Vivere di vendetta è più facile

di Blueorchid31
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Prologo ***
Capitolo 2: *** Capitolo 1 ***
Capitolo 3: *** Capitolo 2 ***
Capitolo 4: *** Capitolo 3 ***
Capitolo 5: *** Capitolo 4 ***
Capitolo 6: *** Capitolo 5 ***
Capitolo 7: *** Capitolo 6 ***
Capitolo 8: *** Capitolo 7 ***
Capitolo 9: *** Capitolo 8 ***
Capitolo 10: *** Capitolo 9 ***
Capitolo 11: *** Capitolo 10 ***
Capitolo 12: *** Capitolo 11 ***
Capitolo 13: *** Capitolo 12 ***
Capitolo 14: *** Capitolo 13 ***
Capitolo 15: *** Capitolo 14 ***
Capitolo 16: *** Capitolo 15 ***
Capitolo 17: *** Capitolo 16 ***
Capitolo 18: *** Capitolo 17 ***
Capitolo 19: *** Capitolo 22 ***
Capitolo 20: *** Capitolo 23 ***
Capitolo 21: *** Capitolo 24 ***
Capitolo 22: *** Capitolo 25 ***
Capitolo 23: *** Capitolo 26 ***
Capitolo 24: *** Capitolo 27 ***
Capitolo 25: *** Capitolo 28 ***
Capitolo 26: *** Capitolo 29 ***
Capitolo 27: *** Capitolo 30 ***
Capitolo 28: *** Capitolo 31 ***
Capitolo 29: *** Capitolo 32 ***
Capitolo 30: *** Epilogo ***



Capitolo 1
*** Prologo ***


"Vivere di vendetta è più facile"

 



Prologo

 

 

Un intenso bagliore illuminò il cielo di Konoha.

 

Sul campo di battaglia si abbatté un silenzio irreale, si potevano distinguere i respiri e i battiti di ogni ninja sopravvissuto a quella assurda guerra.

Poi dalla cima dell'altura comparvero due figure. La polvere celava la loro identità.

Si sorreggevano l'un l'altro, arrancando lentamente verso la folla silenziosa in attesa di conoscere l'esito dell'ultimo scontro, quello decisivo, che avrebbe determinato il futuro del mondo ninja.

 

Improvvisamente un boato. Urla e lacrime.

 

La guerra era finita .Naruto e Sasuke avevano sconfitto Madara Uchiha.

Giunti nella vallata, i loro corpi sfiniti dalla battaglia e laceri di ferite avevano ceduto e si erano accasciati al suolo mentre la schiera dei ninja che li aveva riconosciuti accorreva per festeggiare la pace e i loro eroi.

 


Angolo Autrice


Salve a tutti!

Ho deciso di revisionare questa storia in quanto è la prima che ho scritto. La formattazione fa un po' schifo e anche alcune parti. Gradualmente riposterò i capitoli revisionati.

Buona lettura!

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Capitolo 2
*** Capitolo 1 ***


CAPITOLO 1

 

 

 



Sakura stava seguendo le lettighe che portavano i suoi due amici all'accampamento medico, urlando a squarciagola ordini per la loro sistemazione e le terapie da somministrare.

Guardava i loro corpi sanguinanti e laceri e cercava di recuperare il chakra che fino a quel momento aveva utilizzato per curare gli altri feriti, pensando che doveva salvargli la vita, glielo doveva.

 

 

POV SAKURA

 

Naruto e Sasuke ce l'hanno fatta , non posso crederci. O meglio, ho sempre creduto in loro ma sembrava che per quanti sforzi facessero Madara fosse più forte.

Bisogna curarli , tenerli in vita.

Ma quanto ci mette il chakra a ripristinarsi, mi sento debole, ma devo farcela, sono la migliore ninja medico di Konoha e voglio occuparmi io di loro.

 

Tzunade tornata finalmente in sé , con l'aiuto di Sakura si prese cura dei due ninja cercando di arginare le conseguenze delle ferite riportate.

Ci vollero tre lunghi giorni e tre lunghissime notti di cure e terapie per stabilire che Naruto e Sasuke non fossero più in pericolo di vita.

Naruto aveva riportato diverse fratture e una grave emorragia interna iniziata ancor prima dello scontro finale forse nel momento in cui Madara aveva cercato di estrarre Kurama dal suo corpo.

Sasuke, fratture a parte, aveva delle profonde ferite e ustioni su tutto il corpo e i suoi occhi nonostante le cure non accennavano a migliorare. Nonostante l'impianto degli occhi di Itachi, l'utilizzo smodato, anche se questa volta necessario dello Sharingan, aveva provato gli occhi dell'Uchiha a tal punto che dopo tre giorni l'emorragia non accennava a fermarsi costringendolo a tenerli bendati.

Sakura non dormiva più, non mangiava, aveva come unico scopo quello di seguire la guarigione dei suoi compagni di team.

Naruto si era quasi ripreso, ma Sasuke...

Sasuke la preoccupava, un po' per i sentimenti per lui mai assopiti e un po' perché effettivamente quella maledetta emorragia non voleva fermarsi e lui rischiava di perdere la vista.

Tutti i giorni, due volte al giorno, gli cambiava le bende e tutte le mattine sperava di non trovare tracce di sangue, ma rimaneva puntualmente delusa.

Tutte le altre ferite erano quasi guarite, rimaneva qualche ustione e qualche ferita più profonda, ma gli occhi non accennavano a migliorare.

Quando Tsunade aveva diagnosticato l'emorragia acuta agli occhi di Sasuke, aveva chiesto a Sakura di prendersene cura in quanto la migliore.

Sakura aveva accettato, ma non senza riserve.

Dopotutto dopo quella volta al villaggio del ferro quando avevano cercato di uccidersi reciprocamente e un breve saluto quando lui era comparso improvvisamente nel bel mezzo della guerra non avevano avuto modo di chiarirsi e nemmeno di parlarsi.

Era venuta a conoscenza della verità su Itachi da Orochimaru e il quinto Hokage quando Sai per l'ennesima volta aveva messo in dubbio la sincerità di propositi di Sasuke.

Ne era rimasta esterrefatta, le erano scese calde lacrime pensando all'inferno che aveva passato Sasuke, alla confusione che poteva aver avuto in testa e a quanto probabilmente le sue azioni fossero state dettate dalla rabbia e dai condizionamenti mentali orchestrati da Obito.

In qualche modo si era sentita quasi in colpa per aver cercato o meglio(non ce l'avrebbe mai fatta) per aver pensato di ucciderlo, ma dopotutto lei che cosa ne poteva sapere, nessuno lo sapeva.

Aveva accettato di prenderlo come paziente, ma era contenta del fatto che lui fosse bendato e che prendesse dei forti calmanti che lo tenevano in uno stato di semi incoscienza.

Tutti i giorni si recava a medicarlo e non proferiva alcuna parola per non essere riconosciuta.


-§-

 

 

Sakura aveva passato la notte a disquisire con Tsunade sul da farsi, cercando nei manuali di medicina ninja una cura per la sindrome di Sasuke.

Erano passate quasi due settimane e ancora non si vedevano miglioramenti.

Era stato spostato in un ala dell'accademia che era stata temporaneamente adibita ad ospedale dato che la ricostruzione di Konoha era incominciata e il campo era troppo distante dal paese per poter essere ancora utilizzato.

Come ogni mattina era entrata silenziosamente nella sua stanza e si era avvicinata per togliergli le bende e constatare lo stato di salute dei suoi occhi.

Da un paio di giorni aveva deciso con il benestare di Tzunade di cambiare la terapia e sperava che portasse a dei risultati.

Sciolse lentamente le bende e rimase pietrificata quando vide che rispetto ai giorni precedenti la quantità di sangue raggrumato era nettamente inferiore.

Avvicinò la mano agli occhi e delicatamente ne aprì uno, incontrando finalmente il nero onice e non lo sharingan iniettato di sangue dei giorni precedenti.

Avrebbe voluto urlare dalla gioia, chiamare Ino che era nella stanza accanto e mandare a chiamare Naruto che come lei era in pena per l'Uchiha.

Ma non lo fece, non fece nessuna di queste cose.

Rimase muta, immobile, a scrutare quel nero profondo come un pozzo senza fine contornato ancora da un po' di sangue.

Lui, avendo probabilmente sentito il fremito di gioia che l'aveva scossa si mosse leggermente tanto da farla allontanare per paura di essere stata scoperta.

Sakura attese qualche minuto per constatare se lui fosse sveglio o meno.

Quando fu quasi certa che era stato un movimento involontario dettato dallo stato di semi incoscienza, gli somministrò una buona dose di chakra curativo, tanto che quasi non si sentì di svenire, ma non le importava, se la terapia stava funzionando bisognava battere il ferro finché era caldo.

Terminata la terapia con estrema dolcezza bendò nuovamente gli occhi di Sasuke e si incamminò verso la porta quando una voce a lei fin troppo familiare disse :

- Grazie -

Il cuore di Sakura stava per esplodere, uscì fuori da quella stanza con la velocità di un fulmine e si accasciò contro la porta chiusa dietro le sue spalle.

- Sakura , che è successo ? - le chiese Ino, uscita dalla stanza accanto.

Sakura si rialzò da terra cercando di recuperare un po' di contegno.

- Nulla Ino, da domani ti occuperai tu di Sasuke. Io n-non posso! -

E così dicendo si affrettò a correre da Tsunade per avvertirla dei miglioramenti di Sasuke e soprattutto della sua rinuncia al paziente.



POV SAKURA

Porcaccia, il cuore non smette di battermi. Mi avrà riconosciuta? Certo che no. Non può avermi riconosciuta. Cosa vai a pensare Sakura?

- Grazie? - Io odio quella parola, poi detta da lui.

E se mi ha riconosciuta? L'avrà detto apposta?

Sto diventando pazza... si è ufficiale sono una pazza.

Sono una pazza perché quasi mi cullavo su questo suo stato di incoscienza e non ho pensato che prima o poi ci sarebbero stati dei miglioramenti come se non avessi dormito per quasi due settimane per trovare un modo per curarlo. E adesso?

Non sono pronta, non voglio confrontarmi con lui a patto che lui lo voglia un confronto con me, dopotutto mi riteneva noiosa e in questi anni in cui io sono cambiata lui non c'è stato quindi mi riterrà ancora noiosa e piagnucolona come un tempo...

Oh! Sakura frena, frena, frena... respira profondamente e calmati.

Il cervello mi va a mille e sempre nella direzione sbagliata. Sono in preda ad una crisi isterica.

Devo calmarmi e razionalizzare.

 

Mentre correva per il corridoio dell'accademia – ospedale immersa nei suoi deliranti pensieri Sakura andò a sbattere contro l'unica persona che non avrebbe mai dovuto incontrare in quelle condizioni: Sai.

 

- Ahi! Sakura ma sei impazzita? -

- Scusa Sai, ero di fretta e non guardavo dove andavo! -

- Che hai? Sembri sconvolta. -

- Nulla. E' che non ho dormito molto in questi giorni e ho avuto parecchio da fare -

- Se ho capito qualcosa sulle persone, è quando mentono. Cosa è successo Sakura? -

- Sa-Sasuke. -

- E' peggiorato? -

- N-no al contrario. Scusa, Sai, devo scappare , mi aspetta Tsunade... è tutto ok davvero! -

E sfoderando uno dei suoi migliori sorrisi falsi che solo Sai e pochi altri sapevano interpretare continuò la sua corsa verso l'ufficio dell'Hokage.

 

 -§-



Con un fiatone da maratona appena terminata , Sakura entrò nell'ufficio di Tzunade.

 

- Sakura!? -

- Tsunade-sama, Sasuke è migliorato, è migliorato! - urlò, inginocchiandosi e sfogandosi in un pianto liberatorio.

 

L'Hokage capì subito le motivazioni, personali, che avevano condotto Sakura a scegliere di non seguire più Sasuke come paziente e acconsentì a passarlo ad Ino, la quale sospettandone la motivazione accettò come favore personale all'amica visto che non la esaltava aver a che fare con l'Uchiha, soprattutto da sveglio.


 

Spazio Autrice
Dopo aver letteralmente fagocitato le bellissime fanfiction presenti sul sito.Ho deciso di scriverne una tutta mia.
Che paura!!!!Spero vi piaccia.

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Capitolo 3
*** Capitolo 2 ***


CAPITOLO 3

 

I giorni passavano velocemente, ormai era un mese che Sasuke era in ospedale e da circa una settimana Ino gli aveva diminuito le dosi dei calmanti.

I suoi occhi erano guariti quasi completamente e lui aveva iniziato a ricevere visite da parte dei suoi ex, e ora di nuovo, amici dell'Accademia.

Ovviamente la presenza costante era quella di Naruto che non perdeva occasione per andare a trovare il suo ritrovato fratello e farlo un po' irritare.

 

 

- Ciao, Sas'ke! Come stai? -

- Baka, di nuovo qui? Ma sei una persecuzione! - esclamò Sasuke, portandosi una mano alla fronte.

- Non sei contento delle mie visite? -

- No! - ringhiò secco Sasuke.

- Sei proprio un teme!!! -


 

Proprio in quel momento Sakura stava passando davanti la porta della stanza di Sasuke.


 

- Sakura-chan? Sakura-chan? - la chiamò Naruto, sbracciando animatamente.

Sakura lo guardò di sfuggita e continuò per il corridoio senza fermarsi.

- Che strano... non mi avrà sentito. Beh! Sicuramente verrà anche lei a trovarti tutti i giorni ne Sas'ke? -

Sasuke non rispose.




POV SASUKE

Baka del cavolo. Ma non ha nient'altro da fare che venire a tormentare me?

Adesso che mi ci fa pensare, Sakura non è mai passata a trovarmi. Non che mi dispiaccia, ho già il Baka che mi fa diventare matto ci manca solo quella noiosa.

Mi hanno assegnato a quell'oca di Ino che non fa altro che parlare di Shikamaru e Temari , come se mi importasse che il Nara preferisce le donne della sabbia a quelle di Konoha, perché non mi hanno assegnato a Sakura? Da quel che si dice è la migliore Ninja medico di Konoha e penso che di casi più gravi del mio ce ne siano pochi.


 

I pensieri di Sasuke furono interrotti dalla voce squillante di Ino.


 

- Su Uchiha,tra un po' arriva Tzunade-Sama e se tutto va bene ti togliamo quelle bende dagli occhi e tra qualche giorno potrai tornare a casa. -


 

Nella mente di Sasuke la parola “casa” risuonò come un boato.

Quale casa?

Da quando era andato via da Konoha quella parola che già aveva perso significato dopo lo sterminio del suo Clan, era proprio sparita dal suo vocabolario, sostituita da parole come vendetta, rabbia e odio.

- Sei contento Teme? -

- Zitto, Dobe! - rispose lapidario Sasuke.


 

Tsunade, intanto, aveva fatto il suo ingresso nella stanza seguita a ruota da due assistenti, da Ino e da Sakura che, costretta dalla sua maestra ad assistere, aveva comunque preferito rimanere dietro a tutti appoggiandosi allo stipite della porta con le braccia incrociate.


 

- Bene Sasuke - esordì Tsunade - Vediamo un po' com'è la situazione -


 

Tsunade sciolse le bende che coprivano gli occhi di Sasuke.


 

- Prova ad aprirli - gli disse, mentre nella silenziosa stanza, l'adrenalina era quasi tangibile.


 Sasuke molto lentamente cercò di muovere le palpebre che per troppo tempo aveva avuto paura di aprire per il dolore.

La luce della stanza lo colpì come un flash e ne rimase accecato. Tsunade ordinò a una delle assistenti di abbassare le tapparelle della finestra per diminuire il livello di luminosità nella stanza.

Una volta nella penombra Sasuke si sentì più sicuro e aprì finalmente gli occhi.

La vista era ancora sfocata, ma piano piano gli oggetti e i volti iniziarono a prendere forma.

I capelli biondi di Naruto, con quella sua faccia da volpe; la Yamanaka con quel viso a punta e il camice bianco; due persone che non aveva mai visto in vita sua e...

... appoggiata contro lo stipite della porta, con le braccia incrociate, c'era Sakura.

I suoi occhi verdi lo scrutavano da lì dietro.



- Come va la vista,Sasuke? - gli chiese Tsunade.

- Credo bene, rivedo tutte le vostre brutte facce - rispose Sasuke, volgendo lo sguardo verso l'Hokage

- Non credo che tu sia nella posizione di fare lo spiritoso! - lo ammonì Tsunade.

- Dai nonna Tsunade , lo sai che il teme ha un caratteraccio - sdrammatizzò Naruto, davvero contento che le condizioni dell'amico fossero migliorate.


 

Sasuke volse di nuovo lo sguardo verso la porta e rimase stupito del fatto che Sakura non ci fosse già più.


 

- In ogni caso - continuò Tsunade - domani potrai uscire. Dovrai sottostare ad un periodo di prova prima di essere reintegrato completamente e dovrai superare l'esame da Jonin per poter ritornare attivo per le missioni. Potrai tornare nella residenza della tua famiglia che non è stata distrutta dalla guerra oppure scegliere di vivere in uno degli appartamenti dell'Hokage. A te la scelta. Poi ti dirò nel dettaglio quello che dovrai fare. -

- Ok – rispose Sasuke, sbuffando .

Detto questo Tsunade lasciò Naruto e Sasuke ai loro battibecchi quotidiani.



-§-


 

L'indomani Sasuke si preparò ad uscire dall'ospedale. Non aveva nulla con sé e aveva chiesto a Naruto di reperirgli dei vestiti, anche perché la tenuta da vendicatore non faceva più al caso suo - avrebbe anche un po' terrorizzato i cittadini di Konoha.

Naruto arrivò con quanto richiesto e lo lasciò alla visita di controllo prima delle dimissioni.

In attesa fuori dalla sala visite, iniziò a chiedersi come sarebbe stato vivere di nuovo a Konoha, riprendere i ritmi di una vita normale, quando l'infermiera lo chiamò e lo fece entrare nell'ambulatorio.

Con suo sommo stupore il medico che si trovò di fonte era proprio Sakura avvolta in un candido camice bianco con i capelli raccolti.

- Sasuke Uchiha – esordì la ragazza, con tono professionale - I valori sono nella norma. Avrai bisogno di seguire una terapia per le ferite e le ustioni riportate e questa è la ricetta per le medicine. Ora se ti vuoi sedere su quel lettino facciamo un ultimo controllo agli occhi e poi potrai andare.-

Sasuke si mise seduto sul lettino e attese che Sakura venisse fuori dal piccolo ufficio dietro il separé.

Sakura fece un respiro profondo e con la luce oftalmologica nelle mano destra si avvicinò a Sasuke e si posizionò tra le sue gambe aperte.

Lui poteva sentire il camice fresco accarezzargli le gambe e il profumo di disinfettante misto a quello di Sakura che sapeva straordinariamente di ciliegia. Un profumo che lo riportava a molti anni addietro.

Non la guardava negli occhi e non riusciva a capire il perché. Guardava un punto fisso dietro di lei,verso l'armadietto delle medicine.


 

- Segui la luce per favore - gli ordinò Sakura, puntando lo strumento nelle iridi nere.

- Ottimo. Cerca di non stare in luoghi troppo luminosi almeno per un po' e prendi le medicine prescritte. Puoi andare.-

Sasuke rimase basito. Tutto qui? Niente lacrime, niente “Sasuke sono contenta che sei tornato”, niente di niente?

Sakura era tornata tranquillamente a sedersi alla sua scrivania scrivendo qualcosa su una cartella clinica, probabilmente la sua e non gli aveva detto nient'altro.

L'unica cosa che Sasuke seppe dire fu un ciao a mezza bocca carico di imbarazzo prima di uscire dalla stanza.



Sakura lanciò la penna contro il muro con tale forza che si infilzò perfettamente. Mise la testa fra le mani e si massaggiò le tempie: prima o poi avrebbe dovuto affrontare la situazione ma fino a quando non si fosse reso inevitabile preferiva rinviare, d'altro canto lui non sembrava volesse avere conversazioni o forse lei non glielo aveva permesso.


 

Sasuke aveva chiuso la porta dietro di sé e si era incamminato per il corridoio molto lentamente.

Pensava al comportamento di Sakura. Che fosse cambiata? Dopotutto era passato del tempo, c'era stata una guerra e il loro ultimo incontro non era stato proprio idilliaco. Ma in fondo cosa gli importava, Sakura non aveva scondinzolato come al suo solito? Buon per lei, evidentemente le era passata.

Alzò le spalle e continuò il suo percorso verso l'uscita quando una scena che non avrebbe mai pensato di vedere gli si parò davanti agli occhi.

Sai, quel sociopatico che lo aveva sostituito nel team 7 e Naruto gli stavano venendo incontro.

Naruto si era fermato per dirgli che era venuto a prenderlo con Hinata per dargli una mano a sistemarsi a casa dato che la sua vista non era ancora ottima, mentre Sai aveva proseguito fino all'ambulatorio di Sakura, dicendole che sarebbe passato a prenderla alla fine del turno come d'accordo.

POV SASUKE

Fermo restando che non avere Sakura appiccicata come la colla come qualche anno fa non mi crea nessun disagio. Cosa deve fare con il "sostituto"?

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Capitolo 4
*** Capitolo 3 ***


CAPITOLO 3


 

La vita a casa Uchiha era parecchio monotona. La vista di Sasuke era migliorata molto ma Tsunade era stata chiara per almeno 6 mesi sarebbe stato sotto controllo e non avrebbe potuto partecipare a nessuna missione, in più come guardiano era stato nominato Naruto che non perdeva occasione di ricordarglielo.

Il lato positivo è che aveva tanto tempo per passeggiare, allenarsi e... pensare che viveva nel luogo in cui anni prima era stata sterminata la sua famiglia da suo fratello che poi lui stesso aveva ucciso e che ora a Konoha veniva finalmente considerato un eroe.

Alla fine qualcosa l'aveva ottenuta.

Quella mattina era particolarmente inquieto. La sera prima era stato a cena con Naruto nel solito ristorante dove lui con la grazia di un elefante trangugiava tonnellate di ramen.

Naruto gli stava raccontando dell'ultima missione che aveva svolto, una missione diplomatica: dopo la guerra Tsunade lo aveva incaricato di mantenere i rapporti con i villaggi limitrofi.

Mentre erano seduti al tavolo avevano visto Sakura uscire dall'appartamento di Sai sito di fronte al ristorante. Sakura non li aveva visti e Naruto gliel'aveva fatto notare chiamandola a squarciagola.

Sakura li aveva raggiunti al tavolo, aveva un top blu notte senza spalline, un jeans e un trucco molto carico - cosa strana per Sakura che era solita andare in giro acqua e sapone.

Naruto da buon Baka non si era accorto da dove provenisse Sakura e quindi le aveva chiesto dove stesse andando vestita di tutto punto.

- Non sono affari che ti riguardano, Naruto! - aveva risposto lei, dandogli un cazzotto sulla testa - Comunque sto andando a casa, domani ho il turno di mattina in ospedale, quindi vi saluto, buonanotte -


 

- Dai, Sakura-chan, rimani un po con noi!- aveva mugulato Naruto, ma Sakura era già andata via.

- Da quando Tsunade l'ha messa a capo dell'ospedale non riusciamo più a stare insieme, poi ho da fare da babysitter a te, poi c'è Hinata. Ti ricordi i tempi del Team 7? Eravamo inseparabili! -

- Io non ho bisogno della babysitter! - aveva ringhiato l'Uchiha - In ogni caso è bene che Sakua si faccia una vita -

- E' cambiata molto Sakura-chan in questi anni, è diventata una donna forte, intraprendente e anche molto bella, ne Sas'ke? -

- Se lo dici tu! - aveva risposto, caustico, Sasuke.


 

Anche Sasuke aveva notato un certo cambiamento in quella che era una ragazzina noiosa e piagnucolona, ma non gli erano sfuggite neanche altre due cose: la prima era che Sakura era uscita da casa di Sai e evidentemente colta sul fatto era arrossita, ma quel Baka di Naruto non se ne era accorto e la seconda era che lo evitava. Sulla seconda poteva avere tutte le ragioni di questo mondo ma a lui iniziava a creare un certo fastidio.

La notte l'aveva passata a rigirarsi nel letto – già dormire era un impresa, poi con la serata che aveva avuto si rese conto che fosse più complicato del solito.

Decise quindi di fare una passeggiata notturna per Konoha. C'era un silenzio quasi irreale , alle quattro della mattina dormivano tutti.

Si ritrovò davanti l'Accademia e ripensò ai tempi del Team7 quando, come aveva detto Naruto, erano inseparabili.

Ripensò alla prova nella foresta della morte, a Orochimaru e gli venne in mente quanto Sakura gli fosse stata vicina.

Perso nei suoi pensieri si ritrovò proprio davanti casa di Sakura - o almeno credeva che fosse quella.

Aveva saputo da Naruto, ovviamente, che per comodità Tsunade le aveva assegnato un appartamento vicino all'ospedale dove viveva ormai sola dopo la scomparsa dei genitori durante la guerra.

Vide una finestra aperta e senza pensarci si catapultò dentro.

Si ritrovò nella cucina di casa di Sakura. Sopra il tavolo c'erano dei biglietti di Sai e un disegno.

"Questo te lo regalo, mia musa ispiratrice"

Il dipinto ritraeva proprio Sakura in una posa al limite dell'osceno stesa su un divano mentre mangiava una ciliegia.

Sasuke sgranò gli occhi: o il dipinto era fatto molto bene o Sakura era davvero diventata una bella donna come aveva detto Naruto.

In fondo anche quel giorno in ospedale si era accorto di questo cambiamento, forse per questo non aveva voluto incontrare il suo sguardo perché lei nel suo avrebbe letto imbarazzo.

Voleva vedere con i suoi occhi.

Salì piano le scale e entrò nella sua camera.

Lei dormiva su un lato con una leggera canotta celeste, i capelli rosa sparsi sul cuscino. Sasuke si fermò in piedi vicino al letto e e iniziò a studiarla come fosse una forma di vita sconosciuta.

Non aveva avuto molto tempo per pensare alle donne in quegli anni, sì c'era stata Karin, ma non l'aveva mai vista sotto un aspetto diverso dal suo ninja medico personale, utile solo per la sua vendetta.

Lei ci aveva provato, anche insistentemente, ma a lui non aveva mai provato interesse. E poi non ne sentiva l'esigenza, aveva la testa piena di altre cose che a suo parere erano più importanti.

Adesso, però, si ritrovava in piedi di fianco al letto di Sakura e la stava guardando dormire. Inclinò la testa da un lato lasciando comparire un accenno di sorriso e strinse gli occhi.

Cosa stava succedendo? Forse era talmente annoiato dalla sua nuova vita senza vendette, stragi e intrighi che iniziava anche lui, come il Baka, a pensare a cose frivole come una fidanzata?

E se anche fosse? Aveva scelto Sakura, la noiosa, piagnucolona Sakura, per conoscere questo mondo sconosciuto?

Sasuke Uchiha si sentiva... solo?

Lei dormiva beata, sembrava così fragile anche se poi non lo era.

L'aveva vista durante la guerra assestare qualche colpo ed era rimasto stupito dalla sua forza.

La sua pelle era bianca come la neve e le sue labbra piene e rosee, i suoi lineamenti dolci da bambina; il suo corpo che adesso si muoveva leggermente sotto le coperte era sinuoso e maturo.

Si accorse solo in quel momento che Sakura fosse... bella?!

La sua mano senza alcun permesso da parte del cervello toccò delicatamente i capelli della rosa, inebriandosi del loro profumo.

L'incanto fu rotto dalla sveglia di Sakura.

Lei si alzò di scatto come dopo un incubo, pensando di avere visto un ombra nella sua camera e guardò fuori dalla finestra, ma non vide nessuno.

Sasuke si era praticamente catapultato giù dalla finestra atterrando con eleganza sui cespugli sottostanti,dove si era nascosto, vedendo Sakura affacciarsi dalla finestra.

POV SASUKE

Cosa mi sta succedendo? Non riesco a capire perché sono venuto qui, né perché sono salito in camera sua. Il disegno...ah sì, il disegno. So io dove metterglielo quel disegno a quel debosciato di un artista. Che cosa ci sarà tra quei due?

Sì ma a me che importa... stiamo parlando di Sakura. La noiosa.

In fondo è una mia amica e non voglio che si ritrovi in situazioni sconvenienti. Almeno credo.

Il baka sicuramente ne saprà più di me sul loro rapporto e se ci tiene a Sakura come dice sarà contento delle mie scoperte.

Maledizione, non posso dirgli che sono entrato in casa di Sakura, penserà che sono un pervertito e si farà subito strane idee in merito.

La Yamanaka neanche a parlarne. Ino mi ha ripetuto talmente tante volte di odiarmi quando ero in ospedale che non credo che mi darebbe neanche informazioni stradali, figuriamoci sulla sua migliore amica.

Potrei chiedere direttamente a lei, ma sarei costretto a parlare per ore e francamente non mi va. Io odio parlare.

Niente,mi rimane il Baka.


 

Quindi quella stessa mattina corse a cercare Naruto.

<< Ma dove diavolo si sarà cacciato? >> ringhiava tra i denti

Giunto al campo di allenamento, aveva trovato Naruto intento ad allenarsi con Kakashi e, porca miseria, Sai?!

Per un attimo aveva dimenticato che Sai l'aveva sostituito nel Team 7.

- Cosa ci fa lui qui? - esordì Sasuke, visibilmente contrariato.

- Teme,sei venuto a trovarmi? - esclamò Naruto.

- Cosa ci fa lui qui? - ripetè Sasuke con un tono di voce più alto e scandendo bene le parole.

- Mi alleno!Qualcosa in contrario? - rispose Sai in tono di sfida.

- Sai ormai fa parte del Team Saasuke - intervenne Kakashi - Sakura...-

Nel sentire il suo nome Sasuke ebbe l'impulso irrefrenabile di incenerire l'artista con un amaterasu.

-... è molto impegnata con l'ospedale e quindi non può partecipare a tutte le missioni e in attesa della tua riabilitazione io ho sostituito te e Sai, Sakura. -

- Cosa significa che Sakura non partecipa alle missioni? - questa poi , non voleva sentirla.

- Tsunade le sta dando sempre più compiti importanti e non credo che avrà tempo per le missioni. A fine mese andrà a Suna per aiutare il Kazekage a ripristinare il loro ospedale. -

- A Suna? - Sasuke spalancò gli occhi e rimase immobile.

- Non lo sapevi? - gli chiese Sai con un ghigno dipinto sul viso.

Evitando di pensare a quanto il pensiero di prima di incenerirlo lo stesse sfiorando di nuovo, Sasuke diede le spalle a Sai e iniziò a correre verso l'Accademia.

Salì velocemente le scale e arrivò alla sala visite: Sakura doveva essere lì.

Non badando alla fila di persone che stavano aspettando e alla porta chiusa, Sasuke irruppe nella stanza

- Suna? - urlò, ansimando, gli occhi spiritati.

Ino lo guardò terrorizzata. Sakura che stava visitando un paziente rimase impassibile.

- Non so se te ne sei accorto, ma sto visitando un paziente,quindi esci immediatamente da qui Uchiha! - gli disse, fulminandolo con lo sguardo e, vedendo che il moro non accennava ad uscire, aggiunse con tono imperativo - Ora!!! -

Sasuke non riuscì a controbattere: il tono di Sakura e quello sguardo gli fecero capire che era meglio fare come gli aveva chiesto e uscì lentamente dalla stanza richiudendosi la porta alle spalle.

Si accomodò nella sala d'attesa, pensando che forse quando il paziente fosse uscito Sakura lo avrebbe fatto rientrare, ma quando Ino uscì dalla stanza chiamò il paziente successivo e poi il successivo e il successivo ancora.

Al suo fianco sulla panca c'era una signora anziana che, nell'attesa, si dilettava a lavorare a maglia.

- Anche tu sei qui per la dottoressa Sakura? - gli chiese, facendo tintinnare i ferri.

- Mmh! - Sasuke non sapeva cosa rispondere.

- E' davvero una ragazza in gamba. Peccato che andrà a Suna. Qui tutti si fidano di lei è un bravo medico.-

 

Sasuke riflettendo sul fatto che era l'unico in tutta Konoha a non sapere che Sakura sarebbe andata a Suna a quel punto decise che era ora di andare. Era circa un'ora che era lì e non credeva che Sakura lo avrebbe ricevuto prima della fine delle visite.

 

Sulla strada di casa Sasuke ripensòa quello che era successo. Era in totale stato confusionale.

Giunto in quella casa buia e silenziosa, si buttò sul letto mettendosi un braccio sugli occhi.

 

POV SASUKE

Ma che cosa mi ha detto il cervello? Ho fatto di nuovo la parte del pazzo. Forse lo sono davvero. Caspita mi ha davvero fulminato, credo che si sia incazzata parecchio.

Chi se ne frega... vuole andare a Suna? Che vada.

Mi irrita l' idea di dover stare in squadra con quel Sai.

Non sono bravo a instaurare rapporti umani e dover accettare un altro in squadra che non sia lei non mi va giù.

Non mi ha neanche ricevuto... ma chi si crede di essere? Uchiha poi? Da quando mi chiama per cognome e con quel tono, con quello sguardo stizzito.

Ok, è diventata un ottima kunohici ma questo non le consente di avere questi atteggiamenti. Inoltre come componente del Team 7 avrebbe dovuto comunicarmi che lasciava il team.

 

Bussarono alla porta. Poteva essere Sakura? Beh, se fosse stata lei adesso avrebbe aspettato.

Ribussarono di nuovo questa volta Sasuke si decise a scendere e aprire la porta.

Non era Sakura.

 

- Dobe, che ci fai qui? -

- Sono venuto a consegnarti questa - rispose Naruto, svolazzandogli sotto al naso una lettera.

- Che diavolo è? - chiese Sasuke, strappandogliela dalle mani.

- E' la convocazione per l'esame da jonin – gli spiegò, sorridendo - è per domani mattina, vedi di superarlo -

- Maledetta Tsunade... senza preavviso, eh? - ringhiò Sasuke.

- Hai paura di non passarlo? - lo stuzzicò Naruto, facendo l'occhiolino .

- Non dire cazzate! - rispose Sasuke, continuando a leggere la lettera - e questo? -

- E' l'invito per la festa organizzata dall'Hokage per l'inaugurazione del nuovo ospedale -

- Che sciocchezza! - esclamò Sasuke – non amava le feste.

- Almeno avrai occasione di parlare civilmente con Sakura-chan - insinuò Naruto con un sorrisetto beffardo.

- La principessina ti ha raccontato di oggi? Ho per caso urtato la sua sensibilità? - gli chiese con sarcasmo.

- Lei non mi ha raccontato un bel niente!E' stata Ino che l'ha raccontato a Ten Ten che l'ha detto a Hinata che ovviamente l'ha detto a me. -

 

Bene. Tutta Konoha lo sapeva. Improvvisamente si sentì ancora più stupido.

- Hai avuto otto mesi per parlare con Sakura e oggi piombi in ospedale come un pazzo nel bel mezzo della visita? Poi non ti meravigliare se la gente pensa che ti manchi qualche venerdì. - continuò Naruto.

Iniziò a riflettere. Effettivamente erano passati otto mesi e lui e Sakura a parte sporadiche occasioni come una riunione dall' Hokage o qualche incontro casuale non avevano avuto una conversazione che fosse andata oltre i convenevoli e talvolta non c'erano stati neanche quelli. Lui era stato troppo occupato a riabituarsi a vivere normalmente che non ci aveva fatto caso.

Quella ragazza che quella notte quattro anni prima gli aveva confessato il suo amore e quasi lo aveva fatto vacillare erano otto mesi che non gli rivolgeva la parola se non costretta.

La cosa adesso iniziava a sembrargli strana. Non che lui avesse provato a parlare con lei, non perché non gli interessasse, ma si sapeva che lui non fosse il tipo da conversazione.

Se non fosse stato per Naruto probabilmente in quegli otto mesi non avrebbe parlato con nessuno.

 

- Volevo sapere di Suna - confessò Sasuke, quasi vergognandosi.

- Non c'è molto da sapere – iniziò a spiegargli Naruto - Sakura è diventata un ottima Kunohici. Tsunade l'ha presa come allieva tanto tempo fa e le ha insegnato tutti i segreti delle arti mediche e ora che Sakura sa camminare con le sue gambe le sta dando tante responsabilità tra cui proprio quella di recarsi a Suna per aiutare Gaara che come ben sai è un nostro alleato e che ha espressamente chiesto lei. Detto tra noi credo che ci sia anche un altro motivo -

- Cioè? -

- Ma sei tonto o cosa? Sakura è diventata anche una bella donna se non te ne fossi accorto e più di un ninja qui a Konoha e anche di altri paesi farebbe carte false per lei. E tra questi c è anche il buon Gaara. - gli rispose Naruto, abbassando la testa - non che la cosa mi faccia saltare di gioia ma come hai detto anche tu è anche ora che Sakura si faccia una vita. -

- Che intendi dire? - indagò Sasuke, pensando a Gaara che orchestrava una maniera per far andar Sakura in quel posto sabbioso e sperduto per farle la corte. Avrebbe dovuto ucciderlo quando ne aveva avuta l'occasione molti anni prima.

- Dai Teme lo sai anche tu. Lei ha avuto sempre e solo occhi per te. In questi anni non ha fatto avvicinare nessuno. -

- E quel Sai? - a questo punto Sasuke voleva sapere tutto.

Naruto scoppio a ridere.

- Sai? Ma per favore... ha una cotta pazzesca per Ino. Sakura lo aiuta con i suoi disegni e anche un po' con Ino. Dice che è la sua musa ispiratrice e se verrai domani sera lo vedrai: ha allestito una mostra nel nuovo ospedale e Sakura gli ha dato una mano.- concluse Naruto, aggiungendo con un ghigno - Se non ti conoscessi bene penserei quasi che sei geloso. -

- Non dire assurdità. E adesso vattene devo riposare! - concluse Sasuke, colto forse nel vivo.

 

- Ok. Notte, Teme, e non farti bocciare domani.- gli urlò Naruto, scappando via ridendo.

- Baka! - Sasuke sorrise leggermente, scuotendo la testa.

Appena solo tornò nella sua camera e si stese di nuovo sul letto.

E se Naruto non avesse proprio colto nel segno? Poteva essere geloso di Sakura? L'idea di Sai lo infastidiva ma credeva fosse dovuto al fatto che lui aveva preso il suo posto nel team 7. Ma Gaara? Gaara lo faceva davvero incazzare! Utilizzava il suo ruolo di Kazekage per fini personali. Chissà se Sakura sospettava questo secondo fine oppure sapeva e in realtà tra lei e Gaara era già accaduto qualcosa.

Quest'ultimo pensiero lo mandò totalmente in tilt e quindi si convinse di dover dormire. L'indomani avrebbe superato l'esame per diventare jonin, sarebbe andato a quella dannata festa e avrebbe parlato con Sakura.

 

-§-



Sakura aveva finalmente terminato il turno ed era tornata a casa.

Si era catapultata nella doccia per cercare sollievo dalla stanchezza.

Appena uscita dalla doccia, sentendosi più rilassata, aveva acceso il cellulare: due messaggi di Ino che le chiedeva a che ora si sarebbero viste per la sera successiva ovvero quella della festa per il nuovo ospedale e un messaggio di Naruto che recitava: - Ciao Sakura chan!Domani il teme fa l'esame... non essere in collera con lui. Lo sai che non ci sta con la testa! Un abbraccio -

- Sasuke -

Era stata cosi impegnata che non aveva avuto modo di pensare alla sua incursione o forse aveva cercato di tenersi impegnata il più possibile per non pensarci.

Ma chi diavolo si credeva di essere? Piombare lì nel bel mezzo di una visita urlando come un ossesso dopo che per otto mesi l'aveva cordialmente ignorata.

Evidentemente Naruto gli aveva detto del trasferimento a Suna. Doveva ricordarsi di dare un cazzotto a quel Baka.

Avrebbe preferito andare via senza dare nell'occhio. Silenziosamente. Prima o poi Sasuke ne sarebbe venuto a conoscenza ma sperava che lei fosse già lontana o che fosse in procinto di partire.

Invece mancavano ancora due settimane. Troppo tempo .E dopo la sparata di Sasuke poteva scordarsi di evitare il confronto con lui.

Stava scappando? Sì, stava scappando. Aveva paura di confrontarsi con lui di dirgli che lo odiava per aver tentato di ucciderla. Proprio a lei che aveva come unico scopo quello di stargli vicino e farlo ritornare sulla retta via. Lei era andata li per disperazione , se lui le avesse detto anche solo una parola gentile lo avrebbe anche seguito in capo al mondo ma quando si era resa conto del suo irrecuperabile delirio aveva pensato che se fosse riuscita anche solo a ferirlo forse il suo dolore sarebbe scomparso. Non avrebbe più sofferto.

Ma non ce l'aveva fatta... era riuscita solo a farsi attaccare per ben due volte e per ben due volte se non ci fossero stati Naruto e il maestro Kakashi lui l'avrebbe uccisa e l'avrebbe fatto, lui, ci sarebbe riuscito annebbiato com'era dalla sua ira e dalle bugie di Obito.

In cuor suo sapeva che per quanto si fosse caricata psicologicamente per quell'incontro appena avesse incontrato i suoi occhi non ce l'avrebbe fatta.

I sentimenti per lui nonostante tutto erano troppo forti. E anche adesso lo erano anche se quell'orgoglio che aveva sviluppato in quegli anni non le consentiva di ammetterlo e la costringeva ad evitarlo. Inoltre non avrebbe mai potuto sopportare un altro rifiuto se gli avesse di nuovo aperto il suo cuore e lui l'avesse di nuovo calpestato. Questa volta non si sarebbe ripresa, lo sapeva.

Se a questo aggiungeva il fatto che in quegli otto mesi lui non si era neanche scomodato a rivolgerle parola, la ricetta per il più fallimentare sogno romantico della storia era completa.

Lei sarebbe andata a Suna e lo avrebbe dimenticato una volta per tutte.

Una volta lì non avrebbe più corso il rischio di incontrarlo e forse avrebbe potuto anche cedere alle lusinghe di Gaara con serenità, sapendolo a chilometri di distanza.

Lui avrebbe dovuto accettare questa decisione. Anche se non capiva il perché di quella scenata. E se alla fine...

Sakura scosse la testa. - No, non è possibile - si disse.

Sicuramente si era incazzato perché avrebbe dovuto lavorare con Sai e non avrebbe più avuto un ninja medico sempre a sua disposizione visto che sia lui che Naruto avevano il brutto vizio di ferirsi gravemente anche durante un semplice allenamento.

Si ,doveva essere cosi .Con questa consapevolezza nel cuore era andata a dormire: l'indomani sarebbe stata una giornata impegnativa.

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Capitolo 5
*** Capitolo 4 ***


CAPITOLO 4

 

 

Sasuke uscì dalla ufficio dell'Hokage con la sua solita aria incazzata andante con brio.

- Allora? Com'è andata? - Naruto lo stava aspettando li fuori chissà da quanto tempo.

- Secondo te? - rispose con un ghigno Sasuke, continuando a camminare con le mani nelle tasche.

- Festeggeremo stasera. Mi raccomando, Teme, alle nove.- gli urlò, scappando via.



 -§-



Ino non ce la faceva più. Aveva mandato tre SMS a Sakura ma non aveva risposto. Ormai erano le sette e di fronte spaziosa neanche un segnale di fumo.

Iniziò a pensare che ci fosse qualcosa che non andava e si recò a casa dell'amica.

Bussò un paio di volte prima che una assonnata Sakura in pigiama le aprisse la porta.

- Ma non sei ancora pronta? - le urlò, talmente forte da farla saltare.

- Ino-pig ma che ti urli? - le chiese Sakura, grattandosi la testa e facendo un gran sbadiglio.

- Sai che ore sono? -

- No. Non ne ho idea - le rispose indispettita.

- Sono le sette. Per renderti presentabile per le nove ci vorrà la fata turchina mia cara cenerentola o un miracolo! - ironizzò Ino.

- Porca miseria ma quanto ho dormito? - esclamò Sakura, quasi in preda al panico.

- Ah, per la cronaca - Ino fece una pausa - Uchiha ha superato l'esame quindi stasera verrà nominato jonin -

Ok, adesso era nel panico.

- Buon per lui - taglio corto Sakura

- Cazzo Sakura!Ma dico hai un Kazekage, no, dico, un Kazekage che ti corteggia e tu stai ancora a pensare a quel depresso cronico?- le urlò Ino, alzando gli occhi al cielo.

- Ma che stai dicendo Ino-pig? Prima di tutto lo dite voi che interesso a Gaara e secondo Sasuke è un capitolo chiuso -

- Lasciamo perdere - concluse Ino - Vediamo se nel tuo armadio c'è qualcosa che si avvicini minimamente a un vestito da sera. -

 

Sakura iniziò a provarsi i vestiti che Ino sceglieva man mano dal suo armadio lanciandoli poco delicatamente sul letto.

Aveva voglia di strozzarla ma in fondo era bello sapere che poteva contare su di lei e una volta a Suna le sarebbe mancata davvero tanto.

- Che dici questo come va? - le chiese Sakura che stava provando un vestitino verde acqua lungo sotto il ginocchio.

- Vai per caso alla festa dell'asilo? - le chiese Ino, scoppiando a ridere

- Mi sa che è un no - disse Sakura sconsolata.

- Certo che è un no... prova quel tubino rosso! - le ordinò, rituffandosi nell'armadio.

Sakura obbedì e una volta pronta chiese alla amica : - Allora? -

- No.No.No.Per carità sembri una battona -

Quando ad un certo punto...

- E questo da dove spunta? - esclamò Ino

Aveva tirato fuori dall'armadio un vestitino nero lungo sopra il ginocchio con uno spacco laterale e due fasce da avvolgere intorno al collo che lasciavano la schiena scoperta.

- Non sapevo neanche di averlo -

- Per fortuna! - esultò Ino alzando gli occhi al cielo.

 

 

- Cavolo, Sakura, ti sta benissimo!Sembri quasi una persona normale -

- Grazie Ino mi stavo quasi emozionando per il complimento... vado a prendere le scarpe -

- Non azzardarti a mettere quegli orrendi stivali. Ti ho portato io un paio di scarpe decenti - la minacciò e Sakura con un sopracciglio alzato per lo stupore aprì la scatola che conteneva degli splendidi sandali tempestati di brillanti.

- Ino, sono bellissimi! -

- Per quanto mi sono costati?! - esclamò, facendole l'occhiolino – dai, indossali, cosi ci rimangono solo i capelli e il trucco e il miracolo è compiuto. Dopo oggi mi faranno Santa -

Sakura non capiva perché Ino si stesse impegnando cosi tanto a renderla presentabile, allora glielo chiese.

- E' ovvio sciocchina! - le rispose Ino - Sono la tua migliore amica! -

La risposta per Sakura non fu soddisfacente e inarcò un sopracciglio facendo capire all'amica che non gliela dava a bere.

- Ok,Ok... voglio che stasera tu sia fantastica. Tsunade ha invitato anche Gaara e i fratelli e poi sono curiosa di vedere la faccia di quel salame di un Uchiha – confessò la bionda.

- Sei sempre la solita Ino! Perché non mi hai detto che erano stati invitati anche Kankuro, Temari e Gaara? Porcaccia! Perché sono sempre l'ultima a sapere le cose? -

- Perché vivi tutto il tempo dentro quell'ospedale e la tua vita sociale è piatta come le tue tette! -

- Ah.Ah.Ah.Simpatica!!! Non sono cosi piatta. Certo non sono come quelle di Hinata, ma si difendono- ribatté Sakura, un po' piccata.

- Sì, come no. Bando alle ciance, diamoci una mossa- la sollecitò Ino.

- Giusto per concludere il discorso - continuò Sakura mentre Ino le legava i capelli in una coda alta - Anche se entrassi nuda alla festa Sasuke non batterebbe ciglio -

- Non ne sarei cosi sicura -

- Che intendi dire? - le chiese Sakura, con sospetto.

- I capelli sono apposto... ora ti trucco e poi andiamo -

- Ino non hai risposto! -

- Oh, che palle! E' solo un presentimento e adesso sta zitta e fatti truccare -

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Capitolo 6
*** Capitolo 5 ***


CAPITOLO 5

 

 

Sasuke non aveva nessuna voglia di andare a quella festa: stare i mezzo alla gente non gli era mai piaciuto, ma quella testa quadra di Naruto si era piazzato nel suo salotto con Hinata per evitare che all'ultimo ci ripensasse e ora non aveva più scelta.

Mise un paio di pantaloni neri, una camicia bianca e una giacca nera.

Non si sentiva proprio a suo agio vestito in quel modo ma per la serata era gradita l'eleganza.

Scese in salotto e trovò i due piccioncini intenti ad approfondire la loro conoscenza o... qualcos'altro.

Tossì per rivelare la sua presenza.

- Ci sono le stanze d'albergo per certe cose – esclamò, contrariato.

Hinata e Naruto si staccarono un po' imbarazzati: non credevano che Sasuke facesse cosi in fretta.

- Scusa, Teme, ma sai... io e Hinata dobbiamo recuperare un po di tempo perso. - cercò di discolparsi Naruto grattandosi la testa.

- E dovete recuperarlo proprio sul mio divano? - gli chiese ironicamente.

Hinata era diventata violacea e non proferiva più parola e Sasuke pensò che stesse per svenire.

- Dai Sasuke, se davvero vuoi restaurare il tuo Clan questo divano vedrà anche di peggio! - cercò di sdrammatizzare il biondo.

 

Restaurare il clan?! Sasuke non ci pensava da quando gridava vendetta ai sette venti.

In effetti lui era l'ultimo degli Uchiha e con lui sarebbe terminato il glorioso e contorto Clan di cui portava il nome.

Ma come poteva restaurare il Clan se non sopportava neanche se stesso, figuriamoci una eventuale moglie. Ma soprattutto quale essere vivente oltre quel baka di Naruto sarebbe stato in grado di sopportare il suo essere cosi cupo e scontroso.

Pensò a Sakura. Poteva essere lei l'unica in grado di farlo?

Improvvisamente gli venne una fitta allo stomaco: se fosse andata a Suna non l'avrebbe mai scoperto!

 

- Credo che sia ora di andare - disse, continuando a sentire quello strano malessere.

Non c'era in gioco solo il suo orgoglio ma l'intero destino del suo nuovo Clan.

Doveva capire e doveva farlo subito.

 

 

Lungo il tragitto Hinata e Naruto avevano camminato mano nella mano, poi abbracciati, poi di nuovo mano nella mano.

Hinata squittiva per ogni cosa che Naruto diceva.

Sasuke pensò che non sarebbe mai stato portato per quel genere di cose.

Che tipo di rapporto avrebbe potuto instaurare con una eventuale compagna. Per come la vedeva lui avere un intrusa dentro casa che toccava le sue cose e che dormiva nel suo letto gli creava un certo senso di nausea.

Poi non era di certo un tipo romantico... o meglio non c'aveva mai pensato. Senza contare che le sue esperienze sessuali si limitavano ai commenti di Kakashi sul suo maledettissimo libro della pomiciata e su qualche racconto sconcio delle avventure di Suigetsu.

Restaurare il clan era forse per lui la missione più difficile da portare a termine.

Le papabili poi erano veramente poche.

Ino era una specie di oca, bella, ma troppo superficiale per i suoi gusti. Hinata era un buon partito, proveniva da un antico Clan come il suo ma aveva scelto il Baka quindi aveva dei gusti un po' particolari e poco comprensibili. Di Ten Ten a stento conosceva il nome ma non lo incuriosiva neanche un po'. Temari stava con Shikamaru. Karin finalmente si era resa conto di provare una irrefrenabile attrazione verso Suigetsu.

Rimaneva solo Sakura. Gira che ti rigira l'unica davvero papabile era lei.

Non proveniva da un Clan famoso, i suoi genitori erano dei civili, ma Tsunade l'aveva voluta come allieva e lei era diventata una grande Kunohici e un ottimo medico, rispettata e adorata da tutti. A tale proposito ripensò alle parole della vecchietta in ospedale. Inoltre gli aveva sempre voluto bene e gli era sempre stata vicino.

Aveva anche provato ad ucciderlo però - e lui aveva fatto lo stesso.

Da lei non se lo sarebbe mai aspettato. Lui a quel tempo avrebbe ucciso qualsiasi cosa o persona nel raggio di un chilometro solo per il gusto di farlo.

Lei adesso lo evitava, era palese e forse faceva anche bene considerando quello che era accaduto. Anche lui si sentiva un po' risentito per l'episodio del Paese del Ferro.

Si era sentito tradito.

Tuttavia lei rimaneva l'unica papabile e tra due settimane sarebbe andata via e con lei il progetto di restaurare il Clan.

A Konoha centinaia di ragazze avrebbero fatto carte false per diventare la signora Uchiha - dopo probabilmente sarebbero scappate a gambe levate.

E lei andava a Suna, lei lo ignorava, lei lo chiamava Uchiha e aveva il coraggio di sbatterlo fuori da una stanza senza battere ciglio; lei probabilmente lo odiava per tutto quello che aveva fatto e lui non aveva idea di come recuperare la situazione e riportarla a suo vantaggio... a quattro anni prima quando lei squittiva come Hinata per ogni cosa che lui diceva quando aveva occhi solo per lui e si prendeva cura di lui(il fatto che fosse stato affidato a Ino e non a Sakura gli rodeva ancora parecchio) quando insomma era una noiosa ragazzina. Sarebbe stato facile.

Invece lei era diventata una orgogliosa testarda e non gli parlava.

 

Con questi pensieri in testa arrivarono presso il nuovo ospedale e proprio nello stesso momento arrivarono Ino e Sakura. Che caso!

- Ehi Ino-chan, Sakura chan - strillò Hinata.

- Ciao ragazzi - rispose Ino.

Sasuke riemerse dai suoi pensieri e guardò le due ragazze avvicinarsi.

Posò i suoi occhi su Sakura. Ebbe paura di arrossire perché il primo pensiero che gli sfiorò la mente nel vederla era stato che era davvero bella quella sera e la sua mente tornò a qualche sera prima quando era stato lì a guardarla mentre dormiva.

- Ciao Sakura-chan. Ino-chan. Sei uno schianto Sakura!- esclamò Naruto.

- Merito mio, ovviamente, se fosse stato per lei sarebbe venuta in divisa da jonin - Ino non perse occasione di farlo notare.

- Ciao Sakura - una voce arrivò dalle spalle di Naruto e Hinata.

- Ciao Uchiha - rispose lei, mantenendo il suo sguardo.

Sembrava come se una forte ventata di gelo si fosse appena abbattuta su Konoha. Naruto , Hinata e Ino quasi sentirono dei brividi di freddo.

- Entriamo ? - propose Naruto, cercando di uscire da quella situazione.

E i quattro entrarono nel nuovo ospedale.

 

 

Appena giunti nella sala principale addobbata a festa per l'occasione, Naruto e Hinata si diressero immediatamente dai genitori di Hinata: il biondo doveva rispettare l'etichetta. Essere accettato dal Clan Hyuga era già stata un'impresa titanica - il fatto di essere uno degli eroi di Konoha aveva aiutato non poco.

Ino, Sakura e Sasuke rimasero imbambolati sulla porta, quando da lontano si scorse la figura di Gaara che sollevava il calice per salutare Sakura per poi incamminarsi verso di loro.

 

Sakura avrebbe voluto diventare invisibile.

Ino, invece, con uno strano ghigno sul viso guardò con soddisfazione la scena che le si presentò di lì a poco.

 

- Buonasera, Sakura. -

- Ciao, Gaara - rispose lei senza alzare lo sguardo

- Ino, Uchiha, buonasera anche a voi -

- Buonasera Kazekage - cinguettò Ino, facendo una specie di inchino.

Sakura pensò che l'amica non avesse tutte le rotelle apposto.

- Gaara. - ricambiò caustico Sasuke.

I due si guardarono dritti negli occhi e un'altra ondata di gelo invase anche l'atrio dell'ospedale.

 

- Suna non ci guadagnerà solo un ottimo ninja medico ma anche una bellissima ragazza.- sussurò Gaara all'orecchio di Sakura.

Sakura sorrise imbarazzata.

 

Ino guardò il moro che come lei stava assistendo a quella scena e giurò di aver visto la vena del collo pulsare minacciosamente.

Bene: tutto andava secondo i piani.

 

Infatti a Ino non andava proprio giù che l'amica andasse via.

Suna le aveva già portato via il fidanzato o presunto tale (Shikamaru stava con Temari , ormai se n'era fatta una ragione) adesso però quel paese sabbioso le voleva portare via anche la sua migliore amica.

Se fosse stata l'Hokage probabilmente gli avrebbe dichiarato guerra.

Quando aveva assistito alla sparata di Sasuke in ospedale, una speranza di tenere Sakura a Konoha si era riaccesa e in combutta con Naruto, che come lei non vedeva di buon occhio questa partenza, si erano adoperati per capire se ci fosse davvero una remota possibilità di farli mettere insieme e se anche non ci fosse stata, loro l'avrebbero creata.

 

- Se non vi dispiace ora dovrei ritornare dagli altri Kage, vuoi accompagnarmi Sakura? - le chiese Gaara, porgendole il braccio.

 

Da lontano si senti la voce di Lee che gridava a gran voce il nome della rosa.

A quel punto Sakura per sfuggire al ninja dell'eterna giovinezza si aggrappò al braccio di Gaara come a un'ancora di salvezza e s'incamminò con lui verso gli altri Kage.

 

Ino non poteva crederci: anche nel migliore dei suoi film mentali non sarebbe mai potuta andare così bene.

 

- Bella coppia , vero Sasuke? - e rigirò il coltello nella piaga.

 

Sasuke non rispose, mise le mani in tasca e si avviò verso Kiba e Shikamaru che erano dall'altra parte della sala.

 

Ino sorrise vittoriosa, incrociò lo sguardo di Naruto e alzò il pollice per dirgli che il piano stava funzionando.

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Capitolo 7
*** Capitolo 6 ***


CAPITOLO 6

 

La serata stava passando tranquillamente. Qualche gag di Naruto e Rock Lee, qualche rappata di Killer Bee, Temari che litigava con Shikamaru che ovviamente non rispondeva alle provocazioni, insomma... trascorreva bene.

 

Sakura si era quasi completamente immedesimata nel ruolo di first lady del Kazekage e Ino godeva nel vedere il povero Uchiha, appoggiato contro il muro, guardare una Sakura raggiante chiacchierare con gli altri Kage e regalare sorrisi a Gaara.

 

Gaara non faceva altro che sorriderle, accarezzarle per sbaglio un braccio o cingerle la vita.

 

- Una serata tra Kage non è mai stata così divertente. Forse è anche merito della compagnia. - sussurrò Gaara a Sakura. Ovviamente si riferiva a lei. - Sono davvero contento che tu abbia accettato l'incarico a Suna. -

- E io devo ringraziarti per aver fatto il mio nome – gli rispose con un sorriso.

- Volevo la migliore - le disse, scostandole piano un ciuffo di capelli che si era liberato dalla coda.

 

Sasuke non si era perso neanche una virgola. Aveva osservato i due piccioncini per tutto il tempo e in alcuni momenti la sua mente era stata sfiorata da due pensieri: il primo era evocare il Susanoo e fare una strage, ma suo fratello non avrebbe approvato e il secondo , andare a casa a dormire e sperare di svegliarsi la mattina dopo e scoprire che era tutto un brutto sogno.

Quella festa non solo era noiosa ma gli stava facendo decisamente perdere le staffe.

 

Karin e Suigetsu si avvicinarono a lui.

- Come va Sasuke? - gli chiese Suigetsu.

- Suigetsu , anche voi qui? E' da parecchio che non ci si vede. - rispose Sasuke, abbozzando un sorriso.

- Karin da fine mese lavorerà presso l'ospedale, almeno mi lascerà un po' in pace - disse Suigetsu, alzando gli occhi al cielo.

- Guarda che se vuoi ti lascio in pace subito cretino! - urlò la rossa, tirandogli un pugno nello stomaco.

Sasuke ghignò per la scena che troppe volte aveva visto in passato.

- E' confortante vedere che certe cose non cambiano - aggiunse.

- Racconta un po'... da quel che si mormora sei diventato jonin. Come ti va la vita? - gli chiese Karin - Ora che non hai più nulla per cui vendicarti, hai iniziato il ripopolamento del tuo Clan? O sei ancora il solitario e tenebroso Sasuke Uchiha? -

- Ma che domande fai Karin? E poi a te che interessa? - sbraitò Suigetsu.

- Sta tranquillino, squaletto , è solo curiosità – gli mormorò Karin, accarezzandogli una guancia.

- Non sono affari che ti riguardano Karin. - rispose Sasuke distratto, continuando a seguire con gli occhi i movimenti di Sakura da dietro le teste dei suoi due ex compagni di team.

- Sempre loquace eh? - notò ironicamente Suigetsu - Ma si può sapere che stai guardando? -

 

A Sakura iniziava a girare la testa, troppe bollicine, scarpe scomodissime e troppe attenzioni a cui non era minimamente abituata.

Durante la serata spesso si era girata a guardare Sasuke e più di una volta i loro sguardi si erano incrociati.

La stava osservando. Anche ora che chiacchierava con Karin e Suigetsu. Sentiva i suoi occhi addosso continuamente.

Decise che era ora di prendere una boccata d'aria, si congedò da Gaara e dagli altri Kage e uscì dalla sala.

 

Sasuke la vide dirigersi verso la porta.

- Adesso vi saluto, vado a casa. Ci si vede in giro!- Sasuke liquidò Karin e Suigetsu e si diresse anche lui verso l'uscita.

- Sempre il solito Sasuke. - esclamò sconsolato Suigetsu.

 

Ino si frappose tra lui e la porta d'uscita.

 

- Che vuoi Ino ? - le chiese Sasuke.

- Forse non te lo meriti, anzi sicuramente non te lo meriti, ma forse ti potrebbe interessare di sapere, o forse non te ne frega niente, che Sakura quasi sicuramente si è diretta al lago. - gli comunicò Ino tutto d'un fiato per paura che lui la interrompesse o la fulminasse con un chidori.

Dopotutto lei e Naruto avevano un sospetto non una certezza.

 

Sasuke le fece un mezzo sorriso e partì alla ricerca di Sakura.



Sakura si era diretta davvero al lago. Quello era il suo posto preferito e pensò che essendo tutti alla festa se si fosse tolta quelle scomodissime scarpe nessuno l'avrebbe vista.

 

- Che sollievo! - pensò e si mise a sedere sulla sponda del lago quando sentì alle sue spalle una presenza ben troppo nota.

 

- Cosa vuoi Uchiha? - gli chiese senza neanche girarsi.

 

- Perchè Suna ? - le domandò lui appoggiato al tronco di un albero nella penombra della sua chioma.

 

- E' proprio una bella serata. La luna è alta in cielo, sembra quasi giorno.- disse Sakura sognante.

 

A dire il vero sembrava proprio quella notte.

Sasuke stava andando via per sempre dal villaggio e lei aveva cercato di fermarlo.

Lui aveva fatto a piccoli pezzettini il suo cuore innamorato e l'aveva lasciata lì svenuta sopra una fredda panchina.

Adesso era lei che stava andando via, forse per sempre, e lui? Perché era li? Voleva fermarla?

 

- Non hai risposto alla domanda. - incalzò Sasuke.

 

Lei si alzò e incominciò a camminare lentamente.

 

- Perchè no? - rispose lei una volta superatolo: gli stava cordialmente dando le spalle.

 

- Non ti hanno insegnato Sakura che è cattiva educazione rispondere a una domanda con un'altra domanda? - le fece notare con un sorrisetto beffardo.

 

- Chiedo umilmente scusa, non credevo che fossi un maestro di galateo. - rispose lei, ironicamente, girandosi verso di lui e facendo una specie di inchino.

 

- Smettila di giocare una buona volta, Sakura! Ti ho fatto una domanda ed esigo una risposta.- urlando queste parole le si avvicinò minacciosamente.

 

Faccia a faccia , occhi negli occhi.

 

- Le persone cambiano, Sasuke - gli rispose Sakura, guardandolo fisso negli occhi che gli tremavano dalla rabbia.

 

- Avresti dovuto dirmelo, siamo nello stesso Team. Tutti lo sapevano tranne me!- le urlò contro.

 

- Il team? - Sakura scoppiò a ridere come una pazza.- Ma quale Team? Svegliati Sasuke. Non c'è più un team. E' morto il giorno in cui tu hai avuto la geniale idea di andare via - continuò Sakura, pensando che fosse l'effetto del prosecco a darle la forza di trattare così Sasuke Uchiha.

 

Le parole della ragazza lo trafissero come quel Kunai avvelenato che lei aveva destinato a lui quel giorno e il veleno lentamente si stava diffondendo in tutto il corpo facendolo sentire sempre peggio.

Davvero Sakura era cambiata così tanto? Era davvero così disillusa e razionale e davvero gli portava così tanto rancore?

Aveva voglia di ferirla, di vederla piangere perché lei si era posta ad un livello superiore al suo, manteneva quei due occhi verdi puntati contro i suoi senza distoglierli un attimo e lo faceva sentire a disagio.

 

- Quindi hai ben pensato che diventare l'odalisca del Kazekage fosse la scelta migliore ! - Sasuke sbraitò senza pensare, con ribrezzo.

 

Si aspettava che cominciasse a piangere, che lo insultasse ma certo non si aspettava che Sakura gli tirasse uno schiaffo in pieno viso tanto da fargli girare la testa.

 

- Lasciami in pace, Uchiha. Non sto scherzando! Continua tranquillamente ad ignorarmi come hai fatto fino ad oggi. E' meglio per te. -

 

E così dicendo gli diede di nuovo le spalle , saltò sul primo albero e sparì nella foresta.

 

Sasuke non riusciva a muoversi: Sakura lo aveva schiaffeggiato?

Il mondo stava andando alla rovescia. Si chiese se per caso non avesse vinto Madara e ora era in una realtà parallela dove lui era il noioso piagnucolone e Sakura la nukenin tenebrosa.

 

Ripresosi dallo shock decise che Sakura gliel'avrebbe pagata.

Si sarebbe vendicato per quell'affronto ed era noto che, a lui, le vendette riuscivano veramente bene.

Karin aveva torto: c'è sempre un buon motivo per vendicarsi.

 

Saltò sullo stesso albero e iniziò a inseguire Sakura.

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Capitolo 8
*** Capitolo 7 ***


CAPITOLO 7

 

Intanto, alla festa, Gaara si stava chiedendo dove fosse finita Sakura. Aveva detto che sarebbe andata a prendere una boccata d'aria ed era passata quasi mezz'ora e non era ancora ritornata.

 

Ino si era avvicinata a Naruto per aggiornarlo sull'andamento del piano.

 

- Allora come procede? - chiese Naruto a bassa voce.

- Tutto secondo i piani. - rispose Ino.

- Ne sei sicura ? - le chiese ancora, insistente, Naruto.

- E che diavolo ne so, mica l'ho seguito! Ma Sakura non è ancora tornata quindi presumo che sia andato tutto liscio -

- Cazzo, arriva Gaara! - sussurrò Naruto senza muovere le labbra.

- O porca! - esclamò Ino.

 

- Ino, Naruto, avete idea di dove sia Sakura? - gli chiese Gaara.

Naruto e Ino erano visibilmente imbarazzati: l'uno si grattava la testa e l'altra si stava torturando le mani.

Gaara alzò un sopracciglio pensando che quei due fossero davvero due tipi strani.

- Ha detto che voleva prendere una boccata d'aria. Sai, il prosecco. Sicuramente sarà qui a momenti se non si è persa. Quella ragazza è davvero svampita! Sei sicuro di volere proprio lei a Suna? - gli rispose Ino con un tono isterico.

- Hai sempre voglia di scherzare, Ino. Sei davvero una ragazza buffa! - constatò Gaara, allontanandosi da loro.

 

Ino e Naruto fecero un sospiro di sollievo. Speravano che il piano avesse funzionato altrimenti sarebbero stati dolori.

 

Nel frattempo nel bosco due figure si inseguivano tra gli alberi.

 

Sasuke sapeva di essere più veloce di Sakura e che l'avrebbe raggiunta facilmente.

Riuscì ad acchiapparla per un lembo del vestito e caddero entrambi sull'erba bagnata.

La prese per le spalle ed ebbe giusto il tempo di guardarla un istante che il corpo di Sakura si trasformò in un pezzo di legno.

 

- Maledetta! - ringhiò Sasuke, tirando un pugno contro il terreno.

 

L'aveva fregato: aveva utilizzato la tecnica della sostituzione.

A Sasuke dopo l'iniziale rabbia, venne quasi da ridere.

Schiaffeggiato e beffato da Sakura Haruno nella stessa notte.

La sua incazzatura cresceva parallelamente ad un altro tipo di sensazione: quel gioco iniziava a divertirlo e voleva vedere fin dove si sarebbe spinta quella nuova ragazza, quella kunoichi furbetta e intraprendente che della vecchia Sakura conservava solo i lineamenti.

 

 

Sakura si fermò finalmente sul tetto del palazzo dell'Hokage. Cercò di riprendersi dal fiatone ma soprattutto dal fatto che “AVEVA SCHIAFFEGGIATO SASUKE UCHIHA!”

Ok, poteva considerarsi morta. Lui prima o poi l'avrebbe trovata e nella migliore delle ipotesi l'avrebbe carbonizzata o peggio, l'avrebbe intrappolata tutta la vita in un illusione in cui tutti i giorni riviveva la notte in cui lui era andato via.

Sperava vivamente che la carbonizzasse.

Si rannicchiò con le gambe contro il petto e pensò che alla festa Gaara si stesse sicuramente chiedendo che fine avesse fatto.

- Dannato Sasuke! - imprecò, stringendo i pugni.

 

 -§-



Tsunade prese la parola chiedendo il silenzio in sala.

Naruto e Ino iniziarono a sudare freddo, nell'orchestrare tutto quel piano non si erano ricordati che Tsunade avrebbe comunicato la promozione a Sasuke proprio durante la festa e che quindi, tutti, Gaara compreso, si sarebbero accorti che all'appello non mancava solo Sakura ma anche Sasuke.

 

- Riferisci a Hinata che l'ho amata tanto - piagnucolò Naruto a Ino.

- Non ci sono speranze che qualche nemico arrivi ad attaccarci, vero? - ribattè Ino.

- No, la guerra è finita. Siamo tutti alleati. Per ora niente nemici -

- Allora spero che abbia almeno funzionato, così potremo dire di non essere morti invano. -

disse Ino stringendo il braccio di Naruto immaginandosi già come una delle nuove marionette di Kankuro.

 

- Siamo qui, questa sera per inaugurare finalmente il nuovo ospedale di Konoha, nato dalla collaborazione e dalla buona volontà di tutti i ninja e di tutti gli abitanti del villaggio... -

Il discorso di Tsunade ebbe inizio.

Gaara, intanto, continuava a guardarsi intorno in cerca di Sakura.

Si voltò verso Ino e Naruto con uno sguardo interrogativo. Ino gli rispose alzando le spalle.

Naruto era talmente terrorizzato che fece finta di non vedere mentre Kurama dentro di lui se la stava ridendo della grossa.

- Stupida volpe - le disse - Guarda che se muoio io, muori anche te -

Kurama non smise di ridere.

 

 -§-



Un'anima inquieta stava rastrellando la foresta in cerca della sua preda.

- Ma dove si sarà cacciata? - si chiese Sasuke ormai in preda all'isteria.

L'aveva cercata ovunque, ma di Sakura neanche l'ombra.

Pensò a dove si potesse essere nascosta. Era ritornata alla festa? No, sarebbe stato troppo facile ritrovarla.

Si fermò nel bel mezzo della foresta, fece un respiro profondo e prese una decisione: l'avrebbe aspettata nascosto davanti casa, sarebbe dovuta tornare per forza lì e l'avrebbe colta di sorpresa.

Oh sì, la piccola Sakura avrebbe avuto proprio una bella sorpresa.

Immaginava la sua faccia terrorizzata quando le sarebbe comparso alle spalle e un ghigno sadico spuntò sulle sue labbra.

 

 

- Questa sera devo anche fare le congratulazioni ad un ninja che malgrado le difficoltà e soprattutto a causa della corruzione che albergava nelle alte sfere della vecchia Konoha aveva smarrito la retta via, per poi ritrovarla giusto in tempo per salvarci la vita. E' con estremo orgoglio e se ne fossi capace anche un po' di commozione, che nomino Sasuke Uchiha “Jonin” del villaggio della Foglia, lo reintegro nel suo vecchio Team e lo riabilito a tutti gli effetti. -

Furono queste le parole pronunciate dall'Hokage, seguite da uno scroscio di applausi e dalle lacrime di Naruto e Ino che già sentivano la sabbia di Gaara nelle scarpe.

- Chiedo cortesemente a Sasuke Uchiha di raggiungermi per potergli consegnare di nuovo il coprifronte della Foglia -

Tutti si guardarono intorno in cerca di Sasuke, ma di lui neanche l'ombra.

A quel punto Ino che ci teneva alla sua vita urlò :

- Hokage! - tutti si girarono verso di lei, Gaara compreso - Sasuke Uchiha mi ha chiesto di riferirle che la ringraziava per il pensiero di nominarlo Jonin durante la festa e le chiedeva di perdonarlo ma non è il tipo da cerimonie. Quindi è andato via prima e ha chiesto di consegnare il coprifronte a Naruto Uzumaki che glielo recapiterà dopo la festa. Mi scusi gliel'avrei dovuto dire io prima dell'inizio della festa, appunto, ma me ne sono dimenticata. -

- Sempre la solita, Yamanaka! - esclamò Tsunade, sbattendosi una mano contro la fronte.

- E va bene, avanti Uzumaki, vieni a ritirare il coprifronte!!! -

- Sei diabolica Ino - le sussurrò Naruto, dirigendosi verso l'Hokage.

Ino ricominciò a respirare.

 

Il piccolo escamotage, però, non era servito a non far insospettire Gaara che si diresse verso l'uscita della sala intenzionato a trovare Sakura e qualcosa gli diceva che avrebbe trovato anche Sasuke.

 



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Capitolo 9
*** Capitolo 8 ***


CAPITOLO 8

 

Sasuke si era appollaiato su un albero di fronte casa di Sakura, aveva una visuale perfetta della porta e della finestra, tante volte le fosse venuto in mente di entrare da quella.

La stessa finestra dalla quale lui era entrato qualche notte prima. Il solo ricordo gli fece venire un brivido lungo la schiena.

Avrebbe aspettato lì, prima o poi sarebbe tornata.

 

E Sakura non tardò ad arrivare. Camminava ciondolando con la testa bassa.

Sasuke si disse che avrebbe aspettato che lei fosse davanti alla porta per comparirle alle spalle.

Stava quasi per scendere dall'albero quando … Gaara?

- Cosa .diavolo .ci .fai .tu. qui. ? - scandì Sasuke come per convincersi che il Kazekage fosse davvero lì.

Quella sera non gliene andava una giusta.

 

Sakura stava per aprire la porta di casa quando sentì una voce chiamarla.

 

- Sakura ? -

Sakura si girò verso di lui.

- Oh, Gaara, sei tu ?-

- Sembri quasi delusa che sia io, aspettavi qualcun altro? - le chiese il Kazekage.

- No, no assolutamente - gli rispose Sakura in imbarazzo - E' solo che per come ti ho lasciato alla festa pensavo che non mi avresti più voluto rivolgere la parola -

- Beh, in effetti, a meno che tu non sia andata a prendere una boccata d'aria all'altro capo del mondo, mi è sembrato un po' strano il tuo comportamento - sdrammatizzò il rosso.

- Scusa, ma avevo bevuto un po' troppo e dopo essere uscita dalla festa non me la sono sentita di ritornare e ho fatto una lunga passeggiata - Sakura mentì spudoratamente.

Cos'altro poteva dirgli? Sono stata al lago con Sasuke che è stato l'amore della mia vita dai 12 anni a oggi, l'ho schiaffeggiato e adesso aspetto solo che lui venga ad ammazzarmi?

 

- Bugiarda. - sussurrò Sasuke che intanto aveva attivato lo Sharingan. Non si sa mai, poteva anche essere utile, nel dubbio aveva pensato di attivarlo.

 

- Adesso stai meglio? - le chiese Gaara, poggiandole una mano sulla spalla.

 

Sasuke dal suo scomodissimo ramo iniziò a sentire un leggero prurito alla mano sinistra, quella del chidori. Aveva voglia di fulminarlo. La toccava continuamente, per tutta la sera, non aveva fatto altro.

Cercò di calmarsi.

 

- Si, Gaara , grazie. - gli rispose Sakura non totalmente convinta. Provava anche una certa inquietudine, Sasuke era nei paraggi, lo sentiva.

 

- Sono contento. - disse il rosso, sfoggiando un affascinante sorriso e continuando ad accarezzarle la spalla.

- Volevo - continuò - Volevo dirti che ho passato davvero una bella serata. Mi sono divertito in tua compagnia e spero che quando sarai a Suna avremo modo di passare altre serate come questa.-

 

Sakura arrossì e gli rispose : - Ne sarei felice -

 

A quel punto Gaara stinse la presa sulla spalla di Sakura e lei, istintivamente, si irrigidì.

 

- In realtà volevo dirti anche un'altra cosa - riprese Gaara con un tono dolce, un po' imbarazzato.

 

 

POV SAKURA

 

Ino aveva ragione! Adesso che faccio? Quel pazzo ci carbonizza tutti e due. Tanto lo so che sta qui intorno nascosto, ho sentito il suo chakra. Perchè non mi lascia in pace?

Ho il Kazekage qui davanti che probabilmente mi farà una dichiarazione in grande stile come quella che da anni aspetto da quel deficiente e non riesco a godermi il momento perché quel pazzo proprio stasera ha deciso di chiarire quattro anni di incomprensioni e cazzate che oltretutto sono nate dalla sua idiozia.

Oh!Al diavolo!

 

- D-dimmi Gaara . - sussurrò con un filo di voce Sakura, guardandosi intorno.

 

- Volevo dirti che ho già predisposto tutto per il tuo arrivo e che se vorrai potrai disporre di uno dei miei appartamenti, oppure scegliere un'altra sistemazione, se questo ti dovesse creare imbarazzo.-

 

A Sakura cadde un macigno sulla testa: era questo che voleva dirle?

 

Sasuke sul trespolo pensò che se non si fosse aggrappato al tronco sarebbe caduto per quanto gli veniva da ridere. - Povera Sakura anche questa volta ti è andata male – pensò, sghignazzando.

 

- Oh!!! - esclamò la ragazza - Non ci sono problemi Gaara, anzi ti ringrazio per il pensiero, sei stato davvero gentile. Allora, io andrei a dormire, domani mattina ci sarà sicuramente bisogno di me in ospedale, sai bisogna riorganizzarlo, è tutto nuovo... - e mentre diceva queste parole si era allontanata da Gaara e si era voltata per dirigersi di nuovo verso la porta quando la mano di Gaara le aveva fermato il polso e l'aveva costretta a voltarsi di nuovo verso di lui.

 

- La verità è che non ho voluto te solo perchè sei la migliore ninja medico di tutte le terre, ma anche perché credo che tu sia una persona speciale. Speciale per me.- le disse, tenendola sempre per il polso.

 

- G-Gaara - sussurrò Sakura – I-io... -

 

- No, non rispondere ora. Ne riparleremo quando sarai a Suna - stampandole un bacio sulla fronte di Sakura – Buonanotte, dolce Sakura -

 

Sasuke non aveva più il ghigno da qualche minuto, più o meno da quando gli si era gelato il sangue nel sentire Gaara fare quel tipo di dichiarazione, Sakura arrossire e vedere di nuovo quel viscido formichiere stampare un bacio in fronte alla sua Sakura.

La Sua Sakura? La dichiarazione di Gaara era la Sua dichiarazione e quel bacio , beh lui non si sarebbe limitato alla fronte e per un attimo si era messo una mano davanti agli occhi perché aveva creduto che neanche Gaara l'avesse fatto. Non avrebbe potuto sopportarlo. Aveva fatto uno sforzo sovrumano per non ucciderlo, probabilmente avrebbe fatto qualche anno di carcere a Suna per l'omicidio del Kazekage, ma in un modo o nell'altro sarebbe scappato e sarebbe stato dichiarato nukenin. No problem, lo era già stato.

 

 

Sakura era rimasta immobile davanti la porta di casa guardando Gaara andare via.

Non era possibile. Aveva finalmente ricevuto una dichiarazione con tanto di bacio finale , non il bacio che si aspettava, ma forse anche meglio. Gaara l'aveva rispettata, si disse, e si perse nel pensare a frutti esotici , palme , sabbia calda e … cazzo, Sasuke!

- Dove diavolo si sarà nascosto, avrà visto tutto? - pensò Sakura, tornata bruscamente alla realtà.

 

- Sasuke Uchiha, esci fuori immediatamente!- urlò Sakura - Tanto lo so che sei qui! -

 

Sakura non fece in tempo a finire la frase che se lo ritrovò di fronte.

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Capitolo 10
*** Capitolo 9 ***


CAPITOLO 9

 

- Adesso ti sei messo a fare anche lo spione? - esordì Sakura, andando verso la porta di casa.

 

Sasuke le bloccò il passaggio.

 

- Come ti sei accorta che ero qui? - le chiese Sasuke.

- Hai attivato lo sharingan e il tuo chakra ha avuto un picco. Te lo ricordi? Sono un ninja medico, riconosco il chakra dei pazienti che ho avuto in cura. -

- Tu non mi hai mai avuto in cura. -

Sakura si rese conto che stava quasi per tradirsi e si corresse : - Beh, in cura no, ma sono stata io a dimetterti e ti ho visitato - Tanto lui che ne poteva sapere.- Detto questo, scusa per lo schiaffo e buonanotte - lo superò ed entrò dentro casa.

 

Si richiuse la porta alle spalle sperando che l'avrebbe lasciata in pace. Posò le chiavi sul tavolo della cucina e salì al buio in camera da letto. Voleva fare un bagno e andare a dormire.

Accese la luce in camera da letto.

 

- Che altro vuoi Uchiha ? - esclamò disperata.

 

Lui era entrato dalla finestra e aveva aspettato che lei salisse in camera da letto.

 

- Risposte -

 

- Non te l'ha mai detto nessuno che entrare in casa delle persone dalla finestra non è educato? Esistono le porte. - gli fece notare Sakura, riprendendo la battuta che lui le aveva fatto sull'educazione quando erano al lago.

 

Sasuke sorrise e rispose - Chiedo, come hai detto? Ah si, umilmente scusa, non pensavo di avere di fronte una maestra del galateo -

 

- Ok. Tutto questo l'abbiamo già fatto. Dimmi una cosa: se rispondo alla tua domanda qualunque essa sia, mi lascerai andare a dormire? Sono sfinita! - e così dicendo si mise a sedere sul letto.

 

- Va bene. Ma la risposta deve essere soddisfacente. -

- Ok. Andiamo.-

- Dove?-

-Vuoi parlare nella mia camera da letto? -

 

Lo portò nel salotto, lei si mise a sedere sul tavolo del soggiorno e lui rimase in piedi guardandosi attorno.

Vide la foto del team 7 sul tavolino del salotto e la prese tra le mani. Aveva ragione Naruto , erano veramente inseparabili.

I suoi pensieri furono interrotti da Sakura :

 

- Allora?- lo invitò a formulare la sua domanda

- Perchè non me l'hai detto? - le chiese senza togliere gli occhi dalla foto.

- Perchè non te l'ho detto? Lasciami pensare un attimo... -

- Sakura, non scherzare! - alzò lo sguardo dalla foto e la guardò severo

- La risposta la dovresti conoscere anche tu, Sasuke. Non ci siamo rivolti la parola per otto mesi perché mai sarei dovuta venire a dirti che andavo a Suna.-

- Non certo per colpa mia, non mi hai neanche voluto come paziente. Mi hanno assegnato a quell'oca di Ino perché la principessa aveva altro da fare -

- Mi sembra che tu sia guarito lo stesso -

- Non è questo il punto -

- E allora qual è, Sasuke. Io davvero non riesco a capire dove tu voglia andare a parare. Cosa ti aspettavi che una volta piombato in mezzo al campo di battaglia proclamando “Io sarò il prossimo Hokage”, tutti ci saremmo piegati alla tua volontà e che avremmo dimenticato il passato? Non è così semplice. -

- Me lo sarei aspettato da tutti questo atteggiamento, ma non da te. Tu mi hai volutamente ignorato per otto mesi - Sasuke rimise apposto la foto e guardò Sakura dritto negli occhi.

- Non mi sembra che tu abbia fatto nulla per evitarlo o per rimediare. Evidentemente stava bene anche a te. - ribatté Sakura indispettita.

 

Lui non sapeva cosa risponderle. Non aveva torto, ma in ogni caso lui si era sentito ferito per come lei l'avesse ignorato. Dopotutto lei gli aveva detto di amarlo, l'aveva cercato per riportarlo a casa e alla fine aveva addirittura provato ad ucciderlo pur di farlo uscire da quell'incubo.

Lo sapeva che Sakura era andata lì per aiutarlo e lui non si era fidato di lei anzi aveva ricambiato la cortesia cercando di ucciderla non una ma ben due volte. All'epoca , ne era sicuro , lei provava ancora qualcosa per lui.

Improvvisamente pensò a quanto le doveva essere costato prendere quella decisione e quanto potesse aver sofferto vedendolo in preda al delirio, ormai irrecuperabile. Ricordava, anche se la sua vista andava e veniva, di averla vista piangere mentre le toglieva il suo kunai dalla mano per portarlo al suo collo.

Sentì di nuovo quella sensazione allo stomaco, quella morsa che gli suggeriva che da quando aveva fatto la conoscenza di Sakura, le aveva portato solo sofferenze e delusioni.

Questa nuova consapevolezza lo fece rabbrividire. Lui era lì davanti a lei a chiederle cosa?

 

- E Gaara? - Sasuke cambiò totalmente discorso anche se piano piano stava iniziando a capire dove voleva arrivare.

 

- Il patto prevedeva che io rispondessi a una domanda. Ho risposto. - scese dal tavolo e aprì la porta - Grazie per la visita e buonanotte -

 

Sasuke non si muoveva dal suo salotto.

 

- Sasuke, ho detto buonanotte. - ripetè Sakura, sospirando - Una buona volta mantieni una promessa, avevi detto che se avessi risposto alla tua domanda saresti andato via. Ti prego. Ho bisogno di riposare. -

 

Nulla, il moro non si muoveva.

 

- Ascoltami una buona volta Sasuke, se adesso non te ne vai giuro che mi metto a urlare! -

 

Lui la guardò: - L'ultima volta che mi hai detto una cosa del genere era per farmi restare -

 

Era vero. Lei non c'aveva fatto caso. Ne rimase stupita. Ricordava quello che gli aveva detto.

Ovviamente. Chi avrebbe mai potuto scordare una ragazzina in lacrime che si umiliava offrendo il suo inutile amore in una notte di luna piena.

 

- Già. E dopo tu mi hai ringraziata per...- guardò in alto fingendo di pensare - non ho mai saputo bene per cosa e mi hai tramortita lasciandomi su una panchina. Che gentiluomo! -

 

- Avresti preferito che ti portassi con me? -

 

- Non so cosa avrei preferito. Di certo adesso preferirei essere nel mio letto e non con la porta aperta di casa a parlare del passato.-

 

- Facciamo il punto della situazione - le si avvicinò e chiuse delicatamente la porta, mentre Sakura alzava gli occhi al cielo: sapeva che non sarebbe finita lì.

 

- Tu mi hai volutamente ignorato per otto mesi, vero Sakura? -

 

Sakura era rimasta vicino alla porta e aveva incrociato le braccia in segno di protesta.

 

- Cos'è un processo? Comunque se ti rende felice: sì! -

 

- Non mi hai perdonato per aver tentato di ucciderti o mi sbaglio? -

 

- Elementare Watson. Caspita, è vero quello che si dice degli Uchiha, che hanno un'intelligenza superiore. Adesso ne ho le prove! -

 

Lui le lanciò un'occhiataccia a cui lei rispose con un altra se non più acida.

 

- Hai scelto di non curarmi e di farmi seguire da Ino. Non te l'hanno imposto.- continuò, imperterrito.

 

- Si, l'ho scelto io. Ok? Non volevo averti sulla coscienza se ti fosse capitato qualcosa. Avresti potuto dire che l'avevo fatto apposta. Devi continuare ancora a lungo? Perché questo gioco inizia ad annoiarmi. -

 

- Un'ultima cosa e ho finito. -

 

Sakura sbuffò: le stava saltando il sistema nervoso.

 

- Vai a Suna per Gaara -

 

- Questo è troppo! - sbottò la ragazza, dando un pugno contro il muro provocando una profonda crepa.

Sasuke pensò che la casa potesse crollare da un momento all'altro.

 

- Vuoi davvero sapere la verità? La vuoi sapere? Bene! - sbraitò Sakura, ansimando dalla rabbia e dallo sforzo fisico appena compiuto.

 

- Si, ti ho volutamente ignorato. No, non mi hanno imposto di non seguirti come paziente ma se vedi ancora qualcosa e puoi usare il tuo dannato Sharingan lo devi solo a me. Tu non lo sai, eri sedato, ma io per giorni ti ho curato consumando tutto il chakra che avevo in corpo. Non ho dormito, non ho mangiato, ma alla fine ce l'ho fatta. Si, non ti ho perdonato. Cazzo Sasuke hai tentato di uccidermi, di uccidere me! L'unica persona, oltre Naruto, che continuava a credere in te nonostante tutto. E non vado a Suna per fare da “odalisca” a Gaara ma perché è importante per la mia carriera. E adesso vattene!-

 

Sasuke rimase immobile. Nessuno, neanche Naruto, gli aveva detto che era stato grazie a Sakura che aveva recuperato la vista. L'aveva attaccata senza sapere la verità, ma sulla base di quello che lei gli aveva voluto far credere. L'aveva sottovalutata e offesa dicendole che pensava che andasse a Suna per Gaara e quel giorno nel Paese del Ferro l'aveva ferita così profondamente che se anche il chidori fosse andato a segno, la ferita sarebbe stata meno profonda e meno mortale.

 

Sasuke senza dire una parola si diresse verso la porta e si fermò a pochi centimetri da lei.

 

- Ho detto vattene, Sasuke! - gli ordinò ancora, guardandolo dritto negli occhi. - Non farmelo ripetere, poteri finire quello che ho cominciato al lago -

 

Sasuke non si mosse di un millimetro, continuava a guardarla.

 

A quel punto Sakura cercò di dargli un pugno ma Sasuke bloccò il suo braccio e con un movimento repentino afferrò anche l'altro, bloccandola contro il muro di fianco alla porta.

 

Sakura era immobilizzata, aveva i polsi bloccati dalle mani di Sasuke che stringevano quasi a farle male e la gamba sinistra del ragazzo in mezzo alle sue. Anche se fosse riuscita a muoversi di un centimetro non sarebbe riuscita a colpirlo. Inoltre, il viso di Sasuke era pericolosamente vicino al suo. Lei si girò da un lato per cercare di allontanarsi.

 

- Perchè ? - le chiese, con un filo di voce che, data la situazione, aveva assunto una connotazione incredibilmente sexy.

- Lo stai chiedendo a me o a te stesso Sasuke? - gli rispose Sakura.

- Vivere di vendetta è più semplice. Hai uno scopo preciso, una meta da raggiungere. Ma vivere, vivere veramente, è molto più complicato. E avendo vissuto di vendetta per così tanto tempo non so se riuscirò a imparare a vivere, ad amare e a capire che si può avere come scopo anche quello di rendere felici gli altri. Rendere felice te. >>

- Sa... - provò a interromperlo Sakura

- Shh! Fammi finire, ti prego. Ho sbagliato, ho fatto soffrire tutti, soprattutto te. Tu mi stai punendo e me lo merito. Se fossi stato io al tuo posto avrei chiesto la tua testa all'Hokage.

Sei diventata il migliore medico delle terre ninja, sei diventata forte e determinata e solo un pazzo o un cieco non ti considererebbe una bella donna. Ora spiegami perché io dovrei rinunciare a te. -

Sakura spalancò gli occhi e calde lacrime iniziarono a rigarle il viso.

- Guardami Sakura - le ordinò il moro.

Sakura volse lo sguardo verso di lui, le distanze tra loro si annullarono: Sasuke s'impossessò delle sue labbra.

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Capitolo 11
*** Capitolo 10 ***


CAPITOLO 10

 

 

Sakura sentì le labbra di Sasuke sulle sue e il suo corpo caldo che la teneva premuta contro il muro freddo, le sue mani ancora intorno ai suoi polsi.

Aveva sognato quel momento da così tanto tempo che adesso che stava accadendo davvero non sapeva cosa fare, cosa provare.

Lui l'aveva ferita, lui l'aveva delusa, lui l'aveva sottovalutata e derisa.

Ma ora lui era lì, le labbra sulle sue, chiedendole il permesso di approfondire quel bacio e le parole che le aveva detto erano sincere, ne era sicura.

Sentiva il cuore di Sasuke battere all'impazzata contro il suo petto. Non avrebbe potuto mentire su quello.

Dischiuse leggermente le labbra consentendo alla lingua del ragazzo di iniziare una lenta danza con la sua.

Sasuke le aveva lasciato i polsi e aveva portato le sue mani sui suoi fianchi.

Lei, ormai libera, gli avvolse le braccia intorno al collo.

La danza che avevano iniziato era diventata sempre più veloce, interrotta brevemente da qualche respiro affannato.

Sakura spinse Sasuke contro il muro della parete di fronte creando un'altra crepa.

E lo stesso fece Sasuke con lei sul muro lungo le scale e di nuovo Sakura con lui sulla parete opposta fino a quando non arrivarono finalmente in camera da letto.

Sakura salì sul letto e si mise in ginocchio sempre senza lasciare la presa dal suo collo.

Gli tolse la giacca e sbottonò lentamente la camicia. Sentì il torace muscoloso di Sasuke sotto le sue mani. Iniziava a non capirci più nulla.

Lui aveva trovato con facilità la zip della gonna e l'aveva delicatamente abbassata.

Con la stessa delicatezza, sfiorò lentamente la schiena di Sakura che sentendo un brivido scorrerle per tutto il corpo buttò indietro la testa offrendo il suo candido collo alla bocca di Sasuke che lo percorse con la lingua fino al mento per poi riappropriarsi delle sue labbra dirigendo intanto le mani al nodo del vestito.

Sakura si allontanò da lui accovacciandosi sul letto, tenendo i lembi del vestito premuti contro il petto per coprirsi.

- Sa-Sasuke, io... - balbettò, arrossendo. Forse stavano correndo un po' troppo.

Sasuke capì subito quale fosse il problema, era anche il suo problema.

Le uniche vaghe informazioni che aveva circa il sesso gli erano state comunicate da Kakashi e Suigetsu , quindi le considerava poco attendibili. Avrebbe dovuto lavorare un po' di fantasia, ma sembrava abbastanza semplice dato che il suo corpo reagiva da solo. Si disse che ce la poteva fare tranquillamente.

 

- Anche per me – la rassicurò, accennando un sorriso volto a mascherare l'imbarazzo.

 

Sakura lasciò cadere i lembi del vestito e lasciò che Sasuke guardasse il suo corpo nudo invitandolo con gli occhi a raggiungerlo sul letto.

 

Sasuke sentì Sakura prima ritrarsi per quel lieve dolore così nuovo per lei e poi accoglierlo sempre più vogliosa.

Pensò che nella sua vita non avesse mai provato qualcosa di così intenso.

Sakura inizialmente tesa come una corda di violino, dopo il trauma iniziale, aveva cominciato a sentire il piacere di quell'intima intrusione e sperò che non avesse mai fine.

Dalla finestra ancora aperta della camera di Sakura adesso provenivano solo gemiti e sospiri.

 

Sasuke si accasciò sul corpo di Sakura con il volto nei suoi capelli, sparsi sul cuscino.

 

Respiravano ancora affannosamente quando Sasuke si spostò di lato cingendo la vita di lei con un braccio come se avesse paura che potesse scappargli via.

 

Ci furono alcuni minuti di silenzio scanditi solo dai battiti dei loro cuori che ritornavano gradualmente ad un ritmo normale, poi il sonno dolcemente si impadronì di loro.

Adesso Sakura poteva dormire.

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Capitolo 12
*** Capitolo 11 ***


CAPITOLO 11

 

Sakura aprì a fatica gli occhi. Nella camera c'era una luce accecante.

Pensò che fosse stato tutto un sogno.

Poi vide Sasuke seduto sul letto che silenziosamente si rivestiva.

 

- Buongiorno - gli disse cingendolo da dietro con le braccia.

 

Sasuke trasalì.

 

- Scusa, non volevo svegliarti - .

 

- Dove stai andando di bello? - gli chiese Sakura, sorridendogli.

- Devo allenarmi. Te lo sei già scordata? Sono un jonin e per colpa tua mi sono anche perso la mia nomina -

- Per colpa mia? - rise Sakura, buttandosi indietro sul letto - Sì, come no! Conoscendoti non vedevi l'ora di andare via dalla festa -

 

Sasuke si alzò dal letto, recuperò la giacca dal pavimento e la indossò.

Aveva ancora i capelli scompigliati e la camicia abbottonata a metà.

 

Si riavvicinò al letto e baciando velocemente Sakura sulle labbra la salutò con un semplice ciao.

Prima di uscire dalla porta si girò a guardarla un attimo e poi andò via.

 

Sakura sentì i suoi passi per le scale e la porta di casa chiudersi.

 

Sentì un brivido di freddo, come un presentimento, ma non gli diede peso.

Le avrebbe fatto piacere che Sasuke rimanesse ancora un po' con lei, ma pensò che probabilmente non voleva tardare al primo allenamento da jonin.

Aveva fatto l'amore con lui ed era stato bellissimo, non era il caso di rovinare il momento con delle stupide paranoie.

Abbracciò il cuscino e si riaddormentò.

 

 

Sasuke, uscito da casa di Sakura, aveva controllato a destra e a sinistra prima di potersi considerare certo che non ci potesse essere nessuno in giro che lo vedesse.

Decise che sarebbe stato meglio ripassare per il bosco onde evitare sguardi indiscreti.

Arrivò alla residenza Uchiha in un lampo.

Si diresse immediatamente verso il bagno e aprì l'acqua calda nella doccia.

Ritornò nella sua camera e si spogliò. Ripose accuratamente i vestiti nell'armadio e tornò nel bagno.

Si fermò davanti allo specchio opacizzato dal vapore della doccia, gli ci passò una mano sopra e ci si specchiò.

Evidentemente quello che vide non gli piacque molto perché con un pugno ruppe lo specchio e con la mano sanguinante entrò nella doccia facendosi scivolare addosso l'acqua , il sangue e … il senso di colpa.



 -§-





Ino Yamanaka si era svegliata con un gran mal di testa.

Dopo che era riuscita a salvare lei e Naruto da morte certa, aveva deciso che era il caso di festeggiare e quindi per il resto della serata si era data all'alcool.

Sai l'aveva accompagnata a casa, o almeno credeva perché era strano che a quel punto, con la sbornia che aveva, Sai ora non giacesse nel suo letto.

Si disse che probabilmente era collassata.

Decise che era ora di sapere se il piano avesse funzionato, prese il telefono e provò a chiamare Sakura.

Nessuna risposta.

- Non capisco che l'abbia comprato a fare quel cellulare – borbottò, cliccando nervosamente sul tasto rosso del telefono.

Fece una doccia veloce, si vestì e corse quindi a casa dell'amica.

Forse faceva ancora in tempo a coglierli sul fatto. Ne era sicura, il piano aveva funzionato, doveva aver funzionato.

 

 

Sakura pensò che fosse iniziata la quinta grande guerra ninja. In realtà Ino stava cercando di buttarle giù la porta di casa.

Si mise qualcosa addosso e andò ad aprire la porta.

Ino neanche la salutò, si fiondò come una pazza di sopra in camera da letto.

Sakura rimase sulla porta di casa, sentì Ino correre giù per le scale e urlare - Allora? -

- Buongiorno anche a te, Ino - le disse chiudendo la porta.

- Si può sapere dov'è ? -

Sakura capì subito a chi si riferisse la sua amica, ma decise di farla soffrire ancora un po'.

- Gaara? O Sasuke? - le chiese, dirigendosi verso la cucina per mettere su un po' di caffè.

- eeeh? - esclamò Ino. Forse il piano non era andato come credeva - Allora sono stati qui? Tutti e due? -

- Eh già ! - rispose Sakura che intanto se la rideva da sotto i baffi

- Voglio sapere tutto, mi hai capita bene fronte spaziosa? - la minacciò la bionda.

- Ok, ok. Ti racconto tutto. Anche se non c'è molto da raccontare perché per non fare torto a nessuno alla fine son andata a letto con tutti e due -

Ino rimase di stucco, sembrava paralizzata. Rimase in quello stato per circa un paio di minuti poi strinse gli occhi e disse : - Bugiarda! Ma non ti vergogni neanche un po' a mentire alla tua migliore amica? -

Sakura scoppiò a ridere.

- Scusa Ino, ma avresti dovuto vedere la tua faccia. -

- Molto divertente. Davvero molto divertente. Adesso vuoi dirmi cosa è successo ieri sera? -

- Ti dirò solo che ho dormito con qualcuno. - le rispose Sakura mentre si versava una tazza di caffè bollente. - Vuoi del caffè? -

- Non voglio il caffè. Voglio sapere con chi hai dormito e lo voglio sapere adesso.-

Sakura non rispose e iniziò a sorseggiare tranquillamente il suo caffè. Ino stava iniziando a perdere le staffe.

- Sakura Haruno ti ordino di dirmi con chi hai dormito questa notte o non ti rivolgerò mai più la parola - la minacciò, puntandole un dito contro.

Sakura soffiò sulla tazza per raffreddare il caffè e sorridendo all'amica confessò: - Sasuke -

 

Ino fece un salto.

- Lo sapevo! Lo sapevo! - iniziò ad urlare come un'invasata.

- Se lo sapevi, perché me l'hai chiesto? -

- Non è che lo sapessi, ma lo sospettavo - rispose Ino, pensando tra sé e sé che lo sperava.

 

Si avvicinò all'amica e dandole una sgomitata le chiese: - Dai racconta. Cos'è successo? Che avete fatto? Ce l'ha piccolo come il suo cervello? -

- Ino! Ma che dici? - le sbraitò contro Sakura.

Sakura guardò il caffè nero, nero come gli occhi del suo amante, sospirò e le disse : - E' stato davvero bello !! -

 

Ino la costrinse a raccontarle tutto dall'inizio, le aveva svaligiato la dispensa dei dolci e si era posizionata a gambe incrociate sul divano ad ascoltare ogni virgola del racconto dell'amica.

Sakura nel raccontarle l'accaduto non riusciva a stare ferma , gesticolava e camminava in preda all'euforia.

 

- Quindi alla fine ce l'hai fatta fronte spaziosa . Hai conquistato l'uomo dei tuoi sogni. - concluse Ino con un gran sorriso.

- Pare proprio di sì. Ancora non posso crederci.- ammise Sakura, inginocchiandosi sul tappeto del salotto. - Peccato che sia dovuto andare via. Sai, gli allenamenti da jonin. Non se li sarebbe persi per nulla al mondo. -

Ino la guardò perplessa.

- Ma di quali allenamenti stai parlando? Tsunade oggi ha dato un giorno di ferie a tutti. -

A Sakura si gelò il sangue nelle vene.

Sasuke le aveva mentito. E il presentimento di quella mattina si fece ancora più concreto.

 

 

 -§-



Sasuke aveva provveduto a fasciarsi la mano che aveva deciso di non voler smettere di sanguinare quando anche lui ricevette una visita.

Naruto era andato a consegnargli la fascia da jonin che aveva ritirato la sera prima.

Si erano seduti sul grande divano della sala. Sasuke aveva preparato del thé.

 

- Non azzardarti a toglierla mai più, capito Teme? -

- Tranquillo , non ne ho nessuna intenzione -

 

Naruto non sapeva come iniziare il discorso. Anche lui, come Ino, era curioso di sapere se la sudarella della sera prima fosse servita a qualcosa. Quella mano fasciata, tuttavia, non presagiva nulla di buono.

Quindi decise di prenderla alla larga, con Sasuke era meglio andarci cauti, non ci avrebbe messo molto a lanciarlo fuori dalla finestra.

 

- Non sapevo cosa raccontare a Tsunade ieri sera quando ti ha chiamato per la nomina e tu non c'eri - esordì Naruto.

- Smettila, Baka! Lo sapevi benissimo dov'ero -

- Non so di cosa tu stia parlando -

- Non mi dire che la Yamanaka ha fatto tutto da sola, mi costringeresti a rivalutarla.-

- In che senso? Proprio non capisco.- Naruto decise che sarebbe statp meglio rimanere sul quella linea.

- Siamo arrivati nello stesso momento in cui sono arrivate Ino e Sakura. Quando Sakura è andata via, Ino le ha creato un alibi con Gaara e alla fine è venuta a riferirmi dove avrei potuto trovarla. Inoltre ha dovuto creare una scusante anche per me. Troppo complicato per la Yamanaka e a pensarci bene anche per te. -

- Secondo me la sottovaluti, in queste cose Ino è molto brava -

 

A quel punto Naruto decise che era ora di smettere di tergiversare e andare dritti al punto.

Nella peggiore delle ipotesi si sarebbe ritrovato con un occhio nero.

 

- Sei quindi riuscito a parlare con Sakura-chan ? - gli chiese, trattenendo il respiro.

Sasuke lo fulminò con lo sguardo e Naruto rabbrividì.

 

- Parlare non è il verbo più appropriato - rispose Sasuke, scostando lo sguardo.

 

- Che cosa le hai fatto? Sakura-chan sta bene? - gli chiese Naruto, prendendolo per il colletto della maglia.

 

- Datti una calmata Baka! Non ho fatto nulla alla tua preziosa Sakura, o almeno nulla che non volesse anche lei. - ringhiò Sasuke a denti stretti.

- Cosa intendi? -

 

Naruto non aveva il coraggio di chiederglielo.

- Per tutti i Kami, non dirmi che tu e Sakura-chan? Oh Kami, Oh Kami! -

 

Sasuke non rispose. Naruto pensò che stesse per svenire come Hinata, il silenzio di Sasuke poteva voler dire solo una cosa: era andato a letto con lei.

 

Naruto si mise di nuovo seduto sul divano.

 

- Hai finito con le tue scenate da checca isterica? - gli chiese Sasuke, contrariato.

- Si, ok. Adesso sono calmo. Quindi tu e Sakura-chan adesso state insieme ne Sas'ke? E lei non andrà più a Suna vero? -

- Non credo sia così semplice - rispose Sasuke, mettendo la testa fra le mani.

 

Naruto si rese conto che qualcosa tormentava il suo amico. Secondo la sua esperienza, quando aveva fatto per la prima volta l'amore con Hinata, Sasuke doveva essere al settimo cielo.

Naruto sapeva benissimo che il carattere dell'Uchiha fosse diverso dal suo e che le sue reazioni alle varie situazioni fossero spesso diverse da tutto il resto dell'umanità.

 

- La ami ? - Era quella la domanda da fargli.

 

- E' questo il problema - rispose Sasuke con un filo di voce.


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Capitolo 13
*** Capitolo 12 ***


CAPITOLO 12









 

Nota dell'autore : questo capitolo è diverso dagli altri. Prego i lettori di perdonarmi , ma non ho saputo resistere. Stavo scrivendo il capitolo precedente e tra le tante canzoni che ascolto mentre scrivo è capitata questa....come si suol dire..........a fagiolo.

La canzone è dei Passenger – Let her go. Quindi questo capitolo è stato ispirato da questa canzone.

Il testo e le parole della canzone non sono miei ma dei Passenger quindi.

Se avete modo di ascoltarla mentre leggete capirete il perchè di questa scelta.

Per comodità ho trascritto anche la traduzione.L'intero capitolo è un POV SASUKE ovviamente.

 





Well you only need the light when it’s burning low
Only miss the sun when it starts to snow

  Sai, tu hai bisogno della fiamma solo quando si sta spegnendo

Ti manca il sole solo quando comincia a nevicare



Sono sempre stato un uomo pieno di contraddizioni. Volevo vendicarmi di mio fratello anche se lo amavo profondamente. Pensavo che vendicandomi di lui, il dolore per la delusione che mi aveva dato sarebbe scomparso. Una volta compiuta la mia vendetta, sarei voluto ritornare indietro nel tempo per riportarlo in vita e cercare di comprenderlo.


Only know you love her when you let her go

Ti rendi conto di amarla solo quando la lasci andare

 

- § -

 

"Only know you’ve been high when you’re feeling low
Only hate the road when you’re missin’ home"

"Ti rendi conto di essere stato al massimo solo quando ti senti giù

Odi la strada solo quando ti manca casa”

 

Avevo deciso di distruggere Konoha anche se lì c'erano gli unici veri legami della mia vita: un fratello, un padre e una donna che mi amava.

Tante volte ho pensato a loro. Ho pensato a come fosse la loro vita senza di me e spesso ho desiderato di rivederli, ma la mia missione era più importante. Ormai avevamo preso strade diverse e la mia portava alla solitudine.


 

"Only know you love her when you let her go

And you let her go"

"Ti rendi conto di amarla solo quando la lasci andare

E la lasci andare “



-§-




" Staring at the bottom of your glass
Hoping one day you’ll make a dream last
But dreams come slow and they go so fast"

"Con lo sguardo fisso al fondo del tuo bicchiere

Sperando che un giorno saprai far sì che il sogno duri
 Ma i sogni arrivano lentamente e si infrangono così in fretta"



Tornato a Konoha credevo che le cose prima poi sarebbero andate per il verso giusto. - Basta con la rabbia, basta con le vendette, basta con il dolore. - mi ero detto.

E credevo davvero che ci sarei riuscito. Ma il mio cuore si è talmente indurito che se non lo sentissi battere di tanto in tanto penserei di non averlo.

E poi lei, quello che è successo, avrei voluto che questa notte il tempo si fermasse e che potessimo rimanere così per sempre.


 

"You see her when you close your eyes
Maybe one day you’ll understand why
Everything you touch surely dies"

"La vedi quando chiudi gli occhi

Forse un giorno capirai perché

Tutto ciò che tocchi muore”


 

Ho comunicato con lei come non ho mai comunicato con nessuno nella mia vita.

E' come se avessi guardato dentro di lei, dentro quel fragile corpo che questa notte mi ha fatto provare delle sensazioni uniche, intense. Mi sono completamente perso dentro di lei, dentro i suoi occhi verdi, dentro quegli otto mesi di silenzi, quei quattro anni di sofferenza , quegli attimi di dolore misto al terrore nel paese del ferro e quei secondi di estasi.

Per poi sentire la sua forza, il suo amore per me, ancora così forte.

Sentivo che stavo per impazzire, ma più impazzivo, più non riuscivo a staccarmi da lei, non riuscivo a smettere di godere del suo corpo e di nutrirmi della sua anima e inconsciamente la stavo ferendo di nuovo.

 


 

"Only know you love her when you let her go"

"Ti rendi conto di amarla quando la lasci andare”


 

-§-



"Staring at the ceiling in the dark
Same old empty feeling in your heart
‘Cause love comes slow and it goes so fast"

"Con lo sguardo fisso al soffitto nell’oscurità

Sempre quella vecchia sensazione di vuoto nel cuore

Perché l’amore giunge lentamente, ma sparisce in fretta"


 


 

Cosa ho realizzato nella mia vita, ho ucciso l'unica persona che mi ha sempre amato e protetto.

Ho tradito il mio villaggio, sono stato uno sporco nukenin. E ho tentato di uccidere la donna che mi aveva offerto il suo cuore. L'ho calpestato, l'ho calpestata. E cosa mi è rimasto? Nulla.

Solo il tenue ricordo dei momenti passati con mio fratello, quando ancora eravamo uniti e felici e questa panchina sulla quale lasciai Sakura quella maledetta notte. Se solo avessi ceduto , non fossi stato così orgoglioso e fossi rimasto al villaggio lasciandomi aiutare da lei che "avrebbe amato per tutti e due e avrebbe reso i miei giorni felici", a quest'ora forse non mi sentirei così solo.

Ho vacillato un solo istante, ma la mia testardaggine è stata più forte di qualsiasi altra cosa.


 

"Well you see her when you fall asleep
But never to touch and never to keep
‘Cause you loved her too much
And you dived too deep"

"La vedi quando ti addormenti

Ma non riesci mai a toccarla o tenerla stretta

Perché l’hai amata troppo

e sei affondato troppo”


 

E io dovrei considerarmi un eroe? Gli eroi non cercano di colpire alle spalle la donna che amano, non le puntano un kunai alla gola come si farebbe con il proprio peggior nemico.

La verità è che mi vergognavo a farmi vedere da lei in quello stato. Totalmente in preda al mio delirio di onnipotenza. Non ero il ragazzo di cui si era innamorata, non meritavo neanche un suo sguardo.

Invece lei era lì, così vicina che avrei potuto abbracciarla, dirle che mi dispiaceva e che avrei voluto tanto tornare indietro a quella notte e rifare tutto in modo diverso.

Era lì per aiutarmi e se uccidermi fosse stato l'unico modo ci avrebbe provato.

Ma non voleva arrivare a tanto. Sentivo la sua paura e ne godevo e non capivo invece che chi aveva più paura dei due ero io.


Only know you love her when you let her go"

"Ti rendi conto di amarla quando la lasci andare”



Fare l'amore con lei è stato il momento più bello della mia inutile esistenza.

Lei merita di meglio, lei merita tutto.

Se dovesse rimanere con me, un bel giorno si sveglierebbe e si renderebbe conto che non sono abbastanza.

Che ha rinunciato alla sua carriera e a una vita felice con un altro uomo per una persona che non sarà mai in grado di amarla come merita. Per una persona che non sa perdonarsi gli sbagli del passato e che non è più capace di vivere.


 

"And you let her go
And you let her go
Well you let her go"

"E la lasci andare

La lasci andare

Sai, la lasci andare


 

Nota dell'autrice : Se fa schifo ditemelo. E' un esperimento. Non mi sono mai cimentata in questo genere.



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Capitolo 14
*** Capitolo 13 ***


CAPITOLO 13





 

Sakura non riusciva a togliersi dalla mente quella orrenda sensazione che provava.

Perché Sasuke avrebbe dovuto raccontarle una bugia?

Probabilmente si era andato ad allenare da solo. Dopotutto non aveva specificato il tipo di allenamento o con chi si sarebbe allenato.

Sì, doveva essere così. Non era il caso di imparanoiarsi.

Tuttavia un senso di inquietudine continuava latente a insinuarle il dubbio che qualcosa non andava.

Ino dopo aver terminato tutte le sue scorte di dolci era andata a casa dicendole con un gran sorriso: - Sta tranquilla Sakura, il peggio è passato -

Quell'affermazione l'aveva rincuorata, ma nella sua testa continuava a vedere il viso tirato di Sasuke mentre la guardava dalla porta della sua camera prima di andare via.

 

- Adesso basta! - si disse.

Fece una doccia veloce, indossò un paio di jeans e una maglietta e uscì.

Voleva essere sicura che tutto andasse bene come le aveva detto Ino.

Andò a cercare Sasuke.

 

Il giorno di ferie che Tsunade aveva concesso a tutti dopo la festa aveva trasformato Konoha in un brulicante paese. Erano tutti in strada e si camminava a fatica tra la folla.

Shikamaru, Temari, Kankuro e Gaara.

- Meglio cambiare strada - pensò Sakura e si infilò in una piccola stradina.

Non aveva idea di dove potesse essere Sasuke, se era andato ad allenarsi da solo chissà in quale luogo remoto si era recato.

Decise di andare comunque a dare uno sguardo al campo di allenamento.

Il campo era deserto.

Andò a controllare in accademia.

Deserta anche quella.

Tornò al lago, a volte a Sasuke piaceva fare il bagno lì. Quando era piccola lo spiava da dietro i cespugli.

Non trovò nessuno.

Si diresse allora sulla montagna degli Hokage, ma di Sasuke neanche l'ombra.

L'ansia iniziò a salirle pericolosamente. Girava come una pazza per Konoha non sapendo bene dove andare.

Che fine aveva fatto Sasuke?

Andò a casa sua, bussò come una forsennata alla porta ma non ricevette nessuna risposta.

Allora corse a casa di Naruto.

 

Naruto sentì bussare violentemente alla porta, scese ad aprirla e si trovò di fronte Sakura con il fiatone e una faccia sconvolta.

 

- Dov'è ? - gli chiese

- Non ne ho idea, te lo giuro.- le rispose con una faccia che diceva tutto.

Naruto non era mai stato bravo a nascondere le cose, soprattutto a lei.

Sakura lo guardò per un istante, leggendo nei suoi occhi la triste verità che rispecchiava pienamente il suo presentimento. Gli diede le spalle e ricominciò a correre.

- Sakura, fermati! - la implorò. Lei era già troppo lontana.

 

    FLASHBACK (Naruto)

- Perché è un problema , Teme? Non eri tu che volevi restaurare il ccan? O credi ancora che i bambini nascano da sotto i cavoli? -

- Non dire idiozie. Il Clan potrei ripristinarlo con qualsiasi donna stupida di Konoha senza troppi problemi.-

- Si, ok. Ma qui non stiamo parlando di una donna qualunque. Stiamo parlando di Sakura. Siete tutti e due miei amici e sono contento di quello che è successo tra voi. Anche se rabbrividisco al solo pensiero di piccoli Uchiha nati dalla vostra unione. Testardi come il padre e violenti come la madre. Un' accoppiata micidiale!Brr! -

- Non capisci un tubo Naruto! E io che mi ostino a parlare con te! -

- Allora spiegati meglio. Ti ho chiesto se sei innamorato di lei e mi hai risposto che è questo il problema e non voglio neanche prendere in considerazione l'idea che tu sia andato a letto con lei per sport o per sfizio perché non ti credo capace di certe bassezze. E' così, vero Sasuke? -

Sasuke non gli aveva risposto e a quel punto Naruto era stato costretto a riformulargli la domanda con un tono di voce più alto e minaccioso.

- E' così, Sasuke? -

Si erano guardati dritti negli occhi, Naruto aveva sperato che Sasuke desse la risposta corretta altrimenti oltre alla profonda delusione per il comportamento dell'amico e la pena per la povera Sakura sarebbe stato costretto anche a spaccargli il muso.

- Non lo so. Non. Lo.So -

Naruto aveva scosso la testa in segno di disapprovazione.

- E' successo tutto così in fretta. Non ho pensato alle conseguenze della mie azioni - e dicendo queste parole si era visto passare davanti agli occhi tutto ciò che era accaduto quella notte. Lo schiaffo, Gaara che le stampava quel bacio sulla fronte, la crepa nel muro e Sakura che gemeva sotto di lui.

L'ultimo pensiero lo aveva trafitto come un kunai piantato nello stomaco.

- Non ti credo. Non è possibile. - gli aveva detto Naruto, riprendendolo per il colletto della maglia.

- Non tutti sono come te Naruto. Io non sono come te. -

- Che vuoi dire teme? - Stava valutando seriamente l'idea di spaccarglielo quel muso bugiardo.

- Tu sei una persona pura. Quello che provi lo dimostri , non riesci a nasconderlo. Ti fidi delle persone. Nonostante tutto quello che ho fatto ti fidi ancora di me. Sei riuscito a convivere con i tuoi demoni e a crearti una vita felice -

- Anche Sakura– chan si fidava di te !- gli aveva urlato Naruto con gli occhi carichi di rabbia.

- E' meglio così Naruto, credimi - gli aveva detto Sasuke che non riuscendo più a sostenere lo sguardo dell'amico aveva girato la testa da un lato.

Naruto aveva lasciato la presa così violentemente che Sasuke era ricaduto di schiena sul divano.

Sasuke aveva continuato a tenere lo sguardo basso mentre il suo amico andava verso la porta d'ingresso.

Prima di uscire Naruto si era voltato di nuovo verso di lui per dirgli: - Se farai soffrire di nuovo Sakura-chan perché sei un povero imbecille, questa volta non te la caverai facilmente -



- FINE FLASHBACK -

 

Naruto sperò che Sasuke avesse riflettuto su quello che si erano detti e che prendesse la decisione giusta. In caso contrario avrebbero perso per sempre Sakura.



Sakura sentiva le lacrime che prepotentemente volevano sgorgare dai suoi occhi. Lo sguardo di Naruto era così triste. Come triste sarebbe stato l'epilogo che l'aspettava, pensò.

Cosa era successo? Lei e Sasuke avevano fatto l'amore, era tutto perfetto. Cosa diavolo era successo?

Salì sulla torre dell'Hokage, da lì avrebbe avuto una visuale completa di Konoha.

Diresse lo sguardo a destra, poi a sinistra. Cercò di concentrarsi per cercare di captare anche un flebile segno del chakra di Sasuke, quando a un tratto scorse una figura seduta su una panchina che lei conosceva fin troppo bene.

L'aveva trovato.



-§-



Sasuke dopo il diverbio con Naruto aveva pensato che una passeggiata lo avrebbe aiutato a pensare.

Per le strade di Konoha c'erano troppe persone e aveva deciso, quindi, di sorvolarla saltando da un tetto all'altro. Immerso nei suoi pensieri non si era reso conto di essere arrivato al confine del villaggio.

Si ritrovò nello stesso luogo di quattro anni prima. Guardò la panchina ricordando la dolcezza dell'immagine di Sakura svenuta su di essa.

Non era più passato di lì da quando era tornato a Konoha.

Si sedette sulla panchina e lasciò correre la sua mente alla ricerca di una risposta.

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Capitolo 15
*** Capitolo 14 ***


 CAPITOLO 14

 





Sakura corse verso l'uscita del villaggio. Cercò di pensare a qualcosa da dire, perché il rischio di arrivare lì e scoppiare a piangere era troppo elevato.

Provò a calmarsi facendo un profondo respiro e rallentò il passo dirigendosi verso quella “maledetta” panchina.

Si fermò un attimo pensando che poteva evitarsi questa ennesima umiliazione, tornare a casa e fare finta che non fosse accaduto nulla.

Ma voleva sapere. Doveva capire. E proseguì il suo cammino come un condannato a morte che va incontro al suo boia. E Sasuke sapeva interpretare bene il ruolo del boia.

 

Giunta alla panchina vide Sasuke con lo sguardo perso nel nulla.

Notò subito la fascia chiazzata di sangue avvolta intorno alla mano destra.

 

- Sei ferito ? - gli chiese e inginocchiandosi davanti a lui cercò di afferrare la mano ferita.

Lui la ritrasse circondandone il polso con l'altra mano e portandola contro il petto.

- E' una sciocchezza - le rispose, incontrando i suoi tristi occhi.

Sakura era una ragazza intelligente, sicuramente sospettava qualcosa o aveva già capito tutto.

 

Sakura si rialzò. Ormai non riusciva più a trattenere le lacrime.

- No. Non gli avrebbe dato questa soddisfazione.- pensò.

 

- Allora è così? - esordì, tenendo gli occhi fissi sul terreno

Sasuke rimase impassibile e continuò a guardare l'orizzonte.

- Vuoi avere almeno la decenza di darmi una risposta? - gli urlò, stringendo talmente tanto i pugni da ferirsi il palmo delle mani.

- Cosa vuoi sapere, Sakura ? -

Sakura fece appello a tutto il suo amor proprio e cercò di fare un passo indietro per ritrovare quella sicurezza con cui gli aveva tenuto testa la notte precedente, prima di farsi coinvolgere di nuovo dai sentimenti che provava per lui.

- Nulla naturalmente. Scappi come un ladro da casa mia con una scusa dopo che hai fatto l'amore con me e non pensi che forse gradirei una spiegazione? -

Sasuke non rispose.

- Sono solo una stupida. Un'emerita idiota! Dovevo capirlo! Sasuke Uchiha che voleva me, che assurdità!! -

Cercò di riprendere il controllo e continuò - Chi sono io in fondo. Non sono nessuno. Non sono niente. Non sono all'altezza di stare vicino all'eroe di Konoha. Sono solo una povera illusa.

Ho creduto a tutte le cazzate che mi hai detto. Dimmi un po', Sasuke, quale sadico pensiero ti ha spinto a venire a letto con me? Aspetta. Aspetta. Non rispondere. Tanto lo so che non lo farai.

Ti ha spinto un inconsapevole complesso di inferiorità nei confronti di Gaara o solo il gusto di vedermi ancora in tuo potere? Ti infastidiva non essere più al centro del mio mondo, vero? Vedere che la mia vita proseguiva anche senza di te, senza il bisogno di una tua parola o di un tuo gesto ti arrecava così tanto disturbo? Beh, ho una notizia per te: io sono una bella persona Sasuke. La migliore persona che ti potesse capitare di incontrare in tutta la tua stupida vita. Ho dei sogni, delle aspirazioni e sono in grado di dare amore. Tu sei arido. Dentro di te non c'è altro che odio e tristezza. Non sono io che non merito di stare al tuo fianco. E' il contrario. -

 

- E adesso guardami Sasuke - gli ordinò con gli occhi verdi che scintillavano per le lacrime e la rabbia.

 

Sasuke continuò a guardare nel vuoto.

 

- Guardami! - gli ordinò ancora con tono quasi isterico.

 

Sasuke volse finalmente lo sguardo verso di lei.

 

- Guardami bene, perché è l'ultima volta che avrai l'onore di farlo -

 

E ormai piangente, scappò via lasciando Sasuke seduto su quella maledetta panchina.



Sasuke ascoltò ogni singola sillaba del discorso di Sakura. Ogni lettera , ogni virgola e ogni punto l'avevano straziato. Aveva rischiato di vacillare, di nuovo. Avrebbe voluto fermarla, stringerla tra le braccia e dirle che l'amava. E l'amava sul serio se aveva affrontato quel calvario per lasciarla libera di vivere una vita migliore.

Non poteva costringerla a vivere come lui. Lei era la luce, lui le tenebre. Lei era la gioia, lui il tormento. Lei salvava vite, lui le troncava.

Ma lei lo avrebbe accettato, era questo il “problema”. Lei avrebbe accettato quella vita per lui, perché lo amava così tanto da scegliere il suicidio di una vita mediocre al suo fianco quando altrove avrebbe potuto trovare ciò che meritava: la felicità.

 

E la lasci andare...



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Capitolo 16
*** Capitolo 15 ***


CAPITOLO 15

 

 

Sakura correva a perdifiato per le strade di Konoha.

Se fosse stato possibile avrebbe voluto sparire dalla faccia della terra.

Lentamente riprese il controllo di se stessa e decise di andare dall'unica persona che in quel momento avrebbe potuto capirla e sostenerla.

Bussò alla porta di Ino, ma come tutti gli altri anche lei era in giro.

 

Quando la bionda tornò a casa trovò la sua amica rannicchiata davanti la porta.

 

- Sakura? - la chiamò.

Sakura alzò la testa e Ino vide che aveva il viso distrutto dalle lacrime. Allora s'inginocchiò vicino all'amica e sollevandola per un braccio, la invitò ad entrare in casa.

Sakura si mise sedere sul divano, lo sguardo sempre basso. Ino andò in cucina a preparare un thé.

Tornò con due the fumanti, timorosa della conversazione che avrebbe affrontato con l'amica.

L'Uchiha ne aveva fatta un'altra delle sue. Ne era sicura.

 

- Che ti è successo Sakura? -

- E' finita! - le rispose con un filo di voce.

- Cos'altro ha combinato quell'idiota? -

- No, Ino. Sono io la stupida. -

- Non iniziare a colpevolizzarti. -

- No. Davvero Ino. Dovevo saperlo. Lui non mi amerà mai, mi sono illusa che questa notte avesse avuto un significato, ma non è così. Per lui è stato solo un gioco. -

- Magari non è così, magari ha bisogno di tempo - cercò di rassicurarla, pensando a mille modi per uccidere quel cretino di un Uchiha - Lo sai che è mezzo schizofrenico, avrà bisogno di metabolizzare quello che è successo. -

- Ino, non sei convinta neanche tu di quello che mi dici. Sai che la realtà è diversa. -

Ino sospirò temendo di fare quella domanda all'amica.

- Adesso cosa pensi di fare? -

Sakura sapeva di dare un dolore all'amica ma, per lei, per la sua sanità mentale, era l'unica soluzione.

- Andrò a Suna, metterò una bella pietra sopra a tutta questa storia e dimenticherò.-

Così dicendo si alzò e si diresse verso la porta d'ingresso.

- Mi dispiace tanto Sakura, mi sento tanto in colpa...-

Sakura si girò di nuovo verso l'amica.

- Per cosa ? -

- Io e Naruto... sì, insomma... abbiamo cercato di aiutarvi. Non volevamo che tu andassi a Suna e abbiamo pensato che l'unica motivazione che ti potesse far rimanere potesse essere Sasuke. Scusa Sakura abbiamo sbagliato tutto – le confessò Ino, iniziando a piangere.

Sakura si avvicinò all'amica e l'abbracciò forte.

- Non è stata colpa vostra Ino. Io e Sasuke siamo dei campioni a farci del male a vicenda senza l'aiuto di nessuno. Sta tranquilla, anzi, grazie. Ti voglio un bene dell'anima Ino e devi pensare che andare a Suna mi farà bene e che la nostra amicizia non finirà solo per qualche chilometro di distanza. -

- Oh Sakura , quanto mi mancherai! -



-§-





Naruto, intanto, dopo aver visto Sakura scappare via alla ricerca di Sasuke decise che non poteva stare con le mani in mano.

Sapeva che Sasuke provava qualcosa per Sakura, ne era sicuro. Ma allora qual era il “problema“?

Così si mise alla ricerca dei due amici.

Intravide Sakura correre in mezzo alla folla e dirigersi verso casa di Ino.

Doveva essere successo qualcosa, ma Sasuke dov'era?

Decise di aspettarlo a casa, prima o poi sarebbe ritornato.

 

A sera inoltrata, la figura di Sasuke finalmente imboccava il vialetto di casa con una busta di carta tra le mani.

 

- Cosa vuoi, Naruto? - gli chiese, aprendo la porta di casa.

- Non lo immagini? -

 

Sasuke entrò in casa seguito da Naruto.

 

- Vuoi qualcosa da bere? - gli chiese Sasuke tirando fuori dalla busta una bottiglia di Sakè.

- Adesso ti dai all'alcool? - ribattè Naruto

- Tsk!Mi hanno detto che allevia le sofferenze -

- Di che sofferenze parli? - gli domandò, guardandolo versare in un bicchierino il sakè per poi buttarlo giù tutto d'un fiato.

- La vita è sofferenza, non lo sai, Naruto? -

- Ok. Stai dando i numeri più del solito. Si può sapere che ti sta prendendo? Ho visto Sakura... -

- Non nominarla! - urlò Sasuke, scaraventando il bicchiere contro il muro - Non osare pronunciare il suo nome. Non qui, non davanti a me. Mai più.-

Naruto pensò che la situazione allora fosse più grave di quanto pensasse.

Sasuke si alzò dal tavolo e andò a prendere un altro bicchiere, si versò un altro po' di Sakè e lo buttò giù.

- Cosa è successo? -

- Non ho intenzione di raccontarti nulla Naruto, quindi smettila di fare domande. Sarebbe meglio che andassi via e mi lasciassi da solo. Credo che ci sia qualcuno che ha più bisogno di te in questo momento – lo avvertì Sasuke, versandosi un altro bicchiere di Sakè.

Naruto fece il giro del tavolo e lo prese per il collo.

- Cosa. Hai. Fatto? -

- Lasciami immediatamente Naruto o te ne pentirai. Te l'ho già detto, è il caso che tu vada via -

- Non pensarci minimamente Sasuke. Non me ne andrò da qui fino a quando non mi avrai detto tutto e ti sarai reso conto di quanto sei idiota! -

- Allora non mi lasci scelta -

Sasuke scaraventò Naruto sul tavolino del salotto, da lì iniziò una sonora scazzottata tra i due amici.

Sasuke sentiva che meritava ogni pugno che l'amico gli stava dando e che avrebbe meritato di peggio.

Naruto si accorse che l'amico non stava combattendo come al solito e si fermò.

 

- Perché ti sei fermato? Ho fatto del male alla tua preziosa Sakura-chan! Colpiscimi avanti! -

lo istigò Sasuke, asciugandosi un rivolo di sangue che gli usciva dalla bocca.

- Non c'è gusto così! Tu vuoi che io ti pesti, perché pensi di meritarlo e lo meriteresti , eccome se lo meriteresti. Ma non saranno certo due pugni che ti faranno sentire meglio. Sei lacerato dentro da così tanto tempo che la tua ferita non si ricucirà mai probabilmente. -

Così dicendo Naruto si incamminò verso la porta.

- Avevi una possibilità, ma ormai l'hai persa - concluse Naruto, lasciando l'amico alla sua solitudine e ai suoi tormenti.

Un unico pensiero sfiorò la mente di Sasuke : “Sakura”.

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Capitolo 17
*** Capitolo 16 ***


CAPITOLO 16

 



Quelle due settimane passarono velocemente.

Sakura e Sasuke da quel giorno non si erano più incontrati.

Sakura era impegnata con i preparativi per la partenza e Sasuke aveva accettato ogni missione, anche la più noiosa, pur di stare lontano da Konoha.

 

Arrivò, quindi, il giorno della partenza. Gaara si era recato a Konoha per far compagnia a Sakura durante il viaggio e l'attendeva al palazzo dell'Hokage.

Lei era nel suo appartamento a terminare di imballare gli ultimi scatoloni e organizzarne il trasporto.

Vide la foto del Team 7 sul tavolino, la prese tra le mani e guardandola si mise a sedere sul divano e iniziò a piangere.

In quel momento arrivarono Ino e Naruto.

- Ciao, Sakura-chan - urlò Naruto.

Lei si asciugò in fretta le lacrime con la manica della maglia e salutò a sua volta.

- Che ci fate qui ragazzi? -

Naruto e Ino, tuttavia, si erano accorti che stava piangendo.

- Volevamo sapere a che punto stavi, non avrai mica pensato di partire senza salutarci?- scherzò Ino che tentava di sdrammatizzare per non iniziare a piangere.

- Scusate ragazze, ho appena ricordato che devo fare una cosa, ci vediamo dopo. Sakura , non partire mi raccomando, aspettami. - disse Naruto, scappando via di corsa.

- Che Baka!- esclamò Ino e le due amiche iniziarono a ridere.

- Allora, sei pronta? - le chiese subito dopo.

- Sì, manca ancora qualche scatolone e ho finito -

- Non sei costretta ad andare -

- Lo so, ma voglio andare. Mi dai una mano? -

- Ok. - rispose Ino guardando la sua amica che con tutta la forza che aveva in corpo cercava di sistemare la sua roba negli scatoloni cercando di non far trasparire la sua tristezza.



Naruto , intanto , si stava dirigendo a casa Uchiha.

Doveva provarci, non poteva vedere i suoi due amici in quelle condizioni.

Sasuke doveva essere tornato dalla missione la sera prima quindi era sicuro di trovarlo a casa.

Bussò alla porta, ma non ricevette nessuna risposta.

Bussò di nuovo e di nuovo, e di nuovo, colpendo sempre con più forza fino a quando il fantasma di ciò che una volta era il suo amico aprì finalmente la porta.

Aveva un aspetto orrendo. La barba lunga e i capelli arruffati . Da dentro casa, poi, proveniva un tanfo di sakè che strozzava.

 

- Cosa vuoi? - gli chiese Sasuke con voce impastata.

- Ma come stai messo? -

- Cosa vuoi, Dobe ? - chiese di nuovo Sasuke sempre più contrariato da quella visita inattesa e inopportuna.

- Sono venuto a darti una possibilità -

Sasuke alzò un sopracciglio e guardò l'amico.

- Sakura tra circa un'ora partirà, Gaara la sta già aspettando al palazzo dell'Hokage, se ci tieni a lei come credo, va da lei, fermala. Non perdere l'occasione di essere felice e di rendere felice anche lei. Volevo dirti solo questo. - e dopo aver detto queste parole si era girato per andare via.

Sasuke era rimasto in silenzio, poi vedendo l'amico allontanarsi gli aveva urlato:

- Pensi davvero che sarebbe felice con me? -

Naruto si girò e ritornò di corsa dall'amico urlando : - Lo sapevo! Lo sapevo! -

- Calmati Baka e rispondi -

Naruto fece un colpo di tosse e si calmò.

- Certo! Sakura ti ama Sasuke, ti ha sempre amato. Ti ha amato quando eri piccolo, quando eri un traditore e sono sicuro che ti amerebbe anche adesso che sei un ubriacone puzzolente. -

- Non ne sarei così sicuro. -

- E' per questo che l'hai lasciata quella mattina? - gli chiese Naruto

Sasuke annuì con la testa.

- Come puoi metter in dubbio i sentimenti di Sakura nei tuoi confronti? Penso che te l'abbia dimostrato in mille modi - continuò Naruto

- Come al solito non hai capito un tubo - rispose Sasuke - non sto mettendo in dubbio i sentimenti di Sakura, ma la mia capacità di renderla felice. Io sono maledetto, il mio Clan è maledetto, la mia vita non è stata altro che una bugia, che diavolo di vita posso offrirle? -

- Penso che già una vita al tuo fianco a Sakura basti. Sa come sei fatto e sa quello che hai passato. Poi come ti ho detto un po' di tempo fa, deve partire da te il cambiamento e con Sakura vicino ce la potresti anche fare. -

Sasuke rimase in silenzio qualche istante.

- Tra quanto parte Sakura ? -

Naruto gli fece un enorme sorriso.

- Tra un'ora -

- No, ti sbagli, mezz'ora perché mi hai fatto perdere mezz'ora con le tue stupidaggini. -

- Non vorrai venire in queste condizioni? Sembri Jiraya ! -

Sasuke sorrise e disse all'amico di aspettarlo. Bisognava sbrigarsi.

 

 -§-

 

Sakura stava terminando di impacchettare le ultime cose aiutata da Ino.

- Sakura, questa non la prendi? - le chiese l'amica. porgendole la foto del Team 7

- Poggiala sul letto, la metterò per ultima - rispose Sakura senza neanche guardarla.

Ino la posò sul bordo del letto e ritornò di sotto a chiudere gli ultimi scatoloni quando sulla porta vide Naruto e Sasuke.

Naruto le fece segno di fare silenzio e di uscire e Ino guardando male Sasuke fece come le aveva chiesto l'amico.

Intanto dal piano di sopra si sentiva la voce di Sakura chiamare Ino.

- Ino ? Ino? - chiamava Sakura senza ricevere risposta - Ma dove diavolo si è cacciata? -

Poi sentì dei passi dietro di lei.

- Ah, finalmente, pensavo fossi finita dentro qualche … - disse, girandosi verso la porta e non riuscendo più a finire la frase in quanto davanti a lei non c'era la sua amica bionda ma... Sasuke.

Sakura rimase pietrificata. Dopo qualche minuto in cui i due erano rimasti a guardarsi occhi negli occhi, Sakura aveva distolto lo sguardo.

- Cosa ci fai qui ? -

Sasuke non sapeva bene cosa risponderle, non si era preparato un discorso e in quel momento si pentì di non averlo fatto. Decise allora di lavorare di fantasia.

Corse verso di lei, le prese il viso tra le mani e la baciò con tutta la passione che aveva in corpo.

Sakura era rimasta con gli occhi sbarrati e le mani sui polsi di Sasuke – per un attimo aveva pensato che volesse ucciderla.

Dopo un po', presa coscienza di quello che stava accadendo
- As... petta... as... petta – farfugliò, liberandosi dalle labbra di Sasuke.

Sakura aveva i battiti a mille, decise che doveva calmarsi e capire che ci faceva, di nuovo, Sasuke Uchiha nella sua camera da letto, ma Sasuke non accennava ad allontanarsi da lei.

Alla fine Sakura riuscì a divincolarsi e ad allontanarsi da lui.

Rimasero in silenzio, di nuovo.

Fu Sasuke a riprendere la parola.

- Ascolta Sakura, te lo dirò tutto d'un fiato perché altrimenti potrei non riuscire a dirlo e pentirmene per tutta la vita. Sono stato uno stupido! -

Sakura lo guardò con occhi sgranati. Si aspettava di tutto, ma non una confessione di stupidità da parte di Mr. Perfezione.

- Evidentemente la cosa che mi riesce meglio è incasinarmi la vita. Non sarei dovuto andare via quella mattina, sarei dovuto rimanere esattamente nell'unico posto in cui volevo stare: nel tuo letto, con te. Ma mi ha preso il panico. Avevo paura che avresti rinunciato alla tua carriera e alla possibilità di una vita felice con un altro per me e che un giorno ti saresti svegliata e ti saresti resa conto che non ne era valsa la pena. Perché io sono così, la mia vita è così e per quanto mi sforzi non riesco a cambiarla. E tu non meriti tutto questo. -

Sakura aveva inclinato la testa da un lato cercando di ascoltare al meglio la “quasi dichiarazione di Sasuke “ , certo non le aveva detto la cosa più importante.

- E quindi? -

- E quindi cosa? - rispose interrogativo Sasuke.

- Cosa vuoi che io faccia adesso? -

- Non partire, resta con me!- disse Sasuke raggiungendola e cingendola con le braccia.

- Perché? -

Sasuke sapeva cosa voleva sentirsi dire Sakura e ne aveva tutti i diritti.

- Perché ti amo – le sussurrò sul collo.

Sakura aveva aspettato quel momento da tutta la vita. Quelle parole finalmente uscivano dalla bocca di Sasuke e lei?

 

Una voce interruppe quel momento.

- Sakura? Sei pronta? -

Era Gaara, sotto casa sua che la stava aspettando per partire.

 

Sakura si scostò di nuovo da Sasuke andò verso la finestra e urlò : - Un attimo! -

 

Tornò poi verso Sasuke.

- Perché me lo dici adesso? Perché sto andando via? -

Sasuke cercò di abbracciarla di nuovo ma lei si ritrasse.

 

- No Sakura. Te l'ho già detto ho sbagliato tutto. Ero nel panico. Da quando mi conosci ti ho solo causato sofferenze. E credevo che lasciarti andare fosse la cosa migliore. -

- Si dice “meglio tardi che mai”. Ma ormai è tardi Sasuke. Gaara è giù di sotto che mi aspetta e al di là di tutto questo incarico a Suna è importante per la mia carriera. E poi... ho bisogno di tempo. Hai ragione da quando ti conosco non hai fatto altro che farmi soffrire, perché dovrebbe essere diverso adesso? Perch* credi di amarmi? Sei troppo incostante e volubile e io non me la sento di rischiare tutto per un tuo capriccio -.

 

- Non è un capriccio. - ribattè Sasuke indispettito

 

- Adesso devo andare. - gli disse Sakura e si avviò verso la porta.

Sasuke le corse dietro e all'altezza delle scale la abbracciò di nuovo.

- Ti aspetterò - le sussurrò con il viso tra i suoi capelli.

 

Sakura iniziava a sentire le lacrime scenderle all'impazzata. Era una vita che desiderava sentirsi dire quelle cose, ma aveva paura che fosse solo un modo per tenerla lì e lei non era più sicura di quello che voleva realmente fare. Sapeva che doveva andare via. Doveva capire lei questa volta cosa provava per Sasuke.

Le aveva fatto a pezzi il cuore troppe volte e lei non sapeva più se ne valesse la pena. Se davvero quelle parole che lui le aveva detto avessero potuto sancire l'inizio di un periodo di felicità e amore o sarebbero state l'ennesimo motivo di sofferenza.

 

- Non farlo - gli disse e liberandosi dal suo abbraccio iniziò a scendere le scale.

 

Ormai in salotto , si girò verso di lui che era rimasto in cima alle scale.

- Comunque “Grazie” . Adesso ho capito.-

Aveva capito il “ grazie “ di quella notte. Lui l'aveva ringraziata perché aveva tentato di fermarlo e aveva provato a fargli capire che i suoi sentimenti per lui erano veri.

Lui quel giorno aveva fatto lo stesso e Sakura sentì che se non fosse andata via immediatamente avrebbe vacillato, proprio come lui e non sarebbe riuscita ad allontanarsi da quell'uomo che le aveva causato tanta sofferenza e ora la supplicava di rimanere con lui.

 

Sasuke tornò in camera da letto e si affacciò alla finestra.

Vide Sakura partire con Gaara.

L'aveva persa per sempre.

Improvvisamente sentì uno strano dolore in petto, doveva essere quello il dolore del cuore che si frantumava.

Sentiva che quasi non riusciva più a respirare e si mise a sedere sul letto.

Sul bordo trovò la foto del Team7. La prese tra le mani, accarezzando con il pollice il viso di quella ragazzina sorridente.

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Capitolo 18
*** Capitolo 17 ***


CAPITOLO 17

 



Era passato un anno da quando Sakura era partita.

Ino stava cercando di coprire il ruolo dell'amica a capo dell'ospedale onde evitare che Tsunade lo attribuisse a qualcun altro: era convinta che un giorno Sakura sarebbe ritornata.

Anche se i mesi passavano inesorabili e Sakura aveva cominciato una vita nuova a Suna.

Si stava riposando nella sala ristoro quando un'infermiera corse a chiamarla.

- Dr.sa Yamanaka, corra, c'è un ferito grave in sala 3 -

 

Ino corse in sala 3 e riconoscendo il ferito non riuscì a non sbuffare.

- Uchiha, se vuoi farti ammazzare cerca di farlo bene perché mi sono stancata di ricucirti -

Sasuke era sul lettino con un braccio che grondava sangue.

Aveva chiesto a Tsunade di entrare negli Anbu e Sai lo aveva seguito. Strano a credersi ma erano diventati amici.

Partecipava ad ogni tipo di missione, soprattutto le più pericolose e puntualmente tornava con qualche osso rotto o qualche ferita da suturare.

Soprattutto in quei giorni che Otogakure era sull'orlo della guerra civile.

 

Ino prese l'ago da sutura e delle garze e iniziò a ricucire la ferita di Sasuke.

 

- Potresti fare con più delicatezza? - ringhiò Sasuke.

- Mi scusi, è solo che non so più dove suturare visto che hai ancora i punti dell'altro giorno. Io proprio non ti capisco. Ci tieni così poco alla tua vita? -

Sasuke non rispose e Ino capì che non era stata proprio un'uscita felice la sua.

Da quando Sakura era partita, il carattere di Sasuke era peggiorato ulteriormente e lei e Naruto aveva iniziato a pensare che Sasuke partecipasse a tutte quelle missioni per espiare le sue colpe.

Ino si alzò per andare a prendere altre garze.

 

- Lei come sta? -

Ino si irrigidì alla domanda.

- Sta bene. - gli rispose semplicemente, senza entrare in particolari che l'avrebbero potuto ferire.

- Ino, mi stai nascondendo qualcosa? - le chiese, guardando fuori dalla finestra – non era uno stupido.

- Ma che vai a pensare? Perché dovrei nasconderti qualcosa? Sta bene punto e basta e …- lanciando le garze sporche nella pattumiera - Cazzo Sasuke, mi dispiace tanto. - esclamò.

- Lo immaginavo - le disse Sasuke continuando a tenere lo sguardo fisso fuori dalla finestra.

Rimasero in silenzio per alcuni minuti.

- Da quanto? - fu lui a ricominciare a parlare, facendo uno sforzo sovrumano.

Ino non aveva nessuna voglia di affrontare quel discorso, ma sapeva che Sasuke meritasse nonostante tutto delle risposte.

- Un paio di mesi -.

- E' felice? -

- Senti Sasuke, io non lo so, ma credo di sì. Sembra serena. - gli rispose Ino che sarebbe voluta essere in qualsiasi altro posto in quel momento.

- Bene. - disse Sasuke, alzandosi dal lettino.

- Hey,dove pensi di andare? Non ho ancora finito con te! - gli urlò Ino.

- Tranquilla, sto bene. Ci vediamo presto. -

- Spero proprio di no -

 

 

Sasuke si stava incamminando verso casa quando vide arrivare di corsa Sai.

- Sasuke , l'Hokage ci deve parlare. Ha convocato anche Naruto. Credo che riguardi Oto -

Corsero verso il palazzo dell'Hokage.

Naruto era già lì che li aspettava.

Tsunade era seduta alla sua scrivania e Naruto era al suo fianco come al solito.

La vecchia Tsunade stava insegnando a Naruto come essere Hokage e lui passava molto tempo con lei ultimamente.

 

-Vi ho convocati perché a breve saremo costretti a una missione diplomatica a Oto , che prevede anche la mia presenza e quella del Raikage e del Kazekage. Pertanto all'inizio della prossima settimana ci recheremo a Suna. -

 

Naruto guardò Sasuke, ma lui non ricambiò lo sguardo.

Al solo sentire nominare Suna, Sasuke aveva smesso di respirare. Era andato in missione in quasi tutte le terre e i villaggi ninja, ma mai a Suna in quanto alleata della foglia e paese pacifico.

Non credeva che avrebbe mai avuto la possibilità di metterci piede se non spontaneamente.

Ino era andata spesso a trovare Sakura, ma lui non aveva motivo di andarci. Voleva lasciarle i suoi spazi e andare da lei avrebbe forse creato ancora più confusione.

E poi adesso stava con Gaara. Il solo pensiero lo convinse quasi a chiedere a Tsunade di esonerarlo.

Questa volta l'avrebbe ucciso. Ne era sicuro.

 

- Quindi - continuò Tsunade - per i prossimi tre giorni siete liberi di riposarvi. Ci attende un lungo viaggio. Naruto e Ino verranno con noi. Avvertite voi la Yamanaka per favore. -

 

Sasuke e Sai salutarono l'Hokage e uscirono dal palazzo.

In quei mesi da Anbu, erano diventati amici nonostante i primi disaccordi.

Stavano camminando fianco a fianco quando Sai si fermò.

- Non hai paura di rivederla? - gli chiese

In quei mesi, infatti, avevano avuto modo di parlare anche di Sakura. Parlare con Sai lo rilassava perché era una specie di extraterrestre, totalmente fuori dal mondo e quindi riusciva a capirlo meglio di chiunque altro.

Sai, invece, cercava di comprendere il carattere di Sasuke e di dare una motivazione ai suoi comportamenti. Era una specie di cavia antropologica per lui. Sai diceva sempre che se un giorno fosse riuscito a capire Sasuke, non avrebbe avuto problemi a comprendere tutto il resto del mondo.

 

Sasuke non rispose alla domanda di Sai e lui non si stupì più d tanto.

Con una piccola corsetta lo raggiunse e ricominciarono a camminare fianco a fianco, fino a quando Sai non deviò per l'ospedale per dare la notizia a Ino.

 

 -§-



Sakura era indaffaratissima, la sanità di Suna iniziava a prendere una forma decente.

Quando era arrivata quasi un anno prima si era messa le mani nei capelli.

Gaara aveva fatto costruire un nuovo ospedale , enorme e tecnologico e le scuole da infermiere erano piene.

Tutto iniziava a procedere bene.

Gaara le aveva lasciato carta bianca e lei aveva cercato di non deluderlo.

L'ospedale era diventato quasi al pari di quello di Konoha, una macchina perfetta ed efficiente.

E Sakura iniziava a sentirsi orgogliosa di se stessa.

 

Inoltre da un paio di mesi le cose con Gaara, che da quando era arrivata a Suna, l'aveva corteggiata con molta delicatezza senza invadere eccessivamente i suoi spazi, avevano preso un'ottima piega.

Gaara dormiva spesso con lei nell'appartamento che le aveva assegnato anche se ogni volta ripeteva che sarebbero stati più comodi al palazzo.

Sakura , però si sentiva in imbarazzo a dormire lì in quanto gli anziani di Suna non vedevano di buon occhio la loro relazione. Avrebbero preferito di gran lunga che Gaara si accompagnasse con una ragazza di Suna, di buona famiglia anche se come medico la rispettavano parecchio.

Quella sera, Gaara era arrivato molto tardi. Erano giorni che si vedevano poco a causa della ribellione a Oto. Gaara aveva mandato Kankuro e Temari in missione diplomatica, ma erano tornati senza aver ottenuto grandi risultati.

La guerra civile era alle porte e Gaara da pacifista qual era rabbrividiva al solo pensiero di un'altra guerra.

 

- Cosa sta succedendo a Oto, Gaara? - gli chiese Sakura, accoccolandosi tra le sue braccia sul divano.

- C'è il pericolo di una guerra civile, il cibo scarseggia e gli abitanti di Oto danno la colpa alle altre terre ninja. Orochimaru come finto Kage li teneva sotto dittatura, ma adesso loro vogliono essere riconosciuti come villaggio a tutti gli effetti e vogliono un Kage. - rispose Gaara.

- Dategli un Kage, allora! -

- Non è così semplice. Ci sono fazioni opposte e non riescono a trovare un accordo, inoltre non gradiscono la nostra interferenza. Kankuro e Temari non sono riusciti ad entrare neanche nel villaggio. In ogni caso tra tre giorni ci sarà una riunione di tutti i Kage qui a Suna e decideremo il da farsi. -

- Allora la situazione sta proprio precipitando -

- Stai tranquilla Sakura - le disse accarezzandole la spalla - troveremo una soluzione. Anzi ho da darti una bella notizia -

- Quale? -

- Al seguito di Tsunade ci faranno visita anche i tuoi amici! Così mentre Tsunade è qui potrai stare un po' con loro -

- Davvero? - esclamò Sakura, alzandosi dal divano.

Gaara annuì.

- Vado subito a chiamare Ino... non sto più nella pelle -

E così dicendo andò al piano di sopra e lì ci rimase quasi un'ora a parlare con Ino.

Quando tornò giù di sotto, Gaara dormiva. Decise di non svegliarlo e gli mise una coperta addosso.

Era così tenero mentre dormiva.

In realtà lo era sempre. Era una persona così rispettosa, così dolce e lei iniziava a provare qualcosa per lui. Non era ancora amore ma sarebbe potuto diventarlo, ne era certa.

Qualche giorno prima Gaara le aveva detto che l'amava e che voleva che regolarizzassero la loro relazione. Era stufo di nascondersi come un ladro e se gli anziani non erano d'accordo potevano anche fare i salti mortali all'indietro, ma non gli avrebbero fatto cambiare idea.

Sakura aveva preso tempo. Stava bene con Gaara, la trattava come una principessa, ma non era ancora sicura dei suoi sentimenti. Spesso, anche se cercava di negarlo anche a se stessa, pensava ancora a Sasuke.

Ino non le parlava mai di lui. Era stata una sua richiesta.

Purtroppo quel pensiero ancora troppo vivo nella sua mente e nel suo cuore, anche dopo quasi un anno, non le consentiva di lasciarsi andare totalmente.

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Capitolo 19
*** Capitolo 22 ***


CAPITOLO 22

 

Tsunade , Naruto , Ino e i due Anbu entrarono nel palazzo del Kazegage scortati da Temari , Kankuro e Shikamaru che per l'occasione si era aggiunto alla spedizione di Konoha per stare insieme alla sua “adorabile” fidanzata.

Entrarono nella grande sala , arredata con divani e tappeti , dove Gaara li stava aspettando.

<< Tsunade – sama è un piacere rivederti >> esordì Gaara stringendole la mano

<< Piacere mio Kazekage, grazie per l'ospitalità. Gli altri Kage sono arrivati ? >>

<< Si , li raggiungeremo a breve nella sala riunioni >>.

 

<< Siete già qui? Scusate il ritardo >>

Sakura entrò nella sala da una delle porte in fondo.

Aveva indosso un vestitino morbido di seta a maniche corte di colore verde acqua e un paio di stivali marroni bassi.I capelli ancora più lunghi con una lunga frangia che le arrivava poco sopra gli occhi , le ricadevano sulle spalle.

L'anbu di destra si girò verso l'altro per vederne le reazioni. Ma non riuscì a notare nulla se non che aveva iniziato a stringere i pugni.

<< Tsunade – Sama che bello vederla!! >> Sakura andò ad abbracciare la sua mentore.

<< Anch'io sono contenta di rivederti Sakura. Come va la tua missione? >>

<< Benissimo. Abbiamo fatto passi da gigante. Non è vero Gaara? >>

<< La tua allieva ha fatto miracoli Tsunade >> disse Gaara poggiando una mano sulla spalla di Sakura che arrossì.

 

<< Hey fronte spaziosa , non si saluta? >> disse Ino infastidita.

<< Ino pig!!!! Mi sei mancata amica mia >> Sakura corse ad abbracciarla.

<< Scusa mi correggo , adesso non sei più fronte spaziosa ma frangetta spaziosa!!! >>

<< Non cambierai mai, sempre gentile!! >>

 

<< Ci sono anch'io >> disse Naruto con il broncio.

<< Si Baka , ti ho visto. Datemi un attimo non posso abbracciarvi tutti insieme.>> gli rispose Sakura.

 

Uno degli anbu si tolse la maschera scoprendo il viso di Sai.

<< Sai , ma ci sei anche tu? >> urlò Sakura << Mi avete fatto proprio una bella …....>>

Sakura non finì subito la frase perchè anche l'altro Anbu aveva scoperto il viso.

<< …...sorpresa >> disse Sakura con un filo di voce.

Era Sasuke. E la stava guardando con quei suoi occhi , quei maledettissimi occhi.

Sakura pensò di aver avuto un black out mentale. Non riusciva a muoversi , né a parlare.

Sasuke era ancora più bello di quanto ricordasse. Sembrava più maturo e aveva il corpo ricoperto di cicatrici.

Fu Gaara a riportare Sakura sulla terra.

<< Cara , oggi dedicati ai tuoi amici. Ci rincontriamo tutti per cena questa sera. >> le disse dandole un bacio sulla fronte. << Tsunade – sama se vuoi seguirmi? >>

Gaara e Tsunade seguiti dai due Anbu lasciarono la stanza per raggiungere gli altri Kage nella sala riunioni.

Sakura li seguì con lo sguardo fino a quando non furono fuori dalla sala.

Poi si rivolse a Ino e sussurrando per non farsi sentire da Kankuro e Temari disse :

<< Perchè diavolo non mi hai detto niente. Siamo state un'ora al telefono. >>

<< Non me l'hai chiesto. Anzi mi avevi tassativamente ordinato di non nominarlo nemmeno >> le rispose Ino divertita dalla reazione dell'amica.

<< Si , ma avresti dovuto dirmelo >>

 

Shikamaru intanto si era proposto di fare da guida turistica di Suna.

Sakura e Ino rifiutarono , a detta di Sakura “ avevano tante cose di cui parlare “ , e quindi rimasero lui , Naruto , Kankuro e Temari.

 

Naruto rimase sbalordito del cambiamento di Suna. Da quel che ricordava era un'immenso deserto costellato di casette di sabbia.

Invece sin dall'ingresso in città si era reso conto che erano state fatte diverse modifiche.

<< Gaara , ha voluto modernizzare Suna , anche se per questo si è reso inviso agli anziani >> disse Shikamaru.

<< Quelle vecchie cariatidi non capiscono un acca >> ribattè Temari << Da quando Gaara ha voluto un po' rimodernare Suna , la città è più florida , sono tutti contenti e per noi giovani ci sono più divertimenti >>

In effetti Naruto aveva visto parecchi locali e ristoranti che non esistevano la prima volta che era andato a Suna. Gaara aveva fatto un ottimo lavoro.

 

Intanto Sakura e Ino si erano recate a casa di Sakura.

<< Caspita che lusso !! >> esordì Ino.

<< Dall'ultima volta che sei venuta , Gaara ha voluto cambiare tutto l'arredamento perchè ha detto che era vecchio e non adatto a me. >>

<< Beh, non c'aveva torto. Così è decisamente meglio. >>

 

Sakura si diresse verso la cucina.

<< Ino, cosa gradisci? Del caffè , del the o......... >> e facendo capolino dalla cucina con in mano una bottiglia << ….......del prosecco? >>

L'amica iniziò a ridere e ovviamente optò per il prosecco e qualche stuzzichino.

Sakura versò due calici di prosecco e poggiò la bottiglia sul tavolino di cristallo del salone.

<< Bicchieri di cristallo, tavolini di cristallo , tappeti , cuscini di vera piuma d'oca , non mi dire che hai anche la servitù , sennò mi metto a urlare. >> disse Ino.

<< La colf è in ferie oggi >> rispose Sakura

<< Eeeehhhh!!!! >> urlò Ino

<< Dai Ino sto scherzando!! >>

<< Comunque , te la passi bene. >> le disse Ino con un pizzico di sana invidia.

<< Non posso lamentarmi effettivamente. Ma torniamo a noi. Aggiornami perchè mi sa che mi sono persa qualche puntata >>

<< Guarda che ti ho tenuta aggiornata sempre su tutto >>

<< Mi hai raccontato quello che volevi raccontarmi. Sai e …...Sasuke che ci fanno negli Anbu? E Naruto? E il Team 7 ? Il maestro Kakashi ? Mi hai raccontato solo quello che pensavi che mi facesse piacere tralasciando le cose importanti. >>

<< Non volevo che ti preoccupassi. Comunque sia , Naruto sta imparando a fare l'Hokage quindi sta sempre con Tsunade-sama , il maestro Kakashi ha un nuovo team di monelli e per quanto riguarda Rambo , lui è entrato negli Anbu poco dopo la tua partenza e Sai l'ha seguito a ruota. E adesso , pensa un po' , sono ottimi amici >>

<< Rambo? >>

<< Sì , a Konoha abbiamo affibbiato questo soprannome a Sasuke perchè accetta le missioni più pericolose e puntualmente torna ferito gravemente. E' già tanto che si faccia curare da qualcuno , abbiamo addirittura pensato che si causticasse da solo le ferite e si ricucisse con il filo per i calzini. Credo che non si sia mai ripreso , Sakura. Ma tu non volevi sentirne parlare e io non te ne ho parlato . >>

Improvvisamente Sakura sentì una stretta al cuore. No, non l'aveva dimenticato e a quanto pareva neanche lui aveva dimenticato lei.

 

<< Ma parliamo dell'affascinante Kazekage. >> Ino decise di cambiare discorso vedendo il viso tirato della sua amica.

<< Gaara è fantastico. E' una persona meravigliosa. >>

<< Ma? >>

<< Non c'è ma >>

<< Quando uno parte con tale preambolo c'è sempre un “ma” . E il tuo ma è “ma non credo di amarlo! “ >>

<< Non lo so. Con lui sto bene. Lui vorrebbe regolarizzare la nostra situazione , renderla ufficiale , ma io non me la sento ancora. >>

<< E' semplice , non sei innamorata di lui. E l'amore amica mia non si fabbrica e non si crea , o lo provi o non lo provi. >>

<< Già! >>

 

 

Nella sala riunioni i Kage stavano discutendo della situazione a Otokagure.

<< Bisogna prendere una decisione drastica >> disse il Raikage

<< Vuoi radere al suolo Otokagure per caso? >> rispose Tsunade

<< No,ma bisogna sedare la ribellione con la forza , è l'unica soluzione >> ribattè il Raikage.

<< Siamo appena usciti da una guerra mondiale ninja, ne vuoi scatenare un'altra? >> rispose la Mizukage.

<< Se andiamo avanti così non troveremo un accordo >> disse il Tsuchikage.

<< Gaara , tu cosa ne pensi ? >> chiese Tsunade.

Gaara fino a quel momento aveva ascoltato senza interrompere seduto con le braccia conserte e gli occhi chiusi.

Fece un profondo respiro e disse :

<< La soluzione militare è l'ultima opzione, non possiamo rischiare di scatenare una nuova guerra anche se tra noi c'è un tacito accordo di pace , i villaggi più piccoli potrebbero allearsi con Otokagure . Quindi propongo una missione diplomatica . >>

<< Ci abbiamo provato tutti e i nostri ninja sono ritornati conciati male >> rispose il Raikage.

<< Infatti non manderemo i nostri ninja. Andremo noi personalmente. Se ci attaccheranno sapremo difenderci , ma non credo che lo faranno. Secondo me il fatto di aver mandato delle delegazioni e non esserci presentati personalmente li ha solo indispettiti ulteriormente. Loro vogliono essere riconosciuti come villaggio a tutti gli effetti e vogliono anche loro un Kage , quindi si aspettano considerazione e rispetto e noi inviando i nostri ambasciatori li abbiamo offesi. >> disse Gaara

<< Sono d'accordo con te giovane Gaara >> disse la Mizukage.

<< Si, potremmo provare a modo tuo, ma se non funzionasse li raderemo al suolo >> tuonò il Raikage che avrebbe preferito di gran lunga passare subito al piano B.

<< Allora è deciso >> disse Tsunade << Domani all'alba partiremo per Otokagure , solo noi cinque , senza scorte. Se arrivassimo scortati penserebbero che siamo lì per attaccarli. >>

 

Sasuke era con Sai alle spalle di Tsunade , era rimasto colpito dalla crescita di Gaara.

Era sempre stato un ragazzo riflessivo e giudizioso e nonostante la sua giovane età era anche un buon kage.

Pensò che lui e Sakura erano una bella coppia anche se l'idea gli logorava il fegato.

Sakura....era diventata ancora più bella non c'erano dubbi. Un anno a Suna l'aveva fatta rifiorire , il viso rilassato e il suo bellissimo sguardo così vivace. Doveva essere felice lì, o forse era Gaara a renderla felice.

L'idea che sarebbe dovuto rimanere lì ad aspettare il ritorno di Tsunade , lo innervosì.

Poi pensò che con Tsunade sarebbe andato via anche Gaara e che quindi Sakura sarebbe rimasta sola con “i suoi amici” e l'idea iniziò a piacergli un po' di più.

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Capitolo 20
*** Capitolo 23 ***


CAPITOLO 23

 

Sakura era di fronte allo specchio a finire di truccarsi per la cena.

Aveva indosso un vestitino color porpora e aveva legato i capelli in una coda morbida che le ricadeva da un lato del collo sul davanti.

Gaara le si avvicinò , l'abbracciò da dietro e dandole un bacio sul collo le disse : << Sei bellissima questa sera. >>

Sakura arrossì e mise la sua mano su quella di Gaara , poi girò verso di lui e lo baciò.

<< Andiamo , ci stanno aspettando >> le disse.

Sakura annuì e mano nella mano uscirono da casa di Sakura diretti al palazzo dove gli altri li stavano aspettando per cena.

 

Gaara si accomodò a capotavola e Sakura si mise alla sua destra. Le disse che la voleva vicina anche se sarebbe stato più opportuno che di fianco a lui si sedesse un altro Kage.

Sakura nonostante l'imbarazzo lo accontentò.

 

Sasuke era dalla parte opposta del tavolo vicino a Naruto , Sai , Ino e Shikamaru.

Aveva visto entrare Sakura e Gaara mano nella mano e ancora adesso che erano a tavola , Gaara di tanto in tanto stringeva la mano della rosa. Sakura era davvero bella quella sera. Sembrava più grande , più matura e il ruolo di compagna del Kazekage le donava un non so che di regale.

 

Sakura si sentiva addosso gli occhi di tutti. Aveva accettato di sedersi di fianco a Gaara ma si sentiva profondamente in imbarazzo , sarebbe stata più contenta di sedere tra i suoi amici.

Ma in particolar modo si sentiva addosso gli occhi di Sasuke che da quando era entrata non aveva fatto altro che fissarla come se fosse un fenomeno da baraccone e questa cosa le arrecava ancora più imbarazzo.

 

Gaara alzò il calice al cielo e propose un brindisi.

<< Vorrei ringraziare i Kage che sono intervenuti oggi e le loro delegazioni. Sono molto felice di avervi miei ospiti. Brindo a voi! >>

<< Cin Cin ! >> risposero tutti.

 

La cena proseguì discretamente bene. Il cibo era ottimo a detta di Naruto , in quanto Sakura non aveva toccato granchè da mangiare nervosa com'era.

Ogni tanto Gaara le stringeva la mano , ma non faceva altro che aumentare il suo nervosismo perchè qualsiasi cosa facesse , anche solo respirare , sentiva due occhi onice scrutarla dall'altra parte del tavolo. Pensava che stesse per impazzire.

Aveva bisogno di una pausa. Chiese scusa e andò alla toilette seguita a ruota da Ino.

 

Entrò nel bagno e mise i polsi sotto l'acqua fredda e si sgranchì il collo da un lato e dall'altro.

Poco dopo entrò Ino.

<< Che ti ha preso? >> le chiese Ino.

<< Non lo sopporto più. >> rispose Sakura

<< Chi? Gaara? >>

<< No.Non lui. Sasuke. Non fa altro che guardarmi , mi sta facendo impazzire. >>

<< Quel sadico maniaco. Adesso vado fuori e lo concio per le feste >>

<< No Ino. Ti prego. Sta tranquilla. Torniamo a tavola, non voglio scenate davanti a Gaara >>

<< Ok come vuoi >>

 

Uscirono dal bagno e ritornarono a tavola.

 

Finalmente terminata la cena , l'intera compagnia si trasferì nella sala dove tra una chiacchiera e l'altra a uno a uno i Kage si erano congedati per andare a riposare.

 

<< Mi sa che è arrivata l'ora di andare a dormire >> disse Naruto sbadigliando vistosamente.

<< Credo proprio di sì >> disse Ino

Ringraziarono Gaara e con Sai e Sasuke uscirono dalla stanza dirigendosi verso i relativi appartamenti assegnatigli.

 

Lungo la strada Ino urlò :

<< Cavolo ho dimenticato la borsetta >>

Sasuke si offrì di andarla a riprendere. I ragazzi rimasero alquanto stupiti di questa sua magnanima proposta ,ma non più di tanto.

 

Sasuke giunse alla sala , quando sentì delle voci provenire da essa.

Erano Sakura e Gaara.

Si nascose allora dietro una colonna e si mise in ascolto.

 

<< Penso che sia ora anche per me di andare a dormire , domani devo partire presto >> disse Gaara avvicinandosi a Sakura

<< Capisco >> disse Sakura

Gaara la baciò dolcemente e le disse : << se venissi a dormire da te non credo che riuscirei a riposare >>

Sakura gli sorrise e lo ribaciò a sua volta.

<< Ascolta Sakura, starò fuori un paio di giorni. Vorrei che tu pensassi a quello che ti ho detto. >>

<< Lo farò promesso >>

Si baciarono di nuovo sempre dolcemente.

<< Buonanotte Sakura >>

<< Buonanotte Gaara >>

 

Sakura si mise a sedere sul divano e prese un bicchiere di champagne. Gaara voleva una risposta , se la meritava , ma lei non aveva idea di cosa rispondergli.

Sasuke , che aveva assistito a tutta la scena , vide lo sguardo triste che aveva Sakura e avrebbe voluto dirle qualcosa.

Evidentemente la storia con il Kazekage non era poi tutta rose e fiori.

 

Uscì fuori dal suo nascondiglio , Sakura non si era neanche accorta della sua presenza.

Fece un colpo di tosse.

Sakura alzò lo sguardo perso nel bicchiere di champagne e sobbalzò.

 

<< Ino ha dimenticato la borsetta >> disse Sasuke.

Sakura gli fece segno con la mano di accomodarsi per recuperarla e ritornò a guardare dentro il bicchiere.

Sasuke si avvicinò al divano di fronte e prese la borsetta di Ino.

Si girò e ritornò verso l'uscita.

Si fermò sulla porta e disse : << Stai bene? >>

<< Credo di sì >> rispose brevemente Sakura.

Sasuke avrebbe voluto dirle qualcos'altro , ma non sapeva da dove cominciare, quindi preferì andare via.

Sakura rimasta sola con il suo bicchiere di champagne si chiese se era stato un caso che Sasuke fosse arrivato proprio in quel momento.

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Capitolo 21
*** Capitolo 24 ***


CAPITOLO 24

 

 

Sakura aveva preso dei giorni di ferie all'ospedale per poter stare con i suoi amici.

Gaara era partito quella stessa mattina all'alba. Non sarebbe ritornato prima di due giorni.

Pensò che sarebbe bastato tenersi occupata e soprattutto lontana da Sasuke e tutto sarebbe andato per il meglio , Gaara sarebbe tornato e lei gli avrebbe dato la sua risposta, anche se non aveva la minima idea di quale fosse.

Shikamaru , Naruto , Sasuke e Sai erano andati a visitare l'accademia ninja di Suna

, mentre lei e Ino si erano dedicate alla cura del corpo alle terme.

 

<< Che hai intenzione di fare adesso Sakura? >> le chiese Ino immersa in una vasca idromassaggio.

<< Sai che l'acqua di Suna fa benissimo alla pelle ? >> rispose Sakura

<< Non cambiare discorso >> la ammonì Ino.

Sakura sospirò : << Non ne ho idea Ino. Gaara vuole una risposta , Sasuke non mi toglie gli occhi di dosso , ma alla fine non mi ha detto neanche nulla quindi è un problema marginale. Io non so che fare. Non voglio ferire Gaara , non se lo merita. Ma non posso dirgli che lo amo quando non è vero. Non sono quel tipo di persona. >>

<< Quel tipo di persona come Sasuke? Credi che lui te l'abbia detto solo per non farti partire? >>

<< Non lo so Ino. Non.lo.so. E comunque ho detto che Sasuke è il problema minore. >>

<< Ne sei sicura? A me pare invece che sia il problema più grosso. Ammettilo Sakura da quando l'hai rivisto i tuoi dubbi su Gaara sono aumentati in maniera esponenziale >>

<< Forse hai ragione. Di certo non mi aspettavo che venisse anche lui con voi e di certo non posso non ammettere che mi ha fatto un certo effetto rivederlo. Ma non voglio più ragionare in base a quello che mi dice il mio cuore visto le cantonate che mi ha fatto prendere. >>

 

 

Intanto Sasuke si era isolato dal resto del gruppo ed era andato a sedersi sul tetto del palazzo del Kazekage.

Guardava quella sconfinata distesa di sabbia che circondava Suna da ogni lato.

Ripensò alla sera prima , Sakura aveva uno sguardo triste. Chissà cosa le aveva chiesto Gaara.

Su cosa avrebbe dovuto riflettere? Forse la Yamanaka lo sapeva , ma probabilmente non glielo avrebbe detto visto il precedente fallimento dei piani suoi e di Naruto per farli mettere insieme.

Beh , se la storia con il Kazekage non era la favoletta che volevano far credere a tutti , lui non poteva che esserne contento.

Quando aveva saputo che avrebbe dovuto accompagnare Tsunade lì a Suna , il primo pensiero che sfiorò la mente di Sasuke , fu che avrebbe rivisto Sakura.

E quando ,arrivato nella sala del Kazekage, lei aveva fatto il suo ingresso , aveva capito che i suoi sentimenti per lei in quell'anno non si erano assopiti , ma si erano ingigantiti.

Aveva cercato di sopprimerli , aveva cercato di dimenticarla , in alcuni momenti il dolore era così forte che desiderava di morire, ma puntualmente si ritrovava in ospedale con Ino che gli curava ferite su ferite.

Se ci fossero stati solo loro due in quella sala l'avrebbe presa tra le braccia , l'avrebbe baciata e poi le avrebbe fatto cose che anche lui si vergognava di pensare.

Aveva capito tutta la sofferenza che le aveva causato , quel tormento , quella tristezza che avevano accompagnato Sakura in tutti quegli anni perchè adesso li provava sulla sua pelle.

E pensò che Sakura era davvero una donna forte per aver sopportato tutto questo , più forte anche di lui che invece a volte avrebbe voluto strapparsi da solo il cuore dal petto per quanto gli faceva male da solo nel buio della sua casa silenziosa pensando a quanto era stato idiota a perdere l'unica persona che faceva luce in quelle tenebre.

 

Immerso in questi pensieri non fece caso all'arrivo di Sai.

 

<< Ecco dove ti eri cacciato >> gli disse << Questi di Suna sono pazzi , hai visto come si allenano? E quella Temari......oh......io non so come Shikamaru non abbia il terrore di lei >>

<< Che ci fai qui Sai ? >> gli chiese Sasuke

<< Nulla , volevo sapere come stavi >>

<< Direi bene. >> rispose Sasuke accennando un lieve sorriso.

<< Hai intenzione di fare qualche sciocchezza ? >> gli chiese Sai preoccupato

<< Se per sciocchezza intendi che voglio riprendermi la mia ragazza, beh , mi sa che ne ho proprio l'intenzione >> rispose Sasuke alzandosi in piedi.

<< Cerca di essere cauto, è la donna del Kazekage. Potresti creare qualche casino all'Hokage. >>

<< Non sarebbe il primo. In ogni caso non preoccuparti, sarò cauto >>

<< Credo che tu debba sapere una cosa Sasuke. Non credo che tu abbia tanto tempo perchè ho sentito parlare Ino e Sakura e lei deve dare una risposta a Gaara. >>

<< In merito a cosa? >> chiese Sasuke. Finalmente il mistero veniva svelato.

<< Credo che lui ….. che voglia sposarla o comunque ufficializzare la loro relazione >>

<< Tranquillo Sai , se non ce la faccio in questi due giorni , posso dire addio a Sakura e stavolta per sempre. Ma avrò bisogno di un piccolo aiuto. Nel pomeriggio raduna Ino e Naruto , ho bisogno di parlare anche con loro. >>

 

 

E così Sai fece. Radunò tutti nel suo appartamento.

Naruto e Ino si erano seduti sul divano , mentre lui e Sasuke erano in piedi appoggiati al tavolo.

Ino era alquanto contrariata. Aveva già intuito il motivo di quella convocazione e non sapeva se fosse una buona idea.

 

<< Si può sapere il motivo di questa riunione segreta? >> esordì quindi Ino.

<< Non lo immagini Yamanaka? >> le rispose Sasuke

<< Sì , infatti credo che andrò via. >> fece per alzarsi , ma Naruto la fermò per un braccio.

<< Sentiamo almeno cosa ha da dirci >> le disse.

<< Il motivo per cui Sasuke ci ha convocati ….... >> disse Sai

Sasuke lo interruppe : << Il motivo è Sakura. >>

<< Ok me ne vado >> disse Ino rialzandosi nuovamente dal divano

<< Aspetta >> le disse Naruto prendendola di nuovo per il braccio e rimettendola a sedere.

Ino sbuffò.<< Continua Sasuke >>

<< Ho bisogno del vostro aiuto per riconquistarla >>

<< Ok , è totalmente impazzito. >> disse Ino alzando gli occhi al cielo.

<< Si, Ino. Sono totalmente impazzito. Mi aiuterai ? >> le disse.

<< Perchè dovrei? >> chiese Ino.

<< Perchè non va giù neanche a te che Sakura si stabilisca qui a Suna e sai che non è la scelta giusta per lei >> rispose Sasuke alquanto alterato.

<< Cosa ne sai di cosa è giusto per Sakura ? Potrebbe essere felice qui . Che ne sappiamo noi di come andranno le cose. Ci siamo intromessi già una volta e abbiamo fatto un casino. Stavolta non credo che Sakura ci perdonerebbe facilmente. >> gli rispose Ino.

<< Sai come stanno le cose Ino. Sakura non sa che fare , non è convinta di voler rimanere a Suna altrimenti avrebbe già dato una risposta a Gaara >>

<< E tu che cosa ne sai ? >> chiese Ino , poi volse lo sguardo verso Sai : << Saiiiii!!! Io ti ammazzo ficcanaso che non sei altro >>

Naruto trattenne nuovamente Ino che si stava alzando per picchiare Sai.

<< Scusa Ino, ma era giusto che lo sapesse >> le disse Sai ringraziando Naruto con lo sguardo per averla fermata.

<< Ino, vuoi anche tu come tutti che Sakura ritorni a Konoha o mi sbaglio ? >> le chiese Sasuke

<< Egoisticamente si, quella fronte spaziosa mi manca terribilmente. Ma non voglio che soffra più.>> disse Ino andandogli incontro e puntandogli il dito indice contro la faccia e continuò << Quindi , caro Uchiha, che intenzioni hai? E' il tuo ennesimo sbrocco mentale o sei davvero innamorato di lei. Devi dirlo qui , adesso, davanti a tutti. >>

<< Certo che sono innamorato di lei stupida oca bionda altrimenti starei qui a chiedere aiuto a te , che come ho detto sei un'oca , a un artista schizofrenico e a un baka? Penso di essere abbastanza disperato no? >> le urlò Sasuke.

Ino strinse gli occhi , abbassò il dito e scoppiò a ridere.

<< Ok.Ti aiuto >> gli disse e tornò a sedersi di fianco a Naruto.

<< Qual'è il piano? >> chiese allora Naruto

<< Tu e Sai dovrete convincere Sakura a venire a cena con noi stasera , a voi due non dirà di no.>>

I due annuirono.

<< Ino , invece , dovrà continuare a fare quello che sta facendo. Insinuare il dubbio in Sakura. Sono sicuro che tu stia già facendo un ottimo lavoro. >>

<< Sei impossibile Uchiha. Certo che ho già fatto un buon lavoro, Sakura ha solo bisogno di una spintarella. >> disse Ino con soddisfazione.

<< Appunto, questo sarà il tuo secondo compito. Dovrai far ubriacare Sakura. >> le disse Sasuke.

<< Brutto pervertito schifoso!!! >> disse Ino alzandosi dal divano << Vuoi approfittarti di Sakura ubriaca? >>

<< Ino rinfodera gli artigli. Non ti ho detto di stordirla, solo di renderla un po' brilla. A Sakura basta poco. A quel punto sparirete tutti misteriosamente e lascerete che sia io ad accompagnarla a casa. >> le rispose Sasuke.

<< Potrebbe funzionare. Ma questa volta vedi di non fare cazzate Uchiha , altrimenti Sakura ci ammazzerà tutti e se non lo farà lei, lo farà il Kazekage. >> gli disse Ino.

<< Bene , se è tutto chiaro , possiamo dare inizio alla missione. Mi raccomando discrezione e precisione >> disse Sasuke

<< Hey bamboccio ricordati che siamo dei ninja di Konoha. >> disse Ino con un pizzico di acidità.

<< E' proprio questo che mi preoccupa >> pensò Sasuke tra sé e sé.

<< Allora ok. Io e Sai ci occupiamo della cena. Ovviamente offri te Teme.....>> disse Naruto a Sasuke.

<< Ovviamente Baka! Ovviamente!! >> rispose Sasuke che si era già pentito di aver chiesto aiuto a quei tre.

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Capitolo 22
*** Capitolo 25 ***


CAPITOLO 25

 

Quello stesso pomeriggio , Naruto e Sai diedero inizio alla missione.

Sakura era nel giardino di casa a curare le sue piantine. Da quando era a Suna aveva scoperto di amare il giardinaggio , anche perchè a Suna riuscivano a prosperare solo piante grasse e Sakura si sentiva profondamente soddisfatta nel vederle crescere e non morire come le succedeva a Konoha con i suoi ciclamini che duravano al massimo una settimana.

Naruto e Sai la salutarono dalla staccionata ed entrarono nel giardino.

 

<< Vi piacciono le mie piantine? >> chiese Sakura.

<< Molto carine >> rispose Sai << Poi le piante grasse non muiono mai , quindi è più facile coltivarle >>

Sakura l'avrebbe voluto strozzare , sapeva benissimo che le piante grasse non morivano facilmente.

<< Che ci fate voi due qui? >> chiese Sakura.

<< Nulla , passavamo di qui e siamo venuti a salutarti >> disse Naruto

<< Grazie ragazzi. Sarei venuta io da voi tra poco. Volevo chiedervi una cosa.... >>

<< Che cosa Sakura ? >> chiese Sai

<< Vi andrebbe di venire a cena qui da me stasera ? >> chiese Sakura

Naruto e Sai si guardarono presi dal panico. Se avessero potuto comunicare telepaticamente si sarebbero chiesti a vicenda << Che facciamo adesso? >>

Rimasero entrambi in silenzio. Sakura li guardò un po' perplessa.

<< Basta dire di no se non vi va >> disse allora Sakura.

<< No.No. Sakura – chan che vai a pensare , va più che bene. Veramente noi eravamo venuti a invitarti fuori a cena , ma non sarebbe educato rifiutare il tuo invito. Vero Sai? >> rispose Naruto dando una gomitata all'amico.

<< C-certo che no. Accettiamo volentieri >> disse Sai pensando a quanto si sarebbe incavolato Sasuke. Se aveva capito qualcosa di lui durante le missioni che avevano affrontato insieme è che gli dava tremendamente fastidio quando i suoi piani non andavano come previsto.

<< Allora vi aspetto qui alle otto >> disse Sakura ritornando alle sue piante << Ditelo anche a Ino e a Sasuke. >>

Sai e Naruto si congedarono dall'amica e tornarono alla base.

Ino e Sasuke si stavano ancora beccando come due aquile inviperite.

 

<< Allora? Com'è andata? >> chiese Ino.

<< B-bene. >> disse Naruto.

<< Balbetta come Hinata. Qualcosa è andato storto >> disse Ino rivolgendosi a Sasuke.

<< Baka , com'è andata? >> chiese Sasuke avvicinandosi minacciosamente all'amico.

<< Senti , non è stata colpa nostra. Ci ha presi in contropiede. Quando le stavamo per dire della cena , lei …..lei ci ha invitati a cena a casa sua …....stasera >> rispose Naruto deglutendo a fatica.

<< Io te l'avevo detto Uchiha che era meglio che pensassi a tutto io. Questi due sono dei combinaguai >> disse Ino dando uno scapellotto a Sai << In ogni caso possiamo girare la cosa a nostro favore. Dopotutto volevi accompagnarla a casa. Bene. In questo modo sei già dentro casa e non c'è più bisogno di farla ubriacare. Non poteva andare meglio. >>

Sasuke si affidò alle parole di Ino.

<< Ora tocca renderti irresistibile , anche se madre natura è già stata molto generosa con te. Vai a fare una doccia , poi penseremo al vestiario. >> concluse Ino.

<< So vestirmi da solo grazie!! >> le disse Sasuke infastidito.

<< Vuoi che ti aiuti o vuoi tornare a Konoha senza fidanzata e con un occhio nero? >> gli rispose Ino con le mani sui fianchi.

<< D'accordo >> ringhiò Sasuke a denti stretti.

 

Quando Sasuke uscì dalla doccia trovò sul letto un paio di jeans , una camicia nera ,un paio di sneakers dello stesso colore e un biglietto su cui c'era scritto : << Indossali. P.s. Ho preso i soldi dal tuo zaino.>>

Ino stava superando il limite. Sasuke si disse che doveva stare calmo e che se l'era cercata lui quindi adesso non poteva lamentarsi.

Seguì gli ordini di Ino come un bravo soldato e raggiunse gli amici in salotto.

Ino lo accolse con un sorriso trionfante.

<< Sei davvero uno schianto Uchiha. >> gli disse.

<< E io spero che serva a qualcosa altrimenti te la farò pagare Yamanaka >> rispose Sasuke.

Sasuke guardò sul tavolo , c'erano delle bottiglie di prosecco e di sakè.

<< E quelle ? >> chiese Sasuke con terrore.

<< A mali estremi , estremi rimedi. Se ce la dovessimo vedere brutta , passeremo al piano B : la tramortiamo. >> rispose Ino con uno sguardo da psicopatica.

Sasuke continuava a pentirsi sempre più di averle chiesto aiuto.

 

Arrivarono a casa di Sakura. Lei li invitò ad accomodarsi in salotto per un aperitivo.

Stappò una delle bottiglie di prosecco che le avevano portato e li raggiunse con i bicchieri.

 

Sasuke era rimasto piacevolmente colpito dal fatto che era particolarmente rilassata , non come alla cena con i Kage. Aveva indosso un paio di jeans , degli stivaletti bassi e una maglia larga celeste che le scopriva una spalla.I capelli legati in una coda alta. Era semplicemente meravigliosa , per non dire sexy.

Prese allora uno dei calici e buttò giù il contenuto tutto d'un fiato. Non poteva permettere ai suoi ormoni di dargli al cervello.

Ino , intanto, dava una mano a Sakura in cucina.

 

<< Hai preparato tutto tu Sakura? >> le chiese.

<< Ma come ti viene in mente. Certo che no. Lo sai che non sono un asso in cucina. Ho preso tutto da un take away vicino all'ospedale. Il dolce , però , l'ho fatto io. >> rispose Sakura

<< Ah! Mi sembrava strano infatti. >>

<< Tra poco sarà pronto, metteresti questi in tavola per favore ? >> le chiese Sakura porgendole dei piatti.

<< Subito. Sasukeeee? Io metto questi piatti a tavola tu vedi se Sakura ha bisogno di un aiuto in cucina. >> disse Ino lasciando campo libero a Sasuke che raggiunse Sakura in cucina.

 

<< Posso aiutarti? >> chiese

<< No. Figurati. E' quasi pronto e non vorrei che rovinassi la delizia culinaria che non ho preparato io. >>rispose Sakura girando il ramen nella pentola

<< Ho vissuto sin da piccolo da solo, qualcosa ho imparato in cucina altrimenti sarei morto di fame >> le disse Sasuke.

<< Se proprio vuoi renderti utile taglia quell'insalata e quei pomodori. Non ho fatto in tempo a prepararli. >> gli disse indicandogli una busta sul lavello con il mestolo.

Sasuke iniziò a tagliare l'insalata quando si accorse che non aveva una zuppiera in cui metterla.

Si avvicinò a Sakura e le chiese : << hai per caso un contenitore per l'insalata ? >>

<< Si guarda è proprio sotto di me >> rispose Sakura scansandosi leggermente dalla sua postazione.

Sasuke si accovacciò per prendere il contenitore dentro lo scaffale e una volta trovato si rialzò troppo velocemente andando a sbattere contro Sakura , sfiorò con il viso la sua pancia e si ritrovò una volta in piedi vicino alla sua bocca tanto da sentirne il respiro.

<< Sc- Scusa >> le disse guardandola negli occhi.

Sakura era arrossita e lo guardava con gli occhi sbarrati.

<< D-di niente. >> gli rispose distogliendo lo sguardo.

Ognuno ritornò alla sua postazione con qualche battito in più al cuore.

Ino , Naruto e Sai iniziarono a pensare , vedendo la scena , che il piano questa volta poteva davvero funzionare.

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Capitolo 23
*** Capitolo 26 ***


CAPITOLO 26

 

La serata passava allegramente.

Naruto e Sasuke bisticciavano in continuazione , Sai osservava i suoi amici prendendo appunti ( sempre per le sue ricerche antropologiche ) e Ino e Sakura si dilettavano a parlare di borse e scarpe.

Sembrava di essere tornati indietro nel tempo. Quando erano piccoli e vivevano una vita spensierata , chi più , chi meno ovviamente.

Naruto iniziò a tirare fuori vecchi aneddoti.

Il suo primo bacio , quello con Sasuke ovviamente e complice anche l'alcool confessò di essersi sostituito a lui per cercare di baciare Sakura quel giorno su quella panchina.

<< Quella maledetta panchina !! >> pensò Sakura << Non me n'è andata mai una bene lì >>

Sakura dopo la confessione di Naruto aveva iniziato a rincorrerlo per tutta casa per ammazzarlo scatenando le risate di tutti.

Terminato l'inseguimento con un gran cazzotto sulla testa di Naruto , Sakura si ricompose e ritornò al suo posto a tavola.

Naruto iniziò a raccontare allora delle prime lezioni con il maestro Kakashi.

<< Vi ricordate quella volta che il maestro Kakashi ci mise alla prova con quei dannati campanelli? >> chiese Naruto

<< Asuma non ha mai utilizzato certi metodi >> rispose Ino.

Sakura andò con la mente a quel giorno. Il maestro Kakashi le aveva mostrato l'immagine di Sasuke ferito da una pioggia di Kunai e lei era svenuta per lo spavento.

I suoi pensieri furono interrotti da Naruto.

<< Io rimasi appeso a un albero per più di un ora a te cosa fece Sakura? >> disse Naruto.

<< Cosa ? >> rispose lei , tornando nel mondo terreno.

<< Come ti annientò il maestro Kakashi quel giorno? >> le chiese di nuovo Naruto.

Istintivamente Sakura guardò Sasuke che era di fronte a lei.

<< Un ragno >> rispose << mi fece vedere un ragno enorme e peloso e svenni.Mi hanno fatto sempre schifo i ragni. >>

Disse distogliendo lo sguardo da Sasuke.

Sasuke sapeva che non era vero , sapeva che Kakashi aveva usato l'arte illusoria su Sakura e che non le aveva fatto vedere un ragno, ma lui infilzato dai Kunai.

I racconti di Naruto fecero davvero fare un tuffo nel passato a tutti.

Sasuke guardò Sakura che rideva per le tante avventure passate.

Era davvero bellissima. Ricordò quella ragazzina appiccicosa e piagnucolona e pensò che era cambiata tanto. Ora era una donna forte e sicura di sé. Rispetto alle altre bambine che gli giravano intorno , lei l'aveva sempre un po' incuriosito , ma all'epoca , colpa l'età e il suo pensiero fisso , suo fratello , non aveva dato peso alla cosa.

Quando l'aveva rivista al covo di Orochimaru l'aveva colpito vederla così cresciuta , ma non aveva ancora testa di pensarci.

E così anche nel paese del ferro.

Si rese conto che , fino a quella notte in cui avevano fatto l'amore , non aveva mai avuto tempo e testa per pensare a Sakura. Invece adesso dedicava a lei una buona fetta dei suoi pensieri quotidiani.

Lei continuava a ridere e a gesticolare “vistosamente” e lui continuava a guardarla.

Sakura sentiva i suoi occhi addosso e rideva e gesticolava “nervosamente” per l'imbarazzo , trangugiando di tanto in tanto un po' di Sakè che iniziava a darle alla testa. O era lo sguardo di Sasuke? Non volle rispondere a quella domanda.

 

 

<< Vai mai a trovare la vecchia Chiyo? >> le chiese ad un certo punto Naruto.

Sakura si intristì.

<< Vado spesso , Gaara le ha costruito una bellissima lapide >> rispose Sakura versandosi un po' di sakè nel bicchiere e buttandolo giù tutto d'un sorso. << Lo devo a lei se sono qui a parlare con voi >>

Si azzittirono tutti. Sasuke e Sai si guardarono con aria interrogativa.

<< Cosa è successo? >> chiese Sasuke.

Sakura alzò lo sguardo che fino a quel momento aveva tenuto fisso nel bicchiere ormai vuoto nella sua mano , verso di lui.

<< Fu durante la missione di salvataggio di Gaara >> iniziò a raccontare Sakura << Avevamo trovato il nascondiglio dell'organizzazione Alba e avevamo fatto incursione per salvare Gaara. Naruto e il maestro Kakashi inseguirono Deidara. Io e la vecchia Chiyo rimanemmo a combattere contro Sasori. Verso la fine del combattimento Sasori mi trafisse con una delle sue spade avvelenate >> e così dicendo si toccò la pancia sul fianco sinistro.

Sasuke si era accorto di quella vistosa cicatrice sul fianco di Sakura e si era ripromesso di chiederle dove se l'era procurata. Adesso sapeva come. Rimase anche stupito dal fatto che avesse affrontato, battendolo uno dell'Atatsuki proprio come aveva fatto lui con Deidara e poi ovviamente con suo fratello riflettendo sul fatto che Sakura era diventata anche un' abile ninja.

<< La vecchia Chiyo >> continuò Sakura << si sacrificò per salvarmi la vita. >>

Ritornò il silenzio.

Naruto , avendo capito di aver tirato fuori un argomento non proprio allegro , prese la bottiglia di sakè riempì i bicchieri degli amici e disse :

<< Un brindisi alla vecchia Chiyo. Ovunque lei sia. >>

Alzarono i bicchieri e brindarono.

 

<< Che ne dite se mettiamo un po' di musica? >> chiese Ino.

<< Ci sono dei cd , sotto la tv. >> disse Sakura alzandosi dal tavolo per sparecchiare.

<< Ti do una mano >> le disse Sasuke.

<< Grazie , non preoccuparti stai comodo >>

Ma Sasuke si era già alzato e aveva iniziato a raccogliere i piatti.

Una volta in cucina , si avvicinò al lavello e iniziò a lavarli.

<< Ma che fai? >> gli chiese Sakura

<< Non vorrai lavarli tutti da sola !! Te l'ho già detto Sakura , ho vissuto da solo sin da piccolo. So fare molte cose. >>

Ino pensò , guardando con un occhio i cd di Sakura , con l'altro la scena in cucina , che non ci fosse nulla di più sexy di Sasuke Uchiha che lavava i piatti e che sicuramente la stessa cosa stesse passando per la mente dell'amica.

 

Sakura pensò che non c'era niente di più sexy di Sasuke Uchiha che lavava i suoi piatti nella sua cucina e inclinò leggermente la testa da un lato.

Poi pensò che in ogni caso era un suo ospite quindi non poteva permetterglielo.

<< Dai Sasuke , sei mio ospite. Che padrona di casa sarei se ti facessi lavare i piatti >> gli disse

<< Una padrona di casa pessima, ma già lo sei quindi non preoccuparti >> le rispose ironico.

<< Come , come? Via scansati !! >> gli disse spingendolo con un fianco e cercando di prendere possesso della spugna.

 

<< Non ci penso proprio >> le rispose e strinse ancora di più la spugna.

<< Sasuke!! Ho detto scansati … >> gli ordinò di nuovo Sakura spingendolo di nuovo.

<< Dovrai passare sul mio cadavere >> e così dicendo le schizzò sulla faccia un po' d'acqua.

Sakura si asciugò il volto con la manica del maglione sbafandosi il trucco.

Sasuke scoppiò a ridere.

Sakura lo guardò perplessa. Già era strano vedere Sasuke Uchiha ridere , ma perchè rideva?

<< Sembri un panda !! >> le disse.

Allora Sakura capì che rideva perchè il mascara le era colato sugli occhi.

<< Ah si!!! >> disse Sakura infilando una mano nella torta al cioccolato che aveva fatto e spiaccicandola sulla faccia di Sasuke.

<< Adesso tu sembri una scimmia , marrone e cattiva >> Gli disse iniziando a ridere.

Sasuke rimase un attimo di stucco , poi fece la stessa cosa dicendole : << Penso che sia ora che assaggi anche tu la tua buonissima torta >> e le spiaccicò una bella fetta sulla faccia.

<< Maledetto me la pagherai !! >> e prese un altro pezzo di torta lanciandogliela contro.

Ino , Naruto e Sai pensarono che fossero impazziti. Dentro la cucina di Sakura si stava svolgendo una guerra a tutti gli effetti a suon di tortate in faccia.

Ino si girò verso gli altri due e disse : << Può funzionare. Può funzionare. >> intanto scelse finalmente un cd da mettere.

<< Eh la torta? >> disse Naruto con il broncio

<< Sta zitto Baka!>> disse Ino

La torta intanto era bella che finita... sui muri, sulla cucina , sulla faccia , sui vestiti.

Sasuke si stava preparando per l'attacco finale quando Sakura gli fece lo sgambetto e lo atterrò immobilizzandolo e mettendosi a cavalcioni su di lui.

<< Ti arrendi? >> gli chiese tenendolo per i polsi

<< Giammai >> rispose Sasuke che trovava tutto questo molto sexy.

Sakura strinse gli occhi sfidandolo.

Poi si accorse della posizione sconveniente in cui erano finiti.

<< Credo che sia meglio darci una ripulita >> disse e lasciando i polsi di Sasuke si alzò e si diresse fuori dalla cucina.

<< Se vuoi farti una doccia , puoi usare il bagno degli ospiti. C'è già tutto l'occorente. >> e così dicendo s'incamminò di sopra a ripulirsi da tutta quella cioccolata.

Sasuke rimase qualche secondo supino sul pavimento della cucina guardandola andare via.

Poi poggiò la testa per terra e sospirò mettendosi un braccio sugli occhi.

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Capitolo 24
*** Capitolo 27 ***


CAPITOLO 27

 

Sasuke salì al piano di sopra dirigendosi verso il bagno degli ospiti.

Passò davanti la stanza di Sakura. C'erano i suoi vestiti gettati sul letto.

Entrò nella doccia e aprì l'acqua fredda. Tutti quegli anni da Orochimaru gli avevano fatto apprezzare i benefici per l'anima e per lo spirito di una sana doccia fredda e dopo quello che era accaduto in cucina ne aveva un estremo bisogno.

Aveva giocato con Sakura come un bambino, pensò , mentre vedeva il cioccolato sciogliersi tra i suoi piedi. Era da tanto tempo che non si lasciava andare così , forse l'ultima volta era stata con Itachi quando era ancora un bambino ingenuo e spensierato.

Sakura l'aveva immobilizzato a terra , o meglio , lui le aveva consentito di immobilizzarlo.

Sakura era forte , ma non così forte. In quell'attimo , prima che il gioco finisse bruscamente , l'aveva guardata : era sporca di cioccolato ovunque , aveva il fiato corto e lo sguardo vivace. Un sorriso spuntò sul suo viso,mentre l'acqua lavava via i resti di quella battaglia.

 

 

Anche nell'altro bagno , un'accaldata Sakura aveva preferito una doccia tiepida alla sua solita doccia bollente. Si sentiva tremendamente in imbarazzo per quello che era accaduto in cucina. Si era lasciata prendere da quel gioco stupido e si era avvicinata troppo a Sasuke.

L'opposto dei propositi che si era prefissata quando Gaara era partito : “stare tranquilla e soprattutto stare lontana da Sasuke” ripetè nella sua mente sbattendo leggermente la testa contro le mattonelle della doccia. Si disse che non doveva più accadere e che adesso sarebbe uscita dalla doccia e avrebbe mandato tutti a casa con una scusa , Sasuke incluso.Sì avrebbe fatto così.

Quindi con i capelli bagnati e solo l'accappatoio indosso scese al piano inferiore dove...

non trovò nessuno. Erano andati tutti via.

<< Che tipi ! >> disse Sakura

Non si accorse subito che non era rimasta proprio sola. Sentì dei passi provenire dalle scale , si affacciò e vide scendere Sasuke con indosso solo i jeans.

<< Sono andati via tutti. >> gli comunicò poi lo guardò con aria interrogativa focalizzando lo sguardo su quei due pettorali che gridavano << Graffiaci Sakura !! >>.

Sakura scosse violentemente la testa.

<< Se ti stai chiedendo perchè non porto la camicia è perchè è inutilizzabile , è incrostata di cioccolata. >> le disse

<< Ti do io qualcosa da mettere >> e iniziò a salire le scale in direzione della camera da letto

<< Non se ne parla , non andrò a casa con una maglietta da ragazza >> le disse Sasuke seguendola a ruota.

<< Ho anche qualcosa di più comodo , sai? >> gli disse accovacciandosi davanti a uno dei cassetti dell'armadio cercando una maglietta adatta a Sasuke e... ai suoi pettorali. Sakura scosse di nuovo la testa.

<< Oh ! Ecco! Trovata! >> esclamò Sakura tenendo tra le mani una t-shirt nera un po' abbondante.

Si girò per porgerla a Sasuke e si scontrò...con i suoi pettorali. Ma questa volta non riuscì a scuotere la testa. Arrossì sentendo il contatto con la pelle appena docciata di Sasuke. Lui non si era mosso di un millimetro.

Cercò di tenere lo sguardo fisso verso un punto del pavimento,quindi verso il basso. Ad un certo punto sentì una mano sfiorarle un braccio e l'altra penderle dolcemente il mento voltandolo e alzandolo verso l'alto. Verso il viso di Sasuke, verso la bocca di Sasuke che adesso si stava avvicinando alla sua.

Sasuke la baciò , dolcemente ,con calma, esplorando lentamente la sua bocca e sentendo quel sapore che lei gli aveva lasciato da quella famosa notte e che per quanto lui si sforzasse non riusciva più a cancellare.

Anche Sakura sentì di nuovo il sapore di Sasuke e fu colta da un turbinio di emozioni. Avrebbe voluto sbatterlo sul letto , bloccargli di nuovo i polsi come in cucina e fare l'amore fino alla mattina dopo.

Ma non lo fece , anzi.

<< N-non p-posso!! >> disse , spingendo Sasuke lontano da lei e stringendo la maglia al petto come se si vergognasse.

Sasuke la guardò con uno sguardo che esprimeva tutta la sua delusione.

<< Perchè ? >> le chiese

Sakura alzò le spalle.

<< Per Gaara ? >>

<< No...Sì...Non lo so >> rispose Sakura << Ecco la tua maglia! >>

Sasuke la indossò , aveva l'odore di Sakura.

<< Vuoi che vada via? >> le chiese

<< Si. Credo che sia meglio >> rispose Sakura stringendosi nell'accappatoio.

Sasuke s'incamminò verso l'uscita sperando che Sakura lo fermasse.

Sakura avrebbe voluto fermarlo, passare la notte con lui , ma non poteva fare questo a Gaara, non dopo tutto quello che aveva fatto per lei.

Sasuke scese le scale.

Sasuke uscì dalla porta.

Sasuke richiuse la porta alle sue spalle.

Era andato via e lei non l'aveva fermato.

Sasuke mise le mani in tasca e ancora frastornato dal rifiuto di Sakura tornò al suo appartamento a testa bassa.

Arrivato lì non trovò nessuno. Il suo compagno di stanza Naruto , evidentemente si era fermato dalla Yamanaka e Sai con lui.

Fu contento di non dover dare spiegazioni a nessuno, quindi si tolse la maglietta e i jeans rimanendo in boxer e rimase qualche secondo in piedi vicino al letto stringendo tra le mani la maglia di Sakura.

Poi la portò al viso e respirò profondamente chiudendo gli occhi.

<< Il piano non aveva funzionato >> pensò e si buttò sul letto a faccia avanti continuando a tenere nella mano sinistra la maglia di Sakura.

 

Sakura , intanto , era rimasta immobile in mezzo alla stanza per alcuni minuti.

Quando si riprese da quel momento di shock , si rese conto che aveva appena mandato via Sasuke , che l'aveva baciata di nuovo e che probabilmente , se non l'avesse fermato , sarebbe andato anche oltre.

Scosse violentemente la testa.

<< Pensa a Gaara , pensa a Gaara … >> si ripetè almeno cento volte.

Ma come faceva a pensare a Gaara quando Sasuke era stato lì nella sua camera da letto e l'aveva baciata e sfiorata e baciata ancora. Non poteva!!! Era impossibile!!

Sentì che stava per impazzire.

Era smaniosa , ma non sapeva di cosa.

Era triste ma non sapeva per cosa, anche se una mezza idea ce l'aveva.

Era eccitata e sapeva “perfettamente” per cosa.

Ed era agitata perchè tutte le cose precedentemente elencate non preannunciavano nulla di buono.

Si autoconvinse che una bella dormita le avrebbe fatto bene e si stese sul letto augurandosi di prendere sonno velocemente. Mancava un giorno, solo uno.

 

 

 

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Capitolo 25
*** Capitolo 28 ***


CAPITOLO 28

 

 

Un'ombra incappucciata correva a perdifiato per le strade si Suna.

 

Sasuke sentì bussare ripetutamente alla porta. Pensò che fosse quel baka di Naruto che ubriaco come una foca non riuscisse ad aprire la porta dell'appartamento.

Si alzò controvoglia dal letto e andò ad aprire.

Sakura si fiondò dentro come una scheggia.

Sasuke rimase in boxer sulla porta guardandola perplesso.

 

<< Vai in giro incappucciata adesso? >> le disse

Sakura abbassò il cappuccio lasciando liberi i lunghi capelli rosa.

<< Riflettici un attimo Sasuke. Se qualcuno mi vedesse entrare in uno degli appartamenti in cui temporaneamente alloggia un ninja di Konoha , nel bel mezzo della notte , non penserebbe che la cosa possa essere alquanto sospetta? >> rispose lei guardando fuori , scostando le tendine della finestra.

<< Se avevi così tanta paura di essere vista , perchè sei venuta lo stesso? >> le chiese chiudendo la porta.

Sakura si sfilò la felpa e la buttò sul divanetto.

Poi lo guardò , non si era accorta che aveva solo i boxer addosso e arrossì.

<< Vai sempre in giro mezzo nudo? >> gli chiese.

<< Stavo dormendo. >> rispose lui appoggiandosi al tavolino del soggiorno con le braccia incrociate.

<> le chiese.

Lei lo guardò dritto negli occhi e avvicinandosi minacciosamente gli disse :

<< Perchè mi hai baciata . Perchè in questi giorni non hai fatto altro che fissarmi come fossi un extraterrestre. Perchè stai di nuovo giocando con me. E io non ce la faccio più. >>

<< Non ho mai giocato con te >> disse Sasuke non facendo trasparire alcuna emozione.

<< Non hai fatto cosa? Prima fai l'amore con me , poi vai nel panico, poi ci ripensi e infine credi di amarmi. Se non è giocare questo , spiegami cos'è!! >> gli disse Sakura contando i ripensamenti di Sasuke sulle dita della mano.

<< Sei c'è qualcuno che sta giocando qui , sei tu Sakura!! >> le urlò << Ti ho detto che ti amavo e tu sei andata via. Vuoi stare con Gaara ? Stai con lui. Ma non venire qui a fare , come al solito , la noiosa buonista , attaccandomi , per poi darmi il contentino che saremo amici o cazzate del genere. >>

Sakura non sapeva cosa dire. Rimase lì in piedi come uno stoccafisso.

<< Ho sbagliato a venire. Me ne vado >> disse dirigendosi verso la porta.

<< Brava. Scappa via piccola Sakura. Pensavo di essere io il campione,ma tu ultimamente mi batti di gran lunga >> le disse con un misto di rabbia e ironia mentre si dirigeva di nuovo verso la camera da letto.

Sakura si voltò verso di lui.

<< Io non scappo. Tu proprio non capisci. Non capisci che ho paura, che sono terrorizzata. Ogni volta che ci sei di mezzo tu , io , in un modo o nell'altro , finisco per soffrire. Chi mi dice che tra sei mesi , un anno o domani mattina tu non abbia di nuovo un ripensamento. E io cosa dovrei fare Sasuke? Aspettare che ti passi e sperare che ritorni da me? >> gli urlò gesticolando energicamente.

<< Io sono fatto così, l'hai sempre saputo. O prendi tutto il pacchetto o lasci. Non posso prometterti nulla. >> le disse stringendo i pugni.

<< Avevo ragione >> disse Sakura guardando il pavimento << Sono io che devo rinunciare, sono io che mi devo adeguare a te , per te è solo un capriccio. Non vuoi rinunciare a niente per me. >>

<< Tu proprio non capisci Sakura !!!>> urlò Sasuke.

Sakura trasalì.

<< Non ho rinunciato mai a niente per te? Io ho rinunciato alla cosa più importante , non ho rinunciato a qualcosa per te , ho rinunciato a te. >>

<< Si, come no. Ti sei lavato la faccia quella mattina dicendomi che mi amavi. Lo so io e lo sai anche tu >> gli disse con disprezzo.

<< E' inutile star qui a parlare. >> disse Sasuke che stava davvero perdendo le staffe.

<< Sì infatti >> rispose Sakura. Raccolse la felpa e s'incamminò verso la porta.

Sasuke pensò che se non l'avesse fermata in qualche maniera , questa volta l'avrebbe persa definitivamente e anche se il suo orgoglio sulla sua spalla destra gli suggeriva di tacere, il sentimento per Sakura , sulla spalla sinistra lo convinse a parlare bloccando Sakura sulla porta aperta dell'appartamento.

<< Ho pensato che saresti stata più felice senza di me.>> disse con un filo di voce stringendo i pugni << Credi che non sia cosciente di tutta la sofferenza che ti ho causato? E ho pensato che se ti avessi lasciata andare non ti saresti sentita costretta a rimanermi vicino e a condividere con me i miei incubi. >>

Sakura rimase sulla porta qualche minuto , poi la richiuse , si girò verso Sasuke e lentamente si avvicinò a lui.

Gli poggiò una mano sulla guancia. Lui sovrappose la sua mano.

<< Non farlo Sakura >> le disse

<< Sta zitto >> rispose la rosa avvicinandosi ancora.

<< Sa...>> provò a dire Sasuke

<< Shh!! Ho detto zitto!Noioso! >>

Si alzò sulle punte e lo baciò dolcemente.

 

Sasuke la cinse con le braccia sollevandola leggermente da terra e lei gli mise le sue intorno al collo. Poi Sasuke si abbassò leggermente e prese in braccio Sakura che avvolse le sue gambe intorno alla sua vita.

La portò in camera e si mise a sedere sul letto con Sakura ancora avvinghiata a sé.

La girò sulla schiena e iniziò a percorrerle con la lingua la pancia, scostando mano a mano la maglietta. Sakura gli teneva la testa fra le mani affondando le dita nei suoi capelli neri.

Sakura si sfilò le scarpe da ginnastica lanciandole chissà dove e Sasuke le sbottonò il jeans.

Con un paio di mosse Sakura aiutò le mani di Sasuke a toglierle il pantalone che finì anch'esso chissà dove.

Poi Sasuke si concentrò sulla maglietta , ricominciando a percorrere la pancia con la lingua partendo dall'orlo degli slip , spinse la maglietta fino al collo di Sakura che distese le braccia sopra la testa per aiutarlo a toglierla.

Quando Sasuke arrivò all'altezza della bocca , baciò Sakura dolcemente e le sussurrò in un orecchio : << Quanto l'ho desiderato in tutto questo tempo >>

<< Anch'io Sasuke, anch'io >> rispose Sakura

Fecero l'amore , di nuovo. Per tutta la notte...o quello che ne rimaneva .

Quando si sentirono sazi l'uno dell'altra , infatti , l'alba era spuntata e aveva illuminato la stanza.

 

I due “amanti” avvinghiati l'uno all'altra continuavano a sbaciucchiarsi senza tregua.

Rifecero di nuovo l'amore...poi finalmente soddisfatti riuscirono a riposarsi.

Sakura si accoccolò sul petto di Sasuke e lui con un mano si sistemò il cuscino dietro la testa mentre con l'altra accarezzava dolcemente la schiena di Sakura.

Erano in religioso silenzio.

Oltre i gemiti e qualche vocalizzo , non avevano proferito parola per ore.

<< Ho trovato il modo per farti stare zitta, o quasi >> disse Sasuke

<< Mmh!Simpatico! >> rispose Sakura strusciandosi sul torace di Sasuke come un gatto.

Sasuke sorrise. Poi ebbe una specie di illuminazione.

<< Sakura ? >>

<< Mmh >> rispose la rosa mezza addormentata.

<< Voglio restaurare il clan e voglio farlo con te >> le disse.

<< Mmh. Non è una dichiarazione , ma ti ringrazio per lo sforzo >> biascicò Sakura sbadigliando.

Sasuke sorrise di nuovo. Se queste erano le prove generali, la restaurazione del clan sarebbe stata interessante da portare avanti. Anche perchè in quei momenti non c'era bisogno di spiegazioni e di parole , erano lui e Sakura...e le loro anime che si parlavano attraverso quella danza simbolica.

Con questa nuova convinzione Sasuke si addormentò.

 

 

Sakura pensò che stesse sognando i corni di Suna che suonavano forti.

Aprì gli occhi e si rese conto che i corni stavano suonando davvero.

Era il segnale che il Kazekage era tornato in città.

Così presto?

 

 

 

 

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Capitolo 26
*** Capitolo 29 ***


CAPITOLO 29

 

Sakura saltò letteralmente giù dal letto e iniziò a raccattare i suoi vestiti sparsi per la stanza.

Sasuke lentamente aprì gli occhi e vide Sakura che si rivestiva in fretta e furia.

La guardò con aria perplessa.

<< Si può sapere dove stai andando? >> le chiese

Sakura non rispose e si mise a cercare sotto il letto la scarpa mancante.

<< Sakura? >> la chiamò Sasuke

Lei fece capolino da sotto il letto.

<< Scusa Sasuke >> gli disse e recuperata la scarpa scappò via dalla stanza.

Sasuke , con in viso un enorme punto interrogativo , sentì sbattere la porta di casa.

Quando si rese conto di quello che stava per accadere disse :

<< Eh no! Adesso basta! >> e vestendosi velocemente si fiondò all'inseguimento di Sakura.

 

Sakura arrivò a casa un attimo prima dell'arrivo di Gaara.

Cercò di riprendere fiato per la corsa appena fatta e soprattutto cercò di calmarsi : il senso di colpa la stava divorando.

Corse in camera da letto, si sfilò la felpa e andò in bagno a darsi una rinfrescata.

Più che altro cercava di togliersi di dosso il profumo di Sasuke.

 

Gaara aprì la porta di casa e la chiamò.

Lei scese correndo le scale e gli andò incontro dicendo << Bentornato!! >>

Gaara le si avvicinò e baciandola le disse : << Mi sei mancata >>

<< Anche tu >> rispose Sakura cercando di sembrare convincente.

Gaara cercò di baciarla di nuovo , ma Sakura si negò girandosi di spalle.

<< C-com'è andata a Otokagure? Come mai siete tornati così presto? >> gli chiese

<< E' stato più facile del previsto, i ribelli hanno proposto un accordo e noi abbiamo accettato. Le loro richieste non erano eccessive e presto avranno un Kage scelto da noi. Tsunade ha fatto il nome di Sasuke Uchiha come candidato. Dopotutto lui ha avuto già a che fare con il villaggio del suono , quindi potrebbe essere la persona adatta >> le rispose Gaara abbracciandola da dietro.

Se Gaara l'avesse trafitta alle spalle con un kunai , Sakura si sarebbe sentita sicuramente meglio.

<< Uchiha? Perchè proprio lui? >> chiese liberandosi dalle braccia di Gaara.

<< Te l'ho appena detto Sakura. E' conosciuto al villaggio del suono e poi è un anbu quindi fedele a Konoha e all'alleanza. Potrebbe essere un'ottima occasione per lui. >>

 

I loro discorsi furono interrotti da qualcuno che bussava alla porta.

Sakura andò ad aprire ripetendo queste parole nella sua mente : << Fa che non sia Sasuke, fa che non sia Sasuke >>

Era Sasuke.

Sakura sbiancò.

<< Sakura >> disse guardandola con uno sguardo che non lasciava intendere altro che fosse incazzato come una bestia.

Sakura sarebbe voluta diventare piccola piccola, talmente piccola da scappare tra le gambe di Sasuke e espatriare velocemente in un altro stato. Pensò che al villaggio della neve , su qualche iceberg forse non l'avrebbero trovata.

<< Sakura chi è? >> chiese Gaara avvicinandosi alla porta.

<< E-E' Sasuke >> balbettò la rosa.

<< Ciao Sasuke >> gli disse Gaara << Stavamo parlando proprio di te >>

Sasuke guardò Sakura che era ancora impalata sulla porta.

<< Ah sì >> disse.

<< Fallo entrare Sakura , non vorrai lasciarlo sulla porta >> disse Gaara.

<< C-certo >> rispose Sakura.

<< Grazie Sakura >> le disse Sasuke lanciandole un'occhiataccia.

Sakura chiuse la porta.

<< Preparo del caffè, qualcuno vuole un caffè? >> disse Sakura dirigendosi verso la cucina.

<< Credo sia una buona idea >> rispose Sasuke

<< Accomodati Sasuke. >> gli disse Gaara serio.

Sasuke non riuscì a capire quel tono serioso che aveva utilizzato il Kazekage. Osservando il comportamento di Sakura che quando l'aveva visto sembrava che avesse visto la morte in faccia era quasi sicuro che lei non gli avesse ancora detto nulla. Che l'avesse scoperti?

No,non era possibile. E se anche fosse stato così , meglio. Avrebbero chiarito le cose e Sakura sarebbe tornata con lui a Konoha.

Intanto Sakura cercava di smettere di tremare. Non riusciva neanche a riempire la moca e stava spargendo caffè per tutta la cucina.

Perchè Sasuke l'aveva seguita? Che domanda idiota , avevano passato la notte insieme e lei era scappata via come una furia. Proprio oggi doveva diventare così risoluto da inseguirla?

<< Porcaccia >> disse ad alta voce mentre prendeva le tazzine.

Con la mano tremante , una delle tazze le scivolò rompendosi in mille pezzi.

I due , seduti sul divano in salotto , sentirono un improvviso fracasso provenire dalla cucina.

<< Sakura , è tutto ok? >> le chiese Gaara.

<< Si , tutto ok >> urlò la rosa << mi si è rotta una tazzina >>

<< La solita sbadata >> disse Sasuke con un ghigno.

Sakura pronunciando una catena di imprecazioni , raccolse i cocci della tazzina e si mise a sedere per terra con le spalle poggiate alla cucina e le mani sulla fronte.

<< Che situazione del cavolo. Ma perchè? Perchè? >> sussurrò sbattendo poi ripetutamente la testa all'indietro contro la cucina.

 

In salotto il Kazekage e l'Uchiha non parlavano.

Sasuke era immobile come una statua di cera. Non sapeva cosa aspettarsi e quindi era un po' inquieto.

Gaara fondamentalmente era stanco per il viaggio e per quanto cortese e ospitale non aveva gradito quella visita inaspettata. Avrebbe preferito di gran lunga stare un po' con la sua ragazza.

<< Com'è andata al villaggio del suono? >> chiese allora Sasuke interrompendo quel silenzio imbarazzante.

<< Bene , il peggio è passato >> rispose Gaara

Sakura arrivò finalmente con i caffè. Poggiò il vassoio sul tavolino di cristallo e si trovò a dover scegliere se sedersi sul divano dalla parte di Gaara o dalla parte di Sasuke.

Entrambe i ninja la guardarono.

<< Ma quel baka di Naruto quando serve non c'è mai? >> pensò Sakura << Che qualcuno arrivi a salvarmi!! >> implorò.

Decise di fare la cosa più logica : andò a sedere vicino a Gaara sentendosi addosso lo sguardo severo di Sasuke.

Gaara allungò una mano sulla sua guancia.

<< Sei sicura di sentirti bene Sakura ? Sei un po' accaldata. >> le disse Gaara preoccupato.

<< Sta benissimo , vero Sakura? Non vorrai far preoccupare Gaara. >> rispose Sasuke guardandola con la coda dell'occhio.

<< S-sto bene Gaara, grazie. >> disse Sakura fulminando Sasuke con gli occhi e scostando il viso dalla mano di Gaara << Quanto zucchero? >> chiese poi al moro.

<< Amaro.Lo prendo amaro. >> rispose Sasuke freddo come quell'iceberg che Sakura agognava in quel momento.

<< Io non lo prendo grazie. Ho bisogno di dormire , il viaggio è stato lungo.Non vedevo l'ora di tornare a casa >> disse Gaara guardando Sakura dolcemente.

Sasuke alzò gli occhi al cielo. Sakura non gli aveva ancora detto nulla , ne era sicuro. Come avrebbe potuto dirglielo se lui era piombato in casa sua.Non ne aveva avuto il tempo.Si pentì di averlo fatto.

<< Sasuke , Tsunade-sama ha fatto il tuo nome come candidato alla posizione di Kage di Otokagure >> esordì Sakura cercando di cambiare discorso.

Sasuke alzò un sopracciglio.

<< Sakura!! >> la rimproverò Gaara

<< Non potevo dirglielo? >> chiese Sakura.

<< No.Non potevi >> le rispose Gaara con dolcezza.

<< Scusa. E' solo... >>

<< E' solo che è una così bella notizia che Tsunade voglia spedirmi a Oto che Sakura moriva dalla voglia di dirmelo. Non è così Sakura? >> disse Sasuke continuando la frase di sakura che aveva bruscamente interrotto.

<< Già... >> rispose Sakura d'istinto , ma poi ci ripensò << N-no, non volevo dire questo. >>

<< La frittata ormai è fatta >> disse Gaara sospirando << Credo che sia un'ottima occasione per te Sasuke. Dopotutto Naruto diventerà Hokage di Konoha e dopo di lui l'unico che potrebbe ricoprire il ruolo di Kage sei tu >>

<< E se rifiutassi ? >> chiese Sasuke guardando Gaara con sguardo deciso.

<< Nessuno ti obbliga ad accettare , Sasuke , è solo che abbiamo pensato che fossi la persona più adatta >> gli rispose Gaara con tono calmo << Comunque ne riparleremo questa sera. Adesso scusatemi ma ho bisogno di riposare. Voi restate tranquillamente a chiacchierare.>>

Così dicendo Gaara si alzò dal divano, diede un bacio in fronte a Sakura e salì al piano di sopra.

Sasuke e Sakura rimasero alcuni minuti seduti sui lati opposti del divano in silenzio.

<< Vado anch'io. Sono stanco. >> disse poi Sasuke alzandosi.

<< Ti accompagno alla porta >>

<< Non scomodarti. >> le disse Sasuke con tono piatto quasi infastidito << Conosco la strada >>

E andò via lasciando Sakura seduta sul divano in preda alla tachicardia.

<< Che faccio adesso? >> si chiese Sakura sbuffando.

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Capitolo 27
*** Capitolo 30 ***


CAPITOLO 30

 

Sakura salì le scale ed entrò in camera da letto.

Gaara fortunatamente dormiva.

Si fiondò nel bagno e si ficcò sotto la doccia.

Pensò che se l'era vista proprio brutta e che non era ancora finita.

Avrebbe dovuto dire quello che era accaduto a Gaara. Sì avrebbe dovuto.

L'idea di farlo soffrire le creava una sensazione di soffocamento.

Gaara l'aveva sempre rispettata. L'aveva corteggiata con dolcezza e le aveva dato il tempo di apprezzarlo, con calma senza forzature.

Inoltre le aveva dato un'ottima opportunità per la sua carriera , le aveva dato la sua fiducia e lei?

Lei lo aveva tradito.

L'unica scusante che riuscì a trovare per quel riprovevole comportamento fu che l'aveva tradito con Sasuke. Con il ragazzo che aveva sempre amato e per il quale aveva sofferto le pene dell'inferno.

No. Anche quella era una scusante che non reggeva.

Non aveva scusanti. Era una persona orribile ed era tutta colpa di Sasuke. Straaano?!

Lui aveva questa innata capacità di complicarle la vita o di semplificargliela annientandogliela completamente.

Pensò alla notte precedente. Era tutto perfetto. Lui era perfetto.

Le aveva aperto il suo cuore finalmente e lei non aveva resistito. Voleva impossessarsene e vedere che effetto le faceva avere finalmente il cuore di Sasuke Uchiha.

L'effetto era stato devastante , in senso buono ovviamente. Non si era mai sentita così completa e felice in vita sua.

Aveva capito le ragioni che l'avevano spinto a lasciarla quel giorno anche se non fino in fondo.

Non voleva costringerla a stare con lui quando lei si sarebbe buttata nel fuoco pur di stargli accanto anche nei momenti più bui. Perchè lo amava. Lo aveva sempre amato e qualsiasi tipo di vita lui le avesse offerto , lei l'avrebbe accettata e con la forza dei suoi sentimenti sarebbe riuscita a sollevarlo , consolarlo e “ sopportarlo ”.

Ma lui aveva scelto anche per lei. Con che diritto poi? Sempre sicuro delle sue assurde convinzioni, quando nella maggior parte dei casi aveva preso delle cantonate pazzesche.

La domanda quindi che le nacque spontanea fu : << Che diavolo faccio? Ho l'opportunità di scegliere tra due ragazzi fantastici , beh uno un po' meno , diciamo tra un ragazzo fantastico e uno che è talmente imperfetto da essere la mia più grande dannazione, ma nonostante tutto fantastico.

Non voglio far soffrire nessuno, ma inevitabilmente accadrà. Se scelgo Gaara , mi aspetta una vita tranquilla , un uomo devoto e una carriera brillante. Se scelgo Sasuke? Mi aspetta una vita movimentata , altalenante tra il paradiso e l'inferno , un uomo incostante con cento difetti e mille tare. La scelta migliore mi pare abbastanza ovvia. >>

 

Sasuke era tornato a casa. Impaziente com'era , aveva sperato che Sakura chiudesse con Gaara immediatamente. Ma in effetti non le aveva neanche dato molto tempo per farlo.

Si chiese se il ritorno improvviso di Gaara potesse riportare la situazione in suo favore.

Aveva quasi contato su quel giorno in più per parlare con Sakura dei suoi progetti , anche se qualcosa gliel'aveva accennata. Ma soprattutto avrebbe voluto parlare di loro due.

Invece il Kazekage era tornato prima e adesso ci si metteva anche quella vecchia megera di Tsunade.

<< Kage di Oto? >> pensò. Distante cento anni luce da Konoha e un milione di anni luce da Suna.

Andava praticamente in esilio anche se , come aveva detto Gaara , era davvero una gran bella occasione.

Avrebbe potuto creare il suo villaggio ideale e avrebbe potuto realizzare il sogno di Itachi anche se non a Konoha.

Arrivò a casa e trovò Naruto, Sai e Ino che lo attendevano in salotto come tre avvoltoi.

 

<< Sas'ke!! >> urlò Naruto

<< Baka , che ti urli >>

<< Allora? Com'è andata? >> gli chiese Ino.

<< Non sono affari che vi riguardano >> rispose Sasuke.

<< Eh no , caro mio. Prima chiedi il nostro aiuto e poi non ci racconti com'è andata? >> ringhiò Ino.

<< Gaara è tornato >> disse Sasuke.

<< E Sakura? >> chiese Ino

<< E' con lui >> rispose Sasuke buttandosi sul divano.

<< Allora è andata male? >> chiese Naruto col broncio.

<< Non proprio. Solo che l'improvviso ritorno di Gaara non è stato certo di aiuto >>

<< Che intendi fare ? >> gli chiese Ino

Sasuke non rispose.

Ovviamente doveva aspettare. Aspettare che Sakura parlasse con Gaara. Aspettare che lei scegliesse lui. E intanto pensare alla proposta di Oto. Gli stava venendo un gran mal di testa.

 

 

Quando Gaara si svegliò , la casa era particolarmente silenziosa.

Sakura era stesa sul letto di fianco a lui e lo guardava con quei suoi bellissimi occhi verdi.

Gli era mancata davvero tanto anche se era mancato non più di un giorno.

A Oto era stato abbastanza semplice. Come aveva previsto , i ribelli ,vedendo arrivare i cinque Kage in persona con intenzioni pacifiche , si erano subito resi disponibili a una trattativa e le loro richieste erano state talmente ovvie e semplici che non era stato difficile raggiungere un accordo.

Quando Tsunade poi aveva fatto il nome dell'Uchiha come papabile per la figura del Kage , gli abitanti di Oto ne erano stati entusiasti , essendo ancora legati alla figura di Orochimaru che li aveva governati per tanto tempo.

Nonostante gli altri Kage avessero optato per rimanere lì un altro giorno, Gaara aveva insistito per ritornare a casa. Voleva una risposta da Sakura.

 

<< Perchè mi guardi? >> le chiese scostandole i capelli dal viso.

<< Non posso? >> rispose lei.

<< Devi. >>

Sakura sorrise. Era così bella quando sorrideva, riusciva ad illuminargli il mondo intero.

<< Mi sei mancata >> le disse giocando con una ciocca dei suoi capelli.

Sakura non rispose.

Gaara iniziò a pensare che qualcosa non andasse bene.

<< E' successo qualcosa mentre ero via? Sei strana >> le disse

Sakura non voleva rispondere. Sapeva di dover affrontare l'argomento , ma sperava di rimandarlo all'infinito.

<< No. >> mentì.

<< Allora hai pensato a quello che ti ho detto >> le disse sperando , in fondo, che rispondesse di no , perchè in caso contrario il suo comportamento non prometteva nulla di buono.

<< Si >> rispose brevemente Sakura.

<< E cosa hai deciso? >> le chiese mentre il suo cuore perdeva più di un battito.

<< Non ho ancora deciso >> rispose Sakura che effettivamente non aveva preso ancora una decisione.

<< Ho capito >> le disse Gaara un po' deluso. Quell'attesa lo stava facendo impazzire.

<< E' passata Temari >> gli disse << Ha detto che la cena con i Kage è prevista per le otto e che prima gli anziani vorrebbero parlarti >>

<< Quindi mi tocca correre >> disse ironicamente << Non si fanno aspettare gli anziani >>

Sakura rise.

Gaara la baciò e lei si fece baciare. Un bacio lungo , appassionato.

<< Ci vediamo stasera. >> le disse e si alzò dal letto.

Sakura si toccò le labbra e improvvisamente le venne una gran voglia di piangere.

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Capitolo 28
*** Capitolo 31 ***


CAPITOLO 31

 

Gaara arrivò nella sala del consiglio. Gli anziani lo stavano aspettando. C'erano anche Temari e Kankuro.

Gli anziani vollero una relazione dettagliata della missione a Otokagure e Gaara gliela fornì con dovizia di particolari.

Poi fu affrontato il problema più importante. “Importante per loro” a detta di Temari.

Il problema Sakura.

Gli anziani non vedevano di buon occhio la loro relazione e avevano più volte cercato di convincerlo a troncarla.

Sakura era una straniera , era un ottimo ninja medico nessuno lo metteva in dubbio , aveva fatto tanto per Suna , ma non proveniva da un clan rinomato , i suoi genitori erano dei civili.

Gaara ogni volta che gli anziani tiravano fuori l'argomento cercava di far capire loro che la vita era la sua e che non avevano il diritto di imporgli con chi stare , aiutato anche da Temari che viveva la stessa situazione.

Ma Shikamaru era un Nara e la storia cambiava non poco.

Solo che il problema era diventato più serio. Fino a quando si trattava di una tresca senza futuro non si erano posti grandi problemi , ma si mormorava da un po' di tempo a Suna che il Kazekage volesse regolarizzare la relazione con la “straniera”.

 

<< Kazekage , le chiediamo spiegazioni in merito a quello che si dice a Suna su lei e il ninja medico >> esordì uno dei consiglieri

<< Il “ninja medico” ha un nome. Si chiama Sakura. >> rispose Gaara stizzito.

<< E' vero o no? >> disse un altro dei consiglieri.

<< Ve l'ho già detto e ve lo ripeto : la mia vita privata è affar mio. >> rispose Gaara

<< Lasciatelo in pace vecchi bacucchi!! >> urlò Temari

<< Calmati Temari >> le disse Kankuro poggiandole una mano sulla spalla.

<< Abbiamo bisogno di risposte Kazekage. Sa che la sua progenie è importante per la continuazione del villaggio della sabbia. Lei ha in sé una forza portante e un giorno la dovrà trasmettere a qualcuno che ne sia degno. Suna è piena di giovani ninja di clan importanti che sarebbero più consone al ruolo di moglie del Kazekage rispetto alla st... a Sakura >> disse un consigliere.

<< Sakura ha tutte le qualità per essere la mia compagna e nessuna donna di Suna è equiparabile a lei >> rispose Gaara che non ce la faceva più a sentire quella solfa.

<< Noi non approveremo mai >>

<< Allora trovatevi un altro Kazekage >> disse Gaara.

<< Non dica assurdità >>

<< Accettate la mia scelta allora. Su questo sono irremovibile. >>

<< Non volevamo arrivare a tanto Kazekage , ma ci costringe lei. Non penso che le farà piacere sapere che durante la sua assenza Sakura è stata vista entrare nell'appartamento occupato dall'Uchiha nel cuore della notte >>

Gaara rimase senza parole.

<< L'avete fatta seguire? >> chiese stringendo i pugni.

<< Ovviamente. Da quando lei e Sakura avete iniziato a frequentarvi. >>

<< Siete pazzi. Siete totalmente pazzi >> urlò di nuovo Temari

<< Ciò non toglie che è successo proprio quello che le ho detto Kazekage >>

<< E con ciò? Erano compagni di team , amici da sempre. Cosa c'è di male? >>

<< A noi è sembrato sospetto visto che è stata vista uscire questa mattina dallo stesso appartamento. Comunque non permetteremo mai che una straniera si insinui nel palazzo. Abbiamo già sopportato abbastanza. Questo capriccio deve finire. >>

<< Non è un capriccio. Io voglio stare con lei. E voi non potete impedirmelo. E smettetela di seguirla.>>

Sakura , intanto , era entrata nella sala del consiglio e aveva assistito a tutta la scena.

<< Chi le ha dato il permesso di entrare? >> l'ammonì uno dei consiglieri.

<< I Kage aspettano il Kazekage per la cena e mi hanno chiesto di chiamarlo >> disse Sakura cercando di trattenere le lacrime.

<< Vede Kazekage, è di questo che stiamo parlando >> disse un altro consigliere

<< Stia zitto >> ringhiò Gaara e avviandosi verso la porta prese il braccio di Sakura e disse : >> Andiamo >>

 

Una volta fuori dalla sala Gaara tranquillizzò Sakura.

 

<< Non dare ascolto a quello che dicono quei quattro vecchi. Non rinuncerò mai a te. >> le disse Gaara abbracciandola stretta.

<< Gaara io... >> Era il momento di dirgli che quello che avevano visto i consiglieri era vero e che lei non meritava di stargli accanto.

<< Shh! Non dire niente! Dimmi solo che resterai con me! >> disse Gaara stringendola ancora di più a sé.

<< Sì >> rispose Sakura.

 

 

Gaara e Sakura entrarono nella sala dove i Kage e i relativi seguiti li attendevano seduti a tavola.

Sasuke guardò il viso tirato di Sakura. Era successo qualcosa. Cercò il suo sguardo ma non riuscì ad incontrarlo : Sakura teneva gli occhi verso il basso. Era sicuramente successo qualcosa.

Per tutta la cena continuò ad osservarla. Qualche raro sorriso appena accennato , poche parole e solo se necessarie e non aveva toccato cibo.

Notò anche che Gaara le prendeva in continuazione la mano stringendogliela come per rassicurarla.

<< Che diavolo sta succedendo? >> pensò Sasuke. Doveva saperlo , doveva parlare con lei.

 

La cena terminò e i Kage si radunaro nella sala riunioni per decidere gli ultimi particolari dell'operazione Otokagure.

Gaara salutò Sakura con un bacio.

<< Ci vediamo domani >> le disse

<< Ok >> rispose lei abbassando lo sguardo.

Sasuke osservò la scena mentre con i suoi compagni si dirigeva verso la porta per andare via.

Gli venne voglia di carbonizzare Gaara con un amaterasu , evidentemente Sakura non gli aveva ancora parlato e si chiese, guardandola ,se fosse intenzionata a farlo.

 

Sakura si avvicinò ai suoi compagni di Konoha e insieme uscirono dal palazzo del Kazekage.

<< Andiamo a bere qualcosa? >> chiese Ino.

<< Si dai andiamo! >> esclamò Naruto

<< No ragazzi , sono davvero molto stanca , preferisco tornare a casa. >> rispose Sakura.

<< Ma Sakura!!! >> disse Naruto con il broncio.

Sakura si allontanò dagli amici e si diresse verso casa.

 

<< Anch'io vado >> disse Sasuke incamminandosi anche lui in direzione del suo alloggio.

 

<< Bah!! Che disdetta!! >> esclamò Naruto.

Ino sapeva che quei due avrebbero avuto una lunga notte e con i suoi due cavalieri andò alla ricerca di un locale.

 

Sakura arrivò al suo appartamento , aprì la porta e senza accendere la luce salì in camera da letto.

Si buttò sul letto ancora vestita.

Quello che era successo nella sala del consiglio ,l'aveva sconvolta. Aveva visto Gaara combattere per lei e si era sentita ancora più in colpa.

Iniziò a piangere, era tutta la serata che combatteva per non farlo.

Aveva detto a Gaara che sarebbe rimasta con lui e glielo aveva detto perchè l'aveva visto scosso dopo la discussione con il consiglio, le aveva fatto tenerezza e il senso di colpa si era fatto sentire come un pugno nello stomaco.

 

<< Perchè stai piangendo? >>

La voce di Sasuke.

Sakura si asciugò velocemente le lacrime dal viso e si mise a sedere sul letto.

<< Non perderai mai il vizio di entrare dalle finestre,vero? >> disse Sakura con un sorriso amaro.

<< Cosa sta succedendo Sakura? >> le chiese Sasuke.

<< Nulla >> gli rispose.

<< Non ha mai saputo mentire Sakura >> le disse avvicinandosi al letto.

Si mise a sedere di fianco a lei e la baciò intensamente,

Lei ricambiò.

<< Domani mattina ripartiremo per Konoha. Verrai con noi? >> le chiese sulle labbra.

Sakura si alzò dal letto e andò verso la finestra.

<< Verrai con noi , vero Sakura? >> chiese di nuovo Sasuke insistente.

Sakura scostò le tendine.

<< Ti ha visto nessuno? >> gli chiese

<< Se intendi il ninja che stava davanti il mio alloggio ieri notte... l'ho seminato. Sapevi che Gaara ti faceva pedinare? >>

<< Non è Gaara... sono gli anziani >> rispose sospirando.

<< Non hai risposto alla domanda. >> le disse avvicinadosi a lei.

Iniziò ad accarezzarle il braccio in tutta la sua lunghezza salendo fino alla piega del collo.

<< Non verrò. >> rispose lei bloccando così le carezze di Sasuke che le stavano facendo venire i brividi.

<< Come sarebbe a dire che non verrai ? >> chiese Sasuke allontanando la mano.

<< Non posso >> rispose Sakura portandosi una mano sul viso. Sentiva che le lacrime da un momento all'altro sarebbero scese di nuovo dai suoi occhi e cercò con tutte le sue forze di trattenerle.

<< Non puoi? Che significa non puoi? >> le urlò Sasuke

Sakura non rispose.

<< Non capisco Sakura >> disse scuotendo la testa lentamente.

<< Non c'è niente da capire. >> disse Sakura

<< Hai scelto lui , quindi. >> disse Sasuke stringendo i pugni.

<< No , è lui che ha scelto me. Tu hai sempre scelto qualcos'altro , hai addirittura scelto per me. >> disse amaramente Sakura con la voce strozzata.

<< Pensavo che l'avessimo superata questa fase >> ringhiò Sasuke che stava iniziando a capire che forse le cose non sarebbero andate come credeva.

<< Non posso lasciarlo,lo capisci? Non dopo tutto quello che ha fatto per me.Non dopo come mi ha difesa davanti al consiglio. Non dopo che mi ha implorato di restare con lui. Non posso farlo >> gli urlò con le lacrime che ormai scorrevano senza freno.

<< E a me non pensi? >> chiese Sasuke a gran voce.

<< Tu non hai bisogno di me. Non ne hai mai avuto. Adesso credi che sia così , ma ti renderai conto che non sono indispensabile per la tua vita. >>

<< Questo lo credi tu >> le disse prendendola per le spalle.

La baciò di nuovo e Sakura rispose al bacio.

Sasuke pensò che fosse solo confusa e cercò di chiarirle le idee.

<< Io... ti amo Sakura >> le sussurrò a pochi centimentri dalle labbra prendendole il viso tra le mani.

Era tutta la vita che Sakura aspettava quel momento, quelle parole proferite dalla bocca di Sasuke.

Sentì il cuore batterle all'impazzata , pensò che da un momento all'altro potesse scoppiare.

Sasuke la baciò di nuovo , ma questa volta lei non rispose al bacio.

<< Scusa >> sussurrò.

<< Non so che farmene delle tue scuse. >> le disse Sasuke improvvisamente gelido mentre si allontanava da lei. << Rimani con lui per gratitudine. Non perchè lo ami. >>

Si diresse verso la finestra dalla quale era entrato, salì sul cornicione e si girò verso Sakura che gli dava le spalle.

<< Tu ami me Sakura e lo sai benissimo. Potrai fare la parte della mogliettina perfetta del Kazekage , ma continuerai a pensare a me. A volere me. >>

E così dicendo saltò giù dal cornicione.

 

Sakura cadde in ginocchio piangendo per la disperazione. Sapeva che stava facendo la cosa giusta , la sua testa le suggeriva questo. Strinse il vestito con una mano all'altezza del petto : il dolore che provava in quel preciso punto tuttavia dava ragione alle parole di Sasuke.

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Capitolo 29
*** Capitolo 32 ***


CAPITOLO 32

 

Sakura riuscì a stento ad aprire gli occhi per quanto erano gonfi.

Si era addormentata piangendo.

 

Sasuke non fece neanche lo sforzo di svegliarsi , perchè non aveva dormito affatto.

 

Sakura si alzò dal letto e si andò a fare una doccia con la speranza di sgonfiare quelle borse che aveva sotto gli occhi.

 

Sasuke aveva già fatto due docce , una prima e una dopo la corsa mattutina tra le strade di Suna per sbollire la rabbia.

 

Sakura ricominciò a piangere sotto la doccia.

 

Sasuke non ricordava come si piangeva , ma non riusciva comunque a farsene una ragione.

 

Sakura si vestì e si diresse verso il palazzo del Kazekage.

 

Sasuke preparò lo zaino e lasciò l'alloggio.

 

 

Al palazzo del Kazekage erano rimasti solo il Raikage e Tsunade con i loro seguiti. Gli altri Kage erano partiti di buon mattino.

 

Sasuke raggiunse gli altri nella sala dove erano stati accolti al loro arrivo.

Si guardò intorno. Sakura non era ancora arrivata.

 

Arrivò il momento della partenza , ma di lei neanche l'ombra.

A Gaara sembrò molto strano che Sakura non fosse lì per salutare i suoi amici.

 

<< Aspettatemi >>

Si sentì la voce di Sakura arrivare dal corridoio d'ingresso.

Aveva il fiatone e il viso ancora gonfio.

Si diresse subito da Ino e abbracciandola forte le disse:

<< Chiamami spesso capito? >>

Ino le sussurrò all'orecchio : << Non ce ne sarà bisogno >>

Sakura la guardò perplessa. Che razza di risposta era!!!

Abbracciò Tsunade , poi Naruto e infine Sai.

Giunta al momento dei saluti con Sasuke , pensò che non le avrebbe mai accordato un abbraccio e si limitò semplicemente a dire tenendo lo sguardo basso : << Arrivederci Sasuke >>

Sasuke la guardò , pensò che forse sarebbe stata l'ultima volta.

<< Addio Sakura >> le disse freddamente.

 

<< Vi ringrazio di averci fatto visita >> disse Gaara << Spero di rivedervi presto >>

<< Grazie a te Kazekage per l'ospitalità >> rispose Tsunade.

 

Il gruppo di Konoha quindi uscì dal palazzo del Kazekage lasciando soli Gaara e Sakura nell' atrio.

 

Sakura iniziò a piangere. Gaara le si avvicinò e l'abbracciò.

Fece un enorme sforzo per poterle dire quelle parole , ma lo fece.

 

<< Vai con lui Sakura >>

 

Sakura alzò la testa che teneva poggiata sul petto di Gaara e lui vide i suoi occhi verdi carichi di lacrime , ma con un luce diversa.

L'aveva sempre saputo. Sapeva quello che Sakura aveva provato in passato per Sasuke.

Ricordava perfettamente la sua reazione quando Danzo l'aveva condannato a morte e ricordò anche la sua espressione quando lo vide comparire sul campo di battaglia.

All'epoca non provava ancora interesse per lei anche se lo aveva sempre incuriosito sin da quella volta che l'aveva intrappolata contro l'albero con la sua sabbia.

Quella ragazzina indifesa poi si era trasformata in una donna forte e con grandi qualità e lui aveva pensato che portandola con sé a Suna lei si sarebbe accorta di lui e col tempo forse lo avrebbe amato.

Ma la notte precedente quando si era recato da lei e aveva inteso a sprazzi la conversazione tra lei e Sasuke , aveva capito che tra loro due non ci sarebbe mai stato quello che invece c'era tra lei e Sasuke. Il loro sentimento per quanto contorto era estremamente forte e lui per quanto l'amasse non avrebbe mai potuto reggerne il confronto.

Sakura non doveva rimanere con lui per educazione o per gratitudine , ma perchè lo desiderava davvero e i suoi occhi pieni di lacrime erano la prova che lei voleva andare via.

Egoisticamente avrebbe potuto far finta di nulla , sapeva che Sakura l'avrebbe educatamente amato ma gli sarebbe bastato?

Perchè doveva costringere quella splendida creatura ad amarlo, quando il suo cuore apparteneva da sempre ad un altro?

Con rassegnazione aveva pronunciato quelle parole e ora Sakura lo guardava con uno sguardo interrogativo.

 

<< Cosa aspetti ? >> la incitò con il migliore sorriso falso che riuscì a farle.

 

Sakura annuì con la testa e liberatasi dal suo abbraccio corse verso la porta dove si fermò.

Si girò verso di lui e disse :

<< Grazie Gaara...Grazie di tutto. Ti auguro di trovare quello che desideri perchè sei una persona meravigliosa. Ti ho amato , a modo mio. Ma meriti molto di più >>

E scappò via lasciando il Kazekage solo nell'immensa sala del suo palazzo.

 

Sakura corse a perdifiato per le strade di Suna in direzione del confine.

Non potevano essere già lontani.

 

Intravide all'orizzonte le sagome dei suoi amici e di Sasuke e urlò :

<< Hey!!! Aspettatemi !! >>

 

Il gruppo si fermò e si girò verso di lei.

 

Sakura li raggiunse e dopo aver preso fiato disse : << Vengo con voi!! >>

 

Ino e Naruto esultarono dalla gioia andando ad abbracciare l'amica.

Sai pensò che fosse esaurita.

Tsunade sorrise e si sentì sollevata di non dover nominare la Yamanaka capo dell'ospedale.

E Sasuke... beh , Sasuke sorrideva.

 

S'incamminarono verso Konoha.

Sakura si posizionò al fianco di Sasuke che camminava con le mani in tasca.

 

<< Come mai c'hai ripensato? >> le chiese guardandola con la coda dell'occhio.

<< Abbiamo un clan da restaurare , no? >> rispose con il più bel sorriso che Sasuke avesse mai visto in vita sua.

<< Tsh! Noiosa >> le disse mettendole un braccio intorno al collo , portandola a sé.

 

La loro storia era stata costellata di sofferenza , fraintendimenti e scelte.

Ci sarebbero stati dei cambiamenti importanti , qualche momento buio , e ancora sofferenza , fraintendimenti e scelte.

Questa volta avrebbero affrontato tutto insieme. Vivere con l'Uchiha non sarebbe stato semplice.

Ma era anche vero che se Sasuke amava Sakura , Sakura amava Sasuke da mooolto più tempo.

Convivere con se stesso non sarebbe stato facile per Sasuke , ma ci avrebbe provato per lei. Per l'unica persona al mondo che lo aveva reso sempre umano ricordandoglielo anche nei momenti più bui.

“Perchè vivere di vendetta è più facile , ma vivere per amore ,seppur più difficile, è meraviglioso”

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Capitolo 30
*** Epilogo ***


EPILOGO

 

Dal tetto del palazzo dell'Hokage ,tre figure si intravedevano al confine.

Il kage di Oto , sua moglie e il loro primo figlio stavano facendo il loro ingresso a Konoha per le nozze dell'Hokage.

 

<< Mamma , mamma , ma zio Naruto dov'è ? >> chiese il bambino

<< Zio Naruto è in cima a quella torre , sulla torre dell'Hokage. >> rispose la madre indicandogliela con il dito.

<< Ma lo zio Naruto è un Kage come papà? >> chiese ancora il bambino.

<< Tsh! >> rispose il padre << Zio Naruto è un baka!! >>

<< Sasuke!!! >> lo rimproverò Sakura << Non davanti a lui >>

<< E' bene che sappia come stanno le cose. Tuo zio Naruto è un baka e tua madre è una noiosa >> disse Sasuke fulminato immediatamente dallo sguardo omicida di Sakura.

<< E tu sei sempre il solito Teme , Sas'ke !! >> disse una voce alle loro spalle.

<< Zio Naruto!!!! >> urlò il bambino saltandogli addosso.

<< Itachi allontanati da lui , potrebbe infettarti con la sua stupidità >> gli disse il padre.

<< Sono felice di vedervi >> disse Naruto con un gran sorriso con Itachi in braccio.

<< Noi non possiamo dire la stessa cosa >> disse Sasuke

<< Parla per te!!! >> urlò Sakura dandogli un cazzotto sulla testa.

<< Se avessi saputo che saresti diventata così ti avrei lasciato a Suna >> le disse Sasuke massaggiandosi la testa.

Naruto sorrise felice. Finalmente erano di nuovo tutti e tre insieme.

<< Hinata? >> chiese Sakura

<< Ti aspetta a casa Hyuga , Ino si è stabilita da lei da due settimane. La sta facendo impazzire >> rispose Naruto << Quella donna quando ci si mette è peggio di un nazista >> sussurrò all'orecchio di Sakura.

<< Perchè non hai il piacere di vivere con Sakura. Orochimaru era uno zuccherino a confronto >> disse Sasuke con una punta d'ironia che non piacque alla sua consorte che fece per dargli un altro cazzotto ma si fermò.

<< Non ne vale la pena >> disse Sakura.

 

Lei e Sasuke si erano sposati quattro anni prima quando Sakura era rimasta incinta di Itachi.

Sasuke glielo aveva chiesto una sera sul portico della loro casa a Otokagure mettendole come anello di fidanzamento un fiore di ciliegio del loro albero.

Ino si era trasferita da lei un mese prima , rischiando più volte di essere trucidata dall'Uchiha.

Il matrimonio era stato molto semplice e riservato. Sasuke era nervosissimo e Sakura , nonostante il pancione , era bellissima.

Itachi era nato tre mesi dopo , ad ottobre.

Sasuke aveva voluto assistere al parto e non aveva lasciato neanche per un attimo Sakura da sola durante l'interminabile travaglio.

Alle 14:03 poi , era nato Itachi.

Sasuke prese per la prima volta in braccio suo figlio avendo paura di romperlo per quanto gli sembrava piccolo e fragile.E la felicità di quel momento gli era rimasta tanto impressa da utilizzare quella immagine come calmante per le giornate più stressanti.

Sul nome erano stati subito d'accordo. Quando l'infermiera glielo chiese si guardarono un secondo e le comunicarono all'unisono che il nome sarebbe stato Itachi Uchiha.

Non ne avevano mai parlato prima di quel giorno, venne spontaneo ad entrambi.

Sasuke aveva accettato di diventare il Kage di Otokagure e si erano trasferiti lì.

Sakura si era dedicata ovviamente al settore sanitario pressoché inesistente e Sasuke aveva iniziato la creazione del suo villaggio ideale come avrebbe voluto suo fratello.

Era stato costruito il palazzo del Kage , e vi si erano trasferiti poco dopo la nascita del bambino.

 

<< Zio Naruto , sai che ho sviluppato lo Sharingan? >> disse Itachi pieno di orgoglio.

<< Davvero? >> chiese guardando Sasuke.

Sasuke annuì.

<< Ma allora sei un ninja a tutti gli effetti!! >> gli disse Naruto sorridendogli << Adesso puoi batterti con Minato >>

<< Hey , hey!! Avete appena finito voi due di battervi e volete far incominciare i vostri figli? Siete incorregibili. >> disse Sakura sbattendosi una mano sulla fronte.

 

Minato era nato due mesi dopo Itachi. Naruto e Hinata avevano aspettato a sposarsi in quanto Naruto si era dedicato a imparare a fare l'Hokage. Erano stati quattro lunghi anni in cui Naruto era stato sempre in viaggio per affari diplomatici insieme a Tsunade , la quale da circa un anno aveva abdicato a suo favore ritirandosi a vita privata.

Ora era giunto finalmente il fatidico giorno. Hinata era di nuovo incinta e questa volta suo padre non le avrebbe più permesso di vivere con Naruto se lui non l'avesse sposata.

Quindi avevano organizzato il matrimonio in fretta e furia , affidandosi a Ino che , come per il matrimonio di Sakura ci si era buttata anima e corpo.

 

<< Ci vediamo dopo , allora. >> disse Sakura correndo via verso casa di Hinata << Vado a salvarla da Ino >>

Sasuke , Naruto e Itachi si incamminarono verso il palazzo dell'Hokage dove li aspettavano per l'addio al celibato di Naruto.

 

Sakura giunse a casa Hyuga.

<< Hinata cerca di star ferma >> sentì urlare.

Bussò alla porta e dopo alcuni minuti Ino andò ad aprire.

<< Oh finalmente sei arrivata! Il tuo matrimonio a confronto è stata una passeggiata >> le disse Ino ansimante

Sakura scoppiò a ridere.

<< Dov'è ? >> le chiese

<< Al piano di sopra in preda ad una balbettante crisi isterica >> rispose Ino.

<< Andiamo >> le disse Sakura prendendola sotto braccio.

 

Hinata era davvero in preda ad una crisi di panico. Aveva aspettato così tanto tempo che quel momento arrivasse che adesso non riusciva più a controllarsi.

Ino e Sakura entrarono nella sua stanza e la trovarono con il vestito da sposa indosso e una parte della testa acconciata e l'altra no.

 

<< Sakura!!! >> urdlò avvicinandosi all'amica e abbracciandola forte.

<< Hi- Hinata, mi stai stritolando! >> le disse Sakura che non riusciva quasi a respirare.

<< Sono troppo contenta che tu sia qui. Ho bisogno di un consiglio...>>

Ino alzò gli occhi al cielo sospirando.

Sul letto c'erano circa dieci vestiti da sposa.

<< Non hai ancora scelto il vestito?! >> disse Sakura guardando Ino.

<< E' il giorno che aspetto da tutta la vita. Non mi so decidere. Sono tutti belli >>

<< Dai Hinata scegline uno, ti prego. Non ce la faccio più!!! >> disse Ino piagnucolando , gettandosi sulla poltroncina della camera di Hinata.

<< Si ma q-quale? >> rispose la Hyuga

<< Quello che ti piace di più >> rispose Sakura

<< M-ma mi piacciono t-tutti, secondo te quale può piacere a N-Naruto-kun? >>

<< Deve piacere a te Hinata. E' il tuo vestito. E' il tuo giorno e devi scegliere con la tua testa >>

Hinata riflettè un attimo , andò verso il letto e tirò fuori un vestito.

<< Questo!! >> disse

Ino saltò in piedi dalla poltroncina.

<< Ne sei sicura? >> chiese Ino

<< Sì. Sono sicura >> disse sorridendo Hinata.

<< Come diavolo hai fatto? Sono tre giorni che cerco di farle prendere una decisione. Stavo quasi perdendo le speranze. >> chiese Ino a Sakura

<< Tu non ti sei ancora sposata Ino >> le disse con un sorriso ironico.

<< Ah!Ah!Ah! Molto divertente fronte spaziosa!! Vedrai che Sai me lo chiederà presto!! >> rispose la Yamanaka incrociando le braccia stizzita dalla battuta dell'amica.

<< Per stasera come siamo organizzate ? >> chiese Sakura

<< Minato e Itachi rimarranno qui a casa Hyuga con la babysitter e noi ci daremo alla follia >> disse Ino eccitatissima.

<< I-io non c-credo c-che sia una b-buona idea!! >> disse Hinata

<< Finiscitela Hinata, è deciso!! >> ringhiò la Yamanaka.

 

I ragazzi si erano organizzati per l'addio al celibato di Naruto.

Cena da Ichiraku , ramen a volontà e dopocena in un night (idea di Kiba).

Le ragazze invece sarebbero andate a cena in un Sushi Bar e poi la Yamanaka aveva organizzato qualcosa di speciale di cui non volle parlare.

 

Dopo la cena , i ragazzi , con Kiba in testa si recarono al night.

Ovviamente appena entrati Sasuke fu sommerso da ballerine cinguettanti.

<< Scusate ragazze , ma il festeggiato non è lui >> disse Kiba indicando Naruto.

<< Oh , che peccato!! >> rispose una di loro mentre le altre si allontanavano da Sasuke.

Sasuke cercava di ricordare il motivo per il quale aveva accettato di seguirli al night.

Si consumarono parecchie bottiglie di sakè.

Naruto era praticamente ubriaco. Sasuke anche ma lo dava meno a vedere.

Dopo l'ennesimo brindisi si erano ritrovati da soli a un tavolo.

<< Sono contento che tu sia qui Teme >> disse Naruto

<< Io per niente >> rispose Sasuke.

<< Finalmente le nostre vite hanno preso una strada felice anche se purtroppo siamo distanti. Tu e Sakura mi mancate tanto! >>

<< Ma se ogni scusa è buona per venire a rompere le scatole a Oto. Stai più da noi che a casa tua! >>

rispose Sasuke.

<< Si, si è vero!!! >> disse Naruto grattandosi la nuca.

 

 

Ino Yamanaka stava conducendo le sue amiche a casa sua dopo cena.

<< Ino , perchè stiamo andando a casa tua? >> chiese Sakura

<< Sta zitta fronte spaziosa >> rispose la bionda.

<< Chissà che cosa avrà in mente? >> chiese Ten Ten.

<< Qualcosa di assurdo, sicuro!! >> rispose Sakura.

Ino aprì la porta del suo appartamento e seduto sul divano c'era un Anbu.

L'Anbu si alzò e si diresse verso Hinata.

<< Signorina Hyuga, mi dispiace ma sono costretto ad arrestarla >> e dicendo questo la prese in braccio e la mise a sedere sul divano.

Hinata era diventata di tutti i colori. Le amiche pensarono che stesse per morire.

Sakura iniziò a sbellicarsi dalle risate : Ino aveva ingaggiato uno spogliarellista e già immaginava Hinata che sveniva a destra e manca.

Lo spettacolo iniziò e Hinata svenne.

Temari si girò verso la Yamanaka e le disse : << Se non ne vuole approfittare lei , ci siamo sempre noi. Hai avuto proprio una buona idea Ino >>

 

 

Al termine delle rispettive serate i ragazzi tornarono a casa.

Sasuke accompagnò un devastato Naruto al palazzo dell'Hokage.

Entrarono in casa e Sasuke lo trascinò nel vero senso della parola in camera da letto.

<< E tu saresti l'Hokage? >> disse Sasuke.

<< Hi...na...ta>> biascicò Naruto aggrappandosi a Sasuke.

Sasuke trasalì : credeva che fosse Hinata?

<< Non penserà mica che io lo svesta e gli metta il pigiamino >> pensò Sasuke.

<< Hinata dammi un bacino... >> biascicò ancora Naruto

Sasuke sbiancò e lanciandolo letteralmente sul letto disse :

<< Ci vediamo domani Baka, cerca di riprenderti >>

 

Anche Sakura aveva lasciato le amiche e si era diretta verso la residenza Uchiha.

Sakura e Sasuke nonostante il trasferimento a Oto avevano deciso di tenerla comunque : era l'unica cosa che rimaneva a Sasuke della sua famiglia.

Per quella notte avrebbero dormito lì o forse non l'avrebbero fatto visto che Itachi dormiva dagli Hyuga.

Sakura arrossì al pensiero.

Quando arrivò , trovò Sasuke seduto sotto il patio del giardino.

Gli si sedette di fianco e poggiò la testa sulla sua spalla.

<< Com'è andata? >> gli chiese.

<< Naruto ha cercato di baciarmi >> disse serio Sasuke.

Sakura scoppiò a ridere.

<< A te com'è andata? >> le chiese il moro

<< Ino ha ingaggiato uno spogliarellista >> rispose

<< Ed era bello? >>

<< Niente male >> disse Sakura cercando di stimolare la sua gelosia , anche se non era un'impresa difficile : Sasuke era geloso anche dei sassi.

<< Ah sì >> disse lui prendendola per un braccio e portandola sulle sue gambe.

<< Si , ma non bello come te Uchiha! >> disse lei sorridendogli.

Sasuke la baciò appassionatamente.

<< Itachi dorme dagli Hyuga... così pensavo che... >> disse Sakura

<< Mi sembra un ottima idea , ma prima devo portarti in un posto >>

<< In un posto? >> chiese Sakura titubante

<< Si, seguimi >> e prendendola in braccio salì sul tetto e si diresse verso il confine di Konoha.

 

<< Perchè mi hai portata qui? >> chiese Sakura ancora più incuriosita e leggermente spaventata.

Sasuke non rispose e si diresse verso la panchina.

<< Hai per caso intenzione di lasciarmi? Perchè se è così stavolta ti ammazzo. >> chiese allora Sakura in tono ironico.

Sasuke non rispose.

Sakura iniziò a pensare che qualcosa non le sfagiolava : perchè Sasuke l'aveva portata lì?Di nuovo.

<< Sakura >> la chiamò

Sakura rimase in ascolto di quello che l'Uchiha aveva da dire.

<< Sai, Naruto ha detto che vuole dare una rimodernata a Konoha e questa panchina stonerebbe con il nuovo volto del paese >> le disse guardandola con gli occhi semi chiusi.

Sakura sorrise e rispose al suo sguardo complice.

<< Quindi... >> proseguì il moro << a lei l'onore Sig.ra Uchiha >>

<< Posso? Davvero? >> disse Sakura

Sasuke annuì e si fece da parte.

Sakura prese una gran rincorsa e in prossimità della panchina urlò : << Shannarooooooo!!! >>

sotto gli occhi soddisfatti di Sasuke.

<< Sua moglie... che forza della natura. >> pensò il moro.

La panchina si frantumò in piccoli pezzi e con essa anche parte del manto stradale.

Forse Sakura aveva esagerato un tantinello.

Fece un profondo respiro carico di soddisfazione.

<< Aaaaaahhhh!! Mi sento meglio!! >> disse volgendosi verso Sasuke.

Lui le sorrise.

Lei lo abbracciò e lo baciò di nuovo appassionatamente.

<< Tutto questo movimento , mi ha eccitata... e poi certi sforzi non dovresti farmeli fare >> gli disse a pochi centimetri dalle sue labbra.

Sasuke alzò un sopracciglio e Sakura sorrise inclinando la testa da un lato.

<< Non dirmi che … >> chiese il moro incredulo.

Sakura si allontanò da lui e s'incamminò verso casa.

<< Credo sia stata quella volta sulla scrivania dell'ospedale >> disse lei continuando a camminare.

<< Aspettami Sakura >> Sasuke la rincorse e la prese per un braccio.

L'abbracciò e le chiese : << Da quanto lo sai? >>

<< Da un paio di giorni >> gli rispose.

<< E perchè non me l'hai detto? >> chiese Sasuke che non riusciva a crederci.

<< Perchè non mi avresti fatto distruggere la panchina , ovviamente >> rispose Sakura sorridendogli

<< Non sei solo noiosa , sei anche furba quindi ?! >> le disse Sasuke cercando le sue labbra.

<< Certo >> rispose lei con tono supponente evitando il contatto con le labbra di Sasuke.

<< Avremo un altro bambino... non posso crederci >> disse Sasuke guardando il cielo e stringendo tra le braccia Sakura << Grazie Sakura >>

<< Non mi tramortirai , vero? >> chiese la rosa.

Sasuke sorrise.,

<< Farò di meglio >> e così dicendo la prese in braccio.

<< Ma che fai? >> chiese Sakura ridendo.

Lui saltò sul primo tetto disponibile , dirigendosi verso casa.

<< Non devi stancarti. Sei stata un'incosciente , hai usato lo shannaro sapendo di essere incinta e sicuramente stasera avrai mangiato qualche schifezza... >> la rimproverò Sasuke mentre saltava di tetto in tetto.

<< Tsh! Noioso! >> disse lei guardando in lontananza quel che rimaneva di quella maledetta panchina.

Un sorriso trionfante si allargò sul suo viso.

Adesso il passato era davvero passato.

 

 

 

**** SPAZIO AUTRICE ****

Allora...

Vorrei in primis ringraziare tutte coloro che hanno letto la mia storia e l'hanno recensita.

Siete state utilissime con i vostri consigli e mi avete spronata a finirla.

Inoltre , leggere le vostre opinioni mi ha dato degli input non indifferenti per il prosieguo della storia.

Sasuke e Sakura sono felici. ( Speriamo che accada davvero )
E' stato complicato , come ho spiegato in alcune risposte alle recensioni , raccontare il rapporto tra Sasuke e l'amore senza rischiare di renderlo OOC.

Spero di essermi tenuta fedele al personaggio anche se riferimanti ce ne sono veramente pochi.

Se si tratta di vendetta , rabbia e distruzione , sappiamo tutte cosa far dire all'Uchiha , ma in un contesto romantico??????

Sarebbe bello che Kishi ce lo facesse conoscere questo lato del bel tenebroso.

Io ancora ci spero.

Bene. Vi saluto tutte . Vi ringrazio ancora e vi aspetto per << Vivi >> che è in cantiere nella mia contorta mente da mercoledì.

Kiss Kiss

SASUK8

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