The Princess Without Emotions

di zoey_gwen
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Prologo ***
Capitolo 2: *** Capitolo 1 ***
Capitolo 3: *** Capitolo 2 ***
Capitolo 4: *** Capitolo 3 ***
Capitolo 5: *** Capitolo 4 ***
Capitolo 6: *** Capitolo 5 ***



Capitolo 1
*** Prologo ***


Prologo

 

Era appena sorta l'alba nel Regno di Arcandida* e tutta gli abitanti del luogo stavano beatamente dormendo. O meglio, quasi tutti. Una ragazza di circa 17 anni sedeva infatti su una sedia davanti alla grande finestra ** della sua cameretta, guardando al di fuori di essa con particolare attenzione. Mentre si pettinava con cura i suoi lunghi capelli color ebano ,i suoi neutri occhi grigi scrutavano ogni più piccolo dettaglio di quello che poteva osservare attraverso l'unico modo che aveva per sapere cosa accadesse al di fuori della stanza in cui si trovava. Appoggiò la sua spazzola su un comodino di legno pregiato, girandosi lentamente verso il suo letto fatto dello stesso materiale ,coperto da delle lenzuola celesti con ricami marini che le erano state confezionate dalla madre stessa quando era piccola. Si alzò e si avvicinò ad uno dei suoi scaffali, sfiorando delicatamente il suo ritratto poco sopra, come per paura di farle male, anche se sapeva perfettamente che non era così.

-Se ne sono andati ormai. Non puoi farci nulla.-.

Queste erano le parole che il suo tutore, il signor Chris, le aveva ripetuto fin dal giorno della scomparsa dei genitori e lei le aveva fatte sue, rassegnandosi, perché...

-...ricordatelo, le emozioni sono solo un ostacolo. I sentimenti vanno rinchiusi in un angolo di noi e cancellati immediatamente, o ci sarà sempre qualcuno disposto ad approfittarne. Un cuore di ghiaccio*** è l'unica cosa che può salvarci.-.

E così era cresciuta. La gente che non la conosceva la definiva come la miss “Non può, non deve e non vuole amare'', ma la verità, che, a parte lei, poche persone conoscevano, come appunto il suo tutore o le sue tre servette, Bridgette,Gwen e Courtney, era un'altra: semplicemente, lei non sapeva farlo.
Perché lei non era mai uscita da quella camera. Perché conosceva solo quello che passava sotto la sua finestra. Perché non aveva mai avuto nessuno che glielo spiegasse. Perché lei era superiore a tutti e non poteva essere calpestata. Perché lei era Heather. Perché lei era la principessa.



Ciao ragazzi! Ebbene sì, sono riuscita ad iniziare una long da sola! *_*
Spero che qualcuno la legga, la apprezzi e magari che la recensisca o che la metta fra le seguite! :D
La dedico a chiunque ami l'Aleheather <3
Al prossimo capitolo,
Zoey di zoey_gwen


* Tratto da "La principessa dei ghiacci" di Tea Stilton;
** Tratto da "Frozen:il regno di chiaccio", cartone della disney uscito da poco al cinema;
*** Tratto dalla storia di un fumetto che ho letto da piccola, "La principessa con il cuore di ghiaccio e Norge il giovane blasonato".

 

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Capitolo 2
*** Capitolo 1 ***


Capitolo 1

Mentre Heather era ancora assorta nei suoi pensieri, qualcuno, nella sala del trono, continuava a camminare avanti e indietro in preda al nervosismo, gridando contro il povero e innocente scrivano di corte, che l'unico sbaglio che aveva commesso era trovarsi nel posto sbagliato al momento sbagliato, immergendosi in quella situazione alquanto spiacevole.

-è inaccettabile! Vergognoso! Scandaloso! Inammissibile! Indecoroso! Riprovevole!-

-Signore, dovrebbe provare a calmarsi...-

-Calmarmi? Un principe sconosciuto mi manda una lettera per avvertirmi che ci farà visita, senza chiedere il permesso tra l'altro, per conoscere la principessa e io dovrei calmarmi? Non hai capito che questo potrebbe rovinare tutto? -

-No, visto che non so a cosa si stia riferendo! - quasi urlò Harold, stufo dello sfogo del tutore e momentaneamente sovrano Chris.

L'altro stava per controbattere, quando una misteriosa figura fece il suo ingresso nella stanza, facendo scricchiolare l'antico pavimento sotto i suoi piedi e portando gli occhi dei presenti su di lei.

I lunghi capelli biondi ricadevano sulle spalle, lasciate scoperte da un vestito rosso fuoco, che rispecchiava alla perfezione il suo carattere: quello di una donna forte, autoritaria, meschina, presuntuosa, vanitosa, odiosa, bugiarda. Gli color ghiaccio e la figura magra e slanciata completavano il quadro, che per molti uomini rappresentava quello della perfezione. Ma chi la conosceva bene sapeva che non esisteva niente di più lontano da essa.

-Di cosa stavate parlando, Chris caro?- domandò con falsa gentilezza, avvicinandosi a colui che era suo marito.

-Di niente di cui tu debba preoccuparti, Blaineley!- rispose esitante lui, mentre lei gli rivolgeva un'occhiata sospettosa.

-Dobbiamo parlare.- affermò sbrigativa, facendo un cenno con la mano allo scrivano, che uscì dalla porta dorata chiudendola.

Lei sospirò, cercando di mantenere un atteggiamento tranquillo e rilassato, ma ovviamente non fu così.

-Credi che non vi abbia sentito? Ti rendi conto che stavi per svelare tutto? Dodici anni Chris! Sono dodici anni che mandiamo avanti questo piano e volevi mandarlo in fumo proprio ora che sta per scadere il tempo?-

-Mia cara, devi perdonarmi, ma non sono io il problema! Leggi questa!- disse passandole la lettera che tanto lo aveva fatto uscire fuori di testa.

Dopo pochi secondi la moglie la lanciò incurante in un cestino sotto lo sguardo stupito del marito.

-Perché lo hai fatto?-

-Fatto cosa? Eliminato una prova? Suvvia, non sei così stupido! Se diremo di non averla ricevuta, il suo mittente si vergognerà a tal punto della sua maleducazione che se ne andrà all'istante! -

L'altro non disse niente: sapeva che nessuno avrebbe mai potuto contraddirla, a meno che non volesse morire.

Blaineley si sedette nel suo trono, accarezzando le rifiniture d'argento e lasciandosi sfuggire un sorrisetto compiacente.

Niente e nessuno potrà ostacolarci adesso, neanche tu, Principe Alejandro Borromuerto!” pensò convinta.

 

Peccato che la sua premonizione sarebbe stata presto smentita...




Angolo autrice:
Ehilà! Ecco qui il primo capitolo vero e proprio ^^
Mi scuso se è un po' corto, ma se facessi i primi capitoli lunghi la storia durerebbe molto meno D:
Spero che vi piaccia lo stesso, in ogni caso sicuramente ha insinuato molti dubbi: di che piano si tratta? Centra qualcosa con Heather? Cosa è successo dodici anni prima? Sarà Alejandro a scoprire la verità?
Ovviamente non vi dico le risposte. Lo so, sono perfida u.u
Comunque, non so se lo avete notato, ho aggiunto una piccola noticina all'introduzione: questa storia è dedicata a tre persone molto speciali per me qui su EFP. Per ora non rivelerò i loro nomi, lo farò in un altro momento <3
Vi lascio, spero che continuerete a seguire la storia e magari a recensirla! ;)
Zoey

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Capitolo 3
*** Capitolo 2 ***


 

Capitolo 2

 

Il risultato fu che la corte di Arcandida passò la settimana tra le domande e i preparativi per accogliere al meglio il nobile ospite, badando bene di non far sapere niente alla Principessa Heather, come aveva comandato Blaineley, che era ancora convinta che il Principe Alejandro sarebbe andato via in poco tempo e che, quindi, si sarebbe dimenticato di voler conoscere la figliastra.

Il gran giorno arrivò in fretta e in modo del tutto inaspettato.

Erano appena le sei di mattina e solo poche persone erano sveglie.

Zoey, la vedetta, era nella sua postazione, sopra all'albero più grande, antico e maestoso del giardino reale, più addormentata che sveglia e ci mancò poco che cadesse giù quando avvistò il principe e il lunghissimo corteo che si portava dietro.

Cercò di sistemarsi in maniera appropriata e respirò profondamente, per poi iniziare ad urlare a squarciagola.

Inutile dire che tutti coloro che ancora dormivano beatamente nei loro comodi letti scattarono in piedi commentando il modo in cui erano stati svegliati con parole poco gentili, soprattutto una persona in particolare: Scott, il capomastro delle terre.

Per colpa dello strillo, infatti, gli era scivolato di mano uno dei suoi attrezzi da lavoro, che gli era puntualmente caduto sul piede e ora stava saltellando sull'altro per raggiungere il medico di corte. Non che gli sarebbe dispiaciuto, in realtà, se il motivo della sua visita non fosse stato quel dolore allucinante.

Entrò senza bussare, come suo solito, facendo prendere un colpo alla povera ragazza davanti a sé, che qualche secondo dopo lo guardò con aria di rimprovero.

-Ti costerebbe molto bussare e chiedere il permesso di entrare ogni tanto?-

-E dai Dawn, non fare tante storie! Ahia che male!-

-Che ti è successo?- spalancò gli occhi lei, dimenticando tutta la sua arrabbiatura e aiutandolo a sedersi.

-è tutta colpa di quell'oca della vedetta! Ah, se la prendo vede cosa le faccio! Ahi!-

-Sta buono, adesso ci penso io...- commentò lei, ridacchiando tra sé e sé e prendendo delle bendature e alcune erbe da un mobile marrone, per poi riavvicinarsi e curargli la ferita con la massima delicatezza di cui era dotata.

Scott, dal canto suo, la osservava quasi incantato: la pelle pallida, gli occhi azzurri e i capelli biondi risultavano così belli vicino ai suoi lineamenti rozzi, i capelli rossi e gli occhi grigio perla che l'avrebbe accarezzata tutto il giorno, ma non era possibile. Non per lui. Non per loro, che ogni volta che si sfioravano si ritraevano, quasi come si fossero bruciate. Sopratutto, non lì.

-Ho fatto.- annunciò lei, alzandosi e pulendosi le mani. Lui fece lo stesso e, dopo aver biascicato un grazie forzato, lasciò la stanza zoppicando.

Non cambierà mai” pensò sorridendo Dawn, che nel suo cuore lo corrispondeva senza ancora saperlo.

Contemporaneamente anche lo stalliere, Mike, aveva in mente lo stesso pensiero, rivolto però alla sua fidanzata, Zoey.

Lei, vedendolo uscire dal capanno dei cavalli, balzò giù dall'albero con una velocità impressionante, atterrando perfettamente a terra e correndogli incontro felice.

-Mike! Sono arrivati! Gli ospiti sono qua!- gli disse emozionata, abbracciandolo.

Lui le spettinò dolcemente i morbidi capelli rossi, prendendole la mano e facendola roteare.

-Lo avevo capito...- sussurrò lui, riferendosi agli “avvisi” di lei, beccandosi una sua occhiataccia risentita.

-Antipatico!- esclamò lei girandosi di spalle e fingendosi arrabbiata, ma lui non si arrese e l'attrasse a se, dandole un lungo bacio per farsi perdonare.

-Ehi piccioncini! Staccatevi e raggiungete l'entrata! Non vorrete mica che Ser Chris vi punisca e vi proibisca di vedervi!- li avvertì un altro servitore di passaggio.

A quelle parole i due si misero a correre come matti, cercando di arrivare in tempo per l'evento.

Poco dopo, tutti coloro che abitavano e lavoravano alla corte erano schierati all'ingresso del castello, come tanti piccoli soldatini in attesa del generale, intenti a controllare che tutto fosse in ordine come doveva essere. Il tutore e la sua consorte erano davanti a tutti, con l'atteggiamento superbo e disinteressato che li caratterizzava in casi del genere.

Finalmente, dopo quella che sembrò a tutti un'interminabile attesa, arrivò.

Un ragazzo dai lineamenti latini, il fisico indescrivibile, i capelli castani e gli occhi verdi montava uno splendido cavallo nero come la pece, preceduto da una miriade di ancelle adoranti e da altrettante guardie del corpo. Al suo fianco avanzavano altri tre ragazzi a cavallo che fecero letteralmente perdere la testa alle tre damigelle: un ragazzo moro con gli occhi verde chiaro e una chitarra sulle spalle, un altro sempre moro ma con una cresta verde brillante e gli occhi azzurro ghiaccio, poco più chiari di quelli dell'ultimo, che però era biondo. Le tre ragazze si ressero a vicenda, cercando disperatamente di non sembrare impazzite come effettivamente erano.

Tutto pareva essersi fermato. Nessuno fiatò, nessuno si mosse.

Probabilmente perché tutte le donne presenti erano totalmente affascinate dal principe e gli uomini erano impegnati a guardarlo storto, quasi come se gliele stessero rubando.

Mai pensieri furono più distanti dal suo scopo finale: lui ne voleva solo una e sarebbe stata sua. A qualsiasi costo.




ANGOLO AUTRICE:
E dopo aver fatto a botte con l'ispirazione e con le mie stupide mani che scrivevano solo cavolate sono finalmente riuscita a pubblicare anche questo capitolo. Spero vi piaccia, visto che sono io la prima che non ne è convinta, ma non vi biasimerò se mi scriverete una recensione critica o neutra. ^^
Dunque, con questo capitolo ho svelato due delle persone a cui ho dedicato questa storia:
1) Ad A_priori, come si può capire dalla parte Dott <3
2)A Kirlia, come si evince dalla parte Zoke <3
Le altre persone dovranno aspettare ancora un po' per saperlo (a meno che non lo capiscano da sole, in quel caso glielo dirò in anticipo), ma posso dirvi che 2 di queste recensiscono la ff, mentre un altra non può per ragioni tecniche XD
Ora parliamo della storia: Dawn dottoressa, Scott contadino, Zoey vedetta, Mike stalliere: i ruoli vi sembrano azzeccati? :P
Alejandro ha fatto la sua grande entrata (visto Kirlia?) con tutti coloro che l'hanno seguito:immagino che avrete capito tutti chi sono gli altri tre ragazzi descritti vero?
...
Trent, Duncan e Geoff ovvio! Ne combineranno di cotte e di crude, specialmente uno -_-''''
Visto che questo angolo autrice sta diventando il triplo della storia, vi ringrazio per tutti i complimenti che mi fate nelle recensioni (assolutamente non meritati) e per aver messo la storia nelle preferite/seguite e scappo. *>*
A presto,
Zoey

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Capitolo 4
*** Capitolo 3 ***


Capitolo 3
 

-Gwen?! Vuoi sbrigarti?!- gridò fuori dalla porta del bagno una ragazza alta, in forma e con i capelli color cioccolato che le si posavano morbidi sul vestito arancione.

Accanto a lei l'altra damigella scuoteva la testa contrariata, facendo ondeggiare la lunga chioma bionda e tenendo chiusi gli occhi verdi che tutte le invidiavano tanto: possibile che fossero sempre in ritardo per le loro mansioni? Si sedette su una sedia lì vicino e si lisciò l'abito celeste, ignorando per quanto possibile gli insulti che le amiche si stavano lanciando da una parte all'altra del muro.

-Non cambierai mai!- commentarono contemporaneamente Bridgette e Courtney, mentre una testolina nera con i riflessi petrolio sbucava dalla porta.

-Uffa, quando la smetterete di rompere?- esordì innervosita, dedicandogli una stilettata con i suoi occhi color pece.

-Quando tu ti sveglierai prima e la pianterai di passare tutto quel tempo in bagno!- le sbraitò di risposta la castana, puntandole un dito contro, gesto che preannunciava un' interminabile litigata. La bionda si mise in mezzo per evitare il peggio.

-Calmatevi! Vi ricordo che dobbiamo andare da Lei!-

Visto che le due non accennavano a muoversi, le toccò trascinarle per tutto il corridoio, fino alla stanza della Principessa. Bussò, cercando di far star zitte le altre due, e attese che la porta si aprisse. Poco dopo erano dentro camera dalle pareti color grigio perla e le tendine viola che loro stesse avevano consigliato di mettere. Si inchinarono e Bridgette tirò una gomitata a Gwen.

-Che vuoi?-

-Devi scusarti, idiota!-

-Non darmi dell' idiota, perfettina dei miei stivali!-

-Oh no, non ricominciate!-

-Basta!- le sovrastò Heather.-è inutile che vi scusiate, tanto siete sempre in ritardo!-

Calò un silenzio imbarazzante, spezzato poco dopo da Courtney, che si diede una manata in faccia.

-Ragazze dobbiamo fare in fretta! La Principessa si deve preparare per l'incontro!-

-Che incontro?- chiese la diretta interessata, che ovviamente non sapeva niente.

-Quello con il Principe Alejandro Borromuerto De Silva, futuro re di Roccadocra. Venga, le dobbiamo acconciare i capelli e scegliere i vestiti e il trucco!- trillò emozionata, mentre Heather era come paralizzata al suo posto.

-Questo vuol dire che uscirò di qui?-. Le ragazze annuirono e lei incominciò a sentirsi strana. Si chiedeva cosa avrebbe dovuto provare in quel momento: tutto quello che le era stato negato per anni stava per accadere, avrebbe varcato la soglia di quella prigione dorata e avrebbe iniziato a capire cosa accadeva al di là di quello che era sempre stato tutto il suo mondo. Libera, finalmente.

Come doveva sentirsi?

Intanto Bridgette le aveva fatto un elegante chignon, che le lasciava ciondolanti due ciocche sui lati.

Courtney invece aveva iniziato a svuotare il suo armadio alla ricerca dell'abbigliamento perfetto.

Infine, Gwen era davanti a lei e aveva iniziato a spalmarle con un pennellino nero una specie di cremina colorata con lenti movimenti circolari, sbuffando impercettibilmente ogni tanto.

Poco dopo la damigella castana la aiutò a infilarsi un abito viola elettrico, di seta pesante, trattenuto da un corpino più scuro; stretto da lacci di seta d'argento, segnava il suo corpo magro e slanciato. Le maniche ricadevano morbide sulle mani, coprendole per una buona metà.

-è veramente bellissima, signorina!- mormorò commossa la bionda, lasciandosi sfuggire una lacrimuccia.

Heather si rimirò nello specchio con le rifiniture d'oro che aveva in camera, annuendo debolmente, poco convinta.

-è arrivato il momento, Principessa. Vogliamo andare? - la incoraggiò Gwen, avvicinandosi all'uscita.

Heather camminò lentamente verso di essa e si accorse di tremare, senza nemmeno sapere il perché, ma decise di smetterla di farsi domande. Chiuse gli occhi e allungò il braccio. La mano affusolata arrivò al pomello e lo girò...



ANGOLO AUTRICE:
Ehilà! Dite la verità, pensavate che mi fossi dimenticata di aggiornare vero? Chiedo perdono, ma la mia ispirazione era andata in vacanza e ci è rimasta anche per troppo tempo -_-''' Ma non potevo lasciarvi senza il capitolo settimanale e quindi me ne sono uscita con questo qui, spero che vi piaccia e che recensiate <3
Scommetto che vi sto facendo penare perché volete l'incontro con un certo Principe eh? Miei cari, l'attesa è quasi finita, pazientate ancora un poco e vedrete ^^
Courtney e Gwen litigano sempre, però alla fine si vogliono bene...anche se il più delle volte si menerebbero se non ci fosse Bridgette a dividerle XD
Heather ha compiuto il grande passo, cosa accadrà ora?
Scopritelo nel prossimo capitolo di The Princess Without Emotions (TPWE) :D
-Zoey

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Capitolo 5
*** Capitolo 4 ***


The Princess Without Emotions

 

Capitolo 4

 

Se qualcuno si fosse accostato alla porta della sala del trono e avesse sentito quel profondo silenzio si sarebbe sicuramente chiesto se Blaineley per caso non fosse improvvisamente morta.

Più che altro stava semplicemente cercando di mantenere la calma, ma chiunque poteva capire con una sola occhiata che era al limite della sopportazione.

Per questo Chris stava tentando di trattenerla con tutte le sue forze, arpionandole il braccio appena si muoveva.

Alejandro, seduto davanti a loro su una comoda poltrona color carminio, li osservava divertito e contemporaneamente spazientito dall'ormai evidente ritardo di colei che aspettava di vedere da così tanti giorni da perdere il conto.

Batteva ritmicamente le dita sul tavolino di cedro sbuffando di tanto in tanto cercando di non farsi vedere, anche se evidentemente gli altri due presenti nella stanza erano troppo occupati per fatti loro.

-Non fare così, tra poco sarà qui...- sussurrò il tutore a sua moglie, con il solo risultato di beccarsi una stilettata da lei.

-Dimmi come dovrei fare! Lui non dovrebbe nemmeno essere qui! Ti rendi conto che tutto questo potrebbe far crollare tutto quello che abbiamo tirato su praticamente dal nostro primo giorno di matrimonio?!- sbottò la bionda riuscendo però a mantenere comunque un tono di voce impercettibile.

Il silenzio crollò di nuovo.

C'era una sola domanda a cui tutti e tre volevano dare una risposta: dov'era finita Heather?

 

-Presto Principessa! Non possiamo tardare un solo minuto di più!- era la frase che Courtney continuava a ripetere da quando lei e le altre tre erano uscite dalla camera.

Gwen le faceva il verso da dietro senza farsi vedere.

Bridgette invece camminava, anzi, correva, a braccetto con la mora, che sembrava avere qualche difficoltà a orientarsi.

O meglio, a cercare di andare avanti per quel decoratissimo corridoio senza ricordare.

 

-Principessina si fermi, per favore!- gridava invano la tata rincorrendo la piccola Heather che, con una posa ben poco elegante e inciampando sul tappeto a causa del vestito nuovo, voleva a tutti i costi raggiungere i suoi genitori per mostrargli com'era bella.

Arrivata davanti alla porta, la aprì sorridente con un piccolo urletto: -Guardate!-

Ma non c'era nessuno a risponderle e non ci sarebbe mai più stato.

Quel giorno suo padre e sua madre sparirono per non tornare.

L'abito viola si riempì ben presto di dolorose lacrime.

 

Le girava la testa ora.

Si aggrappò alla damigella bionda per evitare di cadere.

-Che le succede?- domandò spaventata lei.

-Niente, proseguiamo.- concluse freddamente Heather, riprendendo il cammino.

Le tre si guardarono non totalmente convinte, ma la castana

fece spallucce e ricominciò a strillare per farle muovere.

 

Chris, Blaineley e Alejandro girarono di scatto la testa verso l'entrata.

Lei era finalmente lì.

Ma non ci fu tempo per il tè.

Non ce ne fu nemmeno per le presentazioni.

Neanche per scambiare qualche parola.

Perché?

Perché Gwen svenne di colpo, accasciandosi a terra.



ANGOLO AUTRICE CON  I SENSI DI COLPA:
E-ehilà...
*I lettori ringhiano*
Lo so lo so: non aggiorno per due mesi e me ne esco fuori con questo capitolo cortissimo...ragazzi, non odiatemi! Purtroppo il computer si è rotto e ho dovuto aspettare che me ne comprassero uno nuovo! Perdonatemi, please! ç_ç
Beh, comunque...
Da questo capitolo continueranno a susseguirsi una marea di flashback, consiglierei caldamente di rileggersi ogni volta anche quelli precedenti o non ci capirete niente XD
Heather da piccolina...non vi sembra adorabile? *_*
E Gwen? Cosa le succederà?
Lo scoprirete nel prossimo capitolo! ;D
-Zoey


 

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Capitolo 6
*** Capitolo 5 ***


Capitolo 5

 

Gwen si svegliò, sudata e tremante.

Dopo anni che non lo faceva, quell'incubo era tornato a tormentarla.

Si era illusa di poter dimenticare quello che era successo, anche se era consapevole che non ce l'avrebbe mai fatta.

Ma sapeva bene anche un'altra cosa: quella volta, non era un caso che l'avesse di nuovo sognato.

Perché lei lo aveva rivisto.

Era lì, nascosto nell'ombra, non l'aveva riconosciuta.

Ma lei sì.

Non li avrebbe mai confusi con quelli di nessun altro i suoi occhi.

Così dolci e innocenti all'apparenza che crudeli e maligni in realtà.

Ma solo lei conosceva la loro seconda sfaccettatura, perché solo a lei l'avevano rivelata, quella sera.

Anche per questo nessuno le aveva creduto, anche per questo aveva dovuto ricominciare la sua vita da un'altra parte.

La paura, il dolore, la solitudine.

Le aveva provate tutte e tre, quelle emozioni e si era ripromessa di non farlo mai più, come la Principessa.

Ma non aveva funzionato.

Perché lei, allora, ancora non sapeva che una sola azione può portare alla rovina e, inconscia, l'aveva compiuta.

O forse solo assecondata?

 

-Basta! Basta!- avrebbe voluto gridare Gwen nell'incubo, nel quale era spettatrice e non vittima.

Era lei però a sentire le sue mani lungo il corpo, la sua lingua, le sue botte, le sue urla.

Sospesa in aria, senza la possibilità di muoversi, osservava la scena con le lacrime agli occhi.

Una scena che non avrebbe mai voluto vivere.

E così soffriva senza fiatare, senza potersi difendere, senza potersi in qualche modo sottrarre a lui.

Quella non fu solo la notte più buia di tutte, ma anche la più lunga.

 

 

Si rannicchiò abbracciandosi le gambe, per poi alzare la testa fino a quel momento rimasta china.

Era nella stanza piena di medicine e strumenti per le cure di Dawn, ne era certa.

Riconosceva il suo dolce profumo di fiori.

Sentiva delle voci provenire da fuori la porta, che era chiusa.

Una di certo era la biondina, ma l'altra?

Non ebbe modo di ragionarci ancora sopra perché qualcuno girò la chiave per entrare.

Il cuore le iniziò a battere velocissimo.

E se fosse lui?” pensò terrorizzata, lo sguardo fisso sulla maniglia.

-Ehi, ti sei svegliata!- esclamò sollevato un ragazzo moro dalle iridi verdi.

Lei, che aveva appena ricominciato a respirare, lo squadrò per bene e chiese dubbiosa:

-Tu chi sei?-

-Trent, il menestrello del Principe Alejandro. Piacere di conoscerti...?-

-Mi chiamo Gwen.-

-Hai un bellissimo nome.-

-G-grazie.- balbettò lei, arrossendo improvvisamente.

Mentre i due si sorridevano dolcemente, qualcuno li osservava da uno spiraglio.

-Stai pensando anche tu quello che penso io?- domandò retorica Bridgette all'amica castana vicino a lei.

-Ovviamente: Gwen si è appena innamorata. E meno male che era quella che non si sarebbe mai presa una cotta! - commentò con tono di sfida Courtney, ma non senza un accenno di dolcezza che all'altra non sfuggì.


Angolo autrice:
Visto che stavolta sono stata di parola? u.u
Dunque, direi che dovreste aver iniziato a capire cosa è successo a Gwen, ma non credo che siate arrivati a scoprire chi, anche se io gli indizi li ho dati ;)
E, per chiunque ancora non lo sapesse...sì, sono Gwent *_*
Bene, è arrivato il momento di scoprire altre due persone alle quali ho dedicato la storia!
*Rullo di tamburi*
-La mia Gwen ovviamente <3
-Xenia, una delle mie scrittrici preferite qui nel fandom, non che grande amica che ha salvato me e la mia metà più di una volta, alla quale dovevo assolutamente fare un regalino prima della sorpresa che da secoli le ho promesso e che è in fase di scrittura <3
Ora devo andare, a presto!
Zoey

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