Lily e James un legame eterno

di CrazyFantasyWriter
(/viewuser.php?uid=398830)

Disclaimer: Questo testo proprietà del suo autore e degli aventi diritto. La stampa o il salvataggio del testo dà diritto ad un usufrutto personale a scopo di lettura ed esclude ogni forma di sfruttamento commerciale o altri usi improri.


Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Prologo ***
Capitolo 2: *** Gnomi e farfalle ***
Capitolo 3: *** Tutte le cose belle finiscono ***
Capitolo 4: *** Draco dormiens nunquam titillandus ***
Capitolo 5: *** Il premio ***
Capitolo 6: *** le strade si dividono ***
Capitolo 7: *** Uno strano bagliore ***
Capitolo 8: *** Colore... ***
Capitolo 9: *** Frequenze ***
Capitolo 10: *** Troppe parole ***
Capitolo 11: *** Una maschera che nasconde ogni cosa ***
Capitolo 12: *** Bacchette alla mano ***
Capitolo 13: *** Certi ricordi... ritornano (parte I) ***
Capitolo 14: *** Certi ricordi... ritornano (parte II) ***
Capitolo 15: *** Un altra volta nell'ufficio del preside ***
Capitolo 16: *** L'Ordine della Fenice ***
Capitolo 17: *** Una piccola luce in mezzo al buio ***
Capitolo 18: *** M.A.G.O. , Magie Avanzate di Grado Ottimale ***
Capitolo 19: *** Il vagone rosso fiammante ***
Capitolo 20: *** Casa dolce casa ***
Capitolo 21: *** Un nuovo futuro ***
Capitolo 22: *** Ombre oscure ***
Capitolo 23: *** Un soggiorno inaspettato (parte I) ***
Capitolo 24: *** Un soggiorno inaspettato (parte II) ***
Capitolo 25: *** Ritorno a Godric's Hallow ***
Capitolo 26: *** Preparativi matrimoniali ***
Capitolo 27: *** Il matrimonio ***
Capitolo 28: *** Guai in vista ***
Capitolo 29: *** Il Custode Segreto ***
Capitolo 30: *** Il tempismo di Ramoso ***
Capitolo 31: *** La sorpresa ***
Capitolo 32: *** Natale ***
Capitolo 33: *** Chiedimi se sono felice ***
Capitolo 34: *** Sorrisi, baci e oscurità ***
Capitolo 35: *** Halloween ***
Capitolo 36: *** Epilogo ***



Capitolo 1
*** Prologo ***


Capitolo 1- Prologo

Lily e James, due nomi che stanno benissimo insieme, ma i ragazzi non sempre sono andati d'amore e d'accordo, no.

Lily era sempre stata molto amica di Severus Piton, un ragazzo che viveva vicino a lei, nel mondo babbano e che come lei aveva scoperto di essere un mago solamente una volta compiuti gli undici anni. Non si poteva dire fosse bello e nemmeno simpatico, eppure Lily gli era affezionata.

 

 

Era Giugno, la scuola stava per finire e durante le pause fra una lezione e l'altra James, Sirius, Remus e Peter non perdevano l'occasione di prendere in giro Severus Piton il migliore amico di Lily.

Sev, lasciali perdere” disse la ragazza dopo l'ennesimo coro: Mocciosus, Mocciosus.

Lily, devo reagire, o loro continueranno sempre. Abbiamo ancora un anno da passare in questo castello e...” voltarono l'angolo e continuarono la strada per l'aula di Pozioni, “sinceramente, non ho nessuna voglia di continuare a essere trattato così”

Magari potrei chiedere a Remus di lasciarti stare”

Non ho bisogno del tuo aiuto, nè di quello di Remus” sbottò il Serpeverde.

Ma perchè?” chiese Lily, “Lui è diverso da James!”

Lo so bene” disse Piton, “L'ho visto l'altra sera...”

Non intendevo questo!” esclamò la ragazza rabbiosa, “Stai cambiando Sev. Io l'avevo detto che ti faceva male stare con quelli là” e indicò un gruppo di Serpeverde poco lontani da loro.

Ma smettila!”sbuffò il ragazzo.

E' vero!” continuò Lily caparbia, “Sei ancora in contatto con Voldemort” bisbigliò, “O vuoi dirmi che il segno che hai sul braccio non conta nulla”

Severus la fissò per qualche istante, senza parole, poi raggiunse Bellatrix, Lucius e gli altri e lasciò Lily da sola.

* * *

Il pomeriggio Lily andò a vedere gli allenamenti dei Grifondoro con Remus e alla fine del pomeriggio tutti e due scesero in campo.

Vincerete di sicuro contro i Serpeverde” disse contenta Lily all'intera squadra.

Certo, con la Tornado truccata di Potter!” commentò una voce dagli spalti.

Lily si voltò e vide Severus con i suoi nuovi amici.

La ragazza lo squadrò dalla testa ai piedi. Era la prima volta che provava qualcosa molto simile all'odio guardando il suo amico o quello che era stato suo amico fino a poco prima. Stava criticando Potter, l'aveva sempre trovato arrogante, ma doveva ammettere che quella volta non aveva fatto nulla ed era Sev. ad aver sbagliato.

Come ti permetti!” gridò a Piton.

I Serpeverde risero, Severus no.

Cos'è Mocciosus, ti sei stufato di essere appeso a testa in giù?” chiese James con un ghigno.

Dovresti chiudere quella bocca una volta per tutte, Potter o vuoi vedere... un bel lupacchiotto sulla copertina della Gazzetta del Profeta...”

Remus arrossì e puntò la bacchetta contro il gruppo dei Serpeverde.

Levi...”

Remus lasciali stare” disse Lily tirando l'amico per il braccio.

Guardate!” ridacchiò Bellatrix, “Un Lupo mannaro e una Mezzosangue, la coppia perfetta, vero?”

Lily rimase impassibile, con lo sguardo fisso verso il gruppo.

Bellatrix sei...”

Si, caro cuginetto, cosa sono?”

Andiamo, via” propose Lucius, “Non voglio stare con questa feccia un minuto di più”

Il gruppo si avviò verso il castello, poi Severus si voltò e disse:

Ci vediamo a lezione Mezzosangue” e pronunciò l'ultima parola con tutta la crudeltà che aveva, poi si voltò e andò via.

Lily strinse un pugno tanto da farsi male cercando di trattenere le lacrime, poi senza dare spiegazioni a nessuno corse verso il limitare della Foresta Proibita.

Si sedette sulle radici di un albero e poggiò la schiena contro il suo tronco.

Com'era possibile che Sev. fosse diventato così, non gli aveva mai sentito pronunciare quell'insulto, probabilmente perchè era un aggettivo che si addiceva anche a lui.

Le lacrime le bruciavano sulle guance, ma non gli importava, lì nessuno l'avrebbe vista.

Rimase qualche minuto a piangere ripensando al disprezzo che Severus aveva usato insultandola, poi all'improvviso sentì un rumore.

Con una manica della tunica si pulì svelta il viso e si voltò a destra e a sinistra per vedere chi fosse stato a far rumore.

La coraggiosa Grifondoro che piange” esordì con aria arrogante James Potter avvicinandosi alla ragazza.

Lily si voltò dall'altra parte per non farsi vedere e disse con voce tremante:

Vattene Potter!”

James si avvicinò e le mise una mano sulla spalla.

Scusami Lily, volevo solo vedere come stavi. Sei scappata via senza dire niente” e Lily per la prima volta non percepì nemmeno un filo di arroganza nel tono del ragazzo.

Per te sono solo Evans” sbottò sempre voltata di spalle mentre un'altra lacrima le sfuggiva dalle ciglia.

Non ti stancherai mai di fare la parte della ragazza che non prova sentimenti e non ha paura di niente”

Meglio essere così che chiamare la gente Mocciosus” sbottò Lily.

Vuoi farmi credere che ti dispiace ancora per Piton?” chiese James con una risata che di divertente non aveva nulla, “Ho visto come lo guardavi, prima. Non devi più fingere”

Lily non disse nulla perchè sapeva che Potter aveva ragione.

Restarono in silenzio per alcuni minuti, Lily era sempre voltata di spalle e James stava con le braccia incrociate nell'attesa che la ragazza dicesse qualcosa.

Non vai via? Fra poco c'è il coprifuoco” sbottò ad un tratto.

Allora vuol dire che staremo in punizione insieme” disse James e si mise seduto a terra.

Lily sospirò.

Non ne vuoi parlare?” chiese James.

La ragazza sbuffò e poi si decise a voltarsi.

NO” disse con tono deciso, ma si sedette ugualmente vicino all'altro Grifondoro.

Il buio arrivò e Lily iniziò a essere stanca, così poggiò la testa sulla spalla di James.

Un leggero venticello fresco si alzò e il ragazzo cinse le spalle di Lily per riscaldarla. La Evans provò un brivido che non aveva niente a che fare con il freddo, ma non ci badò.

Anche tu credi che sia un Mangiamorte?” chiese a James.

Si” ammise lui, “Mi spiace” aggiunse, poi fece voltare la ragazza verso di sé,“Non piangere più”

Lily guardò altrove.

James asciugò le lacrime dal viso della ragazza e disse:

Così sei ancora più bella”

Poi si avvicinò a lei e la fissò nei bellissimi occhi verdi. Anche Lily guardò negli occhi James e in quel momento non vide il solito ragazzo arrogante, ma un bel ragazzo che aveva amato anche quando insieme ai suoi amici aveva fatto le cose più impensabili, ma l'aveva capito solo in quel momento.

Poi avvicinarono l'uno il viso a quello dell'altra, i loro nasi si stavano per sfiorare, poi si diedero un tenero bacio.

Nello stesso istante in cui le loro labbra si toccarono capirono che sarebbero sempre stati insieme.


NOTA: molti di voi avranno già letto questo capitolo in 1000 volte il primo bacio, un altra mia ff, ma non potevo scriverne un altro perchè mi sembrava giusto far avvicinare Lily e James in questo modo, spero comunque che vi sia piaciuto e aspetto le vostre recensioni!!!
 PS: Il prologo era ambientato alla fine del sento anno, ma il resto della storia sarà ambientato il settimo anno.


Ciao!!!!

 

Ritorna all'indice


Capitolo 2
*** Gnomi e farfalle ***


Capitolo 2- Gnomi e farfalle

L'estate finì e la lettera con il materiale da comprare per il settimo anno arrivò a Lily Evans tramite un gufo.

Eccolo!” gridò eccitata vedendo il piccolo volatile avvicinarsi alla finestra.

Il signore e la signora Evans si avvicinarono alla figlia e attesero che l'allocco si avvicinasse ancora per aprire la finestra e lasciarlo entrare.

Lily prese la lettera che stava attaccata ad una zampa del gufo, poi gli diede un leggero buffetto sul capo e il gufo volò via.

La ragazza aprì la busta e iniziò a leggere:

Materiale da acquistare per il settimo anno di studio:

 

Manuale di incantesimi, vol. 7

Pozioni avanzate, livello superiore

La trasfigurazione secondo Jamie Kanner

Storia del mondo moderno

Rune antiche, guida alla traduzione a cura di Gragory Foster

 

Un set di calderoni e mestoli in ottone

Misto di erbe magiche-curative essiccate

 

Non è una grande spesa, potrò andare a Diagon Alley uno degli ultimi giorni prima di partire” disse Lily e posò il foglio sul tavolo.

Poi si accorse che nella busta c'era ancora qualcosa, stupita tirò fuori un altro foglio e una spilla con un bel leone dorato e una scritta rosso scarlatto: Caposcuola.

La ragazza sapeva di cosa si trattava, ma aveva paura a dirlo ad alta voce perché le sembrava impossibile.

Cosa c'è tesoro?” le chiese la madre mettendole una mano sulla spalla.

Io...” balbettò.

La madre le prese di mano la lettera, dopo aver letto le gettò le braccia al collo.

Congratulazioni!”

Dopo qualche secondo anche il signor Evans lesse la lettera e insieme alla moglie abbracciò la figlia.

Lily era confusa, ma contenta, aveva quasi le lacrime agli occhi.

Vedo che mi sono persa qualcosa” disse Petunia acida entrando in cucina.

Lily è diventata Caposcuola” cinguettò la signora Evans sfoggiando un gran sorriso.

Sono contenta per te” disse Petunia e poi lasciò la cucina salendo verso la camera da letto.

Lily sospirò, erano anni che non aveva più un buon rapporto con sua sorella, Petunia era sempre stata invidiosa e impaurita al tempo stesso, dalla magia, ma non lo aveva mai ammesso.

Ah... mi sa che per oggi le sorprese non sono ancora finite” commentò il padre guardando fuori dalla finestra.

Lily guardò fuori a sua volta, un altro gufo volava in direzione della casa, ma questa volta non era un normale allocco, ma una bellissima civetta delle nevi, voleva dire solo una cosa: James.

Ma quella è Irien!” esclamò.

La civetta entrò per poi fermarsi ai piedi di Lily.

E' per te” disse allegro il padre.

Bhe... non c'erano dubbi...” rise Lily, tutti nella sua famiglia erano babbani e di solito la posta li veniva consegnata dal postino.

La ragazza prese la lettera che la civetta teneva stretta nel becco.

E' di James, vi ricordate di lui?” chiese dando solo uno sguardo alla lettera.

Si, un bravo ragazzo, non era quello che stava con gli altri tre... Remus, Sirius e... come si chiamava? Ah.. si! Peter?” chiese a sua volta la signora Evans.

Esattamente” rispose felice Lily, “I signori Potter sarebbero felici se andassi la prossima settimana da loro, ci saranno anche gli altri, posso?”

Il padre fece un espressione preoccupata, poi disse:

Va bene”

Lily non diede tempo ai genitori di aggiungere altro che corse verso di loro per abbracciarli.

Grazie, grazie, grazie!”

Dovrai stare attenta” disse il padre tornando serio.

Lily non capiva.

Voldemort è pericoloso, lo sappiamo e non vogliamo che nostra figlia corra dei rischi”

Ascoltate” disse la ragazza uscendo dall'abbraccio, “Starò con i Potter, non avrò nulla da temere, il padre di James è un Auror, sono dipendenti del Ministero che...”

Lo sappiamo” disse la madre pensierosa.

Vi prego...”

I genitore le sorrisero e lei capì che avrebbe passato la settimana più bella della sua vita.

* * *

Dopo la cena Lily salì in camera per iniziare a prepararsi il baule, seduta sul letto trovò sua sorella.

Ci sarà anche quel Piton dai Potter?” chiese tagliente.

No” rispose Lily, era da più di due mesi che non aveva alcun contatto con Severus.

Petunia alzò le spalle.

Perchè continui a fare così, Tunia?”

La sorella non diede risposta e uscì dalla stanza.

Lily la guardò andare via, non sarebbe mai cambiata.

Ormai sola decise di leggere per intero ciò che le aveva scritto James.

 

Cara Lily,

mi manchi, strano no?

 

Lily non potè fare a meno di sorridere.

 

Spero tu stia bene. Qua va tutto alla grande... Sirius, Remus e Peter sono venuti all'inizio del mese, sperano tutti che ci raggiungerai la settimana prossima. Sai, è l'ultima delle vacanze e ne possiamo approfittare per andare a Diagon Alley tutti insieme. I miei non vedono l'ora di rivederti, dicono che una figura femminile nella nostra banda serve per calmarci un po', ma non sanno che a volte sei peggio dei ragazzi...

 

Lily sorrise di nuovo.

 

Devi assolutamente venire, ti ricordi la mappa magica che avevamo fatto il terzo anno, quella che Gazza ci ha sequestrato l'anno scorso? Bene. Siamo riusciti a farne un altra, l'unica cosa è che non insulta più chi cerca di leggerla senza pronunciare la formula, Remus ha dimenticato l'incantesimo.

Ah... Quasi dimenticavo! Ieri sera è venuto a farci visita Silente, ha parlato un po' con mio padre e poi è andato via. Siamo riusciti a sentire poche parole del loro discorso, ma abbiamo capito che la situazione è peggiorata molto dalla fine della scuola.

 

L'espressione di Lily si fece seria.

 

Voldemort ha acquistato moltissimo potere negli ultimi giorni e i Mangiamorte sono aumentati notevolmente di numero. L'intera famiglia di Sirius e sta' dalla loro parte, ma noi gli vogliamo bene lo stesso.

 

La ragazza rise, non riuscì a trattenersi, era pazzesco il modo in cui James riusciva a dire le notizie più brutte sdrammatizzando ogni volta.

 

Speriamo tutti che verrai.

Con affetto Ramoso e i Malandrini.

 

Con affetto... rilesse Lily mentre i battiti del suo cuore acceleravano.

* * *

Qualche giorno dopo Lily salutò la famiglia e smaterializzandosi raggiunse casa Potter.

Godrics Hallow era un paesino che ospitava un altrettanto piccola comunità magica.

La casa di James era bella e semplice, la ragazza, che non ci era mai stata, fu incantata dalla bellezza del giardino in fiore, così diverso dal classico prato all'inglese che coltivava suo padre, così unico nel suo genere.

C'erano farfalle che svolazzavano allegre fra l'erba e piccoli gnomi dal volto tutto grinze che si azzuffavano e correvano fra i cespugli.

Lily entrò dal piccolo vialetto e si fermò davanti ad un elegante porta in legno con una maniglia con battente dorato.

Lesse su una targhetta in ottone la scritta Famiglia Potter e batté il battente contro la porta.

Pochissimi istanti dopo una donna andò ad aprire la porta.

Buongiorno!” salutò Lily vedendo una donna bruna e alta che le sorrideva gentile.

Lily!” esclamò la madre di James a mo' di saluto. Poi la abbracciò forte e la fece entrare in casa.

La accompagnò in cucina, dove i Malandrini si stavano preparando pane e marmellata. Lily vide James ed ebbe un tuffo al cuore, evidentemente anche a James successe la stessa cosa, perchè la guardò sorridendo e poi arrossì.

Lily abbracciò Remus, Sirius e Peter, poi fu il turno di James, la ragazza gli si avvicinò, ma lui al posto di stringerla a se le diede imbarazzato una pacca sulla spalla.

Ciao Lily”

Ciao” salutò la ragazza con un mezzo sorriso.

Rimasero tutti fermi in silenzio per qualche istante, poi Dorea ruppe la quiete.

Non sei per niente gentile James!” lo rimproverò, “ Porta su il baule a Lily e già che ci sei falle vedere la sua stanza. Vorrà riposarsi”

Non si...” provò a dire Lily.

Ehm... si” disse James, “Vieni?”

Lily rispose con un ampio sorriso e seguì il ragazzo al piano di sopra.

James si fermò di fronte a una porta di legno chiaro e disse:

Eccoci”, poi aprì la porta e una piccola cameretta con un bel letto soffice e una finestra che dava sul giardino si parò davanti agli occhi di una stupitissima Lily.

E' bellissima...” commentò.

Non è niente di speciale” disse James portando dentro il baule e chiudendo la porta una volta che Lily fu entrata.

Grazie” Lily sorrise.

Il ragazzo contraccambiò.

Allora... ti lascio, così ti puoi riposare un po'...”

Riposare un po'?” rise divertita Lily, “Mi sono smaterializzata qui davanti, dire che ho fatto venti metri a piedi è già tanto...”

Anche James rise.

Allora... Io scendo” disse e andò verso la porta.

Lily gli andò dietro e lo tirò da un braccio facendolo voltare.

Aspetta” disse.

Lily, non voglio che ci veda nessuno”

La ragazza arrossì.

James gettò un occhiata veloce alla porta e poi, assicuratosi che non ci fosse nessuno, si avvicinò alla ragazza.

Lily avvicinò il suo capo al petto del ragazzo respirando il suo profumo, James la strinse a sé.

Adesso sì che mi hai salutato come si deve” disse il ragazzo.

Lily rise.

Ti aspetto sotto, c'è il pane con la marmellata, non puoi perdertelo” disse James, poi avvicinò il suo viso a quello della ragazza e le diede un lieve bacio sulle labbra.


NOTA: ed ecco subito subito un nuovo capitolo, spero vi piaccia e... aspetto le vostre recensioni!

Ritorna all'indice


Capitolo 3
*** Tutte le cose belle finiscono ***


Capitolo 3- Tutte le cose belle finiscono

La sera, a cena mangiarono ogni sorta di pietanze esistenti. C'era il pollo arrosto, le patate, un tortino di verdure, altri stuzzichini e infine la torta di melassa, la preferita di Lily.

Dopo cena i ragazzi si riunirono nella camera dei Malandrini.

James era sdraiato su letto a pancia in giù con il mento poggiato sulle mani e Lily seduta affianco, Remus era seduto sul davanzale della finestra, Sirius era a terra a gambe incrociate, con la schiena appoggiata contro la porta e Peter giocherellava con una piuma comprata da Zonko.

Ho saputo che avete rifatto una mappa come quella che vi aveva sequestrato Gazza” disse Lily.

Si, ma non è bella come l'originale” disse mesto Remus, “Chi l'ha tenuta tutto il giorno?”

Io” disse imbarazzato Sirius porgendo all'amico un foglio di pergamena piegato in quattro.

Lily guardò stranita Felpato.

Continui a controllarla per vedere Rosmerta vero?” chiese malizioso Peter lasciando perdere la sua piuma incantata.

Pensavo ti fosse passata la cotta per lei!” esclamò James sorridendo.

Ti piace Rosmerta?!” chiese eccitata Lily.

Sirius non rispose.

Rosmerta la figlia di quello dei Tre Manici di Scopa?”

Remus annuì al posto di Sirius.

Ma che ci fa ad Hogwarts?” chiese Lily.

Porta delle bibite a Silente, credo” rispose Sirius con un fil di voce.

I Malandrini si guardarono con un sorrisino che somigliava molto a un ghigno.

Pensavo ti interessasse Marlene” disse James.

Sirius alzò le spalle, poi disse cambiando discorso:

Lily forse vorrebbe vedere la mappa”

Sono curiosissima!” esclamò la rossa andando verso Remus.

Il ragazzo le porse la pergamena.

Lily la aprì, poi prese la bacchetta e disse:

Giuro solennemente di non avere buone intenzioni”

Al posto del foglio bianco comparve la mappa dettagliata di Hogwarts e dei suoi abitanti.

Silente è sempre nel suo ufficio!” esclamò Lily vedendo il cartellino che indicava il preside muoversi avanti e indietro nell'ufficio.

Credo sia quello il suo posto” disse Remus, “Voglio dire... è il preside no?”

La porta della camera si spalancò:

Si, è il preside e voi siete dei ragazzi appena diciassettenni, sarebbe meglio se a quest'ora andaste a letto” disse Dorea con le mani sui fianchi.

Lily si nascose dietro la schiena la mappa.

Mi scusi signora Potter, è colpa mia mi sono fatta raccontare quello che succedeva nel mondo magico e...”

La madre di James si raddolcì.

Non dicevo a te cara, ma ai tuoi compagni di casa.” disse sorridendo, “Ora tutti a letto!” aggiunse e uscì dalla stanza.

Per i più consunti slip di Merlino! Peter ti avevo detto di incantare la porta” esclamò James.

Codaliscia fece un espressione dispiaciuta, poi prese la bacchetta, la puntò contro la porta e disse:

Muffliato”

Credo di andare a letto ugualmente” disse Lily.

No, aspetta” la fermò Remus, “Ti dobbiamo ancora raccontare di Silente”

La rossa tornò a sedersi vicino a James e si mise attenta ad ascoltare.

Abbiamo capito che Voldemort ha preso di mira voi due” disse Lunastorta lapidario.

Come scusa?” chiese Lily confusa.

James le prese le mani fra le sue e Lily si preoccupò ancora di più.

Non sappiamo per quale motivo”

Cosa avete sentito, esattamente?” chiese ancora Lily.

Solo questo e quello che ti ho scritto nella lettera, poi mia madre ha lanciato un incantesimo sulla porta e non abbiamo più sentito niente”

I Malandrini guardavano preoccupati Lily e James.

Non dobbiamo spaventarci” disse determinata la ragazza, “Non sappiamo neppure se sia vero”

Quelle frasi continuarono a risuonarle in testa fino a quando non scese per la colazione la mattina dopo. Aveva detto di non essere preoccupata, ma non era vero. Era spaventata, se almeno avesse saputo per quale motivo Voldermort li volesse morti...

La porta dell'ingresso si spalancò.

Salve a tutti!” salutò un uomo alto con degli occhiali molto simili a quelli che portava James.

Buongiorno caro” salutò Dorea andando ad abbracciare il marito.

E' arrivata anche la dolce Lily” disse vedendo la rossa fare colazione.

Salve signor Potter”

L'uomo sorrise e si sedette a capotavola.

Papà ha finito ora il turno al Ministero” spiegò James a Lily mentre i genitori chiacchieravano animatamente.

Novità su Voldemort?” chiese poi al padre.

No James, almeno, nessuna notizia buona. Ieri sera è stata trovata un'intera famiglia babbana assassinata in casa, una cosa terribile...”

Le espressioni di tutti si fecero tristi.

Mangiamorte?” chiese Peter.

Charlus annuì.

Proprio per questo domani andrete a Diagon Alley accompagnati da Alastor Moody”

Quello a cui è stato strappato l'occhio il mese scorso?” chiese Remus.

Esatto, ma non permettetevi di chiamarlo Malocchio” rispose cordiale il signor Potter.

Ma non c'è bisogno di accompagnatori” protestò Lily mentre gli altri ridevano per il soprannome che era stato assegnato al vecchio Auror.

Un mio collega ha trovato un Mangiamorte appostato a Totturn Alley”

Ma...”

Tesoro è per la vostra sicurezza” disse la signora Potter e Lily non osò più parlare.

* * *

Forse abbiamo sottovalutato un po' la situazione” disse Sirius la mattina dopo.

No” intervenne Lily, “Ci fanno accompagnare da un Auror solo per precauzione, non abbiamo di che preoccuparci”

Ragazzi! Siete pronti?” chiamò una voce dal piano di sotto.

Arriviamo!” rispose James e insieme agli altri raggiunse la madre.

Si riunirono tutti di fronte al grande camino dell'ingresso e uno per uno usarono la metro polvere.

Diagon Alley!” scandì Lily lanciando dentro il camino una manciata di polvere, poi, in una frazione di secondo anche lei si ritrovò nell'affollata via del paese.

Un uomo alto e robusto, dall'aria truce, con il volto pieno di cicatrici e un occhio blu elettrico guardava da una parte e dall'altra con fare da esperto.

Anche Dorea arrivò.

Salve Alastor!” salutò.

L'uomo smise di fissare chiunque e porse una mano alla madre di James in segno di saluto, poi fece un cenno ai ragazzi.

Qual'è il primo negozio in cui dovete andare?” chiese l'Auror con voce brusca.

Il Ghirigoro” disse Remus.

Io però ho anche bisogno di una divisa nuova” disse Lily, “In qualità di Caposcuola non posso girare per il castello con una tunica corta”

Cosa?!” si stupì Dorea spalancando la bocca, anche i Malandrini rimasero stupiti.

Non ci aveva detto nulla!” esclamò James felice.

Congratulazioni!” disse Sirius con un sorriso da orecchio a orecchio.

Mi mancava un amica Caposcuola” commentò Peter.

Io lo sapevo Lily Evans, ci avevo scommesso” disse Remus.

Siamo tutti felici per te, ma perchè non ci hai detto niente?” chiese la signora Potter.

Lily era stata presa alla sprovvista.

Non so... credo di essermene dimenticata” disse imbarazzata.

Non si può dimenticare una cosa...”

Bando alle ciance” li interruppe freddo Moody, “Ci sono dei Mangiamorte in giro”

Certamente” disse Dorea, “Datemi i vostri elenchi, io vado al Ghirigoro e voi andate a comprare il resto con Alastor” aggiunse rivolta ai ragazzi.

Tutti le porsero di malavoglia gli elenchi dei libri e la donna li lasciò con l'Auror.

Allora andiamo da Madama McClan?” chiese Moody.

I ragazzi annuirono e contro voglia lo seguirono fino alla bottega della sarta.

Entrarono tutti nel negozio, poi una donna dal capelli candidi iniziò a prendere le misure a Lily.

Se volete potete andare a comprare il resto” disse la ragazza vedendo le espressioni annoiate degli altri.

Si sarebbe...”

Devo garantire a tutti la massima sicurezza” ringhiò l'Auror.

Ma anche io devo farmi prendere le misure, è per la divisa da Quidditch, ci vorrà del tempo, intanto voi proteste andare a comprare le altre cose. Noi non ci muoviamo” disse James.

Si” intervenne Remus, “Si risparmierebbe del tempo, saremmo a casa prima”

Quell'ultima frase parve convincere Moody che disse:

Ci vediamo qui più tardi, non muovetevi”

Remus, Sirius e Peter seguirono l'Auror fuori dal negozio.

Finalmente” sospirò Lily mentre Madama McClan le misurava la vita con un metro incantato.

Lily ci impiegò meno del previsto e acquistò una bella tunica dal cappuccio rosso scarlatto con lo stemma di Grifondoro sul petto. Poi fu il turno di James.

Il ragazzo non stava fermo un attimo, rideva con Lily, parlava in continuazione e si fece pungere parecchie volte.

Possibile che ogni volta che ti prendo le misure si ripete la stessa scena!” imprecò la sarta dopo l'ennesima risata del ragazzo.

Mi scusi” disse James, “Ha finito?”

Se solo stessi fermo avrei già finito da un secolo”

Lily soffocò una risata.

Madama McClan puntò l'ultimo spillo e disse:

Quasi, un attimo di pazienza”, poi diede due colpi di bacchetta e la divisa si cucì da sola sul corpo di James.

Stai molto bene” commentò Lily, guardando il ragazzo.

L'unica cosa che ti manca è un manico di scopa nuovo” disse la sarta.

In effetti, la mia vecchia Tornado andrebbe cambiata”

In quel momento la porta del negozio si aprì e comparvero i Malandrini mancanti e Moody.

Finito?” chiese Sirius ammirando la divisa di James.

Ramoso annuì e in un batter d'occhio uscirono dal negozio e tornarono a Godric's Hallows.

* * *

Vi siete divertiti?” chiese durante la cena il signor Potter.

Per niente, abbiamo fatto tutto di corsa e quel tuo collega ci era sempre addosso” sbuffò James.

Alastor non è proprio un tipo simpatico, ma ricordatevi che c'è Voldemort in giro”

Lo sappiamo papà” disse James più brusco di prima.

Non parlare a tuo padre con quel tono!” lo rimproverò Dorea.

Hai ragione, allora non gli parlo più” disse James, si alzò di scatto dal tavolo e corse fuori in giardino.

Lily si pulì la bocca con il tovagliolo.

Lasciatelo perdere” disse alzandosi dal tavolo, “Scusatemi”

Tutti la guardavano, ma lei non badò a nessuno e corse in giardino.

James camminava avanti e indietro per il vialetto, era arrabbiato e di sicuro non era per la sgridata di sua madre.

Lily si avvicinò cautamente al ragazzo.

Sei venuta anche tu a sgridarmi?” sbottò Ramoso.

No” Lily abbassò lo sguardo, “Non sono una stupida, so che non sei arrabbiato per quello che ti ha detto tua madre”

James parve stupito, Lily aveva centrato nel segno.

Allora?” chiese la ragazza.

Vieni” disse James, le prese una mano e la portò dietro la casa in una parte del giardino che Lily non aveva ancora visto.

I due si sedettero ai piedi di un albero.

Cos'hai?” chiese la rossa.

Paura” rispose James.

Lily raggelò. Si aspettava di tutto tranne che quella parola uscisse dalla bocca del ragazzo che amava.

Il grande James Potter che dice una cosa del genere... devi aver bevuto qualcosa di strano” cercò di scherzare, ma Ramoso per la prima volta da quando Lily lo conosceva era serissimo.

Ho paura per te, per... noi”

Lily sentì di nuovo i muscoli irrigidirsi, anche James temeva tutto ciò che aveva occupato la sua mente negli ultimi due giorni.

Non devi aver paura” sussurrò la ragazza, ma lo diceva più a sé stessa che a James, “E poi...” continuò, “Tutte le cose belle finiscono”

Noi no. Non voglio perderti” disse il ragazzo.

Lily poggiò la testa sulla sua spalla, proprio come aveva fatto al loro primo bacio.

Non devo perderti”

Non mi perderai” lo rassicurò Lily.

James si voltò, le prese il volto fra le mani e le sorrise.

Io ci sarò” disse Lily, “sempre”.

* * *

I giorni passarono e fortunatamente non ci furono più scenate a tavola, purtroppo però Lily e James non ebbero più l'occasione di passare un po' di tempo da soli, nonostante tutto però si erano divertiti moltissimo. Avevano fatto un sacco di cose, tra le quali: giocato a Quidditch, quasi ucciso il gatto del vicino e distrutto un vaso da fiori della signora che abitava lì di fronte, ma ormai i divertimenti erano finiti.

I bauli erano stati preparati, la gabbia di Eiren pulita e tutti erano pronti per tornare a Hogwarts.

 

 

NOTA: Ok, ok, ok finale superarcismielato e romanticissimissimo, lo so, ma mi è piaciuto!!! Per una volta che mi piace qualcosa che ho scritto io... XD

grazie per le recensioni e i commenti brevi, aspetto i vostri pareri su questo capitolo.

Il prossimo capitolo porterà i ragazzi a Hogwarts, a presto!!!

Kisses <3

Ritorna all'indice


Capitolo 4
*** Draco dormiens nunquam titillandus ***


Capitolo 4- Draco dormiens nunquam titillandus

Con la Metropolvere i ragazzi, accompagnati dai signori Potter, raggiunsero King's Cross.

James spingeva un enorme carrello con sopra la gabbia di Eiren, il suo baule e la scopa; Remus aveva solamente un valigia; Sirius un carrello come quello di James con sopra un grosso baule e la scopa; Peter trascinava un vecchio baule rattoppato e Lily spingeva aiutata da Charlus un carrello con sopra il suo baule e una valigetta che le aveva preparato la signora Potter.

Lo strano gruppetto si fermò fra il binario nove e il binario dieci.

Charlus guardò da una parte e dall'altra, poi disse:

Nessuno babbano guarda. Andiamo”

Il gruppo oltrepassò la barriera ritrovandosi di fronte ad un treno rosso laccato.

Fate i bravi” si raccomandò Dorea salutando uno per uno i ragazzi.

Salve!” esclamarono in coro i Malandrini.

Salve signora Potter” disse Lily avvicinandosi alla donna per salutarla, “E grazie”

La donna che somigliava così tanto a James con la differenza che non portava gli occhiali, sorrise gioviale alla ragazza.

Non ringraziare, ti servirà”

Lily non capì cosa intendesse dire Dorea, ma sorrise ugualmente.

Il treno iniziò a sbuffare ridestando tutti i ragazzi che ancora parlavano con i genitori lungo il binario.

Su, su!” esclamò il signor Potter, “Andate!”

Salve e grazie di tutto” salutarono ancora i ragazzi salendo sul treno.

Iniziarono a percorrere il lungo corridoio in cerca di un posto.

Sbattacchiando i bauli a destra e a manca arrivarono al fondo del treno.

James aprì la porta dello scompartimento, era vuoto. I ragazzi presero posto.

Lily si sedette vicino al finestrino e iniziò a guardare il paesaggio di campi coltivati che lasciava spazio ad ampie e verdi colline in fiore.

Ricorda che dobbiamo andare nel vagone dei Prefetti e dei Capiscuola più tardi” disse Remus.

Lily sbuffò.

Vedrai Emmeline” cercò di rasserenarla Peter.

Si, ma non credo che avremo modo di parlare” disse la rossa, avrebbe dovuto passare la maggior parte del tempo con Severus e non aveva nessuna voglia di sentire altre critiche sui Malandrini.

Ci sarà anche Remus” intervenne James.

Già, è un asso in Difesa Contro le Arti Oscure, in qualche modo tapperà la bocca a Mocciosus” disse Sirius.

Confortante Felpato” commentò sarcastica Lily.

I Malandrini scoppiarono a ridere.

Lily li fissò per alcuni secondi seria, poi sorrise anche lei.

Sul serio, vedrai che andrà tutto bene, ora però metti la divisa, nuova Caposcuola” disse con fare lusinghiero James facendo sorridere nuovamente la ragazza.

Lily si cambiò e in men che non si dica aveva la divisa scolastica con da una parte lo stemma dei Grifondoro e dall'altra una scintillante spilla con scritto Caposcuola.

Remus si mise la divisa e uscì nel corridoio con la ragazza.

Raggiunto lo scompartimento dei Prefetti vi entrarono e presero posto affianco a Emmeline.

La ragazza si alzò immediatamente e andò ad abbracciare Lily.

Ciao anche a te Emmeline” biascicò la rossa liberandosi dall'abbraccio.

Devi dirmi tutto, esattamente tutto quello che avete fatto a casa di James” disse Emmeline.

Come sai che... Non importa...”

Allora?” chiese impaziente Emmeline iniziando a tormentarsi una ciocca di capelli mossi e neri.

Non è successo niente di speciale” raccontò Lily, “Però ci siamo divertiti un sacco”

Sono proprio contenta” sorrise la ragazza,“Hai saputo di Alice e Frank?” chiese ancora, ma Lily non la ascoltò voltandosi per vedere Severus Piton entrare con Lucius Malfoy e Bellatrix Black.

Finalmente i Serpeverde ci hanno degnato della loro presenza” esclamò un Prefetto Tassorosso vedendo i tre sedersi.

Già ti mancavamo, Jackson?” chiese Bellatrix sogghignando.

Remus volse gli occhi al cielo e la Caposcuola dei Corvonero disse:

Ci riuniamo per parlare, non per litigare”

Hai perfettamente ragione” disse tagliente Severus e Lily lo fulminò con lo sguardo.

La calma tornò e Lily cercò di non fare notare la sua rabbia nei confronti del suo ex-amico.

Allora” cominciò un ragazzo dei Tassorosso con i capelli rossi e le lentiggini sul naso che Lily dalla spilla sul petto riconobbe come Caposcuola, “Proposte per il nuovo anno?”

Innanzi tutto io direi di programmare meglio i turni nel campo da Quidditch, le squadre litigano sempre per contenderselo e mi sembra una perdita di tempo” disse Jannifer Sweatree, un Prefetto dei Corvonero.

L'altro Prefetto che la accompagnava continuò:

E' conveniente per tutte le case, soprattutto perchè...”

Non per noi” lo interruppe Lucius.

Tutti gli occhi si puntarono sul ragazzo.

Lucius si passò una mano fra i capelli biondo platino.

La regola dei permessi è sempre andata bene a tutti”

Soprattutto a voi” sibilò Lily incapace di trattenersi.

Come scusa?” chiese Bellatrix.

Ho detto: soprattutto a voi.” ridisse più forte, “Lo sanno tutti che con il fatto che Lucius è il capitano della squadra ed è di famiglia facoltosa riesce ad ottenere tutti i permessi che vuole da Lumacorno”

I Serpeverde risero.

Solo perchè il tuo Potter non fa parte del Lumaclub non vuol dire che non può chiedere anche lui il permesso a Lumacorno” disse Lucius.

Lily sentì quella briciola di autocontrollo che le rimaneva scivolare via.

Meglio così” intervenne Severus, “Non lo darebbe mai a uno come lui, è più in punizione che...”

Smettila” disse Lily con disprezzo alzandosi e puntando la bacchetta contro il Serpeverde.

Lily lascia perdere” le sussurrò Remus tirandola per il braccio libero, ma Lily non gli diede retta. “Ragazzi smettetela!” disse con tono di rimprovero un Prefetto di Tassorosso, “Dovremmo dare l'esempio”

L'esempio, Lily” gli fece eco Severus, “Quello che dovrebbe seguire anche il tuo amato Potter”

Lily lo guardò con disprezzo e uscì nel corridoio.

* * *

Sei letteralmente impazzita Lily” la rimproverò Remus mentre scendevano dal treno.

Ho perso il controllo, lo so” disse Lily camminando svelta mentre i capelli le balzavano da una parte all'altra.

Gli dai solo una soddisfazione facendo così...” continuò Remus faticando a starle dietro.

Lily si fermò e guardò negli occhi l'altro Grifondoro.

Non dire nulla a James, ti prego”

Non preoccuparti” la rassicurò il ragazzo, “Ormai lo sai, l'amicizia che c'è tra me e i Malandrini e me e te sono due cose diverse, non verrò mai a dirti quello che ci diciamo noi e loro non sapranno mai quello che mi dici tu”

Lily sorrise.

Remus sei l'amico più...”

Non esageriamo” si schermì il ragazzo, “Ora sorridi, sono là che ci aspettano” disse riferendosi al gruppetto di ragazzi che aspettava la carrozza.

* * *

Arrivati in Sala Grande, dopo la tradizionale canzone del cappello parlante, iniziò lo smistamento. Moltissimi giovani maghi indossarono il capello parlante e vennero smistati ognuno in Case diverse.

Ninfadora Tonks” chiamò la professoressa McGrannitt.

Una ragazzina dai capelli rosa acceso si avvicinò timorosa allo sgabello, si sedette goffamente su di esso e la vicepreside le calò il cappello sulla testa.

Ci vollero pochi istanti, poi il cappello proclamò:

Tassorosso!”

La ragazzina sorrise radiosa e raggiunse saltellando i suoi compagni di Casa mentre i capelli le diventavano di un vivace color giallo e gli applausi invadevano la Sala.

Il giro ricominciò.

Gregory Bell”

Grifondoro!” esclamò il cappello

Fragorosi applausi si levarono dal tavolo dei Grifondoro.

Sono sempre più piccoli” commentò Sirius osservando il piccolo Gregory sedersi dall'altro capo del tavolo.

Lily sorrise, ma si prette subito un dito sulla bocca, la McGrannitt aveva chiamato un altro studente.

Il ragazzino fu ammesso a Serpeverde e la maggior parte dei ragazzi applaudì contro voglia.

Poi fu la volta di Stephanie Canon, una ragazzina dai capelli biondicci e la pelle candida.

Grifondoro!” gridò il capello e Stephanie sollevata raggiunse il tavolo rosso-oro.

I ragazzini da smistare terminarono e la Professoressa McGrannitt lasciò la parola al preside.

Benvenuti a tutti alla scuola di magia e stregoneria di Hogwarts. Vorrei annunciare ai nuovi studenti e rammentare a quelli vecchi che la Foresta Proibita è un luogo severamente vietato, inoltre vorrei comunicarvi che le squadre di Grifondoro e Tassorosso necessitano di un giocatore ciascuna, ci saranno quindi delle selezioni” il preside sorrise, “Immagino che siate affamati!” esclamò e con un battito di mani fece comparire ogni sorta di prelibatezze sulle grandi tavolate della Sala.

James si gettò sul pollo arrosto, che da anni era un piatto che non mancava mai nella cena di inizio anno della scuola.

Sei un maiale” disse Lily osservando la voracità con cui staccava pezzi di carne dall'osso.

I ragazzi risero.

Signorina Evans mi trasformo in cervo, non in maiale, ricorda?” disse a bassa voce James in modo che nessuno potesse sentirli.

Ricordo eccome signor Potter” rispose Lily con tono serio, “ Ma rimane sempre un maiale”

James scoppiò a ridere, rise anche Lily.

Continuarono a scherzare insieme per tutta la cena mentre gli altri ragazzi parlavano di Quidditch, delle vacanze, dei compiti che avrebbero avuto, ancora di Quidditch e di chi avrebbe preso il nuovo posto di Battitore.

Lily stava tranquillamente mangiando una fetta di torta di zucca quando un ragazzino la chiamò.

La ragazza si voltò e vide Robert, un babbano di nascita del secondo anno.

Ciao Robert” lo salutò.

E' per te, me l'ha dato la McGrannitt” disse il ragazzino tutto d'un fiato porgendole un rotolo di pergamena.

Oh... grazie mille!” disse Lily e prese il rotolo.

 

Al termine della cena, in qualità di Caposcuola di Grifondoro, dovrà accompagnare gli studenti del primo anno fino alla Sala Comune, spiegando il comportamento delle scale e le regole da seguire.

La nuova parola d'ordine è:

Artemisia Fensifacea.

Cordiali saluti

 

Minerva McGrannitt

 

Dalla tua faccia non è nulla di buono” disse James dopo che la ragazza ebbe finito di leggere.

No, è solo che avevo pensato di passare la serata con te” disse Lily.

Non preoccuparti, possiamo stare insieme domani, sai che tanto abbiamo due ore buche, poi avremo pozioni, possiamo stare vicini, Lumacorno ci fa sempre parlare”

Si è vero, ma non sarà la stessa cosa...” disse Lily.

Intanto Silente si alzò dal tavolo degli insegnanti.

Domani vi attende una giornata faticosa” disse attirando l'attenzione verso di sé, “Perciò andate a riposarvi nei vostri dormitori”

Molti studenti si alzarono dal tavolo, ma il preside non aveva ancora finito.

E ricordate: draco dormiens nunquam titillandus!”

Lily salutò svelta James e gli altri e uscì svelta dalla Sala.

Primo anno!” chiamò e decine di ragazzini che erano stati smistati prima della cena si raggrupparono di fronte a lei, “Seguitemi” disse sorridente e i ragazzini la seguirono su per le scale. Alcuni chiacchieravano fitto fitto con un compagno conosciuto sul treno, altri, probabilmente nati babbani, esclamavano vedendo le scale in continuo movimento e i personaggi che dai quadri appesi alle pareti salutavano felici, altri ancora rimanevano sbalorditi a bocca aperta.

Le scale si muovono e vi portano dove vogliono loro, state attenti” disse Lily.

Salirono ancora una rampa di scale e incontrarono il fantasma di Grifondoro agghindato con abito ricamato e gorgiera.

Salve Sir Nicolas” lo salutò Lily cordiale.

Il primo impegno da Caposcuola, signorina Evans?” chiese il fantasma.

Lily rispose con un sorriso.

Buona fortuna” disse ancora il fantasma e il gruppo proseguì fino al ritratto della Signora Grassa. “Questa è l'entrata della nostra Sala Comune” annunciò Lily, “La Signora Grassa però vi farà entrare solamente dopo che avrete pronunciato la parola d'ordine, cambia ogni tanto e potrete trovarla scritta sulla bacheca che c'è all'interno, da questa sera la parola d'ordine sarà:

Artemisia Fensifacea”

Ecco cara” disse la Signora Grassa facendo un inchino e aprendo la porta.

Lily entrò e altri sospiri di sorpresa si levarono dal gruppo.

Il dormitorio dei ragazzi è su per le scale a sinistra, quello delle ragazze a destra” disse la Caposcuola, “I vostri effetti sono già affianco ai vostri baldacchini. Spero che vi piacerà”

I ragazzi del nuovo anno salirono nei rispettivi dormitori e Lily rimase nella Sala Comune mentre i ragazzi più anziani iniziavano ad entrare.



NOTA:
Inizio con dirvi che trovo il capitolo noioso, non so per quale motivo, ma non mi piace per niente, sarà per l'intervento di Sev sul treno...
Come al solito vi ringrazio e vi dico che aspetto le vostre recensioni.
Kisses <3

 

Ritorna all'indice


Capitolo 5
*** Il premio ***


Capitolo 5- Il premio

Era il secondo giorno di scuola e Lily, Emmeline, Mary e i Malandrini stavano lanciando occhiate e sorrisini in direzione di Alice e Frank che si erano fidanzati durante le vacanze estive.

Basta guardarli, non è educato” disse Lily tornando alle sue uova strapazzate.

Comunque sono proprio carini” commentò Emmeline.

Già” si intromise James, “Chissà se anche tu e Rosmerta, un giorno riuscirete a stare così vicini” aggiunse poi, rivolto a Sirius.

Il ragazzo alzò le spalle.

Cosa facciamo finita la colazione?” chiese Peter cambiando discorso, “Voglio dire, abbiamo due ore buche...”

Io vado in biblioteca” disse subito Lily.

Anche io, dobbiamo fare...”

Una ricerca, io e James dobbiamo fare una ricerca” disse Lily tutto d'un fiato.

Ma se le lezioni non sono ancora cominciate” esordì Mary.

Già” annuì Remus, “Possiamo passare un po' di tempo tutti insieme, magari si aggiungono anche Frank e Alice”

I due ragazzi che stavano per baciarsi si voltarono verso Remus imbarazzati.

Allora?” chiese Mary, “Siete dei nostri?”

* * *

La Sala Comune era deserta. I pochi ragazzi del settimo anno che rimanevano erano usciti per godere dell'ultimo caldo di Settembre e il gruppetto di amici aveva scelto di rimanere nella Torre per stare un po' in pace.

I Malandrini erano appollaiati sulle poltrone, le ragazze comodamente sedute sul divano della Sala e Alice e Frank seduti fianco a fianco sul grande tappeto lavorato.

Facciamo un gioco?” propose Sirius con un espressione maliziosa sul viso.

No” disse categoricamente Lily, “Dalla tua faccia non si annuncia nulla di buono”

Lily sei una guastafeste!” esclamò James.

Oh... va bene” sbuffò.

Sirius cominciò a spiegare:

E' semplice e non ci serve nulla. Si chiama: inventa una storia”

Per una volta non va' contro le regole, pensò la rossa.

Io inizierò a raccontare e man mano ognuno di noi aggiungerà una frase o due”

Devo ammettere che non è quello che pensavo” disse Lily ricordando l'ultima gara di rutti dei Malandrini.

Allora, si comincia?” chiese impaziente Emmeline.

Si si, subito” rispose Felpato, “Ah... dimenticavo: la storia deve parlare di noi”

Tutti parevano felici, tutti tranne lily, non voleva spiattellare i suoi affari davanti a tutti e non voleva che gli altri lo facessero al suo posto.

Ma Sirius aveva già cominciato, era inutile fermarlo.

... e i ragazzi, erano tutti belli e popolari”

E avevano delle amiche” proseguì Emmeline, “Alte, snelle e carine”

Fu la volta di Mary, “Un giorno... James riuscì ad avvicinarsi a Lily e...”

E la ragazza gli disse: Giù le mani di dosso e corse in biblioteca” disse Lily.

James la seguì in biblioteca e lei non poté resistere al fascino del ragazzo” continuò Ramoso.

Lily alzò gli occhi al cielo e Alice si lasciò sfuggire una risatina.

Toccò a Remus.

Le diede un casto bacio sulla bocca, ma...”

La ragazza si allontanò da lui” disse Alice e Lily le fu segretamente grata per aver interrotto la scena.

Intanto” proseguì Frank, “Nella scuola e nel mondo magico stava succedendo qualcosa di strano”

Una figura scura aleggiava sopra Hogwarts” disse mestamente Peter.

Un tipo che si faceva chiamare Lord Voldemort prendeva con sé tutti i più stupidi Serpeverde per farne Mangiamorte!” continuò Sirius serio.

I ragazzi risero, Lily invece diventò seria e preoccupata.

Per quanto si sapeva di lui Voldemort poteva avere una cicatrice lungo tutto il volto o avere una gamba di legno” disse Emmeline.

Poteva pure essere cieco” sibilò Mary.

O essere... un fantasma mutaforma” disse incerta Lily.

Oppure poteva semplicemente essere un pazzo omicida” disse serio James, “Fine della storia” Si alzò dalla poltrona e si allontanò dagli amici.

Forse avete esagerato, non è una cosa su cui scherzare” disse Lily e raggiunse James. Lui la vide arrivare e le sorrise tristemente.

Lily le pose una mano sulla spalla.

Non ci pensare”

James sospirò, “Si, hai ragione”

Sono quasi passate due ore, possiamo già iniziare ad andare nei sotterranei” propose Lily, “Se ti va'”

Si, così prendiamo i posti infondo” sorrise James, andò nel dormitorio a prendere la borsa con i libri e dopo aver salutato gli altri andò con Lily verso i sotterranei.

* * *

Presero posto e non passarono molti minuti che arrivarono anche gli altri alunni e il professore.

La lezione raccoglieva tutti gli studenti di Serpeverde e di Grifondoro e Lily non poté non notare Severus.

Salve a tutti” disse Lumacorno contento, “E bentornati a Hogwarts. Oggi ho preparato una cosuccia per voi. Come sapete mi piace premiare la pozione preparata meglio alla prima lezione di ogni anno e oggi farò lo stesso”

C'è un altra boccetta di Felix in palio?” chiese un ragazzo Grifondoro.

No, ho deciso di cambiare le regole e il premio non sarà più una pozione”

Molti ragazzi sbuffarono delusi.

Non buttatevi giù!” esclamò Lumacorno. “Il premio permetterà ai vincitori di esentarsi per un intero giorno da scuola e di andare a fare una gita extra a Hogsmede”

I volti dei ragazzi si illuminarono.

Mi scusi, ma ha detto vincitori?” chiese Malfoy.

Esattamente Lucius. Oggi non preparerete una pozione da soli, ma a gruppi di due. Il premio sarà condiviso, non è bello andare in gita da soli”

Dobbiamo vincere noi” sussurrò James a Lily.

Chi ti ha detto che voglio stare con te” scherzò la ragazza facendo ridere Ramoso.

Bene. Mettetevi tutti a posto. La pozione da preparare é … La Pozione del Buon Sonno, la trovate a pagina 97 del vostro libro. Avete due ore a partire da ora, potete usare anche l'armadio delle scorte. Buona preparazione!”

Lily attese che Lumacorno finisse di parlare, poi si gettò sul Pozioni Avanzate e cominciò a leggere.

Ci servono: aculei di porcospino, foglie di valeriana essiccata, corno di Bicorno e... elisir di rosa, corri presto, sono già tutti là” disse a James.

Il ragazzo ripeté:

Aculei di porcospino, foglie di valeriana essiccata, corno di Bicorno, elisir di rosa”

Mentre James andava a prendere gli ingredienti la ragazza accese il fuoco sotto il calderone e iniziò a versarci dentro dell'acqua.

Prese la bacchetta, pronunciò uno strano incantesimo e l'acqua iniziò a bollire.

James arrivò con gli ingredienti in grembo.

Ecco”

Bravissimo, ora possiamo cominciare. Inizia a tritare cinque aculei, io faccio lo stesso con la valeriana”

Lily pesò i rametti secchi e poi iniziò a sminuzzarli con il coltello d'argento poggiandosi sul tavolo.

Immergere la valeriana in infusione per cinque minuti” lesse James.

Solo un secondo...” disse Lily continuando a sminuzzare. Diede un ultimo colpo di coltello e immerse il trito nel calderone, “Ora aspettiamo”

I due si guardarono intorno, Alice e Frank stavano ancora sminuzzando gli aculei, Sirius e Remus stavano aspettando che terminasse l'infusione, Mary ed Emmeline avevano appena trovato gli ingredienti e Peter tritava con George Booth la valeriana. Poi spostarono lo sguardo verso i Serpeverde. Severus era in coppia con Malfoy, avevano le stesse possibilità di vincere di Lily e James ed erano allo stesso punto.

I cinque minuti passarono e mentre l'aula si riempiva di vapore Lily tolse la valeriana dal calderone e James inserì gli aculei.

L'acqua prima di un leggero colore ambrato diventò di un bruttissimo viola scuro.

Si schiarirà con l'elisir di rosa” disse Lily convinta, “Ora dobbiamo mescolare. Due giri in senso orario e uno in senso antiorario, la pozione va mescolata fino a quando non diventa più liquida”

Ok, allora io mescolo e tu...”

Io nel frattempo grattugio nel calderone il corno” disse Lily, “L'effetto sarà migliore se si mescola e grattugia contemporaneamente”.

Lumacorno iniziò il suo giro di perlustrazione e si fermò difronte ai due.

Ottimo lavoro” disse prendendo il mestolo a James e dando una rimestata.

Grazie” risposero i ragazzi all'unisono.

James girò e rigirò la pozione e Lily continuò a grattugiare, ma la pozione continuava a essere abbastanza densa.

Quanto manca?” chiese la rossa guardandosi intorno, erano tutti al loro punto.

Mezz'ora” rispose James dando uno sguardo all'orologio, “Ci siamo quasi”

Il ragazzo mescolò ancora per un paio di minuti, poi Lily cessò di grattugiare il corno e prese la boccetta contenente l' elisir di rosa, ne versò tre gocce.

I due ragazzi rimasero a fissare il liquido scuro per qualche secondo, ma non si schiarì.

Sicura che deve schiarirsi?”

Si” annuì Lily, “C'è scritto qui: la pozione ottenuta deve risultare liquida e di un gradevole color violetto

E questo non è violetto”

Grazie Ramoso, non ci sarei mai arrivata” commentò sarcastica Lily, “Ci deve essere un modo...”

Ha nessuno è venuta color violetto” disse James, “Possiamo sempre vincere”

No, la nostra pozione è come quella degli altri. La banalità non è molto apprezzata da Lumacorno” bisbigliò la rossa.

Ma, non so... non c'è una sostanza che fa schiarire le pozioni non riuscite?”

Lily si illuminò.

No, però... Aspetta un attimo” disse e corse verso l'armadio delle scorte.

Quando tornò aveva in mano dei fiori di malva.

Possiamo provare a tenerla in infusione per due minuti, ma... è rischioso, la pozione potrebbe schiarire troppo”

E' l'unica cosa che funziona?” chiese James.

Si, ma...”

Se ci va male prenderemo una T, ma se ci va bene possiamo prendere una bellissima E, dobbiamo rischiare.”

Lily scosse la testa.

C'è una gita a Hogsmede extra in palio, Evans, in più potresti battere i Serpeverde”

La rossa prese con mani tremanti la malva e la mise nel pentolone. Guardò l'orologio, mancavano meno di cinque minuti allo scadere del tempo, potevano farcela.

Fissarono entrambi la pozione, ormai era un po' che i fiori erano in infusione, ma il liquido continuava ad essere viola scuro.

Forza” sussurrò Lily, per lei prendere o no una T non faceva differenza, la poteva recuperare facilmente, era per James che era preoccupata, non era mai stato un secchione e quell'anno avrebbero avuto i MAGO, con una T la sua carriera scolastica sarebbe stata compromessa.

Mancava solo più un minuto e la pozione iniziò miracolosamente a schiarirsi.

Iniziate a posare i mestoli” disse Lumacorno, “Il tempo sta per finire!”

Dai...” la pozione diventò di un viola chiaro, ma non ancora violetto.

Tempo scaduto!” esclamò Lumacorno e Lily tolse sbuffando i fiori dal calderone.

Il colore è sbagliato” bisbigliò Lily confrontando la sfumatura della pozione con quella sul libro, “Quella è più sul blu, la nostra vira un po' sul rosa”

Il professore cominciò a girare fra i tavoli.

Si fermò a guardare la pozione di Bellatrix e Avery, aveva un aspetto spaventoso, sembrava catrame. Diede un annusata e storse il naso, poi la mescolò un po'.

No, no e ancora no” sospirò.

Poi si diresse verso la pozione di Remus e Sirius.

Bravi, ottimo.”

Un sorriso apparve sulla bacca dei due malandrini.

Peccato per il colore”

Passò di nuovo dai Serpeverde e si soffermò difronte a Severus e Lucius.

Mi aspettavo di più da te Piton” disse Lumacorno osservando il liquido viola.

L'elisir di rosa va messo quando la pozione bolle”

Severus abbassò lo sguardo e Lumacorno continuò a fare il giro fra gli studenti.

Guardò la pozione di Lily e James proprio al termine della lezione.

La annusò, la mescolò e poi ne bevve un piccolissimo sorso.

Buona, anche l'odore non è male. L'unica cosa che non va è il colore, non è proprio lo stesso descritto dal libro”

Mi spiace” disse Lily e strinse forte la malva dentro il pugno per l'agitazione.

A Lumacorno quel gesto non sfuggì.

Mmmm.... cos'hai lì?”

Gli occhi di tutti si puntarono sulla mano di Lily.

La ragazza la aprì mostrando i fiori schiacciati.

Oh, oh, oh!” esclamò radioso Lumacorno.

Lily e James non sapevano come reagire così si limitarono a sorridere imbarazzati.

Trovata geniale quella della malva, certamente il risultato non è lo stesso, perchè il colore dei petali somiglia più al rosa che al viola, ma l'effetto della pozione è quasi uguale. Ottimo lavoro! Mi pare che abbiamo trovato i vincitori!”

I Grifondoro applaudirono.

Bene. Quando volete andare a Hogsmede basta che me lo chiediate e vi farò una giustificazione. Ovviamente non posso giustificarvi nei giorni di esami e compiti in classe, ma per qualsiasi altro giorno, mi trovate qui”

* * *

James si attardò nell'aula e Lily uscì da sola. Gli altri studenti erano già corsi nella Sala Grande e la rossa si trovò sola nei corridoi.

Lily” la chiamò una voce alle sue spalle.

La ragazza si voltò e vide Severus.

Cosa c'è Sev?” chiese stancamente, non voleva litigare.

Il Serpeverde la raggiunse, ma Lily continuò a camminare.

Se devi fare un commento acido riguardo quello che è appena successo risparmiatelo”

No” disse inaspettatamente, “Volevo scusarmi con te per il mio comportamento di ieri”

Io l'avevo sempre detto che quei tipi che frequenti ti avrebbero portato sulla cattiva strada”

Si, ma... con loro mi sento in un gruppo, loro sono come me”

No Sev, sei tu che sei diventato come loro, una volta eri diverso” disse duramente Lily.

Forse hai ragione, ma non potevo sopportare di passare il tempo a toglierti da quel Potter e dagli altri tuoi amici e ora non sopporto il fatto di stare lontano da te”

Non farmi ridere” sbottò Lily, “Non la pensavi così quando parlavi male di James, di Sirius, di Remus e di Peter, non la pensavi così nemmeno quando mi hai chiamata Mezzosangue!”

Non volevo, l'ho fatto solo perchè c'erano gli altri...”

Allora è colpa degli altri?” chiese Lily furiosa.

NO!”

Lily si fermò.

E' colpa mia, sono stato un idiota. Perdonami”

Non posso”

E' per Potter, vero?” chiese Severus.

Io e lui...”

Allora io per te non significo più niente?”

Sev è diverso”

No Lily, è esattamente la stessa cosa, sei tu a non volerlo vedere” il ragazzo fece una pausa, poi continuò, “Lo ami davvero?”

Credo di si, è diverso, è cambiato”

Severus volse gli occhi al cielo.

Sul serio. Appena l'ho conosciuto credevo fosse un arrogante. Ho pensato: James Potter, il re degli arroganti, non ha un futuro, cambia ragazza come si cambiano i calzini, un idiota totale...”

E' davvero quello che pensi di me?”

Lily si voltò spaventata e vide James. Aveva un espressione dura.

No, io... tu hai...” boccheggiò la rossa.

Non preoccuparti, bastava dirlo prima, mi avresti solo tolto il fastidio” disse il Grifondoro, poi sul volto gli tornò quell'espressione strafottente che aveva prima di fidanzarsi con la rossa, “Divertiti col tuo amichetto” e senza aggiungere nulla si allontanò.

A Lily crollò il mondo addosso, avevano ancora un migliaio di cose da fare insieme a James, dovevano andare a Hogsmede, scherzare ancora in Sala Comune, studiare insieme, rassicurasi l'un l'altra, ma non avrebbero più fatto nessuna di quelle cose.

Severus le accarezzò la schiena cercando di tirarla su e Lily si gettò fra le sue.

Avevi ragione, Sev”



NOTA:
rieccomi qui in super anticipo. Sonìo fiera di questo capito e mi piace a differenza del precedente. Spero non abbiate frainteso il comportamento di Lily e Severus, lui le ha chiestto scusa e lei nonostante non sia completamente convinta si getta fra le sue braccia per essere consolata.
Spero che piaccia anche a voi. grazie per le recensioni precedenti, per i commenti brevi e anche grazie ai lettori silenziosi, spero che prima o poi fi farete sentire.

Ciao!!!

 

Ritorna all'indice


Capitolo 6
*** le strade si dividono ***


Capitolo 6- Le strade si dividono

L'indifferenza di James continuò. Lily cerca di parlargli, di spiegargli ciò che era successo, ma lui faceva l'arrogante e non le dava ascolto.

Il pomeriggio delle selezioni dei Grifondoro Lily provò addirittura ad andare allo stadio con Remus, ma James non le concesse nemmeno uno sguardo.

E' inutile” sospirò dopo l'ennesimo tentativo di avvicinarsi al ragazzo, “E' un idiota, non capirà mai. Io invece sono una scema perchè credevo fosse cambiato e...”

Non dire così” la interruppe Emmeline, “James è davvero cambiato, l'hanno notato tutti”

Lily andò a sedersi sul baldacchino di Mary.

Anche tu la pensi così?” chiese alla ragazza.

Mary annuì e Lily volse gli occhi al cielo.

Alice almeno tu dimmi che sei dalla mia parte...”

La bruna scosse la testa.

Questa volta sbagli”

Lily si strinse le braccia al petto, “Che devo fare?” chiese con aria afflitta.

Dovete parlare” sentenziò Mary.

Lo sappiamo” disse Emmeline, “Ma se lui non vuole...”

Io ho un idea” sorrise Alice, “E' un po' pazza come cosa, ma... si può fare”

No vi prego, non combinate niente, la situazione è già complicata così” disse Lily.

Non preoccuparti, non è niente di male. Posso solo chiederti una cosa?”

La rossa annuì.

Hai qualcosa da fare domani pomeriggio?”

* * *

Il giorno dopo Lily si fece trovare alle 16.30 di fronte al bagno dei Prefetti dell'ultimo piano. Non dovette aspettare tanto che arrivarono Alice, Emmeline e Mary tutte e tre allegre come non mai.

Allora?” chiese Lily impaziente, “Cos'è che dovrei fare?”

Niente” disse Emmeline.

Devi solo andare dietro quell'angolo un minuto” spiegò Alice.

Cosa avete combinato?” chiese Lily.

Va' a nasconderti che tra un po' arrivano i ragazzi!”

Cosa?”

Fa' quello che ti ho detto”

Lily si nascose nell'angolo appena in tempo.

Dalle scale comparvero i Malandrini e Frank, sembrava che i ragazzi avessero fatto lo stesso strano giochetto pure a James.

I ragazzi andarono in un posto che Lily non riuscì a vedere, poi tornarono indietro senza James. Sirius fece ok con il pollice a Mary, le fece l'occhiolino e raggiunse lei Alice ed Emmeline.

Lily entra nel bagno, noi ti chiudiamo dentro con James così potete parlare” disse frettolosamente Alice.

Non se ne parla” rispose categoricamente la rossa, “Non voglio forzarlo”

Alice puntò le mani sui fianchi.

Vuoi chiarire oppure no?”

Mentre tutti gli amici la guardavano, prese un bel respiro ed entrò nel bagno, immediatamente sentì la serratura scattare e dei bisbigli provenire da dietro la porta.

James si stava asciugando le mani e sentendo la porta chiudersi si voltò.

Sei tu” disse deluso, “Non preoccuparti, esco subito”

Si avvicinò alla porta e spinse giù la maniglia. La porta non si aprì.

Alohmora” disse puntando la bacchetta contro la serratura. La porta non si aprì nemmeno con la magia. “Puoi aprirmi la porta?” chiese James.

No” rispose Lily.

Fantastico” commentò il ragazzo, “Apri Evans”

Alla rossa non sfuggì il ritorno all'uso del cognome.

Non posso aprirti”

Non dire cavolate”

Non posso, sono stati i ragazzi”

Me la pagheranno” ringhiò James e andò a sedersi lontano dalla ragazza sul davanzale della finestra.

Lily esitò un istante, poi disse:

Hai frainteso tutto”

Evans, se ci hai fatti rinchiudere qua dentro solo per cercare di convincermi che non stavi parlando male di me, potevi risparmiarti la pagliacciata”

Lily provò ad avvicinarsi al ragazzo. Intanto si sentirono dei borbottii provenire da oltre la porta, ma la rossa non ci fece caso e si sedette vicino a James.

Era inevitabile?” chiese lui riferendosi alla loro vicinanza.

Ti ho già detto che è stato tutto un equivoco” disse la rossa stancamente, “Io stavo parlando con Sev, è vero, avevamo avuto una piccola discussione sul treno e lui mi ha avvicinata per chiedermi di perdonarlo. Io gli ho detto che stava prendendo una cattiva strada e che...”

Arriva al dunque” la riscosse il ragazzo.

Lily stava per urlargli un insulto, ma riuscì a riacquistare un poco di autocontrollo e disse:

Stavo dicendo... che eri cambiato e che la prima volta che ti ho visto pensavo fossi un idiota e...”

Si” sbottò Ramoso, “Ho sentito. Hai pure detto che cambio ragazza come si cambiano i calzini. A proposito: domenica esco con Rose Lovegood, una biondina Corvonero niente male”

Lily si voltò per non far vedere che era arrossita per la rabbia.

Sono contenta per te”

Tanto tu hai Mocciosus, no?”

Lily si girò di scatto e lo fissò negli occhi, non poteva pensare una cosa simile.

Devo ammettere che mi avevi preso alla sprovvista l'altro giorno, così prima di salire le scale mi sono girato ancora una volta a guardarti e ho visto che vi abbracciavate, non devi darmi nessuna spiegazione”

Non c'è niente” disse Lily con un fil di voce.

Ti ho già detto che non importa, ognuno deve andare per la sua strada. Non stiamo più insieme, Se c'è stato qualcosa è stato solo un errore. Siamo troppo diversi”

Lily si allontanò da lui. Doveva farsi coraggio. Prese un respiro profondo e bussò contro la porta. “Potete aprire”

Dopo pochi istanti la porta si aprì.

Sei paia di occhi si puntarono ansiosi su Lily.

La ragazza non disse niente, non aveva le parole per spiegare quello che era successo. Si girò un ultima volta a guardare James. Era ancora seduto sul davanzale girato verso la finestra. Nel riflesso sul vetro Lily vide che oltre gli occhiali i suoi occhi color nocciola erano velati di tristezza.

* * *

Era sera, Lily si era rifiutata di andare a cena per non incontrare James e se ne stava pentendo. Lo stomaco le brontolava e non riusciva a concludere quel dannatissimo foglio di pergamena sulle creature quasi umane che la professoressa Gaiamence aveva assegnato un paio di giorni prima. In più continuava a pensare alla reazione di James e non riusciva a combinare niente.

Se c'è stato qualcosa è stato solo un errore. Siamo troppo diversi...

Quelle parole continuavano a rimbombarle nella testa. Era così immersa nei suoi pensieri che non si accorse che qualcuno era sceso dai dormitori e si stava avvicinando a lei.

Non vieni a letto?” chiese dolcemente Alice, aveva il pigiama ma non sembrava aver dormito, i capelli erano in ordine.

Devo ancora finire” rispose Lily contenta di vedere l'amica.

Puoi continuarlo domani, è da consegnare per la prossima settimana”

Si, ma... Non voglio trascinarlo troppo in là, ho anche un sacco di traduzioni di Antiche Rune da fare e...”

Sei preoccupata” concluse la bruna.

Si”

Cosa vi siete detti, non lo sa nessuno. James non ne ha parlato nemmeno con Sirius”

Lily raccontò tutta la conversazione all'amica.

Fra noi non può funzionare, è questa la verità”

Alice sorrise tristemente.

Ma se stavate così bene insieme”

E' tutto finito e non posso cambiare la cose”

Ma gli ha detto che ha capito male?”

Si, te l'ho già detto. Il problema è che lui ha visto me e Sev abbracciarci e...”

Questo non me lo avevi detto!” esclamò Alice.

Ssssh...”

Alice abbassò il tono di voce.

Cosa diamine ti è saltato in mente?”

Non lo so... Ero triste, non sapevo cosa fare e Severus era lì, so che infondo mi vuole bene, così...”

Ovvio, non potevi rincorrere James, dirgli che aveva frainteso tutto? Dirgli che lo ami?”

La rossa non sapeva cosa rispondere.

Alice capì di essere stata un po' troppo dura, così si avvicinò all'amica e la abbracciò.

In amore chi non rischia non ottiene nulla”

Tu e Frank avete rischiato per stare insieme?”

Alice fece fece per aprire la bocca, ma Lily la interruppe.

Non avete mai rischiato, perchè siete uguali, avete gli stessi interessi, lo stesso carattere. Io e James siamo completamente diversi, forse è un bene che siamo lasciati”

* * *

I giorni passarono ancora. Con le prime foglie che cadevano dagli alberi arrivò Ottobre che si portò con sé le piacevoli gite a Hogsmede del sabato.

Lily aveva pensato di non uscire, non voleva sentirsi in imbarazzo con i Malandrini, così quel sabato mattina andò a fare regolarmente colazione con gli altri.

Non vedo l'ora di uscire da questo castello e andare da Mielandia, è quasi un mese che sono senza dolci in Sala Comune” disse Remus.

Lily sorrise, “Mi compreresti una confezione di Cioccocalderoni, per favore?”

Perchè, tu non vieni?” chiese il ragazzo.

No, devo...” gettò un occhiata a James che chiacchierava animatamente con Jennifer Talley, “Finire un compito di Antiche Rune”

Ho capito di quale compito si tratta, se vuoi posso restare anche io e aiutarti” disse Remus intuendo qualcosa.

Ma ci tenevi ad andare da Mielandia”

Non importa, mi farò portare qualche dolce” disse alzando le spalle.

Allora ci troviamo vicino al Lago Nero fra mezz'ora?”

Lunastorta annuì.

Lily salutò le ragazze e Sirius e Peter e lasciò la Sala.

* * *

La brezza fresca degli inizi dell'autunno le accarezzava il viso e le scompigliava i capelli, si sentiva bene. Una parte di lei era ancora triste per la storia con James, ma finalmente era in pace con sé stessa.

Dei passi la riscossero.

Si voltò e vide Remus arrivare con la borsa.

Ciao” la salutò, poi si sedette affianco alla ragazza sull'erba.

Sono usciti?”

Si, poco fa. James è con Sirius, non preoccuparti”

Non sono preoccupata” disse Lily, “Davvero” aggiunse ed era la verità, “Sono serena, non dimenticherò mai James, o meglio, il James che amavo, ma ho deciso che continuare a rimuginarci sopra non serviva a niente”

Bene, allora perchè non hai portato i libri?” chiese il ragazzo.

Bhe, perchè...”

Non mentire, so che non sei voluta andare a Hogsmede per non stare con lui o obbligare me a stare colo con te. E' comprensibile, come hai detto tu non lo dimenticherai mai, però stai cercando di stare meglio, ed è un gran passo avanti”

Lily sorrise.

Basta parlare di me, di James. Voglio solo passare un po' di tempo con il mio migliore amico”

Il tuo migliore amico è qui” disse Remus con un gesto plateale.

Lily rise.

Ecco perchè mi piace stare con te, riesci sempre a farmi ridere”

Ti faccio solo più una domanda, poi giuro che non ne parlerò più” disse Remus.

Chiedi Lunastorta”

Ti sei riavvicinata a Piton?”

Lily scosse la testa, “No. Credevo di poter riallacciare il nostro rapporto, ma lui ha fatto una scelta sbagliata e anche se adesso non se ne rende conto sono certa che se ne pentirà. Quello che è successo quando James ci ha visti non accadrà mai più”

Remus guardò il cielo sgombro dalle nuvole e sospirò.

Cosa c'è?” domandò la ragazza.

Niente, è solo che tra un paio di giorni ci sarà la luna piena. L'ultima volta è stato terribile”

Andrà bene, ci saranno i Malandrini con te”

Lo spero. Non posso assentarmi dalle lezioni dopo ogni plenilunio o capiranno tutti che...”

Hai un piccolo problema peloso”

Si” sorrise Remus.

Rimasero un po' in silenzio ad osservare gli uccelli che migravano verso zone più calde, poi Remus disse:

Mi stavo dimenticando... prima la McGrannitt mi ha dato questo” e porse un rotolo di pergamena a Lily.

Sono gli orari di guardia serale?”

Si, a noi due tocca ogni giovedì e a te e Emmeline ogni martedì”

Sarò in buona compagnia allora”

Il sole si era spostato e ora puntava dritto sulle loro teste.

E' tardi, è meglio se torniamo al castello” propose Remus.

Si, lo credo anche io”

Il ragazzo si alzò e porse una mano a Lily aiutandola a mettersi in piedi.

Come farei senza di te!” scherzò e Remus rise.

 

 

NOTA:

Ciao a tutti!!! Anche questo capitolo lo scritto di getto tutto in una volta sola. Sono felice!!!! Mi piace abbastanza, spero piaccia pure a voi. Ho aggiunto un ipotetica sorella o cugina di Xenofilius che esce con James e una professoressa Gaiamence che probabilmente non insegnava nemmeno più in quegli anni, ma che ho sentito nominare da Lumacorno, così ho deciso di assegnarle la cattedra di Difesa anche se probabilmente occupava quella di Horace prima di lui.

Per la chiacchierate fra Lily e James mi sono ispirata a Non è mai un errore di Raf, ache la canzone dice totalmente il contrario : se hai amato era amore e non è mai un errore... (Bellissima!)

Grazie per le recensioni ricevute fin'ora. Aspetto quelle per questo capitolo!!!

A presto!

Ritorna all'indice


Capitolo 7
*** Uno strano bagliore ***


Capitolo 7- Uno strano chiarore

La nuova settimana arrivò e il solito carico di compiti aumentò gravando ancora di più sulle spalle dei poveri studenti che non avevano più un momento libero.

Ora capisco a cosa servono le due ore buche del lunedì mattina” commentò Emmeline scostando per un attimo lo sguardo dal libro di Trasfigurazione.

Dai!” la incoraggiò Lily, “Non è così difficile...”

Da dietro uno scaffale apparve la bibliotecaria.

E' una biblioteca questa!” sbraitò spaventando le ragazze, “Non si parla ad alta voce!”

Ci scusi” mormorò Lily cercando di restare seria.

Via!” continuò la donna, “Fuori, mettete a posto i libri e uscite!” disse ancora, poi tornò nel suo ufficio.

Lily ed Emmeline si lanciarono delle occhiate divertite, poi riordinarono i libri e uscirono.

Non si parla a voce alta!” disse Emmeline imitando la voce della bibliotecaria.

Sei un ottima Signorina-mangia-libri” rise Lily.

Dev'essere pazza quella...”

Già, spesso parla da sola, ma ogni volta che lo fa non riesco a capire cosa dice...”

Emmeline rise e insieme a Lily imboccò le scale.

Incontrarono i Malandrini.

Lily vide che c'era anche James e cercò di comportarsi normalmente.

Ciao ragazzi!” salutò.

Ciao, venite giù fino al campo? Ci sono gli allenamenti?” disse Sirius.

Si” rispose immediatamente Lily.

Emmeline la guardò stupita.

Non avevamo il compito da finire?”

No” rispose Lily con un sorriso, “possiamo...”

No ragazzi, dobbiamo esercitarci negli incantesimi non verbali avanzati. Scusate” tagliò corto Emmeline e sorridendo ai Malandrini trascinò via Lily.

Perchè ti sei intromessa?” chiese Lily poco dopo.

E' meglio se stai lontana da James per un po'”

Lily capì che l'amica aveva ragione.

Grazie, sono stata una stupida e poi... l'ha chiesto Sirius, non James”

Lily ripensò a quella scena per tutto il giorno e pure per il giorno seguente, non riusciva a togliersi dalla mente il viso di James. Possibile che dimenticarsi di un ragazzo fosse così difficile? Forse perchè non era un semplice ragazzo.

Riuscì a distrarsi da quei pensieri solamente il martedì notte durante il più divertente turno di guardia che Hogwarts avesse mai avuto. Lei ed Emmeline avevano controllato tutto il castello mentre la ragazza le raccontava della sua ultima uscita con un certo Tom Erics di Tassorosso.

* * *

Era quasi ora di pranzo e Lily decise di passare dal sesto piano per controllare che fosse tutto tranquillo e che nessuno trasgredisse la regola che rendeva inagibile il piano.

Aveva percorso tutto il corridoio e stava per scendere quando vide un ragazzo Grifondoro vicino a una porticina che non aveva mai notato.

Lily si avvicinò e la porta scomparve.

Scusa, non puoi stare qui. E' una zona proibita. Nella Sala Comune è stato affisso l'avviso la scorsa settimana” disse con voce autoritaria.

Il ragazzo si voltò: era James.

Lily fu presa alla sprovvista.

Ah... s-sei tu” balbettò e abbassò lo sguardo.

L'avviso dev' essermi sfuggito, perchè il piano è proibito?”

Pix” spiegò Lily, “Ha allagato il bagno di sopra e l'acqua è filtrata nelle pareti, hanno provato a risucchiarla con la magia, ma non sono ancora riusciti a toglierla tutta”

Ho capito. Io rimango ancora un po' qui, ci vediamo più tardi” disse il ragazzo con il solito sorriso da idiota egocentrico.

Lily si sentì ribollire.

E' una zona proibita”

Quindi?” chiese James come se nulla fosse.

Quindi” ripeté la rossa, “Non ci puoi stare”

James non parve avere intenzione di muoversi.

Ascolta. Se rimani qui sarò costretta a denunciarti alla McGrannitt e in più dovrò togliere venti punti a Grifondoro. Ti metteranno in punizione e mi sembra che tre pomeriggi alla settimana, chiuso nell'ufficio di Gazza, ti possano bastare, non c'è bisogno di aggiungerne uno in più”

Se non mi denunci ti faccio vedere una cosa” sorrise James.

Stai corrompendo una Caposcuola, Potter, non ti conviene” disse Lily con cipiglio severo.

Non te ne pentirai”

La ragazza sbuffò.

James si allontanò di un paio di passi, poi la chiamò e Lily lo seguì.

Esprimi un desiderio”

Di che tipo?” chiese la rossa.

Qualsiasi”

Lily chiuse gli occhi, si concentrò e qualche secondo dopo li aprì.

Non ha funzionato” disse.

Lo vedo...” rispose James pensieroso, “Ma cosa hai desiderato?”

Che tu sparissi, purtroppo sei ancora qui e io inizio a stufarmi dei tuoi giochetti. Adesso vado dalla McGrannitt” disse e fece per andare via, ma James la tirò indietro da un braccio.

Potter lasciami andare” disse cercando di non arrossire.

Solo più un attimo...” disse lui e cominciò a fissare la parete.

La roccia che costituiva il muro si aprì e comparve una porta.

Lily rimase a bocca aperta.

Prego” disse James aprendole l'entrata.

Lily entrò. La stanza era ben arredata. C'era un divano rivestito di stoffa color panna, sullo schienale era appoggiata una coperta a quadri tutti colorati.

A Lily ricordò molto il divano dei Potter. Spostò lo sguardo verso destra e vide un grazioso tavolo in legno identico a quello che i genitori di James avevano in cucina.

Hai scoperto la Stanza delle Necessità” disse sbalordita, “Avevo letto qualcosa a riguardo, ma pensavo non esistesse...”

Ho desiderato di entrare nella tua stanza preferita e...”

Lily arrossì, ogni mobile le ricordava la casa del ragazzo.

Mi è piaciuta moltissimo casa tua, era la prima casa dei maghi che vedevo e poi ci sono stata con delle persone che...” pensò bene alle parole da dire, non voleva che James la fraintendesse di nuovo, “Che mi hanno fatta sentire sempre a mio agio”

Il ragazzo si piazzò sul divano.

E' comodo come quello che c'è a casa mia” commentò, “Vieni a sederti?”

No, dobbiamo andare, non dovremo stare qui”

E dai... Togliti quell'aria severa e rilassati”

Lily si avvicinò incerta al divano e si sedette affianco a James.

Rimasero tutti e due in silenzio, erano imbarazzati, poi il ragazzo sfiorò inavvertitamente la mano di Lily con la propria mentre si alzava. Lei schizzò immediatamente in piedi.

Adesso andiamo” disse tutto d'un fiato e raggiunse l'uscita.

James la seguì e insieme andarono in Sala Grande.

* * *

Sei sicura che vada tutto bene?” chiese Remus mentre oltrepassavano il ritratto.

Sicurissima” rispose decisa la ragazza, poi si rivolse alla Signora Grassa, “Anche questa sera abbiamo il turno di guardia, torniamo per l'una”

Allora per quell'ora mi farò trovare qui, ma cercate di non tardare, voglio dormire, io!” sbuffò, poi scomparì, ricomparendo nel quadro più vicino.

Non cambierà mai” commentò Remus.

Lily scese le scale.

Cominciamo dal piano terra?” chiese.

Lunastorta annuì, “Però dimmi che cos'hai, è tutto il giorno che eviti me e i Malandrini e non hai nemmeno parlato con Alice, Mary ed Emmeline, di solito le racconti tutto”

Non ho niente” mentì Lily e ricordò la mano di James che sfiorava la sua.

Se lo dici tu...”

Raggiunsero il piano terra e cominciarono a percorrere i corridoi.

Non c'era anima viva, così salirono una rampa di scale e camminarono per altri corridoi.

Videro due ragazzi Serpeverde in lontananza.

Guai in vista” sussurrò Remus e assieme a Lily raggiunse l'altra coppia.

Erano Malfoy e Piton.

Come mai da queste parti?” sbottò Lily.

E' il nostro turno di guardia, Mezzosangue” disse Lucius.

Ti sbagli” disse Lily secca.

Oh... no, non ci sbagliamo Evans. Oggi tocca a noi”

Non la beviamo ragazzi, per cui o tornate nei vostri dormitori oppure vi togliamo venti punti” intervenne Remus, “A testa”

Che paura...” si finse spaventato Lucius.

Davvero credete che quaranta punti in meno ci possano fermare?” chiese Severus.

Vedo che sai contare Mocciosus” disse con uno sforzo Lily, Severus le aveva sempre chiesto scusa e lei ci era sempre cascata, ora doveva smettere di credergli e usare le buone maniere con lui, non se lo meritava.

Come mi hai chiamato?”

Mocciosus” ripeté, “E ora se non ti spiace dobbiamo continuare la ronda, per cui lasciaci passare”

Come vuole sua altezza” la beffeggiarono i due Serpeverde e Lily e Remus passarono. “Solo venti punti a testa Remus? Dovevamo almeno toglierne almeno il doppio”

Adesso non esagerare...”

Non esagero affatto”

Salirono ancora le scale e setacciarono un altro piano, un altro, e un altro ancora fino ad arrivare al sesto.

Le torce erano spente e non si vedeva nulla.

Lumos” dissero in coro i ragazzi e le punte delle loro bacchette si illuminarono.

Lily scorse una grossa finestra con una pesante tenda davanti. Si avvicinò e la scostò.

Si vedeva già meglio. La luna rischiarava un po' il corridoio.

Lily guardò fuori.

Era tutto calmo, il Platano Picchiatore non scuoteva i suoi rami e il vento spirava debolmente. La superficie dell'acqua del lago era leggermente increspata e su di essa si rifletteva la luna. Era bellissima,così bianca, così...

Una forza invisibile strinse lo stomaco a Lily e la ragazza si voltò di scatto verso Remus che stava camminando tranquillo nel corridoio.

Deglutì.

Remus” lo chiamò.

Il ragazzo si girò.

Non c'è niente, perchè fai quella faccia?” chiese e un sorriso amichevole comparve sulle sue labbra.

Lily si girò a guardare la luna piena e Remus capì.

Non appena gli occhi del ragazzo si puntarono sulla sfera bianca il suo volto iniziò a contorcersi e deformarsi.

No” mormorò Lily e corse verso di lui.

Remus, no, ti scongiuro... Sei Remus Lupin, ricordalo...” disse cercando di cingerlo con le braccia.

Il ragazzo ringhiò mentre i vestiti gli si squarciavano e il corpo mutava in quello di un lupo mannaro.

Lily lo tirò per un braccio.

Sono Lily” disse cercando di usare un tono autoritario, ma il ragazzo ormai completamente trasformato in lupo la spinse a terra.

Lily sentì un dolore alla spalla sulla quale era caduta. Cercò di rialzarsi subito, ma Remus ormai stava già correndo nel corridoio.

Auuuuuu”

La ragazza gli corse dietro sperando che le stanze dei professori fossero abbastanza lontane da non permettere a tutti di sentire i ruggiti e gli ululati di Remus.

Il ragazzo era spaventoso, Lily non lo aveva mai visto trasformarsi e solamente in quel momento capì la sofferenza che doveva provare ogni luna piena.

Auuuuuuuuu” ululò alzando il capo, “Auuuuuuuu...”

Lily attese un attimo, poi si avvicinò.

Il lupo si era calmato, probabilmente al buio non la vedeva. Nella penombra Lily riuscì a vedere che si era rannicchiato in un angolo. Aveva la pelle cerea e le zanne, le unghie si erano scurite e i peli a ciuffi gli ricoprivano braccia e gambe.

La rossa represse un brivido e disse:

Remus, vieni. Ti prometto che se verrai con me, tutto finirà”

Il lupo cominciò a mugolare, sembrava aver capito, o forse era solo una sua impressione...

Lily si avvicinò tremante a lui e le prese una zampa.

Vieni” disse dolcemente nascondendo la paura. Si vergognava da morire, come poteva aver paura del suo migliore amico?

Remus mugolò ancora.

Il dolore smetterà, te lo giuro”

Il lupo si scansò e le graffiò il volto.

Lily non riuscì a trattenere un gemito.

Remus stava di nuovo per ululare e Lily presa dalla disperazione capì cosa doveva fare.

Raggiunse i vestiti stracciati del ragazzo, li prese assieme alla bacchetta e corse fino alla Stanza delle Necessità. Pensò:

Un posto che salvi Remus e mi protegga, un posto che salvi Remus e mi protegga...

La porta sia aprì e Lily entrò nella Stanza.

Auuuuu...” cominciò a fare cercando di farsi seguire.

Il licantropo all'inizio rimase con le orecchie tese, poi, scoperta la fonte del rumore corse incontro alla ragazza e prima che Lily riuscisse a sfuggirgli gli si gettò addosso.

* * *

Un raggio di sole svegliò la rossa.

Lily aprì gli occhi e nell'istante in cui vide la Stanza ricordò tutto. Guardò affianco a lei, ma Remus non c'era, allora guardò dalla parte opposta e vide che il ragazzo era rannicchiato a terra con addosso solamente il mantello strappato. Aveva la testa appoggiata sulle ginocchia ed era molto pallido.

Lily si alzò e si avvicinò senza fare rumore.

Si sedette affianco a lui e lo guardò in volto. Le faceva tenerezza, il dolore che aveva provato quella notte era indescrivibile.

La ragazza gli carezzò dolcemente la testa e Remus si svegliò. Si voltò verso Lily e la guardò per qualche istante, poi si lasciò sfuggire un gemito.

Lily si allarmò.

Il ragazzo le avvicinò una mano al volto e le sfiorò il taglio sulla guancia.

Scusami” mormorò, nei suoi occhi si poteva leggere la vergogna che provava per ciò che aveva fatto.

Ti ricordi tutto?” chiese Lily temendo la risposta.

Remus annuì.

Mi spiace, non sapevo cosa fare e...”

Dispiace a me, non avresti mai dovuto vedermi in quello stato, io... ero fuori di me. Ho provato a fermarmi, ma non riuscivo a muovere il corpo come volevo, era come se qualcuno mi comandasse con dei fili invisibili...”

Non devi darmi nessuna spiegazione Remus” disse Lily cercando di sorridergli, “Spiegami solo perchè, nonostante sapessi del plenilunio, hai voluto fare lo stesso il turno di guardia?”

Perché sono un idiota. Ho voluto provare una pozione da quattro soldi che ho fatto io stesso, ma non ha funzionato, mi ha solo fatto stare peggio. L'unica cosa diversa è che sono riuscito a mantenere il controllo, o almeno a pensare, ma non so se questo sia un bene o un male. Ora ho capito che per quelli come me non c'è nessun rimedio” disse afflitto, poi si alzò tenendosi stretto il mantello addosso, “Devi andare da Madama Chips a farti vedere”

Il mio taglio non è niente. Tu stai peggio” disse osservando i tratti di pelle che il mantello non copriva.

Intendevo la spalla, ti ho spinta a terra in malo modo”

Lily si alzò, raggiunse Remus e gli cinse le spalle.

Non potrò mai perdonarmi per quello che ti ho fatto” disse il ragazzo.

Lily non lo lasciò.

Dimentica quello che è successo” disse.

Non posso dimenticare” fece Remus, “Ti ho fatto troppo male, ti ho fatto aver paura di me”

Lily si sentì in colpa.

Tutto quello che ho visto stanotte mi ha aiutato a capire il dolore che provi ogni volta, non posso fare altro che volerti più bene di prima”

Non devi” disse Remus freddo, poi prese la bacchetta e la puntò contro i vestiti strappati, “Reparo” disse.

Lily seguì ogni suo movimento.

Va' in infermeria” ripeté Remus.

La rossa lo guardò un ultima volta: il viso sciupato, i capelli scompigliati e i tagli e i graffi ovunque.

Senza dire una parola uscì dalla Stanza.



NOTA: spero vi piaccia questo capitolo. Aspetto le vostre recensioni.
A presto e buone vacanze!!!

Ritorna all'indice


Capitolo 8
*** Colore... ***


Capitolo 8- Colore...

Lily non andò in infermeria. La spalla su cui era caduta le faceva male se la muoveva bruscamente e la ferita sul volto con un tocco di bacchetta di Madama Chips sarebbe svanita, ma non voleva far sentire Remus a disagio.

Dal canto suo, il ragazzo, continuava ad evitarla e Lily non ne capiva il motivo. Comunque, a parte questa piccola scaramuccia con Lunastorta stava procedendo tutto a gonfie vele per la giovane Evans. I voti erano sempre impeccabili e lei e James, dopo la scoperta della Stanza delle Necessità, sembravano quasi amici, quasi, perchè non perdevano l'occasione per punzecchiarsi e lanciarsi frecciatine a vicenda.

Era sabato mattina e Sirius aveva chiesto a tutti di trovarsi ai Tre Manici di Scopa, finalmente avrebbe fatto conoscere la sua nuova fidanzata agli amici. Non si era ancora fatto vedere in giro con lei e nessuno sapeva chi fosse la fortunata, doveva essere una cosa seria, possibile che Sirius Black avesse messo la testa a posto?

Nonostante il freddo e il vento frizzante che accapponava la pelle quel giorno Hogsmede era più affollata del solito. C'era gente che chiacchierava animatamente davanti alle vetrine dei negozi e il coro diretto dal professor Vitious cantava nella piazzetta.

Lily, Emmeline, Mary e Alice avvolte in pesanti mantelli e sciarpe di lana arrivarono ai Tre Manici di Scopa.

Entrarono e videro in fondo alla sala, seduti ad un tavolo, gli amici. C'erano tutti i Malandrini tranne Sirius che era sostituito da Frank.

Il ragazzo non appena vide Alice si alzò e le diede un lieve bacio sulla bocca, poi la fece sedere accanto a lui e cominciò ad accarezzarle i corti capelli scuri.

Lily fece per dire qualcosa a Remus, poi vide che il ragazzo aveva abbassato lo sguardo, così non disse più nulla, delusa.

Sirius non dovrebbe tardare” disse Peter.

Eh no... Ormai è un po' che aspettiamo” intervenne James.

Proprio in quel momento la porta del locale si aprì ed entrò Sirius accompagnato da una bellissima ragazza mora. Aveva i capelli lunghi fino alle spalle e mossi, gli occhi verdi e la pelle chiara leggermente rosata sulle gote.

Lei è Marlene” la presentò Sirius con un sorriso da orecchio a orecchio.

La ragazza salutò e si sedette affianco a Lily.

Piacere” disse la rossa, “Io mi chiamo Lily e loro sono: Alice, Frank, Emmeline, Mary, Peter, Remus e James”

Ordinarono delle Burrobirre e iniziarono a parlare del più e del meno.

Scoprirono che Marlene frequentava molte materie facoltative fra le quali c'erano: Aritmanzia, Babbanologia e Astronomia. Inoltre, la ragazza raccontò che la sua famiglia era composta da ogni sorta di creatura e che i suoi genitori erano entrambi maghi. Il padre era un nato babbano e la madre era figlia di un Magonò e una babbana.

In pochi giorni Marlene divenne ascoltatrice abituale delle chiacchierate del gruppo e strinse amicizia con le ragazze.

* * *

Non è strano che dopo sette anni siamo diventate amiche solo adesso?” disse Alice una sera, nel dormitorio delle ragazze.

Vero” confermò Marlene, “Sopratutto perchè ci siamo sempre viste in sala Comune, inoltre io dormo solo a cinque letti lontano da voi!”

Lily prese una gobbiglia dal comodino e cominciò a passarsela da una mano all'altra.

Alice e Frank sono gli unici fidanzati del gruppo?” chiese Marlene.

Oltre te e Sirius, si” rispose Mary.

Marlene sgranò gli occhi.

Ho sempre pensato che Lily stesse o con Remus o con James”

Io e Remus siamo molto più che amici, quasi fratelli, non potremo mai stare insieme e io e James...”

Lei e James si sono lasciati da nemmeno un mese” le tolse le parole di bocca Emmeline.

Oh... mi spiace” disse Marlene, era visibilmente dispiaciuta.

Non fa nulla, ormai è passato” alzò le spalle la ragazza e riprese a giocherellare con la gobbiglia.

Destra sinistra, destra sinistra, destra...

La gobbiglia le cadde di mano e finì sotto il letto.

Con uno sbuffo Lily scese dal letto e si accovacciò cercando la sfera sotto il baldacchino. Guardò da una parte e dall'altra, ma la pallina non c'era, poi in un angolo vide quella che sembrava una scatola impolverata, la tirò fuori da sotto il letto e recuperò la gobbiglia che era finita lì dietro.

Eccola!” esclamò trionfante riemergendo.

E l'eroina Evans ha ritrovato la gobbiglia scomparsa” disse Alice imitando un presentatore, “Ora si dovrà occupare di rimettere a posto”

Lily non capiva.

Come?” chiese.

Di rimettere a posto quella valigia e la polvere che ha sollevato ovunque”

La rossa guardò la valigetta. Erano successe talmente tante cose che si era dimenticata addirittura di averla.

Questa è la valigetta che mi ha dato la madre di James prima di partire per il castello. Non l'ho ancora aperta”

Allora cosa aspetti!” esclamò Mary saltando giù dal baldacchino e avvicinandosi a Lily imitata poi da Alice, Emmeline e Marlene.

Lily soffiò sulla valigetta e una nuvola di polvere volò nell'aria, con un gesto della mano la ragazza la diradò e fece scattare la piccola chiusura dorata.

Fu sorpresa da quello che trovò all'interno della valigia.

Era un abito.

Delicatamente, facendo attenzione a non sgualcirlo lo tirò fuori e lo poggiò sul letto mentre un espressione di meraviglia si dipingeva sul volto delle compagne.

Era semplice, non aveva fronzoli o merletti importanti, ma era bellissimo. La linea era un po' svasata sui fianchi, aveva due spalline di tessuto arricciato che sarebbero dovute cadere morbide sulle spalle e il suo colore ricordava molto quello del caffè-latte, forse era solo un po' più chiaro.

Lily arricciò il naso. Prese un lembo della gonna, lo tirò su e mise la testa dentro l'abito stranita.

E io cosa me ne faccio di una tenda” commentò uscendo e guardando l'abito da un altra prospettiva.

Una tenda?” chiese Marlene.

Si, non vedi quanto è ampia questa cosa? Qua dentro ci potremmo nascondere io, te, Emmeline, Mary e pure Alice, nessuno ci vedrebbe” disse Lily seria.

Marlene si voltò verso le altre due con aria scioccata.

Parla sul serio” sentenziò Alice.

Emmeline e Mary annuirono.

Marlene volse gli occhi al cielo, poi sospirò.

Comunque, perchè credi che ti abbia lasciato questa... tenda?”

Non ne ho la più pallida idea” rispose Lily.

Provalo” disse Mary.

Neanche per sogno” rispose Lily, era sempre stata abituata a pantaloni e maglioncini, non avrebbe mai messo quella cosa.

Dai...” la supplicò Emmeline.

Fallo per noi...” cantilenò Alice.

L'espressione contrariata di Lily crollò con tutti i suoi tentativi di non mettere l'abito. Si tolse la divisa della scuola e in men che non si dica indossò l'abito.

Allora?” chiese preoccupata alle amiche.

E'...” cominciò Alice.

Stupendo, sei stupenda” completò Marlene.

Mah!” disse Lily con una smorfia osservandosi le gambe scoperte.

Mary fece comparire dal nulla uno specchio di fronte all'amica.

Adesso sembri una vera ragazza” disse Emmeline.

Grazie amica mia” disse Lily, “vuoi insinuare, che sembravo un maschio, prima?”

Emmeline scoppiò a ridere.

Bhe, ora stai decisamente meglio”

La rossa si osservò scettica nello specchio.

Fa lo stesso, tanto non ho nessuna occasione per metterlo, magari Dorea pensava di potermi invitare da loro per Natale e mi ha dato il vestito da indossare il giorno della vigilia.”

Comunque rimane sempre un bel vestito”

* * *

Il giorno seguente, uscendo dall'aula di Antiche Rune, Lily incontrò Remus, per la prima volta era solo. Si avvicinò a lui con i libri fra le braccia.

Remus, puoi aspettarmi!” protestò visto che il ragazzo non dava segno di volersi fermare.

Aspetta...”

Remus si fermò.

Qualsiasi cosa sia, fa presto, devo vedermi con Peter fra poco”

Adesso...” disse Lily con il fiato grosso, “mi spieghi perchè continui ad evitarmi”

Remus raggiunse la cima delle scale.

Non ti evito affatto” rispose.

Credi che sia stupida? Non ci parliamo da quando...”

Lo so” sbottò Remus e riprese a camminare, non sembrava più lui.

Puoi stare fermo un attimo?!” esclamò Lily rincorrendolo.

Lunastorta si bloccò in mezzo al corridoio deserto.

Cosa c'è?”

Voglio sapere perchè mi eviti” disse Lily scostandosi delle ciocche di capelli rossi dal volto.

Per quella” disse Remus serio indicando la cicatrice che si intravedeva sulla guancia della ragazza.

Ti ho già detto che non è niente” disse la rossa.

Per me non è solo niente” disse Remus, si voltò ancora una volta e ricominciò a camminare.

Lily lo strattonò da una spalla. Era arrabbiata.

La vuoi smettere di essere così duro con te stesso?” gli soffiò in faccia.

Lunastorta rimase allibito.

Mi manchi Remus, mi manca parlare con te”

Il ragazzo rise amaramente.

Come poteva comportarsi in quel modo... Lily era furiosa, erano sempre stati amici, ma...

Prima di quella notte le serate di luna piena stavano diventando i momenti più belli della tua vita e tu hai rovinato tutto con quella stupida pozione” sussurrò Lily.

Il sorriso si spense sulle labbra di Remus.

Per almeno una volta volevo sembrare normale

Nonostante avesse una voglia matta di tirargli uno di quei pesantissimi libri, che si era portata in giro tutta la mattina, sulla testa, li lasciò andare a terra e abbracciò l'amico.

Ma tu sei normale”

Scusami” mormorò Remus e la strinse fra le sue braccia.

Si divisero. Lily guardò il ragazzo.

Io e Remus siamo molto più che amici, quasi fratelli, non potremo mai stare insieme...

Lei e James si sono lasciati da nemmeno un mese...

Quelle parole le rimbombavano nella testa, scacciandole via Lily si avvicinò a Remus e gli diede un dolce bacio sulle labbra.

Il ragazzo la scansò immediatamente e le mise una mano davanti alla bocca.

Stai sbagliando” disse.

Non aveva usato né un tono severo, né uno autoritario eppure quelle parole scoppiarono la bolla che si era creata intorno a loro. Lily si accasciò contro la parete fino a rannicchiarsi a terra.

Ti piace ancora James e tu non mi piaci” disse Remus.

Quella frase non fece nessun effetto a Lily, aveva sempre saputo di amare ancora James e sapeva anche che Remus non pensava alle ragazze, non pensava a nessuno, per la verità.

Di qualcosa” la spronò il ragazzo, “questo silenzio mi sta uccidendo”

Grazie” disse semplicemente Lily.

Per cosa?”

Mi hai fermata, avremmo fatto l'errore più grosso della nostra vita”

Sono felice che tu l'abbia capito” sorrise Remus.

Lily raccolse i libri e si alzò in piedi, sorrideva anche lei.

Allora siamo amici?”

Solo amici” confermò Lily, poi diede un bacio sulla guancia al ragazzo, “Non vai? Hai detto che Peter ti stava aspettando”

Oh... si.” disse Remus, ammiccò e scappò via.

Lily lo guardò correre nel corridoio, Lunastorta non sarebbe mai cambiato.



NOTA: Spero che vi piaccia questo capitolo, ho cercato di evidenziare ancora di più il forte legame tra Lily e Remus che, come ha detto la Row in nuomerose interviste,   è sempre stato molto forte, spero l'abbiate colto.
E' piaciuto abbastanza anche a me, per cui non resta che ringraziarvi per le recensioni ricevute fin'ora e dirvi che aspetto con ansia le prossime :)

 

Ritorna all'indice


Capitolo 9
*** Frequenze ***


Capitolo 9- Frequenze

Il freddo aumentò e cominciarono a cadere i primi fiocchi di neve. Ormai non mancava molto al termine delle lezioni per la pausa natalizia.

Meno di un mese” sospiravano i ragazzi nei corridoi.

Poche settimane e andremo in vacanza!”

Questi sono gli ultimi compiti...”

Purtroppo però non tutti avevano questo spirito positivo, prima di tutti Lily.

Le vacanze servono per avere più tempo per approfondire lo studio per gli esami” esclamò un giorno uscendo dalla biblioteca.

Non sono ancora cominciate e già ti preoccupi?” chiese James.

Non mi preoccupo... dico solamente che non dobbiamo cominciare a programmare le gite per il periodo natalizio, perchè tempo non ne avremo, inoltre io andrò dai miei. Le altre ragazze pure, credo che anche Peter e Remus vogliano tornare a casa”

Allora vuol dire che io e Sirius ci divertiremo senza di voi” disse James.

Pensa ad allenarti come si deve” ordinò Lily puntandogli un dito contro il petto, “Ti ricordo che domani c'è la partita contro Serpeverde, non potete perdere”

Vinceremo, Evans.” disse James con un sorriso malizioso e fece per voltarsi verso il corridoio che portava al campo da Quidditch, “Scommetti su di noi domani!”

Lily non si voltò a guardarlo.

Sarà la spesa più inutile della mia vita!” gli gridò.

James borbottò qualcosa, ma ormai era troppo lontano da permettere a Lily di sentirlo.

* * *

Calze lunghe, pantaloni pesanti, maglia, maglione di lana, mantello,stivali, sciarpa, guanti, paraorecchie; con tutti quegli indumenti addosso il vento freddo faceva ancora rabbrividire Lily ogni volta che spirava verso di lei.

Erano tutti sugli spalti. Una parte dello stadio era interamente rosso-oro e l'altra verde-argento.

Le squadre stavano per uscire in campo e la folla strepitava.

Forza, forza Grifondoro!” gridavano i ragazzi, nonostante in campo non ci fosse ancora nessuno per cui tifare.

I Serpeverde rispondevano con fischi di disapprovazione.

La stessa scena si ripeté più volte cambiando i ruoli, poi i giocatori entrarono in campo mentre un boato riempiva lo stadio.

Madama Bumb fu la prima a volare a mezz'aria. Come di consueto fischiò e liberò le palle mentre i due capitani, James e Lucius, si stringevano la mano.

Il gioco iniziò.

I Grifondoro prendono la pluffa e... goal” esclamarono in coro David e Garret Lovat i due gemelli Grifondoro che da sempre commentavano le partite di Quidditch.

La tribuna rosso-oro esulto.

Sirius passò un bolide a Mason, l'altro battitore, la palla per poco non colpì Kayla Pitman, la cacciatrice Serpeverde.

Wow... la Pitman se l'è vista proprio brutta...” commentò Garret.

La ragazza svolazzò fino alla tribuna dei commentatori e fece un gestaccio ai gemelli, i Serpeverde scoppiarono a ridere.

La signorina è agitata oggi” disse David, “Ma ora torniamo alla partita”

Benson passa ad Austin... la pluffa continua a essere nelle mani dei Serpeverde!”

E... I giocatori verde-argento fanno ancora centro...”

75 a 15. FORZA GRIFONDORO!” esultò Garret.

Il gioco proseguì e i Serpeverde continuarono a centrare gli anelli. La nebbia e la neve impedivano ai cercatori di vedere il boccino, la partita non sarebbe mai terminata.

Era più di due ore che giocavano.

Potter, Malfoy! Cercate di trovare questo maledetto boccino, ormai il risultato della partita non ci interessa più, vogliamo solo tornare al caldo”

Il pubblico rise.

Peter cominciò a cantare il classico coro da partita senza fine:

POTTER! POTTER!”

SEI TUTTI NOI” completarono gli altri.

POTTER POTTER!”

TROVA QUEL BOCCINO”

E PORTA LA VITTORIA ALLA TUA SQUADRA”

POTTER POTTER”

James volò di fronte alla tribuna dei ragazzi.

Smettetela di cantare, non servirà a niente. Non si riesce a vedere nulla!” esclamò.

C'è qualcuno arrabbiato con i propri tifosi” disse David.

Già fratello, ma credo che la cosa sia reciproca. Guarda le espressioni delle ragazze”

Gli sguardi si puntarono sulle ragazze Grifondoro che pur di vedere la partita cercavano di scaldarsi in tutti i modi possibili immaginabili.

I giocatori non riuscivano più a vedersi gli uni con gli altri e avevano iniziato a volare solo per qualche metro, le palle erano ferme nelle mani dei ragazzi.

Non si era mai visto un tempaccio così durante una partita” commentò Garret.

Credo che si possa addirittura parlare di sospensione del match, in questi casi, ma ovviamente l'ultima parola è quella del preside”

S-O-S-P-E-N-S-I-O-N-E, SOSPENSIONE!” gridarono i tifosi di entrambe le squadre.

Silente si alzò dalla tribuna d'onore, puntò la propria bacchetta al collo e parlò con la vece amplificata dalla magia.

Le regole sono chiare, non si può sospendere una partita. Il gioco continua fino a quando uno dei due cercatori non trova il boccino. 165 a 120. I Serpeverde sono in vantaggio”

Madama Bumb fischiò e il gioco riprese, o meglio, i giocatori cominciarono a passarsi le palle come riuscivano.

Il tempo scorse al rallentatore e finalmente James sembrava aver trovato qualcosa. Il ragazzo si gettò in picchiata verso terra e scomparì fra i banchi di nebbia.

Il pubblicò restò con il fiato sospeso per alcuni istanti, poi James tornò trionfale con il boccino in mano.

Grida e applausi si levarono dagli spalti rosso-oro.

SIIIIIIIIIIII” gridarono all'unisono i gemelli, “Grifondoro vince!”

* * *

Il caos che si era creato al campo continuò anche nella Sala Comune, sembrava che i ragazzi avessero già vinto la coppa delle case.

GRIFONDORO, GRIFONDORO, GRIFONDORO” acclamavano i tifosi all'entrata della squadra ancora bagnata fradicia.

Lily vide Sirius e Mason, poi il resto della squadra che faceva da portantina a James. Il ragazzo scese e si avvicinò a Peter e Remus che avevano accompagnato le ragazze.

Grande partita, amico” disse Lunastorta.

Non ce la facevo più, che freddo... mai vista una partita del genere” disse il ragazzo con un brivido e si allontanò dagli amici per andare da Lily.

Pensavo portassi quel cartellone che avevi usato alla finale dell'anno scorso”

Non l'avresti nemmeno visto” disse Lily puntandogli la bacchetta contro il petto, con un incantesimo lo asciugò.

James stava per ringraziarla, ma una forza ignota spinse Lily a trascinarlo lontano, tirandolo da un braccio mentre la musica riempiva la Sala.

Sarà stata l'euforia del dopo-partita, o forse il fatto che James fosse così attraente con la divisa da Quidditch...

Lily premette le sue labbra contro quelle del ragazzo. Non era un bacio dolce, come il primo e nemmeno un bacio di sfuggita, come la maggior parte di quelli che si erano dati, quello era un bacio passionale, un bacio che non si erano mai concessi, ma che tutti e due avevano sempre, segretamente, sognato.

Le labbra di James si incresparono in quel sorriso che aveva quando lui e Lily stavano ancora insieme. Il ragazzo prese la rossa per una mano e la portò nei dormitori maschili.

Lily si lasciò guidare senza pensare a nulla, si sentiva libera, spensierata... sentiva che avrebbe potuto fare qualsiasi cosa, anche scalare una montagna e buttarsi in un lago ghiacciato.

Ramoso si chiuse la porta dietro le spalle e ricominciò a baciare la rossa. Incapace di distogliere le proprie labbra da quelle della ragazza cercò la bacchetta, la puntò contro la porta e fra un bacio e l'altro soffiò:

Protego Totalus, Repello Mago, Muffliato...” poi fece scattare la serratura.

Lily lo spinse contro la porta ridendo e accarezzandogli i capelli scuri.

James, inaspettatamente arrossì, forse era l'inesperienza.

Lily sorrise in cuor suo, non aveva paura, perchè per una volta anche il grande James Potter temeva quello che stava per capitare.

Il Grifondoro deglutì.

Non pensavo succedesse così..” disse poi con l'agitazione nella voce.

Non è ancora successo niente” disse maliziosa Lily.

* * *

Lily era immobile nella Sala Comune.

Fissava fuori dalla finestra da chissà quanto tempo e non era ancora riuscita a spiccicare una parola, veramente non era riuscita nemmeno a coordinare i pensieri in modo sensato. Era in una specie di stato di trans.

Ricordava ogni singolo movimento di James. Si era comportata da stupida. Aveva rivisto talmente tante volte la scena che non riusciva più a capire se quello che ricordava fosse davvero accaduto o fosse solo frutto della sua fervida immaginazione.

James intanto era uscito dalla Sala, si era sentito un leone poco prima, Lily l'aveva percepito, allora perchè era scappato? E perchè diamine lei si sentiva così? Incapace di muoversi e pensare ad altro?

Perchè è stato bellissimo” sussurrò una vocina dentro la ragazza.

Si, è vero, ma credevo che la mia prima volta sarebbe stata un po' diversa... io e James non stiamo nemmeno più insieme” pensò.

Lo sarete di nuovo” disse la Lily ribelle.

Non ci giurerei...” rispose Lily a sé stessa, “Per prima cosa devo trovare il coraggio di toccarlo, o almeno di guardarlo... credo che arrossirò non appena lo incontrerò”

Non preoccuparti” la interruppe la Lily ribelle, “Ti sei comportata da vera ragazza di James Potter poco fa”

Ma è perchè eri tu che mi spingevi a fare quelle cose, io non centro nulla...”

Adesso è pure colpa mia?” chiese arrabbiata la vocina.

Si” rispose convinta Lily, “O forse no...”

La vocina non replicò.

Ah... sto dando di matto!” esclamò.

Se parli da sola dai proprio quell'impressione” rise una voce alle sue spalle.

Lily si voltò e vide Alice.

Sei tu, meno male” sospirò sollevata premendosi una mano sul petto.

Aspettavi qualcun altro? James forse?” chiese la ragazza sedendosi su una poltrona li vicino.

No, no” rispose d'impulso Lily.

A proposito, è giù in Sala Grande, è super contento, era da settimane che non lo vedevo così, è successo qualcosa?”

Lily scosse la testa.

Perchè?” chiese fingendo spontaneità.

Era felice, no? Te l'ho appena detto...”

Ah... si, scusa” rispose Lily distratta.

Sei proprio sicura che non sia successo niente?”

Lily annuì.

Allora possiamo scendere per la cena? Ho una fame da lupi!”

La rossa saltò giù e si diresse verso il ritratto.

Stavano scendendo le scale quando una voce ruppe il silenzio.

Scusate l'interruzione di qualsiasi cosa stiate facendo”

Le due ragazze si guardarono intorno, ma non c'era anima viva.

Io sono David...e io sono Garret” dissero le voci.

Ci avete già sentito per tutto il giorno, quindi non vogliamo stordirvi ulteriormente” disse Garret.

Quella che state ascoltando è una nuova stazione alla frequenza 7.7 creata da due semplici studenti di Grifondoro” continuò David.

La nostra trasmissione andrà in onda tutti i giorni alle diciotto, perciò per quell'ora cercate di tenervi liberi”

Lily e Alice sorrisero.

Oggi abbiamo un edizione straordinaria ridotta solo per annunciarvi una novità”

Lily si incuriosì.

Ragazzi, lucidate le scarpe, stirate le cravatte e le camicie” disse David.

Ragazze, scegliete gli abiti, pettinate i capelli e affilate i tacchi”

Perchè quest'anno non si tornerà a casa per le vacanze...”

Durante il periodo natalizio, infatti, la nostra scuola, ospiterà il centenario Duello dei Giovani Maghi e la vigilia di Natale ci sarà il classico ballo del duello” disse Garret.

Le iscrizioni al duello si possono richiedere nell'ufficio della professoressa McGrannitt fra qualche giorno. Per cui... cavalieri, trovate la vostra dama!”

Da Radio Hog è tutto, al prossimo appuntamento!”

Alice e Lily scoppiarono a ridere.

Forse è per quello che la madre di James ti ha regalato il vestito” azzardò Alice.

Lily alzò le spalle e andò verso la Sala Grande.



NOTA:
Premetto che questo capito non mi è piaciuto molto, anche se ho scritto della prima volta di Lily e James e quindi di una nuova unione dei due, spero che a voi piaccia moooolto di più. Mi piacerebbe sapere se vi è piaciuto quel momento e se non lo avete trovato un po' troppo... brusco o duro tenendo presente i caratteri dei personaggi.
Aspetto le vostre (spero numerose) recensioni, a presto!!!

Ah... ovviamente non posso non ricordarvi di andare a leggere le mie altre ff in corso "4 Matrimoni" e "Harry Potter- istruzioni per l'uso"
Alla prox ;-)

 

Ritorna all'indice


Capitolo 10
*** Troppe parole ***


Capitolo 10- Troppe parole

Lily e le ragazze erano appena arrivate nella serra di Erbologia quando davanti a loro si piazzò James Potter.

“Evans, dobbiamo parlare” disse.

Lily si irrigidì, dopo quello che era successo la chiamava ancora per cognome?

“Da soli” aggiunse il ragazzo vedendo che né Mary né una delle altre amiche si era mossa di un passo.

Lily gettò un occhiata al gruppetto e Alice, Mary, Emmeline e Marlene presero posto lungo il tavolo infondo alla serra.

“Cos'è che dovevi dirmi?”

“Riguarda l'altra sera” cominciò James.

Lily cercò di mantenere la calma.

“Quello che è successo è...”

“Buongiorno a tutti!” esclamò la professoressa Sprite interrompendoli.

James sbuffò leggermente e si sistemò con Lily vicino ad un tavolo.

Davanti agli studenti erano posizionati degli strani attrezzi e degli acquari con dentro delle strane alghe viola e verdi.

“Oggi vi insegnerò tutto ciò che c'è da sapere sulle alghe” esordì la professoressa, “Per prima cosa mettetevi alternati, un ragazzo e una ragazza”

I Grifondoro e i Serpeverde eseguirono quello strano ordine, poi la Sprite parlò ancora: “Il primo della fila è un maschio, per cui ogni ragazzo sarà in coppia con la ragazza alla sua destra”

James aveva alla sua destra Lily.

Il ragazzo sorrise.

La rossa contraccambiò un po' nervosa.

Cominciarono con il prelevare qualche foglia e studiarla attentamente osservandone le caratteristiche e il mutamento che avveniva fuori dall'acqua, poi la professoressa disse che dovevano prendersene cura per due mesi esatti, cioè fino al 14 Febbraio, giorno in cui avrebbero avuto una valutazione.

“Ma dove la teniamo?” chiese un Serpeverde.

“Lascerete l'acquario qui e lo verrete a controllare ogni due giorni. Il bello è che non dovete innaffiare nulla” ridacchiò la Sprite.

Gli studenti la guardarono straniti, alcuni fecero un sorriso forzato, altri scoppiarono in una finta risata sguaiata, decisamente fuori luogo.

Finita la lezione Lily scappò subito dalla serra scampando un altra volta alla chiacchierata con James.

* * *

“Cosa vi siete detti?” chiese agitata Emmeline durante la solita riunione serale tutta al femminile.

“Chi?” chiese Lily facendo la finta tonta.

“Tu e James, no?!” esclamò Marlene.

“State di nuovo insieme?” chiese Mary.

La rossa non aprì bocca e rimase a fissare le amiche pensierosa.

“Non state insieme?” chiese Alice molto più delicata delle altre compagne di stanza.

“No, non ancora” rispose finalmente Lily, “Ma...” Doveva dirglielo oppure no?

“Racconta tutto” rispose la vocina dentro di lei.

Lily decise ancora una volta di ascoltare la parte più ribelle di sé stessa.

“L'abbiamo fatto” disse tutto d'un fiato.

“Per le mutande di Merlino...” commentò Emmeline con aria sognante.

“Com'è stato, quando è stato e dov'è stato?” chiese eccitata Mary.

“E' stato diverso” rispose Lily seria.

“L'avevate già fatto?” chiese Marlene.

“No, intendevo diverso da come avevo immaginato la mia prima volta” rispose e gli tornò in mente il momento in cui aveva spinto James contro la porta e aveva cominciato ad accarezzarlo, scosse la testa per cacciare via quelle immagini.

“Ma almeno è stato bello?” chiese Alice.

Lily annuì e la vocina dentro di lei esultò di gioia.

* * *

A cena, una volta che gli stomaci di tutti si furono riempiti, Silente si alzò per i consueti avvisi. La neve era cominciata a cadere lieve sulla Sala e gli studenti erano rimasti incantati da quei fiocchi che non erano né freddi né bagnati, dall'inizio del pasto, perciò per il preside non fu difficile richiamare il silenzio.

“Mi è giunta voce che la maggior parte di voi sa già qualcosa sull'evento che si terrà al castello durante le vacanze natalizie” disse Silente e il suo sguardo, che aveva vagato tutto il tempo da un tavolo all'altro, si soffermò a osservare i due gemelli Grifondoro David e Garret.

Due sorrisi identici si stamparono sui loro volti.

“Bene” continuò il preside, “Come molto probabilmente già sapete, il Duello dei Giovani Maghi comincerà con il tradizionale ballo in maschera la sera della vigilia di Natale, dal giorno dopo ci saranno i duelli negli orari prestabiliti. Tutti coloro che si vogliono iscrivere dovranno andare davanti all'ufficio della professoressa McGrannitt, lì troveranno un grosso cappello da mago in pietra con un apertura sul retro, non vi resta che infilare il vostro nome, la vostra casa di appartenenza e l'anno che state frequentando dentro il capello e attendere l'estrazione che avverrà fra due settimane. Non ci sono limiti di età, per cui iscrivetevi in molti. Troverete altre informazioni sulla bacheca delle vostre Sale Comuni, ora andate a letto e rimuginate su quello che ho detto, domattina prenderete la vostra decisione.” concluse sorridendo benevolo.

I ragazzi si alzarono dai tavoli e cominciarono pian piano a dirigersi verso l'uscita chiacchierando fitto fitto fra di loro.

“Io mi iscrivo” esclamò subito James e Sirius disse la stessa cosa.

“Di sicuro lo farà anche quell'idiota di Malfoy con i suoi amichetti” disse Marlene.

“Puoi giuraci” sospirò Lily, “Voi intendete iscrivervi?” chiese poi alle ragazze.

“Non saprei” disse Mary, “Sono sempre stata una frana in Difesa Contro le Arti Oscure e anche in Incantesimi”

“Remus potrebbe partecipare, lui si che è bravo nei duelli” intervenne Alice.

Lunastorta si voltò immediatamente, sentendosi preso in causa.

“Mi sembra una cosa un po' stupida” sentenziò, “Si sa già chi parteciperà e chi vincerà prima che quella specie di torneo cominci”

“E secondo te quale sarà la classifica finale?” chiese curiosa Emmeline.

Il ragazzo espose la sua graduatoria.

“Mha!” commentò Lily, “Non credo che Malfoy abbia qualche possibilità di arrivare primo e nemmeno che James o Sirius siano fra i primi tre”

“Nemmeno io” confessò Mary.

“Grazie per il sostegno” commentò sarcastico James.

“Il punto è...” disse Marlene senza ascoltarlo, “che tutti sanno che Malfoy è bravo a scuola, ma che barerebbe al primo duello e verrebbe squalificato senza nemmeno pronunciare un incantesimo, James e Sirius invece nonostante siano brillanti, combinano troppi guai e passano troppo tempo in punizione per dedicarsi completamente allo studio, molto probabilmente conoscono la metà degli incantesimi che abbiamo imparato durante le lezioni di Difesa Contro le Arti Oscure, è solo grazie al loro sangue freddo se riusciranno a passare i primi duelli, sempre se verranno presi.”

“E tu saresti la mia ragazza?” esclamò Sirius.

“E' la verità Felpato, lo sai” rispose Marlene seria.

* * *

James e Sirius non si lasciarono certo scoraggiare dai pareri delle ragazze e si candidarono come duellanti il giorno seguente. Le lezioni continuarono e durante un ora buca Lily scrisse una lettera ai genitori.

 

Cari mamma e papà,

quest'anno la scuola ospiterà il Duello dei Giovani Maghi, una manifestazione nella quale gli studenti si sfidano fra loro, alla fine si eleggerà il vincitore, il premio è di 1500 galeoni. Tutti sono elettrizzati, io compresa, ma devo confessarvi che una parte di me e anche un po' triste, perchè a causa dei duelli non potrò tornare a casa quest'anno, per cui vi rivedrò solamente a Giugno.

Attendo con ansia la risposta.

Vostra amata Lily

 

La ragazza imbustò la lettera e si diresse alla guferia. Arrivata sulla torre trovò James alle prese con Eiren.

I due ragazzi erano soli, Lily fece per tornare indietro quando la vocina dentro di lei le ordinò di restare e lei non poté che obbedirle.

“Ciao” disse.

James le fece un cenno col capo.

“Ho scritto una lettera ai miei, sai volevo avvisarli che quest'anno non tornerò a casa per Natale” spiegò Lily, “Tu invece a chi scrivi?”

“Anche io ai miei genitori, per lo stesso motivo. Buffo no?” ridacchiò.

“Si, buffo” disse Lily nervosa, non avevano ancora parlato di quello che era successo nel dormitorio maschile e la ragazza non sapeva come comportarsi.

“Allora ci sarai anche al ballo in maschera?” chiese James facendo volare via la sua civetta bianca. “Oh... si” fece Lily.

“Ci sarò anche io”

“Lo so.” disse la rossa, “Ti sei iscritto ai duelli, dovrai assistere all'estrazione dei partecipanti, no?”

“Giusto...”disse James.

Lily si avvicinò ad un allocco piuttosto vecchio e spelacchiato.

“Credi che arriverà a casa tutto intero?” chiese legando la busta ad una zampa.

Il ragazzo rise.

“Senti Lily”

La Grifondoro rabbrividì sentendosi chiamare per nome, erano soli, tutto poteva succedere.

“Riguardo a quello che è successo quel giorno, dopo la partita... io...”

“Si?” chiese Lily col fiato sospeso senza staccare gli occhi dal piccolo gufetto.

“Bhe...”

Un rumore bloccò un altra volta James.

“Ciao ragazzi!” salutò David Lovat , uno dei due gemelli che aveva creato Radio Hog.

“Hey David!” esclamò James, “Ho ascoltato la trasmissione ieri sera, siete stati mitici!”

“Grazie amico” rispose il ragazzo appoggiando un grosso pacco a terra.

“Ma dov'è che registrate?”

“E' un posto top secret” rispose il gemello con un sussurro passandosi una mano fra gli spettinati capelli biondicci.

“Comunque, Silente non mi sembra arrabbiato” si inserì Lily, “Perchè non chiedete un aula tutta vostra? Almeno farete tutto legalmente”

David guardò stranito la ragazza, poi disse:

“Adesso, solo perchè sei caposcuola, non denunciarmi ai professori”

“Non lo farà mai” disse James, “Anche se parecchie volte mi ha sequestrato degli scherzi di Zonko” rise.

“Erano piume Autocorreggenti, sono illegali e...” disse Lily, “io adesso ho da fare, ci si vede. Ciao!”

Detto ciò scese le scale e si rifugiò in biblioteca.

Studiò per tutto il giorno scacciando dalla mente i filmini su di lei e James alla festa, non l'avrebbe mai invitata, doveva toglierselo dalla testa, non era nemmeno riuscito a parlarle del dopo-partita, non sarebbe di certo riuscito a invitarla.

Nonostante Lily avesse imposto a sé stessa di non pensare più al ballo, ogni qualvolta che incontrava James, il cuore le batteva a mille e nella sua mente continuava a ripetere:

Invitami, invitami, invitami”

Ma ovviamente James non le chiese mai di andare al ballo con lui.

Tutti erano stati accoppiati.

La saldissima e innamoratissima coppia Alice e Frank si riconfermò anche per la festa; la stessa cosa successe con Marlene e Sirius; un fatto un po' più strano capitò a Peter, il quale, una mattina, durante la colazione, urlò, per l'agitazione, in faccia a Emmeline di accompagnarlo al ballo e la ragazza accettò senza esitare; poi fu la volta di Remus, e fu solo grazie all'assillo di Lily, che Lunastorta chiese a Mary di andare al ballo.

“James con chi va alla festa?” chiese la sera prima della vigilia di Natale Lily.

“Non so, forse con quella Tassorosso con cui si vedeva qualche settimana fa” rispose Emmeline.

Lily tormentò le coperte del letto, pensierosa.

“Sei preoccupata?” chiese dolcemente Alice.

“No, è solo che... dopo quello che è successo mi aspettavo che mi invitasse... A proposito della festa! Siete le uniche ad aver visto il mio abito, non vorrei farmi riconoscere, infondo è una festa in maschera, perchè non dovrei farlo. Mi terrete il gioco?”

“A questo servono le amiche” sorrise Marlene.

La notte passò e Lily ebbe gli incubi da quando chiuse gli occhi a quando li riaprì la mattina dopo, sfortunatamente passarono veloci anche le ore di svago che li separavano dalla festa e le sette e mezza arrivarono.

La rossa prese il suo abito e lo mise sul letto, lo guardò per qualche istante, poi lo indossò, mise le scarpe che aveva ordinato da Madama McClan qualche giorno prima, si spazzolò bene i capelli e puntò il ciuffo che aveva davanti su un lato, poi indossò la maschera color oro che le aveva mandato sua madre e scese dalla torre.

 

NOTA:

Hola!!! Spero che questo capitoletto dove succede poco niente vi piaccia. Spendere due minutini per scrivere una recensione? Spero proprio di si, anche perchè con i commenti brevi non riesco davvero a sapere cosa ne pensate veramente.

Ah... volevo chiedervi anche un altra cosa, riguarda il carattere dei personaggi. Sul carattere di James non ho dubbi, credo di averlo azzeccato a pieno, sono un po' più dubbiosa su quello di Lily, vi sembra giusto il suo comportamento e il suo modo di fare?

Spero che mi rispondere in tanti.

Al prossimo capitolo che ho già finito e che credo di postare a breve.

Nel frattempo pensate a cosa farà Lily senza un cavaliere!

Ritorna all'indice


Capitolo 11
*** Una maschera che nasconde ogni cosa ***


Capitolo 11- Una maschera che nasconde ogni cosa

La Sala Grande era totalmente diversa da quando Lily l'aveva lasciata dopo il pranzo. La neve che scendeva leggera dal magico soffitto era quella di sempre, i quattro grandi tavoli che risiedevano al centro della Sala, invece, erano stati tolti, al loro posto erano stati messi dei piccoli tavolini rotondi lungo le pareti così da lasciare spazio vuoto al centro per poter ballare, tutto attorno, per arricchire l'atmosfera, c'erano decorazioni natalizie di pungitopo e bacche colorate, poi, più in là, vicino all'uscita, c'era il tradizionale e gigantesco albero di Natale che anche quell'anno era stato portato lì da Rubeus Hagrid, uno strano mezzogigante che viveva nella capanna al limitare della foresta.

Lily aveva lasciato le amiche ai loro accompagnatori e si era seduta ad un tavolo da sola proprio mentre la musica cominciava. Da appena percettibile il volume si alzò sempre di più fino ad invadere l'intera Sala.

La rossa si guardò intorno.

Erano tutti felici.

C'era Silente che danzava sereno con la professoressa McGrannitt, Lumacorno che ballava con la severa professoressa Gaimence. Alcuni studenti si erano seduti ai tavoli, altri ballavano, altri ancora rimanevano ai lati della pista a chiacchierare o a osservare i ballerini.

Passarono un paio di minuti e la rossa vide Alice agghindata in un elegante abito verde smeraldo entrare in pista accompagnata dal suo amatissimo Frank, subito dopo entrarono nella Sala Remus e Mary, la ragazza indossava un abitino con le maniche corte di un bel color champagne. Fu la volta di Sirius e Marlene, poi quella di Peter ed Emmeline, che a causa della timidezza di lui si sfioravano appena le mani.

Tutti erano in maschera e non avrebbe mai riconosciuto le ragazze se non le avesse viste prepararsi poco prima.

Le coppie danzarono un po', poi Remus e Mary passarono vicino a Lily diretti verso un tavolino al fondo della Sala.

Mary fece un gesto, nascosto, con la mano a Lily e la ragazza rispose con un pollice in su che stava a significare che andava tutto bene, poi Lily li perse di vista.

Passò di lì un cameriere in abito bianco bordato di oro, offrì a Lily un calice e la ragazza lo prese sorridendo con gentilezza, non riuscì nemmeno a portare il bicchiere alla bocca, però, che un ragazzo alto e slanciato, con uno abito da cerimonia scuro e una maschera argentata che gli copriva il volto, si avvicinò a lei.

“E' un peccato che una ragazza bella come te sia sola” disse il ragazzo sedendosi al tavolino.

Lily non aveva capito una sola parola a causa della musica alta, così si limitò a sorridere.

Per una volta non gli importava di quello che potevano pensare gli altri di lei. Aveva il volto nascosto dalla maschera che le scopriva la punta del naso, la bocca e il mento, non indossava la spilla da Caposcuola e non aveva nemmeno lo stemma di Grifondoro cucito sull'abito.

In quel momento era Lily, Lily e basta.

Non più Lily la studentessa, Lily la Mezzosangue e nemmeno Lily la temuta Caposcuola, era solo una ragazza con un bel vestito che ogni singolo ragazzo presente in quel castello avrebbe potuto desiderare.

“Ti andrebbe di ballare?” chiese il ragazzo.

Lily percepì appena quelle parole.

“Certamente” rispose allegra, maledicendosi mentalmente per aver fatto sentire al ragazzo la sua voce, poi pensò che, come lei aveva appena sentito la richiesta dello sconosciuto, probabilmente anche a lui era successa la stessa cosa.

Prese la mano del cavaliere e cominciò a volteggiare in mezzo alla Sala. La musica finì e appena ne ricominciò una nuova i due ripresero a ballare.

Girarono e rigirarono senza mai fermarsi, poi, dopo cento e cento giravolte Lily si bloccò all'improvviso con la testa che girava.

Il ragazzo le tenne una mano e la accompagnò a sedersi fuori dalla Sala sui tre gradini che precedevano i corridoi per i vari piani.

Lily si tolse le scarpe, i suoi piedi non ne potevano più, stava per togliere anche la maschera quando ricordò che non voleva far sapere a nessuno chi fosse, nemmeno a quel gentilissimo ragazzo con cui era stata tutta la sera.

“Ti fanno male i piedi?” chiese il suo accompagnatore.

Lily annuì.

Il ragazzo cominciò a massaggiarle le piante dei piedi e la ragazza si sentì subito meglio.

“Sei una di poche parole eh...” rise il misterioso cavaliere.

Lily alzò le spalle e sorrise a sua volta.

“Ah... ho capito. Non vuoi farti riconoscere”

Lily annuì.

“Sei un'acida Serpeverde?” chiese.

Lily non rispose, si limitò a sorridere.

“Non lo sei...” trasse la conclusione il ragazzo, “Sei simpatica anche se non parli, lo sai?”

Lily alzò la testa con fare altezzoso.

“E prendi pure in giro... Per essere una che non vuole spiccicare mezza parola sai bene come rispondere alle battute degli altri”

La rossa sorrise.

Il ragazzo smise di massaggiarle i piedi e si sedette affianco a lei.

“Volevo chiederti di toglierti la maschera, ma non lo faresti mai, vero?”

Lily rimase a guardarlo non sapendo cosa fare.

“Bene. Allora non lo farò nemmeno io”

La ragazza si rattristò un po', poi pensò che infondo era giusto così, nemmeno lei aveva intenzione di svelare la sua identità. Certo, se solo il suo accompagnatore avesse avuto una maschera che scopriva la bocca, dopo tutto quel parlare, avrebbe memorizzato la sua voce, magari l'avrebbe potuto ritrovare e poi chissà cosa sarebbe accaduto. Forse avrebbe conosciuto la vera identità di Maschera d'Argento.

Il grande orologio del castello suonò mezzanotte e mezza.

“C'è l'estrazione dei duellanti. Ci vuoi andare?”

Lily scosse la testa, ci sarebbe stato anche James, non voleva farsi vedere con un altro ragazzo, non dopo quello che era successo dopo la partita.

“Io mi sono iscritto, ma non preoccuparti, leggerò domani sulla bacheca se sono stato estratto” il ragazzo fece una pausa, poi disse:

“Vuoi che ti accompagno al tuo dormitorio?”

Lily scosse ancora la testa.

“Allora ti accompagno fino al piano di sopra? Poi te la vedi tu?”

Questa volta la rossa annuì e si rimise le scarpe.

Il ragazzo si alzò, le diede una mano ad alzarsi e insieme a lei salì per le scale.

Le torce erano quasi tutte spente e la luce era talmente poca da permettere a stento la visibilità dei gradini.

Raggiunsero il primo piano.

“Bene principessa, è arrivata a destinazione” disse Maschera d'Argento con un gesto plateale.

Lily fece un inchino appena accennato, ma probabilmente il ragazzo al buio non lo vide neppure.

“Dovrò continuare a chiamarti Bella Senza Nome?”

Lily rise.

“Chissà che voce hai...” sussurrò il ragazzo prendendole le mani fra le sue.

Un brivido percorse la schiena di Lily per poi raggiungere ogni parte di lei. Cautamente si liberò le mani dalla presa del ragazzo, gli tolse la maschera e chiuse gli occhi, poi fu tutto automatico, tutto naturale e i due si scambiarono un tenero bacio.

Il ragazzo indossò subito la maschera.

“I patti erano chiari” disse, sembrava innervosito, ma il bacio doveva essergli piaciuto.

Lily accennò un sorriso.

Maschera d'Argento sospirò osservandola.

“Buona notte Bella Senza Nome”

Lily lo salutò con una mano, malinconica e lo guardò scendere le scale, solamente quando non riuscì più a vederlo, si tolse la maschera e raggiunse la torre di Grifondoro.

Salì su, fino al dormitorio delle ragazze e si addormentò con un espressione beata sul volto e il vestito ancora addosso.

* * *

James intanto aveva raggiunto nuovamente la Sala Grande. Varcò la soglia proprio mentre il preside estraeva il suo nome fra gli applausi dei Grifondoro.

Ramoso attese la fine della cerimonia in disparte.

Dopo di lui venne estratta una Tassorosso e poi Sirius. Il ragazzo sorrise al pensiero di duellare contro di lui, si sarebbero divertiti un mondo...

Oramai tutti i nomi erano stati estratti.

James, sopraffatto dalla stanchezza, decise di andare a letto, si sarebbe complimentato il giorno dopo con l'amico.

Salì le scale e raggiunse il primo piano, una forza gli strinse le viscere e non poté non ricordare il bacio che lui e quella misteriosa ragazza si erano scambiati poco prima.

Sorrise tristemente al pensiero che non avrebbe mai scoperto la sua identità. Immerso in quei pensieri raggiunse la Sala Comune, salì su per la tortuosa scala a chiocciola, entrò nel dormitorio dei ragazzi e si gettò sul baldacchino.

Scacciò le immagini del ballo dalla mente, si tolse la maschera argentea e la gettò a terra. Poi si coricò a pancia in giù e spinse il volto contro il cuscino, come se quel gesto lo aiutasse a dimenticare la Bella Senza Nome.



NOTA: Eccomi di nuovo qui!!!
Ciao a tutti, spero che questo capitolo vi piaccia e non vi sembri troppo banale o scontato. Chissà se avevate capito fin dall'inizio che Maschera d'Argento era James... Una parte di me spera di no, ma l'altra, quella più razionale, dice che era impossibile non pensarlo :) Comunque sia, mi piacerebbe sapere cosa ne pensate.
Al prossimo capitolo (forse merc. prossimo, ci metterò un po' di tempo a causa dello studio, magari lo posto anche prima appena trovo dieci minutini... comunque se mi seguite lo saprete!)
Kisses <3

Ritorna all'indice


Capitolo 12
*** Bacchette alla mano ***


Capitolo 12- Bacchette alla mano

La prima luce mattutina rischiarò la torre, ma Lily Evans dormiva ancora. Dopo tanti incubi e preoccupazioni quel sonno sapeva di pace, mentre tutto intorno a lei, in quella mattina del 25 Dicembre, profumava di Natale.

Odorava di Natale la neve che cadeva oltre la finestra, sulle alte torri del castello; l'atmosfera che si respirava; l'allegria degli studenti, anche quella sapeva di Natale.

Qualcuno si era avvicinato al caldo letto a baldacchino della ragazza e aveva turbato il suo dolce sonno.

Lily si stropicciò il naso e si voltò dall'altra parte coprendosi con le coperte fin sopra la testa.

Il disturbatore tese ancora un agguato alla povera rossa.

La ragazza inspirò forte col naso, ormai sveglia.

No, quello non era decisamente odore di Natale, ma di cioccolato.

Curiosa socchiuse gli occhi. La figura sfocata di Emmeline Vance si parò a poco più di un pollice da lei.

“Ben svegliata dormigliona!” gridò esaltata la compagna, “E pensare che sei stata la prima ad andare a letto stanotte...”

Lily puntellò i gomiti e si alzò sbadigliando.

“Ma perchè c'è tutto questo fracasso?” chiese con la voce di chi è ancora nel mondo dei sogni.

“E' Natale, no?” disse Emmeline sorridendo, poi addentò un dolce al cioccolato che Lily aveva notato solo in quel ,momento, ma di cui aveva subito sentito il profumo.

La ragazza continuò a bocca piena:

F..otto ci fono i regali. Sfcendi!”

Lily si stiracchiò.

Prefto!” la spronò l'amica scuotendo le coperte.

Lily si mise di malavoglia le pantofole, poi notò di avere ancora il vestito della sera prima. Sorrise ricordando ogni momento della serata.

“Allora?!” la ridestò Emmeline.

Lily prese un paio di pantaloni e un maglioncino e gli indossò.

La rossa non aveva mai passato nemmeno un Natale a Hogwarts, perciò non seppe dire se lo spettacolo che si dipinse sotto i suoi occhi fosse consueto o meno.

La Sala Comune era ghermita di ragazzi che si accalcavano per aprire i piccoli e grandi doni sparsi qua e là fra le poltrone, i tavolini e il divano.

“Lily!” la salutò James mentre le coppie che si erano formate la sera prima proseguivano le conversazioni che avevano avuto durante il ballo.

“Ciao” sorrise Lily avvicinandosi.

“Grazie per i dolci, sono piaciuti a tutti” parlò il ragazzo rappresentando l'intero gruppo.

Lily guardò gli amici che scambiavano una o due parole fra Gelatine Tutti i Gusti + 1, Cioccocalderoni, Pepite alla menta, Zuccotti di zucca, lecca-lecca e Cioccorane.

“Figurati... volevo consegnarveli di persona, ma la magia del castello ha fatto da sè”

“Anche con i nostri regali, sono tutti lì” indicò James.

Lily cominciò ad aprirli uno per uno.

Alice e Frank le avevano regalato un nuovo paio di guanti, Marlene e Sirius un libro di racconti, Emmeline e Mary una guida sulle comunità magiche di tutto il mondo, Peter e Remus una scorta di lecca-lecca e James...

“Perdonami, non sapevo se era il caso di... voglio dire, dopo tutto quello che è successo, io...” cercò di spiegare un po' imbarazzato.

“Non ti devi scusare” rispose Lily con un sorriso, “Hai perfettamente ragione”

“Ti prometto che mi rifarò al compleanno”

“Allora ti perdonerò solamente dopo la più bella festa di compleanno mai organizzata nella storia di Hogwarts” scherzò la ragazza.

“Mi permetterai di infrangere le regole per organizzarti una festa di compleanno?” chiese James quasi scioccato.

“Certo... già che ci sei: spiattella ai quattro venti che vuoi organizzare una festa durante il coprifuoco con chissà quanta roba non lecita a scuola e vedrai come sarò felice di denunciarti a Silente”

“Lo faresti davvero?” chiese James perfido.

“Ovviamente, rimango sempre una Caposcuola, Potter”

James sghignazzò e Lily rimase allibita.

“Cosa c'è da ridere?” chiese arrabbiata.

“Nulla, nulla...” disse il ragazzo fra una risata e l'altra, “Vuol dire che non organizzerò nessuna festa, ma non cantare vittoria, riceverai comunque il mio regalo di compleanno”

* * *

Fuori dalla Sala Grande venne esposto un avviso sui duelli.

Partecipanti

Grifondoro:

 

Astrea Ollysons

Remus Lupin

 

“Cosa?!” esclamò Lily mentre leggeva assieme all'amico l'avviso, “Non mi hai detto niente...”

“Bhe... dicevate che avevo delle possibilità, perciò...”

“E' stata la scelta più sensata di tutta la tua vita vita, Remus” esclamò la rossa, poi proseguì la lettura.

 

Fulke Southey

Gabriel Polk

James Potter

Dirk Barnett

Zack Custer

Sirius Black

Ted Dombey

Eva Maxwell

Barry Novart

Seamus Lory

 

Serpeverde:

 

Lucius Malfoy

Abraxas Edgard

Nicolas Avery

Bellatrix Black

Alexander McCormack

Severus Piton

Narcissa Black

 

“Le sorelle al completo” commentò amaro Remus.

 

William Nesbitt

Leon Hood

Theophilus Davis

Dmitri Axels

Proteus Mackinley

 

Tassorosso:

 

Elena Longbooth

Susanne Quincey

Arthur McKanzie

 

“No... non conosco più nessuno” disse Lily passando velocemente il resto della lista.

Lessero anche i duelli che si sarebbero svolti nel pomeriggio.

Prima duellavano fra loro i ragazzi di una stessa casa, poi, dopo una scrematura, gli ultimi tre restanti avrebbero fatto squadra per scontrarsi con un altra Casa, i due terzetti vincitori si sarebbero scontrati per poi andare alla finalissima con una dimostrazione per essere giudicati dai professori.

* * *

La prima serie di duelli eliminò i ragazzi più deboli, il giorno seguente fu di riposo e quello dopo ancora il gruppo di ormai sei studenti per Casa si dimezzo ulteriormente. Di Grifondoro, come tutti si aspettavano, erano rimasti Sirius, Remus e James; di Serpeverde, Lucius, Severus e Bellatrix; di Tassorosso, Susanne Quincey, Lory Drowshin e Antony Nixon; di Corvonero, Ludwig Steevens, Girbert Jerome e Terence Reeves.

Due Case dovevano essere eliminate.

Tutta la scuola era riunita nella Sala Grande per assistere a quelli che sarebbero stati gli ultimi duelli.

Il preside si mise di fronte agli studenti e annunciò:

“La sorte ha deciso che i primi a sfidarsi saranno i ragazzi di Corvonero contro...”

La tensione che si era creata nella Sala era palpabile.

“Serpeverde!” esclamò il preside.

Gli applausi esplosero.

I ragazzi di Corvonero e quelli di Serpeverde si schierarono e il silenzio ritornò.

“Al mio via: bacchette alla mano” sentenziò il preside, “tre, due... uno... VIA!”

I ragazzi levarono le bacchette e cominciarono a camminare gli uni verso gli altri, arrivati al centro della sala abbassarono le bacchette e si inchinarono, poi tornarono indietro dandosi le spalle, contarono dieci passi e rivoltandosi di scatto cominciarono a lanciarsi ogni sorta di incantesimo.

“Stupeficium!” Terence cadde rovinosamente all'indietro lasciando il pubblico con il fiato sospeso.

I Corvonero rimanenti si vendicarono lanciando fasci luminosi verso tutti e tre gli studenti avversari.

“Impedimenta!”

“Expelliarmus”

“Incarceramus”

Le luci scaturite dalle bacchette invasero la sala per quasi un ora, poi i tre Corvonero rimasero tutti disarmati.

“Mi pare ci siano dei vincitori” disse Silente.

I Serpeverde esultarono e compagni gli adularono con applausi e grida di incitazione. La scena si ripeté e il duello fra Grifondoro e Tassorosso cominciò.

I vincitori, senza se e senza ma, furono James, Sirius e Remus.

* * *

“Lo sapevo” disse Lily raggiante mentre il trio entrava dal ritratto, “L'ho sempre detto!”

“Grazie, grazie” dissero in coro James e Sirius inchinandosi di fronte alla ragazza.

“Non dicevo a voi due” li fermò la rossa, “Stavo parlando con Remus”

Il ragazzo si avvicinò all'amica, Lily gli si gettò fra le braccia lasciandolo un po' spiazzato.

“Ehm... grazie...”

“Remus, l'ho sempre detto. Vincerai, ne sono certa!”

Lunastorta si liberò dall'abbraccio.

“Come mai ne sei così sicura?” chiese Sirius.

“Credi davvero di poter vincere?”

“Dobbiamo risponderti male?” intervenne James.

Lily alzò gli occhi al cielo.

“Quanto sai essere bambino, Potter...”, poi sbuffò e lasciò i ragazzi per andare da Mary ed Emmeline che chiacchieravano animatamente sedute sul divanetto.

“Di cosa discutevate?” chiese inserendosi nella conversazione.

“Oh... nulla di particolare” disse Mary, “Ci chiedevamo solo chi fosse il ragazzo che ti ha fatto compagnia tutto il tempo l'altra sera, al ballo. Sono passati i giorni, ma non ce ne hai ancora parlato”

“Perché non c'è niente da dire” disse Lily cercando di troncare la conversazione sul nascere.

“Certo...” la assecondò Emmeline.

“Dai, raccontaci cos'è successo” ordinò Mary.

Lily era un libro aperto per le amiche, ormai capivano tutto con un solo sguardo, non avrebbe potuto risparmiarle nemmeno il racconto di quella serata.

“E...?” chiese Mary curiosa alla fine del resoconto.

“E niente” esclamò Lily, “Ci siamo baciati e poi ognuno e tornato nel proprio dormitorio, almeno, io sono andata a letto, lui... non so” aggiunse abbassando il tono di voce.

“Aspetta un secondo” disse pensierosa Emmeline, “La maschera di quel ragazzo non copriva tutto il viso?”

Lily annuì.

“Ma allora come avete fatto a baciarvi?”

“Gli ho tolto la maschera, no?” disse come se fosse la cosa più ovvia del mondo.

“Allora lo hai visto! Potresti riconoscerlo” trillò eccitata Mary.

“Non urlare” la zittì Lily.

Mary arrossì.

“Comunque no, non lo posso riconoscere, perché era buio e subito dopo il bacio

si è rimesso la maschera”

“Che peccato...” commentò Emmeline.

“Lo so” sospirò Lily.

“Non te ne sarai innamorata sul serio?” chiese Mary.

Lily non sapeva cosa rispondere.

“Ricorda quello che avete fatto tu e chi so io” le ricordò Emmeline facendole tornare alla mente il dopo-partita.

La rossa rivide tutto, immagine per immagine. Era confusa, non sapeva cosa pensare, non era riuscita a parlare con James e la situazione non si era chiarita per niente, anzi, era diventati amici. Gli amici non fanno nulla insieme, sono amici, amici e basta. Forse se lei e James si erano uniti in quel gesto non erano semplici amici...

 

Semplici amici... semplici amici...

Quelle parole l'avevano perseguitata anche durante il sonno.

“Sono solo confusa. Io e James non siamo più un bel niente, è ora di metterselo bene in testa” disse a sé stessa, “Se voglio pensare a Maschera d'Argento come all'amore perfetto... ben venga, ma non devo far sì che le fantasie mi facciano vivere una cosa impossibile. Quel ragazzo non lo rivedrò più, punto e basta!”

* * *

Tutto il castello si era ancora una volta riunito nella Sala Grande per assistere all'ultimo duello, i vincitori di quello scontro sarebbero stati giudicati dai professori. Silente si posizionò, come aveva già fatto parecchie volte, al centro della pedana.

“Salve a tutti, ragazzi!” salutò bonario, “Vi ricordo che gli incantesimi di memoria e le Maledizioni Senza Perdono sono severamente vietate... Buona fortuna! Bacchette alla mano!” detto ciò scese dall'altro capo della pedana e disse:

“Uno, due... tre!”

I ragazzi fecero il consueto saluto dei duellati e cominciarono a battersi.

 

Lucius lanciò un incantesimo non verbale verso Sirius e James lo attaccò con un Expelliarmus che fece volare via la bacchetta di mano al biondo.

Bellatrix si gettò furente su Remus, il quale senza troppi sforzi creò un Sortilegio Scudo così potente da far cadere la ragazza a terra.

“Perdonalo cuginetta” disse sprezzante Sirius e, ridendo, continuò a combattere.

Gli occhi di Bellatrix si incendiarono, la Serpeverde si rialzò, furiosa riprese a lanciare incantesimi ovunque.

Il pubblico tutto intorno incitava i propri beniamini, Lily invece non era molto tranquilla, aveva visto il fuoco negli occhi della mora, quella ragazza sarebbe stata capace di qualsiasi cosa pur di vedere una goccia di sangue. Per sentirsi più sicura lasciò le amiche e si fece spazio fra la folla per raggiungere il bordo della pedana sulla quale si teneva il duello. I ragazzi proseguirono a lanciare incantesimi facendo una buffa danza, un passo avanti: attacco; un passo indietro: difesa.

Continuarono in quel modo per un po', poi un incantesimo lanciato da James, che aveva ferito il braccio di Lucius, fece inviperire Piton e Bellatrix.

I due iniziarono a scagliare fatture molto più velocemente di prima che il compagno si ferisse, erano solo più in due e volevano fare di tutto per passare anche quell'ultima prova prima del giudizio degli insegnanti.

“Incarceramus!”

“Mucus et nauseam!”

“Gambemolli”

“Expelliarmus!”

“Tarantallegra”

“Impedimenta”

“Protego”

“Stupeficium!”

“CRU...”

Furono pochissimi istanti, pochi istanti in cui si scatenò il putiferio, pochi istanti in cui il cuore di Lily si fermò e tutti i suoni si attutirono, pochi istanti dopo i quali tutto cessò.

 

Lily aprì gli occhi, la luce era troppo forte, così si sforzò di tenerli socchiusi e si guardò intorno confusa.

Era in infermeria.

Si guardò i piedi e le gambe, non aveva fasciature.

Provò a muovere le braccia, funzionavano benissimo.

Ma allora cosa ci faceva lì?

Una figura sfocata si sedette al bordo del suo letto.

“Ciao” la salutò una voce conosciuta.

Lily si alzò a fatica, un po' stordita, mise a fuoco la figura e vide un James Potter più raggiante che mai.

“Ciao” lo salutò incerta.

Il sorriso si spense da viso di James.

“Come va'?”

“Benissimo” disse la ragazza, “Sono solo stanca, ho la sensazione di non aver dormito per...” il suo sguardo cadde sul paesaggio che si vedeva dalla finestra, “Che ore sono?”

“Quasi mezzogiorno. Hai dormito quasi due giorni”

“Cosa?!” esclamò Lily, “Cosa è successo. Io... credevo di essere...”

“Qualcosa mi dice che non ricordi nulla” disse James.

Lily annuì.

“Ricordi qualcosa del duello?” chiese.

“Si... c'eravate tu, Remus e Sirius contro Bellatrix, Severus e Lucius, vero?”

“Si” confermò James, “Bellatrix ha provato a lanciarmi una Maledizione Cruciatus e tu...”

In quel momento Lily ricordò tutto.

“Tu o qualcun' altro è stato Cruciato?” chiese preoccupata.

James scosse la testa sorridendo.

“No, non ti preoccupare, l'incantesimo della Lastrange è finito sul soffitto”

“Ma allora perchè siamo qui?” chiese Lily non capendo.

“Bhe...” cominciò James, “E'... è un po' imbarazzante”

Lily arrossì nonostante non ricordasse quasi nulla, “Allora? Si può sapere cosa è successo?”

“Nulla di grave, è solo che... L'incantesimo di Bellatrix stava per colpirmi quando tu, non so come, ti sei gettata su di me. Con tutto quel trambusto la Lastrange è stata presa alla sprovvista e ha fatto qualche passo indietro puntando la bacchetta in un altra direzione.”

“E cosa c'è di imbarazzate?” chiese Lily.

“Ehm... tu lanciandoti addosso a me, mi hai salvato, si, ma hai battuto la testa contro la pedana e io mi sono slogato un polso sotto il tuo...” James non riuscì a terminare la frase che scoppiò a ridere.

Lily incrociò le braccia al petto, imbronciata.

“Cosa stai cercando di dirmi, che è colpa del mio peso se ti sei fatto male?”

James annuì continuando a ridere.

Rise anche Lily, infondo l'avevano scampata bella tutti e due, una botta in testa e un polso slogato non potevano nemmeno essere comparati a una Maledizione Senza Perdono.

“Sei un idiota... e io chissà cosa mi pensavo...” ridacchiò

“Hai fatto bene a immaginare altro, basta pensare cos'è successo una delle ultime volte che siamo rimasti soli...” appena pronunciò quelle parole si pentì di averle dette.

Lily smise di ridere e guardò verso il basso.

James puntò lo sguardo altrove.

Rimasero in quel silenzio imbarazzante fino a quando Madama Chips, l'infermiera, non uscì dal suo ufficio.

“Stai meglio signorina Evans?” chiese cordiale osservando la testa della ragazza.

“Si, non mi fa male nulla”

“Vedo, non hai riportato nemmeno un livido, puoi prepararti ad uscire”

James sorrise.

“Anche il signor Potter dovrebbe uscire oggi, potrete andarvene insieme tra un oretta”

 

 

NOTA:

Eccomi!!! Spero non siate rimasti delusi dai duelli. Non ho potuto descriverli tutti, ci avrei impiegato troppi capitoli e vi avrebbero annoiato.

Il prossimo capitolo sarà molto, davvero molto più denso di emozioni e avvenimenti che questo, lo posterò Mercoledì, per cui non dovete aspettare molto.

Grazie a tutti quelli che hanno recensito e commentato il capitolo precedente e a quelli che hanno messo la storia nelle varie categorie ^^

Bacioni, alla prossima!!!

Ritorna all'indice


Capitolo 13
*** Certi ricordi... ritornano (parte I) ***


Capitolo 13- Certi ricordi... ritornano (parte I)

A causa della Maledizione Cruciatus lanciata da Bellatrix, con grande dispiacere di tutti, i duelli vennero sospesi. Non ci volle molto, tuttavia, per far dimenticare la faccenda agli studenti e far ritornare tutto alla normalità.

Le lezioni cominciarono e fra i ragazzi del quinto e del settimo anno si cominciò a parlare seriamente di esami.

“Allora Sirius” disse Lily durante l'ennesima ora di studio in Sala Comune, “Come faccio a distinguere il Veritasserum dalla comune acqua?”

“Lo assaggio” rispose prontamente Felpato facendo scoppiare l'ilarità generale.

Remus e Lily furono gli unici che non risero e si limitarono a gettare occhiatacce all'amico.

Lily però non era calma come Lunastorta.

“E' una cosa seria!” esplose facendo voltare alcuni ragazzini del primo anno che giocavano a Gobbiglie.

“Siamo seri” disse James e riprese a sghignazzare come un matto.

“I MAGO sono la cosa più importante della nostra vita, senza qualche MAGO non andremo da nessuna parte. Se non studiamo decentemente non riusciremo a prendere un voto degno di questo nome!”

“Non credo che uscire da questo castello con un foglio di pergamena con un giudizio scritto sopra sia la cosa più importante della mia vita” disse James con il sorriso idiota che ogni tanto ritornava per far notare a tutti che, nel profondo del suo cuore, quel ragazzo non era mai cambiato.

Lily represse un grido di rabbia e oltrepassò il ritratto, furente.

La rossa in quei pochi giorni fu davvero intrattabile. Cercava in tutti i modi di dimenticarsi del misterioso ragazzo del ballo di Natale, ma ogni suo sforzo era vano. Così passava le ore buche in biblioteca a studiare o in Sala Comune a leggere per tenere sempre la mente occupata. Il suo metodo, però, non era infallibile, infatti, ogni volta che qualcuno la disturbava diventava isterica e gli sbraitava contro come una forsennata. Mary, Alice, Emmeline e Marlene provarono a parlarle, ma lei troncava ogni conversazione sul nascere e scappava via.

Fortunatamente, per le orecchie di tutti i poveri Grifondoro, quel periodo passo in un paio di settimane e Lily riuscì a dimenticarsi di Maschera d'Argento.

 

Arrivò il 30 Gennaio, il giorno del compleanno della ragazza.

Dopo aver già ricevuto gli auguri da tutti, a colazione, la rossa ricevette una lettera dalla sua famiglia.

 

Carissima Lily,

tanti auguri di buon compleanno.

Ci spiace moltissimo, ma il gufo che è venuto a prendere questa lettera non è riuscito a sollevare il pacco che ti avevamo preparato, perciò non siamo riusciti a inviarti il regalo, in compenso ti abbiamo messo nella busta qualche banconota che potrai facilmente cambiare con il denaro dei maghi.

Speriamo che lì stia andando tutto bene e che i tuoi voti siano sempre impeccabili.

Ancora tanti auguri, tesoro.

Un grosso bacione

mamma e papà

* * *

Dopo pranzo Lily tornò in Sala Comune, prese la guida che le era stata regala a Natale e cominciò a leggerla comodamente seduta sul divano.

Stava per voltare pagina quando la sua attenzione fu catturata da un piccolo paracadute rosso con appeso un pacchettino altrettanto piccolo. Lo strano oggetto planò vicino a lei.

Curiosa, Lily infilò l'indice fra le pagine del libro, lo chiuse, e raccolse il paracadute con la mano libera. C'erano delle cordicelle che pendevano dal piccolo telo scarlatto e che legava il pacchetto. La rossa posò il volume sul tavolo lasciandolo aperto per non perdere il segno, poi slegò il pacchetto. Sotto di esso notò un rotolo di pergamena grosso quanto un mignolo, ancora più incuriosita prese anche quello.

 

Buon compleanno. Ti avevo promesso che ti avrei fatto un bel regalo di compleanno ed eccolo qui. Una promessa è una promessa.

Ramoso

 

Lily sorrise, non si era affatto dimenticata della promessa che le aveva fatto James, ma non aveva mai creduto che l'avrebbe mantenuta. Eccitata tolse il nastrino dal pacchetto e lo aprì, dentro vi trovò una bella piuma in miniatura, con delicatezza la tirò fuori e quella divenne una piuma di dimensioni reali, adatta a scrivere qualsiasi cosa.

Mise il nastrino fra le pagine del libro e tornò alla prima pagina sulla quale non c'era scritto nulla.

Prese la piuma e provò a sentire se grattava bene, da sempre sapeva che una piuma scriveva bene se la la punta grattava la pergamena nel giusto modo.

La piuma impresse due lineette sul libro e Lily non esitò a staccare la piuma dal foglio. “E' una piuma che scrive senza l'inchiostro” spiegò James apparendo alle sue spalle.

“Grazie” disse Lily, “E' molto...” non fece in tempo a concludere la frase che dalla piuma uscì uno schizzo d'inchiostro che sporcò interamente il libro poggiato sul tavolo e la divisa della ragazza.

James scoppiò a ridere.

“Dovevo immaginarlo!” esclamò Lily rabbiosa, “Era un altro dei tuoi stupidi e idioti scherzi!”

La ragazza posò la piuma e con qualche schizzo di inchiostro sugli abiti rincorse James che stava già per uscire dalla Sala.

“JAMES POTTER, NON MI SCAMPERAI!”

James corse nel corridoio ridendo per la reazione di Lily.

“Ti faccio vedere...” ruggì la rossa senza smettere di rincorrerlo.

Lily stava per raggiungerlo quando James si fermò con il fiato corto.

“Tregua...” disse con la voce grossa.

“Ok...” fece Lily, era stanca anche lei, “Ti ho mai detto che sei un idiota?”

“Qualche volta... Forse lo sarò di meno se...” Ramoso riprese a correre giù per le scale, “Vieni un po' a prendermi”

Lily lo rincorse.

I passi rimbombavano nei corridoi, poi il rumore sembrò attutirsi, ma Lily non ci fece caso e continuò a correre ancora più velocemente.

“Ti sei fermato, Potter?”

“Assolutamente no, Capostupidità” la apostrofò James.

“Come mi hai chiamata?” chiese Lily.

“Copostupidità” ripetè James.

La rossa gli si gettò addosso stringendogli forte le braccia al collo e attaccandosi alla sua schiena.

James si piegò in due.

“Mi hai già slogato un polso con il tuo peso, non vorrai anche spezzarmi la schiena”

Quella frase sorpassò di tanto il limite di sopportazione di Lily, la rossa cominciò a tirare i capelli a James e a tirargli pungi su ogni parte del corpo, il ragazzo cercò di divincolarsi.

“Ahi! Fai male, basta...” disse Ramoso ma qualcosa lo fece zittire e all'improvviso smetté anche si divincolarsi.

“Cos'è non riesci a tenere a bada una ragazza?!”

“Lui forse no, ma io si” esordì la professoressa McGrannitt con cipiglio severo.

Lily saltò giù, scarlatta in viso.

“Il vostro comportamento è oltraggioso” disse la vicepreside con il labbro inferiore che tremava leggermente, quelle parole ferirono Lily più della lama di un coltello, “Azzuffarsi in quel modo e fare tutto quel baccano all'interno del castello! Non mi sarei mai aspettata una cosa del genere da una Caposcuola e nemmeno dal Capitano di una squadra di Quidditch.”

James abbassò lo sguardo.

“Non ti sei mai comportato rispettosamente, Potter, ma oggi hai davvero infranto ogni canone e legge della scuola!”

“Mi spiace, io...” cercò di scusarsi James.

“Non mi interessano le tue scuse, nemmeno le tue signorina Evans” aggiunse vedendo che Lily stava per aprire la bocca, “Visto che con un altra punizione il signor Potter non riuscirebbe nemmeno più ad avere il tempo per respirare ho deciso di fare qualcosa di più drastico: i vostri incarichi saranno annullati. Per il momento non ci sarà nessun Caposcuola di Grifondoro e il posto di Capitano sarà occupato da qualcun altro, signor Potter, non potrai nemmeno partecipare agli allenamenti o alle partite. La punizione proseguirà fino a nuovo ordine. Adesso andate nell'ufficio del preside per consegnare le vostre spille”

Lily si voltò e cominciò a camminare per il corridoio, dopo alcuni secondi la seguì anche James.

Arrivarono di fronte all'enorme statua in pietra.

“Caramelle mou!” sentenziò Lily e lei e James poterono entrare.

Lo studio era vuoto.

Sulla scrivania c'era un foglio di pergamena che citava: “Sono fuori, arriverò alle 16, 30”

“Mancano ancora quaranta minuti, possiamo tornare dopo” disse James.

“No” sbottò Lily, “Lo aspettiamo qui, tanto non abbiamo più nulla da fare, no?”

James prese a camminare avanti e indietro di fronte un grosso bacile di pietra e Lily rimase seduta a rimuginare su quello che era successo poco prima.

Un silenzio carico di tensione calò fra i due.

Dopo alcuni minuti fu James a romperlo.

“Non sapevo che avrebbe fatto così” disse, “... la piuma”

Lily non gli diede risposta, era troppo arrabbiata.

“Sullo scaffale c'era scritto che era un Piuma Rimpicciolente che scriveva senza inchiostro, evidentemente l'incantesimo con il quale era stata truccata non funzionava bene, domani prendo il Mantello e torno ad Hogsmede a cambiartela”

“Non occorre” sbottò Lily, ma una parte di lei credeva alla versione raccontata dal ragazzo.

Lo sguardo di James fu catturato dal bacile di pietra. Sul bordo c'erano incise delle rune, non sapeva cosa significassero. Ci guardò dentro, un po' per curiosità, un po' per nascondere l'imbarazzo e la delusione che provava.

C'era un liquido quasi color argento dentro il bacile, il ragazzo lo sfiorò con un dito, non si bagnò. Spinto da uno strano impulso ci mise la testa dentro e per magia venne catapultato a casa sua.

C'erano sua madre e suo padre seduti al tavolo della cucina e Silente stava di fronte a loro.

“Sono venuto a parlarvi di una cosa piuttosto delicata” esordì il preside, “Riguarda Tom Riddle”

James ricordò di aver già visto la scena, agitato tornò nell'ufficio.

Lily, la quale si era accorta solo in quel momento dell'accaduto si alzò e si avvicinò al ragazzo.

“Non so cosa sia, ma...”

“E' un pensatoio” disse Lily senza intonazione.

“Co...”

“C'è scritto” spiegò la ragazza e indicò le rune.

“Vieni” disse James.

“Non possiamo, sono ricordi di Silente, o almeno credo, non ne sarà felice e io non voglio essere espulsa, mi sembra che avermi tolto la spilla da Caposcuola sia stata già una dura punizione”

“Solo un minuto, non se ne accorgerà mai...”

“No” disse Lily irremovibile.

“C'è la conversazione che io e gli altri abbiamo origliato a casa mia”

Lily si convinse, ricordava ancora quello che le era stato riferito da James, finalmente avrebbero saputo la verità.

Casa Potter si dipinse difronte ai loro occhi.

“Sono venuto a parlarvi di una cosa piuttosto delicata” esordì il preside, “Riguarda Tom Riddle”

Charlus poggiò una mano sulla spalla della moglie.

“Cattive notizie?” chiese Dorea spaventata.

Il preside annuì.

“Si tratta della profezia di cui vi ho scritto nella lettera. Sibilla Cooman ha predetto che vostro figlio James e Lily Evans avranno un figlio, si chiamerà Harry” Silente fece una pausa, poi riprese, “La profezia dice anche che Lord Voldemort, come si fa chiamare ora, Riddle... vuole... uccidere Harry. Quando il piccolo nascerà, ci sarà una nuova profezia sul suo futuro, solo allora potremo capirne di più”

Dorea trattenne il respiro, Charlus cercò di rimanere impassibile.

“Ma se i ragazzi non si sposassero...” provò la signora Potter.

“E' tutto scritto Dorea, non possiamo deviare ciò che il destino a prefissato per noi. I ragazzi si sono sempre punzecchiati a vicenda, ma è da un po' che... come dire, si sono avvicinati”

“Anche i ragazzi sono in pericolo?” chiese Charlus.

Il preside annuì.

“Lord Voldemort non si è ancora fatto vivo, per ora i morti, le sparizioni... sono opera dei Mangiamorte, comunque parlerò della situazione con il primo Ministro, non esiterà a mandarvi un Auror, per precauzione” Silente sorrise malinconico, “Adesso devo andare, è davvero tardi”

“Non si sa il giorno della nascita del bambino?” chiese Dorea.

“No, mi spiace. Ah... un altra cosa: non mi sembra ancora il caso di avvisare i ragazzi, lasciamoli vivere qualche mese in tranquillità, quando sarà finita la scuola gli racconteremo tutto”

Lily e James ritornarono nell'ufficio del preside.

La rossa volse lo sguardo verso l'ampio scaffale pieno di libri con la testa piena di confusione. Ramoso invece restò immobile, appoggiato al Pensatoio.

Dopo un paio di minuti che parvero un eternità James disse:

“Mi spiace”

“Anche a me” rispose Lily.

“Hai sentito cosa ha predetto la Cooman, forse è meglio se ti dico una cosa” il ragazzo fece una pausa, poi continuò, “Al ballo di Natale, ho baciato una ragazza, non so chi fosse, aveva un vestito color caffè-latte, ma non l'ho vista in faccia...”

Il cuore di Lily saltò un paio di battiti.

“Portava una maschera in viso e... non ho mai sentito la sua voce”

Aveva baciato James, era con James che aveva passato tutta la serata, era James che aveva sognato per notti e notti, Maschera d'Argento.

James rise amaramente.

“Pensa che l'ho soprannominata Bella Senza Nome...”

Lily si voltò, dopo tutta la tristezza provata in quella giornata una parte del suo cuore gioì.

“James, ero io quella ragazza”

 

NOTA:

Mi odierete... lo so... non ho proprio potuto non dividere il capitolo in due parti perchè venivano fuori 13 pagine, decisamente un po' più lungo del normale :) Spero che vi sia piaciuto comunque.

Finalmente tutti hanno scoperto la verità... anche voi che all'inizio mi avevate chiesto perchè Malocchio aveva accompagnato i Malandrini a Diagon Alley.

La seconda parte credo di postarla domani, non voglio farvi stare molto sulle spine anche perchè il prox capitolo piace moltissimo anche a me (cosa che succede mooolto raramente)

Grazie per le recensioni ricevute fin'ora e grazie per aver messo la storia in una delle categorie e anche grazie ai lettori silenziosi.

Kisses <3

Ritorna all'indice


Capitolo 14
*** Certi ricordi... ritornano (parte II) ***


Capitolo 14- Certi ricordi... ritornano (parte II)

James, ero io quella ragazza...Quelle parole colpirono James come niente lo aveva colpito in tutti i suoi diciassette anni, il cuore accelerò così tanto i battiti che credette che sarebbe uscito dalla cassa toracica da un momento all'altro.

Non sapeva cosa fare, non sapeva cosa dire e le poche parole che gli vennero in mente gli sembrarono senza senso e inutili. Preso dal momento, dimenticò tutto quello che era successo quel giorno, si avvicinò a Lily e le prese una mano fra le sue.

“Andrà tutto bene” disse poi, prendendo un respiro.

La ragazza gli si gettò addosso, appoggiando il proprio viso contro il suo petto e si lasciò andare in un pianto che non aveva nulla a che fare con la storia del ballo. Quel pianto era tutto per Harry, il piccolo Harry che non era ancora nato, ma aveva già un destino segnato.

“Scusami per averti evitata per quello che è successo dopo la partita di quel giorno”

Lily si scansò un po'.

“Per una volta James, sta' zitto” disse e si accoccolò di nuovo fra le braccia del ragazzo. Ramoso le sfregò dolcemente una mano sulla schiena, poi la liberò dall'abbraccio e si tolse il distintivo da Capitano, tolse anche la spilla appuntata al mantello di Lily e le poggiò entrambe sulla scrivania del preside.

“Silente capirà” disse con un tono di voce appena percettibile.

Lily si asciugò le lacrime e annuì.

I due uscirono dall'ufficio e percorsero silenziosamente, dandosi sempre la mano, il corridoio che portava alla torre dei Grifondoro.

“Espertea Ibix” disse James e la Signora Grassa aprì loro il passaggio.

La Sala Comune era deserta, probabilmente tutti i ragazzi avevano approfittato di quella strana giornata invernale di sole per uscire nel parco e stare un po' all'aria aperta a giocare con gli amici o a scambiare due chiacchiere.

I due giovani presero posto sul divano, rimasero vicini, sfiorandosi le mani e dandosi una carezza su un braccio o su una gamba di tanto intanto, ma non si scambiarono una parola. Quando ormai gli altri Grifondoro stavano per tornare, James tirò fuori da sotto la divisa della scuola il Mantello dell'Invisibilità e, sempre in religioso silenzio, lo gettò sulle sue spalle e su quelle di Lily.

Rimasero lì, immobili, invisibili, mentre intorno a loro i ragazzi ridevano e scherzavano, videro i Malandrini sfidarsi ad una partita di scacchi dei maghi, ma non osarono uscire allo scoperto.

Non scesero per cena, non avevano appetito, il ricordo ancora vivido nella loro mente aveva cancellato anche quella.

La notte era ormai calata e la quiete era tornata a regnare nella Sala Comune.

Lily si tolse il Mantello di dosso, si alzò dal divano e si sedette a terra sulla scura moquette del pavimento, scaldandosi con il fuoco scoppiettante del camino. James la seguì e si sedette dietro di lei, divaricò le gambe e la rossa si poggiò a lui, Ramoso la abbracciò e lei si lasciò andare in quell'abbraccio.

* * *

Stava albeggiando.

I primi sporadici raggi di sole penetrarono le nubi e giunsero fino ad illuminare i visi dei due Grifondoro.

Lily, che era appena riuscita ad addormentarsi, riaprì gli occhi, si guardò intorno e si portò una mano alla fronte, aveva la testa che le scoppiava. Sentì un peso gravarle sulla spalla destra, girò un po' il capo e vide James che dormiva.

“James” lo chiamò dolcemente.

Il ragazzo si risvegliò, si scansò da lei e si alzò sbadigliando. La rossa fece la stessa cosa.

“Dobbiamo tornare nei nostri dormitori, fra poche ore cominceranno le lezioni” disse Lily stancamente.

“Non faremo nessuna lezione oggi, prendiamo il Mantello e andiamo fino alla Stamberga, usiamo il passaggio della Strega Orba, quello del Platano Picchiatore sarebbe troppo rischioso”

Lily accennò un sorriso.

“Non mi contraddici?” chiese James.

La ragazza scosse la testa.

“Vuol dire che le cose sono cambiate?”

“E' destino, no? Lo ha predetto la Cooman” sospirò la ragazza.

Detto ciò si coprirono con il Mantello dell'Invisibilità, uscirono dalla Sala e raggiunsero la statua della vecchia strega senza un occhio, James pronunciò la formula Dissendio e aprì il passaggio.

Camminarono per quella che gli parve un ora e dopo tutto quel movimento arrivarono nella cantina di Mielandia, essendo ancora molto presto non riuscirono a uscire dalla porta principale, ma dovettero uscire dal retro aprendo la porta con la magia, poi avviandosi con la neve scricchiolante sotto i piedi e raggiunsero la Stamberga Strillante.

Varcata la soglia i ragazzi gettarono il mantello dell'invisibilità a terra, James si tolse la sciarpa e il mantello che aveva indossato sulla divisa e raggiunse un vecchio divano malandato che stava al centro di una stanza poco distante dall'entrata, anche Lily si svestì e lo raggiunse.

La ragazza si guardò intorno. La tappezzeria strappata e logorata dal tempo, i quadri un po' storti e pieni di ragnatele raffiguranti maghi e streghe, probabilmente, morti secoli prima, le sedie in legno un po' svirgole e il grosso tavolo in mogano tutto pieno di piccoli buchini.

“Non credevo fosse messo così bene” disse.

“Nessun commento acido signorina Evans, ci abbiamo messo una vita a rendere questa vecchia casa accettabile”

“Dico sul serio, pensavo fosse conciata peggio, invece se chiudi gli occhi sembra una casa normale” commentò, dopo tutto quel tempo passato in compagnia di James era un po' più serena.

James rise e gli sembrò stranissimo non averlo fatto per così tante ore.

Rise anche Lily.

Il ragazzo improvvisamente smise di ridere e si limitò ad osservare la rossa, i capelli, un po' mossi con qualche ciocca fuori posto, i lineamenti del suo viso, gli occhi verdi, quei bellissimi occhi verdi...

“Cosa c'è?” chiese imbarazzata Lily mentre il sorriso le moriva sulle labbra.

“Nulla” fece in risposta James, “E' solo che... abbiamo passato tutta la notte e gran parte del pomeriggio vicino, tu hai pianto e...”

Lily arrossì violentemente.

“Non devi essere imbarazzata” disse il ragazzo, capendo il suo stato d'animo, “Anche io mi sentivo così”

Lily ebbe un tuffo al cuore, non era possibile che James Potter potesse fare un discorso simile.

“Comunque...” riprese, “Abbiamo pensato solo a quello che ci aspetterà, ma non abbiamo tenuto conto della cosa più importante: siamo andati al ballo insieme”

Lily sorrise e si avvicinò a lui.

“Se ti chiedessi... Bella Senza Nome, vuoi entrare nella lista delle mie innumerevoli ragazze? Cosa diresti?”

I loro due visi si avvicinarono, potevano sentire l'uno il profumo dell'altra.

“Che sei un idiota” soffiò Lily.

James sorrise avvicinando le sue labbra a quelle della ragazza.

Si baciarono.

* * *

Il sole era alto e probabilmente tutti si stavano chiedendo dove Evans e Potter si fossero cacciati, ma nessuno avrebbe mai indovinato la posizione del loro rifugio.

I due si erano seduti dietro l'ampia finestra che dava sul Lago Nero e ammiravano il magnifico spettacolo che si apriva di fronte il loro occhi. La neve aveva cominciato a cadere leggera e i ragazzi potevano vedere i fiocchi gelati cadere nella fredda acqua del lago e disciogliersi con essa.

“Lo proteggerò” disse Lily all'improvviso.

James la guardò confuso.

“Harry” continuò la rossa, “Lo proteggerò fino alla fine”

“Allora io proteggerò tutti e due”decretò James serio.

Fecero una pausa, poi Lily proseguì:

“Quando ero piccola chiamavo tutti i miei pupazzi, Harry. Buffo, no?”

“Buffo” sorrise il ragazzo, “Io... bhe, io non chiamavo nessuno Harry, però... sì, mi piace come nome”

Lily sbuffò.

“Ti rendi conto che stiamo ancora andando a scuola e già parliamo di un futuro insieme?”

“Si, è strano...” disse James pensieroso, “Potremo sposarci l'estate prossima..., sempre se ti va”

Lily rise.

“Si, mi va” rispose annuendo, come se dovesse convincere sé stessa delle parole che le uscivano dalla bocca.

“Sirius sarà il mio testimone e naturalmente Alice sarà la tua”

“Non è che stai progettando tutto troppo in fretta? Solo perchè sappiamo che faremo un figlio insieme non vuol dire che dobbiamo fare tutto di corsa”

“Già, scusa, mi sono fatto prendere dalla situazione” disse lui e abbassò lo sguardo per nascondere l'imbarazzo.

Lily chinò la testa per guardare il ragazzo negli occhi nonostante lui avesse fatto di tutto per evitare di farsi vedere.

“Decisamente” disse la rossa.

Scoppiarono entrambi a ridere.

“Ci divertiremo insieme, Potter”

“Puoi giurarci, Evans”

* * *

Nei giorni che seguirono il rapporto fra i due non poté che migliorare e il nuovo legame che si era creato fra loro non passò inosservato.

Spesso Emmeline, Mary, Alice e Marlene chiedevano a Lily cosa le fosse successo, lei rispondeva con una scrollata di spalle e cambiava discorso.

La stessa scena si era ripetuta più e più volte durante le conversazioni dei Malandrini e James aveva ripetuto per filo e per segno la risposta della fidanzata.

La nuova e rinnovata coppia passava molto tempo insieme: studiavano in biblioteca, giocavano a Scacchi o a Spara Schiocco, in entrambi i casi, comunque, vinceva James, facevano lunghe passeggiate lungo il limitare della Foresta Proibita, chiacchieravano un po' nella Stanza delle Necessità e ovviamente, ogni tanto, battibeccavano, forse si divertivano pure a punzecchiarsi, presero anche una bellissima E in Erbologia con il compito delle alghe e il giorno del compleanno di James si finsero malati per rimanere tutto il tempo insieme in Sala Comune.

I giorni passarono e cominciarono a essere pubblicate brutte notizie sulla Gazzetta del Profeta.

“Sterminata un' intera famiglia non pura di sangue” si leggeva nei titoli.

“Altra misteriosa scomparsa”

“Si indaga ancora sulla morte di due gemelle babbane”

Quelli erano articoli terribili che raccontavano azioni terribili, ormai tutti ipotizzavano chi fosse l'artefice, ma nessuno osava esporre le proprie supposizioni.

Un giorno, una nuova notizia un po' diversa delle altre fu pubblicata.

“Hanno scoperto chi è! Hanno scoperto chi è!” gridarono i gemelli Lovat, entrando nella Sala Comune sventolando la Gazzetta del Profeta.

Un gruppetto di studenti li accerchiò incuriositi.

“Un mago terribile per delle azioni terribili” David lesse il titolo.

“E' stata decretata dal Ministro della Magia, Cornelius Caramel, l'identità dell'uomo che si cela dietro le misteriose sparizioni e le morti improvvise di Babbani o Mezzosangue, come molti seguaci del mago chiamano i nati Babbani. Il suo nome fa paura a chiunque e nessuno osa pronunciarlo, per ciò, d'ora in poi lo chiameremo Colui-Che-Non-Deve-Essere-Nominato.”

“E' lui” disse Sirius, “E' V...”

Tutti trattennero il respiro e il ragazzo disse un po' scocciato:

“Voi-Sapete-Chi”

Le voci corsero in fretta e in pochissimi giorni, anche se il vero nome dell'assassino non era mai stato scritto in nessun articolo, tutti sapevano che era Lord Voldemort il modo in cui si faceva chiamare, ma che in realtà il suo vero nome era Tom Riddle.

I tempi più bui di tutta la storia di Hogwarts erano cominciati e nulla sarebbe mai stato come prima.

 

NOTA:

Eccomi qui!!!

Ho un sacco di cose da dirvi e chiedervi, per cui le dividerò per punti.

1- Questo è il mio capitolo preferito fra tutti quelli che ho pubblicato di questa ff, spero che piaccia anche a voi.

2-Vi ringrazio per le recensioni, i commenti brevi e per aver messo la storia in una delle categorie.

5-Non vedo l'ora di sapere cosa ne pensate di questo capitolo un po' più fluff del solito, spero che recensirete in molti...

4-Ho postato l'ultimo capitolo di 4 Matrimoni, se andate a leggerlo e lo recensite, mi farebbe un immenso piacere!

5-Ho un problema sul finale della storia, non che sia vicino, ma ho molti capitoli che non vi ho ancora postato e anche se ne mancano più di una decina mi sono già venute due idee sul finale, in particolare sull'ultima frase, solo che non so davvero quale scegliere.

Allora, la prima idea e quella di un finale abbastanza concreto e più “vicino” agli anni in cui è ambientata la storia, l'altra è più astratta e romantica, ma è ambientata in un tempo un po' più “lontano”, non so se vi ho reso l'idea...

Quale vi farebbe più piacere leggere??? Siete voi a scegliere!

 

Vi ho detto tutto-tutto, ora smetto di scrivere, perchè questa nota sta diventando lunghissima, il prox capitolo lo posterò sabato (se tutto va bene).

Kisses <3

Ritorna all'indice


Capitolo 15
*** Un altra volta nell'ufficio del preside ***


Capitolo 15- Un altra volta nell'ufficio del preside

Il pazzo ripasso prima degli esami era cominciato e, nonostante mancassero poco meno di due mesi alla fine della scuola, nei corridoi si potevano vedere alcuni ragazzi, sopratutto del primo anno, che già parlavano di vacanze. I ragazzi del settimo anno invece non avevano nemmeno più tempo per formulare alcun pensiero che non fosse legato ai MAGO.

Lily e Remus erano gli unici del gruppo che non avrebbero di certo avuto problemi, per cui, aiutavano gli altri a studiare.

“Peter” disse Lunastorta, “In quale anno c'è stata la rivolta dei goblin?”

“1564!” rispose il ragazzo con un grosso sorriso.

“Giusto, bravo. Adesso... Emmeline, qual'è la formula usata per trasformare un cuscino in un cagnolino?”

“Mmm... Soffice e piccolo cuscino trasformati in un bellissimo cagnolino” disse la ragazza.

“Si, ottimo”

“Adesso chiedo io” lo fermò Lily, poi puntò il dito su Sirius, “Tu” disse, “Come faccio a capire se il liquido che ho in un bicchiere non è semplice acqua, ma Veritasserum?”

“Ancora con questa domanda...” sbuffarono i ragazzi.

“No” li zittì Sirius, “Questa volta so la risposta”

“Davvero?” chiese Lily stupita.

Felpato annuì.

“Ne verso una goccia su una foglia di menta, se la foglia si schiarisce vuol dire che è Veritasserum, alcune sostanze con cui viene prodotto a contatto con l'essenza della menta decolorano la foglia” rispose il ragazzo compiaciuto.

“Spiegazione perfetta” disse Lily ancora più compiaciuta di Sirius.

“Adesso... Mary”

La ragazza tormentò la bacchetta, agitata.

“Dove cresce la Tentacula Velenosa?”

“Nei luoghi paludosi” sentenziò Mary.

Poi fu il turno di Alice, di James e di Frank, così tutti ebbero qualcosa a cui rispondere.

“Non abbiamo fatto nessuna domanda a voi due” disse James.

“Fatecela” fece Remus con una scrollata di spalle.

I ragazzi si raggrupparono e cominciarono a parlare fitto fitto a bassa voce, dopo alcuni istanti James fece la domanda.

“Ma che razza di domanda è?” chiese Lily.

“Non chiederanno mai una cosa del genere” commentò Remus, “Dai, chiedeteci qualcosa di sensato”

“Magari agli esami ci chiedono di prevedere cosa succederà la settimana dopo e voi non sapreste cosa dire” disse James.

“Si, certo, mi metto lì durante gli esami, con una tazza di tè e una sfera di cristallo a prevedere il futuro...” rise Lily, “Lo sanno tutti che Divinazione è una materia senza fondamenta e...”

Antiche Rune e Aritmanzia, quelle sono vere materie” le fece il verso Sirius, “Lo sappiamo”

Lily sbuffò, ma dovette ammettere che anche lei si stava divertendo.

“Grazie per avermelo ricordato, Sirius, sono tremendamente in ritardo con la traduzione dei Racconti di Viaggio di Merlino, è meglio che mi metto sotto”

“No, dai... non vorrai saltare la cena?” intervenne Frank, “E poi sappiamo che se ti fermi a studiare lo farà anche Remus...”

Lily guardò Lunastorta.

“Ti prometto che se andiamo a cena domani passeremo le due ore buche che abbiamo in biblioteca” disse l'amico con aria convincente.

“Non posso dire no...” sbuffò Lily e uscì con gli altri dal ritratto.

Chiacchierando animatamente raggiunsero il piano di sotto.

Un urlo squarciò la quiete.

“Cos'è stato?” chiese Peter.

James si premette un indice contro le labbra intimando il silenzio, poi, cercando di fare meno rumore possibile, si sporse per guardare dietro l'angolo. Rimase immobile alcuni secondi, mentre i ragazzi cercavano di capire cosa fosse successo solamente tendendo le orecchie.

Ramoso fece un gesto con la mano e gli altri lo seguirono svoltando a destra.

In mezzo al corridoio c'erano Lucius, Bellatrix e Avery che strattonavano un piccolo ragazzotto di Corvonero.

“Torcetegli un solo capello e ve la vedrete con noi” esordì James puntando la bacchetta contro i Serpeverde.

“Leale da parte tua Potteruccio...” disse Bellatrix con la falsa e odiosa voce da bambinetta troppo cresciuta.

“Dieci contro tre” constatò Avery, “E' proprio una cosa da Grifondoro imbecilli”

Sirius rise amaramente.

“Lasciatelo stare, che cos'ha, il sangue più pulito del vostro?” chiese tagliente centrando nel segno.

Lucius puntò la bacchetta contro il petto del povero ragazzino che cominciò ad urlare e Bellatrix gli tappò la bocca facendo apparire delle bende dal nulla.

A quel gesto tutti i Grifondoro puntarono le bacchette contro i tre Serpeverde.

“Comunque, per tua informazione caro cugino, è uno sporco Mezzosangue” sputò Bellatrix enfatizzando particolarmente l'ultima parola.

“Anche io sono una Mezzosangue, ho il sangue sporco” disse Lily facendo un passo avanti, “Prendete me, al posto suo”

“Così i tuoi amichetti ci faranno la festa?” chiese Lucius.

L'espressione di Lily rimase impassibile.

“Lascialo, Malfoy” disse duramente.

“Tarantallegra!” esclamò Remus e le gambe di Lucius cominciarono a muoversi convulsamente in una strana e ossessionata danza, il ragazzo non riusciva a stare fermo.

“Stup...” provò Bellatrix.

“Troppo lenta, carina” disse Mary sprezzante facendo apparire uno scudo argenteo che deviò la scia di luce verde.

“Incarceramus!” gridò ancora Bellatrix e questa volta il suo incantesimo colpì Marlene che cadde a terra legata da corde invisibili.

Frank la accorse e con un colpo di bacchetta le rigide corde svanirono.

“Languelingua!” gridò Avery, ma Peter schivò abilmente l'incantesimo rilanciando con una Fattura Orcovolante.

L'incantesimo però era troppo debole e Avery ritornò all'attacco all'istante.

“Levicorpus!” esclamò Emmeline e Bellatrix si trovò appesa a mezz'aria per una caviglia.

“Sudicia... Sectumsempra!” gridò.

Non appena l'incantesimo colpì il petto della Grifondoro grosse chiazze scure le macchiarono la divisa e il sangue cominciò a sgorgare dal suo corpo.

Lily lasciò perdere lo scontro e si inchinò affianco all'amica agonizzante.

“Andrà tutto bene...” mormorò e con mani tremanti cercò di asciugarle il sangue tamponando le ferite con un angolo del mantello.

Un incantesimo stava per colpire entrambe le ragazze quando un grosso scudo argenteo apparì dal nulla.

Lily si voltò.

Era la professoressa Gaiamence.

La donna si mise fra i Grifondoro e i Serpeverde.

“Basta!” gridò ottenendo subito il silenzio.

I ragazzi abbassarono le bacchette.

“Non è come sembra” disse Remus in difesa dei compagni, “Stavamo scendendo per fare cena, quando abbiamo visto loro” e indicò i Serpeverde, “Che strattonavano...”

“Voi però li avete attaccati” disse la professoressa.

Emmeline intanto continuava a peggiorare e, nonostante Lily avesse provato in tutti i modi di fermare l'emorragia, il sangue continuava a scorrere.

“Punizione per tutti, questa è...”

“No. Non centriamo nulla” la interruppe Avery.

“Non credo a...”

“Non vede che sta morendo!” esplose Lily dall'angolo dove stava con Emmeline.

Tutti si voltarono e videro la ragazza con il volto coperto di lacrime e gli abiti sporchi di sangue.

Molti si accorsero solo in quel momento di quello che era accaduto.

La Gaiamence corse verso le due ragazze, spinse malamente da una parte Lily e con polso fermo e bacchetta alla mano cominciò a recitare una complicata litania.

Vulnera... samentum, vulnera samentum” il sangue venne lentamente risucchiato dalla bacchetta della professoressa e dopo alcuni minuti Emmeline si riprese.

Era pallida e aveva l'aria stanca, ma era viva.

“Tutto a posto?” chiese ansiosa Lily.

Emmeline annuì, “Sono solo stanca”

“Bene, potrai riposarti più tardi, ora vi accompagno tutti dal preside”

“Come?” protestò Lucius.

“Hai capito bene signor Malfoy”

Lily aiutò Emmeline ad alzarsi e assieme agli altri seguirono la professoressa nell'ufficio del preside.

Silente scriveva tranquillo alla sua scrivania e quando la porta si aprì, e lo strano gruppo proruppe di fronte a lui, quasi fece cadere la piuma per lo stupore.

“Li ho trovati nel corridoio” sentenziò la Gaiamence, “Duellavano, la signorina Vance è stata colpita da un Sectumsempra”

“Allora la faccia sedere!” esclamò Silente indicando la sedia di fronte a lui, “Per l'amor del cielo... La disciplina e il rispetto delle regole saranno anche importanti, ma stiamo parlando di una studentessa che è stata colpita da una fattura”

Emmeline si sedette un po' imbarazzata sulla piccola poltroncina.

“Può andare professoressa, mi occuperò io dei ragazzi” disse Silente.

La Gaiamence fece un cenno col capo e abbandonò lo studio.

Il preside osservò uno per uno gli studenti al suo cospetto, poi il suo sguardo indugiò sul piccolo ragazzino di Corvonero.

“Centri qualcosa con questa storia?”

Il ragazzotto annuì intimidito.

“Cos'è successo?”

“Io...” cominciò, “stavo andando nella Sala Grande quando... loro mi hanno fermato”

“Chi ti ha fermato?” chiese calmo il preside.

“I Serpeverde” disse il ragazzino, “Hanno cominciato a strattonarmi e insultarmi perchè...” il suo labbro inferiore tremolò un po', “dicono che sono un Mezzosangue”

“Bene, la situazione è stata parzialmente spiegata” disse duro rivolto ai Serpeverde, “Ora vorrei sapere cosa centravate tutti voi” e con un mano indicò il, decisamente più numeroso, gruppo di studenti Grifondoro.

“Noi...” disse James parlando a nome di tutti, “stavamo andando a cenare, quando abbiamo sentito qualcuno gridare, ci siamo spinti fino al corridoio dove c'erano loro e abbiamo visto che Malfoy, Black e Avery maltrattavano il ragazzino, lo spingevano e lo strattonavano. Gli abbiamo detto di lasciarlo andare e... lo scontro è iniziato.”

“E quindi voi, audaci Grifondoro, vi stavate battendo per liberare un piccolo ragazzino indifeso” disse il preside.

“Non proprio” disse James spazientito, “No l'abbiamo fatto per...” un cenno del preside lo vece ammutolire.

“Signorina Vance, chi ti ha lanciato il Sectumsempra?” chiese.

“Bellatrix, c-credo” rispose incerta Emmeline.

Silente annuì.

“Signorina Black, sarò costretto a metterti in punizione con il signor Gazza questo sabato e pure quello dopo. Pensavo fossi cambiata dopo quella giornata passata negli archivi. Inoltre vorrei togliere dieci punti a testa per aver attaccato un innocente... Signor Murrian, tu puoi andare”

Il ragazzino non se lo fece ripetere due volte e uscì dall'ufficio.

“E... vorrei aggiungerne cinque per ogni Grifondoro qui presente, in una sola volta potete recuperare i punti che vi ha fatto perdere con tutte le sue ragazzate il signor Potter”

I ragazzi sorrisero.

“Serpeverde, potete uscire, voi Grifondoro rimanete ancora un attimo”

La porta si riaprì e si richiuse nuovamente.

I ragazzi guardarono straniti il Preside.

Silente prese in mano la bacchetta che era stata poggiata tutto il tempo sulla scrivania e fece apparire dal nulla due spille sulla mano che aveva libera.

“Ecco, potete riprenderle, direi che in questa settimane avete imparato qualcosa...”

Lily e James non esitarono a riprendere i loro distintivi e appuntarli alla divisa.

“Un attimo signorina Evans” borbottò il preside, poi le puntò la bacchetta sugli abiti ancora sporchi di sangue, “Tergeo”.

Lily guardò stupefatta la divisa che sembrava nuova di zecca.

“Grazie” disse con un grosso sorriso.

Silente ricambiò increspando le labbra.

“Vi ho fatti restare perchè ho visto, in questi giorni, una come dire... voglia di contrastare Lord Voldemort e i suoi seguaci non indifferente per ragazzi della vostra età”

“Vogliamo solamente che la guerra che sta cominciando finisca” disse Sirius.

“Lo so” rispose Silente calmo, “E' questo vi fa molto onore, davvero... Proprio per questo motivo volevo farvi entrare nell'Ordine della Fenice”

“Come?” chiese Peter.

“Ho sentito che alcuni di voi vorrebbero diventare Auror, giusto?” i Grifondoro annuirono rapiti dalle parole del vecchio professore.

“Siete tutti maggiorenni, presto uscirete dal castello e la verità su tutto quello che sta succedendo vi sarà sbattuta in faccia, e senza indugiarci troppo scommetterei che non vi farete ripetere più di una volta di difendere una vittima innocente, proprio come è successo quest'oggi”

“Ma cos'è l'Ordine della Fenice?” chiese Alice.

“Un organizzazione fondata da me in persona per seguire i movimenti di Voldemort, ne farete parte anche voi, sempre che stiate dalla nostra parte”

“Certo che siamo dalla vostra!” esclamò James quasi offeso.

Silente rise compostamente.

“Certamente ragazzo mio, certamente...”

Ci fu una pausa di silenzio nella quale il preside guardò uno per uno gli studenti.

“Bhè, è tutto, si terranno delle riunioni ogni tanto, per parlare di ciò che sta succedendo, visto che voi non potete uscire dal castello si terranno in un aula protetta da potenti incantesimi, vi farò recapitare dei messaggi per informarvi del primo incontro. Ora andate nella Sala Grande, il banchetto vi aspetta”

I ragazzi uscirono man mano, ma Lily esitò un attimo, James non capì il suo comportamento, ma rimase lì con lei.

“Preside... io e James, sappiamo della profezia” disse la rossa.

Silente guardò stupito sia lei che Ramoso.

“Non so come abbiate fatto ma...”

“Abbiamo guardato nel suo pensatoio, il giorno che ci hanno sequestrato le spille, ci spiace, ma almeno abbiamo scoperto la verità”

James guardò Lily allibito, ma il preside non parve turbato.

“Non sono per nulla arrabbiato ragazzi, mi avete tolto un peso dalla coscienza, non avrei mai saputo come raccontarvi tutto”

“Crede che riusciremo a...” chiese James, “a evitare che lo uccida?” aggiunse con voce roca.

“Non c'è una risposta, la Professoressa Cooman ha previsto tutto, mi spiace”

Capendo che il preside non aveva nulla da dire i due uscirono.

“Non lo sa nemmeno lui” sospirò Lily mentre si avviavano verso la Sala Grande.

James non disse nulla, non sapeva cosa dire.

 

NOTA:

Eccomi qua!!! Spero che anche questo capitolo vi sia piaciuto. Ho inventato parecchio e spero di non aver scritto baggianate, sopratutto per quanto riguarda la fondazione dell'Ordine, non ho trovato nessuna curiosità su internet, per cui ho dovuto inventare tutto di sana pianta.

E' un po' che lo dico, ma le cose ora si faranno davvero, ma davvero intriganti, è nato l'Ordine, no???

Grazie per le recensioni avute fin ora e i commenti, non vedo l'ora di leggere i vostri pareri!

Ciao <3

Ritorna all'indice


Capitolo 16
*** L'Ordine della Fenice ***


Capitolo 16- L'Ordine della Fenice
I rotoli di pergamena scritti con la grafia obliqua del preside non tardarono ad arrivare e quel sabato sera, con un permesso per stare fuori dal letto dopo la cena firmato da Silente in persona, i ragazzi si recarono fino ad una vecchia aula dismessa del terzo piano.
“E' questa?” chiese Frank osservando la logora porta in legno.
“Credo di si” disse Lily rileggendo le indicazioni del preside.
Emmeline bussò.
Una voce calma e profonda disse:
“Parola d'ordine?”
“Fanny” disse sicura Lily e la porta si aprì.
I ragazzi entrarono e furono accolti da Silente.
Nell'aula non c'erano banchi, ma solamente un grosso e imponente tavolo scuro attorno al quale erano seduti maghi e streghe di ogni sorta.
A capo tavola c'era Alastor Moody, lo strano e burbero Auror che aveva accompagnato Lily e i Malandrini a Diagon Alley, lì a fianco c'erano due uomini con gli stessi capelli rossi e le stesse lentiggini sul naso.
“Loro sono Fabian e Gideon Prewett” presentò Silente.
I due fratelli sorrisero benevoli ai nuovi venuti.
“Quell'incantevole strega invece è Dorcas Meadowes”
Una bellissima donna dai fluenti capelli castani e gli occhi grigi salutò i ragazzi.
“Loro sono Edgar e Amelia Bones”
Due ragazzi che probabilmente avevano da poco lasciato Hogwarts fecero un cenno col capo.
“Lui invece è Deaborn Caradoc, più in là c'è Benjy Fenwick affianco a lui c'è Sturgis Podmore. Il mago con il cappello, dall'altra parte, é Dedalus Lux”
Uno strano ometto con un buffo cappello a punta salutò allegramente i ragazzi.
“Ed infine lui è mio fratello Aberforth”
Un uomo che era la copia meno curata di Silente salutò con un cenno.
“E lui è il mio caro amico Elphias Doge”
“Salve” disse l'uomo con una voce incredibilmente affannosa.
“Fra poco dovrebbero arrivare la professoressa McGrannitt e Hagrid, se volete sedervi...” disse Silente e con un gesto della mano indicò il tavolo ai ragazzi.
Ognuno di loro prese posto.
“Allora, come vi trovate ad Hogwarts” chiese Dedalus Lux seriamente incuriosito.
“Bene” rispose Lily che era la più vicina a lui.
Il mago sorrise.
“Tu sei di origini babbane?”
“Si” rispose Lily.
“E... com'è il mondo babbano, come il nostro?”
Lily annuì un po' imbarazzata.
“Vanno a scuola anche lì?”
Fortunatamente la porta si aprì e l'arrivo della McGrannitt accompagnata da Rubeus Hagrid tolse la ragazza da quell'imbarazzante situazione.
“Salve a tutti” disse la professoressa, posata come sempre.
Hagrid invece sventolò la manona in direzione dei ragazzi.
James rispose al saluto soffocando a stento una risata, Lily gli tirò una gomitata in mezzo alle costole e lui cercò di tornare, o almeno sembrare, serio.
“Ci siamo tutti, possiamo cominciare” sentenziò il preside.
“Il Ministro non ha ancora dichiarato in nessun intervista il vero nome di Colui-Che-Non-Deve-Essere-Nominato” disse Gideon, uno dei due fratelli Prewett.
“In realtà nessuno pronuncia il suo nome” intervenne Edgar Bones.
Silente annuì.
“E l'aria che si respira al Ministero, com'è?” chiese.
“La stessa che si respira ovunque, oramai”
Le espressioni di tutti si fecero più cupe.
“Nei Dipartimenti che riguardano i babbani si sta peggio che negli altri” disse Amelia  che con Edgar lavorava al Ministero, “So che alcune famiglie miste che lavorano al Ministero vogliono partire e fuggire dall'Inghilterra”
“Questa è una cosa terribile...” commentò la McGrannitt.
“Non tarderà molto e anche gli studenti di Hogwarts si dimezzeranno, Minerva” disse il Preside con un sospiro.
“Ma...” intervenne Remus, “Hogwarts è il posto più sicuro al mondo, anche più sicuro della Gringott, perchè lasciare che gli studenti non frequentino più le lezioni?”
“Perchè i genitori vogliono stare vicino ai figli, no? Se averli vicini li farà sentire più sicuri non gli importerà di certo che Hogwarts è protetta di incantesimi migliori di quelli di una casa” rispose Emmeline.
“Avete ragione entrambi, ragazzi, ma il punto è che comunque da Lord Voldemort non si può scampare” molti nell'aula trasalirono, “Non c'è incantesimo di protezione che lui non conosca e che non riesca a infrangere” disse  Dorcas Meadowes.
“Questo lo sappiamo già, quello che non sappiamo è dov'è, cosa fa e quali saranno i suoi movimenti futuri” esordì Aberforth.
“Non lo possiamo sapere fino a quando non avremo un infiltrato fra i Mangiamorte, Ab” disse Silente, “E non credo proprio che qualcuno di voi voglia entrare a fare parte dei seguaci di Lord Voldemort rischiando la vita”
Ci fu una pausa di silenzio ricca di tensione, poi James esclamò.
“Lo faccio io”
Gli occhi di tutti si puntarono sul ragazzo.
“L'infiltrato, lo faccio io” ripeté cercando di convincere più sé stesso che gli altri.
“No” rispose Silente con un tono che non ammetteva repliche.
“Perchè? Le persone stanno morendo, dobbiamo sconfiggerlo!”
“Non sarai mai credibile, ti sei battuto contro quei tre Serpeverde pochi giorni fa, non mancherà molto che quei ragazzi diventino Mangiamorte, voi dieci dovreste saperlo meglio di me”
James abbassò lo sguardo. Non aveva pensato a nulla offrendosi come infiltrato e solo allora aveva capito che era un suicidio per un Grifondoro come lui.
Continuarono a parlare per un altra ora, poi fecero una foto che Silente copiò abilmente e donò a ognuno dei componenti presenti nella sala, fu solamente a mezzanotte che i ragazzi poterono tornare nei loro dormitori.
* * *
La luce rischiarava i corridoi del castello. Era una bella giornata di sole e Lily, felice come non era stata per molte settimane, si stava avviando verso il parco che circondava la scuola.
Girò a destra, poi a sinistra e nuovamente a destra. L'uscita e di fronte a lei, poteva vedere i ragazzi sorridere felici quando ad un certo punto una strana macchia scura catturò la sua curiosità.
La rossa fece qualche passo avanti e vide che la macchia scura era in realtà uno studente coricato a terra.
Si chinò e vide che era Emmeline, non era sporca di sangue, come quando era stata colpita dal Sectumsempra, era semplicemente coricata a terra, sembrava dormisse, ma i suoi occhi erano spaventosamente puntati contro il soffitto.
Lily ebbe un tuffo al cuore, non poteva essere vero, aveva lasciato l'amica nella Sala Comune, non era lei.
Prese in mano la bacchetta e la puntò contro la ragazza, indecisa.
Poi disse:
“R-riddikulus!”
L'incantesimo non funzionò e il corpo di Emmeline si trasformò in quello di sua madre.
“Riddikulus” disse più decisa e sicura di prima.
Il corpo mutò in quello di Sirius, poi in quello di Mary, in quello di Frank, di Remus, in quello di Marlene ed infine in quello di James.
Lily rimase immobile di fronte al cadavere del ragazzo, incapace di pronunciare un altra volta la formula.
Fissò i suoi occhi vitrei dietro le lenti e sfiorò con l'indice il viso del ragazzo, una lacrima calda le scivolò lungo la guancia.
Qualcosa di molto simile al vapore uscì dal petto di James per riprendere forma vicino al ragazzo.
“Ciao Lily” disse il fantasma di James un una voce tetra che fece rabbrividire la rossa, “Ti mancavo?”
“Riddikulus!” esclamò Lily, ma non successe nulla.
“Non sono un Molliccio” disse il fantasma, “Sono vero. Starò con te per sempre, ti seguirò ovunque...”
Lily terrorizzata corse via.
Il fantasma la seguì e la ragazza corse ancora più velocemente.
“Non correre...” ululò il fantasma, “Mi ami, stare con me per tutta la vita era il tuo desiderio, no?” rise, “Starò con te per sempre”
Lily cominciò a singhiozzare.
“Non sei il vero James!” gli gridò.
Il fantasma continuò a seguirla.
“Lasciami in pace, vattene!”
“No...” disse il fantasma, “No...”
“BASTA!”
 
Qualcuno la stava agitando prendendola dalle spalle.
Lily socchiuse gli occhi e vide James Potter a meno di un palmo da lei, impaurita trasalì.
“Sono io, James” disse il ragazzo, la sua voce non era più tetra,“E' stato solo un sogno”
Lily gli si gettò fra le braccia, quell'incubo l'aveva spaventata a morte.
“Va tutto bene, tutto bene, io sono qui”
“Grazie” mormorò Lily, poi si liberò dall'abbraccio e si ripulì il viso rigato di lacrime, “Ho fatto un sogno spaventoso” disse, solo allora notò di essere nella Sala Comune.
“Ti sei addormentata mentre studiavi” spiegò James.
“E che ore sono?”
“E' presto, non si è ancora svegliato nessuno, almeno credo”
Lily osservò il ragazzo con la cravatta, la camicia e tutto il resto.
“Perchè tu sei già vestito?”
“Oh...” disse James guardandosi a sua volta, “Vado... vado a fare una passeggiata, tutte le mattine”
Davvero...”
“Davvero” disse James concentrando lo sguardo su un punto indefinito.
Lily lo guardò inclinando un po' il capo.
James sbuffò, “C'è stata la luna piena stanotte”
“Siete tornati adesso?”
“Si, io sono rientrato proprio mentre urlavi”
“E gli altri?” chiese imbarazzata Lily.
“Sono in  infermeria”
“E' successo qualcosa?” chiese la ragazza spaventata.
“Niente di grave, solo qualche graffio che Madama Chips ha voluto assolutamente tenere sotto osservazione, tranquilla” rispose James con un sorriso, “E' solo che Remus è stato un po' più vivace del solito... io non mi sono fatto niente” disse precedendo la domanda successiva”
Lily sorrise e si fece abbracciare di nuovo.
* * *
Il professor Ruf parlava da pochi minuti, ma Lily non riusciva già più a comprendere le parole, la sua mente era troppo occupata a ricordare quello che aveva sognato poco prima.
Non riuscì a scacciare quei brutti pensieri per tutto il giorno, solo il giorno dopo sembrò andare meglio.
Le ragazze, come di consueto stavano chiacchierando prima di andare a letto, ma quella sera avevano una cosa in più su cui discutere.
Marlene era stata chiamata da casa, sua madre stava male e sarebbe partita da lì a un ora con l'Hogwarts Express.
“Vedrai che andrà tutto bene” disse Alice cercando di rincuorare la ragazza.
“Lo spero” disse Marlene trafelata chiudendo il baule, “Spero solo che guarisca in fretta, la Perillite non è grave, ma dura per giorni, non voglio tornare a scuola il giorno prima degli esami...”
“Non preoccuparti, Silente ti invierà ogni giorni gli appunti delle lezioni” disse Lily.
“Se sono i tuoi appunti mi fido” scherzò la ragazza.
Lily sorrise.
Poi una per una le ragazze salutarono Marlene.
“Auguri per tua madre!” dissero, poi la mora uscì dal dormitorio.
Le Grifondoro rimasero a parlare ancora qualche minuto, poi spensero la luce e si addormentarono.
* * *
“Brutti sogni stanotte?” chiese James mentre lui e Lily uscivano dal ritratto.
“No, nessuno, ho dormito benissimo, grazie!”
“Spero che a colazione non ci sia il succo di zucca” disse James.
“Cosa centra?”
“Nulla” disse il ragazzo con una scrollata di spalle, “Mi era passato di mente”
“A già, dimenticavo...” commentò la rossa, “Dici ogni cosa che passa dalla tua testa vuota”
“Ridi ridi...” disse James fingendosi offeso, ma in realtà quella battuta aveva divertito anche lui.
“Comunque, perchè non vuoi che ci sia il succo di zucca? Non è il tuo preferito?”
“Si, ma abbiamo gli allenamenti stamattina, l'ultima volta che l'ho bevuto e ho cavalcato una scopa subito dopo... bhe, non è stato piacevole” rispose ricordando quando, l'anno prima, aveva dato di stomaco durante la partita con i Corvonero.
“Avevate pure perso a causa del tuo stomaco delicato” ridacchiò Lily.
“Stomaco delicato?”
“Si, è così che...”
Sirius quasi li travolse sorpassandoli.
“Hey!” protestò Lily.
Sirius non le badò e proseguì.
Lily e James si guardarono, poi il ragazzo raggiunse Felpato.
“Cosa ti succede amico, ti si è annodata la bacchetta?”
“James, non è proprio la giornata delle battutine stupide... e ora, scusa, ma ho da fare” sbottò il ragazzo.
“Adesso ci dici cos'è successo” ordinò Lily.
“Assolutamente nulla, se qualcuno è di malumore dev'essere per forza successo qualcosa?”
“Magari...” cominciò James, ma l'amico si era già allontanato.
* * *
Il malumore di Sirius continuò anche durante gli allenamenti.
“Sirius devi battere un bolide, non ammazzare qualcuno” lo rimproverò James dopo l'ennesimo colpo troppo forte del ragazzo.
Felpato tirò nuovamente e il bolide che colpì quasi non finì in testa ad un povero ragazzino che guardava l'allenamento dalla tribuna.
“Sirius, esci!” esclamò James sull'orlo della disperazione.
Lily, che faceva da spettatrice, gettò un occhiata a James, che stava a significare: ci penso io.
Il ragazzo rispose annuendo e la rossa scese dalla tribuna raggiungendo gli spogliatoi. Sirius stava rientrando in quel momento.
“Sirius Black, si può sapere che ti prende?” chiese.
“Nulla!” disse il ragazzo gettando la scopa a terra, “Nulla”
Poi si sedette su una panchina e si prese la testa fra le mani sbuffando, sembrava distrutto.
Lily capì che forse la cosa era più grave di quello che lei e James si aspettavano.
“Felpato cos'hai?” chiese gentilmente la ragazza mettendogli una mano su una spalla.
Lui la guardò con i suoi occhi chiari.
“Niente, non ho assolutamente niente!” gridò lui spingendole via la mano e alzandosi.
“Allora perchè fai così?!” chiese Lily con lo stesso tono di vece.
“Ah... non sono affari tuoi!”
“Si che lo sono!” gridò Lily, “Sei fuori di te, Felpato!”
Sirius rimase impassibile.
“Non ti sei mai comportato così, MAI! Se hai problemi con Marlene vedi di risolverli al suo ritorno e non scaricare le tue frustrazioni su chi ti vuole aiutare!” finì Lily con il fiato grosso.
Inaspettatamente Sirius si lasciò andare sulla panca.
“Marlene è morta”
 
NOTA: Spero che vi piaccia!!! Alla prossima!!!
Ah... ancora una cosa... Ho postato una nuova ff “Lettere da nessuno” passate a dare uno sguardo e fatemi sapere!
Ciao!!!

Ritorna all'indice


Capitolo 17
*** Una piccola luce in mezzo al buio ***


Capitolo 17- Una piccola luce in mezzo al buio
“Marlene è morta”
Fu come se il tempo si fermasse e una secchiata d'acqua fredda si rovesciasse addosso a Lily.
La ragazza si sedette affianco a Sirius.
“Era una trappola” spiegò il ragazzo, “Sua madre stava bene”
“Ma come...”
“E' stata sterminata tutta la sua famiglia solo perchè non era composta da soli maghi, è stato un certo Evan Rosier”
Lily guardò Sirius, non lo aveva mai visto così serio e provato.
“L'anno uccisa e io non ho potuto fare niente” mormorò il ragazzo spingendo forte le unghie nei pantaloni, “Se solo non avesse lasciato il castello...”
“Sarebbe successo comunque” disse Lily comprensiva cercando di non piangere.
“Non l'ho nemmeno salutata...” una lacrima corse giù verso il mento del ragazzo.
A Lily fece pena, Sirius era sempre stato il primo della lista a fare baldoria, il più scherzoso e menefreghista ragazzo che avesse mai incontrato eppure in quel momento non era forte come aveva sempre dimostrato. Era debole, in preda al dolore, incapace di controllarsi... Lily in quel momento era la più forte, era lei che non piangeva, lei che non aveva avuto un attimo di sbandamento, erano sue le mani che non tremavano ed era anche suo il tono di voce che non aveva vacillato nemmeno per un attimo.
Guardò ancora una volta il ragazzo. Il bel viso che da sempre faceva palpitare i cuori di tutte le ragazze di Hogwarts, i capelli sbarazzini e abbastanza lunghi, dei leggeri baffetti che da qualche giorno usava portare... poi gli guardò gli occhi,  quegli occhi chiari pieni di lacrime.
Lo prese fra le braccia.
Lui non protestò, non si divincolò. Non disse nulla.
Improvvisamente la porta dello spogliatoio si aprì, i due si divisero svelti e Sirius si sfregò il viso con vigore.
James entrò.
“Non è come...” disse Lily sulla difensiva.
“Lo so” disse James e si sedette dall'altra parte affianco a Sirius.
“Marlene è stata uccisa” disse Sirius rispondendo allo sguardo carico di voglia di sapere dell'amico.
“Mi spiace, so quanto tenevi a lei” disse James comprensivo.
Lily si alzò e si diresse verso la porta.
“Vi lascio a una chiacchierata da uomini” disse Lily sorridendo debolmente.
“Lily?” la chiamò indietro Sirius, “Grazie”
Lily guardò i due ragazzi per un ultima volta e lasciò lo spogliatoio.
* * *
Il pomeriggio Lily e James si trovarono in Sala Comune.
“Come sta?” chiese Lily alludendo a Sirius.
James alzò le spalle.
“Non l'ho mai visto in questo stato”
“Mi piacerebbe fare qualcosa per lui, ma non so cosa... Non abbiamo mai avuto molta confidenza”
“Non... Aspetta! Noi non abbiamo la possibilità di farci fare un permesso per andare a Hogsmede in un giorno qualunque?”
“Si, ma... Credo che il problema di Felpato sia più importante”
“Non capisci” disse James gesticolando con le mani, “Io lascio il mio posto a Sirius e tu e lui fate la gita, sei la pupilla di Lumacorno, non esiterà a dire sì”
“E' meglio se ci andate voi due allora, è più amico tuo che mio”
“Bhe... io credo che gli faccia meglio il tatto femminile, sai...”
“Fai schifo con le parole, comunque a mi consoli benissimo”
“Le ragazze sono un altra cosa” puntualizzò il ragazzo.
Lily non poté che dargli ragione.
“Vabbè... allora vado a chiederglielo, se ci potessimo andare domani sarebbe grandioso”
* * *
Lily bussò alla porta dell'aula di pozioni.
“Si?” chiese il professore dall'interno.
“Sono Lily, avrei bisogno di chiederle un favore”
Dopo qualche istante la porta si aprì.
“Lily! Non ti aspettavo proprio cara, entra. Entra pure...”
Lily entrò.
Il professore mise la testa nell'armadio delle scorte cercando qualcosa.
“Si ricorda del premio per la pozione che ci ha fatto fare a coppie?”
Lumacorno riemerse e annuì.
“Bene, io... mi piacerebbe molto se potesse fare un permesso in più, è per Sirius Black, lui era molto legato a Marlene...”
“E si... il professor Silente mi ha riferito tutto” disse andando alla scrivania.
Lily lo seguì.
“Era una famiglia eccezionale quella dei McKinnon, non avevano nessun pregiudizio verso gli altri, maghi, goblin o giganti che fossero...”
“Sirius era molto legato a Marlene e la sua morte lo ha... rattristato molto, credo che un giorno fuori dal castello lo possa...”
“Certo, certo” disse Lumacorno, “Se avessero tutti il tuo buon cuore, Lily” sospirò.
“Se fosse così Marlene e nessun altro sarebbe morto, signore” rispose la rossa.
Il professore annuì, “Potrei farti i permessi già per domani”
“Perfetto, grazie mille”
“Puoi venire a prenderli fra qualche ora, adesso devo finire di catalogare gli ingredienti”
“Grazie ancora, a dopo”
“A dopo, cara. A dopo...”
* * *
Dopo qualche ora Lily si ripresentò nell'aula di pozioni con una boccia di vetro riempita di acqua cristallina, sul pelo dell'acqua galleggiava un delicato petalo di giglio.
“E' per lei, signore” disse Lily porgendo la boccia a Lumacorno, “Per il favore che ha fatto a Sirius”
“Oh, oh...” ridacchiò il professore, “Non dovevi, Lily, era solo una sciocchezza” e prese la boccia, incuriosito, per poi poggiarla sulla scrivania.
Il petalo cominciò ad affondare e poco prima di toccare il fondo si trasformo in bellissimo e allegro pesciolino.
Meravigliato Lumacorno rimase senza parole.
“Sono contenta che le piaccia”
“Dire che mi piace è dire poco, cara, davvero. E' magnifico, sapevo che una boccia piena d'acqua poteva nascondere qualche sorpresa, ma... è davvero stupendo...” poi prese tre fogli di pergamena e li porse alla ragazza.
“Mi piacerebbe vederti ancora alle mie cene”
“Ehm...” disse imbarazzata Lily aveva ignorato completamente gli ultimi rotoli di pergamena inviati dal Lumacorno, “Ho avuto molto da studiare in questi giorni, ma credo che non mancherò alla prossima”
“Porta anche Potter, credo che si divertirà”
Lily sorrise e si diresse verso l'uscita.
“Grazie ancora professore”
* * *
Lily si vestì di tutto punto e corse nel dormitorio dei ragazzi.
Qualcuno che russava interrompeva di tanto in tanto il silenzio.
Peter dormiva tutto rannicchiato con le coperte che coprivano solo i piedi, Remus aveva un braccio sopra e un sotto il cuscino ed era girato a pancia in giù, Sirius era tutto coperto e aveva un braccio sugli occhi e l'altro lungo il corpo, James invece era scoperto, indossava un buffo pigliava a righe blu reso ancora più buffo dalla posizione del ragazzo, era a pancia in giù con le gambe e le braccia allargate, occupava ogni centimetro del letto a baldacchino.
Lily si avvicinò a James e gli diede due colpetti sulla schiena, per svegliarlo, poi si girò verso Sirius e gli mosse un po' un braccio.
I due ragazzi mugugnarono un po', poi aprirono gli occhi.
“Che ci fai qui?” chiese Sirius.
“Perchè hai svegliato anche me?” chiese invece James sbuffando.
“Perchè sono riuscita a farmi fare tre permessi da Lumacorno”
“Oh... Lily sei...”
“Permessi per cosa?”
“Andiamo a Hogsmede, vestiti, svelto!” spiegò Lily.
“No, io non vengo, non ho voglia” disse Sirius, “E non sono dell'umore adatto, non sarei di compagnia”
“Senti, o ti alzi o ti faccio alzare io” sentenziò Lily.
“E' una minaccia...” commentò James e cominciò a svestirsi.
Il ragazzo si sbottonò il pigiama.
“E' meglio se scendo... vedere James nudo è un conto, ma vedere pure te Felpato, senza offesa, sarebbe un trauma...”
Sirius accennò un sorriso e Lily scese giù dalla scala a chiocciola.
Non dovette aspettare molto in Sala Grande che arrivarono anche gli altri due Grifondoro.
Mangiarono velocemente delle uova strapazzate e poi, visto che la primaverile giornata soleggiata lo permetteva, uscirono con solo addosso la divisa della scuola.
All'uscita non trovarono Gazza ad aspettarli, e senza dire nulla uscirono dal castello. Imboccarono la strada per Hogsmede e camminarono per un po', poi arrivarono al paesello.
“Propongo di fare una visita a Rosmerta” disse James allegro.
“Così presto? Cosa prenderesti con il tuo stomaco delicato, una tazza di tè?” disse Lily con l'intento di far ridere Sirius.
Il ragazzo però non rise e disse:
“Ad ogni modo il locale apre alle dieci, solo solamente le nove”
“Ah... e.... bhe, allora andremo a fare una passeggiata fino alla Stamberga” disse Lily e così andarono fino alla vecchia e malandata casa.
“E se ci mettessimo lì nel prato?” chiese James indicando una zona verde affianco alla casa.
“Si dai, con questo bel sole...” sospirò Lily, “Sirius ti va?”
“Si, si” mormorò il ragazzo.
Raggiunto il prato James fece comparire dal nulla una coperta a quadri e i ragazzi si sedettero sopra.
Lily si coricò e mise il capo sulle gambe di James.
Rimasero qualche istante in silenzio, poi Sirius, dopo aver osservato attentamente James rigirarsi fra le dita una ciocca di capelli rossi di Lily, chiese:
“Posso farvi una domanda? Però dovete rispondermi sinceramente”
I due annuirono.
“State di nuovo insieme?”
James e Lily si guardarono, poi James rispose di si.
“State proprio bene insieme, sapete? Anche quando vi eravate lasciati, non so, c'era una sorta di legame visibile a tutti fra di voi”
I ragazzi sorrisero.
“Cos'è successo al vero Sirius Black?” scherzò Lily.
“Mi promettete di invitarmi al vostro matrimonio?”
James si rabbuiò.
“Non manca molto” disse guardando il castello in lontananza.
“Cosa intendi?”
“Io e James ci sposiamo” disse Lily alzandosi e sedendosi un po' più lontana da Ramoso.
James raccontò tutto della profezia.
“Sei il primo che lo sa, non raccontarlo a nessuno” disse Lily.
“Non preoccuparti. Ma... non c'è nessun modo per... Magari la Cooman si è sbagliata”
“Non si è sbagliata, Sirius”
“Bhe, ma non sapete quando succederà, no? Adesso dovete essere contenti di quello che avete e di quello che siete. Avete la possibilità di rimanere uniti...”
Sirius aveva maledettamente ragione e sia Lily che James lo sapevano.
Passarono la mattinata in quel prato a bearsi sotto il tiepido sole, poi quando il sole era diventato troppo bollente andarono a prendere una Burrobirra ai Tre Manici di Scopa.
Chiacchierarono tutto il tempo, quella mattina di svago aveva fatto bene a tutti e verso mezzogiorno si incamminarono per tornare a Hogwarts.
“Lily, come hai fatto a farti fare il permesso anche per me?”
“Bhe, sai Sirius... Lumacorno ha un debole per la dolce Evans” rispose James.
“Senti un po', lo stesso Lumacorno che mi ha dato il permesso chiede se ti farai vedere alla sua prossima cena con la dolce Evans
“Non parteciperò nemmeno a cinque minuti delle stupide cene che fa per il suo Lumaclub”
“Se vai a una non casca il mondo” lo incoraggiò Sirius.
“Ma tu non eri depresso?” chiese James con il suo solito tatto, “Il mago che quando e triste si arrabbia con tutti ha cambiato umore?”
Sirius guardò l'amico con una finta occhiata truce.
Arrivarono davanti al castello.
“Ragazzi io vi lascio, devo andare a sistemare delle cose” disse Sirius.
“Sicuro Felpato?” chiese James.
“Sicurissimo”
“Ah... Sirius?” lo chiamò Lily, prima che se ne andasse, “Ti andrebbe di essere il padrino di Harry?”
Il ragazzo guardò un attimo i due amici, poi sorrise ed annuì.


NOTA:
Spero che vi piaccia!!! Ho pensato di allungare la storia inserendo anche la parte del doppiogioco di Piton, che secondo me potrebbe essere interessante, vi piacerebbe??? Secondo me sarebbe carino, ma non vi voglio annoiare, per cui ditemi sinceramente se volete che scriva abbastanza oppure se volete che accenni solo la cosa.
Alla prossima!

Ritorna all'indice


Capitolo 18
*** M.A.G.O. , Magie Avanzate di Grado Ottimale ***


Capitolo 18- M.A.G.O. , Magie Avanzate di Grado Ottimale
Lily e gli altri si diressero all'aula di Trasfigurazione.
Come di consueto, entrando in classe, videro un elegante gatto persiano camminare avanti e indietro lungo la scrivania. Mentre i ragazzi prendevano posto il micio si trasformò nella severa professoressa McGrannitt.
La lezione cominciò.
“Oggi faremo un grosso ripasso in vista degli imminenti M.A.G.O.”
Dei ragazzi infondo all'aula bisbigliarono qualcosa.
“Se alcuni meno volenterosi studenti non hanno l'ambizione di prendere un solo M.A.G.O. possono pure uscire dall'aula” disse rimproverando i disturbatori, i quali si zittirono all'istante.
“Incominceremo da qualcosa di semplice. Sui banchi avete dei calici pieni d'acqua: trasformateli in whisky”
I ragazzi presero in mano le bacchette e pronunciarono all'unisono la buffa formula imparata il primo anno:
“Occhio di coniglio, rumore di fischi, trasforma quest’acqua in whisky!”
L'acqua di tutti si trasformò.
“Bene, ora alziamo il livello” disse la McGrannitt, poi levò la bacchetta e al posto dei calici fece comparire dei bauli in pelle scura.
“Sta' a vedere che li dobbiamo trasformare in portaocchiali” bisbigliò Lily a Emmeline. E così fecero.
Dopo trasformarono una piuma in un calamaio e viceversa, poi fu la volta degli animali. La professoressa fece apparire davanti ad ogni studente un animale diverso. C'era chi aveva il proprio gufo, come James, chi aveva degli animali un po' più bizzarri, come uccelli variopinti e rettili di ogni sorta.
Continuarono per un paio d'ore, dopodiché i ragazzi si spostarono in Sala Comune.
Lily tardò un po', per parlare con la McGrannitt, poi raggiunse i compagni.
“Stasera c'è una riunione dell'Ordine, mi sa che le cose vanno di nuovo male” esordì lapidaria.
James le porse un rotolo di pergamena.
“Guarda un po' cosa mi hanno portato”
Lily lo prese incuriosita.
“Ci andremo” disse rispondendo alla domanda muta di James.
“No, io non vengo, non ho nessuna voglia di passare tempo dei miei ultimi giorni a Hogwarts a fare sorrisi forzati davanti a uno che venera chiunque abbia un po' di successo”
“Haia...” commentò Peter, “Un invito di Lumacorno?”
“Proprio così” disse Lily, “E noi ci saremo”
James scosse la testa, convinto.
“Sarà l'ultima volta, vuole salutare i suoi studenti”
“Allora digli di invitare tutti” sbottò James.
“Tu verrai!” disse Lily con tono secco.
* * *
Lily riuscì a trascinare James alla festa il sabato seguente.
L'ufficio del professore di pozioni era completamente cambiato. C'erano due lunghe tavolate lungo le pareti con sopra ogni genere di prelibatezza e una quindicina di ragazzi chiacchieravano qua e là.
“Sono davvero contento di averti qui ragazzo mio” disse Lumacorno dando una leggera pacca sulla spalla a James.
Il ragazzo si sforzò di sorridere e se ne andò con la scusa di prendere qualche tartina. “Potresti almeno cercare di essere gentile” lo rimproverò Lily una volta che si furono appartati.
“Non ci riesco, lo hai sempre saputo che non mi trovo bene a comportarmi come se nulla fosse.” sbuffò il ragazzo.
“Cosa intendi?”
“Sai benissimo cosa intendo. Non ha senso stare qui a spassarsela fra bicchieri e bicchierini di cristallo mentre in giro c'è un tipo che ammazza chiunque non abbia il sangue puro”
“Adesso stai esagerando” disse Lily seria, “Questa festa non centra proprio nulla con Tu-Sai-Chi”
“Non centra nulla?! Marlene è morta a causa sua, era un alunna di questa scuola, le persone presenti in questa stanza la conoscevano e si comportano normalmente...”
“Stai esagerando...”
James la guardò truce.
“Non sto affatto esagerando! Non vedi come fanno tutti? E poi... Lumacorno... guardalo!”
Lily guardò il professore mettersi in posa per una foto.
“Quello che gli importa è stare in tribuna e osservare da lì la fama degli altri”
Lily si stava arrabbiando davvero, quella reazione non se la sarebbe mai aspettata .
“Perchè parli così?”
“Dico solo quello che penso” sbottò lui.
“Allora sai che ti dico? Pensi troppo” rispose Lily stringendosi forte le braccia sul petto.
“Detto da te...”
Lily volse gli occhi al cielo, avrebbe voluto tirargli un ceffone in faccia.
“Stai di nuovo facendo come quando eravamo a casa tua. Per qualche motivo ti è tornato Voldemort in mente e hai paura” bisbigliò la rossa, “Cerca di pensare ad altro e non fare il bambino”
James andò dall'altra parte dell'ufficio e si poggiò sul muro, Lily lo seguì.
“Non ho paura”
“Si”
“No”
“Si”
“Ho detto di no”
“Usciamo?”
“Perchè?”
“Perchè l'ho detto io”
Nonostante non volesse James seguì Lily fuori.
“Prendi una boccata d'aria e collega bene i pensieri... Ah, già che ci sei prova a crescere e a non essere così egocentrico, non sei preoccupato solamente tu” disse Lily sputando quelle parole che molte e molte volte, in tutti quegli anni, avrebbe voluto dire a James. Il ragazzo la fisso negli occhi verdi.
Lily abbassò lo sguardo e gli diede le spalle camminando lontano.
James la seguì.
“Che vuoi?” sbottò Lily.
“Io...non...”
“Certo, è giusto... adesso che la brava Lily ha perso la pazienza, il povero James si sente in colpa” disse furibonda.
Il ragazzo smise di seguirla.
“Si, è vero, adesso sto da schifo, vederti così, mi fa stare da schifo”
Anche Lily si fermò.
“Troppo tardi”
“Scusami, io...”
“Mi hai sempre chiesto scusa e io come un idiota ti ho sempre scusato, è lo stesso errore che ho fatto con Sev.”
“Non dovresti compararmi a Piton” disse James, “Io ti amo Lily, lui no, almeno, non come me, ne sono certo.”
La ragazza si voltò, ma l'espressione sul suo viso rimase impassibile.
James si voltò e cominciò a camminare.
“Dove vai?”
“Non sono affari tuoi”
Lily lo seguì.
“Dove diavolo vuoi andare?” domandò ancora.
“Fuori”
“A fare cosa”
“Non ti importa, no? Mi hai detto quello che pensi in faccia, il discorso è chiuso”
Improvvisamente Lily capì, James voleva fare smettere quella brutta guerra nel peggiore dei modi.
“Tu vuoi andare a cercarlo”
“Può darsi” sbottò il ragazzo.
“Non puoi uscire ora”
“Scommettiamo?” chiese lui in tono di sfida.
Nel frattempo arrivarono al grande portone che dava sul giardino.
“Alohomora” sussurrò James e la porta si aprì.
Lily lo seguì.
“Vuoi farci espellere?” chiese e si fermò.
“Non ti ho detto di seguirmi” rispose lui freddamente guardandosi intorno.
“Non sai nemmeno dove si trova e come è fatto”
“Non mi importa, se torno bene, altrimenti leggerete il mio nome sulla Gazzetta del Profeta”
Lily si lasciò sfuggire un gemito.
“Cosa c'è, adesso che sai di perdermi hai paura di rimanere sola, perchè non c'è nessun altro imbecille disposto a sopportarti?”
Lily gli tirò uno schiaffo sulla guancia, immediatamente si sentì meglio.
James si portò una mano sul viso e guardò la rossa per un istante, poi si sedette atterra, sull'erba umida appoggiando le spalle al pesante portone del castello.
Lily fece lo stesso.
Rimasero in silenzio per un po', poi cominciò a piovere, ma loro non si mossero.
“Ho paura, hai ragione” disse James.
“No, non hai paura e il fatto che volevi uscire a cercarlo lo dimostra”
James si massaggiò la guancia, ma non rispose.
“Scusami per lo schiaffo, non volevo”
Ancora una volta il ragazzo non disse nulla.
Lily sospirò, poi appoggiò il capo su una spalla del ragazzo mentre le gocce di pioggia cadevano incessantemente.
James si voltò verso di lei.
“Mi fai rabbrividire ogni volta che ti avvicini a me”
Lily si avvicinò ancora di più al ragazzo guardandolo negli occhi.
“Non mi è mai successo con nessun altra. Avremo un figlio insieme Lily, io e te... Perdonami per prima”
Lily si avvicinò a lui e gli scostò dolcemente i capelli bagnati dalla fronte.
Un sorriso increspò le labbra del ragazzo.
Si alzarono.
La pioggia intanto non voleva saperne di cessare.
“Torniamo dentro?” chiese James.
Lily non rispose e gli prese una mano.
Lui seguì ogni suo movimento.
Con la mano libera Lily tolse gli occhiali bagnati a James, poi avvicinò il proprio viso a quello del ragazzo.
Quella volta fu James a togliere una ciocca di capelli dal viso di Lily.
Sotto la pioggia scrosciante i loro nasi si sfiorarono.
Lily gettò a terra gli occhiali, incurante e lasciò la mano a James per mettergli la propria sul petto.
La rossa sentì il cuore di James battere più velocemente che mai.
“Tranquillo” soffiò.
James sorrise un po' agitato.
“L'avevo detto... con te ho sempre paura”
“Non devi” disse sicura Lily togliendo la mano, molto probabilmente anche quella volta la vocina dentro di lei aveva preso il sopravvento.
James le diede un bacio sulla bocca.
Lily lo guardò negli occhi.
“Ti ha fatto così paura?” chiese.
James rise.
Poi lo baciò Lily.
“Adesso?” chiese e lo ribaciò.
James si distaccò, prese la mano destra di Lily e la premette all'altezza del cuore.
Lily sorrise e si gettò fra le sue braccia, per sentire il battito accelerato di quel cuore che si fondeva con il ticchettio incessante della pioggia.
James la abbracciò.
“Dovremo tornare dentro, l'hai detto tu che potrebbero espellerci”
“Non voglio lasciarti, James” ammise la rossa.
Il battito del cuore di James si velocizzò ancora.
“Anche io ho paura per quello che sta succedendo e per quello che succederà”
“Bella coppia di fifoni” scherzò James in un sussurro.
Lily sorrise.
“Dicevo sul serio”
“Anch'io” fece James e rimase lì, bagnato fradicio ad abbracciarla.
* * *
Dopo quella litigata l'unione che legava Lily e James divenne più forte che mai, si erano detti l'un l'altro quello che pensavano, non avevano più nessun segreto.
La settimana degli esami arrivò.
I MAGO non furono difficili come i ragazzi pensavano, ma questo solamente grazie all'aiuto che avevano dato ai compagni da più di un mese Lily e Remus.
La scuola era finita, finita per sempre per Lily, James e tutti gli altri ragazzi del settimo anno. Il solido gruppo di Grifondoro si sarebbe sgretolato. James avrebbe voluto provare ad entrare al Ministero come Auror, ma purtroppo Silente gli aveva sconsigliato qualunque attività lavorativa, è una precauzione, aveva detto, e James non ne era certo stato contento, nonostante i Malandrini avessero deciso di non fare nulla per un po' di tempo, per fare compagnia all'amico di sempre e per aiutare l'Ordine. La stessa sorte toccò ad Emmeline, ad Alice e a Frank, Mary invece avrebbe mandato una lettera d'ammissione per un posto all'Ufficio Pratiche Complesse del Ministero della Magia.
Quello però non era ancora il momento di prendere l'Hogwarts Express e lasciare il castello, i ragazzi avrebbero passato ancora un giorno a scuola per assistere alla premiazione della Coppa delle Case, solamente allora sarebbero tornati a casa.
 
NOTA:
Ciao a tutti, voglio cominciare la nota rispondendo ad una recensione che purtroppo ho visto solo ora, comunque non dovreste fare fatica a trovarla, è l’unica.
Ink_witch, sei fantastica, davvero, hai recensito un sacco di capitoli e mi hai davvero fatto sapere il tuo parere, grazie mille <3  Un'altra cosa molto importante che tu hai scritto è che secondo te le recensioni allo scorso capitolo dovevano essere almeno dieci, purtroppo non è stato così e non devi dirlo a me, ma a tutti quelli che leggono ma non perdono qualche minuto per recensire. Grazie mille lo stesso, spero vivamente che questo capitolo ne abbia molte di più.
Alla prossima.

Ritorna all'indice


Capitolo 19
*** Il vagone rosso fiammante ***


Capitolo 19- Il vagone rosso fiammante
Poche ore e tutti avrebbero lasciato Hogwarts. Alcuni sarebbero tornati l'anno dopo, altri sarebbero tornati dopo molti anni per chissà quale motivo, altri ancora non sarebbero tornati mai più.
Nonostante i brutti avvenimenti che si verificavano ogni giorno nel mondo magico e non, l'allegria per la fine degli esami regnava fra i corridoi del grande castello.
I ragazzi scherzavano, fra loro, giocavano a Gobbiglie, a Scacchi o a Spara Schiocco; i fantasmi svolazzavano sulle grandi tavolate, già imbandite, della Sala Grande, solo uno faceva avanti e indietro per i corridoi dando fastidio ai passanti, Pix.
“Pottino ed Evansuccia, una coppia perfettuccia!” ululò passando vicino a James e Lily.
I ragazzi risero.
Pix fece una giravolta per aria e poi si fermò davanti ai due Grifondoro.
“Hai in serbo l'ultimo scherzo dell'anno per Gazza?” chiese James curioso.
“No... solo una cosetta, piccola piccola e semplice da fare” rispose il Poltergaist con un sorriso diabolico.
“Dimmi cosa nascondi, Lily non lo dirà a nessuno”
“Ma, veramente...” protestò la rossa.
“Pix non dice nulla” disse il fantasma incrociando le braccia al petto.
“Dai...”
“E va bene, ma solo perchè siamo riusciti a fare lo scherzo più bello da due secoli a questa parte insieme” disse Pix ammiccando, “Voglio...”
“Ragazzi, il preside vi aspetta nel suo ufficio” disse Sir Nicolas interrompendo la discussione, “Pix, il Barone è molto arrabbiato per ieri sera, fossi in te non mi farei più vedere per un po'”
Pix scoppiò in una risata sguaiata.
“Non sa cosa ci vuole dire Silente?” chiese Lily, “La cerimonia per la premiazione sta per...”
“Mi ha solo riferito questo” disse Nick.
“Allora ci andiamo subito, dev'essere importante” disse James.
Così andarono fino all'ufficio di Silente.
“Vi ho convocati perchè ho una buona notizia da darvi”
Due sorrisi radiosi di dipinsero sui visi dei ragazzi.
“E una un po' meno bella... La tua famiglia, James è al corrente di tutta la storia di Lord Voldemort, perciò è in pericolo, assieme altri membri dell'Ordine abbiamo pensato che sarebbe meglio se cancellassimo la memoria ai tuoi genitori”
“Ma non si ricorderanno nemmeno di me” disse James mentre una morsa gli stringeva lo stomaco.
“Mi spiace, ma è per la loro sicurezza” disse comprensivo il preside.
“Lo capisco”
“Anche alla tua famiglia Lily dovremo cancellare la memoria, o meglio, la dovremo cancellare ai tuoi genitori, Petunia, da quanto ne so è andata a vivere con un certo Vernon Dursley in un altro sobborgo”
“Non ne sapevo niente...”
Silente proseguì:
“Tua madre e tuo padre avranno bisogno di dimenticare e andare a vivere lontano”
“Lo faccia, cancelli la loro memoria, è giusto così e io non posso evitarlo” disse Lily impassibile.
James le mise una mano sulla spalla, ma la ragazza non ne aveva bisogno.
“La notizia bella è che potrete andare ad abitare insieme a Godric's Hallow, anche da domani. Due membri dell'Ordine vi aspetteranno alla stazione e vi porteranno fino lì”
Lily e James si guardarono, avevano progettato tante cose insieme, ma non avrebbero mai creduto che i loro sogni si realizzassero in così poco tempo.
“Da quanto ho potuto vedere in questi giorni non farete molta fatica a vivere sotto lo stesso tetto, vi intendete molto bene”
“Si, ma perché dobbiamo andare a vivere insieme, perché adesso?” chiese Lily.
Silente giunse le mani.
“Per Lord Voldemort”
“Se è per la storia della profezia, noi...” intervenne James.
“Non solo per quello” rispose il preside pacato, “Lily, tu sei una babbana di nascita, potresti essere presa di mira anche senza essere la futura madre di Harry”
“Ok, ma perché andare a vivere in un luogo dove vivono dei maghi?” chiese James.
“Perché potremmo incantare casa tua per renderla sicura e utilizzarla come quartier generale, non si potrebbe fare la stessa cosa con una casa babbana...”
La porta dell'ufficio si aprì e comparve Severus Piton.
Lily si irrigidì vedendo l'ex-amico avvicinarsi alla cattedra.
“Bene, visto che siete tutti qui posso annunciarvi che il signor Piton è diventato ufficialmente l'infiltrato di cui aveva bisogno l'Ordine”
“No” disse James, o almeno, gli parve di averlo detto, ma in realtà dalla bocca gli era solo uscito un leggero soffio.
“Ci dev'essere un errore” intervenne Lily, “Lui è...”
“Nessun errore, ora dovete andare a festeggiare Grifondoro, sappiamo tutti che quest'anno avete vinto voi” disse sorridendo benevolo.
Severus incrociò le braccia.
“Suvvia...” disse Silente notando il suo atteggiamento, “Era ora che Grifondoro si desse un po' da fare, no?”
Il Serpeverde alzò le spalle.
“Allora?” incalzò il preside, “C'è un banchetto da leccarsi i baffi!”
“Lei non viene signore?” chiese Lily gentilmente.
“Oh... io finisco un paio di faccende e mi smaterializzo fuori dalla Sala Grande tra qualche minuto”
“Ma non ci si può smaterializzare a Hogwarts” disse Lily razionale.
“Essere me ha i suoi vantaggi” ammiccò il preside.
Lily sorrise e uscì dall'ufficio assieme agli altri due.
Non appena si chiusero la porta alle spalle Severus tirò da una parte Lily.
“Che vuoi?” chiese scontrosa lei.
James si volto.
“Lasciala stare” intimò.
“Non voglio farle nulla di male, Potter, posso parlare solo con lei?” chiese il Serpeverde.
James guardò Lily.
La ragazza fece un cenno con il capo e James si allontanò.
“Forza!” esortò poi, Severus a parlare.
“Non avercela con me, ti prego” disse lui con tono si supplica, sembrava disperato.
“Come faccio a non avercela con te, Sev. Davvero non capisci?”
“Faccio anche io parte dell'Ordine, sto dalla vos...”
“Non farmi ridere” rispose Lily sarcastica, “Se stai dalla nostra parte perché ti ostini a passare il tempo con quegli altri imbecilli?”
“Fa tutto parte del piano...”
“No, è un secolo che ti sei unito al loro gruppo, non mentire” disse la ragazza duramente.
Severus abbassò lo sguardo.
“Ti amo” sussurrò.
Un brivido percorse la schiena di Lily, non si aspettava una dichiarazione nel bel mezzo del corridoio.
Deglutì.
“Non dire sciocchezze”
“Non è una sciocchezza. Ti amo, ti amo da quando giocavamo insieme da bambini, da quando tu facevi sbocciare i fiori...” disse ancora il Serpeverde sembrava sincero.
Gli occhi di Lily si riempirono di lacrime.
“Amo James, non potrei mai amare un altro”
“E' quello che pensi davvero?” chiese Severus.
La rossa annuì.
“Non cercarmi più, ti scongiuro, smettila di pensarmi...”
“Non potrò mai dimenticare i tuoi occhi” la interruppe il ragazzo.
“Lasciami stare Sev.” disse Lily, la sua voce non trasmetteva né rabbia né odio, ma dolore, dolore e basta.
Detto ciò Lily guardò per un ultima volta l'amico d'infanzia negli occhi e poi corse via. Lontano. Raggiunse James e si gettò fra le sue braccia.
“Dice di amarmi” sussurrò spingendo il viso contro il petto del suo fidanzato.
James non provò gelosia, sapeva che Lily non lo avrebbe mai tradito con nessuno.
“Non c'è più, sei solo con me” la rassicurò e la strinse forte a sé.
Lily si liberò dall'abbraccio.
“Perché con te mi sento sempre...”
“Unica? Speciale? Fantastica? Capace di tutto?” scherzò James.
Lily accennò un sorriso.
“Volevo dire: rassicurata”
“Ma ora sei anche più contenta, vero?” chiese James con un grosso sorriso.
Lily sospirò, non poteva negarlo, quel ragazzo aveva la capacità di farla sorridere anche nei momenti più bui.
* * *
Il rosso e l'oro risplendevano nella Sala Grande, non c'erano dubbi, quell'anno la Coppa delle Case apparteneva ai Grifondoro.
Le quattro lunghe tavole erano, come al solito, imbandite e ospitavano ogni prelibatezza che si potesse immaginare. C'erano: pollo arrosto, patate, roast beef, salsicce, pudding, piselli, carote e salsa ketchup.
Una volta che tutti si furono rimpinzati, Silente batté le mani e al posto dei piatti vuoti apparvero i dolci. Torte di mele, montagne di gelato di ogni gusto esistente, pasticcini al miele, bignè al cioccolato e alla crema, zuppa inglese...
I ragazzi cominciarono a gettarsi a capofitto sulle portate.
“Quel bignè è mio, Peter, non provare a rubarmelo” intimò Sirius puntando un dito contro l'amico che sedeva difronte a lui.
“Ma...” provò il ragazzo.
“Nessun ma” intervenne Lily, “Lo sapete che i bignè al cioccolato sono i miei preferiti” e allungò la mano per prendere l'ultimo pasticcino.
Sia Sirius che Peter rimasero di stucco mentre gli altri scoppiavano a ridere.
Spazzolarono tutti i dolci e, solamente quando ormai non riuscirono più a trangugiare nulla e i loro occhi cominciarono a chiudersi, i ragazzi tornarono nei loro dormitori.
* * *
Un bel sole caldo rischiarava l'imponente castello di Hogwarts, tutto era calmo e tranquillo là fuori, mentre dentro l'atmosfera che regnava era totalmente differente.
Una volta finita la colazione, tornando nei dormitori per sistemare le ultime cose, i ragazzi trovarono i guardaroba svuotati e i propri bauli riempiti.
Era tutto pronto per partire.
Lily, Alice, Mary, Emmeline, Frank e i Malandrini uscirono dal castello ognuno con il proprio baule, si fermarono appena fuori dal cancello e aspettarono la carrozza.
Dopo qualche minuto la carrozza arrivò.
“Non ci stiamo tutti” disse Frank, “Lily, vuoi andare con le ragazze?”
“No, vai tu con loro, grazie lo stesso” disse Lily.
“Di questo passo non riusciremo nemmeno a sederci vicini in treno” sospirò Alice.
“Ci vedremo alle riunioni, no?” cercò di rincuorarla Peter.
Detto ciò si salutarono e Lily e i Malandrini rimasero lì ad aspettare un altra carrozza.
Sirius, Peter e Remus cominciarono a chiacchierare fra loro.
Lily si voltò per guardare il castello, poi guardò i ragazzi.
Quante cose erano successe quell'anno.
Quando, esattamente dodici mesi prima, aveva baciato James per la prima volta non avrebbe mai immaginato che assieme a lui avrebbe trovato anche tre amici su cui fare sempre affidamento; era una ragazza, e logicamente aveva legato più facilmente con le compagne, ma non erano Alice, Mary ed Emmeline che le sarebbero mancate, sarebbero stati i Malandrini. Le sarebbe mancata l'amicizia di Remus, la spensieratezza di Sirius e anche la timidezza di Peter. I ragazzi sarebbero di certo andati a trovare lei e James a Godric's Hallow, ma non sarebbe stata la stessa cosa.
Era Hogwarts il posto che aveva fatto nascere tutte quelle belle cose.
Il castello era diventato la sua casa, da quando Petunia non le rivolgeva più la parola, doveva ammettere, che se non fosse stato per l'amore dei suoi genitori, tornare a casa sarebbe stata una seccatura ogni volta.
“Lily tutto ok?” chiese James poggiandole una mano sulla spalla.
Lily deglutì.
“Si” rispose.
“Un po' di malinconia?”
La rossa annuì.
“Mi mancherà tutto questo... Il castello, ma anche il fatto di vedere ogni giorno te e gli altri Malandrini fare qualcosa di stupido” rise, “Forse sono io che sto facendo un discorso stupido”
“Non è vero” disse il ragazzo comprensivo, “Anche per me è strano sapere che non torneremo mai più qui, ma le uniche cose di cui sentirò davvero la mancanza saranno quelle che abbiamo fatto tutti insieme quest'anno”
Lily gli sorrise.
“Lo stesso è per me. Io e Alice siamo molto amiche, ma... in voi... non so, c'è qualcosa di diverso” disse osservando Remus, Sirius e Peter fare una strana discussione sulla merce venduta da Zonko.
“E' un peccato però”
“Cosa è un peccato?” chiese Lily.
“Che non abbiamo fatto altro che litigare per sei anni” rispose James, “Se fossimo anche solo diventati amici fin dall'inizio...”
“Non sarebbe stata la stessa cosa” disse Lily.
“Forse no, ma ci saremo divertiti, invece” fece una pausa, “Invece adesso dobbiamo andare a vivere insieme e... non potremo mai essere davvero felici”
“Smettila di fare questi discorsi”
James sorrise triste.
“Dico sul serio, non fare discorsi troppo profondi, ti rovinano la reputazione” scherzò.
“Non è il momento delle battutine...” disse James cingendola con un braccio.
“Se non le fai tu dovrà pur farle qualcuno”
James sorrise e le diede un bacio lieve sulle labbra.
“Hey piccioncini!” chiamò Sirius.
I ragazzi si voltarono, la carrozza era arrivata e non se ne erano nemmeno accorti.
“Venite con noi o volete un po' di intimità?”
I ragazzi risero e corse sulla carrozza.
Scherzarono durante tutto il viaggio e in quello che li parve pochissimo tempo, rispetto al solito, arrivarono alla stazione.
Il rosso e fiammeggiante treno a vapore era lì che li attendeva. Senza esitare salirono e raggiunsero uno scompartimento vuoto.
Passarono pochi minuti e poi il treno partì.
Lily guardò fuori dal finestrino il paesaggio nei dintorni di Hogsmede mutarsi in vasti campi coltivati e provò una stretta al cuore sapendo che non avrebbe mai più rivisto niente di tutto quello.
“Ragazzi, qualcosa dal carrello?” interruppe i suoi pensieri la voce della solita signora che faceva avanti e indietro con il carrello dei dolci.
James si alzò sorridente e comprò un po' di tutto.
“Le Cioccorane sono mie” disse Peter.
“Fai ancora la collezione delle figurine?” chiese Remus prendendolo un po' in giro.
“Cosa c'è di male?” chiese Codaliscia alzando le spalle, “Mi mancano solo più Morgana e Baba Yaga, devo assolutamente trovarle!”
“Morgana ce l'ho io, se vuoi te la dò la prima volta che venite a trovarci” disse James prendendo una mano a Lily.
“Come a trovarci?” chiese Remus.
E i ragazzi gli raccontarono la chiacchierata con Silente.
“Bene, sono davvero contento, è quello che volevate, no? Andare a vivere insieme?” chiese Sirius.
I due annuirono.
“Silente mi aveva solo detto che un Auror mi avrebbe accompagnato da un altra parte assieme altri dell'Ordine, ma non sapevo nulla di voi due” disse ancora Sirius.
“L'unica cosa è che litigheremo dalla mattina alla sera, ne sono certa...” commentò Lily.
“Ma no... è un po' che non litigate...”
“Si” disse James, “In effetti è vero, sono quasi passate due settimane dall'ultima volta che abbiamo bisticciato”
Tutti risero, Lily compresa.
“Anche questo è un record, amico” disse Remus.
La calma tornò.
Passarono qualche minuto in silenzio, troppo occupati a mangiare i propri dolci, poi Peter si alzò dal sedile.
“Dove vai?” chiese James.
“Oh... hem... a sgranchirmi le gambe... si. Vado a sgranchirmi le gambe” disse incerto il ragazzo.
“Ah...ok”
Peter fece un sorriso tirato, poi uscì dallo scompartimento e sparì dalla vista dei compagni.
“Codaliscia nasconde qualcosa” disse Sirius, una volta sicuro che il ragazzo non potesse sentirlo.
“In effetti è un po' di giorni che a volte sparisce e va chissà dove” intervenne Remus pensieroso.
“Saranno affari suoi, no?” disse Lily, ma i ragazzi non la ascoltarono.
“Magari ha una ragazza” suppose James.
“Ma certo... potrei giurarci!” esclamò Sirius, “Potrebbe essere quella che l'aveva aiutato all'esame di smaterializzazione... Com'è che si chiamava?”
“Sofi qualcos'altro” rispose James.
“Ah, si! Sofi Gren...”
“Sofi Grenner” disse Remus.
“Esatto! Lunastorta hai una memoria di ferro” lo adulò Sirius.
“Di che Casa è?” chiese Lily non avendo mai sentito quel cognome.
“Corvonero” rispose Sirius.
James sembrava concentrato.
“Aspettate un attimo... Sofi non ha un anno in più di noi?”
“E come ha fatto ad aiutare Peter con la smaterializzazione?” chiese Lily.
“Era presente all'esame perché doveva parlare con il mago del corso, voleva diventare insegnante anche lei”
“Ah... ho capito.” annuì Lily, “Ma allora con chi è Peter?”
“Saranno affari suoi, no?” le fece il verso James.
Lily diede una leggera botta sulla spalla al ragazzo.
“Comunque Lily ha ragione, cosa starà facendo?” chiese Remus.
“Potremo cercarlo con il Mantello” propose Sirius.
“Ma no dai...” si convinse James, “E' nostro amico... starà facendo esattamente quello che ha detto di andare a fare”
In tanto il sole calava e pian piano divenne buio, solo allora ritornò Peter.
“Com'è stata la tua passeggiata?” chiese James.
“Bella, grazie” rispose Peter e prese nuovamente posto difronte a lui e Lily sedendosi fra Remus e Sirius.
* * *
Il sole era alto quando arrivarono alla stazione di King's Cross.
Ad accogliere i ragazzi, fra decine e decine di altre persone, c'erano i due fratelli dai capelli rossi.
Fabian e Gideon Prewett li salutarono allegri.
“Ragazzi, noi dobbiamo prendere una Passaporta fra dieci minuti, svelti!” disse Fabian rivolto a Lily e James.
“E noi dove andremo?” chiese Remus.
“Non possiamo dirvelo, fra qualche minuto arriverà il signor Podmore, sarà lui il vostro accompagnatore” rispose Gideon.
“Allora ciao” dissero i ragazzi.
“Ciao” salutò Lily abbracciando Remus.
“Ci si vede” disse James sventolando la mano.
Poi i ragazzi seguirono i due Auror e attraversarono la barriera.
Molti babbani si voltarono a guardare la bellissima Eiren, la civetta stridette.
“E' tutto ok, è tutto ok” cercò di rassicurarla James dando un colpetto sulla sua gabbia.
“Per di qua” disse Gideon e condusse i ragazzi in una vecchia sala d'aspetto deserta.
A terra c'era una lattina ammaccata.
“Dev'essere quella” indicò Fabian.
Il fratello annuì e si avvicinò alla Passaporta.
Fu un attimo e la lattina si illumino, immediatamente i quattro maghi la afferrarono, poi fu come se fossero strappati dal terreno e tutto divenne buio. Quella spiacevole sensazione svanì e il gruppetto si ritrovò davanti la casa di James a Godric's Hallow.



NOTA:
Ciao! Può sembrare una conclusione, ma non è così, ho deciso anche di scrivervi della vita di coppia di James e Lily, del matrimonio e della nascita di Harry, mi sembra giusto :) Perciò non vi libererete di me tanto facilmente XD
Questo capitolo lo dedico tutto a Gabriele. Se un giorno riuscirai mai a leggere ciò che ho scritto ti ritroverai in tutto e per tutto in James e forse capirai che io sono più simile a Lily di quanto tu abbia mai pensato

Momento sdolcinato finito.

Bene, spero che continuerete a seguirmi e... niente. Grazie di tutto quello che avete scritto fin'ora e grazie anche per aver messo la storia in una delle varie categorie.
Kisses <3

Ritorna all'indice


Capitolo 20
*** Casa dolce casa ***


Capitolo 20- Casa dolce casa

I ragazzi lasciarono gli Auror ed entrarono in casa.

Lily si guardò intorno, era tutto come se lo ricordava. I ritratti di famiglia alle pareti, i fiori nel vaso dell'ingresso, le scale chiare che portavano al piano di sopra.

“Dovremo trovare una camera tutta per noi” disse James posando i bagagli nell'ingresso, “Non mi va' di dormire in quella dei miei, capisci?”

Lily annuì, sapeva benissimo quello che stava provando il ragazzo, erano le sue stesse emozioni. La sua famiglia non si sarebbe più ricordata di lei... Era una cosa tristissima.

“Tutto ok?” chiese James.

“Si” disse Lily facendo un piccolo sorriso, “Credo che la stanza dove ho dormito alla fine dell'estate scorsa possa andare bene”

Così salirono, con i bagagli, fino al piano di sopra.

“Entra” disse Ramoso aprendo la porta.

La rossa entrò un po' timorosa.

“Potremo unire i due letti. Staremo comodissimi!” esclamò entusiasta il ragazzo.

Lily si tormentò le mani.

“Non è che... Cioè, farebbe piacere anche a me, non fraintendere, ma... Sarebbe meglio se per i primi giorni dormissimo separati”

L'espressione felice di James sparì.

“Oh... Bhè, si” rispose, ma si vedeva che era deluso, non se lo sarebbe mai immaginato.

* * *

Sistemarono le loro cose e poi si divisero. James andò nella mansarda a sistemare un po' di cose e Lily si rifugiò in cucina per cercare di preparare qualcosa di buono per il pranzo.

Il risultato, purtroppo, fu una zuppa dal colore abbastanza bruttino e dall'odore che ricordava vagamente le pozioni preparate nell'aula di Lumacorno.

“Non sei obbligato a mangiarlo” disse Lily poco dopo vedendo James storcere il naso.

“No, hai fatto del tuo meglio, non preoccuparti”

Lily non lo ascoltò e tolse il proprio piatto con la zuppa ancora dentro e lo poggiò malamente sul piano della cucina.

“Lascia perdere” sbottò poi togliendo il piatto anche a James, “Fa schifo. Se vuoi ordino qualcosa al Paiolo Magico”

“Non serve” disse James alzandosi, si sentiva in colpa per aver storto il naso. Lily non aveva mai cucinato nulla in tutta la sua vita, doveva capirla.

Si avvicinò alla ragazza e le mise una mano su una spalla.

“Non posso farcela a vivere con un altra persona” ammise lei, “Non so cucinare nulla di commestibile, non ho mai pulito la casa, non conosco nessun incantesimo domestico. Sono un disastro...”

James sorrise.

“Non è vero. Devi solo abituarti, puoi comprare un libro sugli incantesimi domestici al Ghirigoro, sono sicuro che imparerai in pochissimo tempo! E poi...” disse agitando la bacchetta come un direttore d'orchestra facendo apparire alcune scintille rosse.

Lily rise.

“La casa sarà tutta linda e splendente e le tue portate faranno concorrenza al miglior banchetto di Natale di Hogwarts”

“Non esagerare” disse Lily abbracciandolo.

“Non sto affatto esagerando” disse lui e le diede un bacio sulla fronte, “Io ovviamente ti aiuterò. Per prima cosa, almeno fino a quando dormiremo separati, mi farò sempre il letto e ovviamente mi occuperò sempre del giardino, più tardi comincerò a cacciare via un po' di gnomi”

Lily sorrise e i suoi occhi verdi brillarono di una nuova luce.

* * *

Come deciso James sistemò il giardino e Lily ordinò un libro di incantesimi casalinghi al Ghirigoro.

Dopo aver mangiato la zuppa del pranzo andarono a letto.

Lily si mise nel letto più vicino alla finestra e James si mise dalla parte opposta. La ragazzi non si addormentò subito, era incantata dalle fotografie attaccate alle pareti. Una raffigurava un bebè con pochi capelli scuri tutti spettinati in braccio al signor Potter un po' più giovane di come Lily lo aveva conosciuto, a destra dei due c'era Dorea che sorrideva prima al marito e poi al figlioletto. Un altra foto raffigurava un James Potter un po' più cresciuto, doveva avere undici anni. Indossava la divisa di Hogwarts e con sguardo fiero sventolava la mano. Lily girò la testa e vide un quadro con la foto dei genitori di James. Erano giovani, prima si guardavano negli occhi e poi si baciarono. Era impressionante la somiglianza che Charlus aveva con il figlio, Lily si girò per guardare James. Anche lui era sveglio e stava guardando la stessa foto.

“Ti mancano?” chiese la ragazza.

“E' normale, no?” mormorò lui.

“Si, credo di si” rispose Lily incerta.

“Mancano anche a te, vero?”

“Abbastanza”

“Stavi pensando a Petunia?”

“No” rispose lei, ed era vero, “Se mai tutto finisse, loro che fine faranno? Come faremo a trovarli?”

James deglutì.

“Lo saprà Silente”

Lily sospirò.

“Buonanotte, James”

“'Notte”

* * *

I giorni seguenti furono più o meno tutti uguali. Poi, dopo quasi una settimana che vivevano insieme un gufo entrò dalla finestra della cucina, durante la colazione.

Prontamente Lily corse a prendere la lettera che l'allocco aveva lasciato cadere a terra.

“E' di Silente” disse non appena la aprì, osservando la grafia obliqua.

James la raggiunse e insieme a lei cominciò a leggerla.

 

Cari ragazzi,

con la speranza che stiate bene vi annuncio che la prossima riunione dell'Ordine sarà questo martedì sera. Per la vostra sicurezza ho deciso di tenerla a casa vostra, sempre che non vi dispiaccia un po' di confusione.

Allora a martedì, non c'è bisogno della conferma.

Un grande saluto,

Albus Silente.

 

“E' imprevedibile quell'uomo!” esclamò Lily con il sorriso sulle labbra.

“Più che altro è un po' matto” disse James, “Altrimenti non avrebbe invitato una ventina di maghi a casa nostra”

Lily lo guardò intensamente negli occhi, come rapita da chissà quale forza.

“So che sono irrimediabilmente bello, ma non c'è vigono di incantarsi di fronte a me” disse il ragazzo con il tono di chi sa lunga.

La rossa gli diede una leggera botta sulla spalla.

“Mi ha sorpresa il fatto che l'hai chiamata casa nostra

“E' così, no?”

Lily annuì.

“Mancano solo i letti uniti” disse James abbracciandola.

“Basta unirli” fece Lily, come se fosse la cosa più ovvia al mondo.

“Sei sicura?”

“Sicurissima” disse la ragazza decisa, ci aveva pensato ed era arrivata alla conclusione che era da scemi avere paura di dormire insieme. L'avevano già fatto a Hogwarts e non era successo nulla di spaventoso.

Corsero al piano di sopra e entrarono nella camera da letto.

Puntarono entrambi le bacchette contro i propri letti e li unirono con un gesto ampio della mano. Poi le puntarono contro l'armadio, dal quale uscirono delle coperte ben piegate che si andarono ad appoggiare sulla poltrona.

Lily ne fece levitare una portandola sul letto.

“Distendium” disse, ma il lenzuolo non si distese come avrebbe dovuto e si ammucchiò al centro dei letti.

James rise e provò a sua volta.

Fu il turno di Lily di ridere.

“Lo facciamo alla vecchia maniera?” propose soffocando le risate.

“Mi sembra l'unica alternativa” disse James mettendo in tasca la bacchetta e prendendo due capi del lenzuolo.

Lily fece lo stesso.

Alzarono le braccia insieme e il lenzuolo si gonfiò.

Ramoso ci mise la testa sotto, scomparendo dalla vista della ragazza.

“Hey!” esclamò Lily mettendo la testa sotto il lenzuolo, per vedere cosa aveva intenzione di fare James.

Il ragazzo si guardò intorno, non potendo vedere altro che i materassi uniti e il lenzuolo sopra di lui.

“Carino, vero?”

“Si” annuì Lily, “Molto confortevole” aggiunse e ridendo riemerse stendendo il lenzuolo sul letto.

James la raggiunse dall'altra parte e cominciò a farle il solletico.

“No... no!” si lamentò lei scoppiando a ridere.

“Come?” chiese lui senza fermarsi.

Lily ansimò fra una risata e l'altra.

“B-basta”

“Lily, basta cosa? Non capisco” finse lui e continuò a solleticarle la pancia, i fianchi...

La rossa si divincolava, ma era tutto inutile, James la teneva stretta a sé, non aveva scampo: sarebbe morta a furia di ridere.

 

Ritorna all'indice


Capitolo 21
*** Un nuovo futuro ***


21- Un nuovo futuro
Era il giorno della riunione.
Alle nove e mezza precise vari gruppetti di maghi cominciarono ad arrivare a Godric's Hallow.
“Benvenuti” disse Lily cordialmente accogliendo Silente, la professoressa McGrannitt e Hagrid.
“Ho una buona notizia” disse Silente prendendo posto al tavolo della sala.
“Novità su Voldemort, signore?” chiese James.
“Ne parleremo dopo” rispose per lui la professoressa McGrannitt.
Il preside annuì in gesto d'intesa.
James guardò Lily, la ragazza abbozzò un sorriso, non era nulla di preoccupante.
Passarono un paio di minuti di imbarazzante silenzio poi arrivarono i fratelli Prewett e infine tutti gli altri. L'unico che mancava era Peter.
Ad un capo del tavolo c'erano Alice e Frank, insieme come sempre, affianco a loro c'erano i due fratelli dai capelli rossi, poco più in là sedevano Elphias Doge e Dedalus Lux, dalla parte opposta c'erano Sirius, Remus e altri maghi che Lily e James avevano visto solo alle riunioni dell'Ordine.
“Bene” cominciò Silente concentrando l'attenzione di tutti su di sé, “E' più di una settimana che non ci sono attacchi da parte dei Mangiamorte”
I maghi e le streghe cominciarono a bisbigliare fra loro, felici.
“Per cui...” riprese il preside mentre la folla si zittiva.
Improvvisamente suonò il campanello.
“Scusate” disse James e lasciò il gruppo per ritornare poco dopo con un Severus Piton più sciupato e stanco che mai.
“Perdonatemi l'irruzione, ma ho un annuncio da fare” disse tutto d'un fiato vagando con lo sguardo sul tavolo, probabilmente alla ricerca di Lily.
“Accomodati” disse Silente facendogli posto affianco a sé.
James andò a sedersi dall'altro capo del tavolo e Severus cominciò a raccontare.
“Il Signore Oscuro ha finalmente deciso di parlarci dei suoi piani”
“C'erano tutti i Mangiamorte alla riunione?” chiese Silente pensieroso.
“No signore, solo io, Bellatrix e Narcissa Black, Rodolphus Lastrange, Lucius Malfoy e Evan Rosier” rispose Piton.
Sirius si irrigidì, Rosier era il Mangiamorte che aveva ucciso la famiglia di Marlene. James invece guardò Severus diffidente.
“Ci sarà un attacco a Diagon Alley, questo sabato”
“E noi li fermeremo, potete giurarci” disse convinto Silente mentre la folla applaudiva decisa.
La calma tornò.
“Non ci ha ancora...” provò a dire Lily.
“Giusto, giusto” sorrise il preside, “C'è  qualcuno che è un po' impaziente...”
La ragazza arrossì lievemente.
“La bella notizia è che finalmente James potrà dare l'esame per diventare Auror, lo stesso vale per Sirius, Remus, Alice e Frank”
I ragazzi si guardarono sorridenti: diventare Auror era sempre stato il loro sogno.
“Naturalmente prima dovrete fare un piccolo corso al Ministero”
“Quando possiamo cominciare?” chiese Remus.
“Domani” rispose Silente, “Il primo corso è alle otto, vi consiglio di essere puntuali”
Parlarono ancora per qualche minuto, poi tutti andarono a casa, gli unici che si trattennero furono Sirius e Remus.
“Sarà fortissimo!” commentò Sirius, “Mi immagino già a sconfiggere una creatura dopo l'altra. Un molliccio, un troll, magari anche un drago...”
“Vola basso, amico” rise James, “Non credo che al Ministero ci siano draghi a disposizione degli aspiranti Auror.
“Secondo me non ci sono draghi e basta” disse Lily divertita.
“Infatti, dove li potrebbero tenere, nell'Ufficio Draghi?” chiese Remus, “Andiamo!”
“Tu Lily cosa hai intenzione di fare?” chiese Felpato.
Lily non aveva ancora pensato cosa fare, da quando aveva lasciato Hogwarts era confusa, non sapeva cosa fare della sua vita. Era già tanto se era riuscita a preparare uno o due pasti commestibili... Non aveva mai pensato ad un possibile lavoro. Cosa avrebbe potuto fare? L'Auror non di certo, non aveva abbastanza coraggio, inoltre Difesa Contro le Arti Oscure non aveva E, ma solamente O, non bastava, doveva avere il massimo in tutte le materie. Non poteva lavorare nel mondo babbano sarebbe stato troppo rischioso e poi se avrebbe dovuto pagare qualcosa come avrebbe fatto? I suoi non gli avevano lasciato niente, non sapevano che gli avrebbero cancellato la memoria.
“Credo che mi occuperò un po' della casa, magari continuerò a studiare per approfondire alcune materie” rispose alla fine poco convinta.
“Bene, allora tutti avremo un occupazione” disse felice Remus.
Lily si sforzò di sorridere.
 
Quando i ragazzi se ne furono andati Lily salì in camera e si sdraiò sul letto ancora vestita.
“Sarà grandioso domani!” esclamò James entrando nella camera e chiudendosi la porta alle spalle.
Lily non disse nulla e rimase con lo sguardo puntato contro il soffitto, sovrappensiero.
Ramoso si coricò affianco a lei e le baciò una spalla.
“C'è qualcosa che non va'?” chiese.
“No” rispose le con tono poco convincente.
“Dai. Ti ascolto” disse James serio, “E' per Piton?”
“No, ma non mi va comunque di parlarne. Adesso dormi, domani ti aspetta una giornata pesante”
“Non voglio vederti stare così” si impuntò lui, “Per cui dimmi cos'hai. Posso aiutarti?”
“La smetti?!” esclamò Lily facendo tacere immediatamente il ragazzo.
“Non devo sempre renderti conto di ogni cosa. Viviamo insieme, James, non abbiamo fatto un accordo che mi obbliga a farti il resoconto di tutto.” disse arrabbiata, “Viviamo solo insieme”
Il ragazzo si avvicinò a lei e le diede un bacio sulla bocca, ma Lily si scostò immediatamente e si alzò dal letto.
Non sapeva nemmeno lei perché si stava comportando in quel modo. Forse era semplicemente perché pensava che James fosse il massimo e invece lei non valeva nulla.
“Dove vuoi andare?” chiese il ragazzo con voce roca, si poteva percepire una nota di paura in quella voce.
“Non lo so” rispose lei, era la verità.
James la guardò, non sapeva cosa fare, se dire qualcosa e come dirlo.
Lily uscì dalla stanza sbattendo la porta. Corse fuori e un ondata di aria frizzante le sbatté contro la faccia facendola rabbrividire.
Era Luglio, perché il clima era quello? Sembrava che anche il mondo si fosse rattristato.
Lily non si sarebbe tirata indietro, nulla l'avrebbe fermata. Senza voltarsi a guardare casa Potter si smaterializzò nel buio.
 
James era distrutto. Era rimasto lì, bloccato come un imbecille. Non aveva fatto nulla per fermarla, non aveva reagito... Si sentiva uno schifo.
Sbuffò e si sedette sul bordo del letto.
Rivide Lily che gli diceva che vivevano insieme, vivevano insieme e basta. E il loro amore, allora? Dov'era finito?
James non ci poteva credere.
Si amavano, si erano sempre amati... Qual' era il problema di Lily? Loro erano Lily e James, James e Lily... Erano una sola persona, perché non gli aveva detto nulla?
Da soli non valevano più niente... Era Lily che faceva sempre coraggio a James ed era James che stringeva Lily fra le sue braccia quando le cose non andavano per il meglio, come avrebbero fatto ad andare avanti?
“Sono un idiota” disse James a sé stesso scagliando un pugno per aria, per sfogarsi. Gli pizzicarono gli occhi e una lacrima gli rigò una guancia. Con un gesto brusco la cacciò via.
Si sentiva un codardo. Era svuotato, incapace di fare qualunque cosa.
Lily era scappata... Forse non lo amava più, forse non lo aveva mai amato, aveva solo fatto finta. Aveva finto per tutto il tempo solo perché quella stramaledettissima Profezia aveva detto che loro due avrebbero avuto un figlio: Harry. La Profezia si era sbagliata, era evidente. Non ci sarebbe stato nessun Harry Potter, nessun figlio di Lily e James.
Il ragazzo si prese il volto fra le mani e strinse forte gli occhi, come se lo aiutasse a scacciare i brutti pensieri.
Non l'avrebbe mai perdonata, mai più...
 
Lily sbucò dal nulla in un vicolo buio della Londra babbana.
Si guardò intorno, era sola. Gli tornò in mente lo sguardo di James, quello sguardo ricco di paura. James aveva paura del futuro, l'aveva sempre avuta e lei lo sapeva... Eppure era lui a sapere sempre qual' era la cosa giusta da fare, era lui a voler diventare Auror, non Lily. James ce l'avrebbe fatta, dentro era davvero forte, anche se a volte si faceva sopraffare dalla paura. Se la sarebbe cavata.
Lily cominciò il suo cammino.
Ricordò quando l'estate prima James le aveva confessato che aveva paura, lo aveva fatto anche ad Hogwarts, sotto la pioggia... In quei momenti Lily gli aveva sempre fatto forza, ma in realtà parlava più a sé stessa che a lui, era lei la debole fra loro due.
Le lacrime minacciarono di salirle agli occhi, le spinse indietro: non doveva piangere.
Doveva trovare la sua strada, non quella già spianata da qualcuno. Doveva trovare una strada tutta sua, sua e basta, diversa da quella degli altri. In un mondo a cui on apparteneva non avrebbe combinato niente, ne era consapevole, così si smaterializzò ancora una volta. Ricomparendo accompagnata da un sonoro POP davanti al Paiolo Magico.
Prese una camera e, sperando di non incontrare nessuno di conosciuto e di non spendere tutti i pochi Galeoni che aveva, salì al piano superiore.



NOTA:
Ciao a tutti, mi scuso in anticipo per gli eventuali errori che trovere, ma non ho proprio tempo di rileggere, sorry!!! A proposito di inglese... Ho cominciato a leggere Harry Potter e la pietra filosofale in lingua originale... E' una ficata!!! Inevitabilmente più bello di quello in italiano, anche se ci sono scritte le stesse cose :)
E' tutto, anche perché sono un po' di fretta, spero di aggiornare il prima possibile. Ciao!!!

PS: ho una vaga idea di scrivere un cross over HArry Potter-Hunger Games, vorrei sostituire ogni personaggio di Hunger games con uno di HP, avete consigli da darmi??? Non ho letto nessun libro di Hunger Games e non sono molto "pratica".
Alla prossima!!!

Ritorna all'indice


Capitolo 22
*** Ombre oscure ***


Capitolo 22- Ombre oscure

I giorni passarono e Lily perse la cognizione del tempo. Era giovedì? Forse era ancora mercoledì? O forse era già sabato...

 

James era deciso a non pensare più alla ragazza. Era finita, finita e basta. Non gli importava un accidente che una profezia avesse designato il loro futuro, evidentemente era sbagliata.

Adesso doveva pensare al suo di futuro, suo e basta.

Doveva studiare molto e esercitarsi per buona parte della giornata, quindi pensava raramente a Lily. Si rattristò un po' quando ci fu una riunione dell'Ordine e non vide la ragazza, per il resto riuscì a cavarsela.

 

La rossa aveva passato i giorni chiusa in una squallida camera del Paiolo Magico.

Aveva pianto.

Fu una delle rare volte in cui pianse. Aveva passato ore a piangere, giorni a piangere...

Si sentiva stupida, non aveva fatto altro che frignare come una bambina e pensare a James. Il suo unico punto di riferimento nelle ultime settimane. L'aveva perso, aveva lasciato il ragazzo che amava più di qualunque altra cosa al mondo per un semplice fatto di orgoglio.

Si odiava con tutto il cuore.

Non poteva sopportare l'idea di essere scappata perchè non voleva raccontare le sue vere preoccupazioni alla persona che probabilmente l'avrebbe capita meglio di chiunque altro.

Si faceva schifo.

Avrebbe dovuto provare quello che James aveva provato vedendola andare via da casa. Avrebbe dovuto soffrire... Ma stava soffrendo!

Lily era distrutta. Stava rannicchiata sul letto di quella camera buia, non aveva mosso un muscolo per giorni, non aveva dormito, né mangiato, aveva solo pianto.

Una lacrima le scese lenta giù per il viso. Con un gesto secco la asciugò, ma ce ne furono altre e non poté più fermarle.

Un rumore la ridestò. Tese le orecchie. Proveniva da fuori.

Riuscì ad alzarsi a fatica e con le gambe doloranti per la strana posizione che avevano tenuto per tutto quel tempo raggiunse la finestra che dava sull'esterno.

La Londra babbana era in fremento là fuori. Poteva vedere i bus rossi passare fra le case, la gente parlare in giro per la strada, era giorno di mercato e c'era un gran trambusto.

Il mondo non si era fermato, aveva continuato a girare nonostante il suo cuore avesse cessato di battere.

Le si aprì davanti agli occhi una realtà tutta diversa da quella che aveva percepito fino a poco prima: doveva uscire. Sarebbe ritornata la Lily di un tempo, con o senza James, avrebbe sofferto all'inizio, ma poi avrebbe ricominciato a sorridere.

Non doveva perdere tempo.

Svelta prese le poche cose che aveva con sé, scese al piano di sotto, pagò Tom, il locandiere e uscì dal retro.

Si trovò davanti al muro di mattoni che separava il mondo babbano da Diagon Alley.

Lo guardò attentamente, poi colpì alcuni mattoncini con la bacchetta. Quelli scomparvero quasi immediatamente aprendo un passaggio per il piccolo paese.

 

A qualche chilometro di distanza un gruppo di maghi era riunito a casa Potter.

“Domande?” chiese Alastor Moody scrutando tutti con il suo strano occhio blu elettrico.

I maghi attorno a lui scossero il capo.

Erano determinati. Dedalus Lux, Alice e Franck, i fratelli Preewet... tutti.

Si erano esercitati molto, specialmente James, Sirius e Remus che con le lezioni per diventare Auror non avevano passato un giorno senza provare a contrastare una qualsiasi magia oscura, anche la più banale.

Avrebbero fermato i Mangiamorte, ce l'avrebbero fatta, ognuno di loro ne era consapevole.

“La passaporta si trova all'esterno” spiegò Moody indicando il giardino della casa che si vedeva dalla finestra dell'ampia sala, “E' un vecchio vaso da fiori, giusto?”

James confermò con un cenno.

“Allora possiamo andare, dovrebbe partire fra tre minuti”

L'intero gruppo uscì.

Raggiunsero tutti un vecchio vaso verde.

“Black, togli quella bacchetta dai pantaloni” ringhiò Malocchio.

Sirius si toccò la tasca anteriore dei jeans.

“L'ultima volta che ho visto qualcuno metterla lì... diciamo che il suo fondo schiena non ha fatto una bella fine”

Sirius si sforzò di non ridere e tolse la bacchetta dai pantaloni giusto in tempo prima di afferrare la passaporta e partire con tutti gli altri.

 

Un idea illuminò Lily.

James. Doveva trovare Ramoso e spiegargli tutto. Si era sbagliata e si era comportata da sciocca, doveva rimediare. Se poi lui non l'avrebbe perdonata... bhè, allora se ne sarebbe fatta una ragione.

Svoltò in una via buia proprio mentre gli ultimi raggi del sole scomparivano oltre le case più basse di Diagon Alley. Lily rabbrividì, era stato il buio a inquietarla in quel modo.

Vide nella penombra l'insegna di un locale che non aveva mai notato. Sembrava un pub, ma aveva delle lunghe assi di legno che sbarravano la porta di ingresso.

La rossa passò oltre, camminò per un paio di minuti, poi, improvvisamente, si sentì afferrare da dietro. Un brivido le percorse la schiena: qualsiasi cosa l'avesse afferrata non era nulla di buono. Cercò di rimanere ferma, nonostante quelle braccia la tirassero con forza all'indietro. Il suo tentativo di resistere però fu vano e in pochi istanti non vide più nulla.

 

James e gli altri avevano visto il gruppo di Mangiamorte, stavano girando per Notturn Alley. Malocchio li indicò con un gesto della mano e gli altri lo seguirono silenziosamente.

James sentiva l'agitazione salire. L'uniro rumore che percepiva era il battito accelerato del suo cuore e gli sembrava che tutti potessero sentirlo. Fece qualche passo e il fruscio di un mantello gli fece capire che Sirius era affianco a lui, Remus e gli altri erano dietro, davanti aveva solo Alastor Moody.

Scese un paio di gradini in un vicolo stretto e buio, poi si trovò assieme agli altri in uno spiazzo.

I Mangiamorte erano lì, non gli sarebbero scappati.

Erano in quattro; James riconobbe la Black, Malfoy ed Avery, l'altro mago aveva l'aria famigliare, ma il ragazzo non riuscì a riconoscerlo.

Successe tutto in quella per parve una frazione di secondo.

James vide solamente Sirius gettarsi sul Mangiamorte sconosciuto e lo scontro ebbe inizio.

“Expelliarmus!” gridò James, sfortunatamente Bellatrix respinse l'incantesimo.

Le parole si confusero, i maghi pure, non si capiva più chi era dalla parte di Silente e chi era dalla parte di Voldemort.

James cominciò a duellare con Avery.

“Avada...”
“Protego!” esclamò James, “Amico, hai già sfoderato la tua arma migliore” commentò, poi senza smettere di lanciare incantesimi verso ogni dove.

“E' solo l'inizio, Potter” ruggì l'altro in risposta.

Poi James vide con la coda dell'occhio uno sprazzo di luce verde, era accecante. Si voltò di scatto, vide Sirius con un ghigno beffardo sul volto, stava guardando il Mangiamorte sconosciuto steso a terra. Solo allora Ramoso capì: quello era Evan Rosier, il mago che aveva sterminato l'intera famiglia di Marlene. Sirius sarebbe stato capace di uccidere per vendetta, James lo sapeva.

Tutto si fermò.

C'era Rosier disarmato, Bellatrix, Malfoy ed Avery erano lontani e di fronte a lui c'era Sirius con la bacchetta puntata e il fuoco negli occhi.

“Non farlo” disse deciso James.

Sirius non mosse un muscolo, pareva non aver sentito.

Dopo un paio di secondi di tensione Sirius lanciò una fattura al Mangiamorte che gemette di dolore.

“Bastardo!” gridò e nella penombra James poté vedere i suoi occhi diventare lucidi.

Svelta Bellatrix raggiunse Rosier e lo aiutò ad alzarsi, poi i due si unirono agli altri maghi e il quartetto corse via.

Nessuno fece nulla per fermarli.

James continuò a guardarli.

Ad un certo punto, due altre persone sbucarono dal nulla e si unirono ai Mangiamorte. Una di loro però non sembrava aver voglia di seguirli, era una ragazza, si vedeva dalla corporatura nonostante fosse lontana e aveva fluenti capelli rossi.


NOTA:
Ciao, spero vi piaccia, poco fa ho postato il terzo capitolo della storia su Ginny e ora posterò quello nuovo di "LEttere da Nessuno".
Fatemi sapere ;)

Ritorna all'indice


Capitolo 23
*** Un soggiorno inaspettato (parte I) ***


23- Un soggiorno inaspettato (parte I)
Senza pensare James corse verso il gruppo che ormai stava svanendo nel nulla.
“NO” sentì tuonare Moody.
“James, fermati!” esclamò Sirius, James sentì i suoi passi rimbombare ovunque e mescolarsi con i propri.
Non gli importava niente, avrebbero potuto inseguirlo cento e più persone, ma non si sarebbe fermato e non sarebbe tornato indietro. Là c'era Lily, era in pericolo e lui doveva salvarla.
Corse come non aveva mai fatto in tutta la sua vita. Sentiva un dolore al fianco aumentare sempre di più e il cuore minacciare di far esplodere la cassa toracica e balzare fuori.
Voleva gridare, chiamare Lily, urlare il suo nome, dirle che la amava, che non aveva mai smesso in quella settimana che erano stati distanti, dire all'intero mondo che voleva passare tutta la sua vita con lei, dire che era un codardo, perché non l'aveva pensata per più di cinque minuti solamente perché aveva paura, paura perché era solo... era davvero un idiota...
Poi tornò alla dura realtà: Lily era con dei Mangiamorte, la stavano strattonando via, era in pericolo, doveva essere salvata, non le sarebbe importato un fico secco di essere ancora amata da lui se non l'avesse salvata.
James corse ancora più velocemente.
Finalmente riuscì a scorgere bene il volto della ragazza, era proprio Lily Evans... Vide il gruppo unirsi, forse si sarebbero smaterializzati!
Con un balzo si gettò in avanti e afferrò un lembo di stoffa nera.
Quelli che seguirono furono attimi di confusione.
Forse avevano capito che c'era un impostore, forse l'aveva capito anche Lily.
Ad un tratto James sentì la terra sotto i piedi, aprì gli occhi, la rossa era lì, ma qualcosa successe dopo, il buio ritornò e l'aria si bloccò di nuovo nei polmoni. James strinse Lily, non voleva perderla ancora una volta.
Poi ebbe un idea, lasciò andare il piccolo pezzo di stoffa che teneva saldo nella mano sinistra e pensò al primo posto che gli venne in mente.
Hogsmede, Hogsmede, Hogsmede....
Poco dopo riapparve con un sonoro crac davanti ai Tre Manici di Scopa.
La ragazza si divincolò fra le sue braccia, scalciò per alcuni istanti e si liberò, ma cadde a terra.
James rise, non poté farne a meno, era una situazione così surreale... Lui e Lily si erano lasciati una settimana prima e si erano ritrovati durante uno scontro con dei Mangiamorte, eppure erano salvi tutti e due ed erano insieme... Gli venne da ridere. Era perfino troppo semplice... Non sapeva per quale motivo, ma era certo di poterla riconquistare.
Lily gemette, girata di spalle e il sorriso si spense sulle labbra di James.
Il ragazzo si inchinò vicino a lei e delicatamente la fece girare in modo che avesse la pancia rivolta in su.
Fu un attimo e si sentì irrigidire tutto il corpo.
Qualcosa era andato storto.
Prese la bacchetta e con voce tremante disse:
“Lumos” un fascio di luce illuminò la ragazza.
James deglutì. Lily aveva il fianco sinistro completamente coperto di sangue.
La ragazza gemette e Ramoso vide quel poco colore che aveva sulle guance svanire.
“Resisti ti prego... Lily resisti” sussurrò accarezzandole i capelli con la mano libera.
Non aveva la più pallida idea di cosa fare... non conosceva nessuno a Hogsmede, almeno, non conosceva nessuno di cui si potesse fidare.
Un lampo illuminò il cielo notturno e un tuono rimbombò ovunque.
Stava per piovere, doveva portarla al sicuro.
Senza esitare si mise la bacchetta nella tasca dei pantaloni e prese Lily in braccio cercando di essere più delicato possibile.
Cominciò a camminare sulla via che portava a Hogwarts. Non sapeva se avrebbe trovato il cancello aperto, né se avrebbe trovato qualcuno all'interno del castello, sapeva solo che lì in mezzo alla strada non potevano stare.
Cominciò a piovere.
“Lily sei forte, tieni duro” desse non appena ebbe svoltato.
La pioggia diventò così forte da impedire la visibilità.
“Ci siamo quasi” disse quando ormai le forze stavano lasciando anche lui.
Dopo quelle che gli parvero ore vide il grosso cancello in pietra.
Si voltò di spalle e spinse la cancellata sperando con tutto sé stesso che si aprisse. Quella si aprì e James cominciò ad attraversare il parco.
Arrivò davanti alla pesante porta d'ingresso che non sapeva nemmeno dove avesse trovato tutta la forza per trasportare Lily.
Posò con delicatezza la rossa sull'erba bagnata e bussò alla porta.
Nessuno venne ad aprire.
Prese a colpire la porta con più forza.
Poco dopo Gazza venne ad aprire.
Socchiuse la porta e disse:
“La scuola è chiusa”
“C'è una ragazza ferita” disse James sollevando Lily che ormai, molto probabilmente, era svenuta.
“La scuola è chiusa” disse ancora Gazza.
James perse la pazienza e con un rapido gesto mise il gomito in mezzo all'entrata, così il custode fu costretto a lasciarlo entrare.
“Non ci sono tutti i professori” spiegò Gazza.
James non rispose, non gli importava che non ci fossero i professori, l'importante era trovare  Madama Chips.
Andò fino all'infermeria, gli parve che le sue gambe fossero mosse da fili invisibili, non aveva potuto fare tutta quella strada con in braccio Lily senza volere fermarsi.
L'infermiera della scuola stava sistemando delle carte nel suo ufficio quando James entrò nella sala dove aveva passato la notte parecchie volte.
“Si è spaccata” disse tutto d'un fiato.
Madama Chips parve confusa, infondo saranno state le due, tre di notte e lui si era presentato lì, con una ragazza tutta sporca di sangue.
“Faccia qualcosa!” esclamò James.
La donna allora si alzò e indicò a Ramoso il letto più vicino, lui lo raggiunse e poggiò delicatamente Lily sulle coperte.
“Ce la farà?” chiese poi, mentre Madama Chips cominciava a far apparire bende dal nulla e avvolgeva il ventre di Lily.
La donna esitò.
“Farò del mio meglio” disse.
James si sentì paralizzare.
Lily doveva vivere, dopo tutti i sacrifici che avevano fatto, dopo tutto il dolore che avevano provato entrambi si meritavano un po' di pace. Se lei moriva non sarebbe mai più stato felice... Nemmeno la più bella delle Veela avrebbe colmato il vuoto che aveva occupato Lily.
Vide Madama Chips bisbigliare qualche incantesimo agitando la bacchetta, poi la donna uscì senza dire nulla, passando affianco a lui gli mise solo una mano su una spalla, poi se ne andò.
Improvvisamente James sentì la stanchezza gravargli su ogni singola parte del corpo. Riuscì a muoversi e con un ampio gesto della bacchetta fece comparire una sedia affianco a Lily, sulla quale si andò a sedere.
Prese una mano della ragazza fra le sue, era calda.
Lily, i suoi capelli rossi, la pelle chiara e quegli occhi così verdi... Era bellissima, lo era sempre stata, anche quando James, vedendola per la prima volta, l'aveva catalogata come persona più antipatica che conoscesse. Adesso era tutto cambiato, la amava. La amava come non aveva mai amato nessuno.
La notte passò senza che James se ne accorgesse.
Si svegliò che era giorno. Non sapeva quando si era addormentato, non ricordava nemmeno di aver chiuso gli occhi...
“Ma signor preside, le ho ripetuto più volte che dovrebbe stare a letto per un altra settimana!” esclamò una voce che pareva venire da lontano.
“Ci starà, non si preoccupi” rispose una voce calma.
“No che non ci sto, Madama Chips mi ha rimesso a nuovo, non vedo perché dovrei rimanere a letto per altri sette giorni” protestò qualcuno.
James puntellò i gomiti per mettersi seduto sul letto... Socchiuse gli occhi, dov'era? Non si ricordava di essersi coricato e nemmeno di aver tolto gli occhiali... a proposito, dove erano finiti?
Si guardò intorno, aveva la sensazione di essere in una stanza molto molto piccola, con le pareti che quasi toccavano il letto, eppure non poteva essere in una stanza, non c'erano porte e sentiva delle voci provenire dall'esterno.
Finalmente trovò gli occhiali appoggiati su un comodino alla sua destra, lì vicino c'era anche la bacchetta. Inforcò le lenti e tutto gli parve più chiaro, era in infermeria e quelle pareti che vedeva erano semplicemente dei divisori di stoffa bianca.
Scese dal letto e aprì una tenda.
Attorno al letto di Lily c'erano Madama Chips e Silente, per un attimo il ragazzo pensò al peggio, poi si ricordò di aver sentito tre voci differenti, poco prima, Lily era sveglia.
“Lily!” esclamò con un grosso sorriso.
Tutti si voltarono, compresa l'interessata.
“Buongiorno anche a te James” disse allegro il preside.
“Oh... Ehm... Buongiorno” rispose il ragazzo, un po' imbarazzato e si avvicinò al gruppo.
“La signorina Evans ti deve un favore, se non fosse stato per te non sarebbe qui ora” disse Silente.
“G-Grazie, James” esordì Lily arrossendo vistosamente.
“E' il mio dovere, no?” chiese il ragazzo.
Silente ridacchiò.
“Ma sentilo! Non è ancora un Auror e si comporta come se lo fosse da una vita”
“Volevo solo dire che...”
Il preside annuì, aveva capito.
“Lily dovrà rimanere a riposo per una settimana, tuttavia non potrà rimanere in infermeria”
“Potrà venire a casa, ci sposteremo con la metropolvere” disse subito Ramoso.
“Non occorre, ho detto che mi sento già molto meglio” protestò Lily.
“Non sei tu a decidere, cara” intervenne Madama Chips, “E se proprio vuoi saperlo non potresti nemmeno spostarti per una settimana. Riposo assoluto”
Lily sbuffò.
James non potè notare quanto era bella anche quando sbuffava.
“E allora cosa posso fare?”
“Mi sembra tutto così semplice...” commentò Silente.
Lily lo guardò curiosa.
“Passerai una settimana nel dormitorio di Grifondoro, io sarò l'unico ad essere nel castello a parte Mastro Gazza, i professori sono fuori e Madama Chips partirà oggi pomeriggio. Potrai ricevere i pasti direttamente nella Torre, non ci può essere nulla di più comodo”
James pensò che Silente avesse pienamente ragione, ma Lily era contraria.
“Non posso approfittarne, davvero... Grazie lo stesso”
“Non ti ho chiesto nulla signorina Evans, il mio era un ordine. Con te rimarrà anche il signor Potter, così vi farete compagnia, intanto lui si preparerà all'esame che dovrà dare a breve” spiegò ammiccando al ragazzo.
Cominciarono alcuni istanti di imbarazzante silenzio.
“Allora?” chiese Silente interrompendo la quiete.
“Bhè... si, non vedo perché non dovrei” rispose James.
“Ottimo, ti occuperai tu di portare Lily fino al dormitorio?”
James annuì.
“Io adesso devo sbrigare delle cose, arrivederci e... Madama Chips” disse poi rivolto all'infermiera, “Al mese prossimo”
“Salve” salutò l'infermiera e si rifugiò nel suo ufficio.
I due ragazzi rimasero da soli.
“Stai davvero meglio?” chiese James preoccupato.
“Si, se tu non avessi rincorso me e quei Mangiamorte probabilmente sarei...”
“Non dirlo” la fermò James, non sopportava l'idea che Lily continuasse a pensare al passato.
La ragazza deglutì.
“Grazie per aver accettato di farmi compagnia”
“Di nulla... Adesso, se hai finito di ringraziarmi per qualsiasi cosa posso portarti sopra”
Lily rise, si stupì di come fu semplice aprire la bocca in un sorriso, era da tanto che non lo faceva.
Con un po' di fatica mise giù i piedi e provò ad alzarsi in piedi, ma aveva fatto tutto troppo in fretta e una fitta lancinante al fianco la fece piegare dal dolore.
James le mise subito una mano sulla spalla.
“Tutto bene?” chiese agitato.
Lily annuì con una smorfia.
“Se vuoi ti prendo in braccio, non è un problema”
“No” scosse la testa, la ragazza, “Basta che mi dai una mano”
James le mise un braccio attorno alla vita, stando ben attento a non toccarle il fianco ferito e la aiutò a mettersi in piedi.
Piano piano, passo dopo passo riuscirono ad uscire dall'infermeria e cominciarono a salire le scale.
“Dimmi se sei stanca”
“Non preoccuparti” disse Lily.
Continuarono a salire le scale.
James era sempre allerta, non voleva che Lily si facesse ancora male perché lui non l'aveva sorretta. Erano vicinissimi, tuttavia ogni volta che la ragazza scostava un po' lo guardo verso di lui o si muoveva un po' di più James sentiva un brivido corrergli giù, lungo la schiena. Avrebbe voluto abbracciarla, stringerla a sé e dirle che gli era mancata tantissimo e che non avrebbe mai più voluto lasciarla, ma non poteva, Lily era scappata da lui, forse non lo amava più, ma in quel momento non era la cosa più importante, in quel momento la cosa più importante era che stesse bene.
Quando arrivarono difronte all'ingresso con il ritratto, la Signora Grassa stava facendo l'ennesimo tentativo di rompere un calice con il solo potere della sua voce e parve un po' scocciata quando dovette smettere per aprire la porta ai due ragazzi.
“Ti porto nel dormitorio maschile, così posso aiutarti”disse James, “Se ti serve una mano, ovviamente”
Salirono lentamente la scala a chiocciola che portava ai dormitori.
Entrati nella grande stanza, Lily si sedette sul letto più vicino, era molto stanca. Prese un bel respiro e poi disse:
“Grazie per tutto quello che hai fatto”
“Ti ho detto che non serve ringraziarmi, davvero” rispose il ragazzo andandosi a sedere sul letto di fronte a quello occupato da Lily.
“Ma io ti voglio ringraziare lo stesso, perché senza di te non so che fine avrei fatto...”
Ramoso si sentì un po' in imbarazzo, non sapeva proprio cosa dire.
“Se sono scappata c'è una ragione e... tu non centri nulla”
“Lily, non voglio sapere altro. Il passato è passato e ora devi solo pensare a rimetterti”
La ragazza scosse la testa con vigore.
“Ho pianto per giorni interi”
James si bloccò, non se lo sarebbe mai aspettato. Lily, così forte, così orgogliosa che aveva pianto per giorni e lo raccontava al ragazzo che era stato il suo fidanzato fino a qualche giorno prima?
“Ed è tutto perché sono una stupida e non so cosa fare della mia vita, per la verità non lo so nemmeno ora... e sono ancora più stupida perché non ho avuto il coraggio di dirtelo prima e poi...”
James si inginocchiò di fronte a lei, prendendole le mani fra le sue.
“Basta. Smettila di dire cose stupide, ti fai solo male da sola e non lo meriti”
Lily provò a sorridere, ma quando parlò la sua voce tremò.
“Non saprei cos' avrei fatto se tu non mi avessi trovata”
James non la capiva: perché non lo baciava e basta? Perché doveva sprecare tante parole quando due sarebbero bastate e l'avrebbero fatto più che contento? Perché si complicava le cose e le complicava ad entrambi? Lui di certo non avrebbe fatto il primo passo, perché avrebbe dovuto? Era Lily ad essersene andata, giusto?
“Dai... Adesso riposa un po'. Io vado a studiare” tagliò corto e fece per uscire.
Lily esitò un po', voleva che James stesse con lei, non voleva stare da sola.
“Non andartene!” esclamò.
“Cosa vuoi esattamente da me?” chiese stancamente, aveva già sofferto tanto e non voleva farsi altro male solo perché Lily non sapeva cosa voleva.
“Mi sei mancato troppo, non puoi lasciarmi proprio adesso” disse Lily triste.
“Sei stata tu a lasciarmi” rispose James, ma non appena ebbe richiuso la bocca si pentì di aver detto quelle parole.
“Non sei stato l'unico a soffrire” disse afflitta.
James sospirò pensieroso, non sapeva bene cosa fare, ma sentì una strana sensazione all'altezza del cuore, sembrava un formicolio che gli fece salire l'agitazione, tuttavia era bella quella situazione, strana si, ma piacevole.
Si coricarono insieme sul letto. James fece il possibile per non sfiorare Lily, ma quando si addormentò non poté fare a meno di cingerla con un braccio in un gesto incosciente, in un gesto guidato da una forza mai uscita totalmente allo scoperto.


NOTA:
Perdonatemi, ma non potevo proprio mettervi un capitolo unico venivano più di undici pagine e non mi sembrava il caso :) Per una volta sono davvero soddisfatta di quello che ho scritto (ho sentito un coro di alleluja provenire da fuori :D) spero che piaccia anche a voi, per una volta ho voluto concentrarmi quasi esclusivamente su James, o meglio, sui suoi pensieri.
Non mi resta che ricordarvi di passare dalle mie altre ff e ringraziarvi tanto per le recensioni, i commenti, le visite... insomma un po' per tutto :)
Alla prossima!

PS: avete notato anche voi tutte quelle parole rosse sottolineate due volte? E i problemi dell'editor? Che succede a EFP? o.O

Ritorna all'indice


Capitolo 24
*** Un soggiorno inaspettato (parte II) ***


24-Un soggiorno inaspettato (parte II)

Lily si svegliò e sentì subito il peso del braccio di James addosso.

Sorrise, forse era sulla buona strada per perdonarla.

Cercando di non svegliarlo si tolse il braccio di dosso e lo appoggiò affianco al ragazzo.

James mugugnò un po', poi riprese a dormire tranquillo.

Lily vide che si era addormentato con gli occhiali, così glieli tolse delicatamente e li appoggiò sul comodino che c'era affianco al baldacchino. Poi si alzò e provò a fare qualche passo, il fianco non faceva male come si era aspettata.

Passo dopo passo riuscì a scendere le scale e a sedersi su una poltrona della Sala Comune. Aveva fame, gli sembrava di non mangiare da un secolo...

Non appena ebbe formulato il pensiero un piccolo elfo mingherlino vestito solo con un camice e con ai piedi un paio di calzini a righe apparve di fronte a lei con in mano un vassoio con sopra una teiera e dei biscotti.

“Ecco lo spuntino signorina Evans” esordì l'elfo osservandola con gli occhi grossi quanto palline da tennis.

“Grazie” disse Lily confusa.

“Il preside mi ha chiesto di portare qualcosa da mangiare” spiegò la creatura facendo apparire con uno schiocco di dita un tavolino difronte a Lily e poggiandoci sopra il vassoio.

Lily sorrise, Silente pensava sempre a tutto.

“Il signor Potter?” chiese l'elfo.

“Sta ancora dormendo, ha fatto molta fatica questa notte, è giusto che ora si riposi”

L'elfo annuì e le grosse orecchie da pipistrello sbatacchiarono di qua e di là.

“Dixi sarà qui verso l'una per il pranzo, il signor Potter sarà sveglio per quell'ora?” chiese l'elfo versando il tè in una tazza.

“Credo di si, nel caso che dormisse ancora ti chiamerò”

“Allora a dopo” salutò Dixi e con un sonoro crac si smaterializzò.

Lily prese in mano la calda tazza di tè e sorseggiò un po' la bevanda. Il liquido scivolò caldo dentro di lei e si sentì subito meglio. Non aveva più paura del futuro, sarebbe andato tutto bene, ora era con James e forse avrebbero vissuto ancora insieme, anche se per il momento la loro vicinanza la spaventava un po'.

“Buon appetito!”

Lily si voltò, James stava scendendo le scale.

“Ciao” lo salutò sorridendo la ragazza, “Se vuoi ce n'è anche per te”

James annuì vigorosamente e si sedette vicino a lei, poi prese un biscotto e cominciò a parlare con la bocca piena.

“Ho penfato che potrefti tornare a cafa con me, fé ti va”

Lily gli tolse il biscotto di mano e lo appoggiò sul tavolino.

“Manda giù e ripeti con calma” disse.

James prese un respiro.

“Ho pensato che...” deglutì, “potremo tornare a vivere insieme, la settimana prossima”

Lily abbassò lo sguardo, desiderava con tutta sé stessa stare con James, ma non poteva dimenticare quello che aveva fatto e quello che aveva provato scappando.

“Non dire che non mi ami Lily, non ti crederei mai” disse il ragazzo, era serio.

“Sono una persona orribile, James. Ti ho lasciato senza una spiegazione e... non voglio farti soffrire ancora di più”

James le mise le mani sulle spalle e la costrinse a guardarlo negli occhi.

“La devi smette, Lily. La devi smettere di essere così dura con te stessa. Non puoi odiarti per sempre quando io non ti odio!” disse duramente.

“Non puoi capire come mi sento” si giustificò Lily.

James si alzò e cominciò a fare avanti e indietro davanti a lei, sembrava sul punto di scoppiare.

“S-sai cosa c'è? C'è che proprio non ti capisco. Avevi tutto: un ragazzo che ti amava, una casa, degli amici...”

“Non sapevo cosa fare della mia vita!” esclamò Lily furente, il suo volto era diventato quasi del colore dei suoi capelli.

“Ah... si, certo. Non sapevi cosa fare della tua vita. Hai mai provato a chiedere consiglio a qualcuno o semplicemente a parlarne con me?” disse James, non sapeva da dove gli venissero fuori tutte quelle parole, forse era solo la rabbia che aveva represso per giorni.

“Mi vergognavo, ok!” rispose la ragazza alzandosi in piedi, “Non potevo parlartene, ti immagini che conversazione? James, posso dirti una cosa? Sono confusa, non so cosa fare e ce l'ho a morte con me stessa perché ho studiato per anni, ottenendo voti altissimi e adesso non so cosa fare. Per giunta, tu, che sei il mio ragazzo, che non sei mai stato il migliore del nostro anno stai per avere un lavoro, mentre io non sono niente!” gridò, quasi mettendosi a piangere.

“Tu sei gelosa di me...” disse James quasi in un sussurro.

Lily scosse la testa.

“Si, invece si. Sei solo una bambina viziata che ha sempre potuto contare su mamma e papà e adesso che loro non si ricordano di lei ha paura di tutto” disse James, Lily non lo aveva mai visto così arrabbiato, “Sai che ti dico? Sono davvero stufo, io una settimana con te non la passo, se vuoi tu rimani qui, io me ne vado” e fece per uscire dal ritratto.

“James! JAMES!” gridò Lily e lo ricorse fino al ritratto senza badare alle fitte che le provocava la ferita al fianco.

“Se mi ami davvero lasciami in pace” disse James e quelle parole fecero male a entrambi.

Lily lo guardò duramente, non voleva piangere, non si doveva far vedere debole... Senza pensare gli mollò uno schiaffo sulla guancia.

Immediatamente James si portò una mano al voltò.

“Ti sei sfogata abbastanza?” chiese.

Le lacrime che Lily aveva trattenuto fino ad allora uscirono tutte insieme.

“Perdonami...” sussurrò, ma James si scostò e non le concesse nemmeno uno sguardo.

“Ti prego non fare così” disse lei singhiozzando e cercando di avvicinarsi a lui.

“Lasciami” mormorò James.

Lily ormai piangeva senza sosta. James non poteva lasciarla, non poteva stare ancora sola non voleva più stare senza di lui. Lo amava troppo.

In preda alla disperazione lo abbracciò e spinse forte il viso contro il petto del ragazzo. Dal canto suo James non sapeva più cosa pensare, la cosa più ragionevole che gli venne in mente fu abbracciarla. Quello fu il gesto che fece dimenticare ad entrambi tutto il male che si erano fatti. La ragazza si sentì tranquillizzata da quella stretta e smise di piangere.

“Ti amo” sussurrò.

“Lo so...” rispose James, “Scusa se ho detto quelle cose, non volevo, ma sono stato malissimo quando te ne sei andata”

Lily si scostò.

“Adesso mi puoi baciare?” chiese osservandolo con gli occhi ancora pieni di lacrime.

James sorrise e un espressione dolcissima si dipinse nei suoi occhi. Poi affondò le sue mani nei capelli della ragazza e la baciò sulla bocca.

“Così va meglio?” chiese poco dopo.

“Decisamente” rispose la ragazza e appoggiò il capo al corpo del ragazzo.

James sospirò e le cinse la vita con le braccia, gli era mancata la loro intimità.

“Secondo te potrei diventare un Auror?” chiese Lily all'improvviso.

“Era ora che me lo chiedessi!” esclamò felice James.

“Allora?” chiese lei seria.

“Si, secondo me sarai un ottimo Auror, ne devi solo parlare con Silente, è semplicissimo”

Lily sorrise, “Mi accompagni da lui?”

“Dopo pranzo però, tutto questo litigare mi ha messo fame”

“Imbecille” disse scherzosa lei e gli diede un buffetto su una spalla.

* * *

Preciso come un orologio svizzero, Dixi si presentò con un vassoio pieno di prelibatezze, avrebbe potuto sfamare quattro o cinque persone. C'erano pasticcio di patate, arrosto, insalata e tortini dall'aspetto delizioso, il meglio, comunque, arrivò con il carrello dei dolci. Bignè con la glassa di ogni colore, torta di mele, girandole di liquirizia, gelato alla crema e budini variopinti.

Con la pancia piena i due ragazzi uscirono dalla Sala Comune e arrivarono alla grande statua che precedeva l'ufficio del preside.

“Sorbetto al limone” disse James e il gargoyle li fece entrare.

Salirono la scala a chiocciola in pietra ed entrarono nell'ufficio del preside.

“Buongiorno, ragazzi” salutò Silente alzandosi in piedi e avvicinandosi ai due, “Come va Lily?”

“Molto meglio, ma le fitte a volte si fanno risentire” rispose la rossa increspando le labbra.

“Sono certo che ti rimetterai in breve tempo. Allora, qual'è il motivo della vostra visita?” chiese poi cordialmente il preside.

“Io volevo...”

“Lily ha deciso di diventare Auror” la precedette James sorridendo.

“Oh! E' meraviglioso” commentò l'uomo accarezzandosi con una mano la barba canuta.

“Il problema e che in queste condizioni nessuno mi farà andare al Ministero per seguire il corso” intervenne Lily.

“Io non vedo alcun problema” disse tranquillo il preside, “James deve dare l'esame e deve esercitarsi, tu potresti studiare con lui, seguire i corsi non è obbligatorio e riuscirai di sicuro a passare l'esame: sei sempre stata la più brava del tuo corso”

La ragazza arrossì leggermente.

“Sempre se per James va bene” disse.

 

Era tutto deciso, era tutto chiarito. Lily avrebbe studiato lì a Hogwarts con James e poi, insieme, avrebbero dato l'esame al Ministero della Magia. L'unica cosa che non era chiara era quello che avrebbero fatto dopo, sarebbero tornati a vivere insieme? La risposta arrivò leggera e piacevole, come il venticello che rinfrescava l'aria fuori dal castello.

Era giovedì sera. I ragazzi avevano passato tutto il giorno a provare contro-incantesimi e Sortilegi Scudo e dopo cena avevano di prendersi una pausa e stare un po' da soli.

Lily era comodamente accoccolata sulla poltrona della Sala Comune, stava rileggendo per l'ennesima volta Le Avventure di Gimli il Barbaro. James invece si era rintanato nel dormitorio maschile dicendo che voleva dare uno sguardo alle ultime notizie sulla Gazzetta del Profeta. Ovviamente la copia del quotidiano era sul baldacchino e lui era dalla parte opposta del dormitorio.

Aveva preso una decisione e non era stata una cosa facile. Doveva farsi coraggio, non era nulla infondo...

Molto infondo” si disse James, poi prese un bel respiro, strinse la presa sulla bacchetta e con la mano libera diede un colpetto alla tasca del pantaloni, la quale conteneva il segreto più grande che il ragazzo avesse mai dovuto mantenere.

Avrebbe voluto farsi avanti molto prima, eppure era stato costretto a pazientare per due lunghissimi giorni a causa della consegna ritardataria, nemmeno l'articolo più venduto di Zonko ci impiegava tutto quel tempo ad arrivare.

La pazienza è la virtù degli audaci... o roba simile, aveva ripetuto più volte sua madre, cavolate, pensò James.

Mosse il piede destro e poi il sinistro, gli tremavano le gambe. Si fermò. Lui era James Potter, un rubacuori del genere non poteva essere agitato per una cosa così banale. Respirò ancora una volta e scese le scale a chiocciola, cercando di calmarsi.

“Hey!” esclamò Lily a mo' di saluto alzando lo sguardo dal libro.

“Ciao” salutò James.

“Novità?” chiese la rossa chiudendo il volume.

“In che senso?” domandò a sua volta James, confuso.

“Non leggevi il Profeta?”

“Oh... si. No, nessuna novità” rispose sbrigativo, “Ho... Ho trovato la formula di un nuovo incantesimo che ci può servire per l'esame, è un nuovo tipo di Sortilegio Scudo, vuoi vederlo?”

“Che domande... certo!” esclamò Lily entusiasta di imparare qualcosa di nuovo.

“Ok, però devi chiudere gli occhi” disse James passandosi la mano libera fra i capelli spettinati, “Mi vergogno” spiegò poi notando lo sguardo interrogativo di Lily.

“Va bene” disse lei e chiuse gli occhi.

James si assicurò che lei li avesse chiusi per bene, poi lanciò un incantesimo in aria e si inginocchiò di fronte alla ragazza.

“Posso guardare?” chiese Lily.

“Si” rispose James e Lily aprì gli occhi.

Lily vide il ragazzo che amava inginocchiato di fronte a lei, con sopra la testa, a mezz'aria delle lettere splendenti che citavano: Lily, mi vuoi sposare? Non ci capì più niente, il mondo sembrava essersi fermato o forse aver accelerato al massimo il suo movimento, non lo sapeva nemmeno lei.

“SI!” gridò gettandosi giù dalla poltrona per abbracciare James, che non aspettandosi l'abbraccio cadde all'indietro, sul grosso tappeto lavorato.

“Davvero?” chiese James.

Lily annuì ridendo.

“E' fantastico” disse James, rideva anche lui.

Si abbracciarono e risero ancora, poi si baciarono... Senza mai alzarsi da quel tappeto.

Ad un tratto James sentì qualcosa di duro sulla coscia.

“Ah già, dimenticavo!” disse mettendosi una mano in tasca, “Questo è per te” disse e tirò fuori un bellissimo anello con un diamante.

“E' bellissimo” commentò Lily.

“Si, ho proprio scelto bene” si adulò James ammirando la mano della sua ragazza.

Lily scosse la testa sorridendo fra sé, James non sarebbe mai cambiato.


NOTA:
Eccomi qui a postarvi anche questo capitolo mooolto strano e particolare, non avevo mai descritto sentimenti così contrastanti in un solo capitolo :)
Spero che vi piaccia anche questo come il precedente.
Grazie mille a tutti, alla prossima!!!

Ritorna all'indice


Capitolo 25
*** Ritorno a Godric's Hallow ***


Capitolo 25- Ritorno a Gordric's Hallow

La settimana passò e James e Lily si dovettero spostare a Godric's Hallow tramite Metropolvere.

Studiarono per due giorni consecutivi, poi, la sera prima del loro esame suonò il campanello alla porta.

Lily stava preparando la cena e James era al piano superiore a trafficare con l'anta di un mobile che non voleva saperne di rimanere chiusa.

“Lily!” chiamò James dal piano di sopra, “Vai tu?”

Lily uscì dalla cucina e andò ad aprire la porta. Non si sarebbe mai aspettata di ricevere una visita, non a quell'ora, potevano solo essere tre persone.

“Lily!” esclamò un Remus Lupin più raggiante che mai salutando con un abbraccio l'amica.

“Hey! E' un secolo che non ci vediamo” disse la ragazza liberandosi dall'abbraccio e passando poi a salutare Sirius e Peter, “Non avrai mica trovato una ragazza?” chiese a quest'ultimo.

Peter arrossì violentemente e gli altri risero.

“James?” chiese Sirius, impaziente.

“E' su... James, ci sono delle persone che vorrebbero vederti!” gridò la ragazza dal fondo delle scale.

James si sporse dal piano di sopra.

“Chi cavolo viene a...” si bloccò per ruggire di felicità. Scese velocemente le scale e raggiunse il gruppo nell'entrata.

“Dove vi eravate cacciati?” chiese osservando uno per uno gli amici di sempre.

“Tanto per la cronaca, amico, se qui c'è qualcuno che ci deve delle spiegazioni quelli siete proprio voi due” disse Sirius indicando Lily e James.

I ragazzi si guardarono.

“Non c'è nulla da spiegare” disse Lily.

“Certo... una convalescenza di una settimana...” continuò Felpato.

“Soli...” proseguì Peter con una risatina.

“Tu!” disse James, fingendosi offeso, “Non hai più partecipato alle riunioni dell'Ordine, che ti è successo?”

“Ho...”

“James, falli almeno accomodare” lo rimproverò Lily, così il gruppo si spostò nella sala.

“Lily, cos'hai preparato?” chiese Sirius.

“Pasticcio di patate, vi fermate a cena?”

“Io si!” esclamò Sirius che non si tirava mai indietro quando c'era da mangiare.

“Anche io” intervenne Remus.

“Tu Peter, che fai?”

“Non saprei, dovrei tornare a casa...” disse il biondo.

“Dai... stiamo tutti insieme per una volta” cercò di convincerlo James.

“Va bene” sospirò Peter.

Lily apparecchiò la tavola con un rapido gesto della bacchetta, ormai era diventata un asso negli incantesimi domestici.

Il pasticcio di patate era ottimo, come la torta di mele che la rossa aveva preparato per dolce. I Malandrini spazzolarono tutto in quattro e quattro otto . Poi James, Sirius e Peter uscirono in giardino e Remus restò dentro ad aiutare Lily.

“Non sei agitato per domani?” chiese Lily mentre Remus faceva levitare i piatti sporchi nel lavandino.

“No, ho studiato, non vedo perché dovrei esserlo. Tu invece?”

“Un po' di agitazione ce l'ho sempre, lo sai, no?”

Remus sorrise ricordando tutte le volte che aveva visto Lily scervellarsi per fare i compiti perfetti.

“Non sei mai cambiata, in sette anni sei rimasta sempre la stessa” commentò Remus osservandola mentre risucchiava con la punta della bacchetta l'idromele che aveva rovesciato Peter sulla tovaglia.

“Remus, sei troppo gentile...” sospirò Lily, “Sai che sono cambiata, non potevo fare altrimenti”

Il ragazzo capì che si riferiva al comportamento adottato dopo essersi allontanata da Piton, dopo aver scoperto di Voldemort, della profezia e di tutto il resto.

“Sei diventata una donna meravigliosa” disse Lunastorta.

Lily fece finta di niente, non voleva che la gente la vedesse come l'eroina che porta sulle spalle tonnellate e tonnellate di responsabilità, ma non si lamenta mai.

Il ragazzo non disse più nulla, attese che finisse di sparecchiare tavola e poi la chiamò:

“Lily?”

“Si?” rispose lei ritornando dalla cucina nella sala.

“Sei davvero felice?”

La ragazza si sedette sul divano e Remus la imitò.

“Si” rispose sinceramente.

“Perdonami per prima, io... non volevo. Era solo un complimento”

“Lo so” disse Lily accennando un sorriso, “E' colpa mia... è che le cose sono cambiate così tanto... Sai, a volte mi chiedo se non avessimo saputo niente di Tu-Sai-Chi, adesso forse io James non vivremmo nemmeno sotto lo stesso tetto”

“Non è vero. Sai che non è vero, voi due siete fatti per stare insieme, da soli non contereste come contate stando insieme” disse mettendole una mano sulla spalla, “Sarete due sposi perfetti”

“Come? Te lo ha detto James?” chiese Lily arrossendo leggermente.

“No, si capisce da come vi guardate adesso e... dall'anello al tuo dito”

Lily si osservò la mano.

“Già... è vero” sorrise, “Senti... è un po' che ci penso e... sono arrivata alla conclusione che tu sei la persona adatta per farmi da testimone”

Remus la guardò scioccato.

“I-io, cos... non...” prese un bel respiro, “Pensavo scegliessi Alice o Emmeline”

“Tu sei la persona che mi capisce meglio e poi ormai Alice ed Emmeline le vedo a stento alle riunioni dell'Ordine”

“Per la barba di Merlino... Io testimone di nozze! esclamò alzandosi in piedi.

La porta si spalancò e i Malandrini mancanti entrarono.

“Non sei l'unico, amico” disse Sirius entrando, “Io farò il testimone di James”

“Si, e Peter ci farà da paggetto” scherzò Ramoso.

“Peter non ascoltarlo” disse Lily vedendo il ragazzo arrossire.

“Ok, i testimoni ce li avete, ma quando vi sposate?” chiese Sirius.

James si voltò verso Lily, non avevano ancora parlato di una data precisa.

La rossa alzò le spalle.

“Il mese prossimo, hai da fare?” chiese James.

Scoppiarono tutti a ridere.

“No James, sono libera”

“Allora ci sposiamo ad Agosto” disse James raggiungendo la fidanzata e dandole un lieve bacio sulla fronte.

“Ma che giorno?” chiese Peter.

“Il dieci!” propose Sirius.

Lily fece un brave calcolo.

“Non possiamo, il dieci è di giovedì”

“Allora il quattordici!” esclamò Peter entusiasta.

“Al massimo il tredici, Codaliscia” disse Remus mentre Sirius rideva come un matto per l'errore di calcolo dell'amico.

“Allora ci sposiamo il tredici Agosto del 1978” sentenziò James accompagnando il tutto da un gesto plateale.

Lily lo guardò negli occhi e lui la baciò sulla bocca.

I ragazzi esultarono come se la squadra di Quidditch di Grifondoro avesse vinto la coppa di fine anno, se possibile erano più entusiasti degli sposi.

Lily abbracciò il futuro marito, non era affatto imbarazzata, quei ragazzi erano la sua famiglia, finalmente l'aveva capito.

I Malandrini rimasero a complimentarsi ancora un po', poi, solo dopo che Lily li ebbe richiamati un paio di volte, decisero di tornare nella casa che Silente aveva destinato a loro.

Il giorno dopo, non c'era nemmeno da dirlo, Lily e James si svegliarono tardi e riuscirono ad entrare nell'aula del Ministero dove si teneva l'esame proprio mentre l'addetto alla sorveglianza stava per chiudere la porta.

L'esame durò circa due ore, poi, tutta la tensione, com' era arrivata scivolò via lasciando un senso di inappagabile soddisfazione in Lily, James, Remus e Sirius.

 

Dopo l'esame i ragazzi ricevettero parecchi incarichi da parte di Silente e fortunatamente in nessuna delle sere che passarono a passeggiare nelle viuzze di Diagon Alley per conto del preside incontrarono dei Mangiamorte.

E così finì Luglio e arrivò Agosto con un caldo torrido decisamente inusuale per la Gran Bretagna.


NOTA:
Spero vi sia piaciuto!!! L'attesa è stata lunga, ma ne è valsa la pena? Forse si, dai! Tra poco arriverà il matrimonio di Lily e James, non siete entusiasti??? Io sono emozionata, ho già qualche idea, ma non ho le idee molto chiare, vorrei scrivere dieci versioni e pubblicarle subito, ma non avrebbe alcun senso quindi probabilmente ci sarà un capitolo "intermedio" e poi ci sarà IL capitolo del MATRIMONIO.
Aspetto i vostri commenti, ciao!
All prossima ;)

Ritorna all'indice


Capitolo 26
*** Preparativi matrimoniali ***


Capitolo 26- Preparativi matrimoniali

Lily aprì gli occhi, cercò con una mano James e sentendo il lenzuolo del letto sotto il palmo si ricordò che James era partito qualche ora prima per il Ministero, aveva una missione con Sirius, Franck e Alice, Remus invece aveva usato la scusa che la notte prima c'era stata la luna piena per poter andare ad aiutare Lily con le faccende per il matrimonio.

Lily scese dal letto, si vestì e poi andò a fare colazione al piano di sotto. Mentre l'uovo friggeva diede uno sguardo alla Gazzetta del Profeta: nessun nuovo attacco. Tirò un sospiro di sollievo e si servì l'uovo. Era da un po' di giorni che aveva un brutto presentimento, era più come una sensazione di inquietudine, ma non sapeva di preciso per quale motivo.

Suonò il campanello e andò ad aprire, era Remus.

“Sono arrivato troppo presto, eh?” esordì il ragazzo vedendo che Lily aveva ancora la bocca piena.

“No, no. Vieni” lo accolse, poi lo condusse in cucina e gli diede un uovo fritto.

Lily osservò l'amico, era segnato, aveva l'aria sciupata e le borse sotto gli occhi, doveva aver passato una nottataccia.

“Tutto bene, Remus?” chiese dolcemente.

“S... no” rispose lui mandando in fumo tutte le sue possibilità di mentire.

“Vuoi riposare? Il letto è vuoto, se...”

“No. C'è un matrimonio da organizzare” rifiutò il ragazzo con aria poco convincente.

Lily lo guardò sospettosa.

“Non c'è molto da fare, Lunastorta, sai che non ci saranno molti invitati”

“Ah... giusto. A proposito, la prima volta che vedo Peter gli ricordo ancora una volta del matrimonio, è così sbadato in questi giorni che sarebbe capace di dimenticarsene”

“Anche io e James abbiamo notato che è sempre un po' teso, ma cosa gli succede? Salta anche delle riunioni dell'Ordine, l'ultima volta non aveva avvisato nessuno e l'altra settimana non ha voluto nemmeno fermarsi con noi a cena, ti ricordi?”

Il ragazzo annuì pensieroso.

“Non dev'essere per una ragazza” disse dopo un po'.

“E' quello che ho pensato anche io” disse Lily, “Sai... forse non è molto convinto delle nostre idee contro Voldemort, magari sta dalla sua parte”

Remus guardò Lily negli occhi, lei era serissima, lo era anche lui, poi non riuscì più a trattenersi e scoppiò in una risata sguaiata degna del suo amico Sirius. Rise anche Lily.

“Stiamo parlando di Peter Minus, vero?” chiese Remus ridacchiando.

“Si, hai ragione... è un idea così stupida...” disse Lily, ma sotto sotto, non era tanto convinta che fosse impossibile.

“Ti ricordi quando ti ho presentata a Peter?”

Lily annuì, ricordava benissimo che il ragazzo aveva cominciato a balbettare ed era diventato pallido come un cencio quando era venuto il momento di darle la mano.

“E' una sciocchezza, scusami... e poi non dovrei nemmeno pensare cose del genere riguardo un amico” scosse vigorosamente la testa, come per scacciare via tutti pensieri su Peter come nuovo alleato di Voldemort.

Stavano chiacchierando del più e del meno quando Lily chiese a Remus come aveva passato la notte e il ragazzo si ammutolì e si rabbuiò tutto d'un colpo.

“Remus?” lo chiamò, ormai poteva immaginare come si sentiva e capiva il motivo per cui non voleva mai parlare delle suo notti di luna piena passate da solo.

“Sono stato vicinissimo all'attaccare una ragazza che passava vicino alla casa dove vivo adesso” rispose a bassa voce, quasi avesse paura che qualcuno li potesse sentire.

“Non capiterà più” disse Lily.

“Era già capitato con te” disse con un fil di voce il ragazzo, “Non doveva già capitare allora”.

“Non capiterà più” ribadì Lily secca, “Intesi?”

“Se solo ci fosse una pozione che mi facesse rimanere cosciente, allora io...”

“Remus sei sempre tu, con o senza il problema peloso”

La determinazione della ragazza fece sorridere Lunastorta.

Lily gli lanciò un occhiataccia, poi, quando non riuscì più a trattenersi, gli sorrise anche lei.

“Allora, questo vestito com'è?” chiese il ragazzo cambiando discorso.

“Adesso te lo faccio vedere, è di sopra”

Lasciarono la cucina così com'era e salirono fino alla soffitta.

Lily prese il grosso scatolone che le avevano consegnato il giorno prima e lo aprì. Tirò fuori il vestito e lo fece vedere al ragazzo.

“Ti starà benissimo”

“Oh... puoi giurarci, Lunastorta”

E Lily aveva decisamente ragione, il giorno del matrimonio quel vestito le stava d'incanto. Purtroppo con il passare dei giorni non andò tutto come lei e James avrebbero voluto. I presentimenti di Lily divennero realtà e al matrimonio ci sarebbero stati meno invitati di quei pochi che erano previsti. Silente riteneva più sicuro per tutti fare un matrimonio intimo, per cui ci sarebbero stati solo i Malandrini.

Quella mattina il preside aveva mandato una lettera ai ragazzi per augurarli buone nozze e congratularsi con loro, ma l'aveva letta solo James, Lily era troppo occupata.

“Porca...” imprecò la ragazza quando per l'ennesima volta Sirius gli tirò i capelli.

“Scusami, non sono pratico” si scusò il ragazzo ridendo.

“L'ho notato, sai?” sbottò lei seccata. Era stato già brutto sapere di non poter avere nessuno che l'aiutasse a preparasi, ma il fatto che non avesse nemmeno un invitata donna le aveva dato il colpo di grazia.

Lily era in vestaglia nel salotto con tre uomini che se ne fregavano totalmente di lei, l'unico a prendere la cosa un po' sul serio era Remus e infatti era l'unico che stava cercando di sistemare un po' il vestito che Peter aveva sporcato non appena Lily l'aveva messo addosso. In quel momento Peter stava provando a creare una composizione con i fiori del giardino cercando di renderla il più possibile somigliante a un mazzo di fiori degno di un matrimonio. E infine Sirius stava provando ad acconciare i capelli di Lily pronunciando strani incantesimi che leggeva da un libricino comprato di fretta al Ghirigoro, ma l'effetto non era mai quello desiderato.

“Sarò orribile” mormorò Lily guardandosi in uno specchio apparso dal nulla.

“Perdonami, non sono un parrucchiere” disse Sirius, “Magari provo qualcosa di semplice... che ne dici?”

“Dico che la cosa più semplice che potevi fare era lisciarmi i capelli e non ci sei riuscito, ma tentar non nuoce” sospirò.

Sirius provò con un altro incantesimo e i capelli di Lily si divisero in due code all'altezza delle orecchie.

“Sembri un cagnolino” sghignazzò il ragazzo e provò un altra formula. Questa volta i capelli di Lily tornarono quelli di sempre.

“Originale, Felpato” commentò acida, non ne poteva più, quello che doveva essere il giorno più bello della sua vita si stava trasformando in un incubo.

“Sai cosa ti dico?” sbottò arrabbiato il ragazzo, “Calma un po' i tuoi nervi da sposina!”

“Scusa, io...” provò Lily.

“NO. Sono stufo, avrò provato a fare centomila acconciature diverse e non ne è venuta nemmeno una decente, non sono capace, ok?” era arrabbiato, come poteva non esserlo se dopo ogni acconciatura Lily si era lamentata?

“Dai Sirius, ha bisogno di noi” provò a farlo ragionare Remus.

“No, Remus. Se c'è qualcuno che ha bisogno d'aiuto quello è James, vado ad avvisarlo di ciò che troverà quando la sposerà, magari cambia idea e ce ne torniamo tutti a casa” detto ciò uscì dal salotto e sbatté la porta.

Lily si voltò verso di Remus e Peter. L'aveva combinata davvero grossa, lo sapeva. Era stata troppo dura con Sirius, si era lamentata tutta la mattina anche se sapeva che Sirius non poteva farci proprio niente.

“Peter lascia perdere, va pure da James e prova a contraddire sempre Sirius” disse Lily debolmente.

Il ragazzo accennò un sorriso, lasciò il mazzo di fiori e uscì dalla stanza.

“Questo matrimonio sarà un disastro” mormorò la ragazza mordendosi il labbro inferiore per trattenere le lacrime.

“Tu ami James e lui ama te, non vedo dove sia il problema” disse Remus senza smettere di sistemare il vestito appoggiato sulla poltrona.

“Non mi hai per niente tirato su il morale”

“Cerca di rilassarti. L'unico problema è che sei agitata, se ti tranquillizzi andrà tutto meglio, te lo assicuro”

La prima lacrima rigò la guancia a Lily.

“Da domani tutto cambierà” disse la rossa.

“Si” annuì Remus con un sorriso, “Da domani sarete ufficialmente marito e moglie, tu sarai obbligata a lavare i suoi calzini puzzolenti e lui dovrà sopportarti quando sarai... un po' più nervosa del solito”

Lily raggiunse Remus e gli tolse il vestito dalle mani.

“Non posso scappare, vero?” chiese.

“E dove vorresti andare?”

“Non so, a... a Hogwarts?” tentò la ragazza.

Remus rise e Lily gli tirò uno schiaffo sulla spalla.

“Ahi!”

“Scusa, era un riflesso involontario”

Remus fece una finta espressione accigliata.

“Dai mettilo e i capelli lasciali così”

“Ma quella treccia era bellissima” si lamentò Lily.

“Tu sei bellissima” disse il ragazzo e Lily gli gettò le braccia al collo lasciando cadere a terra l'abito.

“Il vestito!” esclamò Remus liberandosi subito per raccoglierlo, si sarebbe di nuovo sporcato.

“Non mi importa dell'abito!” ribatté lei e Remus rispose al suo abbraccio.

“Vuoi dire che hai assillato me e gli altri per tutta la mattina quando adesso non te ne frega un accidenti?”

“L'hai detto tu, no? Sono bellissima”

Remus si liberò e alzò gli occhi al cielo.

“Mi devi un favore Lily” disse puntandole contro un dito.

“Ok, ma adesso esci. Ci vediamo dopo”

Remus guardò la ragazza con un sorrisino stupido che gli increspava le labbra.

“Che c'è adesso?” chiese lei.

“Ehm... è che... Lily hai un po' di trucco sbavato” disse Remus osservando i segni scuri che la ragazza aveva sotto gli occhi.

“Oh...” disse Lily con una smorfia, “Forse mi serve ancora un piccolo aiuto” mormorò.

Remus la guardò sistemarsi il trucco, poi la aiutò ad acconciare i capelli in una crocchia di lato appuntandole sopra una decorazione argentata. Ormai pronta Lily indossò il vestito e mise le scarpe.

Si guardò allo specchio.

Il lungo strascico, la decorazione argentata da un lato perfettamente abbinata a quella dei capelli, il morbido tessuto candido... era tutto perfetto.

“Manca ancora una cosa” disse Remus.

Lily alzò l'abito controllando di aver messo le scarpe.

“Intendevo i fiori” disse ridendo il ragazzo e le porse il mazzo di fiori di capo.

Lily si specchiò ancora, così era davvero perfetta.

Remus le mise una mano sulla spalla.

“Andrà tutto bene”



NOTA:
Eccomi!!! SI SONO ANCORA VIVA perdonatemi il ritardo, ma con la scuola non riuscivo proprio a portare avanti la storia. Allora, vi è piaciuto??? MI servono i vostri pareri!!!! Il prossimo capitolo sarà completamente incentrato sul matrimonio, spero di postarlo la prossima settimana.
Aspetto le vostre recensioni.
Ciao!

Ritorna all'indice


Capitolo 27
*** Il matrimonio ***


Capitolo 27- Il matrimonio

James era teso... no, dire che era solo teso era troppo poco. James era davvero teso, aveva le mani sudate e il cuore che batteva talmente forte da minacciare di uscire dalla cassa toracica.

“Oh... Remus!” esclamò vedendo arrivare Lunastorta.

“Scusa, Lily aveva bisogno” disse il ragazzo, “Tu, tutto bene?”

“E' un po' nervoso, ma almeno non si lamenta come la sua futura mogliettina” disse Sirius acido.

“Perché? Cos...”

“Lascia perdere Ramoso” disse Peter, “Pensa solo che entro un ora al massimo sarete sposati.

“Si” disse James annuendo. Sarebbe andato tutto bene, il dipendente del Ministero, che in quel momento stava sistemando un paio di carte lontano da lui, li avrebbe sposati, si sarebbero baciati mentre i malandrini applaudivano, poi ci sarebbe stato il banchetto e infine avrebbero passato la loro prima notte di nozze... Non aveva nulla di cui preoccuparsi. Avevano fatto pratica anche con quell'ultimo particolare. Avevano cominciato a Hogwarts, nel dormitorio maschile e poi... no. Poi non era più successo, però si vedevano nudi tutti i giorni, dormivano nello stesso letto, quanto poteva essere diverso?

“Tutto ok?” chiese preoccupato Sirius.

James si passò una mano sul volto, doveva avere un aspetto spaventoso.

“Ehm... si”

 

In casa la situazione non era molto diversa. Lily non era affatto tranquilla. Continuava a fare avanti e indietro con quel lungo strascico che cominciava ad odiare.

Fissò parecchie volte l'orologio, poi finalmente suonarono le dieci e mezza e lei poté uscire.

 

James la vide. Lily era magnifica, sembrava arrabbiata e agitata, ma non appena incrociò il suo sguardo sul suo volto si dipinse un sorriso meraviglioso.

“Ciao” sussurrò James.

“Ciao” rispose Lily prendendo una mano al futuro marito.

“Sei magnifica”

“Anche tu stai bene” disse Lily osservando lo smoking scuro e in perfetto stile babbano, di James.

“Non è proprio... Tradizionale, ma sapevo che ti sarebbe...” un colpetto di tosse interruppe i due ragazzi: era il celebrante.

“Possiamo cominciare?” chiese.

“Certamente” rispose Lily e diede la mano a James.

Erano così tanto agitati tutti e due che non ascoltarono una parola di quello che l'uomo del ministero stava dicendo.

James pensava a come sarebbe cambiata la loro vita da sposati e dopo una manciata di minuti convenne che non sarebbe affatto cambiata se non per quei due anelli d'oro alle loro dita.

Lily immaginava il risveglio del mattino dopo. Sarebbe stato come un sogno. Lei e James. James e lei. Ma cosa sarebbe cambiato? Infondo vivevano insieme da un bel po' di settimane e lei si era abituata ai rutti di lui come lui si era abituato agli sbalzi d'umore di lei. Però c'era qualcosa di romantico nel matrimonio che rendeva ancora più speciale il loro legame. Dopo ogni discussione avrebbero dormito ancora nello stesso letto perdonandosi senza proferire parola e facendo come se nulla fosse successo la mattina dopo, al risveglio. Avrebbero festeggiato il Natale, il Capodanno, poi il suo compleanno, il San Valentino e il compleanno di James. Sarebbe passato un anno e avrebbero festeggiato il loro primo anniversario di matrimonio. Il ciclo si sarebbe ripetuto per chissà quante volte e forse...

“Gli anelli” disse l'ometto del Ministero risquotendo i due sposi.

James si voltò guardando Peter.

Il ragazzo raggiunse goffamente quella specie di altare all'aria aperta che era stato allestito poco prima e porse a James la scatolina rossa.

“Congratulazioni” disse Codaliscia con uno sguardo pieno di ammirazione.

Gli sposi gli sorrisero e la cerimonia riprese.

Ci fu lo scambio degli anelli, e poi la fatidica frase: “Può baciare la sposa”

James guardò Lily in quei fantastici occhi verdi nei quali molte volte avrebbe voluto perdersi. La amava. La amava tantissimo, non aveva mai amato nessuno in quel modo.

“Ti amo”

Lily sorrise e i suoi occhi si colmarono di lacrime di gioia.

“Ti amo anch'io” disse e gli gettò le braccia al collo.

James affondò le mani nei capelli rossi della ragazza e la baciò intensamente, come se quella fosse l'ultima occasione per dimostrarle il proprio amore, come se senza fare quel gesto non potesse più vivere.

I malandrini applaudirono così forte che in quel momento potrebbero esserci state venti persone ad applaudire e invece erano solo tre.

L'allegria si protrasse fino al pomeriggio, quando ormai tutti i brindisi possibili immaginabili erano stati fatti e quando ormai le pance non riuscivano più a contenere altro cibo.

James e Lily erano seduti l'uno accanto all'altra sotto il gazebo allestito per il banchetto e avevano Remus, Sirius e Peter seduti di fronte a loro: per certi versi sembrava un pranzo in famiglia e non un banchetto di nozze, ma era speciale proprio per quello.

“Siete degli sposi bellissimi” si complimentò Codaliscia.

“Grazie Peter, ma lo sapevamo già” si pavoneggiò James.

Lily gli gettò un occhiataccia che fece ridere tutti.

“E' anche per questo che ti voglio bene” disse il moro e le diede un bacio sulla fronte.

“Perché odio con tutta me stessa quando fai l'arrogante?” chiese Lily.

“Assolutamente no” rispose James categorico, “Perché fai più ridere di una barzelletta di Sirius, certe volte”

Lily lo guardò negli occhi per qualche secondo, poi dovette cedere e sorridergli.

“Ragazzi” cominciò Remus quando le risa si furono placate, “Noi adesso dobbiamo andare, ci spiace”

“Ma non potete rimanere ancora un po'” provò James.

“Si, dai!” li incoraggiò Lily, “Infondo non è ancora buio”

“Ordini di Silente” disse inflessibile Lunastorta.

“Ah beh... allora dovete obbedire” disse James un po' deluso.

Remus si avvicinò a Lily e la abbracciò.

“Sei la sposa più bella del mondo” le sussurrò all'orecchio.

“E tu l'amico più ruffiano che esista, lo sai vero?” scherzò la ragazza.

“E' solo la verità” disse Remus serio.

“Grazie di tutto Remus” sospirò Lily e lo strinse più forte.

Poi Remus la lasciò e andò a salutare lo sposo.

Sirius diede una pacca su una spalla a Lily facendogli le sue più sentite congratulazioni e poi passò a James.

“La prima notte di nozze” bisbigliò entusiasta.

“Già” disse James.

“Approfittane, no? Noi andiamo via adesso e voi rimanete soli... Fossi in te metterei un po' di musica e lo farei in...”

“Ok. Ok, grazie Sirius, davvero utile. Non so come farei senza di te.” lo fermò James mentre le orecchie le diventavano rosse per l'imbarazzo.

“Peter, grazie mille per essere venuto” disse Lily.

Il ragazzo sorrise timidamente e salutò l'amico di sempre.

“Allora, ciao!” esclamò Sirius ormai vicino all'uscita, “E... James! Ricorda quello che ti ho detto!”

“Ok...” rispose l'amico ridendo.

“Ciao e ancora grazie!”

“A presto!”

Quando ormai i Malandrini erano usciti Lily chiese:

“Cosa ti ha detto Sirius?”

“Nulla” mentì James.

“Se lo dici tu...”

“Non mi credi?” chiese il ragazzo tirando a sé la ragazza e cingendole la vita con le braccia.

“Certo che ti credo” disse lei appoggiando il capo al suo petto.

Rimasero in quella posizione per qualche istante, sentendo l' uno il calore dell'altra, poi James diede un colpo di bacchetta e della musica incominciò a suonare nel giardino.

“Vuoi ballare?” chiese.

“Con piacere” disse Lily porgendogli una mano.

Incominciarono a volteggiare e volteggiare accompagnati da quella melodia comparsa dal nulla.

“Non mi ricordavo ballassi così bene, Maschera d'Argento” disse Lily alludendo a quando avevano ballato assieme al ballo in maschera senza riconoscersi.

“Bella Senza Nome, se vuoi ti faccio ricordare ogni istante di quella serata”

“Il nostro primo bacio dopo che abbiamo litigato...” disse la ragazza.

“Si... E il primo vero bacio te lo ricordi?”

“Si” rispose Lily, “Non sono mai stata peggio di quel giorno, ma grazie a te sono stata meglio e ora sono qui affianco ad un uomo che mi ama”

“Un uomo che ti ama?” rise James.

Rise anche Lily.

“Hai ragione... a volte più che un uomo sembra un bambino, ma che ci posso fare, lo amo”

Ballarono fino a che il sole non tramontò oltre le colline e non venne buio, poi James prese Lily in braccio e la portò all'interno, salì le scale la accompagnò in camera sua e la appoggiò delicatamente sul letto.

Lily seguì ogni movimento del ragazzo. James si tolse la cravatta, si sbottonò la camicia e poi si tolse i pantaloni. Lily non fece nulla, rimase lì con il suo vestito ingombrante ad osservare gli addominali scopiti del marito, le sue gambe robuste e le braccia forti, come se fosse stata la prima volta che lo vedeva nudo.

James le si avvicinò e le poggiò le labbra sotto la nuca, facendola rabbrividire.

“Ti amo, Lily” sussurrò. Dopo cominciò a sbottonarle il vestito tirando giù la zip lentamente e accarezzandole la schiena calda.

Lily lo fece fare, aveva voglia di lui. Lo voleva così come l'aveva voluto quel pomeriggio quando erano ancora ad Hogwarts.

Sentì che James le faceva scivolare giù il vestito, lasciandola, fino alla vita, completamente nuda. Lily si abbandonò fra le braccia del marito e chiuse gli occhi, poi la cosa che temeva di più si dipinse davanti ai suoi occhi e non poté fare altro che tirarsi velocemente il vestito su.

“E' tutto a posto” disse James accarezzandole i capelli e sciogliendo la semplice acconciatura che aveva. Prese un lembo dell'abito e lo tirò giù.

“No, James” disse Lily, nella sua voce c'era qualcosa che non andava.

Il ragazzo capì che il problema non era lui, così lasciò il vestito e si spostò in modo da avere Lily di fronte a lui.

“Cosa c'è?” chiese dolcemente.

Lily spostò lo sguardo verso il soffitto incrociando le braccia al petto per sostenere il vestito che era ancora aperto.

“Lily è già successo, non devi avere paura”

“Non è per quello” disse la ragazza e una lacrima le scese giù lungo la guancia.

James allungò una mano verso di lei e le asciugò il viso.

“Dimmi cos'è che non va. Mi fa malissimo vederti così”

“E' una cosa troppo stupida James, scusami. Dimentica tutto” disse scuotendo la testa, fece per togliersi il vestito, ma quella volta fu James a fermarla.

“No. Non devi accontentarmi per forza” disse il ragazzo e la prese fra le sue braccia.

Lily pianse silenziosamente.

Era arrabbiata. Arrabbiata perché lei e James non sarebbero mai stati felici, arrabbiata perché non poteva parlare con James del suo problema, arrabbiata con sé stessa perché era una bambina sciocca e piagnucolona. Ed era triste. Troppo triste per raccontarlo a James.

Aveva rovinato tutto.

“Lily dimmi cos'è che non va...”

Lily non rispose. Non poteva rispondere, non voleva. James aveva il diritto di essere felice e magari quella felicità non la includeva.



NOTA:
Rieccomi!!!!!!!!!!!!!!!! Non sono morta, anzi! Vi chiedo scusa per l'immenso ritardo, ma ho davvero fatto fatica a scrivere questo capitolo, perché mi sembrava sempre troppo banale o troppo smielato, perciò l'ho riscritto un sacco di volte :) Spero che sia venuto fuori qualcosa di buono anche se senza leggere il seguito avrete capito poco niente sul "Problema" di Lily. Bene: si accettano scommesse xD
Aspetto i vostri pareri, vi auguro buon Natale e vi metto l'indirizzo di un video troppo divertente su Harry Potter, andatelo a vedere e fatemi sapere se vi è piaciuto anche quello!!!                     
http://www.youtube.com/watch?feature=player_detailpage&v=jEdZUwbxX7Y


Alla prossima!

Ritorna all'indice


Capitolo 28
*** Guai in vista ***


Capitolo 28- Guai in vista

Lily lo vide. Lui era lì. Lord Voldemort era lì in casa loro e voleva ucciderli entrambi. James non poteva fare nulla per fermarlo. Cercò la bacchetta, in preda al panico. Doveva fermarlo lei, James era disarmato: sarebbe morto per primo. Non voleva vedere James morire, quando il Signore Oscuro avrebbe sollevato la bacchetta lei si sarebbe parata fra lui e James.

Puntò la bacchetta contro la sagoma imprecisa del mago. L'uomo si volò e la ragazza vide i suoi occhi. Erano rossi, terribilmente rossi...

“James!” gridò svegliandosi di soprassalto.

Era ancora buio, non dovevano essere passate molte ore da quando lei e James erano rientrati, eppure Lily non ricordava di essersi addormentata.

“Era solo un sogno” sentì dire dalla voce di James.

Lily lo guardò e dall'espressione del marito capì che non doveva avere un bell'aspetto e che probabilmente aveva urlato parecchio durante il sonno. Si passò una mano sul volto respirando affannata, come se avesse appena finito una lunga ed estenuante corsa. Aveva il viso bagnato di lacrime e sudore, era normale che James si fosse preoccupato.

Abbassò lo sguardo.

“Ho visto... Voldemort”

“E' tutto finito, adesso vieni qui e cerca di dormire ancora un po'” disse il ragazzo allargando un braccio per farle spazio accanto a sé.

“Ti stava per uccidere” mormorò Lily e nuove lacrime le rigarono le guance. La sua vita ormai era diventata come un gigantesco incubo con una piccola, unica uscita: James.

“Ehi...” fece il ragazzo scostandole delle ciocche rosse dal viso, “Il problema non è solo il sogno, vero?”

Lily scosse la testa e le lacrime continuarono a scendere dal suo viso.

“Ti scongiuro, Lily... dimmi quello che ti sta succedendo, perché non ti capisco proprio”

La rossa si asciugò il viso con una mano e smise di piangere.

“Ti... ti sto rovinando la vita” disse con voce roca.

“Ma non è assolutamente vero. Io ti amo e tu stai rendendo la mia vita fantastica. Senza di te sai che non sarebbe divertente” disse accennando un sorriso.

Lily si girò di spalle mettendo giù i piedi dal letto.

“Mi spiace James” disse.

“Lily non capisco, ma mi stai facendo preoccupare parecchio. E... adesso togliti quel vestito. Lo dico solo perché stai scomoda, tranquilla.” disse, poi prese la camicia che si era tolto un paio di ore prima e gliela porse, “Tieni”

Lily la prese e sempre restando di spalle si tolse il vestito e la indossò. Stava decisamente meglio, non poteva negarlo.

Si voltò e guardò James: aveva gli occhi carichi di tristezza. Lily si sentì tremendamente in colpa.

“Non farmi stare così, ti prego...”

La ragazza prese un respiro ancora decisa se dire o meno a James quello che aveva provato nelle ultime ore.

“Potrei rimanere incinta” disse poi tutto d'un fiato.

“Lo so” rispose lui, finalmente sapeva qual' era il problema della moglie e poteva capirla benissimo. Per loro due diventare genitori non era solo un problema perché erano giovani c'era Lord Voldemort dietro... il che non faceva presagire nulla di buono.

“Rimarrò incinta subito, James. Me lo sento... Lui ucciderà il nostro Harry”

James deglutì. Lo sapeva da mesi ormai, ma trovarsi sbattuta in faccia la realtà non lo faceva di certo sentire a proprio agio. Deglutì ancora, ma non poté più fermare le lacrime che gli colmarono gli occhi appannandogli la vista.

“Che fai?” chiese Lily e un sorriso le increspò le labbra. Le sembravano secoli che non sorrideva.

James si sfregò velocemente gli occhi, per la prima volta era lui quello serio.

“Stai piangendo” constatò la rossa e anche i suoi occhi si riempirono di lacrime. Il sorriso comunque non le andò via.

“Sarà un allergia” mentì James schiarendosi la voce.

“Si, infatti” fece Lily fingendo di essere convinta, “E' quello che ho pensato anch'io”

James la prese fra le sue braccia e la strinse a sé sentendo la sua pelle nuda sotto la camicia.

“E comunque non mi hai rovinato la vita, ok? Se rimarrai incinta dovremo essere felici perché se mai nascerà un bambino vuol dire che ci amiamo abbastanza da produrre una nuova vita e se... e se rimarrai incita subito dovremo essere ancora più felici”

Lily sospirò.

“Il James Potter che ho conosciuto a Hogwarts non avrebbe mai detto una cosa simile”

“Già...”

“Siamo stati due sciocchi a litigare per sei anni”

“Però è stato divertente” disse James allentando la tensione.

“Si, lo ammetto. Soprattutto quando la Mandragola del nostro primo compito di Erbologia ti ha morso un dito” ridacchiò Lily, “ Sei stato in infermeria due giorni perché dicevi che ti faceva male...”

“Non è vero” ribatté il ragazzo, “Sono stato in infermeria due giorni perché quella pianta mi ha urlato nelle orecchie e non mi passava più l'emicrania”

“Stiamo parlando dello stesso James Potter che poco fa ho visto piangere”

Ramoso tacque.

“Ti ricordi cosa abbiamo promesso nella Stamberga?” disse dopo un po'.

“Che proteggeremo Harry ad ogni costo”

“E sarà così. Lui non morirà, ne sono certo”

“Ma la profezia...”

“Non me ne frega un accidente della profezia. Harry non morirà” disse deciso il ragazzo.

Lily si scansò da lui e si sbottonò la camicia, poi gliela porse.

“Grazie”

“Di nulla” disse lui gettandola a terra. Poi afferrò la moglie per i fianchi e lasciò che si mettesse sopra di lui, portò a sé il suo viso e la baciò.

Lily sentì un brivido percorrerle tutta la schiena.

“Andrà tutto bene” sussurrò James.

Passarono tutta la notte assieme e quella fu la notte più intensa della loro vita.

Non fu affrettato come la loro prima volta. Fu molto più bello. Fu pieno di mezze frasi sussurrate all'orecchio e sorrisi. Fu romantico.

James aveva giurato fedeltà alla moglie e al figlio che lui e Lily avrebbero di certo avuto e la ragazza si era concessa completamente a lui.

 

I giorni passarono svelti e Lily e James impararono a convivere con la loro intimità. Tuttavia né il discorso Harry né il discorso Voldemort tornarono nelle loro conversazioni.

Il caldo estivo aveva lasciato Godric's Hallow facendo spazio al fresco di Ottobre e poi alle prime spruzzate di neve di Novembre.

Lily e James vivevano come una vecchia coppia di sposini innamorati. Ne avevano passate tante per la loro età e questo li aveva temprati per bene. Si svegliavano presto e Lily andava a preparare la colazione mentre James cantava sotto la doccia. Poi mangiavano e andavano al lavoro insieme. Si occupavano di un paio di scartoffie, perché erano settimane che non c'erano strani attacchi e verso sera tornavano a casa. Litigavano per chi aveva messo in disordine il bagno e si riappacificavano dandosi un bacio o un buffetto. A volte, quando il pomeriggio non lavoravano, ricevevano visite dai Malandrini o facevano riunioni improvvisate con gli altri membri dell'Ordine della Fenice, così avevano meno tempo per discutere.

Erano due giorni che nevicava incessantemente e Lily aveva deciso di rimanere a casa al caldo almeno per un pomeriggio. Quando James tornò lo portò nel salotto e lo fece sedere sul divano.

“Tesoro è tutto a posto?” chiese lui.

“Si” rispose lei con un sorriso, “E' solo che... Ti ricordi...”

“Oh... Scusami tanto Lily, ma ho una fame! Non è che c'è un po' ti torta?”

“Cos...? Oh, si. L'ho fatta poco fa” disse e andò subito in cucina tornando con una fetta di torta di melassa.

“Ha un aspetto delizioso”

“Già...” disse sbrigativa la rossa, “Stavo pensando a quando eravamo ancora a Hogwarts e...”

Una fenice argentea apparse dal nulla interrompendo Lily. Il patronus parlò con la voce calma di Albus Silente.

“Lord Voldemort ha ricominciato i suoi attacchi. Siete in pericolo. Verrò da voi fra meno di un ora”

Lily si voltò verso il marito che aveva appoggiato la torna sul tavolino affianco al divano e si era alzato in piedi per vedere meglio la fenice.

“Dev'essere successo all'improvviso” disse, “Al Ministero sembrava tutto tranquillo”

Lily si immobilizzò.

“Ci sta cercando” disse Lily mesta.

“No, stai tranquilla. La profezia diceva che Lui voleva Harry... finché lui non nasce noi siamo al sicuro”

Lily gli diede la mano, impaurita.

Il campanello suonò e i ragazzi si precipitarono alla porta.

Silente non era solo: con lui c'erano anche i Malandrini.

 

“Quanto è vicino?” chiese Lily una volta che furono tutti in salotto.

“Non abbastanza da impedirci di mettervi in salvo” rispose Silente.

“Ma... la profezia diceva che...”

“Si Lily, ma non possiamo rischiare”

“Bene” intervenne James, “Dove andiamo?”

“Da nessuna parte” rispose Silente, “Rimarrete qui. Dovete scegliere una persona fidata che diventerà il Custode Segreto dell'incanto Fidelius che faremo alla casa domani mattina”

“Si, ma nel frattempo Voldemort...” cominciò Lily.

“Avete tempo fino a domani mattina” ripeté il preside, “Adesso devo scappare al Ministero. Caramell mi sta aspettando”

“La accompagno alla porta” disse Lily cortesemente accompagnando il mago all'uscita.

“Ricorda: domattina dovrete avere un Custode Segreto”

Lily annuì distratta.

“C'è qualcosa che vuoi dirmi?” chiese Silente afferrando la bacchetta per smaterializzasi.

Lily esitò un secondo, poi rispose.

“No, va tutto bene”

“Allora a domani” disse il preside e scomparì con un sonoro crac.

Lily si ritrovò sola sulla porta di casa. Era sola e frustrata per quel fardello che sarebbe stata costretta a portare ancora a lungo. Qualche fiocco di neve le cadde sul volto riportandola alla realtà.

Doveva fare qualcosa, ma non sapeva cosa.

Parla con James...” le suggerì una vocina dentro di lei.

“Assolutamente no” rispose a sé stessa.

E' l'unica soluzione”

“C'è sempre un altra via” si convinse.

E quale sarebbe?”

“Non lo so”

Non puoi tenerti tutto dentro”

“Lo so”

Volse per l'ultima volta lo sguardo verso la strada, poi tornò in casa chiudendosi la porta alle spalle.



NOTA:
Rieccomi qua subito dopo Natale :)
Allora? Sono abbastanza soddisfatta di questo capitolo, devo ammetterlo... Viene svelato il problema di Lily, ma rimane ancora ancora un mistero il suo problema più grave e profondo. Probabilmente alcuni di voi hanno già intuito di cosa si tratta ( sono curiosa di sapere cosa pensate che le stia succedendo!!!) e forse altri no, non so ;)
Aspetto le vostre recensioni e vi avviso che vado subito a pubblicare il nuovo capitolo de "La nuova era"
Alla prossima!!!
Buone feste!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!

Ritorna all'indice


Capitolo 29
*** Il Custode Segreto ***


Capitolo 29- Il custode segreto

“Sirius” disse James ad un certo punto.

I ragazzi erano in cucina e stavano parlando del piano di Silente di rendere la casa più protetta.

“Cosa?” chiese Felpato.

“Sarai tu il nostro custode segreto” rispose l'amico, pensieroso.

“Si” annuì Lily, “Penso sia la scelta più sensata... Lunastorta, con il tuo problema...”

“Lo so” disse mestamente Remus, “Mi spiace”

Qualcosa cadde di mano a Peter e tutta l'attenzione dei ragazzi si concentrò su di lui.

“Sentite un po'” cominciò Sirius una volta che Peter ebbe recuperato la pallina di carta con cui giocava nervosamente, “E se” fece una pausa, poi riprese: “E se fosse Peter il Custode Segreto?”

Codaliscia parve illuminarsi tutto d'un colpo.

“Si” acconsentì Remus, “Chi sospetterebbe di lui?”

 

La decisione era stata presa, tutto era pronto. Ormai i Malandrini erano andati a casa da un bel pezzo e James si era addormentato da qualche minuto. Lily aprì gli occhi, era troppo preoccupata per dormire.

Si voltò da un lato e osservò il marito a pochi centimetri da lei. James sembrava sereno. Gli scostò delicatamente i capelli dalla fronte.

Lo amava con tutta sé stessa, non poteva farlo soffrire. Ma allora cosa poteva fare? Scappare di nuovo era sicuramente la scelta peggiore: non avrebbe danneggiato solo una persona quella volta, lo sapeva fin troppo bene.

Lily si convinse a pensare ad altro e dopo quello che le parve un eternità si addormentò.

* * *

“Adesso arriveranno, non preoccuparti” disse James poco dopo la colazione sollevando gli occhi dal giornale.

“Lo spero” rispose Lily nervosa facendo avanti e indietro davanti al divano, “Novità?”

“Nessun articolo parla di Voldemort, ma se proprio ti interessa hanno messo Silente nelle figurine delle Cioccorane”

“L'avevo detto che quel mago meritava qualcosa di importante” disse Lily distratta, “Però non intendevo che la sua faccia venisse messa sulle figurine”

James sorrise.

“Cerca di calmarti ora. Non so... prova a sferruzzare un po'”

“Non so sferruzzare!” esclamò la moglie facendolo sorridere ancora.

James si fece serio.

“Scusami, dai...” disse piegando il giornale e andando verso di lei.

Lily gli tirò un pugno sulla spalla e James la lasciò fare.

“Voldemort non verrebbe mai a cercarci adesso... Lo ha detto pure Silente, perciò puoi stare tranquilla, ok?” sussurrò guardandola negli occhi.

“Hai ragione. Perdonami” rispose lei.

“Sorridi” fece James, “Sei più bella quando sorridi”

Lily abbozzò un sorriso e James le schioccò un bacio sulle labbra proprio mentre un sonoro crac, subito seguito da altri, infrangeva la quiete all'esterno.

Silente e i Malandrini entrarono in casa.

“E' tutto pronto?” chiese Silente dirigendosi in salotto, “Devo sbrigare un paio di cose a scuola, non ho molto tempo”

Sirius, Remus e Peter si misero in cerchio attorno al preside e lo stesso fecero Lily e James. Silente non esitò un istante. Prese in mano la bacchetta e chiuse gli occhi, poi cominciò a pronunciare una complicata litania e dopo una manciata di minuti disse.

“Chi è il Custode Segreto?”

Peter si fece timidamente avanti.

Silente annuì e lo sfiorò con la punta della bacchetta.

“Bene” disse, “Ho fatto”

“Ma c-come?” chiese Lily, “Così in fretta?”

“Si” annuì il preside, “E' tutto” e così dicendo salutò i ragazzi e uscì con Remus, Peter e Sirius, senza che Lily e James potessero chiede qualcosa.

* * *

Era sera e i due avevano deciso di passare un po' di tempo svegli prima di andare a letto.

“Credi che la casa sia davvero al sicuro?” chiese Lily posando la tazza con la tisana sul tavolo della cucina.

“Ma certo” disse James scostandole una ciocca dal viso, “E' stato Silente a fare l'incantesimo, deve funzionare per forza”

Lily sospirò, per niente rassicurata.

Aveva la testa piena di pensieri e non poteva dire nulla a James. Non voleva farlo stare male.

“Tutto bene?” chiese James preoccupato.

Lily annuì decisa.

“Si, si... è solo che ho trovato un po' strano il modo in cui sono scappati via”

Il ragazzo mise il pollice e l'indice sotto il mento della rossa, obbligandola ad alzare lo sguardo.

“Non intendevo quello” disse dopo averla osservata per qualche istante, “Sono un paio di giorni che sei un po' pallida”

Lily scattò in piedi.

“Sto bene” disse facendo finta di guardare fuori dalla finestra per non guardare il marito negli occhi.

“Domani stai a casa. Ti farà bene un altro giorno di riposo”

“Non posso. Ci sarà un mucchio di lavoro arretrato, non posso scaricare tutto a te” disse. Si sentiva soffocare, stava diventando troppo stretta quella stanza con James che le diceva quello che avrebbe dovuto fare come se fosse stata una bambina. Doveva uscire.

“Invece stai a casa. Moody capirà” insistette James.

“Non serve, lo sai. Sono solo un po' stressata. Adesso vado fuori a fare due passi e poi vado a letto: domani sarò come nuova” disse svelta, poi prese lo scialle che era appoggiato ad una sedia e andò alla porta.

James fece per alzarsi e accompagnarla fuori, ma ormai era troppo tardi e poi, probabilmente, Lily aveva voglia di stare un po' da sola.

Il ragazzo si risedette e prese in mano la bacchetta che Lily aveva lasciato sul tavolo.

Cosa le stava succedendo? Aveva paura per loro? Era strana da un po' di giorni...

Sto viaggiando troppo” si disse James passandosi una mano fra i capelli, “Sarà lo stress, come ha detto lei... Per Natale dovrò farle una sorpresa che non si scorderà mai, così sarà di nuovo serena”

 

Lily aveva già fatto due giri completi della casa, eppure quel senso di soffocamento non l'aveva ancora abbandonata. James era troppo opprimente, ma era normale che fosse così e Lily sapeva che infondo si preoccupava solo per lei perché la amava.

Il vento le fece accapponare la pelle, così si strinse di più lo scialle addosso e proseguì a camminare, immergendo i piedi uno dopo l'altro nella neve.

E se James avesse capito? Se la amava davvero tanto come diceva avrebbe capito.

Per un attimo quell'idea le fece comparire il sorriso sulle labbra, poi ricordò quanto si era arrabbiato il marito quando l'aveva abbandonato e il sorriso lasciò spazio ad un espressione nervosa e preoccupata.

Doveva esserci una soluzione. C'era sempre una soluzione e lei sapeva che era così. Quando aveva conosciuto Severus Piton aveva avuto la possibilità di diventare sua amica o meno e aveva scelto la prima soluzione, anche se era da mesi che non si parlavano. La stessa cosa, era successa con James e adesso si erano sposati...

Si fermò un'altra volta, immersa nei suoi pensieri.

Era vero che aveva sempre avuto due possibilità, ed era anche vero che all'inizio aveva fatto la scelta sbagliata, poi però era stata quella giusta a prevalere, rendendola felice.

E se anche per quel problema fosse valsa la stessa regola?

Adesso che aveva capito il meccanismo era molto più semplice. Visto che credeva che fosse meglio non dire nulla avrebbe dovuto parlare a James.

Dopo giorni e giorni aveva trovato una soluzione. Era fiera di sé, non si sentiva così viva da tanto tempo. L' unica cosa che le rimaneva da affrontare era la paura, ma sapeva che avrebbe potuto vincerla.

Il vento soffiò più forte, ma lei non rientrò. Era troppo contenta per tornare dentro e vedere la faccia preoccupata di James, voleva ancora godersi qualche minuto tutto per sé.

Incrociò le braccia al petto e continuò a camminare, solo allora si accorse di quanto era bello il piccolo paese di Godric's Hallow sotto la neve.

Le piccole luci delle finestre delle case vicine. Il vento che spettinava quelle poche foglie che erano ancora attaccate agli alberi e poi la neve. La neve che copriva ogni cosa e attutiva ogni rumore. La neve che rendeva tutto più soffice e accogliente agli occhi di Lily.

La ragazza alzò il capo al cielo e osservò che migliaia di stelle luccicavano sopra di lei: il giorno dopo sarebbe stato sereno, magari avrebbero visto il sole dopo tante nuvole.

Sorrise e si passò una mano sul ventre.

“Harry, andrà tutto bene”


NOTA:
Eccomi!!!!!! Non odiatemi per il capitolo corto, ma siccome era il capitolo di passaggio per capire davvero il problema non potevo farlo di venti pagine, no?  Comincio col dirvi che è la pprima volta che scrivo i pensieri di una donna incinta, quindi non so come me la sono cavata. Sta a voi dirmelo!!! A proposito... ci sono poche recensioni :( me ne aspettavo un po' di più per il matrimonio almeno... vabbè capita. A dispetto del numero di recensori sono sempre di più le persone che seguono GRAZIE MILLE!!!! Magari non vuol dire che leggete tutti, ma così so che vi ho incuriosito ;)

Spero che con questa nuova rivelazione ci siano un po' più anime buone che recensiscono :)
PS: è ancheee l'ultima cosa che posto nel 2013!!! Buon Annooooooooo

Ritorna all'indice


Capitolo 30
*** Il tempismo di Ramoso ***


Capitolo 30- Il tempismo di Ramoso

Lily si svegliò col sorriso sulle labbra quella mattina. Erano passati un paio di giorni da quando aveva preso la decisione di raccontare tutto a James e finalmente era pronta.

Scese in cucina che James stava ancora dormendo e gli preparò una colazione fantastica, poi, quando il ragazzo scese cominciò:

“James... tesoro”

“Si?” rispose lui con la bocca piena.

“Ti immagini se...”

Uno stridio la interruppe.

“Eiren!” esclamò James andando alla finestra.

La bellissima civetta entrò portando nel becco due lettere.

“Chi è?” chiese Lily avvicinandosi al marito.

“Questa è per te da parte di Remus e questa è per me da Sirius” disse porgendole una lettera

Lily la aprì e tornò a tavola per leggerla.

Cara Lily,

tutto bene lì a Godric's Hallow? Spero di si. Io e Sirius abbiamo parlato con Silente e le cose non stanno andando per niente bene all'estero. Ci sono delle continue sparizioni ad est, ovviamente è tutto merito di Voldemort. Si sta spostando e ha cominciato ad attaccare le vittime di persona... ha anche reclutato dei tipi come me.

 

Lily sospirò, Remus doveva davvero essere impaurito.

 

Non cederò mai a lui, voglio solo che tu lo sappia.

 

La ragazza sorrise.

 

Ti voglio bene.

Un grosso bacio, Remus.

P.S. Novità?

 

Lily piegò in due la lettera, pensierosa. Doveva dirglielo? Era il suo migliore amico, non lo avrebbe mai detto a nessuno, ne era certa.

“Vado di sopra a rispondergli” disse rivolta a James.

Il marito la guardò assorto e annuì, probabilmente anche Sirius lo aveva aggiornato riguardo quello che stava succedendo fuori dalla Gran Bretagna.

Lily salì in camera e si mise alla scrivania. Prese un rotolo di pergamena, una piuma e cominciò.


Caro Remus,

qui tutto bene, non preoccuparti... anzi, per certi versi va anche meglio del solito. Tu piuttosto, cerca di non essere troppo duro con te stesso, lo sappiamo sia io che James che non ti alleeresti mai con Tu-Sai-Chi, non lo farebbe nessuno del gruppo.

Mi hai chiesto se ci sono novità e... ce n'è una bella grossa, ma James non sa ancora nulla, ho provato a parargli, ma la sua civetta ci ha interrotti.

Sono incinta, Remus. Mi fa strano scriverlo... Incinta... Lo potrei scrivere mille volte e non ne sarei ancora convinta, ma è così. Nel mio ventre c'è il piccolo Harry.

 

Mentre scriveva portò istintivamente la mano sinistra alla pancia.

 

Silente ha detto che la profezia si avvererà quando il piccolo nascerà, quindi penso che non dobbiamo preoccuparci di più del normale, non credi?

Aspetto la tua risposta con ansia.

Ti voglio bene anch'io,

Lily.

 

Prese un respiro profondo. Ce l'aveva fatta. Sorrise e chiuse la lettera in una busta, poi tornò al piano di sotto.

“Posso usare Eiren?” chiese a James che aveva ancora la lettera in mano.

Il marito annuì distratto.

“E' successo qualcosa?” disse dolcemente avvicinandosi a lui.

“All'estero” rispose James.

“Si, lo so, me lo ha scritto Remus”

James non parve affatto rassicurato.

Lily posò la lettera sul tavolo e prese le mani di James fra le sue.

“Ascoltami” disse, ma il ragazzo continuava a tenere il viso basso, “Ramoso, ascoltami”

James alzò lo sguardo.

“Lily, non puoi dirmi che va tutto bene” cominciò, “Anche senza la profezia tu saresti in pericolo ugualmente perché sei babbana di nascita. Non puoi impedirmi di preoccuparmi per te”

La rossa lo abbracciò e per la prima volta da quando si erano riappacificati era lei a essere la più forte dei due.

James appoggiò il viso nell'incavo del collo della ragazza, il suo profumo lo faceva già stare meglio.

“Non voglio più lasciarti”

Lily ridacchiò nervosamente.

“Ma che dici, dai... Dovremo andare al lavoro, no? Non possiamo passare tutto il tempo insieme”

“Non me ne frega un cavolo del lavoro” ammise il ragazzo, “Non se per andare a lavorare potresti rischiare di...”

“Non esagerare” disse Lily, ma la sua voce tremò un po', non era più del tutto sicura che il mondo al di fuori della loro casa fosse sicuro come la Gazzetta del Profeta scriveva.

James la strinse forte e gli occhi tradirono il suo stato d'animo.

“Ramoso, è successo qualcosa?” chiese Lily seria separandosi dall'abbraccio.

“No” disse James voltandosi di spalle.

“James dimmi la verità. E' successo qualcosa a Peter? Perché non ci ha scritto pure lui?”

“Non è successo nulla a Peter” rispose il ragazzo con voce roca, “Fortunatamente lui sta bene”

“Allora chi...”

“Siediti” le ordinò.

Lily obbedì sedendosi di scatto sulla sedia, la testa cominciò a girarle vorticosamente.

James prese un altra sedia e la mise difronte a quella della moglie, poi la guardò negli occhi.

“Frank e Alice” disse quasi in un sussurro.

Lily sgranò gli occhi, poi si mise una mano sulla bocca, incredula.

“No, loro no... James mi... m-mi stai mentendo... p-perché?” boccheggiò con le lacrime agli occhi.

James scosse la testa.

“Sono ancora vivi, ma non ricordano più chi sono e... probabilmente sono tutti e due fuori di sé. Sono stati colpiti da una Maledizione Cruciatus”

Le lacrime scesero calde sulle guance della ragazza. James non la abbracciò e non le disse nulla, sapeva che non sarebbe servito. Alice era la sua migliore amica, lui probabilmente si sarebbe sentito così se Sirius fosse morto e nulla sarebbe servito a consolarlo.

La rossa prese un respiro profondo.

“Chi è stato, James. Dimmi la verità, chi è stato. Quale mangiamorte?”

“Bellatrix Black” disse Ramoso.

Lily si alzò, ormai il dolore si era trasformato in rabbia che non si sarebbe mai placata.

“No! Lurida... Laida megera!” gridò misurando a grandi falcate la stanza.

“Lily calmati” cercò di farla ragionare James alzandosi e cercando di fermarla, “C'è dell'altro”

“E cosa?” sbottò la rossa.

“Alice era incinta” disse James.

Lily sbiancò.

“E-era?” chiese titubante.

“Non si sa se nello stato in cui è adesso il bambino... riuscirà a...”

Lily gettò le braccia al collo del marito.

“Hai ragione tu, perdonami. Non voglio più andare al Ministero, James. Voglio rimanere con te” disse. Aveva paura per Harry. Se lei fosse sopravvissuta e il suo bambino no... non se lo sarebbe mai perdonata.

James la abbracciò.

“Mando un Patronus a Moody, allora” le sussurrò.

Lily annuì.

“Rimarrai con me fino alla fine?”

“Si” rispose James, “Fino alla fine”

Tutte le possibilità di Lily di parlare al marito andarono in fumo. Non poteva preoccuparlo ancora, non in quel giorno, infondo lei non era l'unica che aveva perso un amica.

“Mi spiace per tutti e due” disse, “Si amavano così tanto e... forse ora non si riconoscono nemmeno più” sospirò Lily.

“Non credo” disse James, la sua voce era chiara, “Ci sarà sempre, in una piccola parte di loro, il ricordo dell'altro. Ne sono certo.”

* * *

Dopo quella chiacchierata rimasero taciturni per tutto il giorno, ognuno immerso nei propri pensieri. Lily spedì la lettera a Remus e ricevette la risposta la mattina dopo.

Cara Lily,

sono felice, come potrei non esserlo. Harry non potrà che essere un bel bambino. Però non posso dimenticare la profezia e capisco come ti senti in questi giorni, per cui se ti va di parlare un po' io sono qui.

Penso che ormai tu sappia anche di Alice e Frank. Poveri ragazzi... Quando io, Sirius e Peter l'abbiamo saputo Sirius non ha potuto non ripensare a Marlene, è chiuso nella sua camera da ieri mattina e non parla con nessuno. Ma adesso ti parlo d'altro, non voglio preoccuparti ancora di più.

Avete progetti per Natale? E' da maleducati auto-invitarsi, lo ammetto, ma sarebbe bello se almeno quel giorno riuscissimo a passarlo tutti insieme e il posto più sicuro è casa vostra.

 

Aspetto vostre notizie.

Con affetto,

Remus

 

Lily aveva risposto subito e aveva inviato la lettera al ragazzo.

“Remus?” chiese James entrando in cucina proprio mentre la moglie faceva uscire Eiren.

“Si”

“Ti ha raccontato qualcosa di nuovo?”

“Mi ha detto che Sirius si è isolato da quando ha saputo di Alice e Frank, probabilmente ha associato l'attacco a loro con la morte di Marlene”

“Cavolo...” sospirò James, “Se c'è una cosa che Sirius non ha mai imparato a fare è proprio contenere i propri sentimenti. Starà da schifo”

“E' quello che ho pensato anch'io. Potremmo fare venire lui e gli altri da noi per Natale” propose Lily.

“Veramente...” cominciò James.

“Preparerò poche cose, lo prometto”

“No, Lily e che...”

“Si?”

“E' il nostro primo Natale da sposati e io... avevo una sorpresa per te”

Lily sorrise.

“Tesoro...” disse dandogli un bacio, “E' per Sirius. Sono la prima che gli ha parlato dopo che Marlene è...”

“Lo so, ma...”

“Lo facciamo il giorno dopo”

“No” disse James.

“Vuoi dire che mi priverai della mia sorpresa?”

“Beh... potremmo anticiparla” disse James.

“Si!” esclamò Lily felice, “E' il mio regalo?”

“Non proprio... ma ti piacerà: ne sono certo”

“Ok” annuì la ragazza.

“Lo vedrai questa sera, non prima”

Lily parve delusa, ma disse ugualmente di si.

“Alle dieci uscirai in giardino, andrai fino all'albero sul retro e lì troverai la tua sorpresa”




NOTA:
Rieccomi qui a postarvi il nuovo capitolo ;)
E' un triste, lo ammetto... la storia di Frank e Alice è puramente inventata da me e mi serviva per rendere più fluida la storia anche se in realtà tutti sappiamo che il bambino nascerà sano e forte. Il prossimo capitolo (che è già pronto, vi avverto!) sarà tutto incentrato sulla sorpresa di James, quindi sarà ricco di fluff puro, dopo quello si capirà un po' di più come Peter ha lasciato il bene per schierarsi con Voldemort anche se è da un bel po' che sta dalla sua parte... e ci sarà il NATALE!!!!!!!!!!!! Avrei voluto pubblicarlo un po' prima così da renderlo ancora più natalizio ma non ce l'ho fatta a concentrare tutto in un capitolo, soprattutto perché c'è la gravidanza di Lily in mezzo e non posso fare correre tutto, no?
Spero che vi piaccia e mi piacerebbe che come stanno aumentando le persone che seguono aumentino anche le recensioni.
ASPETTO LE VOSTRE SCOMMESSE SULLA SORPRESA DI JAMES. COSA FARA' PER LA MOGLIE?????

Ritorna all'indice


Capitolo 31
*** La sorpresa ***


Capitolo 31- La sorpresa

Era sera e Lily stava cercando James per la cena. Dopo avrebbe voluto parlargli e poi avrebbe ricevuto la sua sorpresa. Sarebbe andato tutto bene.

“James!” chiamò salendo un paio di gradini delle scale che portavano al piano di sopra.

Nessuno rispose.

Lily salì e guardò se il marito si era addormentato in camera.

Non era nemmeno lì.

Guardò nella soffitta, nulla.

Scese ancora.

“James, se questo è uno scherzo non è affatto divertente!” gridò Lily arrabbiata passando per il corridoio, “Dove diavolo ti sei cacciato...”

Preoccupata si avvolse attorno al collo una sciarpa pesante, prese la bacchetta e uscì.

“Lumos” disse e la punta della bacchetta si illuminò.

Guardò nel giardino, non c'era nessuno. Fece un paio di passi e uno strano fruscio la immobilizzò.

“C-chi va là?” chiese puntando la bacchetta attorno a sé per vedere meglio.

Un altro suono simile allo scricchiolio della neve sotto i piedi attirò la sua attenzione.

“James se è uno scherzo per spaventarmi inutilmente ci sei riuscito, adesso smettila!” esclamò.

Qualcosa si fece avanti nella neve.

“J-James?”

Un maestoso cervo si avvicinò a lei, le diede una leggera spinta ad un fianco e si fece seguire fino al retro del giardino. Poi si mise in un punto riparato e indicò a Lily, con il muso, uno spazio accanto a sé. Lily si sedette sulla neve che però non era fredda e bagnata, ma calda come una coperta.

James aveva pensato a tutto.

Lily allungò una mano tremante verso l'animale e gli accarezzò il muso.

“Se questa era la mia sorpresa ti è venuta proprio bene” sospirò, poi appoggiò il capo al ventre caldo del cervo.

Rimase al calduccio per parecchi minuti, poi si addormentò senza accorgersene.

 

Quando si risvegliò leggeri fiocchi di nevi cadevano giù dal cielo.

Si voltò per accarezzare la bestia, ma il cervo non c'era più, al suo posto c'era James Potter. Lily gli diede un bacio e lui si svegliò.

“Sei più bello in versione cervo” scherzò la ragazza.

James rise e la circondò con un braccio.

“Ti è piaciuto?”

“Si” rispose lei accoccolandosi a lui.

“Volevo rimanere trasformato ancora un po', ma mi sono addormentato e sono tornato normale”

“Forse è meglio così” disse Lily. Era pronta. Quello era il momento giusto, non poteva più rimandare.

“Cosa intendi?” chiese James.

“Nulla” disse Lily, poi gli prese un mano e la baciò. Il momento era arrivato, o in quel momento o mai più o in quel momento o mai più...
“James, sono incinta”

James rabbrividì e il sorriso sulle sue labbra svanì, poco dopo anche il sorriso di Lily scomparve vedendo l'espressione del marito.

“Mi spiace, io...”

“James, non devi spiacerti” disse lei decisa, “Non mi aspettavo che facessi salti gioia. E' tutto a posto, davvero” aggiunse alzandosi.

“No, aspetta. Sono un idiota... è che... non pensavo di diventare padre così presto. Ho paura”

Lily cominciò a dirigersi verso casa, non aveva voglia di sentire James dire che aveva paura per la sorte che sarebbe toccata al figlio e non aveva voglia di compatirlo sentendosi solo in colpa per portarlo nel proprio grembo.

“Ho paura di non essere all'altezza” disse James.

Lily si voltò e sorrise, sollevata.

“Lo trovi così divertente?” chiese James serio.

“Si” rise Lily tornando indietro di corsa e abbracciandolo.

“Io per niente”

Lily rise ancora.

“Sarai il padre migliore del mondo, non devi preoccuparti”

“Vorrai dire il peggiore” commentò acidamente Ramoso.

“Oh... smettila” disse Lily sedendosi di nuovo sulla neve incantata.

James si sedette dietro di lei mettendole le mani sulle spalle.

“E' per questo che negli ultimi giorni eri un po' strana?”

“Si, credo di si” rispose Lily.

“Ma va tutto bene, vero?”

“Si”

“E...” cominciò James titubante, “E nostro figlio è dentro di te?”

“E' così che nascono i bambini, James”

“Lo so, Lily” disse lui con disappunto.

La rossa rise, poi gli prese una mano e gliela mise sul proprio ventre.

“E' ancora presto per sentirlo, ma lui è qui”

La mano di James evidentemente tremò un po', perché Lily sorrise e disse:

“Va tutto bene, tranquillo”

“Somiglierà a te” disse James senza spostare la mano.

“Spero di no. Non voglio avere una mia copia maschile. Preferisco che somigli a te, ma abbia il mio carattere”

“Già, perché il mio è un caratteraccio...” scherzò James.

Rimasero in silenzio per qualche istante, poi Ramoso parlò:

“Comunque non abbiamo pensato alla cosa più importante”

“Quale?” chiese Lily voltando un po' il capo per vedere il marito in faccia.

“La tua pancia diventerà grossa come una mongolfiera...”

“Questi si che sono i problemi” commentò sarcastica Lily alzando gli occhi al cielo.

“Dico sul serio... Ingrasserai un sacco. Probabilmente non riuscirai nemmeno più a salire in soffitta”

Lily pensò alla stretta scala a chiocciola della soffitta.

“No, probabilmente no, ma non per questo ti sarai liberato di me James Potter” disse.

James scoppiò a ridere.

“Anche con quella pancia enorme sarai bella” disse poi, tornando serio.

“Grazie” fece Lily e gli diede un bacio sulle labbra.

“E' il nostro primo bacio da quando tutti e due sappiamo di Harry!” esclamò James.

“Si, forse, ma da quand'è che tieni il conto?” chiese Lily confusa.

“Da adesso” rispose James con una scrollata di spalle, “Dammene un altro”

Lily lo assecondò.

“Ecco. Questo e il secondo. E il terzo? Arriverà subito vero?” chiese lui chiudendo gli occhi e increspando le labbra.

“Ma certo caro” disse Lily alzandosi, “Sto arrivando...” disse trattenendo le risa e allontanandosi dal ragazzo senza fare rumore.

“Lily? Lil...” James aveva aperto gli occhi e aveva visto che la moglie si stava allontanando.

“Hey!” esclamò contrariato, “Aspettami!”

Lily corse in casa.

“Lily aspettami!” esclamò ancora, ma sentì la porta sbattere segno che la rossa era già rientrata.

“Lily, aprimi.” disse bussando alla porta.

La ragazza andò ad aprire.

“Che piacere!” esclamò allegra.

“Ti stai divertendo?” chiese lui con un finto broncio sul volto.

“Beh... diciamo che dà una certa soddisfazione sapere che resterai al freddo tutta la notte”

“Cosa?” esclamò il ragazzo arrabbiato, “Non hai intenzione di farmi entrare?”

“Pensavi davvero di pagarla liscia dopo lo spavento che mi hai fatto prendere?”

“Beh... io...”

“Buonanotte James” tagliò Lily e richiuse la porta.

James girò la maniglia, ma la porta non si aprì, cercò nelle tasche dei pantaloni la bacchetta ma non c'era. Bussò un altra volta.

“Stavo giusto per venire a chiamarti” disse Lily, “Hai dimenticato il pigiama” aggiunse porgendogli un pigiama appena piegato.

“Lily, mi hai preso la bacchetta” disse James, non era una domanda.

“Io?” chiese la ragazza facendo una finta aria sconvolta, “Mio marito mi sta accusando di avergli preso la bacchetta?”

“Mi vuoi lasciare sul serio col sedere sul bagnato?”

“Ti ricordo che ti ho cercato per un quarto d'ora” disse Lily incrociando le braccia al petto.

“Ti ricordo che per la prima volta mi hai visto in versione Ramoso”

Lily sospirò.

“Mi sento buona questa notte, quindi potrei anche ridarti la bacchetta...”

Il viso di James si illuminò.

“E potrei anche farti rientrare, ma...” temporeggiò, godendosi l'espressione di James, “Voglio qualcosa in cambio”

“Un bacio?” chiese speranzoso il ragazzo.

“Certo, come no... Troppo comodo, James.” disse, “Mi aiuterai con le faccende di casa, ne avrò bisogno se vogliamo invitare i Malandrini per Natale”

“Ma...”

“Ok, ho capito. Buonanotte James”

“Aspetta!” esclamò il ragazzo, “Ti aiuterò, va bene...”

Lily sorrise e lo fece entrare.

“Che marito volenteroso che ho” commentò felice.

James la guardò torvo e lei gli rise in faccia.

“Sei perfida”

Lily alzò le spalle.

“Però mi ami” disse poi, senza che il sorriso andasse via dalle sue labbra.

“Purtroppo si” ammise James.

“Purtroppo?” ripeté Lily incredula, “Ti devo di nuovo cacciare fuori?”

James rise e la prese fra le sue braccia.

“Non potrai mai cacciare fuori un uomo bello come me”

“Come no, Mr Modestia” disse Lily sbadigliando.

“Sei stanca?” chiese James.

“Un po'” disse lei appoggiando il suo capo alla spalla del marito.

“Allora andiamo di sopra” disse James prendendola in braccio e cominciando a salire le scale.

“Lasciami, dai!” esclamò Lily ridendo.

“Stai aspettando il nostro bambino, non devi fare sforzi”

“Le scale le posso ancora fare!” protestò la rossa.

James rise, ma non la lasciò e con un calcio aprì la porta della camera.

“Però... cavolo quanto pesi”

“James!”

“Scusami... è solo la verità” si giustificò lui.

Lily rise e gli diede un leggero buffetto sulla spalla.

NOTA:
Eccomi con il nuovo capitolo molto fluffoso (?)... Spero di non essere caduta nei soliti clichè dei momenti romantici :) L'ho davvero sudato questo capitolo perciò spero ancora più vivamente del solito che vi piaccia.
Prima di salutarvi vi ricordo che il prossimo capitolo sarà incentrato sul "passaggio di Peter dal bene al male" e sul Natale, evvai!
Aspetto le vostre recensioni!!!

 

Ritorna all'indice


Capitolo 32
*** Natale ***


Capitolo 32- Natale

Natale arrivò senza che qualcuno se ne accorgesse e in quelle poche settimane la pancia di Lily crebbe abbastanza da essere ben visibile anche sotto le camiciole che di solito indossava in casa.

“James, c'è il pollo da portare in tavola” disse Lily dal piano di sopra.

“Tesoro, il pollo l'ho portato a tavola cinque minuti fa” le gridò in risposta James dalla cucina.

“Oh... James, Grazie!”

“Nulla, ma... va tutto bene?” chiese lui salendo le scale, “Cosa stai facendo?”

“N-non entrare, per favore” disse Lily.

James non la ascoltò e entrò nella camera.

Quella che si parò davanti ai suoi occhi fu la scena più divertente che avesse mai visto. Nonostante avesse tutti i buoni propositi per non prendere in giro la moglie scoppiò a ridere quasi subito.

“Non ridere e aiutami” brontolò Lily. Era senza scarpe sul tappeto della loro camera da letto e cercava disperatamente di tirare su la zip del vestito, “Mi vuoi aiutare?!”

“Si... scusa” disse James allegro e provò a chiuderle l'abito, “Lily?”

“Si?”

“Non viene su” disse poco dopo cercando di mantenere un tono serio.

“Tira con più forza!”

“Ma no... se non viene su non viene su, Lily. Non posso farci nulla”

“E adesso come faccio?” chiese la rossa preoccupata.

“Ne metti un altro, no?” disse James come se fosse la cosa più normale del mondo.

Lily girovagò con lo sguardo, imbarazzata.

“Ehm... veramente questo era la mia ultima speranza. Con gli altri è andata peggio, quello blu si era bloccato ai fianchi”

James la osservò da capo a piedi con un sorrisino stupido sulle labbra.

Lily gli lanciò un'occhiata fulminea e poi riprese svestendosi.

“E' tutto per questa stupida pancia... Se solo ci fosse un incantesimo per renderla piatta com'era prima...”

“Dai... non fare così” le rincuorò il marito, “Sei carina lo stesso”

Lily sorrise, sapendo che nonostante gli sguardi stupidi di poco prima James era sincero.

“Devo mettermi i pantaloni anche il giorno di Natale?”

“Il mio parere lo sai” disse il ragazzo alzando le mani in segno di resa.

Lily si innervosì.

“James Potter, l'intero mondo magico sa che di una ragazza l'unica cosa che ti importa è quello che c'è sotto i vestiti, quindo non fare il finto tonto”

James fece per ribattere, ma fu interrotto dal suono del campanello.

“Vedi di vestirti adesso... Non voglio che gli altri vedano quello che piace a me” disse malizioso e scese al piano inferiore.

“Ciao ragazzi! Buon Natale!” esclamò James aprendo la porta.

“Buon Natale, amico!” disse radioso Sirius dando una pacca sulla spalla a James, “Scusa Peter, ma quel ragazzo ha sempre di meglio da fare ultimamente...”

“Lo sistemerò per bene la prima volta che ci vedremo, non preoccuparti” scherzò James, “Lunastorta!”

“Hei!” esordì il ragazzo, “Tutto ok? Lily?”

“Oh... si. Ottime notizie ragazzi!”

Sirius gli tirò una gomitata nel fianco e gli disse qualcosa all'orecchio, James annuì.

“Cosa nascondete voi due?” chiese Remus sospettoso.

“Nulla” disse Sirius.

Remus stava per ribattere, ma l'arrivo di Lily era più importante.

“Lily” disse andando ad abbracciarla.

“Remus, quanto mi sei mancato” sospirò la ragazza, poi si libero dall'abbraccio.

Lunastorta la guardò per qualche istante.

“Allora?” disse Lily spalancando le braccia.

“E'... beh... è un po' cresciuta, non pensavo che...”

“Cosa?” intervenne Sirius, “Anche lui lo sapeva? James mi avevi detto di tenere il segreto?”

“Allora era questo che vi stavate dicendo poco fa” disse Lunastorta mettendosi le mani sui fianchi.

“Remus, non te la prendere” disse Lily, “Lo sai che quando si tratta di un segreto di James è Sirius quello che ha sempre l'esclusiva”

“Non me la prendo affatto” sorrise Remus, “Infondo io sono stato il primo a saperlo, no?”

“No” rispose James, “Io sono il padre e io sono quello che l'ha saputo per primo”

Lily sorrise e si avvicinò al marito.

“Non ti arrabbiare, ma dovevo consultarmi con qualcuno prima di riscontrarmi con il tuo temperamento testardo e impulsivo”

“Io non sono testardo” disse Ramoso, “E nemmeno impulsivo...”

Gli sguardi dei due amici lo fecero ricredere.

“Forse... solo un po'”

La cena cominciò e la serata proseguì nel migliore dei modi.

Alla fine della serata, quando ormai la cena era finita Lily chiamo Sirius in cucina con la scusa di aiutarla a mettere in ordine.

“Non sono molto bravo con gli incantesimi casalinghi” esordì Sirius entrando nella stanza.

“Non preoccuparti, ci penserà James...”

“James?” chiese stupito il ragazzo.

“Ehm... si. Abbiamo fatto un patto, ma... non è importante. Ti ho chiamato per dirti che se hai voglia di parlare io ci sono”

Sirius annuì.

“Grazie, allora quando ne avrò il bisogno ti manderò un gufo” disse sbrigativo.

Lily gli indicò una sedia e lui non poté fare altro che sedersi. La rossa si mise difronte a lui con i gomiti appoggiati al piccolo tavolino della cucina e il mento sulle nocche.

“Remus mi ha detto del tuo comportamento quando... quando avete saputo di Alice e Frank”

“Oh si...” disse Sirius e un sorriso gli increspò le labbra, “Mi è venuta un emicrania pazzesca e non sono riuscito a stare in piedi per tre giorni”

Lily però era serissima, odiava quando Sirius si comportava in quel modo.

“Cosa vuoi che ti dica?” chiese il ragazzo arrabbiato, “Che mi manca Marlene? Così potrai umiliarmi? Vuoi che mi metta a pingere? Sono capace di farlo, sai?”

“Sirius smettila” disse Lily senza perdere la calma.

“Come faccio a smetterla se non abbiamo un Ministro della Magia che ci tuteli. Come faccio a stare tranquillo se la gente muore ogni giorno per colpa Sua!?”

“Ti capisco, ma...”

“No. Non puoi capire quello che provavo e provo ancora per Marlene, non potrai mai capirlo. Odio Evan Rosier con tutto me stesso, Lily. Voglio che faccia la fine di Marlene.”

Lily afferrò una mano di Sirius e la strinse forte.

“Non pensarle nemmeno queste cose. Andrai ad Azkaban... non fare sciocchezze”

“Lo so. Non avrebbe alcun senso, Marlene non tornerà più da me”

Lily fece un sorriso triste e capì che Sirius aveva appena tolto la maschera da duro e quindi poteva abbracciarlo senza che si arrabbiasse.

“Ti amava tanto” disse la ragazza.

“Vorrei che non l'avesse mai fatto”

“Le cose non sarebbero cambiate”

“Ma magari io avrei smesso di pensare a lei e adesso non mi sentirei così male”

* * *

A chilometri e chilometri di distanza la quiete del vialetto di Villa Malfoy veniva rotta da un sonoro crac, segno che qualcuno si era appena smaterializzato.

Peter Minus si guardò alle spalle, come se da un momento all'altro si aspettasse di vedere James o un altro dei Malandrini andargli incontro per impedirgli ciò che stava per fare. Vedendo solo il cancello in ferro si diede dello stupido e riprese a camminare. Nessuno sarebbe andato a cercarlo. Era sempre stato l'ultima ruota del carro e nessuno si era mai preoccupato di lui. Sirius era il fedele confidente di James, Remus quello di Lily e lui cos'era? Una semplice nullità. Sirius sarebbe diventato padrino del futuro figlio di Lily e assieme a Remus aveva fatto da testimone al loro matrimonio, lui cos'aveva fatto? Assolutamente niente. Eppure James lo sapeva... James sapeva fin dal primo giorno di scuola che gli piaceva Lily Evans eppure l'aveva liquidato con un semplice: “Non gli piacerai mai” e se l'era presa tenendola tutta per sé.

Finalmente poteva riscattarsi, magari Lily non sarebbe mai stata la sua fidanzata, ma lui non sarebbe stato più l'ultimo della lista.

Il suo piano era semplice, ma geniale. Gli sarebbe bastato portare la lettera di James in cui il ragazzo diceva a Sirius che lui e Lily avrebbero avuto un bambino alla fine di luglio per far si che il Signore Oscuro avesse la certezza di aver trovato la famiglia giusta. Poi si sarebbe messo in disparte per un po' e avrebbe fatto il suo grande ritorno a Godric's Hallow annunciando che Voldemort stava cercando i coniugi Potter. Silente non avrebbe esitato ad aumentare le misure di sicurezza e lui si sarebbe offerto per fare da guardia, così avrebbe passato tutto il tempo a casa loro, beandosi della presenza di Lily e cercando di intralciare gli altri in modo che marito e moglie avessero attenzioni solo per lui.

Nessuno si sarebbe fatto male e lui, in particolare, avrebbe avuto un ottimo trattamento sia stando dalla parte di Silente che dalla parte di Lord Voldemort.

Prese con una mano tremante il battente a forma di Serpente e lo batté due volte contro la porta scura.

Dopo alcuni secondi un elfo andò ad aprirgli.

Peter entrò nella villa e si diresse verso la sala dove aveva già assistito ad un paio di riunioni.

L'assemblea era già cominciata e quando Peter entrò nell'ampia stanza tutti i maghi seduti attorno al tavolo si voltarono verso di lui.

Il ragazzo abbassò il capo, guardandosi i piedi e sperando nella clemenza dell'Oscuro Signore.

“Peter Minus” disse Voldemort con la sua voce sibilante e spaventosamente calma.

“Mio signore” fece Peter rimanendo a testa bassa.

“Il più coraggioso fra i Grifondoro” continuò Voldemort.

Parecchi maghi risero e bastò un rapido gesto del loro padrone per farli zittire.

“Spero che tu mi abbia portato qualcosa di interessante per giustificare il tuo ritardo” sibilò un altra volta che la calma fu tornata, “Altrimenti” fece una pausa, “Nagini non ha ancora cenato...”

Lucius Malfoy ghignò osservando l'aria tesa e impaurita di Peter.

“C-certamente” rispose Peter, “Ho la conferma a quello di cui le ho parlato il mese scorso”

Voldemort si fece attento.

“E' il figlio di Lily e James Potter”

“Voglio una prova” ordinò il Signore Oscuro.

Peter tolse dalla tasca del mantello la lettera e prima che potesse fare o dire qualcosa, grazie ad un rapido incantesimo, Lord Voldemort stava già mettendo le sue mani ceree sulla busta. Peter attese che il potente mago finisse di leggere, poi chiese:

“Posso restare?”

“Certamente, Peter, certamente” sibilò l'Oscuro Signore e il ragazzo prese posto nell'unico posto rimasto vuoto, fra una donna che non aveva visto e un uomo anziano, molto somigliante a Lucius Malfoy, che probabilmente suo padre.

Voldemort si sedette a capotavola e poggiò la lettera sul tavolo di mogano, poi afferrò la mano destra e con un movimento ampio la vece levitare a pochi centimetri dal piano scuro e la incendiò.

Si poteva vedere la follia danzare nei suoi occhi, come quelle fiamme che vi erano riflesse.

“Sarà mio” disse Lord Voldemort con un tono appena percettibile che però a Peter suonò forte e chiaro e per questo rabbrividì.

Forse era venuto il momento di defilarsi, aspettare che il tempo passasse e finirla con quello stupido gioco.

“Giovane Peter sei il mio orgoglio” disse Voldemort facendolo subito pentire dei pensieri appena composti.

“E...” riprese Peter, non poteva fare terminare quel momento di gloria e tornare a essere un seguace qualunque, “E non è tutto”

L'ansia di tutti diventò palpabile. Per quegli istanti di esitazione sembrò addirittura che le fiamme, delle sporadiche candele che illuminavano la sala, avessero fermato il loro continuo moto oscillatorio per poi riprenderlo non appena il ragazzo ebbe parlato.

“Albus Silente ha sottoposto l'abitazione dei Potter all'Incanto Fidelius”

Peter notò che il mago oscuro pendeva totalmente dalle sue labbra e non poté che fare nuovamente una pausa per godersi quel momento di agitazione e ansia collettiva.

“Io sono il Custode Segreto”

Gli occhi di Lord Voldermort brillarono: avrebbe realizzato il suo piano fino in fondo. Brillarono anche quelli di Peter: per una volta tutto e tutti dipendevano da lui.



NOTA:
Ecco il capitolo sul Natale. Che ve ne pare?  La parte che preferisco è quella su Peter. Finalmente si capisce tutto, ma anche il discorso fra Lily e Sirius non mi dispiace :)
Grazie mille per le recensioni passate, per chi ha messo la ff in una delle categorie e per i lettori silenziosi.
Alla prossima!!!

Ritorna all'indice


Capitolo 33
*** Chiedimi se sono felice ***


Capitolo 33- Chiedimi se sono felice

Le festività finirono e senza che i ragazzi se ne accorgessero passò anche l'inverno lasciandosi dietro solo un'arietta primaverile e frizzante.

Così come i giorni passavano la pancia di Lily diventava sempre più grande e l'affetto che lei provava per James e James provava per lei aumentava a dismisura di giorno in giorno.

Era pomeriggio e il ragazzo era appena arrivato con delle enormi buste della spesa quando Lily urlò. Subito James si precipitò nella stanza da cui proveniva il grido: la cucina.

“Tutto bene, amore?” chiese agitato.

“Si” disse Lily osservandosi la pancia a bocca aperta.

“Che c'è? S-si s-sono rotti i... liquidi?” chiese agitato.

Un sorriso comparve sul volto di Lily.

“E' ancora presto per quello, ma... si è mosso, credo”

“Voglio sentirlo” disse James entusiasta mettendo una mano sulla pancia della moglie.

“Su, Harry, muoviti che papà ti vuole sentire!” esclamò Lily.

Il bimbo si mosse facendo sobbalzare la mano di James.

“Oh cielo... non pensavo si sentisse così forte” disse Ramoso ridendo.

La stessa scena si ripeté per un paio di volte, poi James ci si abituò e il fatto che il bambino si muovesse non era più una novità.

Le giornate estive erano più o meno sempre le stesse. Sole per un paio di ore la mattina e pioggia o nuvole per il resto della giornata. In quelle brutte e noiose giornate Lily aveva anche imparato a incantare i ferri da calza in modo che lavorassero da soli e aveva realizzato una sciarpa per il piccolo in arrivo e una copertina per il letto che James aveva accuratamente messo nella loro camera con l'aiuto dei Malandrini.

Era la sera del 30 Luglio quando Lily gridò il nome di James dal piano di sotto.

“Lily, Harry si è già mosso parecchie volte, non mi sembra il caso di chiamarmi in quel modo” disse di rimando il marito, dallo studio.

“James!” gridò ancora Lily.

“Si! Arrivo, arrivo... Il piccolo Harry si allena già per il Quidditch, eh...” ridacchiò scendendo le scale.

Quando vide la moglie seduta sulla poltrona sbiancò.

“L-Lily, tutto ok?”

“Ti ricordi quando siamo andati al San Mungo e quel Guaritore ci ha detto qual' era la data di scadenza del parto?”

“Si, ma Lily cosa ti succede, stai bene?” chiese osservando la fronte imperlata della donna.

“La scadenza è lunedì James. Dovevamo aspettarcelo, cavolo!” poi si piegò in due dal dolore.

“O-mio-dio! Lily, ti si sono rotti i liquidi, vero? Ti si sono rotti i liquidi?” chiese il marito sentendo la parte razionale del suo cervello andare in ferie per sempre.

“Si, si sono rotte le acque!” esclamò agitandosi anche lei, “Ma tranquillo. E' tutto normale. Dobbiamo solo stare calmi e andare al San Mungo”

“C-come ci andiamo?” chiese James cominciando a fare avanti e indietro senza fermarsi.

“Dobbiamo fare una materializzazione... congiunta” disse Lily mentre cominciavano le doglie.

“Ok. Materializzazione congiunta. Devo prenderti qualcosa?”

“No, ma adesso andiamo. Non resisto più”

“Materializzazione congiunta. Non devo prendere niente” ripeté James, “Devo chiamare i ragazzi. Tra quando potrebbe nascere?”

“JAMES!”

Il ragazzo si bloccò.

“C... che cavolo ne so!” esclamò esasperata Lily, “Adesso ti dai una calmata e mi accompagni al San Mungo?!”

“Ok, ok... Andiamo” poi diede una mano alla moglie e la fece alzare. Uscirono di casa non senza faticare un po' e si smaterializzarono davanti ad un vecchio e malandato magazzino con un insegna:

Purge & Dowse Ltd

“Eccoci” sussurrò Lily.

James si avvicinò alla vetrina e parlò al brutto e malandato manichino che c'era oltre il vetro.

“Mia moglie ha rotto le acque, deve partorire”

Il manichino annuì e con un dito gli indicò di entrare.

Lily e James oltrepassarono la vetrina e si ritrovarono nell'Ospedale Magico San Mungo.

Un mago con un piede incastrato in un piccolo calderone quasi cadde addosso a Lily mentre un Guaritore dal vestito verde acido gli correva dietro.

Un altro mago in divisa verde passò vicino a loro e James lo fermò.

“Mia moglie deve partorire” disse agitato al Guaritore.

“Oh... da quella parte...”

Lily si piegò in due dal dolore, allora il mago chiamò una sua collega dai capelli rossi e le gote coperte di lentiggini.

“Dora, questa donna deve partorire”

La Guaritrice si avvicinò a Lily e la prese sottobraccio.

“Lei è il padre?” chiese poi a James.

“Il marito, cioè si. Il padre del bambino”

“Bene. Adesso porto sua moglie nella Sala Parto, lei può andare al quinto piano, la chiameremo una volta che il bambino sarà nato”

“Quanto ci impiegherà?” chiese impaziente.

“Non lo so, ma sembra molto vicina al parto” lo liquidò la strega e si portò via Lily.

James era nel panico più totale. Cosa doveva fare? Chiamare i Malandrini in primis. No, prima doveva andare al quinto piano. Si, glielo aveva detto la Guaritrice, magari dovevano fare un esame pure a lui, infondo era anche grazie a lui se Lily era incinta.

Trovò l'ascensore e salì al quinto piano.

Intorno a lui l'atmosfera era cambiata. C'erano piccoli tavolini rotondi ovunque e ad un bancone infondo alla stanza un mago e una strega servivano Burrobirra e dolci.

Si avvicinò ai due e poi si rivolse al mago.

“Mi scusi. Ci dev'essere un errore. Io sto per diventare padre, sa mica dirmi a che piano posso andare a fare l'esame?”

Il mago scoppiò in una fragorosa risata.

“Primo, eh?” chiese la donna masticando la gomma.

“Ehm... si, è il primo”

“Beh, stia pure tranquillo, non deve fare nessun esame. Quando suo figlio sarà nato la verranno a chiamare” disse il mago.

“Ne è sicuro?”

“Si sieda ad un tavolo. Vuole che le portiamo qualcosa?”

“Whisky incendiario, grazie”

La strega ridacchiò, ma James non ci badò e andò a sedersi ad un tavolo.

Inviò un Patronus a Sirius, Remus e Peter e in non più di cinque minuti i ragazzi arrivarono.

“Hey!” lo salutò Felpato dandogli una pacca su una spalla, ma la mente di James era troppo impegnata per perders in chiacchiere.

“Remus, tu che sei colto” chiese distratto all'amico, “Quanto ci impiega un bambino a nascere?”

“Beh, dipende. Potrebbe impiegarci un'ora o una notte”

“Una notte?” ripeté James, poi buttò giù il bicchierino di Whisky Incendiario, “Cavolo...”

I ragazzi risero.

“Andrà tutto bene” disse Peter cercando di tenergli su il morale.

“E se somigliasse a me?” chiese Ramoso dopo alcuni minuti di silenzio.

Gli altri lo guardarono sbalorditi.

“Sapete, non sono più tanto sicuro di essere bello, voglio dire... a Hogwarts tutte guardavano me e poi andavano con Felpato, no?”

Remus e Peter annuirono.

“Oh... mi spiace amico” disse Sirius, “Pensavo che ti fossi almeno fatto Rosmerta, prima di me”

James scosse la testa.

“Solo un bacio”

“Ah...” fece Sirius, “Beh dai, non ti è andata così male, però. Sei già sposato e stai per avere un figlio!” Remus gli tirò una gomitata in mezzo alle costole.

“Dai James, l'aspetto non è importante. Sai no come si dice?” cercò di riparare Lunastorta.

“No” rispose il ragazzo tenendo la testa fra le mani.

“Com'è che si dice?” chiese Peter.

“Ehm... si dice... Tutti i bimbi sono belli se somigliano al loro papà” inventò, “O alla loro mamma” aggiunse poco dopo facendo quasi soffocare Sirius, che cercava in tutti i modi di trattenere le risate.

James alzò la testa.

“Ragazzi, se volevate tirarmi su, ci state davvero riuscendo, complimenti”

“Dav...”cominciò Peter speranzoso,ma fortunatamente Sirius gli lanciò un occhiataccia e lui tacque.

Passarono le ore e arrivò la notte.

I ragazzi si erano addormentati al tavolino di quello strano Caffè dell'ospedale quando una Guaritrice andò a chiamare James.

“Potter?” chiese mentre il ragazzo si alzava.

“Si”

“E' nato” disse la strega e lo accompagnò in una piccola sala dove c'era Lily.

James raggiunse la moglie quasi correndo e solo allora lo vide.

Fra le braccia di Lily c'era un piccolo cucciolo di mago. Niente capelli rossi, niente lentiggini sul naso. Solo occhi verdi.

“Cavolo, somiglia a me...” fu la prima cosa che disse il neo-padre.

“Hey smettila di essere egocentrico, ha i miei occhi. E tu non puoi sottovalutare i miei occhi” disse Lily con un sorriso.

James sorrise e le diede un bacio sulla bocca, poi guardò il figlio. Era bellissimo, non poteva negarlo, anche se somigliava più a lui che a Lily.

“E' andato tutto bene?”

La rossa annuì.

“Harry e stato solo un po' pigro. Pensa, la Guaritrice ha detto che se non fossimo venuti subito qui sarebbe nato tranquillamente un giorno dopo”

“E la profezia non sarebbe stata valida” disse James serio accarezzando dolcemente una manina del piccolo.

“Non voglio pensarci, James. Non oggi, non domani, non il mese prossimo... Non voglio pensarci più. Voglio solo una vita normale con nostro figlio” gli occhi le si inondarono di lacrime.

“Anch'io, scusami”

“Tranquillo” disse e diede un bacio sulla fronte di Harry, poi lo posò nella piccola culla che c'era affianco al suo letto.

James le prese una mano fra le sue e la avvicinò al proprio viso godendo del suo calore e del suo profumo.

“Sono felice” sussurrò poi.

“Anche io” disse Lily, fece per avvicinarsi al marito per darle un bacio, ma furono interrotti da Sirius, Remus e Peter che entrarono proprio in quel momento.

“James potevi svegliarci!” esclamò Sirius.

“Ssh... mio figlio dorme” lo ammonì James.

I Malandrini accerchiarono la culla di Harry e cominciarono a fare facce sorprese per ogni piccolo movimento del bambino.

“Ho la sensazione che la prossima volta che ci verranno a trovare non avremo molto di cui parlare con loro” commentò James.

“Forse così Sirius non finirà tutta la torta e ce ne sarà un pezzo anche per me, almeno per una volta”

“Hey” disse Sirius come se si fosse sentito preso in causa, “Non trovate che mi somigli un po'?”

“Si” rise James, “E' la prima cosa che ho detto vedendolo. Guarda, somiglia proprio al suo padrino. Vero Lily?”

La moglie annuì diverta. Andava tutto bene.

  La loro prima volta...   Il loro matrimonio... 


NOTA:
Eccoci! Scusate se le immagini le ho messo solo ora, ma ho imparato solo ORA, yeh!!!!!!!!!!!!! Harry e nato, le cose cambieranno parecchio. Ho stabilito un limite: tre capitoli. Solo più tre capitoli e poi la storia finirà anche se in un certo senso è già finita adesso, no? Il resto si sa, per cui ho deciso di condire il tutto con la storia di Peter, così da non renderlo troppo noioso.
Spero che vi piaccia e fatemi sapere i vostri pareri, vi prego. Ne ho essenzialmente bisogno adesso che stiamo per levare le tende!

Alla prossima un bacione grosso a tutti!

Ritorna all'indice


Capitolo 34
*** Sorrisi, baci e oscurità ***


NOTA:
Ciao, da questo capitolo vi metterò la nota prima del testo, perché voglio che l'ultima cosa che leggiate non siano le mie blaterazioni e i miei lamenti riguardo qualcosa di estraneo alla storia :).
Bene. Mancano solo più due capitoli e mi sto rattristando parecchio ç ç vi prego però: non chiedetemi di fare un sequel perché sarebbe IMPOSSIBILE e lo vedrete dall'epilogo che un proseguimento non avrebbe proprio alcun senso.
Spero che vi piaccia. Vi metto anche un immagine, visto che ho imparato XD
Grazie per chi ha messo la storia in una delle categorie, per chi ha recensito fino ad adesso, per chi lo farà per questo capitolo e grazie anche ai lettori silenziosi.
Alla prossima e buona lettura!


 

                                                            
Capitolo 34- Sorrisi, baci e oscurità

Severus Piton percorse il corridoio che portava all'ufficio del preside Silente. Una volta raggiunto il gargoyle in pietra disse: “Pallini Acidi” e poté entrare nella stanza.

“Buonasera, Severus” lo accolse Silente lasciando perdere ciò che stava facendo e dedicandosi a lui.

Il mago sembrava sconvolto, fuori di sé. Aveva qualcosa negli occhi. Qualcosa che Silente stesso, che era la persona con cui il ragazzo si era confidato di più, non gli aveva mai visto. Sembrava avesse paura.

“Cosa c'è Severus?” chiese freddamente Silente, non si era ancora dimenticato della loro ultima chiacchierata.

Piton si sentì ferito, non aveva mai visto il preside comportarsi in quel modo con lui, nemmeno quando l'aveva supplicato di proteggere Lily, qualche settimana prima.

Evidentemente Silente si sentì in colpa per la freddezza con cui stava trattando il mago, perché disse:

“E' successo qualcosa?”

“C-credo che... La voglia uccidere” disse Piton rigirandosi le mani e spostando velocemente lo sguardo da un punto all'altro.

“Me lo hai già detto” rispose il preside, senza poter trattenere un po' di freddezza, “E ora abbiamo la certezza che la profezia è destinata ad un bambino, suo figlio. Lily è al sicuro. E' quello che volevi, no? Era il tuo unico scopo... bene.”

Severus guardò l'altro mago allibito. Come poteva pensare una cosa del genere, come...

“Il Signore Oscuro è potente, nemmeno un incantesimo Fidelius lo fermerà. In più...”

“Ti sei pentito Severus?” chiese Silente interrompendolo, sul suo volto si poteva leggere la pena che prova per il ragazzo.

Piton era furente. Non voleva che nessuno provasse pena per lui, non ce n'era bisogno. L'unica cosa che voleva e che aveva sempre voluto era proteggere Lily Evans, non voleva altro.

“Finalmente vedo nei tuoi occhi il dolore e la paura per Lily” disse ancora il preside.

Il ragazzo abbassò lo sguardo. Non voleva che Silente lo vedesse debole. Lo avrebbe creduto uno stupido, un codardo, un bambino viziato che non sa da che parte stare.

Si voltò di scatto e uscì dall'ufficio, arrabbiato. Poi attraversò a grandi falcate il castello e uscì all'aria aperta.

Gli dispiaceva essersi schierato dalla parte sbagliata? Si.

Avrebbe voluto che Lily non avesse mai dovuto togliergli la parola? Si.

Amava Lily più della sua stessa vita? Si.

Odiava più di ogni altra cosa sé stesso? Si, ma non l'avrebbe mai ammesso ad anima viva.

Sentiva di essere un codardo, ma il solo pensiero di immaginare sé stesso solamente dalla parte di Silente o solamente dalla parte di Lord Voldemort gli faceva venire i conati di vomito e le convulsioni.

Lily sarebbe morta. Quella Lily che lo odiava dal più profondo del suo cuore con la sua morte avrebbe spazzato via quel poco di umanità che Severus aveva ancora nell'anima, il ragazzo lo sapeva, ma non era per questo motivo che voleva la sua salvezza.

Lui amava Lily Evans e lei sarebbe dovuta sopravvivere a qualunque costo.

Una lacrima di rabbia gli scese bruciante sulla guancia. Con un gesto frettoloso si asciugò il volto e si smaterializzò lontano da Hogwarts.

Aveva preso una decisione.

Non era giusta, non era sbagliata, era solo quella che recava meno danni.

* * *

La vita di Lily e James era totalmente cambiata con la nascita di Harry. Tanto per cominciare avevano visite quasi tutti giorni da parte dei Malandrini o addirittura da Bathilda Bath che, come avevano recentemente scoperto, viveva a Godric's Hallow. La donna era molto premurosa, in particolare quando Lily era sola, siccome era riuscita a convincere James a tornare al lavoro, visto che tutto procedeva tranquillamente. La vecchia Bathilda la aiutava con gli incantesimi domestici e le faceva compagnia andando a prendere il tè da lei il pomeriggio, in più aveva la capacità di fare addormentare Harry in pochi minuti, per cui per Lily non era affatto un disturbo averla lì con lei.

Un altro Natale era passato e si era portato via l'inverno lasciando spazio ad una primavera rigogliosa e fresca.

Quel giorno James arrivò quando era già tardi e Lily stava allattando Harry, in cucina.

“Ciao tesoro” disse entrando in casa e lasciandole un leggero bacio sulla fronte. Poi diede una carezza al ciuffetto nero di capelli sparati sulla testa del figlio.

“Ciao” lo salutò la rossa, “Tutto bene al Ministero?”

“Si, è tutto tranquillo. E voi?”

“Non c'è male” disse Lily, “Ci è venuta un idea, sai?”

James si tolse il mantello e si sedette affianco alla moglie.

“Che idea?”

“Io e Harry vogliamo andare a fare una gita. Siamo stufi di passeggiare avanti e indietro per il paese mentre Bathilda ci racconta le storie dei vicini. A proposito... oggi era il turno dei Silente. Non sai quali cose ci ha detto... E' davvero pazzesco quanto ne sappia quella donna”

James ridacchiò.

“E cos' avrebbe raccontato di così tanto scandaloso sui Silente? Non è un mistero che il padre del preside abbia ucciso dei babbani e nemmeno la storia di Ariana, mia madre me l'avrà raccontata centinaia di volte”

“Oh, no... questa volta è qualcosa di davvero improbabile” fece Lily, “Credo stia dando un po' di matto, Bathilda, infondo ha già una bella età...”

James le tolse Harry dalle braccia e cominciò ad accarezzargli i piedini.

“Allora?” chiese incuriosito.

“Beh...” cominciò Lily, “Mi ha raccontato che Silente era amico di Grindelvald, il mago oscuro”
“Ah... mia madre quando ero piccolo mi aveva raccontato anche questa storia per farmi addormentare, ma pensavo fosse un'invenzione. Sai, come la storia di Baba Raba o quella Dei Tre Fratelli. Ignotus e gli altri sono esistiti veramente, ma è un po' improbabile che esistano i doni della morte... Voglio dire: il Mantello esiste, ma gli altri... Una pietra che fa resuscitare i morti... andiamo!” esclamò.

“Si è quello che ho pensato anche io quando me lo ha raccontato, perché è impensabile che Albus Silente, il più grande mago di tutti i tempi, avesse una relazione con... Grindelvald”

“Cosa?” chiese James sbalordito, poi scoppiò a ridere, “Diamine... certo che se le sa inventare davvero bene le sue storie la vecchia Bath...”

“Strano, no? Da una storica come lei ci si aspetta solo e soltanto la verità e invece...”

“Già” fece James immaginandosi una scena decisamente non bella, perché scrollò subito la testa, come per cancellare quei pensieri.

Lily rise.

“Silente e un mago oscuro...” mormorò poco dopo, sovrappensiero, “Che storia d'amore straziante”

James sorrise.

“Ma si... sono quelle leggende di paese. E poi lo sanno tutti che Silente e la McGrannitt... beh, se non stanno insieme almeno provano qualcosa l'uno per l'altro”

“Come fai ad esserne certo?” chiese Lily.

“Beh... una volta ero in punizione con Sirius. Non era la prima volta che ci punivano in stanza separate, perciò ci siamo portati gli Specchi, per comunicare fra di noi. Solo che Silente doveva aver preso lo Specchio a Sirius, perché quando io ho guardato il mio ho visto Silente che parlava con la McGrannitt. Lei gli aveva messo un braccio attorno alle spalle e lui sembrava davvero giù di morale...”

“E poi?” chiese la rossa incuriosita.

“E poi niente” rispose semplicemente James.

“Come niente?”

“E no... niente. E' arrivato Gazza a controllare cosa facevo e ho ricominciato a catalogare le punizioni degli anni passati. E' stato abbastanza interessante, a dirla tutta, eravamo al terzo anno e io mi ero già dimenticato le punizioni del primo”

Lily rise e appoggiò il capo sulla spalla di James osservando Harry addormentarsi con in bocca una manina stretta a pugno.

“E' venuto proprio bene...” commentò Ramoso sottovoce.

“Merito tuo, assomiglia a te” disse Lily e lo baciò con trasporto.

“Mmm...” fece James, come se avesse assaggiato un dolce particolarmente buono, “Io avrei un idea migliore della gita, almeno per questa sera...”

“Però domani mi prometti che andiamo un po' in giro noi tre soli?” chiese Lily.

“Vedremo” rispose scherzoso il marito.

* * *

La mattina dopo la famiglia Potter si svegliò presto e di buona lena fecero tutti colazione velocemente. Poi si vestirono bene, perché quella giornata era abbastanza fredda, nonostante il sole, e uscirono.

“Allora, dov'è che andiamo?” chiese Lily al marito.

“Dove andavo con i miei durante l'estate” spiegò James, poi si mise la moglie sottobraccio e un con l'altra mano la aiutò a tenere Harry.

In meno che un battito di ciglia si ritrovarono in aperta campagna.

C'era un campo appena arato sulla destra, mentre dalla parte opposta si inerpicava sulle colline un piccolo villaggio.

“Harry, Lily... benvenuti a Little Wedgley!” esclamò James con fare teatrale.

La famigliola cominciò a camminare verso il paese.

Raggiunsero una piccola fontanella in pietra. Un rigoletto di acqua ghiacciata scendeva nell'ampio bacile sottostante e Lily non resistette dal fare una foto a James mentre beveva.

“Hey!” esclamò il ragazzo poco dopo, quando Lily si rifiutò per l'ennesima volta di farsi fotografare.

“Non voglio James” protestò, “Fa' una foto a Harry”

James osservò il bambino che teneva in braccio.

“Ma è un coso inanimato, dai! Sembrerà una foto Babbana!”

“Stai parlando di mio figlio” disse Lily fingendosi offesa, “Non lo puoi chiamare coso inanimato

James scoppiò a ridere.

“Dai... vieni qui che ne facciamo una tutti insieme”

Lily raggiunse gli altri due e incantò la macchina fotografica, in modo che stesse sospesa a mezz' aria, davanti a loro.

La rossa si chinò per dare un bacio a Harry proprio mentre veniva fatta la foto.

“Ecco!” disse James soddisfatto sventolando una piccola foto quadrata, “Siamo bellissimi. Dai, facciamone un'altra”

“La faccio io a voi” disse Lily.

“No... facciamone altre tutti insieme”

Lily dovette cedere un altra volta, senza sapere che quelle foto sarebbero state la rovina della loro gita.

* * *

I Potter erano tornati a casa da circa un ora e l'unico a non essersi ancora addormentato era James.

Era davvero soddisfatto. Non si sentiva così completo da quando... no. Non si era mai sentito così completo. Si rigirò nel letto voltandosi verso la moglie.

Lily era stanca morta per colpa di tutte le foto che James le aveva fatto, però si era divertita. Aveva i capelli rossi un po' arruffati e il maglione, che non era ancora riuscita a togliersi, sporco di qualcosa di arancione, probabilmente una di quelle pappette che aveva cominciato a dare a Harry, ma che a James davano la nausea solamente sentendone l'odore.

James sorrise, pensando che era bellissima anche combinata in quel modo e non resistette a sfiorare le labbra di Lily con le proprie.

La ragazza si mosse un po'.

“Scusami” sussurrò James scostandole i capelli dalla fronte, “Non volevo svegliarti”

Lily non disse nulla e rimase con gli occhi socchiusi, poi si spinse un po' più in là nel letto e accoccolandosi al marito si riaddormentò.

Ritorna all'indice


Capitolo 35
*** Halloween ***


NOTA: -1 alla fine, anche se già questo cap. è la fine, no? Mi spiace moltissimo... Spero che vi piaccia quanto è piaciuto a me e spero di aver scritto le cose abbastanza "realisticamente".
Ci tengo moltissimo, perché ho messo tutta me stessa, tutti i miei sentimenti...
L'ho scritto ascoltando:
Skyfall (Adele)
Give me love (Ed Sheeran)
Unconditionally (KAty Perry)
Rolling in the deep (Adele)
Back to December (Taylor Swift)
The one that got away (Katy Perry)
Let her go (Passenger)
Più che altro per la musicalità che per il significato, quindi se volete ascoltarle leggendo mi farete un immenso piacere :) Sopratutto Unconditionally e Give me love, che sono quelle che mi hanno fatta emozionare di più, magari vi faranno provare le stesse cose.
Alla prossima! (Che sarà anche l'ultima ç ç)

Ps: grazie a tutti e scusate il poema

Capitolo 35- Halloween

Harry aveva compiuto un anno, ormai, ma sembrava fosse cresciuto di anni e anni negli ultimi sei mesi.

Ora sapeva stare seduto da solo, senza che la testa gli andasse giù da un lato e cominciava già a camminare e a volare.

Aveva una piccola scopa giocattolo che non volava a più di un metro di altezza, ma che aveva provocato un bel po' di danni: rotto il vaso che Petunia aveva regalato alla sorella e quasi ucciso il gatto dei vicini, per esempio... Ma quello non era nulla in confronto a quello che il piccolo aveva combinato mentre il padre si stava facendo la doccia, una sera.

Erano gli inizi di Ottobre e James, come di consueto, era andato in bagno, lasciando la bacchetta sul comodino della camera, mentre Harry faceva il pisolino del pomeriggio. Lily invece era al piano di sotto, intenta a scrivere a Remus delle ultime scoperte del figlio.

Harry si svegliò silenziosamente e, visto che ormai aveva imparto il trucco alla perfezione, decise di scavalcare le sbarre della culla. Poi gattonò fino al comodino del padre, attratto da chissà quale cosa, e prese la bacchetta. La agitò maldestro un paio di volte facendo scaturire dalla punta dell'arma qualche scintilla color oro, poi uscì dalla stanza.

Aveva già sceso le scale un paio di volte e non gli era successo niente, anzi! Si era pure divertito parecchio. Si sedette a gambe larghe in cima alle scale e cominciò a ciucciare la bacchetta, come se gli fosse servito a prendere coraggio. Si sedette su primo gradino e provò a scivolare su quello di sotto. Poi accadde tutto in qualche frazione di secondo, se non in meno tempo.

Lily andò al fondo delle scale e cominciò a salire, esclamando qualcosa e facendo un'espressione spaventata e stupita. Harry la vide e lanciò giù la bacchetta del papà. Evidentemente fece involontariamente una fattura, perché le scale scomparvero formando un unico grande scivolo e il piccolo capitombolò giù, andando a finire addosso alla madre.

“Ahi!” esclamò Lily spostandosi il bambino da sopra il diaframma.

James uscì svelto dal bagno, tutto spaventato, ma poi scoppiò a ridere vedendo la moglie dolorante e il figlio che si godeva il momento mostrando i due dentini davanti.

“Vieni a darmi una mano” brontolò la rossa, “Mannaggia a te e al tuo brutto vizio di lasciare la bacchetta ovunque...”

 

Da quel giorno Harry non combinò più nulla, ma il trentuno dello stesso mese arrivò una minaccia che forse non equivaleva nemmeno a un miliardo di marachelle del piccolo Potter.

Lily e James quella mattina avevano ricevuto una lettera da Albus Silente che gli ordinava di barricarsi in casa, perché Lord Voldemort era partito alla loro ricerca.

Lily aveva provato a capire perché proprio in quel giorno. Perché in quel giorno dopo che l'ultimo attacco ad una famiglia mezzosangue risaliva a mesi prima, ma non era giunta a nessuna conclusione.

Aprì gli occhi e ricordò di essersi addormentata fra le braccia di James con Harry vicino. Diede una leggera scossa al marito e lo svegliò.

“E' mezzogiorno” lo informò, “Vuoi qualcosa per pranzo?”

James scosse la testa e si alzò senza dire una parola, poi uscì dalla stanza.

Si svegliò anche Harry e Lily lo mise nella sua culla, poi si sedette atterra e gli accarezzò la piccola mano morbida e calda che era stretta alle sbarre del letto.

 

James si sentiva distrutto.

Era la sensazione più brutta che avesse mai provato.

Sapere ci morire così presto era straziante, ma infondo lo sapeva da quando aveva visto il ricordo di Silente, non poteva negarlo.

Il suo scopo era semplice: morire per dare tempo a Lily di proteggere Harry, così che almeno il bimbo sopravvivesse. Sarebbe stato uno stupido a pensare che la moglie non sarebbe morta e in un certo senso sperava che morisse anche lei, perché sapeva che avrebbe sofferto troppo da sola... o forse era solo un egoista egocentrico, come al solito, e voleva solo avere Lily tutta per sé, vicino a lui, in una tomba al cimitero vicino alla chiesa.

Si passò una mano sui capelli neri e sospirò.

Lily doveva sentirsi come lui, se non peggio, così decise di salire di sopra. Voleva passare tutto il tempo che poteva con lei.

Quando entrò in camera Lily era seduta a terra e bisbigliava qualcosa a Harry che poco a poco chiudeva gli occhi Le guance della ragazza erano rosse e rigate di lacrime e aveva gli occhi socchiusi, quasi si volesse addormentare anche lei.

James le si avvicinò lentamente, le mise le mani sui fianchi e la fece alzare. Poi le diede una mano e la fece uscire dalla stanza, tanto Harry stava dormendo ed era troppo presto per un attacco, il sole era ancora alto.

Portò Lily fino alla vecchia soffitta. Andò nella parte della stanza dove il soffitto spiovente era abbastanza alto da farli stare in piedi e le sistemò i capelli spettinati dietro le orecchie, poi la baciò.

Lily rimase impassibile, rigida. James la baciò ancora, tentando di mettere tutto l'amore che aveva provato per lei in quegli anni, ma lei non reagì e le lacrime ricominciarono a bagnarle il viso.

James deglutì e poi disse:

“Voglio fare l'amore”

Lily chiuse gli occhi e si allontanò un po' da lui. Ramoso invece rise. Era una risata fredda, senza alcuna gioia, la risata nervosa di si appiglia a qualunque cosa pur di portarsi via un po' di felicità. La risata di chi sa di morire, ma vuole ancora sperare di poter vivere al massimo fino alla fine.

Anche i suoi occhi si riempirono di lacrime. Era tutto troppo cupo, troppo oscuro, troppo pesante, troppo opprimente per un ragazzo di appena vent'anni, per essere vero.

Lily non disse nulla, ma lo abbracciò cominciando a dondolare da una parte all'altra ballando sulle note di una canzone muta.

James represse le lacrime e ogni pensiero triste, si tolse la bacchetta dalla tasca dei jeans e con un rapido colpo un musica lenta ma poi sempre più veloce e frenetica.

Era la musica che suonava nella Sala Comune quando i Grifondoro vincevano la partita, era quella musica che Sirius una volta aveva messo a tutto volume nel corridoio, davanti all'ufficio di Lumacorno, prendendosi una punizione per un mese.

Non si poteva stare fermi su quelle note, era come se ogni nota ti facesse andare da una parte all'altra obbligandoti a ballare.

James cominciò ad assecondare quei movimenti e quei suoni. Fece volteggiare Lily, sempre più velocemente, poi girò lui e la rossa rise. Rise anche James quando lei gli pestò il piede e fece finta di niente facendosi cullare dalle emozioni.

Non c'era nessun mago oscuro che voleva ucciderli, era tutto a posto. Si amavano e avrebbero avuto ancora cento e cento anni da passare insieme.

Ramoso sollevò un angolo della camicia della moglie e lei se la tolse, accostando poi il suo corpo nudo a quello ancora vestito del marito. Lo baciò come non aveva mai fatto, sapendo che quella sarebbe stata l'ultima volta che avrebbe sentito il sapore di quelle labbra così calde e morbide.

Lily si separò immediatamente da James. Non poteva pensare quelle cose, non dopo che aveva ballato in quel modo. Doveva sfruttare al massimo quel poco che le rimaneva... Fece un passo avanti e riprese a baciare il marito.

Si concessero l'uno all'altra e, dopo quello che sembrò un tempo infinito, si separarono, rimanendo sdraiati su un giaciglio improvvisato, ansimanti.

Ormai nessuno dei due pensava a quello che gli sarebbe accaduto, erano troppo pieni di quella sensazione che avevano ogni volta che stavano così tanto tempo insieme. Erano chiusi in una bolla di pace totale, di grandezza, di spensieratezza,... di follia.

Lily si alzò dopo alcuni minuti e si rivestì, poi senza dire una parola scese al piano di sotto: aveva troppa voglia di stringere il suo piccolino.

Passò tutto il tempo ad osservarlo dormire, poi quando si svegliò lo prese in braccio. Gli accarezzò le manine e se le sfregò sul viso cercando di ricordare la loro morbidezza, poi lo baciò sulla testa memorizzando il profumo di bebè che avevano i suoi capelli.

Poi lo mise di nuovo nel suo lettino e dei lacrimoni cominciarono a rigargli le guanciotte morbide.

“Harry...” cominciò Lily con la gola secca, gli sembrava di non parlare da un eternità e infondo era un po' che non diceva qualcosa, “Harry, sei tanto amato... Harry, mamma ti ama. Papà ti ama. Harry, sii prudente, sii forte...”

Il bimbo la guardò e continuò a piangere silenziosamente, come se comprendesse le sue parole.

 

Il sole era calato e il vento si era alzato all'esterno dell'abitazione. Ogni fruscio, ogni minimo rumore faceva pensare a Lily: lui è qui. E' arrivato. Sta per ucciderci. Ma solo quando l'Oscuro Signore arrivò veramente capì di essere stata una stupida per aver avuto paura del vento.

Lei e James erano al piano di sotto e lei teneva in braccio Harry, non riuscendo più a lasciarlo andare.

La luce scaturita da una bacchetta penetrò nella serratura della porta e un'esplosione fece accelerare i battiti ai Potter.

Lily strinse Harry più forte, ma non sarebbe servito a niente, lo sapeva.

“Lily scappa!” gridò James mentre la porta si apriva.

La rossa si guardò intorno, in preda al panico, poi corse su per le scale e si chiuse nella camera da letto.

 

Lord Voldemort ghignò vedendo l'espressione sul volto del mago che avrebbe ucciso di lì a qualche secondo. Era solo uno sciocco...

Però James non si sentiva affatto uno sciocco. Sarebbe morto per sua moglie, ma soprattutto per suo figlio. Non gli importava molto di sé stesso. Le uniche due cose che voleva erano che Lily non lo vedesse morire e che Harry sopravvivesse, tutto qui... perché l'idea che un bimbo di appena un anno morisse era devastante.

Il Signore Oscuro alzò la bacchetta e gliela puntò addosso.

James stava pensando a Lily e al fatto che non le aveva detto di amarla nemmeno una volta mentre facevano l'amore, non aveva né gridato, né sussurrato il suo nome, non l'aveva salutata come si deve. Le aveva solo detto di scappare.

Il ragazzo si costrinse a guardare il suo assassino negli occhi e in quel momento si accorse di essere disarmato... ecco. Ancora quel vizio di lasciare la bacchetta ovunque. Lily glielo aveva ripetuto centinaia di volte.

Ancora Lily, sempre Lily... non le aveva nemmeno detto di stare tranquilla, che sarebbe andato tutto bene... aveva fallito come marito.

Lord Voldemort parve leggere nei suoi pensieri, perché rise, perfido. Poi, senza che James potesse accorgersene, pronunciò la formula della Maledizione che Uccide e Ramoso cadde a terra, esanime. L'ultima cosa che vide fu uno sprazzo verde, poi tutto buio e ancora dopo tutto bianco, troppo bianco e luminoso per somigliare al mondo dei vivi.

Nessun dolore, nessuna percezione dall'esterno: era morto.

James si trovava in una stanza completamente tinteggiata di bianco. L'aria era talmente carica di luce che sembrava si potesse afferrare a mani nude, o forse era lui che aveva perso consistenza, perciò tutto gli sembrava più solido e pieno.

Si stropicciò ancora gli occhi, come per accertarsi di non essere in un sogno.

Era tutto vero.

James Potter era morto.

 

Lord Voldemort scavalcò il corpo rigido della sua ultima vittima e cominciò a salire le scale, beandosi di quel momento di potenza. Arrivò davanti alla porta della camera e, così come aveva aperto l'entrata di casa, aprì quella stupida porticina di legno sottile.

La donna posò immediatamente il bambino nella culla, ma Lord Voldemort le diede una spinta. Voleva il bambino, solo il bambino.

“Lascialo” disse fermamente Lily frapponendosi fra lui e Harry.

Il mago ghignò e attese che la rossa si spostasse, ma non fu così.

“Avada Kedavra!” gridò con quanto più fiato aveva in gola e anche per Lily tutto finì.

Vide un intensa luce verde colpirla, ma contemporaneamente era successo qualcos'altro. Aveva visto l'Oscuro Signore svanire nel nulla, sbriciolarsi come un biscotto, ma nessuno poteva averlo ucciso. Harry aveva già provato a usare la bacchetta di James parecchie volte, ma non poteva aver lanciato una Maledizione Senza Perdono, doveva essere successo qualcosa di superiore, qualcosa di misterioso e inspiegabile... Sapeva solo che il suo bimbo era vivo.


Quando si risvegliò era semi-coricata in una stanza luminosa con le pareti completamente bianche e vuota... no, non era vuota... c'era James poco più in là.

Era diverso dal James Potter che aveva visto quel giorno a casa. Aveva la barba rasata, mentre Lily ricordava di aver sentito le sue guance ruvide e un po' pungenti quando la baciava; aveva gli occhiali dritti, per una volta; e indossava dei semplici pantaloni morbidi con una maglietta a righe bordeaux.

Era felice, così felice che stava quasi per piangere, ma stranamente le lacrime non le rigarono il viso. Forse era quella la condizione di rimanere per sempre con la persona che si ama: provare emozioni, ma non poterle esprimere completamente.

Corse verso di lui e le sembrò quasi di volare, finalmente anche il ragazzo la vide.

“James!” lo chiamò.

“Lily” rispose lui agitato rimanendo a una trentina di centimetri da lei, “Harry, è vivo? Cos'è successo?”

Lily scosse la testa, confusa.

“Non so cosa sia successo, di preciso, ma il nostro piccolo è vivo e... so che è stupido, ma... credo che Lui sia morto, James”

“Voldemort?”

“Si, credo di si...” disse la rossa febbrilmente.

James sorrise e Lily ricambiò lo sguardo, poi si sporsero in avanti per abbracciarsi e quasi caddero a terra. C'era qualcosa che non andava.

Lily si osservò le mani. Erano curate, con le unghie perfette, non le aveva mai viste in quelle condizioni, eppure non poteva toccare James.

“S-siamo... fantasmi?” chiese titubante.

“Non credo... Se tu non vuoi diventare un fantasma non lo diventi e poi non saremmo in questa stanza, no?”

“Si, giusto” disse Lily con un sorriso, “Almeno staremo insieme”

In quell'istante una porta con su scritto “Entrata” apparve al fondo, i due la raggiunsero e James premette sulla maniglia dorata.

“Aspetta” lo fermò Lily, “Dove ci porterà?”

“Non lo so”

“Ma tu sarai sempre con me, vero?”

James la guardò negli occhi, serio.

“Per l'eternità” poi fece per aprire la porta, “Ah... Lily?” disse, si era dimenticato la cosa più importante, “Ti amo”

Ritorna all'indice


Capitolo 36
*** Epilogo ***


NOTA: Ciao a tutti i lettori di questa ff per l'ultima volta :( Sono agitatissima, insomma, è l'ultimo capitolo! Si chiariranno molte cose anche se è un finale freddo e "leggermente aperto" dico leggermente perchè sarebbe aperto se nessuno avesse letto i romanzi della Rowling. So che probabilmente non farò piangere nessuno con questo capitolo ed era esattamente quello che volevo fare. Non voglio stufarvi o farvi consumare una confezione di fazzoletti essendo drammatica, voglio solo trasmettervi i sentimenti di due personaggi secondari che hanno scoperto la morte di Lily e James quasi nello stesso momento.
Ringrazio tutti quelli che mi hanno supportata e sopportata fino ad adesso. Ringrazio un mio amico che è tale e quale a James come carattere, quindi per me non è stato difficile immaginarmi le discussioni che Ramoso aveva con Lily e nemmeno il suo comportamento verso il mondo che lo circondava. Ringrazio quelli che hanno recensito, commentato, messo la storia nelle categorie, detto che passavano a dare un occhiata e poi non sono passati... si, ringrazio anche voi, perché il fatto di trovare sempre qualcuno a dirmi : "Hei, bella questa storia!" mi ha fatto dimenticare di quelli che hanno promesso di leggere,  ringrazio anche i lettori silenziosi, perché quei numerini nella casella delle visualizzazioni sono dovuti solo a voi <3

Ormai sapete che questa è la ff che ho più a cuore in assoluto, nemmeno il "Settimo anno", che è la prima che ho scritto, mi è piaciuta così tanto, quindi spero di avervi trasmesso quello che provavo io scrivendo e di non avervi mai delusi.

Adesso la smetto con le blaterazioni da scrittrice pazza e vi lascio alla lettura ricordandovi che se vi fa piacere ho in corso: "Harry Potter e tutta unìaltra avventura" e "L'altra faccia della medaglia"
Kisses!!!

Capitolo 36- Epilogo

Severus Piton raggiunse Godric's Hallow, non poteva credere che Lily, la sua Lily fosse morta.

Spalancò la porta di casa Potter e entrò, vide il corpo del mago che lo aveva umiliato per anni e capì che a Lily era toccata la stessa sorte.

Corse al piano di sopra, piangendo. Gli girava la testa, era stato un codardo, uno stupido. Lui sapeva che quella feccia di Minus li aveva traditi, lo sapeva, ma l'orgoglio aveva preso il sopravvento e non era riuscito a dirlo a Silente.

Aprì la porta della camera e vide la donna che amava con tutto sé stesso a terra, morta.

Si dovette appoggiare ad una parete per non svenire.

“No, Lily, no...” mormorò, poi si trascinò fino al suo corpo e la prese fra le braccia, come lei non gli aveva mai permesso di fare.

La strinse al suo petto pensando solo a quanto era stato egoista e idiota a stare dalla parte del suo assassino. Ma adesso le cose erano cambiate, il Signore Oscuro era scomparso nel nulla, era stato sconfitto.

Le lacrime cominciarono a rigargli il viso e i singhiozzi scossero il suo corpo più volte.

“Ti amo, Lily... Ti amo” disse stringendola forte, annusando il profumo dolce dei suoi capelli, sfregando con il proprio viso quello candido della donna che amava.

“Perché non mi hai mai amato, perché?” gridò e ricominciò a piangere, incapace di allontanarsi da quel corpo così perfetto, con le curve al posto giusto, con le lentiggini un po' ovunque, con quegli occhi verdi, stupendi. Quegli occhi che adorava più di qualunque cosa.

Un altro pianto si mescolò al suo.

Severus si voltò e vide che il figlio di Lily era ancora vivo, Silente gli aveva detto la verità.

Lo osservò per qualche istante. Sulla fronte aveva una saetta rossa, probabilmente dovuta all'impatto con Lord Voldemort. Somigliava spaventosamente al padre, nonostante fosse ancora così piccolo, ma aveva gli occhi di Lily.

Gli occhi verdi che non avrebbe mai dimenticato.

* * *

Sirius era nella casa che gli aveva lasciato il suo vecchio zio. Era un po' che faceva avanti e indietro per il corridoio, era arrivato anche a lui il messaggio da Silente, non poteva stare tranquillo dopo aver letto quelle parole.

Alla fine si decise. Prese dall'attaccapanni il mantello e uscì di casa.

Osservò il cielo, stava albeggiando, ma si poteva ancora vedere la luna piena di quella notte, era meglio lasciare Remus tranquillo.

Pensò alla casa dove viveva Peter e si smaterializzò.

Riapparse davanti ad un imponente cancello. Era socchiuso, così lo aprì ed entrò. Raggiunse la porta d'ingresso e batté tre volte con il battente in metallo dorato.

Nessuno rispose, così bussò ancora.

Per la seconda volta non ricevette risposta.

Prese la bacchetta e la puntò contro la serratura:

“Alohmora”

La porta si aprì e Sirius poté entrare.

“Peter!” esclamò rimanendo nell'ingresso, “Sono io, Felpato”

Era tutto buio tranne la cucina.

C'era qualcosa che non andava.

Sirius si tolse il mantello e lo gettò a terra, poi andò fino alla stanza illuminata.

Sembrava tutto in ordine... nessun segno di lotta. I piatti erano perfettamente impilati nella credenza e una bottiglia di Idromele Barricato era poggiata sul bordo del lavandino.

Sirius fece per avvicinarsi, ma un bicchiere rotto lo ostacolò. Il mago abbassò lo sguardo, c'erano tutti i pezzi di vetro sparpagliati sul tappetino sotto il lavandino, si inchinò e ne afferrò uno in mano, lo annusò: era stato usato.

Poi qualcos'altro catturò la sua attenzione. Lì, vicino ai cocci, c'era qualcosa di vermiglio. Sembrava... si, somigliava proprio ad un dito. Non senza ribrezzo Sirius lo sfiorò con la mano, era un dito vero. Un dito tranciato di netto dalla mano di Peter.

Svelto, scappo' dalla casa, diretto da James. Forse lui si era salvato, forse lui era ancora vivo, gli avrebbe raccontato di Peter e avrebbe messo al riparo lui, Lily e il suo figlioccio, Harry.

La scena che si parò davanti hai suoi occhi quando comparve davanti a casa Potter gli stinse il cuore bloccandogli l'aria nei polmoni.

La porta era stata sfondata, c'erano dei pezzi di stipite che bloccavano l'entrata, Sirius li vide.

Attraversò il vialetto e li raggiunse. Con un gesto della bacchetta spostò le macerie ed entrò. James era lì, steso a terra.

Fu allora che Sirius capì. Si chinò vicino al suo migliore amico e brucianti lacrime di rabbia gli solcarono il viso.

Era tutta colpa sua. Sapeva che Peter nascondeva qualcosa, eppure era stato lui a suggerire a Lily e James di farlo diventare il loro Custode Segreto. Era stato un errore imperdonabile.

Sfiorò con una mano tremante i capelli di James. Quei capelli che non aveva mai visto in ordine.

“E' stato Peter. Jamie, non ci dovevamo fidare di lui, perdonami...” sussurrò piangendo. Una fitta lo trapassò all'altezza del cuore. Perché doveva stare così male per colpa degli altri perché... Perché l'unica persona che avrebbe mai risposto al nome di "famiglia" l'aveva abbandonato per sempre...

Tirò un respiro profondo e strinse a pugno la mano con cui aveva accarezzato l'amico.

“Ti prometto che lo ucciderò. Farò di tutto per ucciderlo” detto ciò uscì dall'abitazione, senza curarsi di andare a vedere Lily, sarebbe stato solo più difficile. Era lei ad aver visto il suo lato più sensibile e in quel momento non poteva permettersi debolezze.

Si sfregò furiosamente il volto, prima che l'aria autunnale potesse congelargli le lacrime sulle guance.

Deciso, ritornò alla casa di Peter e lo vide.

Piccolo, insignificante, stupido...

Un topo, ecco cos'era sempre stato...

Furibondo si lanciò su di lui.

Marlene era stata uccisa, così come: James, Lily e molto probabilmente anche Harry, che erano morti per colpa di Peter.

Doveva vendicarli. Ormai non aveva più nulla da perdere.
 

Ritorna all'indice


Questa storia è archiviata su: EFP

/viewstory.php?sid=2034338