Assassin's Creed III: Two Assassin's One Destiny

di freewolf
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Prologo ***
Capitolo 2: *** L'incontro ***
Capitolo 3: *** Dove sono? ***
Capitolo 4: *** Rivelazioni ***
Capitolo 5: *** La fine dell'addestramento ***
Capitolo 6: *** Nuova Assassina, nuova vita ***
Capitolo 7: *** La vendetta é vicina ***
Capitolo 8: *** Il giorno tanto atteso ***
Capitolo 9: *** Imprevisto ***
Capitolo 10: *** Visita ***
Capitolo 11: *** Salvataggio ***
Capitolo 12: *** Un nuovo alleato ***
Capitolo 13: *** Sorprese ***
Capitolo 14: *** Ricerca ***
Capitolo 15: *** Insieme ***
Capitolo 16: *** Tradimento ***
Capitolo 17: *** Guerra ***



Capitolo 1
*** Prologo ***


Tutto cominciò (almeno credo) quando avevo 4 anni …

Ero ancora piccola, non capivo …

Come sempre, mi ero addormentata nella foresta vicino a casa mia, si era fatta sera e cominciava a fare freddo, avevo appena iniziato a correre verso casa finché … Non vidi del fumo provenire da casa mia; ho cercato di sbrigarmi, ma niente, ho urlato i nomi dei miei genitori presa dalla paura … Nessuna traccia di loro, cercavo di entrare in casa invano e vidi i miei bloccati nel piano superiore; tutto ciò che mi ricordo dopo è soltanto la voce di mia madre “Tesoro scappa! Ti vorremo bene, per sempre!” e mi lanciò una lettera con un simbolo come quello che avevo sul braccio
 I miei genitori morirono in quella notte del 176o.









Note dell'autrice
Shubababa a tutti! Primo si sono una ragazza anche se freewolf sembra un nome per un ragazzo XD Secondo si amo Assassin's creed 3 e Terzo bho non ho niente da di...AAA si! Leggete la mia storia pleasee

freewolf

 

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Capitolo 2
*** L'incontro ***


Era inverno, di notte, nel  1773. Finalmente avevo 17 anni.
Incitavo il mio cavallo ad accelerare, avevo le giubbe rosse alle calcagna . Portavo un mantello nero e pesante col cappuccio che copriva il mio viso pallido. Sotto al mantello indossavo una camicia leggera ma che mi riscaldava, senza bretelle; il bordo mi arrivava poco sopra al seno. Portavo una coda di cavallo,  così i miei capelli lunghi non mi andavano davanti al viso; erano di un castano molto scuro; come i miei occhi e mi ero portata una arco con le frecce per sicurezza … Dovevo trovare un certo Achille Davenport; nella lettera di mia madre c’era scritto che lui mi avrebbe aiutato a capire chi era stato a dar fuoco alla mia casa e a dirmi il significato del simbolo sul mio braccio.
Non doveva mancare poi così tanto alla sua dimora. Ma ero stata avvistata da delle guardie, che si erano insospettite dal segno sul mio braccio. Dopo un po’ che mi inseguivano, avevo sentito il rumore di uno sparo, che aveva preso in pieno il mio cavallo e la mia gamba sinistra. Ero caduta ferendomi anche la mano. Era finita. Quando avevo cominciato ad alzarmi , avevo un fucile puntato dietro la schiena

"Cazzo …" Avevo pensato
“Ferma ragazzina, una sola mossa e sarai con Dio!” Disse uno a cavallo. Stava per sparare, avevo chiuso gli occhi aspettando la mia fine … Ma non era successo niente.
Mi ero girata e c’era un ragazzo, della mia età sicuramente; alto, robusto, con un cappuccio bianco che gli copriva il viso e sulla cintura che portava aveva lo stesso simbolo che avevo io sul braccio.
Aveva appena cominciato a combattere contro le giubbe rosse con la sua tomahawk ; parava i loro attacchi. Al primo conficcò la sua arma in testa. Morto; al secondo prese l’arma e gli aveva sparato in faccia. Morto anche lui … E al terzo che mi puntava  il fucile aveva preso la rincorsa, aveva saltato per arrivare prima al nemico e lo aveva preso in pieno petto …
Mentre guardavo il ragazzo che combatteva, avevo notato che il loro sangue si era unito alla neve bianca che cadeva quella notte

"Rosso e Bianco … Erano sempre stati i miei colori preferiti, ma al primo posto c’era sempre stato il blu. Un colore freddo, come quella notte invernale …"
Nel frattempo, mentre ero immersa nei miei pensieri, uno delle giubbe rosse, l’ultimo rimasto, stava per attaccarlo di spalle; avevo tirato fuori il mio arco e scoccai una freccia appena in tempo, l’avevo preso in piena gola. Morto sul colpo. Sospirai per il pericolo cessato, ma la pace era durata per poco … La gamba mi faceva malissimo e la mano mi bruciava,

“Porca …” Avevo detto appena avevo notato le ferite.
Il ragazzo misterioso nel frattempo si era avvicinato di fretta e mi disse

“Tutto bene?” Con un tono preoccupato, si vedeva, anche senza guardare la sua espressione.
“Benissimo” Risposi sarcasticamente e lui disse con un mezzo sorriso per la mia battuta
“Non ti preoccupare, andrà tutto bene, stai calma” Vedendomi con la faccia si una che stava per esplodere da un momento all’altro.
Dopo un po’ mi chiese

“Riesci a camminare?” Avevo tentato più volte ad alzarmi ma non ci riuscivo; così , il ragazzo mi prese in braccio e io dissi

“Cerco Achille Davenport” e lui, con faccia sorpresa disse
“Certo, vive non molto lontano da qui, abito insieme a lui …” Disse con un mezzo sorriso.
Dopo qualche decina di metri di camminata, ovviamente sua, mi disse levandosi il cappuccio
“Piacere io sono Connor” Aveva i un po’ di capelli legati con una piuma dietro, erano di un nero bellissimo, con una piccola treccina al lato con delle perline attaccate alla fine. Gli occhi come i miei, solo più chiari e aveva la pelle tra lo scuro e il chiaro

"Sicuramente un nativo" Pensavo. Appena aveva finito di parlare, mi ero levata anch’io il cappuccio mostrando il mio viso

“Caterina” dissi sorridendo, e lui mi ricambiò il sorriso. Dopo un po’, ero molto stanca per il lungo viaggio che avevo fatto a cavallo e, senza accorgemene, ero svenuta tra le sue braccia.








Note dell'autrice
Bella a tutti ragazzi io sono favij e- ... Scusate volevo dire bella a tutti ragazzi (e ragazze) io sono freewolf e oggi iniziamo con una nuova avventura per il nostro Connor!! (yay!) Chissà forse nascerà qualcosa tra Connor e Caterina bhoo non lo so nemmeno io!!!Anche se forse sono stata un pochiino dolce vi ricordo che sono una ragazza!
Recensite in molti <3 <3

freewolf
 

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Capitolo 3
*** Dove sono? ***


Appena mi ero svegliata mi ero ritrovata in una camera da letto enorme.

"Dove sono?" Pensavo mentre mi guardavo intorno: alla mia sinistra c'era una finestra dove si poteva vedere una foresta ricoperta da un velo bianco, con dei bambini che giocavano a palle di neve o facevano un pupazzo di neve.
Alla mia destra c'era una porta e una scrivania, con sopra una penna dentro all'inchiostro pronta per essere usata; e davanti a me, c'era un enorme armadio che occupava tutto il muro...
Ho visto la mia mano tutta fasciata fino al gomito con qualche goccia di sangue sulla mano e la gamba sinistra anche quella fasciata e quasi guarita del tutto, anche se provando ad appoggiarci la mano faceva ancora male.
"Cosa è successo ieri?" Mi domandavo tra me e me
"Stavo cercando Achille Davenport..."
"Ma sono stata scoperta dalle giubbe rosse..."
"Mi hanno fatta cadere e questo spiega le ferite..."
"Uno di loro stava per spararmi."
"Ma..."
"...Come ho fatto a sopravvivere?"

Ci avevo pensato come minimo per 20 minuti. Ed ecco che mi appare un'immagine dell'altra sera.
Un ragazzo.
Mentre combatteva contro le giubbe rosse.
Li ha uccisi tutti.
Uno lo stava per uccidere ma io l'ho preso in gola con la freccia.
Poi...Poi...
Non avevo fatto in tempo a capire ciò che era successo ieri che mi era venuto un mal di testa talmente forte che mi veniva voglia di spararmi.
Alla fine per il troppo dolore ero svenuta di nuovo.


Dopo qualche ora...


Mi ero risvegliata e il mal di testa mi era passato...
Stavo per girarmi dall'altra parte del letto, finché non mi ritrovo il ragazzo dell'altra sera sdraiato vicino a me mentre sorrideva e mi diceva
"Buongiorno dormigliona!"
"Com'é che si chiamava? Ah, Connor..."
"COSA CAZZO CI FA CONNOR NEL LETTO DOVE DORMIVO?!?"
Ero sul il punto di svenire e di avere un infarto allo stesso tempo; ma poi ecco che gli rispondo con un
"Buongiorno anche a te" Come se niente fosse ricambiandogli il sorriso.
"Dove siamo?" Gli ho chiesto senza nemmeno dargli il tempo di dire qualcos'altro...
"Alla Tenuta; qui abitiamo io e Achille... Mentre venivamo qui sei svenuta, quando siamo arrivati ho spiegato tutto ad Achille, ti ho messa a dormire (note dell'autrice: °///° già mi immagino questa scena XD) e ha detto che puoi parlare con lui quando vuoi" Mi rispose arrossendo leggermente
"Ok ti ringrazio" Dissi sorridendo e lui, mi disse
"Ti aspetto giù di sotto con Achille" Mentre si avviava verso la porta.
Avevo aspettato che se ne fosse andato per sdraiarmi di nuovo sul letto tutta rossa
"O MIO DIO CHE VERGOGNA SVENIRE TRA LE SUE BRACCIA!! E POI MI HA PURE MESSO A DORMIRE!!! Che gentile..."
Ma avevo messo da parte l'imbarazzo; era la mia occasione, finalmente potevo capire il significato del simbolo che ho sul braccio...
Mi sono messa gli stivali, legata i capelli e sono uscita da quelle quattro mura; ho notato subito delle scale e delle voci di sotto, avevo riconosciuto quella di Connor, allora sono scesa alla velocità della luce e ho visto Connor nel salotto alla mia destra assieme ad un uomo sulla sessantina sicuro, pelle scura, capelli bianchi coperti da un cappello.
"Deve essere Achille" Pensavo
"Caterina; sei identica a tua madre.."

Era l'ora della verità




Note dell'autrice:
Schiaooo a tutti!!! Ecco il risultato di alcuni appunti fatti a scuola mentre 2 miei amici litigano per la mia penna e la mia amica continua a dire "Pucciosooooo :3" e io ovviamente, stavo in mezzo -.-"""
E' uscito tutto dalla mia mente malata e drogata di Assassin's Creed...! Lo sapevo che alla fine Connor e Caterina li facevo innamorare!! (spoiler alla gossip girl XD)
Devo fare la wedding planner da grande
Allora ve lo prometto, a partire dal quarto o dal quinto capitolo faccio cominciare la storia secondo il gioco :)
Recensiteeeeeee
per salvare questa malata di mente
freewolf

 

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Capitolo 4
*** Rivelazioni ***


"Caterina sei proprio come tua madre..." Disse Achille mentre mi guardava dalla testa ai piedi
"Come fai a conoscere mia madre?" Dissi alzando un sopracciglio sorpresa
"Caterina, siediti. E' una lunga storia..." Ho obbedito sedendomi sulla prima sedia che ho trovato.
Lui ha fatto lo stesso mentre Connor stava appoggiato al muro della stanza con le braccia incrociate ad osservare ogni mia mossa.

"I tuoi genitori erano Assassini, questo spiega il simbolo sul tuo braccio... Un giorno sono venuti da me a chiedere il mio aiuto dicendomi che loro sapevano di essere spiati dai Templari... Così mi dissero che quando sarebbe arrivato il momento giusto, tu saresti venuta qui e ti avrei spiegato tutto...
In realtà ti avrei anche dovuto addestrare ma un uomo vecchio come me non riuscirebbe a stare al passo di una giovane come te, quindi...
Ho deciso che sarà Connor ad addestrarti"
Connor era rimasto tra il sorpreso e  l'imbarazzato, infatti quando mi sono girata verso di lui; era tutto rosso... Dopo un po' si è schiarito la voce e ha detto
"Bene, non ci sono problemi" E mi ha guardato con un mezzo sorriso
Io gli ho ricambiato il sorriso e ho detto
"Aspetta....COSA?! Io sono un' Assassina...Eh?!" Dissi indicandomi stupita... Achille fece un cenno positivo... Io, leggermente stupita, faccio cadere l'occhio sul braccio
"Così, i miei erano degli assassini eh?" Pensavo mentre sorridevo,
"Sai chi è stato ad appiccare quell'incendio a casa mia?" Chiesi ansiosa
"John Pitcairn" Rispose Achille, a sentir quel nome mi ribolliva il sangue nelle vene come non mai, ma ero tornata subito in me perché sapevo che rischiavo la mia vita ogni giorno, ma poco mi importava, devo vendicare i miei genitori che mi hanno fatto arrivare fin qui; e la loro morte nn deve essere vana.
"Accetto. Se Connor vorrà addestrarmi, io sono pronta" Dissi sicura di me più che mai. Il nativo mi ha guardato con occhi orgogliosi; nel frattempo Achille se ne era andato nel suo studio.
"Cominceremo dopo pranzo, mangia tanto che ti farò stancare" Mi disse avvicinandosi a me e appoggiando la sua mano sulla mia spalla.
"Ok, maestro" Dissi sarcasticamente facendo un inchino.

Era ora di pranzo, aveva cucinato tutto Achille. (note dell'autrice: mi immagino che "prelibatezza" abbia preparato per i nostri assassini lol XD)

Diciamo, che doveva essere il pranzo: un brodo con una coscia di pollo enorme al suo interno.*
"Mangiate; altrimenti non avrete energie per l'allenamento" disse orgoglioso del suo pasto, io e Connor ci siamo scambiati uno sguardo, ho guardato il brodo per qualche secondo...
"Ci rivediamo, pollo" Avevo pensato; l'ho sempre odiato il pollo, da quando l'ho mangiato la prima volta a 10 anni... Ma dovevo pur sempre mangiare qualcosa, quindi, sono stata obbligata a mangiarlo. Ne era valsa la pena, quando ho guardato se Connor avesse finito, era quasi alla fine; sembrava la battaglia di due titani (Note dell'autrice: Connor vs. Pollo chi vince?? hahahaha)



Nella foresta...



Quando ero arrivata, c'era Connor con due spade in mano; me ne ha lanciata una e io, mi sono messa subito in posizione di combattimento.
Mi sono lanciata all'attacco, ma lui l'ha schivato come se niente fosse...
"Prima  regola: Prevedi le mosse dell'avversario" E con un colpo di spada dietro le ginocchia, mi ha fatto cadere;
"Forza, alzati, riproviamo"
Stavolta avevo aspettato che lui mi attaccasse, e ho fatto la sua stessa cosa; un colpo dietro le ginocchia ed era caduto. Mi ero girata di spalle per un secondo
"Seconda regola: Mai e dico MAI abbassare la guardia" Detto questo si era alzato subito, si é messo dietro di me e mi ha bloccato con la sua spada poggiata sulla mia gola. Io mi liberai e abbiamo continuato fino al tramonto; mi ha buttato a terra disarmandomi e puntandomi di nuovo la spada sulla gola
"Ultima regola: quando ne hai la possibilità, uccidi il tuo avversario" disse levando la sua spada dalla mia gola...
"Sei brava, ma non abbastanza per fronteggiare uno delle giubbe rosse... Conitueremo domani mattina e ci sarà una cosa che devo farti vedere"
"Ok; mi impegnerò di più la prossima volta" dissi sorridendo, Connor mi ha aiutato ad alzarmi e mentre tornavamo gli ho chiesto
"Connor non é il tuo nome; qual'é??" curiosa come non mai
"Non ce la faresti a pronunciarlo" disse imbarazzato
"Daiii ci provo" Dissi con gli occhioni da cucciolo
"E va bene va bene" Rispose alzando le mani
"Ratonhnhaké:ton" Disse subito dopo
"Ratoche?" Dissi leggermente rincojonita
"Ratonhnhaké:ton" Ha ripetuto più lentamente
"Ratonhnhaké:ton! Visto? Alla fine ci sono riuscita" Dissi vittoriosa
"Che significa a proposito" Chiesi subito dopo
"Mi pare "vita piena di graffi"" Disse leggermente divertito
"E il tuo??"
"Pura. O una cosa del genere" Dissi entrando in palla



Nel bel mezzo della notte...



Non riuscivo a dormire, ero troppo stanca per chiudere gli occhi, il colmo.
Scesi giù per stare un po' in salotto, e lì c'era Connor; portava solo dei pantaloni lunghi, non mi aveva ancora notato, così lo chiamai
"Ratonhnhaké:ton? Cosa ci fai qui?" Dissi alzando un sopracciglio. Lui si era girato sorpreso di vedermi,
"Non riesco a dormire, credo che anche tu sia qui per la stessa cosa"Mi disse per poi riportare lo sguardo al fuoco del camino; mi fece cenno di sedermi accanto a lui e ho obbedito...
"Sai, l'ho sempre odiato il fuoco; mi ha portato via tutto" Dissi con gli occhi lucidi
"Non sai quanto ti capisco" Disse poco dopo Connor...
"Ho perso tutto... Per colpa di quello stronzo, bastardo, pezzo di merda di Pitcairn...." Continuavo a parlare con le lacrime agli occhi;
"Ho provato la vera libertà, l'armonia e la spensieratezza di un mondo in pace… un mondo che mi hanno portato via..." Connor si girò verso di me guardandomi mentre piangevo, gli ho mostrato la vera me... Quella che ho voluto nascondere per 17 anni...
Il nativo strinse le sue braccia a me dicendomi
"Non devi preoccuparti...Stai calma, lo troveremo e tu vendicherai i tuoi genitori; te lo prometto" Ha continuato a consolarmi accarezzandomi anche i capelli...
Mi sembrava di essere tornata a 12 anni fa, quando mi facevo male; mia madre faceva la stessa cosa... Mi abbracciava e mi accarezzava i capelli dicendomi che andava tutto bene...
Connor non mi lasciò finchè non fosse certo che ero del tutto calma.
"Ratonhnhaké:ton..." Dissi dopo un po'
"Si?"
"Grazie, di tutto..." Risposi con un sorriso guardandolo negli occhi; lui mi sorrise, tolse le sue braccia da me portandole sulle mie guance; asciugando le mie ultime lacrime dicendomi
"Di nulla...Questa è una promessa: troveremo quel figlio di puttana e lo ucciderai ok?" Diventando serio. Ho fatto un cenno per dire sì e lui tornò di nuovo felice facendo uno sbadiglio dicendomi
"Io vado a letto notte Katy (Note dell'autrice: ecco il motivo per cui l'ho chiamata Caterina, è la versione italiana del nome di Katy Perry *w*)
"Notte" Dissi sorridendo, e Connor se ne andò lasciandomi da sola
"Ora mi sta venendo anche a me sonno... Meglio andare" Pensai sbadigliando e andando anche io a dormire



La mattina seguente...



La luce del mattino mi svegliò come non mai, mi girai dall'altra parte del letto come al solito e...
" NON DI NUOVOOO " Pensavo imbarazzata.
C'era DI NUOVO Connor nel mio letto che mi guardava
"Mi fai iniziare benissimo le giornate" Dissi a Connor che continuava a guardarmi sorridendo....
Un'altro giorno è davanti a me, e si avvicina sempre di più il giorno della mia vendetta...



































*Volevo dirvi, che se ad alcuni piace il brodo di pollo...BEATI VOI!




Salve salvino a tutti :* finalmente Caterina ha scoperto di essere un'Assassina (che culo -.-") e Connor la aiuta... (ancora che culo -.-) non devo sentirmi Katy Perry o Lady GaGa o i Linkin Park o gli Imagine Dragons mentre scrivo... Anche se so già matta de mio (o come dice il mio amico Simone so paxxerella...vai sdrogheggiando come le BBestie hahahaha) ringrazio mille volte kiku28 che la sua è stata la mia prima recensione (thankssssss :*) e Blue Alessa, che senza la sua storia Hide and Seek non avrei mai pensato di scrivere (thank uuuuu)
Ora vado che devo uscire recensite in tanti come le BBestie ciauuuuu
freewolf 

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Capitolo 5
*** La fine dell'addestramento ***


"Scusa non volevo spaventarti" Disse Connor arrossendo
"Ok ok fa niente...Ma non farmi più prendere uno spavento!"
Detto questo, mi sono preparata per iniziare l'addestramento.


Nella foresta...


Già da stamattina ero migliorata molto.
Ormai ero un'Assassina, pronta a combattere per la libertà della gente e per salvarli dai Templari.
Dopo un po', Connor mi disse, prendendomi per il polso e portandomi sul retro della villa
"E' il momento del tuo addestramento speciale!" Con un sorriso a 32 denti
"Cominceremo col balzo della fede!" Detto questo, ho guardato giù dalla sporgenza, era leggermente altino
"Eh?!" Dissi guardandolo con la paura che rifletteva nei miei occhi
"Non devi preoccuparti; devi alzare le braccia, così.." E mi alzò le braccia a mo' di croce*
"Chiudere gli occhi..."
"Abbandonare tutti i sensi dietro di te..." Detto questo avvicinò la sua faccia al mio orecchio destro, mi era venuta la pelle d'oca
"...E lasciarti andare..."
"Allarme rosso: non é un'esercitazione forza! Non devi arrossire! Tu sei Caterina White!"
"Poi non ti resta altro che buttarti!" Disse per poi spingermi facendomi fare un salto nel vuoto
"Ricordati ciò che ti ho detto: lasciati andare!"

Ho chiuso gli occhi, abbandonato tutti i sensi alle mie spalle, aperto le braccia...E mi sono lasciata guidare dal vento.
Era come se stessi volando, mi sentivo come un'aquila: libera. Da tutto e da tutti. Esistevo solo io, che stavo volando. Libera.
Quella parola risuonò nella mia mente per tutto il tempo.
Dopo un po' si buttò anche Connor, sembrava un bambino che aveva ricevuto un giocattolo nuovo...

Alla fine, sono arrivata all'acqua; sono uscita aspettando il mio mentore.
Quando uscì anche quest'ultimo, era felice come non mai
"Hai fatto il tuo primo balzo della fede, congratulazioni" Mi disse sorridendo tra un fiatone e l'altro
Gli risposi con un sorriso, mentre ero seduta per il grande salto che avevo appena fatto.
"G-Grazie" Dissi dopo un po'.
Connor mi aiutò ad alzarmi per poi dirmi
"Ora, la seconda lezione. La corsa acrobatica!"


Nella foresta (di nuovo)


"Ora devi passare su questi rami" Mi disse indicando il percorso.

Ho fatto un balzo su una roccia e ho superato il primo ramo, per poi oscillare su di un'altro.
"Brava continua così!" Mi disse Connor che era dietro di me.
Ero leggera come una piuma. Sentivo come se potessi continuare per sempre...
Tutti i miei problemi, le sofferenze? Era come se fossero spariti...
Ma la pace durò per poco... Sono saltata su di un ramo troppo piccolo, che mi ha fatto cadere. Pensavo che fosse finita per me.
Ho chiuso gli occhi, aspettando che toccassi terra, con una morte certa...Ma niente.Mentre tenevo gli occhi chiusi ho sentito un ragazzo col fiatone. Era Connor.
Quando ho aperto gli occhi, lui mi guardò risollevato, vedendomi indenne.
Ma non potevo dire la stessa cosa di lui, aveva una ferita sul petto. E sembrava molto profonda.
"Stai bene?" Mi disse Connor ancora preoccupato
"Si, ma tu no. Hai una ferita enorme sul petto!" Gli dissi appoggiando con delicatezza la mano sulla ferita; lui strinse i denti per il dolore.
"Non è niente" Cercò di tranquillizarmi, ma così era peggio.
Mi ha fatto scendere dalle sue braccia e ci siamo incamminati verso casa, sì, ora era casa mia quella.

Dopo un po', Connor si era messo in ginocchio facendo un verso che non mi era piaciuto per niente; si era piegato in due dal dolore. Ero sul punto di piangere, ma ho messo da parte la mia paura e mi sono caricata sulle spalle Connor, ormai privo di sensi.


Nella Tenuta, in camera di Caterina...


L'ho messo sul letto per controllare la ferita e ciò che ho visto era agghiacciante: la ferita era davvero molto profonda, c'era sangue dappertutto. Ho preso subito l'alcool e le fasce; ho tolto il sangue e gli ho guarito la ferita; mi sembrava la stessa scena accaduta tempo fa, solo che i ruoli si sono scambiati! Pensandoci, mi era tornato il sorriso. Dopo aver sistemato la ferita, ho sperato che si svegliasse il prima possibile.

Sono stata per 2 ore a piangere vicino a Connor che ancora non si svegliava, pensavo di averlo perso per sempre ma, dopo un po', Connor finalmente si era svegliato.
Ha aperto i suoi occhi color nocciola che si incrociarono subito coi miei color cioccolato. Gli ho sorriso mentre mi asciugavo le lacrime e gli ho detto
"Stai bene..." Mi ha guardato con una faccia preoccupata, poi ha guardato la sua ferita e i suoi occhi sono caduti di nuovo sui miei, ormai rossi.
Dopo avergli spiegato tutto quello che era successo fino a quel momento, Connor si alzò sorridendo e mi disse abbracciandomi
"Grazie"
"Ti ho ricambiato il favore di tempo fa" Dissi per risollevarlo un po'.
Dopo un po' di silenzio disse "Meglio andare a dormire, si è fatto tardi..."
"Ok, notte Ratonhnhaké:ton"
"Notte Katy" E si avviò per la sua stanza.


All'alba...


Sapevo che Connor si svegliava a quest'ora per stare un po' da solo; stavolta l'avrei anticipato.
L'ho aspettato davanti all'entrata della foresta; lui, notandomi, alzò un sopracciglio e gli feci cenno di seguirmi.
Mi sono messa a correre il più veloce che potevo e poi, gli ho detto
"Aspetta qui" Lui ha obbedito.
"Ti prego, fai il modo che funzioni" Ho pensato per poi saltare su di una roccia e correre sui rami attorno a Connor. Sono arrivata allo stesso punto dell'altro giorno, ma senza nessuna preoccupazione, ho saltato l'albero senza la minima difficoltà.
Subito dopo sono scesa e ho raggiunto Connor che appena mi ha visto mi ha abbracciato girando intorno a sè dicendomi
"Non ci credo! Ce l'hai fatta! Come hai fatto?"
"Ho imparato da te" Gli risposi sorridendo. Lui mi ricambiò il sorriso per poi dirmi
"Il tuo addestramento é finito. Sono fiera di te" E mi abbracciò un'altra volta.


Siamo tornati alla Tenuta e lì c'era Achille; che mi guardò e mi disse
"Caterina, devo farti vedere una cosa.."















*like Titanic LOL



Note dell'autrice:
Buongiornoooooo visto che molti di voi leggeranno questo capitolo domani mattina, mentre io dormirò ancora :3 e non lo leggeranno alle 1o e mezza di sera.
Ecco un'altra...cazzata enorme hahahahahaha dopo aver mangiato una pizza visto un video con Slenderman e Jeff the Killer ed essermi incazzata col mio telefono perchè non mi faceva vedere un video di Connor (telefono bastardo >.<) e me funzionava con uno di Halo (WTF?!) Vorrei ringraziare come sempre kiku28 e musa_calliope che con le loro recensioni mi sono fatta notare (126 persone hanno letto la mia storia :D) e sono iscritta da un solo giorno. Grazie mille :*
Ora fatemi dormire che domani devo andare da una parte coi miei di mattina (nuooooooo) e poi di pomeriggio esco (yaay)
Notte/Buongiorno fans :*
 freewolf assonnato -.-"

 

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Capitolo 6
*** Nuova Assassina, nuova vita ***


"Caterina seguimi" Disse Achille guardandomi.
Siamo entrati in casa e lui ha tirato giù un candelabro; aprendo così un passaggio segreto.
Lo guardai alzando un sopracciglio; mi fece cenno di scendere, ho guardato Connor dietro di me che mi ha fatto un cenno positivo.
Ho sospirato e sono scesa giù per quelle scale...
Poco più avanti c'erano dei dipinti, ho letto sopra e c'era scritto: "Templari"; mi sono avvicinata e il primo nome che ho letto é stato John Pitcairn.
Avevo gli occhi accecati dalla rabbia, volevo ucciderlo, in quell'istante. Ma mi sono ricomposta e ho guardato il dipinto più in alto...
"Haytham Kenway..." Dissi leggendo il nome. Somigliava così tanto a Connor...


Dopo qualche minuto sono scesi anche Achille e Connor, quest'ultimo si avvicinò a me e disse



"Quello che vedi é mio padre... Non preoccuparti non sono come lui. Un cuore di ghiaccio..." Guardando quel ritratto, aveva la mia stessa espressione di poco fa.

Achille andò più avanti e mi indicò un manichino con addosso un'abito.
"Era di tua madre" Disse poi quest'ultimo.
"Ora tocca a te, combattere i Templari...Provatelo" Continuò sorridendomi.
Prima di andare di sopra con Connor mi diede una scatola, al suo interno c'erano due lame celate come quelle di Connor, ma avevano entrambi il simbolo degli Assassini sul manico.
Appena si avviarono, mi ero levata i miei vestiti e mi sono messa quelli di mia madre:
Erano come quelli di Connor, ma gli stivali che portavo io sono fatti in pelle e arrivavano poco sotto al ginocchio...
Mi sono messa le lame celate, ho preso 2 pistole, una spada e il mio arco con le sue frecce; tra quest'ultime, ce n'era una con la punta insanguinata...
Era quella che avevo usato quella notte per aiutare Connor.

Sono salita di sopra ed entrambi mi guardarono, sorridendo.
"Un tempo c'era una cerimonia per questo." Disse, indicandomi.
"Ma non credo che ce ne sia bisogno. Adesso sei pronta, e molto probabilmente lo sei sempre stata, sin da quando sei arrivata qui.
Benvenuta nella Confraternita,
Caterina" Finì di parlare mentre mi ha messo una mano sulla spalla.
Ero finalmente, una vera Assassina.




                                                                                                                                   ***




Ad un certo punto entrò un nativo, sicuramente amico di Connor; infatti lo chiamò
"Ratonhnhaké:ton! Ratonhnhaké:ton!"
"Kanen'tò:kon. Che cosa ci fai qui? E' successo qualcosa?" Il nativo ha fatto un cenno positivo con la testa e ha risposto.
"William Jonhson è ritornato con l'intera somma per acquistare la terra. Sta parlando con gli anziani. Ho cercato di dissuaderli, ma credo che otterrà quello che vuole, se non interverrai."
Connor non ci poteva credere a ciò che stava dicendo il suo amico.
"Ma com'è possibile? Il suo tè è distrutto!"
"I Templari non sono mai a corto di risorse. Avresti dovuto ascoltarmi!" Intervenne una voce, alle nostre spalle. Era quella di Achille. Il nativo riprese il discorso.
"Ti prego, devi fermarlo."
"Ma certo. Dove si incontrano?" Achille lo fermò prima che potesse varcare la soglia della casa.
"Aspetta, porta anche Caterina con te. Sono certo che ti aiuterà." Io ero rimasta un po' stupita: avevo appena finito l'addestramento, e già dovevo uccidere qualcuno!
Connor fece un cenno positivo e uscì di casa. L'ho seguito, mentre mi coprivo il viso col cappuccio.
"Stiamo andando verso est; quindi usiamo i cavalli." Dopo un po', aveva in mano due redini di due cavalli, uno nero e uno marrone.Sono montata su quello marrone e ci siamo incamminati.
Dopo una ventina di minuti; siamo arrivati su una sporgenza, sempre un pochino alta, dove sotto di noi c'era un lago e delle guardie dall'altra parte.
Siamo scesi passando tra gli alberi, finchè non ci siamo nascosti dietro ad un cespuglio.
Connor disse qualcosa nella lingua del suo popolo, ma sapevo che era una mezza specie di "Cazzo" Nella mia lingua.
Alzai un sopracciglio e lui mi indicò l'altra parte del lago: sapevo che c'erano alcune guardie, ma questa volta erano fin troppe...
Strinsi i denti in segno di rabbia e guardai Connor mentre mi diceva
"Uccidendoli uno per volta non risolveremmo niente, perché chiamerebbero i rinforzi e sarebbe peggio..." L'ho guardato mentre si metteva il cappuccio; ad un certo punto, in quell'isante, mi sono venuti dei brividi dietro la schiena, mi era tornata in mente quella notte.
"E se..." Disse Connor. Ma l'ho interrotto subito
"E se passassimo tra le canne del lago, mantenendoci sempre nascosti, per poi arrivare da Johnson?"
"Lo stavo per dire io!" Disse Connor, facendo il finto arrabbiato.
Ci siamo tuffati in acqua, passando tra le canne; uscendo dall'acqua abbiamo mantenuto sempre il basso profilo.


Siamo arrivati ad una parte dove c'erano una sequenza di rami, che portava ad una casa bianca enorme. Avevo riconosciuto gli abitanti del villaggio di Ratonhnhaké:ton. Quest'ultimo si arrampicò subito per poi arrivare sul tetto della casa; l'ho seguito, sperando che le guardie non mi abbiano individuato...
Sono arrivata sana e salva, Connor stava sentendo ciò che Johnson stava dicendo ai nativi...
"Pace, pace!" Esclamò Jonhson.
"Non vi ho sempre difeso? Non ho sempre cercato di proteggervi da ogni cosa?" Un nativo rispose.
"Se tu vuoi davvero proteggerci, dacci delle armi e dei cavalli, così da poterci difendere da soli." Jonhson scosse la testa.
"La guerra non è la risposta." L'uomo si alzò, furioso.
"Noi ricordiamo. Sappiamo che avete spostato di nuovo i confini. Anche adesso i tuoi uomini scavano la terra, senza riguardo nei nostri confronti. Usi parole suadenti, ma false! Non siamo qui per negoziare, né per vendere. Siamo qui per dirvi che dovete andarvene."
"E va bene. A quanto pare con voi servono le maniere forti." Disse, facendo cenno alle giubbe rosse. Un altro indiano si alzò.
"Ci stai minacciando?" Disse.
Dissi subito a Connor
"Dobbiamo essere cauti, altrimenti-" Non ho fatto in tempo a finire che Connor già aveva fatto un balzo per assassinare in volo Johnson
"Alla faccia del basso profilo" Avevo pensato, finché non mi buttai anch'io per aiutare gli indiani a scappare...
Subito dopo notai che Connor aveva ucciso definitivamente il Templare, corse verso di me, mi ha preso per il polso correndo.
Ho notato che dietro di noi c'erano le giubbe rosse e cominciai a correre.
Siamo arrivati su un'altra sporgenza e Connor mi ha guardato sorridendo;
"Non ci pensare nemmeno, ancora non sono brava" Gli dissi
"Allora..." Mi ha preso in braccio e si è buttato. Ho fatto un piccolo urlo quando si era buttato...
Appena abbiamo toccato l'acqua, mi ha lasciato e abbiamo cominciato a nuotare verso la riva.
L'ho guardato cercando di fulminarlo per lo spavento che mi aveva fatto prendere; lui mi ha guardato con un sorriso a 32 denti, e ho lasciato perdere.


Dopo un po' che avevamo camminato gli ho chiesto
"Connor, Secondo te a che animale assomiglio?"
"Un'aquila, perché sei sempre in cerca di libertà e quando corri sugli alberi sembri un'aquila in volo" (Note dell'autrice: ok, questa era pessima -.-")
Gli ho sorriso pensandoci
"E tu...Mi sembri un lupo."
"Come mai?" Mi chiese curioso
"Mmmm....Non lo so me lo ricordi! Forse perché la prima volta che ti ho visto correvi veloce nella notte come un lupo..." Gli ho risposto
Lui é arrossito e mi ha sorriso.

Siamo tornati alla Tenuta per dire ad Achille che Johnson era morto...
Ancora mi dovevo abituare nell'uccidere la gente; ma loro hanno fatto del male, e io dovevo fargliela pagare.










Note dell'autrice:
Salve a tuttiiiiii :* Finalmente Caterina è un'Assassinaaaa yaay!!!
Il prossimo capitolo arriverà o questa sera o domani pomeriggio. Ringrazio sempre kiku28 e musa_calliope :*
Recensite recensiteeee
freewolf






 

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Capitolo 7
*** La vendetta é vicina ***


Di notte...


La stessa sera della morte di Johnson, ero andata giù nel piano sotterraneo, ho attivato il meccanismo e sono scesa.
Appena arrivata sentivo ancora le emozioni che avevo provato in quella stanza quella mattina: paura, odio, orgoglio, amore... Tutte all'interno di quelle mura.
Lì ho trovato Connor mentre guardava i dipinti;
"Me lo ritrovo dappertutto eh?" Pensavo, con un tono sarcastico...
Ha fatto scendere lo sguardo sul dipinto di Johnson, che aveva una croce bianca sopra, che voleva dire che era stato ucciso.
Dopo un po' mi ha notato con una certa comprensione, entrambi non riuscivamo a dormire.
Si é girato di nuovo sul dipinto della sua vittima

"Pensavo di sentirmi meglio, o di provare qualche soddisfazione, ma provo solo... rimpianto" Disse mentre mi avvicinavo con cautela
"Ti abituerai, almeno tu" Gli dissi con un tono malinconico.
Lui si girò verso di me di scatto prendendomi le braccia per farmi avvicinare di più; guardandomi negli occhi, mi disse

"Anche tu, ci riuscirai, fidati." Era riuscito a farmi sorridere.
Connor, quando gli dicevano che era un pazzo, che non avrebbe mai fatto niente, che la sua specie si sarebbe estinta... Non gli importava, non ci faceva caso.
Questo mi piaceva di lui (Note dell'autrice: a me tutto di lui XD) se cadeva o lo facevano cadere, lui si rialzava a continuava.

"No invece, tu ci riesci perché sei forte..." Gli dissi appoggiando la mia mano all'altezza del suo cuore
"Io...Io nemmeno riesco a difendermi dalle giubbe rosse! Da quando sono morti i miei genitori, tutti mi ignorarono, come se fossi... Un oggetto indesiderato che andava rimosso...
Ratonhnhaké:ton non ce la faccio!"
Lui mi ha guardato per qualche secondo... Dopo un attimo di esitazione, mi abbracciò, portando la mia testa all'altezza del cuore. Lo sentivo battere. Andava velocissimo...

"Katy tu sei forte. Ci ho fatto caso mentre ti allenavi, ma tu non l'hai notato.
Quelle persone, erano stupide. Perché non hanno mai conosciuto una persona strabiliante come te!" 
Ero rimasta a bocca aperta alle sue parole. Non l'avevo mai visto così serio. Dopo che aveva finito, mi lasciò e si allontanò di qualche passo. Era arrossito.
"Strano. Connor Kenway che arrossisce davanti a me" (Note dell'autrice: lo fa sempre ma non lo noti intelligence hahahaha)
Ho fatto un passo indietro, tenendo tra le mani il ciondolo della mia collana, ormai compagna di tutte le mie avventure.

"Che significa?" Disse guardandolo. Stava ad un centimetro di distanza da me, ma credo che non l'abbia notato.
Sono leggermente arrossita per poi rispondergli

"Fortuna. E' della mia famiglia da generazioni" Era una lettera cinese, con al centro un punto dorato.
"Mi ha sempre aiutato nei momenti difficili..." Continuai
Lui la guardò per poi alzare lo sguardo su di me. L'unica cosa che fece era sorridere e andare di sopra

"Notte Katy"
"Notte Ratonhnhaké:ton" Gli dissi sorridendo


                                                                                                                           ****



Sono passati due anni dalla morte di Johnson. Due anni da quella notte. E sono due anni che conosco Ratonhnhaké:ton.
Era il 1775. E ormai io e lui avevamo 19 anni.


                                                                                                                           ****


Mentre tornavo a casa, con qualche volpe in mano; vedo un uomo correre che mi sorpassa. Mi viene l'impulso di inseguirlo, per paura che fosse un nemico.
Ha raggiunto la Tenuta; in quel momento l'ho atterrato puntandogli la lama celata

"Cosa vuoi" Fu la prima cosa che gli ho detto
"Sono stato mandato da Paul Revere" Disse l'uomo impaurito mostrandomi la lettera
"Bene; e per chi é la lettera?"
"Achille Davenport" Detto questo, avevo ritirato la lama celata e ho accompagnato il messaggero
Lui bussò alla porta, che aprì Achille; lui mi guardò alzando un sopracciglio, e gli ho mostrato le volpi; capedo che stavo cacciando, andò con lo sguardo verso l'uomo, che gli consegnò la lettera
"Che cos'é?" Chiesi ad Achille
"Una richiesta di aiuto da parte di Paul Revere. Pare che gli inglesi stiano cercando di fare qualcosa a Boston. Suppongo che sei piaciuto ai figli della libertà... " Disse quest'ultimo rivolgendo lo sguardo a Connor, che fino a quel momento é rimasto appoggiato al muro in fondo alla stanza, lo notai solo in quel momento.
Inarcai un sopracciglio per quella cosa dei figli della libertà

"Lunga storia" Disse Connor mentre si avvicinava per leggere la lettera
"Vi prego, dite al signor Revere che gli sono amico, ma che per adesso non posso aiutarlo." Disse quest'ultimo all'uomo.

"Non credo che sia una buona mossa, Connor. Questa lettera parla di John Pitcarn." Disse Achille; appena ho sentito quel nome, il sangue mi ribolliva le vene; ho preso la lettera e ho letto subito il luogo dove si trovava questo Paul Revere.
"Boston. Fantastico, il luogo in cui non avrei mai più voluto mettere piede." Pensai.

Avevo preso subito un cavallo dalle scuderie per andare, ma Connor mi bloccò dicendomi

"Dove vai?"
"A Boston, se devo tornarci per uccidere Pitcairn, questo ed altro; andrei anche in capo al mondo... Quello stronzo..." Gli risposi nevrotica; lui mi guardò con un mezzo sorriso per poi dirmi
"Nemmeno mi aspetti? E' pericoloso fidati." Prendendo il suo cavallo.
"Ok ok; indicami la strada, maestro" Dissi in tono sarcastico

E cominciò ad andare il più veloce possibile col suo cavallo per raggiungere Boston; gli stavo dietro in silenzio finché lui non mi disse

"Attenta, Paul certe volte é un po'...Fastidioso" Con un ghigno sulla faccia
Ho continuato a galoppare più veloce per stare al suo passo in silenzio, ma dopo un po' gli dissi

"Perfetto, di bene in meglio" Col tono sarcastico. Lui sorrise e abbiamo continuato il viaggio.


Boston, di notte...


Era ormai molto tardi quando arrivammo da Paul Revere; Connor aprì la porta e lì notai tre uomini; tra cui uno alzato, era basso, con una giacca abbinata al cappello e con un accento francese

"Ah, Connor, finalmente sei arrivato..." Disse avvicinandosi
"...E questa fille che é dietro di voi chi é?" Domandò guardandomi
"Sono Caterina White" Dissi allungando la mano, lui me la strinse sorridendo
"Piacere, Paul Revere" Ricambiai il sorriso
"Ah, quasi mi dimenticavo! Lasciate che vi presenti William Douse e Robert Newman (Note dell'autrice: sarò sincera, mentre giocavo e avevo sentito il cognome Newman, mi é subito venuto in mente il cantante John Newman, quello che cantò Love me Again XD hahahahahaha)


"Nella lettera parlavate di John Pitcairn." Dissi innervosita
Revere chiuse la porta.
"Già. Si prepara ad attaccare Lexington dove Adams e Hancock si sono rifugiati. Fatto questo, marcia su Concord, per distruggere le nostre armi e provviste. Dovete aiutarci." Disse, guardandoci entrambi con occhi pieni di speranza. 
"Diteci dove trovarlo, e sistemeremo la faccenda" Disse Connor senza cambiare espressione del viso
 "Ha decine se non centinaia di soldati al suo comando. Non potete affrontarli da soli. Ma non temete, non sarà necessario" Aggiunse, guardandomi sorridendo.
"Abbiamo un'intera armata con noi in attesa dell'ordine di prender le armi."
"Allora dovreste allertarla." Dissi, voltandomi verso Paul. Lui sorrise.
"Ma certo." Poi si rivolse a Connor, poggiandogli una mano sulla spalla. Dovetti soffocare un sorriso divertito non appena vidi la sua espressione irritata.
"Voi e io passeremo il fiume e avviseremo i ragazzi. Voi, Caterina." Disse, voltandosi verso di me
"Andrete con William, che vi guiderà per cercare le case. Dovrete passare dall'interno e fare la stessa cosa. Voi, Robert, dovrete dare i segnali una volta raggiunta la postazione. Due lanterne, se il nemico viene dal mare." Ho fatto un cenno positivo mentre uscivo; ho dato un'occhiata a Connor che con lo sguardo diceva
"Aiutami" Gli ho fatto un sorriso per rispondergli
"Buona fortuna" 
William si voltò verso di me.
"Bene, cominciamo ad andare allora. Seguitemi."
Ho annuito, abbiamo preso due cavalli e siamo partiti per le case da dover avvisare...
Appena siamo arrivati al primo gruppo di case, Douse scese, ho fatto lo stesso per seguirlo. Ha bussato ad una delle case e quando un uomo ha aperto la porta ho detto

"Avvisate tutti, i soldati inglesi arrivano" L'uomo fece un cenno con la testa e chiuse la porta...
Abbiamo fatto lo stesso con le altre case lungo il percorso, dopo un po' siamo arrivati alla Frontiera; ho alzato un sopracciglio e William, notandolo, disse
"
E' qui dove Adams e Hancock stanno aspettando. Gli inglesi progettano di ucciderli, e noi dobbiamo informarli. Dobbiamo continuare per questa strada."
Dopo qualche minuto, siamo scesi da cavallo davanti ad una casa, isolata da tutte; siamo entrati e c'erano tre uomini, due di loro dovevano essere Adams e Hancock...
Perché poi William si rivolse a loro dicendo

"
Gli inglesi arrivano. Stanno marciando proprio adesso su Lexington e Concord. Dovresti andare via, Sam."Ascoltò interessato ciò che William disse, ma non se ne preoccupò più di tanto.
"Ah davvero? Bene, venissero pure. Non ho nulla da dimostrare. Ma prego, adesso siediti.
"William ha ragione. Gli inglesi arrivano, e non per una visita cordiale, temo." Questo lo fece sorridere.
"Non metto in dubbio le vostre parole. Ma come ho già detto prima, non mi interessa. Facciano pure i loro controlli." Ho alzato gli occhi al cielo e ho pensato
"Questo é stupido davvero" In quel momento la porta si aprì, e vidi Connor e Revere avanzare.
"Paul, Connor. Lieto di vedervi."
Il nativo mi guardò e poi si passò ad Adams.
"Devi fuggire. Le giubbe rosse arrivano."
"Già, questo è quello che Caterina mi ha detto. Ma non m'importa, che facciano pure la loro indagine. Non troveranno nulla." Connor alzò anche lui gli occhi al cielo e io gli lanciai un'occhiata ovvia.
"Tu non capisci. Pitcairn ha intenzione di ucciderti." Continuò, poi ha parlato Revere, che era dietro di lui
"Temo sia vero." Sam Adams e gli altri due si alzarono dalla sedia.
"Allora suppongo che non ci resti che andare. E voi quattro?" Aggiunse, guardandoci.

"Douse e io andremo a Concord. Connor, voi e Caterina restate qui, aiuterete a tenere la città. Così potremo allertare tutti.
"

Dopo essere usciti, ho guardato Connor, che sembrava risollevato, curiosa, gli chiesi

"Com'é andata con Paul?" Lui mi ha fatto una faccia nervosa
"C'era un solo cavallo, e siamo dovuti salire in 2; lui ha urlarmi ogni 3 secondi di andare a destra, poi a sinistra... Ero sul punto di spararmi"
A questa sua risposta, mi sono messa a ridere immaginandomelo insieme a Revere...
Poi; ad un certo punto, disse
"Forse é meglio andare a dormire..." Gli annuii e finalmente, ero riuscita a prendere sonno.













Note dell'autrice:
Bonsoooir ♫♪ comment ça va? Mamma mia, Le ore di francese e Revere mi hanno contagiato aiutooooo T-T
Ecco finalmente il settimo capitolo, al prossimo ci sarà un po' più di azione. Giuro...Solennemente di non avere buone intenzioni XD
Leggete in molti e recensite al ritmo di Roaaar (Katy Perry *w*) o di Applause (Lady GaGa ♪) a voi la scelta.
Ora; se non vi dispiace, se avete un po' di pietà per me...
Vado FINALMENTE  a giocare ad Assassin's Creed *-*
Arrivo Connoooooor :D
freewolf




 

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Capitolo 8
*** Il giorno tanto atteso ***


Appena sveglia, pensavo di stare a casa, nella Tenuta...
Ho aperto gli occhi come ogni mattinata; e, come 2 anni fa, penso ancora un po' assonnata
"COSA...."
"CAZZO...."
"CI FA........"
"CONNOR..."
"NEL MIO....."
"LETTO?!?!?!?!"

Lui mi guarda senza dire niente per qualche minuto, non aveva notato che mi ero svegliata...
Allora ne approfittai per chiederglielo; ho alzato lo sguardo verso di lui e ho detto

"Perché, ti ritrovo sempre nel mio letto??" Lui ha riso; ha risposto
"Perché non riesco a dormire, ti guardo e mi viene voglia di dormire" Io ci ho pensato qualche secondo
"Non ha senso; c'é qualcosa sotto..."
"Ah ok" Ho detto, sorridendo, ancora un po' intontita

Ma mi ha fatto alzare di scatto i colpi dei cannoni.
Mi sono alzata, ho preso le armi, messo il cappuccio e mi sono messa a correre; Connor era proprio dietro di me

"Sono arrivati gli inglesi.Seguimi" Ha detto, accellerando per sorpassarmi, l'ho seguito e c'era un vecchio nascosto dietro un albero assieme alle guardie


"State in posizione! Non sparate se non lo fanno per primi! Ma se vogliono una guerra... l'avranno eccome!" Qualcuno, attirò l'attezione mia e di Connor, perché subito senntimmo gli ordini di Pitcairn.

"Disperdetevi, ribelli! Gettate le armi e fuggite!"
Ho stretto i pugni fino a farmi diventare bianche le nocche, quei "ribelli" come li chiamava Pitacirn non appena sentirono il rumore degli spari, fuggirono impauriti. Non erano servite a nulla le proteste del loro comandante tanto che Connor ha dovuto trascinarlo dietro una trincea, per evitare che lo uccidessero. L'ho raggiunto, appena in tempo per sentire ciò che il nativo disse.

"Non torneranno più, dovrete cavarvela con quelli che restano! Il tizio non fu molto d'accordo della dritta. "Non datemi lezioni su come..." Qualcosa lo interruppe, perché poi ordinò agli uomini rimasti di sparare. Poi si rivolse a noi.
"Dovete andare a Concord, e avvisare gli altri." Diede un foglietto a Connor.
"Mostratelo a chiunque ve lo chieda. Dovrebbe essere un uomo di nome James Barrett. Adesso andate!"
Abbiamo preso i primi due cavalli che ci sono capitati a tiro e li abbiamo incitati a galoppare il più velocemente possibile. La rapidità il quel momento era la cosa principale a cui dovevamo pensare...
Ma quando siamo arrivati al centro abitato, non so nemmeno io come ho fatto, sono scesa dal mio cavallo, mi sono messa a correre e ho ucciso subito uno delle giubbe rosse con l'arco, stava per uccidere una donna col bambino in braccio...
Non volevo che quel bambino rimanesse da solo, come ero io fino a 2 anni fa.
Dopo averlo ucciso, sono tornata subito al mio cavallo, mi sono guardata intorno; dappertutto c'era gente che urlava e correva, alcune erano state prese dagli inglesi.
Ho stretto i denti, non potevo sopportarlo, così mi sono messa a correre verso quelle guardie e una l'ho presa in testa con una freccia; un'altra la stavo per uccidere, ma mi ha fatto cadere a terra.
In quell'istante era arrivato Connor che gli ha sparato, prendendolo sul braccio. Così si era distratto e l'ho sgozzato con la lama celata con una velocità fuori dal comune.
I prigionieri ci hanno fatto un cenno col capo per ringraziarci; noi abbiamo fatto lo stesso e ci siamo messi a correre il più velocemente possibile.
Il tempo stringeva, sempre più persone stavano morendo e noi dovevamo salvare quelle rimaste...

Siamo arrivati a Concord appena in tempo, c'erano due uomini che stavano parlando; Connor li raggiunse subito e disse

"A Lexington si combatte già. e temo che non sia ancora finita. I soldati stanno arrivando."
Il tizio dai capelli bianchi si avvicinò.
"Ma davvero? E perché pensi che stiamo qui?" Disse, sarcastico.
"Andate, prima di farvi uccidere. Ho già abbastanza guai, se poi dovrei preoccuparmi di chi vuol fare l'eroe." Aggiunse, lanciandoci un'occhiata. Sono andata verso di lui, furiosa e presi la missiva dalla tasca di Connor.
"Perché non leggete qui? Garantisco io, e anche John Parker" Lui mi fissò per un breve momento, e mi prese la lettera dalla mano. 
"Visto che ti fai valere?" Mi disse Connor guardandomi; io gli sorrisi e gli dissi
"Forse, ma questa era un'emergenza. Ho dovuto lasciar stare la sensibilità per una volta"
L'uomo dal cappotto rosso si schiarì la gola, e io mi voltai verso di lui.
"Finito con le chiacchiere? Parker sembra convinto che voi due non siate inutili." Disse, guardandomi. 
"Quindi immagino che possiate aiutarmi."Continuò, mentre si era voltato verso Connor.
"All'inizio dello scontro, dovremo tenere queste posizioni." Indicò la valle che si estendeva davanti a noi. Capivo perché l'avessero scelta. C'erano due speroni di roccia piuttosto alta, quindi valevano molto come difesa.
"Sono decisive per la difesa di Concord. Brava gente," Disse, sospirando.
"Ma non sanno combattere. E ci vuole qualcuno esperto per guidarli. Pensate di farcela?" Connor ha fatto un cenno positivo con il capo. L'uomo non sembrò convinto.
"Sarà meglio che siate franco."
"Avete la mia parola."
"Allora credo che non ci resti che aspettare."
Connor e io stavamo per seguire i soldati alle barricate, ma il nativo fu bloccato da chi diede l'ordine.
"No! I miei uomini devono tenere le posizioni. Se le giubbe rosse passano per noi è finita."
"Che cosa volete che faccia?"
"Ascoltate bene." Sentivo la tensione dell'uomo da come parlava. Mi avvicinai ancorà di più per sentire la loro conversazione.
"Gli inglesi si dispongono in file. Date ordine di sparare non appena ogni linea è pronta. Troppo presto si può mancare il bersaglio, e troppo tardi si finisce sul fuoco nemico." Connor fece un cenno d'assenso, ma lui lo fermò.
"Se qualche bastardo riesce a passare, attccatelo. Non voglio che i nostri muoiano!"

                                                                                                                                                  ****

Mi sono messa nel gruppo al centro, per aiutare a sparare agli inglesi.
Nel frattempo, Connor era a cavallo che ad ogni gruppo dava il segnale quando le giubbe rosse erano abbastanza vicine, ma non troppo per attaccarci ed ucciderci in un solo colpo di fucile.
Quando arrivò al gruppo dove ero io, stava col braccio alzato e aveva detto
"Aspettate il mio segnale!" Era concentrato sul gruppo di inglesi che stavano arrivando; quando erano vicine, lui abbassò il braccio e urlò
"Fuoco!" E cominciammo a sparare...
Li abbiamo uccisi tutti al primo colpo, mi sono subito abbassata per ricaricare la mia arma; non ero mai stata una vera e propria professionista ma, me la sapevo cavare.
Quando tornò Connor ero pronta per uccidere qualcuno.
Ha abbassato il braccio e ho puntato ad uno in prima fila, il proiettile era partito e, l'ho visto coi miei occhi, l'avevo preso in pieno al centro della fronte, il proiettile trapassò il suo cranio e lasciò solo una macchia di sangue. Subito dopo avevo notato dei soldati che si alzarono e urlarono
"Gli inglesi battono la ritirata! E' fatta!" Ho sorriso perché almeno siamo riusciti nel nostro intento, difendere la gente innocente.


Mi sono messa a correre e ho raggiunto Connor, l'ho seguito. Ciò che abbiamo visto più avanti era agghiacciante: una montagna di sangue con un ventina di corpi a terra.
"Solo un mostro può fare una cosa del genere. Ma lameno ora è finita."
Connor non si voltò verso l'uomo dopo che aveva parlato
"Dovevo colpire quando ne avevo l'occasione! Dove può essere andato Pitcairn?" Dissi stringendo i denti
"Di ritorno nell'accogliente grembo degli inglesi, così potrà tornare in forma per la prossima atrocità." Ho guardato Connor.
"Devo trovarlo. Ogni giorno che passa, altri soffrono." Disse anche lui, irritato
"Allegro, amico. Molti sarebbero morti oggi, senza di voi."
"Devo ammetterlo. Avevo pensato in modo sbagliato di te, ritiro tutto. Sei forte" Connor mi ha guardato come se volesse dire
"Te l'avevo detto" Ho fatto un mezzo sorriso.
Connor indicò i corpi privi di vita a terra
"Si, ma loro?"
"Facciamo del nostro meglio con ciò che abbiamo."
"Però non basta."
"Non basta mai..." Avevo pensato, con tristezza

Quando ce ne stavamo andando, non abbiamo detto una parola. Finché non ho rotto il ghiaccio dicendo
"Non fare quella faccia... Se non fosse stato per il tuo sangue freddo non avremmo mai vinto"
"Lo so. Ma non posso sopportare il fatto che sono morte molte persone"
"Siamo in due" Gli dissi assecondandolo. Mi fece un sorriso; pensavo di non vederlo più.
Gli ho ricambiato il sorriso.


Era quasi passata una mezz'oretta da quando avevamo lasciato Concord; finché un uomo non ci ha bloccato, Connor gli rispose

"Cerco Israel Putnam." Mostrando la lettera ricevuta.
"Per ordine di chi?" Chiese, prendendogli dalle mani la lettera.
"Samuel Adams."
Quest'ultimo lesse brevemente il foglio, per poi alzare gli occhi su di noi.
"Seguitemi."
Salii sul cavallo e lo feci partire al galoppo, seguendo i due davanti a me, i quali avevano appena iniziato una conversazione. Mi sono avvicinata per ascoltare.
"Ma non è Bunker Hill."
"Già. Qui è Breed. Ci sono stati alcuni... disaccordi su dove fosse meglio accamparsi."
"Gli inglesi sono fermi, e ogni volte che proviamo ad attaccarli noi perdiamo molti uomini.Credo che Putnam e gli altri vogliano radunare l'artiglieria sulle colline. Qualche colpo di cannone potrebbe far cambiare idea ai nemici."
"E John Pitcairn?" Gli chiesi, impaziente. Volevo concludere quella faccenda in fretta, dopo che eravamo stati alla ricerca di quello per due anni.
"Quel bastardo è una vecchia volpe. Si fa vivo ogni tanto, a salutarci con colpi di cannone oppure a schernirci, ma va bene così. Presto avremo la loro sconfitta."
Più ci avanzavamo, più sentivo i colpi di cannoni provenire dalle colline.
Probabilmente Putnam stava già organizzando l'offensiva contro gli inglesi.
Quando siamo arrivati sulla cima della collina, ho sentito che il generale stava tendendo un discorso. Sono scesa da cavallo e scambiai un'occhiata dubbiosa con Connor...

Un colpo di cannone arrivò improvvisamente, colpendo un uomo in pieno e privandolo della sua gamba. Questo zittì definitivamente gli altri uomini.
"Ho detto tutto. Io torno a Bunker Hill. Arrivederci, signori!" Io e Connor gli corremmo dietro.
"Generale!" Putnam si voltò verso di lui. Era un uomo sulla cinquantina e aveva in sigaro in bocca. Si era voltato verso Connor.
"Cosa?"
"Stiamo cercando John Pitcairn. Ci hanno detto che voi potreste aiutarmi." Putnam si tolse il sigaro dalla bocca, mentre rispose.
"E' al sicuro giù in città, e non ha motivo di uscirne. Finché quella nave continua a sparare non lo staneremo mai." In quel momento parlai io.
"E se la nave smettesse di sparare?" Lui mi guardò. Rimasi impassibile
"Allora sarebbe costretto a muovere il culo e uscire." Mi chinai e presi una bandiera.
"Isserò questa bandiera, se avrò successo." Connor mi guardò stupito e preoccupato
"E io parlerò bene di voi al vostro funerale" Finì il generale per poi allontararsi.
"Perché vuoi farlo? E' troppo pericoloso!" Disse Connor trascinandomi da una parte
"Perché voglio vedere quell'idiota uscire dal suo scudo e fermare le sue navi. Voglio rendermi utile per il mio paese."
Connor mi guardò e, rassegnato, fece un cenno positivo con la testa.
Mi sono tolta la collana e gliel'ho consegnata
"Tienila tu, se non dovessi farcela" Gli dissi, lui la strinse nella mano mentre io cominciai a correre verso il porto
"Caterina!" Mi chiamò e io mi girai.
In quel momento, Connor ha fatto una cosa che non mi sarei aspettata. In quel momento così importante...
Ha azzerato le distanze da me e ha appoggiato le sue labbra sulle mie. Mi ha preso il viso tra le mani e rimanemmo così per un paio di secondi; quando si allontanò da me; mi abbracciò, il suo cuore andava a mille, come il mio; mi disse
"Stai attenta" Mi guardò con i suoi occhi nocciola ormai lucidi, non l'ho mai visto così...
"Non preoccuparti. Ce la farò, costi quel che costi" Gli dissi. E mi lasciò andare.
Mentre correvo mi sono girata verso di lui, stava sorridendo; gli sorrisi, ero arrossita, ed era sparito per un cannone che mi coprì la vista di dietro, così guardai avanti.

Andavo il più veloce possibile, una torre stava per cadermi addosso per colpa di un cannone, ma sono riuscita a superarlo appena in tempo.
Quando passavo per i vicoli, vedevo soldati morti, o ancora vivi ma mutilati. Questa cosa mi ha fatto venire i brividi, ma continuai...
 Quando ero arrivata al porto, c'erano giubbe rosse dappertutto; ma non hanno fatto caso a me, meglio.

Mi sono tuffata e ho raggiunto la nave. Ero tra un cannone e l'altro, appesa al lato della nave. Stavo ragionando su come e quando far esplodere la nave; finché non sento delle esplosioni, erano i cannoni vicino a me. Dopo che era passata una guardia davanti a me, sono salita e con velocità ho messo l'esplosivo; mi sono buttata per raggiungere la seconda nave, nel frattempo avevo sentito l'esplosione della nave dietro di me.
Quando arrivai alla seconda, aspettai il momento giusto e piazzai l'esplosivo anche a quella; una guardia mi aveva individuato, mi sono allontanata subito aspettando l'esplosione.
Mi sono arrampicata sull'albero della nave e misi la bandiera. Avevo guardato in basso e sono stata presa dalla paura. Era il momento, ho chiuso gli occhi; e ho dato una spinta al mio corpo con le gambe. Il salto durò un bel po', ma ero contenta. Mi sentii come quel giorno d'addestramento con Connor: libera.
Ho nuotato fino a riva e ho raggiunto il luogo dove si trovava Putnam con Connor; quando arrivai, sono scesa da cavallo e la prima cosa che ho detto fu
"Le navi sono apposto" Connor mi abbracciò, io non dissi niente perché ancora ero rossa per il bacio di prima...
"Sei brava, ragazza, non me lo aspettavo da te." Mi disse Putnam levandosi il sigaro dalla bocca
"La ringrazio" Gli risposi sorridendo
"Ora, resta solo uccidere Pitcairn" Disse Connor.
Putnam diede un cannocchiale al nativo che disse
"Devo provare un approccio diretto"
"Oggi é la seconda volta che tentate l'impossibile"
"Non ho altra scelta"
"Voi siete matto come la lepre marzolina, amico"
"Mi aspetto delle scuse al mio ritorno"
Lo seguii, ci siamo messi a correre tra un riparo e l'altro; e in un attimo eravamo già vicino all'accampamento

"Io mi occupo delle guardie e tu, ti consiglio di fare un uccisione aerea per assassinare Pitcairn" Mi disse Connor; io feci un cenno positivo con la testa e ho cominciato ad arrampicarmi su di un'albero; c'era un palo davanti a me, con sotto Pitcairn. Era quel momento, che attendevo da 19 anni...
Ho fatto un balzo e gli ho infilzato la lama celata in gola; lui cadde a terra e mi guardò,
"Questo é per i miei genitori. Ci vediamo all'inferno..." E gli sparai per finirlo del tutto...
C'ero riuscita. Finalmente, mi ero vendicata. Guardai Connor che cominciò a scappare, presi la lettera dal cappotto di Pitcairn e lo seguii
"E' finita?" Mi chiese
"Si" Gli risposi sorridendo






Note dell'autrice:
Sualveeeeeeee
si, si, SIIIIIII finalmente quel Pitcairn é mortoooooo!!! Ma ovviamente Caterina non lascerà la Tenuta, ve lo dico subito, lei aiuterà Connor nell'uccidere tutti i nemici e..vabbe resta punto XD
Poi si FINALMENTE si sono Baciati (Allora ascoltare Avicii funziona :) )
E lo so scusatemi se il cap mi é uscito lungo, ma volevo scriverlo ora il momento della morte del nemico XD
Recensiteeeee
freewolf




















 

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Capitolo 9
*** Imprevisto ***



Mentre tornavamo da Putnam; ho tirato fuori la lettera che avevo preso a Picairn prima che morisse, ma non feci in tempo perché il nativo mi domandò

"Ora che Pitcairn é morto, che pensi di fare?" Sono arrossita; e risposi
"Voglio aiutarti a sconfiggere i Templari" Diventando seria. Connor mi sorrise e si girò facendo un cenno positivo con la testa...
"Ho trovato questa nella giacca di Pitcairn" E gli mostrai la lettera. Lui la prese e la lesse in una decina di secondi. Quando finì, era tra lo scioccato e l'irritato.
"Allora?" Gli chiesi curiosa. Lui mi guardò e mi disse
"Vogliono uccidere George Washington*" Ero rimasta con la bocca aperta... Anche se non provavo una certa simpatia per lui, perché? Dopo qualche secondo di silenzio, gli chiesi
"Chi é il prossimo da uccidere?"
"Thomas Hickey" Disse stringendo i denti, si vedeva che quel nome lo odiava...


Alla Tenuta...


Appena tornati, ho salutato Achille e Connor per poi andare dritta a dormire; la cosa positiva era che stavolta avevo preso subito sonno...


La ricerca di informazioni su Hickey non c'erano, non sapevamo da dove cominciare.
Eravamo ad un punto morto...



                                                                                                                                         ***



E' passato un anno da quando ho ucciso Pitcairn. Avevo 20 anni insieme a Connor nel 1776



                                                                                                                                         ***




Ormai era un anno che stavamo cercando informazioni su Thomas Hickey, e, era come un anno fa, un punto morto. In quei 3 anni ero cambiata. Avevo i capelli più lunghi, mi raggiungevano quasi i polpacci, gli occhi erano sempre più scuri, quasi neri. E la mia carnagione era quella di sempre.

Una sera, non riuscivo a dormire, era una cosa normale per me oramai. Non sopportavo l'idea che Hickey era là fuori, da qualche parte, a pianificare chissà che cosa contro Washington...
Sono uscita fuori scendendo verso la costa.
Ho sempre amato il mare; amo sentire la sabbia tra le dita e il rumore delle onde che su frantumano sugli scogli (Note dell'autrice: troppo sdolcinata...PESSIMAAAAAA)


Ho raggiunto l'Aquila**
salendo sul ponte attraverso la trave che a ogni mio passo cigolava. Ho fatto il minor rumore possibile.
In quel momento, sono salita sull'albero maestro per vedere meglio il mare.
Era bellissimo... Le onde si vedevano appena, la luna si rifletteva nel mare facendo un gioco di luci perfetto per un pittore, era tutto bellissimo; finché...

"Non riesci a dormire nemmeno stanotte?" Una voce sopra di me mi ha fatto prendere un'infarto, alzai lo sguardo e lì, seduto sulla cima dell'albero, c'era Connor.
"Suppongo la stessa cosa per te" Gli dissi con un sorriso;
"Già... Domani devo andare a New York, forse ho trovato qualche indizio su Hickey , e per questo non riesco a dormire" Mi disse un po' preoccupato, non ci feci molto caso mentre gli chiesi
"Cosa?" Lui mi guardò per poi rivolgersi verso l'orizzonte
"Ha qualche contatto lì, devo trovare un modo per farli parlare. Ma devo andarci da solo."
"Perché?!"
"Fidati. E' rischioso." Mi guardò serio. Io mi ero arresa al suo volere e gli dissi
"Va bene. Le indagini sono tutte tue" Lui mi sorrise mentre mi appoggiavo ad una parte dell'albero
.
"Partirò domani mattina presto." Disse, infine.
"Ok, così non ti trovo nel letto a guardarmi" Gli dissi incrociando le braccia, lui arrossì e si mise a ridere.


Mentre stavo con le spalle appoggiate all'albero a guardare la Tenuta, Connor scese e si mise davanti a me con qualche centimetro di distanza.
Appoggiò le mani vicino a me, mi sono sentita strana, il cuore mi batteva a mille; ho chiuso gli occhi, lui si avvicinò a me sempre di più; capendo cosa voleva fare, l'ho preceduto appoggiando per prima le mie labbra sulle sue; siamo rimasti lì, sull'albero maestro a baciarci, il tempo era come se si fosse fermato... Quando mi allontanai da lui, con un po' di riluttanza dissi
"Scusa." Lui alzò un sopracciglio
"Perché ti scusi?" Mi chiese
"Non lo so, ho paura di aver sbagliato..." Lui mi guardò, sorridendo e mi disse
"Non hai sbagliato. Fidati" Gli sorrisi
e cominciai a scendere dalla nave. Prima di andarmene gli dissi
"Stai attento, domani...Buonanotte"
"Certo; notte"
E tornai nel mio letto. Prima di oltrepassare la porta che portava alla mia stanza, mi sono dovuta sedere da qualche parte, avevo il cuore che andava velocissimo, come se volesse uscire fuori... Con lentezza, sono riuscita a raggiungere la mia camera. Volevo stringere il mio ciondolo, ma mi ricordai che ce l'aveva ancora Connor...
"Sarà più utile a lui domani..." Sorrisi e mi addormentai.

Il mattino dopo...

Sono stata tutto il giorno ad aiutare gli abitanti della Tenuta e a cacciare insieme a Miryam; che ogni tanto mi insegnava un modo per cacciare sempre più strano, ma efficente. Sono riuscita a portare a casa delle lepri e delle volpi; non era tanto ma, bastava.
 Appena sono entrata, ho notato Achille seduto, che appena mi ha visto corse da me preoccupato.
"Caterina, non sai cosa é successo" Mi disse agitato
"Prima cosa, calmati e siediti e seconda cosa, dimmi" Lui si sedette e, tra un sospiro e l'altro, mi disse
"Hanno arrestato Connor ingiustamente..."
...
















*A parere mio, poteva anche morire XD, se qualcuno ha seguito La Tirannia di Re Washington capirà il motivo... Lo dico direttamente qua... Ha ucciso Ziio che era ancora vivaaaa T-T bastardo madogna *stringe tra i denti il pupazzo di Catmario*
**Per chi non se lo ricorda, l'Aquila é la nave di Connor (possiede anche una nave *o*)








Note dell'autrice:
Buonaseraaaa ♪♫
Siamo arrivati alla sequenza 8, circa...
Allora, Connor e Caterina si sono....ehm...Diciamo "dichiarati" e lui é stato arrestato (bastardiiiiii >.<) *piange*
Cosa accadrà al prossimo capitolo? Bho ancora non ci penso...
Recensite o vi manderò Slenderman e Jeff the Killer a perseguitarvi. Scherzo ovvio ;) <3
freewolf

 

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Capitolo 10
*** Visita ***


"Hanno arrestato Connor..." Disse Achille agitato.
Ero sul punto di svenire; come erano riusciti ad arrestare Connor? E' sempre stato agile e forte. Come poteva essere dietro le sbarre?
Dopo qualche secondo gli chiesi

"Dove si trova"
"A New York, nella prigione di Bridwell"
Volevo andarmene. Sono andata dietro la casa a prendere un cavallo e montai in sella

"Cosa pensi di fare? Andare lì e liberarlo? Non funzionerà" Mi disse Achille che mi ha seguito fin dietro casa
"No. Devo pensare, non farò tardi" Gli sorrisi e me ne andai
Mentre andavo il più veloce possibile, ho visto che mi stavano scendendo delle lacrime...
Mi sono fermata scendendo da cavallo, sono salita su un'albero sedendomi su un ramo.
Ero a pezzi; mi sono messa le mani davanti al viso, singhiozzando. Questa volta però non c'era Connor ad aiutarmi.

"Speriamo che riesca a fuggire, ma devo vederlo... Ma come?" Ho smesso di piangere e mi sono messa a pensare su come poter cercare di vedere come stava.
Stava a New York, Bridwell era il nome della prigione; fin qui ci siamo...
"E se mi infiltrassi di notte? No, ci sono più guardie di notte, quindi devo andare di mattina... Ma non posso andare così, mi scoprirebbero subito!"
Alla fine, un colpo di genio. Mi era tornato il sorriso e sono scesa dal ramo saltando su di un cumulo di foglie.
Sono corsa da Ellen, ho spalancato la porta  e gli ho chiesto

"Ellen! Mi serve il tuo aiuto!" Lei sussultò, si girò e mi sorrise riconoscendomi
"Oh ciao Caterina. In cosa posso aiutarti?" Lei era una maga nel creare i vestiti di ogni tipo, era la persona adatta a me in quel momento
"Mi servirebbe un vestito, ne hai uno?" Gli chiesi con gli occhi ancora rossi ma pieni di speranza; mi guardò con la bocca aperta
"Tu? Un vesito? Ehm...Si! Credo di averne uno che fa al caso tuo!" E andò a prendere un abito nell'armadio; ho aspettato nemmeno 5 minuti che lei era tornata con un vestito tra le mani: era leggermente scollato sopra, tutto blu con dei ricami sotto.

"Grazie Ellen, non sai che favore mi hai fatto!" Gli sorrisi, lei mi ricambiò il sorriso
"Di nulla, ma a cosa ti serve?" Mi chiese curiosa, io ero arrossita e mi sono girata di spalle dicendo
"E' per una...Visita, ciao Ellen!" E sono uscita subito.
Sono arrivata a casa subito correndo in camera. Ho messo l'abito nell'armadio e, guardandolo, ho pensato

"Ti farò uscire Connor, anche a costo della mia vita; l'aquila non può volare in cielo senza il lupo che corre nella foresta insieme a lei..."
Dopo essermi sdraiata nel letto, mi sono addormentata. Felice.



Il giorno dopo...



Mi sono alzata presto per andare subito a New York, il viaggio era lungo e da un certo punto in poi dovevo farmi la strada a piedi.
Ho messo il vestito e sono uscita dalla Tenuta senza fare il minimo rumore; avevo i capelli raccolti in un cipollotto (Note dell'autrice: o quello che é bho) e avevo un capello che mi era sfuggito che mi andava sempre davanti all'occhio sinistro.

Ho galoppato come minimo per mezz'ora, quando ho visto le prime case, sono scesa da cavallo e mi sono incamminata per arrivare in città; non ho mai portato un vestito ed avere una gonna davanti che ti bloccava le gambe non era il massimo della comodità.
Ho chiesto a qualche mercante dove si trovasse la prigione di Bridwell; dopo una ventina di minuti a camminare senza una meta, sono riuscita a trovarla.
Era enorme, e bastava guardarla per farti venire i brividi...
Sono arrivata all'entrata e lì c'era l'unica persona che non volevo vedere... Thomas Hickey

"Beh, le serve aiuto?" Mi disse, sicuramente era ubriaco. A guardarlo mi si gelò lo sguardo, volevo ucciderlo in quel momento, ma non potevo, avevo tutte le armi alla Tenuta.
"Sono qui per visitare un prigioniero" Dissi, fredda come il ghiaccio e impassibile...
Lui mi guardò e mi chiese
"Nome?"
"Connor"
"Avete qualche legame di parentela?" Ero arrossita, non sapevo cosa dire; dissi la prima cosa che mi venne in mente
"Sono la sua fidanzata" (Note dell'autrice: ... -.-" Caterina, non toccare Connor...!!!)
Hickey chiamò una guardia e gli disse di scortarmi alla cella del prigioniero; quando arrivammo, notai Connor; mentre dormiva, la guardia urlò
"Alzati hai visite!" Lui si alzò subito di scatto; mi fece entrare mentre gli feci un cenno con la testa per ringraziarlo, quando se ne andò; andai da Connor, seduto a terra ad abbracciarlo.
L'ho guardato negli occhi, erano lucidi, il suo viso aveva ferite e lividi dappertutto; questa cosa mi aveva fatto venire i brividi, lui notò la mia preoccupazione e mi sorrise dicendomi
"Sto bene, non é niente" Ho notato che al collo portava la mia collana che gli ho dato un anno fa.
"Allora l'hai messa alla fine" Gli dissi sorridendo, mentre mi avvicinavo di più a guardare la collana; lui arrossì facendomi un cenno postivo con la testa.
"La porto sempre con me" Disse ricambiandomi il sorriso, mi abbracciò e in quel momento, gli dissi
"Hai un modo per uscire di qui?"
"C'é un uomo che forse mi aiuterà facendomi evadere stasera"
"Ok; ti prego stai attento" Gli dissi con gli occhi lucidi, lui mi guardò accarezzandomi il viso,
"Ehi, non piangere, uscirò di qui. Fidati"
"La visita é finita, deve uscire" Disse la guardia che aprì la cella, mi alzai lasciando le mani di Ratonhnhaké:ton, guardandolo; stava sorridendo, glielo ricambiai...
E' sempre riuscito a sorridere in momenti difficili





Note dell'autrice:
 Buonaseraaaaa :*
scusate per il capitolo breve ma l'ispirazione era al 2%... Allooora, Caterina é preoccupata per Connor, così va a vedere come sta...Che tenera :3
Recensite che allunga la vitaaa
freewolf ♫

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Capitolo 11
*** Salvataggio ***


Mentre mi allontanavo dalla cella di Connor, ho notato che una guardia aveva il suo tomahawk; questa guardia era alta, con un cappotto blu e bianco, pantaloni dello stesso colore e stivali neri che gli arrivavano sopra al ginocchio, era un uomo sulla trentina; appena lo guardai mi si gelò il sangue, non ci pensai due volte e andai da quest'uomo, visto che non potevo fargli niente, l'ho distratto dicendo

"Ehi, guarda lassù" Lui come uno stupido ha alzato lo sguardo e in quel momento gli ho preso il tomahawk da sotto il naso e sono uscita da quel posto infernale...
Ogni tanto mi giravo a guardarla, mi faceva venire i brividi... Da dietro si notavano alcune nuvole scure con tuoni e lampi, un'immagine perfetta per metterti ansia...



Sono tornata subito al confine di New York e sono salita sul mio cavallo; avevo lasciato i miei vestiti da Ellen, per potermi cambiare mentre tornavo alla Tenuta non avrei fatto insospettire Achille. Dopo una ventina di minuti a galoppare nella foresta, sono riuscita a vedere casa di Ellen e mi sono fermata, ho legato la corda del cavallo ad un ramo e sono entrata,

"Oh ciao Caterina, sei qui per i tuoi vestiti?" Disse felice.
"Si, dove sono?"
Lei mi guardò seria
"Li ho dati a Prudence" Feci un cenno positivo con la testa e uscii,
"Prudence vive dall'altra parte della Tenuta. Fantastico" Sospirai montando sul mio cavallo, accellerando quando potevo

Dopo un po' sono arrivata alla fattoria di Prudence e suo marito; ho bussato alla porta di legno, sentendo il cane abbaiare per poi vedere Prudence aprire la porta, sorridendo

"Ciao Caterina, c'é forse qualche problema?" Mi chiese preoccupata
"No no, nessun problema, sono qui per prendere i miei vestiti"
Fece un cenno positivo col capo e chiuse la porta.
Dopo qualche minuto é tornata coi miei vestiti tra le mani.

"Grazie Prudence" Le dissi sorridendo
"Di nulla. Cambiati in camera mia se serve" E aprì completamente la porta per farmi entrare; sono salita di sopra e mi sono cambiata. Ero felicissima di essere tornata coi miei amati vestiti da Assassina.

Sono tornata alla Tenuta; quando aprii la porta di legno, notai Achille parlare con un uomo, entrambi fecero un cenno di saluto verso di me e ricambiai,

"Continueremo più tardi" Disse Achille all'uomo appoggiandogli una mano sulla spalla, lui abbassò il capo e se ne andò passandomi accanto.
Il vecchio mi guardò abbassando la testa disse

"Vogliono giustiziare Connor..."
"Quando"
"Domani mattina. Già ci stiamo organizzando per andare a salvarlo a New York domani"
"Ok" Dissi infine avviandomi verso la mia stanza...

Mi buttai sul letto piangendo e battendo i pugni sul cuscino
"Perché lui e non io?! Perché non l'ho seguito quella mattina. Perché non gliel'ho impedito quella sera?! Sono una stupida! Stupida. Stupida..."
Pensai mentre mi immaginavo la sua testa sulla forca; dopo un po' mi addormentai tra le lacrime che avevo versato in quella ventina di minuti.

Quando mi risvegliai, era notte fonda. Avevo accanto a me il tomahawk che avevo preso a quella guardia la mattina di quello stesso giorno.
La presi, sono uscita dalla mia stanza facendo il minor rumore possibile, sono andata verso il balcone, ho aperto la porta e ho guardato il cielo; era molto scuro, ma si vedevano ancora alcune stelle...

flashback

Connor mi portò su una collina e si buttò sull'erba, ormai bagnata dalla rugiada. Era sera, il cielo mostrava tutte le stelle senza il segno di una nuvola, mi fece cenno di sdraiarmi accanto a lui e ho obbedito (Note dell'autrice: Caterina non ci provare o vengo là e ti ammazzo >.< *prepara un bazooka* lol).
S
i mise le mani dietro la testa, chiudendo gli occhi e sorridendo; gli sorrisi guardandolo.
Lui si girò verso di me e mi indicò un gruppo di stelle

"Nel mio villaggio quello é lo spirito dell'orso" Poi ne indicò un'altro alla sua sinistra
"E questo é lo spirito del lupo" Disse sorridendo
"E quello accanto?" Gli chiesi curiosa
"E' lo spirito dell'aquila; si dice che i due spiriti sono destinati a stare insieme, una leggenda narra che questi spiriti un giorno troveranno i loro discendenti e li faranno innamorare; e se uno dei due muore, alla fine anche l'altro cessa di vivere" Disse guardandomi negli occhi. Io ho fatto un cenno con la testa girandomi verso le due costellazioni che aveva indicato Connor,
"Il lupo e l'aquila eh? Che strano... Lui il lupo e io l'aquila
*. Nhaaaa" Pensai ridendo.

fine flashback


Avevo in mano l'arma di Ratonhnhaké:ton, mi sono appoggiata al bordo in legno di quercia del balcone, stringendo sempre più forte l'arma, sentivo che stavano per tornare le lacrime, ma le trattenni.
Perchè notai che in cielo stava volando una piuma d'aquila (Note dell'autrice: come in tutti gli Assassin's Creed c'é un'aquila a proteggere gli assassini almeno credo *w* scusate se assillo, lo so so na rompipalle XD ) che scese fino alla mia mano, notai che c'erano delle piume identiche sul tomahawk di Connor e sorrisi.

Sono rimasta lì per un'altro paio d'ore; ma dovetti tornare in camera mia perché si notavano già le prime luci rosee dell'alba.

Era il giorno in cui sarei andata a salvare Connor...

Mi misi soltanto il mantello nero che ho indossato 3 anni fa, con i vestiti che portavo sempre prima di far parte degli Assassini, ma ho messo anche la cintura col simbolo della Confraternita bello esposto sulla mia vita, ho messo il tomahawk vicino a me e l'arco appeso dietro di me assieme alle frecce. Mi tornarono i brividi ad indossare quel mantello, mi ha fatto tornare in mente la sera di 3 anni fa, quando ero arrivata alla Tenuta, e avevo incontrato Connor per la prima volta.
Avevo già studiato tutto il piano: mi sarei arrampicata su di un tetto, nascondendomi dietro ad un camino. Appena si sarebbe attivata la botola, avrei scoccato una freccia salvandolo da morte certa.

Sono salita sul cavallo con Achille e altre persone dietro di me, probabilmente altri Assassini. Siamo arrivati al luogo dove si sarebbe fatto uccidere Connor; mi vennero i brividi soltando guardando la corda immanginandomi la testa di Connor all'interno, privo di vita. Scossi la testa pensando

"No, devo salvarlo, non immaginarmelo morto porca miseria!" Ho visto che c'era già qualcuno che aspettava il giustiziato; mi é venuta la voglia di ucciderne un paio appena ho sentito uno dire

"E' un nativo quello che deve essere ucciso... Voleva uccidere Washington! Ah, tutti quelli della sua; "razza" sono così, selvaggi" (Note dell'autrice: come mi é venuto in mente sta cosa?! Quel tizio lo uccido giuro!)
Stavo per conficcargli una freccia in pieno petto, ma Achille mi bloccò facendomi ragionare

"Ricordati il motivo per cui siamo qui" Abbassai l'arco, ho notato Washington che era appena arrivato, quanto lo odiavo, volevo vederlo patire le pene dell'inferno; girando la testa verso un gruppo di guardie, ho visto che stavano spingendo qualcuno; misi a fuoco lo sguardo e riconobbi Connor, quando mi passò davanti, mi guardò; stava peggio di quando ero andata a vederlo ieri. Aveva un occhio viola con del sangue che gli colava dalla guancia sinistra e le labbra erano anch'esse piene di sangue. Una donna gli diede un pugno facendolo cadere sulle ginocchia. Aveva gli occhi lucidi, lo guardai sussurrandogli

"Ti salverò, te l'avevo promesso..."
"Lo so..." Sorrise
"Ma non devi pensare a me ora. Hickey..." E si dovette allontanare, ma continuò a guardarmi. Mi allontanai per arrampicarmi sul tetto; da lassù, potevo guardare benissimo l'esecuzione.
Dopo un po' arrivò Charles Lee, avevo gli occhi accecati dall'ira, quell'uomo era un mostro... Mi ricomposi ricordandomi che la vita di Connor dipendeva da me, se non avessi tagliato la corda, non me lo perdonerei mai...
Dopo un lungo discorso, ha messo un sacco sulla sua testa e disse

"Possa Dio avere pietà di te..." E attivò la botola.
"ORA!" Scoccai la freccia, era appena partita.
Ho preso la corda
"SI!" Ma non l'ha tagliata
"NO CAZZO!" Ero sul punto di tagliare la corda con il tomahawk, ma era partito un pugnale che la tagliò del tutto, mi girai; c'era un uomo con un cappuccio nero che gli copriva il viso, lo ringraziai e scesi giù correndo da Connor.
Era vivo, respirava. Gli ho dato il tomahawk e lui disse

"...Io" Lo interruppi dicendo
"Io mi occupo delle guardie, parliamo dopo. Vai!" E corse verso il Templare
Appena ho avvistato un soldato, mi ci sono lanciata addosso uccidendolo in poco tempo, un'altro mi ha fatto cadere, ma ho messo la gamba tra le sue facendolo cadere e gli ho conficcato la spada nel petto. Ho guardato con la coda dell'occhio dov'era Connor; stava parlando con Hickey, che era a terra in una pozzanghera di sangue.
Ho ucciso l'ultimo soldato con l'arco e sono corsa da lui.
Qualcuno urlò

"Arrestatelo!" Mi sono messa davanti a lui con la spada in mano pronta per combattere.
Ma qualcunò aprì il portone e di scatto mi girai, era Putnam
"Fermi! Quest'uomo é un'eroe!" E ha dato un calcio al corpo di Hickey; Connor tese una mano e lo guardò
"Basta"
"Voleva uccidervi"
"Ma é pur sempre un'uomo"
"Che gentile..." Sorrisi guardandolo, lui mi guardò e mi abbracciò sussurrandomi all'orecchio
"Grazie..." Risposi alla sua stretta senza dire niente.

                                                                                                                      ***

Abbiamo dovuto passare la notte in una locanda, perché Achille doveva fare non-so-cosa e non ci voleva in giro a ficcanasare, ma era felice che un'altro templare fosse morto, quando arrivammo, Connor mi fermò prendendomi per il polso.

"Cosa c'é?" Gli chiesi stupita
"Caterina...Uhm..." Abbassò la testa (Note dell'autrice: NON pensate male ok? Mamma mia ho reso Connor Puccioso :3)
"Si?"
"
Vuoi..." Lo guardai interrogativa
"Cosa?"
"Vuoidormireconme??"
"Eh? Parla piano"
"Vuoi dormire con me?" Sono arrossita di sana pianta, ho abbassato la testa, ma ho notato che Connor stava facendo un mezzo sorriso
"O-ok" Gli dissi senza pensarci due volte
"Ma perché?" Gli chiesi
"Uhm...Così" E ha fatto il suo solito sorriso a 32 denti
E andò più avanti lasciandomi indietro, così ho avuto il tempo di pensare alla sua domanda
"Ma cos...Perché Connor vuole che dorma con lui?" Ho fatto le spallucce e sono entrata nella stanza dove dovevamo dormire.
Ratonhnhaké:ton si é subito sdraiato sul letto morbidissimo incrociando le braccia; mi sono sdraiata anche io mentre lui si girò dicendo

"Dormi, sarai stanca"
"Tu più di me"
"Fidati dormi."
E mi addormentai...
Prima di riaprire gli occhi ho visto la mia vecchia casa in fiamme, avevo 5 anni, ero entrata in casa e c'erano i miei genitori dentro, il mio ricordo peggiore di tutta la mia vita. Ho aperto gli occhi e c'era Connor che stava ancora girato di spalle; mi sedetti sul letto per vedere se dormiva, ancora no, dopo essere stato in quella cella, non dorme. Mi ha guardato e mi ha detto, con una voce stanca

"Perché non dormi?"
"Ho dormito abbastanza, ora sto io di veglia. Dormi Connor" E mi sono seduta accanto a lui; lui si sedette sul letto e mi disse
"Io-"
"Dormi" Gli dissi ammutolendolo; lui scosse la testa e mi prese per la vita, costringendomi a mettermi sopra di lui.
Mi baciò, e stavolta ho capito cosa c'era all'interno di quel bacio: felicità, ma anche tristezza; ma soprattutto affetto...
Dopo un po', mi guardò negli occhi e mi disse

"Caterina io ti amo..." Sono rimasta a bocca aperta per un paio di secondi, capendo il perché del bacio di un anno fa... Di tutto quanto. E capii anche cosa provavo quando stavo assieme a lui.
"Anche io ti amo Connor" Dissi subito, abbracciandolo. Lui mise la testa sulla mia spalla e sospirò
"Da quanto tempo?" Gli chiesi
"Da molto" Gli sorrisi e gli dissi
"Ora dormi o domani non avrai le energie per combattere" E finalmente si girò addormentandosi...
"Perché prima non mi ha lasciato peròòòò... Ora come faccio a fare la guardia?" Pensai, ma arrossendo. Alla fine sono riuscita ad addormentarmi di nuovo...
Per fortuna.





L' Aquila é destinata a volare insieme al Lupo che corre nella foresta... Sia in cielo che in terra. Le loro vite si incroceranno e non si separeranno mai...

















*Per chi non se lo ricorda, i due si erano messi a discutere su quali animali li rispecchiavano, e Connor era il lupo e Caterina l'aquila  ^-^'''
Se volete i dettagli, andate a leggere il capitolo 6








Note dell'autrice:
Chuu a tuttiiii :*
Vi prego non uccidetemi so di essere in un riatardo pazzesco ma sono sommersa nellos studio e tra amici, scuola, Assassin's Creed ecc. Non ho avuto tempo :(
Ma eccoci quaaaaaa :D
Connor l'ho fatto molto puccioso a questo capitolo, troppa Katy Perry stasera -.-"
RECENSITEEEEEE chuu
ci vediamo nel prossimo capitolo
kiss
freewolf

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Capitolo 12
*** Un nuovo alleato ***


La mattina seguente...

Quando mi svegliai, c'era già il sole che illuminava la stanza, mi sono messa le coperte davanti agli occhi, ma niente da fare; tentai di alzarmi, ma c'era un braccio intorno alla mia vita che mi bloccava qualsiasi movimento, ho seguito il braccio fino alle mie spalle; mi sono girata di nuovo, c'era Connor che ancora dormiva; sono arrossita per poi girarmi verso di lui, ricordandomi ciò che era accaduto la notte precendente, ho accennato un piccolo sorriso guardandolo mentre dormiva.

Alla fine il sonno ha avuto la meglio su di me e mi addormentai di nuovo...



Quando ho aperto di nuovo gli occhi, Connor era già sveglio che mi guardava, sorridendomi, l'ho guardato per qualche secondo soffermandomi sui suoi occhi color nocciola, per poi sorridergli; lui mi sorrise mentre mi notò arrossire, gli scappò una risata; mentre io mi misi una mano davanti perché volevo trattenere una risata; ma invana. Ci mettiamo entrambi a ridere come non mai, finalmente uno di quei pochi momenti di pace era in quella stanza.


"Devo comprare dei dardi a corda e delle cartucce, che quando mi hanno arrestato le avevo finite, vuoi venire con me?" Disse Connor dopo essersi calmato, si alzò e si mise il cappuccio che gli coprì il viso, io mi guardai l'armatura, notando che anche a me mancavano alcune armi, ho fatto un cenno positivo con la testa alzandomi anch'io il cappuccio.


Sono uscita mentre aspettavo Connor che stava pagando l'uomo, quando é uscito l'ho seguito fino ad un emporio abbastanza grande da poter contenere tutte le armi che ci servivano.
Quando ho aperto la porta di legno, si sentì il suono di una piccola campanella che ha rotto il silenzio che c'era fino a quel momento nel negozio, mi guardai intorno: c'erano due finestre ai lati della porta, davanti a noi, c'era un bancone di legno scuro ed enorme con dietro spade, archi, frecce...
Dopo un paio di minuti uscì un uomo che appoggiò le mani sul bancone dicendo, con un tono un po' acido

"In cosa posso aiutarvi?"
"Ci servono de dardi a corda e cartucce" Disse Connor, che era entrato da poco.
"Arrivano subito" E, detto questo, l'uomo se ne andò nell'altra stanza che era dietro di lui.
Sono passati 5 minuti, i più lunghi della mia vita; quell'uomo non voleva tornare, sembrava che si fosse perso lì dentro; stavo per urlare dalla rabbia, ma ecco che riappare, mi trattengo e guardo se avesse preso tutto.

"Eccoli qua, sono 600£ (Note dell'autrice: non so se il prezzo è giusto o no, non mi ricordo quanto costava, ho tribbolato mezz'ora solo per ricordarmi che moneta c'era, abbiate pietà T-T)"
Ho preso il sacchetto che avevo appeso in vita e glielo consegnai, il mercante l'ha aperto, prendendo alcune monete mentre diceva sottovoce

"Allora, di queste ne ho 2, questa non ce l'ho e quest'ultima nemmeno... Ok, prendete le vostre armi e il sacchetto"
Connor prese le cartucce e io i dardi a corda assieme al sacchetto. L'ho legato di nuovo alla mia vita e siamo usciti. Ci siamo divisi le armi mentre stavamo uscendo dalla città, finchè...

"VIENI QUI PEZZO DI MERDA!" Urlò una guardia assieme ad altre 2 che stavano inseguendo un ragazzo, di sicuro più giovane di noi, aveva 4 fondine con all'interno delle pistole, due lame celate ai polsi, portava una pelliccia, un cervo bianco sicuro. Aveva i capelli neri e aveva la mia stessa cintura col simbolo della Confraternita.
Stava correndo come una gazzella, finchè non ci venne incontro.

"Vi prego aiutatemi" Disse, io accettai subito, visto che anche lui era un Assassino.
Le guardie ci hanno subito circondato, Io sono partita subito con una dietro di me, che mi stava puntando con la sua arma, pronta a fare fuoco; stava per premere il grilletto, ho fatto talmente in fretta che gli ho preso l'arma spingendola verso l'alto, così quando sparò si uccise; Connor stava sulla difesa contro due guardie, appena hanno cercato di attaccarlo insieme, lui si spostò e li ha fatti uccidere infilzati dalle loro stesse armi.
Il ragazzo stava dietro di me a fronteggiare uno il doppio di lui, non era da sottovalutare, visto che l'ha ucciso in pochi secondi con la lama celata.


"Agile il piccoletto...." Ho pensato, facendo un ghigno mentre lo vedevo combattere, un'agilità fuori dal comune: ogni attacco lo schivava senza il minimo sforzo fisico, i suoi attacchi erano potenti ed infliggeva certe volte, ferite mortali o con danni permanenti, speravo di non fronteggiarlo mai e di non diventare sua nemica, altrimenti, si saprebbe subito chi vincerebbe.
                                                                                   
 
                                                                                               ****


Nella Fontiera...


"Grazie" Disse il ragazzo misterioso, mentre siamo fuggiti, ho accennato un sorriso, mentre Connor disse
"Come ti chiami?"
"Roshan" Disse il ragazzo che si fermò e fece un inchino, io abbassai leggermente la testa e Connor sorrise,
"Piacere, noi siamo Caterina e Connor" Dissi sorridendo mentre indicavo prima me e poi il nativo accanto a me.

"Cosa ci fai qui, non sembri uno di Boston" Chiese Connor a Roshan
"Infatti non lo sono, sto cercando gli Assassini di queste parti, mi hanno detto che li avrei potuti trovare qui, ma per sbaglio mi sono imbattuto nelle giubbe rosse e... Ora siamo qui" Rispose con un piccolo sorriso.
Connor aveva appena notato la cintura con una faccia sorpresa e io dissi

"Siamo noi le persone che stavi cercando; cosa ti serve?"
"La vostra collaborazione, oltre ad essere un assassino, sono un pirata, avrete sentito parlare di me col nome di Barbanera; mi servono altri assassini che mi diano il loro appoggio per sconfiggere i templari via mare...
Ci state?"
Ci abbiamo pensato un po' su alla richiesta di Roshan, dopo un po' Connor ha fatto un cenno affermativo col capo e il ragazzo sorrise.

"Vi ringrazio!"
"Scusa Roshan, puoi togliermi una curiosità?"
"Certo Caterina dimmi"
"Uhm...Ma come mai sei voluto diventare un membro della Confraternita?"
"Risposte"
"...Di preciso?"
"Beh....Il mio villaggio, quando io ero ancora piccolo, è stato incendiato da degli uomini; sono morte moltissime persone, tra cui anche i miei genitori. Un giorno, ho deciso di chiedere al capo villaggio chi era stato a ucciderli, e lui mi disse che erano dei Templari, e lui mi spiegò tutto quanto sugli Assassini e la loro storia, mi disse che erano del sud America e così, decisi di partire per rispondere ad alcune domande di cui non avevo ancora risposta Perchè proprio il nostro popolo? Cosa volevano quegli uomini? Quando ho raggiunto la mia destinazione, mi dissero che quegli uomini volevano un tesoro, la Mela dell'Eden, erano riusciti a prenderla uccidendo il mio villaggio, dopo un paio di anni, sono diventato un Assassino, per poter sconfiggere i Templari e vendicare il mio popolo. Mi sono allenato giorno e notte, e sono diventato famosissimo da quelle parti per essere diventato il pirata più forte di tutti i 7 mari, in quel periodo conobbi una ragazza che-"
Non ha finito di parlare che qualcosa gli era saltato addosso, d'istinto ho preso l'arco e gliel'ho puntato; ma poi notai che era una ragazza, una sua amica sicuamente... O qualcosa di più non lo sapevo.

"Dove eri finito?!?" Disse dopo un po' la sconosciuta a Roshan mentre gli intrecciava le braccia attorno al collo
"Calmati Anlegg, ho avuto delle... Complicazioni, ma ho trovato nuove persone che ci aiuteranno" E indicò me e Connor; la ragazza si girò verso di noi, sorrise e noi la salutammo facendo un cenno col capo
"Anlegg, loro sono Connor e Caterina"
"Piacere, Roshan è lei la ragazza di cui ci parlavi?" Ho detto sorridendo mentre la ragazza si alzava
"Il piacere è tutto mio; quale storia Roshan?" Disse Anlegg tendendomi la mano, io la strinsi e ci girammo verso Roshan, aspettando entrambe una risposta;
"Si Caterina è lei, stavo finendo la storia dicendo che ho conosciuto questa ragazza, che era proprio Anlegg, era anche lei un'assassina per il mio stesso motivo, abbiamo fronteggiato molti nemici e, dopo un po', ci siamo messi insieme" Finì Roshan che nel frattempo ha preso per la vita Anlegg, mentre quest'ultima arrossì.
"Mi dispiace per i tuoi genitori.... Ma è proprio una bella storia" Dissi sorridendo, prima che li notassi i due "impegnati".

Sono arrossita di colpo e mi sono girata verso Connor che, mi guardava sorridendo, gli ricambiai il sorriso per poi girarmi verso la coppietta che si diceva "ti amo" ogni tre secondi...

"Che carini..." Pensai, inclinando la testa da un lato; ad un tratto i miei pensieri vengono interrotti da Connor, che si avvicina al mio orecchio dicendomi sottovoce

"Ti amo..." Mi sono venuti i brividi a sentire quelle parole, ho sentito le sue mani sulla mia vita; mi sono girata e me lo sono ritrovato ad un centimetro di distanza...

"Ti amo anch'io" Gli dissi mentre chiudevo gli occhi; mi sono girata del tutto verso di lui, stava per baciarmi, ma ci siamo subito allontanati perchè Roshan si era schiarito la voce per chiamarci e interrompere quell'atmosfera un po' imbarazzante e, mentre aveva Anlegg che lo teneva per un braccio disse

"Io e Anlegg dobbiamo andare, quando vi servirà il mio aiuto, fate un fischio, ci conto!" E se ne andò nella foresta assieme alla sua ragazza.

"Sono contenta che abbiamo un nuovo alleato..." Dissi sorridendo
"Non uno, ma una ciurma intera! Più siamo a sconfiggere i Templari, meglio è! Anzi, non una, aveva parlato di altre navi mi pare, quindi siamo ancora di più; di bene in meglio!" Disse Connor felice come non mai per l'incontro con quell'insolito personaggio....


Abbiamo ripreso il cammino verso la Tenuta, correndo tra gli alberi ridendo come dei bambini che giocavano a nascondino.


"Scommetto che raggiungo prima io la Tenuta!" Disse Connor con un tono di sfida, io lo guardai e dissi
"Mi sottovaluti, Ratonhnhaké:ton. Accetto la sfida."Dissi incrociando le braccia. Ci mettiamo in posizione e dico più determinata che mai
"Pronti...
Partenza..."

"VIA!!!" Urlò Connor.

Mi sono messa a correre sui rami il più velocemente possibile, ma Connor era più avanti di qualche metro, ho recuperato terreno girando a destra, dove c'erano più rami e rocce dove potevo correre.
Si vedeva la Tenuta da lontano, non vedevo più il mio avversario, pensavo di avere la vittoria in pugno ma...
Boom
Qualcosa mi aveva preso in pieno mentre stavo saltando su una roccia, stavo rotolando sull'erba per qualche metro; quando mi sono fermata, ho sentito la voce di Connor dietro di me, e rideva.
Mi sono girata e me lo sono ritrovato mentre mi bloccava con le braccia; io ho fatto un piccolo sorriso dicendo

"Hai barato non vale!" Facendo la finta arrabbiata
"Haha lo so! L'ho fatto perché era l'unico modo per fermarti, altrimenti andavi avanti così fino ad arrivare in Antartide!" Disse mentre rideva, si è messo sopra di me ancora ridendo, si é abbassato il cappuccio mentre dicevo

"Puoi alzarti? Sei pesante"
"No"
"Perchè?"
"Aspetta e poi mi alzo" E detto questo mi ha tolto il cappuccio e mi ha dato un bacio sulla fronte, sono arrossita e lui si è alzato; mi ha aiutato, stavo per perdere l'equilibrio di nuovo ma lui mi prese, alzando il mio viso all'altezza del suo; era molto più alto di me e per guardarlo bene dovevo mettermi sulle punte dei piedi; dopo qualche secondo di imbarazzo, appoggia le sue labbra sulle mie, in un primo momento ne rimango sorpresa; ma poi ricambio il bacio appoggiando le braccia sul suo petto... Quando si staccò da me, aveva il fiatone, lo stesso per me, ci siamo guardati un attimo, lo abbraccio senza pensarci due volte...

Non avevo detto nulla per tutto il viaggio, finalmente siamo tornati alla Tenuta, io sono andata dritta per dritta sul divano in salotto e Connor mi ha raggiunto per parlare ad Achille, che chiese

"Com'è andata la serata?" Con un tono curioso...
"Ma come fa a sapere tutto di tutti il vecchio?!" E l'ho fulminato con lo sguardo, ma lui nn ci fece molto caso
"Su, andate a dormire, parliamo domani mattina" E se ne andò nel suo studio.
Ci siamo guardati e mi sono messa a ridere, Connor aveva cominciato ad andare in camera, dopo qualche minuto sono andata nella mia e, me lo sono ritrovato lì, ho fatto un piccolo sorriso e ci siamo addormentati.
..












Note dell'autrice:
Buonasheraaaaaaaa!!!! Si, sono viva e vegeta (it's over 9000!!!!!!), come promesso kiku28, ho aggiunto Roshan e mi hai dato un eroorme aiuto (grazieee) e ho FINALMENTE pubblicato il nuovo capitolo yaaaaaay :D
Caterina: STOOOOOP
!!!!
Narratrice: WTF?!
Caterina: Volevo dirvi, che tra un bel po' io e Connor-
*gli blocco la bocca con la mano*
Narratrice: Zitta! Non devi dire nulla capito?!
Caterina: mhmh... mhhhhhhhh!!!!
Connor: Ma che..! Caterina arrivo a salvarti!
Narratrice: Zitto a
nche tu o chiamo lo Slender ok?!
Slender: Io che centro adesso?!
Narratrice: Vai a dormire con Jeff ok?
*Jeff the Killer si sveglia*
Jeff: chiamato?
Narratrice: BASTAAAA!!!! CATERINA E CONNOR STATE ZITTI E VOI DUE ANDATE A DORMIRE!!!
Tutti: Ok
*Rimane soltanto la Narratrice*
Narratrice: Oook non so cosa sia successo ma fa niente... Recensiteeee
freewolf



 

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Capitolo 13
*** Sorprese ***


Il mattino seguente …
Quando ho aperto gli occhi pensavo di trovarmi Connor, che come al solito mi guardava sorridendo, invece al suo posto ho trovato un foglio


"Katy,
se stai leggendo questa lettera vuol dire che non sono alla Tenuta, come prima cosa Buongiorno; e secondo non devi preoccuparti, sono andato a caccia...
Ti amo
Connor"


Quando ho finito di leggere, sono arrossita e ho pensato

"Perché non mi ha svegliato... Volevo cacciare anch'iooooo" Nel frattempo, mi sono vestita e sono scesa giù di corsa; volevo sbrigarmi, nemmeno io sapevo il perché...
Mentre stavo scendendo le scale, stavo perdendo l'equilibrio stupida come sono; ho chiuso gli occhi, ma ho sentito una mano prendermi per il polso, poi mi ha tirato indietro verso il gradino superiore, era Connor che mi ha abbracciato mentre mi accarezzava i capelli mi ha detto

"Me ne vado un paio d'ore ed ecco che succede" Con un tono sarcastico, io ho alzato lo sguardo, leggermente rossa e ho detto
"Perché non mi hai svegliato? Volevo venire anche io!"
"Non ti ho svegliato perché stavi dormendo così bene e non volevo disturbarti"
"Ok, ma la prossima volta chiamami ok?"
"Ok" E, detto questo, siamo usciti dalla Tenuta

"Io vado a vedere come sta Prudence, vuoi venire?" E Connor ha fatto un cenno positivo col capo
"Warren e Prudence abitano molto lontano da qui, meglio se-" Non ha finito la frase che si sente un urlo dalla foresta

"AIUTO!!! QUALCUNO MI AIUTI!!!" Era Prudence; l'abbiamo raggiunta e lei era piegata in due dal dolore, si notava subito il suo pancione.
"Andate a chiamare il dottor White, presto!" Disse la donna, tra una contrazione e l'altra
"Vado io, tu resta con Prudence, intesi?" Disse Connor, mentre é salito sul cavallo, ho fatto un cenno positivo col capo e l'ho visto mentre era partito, ho raggiunto di nuovo Prudence e gli ho detto

"Ok, Prudence mantieni la calma..."
"COME FACCIO A STARE CALMA IN QUESTO MOMENTO?!?" E ha stretto i denti per il dolore, mettendo le mani sulla pancia
"Devi sederti, subito" E mi ha obbedito, sedendosi su un tronco
"Ora, fai dei respiri lenti e profondi" Ha fatto un cenno positivo col capo e ha fatto come ho detto io, gli ho preso la mano e gli ho detto
"Prudence, il medico arriva tra poco, devi resistere ok?" Lei mi ha sorriso e ha continuato a respirare lentamente.

Dopo nemmeno 5 minuti, é arrivato Connor con il medico e Warren, io mi sono subito allontanata e ho lasciato fare ai due uomini.
Connor si é messo vicino a me incrociando le braccia; ad un certo punto ho dovuto chiudere gli occhi per l'imbarazzo; e Connor ha messo il suo braccio sulla mia spalla tirandomi a sé.

Un paio d'ore dopo...

Si sentono i primi gemiti di un nuovo essere vivente, era bellissimo, sia Prudence che Warren erano commossi nel vederlo; poi Lyle ha detto

"Allora devo portare te e...uhm...come si chiama?" I due si sono guardati un attimo e hanno detto in coro
"Hunter"
"Ok te e Hunter da me, per visitarvi" E Prudence si é alzata, aiutata dal marito, ci ha guardato per ringraziarci e gli ho risposto con un sorriso.


Visto che Connor é dovuto andare a fare una commissione a Boston, io sono andata un po' nella foresta per cacciare e starmene da sola. La luna si vedeva a malapena per i rami e le foglie degli alberi;

"Non sono riuscita a cacciare nemmeno una misera lepre... E' Connor il professionista in queste cose! Uff..."Ho abbassato lo sguardo sospirando in segno di resa. Stavo tornando alla Tenuta, finché non sento dei passi, sempre più veloci. Poi si sente una voce con l'accento francese che urla

"Connor, amico mio!" Stava per appoggiarmi la mano sulla spalla, ma l'ho preso per il polso e gli ho fatto fare una capriola, costringendolo a buttarsi davanti a me; era Norris

"O mio dio scusa Norris, pensavo che eri uno delle giubbe rosse!"
"Oh, fa niente. Ma sei Caterina, scusa ti avevo confusa per Connor. Escusez-moi mademoiselle" Disse mentre si alzava e si toglieva la terra dai vestiti
"Poi l'avrei detto anche a te, ma visto che siamo qui ..."
"Dimmi Norris" Lui ha sospirato e gli é venuto un sorriso sul viso
"Ha detto si!"
"Miryam?"
"Si!" Disse una voce sopra di me, era proprio Miryam che stava sopra un albero. Ho fatto un sorriso a 32 denti e gli ho detto
"Congratulazioni!!!" Mi hanno sorriso e poi Miryam mi ha detto
"Grazie, ma non devi dire nulla a Connor, glielo diremo domattina davanti alla chiesa ok?" Ho fatto un cenno affermativo col capo e me ne sono andata

Quando ho raggiunto la porta della Tenuta, c'era Connor che stava appoggiato al muro con le braccia incrociate, quando mi ha notato, mi sorride

"Ma quanto siamo felici oggi, che é successo?" Chiese curioso
"Lo scoprirai domani" Gli ho fatto l'occhiolino e lui si é staccato dal muro dicendo
"Non dirmi che sei incinta!?!"
"Ma se non l'abbiamo mai fatto!" Lui ha fatto un ghigno e mi ha preso per la vita, eravamo ad un centimetro di distanza e lui mi sussurra all'orecchio

"Possiamo rimediare" Io arrossisco e faccio un mezzo sorriso
"Forse ..." Distanza, mezzo centimetro, sentivo il suo respiro e il battito del suo cuore
".... Ma non stasera" E mi metto sulle punte dei piedi e gli do un bacio sulla fronte, lui arrossisce e io entro dentro casa

Il mattino seguente ...

Sono andata alla chiesa assieme a Connor, ero felicissima e mi sono messa a canticchiare sottovoce

"♪I got the eye of the tiger the fire dancing through the fire, ‘cause I am a champion and you’re gonna hear me roar louder, louder than a lion ‘cause I am a champion and you’re gonna hear me roar♪"*
"Cosa canti?" Mi ha chiesto Connor un po' divertito, io sono arrossita e abbasso lo sguardo
"E' una canzone che mi cantava mia madre, ma mi ricordo solo il ritornello"
"Ne conosci altre?"
"Si, 2 per l'esattezza perché?" Lui si é fermato, sedendosi su un tronco dicendo
"Sentiamo" Chiudo gli occhi e comincio a cantare

"♪I'm waking up, I feel it in my bones. Love to make my systems go. Welcome to the new age, to the new age. Welcome to the new age, to the new age. Whoa, whoa, I'm radioactive, radioactive. Whoa, whoa, I'm radioactive, radioactive♪"
"E... l'altra?" Sorrido e mi rimetto a cantare

"♪One day when the light is glowing . I’ll be in my castle golden . But until the gates are open . I just wanna feel this moment♪"
"Sei brava a cantare, sul serio" Arrossisco
"Grazie" Lui si avvicina sempre di più, divento ancora più rossa e ho chiuso gli occhi, trattenendo il respiro
"Ti ricordo che dobbiamo andare da Miryam" Riapro gli occhi e c'é lui che mi sorride e si allontana, ricominciamo a camminare verso la chiesa; lì già c'era Miryam, quando ci ha visto ha sorriso e, dopo é accaduta la stessa cosa che era successa a me la sera prima, il nativo sorride e appoggia una mano sulla spalla di Norris, poi si é girato verso di me e incrociando le braccia disse

"E tu gia sapevi tutto vero?" Ho fatto un ghigno e un cenno affermativo col capo, poi é arrivato padre Timothy che si é portato via Connor, sicuramente per parlare del matrimonio; anche io vengo trascinata, letteralmente, da Miryam.

"Caterina devo chiederti un enorme favore"
"Dimmi sono a tua disposizione"
"Visto che Connor mi accompagna all'altare, vorresti fare la mia testimone?"
"Ma certo!"
"Grazie" Detto questo, abbiamo raggiunto Connor e Norris, che stavano parlando anche loro del matrimonio


Qualche (Stressante) giorno dopo ...


E' finalmente arrivato il grande giorno. Prudence e Warren si sarebbero occupati del pranzo, Big Dave degli anelli, le mogli di Terry e Godfrey delle decorazioni ed Ellen dei vestiti. Mi sono messa un vestito che mi raggiungeva a malapena le ginocchia, era di un verde acqua chiarissimo, mi sono messa un corpetto nero e mi sono legata i capelli facendo una treccia di lato che raggiungeva il ventre.
Quando stavo per uscire dalla mia camera; sento le braccia di Connor prendermi per la vita e il suo respiro sul collo, si é avvicinato all'orecchio, e mi ha sussurrato

"Stai benissimo... Ma manca una cosa" Ho sentito il rumore metallico di qualcosa di piccolo, subito dopo ho sul petto un oggetto freddo, vado a sentire e riconosco il ciondolo che avevo dato a Connor tempo fa.

"Grazie" Gli dico sottovoce; e andiamo al piano inferiore, dove c'é Norris che stava camminando avanti e indietro
"Connor, devi aiutarmi. Non riesco a trovare Miryam!"
"Non preoccuparti, sarà solo un po' agitata. Vado a prenderla e ci vediamo in chiesa" Detto questo, il nativo é uscito dalla casa e, ho dovuto sopportare tutte le possibilità disperate di Norris, ha detto

"Ah! Se n'é andata perché non mi ama, non voglio più vivere. Mettetemi sulla forca!" Alla fine l'ho preso per un braccio e l'ho trascinato sull'altare
"Non devi preoccuparti, da un momento all'altro arriverà Connor assieme alla tua futura moglie ok?" E lui si gira mentre aspetta la sposa, dopo nemmeno un minuto eccoli là. Miryam portava un abito bianco, con delle perline sul punto vita, orecchini bianchi a forma di goccia e una coroncina fatta coi fiori. Quando ha raggiunto l'altare, Connor si é messo vicino a me sorridendo.

"Ora, puoi baciare la sposa" Disse padre Timothy ai due innamorati, che si sono baciati senza nemmeno pensarci 2 volte; si alzano applausi per tutta la chiesa.

Quando abbiamo raggiunto la locanda, c'erano Norris e Miryam che ballavano e tutti che ridevano, felici. Per un istante ho dimenticato i Templari e tutti i miei problemi...
Ad un certo punto, arriva Ellen che disse

"Scusatemi, tutti quanti. Grazie. Non vi tratterò a lungo. Volevo presentare una cosa a Connor e a voi tutti. Un giorno dissi che mi sarei sdebitata con tutti voi per il coraggio che avete dimostrato difendendomi e questo è il mio dono per voi oggi."

E ci ha mostrato una bandiera, bianca e verde con un quadrato blu in alto a sinistra co delle stelle cucite all'interno


" Questa bandiera simboleggia la nostra forza e la nostra unità e spero sarete fieri di farla sventolare sulle vostre case e sulle vostre botteghe. Sarò lieta di farne una per ognuno di voi, se lo desiderate.
 Ma questa è per te, Connor." Quest'ultimo si é avvicinato e l'ha ringraziata, si é girato verso di noi e ha alzato la bandiera, si sono alzati altri applausi con dei fischi in mezzo.
La festa é continuata fino a tarda sera; siamo tutti stanchissimi, ma ne é valsa la pena.

 
                                                                                                          ***

E' passato un anno dal matrimonio e dalla nascita di Hunter, é il 1777. Inverno.


                                                                                                          ***



I litigi tra Connor e Achille si sono fatti sempre più frequenti, e sempre più feroci.
Una mattina ho visto Connor montare a cavallo mentre Achille gli gridava da dietro. Dopo un paio d'ore sono scesa di sotto e Achille mi ha detto

"Lascialo perdere. E' un testardo." Aveva sia ragione che torto, si, Connor é testardo avvolte ma, a fin di bene. Quando il vecchio é uscito, ho preso le armi e sono uscita a cercarlo, la neve era altissima e avevo tutte le gambe bagnate fino alle ginocchia. Allora, ho deciso di arrampicarmi sugli alberi.
Nessuna traccia.
Dopo una decina di minuti che ho girato a vuoto, sono scesa dagli alberi e continuo camminando sulla neve. Appena tocco la neve coi piedi, ecco che mi ritrovo a terra, mi giro e

"Si parla del diavolo e spuntano le corna ..."
"Come mai te ne sei andato?" Gli ho chiesto
"Ero arrabbiato, sono andato da Washington e gli ho detto tutto. E..."
"E?"
"Ho stretto un'alleanza temporanea con mio padre"
"Ok... Aspetta... Cosa?! Come ti salta in mente di collaborare con un Templare, il capo pergiunta!"
"Non preoccuparti, non farà niente nè a me nè a te, se osa pure sfiorarti..." Sono arrossita e mi sono alzata, levandomi la neve sul cappuccio; ho aiutato Connor ad alzarsi. Mentre camminiamo per la foresta, ho notato che si é fatta sera, ho guardato Connor; che rideva, l'ho guardato interrogativa e si ferma davanti ad una casa, esagerati chiamarla casa, non aveva le finestre e la porta.
Ratonhnhaké:ton mi ha preso per il polso e siamo entrati dentro quelle quattro mura.

"Perché siamo qui?" Gli ho chiesto, lui mi guarda sorridendo e rispose
"Pensaci bene" Sono arrossita subito, capendo che voleva farlo, in quel momento, in quel luogo. Ho fatto un cenno positivo col capo e lui mi ha sorriso, di nuovo. Mi sono seduta e lui davanti a me, si era sbottonato metà camicia. Sussulto. Mi ha baciato e con le braccia mi costringe a mettermi sopra di lui;( Note dell'autrice: se non avete capito bene guardate qui
) sono arrossita di nuovo e mi sono morsa le labbra, anche lui arrossisce e ha fatto un ghigno, si avvicina al mio orecchio e dice

"Lasciati andare..." Rimango immobile per pochi secondi, per poi chiudere gli occhi e baciarlo, mi sbottona la giacca che mi scende, scoprendo le mie spalle...


Dopo qualche ora...


Quando ho riaperto gli occhi, ero senza vestiti accanto a Connor, che stava dormendo con un braccio dietro la testa e l'altro sulla mia spalla; sono arrossita ma ho anche fatto un mezzo sorriso, alla fine ho chiuso di nuovo gli occhi e mi sono addormentata di nuovo...











*Per chi non la conosce, (spero nessuno ;) ) é una delle ultime canzoni di Katy Perry, Roar *o*







Salveeeeeeeee :D
Sono tornataaaaaa ;) si, con un leggero ritardo per dei motivi validi
1 influenza
2 punizione
3 compiti
Vabbe poco importa, basta che sono riuscita ad aggiornare :D
Avrei pubblicato il capitolo un po' prima, ma il pc é impazzito, sacrificando la mia storia... E mi é toccato rifarla tutta daccapo!!!
Beh, mi sono vergognata un po' a scrivere la fine, ma nella mia testa c'era una vocina che diceva
"Devi far perdere la verginità a Connor e Caterina!!!" Ogni tre secondi, così mi sono buttata :)
Ok, non era una cosa molto "hot/erotica" ma non ci riuscivo sul serio a scriverlo!
Ora, posso andare a dormire in santa pace? Hahahaha vabbe vado non rompo più
notte :*
freewolf ♪
p.s. Recensiteeee

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Capitolo 14
*** Ricerca ***



Quando ho riaperto di nuovo gli occhi, c'era Connor che mi stava guardando, leggermente divertito, mentre con la mano mi levava una ciocca di capelli dagli occhi, scendendo con le dita fino a sfiorarmi la guancia. Portava i capelli ancora slegati e questo mi fece arrossire, ma anche sorridere un po'. Aveva gli occhi lucidi, quando mi ha visto che ero sveglia, ha ritratto la mano rimettendosela dietro alla testa, ho fatto un mezzo sorriso notando che era arrossito.


"Dobbiamo andare a New York, c'è mio padre che aspetta al porto per Church... " Disse Connor sottovoce ad un centimetro da me. Ho fatto un cenno positivo col capo e ho aspettato che si alzasse per potermi vestire.

"Ratonhnhaké:ton, da quanto tempo volevi... uhm... farlo?" Gli ho chiesto leggermente rossa quando avevo finito di vestirmi; lui si girò verso di me mentre si stava rimettendo la camicia per guardarmi in faccia, era anche lui leggermente arrossito e rispose alla mia domanda

"Da quella sera che pensavo che fossi incinta, appena mi hai detto quel forse..."
"Siamo in due allora" Gli dissi con un piccolo sorriso sul volto, lui fece un ghigno e mi prese la mano mentre siamo usciti dalla "casa"; era notte fonda ma gli alberi si vedevano ancora; mentre stavamo raggiungendo la Tenuta, visto che entrambi non avevamo tutte le armi, ho voltato la testa indietro e mi è scappato un sorriso.

Quando mi ero accertata che Achille non fosse tornato, sono corsa in camera mia e ho preso le armi; visto che Connor in quel momento credo che non volesse entrare per la discussione avuta quella stessa mattina, ne ho approfittato anche per cambiarmi, mettendomi la camicia senza bretelle assieme agli stivali da assassina e al mantello nero; mi sono fatta una treccia di lato e sono scesa subito.

Ho dato le armi a Connor, mentre mi sistemavo la lama celata e la spada.




A New York...




Quando abbiamo raggiunto New York, c'erano giubbe rosse dappertutto, ho alzato il cappuccio del mantello notando che guardavano tutte me e Connor, ho sentito alcune che dicevano tra loro

"Hanno un viso familiare....... Guarda bene la ragazza...... Quei cappucci......" Mi sono morsa un labbro mentre continuavo ad incrociare i loro sguardi

"Non preoccuparti, non ci attaccheranno, non siamo ricercati" Disse Connor notando la mia ansia, ho fatto un sospiro di sollievo sentendo quelle parole.

Dopo una ventina di minuti abbiamo raggiunto il porto e lì c'era Haytham che camminava avanti e indietro mentre teneva le mani dietro la schiena, tipica posizione degli inglesi

"Questo è inglese fino al midollo, si vede..." Ho pensato, esaminandolo bene; portava un tricorno blu con una giacca dello stesso colore che gli arrivava fino alle ginocchia, i capelli grigi legati da un piccolo fiocchetto rosso.

"Sera Connor" Disse l'uomo, per poi voltarsi verso di me facendo un semplice cenno col capo; a me bastava, non volevo iniziare un approccio con lui.

"Church si trova in un magazzino a nord di qui, seguitemi" E cominciò a fare una corsa acrobatica sui tetti, ci siamo arrampicati raggiungendolo in fretta, era abbastanza veloce, ma facile da raggiungere.

Ad un certo punto si fermarono entrambi, Haytham poco più avanti di spalle.

"Perchè non mi hai ucciso quando ne avevi la possibilità?" Chiese Connor rivolto all'inglese, io ho sgragnato gli occhi volendo sapere la sua risposta
"Curiosità. Altre domande?" Mi sono leggermente innervosita, ma senza farlo notare, il nativo abbassò la testa sospirando e disse
"No"
"Bene. Andiamo avanti" E abbiamo continuato per le strade, quando siamo arrivati davanti ad un portone, c'erano circa 6-7 guardie davanti


"Church, vecchia volpe; ha cambiato le guardie, io potrei passare ma voi..."
"Caterina si può levare il mantello e io prenderò dei vestiti da un suo scagnozzo"
"Ti aspetto qui" E Haytham si sedette per terra, Connor lo guardò e lui sospirando disse
"Cosa c'è, vuoi che ti accompagni che ti tenga la manina e che ti dica ce la puoi fare?" Connor alzò gli occhi al cielo e si girò con lo sguardo verso di me, notando che anch'io ero leggermente irritata, ho incrociato lo sguardo con lui; siamo entrambi arrossiti e poi lui ci ha voltato le spalle. Mi sono tolta il mantello, ma c'era un piccolo problema: il segno sul braccio. Haytham lo guardò e disse

"Coprilo coi capelli no?" Era una cosa ovvia, per mia sfortuna gli ho dovuto dar retta. Siamo rimasti lì ad aspettare Connor; ad un certo punto Haytham si gira verso di me e mi chiede
"Caterina"
"Hm?"
"Cosa provi per mio figlio?" Sono arrossita e ho girato la testa avanti
"Sono obbligata a rispondere?" Lui fece scattare la lama celata, si alzò e me la puntò alla gola
"Si" Ho alzato le mani in segno di resa e lui si risedette, mi aveva lasciato un segno sulla gola, ho messo le mani dietro la testa e gli ho detto
"Lo amo" Quando mi sono girata aveva la testa bassa, ma ho notato un sorriso sotto il suo tricorno
"Bene" Si limitò a dire, subito dopo arrivò Connor vestito da soldato, ci stava bene ma mi era scappata una risata, lui mi sorrise e Haytham disse

"Così dovrebbe andare, andiamo" E siamo andati avanti raggiungendo le guardie che dissero

"Chi siete"
"Che la madre della comprensione ci guidi" Disse Haytham, la guardia fece un cenno positivo col capo squadrando me e Connor
"Tu puoi entrare; ma l'indiano chi è?"
"È mio figlio"
"Ti piacciono le tipe selvagge eh? Bene. E quella dietro di lui?" Connor si è leggermente schiarito la voce e ha detto
"È mia moglie" Sono arrossita guardandolo, ma lui non ci fece molto caso. La guardia fece aprire la porta e siamo riusciti ad entrare.

Poco più avanti c'era un portone chiuso a chiave, Haytham si mise in ginocchio e cominciò a forzare la serratura, Connor si era appoggiato al muro accanto a lui e io stavo dietro di loro con le braccia incrociate

"Deve essere stato uno shock sapere della mia esistenza, che hai un figlio"
"Un po' si. Sai, spesso pensavo a come sarebbe andata se io e tua madre fossimo rimasti insieme; forse sarebbe andata in modo diverso... A proposito come sta?" Connor, leggermente irritato, si staccò dal muro e gli rispose
"Morta in un incendio, per ordine tuo"
"Mi dispiace molto... Ma io non ho dato nessun ordine, anzi ho detto tutto il contrario"
"Ho visto mia madre dirmi addio in mezzo alle fiamme, é stato il tuo amico Charles Lee a ucciderla" Haytham si alzò, erano faccia a faccia. Padre e figlio, separati per anni da non so quante domande tra loro.

"Charles Lee non ha dato quell'ordine" L'atmosfera si stava riscaldando, mi sono messa tra loro appoggiando ad ognuno una mano sul petto per allontanarli dicendo

"Calmatevi, non siamo qui per ucciderci a vicenda, intesi?" Entrambi mi guardarono, Connor si fece più avanti alla porta per aprirla e disse
"Non posso perdonarti" Ed entrò nella stanza.
Giù in fondo avevo notato una persona; Church di sicuro, perché Haytham si fece avanti e gli disse

"Benjamin Church, ti dichiaro in arresto per tradimento verso l'Ordine Templare; perciò ti condanno a MORTE" L'uomo si girò, ma non somigliava per niente al dipinto; ovvio un'imboscata.

"ORAA" Gridò e arrivarono 3 guardie che ci puntarono i fucili alla gola, io ho preso subito la pistola e ho sparato alla pancia a quello davanti a me, che cadde inerme senza vita; il falso Church prese un fucile e disse

"Perché lottate ancora? Saranno gli inglesi a vincere! Prendete quel mezzosangue e la puttana!" Subito dopo, ci siamo messi tutti in posizione di combattimento, erano arrivate altre guardie e così eravamo in difficoltà. Fantastico. Respingo tutti i loro attacchi riuscendo ad uccidere quelli che ci puntavano prima coi fucili; mi sono girata e ho visto che un soldato era dietro a Connor con un'ascia, non ci ho pensato due volte e ho urlato

"Connor abbassati!!" Ho preso l'arco e ho scoccato la freccia prendendolo in testa, é rimasto fermo con le braccia che tenevano l'ascia a mezz'aria, poi é caduto all'indietro morto. Ho tirato un sospiro di sollievo e sono andata ad aiutare Connor, visto che era completamente circondato; schivavo ogni attacco e quando tentavano di spararmi, mi facevo scudo con il corpo di una guardia.
Era rimasto solo l'uomo di prima, che era messo in ginocchio e aveva detto

"Vi prego, promettetemi che non mi uccidete se vi dico tutto"
"Avete la mia parola" Disse Connor
"Dov'é Church"
"E' fuggito é salito su una nave chiamata Welcome verso il Mar dei Caraibi con all'interno della la merce rubata. Perfavore é tutto quello che so lasciatemi!" (Note dell'autrice: nel capitolo prima non avevo citato Church e del suo tradimento quando Connor dice a Caterina della collaborazione col padre, ^^' è un piccolo errore scusatemi) Haytham ha preso la lama celata facendo scattare il meccanismo e gliela conficcò dietro la schiena

"Avevate promesso ..."
"Lui l'aveva fatto non io" Connor sospirò, arrivarono delle guardie che hanno sparato a della polvere da sparo dietro di noi, che causò una tremenda esplosione. Mi sono ritrovata a terra assieme ad Haytham e Connor, andava tutto a fuoco, dovevamo uscire di lì, e subito.
Quando ci siamo alzati ho notato subito un appiglio davanti a noi, ho fatto cenno agli altri di seguirmi e mi sono arrampicata

"E ora che facciamo, genio" Disse Haytham con un tono sarcastico, l'ho fulminato con lo sguardo per poi notare delle travi che portavano dall'altra parte, dopo alcuni salti e perdite d'equilibrio, ecco che siamo arrivati dall'altra parte del magazzino, stiamo per andare avanti ma una parte del pavimento cade dietro dove stavo io, comincio a cadere nel vuoto, ma Connor riesce a prendermi per il polso, però perde l'equilibrio così siamo in due a cadere nel piano sottostante

"Nulla di rotto?" Gli chiesi preoccupata
"Nulla di rotto" Affermò Connor
"Mi farò strada tra le fiamme, ci vediamo più avanti!" Gridò Haytham da sopra di noi, mi guardo intorno e l'unica cosa che vedevo erano le fiamme; dopo qualche minuto Connor mi prende per il polso e andiamo in un angolo della stanza dove c'erano delle travi, una sopra l'altra, e dall'altra parte altre travi legate tra loro appese da una corda, che riportavano al piano superiore. Ci siamo subito arrampicati e abbiamo raggiunto di nuovo il piano sovrastante, prima che raggiungessimo Haytham, quest'ultimo disse facendo una risata

"Dovresti vedere questa guardia, figliolo. Se l'é appena fatta addosso" Ho fatto una piccola risata immaginandomelo; quando l'abbiamo raggiunto, eravamo in un punto cieco. Haytham ha raggiunto una porta bloccata con un pezzo di legno

"Siamo bloccati" Disse, Connor si é leggermente allontanato, io mi sono messa da una parte per studiare la situazione, quando l'inglese si girò notando che Connor stava in posizione per prendere la rincorsa, ha messo le mai davanti e gli ha detto

"Connor fermo, non sappiamo cosa c'é dall'altra paaa-" E Connor prende la rincorsa spingendo il padre rompendo la porta
"-rtee" Finì la frase Haytham ritrovandosi in acqua assieme al figlio, io ero ancora nella stanza; per poi tuffarmi e raggiungerli
"Ora si" Disse Connor facendo un ghigno, io ho fatto una piccola risata e siamo usciti dall'acqua.
Dopo esserci asciugati, Haytham riprese il suo tricorno e, mentre se lo rimetteva in testa, disse

"Ci vediamo tra qualche settimana qui al porto per raggiungere il Mar dei Caraibi. Preparatevi perché sarà un viaggio lunghissimo" E se ne andò
"Mio Dio dobbiamo stare non so quanti mesi su una nave con quello?! O mamma mia" Ho fatto un sospiro e ho guardato Connor, aveva la mia stessa espressione

"Credo che abbiamo pensato la stessa cosa" Gli dissi, lui fece un cenno positivo col capo



Qualche settimana dopo ....



Abbiamo raggiunto il porto dove c'era Haytham ad aspettarci, quando ci notò é venuto verso di noi dicendo

"Avete una nave?"
"Si, già é pronta"
"Bene"
Siamo dovuti salire su una barca per raggiungere l'Aquila alla Tenuta; lì c'era Robert Faulkner, il primo ufficiale della nave, che ci avrebbe accompagnato per raggiungere Church; non ero mai salita su una nave, perciò ero anche un po' agitata, e come ciliegina sulla torta, dovevamo viaggiare per 3 mesi

"Saranno dei mesi mooolto lunghi" Ho pensato, mentre salivo sulla nave
"Nooooo!!!!" Mi gridò Faulkner
"Cosa?"
"Non si sale mai e dico MAI col piede sinistro!Porta male!! Si sale col piede destro!"
"Mi scusi" Gli dissi grattandomi dietro la testa e salendo col piede destro sulla nave
"Mi è successa la stessa cosa a me a 14 anni" Mi disse Connor facendo un piccolo sorriso, ho fatto una risata e siamo salpati




                                                                                                                                             ****

Erano passati 3 mesi da quando eravamo partiti, avevo 22 anni ed era il 1778


                                                                                                                     ****



Quel viaggio non voleva finire... L'unico con cui parlavo, ed era soprattutto su luuunghe storie dei mostri marini, era Robert Faulkner.

Nel frattempo Connor e Haytham stavano sempre al timone a discutere, ormai ero sul punto di impazzire, non era successo nulla da quando eravamo partiti... Stavo sul ponte della nave a guardare un po' il mare, visto che non potevo fare nulla; il mio sguardo era caduto su Connor, portava  dei vestiti simili a quelli di Haytham, ma a lui almeno stavano bene; ho fatto un piccolo ghigno pensando

"E per tre mesi si é dovuto sopportare Faulkner con le sue "interessantissime" storie sui mostri marini (Note dell'autrice: eeeh molto interessanti -.-"") e Haytham con le sue lamentele perché secondo lui un ragazzo di poco più di 20 anni non può portare una nave. In più non si può nemmeno staccare dal timone... Poraccio!" Una sera, mentre ero salita su al ponte, c'era ancora Connor che stava al timone; anche se non lo vedevo bene, notavo la sua stanchezza, ma non potevo far nulla... Non so come si fa a timonare una nave! Dopo una ventina di minuti che eravamo stati a girare da una parte all'altra a causa degli scogli, abbiamo raggiunto una nave alla riva, era quella di Church, finalmente eravamo arrivati al Mar dei Caraibi. Abbiamo esaminato la nave, ma era come abbandonata; ad un certo punto un uomo nota dall'altra parte una fregata che se ne stava andando, allora siamo partiti subito all'inseguimento, é passata tra gli scogli più stretti e l'Aquila era troppo grande per passarci, allora Connor ha deciso di andare dall'altra parte e fare il giro per bloccarlo, ma ecco che era scattata l'ennesima discussione padre-figlio

"Così lo perdiamo!" Urlò Haytham
"La nave non può passare lì in mezzo" Ribatté Connor
"Va troppo lenta così non lo raggiungeremo mai!"
"Il vento é dalla nostra parte lo raggiungeremo in fretta!"
"No, ora BASTA" Urlò alla fine l'inglese, spingendo Connor facendogli perdere l'equilibrio; Haytham fece spiegare le vele e la nave andò a tutta velocità, riuscivamo a notare la Welcome in lontananza; dopo nemmeno 5 minuti ce l'eravamo ritrovata davanti e i cannoni di entrambe le navi sono partiti, la loro sparava cannoni infuocati, perciò eravamo in svantaggio; l'abbiamo presa in pieno qualche volta, ma con scarsi risultati, ad ogni colpo la nostra nave perdeva qualche parte, eravamo letteralmente fottuti. Mi giro e noto un'altra nave, invece di disperarmi sorrisi, perché quella nave la conoscevo perfettamente. Ho alzato il braccio per far vedere dove eravamo e ho gridato

"ROSHAAAAN! ANLEEEEGG SIAMO QUIIII" Connor e Haytham hanno smesso di litigare e si sono girati verso di me, ho fatto una piccola risata e ho indicato la nave, era di un marrone scurissimo e all'albero maestro aveva una bandiera col teschio su sfondo nero; si sono avvicinati abbastanza per poterci sentire, ho riconosciuto Alegg sull'albero che alzava la mano urlando

"CATERINA!! VI SERVE UNA MANO?" Chiese ridendo mentre indicò la Welcome
"MI SA DI SI HAHAHAHA" Gli dissi grattandomi dietro la testa
"Nessun problema...PREPARARE I CANNONI!" Urlò Roshan mentre era al timone; dei pirati si sono messi alle loro postazioni e hanno puntato tutti i cannoni verso il nemico e... BOOM ecco che partono le palle di cannone, una di loro ha preso in pieno l'albero maestro della nave, che si é dovuta fermare per il danno appena subito.

"GRAZIE! VOLETE UNIRVI A NOI?" Urlai ad Anlegg, che era ancora sull'albero mentre guardava i cannoni distruggere la nave, si girò verso di me e fece un cenno positivo col capo, chiamò Roshan, e insieme hanno fatto un balzo, arrivando sul ponte della nave; Connor sorrise e li salutò mentre andava verso la Welcome, quando eravamo abbastanza vicini, Faulkner urlò

"Unite le due navi!" E partirono delle corde che legarono l'Aquila alla Welcome (Note dell'autrice: un'altra storia d'amore :) ma non durerà per molto, non era la nave giusta... Mi dispiace Aquila! XD).
Ho preso la spada mentre tutti siamo saliti sulla nave, Connor e Haytham sono andati a cercare Church, io ho distratto gli altri assieme a Roshan e Anlegg, io e quest'ultima combattevamo schiena a schiena, ho fatto un ghigno dicendogli

"Finalmente ci si diverte un po'!"
"Già, qui il mare é sempre calmo... Era un'occasione d'oro questa, ecco perché eravamo un po' in giro!" Una delle guardie ha alzato la spada e mi é venuto incontro, io l'ho respinto dandogli un calcio sulla pancia, e andò a sbattere contro il muro, io per ucciderlo definitivamente l'ho sgozzato con la lama celata; ero vicino alle cabine e ho sentito Haytham mentre imprecava a qualcuno, per la curiosità sono entrata e c'erano Connor, Haytham sopra Church, mentre lo massacrava di pugni, mi sono nascosta a vedere la scena; Church aveva tutta la faccia insanguinata; Connor lo fermò e l'inglese si alzò, il nativo lo colpì con la lama celata alla pancia e gli disse

"Dov'é la merce rubata"
"Non é roba tua"
"Beh, nemmeno tua, é di quelle persone che aspirano a qualcosa di più grande di loro, se la meritano quella roba"
"Io non credo" Connor lo prese per il colletto e gli urlò
"Te lo chiedo un'ultima volta, dov'é la merce rubata!" Ho fatto un piccolo balzo nel sentire la sua voce così forte, non l'ho mai visto così... Mai.
"Su un'isola non molto lontana da qui, stavamo andando a prenderla prima che incontrassimo voi" E spirò. Connor se ne andò assieme al padre avviandosi verso l'uscita, mi sono sbrigata a uscire vedendo Anlegg interrogativa, vedendomi un po' pallida

"Che é successo?"
"Niente perché"
"Sembra che hai visto un fantasma"
"No, ho solo preso freddo" Anlegg ha fatto una faccia dubbiosa, per poi fare le spallucce
"Va bene, ti credo" E saltò sull'Aquila assieme a Roshan. Quando ho sentito i passi di Connor e Haytham mi sono girata, facendo la finta sorpresa, Connor appoggiò la mano sulla mia spalla e disse

"Church é sistemato" Ho fatto un cenno positivo col capo rimanendo impassibile, non potevo sorridere per la morte di qualcuno, anche se era malvagio. Siamo tornati sulla nave, riaccompagnando Roshan e Anlegg alla loro nave, prima di ripartire, Roshan si girò verso di noi e disse

"Ci si vede in giro!" E se ne andò. Abbiamo recuperato la merce e siamo tornati a New York, Haytham non ci disse nulla quando ritornammo, e se ne andò sempre senza dire nulla.


Alla Tenuta...


"Achille ci sei?" Dissi appena sono entrata, assieme a Connor; lui disse dalla sua stanza
"Si, bentornata!"
"Ho una piccola sorpresa" Gli dissi entrando, ho fatto cenno a Connor di entrare e Achille smise di sorridere, il nativo si avvicinò e a testa bassa, disse

"Achille, mi dispiace di aver detto quelle cose..."
"Non preoccuparti, anche io avevo torto" Disse Achille alzandosi e appoggiando una mano alla spalla di Connor, che alzò la testa sorridendo; io ero sulla soglia della porta, orgogliosa di entrambi.

"A Caterina?" Mi chiamò Achille, girandosi verso di me
"Si?"
"Quella sera di 3 mesi fa, quando avevo discusso con Connor, ero uscito e quando sono tornato ho visto te e Connor mentre correvate verso una casa, cos'era successo?" Ho guardato Connor e sono diventata del tutto rossa
"Beh..uhm..ecco..." Connor si schiarì la voce, anche lui rosso e disse
"Niente Achille, ci eravamo persi e stava cominciando a farsi tardi, perciò abbiamo trovato una casa e abbiamo passato la notte lì" Ho tirato un sospiro di sollievo, Achille ci guardò sospettoso e disse

"Nient'altro?"
"Nient'altro" Ho detto assieme a Connor, ce ne siamo andati dalla sua stanza entrando nella nostra, ci siamo guardati un attimo e siamo scoppiati a ridere, quando mi sono calmata, ho chiesto a Connor arrossendo

"Come fa a sapere tutto di tutti?"
"Non lo so; é inquietante"
"Già" Conclusi, buttandomi sul letto; Connor si sdraiò accanto a me e mi sussurrò all'orecchio
"Secondo round?" Sono diventata più rossa e ho fatto un cenno positivo col capo (Note dell'autrice: ok... Questo pezzo non lo volevo aggiungere... °///° mio dio che scrivo! Salvate questa pazzoide XD)















Note dell'autrice:
Sciauuuuuu :) Allooora, Connor e Haytham collaborano per la prima volta e, apparte qualche piccola discussione, sembra che sia andato tutto bene ;) grazie a Dio! Roshan e Anlegg fanno al loro seconda apparizione, ma stavolta ho voluto far parlare di più Anlegg, diritto della donna hahaha u.u
Ho riscritto il pezzo della battaglia navale che era quello che avevo perso, ora questo che leggete é la versione ultimata ;)
Ci vediamo presto col prossimo capitolo :*
Recensite
chuuu =3
freewolf






 

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Capitolo 15
*** Insieme ***


Più tardi...

Bene. Finalmente dopo anni di sofferenze, perdite e lacrime, stavo bene. Ho vissuto in una bellissima casa, con il ragazzo che amo, dopo aver vendicato la morte dei miei genitori...

Quando ho aperto gli occhi c'era Connor che dormiva ancora

"Stavolta ti ho anticipato..." Ho pensato facendo un mezzo sorriso, sento qualcosa scivolare sulla spalla, era la divisa da assassino...!!!
"Ma come faccio a indossare la divisa da assassina se me la sono tolta? Aspetta...
Oddio"
La guardo bene e mi raggiunge le caviglie, era slacciata davanti senza le armi... Ho fatto 2+2 e sono arrossita, risistemandomi la parte scollata (Note dell'autrice: °///°... Non dico altro *pokerface*)
 
L'ho guardato per qualche secondo e mi sono sdraiata di nuovo vicino a lui; dopo un po' ha aperto anche lui gli occhi, sono arrossita di nuovo

"Hey"
"Hey" E' stata l'unica cosa che siamo riusciti a dire, lui si mette a ridere e io sorrido, ci siamo vestiti; mi sono messa sulle punte dei piedi dandogli un bacio sulla guancia, lui arrossisce e siamo usciti dalla Tenuta. 

Alla locanda di Oliver...

Amavo quella locanda, lì erano sempre tutti felici e si divertivano come se non ci fosse un domani
O forse no...
Mentre sto a parlare con Terry, ho sentito qualcosa sbattere al muro, ho guardato Connor, che si é alzato facendomi cenno di seguirlo, siamo andati sul retro della locanda e c'erano Big Dave e Oliver con un esploratore a terra, li ho guardati interrogativi e Big Dave mi ha detto

"E' un'esploratore che mi stava cercando, non so se ce ne sono altri" Mi sono girata e ho notato una giubba rossa che ci stava spiando, Connor é partito per ucciderlo, mentre io tenevo d'occhio l'altro con Oliver e Big Dave. Ad un certo punto il prigioniero si alza, colpisce "là dove non batte il sole" a Oliver, che si é accasciato a terra tenendo le mani in mezzo alle gambe; David tenta di bloccarlo, ma l'esploratore gli lancia della sabbia negli occhi, accecandolo momentaneamente; l'ho spinto per terra puntandogli la lama celata alla schiena, ma lui si libera mettendosi alle mie spalle, mi ha fatto cadere e mi ha legato gambe e braccia con una corda, ho tentato di liberarmi dimenandomi, ma invana.

"Non é il disertore, ma meglio di niente..." Ha detto l'uomo facendo una piccola risata, e ha cominciato a trascinarmi dall'altra parte da dove era Connor, dopo nemmeno un minuto sento gridare il mio nome, ma la voce é lontana e bassa

"Caterina!!!" Ho riconosciuto la voce sorridendo, ho urlato per fargli capire dov'ero
"Ratonhnhaké:ton!!!"
"Zitta!" Mi ha sgridato da davanti l'esploratore, ma non ci ho fatto molto caso
"Ratonhnhaké:ton sono qui!!" Ed eccolo qualche metro sopra di me su di un ramo, mi ha fatto cenno di stare calma e ho annuito; visto che non avevo niente da fare oltre ad aspettare, mi sono messa a guardare la luna, accanto ho notato una stella cadente

flashback
"Tesoro guarda! Una stella cadente!" Disse mia madre indicandomi il cielo
"Che bellaaa" Si é messa in ginocchio alla mia altezza e ha detto
"Esprimi un desiderio" Ho chiuso gli occhi e dopo qualche secondo li ho riaperti
"E ora?"
"E ora basta"
"Che succederà alla stella?"
"Beh, piccola, verrà da te una notte e farà avverare il tuo desiderio"
"Allora rimarremo insieme per sempre!"
"Non devi dirlo a nessuno il tuo desiderio, altrimenti non si avvererà"
"Oh...E ora cosa faccioo"
"Non preoccuparti, tanto rimarremo insieme per sempre lo stesso"
"Yaaay"
"Ti voglio bene piccola"
"Anche io mamma"

Questo accadde la sera prima dell'incendio...
fine flashback

Ho sorriso chiudendo gli occhi, li ho riaperti e l'esploratore ha detto ad un uomo accanto a lui

"Capo! Ho trovato questa ragazza!", ho girato gli occhi sul tetto della casa che era alle loro spalle e c'era Connor, per fortuna
"Ma non servirà a nulla"
"Invece si..." Ha fatto un ghigno leccandosi il labbro superiore, mi sono dimenata e ho guardato verso Connor, anche se non si vedeva bene, aveva stretto i pugni, mi sono morsa un labbro e ho detto

"Liberatemi, altrimenti..."
"Altrimenti cosa? Arriva il tuo amico assassino e ci ammazza?" Ho fatto un mezzo sorriso e gli ho detto
"Si" In quel momento Connor aveva fatto un balzo infilzando i due uomini da dietro, ho tirato un respiro di sollievo mentre Connor mi slegava le corde alle braccia e alle gambe, mi sono alzata massaggiandomi i polsi, gli ho sorriso e lui mi ha abbracciato

"Pensavo che ti avessero ucciso..." Sono arrossita, appoggiando la testa sul suo petto
"Grazie..." E ci siamo incamminati verso la Tenuta, a proposito...
"Ma che é successo alla fine con Big Dave?"
"Le giubbe rosse lo cercano, verranno domattina"
"Va bene" Anche se lo conoscevo da poco, mi é sembrato subito un uomo gentile, ero pronta per difenderlo...
Siamo andati a dormire, pronti per domani


Il mattino seguente...


Appena svegli, ho preso la spada, le lame celate, le pistole e l'arco; siamo usciti andando verso la casa di Big Dave, che era lì assieme a Terry, Godfrey, Oliver, Norris e Miryam, tutti pronti per difendere il loro amico.
Connor prese un barile di polvere da sparo e lo posizionò nel punto dove dovevano arrivare i soldati, infatti poco dopo arrivarono le giubbe rosse, ci siamo nascosti attorno al barile, io mi sono arrampicata su di un ramo lì vicino; una di loro disse

"David Walston, sei stato accusato di diserzione, ti dichiaro in arres-" Non ha finito la frase che Connor sparò al barile che esplose uccidendo gran parte di loro, mentre si alzava la polvere, mi sono buttata uccidendone una con la lama celata;  li abbiamo uccisi tutti in pochissimo tempo; dopodiché siamo tornati a casa di David e lui, leggermente preoccupato disse

"Mi dispiace, da quando sono qui non ho fatto altro che creare problemi..." Connor appoggiò una mano sulla sua spalla e disse
"No, sei un nostro amico e ci difendiamo a vicenda no?" Big Dave alzò la testa e ha guardato tutti noi che stavamo dietro al nativo, abbiamo fatto un cenno positivo col capo e lui sorrise

"Grazie"
"Ma di che" Gli dissi avvicinandomi. Mentre stavamo tornando a casa, dovevamo fare tutti la stessa strada perciò siamo andati insieme, siamo passati davanti casa di Ellen, mi sono girata verso Connor e gli dissi

"Hai ridato vita a tutti loro..."
"Già"
"...Ma hai salvato una persona in particolare" Gli dissi sorridendo, lui mi ha ricambiato il sorriso e l'ho abbracciato sussurandogli
"Grazie..."
"Hey, questo ed altro no?" E mi ha dato un bacio sulla guancia, sono arrossita e siamo andati avanti, nel frattempo Terry ha urlato
"Piccioncini! Vogliamo andare?" Connor é arrossito e io ho fatto una piccola risata, ad un certo punto si é fermato e si é messo in ginocchio, pensavo che stava scherzando... Ma poi

"Via....Via...Via dalla mia testa, vi prego!" Ci siamo girati tutti e io sono subito corsa da lui, visto che ero andata più veloce di lui, quando l'ho raggiunto mi sono messa in ginocchio per guardarlo
, aveva gli occhi chiusi con le lacrime che scendevano senza fermarsi, aveva la testa tra le mani e tremava; ho tentato invana di dirgli

"Connor che hai?" Ma non mi ha sentito
"Levatevi dalla mia testa!!!" Urlò disperato
"Portiamolo da Ellen, presto!" Mi disse Godfrey, mi sono alzata e l'ho aiutato a portare Connor da Ellen, ho bussato il più in fretta possibile, quando ha aperto la porta gli dissi

"Ellen, devi farci entrare Connor non si sente bene ti prego, non so cosa poter fare!" Stavo cominciando a piangere, lei mi ha appoggiato una mano sulla spalla e disse

"Entrate, non c'é tempo da perdere" Ho fatto un cenno positivo col capo e, aiutata da Terry e Godfrey ho portato Connor in camera di Ellen, l'abbiamo messo sul letto e i due uomini se ne sono andati.
Il nativo stava ancora con le mani sulla testa, non riuscivo a vederlo così. Mi sono seduta accanto a lui, piangendo; ho appoggiato una mano sul letto affondando con la testa nell'altro braccio; dopo un po' ho sentito qualcosa di caldo sulla mano, ho alzato lo sguardo e c'era Connor che mi stava guardando, ci siamo incrociati con lo sguardo; i suoi occhi nocciola con i miei color cioccolato, mi sono alzata smettendo di piangere, mentra continuavo a guardarlo, dopo un attimo di esitazione l'ho abbracciato ricominciando a piangere, lui mi ha accarezzato i capelli dicendo

"Stai tranquilla, sto bene" Ho alzato lo sguardo verso di lui, mi sono asciugata le lacrime e ho fatto un mezzo sorriso. Mi sono alzata mentre lui stava seduto sul letto; dopo un po' gli ho detto

"Sono contento che stai meglio....!!!" Ho sentito un dolore atroce alla testa, per il troppo dolore ho chiuso gli occhi e mi sono comparse delle immagini, da quando ho incontrato Connor fino ad ora, dopo un po' mi sono apparse due persone.
La prima, coi capelli neri come la notte disse

"Caterina, per avere la pace che stai cercando, devi aiutarmi..." Mi sono ritrovata in una dimensione completamente diversa da quella dov'ero prima
"Ma che..."
"Devi trovare un oggetto, per avere la pace del tuo paese"
"Quale"
"E' un ciondolo, molto importante per noi, lo riconoscerai subito. L'ho detto anche al tuo amico indiano, che vuole salvare il suo popolo...Trovatelo!"
"Ecco perché Connor prima si comportava così..."
"Ma chi sei? Perché vuoi il mio aiuto?"
"Io, ho tanti nomi, ma mi riconoscono come Minerva... Tu e il tuo compagno dovete aiutarmi perché siete degli assassini e l'oggetto che troverete servità in un futuro prossimo per mantenere la pace di questo posto..."
"NON FARLO! STA MENTENDO!" Urlò l'altra donna
"Lei ti vuole usare per se stessa... Non ascoltarla!"
"No, é lei che mente! Trovate quel ciondolo!" E hanno cominciato a dire parole senza senso, mi faceva male la testa, come se stesse per esplodere; non lo sopportavo più... Ad un certo punto mi sono messa in ginocchio, con gli occhi sbarrati, ho stretto i denti con le lacrime agli occhi e la testa tra le mani, ho urlato alzando di scatto la testa

"USCITE DALLA MIA TESTA!!!" E mi sono ritrovata in casa di Ellen, con Connor vicino a me in ginocchio, aveva il viso rigato dalle lacrime come me, forse aveva pianto di nuovo; siamo stati per un paio di minuti a guardarci, non serviva parlare, gli occhi dicevano tutto; poco dopo Connor mi ha abbracciato, io gli ho subito risposto all'abbraccio ricominciando a piangere. Quando mi sono calmata, gli ho chiesto

"Hai incontrato Minerva vero?"
"Come fai a saperlo?"
"L'ho vista e mi ha detto tutto, poi é arrivata un'altra donna e si sono messe a discutere nella mia testa, non ce la facevo più..."
"La stessa cosa che é successa a me. Mi parlava anche tempo fa ma non ci facevo molto caso, ora é sempre più forte" Disse preoccupato Connor, gli ho preso le mani guardandolo negli occhi e gli ho detto

"Vogliono qualcosa, gliela daremo e combatteremo fino alla fine..." Mi ha sorriso e finì la frase dicendo
"Insieme"
"Insieme" Gli affermai, lui mi abbracciò di nuovo, accarezzandomi i capelli, ormai era una cosa quotidiana, sono arrossita e lui ha fatto un ghigno

"Torniamo a casa?" Mi chiese dopo un po'; ho fatto un cenno positivo col capo e, scendendo ho abbracciato Ellen dicendogli
"Grazie di tutto"
"Di nulla" Mi sorrise, gli ho ricambiato il sorriso e siamo usciti
 Si era fatta sera e la luna piena illuminava tutta la Tenuta, ci siamo fermati e Connor, guardando il cielo, disse

"Sai..." Mi sono girata verso di lui incrociando il suo sguardo, continuò
"...Si dice che prima di iniziare a combattere, bisogna sapere per cosa lotti. Io l'ho capito solo ora" L'ho guardato interrogativa e lui si avvicinò sempre di più

"Per proteggerti" E azzerò le distanze appoggiando le sue labbra sulle mie, quando si allontanò, anche se di poco, gli dissi sorridendo
"Non m'importa se morirò, basta che ti protegga e sarò felice"





Combatterò finché questa guerra non sarà finita, solo per poterti abbracciare di nuovo...








Note dell'autrice:
Buonashera a tuttiii :*
Ok,
oggi é stata una bella giornata, sarà perché alla verifica di grammatica forse ho fatto quasi tutto giusto, sarà perché mi sono ammazzata dalle risate nel vedere il nuovo video di Favij per i 500.000 iscritti, sarà perché in mezz'ora ho fatto 3 colonne di un tema, o sarà perché mi sono sognata Connor, ma sono feliceeee =D
Mentre scrivevo la parte dove Connor incontra Minerva e Giunone, stavo per piangere T.T mamma mia >.<
Vabbe, tristezza a parte, é uscita da un po' una nuova canzone degli Imagine Dragons, Demons, che mi ha fatto venire in mente questo capitolo :)
Yaaay
Chissà cosa metterò nel prossimo
capitolo boh :\
Vabbe poi ci penserò
 Recensiteeeeee
a presto :*
freewolf







 

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Capitolo 16
*** Tradimento ***


Quando abbiamo raggiunto la Tenuta, Connor é montato a cavallo e, girandosi verso di me, ha detto

"Pronta per tornare a New York?" Ho fatto un cenno positivo col capo e sono salita sull'altro cavallo... Anche se ero un po' preoccupata per lui, per ciò che era accaduto qualche ora fa... Connor si é girato verso di me, notandomi preoccupata, appoggiò una mano sulla mia spalla e mi sorrise, dicendo

"Sto bene. Fidati" Ho fatto un piccolo sorriso abbracciandolo, quando mi sono allontanata da lui siamo partiti per andare da Haytham.
Il nativo era davanti a me che faceva strada in mezzo alla pioggia. A rompere il silenzio era stato Connor, che rallentò col cavallo per chiedermi

"Caterina, cosa facevi prima di venire alla Tenuta?" Ho abbassato lo sguardo, diventando seria, gli risposi
"Non avevo un lavoro, passavo da una locanda all'altra, e mi pagavo da vivere cacciando e rubando a qualche riccone... Quando venivo beccata, o mi nascondevo tra i vicoli o correvo sui tetti per sfuggirgli, ecco perché già sapevo arrampicarmi un po' sugli alberi. Quindi... Diciamo che ho avuto un passato un po' difficile, perché me lo chiedi?"
"Perché ho notato che mentre entravamo a New York, mesi fa, i soldati ti guardavano come se ti conoscessero da anni... E' così?" Ho fatto un cenno positivo col capo, facendo un mezzo sorriso

"Diciamo che ero una piccola combinaguai" E ci siamo messi a ridere, anche se ciò che avevo passato non era poi così divertente...
"Basta guardare indietro cavolo!" Ho scosso il capo e abbiamo raggiunto New York, lì pioveva ancora di più, quindi aggiungendo la poca vista che avevo col cappuccio alzato, non si vedeva quasi nulla.
Quando abbiamo raggiunto Haytham, stava parlando con un uomo, di sicuro una sua spia; ci ha fatto cenno di aspettare e ci siamo fermati, ha detto

"Dobbiamo sapere cos'hanno in mente i lealisti, se vogliamo farla finita"
"Ho provato, ma nemmeno i soldati dicono niente, ora. Aspettano gli ordini dall'alto"
"Continua a indagare. Torna da me quando avrai scoperto qualcosa" L'uomo ha fatto un cenno positivo col capo e se n'é andato. Haytham si é avvicinato e ha detto

"Manca tanto così alla vittoria... Qualche attacco mirato e la guerra civile terminerà, liberandoci dalla Corona." Mi sono messa da una parte, incrociando le braccia

"Che cosa vuoi dire?" Chiese Connor
"Beh niente al momento, per ora brancoliamo nel buio..."
"Ma i Templari non avevano occhi e orecchie ovunque?"
"Oh certo. Questo finché non sei arrivato tu"
"Il tuo uomo ha detto ordini dall'alto, ecco quindi cosa dobbiamo fare, trovare i comandanti inglesi" Finì Connor, con un mezzo sorriso; l'inglese ci ha fatto cenno di seguirlo, e ha cominciato a fare la corsa acrobatica verso le rovine di New York. C'erano case distrutte a causa dell'incendio, me ne aveva parlato Connor quando era andato a prendere un dipinto per ordine di Achille. Era un luogo triste, pieno di gente che era ancora lì, a cercare ciò che aveva perso, la vita. Ci siamo arrampicati sui bordi delle case in fretta, visto che potevano cadere da un momento all'altro. Abbiamo raggiunto il tetto, o quello che ne rimaneva, di una casa, sotto di noi c'erano delle giubbe rosse; tre di loro stavano in disparte a parlare

"Ecco i nostri bersagli" Ho pensato, mi sono nascosta dietro una colonna, mentre Haytham e Connor ascoltavano i loro discorsi
"Avete considerato la proposta?" Chiese il primo dei tre
"Non sono convinto, mandare i rinforzi vuol dire lasciare New York sguarnita. E' già difficile mantenere l'ordine adesso, se restiamo la metà..." Obbiettò il secondo

"Ma se non ci uniamo a loro potrebbero perdere...E a quel punto? Dovevano arrivare via mare" Disse l'ultimo, Haytham si girò verso di noi e disse
"Non arrivano a niente, e non sapremo nulla da qui..." Mi sono allontanata dalla colonna e gli chiesi
"Allora cosa proponi, entrare là dentro e chiedere risposte?" Lui ha fatto un sorriso senza girarsi verso di me e rispose
"Beh...Si" E si é buttato uccidendo due guardie con la lama celata;
"Connor, Caterina, mi serve aiuto qui..." mi sono girata verso Connor, che ha fatto le spallucce, buttandosi anche lui, ho alzato gli occhi al cielo sospirando, e ho detto

"Tale padre, tale figlio" E ho fatto scattare la lama celata saltando dietro due guardie, ho tirato fuori la spada e mi sono buttata nella mischia, ho contrattato una guardia che aveva un'ascia enorme (Note dell'autrice: non mi ricordavo come si chiamava l'arma di quel soldato, perciò se mi sbaglio... Chiedo venia) mi ha colpito ma invano, perché ho bloccato il colpo con la spada; che si spezzò

"Merda!" Ho detto, ho fatto scattare di nuovo la lama celata, disarmandolo; l'ho sgozzato e ho pensato
"Pensa pensa pensa pensa! Che faccio, ci sono troppi soldati! Aspetta..." Mi sono abbassata e ho preso l'ascia del soldato ucciso prima, era pesantissima, perciò l'ho dovuta tenere con entrambe le mani; sono riuscita a contraccarne uno per poi ucciderlo, conficcandogli l'ascia nel petto, l'ho ripresa, uccidendone non so quanti; quando avevamo finito, mi sono girata verso i due, che mi hanno guardato con gli occhi colmi di sopresa

"Che c'è?" Gli ho chiesto, Connor si è avvicinato a me ridendo e mi ha detto
"Ricordami che non devo farti arrabbiare" Ho fatto una piccola risata, mettendo l'ascia al posto della spada, abbiamo raggiunto le 3 giubbe rosse, che si erano messe in ginocchio, Haytham gli ha legato i polsi, così non sarebbero fuggite; poi ha detto

"Vi porteremo ai miei alloggi a Fort George, per scoprire quali segreti custodiscono..." Ma una di loro si è liberata della corda ed era scappato, Haytham ha sospirato e ha detto, girandosi verso Connor

"Ah, ti pareva! Sarà il caso che tu lo insegua"
"Vai tu, io penso ai prigionieri assieme a Caterina"
"No, vai tu"
"E perchè" Ribattè Connor
"Perchè lo dico io! Ora vai!" Il nativo ha rivolto lo sguardo verso di me, io ho fatto le spallucce e lui è partito nell'inseguimento.
Mentre Haytham ha preso un soldato, io ho preso l'altro per i polsi legati, mentre io e l'inglese stavamo raggiungendo Fort George, gli ho chiesto

"Perchè volevi sapere, mesi fa, cosa provo per Connor?" Lui si é fermato e ha detto
"Perchè ho notato il modo con cui vi guardate, e mi sono tolto questo dubbio, altre domande?" Sono arrossita e gli ho fatto un cenno negativo col capo

"Bene, andiamo" Quando abbiamo raggiunto l'entrata di Fort George, Haytham ha portato i prigionieri in una piccola stanza, con tre sedie in mezzo, li ha messi a quelle ai lati, legandoli, io mi sono appoggiata al muro accanto a loro, l'inglese ha incrociato le braccia e ha detto

"Benissimo, allora... Cos'hanno in mente gli inglesi"
"Di andarsene da Philadelphia, la città è perduta, New York è la chiave, raddoppiano le truppe per cacciare i ribelli..." Disse il soldato
"E quando inizieranno?" Gli chiese Haytham, mettendo le braccia dietro la schiena con la sua odiosa posizione tipica degli inglesi
"A due giorni da ora" Finì l'altro soldato
"Bene" E li ha sgozzati entrambi, io mi sono allontanata dal muro, stringendo i pugni gli ho detto
"Perchè li hai uccisi"
"Poi lo capirai" Ho sospirato e sono uscita, non lo sopportavo più. Poco dopo, notai che era arrivato Connor con l'ultimo soldato, che gli stava dicendo

"Non capisci, se entro sono un uomo morto!"
"Stavolta gli do ragione" Ho pensato, poi mi é passato vicino Haytham, che ha raggiunto Connor, dicendogli
"Connor, hai portato l'ultimo, bene. Su, vieni, ti faremo un paio di domande e poi sarai libero" Mentre il nativo lo portava dentro, mi sono messa vicino a lui, dicendogli sottovoce, mentre stringevo i denti

"Che bugiardo..."
"Perchè?" Mi chiese interrogativo, mi sono girata verso di lui, piena di rabbia verso suo padre
"Aspetta e vedrai..." Mi sono fer
mata e ho continuato a parlare
"...Scusa"
"Perchè ti scusi?"
"So che vuoi riunire i rapporti con tuo padre, scusami se sono dura verso di lui, e verso di te" Mentre con una mano porta il prigioniero, l'altra l' appoggia sulla spalla, per farmi avvicinare di più a lui

"Non preoccuparti, io ci ho fatto l'abitudine; ma ricordati che ha collaborato con Charles Lee e Pitcairn, e per questo non lo perdono."
"Grazie"
"Ma di che" E mi ha lasciato la spalla, quando siamo entrati, Haytham ha legato l'ultimo soldato alla sedia e ha detto le stesse cose degli altri due
"Tra due giorni a partire da ora" Disse l'uomo con voce tremolante
"Il 18 Giugno... Devo avvisare Washington" Disse Connor
"Visto? Non è stato poi così difficile, giusto?"
"Vi-vi ho detto tutto. Ora, lasciatemi"
"Ma certo" Finì Haytham mettendosi dietro di lui, sgozzandolo. Connor ha avuto la mia stessa reazione, e gli disse
"L'hai ucciso, li hai uccisi tutti, perchè?"
"Avrebbero avvisato gli inglesi"
"Potevi trattenerli fino alla fine dello scontro"
"Per cosa? Per sprecare tempo e soldi preziosi, e a quale scopo? Ormai avevano spiattellato tutto quanto. Ci vediamo a Valley Forge" E se ne andò.
Sono uscita subito, montando a cavallo, Connor dietro di me, mi ha chiesto

"Dove vai?"
"A Valley Forge. Prima finiamo questa storia, meglio è" Lui ha fatto un cenno positivo col capo, è salito su un cavallo, e siamo partiti.



A Valley Forge...



Quando abbiamo raggiunto Valley Forge, c'era Haytham che ci aspettava, davanti l'accampamento di Washington, quando ci notò, disse

"Dovremmo dire ciò che sappiamo a Lee non a Washington" Stavamo andando da Washington. Mi sono messa dietro di loro, aspettando l'ennesimo litigio

"Tu pensi che lo favorisca, ma il nemico è un'idea non uno Stato. E' sbagliato imporre l'obbedienza; che sia la Corona inglese o la croce Templare, e spero che col tempo anche i lealisti lo capiscano perchè anche loro sono vittime" Disse Connor, fermandosi
"Combatti la tirannia, l'ingiustizia, ma questi sono sintomi; la vera causa è la debolezza umana, perchè credi che continui a mostrarti gli errori che commetti" Ribattè Haytham
"Tu parli molto, si. Ma non mi hai mostrato nulla."
"Allora dovremmo porre rimedio, giusto?" Che voleva dire Haytham con quella frase? Abbiamo raggiunto l'accampamento di Washington, che stava leggendo una lettera; Connor si avvicinò e disse

"Signore"
"Salve Connor, qual buon vento?"
"Gli inglesi hanno richiamato gli uomini da Philadelphia, marciano su New York." Nel frattempo, Haytham si é messo a leggere la lettera di Washington

"Sposterò le truppe a Monmouth, se le invieremo là, finalmente avremo la meglio..."
"E questa cos'è?" Chiese Haytham, prendendo la lettera
"Corrispondenza priv-"
"Ma certo, vuoi sapere di che si tratta, Connor? Sembra che il tuo amico qui abbia ordinato di attaccare il tuo villaggio; anche se la parola "attacco" è riduttiva... Diteglielo comandante"
"...Ci hanno riferito che alcuni indiani stanno collaborando con gli inglesi, ho solo chiesto ai miei di fermarli"
"Bruciando i villaggi e spargendo sale sulla terra, ordinando il loro sterminio qui c'è scritto questo. E non è la prima volta... Ditegli cosa avete fatto 14 anni fa..."
"E' stato tanto tempo fa, la guerra dei 7 anni"
"Ora hai visto che anche il tuo grand'uomo è come tutti gli altri. Accampa scuse, fa scarica barile, qualsiasi cosa invece che prendersi le sue respons-"
"BASTA!" Urlò Connor, interrompendo il litigio tra i due, io sono rimasta lì, ferma, non potevo fare nulla; ho pensato
"Lo sapevo che non dovevamo fidarci di Washington e Haytham..."
"Ora non conta cos'ha fatto e perchè... Ciò che conta è la mia gente!" Continuò Connor
"Allora andiamo..."
"No, noi due abbiamo chiuso"
"Figlio-"
"Mi credi così ingenuo da farmi cambiare idea chiamandomi figlio?! Da quanto hai questa informazione, o dovrei credere che l'hai scoperto solo ora; il sangue di mia madre forse macchia le mani di qualcun'altro ma Charles Lee è comunque un mostro e tutto ciò che fa lo fa su tuo ordine! Vi avverto entrambi, ucciderò chiunque voglia seguirmi o ostacolarmi..." I due uomini hanno abbassato la testa, come se fossero stati picchiati da loro padre; nel frattempo Connor se n'era andato, per assicurarsi che il suo villaggio sia salvo.

"Ha detto entrambi, non tutti e tre..." Ho pensato, visto che forse mi avrebbe ucciso pensando che fossi Washington o suo padre, avevo deciso di seguirlo dall'alto; prima di partire mi sono girata verso di loro e gli ho detto

"Si fidava di voi, e vi siete presi gioco di lui..." E me ne sono andata in direzione del villaggio. Mentre ero sugli alberi, Connor era a cavallo, e uccideva ogni patriota che incontrava

"Meglio se aspetto ancora un po' per parlargli, ora deve sfogarsi e sapere le sorti della sua gente" Ho pensato, mentre era entrato nel suo villaggio, abbassandosi il cappuccio, non potevo entrare perchè non c'era nessun albero dove potermi arrampicare, e sospetterebbero di me se entrassi, visto che non mi hanno mai visto; dopo un po', Connor è uscito, si è messo a correre verso l'accampamento, dove c'erano alcuni indiani attorno; in quel momento ho fatto 2+2, gli inglesi hanno messo dalla loro parte gli indiani. (Note dell'autrice: Katy hai scoperto l'acqua calda!) Li ha storditi, e ha raggiunto una parete rocciosa, l'ho seguito e quando l'ho raggiunto stava lottando contro Kanen'tò:kon, stavano parlando la loro lingua madre, perciò non ho capito ciò che si sono detti; mi sono nascosta mentre li guardavo, ad un certo punto Kanen'tò:kon ha bloccato Connor mettendosi sopra di lui, stava per trafiggerlo col pugnale, ma Connor ha fatto scattare la lama celata e l'ha ucciso; mi sono messa le mani alla bocca per non chiamarlo, sapevo che era obbligato, gli ha detto "addio" almeno credo, e si è girato dalla parte dov'ero io

"Non serve che ti nascondi, lo so che sei lì" Ho fatto un balzo e l'unica cosa che sono riuscita a dire era
"Cazzo..." Sono scesa dall'albero, davanti a lui, mi ha guardato per qualche secondo, per poi azzerare le distanze tra noi abbracciandomi, aveva le lacrime agli occhi, poi ha detto

"Mi dispiace..."
"Hey non piangere, sei stato obbligato..." Non ha più detto nulla, le uniche cose che si sentivano erano i singhiozzi di Connor, quando ha sciolto l'abbraccio, aveva il viso rigato dalle lacrime, gli ho asciugato il viso e gli ho detto

"Ricordi quando quella prima sera alla Tenuta, mi sono messa a piangere per la prima volta davanti a te? Mi avevi detto che andava tutto bene e che tutto si sarebbe risolto, bene, ora tocca a te; tutto si risolverà ok?" Lui ha alzato lo sguardo verso di me, prendendomi le mani ha detto
"Grazie, di tutto"
"Questa scena mi sembra che sia già accaduta..." Gli ho detto, facendo un mezzo sorriso, lui si è messo a ridere, ripensando a quella sera...

flashback

"Sai, l'ho sempre odiato il fuoco; mi ha portato via tutto" Dissi con gli occhi lucidi
"Non sai quanto ti capisco" Disse poco dopo Connor...
"Ho perso tutto... Per colpa di quello stronzo, bastardo, pezzo di merda di Pitcairn...." Continuavo a parlare con le lacrime agli occhi;
"Ho provato la vera libertà, l'armonia e la spensieratezza di un mondo in pace… un mondo che mi hanno portato via..." Connor si girò verso di me guardandomi mentre piangevo, gli ho mostrato la vera me... Quella che ho voluto nascondere per 17 anni...
Il nativo strinse le sue braccia a me dicendomi
"Non devi preoccuparti...Stai calma, lo troveremo e tu vendicherai i tuoi genitori; te lo prometto" Ha continuato a consolarmi accarezzandomi anche i capelli...
Mi sembrava di essere tornata a 12 anni fa, quando mi facevo male; mia madre faceva la stessa cosa... Mi abbracciava e mi accarezzava i capelli dicendomi che andava tutto bene...
Connor non mi lasciò finchè non fosse certo che ero del tutto calma.
"Ratonhnhaké:ton..." Dissi dopo un po'
"Si?"
"Grazie, di tutto..." Risposi con un sorriso guardandolo negli occhi; lui mi sorrise asciugandomi le lacrime
fine flashback


Mentre stavamo per tornare indietro, mi era tornata quella fitta atroce alla testa, mi sono messa in ginocchio dicendo

"Di nuovo...!!!" L'ultima cosa che ho sentito è stato Connor che ha detto
"Caterina...!!!" Che poi urlò dal dolore, mi è apparsa di nuovo Minerva, io sono andata dritta al punto dicendogli
"Cosa vuoi adesso"
"Avvisarvi"
"Di cosa"
"Giunone, è dalla parte di quell'inglese che voi chiamate Haytham, anche lui è alla ricerca del ciondolo, dovete stare attenti"
"Quello deve sempre stare in mezzo..." Ho pensato, stringendo i denti dal dolore; quando ho alzato lo sguardo, ho notato non molto lontano da me Connor, stava anche lui parlando con Minerva, e soffriva più di me. Con le poche forze che avevo, mi sono alzata e sono andata verso di lui, quando l'ho raggiunto, non riuscivo nemmeno a stare in ginocchio, gli ho fatto un piccolo sorriso; stavo per cadere in avanti, ma ho sentito il petto di Connor, ho aperto gli occhi e davanti a noi c'era ancora Minerva, che prima di andarsene, ha detto

"Ricordatevi, quel ciondolo è di vitale importanza per il futuro del nostro pianeta!" E ci siamo ritrovati di nuovo nella foresta, ho alzato lo sguardo verso Connor, che mi guardava, sorridendo; gli ho ricambiato il sorriso e ci siamo alzati, mentre raggiungevamo Monmouth, gli ho chiesto

"Dove può essere quel maledetto ciondolo..." Connor ha incrociato le braccia e ha detto
"Non lo so..."
"E se...?"
"E se cosa?"
"E se ce l'avessero i Templari?"
"Ma mio padre non ce l'aveva al collo"
"Non tuo padre...Quale altro Templare potrebbe possederlo?" Connor mi ha guardato, capendo tutto, ha stretto i denti e ha detto
"Charles..."
"Esatto" Ho detto facendo un cenno positivo col capo.
L'ennesimo problema che ci stava torturando da non so quanto...











Note dell'autrice:
Salveeeeee ♪♫ allora scusate per il ritardo e soprattutto per l'ora, è solo che mi sono messa a vedere un film, poi mi si sono rotte le cuffie del pc, quelle del telefono ad una si sente più basso dell'altra mamma mia >.<
Vabbe, eccoci qua!
Povero Connor, tradito dal padre e da Washington... Quanto li odio quei due! Grrrr madognaaa *stringe tra i denti catmario*.... Caterina qui l'ho fatta un po' più sicura di se...Allelujaaa XD 
Non ho altro da dire, tranne
Recensiteeeeeee
freewolf













 

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Capitolo 17
*** Guerra ***


Quando abbiamo raggiunto Monmouth, c'era il Comandante Lafayette, con alcuni soldati.
Connor si è avvicinato al comandante, che gli disse

"Oh Connor, siete giunto appena in tempo per assistere alla nostra gloriosa vittoria..."
"Dov'è Charles Lee"
"Quel bastardo! E' comparso nel bel mezzo dei preparativi e ha preso ora il comando. Urla a tutti di avanzare e poi, lui si ritira. E io devo raccogliere i pezzi..." Io sono rimasta qualche secondo a pensare a dove fosse finito, finchè Lafayette non ricominciò a parlare
"...Quelli da dove arrivano?" Mi sono girata nella sua direzione e dall'altra parte ho notato centinaia di giubbe rosse, tutte in fila, coi fucili pronti per attaccarci.

"Dite a tutti che ci ritiriamo! Uomini, a me, ora ora!"
"Noi controlliamo la zona finchè non li portate in salvo" Lafayette ha fatto un cenno positivo col capo, ha fato un fischio e sono arrivate 4 guardie, armate anche loro fino ai denti; il comandante disse

"Vi affido i miei migliori soldati come guardie personali... Faranno l'impossibile pur di garantirvi la vittoria, bonne chance mon ami!" E se ne andò, mi sono girata verso Connor, che mi disse

"Useremo i cannoni per rallentarli, va bene?" Ho fatto un cenno positivo col capo, ho preso 2 soldati se sono corsa ad un cannone. Mi sarei dovuta occupare della parte laterale da dove arriverebbero le giubbe rosse, appena ne avvistavo un gruppo, avvisavo il soldato che caricava il cannone, io lo puntavo verso il gruppo di soldati, e gran parte di loro erano caduti. Correvo da una parte all'altra, perchè prima arrivavano da destra, poi da sinistra, e viceversa; mi sono girata verso il nativo, che notandomi un po' in difficoltà, ha ordinato ai soldati di puntare dall'altra parte, distruggendo così un'altro gruppo di giubbe rosse, gli ho fatto un sorriso e ho raggiunto il soldato, come prima l'ho aiutato a caricare il cannone, ho puntato verso i nemici e ho distrutto anche l'ultimo gruppo di soldati. Ne arrivarono altri, ma un soldato mi ha bloccato e disse

"I cannoni sono finiti" In quel momento, è arrivato Connor che disse
"Allora andiamocene e raggiungiamo gli altri per aiutarli" Ho fatto un cenno positivo col capo e ci siamo messi a correre, quando ci è passato davanti un cavallo, Connor ha fatto un balzo e mi ha dato la mano, 

"Serve un passaggio?" Disse con tono ironico, gli ho preso la mano e sono salita sul cavallo, per non perdere l'equilibrio mi sono appoggiata a lui, arrossendo
Quando abbiamo raggiunto Lafayette, lui si girò verso di noi e disse

"Ben fatto. Avete salvato molte vite oggi" Ho fatto un cenno col capo mentre Connor ha fatto un mezzo sorriso, che poi sparì dal suo viso quando notò Washington (Note dell'autrice: gnaaaaa muoriiii *prepara il suo amato bazooka*) che si girò verso di noi e, con tono sorpreso, disse

"Connor?" Quest'ultimo aveva un'espressione tra l'irritato e il triste, si avvicinò al comandante e disse
"Charles Lee vi ha tradito. Ha ordinato la ritirata durante la battaglia sperando così di farvi perdere molti uomini"
"Cosa?!"
"Sono certa che troverà una scusa, dirà che erano in troppi o che quella è stata colpa di Connor... Tutte bugie. Quell'uomo è il nemico e continuerà finchè voi non sarete morto o disonorato" Dissi, facendo un passo avanti; tutti e tre mi guardarono leggermente sorpresi, ho fatto 2 passi indietro mettendomi dietro Connor, abbassando la testa. Lafayette si girò verso il comandante e disse

"Credo sia vero ciò che le ha detto. Lee ha agito... Stranamente durante lo scontro..."
"Indagherò immediatamente su queste accuse"
"Ma questo tizio c'è o ci fa?!" Ho pensato digrignando i denti, Connor prima si girò verso di me, poi verso Washington e disse, anche lui un po' irritato

"Non c'è più tempo per farlo..."
"Và fatto come si deve, o non saremmo migliori dei nostri nemici... Pensa alle ripercussioni politiche di un simile atto." Disse il comandante, appoggiando una mano sulla spalla di Connor, che si allontanò subito.

"Se voi risparmierete la vita di Lee, allora sarò io a prendermela. Godetevi la vittoria comandante, questa è l'ultima volta che vi aiuto." Mi ha preso la mano e ce ne siamo andati.

Quando eravamo abbastanza lontani, mi sono fermata e, incrociando le braccia gli chiesi

"Ora cosa pensi di fare?"
"Fermare Lee e recuperare il ciondolo"
"Come, se si trova a Fort George, uno dei forti più sorvegliati di tutta New York?" Ci ha pensato per qualche secondo, per poi fare un piccolo sorriso, io sono rimasta ferma, aspettando una risposta

"Forse so cosa possiamo fare..."
"Cioè"
"Aspetta e vedrai" Ho fatto un cenno positivo col capo e lui, notando che non mi ero mossa per niente, si è avvicinato rimanendo fermo davanti a me ad un centimetro di distanza, sono rimasta ancora ferma, ha fatto un ghigno, appoggiando la fronte alla mia, ho roteato gli occhi e gli è scappata una piccola risata; dopo qualche secondo che stavamo così mi ha dato un bacio, sono leggermente arrossita e lui ha fatto un mezzo sorriso, mi ha preso in braccio e si è arrampicato sugli alberi in direzione della Tenuta


                                                                                                ****

E' passato un anno, è il 1781...

                                                                                               ****



Connor non ha ancora trovato un piano per entrare a Fort George, di Haytham nessuna traccia; Achille cominciava a sentire la vecchiaia e doveva rimanere a letto, e io, l'unica cosa che potevo fare era pensare a come risolvere i nostri problemi.
Ero di sopra sul divano a pensare ad un modo per recuperare il ciondolo, finchè non arriva l'interessata a quel gingillo; Minerva.


"Se rimani qui non farai altro che sprecare minuti preziosi..."
"Che altro posso fare?! Finchè non troveremo un modo per entrare in quel maledetto forte, possiamo solo girarci i pollici..."
"Ma non siete obbligati a entrare da sopra..."
"Cosa vorresti dire"
"Pensaci bene, se non entri da sopra..."
"Ma certo i passaggi sotterranei..." Ho pensato facendo un piccolo ghigno
"Per la prima volta mi sei stata di aiuto, Minerva" La donna mi ha fulminato con lo sguardo e mi è arrivata una scossa dritta in testa
"Ehi!"
"Farai meglio a non provocarmi" Concluse Minerva, che se ne andò, lasciandomi di nuovo da sola nel salotto della Tenuta. Ho tirato un sospiro, massaggiandomi la testa dove mi era arrivata la scossa, non passa nemmeno un minuto che arriva Connor di corsa sbucando dal passaggio segreto, si è guardato attorno, quando mi ha notato, mi sono alzata di scatto dicendogli

"Che è successo?!" Mi è venuto incontro sorridendo, mi prende per la vita sollevandomi e facendomi fare qualche giro
"So come entrare nel forte!"
"Forse anche io ho un piano" Gli dissi sorridendo, quando mi ha fatto toccare terra
"Usiamo i passaggi sotterranei!" Abbiamo detto all'unisuono, per poi esserci messi a ridere, mi porta al piano sottostante, davanti un tavolo, gli ha dato un colpo ed è scattato un meccanismo che ha mostrato un piccolo labirinto, guardandolo bene si riconoscevano le strade sotterranee.

"Tutto dipende dal Conte DeGrasse, se accetta che io mi unisca alla sua flotta, allora il piano andrà a buon fine. I tunnel che portano al forte sono stati bloccati, mentre noi ci occuperemo delle navi dell'ammiraglio, Lafayette si occuperà di liberarli. Subito dopo, al mio segnale, le navi attaccheranno il forte..."
"... Distruggendo le mura e creando un diversivo" Lui ha fatto un cenno positivo col capo, continuando a parlare
"Entrerò approfittando del caos, tu entrerai con me guardandomi le spalle dall'alto; ci stai?" Ho fatto un cenno positivo col capo
"In aiuto contro i nemici via mare ci saranno anche Roshan e Anlegg, ora dobbiamo solo aspettare la risposta di De Grasse" Dopo pochi minuti è scesa Diana dicendo

"Ha chiesto di te" E Connor è andato al piano superiore, per raggiungere il suo mentore, sono salita di sopra, appoggiando tutto il corpo al muro, ho chiuso per un secondo gli occhi pensando

"Ditemi che tutto questo è un incubo, che ora apro gli occhi e mi ritrovo Connor a guardarmi dicendomi che è tutto finito..."
"Non finirà finchè non combatterete e sconfiggerete i Templari" Si intromise Minerva
"Ma tu non hai niente da fare oltre a criticarmi ogni cosa che faccio?" Ecco la seconda scossa che mi è arrivata dritta per dritta in testa
"Ti ricordo che non devi provocarmi"
"Va bene va bene non scaldarti"
"Non scaldarti lo dici al tuo ragazzo, l'indiano" Sono arrossita subito, ribattendo
"Non è il mio ragazzo!"
"Ok non scaldarti..." Ho tirato un sospiro, mentre Minerva si era messa a ridere
"Comunque; avete trovato il ciondolo?"
"Si, ce l'ha Charles Lee...Almeno spero"
"Come almeno spero?! Se i Templari si tengono quel ciondolo la Terra verrà distrutta e tutto ciò avrà delle conseguenze nel futuro!"
"I Templari non si terrano quel ciondolo, stanne certa"
"Magari fossi sempre così sicura di te come ora..."
"Hey io sono ancora qui ti ricordo"
"Lo so, l'ho detto apposta"
"Non vedo l'ora di chiudere questa questione una volta per tutte..."
"Così non ti tartasso più vero?"
"Esattamente" Terza scossa
"Minerva, ti ricordo che la testa mi serve ancora"
"Lo so ma se tu mi provochi io non ci posso fare niente"
"Sarà una giornata moolto lunga"
"Per tutte e due" Finì la frase la dea, che si ammutolì di nuovo
"Che stai facendo?" Mi chiese una voce abbastanza familiare, con un accento francese, Lafayette.
"Ehm... Nulla stavo solo pensando" E' rimasto qualche secondo lì a guardarmi, per poi girarsi verso Connor, che era appena uscito dalla stanza di Achille, il francese si avvicinò e gli disse

"Connor, ho fatto il più in fretta possibile, il Conte De Grasse ha detto di si"
"Bene"
"Ha detto che potete unirvi alla vostra flotta, ma a cosa vi serve?"
"Meglio che ve lo mostri, andiamo" Concluse il nativo, scendendo di nuovo al piano sottostante, li ho seguiti; Connor gli ha detto le stesse cose dette a me, e il francese pareva alquanto felice; se n'è andato, per avvisare De Grasse.

"Pronta per partire?" Mi chiese Connor dietro di me, ho fatto un piccolo sospiro girandomi, ho fatto un cenno positivo col capo, facendo un finto sorriso; il nativo ha appoggiato le mani sulle spalle, cercando di incoraggiarmi

"Hey, che hai?" Ho alzato lo sguardo, dicendo
"Nulla, non vedo l'ora che finisca tutto questo..."
"Siamo in due" E ha azzerato le distanze abbracciandomi, gli ho risposto all'abbraccio un po' titubante.
Quando abbiamo raggiunto la nave, Connor si era cambiato mettendosi i vestiti che aveva messo quando abbiamo ucciso Church, io invece mi sono tolta i vestiti da Assassina, per facilitarmi i movimenti veloci durante la battaglia; mettendomi la maglietta senza bretelle e un paio di stivali che mi coprivano quasi tutte le gambe.
Dopo non molto tempo che eravamo partiti, abbiamo raggiunto Chesapeake, affiancati da due navi nostre alleate e la nave di Roshan, che salirono sull'Aquila per risparmiare tempo; più andavamo avanti, più c'erano navi distrutte...

"Quante ne hai contate?" Mi chiese Connor, guardandosi attorno
"Fin troppe" Dissi, guardando una nave, che era circondata dalle fiamme, mentre affondava.
"Questo posto è inquietante" Disse Anlegg, che si nascose il viso nel petto di Roshan, che si girò verso Connor chiedendogli
"Quanto manca ancora?"
"Non molto, vedi quelle navi laggiù?" Rispose il nativo indicando un gruppo di nuvole, dove ogni tanto si vedevano alcune esplosioni assieme a delle navi, e gran parte erano delle fregate.
Appena ci siamo avvicinati, ci hanno attaccati subito. Abbiamo puntato i cannoni verso alcune fregate, usando le palle infuocate ovviamente, distruggendole; ma più avanzavamo, più alleati perdevamo: appena distrutto il primo gruppo di navi, una nave nostra alleata è stata distrutta, quando siamo passati al secondo gruppo, anche la seconda nave è stata distrutta. Non mi ero abituata al rumore delle esplosioni dei cannoni (Note dell'autrice: ovvio che se senti ogni tre secondi un BOOOM che ti rimbomba nei timpani, rimani per un breve periodo stordito... Magari dormire -ω- Zzzz...) quindi quando partivano le palle infuocate, ero leggermente stordita. Era rimasta solamente la Santa Barbara, una nave enorme, che da lontano già sembrava minacciosa ed inquietante; invece di girarci attorno per attaccarla, Connor gli stava andando letteralmente addosso

"Cosa vuoi fare?!"
"Distruggere la nave dall'interno, salgo e la faccio esplodere, semplice no?" Ho abbassato lo sguardo e, dopo qualche attimo di esitazione, prendo una corda, per andare sull'albero maestro; Connor mi ferma, dando il timone a Faulkner dicendo

"Cosa pensi di fare"
"Distruggere la nave al posto tuo, semplice no?"
"E' troppo pericoloso"
"Hey, ti fidi di me o no?" Il nativo ha tirato un sospiro, io avevo in mano la corda, mentre nell'altra Connor mi ha dato il suo tomahawk, l'ho guardato facendo un cenno affermativo col capo. Prima di tagliare la corda, mi ha fermato col braccio, mi sono girata verso di lui e ha appoggiato le sue labbra sulle mie, dopo che si è allontanato, tra un fiatone e l'altro mi ha sussurato

"Stai attenta" Ho fatto un piccolo sorriso per poi tagliare la corda e lanciarmi sull'albero maestro, mi sono data una piccola spinta, raggiungendo il ponte della Santa Barbara, già alcuni soldati si erano avvicinati per attaccarmi, ad uno dietro di me ho dato un calcio, per poi ucciderlo col tomahawk; uno di loro mi ha detto ridendo

"Se stai ferma ti faccio divertire" Ho digrignato i denti e l'ho ucciso con l'arco, gli altri si sono buttati in mare
"Fifoni..." Ho detto mentre sono andata verso il capitano, era uno alto, sulla quarantina con una spada che era quasi il doppio di lui.
Ha cominciato ad attaccarmi senza mai fermarsi, l'unica cosa che potevo fare era fare un salto indietro per non morire, sono caduta su un barile, mentre il capitano ha alzato la spada per uccidermi, ho girato lo sguardo dall'altra parte, ma ho sentito il rumore di uno sparo; mi sono girata verso l'Aquila e ho visto che Roshan aveva sparato al capitano, gli ho fatto un sorriso per ringraziarlo e lui mi ha risposto con un cenno del capo; erano arrivati altri soldati da sottocoperta, erano troppi, mi sono guardata attorno e ho notato dei barili con all'interno della polvere da sparo, non ci ho pensato 2 volte e ho sparato, la nave stava per esplodere; non sapevo che fare, visto che la corda si era bruciata e non sapevo come raggiungere l'altra nave.
Sono salita sull'albero maestro, cercando una soluzione il più in fretta possibile; nel frattempo le fiamme hanno quasi distrutto l'albero con me sopra, mi sono guardata un'ultima volta attorno, in quel momento ho sentito il nativo fischiare, mi sono girata e l'unica cosa che ho visto era Connor che mi ha raggiunto, prendendomi per la vita ci siamo lanciati dall'altra parte mentre dietro di noi era esplosa la Santa Barbara. Quando abbiamo raggiunto il ponte della nave, ci siamo rotolati per pochi secondi per poi ritrovarlo sopra di me, avevo il fiatone, anche se non avevo fatto nessuno sforzo, Connor si è rimesso il tricorno, facendo un mezzo sorriso, ho fatto una piccola risata mentre ci siamo rialzati. Mentre mi sistemavo la coda e il nativo tornava al comando della nave, Faulkner mi ha detto

"Voi siete pazza proprio come lui..."
"Questo è il miglior complimento che mi abbiano mai fatto, signor Faulkner" Gli dissi con tono ironico, mi sono avvicinata a Roshan per ringraziarlo, ha fatto un piccolo sorriso mentre mi giravo verso Connor, che aveva detto

"Non manca molto a Fort George"
"La vera guerra è vicina" Ho pensato mentre guardavo il forte in lontananza.










Note dell'autrice:
Buonanotte a tuttiiiiiiiiiii
allora come prima cosa non uccidetemi vi prego per il ritardo ^^'' ma avevo il capitolo pronto, e il pc è impazzito eliminando la storia, includiamo i compiti, le verifiche, il tagadà che nemmeno mi dispiace XD sto apposto -.-"
Se ci sono errori, chiedo venia perchè mi sto letteralmente
addormentando sul pc e l'unica cosa che mi tiene gli occhi aperti è una canzone del tagadà hey mica è facile rimanere alzati su di un coso che gira all'impazzata u.u e la nutella (nutellaaa nutellosaaaaa :Q___) vabbe lasciamo stare i miei pensieri di quando sto a digiuno XD
Se non vi dispiace, vado a dormire  e a sentire la musica
-ω-

Recensiteeee \(^-^)/
freewolf

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