I colori della vita

di Elizabeth9
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Capitolo //1 ***
Capitolo 2: *** Capitolo 2// ***
Capitolo 3: *** Capitolo//3 ***
Capitolo 4: *** Capitolo 4// ***
Capitolo 5: *** Capitolo //5 ***
Capitolo 6: *** Capitolo 6// ***
Capitolo 7: *** Capitolo //7 ***
Capitolo 8: *** Capitolo 8// ***



Capitolo 1
*** Capitolo //1 ***


I colori della vita

 

Non pensavo che non ti avrei più rivisto amore mio

 

Due ragazzi si tenevano per mano. Non c’era sola energia fra di loro, c’era qualcosa di più: non era semplice complicità, era amore.

Si incamminavano lungo un piccolo sentiero di montagna. Lui non aveva occhi che per lei. Lei lo amava più della sua stessa vita.

“Siamo quasi arrivati Hermione. Abbi fiducia in me, quando arriveremo in cima rimarrai a bocca aperta”

Si, si, come no!Come quella volta che volevi prepararmi la torta al cioccolato di rospo per i miei ventiquattro anni: a bocca aperta ci sono rimasta senz’altro!”. Accennò un piccolo sorriso.

Le sue orecchie diventarono tinta unica con i suoi capelli ” ti ricrederai vedrai! È da secoli che la mia famiglia viene qui, ed è sempre bellissimo”.

Hermione si avvicinò di corsa verso lui, stampandogli un tenero bacio sulla bocca. “ti amo, lo sai?”

Poche ore dopo e finalmente erano in cima. Una brezza sventolava i suoi morbidi ricci castani. Fresco, intangibile, quasi inesistente quel vento così piacevole.

Dai Ron toglimi le mani di dosso, voglio vedere!”

I palmi delle sue calde mani si alzarono. Le sue ciglia si aprirono lentamente e scorsero all’improvviso l’immenso.

Un tramonto, in una distesa di acqua, ravvivava con i più bei colori che avessero mai visto il paesaggio sottostante.Quel mare era arcobaleno,era specchi di cristallo,era luce meravigliosa.  I suoi capelli diventarono rossi,il suo viso si incalorì del porpora dei raggi solari.

Le loro mani si unirono lentamente. Ron la avvicinò delicatamente a sé. Poteva sentire il suo respiro, poteva sentire la sua tenzione. Vedeva in quegl’ occhi tutto il suo mondo, perché il mondo era lei. Il profumo dei suoi capelli era trasportato dal vento. La sua bocca sfiorò la sua, fino a fare scomparire tra di loro ogni bagliore del sole che delimitava la loro impercettibile distanza. Hermione guardò Ron e questa volta le aveva regalato qualcosa di fantastico.

“E’ bellissimo qui, avevi ragione”. Gridava lei mentre si avvicinava al limite della cima.

“Mi ero sempre chiesto da quale paradiso fossi giunta a me, l’ho trovato!”

Lei rimase a contemplare lì per qualche ultimo istante quello splendido panorama,fin quando la terra sotto ai suoi piedi non crollò.

“HERMIONEEEEE”

Il ragazzo balzò velocemente per riprenderla. Fece appena in tempo.Era riuscita ad aggrapparsi su un piccola roccia più sporgente delle altre.

“AIUTO, AIUTAMI RON NON LASCIARMI!!!” poteva solo sentire che stava piangendo.

“NON PREOCCUPARTI CI SONO!..D-dai un …un ultimo sforzo ce l’ho fatta” il sudore gli colava dalla fronte, il terrore gli invadeva gli occhi.

“AHHH!!!!!!

“CHE SUCCEDE?CHE SUCCEDE?”faceva del suo meglio per tirarla su il prima possibile.

Era sana e salva. Ron la strinse forte a sé. Sentiva che tremava ma non gli dava peso,anche lui era sconvolto sarebbe potuto accadere il peggio. Lei continuava a non parlare.

“Perdonami Hermione!N-non oso pensare se…”una lacrima scese dal suo viso, ma lei restava immobile.

Le allontanò delicatamente i capelli. Un rivolo di sangue le scese dagli occhi.

Ron-Ron, n-non ti vedo…DOVE SEI?!”

“COSA?”

 

 

 

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Capitolo 2
*** Capitolo 2// ***


Le allontanò delicatamente i capelli. Un rivolo di sangue le scese dagli occhi.

Ron-Ron, n-non ti vedo…DOVE SEI?!”

“COSA?”

Gli occhi di Ron si sbarrarono. Videro Hermione in preda al panico. Continuava a toccarsi con le mani gli occhi, senza rendersi conto che le stava insanguinando. Il suo respiro si fece affannoso. Le sue mani si fecero gelide, nonostante Ron le avesse pochi istanti prima tenute accanto a sé.

“HO PAURA RON!HO PAURA…NON TI VEDO PIU’!Mi bruciano gli occhi,AIUTAMI!!!!!” continuava freneticamente a toccarsi, sperando in qualche modo di trovare una luce in quell’ombra,di trovare anche un solo,flebile colore che non fosse nero.

“Fermati Hermione!Non toccarti!Togli le mani dagli occhi!!!FERMATI!”

Con uno strattone le afferrò entrambe le braccia per allontanarle dal suo viso impaurito. Di colpo le sue mani caddero rivolte verso il basso.  Lo sguardo di lui sembrava aver perso ogni luminosità.

H-Hermione…

La sua voce tremolava. In quel momento si sentì del tutto incapace di reagire, di aiutarla, di starle accanto. Di fronte a lui solo sangue. Scendeva dagl’ occhi di lei quasi inarrestabile, fino a sporcare i lembi della camicia.

“RON NON CI VEDO!SONO CIECA!”singhiozzava senza mai smettere”Credo,credo di aver sbattuto con il viso su qualche roccia quando sono caduta…ROOOON!”

Hermione fece un piccolo passo in avanti per cercare disperatamente di aggrapparsi a lui che la riprese al volo. Le sue mani sporche di sangue lo stringevano così forte da arrivare quasi a graffiare la sua pelle. Il suo pianto era straziante. Forte. Continuo. Terribile alle orecchie di lui.

Hermione si lasciò cadere ai suoi piedi. Tutto stava pian piano precipitando nell’ombra. Tutto non aveva più senso. Tutto sembrava inspiegabilmente assurdo.  Il suo corpo s’irrigidì insieme al suo animo che sembrava sconvolto. Tutto era grigio,tutto come una foglia senza linfa.

Ron la tirò su verso se.Hermione guardami….”

“COME POSSO GUARDARTI?!!” Hermione gli urlò in faccia come aveva fatto poche volte nella sua vita.

Ron sentì il suo cuore trafitto da una delle lamine delle sue parole.

Hermione ascoltami!Smettila di piangere, troverò una soluzione a costo della mia vita!Non ti lascerò…non lo farò mai!”

La strinse forte a sé, poi la prese in braccio delicatamente stando bene attento a non farle del male.

“ Vieni!Qui i miei avevano una casa. Doveva essere una sorpresa per te …”

Ron aprì la porta con in braccio Hermione. L’ambiente era un po’ polveroso. Probabilmente era da qualche anno che nessuno ci andava,ma restava comunque una casa accogliente e piena di calore. C’erano tante finestre che dalle persiane facevano entrare un sottile striscio di luce. In penombra si scorgeva nell’angolo di una grande sala una poltrona a righe verdi e blu con accanto un tavolino. Ron poggiò delicatamente Hermione sulla poltrona e la ripulì dalle ferite. Aveva due tagli profondi vicino agli occhi. Ron s’impietrì a quella vista.

Dopo poco tempo la ragazza poteva sentire solo Ron che le stava vicino mentre sembrava sfogliare disperatamente qualcosa. Una delle due mani le toccavano le dita, trasferendole tutto il suo calore.

Vuoto. Buio. Solo questo poteva sentire lei. Non c’era più nessuna certezza, nessun conforto,nonostante Ron le fosse sempre accanto. Nessuna immagine da associare ai rumori, solo ombra, una fredda, immensa ombra.

Ron le controllava le ferite ogni cinque minuti per assicurarsi che non si infettassero, poi la guardava. Non aveva mai visto in lei tanta paura,tanta rigidità nel suo volto. I suoi zigomi erano perennemente contratti dal dolore, le sue lacrime bagnavano il bordo del cuscino.

Intanto Ron non si perdeva d’animo continuava a sfogliare pagine su pagine di un vecchio libro di pozioni.

“E’ inutile che cerchi. Sai come andrà a finire vero?”

Il volto di Hermione si voltò verso l’interno della poltrona come se volesse nascondersi da lui.

“Non dire sciocchezze Hermione non farlo MAI PIU’!non resterai cieca te lo posso assicurare, non posso permetterlo…ti amo troppo, non posso permetterlo!”

Ron le si avvicinò e delicatamente sfiorò le sue tenere labbra calde. Hermione potette sentire il suo respiro. Le sue labbra erano così morbide. I suoi capelli così profumati, il suo viso così vicino al suo. Per un attimo Hermione dimenticò di non vedere, poi Ron si allontanò da lei, e come una morsa le tenebre la attanagliarono di nuovo.

“HERMIONE!L’HO TROVATA!!!!

 

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Capitolo 3
*** Capitolo//3 ***


Capitolo 3

“HERMIONE!L’HO TROVATA!!!!

Lei ruotò di poco il viso verso lui. La sua espressione sembrava meravigliata.

“Sapevo che questo libro di pozioni un giorno o l’altro ci sarebbe tornato utile!Era lì!Proprio sullo scaffale della libreria. Appartiene ai miei ormai da tempo. Pensavamo di disfarcene un giorno o l’altro, ma fortunatamente non lo abbiamo mai fatto.”

Ron scostò lo strato di polvere che giaceva sopra le righe. Tra le pagine giallastre di quel vecchio libro si potevano  scorgere alcune lettere di un intenso inchiostro nero.

Il ragazzo cominciò a leggere ad alta voce sotto l’attenzione di Hermione, poco più che speranzosa.

Tre fiammiferi accesi uno per uno nella notte
Il primo per vederti tutto il viso
Il secondo per vederti gli occhi
L'ultimo per vedere la tua bocca
E tutto il buio per ricordarmi queste cose
Mentre ti stringo fra le braccia.

Conosco questa pozione. E’ una fra le più difficili”

Ron si voltò di scatto e guardò Hermione alquanto preoccupato.

“E’ una delle pozioni ad verbis. Si chiama vitae lux. Significa che non è una normale pozione. E’ a parole!”

Ron scrutava freneticamente le righe di quelle pagine, sperando di avere una qualche delucidazione su quello che Hermione le stava dicendo.

C-cosa?”

“E’ una pozione che si compone a parole e a gesti. Sembra una filastrocca babbana ma in realtà bisogna trovare il corrispondente di quelle precise parole per farla funzionare!

Ron era sempre più nel panico. Continuava a stritolare un ciuffo dei suoi capelli rossi, in preda alla concentrazione, mentre dal volto di Hermione sembrava scendere qualche calda lacrima, mentre il tono della sua voce era intriso di disperazione.

“HERMIONE NON STO CAPENDO NULLA!CHE SIGNIFICA TUTTO QUESTO?”

“Significa che in questo caso,dobbiamo ritrovare i tre fiammiferi che accendono i ricordi di una persona. A ogni fiammifero corrisponde un colore.”

Ron strinse le sue mani intorno alla testa, poi si rese conto che forse in quel momento non era lui ad essere il più disperato ma Hermione, che continuava a stringere la sua mano mentre parlava.

Dei fragorosi singhiozzi cominciarono ad attanagliare le sue parole, finchè poi lei non scoppiò in uno straziante pianto di disperazione, ma nonostante questo non smetteva di parlare.

“ i tre fiammiferi corrispondono a tre colori:giallo,rosso,e blu. Se io riuscirò ad essere condotta in un luogo in cui ci sono dei colori che mi hanno colpita nel corso della vita, potrò rivedere. Ma solo se questo avviene entro tre giorni da quando ho perso la vista, ….altrimenti…

“ALTRIMENTI?”

“Non potrò vederti mai più!”

Gli occhi di Ron si sbarrarono.

 

 

 

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Capitolo 4
*** Capitolo 4// ***


Capitolo  4

“ i tre fiammiferi corrispondono a tre colori:giallo,rosso,e blu. Se io riuscirò ad essere condotta in un luogo in cui ci sono dei colori che mi hanno colpita nel corso della vita, potrò rivedere. Ma solo se questo avviene entro tre giorni dall’accaduto, ….altrimenti…

“ALTRIMENTI?”

“Non potrò vederti mai più!”

Gli occhi di Ron si sbarrarono

Hermione si strinse a sé. Poi toccò il suo viso ed unì le sue mani fino nasconderlo dietro di esse. Le sue lacrime le bagnavano le unghie e cominciarono a tremare dalla paura. Si sentiva sola, abbandonata, nonostante Ron fosse lì.

Nulla. Nulla. Solo il vuoto dominava i suoi occhi e questo la rendeva tremendamente vulnerabile. Intanto il bruciore delle sue pupille aumentava istante per istante, insieme alla certezza drammatica di non rivedere mai più. Poteva solo toccare, sentire, ma mancava la cosa più bella. Vedere. Vedere ogni gesto, ogni sfumatura di un colore,anche la cosa più insignificante l’avrebbe resa in quel momento più padrona di se stessa. Vedere gli occhi di Ron, che per lei era tutto il suo mondo. 

“Insomma Hermione mi vuoi dire che bisogna ritrovare quei colori che nella tua vita ti hanno più colpito e anche se non riesci a vederli immagino che ti colpiranno talmente tanto da poterti far rivedere. Ma quello che non capisco è cosa centri tutto questo con la magia?Nel senso…come fai ad essere sicura che questa “pozione ad verbis” funzioni, se in realtà non ha neanche degli ingredienti veri e propri?”

Ron voltò il suo viso verso di lei, in attesa di una qualsiasi risposta esplicativa, che sicuramente Hermione gli avrebbe saputo dare, perché lei sapeva sempre ogni cosa, non poteva non sapere questo.

Dopo qualche istante focalizzò meglio lo sguardo su di lei, non sentendo alcuna risposta. Ron rabbrividì per un attimo. Vide Hermione che si stava graffiando con le unghie il viso in preda al panico.

“HERMIONE FERMATI CHE COSA FAI?NON VEDI CHE SANGUINI?....FERMATIIIII!”

Ron le strappò le mani di dosso, poi vide tutte le ferite che fino a pochi attimi prima non aveva. Le strinse i polsi così forte da assicurarsi che non gli sfuggissero di mano.

“CHE COSA FAI HERMIONE SEI IMPAZZITA?”

“RON!!!IO IO NON CE LA FACCIO PIU’!NON CE LA FARO’ MAI A RIVEDERTI LO SO!SARA’ IMPOSSIBILE REALIZZARE QUELLA FORMULA IN COSI’ POCO TEMPO…TANTO VALE…TANTO VALE CHE MUOIA!”

Ron le allentò uno schiaffo,lasciandole una delle due mani. Il suo respiro si fece più forte, mentre stringeva il cuscino per calmarsi. Poi guardò Hermione che rimase in silenzio, impassibile, ormai prigioniera delle sue paure.

Il volto di Ron sembrava sempre più incupirsi,avvolto da un alone di delusione. Le lasciò l’altra mano che scivolò sulla poltrona, poi l’afferrò di spalle.

“n-non ti riconosco Hermione….NON PROVARE MAI PIU’ A PENSARE UNA COSA DEL GENERE!MAIIIII!”

Le allentò un altro schiaffo.

Hermione si ritraeva da lui quasi spaventata.

“TU SEI LA COSA PIU’ IMPORTANTE DELLA MIA VITA NON VIVREI SENZA DI TE!DOVE E’ FINITO IL TUO CORAGGIO, LA TUA VOGLIA DI COMBATTERE E DI VIVERE?DOVE?”

 

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Capitolo 5
*** Capitolo //5 ***


Capitolo 5

“TU SEI LA COSA PIU’ IMPORTANTE DELLA MIA VITA NON VIVREI SENZA DI TE!DOVE E’ FINITO IL TUO CORAGGIO, LA TUA VOGLIA DI COMBATTERE E DI VIVERE?DOVE?”

 

Hermione non gli rispose. Le sue lacrime continuavano a scendere, incredula del fatto che Ron l’avesse colpita. Forse, era più spaventata da se stessa che da lui.

“Lasciami!...Ho detto che devi LASCIARMI!”

Hermione urlò con una tale potenza da far retrocedere Ron,ancora scosso e sconvolto dal suo comportamento e da quel gesto che non avrebbe mai dovuto fare.

“Perdonami, non lo farò mai più. Te lo giuro.”

Ron scansò la sua mano da lei, poi si diresse a passi lenti in lacrime verso la cucina della casa.

Hermione era rimasta lì, immobile,sola. Ora la paura si faceva più sentire in quel luogo.Ora che Ron si era allontanato. Quel senso di terrore e di inquietudine le entrava dentro, la soffocava, la alienava da tutti e da tutto, perfino dal suo unico grande amore per cui lei avrebbe donato tutta se stessa.

La cosa più terribile che in quel momento le rimbombava nelle orecchie, era il ticchettio dell’orologio, posizionato sulla parete bianca della sala.

TIC….TAC

TIC…TAC

TIC…TAC

 Non faceva altro che ricordarle lo scorrere di quel poco tempo che rimaneva a sua disposizione per recuperare la vista. Quei secondi che inesorabili passavano, erano la trasposizione delle sue paure, delle sue ansie. Ad ogni rintocco, Hermione veniva privata di uno strascico di luce, di un barlume di speranza.

Le ore passarono. La notte era ormai inoltrata, ma per Hermione non c’era alcuna percettibile differenza dalle ore precedenti:ogni cosa era in penombra,offuscata come il suo animo e il suo coraggio.

Il freddo le congelava i piedi. Le mani erano intorpidite dalle lunghe ore in cui Hermione era rimasta sdraiata sulla poltrona. Cercava disperatamente un appiglio per alzarsi, tastando con il palmo delle mani la federa della poltrona, fin quando poi riuscì a fare leva sull’angolo del divano e a tirarsi in posizione eretta.

“Non aver paura, non aver paura Hermione!Ce la puoi fare!”

La ragazza si ripeteva dentro di sé queste parole, mentre spostava qualche passo, in quello che per lei era solo vuoto. Una sensazione di caos e di disorientamento la rabbrividiva nel fare qualche minuto passo in avanti. Improvvisamente la ragazza perse l’equilibrio e si ritrovò faccia a terra in preda al panico.

Sentì accorrere da lontano qualcuno, che la alzò di scatto.

Hermione,d-dove vuoi andare?”

Ron accese la luce, poi la aiutò delicatamente ad alzarsi. Il viso di Hermione era rivolto verso il basso, non riusciva a comprendere di preciso da dove provenisse la sua voce.

“Basta! Ho deciso!Ho già perso troppo tempo devo ritrovare ciò di cui sono stata privata!Io devo rivedere, Ron! Costi quel che costi!”

Ron accennò ad un sorriso. Finalmente poteva riconoscerla, poteva percepire la sua sicurezza e fermezza.

“Lo so amore!Ti aiuterò non dubitare. Domani cercheremo subito qualche luogo che ti ha colpito particolarmente per recuperare la vista e vedrai che andrà tutto bene!

“No!”

“NO?”

“Io voglio andare ORA!”

“Ora?Ma dove credi di andare nel pieno della notte?Non c’è niente da vedere è tutto buio, non c’è niente di illuminato!”

“Non è vero!”

Hermione le stringeva le braccia come se volesse costringerlo a camminare verso l’uscita della casa.

“Senti Hermione, sarò stupido qualche volta, ma so ancora distinguere la luce dal giorno!”

, IO NO!”

Ron rivolse il volto verso la finestra che dava fuori del giardino, sperando che le prime ore del giorno fossero arrivate per uscire e non perdere altro tempo.

“ Ron fuori c’è la luna!potrebbe essere questo uno dei colori che più mi ha colpito!Il chiarore della luna!”

Ron non ci pensò su due volte. Si rese conto che l’idea di Hermione era stata geniale come sempre, così la rivesti e a passo d’uomo si avviarono verso l’uscita.

“Eccoci Hermione!Osserva!Osserva quanto è bella la luna questa sera!E’ di un giallo intenso, lo vedi?”

Ron le stava dietro alle sue spalle. La abbracciava delicatamente, mentre le toccava i profumati capelli. I raggi della luna continuavano ad illuminare il viso di Hermione, ma lei non percepiva nulla.

Hermione si voltò di scatto verso Ron in lacrime.

RON….Non vedo ancora niente!!!!!”

Hermione cadde in ginocchio e cominciò a piangere.

 

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Capitolo 6
*** Capitolo 6// ***


Capitolo 6

 RON….Non vedo ancora niente!!!!!”

Hermione cadde in ginocchio e cominciò a piangere.

 

“No..no-no-no!Hermione non piangere ti prego!”

Ron la afferrò per le spalle,asciugandole con un fazzoletto le lacrime.

“Ascoltami non è solo la luna ad essere bella!ci sono tante altre cose che sicuramente ti saranno piaciute nella vita!Non preoccuparti Hermione troveremo una soluzione, ci sarà senz’altro qualcos’altro di bello da vedere…per esempio io vedo te, e sei la cosa più bella che io possa vedere!”

Ron le allontanò i capelli dagli occhi. Un lieve rossore le colorì le sue gote ancora bagnate da lacrime. I due si presero per mano e si avviarono insieme verso la porta della casa.

La mattina seguente Ron stava disperatamente gironzolando per la sala, mordendosi il labbro  freneticamente.

“Miseriaccia!Ci sarà qualche cosa che l’avrà colpita,no?Io-io sono un’idiota!La amo!La amo con tutto me stesso e non so che cosa le ha dato delle forti emozioni,non so dove, quando…perché!!!AHHHH…cavoli!”

Continuava a grattarsi la testa,arrovellandosi nei suoi contorti pensieri. Ron sapeva che il tempo stava stringendo, al tramonto di domani se i due non avessero trovato una soluzione, Hermione sarebbe rimasta cieca per sempre,ma lui non lo poteva permettere!Perchè perdere il bagliore dei suoi occhi voleva dire perdere un pezzo del suo cuore.

Hermione intanto si era appena svegliata e a tastoni era giunta fino alla sala da cui sentiva provenire il calpestio di Ron sempre più agitato.

Ron…Ron sei qui?Dove sei Ron?”

Hermione si girava ripetutamente a destra e a sinistra stando ben attenta a non perdere il contatto con la parete. Intanto in lei cresceva un senso di terribile angoscia: sapeva che in quel momento se non ci fosse Ron per lei non ci sarebbe più alcuna possibilità di vedere, anche se a quel punto se Ron l’abbandonasse per lei non avrebbe avuto alcuna importanza riacquistare la vista.

Ron le piombò di scatto dietro, facendole prendere un bello spavento. La cinse con le sue braccia intorno alla vita, poi la baciò romanticamente.

“Andiamo Hermione non c’è tempo da perdere!”

“Lo so”

A quelle parole il volto della ragazza si ingrigì ancora di più, ma questo non era il momento per abbattersi, non le era concesso.

Dopo qualche ora Ron ed Hermione giunsero presso un campo pieno di fiori. Ogni colore risaltava alla luce del sole: il rosso dei papaveri, il verde dell’erba tenera, il giallo delle margherite, il blu del cielo. Non mancava niente, qui Hermione avrebbe potuto apprezzare ogni sfumatura di colore.

 Ron la diresse di fronte al prato, poi la invitò a concentrarsi su quello spettacolare paesaggio,dove la natura poteva dare prova della sua immensa bellezza.

Respira…per ora tieni le palpebre degli occhi chiusi non sforzarti di guardare. Ascolta. Lo senti il rumore del vento?”

Ron le odorava i capelli fra le dita delle mani, mentre la stringeva a sé.

Si, lo sento!E’ una brezza piacevolissima!”

“E il rumore del ruscello?E gli uccellini?”

“Si Ron non sono sorda!”

Sorrise per un attimo la ragazza,abbandonandosi tra le sue braccia.

“E il calore del sole?lo senti?Rende il tuo viso ancora più luminoso e splendido…

Ron le accarezzò dolcemente il viso.

Si,posso udire e percepire tutto…

“Bene!Allora aprì gli occhi e dimmi quello che vedi…

Ron la strinse a sé sperando che questa volta fosse la volta buona. Non avrebbero avuto più possibilità per quella giornata. Ron aveva portato la sua amata in uno dei posti più belli che conosceva in cui i due avevano passato del tempo insieme,ma questo aveva implicato una gran perdita di tempo.

Le mani di Hermione cominciarono ad allontanarsi dalle sue. La ragazza cominciò a tremare e balbettare. Il terrore la pervase di nuovo e questa volta una crisi di nervi sembrava averla catturata completamente.

“RON!!IO NON CI VEDOOOO!!!”

Hermione si girò sapendo che ancora Ron era da quelle parti, poi cominciò a tirargli pugni sul petto e ad affondare le sue unghie sulla sua maglia fino ad arrivare alla pelle.

“AHH-AHHH”

Hermione continuava a contorcersi e ad urlare, mentre Ron era impietrito e non sapeva più come calmarla.

“E’ finita…

Solo queste erano le parole che Hermione continuava a ripetersi.

 

 

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Capitolo 7
*** Capitolo //7 ***


Capitolo 7

Hermione continuava a contorcersi e ad urlare, mentre Ron era impietrito e non sapeva più come calmarla.

“E’ finita…

Solo queste erano le parole che Hermione continuava a ripetersi.

 

I due si allontanarono dal campo,poi Ron guardò l’orologio e vide che erano già le sei del pomeriggio. Un’altra giornata era giunta quasi al termine,ma prima della notte c’era ancora qualche ora che non poteva essere persa. Così Ron decise di portare Hermione alla scuola che avevano frequentato insieme,quella stessa scuola che aveva permesso loro di conoscersi e dopo lunghi e sospirati momenti di amarsi. Quel castello era la loro adolescenza, i loro dolori, le loro gioie, i loro ricordi, le loro amicizie ed infine il loro amore. Hermione non poteva rimanere impassibile anche a questo, almeno così entrambi speravano.

Così una volta giunti davanti al portone principale, Ron si rese conto che nulla era cambiato. Il luogo era pregno della stessa atmosfera misteriosa e travolgente. Il sole fioco delle sei sbatteva tiepidamente sulle ante delle alte finestre delle torri, la brezza si faceva appena sentire con il suo soffio delicato e leggero, le nubi ,perennemente presenti in quel luogo, mettevano in penombra  la vegetazione circostante. Tutto sembrava essersi fermato a tanti, tanti anni fa,quando ancora l’amore di Ron ed Hermione era solo un innocente e timido rintocco nei loro cuori di semplici ragazzi.

Hermione si fermò di scatto.

“Ron io riconosco questo posto…non lo scorderò mai e poi mai

Ron fece un balzo,in preda all’euforia e alla speranza che finalmente quello fosse il luogo giusto.

“Questa è la scuola di Hogwarts,lo so per certa.”

“E da cosa lo hai capito?Dimmi, dimmi Hermione ti supplico che rivedi!”
“Per quanto vorrei non è così…Purtroppo io so che questa è Hogwarts non da ciò che vedo,perché in me ancora c’è tanta ombra…troppa

Hermione stava per cominciare a lacrimare

“Io lo so perché Hogwarts è stata la mia vita come la tua per tanti anni e mi ha segnata profondamente nel cuore per sempre,ma non posso vederla e non riesco a capire il perché…

Ron perse a quelle parole gradualmente il suo splendore in viso,che aveva acquistato nella speranza di una buona notizia.

Tuttavia…Ron vorrei rimanere un po’ qui. Proprio qui, di fronte al castello per qualche ora, qualche momento anche se so che in questo modo stiamo perdendo del tempo prezioso…ma se io non riuscirò dopo questo tempo a rivedere, neanche nel luogo che mi ha più segnato nella vita significa che non esiste più alcuna possibilità per me…lo sai Ron vero?”

Si….”

Ron,nonostante fosse molto amareggiato, decise di fare come aveva detto Hermione. In effetti non aveva tutti i torti. Non recuperare la vista ad Hogwarts significava non avere più alcuna speranza, quindi perché non provare. I due rimasero lì per tutta la notte e la mattina seguente, sperando in un cambiamento,che tardava ad arrivare.

“Basta Hermione!Andiamocene!Abbiamo già sprecato tanto tempo, dobbiamo concentrarci e capire quale altro luogo può averti toccata profondamente nella tua vita, visto che questo non lo ha fatto abbastanza. Forza andiamocene!”

Ron la prese per la mano e cominciò a trascinarla, ma Hermione opponeva resistenza.

“Te l’ho già detto Ron!E’ inutile cercare un altro luogo perché io so che non avrà alcun effetto in me…è inutile!”

“BASTA!BASTA!Hermione IO NON MI VOGLIO ARRENDERE!E SE TU NON CI TIENI ALLA TUA VISTA BE’CI TENGO IO PERCHE’ SEI LA COSA A CUI TENGO DI PIU’ AL MONDO E NON PERMETTERO’ MAI CHE TI ACCADA QUALCOSA DI MALE!CHIAROOOO!”

Ron cominciò ad urlare davanti al viso di Hermione,poi delle lacrime solcarono profondamente il suo viso fino a bucare le pieghe della pelle.

La ragazza sembrava impassibile ad ogni sua parola,ad ogni gesto di disperazione dell’amato. Ormai non era solo la vista ad averla abbandonata,forse anche il suo cuore si era perso da tempo in una lugubre coltre di paura e di terrore.

Ron con un gesto repentino la prese in braccio e a forza la condusse via da quel luogo.

“Non mi interessa che cosa stai pensando. Sono un illuso idiota?Lo sono?Ebbene e sia! Non ti lascerò qui, che tu lo voglia o no. Ora verrai con me nell’ultimo luogo che voglio mostrarti e questa volta spero di non fallire, poiché non ne abbiamo più l’opportunità”.

 

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Capitolo 8
*** Capitolo 8// ***


Capitolo 8

Ron con un gesto repentino la prese in braccio e a forza la condusse via da quel luogo.

“Non mi interessa che cosa stai pensando. Sono un illuso idiota?Lo sono?Ebbene e sia! Non ti lascerò qui, che tu lo voglia o no. Ora verrai con me nell’ultimo luogo che voglio mostrarti, e questa volta spero di non fallire, poiché non ne abbiamo più l’opportunità”.

 

Dopo una lunga salita i due si ritrovarono in un luogo familiare, lo avevano visto per la prima volta pochi giorni fa.

“E’ quasi l’ora…l’ora di tutto. L’ora di tutti i colori che convogliano in un unico spettacolo e che potranno ridarti la luce. Se con i colori di questo tramonto rivedrai, allora ogni nostro sforzo non sarà stato vano”

Le nubi cominciavano a colorarsi di un rosa violastro. Il giorno lentamente stava facendo capolino per nascondersi sotto la coltre delle stelle, ma voleva dare prova ancora della sua bellezza, mostrando insieme in un unico grande afflato ogni spiraglio di colore.

Blu, giallo, rosso, erano tutti lì riuniti per consacrare la fine del giorno come ogni sera. Gli uccelli prendevano il volo verso i loro nidi, alla volta dell’orizzonte ignoto. Una lieve brezza spostava con dita di cristallo le foglie degli alberi in cima alla montagna.

“Eccoli Hermione! Sono tutti qui per te! Ora in questo momento, in questo tramonto che ti ha tanto colpito la prima volta che lo hai visto.

Ron strinse fra le braccia Hermione, mentre pronunciava quelle parole che per lui erano lacrime amare da sopportare.

Luce e lancette gareggiavano fra loro. Solo uno dei due alla fine avrebbe potuto vincere. Erano pochi i minuti che rimanevano. I secondi si rincorrevano freneticamente fra loro. Non c’era pausa, non c’era modo di fermarli. Dal canto suo la luce diventava sempre più fievole, ma le sfumature che si sprigionavano erano sempre più emozionanti. Il cielo era la loro pista, gli occhi erano gli spettatori.

Il respiro di Hermione diventava sempre più irrequieto e forte. La sua mano stritolava quella di Ron, in preda all’ansia. Il suo sudore lo bagnava e non lasciava mettere in contatto i due calori della pelle.

Hermione fissava ormai da qualche minuto quel paesaggio.

Ron…non preoccuparti,non preoccuparti!Rivedrò. Rivedrò sento che questa volta posso farcela

I due si misero a piangere nel vedere che non accadeva niente. Tutti i colori erano per lei, ma nessuno veniva catturato dall’iride dei suoi occhi nocciola.

Un ultimo bagliore. Un ultimo respiro di luce nell’immensità del cielo, ed ogni cosa perse forma per sempre.

Ron ed Hermione restarono pietrificati per un lungo interminabile istante. Hermione si fece più fredda e il suo viso perse quell’ultima speranza che lo nutriva.

Silenzio, ombra. Ombra, silenzio. Può regnare la fiamma dell’amore,quando ormai ogni sprazzo di felicità sembra essere violentemente stato strappato alla vita?

Ron lasciò le spalle di Hermione e guardò il suo volto per qualche minuto per l’ultima volta,conscio del fatto che non avrebbe mai più potuto aiutarla. I suoi occhi incrociarono i suoi, vuoti e segnati dal dolore, poi l’accarezzò con la sua mano tremolante e gelida. Ron si precipitò con una folle corsa sul ciglio della montagna, per poi sfogare la sua ira. Hermione sentì un brivido trapassarle la mano per poi arrivare fino agli occhi che ricominciarono a bruciare.

“PERCHE’?PERCHEEEEEEEEEEEEE’?IL MIO AMORE, LA MIA VITA SOFFRIRA’ PER ME PER L’ETERNITA’….Non sono stato in grado di fermare il tempo, gli avvenimenti…non sono stato capace di salvarti

Ron cominciò a strappare ogni filo di erba. Ad uno, ad uno ogni granello di terra entrava nelle sue unghie per trafiggerle in profondità. Le sue lacrime bagnarono le sue mani, coprendole di un dolore indelebile. Non riusciva più a guardare il suo volto, non ne aveva più il coraggio.

Il ragazzo vide un’ombra avvicinarsi. Alzò lo sguardo e vide che era Hermione. Camminava senza indugio verso di lui.

La sua mano lo trasse verso di sé. Il suo sguardo riprese a battere  e potette finalmente filtrare ogni cosa che li circondava.

“perché ti fai male alle mani in quel modo?”

“Perché ormai non potrò mai più contemplare il tuo sguardo…p-perc..cosa? come fai a saperlo?”

Ron la fissò negli occhi. Le lacrime la bagnavano in ogni dove, ma quella luce che lei aveva su di sé non era solo acqua.

Ron…i tuoi occhi sono il blu che disseta la mia vita,

i tuoi capelli sono il rosso che fa battere il mio cuore,

il tuo viso è il giallo che illumina la mia esistenza.

Tu sei tutti i colori della mia vita, e me ne rendo conto solo ora. Solo quando le mie paure sono state distrutte dal tuo amore verso di me. Quei ultimi istanti in cui io ho potuto sentire tutta me stessa accolta e protetta nel tuo sguardo sono stati la linfa della mia vita. Ron io posso rivedere!Ti amo.”

Fissandolo come non aveva mai fatto prima Hermione baciò con le sue labbra quelle di Ron.

 

 

 

 

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