La Chiarezza e L'Amore

di Dot_Bliss
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Mineko Watanabe!! ***
Capitolo 2: *** Il primo allenamento! ***
Capitolo 3: *** Vendetta? ***
Capitolo 4: *** Questioni da risolvere ***
Capitolo 5: *** Mentire per...? ***
Capitolo 6: *** Sotto la luna ***
Capitolo 7: *** L'abito non fa il monaco! ***
Capitolo 8: *** ...Ogni scherzo vale? ***
Capitolo 9: *** Attimi. ***
Capitolo 10: *** Che figura! ***
Capitolo 11: *** Bacio sotto la luna ***
Capitolo 12: *** Bisogna affrontare il dopo! ***
Capitolo 13: *** La prima volta non si scorda mai? ***
Capitolo 14: *** Giuramento Infranto. ***
Capitolo 15: *** Ti Amo ***
Capitolo 16: *** Come prima ***
Capitolo 17: *** Una strana malattia! ***
Capitolo 18: *** Ahi!Ahi!Gaara! ***
Capitolo 19: *** Gaara geloso? ***
Capitolo 20: *** Il dolce ***
Capitolo 21: *** Tradimento?Minaccia? ***
Capitolo 22: *** Prigionierio? ***
Capitolo 23: *** L'amore fa.. schifo! ***
Capitolo 24: *** Fare l'amore (parte prima) ***
Capitolo 25: *** Chiarimenti ***



Capitolo 1
*** Mineko Watanabe!! ***




Chuuu *_*/ Sono nuova di qui,spero vi piaccia la mia prima FF su Gaara :D il mio personaggio preferito di Naruto ^^ Ho cercato di essere il più vicina possibile alla storia reale in Shippuden,nel caso ci siano errori scusatemi ç____ç accetto volentieri i commenti ovvio *-*


...
Toc.Toc.Toc.
Un rumore continuo,proveniente dalla porta dell'ufficio,riuscì a destare il Kazekage dal pensiero che gli balenava in testa da un pò di tempo.
Voltò il capo verso la porta d'entrata,osservandola diversi istanti.Probabilmente aveva già dato tutte le missioni disponibili della giornata,
e non aspettava particolari visite.
"Avanti." Non appena si aprì la porta entrarono nello studio due ragazze.La prima dai capelli castani,stesso color degli occhi,precedeva la seconda.
"Buongiorno Gaara-sensei!" disse tutto d'un tratto sfoggiando un sorriso raggiante. Il ragazzo si limitò ad un cenno con la testa
"Volevo presentarle una persona!
Gaara spostò lo sguardo sulla ragazzina che aveva con sè la sua allieva,Matsuri. Era una figura minuta,la pelle chiara,così come i capelli.
Bianchi come il cielo d'inverno,di diverse misure,ricordavano un vago caschetto.E gli occhi scuri,in contrasto con la chioma,che lo stavano osservando curiosi.
Era vestita di bende,che la ricoprivano dal collo alle caviglie,tralasciando le braccia.Solo il busto,portava sopra una maglia sbracciata nera.
"Nome?" Chiese all'improvviso direttamente verso la ragazzina. L'espressione seria,ma serena che sempre c'era nel suo volto sembrava averla messa in soggezione.

Lei lo osservò arrossendo.Stava proprio dicendo a lei? Gaara del Deserto,il Quinto Kazekage del villaggio della sabbia stava proprio parlando a lei!!
Sobbalzò all'improvviso inchinandosi in avanti "Mineko Watanabe signore!
Gaara tornò ad osservare Matsuri.Non capiva il motivo della visita da parte sua,ma soprattutto della ragazzina dietro di se.
"Gaara-sensei. Mineko vorrebbe poter partecipare agli allenamenti sotto la sua supervisione,giusto?" La fanciulla fece un segno positivo con la testa.Ancora più intimidita di prima.
"Agli allenamenti...mh?" In fondo,un allieva in più non gli avrebbe creato troppi problemi. "Bene..."
Non aggiunse altro,tornando con lo sguardo ad osservare le pergamene riposte sopra la scrivania in legno.
Mineko lo osservò con più determinazione,ora che non la stava fissando si sentiva meno a disagio.
"Grazie Gaara-sensei!" Esclamò tutta contenta Matsuri.Evidentemente teneva particolarmente alla sua "amica"."Visto? Te l'avevo detto che avrebbe detto di sì."
"Mh!" Mineko sorrise appena. Eppure quel ragazzo così distaccato e freddo le pareva così strano. Possibile che fosse lui il temibile Gaara del Deserto?Un ragazzino dai capelli rossi e gli occhi verde acqua?
Matsuri le diede una leggera spinta per farla tornare coi piedi sulla terra. "Ed è inoltre è anche carino...vero?" sussurrò poi ridacchiando e stando bene attenta a non farsi sentire da lui.
Mineko la osservò silenziosa.Si limitò ad annuire col capo. Sinceramente sembrava che Matsuri ammirasse il Kazekage più per il suo aspetto che per le sue abilità.
"Se non vi dispiace." Gaara alzò lo sguardo sulle due,che ancora erano sull'uscio della porta.Era chiaro che voleva restare da solo al più presto possibile.
"Oh!Certo!" l'allieva si inchinò poi prendendo per mano l'amica e uscendo di corsa. Il ragazzo le osservò fino all'ultimo,e questo gli permise di notare un ideogramma
sul braccio sinistro della ragazzina. "Chiarezza". Corrucciò un pò lo sguardo,domandandosi come mai avesse avuto un tale simbolo sulla pelle. Insomma,lui se l'era fatto per una ragione,
quando ancora nessuno lo amava se non se stesso.

Ma lei?..

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Capitolo 2
*** Il primo allenamento! ***


...
Passarono diversi giorni prima che Gaara potesse tornare a condurre un allenamento.Gli impegni da Kazekage lo tenevano praticamente tutto il giorno dentro il palazzo,  prendere decisioni,firmare missioni,proteggere il villaggio stesso, e così via.
La giornata era una come le altre,il sole era al suo solito posto,caldo come sempre,e nulla di così importante stava accadendo attorno.
Decise che sarebbe stata quella la giornata per uscire e andare agli allenamenti con gli allievi.
Fece con calma la strada che portava alla piazzuola dove i vari Genin si allenavano con i rispettivi maestri,non tardarono ad arrivare i saluti verso la sua persona,c'era chi si limitava ad alzare la mano,chi si inchinava,chi faceva entrambe le cose.
Sì bhe insomma,non che a lui importasse più di tanto in effetti...
Gli mancarono pochi metri prima di notare finalmente la presenza di Matsuri,intenta ad allenarsi con gli shuriken.Sembrava parlare anche ad un altra persona,nascosta in penombra..
Gaara ridusse gli occhi a due fessure per ingannare la luce del sole e l'ombra che nascondeva quella figura. E finalmente capì. Si trattava della ragazza di qualche giorno prima,Mineko. Si era dimenticato che ci sarebbe stata anche lei agli allenamenti quel giorno..in effetti non era proprio abituato ad allenarsi con altra gente se non con Matsuri..molti genin del villaggio ancora erano intimoriti da lui...
"Gaara!" Una voce squillante si fece spazio nell'aria,diretta verso il Kazekage, era certo che Matsuri si era accorta della sua presenza che piano procedeva verso di loro
"Siamo contente che sia venuto così presto quest'oggi!" La ragazza sfoggiò un sorriso a 32 denti ..mi ricorda il maestro Gai del villaggio della foglia.. pensò fra se il ragazzo mentre ricambiava il saluto alle due.
"Watanabe..?" si rivolse verso la ragazzina che si preoccupava di guardarsi i piedi,più che di seguire le azioni con gli shuriken della prima allieva.
"Sì?!" Mineko alzò lo sguardo incrociando quello del suo futuro maestro
"Incominciamo?" più che una domanda sembrava essere una affermazione la sua..se proprio dovevano allenarsi era meglio farlo subito,così sarebbe tornato prima alle sue faccende da Kage.
La ragazza annuì serrando le mani in due pugni,distese lungo i fianchi e camminando in direzione opposta a quella di lui. 
"Cerca di colpirmi." Gaara spiegò in una frase come si sarebbe svolto il loro allenamento. Semplice,pensò Mineko annuendo col capo.

In fondo si trattava solo di colpirlo!
"Bene allora..VIA!" esordì Matsuri mentre subito si fece da parte tutta eccitata per guardare la scena.
Mineko fece un balzo indietro ed estrasse tre shuriken, che subito partirono dalla sua mano sinistra scagliati a velocità elevata verso il Kazekage.
Gaara incrociò le braccia al petto,non un movimento fatto dal suo corpo per parare quell'attacco.
Un flusso di sabbia si alzò prontemente da terra,andando davanti alla sua figura
"...!" Mineko lo osservò sorpresa..sciocca a pensare che si facesse colpire così facilmente e senza nemmeno ricorrere alla sabbia,non per niente era Gaara del deserto,no?
"Riprova" la incitò sospirando appena. si stava annunciando un incontro alquanto noioso,almeno per lui..ma del resto cosa pretendeva da una nuova Genin che non aveva mai fatto un allenamento serio?
"Sì!"
La ragazza portò la mano sinistra a prendere altri tre shuriken,che prontemente vennero scagliati verso il ragazzo..subito dopo portò le dita vicine sussurrando "Kawarimi no Jutsu!"*
Gaara restò impassibile mentre un altro flusso di sabbia parò facilmente quei colpi.Questa volta però la scena era diversa,difatti subito le si presentò davanti Mineko in uno scontro corpo a corpo.
Si dovette abbassare di colpo per evitare un suo attacco diretto al volto,e come se ciò non comportasse nessuno sforzo si appoggiò su una mano a terra, portando la gamba destra a colpir quelle di lei,per farla cadere.
E subito.. Poof!
"Mh?!" Gaara osservò la figura della ragazzina scomparire in una nuvoletta di polvere,lasciando spazio ad un sasso. La tecnica della sostituzione...sorrise,dopotutto non era così imbranata allora..
Peccato per lei che ci voleva ben altro per colpire il Kazekage del villaggio della sabbia. Si voltò e subito la sabbia fece lui da scudo per parare il colpo di Mineko da dietro le spalle.
Una leggera spinta con essa e la ragazza volò all'indietro per diversi metri atterrando di schiena.
"C'ero..quasi!
Gaara sorrise di nuovo divertito "Continuiamo?"
Lei annuì con la testa tirandosi in piedi.
Adesso vedrai...portò di nuovo le mani a formare un triangolo davanti a se. Sia Matsuri che Gaara la osservavano incuriositi.
"Suirou No Jutsu!!"* 
Gaara spalancò gli occhi "Come...?!" Prima che potesse dire altro una grossa quantità d'acqua si accingeva a intrappolarlo dentro di essa.
Portò velocemente le mani a fare diverse posizioni per i sigilli e un muro di sabbia si elevò davanti a lui, interrompendo l'avanzare dell'acqua.
"Dannazione!" Mineko rinunciò quasi subito a continuare con quella tecnica,troppo uso di chakra per lei..abbasso le braccia e l'acqua smise di scagliarsi contro il muro di sabbia.
"Come..sono..andata...?" Aveva l'aria sfinita e prima che potesse accorgersene si ritrovò per terra svenuta
"Mineko!" Matsuri corse da lei preoccupata mentre il Kage ancora la osservava stupito. Solo da poche persone aveva visto usare quella tecnica dell'acqua..
E poi l'ideogramma sul suo braccio aveva preso un colore più acceso durante quella tecnica. Che non fosse una semplice Genin come le altre?
Gaara si avvicinò lentamente alle due osservando sempre la ragazza,ora in braccio a Matsuri
"Bene..molto bene.." rispose alla sua domanda,ben consapevole che non avrebbe potuto sentirlo comunque. "Deve riposare..pensaci tu Matsuri."
lei annuì dirigendosi velocemente altrove...
Se solo avesse saputo controllare meglio la tecnica...e poi come faceva a sapere una tale mossa d'acqua? Ma chi era in realtà?
Gaara sospirò ancora corrucciato e riportò di nuovo le braccia ad incrociarsi all'altezza del petto.
Forse gli allenamenti sarebbero stati più eccitanti d'ora in poi..


*Kawarimi no Jutsu(Tecnica della Sostituzione)
*Suirou No Jutsu (Tecnica della Prigione d'Acqua)



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atena11, grazie per i complimenti e l'incoraggiamento ^^ spero ti piaccia anche questo capitolo XD

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Capitolo 3
*** Vendetta? ***


Erano passate diverse ore dalla fine dell'allenamento con quella Genin.
E ancora non riusciva a non pensare ad altro..a come rapidamente aveva cercato di bloccarlo dentro la prigione d'acqua,e a come quel tatuaggio si fosse 
come dire,illuminato all'improvviso...
Gaara sospirò...perchè si preoccupava tanto? In fondo era solo una Genin del suo stesso villaggio,no? Non avrebbe di certo causato alcun problema...
Bhe sempre meglio prevenire che curare,però...Ma sì,aveva deciso. Sarebbe andato lui stesso a indagare sulla faccenda,e l'avrebbe fatto quel pomeriggio,e chiedendo direttamente alla Genin.
L'aria era calda,e la maggiorparte della gente del villaggio era rinchiusa nella propria abitazione,o riparata all'ombra di essa,giusto per esser fuori dalle mura,e al riparo dal sole.
La figura del Kazekage incedeva per le varie stradine,diretta nel posto in cui riposava ancora la giovane Genin..
Diversi ninja medici gli rivolsero un saluto mentre apriva la porta della stanza dove era ricoverata..Riposava sul letto sotto le coperte, distesa,con gli occhi chiusi.
Sembrava non essersi accorta della sua presenza. Ad un lato della stanza,su una sedia erano riposte le varie bende che coprivano prima la ragazza, e la maglia da lei indossata.
"Dovrei essere onorata..di avervi qui?" Gaara si voltò verso la ragazza che aveva appena parlato. Aveva ancora gli occhi chiusi,ma era quindi chiaro che non stesse in realtà dormendo.
Le si avvicinò in silenzio osservandola "Come volete.." Il tono serio del ragazzo sembrava essere adatto a quella stanza,così spoglia e chiara per via del colore delle pareti.
Bianco,come i capelli della Genin sdraiata sul lettino.
"Chi ti ha insegnato quella tecnica?"
"A cosa vi riferite?
Mineko aprì i grandi occhi scuri, osservando il Kazekage,che rinunciò a ripetergliela una seconda volta.
"Perchè hai voluto farti allenare proprio da me?" provò quindi con un altra domanda,sperando che almeno quella avesse avuto più successo.

La ragazza portò lo sguardo al soffitto e restò in silenzio per diversi secondi..poi tornò ad ossevare Gaara.
"Per Vendetta." Il tono si era fatto più cattivo,mentre lo sguardo sembrava sprigionare solo rancore nella direzione del Kazekage.
"..." Gaara non le rispose. Vendetta? 
"Io vi ucciderò, Gaara del deserto."
Spalancò gli occhi alle parole della ragazza.Voleva ucciderlo?

Boom!

Un rumore fece distrarre entrambi,la porta si era aperta di nuovo andando a sbattere contro il muro.
"Mineeeekooooo!"
"Matsuri.."
La ragazza si precipitò in un balzo sulla Genin sul lettino. Sembrava che il comportamento precedente di lei fosse improvvisamente svanito,
lasciando spazio a quello solito timido e dolce con il quale si era fatta conoscere.
Gaara osservava la scena in silenzio..Possibile che fosse stata un illusione? A rispondere alla sua domanda fù subito Mineko,che tornò a guardarlo con disprezzo,mentre abbracciava l'altra allieva.
"Io...devo andare." sentenziò poi voltandosi e sbrigandosi ad uscire da quella stanza. Matsuri lo guardò un pò sorpresa
"Bhe..è fatto così, non ti preoccupare!" Disse poi verso la ragazzina come a voler scusare il giovane Kage.
Lei annuì,fingendo di nuovo.
...
Possibile che fosse quella la verità?Che fosse lì per ucciderlo?
Gaara sembrava essere alquanto incuriosito da tutto ciò. Preoccupato,forse era eccessivo...di certo però la faccenda andava tenuta sotto sorveglianza.
"Kazekage" una voce femminile si mise a chiamarlo dietro di lui. Gaara si girò ad osservare una ragazza bionda coi codini,e con un grosso ventaglio chiuso dietro la schiena.
"Temari"..sua sorella sembrava l'unica a conoscerlo veramente."Qualcosa ti preoccupa? Fratellino..."
Gaara sospirò. "No,nulla.." abbozzò un sorriso in direzione della sorella..Non voleva creare casini ulteriori al villaggio.Soprattutto se per causa sua..
"Come vuoi..."
Temari si voltò dirigendosi altrove "Ma stai attento comunque.." l'istinto materno della ragazza veniva spesso fuori,nei confronti del fratello minore.Soprattutto dopo il passato di quest'ultimo..

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ee anche il 3 capitolo l'ho finito hurrayy XD
˜slice grazie dei complimenti ^_______________________^

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Capitolo 4
*** Questioni da risolvere ***



Ancora un giorno di riposo,e poi sarebbe potuta tornare ai suoi allenamenti.Così le avevano detto i ninja medici dell'ospedale.
Mineko sospirò,guardando fuori dalla finestra. Diversi granelli di sabbia dorata sembravano danzare col vento..la giornata era nuvolosa,
Il sole rimaneva coperto dietro grosse macchie scure chiamate Nuvole. Poco male,pensò, almeno non avrebbe patito il caldo solito del villaggio.
Osservava attentamente il paesaggio fuori di lì,non c'era troppa gente che passeggiava per le strade,o comunque quella che c'era non era niente di importante..
semplice gente,riservata,che stava ben attenta a non far troppo rumore quando passava davanti l'edificio dell'ospedale..
Mineko sospirò di nuovo abbassando lo sguardo sulle sue mani,le portò dinanzi al suo volto guardandole attentamente...e come in un attimo i ricordi
della sua infanzia le tornarono in mente. Le sue mani sporche di sangue, la madre che la portava via dal corpo ormai immobile del padre che giaceva a terra.
La gente attorno a loro...

Portò le mani sopra la testa a tenersi la tempia,come a volersi togliere quei pensieri dalla mente,senza però ottenere un gran successo.
I ricordi le stavano trapanando la testa,come facevano da lì ad anni.
Il funerale del padre.Le voci che incolpavano l'arma segreta del villaggio della sabbia. Non capiva,allora.Cosa volessero dire.
Era una bambina,come poteva capirlo? Per lei l'assassino di suo padre era solo un mostro cattivo. Non pensava di certo che fosse stato un bambino di appena 6 anni ad ammazzarlo.
Ma più cresceva e più si rendeva conto che le favole non esistevano. Che i mostri erano solo quelli che poteva vedere. E lei ora,finalmente,aveva avuto l'occasione di vederla...
l'arma segreta..di vederlo. Gaara del deserto. No,non gli avrebbe permesso di passarla liscia,non dopo quello che aveva causato a lei e alla sua famiglia!
"Io...l'ho giurato!" gridò spontaneamente fra quelle mura, il tono agghiacciante,lo stesso che aveva usato il giorno prima con il Kazekage.Avrebbe fatto raggelare il sangue a chiunque ci fosse stato con lei in quel momento.
Chiuse gli occhi,portando di nuovo le mani lungo i fianchi. Fece un bel respiro riaprendoli, finalmente era riuscita a calmarsi..
Portò di nuovo lo sguardo fuori dalla finestra, no così non andava. Era ancora troppo debole per poterlo affrontare di persona.
Doveva aspettare. Doveva escogitare il modo di apprendere i suoi segreti e i suoi punti deboli durante gli allenamenti..già,era per questo che aveva deciso di farsi allenare da lui.
Mineko sorrise. Sì.Ce la farò a distruggerti,Gaara.


Toc.Toc.


La porta della stanza si aprì,producendo un lieve cigolio.
"Hey Mineko-chan! Come stai?" Matsuri apparve sulla soglia,con il suo solito sorriso sul volto.
"Ciao...molto meglio,grazie.Non c'è bisogno di preoccuparsi ancora per me.
"Bhe,ma è normale che mi preoccupo per te! Sennò poi chi mi aiuta ad allenarmi con Gaara-sensei?"
Mineko sorrise. "Già..a proposito,appena uscita di qui voglio subito incominciare gli allenamenti."
"Mineko-chan, sarebbe meglio aspettare ancora un pò non credi?" la ragazza la fulminò con lo sguardo.Incredibile come potesse cambiare umore così tutto d'un tratto.
Matsuri rimase sorpresa da quella sua occhiata glaciale. "Bhe...volevo solo dire...che forse sarebbe meglio andarci piano.."
"Scusa..hai ragione tu." Aveva esagerato,pensò. Non era il caso di farsi scoprire da lei.

....


Nel frattempo,nello studio del Kazekage,il disordine l'aveva da padrone.Diversi fogli di pergamena erano sparsi ovunque nella stanza,
E continuavano a piovere dal cielo,lanciati dal ragazzo che di certo non si preoccupava di dove andassero a cadere.
"Mh.." Gaara si fermò,era piegato su di un cassetto che aveva estratto dalla scrivania e riposto sul piano di essa.Dentro vi erano diverse missive,
e pergamene da firmare, molte erano missioni già completate,altre ancora da assegnare e di poca importanza.
"Eccolo" prese dal cassetto un foglio stropicciato e arrotolato in malo modo,lo aprì del tutto lasciando che lo sguardo scorresse fra i vari ideogrammi sopra di esso.
Qui ci sono tutti i nomi dei passati sicari del villaggio della sabbia.Molti di essi hanno lavorato di nascosto per anni,prima che riuscissi a scoprirli.
E molti,hanno tentato di uccidermi quando ero ancora un bambino
. La stretta sul foglio si fece più dura,al pensare al suo passato e all'infanzia che il padre gli aveva causato.
Venne subito riportato alla realtà quando il suo sguardo cadde su di un nome scritto lì sopra. 
"Watanabe Chuichi"
Allora era la figlia di uno di loro. Gli occhi diventarono due fessure,mentre cercava di ricordare.
Sì, gli venne in mente che già aveva visto Matsuri quando era più piccolo. Diversi anni li separavano,ma ricordava bene la sua figura vicino a quella dei genitori,
E di altra gente, attorno alla bara di un uomo. Ricordava il nome inciso su di essa,e del fatto che era lì a curiosare solo perchè sapeva di averlo ucciso lui poche ore prima.
Matsuri era stretta alla gonna della madre,e lanciava spesso occhiate ad una bambina più piccola poco lontana e dai capelli avvolti in un tessuto nero.

Gaara spalancò gli occhi.Possibile che quella bambina fosse Mineko?
Scosse la testa. Se davvero stavano così le cose,probabilmente la ragazza non sapeva che in realtà uccise suo padre solo per difesa personale.
E poi,era ancora un bambino,non sapeva quello che la sabbia faceva per lui.
Sospirò,riponendo nel cassetto i fogli prima estratti e ora sparsi per la camera. Ripose anche quello che elencava i sicari.
Per ora,forse,era meglio nasconderlo alla vista della Genin. Forse,sarebbe bastato semplicemente parlarle e lo avrebbe ascoltato e capito subito.
O almeno così sperava....

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˜slice : grazie ancora per leggere la mia FF ^_____^ spero che questo capitolo ti piaccia :) e se sono più corti mi dispiace ç.ç rimedierò giuro!
˜atena11 : hihi e in questo capitolo si spiega il perchè di tanto odio verso il caro Gaara da parte di Mineko :D poverino u__u"

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Capitolo 5
*** Mentire per...? ***


Fra un pensiero e l'altro il tempo sembrava essere volato.
Il sole in cielo,seppur nascosto dietro le nuvole,aveva deciso ch'era venuto il tempo di sparire lasciando spazio alla luna.
Quella notte non c'erano stelle a illuminare le strade di Suna,ma solo del vento freddo che soffiava e sembrava bussare
alle porte delle case degli abitanti.
Gaara portò la mano a spostare diversi ciuffi dei rossi capelli che ora gli erano ricaduti sul volto,infastidendolo.
Domani avrebbero dimesso Mineko dall'ospedale e conoscendo la ragazza presto avrebbe dovuto tornare ad allenarla, 
senza contare che c'era anche Matsuri che ancora ignara
delle vere intenzioni della Genin non vedeva l'ora di combattere al suo fianco il Kazekage in uno scontro di prova...
Ma a lei avrebbe pensato dopo.Ora aveva deciso che sarebbe andato a parlare con Mineko la mattina seguente,prima che i medici ufficializzassero le sue dimissioni.

Per sua fortuna la nottata passò abbastanza in fretta, non dormì neppure quella notte passando il tempo a pensare a cosa le avrebbe potuto chiedere
e come avrebbe potuto spiegarle quel che era successo in passato.
Sospirò alzandosi dal letto. Fuori dalla finestra si potevano vedere i primi raggi del sole illuminare le strade e la sabbia che prendeva un colore dorato.
Si rimise l'abito bianco da Kazekage che così gli imponevano le leggi del posto e si incamminò verso l'uscita della camera.
Lo sguardo che fin'ora era stato attento solo all'uscita si spostò rapidamente verso la giara riposta in un angolo della stanza.
Pensò che forse,almeno in quell'occasione, sarebbe stato prudente portarla con se...in fondo in ospedale mica puoi richiamare la sabbia esterna e farla entrare dalle finestre all'improvviso solo per difenterti...
va bene che sei il Kazekage,ma tutto ha un limite.
Una volta sbrigate le prime faccende del mattino si diresse all'ospedale del villaggio,situato proprio al centro di esso e circondato da poche case che notò vuote. Forse per far riposare meglio i malati pensò 
mentre si accingeva ad entrare nell'edificio.
I soliti saluti con i vari ninja medici del posto e poi dritto verso la stanza 71. Si fermò proprio davanti alla porta e con un sospiro si decise finalmente ad aprirla.
Mineko era seduta sul letto,con lo sguardo rivolto verso la finestra alla sua destra,silenziosa più che mai si accorse solo dopo diversi istanti che non era più da sola.
"Cosa fate qui?" ancora non gli dava del tu,malgrado i sentimeti di rancore e odio verso la sua persona pensò. Evidentemente era stata allevata alla buona educazione anche in quelle occasioni...
"Volevo parlarti."
"Non si direbbe dalla giara che portate con voi.
La ragazza aveva cominciato a squadrarlo da capo a piedi, notando ovviamente la sabbia che si portava sulla schiena. Un peso notevole non si porta se non per un qualche motivo.
Gaara non rispose all'affermazione di lei. Si limitò ad avvicinarsi ulteriormente e a sedersi sul lettino di fianco al suo.
"Capisco perchè ce l'avete con me."
Questa volta fù Mineko a stare in silenzio...come poteva sapere tutta la storia? 
"E' stato solo un incidente...
"Un incidente?!" La Genin si alzò di scatto andandogli davanti
"Un incidente dite?! Voi mi avete rovinato la vita!" Gaara rimase sorpreso dalla reazione della ragazza...di solito erano le persone che rovinavano la vita a lui,non il contrario.
"E' stato solo un incidente,ho detto." Mineko strinse le mani in due pugni prima di direzionare quello sinistro verso il volto del ragazzo.
Prontamente una scia di sabbia fuoriuscita dalla giara sulle sue spalle immobilizzò il braccio della Genin,che ora era costretta a rimanere ferma in quella posizione a pochi centimetri di distanza da lui.Prima che se ne accorgesse il suo volto si era colorato di rosso nel ritrovarselo così vicina
Gaara fissò le proprie iridi nelle sue serio più che mai
"Se proprio desiderate vendicarvi fatelo sul campo di battaglia,sarebbe sciocco da parte vostra colpire il Kazekage in un ospedale...finireste per passare da criminale o roba del genere..."
Mineko abbassò lo sguardo per evitare quello del ragazzo.Forse aveva ragione lui?
"Adesso vi lascio andare...ma voi dovete ascoltarmi." così dicendo la scia di sabbia smise di stringere il braccio della ragazza,tornando a rinchiudersi nella giara.
"Vostro padre..." era un sicario pericoloso che ha tentato di uccidere un bambino? come poteva dirle una cosa simile,dopo che aveva vissuto ed era cresciuta con l'unica scopo di vendicarsi di lui?
Abbassò lo sguardo per poi riportalo subito su di lei che nel frattempo si massaggiava il braccio dove poco prima c'era la stretta della sabbia.
"Non so come sia successo. Non lo ricordo...ma non l'ho ucciso io." Aveva mentito,l'aveva guardata negli occhi e le aveva mentito...per il bene di lei o quello suo personale?
"Giuramelo..." Per la prima volta gli diede del tu,come se volesse parlare ad un ragazzo e non al Kazekage.Come se volesse parlare all'arma definitiva della sabbia,l'arma speciale,il mostro che tutti dicevano e che lei vedeva solo come un ragazzino dai capelli rossi e gli occhi chiari.
"Giuro" non solo le aveva mentito,ma gliel'aveva anche giurato! Falso,oltre che assassino, pensò abbassando di colpo gli occhi.
"Andrò a fondo con questa faccenda..." Mineko si allontanò di poco dandogli le spalle
"Ma sappiate che continuerò a frequentare i vostri allenamenti"
Gaara la osservava, non si capacitava della sua frase così poco appropriata in un momento del genere. Perchè mai voleva continuare ad allenarsi con lui? C'era dell'altro quindi oltre alla semplice vendetta?
Si alzò dal letto dirigendosi verso la porta per uscire al più presto da quella stanza.Si sentiva soffocare e non era certo colpa del caldo che si era andato a formare fuori di lì...

Non spiccicò più una parola da quando aveva pronunciato quel "giuro" davanti agli occhi di Mineko.
Si sentiva strano,alla fine lui era sempre stato abituato a pensare solo a se stesso,ma quella ragazza era come se lo facesse sentire in colpa per qualcosa che effettivamente era accaduto,ma che ancora non sapeva come evitare e di cui non aveva poi così tanta colpa.
Erano passate ormai diverse ore e lui era seduto sulla sedia dietro la scrivania dell'ufficio a firmare documenti come al solito.
Ripensava ancora alla discussione di prima,ma soprattutto al particolare della ragazza. L'ideogramma sul braccio.
Corrucciò lo sguardo sospirando...era sicuro di aver già visto da qualche parte qualcuno con quel simbolo,si trattava solo di ricordarsi dove e in che occasione...
Già,come se fosse una cosa facile con tutte le persone che aveva visto o ucciso nella sua vita.

 

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˜eiden: hai ragione sono una frana in quanto punteggiatura è_é prometto che mi impegnerò di più *O*/

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Capitolo 6
*** Sotto la luna ***


Capitolo un pò corto a causa della mia mancanza di ispirazione >.<
Ih Ih,ma Gaara sarà davvero innamorato di Mineko? bha u____u chi lo sa u____u ;P

Ormai anche sul villaggio di Suna era scesa la notte.
Le solite brezze portavano la sabbia a viaggiare per aria,producendo un rumore simile a quello della pioggia quando cade e tocca il terreno.
Era da tanto che non andava sul tetto di casa ad osservare il paesaggio, più o meno da quando si era proposto per diventare Kazekage.
Lo sguardo era rivolto verso un punto non definito del cielo che sembrava essere scuro più del solito quella notte.
"Gaara-sama?" si voltò e vide che la voce che aveva appena sentito apparteneva a Mineko.Corrucciò lo sguardo mentre la ragazza prendeva posto a sedersi accanto a lui...
Cosa ci faceva lì? 
Riportò lo sguardo sul manto stellato sopra di se, come se in realtà non fosse successo nulla.
La Genin lo stava fissando seria e senza preoccuparsi troppo se questo a lui avrebbe potuto dare fastidio o meno
"Una promessa è sempre una promessa" Gaara posò finalmente lo sguardo su di lei incuriosito
"Cosa volete dire?"
"Mia madre mi ha sempre detto che: una promessa è una promessa e come tale deve essere sempre mantenuta." Il Kazekage stette diversi secondi in silenzio,ma senza distogliere da lei l'attenzione
"Che cosa stupida" Mineko non prestò attenzione alla sua risposta
"Ho promesso che mi sarei vendicata...e così sarà. Non mi importa se ci vorranno anni o semplici giorni, o se finirò in prigione per questo.Riuscirò ad uccidere l'assassino di mio padre."
Il tono le si era fatto più freddo e pieno di odio,sembrava lo stesso che aveva rivolto a lui pochi giorni prima in ospedale.
Gaara ritornò ancora una volta ad osservare da un altra parte...avrebbe voluto dirglielo,che era stato lui.Avrebbe voluto dirle che suo padre era un assassino e che come tutti si era fatto influenzare dalle voci sul mostro che portava dentro di se.
"Se non siete stato voi...forse allora non ho mai capito nulla di questa storia." Mineko portò le gambe all'altezza del petto e le braccia a cingerle per poi nasconderci il viso dentro.
Seppur non fosse mai stato un genio nel capir i sentimenti altrui sarebbe stato chiaro anche ad un cieco che la ragazza stava piangendo.
"La vendetta non porta a nulla." e lui di certo l'aveva imparato dopo anni ed anni di massacri...una parte di se gli diceva che voleva solo cambiare discorso per togliere tutti i sospetti da li e salvarsi la nuova reputazione.
Dall'altra parte invece sentiva il bisogno di far capire alla ragazzina che continuando così avrebbe finito per far del male a qualcuno e che quel qualcuno oltre a poter esser lui poteva essere anche se stessa.
Mineko sollevò il capo incrociando lo sguardo del Kage. Per la prima volta non si sentiva a disagio a stargli vicino o a guardarlo negli occhi,anzi tutt'altro. Era come se gli credesse davvero,se per un attimo tutte le voci a suo riguardo fossero state solo delle sciocchezze inventate da chissà chi per farlo restare da solo.
Scosse la testa cercando di mandare via quei pensieri da lì dentro. No,lei non era mai stata una che credeva nei racconti o nelle favole dove il bene trionfava sempre.
Se la gente lo temeva doveva esserci pur una ragione...alla fine anche se le cose erano cambiate non poteva escludere che in passato fosse stato sul serio un pericoloso assassino...l'assassino di suo padre?
"Gaara..." non fece in tempo a finire la frase che una fitta al braccio le fece tirare un urlo
"Mineko?!" La ragazza si stava toccando il simbolo impresso sul corpo con una smorfia di dolore sul volto
"Non è niente...solo un vecchio acciacco che ogni tanto si fa risentire" cercò di abbozzare un sorriso,ma non doveva esserle riuscito poi tanto bene visto che Gaara ci mise un attimo a bloccarle il braccio che era vicino al petto e che stava con la mano toccandosi la fonte di dolore.Lo spostò per poter vedere meglio
"E' tutto rosso..." L'ideogramma sembrava come marchiato a fuoco sulla pelle candida della Genin,che piano piano sembrava calmarsi.
"E' passato...non è niente" Mineko cercò di nuovo di sorridere mentre il ragazzo portava lo sguardo su di lei
"Come te lo sei fatto?"
"E' una lunga storia." tagliò subito corto,per nulla desiderosa di spiegargli come o quando l'aveva ricevuto.
Era stata così presa dal sviare il discorso che non si era accorta di quanto era stato carino con lei Gaara...a pensarci arrossì subito cercando di guardare da un altra parte che non fosse quella occupata dalla presenza del ragazzo.
Non l'aveva mai considerato sotto questo punto di vista...un ragazzo. Un ragazzo normale.Non il Kazekage e neppure un mostro temibile che dominava la sabbia.
Semplicemente un ragazzo carino che con lei era sempre stato gentile. Il rossore si fece ancora più intenso mentre titubante riportava lo sguardo su di lui
"Hai la febbre?" Gaara portò la mano a poggiarsi sulla sua fronte per sentire se effettivamente quel rossore sul volto era dovuto ad una eventuale malattia
Mineko ringraziò il cielo di essere finita all'ospedale poco tempo prima 
"Forse ho preso aria a stare qui sopra...forse i medici avevano ragione,dovevo riposare ancora un pò"
Gaara annuì staccandosi ed alzandosi in piedi mentre incrociava le braccia all'altezza del petto
"Dovresti dare ascolto a quello che ti dicono"
Mineko per un attimo pensò a come aveva potuto pensare a lui come ad un eventuale ragazzo,ma soprattutto a come gli aveva potuto abbinare la parola gentile.
Avrebbe voluto rispondergli di farsi i bene amati affari suoi e che non era nessuno per dirle cosa doveva fare o chi doveva ascoltare,ma decise che litigare un altra volta non sarebbe servito a nulla.
"E' meglio che io vada" si alzò anche lei restando ad osservarlo mentre le guardava il simbolo sul braccio. I suoi occhi sembravano due sfere di ghiaccio che volevano solo violare la sua privacy per un qualche scopo a lei sconosciuto. Quel pensiero la fece rabbrividire
"A domani...Gaara-sama
"" la guardò andare via in pochi balzi e allontanarsi verso la propria abitazione.
La storia della febbre non lo aveva convinto neanche un pò,ma non gli andava di sforzare la ragazza a parlare di cose di cui lui era stato il responsabile.
Non voleva altri stupidi impicci nella sua vita.Aveva lavorato sodo per farsi accettare e non avrebbe permesso ad una vicenda del passato di rovinare tutto così all'improvviso.

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Capitolo 7
*** L'abito non fa il monaco! ***



Quella mattinata sarebbe rimasta impressa nella testa di Mineko per parecchio tempo a seguire.
Matsuri l’aveva convinta a prendere un po’ d’aria dopo giorni di finta prigionia in casa sua a causa
dei vari rimproveri dei medici e dell’amica sulla sua ancora cagionevole salute e su come non fosse stata prudente ad andare di notte a prendere aria gelida sul tetto del Kazekage.
Mineko aveva raccontato all’amica alcuni pezzi della conversazione tralasciando quelli che parlavano di suo padre,dell’assassinio e naturalmente di Gaara e il suo rossore in volto.
Insomma diciamo che le aveva appena detto che l’aveva salutato e basta e che se n’era tornata subito a casa dopo un malore della finta febbre.
-“Mine-chan guarda!”
tutta entusiasta Matsuri prese ad osservare un paio di orecchini a forma di sfera di colore acqua-marina che non tardarono a finire nel pacco di carta che già teneva in mano.
Esatto, quella mattina era proprio la “mattina-di-compere” così come la chiamava lei.
Entrambe le ragazze avevano comprato diverse cose dal mercatino del villaggio, seppur Mineko non fosse una maniaca delle compere doveva ammettere che farle con Matsuri era stato divertente.
-”Hey Mine-chan! Perché non compri un regalo per Gaara-sensei?”
la Genin guardò un po’ sorpresa l’amica
-“Un regalo?”
-“Sì! In fondo è stato carino a venirti a trovare in ospedale, no?”
Mineko ci pensò sù diversi istanti
-“Anche tu sei venuta a trovarmi, eppure non ti ho regalato nulla
-“Bhe allora puoi sempre rimediare!”
Matsuri fece un sorriso a 32 denti facendo ridere l’amica
-“Si,certo,ci hai provato.”
-“Uffa sei cattivaaa!”
Mineko sorrise,mentre riportava lo sguardo sulla strada davanti a se. Finalmente le bancarelle erano finite e loro potevano andarsene a fare un giro tranquillamente da qualche altra parte.
Ripensò all’idea che le aveva appena suggerito riguardo il regalo per il ragazzo…in effetti era stato carino a preoccuparsi per lei nonostante lo avesse minacciato…forse doveva sdebitarsi in qualche modo?
Matsuri si schiarì la voce
-“Così la prossima volta che vai a trovarlo di notte puoi dargli anche qualcos’altro
sottolineò con malizia la parola dargli, cosa che Mineko non tardò ad accorgersene

-“Ma sei matta?! Cosa diavolo stai pensando?! A me Gaara non piace! Stupida !”
prese a camminare più velocemente mentre il volto le era diventato rosso pomodoro.
Poteva benissimo sentire la risata dell’amica provenire da dietro di se e che non voleva smettere.
Cos’è che stava pensando prima? Sdebitarsi? Ma che diavolo le era preso! Mica l’aveva obbligato lei a venire a trovarla!
-“Mine-chan! Non fare così! Magari potresti preparargli qualcosa da mangiare di buono,dato che sono due giorni che non mangia nulla povero sensei…
-“Ti ho detto di smetterla! Non mi importa di…non mangia nulla?”
Mineko riacquistò un tono calmo mentre si fermava per guardare meglio l’amica rimasta poco indietro.
-“Non dirmi che non ti sei accorta che era andato in missione!”
Matsuri sembrava leggermente stupita
-“In missione?”
La ragazza annuì col capo
-“E’ pur sempre uno dei più abili ninja! Comunque dicono che debba tornare in mattinata
Mineko rimase in silenzio mentre entrambe ripresero a camminare per la strada.
In effetti non lo vedeva da due giorni,ma non si era mai chiesta il perché…in fondo mica era la sua guardia del corpo che doveva preoccuparsi di vederlo!
Sbuffò seccata in direzione dei suoi stessi pensieri…ma cosa le prendeva? Sempre a pensare a queste cose…aveva una missione da fare,non aveva tempo per pensare anche ai ragazzi!

La mattinata stava quasi per giungere al termine, ormai erano diverse ore che camminavano senza fermarsi per le strade del villaggio,e tutto ciò le aveva spinte a fare una sosta su di una panchina vicina ad un piccolo parco dove giocavano i bambini.
Sono stanca morta…”
Matsuri sospirò riprendendo fiato
Abbiamo camminato parecchio
Mineko si sedette vicino all’amica solo dopo essersi assicurata che nulla di quello che stavano portando con loro nelle buste si fosse rotto o danneggiato.
Aveva appena chiuso gli occhi per cercar di riposare un attimo sotto al sole che un urletto d’eccitazione la fece sobbalzare.
Che diavolo ti prende?!”
E’ tornato, Mine-chaan!”
Matsuri sembrava una bambina eccitata davanti ad un nuovo giocattolo.
Diresse l’attenzione davanti a se,nello stesso punto in cui stava indicando l’amica.
Erano ancora troppo lontani per far sì che riuscisse a vederli in volto,ma si notavano sicuramente tre figure ben distinte camminare verso la loro posizione.
Il primo sembrava incappucciato di nero, con un qualcosa sulle spalle e accanto a lui c’era quella che pareva una ragazza, forse la più colorata dei tre dato l’abbigliamento e i capelli biondi.
Davanti a loro poi c’era un ragazzino più basso di entrambi, dai capelli rossicci e con una grossa giara sulle spalle.
Capelli rossi? Giara?
Mineko realizzò solo dopo che gli si fermarono a pochi metri di distanza che si trattava proprio di Gaara e dei suoi fratelli.
Gaara-senseiii!” Matsuri gli si avvicinò tutta contenta ignorando gli altri due che non tardarono a rivolgerle un’occhiataccia.
Non aveva mai visto il Kazekage senza la bianca divisa da lavoro. Aveva delle reti che sbucavano sotto la maglia di colore nero,come le stesse, e che si fermavano poco prima di toccare i gomiti.
La tracolla color beige che collegava la giara al suo corpo spezzava quel vestiario così scuro che comprendeva anche i pantaloni.
Più volte passò lo sguardo ad esaminare il ragazzo che era intento a scollarsi di dosso l’altra allieva.
Non capiva perché all’improvviso le rivolse la parola
-“Stai bene?”
Tutti ora avevano concentrato su di lei l’attenzione
-“Come?”
Ci mise un po’ a realizzare che il suo volto era tornato rosso come la volta scorsa che se l’era ritrovato davanti a pochi cm di distanza.
Quanto si sentiva stupida! Dopotutto era sempre lui! Solo che senza quella grossa tunica bianca,di sicuro più grande della sua taglia, che lo copriva del tutto.
Era sempre il solito ragazzo dai capelli rossi e gli occhi chiari e che ora la stava fissando…
Sempre il solito ragazzo gentile, ma distaccato con tutti che aveva il vizio di incrociare le braccia al petto con fare impassibile…sempre il solito ragazzo…carino?

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Capitolo 8
*** ...Ogni scherzo vale? ***


Quella sera si ritrovarono tutti nella sala da pranzo della casa di Matsuri.
La Genin aveva avuto la brillante idea di invitare anche i tre fratelli,oltre a Mineko, ad andare a cena da lei.
All’inizio Gaara rifiutò seccato, aveva perso già  due giorni nella missione e sicuramente si sarebbe ritrovato nel suo ufficio sommerso da domande e carte da firmare non appena c’avesse messo piede…e perdere anche quella serata per una cena gli sembrava alquanto assurdo.
Ma si sa, vince la maggioranza.
Kankuro e Temari non persero occasione per accettare al volo l’invito…il primo si sarebbe ritrovato beato fra delle ragazze senza muovere un muscolo o faticare per attrarle col suo FASCINO(?)…si è vero c’era anche il fratello,ma non era certo conosciuto per la sua passione per le donne! Mentre la seconda pensò che passare un po’ di tempo con due figure femminili sarebbe stata una occasione da prendere al volo! E poi non avrebbe dovuto cucinare lei per i fratelli…

Dall’altra parte invece Matsuri era felicissima di poter avere il suo sensei seduto al tavolo di casa sua…
Già più volte gli aveva chiesto di passare un po’ di tempo da soli,ma senza mai ricevere una risposta positiva…diciamo che la presenza di Kankuro e Temari era stata proprio una bella fortuna!
Aveva già predisposto tutto nella sua mente. I posti in tavola,cosa cucinare, cosa dire e tutto il resto: I due maschietti si sarebbero seduti l’uno vicino all’altro, davanti a loro Temari e Mineko, e lei si sarebbe messa a capotavola proprio accanto a Gaara.A quei pensieri non riuscì a trattenere una risatina soddisfatta.
Mineko realizzò che lì era di troppo solo quando si sedette al suo posto, su quella seggiolina in legno e quando si sentì lo sguardo del Kazekage addosso.
Per fortuna lei si era messa davanti a Kankuro di proposito…un’altra azione che riteneva alquanto stupida in fondo a lei non piaceva Gaara, perché mai avrebbe dovuto evitare di sedersi di fronte a lui?…
sospirò…cavolo odiava quella situazione…
-”Hey ragazzina
il marionettista le aveva rivolto la parola con un sorriso sulla faccia
-”?”
Doveva ammettere che quel ragazzo le faceva simpatia…forse perché era quasi sempre allegro,al contrario del fratello, o forse per via degli strani trucchi viola sul volto…
-”E così vuoi allenarti con il mio fratellino eh?”
Gaara sentendosi tirare in causa gli gettò un occhiataccia

-”Fatti gli affari tuoi
Era la prima frase che gli usciva dalla bocca da quando erano arrivati.
Kankuro incrociò la braccia sbuffando.
-“Non si può neanche parlare adesso
borbottò mentre Mineko sorrise divertita. Che carini, per la prima volta le sembrava di stare seduta fra una famiglia normale.
Matsuri sbirciò con la testa fuori dalla cucina per vedere cosa stessero combinando quei quattro…un altro ghigno le apparve sul volto e senza pensarci due volte si rivolse all’amica
-“Hey Mine-chan…vuoi darglielo tu a Gaara-sensei il piatto che hai preparato per lui?”
Il silenziò calò nella sala da pranzo.
Mineko diventò rossa per l’ennesima volta maledicendo l’amica. Stronza!.
-“Oh! Gli hai davvero preparato qualcosa? E bravo mio fratello che si dà da fare…”
Temari prese a ridacchiare mentre guardava maliziosamente entrambi.
Questa volta non fu solo la giovane Genin ad arrossire, infatti si accorse presto che anche il volto di Gaara,seppur sempre con un espressione impassibile,era diventato rosso di vergogna.
Purtroppo non fu la sola ad accorgersene…

-“Oh Oh Oh Oh Temari-san penso proprio che qui ci sia qualcuno che si è preso una cotta
Kankuro diede una leggera spinta al fratello col gomito
-“Fatela finita!”
quest’ultimo si alzò irritato e senza dire nulla a nessuno recuperò la giara che aveva posato in un angolo della stanza e uscì dalla casa.
Di nuovo il silenzio la fece da padrone nella stanza…Forse avevano esagerato?
Matsuri non poté fare a meno di disperarsi
-“Noooo era quasi pronto!”
Mineko la guardò allibita…Ma che aveva da strillare se era stata proprio un’idea sua quella dello scherzo?!


@Atena11 : Ihih prima o poi dovrà pur dirglielo! Le bugie hanno le gambe corte u.u
@Lonely Angel : Grazie sono contenta che ti sia piaciuta :D bhe anche Neji non scherza u____u ma il migliore è Gaara haha BD
@Shen Shen : Grazie anche a te! mi impegno per riuscir a fare almeno due capitoli al giorno :)

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Capitolo 9
*** Attimi. ***



A parte l’episodio di Gaara la serata si svolse tranquillamente.

Tutti avevano potuto assaggiare le varie cibarie della padrona di casa e avevano anche potuto comprendere quanto fosse brava in quel settore! Cosa di cui titubavano fin dall’inizio.
Dopo cena Temari si propose per aiutare a sparecchiare la tavola, cosa che Matsuri non si fece certo ripetere due volte, e anche cosa che invece non fece l’altra ragazza invitata.
-“Ma come te ne vai?”
Mineko era stata diciamo “sorpresa” nelle vicinanze della porta d’ingresso con in mano un piatto pieno di cibo che subito fece notare all’amica.
La Genin capì subito che si trattava della porzione di Gaara e che probabilmente gliela stava portando…sorrise a quell’idea…in fondo non sarebbero stati male come coppietta!

Il ragazzo si trovava poco distante dall’abitazione, in un vicoletto abbastanza ampio dove poteva allenarsi con i kunai.
Il rumore che producevano quegli oggetti allo scontrarsi coi rami dell’ albero non poteva certo passare inosservato…
-“Hey…”
Gaara si voltò notando la presenza della ragazza che se ne stava lì in piedi con un piatto tenuto sollevato all’altezza del petto da entrambe le mani.
-“Non ho fame…”
-“Devi pur mangiare qualcosa…”
Il Kazekage si voltò di nuovo riprendendo l’allenamento
-“Non me ne vado finché non mangi!”-
Mineko usò un tono che non ammetteva repliche, persino da parte della massima autorità del villaggio.
Si sedettero per terra entrambi vicini e con la schiena appoggiata ad un muretto…
L’aria era già piuttosto gelida di suo e il contatto della pelle con la fredda pietra dietro di sé non la aiutò di certo a stare meglio.
Un brivido le percorse la schiena mentre cercava di stringersi nelle spalle.
Nel frattempo il ragazzo accanto a lei aveva,diciamo svogliatamente, incominciato a mangiare qualcosina dal piatto che gli aveva portato…notò divertita che scartava la maggior parte delle verdure presenti  Proprio come fanno i bambini” sorrise a quel pensiero, che decise comunque di tenere per sé.
Gaara le rivolgeva sempre più spesso lo sguardo osservandola con la coda dell’occhio…non sapeva  il perché, ma era come se quando stava con lei sarebbe dovuto succedere qualcosa per cui preoccuparsi…scacciò via quel presentimento quando notò la pelle d’oca della ragazzina.
-“Hai freddo
Per fortuna non era una domanda.
Mineko non disse niente sorridendo appena…Era ovvio che aveva freddo! Un qualsiasi normale essere umano l’avrebbe avuto! Proprio non riusciva a capire come facesse lui a stare a mezze maniche con quella temperatura e in un luogo così!
Gaara tornò con lo sguardo sul piatto poggiato a terra davanti a se prendendo un altro boccone di cibo…in contemporanea alla sua azione la sabbia dentro la giara insisté per uscire fuori, producendo uno strano rumore quando spinse via il tappo che la rinchiudeva.
Come se avesse vita propria si mise a creare una specie di conca attorno alla figura della ragazza e del Kazekage creando una specie di rifugio dal vento perenne.
Mineko osservava l’azione con un espressione sul volto che era fra lo stupito e l’imbarazzato…ecco fatto.
L’ennesimo gesto carino da parte di lui…e lei che aveva fatto? Lo aveva minacciato di morte e gli aveva portato del cibo.
Bhe si proprio pari non lo erano…
Abbassò lo sguardo intimidita dai suoi stessi pensieri più che da lui, che intanto continuava a mangiare silenzioso.
Ringrazialo,stupida che non sei altro! La sua mente sembrava quasi volesse farla impazzire con quegli stupidi pensieri continui.
-“Bhe…”
-“Non importa.”-
Per fortuna Gaara sembrava aver capito quello che stava per dirgli, e fortuna era anche il fatto che lui di certo sapeva gestire meglio di lei quelle situazioni…
Passarono diversi minuti in quel modo e in quell’arco di tempo Mineko si accorse che per un paio di volte l’aveva guardato con un espressione dolce sul viso.
Lei che fino ad ora non aveva mai pensato a quel tipo di cose ora stava cercando di fare la carina con lui.
Poteva quasi giurare che se le si fosse allontanato ci sarebbe anche rimasta male…
Si chiedeva come avessero potuto le persone aver paura anche solo di guardarlo o parlargli o di come avessero potuto pensare che in realtà fosse solo un mostro orrendo o un assassino.
Sorrise.
Per la prima volta si fidò ciecamente delle parole che gli aveva detto in ospedale.
Era impossibile che lo stesso ragazzo seduto accanto a lei e che la riparava dal vento fosse una stupida e pericolosa arma da battaglia.
-“Io…Vi credo…sapete?”
Glielo disse all’improvviso, senza aspettarsi nessuna risposta in cambio.
Gaara la guardò un po’ spiazzato
-“Come?”
-“Riguardo quello che mi avete detto l’altro giorno…quello che mi avete giurato…adesso posso dire che ci credo…”
Mineko sorrise di nuovo distogliendo lo sguardo proprio in tempo per evitare quello di lui, che nel frattempo si era fatto più cupo e triste.
…Vorrei poterci credere anch’io.

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Capitolo 10
*** Che figura! ***


Altro chappy spero piaccia ^^

Erano passati di nuovo diversi giorni prima che il Kazekage mise piede fuori dal suo palazzo.
Il lavoro ultimamente era sempre di più e per quanto gli piacesse farlo era arrivato al limite della sopportazione.
Scartoffie di qua, scartoffie di la, riunioni di qua, riunioni di la.
Non ce la faceva proprio più.
L’unico bene era forse quello che almeno la notte non la passava a non far nulla e ad annoiarsi…
Annoiarsi…quella parola gli sembrò così allettante in quel momento!
Sospirò sprofondando nella poltroncina dietro la scrivania.
A volte gli tornavano in mente i momenti passati insieme a Mineko,ma cercava di mandarli subito via dalla testa impegnandosi a fare dell’altro.
Non si capacitava di quel fatto,anzi, gli dava fastidio avere sempre la sua immagine impressa nella mente.
Diede la colpa a quella cosa incorporea chiamata “coscienza”, sempre se uno come lui era in grado di avercela…(?)

Anche per Mineko i giorni stavano passando lentamente.
Era sempre ad allenarsi insieme a Matsuri che non faceva altro che lamentarsi della mancanza del loro sensei.
Di solito lei si limitava a risponderle che magari era impegnato col lavoro di Kage, ma la ragazza sembrava quasi non darle mai ascolto,anzi, continuava in quel suo capriccioso fare finché non si sentiva (falsamente) appoggiata dall’amica.
Mineko ,arrivata al terzo giorno di sopportazione fece una cosa che non si sarebbe mai aspettata: le chiese di andare a fare compere per la cittadina.
Ovvio dire che Matsuri accettò entusiasta la proposta cambiando l’argomento “Lamentele” con quello “Spese!”.
Purtroppo quella giornata non era particolarmente ricca di bancarelle per le strade cosa dovuta anche al fatto che il sole aveva deciso di cuocere ancora di più sotto i suoi raggi il povero villaggio di Suna…
-“Uffa…non troveremo mai niente di carino qui!”
Matsuri iniziava già a lamentarsi sia del caldo sia della mancanza di acquisti fin’ora fatta.
-“Non scoraggiarti dai…”
Da parte sua invece Mineko ringraziò quella giornata così afosa e calda sia per le poche bancarelle sia per l’allenamento, che seppur ormai passato non avrebbe potuto continuare per via del sole.
Mentre si guardava anche lei intorno per scorgere qualcosa di “interessante” l’attenzione gli scivolò su di un braccialetto semplice, color acquamarina, che un mendicante aveva appena poggiato sulla bancarella davanti a se. “Anche gli occhi di Gaara sono di quel colore” maledì il proprio pensiero che l’aveva portata a sorridere.
-“Mh?”

Matsuri la guardò un attimo incuriosita poi poggiando lo sguardo sullo stesso oggetto avvistato dall’amica
-“Ora capisco! Bella scelta Mine-chan, ti starebbe proprio bene!”
Mineko si voltò verso di lei
-“Non è per me…”
Detto questo si allontanò diretta verso la bancarella.
Inutile dire che il venditore la trattò con cordialità e simpatia visto che aveva appena acquistato da lui.
-“Hey Mine-chan…vuoi dirmi per chi è allora?”
La Genin abbassò lo sguardo mentre metteva il bracciale fasciato nella tasca della maglia nera.
-“Gaara
Doveva aver sussurrato appena quel nome visto che l’amica le si era incollata addosso per sentire meglio

-“Ho capito bene?!”
lei annuì portando lo sguardo altrove
-“Aaaaaaaaaaaaah!”
sobbalzò al grido dell’amica e diciamo che anche mezza piazza si era girata ad osservarle.
-“Che c’è?! Mi hai fatto prendere un colpo!”
-“Io lo sapevo che ti piaceva!”
Mineko arrossì guardandola male
-“Non è vero!”
-“Gli hai appena fatto un regalo! E poi da quando in qua lo chiami per nome?”
Matsuri ridacchiò ammiccando nella sua direzione
In effetti quella era una libertà che si era concessa da sola… non le aveva mai dato il permesso di prendersi tutta quella confidenza con lui…
-“E’ solo per sdebitarmi
Non volle darle altre spiegazioni superflue o meglio private che avrebbero potuto peggiorare ancora di più la situazione d’imbarazzo in cui si era cacciata.
Che male c’era nel fare un regalo per essere pari coi favori verso qualcuno?
-“Bhe…perché non glielo vai a portare allora?”

Mineko non le rispose ragionandoci un po’ su. Ma si…in fondo non aveva molto da fare…e fra la presenza e parlantina  di Matsuri e quella di Gaara di certo preferiva quella di quest’ultimo, almeno aveva dei momenti dedicati al prender fiato!

 

 

Gaara guardò con la coda dell’occhio fuori dalla finestra…
Nemmeno gli uccelli avevano il coraggio di volare in quella giornata…forse troppo caldo e troppa fatica anche per loro…
Sbuffò un'altra volta mentre sempre di più si accomodava sulla poltrona.
Era arrivato al punto di avere lo sguardo pari al bordo della scrivania e il cappello quasi del tutto sulla faccia.
Posizione alquanto vergognosa e non adatta ad una persona del suo ruolo, ma poco gliene importava.
Qualcuno bussò tre volte alla porta attendendo un suo permesso per entrare.
Fece un respiro profondo poi pronunciando un semplice “avanti”.
La ragazzina,che ormai conosceva bene, dai capelli bianchi e gli occhi scuri fece capolinea all’interno della stanza…i loro sguardi si incrociarono per diversi istanti prima che quelli di lei si spostarono ad osservare la buffa posizione del ragazzo… “E quello dovrebbe essere il Kazekage…” pensiero che sarebbe passato per la testa a chiunque l’avesse visto in quel modo.
Gaara solo quando si accorse di come era seduto si tirò prontamente in piedi aggiustandosi il cappello cercando di sdrammatizzare quella situazione.
A Mineko piaceva vedere quando si imbarazzava ,quando quel candore della pelle lasciava posto anche a del rosso sulle guance... Lo trovava…tenero.

-“Dovevi dirmi qualcosa?”
la sua domanda la fece tornare coi piedi per terra.
Sperava sul serio che non l’avrebbe aggredita data la sciocca ragione per cui si trovava lì.
Infilò la mano nella tasca tastando la forma del braccialetto all’interno di essa.
Che idiota,ma come ho potuto comprargli un bracciale! Magari nemmeno gli piacciono queste cose o magari  nemmeno lo metterà mai.
Abbassò lo sguardo indecisa se dargli il regalo o no quando sentì per la seconda volta il ragazzo chiederle il perché era lì.
-“Questo è per voi
Subito dopo aver parlato estrasse dalla maglia il braccialetto lasciandolo in vista verso di lui sul palmo della mano.
Gaara portò lo sguardo su quell’oggetto che ora gli veniva “offerto” dalla Genin visibilmente imbarazzata. Ci fu un attimo di silenzio da parte di entrambi e quei momenti per Mineko sembravano non voler finire mai.
-“E’ per me?”
Finalmente lui si decise a parlare, seppure chiedendole una cosa stupida e scontata.
-“Bhe mi sentivo in debito…ma se non lo volete…”
Gaara ri-alzò lo sguardo su di lei mentre per la testa gli giravano diversi pensieri..tanti pensieri, anzi troppi.
Innanzitutto si sentiva a disagio in quella situazione così nuova per lui…quello era il suo primo regalo!
E poi gli veniva fatto anche da una ragazza sua allieva il che complicava le cose…tralasciando il fatto che era anche quella che se avesse saputo la verità lo avrebbe ucciso direi che era apposto!
Allungò la mano verso quella di lei per prendere il bracciale che ci stava poggiato sopra…Per quanto fece attenzione lo sfiorarsi delle due mani fu inevitabile.
Gaara arrossì sperando vivamente che una qualsiasi cosa potesse toglierlo da quel momento.
Un uccello che vola nella stanza, un nemico che attacca, un oggetto che cade, suo fratello che entra … no,forse quello era meglio di no dopotutto.

-“Grazie
Mineko fece un cenno col capo ancora con lo sguardo rivolto altrove ad evitare quello di lui.
Ma che diavolo le prendeva!
Insomma per una volta che doveva sentirsi lui in imbarazzo ci si stava sentendo lei?!

Si decise ad alzare lo sguardo notando sorpresa che il rossore sul viso di Gaara era tornato più forte di quando l’aveva visto poco prima seduto in quella maniera o di quando sua sorella l’aveva canzonato a casa di Matsuri.
Per un attimo le venne la voglia di sorridergli e di abbracciarlo.
Tentazione che eliminò subito anche dalle anticamere del cervello.
Scordatelo! Ma cosa sei diventata una svergognata ora?!
-“Ecco…Adesso vi lascio al vostro lavoro…”
Mineko fece un veloce inchino in avanti come saluto poi uscendo da dove era entrata richiudendo dietro di se la porta.
Gaara non ebbe il tempo di dire altro data la velocità con cui la ragazza aveva compiuto quell’azione.
Si mise a guardare il braccialetto che ora stava stringendo con la mano, come un anti-stress.

Sorrise un attimo poi alzando lo sguardo verso la porta ripensando a rallentatore alla scena avvenuta poco prima.Scosse la testa trovandosi una scusa.
-“Ragazze…”

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Capitolo 11
*** Bacio sotto la luna ***


Mineko quella sera non riusciva a prender sonno.
Troppi pensieri in testa riguardanti gli ultimi avvenimenti successi e troppi incubi riferiti alla morte del padre.
Sospirò mentre ormai decisa ad uscir di casa si stava vestendo di tutta fretta.
Non aveva la minima voglia di rigirarsi nel letto sperando che il sonno le bussasse alla porta.
Si assicurò di aver preso anche la giacca riposta nell’armadio onde evitare ulteriori malanni a causa del freddo della notte…o magari onde evitare altri momenti imbarazzanti con Gaara che la riparava dal vento…
Scosse la testa Possibile che debba sempre finir col pensare a lui?!
Fece per aprire la porta della stanza per scendere di sotto quando l’idea di sgattaiolare fuori tramite la finestra la fece sorridere. Ma sì infondo non faceva nulla di male!
La aprì e con un salto si precipitò fuori dall’abitazione.
Ancora diversi salti e via! A camminare per i tetti delle altre case.

L’aria gelida le stava penetrando la pelle del volto scompigliandole anche diversi ciuffi dei capelli…
Si sentiva libera in quel suo strano modo di comportarsi…se l’avesse vista sua madre le avrebbe detto di tutto
”Non è il modo di essere una signora!”
Oh al diavolo! Non le piaceva essere una signora così come la intendeva lei.
Si fermò di colpo sul bordo di un tetto piatto,mentre il suo sguardo viaggiava fino l’altro lato dell’edificio fino a posarsi sulla figura di un ragazzo accovacciato per terra.
Dovette sbattere più volte le palpebre e mettere bene a fuoco per realizzare che si trattava di Gaara.
Sussultò un attimo. Proprio l’ultima persona che avrebbe voluto incontrare…O era il contrario?
Restò in silenzio non sapendo se salutarlo o lasciarlo stare ai suoi pensieri.
Mentre lo osservava le sembrava…triste.
La luna gli illuminava parte del volto soprattutto l’ideogramma sulla fronte rappresentante la parola Ai, amore.
Sospirò incupendosi…non aveva calcolato il fatto che lui non dormiva praticamente mai.
Fece due passi verso la sua figura catturando la sua attenzione.
Sembrava sorpreso che ci fosse qualcun altro sveglio a quell’ora…ma al contrario non sembrava sorpreso del fatto che fosse lei ad esserlo.
-”Ciao…”
Lui sorrise appena
-”Sveglia?”
Mineko annuì col capo ricambiando il sorriso
-”Siediti..”
Per fortuna non sembrava volesse restare da solo,anche quella notte, e non sembrava neppure infastidito dalla sua presenza in particolare.
-”Sembri triste…”
Gaara alzò lo sguardo su di lei che ormai gli si era seduta vicino a pochi centimetri di distanza.
Poteva vedere con chiarezza il colore dei suoi occhi e la preoccupazione che c’era rivolta verso di lui.
Non aveva mai visto nessuno preoccuparsi in quella maniera fatta eccezione per Temari e Kankuro.
-”Può capitare…”
Mineko si maledì per aver detto quella frase così diretta e poco personale nei confronti del ragazzino…e prova del fatto che non ne voleva parlare era la sua risposta…
-”Mh…
rivolse lo sguardo verso il villaggio che si presentava davanti a loro immerso nel buio della notte ed illuminato solo leggermente dai raggi della luna.
-”E tu…”
Gaara sembrava quasi volesse rigirarle la domanda con quella frase…
Notò per la prima volta che le stava dando un tono confidenziale anche lui e questo la rallegrò per un secondo…ora non si sentiva poi così inferiore a lui né in dovere di parlargli per forza come Kazekage.
-”Cosa ti fa pensare che io sia triste?”
Il ragazzo si ritrovò spiazzato a quella domanda.
L’aveva chiesto solo per gentilezza,in effetti…ma sperava di tirarle fuori una qualche frase che desse inizio ad un possibile futuro discorso.
Gaara portò la mano destra a scompigliarsi un po’ i capelli, evidentemente non gli piaceva averli perfettamente lisci o in ordine…e leggermente imbarazzato alzò le spalle in segno di risposta.
Nel fare quel gesto la manica della veste scura che stava indossando,con tanto di colletto alla coreana, gli scese di poco fino al gomito lasciando la pelle chiara riflettere sotto la luce della luna.
Mineko fu sorpresa di notare un braccialetto color acquamarina al polso del ragazzo…proprio quello che gli aveva regalato durante la giornata!
Cercò di trattenere un sorrisetto…Non voleva metterlo in imbarazzo anche se doveva ammettere che la cosa la allettava alquanto.
-”Allora…ti piace…”
non riuscì a resistere alla tentazione di vederlo di nuovo rosso in faccia. Stronza, pensò mentre l’altra se-stessa se la rideva divertita.
Gaara la guardò annuendo
-”Si…certo che mi piaci
Mineko sbarrò gli occhi voltandosi verso di lui, che nel frattempo  avrebbe voluto sotterrarsi sotto un cumulo di sabbia.
-”Che mi piace…certo che mi piace…” ripeté la frase cercando di essere il meno possibile agitato, o almeno di mostrarlo il meno possibile a lei.
Che razza di idiota che sono.
La ragazza non pensava che avrebbe mai potuto udire una frase del genere da qualcuno come lui.
Non sapeva più che pensare…insomma,tutti si possono confondere no?
Ma la sua reazione imbarazzata non era poi così normale…
Se ti sbagli poi ridi o comunque te ne accorgi subito non dopo un po’…
Diamine! Ci mancava questa!
Notò che lui la stava osservando con la coda dell’occhio,mentre fingeva di guardare alla sua destra.
Era terribilmente carino, Matsuri aveva ragione.
Oh al diavolo, Mineko fallo.
Dentro di se le sue due “metà” stavano facendo a lotta su chi doveva prendere il sopravvento.
Alla fine , come prima, quella più “alla buona” vinse.
Portò la mano a poggiare sul braccio di lui nel tentativo di riportarlo a guardare nella sua direzione…cosa che risultò alquanto facile dato che si era girato non appena lei si era mossa.
Ok,doveva farlo e in fretta anche se non voleva passare da maniaca sessuale stupida e che non sapeva fare altro che toccare i ragazzi senza motivo.
Chiuse gli occhi pregando che fosse la cosa giusta e avvicinò velocemente il viso vicino quello del ragazzo, poggiando le labbra sulle sue.
Se lo avessero toccato avrebbero pensato che aveva la febbre o un colpo di sole.
Gaara si sentiva non bruciare, di più.
Voleva chiudere gli occhi, ma non ci riusciva.
Eppure lei l’aveva fatto,quindi doveva essere di sicuro quello il modo “corretto” di affrontare la situazione.
Eppure non riusciva a staccare lo sguardo da lei neanche per un secondo.
Quanto gli serviva ora la stessa freddezza che usava nei duelli con gli avversari…
A furia di pensare a tutte queste cose il tempo passò in fretta e Mineko si staccò lentamente da lui.
Aprì gli occhi e nel ritrovarsi quelli del ragazzo puntati addosso non poté non arrossire imbarazzata.
-”Scusa”
Gaara deglutì spostando subito lo sguardo altrove.Non sapeva cosa fare, lui non era tipo da quelle situazioni!
La presa di lei sul suo braccio si fece pian piano più lieve, evidentemente pensava di esser stata “respinta” e che non l’avesse insultata solo per una questione di educazione o rispetto…
Senza nemmeno accorgersene la sua mano era finita su quella della ragazza nel tentativo di bloccare il suo allontanarsi.
Doveva dire qualcosa,adesso…possibilmente qualcosa adatto alla situazione…ma cosa?
Le rivolse lo sguardo notando che era forse più in imbarazzo lei che lui dopotutto…
-“Grazie…per essere sveglia.”
Mineko lo guardò un po’ incuriosita.Non sapeva se si riferiva al fatto che almeno non era solo, o al fatto che in realtà lo stava seccando…per fortuna ci pensò lui a chiarire il tutto sorridendole.
Non ebbe nemmeno il tempo di ricambiare che aveva posato le labbra sulla propria guancia lasciandole un veloce,ma tenero, bacio.
Non le importava quello che sarebbe successo dopo o con sua madre e i parenti o se le amiche l’avrebbero presa in giro…o se lui l’avrebbe trattata male dimenticandola il giorno dopo.
Ora stava bene lì seduta con quel ragazzo dai capelli rossi e quegli occhi che al momento le sembravano i più belli che avesse mai visto.
E,questo, le bastava.

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Capitolo 12
*** Bisogna affrontare il dopo! ***


Nuovo capitolino ^^ e finalmente si sn baciati sti due oooh u_____u

Era quasi giunta l’alba, al villaggio di Suna.

Il sole aveva deciso di lasciare ancora un paio d’ore agli abitanti sotto di se prima di poter incominciare ad illuminarli con la propria luce.
Nel palazzo del Kazekage tutto taceva, sembrava che persino in quel posto di giorno così affollato la notte fosse una cosa sacra per chiunque ci abitasse.
Mineko si rigirò fra le coperte aprendo appena gli occhi quando un ciuffo dei capelli decise di darle fastidio sul volto…il gesto non volontario di mandarlo via aveva fatto sì che si svegliasse.
Sbatté più volte le palpebre per permettere agli ancora assonnati occhi di prendere completa visione di quello che aveva davanti a se.
Era sdraiata su di un fianco, con un braccio sotto il cuscino e l’altro piegato accanto al corpo.
Seduto sulla parte sinistra del letto proprio sul bordo accanto a lei c’era la figura del ragazzino dai capelli rossi che ormai conosceva fin troppo bene.
-“Gaara…”
Nel sentirsi chiamare si voltò verso di lei, smettendo di darle la schiena.
-“Non è ancora mattina…faresti bene a riposare.”
in quel momento si sentiva così piccola e indifesa. Lui era lì, seduto vicino a lei che continuava ad osservarla silenzioso e serio in volto. Sembrava quasi un rimprovero quel suo sguardo…un rimprovero per un qualcosa che aveva commesso ?
Viaggiò con la mente ai fatti accaduti precedentemente ricordandosi di loro due, sul tetto di casa, del bracciale, la luna…e…il bacio.
Distolse lo sguardo da lui non appena si ricordò di quel particolare…
Osservò la stanza dove si trovava realizzando solo dopo diversi istanti che era quella del palazzo del Kazekage.
Ma che ci faceva lì? I pensieri più ovvi riguardanti la situazione fra loro due si fecero spazio nella sua mente…No,non era possibile!
Si sentì di nuovo avvampare quando decise di non ascoltare il consiglio del ragazzo e di mettersi a sedere con la schiena contro la spalliera del letto.
-“Cosa…? Cosa è successo?”
Sperava con tutto il cuore che la risposta non fosse stata quella che aveva pensato lei.
-“Eravamo sul tetto a…parlare…” spostò lo sguardo altrove al suono di quella parola, nel tentativo di ingannare quel che entrambi sapevano bene stessero in realtà facendo “..quando poi l’ideogramma ha cominciato a sanguinare.”
Le indicò con l’indice il braccio dove c’era quel simbolo, che ora era coperto da una fasciatura.
-“Sei svenuta…e ti ho portata qui.”
Mineko deglutì. Certo, per fortuna non era quello che pensava lei, ma non era neanche quello che avrebbe preferito sentire…
-“Grazie…”
-“Sapevo che non c’entrava la febbre o roba del genere nemmeno la volta scorsa…”
Gaara continuò a parlare ignorando,nel caso ci fosse stata, la volontà della ragazza del non parlare di quell’argomento.
-“Quindi…ora puoi anche dirmi cos’è…”
Il tono usato dal ragazzo non ammetteva un “no” come risposta quella volta…e Mineko l’aveva capito.Abbassò lo sguardo sospirando poi decidendosi a dirgli la verità…
-“Quando mio padre morì…per mia madre fu terribile. Non riusciva a darsi pace…non riusciva a dormire…non era più se stessa.”
Gaara portò lo sguardo su di lei in silenzio
-“…questo è un jutsu speciale.”
Portò la mano a toccarsi il braccio bendato dove c’era impresso il simbolo.
-“Mia madre mi ha cresciuta con la speranza che vendicassi la morte di mio padre. E questo me lo ricorda.”
Gaara corrucciò lo sguardo
-“In che modo?”
-“L’hai visto anche tu. Brucia, fino a farmi sanguinare…dipende dalle situazioni in cui mi trovo.”
Finalmente si decise ad alzare lo sguardo verso di lui
-“Quando sono vicina al mio compito,peggiora…certo non sempre…ma diciamo che è come un appunto per non dimenticare il mio compito.”
Mineko non disse più altro per un po’ prima di sorridere nella sua direzione
-“Ma…forse sbaglia…”
-“Sembra che ti fidi più di me e del tuo intuito che del tuo corpo.”
al sentire quelle parole la ragazza tornò nuovamente seria
-“Non dovrei?”
Gaara distolse lo sguardo alzandosi dal letto e dirigendosi verso la porta per uscire
-“No…”
la aprì facendo ben attenzione a non farla sbattere una volta chiusa dietro di se e scomparse quindi alla vista della Genin.
Quella risposta per lei era stata come una lama dritta al cuore.
No?
Che voleva dire?
Lasciò passare diversi minuti prima di alzarsi dal letto,decisa ad andare a chiedergli maggiori informazioni.
Non prestò molta attenzione al fatto che era ancora scalza e senza indugiare ancora si diresse verso l’uscita che dava sul corridoio.
Diverse stanze erano ai lati di quella principale e più grande del Kazekage, evidentemente erano tutte quelle dei consiglieri o dei ninja col grado più elevato che dovevano proteggere il palazzo…
Poggiò la mano sulla parete vicina a lei, aiutandosi ad ogni passo attraverso il buio del corridoio.
Finalmente una flebile luce si fece viva poco più distante da dove si trovava lei…doveva essere l’ufficio del ragazzo, dato che era l’unico sveglio a quell’ora.
Cercando di essere il più silenziosa possibile,per non disturbare gli altri nel loro riposo, proseguì all’interno della stanza. Gaara se ne stava con le braccia incrociate, impassibile come sempre, ad osservare fuori dalla finestra.
Vederlo lì dentro senza la solita tunica e il solito berretto bianco da Kazekage faceva un effetto strano…lei non aveva mai messo piede all’interno dell’ufficio se non per lavorare e ricevere missioni…e ritrovarsi ora lì nei panni “dell’ospite” proprio le sembrava strano…
Era quasi sicura che malgrado non si fosse girato in realtà sapesse benissimo di non essere più da solo.
Fece diversi passi verso di lui in silenzio poi poggiandosi con la testa sulla sua schiena e circondandogli la vita con le braccia.
Non sapeva perché lo stava abbracciando, ma lui non sembrava poi così infastidito.
Chiuse gli occhi sorridendo. Poteva sentire benissimo il suo respiro, così come il calore emesso dal suo corpo…un calore che mai avrebbe immaginato potesse sentire proprio da lui…il ragazzo che più odiava fino poco tempo prima e che pensava di dover uccidere.
E poi, non si aspettava quel comportamento da se stessa.
I ragazzi erano sempre stata l’ultima cosa a cui voleva pensare…ma forse lui era diverso dai soliti ragazzini sciocchi che non facevano altro che vantarsi di essere dei Chuunin o roba del genere…malgrado la sua giovane età era già Kazekage e persino malgrado questo era rimasto sempre il solito distaccato, senza montarsi troppo.
Gaara la stava osservando con la coda dell’occhio in silenzio…raramente aveva ricevuto un abbraccio da una ragazza…o meglio raramente si era voluto far abbracciare lui…
Riportò lo sguardo sul paesaggio fuori dalla finestra. Avrebbe voluto che i suoi unici pensieri fossero solo quelli legati alla loro “storia” se così poteva definirla, ma sapeva benissimo che non avrebbe retto ancora più di tanto la sua bugia e a quello non poteva fare a meno di pensare.
A peggiorar le cose fu anche la frase che la ragazza gli rivolse poco dopo…

-“Non lasciarmi mai.”
Lui sbarrò gli occhi voltandosi quanto bastava per osservarla meglio.
Se ne stava lì abbracciata a lui, con gli occhi chiusi e la testa poggiata sulla sua schiena.
Era così fragile. Chiunque avrebbe potuto farle del male in quel momento.
Portò le mani sopra le sue senza risponderle, sperando che quel gesto le bastasse.
Cosa doveva fare?
Non poteva dirle la verità proprio in un momento del genere…ma non poteva neanche prometterle qualcosa che poi non avrebbe mantenuto…
Forse era lui che si faceva troppi problemi come al solito…
La vera domanda era: ma lui voleva sul serio restarle accanto? O era stata soltanto una cosa così…senza troppo conto?

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Capitolo 13
*** La prima volta non si scorda mai? ***


Malgrado tutto quello che era successo nelle ultime ore Mineko non si sentiva affatto stanca.
Il bruciore provocato dall’ideogramma sul braccio aveva finalmente smesso di darle fastidio e questo faceva sì che anche la sua mente fosse più libera e serena,senza pensieri di alcun tipo rivolti all’obbligo che le aveva imposto sua madre fin da piccola di vendetta.
Nonostante gli avesse detto più volte che stava bene e che non c’era da preoccuparsi Gaara l’aveva costretta a tornare nella sua camera, almeno per non prender freddo scalza in giro per il palazzo e lei era riuscita a trascinarselo dietro con una semplice occhiata.
Era brava quando voleva ottenere qualcosa.
-“Gaara, fra poco sarà giorno”
lui annuì distrattamente
-“Perché non ti siedi?”
Mineko picchiettò con la mano sul materasso nella sua direzione, come ad aggiungere un invito col corpo oltre che con la voce.
Era titubante riguardo la loro storia…Non era sicuro di volersi affezionare ad una persona a cui aveva fatto del male…come se temesse di starle accanto più per pena e favore personale che per vero e semplice affetto.
Malgrado i suoi pensieri decise di accettare il suo “invito” a sedersi…lei era messa con le spalle al muro e le gambe distese e divaricate, lo sguardo era fisso su di lui mentre gli sorrideva. Contrariamente a come era successo la prima volta che si erano visti adesso era lui a sentirsi in soggezione davanti a quegli occhi scuri. Gattonò fino a lei sedendosi di fianco a gambe unite. Era un continuo fissare la fine del letto davanti a se, per evitare di incrociare lo sguardo della ragazzina.
-“Cosa c’è?”
Mineko se ne accorse subito di quella freddezza nei suoi confronti…non che non ci fosse abituata, ovvio, ma ora cominciava a preoccuparsi di quello che stava succedendo e a darsi delle colpe riguardo la promessa che gli aveva fatto fare prima.
Si mosse tanto quel che bastava per mettersi a cavalcioni su di lui che intanto era stato costretto da quel gesto a portare l’attenzione solo su di lei.
-“A cosa ti riferisci?”
Sapeva benissimo a cosa si stava riferendo la ragazza, ma non voleva che si preoccupasse di qualcosa che non esisteva. O meglio di un problema che era solo suo e che doveva risolvere da solo.
Mineko sospirò mentre prese a giocherellare con i lacci che uscivano dal gilè beige che indossava il Kazekage sopra la tunica nera.
-“Non importa”
Ormai aveva imparato a capire il suo comportamento e cosa volevano dire certe risposte da parte sua.
Gaara la guardò sospirando…era tutta intenta a giocherellare con quell’indumento,come se lo stesse usando come diversivo o come anti-stress. Portò le mani sulle sue, che ora cercavano di slacciargli le varie fibbie del gilè, fermandole.
Mineko si sentì arrossire senza alcun motivo…ma solo che il contatto del proprio corpo con il suo le provocava una scossa dritta lungo la schiena.
Ma che diavolo le stava succedendo?
Le si avvicinò col volto facendo sì che le labbra di entrambi si sfiorassero, lasciandola del tutto spiazzata da quel gesto così inaspettato da uno come lui.
Gli portò le braccia dietro al collo incrociandole, tirandolo di più a se.
Quel bacio era diverso da quello che si erano dati sul tetto del palazzo…era più vero e più serio che quello che era riuscita a strappargli da sola,l’unica cosa rimasta uguale era l’imbarazzo di entrambi nel ritrovarsi così vicini.
Mineko si staccò di pochi millimetri da lui
-“Chiudi gli occhi”
U
n suggerimento che fece arrossire ancora di più il ragazzo. Non sapeva perché,ma si sentiva alquanto un’ imbranato cronico nel baciare…chiuse gli occhi come gli aveva suggerito…bhe, forse avrebbe dovuto farlo una volta ripreso a baciarla, e non di scatto e all’improvviso…
Lei sorrise quasi rassegnata: era proprio goffo in quella situazione.
Tornò silenziosa a baciarlo con più dolcezza, come se volesse tranquillizzarlo del fatto che era assolutamente normale baciarsi fra due persone che si vogliono bene.
Sseppur con qualche problemino, riuscì a sganciargli di dosso l’imbracatura del gilè gettandolo dall’altro lato del letto.Prese a passargli le mani sul petto, cercando di individuare l’apertura anche della tunica.
Ma come diavolo si tolgono queste cose?
L’altra se stessa,quella che stava prendendo il sopravvento, avrebbe voluto prenderlo, sbatterlo contro il muro e fregarsene dei vestiti che aveva addosso.
Ma decise che forse era meglio non ascoltare quella vocina dentro di se.
 Gaara dal canto suo non sapeva che fare…doveva lasciarsi andare o dirle la verità subito ed evitare un futuro coinvolgimento amoroso?
Nel pensare quelle cose sentiva le mani di lei addosso, che impazienti di proseguire il contatto stavano ispezionandogli la tunica in cerca dell’apertura.
Non aveva più dubbi adesso…avrebbe deciso di lasciarsi andare.
Purtroppo per lei la parte che Gaara aveva nascosto per tanto tempo ora stava tornando a farsi sentire.
Il lato condizionato dal demone Shukaku dentro di se stava prendendo di nuovo il sopravvento, eccitato dall’idea di poter fare un'altra persona completamente sua e di poter di nuovo vedere qualcuno pregare di smetterlo, seppur le condizioni ora erano diverse e per fortuna Gaara riusciva a controllare il lato più omicida di esso.
Portò le mani sui fianchi della ragazza costringendola ad invertire la posizione, sdraiandola sul fianco del letto e mettendocisi sopra.
Mineko non sapeva se essere più sorpresa o più felice del fatto che stava finalmente collaborando anche lui.

Notò che le mani del ragazzo ora avevano preso ad accarezzarle la schiena sotto la maglia nera quando si staccò di poco da lei osservandola
-“Tu e queste dannate bende”
sorrise divertita nel sentirgli dire quella frase,aveva il fiato corto come lei, probabilmente aveva già perso il suo lato razionale…non ci aveva mai pensato ma in effetti le bende sulle gambe sarebbero state il problema maggiore per lui da affrontare.
Non voleva dirgli che sapeva togliersele con un semplice gesto tirando la principale di esse...voleva vedere come se la sarebbe cavata da solo.
Gaara portò lo sguardo a incrociarsi con quello della ragazza…
-“Vi arrendete di già signor Kazekage?”
Seppur la divertiva vederlo in quella situazione c’era qualcosa nel suo sguardo che era cambiato e che la preoccupava non poco…sembrava più deciso, più forte di quello che aveva visto da sempre pieno di indecisione e freddezza.
Gaara sorrise appena tornando a baciarla con maggiore violenza.
Non voleva farlo uscire, non voleva far sì che prendesse di nuovo il controllo della sua persona travolgendolo e distruggendogli la personalità…così,prima che un altro gesto potesse peggiorare il tutto scese a posare le labbra sul suo collo cominciando a baciarlo,intento a volerle dire proprio in quel momento la verità sul suo passato e a farsi odiare interrompendo il tutto.
Mineko avrebbe voluto che quel momento durasse in eterno, le braccia lo stringevano a se facendo aderire i loro corpi. Avrebbe voluto sentirsi completamente sua, dimenticandosi di tutto il resto.
All’improvviso il collo cominciò a bruciarle leggermente, così come l’ideogramma sul braccio…ignorò quest’ultimo concentrandosi solo ed elusivamente su quello che le stava facendo Gaara.
Per quanto le era possibile notò con la coda dell’occhio che aveva preso a morsicarle la pelle, alternando quel gesto coi baci, dolore e piacere che la stavano uccidendo completamente.
Socchiuse di nuovo gli occhi: infondo non era poi così imbranato come voleva far credere.
Gaara si avvicinò con un paio di baci al suo orecchio fermandosi diversi istanti a reprimere dentro di se l’istinto del demone monocoda.
Sussurrò una sola frase, cercando di rimanere il più impassibile possibile.
-“Ho ucciso io tuo padre.”


@atena11: capitolo un pò cortino,ma spero piaccia cmq ^^ e grazie per continuare a recensirmi :)

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Capitolo 14
*** Giuramento Infranto. ***


Altro capitolo corto,ma mi piaceva descrivere in pochi attimi la scena che stava succedendo fra i due ^^grazie ancora atena per i complimenti^^

“Ho ucciso io tuo padre”.
Quelle parole le stavano girando in testa provocando lo sconforto più totale.
La parte più razionale di lei si decise ad analizzare bene la frase:
ho-ucciso-io-tuo-padre.
No,non potevano esserci altri sensi.
Portò con timore lo sguardo ad incrociare quello di Gaara che, come sempre, non mostrava alcuna espressione.
-“Come?…”
Sperava che lui le sorridesse divertito, dicendole che era uno scherzo, dicendole che aveva fatto una faccia buffa e che era sbiancata e che tutto ciò era alquanto divertente.
Certo,sarebbe stato un po’ crudele da parte sua e quello sarebbe stato lo scherzo più idiota che avesse potuto mai fare,ma sempre meglio che sentirsi dire quella frase un’altra volta…cosa che non mancò di succedere.
-“Ho ucciso io tuo padre…Ti ho mentito.Ti ho giurato e ti ho tradito.”
Se avesse ragionato su un secondo di più forse sarebbe scoppiata in lacrime.Lacrime piene di rancore,odio,vergogna verso se stessa e verso il fatto che si stava donando all’assassino di suo padre.Dolore,per aver amato e per stare amando chi l’aveva fatta soffrire e chi la stava tradendo.
-“Io…
Non sapeva che dire,non sapeva se doveva rispondergli,né se doveva per forza parlare o dire qualcosa in quel momento.
-“Odiami.Ti prego fallo.”
Mineko sbarrò gli occhi al sentire quelle parole. Un'altra volta. L’aveva fatto un'altra volta.
Le aveva trafitto il cuore per la seconda volta!
Odiarlo.Odiarlo,come poteva? Esatto,non poteva.
Era lì, immobile, sotto di lui. Era sbagliato,era tutto sbagliato.
Le aveva giurato di non essere stato lui.Lo aveva giurato!
E adesso le stava mentendo.Sì,doveva esserci pur qualcos’altro sotto.
-“…..ti prego dimmi che non è vero…...”
non riusciva quasi a parlare, le parole uscivano fredde e doloranti dalle sue labbra,come se anche loro fossero state ammazzate insieme a tutto il resto.
-“Fallo!Odiami!Odiami e Basta!”
Mineko rabbrividì a sentir di nuovo quella sua richiesta. A sentir il modo più violento con cui si era rivolto a lei e a guardare quegli occhi così freddi che sembravano volessero nascondere tutto il suo mondo.

Voleva morire.Voleva farlo veramente.Voleva che lei lo odiasse a tal punto da ammazzarlo.
Si sentiva non un verme,di più.
Le stava facendo del male, tutto per una questione sua di egoismo e orgoglio.

Stupido.Idiota.Stronzo.Verme.
Si sarebbe insultato per delle ore.
Non era colpa sua, voleva pensare.
Non era colpa sua,voleva esser in grado di credere.
Non era colpa sua, voleva dirle.
Ma niente di ciò accadde.Non disse nulla,non pensò nulla, non credé ad altro che alle sue parole.
Lui l’aveva ucciso.Lui doveva essere odiato.
Si sentiva male.Si sentiva davvero male.Per la prima volta nella sua vita gli importava davvero di quello che provava la ragazza accanto,sotto, di se.
Era piccola.Era così piccola.
L’aveva scheggiata,lui,bastardo.
Non se la meritava per nulla.
Scosse la testa,alzandosi.
Non voleva vederla, non voleva più rivolgerle la parola.Mai più.
Sperava cercasse di ammazzarlo, sperava lo facesse con la stessa frequenza che ebbe suo padre.
Si sarebbe sentito meno in colpa, forse.

-“Va via.”
Altre parole flebili.Altra richiesta,questa volta da parte di lei.
Gaara la osservò diversi attimi prima di recuperare la sua roba ed allontanarsi di fretta dalla camera.
La lasciò sola.
Lì,nel letto.
Voleva sparire,voleva farlo veramente.
Si raggomitolò su se stessa, sparendo sotto le bianche lenzuola.
Sperava tanto di svegliarsi all’improvviso e scoprire che era stato tutto un incubo.
-“Gaara
Un nome.Sempre il suo.
Un'altra richiesta.Quella di averlo di nuovo al suo fianco,di sentirsi di nuovo toccata e baciata da lui.Desiderata,ma allo stesso tempo ignorata da quel suo sguardo così distante.
Sciocca,l’hai mandato via.
E finalmente le lacrime cominciarono a scendere, prepotenti e volenterose di voler essere le protagoniste del finale di quella notte.
Rigarono la guancia destra di Mineko.Rigarono quella sinistra di Gaara.
Bastarde,avevano trionfato su entrambi.
Lei,nel letto.Lui,sul tetto del palazzo come nell’infanzia.
Mani strette sui capelli rossi,quasi a volerseli strappare via.
In ginocchio,come se fosse quella la posizione adatta per una punizione.
Kazekage.Non lo era più dentro.
Mostro.Mostro.
Tutto come prima.No,non poteva essere.
Pianse,più forte.Ti prego, non poteva essere.
Solitudine improvvisa.Di nuovo.
Era tornato tutto come prima…

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Capitolo 15
*** Ti Amo ***


Dei raggi di luce entrarono all’interno della stanza,illuminando diverse parti del letto disfatto posizionato al centro di essa.
Sopra c’era la figura di Mineko, addormentatasi stremata dal troppo piangere.
La testa poggiata sul cuscino, sdraiata sul lato destro, sembrava come se avesse passato una notte qualunque e non la più brutta della sua vita.
Il cigolio della porta che si apriva la fece svegliare all’improvviso.
Fece capolineo all’interno della stanza il ragazzino dai capelli rossi e gli occhi chiari che da lì a poco tempo era entrato nella sua vita stravolgendola completamente.
Lo guardò fissa diversi istanti e l’abitudine di salutarlo quasi riuscì a vincere dentro di lei prima che ricordasse quello che era successo la notte appena passata.
Lui era entrato in silenzio camminando spedito dritto verso l’armadio in fondo alla stanza.
Mineko notò il solito sguardo freddo e il solito comportamento distante che aveva ogni giorno…solo osservandolo più attentamente riuscì a notare il particolare degli occhi gonfi e arrossati.Evidentemente aveva pianto anche lui anche se non voleva darglielo a vedere.
-“Cosa fai qui?
Si fece forza e gli rivolse la parola. Era confusa,ma voleva sentire la sua voce,doveva sentirla, ne aveva bisogno.
-“….dovevo prendere la tunica
Mineko capì che si stava riferendo a quella bianca ufficiale da Kazekage.
Stupida a non arrivarci subito…in effetti era lei che non si sarebbe dovuta trovare lì,nella sua stanza.
Annuì col capo senza dire altro.
Perché le stava parlando così di nuovo?
Perché era così distaccato?
Sperava di ricevere da lui più attenzioni e invece niente…
Abbassò la testa e lo sguardo mordendosi il labbro inferiore.
-“Io ti amo…”
Lo stava più sussurrando a se stessa che a lui,anche se era sicura che l’avesse sentita comunque.
Gaara posò finalmente per la prima volta lo sguardo su di lei.
Non doveva amarlo,doveva odiarlo.
Non se ne capacitava…perché doveva rendergli le cose più difficili?!
-“Fatevela passare presto,questa infatuazione.”
altra lama che la trafisse non piano.
La stava respingendo?

Sarebbe dovuta essere lei a dirgli di tutto e a non volerlo più vedere…
e invece lei aveva capito, aveva capito che non era quel mostro che lui stesso credeva ormai di essere.
Aveva capito che doveva esserci qualcosa di più che le stava nascondendo…ma a quelle parole non ebbe il coraggio di rispondere.
Gaara una volta cambiato si preoccupò di riporre i vestiti all’interno dell’armadio e di richiudere le ante senza causare rumore.
Durante quel tempo la ragazzina aveva tenuto lo sguardo fisso alla finestra a lato.
Un po’ per timidezza nel non volerlo vedere mezzo nudo e un po’ per privacy.
Gaara lanciò un ultima occhiata verso di lei.Non sapeva quello che stava guardando.
Non sapeva se aveva davanti la ragazza di cui si stava innamorando, o quella a cui aveva fatto del male o ancora quella che voleva solo per non essere più da solo.
Abbassò lo sguardo poi dirigendosi verso la porta.
Basta,non voleva più saperne di lei.
Aveva deciso. Avrebbe eliminato il problema alla radice.
Lui non era fatto per amare!
Posò la mano destra sulla maniglia, deciso ad andarsene senza neanche salutarla quando sentì di nuovo quella sensazione.
Quelle braccia attorno alla vita. Quel respiro che gli accaldava la pelle del collo e l’orecchio.Quella morsa allo stomaco.
-“Ti prego
Deglutì,cercando di mandare giù anche tutte quelle sensazioni che ora stavano cercando di ammazzarlo.
Sì,era sicuro che si fossero alleate anche loro dalla parte della ragazza.
Volevano farlo impazzire.
Con la coda dell’occhio osservò Mineko abbracciata a lui.
Aveva lo sguardo fisso sul suo volto…quegli occhioni scuri che gli stavano chiedendo di ascoltarla.
-“Perché ti viene così difficile?!”
Ecco che di nuovo l’aggrediva.
Lei non aveva fatto niente…proprio niente, in tutta quella storia.
-“Per favore!”
Gaara si zittì. Per favore cosa?!
La notte prima lo aveva voluto fuori da quella stanza e adesso gli si era appiccicata di nuovo e gli chiedeva per favore?!
-“Perché non ti fidi di me…perché non mi dici tutta la verità?!”
Abbassò gli occhi.
Dirle la verità…la verità completa.
No…non voleva farlo…sapeva che non facendolo l’avrebbe persa,ma almeno non l’avrebbe fatta più soffrire.
Lei sarebbe andata avanti coltivando sempre di più l’odio per lui e pensando al padre come ad una povera vittima sfortunata o come a chissà quale ninja eroe e non si sarebbe ritrovata a fare i conti con la persona orribile che era lui e con quel suo mostro dentro.
Si,era così che voleva andassero le cose.Ognuno per la sua strada.
-“Levati
Le diede una spinta scrollandosela di dosso e facendola cadere per terra.
Mineko non credeva che potesse essere così freddo persino con lei.
Restarono a fissarsi per poco più che un paio di secondi,ma che ad entrambi sembrarono essere un eternità.
Poi Gaara aprì la porta e la richiuse dietro di se sbattendola.
Aveva rovinato tutto un'altra volta…ma questa volta per il bene di un'altra persona.



atena: Sono contenta che ti piaccia quel capitolo ^^ ho cercato di esprimere al meglio quei sentimenti :) Mineko è più piccola di un anno di Gaara! e lui qui ne ha circa 15 :)

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Capitolo 16
*** Come prima ***


Passarono diversi giorni durante i quali Mineko cercò di ignorare i pensieri nel suo cervello riguardanti quel ragazzo dai capelli rossi.
Spesso la notte si ritrovava a piangere sotto le coperte del suo letto, cercando inutilmente di soffocare i singhiozzi sul cuscino che attiravano la madre che precisa e puntuale come al solito si recava in camera della figlia per vedere cosa le stava succedendo.
Non raramente si ritrovava ad aggredirla. In fondo lei che poteva saperne dell’amore? Lei che era stata sottomessa a quello stupido sentimento e aveva costretto sua figlia a vivere con un peso addosso di vendetta?!
Finivano sempre per litigare e lei si ritrovava a piangere ancora più forte cercando inutilmente conforto nel pensare ai momenti passati insieme a lui.
Avrebbe davvero voluto poter uscire dalla finestra e andare a cercarlo per i tetti delle abitazioni.
Ma non voleva dargliela vinta.
Preferiva soffrire piuttosto che star male per lui e darglielo a vedere…Se c’era una cosa che aveva imparato dalla madre era che non ci si doveva mai far sottomettere dall’amore!

Nel frattempo Gaara si era dedicato anima e corpo al suo lavoro di Kazekage,persino più del dovuto.
A fine giornata era sempre più stanco e solo il terribile pensiero di perdere la sua personalità a causa dello Shukaku lo teneva sveglio e  lontano dal letto.
Purtroppo la notte non c’era poi così tanto da fare,persino per la massima autorità del villaggio.
Si ritrovava spesso davanti allo specchio della sua stanza a guardarsi e a pensare ai momenti passati con Mineko e ogni volta che succedeva si tirava un pizzicotto sul braccio per distrarsi.
Metodo stupido,direte voi,ma pur sempre efficace!
Quella notte però mentre si tirava l’ennesimo pizzicotto sbuffando notò al suo polso il bracciale color acquamarina che ormai era così abituato a portare che si era persino scordato di averlo indosso.
Ripensò al momento in cui Mineko gliel’aveva regalato,a quando si era sentito avvampare nel momento in cui l’aveva preso dalla sua mano sfiorandola.
Scosse la testa. No,non doveva pensarle più. E non doveva nemmeno più avere quel braccialetto al polso!
Lanciò una veloce occhiata alla sveglia sul comodino accanto al letto.
Le due di notte passate…Perfetto,ormai lei già dormiva da un pezzo.
Si diresse verso la porta,attraversò di corsa l’ufficio dove lavorava di giorno e percorse il corridoio che portava all’uscita principale dell’edificio cercando di far meno rumore possibile per non svegliare soprattutto i fratelli. Sapeva benissimo che se avesse svegliato sua sorella per lui non ci sarebbe stato scampo.
Rabbrividì a quel pensiero.A volte Temari faceva più paura persino di lui,quando si arrabbiava.
Una volta giunto in strada fece un balzo per salire sul tetto dell’abitazione più vicina e poi via.
Altri salti,veloci,rapidi,silenziosi.
Suna dormiva sotto il manto stellato del cielo. Tutto taceva e sembrava tranquillo…Per fortuna.
Gaara si fermò di colpo, una volta arrivato sul tetto della casa della ragazzina.
Si chinò di poco in giù, osservando il bordo della finestra.
-“Dovrebbe essere quella della sua camera…”
Portò la mano davanti al volto e puff.

Mineko si era decisa a sdraiarsi del tutto dopo l’ennesima litigata con la madre.
Aveva gli occhi chiusi,ma ancora non riusciva ad addormentarsi.
Rivedeva sempre il suo volto davanti alla faccia. Lo vedeva quando la prima volta le aveva chiesto come si chiamava o quando le aveva sorriso prima di baciarla o quando ancora era arrossito a casa di Matsuri diventando così un ragazzino tenero e impacciato e non per niente il grande Kazekage.
Sorrise a quel pensiero,lasciandosi scappare una risatina.
Un rumore alla finestra la fece sobbalzare spaventata.Si girò di scatto verso destra osservando il vetro che ora era stranamente scheggiato.Corrucciò lo sguardo avvicinandosi e aprendo la finestra.
Si sporse un pochino per guardarsi meglio intorno…eppure era convinta di aver sentito un rumore.
Stava per tornare dentro la stanza quando la sua attenzione venne catturata da un oggetto posto poco sopra la finestra,che ora penzolava davanti al suo sguardo.
A tenerlo fisso al muro un po’ di sabbia,che sembrava quasi magica da come riusciva a restare attaccata senza cadere a terra. L’oggetto in questione era un braccialetto color acquamarina che alla luce della luna sembrava quasi brillare.
Mineko sbarrò gli occhi. Solo un nome le balenò per la testa.Gaara.
-“Gaara!”
L’aveva chiamato, stupida.
Tornò a guardare la sabbia.Doveva essere ancora nei paraggi per poterla comandare in quella maniera…forse voleva assicurarsi che lei trovasse il bracciale…?
Non ricevette risposta e per la prima volta un pensiero azzardato le balenò in testa.
Mise un piede sul bordo della finestra,poi subito l’altro aiutata con le mani che si reggevano al muro,cercando di trovare un equilibrio sufficiente.
Alzò il naso insù osservando prima il cielo e poi la fine della casa.
Gaara doveva trovarsi sicuramente sul tetto.
O almeno sperava…
-“Gaara!”
E di nuovo nessuna risposta…Maledì la sua statura così piccola e il fatto che ancora non aveva imparato a dosare il chakra per camminare sulle pareti.Così le sarebbe risultato impossibile raggiungere il tetto!
Una volata di vento le fece ondeggiare i capelli e la veste scura che indossava.
Non avrebbe resistito ancora per molto in quella posizione…


La voce della ragazzina gli arrivava forte e chiara.
Chiuse gli occhi,sperando che anche le orecchie decidessero per una volta di escludersi dal mondo,quando però una seconda chiamata gli fece capire che avevano miseramente fallito.
Sospirò riaprendo gli occhi.
Ma non poteva semplicemente prendere il braccialetto e rientrarsene bella tranquilla a dormire nella sua stanza? Un NO! Gli fece da eco nella sua testa.
Ma che diavolo stava pensando? In fondo, preferiva quasi che lei lo stesse cercando, piuttosto che essere completamente ignorato?
Una volata di vento lo fece tornare coi piedi per terra. Non arrivavano altre voci da sotto il tetto e il pensiero che lei si fosse arresa incominciò a farsi spazio nella sua testa.
Abbassò lo sguardo,rassegnato. Era meglio così,alla fine.
Fece per alzarsi quando un urlo attirò la sua attenzione.
Mineko!
Si sporse velocemente per vedere cosa era successo.
La ragazza era aggrappata con una mano al bordo della finestra,e sotto di lei diversi metri la separavano dal pavimento.
-“Gaara!”
Un’altra volta,lo stava chiamando.Gaara la guardò diversi istanti prima che una ennesima volata di vento la fece scivolare del tutto.
-“Mineko!”
Il suo nome gli uscì spontaneo dalle labbra. Mineko stava per cadere.La sua Mineko stava precipitando a causa sua!
Fece una mossa con la mano e subito una scia di sabbia da terra andò ad avvolgere il corpo della ragazza a soli pochi metri da terra.Per fortuna era arrivato in tempo.
Sospirò,mentre la scia ora stava risalendo portando con sé anche Mineko…La sabbia la appoggiò delicatamente sul tetto,davanti a lui, prima di sparire e cadere a terra,da dove era arrivata.
Mineko osservò il ragazzino davanti a se.Non era cambiato per nulla.
Certo che non era cambiato,stupida che non sei altro, è passata solo una settimana.
-“Gaara”
Si riteneva alquanto monotona dopo aver pronunciato per l’ennesima volta il suo nome…ma in quel momento non sapeva che altro dire…l’aveva salvata e ora se lo ritrovava davanti a se.
Gaara la osservò in silenzio. Quanto gli erano mancati quegli occhioni scuri.E se in realtà fosse destinato a proteggerla? Se in realtà anche lui avesse potuto stare con qualcuna?
Un tempo si era detto che un giorno forse avrebbe potuto pure lui amare qualcuno…ma non aveva mai pensato ad una ragazza.Solo ad amici o parenti.
Mineko non riuscì a trattenere le lacrime. Non aveva più voglia di fingere. Non davanti a lui.
-“Quanto ti odio…”
Ironica frase che lasciava a intendere il contrario.
Si buttò addosso al ragazzo abbracciandolo e scoppiando a piangere.
Gaara si ritrovò con la ragazza addosso senza che potesse ribattere alla sua frase..
Non sapeva perché,ma in quel momento voleva solo essere lì.Non avrebbe desiderato essere da nessun’altra parte se non lì con lei addosso.
Portò le braccia a cingerla di più a se,come se potesse scappargli via da un momento all’altro,come se il vento potesse di nuovo allontanarla da lui.
Chiuse gli occhi mentre la ragazza aveva ormai sprofondato la testa fra la spalla e il collo di lui,bagnandolo con le lacrime.
-“Mi dispiace…”
Non riuscì a dirle altro per farla stare meglio…
ma riaverlo lì accanto a lei per Mineko era già tutto quello di cui aveva bisogno.



Altro capitolo :D Per la gioia di chi legge^^ e visto che la storia viene letta tanto ma non recensita mai allora metto questo:

Campagna di Promozione Sociale - Messaggio No Profit:
Dona l’8‰ del tuo tempo alla causa pro recensioni.
Farai felice milioni di scrittori.
(Chiunque voglia aderire al messaggio, può copia-incollarlo dove meglio crede)

haha xD

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Capitolo 17
*** Una strana malattia! ***


Per la prima volta nella sua vita, Gaara si sentiva quasi in obbligo verso quella ragazza.
Verso quella ragazza dai capelli chiari come la luce della luna, che ora riposava tranquillamente fra le sue braccia ad occhi semichiusi.
Aveva la testa appoggiata sul suo petto,che infastidiva il respiro regolare del suo corpo. Cosa che però non gli dispiaceva poi così tanto…
Portò la mano a toccare e a stringere in una leggere morsa proprio la zona del cuore.
Per la seconda volta gli faceva male,ma un male diverso da quello provato nell’infanzia verso lo zio.
-“Mineko”
La Genin si voltò quel tanto da permettere ai propri occhi di incollarsi al volto del ragazzo.
-“Si?”
Gaara sospirò mettendosi a sedere, costringendo anche lei a seguirlo in quel movimento.
-“Mi fa male”
Portò lo sguardo ad abbassarsi verso la zona che ancora si teneva stretta con la mano,per farle capire il soggetto della sua frase.
Mineko lo guardò diversi istanti in silenzio.Quando aveva sentito la parola “male” un brivido le aveva scosso il corpo,ma per fortuna non era il tipo di male fisico quello che intendeva il Kazekage.
Sorrise nella sua direzione…possibile che non si fosse mai innamorato?
-“E dimmi…che male è?”
Gaara rimase in silenzio per un po’,ragionandoci su.
Era differente dal dolore fisico.Ed era anche differente da quello della tristezza o della delusione che aveva provato negli ultimi anni.
Corrucciò lo sguardo pensieroso poi riportando l’attenzione su di lei.
-“E’ diverso.E’ un male che però…non fa poi così tanto male…”
Mineko sorrise ancora di più. Sì,aveva capito quello che stava provando il suo Gaara.Era la stessa cosa che stava provando anche lei.
-“E’ l’amore”
Quelle parole sembrarono essere entrate nel cervello del ragazzo come due fulmini.
Sgranò gli occhi scotendo la testa.
-“Non può essere, ti sbagli. Se penso a Temari o a Kankuro non sento niente di tutto ciò.”
Il tono era calmo, ma deciso di chi voleva far capire che ne sapeva di quell’argomento.
-“Bhe,è diverso...Ad esempio…se pensi a me?”
La ragazzina gli si avvicinò un po’ di più sfiorandogli delicatamente le labbra e facendolo arrossire un’altra volta.
-“Fa male…”
Gaara abbassò di nuovo lo sguardo. Forse era solo un problema suo,forse era lui che non capiva niente e reagiva in quel modo, forse
-“Gaara…senti.”
Mineko gli portò la mano a posarsi di poco sotto il suo seno sinistro, gesto che lo fece arrossire quasi subito.
-“Senti i battiti? Sono uguali ai tuoi”
Gli sorrise di nuovo,divertita e intenerita allo stesso tempo da quella strana situazione: spiegare l’amore al grande Kazekage.
Gaara annuì senza dire nulla,ritraendo la mano. Aveva capito benissimo quello che intendeva dirgli la kunoichi…
-“Gaara…Ci sono ferite che possono essere curate solo con l’amore….e poi c’è l’amore in persona.
Che è una malattia che non si può curare in nessun modo,una volta che la si ha dentro.
Ma è una malattia diversa,vero? Non sei  disposto a fare un piccolo sacrificio e a portarla con te?”
Restarono in silenzio diversi attimi prima che lui si decidesse finalmente a fare un accentuo di sorriso ed ad annuire col capo.
Mineko sorrise abbracciandolo e baciandolo sulla guancia. Avrebbe voluto volare via con lui,subito.Lasciandosi dietro le spalle tutto il resto e tutta quella gente che dormiva nelle abitazioni,ignara di quello che stava accadendo fra loro due.
Voleva tenersi Gaara stretto al petto per sempre,suo, suo soltanto.Senza gente intorno che lo chiamava Kazekage-sama o senza sentire le voci sul suo passato,soprattutto quelle di sua madre.

L’ideogramma sul suo braccio aveva ripreso a sanguinare. Sapeva benissimo il perché,ma sapeva anche che non avrebbe mai storto nemmeno un capello a quel ragazzo.
Piuttosto sarebbe morta dissanguata.
Gaara la guardò scostandola di poco da se.
Era chiaro che voleva farle notare quel che lei stessa già aveva visto,ma era anche chiaro che ogni parola a riguardo sarebbe risultata superflua se non aderittura inutile.
Ci pensò lei a rompere quel silenzio
-“Non ti preoccupare…”
Si sforzò di sorridergli un'altra volta,seppur l’espressione sul volto del ragazzo non si decideva a cambiare.A volte quei grandi occhi chiari le sembravano peggio di due fari puntati addosso.
-“Domani chiamerò dei ninja esperti nel settore…dovremmo far qualcosa,mh?”
Usò un tono che non ammetteva repliche e lei se ne accorse subito.D’altro canto aveva ragione…vederla sanguinare inutilmente e a causa sua era una cosa inaccettabile, soprattutto per uno pieno di paranoie come lui.
-“E domani ti dirò anche un'altra cosa…”
La Verità? Si,era arrivato il momento di dirle le cose così come stavano, per filo e per segno.
Mineko annuì, seppur titubante, alla sua frase.In quel momento avrebbe fatto di tutto pur di vederlo sereno…e se toglierle quell’ideogramma dal corpo o parlarle sarebbe servito a quello allora lo avrebbe assecondato.

Gaara si alzò,costringendola a fare lo stesso prendendole le mani.
-“E’ meglio che vai a riposare”
Mineko assunse un aria mista fra il triste e il capriccioso,cominciando a guardarlo con gli occhioni scuri a cui lui non riusciva più a resistere.
Roteò gli occhi sospirando e portandosela stretta al petto,cingendole la vita con le braccia.
Sorrise.Aveva raggiunto un'altra volta il suo scopo.
Poggiò la testa sulla spalla del ragazzo chiudendo gli occhi,quando qualcosa di molto piccolo e fastidioso cominciò a strusciarsi sulla sua pelle nuda.
Aprì gli occhi osservandosi il corpo,ora avvolto da una scia di sabbia abbastanza spessa.
Gaara sorrise mentre lei gli rivolgeva occhiatacce arrabbiate e indispettite.
Giusto il tempo di avvicinarsi a dargli un veloce bacio sulle labbra che la sabbia la riportò velocemente e precisamente nella sua camera.


Poteva ancora udire benissimo la voce della ragazza,che ora stava bofonchiando qualcosa del tipo “non è giusto” “potevi avvertire” “stronzo!
Sorrise divertito,ancora con lo sguardo rivolto verso la parte in cui era scomparsa sotto la forma della casa la sua Mineko.Come minimo gliel’avrebbe fatta pagare domani…Scosse il capo, tornando serio e portandosi la mano al petto,un’altra volta.Strinse,osservandosi in quel suo gesto assurdo.


-“Amore…?”


Altro capitolo finito :) finalmente nel prossimo Gaara le dirà tutto ^^ grazie ancora a chi commenta e a chi legge!

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Capitolo 18
*** Ahi!Ahi!Gaara! ***


Quella mattina sarebbe stata diversa da tutte le altre.
Lo aveva deciso lui stesso quella notte, promettendolo a Mineko.
Non era stato a perdersi in troppe chiacchiere o spiegazioni,semplicemente le aveva detto che le avrebbe parlato…sperava avesse capito da sola riguardo cosa.
Mentre si occupava delle solite faccende riguardanti il suo lavoro trascorse anche fin troppo tempo a pensare ad una soluzione per l’ideogramma sul braccio della ragazzina: aveva già contattato tutti i medici di Suna,persino gli anziani,ma nessuno di loro aveva in mente una soluzione efficace riguardante quel problema.
Sospirò,stiracchiandosi e appoggiandosi meglio sulla sedia,quando qualcuno bussò alla porta.
Mineko entrò nella stanza senza nemmeno aspettare il consenso da parte del Kazekage,che ora la stava fissando col suo solito sguardo impassibile,ma sereno, sul volto.
Gli sorrise avvicinandosi a lui di diversi passi,rimanendo ferma in piedi davanti alla sua scrivania.
-”Purtroppo ancora…”
prima che potesse finire la frase la ragazza gli aveva messo un dito sulle labbra.
-“Non voglio sentire altro”
Gaara la guardò basito…come non voleva sentire altro?
-“Sono qui perché voglio che stasera tu venga a mangiare a casa di Matsuri con me e i tuoi fratelli.
E’ un invito ufficiale eh!”
Gli fece l’occhiolino per fargli intendere che era stata proprio Matsuri a precisare il fatto che doveva esserci anche lui…evidentemente c’era rimasta male dopo l’episodio dell’ultima volta…
Gaara sorrise appena annuendo col capo.
Forse,almeno quella sera, avrebbe potuto lasciare a casa i problemi che lo stavano facendo impazzire.
-“Parleremo dopo…”
Mineko sorrise,voltandosi per uscire dalla stanza

-“Ah…Non fare tardi”
Ridacchiò,lasciandolo lì fermo con un sorriso divertito sul volto e con mille pensieri per la testa.

 

 

Quel giorno Mineko si era svegliata di buon umore.
Aveva medicato l’ideogramma sul braccio,fasciandolo più volte per sicurezza igienica e non e già da diverse ore le balenava in testa il pensiero di passare un'altra nottata come quella precedente con Gaara.
Questa volta voglio fare anche io qualcosa di mio soltanto per lui.
Sorrise,mentre si dirigeva all’appuntamento a casa della sua amica che si erano date poco prima.
Matsuri non fu sorpresa dal fatto che la ragazza le avesse chiesto di aiutarla nel preparare un dolce,piuttosto era curiosa di sapere per chi fosse…ovvio dire che Mineko non le aveva accennato nemmeno una parola delle sue intenzioni e che aveva ben evitato qualsiasi argomento con le parole Gaara-Sabbia-Notte-Bracciale-Rosso-Luna-Amore ecc ecc.
-“Questo dovrebbe andare!”
Il piatto che aveva indicato sul libro Matsuri era un dolce al cioccolato farcito di un particolare frutto rosso che avevano lì a Suna, il tutto adornato per farlo sembrare ancora più bello e invitante.
Mineko accettò entusiasta, eliminando tutti i pensieri riguardanti il fatto che non aveva la minima idea di quel che piacesse a Gaara in fatto di cibo,sapeva solo che odiava le verdure,ma a tutto ciò diede appunto poco conto presa com’era dal fare qualcosa per la prima volta con affetto per qualcuno.
Passarono diverse ore in cucina,diciamo anche a morire dal caldo, ai fornelli quando finalmente il dolce fu pronto!
Il risultato sembrava davvero ottimo,ed essendo un dolce freddo non avrebbero neppure dovuto aspettare molto per poterlo servire.Lo misero in frigo soddisfatte,facendo ben attenzione a non distruggerlo o a farlo cadere.
-“Ti devo un favore Matsuri!”
l’amica le stava sorridendo divertita, mentre si toglieva di dosso il grembiule messo prima per non sporcarsi
-“Mine-chan…perché non inviti Gaara-sensei qui stasera insieme ai fratelli? Così potrai fargli assaggiare il dolce già subito”
Mineko non sapeva se arrossire o sbiancare.
Cavolo come aveva fatto a capire che era per lui?!
-“Tu..ma come…”
-“Eddai!Non ci vuole mica un genio a capirlo!”

ridacchiò dandole una pacca sulla spalla
-“E poi mi farà piacere rivedere Gaara!”

A quella frase Mineko capì che per fortuna Matsuri non provava quello che provava lei per il ragazzo,ma solo semplice attrazione fisica.Sorrise, poi annuendo col capo.
-“E va bene…”
Ormai si era rassegnata…dopotutto era pur sempre una sua amica,no? Forse era meglio così,almeno non avrebbe dovuto fingere ancora.

 

Mineko era passata dall’ufficio di Gaara diversi minuti dopo,informandolo dell’invito a cena di quella sera.
Era stata così presa a fargli quel dolce che si era completamente dimenticata del fatto che doveva parlarle seriamente…se ne ricordò solo una volta messo piede all’interno della stanza del palazzo…si maledì mentalmente,quando decise di convincerlo a dedicare quella giornata a ben altro…per fortuna aveva accettato senza troppe polemiche.”Strano”, pensò mentre si allontanava dall’edificio.Scrollò le spalle, in fondo era meglio così,perché mai farci un problema?

Mentre camminava per le varie vie deserte della cittadina si sentì improvvisamente chiamare da dietro le spalle.
Una figura tutta coperta di nero con uno strano oggetto sulla schiena stava correndo verso di lei sbracciandosi.
-“Kankuro?”
Il ragazzo si fermò davanti a lei col fiatone…in effetti perché si era messo aderittura a correre non lo sapeva neanche lui…e il perché si vestiva sempre di nero con una temperatura maggiore ai 40° nel bel mezzo del deserto…bhè quello non lo sapeva nessuno.
-“Ciao Mineko-san…ascolta devo parlarti!”
La Genin lo fissò incuriosita…non avevano parlato poi molto loro due da quando si erano conosciuti e adesso aveva aderittura corso per chiederle di parlare?
-“Amh…si certo…”

Si avviarono entrambi verso una panchina poco distante dove si sedettero vicini a discutere…Mineko realizzò presto che il ragazzo le aveva domandato di poterle parlare solo per il semplice fatto che era l’unica ragazza che conosceva escludendo Temari,che da sorella l’avrebbe solo imbarazzato, e Matsuri che con quella sua lingua lo avrebbe assillato fin troppo.
L’argomento era semplice: donne.
O meglio,una donna.
Mineko si alzò di scatto puntandogli il dito indice contro
-“Ah! Ti sei preso una cotta!!”
In quel momento,se avesse potuto,sarebbe sprofondato sotto la sabbia.
-“A saperlo andavo direttamente da Matsuri…”
bofonchiò prima che Mineko decise di sedersi di nuovo scusandosi divertita.
Passarono un ora buona a parlare dei problemi del Jonin riguardanti una certa Shio che aveva cominciato a notare durante gli allenamenti coi Genin diverse settimane fa, e su come avrebbe potuto lui farsi notare maggiormente da lei.
Mineko non era poi così un’esperta in quel settore,ma riuscì a dargli comunque  consigli su quello che ad una donna piaceva ricevere e sentirsi dire.
-“Grazie Mineko-san, sei stata grande!”
Kankuro l’abbracciò lasciandola un attimo sorpresa.
Avrebbe voluto che anche Gaara avesse quel lato del carattere del fratello…ma non tutte le ciambelle vengono col buco, no?

 

 

Ancora pochi minuti e sarebbe potuto uscire da quell’inferno bollente che era il suo ufficio.
In effetti non c’era nessuno che gli imponeva di stare lì fermo a fare i suoi doveri…o forse una persona c’era: sua sorella.
Doveva rispettare i suoi orari ogni giorno,se non voleva ritrovarsi con della sabbia nel piatto come cena.
Sospirò guardando l’orologio. Ancora due minuti.
Decise di ammazzare il tempo rimasto dedicandosi ad osservare il villaggio di Suna da una delle piccole finestrelle rotonde che aveva sul muro.
Tutto tranquillo,pensò.
-“Sabbia,gente,bancarelle,sole,sabbia di nuovo,bambini,guardie,sabbia,in effetti un po’ troppa sabbia, Mineko e Kankuro abbracciati,altre case,ancora altra sabbia…
MINEKO E KANKURO ABBRACCIATI?!”
Non riuscì al trattenersi dal gridarlo e quando se ne accorse la sua mano era già posizionata sulla bocca.
Ma che gli era preso?!?!
Analizzò meglio quella scena: Loro due,su una panchina, abbracciati che si sorridevano.
No no no.
Magari era una visione del troppo caldo.
Chiuse gli occhi un attimo,poi li riaprì.
Ecco,erano ancora lì, niente visione.
Che diavolo ci facevano Mineko e suo fratello seduti vicini?!
Cazzo cazzo cazzo!
Amore un bel niente!

Boom!

Temari spalancò la porta d’ufficio di corsa, dopo aver sentito quel frastuono provenire dalla zona dove si trovava suo fratello.
-“Gaara! Tutto be….ne…?”
Osservò senza parole la scena: c’era sabbia ovunque sparsa per terra, e le finestre lungo la parete circolare erano completamente…come si può dire? Esplose?
I vetri erano sparsi un po’ per terra e un po’ evidentemente fuori dal palazzo,sulla strada.
Gaara non si voltò neanche, ancora fisso con lo sguardo fuori da lì.
Gran bel casino che aveva combinato…
-“Dannazione!”
sussurrò serrando le mani in due pugni.
Temari non aggiunse altro, ancora leggermente sconvolta,  decise di uscire e di lasciare da solo il fratello.
-“Tutto bene Temari-san?!”
Una delle guardie di turno si era precipitata a vedere cos’era successo,quando si trovò Temari davanti la porta chiusa ancora leggermente scossa.
-“Scatto d’ira…”
Spiegò così poi tirando un sospiro di sollievo.



Scusate se ho fatto aspettare più del mio solito,ma il caldo mi uccide e non ho tanta ispirazione in questi giorni T____T ancora grazie di cuore a tutte ^^

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Capitolo 19
*** Gaara geloso? ***


Dopo quello che aveva visto non gli andava minimamente di passare la serata in compagnia di quei due e ancora meno gli andava di dover far finta di nulla e fingere di stare bene.
Non sapeva che pensare, in fondo non era da lui provare quelle cose così come non era da lui ingelosirsi per delle sciocchezze del genere…un attimo, Gelosia?
E dove l’aveva imparata quella parola?
Sbuffò, uscendo dal suo ufficio senza degnare nemmeno di un occhiata le persone che lo salutavano o lo guardavano un po’ scioccate dopo che la voce su quello che aveva combinato si era già sparsa per i corridoi arrivando alle orecchie di tutti.
Sua sorella non provò neanche a fermarlo o a chiedergli che aveva…avrebbe già dovuto stare con lui quella sera,sopportarlo oltre il tempo prestabilito sarebbe stata una vera seccatura, come avrebbe detto quel cry-baby di Konoha.
Gaara da parte sua desiderava soltanto essere lasciato in pace. Voleva uscire a prendere un po’ d’aria senza dover dare spiegazioni a nessuno e senza dover sentire la predica di Temari riguardo il suo comportamento poco azzeccato per il ruolo che vestiva e per la prima volta sembrava che sua sorella fosse d’accordo con l’idea di lasciarlo stare.

Dopo che avevano parlato su quella panchina entrambi avevano deciso di incamminarsi assieme verso l’abitazione  di Matsuri. Dopotutto era quasi giunta la sera e sprecare del tempo per andare a casa a cambiarsi per poi dover uscire qualche minuto dopo era una cosa assurda.
Mineko camminava con a fianco il ragazzo incappucciato di nero che sempre di più la stava incuriosendo… i suoi pensieri riguardo il villaggio erano coerenti con quello che faceva ogni giorno da Jounin maestro e il suo modo di vedere le cose si poteva dire molto simile al suo sotto parecchi punti di vista…era proprio diverso da suo fratello…persino i lineamenti erano più maturi,più da uomo che da ragazzino come quelli di Gaara.Solo i capelli così sbarazzini erano identici.Non era male,quel Kankuro…C’era solo quella fissazione per le marionette,ma quella l’aveva sempre avuta fin da piccolo o almeno così le aveva spiegato nella discussione che stavano avendo.
-“Eccoci, siamo arrivati!”
La Genin indicò con l’indice della mano destra la piccola casetta,simile alle altre accanto, dove Matsuri gli aveva invitati…da quanto detto da Kankuro probabilmente sua sorella avrebbe tardato, doveva ancora essere alle prese con delle faccende nel palazzo del Kazekage, mentre quest’ultimo era molto probabile che sarebbe sbucato da lì a poco.
Detto fatto una figura vestita di nero saltò rapida giù da un tetto di una casa, apparendo alla vista di entrambi. I capelli rosso fuoco e gli occhi acqua-marina potevano appartenere ad una sola persona in tutta Suna…
-“Gaara!”

 

Finalmente dopo diversi minuti che camminava era riuscito ad arrivare,anche abbastanza in orario, davanti la casa dove avevano appuntamento lui, i suoi fratelli e ovviamente, Mineko.
Diversi balzi e poi Giù, per terra.
Alzò lo sguardo solo quando si sentì chiamare da una vocina ormai a lui conosciuta,  portò sulla figura della ragazza la sua attenzione tornando in posizione eretta, stendendo le ginocchia che erano andate a piegarsi per ridurre l’urto col terreno.
-“Mineko-san…Kankuro.”
Il solito tono che usava con chiunque. Neppure per la sua Mineko si era riservato un modo più dolce da poterle rivolgere…notò rapidamente la mano alzata del fratello che con il suo solito sorriso da ebete,che in quel momento avrebbe fatto sparire a cazzotti, lo salutava, così come notò anche la delusione nello sguardo della ragazza nel sentirsi chiamare con quel suffisso attaccato al nome.
Alla fine loro due non erano ufficialmente fidanzati,non avrebbe dovuto prendersela.
Mineko cercò di sorridere comunque, poi avvicinandosi a lui.
Fin lì tutto tranquillo se nonché il ragazzo aveva già incominciato ad avviarsi verso l’abitazione della allieva senza nemmeno aspettarli.
Ma che diavolo gli era preso?
Abbassò lo sguardo tornando a camminare restando in silenzio e con le braccia distese lungo i fianchi e le mani serrate in due pugni. Era arrabbiata,ma allo stesso tempo non poteva darlo a vedere o avrebbero scoperto tutto…e lei non era proprio in quel modo che voleva mettersi ufficialmente con Gaara.
Riuscì finalmente a tornare coi piedi per terra quando un tonfo alle sue spalle la fece sobbalzare e girare velocemente
-“Kankuro-kun, tutto bene?”
Il ragazzo era letteralmente sdraiato per terra, con la faccia premuta contro il terreno e la sabbia sotto di se.
-“Mh”
Mugugnò subito dopo un qualcosa che doveva essere un “tutto ok”mentre aiutato da Mineko cercava di rimettersi in piedi
-“Devo essere inciampato…”
Si guardò i piedi,sicuro che lì per terra non ci fosse nulla fino a pochi istanti prima che cadesse.
Mentre la ragazza lo incitava a proseguire di nuovo per non fare tardi giurò quasi di aver visto diversi granelli di sabbia muoversi attorno al suo piede per poi cadere immobili sul terreno…

  

Gaara si voltò solo un istante,per assistere alla scena per poi tornare subito con lo sguardo dritto verso di se e verso l’abitazione dell’allieva.
Un ghigno divertito gli si dipinse sul volto
“Mpf. Idiota.”




Allora ^^ capitolo abbastanza corto,ma ho un mal di testa bestiale e più di così non riesco a fare XD
e poi non mi dispiace come pezzo seppur sia breve ^^
Ora passo ai ringraziamenti u.u
Tutte le persone che stanno leggendo la mia FF portando il totale delle letture a 606 *-*

Le 55 persone che hanno letto anche l’ultimo capitolo ^^
E in particolare chi ha recensito gli ultimi pezzi:

 

atena11: ormai sei una delle fedelissime haha XD ti ringrazio tanto per la pazienza che hai nel leggerti tutte le mie cavolate e per le tue recensioni :D eeh si io sogno proprio una ragazza alla Mineko (anche nell’aspetto) per il mio Gaara *_______________* GaaxMine  forever XD

rikku091:
graziee :D  haha sono contenta che ti piaccia anche a te la fiction :D si si l’ipnosi ha funzionato, io seguo sempre i consigli (o le minacce?:P) delle lettrici XD

 Zakurio: grazie anche a te ovviamente! Mi fa piacere che ti piaccia il capitolo su come ho reso Gaara tenero e anche rimbambito a causa dell’amore ihih vedrai che tutto si risolverà,prometto ;) 

Eiden: seguo sempre i tuoi consigli sulla scrittura,lo sai :D anche se a volte mi perdo per strada XD in fatto a errori riguardanti le parole posso solo dire in mia discolpa che sul “sorriso accentuo” io avevo scritto accennato,ma Word me l’ha corretto automaticamente senza che io me ne accorgessi trasformandolo in accentuo o_o per tutto il resto prendo le mie colpe u.u” 

Sabaku no roby: vedo che hai recensito da pochissimo,quindi probabilmente sarai fra le prime anche a leggere questo capitolo XD mi fa piacere ti piaccia grazie mille per i complimenti ^^ ihih l’idea del piatto non è male,una bella zuffa poi fra fratelli ce la vedo proprio :D

Alla prossima ^^ aggiornerò Lunedì probabilmente :)

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Capitolo 20
*** Il dolce ***


Avevano preso posto sul divanetto nella casa di Matsuri già da un ora buona,quando finalmente qualcuno bussò alla porta distraendoli dalle loro chiacchiere.
Durante quel tempo Gaara era rimasto in silenzio più del solito ad osservare il comportamento del fratello e di Mineko,che quella sera gli sembrava piuttosto intimo e aperto rispetto l’ultima volta…
Ad ogni modo riuscì comunque a controllare le sue intenzioni omicida verso Kankuro e a sacrificare al suo posto uno dopo l’altro i biscotti che Matsuri aveva messo per loro sul tavolo,raccolti in una ciotolina.
Se non avessero bussato probabilmente sarebbe ingrassato di 5 kg all’improvviso, data la quantità che stava facendo fuori…
-“Hey,finalmente!”
Temari apparve sulla soglia d’entrata con il suo solito sorriso allegro dipinto sul volto
-“Ho avuto da fare…scusate il ritardo”
Lanciò uno sguardo veloce, e si può dire anche piuttosto truce, in direzione di Gaara.
Era colpa sua se aveva fatto tardi,sua e del fatto che l’aveva lasciata a pulire tutto lo studio dai vetri e dalla sabbia.
Gaara non ricambiò lo sguardo.Sapeva già benissimo quello che la sorella avrebbe voluto fargli…
Pensò che in quel momento in quella casa forse l’unico dei tre del deserto a non avere intenzioni omicide era Kankuro…menomale che c’erano anche le due altre ragazze,sennò sarebbe successo un casino immaginabile fra sabbia,marionette e vento.
-“Che ne dite di andare a mangiare adesso che ci siamo tutti?”
la voce di Matsuri catturò l’attenzione
-“…anche perché vedo che i biscotti sono finiti…”
si girò ad osservare Gaara,così come fecero anche tutti gli altri,che velocemente portò lo sguardo altrove imbarazzato.Bella figura che stava facendo davanti a Mineko…
Quest’ultima cercò di nascondere un sorrisetto divertito.Non era sicura che quella sera avrebbe potuto dire a tutti quel che provava per lui…soprattutto dopo che aveva visto come si era comportato…
Ad ogni modo,tutti accettarono l’invito e si diressero verso la cucina.
Lo strano piatto che Matsuri appoggiò davanti ad ognuno di loro aveva un aspetto poco convincente,ma lo assaggiarono comunque…un po’ per la fame che avevano e un po’ perché si ricordavano già che la loro amica magari non era una grande artista,ma di sicuro ai fornelli ci sapeva fare.
-“Buono come sempre Matsuri!”
Temari ne mandò giù un altro cucchiaio
-“Ma hai il palato d’amianto,tu?”
Il marionettista la osservò incredulo: solo lei riusciva a mangiare quella roba scottante senza nemmeno soffiarci sopra.
Matsuri rise all’affermazione del ragazzo soprattutto nel constatare che era vera…
-“Dai Kankuro,non essere scortese!-
Mineko lo rimproverò divertita,attirando di nuovo su di se lo sguardo assassino del fratello minore.
-“Ok ok…solo perché me lo chiedi tu però”
Solo perché me lo chiedi tu?

Gaara si trattenne dal tirargli un pugno,un'altra volta. In effetti non seppe nemmeno lui perché,forse perché lui era più abile negli scontri non-ravvicinati e perché il fratello era di sicuro di corporazione più robusta di lui.
Sbuffò portando le braccia ad incrociarsi all’altezza del petto.Aveva già finito di mangiare,anche prima di sua sorella…cosa strana per uno che di solito fatica anche solo che a finire una porzione di cibo.

-“Eh?Gaara-kun hai già finito!”
Matsuri aveva gli occhi a forma di cuoricino e le mani congiunte fra loro.
Se aveva divorato così rapidamente il piatto allora voleva dire che gli era piaciuto parecchio.
Il pensiero che quella sera Gaara non stesse poi tanto bene balenò in testa solo agli altri tre seduti al tavolo,che osservavano la scena in silenzio.
-“Mh.”
Gaara si limitò ad annuire col capo verso l’allieva,distogliendo poi lo sguardo un'altra volta…se lui stava male non vedeva perché avrebbe dovuto far soffrire anche lei che in quella storia non c’entrava proprio nulla.
-“YATTA!!”
Quando dicono che Matsuri si esalta con poco…


Il resto della serata passò tranquillamente e anche abbastanza in fretta.
Gaara divorava per il nervoso tutto quello che la Genin gli metteva davanti,procurando in lei sempre maggiore eccitazione e negli altri sempre più sconforto.
Quando finalmente tutti ebbero finito di mangiare Matsuri incominciò a sparecchiare la tavola,questa volta aiutata da Mineko che si era offerta per prima per permettere all’altra ragazza di riposarsi un attimo data la giornata di lavoro.
Pessima idea lasciare i tre fratelli soli nella stessa stanza.
-“Hey fratellino…cos’è tutta questa fame?!”
Kankuro spezzò il silenzio che si era creato da qualche minuto.
-“Non sono affari tuoi”
freddo,secco,subito arrivato al punto.Come al solito.
Ci risiamo…pensò Temari sbuffando e alzando gli occhi al cielo.
-“Porta un po’ più di rispetto per tuo fratello maggiore! E poi non c’è bisogno che lo nascondi…si sa che la cucina di Matsuri è molto meglio che quella di nostra sorella!”
era logico che aveva detto l’ultima frase con una punta di ironia…piccolo particolare che Temari non colse
-“Come scusa?! Se non ti piace come cucino  puoi anche scomodarti e andare a mangiare da qualche altra parte!”
-“Lo farei se solo il nostro fratellino ci pagasse un po’ di più per le missioni e i lavori nel palazzo!”
-“Ah ora è colpa mia?!?! Se ho due imbranati come fratelli non c’è molto da fare!!”
Andarono avanti per una buona mezz’ora quando Mineko e Matsuri decisero che era troppo.
Le loro voci stavano quasi per attirare  mezzo vicinato.

-“Heyy! Che ne dite del dolce?”
Matsuri tutta allegra era entrata nella stanza con in mano un vassoio con sopra un dolce al cioccolato,ricoperto di vari frutti.
I tre fratelli,che erano tutti famosi per la loro passione per le schifezze,si zittirono all’istante troppo presi da osservare il vassoio che ora si era appoggiato davanti a loro.
Mineko aspettava sull’uscio della porta d’entrata della cucina, indecisa se portare già ora il piattino “speciale” che aveva fatto solo per Gaara quel pomeriggio.
Come un segnale dal cielo i tre fratelli gli diedero la risposta al suo dubbio.
Avevano contemporaneamente allungato il braccio verso il vassoio, scontrandosi con le mani l’uno con l’altro.
Il tempo sembrò fermarsi all’improvviso.
Silenzio e Freddo assurdo.
Matsuri rimase un attimo bloccata,come se già avesse previsto quello che stava per succedere.
Per fortuna però Gaara decise di ritrarsi,pensando che se avessero continuato così probabilmente lui avrebbe fatto una strage.
Si alzò,dirigendosi verso l’uscita della casa.
Ecco,la scena si stava ripetendo.
-“Gaara…”
Matsuri non ebbe la forza ne il coraggio di richiamarlo un'altra volta…spostò lo sguardo sui due fratelli che ora erano rimasti in silenzio ad osservarsi a vicenda…
In effetti si erano comportati da perfetti idioti e loro erano anche i più grandi…

Il rumore di passi affrettati gli fece spostare l’attenzione sulla figura di Mineko che stava seguendo il fratello più piccolo.
Non avevano notato il dolce che aveva fra le mani la ragazza,anche se forse un po’ tutti avevano già intuito che fra quei due ci fosse del tenero…


Come la volta precedente Gaara era andato nel solito vicoletto isolato.
Era appoggiato al muro con le braccia conserte e gli occhi fissi sul terreno.Pensava,pensava,pensava.
Perché doveva finire sempre male per lui?
Perché malgrado si sforzasse di far andare bene le cose poi tutti lo pugnalavano alle spalle?
-“Hey…”
una voce familiare lo fece detestare all’improvviso
-“Stai bene…?”
Mineko era lì a pochi metri da lui che lo fissava sorridendo.Era dannatamente bella con i raggi della luna che le facevano risplendere i capelli.
Era bella…e avrebbe dovuto essere sua.
-“Fatti gli affari tuoi”
Spostò lo sguardo per evitare di osservare una sua possibile reazione…
-“Ma che ti prende?! Stasera sei proprio strano…più del solito!”
Mineko sbuffò avvicinandosi ancora di più al ragazzo
-“Questo è per te…”
non ebbe il tempo di finire la frase che Gaara la spinse indietro bruscamente,facendole cadere il dolce dalle mani.
-“Perché non lo porti a Kankuro?!”
ecco,aveva ripreso ad urlare senza nemmeno accorgersene…e senza accorgersi del fatto che ora le lacrime avevano cominciato a rigare il volto della ragazza…
-“Ma che stai dicendo?!”
aveva lo sguardo fisso sul dolce,che ormai giaceva a terra distrutto.
Se solo avesse saputo quando ci era stata dietro ai fornelli per prepararglielo…
Gaara si zittì improvvisamente tornando ad osservarla…non era abituato a vedere gente che piangeva per lui, e ogni volta che gli capitava con Mineko aveva le solite fitte al petto.
-“Questo…era per te.”
sgranò gli occhi osservando il dolce che ormai era tutto sul terreno sabbioso
-“Io…”
Mineko si alzò avvicinandosi e fermandosi a pochi passi da lui.
Si guardarono diversi istanti negli occhi,come se volessero entrambi capire cosa stava pensando l’altro.
Chiaf!
Gaara portò la mano a toccarsi la guancia.
-“Vai al diavolo!”
L’aveva colpito?
E la sabbia non era nemmeno intervenuta?
La osservò incredulo mentre correva via diretta di nuovo verso la casa di Matsuri.
Questa volta l’aveva combinata grossa…

 

Correva,correva, voleva solo togliersi di dosso quel sentimento di delusione e tristezza che lui le stava facendo provare. Gli aveva tirato uno schiaffo,per la prima volta.
Si sentiva male,avrebbe voluto essere lì con lui ad abbracciarlo e invece le cose erano andate in maniera totalmente diversa. Stupida lei e stupido il fatto che aveva pensato che gli sarebbe potuto piacere il suo regalo.
A lui non gliene fregava niente.

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Capitolo 21
*** Tradimento?Minaccia? ***


-“Mineko,allora io vado”
Un ragazzo vestito interamente di nero fece capolinea all’interno della piccola cameretta da letto della Genin.Sul volto aveva strani dipinti viola,anche intorno al perimetro delle labbra,piegate in un sorriso allegro.
Erano passate due settimane da quando lei e Gaara avevano litigato e per tutto quel tempo non si erano neppure parlati.Mineko aveva chiesto alla sua amica di pregare il Kazekage affinché fosse uno degli altri due fratelli il suo nuovo insegnante e Kankuro si era subito offerto di sua spontanea volontà. Non che ci fosse un particolare interesse di lui nei suoi confronti,anzi la considerava quasi una seconda sorella minore,ma voleva solo ringraziarla di quando l’aveva aiutato con quella sua “cotta” per Shio,che ora era diventata quasi ufficialmente la sua ragazza.Ovvio,avevano fatto tutto di nascosto per non sentirsi dire di tutto dagli altri allievi o dai più saggi del consiglio…alla fine un ninja non deve mostrare i propri sentimenti,finirebbe per intralciare il suo lavoro!

-“Va bene,ci vediamo dopo in piazza”
D’altro canto era stata solo colpa sua se le cose stavano andando in quel modo.
Lei aveva provato a essere più dolce,comprensiva e quant’altro nei suoi confronti e lui come l’aveva ripagata? Facendola star male.
Al diavolo,questa volta non sarebbe tornata sui suoi passi.
Doveva ammettere però che quando Temari le disse che Gaara era semplicemente geloso lei si sentì avvampare all’improvviso: l’idea che lui fosse così possessivo le faceva piacere,ma non poteva dargliela vinta. Quello che la faceva arrabbiare era la mancanza di fiducia.E senza fiducia non c’è amore.
Toc Toc Toc

-“Sì?”
Matsuri aprì piano la porta muovendo diversi passi verso la ragazza,intenta ad osservare in piedi fuori dalla finestra.
-“Mineko…per quanto intendi andare avanti così?”
il suo tono era un misto fra il triste e l’arrabbiato,aveva un nonsochè di predica.
-“Così come?”
-“Ti stai facendo allenare da Kankuro solo per farla pagare a Gaara…”
Mineko sbuffò alzando le spalle
-“Non dire sciocchezze è stato lui ad offrirsi”
-“E tu non hai rifiutato…potevi scegliere Temari…sai benissimo quanto stia male a causa tua.”
Aveva ragione…lei non aveva mosso ciglio alla proposta del ragazzo di allenarla,anzi,aveva colto al volo l’occasione per far capire a Gaara che non si era del tutto rammollita,anzi, aveva ancora il suo caratteraccio forte e permaloso e quella sarebbe stata la sua piccola vendetta. Quattordici giorni e ancora nessuna scusa.No,non poteva finire così.
-“Che vuoi Matsuri?”
l’amica sospirò,voltandosi per uscire dalla stanza.Era inutile parlare con Mineko in quelle condizioni…non la stava ascoltando di striscio.
-“Fai come vuoi…ma sappi che i miei allenamenti sono sempre più disastrosi da quando avete litigato…”
detto ciò uscì lasciando la ragazzina sola in camera sua a guardare il cielo chiaro di Suna,quello di prima mattina.Da poco si era trasferita a casa di Matsuri,andando ad abitare al piano di sopra.Forse sapeva che così facendo Gaara non si sarebbe potuto più intrufolare dalla finestra,data la sua timidezza nel sapere che insieme a lei c’era anche la sua allieva.
Già,la sua allieva…Matsuri vedeva Gaara molto spesso,ora che ci pensava bene.Di sicuro a causa sua gli allenamenti stavano diventando sempre meno coinvolgenti…bhe,non pensava proprio che lui fosse il tipo che si faceva distrarre così facilmente.

 

 

La mattinata era quasi del tutto finita,ma non il lavoro.
Se aveva passato più di sei ore attaccato ai fogli e alle pergamene piene di missioni ora gli aspettavano altrettante ore in un campo di allenamento pieno di sabbia,ragazzini,rumori di scontri e cose varie.In più assieme anche ai suoi fratelli,presi anche loro ad insegnare quel che sapevano ai loro allievi…almeno lui ne aveva solo una…si,che faceva per trenta.
Sbuffò,incamminandosi verso l’uscita della stanza e poi del palazzo.
L’aria calda e soffocante di Suna lo avvolse all’improvviso,come per ricordargli chi era e dove si trovava.
Già,da un po’ non lo sapeva più nemmeno lui chi era. Aveva la testa da tutt’altra parte,assegnava Genin di scarso livello alle missioni,che per fortuna non fallivano solo per la bravura dei suoi Jonin,e agli allenamenti era più il tempo che passava a guardare male il fratello che quello che impiegava nell’allenare Matsuri.
Sospirò,pensando che anche quella volta sarebbe stato uguale.Mineko non la vedeva da troppi giorni,o era in missione o non veniva mai agli allenamenti con lui,anzi si era persino fatta spostare nella categoria di Kankuro.Quello doveva essere il suo primo allenamento con lui…forse l’avrebbe vista…Quel pensiero gli provocò un senso di malessere in tutto il corpo.Cavolo,perché gli veniva così difficile chiederle scusa?
Chi voleva prendere in giro,sapeva benissimo perché non voleva nemmeno vederla. E poi se aveva scelto suo fratello era sicuro che fra quei due ci fosse del tenero.

Meglio così,almeno stanno bene entrambi, pensò.

Mentre stava camminando per la stradina semi-deserta che portava alla piazza dell’allenamento degli strani rumori attirarono la sua attenzione…spostò lo sguardo in un vicoletto,sicuro che ci fosse qualcosa che non andava…o meglio,forse andava troppo.
Vide una figura tutta di nero,che capì subito dopo essere suo fratello,in comportamenti alquanto…teneri? Nei confronti di una ragazza. Nel pensare che lui fosse lì,con Mineko e in quegli atteggiamenti gli fece venire un tuffo al cuore.
Si avvicinò di qualche passo per poter osservare meglio la scena,cercando di far più silenzio possibile…fortuna che lui era bravo in quelle cose!
Sentì una risatina provenire dalla ragazza nel vicoletto,chissà che gli aveva detto o fatto suo fratello…immaginarlo latin-lover poi non era proprio fattibile…ora che ci pensava bene quella non era nemmeno la voce di Mineko…va bene che non la vedeva da tanto,ma ancora se la ricordava…
si avvicinò ancora di più e di più e di più,nascondendosi dietro il muretto che faceva angolo.
No,non era decisamente la sua voce.E quelli non erano i suoi capelli…e neanche il suo volto!
Avrebbe voluto saltellare di gioia a quella scoperta,ma lui era Gaara del deserto,ricordiamocelo.
La felicità però venne subito accantonata quando l’idea che quindi Kankuro stesse tradendo la ragazza gli si intrufolò in testa.No,non poteva farla soffrire in quella maniera!!
Serrò le mani in due pugni,allungando la gamba per compiere un passo che l’avrebbe fatto subito notare da quei due quando qualcosa lo prese da dietro e una mano gli si poggiò sulla bocca.

-“Non ti azzardare a dire una parola”
Qualcuno stava minacciando il Kazekage?!



Non ammazzatemi! XD questo capitolo è corto,ma almeno l'ho scritto no? XD haha grazie in particolare a :

Caramell2_LaVendetta: hai visto ho scritto il capitolo yeah XD haha spero piaccia u.u

rikku091: In effetti non vorrei mai trovarmi coi tre fratelli della sabbia nella stessa stanza io haha xD anche se forse avrei più paura di Temari che di Gaara,le donne sono più stronze XD

sabaku no roby : sono contenta che ti sia piaciuto il chappy *w* dimmi anche di questo eh u.u

atena11: si Kankuro poverino è imbranato e rovina tutto senza volerlo hahaha XD lo adoro per questo

emy86: grazie mille di aver letto la storia *w* continua eh XD

eiden : figurati :D apprezzo sia consigli che critiche ^^ anzi spero di aver scritto bene questo cap T___T

Esha: ihih Gaara è eterno imbranato XD grazie della recensione *_*

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Capitolo 22
*** Prigionierio? ***


La casa dove l’avevano portato,o meglio l’aveva portato, era di piccole dimensioni e con le camere contate per necessità: una piccola entrata,un bagno,una cucina,un piccolo salottino e due camere da letto,una sotto e l’altra al piano di sopra.O almeno così aveva intuito lui.Non che si ricordasse poi molto di quello che aveva visto,non era mai stato un asso con la memoria fotografica,però dalle foto alle pareti era riuscito a capire che in quella casa c’era già stato,o meglio,nella camera di sopra c’era già stato.Ebbene sì,il suo rapitore era una donna sulla cinquantina,di aspetto comunque sia gradevole con dei capelli biondi raccolti in uno chignon e fermati con forcine e retina,la piccola boccuccia era contornata da sottili rughe della sua età e gli occhi color nocciola, così si ricordava,erano velati di una tristezza che poteva far invidia persino a quella che aveva provato lui da sempre.Quella donna con molte probabilità era la madre di Mineko.
Tornando a noi,abbiamo detto “si ricordava”.Insomma,non voleva dire che poi fosse vero quello che aveva capito,forse era stato solo tutto frutto della prima impressione.Già,perché non ebbe poi molto tempo per memorizzarsi il volto di quella donna,visto che non aveva fatto altro che minacciarlo da dietro portandolo a casa sua cercando di dare meno nell’occhio possibile.
E una volta arrivato? Gli aveva bendato gli occhi.Non capiva il perché di quel gesto,forse non voleva farsi vedere mentre escogitava qualcosa per un possibile ricatto o cose così…

E dire che lui non le aveva fatto niente…insomma,perché non si fosse difeso con la sabbia non lo sapeva nemmeno lui,ma non se la sentiva di far del male ad una signora di quell’età e per giunta senza saper il motivo del suo gesto…
Se ne stava seduto per terra,la schiena rivolta al muro e le mani legate da una spessa corda dietro di essa.Se le cose si fossero complicate solo la sua difesa-assoluta avrebbe potuto fare qualcosa per proteggerlo e dire che se l’era cercata lui.

Intorno c’era solo silenzio,l’unica cosa che si distingueva era il rumore del respiro affannato della donna in piedi davanti a lui.Aveva chiuso le finestre,impedendo alla luce di illuminare quella stanza ormai lasciata in balia di alcune candele.Poteva riconoscere l’odore della cera e intravedere fra le bende chiare poste sugli occhi le loro piccole sagome a forma di fiammelle arancioni.

Sapeva benissimo che lei lo stava fissando e un senso di agitazione incominciò a farsi spazio dentro di lui pian piano che analizzava la situazione.
-“Cos’hai fatto a mia figlia,mostro?”
Ecco di nuovo quella voce piena di disprezzo che aveva sentito poco prima mentre lo minacciava.Aveva ragione lui,quindi.Mineko era la figlia della sua rapitrice…oh cavolo!

-“Come?”
Fece finta di non capire.In effetti non sentiva Mineko da più di due settimane,che mai avrebbe potuto farle? Non si capacitava di come quella donna si stesse rivolgendo a lui,il Kazekage del villaggio della sabbia.Evidentemente non tutti i rancori erano svaniti nelle persone che lui aveva fatto soffrire anni prima.

I suoi pensieri furono interrotti da un calcio assestato della donna in un fianco.Cercò di rimanere impassibile,conservando lo stesso portamento che aveva sempre avuto da quando era nato,sopprimendo qualunque idea di mostrarsi sofferente agli occhi di lei.
-“Smettila di far finta di non capire”
Altra frase,altro calcio.
Ma ci aveva preso gusto?
Non aveva alcuna voglia di confrontarsi con lei,tanto meno di ferirla o cose del genere…era pur sempre la madre di Mineko in fondo…
-“Non so di cosa sta parlando”
Si preparò psicologicamente ad un'altra fitta al fianco,dovuta ad un eventuale calcio da parte della donna che però non arrivò mai.
Sentì diversi passi muoversi verso la cucina,e tornare poco dopo più lenti,ma comunque sia sempre decisi e duri contro il pavimento.
-“So benissimo della tua armatura di sabbia,Gaara.”
Lo sapeva? Ovvio che lo sapeva,lo sapevano tutti.
Rimasero entrambi in silenzio diversi istanti quando qualcosa gli inumidì dapprima i capelli e poi il volto,le bende,i vestiti…

 

 

-“Dieci…”

Si guardò intorno,osservando lo spiazzale pieno di ragazzi intenti ad allenarsi.
Nessuna traccia del suo sensei,anzi era persino in ritardo.
Mineko e Kankuro avevano già iniziato gli allenamenti da un bel pezzo,mentre lei era costretta a rimanere seduta su un tronco d’albero abbattuto in un angolo della piazza,cercando con lo sguardo in ogni direzione la figura del Kazekage.
A volte essere l’unica allieva era deprimente…
-“Quindici…”
-“Quindici cosa?”
Si voltò e vide gli occhi scuri di Mineko che osservavano nella sua stessa direzione,cercando di capire a cosa lei si stesse riferendo.
-“…minuti di ritardo”
Matsuri sospirò,rassegnata

-“Non verrà”
Era chiaro che ormai non si sarebbe allenata quel giorno…probabilmente Gaara aveva saputo che anche Mineko sarebbe stata presente agli allenamenti e aveva deciso di non presentarsi per non vederla…già,sempre e solo a lei pensava. Non gli era mai passato per la testa che così ci rimetteva anche la sua prima allieva? Ovvio che no!
-“Mh…non è da lui essere in ritardo”
-“Venti…”
-“Falla finita!”
Mineko si sedette accanto all’amica,cercando di nascondere i primi sintomi di preoccupazione che si stavano creando in lei.Doveva ammettere che non vedere Gaara arrivare era frustrante persino per lei che non doveva più allenarcisi insieme.
-“Mineko-chan,perché sei qui?”
-“Mh?”
Quella domanda sembrò risvegliarla dai pensieri che stava facendo su quel ragazzo dai capelli rossi.
Indicò con l’indice della mano destra la figura nera del suo nuovo sensei poco lontano,alle prese con una ragazza in uno scontro corpo a corpo di prova.
-“Occupato con la sua fidanzata”
Matsuri si fece scappare una risatina all’affermazione della ragazza

-“Come sei maliziosa,è pur sempre taijutsu”
entrambe scoppiarono a ridere,finalmente insieme e dopo tanto tempo.
Matsuri osservò l’amica mentre sorrideva divertita a Kankuro,che sentendosi osservato si era voltato nella loro direzione e le aveva sorprese a ridere.
Doveva ammettere che le era mancato vederla felice.Da quando era successo quel casino con Gaara non l’aveva più vista sorridere di cuore,ma solo di cortesia…



Olè capitolo corto veloce veloce giusto per far intuire chi è la rapitrice del nostro Gaara :D

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Capitolo 23
*** L'amore fa.. schifo! ***


-“Uff che stanchezza”
Mineko si lasciò cadere a terra esausta,dopo che Kankuro le aveva sferrato l’ennesimo colpo con Karasu.Aveva voluto centrare l’allenamento solo sul corpo-a-corpo,cosa in cui Mineko era alquanto svantaggiata.Sapeva un numero considerevole di ninjutsu,ma quando si trattava di usare calci e pugni persino un bambino era più capace di lei.E poi non trovava del tutto giusto che lui usasse una marionetta per quello scopo!

-“Per oggi direi che basta così!”
Il solito sorriso beffardo del ragazzo si tramutò in un sorriso di quelli a 32 denti quando Shio gli passò accanto…bel sensei che si era andata a prendere! Almeno Gaara non si faceva distrarre!
Già…Gaara.Scosse la testa cercando di mandarsi via da davanti gli occhi la figura del ragazzino dalla testa rossa che quel pomeriggio non si era fatto vedere.Matsuri era già rincasata da un bel pezzo abbastanza delusa e forse era arrivato anche per lei il momento di tornarsene a casa a riposarsi sotto una bella doccia calda.
Si alzò e fece per voltarsi a salutare Kankuro quando si accorse di essere rimasta del tutto sola nel piazzale…
-“Kankuro!!!”
Tzè Maschi…!
Decise di incamminarsi subito per la via del ritorno,pensando a quale vendetta attuare nei confronti del marionettista il giorno dopo.Una decina di idee le vennero in mente così decise di lasciar perdere,anzi,sarebbe stata proprio sua sorella a conciarlo per le feste quando gliel’avrebbe detto.
Piano geniale,seppur da spia!
Per fortuna casa di Matsuri non era poi così lontana,solo a un quarto d’ora di cammino e le strade che prendeva erano piuttosto isolate,così avrebbe evitato il casino dei soliti ragazzini che escono di casa a giocare a quell’ora dopo aver evitato le ore pomeridiane più bollenti.
Mentre continuava a camminare passò vicino ad una stradina stretta,che conosceva come le sue tasche.
-“Mamma…”
Già,da quando era andata da Matsuri inventandosi una futile scusa non si era più recata a far visita a sua madre.Non che la cosa le dispiacesse poi così tanto in effetti…non andavano quasi mai d’accordo e lei non riusciva più a sopportare l’idea di vederla sempre pensare al passato a suo padre e ad una maniera su come vendicarsi…diciamo che non lo sopportava più da quando si era innamorata di Gaa…no,ma che stava pensando! Lei non era innamorata di Gaara. Non più almeno! Non dopo che non si era fatto vivo per ben due settimane! Assolutamente no!….bhe,forse.No!No!
-“Al diavolo pure lui! Ma cos’hanno  i maschi di quella famiglia che non va?!”
Decise di incamminarsi per quella strada e di fare il suo dovere di figlia,per una volta.
Alla fine era pur sempre sua madre e poi non sarebbe rimasta tanto…solo il tempo di dirle un “ciao” e via,di nuovo verso casa di Matsuri.

Si fece coraggio e decise di entrare senza nemmeno bussare alla porta…dopotutto era pur sempre casa sua.
-“Mamma?”
L’interno della casa era completamente al buio,seppur le luci fossero funzionanti erano state spente e persino le tende erano state tirate.
-“Mamma…?”
Chiamò un'altra volta a voce più alta,ma come prima nessuna risposta.
Che sia uscita?
Sospirò rassegnandosi al fatto che evidentemente la donna era andata a far spese.
Chiuse dietro di se la porta movendo diversi passi verso il piccolo corridoio dell’entrata poi svoltando per il salotto.
Era completamente al buio anche quella stanza della casa,sembrava che le candele fossero state spente da poco visto la piccola scia di fumo che causava per l’aria quell’odore di bruciato.
Finirò per diventare cieca di questo passo.
Era intenta a cercare con la mano l’interruttore della luce quando un rumore la fece sobbalzare all’improvviso.Non era sola?
-“Mamma?Sei tu?”
ancora nessuna risposta.
Cercò di captare meglio quel rumore che ora era diventato quasi impercettibile.
Era…un respiro umano?

-“Mamma!”
Fece scattare in tutta fretta l’interruttore della luce,dopo aver tastato con la mano il muro un paio di volte. Che fosse svenuta?!Strano,non si era mai preoccupata per la madre,forse quello era proprio il giorno dove doveva essere una figlia di cui andare fiera…
Click.
Fece scivolare rapidamente lo sguardo fino alla parete opposta della sala.Una figura era appoggiata a terra con le mani legate dietro la schiena e con il pavimento tutt’attorno bagnato.
Restò ad osservare quella scena diversi attimi prima di capire che non era sua madre quella persona.
I capelli rossi erano attaccati al volto ,così come i vestiti,entrambi completamente fradici.
Le bende sugli occhi avevano cominciato a diventare di un bianco più scuro dopo essere state bagnate da quella che doveva essere con molta probabilità semplice acqua. Gesto alquanto bizzarro,ma non a caso se fatto su una persona che usa uno strato di sabbia per proteggersi.
-“Gaara…”
Qualcosa nella sua testa si decise a scattare e a farla correre verso la figura del ragazzo che respirava a fatica per i colpi subiti.
I lividi sulle braccia lasciavano intendere che doveva essere stato colpito più volte e con forza da qualcosa di forma contundente e la sabbia rivolta verso il pavimento probabilmente aveva ceduto proprio a causa di quei colpi e del fatto che si era appesantita con l’assorbire dell’acqua.

-“Gaara…ma che cosa ti hanno fatto”
Non riusciva più a vederlo come il grande Kazekage di Suna. La sua perfezione era stata sfregiata,la pelle candida che raramente veniva danneggiata adesso rappresentava solo chiazze violacee e tagli,persino sul volto.
Mineko a quella vista sentì le guance bagnarsi pian piano delle proprie lacrime. Come aveva potuto permettere che qualcuno facesse del male al suo Gaara?
-“Ti porto via di qui…stai tranquillo”
un mugugno indecifrabile le fece capire che era cosciente del fatto che lei era lì per aiutarlo,ed era come se fosse stato un cenno di consenso al farsi portare via da quel posto.
Mentre cercava di caricarselo sulle spalle,senza notare che pesava un filino di più di quello che dava a vedere,per la testa gli balenò solo un pensiero: mamma.

 

Erano passate diverse ore da quando era stato portato via dalla casa di Mineko.
Non sapeva dire di precisione quante,ne sapeva cosa era successo nell’arco di tempo appena trascorso,probabilmente doveva essere svenuto per un bel po’.
Tastò con la mano destra la superficie morbida e liscia sulla quale era appoggiato. Nel muoversi una fitta gli attraversò il polso ricordandogli della stretta delle corde che fino poco prima lo tenevano legato.
Si domandò se adesso avesse potuto aprire gli occhi e vedere di nuovo qualcosa,qualsiasi cosa che non fosse il buio più totale,ma la paura di ritrovarsi di nuovo nella situazione di prima lo fece tintinnare diversi istanti sul da farsi.
Era strano come si erano svolti in fretta i fatti nelle ultime ore. Aveva cercato di rimanere impassibile e immobile per quasi tutto il tempo,cercando di reprimere ogni idea che consistesse nel far del male alla sua rapitrice,punito dal volto sorridente di Mineko ogni volta che l’idea di difendersi l’avesse sfiorato.
E poi aveva avuto paura.Non paura di morire,quella era ben lontana.Ma la paura di essere di nuovo solo…di perdere quello che si era costruito negli ultimi due,tre anni.La paura di sentirsi chiamare da tutti,compresi i fratelli,mostro.Di sentirsi schiavo del demone dentro di se,di tornare assassino,di tornare dimenticato da tutti. Quei pensieri gli diedero un brivido lungo tutta la schiena,che provocò altre piccole fitte di dolore in vari punti delle braccia e delle gambe,per fortuna abbastanza sopportabili.
Non voleva aprire gli occhi,non voleva giocarsi tutto in quel gesto.
-“Gaara…”
una mano gli sfiorò delicatamente una gote,costringendolo a tornare del tutto razionale.
Mineko era seduta sul letto accanto a lui e lo stava accarezzando affettuosamente.
Accompagnò il gesto della mano con un bacio lieve sul kanji che aveva impresso sulla fronte,per poi scendere a baciarli la zona che aveva accarezzato poco prima.
Quei gesti gli fecero accantonare del tutto l’idea di essere tornato di nuovo a essere solo e dimenticato da tutti.
Non ce l’aveva con lui.Sembrava che il litigio di due settimane prima fosse completamente dimenticato,fosse parte del passato e basta.
-“Sei sveglio…?”
Forse era più una affermazione che una domanda,quella della ragazza.
-“Sei arrossito…”
Già,quelli privi di senso non arrossiscono. Scemo. Decise di aprire finalmente gli occhi.
Dovette sbattere più volte le palpebre per abituarsi di nuovo alla luce,seppur debole,della stanza.
E poi c’era lei…forse era perché non la vedeva da troppo,ma gli sembrò persino più bella del solito.
Cercò di aprire bocca,cercando di dirle almeno un “grazie” o che stava bene e che si sentiva un verme per come erano andate le cose fra di loro,ma un dito premuto sulle sue labbra non diede tempo a niente di tutto ciò.
-“Ssh”
Come aveva fatto non lo sapeva minimamente,ma era come se avesse intuito quello che voleva fare.
-“Mi sei mancato…”
Mineko maledì il suo lato dolce e affettuoso che alla vista di Gaara in quelle condizioni era tornato di nuovo a prendere il sopravvento su quello freddo e duro che aveva voluto adottare negli ultimi tempi. Inutile negarlo,era affezionata in modo spropositato a quel ragazzo dai capelli rossi.Dannazione.Era tutto così complicato! Amava l’assassino di suo padre,che aveva scoperto essere il ragazzo più timido e insicuro di questo mondo,che era anche il Kazekage del suo villaggio e anche colui che avrebbe dovuto uccidere e che la madre aveva rapito e sottoposto a diverse torture.Ed ora era lì nella camera con lei che si lasciava baciare e coccolare. MA CHE STAVA SUCCEDENDO?!?!

Sentì la testa esploderle e confermò di nuovo quello che aveva sempre pensato: L’amore è proprio una avida arpia.


Olèè XD e anche questo capitolo è andato,non ne potevo più XD annuncio che fra pochi capitoli la FF sarà conclusa ^^ (eh si mica poteva durare in eterno),ma ho gia diverse idee sulle quali lavorare per una nuova *___* questa volta sempre su GaaraxSorpresa,ma basata ai tempi prima di Shippuuden. Su su recensite eh ^^

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Capitolo 24
*** Fare l'amore (parte prima) ***


Scusate i secoli che sono trascorsi dall'ultimo mio capitolo,ma ho da fare in questo periodo e l'ispirazione manca XD ecco la prima parte del pezzo lemon della FF O__O

Si era assicurata di aver chiuso a chiave la porta della propria camera,in modo che una Matsuri un po’ troppo invadente non avesse potuto nemmeno per sbaglio interromperli.

Gaara era riuscito col suo aiuto a mettersi seduto,con la schiena appoggiata al muro e il cuscino a far da appoggio ad essa,come per attutire il contatto con il cemento duro.
Aveva lo sguardo rivolto verso il basso,verso le varie fasciature che ricoprivano il suo corpo.
Quando si era accorto di essere a petto nudo era arrossito improvvisamente rubandole un sorriso divertito e allo stesso tempo intenerito da quel ragazzo ancor troppo timido per certe cose…
-“Ti ho fasciato come meglio potevo…scusa”
Gaara si guardò le bende che coprivano parte del petto e che finivano poco sopra l’ombelico. Le braccia presentavano solo dei cerotti fatti in casa  e le gambe per fortuna erano ancora completamente avvolte dai suoi pantaloni e al sicuro sotto le lenzuola bianche del letto dove giaceva.
-“Avrei dovuto toglierteli,erano fradici…ma…”
Mineko guardò altrove arrossendo.
-“Meglio così”
-“Sì,infatti.”
Il silenzio incominciò ad entrare all’interno della stanza,lasciandoli entrambi in imbarazzo a guardare diversi punti non definiti della camera.
Dannazione.Era un ragazzo maturo ormai,era un uomo! Perché non poteva fare quello che tutti gli uomini… fanno meglio?
-“Mineko…”
Lei cercò di zittirlo con lo sguardo.Si era fatta triste tutto d’un tratto.
-“Cosa c’è?”
Scosse il capo,mentre diverse lacrime incominciarono a bagnarle le guance

-“Nulla…”
Se c’era una cosa che Kankuro gli aveva insegnato era che quando una ragazza diceva “nulla” in realtà stava per succedere una catastrofe.
Le mise una mano sulla guancia,asciugandole come meglio poteva le lacrime in silenzio.
Nel fare quel gesto capì che gli era mancata più di quanto non avesse dato a vedere…averla lì con lui era come tornare a sognare.Come staccarsi di nuovo dalla realtà.
-“Gaara…mi dispiace…”
Il ragazzo sgranò gli occhi nel sentire quella frase.
-“Di cosa devi scusarti?”
-“Mia madre…ecco…lei…”
Questa volta fu lui a zittirla.
-“Non è colpa tua.”
Mineko trovò il coraggio di alzare gli occhi per incrociarli con quelli azzurri del ragazzo.
Capì che se non aveva torto nemmeno un capello alla madre era solo perché non voleva far soffrire lei…ed ora diceva che non importava,che non era colpa sua? Si sentì per la prima volta lei il mostro e non viceversa.

-“Gaara…”
non riuscì a dire altro che come attratti l’uno dall’altra si ritrovarono ad annullare la distanza fra di loro in un attimo.
Aveva quasi dimenticato quanto morbide fossero le labbra della sua Mineko, adesso si era ricordato tutto: La sensazione delle loro lingue che si sfioravano e che gli provocava sempre dei brividi lungo la schiena difficili da ignorare, come si staccavano poi per tornare a rincorrersi subito dopo più appassionatamente o il sapore naturale di fragola che aveva la sua pelle e che sentiva ad ogni contatto delle sue labbra con essa.
E adesso la poteva avere di nuovo.Solo per lui.Solo per Gaara e non per quello stupido demone dentro di se che questa volta doveva starsene zitto e buono.
Non si sarebbe fatto più condizionare dalle sue manie di possessione.Voleva Mineko,ma la voleva dolcemente,come se sfiorarla potesse romperla,come se fosse un oggetto prezioso che va maneggiato con cura.
-“Mineko…Ti Amo”
La ragazza rimase a pochi millimetri di distanza dalle labbra di lui,che avevano appena pronunciato quella frase.
Sentirselo dire in quel momento era la cosa più strana che le fosse mai successa…
-“Io…”
invano ogni suo tentativo di risposta o di qualsiasi frase: Gaara tornò a baciarla con più foga e in pochi attimi si ritrovò sollevata con le sue mani sui fianchi e poggiata a cavalcioni su di lui.
Da quando era diventato così bravo?

 


La ragazza portò le mani a poggiare sul petto di lui,così dannatamente vicino al suo.
Accarezzò le bende che ne ricoprivano in parte gli addominali,dovuti ad anni ed anni di allenamenti,e a quel tocco lo sentì per la prima volta sussultare.
-Mineko…-
Aprì lentamente gli occhi, incontrando quelli già spalancati di lui che la fissavano insistenti,come a chiederle di più.
Si lasciò scappare un sorriso mentre le labbra avevano ormai già cominciato a baciargli il collo,scendendo fino all’incavo della spalla,per poi ritornare di nuovo sulla propria strada,fin sotto l’orecchio destro.
Ad ogni bacio si sostituiva un leggero morso e così via in una catena di gesti che poteva benissimo capire che lo stavano facendo impazzire e desiderarla ancora di più e del tutto.
Mineko spostò le mani fino all’ombellico del ragazzo,uno dei pochi pezzi del torace ad essere sopravvissuto alle bende, incominciando a giocare con esso con un dito,stuzzicandolo ripercorrendo la sua forma piccola e a cerchio col polpastrello dell’indice,mentre l’altra mano aveva deciso di proseguire oltre,poggiandosi delicatamente sui pantaloni del ragazzo che ormai inutilmente cercava di nascondere il rigonfiamento che lei gli aveva procurato.
Nel sentire la sua mano premere su quei pantaloni troppo stretti un altro brivido gli aveva percorso la schiena,costringendolo quasi ad inarcarla maggiormente e a spingere il proprio bacino verso quello della ragazza a cavalcioni su di lui. Quando si rese conto di quel gesto spontaneo e avventato era ormai troppo tardi, Mineko era tornata a fissarlo negli occhi con un sorriso malizioso e divertito sulle labbra che l’avevano fatto arrossire in maniera spropositata,sentiva come se stesse prendendo fuoco.
-“Gaara…rilassati”
portò entrambe le mani ad abbassargli di diversi centimetri i pantaloni scuri,lasciandolo coi boxer del medesimo colore che confermavano solo quello che aveva potuto capire col contatto della sua mano. Quando fece per togliere anche quelli le mani di lui la bloccarono improvvisamente costringendola ad annullare completamente le distanze fra i loro corpi,unendo entrambi petti e le labbra di nuovo in un bacio che di lucido e razionale ormai non aveva più nulla.
Mineko sentì le mani fredde di lui venir in contatto con la pelle della sua schiena,sotto la maglia sbracciata che indossava e che ora si era ritrovata in una manciata di secondi a dover abbandonare ai piedi del letto.
Come presa di sprovvista nemmeno si ricordò di non indossare nulla sotto quell’unico indumento e che ora era per metà nuda davanti a lui,col seno che premeva sul suo petto.
Gaara aprì lentamente un occhio curioso, sbirciando le curve della ragazza e i seni sodi e tondi che ai suoi occhi inesperti ed eccitati erano pressoché perfetti,poteva sentire benissimo i piccoli capezzoli rosati e turgidi  premergli contro la pelle e poteva solo immaginare come fosse bella Mineko sotto il resto degli indumenti che le ricoprivano al limite il bacino,indumenti che per lui dovevano assolutamente andarsene e anche presto. Allungò un mano verso di essi,ma un altro brivido più forte riuscì a strappargli un gemito cogliendolo completamente di sorpresa
-Ah!…Mi…ne…ko…”
riuscì appena in un mugolio sconnesso a pronunciare il nome della ragazza prima di reclinare il capo all’indietro toccando il muro freddo dietro di lui.
Approfittatasi del momento di distrazione del ragazzo era riuscita a scartare anche i boxer neri,infilando direttamente una mano all’interno di essi,accogliendo fra le dita il membro duro di lui,che solo quando aveva cominciato a strusciare nella mano sembrava essersi accorto di quello che gli stava facendo.
-“Ti piace,Gaara?”
Non ottenne risposta se non diversi gemiti provenienti dalla sua bocca.
Gli sembrava di morire ad ogni movimento di lei e della sua mano, ogni volta che scendeva e poi risaliva lentamente non poteva fare a meno di gemere di piacere,sentiva il corpo in fiamme e sudato in ogni punto,come se avesse dovuto affrontare una maratona estenuante, persino il respiro non era più regolare da un bel pezzo,anzi,aveva preso ad ansimare sempre di più man mano che la ragazza aumentava il ritmo di quella sua tortura,quella sua dannatissima e bellissima tortura,per poi rallentare di nuovo qual’ora l’avesse deciso.
 

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Capitolo 25
*** Chiarimenti ***


Vorrei inanzitutto scusarmi con chi segue la Fiction,sono in un ritardo spaventoso,ma ultimamente l'ispirazione manca e anche la voglia di scrivere TwT.
Inoltre,ho scoperto da poco che la mia FF è stata spacciata per lavoro di altri sulla comunity di Netlog.
La cosa mi fa alquanto incazzare,dato che non sono qui a scrivere fiction per far prendere meriti ad altri o cose del genere...Insomma,alle lettrici dico solo di diffidare da chiunque posti questa FF altrove,l'unica VERA autrice sono io (Dot_bliss o anche Sorgiva) e la posto solo su questo sito.
Con ciò,ancora grazie a chi legge,ha letto o leggerà, e scusate per i ritardi coi capitoli ^^"

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