Kuroaka Chronicles

di Tritio
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Tritio ***
Capitolo 2: *** Il Firebaier ***
Capitolo 3: *** Idrobaier in azione ***
Capitolo 4: *** Kuroaka e Blake ***
Capitolo 5: *** Fino all'ultimo ***
Capitolo 6: *** Una giornata ordinaria ***
Capitolo 7: *** Un trio molto particolare ***
Capitolo 8: *** Una nuova minaccia ***
Capitolo 9: *** La vita non è spazzatura! ***



Capitolo 1
*** Tritio ***


Quell’anno Tritio frequentava la terza liceo, era il classico ragazzo che passava in osservato, che non dava confidenza a nessuno e che tutti vedevano come: lo strano. Strani capelli castano scuri che schiarivano facilmente, arrivando a diventare biondicci. Strani occhi che cambiavano colore con il cambiare delle stagioni, alle volte aveva occhi color castagno, altre smeraldo, o ancora assumevano la tonalità dell’oceano.

Mamma:  - Forza Fabri, sveglia o perderai il treno! -

Il suo nome era Fabrizio ma ormai tutti lo chiamavano con quel nomignolo che si era dato: Tritio. Lui era un ragazzo semplice, alto circa un metro e settanta con un fisico asciutto e neanche un filo di grasso o di muscoli, non praticava sport benché tutti gli dicessero che con le spalle larghe che si ritrovava poteva costruirsi un bel fisico, ma di ciò se ne infischiava altamente. Non era il tipo da seguire mode particolari, per cui non si pettinava mai, lasciando i capelli sfatti che, a seconda di come dormiva o di come li asciugava, assumevano forme molto particolari. Per dirne una: ci fu una mattina che Tritio arrivò a scuola con i capelli tutti sparati sul lato sinistro, nessuno sa ancora come sia stato possibile. Le felpe che portava raffiguravano spesso draghi, nomi di gruppi rock e metal, o cose più semplici, come magliette con stampato sopra qualche personaggio dei suoi cartoni animati o manga preferiti.
Come ogni mattina, sua madre faticava a svegliarlo, e lui, quasi ignorandola, si alzava giusto in tempo per prendere il treno, sempre per un soffio

Tritio: "Favoloso, un altro fantastico giorno in quel fantastico liceo!"
 

Tritio era quel tipo di persona che fa spesso uso dell’ironia, che non si abbassa a fare quello che gli altri gli dicono e che fa tutto di testa sua anche se per questo motivo, spesso, gli altri gli mettono i piedi in testa. Col tempo, e con “tempo” intendo il secondo giorno del primo anno di liceo, si era reso conto che aveva sbagliato scuola, odiava interagire con i suoi compagni di classe, non sopportava la metà di loro, perchè erano i classici figli di papà che si sentono superiori. L’altra metà era costituita da quelli che si facevano sfruttare per copiare i compiti, sempre costretti a passarli, senza essere mai ringraziati, oppure erano quelli che si vantano dei loro voti e non perdevano occasione per rinfacciarlo.
Non riusciva proprio a stare con nessuno di loro, ma, tutto sommato non gli importava molto, alla fine, durante le lezioni pensava agli affari suoi, con la testa sempre immersa nei suoi pensieri, uno dei tanti motivi per cui andava male a scuola.

Chiara: - Hey Tritio, hai studiato? Oggi la prof interroga di sicuro -

Lei, Chiara, non mancava mai di ricordare delle interrogazioni, dei compiti in classe o dei compiti da consegnare, si lamentava se prendeva sette ed era una lecchina.

Tritio: "Se non fossi una rompiballe saresti interessante!" 
Tritio: - No, non so nulla! Ho avuto di meglio da fare -
Chiara: - Ma che significa? Cosa sarebbe questo tuo “di meglio da fare”? - 
Tritio: - Ehm..vediamo..vivere? -

Quello che ancora nessuno sapeva, neanche la spocchiosa Chiara, era che, quel giorno, sarebbe arrivato un nuovo alunno e la vita di Tritio sarebbe cambiata.
La professoressa di inglese entrò insieme ad un ragazzo, capelli scuri non pettinati, occhi verdi che fissavano la classe con menefreghismo, maglietta di un gruppo punk e jeans strappati

Prof: - Good Morning! -
Tutti: - Good Morning teacher! -
Tritio: - Ehilà! -
Prof: - Fabrizio come si risponde? - disse con l'accento inglese
Tritio: - Hey! Teacher! Leave them kids alone!* -
Prof: - Fabrizio! Smettila! -
Tritio: - Me l’ha chiesto lei come si risponde..se non l’avesse fatto io non avrei cantato! Eh..mi sembra ovvio! -
Prof: - Ti devi sempre fare riconoscere, vero?! Allora ascoltatemi ragazzi lui è Blake, viene dall’Inghilterra e la sua famiglia si è appena trasferita qui. Da oggi farà parte di questa classe, per cui mettetelo a suo agio e non fatelo sentire fuori posto. Dai Blake, c’è una sola sedia libera, vai a sederti lì e scusa il comportamento di Fabrizio, pensa di essere simpatico.-

Lo so, detta così: “…la sua vita sarebbe cambiata..” sembra che voglio intendere che Blake e Tritio diventeranno fidanzati e dopo una serie di problemi staranno assieme per sempre..ecco..non è così, non è quel tipo di storia quindi non siate maliziosi.

Tutte le ragazze lo trovavano attraente e lo fissavano, lo riempivano di domande tipo interrogatorio della polizia, mentre gli altri ragazzi, gli lanciavano frecciatine, cercavano di imporsi su di lui fin da subito, a modo loro per fargli capire che sono loro a comandare, ma non sembrava che al nuovo arrivato interessasse qualcosa di tutti loro.

Tritio: "Eheheh! Metterlo a suo agio! So io come le ragazze potrebbero metterlo a suo agio! Eheheh! Ma guardali sembra abbiano trovato un nuovo giocattolo!"

Blake iniziò a fissare Tritio con insistenza, sembrava lo stesse studiando, come a memorizzare il suo viso, le sue espressioni, come se stesse leggendo dentro di lui per capire chi fosse

Tritio: "Cosa vuole da me? Perché mi guarda?"
Ragazza: - Ehii! Pss! Blake! Quello è Tritio. Ma lascialo stare, è un deficiente! -

Non gli si poteva dare torto, infatti Tritio aveva cominciato a fare delle linguacce, come fanno i bambini per farsi i dispetti

Prof: - Ok ragazzi, oggi interroghiamo dato che presto ci saranno le pagelle e non avete ancora un voto. Vediamo..uhm  Vale e.. Tritio, così impara a fare il maleducato -
Tritio: "Bene!"
Tritio: - Non so nulla, non ho avuto tempo di studiare..e poi..c’è il nuovo arrivato che parla inglese, interroghi lui! -
Prof: - Non voglio sentire storie, Tritio vieni interrogato
-
Un brivido salì lungo la schiena di Tritio, che si voltò istintivamente verso la finestra, sembrava avesse avvertito qualcosa là fuori, un grosso pericolo imminente, come succede a Peter Parker quando gli scattano i sensi di ragno!**

Tritio: - Prof posso andare in bagno? -
Prof: - Mi stai prendendo in giro? Vieni subito interrogato o ti metto due! -
Tritio: - Ok, il due mi va bene, ma devo andare in bagno, è urgente! -
Prof: - Non alzare la voce con me, ti metto due e non ti muovi da qui -
Tritio: - Io non sto alzando al voce e lei che la sta alzando -
Prof: - ORA BASTA! Fabrizio ti metto la nota e non ti muovi di qui fino alla terza ora! Per quel che mi riguarda puoi farla nello zaino -

Tritio assunse un tono più pacato e sarcastico per poi aggiungere

Tritio: - Lei lo sa che alcuni professori sono stati denunciati per aver dato una punizione del genere? Eh?! -

A quel punto Blake, vista al situazione chiese di poter andare al bagno e la prof acconsentì

Tritio: "Cosa? Questa qui mi sta prendendo in giro? Devo uscire dalla classe oppure..Ma che..!?!"
 

Tritio avvertì che quella minaccia era scomparsa improvvisamente e subito dopo Blake era tornato in classe

Tritio: "Possibile che..? Forse è stata solo una mia impressione o una coincidenza..non può essere..e se fosse? Sono passati solo pochi secondi, non sarebbe possibile neanche se..Uhm! Blake..chi sei?"

All’intervallo, Tritio se ne stese per conto suo nel cortile della scuola, seduto su un muretto con lo sguardo rivolto a terra, pensando a quello che era successo prima, facendosi molte domande e chiedendosi se aveva avvertito una reale minaccia, o se si era sbagliato, e se così non fosse stato, Blake cosa aveva a che fare con tutto questo?
Mentre era assorto nei suoi pensieri, tre bulletti lo circondarono, come accadeva spesso

Giacomo: - Hey stramboide! Che ne dici di offrirmi qualcosa alla macchinetta degli snack? Ahahahah -

Tritio alzò gli occhi lentamente, fissando l’interlocutore, un ragazzo alto dieci centimetri più di lui, con un paio di occhiali da sole di marca, cappello di un gruppo pop e sigaretta alla bocca

Tritio: - Ciccio! Che ne dici di toglierti dalle palle? -
Giacomo: - A quanto pare non ti è bastata la lezione dell’altra volta? -
Tritio: - Ohi Ciccio! Siamo nella stessa classe da tre anni, ormai dovresti saperlo che sto attento lezioni! -
Giacomo: - Non fare lo spiritoso e dammi i soldi, oppure.. -
Tritio: - Eh lo so, ciccio, lo so..è una gran seccatura avercelo piccolo, ma tranquillo, prima o poi una ragazza, alla quale non importano le dimensioni del tuo vermicello, la trovi -
Giacomo: - Come hai detto stramboide? -
Tritio: - Se non una ragazza..un ragazzo? -
Giacomo: - Io ti ammazzo! -

Giacomo, che Tritio chiamava “ciccio” per prenderlo in giro, caricò un pugno ma prima che potesse colpirlo fu fermato da Daniel, un ragazzo palestrato, con il cervello distrutto dalle droghe che assumeva dalla mattina alla sera, ma che era più tranquillo degli altri e alcune volte anche più simpatico. In realtà dipendeva da cosa assumeva durante la giornata

Giacomo: - Lasciami Daniel, gli spacco la faccia a questo qui! -
Daniel: - Aspetta, fai fare a me. Forza Tritio non abbiamo tutta la giornata, dacci i soldi e ce ne andiamo senza farti male -
Tritio: - Come hai detto Daniel? Si hai ragione.. -

Tritio si girò verso il terzo ragazzo di nome Francesco, un ragazzotto robusto e alto, simile ad un armadio e anche molto forte

Tritio: - Posso capire, purtroppo la eiaculazione precoce è una brutta bestia, ma tranquillo, è sempre meglio che avere un vermicello.. -

Benché i bulletti, quasi ogni giorno lo tormentassero e poi lo pestassero, Tritio continuava sempre a prenderli in giro con quel suo tono sarcastico e fastidioso, non gli importava quante botte gli dessero, lui non si stava mai zitto, tanto non sarebbe cambiato nulla se l’avesse detto ai professori, i genitori di Giacomo erano nel consiglio studentesco, il padre di Daniel era il preside della scuola e i genitori di Francesco erano avvocati. Ma, in fin dei conti, Tritio non poteva di certo usare le sue abilità per incenerirli e comunque nessuno dei loro pugni gli aveva mai fatto veramente male.

Così lo colpirono senza sosta fino al suono della campanella, nessuno intervenne perché, quei tre, erano i più temuti della scuola e Tritio era l’unico che gli andava sempre contro

Tritio: - Avete già finito? Mi stavo cominciando a divertire! Ahahah -

Si, Tritio non la dava mai vinta a nessuno. I bulli se ne andarono e Blake si avvicinò mentre il ragazzo si rialzava, spolverandosi i vestiti e togliendosi un rivolo di sangue dal labbro

Tritio: - Cosa vuoi inglesino? -
Blake: - Mi spieghi perché non usi i tuoi poteri? Potresti.. -
Tritio: - Poteri? Ahahahah! - Lo interruppe - Ma cosa ti sei fumato? Sei veramente uno strano -

La campanella era già suonata e Tritio la usò come pretesto per allontanarsi

Blake: - Certo, certo, sono io Kuroaka, vero? Ahahahaahah -
Tritio: "Come fa a sapere chi sono? Chi è questo Blake?"  

Quell’anno Tritio frequentava la terza liceo, era il classico ragazzo che passava inosservato, che non dava confidenza a nessuno e che tutti vedono come: lo strano. Nessuno sapeva che all’età di tredici anni, Tritio, avesse scoperto di essere il discendente di una stirpe di difensori della Terra che proteggono il pianeta da millenni: i Kuroaka.



*: Verso della canzone Another Brick in the Wall - Part 2 - Pink Floyd
**: Personaggio dei fumtti Marvel

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Capitolo 2
*** Il Firebaier ***


Era passata una settimana dall’arrivo di Blake, e Tritio non era riuscito a parlargli. Il nuovo arrivato sembrava essersi volatilizzato nel nulla. Non era più andato a scuola e nessuno sapeva dove abitasse, o dove fosse, nessuno conosceva i parenti ne aveva sentito parlare di un nuovo arrivato in città, come se fosse stato tutto un’illusione e questo faceva aumentare le domande su di lui.
“Come è possibile che sa chi sono, che ho dei poteri?” “Quanto sa e cosa vuole fare con queste informazioni.” “È un nemico o un amico?” O ancora: “Dov’è finita la mia cioccolata!” “Mangio pizza o un hamburger?” Erano questi i dubbi che assillavano la mente di Tritio, riuscire a capire chi fosse in realtà Blake era molto importante. Il fatto che fin ora, il discendente dei Kuroaka, avesse solo incontrato dei Baier, non escludeva che i suoi nemici potessero avere altre forme, essere simili agli umani o assomigliare ai mostri raffigurati nelle mitologie, e tutto questo pensare gli metteva appetito.

I Baier, nemici numero uno di Tritio,  sono delle entità malvagie che popolano la terra da quando l’uomo ci ha messo piede e sono stati spesso associati alle divinità che controllano la natura. Questi esseri hanno forma umana, sono capaci di parlare, sono senzienti e il loro corpo è composto interamente dall’elemento che controllano e da cui prendono il nome.
Quella sera, alcuni di loro, erano apparsi nei pressi della spiaggia, così, Tritio, avvertendo la loro presenza, era uscito per andare a caccia e dopo dieci minuti di strada era arrivato sulla loro posizione, vedendoli nei pressi di un’abitazione a ridosso sul mare

Tritio: - Bene, bene, cosa abbiamo qui? -

Davanti a lui c’erano sei Firebaier, esseri formati unicamente da fiamme di intensità diverse che divampavano dal loro corpo

Tritio: - Uno, due, tre, quattro, cinque e..sei esseri da estinguere..mi fate accendere una sigaretta ragazzi? Uhuhuhuh! -

Firebaier: - Eccolo,  il” leggendario” Kuroaka è qui con noi! Sheshesheshe! Peccato che sia stato tu a  raggiungerci sarebbe stato più divertente venire a cercarti..ma va beh! Vorrà dire che ti eliminerò, così sarò acclamato come eroe! -
Tritio: - Ma..non li guardate i film? Il cattivo di turno, che dice all’eroe, che si vanterà di averlo ucciso, solitamente muore in poco tempo! -
Firebaier: - Non siamo in un film. Tu sei solo e noi siamo in sei. Qui non ci sono controfigure! Forza uccidetelo! -

I mostri di fuoco si divisero per attaccare il ragazzo. Tre di loro erano rimasti fermi e puntando le braccia verso Tritio iniziarono a bersagliarlo con delle sfere infuocate, grandi quanto una palla da baseball, gli altri due, invece, gli comparvero davanti, tirandogli una serie di pugni molto veloci.
Tritio schivò quei ganci e vedendo arrivare gli altri attacchi fece una capriola all’indietro, muovendo velocemente una mano dal basso verso l’alto per alzare della sabbia che si compattò davanti a lui, formando un muro sulla quale i colpi si infransero.

Tritio: - Eheheh! Non ho bisogno di controfigure, caro il mio cerino! -
Firebaier: - Come mi hai chiamato? - 
Tritio: - CE-RI-NO! – disse il ragazzo con fare canzonatorio

Un firebaier gli andò dietro per afferrarlo dalla schiena e contemporaneamente bruciarlo con il suo corpo avvolto dalle fiamme mentre gli altri quattro, protesero le braccia verso di lui, creando dei turbini incandescenti ma, tutto ciò non sembrava preoccupare Tritio. Per prima cosa sollevò un dito, facendo innalzare alle sue spalle uno spuntone di sabbia che trafisse il baier, poi attese che quei turbini, alti più di tre metri, gli arrivassero addosso.
Gli attacchi incandescenti si unirono, formando un tornado gigantesco che continuò a vorticare intorno a Tritio, finchè non esplose rilasciando tutta la sua energia. Una densa coltre di fumo si alzò in cielo.

Tritio: - Tutto qui? Dovrete fare di meglio per uccidermi -

I mostri si guardarono attorno ma non videro nessuno, avevano perso di vista il ragazzo che intanto se la rideva, facendoli innervosire. Ci volle l’intervento del capo per fare alzare la testa a quegli esseri e fargli scorgere il ragazzo sospeso in aria, grazie ad una piccola quantità di sabbia che formava, sotto i suoi piedi, una sorta di aliante. Mentre Tritio perdeva tempo sbeffeggiandoli, dalla nube di fumo si alzò, diritto verso di lui, una colonna di fuoco, creata dal baier trafitto poco prima, che colpì e distrusse la base di sabbia, facendo rovinare al suolo il guerriero

Firebaier:  - Ahahahah! A quanto pare i miei uomini non sono poi così deboli eh! -
Tritio: - Ahi! Che botta! -
Tritio era caduto, di sedere, sulla sabbia facendo un atterraggio per niente morbido.
Tritio: - Si lo ammetto! Me l’avete fatta! Ora se permettete è il mio turno! -

Portò in avanti il braccio destro e tenendo il palmo della mano rivolto verso il basso lo mosse in senso orario per tre volte, nel frattempo concentrò le sue energie, chiudendo gli occhi e facendo respiri profondi. Il mare si agitò e le onde si incresparono, poi, d’improvviso, Tritio alzò il braccio verso l’alto e una colonna d’acqua uscì dal mare, assumendo le sembianze di un serpente con tanto di fauci e spire turbinanti.

Tritio: - Mi sapete dire cosa succede quando il fuoco viene travolto dall’acqua? -

Il serpente, pilotato dai movimenti della mano di Tritio, si allungò sulla spiaggia, inghiottendo i cinque Firebaier e dissolvendoli in una nuvola di fumo. Ora rimaneva solo il capo, colui che aveva parlato fin ora, imbestialito per il fallimento dei suoi uomini

Firebaier: - Complimenti! – disse con tono stizzito - Credo di averti sottovalutato. Ma non pensare che quel misero serpentello basti a farmi paura, io sono di un livello superiore rispetto ai miei uomini -
Tritio: - Bene, allora perché non mi dai un assaggio di quello che sai fare? -

Il mostro concentrò le sue forze, facendo scoppiettare le fiamme sul suo corpo, che iniziarono ad  agitarsi e a divampare sempre di più, crescendo di volume e aumentando, di conseguenza la mole del suo corpo. Ora era un vero e proprio mostro di fuoco, alto tre metri, con gli occhi e la bocca composti da fiamme gialle, il suo corpo emanava un calore insopportabile, tanto che Tritio iniziò a sudare e a boccheggiare. Senza perdere ulteriore tempo, il Baier, diede un pugno al serpente d’acqua, vaporizzandolo.

Firebaier: - Come ti dicevo prima, con quel serpentello non potevi battermi! È arrivata la tua fine -
Tritio: - Bene! Vorrà dire che ti riverserò l’oceano addosso e poi vedremo se l’acqua non ti estingue! -
Firebaier: - Cosa?! -

Il mostro portò le mani una davanti all’altra senza che si toccassero e accumulò, tra di esse, una grande quantità di fuoco, addensandolo e creando una sfera che, una volta raggiunto il diametro di mezzo metro, venne scagliata contro Tritio.
Il ragazzo, era rimasto ad osservare i movimenti del nemico e poco prima di essere colpito, la evitò buttandosi di lato,Tritio non aveva avuto il tempo di rialzarsi che già il baier preparava un nuovo attacco. Una grossa fiammata, partita dal braccio del nemico, volò verso il guerriero che si trovò costretto a rialzare il muro di sabbia. L’impatto mandò in frantumi la barriera senza arrecare danno al giovane

 Tritio: - Tzè! Ammetto di averti sottovalutato anche io! -

Le fiamme delle sue braccia aumentarono ulteriormente di volume, fino a raggiungere una grandezza che avrebbe impedito a Tritio di schivare il colpo. Così, quando raggiunsero le dimensioni di due metri di larghezza, vennero letteralmente scagliate contro di lui. Stavolta, il guerriero, non potendo far altro, richiamò a se più sabbia possibile, erigendo un muro, enorme si, ma debole, che andò in frantumi all’impatto e generò un’onda d’urto che sbalzò, Tritio,  a diversi metri di distanza.

Firebaier: - Sheshesheshe! Da oggi sarò ricordato come il Firebaier che ha ucciso un Kuroaka! - 

Tritio era steso a terra, dolorante e, il Firebaier colse l’occasione per dargli il colpo di grazia. Gonfiò il petto e sputò fuoco come fosse un drago

Firebaier: - Sheshesheshe! Game Over! - 

Poco prima di essere colpito, Tritio mosse rapidamente le mani riuscendo ad innalzare un geyser di sabbia che lo scagliò in aria

Tritio: - Sinceramente..mi hai rotto! -
Firebaier: - Cosa? È impossibile! - 

Tritio, che aveva finto di essere sfinito per far abbassare la guardia al nemico e sospeso in aria grazie all’aliante, iniziò a girare in senso orario entrambe le braccia, e, così com’era capitato prima, il mare si agitò e dall’acqua uscirono due turbini a forma di serpente che si mossero, sinuosi, nel cielo, fino ad unirsi, formandone uno più grande.

Tritio: - BIG BITE SNAKE -

Il grosso serpente d’acqua, delle dimensioni del Firebair, lo colpì riportandolo alle dimensioni di prima e scomparendo sotto forma di vapore acqueo subito dopo. Senza perder tempo, Tritio innalzò un muro di sabbia che fece abbattere sul Firebaier, estinguendolo definitivamente.

Tritio: - È anche questa è fatta! Devo dire che questa volta mi avevano messo in difficoltà! La prossima volta dovrò esser pronto a qualsiasi cosa. -

Ormai lo scontro era terminato e Tritio, consapevole che nuove minacce sarebbero potute apparire in qualsiasi momento, decise di riposarsi un po’, per ricaricare le energie perse, soprattutto con l’ultimo attacco. Mentre meditava, ripercorrendo mentalmente lo scontro appena avvenuto, venne distratto da alcuni applausi provenienti dalla strada. Preoccupato si girò e vide alle sue spalle un Idrobaier

Tritio: - Beh..si ricomincia! -

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Capitolo 3
*** Idrobaier in azione ***


L’Idrobaier, a differenza del Firebaier, aveva il corpo composto interamente d’acqua, placida e calma sul petto e turbinante nelle braccia

Idrobaier: - È così, sei riuscito a battere i Firebaier, complimenti. Ma..rimani comunque un debole Ahahaahah! –
Tritio: - Invece di parlare, perché non mi affronti? O..hai forse paura? –
Idrobaier: - Paura? Di te? Ahahahah! Non so come si possa fare ad avere paura di un’incapace come te! -
Tritio: - Vuoi continuare a parlare per tutta la serata o intendi affrontarmi? –
Idrobaier: - Forse non ci siamo capiti..io ti ucciderò -
Tritio: - Sai..hanno detto così anche quei Cerini-baier, ma sono finiti in fumo. Se vuoi evaporare non devi far altro che attaccarmi –
Idrobaier: - Vediamo che sai fare! –

L’Idrobaier, con una velocità superiore a quella dei precedenti nemici, si lanciò all’attacco, sferrandogli un destro al volto, che non riuscì a parare in tempo.

Idrobaier: - Piaciuto il mio pugno? –
Tritio: - Niente male – disse mentre si strofinava la guancia per il dolore

Tritio rispose con una serie di pugni e calci. Ganci, montanti e ginocchiate che andavano tutti a vuoto. Il corpo del nemico era fluido e non aveva consistenza, questo impediva a qualsiasi cosa di colpirlo arrecandogli danno. Di contro, l’Idrobaier, poteva colpire con una forza incredibile, i suoi pugni erano duri come la pietra, l’effetto che si provava quando si veniva colpiti da lui era simile a quello di una botta data all’acqua dopo un tuffo da una notevole altezza.
Capendo che il nemico non poteva essere colpito da semplici pugni, Tritio, portò il braccio all’indietro, unendo tra loro le dita, che poi mosse rapidamente in avanti, creando una falce di sabbia che il mostro evitò senza difficoltà

Idrobaier: - Tutto qui, ragazzo? –

Tritio era stanco, lento e provato dall’ ultimo attacco che aveva eseguito, consumando molte energie, questo, l’Idrobaier lo sapeva bene e colse l’occasione per creare un numero incredibile di bolle che rimasero sospese in aria, davanti a lui

Tritio: - Ma che sei, un Pokemon? – Lo sbeffeggiò – Attacco bolle a raggio! Ahahaahahah! -
Idrobaier: - Ridi, ridi! Tra poco non avrai neanche la forza di parlare –

Il mostro fece scattare le mani e le bolle schizzarono verso Tritio, che non riuscì a schivarne nemmeno una, a causa della velocità a cui erano state scagliate. Il ragazzo, dolorante, cadde in ginocchio, davanti al nemico

Idrobaier: - Ti è piaciuto? E ora..preparati a morire –

Raggiunto Tritio, gli afferrò il collo tra le mani

Idrobaier: - Ti ucciderò nel peggiore dei modi! Ahahahah! –

Il suo corpo si dilatò, inglobandolo al suo interno. Tritio era dentro un corpo fatto d’acqua, non poteva respirare, ne controllare quell’elemento, e presto avrebbe consumato tutto l’ossigeno che aveva nei polmoni

Idrobaier: - Ahahaahah! Annega! Annega! Ahahaaha –

Tritio: “Maledetto! Non riesco a respirare..non..non so cosa fare”

Tritio era sospeso a mezz’aria, scalciava e si dimenava, ma niente, non riusciva a liberarsi da quella bara d’acqua. Nel frattempo si era portato, istintivamente, le mani alla bocca, per cercare di trattenere l’aria più a lungo

Tritio: “Ci..ci sono!”

Mosse un palmo verso l’alto, per creare il geyser di sabbia che aveva usato contro il Firebaier per salvarsi.  Lo avrebbe voluto usare per darsi lo slancio e liberarsi da quella presa, ma..

Tritio: “ Cosa!?!”

La colonna di sabbia, una volta entrata nel corpo d’acqua, si compattò e si bloccò.

Idrobaier: - Credevi veramente che ti saresti salvato con quella? Se la sabbia entra dentro al mio corpo diventa parte di me e non puoi più comandarla. Ahahahahah! -
Tritio: “Maledettoooo! Sto..sto finendo l’aria. Cosa..cosa posso fare? Un..un momento! Ma certo! L’aria”

Alzò, entrambe le braccia, verso il cielo, irrigidendo le dita

Tritio: “GIANT TORNADOOOOOOO!

L’aria, intorno a loro, iniziò a vorticare sempre più velocemente, il mare si agitò per le intense folate di vento, la sabbia e l’idrobaier vennero risucchiati verso il cielo, turbinando all’interno del tornado che si era creato per merito delle abilità di Tritio. Quando fu completamente libero dalla morsa del nemico, fece placare il vento e tutto tornò alla normalità

Tritio: - Anf! Anf! Complimenti! Non credevo che..Anf! ..qualcuno di voi mi avrebbe costretto ad usarlo. – disse affaticato per lo sforzo
Idrobaier: - Ahahahah! Non crederai di aver vinto, vero? –
Tritio: - Cosa? Sei ancora vivo? -
Idrobaier: - Ci vuole di più di un misero venticello per sconfiggermi –

Una volta terminato il tornado, l’Idrobaier, aveva ricomposto il suo corpo ed era tornato all’attacco. Ormai sapeva che cercare di affogare Tritio sarebbe stato inutile, ma aveva un altro asso nella manica ed era intenzionato ad usarlo. Le sue braccia si allungarono e salirono verso il cielo, formando due serpenti, uguali a quelli usati, contro i Fierbaier, da Tritio

Idrobaier: - DOUBLE SMASH!

Il colpo si abbatté su Tritio che cercò di proteggersi erigendo un muro sopra la sua testa, ma quell’attacco era troppo forte, la barriera si ruppe e lui venne schiacciato dal peso delle due colonne d’acqua.
Mentre il giovane Kuroaka cercava di rialzarsi, un altro Double Smash, gli si abbatté sulla schiena, atterrandolo nuovamente

Idrobaier: - Poniamo fine a questa pagliacciata! –

L’acqua del mare si innalzò, raggiungendo l’Idrobaier e alimentando il suo copro che divenne più grosso, così quelli che erano piccoli serpenti d’acqua, si tramutarono in giganteschi dragoni

Idrobaier: - Addio, Kuroaka! SUPER DOUBLE SMAAAASH!

Tritio, che non aveva ancora perso i sensi, avvertendo che l’attacco del nemico lo stava per colpire, rotolò di qualche metro, evitando, con una buona dose di fortuna, i due draghi

Idrobaier: - Non riuscirai ad evitare i miei attacchi all’infinito, Kuroaka! –

L’Idrobaier ripeté il suo attacco e stavolta, Tritio, lo evitò, salendo in aria, grazie ai geyser, allargò le braccia e, usando tutta la sua forza, cercò di richiamare più sabbia possibile

Tritio: - Prendi questo! –

Un gigantesco muro, alto cinque metri, si diresse, come fosse uno tsunami, verso il mostro, colpendolo in pieno e atterrandolo.

Idrobaier: - Ahahahah! Beh..grazie! – disse il mostro - Ora mi hai fornito un corpo nuovo, fatto di sabbia. Non sono solo più resistente, i miei colpi, ora, si abbatteranno con maggior forza sul tuo fragile corpicino! Sei uno stupido, Kuroaka!–

Sul volto di Tritio si dipinse un ghigno mentre, ricadendo al suolo, venne afferrato, nuovamente per il collo, dal nemico.

Idrobaier: - Questa volta ti spezzerò il collo e morirai come il pollo che sei! -
Tritio: - Pensi..pensi sul serio che non abbia previsto tutto questo? -
Idrobaier: - Ahahahah! Non dire cazzate e di le tue ultime preghiere! –
Tritio: - Ora sei solido, caro il mio Sbrodolino-Baier! –

Tirò un calcio a vuoto, poi un secondo, un terzo e un quarto. Qualunque cosa volesse fare, non ci riusciva, aveva sprecato tutte le sue forze nell’onda di sabbia

Tritio: “M..merda! Non ci riesco..No…de..devo..devo farloooo!”

Concentrò le ultime forze nella gamba e tirò altri tre calci all’aria che, stavolta, si condensò, formando tre lame che colpirono il mostro

Tritio: -Aaaaaaaaaaaaaaah! RANKYAKUUUU!

Il mostro lasciò la presa, mentre il suo corpo si divideva in più parti, tagliato dall’attacco, mosso dalla disperazione, di Tritio

Idrobaier: - Non..non è possibile! Io battuto da un moccioso! –

Kuroaka, liberato, cadde a terra esausto, mentre l’Idrobaier si dissolveva del tutto

Tritio:  - Sto..sto finalmente capendo come usare i miei poteri! Ahahahaha! Ho fatto tre rankyaku! Ahahah! Sono un fottuto membro della Cp9 da oggi!  Ahahahahaahh -
…: - No! -

Tritio non era solo. Sperava con tutto il cuore che non si trattasse di un altro nemico, dato che non avrebbe avuto la forza necessaria per un altro scontro

Tritio: - Chiunque tu sia, fatti vedere! –

Una figura si piegò su Tritio

…: - No! Sei solo un cretino! -
Tritio: - Blake!?!! –

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Capitolo 4
*** Kuroaka e Blake ***


Tritio era disteso a terra senza avere le forze per rialzarsi, quando da dietro di lui era spuntato Blake, che, dopo essersi piegato su di lui per farsi vedere, gli sorrise

Blake: - Olà Tritio! Ti stai prendendo una pausa? -
Tritio: - Che simpaticone! Che ci fai qui? -
Blake: - Ma niente! Ero nei paraggi -
Tritio: - Senti! Che ne diresti di dirmi chi sei in realtà? -
Blake: - Si, hai ragione! Avrei dovuto farlo quando sono arrivato -
Blake si sedette accanto a Tritio e uscì un pacchetto di sigarette dalla tasca, accendendone una.


Blake: - Vedi, io sono, più o meno come te. Combatto le stesse cose, ma..decisamente con meno scenografia -
Tritio: - Stai dicendo che anche tu controlli gli elementi? -
Blake: - No! Assolutamente! Io combatto usando la mia forza, si..diciamo che il mio potere è questo..una forza fuori dal comune -
Tritio: - Aah! Allora sei scarso. Potrei eliminarti in un secondo! Ahahahah! – disse con fare bambinesco
Blake: - Dici? Eppure IO non ho nessun problema ad affrontare gli Idrobaier, li faccio fuori subito! -
Tritio: - Beh! Cosa vuoi? Non pioveva e avevo perso l’accendino..anzi! Se sai chi sono, perché non mi hai lanciato il tuo zippo? -
Blake: - Ah che ti serviva? -
Tritio: - Utilizzando il fuoco dell’accendino, avrei creato una fiammata ed eliminato quel coso. -
Blake: - Aah! Ho capito! Tritio..non sai usare i tuoi poteri e non hai idea di cosa tu possa realmente fare. Dico bene? -
Tritio: - Che intendi? -
Blake: - È una storia molto lunga, se vuoi pos… -
Tritio: - Aspetta! – Lo interruppe bruscamente - Ora cibo e poi nanna! Domani ne parliamo -
Blake: - Ma..sei sicuro? -
Tritio: - Si si! -
Blake si alzò, allontanandosi da Tritio. Era un po’ indispettito dall’atteggiamento dell’amico, non gli piaceva il fatto  che prendesse troppo alla leggera il suo ruolo e che non fosse interessato a saperne di più sui suoi poteri
Tritio: -Ehi Blake! Ma dove vai? Torna qui e aiutami..per favore -

Un po’ scocciato, tornò indietro, aiutandolo ad alzarsi e ad arrivare a casa.

Blake: - Sai Tritio..quando ti ho visto a scuola, la settimana scorsa, ho pensato che fossi una nullità-
Tritio: - Ah bene..io, invece, di te ho pensato che.. -
Blake: - Mi sono un pò ricreduto. Forse sei un po’ troppo scenografico, prendi poco sul serio i nemici, però è divertente il tuo stile di combattimento! Ehm..cos’è che hai pensato di me? -
Tritio: - .. sono..figo? Ahahahah! Ma è ovvio! Io sono fighissimo. Oh..di te..ho pensato che sei un’idiota -
Blake: - Non ho mai detto che sei figo..beh..comunque anche tu ti sei ricreduto? -
Tritio: - Assolutamente..no! Lo penso ancora! -
Blake: - Ahahahah! Allora dovrò costringerti a cambiare idea su di me! Ahahahah! -
Tritio: - Si..voglio vedere come farai! -
Blake: - Vedremo! -

Poco dopo Tritio arrivò a casa e, salutato Blake,  si trascinò su per le scale cercando di non far rumore. Aveva parlato per tutto il tragitto con quel ragazzo, scoprendo che era un tipo semplice e simpatico, sentiva di conoscerlo da una vita, quando invece l’aveva incontrato la settimana prima a scuola, e sentiva che poteva fidarsi di lui. L’indomani pomeriggio, Blake e Tritio, andarono sulla spiaggia per poter parlare tranquillamente, in quel periodo lì non ci andava nessuno, era quindi un posto isolato e lontano da orecchie indiscrete

Tritio: - Allora Blake..dov’eravamo rimasti? -
Blake: - Cercherò di essere chiaro e breve. Io provengo da una famiglia che, da secoli, accompagna i Kuroaka nella lotta contro i demoni. Sono cresciuto con il tuo predecessore, una persona veramente buona e forte che mi ha insegnato tutto quello che so. Purtroppo è morto qualche anno fa. Quindi ho deciso di cercarti,  dato che sono obbligato ad accompagnarti, e finalmente ti ho trovato -
Tritio: - Obbligato? -
Blake: - Si. La mia famiglia e i Kuroaka sono legati da un patto che non può essere sciolto..che.. io ho sempre definito maledizione -
Tritio: - Non vedo dove sia il problema! Se non vuoi combattere, non farlo! Io vedo questi poteri come una cosa figa! E non li abbandonerei mai! -
Blake: - Ho i miei motivi! Comunque, fin ora hai incontrato solo Baier, ecco perché non vedi la parte negativa di avere i poteri. Ci sono esseri più forti, diabolici e crudeli. I Baier sono i più deboli della stirpe. Inoltre..devo informarti che Ashin si è risvegliato -
Tritio: - Ashin? E che è..un Pokemon? -
Blake: - Non fare l’idiota. Ashin è un potente demone millenario che ha perfino ucciso il tuo predecessore. -
Tritio: - Ho capito! Questo Ashin..dimmi dov’è che vado, lo elimino e torno -
Blake: - Idiota! Il tuo predecessore è morto per combatterlo e tu non sei nemmeno paragonabile a lui! –

Blake si era arrabbiato senza un apparente motivo e Tritio  rimase un po’ sbigottito da tale reazione. Quello che non sapeva era che, Blake vedeva Then, questo il nome del precedente Kuroaka, come un secondo padre e, per questo, si era infastidito, sentendo Tritio parlare in quel modo di lui.

Tritio: - Scusa Blake, non volevo! – disse capendo che c’era dell’altro sotto quella reazione
Blake: - Fa niente.. -
Tritio: - Senti..affrontami! Così capirai quanto sono forte! -
Blake: - Accetterò la sfida, ma combatteremo solo quando potrai sfruttare a pieno i tuoi poteri -
Tritio: Bene! Sappi che te ne pentirai! Ti farò sapere quando incontrarci -

Due giorni dopo ci fu un violento temporale, la pioggia cadeva a fiotti, il paesaggio era malinconico e una leggera nebbia copriva le montagne introno al paese, il mare era gonfio e le onde si abbattevano sulla spiaggia con forza. Tritio chiamò al telefono Blake

Tritio: - Blake, mi senti? Sono Tritio, vediamoci sulla spiaggia tra venti minuti -

È così si incontrarono sulla spiaggia. C’erano solo loro. Avevano già i vestiti zuppi per la pioggia, i capelli fradici, ma restavano impassibili, continuavano a scrutarsi, l’uno con l’altro, studiandosi

Tritio: - Bene, ti sei presentato! -
Blake: - Perché non avrei dovuto? -
Tritio: - Ahahah! Sento che mi divertirò un mondo -
Blake: - Ora capirai cos’è il vero potere e forse prenderai sul serio i tuoi doveri! -

Tritio mosse le braccia, disegnando due semicerchi in aria, e due serpentoni fatti di sabbia, si alzarono nel cielo, per poi attaccare Blake il quale, con uno scatto felino, li schivò entrambi, colpendone uno con un calcio e l’altro con un pugno, disintegrandoli.
Questo non fermò Tritio che aveva già pensato all’attacco successivo. Fece innalzare un geyser di sabbia che lo portò in alto nel cielo, poi mosse la mano sinistra dal basso verso l’alto e l’altra in senso opposto, la pioggia si bloccò davanti a lui e le gocce si ammassarono diventando sempre più grandi, per essere, poi, scagliate contro Blake. Non fu difficile evitarle, per il ragazzo, ma l’intento di Tritio non era colpirlo, era distrarlo. Infatti quelle sfere d’acqua rimasero sospese in aria, intorno a Blake, circondandolo da ogni lato. Tritio unì di colpo le mani e tutte quelle sfere colpirono Blake all’unisono, terminando in una grossa esplosione.

Tritio: MIZU MAKUHOIDAN!*

Tritio tornò a terra mostrandosi fiero di aver battuto quel ragazzo, pronto a sbeffeggiarlo, a dirgli “te l’avevo detto che sono più forte di te”. Ma avrebbe dovuto aspettare ancora molto prima di farlo. La sabbia innalzata dall’esplosione si abbassò e Blake apparve lì dov’era prima, completamente illeso.

 

*: Mizu deriva dal gipponese e significa: acqua. Mentre il Makuhoidan è la tecnica usata da Piccolo contro C17 in Dragon ball. La tecnica usata da Tritio e simile a quella di Piccolo solo che è formata da sfere d'acqua anzichè d'energia

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Capitolo 5
*** Fino all'ultimo ***


Blake: - È tutto inutile. Per quanto , tu, possa provare, non riuscirai mai a colpirmi -

Tritio era lì, impalato, a guardarlo emergere illeso dalla coltre di polvere. Nessuno aveva resistito ai suoi attacchi in quel modo, ma sembrava che su di lui non funzionassero, come se avessero perso potenza. Blake corse verso il ragazzo e gli tirò un pugno che si fermò che si fermò a pochi centimetri dalla sua faccia

Tritio: - Avevamo detto niente favoritismi, mi sembra!? -
Blake: - Lo so, volevo solo evitare che usassi le tue stupide barriere -

Appena finì di parlare, Tritio volò indietro di qualche metro, colpito da una strana forza, un vento improvviso e potente, capace di sollevarlo

Tritio: - Ah..che male! Ma cos’è stato? -
Blake: - Un’onda d’urto. Il mio pugno ha compresso l’aria che poi ti è arrivata tutta assieme, inoltre gli ho dato un effetto ritardato -
Tritio: Bene..finalmente un degno avversario..credevo ci fossero solo stupidi Baier -
Blake: - Degno? Non hai ancora capito che siamo su due livelli differenti? -

Tritio prese dalla sua tasca uno zippo e accendendolo si concentrò sulla fiammella che sotto il suo sguardo si ingrossava sempre di più. Il fuoco cresceva d’intensità mentre gli avvolgeva completamente il braccio senza bruciarlo.

Tritio: - Un giorno riuscirò a controllare l’elemento di cui è composto il corpo dei baier così come sto facendo con questa fiammella -
Blake: - Non l’hai ancora capito? Puoi fare molto di più! –

Ripose l’accendino in tasca e divise quel fuoco su entrambe le mani, creando due sfere incandescenti

Blake: - Non dirmi che vuoi copiare gli attacchi dei Firebaier, perché saresti patetico! -
Tritio: - No! Assolutamente

Quelle due palle, che teneva sospese sui suoi palmi, assunsero la forma di due spade che Tritio fece roteare prima di partire all’attacco

T: - Arrivo! -
Blake: - Uh! Devo ammettere che sono impressionato! – disse sarcasticamente

Gli arrivò davanti e iniziò a combattere come fosse un vero spadaccino. Il primo colpo arrivo dall’alto verso il basso, poi  in senso opposto, poi trasversale. Tutto inutile. Non importava quanta volontà ci mettesse, quanta forza o abilità, Blake li evitava tutti con movimenti fluidi, senza allontanarsi di un millimetro dalla sua posizione. Tritio, nel dare un ulteriore fendente, si scoprì e Blake gli appoggiò una mano sul petto

Blake: - Push! -

Tritio volò indietro, battendo violentemente contro una grossa pietra

Blake: - Non dirmi che hai già finito? -
Tritio: - M..ma che stai di..dicendo – disse ancora un po’ intontito per la botta

Si rialzò strofinandosi la nuca e notando del sangue sulla sua mano

Tritio: - Devo dire che le tue tecniche sono interessanti, ma non hai ancora visto niente delle mie! -

Tritio mosse le mani, comandando contemporaneamente due elementi. Il primo: la terra, avvolse rapidamente il corpo di Blake, l’altro: l’acqua, arrivò dal mare e si impastò con l’altro, creando una morsa solida dalla quale il ragazzo non riusciva a liberarsi.

Blake: - È così mi hai bloccato! Pensi di aver vinto? -

Tritio protese la mano destra in direzione di Blake e con la sinistra accese, nuovamente, l’accendino. Questa volta generò diverse palle infocate che volarono direttamente verso il ragazzo intrappolato, alla quale, subito dopo, si aggiunsero sfere formate dall’acqua piovana. Blake, con l’unico braccio rimasto libero, diede un pugno all’aria, generando un’onda d’urto che distrusse tutte quelle sfere prima che lo colpissero.

Blake: - Devi impegnarti di più se vuoi colpirmi -
Tritio - : Perché..quello era il mio attacco? Ahahahah! Ti ho fregato sta volta -

Dall’alto arrivò Tritio cavalcando un serpente fatto d’acqua che colpì in pieno Blake e distrusse la torre che lo bloccava, scaraventandolo al suolo. Ora, era a terra, dolorante, mentre Tritio in piedi, trionfante

Tritio: - Come vedi..sono più forte di te! -
Blake: - Non mi hai fatto granchè! -

Si alzò, passandosi il pollice sul labbro per togliersi un rivolo di sangue

Blake: - Si..forse sei bravo! Ma non sei al mio livello, ne tanto meno a quello del tuo predecessore -
Tritio: - Ancora con quel vecchio bavoso? Smettilaaaa dai! -
Blake: - Non. Osare. Mai. Più. Chiamarlo vecchio bavoso! -
Tritio: - Vecchio bavoso! -

Blake si infuriò tanto da iniziare ad urlare, sovrastando il rombo dei fulmini. Dalla sua posizione lanciò a vuoto tre pugni  talmente forti che l’aria e la pioggia spostata assunsero la loro forma, volando verso Tritio che, invece di evitarli, eresse un muro di sabbia molto spesso. I primi due pugni lo ruppero, il terzo lo colpì in pieno sbattendolo spalle al muro. Riportando l’attenzione su Blake, notò che era partito all’attacco e che lo stava per raggiungere, quindi creò un tornado che risucchiò il suo rivale e la sabbia

Tritio: - So che non basterà, quindi.. -

Concentrò le sue forze per creare, usando l’accendino, una palla di fuoco che scagliò rapidamente verso il tornado, facendo in modo che le fiamme venissero risucchiate e iniziassero a turbinare verso il cielo, finchè tutto finì improvvisamente. Dall’interno, Blake, aveva fatto qualcosa per cui il tornado si era estinto insieme al fuoco, mandando in fumo l’ennesimo attacco di Tritio


Blake: - Mi chiedo come mai non usi questi attacchi contro i baier?! -
Tritio: - Posso controllare gli elementi solo se mi ci trovo vicino, genio! -
Blake: - Allora è vero che non sai usare i tuoi poteri! -

Tritio iniziava a perdere tutte le sue energie e la pioggia gli cominciava a diventare fastidiosa, decise, così, di porre fine a tutto in un unico attacco finale.

Tritio: - Blake..sei stato un degno avversario ma..ora basta! Utilizzerò la mia tecnica più potente -
Tritio: “So bene di avere poche possibilità e inoltre se la utilizzo resterò senza forze. Ma..di cosa mi preoccupo? Tanto lui, nel caso dovesse sopravvivere, non mi ucciderà..sperò!”
Puntò un dito verso il cielo e iniziò a concentrare tutte le ultime forze residue. Un lampo illuminò la zona e un fulmine cadde proprio su Tritio, avvolgendolo

Tritio: WOLF SHOCK!

Tirò un pugno a vuoto e tutta quella scarica elettrica uscì dalla sua mano, assumendo le sembianze di un lupo viola che corse, con la stessa velocità di un fulmine, verso Blake, colpendolo. Un rombo. Nient’altro. Tutto finì un pochissimi istanti.

Tritio: - È fatta! -
Blake: - E questo sarebbe il tuo attacco migliore! Sono tutto elettrizzato – disse inarcando il sopracciglio e con tono sarcastico

Blake era lì, illeso. Mezzo nudo, ma illeso. La scarica elettrica gli aveva bruciato i vestiti, lasciandogli il petto e le gambe, dal ginocchio in giù, scoperti

Tritio: - Come hai fatto! -
Blake: - Devo proprio spiegarti tutto è? -

Tritio cadde a terra, sfinito, notando che il corpo dell’amico/rivale era ricoperto di ferite e cicatrici

Tritio: - Cosa devi spiegarmi? E cosa sono quelle ferite? -
Blake: - Tritio non sei pronto per affrontare i tuoi nemici. Come pensi di rimanere vivo e salvare la Terra se non riesci a scalfire il mio corpo, quando i nostri nemici, come puoi ben vedere, ce la fanno benissimo? -

Si avvicinò a lui, sedendosi accanto e guardandolo negli occhi, rimanendo in silenzio per alcuni istanti, mentre Tritio riprendeva fiato

Blake: - Il tuo predecessore ha creato delle dimensioni nella quale apprenderai tutto il necessario e diventerai fortissimo. Mondi fatti apposta per te, dove ti troverai a tuo agio e dove solo saprai come muoverti -
Tritio: - Di che parli? -
Blake: - Non so spiegartelo. Then mi ha solo detto di riferirti queste parole e di darti questo-

Blake estrasse un anello dalla tasca e glielo consegnò. Sembrava fatto di rame e in rilevo aveva alcune rune

Tritio: - Queste sembrano rune nordiche..non ne so molto, anzi proprio nulla..dovrei mostrarle ad Ax, lui se ne intende di queste cose. Sai a che serve? -
Blake: - Mettilo senza discutere e tutto ti sarà chiaro. -

Tritio guardò intensamente l’anello, pensando a quello che doveva fare

Blake: - Mettilo e diventa più forte. Ci sono troppe cose in ballo -
Tritio: - Non metterò ora l’anello, non mi serve. Per ora  andrò avanti con le mie forze -
Blake: - Pensala come vuoi ma sappi che presto arriveranno nemici più forti anche di me, e non ci penseranno due volte ad ucciderti -

Blake girò le spalle a Tritio e lo lasciò sdraiato sulla spiaggia, uno spiraglio di luce si fece largo tra le nuvole, illuminando il guerriero

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Capitolo 6
*** Una giornata ordinaria ***


Erano passati tre giorni da quello scontro e Tritio non faceva che pensare a quanto i suoi attacchi fossero stati inutili, iniziava a preoccuparsi di trovare nemici troppo forti sul suo cammino e di non potersi difendere o difendere i suoi amici.

Ax: - Ehi! Oggi sei strano! Che hai? -
Tritio: - No Ax, non sono strano, ma..sto pensando ad altro -
Ax: - Capito, è successo qualcosa e non ne vuoi parlare, come sempre del resto -
Tritio: - Lo sai, non posso dirtelo -
Ax: - Si lo so, ma siamo amici, io mi fido di te e ti dico sempre tutto. Sei la mia spalla e ci sei quando ho bisogno di te, vorrei poter ricambiare per una volta, è da molto tempo che ti comporti così -
Tritio: - Non preoccuparti dai! Non è nulla -

Ax, era il soprannome che Tritio aveva dato ad uno dei suoi migliori amici: Alessandro.  Lui era un ragazzo sveglio, sincero e misterioso. Nascondeva agli altri quello che provava, dato che non si fidava di nessuno e Tritio era l’unico a cui riusciva a raccontare tutto. Per questo ogni tanto litigavano, perché, Tritio, sempre preso dal suo gravoso incarico, appariva distratto e pensieroso quando stava con Ax, e lui non lo accettava, voleva che l’amico si sfogasse con lui, avendo capito che la sua mente era piena di problemi

Ax: - Ti va di giocare a biliardo? -
Tritio: - Si, perché no! -

Arrivati alla sala giochi, salutarono un paio di amici, con la quale si fermarono a parlare del più e del meno, mentre il biliardo si liberava

Ax: - Tri, senti! Che ne dici se stasera ci spariamo un film? Io porto pop corn e coca cola, tu proti il film -
Tritio: - No, non mi va -
Ax: - Allora..usciamo, andiamo.. -
Tritio: - No, Ax, devo..ho da fare

Deluso e contrariato per il suo comportamento, Ax, se ne andò via. Tritio non provò neanche a seguirlo ne a fermarlo, ma fu in quel momento che avvertì la presenza di un nemico e quindi corse verso di essa. La sua sensazione l’aveva portato proprio davanti ad Ax

Ax: - Tritio, lasciami in pace -
Tritio: - Vai pure -
Ax: - Vaffanculo Tri! Senti! Prima non era così, condividevamo tutto, ora invece..sembra che non ti fidi di me e che hai qualcosa per la testa che ti fa star male..io vorrei.. -
Tritio: - Ax! Tu sei il mio miglior amico e vorrei raccontarti tutto ma..non posso. -
Ax: - Perché? -
Tritio: - Ti prego..ora non è il momento..devi andartene -
Ax: - Sei uno stronzo a volte -
Tritio: - Scappa, corri a casa, subito! -
Ax: - Ma che ti prende? -
Tritio: - C’è..c’è..non posso spiegartelo, vai via subito. Ti prego -

Ax proseguì. Era talmente infuriato che continuava a imprecare lungo la strada, in quel momento Tritio avrebbe voluto fermarlo per raccontargli ogni cosa ma non poteva o l’avrebbe messo in pericolo

Tritio: “Mi dispiace, vorrei spiegarti, davvero..ma non posso! Cazzo la mia vita sembra uscita da un fottutissimo film! ”
Tritio: - Esci allo scoperto e fatti vedere! -

Dal vicolo uscì uno strano essere. Stavolta non si trattava di un Baier, il suo corpo non era avvolto da un elemento, ma era fatto di carne, proprio come aveva detto Blake. Aveva lunghe braccia e artigli che luccicavano al sole, i canini uscivano dalla bocca, anche se la teneva chiusa, il colore della pelle era un rosa pallido, come quello un cadavere

Tritio: - Cosa sei? -
..: - Sono un Crasher!  -
Tritio: - Non ho bisogno di droga mi dispiace -
Crasher: - Un Crasher non un pusher. Sono un demone al servizio di Ashin e sono qui per eliminarti -
Tritio: - Aaah! Ok! Comunque..Ashin, hai detto? Perché non viene lui a prender la mia testa? -
Crasher: - Perché sporcarsi le mani con un verme come te? Ora combatti e sta tranquillo, dopo averti ucciso mostrerò la tua testa a quel ragazzo che chiami Ax e prenderò anche la sua! Ahahahahh -
Tritio: - Tu prova solo a torcere un capello al mio amico e ti giuro che neanche l’inferno potrà proteggerti da me! -
Crasher: - Uuuhh! Parole da duro! Su forza fammi vedere di cosa sei capace -

Tritio calciò l’aria e una lama si diresse verso il demone che la evitò per poi emettere un suono assordante che costrinse il giovane a inginocchiarsi a testa china, tappandosi le orecchie. I finestrini di alcune auto esplosero in mille pezzi e il guerriero rimase in balia del demone che senza perder tempo piombò su di lui, dandogli un’artigliata al fianco destro.

Tritio: - Spero..spero di non dover fare l’antitetanica per quello –

Rimettendosi in piedi, Tritio, creò una colonna d’aria sotto il nemico, facendolo volare per circa 5 metri d’altezza

Tritio: - Sei mio ora! Rankyaku -

Calciò l’aria cinque volte, creando cinque fendenti che volarono verso il nemico. Solo uno lo colpì, ferendolo leggermente alla gamba.

Crasher: - Sei davvero così debole? Pensavo che lo scontro sarebbe stato più divertente, invece.. -

Produsse nuovamente quelle onde sonore fastidiose e Tritio, impossibilitato a contrattaccare e a difendersi, subì una raffica di pugni e calci, finendo a terra. Cercò di prendere l’accendino, così da usare il fuoco ma il Crascher gli calpestò la mano, tenendogliela schiacciata sotto il piede

Tritio: - Levami quella schifosa zampa dalla mano o.. -
Crasher: - O..cosa? Non penso tu sia nella posizione di dare ordini

Tritio mosse la mano libera verso il demone, e un pezzo di asfalto si alzò assumendo la forma di una lancia, con la quale cercò di infilzare il mostro che la schivò, facendo un balzo indietro, facendola finire conficcata dentro il tronco di un albero. Ora che anche l’altra mano era libera poté estrarre l’accendino. La fiammella divenne enorme. Una gigantesca fiammata che partì verso il demone prendendolo in pieno.

Crasher: - Qualche scottatura non ti farà vincere! -

Quella situazione gli riportò in mente lo scontro con Blake e pensò a lui, pensò che se fosse stato lì, avrebbero vinto.

Blake: - Non posso lasciarti solo che ti cacci nei guai eh! -

Blake era davvero lì. Fu come se avesse sentito i pensieri di Tritio e fosse accorso in suo aiuto

Blake: - Ora sono io il tuo avversario -

Il Crasher, per nulla intimorito, produsse quei suoni fastidiosi e perfino Blake dovette tapparsi le orecchie, perdendo la concentrazione e finendo con l’essere colpito da una raffica di pugni e calci, dalla quale non potette difendersi. Intanto Tritio si era rialzato e aveva creato tre serpenti, uno fatto di terra, uno d’aria e uno di fuoco. Li mandò contro il nemico, mentre anche Blake si rimetteva in piedi. Il Crasher gridò per l’ennesima volta, distruggendo gli attacchi di Tritio che nel frattempo lo avevano avvolto, impedendogli di vedere cosa stessero facendo i due.
Quando quegli attacchi si dileguarono del tutto, era troppo tardi per qualsiasi mossa difensiva. Blake concentrò le sue energie e tirò un pugno a vuoto, l’aria davanti a lui assunse la forma della mano che raggiunse il demone, scaraventandolo contro una panchina

Crasher: - La partita non è finita, ci rivedremo presto Kuroaka! -
Blake: - Tutto bene? – chiese, sincerandosi delle condizioni del compagno
Tritio: - SI..Sto bene. Dov’è andato? -
Blake: - Tornerà stanne certo. Senti Tritio.. -
Tritio: - Lo so! Lo so! Devo usare l’anello e andare ad allenarmi -
Blake: - Già, dovresti -

Tritio si incamminò per la strada, raggiungendo la casa di Ax, seguito da Blake che rimase in disparte

Tritio: - AX! EHI AX!
Ax: - Cosa vuoi? - disse affacciandosi alla finestra
Tritio: - Mi dispiace..io.. -
Ax: - No! Non mi interessa. Questa storia va avanti da anni..sono stufo!-
Tritio: - Ti spiegherò tutto un giorno, te lo prometto. Ma ora devo andare -
Ax: - Fai quello che ti pare, non mi interessa -

Tritio lo salutò con un gesto della mano e andò verso Blake

Tritio: - Promettimi che lo proteggerai! -
Blake: - Non preoccuparti. Nessuno farà del male a lui o ad altri -
Tritio: - Bene, io vado, ma..basterà mettere l’anello o dovrò pronunciare qualche parola magica? -
Blake: - Non ne ho idea, il maestro diceva che devi indossarlo. Per cui, presumo che basti questo! -

Detto ciò mise l’anello e dal nulla apparve un’oscura spirale che risucchiò solo il guerriero, con una forza impressionante, tanto che lui non poté opporsi.
Tritio si ritrovò, in un altro mondo, steso a terra, privo di sensi. Ripresa conoscenza, si alzò e iniziò a guardarsi intorno, quel luogo era lugubre e metteva una strana ansia indosso. Il cielo era nero e il paesaggio insolito, composto solo da roccia brulla, senza piante, fiumi, edifici. Nulla. Tritio si sentì pervaso da un insolito senso di tristezza e desolazione. In lontananza vide una moltitudine di persone che si stavano dirigendo nello stesso luogo e così decise di avvicinarsi a loro per chiedere informazioni

Tritio: - Salve. Scusate mi sapreste dire dove mi trovo? Ehii -

Non ebbe nessuna risposta né da quella persona né da altre, come se fosse invisibile, nessuno gli dava retta, ne si fermava a parlare con lui,  neanche si voltavano verso di lui

…: Ehi tu, ragazzo! Che cazzo ci fai qui?

Tritio si girò verso la persona che gli aveva parlato e rimase a bocca aperta. Era incredulo e stupito di trovarsi davanti proprio lui, pensava di aver preso un abbaglio, eppure sembrava così reale

Tritio: - Non ci credo..tu..tu sei..Death Mask!!

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Capitolo 7
*** Un trio molto particolare ***


Tritio: - Tu..tu sei..Death Mask di Cancer -
Death Mask: - Mi stupisce che, tu, misero essere umano, mi conosca -
Tritio: - Se tu sei Death Mask significa che questo è..l’Ade..beh..si..si spiega tutto! No! Ma che cazzo dico..non si spiega un cazzo! Com’è possibile, tu non esisti..sto..sto sognando -

Tritio si diede un pizzicotto per capire se stesse sognando oppure no. Ma era impossibile. Death Mask di Cancer era un personaggio inventato della seria Saint Seiya, un manga, una storia illustrata, molto interessante ma pur sempre finta. Il pizzicotto fece male e questo voleva dire che il cavaliere d’oro era lì, davanti a lui

Tritio: - Sei sul serio Death Mask..ma sei vivo? -
Death Mask: - Non ho tempo da perdere con te, quindi rispondimi: cosa ci fai qui? Come sei arrivato? -
Tritio: - Guarda che ti ho fatto una domanda per primo! Comunque non posso rispondere a nessuna delle due domande perché non lo so e..poi..non prendo ordini da uno che si è fatto battere da un Bronze Saint! Ahahahahah!

Tritio non aveva nulla contro i Bronze Saint ma sapeva che il ricordare quell’evento avrebbe mandato fori di testa Death Mask, sapeva quanto disonore provasse per quella volta e che non gli sarebbe mai passato, dato il suo gigantesco orgoglio. La cosa strana era il fatto che si fosse abituato subito a quella situazione, dialogava tranquillamente con il personaggio di un manga senza porsi ulteriori domande

Death Mask: - Ritira quello che hai detto! O te lo faccio ingoiare a suon di pugni -
Tritio: - Combattere contro il mio idolo! Non chiedo di meglio -
Death Mask: - Bene! Allora comb..idolo? -

Tra tutti i cavalieri, fin da piccolo, Tritio aveva sempre ammirato Death Mask. Non c’era un reale motivo ma gli piaceva. Era un personaggio diverso, fuori dal comune. Non blaterava di amore, giustizia, sentimenti e non era propriamente cattivo, combatteva e agiva per i suoi interessi, fregandosene di tutti, e per questo, forse, che Tritio si era sempre immedesimato in lui, quando da piccolo giocava ai Saint Seiya.

Tritio: - Fin da piccolo ti ho sempre ammirato come cavaliere e affrontarti sarebbe un onore! -
Tritio provò a concentrarsi per smuovere la terra e mostrargli quello che sapeva fare, ma non accadde nulla. Riprovò, ma niente. Uscì  l’accendino, senza riuscire ad usare il fuoco a suo piacimento. Qualcosa non andava
Death Mask: - Come pensi di sconfiggermi? Non percepisco alcun cosmo in te. Senza quello non potrai mai battermi -

Il cavaliere iniziò a bruciare il suo cosmo e venne avvolto da un leggero alone dorato che cresceva sempre più, poi si lanciò all’attacco. I suoi pugni erano lanciati alla velocità della luce e Tritio non riuscì ad evitarne neanche uno, cadendo al suolo, sanguinante e senza forze

Death Mask:  - Sei ancora cosciente? Ahahahah Ammirevole per essere solo della lurida immondizia! Ma ora..ora per te è arrivata la fine -

Il cavaliere sollevò un dito e concentrò lì tutto il suo potere per scagliare uno dei suoi più potenti attacchi

Death Mask: - Seki Shiki Meikai Haaaaaa! -
Tritio: - No! Fermooooo! -

L’attacco non colpì Tritio, evitando che la sua anima si staccasse dal corpo. Con grande stupore per entrambi, un'altra figura apparve sulla scena, qualcuno che faceva parte della cerchia di cavalieri che Tritio stimava

Tritio: - Manigoldo! -

Manigoldo era il precedente cavaliere di Cancer, risalente alla Guerra Sacra di 243 anni prima, come carattere era simile a Death Mask, per quanto riguarda la sua impulsività e arroganza, ma non era per niente sadico e, inoltre, si era sacrificato per salvare Athena, anche se forse non l’aveva fatto per questo ma per sapere quanto valesse la sua forza nei confronti di un dio.

Manigoldo: - Lascia in pace questo ragazzo -
Death Mask: - Cosa vuoi Manigoldo? Ti avevo detto di non disturbarmi -
Manigoldo: - Passavo di qui e ho sentito quello che vi stavate dicendo, la vita non è spazzatura Death -
Tritio: - Non mi serviva il tuo aiuto, Manigoldo -
Manigoldo: - Potresti, per lo meno, ringraziarmi! Comunque il mio maestro vuole vederti, e vuole anche te Death -
Death Mask: - Cosa vuole quel vecchio da me? -
Tritio: - Cosa? Sage?!! Sage, il Grande Sacerdote della precedente Guerra Sacra vuole vedere..ME? Andiamo subito..mamma sono eccitatissimo! Spero solo che non sia un sogno -
Manigoldo: - Vieni..ti guiderò nello Yomotsu!
 
 
Tritio cominciava ad avere dei dubbi su quella situazione, camminava dietro Manigoldo, con la testa china e pensierosa

Tritio: “Come fanno ad essere qui queste persone? Sto sognando? Sto impazzendo? No..i colpi di Death Mask mi hanno fatto un male cane..ma allora che legame c’è tra loro e quest’anello? Mmmhh..Forse era questo che intendeva Blake quando diceva che ero l’unico a potermi muovere in questi universi!”

Tritio sollevò la testa guardingo, mostrava stupore per tutto quello che aveva intorno, l’aveva sempre visto nel manga e nell’anime, ma trovarselo davanti, poter provare cosa significasse realmente vagare per lo Yomotsu era su tutt’altro livello

Tritio: - Manigoldo, senti..ma, voi siete anime no? -
Manigoldo: - Mi sembra ovvio. Tutti quelli che sono qui sono morti -
Tritio: - Questo significa che anche io sono…morto?! -
Manigoldo: - Ahahahahah! No, non ancora! Il vecchio diceva che avresti avuto domande, eppure non.. -
Tritio: - Si in realtà ne avrei, tipo perché siete rimasti qui nello Yomotsu? E poi..-
Manigoldo: - No, aspetta! Io non risponderò a nessuna domanda, lo farà lui! -
Death Mask: - Tzè! – “Che cosa vogliono da me questi vermi?”

Dopo qualche ora di cammino arrivarono davanti ad una grotta, la cui entrata era chiusa da una barriera

Tritio: - Scommetto che Sage si trova lì, vero? -
Manigoldo: - Prima hai capito che il vecchio a cui mi riferivo fosse Sage e sei ancora convinto di trovarlo qui, com’è possibile? -
Tritio: - So tutto di te, ho letto la tua storia e le tue gesta! Così come so di Death Mask e Shiryu e tante altre cose -
Sage: - Ahahahah! Si! Sei sicuramente tu! -

Da dietro la grotta spuntò un uomo slanciato, con dei lunghi capelli argentei, un viso che ispirava fiducia e una lunga tunica bianca che lo copriva interamente

Trito: - Scusa? -
Death Mask: - Che vuoi da me, vecchio? -
Sage: - Salve, io sono Sage, l’ex Grande Sacerdote. Ma sono sicuro che tu sai già tutto, non è così? -
Tritio: - Si!..cioè no! So chi sei ma non cosa ci faccio qui. Inoltre non sono ancora sicuro che tutto questo sia vero -
Sage: - Si lo è! Vedi.. -
Death Mask: - Vecchio, ora basta! Dimmi cosa vuoi da me e fallo in fretta. Se li ho seguiti è stato solo perché voglio dare una lezione a questo moccioso arrogante! -
Sage: - Calmati Death Mask, fammi spiegare tutto dal principio. Dicevo! Vedi.. -
Tritio: - Un momento! Momento. Momento. Momento. Momento. Momento. Ma qui..davanti a me..ho..tre cavalieri di Cancer! Ahahahahah! Che bella coincidenza! Ahahahah-
Sage: - Ti diverti con poco, eh! Oraper favore fammi spiegare come stanno le cose. -
Tritio: - Oh certo certo! Scusa sommo Sage! -
Sage: - Molto tempo fa, prima della Guerra Sacra in cui abbiamo combattuto io e il mio allievo, incontrai un uomo molto particolare.. -

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Capitolo 8
*** Una nuova minaccia ***


Sage raccontò l’intera storia, senza mancare di dettagli ai tre guerrieri davanti a lui che ascoltarono con molto menefreghismo le sue parole, anche Tritio, che inizialmente voleva sapere come facesse a conoscerlo, non diede particolare attenzione al discorso.

Tritio: - Ok, se ho capito bene devo avvisare Athena del pericolo e questo mi renderà più forte..ma come esattamente? -
Sage: -Parlare con te e come parlare con Manigoldo, avete qualcosa in comune a quanto pare! – Sospirò, interdetto - Te l’ho detto circa tre volte, diventerai più forte quando sarai riuscito ad avvisare la dea Athena. Basterà questo per.. -
Tritio: - Aspetta..aspetta un attimo! Athena si trova al Grande Tempio, giusto? -
Sage: - Si, esatto -
Tritio: - Il Grande Tempio, quello con le dodici case dello zodiaco.. -
Sage: - Si! -
Tritio: - Quello dove risiedono i dodici cavalieri d’oro.. -
Sage: - Dove vuoi arrivare? -
Tritio: - Stai dicendo che diventerò allievo di uno di loro?!! – disse Titio eccitato all’idea
Sage: - No! -
Tritio: - Ah..allora è come pensavo..ma io mi chiedo..perchè la storia deve ripetersi in continuazione! -
Sage: - Quale storia scusa? -
Tritio: - Ogni volta che c’è una nuova serie dei Cavalieri dello Zodiaco, i cavalieri X devono affrontare tutti e dodici i cavalieri d’oro, sbloccare il settimo senso e salvare Athena!! Che palleeeeeee! -
Sage: - Non so di cosa tu stia parlando, comunque si dovrai affrontarli -
Manigoldo: - Ahahaha! Non avrai mica paura eh! -
Death Mask: - Un verme come te non riuscirà neanche ad arrivare alla mia casa -
Tritio: - La tua EX casa – disse mettendo l’accento su “EX” -  Ti ricordo che sei stato battuto da un bronze cieco! -
Death Mask: - Io. Io ti AMMAZZO! -
Manigoldo: - Ahahahahahahh! -
Tritio: - Un momento! Ma io non ho i miei poteri, né tanto meno un’armatura, come farò a batterli? -
Sage: - Presto avrai la risposta a questa domanda! E tu! – disse rivolgendosi da un'altra parte -  Perché non esci allo scoperto eh?! -

Manigoldo e Death si voltarono, avvertendo un cosmo molto forte alle loro spalle. Dietro di loro c’era un uomo di carnagione scura, alto all’incirca un metro e novanta, con dei lunghi capelli neri e con indosso un’armatura ambrata che gli copriva quasi totalmente il corpo, come quelle dei Gold Saint.
I parastinchi e le ginocchiere erano un unico pezzo, al cui centro vi era incastonato un diamante rosso; i copri piedi terminavano con degli artigli, mentre il resto della gamba era coperto da semplici piastre ambrate. Il pezzo sul bacino non era appariscente, molto semplice senza dettagli particolari, mentre al centro della cintura c’era come simbolo un occhio. Il petto era protetto da varie piastre sovrapposte, colorate con sfumature bronzee e le spalliere terminavano con tre zanne. I corpi braccia proteggevano l’intero arto, totalmente. Altri artigli si trovavano sulle nocche del cavaliere, e, infine, l’elmo raffigurava un cane dal muso allungato e dalle grandi orecchie appunta.
Questo cavaliere sogghignava mentre Sage pronunciava il suo nome, presentandolo agli altri

Sage: - Tu devi essere Annubi, dico bene? -
Annubi: - Esatto! Sono Alastor di Annubi, uno dei quattro generali del potente Osiride. -
Sage: - Cosa vuoi da noi? Siamo solo anime ormai -
Annubi: - Forse voi, ma lui..lui no! Sono stato attirato dal vostro cosmo e seguendovi ho potuto ascoltare la vostra storiella. Non permetterò che lui vada ad avvertire Athena –

Manigoldo fece un fischio per attirare il cavaliere egiziano

Manigoldo:  – Su bello vai a cuccia. -
Annubi: - Non insultarmi schifosa immondizia -
Death Mask: - Ahahahah ti ha chiamato immondizia, astuto per essere uno sciacallo, ha capito subito chi sei -
Tritio: - Ehi non è che hai la rabbia? –
Death Mask: - Ahahahahahh! Ben detto moccioso. Non vogliamo mica prendere le pulci -
Annubi: - Questo è troppo, vi eliminerò tutti!! -
Tritio: - Cosa? Ahahah! Ma loro sono già morti, cosa vorresti eliminare? Ahahahah -
Annubi: - Beh..tanto per cominciare posso eliminare te, e poi..forse non lo sai, ma se le loro anime venissero distrutte, loro cesserebbero di esistere -

Tritio si scurì in volto, diventando improvvisamente serio. Provò a concentrare le sue forze per sferrare un attacco ma non ci riuscì, qualcosa non andava in quel mondo, qualcosa che non gli permetteva di usare i suoi poteri

Sage: - Te lo spiegato poco fa che non puoi combattere, idiota! C’è solo una persona che può aiutarti. Si trova qui, da qualche parte, devi trovarlo! -
Tritio: - No! Non vi lascio, cercherò d’aiutarvi -
Death Mask: - Non hai sentito moccioso? Hai una missione -
Tritio: - Death.. -
Death Mask: - Che vuoi? Finalmente ho un valido avversario, non me lo lascerò scappare!
Manigoldo: - Già, neanche io! Lo batteremo vedrai, tu devi andare -
Tritio: - Ma.. -
Annubi: - Avete finito di parlare? Forse non vi è chiaro..non lo lascerò andare da nessuna parte! Smettetela di sottovalutarmi -
Sage: - E tu smettila di sottovalutare noi -

Sage, Manigoldo e Death Mask iniziarono a bruciare i loro cosmi, un alone dorato divampava e si agitava intorno a loro, la concentrazione di quel potere era talmente alta che la terra aveva iniziato a  tremare sotto i loro piedi.
Manigoldo si gettò all’attacco per primo. Arrivato davanti ad Annubi iniziò a colpirlo con una raffica di forti pugni impregnati di cosmo, i boati che producevano ogni volta che colpivano l’avversario, riecheggiavano nello Yomotsu. Nel frattempo, Death Mask, infastidito dall’altro cavaliere di Cancer che gli stava rubando la scena, afferrò dalle spalle Manigoldo, scaraventandolo dietro di se

Death Mask: - È mio, Manigoldo! -

Tritio accennò ad una risata pensando al significato della frase di Death Mask in lingua italiana, per poi tornare subito serio. Invece di fare qualcosa si limitava a guardare il combattimento, aveva capito di non poter far nulla, che erano su tutt’altro livello

Sage: - Muoviti non c’è tempo! -
Tritio: - Si, hai ragione. Vado -
Annubi: - Tu non vai da nessuna parte!! -
Annubi, che fin ora non aveva mosso un dito, sotto gli attacchi dei cavalieri, fece esplodere il suo cosmo, scaraventando Death Mask a diversi metri di distanza
Annubi: - Sono stufo di voi anime! -

Bruciò il suo cosmo, accumulando l’energia sulla punta del suo indice destro, che poi puntò verso Tritio

A: Death’s Ray!

La sua voce, austera, risuonò nell’aria, mentre un raggio di colore viola partì, alla velocità della luce, contro Kuroaka, che, consapevole di non potersi difendere, si coprì il volto, istintivamente. Annubi aveva cominciato a ridere, compiaciuto dell’aver eliminato il ragazzo, ma si sa, ride bene chi ride ultimo! Una barriera composta da fuochi fatui aveva protetto il ragazzo

Sage: -  Te l’ho detto che non devi sottovalutarci -
Annubi: - Tu! Vecchio! Sarai il primo che toglierò di mezzo! -
Manigoldo: - Prima di poter alzare le mani sul vecchio dovrai vedertela con me! -
Death Mask: -  No! Sono io il tuo avversario! -

Death e Manigoldo si erano rimessi in piedi. La loro battaglia era appena cominciata

Death Mask: - AAAAAAAAAAAAAh -
Manigoldo: Brucia cosmo, brucia! AAAAAAAAAAAH -

L’intensità del loro cosmo cominciò ad sempre più, ma nessuno dei due cavalieri era intenzionato a collaborare con l’altro, entrambi volevano affrontare l’avversario, individualmente, per il proprio onore e la gloria, volevano dimostrare a loro stessi e agli altri chi era il più forte. Si gettarono nuovamente all’attacco, prima uno e poi l’altro. I loro pugni e i loro calci non sembravano preoccupare Annubi che se ne stava con le braccia conserte

Annubi: - Siete solo spazzatura. Bruciare il vostro cosmo servirà soltanto a farvi morire più velocemente! Ahahahahaha! -

Tritio guardava la scena preoccupandosi per entrambi. Era chiaro che l’unico modo di battere l’avversario era unire le proprie forze ma sapeva che non l’avrebbero mai fatto, erano troppo orgogliosi. Lo stesso pensava Sage che, quando Annubi sbalzò nuovamente via i cavalieri, colse l’occasione per affrontare il generale di Osiride

Sage: - Ora te la vedrai con me -

L’ex Grande Sacerdote bruciò il suo cosmo così tanto da far mettere in guardia l’avversario. Muovendosi alla velocità della luce, lo iniziò colpire con una raffica di pugni che costringevano il dio ad parare e schivare. Quando, Sage, si fermò per riprender fiato notò che nemmeno i suoi attacchi erano riusciti a scalfire l’armatura del nemico

Annubi: - Ai vostri tempi sarete pure stati forti, ma ora siete solo delle misere e inutili anime. Ahahahah! Combattete e morite per salvare quell’immondizia che pullula sulla Terra ahahahha! Ostentate la vostra forza quando non avete neanche il potere di danneggiare il mio cloth! Vi sacrificate inutilmente per.. -
Tritio: - Ehi tu! – Lo interruppe Tritio con voce ferma e decisa - Non insultare questi cavalieri! Potranno essere spocchiosi, orgogliosi, potranno anche non avere la forza di un tempo, ma sono comunque dei valorosi guerrieri che hanno dato la vita per fare ciò in cui credevano! Quindi non insultarli! -
Annubi: - Altrimenti? Che fai, mi dai un pugno?! Ahahahah -

Tritio, indispettito dalla provocazione di Annubi, decise di accontentarlo. Lo raggiunse, con gli occhi sbarrati dalla rabbia e, senza pensarci due volte, gli sferrò un pugno in faccia. Non era un colpo intriso di cosmo, ne di nessuno dei suoi poteri, e, purtroppo, non ebbe nessun effetto se non quello di far arrabbiare il dio egiziano che gli tirò un pugno allo stomaco, lanciandolo a cinque metri di distanza e facendogli perdere i sensi

Annubi: - Tu! Lurida immondizia, come osi mettermi le mani in faccia? Per questo affronto la pagherai cara! Cosa?! -

Mentre stava per eseguire il suo raggio della morte per porre fine all’esistenza di Tritio, si sentì pervadere da un cosmo molto potente. Dietro di lui, Manigoldo, Death Mask e Sage, sembravano aver formato una piccola alleanza per battere il nemico, i loro cosmi si erano uniti, l’alone che li avvolgeva si muoveva sinuoso come una gigantesca fiamma

Manigoldo: - Non dire più a quel ragazzo di essere un verme, o immondizia o un lurido essere umano! -
Sage: - Quel ragazzo, senza avere armatura ne cosmo è venuto ad affrontarti a testa alta! -
Death Mask: - Si..è hai anche rimediato un bel cazzotto in faccia! Un dio pestato da un..come l’hai chiamato? Lurido essere umano? Sarà pure “lurido”, ma ha fegato e poi..sono io che devo ucciderlo, non tu! –

Mentre i tre avevano messo da parte le loro divergenze e si preparavano ad attaccare con tutta la loro forza, una stella cadente attraversò i cieli dello Yomotsu, fino ad arrivare al campo di battaglia.

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Capitolo 9
*** La vita non è spazzatura! ***


Il bagliore della stella cadente, caduta nel campo di battaglia, illuminò la zona così tanto da render impossibile vedere cosa stesse succedendo. Quando la luce tornò alla normalità, davanti ai tre cavalieri era comparsa il sacro Gold Cloth di Cancer, richiamato dai suoi ex possessori. Sotto lo stupore di Annubi che passata la sorpresa per qualcosa di inatteso non mancò di definire inutile il suo arrivo.
L’armatura si scompose ma invece di vestire un solo cavaliere, si montò su tutti e tre. Copri piedi, parastinchi e gambali, a Manigoldo; Spallacci e copri braccia a Death Mask; Elmo, pettorina e copri bacino a Sage.

Annubi: - Ahahaha! Volete sfidarmi con indosso solo pezzi della vostra insulsa armatura? -
Manigoldo: - Non devi insultare la nostra sacra vestigia, giunta in nostro soccorso. -
Death Mask: - Ora ci divertiremo! Ahahah! Era tanto che non provavo questa emozione -

Death Mask e Manigoldo si misero a correre verso Alastor, muovendosi a zigzag tra di loro e scambiandosi di posizione continuamente, fino ad arrivare davanti a lui. Manigoldo spiccò un salto portandosi alle sue spalle, atterrando con le mani e afferrando, con le gambe, la vita del nemico, nel frattempo Death Mask aveva iniziato a colpirlo con i pugni costringendolo a pararli tutti. Finita la raffica, Manigoldo, concentrò il cosmo sulle gambe

Manigoldo: - Acubens! -

I suoi arti divennero come le chele del granchio e lo stritolarono in una poderosa, tanto che l’armatura del dio si incrinò. Poi facendo leva sulle braccia, lo sollevò da terra e gli face sbattere la testa al suolo. Entrambi si allontanarono, tornando vicino a Sage, e restarono in guardia

Annubi: - Siete..siete solo dei miseri umani..miseri umani che provano a sfidare un dio -
Manigoldo: - Io ho già combattuto un dio e ho vinto!
Annubi: - Io sono il dio della morte egizio, voi non potrete mai battermi! -
Annubi si risollevò, notando un rivolo di sangue che gli scendeva giù per la fronte
Death Mask: - Allora anche gli dei sanguinano! Ahahah! Questo vuol dire che possono essere uccisi! -
Annubi: - Non esultare! Mi avete fatto arrabbiare, ora userò tutti i miei poteri! -
Annubi strinse i pugni tenendo sollevati solo i pollici e gli indici, come a formare delle pistole e iniziò a sparare proiettili di cosmo ad una velocità incredibile

Annubi: - Desert Revolver -

Ma i cavalieri sembravano riuscire a distinguere le varie pallottole che schizzavano come fossero saette, tutto ciò che colpivano si deteriorava in pochi secondi fino a diventare sabbia

Sage: - State attenti, questo attacco è molto pericoloso -
Death Mask: - Me ne sono accorto vecchio! Non ho bisogno che tu mi faccia da balia -
Manigoldo: - Ok ora basta, mi sono rotto di questo qui! -

Manigoldo, infastidito dai metodi del dio e dalla sua superbia si decise a sferrare uno dei suoi più potenti attacchi. Dalle sue mani iniziarono ad uscire diversi fuochi fatui azzurri, sembravano delle piccole sfere luminescenti ma in realtà erano anime che non erano riuscite a trovare il riposo. Una trentina o forse più globi si diressero verso Annubi avvolgendolo completamente per poi unirsi tra loro e formare una gigantesca fiamma che iniziò a bruciare il dio

Manigoldo: - Sekishiki Kisouen! -
Manigoldo: - Ora brucerai fino a morire, dio dei miei stivali! -
Annubi: - Credi veramente che questo fuocherello basti a fermarmi? Ahahahah -

Annubi concentrò il cosmo intorno a se, facendolo esplodere e liberandosi dall’attacco

Manigoldo: - No..non credo! – disse rispondendo al dio
Death Mask: - Sekishiki Meikai ha! -

Il fuoco fatuo serviva solo a distrarre il generale che una volta liberatosi si trovò davanti Death Mask, col dito puntato in alto, che preannunciava il suo attacco. Il Meikai ha, un attacco che ha l’effetto di separare l’anima dal corpo e spedirla sull’orlo dello Yomotsu.
La concentrazione di cosmo era molto alta e l’anima di Annubi cominciò ad uscire dal suo involucro di carne, si potevano chiaramente distinguere i dettagli del volto e quell’espressione di sforzo che faceva mentre cercava di farla rientrare.

Annubi: - Voi spazzatura, come vi permettete! Le vostre vite non hanno significato, la vostra intera esistenza non ne ha mai avuto! -

L’attacco di Death fallì miseramente e Annubi si riappropriò dell’anima. Arrabbiato e strepitante non attese oltre per lanciare nuovamente il suo Desert Revolver, questa volta ad una velocità maggiore rispetto a prima. I due cavalieri d’oro ne evitarono alcuni ma gli altri superavano la velocità della luce e li avrebbero colpiti e tramutati in sabbia se non fosse stato per Sage che eresse immediatamente una barriera di cosmo molto resistente, simile al Crystal Wall.

Annubi: - Non ne posso più di voi ratti schifosi, ora basta voglio eliminarvi una volta per tutte e poi passerò a quel moccioso che non si è ancora ripreso! -


Manigoldo non riusciva più a sopportare le parole del dio. Conosceva bene il valore di una vita e odiava chi lo sminuiva, che credeva di poter calpestare chiunque solo perché più forte. Digrignò a denti stretti mentre un cosmo superiore a quello precedente aveva iniziato ad avvolgerlo.

Manigoldo: - BRUCIA COSMO! BRUCIA FINO AI LIMITI DELLA GALASSIA! AAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAH! SEKISHIKI KISOUEEEEEEEEEEEEEEN!! -

Molti più fochi fatui di prima avvolsero il dio ma stavolta non si unirono, continuarono a vorticargli intorno, impedendogli di vedere cosa stessero organizzando.

Annubi: - Ahahaah! Una tecnica non funziona mai due volte su di me. Questo tuo tentativo è inutile, anche perché nemmeno prima ha funzionato! Ahahahah! Osserva, il grandioso potere di un dio -
Sage: - Non dovresti sminuire il valore di una vita, pagherai a caro prezzo questo affronto -

Mentre Annubi era impegnato a concentrare il suo cosmo per liberarsi dai fuochi fatui, Sage bruciò tutto il suo cosmo

Sage: - Prendi questo! SEKISHIKI KONSOHAAAAAA! -

L’attacco del Gran Sacerdote era simile a quello di Manigoldo, solo che invece di evocare i fuochi fatui, li faceva esplodere. Così come bombe ad orologeria, tutte quelle fiammelle saltarono in aria e, il dio accusando il colpo, si accasciò su un ginocchio

Death Mask: - Prendi! SEKIHSIKI MEIKAI AAAAAAAH! -
Annubi: - Coff! Coff! Coff! Lo stesso att..coff..  att..coff.. attacco, non funziona mai due volte su di MEEEEEEEEEEEEEEEEE -
Death Mask: -Dici? -
Sage e Manigoldo: - SEKISHIKI MEIKAI AAAAAAAH! -

I tre attacchi concentrati al massimo del loro potere riuscirono senza ulteriori problemi a separare l’anima del dio dal corpo, che, venne spedita, insieme agli esecutori, alla bocca dello Yomotsu, l’entrata per il regno dell’Ade, dove una volta caduti dentro non si può più uscire

Annubi: - MALEDETTIIIIIIIIIII -
Sage: - Ricordati della missione Tritio! Devi portarla a termine -
Manigoldo: - Non vedo molto potenziale in te ma se il vecchio dice che puoi farcela, allora deve essere così. Vai ci pensiamo noi a lui -
Death Mask: - Sta tranquillo microbo. Quando avrò finito con questo sciacallo da quattro soldi verrò a darle pure a te. -

Così scomparvero tutti e quattro, lasciando il corpo senz’anima di Annubi e Tritio, che lentamente riprendeva conoscenza. Non sentiva più dolore per il colpo subito e una strana luce gli illuminava il volto, l’ombra delle fronde degli alberi danzavano su di lui sospinte da una leggera brezza. Ancora a terra, Tritio capì di non essere più nello stesso posto di prima, si guardò intorno restando sdraiato

Tritio: - Ma..ma che posto è questo? -

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