a new melody of our love

di Helerya
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** prologo - in una notte senza nuvole ***
Capitolo 2: *** alba sulla spiaggia ***
Capitolo 3: *** sorpresa! ***
Capitolo 4: *** notte di fuoco ***
Capitolo 5: *** l'alba dell'inizio ***
Capitolo 6: *** passeggiata tra lontani ricordi ***
Capitolo 7: *** sotto le ombre dei salici ***
Capitolo 8: *** sto rinascendo da un lungo, bellissimo sogno ***
Capitolo 9: *** la porta che conduce al mio sogno ***
Capitolo 10: *** una vita tranquilla ***
Capitolo 11: *** nascosti tra le ombre ***
Capitolo 12: *** nell'ombra dell'odio ***
Capitolo 13: *** assenza ***



Capitolo 1
*** prologo - in una notte senza nuvole ***


Da sola sono buio,
con te sono luce.




Buio. Intorno a lei era tutto buio. Saya avanzava carponi nel sepolcro della famiglia Otonashi.


La mia famiglia...


Iniziava a ricordare tutto molto più in fretta dell'ultima volta: suo padre, Riku, Diva... Haji.
Già, Haji. L'unico uomo che avesse mai amato. I ricordi che tornavano erano dolci e belli, tranne uno.
L'ultima volta in cui lo aveva visto vivo e vegeto. Se si impegnava un po' poteva risentire la sua voce che, tranquilla come se fosse tutto ok, le diceva ” Nankurinaisa. Io ti amo” per poi venire inghiottito dalle macerie.
Un rumore la distrasse da quel ricordo dolce-amaro. Anche questi trent'anni di sonno erano finiti. Chissà se Haji si sarebbe fatto vivo. Forse chi stava arrivando era proprio lui, venuto a mostrarle quel dolce sorriso, a sussurrarle quelle dolci parloe che la facevano sentire dannatamente bene e al sicuro...


A mostrarmi il suo splendido viso...


Mentre pensava e faceva congetture, una flebile luce iniziò a farsi strada nel buio che l'avvolgeva come una coperta. Una volta fuori, le stelle e la luna le rivolsero uno sguardo freddo, in quella notte senza nuvole, che per sempre avrebbe celato nell'ombra il segreto del suo risveglio.
Era affamata. Lo notava solo ora, troppo impegnata a pensare. Aveva bisogno del sangua di haji per placare la sua sete (oltre che del proprietario). Voleva sentirlo, toccarlo, vederlo...


Baciarlo...


Fu in quel momento che le basse e tristi note di un violoncello risuonarono delicate come petali di rose nella notte, un canto che parlava di un amore lontano e triste, ma allo stesso tempo grande e forte.
Si girò e lo vide, bello come ogni notte in cui il suo viso veniva bagnato dai raggi lunari. Era là, sul tetto basso del sepolcro, muoveva dolcemente l'archetto sulle corde dello strumento, con gli occhi chiusi che seguivano una melodia nascosta agli occhi di Saya, che lo guardava e lo ascoltava suonare, come 100 anni prima allo Zoo. Anni in cui ciò di cui si preoccupava era che Haji e Joel stessero bene e che non la lasciassero sola.
Fu in quel momento che lo sgardo di haji si posò sulla sua figura, seduta a terra, facendola sentire in imbarazzo, cosa che non aveva senso.

                                                                                        *


Haji amava guardare Saya, non la perdeva mai di vista (per proteggerla, ovviamente...).
I suoi capelli neri e mobidi, i suoi occhi dolci e tristi, quelle labbra calde, che sapevano di more...
Le sue labbra...
Quelle labbra che lo avevano ascoltato, consolato, capito e incantato come mai gli era capitato.
La amava, non poteva più negarlo ormai. Non dopo essersi dichiarato così apertamente, men che mai dopo averla baciata.
Le era mancata terribilmente in quei trent'anni di sonno, in cui aveva potuto solamente guardare da lontano quel sepolcro, sorvegliarla, in attesa che si risvegliasse.
Mise giù il violoncello e la raggiunse, con un pugnale in mano. Si fece un taglio sul palmo, lasciando uscire il sangue, rosso, liquido e caldo, porgendo poi la mano a coppa verso Saya, che bevve avida il liquido rosso.
Dopo aver finito, Saya gli si accascio sul petto e lui la strinse delicatamente in un abbraccio.
“Saya?”
“Si?”
Prima ancora che potesse rendersene conto, Haji le prese il mento tra le mani e le diede un live e casto bacio.


                                                                                          *


Saya non era in grado di staccarsi da lui. Le sue labbra erano come una calamita al sapore di mela, e non lo avrebbe mai potuto fare se non fosse stato proprio lui a staccarsi per primo.
Dopo un po' sciolse anche l'abbraccio e le chiese se fosse in grado di stare in piedi da sola.
“Credo di si, ma perchè me lo stai...?”
Non fece in tempo a finire la domanda che Haji aveva tirato fuori da chissà dove un piccolo fagotto ed era sparito in un secondo.
Dentro al fagotto c'erano un cambio di vestiti e delle infradito.
Non cambia mai. È sempre troppo timido...
nonostante tutto, sorrise a quel pensiero.

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Capitolo 2
*** alba sulla spiaggia ***


Allora... che posso dire? Innanzitutto chiedo scusa. Nel primo non ho fatto il tipico commentino che solitamente si trova a inizio capitolo. Ora sto recuperando. Ah, le due righe a inizio testo sono una mia opera. Mi diletto nella scrittura creativa quando non studio. I ringraziamenti vanno alla mia migliore amica, che mi ha consigliato di iniziare a scrivere fanfic, visto che avevo così tante buone idee da non riuscire a tenerle per me. Allora. Nella storia di oggi troveremo un galante Haji alle prese con una Saya dalla luna storta (che abbia il ciclo? XD). Cosa accadrà? Riuscirà il nostro vampirone romantico a risollevarle il morale? Buona lettura a tutti i lettori che mi seguiranno (tre al massimo......XD).

 

*

Alba sulla spiaggia

 

*

Alla luce del sole

ti sforzi di sorridere,

ma io lo so che sotto la luna

il tuo dolce viso si riga di lacrime.

 

*

 

Era ancora mattina presto, e l'alba spandeva tenui raggi bianchi e rosa sulla sabbia, che si illuminava come se fosse fatta con piccoli cristalli.

Saya era uscita per fare una passeggiata guardando sorgere l'alba, come trent'anni prima, quando ancora era una normale ragazza delle superiori particolarmente dotata per gli sport. D'altronde, Haji, come era suo solito fare, la seguiva in continuazione.

Ora che ci faceva caso, era tutta la settimana che Haji la stava evitando. Cercava di nascondere qualcosa, ma cosa? Questo interrogativo la assillava, la faceva diventare scorbutica e impaziente. Non era riuscita a parlargli senza rispondere con monosillabi.

“OH, e insomma!! Perchè diavolo mi stai seguendo e nemmeno ti avvicini?? Cos'è, ti faccio paura??”

In quel momento un dubbio atroce attraversò la sua mente, che fù inondata da pensieri negativi sull'uomo che ora le stava davanti, la sua faccia impassibile come sempre non lasciava intravedere il minimo sentimento umano.

“O magari, quando al sepolcro mi hai baciata, mi stavi solo ingannando, come tutte le altre volte un cui mi hai detto . Allora, è così?”

Haji a quelle parole sembrò paralizzarsi.

“Saya, io...”

“No, non dire più niente. Se davvero non stavi mentendo, perchè mi hai evitato tutta la settimana?”

Il silenzio regnava sovrano tra i due.

“Ecco, lo sapevo, mi hai mentito!”

“Saya, lascia che ti spieghi...”

“Spiegarmi cosa? Che tu probabilmente ti sei fidanzatocon qualcuna che non conosco? Migliore di me? È vero, la cosa è più che possibile, anzi, è quasi certo che io sia una delle persone peggiori del mondo, ma almeno tu pensavo che mi amassi davvero... Perchè?”

Non riusciva più a dire niente. Le lacrime stavano per uscire copiose dagli occhi, la vista era annebbiata.

Haji non diceva niente, semplicemente la guardava come ogni volta che si sfogava e gli urlava contro. Saya non avrebbe potuto sopportare ancora a lungo di dtargli davanti, non voleva farsi vedere da lui mentre piangeva per colpa sua. Dopo una ramanzina del genere, sarebbe stato parecchio imbarazzante.

Iniziò a correre, senza vedere dove andava, correva soltanto, le gambe che veloci e agili la portavano sempre più lontano da lui, che ancora la guardava, fermo immobile sulla riva del mare che lambiva placido la costa di Okinawa.

 

Erano passate ore da quando si era nascosta su al sepolcro dove aveva riposato gli ultimi trent'anni. Aveva pianto tutte le sue lacrime, ora stava meglio ed era più tranquilla. Il dolore e la delusione se erano andate da parecchio, sostituite da un vuoto ancora peggiore. Non riusciva a spiegarsi perchè Haji la stesse evitando e non rispondesse più nemmeno alle sue domande.

Anche se in realtà ci aveva provato, solo che lei non lo aveva lasciato finire.

Ora si che si sentiva un essere orribile. Forse, se lo avrebbe lasciato finire di parlare, ora saprebbe perchè Haji era stato così evasivo.

Beh, ora come ora non posso farci niente, ma forse potrei chiedergli scusa. Non avrei dovuto aggredirlo in quel modo.

Pensando questo, si alzò e uscì sotto la luce degli ultimi raggi solari, che con i loro splendidi rossi e arancioni, creavano un meraviglioso tramonto, che si rifletteva sulla superficie del mare.

 

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Capitolo 3
*** sorpresa! ***


Ehi gentaglia, rieccoci con il nuovo capitolo. In questo capitolo cosa farà Saya? Dove sarà finito Haji? Chi è che segue i due a distanza, nell'ombra, senza dare nell'occhio?

Beh, io posso solo cercare di capire i vostri dubbi (quelli che avrei io al vostro posto), ma credo di essere piuttosto vicina alla realtà.

Buona lettura. W GLI YAOIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIII.....!

 

*

Ogni volta che sorridi,

il mio cuore è felice.

Quando piangi, sanguina.

 

*

 

Sorpresa!!

 

Dopo essersi incamminata verso la spiaggia, l'agitazione e il senso di colpa si erano intensificati, così si era messa a correre. Ci mise due ore buone a tornare indietro (e intanto cercava di convincersi che non si era persa nella sua città... che figura se qualcuno lo avesse saputo!!!), e quando la sabbia iniziò a bruciarle sotto i piedi, cercò Haji sulla spiaggia e sugli scogli della piccola insenatura. Ma dov'era finito? Dov'era proprio adesso che doveva chiedergli scusa?

Si mise a piangere di nuovo, stavolta per la frustrazione. Perchè proprio oggi tutto andava storto?

Visto che stava facendo buio (era così occupata ad auto-commiserarsi per le sue pessime maniere che non si era nemmeno accorta che era quasi notte) decise che era meglio tornare a casa. Forse Haji aveva avuto la stessa idea.

Quando giunse in vista dell'abitazione, notò con pacato stupore che le luci erano spente.

“Stanno già dormendo? Strano... di solito ci mettono ore per addormentarsi.”

in quel momento un'ombra passò davanti alla finestra. Uno strano senso di inquietudine la pervase.

“Ladri?”

Mentre la paura cresceva, Saya correva come una matta verso la porta, la apriva di botto cercando di spaventare chiunque si fosse intrufolato all'interno e...

“SORPRESA!!” gridarono molte voci in coro.

Saya si stava guardando intorno alquanto confusa.

Sorpresa? Ma oggi non è il mio compleanno...

Il primo a darle spiegazioni fu Kai che, presa la sorella per mano, la fece salire con lui su un piccolo palco fatto, molto probabilmente, con dei tavoli. Issandosi in tutta la sua statura, prese un bicchiere di spumante da uno dei tavoli imbanditi con cibi di ogni tipo, e gridò a gran voce:

“Un hip-hip hurra per Saya, che finalmente è di nuovo a casa!!”

“HIP-HIP HURRA!!” fecero gli altri in coro.

Saya non riusciva a credere che tutti le avessero organizzato una festa a sorpresa senza che lei lo capisse, per di più dove viveva, a casa sua!!!! questo si che le stava risollevando il morale. Decisamente.

“Ehi, ma Haji dove lo hai lasciato?” le chiese Kai. “Non avrà mica abbandonato la sua fidanzata per andare a spassarsela, vero?”

Non proprio adesso. Non poteva aver rovinato tutto in così pochi istanti.

“Non lo ha fatto vero?”. “No. Sono stata io a dirgli di lasciarmi sola. Aspetta... Haji sapeva della festa?” chiese con un terribile presentimento che le faceva venire la nausea.

“Certo che lo sapeva! È stata sua l'idea. Aveva promesso che ti avrebbe tenuta lontana da qui in ogni modo, così ti saresti goduta di più la festa... Ma se mi dici che te ne sei andata e lo hai lasciato solo, forse adesso è alla spiaggia. Mentre dormivi lui andava spesso lì durante la notte. E, a proposito... ”

disse mentre estraeva dalla tasca una piccola bustina. Dentro sembrava esserci un piccolo oggetto di plastica. Cos'era?

“Questo” le disse mentre glielo porgeva con uno strano sorrisetto in volto “è il tuo regalo di compleanno. Usalo con cautela. E ora” disse dandole una sonora spinta fuori dalla porta, verso la quale Saya si stava già avviando “vai da Haji e, mi raccomando... divertitevi!!!”

Detto questo la chiuse letteralmente fuori casa.

Ma cosa hanno tutti quanti?

Seguendo le indicazioni di Kai, si diresse verso la spiaggia.

Lui era là, seduto tranquillamente sulla sabbia, che alla luce della notte era diventata blu.

Il suo viso, al chiarore della luna, era così bello che il fiato le si mozzò in gola.

È bellissimo...

In quel momento lui sembrò accorgersi che lo stava guardando, e mentre si girava Saya riuscì a vederle, anche se Haji stava tentando di nasconderle ai suoi occhi.

Haji... sta piangendo per colpa mia?

Si sentiva a pezzi. E ora che doveva fare? Non poteva andare a scusarsi così, come se non fosse successo niente. Non più. Stava per piangere anche lei, sentiva male al cuore, come se stesse sanguinando copiosamente dopo aver visto l'uomo che amava piangere a causa sua.

Si sentiva orribile. Stava per girarsi e andarsene, quando Haji le si parò davanti all'improvviso, facendola gridare e indietreggiare dallo spavento, facendola finire contro una roccia.

Rimasta tramortita dalla botta in testa che si era appena procurata, Haji ne aprofittò per catturarla in un abbraccio che sperava la facesse sciogliere un po'. Poi la sua mente fu attraversato da un pensiero fugace, sostituito da una scarica elettrica tutto meno che rassicurante.

Se fosse andato ancora un po' più in là, non avrebbe più resistito e avrebbe fatto qualcosa per cui considerarsi una belva che segue i suoi più primordiali istinti.

“Cosa?”

Saya stava borbottando qualcosa che nemmeno con i suoi sensi da vampiro riusciva a capire.

“Mi dispiace. Ti ho visto piangere prima, sulla spiaggia, e volevo andarmene perchè mi vergognavo troppo. Scusa se ti ho fatto piangere.”

“Non ti devi scusare. Non hai fatto niente. Com'era la festa?”

“Non sono rimasta a lungo. Dopo aver parlato con Kai sono venuta qui.”

“Capisco. Ehi, cos'hai in tasca?”

“Oh. Quello me lo ha dato Kai. Ha detto anche qualcosa come 'usatelo con cautela' e 'divertitevi'...”

Saya per poco non scoppiò a ridere guardando l'espressione che a quelle parole si era dipinta sulla faccia di Haji. Sembrava sorpreso, scandalizzato e turbato.

Haji senza dire una parola le strappò il pacchetto di mano e lo apri. Ora la sua faccia era diventata rosso pomodoro.

 

*

Allora? Piaciuto il capitolo? Non mi sembrava sta gran roba mettere tutta la scena in un solo capitolo, perciò terrò i miei tre lettori sulle spine.

Alla prossima, gentaglia a schiera di discepoli di Jiraya-sensei.

VAI ERO-SENNIN, SEI TUTTI NOI!!!!!!!!!!!!

 

 

P.S.: mi aspetto che recensiate chiaro???

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Capitolo 4
*** notte di fuoco ***


Ehi bella gente. L'altra volta mi sono divertita a lasciarvi tutti sulle spine. E ora domandona: Che cosa ci sarà nel sacchetto? Scopriamolo insieme in questo capitolo di “A new melody of our love” con la vostra telecronista Zeref figo. Come sapete spoiler non ne do, quindi... ROSICATE TUTTI!!!

muhahahahah. Ok ora esagero con la risata malvagia. Grazie per avermi seguito nella lettura e preparatevi a un capitolo... scottante. Visto che la cosa sarà molto dettagliata, ho deciso di dividere il capitolo in due parti, o anche di più se dovesse servire allo scopo. Quindi cercate di sopportare le mie lunghe fantasie (prima una scena devo immaginarla, pensando prima il luogo, poi i personaggi e infine i dialoghi... si, lo so, sono una grandissima pervertita degna di ero-sennin e di Icha-Icha Tactis), non odiatemi e recensite!!!

 

 

*

 

Regalo particolare

 

Sentirti vicino a me,

a solo qualche passo l'uno dall'altra,

mi fa sentire calda anche se fuori infuria

l'uragano che è ora il mio cuore.

 

*

 

La sua faccia esprimeva oltre ad uno sgomento incredibile, anche un certo... terrore puro di qualsiasi cosa ci fosse dentro la busta?

“Haji, che hai? Ti senti male?”

Silenzio più totale. Vedendolo deglutire, strappo dalle sue mani la busta e dentro trovò un biglietto, un piccolo foglietto ripiegato e...

No. Non poteva essere vero! Kai nella busta aveva messo un profilattico!!

“Ma cosa...?”

“A me lo vieni a dire?”

Haji stava lentamente riprendendo colore, ma era ancora sotto shock. Come lei del resto. Ma cosa gli era saltato in mente a Kai di regalarle un preservativo?

Il biglietto diceva:

 

'Saya, quel foglio che c'è dentro è una prenotazione per una suite d'albergo, il Clair de Lune, divertitevi, e vedete di riposarvi anche eh, PICCIONCINI!!
Con affetto, tuo fratello Kai'

 

Ma che simpaticone! Ora la prendeva anche in giro! Ma che diavolo voleva ottenere? Non appena fosse tornata a casa gliene avrebbe dette quattro a quel pervertito! Ma quando era diventato così?

“Che si fa?” chiese lui.

“Ovvio. Torniamo a casa.”

“Se è questo quello che vuoi...”

“Non vorrai mica dirmi che vuoi usufruire del regalo di Kai, vero?? ”

Ok, Kai poteva anche passare, ma non Haji!

“Non dicevo quello, ma guarda il costo della camera.”

Saya prese in mano il foglio che era rimasto all'interno. La camera era costata circa 36 050 yen (350 euro), e soltanto per una notte!!!

“Ma perchè ha prenotato una camera? E con letto matrimoniale per di più!”

“Io credo di sapere il motivo”

“Cioè?”

Haji averva perso di nuovo colore.

Ma che gli succede adesso?

“Beh, ecco... una volta abbiamo discusso su noi due e... Kai mi ha chiesto se... ecco... se per caso avevamo mai fatto... come dire...”

“NON DIRE NIENTE!!! Ho capito. Ma tu cosa gli hai detto?”

“Gli detto di no naturalmente. In fondo, è la verità. Beh, se non vogliamo sfruutare il regalo, almeno facciamoci rimborsare il biglietto.”

“Qui dice 'biglietto non rimborsabile'. E ora cosa facciamo?”

“Senti, cosa ne dici se andiamo a dormire in questo albergo, così da usare il regalo, e domani diciamo a Kai che non è successo niente? Non ti dispiace dormire insieme, vero?”

Non le dispiaceva affatto, ma era comunque pericoloso, perchè ogni volta che gli stava vicino si sentiva strana, e percepiva delle strane scosse al bssoventre.

“Saya, se non ti sbrighi a deciderti ci inzupperemo!! Guarda il cielo!”

In effetti si stavano avvicinando enormi nuvoloni colmi di pioggia. Ma Kai era veggente per caso? No, non poteva certo aver previsto la pioggia.

“Tu sai dov'è l'albergo?”

“Si, ci siamo passati davanti ieri. Forza, ti aiuto io.”

E dopo essersi alzato, prese Saya per mano e se la mise in spalla, così da non farla stancare per colpa della botta in testa.

Arrivati in albergo, fecero vedere la ricevuta e, venti minuti dopo, si stavano accomodando in quella che sarebbe stata la loro camera per quella notte.

 

 

 

 

*

Non sapevo che il desiderio bruciasse

 

Le nostre pelli scottano

e si bruciano al solo sfiorarsi,

ricolme di desiderio

fino a scoppiare.

 

*

 

“Haji, allora hai finito si o no?”

Saya era chiusa fuori dal bagno della stanza d'albergo da circa venti minuti, mentre Haji era dentro a lavarsi. Ma che stava facendo lì dentro?

“Aspetta, prendo un asciugamano e arrivo.”

in un battibaleno Saya era diventata bourdou in viso, si era allontanata del bagno e si era infilata una pesante vestaglia che aveva trovato nell'armadio.

“Sto uscendo.”

Haji aveva solo un asciugamano addosso, l'acqua ancora su gran parte del corpo lo rendeva sexy, anche troppo!

“B-bene, s-se ha finito, adesso tocca a me.”

“Sei sicura di star bene? Sei malata o cosa? La tua faccia è più rossa di un pomodoro!”

“Si che sto bene! Devo solo farmi una bella doccia.”

Detto questo si chiuse in bagno per la successiva mezz'ora.

Non sta affatto bene. Non le credo mai quando balbetta.

Saya non sapeva proprio dire le bugie. Haji sapeva che a volte stare con lui la imbarazzava, quindi aveva fatto una piccola prova, per vedere quanto la attraesse il suo corpo. A quanto pare parecchio.

Però anche Haji trovava Saya incredibilmente sexy, soprattutto quando diventava tutta rossa per l'imbarazzo. Era così dolce in quegli attimi in cui il suo viso lasciava trapelare il suo antico e primordiale orgoglio femminile.

“Ho finito. Ora esco.”

Esattamente come haji, anche Saya stava indossando un semplice asciugamano, che lasciava scoperte le gambe, mentre copriva il corpo dal seno alle coscie.

I capelli bagnati attorno al viso la rendevano maleddettamente attraente, soprattutto per uno che non l'aveva mai sfiorata se non per curarla e sostenerla.

Ma ora era tutta un'altra faccenda. Ora che non dovevano stare attenti soltanto alla loro vita, potevano anche preoccuparsi per il loro amore.

“I-io credo... che sia meglio andare a dormire, non credi?” disse lei senza neanche riuscire a guardarlo in faccia.

“Si, credo che sia una buona idea.”

Mentre si avviava verso il letto, Saya scivolò a causa dell'acqua e sarebbe caduta per terra, se Haji non l'avesse presa al volo, con la sua solita galanteria.

“Saya, ti sei fatta male?”

“N-no sto bene, grazie. Se non mi avessi aiutata io...”

Non finì mai la frase. Haji in meno di un'attimo l'aveva baciata con più trasporto del solito, impedendole di dire altro.

Non che volesse interromperlo, certamente. Quel bacio a breve le avrebbe fatto perdere l'ultimo briciolo di self-controll che le era rimasto.

“Haji... perchè stai...?”

“Non resisto più. Non sai quanto sei bella quando ti imbarazzi, o quanto tu sia attreante con indosso solo un'asciugamano. Ora temo di aver perso del tutto il controllo.” le disse tra un bacio e l'altro.

“Se continui, lo perderò anchio...”

“Perchè, non vuoi?”

“N-non ho detto questo ma... ho paura. Ho sentito da Julia-san che la prima volta è molto doloroso.”

Ecco perchè aveva paura!! Sorridendole dolcemente le disse:

“Cercherò di essere il più delicato possibile, ok? Non ti farei mai del male.”

Saya si sentì bruciare dentro, così tanto da non potersi più trattenere. In testa non c'era più niente, il suo corpo agiva da solo, libero da qualunque comando.

“Haji, io...” riuscì a dire, prima che lui la baciasse di nuovo.

I baci si facevano sempre più passionali e intensi, trasformandosi in una danza di lingue senza fine. Pia piano Haji sfilò l'asciugamano che Saya aveva indosso, lasciandole lunghe scie bollenti di baci lungo il collo e sul seno, facendola gemere.

Era come se lei e Haji lo avessero fatto un'infinità di volte. Lui sapeva dove toccarla per procurarle più piacere possibile, e lei continuava a emmettere mugolii di approvazione senza sosta.

“Haji, smettila di torturarmi così... non resisterò ancora a lungo...”

“Lasciati andare, e non preoccuparti di niente. Tu pensa solo a quanto stai bene ora, ok?”

Dopo l'assenso della partner, iniziò a stuzzicarle i seni e, infine, spostò la sua attenzione anche un po' più giù. I gemiti della ragazza si facevano sempre più intensi. Intanta saya si sentiva sempre più bagnata, proprio dove ora Haji la stavo torturando, provocandole spasmi in tutto il corpo, che era percorso da numerosissime scariche elettriche.

Sia l'una che l'altro erano ormai al limite della sopportazione, non potevano più resistere. Haji era cauto, per non farle male, ma il dolore arrivò comunque per la ragazza, che cercò con tutte le sue forze di non gridare. Man mano che andavano avanti il dolre se ne andò, sostituito da qualcosa che le stava facendo perdere del tutto il controllo, lasciando la sua mente offuscata dal desiderio e da qualcosa di travolgente, che bruciava come fosse fuoco vivo.

Aumentarono sempre di più la velocità, fino a raggiungere l'orgasmo. Soddisfatti e felici, si distesere sotto le lenzuola, pronti l'una per dormire e l'altro per vegliare sul suo sonno.

“Stai bene? Oppure ti fa ancora male?”

“No, sto bene.” disse lei con un sorriso stanco sulle labbra.

“Avanti, dormi. Si vede che sei stanca. Ti sorveglierò, quindi non hai nulla di cui preoccuparti.”

“Lo so.”

Dopo qualche attimo di silenzio Saya disse:

“Sai Haji, non pensavo che il desiderio potesse farti sentire come se stessi andando a fuoco.”

La frase lasciò l'altro senza parole, facendola ridere. Ci vollero ancora pochi minuti perchè Saya si addormentasse, stretta al petto di Haji, che intanto la guardava incantato.

Mi ero dimenticato quanto fosse bella quando dorme.

Mentre pensava questo, si sistemò anch'egli sotto le lenzuola pulite, pronto a vegliare il sonno della sua amata fino a quando non fino a che l'alba non fosse sorta.

 

*

 

Allora, che ne dite?

Non so se la scena “HOT” della storia vada bene, anche se spero che vi sia piaciuta. Come continuerà la storia dei nostri piccioncini? Lo scoprirete nel prossimo capitolo di “A new melody of our love”.

Sayonara, minna!!! e lunga vita agli yaoi!!! LOL!

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Capitolo 5
*** l'alba dell'inizio ***


Wella, come va? Scusate se il capitolino esce solo ora ma ho avuto vari problemi: scuola, era domenica quindi ho dormito, blocco dello scrittore. Poi, stamattina, ecco che mentre sono in bagno ho un'illuminazione! Con questa frase non so se sto dicendo un'enorme cavolata, ma forse invece di triste dovrei mettere comico... voi che ne dite? Ditemelo, mi piace avere anche le opinioni degli altri da esaminare. Bene, e ora vi lascio al mio nuovo capitolo, divertitevi!!!!!

E che Jiraya-sensei mi aiuti in questo capitolo (anche se non è hot, l'aiutino di uno scrittore esperto non guasta mai!! XD)!!!

 

*

L'alba dell'inizio

 

 

La nostra battaglia ricomincia

all'alba di ogni mattina.

 

*
 

Il mattino seguente erano entrambi spossati, soprattutto Saya, che aveva fatto più 'fatica' di Haji la notte scorsa... Già, la notte scorsa...

 

Forse se rimango impassibile non si accorgerà di nulla...

 

Infatti la poverina si eccitava al solo ricordo della notte d'amore passata col ragazzo che ora era girato, per farla rivestire senza imbarazzo. Quello che lei non sapeva era che pure Haji, se provava a ripensare al viso di Saya mentre facevano 'quello', si eccitava, cosa che non tardò a manifestarsi dopo soli 10 minuti nella stessa stanza. Imprecando mentalmente (gli gentiluomini non imprecano, non sta bene!! LOL!!), si diresse a velocità fulminea in bagno.

“Haji ma... che ti è preso?”

“N-non mi sento molto bene. Credo che ci vorrà un po'.” disse, sperando che la ragazza ci credesse, cosa che non accadde.

Saya guardava la porta che lo separava da Haji con una certa malizia.

“Guarda che se magari entro facciamo prima sai?”

Quella frase, unita agli sforzi che Haji stava facendo per controllare il suo 'amichetto', furono sufficienti a farlo venire, con grande piacere suo (in tutti i sensi) e grande dispiacere di Saya, che ora faceva troppa fatica a controllarsi.

“Haji?” disse con la voce leggermente distorta.

“Si?”

“Esci. Facciamo cambio.”

Rosso come non lo era mai stato, Haji usci dal bagno, che in una frazione di secondo fu occupato da Saya. E meno male che mancava ancora un po' all'alba!!!

Quando finalmente ebbero concluso, si avviarono silenziosi verso casa. L'imbarazzo era tanto, come lo era anche la voglia di toccarsi, abbracciarsi, parlare come facevano prima di... beh... di quella notte.

Quando lo guardava, era così impacciata che tutte le volte si girava a guardare il panorama che le sfilava a fianco; Haji idem.

Nessuno dei due riusciva a farsi coraggio, finchè non sentirono Kai chiamarli a gran voce.

“SAYA! HAJI!”

“Kai?” disse Saya, già pronta a dirne quattro a suo fratello per il 'regalo' della sera prima.

“Tu...”

“Come? Non vi è piaciuto il mio regalo? Oppure non avete niente?” disse, improvvisamente troppo interessato all'argomento.

“Q-questi non c-credo siano affari tuoi...”

“Allora vi è piaciuto! Dai, basta coi ringraziamenti... basta su.” disse con fare teatrale.

I due, colti in contropiede, cambiarono repentinamente colore, passando dal rosa al porpora, facendo ridere di gusto l'altro.

“Kaiiii! Dove sei? Kaiii!” disse una quarta voce, appartenente ad una figura che si avvicinava dal fondo della strada.

“Ohi, Tsubaki, dov'è tua sorella? E comunque, ogni tanto andrebbe bene se mi chiamassi 'papà'” rispose Kai.

“Naeko è rimasta indietro, era troppo stanca per continuare a correre, ma io no, io sono la migliore!!” disse la gemella dagli occhi celesti, dandosi parecchie smanie di grandezza.

“Avresti dovuto aspettarla, lo sai che non può correre come te.” ribattè Kai.

Mentre i due parlavano, Saya e Haji ne aprofittarono per svignarsela, e andare così a parlare in un posto più appartato.

Camminarono per ore, finchè non arrivarono ai piedi della scala che conduceva al sepolcro di quella che, col tempo, era diventata la loro famiglia. Quello che però non sapevano era che due occhi, indiscreti e colmi di gelosia per quel loro amore, li spiavano dalla boscaglia attorno alla tomba...

 

*

 

Ed ecco a voi il mio capolavoro (credo...)! Allora, cosa possiamo dire dei nostri innamorati? Io li trovo troppo carini!!!!! <3! Ho voglia di cucirmi un pupazzo a forma di cuore co Saya+Haji! E chi sarà a spiarli da dietro le fronde degli alberi? Chi lo sa? Io, ovviamente. LOL. Allora, alla prossima!!

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Capitolo 6
*** passeggiata tra lontani ricordi ***


Chi si risente!!!! scusate se non posto da un po', ma mi mancava l'ispirazione. Ringrazio di cuore quell'amico otaku che segue la mia storia e mi sta dando ottimi consigli. Mi frullava in testa una certa ideuzza, e grazie a lui ha preso lentamente forma, quindi BUONA LETTURA!!!!!!!!!!

 

*

 

 

Passeggiata tra lontani ricordi

 

 

Ti guardo sempre,

mentre il chiarore della luna ti illumina

con quei suoi freddi raggi d'argento.

Ti guardo, mentre piango amare lacrime d'amore,

perchè so che il tuo cuore non sarà mai mio.

 

 

*

 

 

La foresta si faceva via via più fitta, con altissime piante di bambù, felci, quercie e pioppi dai fusti bianchi e sottili. Saya e Haji camminavano vicini, ma allo stesso tempo troppo lontani. Se qualche sconosciuto li avesse visti, avrebbe pensato che formassero un duo parecchio strano. Ognuno perso nei propri pensieri, entrambi desideravano parlare, ma cosa potevano dirsi? L'imbarazzo era tale da bloccare le parole in gola ai due “ragazzi”(mizzeca, cianno 200 anni e passa!! XD).

Il primo che finalmente riuscì a fare qualcosa fu Haji, che le prese la mano, stringendola forte nella sue. Al contatto con le sue dita fredde Saya rabbrividì.

“Saya, io...”

“Non serve che tu dica niente, Haji.”

“Ma io voglio parlare con te. È da stamattina che mi eviti, e sinceramente non riesco più a resistere del chiedermi perchè. Mi hai forse mentito quando...”

Haji si era fermato quando aveva visto che Saya era diventata così rossa da diventare uno di quei dolcissimi orsacchiotti che si vincono alle fiere, quelli con attaccati dei cuori rossi con la scritta I love You.

Quella faccina imbarazzata che a lui piaceva tanto lo fece sorridere, quindi le si avvicinò e la baciò. Ma non come la sera prima, era un bacio dolce stavolta, a fior di labbra.

Saya all'inizio rimase con gli occhi spalancati, mentre guardava il viso dell'uomo che amava, poi pian piano li chiuse, abbandonandosi alla morbidezza e al sapore delle sue labbra.

“Scusa, non ti ho chiesto se potevo farlo.”

“Non devi chiedermi il permesso. Sei una persona, non una macchina, e le persone sanno agire di propria iniziativa.”

“Io ti obbedirò sempre, e non lo faccio perchè me lo chiedi tu, ma perchè lo voglio io. D'accordo?”

Saya sorrise a quelle parole.

Haji... non sai quanto tu mi faccia felice... come allo Zoo...

Haji notò fin troppo chiaramente il cambiamento d'espressione sul suo voltp.

“Non dovresti pensare al passato. Non fa altro che renderti triste.”

“Non posso farci niente. Non posso dimenticareil mio passato, Haji. Anche perchè in quei ricordi ci sei anche tu...”

Si rese conto troppo tardi di aver pronunciato quelle parole ad alta voce.

“Aspetta... io n-non volevo dire...cioè, insomma, io...”

Haji le sorrise, le prese il mento tra le dita e la baciò di nuovo.

“Allora siamo in due a non poter dimenticare il passato.”

Con le lacrime agli occhi, Saya li mise le braccia al collo e ricambiò quel bacio, ma in modo più passionale.

“Haji?”

“Cosa c'è? Ti senti male?”

“No. Volevo solo dirti che ti amo.”

Questa fù la volta di Haji di fissarla a occhi sgranati e lacrimanti per la gioia.

“Anch'io ti amo”

Mentre i due piccioncini continuavano a baciarsi e a sussurrarsi parole cariche d'amore, l'ombra che già da un po' li stava seguendo continuava a guardarli da lontano, così haji non l'avrebbe sentita.

Ma quanto è carino?

La ragazza aveva lunghi capelli neri che le arrivavano fino ai fianchi. Il corpo era tonico e magro, perfetto da qualsiasi parte lo si guardasse. L'unica pecca della sua bellezza erano gli occhi freddie gelidi, calcolatori e possessivi.

Naeko osservava sua zia e il suo chevalier che si baciavano nella foresta. Sua sorella ancora credeva che lei fosse la migliore nella corsa. Ma la verità era che lei si era allenata inseguendo haji e, con il tempo, se ne era innamorata. Ma lui amava solo sua zia.

Devo toglierla di mezzo. Assolutamente. Solo allora lui sarà mio.

Pensando ciò, lasciò il suo nascondiglio e se ne andò, mentre si bagnava la fronte con un po' di acqua, senza che i due si accorgessero della sua presenza.

 

*

 

Alloraaaaaaa???? cosa ne dite? Molto meglio dell'ultimo che avevo pubblicato no? Ora che sappiamo chi è l'ombra misteriosa, cosa farà Naeko per separare i due protagonisti? Ma, domandona, ci riuscirà?

Lo scopriremo nel prossimo capitolo. Arrivederci, miei adorati fan (inchinatevi alla vostra regina!!! XD)

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Capitolo 7
*** sotto le ombre dei salici ***


Ehi, gentaglia!! Come va? Visto che ultimamente ho un carico di lavoro superiore e mi sto concentrando anche su altri lavori (per la cronaca, parlo di poesie), i capitoli saranno pubblicati moooooooooolto lentamente. Vi prego di perdonare la vostra umile autrice se senza di me tutto vi sembrerà noioso, ma visto che è la mia prima serie di cui non mi sto facendo solo il filmino mentale, non giudicatemi male!!!!! Vi supplico! E ora... buona lettura!!!!

 

*

 

Sotto le ombre dei salici

 

Ci guardiamo negli occhi,

e sento il mio cuore palpitare,

palpitare per amore.

Ma il tuo è fermo

ormai da troppi secoli,

sotto quella corazza di indifferenza

che ti sei fabbricato.

 

*

 

Naeko non smetteva di correre. Se sua sorella non l'avesse trovata a metà strada, dove credeva fosse ferma a riprender fiato, si sarebbe certamente insospettita, e allora avrebbe iniziato a tenerla d'occhio. A quel pensiero un sorriso stanco le apparve in volto.

Da cacciatore a preda...

Lo trovava buffo. Mentre continuava a provare il suo alibi (stava facendo finta di avere il fiatone), una figura a lei ben nota le si parò davanti, bloccandole la strada.

“Guarda guarda. Cosa ci fa la mia piccola regina in mezzo alla melma di inizio primavera?”

“Stai zitto, Nathan. Cosa vuoi?”

“Accidenti, che scortesia. Tratti davvero male le persone che ti dicono i segreti che la tua 'famiglia' ti tiene nascosti?”

A quelle parole Naeko non seppe ribattere. I segreti che quella famiglia, che per trent'anni l'aveva sostenuta, aiutata e insegnato a vivere, le aveva nascosto era il più grande di tutti quelli che avevano

evitato di rivelarle: sua madre Diva era stata uccisa da Saya, che per anni aveva creduto fosse una delle persone migliori. E ora sapeva che era solo un'assassina, un'essere spregevole... un 'chirottero'.

Quel nome che all'inizio aveva faticato ad accettare come il nome della sua specie, della specie di Diva e di Saya...

“Ripeto. Cosa vuoi?”

“Solo chiederti quando inizierai la parte divertente. Osservare e basta a volte può rivelarsi noioso...”

“Ti chiamerò quando sarà tutto pronto. Ora vattene, prima che ti vedano con me.”

In meno di un secondo l'uomo era già sparito. Anche se faticava ad ammetterlo, quell'uomo era l'unica cosa che la collegava alla madre. L'unico legame che ancora avesse con lei. Quell'uomo una volta era stato lo chevalier di sua madre, e ora era lo chevarlier suo e di Tsubaki, ma dato che lei non ne sapeva niente, perchè disturbarsi a dirglielo?

Rendendosi conto che era molto, troppo tardi, si mise a correre a velocità doppia rispetto a prima, per non farsi beccare a preparare qualcosa che avrebbe reso sua madre fiera di lei.

 

*

 

Allora. Sappiamo che chi cospira è Naeko, e per chi non avesse letto il manga, Nathan Mahler era uno dei 5 chevalier di Diva. Nella serie animata, Nathan chissà come riesce a restare vivo dopo essere stato ferito da Saya, quindi ho deciso di rimettere in gioco un personaggio senza dubbio interessante. E mi raccomando, recensite eh! Ci tengo alle opinioni dei miei fan!!

Alla prossima e... ARIGATO!!!!!

 

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Capitolo 8
*** sto rinascendo da un lungo, bellissimo sogno ***


Ehi, ragazzi!!Perdonatemi se è tanto che non posto, ma ultimamente ho parecchi impegni, e poca ispirazione. Prima cosa: il capitolo scorso era corto perchè all'inizio doveva esserci un'immagine che non sono riuscita a mettere. Ora però dovrei aver capito, quindi spero di farcela. Allora... Come la mettiamo con la “dolce” Naeko? Che cosa avrà escogitato per vendicarsi di sua madre? Scopritelo con me in questo nuovo capitolo! Ah, quasi dimenticavo! Ringrazio molto il solito amico (già citato in altri commenti) per avermi consigliato di far agire di più anche i personaggi secondari!!! Buona lettura!

 

*

 

Sto rinascendo da un lungo, bellissimo sogno

 

Mi guardo attorno,

ma vedo solo il buio

che mi avvolge come una pesante coperta,

creata solo per me

dalle sapienti mani della Luna,

che dal cielo mi nasconde

agli occhi di chi non merita il mio amore.

 

*

 

“Ma dov'eri? Ti ho cercato ovunque! Kai aveva ragione, dovevo aspettarti! Almeno non avrei dovuto cercarti per mezz'ora buona...”

“Scusami, ma ero stanca e mentre mi riposavo mi sono appisolata sotto un'albero...” disse naeko in finto tono di scusa. Recitare le veniva troppo facile, non c'era più gusto a mentire a Tsubaki. Inevitabilmente ci cascava di continuo.

“Non importa! Dobbiamo andare, altrimenti Kai ci lascia a piedi e sai che casa nostra è lontana! Muoviti!”

“Si, si. Arrivo, calmati.”

Detestava quel nome. Kai. L'uomo che aveva aiutato Saya a uccidere sua madre. Da quando conosceva la verità non poteva stargli vicino troppo a lungo; la sola idea la dava il voltastomaco.

“Ehi, ma sei sicura di stare bene?” le chiese preoccupata la sorella.

Ah, se solo sapessi anche tu la verità...

ma non poteva dirglielo. Sarebbe stato come zapparsi i piedi. Totalmente inutile.

“Si, si. Sono solo ancora un po' assonnata.”

“Uhm... va bene. E ora andiamo. Siamo in ritardo!”

Dicendo questo la prese sottobraccio e cominciò a tirarsela dietro, fino al parcheggio dove Kai le aspettava.

“Eh? E la zia dov'è?” chiese Tsubaki, alquanto sorpresa che Saya non fosse con lui.

“Penso che se ne sia andata da qualche parte con Haji. Meglio lasciarli soli per un po'...”

“Ok. Ora andiamo a casa, che ho una fame da lupi!”

“Sei sempre la solita ingorda! Dai, sailte in macchina.”

E mentre Kai e la sorella parlavano del più e del meno, Naeko se ne stava seduta immobile e silenziosa, come se non esistesse. Da quando conosceva la verità, si sentiva come se si stesse svegliando da un lungo sogno che credeva fosse la realtà.

 

 

Il tramonto stava sfumando in maniera splendida i colori del sole, riflessi sulla superficie del mare, facendoli passare gradualmente dal giallo, al rosso fino ad arrivare al bianco di cui il Sole si colorava prima di tuffarsi nell'orizzonte.

É tutto così perfetto...

Saya non ricordava di essere mai stata più felice. Guardare il tramonto le era sempre piaciuto, no doveva preoccuparsi di essere attaccata da un momento all'altro e al suo fianco, con gli occhi chiusi e le labbra icrespate in un dolce sorriso, c'era Haji. Non sapeva da quanto fossero lì, ma di sicuro non aveva intenzione di andarsene proprio ora.

Vorrei che tutto questo non finisse mai... Vorrei stare così per sempre...

“Che ne dici, andiamo?”

Ecco. La magia si era infranta. Ma si poteva essere più scemi????

“Perchè, non ti piace stare qui?”

“No, ma tra poco farà buio, quindi è meglio se torniamo a casa. Diciamo che sono preoccupato che tu non ti prenda un raffreddore.”

Era così dolce...

“D'accordo. Ma mi devi portare in braccio!!”

“Perchè?”chiese lui, arrossendo un poco.

“Perchè mi sento un po' stanca, quindi ho pensato che potessi portarmi a casa tu...” disse arrossendo a sua volta Saya.

“D'accordo.”

Presa Saya a mo' di sposa, haji iniziò a correre velocemente verso casa. Quello che i due non sapevano era che Kai con le sorprese non aveva ancora finito...

 

*

 

Ed eccoci alla fine del nostro capitolo. Quale sopresa avrà in serbo Kai? Cosa farà Naeko per rovinarla? Scopritele con me nel prossimo capitolo (anche perchè al momento non so proprio cosa scrivere)!!

Comunque stavo pensando di iniziare un crossover tra la serie di libri “Starcrossed” e il manga di Fairy Tale. Da quando ho scoperto che i membri di Tartaros sono demoni dell'Ade non riesco a togliermi questa idea dalla testa!! Ditemi cosa ne pensate e recensite, ci tengo eh! Alla prossima and...

 

Snooby doo boop (gajeel e la sua “musica”XD)!

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Capitolo 9
*** la porta che conduce al mio sogno ***


E rieccomi qui con voi sfaccendati!!!! Mi scuso se ho smesso di postare ma ho avuto dei piccoli problemi tecnici, come mancanza di un'idea decente, i compiti, lo studio, le punizioni da 2 settimane l'una (ne ho fatte due o tre, non mi ricordo)... Robe da nulla! Bene, ora vi lascio alla storia. Divertitevi e, mi raccomando, recensite!!!!

 

*

 

Tu sei la mia casa,

il mio cuore, la mia vita,

i miei sogni e la mia anima.

 

*

 

La porta che conduce al mio sogno

 

 

“Haji, ma dove stiamo andando?” chiese Saya, dopo che Haji l'aveva presa in braccio e portata a fare un 'giretto' nel bosco durato circa un'ora. Era buio e Saya iniziava ad aver freddo. Quando Haji la sentì rabbrividire, la mise per terra un attimo e le diede il suo cappotto, restando con una semplice camicia addosso. Saya scostò gli occhi nel notare che sulla camicia i primi 5 bottoni erano sbottonati, e lasciavano quindi intravedere gli addominali scolpiti ( : o______ ), arrossendo sotto i raggi della luna. Haji non riusciva a resisterle quando gli rivolgeva quelle mute e imbarazzate richieste, che lui eseguiva sempre. Stavolta però lasciò la camicia aperta, prendendola di nuovo in braccio e cullandola mentre camminava. Piano piano il freddo smetteva di farla rabbrividire e ci mancava poco che, cullata come una neonata da Haji, non si addormentasse! Cercava in tutti i modi di restare sveglia, ma si addormentò, facendo le fusa come i gatti, mentre l'altro la stava accarezzando dietro l'orecchio.

“Saya? Svegliati, siamo arrivati.”

Furono queste parole a svegliarla. Mentre si stropicciava gli occhi ancora semi-addormentati, davanti a lei si delineò la sagoma di una casa, al cui centro s ergeva un'enorme salice dalle foglie argentee. Non riusciva a toglierli gli occhi di dosso, era troppo bello. Spiccava con maestosità in quelle terre ricoperte di pioppi.

“Ti piace? Kai, Tsubaki e Naeko mi hanno dato una mano a costruirla. Questa, a partire da ora, sarà casa nostra.”

Al 'nostra' di Haji, Saya arrossì violentemente. Casa loro? Voleva dire che...

“Da oggi vivremo qui? Da soli io e te?”

“Si. Perchè, non ti piace?”

“No, non volevo dire questo. È bellissima. È solo che...beh...mi sembra tutto così strano. Prima vivevamo vagando da un posto all'altro, combattendo con la paura di perdere i nostri cari nel cuore, e ora invece possiamo stare tranquilli sotto il sole a berci una limonata fresca.”

Haji la fissò, rispondendo dopo qualche minuto:

“Non so se la nostra vita sarà come dici tu, tranquilla. Ma spero che le nuove sfide che dovremo affrontare non arrivino troppo presto. Vieni, ti faccio fare il giro.”

Haji aprì la porta di quella casa enorme, e a Saya sembrò che la porta che conduceva al suo più grande sogno si aprisse al click della serratuta.

Saya dovette ammattere che la casa era davvero ben fatta. Era una casa semplice, in legno chiaro, a due piani e con enormi vetrate nel soggiorno e in cucina. Le vetrate davano su un giardino interno pieni di ciliegi e magnolie, il salice che avevano intravisto al centro esatto, con delle splendide piante di rose rosa tutto intorno al fusto. L'atmosfera di quel giardino era quasi magica. Saya er atroppo impegnata ad assaporare quell'atmosfera per accorgersi che si era messa camminare all'indietro come un gambero, e inciampò su una radice. Sarebbe caduta dritta in una piccola fontana piena di aqcua (perchè non l'aveva vista prima?) se Haji non l'avesse presa al volo, a mo' di sposa. Questo pensiero fece sentire Saya un po'... speciale.

Haji non poteva resistere a quegli occhi da cerbiatto, così teneri da sciogliere anche un cuore di ghiaccio. Lentamente, le prese il volto tra le mani e la baciò (in modo casto, per intenderci. Un bacio a stampo). Saya si abbandonò a quel lieve tepore che si diradò dal suo petto fino al bassoventre. Non appena Haji si staccò da quelle labbra morbide e fresche come la neve, Saya chiuse gli occhi e si addormentò di botto, lasciando Haji a metà tra il divertito e l'incredulità, facendogli scappare una piccola risata. Senza dire una parola, portò Saya nella grande camera da letto matrimoniale, la mise sotto le coperte e si preparò a vegliare su di lei tutta la notte.

 

*

 

Bentrovati, miei sudditi!! ok, basta manie di grandezza. Spero che il capitolo vi sia piaciuto. L'idea della casa, se devo essere sincera, mi frullava in testa da un po', ma solo ora sono riuscita a scrivere qualcosa di leggibile. Trovo che sia un'ottima idea farli stare in una casa lontana da tutto e da tutti, soli soletti e come se fossero dei novelli sposi... >.<

Bene, sayonara minna!!!!!

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Capitolo 10
*** una vita tranquilla ***


Ehilà, ragazzi!! Come andiamo? Mi scuso per non aver postato prima, ma stavo correggendo la mia bozza mentale (solitamente prima di scrivere un capitolo mi faccio il filmino mentale in stile manga/anime). Ora però credo di aver avuto la cosìddetta “ILLUMINAZIONE”. Bene, ora vi lascio al capitolo.

Ah, visto che con i soliti versetti ho perso l'ispirazione, credo che metterò citazioni di libri famosi o semplicemente miei pensieri sull'argomento del capitolo. Scherzavo, niente citazione. Ciao ciao!!

 

 

*

 

Cos'è la pace, per me che vivevo di guerra?

Nulla a cui serva, per cui vivere, sperare e combatttere.

Cos'è l'amore, per me che vivevo nell'odio?

Qualcosa che queste mani possono solo sfiorare con le dita.

Cos'è la vita, per me che camminavo tra i morti?

Quello che le mie mani sanno solo distruggere.

Io ho combattuto per trovare la pace che tanto agognavo,

ma alla fine ho capito che so solo combattere, so solo uccidere.

Come puoi tu amarmi anche sapendo questo?

 

*

 

Finalmente, vivo una vita tranquilla

 

Saya si sveglio con l'odore di toast imburrati e caffè. Haji aveva evidentemente preparato la colazione, visto che era anche l'unico tra loro due a saper cucinare. Saya si alzò e si diresse verso la cucina. Era passata quasi una settimana da quando lei e Haji si erano trasferiti lì. Mentre loro erano in quell'albergo ( °_______° ), Kai e le sue nipotine avevano portato lì le sue cose, lasciando che si godesse la sua 'luna di miele' ( o così era scritto sul biglietto che avevano trovato sul tavolo il mattino dopo il loro arrivo ). Cominciava anche ad abituarsi alla casa. Tutte le mattine passeggiava nel cortile e si sedeva a leggere sotto il salice, cullata dal rumore delle fronde e dal profumo delle rose. Haji aveva trovato un hobby, a quanto pareva: da quello che Saya aveva potuto vedere, era un genio del giardinaggio. Le piante sembravano quasi animarsi al suo passaggio, spandendo nell'aria un profumo ancora più inebriante tutto intorno. Di solito quindi passava molto tempo a osservare il cambiamento 'd'umore' dei fiori. La cosa la incuriosiva, e la rendeva felice. Almeno così aveva confessato a se stessa. La verità che non voleva accettare era di essere gelosa di Haji. Sarebbe piaciuto anche a lei suscitare quella reazione nelle piante. Si sentiva così inutile! Faceva tutto haji, lei invece stava seduta su una poltrona a leggere. Anche lei voleva fare qualcosa. Haji per lei aveva fatto anche troppo, e non solo nell'ultimo periodo. Fin da quando aveva deciso di uccidere Diva, Haji aveva sempre vegliato su di lei, si era sempre ferito pe rproteggerla, le era sempre a fianco quando si svegliava... lei invece gli aveva reso la vita un incubo, lei lo aveva reso immortale, lo aveva reso un mostro...

Verso sera, decise di andare a passeggiare in giardino, ma la maschera della preoccupazione rimase, evidentemente, sul suo volto.

“Saya?”

La ragazza si riscosse nell'udire quella voce. Haji aveva notato il suo sguardo vuoto, che aveva solo quando stava pensando a cose negative. Questo non andava bene per niente.

“A cosa stai pensando?”

Ecco, lo aveva notato. Non poteva nemmeno pensare in pace, lei!!!

“Niente di importante, sul serio”

“...”

“Dico davvero, sto bene! Mi fai sentire come se fossi inutile! Non ho bisogno che tu ti preoccupi sempre per me, sai? So badare a me stessa.”

“Era per questo che avevi una faccia così preoccupata?”

“Ti ho detto che non...”

Non fece in tempo a finire la frase che Haji se l'era caricata in spalla e l'aveva portata sotto il salice, tra le rose che crescevano sempre più belle attorno al tronco.

“Quando la notte dormi, io vengo sempre qui. Sto lavorando a un piccolo progetto. Considerale un regalo di compleanno.”

Detto ciò, la appoggiò delicatamente su un piccolo futon (matrimoniale ovviamente) pieno di cuscini nascosto dai rami del salice e dalle rose che spandevano nell'aria un profumo inebriante.

“Ti piace?”

Saya riusci solo ad annuire. Haji aveva esagerato, sul serio! Non credeva che stesse facendo una cosa simile. Per di più sotto al suo naso!

“Haji, ma perchè lo hai fatto?”

“Te l'ho detto no? Buon compleanno.”

Saya fece segno di non aver capito, così Haji le spiegò che lui non le aveva ancora fatto un regalo, quindi glielo stava mostrando ora.

In quell'istante Haji si sedette accanto a lei e le prese gentilmente la mano, tenendola stretta nella sua, scaldando il cuore di Saya, che si mise come lui a osservare le stelle.

Dopo qualche minuto, Saya si girò per ringraziarlo, e Haji ne approffittò per baciarla, proprio come quella notte in albergo.

*

 

*

 

Sotto le stelle,

sopra l'erba,

vicino al tuo cuore,

unita per sempre alla tua anima.

 

*

 

Tra le rose, sotto la volta celeste

 

“Haji...”

Saya cercò di staccarsi. Stava iniziando a sentirsi ' bagnata ', e lei aveva così tanta voglia che pensò sarebbe impazzita prima o poi. Da quella notte in albergo non faceva altro che pensare ad Haji e al suo corpo, giorno e notte. Una volta lo aveva pure sognato!

Stava a dimostrarlo quanto trovasse eccitante quel bacio. Spinta dall'istinto, gettò le braccia al collo del ragazzo, che la distese dolcemente sotto di lui. Iniziò a torglierle i vestiti e Saya li toglieva a lui.

Poco dopo aver finito di spogliarla, Haji abbassò il viso fino all'intimità della ragazza e cominciò a darvi delle veloci e calde lappate, facendo sì che dalla bocca di Saya uscissero numerosi gemiti.

Continuò con quella dolce tortura fin quando non vide che Saya era al limite. Stava per farla sua quando la ragazza prese l'iniziativa e con un colpo di reni ribaltò i ruoli, prendendo lei il comando.

“S-Saya?!”

Haji era immobile per lo stupore. Nel frattempo Saya gli stava ' restituendo il favore ' che gli aveva appena fatto, quindi iniziò a leccare il pene del ragazzo, che sentì scemare lo stupore iniziale, sostituito da un piacere incredibile. Saya era evidentemente in imbarazzo: era la prima volta che faceva una cosa simile a qualcuno, ma Haji era troppo distratto per poterla guardare.

“Saya... sono al limite... ti prego, ora basta...”

Ma la ragazza parve non sentirlo, continuando con il suo lavoro fin quando Haji non le venne in faccia. Soltanto allora Haji capì che quel gesto l'aveva mortalmente imbarazzata.

“Saya...”

“Non mettermi ancora più in imbarazzo!”

Ma Haji non voleva prenderla in giro o biasimarla. Quel gesto lo aveva interpretato come un segno dell'amore di Saya per lui, quindi era al settimo cielo. Le prese le mani, baciando piano le nocche, poi risalì prima un braccio e poi l'altro, fino alle spalle e poi al collo, facendo uscire dalle labbra di lei piccoli gemiti di piacere.

“Grazie.”

Pronunciate quelle parole, la baciò con passione e desiderio crescenti. La ridistese sotto di sé, ed entrò lentamente in lei per poi iniziare a penetrarla con la passione che solo un amante innamorato può avere, mentre Saya non poteva fare altro che gemere sempre più rumorosamente, finchè entrambi non raggiunsero l'apice. Haji, stremato, si accasciò affianco a Saya, abbracciandola e tirando fuori dal tronco una coperta, con cui coprì i loro corpi.

Rimasero così, a guardare le stelle, senza nessun pensiero, per un po', poi Saya si addormento, e lui si preparò a vegliare ancora una volta sulla sua amata.

 

*

 

Allooooora??? Cosa ne pensate? Non so se questo rientra ancora nel raiting arancione, ma spero di sì. Ci ho messo due giorni a trovare la forza interiore per scrivere tutto ciò, e due ore per trovare le parole adatte. Spero vi piaccia (come il mio nuovo nome. Bello eh?). Notte a tutti i plebei otaku che mi seguono.

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Capitolo 11
*** nascosti tra le ombre ***


Chiedo scusa se è tanto che non posto, ma ho fatto alcune cosette prima, tipo:

  • Finire due anime e continuare qualche altro manga;

  • leggersi due libri in tre giorni;

  • Preparare altre tre fanfic;

Per dimostrare che non stavo facendo la vita del pascià (-______-). ora che però ho scritto il nuovo capitolo vi avverto. Ora saranno più lunghi, e a volte divisi in due parti quando cambio personaggio. E presto ci saranno non pochi problemi. Godetevi il capitolo!

 

 

***

 

 

In quegli attimi fugaci,

dove il mare incontra la terra

e insieme inghiottono il sole,

che muore per rinacsere di nuovo

con l'alba di questo nuovo giorno,

io e te lo guardiamo speranzosi

sotto l'ombra di questi pioppi.

 

 

 

 

Sotto l'ombra dei pioppi

 

 

“Haji? Haji dove sei?”

Era già da un po' che non riuscivo a trovarlo. Lo aveva cercato per tutta la casa, ma non era lì.

 

Sarà a fare la spesa. Non devo preoccuparmi di nulla. Haji sa difendersi.

 

Anche se si diceva questo, il suo cuore era lo stesso inquieto, perchè qualcosa le diceva che non era tutto a posto. Il suo istinto, affinato da anni di battaglie e scontri, le suggeriva che qualcosa sarebbe presto successo, e che non sarebbe stata una bella cosa. Cosa sarebbe successo era ancora un mistero. Sapeva però che Haji le stava nascondendo qualcosa di importante. Il giorno prima erano sotto il salice e Haji le stava leggendo alcune poesie, quando improssisamente si era interrotto e, quando Saya aveva alzato gli occhi, il suo sguardo puntava tra i pioppi, e non era uno sguardo tranquillizzante. Perchè quello stesso sguardo lo aveva quando la proteggeva dagli chevaliers di Diva. Gli aveva chiesto che cosa avesse visto, ma lui si era limitato a dire:

“Niente. Credo fosse un animale.”

Ma lei lo sapeva che Haji stava mentendo. Ma allora, che cosa poteva aver visto? Che cosa lo preoccupava? Si chiedeva questo Saya, mentre passeggiava sotto l'ombra dei pioppi.

 

 

 

Tra le ombre delle nuvole

 

 

Voleva essere sicuro di essersi sbagliato, non voleva credere che tutto ciò che avevano ora lui e Saya, ciò per cui avevano aspettato decenni, stesse per andare in frantumi. Non poteva permetterlo, non voleva vederla triste mai più. Non voleva vederla di nuovo con la sua spada in mano. Non ora che era di nuovo capace di sorridere. Continuò a sorvolare la foresta. In pieno giorno volare sul centro sarebbe stato un suicidio. E comunque non poteva credere che lui fosse ancora vivo. Era sicuro che fosse morto. Era sicuro che quel tale, doveva chiamarsi Nathan, fosse stato ucciso da Saya. Come aveva fatto a sopravvivere, ma soprattutto...

 

Cosa vuole da noi?

 

Era già da un po' che la domanda lo tormentava, ma non sapeva darvi una risposta. Mentre questi dubbi lo assillavano, lui continuava a volare, senza sapere che chi doveva temere davvero ancora non si era fatta vedere.

 

 

 

Un cuore tentatore

 

 

Doveva ammettere che Haji e sua zia Saya ci stavano proprio dando dentro. Come poteva fare per spararli irrimediabilmente, creando così la perfetta occasione per far si che Haji fosse solo suo? La parte del suo piano che includeva anche Nathan era già cominciata, e nel vedere Haji spiccare il volo per cercarlo, seppe che stava funzionando. Ora doveva solo trovare cosa li avrebbe separati per sempre. Ma cosa poteva dividerli? Mentre costruivano la casa, Naeko aveva avuto cura di installare microfoni e microspie in tutte le stanze, così da poter scoprire ogni più piccolo particolare che avrebbe potuto separarli. Ma come, come, COME???

 

Cosa potrebbe confonderli tanto da divideli?

 

Fu allora che la colse un'idea, semplice ma efficace. Pensando a come metterla in atto, trascorse i successivi dieci minuti a pensare al come, dove e quando. L'idea funzionava a meraviglia. Non poteva sbagliare. Se tutto anadva per il verso giusto, presto haji avrebbe avuto occhi solo per lei.

 

 

 

 

 

Allooooora, cosa ne dite? Ora che Naeko è entrata in azione, cosa avrà escogitato per dividere Saya e Haji? Bene, e ora che vi starete chiedendo con (spero) morbosa curiosità che idea ha avuto, vi lascio. E se riuscirò presto continuerò anche la mia serie di Diabolik Lovers. Sayonara minna-san!!!!

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Capitolo 12
*** nell'ombra dell'odio ***


Era quasi buio. Haij doveva sbrigarsi o Saya si sarebbe preoccupata. Ora che finalmente erano felici e potevano vivere liberi non avrebbe permesso a nessuno di portargli via quella tanto agoniata pace. Non avrebbe mai permesso che Saya prendesse di niovo in mano la spada e tornasse a combattere. Non voleva che la donna che aveva amato fin dall'infanzia perdesse di nuovo il sorriso. Il mare si estendeva sotto di lui, una placida e mamara distesa di acqua salata, le onde che si alzavano spinte dal vento che si alzava man mano che il sole si fondeva con l'orizzonte. Presto sarebbe arrivata la notte, ma dopotutto Haji era in grado di vedere al buio, quindi non faceva differenza per lui. Osservava attento il mare e tutti gli scogli grandi abbastanza da ospitare un essere umano; un essere umano o uno Chevalier. Ripassò mentalmente i nomi delli Chevalier di Diva, ma non gli veniva in mente nessuno che potesse essere ancora vivo tranne uno: Nathan Maler. Lui era l'unico della cui sorte non era certo. Continuò a perlustrare la costa ancora per un po', poi decise di lasciar perdere per il momento. Avrebbe continuato le ricerche domani. Così cambiò direzione e si diresse verso casa, dove Saya probabilmente lo stava aspettando ansiosa per chiedergli come mai fosse in ritardo per la cena. Ma di nuovo gli erano sfuggiti i quattro occhi che lo osservavano attenti da dietro un grosso roseto, da cui fiorivano rose blu, ben nascosto dagli alberi.
"Allora, Naeko? Cosa intendi fare?"
A parlare era stato Nathan, che con crescente curiosità osservava la sua nuova e giovane Regina che osservava pensosa Haji, che velocemente tornava a casa da sua zia Saya.
La ragazza si girò verso di lui e, sorridendo maliziosamente, disse:
"Per ora nulla, ma non preoccuparti. Presto Saya diverrà la tua sposa, come sarebbe sempre dovuto essere. Non manca molto ormai al giorno in cui io avrò cio che voglio."
Detto questo si girò e si diresse velocemente verso la città. Quella sera Tsubaki aveva gli allenamenti e quindi il suo carico di lavoro sarebbe raddoppiato. La sua velocità era sorprendente, ma quella di Nathan lo era ancora di più. Ma non poteva usarla solo per fare prima, per un passaggio a casa. Nathan era un segreto, tutto ciò che rimaneva della sua defunta madre. Era stato lui a dirle cosa era davvero, a mostrarle cosa era in grado di fare, come mentire. Ciò che lui le aveva mostrato era la chiave per far si.che Haji fosse solo suo. Se il suo piano avesse avuto successo, Sua zia Saya sarebbe uscita di scena.
Maledetta assassina.
Questo pensava Naeko, mentre l'Omoro iniziava a vedersi dal fondo del vicolo.
Questa volta sarai tu a morire.
Per attuare il suo piano mancava solo qualche settimana, poi avrebbe vinto. E il premio era Haji. E grazie a lui avrebbe creato un mondo in cui la regina indiscussa sarebbe stata lei. Un mondo fatto per i chirotteri, fatto di chirotteri

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Capitolo 13
*** assenza ***


POV Haji.

A prima vista nemmeno sopra il bosco dove vivevamo io e Saya c'era traccia di Nathan. Che me lo fossi solo immaginato? La cosa, comunque, mi metteva una certa ansia. Certo, con la vista potevo aver preso un'abbaglio, ma avevo anche sentito l'odore del suo sangue, e quello non poteva che farmi pensare ad una cosa: Lui perchè era tornato qui? Cosa (o chi) stava cercando questa volta?

Temevo che volesse le gemelle, in fondo erano le figlie di Diva. Se avesse detto loro che la madre non era morta in un'incidente, ma che ad ucciderla era stata Saya, il loro desiderio di vendetta avrebbe scatenato una nuova guerra di chirotteri. Non potevo permettere che Saya soffrisse ancora a causa di ciò che era, che tornasse a combattere, tormentata da demoni del passato e dubbi sul futuro come nella lunga ed estenuante lotta contro Diva. Non sarebbe mai passato troppo tempo da quei giorni.

Era pur sempre vero che Saya ancora non riusciva ad abituarsi a quella vita così tranquilla e serena. La sua anima inquieta non poteva non pensare (speravo in maniera immotivata) che presto o tardi tutto quello sarebbe di nuovo finito. Ma io volevo solo che fosse felice, e questo l'avrebbe solo portata di nuovo sull'orlo della depressione. L'ultima volta ero riuscito a strapparcela per poco, ma se stavolta avesse avuto di nuovo bisogno di me, cosa avrei fatto per aiutarla?

POV Saya.

Haji non era ancora tornato, e io sono preoccupata. dopo che se ne era andato con quella strano sguardo, io lo avevo aspettato per cenare, cercando di mettere insieme un pasto decente. Era vero che mio padre aveva mandato avanti per tanti anni l'Omoro, e che di conseguenza avesse insegnato anche a me le basi in cucina, ma una cosa è sapere le basi e un'altra è riuscire a cucinare qualcosa di commestibile. Si potrebbe dire che il risultato del primo esperimento da qui a qualche anno (dal mio punto di vista ne erano passati solo 3-4) sia stato una immensa brodaglia bianca, gelatinosa e assolutamente insapore. E si che avrebbe dovuto essere del porridge, il piatto che avevo sempre considerato più semplice da preparare di qualunque altro. E invece mi era venuto male pure quello. Spero che almeno la carne alla griglia mi sia venuta bene. Almeno per ora non si è disintegrata... speriamo bene. Saranno passate tre ore da che Haji era uscito fuori, e ancora non era tornato. Decisi di aspettarlo ancora un po', il mio stomaco tra l'altro si era chiuso solo guardando la cena. Passarono i minuti, poi un ora e poi due ore. Piano piano i miei occhi si chiusero, e l'ultimo mio pensiero andò a lui.

Haji, dove sei?

POV Haji.

Stavo entrando in casa cercando di fare meno rumore possibile. Le luci erano accese, ma non sentivo nessun rumore, e la cosa non mi piaceva per niente. Temevo che Nathan, durante la mia assenza, potesse aver portato via Saya. Ma quando entrai in cucina la trovai con la testa appoggiata al tavolo, profondamente addormentata. Ero stato via molto tempo, si sarà preoccupata molto. Sul tavolo, vicino a lei, c'erano dei piatti e la cena. Saya probabilmente aveva cercato di cucinare qualcosa per me, visto che ero fuori, e mi aveva aspettato fino ad addormentarsi, sfinita.  La guardai con le lacrime agli occhi. Anche se in un contesto ben diverso dal solito, Saya non amava sentirsi un peso e voleva sempre dare una mano. Per il momento avrei vegliato sul suo sonno, non avevo nessuna intenzione di svegliarla. Così la presi in braccio con quanto più delicatezza possibile e la portai nella nostra camera da letto, adagiandola dolcemente sul letto. Mi stesi accanto a lei, abbracciandola e sperando che in uno dei suoi sogni fosse stato riservato uno spazio anche a me.

 

 

E rieccomi qui con voi, miei amati followers!!! Anche se questa storia la seguono solo in 4/5, queste persone sono l'unica ragione che mi spinge a continuare. Grazie per il vostro silenzioso supporto. Io vi amo lo stesso.

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