Capitolo
uno
<<
C
harlotte,
per favore, mi prenderesti quel barattolo là in alto?
>>
<<
Certo >>
Charlie
si domandò come mai lo stesse chiedendo a lei, dato che Tom
era
molto più alto, ma non fece commenti e si avviò
verso la polverosa
mensola ed il rispettivo barattolo indicato dal vecchio.
Era
un giorno come tanti e, come d'abitudine, si era alzata presto per
andare a lavorare alla farmacia del nonno di Tom.
Erano
mesi, ormai, che lavorava in quel posto. Era un mestiere
interessante, poichè si imparavano un mucchio di cose sulle
erbe,
magiche e non, ed era divertente andare con Tom a cercarle nel bosco
vicino al villaggio. L'unica pecca era la farmacia stessa. Era
composta da due stanze, il negozio vero e proprio e il magazzino sul
retro. Era un edificio molto vecchio. Il legno era ormai marcio,
molti angoli erano pieni di ragnatele e le travi sembrava potessero
cedere da un momento all'altro. In compenso, però, la merce
era
disposta sugli scaffali in modo preciso e ordinato. E, per rendere il
tutto un po' più piacevole, il nonno di Tom aveva appeso
alla parete
diversi disegni colorati di draghi, sirene e folletti.
Charlie
raggiunse la mensola e si allungò verso di essa per prendere
il
contenitore di vetro. Con sua grande sorpresa riuscì a
raggiungerlo.
Lo afferrò con la punta delle dita e ... crash. Il barattolo
cadde
con un gran fragore, seminando per la stanza le erbe profumate che
erano conservate al suo interno.
Non
fu tanto pulire, la cose fastidiosa, ma la risata di Tom che sembrava
non finire mai.
<<
La vuoi smettere, idiota? >> disse Charlie, cercando di
sembrare arrabbiata, con scarso successo. Dopotutto, quella
situazione divertiva anche lei.
<<
Sei troppo bassa >> disse Tom, sghignazzando ancora.
<<
Non sono bassa! Sei tu che raggiungi quasi i due metri!
>>
controbattè lei, fulminandolo con lo sguardo. E non stava
affatto
scherzando. Tom era un ragazzo molto alto, con braccia muscolose e
spalle larghe. Non per nulla, metà della popolazione
femminile al
villaggio era cotta di lui.
<<
Va bene va bene, ma fa ridere lo stesso >> concluse Tom,
per
poi prendere le erbe dalle mani della ragazza e portarle al nonno.
Charlie
appoggiò la schiena al muro, sospirando. La mattina era
iniziata da
poco e lei era già stanca.
Il
suo sguardo corse alla finestra, dalla quale si poteva scorgere il
grande castello del Re. Si ergeva in cima ad una collina poco fuori
il villaggio di Moowana, dove viveva Charlie. All'interno alloggiava
tutta la famiglia del Re, la grande casata dei Wilson, e tutti i loro
servitori.
Molti
stranieri andavano e venivano spesso da Moowana, andavano al
castello, si fermavano qualche giorno e poi ripartivano. Non c'era
persona, nel regno, che non conoscesse quel villaggio.
Charlie
non aveva mai visto quasi nessun componente della famiglia reale. Le
era capitato di vedere la carrozza del Re un paio di volte, ma non
era mai riuscita a scorgere nemmeno la sua corona.
Solo
Hailee, la figlia del Re, di tanto in tanto scendeva al villaggio a
farsi una passeggiata.
<<
Charlie, smetti di poltrire e vieni qui a darci una mano
>>
urlò Tom, dal magazzino.
Charlie
sospirò. Sarebbe stata una lunga giornata.
⇜
⇝
Concentrazione.
Ecco
cosa le serviva. Ma come concentrarsi, se si ha addosso la paura di
fallire? Si spostò un poco più a destra e prese
bene la mira.
Sapeva che lui la stava guardando, non poteva sbagliare. Tese
l'orecchio per percepire un eventuale soffio del vento, ma sembrava
quasi che il tempo si fosse fermato. Nessun rumore proveniva dal
fitto bosco e non c'era nemmeno un alito di vento a smuovere le
foglie leggere dei rami.
Non
c'era bisogno di essere così preoccupati. Dopotutto, non era
nulla
di importante. Ma lo sguardo di lui le metteva ansia. Era tesa come
la corda del suo arco.
Fece
un sospiro e scoccò la freccia.
Bersaglio
centrato. La mela rossa cadde con un tonfo dall'albero e Charlie
sorrise, trionfante. Lei e Tom si sedettero sotto il melo, degustando
il bottino di lei.
Era
bello, starsene lì tranquilli. Il tempo aveva ricominciato a
scorrere: una brezza fresca si insinuava tra gli alberi del bosco,
facendoli frusciare, mentre gli uccellini cinquettavano allegri.
Sembrava quasi una melodia segreta di un mondo perduto.
Il
profumo dell'erba fresca e delle foglie si univa alla dolce odore dei
fiori, infondendo un senso di tranquillità ai due che se ne
stavano
lì a riposare.
<<
Potrei rimanere qua per sempre, sai, Tom? >> disse
Charlie d'un
tratto, fissando il cielo azzurro schizzato di bianco.
Tom
rise piano.
<< Ne
sono felice, anche perchè dovrai tornarci presto. Domattina
tocca a
te andare a cercare le erbe, Cha >>
Charlie
sbuffò. Odiava andare nel bosco da sola. Il bosco non era un
posto
sicuro per nessuno, figuriamoci per lei.
Purtroppo,
però, Tom aveva da fare in farmacia. E lei non aveva altri
amici
all'infuori di lui, al villaggio. Sin da piccola non aveva mai
condiviso i modi di giocare dei suoi compagni: giochi di guerra,
morti, finti matrimoni. No, lei preferiva starsene a casa a leggere
libri di favole o inventare storie di draghi e principesse, per
quanto banale possa sembrare.
Tutt'ora
i suoi coetanei usavano passare il tempo alla taverna del villaggio,
la Bocca di Drago, ad ubriacarsi e fare le ore piccole. Lei era
troppo impegnata per cose del genere. Passava tutto il giorno in
farmacia o con Tom e poi correva a dormire, esausta com'era.
<<
Dobbiamo andare, nonno ci starà aspettando >>
la avvertì Tom
alzandosi e tendendole la mano per aiutarla a fare lo stesso.
La
magia si spezzò. Charlie guardò un punto lontano
alla destra del
suo amico. Poi si girò verso di lui e sorrise.
<<
Andiamo >> disse, per poi afferrargli la mano.
⇜
⇝
<<
Quindi, proprio per il loro bisogno di prole, i draghi acquatici
possono deporre più di un uovo >> stava
dicendo il nonno di
Tom, Rogan, ai due ragazzi tornati dal bosco.
Era
il momento della lezione e Charlie non vedeva l'ora. Lavorando in una
farmacia in cui veniva maneggiata prevalentemente merce proveniente
dal mondo dei draghi era ovvio che servisse un minimo di istruzione
in merito ad essi . Poi, a dirla tutta, queste "lezioni
gratuite" a Charlie non dispiacevano affatto poiché i libri
sull'argomento erano davvero molto costosi.
D'altronde,
i draghi erano sempre state le sue creature preferite. Sin da bambina
adorava leggere storie colme di queste creature valorose e cavalieri
impavidi. Si immergeva nelle pagine, circondandosi di sogni e di
speranze che la vita reale non sapeva fornirgli, trasformando le
emozioni astratte in parole scritte. Era il suo modo di vedere la
"magia" e i draghi rispecchiavano il concetto in modo
perfetto.
<<
Sono l'unica specie, giusto? >> chiese Tom
<< Tutte le
altre depongono solo un uovo durante la loro vita, no? >>
Rogan
interruppe il suo discorso e si voltò a guardare il nipote.
Non
sarebbe sembrato poi così vecchio se non fosse stato per le
piccole
rughe sparse sul suo volto, cicatrici indelebili dei segni del tempo.
I capelli non erano grigi, come quelli di qualunque altro uomo della
sua età, ma color mogano, così come i suoi occhi.
<<
Esatto, ragazzo. Ma, come abbiamo detto, solo uno sopravvive alla
prima settimana, in quanto ... >>
<<
Sisi, va bene, abbiamo capito >> lo interruppe nuovamente
Tom,
scrivendo appunti sulla sua pergamena. Charlie si voltò a
guardarlo
e sorrise alla sua espressione concentrata. Gli era talmente
familiare che quella fronte corrucciata e quegli occhi stretti a
fessure sembravano gridarle "questa è casa". Dopotutto,
quel ragazzo era la sua famiglia. Le era stato sempre accanto, da
quando sua madre era morta.
La
lezione continuò, finché, espresso l'ultimo
concetto sulla vita dei
draghi acquatici, il nonno non li congedò.
Tom,
come ogni sera, decise di accompagnare Charlie prima ti tornare a
casa. Certo, avrebbe allungato la strada, e anche di parecchio, ma
non gli importava. Era bello spendere gli ultimi momenti della
giornata con lei.
Gli
ultimi raggi del sole illuminavano la strada di ghiaia, come per
indicare ai due quale fosse la via. Il rumore dei grilli e delle
cicale faceva da sottofondo, sostituendo quello degli uccelli. L'aria
fresca li avvolse ed entrambi inspirarono profondamente.
<<
Giornata pesante, vero? >> chiese Tom, sorridendo e
passandosi
le mani tra i capelli. Erano dello stesso colore di quelli del nonno,
ma molto più morbidi e lisci.
<<
Si, molto >> rispose Charlie, sbadigliando. Non vedeva
l'ora di
tornare a casa. Il suo libro nuovo e una tisana calda la stavano
aspettando e a lei dispiaceva parecchio farli attendere.
<<
Dai, guarda il lato positivo, domani ti attende il bosco
>>
disse ghignando. Sapeva che lei odiava andare nel bosco da sola, ma
stuzzicarla era il suo passatempo preferito.
La
ragazza non rispose. Il suo sguardo si posò sul tanto amato
quanto
evitato bosco. Adorava il colore verde brillante delle chiome e il
tappeto di foglie secche sul terreno, ma sapeva perfettamente cosa si
nascondeva nei meandri di quel posto incantato: unicorni carnivori,
draghi spaventosi e lupi famelici.
Solitamente questi animali non
si avvicinavano ai confini del bosco, dove sarebbe andata lei, ma la
paura che qualche essere coraggioso ci provasse, proprio mentre lei
era lì, era tanta.
Arrivarono
alla modesta e trasandata casa di lei. Charlie bussò alla
porta in
legno, scheggiata e cigolante. Si udirono dei passi pesanti, poi lo
scricchiolio della porta. Comparve sulla soglia il padre della
ragazza che li salutò con un secco << Ciao
>>.
<<
Ciao, papà, saluto Tom ed entro >> rispose
lei, facendo cenno
verso il suo amico.
Il
padre annuì prima di rientrare e lasciarli soli.
<<
Allora a domani, Tom >> sussurrò, prima di
lasciargli un bacio
sulla guancia.
Tom
sorrise.
<<
A domani Charlie >> rispose lui, prima di voltarsi e
dirigersi
verso la sua casa. Charlie rimase qualche istante sulla soglia,
fissando la figura del suo amico allontanarsi. Poi, sospirando,
chiuse la porta, e il silenzio calò sulla strada ormai buia.
Ecco
qua un nuovo capitolo. Sono leggermente in ritardo con la tabella di
marcia, lo so, lo so, ma purtroppo la scuola mi porta via moltissimo
tempo e mi è difficile riuscire a scrivere sempre. Allora,
cosa ne
pensate di questo capitolo?:) Vi piace? Avete critiche da muovermi?
Sono molto ben accette, come al solito!
Ringrazio
di cuore Lisa_stell
, Svampi
, BlueEyes__
, Infected
Heart
, _Orchidea
, shyale
, vampyria che hanno
recensito lo scorso capitolo :)
A
questo proposito vorrei consigliarvi la storia di Orchidea
: Piccolo
aereo, come ti invidio.
In
ogni caso, se volete spiegazioni, chiarimenti o volete solo darmi un
parere su twitter sono @charliemoon_
Su
facebook, invece, potete trovarmi cliccando qui.
Bene,
detto questo, vi lascio :)
A
presto!
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Nox *
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