La vacanza di SimoInvaded (/viewuser.php?uid=19477)
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** cap 1 ***
Capitolo 2: *** cap 2 ***
Capitolo 3: *** cap 3 ***
Capitolo 4: *** cap 4 ***
Capitolo 5: *** cap 5 ***
Capitolo 6: *** cap 6 ***
Capitolo 7: *** cap 7 ***
Capitolo 8: *** cap 8 ***
Capitolo 9: *** cap 9 ***
Capitolo 10: *** cap 10 ***
Capitolo 11: *** cap 11 ***
Capitolo 12: *** cap 12 ***
Capitolo 13: *** cap 13 ***
Capitolo 1 *** cap 1 ***
Ciaooooooooo! Questa è la mia prima fan fiction.
All'inizio potrà sembrare una semplice
storiella...però vi assicuro che andando
avanti...diventerà un pò più
complicatuccia xD
Mi raccomando, commentate in tanti...kiss ^^
10 Luglio.
Il sole
splendeva alto nel cielo.
Faceva
molto
caldo rispetto agli altri giorni.
Beh forse
perché il cielo sapeva che sarei partita per la Germania.
Odiavo
quella
nazione.
Tutta
colpa
di mia madre.
“Tesoro,
io e tuo padre domani
dobbiamo partire per quell’ingaggio...staremo via per due
mesi!”
“Uh
davvero!?!? Bene...starò
benissimo senza di voi per un po’...non ti preoccupare
sarò prudente, e poi so
cucinare da sola, e ci penserò io alla cas...” il
suo dito fermo sulla mia
bocca, mi fece zittire.
“Alt!
Ma quanto parli eh!?!
Comunque...no Simona. Non rimarrai da sola.”
“No
mamma mica viene la nonna?
Sai che non la sopporto!”
“Mi
fai finire di parlare una
buona volta?!?”
“Scusa...”
“Allora
dicevo? Ah si...partirai
anche tu! Ma non verrai con noi.”
“Ah
meno male!”
“Andrai
in Germania! Contenta?”
Un
sorriso a 132 denti splendeva
davanti a me.
“No
mamma! Certo che no! Io odio
la Germania! Vuoi farmi andare da zia Simone vero? No, non ci vado. E
poi ci
sono quei piccoli impertinenti dei gemelli. Li odio!”
“Beh
quei piccoli
impertinenti...come li chiami tu, per prima cosa sono più
grandi di te, di ben
tre anni. E poi l’ultima volta che li hai visti è
stato parecchio tempo
fa...alla tua comunione, se non mi sbaglio.”
“Si,
lo so...ma io li odio lo
stesso e sono impertinenti...”
“Dai
che ti divertirai! Sai che
sono diventati famosi? Hanno un gruppo, che sta avendo fama mondiale,
anche in
Italia sai? Non li hai mai visti in Tv?”
“No
mamma, chi se li ricorda!
Anche se li avrei visti, non li avrei riconosciuti. E sentiamo...come
si chiama
il gruppo?”
“Uhm...aspetta
non ricordo...ah
si! Tokio Hotel, Bill canta e Tom suona la chitarra, poi ci sono altri
due
ragazzi che suonano la batteria e il basso. Un bel quartetto!”
Mia madre
continuava a sorridere...non c’era niente da sorridere
invece!
Io sarei
andata in Germania, in balia di due deficienti...oh no!
Ora che
ci
penso...ho già sentito il nome Tokio Hotel da qualche
parte...si! quel gruppo
rock...Monsoon! certo ho visto quel video...ma era inglese se non
sbaglio...e
poi quello che canta è una ragazza...forse mamma si
è sbagliata.
Anche se
ripensandoci, devo dire, che nei lineamenti assomiglia a Bill...e il
chitarrista potrebbe essere Tom...l’ultima volta che
l’ho visto, alla
comunione, aveva i rasta come il chitarrista...
Oddio mi
scoppia la testa!
“Simo
mi stai
ascoltando?!?” Mia madre interruppe i mie ragionamenti.
“No...veramente...ehm
dicevi?”
“Sei
sempre
la solita! Dicevo che partirai domattina ok? Devi essere pronta per le
8, vai a
preparare le valigie ora, su!”
“Ok...”
Ed ora
eccomi
qui, in auto, in giro per Lipsia.
L’autista
non
trova la casa...e te pareva...odio stare per tanto tempo in
auto...doppia sfiga
è questa!
“Signorina
siamo arrivati.”
“Finalmente.
Dirò a mia madre che non sai orientarti! Ti
licenzierà!” Ero arrabbiatissima.
Io ero
sempre
stata una ragazzina arrogante devo ammetterlo, ero anche molto
sfacciata,
sempre con la risposta pronta.
Mai
timida,
mi ritenevano una bambina viziata.
Forse era
vero, ma non mi importava del parere degli altri.
“Le
mie
valigie!”
“Ecco
signorina, gliele porto fin sotto casa della signora Simone.”
Io mi
avviai
verso la porta di quella grande villa.
Ovviamente
la
mia era molto più grande rispetto a questa.
Ma mi ci
sarei abituata, erano solo due mesi.
Suonai il
campanello, un secondo dopo la porta si aprì.
“Tesoro!
Ti
aspettavamo entra!” ed ecco che Simone mi
abbracciò, anzi mi stava quasi per
stritolare.
“Zia
non
respiro...”
“Oh
scusa
tesoro, vieni entra.”
Dovevo
ammetterlo Simone era una bellissima donna.
Impeccabile
come sempre.
Anche se
un
po’ troppo affettuosa.
“Sai
ci sono
anche Tom e Bill. Quest’estate niente lavoro per
loro.”
“Ah...bene.”
feci un sorriso forzato, sembrava quasi una smorfia.
“Simona!”
mi
sentii chiamare, poco dopo vidi avvicinarsi un ragazzo.
Altissimo
in
mio confronto, capelli castano chiaro, rasta raccolti in una coda.
Portava
dei
vestiti larghissimi...proprio come il chitarrista dei Tokio Hotel.
“Simo!
Ci
sei!?!?” Quello che doveva essere Tom mi guardava perplesso.
“
Si si...ci
sono...scusa pensavo...”
“
Che figa
che sei diventata!!! Non ti ricordavo così!”
“Già...”
la
mia sfacciataggine era scomparsa...al suo posto, una timidezza che no
avevo mai
avuto.
“Io
come ti
sembro!?!” fece un giro, a mo di sfilata, intorno a se stesso.
“Carino...”
arrossii
“Ohi...Simo...ti
servirebbero un paio di occhiali da vista...sono bellissimo!”
Non
risposi.
“
Credo tu
stia dormendo ad occhi aperti...starai sicuramente sognando
me...” sogghignò.
“Dai
vieni,
ti faccio vedere la tua stanza...seguimi.”
Attraversammo
un grande salone...arrivammo a una grande scala di legno...
“Dov’è
tua
madre, Tom?”
“Non
lo
so...deve essere tornata in cucina...sta preparando una grande
cena...Ah ma
allora tu parli!”
“Certo
che
parlo...non dovrei?” dissi confusa.
Rise.
“Certo
che dovresti! Ecco la tua stanza...”
Aprì
l’ultima
porta di quel grande corridoio che avevamo appena attraversato, mi fece
entrare...era una stanza bellissima!
Di fronte
a
me, un grande letto e 2 piazze in ferro battuto...con delle lenzuola
rosa...e
ai lati 2 comodini di legno.
Alla mia
destra un grande armadio uguale ai comodini.
E alla
mia
sinistra una grande finestra, con delle tendine dello stesso colore
delle
lenzuola, che affacciava su un grande parco pieno di piante e
fiori...sotto la
finestra una scrivania.
“Fantastica!
Sembra la casa delle Barbie!!! Come mai una stanza da
femmina?...cioè mi spiego
meglio. Tu e Bill siete maschi, non avete mica una sorella!?!? Chi
dorme qui di
solito?”
Tom
scoppiò a
ridere. “No! Quale sorella! Questa era la stanza di tua
madre...quando veniva
qui da ragazza, l’abbiamo tirata a lucido un po’,
ed eccola qui, tutta per te!”
“Ah
grazie!
Ehm...Bill? Non c’è? Volevo tanto
salutarlo!” feci la finta imbronciata...più
che altro volevo vedere se veramente sembrava una ragazza...ero troppo
curiosa!
“Bill?
Non
so, era qui fino a 5 secondi prima che venissi tu...”
Poco dopo sentimmo bussare
alla porta della
“mia” camera...ma...Tom l’aveva chiusa!?
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Capitolo 2 *** cap 2 ***
Ciaooooo...bene un commento non è affatto male! xD
Beh, comunque sia ho visto che questa fan fiction è tra i
preferiti di alcuni utenti e quindi ho decisi di continuare a
postarla...
però vi prego, o voi utenti beati, lasciatemi un commentino
anche solo per dire che non vi piace. A me farebbe piacere comunque!
Bazi ^^
Capitolo
2
Perché Tom ha chiuso la
porta!?!
“ Tom...la porta....stanno
bussando.” dissi io seccata.
“ E allora?!?”
disse lui sarcastico.
“ L’hai chiusa a
chiave!” ora ero davvero irritata!
Quel qualcuno bussò di
nuovo.
“ Allora aprite si o no? Ma
che state facendo?” una voce
familiare incombeva dietro la porta...Bill!
“ Ho capito apro io!
Spostati! Vorrei tanto sapere perché
l’hai chiusa a chiave!!!”
“ Hey calma...faccio
io!” mi scansò dalla porta e finalmente
aprì...
“ Cavolo stavate
facendo???” Bill era visibilmente
irritato...
“ Mi stava
violentando...” sibilai... “ comunque
ciao!”
“ Ah scusa...non ti ho
ancora salutata...Benvenuta Simo! Che
le stavi facendo???” si girò verso il fratello.
“ Io?!?” Tom
sembrava scendere dalla nuvole...che odioso...
Mi concentrai su Bill...stessi
capelli, stessi lineamenti,
stesso look dark...non ci posso credere...la mia bocca si
aprì...di
scatto...incredula a ciò che stavo pensando...quindi il
cantante dei Tokio
Hotel è maschio!?!?...Oh cavolo...Bill...e quella...sono
uguali...allora mamma
aveva proprio ragione.
“
Hey pesce lesso!!”
Tom rideva a crepapelle. Bill mi guardava strano.
“ Dici a me?” ero
sconvolta.
“ Si a te
cuginetta...sembri spaesata!” il volto di Bill era
pieno di preoccupazione.
Tom continuava a ridere. “
Ma che spaesata! Sembra un pesce
lesso!”
“ Ho bisogno di
sedermi...”
“ C’è
il letto lì...vieni...” Una volta seduta...iniziai
a
sentirmi meglio...ma che mi è preso?!!?
“ Ragazzi...vi devo fare
una domanda...ma voi lavorate?”
“ Che domande! certo che
lavoriamo!” sbottò Tom...
“ Ah e che lavoro
fate?”
“ Ma ci fai o ci sei
scusa?” il rastone si stava irritando.
Bill non parlava...continuava a
fissarmi.
Ma che cavolo aveva da guardare!!
Finalmente parlò.
“ Non conosci i Tokio Hotel vero?”
“ Già! non li
conosco...ne ho solo sentito parlare...”
Lo sapevo! Erano loro! Decisi di
giocare ad irritarli un
po’...
“ So solo che il
chitarrista ha un cespuglio in testa...tipo
il tuo, Tom! E la voce del gruppo è una ragazza, devo dire
molto carina, la
invidio un pò!” Ops...avevo parlato troppo...Il
viso di Bill era paonazzo...Tom
invece, rideva! Pazzesco!
“ Bill perché
quella faccia?”
“ Niente...me ne vado in
camera mia.” Ed uscì di corsa.
Guardai Tom. “ Dici che se
l’è presa?”
“ Credo proprio di si...ma
dai non fa niente gli
passerà...tu sapevi che eravamo i Tokio Hotel
vero?”
“ Beh...- arrossii -
Proprio adesso l’ho capito...ho unito i
vari indizi e puff!...Io non seguo la vostra musica ma avevo visto il
vostro
video, Monsoon e all’inizio Bill mi era sembrata una ragazza.
Non volevo farlo
arrabbiare però...”
Tom si avvicinò a me e mi
strinse a se...voleva provarci!?!?
Siamo cugini!!
“ Non preoccuparti...glielo
dicono in molti per questo si è
arrabbiato...Non ce la fa più ad essere preso in
giro...”
“ Non lo sapevo...potresti
lasciare la presa ora!?!?”
“
Ehm...si...scusa!” Ah finalmente...invece di consolare il
fratello, consolava me! Che assurdità!
“ Perché non vai
da tuo fratello?”
“ Io? Naaaa...non sono il
tipo che consola!” fece una
smorfia di disgusto.
“ Allora perché
mi hai abbracciata?”
“ Io? Ehm...non me ne sono
accorto!” Faceva
l’indifferente!!!
“ Tom Kaulitz!!! Tu non me
la conti giusta! Prima la porta,
ora l’abbraccio! Ci starai mica provando!?!”
Rise. “ Io? No certo che
no! Dai andiamo...è ora di cena!”
Sbuffai. “ Tom aspetta,
dov’è camera di Bill? Vado a
chiamarlo...”
“ Ok...qui di fronte...non
ti puoi sbagliare!”
“ Grazie!”
sorrisi.
Andai verso la stanza di Bill...mi
avvicinai alla porta...Busso
o non busso...?
Ok busso.
Toc Toc...Niente...non rispondeva...
“
Bill?”...niente...Ok apro io allora!
La
porta fortunatamente non era
chiusa a chiave.
Rimasi
incantata...la camera era
10.000 volte più bella della mia....Le pareti color arancio,
tanti poster
attaccati a quest’ultime...Un grandissimo armadio a muro alla
mia sinistra...a
fianco una scrivania con sopra un pc ultimo modello, ne voglio anche io
uno
così...dirò a mamma di comprarmelo!
Di
fronte a me c’era un lettone
enorme.
Su
di esso...un esile
figura...era con la testa sotto al cuscino...sentivo dei
singhiozzi...stava
piangendo!? Oh no, povero!
Corsi
subito verso il letto e ci
saltai sopra...
“ Oh! Bill Bill! Scusa
scusa! Ti prego!!” ero quasi
implorante...a me non sono mai piaciute le persone piagnucolose e tanto
meno far
piangere la gente.
“ Vattene non è
niente...” era ancora sotto al cuscino.
“ No io rimango qui, fin
quando non ti decidi ad uscire da li
sotto e a venire con me, per la cena!”
“ Simona...”
mugugnò ancora singhiozzante.
“ Piccolo ti prometto che
non ti prenderò più in giro!”
Con uno scatto, uscì da
sotto il cuscino.
Aveva gli occhi gonfi e arrossati, la
matita gli era colata
fin sotto le guance.
Iniziò
a ridere
istericamente. “ Piccolo!?!...Sai quanti anni ho?”
almeno aveva smesso di
singhiozzare. Bene!
“ Si lo so, ma mi sei
sembrato così indifeso...così
piccolo...mi dispiace davvero!”
“ Ok! Andiamo a
mangiare!” Sul suo volto era tornato il
sorriso.
Si asciugò le lacrime.
Wow! Ci è voluto poco a
farlo riprendere.
Mentre scendevamo
giù...“ Bill...ti posso chiedere una
cosa?”
“ Certo!”
sorrideva felice, gli era già passato tutto. Che
viso dolce però! Non lo farò mai più
piangere...
“ Mi dici il
perché di questo...look?”
“ Beh...è
difficile da spiegare...io...”
“ Bill! Simona!”
“ Mamma eccoci...ehm...ne
parliamo dopo ok? Ho una fame
pazzesca!”
“ Ok...come
vuoi...” uffa volevo saperlo adesso!
“ Tesoro cosa sono quegli
occhi lucidi?” Simone sembrava
abbastanza preoccupata.
“ Non dirmi che stavi
piangendo...su vieni qui!” La madre lo
strinse a se.
“ No mamma è
tutto apposto!” Bill sciolse l’abbraccio, era
molto imbarazzato...forse perché c’ero io a
guardarlo...oh, che tenero che è!
Andammo
tutti a sederci...la
tavola era piena di roba, all’apparenza, squisita.
Incominciammo
a
mangiare...parlando del più e del meno...come andava la
scuola ecc...io però
ero più occupata a scrutare i due fratelli...e a mangiare!
Non
ho mai mangiato roba così
buona!!
Quando
Simone parlava, Bill
sembrava penderle dalle labbra...devono avere un legame molto speciale.
Tom invece era troppo
occupato ad
ingozzarsi...ma ciò non toglie che non ascoltasse la madre.
I gemelli mi sono sempre
sembrati due gocce
d’acqua...solo l’ultima volta che li vidi, notai
che il loro abbigliamento e il
loro aspetto era cambiato.
Già
dalla mia comunione, Tom
portava i rasta, mentre Bill sfoggiava una chioma scura.
Da
quel giorno sono cambiati
ancora di più.
Stento
ancora a credere che fanno
parte dei Tokio Hotel...ho dei cugini famosi!!
“
Che bella cenetta...era tutto
buonissimo zia! - guardai l’orario - Sono già le
22:30...credo che andrò a
dormire...”
“
Felice che ti sia piaciuta! Hai
fatto un viaggio stancante oggi. Buona notte!” Mi si
avvicinò e mi schioccò un
bacio sulla guancia...subito dopo mi avviai in camera mia.
“
Mamma anche noi andiamo a
dormire!” urlò Tom.
Prima
che entrassi in camera mia,
i gemelli si avvicinarono a me.
Feci
una linguaccia a Bill. “
Buona notte piccolo piagnucoloso!”
“
Notte scema!” mi restituì la
linguaccia.
Tom
passò e mi baciò sulla
guancia “ Notte cuginetta!”
“
Notte...” dissi mentre mi
toccavo la guancia appena baciata da Tom...non è
così odioso come pensavo!
Entrai
e chiusi la porta alle mie
spalle.
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Capitolo 3 *** cap 3 ***
Eccomi qui con un nuovo capitolo.
Devo dire la verita...sono rimasta contentissimissimissima
delle recenzioni. Sono aumentate!!!
Beh, buona lettura e grazie a tutti gli utenti che leggono e
commentano!!! Kiss ^^
Capitolo 3
“
Simo...devo dirti
una cosa...” Tom sembrava leggermente turbato e imbarazzato...
“ Si? Dimmi pure..” cercavo di essere
più rilassata
possibile...ma ,dovevo ammetterlo, ero un po’ a disagio...in
quel momento
arrivò Bill...
“ Tom cosa devi dirle? Se è quello che sto
pensando...beh...non ti permettere! Ne abbiamo già parlato
ed è fuori
discussione, sai quanto ci tengo!”
Ma di cosa parlava?
“ Tom dimmi pure...lascia perdere Bill...”
“ Beh...ecco...vedi...in pratica... - Bill era diventato
rosso di rabbia, mentre Tom aveva lo sguardo basso per la vergogna
– uff...non
so come dirtelo...ecco...tu mi piaci più del dovuto! Ah, lo
detto!”
Io rimasi paralizzata... “ Tom anche tu mi piaci ma...come
cugino ovviamente...intendi questo anche tu vero?”
“ Ecco vedi? Dovevi starti zitto Tom! Dovevi fare come
me...dovevi tacere!!!” ringhiò Bill.
“ Bill - non ci stavo capendo più niente - che
vuol dire che
doveva tacere come fai tu?”
“ Senti Simo...tu a lui piaci veramente...capito? Non come
cugina...e ecco...lo stesso è per me...ma io non volevo
dirtelo e non volevo
che Tom te lo dicesse...perchè sapevo avresti detto e
reagito così...tu ci vedi
come semplici cugini...” ora, era diventato triste.
Tom invece non parlava...l’avrò ferito?...
Oddio!!! Mi svegliai di soprassalto...nel pieno della
notte...erano le due.
Era solo un sogno, un brutto sogno...ma avrei tanto voluto
sapere come sarebbe andato a finire...uff...che stupidaggini vado a
sognare!!!
Però se ci penso mi viene da ridere...io che piaccio ai
gemelli...impossibile!
Mai accaduto e mai accadrà. Ora è meglio se cerco
di
riaddormentarmi...
Due e un quarto...due e mezza...tre meno un
quarto...tre...No!
Non ce la faccio...non riesco a dormire...di solito quando
non ho voglia di essere catturata dal mondo dei sogni...vado in camera
di mia
madre, sono un po’ infantile lo so...sto sul lettone con
lei...parlo un po’ e
poi mi addormento...ed ora? Pensavo che non mi sarebbe mancata...ma mi
sbagliavo... Ora che faccio?
Mi alzai dal letto...e mi avvicinai alla porta della mia
camera senza una meta precisa...la aprii.
Se vado da Simone? Naaaaa...Da Tom? No...qualcosa mi dice di
non fidarmi...Mi rimane solo Bill...ok vado da lui...
Mi avvicinai alla sua stanza...senza fare rumore ovviamente...accennai
ad un piccolo ticchettio sulla sua porta...silenzio assoluto...allora
continuai
ma più forte...
“ Bill...” sussurrai...ma niente...ok ci
rinuncio...girai i
tacchi per ritornare in camera mia...
All’improvviso la sua porta si aprì...
“ Tom? Sei tu?”
Oh no! Che faccio!?!? Mi girai e mi avvicinai a lui...
“ Bill sono io...”
“ Simo? Che ci fai in piedi a quest’ora?”
disse mentre
sbadigliava.
“ Ehm...ecco...ti dispiace se dormo con te?”
Il suo sguardo dapprima assonnato, divenne malizioso...
“ No Bill...non per quello che stai pensando tu...non riesco
a dormire...mi manca la mamma...” Non volevo dirgli, in
realtà, che era per via
del sogno...anche se un po’ era vero che mi mancava.
“ Oh piccolina - disse divertito - vieni qui...ma non
piangere ok?!?!”
Gli feci una smorfia...poi mi diressi spedita verso il suo
letto...
“ Hey hey...dove vai? - mi bloccò per un braccio - credi davvero, ti faccia
dormire sul MIO
letto??”
“ Beh...scusa dove dovrei dormire?” dissi confusa.
Scoppiò a ridere “ Stupidina scherzo! - si
accasciò sul
letto - vieni qui.”
Salii sul letto e mi distesi accanto a lui.
La luce della luna filtrava attraverso la grande finestra
aperta.
Lo squadrai per bene...non mi ero accorta che aveva solo un
paio di boxer addosso...beh anche io...non ero tanto coperta...una
canotta e un
paio di pantaloncini supercortissimi...sorrisi maliziosa...
“ Ridi da sola?” il suo viso era a pochi centimetri
dal mio.
Mi allontanai di scatto da lui. “ No no...pensavo...ma non
hai freddo con la finestra aperta?”
Rise “ Ma lo sai che siamo in piena estate e fa caldo da
morire?”
Ok domanda stupida...ero a corto di frasi.
“ Sai che sei proprio carina? - mi colse di sorpresa...anche
io stavo pensando la stessa cosa, di lui - Non ci avevo mai fatto caso
nei miei
quasi diciotto anni di vita!!! Tu pensi ci possa essere attrazione tra
cugini...?”
Mi allontanai di scatto da lui.
Ma che stava dicendo? Da quello che avevo capito...le poche
volte che ero stata in compagnia dei gemelli...quello più
estroverso in fatto
di attrazioni ecc...era Tom...era strano sentir uscire frasi di questo
genere
dalla bocca di Bill...
“ Ehm io...non lo so...” dissi imbarazzata. Anche
se mi
sarebbe piaciuto...Bill è tremendamente sexy...oddio ma che
sto pensando!?!
Sorrise... “ Io credo di no...” disse divertito.
Ah...bene...credo di esserci rimasta male...si.
Lui se ne accorse...forse dalla mia espressione.
Si avvicinò di nuovo a me...
“ O forse si...dipende...sarebbe bello però...tu
che dici?”
“ Ehm...si...può darsi...” mi sforzai di
sorridere...cavolo...che mi prende...i battiti del mio cuore credo
siano
arrivati a 100 al minuto...o al secondo...so solo che va troppo
veloce...
Lui era lì, di fronte a me...il suo viso così
vicino al
mio...continuava a fissarmi...cercava di decifrare
l’espressione del mio
volto...poi appoggiò la testa sul cuscino...ok pericolo
scampato...
“ Hai sonno?” sussurrò.
“ Si...”
“ Ok...Buonanotte allora...”
“ Notte Bill....ah comunque anche tu sei carino!”
Non rispose...forse dormiva già...e dopo un po’ il
sonno si
impossessò anche della mia mente.
Al mio risveglio il sole splendeva alto nel cielo...faceva
ancora più caldo del giorno prima.
Mi alzai dal letto...Bill dormiva ancora, disteso a pancia
all’aria con un espressione beata sul volto...sembrava un
angelo.
Erano le 9:30...
Mi sarebbe piaciuto andare da qualche parte...magari al
mare...ma purtroppo qui il mare non c’è! Questo
è un altro motivo per cui odio
questo posto...credo che chiederò a Simone dove posso
trovare almeno una
piscina pubblica o qualcosa del genere.
Uscii da camera di Bill e mi recai in cucina.
“ Tesoro buongiorno. Già sveglia!?!”
“ Buongiorno...sisi...non mi piace dormire fino a
tardi...ehm zia?”
“ Si?”
“ Io avrei voglia di andare al mare...ma visto che non
è
possibile...c’è per caso qualche piscina o parco
acquatico in giro?”
Rise. “ Simo...sai che noi abbiamo una piscina? è
sul retro
della casa...”
“ Oh davvero...non lo sapevo!!! Allora corro a mettermi un
costume e mi catapulto in acqua!!”
Mi avviai correndo verso camera mia...
“ Non fai colazione?”
“ No zia lascia perdere, non ho fame!” gridai...ero
già
nella mia stanza...a frugare tra le valigie.
Credo che dovrò mettere tutti i miei vestiti, in ordine,
nell’armadio. Lo farò più tardi!
Trovai quello che cercavo, un costume a due pezzi rosa, il
mio preferito. Lo indossai in fretta, presi l’asciugamano,
gli occhiali da sole
e...dov’è il mio i pod?!?! L’avevo messo
sulla scrivania! Uffa!
Ora però non ho tempo per cercarlo.
Mi avviai verso il retro della casa...ed eccola lì...la
piscina. Era enorme, rettangolare e con una decina di sdraio
posizionate tutte
intorno. Andrebbe bene per un bel party...
Mi avvicinai ad una delle sdraio, la coprii con
l’asciugamano e mi ci distesi sopra.
Finalmente potrò prendere un pò di sole...rimasi
li distesa
per un bel po’...mentre canticchiavo a occhi chiusi Runaway
di Avril Lavigne...
All’improvviso sentii un perso sulla mia pancia...aprii di
scatto gli occhi...Tom!
Era seduto sopra di me...mi aveva per caso preso per un
cavallo!? Anche lui in costume da bagno e dalla sua mano penzolava il
mio i
pod.
“ Ciao! Questo è tuo!”
“ Lo so che è mio, non devi dirmelo tu!
Perché l’hai preso?
E poi, cosa molto importante, che cavolo ci fai seduto sopra di
me?”
“ Fammi pensare... - si portò la mano sotto il
mento -
volevo sapere se eri morbida!” scoppiò a ridere.
“ Non c’è niente da ridere, scendi
subito!” ecco, mi aveva
fatto irritare!
“ Oh si scusa scusa, ora scendo.”
Finalmente mi liberai dal peso del suo corpo, mi rilassai...
“ Che hai fatto all’ i pod?”
Ora Tom ora, era disteso sulla sdraio accanto a me. “
L’ho
rifornito di buona musica!”
“ Cioè?”
“ Tokio Hotel! Così impari a conoscerci un
po’...”
“ Ah...grazie!” gli sorrisi...credo proprio che
inizierò ad
ascoltare un po’ di Tokio Hotel music!
“ Bene...e ora...andiamo a farci un bagno!” Tom era
in piedi
di fronte a me...tutto sorridente.
“ No Tom...l’acqua sarà sicuramente
ghiacciata a quest’ora.”
“ Invece si!!”
Si avvicinò a me , e senza darmi possibilità di
scampo, mi
prese in braccio...
“ No no...ti prego...non voglio!!! Lasciami!”
Iniziai a
scalciare e a dimenarmi. Ma niente...Lui si avvicinò al
bordo della
piscina...ma...cosa strana...non mi lanciò in acqua...ma si
lanciò lui stesso,
con me in braccio.
Pochi secondi dopo, eccoci lì in acqua...io mi aggrappai a
lui...braccia salde dietro la sua nuca e gambe legate dietro la sua
schiena.
L’acqua era ghiacciata, ed io stavo per congelare.
“ Oh non dirmi che non sai nuotare!” mi
sussurrò
all’orecchio.
“ Certo che so nuotare!! Ma ho freddo e...tu
sei...caldo.”
“ Ah davvero!?!”
Le sue mani iniziarono a vagare dietro la mia schiena...la
sua bocca sfiorò il mio collo...iniziò a
baciarmelo...baci leggeri...dolci...io
non sapevo che fare...era tanto piacevole...ma...No!
Doveva smetterla.
Mi staccai da lui e mi lasciai andare in quell’acqua...che
dava l’impressione di essere più calda...ma
più che altro ero io ad esserlo
diventata.
“
Perché l’hai
fatto?” gli chiesi.
“ E tu perché ti sei staccata?” mi
guardava malizioso.
“ Non mi piace che mi si risponda con un’altra
domanda....”
dissi indifferente...anche se...non avrei voluto staccarmi da lui.
“ Allora...l’ho fatto...perchè...beh
perché avevi freddo...”
“ Che c’entra...”
“ C’entra, c’entra...” si stava
avvicinando a me...
Iniziai a nuotare verso il bordo...arrivata lì...saltai
fuori dall’acqua.
Gli feci una linguaccia. “ Non mi prendi!!”
Iniziai a correre...
“ Ah! Vuoi la guerra allora? E guerra avrai!”
Uscì anche lui dall’acqua e prese a
rincorrermi...io ridevo
come una matta, lui lo stesso.
Facemmo l’intero giro della piscina.
“ Guarda che se ti prendo...ti porto a letto con
me!” urlò
divertito.
A quelle parole mi fermai e mi voltai verso di lui.
“ Fermo lì! Non fare un solo passo verso di
me.”
Lui si fermò...confuso... “ Che
c’è?”
“ Cos’hai detto?”
“ Beh...ho detto che...ti porto...”
“ Ecco...zitto...a letto...a prescindere che io non ci
verrò
mai...ma ti rendi conto che siamo cugini?”
“ Beh...io mica vedo se siamo parenti...prima di portarmi
una ragazza a letto...e pure se fosse...qual
è il problema?” disse indifferente.
“ Qual è il problema!?!?” urlai.
“ Ok rimangio quello che ho appena detto... - disse
avvicinandosi con cautela – ma almeno un bacio?”
Era di fronte a me...aveva appena rotto la distanza di sicurezza.
Avvicinò le sue mani ai miei capelli...ormai bagnati...prese
ad
accarezzarmeli...io ero immobile...non riuscivo a muovere un solo
muscolo...prima Bill, ora lui...ma cosa vogliono da me...
“ Fermo...” sussurrai.
“ ssh...solo uno...” il
suo viso era vicinissimo al mio, posò le
sue labbra sulle mie...chiusi gli occhi. Il suo piercing premeva sulle
mie
labbra...era freddo...mi fece rabbrividire...poi la sua lingua venne a contatto con la
mia...senza accorgermene
avevo risposto al bacio.
Tom era estremamente delicato...il mio cuore cominciò a
battere più forte...quel bacio sembrava durare un
eternità...fin quando non si
staccò dolcemente da me...mi guardò negli
occhi...così intensamente...tanto da
farmi perdere il senso della ragione.
Mi sorrise. “ è stato facile no? Che
sarà mai un bacio tra
cugini!”
“ Già...” non sapevo che
rispondere...è solo un giorno che
sto qui...dovrò starci per altri due
mesi...chissà che succederà...
Intanto Tom era tornato a sdraiarsi...come se non fosse
successo nulla...invece io ero lì...immobile...che lo
guardavo..
_________________________________________________________________________________________________________________
Eccoci qui...come avete visto...la cosa si sta facendo veramente seria.
Non so come mi è venuta in mente questa attrazione tra
cugini...ok forse sono un pò pervertita...ma soltanto un
tantino xD.
Spero continuerete a leggere e commentare.
Mi raccomamndo, fatemi sapere se ve gusta!!
Alla prossima Bazibazi. Simo ^^
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Capitolo 4 *** cap 4 ***
Eccomi di nuovo qui.
Mi scuso per non aver aggiornato per ben due settimane ma purtroppo non
sono stata a casa mia e per di più ero senza pc.
14 recenzioni...WOW!!! Allora vi piace!?!? Sono super felice!!! Vorrei
ringraziarvi una ad una ma purtroppo vado di frettissima...
Beh gustatevi il prossimo capitolo. Vvb Simo ^^
All’improvviso vidi spuntare
Bill, anche lui in costume da bagno, occhiali da sole e asciugamano in
spalla...ci mancava solo lui.
Si era appena avvicinato a Tom ed
aveva preso posto su una sdraio accanto a lui, mi salutò
muovendo la mano...io
risposi con un cenno del capo.
Non ho voglia di
avvicinarmi...primo perché sono rimasta pietrificata dal
bacio appena ricevuto
da Tom...secondo perché sono sicura che se andò
lì...il mio viso diventerà
rosso di vergogna...ma, di certo, non posso stare qui senza
muovermi...ok...una
bella nuotata mi farà bene.
Mi avvicinai al bordo della
piscina e mi tuffai.
Incominciai a
nuotare...finalmente ho capito a cosa mi sono serviti quei tre anni di
nuoto...credo proprio che continuerò a praticarlo...mi hanno
salvato da una figuraccia!
Ancora non riesco a credere che
Tom mi abbia baciata...è stato orribile...cioè
no...è stato
bellissimo...straordinario...ma...è mio cugino...non riesco
a pensare ad
altro...io e mio cugino ci siamo
baciati...però...madò che emozione...
Ero troppo presa a pensare...che
non mi ero accorta che erano svariati minuti che andavo avanti e
indietro per
la piscina...ad un tratto mi fermai e mi appoggiai al bordo...con lo
sguardo
rivolto verso i gemelli.
Tom leggeva una rivista...Bill
armeggiava con qualcosa...ah si...il mio i pod...dopo un po’
il moro alzò lo
sguardo verso di me...mi fissava...sul suo volto spuntò un
sorriso...io sentii
il fuoco bruciarmi il viso...credo di essere diventata rossa.
Si alzò dalla sdraio e si
avvicinò a me...si abbassò...
“ Ciao” disse dandomi un leggero
bacio sulla guancia...a quel punto persi il controllo di me stessa...il
mio
cuore ricominciò a battere veloce...la stessa sensazione
provata stanotte in
camera sua...e anche poco prima con Tom...
“ C...ciao” riuscii a sussurrare...al
tono della mia voce...la sua espressione cambiò...da
tranquilla si fece più
preoccupata.
“ Che hai? Stai bene?”
“ Si si sto...bene...” fino a
poco prima del tuo arrivo...avrei voluto aggiungere.
Buttando uno sguardo su Tom, mi
accorsi che ci stava guardando...era serio...quasi imbronciato.
“ Perché non esci da qui dentro?
È gelata quest’acqua...io non lo faccio mai il
bagno a quest’ora...”
“ Oh...beh...ora esco allora...”
mi tirai su facendo forza con le braccia sul bordo della piscina, per
uscire
dall’acqua. Uscita da lì dentro, mi stavo per
avviare alla sdraio, senza badare
agli occhi di Tom puntati su di me, quando Bill mi fermò.
“ Aspetta qui, ti prendo
l’asciugamano...avrai freddo...” disse
sorridente...un secondo dopo, era già di
fronte a me...con una mano mi porgeva l’asciugamano...
“ Grazie...” gli sorrisi...che
tenero...è troppo dulze e puccioso sto ragazzo.
Mi avvolsi nell’asciugamano e mi
andai a distendere. Tom continuava a fissarmi.
“ Che hai da guardare?!?” dissi
scocciata.
Brontolò qualcosa tra se...dopo
un po’ mi rispose “ Niente...” finalmente
tornò a posare gli occhi sulla
rivista.
“ Avete litigato?” Bill era
accanto a me...in attesa di una risposta...
“ No...non credo...”
Bill si
voltò verso il fratello...la domanda
era anche per lui...Tom sentendosi osservato alzò gli occhi
verso di noi con
un’espressione interrogativa sul volto.
“ Avete litigato?” Bill riformulò
la domanda.
“ No...più che altro abbiamo
fatto il contrario...”
Bill scattò in piedi. “
Whaaaaaaat???”
“ Oh Bill...sai come sono
fatto...”
Il moro si voltò verso di me...ma
visto che non rispondevo si voltò di nuovo verso il fratello.
“ Dai su...mica ci ho fatto
sesso...ci siamo solo baciati. Tutto qui!” Sbottò
compiaciuto...a quel punto
non era più imbronciato...ma sorridente, fiero di quello che
aveva appena detto
e fatto, come una cacciatore che espone felice la sua preda.
A quel punto decisi di
intervenire...la situazione venutasi a creare era estremamente
irritante...Bill
aveva il fuoco negli occhi...se avrebbe potuto, in quel preciso
istante,
avrebbe incenerito il fratello. Tom dal canto suo, se la godeva
felice...e lo
guardava soddisfatto...io, in mezzo, incapace di reagire.
“ Tom ci siamo baciati!?! Tu mi
hai baciata...io non volevo!”
“ Ah si? Se non volevi...ti staccavi
da me...invece sono stato io a farlo...altrimenti mi avresti
prosciugato!” mi
fece la linguaccia.
Ero davvero arrabbiata. “ Sai
dove te la puoi ficcare quella schifosa lingua???”
“ Ok stop...- Bill sembrava
essersi calmato - facciamola finita...è stato un
incidente...non ne parliamo
più...vi prego!” disse rabbuiandosi...sembrava
esserci rimasto male...
“ Oh Bill scusa...hai ragione mi
sto comportando da stupida...”
“ Ma che cavolo Simo...sembra che
pendi dalle sue labbra! E ammettilo che ti è piaciuto il
bacio!!” ringhiò Tom.
“ Io non pendo dalle labbra di
nessuno - bugia - e non mi è per niente piaciuto - ancora
bugia – ora vado a
farmi una doccia che è quasi ora di pranzo.”
Detto questo mi alzai, raccolsi
la mia roba e mi allontanai.
Dopo una bella doccia
rinfrescante...mi avviai verso la sala da pranzo...erano già
tutti lì, seduti
ad aspettarmi.
“ Eh finalmente!!! - sbuffò Tom –
ce ne hai messo di tempo eh? Stavamo aspettando te!!”
“ Ah...scusate...ma che ore
sono?”
“ Le due!” dissero in coro i gemelli.
Cavolo ci sono stata parecchio sotto la doccia...
“ Tesoro non preoccuparti...su
siediti e pranziamo in santa pace!” esclamò Simone.
Il tempo passò in fretta...ne io,
ne i gemelli avevamo aperto bocca, non volava una mosca...ogni tanto
Tom mi
lanciava degli sguardi assassini...stupido!
Bill, invece, mi guardava
triste...poverooooo...Simone non osava dire niente...aveva capito che
c’era
qualcosa che non andava...o forse quando io ero al bagno, ne avevano
parlato...non riuscivo a reggere più la situazione.
“ Io vado in camera mia...non ho
più tanta fame...”
“ Tesoro...hai mangiato solo un
po’ di pasta!”
“ Fa niente zia...” e corsi di
sopra.
Entrata in camera mia...mi
distesi sul letto...la testa mi scoppiava...tanti pensieri affollavano
la mia
mente...troppi...forse se dormo un po’...riposo la mia
testolina e al mio
risveglio tutto sarà come prima...prima che succedesse
questo casino...
Toc toc...
Mi svegliai all’improvviso...mi
voltai verso la sveglia...erano le 17:15...cavolo quanto ho dormito...
Toc toc...
Uff...qualcuno bussava alla porta
della mia camera...scesi dal letto frastornata...quasi non mi reggevo
in piedi.
Aprii...Bill...
“ Ehm...posso entrare?”
“ Si...prego...”
“ Sei chiusa qui dentro da
ore...ero preoccupato...”
“ Oh...scusa...mi ero
addormentata.” Mi distesi sul letto...a quel punto si distese
anche
lui...girato verso di me...il suo sguardo incontro il mio...era
pensieroso...immerso in chissà quali pensieri...
“ Simo?”
“ Si?”
“ Voglio sapere una
cosa...rispondimi con sincerità ti prego...ti piace
Tom?”
Oddio...domanda
difficile...beh...è attraente devo ammetterlo...
“ Potrei sapere per quale motivo
me lo chiedi?”
“ Rispondi e basta.” Era serio.
“ Beh...considerando che è un
ragazzo...molto carino...beh si...- a quelle parole Bill chiuse gli
occhi
rassegnato - però...analizzando il carattere e i modo che ha
nei miei
confronti...preferisco te.”
Aprì di scatto gli
occhi...sprizzavano felicità...l’avevo fatto
felice con così poco...
“ Davvero? Ieri notte sembravi
insicura...”
“ Beh che c’entra...lì si parlava
di altre cose...e poi...”
“ Shh...non dire altro...basta
così...” posò il suo dito sulle mie
labbra...ne disegnò il contorno...io
rabbrividii...si avvicinò a me, con cautela...sentivo il suo
respiro sul mio
collo...prese ad accarezzarmi i capelli...era estremamente
delicato...io chiusi
gli occhi...e mi lasciai cullare dalle sue carezze...
“ Ti ricordi del nostro ultimo
incontro?” sussurrò.
“ Oh certo che mi ricordo...tu e
tuo fratello mi avete rovinato la comunione... - lui rise - non posso
mai
dimenticare la fine che faceste fare alla mia torta...in faccia al
cameriere...per non parlare di tutti i piatti che rompeste...sembravate
due
pazzi!”
“ Beh...però se non mi
sbaglio...tu ridevi ad ogni cosa che combinavamo...non te ne importava
più di
tanto...e ci hai anche aiutato a far cadere il cameriere sulla
torta...”
Scoppiai a ridere...“ Questo è
vero...poi, però, sono stata un mese in
castigo...”
“ Simo...ti voglio bene lo sai?”
sussurrò al mio orecchio.
“ Certo che lo so...”
“ E tu? Mi vuoi bene?”
“ Un mondo di bene...” aprii gli
occhi...il suo viso era vicinissimo al mio...mi fissava...il mio cuore
aveva
ripreso a battere in maniera più che accelerata...ad un
tratto le sue labbra
sfiorarono le mie...per pochi interminabili secondi...un piccolo casto
bacio...
“ A cosa devo questo...bacio?”
“ Beh...al mondo di bene che ci
vogliamo...ti va bene come risposta?” sorrideva in un modo
perfetto...stavo
quasi per sciogliermi.
“ Mi va più che bene...”
Toc toc...
Bill scattò in piedi... “ Calma è
solo la porta...” gli sorrisi.
“ Lo so
scema...ma ero così applicato che mi
sono spaventato!”
“ Aaaaah...molto
applicato...certo...non inventare scuse! Dillo che sei un
fifone!”
Mi fece una smorfia, io gli
risposi con un sorriso.
Mi diressi verso la porta. La
aprii.
“ Ciao...”
“ Che vuoi?” Tom era davanti a
me...con lo sguardo fisso su Bill...che si era appena riseduto sul
letto.
“ Vedo che sei in compagnia...”
“ Beh...si...devi dirmi
qualcosa?”
“ Ehm...no guarda lascia
perdere...era solo una cosa tra me e te...”
“ Bene! - mi voltai verso Bill -
esco un attimo...aspetta qui.” Chiusi in fretta la porta alle
mie spalle senza
dare il tempo a Bill di rispondere.
“ Eccomi...siamo soli
ora...parla!”
“ Simo...mi da fastidio il fatto
che stai da sola con Bill.” disse...era estremamente serio.
“ Perché?” risposi confusa.
“ Come perché...mi da fastidio e
basta...non so perché...è una sensazione che non
ho mai provato in vita mia...e
non riesco a frenarla...” aveva lo sguardo basso.
Mi avvicinai a lui... “ Tom guardami
- alzò lo sguardo verso di me - sei geloso? Geloso di tuo
fratello? Io non
voglio farvi litigare per colpa mia...e poi io e Bill ci vogliamo
bene...un
mondo di bene...come ne voglio anche a te...” le mie parole
uscirono
fluide...senza intoppi...non ero più arrabbiata con
lui...ora volevo solo che
stesse bene...la gelosia è brutta...ed io ne so qualcosa.
“ An...anche io...te ne
voglio...”
Mi strinsi al suo petto...potevo
sentire i battiti del suo cuore...era molto teso...lo si poteva notare
anche
dal fatto che le sue braccia...non mi stringevano a sé, come
avrei voluto, ma
erano rigide...immobili...
“ Bene...allora adesso stai
tranquillo ok? Rilassati...non è niente! A tutti capita di
provare un pizzico
di gelosia ogni tanto...” sussurrai.
“ Non a me però...credo di essere
diventato un pappamolle...non l’ho mai provata sai? Secondo
te che può
significare?”
“ Beh...forse che ci tieni a me
più del dovuto...”
A quel punto cinse le sue braccia
intorno alla mia schiena.
“ Oh...beh comunque è impossibile
che mi innamori di te...non succederà
mai...l’amore non esiste...può darsi
anche che mi sbagli...che l’amore esista...e se mi
innamorerò di
qualcuno...sarà in un futuro molto
lontano...perchè in questo momento sono la
persona più inadatta a tutto questo. Preferisco
divertirmi.”
Il suo discorso mi aveva colpito
moltissimo...anche se un po’ contorto devo dire!
Mi staccai da lui.
“ Ok Tom...non mi offenderò, se
non ti innamorerai di me! Lo prometto!”
iniziai a ridere...lui, in un primo momento mi
guardò perplesso, poi
sorrise.
“ Oh che mi prendi in giro!?!?
Non ti permettere che ti prendo e ti butto, dritta dritta, in
piscina!”
“ Ok ok...non lo farò più...ora
che ne dici di venire anche tu, in camera mia? Parliamo un
po’.”
“ Va bene...andiamo va! Bill ci
aspetta!”
___________________________________________________________________________________________________________________
Alloora com'è andata!?! Spero bene...Le cose si stanno
complicando non trovate!?!?
Spero commenterete ancora in tante e spero di non avervi deluso. Alla
prossima!!!! ^^
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Capitolo 5 *** cap 5 ***
Buongiornooooooooo!!!
La mia ff è tra i preferiti di 23 persone...WOW!
Non me lo aspettavo...e le recensioni continuano ad aumentare.
Questa è una cosa che mi rende estremamente felice...*me
saltella felice per la stanza battendo le mani*
Mi raccomendo continuate a commentare e se avete qualche domandina, non
esiterò a rispondervi!
Bazi Simo ^^
_________________________________________________________________________________________________________________________
Rientrammo in camera mia...Bill
si era accoccolato tra i cuscini che sovrastavano il mio letto...aveva
in mano
qualcosa...una specie di quaderno...non fece caso al nostro arrivo, era
troppo
applicato nella lettura.
Mi avvicinai con cautela...volevo
spaventarlo di nuovo...invece all’improvviso mi
fermai...impietrita. Quello che
aveva in mano...era il mio diario...dove c’era tutto quello
da sapere su di
me...tutti i miei segreti più intimi.
Mi catapultai, spedita, verso di
lui...senza neanche parlare gli sfilai il quaderno da sotto agli occhi
e lo
strinsi a me.
“ La mamma non te l’ha mai detto
di non toccare le cose altrui?” ero seria.
“ Ah...scusa...non volevo...”
“ Non ti dovevi permettere!”
“ Dai ti ho chiesto scusa...e poi
ho letto poco e niente...” mi guardò con quegli
occhioni da cerbiatto...non
potevo non perdonarlo.
“ Uff e va bene...ma non toccarlo
più...è sacro!”
“ Sacro!?! Che ci sarà do così
sacro lì dentro...che noi...tuoi cari cuginetti, non
possiamo leggere?” Tom che
aveva assistito a tutta la scena in silenzio, ora sembrava molto
incuriosito da
qual quadernetto.
“ Non c’è scritto
niente...lasciate stare...cose private.” Posai il quaderno
nella mia borsa.
“ E dai prima dici che ci vuoi
bene e poi non ci confidi neanche i tuoi segreti!!”
“ Ti ho detto di no!”
Tom sbuffò.
“ Vabè Tom lasciala stare...se
non vuole dircelo...fa niente.” Ribattè Bill.
“ Come vuoi...” il rasta si
avvicinò alla finestra e si appoggiò al davanzale.
Ci diede le spalle...iniziò a
guardare fuori.
Bill fissava la parete di fronte
a lui...andai a sedermi accanto a lui.
Nessuno parlava....dal tanto
silenzio, si poteva sentire il rumore delle auto in lontananza.
All’improvvisò...un rumore...una
specie di brontolio. Il mio stomaco!
Bill e Tom si voltarono verso di
me con sguardo interrogatorio.
Io arrossii. “ Non avete fame? Io
si...” sussurrai...
Tom scoppiò a ridere...seguito da
Bill.
“ Che c’è da ridere!?!? Era solo
il rumore del mio stomaco che brontolava! Credo sia una cosa
normale...”
“ Si si hai ragione...scusa...”
riuscì a dire Bill...tante erano le risate, che non riusciva
neanche a parlare.
“ Vabbè và...ho capito! Vado a
recuperare qualcosa dal frigo...”
“ No aspetta - Bill mi afferrò
per un braccio – possiamo ordinare qualcosa...anche io ho
fame!”
“ Eh ovvio Bill! Tu hai sempre
fame!!” disse Tom.
“ Zitto scemo! - poi si rivolse a
me – ti va se chiamo da Mc Donald’s e ci facciamo
portare qualcosa?”
Ci pensai un po’ su...poi gli
sorrisi. “ Siiiiiiiiiii adoro la Mc!!!”
“ Va bene...organizziamoci -
prese il cordless dal comodino... - io prendo un Big Mac
completo...voi?”
“ Vaiiiiiii anche io!! È il mio
preferito!!” dissi divertita.
“ Io non lo so...”
Bill sbuffò. “ E dai decidi in
fretta!”
“ Ok...quello che prendete
voi...e così la mia dieta va a farsi fottere!!”
disse sorridendo.
“ Dieta...tu!?!? - scoppiai a
ridere - ma quale dieta!! Se mangi come un maiale!!!”
Tom, che si era avvicinato a me,
mi diede un colpetto dietro la testa.
“ Ahi!!! Ma sei deficiente!?!”
Me ne diede un altro...
“ Più mi offendi e più te ne
do!”
disse scherzoso.
Bill nel frattempo stava
componendo il numero per ordinare da mangiare.
“ Ah si??? Allora se uno stupido,
deficiente cr...” mi copri la bocca con la mano.
“ Shhh stai buona amore mio
altrimenti ti faccio la bua...”
Lo guardai stranita...amore
mio!?!? Bill si lasciò sfuggire il telefono da mano...e
guardò il fratello
perplesso. Tom accorgendosi dei nostri sguardi sorrise.
“ Scherzavo!!” e mi diede un
altro colpetto.
Bill alzò le spalle e tornò ad
occuparsi dell’ordinazione.
“ Mi sa che tra un po’, la testa
me la stacchi!” gli dissi...dopodiché mi voltai
verso Bill.
“ Buonasera...vorrei ordinare 3
menù Big Mac all’indirizzo...” parlava a
telefono con un tono molto formale ma
allo stesso tempo dolce ed estremamente sexy...mentre parlava si
fissava le
mani.
Dopo qualche secondo, posò il
cordless sul comodino e sentendosi, credo, osservato...si
voltò verso di me. I
suoi occhi incrociarono i miei...mi sorrise dolcemente.
Tom mi diede una gomitata. “ Stai
ascoltando?!”
Distolsi subito lo sguardo da Bill.
“ Cosa!?!?” dissi confusa.
Tom sbuffò. “ Uff madò! Ma non
stai a sentire quando parlo? Non ho voglia di ripeterlo
ora...”
“ Fa come vuoi..” dissi
scocciata.
Tom si accasciò sul letto accanto
a me e prese a giocare con una ciocca dei miei capelli.
Io tornai ad osservare Bill...che
si era alzato dal letto e camminava avanti e indietro per la stanza.
Continuava
a guardarsi le mani...cercando di scorgere qualche imperfezione...alla
manicure
fatta qualche giorno prima...ma le sue mani erano perfette...anche
più delle
mie. Mi soffermai sulla sua camminata...decisa, perfetta come lui. Dopo
un po’
si avvicinò allo specchio di fianco all’armadio.
Iniziò a scrutarsi il
viso...cercando di scorgere anche su di esso delle
imperfezioni...passò un dito
sotto al suo occhio destro, poi a quello sinistro...per eliminare dei
residui
di matita che gli era colata a causa del caldo. Si allontanò
dallo specchio e
si voltò verso di me soddisfatto.
“ Mi stavi di nuovo fissando?”
“ Chi io!?!” dissi imbarazzata.
“ Chi altro secondo te!” sussurrò
sorridente.
“ Beh...si. - abbassai lo sguardo
- sei perfetto!” a
quelle parole...mi
coprii all’istante la bocca con le mani...incredula a quello
che avevo appena
detto.
Tom mi tirò la ciocca di cappelli
con cui stava giocando.
Bill rise. “ Beh...si - disse
dandosi delle arie – io sono l’uomo più
perfetto del mondo...lo devo
ammettere!!”
Il fratello scoppiò a ridere. “
Tu? Allora io sono un Dio Greco in confronto.” Disse
soddisfatto.
“ Beh...allora io sono Venere! La
dea della bellezza, a questo punto!” sbottai io.
“ Si...lo sei...” sussurrò
Bill...quasi da non riuscirlo a sentire.
Io arrossii.
Toc toc
Bill corse alla porta.
“ Amori avete preso voi questa
roba?!” disse Simone con una busta di carta...con una grande
M gialla stampata
sopra. Bill la afferrò.
“ Si mamma grazie mille!”
“ Buon appetito!!” rispose
Simone...sparendo dietro la porta.
“ Finalmente!!! Stavo morendo di
fame!” dissi felice.
Bill si venne a sedere accanto a
noi sul letto. Mi porse un panino.
“ Danke!”
Ne lanciò un altro a Tom e poi
prese l’ultimo per se.
Incominciai a togliere la carta
che lo avvolgeva.
Aprii il panino sperando che non
ci fossero quei cosi verdi...tagliati a rondelle, che odiavo.
La mia espressione divenne, da
felice, disgustata.
“ Oh cavolo! Ci sono i cetrioli!!
Li odio!!” presi una fetta con le dita e senza pensarci due
volte, la tirai
addosso a Tom...colpendolo dritto in faccia.
Io e Bill scoppiammo a
ridere...Tom mi guardò perplesso.
“ Ma sei scema?!?” lo colpii con
una mano, dietro la nuca.
“ Più mi offendi e più te ne
do!”
dissi imitando la sua voce.
Lui senza rispondere aprì il
panino che aveva addentato un attimo prima, immerse un dito nella
senape...lo
passò sul mio viso...per poi metterselo in bocca.
“ Buona!” disse ridendo.
Un hamburger lo colpì in piena
fronte. Era stato Bill...mi voltai verso di lui che mi sorrise
soddisfatto.
Intanto Tom si stava
ripulendo...e dopo pochi secondi lo stesso hamburger mi
colpì dritto un occhio.
“ Cazzo! Ma è stato Bill!”
ringhiai
“ Non ti preoccupare ce n’è anche
per lui” disse Tom divertito. Infatti pochi minuti dopo Bill
fu colpito da una
fetta di formaggio.
Continuammo a lanciarci roba per
un’oretta...dopodiché
non ci si poteva
neanche guardare. Avevamo i capelli pieni formaggio e sanape...come il
resto
del corpo ovviamente.
“ Ok credo sia ora di finirla!! E
io che avevo fame...mi ritrovo di nuovo a stomaco vuoto!”
dissi facendo la
finta imbronciata.
Tom e Bill erano distesi sul
letto e mi guardavano sorridendo.
“ Sei buffa!” sogghignò Bill
“ Perché?!?”
“ Hai il viso pieno di senape...”
aggiunse Tom.
“ Ah...già...beh se è per questo
anche voi non state messi tanto bene!! Credo che andrò a
farmi un’altra doccia.
A dopo!”
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Capitolo 6 *** cap 6 ***
Eccomi dopo tanto tempo con un nuovo capitolo. Mi dispiace
di non aver potuto aggiornare ma sono stata in vacanza.
Ringrazio tutti per i magnifici commenti e spero, con questo nuovo
capitolo, di non deludervi.
Baci Simo ^^
____________________________________________________________________________________________________________________
Corsi in bagno.
Passando davanti allo specchio,
mi soffermai sulla mia immagine riflessa. Scoppiai a ridere...ero
davvero
buffa! Bill aveva proprio ragione.
Mi avvicinai alla doccia...aprii
il rubinetto facendo scorrere l’acqua calda. Mi svestii ed
entrai.
Bill. Non so perché ma tutti i
miei pensieri girano intorno a quel nome.
Bill. Mio cugino...il mio caro,
dolce e premuroso cugino.
Quant’è bello però...è
perfetto.
Chissà se gli piaccio...almeno un po’.
Oddio non dovrei pensare queste
cose...ho promesso a Tom che non ci sarebbe stato mai niente tra noi.
Però non
ce la faccio...è più forte di me. Anche Tom
è troppo carino...anche se lui
pensa sempre e solo alla stessa cosa...riesco a sentire ancora le sue
labbra
sulle mie.
Chiusi il rubinetto, presi
l’asciugamano che avevo appoggiato su un’anta della
doccia e lo avvolsi attorno
al mio corpo bagnato. Uscendo dalla doccia...mi avvicinai allo
specchio, ora
tutto appannato a causa del vapore...senza pensarci, con un dito,
iniziai a
scrivere il mio nome e quello di Bill.
Sentii un rumore improvviso...mi
volta di scatto, spaventata, alla mia destra. Sobbalzai. Tom!
Era appoggiato con la schiena
alla porta. Nel suo volto scorsi della malizia...ma anche amarezza.
“ Tom!! - urlai - ma sei
deficiente? Esci subito!!”
Non rispose. Era lì immobile, con
le braccia conserte, che mi guardava.
Arrossii. I suoi occhi erano
fissi su di me e mi ero appena ricordata che avevo solo un asciugamano
addosso.
“ Ero sicuro che quelle che mi
avevi detto prima, erano solo cazzate. Io
e Bill ci vogliamo un mondo di bene...come ne voglio anche a te...non
voglio
che litighiate... Che bugiarda che sei.” Disse,
volgendo lo sguardo verso
lo specchio.
Ah...la scritta...Bill...e il
discorso sulla gelosia. Ma cosa pretendeva? Che frenassi i miei
sentimenti? Non
posso trattenerli e tanto meno lui.
“ Tom per prima cosa non dovresti
entrare in bagno senza permesso. Secondo...ora basta. Se mi piace tuo
fratello,
sono fatti miei...tu non puoi impedirmi di pensare a lui e stare in sua
compagnia. Ho capito che non posso frenare i miei sentimenti e neanche
tu puoi
farlo. Se sei geloso o provi qualsiasi altra emozione...sono fatti
tuoi!
Chiaro?”
Si avvicinò a me con calma...con
finta calma...si vedeva benissimo che era teso...stringeva i denti e
aveva le
mani chiuse in un pugno.
“ Sai...mi sei piaciuta dal primo
giorno che sei venuta qui...in pratica dall’altro ieri...e
dal primo momento
che ti ho vista...ho notato il tuo cambiamento...da una semplice
bambina
viziata che eri un tempo...a una donna...una gran bella donna...capace
di
ammaliare anche me...con un semplice sorriso. Ho giurato a me stesso
che...nel
giro di una settimana...ti avrei fatta mia. Manterrò la mia
promessa
Simo...stanne certa.”
Avrei dovuto rispondergli...ma
non sapevo che dire...era una minaccia!?!
Ok devo tirar fuori la Simo combattiva che
c’è in
me.
“ Ora fai anche le scommesse su
di me? Ma caro mio...tu non mi avrai mai e poi mai...e ora se vuoi
scusarmi...devo vestirmi.”
“ Scommettiamo? Una
settimana...se non ci riesco, ti lascerò stare. Ci
stai?” ora sorrideva.
Sorrisi anch’io, maliziosa. “
Ok!”
Ci stringemmo le mani in segno
d’accordo e poco dopo lui uscì dal bagno.
Il resto della serata trascorse
più tranquillo del giorno prima.
Zia Simone cambiò le lenzuola al
mio letto, visto che era tutto sporco di senape...anche se non mi
sarebbe
servito, visto che decisi di andare a dormire di nuovo in camera di
Bill.
Mentre entravo in camera sua fui
fermata da Tom.
“ Ora fai anche le nottate in
camera di Bill!?!?” disse sarcastico.
“ Veramente...anche ieri ho
dormito in camera sua...non te la detto?!?! Beh mi dispiace
molto...” dissi
divertita.
A quel punto andai da Bill
sbattendogli ,soddisfatta, la porta in faccia.
“ Eccomi!” dissi sorridente.
Bill era disteso sul letto, in
tutta la sua bellezza. Mi sentii sciogliere.
“ Vieni qui...” mi disse
dolcemente, indicando con una mano la parte di letto libera.
Corsi da lui e mi accoccolai tra
le sue braccia. Avrei voluto rimanere per sempre lì...ferma
accanto a lui.
Chiusi gli occhi.
“ Ohi che fai dormi?!?”
Riaprii gli occhi lentamente...
“ No...sto memorizzando questo
momento...che spero duri in eterno.” Sussurrai, troppo piano
per potermi
sentire.
Invece mi sbagliavo. Aveva
sentito.
“ In eterno...?”
“ Si mi rilassa stare così...e
poi con te affianco è ancora meglio...” riuscii a
dire.
Prese ad accarezzarmi i capelli.
“ Come vuoi...possiamo restare
così quanto ci pare...” mi sussurrò in
un orecchio.
Mi sentii rabbrividire.
“ Sei comodo...”
Rise. “ Davvero? Eppure sono
quasi tutt’ossa.”
“ No invece sei comodo...tanto
tanto...”
Poco dopo mi addormentai tra le
sue braccia.
La luce del sole attraversava la
finestra.
Ancora mezza insonnolita,
allungai un braccio dall’altro lato del letto...ma mi accorsi
che era vuoto.
Mi stiracchiai per bene e mi misi
a sedere sul letto, cercando di tenere gli occhi ben aperti...
Ero sola...Bill non c’era.
Mi alzai e mi diressi verso la
porta...prima che potessi avvicinarmi ad essa...si aprì di
scatto ed eccolo lì.
Bill Kaulitz più bello che mai. Era già vestito e
truccato.
“ Ciao piccola...” si avvicinò a
me baciandomi la guancia.
“ Ciao..” sussurrai
“ Io e Tom abbiamo un intervista
oggi...alla tv...”
“ Ah...beh...ok...vi aspetterò!”
dissi...anche se non avrei voluto rimanere da sola.
“ Ma tu vieni con noi vero?”
Mi si illuminarono gli occhi...è
fantastico!! Abbracciai Bill con tutta la forza che avevo.
“ Oh si! Sarebbe favoloso! Corro
a prepararmi!!”
Scappai in camera mia prima che
Bill potesse rispondere.
Ok visto che c’è anche
Tom...credo che qualcosa di più provocante andrà
proprio bene...
Tirai fuori dalla valigia una
mini di jeans ed un top nero. E che metto ai piedi!?!
Oh si...mamma ha infilato in
valigia un paio di decolté neri. Metterò
quelli...
Mi vestii in fretta e corsi in
bagno per gli ultimi ritocchi. Devo essere più provocante
possibile.
Tom dovrà crepare di goduria!
I gemelli erano già in auto ad
aspettarmi.
Ma non un auto qualsiasi...ma una
vera e propria limousine. Era bellissima.
Uno uomo grande e grosso...si
trovava vicino la porta posteriore in attesa del mio arrivo.
Senza fiatare, aprì la portiera
ed io, emozionata, entrai in quella grande auto. Sembrava di andare ad
un
evento speciale.
“ Che ti sei messa!?!?” Bill mi
guardava esterrefatto.
Tom sorrideva malizioso.
“ Oh...niente ho messo la prima
cosa che mi è capitata fra le mani...dici che non vado bene
vestita così?”
“ No...anzi stai benissimo!”
esclamò Bill.
Per tutto il tragitto per
arrivare agli studi televisivi...Bill non fece altro che
parlare...parlare...senza mai stancarsi...ogni tanto io
rispondevo...mentre Tom
impassibile fissava me...e ogni tanto con un cenno della testa
rispondeva alle
domande di Bill.
Arrivati agli studi...l’entrata
era assediata dal ragazze...centinaia di ragazze che urlavano, si
dimenavano....tutte fan dei Tokio Hotel scommetto. Fummo costretti ad
entrare
dall’entrata secondaria...quella riservata alle Star!!
Mi fecero accomodare tra i
pubblico...in prima fila ovviamente...mentre Bill e Tom si erano
accomodati su
delle comode poltrone affianco al giornalista.
“ Allora...tre due uno. Via!
Siamo in onda!” Una voce confermò
l’iniziò della trasmissione...non riuscii a
vedere da chi provenisse.
Il giornalista iniziò a parlare.
“ Buongiorno a tutti! Sono le 10 e 30 e siamo in compagnia
dei gemelli
Kaulitz!” Un applauso si distribuì in tutta la
sala.
“ Salve!” dissero i ragazzi in
coro.
“ Bene...ci fa molto piacere che
abbiate accettato il nostro invito qui...”
“ Dovere!” disse Bill.
“ Come tutti sappiamo in questo
momento siete in pausa...come va questa vacanza?”
Era sempre Bill a parlare. “ Oh
benissimo...stiamo trascorrendo questo tempo libero a Lipsia, in
compagnia di
nostra madre. Stiamo davvero bene con lei...”
Tom lo interruppe. “ Non solo con
nostra madre Bill...c’è anche un’altra
persona ricordi?”
“ Ah già...c’è anche
Simona.”
Sorrise guardando verso di me.
“ Simona? Bill non ci avevi
ancora detto di essere fidanzato!?!” disse sarcastico il
giornalista.
“ Oh ma no! - rise - non è la mia
ragazza! È nostra cugina...vive in Italia ma è
venuta a trascorrere con noi
questi pochi mesi di vacanza.”
“ Davvero!?! Prima di continuare
l’intervista...volete salutarla?”
“ Oh ma è qui tra il pubblico...”
sbottò Tom, divertito.
Io iniziai ad arrossire...
“ Bene! Allora dov’è questa
misteriosa cugina - disse il giornalista squadrando il pubblico - si
alzi!”
Ok ora avrei tanto voluto
dissolvermi nel nulla. Restai seduta...immobile...cercando di non
arrossire più
del necessario.
Tom si alzò. “ Deve scusarla...è
un po’ timida”
Venne verso di me...fin quando
non mi prese per un polso e mi trascinò verso il divanetto
su cui era seduto
lui. Tutti mi guardavano...chi sorridendo...chi con un senso di
disgusto sul
volto...avrebbero sicuramente voluto essere al mio posto. Io
gliel’avrei ceduto
volentieri.
Mi fece accomodare accanto a lui.
“ Ecco questa è Simona!”
“ Piacere...” sussurrai.
“ Finalmente! Allora com’è essere
la cugina di due star?”
Quello stupido giornalista mi
guardava in cerca di una risposta.
“ Oh...beh...è...bello...”
“ Tutto qui? - mi sorrise -
sicuramente sarai una loro sfegatata fan...sei gelosa delle miriadi di
ragazze
che li acclamano e li seguono ovunque?”
Non ci avevo mai pensato...a
tutte quelle ragazze...e ora che ci penso...si un po’ mi da
fastidio...
“ Veramente...io non sono una
loro fan...non per ora.”
Rimase perplesso. “ Non sei una
loro fan? Davvero? È strano...”
Bill mi salvò
dall’interrogatorio. “ Beh perché non
proseguiamo con l’intervista?”
“ Oh certo...dicevamo...cosa
avete in programma per dopo le vacanze?”
Bill iniziò a parlare...parlava a
raffica...non riuscivo a tenere il suo passo...ogni tanto mi perdevo
tra le sue
parole...intanto Tom aveva una mano fissa sulla mia gamba...io ero
immobile...cercando di restare impassibile e quel tocco. Ogni tanto si
muoveva...e il bello era che nessuno si accorgeva della cosa...o
semplicemente
non voleva accorgersene. E Tom continuava imperterrito nel suo intento
senza un
briciolo di pudore. Cavolo eravamo in uno studio televisivo!
Ogni tanto cercavo di allontanare
la sua mano, senza farmi notare ma niente. Due secondi dopo eccola di
nuovo
lì...sulla mia gamba.
Una domanda del giornalista mi
fece distrarre dai miei pensieri.
“ Allora...nessun incontro
amoroso? Ancora nessuna ragazza?”
“ A me non serve una ragazza! -
sbottò Tom - al massimo una ma al giorno!” Rise di
gusto.
Quella risposta mi fece irritare.
“ E tu Bill?”
“ Beh...veramente...no...cioè
si...però non sono fidanzato. È che provo qualcosa
per una ragazza...ma non credo di essere contraccambiato.”
Disse Bill molto
imbarazzato.
Io rimasi di stucco. A Bill piaceva
una ragazza? Oh no...allora per me non ci sono speranze. Grandioso!
Tom lo guardò incredulo.
“ Signori e signore avete
sentito? In anteprima mondiale il nostro Bill ci ha detto di essere
innamorato!!”
“ No aspetti non innamorato...la
cosa è un po’ complicat...”
“ Oh su fa lo stesso!” Lo
interruppe il giornalista.
“ Ragazzi il tempo è
terminato...ci ha fatto piacere fare una chiacchierata con voi e
conoscere
vostra cugina! Speriamo tornerete presto!”
“ Oh ci conti!” disse Tom.
Ci alzammo dalle poltroncine e
salutando, ci avviammo verso l’uscita.
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Capitolo 7 *** cap 7 ***
Ciaooooooooo! Eccomi qui
con il settimo capitolo.
Vi ringrazio infinitamente per tutti i commenti che mi lasciate.
Mi fanno sentire felice, soprattutto per il periodo che sto passando...
:-(
La cosa si sta facendo intrigante eh!? La Simo di questa storia
è molto combattuta...è, in pratica, un
pò come me. Anzi mi rispecchia molto(abbiamo anche lo stesso
nome xD). Sono molto insicura e non so mai prendere delle decisioni.
Spero continuerete a seguire la mia fanfiction e volevo dirvi che ho
pubblicato anche " Only for money". é una ff molto diversa
da questa, dove si può notare il mio miglioramento da
"scrittrice" visto che l'ho scritta da poco mentre questa che state
leggendo ho iniziato a scriverla a gennaio xD
Vabbè non vi assillo più. Commentate! Bazi, Simo
^^
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Questa volta uscimmo dalla porta
principale, per dare a tutte le fan, la possibilità di
ricevere un autografo.
Per fortuna c’erano le transenne a separarci da quelle
“ bestie assatanate”.
Mentre uscivamo, Bill mi sorrise.
“ Sei apparsa in TV! Te
l’aspettavi?”
“ Oh...sarei voluta crepare in
quel momento! Non riuscivo nemmeno a parlare! E poi...c’erano
persone che mi
guardavano male...come se fossero invidiose.”
Rise. “ Beh questo è niente in
confronto a quello che subirai ora...tutte quelle ragazze lì
fuori ti
mangeranno! Vorranno tutte essere al tuo posto.”
“ Cacchio spero non mi
uccideranno!” dissi ironica.
Mi prese per mano. “ Oh non
succederà...forse.”
Un secondo dopo, eccoci lì fuori.
Miriadi di ragazze urlavano,
impazzite, il nome dei gemelli. Si dimenavano per vederli e farsi
notare. Tom
adocchiò delle ragazze molto carine e corse da loro per
firmargli l’autografo.
Anche Bill, senza lasciarmi la
mano, andò da un folto gruppo di fan.
Queste ragazze sembravano davvero
assatanate...se avrebbero potuto, sarebbero saltate addosso a lui.
Bill, intanto, prese a firmare
gli autografi...dovette mollare la mia mano che era diventata umidiccia
a causa
del sudore.
Devo ammettere che un po’ di
gelosia la provo...non so...mi da fastidio che Bill debba stare
così a contatto
con tante ragazze. All’improvviso una sua frase
risuonò nella mia mente...
È che provo qualcosa per una
ragazza...ma non credo di essere
contraccambiato.
Io invece credo che non mi
sbarazzerò facilmente di queste parole...rimarranno
impresse, per un bel po’,
nella mia mente.
Ci sono rimasta davvero
male...poteva dirmelo che era innamorato o qualsiasi altra cosa.
Non sono io quella ragazza...è
poco ma sicuro...e non lo sarò mai...ho preso un bel palo!
Quindi non dovrei essere
gelosa...non è mio...e non lo sarà...ne ora, ne
mai.
“ Simo andiamo?” Bill era di
fronte a me...mi porgeva la sua mano.
Senza rispondere mi avviai verso
l’auto...da sola. Poteva tenersela quella cacchio di mano!
Passando attraverso il fiume di
ragazze, non ero molto a mio agio...sentivo su di me sguardi
minacciosi...e
molte di loro mi urlavano contro, frasi e nomi di offesa. Io guardavo
in avanti
cercando di non rispondere agli insulti...non volevo litigare con una
di quella
tizie.
Ad un certo punto, però, non ce
la feci più.
Una ragazza alla mia destra urlò
così forte da spaccarmi i timpani.
“ Sei solo una troietta! Ma quale
cugina...sei una sporca grupie di merda!!” mi fermai...la
squadrai ben bene,
voltandomi verso di lei.
In pratica mi aveva dato della
puttana...bene.
Con passo molto calmo mi
avvicinai a lei. Sentii dietro di me la risata di Tom con Bill accanto
che mi
chiamava.
Sorrisi tra me...
“ Senti bella...troietta lo dici
a tua sorella e poi grupie ci sarai te! Io non sono la tipa che la va a
dare a
uno, solo perché è famoso!”
“ Oh...ma brava! Sei sicura?
Secondo me sarai andata, almeno una decina di volte, a letto con
Tom...sei una
puttana!”
Ok mi aveva davvero scocciata.
Non avevo proprio voglia di sprecare fiato con sta deficiente.
Strinsi la mano destra e un pugno
colpì la sua guancia. Perse l’equilibrio e cadde
addosso ad altre oche dietro
di lei. Stavo per saltarle addosso quando, non sentii più
l’asfalto sotto i
miei piedi.
Mi accorsi che due bodyguard mi
avevano preso per le braccia.
Iniziai a dimenarmi, scalciando
furiosa.
“ Lasciatemi! Devo uccidere
quella stronza! Lasciatemi!”
Non mi ascoltarono...e
velocemente mi portarono in auto. Mi misero a sedere.
Bill e Tom erano già entrati.
“ Sei una grande!” urlò Tom.
“ Si si...” sbottai abbassando lo
sguardo.
“ Dico davvero! Hai sferrato un
destro micidiale!”
Rialzai lo sguardo su di lui. “
Tom...taci!” ringhiai.
Non ero in vena di sentirlo
parlare.
Mi voltai verso Bill. Aveva lo
sguardo fisso su di me. Non parlava...era immobile...sembrava
scioccato...inorridito.
Io presi a guardare fuori dal
finestrino e per tutto il tragitto verso casa, nessuno di noi tre
parlò.
Tornati a casa...Simone non
c’era...io andai spedita verso il salone, mi sedetti sul
grande divano in pelle
nera e accesi la
Tv
di fronte a me.
Vidi Bill passarmi davanti, per
poi salire le scale. Tom lo seguì.
Stavano discutendo...non riuscii
a capire, però, qual era l’argomento in questione.
Tornai a concentrarmi sulla
Tv...giravo per i vari canali in cerca di qualcosa di bello ed
interessante da
vedere. Dopo aver fatto tre volte il giro di tutti i programmi...mi
rassegnai e
la spensi.
Buttai la testa all’indietro,
poggiandola allo schienale del divano e chiusi gli occhi.
Qualche minuto dopo sentii il
divano muoversi leggermente. Aprii gli occhi.
Alla mia sinistra c’era
Tom...seduto accanto a me. Sul suo volto...il sorriso malizioso di
sempre.
“ Dormi?”
“ No...pensavo...”
“ A cosa...?” aveva una voce
calda e tremendamente sexy.
“ Niente...”
Si avvicinò a me... “ Sicura...?”
mi sussurrò all’orecchio.
Deglutii. “ Si...” riuscii a
sussurrare.
“ Lo sai che oggi sei proprio
bella? Forse anche troppo...non dovevi metterti questa
mini...così mi tenti...”
sentivo il suo respiro sul mio collo.
“ Ho raggiunto il mio intento
allora...”
“ Oh si...credo proprio di
si...adesso dovresti soddisfare le mie esigenze...non credi?
Perché poi è colpa
tua se mi sento così, come dire, eccitato...” rise.
“ Io non soddisfo le esigenze di
nessuno...tanto meno le tue!” sbottai irritata.
“ Tu credi?” avvicinò le sue
labbra al mio collo. Le sentivo muoversi sulla mia pelle. Di nuovo
quella
sensazione...la stessa provata in piscina.
Volevo respingerlo ma non lo
feci...tanto...ormai quello che volevo, la persona che mi piaceva non
sapeva
nemmeno della mia esistenza.
Tom, intanto, prese il mio viso
fra le mani e avvicinò le sue labbra alle mie. Chiusi gli
occhi facendomi
trasportare da quella sensazione straordinaria. Le sue labbra morbide,
aderivano perfettamente alle mie. Le sue mani passarono dal mio viso
alla mia
schiena, mi levò il top delicatamente. Stava armeggiando con
il gancio del mio
reggiseno.
No...non potevo farlo...ero
impazzita. Non mi sarei concessa a lui. Mai!
Lo allontanai bruscamente da me e
riagganciai il reggiseno.
“ No Tom...scusa ma non posso.”
“ Cazzo Simo! Perché hai cambiato
idea?!?” Mi guardava esterrefatto ed irritato.
“ Non ho detto che l’avrei
fatto...mi sono vestita così solo per farmi notare...la mia
intenzione era
quella di farti restare a mani vuote...e così
sarà.”
Non volevo dirgli che pensavo ad
altro. Ad un altro. A Bill.
“ Tu vuoi farmi diventare pazzo?!
È assurdo! Stavo per vincere la scommessa!”
Ah già...la scommessa. Un motivo
in più per non farlo...
“ Ma ti rendi conto che siamo in
salone...sul tuo divano...sia tua madre che tuo fratello potrebbero
vederci...e
poi...non ti farò mai vincere la scommessa!”
infilai il top e mi sedetti, il
più composta possibile.
“ Vabbè a parte il divano e tutto
il resto...secondo me...non è solo la scommessa a
frenarti...c’è dell’altro.
Sai...nessuna ragazza prima di te, mi ha mai negato di fare sesso con
lei. E
tra noi c’è attrazione Simo...ne sono
sicuro!”
“ Senti Tom, ci potrà anche
essere attrazione...ma non voglio concedermi a te. Io ho una concezione
di
sesso molto diversa dalla tua...secondo me non c’è
sesso senza amore capisci? E
poi...io...” Non riuscivo a continuare la frase.
“ Tu cosa?”
“ Io...ecco...non l’ho mai
fatto...” arrossii visibilmente.
Lui rise. “ Bene...allora posso
aggiungere un altro punto alla scommessa?”
“ Cioè?”
“ Oltre ad averti...riuscirò a
farti innamorare di me.”
“ Il tutto in una sola
settimana?” dissi sarcastica.
“ Si, una sola!”
Scoppiai a ridere. “ Non ci
riuscirai mai!”
“ Io riesco sempre nel mio
intento!”
“ Come vuoi - gli sorrisi -
ma...che ore sono?”
“ Le due...mamma torna
stasera...è da un’amica.”
“ Grandioso...io ho una fame
pazzesca!”
“ Bene allora andiamo a
mangiare!” mi prese per mano e mi trascinò in
cucina.
Aprì il forno ed estrasse una
teglia.
“ Cos’è? Hai cucinato tu!?!?”
dissi facendo una smorfia di disgusto.
“ Sciocca sono lasagne. E le ha
fatte tua zia...prima di uscire, sapendo che ti piacevano
tanto.”
“ Ah...” andai a sedermi al
tavolo lì vicino, mentre Tom mi passò in piatto
con una porzione, a dir poco
esagerata, di lasagne.
“ è enorme Tom! Non sai proprio
farle, le porzioni eh!?!”
“ Ma zitta e mangia che sembri
una stecca da biliardo!” disse.
Nel frattempo si era accomodato
accanto a me con una porzione, il doppio della mia.
Indicai il suo piatto. “ E
tu...avresti il coraggio di mangiare tutte quelle lasagne?”
“ Certo!” disse a bocca piena.
Anche io iniziai a mangiare.
Restammo in silenzio per un bel
po’. Quel silenzio che, all’improvviso, Tom decise
di rompere.
“ Perché stamattina hai mollato
un pugno a quella?” mi disse.
Lo fissai per un po’...finchè non
decisi di rispondere.
“ Beh per prima cosa perché mi ha
dato della grupie...dicendo che io me la facevo con te...e poi...ero un
po’
irritata per altre cose.”
Rise. “ Quali altre cose?”
“ Niente...”
“ Le stesse cose a cui stavi
pensando prima?”
“ Si...”
“ Bill...pensi a lui?”
Lo guardai, rossa in volto.
“ Si può darsi...sono rimasta
stupita dalla risposta che ha dato a quel giornalista stamattina...e
poi quando
firmava gli autografi...ecco...ero gelosa...perchè pensavo a
tutte quelle
ragazze che ogni giorno stanno a contatto con lui.” Risposi
velocemente.
Con Tom era più facile
parlare...potevo dirgli tutto senza balbettare.
“ Anche io sono rimasto stupito
sai...non me ne aveva parlato di questa raga...e prima discutevamo
proprio di
questo. E poi, per quanto riguarda le ragazze...beh dovrai
abituartici.”
“ Davvero discutevate di questo
prima? E te l’ha detto chi è questa
ragazza??” chiesi speranzosa.
Mi sorrise dolcemente. “ Si...ma
è meglio che tu non lo sappia.”
“ Perché? Ti prego Tom
dimmelo...”
“ No Simo...ti ho detto di no...”
disse serio.
Lo fissai per un istante...in
cerca di qualche indizio. Del motivo per il quale, volesse nascondere
la
risposta ad uno dei miei perché.
Dopo un po’ abbassai lo sguardo.
“ Ok come vuoi... - sorrisi tra
me - sai...non so perché ma è più
facile confidarsi e parlare con te. Non sono,
quasi mai, imbarazzata anche se ci provi sempre. Invece con Bill
è
diverso...quando, solo, incrocio il suo sguardo...sento il mio volto
prendere
fuoco...non riesco mai a guardarlo negli occhi, per più di
due secondi. Tu sei
come un fratello maggiore.”
“ Ah...un fratello maggiore che,
però, vuole portarti a letto...”
Alzai lo sguardo ed incrociai il
suo.
Gli sorrisi. “ Esatto! - feci una
pausa - Ho una
domanda da farti. Ma tu
non eri quello che non voleva che pensassi a Bill e cose varie?
Perché dopo
quella scenata in bagno...”
Rise. “ Lo ero...poi ho deciso di
rassegnarmi e giocare la parte del fratello premuroso.”
Risi anch’io. “ Ah ok...grazie
fratellone!” mi alzai e gli diedi un bacio sulla guancia.
Presi il piatto ormai vuoto e lo
infilai in lavastoviglie...avrei dovuto prima sciacquarlo ma non ne
avevo
voglia.
“ Ti prego non fare parola di
quello che ti ho detto con Bill...”
“ Non ti preoccupare sorellina.”
Mi avviai verso camera mia...ma
mi bloccai di colpo.
Bill era di fronte a
me...appoggiato di schiena alla porta della cucina. Braccia conserte e
sorrisetto
malizioso sul volto.
Oh no...che avesse ascoltato
tutto!?!? E senza che io o Tom ci accorgessimo della sua presenza.
Diventai paonazza...abbassai lo
sguardo.
Che figura!
Non riuscii a trattenere le
lacrime che iniziarono a rigarmi il volto, ma riuscii a far muovere le
gambe
che erano rimaste paralizzate e corsi in camera mia...
|
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Capitolo 8 *** cap 8 ***
Ciaooooo! Per prima cosa, come sempre vi ringrazio per i magnifici
commenti. <3
Poi, vorrei rispondere ad Angeli
neri: Ciao! Beh, sinceramente anche io sarei
scoppiata a piangere. O almeno sarei rimasta pietrifincata dalla
vergogna. Simo ci rimane secca perchè comunque era sicura di
aver confidato tutto a Tom, senza preoccupazioni ed invece,
Bill...eccolo lì che ha ascoltato tutto senza un minimo di
educazione. Davvero odioso da parte sua u.u
Vabbè comunque spero di non deluderti ocn questo nuovo cap.
E continua a seguirmi.
Questo vale anche per tutti voi! xD
Baci Simo ^^
_______________________________________________________________________________________________________________________
Mi sentii chiamare ma ormai avevo
già chiuso la porta.
Mi buttai sul letto e abbracciai
il cuscino.
Dovevo per forza parlare!?! Ora
Bill sa tutto!
Sono sicura che ha ascoltato
tutto il discorso che ho fatto a Tom.
Ora sa che mi piace...e io non
riuscirò più a guardarlo in faccia per la
vergogna. Mi conosco fin troppo bene.
Che situazione, dannatamente,
imbarazzante.
Dopo un po’ risi, istericamente,
tra me. Oddio...sto trasformando una stupidaggine in una tragedia.
Mi serve solo un po’ di aria e
passa tutto.
Mi alzai alla svelta dal
letto...frugai nella mia valigia e tirai fuori un paio di jeans e una
t-shirt,
di certo non potevo uscire con un abbigliamento da discoteca, come
avevo fatto
quella stessa mattina. Mi sa che ho fatto proprio male a vestirmi in
quel modo.
Mi cambiai in fretta, raccolsi i
capelli in una coda alta, iPod alle orecchie ed uscii dalla stanza.
Scesi di sotto, alla ricerca di
Tom. Volevo avvisarlo e dirgli che uscivo, nel caso mi desse per
dispersa. Non
lo trovai. Forse stava in camera sua.
Salii di nuovo sopra, di corsa,
mi avvicinai alla porta e bussai.
Mezzo secondo dopo, sentii una
voce.
“ Entra Simo.”
Aprii la porta sorpresa. “ Come
facevi a sapere che ero io?”
“ Bill non bussa mai e mamma non
c’è, quindi...”
Era seduto per terra davanti la
sua grande Tv...giocava con la play station. Sembrava molto preso dal
gioco...infatti,
aveva risposto alla mia domanda senza staccare gli occhi da
quell’aggeggio.
“ Ah...intelligente il
ragazzo...” riuscii a dire. Ero molto presa dalla parete di
fronte a me.
Era diversa dalle solite pareti.,
era piena di graffiti...tanti colori diversi mescolati fra loro...tanti
disegni
e frasi ma c’era una grande scritta azzurra, che
padroneggiava tutto il resto.
<< Sono il migliore!
>> mi venne da ridere.
Modesto il ragazzo...che intanto
si era avvicinato e abbracciandomi da dietro, interruppe i miei
pensieri.
“ Bello eh!?! L’ho fatto io!”
“ Carino...”
“ Carino!?!?”
Risi. “Ok ok...è
bellissimo...l’hai fatto davvero tu?”
“ Certo...questa parete è tutta
opera mia e stavo pensando di fare anche il resto della stanza
così...ma non ho
mai abbastanza tempo.” Sospirò, appoggiando il
mento sulla mia testa.
“ Ho un writer per
cugino...forte! - mi staccai dalla sua presa e mi voltai verso di lui -
perché
non lo continuiamo insieme!?! Beh...io non sono per niente brava,
però potrei
imparare!”
Mi guardò indeciso. Poi rispose
annuendo. “ Ok, ci sto!”
I miei occhi si illuminarono di
gioia. “ Siiiii che bello!!!!” iniziai a saltellare
per la stanza, battendo le
mani.
“ Ma ora?” disse lui sorridente.
Mi fermai. “ Oh beh, meglio
domani no!?! Perché credo ci siano da comprare le bombolette
spray ecc...”
“Si hai ragione. Allora domani
mattina andiamo a comprare tutto.”
“ Ok...comunque, io ero venuta
per dirti che esco un po’.”
Si fece serio. “ Dove vai?”
“ Non lo so...in giro. Magari al
parco qui vicino.”
“ Ti accompagno ok?”
Sorrisi. “ No. Non preoccuparti,
preferisco andare da sola...” mi avviai verso la porta.
“ Sicura?”
“ Certo! A dopo.” Ed uscii dalla
stanza prima che potesse rispondermi.
Mentre attraversavo il corridoio
sentii della musica a tutto volume...proveniva da camera di Bill.
Caspita...come fa ad avere ancora
i timpani intatti!?!?
Scesi le scale alla svelta ed
uscii.
Il tempo non era dei
migliori...il cielo, prima azzurro e limpido, ora era coperto da delle
nubi
grigie e non faceva più molto caldo...anzi tirava anche del
vento, un po’
troppo fresco per i miei gusti. Rabbrividii.
Mi avviai, a passo moderato, per
le strade di Lipsia. Non c’era molta gente in giro...e questa
cosa mi metteva
un po’ in ansia.
A me non piace, molto, camminare
da sola...forse avrei dovuto dire a Tom di si...che poteva venire con
me. Beh...ora,
suppongo, sia troppo tardi.
Arrivai in un batter d’occhio al
parco...quel parco in cui passavo intere giornate, nei miei primi anni
di vita,
quando abitavo qui...prima che mi trasferissi in Italia...nel paese
della
famiglia di mio padre. Un insieme di ricordi sfocati riaffiorarono
nella mia
mente...le corse sul prato umido, i giochi che facevo con i gemelli.
Tutto
questo un po’ mi mancava, anche se non l’avevo mai
ammesso a mia madre e
soprattutto a Bill e Tom.
Mi avvicinai alla mia amata
altalena...dove passavo la maggior parte del mio tempo...mentre
guardavo i
gemelli rincorrersi e litigare. Era sempre la stessa anche se un
po’
sgangherata...per via del tempo che è passato. Mi sedetti e
mi lasciai cullare
da quest’ultima...
Una piccola gocciolina d’acqua
colpì il mio naso...un’altra il
braccio...scendevano sempre più veloci e
soprattutto, aumentavano a vista d’occhio. Alzai gli occhi al
cielo...era
grigio...e d’un tratto iniziò a piovere
più forte.
Dannazione...proprio ora che ero
appena arrivata.
Una parte di me diceva di correre
a casa, di evitare di bagnarmi...un’altra invece diceva di
restare e godersi
quel momento.
Decisi di dar retta alla seconda.
Un po’ d’acqua non mi avrebbe, di
certo, fatto male.
I miei capelli iniziarono a
diventare umidi...poi bagnati, come i miei vestiti. L’acqua
scendeva sul mio
viso...ed io restavo lì...
“ Finalmente ti ho trovato!” una
voce dietro di me...mi fece spaventare.
Mi voltai di scatto.
Bill...tutto zuppo...aveva le
mani poggiate sulle ginocchia...e la testa bassa...credo proprio,
avesse corso
per venire qui...si sentiva dal suo respiro irregolare.
“ Bill!?!?”
“ Tom mi ha detto che eri
uscita...non mi sembrava il caso visto che il tempo non era dei
migliori e ti
sono venuto cercare.
Ha iniziato a
piovere e mi sono tutto inzuppato per colpa tua.” disse col
fiato corto. I
capelli bagnati gli coprivano quasi tutto il viso ed aveva tutta la
matita
sciolta.
Abbassai lo sguardo. “
Beh...nessuno ti ha detto di venire...e poi come vedi sto
bene.” Sbottai
indifferente.
“ Stai bene!?! Sei tutta zuppa!”
Si avvicinò a me e prendendomi
per un braccio, mi fece alzare dall’altalena.
“ Dove mi porti? Io voglio stare
qui!!” sbottai.
“ Andiamo lì sotto ed aspettiamo
che finisca di piovere.” Indicò una specie di
capanna di legno.
Oh...me ne ricordavo benissimo.
Quando giocavamo a nascondino, io andavo sempre lì e nessuno
riusciva mai a
trovarmi. Sorrisi a quel pensiero.
“ Eccoci qui.” Sussurrò.
Stavamo abbastanza stretti lì
dentro...non mi ricordavo, si stesse così male...era come se
la capanna si
fosse rimpicciolita con il tempo, anche se, in realtà,
eravamo noi ad essere
cresciuti.
Bill dovette abbassare la testa
per non sbattere contro il tetto.
Eravamo molto vicini...forse
anche troppo. Ero di fronte a lui...potevo sentire il suo respiro sul
mio viso.
Abbassai gli occhi...arrossendo.
Per un po’ non parlammo. Io
continuavo a guardare per terra, mentre Bill guardava la pioggia...ma
il suo
sguardo era assente. Chissà a cosa pensava.
“ Non vuole proprio smettere di
piovere eh!?!” disse infine.
“ Se proprio volevi venire a
cercarmi, potevi portare un ombrello...”
“ Purtroppo, me ne sono
dimenticato. Non tutti sono intelligenti come te.” disse
irritato.
Sbuffai. “ Ok hai ragione.”
Di nuovo silenzio...
Si vede che, la cosa è
imbarazzante anche per lui...visto che di solito parla sempre.
Non ce la feci a stare zitta per
molto.
“ Quando oggi...stavo parlando
con Tom...ehm...hai ascoltato tutto vero?” sussurrai, tenevo
lo sguardo
basso...per paura di incrociare il suo.
“ Si...diciamo quello che mi
interessava...e sono rimasto colpito. Non me
l’aspettavo...”
“ Come immaginavo...” borbottai.
“ Ma in senso positivo
comunque...mi ha fatto davvero piacere sentirtelo dire. Con le tue
parole, ho
avuto la conferma che cercavo.”
Alzai gli occhi confusa. “ Che
conferma?” lo guardai dritto negli occhi...gli brillavano.
“ La conferma che io ti piaccio!”
“ Beh e che t’importa!?!? Tanto a
te piace già una ragazza. L’hai detto stamattina
ricordi? O te ne sei
dimenticato?!” dissi sarcastica. Non ero più tanto
imbarazzata. Avevo
riacquistato la sicurezza di un tempo.
“ Oh già...la ragazza...allora
Tom, davvero non ti ha detto niente?”
“ No...ha detto che era meglio
che io non sapessi il nome di questa ragazza. Deve essere, sicuramente,
una
famosa vero? E poi ne abbiamo parlato io e Tom...in cucina...non hai
ascoltato
bene?!”
Rise. “ Guarda che non ho ascoltato
proprio tutto...comunque no, non è famosa...ma credo lo
diventerà. E poi tu la
conosci molto bene!”
“ Io la conosco!?! Allora deve
essere qualcuno che abita qui in zona oppure una mia ex amica
oppur...” posò un
dito sulle mie labbra.
“ Basta parlare...lo scoprirai
col tempo. Non voglio darti fretta.”
Lo guardai interrogativa.
“ Dai non ci pensare...dimmi
invece...ti ricordavi di questo parco?”
Sospirai...decisi di rassegnarmi.
“ Si...non ha mai abbandonato i mie ricordi... - dissi con un
filo di nostalgia
– mi è mancato. E non è cambiato
nulla..”
“ Già...sai, è da parecchio che
non ci vengo qui. Il lavoro mi porta via parecchio tempo. Quel tempo
che, ogni
tanto, vorrei dedicare a me. Ma purtroppo il lavoro è
lavoro...soprattutto il
mio. Ormai...mi sono rassegnato.” disse.
“ Lo dici, come se non ti
piacesse. Eppure tutti desiderano diventare dei cantanti famosi o delle
star.”
“ Ma a me piace...mi è sempre
piaciuto. Però quando ci sei dentro...quando lo vivi sul
serio...beh...è molto
diverso. Ritmi serrati, giornate stressanti...è dura. Mi
piacerebbe avere anche
un po’ di privacy...stare con la mia famiglia...stare con la
mia ragazza ed i
miei amici. In pratica, essere un ragazzo normale.” Sorrise
malinconico.
“ Ora sei con la tua
famiglia...goditi questo momento e cerca di non pensare a tutti gli
impegni
futuri. - guardai il cielo, il peggio era passato...la pioggia cessata
- non
piove più! Mi accompagneresti a casa?”
“ Ok andiamo...devi assolutamente
cambiarti prima di prenderti una bella influenza!”
“ Anche tu se è per questo...un
cantante non può beccarsi un influenza...no no!”
dissi scuotendo la testa.
Ci avviammo, finalmente, verso
casa.
Camminavamo a distanza di
sicurezza. Io avanzavo verso casa a passo moderato, con Bill dietro di
me. Mai
come in quel momento...lo sentivo distante...e non solo fisicamente.
Avrei
voluto stargli accanto, abbracciarlo o anche solo stringere la sua
mano.
Arrivammo davanti casa...
“ Ah Simo...mi sono dimenticato
di dirti dell’impegno di stasera.” mentre
entravamo...si era, finalmente,
avvicinato a me e mi camminava accanto.
“ Che impegno??”
Aprì la porta e ci dirigemmo
verso il salone. “ Andiamo ad una festa. Ci saranno anche gli
altri del gruppo,
Georg e Gustav...vieni con noi vero?”
Lo fissai per un po’.Una festa
sarebbe stato l’ideale per svagarmi e non pensare a lui.
Ma, sul serio, sarei riuscita a
non pensarlo?
Lui sarebbe stato lì...a svagarsi
con qualche ragazza oppure con “quella” ragazza. E
io cos’ avrei fatto!?!
Beh...c’è pur sempre Tom...non mi avrebbe mollato
un attimo...ne sono sicura. E
poi avrei avuto l’onore di incontrare Georg e Gustav.
“ Va bene...” sussurrai.
Sorrise. “ Grandioso! Mi
raccomando...pronta per le 9 e metti qualcosa di più
elegante, ok?”
“ Ok...” sorrisi forzatamente.
“ Ora vado a lavarmi e cambiarmi,
sono tutto bagnato. A dopo!” e corse via, verso le scale.
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Capitolo 9 *** cap 9 ***
Eccomi di nuovo qui!!
Questa volta i commenti sono dimezzati =(
Spero non vi abbia deluso.
Beh, io ora devo scappare quindi non parlo più e vi lascio
alla lettura xD
Bazi, Simo ^^
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Musica a tutto volume, urla e
risate provenivano dall’interno del locale...quello in cui
ero andata con i
gemelli. Erano le 21:30 ed eravamo appena arrivati.
Tutti e tre discutevamo del più e
del meno, mentre aspettavamo di entrare.
“ Di la verità Tom...non gli sta
d’incanto questo vestito?” disse Bill.
Tom mi guardò pensieroso. “
Uhm...si direi che può andare...” mi sorrise.
Io arrossii visibilmente
imbarazzata.
Parlavano proprio di me...e del
mio nuovo super vestito.
Proprio quel pomeriggio...
“ Bill corse in camera sua, mentre
io mi recai in bagno per una bella
doccia.
Dovevo essere, assolutamente, perfetta per la
serata.
Ma cosa metto!? In valigia non ho niente di
abbastanza elegante...Beh
qualcosa troverò!
Una mezz’oretta dopo, mi recai in
camera mia ed un pacchetto bianco sul
letto, attirò la mia attenzione. Sopra c’era un
bigliettino...lo presi ed
iniziai a leggere.
Ciao! Stasera voglio che tu sia perfetta,
ti voglio perfetta (anche se già lo
sei!)
Spero di aver preso la taglia giusta.
Ora apri il pacco e stupisciti! Baci Bill...
Sorrisi tra me...che dolce.
Presa dalla curiosità, afferrai i
pacchetto...lo rigirai un po’ tra le
mani e poi lo aprii.
Mai visto qualcosa di più
bello...avevo tra le mani un abitino
stupendo! Lo indossai subito e mi avvicinai allo specchio. Mi stava
d’incanto.
Era un abito nero con delle rifiniture
argentate, corto fino al
ginocchio e molto aderente.
Oltre al vestito, nel pacchetto,
c’era anche un copri spalle argentato.
Mi sentivo una principessa!”
E come d’incanto, ora eccomi
qui...con i gemelli più belli della terra, a discutere del
mio abbigliamento.
Anche Bill era vestito abbastanza
elegante. Un jeans nero abbinato ad una giacca dello stesso colore.
Spiccavano
i bracciali ed un ciondolo a forma di teschio che portava al
collo...trucco
come sempre impeccabile.
Non si poteva dire, però, la
stessa cosa di Tom. Portava i soliti jeans larghi con una maglia extra
large
azzurra...con tanto di cappello coordinato. Beh...comunque sia, faceva
la sua
gran bella figura.
All’improvviso mi sentii
trascinare per un braccio...non mi ero accorta che avevamo preso a
camminare e
che Tom mi stava spingendo, visto che ero rimasta incantata.
“ Dai Simo, dormi ad occhi
aperti!?! La notte è ancora giovane!”
“ Si si scusa pensavo...” sussurrai.
Passammo davanti un uomo enorme,
il buttafuori suppongo. Senza chiedere niente, ci fece entrare
strizzando
l’occhio ai gemelli.
“ Vi conosce?” dissi.
“ Si, veniamo spesso qui e poi
chi è che non ci conosce!?!” rispose fiero Bill.
“ Beh si...però è strano che
ancora nessuna ragazza vi sia saltata addosso, urlando come
un’ossessa!”
“ Vabbè ma qui ci conosciamo già
tutti, da quando eravamo piccoli...che motivo c’è
di saltarci addosso!”
intervenne Tom.
Sorrisi. “ Mi sa che hai
ragione!”
Intanto entrammo nel locale. Mi
guardai intorno...avevo l’impressione di essere
l’unica vestita in un modo più
elegante, a parte Bill.
Il posto era molto accogliente.
Davanti a me c’era una grande pista piena di gente che
ballava, ai lati molti
tavolini e divanetti rossi.
Mentre avanzavamo verso l’interno
della sala, vidi un ragazzo che dimenandosi...si avvicinava a noi.
“ Bill! Tom!” urlò.
Era alto, capelli castani, lunghi
e liscissimi. Mentre si avvicinava, potei notare il suo
fisico...semplicemente
sexy.
“ Ciao Georg!” disse Tom dando
una pacca sulla spalla al ragazzo appena arrivato. Doveva essere il
bassista
dei Tokio Hotel.
“ E lei?” disse indicandomi.
Gli porsi la mano che strinse
nella sua. “ Piacere Simona!”
“ è un piacere conoscerti!”
sorrise malizioso.
“ Hey hey calma Georg, è roba
mia!” intervenne Tom.
“ Ah...quindi...già...”
“ Non ancora...ma c’è tempo, non
preoccuparti!” sogghignò.
Gli diedi una gomitata
all’altezza dello stomaco ma sembrò non aver
accusato minimamente il colpo. Con
una totale disinvoltura, mi cinse la vita con un braccio.
“ Dai tesoro, andiamo a
sederci...”
“ E smettila Tom!” dissi
irritata...ma allo stesso tempo ero, in un certo senso, divertita e
felice...chissà quante ragazze vorrebbero essere toccate da
lui.
“ Ti va bene se ti chiamo tesoro vero!?!
- disse con voce più calda - sorellina non mi piace
tanto.”
Risi. “ Dai Tom...sei ritornato
il depravato di un tempo eh!?! Non vuoi più fare il fratello
maggiore!?!”
Avvicinò le sue labbra al mio
orecchio, per far si che sentissi meglio dato il trambusto totale.
“ No...ora voglio solo te!” Rabbrividii.
“ Tom la smetti si o no!?! Mi
irriti!” sbottò Bill con un aria da cane bastonato
sul volto. Aveva sentito
tutto...soprattutto l’ultima frase.
“ Perché scusa? Che ho fatto di
male?” disse il rasta lasciandomi.
“ Perché non la lasci stare? Le
dai fastidio!”
“ No Bill...non mi da
fastidio...calmati ok!?” dissi.
“ Invece si...Tom la deve
smettere!”
Ci eravamo fermati e i gemelli
erano uno di fronte all’altro...solo pochi centimetri a
dividere i loro volti.
“ Cosa c’è? Sei geloso eh!?!?”
Bill strinse i pugni. “ No...”
sussurrò.
Georg intervenne. “ Dai raga
basta! Non c’è motivo di litigare!”
I due, però, continuavano a
fissarsi furiosi.
“ La gelosia è una brutta bestia,
vero fratellino!?” disse Tom a denti stretti, per poi
voltarsi buttando un
occhio su di me e sparire tra la folla.
Lo seguii, per un po’, con lo
sguardo...poi mi voltai verso Bill.
“ Ma sei fuori Bill!? Che ti è
preso?”
Aveva lo sguardo basso. “ Non lo
so...” sussurrò.
Riprendemmo a camminare e pochi
minuti dopo ci fermammo vicino ad un divanetto...che, però,
non era vuoto.
Infatti era occupato da un biondino e due ragazze sedute al suo fianco.
“ Ragazze filate via!” disse
seccato Bill.
Una delle due si alzò. Era
bionda, alta, fisico slanciato coperto solo da una mini di jeans e un
top
striminzito.
“ Ma Tom? Aspettavamo lui!” disse
l’altra che non intendeva alzarsi.
“ è in giro...ora alzatevi e non
rompete!”
Finalmente anche l’altra ragazza
si alzò. Era mora e anche lei, alta e con un bel fisico.
“ E mamma mia! Un po’ di
educazione...”
“ Su...sarà per un’altra
volta...perchè non andate a cercarlo!?!” disse
Georg.
Le due, senza neanche rispondere,
si allontanarono.
“ Toste le tipe eh!?!” sogghignò
il biondino.
“ Le ha chiamate Tom vero?!
Quell’animale...” ringhiò Bill.
Ci accomodammo...a fianco a
quello che doveva essere Gustav.
“ Ehm io sono
Gustav...piacere...”
Gli sorrisi. “ Piacere mio...”
Iniziammo a parlare...tra un
drink e l’altro...forse anche troppi. Sentivo la testa che mi
girava...forse
non ne avrei dovuti bere così tanti. Io sono pericolosa da
ubriaca...potrei dire
o fare cose delle quali mi pentirei.
Dopo un’oretta vidi tornare Tom.
Aveva gli occhi lucidi ed il viso arrossato. E cosa più
importate, quello
sguardo fiero stampato sul viso...lo stesso di quella mattina in
piscina...eh
si, la preda...ne aveva conquistata un’altra.
“ Tesoro!!” urlò avvicinandosi a
me. Fece scansare Georg che era seduto al mio fianco e
occupò il suo posto.
Mi cinse il collo con un braccio.
“ Mi sei mancata tantissimo...lo sai!?”
Aveva anche bevuto...e molto più
di me.
“
Tom non rompere e staccati...” mugugnai...sotto
lo sguardo sempre più
irritato di Bill.
“ E dai...sai che ho fatto!?!
Avresti dovuto esserci tu al posto di quella...secondo me saresti stata
più
brava.”
Scoppiai a ridere.
“ Io!?!? Divertente Tom!”
“ Vabbè comunque sia mi sono
proprio divertito...vuoi sapere che abbiamo fatto?”
“ Posso immaginare tesoro! Sarà
per la prossima volta ok!?”
Oddio che ho detto...cacchio...
Nel frattempo Tom si era alzato
prendendomi per mano.
“ Andiamo a ballare...”
Senza pensarci due volte, mi
alzai e lo seguii barcollante tra la folla.
Due ubriachi sono molto peggio di
uno solo...sopratutto se come me e Tom.
Le luci mi davano fastidio agli
occhi...e la musica a palla era assordante ma nonostante
ciò...io mi dimenavo
attorno a Tom...sembravo una spogliarellista...una di quelle che
ballano
intorno a quei pali di ferro in attesa di quella benedetta mancia. Il
mio palo
però era Tom...che sembrava essere a proprio agio...ovvio.
Non so come ma mi ritrovai con le
mie labbra sulle sue. Lo baciavo e ridevo...ridevo di quello che stavo
facendo...di come ero ridicola...di come mi stavo, a poco a poco,
concedendo a
lui. Ma non mi importava ora...sapevo solo di volerlo baciare...sentire
le sue
labbra sulle mie.
In quel momento...eravamo solo io
e lui...al centro della sala...e nessuno più. Per un
po’ mi dimenticai anche di
Bill...del suo volto irritato e triste...che mi fissava da quel
divanetto.
“ Simo...non sai quanto ti desidero.”
La voce di Tom, mi fece ritornare alla realtà.
“ Cosa?”
Sbuffò. “ E che devo
ripetertelo!?! Dai che hai capito...”
“ No ripeti.” Sussurrai.
“ Ti desidero...”
Mi voltai verso quel volto
triste...verso Bill...riuscivo ad intravederlo. Era
disgustato...l’avevo
deluso. Mi sentivo una di quelle grupie che Tom si porta a
letto...quella
ragazza aveva ragione allora!?!? Mi faccio schifo da sola...
“ Mi dispiace Tom...” e corsi
vai...verso l’uscita secondaria del locale.
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Capitolo 10 *** cap 10 ***
Ciaooooo!! Rieccomi!
Grazie a tutti per i bellissimi commenti.
Ci volevano proprio..durante questo periodo che sto vivendo..sembro una
martire dell'amore..Ma non parliamo di me! xD
Qui le cose si stanno facendo serie che dite!? So che Bill sta
soffrendo un pochino ma..avrà la sua rivincita u.u E con
questo non dico più niente..
Ora vado, mi raccomando commentate!!! Simo ^^
_____________________________________________________________________________________________________________________
L’aria fresca passava
indisturbata sulla mia pelle...avevo la pelle d’oca.
Chissà perché...quando succede
qualcosa di brutto...il tempo cambia. Prima si stava bene e faceva
abbastanza
caldo, ora invece tira vento...
Ero seduta su una panchina, sul
retro del locale...la strada era semi deserta e le luci fioche...non
illuminavano
abbastanza.
Avevo voglia di una
sigaretta...ma sfortunatamente la mia borsetta, contenente le mie
adorate
Malboro, era all’interno del locale...sul divanetto accanto a
Bill.
Un gruppetto di ragazze stava
passando proprio in quel momento. Mi alzai, avvicinandomi a loro.
“ Scusate...avete per caso una
sigaretta?”
Le ragazze mi guardarono, per un
istante, con un’aria da snob...poi una di loro mi sorrise
porgendomi un
pacchetto di sigarette.
“ Prendi
pure!”
Ne estrassi con delicatezza una.
“ Grazie!”
La avvicinai all’accendino che
aveva nell’altra mano e con un colpo secco,
l’accese.
“ Prego!” poco dopo si
allontanarono, verso chissà quale meta.
Io tornai alla mia panchina e
iniziai ad assaporare quella tanto desiderata sigaretta.
Meno male che i miei genitori non
sanno che fumo...a quest’ora sarei defunta.
Oddio che mal di testa...tutti
quei bicchieri stanno iniziando a far effetto.
Posai la mia povera testa fra le
mani.
“ Posso..?” una voce, mi fece
sobbalzare...alzai gli occhi verso la sagoma.
“ Oh Gustav...mi hai fatto
prendere un colpo! Certo che puoi...”
Si accomodò a fianco a me.
“ Come va?”
Abbassai lo sguardo. “ Abbastanza
bene...”
“ Sicura?”
Sospirai. “ No...va male!!”
“ Come immaginavo...sai che
stanno litigando?”
Spalancai gli occhi, voltandomi
verso di lui. “ Cosa???”
“ Cioè...stavano litigando fino a
5 minuti fa...sai Bill è bravo a provocare il fratello...Tom
a rispondere e
viceversa...”
Deglutii. “ Che è successo??”
“ Beh quando sei uscita...Tom è
tornato, un po’ deluso, a sedersi...e lui e il fratello hanno
iniziato a
punzecchiarsi...fin quando non sono arrivati gli schiaffi e, credo
anche,
qualche pugno. Io e Georg li abbiamo fermati...ed ora credo abbiano
finito.”
“ Tutto questo per me? Cioè...io
a Bill non piaccio...Tom vuole solo portarmi a letto...credo sia
assurdo
arrivare a tutto ciò...”
“ Credo tu abbia sbagliato
osservazione. Io non avendoti mai parlato prima di stasera e non
avendovi mai
visti insieme, nel giro di qualche ora, ho potuto capire che tu piaci
ad
entrambi Simo...strano che tu non abbia afferrato il tutto...”
“ Dici sul serio!?!” sussurrai
sconvolta.
“ Si dico sul serio...a te chi
piace dei due?”
Eh...è na parola...Bill è
Bill...mi attira in un modo straordinario...e forse provo anche
qualcosa in
più...l’ho sempre provato. Tom...beh lui, invece,
è Tom...i suoi baci sono
capaci di stordirti e farti venire un infarto...ed il suo corpo mi
attira come
una calamita.
“ Non lo so...e poi siamo cugini...è
una cosa assurda quella che sta succedendo.”
“ Vabbè...l’amore non guarda la
parentela...quella è secondaria, a mio parere.
L’amore entra nei nostri cuori
senza chiedere il permesso...si annida dentro...e noi poveri esseri,
rimaniamo
fregati da questo, terribilmente straordinario, sentimento.”
Ascoltavo attenta ogni sua
parola...Gustav era come un poeta che soavemente interpretava una delle
sue
poesie.
Riprese fiato e poi continuò a
parlare. “ E poi noi siamo degli esseri umani...e, secondo
me, possiamo anche
provare questo sentimento per più di una persona.
Però poi si deve decide a chi
donare il proprio cuore...si può donarlo ad una sola
persona, non credi?”
“ Già...sai sei la persona più
profonda che conosca...”
Sorrise. “ Ed io sono felice di
essermi aperto a te e averti detto quello che penso...e anche che tu mi
abbia
ascoltato senza offenderti.”
Gli restituii il sorriso. “ E per
cosa dovrei offendermi! Comunque...secondo te che dovrei fare? Cercare
di
chiudere le porte del mio cuore all’amore, o fare una
scelta...anche se poi uno
dei due, credo, soffrirà?”
“ Allora per prima cosa...credi
bene...soffriranno. Bill...beh lui è molto emotivo e ci
rimarrà male. Tom...si
sta innamorando per la prima volta in vita sua...non so quale
sarà al sua
reazione ad un tuo possibile no. Seconda cosa...credo dovresti fare una
scelta... ”
“ Che bella situazione eh!?!?”
dissi sarcastica.
“ Già...molto bella...”
Mi alzai. “ Dove sono i gemelli
ora? Voglio vedere come stanno...”
“Credo ancora dentro.”
“ Grazie mille Gus...grazie per
il chiarimento!”
Mi avviai di corsa verso
l’interno del locale...avvistai da lontano la chioma di Bill.
Ora che dico...oddio...beh per il
momento niente...devo solo assicurarmi che non si siano fatti male.
Mi bloccai a pochi centimetri da
loro...stavano tutti e due seduti sul divanetto a braccia conserte e
mezzi
incacchiati...Georg in mezzo a loro.
Potei notare il labbro spaccato
di Bill...e la guancia livida di Tom.
“ Oh mio dio! - mi precipitai
verso i ragazzi. - Ma che vi siete combinati!?! È tutta
colpa mia...perdonatemi
vi prego...” avevo le lacrime agli occhi.
“ Scegli...” sbottò Tom irritato.
“ Cosa? Adesso...qui...non mi
sembra opportuno..”
“ Nessuno ti costringe
Simo...pensaci su...ma...cerca di essere equilibrata...e segui i tuoi
sentimenti...ok?”
sussurrò dolce Bill.
Tom si alzò e mi si parò davanti.
“ Non mi piace essere preso per il culo...ho fatto una figura
da idiota
prima...quando te ne sei andata e ora mi sono ritrovato a picchiare mio
fratello...tutto per colpa tua...”
Ah...quindi sarebbe tutta colpa
mia!?!
“ Bill grazie per la tua
ragionevolezza...tu Tom invece...credi che sia tutta colpa mia...non
credi
invece che ti stai innamorando di me? Che finalmente il tuo cuore
duro...sia
stia ammorbidendo? Non pensi a questo?”
Non rispose...abbassò lo sguardo
imbarazzato. Io nel frattempo raccolsi la mia borsetta.
“ Bene...ho colto nel segno vero
Tom?!? Io vado a casa...scusatemi per tutto... - feci per andarmene -
Ah
Tom...metti del ghiaccio su quella guancia...si sta
gonfiando.”
Uscii dal locale...questa volta
dall’entrata principale. Presi il cellulare e composi un
numero.
E dai rispondi...ecco.
“ Saki...potresti venirmi e
prendere?...Ok grazie mille.” Attaccai.
Pochi minuti dopo, ecco l’auto
del bodyguard dei TH...salii in fretta.
“ Successo qualcosa?”
“ No Saki non preoccuparti...mi
annoiavo...”
“ Va bene...a casa allora!”
La luce filtrava attraverso al
finestra...mi stiracchiai per bene...con ancora gli occhi socchiusi.
Il mal di testa era ancora più
forte della sera prima...avrei voluto restare a poltrire a letto, per
il resto
della mia vita.
Toc toc...
La porta...qualcuno bussava.
Mi alzai in fretta...e
barcollante andai ad aprire.
“ Amore stai bene?”
“ Oh si zia...sto bene...perchè
sei preoccupata?”
“ I gemelli mi hanno detto che
sei tornata da sola e credevo fosse successo qualcosa...”
“ Non preoccuparti...sto più che
bene!” Mentii.
“ Ok. Perché non scendi a
pranzare? Sono le 2...”
“ Davvero!?!? Oddio zia
scusa...non sapevo fosse così tardi! Faccio subito e
scendo!”
“ Ok tesoro...”
Simone andò via...io mi vestii in
fretta e furia con jeans e t-shirt...e corsi di sotto.
I gemelli stavano già
mangiando...zia invece aspettava me.
“ Oh zia potevi anche iniziare
senza di me! Non era un problema!” mi accomodai accanto a lei.
“ Non preoccuparti...questi due
animaletti invece non ci hanno pensato due volte...hanno subito preso a
mangiare.”
Sorrisi forzatamente. Avevano un
sacco di buoni motivi per non aspettarmi...spero solo non mi odino...
Mentre mangiavamo nessuno di noi
tre apriva bocca...ognuno aveva lo sguardo fisso sul proprio piatto.
“ Ma perché nessuno parla!?!?”
Bill brontolò qualcosa...
“ Allora!?! E voi ancora non mi
avete detto cosa sono quei segni sui vostri visi...parlate
forza!” aveva alzato
la voce.
“ Zia calma...è colpa mia... - i
gemelli alzarono lo sguardo su di me – beh...ecco a me piace
un ragazzo che a
loro non va giù ed è scoppiata una piccola
rissa...tutto qui. Ora credo sia
tutto apposto.”
Avevo mentito di nuovo. Però un
velo di verità c’era...a me piacciono Tom e Bill e
loro hanno litigato tra di
loro...un po’ quadra no!?!
“ Ah...” questa l’unica parola
che uscì di bocca a Simone.
“ Vabbè zia...io ho finito...vado
su in camera...” mi alzai dal tavolo e corsi di sopra.
Aprii la porta...il vestito messo
la sera prima era per terra...lo raccolsi e lo riposi nel pacco, con
cura. Dopo
mi avviai verso la mia valigia...ancora piena di vestiti. La svuotai ed
inizia
a riporre tutto nell’armadio. Ero nervosa...troppo
nervosa...dovevo muovermi e
fare qualcosa...per calmare i miei nervi.
Toc toc.
Oddio...mi avvicinai con passo
lento alla porta...la aprii.
“ Ciao...” Tom era davanti a
me...con le braccia cingeva uno scatolone...
“ C..ciao...non eri arrabbiato
con me...?”
Mi sorrise. “ Lo ero...ma non
riesco ad essere arrabbiato, per più di mezza giornata, con
qualcuno...soprattutto se quel qualcuno sei tu.”
“ Ah...beh...bene...” mi
tremavano le mani per la tensione.
“ E volevo anche scusarmi per la
scenata di ieri e per aver accusato te di tutto...”
“ Non preoccuparti...tutto
passato...cosa devi fare con quello scatolone?”
“ Non avevamo un lavoretto da
sbrigare io e te?! I graffiti...”
Diedi un occhiata al contenuto
della scatola. Era piena di bombolette...e di teli trasparenti...
“ Ora?”
“ Si...vieni..” mi prese per mano
e ci avviammo verso camera sua.
“ Tom...aspetta...e Bill?”
Sbuffò e posando lo scatolone per
terra...prese il mio viso tra le sue mani, ormai libere.
“ Ti prego...per un po’ non pensare
a lui...pensa solo a me. So che è difficile ma provaci. Mi
farebbe piacere...”
Annuii con un cenno della testa.
Finalmente entrati in camera sua,
iniziammo a ricoprire tutti i mobili con quei teli trasparenti, per far
si che
non si sporcassero tutti.
Tom iniziò la sua opera...tra una
risata e l’altra.
Io non osai toccare niente. Non
volevo rovinare il lavoro che stava facendo con tanto amore. Me ne
stavo seduta
sul letto e lo guardavo.
Il modo in cui muoveva quel
braccio era...sublime, e quella maglia larga, azzurra...gli stava
benissimo.
Senza rendermene conto mi alzai dal letto e mi avvicinai a
lui...prendendolo
per mano. Appoggiai la testa al suo braccio e chiusi gli occhi. Sentivo
il suo
profumo. Leggero...e dolce.
All’improvviso sentii posare
qualcosa sulle mie labbra.
Erano le sue...le sue calde
labbra. Si posarono lente sulle mie per più volte...senza
approfondire quel
bacio che sapeva di dolce.
Mi spinse lento, verso il letto.
Mi ci adagiò sopra con delicatezza e si distese su di me.
I nostri occhi si incrociarono. “
Credo che...dovremmo annullare la scommessa...”
sussurrò.
“ E perché?”
“ Perché...perchè ormai è
quasi
passata una settimana da quando sei qui e dovevi essere tu ad
innamorarti di
me...non il contrario. Poi per il sesso c’è
tempo.”
“ Quindi, vorresti dire che ti
sei innamorato di me?”
Mi baciò di nuovo con leggerezza.
“ No...però...provo qualcosa in
più...di una semplice attrazione... - rise - e
mi sto, sinceramente, preoccupando.”
“ Fai bene a preoccuparti...io
sono una mangiatrice di uomini!!” dissi sarcastica.
Un altro bacio. “ Ti voglio
mangiatrice di uomini...”
Un altro bacio...un altro ancora...questa
volta più
profondi.. Le sue mani
iniziarono a scorrere sotto la mia maglietta, sul mio ventre. Le sue
mani
fredde, mi fecero rabbrividire.
Scese con le labbra sul mio
collo...io lo lasciai fare.
Finimmo per rimanere senza
t-shirt...che ormai si trovavano sul pavimento.
Avevo caldo...il viso era
infuocato...non sentivo nulla, al di fuori dei suoi baci caldi e le sue
mani
fredde.
Caldo e Freddo che si
scontravano...che si fondevano su di me.
Credo che questa volta cederò.
Si...sarò sua...
Aprii gli occhi, ancora mezza
addormentata.
Mi voltai alla mia sinistra...
Tom era a fianco a me, mi
guardava con un dolce sorriso stampato sul volto.
Era mezzo nudo. Appena capii
quello che era successo...arrossii e nascosi la testa sotto le lenzuola
che mi
coprivano il corpo.
Sentii una risata. “ Che fai? Ti
nascondi...che stupida che sei...”. Mi sentii tirare per un
braccio e mi
ritrovai vicinissima a lui, contro il suo petto.
“ Ti vergogni?”
“ Si...” sussurrai.
“ E dai! Ma allora sei davvero
una stupidina...che c’è da vergognarsi? Abbiamo
fatto la cosa più naturale del
mondo. Io e Te...finalmente...” posò il mento
sulla mia testa. Lo sentii
sospirare.
“ Tom...e adesso?”
“ Adesso cosa?”
“ Beh...io e te cosa siamo...la
tua è stata una delle tante esperienze...?”
“ No...non credo.- fece una breve
pausa e poi continuò - Mentre dormivi, sono stato tutto il
tempo a guardarti e
voglio continuare a farlo per molto altro tempo. Stare con te e
guardarti...baciarti...”
Sorrisi. Mi piace come idea. Ma
Bill...cosa sarebbe stato di lui? Avrebbe sofferto. Ma dovevo prendere
una
decisione no!?
Prese il mio mento tra le mani e
costrinse i miei occhi ad incrociare i suoi.
“ Allora tu che dici Simo?”
“ Va bene...” sussurrai.
Mi baciò, felice. “ Sei mia
allora!”
“ Alt! No no...io non sono di
nessuno, se non di me stessa...ricordalo sempre.”
“ Ok...lo ricorderò. Allora
stiamo insieme...”
“ Già...” e placai la sua gioia
con un bacio.
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Capitolo 11 *** cap 11 ***
Eccomi qui. Scusate per il
ritardo ma ho avuto un sacco da fare in questi giorni...
Vabbè non è vero, dico la verità xD.
Non ne avevo voglia. Ormai non ho voglia di fare niente.
Ma ora che ci sono le vacanza di Natale posso rilassarmi un
pò. E ho deciso di postare anche se controvoglia per i pochi
che leggono perchè con i loro commenti mi fanno diventare
super felice. =)
Ora vi lascio alla lettura. Baci Simo.
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Caro diariuccio...
Come va? A me tutto
abbastanza straordinariamente bene...
Sono sul letto di Tom
Kaulitz, il mio corpo è coperto solo da un paio di slip e
dalla sua maglia
azzurra troppo larga. Profuma di buono...Dio quanto profuma...
Ho appena perso la mia
verginità...oppure virtù...chiamala come vuoi,
sempre quella è. Mi ero
ripromessa di non
farlo, di non
concedermi a lui...ma alla fine, ho ceduto. E forse, sono stata proprio
io ad
invogliarlo...a farlo avvicinare, in modo estremamente pericoloso, a
me.
E dire che a me
piaceva Bill...strana la vita vero!?! Beh mi piace
ancora...però ho dovuto fare
una scelta. Tom sembra la persona più adatta a me...forse
perché in questi
giorni sono stata più in contatto con lui ( soprattutto
contatto fisico..) e credo
che sia meglio così.
Bill...è troppo
diverso da me. Sembra quasi appartenga ad un modo parallelo al
mio...troppo
lontano da poterlo, anche solo, toccare.
È come quelle rare
bambole di porcellana da collezione, non puoi neanche
toccarle...perchè potrebbero
rompersi ed andare in mille pezzi. Secondo me Bill è
così...come quelle
bambole...è troppo fragile per stare tra le mie mani.
Ora so che
soffrirà...quando verrà a sapere del mio nuovo
ragazzo, ma spero sia più
ragionevole del fratello e che capisca...che sono stata costretta a
fare una
scelta.
Ora però c’è
una
domanda che devo pormi riguardo Tom:
Lo amo?
“ Tesoro che scrivi?”
Chiusi immediatamente il mio
diario segreto e mi voltai verso Tom. Era in piedi con solo un paio di
boxer
neri attillati. In mano aveva una bomboletta spray...stava finendo il
lavoro
che aveva iniziato prima che la mia intrusione di qualche ora prima, lo
interrompesse.
“ Oh...beh...niente di che...solo
appunti.”
“ Appunti!?!” si avvicinò furtivo
e si distese sul letto accanto a me.
“ Mi fai leggere?”
“ No...” posai il diario sotto il
cuscino.
Si avvicinò al mio orecchio. “ E
dai...” sussurrò.
“ No Tom...non mi incanti sai?!”
Rise. “ Beh grazie lo stesso...”
Lo guardai stranita ma poi mi
accorsi che aveva tra le mani un quadernetto. Alzai il cuscino...non
c’era
niente sotto. Lo aveva preso senza che me ne accorgessi.
Prima che potesse aprilo, glielo
strappai di mano e saltai giù dal letto cercando di sfuggire
alle sue
mani...senza risultati. Mi strinse da dietro con le sue braccia...che
adoravo.
“ Guarda che inizio con il
solletico...”
“ Oh no Tomi ti prego!!! Tutto ma
il solletico no!” iniziai a dimenarmi...mentre lui cercava di
solleticarmi la
vita.
“ Tooooooooooom!” Una voce...di
certo non mia, echeggiò nella stanza.
La porta era aperta e Bill era
sull’uscio di quest’ultima, con gli occhi
spalancati.
Mi staccai velocemente da Tom
abbassando, istintivamente, la maglia che mi copriva...anche se era
già fin
troppo lunga per me.
“ Non era chiusa a chiave la
porta?” sussurrai a voce bassissima.
Tom fece finta di non sentirmi e
si diresse verso il fratello.
“ Cosa c’è Bill?”
Gli occhi di quest’ultimo mi
fissavano...in cerca di chissà quale risposta. Del
perché avessi scelto il
fratello e non lui. Del perché qualche giorno prima avessi
confessato la mia
cotta per lui facendolo, infine, illudere. Io quelle risposte non le
avevo...non le avevo mai avute. Forse era semplicemente destino.
Finalmente si voltò verso il
fratello.
“ Ecco...io...volevo dirti che
uscivo con Andreas e che non trovavo Simo da nessuna parte.
Però fortunatamente
è con te. Ora direi che posso andare...”
Fece per andarsene ma Tom lo
bloccò per un braccio. “ Aspetta devo parlarti un
attimo.”
Uscirono dalla stanza,
chiudendosi la porta alle spalle...e lasciandomi da sola.
Corsi verso l’uscio ed appoggiai
l’orecchio al legno freddo.
“ Tom non c’è niente da
spiegarmi...ha scelto te. Stop. Sono felice per voi e...spero duri a
lungo.” Mentiva.
Sentivo dello strazio nella sua voce.
“ Bill...mi dispiace ma io ho
capito che ci tengo a lei...intendo fare sul serio. Capisci?
È un’emozione
nuova quella che sto vivendo.”
“ Tutto apposto fratellino. Io
vado allora. Ah...anche la mamma è uscita! Ciao...”
Dopo un po’ silenzio...sentii dei
passi allontanarsi.
Corsi verso il letto e mi ci
sedetti sopra. La porta si aprì.
“ Eccomi!” disse Tom sorridente.
“ Di che avete parlato?” dissi
totalmente indifferente...da brava attrice.
“ Oh di niente. Andiamo in
piscina, ti va? Mi sono rotto di stare qui.”
Sorrisi. “ Come vuoi...vado in
camera mia a mettermi un costume.”
Mi diressi verso la porta e corsi
in camera mia.
Aprii l’armadio e presi un
costumino nero. Ciabatte, asciugamano ed il mio, adorato, paio di
occhiali da
sole. Fuori dalla stanza, c’era Tom, che mi aspettava. Senza
parlare, prese la
mia mano e ci dirigemmo verso il retro della casa.
“ Il nostro primo bacio...”
sussurrò.
Ci accomodammo su una sdraio.
“Cosa?”
“ Ti sei dimenticata? Il
bacio...”
Si che me lo ricordavo...le mie
labbra che, per la prima volta, incontrarono le sue.
“ Vabbè...ma non era un vero
primo bacio...io non volevo...” mugugnai.
Rise. “ Ancora dici così!?!? Beh,
io invece lo reputo il nostro primo bacio...ripensandoci, mi vengono
ancora i
brividi su per la schiena.”
Lo guardai stupefatta. “ Davvero
hai provato questa emozione così forte baciandomi, quella
mattina?”
Incrociò il mio sguardo. “ Si...”
sussurrò.
Gli sorrisi felice.
Era disteso a pancia in su, sulla
sdraio...i suoi muscoli così dannatamente perfetti, mi
attraevano tantissimo.
Mi alzai dalla mia postazione e andai a sedermi sul suo ventre
già abbastanza
sudato, a causa del sole che batteva caldo sui nostri corpi.
Avvicinai il mio viso al suo...così
vicino che finii col baciarlo. Con foga...con passione. Quella passione
che si
era accesa in me.
In questo momento sapevo solo di
volerlo con tutte le mie forze. E dopo quello che mi aveva appena
detto...beh...mi aveva resa felice.
Due parole possono dirti tutto.
“ Davvero hai provato questa
emozione così forte baciandomi, quella
mattina?”
“
Si...”
Anzi una...una semplice parola.
Con quel “si” appena sussurrato, avevo capito che i
suoi sentimenti erano
sinceri.
Staccai le mie labbra dalle sue e
mi accoccolai affianco a lui. Affondai la testa nel suo petto.
“Tom...” sussurrai.
Prese ad accarezzarmi i capelli. “
Che c’è piccola?”
Sorrisi tra me. “ Niente...volevo
sentire solo la tua voce.”
Avevo ancora gli occhi impastati
dal sonno ma decisi di alzarmi, finalmente, dal mio letto.
Io e Tom avevamo beatamente
dormito in camera mia. Tenendo, ogni tanto, d’occhio la porta
e i passi che
provenivano da fuori. Se sua madre ci avrebbe scoperti, sarebbe stata
la fine
per entrambi.
Passai una mano sul lato destro
del mio letto...ma non trovai nessuno. Era vuoto.
Mi alzai e guardai la sveglia.
Erano le 10:30.
Mi avvicinai alla porta che si
aprì di scatto. Sobbalzai.
“ Buongiorno!” era semplicemente
Tom.
Aveva un asciugamano intorno alla
vita. Suppongo si stesse facendo una doccia.
Mi schioccò un bacio sulla
guancia e, canticchiando una melodia a me sconosciuta, andò
verso la scrivania.
Prese dei vestiti, appoggiati lì la sera prima.
“ Di buon umore, stamattina?” gli
dissi.
Mi sorrise. “ Già!”
Vederlo nudo, mi faceva uno
strano effetto...anche se ormai, avrei dovuto iniziare ad abituarmi.
Si vestì velocemente.
Incrociai le braccia mettendo il
broncio. “ Beh...comunque sia, non è questo il
modo di dare il buongiorno alla
tua ragazza.”
Sorrise sghembo. Quel sorriso che
mi faceva tanto impazzire. “ Perché che ho fatto?
Ho detto semplicemente buongiorno...”
Si avvicinò a me. “ E infatti, è
proprio questo il problema...non si dice solo buongiorno. E poi quello
che era?
Un bacio?”
“ Oh povera piccola! Hai
ragione!”
Prese il mio viso tra le mani e
mi guardò per un istante negli occhi. Poi posò
dolcemente le sue labbra sulle
mie. Non contenta, mi strinsi a lui, approfondendo il bacio.
“ Hey che ingorda!” sbottò.
Sbuffai. “ Ma che fai il
perfettino ora?! Ok non ti tocco più.”
Feci per andarmene ma mi
strattonò per un braccio e mi strinse a lui. Posò
le sue labbra sul mio collo.
Iniziò a baciarmelo...fin quando arrivò al mio
orecchio.
“ Sei troppo ingorda...così
finirai col consumarmi.” Sussurrò.
Alzai gli occhi al cielo. “
Madonna! È il secondo giorno che stiamo insieme, figurati
tra una settimana. Di
te rimarranno solo le ossa. - risi - e poi, già stai
iniziando ad essermi
antipatico. Mica ci stai ripensando e vuoi mollarmi perché
non te la senti?”
Rise di gusto. “ Ma che dici!
Mollarti è l’ultima delle cose che mi passano per
la mente. Anzi non mi passa
proprio! Volevo solo prenderti un po’ in giro. Stamattina
sprizzo gioia da
tutti i pori!”
Mi staccai da lui. “ Come mai?”
“ Boh! Forse perché mi sono
accorto che questo non è uno dei miei soliti sogni. Sei
veramente qui con
me...”
“ Che dolce che sei. Sicuro di
essere Tom Kaulitz?”
“ Si sono proprio io, signorina.
E adesso, sa cosa deve fare? Si vesta, la aspetto giù.
Usciamo.”
Era un’idea molto interessante.
“ Ok a dopo!” ed uscì beato dalla
stanza.
Aprii l’armadio ed iniziai a
fissare i possibili abbinamenti, ma alla fine scelsi un vestitino
azzurro a
maniche corte. In un batter d’occhio ero lavata e vestita.
Scesi di sotto, dove non
incontrai ne Simone ne Bill. Meglio così.
Uscendo da casa, vidi qualcosa di
nuovo. Un’auto nera metallizzata era parcheggiata fuori al
cancelletto di ferro
che delineava il confine tra la casa e la strada.
I finestrini erano scuri e non
era possibile vedere chi ci fosse all’interno. Di Tom neanche
l’ombra.
Mi avvicinai all’auto...di cui, a
d’un tratto, si aprirono i finestrini.
“ Dai Sali!” mi urlò Tom.
Era dentro quell’auto e si
atteggiava a figo, con un paio di occhiali da sole.
Senza farglielo ripetere più di
una volta, corsi dalla parte del passeggero ed entrai in auto.
“ E questa di chi è?”
“ Modestamente è mia!”
Spalancai la bocca. “ Sul serio
questo carro armato è tuo? È enorme!”
“ Tutto, tutto mio! Sai, più
spaziosa è...meglio è per noi...”
sorrise malizioso.
Posai un dito sul mento. “
Interessante osservazione...”
“ Dove stiamo andando?”
Erano diversi minuti che stavamo
in auto e io già non ce la facevo più.
“ Oddio! È la quinta volta che me
lo chiedi...e io puntualmente ti rispondo: In centro.”
Risi. “ Non ce la faccio...è più
forte di me. Qui dentro non resisto!”
Finalmente parcheggiammo.
Di quelle strade mi ricordavo
poco.
Scesi dall’auto, Tom mi prese per
mano ed iniziammo a camminare.
Il sole splendeva alto nel cielo.
Faceva caldo come il primo giorno che era arrivata dai Kaulitz. Ora
però non
maledicevo il tempo...anzi lo ringraziavo per quella bella giornata.
Le strade erano piene di gente.
Strano che nessuna riconoscesse Tom. Il chitarrista dei Tokio Hotel.
Ma era ancora presto per dirlo.
“ Sai cosa vorrei fare?” domandai
all’improvviso.
“ Cosa?”
“ Un tatuaggio! Ho sempre sognato
farmene uno...”
“ Ora?”
“ Perché no? Poi se mi fa male,
stringo la tua manina e mi passa tutto.”
Sorrise. “ Un altro giorno
magari.”
Rimasi un po’ delusa da quella
risposta...credevo avesse acconsentito. Tom se ne accorse.
“ Ti ho detto di no perché ora
c’è un problemino.” Indicò un
gruppetto di ragazze che si avvicinava
impaziente.
“ Oh mio Dio...”
“ Oddio! Tom Kaulitz!!!”
iniziarono ad urlare e dimenarsi.
Lui, lasciò la mia mano. “ Ok
calma. Mi dispiace ma non ho un indelebile per gli autografi e non
credo voi ne
abbiate quindi...”
Una ragazza lo bloccò. “ Io ce
l’ho! Dai ti prego!”
Mi sentivo un tantino in
disparte...come se in quel momento non esistessi.
“ E lei chi è Tom?” disse una
indicandomi.
Il rasta rimase per un attimo
zitto. Poi un’intuizione lo illuminò. “
Oh ma è un fan! Stavo giusto discutendo
con lei del nuovo singolo...vero?”
Lo guardai scocciata ed irritata.
“ Ma non era quella tua cugina?
Gli assomiglia...”
“ Noooo assolutamente! Su, calma
con queste mani...una alla volta per cortesia. Non sono così
dotato! Ovviamente
non mi riferisco al letto.”
Uguale...non cambierà mai. Io una
fan!?!
Senza dire niente...uscii da quel
folto numero di ragazze e mi incamminai da sola.
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Capitolo 12 *** cap 12 ***
Eccomi in ritardo come
sempre.
Mi dispiace moltissimo per il ritardo. E ringrazio tutti gli splenditi
commenti. =)
Ora vi lascio con il dodicesimo capitolo, devo scappare. Baci! ^^
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“ Dai Simo vieni qua!” mi sentii strattonare.
Mi voltai indietro e mi ritrovai di fronte Tom. Da solo.
“ Oh signor Kaulitz, non dovremmo stare così
vicini...poi la
gente parla...le fan iniziano a fraintendere! È meglio se
restiamo a debita
distanza. Io sono solo una stupida fan come tutte loro...”
dissi, quasi in modo
teatrale.
Sbuffò e prese il mio viso tra le mani. “ Non
sapevo cosa
inventarmi...”
“ Non potevi dire, semplicemente: è
la mia ragazza!?! Ah ho capito, il SexGott non può
avere una
ragazza fissa...è troppo orgoglioso per farlo sapere. Poi
tutte quelle pazze
che aspettano una nottata bollente con te, ci ripensano vero? E tu
rimani
fregato.” Liberai il volto dalla sua presa e continuai a
camminare.
“ E che cazzo! La smetti di camminare?”
ringhiò.
Mi spaventai a quel suo tono di voce...non l’avevo mai
sentito arrabbiarsi in quel modo.
Decisi di abbassare la cresta e calmarmi.
Mi voltai verso di lui, alzando le mani. “ Ok Tom,
calma...tutto apposto...non ti arrabbiare.”
Si avvicinò, sospirando. “ Scusa...”
Mi strinse forte a se, avvicinando il viso al mio orecchio.
“ Non volevo farti arrabbiare. Solo che per me, è
un po’
difficile ammettere certe cose davanti le mie fan. Ma mi
farò perdonare.”
Sussurrò.
“ è tutto ok. Anche io ti devo chiedere scusa...mi
irrito
facilmente. Questo è uno dei miei tanti difetti.”
Lo baciai delicatamente sulla guancia e mi staccai da lui.
“ Andiamo a casa ora...” sussurrai.
“ Assolutamente no! Ti accompagno a fare il tatuaggio, dai
andiamo!”
Mi prese per mano, costringendomi a seguirlo.
“ Tom, non fa niente...sarà per un’altra
volta.”
“ Ti ho detto di no! Su muoviti!”
Camminammo per una decina di minuti finchè non ci fermammo
davanti un negozio. Lui entrò senza esitare, mentre io
iniziavo ad avere
qualche dubbio.
“ Tom...sei sicuro che sia il posto giusto? Sai...le
infezioni e tutto il resto...non vorrei...”
Mi sorrise. “ Sicurissimo! È qui che Bill ha fatto
il primo
dei suoi tatuaggi.”
Abbozzai un mezzo sorrisetto. “ Va bene...”
Poco dopo si avvicinò un ragazzo molto giovane...poteva
avere, al massimo, 24 – 25 anni. Si presentò ed
iniziò col farci le solite
domande di routine...come vi chiamate? Chi, dei due, deve farsi il
tatuaggio?
Ecc...
Io non avevo per niente idea del disegno da farmi tatuare.
Così passai una bella mezz’oretta a sfogliare,
contro voglia, enormi
raccoglitori pieni zeppi di immagini...con accanto Tom a consigliami.
Finalmente i miei occhi si posarono su di una bellissima
farfalla, sembrava vera...e sul mio corpo sarebbe andata benissimo.
Sorrisi soddisfatta a Tom e volgendo lo sguardo al ragazzo,
indicai il disegno. “ Ho deciso!”
Dopodiché iniziò la parte più brutta e
dolorosa del lavoro.
Il tempo sembrava non trascorrere mai, tra una smorfia di
dolore ed una stretta di mano, a Tom, un po’ troppo forte.
Avevo pregato Klaus (ormai il ragazzo era diventato uno di
famiglia, avendo parlato con lui tutto il tempo...era inevitabile
chiamarlo per
nome) di usare dello spray anestetizzante, ma lui non volle
ascoltarmi...dicendo che il tatuaggio sarebbe venuto male a causa della
dilatazione dei pori.
Dopo aver pagato ed aver ascoltato le raccomandazioni di
Klaus sulla cura del tatuaggio...uscii dal negozio, seguita da Tom, con
un
disegno indelebile sul lato destro del mio basso ventre.
“ Allora ti piace?” mi chiese Tom, mentre metteva
in moto
l’auto.
“ Da morire!”
Si avvicinò a me e posò una mano sulla mia
guancia.
Sorrise. “ è proprio bello come te tesoro...ma
anche come
me!”
Risi. “ Modesto il ragazzo!”
“ Ora non dimenticarti di pulirlo bene ogni sera e passarci
sopra la vasellina. Ok?”
“ Si capitano...non si preoccupi!”
“ Anzi sai che ti dico? Te la passo io la vasellina.
Così
sarà molto più rilassante...non trovi?”
mi guardò malizioso.
Sorrisi e avvicinandomi a lui, posai le labbra sul suo
collo.
“ Molto più rilassante...” sussurrai.
Sentii Tom sospirare. Sorrisi tra me e mi avvicinai alle sue
labbra. Iniziai morderle...affamata. Quanto mi piacevano.
Per un po’ dimenticai che ci trovavamo in auto e che Tom
stava cercando di guidare. Volsi lo sguardo verso la strada...ma non ci
stavamo
muovendo. Aveva accostato. Le sue mani non si trovavano più
sul volante ma
dietro la mia schiena.
Con delicatezza mi spostai, dal mio sedile alle sue
gambe...cercando di non staccare il contatto che c’era tra le
nostre labbra.
Per un po’ pensai che sarebbe stato orrendo continuare
quello che stavamo per fare, in auto. Ma mi ricordai che i finestrini
erano
scuri. Nessuno, da fuori, ci avrebbe visti.
“ Simo...” sussurrò Tom. Aveva il
respiro irregolare.
Mi staccai dolcemente da lui. “ Che
c’è?”
“ Torniamo a casa, ti va?”
Restai di stucco alle sue parole.
“ Ma...perchè...io...e tu...” deglutii.
Non sapevo che dire.
Tornai al mio posto...volgendo lo sguardo al paesaggio fuori
dal finestrino.
Tom riprese a guidare. Per un po’ non parlammo.
Lui che rifiutava una cosa del genere. O sono io ad essere
pazza o e lui ad essere diventato un santarellino. Semplicemente
assurdo.
“ Rimasta male?” sussurrò.
Dalla mia bocca non uscì una parola tranne che un piccolo
mugolio di disgusto.
Lo sentii ridere. “ Dai...andiamo dopo in camera
mia...”
Mi voltai verso di lui. “ Non è la stessa cosa
dopo.”
Alzò un sopracciglio confuso. “
Perché?”
Sbuffai. “ Perché si...era tutto perfetto...e tu
hai
rovinato tutto. Dopo non avrò la stessa voglia, lo stesso
desiderio che avevo prima.
Quindi credo proprio che non ci sarà niente oggi.”
Sorrisi acida.
Voltò lo sguardo sulla strada, accennando ad un sorriso.
“
Oh beh...come vuoi.”
Quando arrivammo davanti casa, uscii dall’auto sbuffando e
sbattendo la portiera. Gli avrei tenuto il broncio per tutto io resto
della
giornata...se solo ci sarei riuscita. Cosa molto improbabile.
“ Bellezza vieni un po’ qui...” Tom mi si
parò davanti
sorridente.
Posai le mani sui fianchi. “ Ti sposti per
cortesia?”
Sorrise sghembo e mi cinse la vita. Posò delicatamente le
labbra sul mio collo. Avrei voluto respingerlo...ma non ci riuscivo.
I nostri corpi sono come delle calamite con poli diversi.
Tra noi c’è attrazione totale. Questa era la mia
teoria...forse proprio per
questo non riuscivo ad essere arrabbiata con lui. Avevo bisogno, ogni
secondo
che passava, del contatto con il suo corpo. Era una droga per me...una
dolce
droga.
Avrei voluto stringerlo a me, ma una voce interruppe quel
momento.
“ Finalmente siete tornati!” Tom si
staccò immediatamente da
me e dietro di lui potei scorgere una figura familiare.
“ Ciao zia...mi stava dicendo una cosa
all’orecchio, niente
di più...” riuscii a dire. Meno male che le
frottole, mi veniva naturale dirle.
Simone si avvicinò a noi. “Potevate dirmi che
sareste usciti
e tornati più tardi. Sapete che ore sono? Le quattro!
Dovrete avvisarmi la
prossima volta. Avete mangiato almeno?”
“ No...” sussurrai.
“ Ecco bravi, restate anche a digiuno! Meno male che vi ho
lasciato un po’ di pasta da parte, nel forno. Su forza,
entrate!”
Sentii Tom sbuffare a fianco a me. “ Mamma senti hai rotto!
Non sono mica un bambino!?! Faccio quello che voglio. Punto.”
Entrò veloce in
casa. Io lo seguii con più calma, passando davanti mia zia
ed abbozzando un
mezzo sorrisetto.
“ Scusa...” le sussurrai.
Tom entrò in cucina e si precipitò al forno
estraendo un
piatto.
“ Dovresti portare un po’ più di
rispetto per tua madre...”
dissi appena lo raggiunsi.
Senza ascoltarmi si sedette al tavola ed iniziò a mangiare.
Poco dopo mi accorsi che in cucina, sulla poltroncina era
seduto Bill.
“ Ciao Bill - dissi al ragazzo che mi rispose con un cenno
della testa, dopodiché mi voltai di nuovo verso il fratello
– Hai capito che ti
ho detto?”
Tom alzò lo sguardo verso di me. “ Non credo ti
riguardi.”
Alzai gli occhi al cielo, stupita. “ Ah...come
vuoi...”
Mi accomodai di fronte a lui, poi mi rivolsi a Bill. “ Come
va?”
Non ottenni risposta, tranne un’occhiataccia fulminante.
Sbuffai seccata.
“ Vuoi?” mi chiese, poco dopo, Tom porgendomi un
piatto
pieno di pasta al sugo.
“ No grazie, non ho fame.”
“ Dovresti averne invece...”
“ No grazie.”
Ritrasse il piatto sorridendo. “ Di a Bill che ti sei
fatta!”
“ Perché che mi so fatta?” dissi confusa.
“ Il tatuaggio...”
“ Ah già...il tatuaggio. - mi voltai verso Bill -
mi sono
fatta tatuare una farfalla sulla parte destra del ventre...”
“ E allora?!” bella risposta...
“ Oh niente Bill...tranquillo!” iniziava a darmi
sui nervi,
il suo comportamento...era estremamente irritante. Beh...forse un
po’ dovrebbe
esserlo visto che mi sono messa con suo fratello. Però credo
che questo sia
eccessivo...infondo non è proprio tutta colpa mia.
È dannatamente facile
prendere una cotta per Tom...è così sexy.
Cotta...non so nemmeno se sia il termine giusto, da
utilizzare. Non so, neanche, bene cosa sia quell’emozione che
provo per
Tomi...attrazione? Forte emozione? Amore? Non lo so...ma lo vorrei
tanto
sapere.
“ Bill vorrei dirti che mi dispiace, che non voglio vederti
stare male per me...visto che non me lo merito, che non volevo
illuderti ma quella
con Tom...è stata una cosa che non riesco, neanche io, a
capire. Se solo tu mi
credessi...” le parole iniziarono ad uscire senza smettere un
istante. Parole
che mai avrei osato dire.
Vidi gli occhi di Bill farsi lucidi...
“ Mi credi se ti dico che mi dispiace? Ti prego...”
Lui abbassò lo sguardo.
Sospirai voltandomi verso Tom. Mi guardava abbozzando un
sorriso...anche se era evidente che si stava sforzando nel farlo.
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Capitolo 13 *** cap 13 ***
Salve. Un pò sconsolata, eccomi qui. L'altra mai ff non va
molto bene...e pensare che la adoro. Beh non tutti hanno gli stessi
gusti in fondo xD Mi accontenterò delle recenzioni di questa
ff, che sono sempre tante. Vi ringrazio per tutti questi commenti e
spero di non deludervi con questo prossimo capitolo.
Vi lasci alla lettura! Baci, Simo.
P.S. Ho scritto una nuova ff, si chiama "Sensazioni Forti" , l'ho messa
in un'altra categoria però. Se vi va, andate a leggerla.
Grazie mille >.<
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Bill si alzò di scatto dalla poltrona. Iniziò a
camminare avanti e indietro per la stanza, mentre si torturava le mani.
“ Ieri quando ti ho vista in camera di Tom...ho patito le
pene dell’inferno. Non riuscivo a capire
perché...cosa ti aveva spinto a concederti a
lui....perchè non io. Poi stamattina, ho parlato con mio
fratello e ho capito quello che prova per te. Il suo...il nostro amore
per te, sempre se posso definirlo cos’, è
forte...ma non ci dividerà. Io e Tom rimarremo sempre
uniti...”
“ Oh Bill ma io non voglio dividervi...non l’ho mai
voluto!”
“ Fammi finire ti prego. È già
difficile per me, solo parlarne. Allora...poi, vorrei dirti che
ringrazio il tuo interessamento per me e che accetto le tue scuse.
Però sono rimasto deluso...credevo di trovare in te, quello
che avevo sempre desiderato. Ma non è stato così.
Ora credo che sia meglio se io stia alla larga da te.” Fece
per andarsene ma io fui più veloce di lui e lo afferrai per
un braccio. Quando si voltò, vidi delle lacrime. Calde
lacrime che gli rigavano il volto.
Senza pensarci avvicinai la mia mano al suo viso per asciugarlo con una
carezza. Ma si ritrasse subito abbassando lo sguardo.
“ Mi dispiace Bill...io...ti voglio bene. Lo sai questo
vero?”
“ Io ti amo...” sussurrò per poi andare
via.
In quel momento il mio cuore perse il controllo...non sapevo cosa fare.
Mi sentivo così avvilita e in collera per lui. Mi girai, col
volto basso, verso Tom...che mi aveva raggiunta ed ora si trovava di
fronte a me. Come se sapesse cosa sarebbe accaduto in quel momento, mi
strinse a se. E secondo le mie ma anche le sue previsioni, scoppiai a
piangere. Affondai il viso nella sua maglia...non avevo il coraggio di
guardarlo negli occhi. Mi stavo comportando come una bambina viziata.
Volevo che Bill rimanesse, che non mi voltasse le spalle ma volevo
anche Tom, lo volevo al mio fianco. Si...sicuramente ai suoi occhi, ero
parsa una stupida bambina...e forse era quello il motivo per cui, non
riuscivo a guardarlo.
“ Calma Simo...è tutto ok...”
“ No. Non tutto ok - dissi tra un singhiozzo e
l’altro - Bill sta soffrendo! Tutta per colpa mia! Non
voglio, capisci!?”
“ Calmati e vieni con me.”
Mi prese per mano e mi condusse verso la piscina. Si distese su una
sdraio e mi fece accoccolare al suo fianco. “ Ecco qui...ora
smettila di piangere.”
Mi asciugai rapidamente gli occhi. “ Non ce la faccio...mi
odio da sola. Mi odio ogni volta che vi vedo stare male, soprattutto se
è per colpa mia!”
“ Secondo te, non stiamo male anche noi, quando ti vediamo
piangere?! E poi, non devi preoccuparti per Bill...lui è
più forte di quanto tu pensi. Si riprenderà e
tornerà a parlarti...forse ci vorrà un
po’ di tempo...ma ce la farà!”
Non credevo molto alle sue parole. Bill mi è sempre sembrato
un ragazzo estremamente fragile...
Flashback:
Una grande quercia.
Lacrime...un bambino sta piangendo.
“ Bill! Bill!
Ti ho trovato! Cosa fai? Perché piangi?”
“ Mi hanno
detto che sono una femminuccia...ma non è vero!”
Indicò un
gruppetto di ragazzi a qualche metro di distanza da loro.
“ Oh ma non
andare da loro, Simo. Ti faranno del male...guarda cosa hanno fatto a
me!” portò le piccole dita sull’occhio
gonfio.
“ Non
andrò da loro...non preoccuparti. Ma ti giuro che se ti
faranno di nuovo qualcosa, li picchierò io
stessa!” disse a gran voce la bambina.
Bill sorrise.
“ Io devo difendere te, non il contrario...sono stupido
vero?”
“ No! Non sei
affatto stupido! Ma non voglio più vederti
piangere...però, se per caso succederà, ti giuro
che quello che ti avrà fatto piangere non la
passerà liscia!”
I due, prendendosi per
mano, corsero via...sicuri che quella promessa sarebbe durata per
sempre nel tempo.
“Ti sei calmata un po’?”
“ Diciamo. Voglio uscire...voglio andare via da qui stasera.
Andiamo da qualche parte, ti prego.”
Tom baciò dolcemente la mia fronte. “ Dove
vorresti andare?”
Mi alzai guardandolo finalmente negli occhi. “ Non so...dove
vuoi. Da qualche parte, basta che ci sia del chiasso. Odio il
silenzio!” dissi isterica.
Rise. “ Ok sta calma...usciamo. Però prima una
bella doccia.”
Dopo un po’ andai in bagno seguita da Tom, che insistette nel
fare la doccia con me. Mi aiutò a mettere la vasellina sul
tatuaggio che mi bruciava da morire, dopodiché ci vestimmo.
Decidemmo di cenare con Simone e poi, verso le 22:00, di uscire.
“ Che bello qui, Tom! è molto più bello
del locale dell’altra sera!”
Eravamo seduti su una poltroncina di pelle bianca, in un locale molto
ma molto In.
Con in mano una cocktail alcolico.
“ Tu sei bellissima...” mi sorrise malizioso.
Strano mi ritenesse bellissima. Capelli legati in una coda, jeans scuro
e un semplice top nero. Non mi sarei neanche truccata se solo Tom non
mi avesse costretta a farlo.
Non avevo molta voglia di parlare...anzi non avevo voglia di fare
niente.
“ Tom, ti prego, parla di qualcosa...” Anche se io
non ne avevo voglia, volevo che lui parlasse, così da
cacciare i cattivi pensieri dalla mia mente.
“ Di cosa vuoi che parli?” si avvicinò a
me baciandomi la guancia.
“ Non so...di qualsiasi cosa...mi sento strana...”
“ Oh piccola vieni qui...” mi abbracciò,
tenendomi stretta a lui.
“ Ti sto facendo patire, anche a te, le pene
dell’inferno vero?” sussurrai.
Sorrise. “ Ma che dici...assolutamente no...anzi sto vivendo
emozioni indescrivibili. Tu sei la mai emozione più bella,
tesoro.”
Appoggiai la testa sulla sua spalla. “ Ti adoro
Tom!”
“ Anch’io...non sai quanto.”
Restammo lì per diverse ore. Parlavamo delle cose
più assurde...Tom faceva di tutto per distrarmi e per un
po’ ci riuscì. Ma fu anche merito
dell’alcool, tanto che tornai a casa ridendo, senza
ricordarne il motivo.
“ Zitta Simo che fai svegliare tutti...”
sussurrò Tom.
“ Che ore sono?”
“ Le 3:00...è tardi non credi?”
Salii in camera mia barcollante, seguita da Tom.
“ Vieni qui che ti aiuto a svestirti...”
Mi tolse con delicatezza il top e il jeans, e mi adagiò sul
letto. Poco dopo anche lui svestito, era al mio fianco.
“ Che hai voglia di fare ora?” mi
sussurrò malizioso.
Mi avvicinai al lui, disegnando piccoli cerchi sui suoi pettorali ben
definiti.
“ Credo niente...oggi ho promesso che non ci sarebbe stato
niente. Sono ubriaca, mica scema...”
“ Ah si?!?” si avvicinò calmo a me,
liberando i miei capelli dall’elastico.
“ Ti voglio...” posò le labbra sulle
mie. Leggero e dolce.
“ Non oggi Tom...ti prego, non è
aria...” sospirai malinconica.
Non ebbi risposta e mi accoccolai, chiudendo gli occhi, tra le sue
braccia.
Prese ad accarezzarmi i capelli sussurrando una melodia.
“ Cosa mi hai fatto...perchè mi sento
così strano...forse perché mi sono innamorato di
te...si Simo, io ti amo...” sussurrò a voce molto
bassa. Ma ciò non impedì a me di sentire. E
sorridendo mi addormentai.
Un altro giorno stava per avere inizio ed io sapevo che sarebbe stato
peggio del precedente.
Fui svegliata dal rumore incessante della pioggia, e guardando la
sveglia mi accorsi che erano solo le 8:00 del mattino.
Per tutta la notte non avevo fatto altro che girarmi e rigirarmi nel
letto, in preda ad incubi. Ogni volta che riuscivo a prendere sonno,
vedevo Bill...la sua immagine sfocata
nell’oscurità. Intorno a lui però,
c’era della luce...un bagliore accecante. Lui piangeva e
ripeteva in un sussurrò, le ultime parole pronunciate il
giorno prima...” Io ti amo”...Il bagliore man mano
scompariva e con lui, il povero Bill, che dispiaciuto mi dava le spalle.
Il dolore di Bill mi aveva sempre turbato, ed ora più delle
altre volte, perché quel dolore era provocato da me...dal
mio egoismo e non sapevo come sistemare le cose.
Mi alzai dal letto, facendo attenzione a non svegliare Tom. Mi
avvicinai alla finestra e portai le mani sugli occhi. Me li sentivo
bagnati ed infatti, lo erano...avevo anche pianto durante la notte.
Fuori pioveva a dirotto, il tempo era, tutto d’un tratto,
cambiato. Sembrava una mattinata invernale...sentivo anche il vento,
che forte, batteva sulla finestra.
Due braccia, mi accolsero da dietro e si posarono intorno alla mia vita.
“ Già sveglia?” mi sussurrò
Tom ad un orecchio.
“ Non riuscivo a dormire...tu torna pure a letto.
È presto.”
“ Non ci vado se non vieni anche tu...”
Mi voltai verso di lui, ancora mezzo addormentato.
“ Ok...ma solo perché tu hai ancora
sonno.”
Mi passò una mano trai capelli. “ Stavi
piangendo?”
Sorrisi per nascondere la tristezza. “ Niente affatto! Su
vieni...”
Lo spinsi verso il letto e mi distesi con lui.
“ Su ora domi tesoro...” gli sussurrai.
“ Stanotte ha sussurrato il suo nome.”
Spalancai gli occhi sorpresa. “ Cosa?!”
“ Parlavi nel sonno e ripetevi il nome di mio fratello.
Incessantemente.”
“ Davvero?”
Lo sentii sospirare. “ Già...sai, sto iniziando a
pensare che io non sia importante per te, più di quanto lo
sia Bill. Per te conta più lui...visto che te lo sogni pure
di notte.”
“ Oh no Tom...non pensare nemmeno a tutto ciò. Tu
sei... - non sapevo come continuare la frase, in modo da non offenderlo
- importantissimo per me...quasi indispensabile. Però non
posso negarti che lo è anche Bill. Sai che tra noi
c’è sempre stato un legame più
profondo.”
Non mi rispose.
“ E comunque Tom...ti prego di non parlare più di
lui, almeno per un po’. Sarà meglio per tutti. Non
credi?”
“ Sarà molto meglio...”
sussurrò baciandomi la fronte.
Sospirai. “ Sei troppo buono...”
“ In che senso?”
“ Hai visto che piango per Bill, poi io ho detto anche che
lui è molto importante per me...Beh, fossi al tuo posto, mi
sarei mandata a quel paese da sola.”
Rise. “ Sei troppo importante, per farti andare via da me.
Potrai avere anche mille difetti...ma io ti vorrò comunque
con me. Forse non te l’ho ancora detto...ma credo avrai
capito che...ti amo...”
Mi avvicinai a lui, cercando le sue labbra. Le trovai e lo baciai con
passione, con voglia. Anch’io volevo amarlo...e anche se
avrei sofferto a vita per Bill, ero certa che il mio destino sarebbe
stato quello di stare con Tom.
Ne ero convinta...o piuttosto, volevo convincermene. Chissà
cosa riservasse, in realtà, il destino per me.
Mi staccai da lui, per poi guardarlo negli occhi.
“ Lo hai detto anche ieri sera.”
“ Cosa?”
“ Che mi ami...lo hai detto, mentre io avevo gli occhi
chiusi. Non stavo dormendo ed ho sentito tutta la frase pronunciata da
te. Parole stupende!”
Mi sorrise imbarazzato. “ Sono stato scoperto?!”
disse ironico.
“ Già! Ti ho scoperto, mio amore!” lo
abbracciai felice.
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