Every drabble has a meaning... maybe.

di slytherin ele
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Pretend to be an artist (I’m only human) ***
Capitolo 2: *** Ghigo ***
Capitolo 3: *** Il percorso del mio credo ***
Capitolo 4: *** Facade ***
Capitolo 5: *** Sea-breeze ***



Capitolo 1
*** Pretend to be an artist (I’m only human) ***


NOME: slytherin ele
TITOLO:
 Pretend to be an artist (I’m only human)

GENERE: Slice of life, Generale
RATING:
 Verde
TURNO N
°: 1
NOTE:
 Questa sono io, nulla di più! Una ragazza che ama i bambini e che fa finta di essere una scrittrice, ma è consapevole di non esserlo. Non prendetemi per pazza, vi prego! XD

 

Pretend to be an artist (I’m only human)

Una ragazza con i capelli castani e gli occhi dello stesso colore, che avrebbe desiderato quel grigio particolare delle iridi di sua nonna, ma che non passa la vita dietro a un dettaglio tanto insignificante.

Una ragazza testarda, un po’ egocentrica e insicura, anche se cerca di nasconderlo, fallendo miseramente.

Una ragazza altruista, a cui piacciono i bambini più di ogni altra cosa al mondo e che vorrebbe lavorare con loro, per loro.

Una ragazza che ama sognare ad occhi aperti e vede i personaggi prendere vita davanti ai suoi occhi, che ama scrivere, per se stessa, e si diverte a farlo.

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Capitolo 2
*** Ghigo ***


NOME: slytherin ele

TITOLO: Ghigo

GENERE: Sentimentale

RATING: Verde

TURNO N°: 2 (oggetto d’amore)

NOTE: Probabilmente questa drabble scade nell’usato più usato: l’animale domestico. Non è esatto, il gatto di cui si parla non è mai stato realmente un “pet”, non è mai stato in una casa vera, dopo l’abbandono almeno, era libero di girare e tornava dai suoi padroncini.

La bambina di otto anni, che gli ha dato il nome, sono io; il dodicenne è il mio migliore amico e tutto quello raccontato è vero!

Abbiamo pure litigato con dei vicini che tentarono di rubarcelo e lo nascosero, più di una volta, nella loro cantina. XD

Adesso, non è più con noi, purtroppo… durante un temporale era a zonzo, come suo solito, e si è perso per il quartiere. Lo vedemmo dai vicini, ma loro negarono che si trattasse di lui. Noi fummo felici che stesse bene, ci bastava.

 

 

 

Ghigo

Il gattino che venne scaraventato fuori da un’auto, davanti a due attoniti bambini.

“Come lo chiamiamo?” chiese il ragazzino di dodici anni.

“Ghigo!” rispose la bambina di otto.

L’animale che  i genitori non potevano tenere in un appartamento, nessuna delle due coppie.

Il gatto europeo di cui  i bambini vollero prendersi cura, in ogni caso. Gli costruirono una casetta in cortile, fortunatamente era primavera!

Ogni giorno, andavano a trovarlo; giocavano con lui. Saltava in qua e in là, correndo dietro una pallina di plastica.

Ghighettu ninja!” esclamò il dodicenne e la bambina rise.

Un semplice micio aveva illuminato le vite di due bambini.

 

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Capitolo 3
*** Il percorso del mio credo ***


 

Il percorso del mio credo.

 

Maggio 2008

Mia nonna smise di essere se stessa, la demenza senile me la portò via. La prima persona di cui si dimenticò fui io, mi sentii dilaniata interiormente; fu come se una parte della mia vita fosse venuta a mancare.

Luglio 2008

La mia fede cominciò a vacillare. Mia nonna peggiorava sempre più e io mi resi conto che pregare non avrebbe aiutato, che Dio non ascoltava.

Aprile 2009

Scoprii che mia nonna era affetta da un cancro.

Ci fu un distacco netto: non credevo più.

Io che pregavo tutte le sere e andavo a messa tutte le domeniche. Divenni atea.

 

 

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Capitolo 4
*** Facade ***


Facade

“Che classe unita!” dicevano.

Ma ci vedete bene?! Pensavamo noi.

La mia classe del liceo pareva essere unita, in realtà ognuno pensava a sé. Poche persone si supportavano a vicenda.

Alcuni erano pronti a darti contro per fatti insulsi, altri sparlavano in continuazione solo per la noia.

Eravamo solo bravi a fingere.

“Ragazzi, quest’anno vogliamo che facciate lo spettacolo su Dorian Gray!”

Scattavamo, chi più bravo a far finta di averne voglia, chi   forse ce l’aveva sul serio, chi lo faceva e basta. Cominciava la recita nella recita: per essere i migliori, per dimostrare che non valevamo meno della Quinta, anzi eravamo meglio.

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Capitolo 5
*** Sea-breeze ***


Sea-breeze

Soffia leggero come un guanto vellutato, ti sfiora e scompare. Smuove leggermente i capelli, che svolazzano con lui.

Crea benessere, vivacità, infrangendo per un istante la cappa di calore che sembrava circondati.

La foglia si muove, danzando leggiadra al ritmo dettato dal dolce vento. Una brezza tiepida, quasi dissetante, che ti fa sospirar di sollievo per qualche momento. È strano a pensarlo ma non sembra la sorella del gelido vento che ti farà accapponare la pelle di inverno, no… è la dolce brezza marina capace di sanare il corpo e la mente, donandoti un senso di pace anche se mellifluo ed effimero.

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