you're the reason

di PeaceandLovewithBTR
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** prologo ***
Capitolo 2: *** capitolo 1 ***
Capitolo 3: *** capitolo 2 ***
Capitolo 4: *** capitolo 3 ***
Capitolo 5: *** capitolo 4 ***
Capitolo 6: *** chapter five ***
Capitolo 7: *** capitolo 6 ***
Capitolo 8: *** capitolo 7 ***



Capitolo 1
*** prologo ***


You Are The Reason

Prologo

“Passeggiavo in quella spiaggia. Aspettavo che arrivasse, ma come al solito era in ritardo.

Ero li seduta, sulla sabbia morbida, con le onde che arrivavano e mi bagnavano i piedi.

Ormai si era fatto tardi.

Me ne stavo per andar, quando sentii delle braccia cingermi i fianchi. Il suo profumo mi pervase le narici.

Sulla faccia avevo un sorriso da ebete, e ne ero consapevole. Mi girai e gli diedi un’ abbraccio. Non mi stancherei mai di stare tra le sue braccia. Ogni volta che lo abbracciavo o mi ci ritrovavo dentro, mi sentivo a casa, protetta.

 Camminavamo lungo la riva,  quando trovammo un piano, sembrava che il mare l’ avesse lasciato li apposta per farcelo trovare. Era in legno ma al tatto sembrava che fosse stato lasciato alle onde del mare, era bellissimo

Ci sedemmo nella panchina che c’era davanti al piano.

Appoggiò le mani sui tasti e iniziò a suonare qualcosa.

Io lo guardavo suonare, le sue mani si spostavano sui tasti con così tanta naturalezza che mi faceva paura

 

I don’t even care when they say

You’re a little off

Look me in the eyes, I say

I could never get enough

 ‘Cause it’s al right

Keep it together whenever we go

And it’s alright, oh well, whatever

Everybody needs to know

 

Lo guardavo, ero incantata dalla sua splendida voce, l’ immagine perfetta che si era creata in quel momento, anche con il tramonto che c’era dietro di noi. Suonava, cantava e ogni tanto alzava gli occhi e mi guardava, e come sempre ad ogni suo sguardo mi sentivo scogliere

 

you might be crazy

have I told you lately that I love you?

you’re the only reason that I’m not afraid to fly

and it’s crazy that someone could change me

no matter what it is I have to do

I’m not afraid to try Ando you need to know that you are the reason

 

Ero ancora li, ferma a fissarlo meravigliata

Lo vidi avvinarsi a me, ero immobile, era come se mi fossi ghiacciata, i muscoli irrigiditi.

Si avvicinava ancora di più. I nostri nasi si sfioravano … ,,

 

Qualcuno che urlava e stava saltando  sul mio letto. Ma chi urlava di mattina presto??? No aspetta c’è qualcuno che lo fa … mio fratello, Harry.

In quel momento sentii il suo dolce peso sulla mia schiena che per poco non si spezzava in due.

- Coglione sono sveglia!! Non c’è bisogno di spezzarmi la schiena per svegliarmi!!- gli urlai

- Alé ! si è svegliata!!- e uscì dalla stanza sentendosi realizzato. Mi alzai e in meno di un quarto d’ ora ero pronta

È così che iniziò un’ altra giornata della sottoscritta, Annabbeth Isabelle Styles







ciao ancora ragazze !!! scusate per il periodo che sono stata assente ma la scuola e il blocco non mi hanno fatto aggiornare. ma adesso sono tronata e con una nuova storia .
 spero che il prologo vi piaccia e fatemi sapere cosa ne pensate e non fate le furbe perchè Logan see all of you AHAHAHAH basta adesso me ne vado, ma comunque fatevi sapere se vi piace

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Capitolo 2
*** capitolo 1 ***


ATTENZIONE CAPITOLO CON SCENE DI RATING ROSSO!!!!!!!!!!

Primo Capitolo

Il suono della sveglia rimbomba nella stanza, segnava le 7:30 di pomeriggio.

Mi alzo, mi vesto con un paio di jeans lunghi, un maglioncino celeste con sopra una felpa pesante. Mi misi in macchina e mi avviai al locale dove lavoro.

Poco tempo e mi ritrovo davanti all’ ingresso. All’ ingresso c’era ancora un po’ di alcol da ieri.

Ero nel mio camerino, quando delle braccia si misero attorno al mio collo, delle braccia di qualcuno che profuma di vaniglia, menta e fumo. Josh, il mio capo nonché il mio ragazzo. Biondo, occhi oceano, qualche piercing sparso per li corpo, più alto di me ;) e con qualche accenno di muscoli, ovvero lui è perfetto.

- sei bellissima, come sempre- awww <3

- che tenero che sei amore-

- ma forse mi odierai per quello che ti sto per dire- lo guardo confusa - poco fa ha chiamato tuo fratello - fa una pausa - mi ha detto che stasera sarà qui con alcuni amici - ok, adesso panico totale, ero a bocca aperta e lanciai un “Cosa?”

- Si, sarà qui stasera- nel frattempo io inizio ad agitarmi . oh merda, oh cazzo, oh merda- e io cosa faccio?? Se mi vede qui io sono già bella che morta. Ok mettiamoci a pensare …

- e un’ atra cosa oggi fai la cameriera- mi da un bacio. Sta per andare quando lo fermo

- sabato non ci sono, ho il biglietto per quel concerto- mi sorride e mi mima un’ “non ti preoccupare” con le labbra e se ne andò.

Nel mio cervello le rotelle iniziavano a girare. Giravo per i camerini, quando vidi una parrucca in uno di essi. Chi tra le ragazze poteva usare un parrucca?? Ah si! Io per nascondermi da mio fratello. Sulla scrivania, affianco alla parrucca, notai che c’erano delle lenti colorate azzurre. Perfetto ho trovato quello che mi salverà la vita, ritorno nel mio camerino e mi cambio.

Il mio “vestito”, detto così per modo di dire, perché era una fascia fatta tutta di tanti filini argentati, allo stesso modo la gonna cha arrivava a pochi millimetri dal mio sedere, e sotto l’ intimo di pizzo grigio.

Mi piazzai davanti allo specchio e mi guardai.

Secondo le altre dovevo essere orgogliosa di avere questo lavoro, non la pensavo minimamente come loro, vendere il proprio corpo, che viene usato per fare dei giochetti solo per soddisfare voglie.

Mi faceva schifo essere lì con quei pochi centimetri di vestiti che avevo addosso, mi faceva schifo vivere quella vita.

Entro nella sala principale, la quale stava iniziando a riempirsi. Così iniziai il mio turno.

Passò qualche ora e vidi entrare quattro ragazzi in scala dal più basso al più alto. Quello alto mi stava incuriosendo perché mi sembrava di averlo già visto da qualche parte. Mi faceva ricordare un’ ragazzo che da due anni mi perseguitava in sogno. Mi avvicinai al loro tavolo e li osservai.

Il più basso era un moretto con lineamenti sud-americani, con gli occhi castani. Affianco a lui c’era in altro moretto che era un’ po’ più alto del latino, capelli corti con una cresta.

Vicino a lui uno che avrei giurato fosse mio fratello tinto di biondo e piastrato, aveva gli occhi verde prato e due fossette ai lati della bocca, che incorniciano il suo viso.

L’ ultimo era … non avevo parole per quanto fosse bello, moro come gli altri due però aveva un ciuffo che gli scendeva sul viso, due occhi castani che tendevano al verde, un sorriso che mi stava mandando in delirio.

Ero vicina a lui, con i block notes in mano e sentivo il mio cuore che era a mille, penso proprio che tra poco uscirà dal mio petto. Lo vedevo parlare con gli altri e c’era alcune volte che pronunciava una parola, metteva le labbra in un modo tenerissimo.

Ritornando alla realtà - che vi porto ragazzi?- da vicino tutti e quattro messi insieme erano uno spettacolo.

- Vodka alla pesca -disse il biondo

- Martini con ghiaccio- dissero all’ unisono il moro con la cresta e il latino

- E a me la cosa più forte che avete- disse l’ angelo. Annotai tutto su blocchetto e lasciai tutto al bar, dove mi appoggiai e rimasi a guardare quell’ angelo e a cercare di ricordarmi chi può essere.

Vidi entrare l’ unica persona che mai avrei voluto che entrasse da quella porta. Cioè, a Los Angeles ci saranno non so quante discoteche e lui proprio in questa doveva entrare??ù

Il cespuglio vivente era pure in compagnia …

Un moro, il cui ciuffo che faceva invidia alla Tour Eiffel, con occhi castani e un biondo con gli occhi oceano, assomigliava a Josh, ma lui aveva una faccia innocua, la cosiddetta “faccia d’angelo”.

Avevo degli occhi fissi su di me, più precisamente sul mio sedere ed era pure mio fratello.

Con il vassoio pieno mi diressi al tavolo degli angeli. - Ecco a voi i drink- dissi dando i bicchieri ai tre - e a chi vuole divertirsi un bel Numero 69- glielo diedi e mi fece un sorriso, stavo per morire, come faceva se gli avevo portato solo da bere, boh sarà.

Ad un certo punto sento una mano che mi ferma per il polso e mi giro. I miei occhi “azzurri” si scontrano con i smeraldi di mio fratello. “ lui non mi ha riconosciuto: lui non mi ha riconosciuto” inizio a ripetermi sperando che fosse vero.

- che ne diresti di venire a lavorare da me?-gli era spuntato un sorriso malizioso che odiavo, ma che allo stesso tempo mi era mancato da morire.

- ti raggiungo dopo- mi lasciò il polso e io mi diressi da Josh, saltandogli addosso e baciandolo. Questo era il segnale che io non c’ero quella sera.

- ma per una volta non ci posso essere io al posto di quello ?- era geloso e io ci godevo e non poco

- vuol dire che sono bella e brava, coro il mio gelosone -

- ma io non sono geloso- incarnai un sopracciglio - ok lo sono ma non centra niente- disse come un bambino piccolo

- dai, ti prometto che domani dopo il concerto, sarò tutta tua-

- promesso??- gli risposi con un bacio a stampo.

Andai a prendere il giubbotto che arrivava al ginocchio e lasciava vedere solo le scarpe con tacco 14 cm, e la borsa. Trovai mio fratello appoggiato ad una Range Rover nera, salimmo e partimmo.

Nel tragitto lo guardavo. È strano pensare che due anni fa era un ragazzo di 16 anni, che mi rompeva i coglioni, con cui giocavo, litigavo e che aveva una faccia tenera per cui mi veniva voglia di prenderlo a schiaffi, invece adesso è il cantante della famosa band conosciuta come “One Direction. Dopo il successo che aveva avuto iniziò a non farsi più sentire, a non farsi più vedere, si era volatilizzato.

Io lo seguivo, mi informavo sempre su cosa faceva, e per questo devo ringraziare le loro fan, le Directioner, che me lo tenevano d’ occhio.

Mi misi a pensare …

  Perché avevo accettato di andare con lui? Per i soldi che mi servivano per vivere? No, non credo. E allora perché?

La macchina si fermò davanti ad un palazzo. Quello sarebbe dovuto essere l’ hotel?? Quello era un’ hotel con la h maiuscola. La hall era enorme, l’ arredamento molto moderno, sia in vetro che in legno.

Arrivanti alla camera, lessi il numero: 6.969, per questo mi scappò una risata … camera più adatta a lui non poteva esistere!

Dire che quella era camera non era giusto, quello era un appartamento vero e proprio!!!!

Il soggiorno era enorme, la tv era così grane che per poco non copriva l’ intera parete! E poi non potevano mancare i videogiochi. Il pavimento era ricoperto da una enorme tappeto blu. Al centro della stanza un’ tavolino di cristallo con le poltrone attorno.

- Bella, vero?- disse lui abbaracciandomi da dietro e appoggiando la testa sulla mia spalla ed io come una stupida annuii. Si stringeva a me come se io da un momento all’altro me ne potessi andare.

Dovevo essere con la testa tra le nuvole perché non mi ero accorta che lui aveva acceso la musica e stavamo dolcemente dondolando a ritmo.

Ok, che il mio lavoro cominci.

Mi girai, lo presi per i fianchi e feci scontrare i nostri bacini, e iniziai a muovere il mio contro il suo. Sentii che il suo s amichetto stava iniziando a svegliarsi. Gli sbottonai la camicia, iniziai a baciargli il petto. Comincia a scendere e a baciargli il bacino.

Risalii e andai a torturagli il collo. Mi prese in braccio e mi portò nella camera da letto. Le sue mani mi stavano sfilando la fascia, mentre le mi stavano cercando di slacciare la cintura.

Pochi secondi e le mie mani stavano già giocando con l’ elastico dei boxer.

Si sofferma sul seno, iniziando a giocare con i miei capezzoli e mi lasciò un succhiotto sul seno e uno qualche centimetro sopra il bacino a destra.

Stava per togliermi gli slip, quando apro gli occhi e lo vedo che esce.

“ Ma che???” almeno presi il mio reggiseno, me lo rimisi e andai a cercare Harry.

La luce di una delle stanze era accesa, e sentivo la voce di Harry provenire da essa. Arrivai allo stipite della porta e non credetti a quello che avevo davanti agli occhi

Un Harry con le mani nei capelli, che parlava al vento e con un bicchiere che conteneva qualcosa che quasi certamente non era acqua.

- Fantastico- dissi ironicamente facendogli capire che ero li -stasera mi tocca uno che parla con gli amici immaginari-

- non ce la faccio!- quasi mi urlò contro. Mi avvicinai a lui, gli sfilai il bicchiere di mano e , forse per istinto, lo abbracciai.

- Adesso dimmi cosa non va?- dissi con fare molto da psicologa

- NON CI RIESCO! Ecco cosa non va!-

- spiegami cosa c’è di difficile, sarà come tutte le altre volte-

- il fatto è che non c’è mai stata un’ altra volta- e abbassò la testa

- certo come n … -collegai la parole che aveva appena pronunciato

-  t … t … tu … tu non puoi … essere … vergine- si accasciò a terra con la schiena contro  il muro e le mani nei capelli. Non ci capivo più niente.

Sentivo che il mio cervello stava lavorando, mi sedetti vicino a lui e buttai giù tutto il bicchiere che aveva lui prima. Un’ ondata di calore mi pervase il corpo e mandai a fanculo il mio cervello.

Presi il viso di Harry e posai le labbra sulle sue. Ci alzammo e lui fece combaciare i nostri bacini, sentii la sua lingua premere  sui denti per chiedere l’ accesso che subito gli diedi e le nostre lingue iniziarono a danzare nella bocca.

Non ci volle molte per ritrovarci di nuovo in camera, sul letto, lui sopra di me, che baciandomi, scendeva lungo il mio corpo. Poi la sua faccia fu di nuovo davanti alla mia, i suoi smeraldi mostravano ancora che aveva paura, gli sorrisi e gli lasciai un bacio leggero sulle labbra.

Eccolo! Harry era entrato dentro di me, lo vidi stringere le coperte,forse perché un po’ di male gli aveva fatto. Iniziò a dare più veloci. Dopo un po’ ribaltai la situazione, finendo io sopra di lui e essendo lui dentro di me, iniziai ad andare avanti e indietro. Spalancò gli occhi e gemette, buttando la testa indietro e si morse il labbro.

Continuai fino a quando non lo feci uscire, io mi sedetti sulle sue gambe e iniziai a baciargli la V, per poi passare  al suo membro, gli baciai la punta, l’ erezione e poi me lo misi tutto in bocca, facendo su e giù.

Non ce la fece più e mi prese, rimettendomi sotto di lui, ricominciò a dare spinte sempre più veloci.

Alla fine venimmo insieme, lui cadde alla mia sinistra e Morfeo ci accolse tra le sue braccia.

** ANGOLO SCRITTRICE **

CIAO A TUTTE !!!!
ecco a voi un nuovo capitolo !!
 spero che vi piaccia  e voglio solo qualche recensione per sapere cosa ne pensate e cosa vi imaginate nel prossimo capitolo !!
vi aspetto in tante !!
 adesso me ne vado ... al prossimo capitolo!!
<3

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Capitolo 3
*** capitolo 2 ***


Secondo Capitolo

Sentivo del calore sulla mia pelle, con fatica aprii gli occhi e vidi la luce del sole che entrava dalla finestra.

Mi sedetti sul letto, stesso letto, sessa camera da sempre stesso cliente sconosciuto, ormai la mia vita da due anni. Due anni che mi ritrovo in una camera d’ albergo la mattina presto, due anni che mi ritrovo a fare questo lavoro di merda per vivere. Vorrei ridiventare una ragazza di quasi 19 anni, una ragazza spensierata, che ha sempre la testa fra le nuvole, ma soprattutto una ragazza FELICE. Mi manca un po’ la vita di due anni fa, mio fratello che non era ancora famoso, i miei vecchi amici, le cazzate che facevo e, devo ammetterlo, mi manca un po’ anche la scuola, le risposte ai prof quando mi trovavano tra i miei pensieri, le volte dal preside e le punizioni che mamma mi dava perché o veniva chiamata dal preside o per le sere in cui tornavo la mattina successiva con la puzza d’ alcol in bocca.

Ora invece sono una di quelle troie che a scuola odiavo tanto perché  la davano a tutti molto facilmente, invece io ero quasi costretta perché se no non potevo avere da mangiare.

Mi alzai dal letto, raccolsi le mie cose e mi diressi in bagno per darmi una sciacquata veloce.

Uscii dal bagno già vestita e stavo per uscire, quando mi girai e guardai mio fratello dormire.

Mi avvicinai,era un angelo quando dormiva, peccato che lo fosse solo quando dormiva, invece di essere un rompiscatole di prima categoria quando è sveglio.

Gli lascia un bacio sulla fronte e poi uscii dalla enorme camera d’ albergo.

Presi il mio cellulare dalla borsa, mi misi le cuffie e premetti il tasto “play”.

Mi avviai verso la metro che mi lasciò alla fermata vicina a casa.

Abitavo in un palazzo che si trovava più o meno a Santa Monica, insieme a Josh, non era il meglio ma mi piaceva stare lì, anche le persone che abitavano nello stesso palazzo erano simpatiche.

Inserii le chiavi nella toppa e dopo poco aprii la porta. Silenzio. Bene ero da sola!

Andai in  camera a cambiarmi e mi feci una lunga doccia. Appena finito mi avvolsi in un asciugamano e uscii.

Vidi una testa bionda che sbucava dalle coperte del letto e mi scappò una piccola risata. Mi avvicinai e gli lasciai un bacio sui capelli per non svegliarlo, ma invece lui mi prese per i fianchi e mi fece sdraiare vicino a lui, il quale iniziò a baciarmi il collo e mi tolse l’ asciugamano , accarezzandomi tutto il corpo, si stese sopra di me e scese a baciarmi il collo, io intanto emettevo piccoli gemiti di piacere, poi l resto credo che si possa intuire

 

* bip bip bip bip bip *

 

Aprii gli occhi e mi guardai intorno ancora mezza intontita.

La luce del computer era accesa . Mi misi veloce l’ intimo e una canotta che avevo rubato ad Harry e mi risedetti sul letto con il computer sulle gambe.

Una richiesta di videochiamata da : GiveMyNameBack

Non ci posso ancora credere che quel’ idiota si sia scelto quel nome solo perché il suo lo avevano già usato, premetti il tasto “accetta”

- Hi Harold -

- Ciao ranocchia- disse lui, non l’ avrà mica detto

- non chiamarmi ranocchia- odiavo quel soprannome e non mai capito perché me l’ha affibbiato da quando avevamo 5 anni.

- e tu non chiamarmi Harold - uffffffffffffa

- e va bene, Harold - e  lui sbuffò

- cooooomunque che stavi facendo sorellina adorata- disse tutto sorridente

- stavo beatamente dormendo quando un coglione che non aveva niente da fare ha preso un computer e ha deciso di rompere le palle a me-

- che ci posso fare se sono le tre del pomeriggio e tu stai ancora dormendo-

- ma sono cazzi miei se dormo fino alle tre del pomeriggio, porca carota-

- porca carota ???? e questa da dove l’ hai tolta?-

- Sara, la mia migliore amica-

- e questa Sara, è figa????-

- Harold non ci provare nemmeno, tanto non te la presento- possibile che appena accenno ad una ragazza, lui fa subito così … ragazzi, idioti che pensano solo ad una cosa, visto che il loro cervello è troppo piccolo per pensare ad altro.

- Styles, se mi hai preso la lacca, giuro che sei morto!- sentii urlare da fuori la stanza

- Zayn io non ti ho preso un bel niente- rispose, ma il ragazzo che doveva aver urlato entrò in stanza e ……… cazzo che ragazzo!!!! Un moretto con la pelle ambrata, capelli neri corvino rialzati in un ciuffo anti-gravità e una tartaruga bella evidente, in più con addosso solo un paio di pantaloni di tuta. Aspetta ma era uno dei ragazzi che era con Harry ieri!!!!! Ooooookeeeey

In tanto il ragazzo sparì dalla visuale del computer, io mandai una occhiataccia a mio fratello

-cioè, tu hai amici fighi e non me lo dici neanche -gli urlai contro per poi fare una faccia schifata, cioè avevo già visti i suoi amici soltanto che non mi è mai capitato di vederli solo con un paio di pantaloni addosso, ma come si dice  c’è sempre una prima volta per tutto.

- appunto perché sono fighi, come dici tu, non  te li faccio conoscere-

- invece si che me li fai conoscere Harold!!-

- non ci penso nemmeno-

- vuol dire che mi intrufolerò in casa vostra come un’ agente segreto- e scoppiò a ridere

- come quella volta per la festa- disse lui ridendo

- disse quello che inciampò sui suoi stessi piedi, cadendo dalle scale e rompendo il vaso preferito di mamma- e incominciai a ridere ricordando quella scena, quando finii cercai di riprendere fiato

- comunque, cosa stai facendo?- cercai di continuare a non ridere

- stavo preparando le valigie, visto che stasera io e i ragazzi torniamo a Londra, e tu a parte dormire, che fai?-

- stasera devo andare a un concerto con Sara, e tanto non te la presento-

- palle, che sei ranocchietta-

- NON MI CHIAMARE RANOCCHIETTA!!!!!-

- ahahhah com’è bello fatti incazzare-

- per questa volta sei salvo Styles- disse il ragazzo che era entrato prima e credo che si chiamasse Zayn, il quale uscì dalla stanza

- dove l’hai nascosta??-

- cosa??- fece tutto indifferente, incarnai il sopraciglio

- cosa?? Harry ti conosco, rimetti quella lacca apposto- lui sbuffò e tolse la lacca da sotto le coperte e uscii dalla stanza. Guardai l’ orologio del computer, 5:45. Oh cazzo mi devo sbrigare!!!! Sara mi ammazza!!!

Harry rientrò in camera, - Harold io devo correre quindi Adiosssss - cercai di finire presto la conversazione ma mio fratello ha deciso che devo morire.

- e se a fine mese vieni a casa mia e dei ragazzi ??-

- si, certo - dissi senza neanche pensare e spensi il computer, mi catapultai nella doccia con una velocità che neanche Bolt sarebbe riuscito a raggiungere.

Mi vestii con una maglietta nera a maniche corte con la scritta “I love LA” bianca, leggings neri e le mie amate all star bianche , misi un filo di matita sugli occhi ed ero finalmente pronta.

Sentii il campanello suonare , appena in tempo, presi il cellulare e le chiavi. Aprii la porta e trovai Sara tutta eccitata. Sara è una bellissima ragazza, anche se non lo vuole ancora capire, alta quasi quanto me, bionda, con due occhi verde prato, lentiggini e la pelle chiara. Indossava  una maglietta bianca con la foto della band, di cui dovevamo andare a vedere il concerto, i Big Time Rush da quello che mi aveva detto, jeans lunghi chiari  e delle blazer azzurre.

- allora, Styles  ci muoviamo in fretta o non troveremo mai posto in prima fila- Sara era una delle poche persone, come Josh, a sapere il mio vero cognome, perché quando sono venuta a vivere a Los Angeles, volevo ricominciare da zero, non volevo che tutti sapessero che sono la sorella di Harry, quindi ho cambiato cognome.

Corremmo a prendere la sua macchina visto che lei era più grande di me di 4 anni, io ne  avevo quasi 19 e lei 22 e io dovevo ancora prendere la patente.

Arrivammo agli Universal Studios,. Dopo un paio di minuti c’erano un mucchi di ragazzine davanti alle porte, ragazzine con gli ormoni a mille. Pensare che credevo che nessuno conoscesse questi  Big Time Rush. Ci fecero entrare dopo una decina di minuti, su un grande schermo apparì un orologio che iniziò a fare il conto alla rovescia.

Alla fine del conto le luci si spensero, la musica iniziò a propagarsi per l’arena. Le ragazze che erano accanto a me, compresa Sara, iniziarono a urlare come delle indemoniate.

Sul palco apparvero 4 figure, che iniziarono a cantare

 

Make it count

Play it straight

Don’t look back

Don’t hesitate

When you go big time

 

Appena le luci si posarono su di loro, vidi I loro volti,e non potevo crederci, erano I ragazzi che ieri erano venuti al locale, senza accorge mene iniziai ad urlare anche io.

 

What you want

What you feel

Never quit and make it real

When you roll big time

Finirono la canzone.

“sono veramente bravi, devo ammetterlo” pensai li guardai di nuovo uno ad uno e mi soffermai su quello più alto fra i quattro, il moro che ieri voleva proprio divertirsi, aveva una voce bellissima, ne rimasi incantata da tutto il complesso. Potete immaginare la bava che mi scendeva dalla bocca per quanto era bello. Sara non se ne doveva essere accorta perché era ancora gasata, stava saltellando, credo che tra un po’ dovrò andarla a prendere sulla luna.

Cantarono qualche altra canzone. Sara mi strattonò il braccio - adesso scelgono le ragazze da portare sul palco !!!!!!-

- bene adesso veniamo fra di voi e sceglieremo le Worldwide Girl, ragazze scatenatevi- disse il latino

Iniziai ad urlare insieme a Sara. Vidi passere il moro che prima stavo fissando, il quale si girò verso la mia parte e fece un sorriso che forse era diretto a me, io arrossi brutalmente. Lo vidi che si stava avvicinando, mi stava mancando il respiro.

- hey,   vuoi essere una delle Worldwide Girl?- le parole non riuscivano a uscire, annui. Mi prese la mano e mi porto sul palco, sul quale noto che anche Sara sta salendo presa per mano dal biondo.

Ci fecero sedere su dei sgabelli che avevano sistemato poco prima, e poco dopo partì la base.

 

Wait a minute

Before you tell me anything

How was your day?

Cause I been missing

You by my side yeah

Did I awake you out of my dreams

I’m sorry but I couldn’t sleep

You calm me down

There’s something about

The sound of your voce

 

Il cuore che mi batteva a mille, lui mi prese la mano e mi guardò negli occhi, erano così belli, verdi.

 

I’m never, never

(never as far away as it seems)

Soon we’ll be together

We’ll pick up where we left off…

 

Paris, London and Tokyo

There’s just one thing that I gotta do

(Hello) tuck you in every night on the phone

(hello) tuck you in every night on the phone

And I can hardly take another goodbye

Baby won’t belong

And you’re one that I’m waiting on

(Hello) tuck you in on the phone

 (Hello) tuck you in on the phone

 

Girl I’ll be thinking about you

Worldwide, worldwide, worldwide

Girl I’ll be thinking about you

Worldwide, worldwide, worldwide

 

 Andarono avanti con la canzone, ormai ero diventata una fontana, la canzone era troppo bella, poi si aggiungevano le loro voci da angeli. Si angeli perché mi ero innamorata delle loro voci, erano perfette unite tutte insieme, poi il moro super figo mi girò verso di lui, con un dito mi alzò il viso in modo da farmi guardare i suoi splendidi occhi e fece intrecciare le nostre mani, poi iniziò a cantare.

 

Oh wherever the wind blows me

You’re still the one and only

Girl on my mind

No, there’s ain’t no one better

Baby so always remember

Always remember

Girl you’re mine

 

Fece il suo assolo e poi mi diede un bacio sulla guancia, sentii la mia faccia andare in fiamme a quel contatto. Loro finirono la canzone, non mi accorsi che lui non ancora lascito la mano.  Mi riposta tra la folla così come il biondo fece con Sara. Prima di ritornare tra il pubblico, il moro mi diede un pass per il backstage, mi diede un piccolo bacio veloce sulla guancia e io arrossii di nuovo.

Iniziai ad urlare, poi quando anche Sara ritornò si aggiunse anche lei, appena finimmo di urlare, vidi che anche lei aveva il pass per il backstage al collo.

- il biondo ti ha dato il pass !!!-

- Kendall ? aaaaaah si e non ci posso credere !!!! vedo che James lo ha dato anche a te-

- quel moro si chiama James?- dissi indicandolo

- si il biondo è Kendall - ok

- quello basso è Carlos - disse indicando il latino

- e quello è Logan - disse indicando quello col ciuffo e le fossette

Il concerto proseguì e James continuava a fissarmi, e non crediate che io non facessi lo stesso, cioè non si può dire che non sia un bel ragazzo, poi ogni tanto mi mandava dei sorrisi, credevo di morire ogni volta, non poteva farlo!!!

Appena finito degli omoni, i bodyguard credo, scortano me, Sara e altre ragazze in una sala molto grande.

 Dopo un po’ arrivarono anche i Big Time Rush, James appena entrò e mi vide, gli spuntò un sorriso.

No ti prego non farmi morire con quel sorriso !!!!!

Gli omoni che ci avevano portato qua ci fecero mettere in fila per fare le foto con loro.

Alcune ragazzine gli hanno fatto dei regali, o gli saltavano direttamente addosso, le foto più dolci erano quelle che facevano con le bambine perché si mettevano a giocare con loro ed erano dolcissimi.

Poi arrivo il nostro turno gli andammo ad abbracciare non so con quale coraggio, Sara stava per svenire ne ero sicura così come la sottoscritta. Poi ci fecero la foto, io ritrovandomi in mezzo a James e al moro che doveva essere Logan. I bodyguard ci fecero allontanare, ma prima di andarcene, mi sentii toccare la spalla, mi girai e trovai James.

- Credo che questo sia tuo- disse sorridendo e mi porse il mio cellulare, no aspetta perché aveva il mio cellulare ?!?!?!

- Emmmm … grazie- dissi abbozzando un sorriso, ma allo stesso tempo credo che la mia faccia stia andando a fuoco perché James se ne era andato lasciando mi un bacio sulla guancia.

Raggiunsi Sara fuori dallo stadio, e ci mettemmo a saltellare dalla gioia.

Dopo esserci riprese dallo sclero Sara mi riportò a casa. Senza neanche pensarci mi misi in pigiama e mi infilai sotto le coperte.

Sentii il mio cellulare vibrare, lo guardo : 1 nuovo messaggio da Sconosciuto.

* buona notte piccola stella,

so che probabilmente ti stai chiedendo chi sono

ma per adesso non importa chi sono,

importa che quando ti ho vista,

ho pensato che bella, sembra una stella,

la mia bella stella,

scusa se magari ti ho svegliato,

scusa se non voglio dirti chi sono,

me forse è meglio così.

Buona notte xoxo *

 

Che dolce, decido di rispondergli con un semplice “ buona notte anche a te” . lo ripongo sul comodino e cerco di addormentarmi, poi penso chi sarà mai, perché mai non vuole che io lo sappia, ma soprattutto come ha fatto ad avere il mio numero!!!!

Con queste domande in testa iniziai a viaggiare per il mondo dei sogni.

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Capitolo 4
*** capitolo 3 ***


Terzo Capitolo

Dal giorno del concerto sono passate 2 settimane, io avevo cominciato a messaggiare con quello che mi aveva mandato quel messaggio della buona notte e ovviamente Josh non sapeva niente, a Sara glielo avevo appena accennato. Era molto dolce, certe volte mi faceva sentire bene, quasi amata.

Oggi era domenica e Josh era partito per qualche affare importante, non so dove. Io invece ero comodamente sdraiata sul divano ad ascoltare If I Ruled the World.

 Il giorno dopo il concerto avevo chiesto a Sara se mi prestava i suoi Cd dei BTR, all’ inizio non ci voleva credere, ma poi me li diede.

Invece io,all’ inizio non credevo che mi sarebbero mai piaciuti, perché credevo che fosse solo musica commerciale che sarebbe durata solo qualche settimana, mi rimangiai tutto, avevo anche iniziato a cercare informazioni su di loro e quando, con Sara facevamo una serata tra di noi o qualche volta che non dovevamo andare al locale, ci mettevamo a guardare la loro serie, devo ammettere che erano anche attori molto bravi.

Ritornando al presente, stavo ascoltando musica quando il mio cellulare vibrò sul tavolo.

 

 1 nuovo messaggio da X:

“ciao bella, che ne dici se stasera ci vediamo, così per una buona volta ci vediamo e io posso rivedere la tua bellezza? Xoxo”  arrossì

 

risposta:

“ certo =) ci vediamo al bar che c’è davanti al cinema a Hollywood  Boulevard tra un ora”

 

1 nuovo messaggio da X:

“ ok a dopo allora ;)”

 

Non gli risposi e mi andai a cambiare.  Mi misi una questo: http://www.polyvore.com/cgi/set?id=87231465&.locale=it

Presi la borsa e ci misi dentro l’essenziale, poi presi le mie cuffiette e uscii di casa con If I Ruled the World nelle orecchie, andando a prendere la metro.

Dopo mezz’ora, tra ritardi e metro sbagliate, riuscii ad arrivare a Hollywood Boulevard, entrai nel bar davanti al cinema, mi sedetti e ordinai un frappé alla fragola.

 

1 nuovo messaggio da X:

“lo so che non mi hai mai visto ma io dalla prima volta che ti ho visto non ti ho mai dimenticato, prova a girarti e dimmi cosa vedi”

 

Mi girai e non credetti ai miei stessi occhi.

James Maslow era dietro di me con una rosa in mano e un sorriso a trentadue denti sulla faccia. Non potevo crederci io per 2 settimane ho massaggiato con James e non me ne sono mai accorta!

Aspetta un attimo! Lui mi  aveva ridato il telefono prima che me ne stessi andando! Uno: come ha fatto a prendere il mio cellulare, due: come ho fatto a non pensarci!

- non ci posso credere- ero li immobile davanti a lui. Cercai riprendermi dallo shock e presi la rosa facendo segno a lui di sedersi.

-per il fatto ch sei James Maslow dei Big Time Rush, non mi volevi dire chi eri, comunque grazie per la rosa-lui annuì

- perché magari sapendo che ero famoso non mi avresti conosciuto per la persona che ero, avresti aproffitato di me e soprattutto dei miei soldi. E comunque è il minimo che possa fare per una ragazza bella come te- disse lui, mostrandomi uno dei suoi sorrisi, io arrossii.

- tu conosci il mio nome, ma io non il tuo!- continuò lui

- Annabeth, mi chiamo Annabeth -

Rimanemmo lì a parlare del più e del meno, quando decidemmo di trasferirci a Santa Monica. Mi prese per mano e iniziammo a camminare lungo la riva.

 Stranamente sentivo il mio cuore che stava per uscirmi dal petto, continuavamo a parlare e scherzare.

Quel giorno passammo un bellissimo pomeriggio anche che per il fatto che non facevamo altro che ridere.

- beh James, grazie del bellissimo pomeriggio, ma adesso devo tornare a casa- dico dopo aver guardato che ore erano, le 8.

- posso accompagnarti se vuoi- mi propose lui

- no dai non voglio farti fare strada in più- veramente non volevo che si scomodasse solo per accompagnarmi

- per me non cambia niente, dai che ti accompagno- insistette

- no James non fa niente, ci vado da sola -

- guarda che non era una domanda- non feci in tempo a rispondere che lui mi stava già trascinando via.

Una mezz’oretta ed eravamo davanti alla porta del mio appartamento.

Rimanemmo una decina di minuti li, fermi che ci guardavamo, anche se per me quei minuti parevano ore.

- grazie, James, per avermi accompagnato, sono stata molto bene con te questo pomeriggio- dissi cercando di rompere quel silenzio che si era creato.

- grazie a te che hai accettato il mio invito, anche io sono stato bene- si ricreò il silenzio di prima.

Lo vidi che pian piano si avvicinava a me.

Ero immobile non sapevo che fare.

Lui si avvicinava sempre di più fin quando non ci trovammo a pochi centimetri, sentivo il suo respiro sulla pelle e i nostri nasi si stavano per sfiorare.

Mi stava per baciare, quando giro la testa e lui mi lasciò quel bacio sulla guancia.

Io mio cuore stavo impazzendo, credo che sia arrivato ad un  migliaio di battiti al minuto.

Lui sembrò quasi deluso dalla mia azione e devo dirlo, anch’io ci sono rimasta un po’ male.

Lo salutai di nuovo ed entrai in casa, mi attaccai alla porta con le spalle contro di essa e mi accasciai a terra.

Non ci potevo ancora credere, James mi stava quasi per baciare e io che faccio, giro la faccia per farmi dare un bacio sulla guancia!!!! Mi stavo maledicendo i tutti i modi possibili.

Presi il cellulare dalla borsa e compongo in fretta il numero di Sara.

Uno squillo, Due squilli, avanti rispondi!

- Pronto??- rispose Sara con una voce addormentata

- ALZA QUEL CULO CHE HAI E VIENI DA ME, ADESSO!- mi misi a urlare, per poco non la assordavo, ma doveva fare il più veloce possibile.

- cosa?-

- TELETRASPORTATI, FAI QUALCOSA, MA VIENI SUBITO!!-

- ok va bene arrivo, arrivo, dammi cinque minuti-

Presto fatto e dopo cinque minuti esatti sento il campanello suonare. Apro la porta.

- allora qual è l’emergenza?- disse lei con voce preoccupata

- ti ricordi che ti ho detto che mi stavo sentendo con un tipo che non avevo mai visto … - inizio io

- E tu mi hai fatto svegliare di colpo dalla mia serata di relax, vestire e correre alla velocità della luce per arrivare fin qua solo per parlare di lui e in più mi hai fatto perdere 10 anni di vita per la preoccupazione!- mi urla contro

- Si ma anche se non mi fai venire non puoi capire il perché, comunque entra- le rispondo

Ci andiamo a sedere sul divano e le porto qualcosa da bere.

- Ti stavo cercando dire prima che tu mi urlassi contro, se ti ricordi del tipo con qui stavo massaggiando-

- quello che ti ha mandato quel messaggio?-

- si quello. Beh oggi mi chiede se ci potevamo vedere. Gli ho detto di si e ci siamo dati appuntamento in un bar. Mi manda un messaggio dicendomi che è dietro di me, mi giro e mi trovo James David Maslow in persona con una rosa in mano!- ed inizio a urlare come una indemoniata, Sara mi guarda con una faccia che forse diceva  “ non ci posso credere” o “è impossibile, avrà bevuto troppo”.

- O mio dio!!!!!-

Presi la mia borsa e tirai fuori la rosa che James mi aveva dato oggi, lei la guardava ancora stupita, dovevo darle ragione, non capita tutti i giorni di ritrovarti il proprio idolo con una rosa in mano e che ti fa complimenti.

- te l’ha davvero data lui??- io annuii

- si, ci siamo messi a chiacchierare, siamo andati a Santa Monica, mi ha preso per m,ano è abbiamo camminato per la riva, continuando a parlare e a scherzare. Si fa tardi e decido di tornare, lo saluto ma lui ha insistito per accompagnarmi  e io l’ho lasciato fare. Arriviamo davanti alla porta, ci fissiamo e mi dice che è stato bene con me, e poi mi QUASI bacia!-

- come quasi ?!?!?!- domanda lei

- si perché la tua qui presente migliore amica è una cogliona che invece di farsi baciare da lui si fa dare un bacio sulla guancia- dico

- confermo sei un’emerita cogliona-precisa lei, poi le si accendono gli occhi

- non mi dire che ti piace???? - dice con un sorriso che si allargava da una parte all’altra

-no!- dico velocemente, ma arrossisco poi - non mi piace-

- non negare! Ti ho vista al concerto quanto sei diventata rossa! Peggio di un pomodoro maturo combinato con un  peperone (?)- si mise a ridere

- in realtà stavo morendo di caldo sul palco-

- certo …. c’era caldo ….- disse non molto convinta

- cambiamo argomento !- dissi  

- che ne dici se finisci la tua serata qua?- le propongo - magari con schifezze varie e …

-BIG TIME RUSH!!!!!- e che la nostra serata abbia inizio!!!

Guardammo quasi tutta la seconda stagione prima che ci addormentassimo.

All’ improvviso vengo svegliata dal mio telefono che squillava. Era un’ email da mio fratello.

Ma che voleva quell’idiota a  quest’ora !

L’email diceva :

ciao ranocchia,

visto che mi avevi detto che questo fine mese venivi da me ti volevo ricordare di prenotare i biglietti sotto ci sono tutte le indicazioni per venire a casa mia, visto che sarai mia ospite”

 

Oh mi sono commossa ! faccio finta di asciugarmi una lacrima. Mio fratello cosa credeva che avrei dormito per strada o nella cuccia della sua gatta Dusty??  Certe volte non so se è davvero lui mio fratello.

Poi vidi un’ altro messaggio

 

1 nuovo messaggio da James :

buonanotte bellissima,

scusa se stasera fatto qualcosa che non dovevo, per farmi perdonare ci vediamo e ti offro un gelato

xoxo JM”

 

Risposta:
non ti preoccupare di niente, e ci vediamo domani J

 

Rimisi il cellulare a posto e mi rimisi sotto le coperte vicino a Sara e mi riaddormentai.

 

 

UNA SETTIMANA DOPO

 

Ormai con James ci vedevamo tutti i giorni, purtroppo io dovevo andarmene prima perhcè dovevo andare  al locale per andare a “lavorare”.

Lasciando perdere questa parte, adesso mi trovavo in un parco giocando con James in una fontana, visto che mi ci aveva buttato dentro e lui ci cadde a sua volta.

Dopo la battaglia nella fontana, ci eravamo seduti sull’ erba e stavamo parlando.

- che ne dici se qualche volta usciamo a mangiarci qualcosa, Annabeth?- mi aveva appena chiesto di uscire ?!?!?! Oh Cristo!

- certo perché no- risposi cercando di non impazzire davanti a lui

- che ne dici di domani sera?- poi mi venne un flash. Domani mattina dovevo partire per Londra !!

- ehm James, so che questa cosa non ti piacerà … Allora io … -

- hai già un ragazzo che se sa che ti ho chiesto di uscire mi ucciderà, facendomi a pezzi e poi mi butterà in mare- disse lui abbassando la testa, non lasciandomi finire.

- ma che ???? no!!! domani mattina ho l’aereo per Londra visto che vado a trovare mio fratello -

Rialzò la testa e sembrò felice da quello che gli avevo detto.

- visto che sono in moto, che ne dici se ti accompagno a casa così prepari le valige- evvero me ne ero completamente dimenticata.

In poco tempo arrivammo a casa e insieme tra un tiro di cuscino e l’altro riuscii a finire le mie valige. Passammo un altro po’ di tempo insieme e lui se ne andò, dovendo uscire con gli altri della band.

 

LA MATTINA SUCCESSIVA

 

Mi ritrovavo all’ aeroporto con le valige in mano, mi avviavo verso il luogo per il check-in .

Qualcuno mi tocca la spalla, mi girai e mi ritrovai delle labbra attaccate alle mie.

Labbra soffici, che sapevano di caffè e cioccolate premevano contro le mie .

Quando riaprii gli occhi e capì che chi mi aveva baciato, rimasi a bocca aperta

CIAOOOOOOO a tutte ragazze!!!

 eccomi con un nuovo capitolo lo so che questo è venuto uno schifo e magari ci sono errori, ma spero comunque che vi piaccia.

prima cosa: ringrazio tutte quelle che seguono/rencensiscono la storia e anche alle lettrici che rimangono nell' anonimato

seconda cosa : fatemi sapere cosa ne pensate e magari ditemi chi pensate che possa essere colui che ha baciato la nostra Annabeth 

ultima cos: VI AMO TUTTE RAGAZZE !!!!!!!!

ok e con questo ho finito ci vediamo al prossimo capitolo!!! Bye for now

Carla

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Capitolo 5
*** capitolo 4 ***


Quarto capitolo

“Si avvisano i gentili passeggeri che l’aereo diretto Los Angeles – Londra atterrerà fra qualche minuto.
Si pregano i gentili passeggeri di allacciare le cinture prima dell’atterraggio”

 Disse la voce metallica avvisandoci che tra poco saremo arrivati.
Si avevo deciso di partire, non so il perché, non volevo fuggire, forse volevo solo chiarire le idee, e forse volevo capire se James mi piaceva davvero e non erano solo una di quelle cottarelle che le ragazze si prendono ogni tanto.

James

Beh che dire di lui, era venuto all’ aeroporto per ,non so, salutarmi? Cosa significava quel bacio?
Si, James mi aveva baciato. Quel pensiero mi faceva sorridere, mi faceva pensare alle nostre labbra che si scontrano, al loro sapore, cioccolato e caffè. Non so dire con precisione quali erano le mie emozioni in quel momento, sentivo il mio cuore battere velocissimo, mille scosse che mi percorrevano lungo tutta la schiena, poi aggiungiamo il fatto che quel bacio lo stavo aspettando, lo desideravo e mi è pure piaciuto.
Mi è dispiaciuto lasciare James lì su due piedi visto che quali voce metallica stava chiamando il mio volo, quanto la odio.
Forse la vera ragione per il quale, adesso sono su questo aereo è che ho bisogni di pensare, vedere se ci si può innamorare in una settimana, se i sentimenti che ho per James sono forti.
Dei colpi li fecero tornare alla realtà. L’aereo finalmente è atterrato.
Dopo che scesi giù dell’aereo di corsa e, tra uno spintone e l’altro, riuscii anche a recuperare i miei bagagli.
Presi il telefono e composi il numero di mio fratello.

“siamo spiacenti ma il numero selezionato può essere spento o non raggiungibile”

COSA?!?!?!?!? Ma vaffanculo coglione di un fratello.
-Fammi uno squillo che vengo a prenderti, si,si, certo, ma perché ci ho creduto!!!-
Un flash. Mi ricordai che nell’ email che mi aveva mandato c’era scritto l’ indirizzo di casa.
Dai diciamocelo almeno una cosa giusta l’ha fatta. Chiamai un taxi e mi feci portare davanti alla casa di mio fratello.
No aspetta ritiro tutto! Perché non credo che il termine casa sia adatto visto che quella che mi ritrovo davanti è una mega villa di forse 4/5 piani, circondata da un prato verde, il tutto si trovava appena fuori Londra.
Pagai la corsa al tassista e andai a suonare il campanello.
1 volta. 2 volte. 3 volte. Nessuna risposta.
Feci per andarmene quando la porta finalmente si aprì. ALLELUIA!!!!
Ok, forse ho sbagliato casa, viste che mi è venuto ad aprire fu un ragazzo moooolto scopabile, moro con i capelli spettinati forse perché stava dormendo, occhi azzurro ghiaccio, una faccia mezzo addormentata,addominali molto visibili e con addosso solo un paio di pantaloni rossi con le bretelle.
Non è che sono finita nella casa dei modelli dell’ Abercombie per sbaglio?
-Scusa forse ho sbagliato casa, ma mi sa dire se qui abita Harry Styles?- cercai di essere il meno sgarbata possibile
- no non hai sbagliato ma si può sapere chi lo cerca alle 10 del mattino?- mi rispose il figo che mi ha aperto la porta
- sua sorella- dissi convinta
- scusa ma lui non … - il moro fu interrotto dal decelebrato di mio fratello che scese le scale sbadigliando
- Hey Lou ma chi è alla porta- disse Harry, poi mi fissò per qualche istante e gli apparve un sorriso a 32 denti - no ci posso credere –
- Ranocchietta !!- disse spalancando le braccia, tra le quali mi ci fiondai dentro
- Harold!!-  dissi e mi fece fare una giravolta.
- perché non mi avvertivo, ti venivo io a prendere-
- si tu che alle nove del mattino ti fai trovare sveglio, in piedi, manco se lo vedo ci credo e comunque ho provato ha chiamarti ma deve essere che ha preso vita e si è messo in ferie-
Sentii dei colpi di tosse venire da dietro le mie spalle, mi sono dimenticata che c’era anche il moro
- tu saresti …  - disse lui rivolgendosi a me
- Lou ti presento … - iniziò Harry
- Annabeth Styles al vostro servizio- mi presentai con tanto si inchino
- … mia sorella- finì lui
- Ehm … si e da quando avresti una sorella, Hazza ?-
Harry guardò me poi l’amico poi ancora me, - forse me ne sono dimenticato- disse poi grattandosi la nuca
Davvero Harold, questa è la scusa migliore che ti viene in mente?!?!?!?
No potevi dire che gli alieni mi avevano rapita e che ti avevano ricattato dicendo che non mi avrebbe riavuta dietro se non gli avrebbe dato tutta la panna montata di Londra.
No ok forse devo smetterla  di sniffare droga la mattina XD
- certo in due anni che ci conosciamo hai avuto un amnesia dimenticandoti che hai una sorella, e devo aggiungere  anche niente male, e non ti sei mai preoccupato di dirlo a me o magari a uno dei ragazzi?-disse, rivolgendosi a Harry, credo che sia ancora confuso a proposito della mia presenza.
- uno: non dire che mia sorella è niente male- gli disse Harry, puntando un dito contro l'amico - due: è possibile visto che non sono stao io quello a perdersi a Sydney, avendo in mano la cartina- ahahah non ci posso credere! davvero si è perso con la cartina in mano!?!?Certa gente è proprio strana!
disse quella che è caduta in una fontana, inciampando nei suoi stessi piedi
quella è stata colpa di James, è stato lui a spingermi!
sese
comunque ... tu chi sei??
la tua coscienza mia cara
bello !!! ho una coscienza ... almeno non rimarrò sola !
*sisentonoigrilliinsottofondo*
bene come non detto!
scuoto un po' la testa cercando di ritornare alla realtà.
- ok va bene- disse l'amico di Harry, alzando le mani in segno di resa - comunque non mi sono ancora presentato. Louis, Louis Tomlinson- si presentò
- Annabeth Styles- gli dissi sorridendo - Bene, ora che tutto si è stistemato, cosa facciamo?- chiesi
il risultato? rimanemmo a guardarci negli occhi. mi pare che nessuno avesse nessuna idea all'orizzonte.
- Facciamo che vado a sistemami e voi nel frattempo pensate a cosa fare- proposi mentre persi le valige e mio fratello mi mostrò la camera.
Due parole: stuoenda ed enorme.
Le pareti erano bianche e verdeacqua, il pavimento in parquet ( o come si scrive), un tappeto bianco dove sopra era stato messo un letto a due piazze, vedeqcqua come le pareti, e un armadio a muro bianco, vuoto (non per molto ancora ;P ). spostai lo sguardo su un lato della stanza dove si trovava una scrivania in legno che aveva un effetto tipo che fosse rovinata dalle onde del mare.
Il mare, le onde, il pianoforte.
Quell'effetto. Mi ricordava un sogno che facevo due anni fa, il pianoforte che il ragazzo del sogno suonava era fatto dello stesso materiale. Sapevo che pensando a quel sogno mi spuntava sempre un sorriso. Però una cosa è strana. Non sono mai riuscita a vedere il volto di quel ragazzo, in questi due anni non ho mai saputo che faccia avesse, però la voce l'avevo già sentita, non ricordo di chi fosse quella splendida voce, la conoscevo, bene pure!
ritornado sulla Terra, mi accorsi che poco più in la della scrivandia c'era una porta.Chissà che quella porta non dia su Narnia...
non avrai mica paura di vedere cosa c'è dietro quella porta??
Oh ma quarda chi si rivede, ciao coscienza!
non cambiare discorso
scusa ma alle postgoniste degli horror non finisce sempre che dopo che apre la porta viene divorata da un'essere mostruoso
in realtà sei tu che quardi troppi horror e ti fai filmini mentali
dettagli ....
muovito e apri quella porta
ma se....
Apri. Quella. Porta.
okok ma non ti arrabbiare
Alla fine era solo il bagno. niente mostro che mi divorerà oggi. un pensiero in meno, non credete??
il bagno però si può dire che per poco era grande quanto la stanza. mancava solo la cucina e questo si può chiamare miniappartamento. non sono abitata a tutto questo lusso. se quasta casa è enorme, chissà come sarà quella di James???
Sentivo ancora il calore di quelle labbra sulle mie, il loro sapore, quanto volevo riprovare ancora quella senzazione, quanto volevo che James fosse quì con me.
Forse mi manca. No togliamo quel forse.
Non so ancora se mi manchi come amico, o forse ero qualcosa di più. Però adesso non lo potrò mai scoprire essendoa milioni di chilometri di distanza.
Perchè me ne sono andata?Forse quel bacio non significava niente? Ma allora perchè me lo ha dato? Mi era piaciuto?
Questa è l'unica domanda a cui posso rispondere: si, mi era piaciuto, mi era piaciuto da morire
mi mancava da morire
dopo essermi fracassata la mente con i miei snetimenti. mi accorsi che non c'erano bisogno di presntazioni, i loro nomi li sapevo già. me ne ricordo solo adesso.
Louis Tomlinson, il migiore amico di mio fratello, l'eterno Peter Pan che ama i piccioni e le carote ( detto fra noi, senmbra di descrivere il mio VERO fratello !)
Liam Payne, il tenerone che ama Toy Story me che ha paura dei cucchiai
Naill Horan, la faccia d'angelo che ama mangiare per quello che dicono le Directioners
Zayn Malik, quel ragzzo che aveo visto attraverso la webcam qualche tempo fa, quello che viene considerato il Badboy de gruppo
e poi mio fratello che conoscevo alla perfezione, quello che ama i gatti, a cui piace girare nudo per la casa,quello che non aveva paura di niente, quello che quando avevo paura mi coccolava sempre, il popolare a scuola, ma come non dargli torto, se non fossi stata sua sorella, gli starei cadendo ai piedi all'istante.
Quanto mi era mancato, ora non può sottrarsi a due anni di schersi che ho in mente per lui. la routine doveva per forza ricominciare, anche se sarei solo rimasta solo qualche giorno dovevo recuperare il tempo perso.Decisi di andare a vedere che facevano quei due di sotto.
Diciamo che non trovai 2 ragazzi che, magari, stavano giocando tranquillamente a carte... NO! ne trovo addirittura 4! Luois e Liam che bisticciano su cosa quardare cosa aguardare, daquello che ho capito sono idecisi se guardare Toy Story o un cartone dedicato ai piccioni. Zayn che si ammira allo specchio, che deve essersi portato dietro, e Harry che se ne sta seduto, l'unico che forse mi ha visto.
- ma succede sempre così quando vi riunite?- di chiesi andando a sedermi vicino a lui su uno dei due divani.
-diciamo che questo è la quiete rispetto a tutti i giorni, forse perchè abbiamo qualche giorno libero- mi rispose tranquillo, come se veramente quel litigio fosse la quiete rispetto a quello a cui sono sottoposti ai concerti. forse gli devo dare ragione
- vuol dire che quando vado a fare shopping mi devo ripordare le cuffie insonorzate- a quel punto vedo Niall che esce dalla cucina mentre sta bevendo e deve essere che mi ha appena visto, dato che ha sputato l'acqua che atava bevendo, tutta addosso a Zayn che stava imprecando contro di lui in tutte le lingue possibili ed innimanginabili sul fatto che adesso gli aveva rovinato il ciuffo, per il cuale ha impiegato non so quante ore per renderlo perfetto. Io stavo ridendo alla vista di quella scena.
Alzai lo sguardo e casualmente i miei occhi incontrarono quelli azzurro ghiaccio di Luois,quegl'occhi mi congelai, mi avevano ipnotizzato, erano bellissimi, sulla sua faccia si aprì un piccolo sorriso, cosa che rendeva il suo viso dolcissimo, sembrava un bambino. C'è però da dire una cosa.
 Mi manca guardare gli occhi di James, i suoi bellissimi occhi castani, a volte verdi smeraldo, che appena vedevo mi rendevano felice.
Harry, nel frattempo, si era alzato e srava cercando di farsi notare. Mi portai due diata alle labbra e liberai un fischio che credo che anche in Russia mi abbiano sentito. Almeno ero riuscita a attirare l'attenzione per mio fratello che mi mimò un grazie con le labbra.
- Ragazzi stavo cercando di presentarvi una persona... - disse facendom segno di alzarmi, che poi fu quello che feci
- ma quella non sarà la tua nuova ragazza. Hazza??-disse Zayn
- una tua amica?- disse Liam
- una ragazza?- mi bloccai un secondo per la riposta di Niall, ma cos'ha in testa quel ragazzo, le palle di fieno che rotolano al posto del cervello?!?!?!
- no, sono un incrocio tra un unicorno che vomitava arcobaleni e un coniglio che aveva la mucca pazza e sono stata allevata dai cammelli che per cena mi davano da fumare delle canne, hecstasi e cocaina?-
sentii le risate degli altri in sottofondo e per questo mi spunto un sorriso o forse perchè anche Louis stava sorridendo per quello che avevo detto?
- cioè ma ci riesci a vedere o ti servono gli occhiali ??- poi mio fratello riprese parola, pur cercando di non ridere
- Stavo solo cercando di presentarvi mia sorella ragazzi!-
- si è vero. sono sua sorella e mi chiamo Annabeth, per chi volesse saperlo visto che non sono un fantasma, per lo meno- mi toccai i fianchi e la pancia - no sono in carne e d'ossa-
Silenzio. ma manco ci fossero i grilli o le cicale o quello che cavolo sono, in sottofondo!
- Dire che ci sono rimasto anche io così qundo stamattina ho aperto la porta e me la sono ritrovata davanti- disse Louis per rompere quel silenzio che si era creato per la notizia. non riusci manco a parlare che Harry mi prese tipo sacco di patate e io che strillavo peggio di una matta. Manco detto e mi ritrovia fradicia dentro la piscina. Ora lo ammazzo sul serio.
Risalii in superficie e uscii dalla piscina. tutta grondante d'acqua lancia un urlo a mio fratello
- Harold Edward Styles hai i minuti contati e inizia a correre, se non vuoi ritrovarti ragazza!- e iniziò a correre , seguito da me  e dal sottofondo delle risate delgi amici.
Dopo un po' lo persi di vista, allora ne aproffitai e  andai a cambiarmi.
Mi feci una doccia veloce e misi questo:http://www.polyvore.com/cgi/set?id=92414714
I capelli li lasciai asciugare  naturalmente perchè adoro quando diventano boccolosi !!!! posai gli occhi sulla valigia nella quale c'era la piastra. pensai di usarla contro di lui. ma il mio stomaco ha deciso che forse è meglio rimandare la vendetta .
Andai in cucina e mi misi a gironzolare  in cerca di qualcosa da mangiare. Gauardai nel freezer e ci trovai, meravigliata, del gelato alla menta. Awww se ne è ricordato!!! io amo il gelato alla menta.
 lo presi e cercai una ciotola "mhhhhh ah eccola!" la presi e ci misi il gelato "però così non va ci vuole qualcos'altro" e tornai a  gironzolare fin quando non trovai la cioccolata " ancora manca qualcosa" alzai lo sgiuardo e vidi quei confetti colorati che di solito si mettonoi sui gelati, però erano su un ripiano molto alto, allora presi una sedia e ci salii, ancora non ci arrivao mi misi sulla punta (?) della sedia, in puanta di piedi, - eccola l'ho pre ..... aaaahhhh !- urlai ritrovandomi a culo a terra con il culo a terra, i confetti in testa,la sedia rovesciata e tutti e 5 attorno a me che mi chuedevano e andava tutto bene, ma io ,invece, stavo uccidendo con lo sguardo mio fratello - come ti è venuta l'idea geniale di mettere i confetti su quel ripiano!!!!- gli urlai contro
- cioè tu sei caduta, hai tutti i confetti in testa e ti preocupi del fatto gli ho messi sul ripiano alto?? mi sono preso un colpo Annabeth!!!-
- non mi sarei arrampicata se tu non gli avessi messi sul ripiano alto- anche se sono alta 1.75 somunque non si doveva permettere di metterli su un ripiano più alto di me.
Harry mi aiutò ad alzarmi e io mi tolsi tutti i capelli dalla testa, però alcuni di quelli rimasti  nel baratolo li misi sul gelato e pulii il disastro che avevo combinato. poi presi il gelato e me ne andai a sedere su uno dei divani liberi come se niente fosse successo.
- che facciamo??- chiese Liam
come al solito si formò il silenzio. ma è possibile che mai nessuno qua dentro sappia cosa fare!!!!
incorciai igli occhi di  io fratello. In realtà c'è qualcosa che possiamo fare.... una cosa che io e Harry non facciamo da tempo
- Calcio pizza !!!- diciamo all'unisono io e Harry . se lo è ricordato !!!!
- che cosa è questa cosa??- ci chiese Luois
- consiste in una sfida ad un videgioco di calcio e chi perde la partita deve mangiare tante pizze quanti i gol che ha preso e nel bere un bevanda che si fa con tutti gli ingredienti presenti in cucina- spegai
- c'è l'hai ancora quel gioco??- domandai a mio fratello e lui annuì - non posso vivere senza- disse lui già salendo le scale

** dopo qualche partita **
- fine della  partita fratello- e come da programma  chi vinceva ?? ma la sottoscritta  ovviamente!! dopo 5 partite vinte di fila
- inizia a chiamare le pizze Harry- dissi a  lui, mantre lanciò il joystickin aria. Non ha mai sopportato di perdere ed è questa la parte migliore, posso fargli fare quello che voglio quando perde muahahahahahahha!!!
mentre lui prende il telefono, io vado in cucina e gli preparo la sua "buonissima" bibita. "Allora cosa ci posso mettere " pensai guardando cosa c'era in frigo.
Presi le prime cose che mi capitarono sotto mano e le misi tutto nel frullatore. Quello che ne uscì fu un liquido verde/marrone che non emanava di certo un buon odore, ma Harry doveva pagare per aver perso e per avermi buttato in piscina. Lo  presi e ritornai in soggiorno, con un sorriso malevolo sulla faccia.
 - paga pegno fratello- dissi porgendogli il bicchiere, inghiottò un po' di saliva. non può avere paura di me, sono così dolce e coccolosa!!! ahahahh no forse non è proprio così ma mi ci avvicino....
Harry prese in mano il bicchiere, mi guardò, credo che stesse pregando tutti santi esistenti, sospirò e buttò giù tutto il bicchiere in un unico sorso, ma poi scappò dritto dritto in bagno a vomitare tutto.
Mi ricordai che avevo lasciato il mio telefono in camera e che mi ero dimenticata che dovevo chiamare Sara.
Salii in camera e la misi sottosopra, prima di ritrovarlo nella borsa che avevo messo sotto tutti i vestiti dentro all'armadio.
11 chiamate perse e 5 messaggi.
La maggior parte delle chiamate e dei messaggi era di Sara, si sarà dimenticata che dovevo partire oggi ... O mio dio James mi ha chiamato e non gli ho risposto!!!
Compongo il suo nuemero, almeno mi voglio scusare per non avergli risposto
e per sentire la sua voce
forse... ma comunque non risponde...
niente forse con me cara, ti piace
 non ne sono ancora sicura
 ascolta cara fai come cavolo vuoi, ma non dirmi poi che non te lo avevo detto
certe volte sei peggio della testardaggine di Sara... Aspetta un'attimo ... Sara!!!
Composi velocemente il suo numero e aspettai che rispose
- Pronto ??- rispose come se fosse su un altro pianeta
- a cosa stai pensando cara di una migliore amica?- cercai di farla ritornare sulla terra
- porca carota Annabeth mi hai fatta preocupare! ma dove sei finita?- mi urlò contro
- ti sei dimenticata che oggi partivo per Londra per rivedere mio fratello- mi sembro che si fosse ricordata, visto che ho sentito la sua mano che sbatteva contro la fronte
- evvero!! ecco perchè James era giù di morale oggi!-
- COSA!! forse non dovevo salire su quel aereo-
- perchè cosa è successo??-
- Beh .... come dirlo ... James è venuto all'areoporto a salutare... cioè non prorpio a salutare-
- e non farla tropo lunga Annabeth!!-
- MI HA BACIATO !!! ecco!- gli disso tutto d'un fiato
- AAAAAAHHHHH - si mise ad urlare per minimo 10 minuti
- ok James può avermi anche baciato ma tu come mai eri sovrapensiero??
- beh ... diciamo che non sei l'unica che ha fatto incontri che ti scombussulono....-
- cosa stai cercando dire Sara??-
-.....-






Ciao belle!!
Che cosa è successo a Sara? Come mai James e cosa farà visto che Annabeth è partita?
scrivetemi le vosrte idee nelle recensioni!!
altra cosa importante:
200 visite e 5 recensioni
ragazze io vi amo da morire!!
sto saltando come un' idemoniata con la mia amica che mi sta guardando un be' male !!!
 forse la devo smettere di fumare canne, ma sono troppo felice!!!!
grazie amche a quelli che hanno messo la storia tra le preferite e tra le seguite amo tanto anche voi
fatemi sapere cosa ne pensate
io finisco lo sclero time e poi continuo a scrivere
ciao a tutte
Peace and Love

PS: se volevate vedere la camera di Annabeth eccola qua
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Capitolo 6
*** chapter five ***


Quinto Capitolo

 

Sono di nuovo su quel aereo, dopo aver passato una settimana con mio fratello e i ragazzi. In quella settimana non abbiamo fatto altro che ridere, ho stretto molto con i ragazzi, è incredibile in quanto poco tempo mi ci sono affezionata.

Lo stesso tempo in cui ho capito che c’è una persona molto importante nella mia vita.

James

Da quando sono partita non faccio che pensare a lui, penso a cosa sta facendo in quel momento, dove sia, se sta facendo una concerto o se e a casa sua, sul divano, a rilassarsi, oppure se pensa a me come io faccio con lui.

Non faccio che non pensare al giorno del concerto, quando mi ha “dedicato” Worldwide, ai giorni successivi che abbiamo passato insieme e anche al bacio in aeroporto, stile film americani.

Mi manca da morire

Arrivata all’aeroporto, recupero le valige e mi dirigo a casa. Sono le otto di sera e il mio stomaco sta iniziando a brontolare, quindi mi preparo qualcosa.

Suona il campanello.

Vado ad aprire, ma mi ritrovo subito a culo a terra, visto che Sara mi si è buttata addosso –

- anch’io sono felice di vederti Sara, ma era necessario rompermi l’osso sacro ?-le chiesi rialzandomi

- non puoi capire cosa mi è successo- disse tutta elettrizzata

- che mi sono persa stando a Londra?-

- qualcuno vestito da Spiderman mi ha salvato da degli uomini che per poco non mi stupravano e …..-sentivo che la mia mascella stava toccando terra. Quale malato mentale con il cervello di un criceto ha anche minimamente di fare del male alla mia migliore amica ????

- no, aspetta un attimo … cosa è successo?? Chi ti voleva violentare??- chiesi confusa e lei abbassò la testa, facendo scomparire tutta la gioia che aveva prima.

La feci sedere sul divano ed iniziò a raccontare …

- Ero al locale come al solito , ad un certo punto mi si avvicina un uomo, un bell’uomo, sulla quarantina e mi “chiede”, in pratica mi ordina di seguirlo, faccio come mi dice e così usciamo dal locale e mi trascina in un vicolo buio, inizia a salirmi la paura, inizio a chiedermi che cosa vuole quell’uomo, poi vedo che altri due uomini si avvicinano e la mia paura aumenta. Il tipo che mi aveva portato li, mi sbatte per terra e a tutti e tre compare un ghigno sulla faccia. Due di loro mi prendono le braccia, mi tirano su  e mi mettono con la schiena contro il muro. Sento una mano che tocca la mia pelle, partendo dalla faccia e cominciano sempre di più a scendere- e mentre parlava indicava tutto col dito – e a scendere sempre di più fino a fermarsi nell’ interno coscia, dove iniziò a salire. Ero paralizzata non riuscivo a muovermi, stava succedendo tutto troppo in fretta. L’uomo mi spinge e io mi ritrovo stesa a terra con ancora quel uomo sopra di me. Urlavo cercavo di liberarmi, ma lui mi tirava colpi e mi urlava di stare zitta. Improvvisamente non sento più il suo peso sopra di me, apro gli occhi e vedo gli altri due uomini che stavano combattendo contro un tipo vestito da Spiderman, il quale riuscì a stenderli tutt’e due. Ma non riuscii nemmeno ad aprire bocca che lui era già scomparso. Cercai di rialzarmi e cominciai a dirigermi verso il locale, ma vidi scendere a testa in giù il tipo vestito da Spiderman, mi avvicinai a lui e lo ringraziai per quello che aveva fatto, lui mi risponde con un “non c’è di che” e rimaniamo a fissarci . Non so da dove ho preso il coraggio, ma mi avvicinai ancora di più a lui, gli presi la maschera e gliela abbassai in modo che potessi vedere la bocca, mi misi in punta di piedi e lo baciai- vidi i suoi occhi, rossi per il pianto, illuminarsi. Io mi sentivo male per quello che era successo, sarei voluta essere li dopo che le era successo, per starle accanto quando ne aveva bisogno ed invece non ci sono stata,. Poi lei continua a raccontare – Non so dirti come è stato, ma ti giuro che mi è sembrato di sentire le famose farfalle nello stomaco! Poi le sue labbra sapevano di cannella-  mi fiondai su di lei e l’ abbracciai più forte che potevo.

- scusa se te l’ho fatto raccontare, scusa se non ci sono stata dopo  che è successo- dissi staccandoci

- Annabeth mica lo potevi sapere-

- ma ti sarei potuta stare accanto quando avresti avuto bisogno di me, invece io non c’ero-

- Ci sei sempre stata per me e per questo ti ringrazio, tutto il resto non importa-

- ti voglio bene Sara - dissi riabbracciandola

- anche io Annabeth – poco dopo ci sciogliemmo da quel abbraccio

- che ne dici se cambiamo discorso, tipo passiamo all’ argomento James – disse lei tutta sorridente

- beh, James mi aveva chiesto di uscire, ma io non gli ho potuto dire di si perché l’indomani dovevo da Harry-  gli rinfrescai la memoria la memoria visto che ne avevamo parlato quando io ero ancora  a Londra

- Quindi non vi siete più sentiti da quando sei partita?- disse lei

- Si, domani andrò a trovare- sorrisi  - Beh che si fa per festeggiare il tuo incontro con un supereroe?-

- Pizza e film ?- propose

- Non mangerò più una pizza per un mese intero !!

- e perché la mia pizza- lover preferita non mangia più pizza’- dice prendendomi in giro

- Dopo che mangi 10 pizze per aver preso per l’UNICA volta con Louis e se quest’ultimo ti prepara una bevanda nauseante-

-Afferrato il concetto …. Quindi cinese??- chiede Sara

- Ok vado a prendre i popcorn e nel frattempo ordina e scegli il film- detto questo mi dirigo in cucina.

Appena pronti, metto i popcorn in due ciotole e ritorno in soggiorno

- Ecco a lei- dissi passandole la ciotola – che hai scelto?-

- non ne avevo voglia di scegliere e allora sono andata su un classico, Percy Jackson  e gli dei dell’Olimpo-

- quel film è sempre una buona scelta- affermai

Tutt’e due eravamo delle fan sfegatate di quella saga, avevamo letto tutta la saga e visto i film usciti. Sara diceva sempre che era fortunata ad avere il nome delle protagoniste, Annabeth Chase, nome per il quale ero conosciuta a Los Angeles, ma questo è solo un dettaglio.

Presi il telecomando e cliccai PLAY.

Più o meno a metà film arrivò la cena, che scompari appena aprimmo le scatole. Dopo che non mangi da più o meno dieci ore, avrò un po’ di fame ??

Poco dopo ve mangiato ci addormentammo una sopra l’altra.

 

La mattina successiva

 

Il rumore della sveglia mi svegliò (?). Con molta fatica mi alzai dal letto, vado in bagno e mi do una sciacquata veloce e mi metto una canotta bianca, un paio di shorts neri e delle ballerine nere con il fiocchetto.

Mi dirigo verso la cucina, vedo un ragazzo biondo che stava armeggiando con i fornelli. Josh era finalmente tornato. Mi avvicino a lui e lo abbraccio da dietro, lui lascia per un momento i fornelli, si gira e mi abbraccia, metto le braccia intorno al collo e mi metto in punta dei piedi per baciarlo. Mi accorgo che non provo niente, che tutto quello che provavo all’inizio è in qualche modo scomparso e/o non c’è mai stato, forse è una cosa positiva, ma ancora non ne sono sicura.

- se non vuoi che i tuoi pancake si brucino mi dovresti lasciare andare - disse sorridendo. Lo lascio andare e mi metto a sedere.

Dopo colazione esco per fare una passeggiata. Dopo un po’ di tempo mi accorgo di essere vicina alla casa di James. Mi ricordavo dove abita perché un paio di volte mi aveva invitato.

Mi ritrovai in poco tempo davanti alla casa e suonai il campanello.

Le lacrime iniziano a non riuscire a rimanere e iniziarono a scendere giù per il viso. Non credere che sto piangendo per la gioia perché se vi ritrovaste davanti alla scene che sto guardando io, vi assicuro che vi mettereste a piangere.

Non ci potevo credere a quello che stavo guardando











ciao ragazzi
inizio a dire che sono tremendamente dispiaciuta per MOSTRUOSISSIMO ritardo
 ma sono successe tante cose che mi hanno fatto ritardare l'aggiornameto
fatemi sapere cosa ne pensate perchè per me è molto importante
adesso mi tolgo dai piedi
ciao
PeaceandLovewithBTR





















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Capitolo 7
*** capitolo 6 ***


sesto capitolo

 

Mi ritrovai James con un mazzo di rose che gigantesco e che mi diceva “ti amo” o “sei speciale”
Ma sapete una cosa? Non è successo niente di tutto questo! NIENTE!
Perché dopo che ho suonato il campanello, mi sono accorta che la porta era leggermente aperta, l’ho aperta un po’ di più per entrare a vedere se la casa era vuota, ma non l’ho era….
La stanza piena di gemiti di piacere, entrai a vedere e trovai un bionda ossigenata di un’oca a cavalcioni su di James, ansimando.
La mia faccia è rigata dalle lacrime, che continuarono  a scendere.
Uscì di corsa da quella casa, volevo allontanarmi il più possibile.
Non potevo crederci che lui mi abbia fatto credere che gli importasse qualcosa di me, che forse c’era qualcosa tra di noi, anche se ancora non sapevo cosa, ma ero sicura che ci fosse.
In quei due anni che vivevo a Los Angeles, avevo imparato che tutti gli uomini fossero dei menefreghisti, porchi, senza cuore. Quando ho conosciuto James, mi ha farro sperare che esistesse ancora qualcuno che può amarti davvero, anche se loro sono una piccola parte del tutto.
Sentii qualcuno che mi chiamava, ma non volevo girarmi  e continuavo a correre.
Quel qualcuno riuscì a raggiungermi e mi prese per un braccio , fermandomi fermare e voltare , ma non riesco a guardarlo in faccia.

- Annabeth, lasciami spiegare – cercai di divincolarmi dalla sua presa

- Annabeth, ti prego guardami  e lasciami spiegare – continuò lui

- per dire cosa James, mi hai credere che ti importava qualcosa di me, mi hai illuso, credevo che… -  no riesco a continuare per quanto sono arrabbiata, ma comunque cerco di continuare

- poi, appena me ne vado, te ne trovi già un’altra e io finisco direttamente nel posto delle cose di cui non ti importa niente, che se fossi un giocattolo, una cosa che appena si rompe deve essere rimpiazzata …Io sono stufa di essere trattata in questo modo, come un’ oggetto. Adesso togli quelle luride mani da mio braccio e dimenticati di me. Per sempre- dissi con tutta la rabbia che avevo in corpo, lui lasciò il braccio e io me ne andai.

Stavo ancora piangendo. Decisi di andare nell’unico posto che riusciva a tranquillizzarmi. La spiaggia.
Ci misi un po’ per arrivare , ma ci riuscii. Camminai lungo la spiaggia, amavo il rumore del mare, le onde che si scontravano contro la battigia, l’acqua che bagnava i miei piedi, mi rilassava molto.
Camminando, in lontananza, vidi degli scogli e mi misi a correre per arrivarci. Arrivata in cima mi sedetti, con le braccia mi avvicinai le gambe al petto e appoggiai la testa sulle ginocchia.
I colori del tramonto sono bellissimi, l’arancione che sfuma verso il giallo, tutto in contrasto con l’azzurro del mare.
Il sole che piano scendeva, rendeva lo spettacolo ancora più bello.
Rimasi in quella posizione ancora un po’. Ogni tanto sentivo qualche lacrima che scendeva, ma ormai non ci facevo più caso. Il solo era già tramontato, quindi decisi di alzarmi e tornare a casa.
Appena aprì la porta trovai Josh in piedi a braccia conserte.

-Dove sei stata? Con chi eri? Cosa avete fatto?- mi chiese serio

- Ero a fare una passeggiata e soprattutto ero da sola-

- ne sei completamente sicura, no perché da quello che ho letto non lo eri- dessi mostrandomi il mio cellulare. Mi prese il panico e misi a cercare nella borsa. Non ci posso credere che me lo sono dimenticata a casa!

- chi è James?- disse ancora rimanendo serio

- un amico - dissi cercando di essere il più convincente possibile

-  Davvero? Un amico che ti dice “ non è come credi”, “Ti prego rispondimi. Sei davvero importante per me” o ancora “ti amo, ti prego rispondimi” … io non credo proprio- ero paralizzata

- se mi volevi mollare perché non me lo hai semplicemente detto?- si avvicinò a me

- perché io non voglio lasciarti- dissi cercando di convincermi anche io di quello che stavo dicendo

-Vorrei tanto crederti, ma se continui a nascondermi le cose, io non ce la posso fare, mi dispiace-

- quindi questa è proprio la fine?- lui annuì

- almeno lascia che raccolga le mie cose e me ne vado- lui si spostò per lasciarmi passare e io andai in camera, riprendendomi il cellulare.

Andai nelle chiamate, composi il numero di Harry e cercai di ricacciare dentro le lacrime, pesi un bel respiro.

- Pronto?- rispose Louis al posto di mio fratello

- ciao Lou, sono Annabeth -

- Ciao- disse lui felice

- senti vi dispiace se vengo a stare da voi per un po’?- chiesi titubante

- Ma stai scherzando? Certo che puoi! – disse eccitato dall’idea – sono sicuro che i ragazzi saranno felici di vederti-

-Grazie Lou- dissi con un piccolo sorriso che si stava aprendo sulle mie labbra

- ci vediamo dopo- e riattaccò

Iniziai ad impacchettare le mie cose. In certi momenti mi accorgevo delle lacrime che scendevano, ma ero sicure che non stavo piangendo perché avevo appena rotto con Josh, ma per James, per uno stronzo. Non riuscivo ad non piangere per quello che era successo e la rabbia aumentava, molto-
Quando passavamo il tempo insieme mi faceva sentire speciale, che finalmente importassi a qualcuno, perché dopo che mio fratello aveva abbandonato me e la mamma, mi sentivo vuota, una nullità, persa visto che era la persona a cui tenevo di più. Ero delusa, triste,arrabbiata. Poi m i sono trasferita a Los Angeles e ho ricominciato da zero. Ho passato due anni facendo finta che il passato non esistesse. Poi è arrivato lui, che mi ha travolto la vita facendomi sentire di nuovo importante. Con lui ho passato le due settimane più belle della mia vita. Me ne sono andata per poco e quando torno lo trovo in quella situazione, ma quello che mi fa arrabbiare è quante volte lo avrà fatto, mentre io non c’ero?
Magari voi lettori penserete “Perché dici queste cose, non stavate manco insieme?” beh anche se non stavamo insieme mi ha illuso, mi ha fatto sentire importante dopo tanto tempo, mi ha fatto credere che ci fosse qualcosa dopo il bacio in aeroporto.

 
Finito di riempire gli scatoloni, comprai il biglietto per il prossimo aereo per Londra, ovvero tra mezz’ora,chiamai il camion per i traslochi e mi avviai verso l’aeroporto.
Sull’aereo stavo ancora rileggendo i messaggi che James mi stava mandando e io come risposta lo stavo mentalmente mandando a fanculo. Decisi di spegnere il telefono, appoggiai la testa al finestrino e mi addormentai.

 

Fui svegliata dall’atterraggio. Scesa dall’aereo andai a riprendere la mia roba, ma non la trovai, mi avvicinai a un dipendente dell’aeroporto e gli chiesi degli scatoloni che erano stati imbarcati sull’aereo proveniente da Los Angeles, lui controllò la lista e mi disse che tutto era stato scaricato e ritirato.
Poi vidi Louis arrivare

- Che succede?- chiese

- La mia roba è sparita- lui sorrise

- Non è scomparsa, lo fatta portare a casa-

- e avvertirmi così non mi sarebbe venuto un colpo ??-

- Scusa- mi disse facendo la faccia da cucciolo

- Non fa niente Lou – mi abbracciò e io ricambiai.

Uscimmo e salimmo in macchina. Durante il viaggio nessuno dei due parlò, io perché non ne avevo molta voglia, lui non lo so.
Arrivammo a destinazione e appena entrammo non volava una mosca, cosa strana in questa casa.

- Em … Lou dove sono tutti?-

-  sono le due del mattino qua, dove vuoi che siano- disse lui con fare ovvio, avevo tanto perso la cognizione del tempo che non mi sono accorta che era buio. Mi accompagnò in camera e sullo stipite della porta mi chiese, - Che ne dici di fare un bagno in piscina?-

- Vuoi fare il bagno alle due di notte?- dissi un perplessa

- Si perché? La piscina è riscaldata-

- Vada per il bagno notturno, però non sei sano-

- Mi stato sano in tutta la mia vita- mi misi a ridere e lui si unì e poi lo cacciai fuori dalla camera per cambiarmi.

 Aprii una delle scatole e ne tolsi fuori un bikini azzurro e un pareo dello stesso colore, andai in bagno e mi cambiai. Appena finito scesi giù, trovando Louis già in piscina,però non mi aveva ancora notato, allora ne approfittai . Entrai in acqua, mi avvicinai, gli abbassai il costume e velocemente mi allontanai. Quando risalii in superficie mi misi a ridere, Lou mi vide e lanciandomi un’occhiataccia, si rialzò il costume e cominciò a schizzarmi, iniziando a ridere come degli emeriti coglioni.
Continuammo così per un po’, poi decisi di andarmi a sedere su bordo, Lou mi raggiunse, posizionandosi davanti a me, i nostri occhi i incontrarono e rimasero incatenati. I suoi occhi erano azzurri, ma con la luce della luna si illuminavano e diventavano come il mare. Erano bellissimi e io perché non me ne sono mai accorta! Perché?!?!?
Rimasi e fissarlo per un po’fino a quando non mi accorsi che la distanza fra noi stava diminuendo.
Sentii le sue labbra premere dolcemente sulle mie. Un bacio dolce. Un bacio che diede inizio ad una serie di baci dolci e vogliosi. Alla fine di ogni bacio ne volevo ancora, volevo che quel momento durasse all’infinito.



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Capitolo 8
*** capitolo 7 ***


Settimo capitolo

 

Sara P. of V.

 

Finalmente è il mio giorno libero!!

In quel preciso momento ero ancora nel mio letto, a fissare il soffitto. Non avevo niente da fare e non avevo voglia di fare niente.

Allungai la mano per prendere il cellulare, ma in men che non si dica mi ritrovai a culo e faccia a terra, avvolta dalle coperte. Iniziamo bene la giornata!

Mi rialzo, mi tolgo da dosso le coperte e guardai l’ora. 12:53.

Decisi di andare a fare una doccia e di cambiarmi.

Mi misi una maglietta a maniche corte grigia, un paio di shorts bianchi e i sandali anch’essi bianchi. I capelli li asciugai  e li lasciai sciolti.

Finito di prepararmi , mi buttai letteralmente sul divano e chiamai Annabeth per vedere se voleva pranzare con me. Il cellulare però risulta staccato, “vuol dire che mangerò da sola oggi” pensai.

Prendo la borsa ed esco.

Dopo aver camminato per un po’ notai un piccolo ristorantino italiano. Mi ci soffermai un attimo, ma poi entrai.

Dentro c’era un’atmosfera allegra, il pavimento era tutto colorato con colori vivaci così come le pareti.

Esse erano decorate con scene campagnolo, una mi colpì. La scena raffigurava una famiglia numerosa, tutti riuniti per celebrare non so quale festa. Non so perché mi incuriosì, ma mi fece pensare da quanto non andavo in Italia a trovare i miei nonni. Mio padre è italiano anche se il mio cognome,Summers, non lo fa pensare. Quando ero piccola per le feste andavamo sempre a trovare i nonni, erano e sono tutt’ora delle persone stupende e gli voglio un gran bene. Però dopo la morte della mamma, ovvero quattro anni fa, le visite dai nonni si dimezzarono. Poi di colpo papà decise di trasferirci lì, forse perché qua gli ricordava la mamma. Io poi, due anni fa, decisi di tornane qua, a Los Angeles, per cercare lavoro.

Chiesi a un cameriere un tavolo, al quale mi accompagnò.

Presi il menù che c’era sul tavolo e andai alla ricerca di qualcosa da mangiare.

Un attimo prima stavo guardando il menù, un attimo dopo mi ritrovai a culo a terra.

- Ma che diavolo ti è preso?- chiesi al ragazzo che mi aveva buttato giù dalla sedia. Aveva un’aria familiare-

Indossava una felpa scura, con il cappuccio tirato sulla testa, un paio di jeans scuri e un paio di occhiali da sole sul viso. Il ciuffo biondo gli ricadeva degli occhiali, aveva delle labbra rosee e sottili e due fossette ai lati della bocca che incorniciavano il tutto.

- Scusami davvero, non volevo, solo che quegli idioti dei miei amici mi hanno spinto non so per quale motivo. Scusami davvero- disse cercando di scusarsi, mai io stavo pensando a dove lo avevo già visto.

- Non ti preoccupare – dissi e mi aiutò ad alzarmi.

- Se non fosse per quei rincoglioniti dei miei amici non ti sarei venuto addosso- si scusò ancora una volta, si girò in cerca dei suoi amici, che a quanto pare si erano dileguati.

- Bene mi hanno scaricato- e alzò gli occhi al cielo

- Se non vuoi magiare da solo, perché non ti siedi con me? Tanto anche a me la mia amica mi ha lasciato da sola quindi … -

- ok- 

Passammo tutto il tempo a parlare e scoprimmo che avevamo molte cose in comune. Alla fine della cena ci fu un battibecco su chi doveva pagare e vinse lui la scusa sul fatto che volava scusarsi per il fatto di essermi venuto addosso.

Usciti dal ristorante, decidemmo  di fare una passeggiata e continuammo a parlare.

- Che ne dici di vederci qualche altra volta?- mi chiese con un sorriso

- Si perché no, sarebbe bello- ricambiai il sorriso

- Allora passami il tuo telefono- estrassi il telefono dalla borsa e glielo passai

-tu passami il tuo- e mi allungò il telefono.

Come sfondo c’era la foto di un piccolo maialino che assomigliava tantissimo a Yuma, il maialino del fratello di Kendall. “No non può essere lui” pensai e poi scacciai il pensiero che il telefono che avevo in mano fosse del mio idolo.

Composi e salvai il mio numero e poi ci ricambiamo il telefono. Ci salutammo e continuai a stare un po’ in giro, entrai in qualche negozio e poi feci la spesa.

Arrivata a casa, sistemai la spesa. Quando mi ritrovai con niente da fare, salutai il mio bellissimo ma soprattutto comodissimo divano e mi ci stravaccai sopra

 

Yes I may meet a million pretty girls that know my name

But don’t you worry, cause you have my heart

It ain’t easy to keep on moving city to city

Just get up and go

The show must go on so I need you to be strong

 

Estrassi il telefono dalla tasca dei pantaloni.

- Pronto?-

- Sono il tipo che stamattina ti è venuto addosso qualche ora fa- mi rispose la persona al altro capo del telefono

- Oh ciao , scusa non avevo guardato chi era-

- non ti preoccupare … mi chiedevo … se ti andrebbe … di fare … un … picnic insieme … -chiese lui con voce tremolante

- Sarebbe fantastico. Dimmi dove e quando e mi faccio trovare li

- Facciamo alle otto davanti alle ristorante di stamattina

- ok a dopo-

-A dopo-

Mancavano ancora due ore , ma decisi comunque di andare a prepararmi.

Feci una doccia, mi asciugai i capelli e mi posizionai davanti all’ armadio.

Stavo provando tutti i vestiti che avevo ma non riuscivo a decidermi. Non sono mai stata una di quelle persone che prendevano la prima cosa che gli capitava fra le mani e se ne fregava di come sta. Io sono tutto il contrario. Io Ho paura di cosa pensa la gente di me, di che impressione che io  possa dare. Annabeth dice che non ho bisogno del giudizio delle persone, che ho un bel corpo, che secondo lei la devo smettere di preoccuparmi degli altri. Ma io non ci riesco, non ho abbastanza autostima come lei.

Adesso avevo addosso un paio di pantaloni neri e sto cercando qualcosa nel casino della mia camera.

Cercai fono a quando non mi capita fra le mani  una canottiera rossa con sopra disegnati dei baffi, ci abbinai delle ballerine nere della Converse. Prendo la borsa, ci misi il necessario, mi misi il giubbotto, le cuffiette nelle orecchie e uscii.

Dopo una ventina di minuti, arrivai ma non lo vidi e cosi mi misi ad aspettarlo.

Qualcuno mi tolse una cuffietta, - Andiamo ?-

- Ah ciao … certo andiamo- gli dissi sorridendo. Mi portò alla sua macchina e ci mettemmo in marcia.

Durante il tragitto, mi appoggiai al finestrino e mi misi a guardare il ragazzo che stava alla guida.

Qualcosa di quel ragazzo mi faceva pensare che lo avevo già visto da qualche parte. I capelli biondi, il suo modo di vestirsi stile retrò , di comportarsi così sfacciato ma anche un po’ timido, li avevo già visti.

-Vuoi una foto?- mi disse riportandomi alla realtà

-ah? Ehm no è che stavo pensando che è strano coprirsi così tanto quando fuori ci sono forse 27° C-

- è un’ abitudine quindi non ci ho fatto caso quando sono uscito- rispose e ritornò il silenzio

- mi sono anche accorta che non ci siamo ancora presentati-

- In questo caso … piacere sono Francis - disse rivolgendomi un sorriso 

- Io sono Sara – ricambiai il sorriso

-Italiana ?-

- Italoamericana per la precisione, italiana da parte di padre

- Deve essere bella l’Italia. Ho sempre voluto andarci.-

- Anche se non ci ritorno da due anni, non me la ricordo molto bene

- Siamo arrivati- disse Francis fermando la macchina. Come farebbe un gentiluomo, mi venne ad aprire la portiera e facendomi scese.

Eravamo sulle colline dove c’è la scritta Hollywood, che proprio dietro di noi, la vista di Los Angele illuminata di notte era cosi meravigliosa che sembrava di essere in una favola. Era davvero bello.

Quando mi ricordai che non ero sola, mi girai verso Francis e gli feci un sorriso che andava da una parte all’altra della faccia.

- Mi hai davvero portata qua o sto solo sognando ?

- si ti ho portato davvero qui, perché non ti piace?-

- se non mi piace? Io amo questo posto! È magnifico- questo fece comparire sul suo viso un sorriso come quello che avevo io.

Dal cofano Francis tolse una tovaglia e un cestino, mi avvicinai ad aiutarlo ma lui si rifiutò.

Soffiava un venticello fresco, anche se avevo il giubbotto, tremavo, e Francis se ne accorse allora mi diede la sua felpa.

Profuma di cannella. Francis rimase a maniche corte e con gli occhiali. Secondo me non ci vedeva niente.

- Ma ci vedi con quegli occhiali da sole ?- gli chiesi incuriosita

- Poco ma non mi interessa- disse facendo le spallucce

- Di togliteli almeno ci vedi meglio- insisto io

- No lascia stare-

- Se non te li togli tu, vuol dire che te li tolgo io – dico. Mi avvicino  a lui, prendo gli occhiali per le stanghette e glieli tolsi. Avevo due fantastici occhi verde prato.

- Visto che senza occhiali da sole si vede meglio?- sorrisi

- Avevi ragione, adesso posso vedere quanto meravigliosa tu sia- a quelle parole arrossii e abbassai la testa. In quel momento il mio cervelli si attiva e collega tutto. Solo adesso capisco chi ho accanto-

- Oh Mio Dio! Non ci posso credere! – Porto le mani alla bocca e faccio un passo indietro

- Cosa è successo?-

- Tu sei Kendall Francis Schmidt!- dico tutta emozionata. Il mio idolo mi aveva chiesto di uscire! Ancora non ci posso credere.

- No ti prego non un’altra volta! – disse lui alzando gli occhi al cielo

- in che senso “non un’altra volta” ?-

- le ultime volte che sono uscito con delle ragazze, appena hanno scoperto che sono famoso anno iniziato a chiedere un favore e poi un altro e un altro ancora, approfittandosi di me e della mia fama. Non sopporto li sopporto più questi approfittatori-

- Kendall - mi sedetti davanti a lui – io non sono una di quelle che approfittano delle persone per scopi personali. Mai lo sono stata e mai lo sarò, te lo prometto – Lui mi sorrise, mostrandomi quelle fossette che amo tanto.

Passammo il resto del tempo a parlare e a scherzare. Eravamo sdraiati sulla tovaglia, uno vicino all’altro, quando nel cielo sopra di noi apparve una stella cadente.

- Esprimi un desiderio!- dicemmo io e lui all’unisono e ci mettemmo a ridere.

- Prima tu – disse Kendall, chiusi gli occhi e espressi il desiderio. Quando riaprii gli occhi, la stessa cosa fece Kendall, il quale si girò verso di me – Che cosa hai desiderato?-

- Se te lo dico poi non si avvera-

- Ma io sono curioso , voglio saperlo- disse facendomi gli occhi da cucciolo.

- Dai non farmi gli occhi da cucciolo tanto non te lo dirò comunque- risi, mentre lui mi fece il broncio. Mi misi a sedere e mi voltai verso di lui. Cercando di fargli spuntare un sorriso, feci una mossa e non so come,mi ritrovai sopra Kendall, con il suo viso a qualche centimetro dal mio. Il mio cuore batte all’impazzata, sento brividi in tutto il corpo,e non credo siano per il freddo. I Nostri respiri si mescolarono, il suo profumo mi pervase le narici. Mi accorsi della posizione in cui ci trovavamo, arrossii e mi tolsi immediatamente, rimettendomi al mio posto.

Dopo un po’ appoggiai la testa sulla sua pancia e Kendall iniziò a giocare con i miei capelli.

Non ci volle molto che mi addormentai








Ciao belle <3
si sono ancora viva e mi dispiace moltissimo per non aver pubblicato il capitolo prima
anyway mi sono dimenticato l'angolo della scrittice nel altro capitolo e per ciò lo faccio  qui :)
Allora in questi due capitoli ne sono successe di cose ... Annabeth scopre James e si trasferisce a Londra dal fratello, dove Louis la bacia... chi sa se i due si metteranno insieme?? magari titemelo nelle recensioni
 E Sara ?? beh dopo un'incidente ottiene un'appuntamento da Kendall!!
Ultima cosa e poi mi tolgo da mezzo
grazie ancora per le recensioni che lasciate ad ogni capitolo, non sapete quanto mi rendete felice
 e graze anche a chi ha messo la storia fra le preferite, seguite e/o ricordate
e un ringraziamento speciale a   RUSHERINA_GIRL
e vi consiglio di leggere la sua storia è davvero bella , se la volete leggere cliccate sul suo nome .
Adesso me ne vado definitivamente
Al prossimo capitolo e recensite , voglio sapere cosa ne pensate
Peace

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