e te dobbiamo avere sempre questo essere in mezzo alle scatole?” le chiese Strify mentre riprendeva a mettere tutti gli averi di Kiro in una scatola, con quest'ultimo che mugugnava disperato aggrappandosi alla ragazza ed implorando di non fargli condividere il letto con Luminor dato che di sicuro non poteva andare a dividere la stanza con Yu visti i recenti avvenimenti.

“Strifyyyy.” Liv lo supplicò abbracciando Kiro con fare protettivo, non che non gradisse l'idea di avere una stanza tutta per loro due ma ecco, era troppo legata a Kiro per separarsene così, anche se mandarlo da Luminor due metri più in la nel corridoio non era esattamente una separazione.

“Eddaiiii, se non lo sbattiamo fuori ora questo ci bazzicherà per casa dettando legge anche quando saremo sposati!” si lamentò Strify.

“Vi sposate?!” Kiro lasciò da parte tutti i suoi piagnucolii prendendo a battere le mani felice e raggiante come un bambino in un negozio di caramelle.

“No, era per farle capire la gravità della tua presenza qua.” gli rispose l'amico.

“Sposateviiiii.” Kiro prese a piagnucolare peggio di quando cercava di mantenere il suo posto nella stanza.

Dopo altri dieci minuti buoni di battibecchi fra lui e Strify, Liv decise che ne aveva piene le scatole e li lasciò soli andando a rifugiarsi da Shin e Luminor con i fogli dell'università che le aveva stampato quest'ultimo.

“Cosa hai intenzione di fare?” le chiese il fratello trovandola seduta sul letto a sfogliare le pagine.

“Non lo so...”

“Secondo me dovresti provare, sei tagliata per quel mondo.”

“Ma davvero?” gli rispose lei con fare cinico.

“Tokio Hotel a parte si intende. - ridacchiò lui abbracciandola – sul serio, dovresti tentare.” aggiunse scompigliandole i capelli.

“E tu?”

“Io non sono tagliato per lo studio. - le sorrise sedendosi accanto a lei – ma ho trovato un lavoro.” le disse poi con orgoglio.

“Davvero?!” chiese lei incredula.

“Si... agli altri non l'ho ancora detto, mi hanno chiamato stamattina per confermarmelo e non tornerà utile solo a me.” l'entusiasmo gli sprizzava da tutti i pori.

“Racconta!” gli intimò lei mettendo da parte i suoi fogli universitari contagiata dall'entusiasmo di Shin.

“E' al Teldex Studio, che ovviamente tu non avrai idea di cosa sia.” ridacchiò.

“Scherzi? E' uno dei migliori studi di registrazione di Berlino!!!” fu il turno di Liv stavolta di stritolare il fratello in un abbraccio.

“Come fai a saperlo?” le chiese lui stupito.

“Sono tagliata per quel mondo, no? - le rispose lei impettendosi tutta e facendolo scoppiare in una sana risata. – comunque dimmi, cosa devi fare?”

“Più che altro noiosissimo lavoro di segreteria ma al colloquio ho accennato al fatto che suono la batteria in una band e il direttore dello studio si è incuriosito e mi ha chiesto se riuscivo a fargli avere una demo, sai... per potersi fare un'idea di cosa facciamo.”

“E tu ovviamente avevi il cd a portata di mano!” esclamò Liv precedendolo.

“Ovviamente! Lui ha ascoltato un paio di tracce a caso e ha decretato che meritiamo così mi ha detto che se l'accordo di lavoro fosse andato a buon fine ci avrebbe lasciato usare lo studio nei momenti in cui era libero.”

“Gratis?”

“Gratis!” Shin sembrava molto compiaciuto di se stesso ed in effetti aveva tutte le ragioni per esserlo. Finalmente potevano uscire dal garage in affitto nel quale provavano solo saltuariamente per via delle lamentele del vicinato e avere a disposizione regolarmente uno spazio professionale in cui provare in santa pace.

“Gli altri saranno al settimo cielo quando glielo dirai.” Liv era felice quanto lui di quella notizia e le venne da pensare che se i Cinema Bizarre stavano piano piano facendo piccoli passi verso il loro sogno, lei sarebbe stata solo una stupida a non fare altrettanto con il proprio. Lanciò un'occhiata ai fogli che aveva abbandonato la di fianco e si disse che in fondo Shin e Luminor avevano ragione: provare non le sarebbe costato assolutamente nulla e anche se fosse andata male almeno non avrebbe avuto il rimpianto di non averci nemmeno provato.

“Saranno felici anche quando tu gli dirai che ti iscrivi a giornalismo.” replicò Shin leggendole negli occhi i pensieri che le stavano attraversando la mente.

“Festeggiamo?” propose lei.

“All night long sister!” le rispose Shin abbracciandola nuovamente.

 

***

Quella sera festeggiarono tutti insieme nel salotto del loro appartamento fino a notte fonda, quando uno dopo l'altro collassarono sui divani presi dalla stanchezza e dall'alcol che avevano in circolo. Liv fu quella che resse di più e alla fine si trovò sola ad osservare i suoi coinquilini che dormivano della grossa in mezzo a tutto quel casino - per il quale sarebbe servita una mattinata intera solo per porvi rimedio - ma ne era valsa la pena, c'era da festeggiare e pure tanto. Vivevano in sette sotto lo stesso tetto e si volevano dal primo all'ultimo un bene infinito, nonostante i battibecchi continui e le particolarità di ognuno di loro. Yu sembrava finalmente aver trovato in Anja la sua anima gemella, si trovava bene con lei e la cosa era pienamente ricambiata e nel giro di un giorno erano riusciti a crearsi il loro piccolo nido d'amore in camera di Yu. Fra lei e Strify le cose si erano definitivamente chiarite e di fronte a loro si prospettava una felice convivenza insieme al terzo incomodo Kiro, che alla fine l'aveva avuta vinta ed era riuscito a tenersi il suo amato letto in camera con loro e non solo... aveva anche inaugurato il suo primo diario personale, nel quale aveva tutte le intenzioni di scrivere gli aggiornamenti sulla neonata coppietta felice che lui si vantava tanto di aver contribuito a creare. Shin aveva trovato un lavoro e una soluzione ai problemi della band in un colpo solo ed era per questo estremamente fiero di se stesso. Luminor per una sera aveva messo da parte le paternali verso tutti e l'insofferenza nei confronti di Kiro e si era dato alla pazza gioia insieme a tutti gli altri, fiero di aver contribuito a convincere Liv ad iscriversi all'università e felice del successo conseguito da Shin. Anja, non appena aveva saputo della decisione di Liv, aveva deciso che tanto valeva che anche lei provasse a iscriversi alla scuola consigliatale da Luminor e così tutti e sette quella sera avevano avuto più di una ragione a testa per festeggiare.

Liv sorrise lanciando un'ultima occhiata a Shin, profondamente addormentato, e pensando che trasferirsi a Berlino fosse stata la cosa più sensata che avesse mai fatto. Si lasciò poi trasportare anche lei dai fumi dell'alcol e dalla stanchezza e si addormentò a sua volta, la testa appoggiata alla spalla del suo Strify e tenendo sottobraccio Kiro, il migliore amico che avesse mai potuto desiderare.

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NOTE.

Ed eccomi qui giunta alla fine di questa fic. Sul capitolo in se ho solo una cosa da dire, ovvero che il Teldex Studio di Berlino esiste davvero^^

Che dire, gli ultimi capitoli sono stati davvero un parto difficoltoso ma ero determinata a finirla a tutti i costi, non potevo assolutamente lasciarla incompiuta dopo che in così tanti mi avete dato sostegno e apprezzamento.
GRAZIE.
Vorrei ringraziarvi tutti uno per uno ma se mi metto ad elencare tutti quelli che hanno commentato questi 17 capitoli sono sicura che lascerei indietro qualcuno che non se lo merita e quindi vi dico solo GRAZIE.
E un GRAZIE infinito anche a tutte le altre persone che hanno sempre letto silenziosamente, dal numero dei preferiti e delle letture a capitolo so che siete in tantissimi e vi ringrazio davvero di cuore.

Un GRAZIE particolare alla mia porrina. Questa fic è nata per te e grazie a te e sono felice che almeno per un verso [tu sai quale xD], questa storia sia andata nel verso giusto xD Ti voglio tanto bene <3

Ed infine GRAZIE A LORO, i Cinema Bizarre, per essere così speciali, per avermi regalato tante emozioni e per essere in un certo senso ormai parte della mia vita. Grazie per avermi ispirato questa fic, grazie per Berlino, grazie di tutto. In particolare grazie a Kiro e Shin <3, non ponetevi troppe domande sul perché xD

 

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