lifesaver

di Sheloveheridols
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Chapter one ***
Capitolo 2: *** Chapter two. ***
Capitolo 3: *** Chapter three. ***



Capitolo 1
*** Chapter one ***


''scendi da quel letto, e andiamo a scuola, scansafatiche'' urlo' mia madre.
''ho sonno, oggi non voglio'' risposi freddamente.
''no, tu vai a scuola e non si discute'' disse scaraventando all'aria le coperte, lasciandomi avvinghiata al cuscino.

Non capiva, che in quella maledetta scuola, ogni mattina era la stessa storia.Quando mettevo piede lì dentro mia sorella se ne andava via via con le più popolari, lasciandomi a leggere libri nella biblioteca per non aggregarmi a loro, le solite sciacquette.Stesso mia sorella, con la sua gang, iniziava anche ad essere manesca con tutti, e anche con me.Di questo?Mia madre sapeva che me ne stavo sempre da parte, lontana da loro e da lei.Lei era uguale.Purtroppo avevo solo loro, e non potevo andare via per il semplice fatto di non sapere dove andare.Non avevo una migliore amica, perchè avevo i libri e mi bastavano, ma avevo un'amico molto stretto, che spesso mi risollevava quando ero giù di corda, come ogni giorno a questa parte.

''Lasciala perdere la secchiona'' rise mia sorella.
''Già, mi piacerebbe molto ma è tua sorella e mia figlia, e fin quando non sarà maggiorenne farà quello che voglio e che dico io, in casa mia'' disse mia madre, aprendo le tende.
''Si, certo'' sussurrai, infilando le ciabatte.
''Hai detto qualcosa, pezzente?'' rise istericamente mia sorella.
''Ash, smettila e tu sbrigati'' disse la mamma, con tono furioso.
''Dov'è il mio jeans?'' chiesi, aggrottando la fronte e guardandomi attorno.
''Dici questo?'' chiese mia sorella, sorridendo maliziosamente.
''Cos'hai fatto?'' le urlai contro.
''Pensavo che aveva bisogno di una ripulita e quindi, le ho dato anche un tocco personale, ti piace?'' rise gettandomelo addosso.
''Si, è fantastico, grazie per averlo fatto'' dissi infastidita, ma con un sorriso di sfida sul viso.
''E ora, non lo indossi?'' chiese.
''Oggi andrà bene un legghins'' sorrisi, prendendo un legghins dal cassonetto.

Ashley, mia sorella, odiava quando qualcuno la sfidava, e esatto, si stava innervosendo.Quando è nervosa lei, da ragazza 'perfettamente popolare' iniziava a sbottare per tutta casa su dei trampoli.Questo era il suo modo di sfogare.Era totalmente stupido, come lei e le sue amichette del cavolo.

''Mangiate e filate a scuola, prima che suoni la campana di entrata'' aggiunse la mamma, guardando l'orario e poggiando i piatti con il pane tostato, sul tavolo.
''Mamma, oggi non torno, vado a casa di Claire, perchè dopo abbiamo le prove per la partita dei ragazzi di domani, e quindi dobbiamo provare le prese e tutto il resto'' disse Ashley, prendendo una fetta di pan tostato per corspargere la marmellata sopra.
''Madison, tu torni? Se torni ci sono gli avanzi, li scaldi e li mangi.
Io devo andare con Michael, a fare compere'' si affrettò a rispondere la mamma.
''Si, io torno e mi arrangerò'' dissi alzandomi e andando a prendere la borsa in salotto.
''Ma figurati se qualcuno la invitasse mai a pranzo!'' rispose ridendo Ashley.
''Ashley, sbrigati e va a scuola'' disse nostra madre, aprendo la porta.
''Ciao'' sussurrai prima di varcare la soglia della porta, senza nemmeno guardare mia madre ed aspettare ashley.
''Non aspetti tua sorella?''.
''Sono in ritardo!'' dissi andando via.

Come mio solito, presi il cellulare dalle tasche, infilai le cuffie nell'apparecchio e iniziai a godere della solitudine che c'era.Niente caos, niente urla, gente, animali, ma solo io che percorrevo la strada di scuola, con il mondo in mano.Il cellulare e le cuffiette.
Arrivata a scuola, entrando in classe e udendo giusto in tempo la campana suonare, avvolsi le cuffie al cellulare, lasciai cadere la borsa accanto al banco, e mi misi a sedere.Una volta finita la lezione andai in corridoio,posai la borsa nell'armadietto e presi il mio solito libro.Andai in biblioteca e passai le mie solite ore lì.Troppa tranquillità.C'era qualcosa che non andava.Di solito venivano a prendermi in giro quelle ochette, ed ora?
Andai nella mensa, col libro stretto tra le mani e mi guardai attorno.
Era vuota,e così raggiunsi la palestra, dove ovviamente erano raggruppati tutti i ragazzi e le ragazze del college.
Una volta entrata lasciai che le porte si chiudessero dietro le mie spalle e notai mia sorella col suo gruppetto al centro, con dell'intimo tra le mani.Mi avvicinai e riconobbi il mio intimo.Si girarono verso di me, quando si accorsero della mia presenza e si avvicinarono.

''La ragazza più sfigata della scuola, nonchè mia sorella purtroppo, nonchè la padrona di queste mutandine caruccie'' rise mia sorella.

Tutta la scuola a guardarmi.Dopo che il gruppetto si mise a ridere, tutta la scuola lo fece e aimè, che vergogna.Anche gli più sfigati ridevano di me.Se prima ero lo zimbello della scuola ora sono nella merda più totale.Iniziarono a fischiare e a ridere sempre più forte, ed io assalita dalle loro risate che rimbombavano nella palestra, accucciandomi nelle spalle, andai via.Ero in preda al panico.Quelle risate continuavano a perseguitarmi ed io non facevo altro che riempirmi gli occhi di lacrime, che fermavo sospirando.uscii, ed andai a casa, con il permesso della direttrice.Mi gettai sul letto e abbracciai il cuscino.Mia madre non c'era neppure.Ero sola, ed era stato meglio così.Non volevo che notassero nulla.Ero molto chiusa, anzi, troppo.
Dopo qualche ora suonò il campanello.

''Louis'' mormorai togliendo il caletto alla porta e rimanendo immobile.
''Madison, io..volevo vedere come stavi, visto che tua sorella e le amiche hanno..beh, lo sai'' disse passandosi la mano dietro al collo, per l'imbarazzo.
''Si, lo sò..sto bene, e..e tu? Vuoi entrare? Come preferisci'' dissi intimidita.
''Beh posso?'' chiese.
''Si, ceh volevo dire no, oddio..in senso che, scusa, ho..ho apprezzato molto il tuo gesto e grazie davvero per esserti interessato, ma non mi và di parlare con nessuno ora'' risposi.
''Ti ho fatto qualcosa?Mi dicevi tutto prima, senza esitare..Sai che puoi dirmi tutto, vero?Siamo amici e credo che questo non comporti dubbi, no?Andiamo Madison, sò che stai per mollare tutto, e voglio aiutarti, perchè..'' si interruppe.
''Perchè?..ti faccio pena, giusto?'' chiesi.
''Oh, beh.. siamo amici, ed è normale che..'' si bloccò.
''Louis, non ho bisogno di parlare con nessuno.Siamo amici, e questo lo sò, mi hai sempre tirato su di morale ma non sembra il caso di raccontarti nulla più, visto che sei uno di quelli che sta sempre attaccato a mia sorella da un pò a questa parte'' risposi.
''Si ma, puoi parlare comunque, non dirò nulla, come ho sempre fatto'' disse spiazzato.
''Non mi và di parlare con nessuno, davvero, ma grazie comunque del pensiero e ciao, a domani se ci vediamo'' dissi quasi chiudendo la porta.
''Madison..'' disse bloccandomi.
''Cosa c'è?'' chiesi.

Mi sorrise.

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Capitolo 2
*** Chapter two. ***


Ricambiai il sorriso e chiusi la porta, poggiandomi dietro di essa, scivolando a terra, con le mani poggiate sul viso.Stava diventando una situazione impossibile ed io, dovevo uscire.Dovevo iniziare a vivermi la città, per stare anche meglio, e non sempre a pensare al disprezzo che mi veniva dato giorno per giorno.Sospirai, mi poggiai sulle braccia e mi alzai, andando in camera poi, a prendere cuffiette, libro e giaccone.Le cose essenziali per stare meglio, intendiamoci.Aprii la porta, e avanzai verso la strada, lasciandomi chiudere alle spalle la porta di casa.Avvolsi nella spalla il libro, con l'avambraccio lo tenni stretto sul petto e poi posizionai le cuffie.Era fatta.Dovevo trovare solo un posto tranquillo per rimanere meravigliosamente in tranquillità.Trovai appunto una piazzola.C'erano poche persone, tra cui solo bambini e quindi potevo trovarmi piuttosto bene.Mi sedetti su una panchina e aprii il libro, sfogliando a poco a poco le pagine per avanzare.Iniziai ad immedesimarmi molto nel personaggio:una giovane professoressa innamorata del direttore.Piuttosto bello, e poi quell'autore scriveva da Dio.Ma la mia attenzione fu attirata da un gruppo di ragazzi e ragazze che andarono al centro della piazza con gli skateboard e gli stereo tra le mani.Iniziarono a fare movimenti bruschi, o almeno per me, strani.Mi incuriosii, e mi avvicinai insieme a tutte le persone in piazza.Eravamo tutti intorno a loro, attenti nel vederli muoversi.Fecero un'esibizione e verso tardo pomeriggio, erano ancora lì a divertirsi.Questa volta c'ero solo io a guardarli, e mi sentivo un pò fuori luogo.

''Hei, vuoi unirti?'' mi sorrise una ragazza bionda, notandomi avvinghiata al libro e attenta nel guardarli.
''In realtà io..stavo andando via, scusa'' risposi imbarazzata.
''Beh peccato, potevamo leggere qualcosa insieme e magari confrontarci'' aggiunse notando il libro tra il mio petto e il mio avambraccio.
''H..Ho qualche secondo, è ancora valido l'invito?'' chiesi.
''Certo'' disse mettendomi una mano sulla spalla per accompagnarmi accanto agli altri tre. ''Ragazzi, allora, ci dedichiamo ad un confronto o una bella lettura?'' chiese ancora.
''Fantastico, andiamo in biblioteca?'' chiese un ragazzo. ''Hanno scaricato libri nuovi e sarei proprio curioso di sapere quali libri sono'' aggiunse ancora, quest'ultimo.
''Abbiamo tempo a sufficienza no?'' chiese un'altro ragazzo.
''Si, abbastanza tempo'' aggiunse un'altra ragazza.
''Bene, raccogliamo tutto e andiamo'' rispose la bionda, sorridendo.

Per la strada, ci presentammo e parvero tutti un pò uguali a me, nel senso che eravamo tutti legati dalla lettura e avevamo un bel passatempo in comune.Ma c'era qualcosa in loro che non mi convinceva, tipo l'essere così liberi e audaci.Praticavano uno sport molto aperto, libero e..no, non erano come me, perchè io ero l'esatto opposto.
Dopo aver messo piede nella biblioteca, iniziammo a cercare libri da leggere e portare via.Avevamo preferenze diverse:c'era chi preferiva il genere fantasy, chi preferiva i romanzi, oppure chi preferiva autobiografie e così via.Preferivo i romanzi, indovinato.Mi hanno sempre affascinata.
Tra varie letture e confronti di libri, calò sera ed io tornai a casa.Ordinai una pizza, dato che ero sola, e accesi la tv, facendo zapping tra i canali.Dopo dieci minuti dall'ordinazione, suonò il campanello.Mi avviai alla porta e intravidi dall'occhiello, la sagoma di un ragazzo.Accesi le luci sul terrazzo, e sulle scale davanti casa ed aprii la porta.Era di nuovo lui.

''Madison'' mormorò guardandomi.
''Louis, ti avevo detto che...'' dissi bloccandomi. ''Cosa ci fai di nuovo qui?'' chiesi sospirando e riprendendo fiato.
''Ho bisogno di te, per un consiglio'' disse.
''Due minuti, okay?!'' dissi guardando fuori, per vedere se qualcuno stava guardando. ''Entra'' dissi prendendolo per mano e portandolo all'interno, mentre chiudevo la porta alle nostre spalle.
''Sei sola?'' chiese guardandosi attorno.
''Lo sai benissimo che..che sono sempre a casa sola'' dissi guardandolo e scuotendo la testa.
''Si, scusa, ho visto tua sorella in palestra, poco fà'' aggiunse.
''Non è mia sorella e..e siediti, per favore'' mormorai sedendomi sul divano. ''Passiamo al dunque..in cosa posso esserti d'aiuto?'' chiesi, evitando di creare una scena d'imbarazzo.
''In realtà ho una cotta per una ragazza'' disse. ''Questa ragazza la conosci molto bene e..sai com'è fatta'' aggiunse, dopo.
''Lasciami indovinare..mia sorella?'' chiesi.
''E..esatto'' spiccicò.
''Beh, sei un bel ragazzo, sei popolare, sei simpatico, divertente, sei quello che ogni ragazza vuole, un ragazzo perfetto e mia sorella sarebbe solo un'idiota se non ci provasse, ma..'' lo guardai.
''Ma?'' chiese, attendendo una risposta.
''Lei non vorrà mai una storia seria, e dopo ci resteresti soltanto male, quindi..non saprei consigliarti'' aggiunsi.
''Neanche io voglio la storia seria, siamo in due'' disse.
''Beh probabilmente si, fai per lei e..lei per te'' dichiarai.
''Sembra facile a dirlo, ma a scuola tanti mosconi le rozzano intorno, tipo anche quel presuntuoso dal ciuffo nero'' disse infastidito.
''E quindi?'' chiesi confusa.
''Quindi, contro di lui non avrei speranze'' aggiunse sospirando.
''Beh ti capisco, mia sorella è il tipo di persona che guarda unicamente il lato esteriore di una persona'' dissi. ''Ma tu provaci..se va male, non fà nulla ma almeno ci hai provato ed è già una vittoria, no?'' chiesi.
''Si, forse dovrei'' aggiunse, pensieroso. ''E tu piuttosto, hai bisogno di compagnia?'' chiese sorridendo, per spezzare il silenzio.
''Non per forza, posso stare anche sola'' sorrisi. 
''Ma se vuoi un pò di compagnia, io posso restare'' disse.
''Come vuoi..io, sono indifferente'' mormorai abbassando lo sguardo.
''Ti fà piacere restare con me?'' chiese sorridendo.
''Si, certo..ma non vorrei crearti problemi nel caso..'' dissi venendo interrotta da una risata familiare, proveniente da fuori. ''Intendevo crearti problemi con questa persona che sta per venire'' dissi guardandolo.
''No, non credo che ci saranno problemi'' dichiarò, mettendo in evidenza l'occhiolino.
''Bene..'' sussurrai aprendo la porta.

Ashley entrò e rimase pietrificata davanti all'immagine di Louis.Non si aspettava un ragazzo in casa, e sinceramente neanche io.

''Cosa ci fai con..lui?'' chiese degludendo e guardandolo.
''E' venuto a trovare te'' risposi freddamente.
''Davvero?'' chiese sorpresa e rivolta a lui.
''Eh già'' rispose in imbarazzo.
''Oh ma, visto che sei venuto per me, adesso da Claire c'è una festa, ti và di accompagnarmi?Potremmo anche approffittarne per fare un uscita, no?'' chiese ashley.
''Si certo, volentieri'' disse guardandomi sorridendo.
''Grandioso!Allora andiamo'' esulto' portandolo via con se. 'E in quanto a te, ha detto la mamma che devi aspettarla'' aggiunse prima di andare via, completamente.
''Cosa impossibile, ma neanche ci provo'' sussurrai stringendo i denti.

Ed io?Vi domanderete che fine io abbia fatto quella sera?Facile, ho aspettato il fattorino, e che finisse il film.

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Capitolo 3
*** Chapter three. ***


Il mattino seguente, la voce aspra di mia madre mi catapultò giù dal letto e mi trascinò di sotto per fare colazione.Scesi le scale e mi trovai di sotto in cucina, intorno al tavolo insieme a mia sorella, Louis.Immaginai che era stato tutta la notte con mia sorella e che avevano passato la notte fuori, ed infatti era stato così.Avanzai verso la cucina e silenziosamente iniziai a preparare la cioccolata calda, per bere qualcosa di caldo e appetitoso.

''Non si saluta?'' stuzzicò Ashley.
''Ciao'' risposi.
''C'è qualcosa che non va, sorellina?'' chiese pressante e sorridente.
''No, va tutto alla grande, mi dispiace per te'' annunciai sorridendo fastidiosamente e posando la tazza sul bancone, per raggiungere le scale e andare di sopra.
''Madison'' disse raggiungendomi al piano superiore.
''Cosa vuoi?'' chiesi.
''Sicura che vada tutto bene?'' chiese preoccupato.
''Ma perchè non mi lasci in pace?'' sbuffai, innervosita.
''Perchè sei strana ultimamente e vorrei aiutarti come ho sempre fatto'' rispose.
''Scusa, ma non ho bisogno di aiuto, sto benissimo e..e sono in ritardo se non mi sbrigo'' sbottai abbassando lo sguardo.
''Sai che puoi dirmi tutto, vero?'' chiese sorridendo.
''Si, ma sto benissimo tranquillo, non ho bisogno di te per sentirmi meglio'' dissi guardandolo una seconda volta e andando via.

Chiusi la porta fortemente alle mie spalle, aprì l'armadio e iniziai ad adocchiare qualcosa da mettere per questa nuova noiosa giornata di scuola.Tra tanta confusione, scelsi dei pantacollant con un maglione lungo sopra, e abbinate le vans.Preparai la borsa, presi cellulare, cuffie e cappotto con cappello alla parigina, e mi avviai a scuola, senza salutare nessuno.Sempre con le cuffie nelle orecchie e il cellulare tra le mani andai a scuola, ma per la strada trovai difficoltà.C'era un grosso cane randagio che appena passai iniziò a rincorrermi, ed io in tutta consapevolezza iniziai a correre, cercando di non farmi raggiungere.Correvo, nonostante non sapessi dove stavo andando.Mi giravo a guardare se era lontano o meno e dopo varie volte, senza rendermene conto mi voltai a guardare ma mi scontrai con un tipo.

''Dannazione!'' esclamai prendendo la borsa a terra, con tutte le mie cose sparse ovunque.
''Mh, leggi?'' chiese quel tipo, notando i libri nella borsa.
''Ci conosciamo?'' chiesi guardandolo per un'istante per poi continuare a mettere le cose nella borsa.
''No, e se proprio vuoi conoscermi, io sono Zayn'' sbottò lui, ridendo.
''Quanta presunzione e modestia ti divora, vero?'' annunciai guardandolo amareggiata.
''Oh, beh si..sono molto modesto, e comunque non mi hai detto il tuo nome'' disse ridendo.
''Ti direi di rimanere nel dubbio, per due motivi:perchè sei un superficiale del cavolo e perchè altrimenti farò tardi a scuola, a causa tua'' dissi evitandolo e passando per continuare a camminare.
''Nessuna ragazza mai ha rinunciato al mio carattere diffidente e la mia bellezza, e non sarai di certo tu a farlo, quindi aspettati qualsiasi cosa'' aggiunse alzando la voce, per farmi sentire.
''Certo, contaci'' risposi a tono.


Andai a scuola e dopo quest'episodio lo vidi insieme ad un ragazzo riccio, e molto carino.In realtà lo erano entrambi, e sembravano irreali, quasi.Solo che nell'ora di educazione fisica, presi aimè una brutta storta, e per questo sotto gli occhi di tutti, con l'ennesima figura di nulla, fui portata in infermeria da Louis, che si offrì per aiutarmi, anche se non volevo.Quando uscimmo dall'infermeria, mi fermarono un gruppo di ragazze, fortunatamente non quelle che pensate voi, per chiedermi come stavo.Smentì il dolore e tranquillizzai tutte loro, che sembravano preoccupate o almeno interessate.Zoppicavo, e quindi per staccarmi da Louis, cosa che mi dava molto imbarazzo e fastidio, mi assemblai a quelle ragazze, che dolcemente seppero prendermi da subito e essere amichevoli.Dopo che in tutta la scuola la voce si sparse, nella mensa andai a sedermi con quelle ragazze stando sempre un pò sulle mie, ma fui raggiunta da una figura che già conoscevo, o almeno che avevo visto già.

''Ma guarda chi si rivede'' sussurrò avvicinandosi al mio viso, quel tipo, Zayn.
''Ancora tu?'' chiesi sbuffando.
''Ti spiace rivedermi?'' chiese ridendo.
''Non sai quanto, quindi evita di rompere e va via'' dissi.
''Chi disprezza vuol comprare, lo sai?'' chiese sorridendo.
''Uhm, davvero?Non me ne importa nulla di uno stupido detto o di un'idiota, quindi'' dissi sorridendo, e sfidandolo.
''Sei sicura?'' chiese.
''Certo che si, e ora sparisci'' affermai.
''Alla prossima'' rise.

Tornai a casa, entrai nella cucina, togliendo il cappotto e i cappello che gettai sul divano con tutta la borsa, e riscaldai qualcosa nel microonde.Dopo quel pasto veloce, approfittando del fatto che c'era solo Ashley in casa, andai a farmi un bagno caldo e rilassante.Sentii bussare alla porta, quindi tolsi le cuffiette e aspettai che bussassero di nuovo.

''Madison, hai finito?'' chiese irritata mia sorella.
''C'è l'altro bagno, perchè devi rompere me?'' domandai scossa.
''Qui ho il trucco e devo uscire, quindi sbrigati e sii meno nervosa, secchiona!'' rispose.
''Al diavolo, Ashley'' urlai infastidita.

Uscii dalla vasca, mi avvolsi nel telo e tremolante mi avvolsi sempre di più in me stessa, per stare meglio.Dopo un pò di tempo, che passai ad asciugare i capelli, sentii un chiasso incredibile e fastidioso che veniva dalla cucina.Finì di vestirmi, indossando un legghins con la classica felpona sopra.Scesi le scale, avanzai verso la cucina e udii ancora di più un rumore di uno stereo e di tantissime urla.Una festa, esatto.Mia sorella aveva sempre qualche festa da fare, perchè altrimenti dopo non era come sempre la più popolare e corteggiata del college.Spensi la musica e tutti mi fissarono.

''Scusate, posso sapere chi vi ha dato il permesso di entrare?Cos'è tutto questo casino?'' chiesi innervosita.
''Cosa succede?'' chiese mia sorella avvicinandosi a me, con louis che la seguiva ovunque.
''Cos'è tutto questo baccano e tutta questa gente?'' chiesi scossa.
''Miei amici e questa è una festa a cui non sei invitata, quindi fatti da parte e non rompere'' rispose riaccendendo la musica e iniziando a ballare, senza darmi possibilità di replica.


Evitai di fare discussioni e andai in giardino, per non sentire tutto quel fracasso.Presi un libro e mi poggiai sul dondolo, dove mi rilassai a leggere e guardare le stelle.Dopo un pò di tempo sentii dei passi provenire verso di me, e mi girai ovviamente per la curiosità.Non vidi nessuno e il rumore dei passi si placò.Appena ripresi a leggere udii di nuovo i passi, ma questa volta decisi di lasciar perdere.

''E' destino'' disse Zayn, sedendosi accanto a me, sorridendo per sfidarmi.
''Io credo che sia davvero un castigo rivederti'' dissi infastidita.
''Io credo che sia davvero un piacere invece'' disse ridendo.
''Ascolta non so' cosa vuoi tu da me ma davvero, mi hanno già preso abbastanza tutti per il sedere quindi non sto qui aspettando che lo faccia anche tu.Sono lo zimbello della scuola, sono la meno carina lo sò, ma non c'è davvero motivo di prendermi in giro, e quindi ti prego di non badare a cio' che ti ordina di fare mia sorella'' dissi.
''Ma guarda che tu, non sei affatto come le altre, e questo mi ha portato a volerti conoscere.Sei una abbastanza difficile da capire e io voglio provarci.Sei carina e un pò complicata e tua sorella non mi ha parlato mai bene di te, ma non so' per quale motivo sinceramente.Sei davvero sorprendente, per come ti ha descritta'' disse sorridendo e accarezzandomi il viso.
''Sicuro? c'eh no..scusa, io ora vado, domani sarà dura e.. notte'' dissi arrossendo e scostandomi.
''Aspetta non mi hai ancora detto il tuo nome!'' disse bloccandomi.
''Madison, io sono Madison'' dissi accennando un sorriso e andando via.

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