La vacanza

di SimoInvaded
(/viewuser.php?uid=19477)

Disclaimer: Questo testo proprietà del suo autore e degli aventi diritto. La stampa o il salvataggio del testo dà diritto ad un usufrutto personale a scopo di lettura ed esclude ogni forma di sfruttamento commerciale o altri usi improri.


Lista capitoli:
Capitolo 1: *** cap 1 ***
Capitolo 2: *** cap 2 ***
Capitolo 3: *** cap 3 ***
Capitolo 4: *** cap 4 ***
Capitolo 5: *** cap 5 ***
Capitolo 6: *** cap 6 ***
Capitolo 7: *** cap 7 ***
Capitolo 8: *** cap 8 ***
Capitolo 9: *** cap 9 ***
Capitolo 10: *** cap 10 ***
Capitolo 11: *** cap 11 ***
Capitolo 12: *** cap 12 ***
Capitolo 13: *** cap 13 ***



Capitolo 1
*** cap 1 ***


Ciaooooooooo! Questa è la mia prima fan fiction.
All'inizio potrà sembrare una semplice storiella...però vi assicuro che andando avanti...diventerà un pò più complicatuccia xD
Mi raccomando, commentate in tanti...kiss ^^

 

 

10 Luglio.

Il sole splendeva alto nel cielo.

Faceva molto caldo rispetto agli altri giorni.

Beh forse perché il cielo sapeva che sarei partita per la Germania.

Odiavo quella nazione.

Tutta colpa di mia madre.

 

“Tesoro, io e tuo padre domani dobbiamo partire per quell’ingaggio...staremo via per due mesi!”

“Uh davvero!?!? Bene...starò benissimo senza di voi per un po’...non ti preoccupare sarò prudente, e poi so cucinare da sola, e ci penserò io alla cas...” il suo dito fermo sulla mia bocca, mi fece zittire.

“Alt! Ma quanto parli eh!?! Comunque...no Simona. Non rimarrai da sola.”

“No mamma mica viene la nonna? Sai che non la sopporto!”

“Mi fai finire di parlare una buona volta?!?”

“Scusa...”

“Allora dicevo? Ah si...partirai anche tu! Ma non verrai con noi.”

“Ah meno male!”

“Andrai in Germania! Contenta?”

Un sorriso a 132 denti splendeva davanti a me.

“No mamma! Certo che no! Io odio la Germania! Vuoi farmi andare da zia Simone vero? No, non ci vado. E poi ci sono quei piccoli impertinenti dei gemelli. Li odio!”

“Beh quei piccoli impertinenti...come li chiami tu, per prima cosa sono più grandi di te, di ben tre anni. E poi l’ultima volta che li hai visti è stato parecchio tempo fa...alla tua comunione, se non mi sbaglio.”

“Si, lo so...ma io li odio lo stesso e sono impertinenti...”

“Dai che ti divertirai! Sai che sono diventati famosi? Hanno un gruppo, che sta avendo fama mondiale, anche in Italia sai? Non li hai mai visti in Tv?”

“No mamma, chi se li ricorda! Anche se li avrei visti, non li avrei riconosciuti. E sentiamo...come si chiama il gruppo?”

“Uhm...aspetta non ricordo...ah si! Tokio Hotel, Bill canta e Tom suona la chitarra, poi ci sono altri due ragazzi che suonano la batteria e il basso. Un bel quartetto!”

Mia madre continuava a sorridere...non c’era niente da sorridere invece!

Io sarei andata in Germania, in balia di due deficienti...oh no!

Ora che ci penso...ho già sentito il nome Tokio Hotel da qualche parte...si! quel gruppo rock...Monsoon! certo ho visto quel video...ma era inglese se non sbaglio...e poi quello che canta è una ragazza...forse mamma si è sbagliata.

Anche se ripensandoci, devo dire, che nei lineamenti assomiglia a Bill...e il chitarrista potrebbe essere Tom...l’ultima volta che l’ho visto, alla comunione, aveva i rasta come il chitarrista...

Oddio mi scoppia la testa!

“Simo mi stai ascoltando?!?” Mia madre interruppe i mie ragionamenti.

“No...veramente...ehm dicevi?”

“Sei sempre la solita! Dicevo che partirai domattina ok? Devi essere pronta per le 8, vai a preparare le valigie ora, su!”

“Ok...”

 

Ed ora eccomi qui, in auto, in giro per Lipsia.

L’autista non trova la casa...e te pareva...odio stare per tanto tempo in auto...doppia sfiga è questa!

“Signorina siamo arrivati.”

“Finalmente. Dirò a mia madre che non sai orientarti! Ti licenzierà!” Ero arrabbiatissima.

Io ero sempre stata una ragazzina arrogante devo ammetterlo, ero anche molto sfacciata, sempre con la risposta pronta.

Mai timida, mi ritenevano una bambina viziata.

Forse era vero, ma non mi importava del parere degli altri.

“Le mie valigie!”

“Ecco signorina, gliele porto fin sotto casa della signora Simone.”

Io mi avviai verso la porta di quella grande villa.

Ovviamente la mia era molto più grande rispetto a questa.

Ma mi ci sarei abituata, erano solo due mesi.

Suonai il campanello, un secondo dopo la porta si aprì.

“Tesoro! Ti aspettavamo entra!” ed ecco che Simone mi abbracciò, anzi mi stava quasi per stritolare.

“Zia non respiro...”

“Oh scusa tesoro, vieni entra.”

Dovevo ammetterlo Simone era una bellissima donna.

Impeccabile come sempre.

Anche se un po’ troppo affettuosa.

“Sai ci sono anche Tom e Bill. Quest’estate niente lavoro per loro.”

“Ah...bene.” feci un sorriso forzato, sembrava quasi una smorfia.

“Simona!” mi sentii chiamare, poco dopo vidi avvicinarsi un ragazzo.

Altissimo in mio confronto, capelli castano chiaro, rasta raccolti in una coda.

Portava dei vestiti larghissimi...proprio come il chitarrista dei Tokio Hotel.

“Simo! Ci sei!?!?” Quello che doveva essere Tom mi guardava perplesso.

“ Si si...ci sono...scusa pensavo...”

“ Che figa che sei diventata!!! Non ti ricordavo così!”

“Già...” la mia sfacciataggine era scomparsa...al suo posto, una timidezza che no avevo mai avuto.

“Io come ti sembro!?!” fece un giro, a mo di sfilata, intorno a se stesso.

“Carino...” arrossii

“Ohi...Simo...ti servirebbero un paio di occhiali da vista...sono bellissimo!”

Non risposi.

“ Credo tu stia dormendo ad occhi aperti...starai sicuramente sognando me...” sogghignò.

“Dai vieni, ti faccio vedere la tua stanza...seguimi.”

Attraversammo un grande salone...arrivammo a una grande scala di legno...

“Dov’è tua madre, Tom?”

“Non lo so...deve essere tornata in cucina...sta preparando una grande cena...Ah ma allora tu parli!”

“Certo che parlo...non dovrei?” dissi confusa.

Rise. “Certo che dovresti! Ecco la tua stanza...”

Aprì l’ultima porta di quel grande corridoio che avevamo appena attraversato, mi fece entrare...era una stanza bellissima!

Di fronte a me, un grande letto e 2 piazze in ferro battuto...con delle lenzuola rosa...e ai lati 2 comodini di legno.

Alla mia destra un grande armadio uguale ai comodini.

E alla mia sinistra una grande finestra, con delle tendine dello stesso colore delle lenzuola, che affacciava su un grande parco pieno di piante e fiori...sotto la finestra una scrivania.

“Fantastica! Sembra la casa delle Barbie!!! Come mai una stanza da femmina?...cioè mi spiego meglio. Tu e Bill siete maschi, non avete mica una sorella!?!? Chi dorme qui di solito?”

Tom scoppiò a ridere. “No! Quale sorella! Questa era la stanza di tua madre...quando veniva qui da ragazza, l’abbiamo tirata a lucido un po’, ed eccola qui, tutta per te!”

“Ah grazie! Ehm...Bill? Non c’è? Volevo tanto salutarlo!” feci la finta imbronciata...più che altro volevo vedere se veramente sembrava una ragazza...ero troppo curiosa!

“Bill? Non so, era qui fino a 5 secondi prima che venissi tu...”

 Poco dopo sentimmo bussare alla porta della “mia” camera...ma...Tom l’aveva chiusa!?

 

 

Ritorna all'indice


Capitolo 2
*** cap 2 ***


Ciaooooo...bene un commento non è affatto male! xD
Beh, comunque sia ho visto che questa fan fiction è tra i preferiti di alcuni utenti e quindi ho decisi di continuare a postarla...
però vi prego, o voi utenti beati, lasciatemi un commentino anche solo per dire che non vi piace. A me farebbe piacere comunque!
Bazi ^^



Capitolo 2

 

Perché Tom ha chiuso la porta!?!

“ Tom...la porta....stanno bussando.” dissi io seccata.

“ E allora?!?” disse lui sarcastico.

“ L’hai chiusa a chiave!” ora ero davvero irritata!

Quel qualcuno bussò di nuovo.

“ Allora aprite si o no? Ma che state facendo?” una voce familiare incombeva dietro la porta...Bill!

“ Ho capito apro io! Spostati! Vorrei tanto sapere perché l’hai chiusa a chiave!!!”

“ Hey calma...faccio io!” mi scansò dalla porta e finalmente aprì...

“ Cavolo stavate facendo???” Bill era visibilmente irritato...

“ Mi stava violentando...” sibilai... “ comunque ciao!”

“ Ah scusa...non ti ho ancora salutata...Benvenuta Simo! Che le stavi facendo???” si girò verso il fratello.

“ Io?!?” Tom sembrava scendere dalla nuvole...che odioso...

Mi concentrai su Bill...stessi capelli, stessi lineamenti, stesso look dark...non ci posso credere...la mia bocca si aprì...di scatto...incredula a ciò che stavo pensando...quindi il cantante dei Tokio Hotel è maschio!?!?...Oh cavolo...Bill...e quella...sono uguali...allora mamma aveva proprio ragione.

  Hey pesce lesso!!” Tom rideva a crepapelle. Bill mi guardava strano.

“ Dici a me?” ero sconvolta.

“ Si a te cuginetta...sembri spaesata!” il volto di Bill era pieno di preoccupazione.

Tom continuava a ridere. “ Ma che spaesata! Sembra un pesce lesso!”

“ Ho bisogno di sedermi...”  

“ C’è il letto lì...vieni...” Una volta seduta...iniziai a sentirmi meglio...ma che mi è preso?!!?

“ Ragazzi...vi devo fare una domanda...ma voi lavorate?”

“ Che domande! certo che lavoriamo!” sbottò Tom...

“ Ah e che lavoro fate?”

“ Ma ci fai o ci sei scusa?” il rastone si stava irritando.

Bill non parlava...continuava a fissarmi.

Ma che cavolo aveva da guardare!!

Finalmente parlò. “ Non conosci i Tokio Hotel vero?”

“ Già! non li conosco...ne ho solo sentito parlare...”

Lo sapevo! Erano loro! Decisi di giocare ad irritarli un po’...

“ So solo che il chitarrista ha un cespuglio in testa...tipo il tuo, Tom! E la voce del gruppo è una ragazza, devo dire molto carina, la invidio un pò!” Ops...avevo parlato troppo...Il viso di Bill era paonazzo...Tom invece, rideva! Pazzesco!

“ Bill perché quella faccia?”

“ Niente...me ne vado in camera mia.” Ed uscì di corsa.

Guardai Tom. “ Dici che se l’è presa?”

“ Credo proprio di si...ma dai non fa niente gli passerà...tu sapevi che eravamo i Tokio Hotel vero?”

“ Beh...- arrossii - Proprio adesso l’ho capito...ho unito i vari indizi e puff!...Io non seguo la vostra musica ma avevo visto il vostro video, Monsoon e all’inizio Bill mi era sembrata una ragazza. Non volevo farlo arrabbiare però...”

Tom si avvicinò a me e mi strinse a se...voleva provarci!?!? Siamo cugini!!

“ Non preoccuparti...glielo dicono in molti per questo si è arrabbiato...Non ce la fa più ad essere preso in giro...”

“ Non lo sapevo...potresti lasciare la presa ora!?!?”

“ Ehm...si...scusa!” Ah finalmente...invece di consolare il fratello, consolava me! Che assurdità!

“ Perché non vai da tuo fratello?”

“ Io? Naaaa...non sono il tipo che consola!” fece una smorfia di disgusto.

“ Allora perché mi hai abbracciata?”

“ Io? Ehm...non me ne sono accorto!” Faceva l’indifferente!!!

“ Tom Kaulitz!!! Tu non me la conti giusta! Prima la porta, ora l’abbraccio! Ci starai mica provando!?!”

Rise. “ Io? No certo che no! Dai andiamo...è ora di cena!”

Sbuffai. “ Tom aspetta, dov’è camera di Bill? Vado a chiamarlo...”

“ Ok...qui di fronte...non ti puoi sbagliare!”

“ Grazie!” sorrisi.

Andai verso la stanza di Bill...mi avvicinai alla porta...Busso o non busso...?

Ok busso.

Toc Toc...Niente...non rispondeva...

“ Bill?”...niente...Ok apro io allora!

La porta fortunatamente non era chiusa a chiave.

Rimasi incantata...la camera era 10.000 volte più bella della mia....Le pareti color arancio, tanti poster attaccati a quest’ultime...Un grandissimo armadio a muro alla mia sinistra...a fianco una scrivania con sopra un pc ultimo modello, ne voglio anche io uno così...dirò a mamma di comprarmelo!

Di fronte a me c’era un lettone enorme.

Su di esso...un esile figura...era con la testa sotto al cuscino...sentivo dei singhiozzi...stava piangendo!? Oh no, povero!

Corsi subito verso il letto e ci saltai sopra...

“ Oh! Bill Bill! Scusa scusa! Ti prego!!” ero quasi implorante...a me non sono mai piaciute le persone piagnucolose e tanto meno far piangere la gente.

“ Vattene non è niente...” era ancora sotto al cuscino.

“ No io rimango qui, fin quando non ti decidi ad uscire da li sotto e a venire con me, per la cena!”

“ Simona...” mugugnò ancora singhiozzante.

“ Piccolo ti prometto che non ti prenderò più in giro!”

Con uno scatto, uscì da sotto il cuscino.

Aveva gli occhi gonfi e arrossati, la matita gli era colata fin sotto le guance.

 Iniziò a ridere istericamente. “ Piccolo!?!...Sai quanti anni ho?” almeno aveva smesso di singhiozzare. Bene!

“ Si lo so, ma mi sei sembrato così indifeso...così piccolo...mi dispiace davvero!”

“ Ok! Andiamo a mangiare!” Sul suo volto era tornato il sorriso.

Si asciugò le lacrime.

Wow! Ci è voluto poco a farlo riprendere.

Mentre scendevamo giù...“ Bill...ti posso chiedere una cosa?”

“ Certo!” sorrideva felice, gli era già passato tutto. Che viso dolce però! Non lo farò mai più piangere...

“ Mi dici il perché di questo...look?”

“ Beh...è difficile da spiegare...io...”

“ Bill! Simona!”

“ Mamma eccoci...ehm...ne parliamo dopo ok? Ho una fame pazzesca!”

“ Ok...come vuoi...” uffa volevo saperlo adesso!

“ Tesoro cosa sono quegli occhi lucidi?” Simone sembrava abbastanza preoccupata.

“ Non dirmi che stavi piangendo...su vieni qui!” La madre lo strinse a se.

“ No mamma è tutto apposto!” Bill sciolse l’abbraccio, era molto imbarazzato...forse perché c’ero io a guardarlo...oh, che tenero che è!

Andammo tutti a sederci...la tavola era piena di roba, all’apparenza, squisita.

Incominciammo a mangiare...parlando del più e del meno...come andava la scuola ecc...io però ero più occupata a scrutare i due fratelli...e a mangiare!

Non ho mai mangiato roba così buona!!

Quando Simone parlava, Bill sembrava penderle dalle labbra...devono avere un legame molto speciale.

 Tom invece era troppo occupato ad ingozzarsi...ma ciò non toglie che non ascoltasse la madre.

 I gemelli mi sono sempre sembrati due gocce d’acqua...solo l’ultima volta che li vidi, notai che il loro abbigliamento e il loro aspetto era cambiato.

Già dalla mia comunione, Tom portava i rasta, mentre Bill sfoggiava una chioma scura.

Da quel giorno sono cambiati ancora di più.

Stento ancora a credere che fanno parte dei Tokio Hotel...ho dei cugini famosi!!  

“ Che bella cenetta...era tutto buonissimo zia! - guardai l’orario - Sono già le 22:30...credo che andrò a dormire...”

“ Felice che ti sia piaciuta! Hai fatto un viaggio stancante oggi. Buona notte!” Mi si avvicinò e mi schioccò un bacio sulla guancia...subito dopo mi avviai in camera mia.

“ Mamma anche noi andiamo a dormire!” urlò Tom.

Prima che entrassi in camera mia, i gemelli si avvicinarono a me.

Feci una linguaccia a Bill. “ Buona notte piccolo piagnucoloso!”

“ Notte scema!” mi restituì la linguaccia.

Tom passò e mi baciò sulla guancia “ Notte cuginetta!”

“ Notte...” dissi mentre mi toccavo la guancia appena baciata da Tom...non è così odioso come pensavo!

Entrai e chiusi la porta alle mie spalle.

 

Ritorna all'indice


Capitolo 3
*** cap 3 ***


Eccomi qui con un nuovo capitolo. 
Devo dire la verita...sono rimasta contentissimissimissima delle recenzioni. Sono aumentate!!!  
Beh, buona lettura e grazie a tutti gli utenti che leggono e commentano!!! Kiss ^^

Capitolo 3

 “ Simo...devo dirti una cosa...” Tom sembrava leggermente turbato e imbarazzato...
“ Si? Dimmi pure..” cercavo di essere più rilassata possibile...ma ,dovevo ammetterlo, ero un po’ a disagio...in quel momento arrivò Bill...
“ Tom cosa devi dirle? Se è quello che sto pensando...beh...non ti permettere! Ne abbiamo già parlato ed è fuori discussione, sai quanto ci tengo!”
Ma di cosa parlava?
“ Tom dimmi pure...lascia perdere Bill...”
“ Beh...ecco...vedi...in pratica... - Bill era diventato rosso di rabbia, mentre Tom aveva lo sguardo basso per la vergogna – uff...non so come dirtelo...ecco...tu mi piaci più del dovuto! Ah, lo detto!”
Io rimasi paralizzata... “ Tom anche tu mi piaci ma...come cugino ovviamente...intendi questo anche tu vero?”
“ Ecco vedi? Dovevi starti zitto Tom! Dovevi fare come me...dovevi tacere!!!” ringhiò Bill.
“ Bill - non ci stavo capendo più niente - che vuol dire che doveva tacere come fai tu?”
“ Senti Simo...tu a lui piaci veramente...capito? Non come cugina...e ecco...lo stesso è per me...ma io non volevo dirtelo e non volevo che Tom te lo dicesse...perchè sapevo avresti detto e reagito così...tu ci vedi come semplici cugini...” ora, era diventato triste.
Tom invece non parlava...l’avrò ferito?...
 
Oddio!!! Mi svegliai di soprassalto...nel pieno della notte...erano le due.
Era solo un sogno, un brutto sogno...ma avrei tanto voluto sapere come sarebbe andato a finire...uff...che stupidaggini vado a sognare!!!
Però se ci penso mi viene da ridere...io che piaccio ai gemelli...impossibile!
Mai accaduto e mai accadrà. Ora è meglio se cerco di riaddormentarmi...
Due e un quarto...due e mezza...tre meno un quarto...tre...No!
Non ce la faccio...non riesco a dormire...di solito quando non ho voglia di essere catturata dal mondo dei sogni...vado in camera di mia madre, sono un po’ infantile lo so...sto sul lettone con lei...parlo un po’ e poi mi addormento...ed ora? Pensavo che non mi sarebbe mancata...ma mi sbagliavo... Ora che faccio?
Mi alzai dal letto...e mi avvicinai alla porta della mia camera senza una meta precisa...la aprii.
Se vado da Simone? Naaaaa...Da Tom? No...qualcosa mi dice di non fidarmi...Mi rimane solo Bill...ok vado da lui...
Mi avvicinai alla sua stanza...senza fare rumore ovviamente...accennai ad un piccolo ticchettio sulla sua porta...silenzio assoluto...allora continuai ma più forte...
“ Bill...” sussurrai...ma niente...ok ci rinuncio...girai i tacchi per ritornare in camera mia...
All’improvviso la sua porta si aprì...
“ Tom? Sei tu?”
Oh no! Che faccio!?!? Mi girai e mi avvicinai a lui...
“ Bill sono io...”
“ Simo? Che ci fai in piedi a quest’ora?” disse mentre sbadigliava.
“ Ehm...ecco...ti dispiace se dormo con te?”
Il suo sguardo dapprima assonnato, divenne malizioso...
“ No Bill...non per quello che stai pensando tu...non riesco a dormire...mi manca la mamma...” Non volevo dirgli, in realtà, che era per via del sogno...anche se un po’ era vero che mi mancava.
“ Oh piccolina - disse divertito - vieni qui...ma non piangere ok?!?!”
Gli feci una smorfia...poi mi diressi spedita verso il suo letto...
“ Hey hey...dove vai? - mi bloccò per un braccio -  credi davvero, ti faccia dormire sul MIO letto??”
“ Beh...scusa dove dovrei dormire?” dissi confusa.
Scoppiò a ridere “ Stupidina scherzo! - si accasciò sul letto - vieni qui.”
Salii sul letto e mi distesi accanto a lui.
La luce della luna filtrava attraverso la grande finestra aperta.
Lo squadrai per bene...non mi ero accorta che aveva solo un paio di boxer addosso...beh anche io...non ero tanto coperta...una canotta e un paio di pantaloncini supercortissimi...sorrisi maliziosa...
“ Ridi da sola?” il suo viso era a pochi centimetri dal mio.
Mi allontanai di scatto da lui. “ No no...pensavo...ma non hai freddo con la finestra aperta?”
Rise “ Ma lo sai che siamo in piena estate e fa caldo da morire?”
Ok domanda stupida...ero a corto di frasi.
“ Sai che sei proprio carina? - mi colse di sorpresa...anche io stavo pensando la stessa cosa, di lui - Non ci avevo mai fatto caso nei miei quasi diciotto anni di vita!!! Tu pensi ci possa essere attrazione tra cugini...?”
Mi allontanai di scatto da lui.
Ma che stava dicendo? Da quello che avevo capito...le poche volte che ero stata in compagnia dei gemelli...quello più estroverso in fatto di attrazioni ecc...era Tom...era strano sentir uscire frasi di questo genere dalla bocca di Bill...
“ Ehm io...non lo so...” dissi imbarazzata. Anche se mi sarebbe piaciuto...Bill è tremendamente sexy...oddio ma che sto pensando!?!
Sorrise... “ Io credo di no...” disse divertito.
Ah...bene...credo di esserci rimasta male...si.
Lui se ne accorse...forse dalla mia espressione.
Si avvicinò di nuovo a me...
“ O forse si...dipende...sarebbe bello però...tu che dici?”
“ Ehm...si...può darsi...” mi sforzai di sorridere...cavolo...che mi prende...i battiti del mio cuore credo siano arrivati a 100 al minuto...o al secondo...so solo che va troppo veloce...
Lui era lì, di fronte a me...il suo viso così vicino al mio...continuava a fissarmi...cercava di decifrare l’espressione del mio volto...poi appoggiò la testa sul cuscino...ok pericolo scampato...
“ Hai sonno?” sussurrò.
“ Si...”
“ Ok...Buonanotte allora...”
“ Notte Bill....ah comunque anche tu sei carino!”
Non rispose...forse dormiva già...e dopo un po’ il sonno si impossessò anche della mia mente.
 
Al mio risveglio il sole splendeva alto nel cielo...faceva ancora più caldo del giorno prima.
Mi alzai dal letto...Bill dormiva ancora, disteso a pancia all’aria con un espressione beata sul volto...sembrava un angelo.
Erano le 9:30...
Mi sarebbe piaciuto andare da qualche parte...magari al mare...ma purtroppo qui il mare non c’è! Questo è un altro motivo per cui odio questo posto...credo che chiederò a Simone dove posso trovare almeno una piscina pubblica o qualcosa del genere.
Uscii da camera di Bill e mi recai in cucina.
“ Tesoro buongiorno. Già sveglia!?!”
“ Buongiorno...sisi...non mi piace dormire fino a tardi...ehm zia?”
“ Si?”
“ Io avrei voglia di andare al mare...ma visto che non è possibile...c’è per caso qualche piscina o parco acquatico in giro?”
Rise. “ Simo...sai che noi abbiamo una piscina? è sul retro della casa...”
“ Oh davvero...non lo sapevo!!! Allora corro a mettermi un costume e mi catapulto in acqua!!”
Mi avviai correndo verso camera mia...
“ Non fai colazione?”
“ No zia lascia perdere, non ho fame!” gridai...ero già nella mia stanza...a frugare tra le valigie.
Credo che dovrò mettere tutti i miei vestiti, in ordine, nell’armadio. Lo farò più tardi!
Trovai quello che cercavo, un costume a due pezzi rosa, il mio preferito. Lo indossai in fretta, presi l’asciugamano, gli occhiali da sole e...dov’è il mio i pod?!?! L’avevo messo sulla scrivania! Uffa!
Ora però non ho tempo per cercarlo.
Mi avviai verso il retro della casa...ed eccola lì...la piscina. Era enorme, rettangolare e con una decina di sdraio posizionate tutte intorno. Andrebbe bene per un bel party...
Mi avvicinai ad una delle sdraio, la coprii con l’asciugamano e mi ci distesi sopra. 
Finalmente potrò prendere un pò di sole...rimasi li distesa per un bel po’...mentre canticchiavo a occhi chiusi Runaway di Avril Lavigne...
All’improvviso sentii un perso sulla mia pancia...aprii di scatto gli occhi...Tom!
Era seduto sopra di me...mi aveva per caso preso per un cavallo!? Anche lui in costume da bagno e dalla sua mano penzolava il mio i pod.
“ Ciao! Questo è tuo!”
“ Lo so che è mio, non devi dirmelo tu! Perché l’hai preso? E poi, cosa molto importante, che cavolo ci fai seduto sopra di me?”
“ Fammi pensare... - si portò la mano sotto il mento - volevo sapere se eri morbida!” scoppiò a ridere.
“ Non c’è niente da ridere, scendi subito!” ecco, mi aveva fatto irritare!
“ Oh si scusa scusa, ora scendo.”
Finalmente mi liberai dal peso del suo corpo, mi rilassai...
“ Che hai fatto all’ i pod?”
Ora Tom ora, era disteso sulla sdraio accanto a me. “ L’ho rifornito di buona musica!”
“ Cioè?”
“ Tokio Hotel! Così impari a conoscerci un po’...”
“ Ah...grazie!” gli sorrisi...credo proprio che inizierò ad ascoltare un po’ di Tokio Hotel music!
“ Bene...e ora...andiamo a farci un bagno!” Tom era in piedi di fronte a me...tutto sorridente.
“ No Tom...l’acqua sarà sicuramente ghiacciata a quest’ora.”
“ Invece si!!”
Si avvicinò a me , e senza darmi possibilità di scampo, mi prese in braccio...
“ No no...ti prego...non voglio!!! Lasciami!” Iniziai a scalciare e a dimenarmi. Ma niente...Lui si avvicinò al bordo della piscina...ma...cosa strana...non mi lanciò in acqua...ma si lanciò lui stesso, con me in braccio.
Pochi secondi dopo, eccoci lì in acqua...io mi aggrappai a lui...braccia salde dietro la sua nuca e gambe legate dietro la sua schiena. L’acqua era ghiacciata, ed io stavo per congelare.
“ Oh non dirmi che non sai nuotare!” mi sussurrò all’orecchio.
“ Certo che so nuotare!! Ma ho freddo e...tu sei...caldo.”
“ Ah davvero!?!”
Le sue mani iniziarono a vagare dietro la mia schiena...la sua bocca sfiorò il mio collo...iniziò a baciarmelo...baci leggeri...dolci...io non sapevo che fare...era tanto piacevole...ma...No!
Doveva smetterla.
Mi staccai da lui e mi lasciai andare in quell’acqua...che dava l’impressione di essere più calda...ma più che altro ero io ad esserlo diventata.
 “ Perché l’hai fatto?” gli chiesi.
“ E tu perché ti sei staccata?” mi guardava malizioso.
“ Non mi piace che mi si risponda con un’altra domanda....” dissi indifferente...anche se...non avrei voluto staccarmi da lui.
“ Allora...l’ho fatto...perchè...beh perché avevi freddo...”
“ Che c’entra...”
“ C’entra, c’entra...” si stava avvicinando a me...
Iniziai a nuotare verso il bordo...arrivata lì...saltai fuori dall’acqua.
Gli feci una linguaccia. “ Non mi prendi!!”
Iniziai a correre...
“ Ah! Vuoi la guerra allora? E guerra avrai!”
Uscì anche lui dall’acqua e prese a rincorrermi...io ridevo come una matta, lui lo stesso.
Facemmo l’intero giro della piscina.
“ Guarda che se ti prendo...ti porto a letto con me!” urlò divertito.
A quelle parole mi fermai e mi voltai verso di lui.
“ Fermo lì! Non fare un solo passo verso di me.”
Lui si fermò...confuso... “ Che c’è?”
“ Cos’hai detto?”
“ Beh...ho detto che...ti porto...”
“ Ecco...zitto...a letto...a prescindere che io non ci verrò mai...ma ti rendi conto che siamo cugini?”
“ Beh...io mica vedo se siamo parenti...prima di portarmi una ragazza a letto...e pure se fosse...qual  è il problema?” disse indifferente.
“ Qual è il problema!?!?” urlai.
“ Ok rimangio quello che ho appena detto... - disse avvicinandosi con cautela – ma almeno un bacio?”
Era di fronte a me...aveva appena rotto la distanza di sicurezza. Avvicinò le sue mani ai miei capelli...ormai bagnati...prese ad accarezzarmeli...io ero immobile...non riuscivo a muovere un solo muscolo...prima Bill, ora lui...ma cosa vogliono da me...
“ Fermo...” sussurrai.
“ ssh...solo uno...”  il suo viso era vicinissimo al mio, posò le sue labbra sulle mie...chiusi gli occhi. Il suo piercing premeva sulle mie labbra...era freddo...mi fece rabbrividire...poi la sua lingua venne  a contatto con la mia...senza accorgermene avevo risposto al bacio.
Tom era estremamente delicato...il mio cuore cominciò a battere più forte...quel bacio sembrava durare un eternità...fin quando non si staccò dolcemente da me...mi guardò negli occhi...così intensamente...tanto da farmi perdere il senso della ragione.
Mi sorrise. “ è stato facile no? Che sarà mai un bacio tra cugini!”
“ Già...” non sapevo che rispondere...è solo un giorno che sto qui...dovrò starci per altri due mesi...chissà che succederà...
Intanto Tom era tornato a sdraiarsi...come se non fosse successo nulla...invece io ero lì...immobile...che lo guardavo..
_________________________________________________________________________________________________________________

Eccoci qui...come avete visto...la cosa si sta facendo veramente seria.
Non so come mi è venuta in mente questa attrazione tra cugini...ok forse sono un pò pervertita...ma soltanto un tantino xD.
Spero continuerete a leggere e commentare.
Mi raccomamndo, fatemi sapere se ve gusta!!
Alla prossima Bazibazi. Simo ^^

Ritorna all'indice


Capitolo 4
*** cap 4 ***


Eccomi di nuovo qui.
Mi scuso per non aver aggiornato per ben due settimane ma purtroppo non sono stata a casa mia e per di più ero senza pc.
14 recenzioni...WOW!!! Allora vi piace!?!? Sono super felice!!! Vorrei ringraziarvi una ad una ma purtroppo vado di frettissima...
Beh gustatevi il prossimo capitolo. Vvb Simo ^^




All’improvviso vidi spuntare Bill, anche lui in costume da bagno, occhiali da sole e asciugamano in spalla...ci mancava solo lui.
Si era appena avvicinato a Tom ed aveva preso posto su una sdraio accanto a lui, mi salutò muovendo la mano...io risposi con un cenno del capo.
Non ho voglia di avvicinarmi...primo perché sono rimasta pietrificata dal bacio appena ricevuto da Tom...secondo perché sono sicura che se andò lì...il mio viso diventerà rosso di vergogna...ma, di certo, non posso stare qui senza muovermi...ok...una bella nuotata mi farà bene.
Mi avvicinai al bordo della piscina e mi tuffai.
Incominciai a nuotare...finalmente ho capito a cosa mi sono serviti quei tre anni di nuoto...credo proprio che continuerò a praticarlo...mi hanno salvato da una figuraccia!
Ancora non riesco a credere che Tom mi abbia baciata...è stato orribile...cioè no...è stato bellissimo...straordinario...ma...è mio cugino...non riesco a pensare ad altro...io e mio cugino ci siamo baciati...però...madò che emozione...
Ero troppo presa a pensare...che non mi ero accorta che erano svariati minuti che andavo avanti e indietro per la piscina...ad un tratto mi fermai e mi appoggiai al bordo...con lo sguardo rivolto verso i gemelli.
Tom leggeva una rivista...Bill armeggiava con qualcosa...ah si...il mio i pod...dopo un po’ il moro alzò lo sguardo verso di me...mi fissava...sul suo volto spuntò un sorriso...io sentii il fuoco bruciarmi il viso...credo di essere diventata rossa.
Si alzò dalla sdraio e si avvicinò a me...si abbassò...
“ Ciao” disse dandomi un leggero bacio sulla guancia...a quel punto persi il controllo di me stessa...il mio cuore ricominciò a battere veloce...la stessa sensazione provata stanotte in camera sua...e anche poco prima con Tom...
“ C...ciao” riuscii a sussurrare...al tono della mia voce...la sua espressione cambiò...da tranquilla si fece più preoccupata.
“ Che hai? Stai bene?”
“ Si si sto...bene...” fino a poco prima del tuo arrivo...avrei voluto aggiungere.
Buttando uno sguardo su Tom, mi accorsi che ci stava guardando...era serio...quasi imbronciato.
“ Perché non esci da qui dentro? È gelata quest’acqua...io non lo faccio mai il bagno a quest’ora...”
“ Oh...beh...ora esco allora...” mi tirai su facendo forza con le braccia sul bordo della piscina, per uscire dall’acqua. Uscita da lì dentro, mi stavo per avviare alla sdraio, senza badare agli occhi di Tom puntati su di me, quando Bill mi fermò.
“ Aspetta qui, ti prendo l’asciugamano...avrai freddo...” disse sorridente...un secondo dopo, era già di fronte a me...con una mano mi porgeva l’asciugamano...
“ Grazie...” gli sorrisi...che tenero...è troppo dulze e puccioso sto ragazzo.
Mi avvolsi nell’asciugamano e mi andai a distendere. Tom continuava a fissarmi.
“ Che hai da guardare?!?” dissi scocciata.
Brontolò qualcosa tra se...dopo un po’ mi rispose “ Niente...” finalmente tornò a posare gli occhi sulla rivista.
“ Avete litigato?” Bill era accanto a me...in attesa di una risposta...
“ No...non credo...”
 Bill si voltò verso il fratello...la domanda era anche per lui...Tom sentendosi osservato alzò gli occhi verso di noi con un’espressione interrogativa sul volto.
“ Avete litigato?” Bill riformulò la domanda.
“ No...più che altro abbiamo fatto il contrario...”
Bill scattò in piedi. “ Whaaaaaaat???”
“ Oh Bill...sai come sono fatto...”
Il moro si voltò verso di me...ma visto che non rispondevo si voltò di nuovo verso il fratello.
“ Dai su...mica ci ho fatto sesso...ci siamo solo baciati. Tutto qui!” Sbottò compiaciuto...a quel punto non era più imbronciato...ma sorridente, fiero di quello che aveva appena detto e fatto, come una cacciatore che espone felice la sua preda.
A quel punto decisi di intervenire...la situazione venutasi a creare era estremamente irritante...Bill aveva il fuoco negli occhi...se avrebbe potuto, in quel preciso istante, avrebbe incenerito il fratello. Tom dal canto suo, se la godeva felice...e lo guardava soddisfatto...io, in mezzo, incapace di reagire.
“ Tom ci siamo baciati!?! Tu mi hai baciata...io non volevo!”
“ Ah si? Se non volevi...ti staccavi da me...invece sono stato io a farlo...altrimenti mi avresti prosciugato!” mi fece la linguaccia.
Ero davvero arrabbiata. “ Sai dove te la puoi ficcare quella schifosa lingua???”
“ Ok stop...- Bill sembrava essersi calmato - facciamola finita...è stato un incidente...non ne parliamo più...vi prego!” disse rabbuiandosi...sembrava esserci rimasto male...
“ Oh Bill scusa...hai ragione mi sto comportando da stupida...”
“ Ma che cavolo Simo...sembra che pendi dalle sue labbra! E ammettilo che ti è piaciuto il bacio!!” ringhiò Tom.
“ Io non pendo dalle labbra di nessuno - bugia - e non mi è per niente piaciuto - ancora bugia – ora vado a farmi una doccia che è quasi ora di pranzo.”
Detto questo mi alzai, raccolsi la mia roba e mi allontanai.
 
Dopo una bella doccia rinfrescante...mi avviai verso la sala da pranzo...erano già tutti lì, seduti ad aspettarmi.
“ Eh finalmente!!! - sbuffò Tom – ce ne hai messo di tempo eh? Stavamo aspettando te!!”
“ Ah...scusate...ma che ore sono?”
“ Le due!” dissero in coro i gemelli. Cavolo ci sono stata parecchio sotto la doccia...
“ Tesoro non preoccuparti...su siediti e pranziamo in santa pace!” esclamò Simone.
Il tempo passò in fretta...ne io, ne i gemelli avevamo aperto bocca, non volava una mosca...ogni tanto Tom mi lanciava degli sguardi assassini...stupido!
Bill, invece, mi guardava triste...poverooooo...Simone non osava dire niente...aveva capito che c’era qualcosa che non andava...o forse quando io ero al bagno, ne avevano parlato...non riuscivo a reggere più la situazione.
“ Io vado in camera mia...non ho più tanta fame...”
“ Tesoro...hai mangiato solo un po’ di pasta!”
“ Fa niente zia...” e corsi di sopra.
Entrata in camera mia...mi distesi sul letto...la testa mi scoppiava...tanti pensieri affollavano la mia mente...troppi...forse se dormo un po’...riposo la mia testolina e al mio risveglio tutto sarà come prima...prima che succedesse questo casino...
 
Toc toc...
Mi svegliai all’improvviso...mi voltai verso la sveglia...erano le 17:15...cavolo quanto ho dormito...
Toc toc...
Uff...qualcuno bussava alla porta della mia camera...scesi dal letto frastornata...quasi non mi reggevo in piedi. Aprii...Bill...
“ Ehm...posso entrare?”
“ Si...prego...”
“ Sei chiusa qui dentro da ore...ero preoccupato...”
“ Oh...scusa...mi ero addormentata.” Mi distesi sul letto...a quel punto si distese anche lui...girato verso di me...il suo sguardo incontro il mio...era pensieroso...immerso in chissà quali pensieri...
“ Simo?”
“ Si?”
“ Voglio sapere una cosa...rispondimi con sincerità ti prego...ti piace Tom?”
Oddio...domanda difficile...beh...è attraente devo ammetterlo...
“ Potrei sapere per quale motivo me lo chiedi?”
“ Rispondi e basta.” Era serio.
“ Beh...considerando che è un ragazzo...molto carino...beh si...- a quelle parole Bill chiuse gli occhi rassegnato - però...analizzando il carattere e i modo che ha nei miei confronti...preferisco te.”
Aprì di scatto gli occhi...sprizzavano felicità...l’avevo fatto felice con così poco...
“ Davvero? Ieri notte sembravi insicura...”
“ Beh che c’entra...lì si parlava di altre cose...e poi...”
“ Shh...non dire altro...basta così...” posò il suo dito sulle mie labbra...ne disegnò il contorno...io rabbrividii...si avvicinò a me, con cautela...sentivo il suo respiro sul mio collo...prese ad accarezzarmi i capelli...era estremamente delicato...io chiusi gli occhi...e mi lasciai cullare dalle sue carezze...
“ Ti ricordi del nostro ultimo incontro?” sussurrò.
“ Oh certo che mi ricordo...tu e tuo fratello mi avete rovinato la comunione... - lui rise - non posso mai dimenticare la fine che faceste fare alla mia torta...in faccia al cameriere...per non parlare di tutti i piatti che rompeste...sembravate due pazzi!”
“ Beh...però se non mi sbaglio...tu ridevi ad ogni cosa che combinavamo...non te ne importava più di tanto...e ci hai anche aiutato a far cadere il cameriere sulla torta...”
Scoppiai a ridere...“ Questo è vero...poi, però, sono stata un mese in castigo...”
“ Simo...ti voglio bene lo sai?” sussurrò al mio orecchio.
“ Certo che lo so...”
“ E tu? Mi vuoi bene?”
“ Un mondo di bene...” aprii gli occhi...il suo viso era vicinissimo al mio...mi fissava...il mio cuore aveva ripreso a battere in maniera più che accelerata...ad un tratto le sue labbra sfiorarono le mie...per pochi interminabili secondi...un piccolo casto bacio...
“ A cosa devo questo...bacio?”
“ Beh...al mondo di bene che ci vogliamo...ti va bene come risposta?” sorrideva in un modo perfetto...stavo quasi per sciogliermi.
“ Mi va più che bene...”
 
Toc toc...
Bill scattò in piedi... “ Calma è solo la porta...” gli sorrisi.
 “ Lo so scema...ma ero così applicato che mi sono spaventato!”
“ Aaaaah...molto applicato...certo...non inventare scuse! Dillo che sei un fifone!”
Mi fece una smorfia, io gli risposi con un sorriso.
Mi diressi verso la porta. La aprii.
“ Ciao...”
“ Che vuoi?” Tom era davanti a me...con lo sguardo fisso su Bill...che si era appena riseduto sul letto.
“ Vedo che sei in compagnia...”
“ Beh...si...devi dirmi qualcosa?”
“ Ehm...no guarda lascia perdere...era solo una cosa tra me e te...”
“ Bene! - mi voltai verso Bill - esco un attimo...aspetta qui.” Chiusi in fretta la porta alle mie spalle senza dare il tempo a Bill di rispondere.
“ Eccomi...siamo soli ora...parla!”
“ Simo...mi da fastidio il fatto che stai da sola con Bill.” disse...era estremamente serio.
“ Perché?” risposi confusa.
“ Come perché...mi da fastidio e basta...non so perché...è una sensazione che non ho mai provato in vita mia...e non riesco a frenarla...” aveva lo sguardo basso.
Mi avvicinai a lui... “ Tom guardami - alzò lo sguardo verso di me - sei geloso? Geloso di tuo fratello? Io non voglio farvi litigare per colpa mia...e poi io e Bill ci vogliamo bene...un mondo di bene...come ne voglio anche a te...” le mie parole uscirono fluide...senza intoppi...non ero più arrabbiata con lui...ora volevo solo che stesse bene...la gelosia è brutta...ed io ne so qualcosa.
“ An...anche io...te ne voglio...”
Mi strinsi al suo petto...potevo sentire i battiti del suo cuore...era molto teso...lo si poteva notare anche dal fatto che le sue braccia...non mi stringevano a sé, come avrei voluto, ma erano rigide...immobili...
“ Bene...allora adesso stai tranquillo ok? Rilassati...non è niente! A tutti capita di provare un pizzico di gelosia ogni tanto...” sussurrai.
“ Non a me però...credo di essere diventato un pappamolle...non l’ho mai provata sai? Secondo te che può significare?”
“ Beh...forse che ci tieni a me più del dovuto...”
A quel punto cinse le sue braccia intorno alla mia schiena.
“ Oh...beh comunque è impossibile che mi innamori di te...non succederà mai...l’amore non esiste...può darsi anche che mi sbagli...che l’amore esista...e se mi innamorerò di qualcuno...sarà in un futuro molto lontano...perchè in questo momento sono la persona più inadatta a tutto questo. Preferisco divertirmi.”
Il suo discorso mi aveva colpito moltissimo...anche se un po’ contorto devo dire!
Mi staccai da lui.
“ Ok Tom...non mi offenderò, se non ti innamorerai di me! Lo prometto!”  iniziai a ridere...lui, in un primo momento mi guardò perplesso, poi sorrise.
“ Oh che mi prendi in giro!?!? Non ti permettere che ti prendo e ti butto, dritta dritta, in piscina!”
“ Ok ok...non lo farò più...ora che ne dici di venire anche tu, in camera mia? Parliamo un po’.”
“ Va bene...andiamo va! Bill ci aspetta!”
___________________________________________________________________________________________________________________

Alloora com'è andata!?! Spero bene...Le cose si stanno complicando non trovate!?!?
Spero commenterete ancora in tante e spero di non avervi deluso. Alla prossima!!!! ^^
 

Ritorna all'indice


Capitolo 5
*** cap 5 ***


Buongiornooooooooo!!!
La mia ff è tra i preferiti di 23 persone...WOW!
Non me lo aspettavo...e le recensioni continuano ad aumentare.
Questa è una cosa che mi rende estremamente felice...*me saltella felice per la stanza battendo le mani*
Mi raccomendo continuate a commentare e se avete qualche domandina, non esiterò a rispondervi!
Bazi Simo ^^

_________________________________________________________________________________________________________________________


Rientrammo in camera mia...Bill si era accoccolato tra i cuscini che sovrastavano il mio letto...aveva in mano qualcosa...una specie di quaderno...non fece caso al nostro arrivo, era troppo applicato nella lettura.
Mi avvicinai con cautela...volevo spaventarlo di nuovo...invece all’improvviso mi fermai...impietrita. Quello che aveva in mano...era il mio diario...dove c’era tutto quello da sapere su di me...tutti i miei segreti più intimi.
Mi catapultai, spedita, verso di lui...senza neanche parlare gli sfilai il quaderno da sotto agli occhi e lo strinsi a me.
“ La mamma non te l’ha mai detto di non toccare le cose altrui?” ero seria.
“ Ah...scusa...non volevo...”
“ Non ti dovevi permettere!”
“ Dai ti ho chiesto scusa...e poi ho letto poco e niente...” mi guardò con quegli occhioni da cerbiatto...non potevo non perdonarlo.
“ Uff e va bene...ma non toccarlo più...è sacro!”
“ Sacro!?! Che ci sarà do così sacro lì dentro...che noi...tuoi cari cuginetti, non possiamo leggere?” Tom che aveva assistito a tutta la scena in silenzio, ora sembrava molto incuriosito da qual quadernetto.
“ Non c’è scritto niente...lasciate stare...cose private.” Posai il quaderno nella mia borsa.
“ E dai prima dici che ci vuoi bene e poi non ci confidi neanche i tuoi segreti!!”
“ Ti ho detto di no!”
Tom sbuffò.
“ Vabè Tom lasciala stare...se non vuole dircelo...fa niente.” Ribattè Bill.
“ Come vuoi...” il rasta si avvicinò alla finestra e si appoggiò al davanzale.
Ci diede le spalle...iniziò a guardare fuori.
Bill fissava la parete di fronte a lui...andai a sedermi accanto a lui.
Nessuno parlava....dal tanto silenzio, si poteva sentire il rumore delle auto in lontananza.
All’improvvisò...un rumore...una specie di brontolio. Il mio stomaco!
Bill e Tom si voltarono verso di me con sguardo interrogatorio.
Io arrossii. “ Non avete fame? Io si...” sussurrai...
Tom scoppiò a ridere...seguito da Bill.
“ Che c’è da ridere!?!? Era solo il rumore del mio stomaco che brontolava! Credo sia una cosa normale...”
“ Si si hai ragione...scusa...” riuscì a dire Bill...tante erano le risate, che non riusciva neanche a parlare.
“ Vabbè và...ho capito! Vado a recuperare qualcosa dal frigo...”
“ No aspetta - Bill mi afferrò per un braccio – possiamo ordinare qualcosa...anche io ho fame!”
“ Eh ovvio Bill! Tu hai sempre fame!!” disse Tom.
“ Zitto scemo! - poi si rivolse a me – ti va se chiamo da Mc Donald’s e ci facciamo portare qualcosa?”
Ci pensai un po’ su...poi gli sorrisi. “ Siiiiiiiiiii adoro la Mc!!!”
“ Va bene...organizziamoci - prese il cordless dal comodino... - io prendo un Big Mac completo...voi?”
“ Vaiiiiiii anche io!! È il mio preferito!!” dissi divertita.
“ Io non lo so...”
Bill sbuffò. “ E dai decidi in fretta!”
“ Ok...quello che prendete voi...e così la mia dieta va a farsi fottere!!” disse sorridendo.
“ Dieta...tu!?!? - scoppiai a ridere - ma quale dieta!! Se mangi come un maiale!!!”
Tom, che si era avvicinato a me, mi diede un colpetto dietro la testa.
“ Ahi!!! Ma sei deficiente!?!”
Me ne diede un altro...
“ Più mi offendi e più te ne do!” disse scherzoso.
Bill nel frattempo stava componendo il numero per ordinare da mangiare.
“ Ah si??? Allora se uno stupido, deficiente cr...” mi copri la bocca con la mano.
“ Shhh stai buona amore mio altrimenti ti faccio la bua...”
Lo guardai stranita...amore mio!?!? Bill si lasciò sfuggire il telefono da mano...e guardò il fratello perplesso. Tom accorgendosi dei nostri sguardi sorrise.
“ Scherzavo!!” e mi diede un altro colpetto.
Bill alzò le spalle e tornò ad occuparsi dell’ordinazione.
“ Mi sa che tra un po’, la testa me la stacchi!” gli dissi...dopodiché mi voltai verso Bill.
“ Buonasera...vorrei ordinare 3 menù Big Mac all’indirizzo...” parlava a telefono con un tono molto formale ma allo stesso tempo dolce ed estremamente sexy...mentre parlava si fissava le mani.
Dopo qualche secondo, posò il cordless sul comodino e sentendosi, credo, osservato...si voltò verso di me. I suoi occhi incrociarono i miei...mi sorrise dolcemente.
Tom mi diede una gomitata. “ Stai ascoltando?!”
Distolsi subito lo sguardo da Bill. “ Cosa!?!?” dissi confusa.
Tom sbuffò. “ Uff madò! Ma non stai a sentire quando parlo? Non ho voglia di ripeterlo ora...”
“ Fa come vuoi..” dissi scocciata.
Tom si accasciò sul letto accanto a me e prese a giocare con una ciocca dei miei capelli.
Io tornai ad osservare Bill...che si era alzato dal letto e camminava avanti e indietro per la stanza. Continuava a guardarsi le mani...cercando di scorgere qualche imperfezione...alla manicure fatta qualche giorno prima...ma le sue mani erano perfette...anche più delle mie. Mi soffermai sulla sua camminata...decisa, perfetta come lui. Dopo un po’ si avvicinò allo specchio di fianco all’armadio.
Iniziò a scrutarsi il viso...cercando di scorgere anche su di esso delle imperfezioni...passò un dito sotto al suo occhio destro, poi a quello sinistro...per eliminare dei residui di matita che gli era colata a causa del caldo. Si allontanò dallo specchio e si voltò verso di me soddisfatto.
“ Mi stavi di nuovo fissando?”
“ Chi io!?!” dissi imbarazzata.
“ Chi altro secondo te!” sussurrò sorridente.
“ Beh...si. - abbassai lo sguardo - sei perfetto!”  a quelle parole...mi coprii all’istante la bocca con le mani...incredula a quello che avevo appena detto.
Tom mi tirò la ciocca di cappelli con cui stava giocando.
Bill rise. “ Beh...si - disse dandosi delle arie – io sono l’uomo più perfetto del mondo...lo devo ammettere!!”
Il fratello scoppiò a ridere. “ Tu? Allora io sono un Dio Greco in confronto.” Disse soddisfatto.
“ Beh...allora io sono Venere! La dea della bellezza, a questo punto!” sbottai io.
“ Si...lo sei...” sussurrò Bill...quasi da non riuscirlo a sentire.
Io arrossii.
 
Toc toc
Bill corse alla porta.
“ Amori avete preso voi questa roba?!” disse Simone con una busta di carta...con una grande M gialla stampata sopra. Bill la afferrò.
“ Si mamma grazie mille!”
“ Buon appetito!!” rispose Simone...sparendo dietro la porta.
“ Finalmente!!! Stavo morendo di fame!” dissi felice.
Bill si venne a sedere accanto a noi sul letto. Mi porse un panino.
“ Danke!”
Ne lanciò un altro a Tom e poi prese l’ultimo per se.
Incominciai a togliere la carta che lo avvolgeva.
Aprii il panino sperando che non ci fossero quei cosi verdi...tagliati a rondelle, che odiavo.
La mia espressione divenne, da felice, disgustata.
“ Oh cavolo! Ci sono i cetrioli!! Li odio!!” presi una fetta con le dita e senza pensarci due volte, la tirai addosso a Tom...colpendolo dritto in faccia.
Io e Bill scoppiammo a ridere...Tom mi guardò perplesso.
“ Ma sei scema?!?” lo colpii con una mano, dietro la nuca.
“ Più mi offendi e più te ne do!” dissi imitando la sua voce.
Lui senza rispondere aprì il panino che aveva addentato un attimo prima, immerse un dito nella senape...lo passò sul mio viso...per poi metterselo in bocca.
“ Buona!” disse ridendo.
Un hamburger lo colpì in piena fronte. Era stato Bill...mi voltai verso di lui che mi sorrise soddisfatto.
Intanto Tom si stava ripulendo...e dopo pochi secondi lo stesso hamburger mi colpì dritto un occhio.
“ Cazzo! Ma è stato Bill!” ringhiai
“ Non ti preoccupare ce n’è anche per lui” disse Tom divertito. Infatti pochi minuti dopo Bill fu colpito da una fetta di formaggio.
Continuammo a lanciarci roba per un’oretta...dopodiché  non ci si poteva neanche guardare. Avevamo i capelli pieni formaggio e sanape...come il resto del corpo ovviamente.
“ Ok credo sia ora di finirla!! E io che avevo fame...mi ritrovo di nuovo a stomaco vuoto!” dissi facendo la finta imbronciata.
Tom e Bill erano distesi sul letto e mi guardavano sorridendo.
“ Sei buffa!” sogghignò Bill
“ Perché?!?”
“ Hai il viso pieno di senape...” aggiunse Tom.
“ Ah...già...beh se è per questo anche voi non state messi tanto bene!! Credo che andrò a farmi un’altra doccia. A dopo!”

 

Ritorna all'indice


Capitolo 6
*** cap 6 ***


Eccomi dopo tanto tempo con un nuovo capitolo. Mi dispiace di non aver potuto aggiornare ma sono stata in vacanza.
Ringrazio tutti per i magnifici commenti e spero, con questo nuovo capitolo, di non deludervi.
Baci Simo ^^
____________________________________________________________________________________________________________________
 
Corsi in bagno.
Passando davanti allo specchio, mi soffermai sulla mia immagine riflessa. Scoppiai a ridere...ero davvero buffa! Bill aveva proprio ragione.
Mi avvicinai alla doccia...aprii il rubinetto facendo scorrere l’acqua calda. Mi svestii ed entrai.
Bill. Non so perché ma tutti i miei pensieri girano intorno a quel nome.
Bill. Mio cugino...il mio caro, dolce e premuroso cugino.
Quant’è bello però...è perfetto. Chissà se gli piaccio...almeno un po’.
Oddio non dovrei pensare queste cose...ho promesso a Tom che non ci sarebbe stato mai niente tra noi. Però non ce la faccio...è più forte di me. Anche Tom è troppo carino...anche se lui pensa sempre e solo alla stessa cosa...riesco a sentire ancora le sue labbra sulle mie.
Chiusi il rubinetto, presi l’asciugamano che avevo appoggiato su un’anta della doccia e lo avvolsi attorno al mio corpo bagnato. Uscendo dalla doccia...mi avvicinai allo specchio, ora tutto appannato a causa del vapore...senza pensarci, con un dito, iniziai a scrivere il mio nome e quello di Bill.
Sentii un rumore improvviso...mi volta di scatto, spaventata, alla mia destra. Sobbalzai. Tom!
Era appoggiato con la schiena alla porta. Nel suo volto scorsi della malizia...ma anche amarezza.
“ Tom!! - urlai - ma sei deficiente? Esci subito!!”
Non rispose. Era lì immobile, con le braccia conserte, che mi guardava.
Arrossii. I suoi occhi erano fissi su di me e mi ero appena ricordata che avevo solo un asciugamano addosso.
“ Ero sicuro che quelle che mi avevi detto prima, erano solo cazzate. Io e Bill ci vogliamo un mondo di bene...come ne voglio anche a te...non voglio che litighiate... Che bugiarda che sei.” Disse, volgendo lo sguardo verso lo specchio.
Ah...la scritta...Bill...e il discorso sulla gelosia. Ma cosa pretendeva? Che frenassi i miei sentimenti? Non posso trattenerli e tanto meno lui.
“ Tom per prima cosa non dovresti entrare in bagno senza permesso. Secondo...ora basta. Se mi piace tuo fratello, sono fatti miei...tu non puoi impedirmi di pensare a lui e stare in sua compagnia. Ho capito che non posso frenare i miei sentimenti e neanche tu puoi farlo. Se sei geloso o provi qualsiasi altra emozione...sono fatti tuoi! Chiaro?”
Si avvicinò a me con calma...con finta calma...si vedeva benissimo che era teso...stringeva i denti e aveva le mani chiuse in un pugno.
“ Sai...mi sei piaciuta dal primo giorno che sei venuta qui...in pratica dall’altro ieri...e dal primo momento che ti ho vista...ho notato il tuo cambiamento...da una semplice bambina viziata che eri un tempo...a una donna...una gran bella donna...capace di ammaliare anche me...con un semplice sorriso. Ho giurato a me stesso che...nel giro di una settimana...ti avrei fatta mia. Manterrò la mia promessa Simo...stanne certa.”
Avrei dovuto rispondergli...ma non sapevo che dire...era una minaccia!?!
Ok devo tirar fuori la Simo combattiva che c’è in me.
“ Ora fai anche le scommesse su di me? Ma caro mio...tu non mi avrai mai e poi mai...e ora se vuoi scusarmi...devo vestirmi.”
“ Scommettiamo? Una settimana...se non ci riesco, ti lascerò stare. Ci stai?” ora sorrideva.
Sorrisi anch’io, maliziosa. “ Ok!”
Ci stringemmo le mani in segno d’accordo e poco dopo lui uscì dal bagno.
 
Il resto della serata trascorse più tranquillo del giorno prima.
Zia Simone cambiò le lenzuola al mio letto, visto che era tutto sporco di senape...anche se non mi sarebbe servito, visto che decisi di andare a dormire di nuovo in camera di Bill.
Mentre entravo in camera sua fui fermata da Tom.
“ Ora fai anche le nottate in camera di Bill!?!?” disse sarcastico.
“ Veramente...anche ieri ho dormito in camera sua...non te la detto?!?! Beh mi dispiace molto...” dissi divertita.
A quel punto andai da Bill sbattendogli ,soddisfatta, la porta in faccia.
 
“ Eccomi!” dissi sorridente.
Bill era disteso sul letto, in tutta la sua bellezza. Mi sentii sciogliere.
“ Vieni qui...” mi disse dolcemente, indicando con una mano la parte di letto libera.
Corsi da lui e mi accoccolai tra le sue braccia. Avrei voluto rimanere per sempre lì...ferma accanto a lui. Chiusi gli occhi.
“ Ohi che fai dormi?!?”
Riaprii gli occhi lentamente...
“ No...sto memorizzando questo momento...che spero duri in eterno.” Sussurrai, troppo piano per potermi sentire.
Invece mi sbagliavo. Aveva sentito.
“ In eterno...?”
“ Si mi rilassa stare così...e poi con te affianco è ancora meglio...” riuscii a dire.
Prese ad accarezzarmi i capelli.
“ Come vuoi...possiamo restare così quanto ci pare...” mi sussurrò in un orecchio.
Mi sentii rabbrividire.
“ Sei comodo...”
Rise. “ Davvero? Eppure sono quasi tutt’ossa.” 
“ No invece sei comodo...tanto tanto...”
Poco dopo mi addormentai tra le sue braccia.
 
La luce del sole attraversava la finestra.
Ancora mezza insonnolita, allungai un braccio dall’altro lato del letto...ma mi accorsi che era vuoto.
Mi stiracchiai per bene e mi misi a sedere sul letto, cercando di tenere gli occhi ben aperti...
Ero sola...Bill non c’era.
Mi alzai e mi diressi verso la porta...prima che potessi avvicinarmi ad essa...si aprì di scatto ed eccolo lì. Bill Kaulitz più bello che mai. Era già vestito e truccato.
“ Ciao piccola...” si avvicinò a me baciandomi la guancia.
“ Ciao..” sussurrai
“ Io e Tom abbiamo un intervista oggi...alla tv...”
“ Ah...beh...ok...vi aspetterò!” dissi...anche se non avrei voluto rimanere da sola.
“ Ma tu vieni con noi vero?”
Mi si illuminarono gli occhi...è fantastico!! Abbracciai Bill con tutta la forza che avevo.
“ Oh si! Sarebbe favoloso! Corro a prepararmi!!”
Scappai in camera mia prima che Bill potesse rispondere.
Ok visto che c’è anche Tom...credo che qualcosa di più provocante andrà proprio bene...
Tirai fuori dalla valigia una mini di jeans ed un top nero. E che metto ai piedi!?!
Oh si...mamma ha infilato in valigia un paio di decolté neri. Metterò quelli...
Mi vestii in fretta e corsi in bagno per gli ultimi ritocchi. Devo essere più provocante possibile.
Tom dovrà crepare di goduria!
 
I gemelli erano già in auto ad aspettarmi.
Ma non un auto qualsiasi...ma una vera e propria limousine. Era bellissima.
Uno uomo grande e grosso...si trovava vicino la porta posteriore in attesa del mio arrivo.
Senza fiatare, aprì la portiera ed io, emozionata, entrai in quella grande auto. Sembrava di andare ad un evento speciale.
“ Che ti sei messa!?!?” Bill mi guardava esterrefatto.
Tom sorrideva malizioso.
“ Oh...niente ho messo la prima cosa che mi è capitata fra le mani...dici che non vado bene vestita così?”
“ No...anzi stai benissimo!” esclamò Bill.
 
Per tutto il tragitto per arrivare agli studi televisivi...Bill non fece altro che parlare...parlare...senza mai stancarsi...ogni tanto io rispondevo...mentre Tom impassibile fissava me...e ogni tanto con un cenno della testa rispondeva alle domande di Bill.
Arrivati agli studi...l’entrata era assediata dal ragazze...centinaia di ragazze che urlavano, si dimenavano....tutte fan dei Tokio Hotel scommetto. Fummo costretti ad entrare dall’entrata secondaria...quella riservata alle Star!!
Mi fecero accomodare tra i pubblico...in prima fila ovviamente...mentre Bill e Tom si erano accomodati su delle comode poltrone affianco al giornalista.
 
“ Allora...tre due uno. Via! Siamo in onda!” Una voce confermò l’iniziò della trasmissione...non riuscii a vedere da chi provenisse.
Il giornalista iniziò a parlare. “ Buongiorno a tutti! Sono le 10 e 30 e siamo in compagnia dei gemelli Kaulitz!” Un applauso si distribuì in tutta la sala.
“ Salve!” dissero i ragazzi in coro.
“ Bene...ci fa molto piacere che abbiate accettato il nostro invito qui...”
“ Dovere!” disse Bill.
“ Come tutti sappiamo in questo momento siete in pausa...come va questa vacanza?”
Era sempre Bill a parlare. “ Oh benissimo...stiamo trascorrendo questo tempo libero a Lipsia, in compagnia di nostra madre. Stiamo davvero bene con lei...”
Tom lo interruppe. “ Non solo con nostra madre Bill...c’è anche un’altra persona ricordi?”
“ Ah già...c’è anche Simona.” Sorrise guardando verso di me.
“ Simona? Bill non ci avevi ancora detto di essere fidanzato!?!” disse sarcastico il giornalista.
“ Oh ma no! - rise - non è la mia ragazza! È nostra cugina...vive in Italia ma è venuta a trascorrere con noi questi pochi mesi di vacanza.”
“ Davvero!?! Prima di continuare l’intervista...volete salutarla?”
“ Oh ma è qui tra il pubblico...” sbottò Tom, divertito.
Io iniziai ad arrossire...
“ Bene! Allora dov’è questa misteriosa cugina - disse il giornalista squadrando il pubblico - si alzi!”
Ok ora avrei tanto voluto dissolvermi nel nulla. Restai seduta...immobile...cercando di non arrossire più del necessario.
Tom si alzò. “ Deve scusarla...è un po’ timida”
Venne verso di me...fin quando non mi prese per un polso e mi trascinò verso il divanetto su cui era seduto lui. Tutti mi guardavano...chi sorridendo...chi con un senso di disgusto sul volto...avrebbero sicuramente voluto essere al mio posto. Io gliel’avrei ceduto volentieri.
Mi fece accomodare accanto a lui.
“ Ecco questa è Simona!”
“ Piacere...” sussurrai.
“ Finalmente! Allora com’è essere la cugina di due star?”
Quello stupido giornalista mi guardava in cerca di una risposta.
“ Oh...beh...è...bello...”
“ Tutto qui? - mi sorrise - sicuramente sarai una loro sfegatata fan...sei gelosa delle miriadi di ragazze che li acclamano e li seguono ovunque?”
Non ci avevo mai pensato...a tutte quelle ragazze...e ora che ci penso...si un po’ mi da fastidio...
“ Veramente...io non sono una loro fan...non per ora.”
Rimase perplesso. “ Non sei una loro fan? Davvero? È strano...”
Bill mi salvò dall’interrogatorio. “ Beh perché non proseguiamo con l’intervista?”
“ Oh certo...dicevamo...cosa avete in programma per dopo le vacanze?”
Bill iniziò a parlare...parlava a raffica...non riuscivo a tenere il suo passo...ogni tanto mi perdevo tra le sue parole...intanto Tom aveva una mano fissa sulla mia gamba...io ero immobile...cercando di restare impassibile e quel tocco. Ogni tanto si muoveva...e il bello era che nessuno si accorgeva della cosa...o semplicemente non voleva accorgersene. E Tom continuava imperterrito nel suo intento senza un briciolo di pudore. Cavolo eravamo in uno studio televisivo!
Ogni tanto cercavo di allontanare la sua mano, senza farmi notare ma niente. Due secondi dopo eccola di nuovo lì...sulla mia gamba.
Una domanda del giornalista mi fece distrarre dai miei pensieri.
“ Allora...nessun incontro amoroso? Ancora nessuna ragazza?”
“ A me non serve una ragazza! - sbottò Tom - al massimo una ma al giorno!” Rise di gusto.
Quella risposta mi fece irritare.
“ E tu Bill?”
“ Beh...veramente...no...cioè si...però non sono fidanzato. È che provo qualcosa per una ragazza...ma non credo di essere contraccambiato.” Disse Bill molto imbarazzato.
Io rimasi di stucco. A Bill piaceva una ragazza? Oh no...allora per me non ci sono speranze. Grandioso!
Tom lo guardò incredulo.
“ Signori e signore avete sentito? In anteprima mondiale il nostro Bill ci ha detto di essere innamorato!!”
“ No aspetti non innamorato...la cosa è un po’ complicat...”
“ Oh su fa lo stesso!” Lo interruppe il giornalista.
“ Ragazzi il tempo è terminato...ci ha fatto piacere fare una chiacchierata con voi e conoscere vostra cugina! Speriamo tornerete presto!”
“ Oh ci conti!” disse Tom.
Ci alzammo dalle poltroncine e salutando, ci avviammo verso l’uscita.

Ritorna all'indice


Capitolo 7
*** cap 7 ***


Ciaooooooooo! Eccomi qui con il settimo capitolo.
Vi ringrazio infinitamente per tutti i commenti che mi lasciate.
Mi fanno sentire felice, soprattutto per il periodo che sto passando... :-(
La cosa si sta facendo intrigante eh!? La Simo di questa storia è molto combattuta...è, in pratica, un pò come me. Anzi mi rispecchia molto(abbiamo anche lo stesso nome xD). Sono molto insicura e non so mai prendere delle decisioni.
Spero continuerete a seguire la mia fanfiction e volevo dirvi che ho pubblicato anche " Only for money". é una ff molto diversa da questa, dove si può notare il mio miglioramento da "scrittrice" visto che l'ho scritta da poco mentre questa che state leggendo ho iniziato a scriverla a gennaio xD
Vabbè non vi assillo più. Commentate! Bazi, Simo ^^
___________________________________________________________________________________________________________________


Questa volta uscimmo dalla porta principale, per dare a tutte le fan, la possibilità di ricevere un autografo. Per fortuna c’erano le transenne a separarci da quelle “ bestie assatanate”.
Mentre uscivamo, Bill mi sorrise.
“ Sei apparsa in TV! Te l’aspettavi?”
“ Oh...sarei voluta crepare in quel momento! Non riuscivo nemmeno a parlare! E poi...c’erano persone che mi guardavano male...come se fossero invidiose.”
Rise. “ Beh questo è niente in confronto a quello che subirai ora...tutte quelle ragazze lì fuori ti mangeranno! Vorranno tutte essere al tuo posto.”
“ Cacchio spero non mi uccideranno!” dissi ironica.
Mi prese per mano. “ Oh non succederà...forse.”
Un secondo dopo, eccoci lì fuori.
Miriadi di ragazze urlavano, impazzite, il nome dei gemelli. Si dimenavano per vederli e farsi notare. Tom adocchiò delle ragazze molto carine e corse da loro per firmargli l’autografo.
Anche Bill, senza lasciarmi la mano, andò da un folto gruppo di fan.
Queste ragazze sembravano davvero assatanate...se avrebbero potuto, sarebbero saltate addosso a lui.
Bill, intanto, prese a firmare gli autografi...dovette mollare la mia mano che era diventata umidiccia a causa del sudore.
Devo ammettere che un po’ di gelosia la provo...non so...mi da fastidio che Bill debba stare così a contatto con tante ragazze. All’improvviso una sua frase risuonò nella mia mente...
 
È che provo qualcosa per una ragazza...ma non credo di essere contraccambiato.
 
Io invece credo che non mi sbarazzerò facilmente di queste parole...rimarranno impresse, per un bel po’, nella mia mente.
Ci sono rimasta davvero male...poteva dirmelo che era innamorato o qualsiasi altra cosa.
Non sono io quella ragazza...è poco ma sicuro...e non lo sarò mai...ho preso un bel palo!
Quindi non dovrei essere gelosa...non è mio...e non lo sarà...ne ora, ne mai.
“ Simo andiamo?” Bill era di fronte a me...mi porgeva la sua mano.
Senza rispondere mi avviai verso l’auto...da sola. Poteva tenersela quella cacchio di mano!
Passando attraverso il fiume di ragazze, non ero molto a mio agio...sentivo su di me sguardi minacciosi...e molte di loro mi urlavano contro, frasi e nomi di offesa. Io guardavo in avanti cercando di non rispondere agli insulti...non volevo litigare con una di quella tizie.
Ad un certo punto, però, non ce la feci più.
Una ragazza alla mia destra urlò così forte da spaccarmi i timpani.
“ Sei solo una troietta! Ma quale cugina...sei una sporca grupie di merda!!” mi fermai...la squadrai ben bene, voltandomi verso di lei.
In pratica mi aveva dato della puttana...bene.
Con passo molto calmo mi avvicinai a lei. Sentii dietro di me la risata di Tom con Bill accanto che mi chiamava.
Sorrisi tra me...
“ Senti bella...troietta lo dici a tua sorella e poi grupie ci sarai te! Io non sono la tipa che la va a dare a uno, solo perché è famoso!”
“ Oh...ma brava! Sei sicura? Secondo me sarai andata, almeno una decina di volte, a letto con Tom...sei una puttana!”
Ok mi aveva davvero scocciata. Non avevo proprio voglia di sprecare fiato con sta deficiente.
Strinsi la mano destra e un pugno colpì la sua guancia. Perse l’equilibrio e cadde addosso ad altre oche dietro di lei. Stavo per saltarle addosso quando, non sentii più l’asfalto sotto i miei piedi.
Mi accorsi che due bodyguard mi avevano preso per le braccia.
Iniziai a dimenarmi, scalciando furiosa.
“ Lasciatemi! Devo uccidere quella stronza! Lasciatemi!”
Non mi ascoltarono...e velocemente mi portarono in auto. Mi misero a sedere.
Bill e Tom erano già entrati.
“ Sei una grande!” urlò Tom.
“ Si si...” sbottai abbassando lo sguardo.
“ Dico davvero! Hai sferrato un destro micidiale!”
Rialzai lo sguardo su di lui. “ Tom...taci!” ringhiai.
Non ero in vena di sentirlo parlare.
Mi voltai verso Bill. Aveva lo sguardo fisso su di me. Non parlava...era immobile...sembrava scioccato...inorridito.
Io presi a guardare fuori dal finestrino e per tutto il tragitto verso casa, nessuno di noi tre parlò.
 
Tornati a casa...Simone non c’era...io andai spedita verso il salone, mi sedetti sul grande divano in pelle nera e accesi la Tv di fronte a me.
Vidi Bill passarmi davanti, per poi salire le scale. Tom lo seguì.
Stavano discutendo...non riuscii a capire, però, qual era l’argomento in questione.
Tornai a concentrarmi sulla Tv...giravo per i vari canali in cerca di qualcosa di bello ed interessante da vedere. Dopo aver fatto tre volte il giro di tutti i programmi...mi rassegnai e la spensi.
Buttai la testa all’indietro, poggiandola allo schienale del divano e chiusi gli occhi.
Qualche minuto dopo sentii il divano muoversi leggermente. Aprii gli occhi.
Alla mia sinistra c’era Tom...seduto accanto a me. Sul suo volto...il sorriso malizioso di sempre.
“ Dormi?”
“ No...pensavo...”
“ A cosa...?” aveva una voce calda e tremendamente sexy.
“ Niente...”
Si avvicinò a me... “ Sicura...?” mi sussurrò all’orecchio.
Deglutii. “ Si...” riuscii a sussurrare.
“ Lo sai che oggi sei proprio bella? Forse anche troppo...non dovevi metterti questa mini...così mi tenti...” sentivo il suo respiro sul mio collo.
“ Ho raggiunto il mio intento allora...”
“ Oh si...credo proprio di si...adesso dovresti soddisfare le mie esigenze...non credi? Perché poi è colpa tua se mi sento così, come dire, eccitato...” rise.
“ Io non soddisfo le esigenze di nessuno...tanto meno le tue!” sbottai irritata.
“ Tu credi?” avvicinò le sue labbra al mio collo. Le sentivo muoversi sulla mia pelle. Di nuovo quella sensazione...la stessa provata in piscina.
Volevo respingerlo ma non lo feci...tanto...ormai quello che volevo, la persona che mi piaceva non sapeva nemmeno della mia esistenza.
Tom, intanto, prese il mio viso fra le mani e avvicinò le sue labbra alle mie. Chiusi gli occhi facendomi trasportare da quella sensazione straordinaria. Le sue labbra morbide, aderivano perfettamente alle mie. Le sue mani passarono dal mio viso alla mia schiena, mi levò il top delicatamente. Stava armeggiando con il gancio del mio reggiseno.
No...non potevo farlo...ero impazzita. Non mi sarei concessa a lui. Mai!
Lo allontanai bruscamente da me e riagganciai il reggiseno.
“ No Tom...scusa ma non posso.”
“ Cazzo Simo! Perché hai cambiato idea?!?” Mi guardava esterrefatto ed irritato.
“ Non ho detto che l’avrei fatto...mi sono vestita così solo per farmi notare...la mia intenzione era quella di farti restare a mani vuote...e così sarà.”
Non volevo dirgli che pensavo ad altro. Ad un altro. A Bill.
“ Tu vuoi farmi diventare pazzo?! È assurdo! Stavo per vincere la scommessa!”
Ah già...la scommessa. Un motivo in più per non farlo...
“ Ma ti rendi conto che siamo in salone...sul tuo divano...sia tua madre che tuo fratello potrebbero vederci...e poi...non ti farò mai vincere la scommessa!” infilai il top e mi sedetti, il più composta possibile.
“ Vabbè a parte il divano e tutto il resto...secondo me...non è solo la scommessa a frenarti...c’è dell’altro. Sai...nessuna ragazza prima di te, mi ha mai negato di fare sesso con lei. E tra noi c’è attrazione Simo...ne sono sicuro!”
“ Senti Tom, ci potrà anche essere attrazione...ma non voglio concedermi a te. Io ho una concezione di sesso molto diversa dalla tua...secondo me non c’è sesso senza amore capisci? E poi...io...” Non riuscivo a continuare la frase.
“ Tu cosa?”
“ Io...ecco...non l’ho mai fatto...” arrossii visibilmente.
Lui rise. “ Bene...allora posso aggiungere un altro punto alla scommessa?”
“ Cioè?”
“ Oltre ad averti...riuscirò a farti innamorare di me.”
“ Il tutto in una sola settimana?” dissi sarcastica.
“ Si, una sola!”
Scoppiai a ridere. “ Non ci riuscirai mai!”
“ Io riesco sempre nel mio intento!”
“ Come vuoi - gli sorrisi - ma...che ore sono?”
“ Le due...mamma torna stasera...è da un’amica.”
“ Grandioso...io ho una fame pazzesca!”
“ Bene allora andiamo a mangiare!” mi prese per mano e mi trascinò in cucina.
Aprì il forno ed estrasse una teglia.
“ Cos’è? Hai cucinato tu!?!?” dissi facendo una smorfia di disgusto.
“ Sciocca sono lasagne. E le ha fatte tua zia...prima di uscire, sapendo che ti piacevano tanto.”
“ Ah...” andai a sedermi al tavolo lì vicino, mentre Tom mi passò in piatto con una porzione, a dir poco esagerata, di lasagne.
“ è enorme Tom! Non sai proprio farle, le porzioni eh!?!”
“ Ma zitta e mangia che sembri una stecca da biliardo!” disse.
Nel frattempo si era accomodato accanto a me con una porzione, il doppio della mia.
Indicai il suo piatto. “ E tu...avresti il coraggio di mangiare tutte quelle lasagne?”
“ Certo!” disse a bocca piena.
Anche io iniziai a mangiare.
Restammo in silenzio per un bel po’. Quel silenzio che, all’improvviso, Tom decise di rompere.
“ Perché stamattina hai mollato un pugno a quella?” mi disse.
Lo fissai per un po’...finchè non decisi di rispondere.
“ Beh per prima cosa perché mi ha dato della grupie...dicendo che io me la facevo con te...e poi...ero un po’ irritata per altre cose.”
Rise. “ Quali altre cose?”
“ Niente...”
“ Le stesse cose a cui stavi pensando prima?”
“ Si...”
“ Bill...pensi a lui?”
Lo guardai, rossa in volto.
“ Si può darsi...sono rimasta stupita dalla risposta che ha dato a quel giornalista stamattina...e poi quando firmava gli autografi...ecco...ero gelosa...perchè pensavo a tutte quelle ragazze che ogni giorno stanno a contatto con lui.” Risposi velocemente.
Con Tom era più facile parlare...potevo dirgli tutto senza balbettare.
“ Anche io sono rimasto stupito sai...non me ne aveva parlato di questa raga...e prima discutevamo proprio di questo. E poi, per quanto riguarda le ragazze...beh dovrai abituartici.”
“ Davvero discutevate di questo prima? E te l’ha detto chi è questa ragazza??” chiesi speranzosa.
Mi sorrise dolcemente. “ Si...ma è meglio che tu non lo sappia.”
“ Perché? Ti prego Tom dimmelo...”
“ No Simo...ti ho detto di no...” disse serio.
Lo fissai per un istante...in cerca di qualche indizio. Del motivo per il quale, volesse nascondere la risposta ad uno dei miei perché.
Dopo un po’ abbassai lo sguardo.
“ Ok come vuoi... - sorrisi tra me - sai...non so perché ma è più facile confidarsi e parlare con te. Non sono, quasi mai, imbarazzata anche se ci provi sempre. Invece con Bill è diverso...quando, solo, incrocio il suo sguardo...sento il mio volto prendere fuoco...non riesco mai a guardarlo negli occhi, per più di due secondi. Tu sei come un fratello maggiore.”
“ Ah...un fratello maggiore che, però, vuole portarti a letto...”
Alzai lo sguardo ed incrociai il suo.
Gli sorrisi. “ Esatto! - feci una pausa  - Ho una domanda da farti. Ma tu non eri quello che non voleva che pensassi a Bill e cose varie? Perché dopo quella scenata in bagno...”
Rise. “ Lo ero...poi ho deciso di rassegnarmi e giocare la parte del fratello premuroso.”
Risi anch’io. “ Ah ok...grazie fratellone!” mi alzai e gli diedi un bacio sulla guancia.
Presi il piatto ormai vuoto e lo infilai in lavastoviglie...avrei dovuto prima sciacquarlo ma non ne avevo voglia.
“ Ti prego non fare parola di quello che ti ho detto con Bill...”
“ Non ti preoccupare sorellina.”
Mi avviai verso camera mia...ma mi bloccai di colpo.
Bill era di fronte a me...appoggiato di schiena alla porta della cucina. Braccia conserte e sorrisetto malizioso sul volto.
Oh no...che avesse ascoltato tutto!?!? E senza che io o Tom ci accorgessimo della sua presenza.
Diventai paonazza...abbassai lo sguardo.
Che figura!
Non riuscii a trattenere le lacrime che iniziarono a rigarmi il volto, ma riuscii a far muovere le gambe che erano rimaste paralizzate e corsi in camera mia...

 

 

Ritorna all'indice


Capitolo 8
*** cap 8 ***


Ciaooooo! Per prima cosa, come sempre vi ringrazio per i magnifici commenti. <3
Poi, vorrei rispondere ad Angeli neri:  Ciao! Beh, sinceramente anche io sarei scoppiata a piangere. O almeno sarei rimasta pietrifincata dalla vergogna. Simo ci rimane secca perchè comunque era sicura di aver confidato tutto a Tom, senza preoccupazioni ed invece, Bill...eccolo lì che ha ascoltato tutto senza un minimo di educazione. Davvero odioso da parte sua u.u
Vabbè comunque spero di non deluderti ocn questo nuovo cap. E continua a seguirmi.
Questo vale anche per tutti voi! xD
Baci Simo ^^

_______________________________________________________________________________________________________________________


Mi sentii chiamare ma ormai avevo già chiuso la porta.
Mi buttai sul letto e abbracciai il cuscino.
Dovevo per forza parlare!?! Ora Bill sa tutto!
Sono sicura che ha ascoltato tutto il discorso che ho fatto a Tom.
Ora sa che mi piace...e io non riuscirò più a guardarlo in faccia per la vergogna. Mi conosco fin troppo bene.
Che situazione, dannatamente, imbarazzante.
Dopo un po’ risi, istericamente, tra me. Oddio...sto trasformando una stupidaggine in una tragedia.
Mi serve solo un po’ di aria e passa tutto.
Mi alzai alla svelta dal letto...frugai nella mia valigia e tirai fuori un paio di jeans e una t-shirt, di certo non potevo uscire con un abbigliamento da discoteca, come avevo fatto quella stessa mattina. Mi sa che ho fatto proprio male a vestirmi in quel modo.
Mi cambiai in fretta, raccolsi i capelli in una coda alta, iPod alle orecchie ed uscii dalla stanza.
Scesi di sotto, alla ricerca di Tom. Volevo avvisarlo e dirgli che uscivo, nel caso mi desse per dispersa. Non lo trovai. Forse stava in camera sua.
Salii di nuovo sopra, di corsa, mi avvicinai alla porta e bussai.
Mezzo secondo dopo, sentii una voce.
“ Entra Simo.”
Aprii la porta sorpresa. “ Come facevi a sapere che ero io?”
“ Bill non bussa mai e mamma non c’è, quindi...”
Era seduto per terra davanti la sua grande Tv...giocava con la play station. Sembrava molto preso dal gioco...infatti, aveva risposto alla mia domanda senza staccare gli occhi da quell’aggeggio.
“ Ah...intelligente il ragazzo...” riuscii a dire. Ero molto presa dalla parete di fronte a me.
Era diversa dalle solite pareti., era piena di graffiti...tanti colori diversi mescolati fra loro...tanti disegni e frasi ma c’era una grande scritta azzurra, che padroneggiava tutto il resto.
<< Sono il migliore! >> mi venne da ridere.
Modesto il ragazzo...che intanto si era avvicinato e abbracciandomi da dietro, interruppe i miei pensieri.
“ Bello eh!?! L’ho fatto io!”
“ Carino...”
“ Carino!?!?”
Risi. “Ok ok...è bellissimo...l’hai fatto davvero tu?”
“ Certo...questa parete è tutta opera mia e stavo pensando di fare anche il resto della stanza così...ma non ho mai abbastanza tempo.” Sospirò, appoggiando il mento sulla mia testa.
“ Ho un writer per cugino...forte! - mi staccai dalla sua presa e mi voltai verso di lui - perché non lo continuiamo insieme!?! Beh...io non sono per niente brava, però potrei imparare!”
Mi guardò indeciso. Poi rispose annuendo. “ Ok, ci sto!”
I miei occhi si illuminarono di gioia. “ Siiiii che bello!!!!” iniziai a saltellare per la stanza, battendo le mani.
“ Ma ora?” disse lui sorridente.
Mi fermai. “ Oh beh, meglio domani no!?! Perché credo ci siano da comprare le bombolette spray ecc...”
“Si hai ragione. Allora domani mattina andiamo a comprare tutto.”
“ Ok...comunque, io ero venuta per dirti che esco un po’.”
Si fece serio. “ Dove vai?”
“ Non lo so...in giro. Magari al parco qui vicino.”
“ Ti accompagno ok?”
Sorrisi. “ No. Non preoccuparti, preferisco andare da sola...” mi avviai verso la porta.
“ Sicura?”
“ Certo! A dopo.” Ed uscii dalla stanza prima che potesse rispondermi.
Mentre attraversavo il corridoio sentii della musica a tutto volume...proveniva da camera di Bill.
Caspita...come fa ad avere ancora i timpani intatti!?!?
Scesi le scale alla svelta ed uscii.
Il tempo non era dei migliori...il cielo, prima azzurro e limpido, ora era coperto da delle nubi grigie e non faceva più molto caldo...anzi tirava anche del vento, un po’ troppo fresco per i miei gusti. Rabbrividii.
Mi avviai, a passo moderato, per le strade di Lipsia. Non c’era molta gente in giro...e questa cosa mi metteva un po’ in ansia.
A me non piace, molto, camminare da sola...forse avrei dovuto dire a Tom di si...che poteva venire con me. Beh...ora, suppongo, sia troppo tardi.
Arrivai in un batter d’occhio al parco...quel parco in cui passavo intere giornate, nei miei primi anni di vita, quando abitavo qui...prima che mi trasferissi in Italia...nel paese della famiglia di mio padre. Un insieme di ricordi sfocati riaffiorarono nella mia mente...le corse sul prato umido, i giochi che facevo con i gemelli. Tutto questo un po’ mi mancava, anche se non l’avevo mai ammesso a mia madre e soprattutto a Bill e Tom.
Mi avvicinai alla mia amata altalena...dove passavo la maggior parte del mio tempo...mentre guardavo i gemelli rincorrersi e litigare. Era sempre la stessa anche se un po’ sgangherata...per via del tempo che è passato. Mi sedetti e mi lasciai cullare da quest’ultima...
Una piccola gocciolina d’acqua colpì il mio naso...un’altra il braccio...scendevano sempre più veloci e soprattutto, aumentavano a vista d’occhio. Alzai gli occhi al cielo...era grigio...e d’un tratto iniziò a piovere più forte.
Dannazione...proprio ora che ero appena arrivata.
Una parte di me diceva di correre a casa, di evitare di bagnarmi...un’altra invece diceva di restare e godersi quel momento.
Decisi di dar retta alla seconda.
Un po’ d’acqua non mi avrebbe, di certo, fatto male.
I miei capelli iniziarono a diventare umidi...poi bagnati, come i miei vestiti. L’acqua scendeva sul mio viso...ed io restavo lì...
“ Finalmente ti ho trovato!” una voce dietro di me...mi fece spaventare.
Mi voltai di scatto.
Bill...tutto zuppo...aveva le mani poggiate sulle ginocchia...e la testa bassa...credo proprio, avesse corso per venire qui...si sentiva dal suo respiro irregolare.
“ Bill!?!?”
“ Tom mi ha detto che eri uscita...non mi sembrava il caso visto che il tempo non era dei migliori e ti sono venuto  cercare. Ha iniziato a piovere e mi sono tutto inzuppato per colpa tua.” disse col fiato corto. I capelli bagnati gli coprivano quasi tutto il viso ed aveva tutta la matita sciolta.
Abbassai lo sguardo. “ Beh...nessuno ti ha detto di venire...e poi come vedi sto bene.” Sbottai indifferente.
“ Stai bene!?! Sei tutta zuppa!”
Si avvicinò a me e prendendomi per un braccio, mi fece alzare dall’altalena.
“ Dove mi porti? Io voglio stare qui!!” sbottai.
“ Andiamo lì sotto ed aspettiamo che finisca di piovere.” Indicò una specie di capanna di legno.
Oh...me ne ricordavo benissimo. Quando giocavamo a nascondino, io andavo sempre lì e nessuno riusciva mai a trovarmi. Sorrisi a quel pensiero.
“ Eccoci qui.” Sussurrò.
Stavamo abbastanza stretti lì dentro...non mi ricordavo, si stesse così male...era come se la capanna si fosse rimpicciolita con il tempo, anche se, in realtà, eravamo noi ad essere cresciuti.
Bill dovette abbassare la testa per non sbattere contro il tetto.
Eravamo molto vicini...forse anche troppo. Ero di fronte a lui...potevo sentire il suo respiro sul mio viso. Abbassai gli occhi...arrossendo.
Per un po’ non parlammo. Io continuavo a guardare per terra, mentre Bill guardava la pioggia...ma il suo sguardo era assente. Chissà a cosa pensava.
“ Non vuole proprio smettere di piovere eh!?!” disse infine.
“ Se proprio volevi venire a cercarmi, potevi portare un ombrello...”
“ Purtroppo, me ne sono dimenticato. Non tutti sono intelligenti come te.” disse irritato.
Sbuffai. “ Ok hai ragione.”
Di nuovo silenzio...
Si vede che, la cosa è imbarazzante anche per lui...visto che di solito parla sempre.
Non ce la feci a stare zitta per molto.
“ Quando oggi...stavo parlando con Tom...ehm...hai ascoltato tutto vero?” sussurrai, tenevo lo sguardo basso...per paura di incrociare il suo.
“ Si...diciamo quello che mi interessava...e sono rimasto colpito. Non me l’aspettavo...”
“ Come immaginavo...” borbottai.
“ Ma in senso positivo comunque...mi ha fatto davvero piacere sentirtelo dire. Con le tue parole, ho avuto la conferma che cercavo.”
Alzai gli occhi confusa. “ Che conferma?” lo guardai dritto negli occhi...gli brillavano.
“ La conferma che io ti piaccio!”
“ Beh e che t’importa!?!? Tanto a te piace già una ragazza. L’hai detto stamattina ricordi? O te ne sei dimenticato?!” dissi sarcastica. Non ero più tanto imbarazzata. Avevo riacquistato la sicurezza di un tempo.
“ Oh già...la ragazza...allora Tom, davvero non ti ha detto niente?”
“ No...ha detto che era meglio che io non sapessi il nome di questa ragazza. Deve essere, sicuramente, una famosa vero? E poi ne abbiamo parlato io e Tom...in cucina...non hai ascoltato bene?!”
Rise. “ Guarda che non ho ascoltato proprio tutto...comunque no, non è famosa...ma credo lo diventerà. E poi tu la conosci molto bene!”
“ Io la conosco!?! Allora deve essere qualcuno che abita qui in zona oppure una mia ex amica oppur...” posò un dito sulle mie labbra.
“ Basta parlare...lo scoprirai col tempo. Non voglio darti fretta.”
Lo guardai interrogativa.
“ Dai non ci pensare...dimmi invece...ti ricordavi di questo parco?”
Sospirai...decisi di rassegnarmi. “ Si...non ha mai abbandonato i mie ricordi... - dissi con un filo di nostalgia – mi è mancato. E non è cambiato nulla..”
“ Già...sai, è da parecchio che non ci vengo qui. Il lavoro mi porta via parecchio tempo. Quel tempo che, ogni tanto, vorrei dedicare a me. Ma purtroppo il lavoro è lavoro...soprattutto il mio. Ormai...mi sono rassegnato.” disse.
“ Lo dici, come se non ti piacesse. Eppure tutti desiderano diventare dei cantanti famosi o delle star.”
“ Ma a me piace...mi è sempre piaciuto. Però quando ci sei dentro...quando lo vivi sul serio...beh...è molto diverso. Ritmi serrati, giornate stressanti...è dura. Mi piacerebbe avere anche un po’ di privacy...stare con la mia famiglia...stare con la mia ragazza ed i miei amici. In pratica, essere un ragazzo normale.” Sorrise malinconico.
“ Ora sei con la tua famiglia...goditi questo momento e cerca di non pensare a tutti gli impegni futuri. - guardai il cielo, il peggio era passato...la pioggia cessata - non piove più! Mi accompagneresti a casa?”
“ Ok andiamo...devi assolutamente cambiarti prima di prenderti una bella influenza!”
“ Anche tu se è per questo...un cantante non può beccarsi un influenza...no no!” dissi scuotendo la testa.
Ci avviammo, finalmente, verso casa.
Camminavamo a distanza di sicurezza. Io avanzavo verso casa a passo moderato, con Bill dietro di me. Mai come in quel momento...lo sentivo distante...e non solo fisicamente. Avrei voluto stargli accanto, abbracciarlo o anche solo stringere la sua mano.
Arrivammo davanti casa...
“ Ah Simo...mi sono dimenticato di dirti dell’impegno di stasera.” mentre entravamo...si era, finalmente, avvicinato a me e mi camminava accanto.
“ Che impegno??”
Aprì la porta e ci dirigemmo verso il salone. “ Andiamo ad una festa. Ci saranno anche gli altri del gruppo, Georg e Gustav...vieni con noi vero?”
Lo fissai per un po’.Una festa sarebbe stato l’ideale per svagarmi e non pensare a lui.
Ma, sul serio, sarei riuscita a non pensarlo?
Lui sarebbe stato lì...a svagarsi con qualche ragazza oppure con “quella” ragazza. E io cos’ avrei fatto!?! Beh...c’è pur sempre Tom...non mi avrebbe mollato un attimo...ne sono sicura. E poi avrei avuto l’onore di incontrare Georg e Gustav.
“ Va bene...” sussurrai.
Sorrise. “ Grandioso! Mi raccomando...pronta per le 9 e metti qualcosa di più elegante, ok?”
“ Ok...” sorrisi forzatamente.
“ Ora vado a lavarmi e cambiarmi, sono tutto bagnato. A dopo!” e corse via, verso le scale.
 

 

Ritorna all'indice


Capitolo 9
*** cap 9 ***


Eccomi di nuovo qui!!
Questa volta i commenti sono dimezzati =(
Spero non vi abbia deluso.
Beh, io ora devo scappare quindi non parlo più e vi lascio alla lettura xD
Bazi, Simo ^^
_______________________________________________________________________________________________________________________


Musica a tutto volume, urla e risate provenivano dall’interno del locale...quello in cui ero andata con i gemelli. Erano le 21:30 ed eravamo appena arrivati.
Tutti e tre discutevamo del più e del meno, mentre aspettavamo di entrare.
“ Di la verità Tom...non gli sta d’incanto questo vestito?” disse Bill.
Tom mi guardò pensieroso. “ Uhm...si direi che può andare...” mi sorrise.
Io arrossii visibilmente imbarazzata.
Parlavano proprio di me...e del mio nuovo super vestito.
Proprio quel pomeriggio...
 
“ Bill corse in camera sua, mentre io mi recai in bagno per una bella doccia.
Dovevo essere, assolutamente, perfetta per la serata.
Ma cosa metto!? In valigia non ho niente di abbastanza elegante...Beh qualcosa troverò!
Una mezz’oretta dopo, mi recai in camera mia ed un pacchetto bianco sul letto, attirò la mia attenzione. Sopra c’era un bigliettino...lo presi ed iniziai a leggere.
 
Ciao! Stasera voglio che tu sia perfetta,
ti voglio perfetta (anche se già lo sei!)
Spero di aver preso la taglia giusta.
Ora apri il pacco e stupisciti! Baci Bill...
 
Sorrisi tra me...che dolce.
Presa dalla curiosità, afferrai i pacchetto...lo rigirai un po’ tra le mani e poi lo aprii.
Mai visto qualcosa di più bello...avevo tra le mani un abitino stupendo! Lo indossai subito e mi avvicinai allo specchio. Mi stava d’incanto.
Era un abito nero con delle rifiniture argentate, corto fino al ginocchio e molto aderente.
Oltre al vestito, nel pacchetto, c’era anche un copri spalle argentato. Mi sentivo una principessa!”
 
E come d’incanto, ora eccomi qui...con i gemelli più belli della terra, a discutere del mio abbigliamento.
Anche Bill era vestito abbastanza elegante. Un jeans nero abbinato ad una giacca dello stesso colore. Spiccavano i bracciali ed un ciondolo a forma di teschio che portava al collo...trucco come sempre impeccabile.
Non si poteva dire, però, la stessa cosa di Tom. Portava i soliti jeans larghi con una maglia extra large azzurra...con tanto di cappello coordinato. Beh...comunque sia, faceva la sua gran bella figura.
All’improvviso mi sentii trascinare per un braccio...non mi ero accorta che avevamo preso a camminare e che Tom mi stava spingendo, visto che ero rimasta incantata.
“ Dai Simo, dormi ad occhi aperti!?! La notte è ancora giovane!”
“ Si si scusa pensavo...” sussurrai.
Passammo davanti un uomo enorme, il buttafuori suppongo. Senza chiedere niente, ci fece entrare strizzando l’occhio ai gemelli.
“ Vi conosce?” dissi.
“ Si, veniamo spesso qui e poi chi è che non ci conosce!?!” rispose fiero Bill.
“ Beh si...però è strano che ancora nessuna ragazza vi sia saltata addosso, urlando come un’ossessa!”
“ Vabbè ma qui ci conosciamo già tutti, da quando eravamo piccoli...che motivo c’è di saltarci addosso!” intervenne Tom.
Sorrisi. “ Mi sa che hai ragione!”
Intanto entrammo nel locale. Mi guardai intorno...avevo l’impressione di essere l’unica vestita in un modo più elegante, a parte Bill.
Il posto era molto accogliente. Davanti a me c’era una grande pista piena di gente che ballava, ai lati molti tavolini e divanetti rossi.
Mentre avanzavamo verso l’interno della sala, vidi un ragazzo che dimenandosi...si avvicinava a noi.
“ Bill! Tom!” urlò.
Era alto, capelli castani, lunghi e liscissimi. Mentre si avvicinava, potei notare il suo fisico...semplicemente sexy.
“ Ciao Georg!” disse Tom dando una pacca sulla spalla al ragazzo appena arrivato. Doveva essere il bassista dei Tokio Hotel.
“ E lei?” disse indicandomi.
Gli porsi la mano che strinse nella sua. “ Piacere Simona!”
“ è un piacere conoscerti!” sorrise malizioso.
“ Hey hey calma Georg, è roba mia!” intervenne Tom.
“ Ah...quindi...già...”
“ Non ancora...ma c’è tempo, non preoccuparti!” sogghignò.
Gli diedi una gomitata all’altezza dello stomaco ma sembrò non aver accusato minimamente il colpo. Con una totale disinvoltura, mi cinse la vita con un braccio.
“ Dai tesoro, andiamo a sederci...”
“ E smettila Tom!” dissi irritata...ma allo stesso tempo ero, in un certo senso, divertita e felice...chissà quante ragazze vorrebbero essere toccate da lui.
“ Ti va bene se ti chiamo tesoro vero!?! - disse con voce più calda - sorellina non mi piace tanto.”
Risi. “ Dai Tom...sei ritornato il depravato di un tempo eh!?! Non vuoi più fare il fratello maggiore!?!”
Avvicinò le sue labbra al mio orecchio, per far si che sentissi meglio dato il trambusto totale.
“ No...ora voglio solo te!”  Rabbrividii.
“ Tom la smetti si o no!?! Mi irriti!” sbottò Bill con un aria da cane bastonato sul volto. Aveva sentito tutto...soprattutto l’ultima frase.
“ Perché scusa? Che ho fatto di male?” disse il rasta lasciandomi.
“ Perché non la lasci stare? Le dai fastidio!”
“ No Bill...non mi da fastidio...calmati ok!?” dissi.
“ Invece si...Tom la deve smettere!”
Ci eravamo fermati e i gemelli erano uno di fronte all’altro...solo pochi centimetri a dividere i loro volti.
“ Cosa c’è? Sei geloso eh!?!?”
Bill strinse i pugni. “ No...” sussurrò.
Georg intervenne. “ Dai raga basta! Non c’è motivo di litigare!”
I due, però, continuavano a fissarsi furiosi.
“ La gelosia è una brutta bestia, vero fratellino!?” disse Tom a denti stretti, per poi voltarsi buttando un occhio su di me e sparire tra la folla.
Lo seguii, per un po’, con lo sguardo...poi mi voltai verso Bill.
“ Ma sei fuori Bill!? Che ti è preso?”
Aveva lo sguardo basso. “ Non lo so...” sussurrò.
Riprendemmo a camminare e pochi minuti dopo ci fermammo vicino ad un divanetto...che, però, non era vuoto. Infatti era occupato da un biondino e due ragazze sedute al suo fianco.
“ Ragazze filate via!” disse seccato Bill.
Una delle due si alzò. Era bionda, alta, fisico slanciato coperto solo da una mini di jeans e un top striminzito.
“ Ma Tom? Aspettavamo lui!” disse l’altra che non intendeva alzarsi.
“ è in giro...ora alzatevi e non rompete!”
Finalmente anche l’altra ragazza si alzò. Era mora e anche lei, alta e con un bel fisico.
“ E mamma mia! Un po’ di educazione...”
“ Su...sarà per un’altra volta...perchè non andate a cercarlo!?!” disse Georg.
Le due, senza neanche rispondere, si allontanarono.
“ Toste le tipe eh!?!” sogghignò il biondino.
“ Le ha chiamate Tom vero?! Quell’animale...” ringhiò Bill.
Ci accomodammo...a fianco a quello che doveva essere Gustav.
“ Ehm io sono Gustav...piacere...”
Gli sorrisi. “ Piacere mio...”
Iniziammo a parlare...tra un drink e l’altro...forse anche troppi. Sentivo la testa che mi girava...forse non ne avrei dovuti bere così tanti. Io sono pericolosa da ubriaca...potrei dire o fare cose delle quali mi pentirei.
Dopo un’oretta vidi tornare Tom. Aveva gli occhi lucidi ed il viso arrossato. E cosa più importate, quello sguardo fiero stampato sul viso...lo stesso di quella mattina in piscina...eh si, la preda...ne aveva conquistata un’altra.
“ Tesoro!!” urlò avvicinandosi a me. Fece scansare Georg che era seduto al mio fianco e occupò il suo posto.
Mi cinse il collo con un braccio. “ Mi sei mancata tantissimo...lo sai!?”
Aveva anche bevuto...e molto più di me.
  Tom non rompere e staccati...” mugugnai...sotto lo sguardo sempre più irritato di Bill.
“ E dai...sai che ho fatto!?! Avresti dovuto esserci tu al posto di quella...secondo me saresti stata più brava.”
Scoppiai  a ridere. “ Io!?!? Divertente Tom!”
“ Vabbè comunque sia mi sono proprio divertito...vuoi sapere che abbiamo fatto?”
“ Posso immaginare tesoro! Sarà per la prossima volta ok!?”
Oddio che ho detto...cacchio...
Nel frattempo Tom si era alzato prendendomi per mano.
“ Andiamo a ballare...”
Senza pensarci due volte, mi alzai e lo seguii barcollante tra la folla.
Due ubriachi sono molto peggio di uno solo...sopratutto se come me e Tom.
Le luci mi davano fastidio agli occhi...e la musica a palla era assordante ma nonostante ciò...io mi dimenavo attorno a Tom...sembravo una spogliarellista...una di quelle che ballano intorno a quei pali di ferro in attesa di quella benedetta mancia. Il mio palo però era Tom...che sembrava essere a proprio agio...ovvio.
Non so come ma mi ritrovai con le mie labbra sulle sue. Lo baciavo e ridevo...ridevo di quello che stavo facendo...di come ero ridicola...di come mi stavo, a poco a poco, concedendo a lui. Ma non mi importava ora...sapevo solo di volerlo baciare...sentire le sue labbra sulle mie.
In quel momento...eravamo solo io e lui...al centro della sala...e nessuno più. Per un po’ mi dimenticai anche di Bill...del suo volto irritato e triste...che mi fissava da quel divanetto.
“ Simo...non sai quanto ti desidero.” La voce di Tom, mi fece ritornare alla realtà.
“ Cosa?”
Sbuffò. “ E che devo ripetertelo!?! Dai che hai capito...”
“ No ripeti.” Sussurrai.
“ Ti desidero...”
Mi voltai verso quel volto triste...verso Bill...riuscivo ad intravederlo. Era disgustato...l’avevo deluso. Mi sentivo una di quelle grupie che Tom si porta a letto...quella ragazza aveva ragione allora!?!? Mi faccio schifo da sola...
“ Mi dispiace Tom...” e corsi vai...verso l’uscita secondaria del locale.

Ritorna all'indice


Capitolo 10
*** cap 10 ***


Ciaooooo!! Rieccomi! Grazie a tutti per i bellissimi commenti.
Ci volevano proprio..durante questo periodo che sto vivendo..sembro una martire dell'amore..Ma non parliamo di me! xD
Qui le cose si stanno facendo serie che dite!? So che Bill sta soffrendo un pochino ma..avrà la sua rivincita u.u E con questo non dico più niente..
Ora vado, mi raccomando commentate!!! Simo ^^
_____________________________________________________________________________________________________________________



L’aria fresca passava indisturbata sulla mia pelle...avevo la pelle d’oca.
Chissà perché...quando succede qualcosa di brutto...il tempo cambia. Prima si stava bene e faceva abbastanza caldo, ora invece tira vento...
Ero seduta su una panchina, sul retro del locale...la strada era semi deserta e le luci fioche...non illuminavano abbastanza.
Avevo voglia di una sigaretta...ma sfortunatamente la mia borsetta, contenente le mie adorate Malboro, era all’interno del locale...sul divanetto accanto a Bill.
Un gruppetto di ragazze stava passando proprio in quel momento. Mi alzai, avvicinandomi a loro.
“ Scusate...avete per caso una sigaretta?”
Le ragazze mi guardarono, per un istante, con un’aria da snob...poi una di loro mi sorrise porgendomi un pacchetto di sigarette.
 “ Prendi pure!”
Ne estrassi con delicatezza una. “ Grazie!”
La avvicinai all’accendino che aveva nell’altra mano e con un colpo secco, l’accese.
“ Prego!” poco dopo si allontanarono, verso chissà quale meta.
Io tornai alla mia panchina e iniziai ad assaporare quella tanto desiderata sigaretta.
Meno male che i miei genitori non sanno che fumo...a quest’ora sarei defunta.
Oddio che mal di testa...tutti quei bicchieri stanno iniziando a far effetto.
Posai la mia povera testa fra le mani.
“ Posso..?” una voce, mi fece sobbalzare...alzai gli occhi verso la sagoma.
“ Oh Gustav...mi hai fatto prendere un colpo! Certo che puoi...”
Si accomodò a fianco a me.
“ Come va?”
Abbassai lo sguardo. “ Abbastanza bene...”
“ Sicura?”
Sospirai. “ No...va male!!”
“ Come immaginavo...sai che stanno litigando?”
Spalancai gli occhi, voltandomi verso di lui. “ Cosa???”
“ Cioè...stavano litigando fino a 5 minuti fa...sai Bill è bravo a provocare il fratello...Tom a rispondere e viceversa...”
Deglutii. “ Che è successo??”
“ Beh quando sei uscita...Tom è tornato, un po’ deluso, a sedersi...e lui e il fratello hanno iniziato a punzecchiarsi...fin quando non sono arrivati gli schiaffi e, credo anche, qualche pugno. Io e Georg li abbiamo fermati...ed ora credo abbiano finito.”
“ Tutto questo per me? Cioè...io a Bill non piaccio...Tom vuole solo portarmi a letto...credo sia assurdo arrivare a tutto ciò...”
“ Credo tu abbia sbagliato osservazione. Io non avendoti mai parlato prima di stasera e non avendovi mai visti insieme, nel giro di qualche ora, ho potuto capire che tu piaci ad entrambi Simo...strano che tu non abbia afferrato il tutto...”
“ Dici sul serio!?!” sussurrai sconvolta.
“ Si dico sul serio...a te chi piace dei due?”
Eh...è na parola...Bill è Bill...mi attira in un modo straordinario...e forse provo anche qualcosa in più...l’ho sempre provato. Tom...beh lui, invece, è Tom...i suoi baci sono capaci di stordirti e farti venire un infarto...ed il suo corpo mi attira come una calamita.
“ Non lo so...e poi siamo cugini...è una cosa assurda quella che sta succedendo.”
“ Vabbè...l’amore non guarda la parentela...quella è secondaria, a mio parere. L’amore entra nei nostri cuori senza chiedere il permesso...si annida dentro...e noi poveri esseri, rimaniamo fregati da questo, terribilmente straordinario, sentimento.”
Ascoltavo attenta ogni sua parola...Gustav era come un poeta che soavemente interpretava una delle sue poesie.
Riprese fiato e poi continuò a parlare. “ E poi noi siamo degli esseri umani...e, secondo me, possiamo anche provare questo sentimento per più di una persona. Però poi si deve decide a chi donare il proprio cuore...si può donarlo ad una sola persona, non credi?”
“ Già...sai sei la persona più profonda che conosca...”
Sorrise. “ Ed io sono felice di essermi aperto a te e averti detto quello che penso...e anche che tu mi abbia ascoltato senza offenderti.”
Gli restituii il sorriso. “ E per cosa dovrei offendermi! Comunque...secondo te che dovrei fare? Cercare di chiudere le porte del mio cuore all’amore, o fare una scelta...anche se poi uno dei due, credo, soffrirà?”
“ Allora per prima cosa...credi bene...soffriranno. Bill...beh lui è molto emotivo e ci rimarrà male. Tom...si sta innamorando per la prima volta in vita sua...non so quale sarà al sua reazione ad un tuo possibile no. Seconda cosa...credo dovresti fare una scelta... ”
“ Che bella situazione eh!?!?” dissi sarcastica.
“ Già...molto bella...”
Mi alzai. “ Dove sono i gemelli ora? Voglio vedere come stanno...”
“Credo ancora dentro.”
“ Grazie mille Gus...grazie per il chiarimento!”
Mi avviai di corsa verso l’interno del locale...avvistai da lontano la chioma di Bill.
Ora che dico...oddio...beh per il momento niente...devo solo assicurarmi che non si siano fatti male.
Mi bloccai a pochi centimetri da loro...stavano tutti e due seduti sul divanetto a braccia conserte e mezzi incacchiati...Georg in mezzo a loro.
Potei notare il labbro spaccato di Bill...e la guancia livida di Tom.
“ Oh mio dio! - mi precipitai verso i ragazzi. - Ma che vi siete combinati!?! È tutta colpa mia...perdonatemi vi prego...” avevo le lacrime agli occhi.
“ Scegli...” sbottò Tom irritato.
“ Cosa? Adesso...qui...non mi sembra opportuno..”
“ Nessuno ti costringe Simo...pensaci su...ma...cerca di essere equilibrata...e segui i tuoi sentimenti...ok?” sussurrò dolce Bill.
Tom si alzò e mi si parò davanti. “ Non mi piace essere preso per il culo...ho fatto una figura da idiota prima...quando te ne sei andata e ora mi sono ritrovato a picchiare mio fratello...tutto per colpa tua...”
Ah...quindi sarebbe tutta colpa mia!?!
“ Bill grazie per la tua ragionevolezza...tu Tom invece...credi che sia tutta colpa mia...non credi invece che ti stai innamorando di me? Che finalmente il tuo cuore duro...sia stia ammorbidendo? Non pensi a questo?”
Non rispose...abbassò lo sguardo imbarazzato. Io nel frattempo raccolsi la mia borsetta.
“ Bene...ho colto nel segno vero Tom?!? Io vado a casa...scusatemi per tutto... - feci per andarmene - Ah Tom...metti del ghiaccio su quella guancia...si sta gonfiando.”
Uscii dal locale...questa volta dall’entrata principale. Presi il cellulare e composi un numero.
E dai rispondi...ecco.
“ Saki...potresti venirmi e prendere?...Ok grazie mille.” Attaccai.
Pochi minuti dopo, ecco l’auto del bodyguard dei TH...salii in fretta.
“ Successo qualcosa?”
“ No Saki non preoccuparti...mi annoiavo...”
“ Va bene...a casa allora!”
 
La luce filtrava attraverso al finestra...mi stiracchiai per bene...con ancora gli occhi socchiusi.
Il mal di testa era ancora più forte della sera prima...avrei voluto restare a poltrire a letto, per il resto della mia vita.
Toc toc...
La porta...qualcuno bussava.
Mi alzai in fretta...e barcollante andai ad aprire.
“ Amore stai bene?”
“ Oh si zia...sto bene...perchè sei preoccupata?”
“ I gemelli mi hanno detto che sei tornata da sola e credevo fosse successo qualcosa...”
“ Non preoccuparti...sto più che bene!” Mentii.
“ Ok. Perché non scendi a pranzare? Sono le 2...”
“ Davvero!?!? Oddio zia scusa...non sapevo fosse così tardi! Faccio subito e scendo!”
“ Ok tesoro...”
Simone andò via...io mi vestii in fretta e furia con jeans e t-shirt...e corsi di sotto.
I gemelli stavano già mangiando...zia invece aspettava me.
“ Oh zia potevi anche iniziare senza di me! Non era un problema!” mi accomodai accanto a lei.
“ Non preoccuparti...questi due animaletti invece non ci hanno pensato due volte...hanno subito preso a mangiare.”
Sorrisi forzatamente. Avevano un sacco di buoni motivi per non aspettarmi...spero solo non mi odino...
Mentre mangiavamo nessuno di noi tre apriva bocca...ognuno aveva lo sguardo fisso sul proprio piatto.
“ Ma perché nessuno parla!?!?”
Bill brontolò qualcosa...
“ Allora!?! E voi ancora non mi avete detto cosa sono quei segni sui vostri visi...parlate forza!” aveva alzato la voce.
“ Zia calma...è colpa mia... - i gemelli alzarono lo sguardo su di me – beh...ecco a me piace un ragazzo che a loro non va giù ed è scoppiata una piccola rissa...tutto qui. Ora credo sia tutto apposto.”
Avevo mentito di nuovo. Però un velo di verità c’era...a me piacciono Tom e Bill e loro hanno litigato tra di loro...un po’ quadra no!?!
“ Ah...” questa l’unica parola che uscì di bocca a Simone.
“ Vabbè zia...io ho finito...vado su in camera...” mi alzai dal tavolo e corsi di sopra.
Aprii la porta...il vestito messo la sera prima era per terra...lo raccolsi e lo riposi nel pacco, con cura. Dopo mi avviai verso la mia valigia...ancora piena di vestiti. La svuotai ed inizia a riporre tutto nell’armadio. Ero nervosa...troppo nervosa...dovevo muovermi e fare qualcosa...per calmare i miei nervi.
Toc toc.
Oddio...mi avvicinai con passo lento alla porta...la aprii.
“ Ciao...” Tom era davanti a me...con le braccia cingeva uno scatolone...
“ C..ciao...non eri arrabbiato con me...?”
Mi sorrise. “ Lo ero...ma non riesco ad essere arrabbiato, per più di mezza giornata, con qualcuno...soprattutto se quel qualcuno sei tu.”
“ Ah...beh...bene...” mi tremavano le mani per la tensione.
“ E volevo anche scusarmi per la scenata di ieri e per aver accusato te di tutto...”
“ Non preoccuparti...tutto passato...cosa devi fare con quello scatolone?”
“ Non avevamo un lavoretto da sbrigare io e te?! I graffiti...”
Diedi un occhiata al contenuto della scatola. Era piena di bombolette...e di teli trasparenti...
“ Ora?”
“ Si...vieni..” mi prese per mano e ci avviammo verso camera sua.
“ Tom...aspetta...e Bill?”
Sbuffò e posando lo scatolone per terra...prese il mio viso tra le sue mani, ormai libere.
“ Ti prego...per un po’ non pensare a lui...pensa solo a me. So che è difficile ma provaci. Mi farebbe piacere...”
Annuii con un cenno della testa.
Finalmente entrati in camera sua, iniziammo a ricoprire tutti i mobili con quei teli trasparenti, per far si che non si sporcassero tutti.
Tom iniziò la sua opera...tra una risata e l’altra.
Io non osai toccare niente. Non volevo rovinare il lavoro che stava facendo con tanto amore. Me ne stavo seduta sul letto e lo guardavo.
Il modo in cui muoveva quel braccio era...sublime, e quella maglia larga, azzurra...gli stava benissimo. Senza rendermene conto mi alzai dal letto e mi avvicinai a lui...prendendolo per mano. Appoggiai la testa al suo braccio e chiusi gli occhi. Sentivo il suo profumo. Leggero...e dolce.
All’improvviso sentii posare qualcosa sulle mie labbra.
Erano le sue...le sue calde labbra. Si posarono lente sulle mie per più volte...senza approfondire quel bacio che sapeva di dolce.
Mi spinse lento, verso il letto. Mi ci adagiò sopra con delicatezza e si distese su di me.
I nostri occhi si incrociarono. “ Credo che...dovremmo annullare la scommessa...” sussurrò.
“ E perché?”
“ Perché...perchè ormai è quasi passata una settimana da quando sei qui e dovevi essere tu ad innamorarti di me...non il contrario. Poi per il sesso c’è tempo.”
“ Quindi, vorresti dire che ti sei innamorato di me?”
Mi baciò di nuovo con leggerezza. “ No...però...provo qualcosa in più...di una semplice attrazione... - rise - e mi sto, sinceramente, preoccupando.”
“ Fai bene a preoccuparti...io sono una mangiatrice di uomini!!” dissi sarcastica.
Un altro bacio. “ Ti voglio mangiatrice di uomini...”
Un altro bacio...un altro ancora...questa volta  più profondi.. Le sue mani iniziarono a scorrere sotto la mia maglietta, sul mio ventre. Le sue mani fredde, mi fecero rabbrividire.
Scese con le labbra sul mio collo...io lo lasciai fare.
Finimmo per rimanere senza t-shirt...che ormai si trovavano sul pavimento.
Avevo caldo...il viso era infuocato...non sentivo nulla, al di fuori dei suoi baci caldi e le sue mani fredde.
Caldo e Freddo che si scontravano...che si fondevano su di me.
Credo che questa volta cederò. Si...sarò sua...
 
Aprii gli occhi, ancora mezza addormentata.
Mi voltai alla mia sinistra...
Tom era a fianco a me, mi guardava con un dolce sorriso stampato sul volto.
Era mezzo nudo. Appena capii quello che era successo...arrossii e nascosi la testa sotto le lenzuola che mi coprivano il corpo.
Sentii una risata. “ Che fai? Ti nascondi...che stupida che sei...”. Mi sentii tirare per un braccio e mi ritrovai vicinissima a lui, contro il suo petto.
“ Ti vergogni?”
“ Si...” sussurrai.
“ E dai! Ma allora sei davvero una stupidina...che c’è da vergognarsi? Abbiamo fatto la cosa più naturale del mondo. Io e Te...finalmente...” posò il mento sulla mia testa. Lo sentii sospirare.
“ Tom...e adesso?”
“ Adesso cosa?”
“ Beh...io e te cosa siamo...la tua è stata una delle tante esperienze...?”
“ No...non credo.- fece una breve pausa e poi continuò - Mentre dormivi, sono stato tutto il tempo a guardarti e voglio continuare a farlo per molto altro tempo. Stare con te e guardarti...baciarti...”
Sorrisi. Mi piace come idea. Ma Bill...cosa sarebbe stato di lui? Avrebbe sofferto. Ma dovevo prendere una decisione no!?
Prese il mio mento tra le mani e costrinse i miei occhi ad incrociare i suoi.
“ Allora tu che dici Simo?”
“ Va bene...” sussurrai.
Mi baciò, felice. “ Sei mia allora!”
“ Alt! No no...io non sono di nessuno, se non di me stessa...ricordalo sempre.”
“ Ok...lo ricorderò. Allora stiamo insieme...”
“ Già...” e placai la sua gioia con un bacio.

 

Ritorna all'indice


Capitolo 11
*** cap 11 ***


Eccomi qui. Scusate per il ritardo ma ho avuto un sacco da fare in questi giorni...
Vabbè non è vero, dico la verità xD. Non ne avevo voglia. Ormai non ho voglia di fare niente.
Ma ora che ci sono le vacanza di Natale posso rilassarmi un pò. E ho deciso di postare anche se controvoglia per i pochi che leggono perchè con i loro commenti mi fanno diventare super felice. =)
Ora vi lascio alla lettura. Baci Simo.
_______________________________________________________________________________________________________________________


Caro diariuccio...

Come va? A me tutto abbastanza straordinariamente bene...
Sono sul letto di Tom Kaulitz, il mio corpo è coperto solo da un paio di slip e dalla sua maglia azzurra troppo larga. Profuma di buono...Dio quanto profuma...
Ho appena perso la mia verginità...oppure virtù...chiamala come vuoi, sempre quella è. Mi ero ripromessa  di non farlo, di non concedermi a lui...ma alla fine, ho ceduto. E forse, sono stata proprio io ad invogliarlo...a farlo avvicinare, in modo estremamente pericoloso, a me.
E dire che a me piaceva Bill...strana la vita vero!?! Beh mi piace ancora...però ho dovuto fare una scelta. Tom sembra la persona più adatta a me...forse perché in questi giorni sono stata più in contatto con lui ( soprattutto contatto fisico..) e credo che sia meglio così.
Bill...è troppo diverso da me. Sembra quasi appartenga ad un modo parallelo al mio...troppo lontano da poterlo, anche solo, toccare.
È come quelle rare bambole di porcellana da collezione, non puoi neanche toccarle...perchè potrebbero rompersi ed andare in mille pezzi. Secondo me Bill è così...come quelle bambole...è troppo fragile per stare tra le mie mani.
Ora so che soffrirà...quando verrà a sapere del mio nuovo ragazzo, ma spero sia più ragionevole del fratello e che capisca...che sono stata costretta a fare una scelta.
Ora però c’è una domanda che devo pormi riguardo Tom:                                  Lo amo?
 
“ Tesoro che scrivi?”
Chiusi immediatamente il mio diario segreto e mi voltai verso Tom. Era in piedi con solo un paio di boxer neri attillati. In mano aveva una bomboletta spray...stava finendo il lavoro che aveva iniziato prima che la mia intrusione di qualche ora prima, lo interrompesse.
“ Oh...beh...niente di che...solo appunti.”
“ Appunti!?!” si avvicinò furtivo e si distese sul letto accanto a me.
“ Mi fai leggere?”
“ No...” posai il diario sotto il cuscino.
Si avvicinò al mio orecchio. “ E dai...” sussurrò.
“ No Tom...non mi incanti sai?!”
Rise. “ Beh grazie lo stesso...”
Lo guardai stranita ma poi mi accorsi che aveva tra le mani un quadernetto. Alzai il cuscino...non c’era niente sotto. Lo aveva preso senza che me ne accorgessi.
Prima che potesse aprilo, glielo strappai di mano e saltai giù dal letto cercando di sfuggire alle sue mani...senza risultati. Mi strinse da dietro con le sue braccia...che adoravo.
“ Guarda che inizio con il solletico...”
“ Oh no Tomi ti prego!!! Tutto ma il solletico no!” iniziai a dimenarmi...mentre lui cercava di solleticarmi la vita.
“ Tooooooooooom!” Una voce...di certo non mia, echeggiò nella stanza.
La porta era aperta e Bill era sull’uscio di quest’ultima, con gli occhi spalancati.
Mi staccai velocemente da Tom abbassando, istintivamente, la maglia che mi copriva...anche se era già fin troppo lunga per me.
“ Non era chiusa a chiave la porta?” sussurrai a voce bassissima.
Tom fece finta di non sentirmi e si diresse verso il fratello.
“ Cosa c’è Bill?”
Gli occhi di quest’ultimo mi fissavano...in cerca di chissà quale risposta. Del perché avessi scelto il fratello e non lui. Del perché qualche giorno prima avessi confessato la mia cotta per lui facendolo, infine, illudere. Io quelle risposte non le avevo...non le avevo mai avute. Forse era semplicemente destino.
Finalmente si voltò verso il fratello.
“ Ecco...io...volevo dirti che uscivo con Andreas e che non trovavo Simo da nessuna parte. Però fortunatamente è con te. Ora direi che posso andare...”
Fece per andarsene ma Tom lo bloccò per un braccio. “ Aspetta devo parlarti un attimo.”
Uscirono dalla stanza, chiudendosi la porta alle spalle...e lasciandomi da sola.
Corsi verso l’uscio ed appoggiai l’orecchio al legno freddo.
“ Tom non c’è niente da spiegarmi...ha scelto te. Stop. Sono felice per voi e...spero duri a lungo.” Mentiva. Sentivo dello strazio nella sua voce.
“ Bill...mi dispiace ma io ho capito che ci tengo a lei...intendo fare sul serio. Capisci? È un’emozione nuova quella che sto vivendo.”
“ Tutto apposto fratellino. Io vado allora. Ah...anche la mamma è uscita! Ciao...”
Dopo un po’ silenzio...sentii dei passi allontanarsi.
Corsi verso il letto e mi ci sedetti sopra. La porta si aprì.
“ Eccomi!” disse Tom sorridente.
“ Di che avete parlato?” dissi totalmente indifferente...da brava attrice.
“ Oh di niente. Andiamo in piscina, ti va? Mi sono rotto di stare qui.”
Sorrisi. “ Come vuoi...vado in camera mia a mettermi un costume.”
Mi diressi verso la porta e corsi in camera mia.
Aprii l’armadio e presi un costumino nero. Ciabatte, asciugamano ed il mio, adorato, paio di occhiali da sole. Fuori dalla stanza, c’era Tom, che mi aspettava. Senza parlare, prese la mia mano e ci dirigemmo verso il retro della casa.
“ Il nostro primo bacio...” sussurrò.
Ci accomodammo su una sdraio. “Cosa?”
“ Ti sei dimenticata? Il bacio...”
Si che me lo ricordavo...le mie labbra che, per la prima volta, incontrarono le sue.
“ Vabbè...ma non era un vero primo bacio...io non volevo...” mugugnai.
Rise. “ Ancora dici così!?!? Beh, io invece lo reputo il nostro primo bacio...ripensandoci, mi vengono ancora i brividi su per la schiena.”
Lo guardai stupefatta. “ Davvero hai provato questa emozione così forte baciandomi, quella mattina?”
Incrociò il mio sguardo. “ Si...” sussurrò.
Gli sorrisi felice.
Era disteso a pancia in su, sulla sdraio...i suoi muscoli così dannatamente perfetti, mi attraevano tantissimo. Mi alzai dalla mia postazione e andai a sedermi sul suo ventre già abbastanza sudato, a causa del sole che batteva caldo sui nostri corpi.
Avvicinai il mio viso al suo...così vicino che finii col baciarlo. Con foga...con passione. Quella passione che si era accesa in me.
In questo momento sapevo solo di volerlo con tutte le mie forze. E dopo quello che mi aveva appena detto...beh...mi aveva resa felice.
Due parole possono dirti tutto.
 
“ Davvero hai provato questa emozione così forte baciandomi, quella mattina?”
 “ Si...”
 
Anzi una...una semplice parola. Con quel “si” appena sussurrato, avevo capito che i suoi sentimenti erano sinceri.
Staccai le mie labbra dalle sue e mi accoccolai affianco a lui. Affondai la testa nel suo petto.
“Tom...” sussurrai.
Prese ad accarezzarmi i capelli. “ Che c’è piccola?”
Sorrisi tra me. “ Niente...volevo sentire solo la tua voce.”
 
Avevo ancora gli occhi impastati dal sonno ma decisi di alzarmi, finalmente, dal mio letto.
Io e Tom avevamo beatamente dormito in camera mia. Tenendo, ogni tanto, d’occhio la porta e i passi che provenivano da fuori. Se sua madre ci avrebbe scoperti, sarebbe stata la fine per entrambi.
Passai una mano sul lato destro del mio letto...ma non trovai nessuno. Era vuoto.
Mi alzai e guardai la sveglia. Erano le 10:30.
Mi avvicinai alla porta che si aprì di scatto. Sobbalzai.
“ Buongiorno!” era semplicemente Tom.
Aveva un asciugamano intorno alla vita. Suppongo si stesse facendo una doccia.
Mi schioccò un bacio sulla guancia e, canticchiando una melodia a me sconosciuta, andò verso la scrivania. Prese dei vestiti, appoggiati lì la sera prima.
“ Di buon umore, stamattina?” gli dissi.
Mi sorrise. “ Già!”
Vederlo nudo, mi faceva uno strano effetto...anche se ormai, avrei dovuto iniziare ad abituarmi.
Si vestì velocemente.
Incrociai le braccia mettendo il broncio. “ Beh...comunque sia, non è questo il modo di dare il buongiorno alla tua ragazza.”
Sorrise sghembo. Quel sorriso che mi faceva tanto impazzire. “ Perché che ho fatto? Ho detto semplicemente buongiorno...”
Si avvicinò a me. “ E infatti, è proprio questo il problema...non si dice solo buongiorno. E poi quello che era? Un bacio?”
“ Oh povera piccola! Hai ragione!”
Prese il mio viso tra le mani e mi guardò per un istante negli occhi. Poi posò dolcemente le sue labbra sulle mie. Non contenta, mi strinsi a lui, approfondendo il bacio.
“ Hey che ingorda!” sbottò.
Sbuffai. “ Ma che fai il perfettino ora?! Ok non ti tocco più.”
Feci per andarmene ma mi strattonò per un braccio e mi strinse a lui. Posò le sue labbra sul mio collo. Iniziò a baciarmelo...fin quando arrivò al mio orecchio.
“ Sei troppo ingorda...così finirai col consumarmi.” Sussurrò.
Alzai gli occhi al cielo. “ Madonna! È il secondo giorno che stiamo insieme, figurati tra una settimana. Di te rimarranno solo le ossa. - risi - e poi, già stai iniziando ad essermi antipatico. Mica ci stai ripensando e vuoi mollarmi perché non te la senti?”
Rise di gusto. “ Ma che dici! Mollarti è l’ultima delle cose che mi passano per la mente. Anzi non mi passa proprio! Volevo solo prenderti un po’ in giro. Stamattina sprizzo gioia da tutti i pori!”
Mi staccai da lui. “ Come mai?”
“ Boh! Forse perché mi sono accorto che questo non è uno dei miei soliti sogni. Sei veramente qui con me...”
“ Che dolce che sei. Sicuro di essere Tom Kaulitz?”
“ Si sono proprio io, signorina. E adesso, sa cosa deve fare? Si vesta, la aspetto giù. Usciamo.”
Era un’idea molto interessante.
“ Ok a dopo!” ed uscì beato dalla stanza.
Aprii l’armadio ed iniziai a fissare i possibili abbinamenti, ma alla fine scelsi un vestitino azzurro a maniche corte. In un batter d’occhio ero lavata e vestita.
Scesi di sotto, dove non incontrai ne Simone ne Bill. Meglio così.
Uscendo da casa, vidi qualcosa di nuovo. Un’auto nera metallizzata era parcheggiata fuori al cancelletto di ferro che delineava il confine tra la casa e la strada.
I finestrini erano scuri e non era possibile vedere chi ci fosse all’interno. Di Tom neanche l’ombra.
Mi avvicinai all’auto...di cui, a d’un tratto, si aprirono i finestrini.
“ Dai Sali!” mi urlò Tom.
Era dentro quell’auto e si atteggiava a figo, con un paio di occhiali da sole.
Senza farglielo ripetere più di una volta, corsi dalla parte del passeggero ed entrai in auto.
“ E questa di chi è?”
“ Modestamente è mia!”
Spalancai la bocca. “ Sul serio questo carro armato è tuo? È enorme!”
“ Tutto, tutto mio! Sai, più spaziosa è...meglio è per noi...” sorrise malizioso.
Posai un dito sul mento. “ Interessante osservazione...”
 
“ Dove stiamo andando?”
Erano diversi minuti che stavamo in auto e io già non ce la facevo più.
“ Oddio! È la quinta volta che me lo chiedi...e io puntualmente ti rispondo: In centro.”
Risi. “ Non ce la faccio...è più forte di me. Qui dentro non resisto!”
Finalmente parcheggiammo.
Di quelle strade mi ricordavo poco.
Scesi dall’auto, Tom mi prese per mano ed iniziammo a camminare.
Il sole splendeva alto nel cielo. Faceva caldo come il primo giorno che era arrivata dai Kaulitz. Ora però non maledicevo il tempo...anzi lo ringraziavo per quella bella giornata.
Le strade erano piene di gente. Strano che nessuna riconoscesse Tom. Il chitarrista dei Tokio Hotel.
Ma era ancora presto per dirlo.
“ Sai cosa vorrei fare?” domandai all’improvviso.
“ Cosa?”
“ Un tatuaggio! Ho sempre sognato farmene uno...”
“ Ora?”
“ Perché no? Poi se mi fa male, stringo la tua manina e mi passa tutto.”
Sorrise. “ Un altro giorno magari.”
Rimasi un po’ delusa da quella risposta...credevo avesse acconsentito. Tom se ne accorse.
“ Ti ho detto di no perché ora c’è un problemino.” Indicò un gruppetto di ragazze che si avvicinava impaziente.
“ Oh mio Dio...”
“ Oddio! Tom Kaulitz!!!” iniziarono ad urlare e dimenarsi.
Lui, lasciò la mia mano. “ Ok calma. Mi dispiace ma non ho un indelebile per gli autografi e non credo voi ne abbiate quindi...”
Una ragazza lo bloccò. “ Io ce l’ho! Dai ti prego!”
Mi sentivo un tantino in disparte...come se in quel momento non esistessi.
“ E lei chi è Tom?” disse una indicandomi.
Il rasta rimase per un attimo zitto. Poi un’intuizione lo illuminò. “ Oh ma è un fan! Stavo giusto discutendo con lei del nuovo singolo...vero?”
Lo guardai scocciata ed irritata.
“ Ma non era quella tua cugina? Gli assomiglia...”
“ Noooo assolutamente! Su, calma con queste mani...una alla volta per cortesia. Non sono così dotato! Ovviamente non mi riferisco al letto.”
Uguale...non cambierà mai. Io una fan!?!
Senza dire niente...uscii da quel folto numero di ragazze e mi incamminai da sola.
 

Ritorna all'indice


Capitolo 12
*** cap 12 ***


Eccomi in ritardo come sempre.
Mi dispiace moltissimo per il ritardo. E ringrazio tutti gli splenditi commenti. =)
Ora vi lascio con il dodicesimo capitolo, devo scappare. Baci! ^^
_______________________________________________________________________________________________________________________


“ Dai Simo vieni qua!” mi sentii strattonare.
Mi voltai indietro e mi ritrovai di fronte Tom. Da solo.
“ Oh signor Kaulitz, non dovremmo stare così vicini...poi la gente parla...le fan iniziano a fraintendere! È meglio se restiamo a debita distanza. Io sono solo una stupida fan come tutte loro...” dissi, quasi in modo teatrale.
Sbuffò e prese il mio viso tra le mani. “ Non sapevo cosa inventarmi...”
“ Non potevi dire, semplicemente: è la mia ragazza!?! Ah ho capito, il SexGott non può avere una ragazza fissa...è troppo orgoglioso per farlo sapere. Poi tutte quelle pazze che aspettano una nottata bollente con te, ci ripensano vero? E tu rimani fregato.” Liberai il volto dalla sua presa e continuai a camminare.
“ E che cazzo! La smetti di camminare?” ringhiò.
Mi spaventai a quel suo tono di voce...non l’avevo mai sentito arrabbiarsi in quel modo.
Decisi di abbassare la cresta e calmarmi.
Mi voltai verso di lui, alzando le mani. “ Ok Tom, calma...tutto apposto...non ti arrabbiare.”
Si avvicinò, sospirando. “ Scusa...”
Mi strinse forte a se, avvicinando il viso al mio orecchio.
“ Non volevo farti arrabbiare. Solo che per me, è un po’ difficile ammettere certe cose davanti le mie fan. Ma mi farò perdonare.” Sussurrò.
“ è tutto ok. Anche io ti devo chiedere scusa...mi irrito facilmente. Questo è uno dei miei tanti difetti.”
Lo baciai delicatamente sulla guancia e mi staccai da lui.
“ Andiamo a casa ora...” sussurrai.
“ Assolutamente no! Ti accompagno a fare il tatuaggio, dai andiamo!”
Mi prese per mano, costringendomi a seguirlo.
“ Tom, non fa niente...sarà per un’altra volta.”
“ Ti ho detto di no! Su muoviti!”
Camminammo per una decina di minuti finchè non ci fermammo davanti un negozio. Lui entrò senza esitare, mentre io iniziavo ad avere qualche dubbio.
“ Tom...sei sicuro che sia il posto giusto? Sai...le infezioni e tutto il resto...non vorrei...”
Mi sorrise. “ Sicurissimo! È qui che Bill ha fatto il primo dei suoi tatuaggi.”
Abbozzai un mezzo sorrisetto. “ Va bene...”
Poco dopo si avvicinò un ragazzo molto giovane...poteva avere, al massimo, 24 – 25 anni. Si presentò ed iniziò col farci le solite domande di routine...come vi chiamate? Chi, dei due, deve farsi il tatuaggio? Ecc...
Io non avevo per niente idea del disegno da farmi tatuare. Così passai una bella mezz’oretta a sfogliare, contro voglia, enormi raccoglitori pieni zeppi di immagini...con accanto Tom a consigliami.
Finalmente i miei occhi si posarono su di una bellissima farfalla, sembrava vera...e sul mio corpo sarebbe andata benissimo.
Sorrisi soddisfatta a Tom e volgendo lo sguardo al ragazzo, indicai il disegno. “ Ho deciso!”
Dopodiché iniziò la parte più brutta e dolorosa del lavoro.
Il tempo sembrava non trascorrere mai, tra una smorfia di dolore ed una stretta di mano, a Tom, un po’ troppo forte.
Avevo pregato Klaus (ormai il ragazzo era diventato uno di famiglia, avendo parlato con lui tutto il tempo...era inevitabile chiamarlo per nome) di usare dello spray anestetizzante, ma lui non volle ascoltarmi...dicendo che il tatuaggio sarebbe venuto male a causa della dilatazione dei pori.
Dopo aver pagato ed aver ascoltato le raccomandazioni di Klaus sulla cura del tatuaggio...uscii dal negozio, seguita da Tom, con un disegno indelebile sul lato destro del mio basso ventre.
 
“ Allora ti piace?” mi chiese Tom, mentre metteva in moto l’auto.
“ Da morire!”
Si avvicinò a me e posò una mano sulla mia guancia.
Sorrise. “ è proprio bello come te tesoro...ma anche come me!”
Risi. “ Modesto il ragazzo!”
“ Ora non dimenticarti di pulirlo bene ogni sera e passarci sopra la vasellina. Ok?”
“ Si capitano...non si preoccupi!”
“ Anzi sai che ti dico? Te la passo io la vasellina. Così sarà molto più rilassante...non trovi?” mi guardò malizioso.
Sorrisi e avvicinandomi a lui, posai le labbra sul suo collo.
“ Molto più rilassante...” sussurrai.
Sentii Tom sospirare. Sorrisi tra me e mi avvicinai alle sue labbra. Iniziai morderle...affamata. Quanto mi piacevano.
Per un po’ dimenticai che ci trovavamo in auto e che Tom stava cercando di guidare. Volsi lo sguardo verso la strada...ma non ci stavamo muovendo. Aveva accostato. Le sue mani non si trovavano più sul volante ma dietro la mia schiena.
Con delicatezza mi spostai, dal mio sedile alle sue gambe...cercando di non staccare il contatto che c’era tra le nostre labbra.
Per un po’ pensai che sarebbe stato orrendo continuare quello che stavamo per fare, in auto. Ma mi ricordai che i finestrini erano scuri. Nessuno, da fuori, ci avrebbe visti.
“ Simo...” sussurrò Tom. Aveva il respiro irregolare.
Mi staccai dolcemente da lui. “ Che c’è?”
“ Torniamo a casa, ti va?”
Restai di stucco alle sue parole.
“ Ma...perchè...io...e tu...” deglutii. Non sapevo che dire.
Tornai al mio posto...volgendo lo sguardo al paesaggio fuori dal finestrino.
Tom riprese a guidare. Per un po’ non parlammo.
Lui che rifiutava una cosa del genere. O sono io ad essere pazza o e lui ad essere diventato un santarellino. Semplicemente assurdo.
“ Rimasta male?” sussurrò.
Dalla mia bocca non uscì una parola tranne che un piccolo mugolio di disgusto.
Lo sentii ridere. “ Dai...andiamo dopo in camera mia...”
Mi voltai verso di lui. “ Non è la stessa cosa dopo.”
Alzò un sopracciglio confuso. “ Perché?”
Sbuffai. “ Perché si...era tutto perfetto...e tu hai rovinato tutto. Dopo non avrò la stessa voglia, lo stesso desiderio che avevo prima. Quindi credo proprio che non ci sarà niente oggi.” Sorrisi acida.
Voltò lo sguardo sulla strada, accennando ad un sorriso. “ Oh beh...come vuoi.”
Quando arrivammo davanti casa, uscii dall’auto sbuffando e sbattendo la portiera. Gli avrei tenuto il broncio per tutto io resto della giornata...se solo ci sarei riuscita. Cosa molto improbabile.
“ Bellezza vieni un po’ qui...” Tom mi si parò davanti sorridente.
Posai le mani sui fianchi. “ Ti sposti per cortesia?”
Sorrise sghembo e mi cinse la vita. Posò delicatamente le labbra sul mio collo. Avrei voluto respingerlo...ma non ci riuscivo.
I nostri corpi sono come delle calamite con poli diversi. Tra noi c’è attrazione totale. Questa era la mia teoria...forse proprio per questo non riuscivo ad essere arrabbiata con lui. Avevo bisogno, ogni secondo che passava, del contatto con il suo corpo. Era una droga per me...una dolce droga.
Avrei voluto stringerlo a me, ma una voce interruppe quel momento.
“ Finalmente siete tornati!” Tom si staccò immediatamente da me e dietro di lui potei scorgere una figura familiare.
“ Ciao zia...mi stava dicendo una cosa all’orecchio, niente di più...” riuscii a dire. Meno male che le frottole, mi veniva naturale dirle.
Simone si avvicinò a noi. “Potevate dirmi che sareste usciti e tornati più tardi. Sapete che ore sono? Le quattro! Dovrete avvisarmi la prossima volta. Avete mangiato almeno?”
“ No...” sussurrai.
“ Ecco bravi, restate anche a digiuno! Meno male che vi ho lasciato un po’ di pasta da parte, nel forno. Su forza, entrate!”
Sentii Tom sbuffare a fianco a me. “ Mamma senti hai rotto! Non sono mica un bambino!?! Faccio quello che voglio. Punto.” Entrò veloce in casa. Io lo seguii con più calma, passando davanti mia zia ed abbozzando un mezzo sorrisetto.
“ Scusa...” le sussurrai.
Tom entrò in cucina e si precipitò al forno estraendo un piatto.
“ Dovresti portare un po’ più di rispetto per tua madre...” dissi appena lo raggiunsi.
Senza ascoltarmi si sedette al tavola ed iniziò a mangiare.
Poco dopo mi accorsi che in cucina, sulla poltroncina era seduto Bill.
“ Ciao Bill - dissi al ragazzo che mi rispose con un cenno della testa, dopodiché mi voltai di nuovo verso il fratello – Hai capito che ti ho detto?”
Tom alzò lo sguardo verso di me. “ Non credo ti riguardi.”
Alzai gli occhi al cielo, stupita. “ Ah...come vuoi...”
Mi accomodai di fronte a lui, poi mi rivolsi a Bill. “ Come va?”
Non ottenni risposta, tranne un’occhiataccia fulminante.
Sbuffai seccata.
“ Vuoi?” mi chiese, poco dopo, Tom porgendomi un piatto pieno di pasta al sugo.
“ No grazie, non ho fame.”
“ Dovresti averne invece...”
“ No grazie.”
Ritrasse il piatto sorridendo. “ Di a Bill che ti sei fatta!”
“ Perché che mi so fatta?” dissi confusa.
“ Il tatuaggio...”
“ Ah già...il tatuaggio. - mi voltai verso Bill - mi sono fatta tatuare una farfalla sulla parte destra del ventre...”
“ E allora?!” bella risposta...
“ Oh niente Bill...tranquillo!” iniziava a darmi sui nervi, il suo comportamento...era estremamente irritante. Beh...forse un po’ dovrebbe esserlo visto che mi sono messa con suo fratello. Però credo che questo sia eccessivo...infondo non è proprio tutta colpa mia. È dannatamente facile prendere una cotta per Tom...è così sexy.
Cotta...non so nemmeno se sia il termine giusto, da utilizzare. Non so, neanche, bene cosa sia quell’emozione che provo per Tomi...attrazione? Forte emozione? Amore? Non lo so...ma lo vorrei tanto sapere.
“ Bill vorrei dirti che mi dispiace, che non voglio vederti stare male per me...visto che non me lo merito, che non volevo illuderti ma quella con Tom...è stata una cosa che non riesco, neanche io, a capire. Se solo tu mi credessi...” le parole iniziarono ad uscire senza smettere un istante. Parole che mai avrei osato dire.
Vidi gli occhi di Bill farsi lucidi...
“ Mi credi se ti dico che mi dispiace? Ti prego...”
Lui abbassò lo sguardo.
Sospirai voltandomi verso Tom. Mi guardava abbozzando un sorriso...anche se era evidente che si stava sforzando nel farlo.

Ritorna all'indice


Capitolo 13
*** cap 13 ***


Salve. Un pò sconsolata, eccomi qui. L'altra mai ff non va molto bene...e pensare che la adoro. Beh non tutti hanno gli stessi gusti in fondo xD Mi accontenterò delle recenzioni di questa ff, che sono sempre tante. Vi ringrazio per tutti questi commenti e spero di non deludervi con questo prossimo capitolo.
Vi lasci alla lettura! Baci, Simo.
P.S. Ho scritto una nuova ff, si chiama "Sensazioni Forti" , l'ho messa in un'altra categoria però. Se vi va, andate a leggerla. Grazie mille >.<
_________________________________________________________________________________________________________________


Bill si alzò di scatto dalla poltrona. Iniziò a camminare avanti e indietro per la stanza, mentre si torturava le mani.
“ Ieri quando ti ho vista in camera di Tom...ho patito le pene dell’inferno. Non riuscivo a capire perché...cosa ti  aveva spinto a concederti a lui....perchè non io. Poi stamattina, ho parlato con mio fratello e ho capito quello che prova per te. Il suo...il nostro amore per te, sempre se posso definirlo cos’, è forte...ma non ci dividerà. Io e Tom rimarremo sempre uniti...”
“ Oh Bill ma io non voglio dividervi...non l’ho mai voluto!”
“ Fammi finire ti prego. È già difficile per me, solo parlarne. Allora...poi, vorrei dirti che ringrazio il tuo interessamento per me e che accetto le tue scuse. Però sono rimasto deluso...credevo di trovare in te, quello che avevo sempre desiderato. Ma non è stato così. Ora credo che sia meglio se io stia alla larga da te.” Fece per andarsene ma io fui più veloce di lui e lo afferrai per un braccio. Quando si voltò, vidi delle lacrime. Calde lacrime che gli rigavano il volto.
Senza pensarci avvicinai la mia mano al suo viso per asciugarlo con una carezza. Ma si ritrasse subito abbassando lo sguardo.
“ Mi dispiace Bill...io...ti voglio bene. Lo sai questo vero?”
“ Io ti amo...” sussurrò per poi andare via.
In quel momento il mio cuore perse il controllo...non sapevo cosa fare. Mi sentivo così avvilita e in collera per lui. Mi girai, col volto basso, verso Tom...che mi aveva raggiunta ed ora si trovava di fronte a me. Come se sapesse cosa sarebbe accaduto in quel momento, mi strinse a se. E secondo le mie ma anche le sue previsioni, scoppiai a piangere. Affondai il viso nella sua maglia...non avevo il coraggio di guardarlo negli occhi. Mi stavo comportando come una bambina viziata.
Volevo che Bill rimanesse, che non mi voltasse le spalle ma volevo anche Tom, lo volevo al mio fianco. Si...sicuramente ai suoi occhi, ero parsa una stupida bambina...e forse era quello il motivo per cui, non riuscivo a guardarlo.
“ Calma Simo...è tutto ok...”
“ No. Non tutto ok - dissi tra un singhiozzo e l’altro - Bill sta soffrendo! Tutta per colpa mia! Non voglio, capisci!?”
“ Calmati e vieni con me.”
Mi prese per mano e mi condusse verso la piscina. Si distese su una sdraio e mi fece accoccolare al suo fianco. “ Ecco qui...ora smettila di piangere.”
Mi asciugai rapidamente gli occhi. “ Non ce la faccio...mi odio da sola. Mi odio ogni volta che vi vedo stare male, soprattutto se è per colpa mia!”
“ Secondo te, non stiamo male anche noi, quando ti vediamo piangere?! E poi, non devi preoccuparti per Bill...lui è più forte di quanto tu pensi. Si riprenderà e tornerà a parlarti...forse ci vorrà un po’ di tempo...ma ce la farà!”
Non credevo molto alle sue parole. Bill mi è sempre sembrato un ragazzo estremamente fragile...

Flashback:
Una grande quercia. Lacrime...un bambino sta piangendo.
“ Bill! Bill! Ti ho trovato! Cosa fai? Perché piangi?”
“ Mi hanno detto che sono una femminuccia...ma non è vero!”
Indicò un gruppetto di ragazzi a qualche metro di distanza da loro.
“ Oh ma non andare da loro, Simo. Ti faranno del male...guarda cosa hanno fatto a me!” portò le piccole dita sull’occhio gonfio.
“ Non andrò da loro...non preoccuparti. Ma ti giuro che se ti faranno di nuovo qualcosa, li picchierò io stessa!” disse a gran voce la bambina.
Bill sorrise. “ Io devo difendere te, non il contrario...sono stupido vero?”
“ No! Non sei affatto stupido! Ma non voglio più vederti piangere...però, se per caso succederà, ti giuro che quello che ti avrà fatto piangere non la passerà liscia!”
I due, prendendosi per mano, corsero via...sicuri che quella promessa sarebbe durata per sempre nel tempo.

“Ti sei calmata un po’?”
“ Diciamo. Voglio uscire...voglio andare via da qui stasera. Andiamo da qualche parte, ti prego.”
Tom baciò dolcemente la mia fronte. “ Dove vorresti andare?”
Mi alzai guardandolo finalmente negli occhi. “ Non so...dove vuoi. Da qualche parte, basta che ci sia del chiasso. Odio il silenzio!” dissi isterica.
Rise. “ Ok sta calma...usciamo. Però prima una bella doccia.”
Dopo un po’ andai in bagno seguita da Tom, che insistette nel fare la doccia con me. Mi aiutò a mettere la vasellina sul tatuaggio che mi bruciava da morire, dopodiché ci vestimmo. Decidemmo di cenare con Simone e poi, verso le 22:00, di uscire.

“ Che bello qui, Tom! è molto più bello del locale dell’altra sera!”
Eravamo seduti su una poltroncina di pelle bianca, in un locale molto ma molto In.
Con in mano una cocktail alcolico.
“ Tu sei bellissima...” mi sorrise malizioso.
Strano mi ritenesse bellissima. Capelli legati in una coda, jeans scuro e un semplice top nero. Non mi sarei neanche truccata se solo Tom non mi avesse costretta a farlo.
Non avevo molta voglia di parlare...anzi non avevo voglia di fare niente.
“ Tom, ti prego, parla di qualcosa...” Anche se io non ne avevo voglia, volevo che lui parlasse, così da cacciare i cattivi pensieri dalla mia mente.
“ Di cosa vuoi che parli?” si avvicinò a me baciandomi la guancia.
“ Non so...di qualsiasi cosa...mi sento strana...”
“ Oh piccola vieni qui...” mi abbracciò, tenendomi stretta a lui.
“ Ti sto facendo patire, anche a te, le pene dell’inferno vero?” sussurrai.
Sorrise. “ Ma che dici...assolutamente no...anzi sto vivendo emozioni indescrivibili. Tu sei la mai emozione più bella, tesoro.”
Appoggiai la testa sulla sua spalla. “ Ti adoro Tom!”
“ Anch’io...non sai quanto.”
Restammo lì per diverse ore. Parlavamo delle cose più assurde...Tom faceva di tutto per distrarmi e per un po’ ci riuscì. Ma fu anche merito dell’alcool, tanto che tornai a casa ridendo, senza ricordarne il motivo.

“ Zitta Simo che fai svegliare tutti...” sussurrò Tom.
“ Che ore sono?”
“ Le 3:00...è tardi non credi?”
Salii in camera mia barcollante, seguita da Tom.
“ Vieni qui che ti aiuto a svestirti...”
Mi tolse con delicatezza il top e il jeans, e mi adagiò sul letto. Poco dopo anche lui svestito, era al mio fianco.
“ Che hai voglia di fare ora?” mi sussurrò malizioso.
Mi avvicinai al lui, disegnando piccoli cerchi sui suoi pettorali ben definiti.
“ Credo niente...oggi ho promesso che non ci sarebbe stato niente. Sono ubriaca, mica scema...”
“ Ah si?!?” si avvicinò calmo a me, liberando i miei capelli dall’elastico.
“ Ti voglio...” posò le labbra sulle mie. Leggero e dolce.
“ Non oggi Tom...ti prego, non è aria...” sospirai malinconica.
Non ebbi risposta e mi accoccolai, chiudendo gli occhi, tra le sue braccia.
Prese ad accarezzarmi i capelli sussurrando una melodia.
“ Cosa mi hai fatto...perchè mi sento così strano...forse perché mi sono innamorato di te...si Simo, io ti amo...” sussurrò a voce molto bassa. Ma ciò non impedì a me di sentire. E sorridendo mi addormentai.

Un altro giorno stava per avere inizio ed io sapevo che sarebbe stato peggio del precedente.
Fui svegliata dal rumore incessante della pioggia, e guardando la sveglia mi accorsi che erano solo le 8:00 del mattino.
Per tutta la notte non avevo fatto altro che girarmi e rigirarmi nel letto, in preda ad incubi. Ogni volta che riuscivo a prendere sonno, vedevo Bill...la sua immagine sfocata nell’oscurità. Intorno a lui però, c’era della luce...un bagliore accecante. Lui piangeva e ripeteva in un sussurrò, le ultime parole pronunciate il giorno prima...” Io ti amo”...Il bagliore man mano scompariva e con lui, il povero Bill, che dispiaciuto mi dava le spalle.
Il dolore di Bill mi aveva sempre turbato, ed ora più delle altre volte, perché quel dolore era provocato da me...dal mio egoismo e non sapevo come sistemare le cose.
Mi alzai dal letto, facendo attenzione a non svegliare Tom. Mi avvicinai alla finestra e portai le mani sugli occhi. Me li sentivo bagnati ed infatti, lo erano...avevo anche pianto durante la notte.
Fuori pioveva a dirotto, il tempo era, tutto d’un tratto, cambiato. Sembrava una mattinata invernale...sentivo anche il vento, che forte, batteva sulla finestra.
Due braccia, mi accolsero da dietro e si posarono intorno alla mia vita.
“ Già sveglia?” mi sussurrò Tom ad un orecchio.
“ Non riuscivo a dormire...tu torna pure a letto. È presto.”
“ Non ci vado se non vieni anche tu...”
Mi voltai verso di lui, ancora mezzo addormentato.
“ Ok...ma solo perché tu hai ancora sonno.”
Mi passò una mano trai capelli. “ Stavi piangendo?”
Sorrisi per nascondere la tristezza. “ Niente affatto! Su vieni...”
Lo spinsi verso il letto e mi distesi con lui.
“ Su ora domi tesoro...” gli sussurrai.
“ Stanotte ha sussurrato il suo nome.”
Spalancai gli occhi sorpresa. “ Cosa?!”
“ Parlavi nel sonno e ripetevi il nome di mio fratello. Incessantemente.”
“ Davvero?”
Lo sentii sospirare. “ Già...sai, sto iniziando a pensare che io non sia importante per te, più di quanto lo sia Bill. Per te conta più lui...visto che te lo sogni pure di notte.”
“ Oh no Tom...non pensare nemmeno a tutto ciò. Tu sei... - non sapevo come continuare la frase, in modo da non offenderlo - importantissimo per me...quasi indispensabile. Però non posso negarti che lo è anche Bill. Sai che tra noi c’è sempre stato un legame più profondo.”
Non mi rispose.
“ E comunque Tom...ti prego di non parlare più di lui, almeno per un po’. Sarà meglio per tutti. Non credi?”
“ Sarà molto meglio...” sussurrò baciandomi la fronte.
Sospirai. “ Sei troppo buono...”
“ In che senso?”
“ Hai visto che piango per Bill, poi io ho detto anche che lui è molto importante per me...Beh, fossi al tuo posto, mi sarei mandata a quel paese da sola.”
Rise. “ Sei troppo importante, per farti andare via da me. Potrai avere anche mille difetti...ma io ti vorrò comunque con me. Forse non te l’ho ancora detto...ma credo avrai capito che...ti amo...”
Mi avvicinai a lui, cercando le sue labbra. Le trovai e lo baciai con passione, con voglia. Anch’io volevo amarlo...e anche se avrei sofferto a vita per Bill, ero certa che il mio destino sarebbe stato quello di stare con Tom.
Ne ero convinta...o piuttosto, volevo convincermene. Chissà cosa riservasse, in realtà, il destino per me.
Mi staccai da lui, per poi guardarlo negli occhi.
“ Lo hai detto anche ieri sera.”
“ Cosa?”
“ Che mi ami...lo hai detto, mentre io avevo gli occhi chiusi. Non stavo dormendo ed ho sentito tutta la frase pronunciata da te. Parole stupende!”
Mi sorrise imbarazzato. “ Sono stato scoperto?!” disse ironico.
“ Già! Ti ho scoperto, mio amore!” lo abbracciai felice.


Ritorna all'indice


Questa storia è archiviata su: EFP

/viewstory.php?sid=242891