Oretachi no Natsu: La nostra estate

di Riders98
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Il giorno in cui tutto ebbe inizio ***
Capitolo 2: *** Il cerchio si allarga ***
Capitolo 3: *** La verità riguardo quella notte ***
Capitolo 4: *** Alba di nuovi incontri ***
Capitolo 5: *** Ombre dal passato ***
Capitolo 6: *** Quella dannata sera al Luna Park (Parte Prima) ***
Capitolo 7: *** Qella dannata sera al Luna Park (Parte 2) ***
Capitolo 8: *** Sensi di colpa ***
Capitolo 9: *** Verità celate ***
Capitolo 10: *** Pensando a Te ***
Capitolo 11: *** Pioggia ***
Capitolo 12: *** Sogno ***
Capitolo 13: *** Il piano 'diabolico' di Levy ***



Capitolo 1
*** Il giorno in cui tutto ebbe inizio ***


Oretachi no Natsu: La nostra estate
 
 
Scusatemiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiii T.T si, lo so, sono imperdonabile… ma credetemi, la scuola mi ha distrutta! (e continuerà a farlo ancora per un po’…) di conseguenza, non ho potuto mantenere la mia promessa di scrivere la Gruvia… tralasciando le altre, a quella ci tengo particolarmente, infatti ho intenzione di scriverla. Mi dispiace solo di essere in ritardo e poi il freddo mi faceva venire in mente idee grandiose per quella coppia, poiché mi ricordava Gray u.u quel che è fatto è fatto, comunque… A differenza di quella fan-fiction (che sarebbe stata e continuerà ad essere ambientata in periodo natalizio, nonostante sia finito da un pezzo), questa è ambientata in estate, come avrete benissimo capito dal nome (lol). Sarà una long basata su tutte le coppie, in realtà, quindi sarete accontentati tutti u.u Detto questo, scusate ancora per non aver mantenuto la promessa e godetevi questa mia nuova long :)
 

 
Capitolo 1

Il giorno in cui tutto ebbe inizio

 
 
Diciotto anni.
Per molte persone è solo un numero, per me è la carta che mi permette di uscire di casa da sola e potermi godere le mie prime vacanze da sola con le mie amiche! Eh già, essere ricche e con dei genitori iperprotettivi è dura, ve l’assicuro! Ah, giusto. Mi presento, il mio nome è Lucy Heartphilia, piacere! Frequento la Fairy Gakuen, o meglio, frequentavo, visto che ho preso il diploma meno di una settimana fa.
Prima andavo in un istituto interamente femminile, molto prestigioso, riservato solo alle famiglie agiate come la mia. Siccome io sono una ragazza molto ribelle e che preferisce vivere una vita normale, feci di tutto per farmi trasferire in questo nuovo istituto, ma ci riuscì solo per l’ultimo anno.
Fu davvero difficile, all’inizio, ma poi riuscì a farmi degli amici, nonostante tutto. Queste persone sono le stesse con cui andrò in vacanza! Ve le presenterò al momento opportuno, però. Si sta facendo tardi, meglio andare.
L’appuntamento è a scuola alle 9:00, meglio non tardare. Da lì dovremmo arrivare al luogo dove passeremo le vacanze, Hargeon, con la macchina di una delle ragazze, poi porteremo le valigie in hotel e le nostre vacanze potranno cominciare sul serio! Oh, ecco Juvia e Levy-chan!
 
‘’Buongiorno, Lu-chan!’’ mi saluta Levy-chan, sorridente come al solito.
 
‘’Buongiorno, Lucy!’’ la segue Juvia.
 
Ricambio il saluto e subito dopo saliamo sull’auto di Juvia, pronte a cominciare la nostra avventura. Arriviamo a destinazione dopo una buona mezz’ora, posiamo le valigie nella stanza e corriamo in spiaggia.
Non è un luogo molto grande, ma è pieno di persone. Sono sicura che riuscirò a farmi degli amici! D’altronde, c’è un mese davanti a noi!
 
Le prime ore passarono tranquille, poi ecco che arriva l’uragano pronto a distruggere la nostra tranquillità! Mi arriva una pallonata sullo stomaco, mentre stavo prendendo il sole, che mi mozza il fiato a causa della potenza con cui era stata lanciata. Quando alzo lo sguardo per rimproverare il bambino che me l’aveva fatta finire addosso, mi ritrovo davanti un paio di occhi verdi che mi scrutano come per controllare che fossi tutta intera. A causa della vicinanza al viso del ragazzo, divento rossa e mi allontano velocemente, porgendogli la palla e senza dire nulla. Poco dopo arrivano Juvia e Levy per controllare la mia situazione, ma il ragazzo se ne andò prima che arrivassero.
 
Visto che si era fatto tardi, decidemmo di andare a cenare e poi di dormire.
Non appenami sdraiai sul letto, mi tornò in mente il viso del ragazzo che avevo visto quella mattina. Non capivo il perché, ma mi venne spontaneo ripensarci. Forse perché i suoi occhi erano così verdi da ricordare quelli dei draghi di cui mi parlava sempre mia madre nelle fiabe. La cosa certa, è che rimasi a pensarlo per buona parte della notte, fin quando non mi addormentai.
 
Il giorno dopo, dopo aver fatto colazione ed esserci preparate, andammo in spiaggia a goderci un altro po’ di sole. Nessuna di noi poteva immaginare che questo sarebbe stato il giorno in cui tutto avrebbe avuto inizio.
 
 

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Capitolo 2
*** Il cerchio si allarga ***


Capitolo 2

Il cerchio si allarga


 

Subito dopo essere scese in spiaggia, a Lucy arrivò una telefonata.

‘’Pronto?’’

‘’Lucy! Finalmente sono riuscita a rintracciarti! Ho saputo che tu, Juvia e Levy siete andate in vacanza insieme e sai una cosa? Anche io, Erza, Lisanna e Cana abbiamo prenotato nello stesso hotel!’’

‘’Mira? Davvero?! È magnifico! Passeremo le vacanze assieme!’’

‘’Esatto! Noi arriviamo tra circa una decina di minuti, ci aspettate in spiaggia?’’

‘’Si, d’accordo! A dopo, ragazze.’’ Riattaccò Lucy tutta contenta, raccontando alle altre due quello che le avevano appena comunicato.

Juvia e Levy saltarono dalla gioia e pensarono a quello che avrebbero combinato tutte e sette durante quel mese.
Mentre pensavano, arrivarono in spiaggia, dove si sdraiarono sui lettini aspettando le loro amiche per potersi tuffare. Dopo più di un quarto d’ora d’attesa, però, le ragazze cominciarono a preoccuparsi, anche perché Mira non le aveva chiamate per informarle del ritardo, così pensarono bene di telefonare Cana.

‘’Ragazze, scusate se non vi abbiamo chiamate, ma la macchina di Erza non parte. Probabilmente ha qualche problema al motore, di conseguenza abbiamo chiamato un carro-attrezzi e ora stiamo venendo a piedi.’’

‘’Ah, ecco. Ci eravamo solo un po’ preoccupate, tutto qui. Allora vi veniamo incontro con la macchina di Juvia, va bene?’’

‘’Grazie mille, Lucy! Vi aspettiamo!’’

‘’Juvia, puoi andarle a prendere? Io e Levy-chan restiamo qui a sorvegliare le nostre cose e poi non entreremmo mai tutte e sette nella tua macchina!’’

‘’Certo, Juvia va a prenderle subito!’’ e detto questo, si alzò e corse a prendere la macchina.

Mentre aspettavano, Levy e Lucy erano andate al chiosco vicino per bere qualche cosa, visto che quel giorno il caldo era asfissiante. Lucy prese un semplice succo di frutta, mentre l’altra una limonata.
Quando videro il ragazzo che le servì, una rimase a bocca aperta per il fascino del ragazzo, l’altra per essersi ricordata di lui; era il ragazzo che le aveva buttato addosso la palla il giorno prima.

‘’Servite. Oh, ma, aspetta… tu sei la ragazza di ieri, vero?’’ Lucy non capiva come potesse essersi ricordato di lei.

‘’S-Si, allora sei davvero il ragazzo di ieri! L’ho notato dagli occhi.’’

Levy rimase a bocca aperta davanti a quella scena, anche perché si chiedeva come Lucy non si fosse accorta che quel ragazzo lo conoscevano entrambe e che lui stava solo giocando con la bionda per vedere se si ricordasse o meno di lui. Sfortunatamente, Lucy non aveva capito niente.

‘’Dimmi, Lu-chan, sei diventata cieca, per caso? Non ti ricordi di lui?’’

‘’Si, te l’ho detto, è il ragazzo di ieri.’’ Sia il ragazzo che Levy stavano per cadere a terra, se non ci fosse stato il bancone a sostenerli.

‘’Seriamente, sei più scema di quanto ricordassi, Lucy.’’ Disse improvvisamente il ragazzo, facendo arrossire Lucy.

‘’Mh, vediamo… Capelli rosa, sciarpa al collo, occhi verdi, antipatico al massimo livello…’’ pensava Lucy a voce alta.

‘’No, aspetta, non sarai mica…’’ fece una pausa per trovare il fiato e ricominciare a respirare. ‘’Natsu?!’’ urlò tutt’un tratto.

Il rosato scoppiò a ridere, facendo spuntare dall’angolo anche un altro ragazzo, moro e con il fisico scolpito come Natsu.

‘’Ehy, guarda un po’ chi c’è!’’

‘’Un altro di cui non mi ricordo…’’ pensò Lucy.

‘’Ah, si, tu sei… Gray giusto?’’

‘’Esatto, vedo che ti ricordi di me, mi fa piacere!’’

‘’Ho azzeccato!’’ disse Lucy tra sé e sé, ricordandosi improvvisamente del ragazzo.

Andiamo per ordine e spieghiamo chi sono esattamente questi due ragazzi per Lucy e Levy. Per farlo, però, dobbiamo tornare ai tempi delle medie. Lucy, durante quel periodo, non frequentò scuole prestigiose, fortunatamente, ma una normalissima scuola mista, dove incontrò questi due individui. Lucy era molto timida, a quel tempo, tanto che le fu molto difficile farsi degli amici. Un giorno, però, questi due ragazzi le si avvicinarono e cominciarono a parlarle, facendola schiudere e diventare la ragazza che è ora. Praticamente, deve tutto a questi ragazzi, ma purtroppo se ne era dimenticata… Non sapeva nemmeno lei come fosse potuto succedere. Forse perché da piccoli erano molto meno muscolosi, fighi e maturi, pensò. Comunque, non appena si ricordò di tutti i momenti passati assieme, si ricordò anche dei sentimenti che provava per uno di loro, più precisamente, il moro. Non l’aveva mai considerato il suo primo amore, intendiamoci, ma non gli era nemmeno mai stato indifferente. Le piaceva parecchio, ma non lo aveva mia confidato a nessuno. Dopo aver riflettuto per qualche minuto, cominciò a chiedersi come facesse Levy a conoscere i suoi due amici d’infanzia e come facesse a sapere che si conoscevano.

‘’Né, Levy-chan, ma tu come fai a conoscerli e a sapere che eravamo amici?’’ chiese.

‘’Abbiamo frequentato lo stesso liceo per due anni. Mi hanno parlato spesso di una certa Lucy e dalla descrizione ho capito subito che eri tu, quando ti ho vista. L’anno stesso in cui tu sei arrivata, loro si sono diplomati, per questo non vi siete mai visti. Ti ricordi che sono più grandi di noi di un anno, giusto?’’ Lucy annuì, felice di aver ritrovato i suoi primi veri amici.
Quando si fu ripresa dalla felicità iniziale, si ricordò di aver mandato Juvia a prendere le altre ragazze e, in quel momento, le arrivò una telefonata da parte di Erza.

‘’Stiamo arrivando, eravamo andate a bere qualcosa.’’ Disse Lucy, prima di riattaccare, salutare velocemente i ragazza e sparire assieme a Levy.

‘’Ragazzi, con chi parlavate?’’ chiese un ragazzo dai capelli azzurri e un tatuaggio sull’occhio, rivolgendosi ai due.

‘’Un’amica di vecchia data e una conosciuta un paio di anni fa, Gerard. Ho sentito che stava chiamando una certa Erza, non sarà mica…’’

‘’Gray, basta. Ti ho detto di non nominarmela!’’ disse, prima di portare delle bibite ad un ombrellone lì vicino.

Nel frattempo, le ragazze avevano raggiunto le loro amiche e, dopo essersi raccontate varie cose, entrarono in acqua tutte insieme, dichiarando aperte le loro vacanze.
Prepararono un programma pomeridiano, poi andarono a pranzare.
Le altre erano già andate avanti, quando un certo rosato fece prendere un infarto alla nostra Lucy.

‘’Natsu! Ma sei scemo? Venire di soppiatto e provocarmi un infarto!’’ disse Lucy, arrabbiata.

‘’Scusa, Lu, ma volevo chiederti scusa per ieri. Mi ero soffermato a guardarti per controllare che fossi tu, in realtà, ma non ho parlato perché volevo farti una sorpresa!’’

‘’Capisco. Piuttosto, è da molto che lavori qui?’’

‘’Dalla scorsa estate. In realtà questo è il mio lavoro estivo, ma di solito studio all’università e lavoro in un bar in città, a Magnolia.’’

Lucy ascoltò volentieri tutto ciò che il rosato le raccontò. Tutto questo la riportò a quando era piccola. Si ricordò di tutte le volte che il rosato l’aveva aiutata, durante i litigi con i genitori, ad esempio. Era sempre accanto a lei, ed averlo vicino anche in quel momento la rese nostalgica.
Dopo che il rosato ebbe raccontato il tutto, decise di far parlare un po’ la ragazza che gli raccontò ogni cosa riguardante gli anni che erano stati separati.
Lucy sentì dentro di lei lo stesso sentimento di amicizia che li aveva legati quando avevano undici anni, ma ora che erano diventati giovani adulti, quel sentimento lo sentì ancora più forte, forse dovuto al fatto che erano stati distanti per un po’ di tempo. Comunque, non si rese conto solo di questo.
Ripensò anche a quello che provava per Gray e si accorse di aver provato la stessa cosa quando lo rivide quella mattina.
Pensava a tutto questo, mentre si accingeva a raccontare ogni cosa all’amico, ma, essendosi accorta dell’ora, salutò il ragazzo e corse a pranzare con le amiche.

Nel frattempo, Gray aveva osservato tutta la scena, nascosto dietro il chiosco.

Quel pomeriggio passò velocemente, anche perché i ragazzi avevano avuto un po’ di libertà e si misero a giocare con Levy e Lucy, che li presentarono alle loro amiche.
L’unica a reagire diversamente dalle altre fu Juvia, la quale sembrava completamente rapita dal moro.

‘’Ah, giusto. Erza, come va con quel raga-‘’

‘’Non ne parliamo, per favore.’’ Disse la rossa, prima di allontanarsi improvvisamente dal gruppo.

‘’Lucy, Levy, voi non lo sapete? Sembra si siano lasciati, ma nessuno sa il perché…’’ disse Mira, mentre sua sorella Lisanna continuava a fissare Natsu.

‘’Capisco… e tu con Laxus?’’ chiese Levy maliziosamente.

‘’Bhè, noi siamo tranquilli, proprio come Cana e Bacchus!’’ affermò l’albina, rivolgendosi a Cana che arrossì per la prima volta senza essere ubriaca.

Qualche tempo dopo, mentre gli altri erano a fare il bagno, Erza tornò al loro ombrellone con l’intento di riposarsi. Piano rovinato da un certo azzurro.

‘’Erza, sapevo che eri tu.’’

‘’Gerard?! Ma che ci fai qua?!’’

‘’Ci lavoro…’’

Il silenzio calò improvvisamente dopo quell’affermazione, ma quando il ragazzo vide gli amici della rossa avvicinarsi, andò via, o almeno ci provò, quando la mano di Erza non afferrò il suo braccio con decisione.

‘’So che abbiamo bisogno di parlare, ma non qui, Erza.’’

‘’Allora andiamo al chiosco.’’ Disse la rossa, trasportandosi dietro il ragazzo.

Qualche ora dopo, il tramonto fece capolino, costringendo i ragazzi a dividersi e tornare in hotel.

‘’Pensate che Erza sia in camera?’’ chiese Cana.

‘’Può essere, o magari sta facendo una passeggiata.’’ Rispose Mira.

Prima di salutarsi, Gray diede un biglietto a Lucy, di nascosto dagli altri, dove c’era scritto un messaggio e il suo numero di telefono. La bionda sorrise e andò in camera a cambiarsi per la cena.
Quando fu sicura di non essere vista da occhi indiscreti, lesse il messaggio.

 
Ehy, Lucy.
Ti starai sicuramente chiedendo perché ti ho scritto questo messaggio in privato e sto per risponderti:
ho bisogno di parlarti, ma non voglio ci siano altre persone intorno.
Per te va bene se ci vediamo domani mattina e facciamo una passeggiata insieme?
Se il tuo è un sì, telefonami al numero che ti ho dato, altrimenti sei libera di chiamarmi lo stesso quando vuoi!
Ti aspetto.
Gray

Lucy non sapeva se saltare dalla gioia e farsi scoprire dalle altre o trattenersi e chiamare direttamente il ragazzo.
Questa felicità era la prova che stava aspettando; ora era sicura di essere ancora innamorata di Gray.
Prese il telefono e, anche se un po’ titubante, compose il numero e aspettò una risposta.

Nell’altra stanza, Juvia e Lisanna stavano parlando dei ragazzi conosciuti lo stesso giorno, scambiandosi varie opinioni riguardo l’uno e l’altro, sotto lo sguardo attento e in parte preoccupato di Mira che aveva intuito qualcosa guardando quei due.
Poco dopo, arrivò Cana a prenderla per andare a fare spese prima di cena.

‘’Pronto?’’ Lucy perse un battito.

‘’G-Gray, sono Lucy.’’

‘’Ah, si. Dimmi, ti va bene la mia proposta?’’

‘’Certo! Allora dove e quando ci vediamo?’’

‘’Io sono libero dalle 12:00 in poi, se vuoi possiamo prendere un gelato mentre passeggiamo.’’

‘’D’accordo, allora! A domani, Gray.’’

‘’A domani, Lucy.’’

Non appena riattaccò si mise seriamente a saltare dalla gioia, quando si accorse finalmente dell’assenza di Erza e cominciò a preoccuparsi.

‘’Ragazze!’’ urlò improvvisamente Lucy, entrando in camera di Lisanna.

‘’Erza non è ancora tornata… avete sue notizie?’’ chiese senza troppi giri.

‘’No, mi dispiace… non abbiamo nemmeno modo di contattarla, visto che il cellulare non l’ha portato con sé…’’

Mentre le ragazze continuavano a pensare, non sapevano che la loro amica era ancora nel chiosco insieme a Gerard, come non sapevano che il suo volto, proprio come il suo cuore, era rigato da lacrime.









Angolo dell’autrice che sta per essere linciata dai fan Nalu e Gruvia

Salve ragazzi ^^ *le tirano addosso i pomodori* scusate se ho messo del tenero tra Lucy e Gray, ma ho un piano in mente u.u *parla mentre schiva i pomodori*
Intanto, ringrazio coloro che hanno messo la storia tra i preferiti/seguite, nonostante la storia non fosse granchè… in realtà quello era una specie di prologo, ma immagino l’abbiate capito da soli. Questo è il triplo di quello precedente, quindi sono tornata nei miei standard xD grazie anche a coloro che hanno recensito e soprattutto a tutto voi che avete letto (in due giorni abbiamo superato le 100 visite), non me lo sarei mai aspettata, quindi grazie per il supporto ^^ detto questo, spero che il capitolo vi sia piaciuto e alla prossima :) (non so quanti capitoli durerà questa storia, ma spero mi seguirete fino alla fine :3)

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Capitolo 3
*** La verità riguardo quella notte ***


Capitolo 3

La verità riguardo quella notte

 
Quella notte Erza non tornò in camera, cosa che fece preoccupare seriamente tutte le sue amiche, che non riuscirono a chiudere occhio per paura che le potesse essere accaduto qualcosa.
In ogni caso, l’alba arrivò prime che le ragazze avessero avuto tempo di accorgersene. Continuarono a confidarsi e a ragionare su cosa avesse potuto trattenerla per tutto questo tempo, ma non trovarono risposta.
‘’Spero stia bene…’’ pensava Lucy, seguita dalle altre. Improvvisamente a Cana venne in mente un’idea.
‘’Stare qui non ci porterà a nulla, giusto? Andiamo in giro e chiediamo, no? Possiamo anche chiedere a Natsu e Gray, magari l’hanno vista…’’
‘’Sempre meglio di fare niente, senza dubbio…’’ rispose Levy. Di conseguenza, tutte si prepararono e uscirono dalle loro camere in meno di un quarto d’ora.
Si divisero in gruppi e cercarono informazioni ovunque. Mezzogiorno era molto vicino, ma con la preoccupazione di Erza, Lucy si era quasi completamente dimenticata dell’appuntamento con Gray. Fortunatamente, però, a lei e Juvia fu dato l’incarico di andare a parlare con Natsu e Gray, così andarono al bar in spiaggia e arrivarono appena in tempo.
‘’Oh, Lucy, che puntualità!’’
‘’Eh?’’ chiese Lucy, ancora confusa. Poi ricordò dell’appuntamento ed ebbe appena il tempo di arrossire, prima che il moro la portò via dall’azzurra, prendendola sottobraccio.
‘’Lucy-san! E con Erza?’’ quelle parole fecero risvegliare Lucy, che fece fermare Gray e cominciò a spiegargli la situazione. Il ragazzo s’incupì.
‘’Ragazze, la verità è che… nemmeno un nostro amico è tornato, stanotte…’’ questo fece aumentare dei sospetti nelle ragazze, ma sapevano che Erza non era tipo da andare in giro con ragazzi che non conosceva nemmeno, quindi stavano per scartare l’idea, finchè Gray non continuò il discorso.
‘’Ho delle prove quasi concrete che molto probabilmente quei due si conoscono… quando ieri mattina l’ha vista, si è subito alterato, di conseguenza, potrebbe essere la ragazza di cui ha sempre parlato con me e Natsu…’’ in quel momento arrivò anche il rosato, che confermò le parole del moro, facendo preoccupare Lucy.
‘’Vi aiutiamo a cercare, se vi va. Tanto avevamo intenzione di metterci alla ricerca di Gerard al più presto, visto che-‘’ Natsu non ebbe il tempo di completare la frase, che un urlo di Lucy fece saltare dallo spavento i presenti.
‘’C’è qualcosa che non va?’’
‘’Gerard… quel nome…’’
Lucy riprese fiato e cominciò a raccontare la storia dei due ragazzi, che fece riflettere Natsu e Gray, arrivando alla conclusione che, sì, si conoscevano.
‘’Proprio come ci aveva detto Gerard…’’ disse Gray.
‘’E così era vero che si erano conosciuti al liceo, ma che poi lei decise di lasciarlo proprio quando lui aveva avuto il coraggio di mettere tutto da parte, persino la sua famiglia, per stare con lei…’’
‘’Sembra di sì… oltretutto, nessuno ha mai capito il perché del suo comportamento… sono stati insieme per quasi 5 anni, ma poi ecco che da questa batosta a Gerard-san…’’ disse Juvia, che non aveva minimamente parlato fino a quel momento.
‘’Comunque, vista la situazione, non so se sia il caso di disturbarli… se stessero parlando…’’ intervenì Natsu.
‘’Sì, è vero, ma è dalla notte scorsa che non abbiamo notizie di Erza, almeno voglio essere sicura che sta bene.’’ Rispose Lucy, ricevendo l’approvazione di Gray e Juvia. Subito dopo decisero di avvertire le altre riguardo la scoperta e poi continuarono le ricerche in compagnia dei ragazzi.
 
Gerard era appena tornato a casa. Dopo la notte appena passata, si era persino dimenticato che sarebbe dovuto andare a lavorare quel giorno, ma non gli importava granchè. Aveva in mente ancora quella discussione, quel volto, quelle lacrime, quelle parole e quella pioggia. Quella sensazione che ora lo stava facendo sentire uno schifo, quella voglia di voler tornare indietro per non ripetere lo stesso errore.
Mentre pensava, delle lacrime cominciarono a cadere dai sui occhi, mentre si lasciava scivolare sulla porta della sua camera, che aveva appena richiuso. Poggiò le braccia sopra le ginocchia e continuò a piangere senza sosta, con il volto della ragazza con cui aveva passato la notte ancora impresso nella mente.
 
Anche Erza era tornata a casa, ma non stava affatto bene. I suoi vestiti erano completamente fradici e logori, i suoi occhi arrossati e spenti e aveva qualche ferita sulle braccia e sulle gambe. Non appena entrò in camera, andò a guardarsi allo specchio. Quella visione le fece solo venire voglia di piangere ancora di più, perché le fece ricordare la notte precedente. Non poteva credere che il ragazzo che aveva amato per tutti quegli anni era stato capace di farle quello, di trattarla a quel modo.
Si buttò nel letto, senza riuscire a smettere di pensare alla notte appena passata, non sapendo cosa raccontare alle sue amiche quando l’avrebbero rivista. Ma in realtà pensò di esserselo meritata, infondo. Se lei non fosse stata così stupida, tutto questo non sarebbe mai successo.
 
Le ricerche continuavano, ma decisero di fare una pausa per pranzare. Le ragazze andarono in hotel, mentre i ragazzi mangiarono al bar. Decisero che si sarebbero rivisti un’ora dopo proprio davanti quel bar, ma Natsu e Gray dissero che durante il pomeriggio avrebbero dovuto lavorare, quindi non sarebbero stati totalmente disponibili. Nonostante tutto, un po’ di aiuto sarebbe stato lo stesso apprezzato, soprattutto vista la situazione, così si diressero ognuno verso la propria destinazione.
Non appena Lucy e le altre finirono di pranzare, visto che avevano ancora un po’ di tempo, decisero di salire in camera per vedere quali altri luoghi controllare quel pomeriggio. Quello che videro non appena aprirono la porta, però, le fece stare peggio di prima.
‘’Erza?!’’ urlarono all’unisono, avvicinandosi alla ragazza, ancora preda delle lacrime e buttata sul letto.
Siccome non dava segni di vita, decisero di farle bere u bicchiere d’acqua e di cambiarle i vestiti, visto che erano bagnati e avrebbero potuto causare un bel raffreddore.
Nel frattempo, Lisanna informò i ragazzi di aver trovato la rossa, ricevendo come risposta un ‘’menomale, ma di Gerard non sappiamo ancora nulla’’ che gli fece venire in mente di andare a controllare proprio nella loro camera.
Dopo la fine della telefonata, Erza sembrava stare un po’ meglio, così decise di cominciare a parlare.
‘’Immagino vogliate sapere cosa è successo ieri… non ho scelta, eh?’’
 
‘’Gerard!’’ urlò Gray, ormai certo che l’amico fosse proprio lì, visto che da quasi mezz’ora stavano buttando pugni alla porta e il rosato, proprio come Gerard, non riusciva a capire come il moro non avesse ancora distrutto la porta.
Poco dopo, però, Gerard si arrese e, consapevole delle conseguenze, aprì la porta, ricevendo un pugno ben assestato subito dopo.
‘’Si può sapere che cavolo hai combinato?! Che hai fatto a Erza?!’’ Gray continuava a fare domande, ma nessuna di loro otteneva risposta. Natsu cercò di far calmare il moro e parlò con più dolcezza a Gerard.
‘’Gerard, ascolta, quello che hai fatto stanotte, se non avesse coinvolto nessuno tranne te, non ci avrebbe interessato più di tanto. Ma stiamo parlando di Erza. Sappiamo quello che è accaduto in passato e la cosa peggiore è che conosciamo le sue amiche e siamo stati tutta la mattina a cercarvi. Per questo ci serve sapere cosa avete combinato. Oltretutto, né tu né lei siete conciati bene…’’ cercava di convincerlo Natsu, senza ricevere risposta. Poco dopo, però, gli occhi di Gerard si alzarono per scrutare quelli del rosato, che ricambiò lo sguardo, senza avvertire Gray, consapevole del fatto che altrimenti Gerard sarebbe diventato carne morta.
‘’D’accordo, allora. Sto per raccontarti tutto e sono anche pronto alla punizione che mi darai non appena avrò finito. Me la merito…’’ queste parole fecero preoccupare il rosato, che ascoltò la storia senza proferire parola. Poi fu un attimo: la storia finì, gli occhi di Natsu si spalancarono e la rabbia salì dentro il rosato, che prese Gerard per il collo e lo sbattè al primo muro che gli capitò a tiro.
‘’Per… Perché, Gerard?! Ti rendi conto di quello che hai fatto?!’’
‘’Sì… ma io… non ero in me, Natsu! La amo, non le avrei mai fatto del male!’’ sentendo quelle parole, Natsu tirò un pugno sul muso di Gerard, che non provò minimamente a reagire.
‘’Come… come puoi dire una cosa simile… dopo… dopo che… l’hai violentata?!?’’ urlò Natsu, facendo arrivare Gray che, nel frattempo, era andato nell’altra stanza per evitare di guardare ancora l’amico, in stato di trance.
‘’Natsu, che succede?!’’
‘’Succede che no ho intenzione di avere più niente a che fare con questa merda! Sto uscendo!’’
‘’Pria spiegami che succede, Natsu!’’ ma ormai era tardi, il rosato era già andato verso l’hotel delle ragazze molto probabilmente per vedere la situazione della ragazza.
‘’Dimmi che quello che ho sentito non era vero!’’ disse Gray, senza voltarsi a guardare l’azzurro, che non disse nulla.
Il moro tirò un pugno ad un muro, prima di imprecare contro Gerard e di lasciare la stanza. ‘’Mi fai schifo.’’ Fu tutto quello che riuscì a dire, prima di sparire dietro la porta.
 
‘’Lucy, puoi aprire?’’
‘’Natsu! Sto scendendo. Erza non è in condizioni di…’’
‘’Capisco...’’
Pochi minuti dopo, Lucy era scesa e ora si trovava davanti ad un Natsu completamente sconvolto.
‘’Io…’’ provò a dire, prima che la ragazza lo stupì, buttandosi fra le braccia del ragazzo, in preda ai singhiozzi.
‘’Non potevo… non potevo piangere davanti a lei!’’ disse, continuando a singhiozzare a far cadere le sue lacrime sul petto di Natsu, che abbracciò Lucy, cercando di rassicurarla.
‘’So cosa provi. Non posso credere che Gerard… anche a me veniva voglia di piangere. Per il fatto che non me lo sarei mai aspettato da lui e anche perché posso capire cosa prova Erza.’’
‘’Ti prego, non dirle che sto…’’
‘’Tranquilla. Sfogati.’’ Detto questo, nessuno dei due disse più niente. Si lasciarono solamente cullare l’uno dalle braccia dell’altro, mentre il sole annunciava l’arrivo del tramonto.
 
‘’Gray come va la situazione in vacanza?’’
‘’Hai scelto il momento sbagliato, credimi. Non puoi immaginare quello che ha fatto Gerard…’’
‘’Mh? Che intendi?’’
‘’No, niente… piuttosto, come mai hai chiamato?’’
‘’Perché penso di venire a farvi una visitina, posso?’’
‘’Certo! Tanto il posto di Gerard da domani sarà vuoto…’’
‘’Va bene, ma domani, non appena arriverò, voglio che qualcuno mi spieghi questa storia! E poi perché Natsu non risponde?!’’
‘’Probabilmente starà passando del tempo da solo, lo capisco…’’
‘’Mh, vabbè io sono sempre più confuso. Comunque, quello che dovevo dire l’ho detto, ora vedete di riprendervi entro domani, d’accordo amico?’’
‘’Sì. A domani, Gajeel.’’
‘’Ho intenzione di portare anche qualcuno, così vi faccio conoscere qualche persona nuova, ti va?’’
‘’Mh, chi sarebbero?’’
‘’Un ragazzo della mia età, uno della tua e una tua vecchia conoscenza, a quanto ho saputo!’’
‘’Che intendi?’’
‘’Domani vedrai! Piuttosto, ci sarà anche una ragazza. A quanto ho capito, anche questa dovrebbe essere una tua amica, ma non ne sono sicuro…’’
‘’D’accordo, allora domani vedrò se me li ricordo. Comunque ora devo andare, fammi sapere quando arrivate.’’
‘’Detto fatto! A domani, ghiacciolo!’’
Dopo quest’ultima battuta da parte del ragazzo dall’altro lato della cornetta, Gray si distese sul proprio letto, giusto in tempo per sentire la porta della camera dove stava quello che considerava suo amico fino a quel pomeriggio chiudersi. Subito dopo, chiuse gli occhi, abbandonandosi al sonno che lo stava sovrastando.
 
 
 

 
 
 
 
Non trinciatemi! Non ho idea di come mi sia venuta fuori l’idea di Gerard e Erza, ma la mia mente malata ha partorito questo O.O comunque, scusate per l’immenso ritardo, ma purtroppo la scuola mi impegna troppo T.T
Per quanto riguarda Gerard, non pensate che sia finita qui!
L’arrivo di Gajeel porterà dei cambiamenti e chi saranno mai quei ragazzi che si porterà dietro? Lo scoprirete nel prossimo capitolo!
Riguardo la scena NaLu, avevo intenzione di renderla il meno romantico possibile (non so se ci sono riuscita xD) perché il loro momento deve ancora arrivare!
Detto questo, mi congedo, sperando di poter scrivere al più presto ^^
P.S. Grazie a tutti per le recensioni e per aver messo la storia tra le preferite/seguite (e per avermi messo persino tra i vostri autori preferiti xD), ve ne sono davvero grata. Tutto questo mi da la forza di continuare a scrivere e, visto che scrivere è la mia passione (proprio come Lucy u.u), sono contenta quando il mio lavoro viene apprezzato ^_^
Alla prossima! :3

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Capitolo 4
*** Alba di nuovi incontri ***


Capitolo 4

Alba di nuovi incontri

 
Quella notte passò molto lentamente per tutti loro. Nessuno riusciva a smettere di pensare a quello che avevano saputo quella stessa mattina riguardo i loro amici, nessuna riusciva a crederci, nonostante tutto.
Gli unici per la quale la notte sembrò poco più breve, furono Natsu e Lucy. I due, dopo il loro incontro nella quale si erano sfogati a vicenda, si erano salutati e poi erano andati nelle loro camere, lei per provare a fare stare meglio Erza, anche se con scarsi risultati, e lui a vedere se Gray si era calmato. Di conseguenza, quella notte, oltre a pensare alla notizia appena avuta, ripensarono anche a quel momento, riuscendo a dormire, almeno per poche ore.
Erza, invece, aveva persino paura di stare al buio, costringendo la sua compagna di stanza, Mirajane, a dormire con la luce accesa. Tutto inutile, era impossibile per lei. Così si avvicino alla rossa e parlarono per tutta la notte, facendo finalmente spuntare un sorrisino sul viso della Scarlet, che ringrazio l’albina e le propose di andare a guardare l’alba insieme.
Nella stanza accanto, Juvia non riusciva a prendere sonno perché continuava a chiedersi come l’avesse presa Gray, sapendo la notizia riguardo l’amico. In quel momento, si accorse che negli ultimi tempi, più o meno da quando aveva conosciuto il ragazzo, continuava a pensarlo sempre più spesso, ma non riusciva a capirne il perché. Controllò l’orario e si accorse che l’alba era ormai prossima, così uscì dalla sua camera e si diresse verso la spiaggia, sperando di poter trovare un po’ di sollievo ascoltando le onde del mare.
Le uniche alle quali qualcosa non quadrava erano Cana e Levy, che continuavano a riflettere senza sosta sulla notizia di quella mattina. Lisanna non potè dormire a causa dei discorsi delle altre due, così decise di prendere il posto dell’azzurra e di dormire nella stanza con Lucy, almeno lì avrebbe trovato un po’ di pace.
‘’Secondo me, questa storia non ha molto senso…’’ disse Cana, stranamente sobria.
‘’Concordo, c’è qualcosa che non quadra, io non credo che Gerard abbia potuto fare una cosa simile, infondo. Ho come l’impressione che stiano cercando di nascondere qualcosa, ma perché inventarsi questa cosa? Non capisco…’’
‘’Eh già… comunque, a furia di pensare, ti sei accorta che il sole sta sorgendo? Ti va di fare una passeggiata in spiaggia?’’
‘’In effetti, il mio cervell0o ha bisogno di disconnettersi per qualche ora!’’
Così presero le loro tovaglie da mare e si diressero in spiaggia.

‘’Ehi, Natsu. Sai che stanotte hai delirato più volte?’’ disse improvvisamente Gray, non appena ebbe la conferma che il suo compagno di stanza stesse dormendo.
‘’E che stavo dicendo?’’ chiese il rosato, incuriosito.
‘’Lucy, Lucy, Lucy… non la volevi smettere!’’
‘’Eh?!’’ urlò il rosato, cadendo rumorosamente dal letto.
‘’Guarda che ho capito che quella ragazza ti piace!’’ sbottò il moro, scendendo dal letto per aiutare l’amico ad alzarsi.
‘’Non è vero…’’ cercò di giustificarsi il rosato, con scarsi risultati, ricevendo per risposta uno sbuffo da parte del moro, e poi insieme si diressero verso le scale, per raggiungere il loro bar dove avrebbero fatto colazione.

‘’Lisanna, ma che ci fai qua?’’ chiese Lucy, stupita.
‘’Levy e Cana hanno parlato tutta la notte e siccome volevo dormire, sono venuta qui.’’
‘’Oh, ecco… andiamo a fare colazione?’’ chiese la bionda.
‘’In effetti ho un certo languorino..!’’ rispose l’albina, già pronta per andare nella sala da pranzo.

‘’L’alba mi tranquillizza sempre.’’ Ammise Levy, osservando quel meraviglioso cielo dalle mille sfumature, seguita da Cana che a volte chiudeva gli occhi per concentrarsi sul suono delle onde del mare.
‘’Mh? Ma quelle non sono Levy e Cana?’’ disse Gray, rivolgendosi a Natsu che stava pensando a tutt’altro.
‘’Hai detto qualcosa?’’ disse, dopo svariate chiamate da parte del moro.
‘’Tu sei strano, oggi. Cioè, più strano delle altre volte.’’ Ammise il moro, per poi prendere l’amico sottobraccio e avvicinarsi alle ragazze.
‘’Buongiorno ragazze! Che fate qui?’’
‘’Non siamo riuscite a dormire molto, in realtà… abbiamo parlato riguardo ieri. C’è qualcosa che non quadra ad entrambe.’’
‘’Vi capisco… nemmeno io riesco a credere a quanto ho sentito ieri…’’ poi Gray ricordò la telefonata della sera precedente e si rivolse a Natsu.
‘’Ehi, fiammifero, ieri mi ha chiamato il ferro vecchio. Ha detto che viene con alcuni amici suoi, va bene?’’ Natsu si soffermò sul soprannome che l’amico gli aveva dato sin da piccoli, a causa del suo eccessivo calore corporeo che gli faceva sentire caldo anche con 50 gradi. Poi riflettè su quello che l’amico gli aveva riferito e sorrise.
‘’Gajeel viene qui? Come mai? E sa di Gerard?’’
‘’Solo a grandi linee. Quando arriverà, gli spiegheremo meglio… comunque alloggerà nella stanza di Gerard, mentre i suoi amici si troveranno un’altra sistemazione.’’
‘’Capisco. Ragazze, ma le altre?’’
‘’Probabilmente Lucy starà facendo colazione…’’ rispose Levy maliziosamente, facendo quasi arrossire il rosato, che prese il moro per un braccio e lo trasportò al bar, dicendogli che aveva fame e che avrebbero fatto tardi al lavoro, se sarebbero rimasti a parlare ancora.

‘’Ci voleva proprio!’’ disse Lucy, dopo aver consumato un’abbondante colazione comprendente due cornetti alla Nutella, un cappuccino, una spremuta e un paio di fette biscottate con la marmellata di ciliegie, la sua preferita.
Non lo voleva ammettere, ma il rosa è sempre stato il suo colore preferito, infatti secondo lei, il motivo principale per il quale amava le ciliegie era perché i fiori di questi frutti erano proprio rosa. Pensava che ammettere una cosa simile l’avrebbe fatta sembrare stupida, così decise sempre di tacere a riguardo.
Lisanna, al contrario, decise di mangiare molto meno rispetto all’amica, accontentandosi di un semplice caffè e un biscotto.
‘’Andiamo in spiaggia? Penso che le altre siano già lì, visto che in camera non c’era nessuno…’’
‘’Hai ragione, Lucy…’’
Così si alzarono dai tavoli, andarono in camera, presero le tovaglie e corsero in spiaggia.

‘’Buongiorno, ragazzi!’’ gridò Lucy, rivolgendosi ai ragazzi, già alle prese con il loro lavoro.
‘’Oh, ciao Lucy! Lisanna!’’ disse Gray, facendo un cenno a Natsu di avvicinarsi.
‘’Oggi viene un nostro amico con delle sue conoscenze. Vi va di stare con noi, stasera?’’
‘’perché no!’’ rispose Lucy, raggiante.
Lo sguardo della sua amica era diverso dal solito, quando guardava Natsu, e questo particolare colpì particolarmente l’albina, che sorrise e ammise di essere stata sconfitta. Infatti, aveva notato negli occhi di Natsu qualcosa che le aveva fatto capire che i sentimenti erano ricambiati.
‘’Lucy, io vado a cercare mia sorella. Ci vediamo dopo!’’ disse infine la ragazza.
‘’Puoi vedere dov’è Juvia, mentre ci sei? Non risponde al telefono e sto cominciando a preoccuparmi…’’
‘’Juvia?! Cos’ha?!’’ sbottò Gray, facendo saltare all’aria Natsu, Lucy, Lisanna e due clienti del bar. Il moro si scusò e poi tornò al lavoro.
‘’Ho capito tutto!’’ disse infine Lucy, rivolgendosi a Natsu che ricambiò con un occhiolino e poi tornò a lavorare.
‘’Oh, ecco Juvia!’’ disse Lucy, prima di chiamare l’amica e farla avvicinare.
‘’Buongiorno Natsu-san. Gray-sama…’’
‘’Oh no, ci risiamo…’’
‘’Mh? Che intendi dire, Lucy?’’ chiese il rosato.
‘’Quando Juvia si chiude in sé stessa o è pensierosa, le capita di parlare in terza persona e di essere molto poco confidenziale… chissà che cos’ha, stavolta…’’
‘’E se fosse per lo steso motivo di Gray?’’ chiese maliziosamente il ragazzo, ricevendo come risposta un sorriso complice. Poi le due ragazze si allontanarono, dopo che Lucy segnò un appuntamento con Natsu per quella sera.

Quel pomeriggio, tutte si ritrovarono a parlare in camera di Lucy e Levy e, fortunatamente, Erza si era già ripresa. Questo fece aumentare i dubbi di Cana e dell’azzurra riguardo quanto avevano appresso sul giorno precedente, ma non lo fecero capire a nessuna delle loro amiche. Infatti, sicuramente nessuna ragazza si sarebbe mai ripresa così velocemente, dopo aver subito uno stupro dalla persona che si è sempre amata, solitamente.
Mentre stavano discutendo, a Lucy arrivò un messaggio. Era Gray.

 
Ehy, Lucy, scusa il disturbo.
Ti ho contattata per sapere se l’invito per il Luna Park era ancora valido…
Visto quello che è successo, magari hai cambiato idea…
Fammi sapere.
Gray.

Lucy sorrise senza farsi notare, ma la sua felicità sparì non appena ripensò a Natsu. C’era qualcosa che le diceva che non avrebbe fatto bene ad andare all’appuntamento con Gray, ma allo steso tempo, non sapeva come rifiutare. Era sempre stata molto legata  Gray, lo ricordava bene. Natsu… era sempre stato solo un amico, per lei. Il suo migliore amico, per la precisione. Ma allora, perché questi sentimenti contrastanti? Forse… a causa di quell’abbraccio?
Una chiamata insistente da parte di Levy fece risvegliare la bionda, che si ricordò dell’uscita che avevano in programma per quella sera e corse a scegliere il vestito adatto da mettere, insieme alle amiche.

‘’Levati dalla testa che mi vesto elegante! Tanto lo conosci quel ferro vecchio.’’ Disse Natsu, con l’approvazione di Gray.
Quel soprannome era nato dal fatto che Gajeel, per non si sa quale ragione, ha sempre amato i motori in generale, sia di macchine, che di moto che di qualsiasi altra cosa.
‘’Ehi, ghiacciolo, ma davvero non ti sei accorto di niente, riguardo Juvia?’’ chiese improvvisamente il rosato, senza rendersi contro di aver chiamato il moro con il suo soprannome, dovuto al fatto che non avrebbe mai sentito freddo neanche con -30 gradi!
‘’Che intendi?’’
‘’Lascia stare… piuttosto, sei pronto?’’
Il moro annuì, così uscirono dalla stanza e si precipitarono al luogo dell’appuntamento.

‘’Eccoci qua. Preparatevi a conoscere i miei amici, allora! Hanno detto che ci saranno anche delle ragazze, in realtà.’’ Disse Gajeel, non appena fu sceso dalla macchina.
‘’Tranquillo, Gajeel.’’
‘’Senti, hai intenzione di parlare con Gray?’’
‘’Tranquillo, non farò niente di male!’’
‘’Se lo dici tu… comunque, dovrebbero arrivare qui a momenti.’’
Infatti, subito dopo, arrivarono il moro e il rosato che corsero verso Gajeel sorridendo, ottenendo uno dei soliti ghigni da parte dell’amico. Dopo aver parlato per un po’, Gajeel presentò i suoi amici a Natsu e Gray.
‘’Loro sono Sting e Rogue. Si sono uniti all’ultimo momento, sinceramente… Poi lui è Laxus e loro due sono i tuoi amici d’infanzia, a quanto mi hanno detto. Lei, invece, è Yukino.’’
‘’Mmh…’’ riflettè per qualche minuto Gray, provando a ricordare i due ragazzi. Poi un lampo di genio, che gli fece mozzare il fiato.
‘’N-Non può essere..!’’
Mentre Gray stava per dire il nome dei ragazzi, arrivarono le ragazze, che salutarono Natsu e restarono a guardare Gray che stava tentando di parlare. Juvia fu la più colpita.
‘’Lyon e… Ultear?!’’
Il cuore di Juvia si spezzò in mille pezzi.







Eccomi qui :3 stavolta ci ho messo meno tempo u.u allora… Grazie a tutte coloro che hanno recensito, a chi ha messo la storia tra le preferite/ seguite ecc… detto questo, che ne pensate del capitolo?! Ve l’aspettavate? Che cosa pensate succederà nel prossimo capitolo? Cosa si nasconde dietro il comportamento di Erza e Gerard? Ci vediamo alla prossima ^^

P.S. Allora, riguardo la long Gruvia… non so che titolo darle D: uno ce l’ho in mente, ma non so se potrebbe essere adatto… comunque penso di pubblicarla non appena finirò o starò per finire questa storia, altrimenti mi viene troppo pesante mandare avanti due long e poi finisce che non ne finisco nemmeno una… detto questo, meglio se sto zitta, altrimenti l’angolo autrice diventa più lungo del capitolo xD alla prossima!

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Capitolo 5
*** Ombre dal passato ***


Capitolo 5

Ombre dal passato
 
Avete mai provato la sensazione di sentire il vostro cuore battere all’impazzata ed improvvisamente rompersi in mille pezzi? Essere invasi da quell’orrenda sensazione chiamata ‘’tristezza’’, capace di trasformare la luce in oscurità nel giro di un attimo? Bhè, è esattamente quello che è appena successo a Juvia.
Sentì il suo cuore frantumarsi, mentre vedeva lo sguardo di Gray rivolto verso quella sconosciuta che ricambiava con il sorriso stampato in volto, come se non aspettasse altro da tempo. Non riusciva a sopportarlo.
‘’Ma che ci fate voi due qui?!’’ gridò Gray.
‘’Calmo, ti pare il modo di salutare due vecchi amici, Gray?’’ rispose il ragazzo dai capelli argentati.
‘’Gray, io sono venuta per parlarti. Noi-‘’
‘’Non m’interessa quello che vuoi dirmi! Voglio solo che andiate via, subito!’’ l’espressione di Gray e l’odio che metteva in quelle parole faceva facilmente intuire che tra quei tre doveva essere successo qualcosa in passato. Qualcosa che solo loro conoscevano.
‘’Gray non puoi dimenticare i tuoi amici d’infanzia! Noi siamo cresciuti insieme! E poi… io e te… un tempo…’’
‘’Hai detto bene, Ultear. Un tempo.’’ Rispose freddo Gray, facendo sobbalzare la ragazza, che abbassò repentinamente il viso.
‘’Quel tempo è finito. E voi ora dovreste andare.’’ Disse, prima di voltarsi e correre verso una meta ignota persino a lui.
‘’Andiamo, Ultear. Magari si calmerà…’’ cercò di rassicurarla Lyon, mentre tutti gli spettatori continuavano a non capirci nulla.
‘’Vado a cercare Gray.’’ Disse infine Natsu.
‘’Vengo con te…’’ propose Lucy, ricevendo come risposta un cenno con la testa, e partirono alla ricerca del moro.
Tutti gli altri tornarono a casa, ancora increduli per quello a cui avevano assistito. Gajeel chiese notizie di Gerard, visto che non poteva chiedere ai suoi due amici, alle ragazze, che gli raccontarono ogni cosa, lasciando con la bocca e gli occhi spalancati per qualche minuto. Poi le accompagnò al loro hotel ed infine andò con Sting, Laxus e Rogue verso il loro.
‘’Perché sono qui?! Che diavolo vogliono ancora da me?!’’ pensava Gray, mentre continuava a correre a perdifiato per la città che era sempre più illuminata dalla luce delle stelle e della luna, poiché non ancora illuminata dalla luce artificiale. Mentre correva, i suoi pensieri erano rivolti a quel tempo in cui passava tutto il suo tempo con quei due ragazzi. E con Ul. Già, Ul. Forse era lei il motivo per il quale il loro rapporto era sempre stato così saldo. Anche se litigavano, lei era sempre lì per farli fare pace.
Per Gray e Lyon è sempre stata come una madre adottiva, ma in realtà l’unica figlia che aveva era proprio Ultear. Dopo la morte di Ul, però, tutto cambiò. Non si capì mai il vero motivo, ma infine i tre si ritrovarono separati. Qualche anno dopo, però, Gray rincontrò Ultear. Era diventata bellissima, era molto alta e formosa. Completamente diversa. I due ricominciarono a parlare e poi, bhè, s’innamorarono. Poi, però, arrivo Lyon. E accadde la cosa più imperdonabile per Gray. Quello che considerava il suo migliore amico gli aveva portato via la cosa più preziosa che avesse mai avuto, insieme all’amore, la fiducia, la speranza. Disse addio a quei due e cercò una nuova vita. Che credeva di aver trovato in Lucy.
Proprio pensare a quest’ultima, fece fermare la sua folle corsa e si accorse di essere completamente senza fiato. Poggiò le mani sulle ginocchia e sentì in lontananza la voce della bionda che lo chiamava insistentemente. Appena fu abbastanza vicina, si girò e l’abbracciò. Mise tutto quello che provava in quel momento nel suo abbraccio, che venne presto ricambiato.
‘’Non devi trattenerti con me. Piangi, Gray.’’ Disse infine, dando inizio al pianto liberatorio del moro.
Mentre quest’ultimo piangeva, Lucy si accorse che quest’abbraccio era diverso da quello che si era scambiata con Natsu. Quell’abbraccio le aveva dato calore, questo invece le sembrava quasi sforzato. Si chiese il perché. Gray era la persona di cui era sempre stata innamorata. Ma allora, perché preferiva il calore di Natsu? Bhè, era il suo migliore amico, quindi forse era per quello. Ma dentro di li sapeva che ci fosse qualcos’altro.
Mentre i suoi pensieri volavano, Gray si staccò dall’abbraccio, le prese la mano e tornarono insieme verso l’hotel della ragazza, dopo aver informato Natsu.
‘’Grazie per essere venuta a cercarmi.’’
‘’Figurati, Gray!’’ sorrise Lucy, prima di guardare le stelle che tanto amava.
‘’Avevo sempre sognato di vedere le stelle con lui, ma allora, perché i sentimenti che provo non sono affatto come quelli che avevo sempre immaginato?’’ si chiedeva, mentre anche il moro osservava quelle piccole luci luminose.
 
‘’Lucy è con Gray?’’
‘’Sì, mi ha appena chiamata, Mira, tranquilla.’’ Disse Cana, prima di prendere delle birre dal frigobar e distribuirle tra le amiche.
‘’C’è qualcosa che non va in questa storia…’’ disse Mira.
‘’Solo in questa?’’ pensarono nello stesso istante Levy e Cana, scambiandosi uno sguardo.
‘’Meglio se andiamo a dormire, adesso. Domani dovranno presentarci per bene quelle persone, no?’’
‘’Hai ragione, Lisanna. Buonanotte ragazze!’’ e tutte andarono a dormire nelle proprie stanze.
 
Il mattino seguente tutti fecero le solite azioni, tranne Lucy. Aveva deciso che sarebbe andata all’appuntamento con Gray, doveva almeno provarci. Già, provarci. In pratica, si stava sforzando. Ma non ci fece molto caso e gli inviò un messaggio con scritto che si sarebbero visti quella sera. Voleva vedere come andava e parlargli. Dopodichè, raggiunse le amiche in spiaggia, che stavano già discutendo con le persone appena conosciute.
‘’Ah, Lucy. Loro, come ci sono stati presentati ieri, sono Laxus, Gajeel, Sting, Rogue, Ultear e Lyon.’’ Li presentò Mira, indicandoli uno ad uno.
‘’Piacere!’’ disse Lucy, sorridendo. Poi tutti insieme passarono la giornata più bella di tutte.
Quando arrivò la sera, Lucy ripensò al suo appuntamento con il ragazzo e diventò improvvisamente nervosa.
‘’Lucy, posso entrare?’’
‘’Natsu?! Si, entra…’’
‘’Scusa il disturbo, ma volevo vedere come stavi. Sinceramente, stamattina mi sei sembrata molto pensierosa…’’
‘’Tranquillo, Natsu. Sto bene.’’ Mentì la ragazza.
‘’Mm… d’accordo… piuttosto, ha davvero un appuntamento con Gray, oggi?’’
‘’E tu come lo sai?!’’
‘’Me l’ha detto lui… stava chiedendo a me e Gajeel dei pareri riguardo alcune cose.’’
‘’Oh, capisco…’’
‘’Lu… se non vuoi andarci… insomma, mica sei costretta!’’
‘’Cosa ti fa pensare che io sia costretta?!’’
‘’La tua faccia, ad esempio!’’
Lucy si voltò verso lo specchio per vedere se davvero il suo viso riuscisse a trasmettere quello che provava in quel momento e si accorse che, n effetti, non era esattamente l’espressione ideale per una che sta andando ad un appuntamento, soprattutto con il ragazzo che, almeno in teoria, dovrebbe essere il proprio innamorato. Poi tornò a guardare Natsu.
‘’Stavo pensando a ieri…’’ cercò di cambiare discorso.
‘’Non avevo mai visto Gray in quello stato. È stato orrendo…’’
‘’Lo so, ti capisco, Lu.’’ Natsu si avvicinò per abbracciarla, ma Lucy si scansò prima che il rosato potesse avvicinarsi oltre.
‘’Scusa, ma devo prepararmi. Ci vediamo domani?’’ disse Lucy, con il suo solito sorriso.
‘’Sì, a domani…’’ disse Natsu, prima di sparire dalla stanza di Lucy con un alone di tristezza.
Lucy si sentì in colpa. Non aveva idea del perché avesse reagito così. Sapeva solo che appena aveva visto il ragazzo avvicinarsi, le parve la cosa più naturale da fare, visto che il suo cuore martellava così forte da uscirle dal petto. E se fosse…? No, rigettò subito il pensiero e poi andò a prepararsi.
 
‘’Ultear, stai meglio?’’ chiese Lyon alla ragazza, chiusa da un po’ di tempo nella propria camera.
‘’Lyon, ci odia, vero?’’
‘’Credo di sì, ma d’altronde non puoi biasimarlo…’’
‘’Se solo tu non fossi venuto quel giorno… tutto questo non sarebbe successo!!’’ urlò Ultear, spalancando la porta.
‘’Ehi, non ti ho mica forzata quando sei venuta a letto con me! Mi sembravi più che consenziente!’’ rispose Lyon, ricevendo uno schiaffo e una porta sbattuta in faccia.
‘’Non incolpar gli altri per errori che hai commesso anche tu!’’ urlò Lyon fuori dalla porta, prima di scendere furioso le scale per andare a fare una passeggiata, mentre Ultear piangeva nella propria stanza.
 
‘’Gajeel, hai per caso sentito Gerard, dopo che ti abbiamo raccontato quella vicenda?’’ chiese Levy al ragazzo, mentre mangiavano insieme un gelato.
‘’Sinceramente, l’ho chiamato una volta, per chiedere spiegazione, ma non mi ha detto nulla…’’
‘’immaginavo… qui qualcosa non va… lo pensa anche Cana, ma non riusciamo a capire cosa non va!’’
‘’Concordo con voi. Gerard… non l’avrebbe mai fatto.’’
‘’E secondo me infatti è stato proprio così. Non l’ha fatto. Ma per un motivo hanno deciso di mentire entrambi. Ma per quale motivo? E poi, perché inventarsi questa scusa?’’
‘’Non so dirtelo… piuttosto, ti va un altro gelato, piccoletta?’’
‘’Io mi chiamo Levy!’’
 
Lucy aveva appena finito di prepararsi, quando le arrivò un messaggio sul cellulare. Era Gray, ovviamente.

 
Io sono qui, ma fai con calma.
Anche perché sono molto in anticipo!
Gray.

 
Visto che era pronta, decise di non farlo attendere oltre. Così scese le scale, molto lentamente. Appena uscì dall’hotel e lo vide le venne un tuffo al cuore. Non era vestito particolarmente elegante, come lei d’altronde, ma era perfetto. Era Gray. Si avvicinò per salutarlo, dopo si avviarono insieme verso il Luna Park.
 
‘’Natsu ma che ci fai tu qui? Non vieni al Luna Park con noi?’’ chiese Gajeel al rosato, vedendolo disteso sul letto con solo i pantaloni addosso, completamente a petto nudo.
‘’Grazie per l’offerta, ma no…’’
‘’Guarda che non devi buttarti così giù. Chi ti ha detto che quei due sono innamorati?! L’ho capito perfino io che quei due non lo sono affatto! Invece, si vede molto chiaramente che tu sei innamorato di lei e molto probabilmente, la cosa è reciproca…’’
‘’Gajeel, ma che dici? Non vedi come si guardano, Lucy e Gray? Non può essere che lei sia innamorata di me…’’
‘’Io non avevo fatto nomi…’’ disse maliziosamente Gajeel, prima di uscire dalla camera del rosato, giusto in tempo scansare un cuscino che stava per arrivargli in pieno volto.
‘’Io non sono innamorato di Lucy… non posso esserlo…’’ pensò Natsu.
‘’Salamander, ricordati che nessuno a questo mondo ha il controllo dei propri sentimenti. Capisci che intendo? Non puoi non amare quella ragazza solo per non ferire Gray. La pioggia non potrà mai spegnere il sole, neanche se fosse interminabile. Proprio come il ghiaccio non può evitare di sciogliersi sotto il sole cocente.’’
Natsu pensò che il suo amico non avesse mai detto parole più sagge, ma lo stesso non riusciva ad alzarsi da quel letto e convincersi dei suoi sentimenti. Per una volta, il buio lo stava assalendo. La paura di perdere entrambi i suoi amici d’infanzia, proprio com’era successo a Gray.
‘’Gajeel, è possibile che una persona rude come te possa tirare fuori certe cose?’’
‘’Possibile come un rozzo che s’innamora di una principessa, direi.’’ Sghignazzò, prima di sparire definitivamente, facendo sorridere il rosato.
Forse la luce aveva deciso di tornare ad illuminare la sua vita.
 

 
 
 
 
 
Scusate, stavolta non è stata colpa mia, ma del wi-fi! Avevo deciso di postare questo capitolo ieri, ma ha deciso di tradirmi a quanto pare .-. comunque, grazie a tutti coloro che hanno letto (aumentate sempre più velocemente!), a coloro che hanno messo la storia tra le preferite/seguite e per chi mi ha messo tra gli autori preferiti. Grazie a tutti ^^
Detto questo, che ne pensate? Diciamo che la mia fantasia ultimamente sta andando in vacanza, ma non penso sia venuto proprio male questo capitolo xD cosa pensate succederà in futuro? E l’appuntamento di Lucy e Gray, come andrà a finire? Natsu si sveglierà? E Gajeel cosa avrà voluto dire con la sua ultima affermazione, prima di sparire?
Appuntamento alla prossima ^^

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Capitolo 6
*** Quella dannata sera al Luna Park (Parte Prima) ***


Salve ragazzi! ^^ *le buttano cibo, frigoriferi e tutto ciò che hanno a portata di mano, addosso* Ok, scusate, ma come vi avevo spiegato l’altra volta ho alcuni problemini tra scuola e trasloco… per alcuni giorni, infatti, non potrò usare il computer, ma ancora non so dirvi esattamente per quanto tempo e in quali giorni. Quindi perdonate la mia precedente assenza e quella che verrà. Cercherò comunque di pubblicare uno o due capitoli prima del trasloco. Detto questo, godetevi il capitolo! Anche perché qui succederanno delle cose abbastanza preoccupanti… Fan del Nalu, gioirete. Fan del GrayLu, perdonatemi, ma il loro momento finirà qui! Ci vediamo giù! ^^
 
Capitolo 6
 
Quella dannata sera al Luna Park
(Parte Prima)
 
La luna stava illuminando il paesaggio con la sua fortissima luce che, a contatto con l’acqua del mare, rendeva tutto più romantico. Il clima era perfetto per una bella passeggiata, infatti moltissime coppiette osservavano il riflesso della luna sull’acqua tenendosi per mano e scambiandosi coccole e baci.
A Lucy quell’aria romantica non la metteva affatto a proprio agio, specialmente perché era vicino a Gray, dando l’impressione di essere anche loro una coppia, agli occhi degli altri. E, sinceramente, alla ragazza questo non piaceva molto. Anche perché il moro le aveva preso la mano poco dopo essersi salutati per avviarsi al Luna Park e questo la metteva ulteriormente a disagio. Inoltre, il pensiero del Luna Park, la rendeva nervosa oltre ogni dire, soprattutto a causa dei suoi sentimenti contrastanti. Non riusciva a capire cosa provasse per Gray e cosa per Natsu.
A causa dei suoi pensieri, non si accorse di essere già arrivata davanti al portone del Luna Park e se non fosse stato per il richiamò di Gray, sarebbe rimasta in trance ancora per molto. Il solo pensiero di dove varcare quella soglia le aumentò l’agitazione, facendole chiedere il perché dell’aver accettato l’invito di Gray, mentre veniva trascinata all’interno da quest’ultimo, apparentemente sempre più spazientito per il comportamento alquanto strano della bionda.
 
Gajeel era andato a prendere Levy proprio nella sua stanza, facendola avvampare non appena si ritrovò il ragazzo davanti a lei, quando aprì la porta.
‘’Ohi, Gamberetto. Pronta?’’ disse osservandola in tutta la sua semplicità, ma anche immensa bellezza, almeno ai suoi occhi.
‘’Si, eccomi. Non ti facevo così puntuale…’’ ammise la ragazza, abbassando lo sguardo.
‘’Devi scoprire ancora molte cose su di me, Levy!’’ rispose il ragazzi, prendendo per mano la ragazza e cominciando a camminare.
A Levy parve di vedere un leggero rossore attraversare le guance del moro, proprio come le proprie, in quel momento. D’altronde, era la prima volta che la chiamava per nome!
Durante il tragitto verso il Luna Park, nessuno dei due aprì bocca, godendosi lo spettacolo della luna e del proprio riflesso in acqua e di quell’aria romantica che rendeva il tutto più piacevole. Levy avrebbe preferito che quel momento fosse durato ancora un po’, ma purtroppo arrivarono molto presto al Luna Park, forse troppo.
‘’Allora, cosa vorresti provare per cominciare?’’ chiese Gajeel.
‘’Mh… La ruota panoramica?’’
‘’Penso che quella dovrebbe essere l’ultima, in realtà…’’
‘’Hai ragione… allora decidi tu!’’ disse, sorridendo.
‘’Va bene.’’ Disse prendendola per mano e portandola verso la giostra a cui aveva pensato.
 
Cana era rimasta con Mira, Lisanna e Erza nella camera di quest’ultima. Stavano pensando se le loro due amiche si stesser divertendo, ma soprattutto si chiedevano che fine avesse fatto Juvia.
‘’Avete sue notizie?’’ disse Cana, come una birra in mano.
‘’No, sinceramente…’’ rispose una Lisanna abbastanza assorta nei suoi pensieri.
‘’Dai, Lisa, solo perché quel rosato da strapazzo non ti ha chiesto di uscire, non significa che devi deprimerti!’’ sbottò la castana provocando il rossore nelle guance dell’albina e le risate delle altre due.
‘’Piuttosto, che en dite di chiamare Juvia? Sono un po’ preoccupata…’’ ammise Mira.
‘’Già provato, ha il cellulare in camera…’’ rispose Erza.
‘’State tranquille, io un’idea ce l’avrei di dove potrebbe essere finita…’’ disse maliziosamente la castana, facendo spuntare un’espressione interrogativa sui volti delle amiche.
 
Nel frattempo l’azzurra in questione stava tranquillamente facendo una passeggiata sulla spiaggia, osservando amorevolmente il mare e il riflesso bianco della luna. Juvia aveva sempre amato il mare, specialmente di notte, e poi aveva un’attrazione particolare per l’acqua in generale. Amava persino la pioggia, anche se a volte non le permetteva nemmeno di uscire!
Mentre pensava, si sedette sulla spiaggia morbida e continuò a guardare il paesaggio, finchè una voce non la riscosse.
‘’Juvia-chan?’’
‘’L-Lyon-sama?!’’ gridò Juvia, alzandosi improvvisamente dalla sua posizione.
‘’Tranquilla, non ti mangio  mica!’’
‘’Si, Juvia chiede scusa…’’
‘’Posso sedermi vicino a te?’’
‘’C-Certo…’’
E così fece.
Per un po’ ci fu un silenzio tombale, distratto solo dalle onde del mare che raggiungevano la riva, quando Lyon decise di parlare.
‘’Juvia, ho combinato un casino… ho perso l’amicizia di Gray per qualcosa di inutile…’’
‘’Juvia non capisce…’’
‘’Io amavo Ultear. Continuo ad amarla finora, ma per lei non è mai stato così e mai lo sarà. Ha sempre avuto occhi solo per Gray, ma pensavo che quella volt per lei avesse significato qualcosa, invece m’illudevo… non mi ero accorto che fosse mezza ubriaca, anche se si comportava in modo un po’ diverso dal normale, ma il mio cuore da innamorato pazzo non mi faceva ragionare, così… e a causa di quella stupidaggine ho perso il io migliore amico…’’ finì il racconto abbassando il volto, mentre Juvia si voltava per provare a guardarlo negli occhi.
‘’Juvia pensa che quello stupido sia proprio tu, Lyon-sama.’’
Il volto di Lyon si fece interrogativo e si alzò in direzione dell’azzurra.
‘’Juvia ha da poco scoperto l’amore, ma già da prima sapeva che questo sentimento è molto importante. Quindi ti sbagli a dire che è stupido, Lyon-sama.’’
Lyon sgranò gli occhi pensando a quanto fosse vera quella frase. Improvvisamente capì quanto fosse stato cieco e stupido ad aver amato per tutti quegli anni qualcuno che non lo meritava e cominciò a guardare con occhi diversi Juvia. Si accorse della sua bellezza, di come quei capelli azzurri fossero il contrasto perfetto per una pelle chiara come la sua, a come quel vestito abbastanza corto mettesse in risalto le forme dell’azzurra e poi guardò gli occhi della ragazza. Occhi che gli ricordarono il mare.
I suoi pensieri si fermarono quando Juvia chiamò Lyon, dicendogli che lei stava tornando indietro.
‘’Ti accompagno!’’ disse sorridendo, venendo ricambiato.
Per tutto il tragitto continuarono a parlare de più e del meno, fin quando Juvia non gli diede un incoraggiamento.
‘’Lyon-sama, secondo Juvia dovresti voltare pagine. Lascia perdere Ultear-san e comincia a pensare di più a te stesso, alla tua felicità e a trovare una ragazza che ti meriti davvero!’’ disse concludendo il tutto con un sorriso che fece sciogliere il cuore di Lyon.
Dopo si salutarono, dandosi appuntamento per il mattino seguente, decidendo di consumare la colazione insieme.
Non appena l’azzurra chiuse la porta della propria camera, un sorriso di felicità si dipinse sul volto dell’albino.
 
Nel frattempo, Natsu era ancora nella propria camera a riflettere sulle parole dell’amico. Non era più coricato, aveva preferito alzarsi per ragionare meglio. E poi era diventato improvvisamente nervoso, senza riuscire a spiegarsi il perché.
‘’Lucy è solo una buona amica. Un’amica d’infanzia che non vedevo da tempo. La ragazza che mi piaceva quando era piccola e che volevo sempre difendere ed aiutare, ma quel tempo è finito! Siamo cresciuti tutti ormai e poi Gray è innamorato di lei… non voglio ferirlo come ha già fatto Lyon…’’ per evitare di sentirsi completamente solo, decise di cominciare a parlare da solo, ma ripeteva la stessa frase da una buona mezz’ora ormai e più la ripeteva, meno ci credeva.
Infine, si buttò sul proprio letto e, voltandosi, notò la foto sul comodino dov’erano ritratti lui, Gray e Lucy. Al suo fianco, c’era una foto scattata quello stesso giorno e si accorse di alcuni particolari importanti: Lucy era cambiata, il modo in cui lei guardava il moro era diventato più distaccato, mentre lo sguardo che Natsu rivolgeva a Lucy era molto più caldo e si era accorto che quello sguardo era pienamente ricambiato. Oltretutto, Lucy era diventata più bella di prima.
Tutto questo, riuscì a fargli capire che non aveva scampo. Quella ragazza gli piaceva e anche tanto. Forse addirittura qualcosa in più rispetto al solo ‘’piacere’’, ma per il momento preferì fermarsi a quello. Con questi pensieri in mente, chiuse gli occhi, sperando di prendere sonno, ma tutto ciò che vide furono dei bellissimi occhi coloro cioccolato contornati da dei bellissimi capelli biondi e un sorriso incomparabile.
 
Alla stazione di Magnolia, nel frattempo, un uomo incappucciato e con un borsone in spalla si accingeva a prendere un treno con destinazione Bosco. Era una regione situata esattamente all’opposto di Fiore e distava molte ore.
Quest’ultimo diede un’ultima occhiata dietro di sé, per poi scomparire all’interno di uno dei vagoni.
‘’Addio… Erza…’’
 
In quel momento, un brivido percorse la schiena della rossa, che stava tranquillamente spettegolando con le proprie amiche e che stavano aspettando il ritorno di Juvia. L’unica ad accorgersene fu Mira.
‘’Qualcosa non va?’’
‘’Tranquilla, Mira. Solo una sensazione strana, ma sto bene.’’
‘’D’accordo… piuttosto, tutte stavamo ricordando il tuo strano soprannome delle elementari. Titania, giusto?’’ rise Mira, facendo raggelare il sangue di Erza che si alzò velocemente dal letto, fino ad arrivare al bagno e vomitare, cosa che fece preoccupare le sue amiche che  la seguirono.
‘’Erza?! Che succede?!’’ urlò Cana.
‘’Q-Quel soprannome… era stato Gerard a d-darmelo…’’ ammise la rossa, facendo sbiancare le sue amiche.
 
Ultear continuava a piangere nella propria camera, sperando che Gray potesse perdonarla, prima o poi, ma sempre meno convinta di ciò. Prese una foto di loro due e la osservò per molto tempo, facendole aumentare le lacrime.
‘’Perché l’ho fatto?’’ continuava a chiedere a sé stessa, mentre il suo pensiero tornava a quella volta, quando, a causa della sua ubriachezza, finì per fare il peggior errore della sua vita insieme a Lyon. Poi posò la foto e chiuse gli occhi, addormentandosi poco dopo tra i singhiozzi e le lacrime agli occhi.
 
Lyon stava tornando dalla sua passeggiata e continuava a pensare alle parole di Juvia, si segnò di doverla ringraziare il giorno dopo. Poco dopo, arrivò al proprio hotel, dove, nella hall, trovò Laxus, Rogue e Sting intenti a giocare a carte.
‘’Ma che ci fate qua?’’ chiese agli amici. ‘’Pensavo foste andati a fare conquiste!’’ li prese poi in giro.
‘’Sinceramente, qui non c’è molto da fare. Piuttosto, mi sono sentita con Yukino e ha detto che arriverà tra poco.’’ Rispose Sting.
‘’Così almeno lui avrà qualcosa da fare..!’’ disse maliziosamente Laxus beccandosi un’occhiataccia da parte di Sting e le risate dei suoi compagni.
‘’Comunque, andiamo a dormire noi. Ci penserà Sting ad accogliere Yukino, no?’’ lo prese in giro Rogue, prima di sparire con Laxus e Lyon sottobraccio.
 
Nel frattempo, al Luna Park…

 
 
 
 
Eccomi qui! Allora, che ne pensate? Personalmente, penso che sia un capitolo abbastanza carino (e fu così che venne un obbrobrio e l’autrice fu costretta a ripensare alla sua autoconvinzione xD). Ho dovuto dividere questo capitolo in due parti perché non avevo tempo per scrivere tutto qui e poi sarebbe venuto troppo lungo… Apparte gli scherzi, grazie a coloro che hanno messo la storia tra preferite/seguite/ricordate. Aumentate sempre di più. Grazie anche a chi ha recensito, voi purtroppo siete sempre pochi… stavolta, infatti, volevo solo chiedervi di recensire più persone! Non riuscirò mai a migliorarmi e a capire se la storia è di vostro gradimento, senza una vostra opinione! Detto questo, alla prossima ^^  

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Capitolo 7
*** Qella dannata sera al Luna Park (Parte 2) ***


Capitolo 7

Quella dannata sera al Luna Park

 
Se per Gajeel e Levy le cose stavano andando benissimo, in mezzo a quella confusione spaventosa, ma nonostante tutto avvolta da un romanticismo palpabile, lo stesso non si poteva dire di Gray che da ormai due ore stava portando in giro Lucy, senza veder spuntare nemmeno l’ombra di un sorriso sulle labbra di quest’ultima, nonostante i suoi vari tentativi. Finora non era nemmeno riuscito a convincerla di provare una sola attrazione e ormai ci stava rinunciando. Di conseguenza, le lasciò il polso che aveva tenuto sino a quel momento e si sedette su una panchina. La bionda si mise al fianco del ragazzo, ma ancora immersa nei suoi pensieri, non si accorse che quest’ultimo la stava fissando cercando di capire il motivo di questo suo comportamento, ma con scarsi risultati.
Sbuffò completamente spazientito e si alzò velocemente, dicendo di stare tornando all’hotel, ma quando la ragazza le disse che sarebbe andata con lui, il ragazzo si voltò e con sguardo serio e arrabbiato, perfino triste, in parte, le disse che preferiva andare da solo e poi s’incamminò, lasciando la bionda completamente sola in mezzo a tutta quella gente che, al contrario dei due, era felice e sorridente.

Gajeel non avrebbe mai pensato che si sarebbe mai divertito così tanto in vita sua, ma invece stava succedendo e perfino nel luogo più impensabile per lui. Osservare Levy immersa in quelle luci e in quelle giostre così felice e sorridente, riusciva ad alleggerirli il cuore e, nonostante fossero lì da quasi 3 ore, voleva continuare a stare in quel luogo, se questo avrebbe reso felice Levy.
Improvvisamente si fermò e si chiese il perché di questo suo comportamento. Non era da lui fare certi pensieri, tantomeno divertirsi o voler vedere felice qualcun altro, quindi perché? Non riusciva a darsi una risposta, ma in quel momento non era la cosa più importante per lui. Voleva smettere di pensare ancora per un po’. Al massimo, avrebbe ragionato sulla serata più tardi, in compagnia dei suoi amici che, magari, tra un insulto e una rissa, sarebbero riusciti ad aiutarlo, almeno in parte.
Anche questo suo lato era considerevolmente cambiato. Prima stava sempre da solo, fidandosi solo di sé stesso. Ora, invece, gli capita spesso di sentire il bisogno di parlare con qualcuno e di dare consigli. Capì che questo suo cambiamento era dovuto all’azzurra al suo fianco, perché tutto era successo da quando l’aveva conosciuta, così, senza accorgersene, strinse la piccola manina della ragazza alla sua, facendola arrossire e perdere qualche battito.
Gajeel capì che questa sensazione non avrebbe mai voluto cancellarla dalla sua vita, come non avrebbe mai cancellato Levy.

Natsu era ancora in camera sua. Non riusciva a prendere sonno, nonostante la mezzanotte fosse passata da un bel po’ e tra poche ore sarebbe dovuto andare a lavorare. Si chiese che fine avessero fatto i suoi amici e soprattutto dove fossero Gray e Lucy. Poi capì: l problema erano loro. Era il non sapere dove si trovassero che lo faceva stare male. A quest’ora di notte può succedere di tutto, ma le sue preoccupazioni si zittirono capendo che Gray era con Lucy. Il quel momento, però, il suo cuore perse un battito.
È vero, erano insieme, ed era questo il punto.
Non era la preoccupazione a non farlo dormire, ma il fatto che quei due fossero insieme, da soli.
Rimase a pensare ancora per qualche minuto, poi, fregandosene di tutto e tutti, prese il telefono e chiamò il suo amico.
‘’Gray, che ci fate ancora fuori a quest’ora?’’
‘’Natsu, non voglio parlare in questo momento!’’
‘’Gray, dov’è Lucy?’’ chiese fievolmente Natsu.
‘’L’ho lasciata al Luna Park.’’
‘’Da sola?’’ disse Natsu, il tono leggermente aumentato.
‘’Si, non aveva senso continuare a stare insieme, se lei pensava a tutt’altro.’’
Natsu non capiva. Perché Lucy stava pensando ad altro? Aveva sempre pensato che quella ragazza non aspettasse altro che un invito di Gray, ma allora perché?
Poi ripensò a quello che aveva capito qualche ora prima: Lucy non provava più le stesse sensazioni di allora per il moro e questo fece capire a Natsu il perché della voce triste di Gray. Magari la bionda gliel’aveva appena confessato di non amarlo più.
Poi si fermò. Lucy era da sola in un Luna Park, in piena notte. Da sola.
‘’Gray perché l’hai lasciata da sola?! Ti rendi conto che è tardissimo?!’’ urlò, spegnendo la telefonata, infilandosi una maglietta e uscendo dalla stanza, correndo a perdifiato.

Juvia era appena rientrata in camera. Continuava a chiedersi che fine avesse fatto Lucy, ma poi il viso di Lyon le apparve in mente, come se fosse davanti a lei e si buttò sul letto con le guance arrossate. Ebbe appena il tempo di sorridere, che le sue amiche entrarono a parlarle.
‘’Ma nessuno dorme oggi?’’ chiese Juvia con un gocciolone calante sulla testa.
‘’Pare di no!’’ rispose Erza facendo ridere le altre.
Rimasero a parlare per un bel po’ di tempo, chiedendo a Juvia cosa le fosse successo, ricevendo in risposta la conversazione avuta con Lyon, che le altre ascoltarono attentamente. Alla fine del racconto, ci fu un’esclamazione in comune da parte di Cana e Mira.
‘’Voi vi piacete!’’ dissero all’unisono mentre l’azzurra si nascondeva dietro il cuscino per non fare vedere il suo immenso rossore e le altre ridevano.
Poi Erza controllò l’ora e si accorse che era molto tardi, cominciando a preoccuparsi per Lucy.
‘’Ragazze, ma non è troppo tardi per stare ancora fuori? È quasi l’una passata…’’ disse Erza, facendo fermare le risate e il rossore di Juvia.
‘’E’ con Gray, non penso dovremmo preoccuparci più di tanto…’’ disse Lisanna.
Le altre però no erano molto convinte e provarono a chiamarla, ricevendo in risposta la segreteria telefonica che fece aumentare la preoccupazione.
Poco dopo, Levy entrò nella camera tutta sorridente e fu assalita dalle altre per sapere se avesse notizie di Lucy o se l’avesse incontrata, ricevendo un riscontro negativo.
‘’Penso non dovremmo preoccuparci troppo. In quel luogo la linea del telefono non prende molto, ma se è con Gray, non vedo perché dovremmo preoccuparci! Su, andiamo a dormire. Domani sia io che Lucy vi racconteremo la nostra serata!’’ disse Levy con un sorriso che fece rassicurare un poco le sue amiche.
Poi tutte andarono nelle proprie stanze, lasciando Juvia sola con i suoi pensieri e un sorriso stampato in volto, finchè non si addormentò.

Quando Erza tornò in camera, aspettò di vedere Mira e Lisanna dormire, prima di estrarre una foto di Gerard dal comodino, cominciandosi a chiedere il perché della decisione del ragazzo.
Le mancava, terribilmente. Avevano inventato quella storia contro il volere della rossa a causa di un piano del ragazzo che ancora non riusciva a comprendere. Trattenne le lacrime, finchè non vide una foto di loro due insieme che si erano scattati poco prima di sapere quella notizia. Erano felici, sorridenti, innamorati. Si ricordò che dopo quella foto le sue labbra si riunirono a quelle del ragazzo per l’ultima volta, ma quel giorno, non furono solo le loro labbra ad unirsi, ma loro stessi. Erza scoppiò a piangere a quel pensiero, trattenendo i singhiozzi per non svegliare le sue amiche. Poi si buttò sul letto con ancora la foto in mano, ripensando a quella giornata e qualche minuto dopo riuscì ad addormentarsi, con le lacrime che le bagnavano le guance, la foto tra le mani, stretta al petto, ed un nome sulle labbra.
‘’Gerard…’’

Il treno correva più veloce del previsto, al ragazzo parve anche troppo veloce. Aveva deciso di partire, dopo aver mentito alla persona che amava, ai suoi amici e dopo essersi fatto odiare. Ricordò il giorno in cui si unì completamente con Erza e sorrise. Ricordava ogni istante di quel momento. Ricordò anche la notizia che le diede e cercò di trattenersi dal piangere.
Aveva fatto la sua scelta, ora doveva portarla a termine, fino in fondo. Non poteva tornare indietro. Con questi pensieri, si voltò un’ultima volta verso il finestrino, poi chiuse gi occhi, si appoggiò allo schienale, tentando di addormentarsi con scarsi risultati, ottenendo solo una lacrima scendere dal suo volto e un singhiozzo soffocato.
Quella sarebbe stata l’ultima volta che avrebbe pianto, lo giurò a sé stesso.
Si, lo giurò.

Lucy era ancora seduta sulla panchina, consapevole del danno che aveva combinato. Aveva trasformato questa serata in un incubo, aveva combinato un pasticcio probabilmente irrecuperabile e distrutto il suo m appuntamento con il ragazzo che aveva sempre ama… un attimo, davvero era sempre stata innamorata di Gray?
È vero, adorava il modo in cui scherzavano insieme da piccoli, come si divertivano. Inoltre è sempre stato un ragazzo affascinante, ma allora, perché oggi non ha fatto altro che pensare a Natsu?
Ricordò che da piccola dava poche attenzioni al rosato, ma che quest’ultimo c’era sempre stato per lei quando ne aveva bisogno. Non doveva nemmeno chiamarlo, lui arrivava prima ancora che Lucy capisse di aver bisogno di lui. Le spuntava davanti nel giro di pochi minuti e l’abbracciava. Ricordò le braccia già forti e muscolose del Natsu bambino e ripensò a quelle di ora. Si ricordò dell’abbraccio di un paio di giorni prima. Provò a mettere a confronto gli abbraccio di prima con quello attuale e capì che le braccia di Natsu erano diventate di forti, muscolose e calde, crescendo.
Si strinse sulle spalle, sperando che Natsu spuntasse fori dal nulla, pronto ad abbracciarla di nuovo, ad avvolgerla con quel suo calore così forte e rassicurante da cancellare subito tutte le paure e le preoccupazioni.
Ma non è più una bambina, sa che Natsu non verrà più a salvarla. Lui pensa che lei sia con Gray in questo momento, quando invece si trova da sola, seduta su una panchina, mentre attorno a lei ci sono famiglie e coppiette felici ovunque.
Decise di alzarsi e di tornare all’hotel. Era inutile rimanere lì. Oltretutto si era fatto molto tardi e le strade non erano illuminate molto, tranne dalle luci del Luna Park e da quella della luna.
Camminava senza riflettere, sicura della strada che stava prendendo, senza fare caso ai rumori dietro di lei. Pessimo sbaglio.
Ebbe appena il tempo di fermarsi un attimo, non riuscì nemmeno a voltarsi del tutto, che sentì una botta in testa, si sentì cadere a terra, ascoltò delle voci di uomini, apparentemente ubriachi attorno a lei e poi ci fu il buio più totale.

Natsu continuava a correre a più non posso e odiò il fatto che il Luna Park sembrava distare così tanto dal proprio hotel. Si fermò per riprendere fiato, ma ripartì subito dopo. Ogni secondo che perdeva a riprendere fiato, Lucy lo stava passando da sola, con il suo volto triste e forse rigato dalle lacrime. Scacciò quel pensiero, ricordandosi del suo odio crescente appena vedeva quell’espressione sul viso di Lucy, della sua amica.
Già, amica.
Mentre pensava, si voltò verso dei ragazzi completamente ubriachi che stavano andando in un vicolo appartato. Senza saperne il motivo, gli parve di sentire l’odore di Lucy provenire da quel luogo e senza pensarci due volte, corse verso quelle persone.
Arrivò appena in tempo per vedere uno di quegli essere palpare un seno della sua amica, mentre un altro la stava penetrando con tutta la forza che aveva. Si accorse che Lucy era svenuta e senza pensaci due volte, saltò addosso ai quattro ragazzi, pestandoli per bene.
Quando ebbe finito, si voltò verso la bionda e vide del sangue. Era fatta, aveva perso la verginità. Ed era colpa sua, per non essere riuscito a salvarla prima. Trattenne le lacrime, prendendo la ragazza in spalla e camminando verso l’hotel.
Il calore della schiena di Natsu, fece svegliare Lucy che si accorse della sua situazione: i suoi vestiti erano in parte strappati e del sangue le stava colando dalla sua intimità e scoppiò a piangere.
Era stata una stupida, si era cacciata in quel guaio da sola. Pensava che Natsu sarebbe arrivato in tempo, ma questa volta non ci era riuscito. Si strinse ancora di più alla schiena del ragazzo, sentendo i singhiozzi di quest’ultimo.
Disse al rosato di poggiarla a terra e il ragazzo obbedì.
‘’Scusa, Lu…’’ le disse, ancora singhiozzando e con il viso abbassato.
‘’Non è colpa tua, Natsu. Sarei dovuta stare più attenta. Sei lo stesso il mio eroe, proprio come quando eravamo piccoli!’’ disse sorridendo, le lacrime a rigarle il viso.
Natsu strinse a sé la ragazza più forte che potè e insieme continuarono a piangere  per un tempo che parve infinito.
Lucy pensò che il vero problema non era stato l’aver perso la verginità, ma la persona con cui era successo.
Ormai aveva capito cosa provava per Natsu: lo amava.
Avrebbe voluto fosse stato lui il primo.








Eccomi ragazzi. Scusate il capitolo deprimente, ma l’ho scritto ascoltando alcuni canzoni poco felici di anime che adoro. Almeno avete scoperto che Gerard non ha stuprato Erza, ma che erano entrambi consenzienti (e chi non lo sarebbe con Gerard? u.u). purtroppo il triste destino è toccato a Lucy. Non uccidetemi se mi sono fissata con questa cosa, tanto sarà l’ultima volta che questa parola spunterà in questa fanfiction. Se l’ho messa quella scena, un motivo c’è eccome u.u nell’altra fanfiction Lucy l’avevo salvata dalle grinfie di Sting, ma stavolta gli è andata male. Ho deciso di scrivere momenti più tristi e drammatici per la Nalu, voglio vedere come me la cavo, quindi recensite in tanti, in modo che io possa capire che sto sbagliando e in caso cancellare alcune cose troppo tristi per quei due dalla mia mente.
Voglio ringraziarvi perché aumentate di giorno in giorno. Vi amo tutti. Mi rendete davvero felice quando recensite e quando vedo i seguiti/preferiti/ricordati aumentare sempre di più. Anche vedendo il numero delle persone che leggono mi rende davvero felice! Quindi, grazie di tutto il supporto che date a questa pazza! Alla prossima, ragazzi :3

 

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Capitolo 8
*** Sensi di colpa ***


Capitolo 8

Sensi di colpa

 
La luna continuava ad essere alta nel cielo, ma secondo il grande orologio vicino la stazione, l’alba sarebbe dovuta arrivare tra meno di un’ora. Era uno spettacolo stupendo. Da quel luogo, era possibile vedere la nascita del sole all’alba e vedere il cielo cambiare mille sfumature di colore, prima di ritornare al solito azzurro.
In quel paesaggio ancora in parte oscuro, erano seduti una ragazza e un ragazzo: lei con le ginocchia portate al petto e la testa poggiata su di esse, lui sdraiato sulla spiaggia, ad osservare le ultime stelle che presto sarebbero scomparse per dare posto al sole e alle nuvole.
Entrambi avevano smesso di piangere da pochi minuti e da quando si erano divisi dal loro abbraccio, non si erano mai voltati per guardarsi in volto.
Natsu evitava lo sguardo della ragazza per vergogna. Si vergognava di non essere  riuscito ad arrivare il tempo e di non averla protetta a dovere, proprio quando aveva più bisogno di lui.
Lucy evitava lo sguardo di Natsu per imbarazzo. Mentre piangeva, pensava che il suo battito fosse aumentato a causa delle lacrime, dei singhiozzi, della rabbia. Ma una volta smesso di piangere, si accorse che il battito non accennava a diminuire e che stare accanto a Natsu era una sensazione unica, che non avrebbe mai voluto allontanarsi da quelle braccia.
‘’Come ti senti?’’ chiese infine il rosato.
‘’Un po’ meglio, grazie…’’ e il silenzio tornò tra i due.
Lucy, dopo un po’, decise di stendersi accanto al rosato. Con un’audacia che non le apparteneva, si girò con tutto il corpo verso di lui, notando come i lineamenti del ragazzo fossero perfetti illuminati dalla luce dell’alba.
Quando il rosato se ne accorse, voltò lo sguardo verso la bionda, notando le guance arrossate di quest’ultima, che fecero arrossire anche lui.
‘’Come mai mi stai osservando?’’ chiese.
‘’Stavo pensando… Sei cambiato da quando eravamo piccoli.’’
‘’Tutti cambiamo, crescendo. Anche tu sei cambiata! Da piccola sembravi una principessina viziata sempre in cerca di attenzioni!’’
‘’Oh, grazie!’’ rispose Lucy, fingendo di essere arrabbiata, per poi scoppiare a ridere insieme al ragazzo.
‘’Ora, invece, sei l’esatto opposto.’’ Finì il rosato, facendo aumentare il rossore sulle guance della bionda, che si alzò a sedere.
‘’Scusa, Lu…’’
‘’Per cosa? Non me la sono presa sul se-‘’
‘’Non per questo, ma per stanotte…’’
‘’Ancora? Ti ho già detto che non è stata colpa tua, ma della mia disattenzione. Per non so quale motivo, non ho fatto altro che pensare per tutto il tempo, facendo giustamente arrabbiare Gray e rimanendo da sola. E a causa di questo…’’ abbassò la testa, osservando i suoi vestiti stracciati e cercando di ricacciare indietro le lacrime e i singhiozzi, fin quando un calore a lei molto noto non l’avvolse da dietro.
Natsu la stava abbracciando di nuovo, donandole la calma necessaria per non piangere e in pochi minuti riuscì ad addormentarsi, poco dopo la comparsa del sole, tra le braccia del rosato, che la fece distendere e si addormentò al suo fianco, accompagnati dalla brezza mattutina e dalle mille sfumature che l’alba porta con sé.
 
Ragazze e ragazzi si erano riuniti per fare colazione e per chiedere informazioni su Lucy a Gray, che però quel giorno non era sceso insieme agli altri. Aveva preferito rimanere in camera sua e dalla sera precedente non aveva aperto bocca. Erano tutti molto preoccupati, anche perché né Natsu, né Lucy erano ancora tornati.
‘’Stanno bene, ne sono sicuro. Non preoccupatevi: saranno da qualche parte a parlare. Magari la serata non è andata molto bene e la bionda ha chiesto aiuto a Salamander, tutto qui.’’ Disse Gajeel, ricevendo in risposta degli sguardi un po’ pensierosi. Poi, tutti annuirono.
 
Dopo la colazione, tutti tornarono nelle loro camere per prepararsi. Poi, quando tutti stavano uscendo per andare in spiaggia, il portone dell’hotel si aprì, mostrando ai ragazzi una Lucy ancora addormentata tra le braccia di Natsu con i vestiti strappati e un rosato dallo sguardo triste e preoccupato.
Le ragazze corsero a chiedere a Natsu delle spiegazioni, che non arrivarono. Il rosato si limitò a correre su per le scale, probabilmente verso la camera di Gray, per rimproverarlo.
Nel frattempo i ragazzi presero Lucy in braccio e la portarono all’ospedale che, fortunatamente, si trovava lì vicino.
 
‘’Gray!!’’ tuonò Natsu, non appena arrivò davanti alla camera di quest’ultimo.
Non ricevendo risposta, tirò un calcio tanto forte da fare aprire la porta, nonostante fosse chiusa a chiave, facendo prendere un infarto al moro, il quale era ancora tranquillamente sotto le coperte.
‘’Che cavolo fai, fiammifero?!’’
‘’Questo dovrei dirlo io!’’ disse, prendendo il moro per la gola e sbattendolo ad un muro. Il ragazzo provò a liberarsi, ma la stretta di Natsu era troppo anche per lui.
‘’Si può sapere che ti prende?!’’ gridò, tra un singhiozzo e l’altro.
‘’Perché l’hai lasciata sola?!’’ Gray non capiva.
‘’Perché hai lasciato Lucy da sola, ieri notte?!’’gridò tanto forte da far tremare la lampada a fianco.
Gray ricordò la notte precedente: aveva avuto un appuntamento con Lucy, andando a male, visto che la ragazza pensava a tutt’altro. Poi si alzò e se ne andò lasciandola da sola.
Ok, magari aveva sbagliato, ma la reazione dell’amico era fin troppo esagerata. Doveva essere successo per forza qualcosa, se Natsu si era imbestialito fino a questo punto.
‘’Cosa le è successo?’’ chiese infine.
‘’L’hanno violentata, Gray. E la colpa è tua, per averla lasciata da sola in piena notte.’’ Disse Natsu, buttando Gray sul letto e facendolo tornare a respirare regolarmente.
Gray spalancò gli occhi a quell’affermazione, non se lo sarebbe mai aspettato.
Poi il rosato uscì dalla stanza, sbattendo la porta con tutta la forza che aveva, e si diresse verso l’ospedale, lasciando un Gray tanto confuso quanto incredulo da solo, nella propria camera.
 
Quando il rosato arrivò, trovò i suoi amici in un corridoio e capì che stavano aspettando delle notizie da parte dei dottori.
Poco dopo, una donna vestita con un camice bianco, i capelli molto lunghi e castani e degli occhiali, uscì dalla stanza dove molto probabilmente si trovava Lucy e si avvicinò al gruppetto.
‘’Buongiorno, ragazzi. Sono la dottoressa Evergreen. C’è qualche familiare, tra di voi?’’
‘’No, nessuno, ma siamo tutti suoi amici, qui.’’
‘’Capisco… dovreste chiamare al più presto i genitori della ragazza, comunque. Io e il dottor Elfman Strauss abbiamo constatato che ci sono solo ferite superficiali in gran parte del corpo, tranne per la testa, dove il colpo è stato molto forte. In ogni caso, non ci sono stati danni cerebrali, fortunatamente. Ciò che mi preoccupa è qualcos’altro…’’ si fermò un istante, facendo aumentare la preoccupazione dei ragazzi. Poi continuò. ‘’Il fatto è che sono stati troppo violenti durante lo stupro e di conseguenza potrebbero esserci dei problemi più gravi…’’
‘’Quanto gravi..?’’ chiese Natsu, preoccupato dalla risposta.
‘’Dovremmo aspettare di avere la visita di un ginecologo esperto, ma potrebbe anche essere tanto grave da non poter avere figli. O, in alternativa, se uno di loro è riuscito a venire dentro di lei, potrebbe essere rimasta incinta. In ogni caso, questa ipotesi, a mio parere, p da scartare. Non abbiamo trovato segni di sperma, sul suo corpo. Potrò darvi più informazioni quando arriverà il ginecologo a visitarla. Ora scusate, ma devo andare.’’
Mentre la dottoressa andava via, Natsu cadde a terra sulle ginocchia. Non avrebbe mai immaginato che la situazione sarebbe stata tanto grave.
Poco dopo si alzò e, furioso, corse verso la spiaggia. Nessuno tentò di fermarlo, consapevoli che la cosa migliore fosse proprio farlo restare da solo per un po’ di tempo.
 
‘’Pronto, signor Heartphilia?’’
‘’Pronto, sono io. Dimmi pure, Levy.’’
‘’Ecco… è successa una cosa a Lucy, signore…’’
‘’Cosa?’’
‘’Ecco… lei è… stata violentata, signore… i dottori ci hanno detto di chiamarla e di farvi venire il più presto possibile. Mi dispiace di avervi dovuto dare una notizia tanto orrenda…’’
‘’O mio… grazie, Levy. Io e Layla saremo lì nel giro di qualche ora.’’ Disse Jude, staccando la telefonata e andando a informare la moglie che, per poco, non cadde a terra svenuta per la notizia.
‘’Perché ho dovuto chiamare proprio io?!’’ chiese una Levy tra le lacrime, rivolgendosi a Gajeel che, per tutta risposta, l’abbracciò con tutta la forza che aveva in corpo.
Poco dopo, un uomo alto e con i capelli albini si avvicinò al gruppo, informandoli che Lucy si era svegliata.
‘’Io chiamo Salamander.’’ Disse Gajeel.
‘’Io vado a chiamare Natsu-san.’’ Disse invece Sting, che corse verso l’hotel insieme a Yukino.
I primi ad entrare, furono Levy, Erza, Juvia e Gajeel, le quali andarono ad abbracciare la bionda, mentre il moro sostava vicino la porta.
‘’Come ti senti?’’
‘’Bene, in realtà. Mi fa un pò male la testa, ma sto bene.’’ Rispose con il suo solito sorriso, che contagiò le altre ragazze, nonostante non sapessero ancora la vera e propria situazione dell’amica. Poi cominciarono a parlare dell’appuntamento tra Levy e Gajeel, che fece visibilmente arrossire i due, ma ridere la bionda, che li ringrazio di cuore. Poi chiese dove fosse Natsu e in quel momento, il rosato bussò alla porta ed entrò piano.
‘’Erza, Juvia, Levy, andiamo.’’ Disse Gajeel, facendo annuir le ragazze che lasciarono la bionda e Natsu da soli.
Il silenzio tornò tra i due, non appena Natsu chiese le condizioni della ragazza e quest’ultima rispose.
‘’Natsu…’’ disse infine la ragazza, facendo alzare il volto di Natsu che era rimasto abbassato fino a quel momento.
‘’Quali sono le mie condizioni? Non sono cieca, ho visto che i sorrisi degli altri non sono come sempre. Cos’hanno detto i medici?’’
Natsu non sapeva se dirle la verità fosse la cosa migliore, ma d’altronde lei era abbastanza grande da poter capire e accettare certe cose. Così le spiego la situazione, cercando i termini meno diretti, per evitare di farla piangere. Ma non ci riuscì.
Lucy ricominciò a piangere non appena Natsu finì, facendolo sentire in colpa per avergli rivelato la verità.
‘’Grazie, Natsu. Sapevo che di te potevo fidarmi!’’ disse, sorridendo tra le lacrime.
A quel punto, il rosato non riuscì a trattenersi e si avvicinò alla ragazza. Non incontrando nella resistenza, posò le sue labbra su quelle della ragazza, che ricambiò il bacio immediatamente. Entrambi si accorsero di aver aspettato quel momento per troppo tempo.
Si divisero quando il bisogno d’aria si fece troppo persistente, poi sorrisero. Si scambiarono un ultimo bacio, prima che la porta si aprì, mostrando un volto che fece rabbuiare Lucy e arrabbiare Natsu.
‘’Che ci fai qui?!’’ gridò il rosato, verso il nuovo arrivato.
 
Poco dopo i genitori di Lucy arrivarono e ricevettero le notizie riguardanti la loro ragazza, che provocarono uno svenimento di Layla, mentre Jude guardava incredulo quella situazione. Non riusciva a crederci.
 
Poco distanti da quella scena, c’erano Laxus e Mira, i quali si stavano abbracciando da qualche minuto, poiché l’albina non riuscì più a trattenersi dalle lacrime. Il biondo tentò di farla calmare, ma con scarsi risultati. Dopo qualche minuto, però, i singhiozzi si fermarono e Mira pronunciò una frase che fece sussultare Laxus, Levy e Gajeel, che si trovavano lì vicino.
‘’Questa doveva esser l’estate più bella della nostra vita. Perché è finita così?’’ poi scoppiò nuovamente a piangere, sempre tra le braccia del biondo che non poteva fare altro, se non darle ragione.

 
 
 
 
 
 
Scusate il capitolo deprimente, l’ho scritto ascoltando Yiruma, compatitemi xD comunque questi capitoli dovrebbero terminare tra il prossimo e quello dopo ancora, quindi tranquilli xD chi sarà mai colui che è entrato? Sono sicura che l’avrete già capito… Quale pensate sarà l’esito della visita di Lucy? Che ne pensate del capitolo?
State tranquilli, mi occuperò meglio delle altre coppie quando questa parte deprimente sarà completa.
Detto questo, grazie per tutti coloro che recensiscono, mettono la storia tra le preferite/seguite/ricordate e soprattutto perché continuate a seguire quest’obbrobrio! Alla prossima :D

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Capitolo 9
*** Verità celate ***


Capitolo 9

Verità celate

 
L’alba stava arrivando. Lo si poteva intuire facilmente osservando fuori dal finestrino del treno. Il cielo stava cambiando varie sfumature, passando dal blu notte, al rosso, al rosa. Quell’atmosfera era l’ideale per rilassarsi, anche se per qualcuno che stava dormendo, significò il risveglio, ma anche l’arrivo a destinazione.
Proprio così, Bosco era a pochi minuti, ormai.
Anche Gerard stava fissando il paesaggio fuori dal finestrino, ma con poco interesse. Oltretutto, il rosso scarlatto del cielo, continuava a ricordargli i capelli della sua amata e non riusciva a sopportarlo. Per questo motivo, non appena sentì il fischio del treno, segnale che mancava poco alla prossima fermata, volse lo sguardo altrove, aspettando di arrivare a destinazione.
Quando il treno si fermò, fu uno dei primi passeggeri a scendere. Prese le sue cose e cercò in mezzo alla folla una chioma rosata. Purtroppo si ricordò che quest’ultima apparteneva ad una persona abbastanza alta, ma un colore di capelli simili non passava di certo inosservato! Dopo pochi minuti, infatti, la trovò.
Meredy.
Era insieme ad un uomo, probabilmente la sua guardia del corpo, e ad una persona che Gerard conosceva bene: Vidaldus, suo amico e protettore sin da quando era bambino.
‘’Meredy, sono qui!’’ gridò Gerard, buttando a terra le valigie e allargando le braccia, segno di voler abbracciare la ragazza.
‘’Gerard! sei arrivato, finalmente!’’ urlò lei di rimando, buttandosi tra le braccia dell’azzurro.
‘’Ti sono mancato?’’
‘’Non sai quanto, cugino!’’ poi Vidaldus e l’altro uomo, con un fisico molto più appariscente della sua guardia del corpo, presero le valigie e si diressero verso il palazzo di Gerard.
 
Nel frattempo, gli altri erano tutti in pensiero per Lucy. La ginecologa ci stava mettendo un po’ a visitare la ragazza, il che faceva aumentare la preoccupazione di tutti coloro che erano nella sala d’attesa, specialmente i genitori della bionda e Natsu.
Quest’ultimo, oltre ad essere preoccupato, continuava a pensare al bacio che si era scambiato con la bionda pochi minuti prima e non poteva evitare di abbozzare un sorriso e sperare che tutto sarebbe andato per il meglio. Ricordò anche della discussione avuta con Gray poco prima, proprio dentro la camera della bionda.
 
‘’Che ci fai tu qui?!’’ urlò il rosato, alzandosi dalla sua posizione.
‘’Volevo solo scusarmi…’’
‘’Scusarti?!’’ Natsu stava per avvicinarsi a Gray, ma Lucy lo fermò in tempo, consapevole che ciò che avrebbe fatto il rosato, non sarebbe sicuramente stato piacevole.
‘’D’accordo, Gray, ti perdono. La colpa è anche mia per non aver capito da subito i miei sentimenti. È vero, da piccola ti ho voluto un gran bene, non so se fosse amore o meno, ma di una cosa sono certa: per te ora provo solo un grande affetto come amico, niente di più.’’
‘’Lo so, l’ho capito quella sera, ma sono stato troppo stupido e invece di parlare, me ne sono andato via come un’idiota…’’
‘’Va bene, Gray. Non preoccuparti.’’ Finì la bionda sorridendo, seguita da Gray che aprì la porta e uscì con un sorriso amaro sulle labbra.

 
Ancora qualche minuto e la donna, con dei lunghi capelli rosa e un camice bianco, uscì dalla stanza, informando tutti della situazione della ragazza.
‘’Sono la dottoressa Polyushka, la ginecologa. Non avete nulla di cui dovervi preoccupare. La sua situazione è stabile e già da domani potrete portarla a casa. Non c’è stata alcuna complicazione, non è incinta ed è sana come un pesce. Potete stare tranquilli! Le ho anche parlato e sembra essere abbastanza calma. Solitamente ho conosciuto persone con un carattere più debole, che per riprendersi dallo shock hanno dovuto affrontare un periodo lungo e difficile. Sono contenta che non sia il suo caso. È ancora così giovane, d’altronde… in ogni caso, ora devo congedarmi. Se volete sapere qualcosa, chiedete a uno qualsiasi degli infermieri.’’ Dicendo questo, andò via, lasciando tutti con degli enormi sorrisi sulle labbra e un sospiro di sollievo da parte di Layla.
‘’Vado a firmare i fogli per il suo rilascio. Domattina la porteremo con noi a casa, non mi pare il caso di farla restare qui.’’ Disse Jude, avviandosi, senza accorgersi dell’espressione che il volto di Natsu aveva assunto nel giro di pochi secondi.
Layla, molto più attenta, se ne accorse e si avvicinò a quest’ultimo, il quale era seduto con le braccia sopra le ginocchia e le mani a sorreggergli la fronte.
‘’Sei Natsu, giusto? Ricordo che da piccolo giocavi spesso con mia figlia!’’
‘’S-Si, sono io… non sapevo che Lucy le avesse parlato di me, pensavo fossi come un passatempo estivo, d’altronde ci vedevamo solo per pochi giorni durante il mese di Luglio…’’
‘’Questo è vero, ma per la mia bambina sei sempre stato molto importante. Ripeteva sempre che tu sei stato il suo primo amico e che non l’abbandonavi mai. Tentavi sempre di farla sorridere e trasformavi le sue giornate più buie con poche semplici parole. Ti sono davvero grata per questo, Natsu.’’ Concluse Layla, guardandolo negli occhi, non appena Natsu, a causa del sussulto provocato dalle parole della donna, si decise ad alzare il volto, perdendosi in quegli occhi color nocciola che gli ricordavano molto quelli di Lucy.
‘’Per me non è mai stato un problema, anzi. Mi divertivo a passare molto tempo con lei, forse proprio perché sapevo che per vederla avrei dovuto aspettare un altro, interminabile, anno. A me non piace veder piangere le persone, specialmente se si tratta di Lucy. Vorrei poter vedere quegli occhi sorridere sempre e non bagnarsi a causa di qualche stupido.’’ Parlò senza riflettere, per poi ripensare a quello che aveva ammesso e arrossire inevitabilmente, facendo sorridere la donna al suo fianco, che tentò di trattenersi.
‘’Natsu, ho notato il tuo sguardo, poco fa. Tu non vuoi che parta, perché potrebbe essere l’ultima volta che vi vedete, giusto?’’
‘’Lo sarà.’’
Layla non capiva.
‘’Dopo quest’estate, partirò con mio padre, Igneel, per andare in America. Una squadra di basket mi ha notato e mi vorrebbe nel loro team. Non ho ancora dato una risposta certa, ma se accetterò, probabilmente non tornerò più qui. Capisco che è un’opportunità unica, ma lasciare il paese dove sono cresciuto e con lui tutte le persone che ho conosciuto e grazie alle quali sono diventato quello che sono ora, è davvero triste. Frustrante.’’
‘’Capisco che vuoi dire. È difficile abbandonare tutto.’’ Natsu guardò la donna in modo interrogativo, sperando che continuasse il suo racconto. ‘’Da giovane, abbandonai Londra, la mia città Natale, pervenire qui e vivere con la persona che amavo. Fu difficile, ma decisi di abbandonare ogni cosa per coronare il mio sogno. Quindi, se giocare a basket è la tua unica ragione di vita, qualcosa per cui credi valga davvero la pena lasciare ogni cosa, semplicemente parti e realizza il tuo sogno. È tutto quello che avevo da dire.’’ Concluse sorridendo, avviandosi verso l’uscita, dove, probabilmente, Jude la stava aspettando.
Natsu pensò a lungo a quelle parole, fin quando non tornò all’hotel insieme agli altri.
 
‘’Bentornato, figliolo.’’ Esclamò una voce molto conosciuta ed odiata da Gerard, non appena quest’ultimo varcò la soglia che divideva il palazzo dall’esterno.
‘’Sono a casa, padre.’’ Rispose il ragazzo, visibilmente arrabbiato.
‘’E’ da molto che non ci vediamo e mi tratti così? Non ti capisco, Gerard.’’
‘’Non è stata una mia scelta venire sin qui. Se voi non mi aveste inviato quella lettera, non avrei mai più rimesso piede qui.’’
‘’Sei un uomo, ormai. Devi smetterla di fare quello che vuoi e pensare alla nostra famiglia!’’
Già, la famiglia.
Essere nato nella famiglia più famosa e potente del mondo, non è mai stato il volere di Gerard, ma non aveva potuto evitarlo. La sua famiglia era conosciuta per la sua violenza nel fare ogni cosa, d’altronde, cosa ci si poteva spettare dalla Yakuza?
Gerard aveva deciso di partire e abbandonare i suoi amici proprio per poterli proteggere dal suo destino. Nessuno sapevo chi fosse in realtà. Si faceva chiamare soltanto Gerard, nessuno conosceva il suo vero cognome, proprio per evitare di far sapere alla gente chi fosse. Già da piccolo molte persone avevano tentato di rapirlo per il riscatto o di ucciderlo, ma fallivano miseramente e venivano rintracciati e uccisi nel giro di pochi giorni. Non aveva mai provato affetto, né tantomeno qualcuno si era mai affezionato a lui, poiché il suo carattere freddo e distaccato faceva allontanare tutti. Ma poi, arrivò lei. Quella bambina dai capelli scarlatti che cominciò a far ruotare il suo mondo. Il vero Gerard uscì fuori solo conoscendo quella bambina dolce e premurosa, facendolo diventare un’altra persona. Il motivo per il quale si erano lasciati, era la ragazza che ora stava correndo tra le braccia dell’azzurro.
‘’Gerard, amore!’’
Ikaruga Raven, sorella di Vidaldus e sua promessa sposa, nonché sua cugina.
Per Gerard era successo tutto troppo in fretta, ma amava troppo Erza per sottostare al padre, decidendo di non accettare la propria cugina come sua sposa, facendo aumentare l’ira del padre che gli spedì quella lettera piena di minacce contro i suoi amici, soprattutto la rossa sopracitata.
A quel punto, non aveva altra scelta, ma decise di informare la sua amata riguardo la sua partenza e la sua vera identità.
Ricordo ancora quelle lacrime… pensava Gerard, mentre veniva stretto dalla cugina, che continuava a dirgli quanto le fosse mancato e gli faceva domande a raffica che venivano portate via dal vento, poiché in quel momento tutto ciò che riusciva a sentire Gerard erano i singhiozzi della rossa seguiti dai tuoi di quella maledetta notte.
 
Il giorno seguente, Lucy si era completamente ripresa e uscì dall’ospedale molto presto. Corse a salutare le proprie amiche, venendo a sapere che avrebbe avuto tutto il giorno per stare con loro, poiché Layla aveva convinto Jude a farla restare ancora un giorno per divertirsi con le proprie amiche.
Fino a quel momento non ci aveva pensato, ma quella sarebbe stata la loro ultima estate insieme.
Ognuno di loro avrebbe scelto se lavorare o andare all’università, qualcuno sarebbe andato all’estero e qualche altro sarebbe rimasto nel proprio paese, ma quasi sicuramente non si sarebbero più rivisti o comunque non sarebbero più riusciti a stare insieme come fino a quell’estate.
Decise di non pensarci e di godersi la giornata, seguita da tutte le altre e dai ragazzi.
Il tempo passò troppo in fretta, quel giorno, ma ne successero di tutti i colori.
Cana si incontrò con il suo ex ragazzo, Bacchus, e, anche se all’inizio era fredda e distaccata, infine si arrese e i due tornarono in ottimi rapporti.
Levy raccontò a Lucy la serata passata con Gajeel e quest’ultima le augurò di fare il grande passo entro quella estate, facendo arrossire l’azzurra e ridere tutte le altre.
Lisanna raccontò a Mira dei suoi sentimenti per il rosato, ma consapevole di non essere ricambiata. Trattenne a stento le lacrime, ma infine riuscì a sorridere e a divertirsi insieme agli altri.
Gray aveva capito di chi fosse realmente innamorata Lucy, così decise di dedicarsi a Juvia, la quale cercava di farsi notare sin dal primo momento, ma lui era stato troppo cieco per accorgersene.
L’unico fuori dal mondo, era Natsu, il quale non sapeva se andare a parlare o meno con la bionda.
‘’Ora spiegami che ci fai ancora qua.’’ Disse Gray, facendo sussultare il rosato, preso alla sprovvista.
‘’Gray! Ecco… cerco le parole adatte per parlarle…’’
‘’Allora, sei più scemo di quanto avessi immaginato, fiammifero!’’
‘’Senti, Gray, non sono in vena di litiga-‘’
‘’Nemmeno io, idiota! Se sono qui, è per dirti di muoverti e andare a parlare con eli! E tu non immagini nemmeno quanto mi stia costando, tutto questo!’’
‘’Si, ma non sono sicuro di quello che provo…’’ a Gray caddero le braccia, per la stupidità dell’amico e si trattenne dal tirargli un ceffone in pieno viso, limitandosi a rispondere.
‘’Sai Natsu, io negli occhi di Juvia vedo il mare.’’
‘’E’ facile vedere il mare nei suoi occhi, sono azzurri! Il problema è vederlo negli occhi di Lucy, che dovrebbero ricordarti il cioccolato…’’ rispose Natsu, svegliandosi dalla sua stupidità e capendo l’antifona. Gray diede una pacca sulla spalla a Natsu e si alzò, consapevole che l’amico, stavolta, sarebbe riuscito a farcela.

 
 
 
 
 
 
 
*si nasconde per non farsi lanciare oggetti e per non fare vedere le lacrime di gioia*
Ragazzi, non potete nemmeno immaginare quanto mi stiate rendendo felici! Le visualizzazioni salgono in maniera spropositata e anche le persone che mettono questa storia tra le preferite/seguite/ricordate e che recensiscono! Tra l’altro, aumentano pure le persone che, non so con quale coraggio, mettono persino me tra i loro autori preferiti! E poi i vostri complimenti mi fanno sciogliere e commuovere allo steso tempo, quindi grazie a tutti! Scusate i miei ritardi, ma mi conoscete…
Comunque parlando della storia, so che sembra che stia per finire ma… No! Ho ancora altre idee, ma prima vorrei sapere che ne pensate della storia di Gerard. Pensavate forse che mi fossi dimenticata della Gerza? u.u vi sbagliavate! Tra poco mi metterò a scrivere dei bei capitoli anche sulla Gruvia e Gale, volevo prima far finire i vari casini che avevo combinato, per evitare di farvi deprimere xD
Cosa pensate succederà nel prossimo episodio?
Cosa farà Natsu?
Cosa succederà a Gerard?
Continuate a seguirmi e lo scoprirete ;)
Recensite in tanti, mi raccomando!
Alla prossima :D

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Capitolo 10
*** Pensando a Te ***


Capitolo 10

Pensando a Te

Era ormai arrivata la sera. Lo si capiva dal colore del cielo, per la maggior parte blu-azzurro, con qualche macchia di rosso ogni tanto dipinta nel cielo, come in un bellissimo quadro.
I quadri.
Gerard amava i quadri. Amava leggere o inventarsi storie riguardo a perché fossero stati creati o alla storia dietro quel semplice disegno. Lui non era bravo a dipingere, ma era un asso nel fare i ritratti. Specialmente quelli di Erza.
Nel guardare quel cielo, decise di andare a ritrovare alcuni dei ritratti che aveva fatto per la rossa. Ognuno di loro racchiudeva un pezzo del loro amore e Gerard ricordava ogni cosa, senza distinzione.
Rimase a fissare i suoi disegni per minuti interminabili, quando qualcuno bussò alla porta e senza attendere risposta, entrò spedita, buttandosi tra le braccia del ragazzo.
‘’Gerard, sono troppo felice che tu sia finalmente tornato! E che tu possa ricambiare i miei sentimenti!’’ disse Ikaruga, stringendo sempre di più l’azzurro tra le sue braccia.
Sentimenti? Ricambiati? Cosa stava dicendo?
Forse suo padre aveva mentito, prendendosi gioco dei sentimenti della sua stessa nipote, ma ormai a Gerard non importava più nulla. Si rassegnò all’idea che avrebbe dovuto passare il resto della propria vita accanto alla rosata che in quel momento lo stava soffocando con quell’abbraccio e non con la sua amata rossa, capace invece di togliergli il respiro solo con uno sguardo.
Abbracciò di rimando la rosata, ma solo per nascondere le lacrime che stavano cominciando a rigare il suo viso.
Lacrime amare, che non avrebbero mai smesso di fargli visita.

La sera era arrivata anche in spiaggia. Quella sera, però, il tramonto non era stato particolarmente bello. Tutti erano tristi: Lucy stava per andarsene. 
I suoi genitori, specialmente il padre, erano stati chiari. Un giorno e poi a casa.
A Lucy non andava giù, ma doveva ubbidire. Ciò che la faceva stare peggio, era il fatto che la sua estate era finita prima del previsto e che questa era la sua ultima vera estate. La sua ultima estate con i suoi migliori amici. Solo pensare a tutto questo, le faceva venire una gran voglia di piangere, ma riuscì a trattenersi: voleva mostrare gioia e sorrisi ai suoi amici, non lacrime.
Così andò a divertirsi e a chiacchierare ancora per qualche minuto con le ragazze.
Poco distanti, c’erano i ragazzi che osservavano la scena dall’esterno. La maggior parte non conosceva abbastanza Lucy, qualcuno l’aveva addirittura conosciuta quella stessa estate, pochi giorni prima, di conseguenze non si sentivano tristi come le loro ragazze.
Tutti tranne Natsu e Gray.
Il moro era rimasto ad osservare l’amico per quasi tutta la giornata, notando che non aveva fatto il minimo progresso. Vedendo che ormai il tempo stringeva, decise di andare a parlare con il rosato, sperando che quest’ultimo potesse dargli retta.
‘’Natsu, ascoltami. Stai pensando al basket e all’America, vero?’’
‘’Più tardi mi spieghi come fai a leggermi nel pensiero, per favore?’’
‘’Seriamente, sei senza speranze! Ma ti pare il caso di pensare a cose simili proprio ora?! Ti rendi conto che Lucy se ne sta andando e tu hai tenuto il broncio tutta la giornata?! Riesci a capire che forse non la rivedrai più?! E tutto quello a cui pensi è quel dannato sport?! A volte non riesco proprio a capirti, fiammifero!’’ concluse sbattendo un pugno sulla sabbia sulla quale erano entrambi seduti.
‘’Hai ragione, ghiacciolo. Su tutto. Ma sul serio, io non mi capisco! Tu come hai fatto a capire che eri innamorato di Lucy? E di Juvia, anche…’’
‘’Riguardo Juvia, penso sia un sentimento talmente forte che non riuscirei a descriverti, ma per Lucy… il suo sorriso.’’ Natsu non capiva, così Gray cercò di spiegarsi meglio, conoscendo l’amico si sarebbe immaginato una reazione simile. ‘’Volevo vederlo sempre, in ogni situazione. Volevo sentire la sua voce, averla vicina. Volevo che fosse felice. Forse per questo l’ho lasciata andare.’’
‘’E ora Juvia ti fa provare sensazioni diverse?’’ chiese il rosato dopo pochi secondi.
‘’Si, Natsu. Mi fa sentire ancora meglio di Lucy e, credimi, non pensavo fosse possibile! Forse è questo quello che chiamano vero amore, a conti fatti.’’ Finì la frase osservando il cielo che si stava riempendo le stelle e assunse un’aria pensierosa.
Per questo motivo, Natsu voltò il viso riflettendo su quelle parole. Poi si girò verso Lucy e, vedendola pensierosa e quasi triste, si alzò immediatamente.
Ah, giusto. Hai anche voglia di volerla aiutare e proteggere sempre, ma questo lo sai già, vero Natsu? Pensò Gray, facendo comparire un sorriso sul suo viso, poco prima che Juvia si fosse seduta accanto a lui.

‘’Lu, tutto bene?’’
‘’Natsu! Si, credo… è che… è triste.’’
Natsu capì subito a cosa si stesse riferendo la bionda. Non parlava di quel momento, ma di ciò che sarebbe avvenuto dopo. 
L’adolescenza è quel periodo della vita nella quale si prova di tutto. Si stringono amicizie, ci si innamora, si fanno pazzie. Da soli e in compagnia. È quel periodo in cui ti diverti senza pensare a cosa possa accaderti, ma poi cresci. Un giorno ti svegli e ti ritrovi diplomato e pieno di domande sul futuro, su cosa accadrà dopo e cosa farai. Da quel momento in poi, sai di non poter più fare pazzie, che devi mettere la testa apposto e creare il tuo futuro.
Ma per loro tuto questo era ancora troppo presto.
‘’Lu, sai che una squadra di basket mi ha chiamato per giocare con loro?’’
‘’Davvero?! E dove?’’
‘’America.’’
Lucy perse un battito.
‘’A-Ah… wow, l’opportunità che aspettavi, eh?’’ il rosato notò lo sguardo della bionda, così le porse una domanda.
‘’Sai cosa farai da ora in poi?’’
Lucy sembrò pensarci un po’ su, poi rispose.
‘’No, non ancora… devo tornare a casa e cominciare a capirci qualcosa del lavoro di mio padre. L’azienda passerà a me, tra qualche anno. Per il resto, forse andrò all’università, ma non ne sono sicura… tu invece andrai in America, eh? Che fortuna!’’ sorrise verso il rosato, che capì subito la vera natura di quel sorriso. Era triste, amaro e falso. Non andava bene per il viso di Lucy.
‘’No.’’ A quel punto, la bionda non capì.
‘’Non ho ancora dato una risposta, in realtà. Volevo chiedere il tuo parere.’’
‘’Oh… bhè, è un’ottima opportunità, no? Certo, è molto distante da qui, dovresti salutare il luogo in cui sei nato e cresciuto, gli amici, forse non ci rivedremo più…’’ disse abbassando la voce, ma riprendendosi subito dopo. ‘’Ma è ciò che aspettavi da tempo, giusto?’’
‘’Pensavo di sì, ma crescere non è facile…’’
La bionda stava per ribattere, quando la voce dei loro amici li fece alzare e correre verso di loro.
‘’Fuochi d’artificio?’’
‘’Si, Gajeel! Dobbiamo salutare Lu-chan come si deve!’’ disse Levy ad un Gajeel alquanto contrariato.
La bionda sorrise, ma stavolta era un sorriso sincero, davanti ai suoi amici e a quella sorpresa che le avevano preparato.
Tutti si stavano godendo i fuochi d’artificio. Tutti tranne Natsu.
Il tempo stringeva, ora o mai più.

Yukino stava osservando i fuochi d’artificio estasiata, al fianco di Sting, il quale la osservava sorridendo. Dopo un po’, il viso della ragazza diventò perplesso.
‘’Sting, ma che fine hanno fatto Ultear e Lyon?’’
‘’Oh, è vero. Se ne sono andati, ma non chiedermi il perché.’’
‘’Mh… ho qualche ipotesi, sinceramente…’’ disse, volgendo lo sguardo verso Juvia e ricordandosi della sua chiacchierata con Lyon avuta quel pomeriggio.

‘’Lyon, ma Ultear?’’ il viso del ragazzo s’incupì.
‘’E’ tornata a casa. Sembra che Gray si sia dimenticato di lei e che anzi la odi. Proprio come odia me…’’
Yukino guardava il viso depresso dell’amico e si sentiva inutile, in quella situazione.
‘’Hai parlato con Juvia? Le ai detto chiaramente cosa provi?’’
‘’No, ma… è innamorata di Gray. Sarebbe inutile.’’
‘’Non dire stupidaggini! Hai tutto il diritto, anzi, il dovere di dirle ciò che provi!’’ urlò Yukino, facendo sobbalzare Lyon e voltare mezza spiaggia verso di loro.
Entrambi arrossirono, per poi essere chiamati da Sting e Luxus e raggiungere gli altri.


Immagino non mi abbai dato retta, alla fine… pensò Yukino, mentre osservava il cielo colorato da quei fuochi, tra le braccia di Sting.
Poco lontano da loro, c’erano Minerva e Rogue. Molti continuavano a chiedersi come e quando fosse successo, ma nel corso di quella vacanza, quei due si erano messi insieme. Nonostante tutto, sembravano essere loro i più tranquilli.
‘’Hey Mira, ma… Minerva non era interessata a Sting?’’
‘’Luxus, credimi, quest’estate sono successe tante di quelle cose strane, che questa a confronto non è nulla!’’ disse Mira, provocando le sue risate e quelle del biondo, dopo si scambiarono un bacio, sotto lo sguardo felice di Lisanna. Finalmente sua sorella aveva trovato la propria felicità ed era convinta che prima o poi sarebbe successo anche a lei.

Nel frattempo, a casa di Gerard l’atmosfera sembrava troppo festosa per i gusti del ragazzo. Le domestiche erano molto indaffarate e c’era un viavai di gente assurdo. Aveva un pessimo presentimento a riguardo, ma preferiva sperare che era proprio quello, solo un presentimento.
Quando però vide arrivare il sarto con varie stoffe bianche, capì che purtroppo non era così.
Hanno già deciso la data del matrimonio, ci scommetto. Ma non gli è nemmeno passato per la mente di avvertire lo sposo, figuriamoci! Pensò tra sé, salendo le scale di corsa per andare a parlare con suo padre.
‘’Padre, cosa significa tutto questo?!’’
‘’Ah, Gerard, il tuo matrimonio sarà la prossima settimana. Faremo tutto qui, la cerimonia fuori, in giardino, insieme al rinfresco e all’interno ci sarà il vero e proprio ricevimento.’’
‘’Ma stai scherzando!’’ urlò il ragazzo, sbattendo un pugno al muro.
‘’Gerard, figlio mio, sono troppo anziano, ormai. E voglio vederti sposato e con un erede al più presto!’’
‘’Ma non è Meredy la donna che voglio al mio fianco! Perché non lo capisci?!’’
‘’Gerar-‘’ ma prima che il padre potesse dire qualsiasi cosa, l’azzurro era già sparito dietro la porta, diretto in camera sua.
Si chiuse a chiave all’interno di quella stanza che l’aveva visto piangere innumerevoli volte da quando era piccolo e prese l’unica foto di Erza che gli era rimasta. La strinse al petto, sperando di trovare una soluzione in fretta per poter tornare con lei, ma le speranze stavano volando via con la stessa velocità con il quale il tempo stava scorrendo.


‘’Erza…’’






Eccomi tornata! 
No, ragazzi, non è un miraggio, solo davvero io!
Perdonate l’attesa, ma tra traslochi, problemi con internet e con la scuola (anche se alla fine sono stata promossa senza debiti, evviva!!), non ho avuto modo di scrivere. Ma ora sono qui! A proposito, grazie a tutti per avermi messo tra gli autori preferiti, per aver letto in così tanti le mie storie, per le recensioni e via dicendo. Grazie davvero! Aumentate a vista d'occhio! E, credeteci o meno, { Per Sempre con Te. e' entrata a far parte delle storie più seguite ** vi adoro <3
Allora, la storia sembra effettivamente essere arrivata al suo epilogo ma… non è così! Mi dispiace, ragazzi, ma la mia mente partorisce nuove idee e dovete sopportarle u.u ho già un’idea per il finale, ma penso mi odierete… xD
Ho delle idee anche per nuove storie, il fatto di essere stata ferma per tutto questo tempo mi ha solo fatto pensare a nuove cose  (lol). Detto questo, recensite e ditemi se c’è qualche cosa non chiara! A presto! ;)

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Capitolo 11
*** Pioggia ***


Capitolo 11

Pioggia

 
Pov Gerard

La pioggia stava continuando a cadere. Eravamo in piena estate, eppure pioveva quasi ogni sera. Forse il cielo capiva il mio stato d’animo e non voleva lasciarmi da solo a piangere in quelle notti vuote, riempite solo dalle mie lacrime e dai singhiozzi. Era notte fonda, illuminata a tratti dalla Luna, per la maggior parte coperta dalle nuvole grigie che sovrastavano la mia città. 
Già, mia. 
Non la consideravo più tale da un po’ di tempo, ma non potevo evitare di chiamarla così. In questa città, ho solo trovato sofferenza. Solo i primi anni della mia vita possono essere considerati belli e felici. Ma dalla morte di mia madre, tutto è diventato buio.
Buio come il cielo che osservavo ogni notte. Continuo a chiedermi come mai in quella spiaggia la Luna fosse costantemente visibile, perché non piovesse mai, come fosse possibile che il cielo non veniva oscurato nemmeno da una nuvola. Forse perché in quel periodo era ancora tutto perfetto.
Poi arrivò lei.
Non so se il suo arrivo sia stato una maledizione o la semplice realizzazione di un mio desiderio sopito nella parte più profonda del mio cuore. So solo che se lei non fosse arrivata quel giorno, forse ora potrei accettare con più convinzione il matrimonio che avverrà tra pochi giorni.
Ero quasi riuscito a dimenticarla o forse fingevo. Non ne sono tuttora sicuro.
Ma poi lei è tornata e con lei tutti i ricordi. Il mio amore è tornato a galla e ormai non poteva più tornare a fondo, dove si era rifugiato fino a quel momento.
Fu proprio grazie a questo che capì che lei doveva essere la donna della mia vita, ormai non potevo più trovare scuse. Ma poi arrivo quella lettera.
La lettera.
I miei sogni infranti, insieme al mio cuore.
E ora sono qui, davanti a mio padre, a chiedere spiegazioni che so non arriveranno mai.
Tutto quello che mi resta da fare è correre. Vorrei scappare, ma non posso.
Forse una corsa sotto la pioggia non è male. Forse le mie idee potrebbero schiarirsi. Forse capirei di essere senza speranza e accetterei il mio destino.
Forse, forse, forse. Troppi forse.
Eppure sono qui, a correre sotto la pioggia. Se qualcuno dovesse vedermi, in questo modo, non riuscirebbe a capire se io stia piangendo o meno.
Mi fermo un attimo, il bisogno d’aria è impellente.
Fisso il cielo. Alcune gocce mi finiscono sugli occhi, ma non m’importa. Non mi danno fastidio. Resto in questa posizione per minuti interi, poi decido di sedermi nella panchina distante pochi metri davanti a me.
Inizialmente mi siedo, infine decido di sdraiarmi. Chiudo gli occhi e i ricordi riaffiorano.
Non me n’ero accorto; questa è la panchina dove ci conoscemmo per puro caso. O forse i nostri amici avevano già programmato ogni cosa, chissà.
Avevo appena smesso di piangere, quando sentì nuovamente dell’acqua salata rigare le guance. Sono proprio un’idiota, sono bravo solo a piangere, eh?
Decido di lasciarmi andare. Ora la notte è scossa solo dai tuoni, dai lampi e dalle mie urla di disperazione.
Ho deciso, queste saranno le mie ultime lacrime.
Ho deciso, affronterò il mio destino.
Ho deciso.
Addio, Erza.


Nel frattempo, in spiaggia.

Pov Erza

Sembrava essere tutto perfetto, fin quando non sentì una goccia cadere al cielo e posarsi sulla mia fronte. Inizialmente, nessuno di noi si era allarmato. Non aveva mai piovuto d’estate in questa spiaggia, ma c’è sempre una prima volta per tutto, no? Infatti nel giro di pochi minuti quella che sembrava una pioggia di poco conto, si trasformò in una corsa sotto la pioggia battente per rifugiarci al chiuso.
Nonostante tuto, stavamo ridendo tutti.
Vedere i miei amici felici era la cosa più importante per me, da quando Gerard se n’era andato.
Pensavo di aver accettato la cosa, ma mi sbagliavo. Ora sono qui, a ripensare a lui. Forse andare sotto la pioggia ora sarebbe l’ideale. Sento che le mie lacrime non potranno resistere ancora per molto. Piangere davanti ai miei amici, in questo momento, non sarebbe il massimo.
Per scacciare i pensieri, decido di voltarmi verso Levy. Come immaginavo, è accanto a Gajeel.
Quei due sono quelli che se la stanno passando meglio, quest’estate, a mio parere. Sorrido e comincio ad osservare il cielo.
Poco dopo, un rumore fa spaventare tutti noi.
Un tuono.
Dopo l’impatto, seguì un attimo di silenzio e poi le nostre risate riempirono la notte.
Vidi Lucy abbracciata a Natsu e il mio sorriso si allargò ulteriormente. Ma poi volsi il mio sguardo verso Gray. Era particolarmente strano, in questi giorni. Da quando era arrivato Lyon, ne erano successe di tutti i colori per lui. Pensavo che la vicinanza con Juvia l’avrebbe aiutato, ma mi sbagliavo. Il suo sguardo era sempre vuoto. Pensava troppo. Non sapevo come aiutarlo, ormai, e così il mio sorriso si spense all’improvviso.
Sapevo di non poter aiutare me stessa, ma almeno volevo aiutare i miei amici. Volevo evitare di essere così inutile. Invece…
Un altro tuono mi riportò alla realtà.
Stavolta eravamo tutti preparati, di conseguenza nessuno rischiò un infarto, ma ci fu ugualmente un’altra risata generale.
Cominciai a sentire freddo ed andai nella mia camera.
Silenzio. Solo questo trovai.
La pioggia che batteva sul vetro non mi dava fastidio, anzi. Mi faceva sentire meno sola.
Ero consapevole di avere i miei amici a pochi metri di distanza, ma entrando in quella camera sentì subito una bruttissima sensazione di solitudine.
Mi buttai sul letto e cominciai ad osservare le gocce di pioggia battere sul vetro. E così presi una decisione.
Ho deciso, sarò felice, anche senza di lui.
Ho deciso, vivrò al massimo e affronterò il mio destino.
Ho deciso.
Addio Gerard.


Pov Lucy

Ho sempre amato la pioggia.
Estiva, invernale, autunnale, primaverile. In qualsiasi periodo, amavo guardare la pioggia cadere incessantemente, amavo sentire il suo dolce suono.
Farlo tra le braccia di Natsu, poi, era una sensazione stupenda. Il suo calore mi infondeva sicurezza e mi faceva godere maggiormente quel meraviglioso spettacolo. Molte volte da piccoli, quando confidai a lui il mio segreto riguardo la pioggia, mi chiede come mia amassi così tanto la pioggia.
Non riuscivo a rispondere.
Ora penso di aver trovato una risposta abbastanza soddisfacente. Come mi aspettavo, anche questa volta la domanda non tardò ad arrivare, ma io avevo una risposta pronta.
‘’Lu, ma come mai ami così tanto la pioggia? Non pensi sia triste?’’
‘’Beh, forse quando piove è vero, la città diventa triste e silenziosa, ma ti sei mai accorto del fenomeno che avviene subito dopo?’’
Natsu mi guardò interrogativo, me l’aspettavo.
‘’L’arcobaleno.’’ Risposi tornando a guardare il cielo.
‘’Hai ragione. È davvero bellissimo, non avevo mai fatto caso che spuntasse solo dopo la pioggia.’’
Lo so avrei voluto dire, ma ci ripensai subito dopo, tornando a godere di quel magnifico spettacolo, aspettando l’arrivo di quell’arco dalle mille sfumature di colori.


Pov Natsu

Ancora poco.
Ancora poche ore e non rivedrò più Lucy. Devo dirle cosa provo e prendere una decisione riguardo il mio futuro. Non posso più andare avanti così.
Stringerla fra le mie braccia mentre guardiamo insieme la pioggia mi fa provare una sensazione unica, indescrivibile. Ineguagliabile.
Vederla sorridere mentre mi parla o mentre osserva il cielo, aspettando che la pioggia lasci il suo posto all’arcobaleno, è stupendo.
È lei ad essere stupenda.
In quel momento capisco di non avere alternative, devo dirle per forza cosa provo. Eppure… come dirglielo? Come dirle che la amo sin da quando eravamo bambini, che non ho mai avuto occhi che per lei? Come?
Abbasso la sguardo e senza rendermene conto allento la presa sui suoi fianchi. Lei se ne accorge e si volta. Mi guarda interrogativa, come se non avesse voluto che le mie mani si staccassero dal suo corpo. Mi perdo in quei suoi occhi color cioccolato  improvvisamente ho la forza di dirle quello che provo per lei.
‘’Lu, potresti venire un attimo con me?’’ nonostante tutto, voglio che ci sia l’atmosfera e il luogo giusto. Lei annuisce, le prendo la mano e la porto lontana dagli altri. Troppo preso dalla foga, non mi rendo conto che la pioggia sta diminuendo.
Ci fermiamo dietro l’hotel. Che io sappia, nessuno deve averci visto né sentiti, di conseguenza, dovremmo essere soli sul serio, ora.
Fisso per qualche secondo la terra sotto di me, diventata improvvisamente interessante. Il tempo per far sparire almeno in parte il rossore che ha preso il sopravvento sulle mie guance. Alzo il viso, consapevole di averla fatta attendere per troppo tempo. La guardo fissa negli occhi. Noto che sta tremando. Che stupido, avrei dovuto scegliere un luogo all’interno dell’hotel. Ormai non posso più tirarmi indietro.
Mi avvicino, le prendo le mani, gli occhi incollati ai suoi. Comincio a parlare.
‘’Lucy, sai che noi siamo sempre stati insieme, fin da piccoli. Anche se ci vedevamo solo d’estate, immagino tu sia d’accordo sul fatto che è come se fossimo cresciuti insieme, no?’’ sorride, forse ha già capito dove voglio arrivare, è troppo intelligente. 
‘’Ne abbiamo passate tante insieme. Dal nostro primo incontro fino ad ora. E… c’è una cosa che devo dirti, sin dai tempi in cui giocavamo a fare i castelli di sabbia…’’ le mani mi tremano. Aumento la stretta sulle sue per non farglielo notare. Vedo che il rossore sulle sue guance sta aumentando. Sono pronto, stavolta.
‘’Lu, io… io ti…’’ sento le forze venire meno.
L’ultima cosa che sento sono le mie ginocchia sull’asfalto, il dolore provato al contatto, il sangue che esce da esse. L’ultima cosa che vedo, sono gli occhi preoccupati e pieni di lacrime di Lucy. 
Poi il buio.






Eccomi qua! Allora, che ne pensate? Ho deciso di cambiare modo di scrivere, dalla terza alla prima persona. Non sono sicura di adottare questo metodo per i prossimi capitoli, non per tutti almeno, ma almeno in parte penso proprio che lo userò. Fatemi sapere cosa ne pensate, magari sono negata a scrivere in prima persona e non e ne rendo conto T.T
Ok NaLu fans, non uccidetemi. So che volevate una dichiarazione, un bacio o chissà cosa, ma non è ancora il momento u.u il bacio vero e proprio (tralasciando quello avvenuto nell’infermeria) avverrà, prima o poi, ma non ora u.u
E cosa ne pensate dei pensieri di Erza e Gerard?
Nel prossimo capitolo cercherò di basarmi di più su Gruvia e Gale, ma non vi prometto niente :/
Penso di aver parlato abbastanza! Alla prossima, dunque <3

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Capitolo 12
*** Sogno ***


Capitolo 12

Sogno

 
Pov Natsu

Bianco.
Fu questa la prima cosa che vidi quando aprii gli occhi. Ricordavo solo di essere svenuto proprio quando stavo confessando a Lucy i miei sentimenti. Seriamente, che figura patetica! Ma piuttosto, come ero finito là? Non riuscivo a capire nemmeno dove mi trovassi, in realtà. Mi guardai attorno, ma c’era solo bianco.
Poi accanto a me si aprì come uno specchio, con l’unica differenza che non stava riflettendo me, ma quello che stava succedendo fuori. Capì di essere finito in un sogno, ma era fin troppo realistico. Solitamente nei mie sogni non appaiono specchi che mostrano il viso di Lucy in lacrime ed io in un letto di ospedale con dei tubicini nel naso.
Fortunatamente, dallo specchio non ero solo capace di guardare, ma anche di sentire.
E non so se questo sia rassicurante o meno.
Ad un certo punto entrò nella stanza un dottore e si avvicinò a Lucy, seduta accanto a me da chissà quanto tempo.
 
‘’Signorina Heartphilia, è qui da molte ore, ormai. E non ha chiuso occhio per un solo istante. Dovrebbe riposare.’’
‘’No. Fin quando non si sveglierà resterò qui. Non voglio che si svegli senza nessuno accanto. E comunque non ce la faccio a lasciarlo!’’
‘’Capisco… le porto qualcosa da mangiare, allora.’’
‘’La ringrazio.’’
 
Fu guardando quella scena che capì che era il momento di svegliarmi, di abbracciare Lucy e finire la frase che avevo cominciato.
Subito dopo, quella specie di specchio sparì e aprì gli occhi, stavolta davvero.
Capì di essere davvero sveglio perché ritrovai le braccia di Lucy che avvolgevano il mio collo in una stretta fortissima, come se ne andasse della sua vita. E sentì le sue lacrime sfiorarmi le guance.
Ero sveglia, ma lei mi stava abbracciando sul serio. Non era un sogno, questo.
Capì che a quel punto niente poteva rendermi più felice.
Finalmente potremo essere felici, insieme! Questo pensai.
Non potevo essere più lontano dalla verità.
 
‘’Ti sei svegliato, eh?! Era ora! Idiota, ti rendi conto di quanto tu mi abbia fatto preoccupare? Sei svenuto improvvisamente e ti ho portato all’ospedale, dove hai dormito per quasi 8 ore!’’
8 ore?! Scherziamo?! E lei sarebbe rimasta qui tutto questo tempo..? Per me?
‘’Lu, sei rimasta qui apposta per me per tutto questo tempo?’’
‘’Certo! Non potevo mica lasciarti da solo!’’
Sorrisi e l’abbracciai di nuovo, nonostante il nostro abbraccio si fosse sciolto solo pochi secondi prima.
Lei ricambiò e poco dopo entrò un’infermiera, seguita da un dottore, entrambi pronti a controllare la mia situazione. Capirono subito che mi sentissi molto meglio, ma decisero di farmi stare ancora un po’ all’ospedale, anche perché avevano deciso di farmi qualche accertamento, anche se non sapevo per quale motivo…
‘’Lu, è meglio che tu vada, ora. Devi riposare.’’
‘’Uff, va bene…’’ mi diede un bacio sulla guancia e se ne andò, rassicurandomi che sarebbe tornata dagli altri prendendo un taxi e non a piedi, poiché era ancora notte fonda e entrambi volevamo evitare ciò che era già successo una volta…
‘’Signor Dragneel, vorremmo parlarle di ciò che le è successo e ciò che è emerso dalle analisi. In questo modo potrà capire perché vogliamo tenerla qui ancora per un po’ per degli accertamenti.’’
Continuai a non capire, ma cominciavo a preoccuparmi sul serio.
Stavolta ci avevo azzeccato.
Poco prima di andare nella stanza dove mi avrebbero mostrato le analisi, Lucy mi inviò un messaggio dove diceva che Gray l’aveva portata sana e salva a casa. Già, a casa. Non in camera. Più tardi l’avrei chiamata e chiesto per bene, ora dovevo andare insieme al dottore.
Ancora non sapevo che dal quel momento la mia vita sarebbe completamente cambiata.
 
Pov Gerard

Ormai lo sento: il matrimonio è alle porte.
Sono tutti troppo eccitati e indaffarati. E io sono qui, come un cretino, senza poter fare nulla. Osservo gli altri che preparano il mio futuro senza poter dire una sola parola a riguardo. Non riesco a capire come Ikaruga possa sopportare tutto questo. Lei forse non ha avuto modo di innamorarsi. Non so se sia una cosa positiva o negativa, sinceramente. So solo che una volta concluso il matrimonio capirà quanto abbia sbagliato.
Scendo le scale, vado in cucina, in giardino. Persino le stalle sono addobbate a dovere. Mi avvicino al mio cavallo, pieno di fiocchetti e lustrini e scoppio a ridere. Leggo nei suoi occhi quanto sia infastidito e di conseguenza tolgo tutte quelle cose dalla criniera e dalla coda. Poi lo sello e vado a fare una passeggiata.
È proprio lui, il mio cavallo, Cielo, a tenermi compagnia. L’unico che riesca davvero a capirmi e a farmi sorridere persino in questa situazione la storia che ci lega ha come protagonista proprio Erza. Forse è questo il motivo principale per il quale stiamo così bene insieme. Entrambi la vorremmo qui, con noi, a sorriderci e dirci che andrà tutto bene. Invece no, non andrà così. E niente andrà bene.
Purtroppo temo che mio padre mi farà abbandonare persino Cielo, dopo il matrimonio e questa è la cosa peggiore che possa farmi. Prima Erza, poi lui. Non posso lasciarglielo fare.
Arrivati vicino ad un laghetto, Cielo comincia a bere, io invece mi sdraio sull’erba a fissare le nuvole. Purtroppo loro non possono darmi calore né conforto, cos’ chiudo gli occhi e senza accorgermene mi addormento, cullato dal vento e dal rumore del laghetto. Poco dopo Cielo si sdraia accanto a me, poggiando il suo muso sopra i miei capelli, come se volesse accarezzarmi. In quel momento, penso che l’unica cosa che manchi a quel quadro quasi perfetto sia Erza, il suo corpo accanto al mio. Sorrido amaramente e spero di riuscire a ritrovarla in sogno, come ogni notte.
 
Pov Gray

Dopo aver riaccompagnato Lucy, torno a casa. Ripenso a tutto quello che è successo nel giro di poche settimane e penso a come sia stato possibile. Guardo il calendario. L’estate è quasi finita. E stasera è stata l’ultima volta che vedrò Lucy. Devo decidere cosa fare dopo che quest’ultima estate da liceale sarà finita. E cosa farò con Juvia, soprattutto.
Quella ragazza è entrata nella mia vita come un razzo. Non voglio usarla o sfruttarla solo per dimenticare Lucy, non se lo merita affatto. Ma non voglio nemmeno mandarla via dalla mia vita. Ho come l’impressione che ci starei tropo male. Seriamente, sono un cretino ed eterno indeciso!
Mentre penso, mi arriva un messaggio proprio da Juvia.
‘’Gray-sama, Juvia deve tornare a casa prima del previsto.
Partirà domani pomeriggio
e voleva sapere se prima di allora tu fossi libero per salutarla…’’
Tenerezza infinita. Ecco cosa mi fa provare questa ragazza. Le do appuntamento per la mattina seguente, in modo da passare tutto il giorno insieme, fino alla sua partenza. Penso sia il regalo migliore per lei, che mi ha aiutato molto in questo periodo dove avrei solo voluto buttare tutto all’aria a causa dei brutti incontri e delle esperienze passate.
Spengo il telefono, mi accorgo che sono quasi le 4 di mattina e mi rendo contro di avere appena 4 ore di riposo. Punto la sveglia per le 8:30, poiché l’appuntamento è alle 9:30 al bar e voglio essere assolutamente pronto. Per non so quale ragione.
Solitamente non ho bisogno di fare tutto questo per una ragazza, sono loro che vengono da me e non mi sono mai dovuto sforzare. In qualche modo anche lei è venuta da me, a conti fatti. Eppure… ha qualcosa di diverso.
Smetto di pensare per evitare di sprecare ulteriori ore di sonno e mi addormento.
Ma stanotte, a differenza delle altre, sogno Juvia, non Lucy.
 
Pov Juvia

Avevo appena inviato il messaggio a Gray-sama e mi sentivo malissimo al solo pensiero di essere rifiutata, ma cercai di prepararmi psicologicamente. Appena il telefono squillò, nonostante tutto, saltai all’aria e cominciai a tremare.
Presi il telefono con le mani, aprì il messaggio e… aveva accettato! E aveva addirittura intenzione di passare tutto il giorno con me! Dalle 9:30 alle 17:00! Avevamo un sacco di tempo a nostra diposizione!
Nonostante fosse notte fonda, andai a cercare qualcosa di carino da indossare dentro l’armadio, ma non trovai nulla di decente e non avevo temo per comprare nulla di adatto. Poi pensai che gli avevo inviato il messaggio alle 4 di notte e mi diedi mentalmente della stupida, accusandomi di averlo svegliato per una stupidaggine come questa! Nonostante tutto, ripresi a frugare tra i miei vestiti e alla fine optai per un vestito azzurro senza spalline e corto fino a metà ginocchio. Era il meglio che riuscì a trovare, a conti fatti…
Soddisfatta, andai a letto, puntai la sveglia e cercai di addormentarmi, ma non ci riuscì l’idea di uscire finalmente da sola con Gray-sama mi aveva resa troppo felice! Nonostante tutto, cominciai a pensare a Gray-sama sempre più intensamente e mi addormentai nel giro di qualche minuto, sognando lui.
 
Pov Levy

Gajeel mi ha svegliata in piena notte, facendomi venire un infarto, per dirmi che Natsu si era sentito male e Lu-chan sarebbe rimasta con lui fino al suo risveglio. Dopo avermi fatta preoccupare come non mai, almeno ebbe l’accortezza di chiedermi scusa e non solo.
‘’Ehy piccoletta, ho saputo che domani Juvia torna a casa. Ora rimanete solo tu, Mira, Cana e Erza, giusto?’’
‘’Già, purtroppo… alla fine quest’estate è stata completamente diversa rispetto a come tutti l’immaginavamo. Senza contare che Erza è ancora giù di morale.’’
‘’Bhe, se non sbaglio anche Yukino e Minerva dovrebbero essere ancora qui… sai, mi dispiace molto per Lyon, pensava che sarebbe riuscito a conquistare Juvia entro l’estate, ma non en ha avuto il temp-‘’
‘’Aspetta, cosa?! Lyon è interessato a Juvia?’’
‘’Bhe a me è sembrata una cosa abbastanza ovvia sin dall’inizio, ma vabbe…’’
‘’Sai, Gajeel, mi hai appena fatto venire in mente un’idea!’’
‘’Cos’è questa aura malefica attorno a te? Riesco a percepirla attraverso il telefono, il che è più preoccupante del previsto! E stai ghignando!’’
‘’Guarda che la colpa è tua! Stare con te mi ha cambiata fino a questo punto!’’
‘’Stare con me? E da quando noi due staremmo insieme?’’ disse ghignando, per l’appunto, facendomi arrossire.
‘’Non in quel senso, scemo! In ogni caso è tardi, vado a letto. Buonanotte!’’
‘’Si, si. Buonanotte… Levy.’’
Fu un attimo, lo disse in modo così veloce e con un tono così basso che per un momento pensai di essermelo immaginata, ma non era così. Mi aveva chiamata per nome e lo aveva fatto con dolcezza. Il mio rossore si fece più insistente e andai a coricarmi sul letto, cosciente del fatto che non avrei chiuso occhio nemmeno per un attimo.
 
Pov Gajeel

Quella piccoletta, più passo del tempo con lei, più mi sento rimbambito. Che strano effetto mi fa. Pure tutta sta dolcezza e poetica che ho passato a quel cretino di un fiammifero, da dove salta fuori?! E poi perché ho voglia di passare del tempo da solo con lei? Non riesco a capire… potrei chiedere a Gray , ma passo volentieri. Voglio evitare di essere preso in giro e poi non mi pare il caso visto quello che è successo con Lucy. E poi c’è anche Minerva… lasciamo stare, piuttosto chiedo a Lyon.
Ma poi cosa dovrei chiedergli esattamente?! Non lo so nemmeno io… sono troppo confuso… mha, a conti fatti non penso ci starà male se le chiedo di uscire per un pomeriggio, no? Se passa troppo temo con Lisanna e Erza, entrambe depresse, chissà come finisce… che poi ci ritroviamo con 3 depresse e Mira che tenta di farle stare meglio. Quanta pazienza ha, quella ragazza! Solo per stare con Luxus dovrebbero premiarla, in realtà.
Mi rendo conto di aver pensato per troppo tempo e decido di andare a dormire, ma a causa di questa strana sensazione che ho al petto non riesco minimamente a dormire. Nonostante tutto, decido di restare a letto, fissando il cielo, le stelle, la luna. Ma non sono loro ciò che sto guardando davvero. I miei occhi vedono solo Levy.
 
Pov Natsu

Finalmente il dottore mi ha fatto vedere le analisi. Non è che io ci abbia capito molto, in realtà, ma mi ha detto che ho avuto un calo di zuccheri e un abbassamento di pressione. In pratica nulla di grave, quindi perché sono ancora qui?!
‘’C’è un’altra cosa, signor Dragneel. Dalla tac che le abbiamo fatto subito dopo le analisi è venuta fuori un’altra cosa…’’
Ecco, mi sembrava strano.
‘’Ciò che ci ha maggiormente preoccupato, è stata la parte della testa, il cervllo per essere precisi. Così abbiamo approfondito e…’’
Persi un battito.
‘’Lei…’’
Due battiti.
‘’Lei… ha un tumore maligno al cervello, signor Dragneel.’’

 
 
 
 
 
 
 
Ok, avete tutti i motivi di questo mondo per volermi morta! Avete tutto il permesso di uccidermi! Ma quest’estate, credetemi, è da dimenticare! Me ne sono successe di tuti i colori in questi mesi! Ma passiamo alla storia!
Come promesso, Gruvia e Gale ben serviti (ok, scherzavo, fa pena. Tutto il capitolo, in realtà. Ok, spero che almeno la fine mi sia venuta bene!). parlando proprio di questo, colpo di scena! *le lanciano pomodori*
Ok, scusate, ma quest’idea mi è venuta improvvisamente, mente malata portami via, e mi è sembrata carina! (come se finora tutto fosse andato liscio come l’olio xD) ok, per colpa di mia sorella sono diventata sadica!
Vorrei ringraziare tutti voi perché nonostante la mia lunga assenza, molte persone si sono unite a leggere questa storia, grazie davvero. 21 magnifiche persone mi hanno messa tra i loro autori preferiti (ragazzi, che coraggio che avete xD) e Per sempre con Te ha superato i 30 preferiti, entrando tra le più popolari. Non ci posso credere! Grazie anche per tutte le recensioni. Vi amo, ragazzi, sappiatelo! <3 alla prossima!

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Capitolo 13
*** Il piano 'diabolico' di Levy ***


Capitolo 13

Il piano ‘diabolico’ di Levy

 
Pov Lyon

Vengo svegliato nel bel mezzo della notte da Gajeel che decide di chiamare Levy alle 4 di notte passate per avvisarla dell’incidente di Natsu. Che genio! Per poco non le faceva venire un infarto! Tralasciando il fatto che a me l’aveva provocato appena entrato dalla porta della camera che, purtroppo, abbiamo in comune.
A parte questo, la mia estate è stata un disastro. È quasi arrivata al termine, ma ho intenzione di farla finire anche prima d quanto programmato. Domani partirò.
Non ho più motivo di stare qui.
Ultear mi odia.
Gray, quello che era il mio migliore amico, anche peggio.
Ma qualcosa che potrebbe migliorarmi l’estate potrebbe anche esserci… Juvia, ad esempio!
Peccato che sembri essere completamente presa da Gray, proprio come Ultear… non me ne va mai bene una! Con questi pensieri in testa, tento di riaddormentarmi, ma proprio quando Gajeel aveva concluso la telefonata, mi arriva un messaggio da Levy. Quello che leggo mi fa raggelare il sangue.
Lyon, sono Levy.
Ascoltami attentamente, guarda che ho capito cosa provi per Juvia! 
Non ho intenzione di oppormi, per carità. Anzi!
Juvia è troppo presa da Gray, però, quindi non ho idea di come potresti conquistarla,
ma niente è impossibile!
Quindi datti da fare, io sono con te!
Se hai bisogno, chiedi pure!
A presto, Levy.

 
Avevo già previsto che questo avrebbe solo aumentato i miei guai…

Pov Natsu

Sono ancora in ospedale, nella stessa stanza in cui ho ricevuto ormai mezz’ora fa la notizia peggiore della mia vita.
Mi hanno detto che domani potrò tornare a casa, ma non ho il coraggio di dire agli altri tutto questo, non saprei come fare.
Penso che io abbia paura, per la prima volta nella mia vita. Ma non paura di morire, almeno non credo, ma piuttosto paura di lasciare tutti. Paura di come potrebbero reagire alla notizia o al fatto stesso della mia morte. Non riesco ad immaginarlo e questo mi provoca un gran bel mal di testa e un attorcigliamento (?) dell’intestino. 
Guardo fuori dalla finestra, la luna è alta nel cielo, luminosa, oscura le stelle. Inspiegabilmente mi torna in mente il volto sorridente di Lucy. Penso che dirlo a lei sarà la parte più difficile. Oltretutto, temo mi toccherà dirle tutto per telefono, visto che ormai on la troverò più nella sua camera d’albergo al mare, ma a casa sua.
Ormai l’estate è finita. Per me, forse, prima di tutti gli altri.
I dottori hanno detto che le mie condizioni sono molto gravi, che forse non arriverò nemmeno a Natale.
Wow, mi mancano meno di 4 mesi di vita…
Ho qualche rimpianto, sinceramente.
Quindi userò questo tempo per togliermi ogni sfizio! È deciso!
Guardo l’ora, è molto tardi, o forse presto in base a come la si vede. Sta di fatto che ormai sono le 5 passate e non ho sonno, forse per il fatto di aver dormito 8 ore di fila.. in ogni caso, ormai non ho più tempo per dormire, il poco tempo che ho lo voglio usare nel migliore dei modi.
Tanto per cominciare, non dirò a nessuno questa notizia. È deciso.

Pov Erza

Sono in camera di Levy. Ha chiamato tutte noi per avvisarci che Lucy era arrivata a casa e del malore di Natsu. Fortunatamente, nulla di grave, ma ha preferito avvertirci. Eppure sembra che abbia anche altro da dirci…
‘’Ragazze, ho un’altra cosa da dirvi. Riguarda Lyon.’’
‘’Riguardo al fatto che è innamorato di Juvia?’’ s’inserisce nel discorso Mira col suo sorriso demoniaco.
‘’Esatto. Juvia, immagino tu te ne fossi accorta.’’
‘’Bhè…’’ Juvia comincia ad arrossire, è davvero timida! ‘’…in effetti Juvia aveva il presentimento… ma lei ama sono Gray-sama!’’
Tutte cadiamo giù dal letto, lo avevamo capito tutti che le piaceva Gray, ma addirittura amarlo! Mi chiedo come abbia fatto ad innamorarsi di un ragazzo che le da così poche attenzioni e che è palesemente innamorato di un’altra! Vabbè, io non posso parlare, a conti fatti, di amore… 
‘’Ragazze, Juvia deve dirvi una cosa…’’ improvvisamente l’aria si fa seria, forse troppo. ‘’Domani Juvia torna a casa. Passerà la giornata con Gray-sama e poi andrà via.’’ 
Tutte restiamo senza parole, non ce l’aspettavamo. Quest’estate è davvero orrenda, fin troppo diversa da come tutti la volevamo.
Io che incontro Gerard dopo tempo.
Lucy che s’innamora di Natsu.
Il macello successo tra me e Gerard, lo stupro di Lucy, il casino tra Gray, Lyon e Ultear…
Troppe cose in poche settimane.
‘’Come mai?’’ chiede Lisanna, stringendo il cuscino a sé.
‘’Juvia pensa che sia meglio così. Purtroppo quest’estate è stata per la maggior parte sofferenza per tutti, non divertimento come Juvia egli altri volevano. Oltretutto, Juvia deve prepararsi per gli esami dell’università.’’
‘’Capiamo cosa provi, Juvia. Hai ragione… bhè, invece di deprimerci, forza, abbraccio di gruppo!’’ grido, togliendo quel velo di depressione e facendo sorridere e abbracciare tutte.
‘’E ora… BATTAGLIA COI CUSCINI!’’ urla subita dopo Cana, cominciando una delle nostre storiche battaglie con i cuscini, senza contare il fatto che erano le 5 passate e stavamo urlando come pazze, rischiando di svegliare l’hotel intero, ma quella era la nostra ultima sera. 
Il giorno dopo, sarei andata via anch’io.

Pov Lucy

Sono arrivata a casa da un bel po’ ormai, ma non riesco a dormire. Forse perché questa è stata l’estate più pazza e incasinata di sempre o perché è ormai finita. Non so. Sinceramente, avrei voluto sapere cos’aveva Natsu da dirmi, ma temo che ormai non ci sia più modo che ciò avvenga, eh?
Mi sdraio nel letto, mi giro e guardo la foto che ritrae me, Natsu e Gray da bambini. Sorrido, mi volto e stringo il cuscino. Già mi mancano quelle giornate. È vero, la maggior parte della nostra vacanza è passata tra litigi, casini vari e depressioni, ma quei momenti in cui in un modo o nell’altro sorridevamo e ci divertivamo, già mi mancano.
E poi, almeno Levy-chan ormai è sistemata!
Penso all’improvviso malore di Natsu e improvvisamente ho un brutto presentimento. È vero che non è stato nulla di grave, ma non mi convince molto ciò che mi è stato detto dai medici.
Mi volto a guardare la luna, solitamente mi fa calmare e mi aiuta a stare tranquilla e dormire, ma sembra che stavolta non abbia molto effetto su di me.
Continuo ad osservarla e la mia mente torna a quelle sere passate con gli altri. Poi i miei pensieri s soffermano su Natsu e senza accorgermene qualche lacrima comincia a rigarmi il viso. Porta le dite sulle guance bagnate e mi chiedo il perché io stia piangendo. Poi capisco. Non rivedrò più Natsu.
Partirò tra meno di una settimana per andare a Londra e anche lui ormai avrò deciso cosa fare nel futuro.
Questi pensieri mi fanno pianger ancora più forte, facendo partire i singhiozzi. Provo a soffocarli col cuscino, non voglio che i miei mi sentano.
Questa sarà la mia ultima notte di pianti.

Pov Gerard

È mattina, finalmente. Un altro giorno è passato e domani mi sposerò. Praticamente tra 48 ore io avrò già passato la mia prima notte di nozze con Ikaruga.
Mia cugina.
Ma scherziamo?! Non lo posso accettare! Per vari motivi.
Corro giù per le scale, nella camera di mio padre.
‘’Devo parlarvi, padre.’’
‘’Gerard… non ti sei ancora arreso?’’
‘’No! Amo Erza, padre. E poi il solo fatto di pensare che io e Ikaruga siamo cugini, ma voi volete farci sposare lo stesso… mi mette i brividi!’’
Mio padre, finora rimasto ad osservare un libro, lo posa sul ripiano e si volta a guardarmi, con sguardo serio. Pensa d’intimorirmi, ma non ci riuscirà. Non stavolta.
‘’Padre, ho taciuto per anni. Ora basta. Voi sapete cosa significhi per me Erza. Voi amavate mia madre, non è così? Bhè, io amo Erza e non voglio lasciarla andare via, se posso fare qualcosa. Ikaruga stessa è una vittima, padre. Lei pensa di esser innamorata di me, ma non è così. Lo pensa perché lei sa che un giorno mi avrebbe dovuto sposare, al contrario di me, che l’ho saputo appena pochi giorni fa. Di conseguenza il suo cervello ha reagito facendole credere di essere innamorata di me, ma non è cos-‘’
‘’Vai al sodo, Gerard.’’
‘’Torno da Erza, padre. Ora.’’ Dissi voltandomi e sbattendo la porta, senza aspettare lacuna risposta da mio padre.
Finalmente mi sono fatto valere, diamine!
Corro alle stalle, prendo Cielo e comincio a galoppare verso la stazione. Le auto hanno i microchip, mi avrebbero perseguitato fino a lì. Con Cielo invece poso provare a confonderli.
Mentre galoppo ricevo una telefonata. È Natsu.
Comincia a parlare.
I miei occhi si sbarrano.
Freno bruscamente.
Comincio a piangere.
‘’Ho un tumore al cervello, Gerard. Lo sai solo tu, non voglio che gli altri lo vengano a sapere. Visto che non ci vedremo più, però, almeno a te dovevo dirlo. Ciao, amico!’’
Perché?!

Pov Juvia

Alla fine, il grande giorno è arrivato. Indosso il vestito scelto la sera, o meglio notte, prima e scendo le scale per arrivare alla hall, dove trovo il mio principe azzurro con delle bellissime rose azzurre.
‘’Mentre passavo di qui le ho viste e mi sei venuta in mente tu.’’ Dice sorridendo porgendomi il bellissimo mazzo.
Lo prendo a braccetto e cominciamo a passeggiare insieme. So già che sarà una giornata memorabile!
Improvvisamente, mi ricordo che anche Levy si stava preparando per uscire, prima che uscissi dalla camera. Chissà che doveva vedersi con Gajeel… vabbè, più tardi le chiederò tuto per telefono. Ora devo pensare a me e Gray-sama! Abbiamo un sacco di tempo a disposizione!

Pov Levy

‘’Sto scendendo Gajeel, non essere insistente! Te l’ho detto che la sveglia non è suonata!’’
‘’Si si, ora muoviti, Gamberetto!’’ disse riattaccando, facendomi salire il crimine a livelli spropositati.
Va bene, gli dovevo un favore, visto che lo avevo costretto ad accompagnarmi all’appuntamento con Lyon, anche perché dubito mi ci avrebbe mandata da sola, come se Lyon potesse farmi del male! Appena gli ho detto che sarei uscita con lui, è andato su tutte le furie, costringendomi ad invitarlo e tra l’altro dicendomi che gli dovevo un favore! E io che gli permetto di fare ste cose, che stupida!
Scendo in fretta le scale e noto che appena gli occhi di Gajeel si posano su ime lui resta imbambolato, come se fossi una splendida visione. Sono troppo felice! Finalmente ho fatto abbassare le difese a questo ragazzone!
‘’Su, andiamo! Lyon dovrebbe essere arrivato, ormai.’’
Infatti lo troviamo già seduto alla caffetteria, con un cappuccino in mano. Appena vede Gajeel non capisce, costringendomi a spiegare la situazione. Dopo io e Gajeel ordiniamo due caffelatte e io comincio a spiegare il mio brillante piano!
‘’Allora, ieri sera Juvia ci ha avvertite che sarebbe partita oggi. Ha detto che avrebbe passato l’intera giornata con Gray e poi sarebbe tornata in città. Ascolta, Lyon, se davvero tieni a lei, penso che dovresti almeno confessarle il tuo amore, per lei, no? Questo servirà anche a Gray, che magari capirà se tiene davvero a Juvia o la stia solo usando per ripicca verso di te e per dimenticar Ultear. Questa cosa sarà utile sia a me che a te, non si sa mai, magari Juvia cambia idea sul tuo conto, no?’’ dico con un sorriso così malizioso da far sorridere e ghignare Gajeel che ha già capito tutto.
‘’Accetto!’’ proclama dopo poco tempo passato a pensare.
Vittoria! Penso dentro di me.
‘’Bene, non ho idea di dove siano in questo momento, ma puoi sempre indagare per scoprirlo. Calcola ce hai fino alle 17:00, poi Juvia partirà e non penso riusciresti a rivederla tanto facilmente! Buona fortuna!’’ urlo ad un Lyon in preda a una corsa sfrenata che mi fa scoppiare a ridere.
‘’sei diabolica!’’
‘’No, Gajeel, è vero quello che ho detto. Tutti dobbiamo capire quello che proviamo, no? E dobbiamo farlo sapere all’altra persona. Io sto solo dando il coraggio necessario ai miie amici per farsi avanti tutto qui.’’
‘’parlando dei tuoi sentimenti, invece. Che mi dici?’’
‘’Interessato a quello che provo io?’’ chiedo maliziosamente.
‘’Abbastanza.’’ Dice lui avvicinandosi.
Mi avvicino anch’io, appena un secondo prima che le nostre labbra s’incontrino…
‘’Forse te ne parlerò!’’ dico sorridendo e correndo verso l’hotel, facendolo restare con la faccia imbronciata. Ormai ho Gajeel in pugno!




Salve ragazzi! Stavolta sono riuscita ad aggiornare prima, per fortuna. Allora? Che ne pensate? Finalmente Gerard si è ribellato, ma… a Natsu manca poco tempo, ormai! Cosa pensate farà in questi pochi mesi rimasti? Cosa succederà all’appuntamento tra Gray e Juvia a cui presto si aggiungerà Lyon? E Levy e Gajeel? Almeno loro saranno tranquilli?
Detto questo, grazie a tutti come sempre e alla prossima <3

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