La Signora in...Jag

di Harryet
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Capitolo I ***
Capitolo 2: *** Capitolo II ***
Capitolo 3: *** Capitolo III ***
Capitolo 4: *** Capitolo IV ***
Capitolo 5: *** Capitolo V ***
Capitolo 6: *** Capitolo VI ***
Capitolo 7: *** Capitolo VII ***
Capitolo 8: *** Capitolo VIII ***
Capitolo 9: *** Capitolo IX ***
Capitolo 10: *** Capitolo X ***
Capitolo 11: *** Capitolo XI ***



Capitolo 1
*** Capitolo I ***


I personaggi non mi appartengono e la storia è stata scritta senza alcuno scopo di lucro.
 
I giurati impiegarono poco tempo per emettere la sentenza. In fin dei conti già era scritta dall’inizio: era un comunissimo caso di plagio e quindi l’imputato non poteva risultare che colpevole. Ma… mai dire mai!
La vita è piena di sorprese.
Questo caso aveva avuto una risonanza mediatica così eclatante, che il programma Trial TV aveva deciso di seguirlo in diretta e quindi il Jag aveva dovuto aprire le porte alla telecamere.
Risultava quindi buffo vedere come il mondo serio e austero del Jag fosse costretto a fondersi con quello meno sobrio della televisione. Tutto ciò a causa di un libro.

-Un nuovo caso sta per concludersi al Jag,- annunciò il conduttore di Trial TV- un caso che ha fatto molto discutere non tanto per l’esito, quanto per la persona che ha accusato il Tenente O’Connor.
Andiamo a vedere la sentenza che sta per essere emessa.

Il Capitano Mattoni ed il suo cliente si alzarono.
- Tenente di Vascello Justin O'Connor, per l’accusa di plagio nei confronti della qui presente Signora Jessica Fletcher, la dichiariamo colpevole e la condanniamo a cinque anni di prigione e la degradiamo a Sottotenente di Vascello- concluse il presidente della giuria.
-Un’ultima cosa Sottotenente…- aggiunse il giudice- chieda scusa alla Signora Fletcher. E in un futuro – spero proprio il più lontano possibile – quando le verrà in mente di scrivere un libro, ci pensi su un bel pezzo….finché non le passa definitivamente la voglia.

-Mi dispiace,- disse Mattoni congedandosi dal suo cliente- ma si ricordi la fama non è tutto nella vita, ci sono altri valori. Lo tenga bene a mente.

-Grazie Harm e grazie Mac- disse la famosa scrittrice, accompagnata dal nipote, stringendo le mani dei pubblici ministeri.
-Non ci deve ringraziare, è nostro dovere- ribadirono loro all’unisono.

Justin fu portato via in manette e il sogno di diventare uno scrittore di fama svanì per sempre.
 

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Capitolo 2
*** Capitolo II ***


'Fine'.
Il Tenente di Vascello Justin O'Connor digitò sullo schermo del suo portatile quest'ultima parola per dare la giusta conclusione al suo nuovo libro, 'Omicidio sulla SeaHawk'.
Dopo il notevole successo del suo primo romanzo, aveva deciso di scriverne un secondo con il consenso dei suoi superiori. Era in forza alla sede di Falls Church, come conduttore radiofonico.
Amava molto scrivere, ma la cosa che più adorava era la fama. Grazie alla prima pubblicazione, era diventato famoso in tutti gli Stati Uniti e adesso si aspettava di riscuotere un successo mondiale. Sognava di essere intervistato nei talkshow più famosi d'America, in primis dal mitico David Letterman, quel simpatico conduttore con gli occhiali, tanto buffo quanto frizzante. Già s'immaginava vincere i premi letterari più prestigiosi e più ambiti e di scalare le classifiche dei best seller.

-Tesoro,- gli disse la moglie Clarice, risvegliandolo dai suoi sogni ad occhi aperti - non montarti come al solito la testa.
-Ma cosa dici? – ribatté Justin un po’ risentito- Vedrai… quando pubblicherò il libro, compreremo una casa alle Hawaii!
-Non fare promesse che non puoi mantenere! Questo è un tuo classico, J!
-Questo è un tuo classico J- disse il Tenente imitando la voce della moglie con un tono davvero sarcastico.
-Ahah!- rispose la moglie ridendo con amara ironia.
-Riderò io, quando Conan O'Brian mi inviterà al suo talk show!- aggiunse Justin uscendo di casa per recarsi al lavoro -A stasera, Clarice.
-Buon lavoro- rispose la moglie.
‘Speriamo bene che quel mattacchione di Justin non ne combini una delle sue’ pensò la donna, mentre stava preparando i manicaretti preferiti del marito.

Il cellulare del tenente squillò proprio mentre lui stava varcando la soglia della stazione radiofonica.
-Pronto?
-Signor O’Connor?- chiese una voce maschile all’altro capo del telefono.
-Sì, sono io.
-Sono l’editore. Vorrei dirle che se mi manda la copia del suo libro, le dirò se può pubblicarlo o meno.-
-Oh mio Dio! La ringrazio! Lo farò subito! A presto- asserì J chiudendo la chiamata e preparandosi a malincuore ad una nuova giornata lavorativa.

-Buongiorno, Ragazzi!- salutò con aria felice i suoi colleghi.
-Ehi J!- gli risposero all’unisono gli altri.
-Poco fa ho ricevuto una telefonata davvero sensazionale!-
-Un’altra delle tue bravate?
-Spiritoso…No, fra poco pubblicherò il mio nuovo libro…
-Siamo fritti- osservò un suo amico molto titubante all’idea.

La giornata passò molto velocemente. Justin non vedeva l’ora di tornare a casa per inviare il tanto sospirato manoscritto.

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Capitolo 3
*** Capitolo III ***


UN MESE PRIMA

La signora Jessica B. Fletcher, tutte le mattine, era solita indossare scarpette e tuta da ginnastica per cimentarsi nella sua salutare corsetta quotidiana, attraverso il bellissimo paesaggio di Cabot Cove.
Anche quella mattina, si avviò alla sua piccola maratona per scaricare lo stress della settimana precedente, poiché aveva appena pubblicato il suo ultimo libro ‘Delitto in crociera’, che si era già rivelato un autentico successo. In ventiquattro ore infatti aveva scalato le classifiche dei libri più venduti, fino a guadagnare addirittura la prima pagina del New York Times.
Le settimane che avevano preceduto la pubblicazione erano state più impegnative del previsto. La scrittrice aveva compiuto un estenuante giro promozionale per tutta la nazione, per incontrare i fan e presentare loro il suo ultimo capolavoro.
La fatica però aveva immediatamente premiato Jessica, dato che era sempre stata una delle migliori scrittrici ‘gialle’.
Era d’esempio a tutti. I suoi alunni all’Università la idolatravano e riconoscevano nei suoi scritti un’eleganza e una grazia rare e inimitabili.
Durante la corsa mattutina, vide un grande poster pubblicitario attaccato alla parete di un edificio, in cui era ritratta con l’ultimo manoscritto in mano. Vedere la propria immagine sorridente in mezzo alla strada le fece lì per lì una strana impressione, ma dopotutto quello era il prezzo del successo.
Poi rise allegramente e continuò a correre.
Dopo circa un’ora, rientrò in casa per farsi una bella doccia e iniziare così una nuova giornata.

-Ci voleva proprio questa corsetta…- pensò Jessica ad alta voce, mentre si vestiva dopo essersi goduta il ristoro della doccia calda- ma adesso chi sarà alla porta?
Nel giro di qualche minuto, finì di vestirsi e raggiunse la porta.
-Ciao zia!- disse il suo caro nipote Gary.
-Ciao Gary, accomodati…- rispose Jessica abbracciandolo-…come mai da queste parti?-
-Volevo congratularmi con te. Il tuo libro è in vetta a tutte le classifiche e le recensioni sono più che positive- disse Gary sedendosi sul divano insieme alla zia mostrandole il giornale.
-Sono contenta, ma spero di meritarmi tutto questo.
-Zia, sei la scrittrice numero uno!- esclamò il nipote.
-Oh, andiamo!- rispose Jessica arrossendo.

Gary e sua zia continuarono a parlare per ore ed arrivò in men che non si dica l’ora di pranzo.
-Zia, ti invito al ristorante…
-Gary, veramente…-
-Forza, andiamo- disse il nipote porgendole il braccio come un vero gentiluomo.
-Se proprio insisti…- la zia si arrese di fronte a tanta galanteria.

Non appena la zia e il nipote ebbero varcato la soglia del ristorante, Jessica non poté credere ai suoi occhi.
-Sorpresa!!!- gridarono tutti gli invitati, tra cui il suo amico Seth, il simpatico Dottore.
Il locale era completamente addobbato con striscioni su cui era scritto ‘Congratulazioni Signora Fletcher’.
-Grazie a tutti- esclamò Jessica commossa.

La festa proseguì nel migliore dei modi, così come la scalata del libro verso l’indiscusso successo.

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Capitolo 4
*** Capitolo IV ***


Appena rientrato a casa, Justin non salutò nemmeno la moglie che lo aspettava e si recò immediatamente nella sua stanza delle ’invenzioni’ per spedire il manoscritto via email.
Non stava nella pelle, voleva che il suo lavoro fosse pubblicato in modo da farla pagare a tutti coloro che non avevano mai creduto in lui, ma più che altro aveva bisogno di notorietà, di assaporare il gusto del successo.
-Tesoro- gli disse Clarice entrando nella stanza- non mi saluti nemmeno?
-Scusa amore, ma sono davvero impegnato- rispose J, rimanendo incollato al suo Pc.
-Sei sempre il solito cafone…- aggiunse la moglie- …comunque la cena è pronta. Quando ti deciderai a venire, il tuo polpettone di carne ti aspetta.
Justin non sentì nemmeno una parola di Clarice e il suo piatto prelibato restò intatto sulla tavola.

Passarono alcuni giorni e Justin aspettava una telefonata o una mail di risposta.
Finalmente arrivò la tanto bramata mail: ‘ Omicidio sulla Seahawk’ sarebbe stato pubblicato a breve.
Ormai i sogni di gloria del Tenente erano sempre più vicini e la fama così sospirata sembrava bussare alla porta di casa.

In casa Fletcher regnavano pace e tranquillità che purtroppo sarebbero svanite ben presto, come polvere di stelle. Era passato un mese e mezzo dalla pubblicazione del romanzo ‘Delitto in Crociera’, che era restato a lungo in vetta alle classifiche.
Un bel giorno però il caro nipote Gary fece una visita a sorpresa alla zia.

-Ciao zia, come stai?
-Molto bene, figliolo. E tu?
-Benone… Zia, ho appena comprato un nuovo libro che è uscito da pochi giorni. Si chiama ’Omicidio sulla Seahawk’. Non l’ho letto, l’ho praticamente divorato. Figurati che è primo in classifica e ti ha praticamente tolto il primato! Scusa zia, sono stato un po’ scortese forse…- disse Gary sorseggiando del buon tè insieme a Jessica, ma con aria triste.
-Per quale motivo scortese? Perché mi hai detto che il mio libro non è più in vetta alla Top Ten?
Vedi, Gary, io ormai ho una certa età e di certo non aspiro al Pulitzer o ad altri riconoscimenti. Scrivo più per il puro e semplice piacere di scrivere che per ricevere premi o applausi. Certo, se un mio libro è molto venduto, sono più che contenta, ma di certo non cerco il successo a tutti i costi. Tu non sei stato affatto scortese, davvero…- disse la buona e saggia Jessica-… vorrei proprio dare un’occhiata al libro, me lo presti?
-Certo zia, ci mancherebbe- aggiunse Gary porgendole il romanzo giallo.
I due continuarono la loro lunga chiacchierata, saltando da un argomento all’altro e trascorrendo un magnifico pomeriggio insieme, cosa che era sempre piacevole per entrambi.

La sera Jessica aveva l’abitudine di leggere dei romanzi. Quella sera stessa, già sotto le coperte, si addentrò nella lettura di quel libro che le aveva portato il nipote e che la incuriosiva tanto.

CAPITOLO 1 ‘OMICIDIO SULLA SEAHAWK’

Nel bellissimo Oceano Indiano, blu come lo zaffiro e con atolli fantastici, disseminato da splendide isole quali Madagascar, Sri Lanka, Maldive, navigava una grandissima nave da guerra, la Seahawk.
Il Capitano Michael O’Connor era a capo di essa e il suo vice era il Capitano Matt Callaghan…
-Mah…- disse Jessica con tono allibito, togliendosi gli occhiali e andando a prendere il suo romanzo.

La scrittrice iniziò a leggere le prime righe del suo libro.

CAPITOLO 1 ‘ DELITTO IN CROCIERA’

Il meraviglioso Oceano Indiano, ricco delle più belle isole da sogno, era solcato da una maestosa nave da Crociera con a capo l’Ammiraglio Michael O’Connor e il suo vice il Contrammiraglio Matthew Callaghan…

La Fletcher proseguì la lettura dell’altro romanzo da poco pubblicato. Non vi era ombra di dubbio: si trattava di un plagio vero e proprio.

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Capitolo 5
*** Capitolo V ***


Jessica era ancora allibita per quello che aveva letto la sera prima. Era interdetta e letteralmente senza parole.
Suo nipote, come tutte le mattine, la chiamò e lei gli riferì nei minimi particolari quello che aveva scoperto. Gary fu categorico: dovevano ricorrere alle maniere forti e citare in tribunale l’autore del libro.
La scrittrice e il fedelissimo nipote indagarono sulla vita privata del sedicente scrittore e scoprirono che lavorava presso la stazione radiofonica di Falls Church. In men che non si dica partirono insieme per la Virginia.

Nel frattempo, al Jag tutto procedeva tranquillamente.
Mac ed Harm avevano appena vinto la causa a cui avevano lavorato insieme e non potevano certo immaginare che adesso li aspettava un caso semplice, ma alquanto bizzarro.
-Bene, vedo che ci siete tutti. - disse l’Ammiraglio alla riunione dello staff- Allora, a lei Roberts affido la difesa del capitano Greene, accusato di molestie, e a lei, Imes, affido l’accusa.
-Sì, Signore- risposero i due all’unisono.
-Bene, per quanto riguarda lei, Mattoni, le affido la difesa del Tenente di Vascello Justin O'Connor, accusato di plagio nei confronti della Signora Jessica B. Fletcher…- proseguì Chegwidden.
-Cosa? - fecero tutti stupefatti, sentendo pronunciare il nome della “Signora in giallo”.
-Questo tenente è stato citato dalla famosa scrittrice di gialli. Il tenente è accusato di aver plagiato l’ultimo best seller della querelante.
-O mio Dio, chiederò l’autografo- disse Bud emozionatissimo.
-Eccolo, appena sente l’odore di un vip corre subito all’attacco- scherzò Harm, sorridendo sornione.
-Capitano Rabb, conservi la sua parlantina per il processo. A lei e al Colonnello MacKenzie affido l’accusa in questo caso. Se non c’è altro potete andare.
-Agli ordini- risposero tutti.

Harm aveva un sorriso malizioso, sia poiché sapeva di avere già in tasca la vittoria –in fondo si trattava di un elementare caso di plagio-, sia perché avrebbe lavorato di nuovo con la sua Sarah. Infatti erano alcuni mesi che si stavano frequentando e il loro rapporto diventava sempre più forte e consolidato.

-Facciamo una breve pausa- disse Justin rivolto ai suoi ascoltatori- e torniamo subito dopo la pubblicità.
I tecnici radiofonici lo invitarono ad uscire dalla cabina di trasmissione, poiché avevano ricevuto l’ordine di sollevarlo dal lavoro.
-Cosa è successo?- chiese stupito il tenente.
-Sei stato sospeso dal lavoro e sei accusato di plagio ai danni della Signora Fletcher- lo informò il capitano Blair, responsabile della stazione radiofonica.
-COSA? Ma non è possibile, ci sarà ci sicuro un errore.
-Mi dispiace, ma è così.

E così, invece di essere invitato al talk show del Letterman ed essere ammirato da milioni di telespettatori, si sarebbe dovuto sedere al banco degli imputati in un’aula di tribunale militare.

La notizia dell’accusa di plagio rivolta da Jessica Fletcher al nuovo astro nascente della letteratura gialla scatenò l’attenzione mediatica, tanto che il celebre programma Trial TV decise di seguire in diretta il dibattito.

Mattoni, avvocato del tenente O’Connor, incontrò il suo cliente e dopo aver discusso riguardo la linea difensiva, lo incoraggiò a star tranquillo. Anche Harm e Mac prepararono la loro strategia. Entrambi erano convinti di vincere la causa.
Arrivò il giorno della prima udienza del processo e le telecamere erano pronte ad entrare in aula. La corte si insediò e il dibattimento ebbe inizio.

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Capitolo 6
*** Capitolo VI ***


La tensione era alle stelle.
Paparazzi, operatori televisivi e reporter avevano ormai assediato l’austero edificio del Jag.
I cameraman avevano preso di mira Sarah, le fotografe Harm: insomma, sembrava di stare più sul tappeto rosso per l’Emmy Award che nella sede della Procura Militare.
Il processo iniziò con l’elenco dei capi d’accusa e le dichiarazioni di apertura di entrambe le parti.
La difesa chiamò come primo teste la signora O’Connor.
Mattoni riuscì a far elencare alla donna le qualità del marito, anche se in verità erano davvero poche. Poi fu data la parola all’accusa.

-Buongiorno, Signora O’Connor. So che è difficile per lei, ma le devo rivolgere alcune domande- esordì con tono gentile il capitano Rabb.
-Tutto quello che vuole!- disse Clarice facendogli gli occhi dolci.
-Obiezione- interruppe Mattoni.
-Accolta- rispose il giudice.
‘Iniziamo bene’ pensò Mac con una punta di gelosia. Quella donna sbatteva un po’ troppo le palpebre.
-Signora, suo marito aveva mai letto prima della sua pubblicazione, “Omicidio in crociera”, l’ultimo romanzo della qui presente Signora Fletcher?-
-Che io sappia, no…
-Ma come? Non siete sposati, non vivete nella stessa casa? Tra marito e moglie, dovreste condividere tutto, non è così?
-Si, ma sinceramente … quando Justin si mette in testa di fare una cosa, io sono l’ultima a saperlo…
-Se lei avesse saputo che suo marito stava lavorando a questo progetto e che stava prendendo spunto da un libro pubblicato un mese e mezzo prima, cosa gli avrebbe detto?
-Obiezione, sta chiedendo un’opinione- fece presente Mattoni.
-Accolta,- osservò il giudice- ma vorrei sapere lo stesso l’opinione della Signora. Risponda pure…
-Beh, gli avrei detto che stava sbagliando e stava mettendo a rischio la sua carriera.
-Ho finito, Vostro Onore- disse Harm tornando al tavolo dell’accusa.
-La corte si aggiorna a domani mattina alle nove.
La Fletcher strinse la mano ai due procuratori che stavano tutelando i suoi diritti e li ringraziò per il momento.

Il primo round l’aveva sicuramente vinto l’accusa.

-Come abbiamo potuto vedere- disse il giornalista di Trial TV- l’accusa è arrivata subito al dunque.
-E’ vero- rispose la co-conduttrice- il sex appeal è alle stelle! Se avessi saputo che in Marina c’erano Ufficiali del genere, mi sarei arruolata anche io…
-Per non parlare del Colonnello: una gran bambolona, davvero! Scusate… e arrivederci a domani con la seconda parte del processo, sempre qui su Trial TV.

Più che ad un processo di Tribunale, sembrava di assistere alle finali di Mister e Miss Universo.
Mac ed Harm uscirono dall’aula e subito furono immortalati in tantissime foto, tanto da guadagnarsi una copertina sulla celeberrima rivista ‘PEOPLE’.

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Capitolo 7
*** Capitolo VII ***


-Sarah, tesoro- disse Harm porgendole un piatto con deliziosi manicaretti- adesso dobbiamo chiamare a deporre l’imputato e sarà un gioco da ragazzi. Una bella arringa finale e… la vittoria sarà nostra!
-Sì, e finisce tutto a tarallucci e vino… Harm, quella Clarice non mi piace nemmeno un po’…
-Dai Sarah, non sarai mica gelosa?
-Eh sì… - ammise lei.
-E allora che cosa dovrei dire io di tutti i cameraman che ti hanno preso di mira?
-Ok, basta così. Non permettiamo che questo processo guasti il nostro rapporto. Mi sta davvero dando fastidio, spero solo che finisca presto…- aggiunse Mac
-Sarah, io ti amo. Guardami negli occhi- disse Harm, alzandosi dalla sedia e mettendosi in ginocchio accanto alla donna che amava -Sarah MacKenzie, lo so che non è il momento opportuno, ma quando questa bufera mediatica sarà passata, vuoi sposarmi e diventare la signora Rabb? – le chiese prendendole la mano e infilandole un solitario al dito.
-Sì tesoro, ti amo- rispose Mac piangendo e baciando il suo bel Capitano.
Quella sera si erano ripromessi di discutere del caso ma, come aveva detto Sarah, finì tutto a tarallucci e vino…

Il giorno dopo i due neofidanzatini si recarono al Jag alle otto in punto, poiché erano stati convocati dall’Ammiraglio prima dell’orario di ufficio.
Nell’ascensore sembravano proprio due adolescenti alla prima storia d’amore. Si scambiarono baci e carezze infuocate, stando attenti che la porta dell’ascensore non si aprisse, altrimenti sotto corte marziale ci sarebbero finiti loro per condotta impropria e fraternizzazione.
Prima che la porta dell’ascensore si aprisse, si ricomposero e si recarono immediatamente dal burbero capo.

-Avanti!- disse Chegwidden con tono nervoso.
-Ci ha convocati Signore… - esordì Sarah un po’ titubante. Non riusciva proprio a capire il motivo di quella convocazione. Lei ed Harm, dopotutto, erano stati più che discreti nel frequentarsi.
-Cosa diavolo è successo a tutti quanti?? Da quando la televisione è arrivata al Jag, sembrate tutti rimbambiti…Bud saluta le telecamere, Harriet mi dice di sistemarmi la giacca, altrimenti non vengo bene nelle foto… ah sì, è arrivata persino a dirmi ‘ Signore altrimenti non è fotogenico, con tutto il rispetto’. Ma la cosa più buffa è questa- osservò l’ammiraglio porgendo la rivista ‘PEOPLE’ ai suoi avvocati.
‘O Santo Cielo’ pensò Harm.
‘O mio Dio’ pensò Mac.
-Sign…
-Sull’attenti!- disse l’Ammiraglio- E’ vero, siete belli… o come scrivono loro avete sex appeal da vendere, ma vi ha dato di volta il cervello a mettervi in posa?
-Signore veramente… noi siamo semplicemente usciti e siamo andati nel parcheggio. Sono stati i fotografi che ci hanno seguito e ci hanno immortalato.
-Lasciamo stare! E’ un grave atto di esibizionismo… fatemi prima sbollire e poi vedremo… Intanto, fuori di qua! – esclamò il vecchio AJ molto irritato.
-Agli ordini, Signore- risposero i due all’unisono.

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Capitolo 8
*** Capitolo VIII ***


I due ufficiali, dopo aver ricevuto la paternale dall’Ammiraglio, batterono in ritirata nell’ufficio di Mac.
Harm si avvinghiò di nuovo sulla sua amata, ovviamente dopo aver chiuso la porta.
Evidentemente i bollenti spiriti non si erano ancora placati.
Sarah lo fermò dicendogli:
- Harm, adesso stai esagerando! Vuoi davvero che l’Ammiraglio ci punisca e spedisca me a San Diego e a te a Londra? - osservò Sarah liberandosi, anche se a malincuore, dalle grinfie del neo-fidanzato.
-Hai ragione, riprenderemo il discorso stasera…
-Harm sii serio, la situazione non è delle migliori. Hai sentito cosa ha detto l’Ammiraglio poco fa?
-Sì,- rispose lui-…però un po’ aveva ragione! Sembravamo due attori protagonisti di uno di quei telefilm di Hollywood.
Scoppiarono tutti e due a ridere, perché in fin dei conti Chegwidden non aveva tutti i torti.
-Queste telecamere ci stanno facendo impazzire! - osservò Sarah.
-Lo puoi ben dire… - rispose Harmon- forza, entriamo in ‘scena’!
-Andiamo Capitano- aggiunse Mac prendendo la valigetta e recandosi in aula.


-Buongiorno da ‘Trial TV’! - disse il conduttore- Il secondo giorno del processo più famoso di America sta per andare in ‘scena’. Ci vediamo dopo il dibattito per i commenti.

Il giudice e la giuria presero posto; l’udienza ebbe inizio. Il primo teste dell’accusa era un vecchio compagno di Università di Justin.
-Alzi la mano destra e giuri di dire la verità, tutta la verità niente altro che la verità. Dica lo giuro.- disse Sarah.
-Lo giuro.
Mattoni iniziò a condurre il suo interrogatorio cercando di mettere in risalto l’amicizia che c’era tra i due, ma emerse che tra O’Connor e il teste c’era più antipatia che altro.
Poi fu la volta dell’accusa. Sarah si alzò e tutti i cameraman iniziarono a bisbigliare qualcosa tra loro, sicuramente erano degli apprezzamenti riguardo la sua bellezza.
-Signor Golden, ha detto che lei e l’imputato avete frequentato l’Università insieme, giusto?
-Sì.
-Che persona era l’imputato ai tempi del College?
-Obiezione- fece presente Mattoni- si chiede un’opinione.
-Respinta.- rispose il giudice- Risponda pure.
-Beh, proprio come adesso: pieno di sé, egocentrico…
Mattoni lanciò un’occhiata al suo cliente, come per dire ‘ Qui le cose si mettono male’.
Sarah prese un plico di fogli dal tavolo dell’accusa e lo consegnò al teste.
-Legga pure- aggiunse Mac.
- Questa è la mia tesi di laurea – asserì lui.
-Obiezione- disse l’avvocato difensore.
-Respinta.
Sarah prese un altro plico e lo consegnò al Signor Golden.
-Questa è la tesi di Justin, che è praticamente uguale alla mia.
-Obiezione! - osservò Mattoni- La difesa non sapeva nulla di tutto ciò.
-Respinta! Avvicinatevi, avvocati- fece il giudice.
Dopo un breve confronto, la prova fu dichiarata valida, segnando così un punto a favore dell’accusa.

L’udienza si chiuse con la consapevolezza, sempre più fondata, che Justin fosse un plagiatore recidivo. La tesi di laurea copiata rappresentava un pesantissimo precedente. Come dire, il lupo perde il pelo ma non il vizio.
Jessica ancora una volta ringraziò i suoi angeli custodi.

-Un’altra giornata in Tribunale si è conclusa, ma ho visto qualcosa di strano sull’anulare sinistro della MacKenzie…- fece il conduttore di Trial Tv-…fino a ieri quel ‘pataccone’ non c’era! Uomini, rassegniamoci: il bel Marine è fidanzato con qualcuno…Buonanotte e a domani!

Il giorno dopo, sempre sulla rivista ‘People’, in prima pagina, campeggiava a caratteri cubitali: ‘Chi sarà la fortunata metà del bel Colonnello?’.
Questo suscitò l’ira a dir poco funesta dell’ammiraglio Chegwidden.

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Capitolo 9
*** Capitolo IX ***


L’Ammiraglio arrivò al Jag come una vera furia, un carrarmato pronto a distruggere il nemico.
I giornalisti lo assalirono chiedendogli chi fosse il fidanzato del Colonnello, ma lui riuscì ad evitarli con molta nonchalance e si diresse difilato nel suo ufficio senza salutare nessuno.
Tutti quanti si resero conto che tirava aria di guai.
Fece subito chiamare Harm e Mac, i quali volarono letteralmente da lui.

Dall’ufficio di Chegwidden sembravano uscire tuoni, fulmini e saette.
-Ammiraglio, posso spiegare- esordì Mac con l’appoggio di Harmon.
-Sull’attenti e in silenzio! - intimò il capo con un tono burbero più del solito e alzando la voce tanto da farsi sentire anche fuori dall’ufficio - Cosa passa per la testa a voi due? Insomma, questa è la Procura militare, non un’agenzia matrimoniale! Se voi due state insieme… beh me ne sono accorto, cosa credete? Ma non c’era bisogno di sfoggiare quell’immenso ‘pataccone’, come l’hanno chiamato ieri in TV! Davvero non riesco a capirvi… posso aspettarmi un atteggiamento puerile da Roberts, ma non certo da voi! La vostra azione avrà delle gravi conseguenze. E’ tutto. E non dite nemmeno una parola…
-Agli ordini- risposero all’unisono e uscirono senza fiatare.

I due presero le valigette dai rispettivi uffici e si recarono in aula.
La difesa, con una mossa disperata, chiamò a deporre il tenente O’Connor, il quale chiese umilmente scusa alla Fletcher, ma il tentativo risultò vano. La seduta fu aggiornata al giorno successivo per le arringhe conclusive.

Intanto Jessica, che non aveva potuto non sentire le grida concitate che provenivano dall’Ufficio dell’Ammiraglio, decise di andare a fare quattro chiacchiere con lui. Harm e Mac non erano solo due abilissimi avvocati, ma anche due carissimi ragazzi e lei voleva mettere una buona parola per loro.
-Avanti- fece spazientito Chegwidden.
-Permesso- replicò la scrittrice.
-Prego, Signora. Si accomodi pure- rispose lui cambiando decisamente il tono.
-Lo so che non sono affari miei… ma la prego, non si arrabbi con Harmon e Mac. Sa, quando non si è abituati alle telecamere e ai giornalisti…in fondo i suoi ufficiali non hanno fatto nulla di male, li perdoni. Sono i giornalisti che non conoscono proprio il significato della parola ‘discrezione’. Harm e Sarah sono così belli insieme, mi stanno aiutando molto. Non penso meritino una punizione... - osservò saggiamente lei- Scusi se mi sono permessa. Grazie del suo tempo e buona giornata, Ammiraglio.
Lui annuì semplicemente. Quando la Fletcher fu uscita, pensò che oltre ad essere una brava scrittrice era davvero una donna molto intelligente e sensibile. Una vera signora.

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Capitolo 10
*** Capitolo X ***


-Buongiorno da Trial TV!- disse il conduttore- Il processo più appassionante d’America si avvia ormai alla fase conclusiva. Ma trasmettiamo ora le arringhe finali.

Il giudice e la giuria si accomodarono e Mattoni esordì con la sua arringa.
-Abbiamo sentito in quest’aula che l’imputato ha copiato la tesi di laurea. E’ vero, lo ha fatto, ma provate per un momento a mettervi nei suoi panni. Chi di voi non ha mai cercato una scorciatoia? Il tenente O’Connor ha forse solo un’unica colpa: avere desiderio di uscire dalla massa e di diventare famoso. Non condannatelo però, ha già riconosciuto i suoi errori e si è scusato con la querelante.
Mac si alzò, pronta ad iniziare una vibrante ed appassionata perorazione.
-Come si può non condannare una persona che ha interamente copiato un romanzo, dalla prima parola sino all’ultima, facendolo passare per suo? Il tenente O’Connor non è nuovo a questo genere di iniziativa criminale. Nel dibattimento avete sentito come non ha esitato a plagiare la tesi di laurea, di un amico per di più. Ci troviamo quindi in presenza di comportamento recidivo e l’attuale plagio ai danni di una scrittrice di fama internazionale come la signora Jessica Fletcher rende l’azione ancor più esecrabile. Non bastano le scuse, lo dovete condannare.

-La corte si aggiorna in attesa del verdetto della giuria - sentenziò il giudice.

-Parole appassionate, quelle del colonnello!- commentò il conduttore- Ma che fine ha fatto il ‘pataccone’ che aveva al dito ieri? Arrivederci a più tardi per il verdetto finale.

L’Ammiraglio era molto contento: il processo O’Connor stava per concludersi e ben presto le telecamere si sarebbero ritirate, portando via quello scompiglio in cui avevano completamente stravolto il mondo austero del Jag.
 

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Capitolo 11
*** Capitolo XI ***


I giurati impiegarono poco tempo per emettere il verdetto. In fin dei conti già era scritto dall’inizio: si trattava di un caso di plagio così smaccato che l’imputato non poteva risultare che colpevole. Ma… mai dire mai! La vita è piena di sorprese.
Il circo mediatico di Trial TV, che aveva portato tanto scompiglio al Jag, stava per essere smantellato, per andare a fare spettacolo su qualche altro intrigante caso giudiziario. Ma mai come quello che stava per concludersi, vista la fama internazionale della ‘signora in giallo’.

-Un nuovo caso sta per concludersi al Jag,- annunciò il conduttore - un caso che ha fatto molto discutere non tanto per l’esito, quanto per la persona che ha accusato il Tenente O’Connor. Andiamo a vedere la sentenza che sta per essere emessa.

Il Capitano Mattoni ed il suo cliente si alzarono.
- Tenente di Vascello Justin O'Connor, per l’accusa di plagio nei confronti della qui presente Signora Jessica Fletcher, la dichiariamo colpevole e la condanniamo a cinque anni di prigione e la degradiamo a Sottotenente di Vascello- concluse il presidente della giuria.
-Un’ultima cosa Sottotenente…- aggiunse il giudice- chieda scusa alla Signora Fletcher. E in un futuro – spero proprio il più lontano possibile – quando le verrà in mente di scrivere un libro, ci pensi su un bel pezzo….finché non le passa definitivamente la voglia.

-Mi dispiace,- disse Mattoni congedandosi dal suo cliente- ma si ricordi la fama non è tutto nella vita, ci sono altri valori. Lo tenga bene a mente.

-Grazie Harm e grazie Mac- disse la famosa scrittrice, accompagnata dal nipote, stringendo le mani dei pubblici ministeri.
-Non ci deve ringraziare, è nostro dovere- ribadirono loro all’unisono.

O’Connor fu portato via in manette e il sogno di diventare uno scrittore di fama svanì per sempre.

L’Ammiraglio convocò tutti in sala riunioni, compresi Jessica e Gary.
-Vorrei congratularmi con voi per come avete portato avanti il processo- disse con tono pacato.
-Grazie, signore- fecero Harm e Mac.
-Complimenti anche a lei. La difesa in questa causa era tutt’altro che facile…
-Grazie, Signore. Ho fatto del mio meglio- rispose Mattoni.

Bud era accanto alla signora Fletcher, ovviamente con il libro ‘Delitto in Crociera’ in mano.
-Signora, sono un suo grande fan… - disse il tenente Roberts un po’ impacciato - Sa anche io scrivo storie… principalmente fanfiction, ma solo on line. Sarebbe così gentile da autografarmi questa copia del suo libro?
-Ma certo, Bud- disse Jessica con un sorriso e prese il libro e la penna dalle mani tremanti di Bud.
Gli altri si misero a ridere.
-Allora Harm e Mac, a quando il vostro matrimonio?- chiese la giallista.
-Ma lei come fa a saperlo?- fecero stupefatti i due avvocati in amore.
-Sono o non sono la Signora che risolve i casi più difficili di tutta America?
-Beh ha ragione… – ammise Harm con uno smagliante sorriso - Comunque Mac ed io ci sposeremo al più presto… e naturalmente lei è invitata, Signora Fletcher!
-Bravi! - esclamarono tutti.
-Congratulazioni. - disse Chegwidden- E non c’è nessuna sanzione, per voi.
La Fletcher guardò l’Ammiraglio, come per dire ’ Ha fatto bene a non punirli’
-Ancora grazie infinite! Ma adesso io e mio nipote dobbiamo proprio scappare… arrivederci a presto!-
-Aspetti, - aggiunse il tenente Roberts- lei assomiglia ad una certa attrice di Hollywood degli anni’40, ma non ricordo come si chiama…
-Bud, quante ciambelle hai mangiato oggi? - scherzò Harmon.
Jessica e Gary andarono via, soddisfatti dell’esperienza appena vissuta. Bizzarra, ma bella.


FINE


NdA: Così come Justin ha scritto fine alla sua storia, anche io metto 'fine' a questa a malincuore.
Ringrazio tutti coloro che hanno semplicemente letto la storia e chi ha recensito con tanta passione.
Inoltre, ringrazio coloro che hanno inserito la FF tra le preferite e chi tra le seguite.
Chissà a quale attrice si riferiva Bud, io un'idea ce l'avrei...e voi??
Un abbraccio,
Matty89

 

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