La Chiarezza e L'Amore di Dot_Bliss (/viewuser.php?uid=49814)
Disclaimer: Questo testo proprietà del suo autore e degli aventi diritto. La stampa o il salvataggio del testo dà diritto ad un usufrutto personale a scopo di lettura ed esclude ogni forma di sfruttamento commerciale o altri usi improri.
Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Mineko Watanabe!! ***
Capitolo 2: *** Il primo allenamento! ***
Capitolo 3: *** Vendetta? ***
Capitolo 4: *** Questioni da risolvere ***
Capitolo 5: *** Mentire per...? ***
Capitolo 6: *** Sotto la luna ***
Capitolo 7: *** L'abito non fa il monaco! ***
Capitolo 8: *** ...Ogni scherzo vale? ***
Capitolo 9: *** Attimi. ***
Capitolo 10: *** Che figura! ***
Capitolo 11: *** Bacio sotto la luna ***
Capitolo 12: *** Bisogna affrontare il dopo! ***
Capitolo 13: *** La prima volta non si scorda mai? ***
Capitolo 14: *** Giuramento Infranto. ***
Capitolo 15: *** Ti Amo ***
Capitolo 16: *** Come prima ***
Capitolo 17: *** Una strana malattia! ***
Capitolo 18: *** Ahi!Ahi!Gaara! ***
Capitolo 19: *** Gaara geloso? ***
Capitolo 20: *** Il dolce ***
Capitolo 21: *** Tradimento?Minaccia? ***
Capitolo 22: *** Prigionierio? ***
Capitolo 23: *** L'amore fa.. schifo! ***
Capitolo 24: *** Fare l'amore (parte prima) ***
Capitolo 25: *** Chiarimenti ***
Capitolo 1 *** Mineko Watanabe!! ***
Chuuu *_*/
Sono nuova di qui,spero vi piaccia la mia prima FF su Gaara :D
il mio personaggio preferito di Naruto ^^ Ho cercato di essere il più vicina possibile alla storia reale in Shippuden,nel caso ci siano errori scusatemi ç____ç accetto volentieri i commenti ovvio *-*
...
Toc.Toc.Toc.
Un rumore continuo,proveniente dalla porta dell'ufficio,riuscì a destare il Kazekage dal pensiero che gli balenava in testa da un pò di tempo.
Voltò il capo verso la porta d'entrata,osservandola diversi istanti.Probabilmente aveva già dato tutte le missioni disponibili della giornata,
e non aspettava particolari visite.
"Avanti." Non appena si aprì la porta entrarono nello studio due ragazze.La prima dai capelli castani,stesso color degli occhi,precedeva la seconda.
"Buongiorno Gaara-sensei!" disse tutto d'un tratto sfoggiando un sorriso raggiante. Il ragazzo si limitò ad un cenno con la testa
"Volevo presentarle una persona!"
Gaara spostò lo sguardo sulla ragazzina che aveva con sè la sua allieva,Matsuri. Era una figura minuta,la pelle chiara,così come i capelli.
Bianchi come il cielo d'inverno,di diverse misure,ricordavano un vago caschetto.E gli occhi scuri,in contrasto con la chioma,che lo stavano osservando curiosi.
Era vestita di bende,che la ricoprivano dal collo alle caviglie,tralasciando le braccia.Solo il busto,portava sopra una maglia sbracciata nera.
"Nome?" Chiese all'improvviso direttamente verso la ragazzina. L'espressione seria,ma serena che sempre c'era nel suo volto sembrava averla messa in soggezione.
Lei lo osservò arrossendo.Stava proprio dicendo a lei? Gaara del Deserto,il Quinto Kazekage del villaggio della sabbia stava proprio parlando a lei!!
Sobbalzò all'improvviso inchinandosi in avanti "Mineko Watanabe signore!"
Gaara tornò ad osservare Matsuri.Non capiva il motivo della visita da parte sua,ma soprattutto della ragazzina dietro di se.
"Gaara-sensei. Mineko vorrebbe poter partecipare agli allenamenti sotto la sua
supervisione,giusto?" La fanciulla fece un segno positivo con la testa.Ancora più intimidita di prima.
"Agli allenamenti...mh?" In fondo,un allieva in più non gli avrebbe creato troppi problemi.
"Bene..."
Non aggiunse altro,tornando con lo sguardo ad osservare le pergamene riposte sopra la scrivania in legno.
Mineko lo osservò con più determinazione,ora che non la stava fissando si sentiva meno a disagio.
"Grazie Gaara-sensei!" Esclamò tutta contenta Matsuri.Evidentemente teneva particolarmente alla sua
"amica"."Visto? Te l'avevo detto che avrebbe detto di sì."
"Mh!" Mineko sorrise appena. Eppure quel ragazzo così distaccato e freddo le pareva così strano. Possibile che fosse lui il temibile Gaara del Deserto?Un ragazzino dai capelli rossi e gli occhi verde acqua?
Matsuri le diede una leggera spinta per farla tornare coi piedi sulla terra.
"Ed è inoltre è anche carino...vero?" sussurrò poi
ridacchiando e stando bene attenta a non farsi sentire da lui.
Mineko la osservò silenziosa.Si limitò ad annuire col capo. Sinceramente sembrava che Matsuri ammirasse il Kazekage più per il suo aspetto che per le sue abilità.
"Se non vi dispiace." Gaara alzò lo sguardo sulle due,che ancora erano sull'uscio della porta.Era chiaro che voleva restare da solo al più presto possibile.
"Oh!Certo!" l'allieva si inchinò poi prendendo per mano l'amica e uscendo di corsa. Il ragazzo le osservò fino all'ultimo,e questo gli permise di notare un ideogramma
sul braccio sinistro della ragazzina. "Chiarezza". Corrucciò un pò lo sguardo,domandandosi come mai avesse avuto un tale simbolo sulla pelle. Insomma,lui se l'era fatto per una ragione,
quando ancora nessuno lo amava se non se stesso.
Ma lei?..
|
Ritorna all'indice
Capitolo 2 *** Il primo allenamento! ***
...
Passarono diversi giorni prima che Gaara potesse tornare a condurre un allenamento.Gli impegni da Kazekage lo tenevano praticamente tutto il giorno dentro il palazzo,
prendere decisioni,firmare missioni,proteggere il villaggio stesso, e così via.
La giornata era una come le altre,il sole era al suo solito posto,caldo come sempre,e nulla di così importante stava accadendo
attorno.
Decise che sarebbe stata quella la giornata per uscire e andare agli allenamenti con gli allievi.
Fece con calma la strada che portava alla piazzuola dove i vari Genin si allenavano con i rispettivi maestri,non tardarono ad arrivare i saluti verso la sua persona,c'era chi si limitava ad alzare la mano,chi si inchinava,chi faceva entrambe le
cose.
Sì bhe insomma,non che a lui importasse più di tanto in effetti...
Gli mancarono pochi metri prima di notare finalmente la presenza di Matsuri,intenta ad allenarsi con gli shuriken.Sembrava parlare anche ad un altra persona,nascosta in penombra..
Gaara ridusse gli occhi a due fessure per ingannare la luce del sole e l'ombra che nascondeva quella figura. E finalmente capì. Si trattava della ragazza di qualche giorno prima,Mineko. Si era dimenticato che ci sarebbe stata anche lei agli allenamenti quel giorno..in effetti non era proprio abituato ad allenarsi con altra gente se non con
Matsuri..molti genin del villaggio ancora erano intimoriti da lui...
"Gaara!" Una voce squillante si fece spazio nell'aria,diretta verso il Kazekage, era certo che Matsuri si era accorta della sua presenza che piano procedeva verso di loro
"Siamo contente che sia venuto così presto quest'oggi!" La ragazza sfoggiò un sorriso a 32 denti
..mi ricorda il maestro Gai del villaggio della foglia.. pensò fra se il
ragazzo mentre ricambiava il saluto alle due.
"Watanabe..?" si rivolse verso la ragazzina che si preoccupava di guardarsi i piedi,più che di seguire le azioni con gli shuriken della prima allieva.
"Sì?!" Mineko alzò lo sguardo incrociando quello del suo futuro maestro
"Incominciamo?" più che una domanda sembrava essere una affermazione la sua..se proprio dovevano allenarsi era meglio farlo subito,così sarebbe tornato prima alle sue faccende da Kage.
La ragazza annuì serrando le mani in due pugni,distese lungo i fianchi e camminando in direzione opposta a quella di lui.
"Cerca di colpirmi." Gaara spiegò in una frase come si sarebbe svolto il loro allenamento.
Semplice,pensò Mineko annuendo col capo.
In fondo si trattava solo di colpirlo!
"Bene allora..VIA!" esordì Matsuri mentre subito si fece da parte tutta eccitata per guardare la scena.
Mineko fece un balzo indietro ed estrasse tre shuriken, che subito partirono dalla sua mano sinistra scagliati a velocità elevata verso il Kazekage.
Gaara incrociò le braccia al petto,non un movimento fatto dal suo corpo per parare quell'attacco.
Un flusso di sabbia si alzò prontemente da terra,andando davanti alla sua figura
"...!" Mineko lo osservò sorpresa..sciocca a pensare che si facesse colpire così facilmente e senza nemmeno ricorrere alla sabbia,non per niente era Gaara del deserto,no?
"Riprova" la incitò sospirando appena. si stava annunciando un incontro alquanto noioso,almeno per lui..ma del resto cosa pretendeva da una
nuova Genin che non aveva mai fatto un allenamento serio?
"Sì!"
La ragazza portò la mano sinistra a prendere altri tre shuriken,che prontemente vennero scagliati verso il ragazzo..subito dopo portò le dita vicine sussurrando
"Kawarimi no Jutsu!"*
Gaara restò impassibile mentre un altro flusso di sabbia parò facilmente quei colpi.Questa volta però la scena era diversa,difatti subito le si presentò davanti Mineko in uno scontro corpo a corpo.
Si dovette abbassare di colpo per evitare un suo attacco diretto al volto,e come se ciò non comportasse nessuno sforzo si appoggiò su una mano a terra, portando la gamba destra a colpir quelle di lei,per farla cadere.
E subito.. Poof!
"Mh?!" Gaara osservò la figura della ragazzina scomparire in una nuvoletta di polvere,lasciando spazio ad un sasso.
La tecnica della sostituzione...sorrise,dopotutto non era così imbranata allora..
Peccato per lei che ci voleva ben altro per colpire il Kazekage del villaggio della sabbia. Si voltò e subito la sabbia fece lui da scudo per parare il colpo di Mineko da dietro le spalle.
Una leggera spinta con essa e la ragazza volò all'indietro per diversi metri atterrando di schiena.
"C'ero..quasi!"
Gaara sorrise di nuovo divertito "Continuiamo?"
Lei annuì con la testa tirandosi in piedi.
Adesso vedrai...portò di nuovo le mani a formare un triangolo davanti a se. Sia Matsuri che Gaara la osservavano incuriositi.
"Suirou No Jutsu!!"*
Gaara spalancò gli occhi "Come...?!" Prima che potesse dire altro una grossa quantità d'acqua si accingeva a intrappolarlo dentro di essa.
Portò velocemente le mani a fare diverse posizioni per i sigilli e un muro di sabbia si elevò davanti a lui, interrompendo l'avanzare dell'acqua.
"Dannazione!" Mineko rinunciò quasi subito a continuare con quella tecnica,troppo uso di chakra per lei..abbasso le braccia e l'acqua smise di scagliarsi contro il muro di sabbia.
"Come..sono..andata...?" Aveva l'aria sfinita e prima che potesse accorgersene si ritrovò per terra svenuta
"Mineko!" Matsuri corse da lei preoccupata mentre il Kage ancora la osservava stupito. Solo da poche persone aveva visto usare quella tecnica dell'acqua..
E poi l'ideogramma sul suo braccio aveva preso un colore più acceso durante quella tecnica. Che non fosse una semplice
Genin come le altre?
Gaara si avvicinò lentamente alle due osservando sempre la ragazza,ora in braccio a Matsuri
"Bene..molto bene.." rispose alla sua domanda,ben consapevole che non avrebbe potuto sentirlo comunque.
"Deve riposare..pensaci tu Matsuri."
lei annuì dirigendosi velocemente altrove...
Se solo avesse saputo controllare meglio la tecnica...e poi come faceva a sapere una tale mossa d'acqua? Ma chi era in realtà?
Gaara sospirò ancora corrucciato e riportò di nuovo le braccia ad incrociarsi all'altezza del petto.
Forse gli allenamenti sarebbero stati più eccitanti d'ora in poi..
*Kawarimi no Jutsu(Tecnica della Sostituzione)
*Suirou No Jutsu (Tecnica della Prigione d'Acqua)
--------------
≈ atena11, grazie per i complimenti e l'incoraggiamento ^^ spero ti piaccia anche questo capitolo XD
|
Ritorna all'indice
Capitolo 3 *** Vendetta? ***
Erano passate diverse ore dalla fine dell'allenamento con quella Genin.
E ancora non riusciva a non pensare ad altro..a come rapidamente aveva cercato di bloccarlo dentro la prigione d'acqua,e a come quel tatuaggio si fosse
come dire,illuminato all'improvviso...
Gaara sospirò...perchè si preoccupava tanto? In fondo era solo una Genin del suo stesso villaggio,no? Non avrebbe di certo causato alcun problema...
Bhe sempre meglio prevenire che curare,però...Ma sì,aveva deciso. Sarebbe andato lui stesso a indagare sulla faccenda,e l'avrebbe fatto quel pomeriggio,e chiedendo direttamente alla Genin.
L'aria era calda,e la maggiorparte della gente del villaggio era rinchiusa nella propria abitazione,o riparata all'ombra di essa,giusto per esser fuori dalle mura,e al riparo dal sole.
La figura del Kazekage incedeva per le varie stradine,diretta nel posto in cui riposava ancora la giovane Genin..
Diversi ninja medici gli rivolsero un saluto mentre apriva la porta della stanza dove era ricoverata..Riposava sul
letto sotto le coperte, distesa,con gli occhi chiusi.
Sembrava non essersi accorta della sua presenza. Ad un lato della stanza,su una sedia erano riposte le varie bende che coprivano prima la ragazza, e la maglia da lei indossata.
"Dovrei essere onorata..di avervi qui?" Gaara si voltò verso la ragazza che aveva appena parlato. Aveva ancora gli occhi chiusi,ma era quindi chiaro che non stesse in realtà dormendo.
Le si avvicinò in silenzio osservandola "Come volete.." Il tono serio del ragazzo sembrava essere adatto a quella stanza,così spoglia e chiara per via del colore delle pareti.
Bianco,come i capelli della Genin sdraiata sul lettino.
"Chi ti ha insegnato quella tecnica?"
"A cosa vi riferite?"
Mineko aprì i grandi occhi scuri, osservando il Kazekage,che rinunciò a
ripetergliela una seconda volta.
"Perchè hai voluto farti allenare proprio da me?" provò quindi con un altra domanda,sperando che almeno quella avesse avuto più successo.
La ragazza portò lo sguardo al soffitto e restò in silenzio per diversi secondi..poi tornò ad ossevare Gaara.
"Per Vendetta." Il tono si era fatto più cattivo,mentre lo sguardo sembrava sprigionare solo rancore nella direzione del Kazekage.
"..." Gaara non le rispose. Vendetta?
"Io vi ucciderò, Gaara del deserto."
Spalancò gli occhi alle parole della ragazza.Voleva ucciderlo?
Boom!
Un rumore fece distrarre entrambi,la porta si era aperta di nuovo andando a sbattere contro il muro.
"Mineeeekooooo!"
"Matsuri.."
La ragazza si precipitò in un balzo sulla Genin sul lettino. Sembrava che il comportamento precedente di lei fosse improvvisamente svanito,
lasciando spazio a quello solito timido e dolce con il quale si era fatta conoscere.
Gaara osservava la scena in silenzio..Possibile che fosse stata un illusione? A rispondere alla sua domanda fù subito Mineko,che tornò a guardarlo con disprezzo,mentre abbracciava l'altra allieva.
"Io...devo andare." sentenziò poi voltandosi e sbrigandosi ad uscire da quella stanza. Matsuri lo guardò un
pò sorpresa
"Bhe..è fatto così, non ti preoccupare!" Disse poi verso la ragazzina come a voler scusare il giovane Kage.
Lei annuì,fingendo di nuovo.
...
Possibile che fosse quella la verità?Che fosse lì per ucciderlo?
Gaara sembrava essere alquanto incuriosito da tutto ciò. Preoccupato,forse era eccessivo...di certo però la faccenda andava tenuta sotto sorveglianza.
"Kazekage" una voce femminile si mise a chiamarlo dietro di lui. Gaara si girò ad osservare una ragazza bionda coi codini,e con un grosso ventaglio chiuso dietro la schiena.
"Temari"..sua sorella sembrava l'unica a conoscerlo
veramente."Qualcosa ti preoccupa? Fratellino..."
Gaara sospirò. "No,nulla.." abbozzò un sorriso in direzione della sorella..Non voleva creare casini ulteriori al villaggio.Soprattutto se per causa sua..
"Come vuoi..."
Temari si voltò dirigendosi altrove "Ma stai attento comunque.." l'istinto materno della ragazza veniva spesso fuori,nei confronti del fratello
minore.Soprattutto dopo il passato di quest'ultimo..
---
ee anche il 3 capitolo l'ho finito hurrayy XD
˜slice grazie dei complimenti ^_______________________^ |
Ritorna all'indice
Capitolo 4 *** Questioni da risolvere ***
Ancora un giorno di riposo,e poi sarebbe potuta tornare ai suoi allenamenti.Così le avevano detto i ninja medici dell'ospedale.
Mineko sospirò,guardando fuori dalla finestra. Diversi granelli di sabbia dorata sembravano danzare col vento..la giornata era nuvolosa,
Il sole rimaneva coperto dietro grosse macchie scure chiamate Nuvole. Poco
male,pensò, almeno non avrebbe patito il caldo solito del villaggio.
Osservava attentamente il paesaggio fuori di lì,non c'era troppa gente che passeggiava per le strade,o comunque quella che c'era non era niente di importante..
semplice gente,riservata,che stava ben attenta a non far troppo rumore quando passava davanti l'edificio dell'ospedale..
Mineko sospirò di nuovo abbassando lo sguardo sulle sue mani,le portò dinanzi al suo volto guardandole attentamente...e come in un attimo i ricordi
della sua infanzia le tornarono in mente. Le sue mani sporche di sangue, la madre che la portava
via dal corpo ormai immobile del padre che giaceva a terra.
La gente attorno a loro...
Portò le mani sopra la testa a tenersi la tempia,come a volersi togliere quei pensieri dalla mente,senza però ottenere un gran successo.
I ricordi le stavano trapanando la testa,come facevano da lì ad anni.
Il funerale del padre.Le voci che incolpavano l'arma segreta del villaggio della sabbia. Non capiva,allora.Cosa volessero dire.
Era una bambina,come poteva capirlo? Per lei l'assassino di suo padre era solo un mostro cattivo. Non pensava di certo che fosse stato un bambino di appena 6 anni ad ammazzarlo.
Ma più cresceva e più si rendeva conto che le favole non esistevano. Che i mostri erano solo quelli che poteva vedere. E lei ora,finalmente,aveva avuto l'occasione di vederla...
l'arma segreta..di vederlo. Gaara del deserto. No,non gli avrebbe permesso di passarla liscia,non dopo quello che aveva causato a lei e alla sua famiglia!
"Io...l'ho giurato!" gridò spontaneamente fra quelle mura, il tono agghiacciante,lo stesso che aveva usato il giorno prima con il Kazekage.Avrebbe fatto raggelare il sangue a chiunque ci fosse stato con lei in quel momento.
Chiuse gli occhi,portando di nuovo le mani lungo i fianchi. Fece un bel respiro riaprendoli, finalmente era riuscita a calmarsi..
Portò di nuovo lo sguardo fuori dalla finestra, no così non andava. Era ancora troppo debole per poterlo affrontare di persona.
Doveva aspettare. Doveva escogitare il modo di apprendere i suoi segreti e i suoi punti deboli durante gli allenamenti..già,era per questo che aveva deciso di farsi allenare da lui.
Mineko sorrise. Sì.Ce la farò a distruggerti,Gaara.
Toc.Toc.
La porta della stanza si aprì,producendo un lieve cigolio.
"Hey Mineko-chan! Come stai?" Matsuri apparve sulla soglia,con il suo solito sorriso sul volto.
"Ciao...molto meglio,grazie.Non c'è bisogno di preoccuparsi ancora per
me."
"Bhe,ma è normale che mi preoccupo per te! Sennò poi chi mi aiuta ad allenarmi con
Gaara-sensei?"
Mineko sorrise. "Già..a proposito,appena uscita di qui voglio subito incominciare gli
allenamenti."
"Mineko-chan, sarebbe meglio aspettare ancora un pò non credi?" la ragazza la fulminò con lo sguardo.Incredibile come potesse cambiare umore così
tutto d'un tratto.
Matsuri rimase sorpresa da quella sua occhiata glaciale. "Bhe...volevo solo dire...che forse sarebbe meglio andarci
piano.."
"Scusa..hai ragione tu." Aveva esagerato,pensò. Non era il caso di farsi scoprire da lei.
....
Nel frattempo,nello studio del Kazekage,il disordine l'aveva da padrone.Diversi fogli di pergamena erano sparsi ovunque nella stanza,
E continuavano a piovere dal cielo,lanciati dal ragazzo che di certo non si preoccupava di dove andassero a cadere.
"Mh.." Gaara si fermò,era piegato su di un cassetto che aveva estratto dalla scrivania e riposto sul piano di essa.Dentro vi erano diverse missive,
e pergamene da firmare, molte erano missioni già completate,altre ancora da assegnare e di poca importanza.
"Eccolo" prese dal cassetto un foglio stropicciato e arrotolato in malo modo,lo aprì del tutto lasciando che lo sguardo scorresse fra i vari ideogrammi sopra di esso.
Qui ci sono tutti i nomi dei passati sicari del villaggio della sabbia.Molti di essi hanno lavorato di nascosto per anni,prima che riuscissi a scoprirli.
E molti,hanno tentato di uccidermi quando ero ancora un bambino. La stretta sul foglio si fece più dura,al pensare al suo passato e all'infanzia che il padre gli aveva causato.
Venne subito riportato alla realtà quando il suo sguardo cadde su di un nome scritto lì sopra.
"Watanabe Chuichi"
Allora era la figlia di uno di loro. Gli occhi diventarono due fessure,mentre cercava di ricordare.
Sì, gli venne in mente che già aveva visto Matsuri quando era più piccolo. Diversi anni li separavano,ma ricordava bene la sua figura vicino a quella dei genitori,
E di altra gente, attorno alla bara di un uomo. Ricordava il nome inciso su di essa,e del fatto che era lì a curiosare solo perchè sapeva di averlo ucciso lui poche ore prima.
Matsuri era stretta alla gonna della madre,e lanciava spesso occhiate ad una bambina più piccola poco lontana e dai capelli avvolti in un tessuto nero.
Gaara spalancò gli occhi.Possibile che quella bambina fosse Mineko?
Scosse la testa. Se davvero stavano così le cose,probabilmente la ragazza non sapeva che in realtà uccise suo padre solo per difesa personale.
E poi,era ancora un bambino,non sapeva quello che la sabbia faceva per lui.
Sospirò,riponendo nel cassetto i fogli prima estratti e ora sparsi per la camera. Ripose anche quello che elencava i sicari.
Per ora,forse,era meglio nasconderlo alla vista della Genin. Forse,sarebbe bastato semplicemente parlarle e lo avrebbe ascoltato e capito subito.
O almeno così sperava....
---
˜slice : grazie ancora per leggere la mia FF ^_____^ spero che questo capitolo ti piaccia :) e se sono più corti mi dispiace ç.ç rimedierò giuro!
˜atena11 : hihi e in questo capitolo si spiega il perchè di tanto odio verso il caro Gaara da parte di Mineko :D poverino
u__u"
|
Ritorna all'indice
Capitolo 5 *** Mentire per...? ***
Fra un pensiero e l'altro il tempo sembrava essere volato.
Il sole in cielo,seppur nascosto dietro le nuvole,aveva deciso ch'era venuto il tempo di sparire lasciando spazio alla luna.
Quella notte non c'erano stelle a illuminare le strade di Suna,ma solo del vento freddo che soffiava e sembrava bussare
alle porte delle case degli abitanti.
Gaara portò la mano a spostare diversi ciuffi dei rossi capelli che ora gli erano ricaduti sul volto,infastidendolo.
Domani avrebbero dimesso Mineko dall'ospedale e conoscendo la ragazza presto avrebbe dovuto tornare ad allenarla,
senza contare che c'era anche Matsuri che ancora ignara
delle vere intenzioni della Genin non vedeva l'ora di combattere al suo fianco il Kazekage in uno scontro di prova...
Ma a lei avrebbe pensato dopo.Ora aveva deciso che sarebbe andato a parlare con Mineko la mattina seguente,prima che i medici ufficializzassero le
sue dimissioni.
Per sua fortuna la nottata passò abbastanza in fretta, non dormì neppure quella notte passando il tempo a pensare a cosa le avrebbe potuto chiedere
e come avrebbe potuto spiegarle quel che era successo in passato.
Sospirò alzandosi dal letto. Fuori dalla finestra si potevano vedere i primi raggi del sole illuminare le strade e la sabbia che prendeva un colore dorato.
Si rimise l'abito bianco da Kazekage che così gli imponevano le leggi del posto e si incamminò verso l'uscita della camera.
Lo sguardo che fin'ora era stato attento solo all'uscita si spostò rapidamente verso la giara riposta in un angolo della stanza.
Pensò che forse,almeno in quell'occasione, sarebbe stato prudente portarla con se...in fondo in ospedale mica puoi richiamare la sabbia esterna e farla entrare dalle finestre all'improvviso solo per difenterti...
va bene che sei il Kazekage,ma tutto ha un limite.
Una volta sbrigate le prime faccende del mattino si diresse all'ospedale del villaggio,situato proprio al centro di esso e circondato da poche case che notò
vuote. Forse per far riposare meglio i malati pensò
mentre si accingeva ad entrare nell'edificio.
I soliti saluti con i vari ninja medici del posto e poi dritto verso la stanza 71. Si fermò proprio davanti alla porta e con un sospiro si decise finalmente ad aprirla.
Mineko era seduta sul letto,con lo sguardo rivolto verso la finestra alla sua destra,silenziosa più che mai si accorse solo dopo diversi istanti che non era più da sola.
"Cosa fate qui?" ancora non gli dava del tu,malgrado i sentimeti di rancore e odio verso la sua persona pensò. Evidentemente era stata allevata alla buona educazione anche in quelle occasioni...
"Volevo parlarti."
"Non si direbbe dalla giara che portate con voi."
La ragazza aveva cominciato a squadrarlo da capo a piedi, notando ovviamente la sabbia che si portava sulla schiena. Un peso notevole non si porta se non per un qualche motivo.
Gaara non rispose all'affermazione di lei. Si limitò ad avvicinarsi ulteriormente e a sedersi sul lettino di fianco al suo.
"Capisco perchè ce l'avete con me."
Questa volta fù Mineko a stare in silenzio...come poteva sapere tutta la storia?
"E' stato solo un incidente..."
"Un incidente?!" La Genin si alzò di scatto andandogli davanti
"Un incidente dite?! Voi mi avete rovinato la vita!" Gaara rimase sorpreso dalla reazione della ragazza...di solito erano le persone che rovinavano la vita a lui,non il contrario.
"E' stato solo un incidente,ho detto." Mineko strinse le mani in due pugni prima di direzionare quello sinistro verso il volto del ragazzo.
Prontamente una scia di sabbia fuoriuscita dalla giara sulle sue spalle immobilizzò il braccio della Genin,che ora era costretta a rimanere ferma in quella posizione a pochi centimetri di distanza da lui.Prima
che se ne accorgesse il suo volto si era colorato di rosso nel ritrovarselo
così vicina
Gaara fissò le proprie iridi nelle sue serio più che mai
"Se proprio desiderate vendicarvi fatelo sul campo di battaglia,sarebbe sciocco da parte vostra colpire il Kazekage in un ospedale...finireste per passare da criminale o roba del
genere..."
Mineko abbassò lo sguardo per evitare quello del ragazzo.Forse aveva ragione lui?
"Adesso vi lascio andare...ma voi dovete ascoltarmi." così dicendo la scia di sabbia smise di stringere il braccio della ragazza,tornando a rinchiudersi nella giara.
"Vostro padre..." era un sicario pericoloso che ha tentato di uccidere un bambino? come poteva dirle una cosa simile,dopo che aveva vissuto ed era cresciuta con l'unica scopo di vendicarsi di lui?
Abbassò lo sguardo per poi riportalo subito su di lei che nel frattempo si massaggiava il braccio dove poco prima c'era la stretta della sabbia.
"Non so come sia successo. Non lo ricordo...ma non l'ho ucciso io."
Aveva mentito,l'aveva guardata negli occhi e le aveva mentito...per il
bene di lei o quello suo personale?
"Giuramelo..." Per la prima volta gli diede del tu,come se volesse parlare ad un ragazzo e non al Kazekage.Come se volesse parlare all'arma definitiva della sabbia,l'arma speciale,il mostro che tutti
dicevano e che lei vedeva solo come un ragazzino dai capelli rossi e gli occhi
chiari.
"Giuro" non solo le aveva mentito,ma gliel'aveva anche
giurato! Falso,oltre che assassino, pensò abbassando di colpo gli occhi.
"Andrò a fondo con questa faccenda..." Mineko si allontanò di poco dandogli le spalle
"Ma sappiate che continuerò a frequentare i vostri allenamenti"
Gaara la osservava, non si capacitava della sua frase così poco appropriata in un momento del genere. Perchè mai voleva continuare ad allenarsi con lui? C'era dell'altro
quindi oltre alla semplice vendetta?
Si alzò dal letto dirigendosi verso la porta per uscire al più presto da quella stanza.Si sentiva soffocare e non era certo colpa del caldo che si era andato a formare fuori di lì...
Non spiccicò più una parola da quando aveva pronunciato quel "giuro" davanti agli occhi di Mineko.
Si sentiva strano,alla fine lui era sempre stato abituato a pensare solo a se stesso,ma quella ragazza era come se lo facesse sentire in colpa per qualcosa che effettivamente era accaduto,ma che ancora
non sapeva come evitare e di cui non aveva poi così tanta colpa.
Erano passate ormai diverse ore e lui era seduto sulla sedia dietro la scrivania dell'ufficio a firmare documenti come al solito.
Ripensava ancora alla discussione di prima,ma soprattutto al particolare della ragazza. L'ideogramma sul braccio.
Corrucciò lo sguardo sospirando...era sicuro di aver già visto da qualche parte qualcuno con quel simbolo,si trattava solo di ricordarsi dove e in che occasione...
Già,come se fosse una cosa facile con tutte le persone che aveva visto o ucciso nella sua vita.
---
˜eiden: hai ragione sono una frana in quanto punteggiatura è_é prometto
che mi impegnerò di più *O*/ |
Ritorna all'indice
Capitolo 6 *** Sotto la luna ***
Capitolo un pò corto a causa della mia mancanza di
ispirazione >.<
Ih Ih,ma Gaara sarà davvero innamorato di Mineko? bha u____u chi lo sa
u____u ;P
Ormai anche sul villaggio di Suna era scesa la notte.
Le solite brezze portavano la sabbia a viaggiare per aria,producendo un rumore simile a quello della pioggia quando cade e tocca il terreno.
Era da tanto che non andava sul tetto di casa ad osservare il paesaggio, più o meno da quando si era proposto per diventare Kazekage.
Lo sguardo era rivolto verso un punto non definito del cielo che sembrava essere scuro più del solito quella notte.
"Gaara-sama?" si voltò e vide che la voce che aveva appena sentito apparteneva a Mineko.Corrucciò lo sguardo mentre la ragazza prendeva posto a sedersi accanto a lui...
Cosa ci faceva lì?
Riportò lo sguardo sul manto stellato sopra di se, come se in realtà non fosse successo nulla.
La Genin lo stava fissando seria e senza preoccuparsi troppo se questo a lui avrebbe potuto dare fastidio o meno
"Una promessa è sempre una promessa" Gaara posò finalmente lo sguardo su di lei incuriosito
"Cosa volete dire?"
"Mia madre mi ha sempre detto che: una promessa è una promessa e come tale deve essere sempre
mantenuta." Il Kazekage stette diversi secondi in silenzio,ma senza distogliere da lei l'attenzione
"Che cosa stupida" Mineko non prestò attenzione alla sua
risposta
"Ho promesso che mi sarei vendicata...e così sarà. Non mi importa se ci vorranno anni o semplici giorni, o se finirò in prigione per questo.Riuscirò ad uccidere l'assassino di mio
padre."
Il tono le si era fatto più freddo e pieno di odio,sembrava lo stesso che aveva rivolto a lui pochi giorni prima in ospedale.
Gaara ritornò ancora una volta ad osservare da un altra parte...avrebbe voluto dirglielo,che era stato lui.Avrebbe voluto dirle che suo padre era un assassino e che come tutti si era fatto influenzare
dalle voci sul mostro che portava dentro di se.
"Se non siete stato voi...forse allora non ho mai capito nulla di questa
storia." Mineko portò le gambe all'altezza del petto e le braccia a cingerle per poi nasconderci il
viso dentro.
Seppur non fosse mai stato un genio nel capir i sentimenti altrui sarebbe stato chiaro anche ad un cieco che la ragazza stava piangendo.
"La vendetta non porta a nulla." e lui di certo l'aveva imparato dopo anni ed anni di massacri...una parte di se gli diceva che voleva solo cambiare discorso per togliere tutti i sospetti da li e salvarsi la nuova reputazione.
Dall'altra parte invece sentiva il bisogno di far capire alla ragazzina che continuando così avrebbe finito per far del male a qualcuno e che quel qualcuno oltre a poter esser lui poteva essere anche se stessa.
Mineko sollevò il capo incrociando lo sguardo del Kage. Per la prima volta non si sentiva a disagio a stargli vicino o a guardarlo negli occhi,anzi tutt'altro. Era come se
gli credesse davvero,se per un attimo tutte le voci a suo riguardo fossero state solo delle sciocchezze inventate da chissà chi per farlo restare da solo.
Scosse la testa cercando di mandare via quei pensieri da lì dentro. No,lei non era mai stata una che credeva nei racconti o nelle favole dove il bene trionfava sempre.
Se la gente lo temeva doveva esserci pur una ragione...alla fine anche se le cose erano cambiate non poteva escludere che in passato fosse stato sul serio un
pericoloso assassino...l'assassino di suo padre?
"Gaara..." non fece in tempo a finire la frase che una fitta al braccio le fece tirare un urlo
"Mineko?!" La ragazza si stava toccando il simbolo impresso sul corpo con una smorfia di dolore sul volto
"Non è niente...solo un vecchio acciacco che ogni tanto si fa risentire" cercò di abbozzare un sorriso,ma non doveva esserle riuscito poi tanto bene visto che Gaara ci mise un attimo a bloccarle il braccio che
era vicino al petto e che stava con la mano toccandosi la fonte di dolore.Lo
spostò per poter vedere meglio
"E' tutto rosso..." L'ideogramma sembrava come marchiato a fuoco sulla pelle candida della Genin,che
piano piano sembrava calmarsi.
"E' passato...non è niente" Mineko cercò di nuovo di sorridere mentre il ragazzo portava lo sguardo su di lei
"Come te lo sei fatto?"
"E' una lunga storia." tagliò subito corto,per nulla desiderosa di spiegargli come o quando l'aveva ricevuto.
Era stata così presa dal sviare il discorso che non si era accorta di quanto era stato carino con lei Gaara...a pensarci arrossì subito cercando di guardare da un altra parte che non
fosse quella occupata dalla presenza del ragazzo.
Non l'aveva mai considerato sotto questo punto di vista...un ragazzo. Un ragazzo
normale.Non il Kazekage e neppure un mostro temibile che dominava la sabbia.
Semplicemente un ragazzo carino che con lei era sempre stato gentile. Il rossore si fece ancora più intenso mentre
titubante riportava lo sguardo su di lui
"Hai la febbre?" Gaara portò la mano a poggiarsi sulla sua fronte per sentire se effettivamente quel rossore sul volto era dovuto ad una eventuale malattia
Mineko ringraziò il cielo di essere finita all'ospedale poco tempo prima
"Forse ho preso aria a stare qui sopra...forse i medici avevano ragione,dovevo riposare ancora un pò"
Gaara annuì staccandosi ed alzandosi in piedi mentre incrociava le braccia all'altezza del petto
"Dovresti dare ascolto a quello che ti dicono"
Mineko per un attimo pensò a come aveva potuto pensare a lui come ad un eventuale ragazzo,ma soprattutto a come gli aveva potuto abbinare la parola
gentile.
Avrebbe voluto rispondergli di farsi i bene amati affari suoi e che non era nessuno per dirle cosa doveva fare o chi doveva ascoltare,ma decise che litigare un altra volta non
sarebbe servito a nulla.
"E' meglio che io vada" si alzò anche lei restando ad osservarlo mentre le guardava il simbolo sul braccio. I suoi occhi sembravano due sfere di ghiaccio che volevano solo violare la sua privacy
per un qualche scopo a lei sconosciuto. Quel pensiero la fece rabbrividire
"A domani...Gaara-sama"
"Sì" la guardò andare via in pochi balzi e allontanarsi verso la propria abitazione.
La storia della febbre non lo aveva convinto neanche un pò,ma non gli andava di sforzare la ragazza a parlare di cose di cui lui era stato il responsabile.
Non voleva altri stupidi impicci nella sua vita.Aveva lavorato sodo per farsi accettare e
non avrebbe permesso ad una vicenda del passato di rovinare tutto così all'improvviso.
|
Ritorna all'indice
Capitolo 7 *** L'abito non fa il monaco! ***
…
Quella mattinata sarebbe rimasta impressa
nella testa di Mineko per parecchio tempo a seguire.
Matsuri l’aveva convinta a prendere un po’ d’aria dopo giorni di finta
prigionia in casa sua a causa
dei vari rimproveri dei medici e dell’amica sulla sua ancora cagionevole
salute e su come non fosse stata prudente ad andare di notte a prendere aria
gelida sul tetto del Kazekage.
Mineko aveva raccontato all’amica alcuni pezzi della conversazione
tralasciando quelli che parlavano di suo padre,dell’assassinio e naturalmente
di Gaara e il suo rossore in volto.
Insomma diciamo che le aveva appena detto che l’aveva salutato e basta e che
se n’era tornata subito a casa dopo un malore della finta febbre.
-“Mine-chan guarda!”
tutta entusiasta Matsuri prese ad osservare un paio di orecchini a forma di
sfera di colore acqua-marina che non tardarono a finire nel pacco di carta che
già teneva in mano.
Esatto, quella mattina era proprio la “mattina-di-compere” così come
la chiamava lei.
Entrambe le ragazze avevano comprato diverse cose dal mercatino del villaggio,
seppur Mineko non fosse una maniaca delle compere doveva ammettere che farle con
Matsuri era stato divertente.
-”Hey Mine-chan! Perché non compri un regalo per Gaara-sensei?”
la Genin guardò un po’ sorpresa l’amica
-“Un regalo?”
-“Sì! In fondo è stato carino a venirti a trovare in ospedale, no?”
Mineko ci pensò sù diversi istanti
-“Anche tu sei venuta a trovarmi, eppure non ti ho regalato nulla”
-“Bhe allora puoi sempre rimediare!”
Matsuri fece un sorriso a 32 denti facendo ridere l’amica
-“Si,certo,ci hai provato.”
-“Uffa sei cattivaaa!”
Mineko sorrise,mentre riportava lo sguardo sulla strada davanti a se. Finalmente
le bancarelle erano finite e loro potevano andarsene a fare un giro
tranquillamente da qualche altra parte.
Ripensò all’idea che le aveva appena suggerito riguardo il regalo per il
ragazzo…in effetti era stato carino a preoccuparsi per lei nonostante lo
avesse minacciato…forse doveva sdebitarsi in qualche modo?
Matsuri si schiarì la voce
-“Così la prossima volta che vai a trovarlo di notte puoi dargli anche
qualcos’altro”
sottolineò con malizia la parola dargli, cosa che Mineko non tardò ad
accorgersene
-“Ma sei matta?! Cosa
diavolo stai pensando?! A me Gaara non piace! Stupida !”
prese a camminare più velocemente mentre il volto le era diventato rosso
pomodoro.
Poteva benissimo sentire la risata dell’amica provenire da dietro di se e che
non voleva smettere.
Cos’è che stava pensando prima? Sdebitarsi? Ma che diavolo le era preso! Mica
l’aveva obbligato lei a venire a trovarla!
-“Mine-chan! Non fare così! Magari potresti preparargli qualcosa da
mangiare di buono,dato che sono due giorni che non mangia nulla povero sensei…”
-“Ti ho detto di smetterla! Non mi importa di…non mangia nulla?”
Mineko riacquistò un tono calmo mentre si fermava per guardare meglio l’amica
rimasta poco indietro.
-“Non dirmi che non ti sei accorta che era andato in missione!”
Matsuri sembrava leggermente stupita
-“In missione?”
La ragazza annuì col capo
-“E’ pur sempre uno dei più abili ninja! Comunque dicono che debba
tornare in mattinata”
Mineko rimase in silenzio mentre entrambe ripresero a camminare per la strada.
In effetti non lo vedeva da due giorni,ma non si era mai chiesta il perché…in
fondo mica era la sua guardia del corpo che doveva preoccuparsi di vederlo!
Sbuffò seccata in direzione dei suoi stessi pensieri…ma cosa le prendeva?
Sempre a pensare a queste cose…aveva una missione da fare,non aveva tempo per
pensare anche ai ragazzi!
La mattinata stava quasi per giungere al termine, ormai erano diverse ore che
camminavano senza fermarsi per le strade del villaggio,e tutto ciò le aveva
spinte a fare una sosta su di una panchina vicina ad un piccolo parco dove
giocavano i bambini.
”Sono stanca morta…”
Matsuri sospirò riprendendo fiato
”Abbiamo camminato parecchio”
Mineko si sedette vicino all’amica solo dopo essersi assicurata che nulla di
quello che stavano portando con loro nelle buste si fosse rotto o danneggiato.
Aveva appena chiuso gli occhi per cercar di riposare un attimo sotto al sole che
un urletto d’eccitazione la fece sobbalzare.
”Che diavolo ti prende?!”
”E’ tornato, Mine-chaan!”
Matsuri sembrava una bambina eccitata davanti ad un nuovo giocattolo.
Diresse l’attenzione davanti a se,nello stesso punto in cui stava indicando
l’amica.
Erano ancora troppo lontani per far sì che riuscisse a vederli in volto,ma si
notavano sicuramente tre figure ben distinte camminare verso la loro posizione.
Il primo sembrava incappucciato di nero, con un qualcosa sulle spalle e accanto
a lui c’era quella che pareva una ragazza, forse la più colorata dei tre dato
l’abbigliamento e i capelli biondi.
Davanti a loro poi c’era un ragazzino più basso di entrambi, dai capelli
rossicci e con una grossa giara sulle spalle.
Capelli rossi? Giara?
Mineko realizzò solo dopo che gli si fermarono a pochi metri di distanza che si
trattava proprio di Gaara e dei suoi fratelli.
”Gaara-senseiii!” Matsuri gli si avvicinò tutta contenta ignorando
gli altri due che non tardarono a rivolgerle un’occhiataccia.
Non aveva mai visto il Kazekage senza la bianca divisa da lavoro. Aveva delle
reti che sbucavano sotto la maglia di colore nero,come le stesse, e che si
fermavano poco prima di toccare i gomiti.
La tracolla color beige che collegava la giara al suo corpo spezzava quel
vestiario così scuro che comprendeva anche i pantaloni.
Più volte passò lo sguardo ad esaminare il ragazzo che era intento a scollarsi
di dosso l’altra allieva.
Non capiva perché all’improvviso le rivolse la parola
-“Stai bene?”
Tutti ora avevano concentrato su di lei l’attenzione
-“Come?”
Ci mise un po’ a realizzare che il suo volto era tornato rosso come la volta
scorsa che se l’era ritrovato davanti a pochi cm di distanza.
Quanto si sentiva stupida! Dopotutto era sempre lui! Solo che senza quella
grossa tunica bianca,di sicuro più grande della sua taglia, che lo copriva del
tutto.
Era sempre il solito ragazzo dai capelli rossi e gli occhi chiari e che ora la
stava fissando…
Sempre il solito ragazzo gentile, ma distaccato con tutti che aveva il vizio di
incrociare le braccia al petto con fare impassibile…sempre il solito
ragazzo…carino? |
Ritorna all'indice
Capitolo 8 *** ...Ogni scherzo vale? ***
Quella sera si ritrovarono
tutti nella sala da pranzo della casa di Matsuri.
La Genin aveva avuto la brillante idea di invitare anche i tre fratelli,oltre a
Mineko, ad andare a cena da lei.
All’inizio Gaara rifiutò seccato, aveva perso già due giorni nella missione e sicuramente si sarebbe ritrovato
nel suo ufficio sommerso da domande e carte da firmare non appena c’avesse
messo piede…e perdere anche quella serata per una cena gli sembrava alquanto
assurdo.
Ma si sa, vince la maggioranza.
Kankuro e Temari non persero occasione per accettare al volo l’invito…il
primo si sarebbe ritrovato beato fra delle ragazze senza muovere un muscolo o
faticare per attrarle col suo FASCINO(?)…si è vero c’era
anche il fratello,ma non era certo conosciuto per la sua passione per le donne!
Mentre la seconda pensò che passare un po’ di tempo con due figure femminili
sarebbe stata una occasione da prendere al volo! E poi non avrebbe dovuto
cucinare lei per i fratelli…
Dall’altra parte invece
Matsuri era felicissima di poter avere il suo sensei seduto al tavolo di casa
sua…
Già più volte gli aveva chiesto di passare un po’ di tempo da soli,ma senza
mai ricevere una risposta positiva…diciamo che la presenza di Kankuro e Temari
era stata proprio una bella fortuna!
Aveva già predisposto tutto nella sua mente. I posti in tavola,cosa cucinare,
cosa dire e tutto il resto: I due maschietti si sarebbero seduti l’uno vicino
all’altro, davanti a loro Temari e Mineko, e lei si sarebbe messa a capotavola
proprio accanto a Gaara.A quei pensieri non riuscì a trattenere una risatina
soddisfatta.
Mineko realizzò che lì era di troppo solo quando si sedette al suo posto, su
quella seggiolina in legno e quando si sentì lo sguardo del Kazekage addosso.
Per fortuna lei si era messa davanti a Kankuro di proposito…un’altra azione
che riteneva alquanto stupida in fondo a lei non piaceva Gaara, perché mai
avrebbe dovuto evitare di sedersi di fronte a lui?…sospirò…cavolo
odiava quella situazione…
-”Hey ragazzina”
il marionettista le aveva rivolto la parola con un sorriso sulla faccia
-”Sì?”
Doveva ammettere che quel ragazzo le faceva simpatia…forse perché era quasi
sempre allegro,al contrario del fratello, o forse per via degli strani trucchi
viola sul volto…
-”E così vuoi allenarti con il mio fratellino eh?”
Gaara sentendosi tirare in causa gli gettò un occhiataccia
-”Fatti gli affari tuoi”
Era la prima frase che gli usciva dalla bocca da quando erano arrivati.
Kankuro incrociò la braccia sbuffando.
-“Non si può neanche parlare adesso”
borbottò mentre Mineko sorrise divertita. Che carini, per la prima volta le
sembrava di stare seduta fra una famiglia normale.
Matsuri sbirciò con la testa fuori dalla cucina per vedere cosa stessero
combinando quei quattro…un altro ghigno le apparve sul volto e senza pensarci
due volte si rivolse all’amica
-“Hey Mine-chan…vuoi darglielo tu a Gaara-sensei il piatto che hai
preparato per lui?”
Il silenziò calò nella sala da pranzo.
Mineko diventò rossa per l’ennesima volta maledicendo l’amica. Stronza!.
-“Oh! Gli hai davvero preparato qualcosa? E bravo mio fratello che si dà
da fare…”
Temari prese a ridacchiare mentre guardava maliziosamente entrambi.
Questa volta non fu solo la giovane Genin ad arrossire, infatti si accorse
presto che anche il volto di Gaara,seppur sempre con un espressione
impassibile,era diventato rosso di vergogna.
Purtroppo non fu la sola ad accorgersene…
-“Oh
Oh Oh Oh Temari-san penso proprio che qui ci sia qualcuno che si è preso una
cotta”
Kankuro diede una leggera spinta al fratello col gomito
-“Fatela finita!”
quest’ultimo si alzò irritato e senza dire nulla a nessuno recuperò la giara
che aveva posato in un angolo della stanza e uscì dalla casa.
Di nuovo il silenzio la fece da padrone nella stanza…Forse avevano esagerato?
Matsuri non poté fare a meno di disperarsi
-“Noooo era quasi pronto!”
Mineko la guardò allibita…Ma che aveva da strillare se era stata proprio
un’idea sua quella dello scherzo?!
@Atena11
: Ihih prima o poi dovrà pur dirglielo! Le bugie hanno le gambe corte u.u
@Lonely Angel : Grazie sono contenta che ti sia piaciuta :D bhe anche Neji non
scherza u____u ma il migliore è Gaara haha BD
@Shen Shen : Grazie anche a te! mi impegno per riuscir a fare almeno due
capitoli al giorno :) |
Ritorna all'indice
Capitolo 9 *** Attimi. ***
…
A
parte l’episodio di Gaara la serata si svolse tranquillamente.
Tutti avevano potuto assaggiare le varie
cibarie della padrona di casa e avevano anche potuto comprendere quanto fosse
brava in quel settore! Cosa di cui titubavano fin dall’inizio.
Dopo cena Temari si propose per aiutare a sparecchiare la tavola, cosa che
Matsuri non si fece certo ripetere due volte, e anche cosa che invece non fece
l’altra ragazza invitata.
-“Ma come te ne vai?”
Mineko era stata diciamo “sorpresa” nelle vicinanze della porta
d’ingresso con in mano un piatto pieno di cibo che subito fece notare
all’amica.
La Genin capì subito che si trattava della porzione di Gaara e che
probabilmente gliela stava portando…sorrise a quell’idea…in fondo non
sarebbero stati male come coppietta!
Il ragazzo si trovava poco distante dall’abitazione, in un vicoletto
abbastanza ampio dove poteva allenarsi con i kunai.
Il rumore che producevano quegli oggetti allo scontrarsi coi rami dell’ albero
non poteva certo passare inosservato…
-“Hey…”
Gaara si voltò notando la presenza della ragazza che se ne stava lì in piedi
con un piatto tenuto sollevato all’altezza del petto da entrambe le mani.
-“Non ho fame…”
-“Devi pur mangiare qualcosa…”
Il Kazekage si voltò di nuovo riprendendo l’allenamento
-“Non me ne vado finché non mangi!”-
Mineko usò un tono che non ammetteva repliche, persino da parte della massima
autorità del villaggio.
Si sedettero per terra entrambi vicini e con la schiena appoggiata ad un
muretto…
L’aria era già piuttosto gelida di suo e il contatto della pelle con la
fredda pietra dietro di sé non la aiutò di certo a stare meglio.
Un brivido le percorse la schiena mentre cercava di stringersi nelle spalle.
Nel frattempo il ragazzo accanto a lei aveva,diciamo svogliatamente,
incominciato a mangiare qualcosina dal piatto che gli aveva portato…notò
divertita che scartava la maggior parte delle verdure presenti
”Proprio come fanno i bambini” sorrise a quel pensiero, che
decise comunque di tenere per sé.
Gaara le rivolgeva sempre più spesso lo sguardo osservandola con la coda
dell’occhio…non sapeva il perché,
ma era come se quando stava con lei sarebbe dovuto succedere qualcosa per cui
preoccuparsi…scacciò via quel presentimento quando notò la pelle d’oca
della ragazzina.
-“Hai freddo”
Per fortuna non era una domanda.
Mineko non disse niente sorridendo appena…Era ovvio che aveva freddo! Un
qualsiasi normale essere umano l’avrebbe avuto! Proprio non riusciva a capire
come facesse lui a stare a mezze maniche con quella temperatura e in un luogo
così!
Gaara tornò con lo sguardo sul piatto poggiato a terra davanti a se prendendo
un altro boccone di cibo…in contemporanea alla sua azione la sabbia dentro la
giara insisté per uscire fuori, producendo uno strano rumore quando spinse via
il tappo che la rinchiudeva.
Come se avesse vita propria si mise a creare una specie di conca attorno alla
figura della ragazza e del Kazekage creando una specie di rifugio dal vento
perenne.
Mineko osservava l’azione con un espressione sul volto che era fra lo stupito
e l’imbarazzato…ecco fatto.
L’ennesimo gesto carino da parte di lui…e lei che aveva fatto? Lo aveva
minacciato di morte e gli aveva portato del cibo.
Bhe si proprio pari non lo erano…
Abbassò lo sguardo intimidita dai suoi stessi pensieri più che da lui, che
intanto continuava a mangiare silenzioso.
Ringrazialo,stupida che non sei altro! La sua mente sembrava quasi
volesse farla impazzire con quegli stupidi pensieri continui.
-“Bhe…”
-“Non importa.”-
Per fortuna Gaara sembrava aver capito quello che stava per dirgli, e fortuna
era anche il fatto che lui di certo sapeva gestire meglio di lei quelle
situazioni…
Passarono diversi minuti in quel modo e in quell’arco di tempo Mineko si
accorse che per un paio di volte l’aveva guardato con un espressione dolce sul
viso.
Lei che fino ad ora non aveva mai pensato a quel tipo di cose ora stava cercando
di fare la carina con lui.
Poteva quasi giurare che se le si fosse allontanato ci sarebbe anche rimasta
male…
Si chiedeva come avessero potuto le persone aver paura anche solo di guardarlo o
parlargli o di come avessero potuto pensare che in realtà fosse solo un mostro
orrendo o un assassino.
Sorrise.
Per la prima volta si fidò ciecamente delle parole che gli aveva detto in
ospedale.
Era impossibile che lo stesso ragazzo seduto accanto a lei e che la riparava dal
vento fosse una stupida e pericolosa arma da battaglia.
-“Io…Vi credo…sapete?”
Glielo disse all’improvviso, senza aspettarsi nessuna risposta in cambio.
Gaara la guardò un po’ spiazzato
-“Come?”
-“Riguardo quello che mi avete detto l’altro giorno…quello che mi avete
giurato…adesso posso dire che ci credo…”
Mineko sorrise di nuovo distogliendo lo sguardo proprio in tempo per evitare
quello di lui, che nel frattempo si era fatto più cupo e triste.
…Vorrei poterci credere anch’io.
|
Ritorna all'indice
Capitolo 10 *** Che figura! ***
Altro chappy spero piaccia ^^
Erano passati di nuovo diversi giorni prima che il
Kazekage mise piede fuori dal suo palazzo.
Il lavoro ultimamente era sempre di più e per quanto gli piacesse farlo era
arrivato al limite della sopportazione.
Scartoffie di qua, scartoffie di la, riunioni di qua, riunioni di la.
Non ce la faceva proprio più.
L’unico bene era forse quello che almeno la notte non la passava a non far
nulla e ad annoiarsi…
Annoiarsi…quella parola gli sembrò così allettante in quel momento!
Sospirò sprofondando nella poltroncina dietro la scrivania.
A volte gli tornavano in mente i momenti passati insieme a Mineko,ma cercava di
mandarli subito via dalla testa impegnandosi a fare dell’altro.
Non si capacitava di quel fatto,anzi, gli dava fastidio avere sempre la sua
immagine impressa nella mente.
Diede la colpa a quella cosa incorporea chiamata “coscienza”, sempre
se uno come lui era in grado di avercela…(?)
Anche per Mineko i giorni stavano passando
lentamente.
Era sempre ad allenarsi insieme a Matsuri che non faceva altro che lamentarsi
della mancanza del loro sensei.
Di solito lei si limitava a risponderle che magari era impegnato col lavoro di
Kage, ma la ragazza sembrava quasi non darle mai ascolto,anzi, continuava in
quel suo capriccioso fare finché non si sentiva (falsamente) appoggiata
dall’amica.
Mineko ,arrivata al terzo giorno di sopportazione fece una cosa che non si
sarebbe mai aspettata: le chiese di andare a fare compere per la cittadina.
Ovvio dire che Matsuri accettò entusiasta la proposta cambiando l’argomento
“Lamentele” con quello “Spese!”.
Purtroppo quella giornata non era particolarmente ricca di bancarelle per le
strade cosa dovuta anche al fatto che il sole aveva deciso di cuocere ancora di
più sotto i suoi raggi il povero villaggio di Suna…
-“Uffa…non troveremo mai niente di carino qui!”
Matsuri iniziava già a lamentarsi sia del caldo sia della mancanza di acquisti
fin’ora fatta.
-“Non scoraggiarti dai…”
Da parte sua invece Mineko ringraziò quella giornata così afosa e calda sia
per le poche bancarelle sia per l’allenamento, che seppur ormai passato non
avrebbe potuto continuare per via del sole.
Mentre si guardava anche lei intorno per scorgere qualcosa di “interessante”
l’attenzione gli scivolò su di un braccialetto semplice, color acquamarina,
che un mendicante aveva appena poggiato sulla bancarella davanti a se. “Anche
gli occhi di Gaara sono di quel colore” maledì il proprio pensiero che
l’aveva portata a sorridere.
-“Mh?”
Matsuri la guardò un attimo incuriosita
poi poggiando lo sguardo sullo stesso oggetto avvistato dall’amica
-“Ora capisco! Bella scelta Mine-chan, ti starebbe proprio bene!”
Mineko si voltò verso di lei
-“Non è per me…”
Detto questo si allontanò diretta verso la bancarella.
Inutile dire che il venditore la trattò con cordialità e simpatia visto che
aveva appena acquistato da lui.
-“Hey Mine-chan…vuoi dirmi per chi è allora?”
La Genin abbassò lo sguardo mentre metteva il bracciale fasciato nella tasca
della maglia nera.
-“Gaara”
Doveva aver sussurrato appena quel nome visto che l’amica le si era incollata
addosso per sentire meglio
-“Ho capito bene?!”
lei annuì portando lo sguardo altrove
-“Aaaaaaaaaaaaah!”
sobbalzò al grido dell’amica e diciamo che anche mezza piazza si era girata
ad osservarle.
-“Che c’è?! Mi hai fatto prendere un colpo!”
-“Io lo sapevo che ti piaceva!”
Mineko arrossì guardandola male
-“Non è vero!”
-“Gli hai appena fatto un regalo! E poi da quando in qua lo chiami per nome?”
Matsuri ridacchiò ammiccando nella sua direzione
In effetti quella era una libertà che si era concessa da sola… non le aveva
mai dato il permesso di prendersi tutta quella confidenza con lui…
-“E’ solo per sdebitarmi”
Non volle darle altre spiegazioni superflue o meglio private che avrebbero
potuto peggiorare ancora di più la situazione d’imbarazzo in cui si era
cacciata.
Che male c’era nel fare un regalo per essere pari coi favori verso
qualcuno?
-“Bhe…perché non glielo vai a portare allora?”
Mineko non le rispose ragionandoci un po’ su. Ma
si…in fondo non aveva molto da fare…e fra la presenza e parlantina
di Matsuri e quella di Gaara di certo preferiva quella di quest’ultimo,
almeno aveva dei momenti dedicati al prender fiato!
…
Gaara guardò con la coda dell’occhio
fuori dalla finestra…
Nemmeno gli uccelli avevano il coraggio di volare in quella giornata…forse
troppo caldo e troppa fatica anche per loro…
Sbuffò un'altra volta mentre sempre di più si accomodava sulla poltrona.
Era arrivato al punto di avere lo sguardo pari al bordo della scrivania e il
cappello quasi del tutto sulla faccia.
Posizione alquanto vergognosa e non adatta ad una persona del suo ruolo, ma poco
gliene importava.
Qualcuno bussò tre volte alla porta attendendo un suo permesso per entrare.
Fece un respiro profondo poi pronunciando un semplice “avanti”.
La ragazzina,che ormai conosceva bene, dai capelli bianchi e gli occhi scuri
fece capolinea all’interno della stanza…i loro sguardi si incrociarono per
diversi istanti prima che quelli di lei si spostarono ad osservare la buffa
posizione del ragazzo… “E quello dovrebbe essere il Kazekage…”
pensiero che sarebbe passato per la testa a chiunque l’avesse visto in quel
modo.
Gaara solo quando si accorse di come era seduto si tirò prontamente in piedi
aggiustandosi il cappello cercando di sdrammatizzare quella situazione.
A Mineko piaceva vedere quando si imbarazzava ,quando quel candore della pelle
lasciava posto anche a del rosso sulle guance... Lo trovava…tenero.
-“Dovevi dirmi qualcosa?”
la sua domanda la fece tornare coi piedi per terra.
Sperava sul serio che non l’avrebbe aggredita data la sciocca ragione per cui
si trovava lì.
Infilò la mano nella tasca tastando la forma del braccialetto all’interno di
essa.
Che idiota,ma come ho potuto comprargli un bracciale! Magari nemmeno gli
piacciono queste cose o magari nemmeno
lo metterà mai.
Abbassò lo sguardo indecisa se dargli il regalo o no quando sentì per la
seconda volta il ragazzo chiederle il perché era lì.
-“Questo è per voi”
Subito dopo aver parlato estrasse dalla maglia il braccialetto lasciandolo in
vista verso di lui sul palmo della mano.
Gaara portò lo sguardo su quell’oggetto che ora gli veniva “offerto”
dalla Genin visibilmente imbarazzata. Ci fu un attimo di silenzio da parte di
entrambi e quei momenti per Mineko sembravano non voler finire mai.
-“E’ per me?”
Finalmente lui si decise a parlare, seppure chiedendole una cosa stupida e
scontata.
-“Bhe mi sentivo in debito…ma se non lo volete…”
Gaara ri-alzò lo sguardo su di lei mentre per la testa gli giravano diversi
pensieri..tanti pensieri, anzi troppi.
Innanzitutto si sentiva a disagio in quella situazione così nuova per
lui…quello era il suo primo regalo!
E poi gli veniva fatto anche da una ragazza sua allieva il che complicava le
cose…tralasciando il fatto che era anche quella che se avesse saputo la verità
lo avrebbe ucciso direi che era apposto!
Allungò la mano verso quella di lei per prendere il bracciale che ci stava
poggiato sopra…Per quanto fece attenzione lo sfiorarsi delle due mani fu
inevitabile.
Gaara arrossì sperando vivamente che una qualsiasi cosa potesse toglierlo da
quel momento.
Un uccello che vola nella stanza, un nemico che attacca, un oggetto che cade,
suo fratello che entra … no,forse quello era meglio di no dopotutto.
-“Grazie”
Mineko fece un cenno col capo ancora con lo sguardo rivolto altrove ad evitare
quello di lui.
Ma che diavolo le prendeva!
Insomma per una volta che doveva sentirsi lui in imbarazzo ci si stava sentendo
lei?!
Si decise ad alzare lo sguardo notando sorpresa che il rossore sul viso di Gaara
era tornato più forte di quando l’aveva visto poco prima seduto in quella
maniera o di quando sua sorella l’aveva canzonato a casa di Matsuri.
Per un attimo le venne la voglia di sorridergli e di abbracciarlo.
Tentazione che eliminò subito anche dalle anticamere del cervello.
Scordatelo! Ma cosa sei diventata una svergognata ora?!
-“Ecco…Adesso vi lascio al vostro lavoro…”
Mineko fece un veloce inchino in avanti come saluto poi uscendo da dove era
entrata richiudendo dietro di se la porta.
Gaara non ebbe il tempo di dire altro data la velocità con cui la ragazza aveva
compiuto quell’azione.
Si mise a guardare il braccialetto che ora stava stringendo con la mano, come un
anti-stress.
Sorrise un
attimo poi alzando lo sguardo verso la porta ripensando a rallentatore alla
scena avvenuta poco prima.Scosse la testa trovandosi una scusa.
-“Ragazze…” |
Ritorna all'indice
Capitolo 11 *** Bacio sotto la luna ***
Mineko quella sera non riusciva a prender
sonno.
Troppi pensieri in testa riguardanti gli ultimi avvenimenti successi e troppi
incubi riferiti alla morte del padre.
Sospirò mentre ormai decisa ad uscir di casa si stava vestendo di tutta fretta.
Non aveva la minima voglia di rigirarsi nel letto sperando che il sonno le
bussasse alla porta.
Si assicurò di aver preso anche la giacca riposta nell’armadio onde evitare
ulteriori malanni a causa del freddo della notte…o magari onde evitare altri
momenti imbarazzanti con Gaara che la riparava dal vento…
Scosse la testa Possibile che debba sempre finir col pensare a lui?!
Fece per aprire la porta della stanza per scendere di sotto quando l’idea di
sgattaiolare fuori tramite la finestra la fece sorridere. Ma sì infondo non
faceva nulla di male!
La aprì e con un salto si precipitò fuori dall’abitazione.
Ancora diversi salti e via! A camminare per i tetti delle altre case.
L’aria
gelida le stava penetrando la pelle del volto scompigliandole anche diversi
ciuffi dei capelli…
Si sentiva libera in quel suo strano modo di comportarsi…se l’avesse vista
sua madre le avrebbe detto di tutto
”Non è il modo di essere una signora!”
Oh al diavolo! Non le piaceva essere una signora così come la intendeva lei.
Si fermò di colpo sul bordo di un tetto piatto,mentre il suo sguardo viaggiava
fino l’altro lato dell’edificio fino a posarsi sulla figura di un ragazzo
accovacciato per terra.
Dovette sbattere più volte le palpebre e mettere bene a fuoco per realizzare
che si trattava di Gaara.
Sussultò un attimo. Proprio l’ultima persona che avrebbe voluto
incontrare…O era il contrario?
Restò in silenzio non sapendo se salutarlo o lasciarlo stare ai suoi pensieri.
Mentre lo osservava le sembrava…triste.
La luna gli illuminava parte del volto soprattutto l’ideogramma sulla fronte
rappresentante la parola Ai, amore.
Sospirò incupendosi…non aveva calcolato il fatto che lui non dormiva
praticamente mai.
Fece due passi verso la sua figura catturando la sua attenzione.
Sembrava sorpreso che ci fosse qualcun altro sveglio a quell’ora…ma al
contrario non sembrava sorpreso del fatto che fosse lei ad esserlo.
-”Ciao…”
Lui sorrise appena
-”Sveglia?”
Mineko annuì col capo ricambiando il sorriso
-”Siediti..”
Per fortuna non sembrava volesse restare da solo,anche quella notte, e non
sembrava neppure infastidito dalla sua presenza in particolare.
-”Sembri triste…”
Gaara alzò lo sguardo su di lei che ormai gli si era seduta vicino a pochi
centimetri di distanza.
Poteva vedere con chiarezza il colore dei suoi occhi e la preoccupazione che
c’era rivolta verso di lui.
Non aveva mai visto nessuno preoccuparsi in quella maniera fatta eccezione per
Temari e Kankuro.
-”Può capitare…”
Mineko si maledì per aver detto quella frase così diretta e poco personale nei
confronti del ragazzino…e prova del fatto che non ne voleva parlare era la sua
risposta…
-”Mh…”
rivolse lo sguardo verso il villaggio che si presentava davanti a loro immerso
nel buio della notte ed illuminato solo leggermente dai raggi della luna.
-”E tu…”
Gaara sembrava quasi volesse rigirarle la domanda con quella frase…
Notò per la prima volta che le stava dando un tono confidenziale anche lui e
questo la rallegrò per un secondo…ora non si sentiva poi così inferiore a
lui né in dovere di parlargli per forza come Kazekage.
-”Cosa ti fa pensare che io sia triste?”
Il ragazzo si ritrovò spiazzato a quella domanda.
L’aveva chiesto solo per gentilezza,in effetti…ma sperava di tirarle fuori
una qualche frase che desse inizio ad un possibile futuro discorso.
Gaara portò la mano destra a scompigliarsi un po’ i capelli, evidentemente
non gli piaceva averli perfettamente lisci o in ordine…e leggermente
imbarazzato alzò le spalle in segno di risposta.
Nel fare quel gesto la manica della veste scura che stava indossando,con tanto
di colletto alla coreana, gli scese di poco fino al gomito lasciando la pelle
chiara riflettere sotto la luce della luna.
Mineko fu sorpresa di notare un braccialetto color acquamarina al polso del
ragazzo…proprio quello che gli aveva regalato durante la giornata!
Cercò di trattenere un sorrisetto…Non voleva metterlo in imbarazzo anche se
doveva ammettere che la cosa la allettava alquanto.
-”Allora…ti piace…”
non riuscì a resistere alla tentazione di vederlo di nuovo rosso in faccia. Stronza,
pensò mentre l’altra se-stessa se la rideva divertita.
Gaara la guardò annuendo
-”Si…certo che mi piaci”
Mineko sbarrò gli occhi voltandosi verso di lui, che nel frattempo
avrebbe voluto sotterrarsi sotto un cumulo di sabbia.
-”Che mi piace…certo che mi piace…” ripeté la frase cercando di
essere il meno possibile agitato, o almeno di mostrarlo il meno possibile a lei.
Che razza di idiota che sono.
La ragazza non pensava che avrebbe mai potuto udire una frase del genere da
qualcuno come lui.
Non sapeva più che pensare…insomma,tutti si possono confondere no?
Ma la sua reazione imbarazzata non era poi così normale…
Se ti sbagli poi ridi o comunque te ne accorgi subito non dopo un po’…
Diamine! Ci mancava questa!
Notò che lui la stava osservando con la coda dell’occhio,mentre fingeva di
guardare alla sua destra.
Era terribilmente carino, Matsuri aveva ragione.
Oh al diavolo, Mineko fallo.
Dentro di se le sue due “metà” stavano facendo a lotta su chi doveva
prendere il sopravvento.
Alla fine , come prima, quella più “alla buona” vinse.
Portò la mano a poggiare sul braccio di lui nel tentativo di riportarlo a
guardare nella sua direzione…cosa che risultò alquanto facile dato che si era
girato non appena lei si era mossa.
Ok,doveva farlo e in fretta anche se non voleva passare da maniaca sessuale
stupida e che non sapeva fare altro che toccare i ragazzi senza motivo.
Chiuse gli occhi pregando che fosse la cosa giusta e avvicinò velocemente il
viso vicino quello del ragazzo, poggiando le labbra sulle sue.
Se lo avessero toccato avrebbero pensato che aveva la febbre o un colpo di sole.
Gaara si sentiva non bruciare, di più.
Voleva chiudere gli occhi, ma non ci riusciva.
Eppure lei l’aveva fatto,quindi doveva essere di sicuro quello il modo
“corretto” di affrontare la situazione.
Eppure non riusciva a staccare lo sguardo da lei neanche per un secondo.
Quanto gli serviva ora la stessa freddezza che usava nei duelli con gli
avversari…
A furia di pensare a tutte queste cose il tempo passò in fretta e Mineko si
staccò lentamente da lui.
Aprì gli occhi e nel ritrovarsi quelli del ragazzo puntati addosso non poté
non arrossire imbarazzata.
-”Scusa”
Gaara deglutì spostando subito lo sguardo altrove.Non sapeva cosa fare, lui non
era tipo da quelle situazioni!
La presa di lei sul suo braccio si fece pian piano più lieve, evidentemente
pensava di esser stata “respinta” e che non l’avesse insultata solo
per una questione di educazione o rispetto…
Senza nemmeno accorgersene la sua mano era finita su quella della ragazza nel
tentativo di bloccare il suo allontanarsi.
Doveva dire qualcosa,adesso…possibilmente qualcosa adatto alla situazione…ma
cosa?
Le rivolse lo sguardo notando che era forse più in imbarazzo lei che lui
dopotutto…
-“Grazie…per essere sveglia.”
Mineko lo guardò un po’ incuriosita.Non sapeva se si riferiva al fatto che
almeno non era solo, o al fatto che in realtà lo stava seccando…per fortuna
ci pensò lui a chiarire il tutto sorridendole.
Non ebbe nemmeno il tempo di ricambiare che aveva posato le labbra sulla propria
guancia lasciandole un veloce,ma tenero, bacio.
Non le importava quello che sarebbe successo dopo o con sua madre e i parenti o
se le amiche l’avrebbero presa in giro…o se lui l’avrebbe trattata male
dimenticandola il giorno dopo.
Ora stava bene lì seduta con quel ragazzo dai capelli rossi e quegli occhi che
al momento le sembravano i più belli che avesse mai visto.
E,questo, le bastava.
|
Ritorna all'indice
Capitolo 12 *** Bisogna affrontare il dopo! ***
Nuovo capitolino ^^ e finalmente si sn baciati sti due oooh u_____u
Era quasi giunta l’alba, al villaggio di
Suna.
Il sole aveva deciso di lasciare ancora un
paio d’ore agli abitanti sotto di se prima di poter incominciare ad
illuminarli con la propria luce.
Nel palazzo del Kazekage tutto taceva, sembrava che persino in quel posto di
giorno così affollato la notte fosse una cosa sacra per chiunque ci abitasse.
Mineko si rigirò fra le coperte aprendo appena gli occhi quando un ciuffo dei
capelli decise di darle fastidio sul volto…il gesto non volontario di mandarlo
via aveva fatto sì che si svegliasse.
Sbatté più volte le palpebre per permettere agli ancora assonnati occhi di
prendere completa visione di quello che aveva davanti a se.
Era sdraiata su di un fianco, con un braccio sotto il cuscino e l’altro
piegato accanto al corpo.
Seduto sulla parte sinistra del letto proprio sul bordo accanto a lei c’era la
figura del ragazzino dai capelli rossi che ormai conosceva fin troppo bene.
-“Gaara…”
Nel sentirsi chiamare si voltò verso di lei, smettendo di darle la schiena.
-“Non è ancora mattina…faresti bene a riposare.”
in quel momento si sentiva così piccola e indifesa. Lui era lì, seduto
vicino a lei che continuava ad osservarla silenzioso e serio in volto. Sembrava
quasi un rimprovero quel suo sguardo…un rimprovero per un qualcosa che aveva
commesso ?
Viaggiò con la mente ai fatti accaduti precedentemente ricordandosi di loro
due, sul tetto di casa, del bracciale, la luna…e…il bacio.
Distolse lo sguardo da lui non appena si ricordò di quel particolare…
Osservò la stanza dove si trovava realizzando solo dopo diversi istanti che era
quella del palazzo del Kazekage.
Ma che ci faceva lì? I pensieri più ovvi riguardanti la situazione fra loro
due si fecero spazio nella sua mente…No,non era possibile!
Si sentì di nuovo avvampare quando decise di non ascoltare il consiglio del
ragazzo e di mettersi a sedere con la schiena contro la spalliera del letto.
-“Cosa…? Cosa è successo?”
Sperava con tutto il cuore che la risposta non fosse stata quella che aveva
pensato lei.
-“Eravamo sul tetto a…parlare…” spostò lo sguardo altrove al
suono di quella parola, nel tentativo di ingannare quel che entrambi sapevano
bene stessero in realtà facendo “..quando poi l’ideogramma ha cominciato
a sanguinare.”
Le indicò con l’indice il braccio dove c’era quel simbolo, che ora era
coperto da una fasciatura.
-“Sei svenuta…e ti ho portata qui.”
Mineko deglutì. Certo, per fortuna non era quello che pensava lei, ma non
era neanche quello che avrebbe preferito sentire…
-“Grazie…”
-“Sapevo che non c’entrava la febbre o roba del genere nemmeno la volta
scorsa…”
Gaara continuò a parlare ignorando,nel caso ci fosse stata, la volontà
della ragazza del non parlare di quell’argomento.
-“Quindi…ora puoi anche dirmi cos’è…”
Il tono usato dal ragazzo non ammetteva un “no” come risposta quella
volta…e Mineko l’aveva capito.Abbassò lo sguardo sospirando poi decidendosi
a dirgli la verità…
-“Quando mio padre morì…per mia madre fu terribile. Non riusciva a darsi
pace…non riusciva a dormire…non era più se stessa.”
Gaara portò lo sguardo su di lei in silenzio
-“…questo è un jutsu speciale.”
Portò la mano a toccarsi il braccio bendato dove c’era impresso il
simbolo.
-“Mia madre mi ha cresciuta con la speranza che vendicassi la morte di mio
padre. E questo me lo ricorda.”
Gaara corrucciò lo sguardo
-“In che modo?”
-“L’hai visto anche tu. Brucia, fino a farmi sanguinare…dipende dalle
situazioni in cui mi trovo.”
Finalmente si decise ad alzare lo sguardo verso di lui
-“Quando sono vicina al mio compito,peggiora…certo non sempre…ma
diciamo che è come un appunto per non dimenticare il mio compito.”
Mineko non disse più altro per un po’ prima di sorridere nella sua
direzione
-“Ma…forse sbaglia…”
-“Sembra che ti fidi più di me e del tuo intuito che del tuo corpo.”
al sentire quelle parole la ragazza tornò nuovamente seria
-“Non dovrei?”
Gaara distolse lo sguardo alzandosi dal letto e dirigendosi verso la porta
per uscire
-“No…”
la aprì facendo ben attenzione a non farla sbattere una volta chiusa dietro
di se e scomparse quindi alla vista della Genin.
Quella risposta per lei era stata come una lama dritta al cuore.
No?
Che voleva dire?
…
Lasciò passare diversi minuti prima di alzarsi dal letto,decisa ad andare a
chiedergli maggiori informazioni.
Non prestò molta attenzione al fatto che era ancora scalza e senza indugiare
ancora si diresse verso l’uscita che dava sul corridoio.
Diverse stanze erano ai lati di quella principale e più grande del Kazekage,
evidentemente erano tutte quelle dei consiglieri o dei ninja col grado più
elevato che dovevano proteggere il palazzo…
Poggiò la mano sulla parete vicina a lei, aiutandosi ad ogni passo attraverso
il buio del corridoio.
Finalmente una flebile luce si fece viva poco più distante da dove si trovava
lei…doveva essere l’ufficio del ragazzo, dato che era l’unico sveglio a
quell’ora.
Cercando di essere il più silenziosa possibile,per non disturbare gli altri nel
loro riposo, proseguì all’interno della stanza. Gaara se ne stava con le
braccia incrociate, impassibile come sempre, ad osservare fuori dalla finestra.
Vederlo lì dentro senza la solita tunica e il solito berretto bianco da
Kazekage faceva un effetto strano…lei non aveva mai messo piede all’interno
dell’ufficio se non per lavorare e ricevere missioni…e ritrovarsi ora lì
nei panni “dell’ospite” proprio le sembrava strano…
Era quasi sicura che malgrado non si fosse girato in realtà sapesse benissimo
di non essere più da solo.
Fece diversi passi verso di lui in silenzio poi poggiandosi con la testa sulla
sua schiena e circondandogli la vita con le braccia.
Non sapeva perché lo stava abbracciando, ma lui non sembrava poi così
infastidito.
Chiuse gli occhi sorridendo. Poteva sentire benissimo il suo respiro, così come
il calore emesso dal suo corpo…un calore che mai avrebbe immaginato potesse
sentire proprio da lui…il ragazzo che più odiava fino poco tempo prima e che
pensava di dover uccidere.
E poi, non si aspettava quel comportamento da se stessa.
I ragazzi erano sempre stata l’ultima cosa a cui voleva pensare…ma forse lui
era diverso dai soliti ragazzini sciocchi che non facevano altro che vantarsi di
essere dei Chuunin o roba del genere…malgrado la sua giovane età era già
Kazekage e persino malgrado questo era rimasto sempre il solito distaccato,
senza montarsi troppo.
Gaara la stava osservando con la coda dell’occhio in silenzio…raramente
aveva ricevuto un abbraccio da una ragazza…o meglio raramente si era voluto
far abbracciare lui…
Riportò lo sguardo sul paesaggio fuori dalla finestra. Avrebbe voluto che i
suoi unici pensieri fossero solo quelli legati alla loro “storia” se così
poteva definirla, ma sapeva benissimo che non avrebbe retto ancora più di tanto
la sua bugia e a quello non poteva fare a meno di pensare.
A peggiorar le cose fu anche la frase che la ragazza gli rivolse poco dopo…
-“Non
lasciarmi mai.”
Lui sbarrò gli occhi voltandosi quanto bastava per osservarla meglio.
Se ne stava lì abbracciata a lui, con gli occhi chiusi e la testa poggiata
sulla sua schiena.
Era così fragile. Chiunque avrebbe potuto farle del male in quel momento.
Portò le mani sopra le sue senza risponderle, sperando che quel gesto le
bastasse.
Cosa doveva fare?
Non poteva dirle la verità proprio in un momento del genere…ma non poteva
neanche prometterle qualcosa che poi non avrebbe mantenuto…
Forse era lui che si faceva troppi problemi come al solito…
La vera domanda era: ma lui voleva sul serio restarle accanto? O era stata
soltanto una cosa così…senza troppo conto? |
Ritorna all'indice
Capitolo 13 *** La prima volta non si scorda mai? ***
Malgrado
tutto quello che era successo nelle ultime ore Mineko non si sentiva affatto
stanca.
Il bruciore provocato dall’ideogramma sul braccio aveva finalmente smesso di
darle fastidio e questo faceva sì che anche la sua mente fosse più libera e
serena,senza pensieri di alcun tipo rivolti all’obbligo che le aveva imposto
sua madre fin da piccola di vendetta.
Nonostante gli avesse detto più volte che stava bene e che non c’era da
preoccuparsi Gaara l’aveva costretta a tornare nella sua camera, almeno per
non prender freddo scalza in giro per il palazzo e lei era riuscita a
trascinarselo dietro con una semplice occhiata.
Era brava quando voleva ottenere qualcosa.
-“Gaara, fra poco sarà giorno”
lui annuì distrattamente
-“Perché non ti siedi?”
Mineko picchiettò con la mano sul materasso nella sua direzione, come ad
aggiungere un invito col corpo oltre che con la voce.
Era titubante riguardo la loro storia…Non era sicuro di volersi affezionare ad
una persona a cui aveva fatto del male…come se temesse di starle accanto più
per pena e favore personale che per vero e semplice affetto.
Malgrado i suoi pensieri decise di accettare il suo “invito” a sedersi…lei
era messa con le spalle al muro e le gambe distese e divaricate, lo sguardo era
fisso su di lui mentre gli sorrideva. Contrariamente a come era successo la
prima volta che si erano visti adesso era lui a sentirsi in soggezione davanti a
quegli occhi scuri. Gattonò fino a lei sedendosi di fianco a gambe unite. Era
un continuo fissare la fine del letto davanti a se, per evitare di incrociare lo
sguardo della ragazzina.
-“Cosa c’è?”
Mineko se ne accorse subito di quella freddezza nei suoi confronti…non che
non ci fosse abituata, ovvio, ma ora cominciava a preoccuparsi di quello che
stava succedendo e a darsi delle colpe riguardo la promessa che gli aveva fatto
fare prima.
Si mosse tanto quel che bastava per mettersi a cavalcioni su di lui che intanto
era stato costretto da quel gesto a portare l’attenzione solo su di lei.
-“A cosa ti riferisci?”
Sapeva benissimo a cosa si stava riferendo la ragazza, ma non voleva che si
preoccupasse di qualcosa che non esisteva. O meglio di un problema che era solo
suo e che doveva risolvere da solo.
Mineko sospirò mentre prese a giocherellare con i lacci che uscivano dal gilè
beige che indossava il Kazekage sopra la tunica nera.
-“Non importa”
Ormai aveva imparato a capire il suo comportamento e cosa volevano dire
certe risposte da parte sua.
Gaara la guardò sospirando…era tutta intenta a giocherellare con
quell’indumento,come se lo stesse usando come diversivo o come anti-stress.
Portò le mani sulle sue, che ora cercavano di slacciargli le varie fibbie del
gilè, fermandole.
Mineko si sentì arrossire senza alcun motivo…ma solo che il contatto del
proprio corpo con il suo le provocava una scossa dritta lungo la schiena.
Ma che diavolo le stava succedendo?
Le si avvicinò col volto facendo sì che le labbra di entrambi si
sfiorassero, lasciandola del tutto spiazzata da quel gesto così inaspettato da
uno come lui.
Gli portò le braccia dietro al collo incrociandole, tirandolo di più a se.
Quel bacio era diverso da quello che si erano dati sul tetto del palazzo…era
più vero e più serio che quello che era riuscita a strappargli
da sola,l’unica cosa rimasta uguale era l’imbarazzo di entrambi nel
ritrovarsi così vicini.
Mineko si staccò di pochi millimetri da lui
-“Chiudi gli occhi”
Un suggerimento che fece arrossire ancora di più il ragazzo. Non sapeva
perché,ma si sentiva alquanto un’ imbranato cronico nel baciare…chiuse gli
occhi come gli aveva suggerito…bhe, forse avrebbe dovuto farlo una volta
ripreso a baciarla, e non di scatto e all’improvviso…
Lei sorrise quasi rassegnata: era proprio goffo in quella situazione.
Tornò silenziosa a baciarlo con più dolcezza, come se volesse tranquillizzarlo
del fatto che era assolutamente normale baciarsi fra due persone che si vogliono
bene.
Sseppur con qualche problemino, riuscì a sganciargli di dosso l’imbracatura
del gilè gettandolo dall’altro lato del letto.Prese a passargli le mani sul
petto, cercando di individuare l’apertura anche della tunica.
Ma come diavolo si tolgono queste cose?
L’altra se stessa,quella che stava prendendo il sopravvento, avrebbe voluto
prenderlo, sbatterlo contro il muro e fregarsene dei vestiti che aveva addosso.
Ma decise che forse era meglio non ascoltare quella vocina dentro di se.
Gaara dal canto suo non sapeva
che fare…doveva lasciarsi andare o dirle la verità subito ed evitare un
futuro coinvolgimento amoroso?
Nel pensare quelle cose sentiva le mani di lei addosso, che impazienti di
proseguire il contatto stavano ispezionandogli la tunica in cerca
dell’apertura.
Non aveva più dubbi adesso…avrebbe deciso di lasciarsi andare.
Purtroppo per lei la parte che Gaara aveva nascosto per tanto tempo ora stava
tornando a farsi sentire.
Il lato condizionato dal demone Shukaku dentro di se stava prendendo di nuovo il
sopravvento, eccitato dall’idea di poter fare un'altra persona completamente
sua e di poter di nuovo vedere qualcuno pregare di smetterlo, seppur le
condizioni ora erano diverse e per fortuna Gaara riusciva a controllare il lato
più omicida di esso.
Portò le mani sui fianchi della ragazza costringendola ad invertire la
posizione, sdraiandola sul fianco del letto e mettendocisi sopra.
Mineko non sapeva se essere più sorpresa o più felice del fatto che stava
finalmente collaborando anche lui.
Notò
che le mani del ragazzo ora avevano preso ad accarezzarle la schiena sotto la
maglia nera quando si staccò di poco da lei osservandola
-“Tu e queste dannate bende”
sorrise divertita nel sentirgli dire quella frase,aveva il fiato corto come
lei, probabilmente aveva già perso il suo lato razionale…non ci aveva mai
pensato ma in effetti le bende sulle gambe sarebbero state il problema maggiore
per lui da affrontare.
Non voleva dirgli che sapeva togliersele con un semplice gesto tirando la
principale di esse...voleva vedere come se la sarebbe cavata da solo.
Gaara portò lo sguardo a incrociarsi con quello della ragazza…
-“Vi arrendete di già signor Kazekage?”
Seppur la divertiva vederlo in quella situazione c’era qualcosa nel suo
sguardo che era cambiato e che la preoccupava non poco…sembrava più deciso,
più forte di quello che aveva visto da sempre pieno di indecisione e freddezza.
Gaara sorrise appena tornando a baciarla con maggiore violenza.
Non voleva farlo uscire, non voleva far sì che prendesse di nuovo il controllo
della sua persona travolgendolo e distruggendogli la personalità…così,prima
che un altro gesto potesse peggiorare il tutto scese a posare le labbra sul suo
collo cominciando a baciarlo,intento a volerle dire proprio in quel momento la
verità sul suo passato e a farsi odiare interrompendo il tutto.
Mineko avrebbe voluto che quel momento durasse in eterno, le braccia lo
stringevano a se facendo aderire i loro corpi. Avrebbe voluto sentirsi
completamente sua, dimenticandosi di tutto il resto.
All’improvviso il collo cominciò a bruciarle leggermente, così come
l’ideogramma sul braccio…ignorò quest’ultimo concentrandosi solo ed
elusivamente su quello che le stava facendo Gaara.
Per quanto le era possibile notò con la coda dell’occhio che aveva preso a
morsicarle la pelle, alternando quel gesto coi baci, dolore e piacere che la
stavano uccidendo completamente.
Socchiuse di nuovo gli occhi: infondo non era poi così imbranato come voleva
far credere.
Gaara si avvicinò con un paio di baci al suo orecchio fermandosi diversi
istanti a reprimere dentro di se l’istinto del demone monocoda.
Sussurrò una sola frase, cercando di rimanere il più impassibile possibile.
-“Ho ucciso io tuo padre.”
@atena11: capitolo un pò cortino,ma spero piaccia cmq ^^ e grazie per continuare a recensirmi :) |
Ritorna all'indice
Capitolo 14 *** Giuramento Infranto. ***
Altro capitolo corto,ma mi piaceva descrivere in pochi attimi la scena che stava succedendo fra i due ^^grazie ancora atena per i complimenti^^
“Ho ucciso io tuo
padre”.
Quelle parole le stavano girando in testa provocando lo sconforto più
totale.
La parte più razionale di lei si decise ad analizzare bene la frase:
ho-ucciso-io-tuo-padre.
No,non potevano esserci altri sensi.
Portò con timore lo sguardo ad incrociare quello di Gaara che, come sempre, non
mostrava alcuna espressione.
-“Come?…”
Sperava che lui le sorridesse divertito, dicendole che era uno scherzo,
dicendole che aveva fatto una faccia buffa e che era sbiancata e che tutto ciò
era alquanto divertente.
Certo,sarebbe stato un po’ crudele da parte sua e quello sarebbe stato lo
scherzo più idiota che avesse potuto mai fare,ma sempre meglio che sentirsi
dire quella frase un’altra volta…cosa che non mancò di succedere.
-“Ho ucciso io tuo padre…Ti ho mentito.Ti ho giurato e ti ho tradito.”
Se avesse ragionato su un secondo di più forse sarebbe scoppiata in
lacrime.Lacrime piene di rancore,odio,vergogna verso se stessa e verso il fatto
che si stava donando all’assassino di suo padre.Dolore,per aver amato e per
stare amando chi l’aveva fatta soffrire e chi la stava tradendo.
-“Io…”
Non sapeva che dire,non sapeva se doveva rispondergli,né se doveva per forza
parlare o dire qualcosa in quel momento.
-“Odiami.Ti prego fallo.”
Mineko sbarrò gli occhi al sentire quelle parole. Un'altra volta. L’aveva
fatto un'altra volta.
Le aveva trafitto il cuore per la seconda volta!
Odiarlo.Odiarlo,come poteva? Esatto,non poteva.
Era lì, immobile, sotto di lui. Era sbagliato,era tutto sbagliato.
Le aveva giurato di non essere stato lui.Lo aveva giurato!
E adesso le stava mentendo.Sì,doveva esserci pur qualcos’altro sotto.
-“…..ti prego dimmi che non è vero…...”
non riusciva quasi a parlare, le parole uscivano fredde e doloranti dalle sue
labbra,come se anche loro fossero state ammazzate insieme a tutto il resto.
-“Fallo!Odiami!Odiami e Basta!”
Mineko rabbrividì a sentir di nuovo quella sua richiesta. A sentir il modo più
violento con cui si era rivolto a lei e a guardare quegli occhi così freddi che
sembravano volessero nascondere tutto il suo mondo.
Voleva morire.Voleva
farlo veramente.Voleva che lei lo odiasse a tal punto da ammazzarlo.
Si sentiva non un verme,di più.
Le stava facendo del male, tutto per una questione sua di egoismo e orgoglio.
Stupido.Idiota.Stronzo.Verme.
Si sarebbe insultato per delle ore.
Non era colpa sua, voleva pensare.
Non era colpa sua,voleva esser in grado di credere.
Non era colpa sua, voleva dirle.
Ma niente di ciò accadde.Non disse nulla,non pensò nulla, non credé ad altro
che alle sue parole.
Lui l’aveva ucciso.Lui doveva essere odiato.
Si sentiva male.Si sentiva davvero male.Per la prima volta nella sua vita gli
importava davvero di quello che provava la ragazza accanto,sotto, di se.
Era piccola.Era così piccola.
L’aveva scheggiata,lui,bastardo.
Non se la meritava per nulla.
Scosse la testa,alzandosi.
Non voleva vederla, non voleva più rivolgerle la parola.Mai più.
Sperava cercasse di ammazzarlo, sperava lo facesse con la stessa frequenza che
ebbe suo padre.
Si sarebbe sentito meno in colpa, forse.
-“Va via.”
Altre parole flebili.Altra richiesta,questa volta da parte di lei.
Gaara la osservò diversi attimi prima di recuperare la sua roba ed allontanarsi
di fretta dalla camera.
La lasciò sola.
Lì,nel letto.
Voleva sparire,voleva farlo veramente.
Si raggomitolò su se stessa, sparendo sotto le bianche lenzuola.
Sperava tanto di svegliarsi all’improvviso e scoprire che era stato tutto un
incubo.
-“Gaara”
Un nome.Sempre il suo.
Un'altra richiesta.Quella di averlo di nuovo al suo fianco,di sentirsi di nuovo
toccata e baciata da lui.Desiderata,ma allo stesso tempo ignorata da quel suo
sguardo così distante.
Sciocca,l’hai mandato via.
E finalmente le lacrime cominciarono a scendere, prepotenti e volenterose di
voler essere le protagoniste del finale di quella notte.
Rigarono la guancia destra di Mineko.Rigarono quella sinistra di Gaara.
Bastarde,avevano trionfato su entrambi.
Lei,nel letto.Lui,sul tetto del palazzo come nell’infanzia.
Mani strette sui capelli rossi,quasi a volerseli strappare via.
In ginocchio,come se fosse quella la posizione adatta per una punizione.
Kazekage.Non lo era più dentro.
Mostro.Mostro.
Tutto come prima.No,non poteva essere.
Pianse,più forte.Ti prego, non poteva essere.
Solitudine improvvisa.Di nuovo.
Era tornato tutto come prima…
|
Ritorna all'indice
Capitolo 15 *** Ti Amo ***
Dei raggi di luce
entrarono all’interno della stanza,illuminando diverse parti del letto
disfatto posizionato al centro di essa.
Sopra c’era la figura di Mineko, addormentatasi stremata dal troppo piangere.
La testa poggiata sul cuscino, sdraiata sul lato destro, sembrava come se avesse
passato una notte qualunque e non la più brutta della sua vita.
Il cigolio della porta che si apriva la fece svegliare all’improvviso.
Fece capolineo all’interno della stanza il ragazzino dai capelli rossi e gli
occhi chiari che da lì a poco tempo era entrato nella sua vita stravolgendola
completamente.
Lo guardò fissa diversi istanti e l’abitudine di salutarlo quasi riuscì a
vincere dentro di lei prima che ricordasse quello che era successo la notte
appena passata.
Lui era entrato in silenzio camminando spedito dritto verso l’armadio in fondo
alla stanza.
Mineko notò il solito sguardo freddo e il solito comportamento distante che
aveva ogni giorno…solo osservandolo più attentamente riuscì a notare il
particolare degli occhi gonfi e arrossati.Evidentemente aveva pianto anche lui
anche se non voleva darglielo a vedere.
-“Cosa fai qui?”
Si fece forza e gli rivolse la parola. Era confusa,ma voleva sentire la sua
voce,doveva sentirla, ne aveva bisogno.
-“….dovevo prendere la tunica”
Mineko capì che si stava riferendo a quella bianca ufficiale da Kazekage.
Stupida a non arrivarci subito…in effetti era lei che non si sarebbe dovuta
trovare lì,nella sua stanza.
Annuì col capo senza dire altro.
Perché le stava parlando così di nuovo?
Perché era così distaccato?
Sperava di ricevere da lui più attenzioni e invece niente…
Abbassò la testa e lo sguardo mordendosi il labbro inferiore.
-“Io ti amo…”
Lo stava più sussurrando a se stessa che a lui,anche se era sicura che
l’avesse sentita comunque.
Gaara posò finalmente per la prima volta lo sguardo su di lei.
Non doveva amarlo,doveva odiarlo.
Non se ne capacitava…perché doveva rendergli le cose più difficili?!
-“Fatevela passare presto,questa infatuazione.”
altra lama che la trafisse non piano.
La stava respingendo?
Sarebbe
dovuta essere lei a dirgli di tutto e a non volerlo più vedere…
e invece lei aveva capito, aveva capito che non era quel mostro che lui stesso
credeva ormai di essere.
Aveva capito che doveva esserci qualcosa di più che le stava nascondendo…ma a
quelle parole non ebbe il coraggio di rispondere.
Gaara una volta cambiato si preoccupò di riporre i vestiti all’interno
dell’armadio e di richiudere le ante senza causare rumore.
Durante quel tempo la ragazzina aveva tenuto lo sguardo fisso alla finestra a
lato.
Un po’ per timidezza nel non volerlo vedere mezzo nudo e un po’ per privacy.
Gaara lanciò un ultima occhiata verso di lei.Non sapeva quello che stava
guardando.
Non sapeva se aveva davanti la ragazza di cui si stava innamorando, o quella a
cui aveva fatto del male o ancora quella che voleva solo per non essere più da
solo.
Abbassò lo sguardo poi dirigendosi verso la porta.
Basta,non voleva più saperne di lei.
Aveva deciso. Avrebbe eliminato il problema alla radice.
Lui non era fatto per amare!
Posò la mano destra sulla maniglia, deciso ad andarsene senza neanche
salutarla quando sentì di nuovo quella sensazione.
Quelle braccia attorno alla vita. Quel respiro che gli accaldava la pelle del
collo e l’orecchio.Quella morsa allo stomaco.
-“Ti prego”
Deglutì,cercando di mandare giù anche tutte quelle sensazioni che ora stavano
cercando di ammazzarlo.
Sì,era sicuro che si fossero alleate anche loro dalla parte della ragazza.
Volevano farlo impazzire.
Con la coda dell’occhio osservò Mineko abbracciata a lui.
Aveva lo sguardo fisso sul suo volto…quegli occhioni scuri che gli stavano
chiedendo di ascoltarla.
-“Perché ti viene così difficile?!”
Ecco che di nuovo l’aggrediva.
Lei non aveva fatto niente…proprio niente, in tutta quella storia.
-“Per favore!”
Gaara si zittì. Per favore cosa?!
La notte prima lo aveva voluto fuori da quella stanza e adesso gli si era
appiccicata di nuovo e gli chiedeva per favore?!
-“Perché non ti fidi di me…perché non mi dici tutta la verità?!”
Abbassò gli occhi.
Dirle la verità…la verità completa.
No…non voleva farlo…sapeva che non facendolo l’avrebbe persa,ma almeno non
l’avrebbe fatta più soffrire.
Lei sarebbe andata avanti coltivando sempre di più l’odio per lui e pensando
al padre come ad una povera vittima sfortunata o come a chissà quale ninja eroe
e non si sarebbe ritrovata a fare i conti con la persona orribile che era lui e
con quel suo mostro dentro.
Si,era così che voleva andassero le cose.Ognuno per la sua strada.
-“Levati”
Le diede una spinta scrollandosela di dosso e facendola cadere per terra.
Mineko non credeva che potesse essere così freddo persino con lei.
Restarono a fissarsi per poco più che un paio di secondi,ma che ad entrambi
sembrarono essere un eternità.
Poi Gaara aprì la porta e la richiuse dietro di se sbattendola.
Aveva rovinato tutto un'altra
volta…ma questa volta per il bene di un'altra persona.
atena: Sono contenta che ti piaccia quel capitolo ^^ ho cercato di esprimere al meglio quei sentimenti :) Mineko è più piccola di un anno di Gaara! e lui qui ne ha circa 15 :) |
Ritorna all'indice
Capitolo 16 *** Come prima ***
Passarono diversi giorni durante i quali
Mineko cercò di ignorare i pensieri nel suo cervello riguardanti quel ragazzo
dai capelli rossi.
Spesso la notte si ritrovava a piangere sotto le coperte del suo letto, cercando
inutilmente di soffocare i singhiozzi sul cuscino che attiravano la madre che
precisa e puntuale come al solito si recava in camera della figlia per vedere
cosa le stava succedendo.
Non raramente si ritrovava ad aggredirla. In fondo lei che poteva saperne
dell’amore? Lei che era stata sottomessa a quello stupido sentimento e aveva
costretto sua figlia a vivere con un peso addosso di vendetta?!
Finivano sempre per litigare e lei si ritrovava a piangere ancora più forte
cercando inutilmente conforto nel pensare ai momenti passati insieme a lui.
Avrebbe davvero voluto poter uscire dalla finestra e andare a cercarlo per i
tetti delle abitazioni.
Ma non voleva dargliela vinta.
Preferiva soffrire piuttosto che star male per lui e darglielo a vedere…Se
c’era una cosa che aveva imparato dalla madre era che non ci si doveva mai far
sottomettere dall’amore!
Nel frattempo Gaara si era dedicato anima e
corpo al suo lavoro di Kazekage,persino più del dovuto.
A fine giornata era sempre più stanco e solo il terribile pensiero di perdere
la sua personalità a causa dello Shukaku lo teneva sveglio e
lontano dal letto.
Purtroppo la notte non c’era poi così tanto da fare,persino per la massima
autorità del villaggio.
Si ritrovava spesso davanti allo specchio della sua stanza a guardarsi e a
pensare ai momenti passati con Mineko e ogni volta che succedeva si tirava un
pizzicotto sul braccio per distrarsi.
Metodo stupido,direte voi,ma pur sempre efficace!
Quella notte però mentre si tirava l’ennesimo pizzicotto sbuffando notò al
suo polso il bracciale color acquamarina che ormai era così abituato a portare
che si era persino scordato di averlo indosso.
Ripensò al momento in cui Mineko gliel’aveva regalato,a quando si era sentito
avvampare nel momento in cui l’aveva preso dalla sua mano sfiorandola.
Scosse la testa. No,non doveva pensarle più. E non doveva nemmeno più avere
quel braccialetto al polso!
Lanciò una veloce occhiata alla sveglia sul comodino accanto al letto.
Le due di notte passate…Perfetto,ormai lei già dormiva da un pezzo.
Si diresse verso la porta,attraversò di corsa l’ufficio dove lavorava di
giorno e percorse il corridoio che portava all’uscita principale
dell’edificio cercando di far meno rumore possibile per non svegliare
soprattutto i fratelli. Sapeva benissimo che se avesse svegliato sua sorella per
lui non ci sarebbe stato scampo.
Rabbrividì a quel pensiero.A volte Temari faceva più paura persino di
lui,quando si arrabbiava.
Una volta giunto in strada fece un balzo per salire sul tetto dell’abitazione
più vicina e poi via.
Altri salti,veloci,rapidi,silenziosi.
Suna dormiva sotto il manto stellato del cielo. Tutto taceva e sembrava
tranquillo…Per fortuna.
Gaara si fermò di colpo, una volta arrivato sul tetto della casa della
ragazzina.
Si chinò di poco in giù, osservando il bordo della finestra.
-“Dovrebbe essere quella della sua camera…”
Portò la mano davanti al volto e puff.
Mineko
si era decisa a sdraiarsi del tutto dopo l’ennesima litigata con la madre.
Aveva gli occhi chiusi,ma ancora non riusciva ad addormentarsi.
Rivedeva sempre il suo volto davanti alla faccia. Lo vedeva quando la prima
volta le aveva chiesto come si chiamava o quando le aveva sorriso prima di
baciarla o quando ancora era arrossito a casa di Matsuri diventando così un
ragazzino tenero e impacciato e non per niente il grande Kazekage.
Sorrise a quel pensiero,lasciandosi scappare una risatina.
Un rumore alla finestra la fece sobbalzare spaventata.Si girò di scatto verso
destra osservando il vetro che ora era stranamente scheggiato.Corrucciò lo
sguardo avvicinandosi e aprendo la finestra.
Si sporse un pochino per guardarsi meglio intorno…eppure era convinta di aver
sentito un rumore.
Stava per tornare dentro la stanza quando la sua attenzione venne catturata da
un oggetto posto poco sopra la finestra,che ora penzolava davanti al suo
sguardo.
A tenerlo fisso al muro un po’ di sabbia,che sembrava quasi magica da come
riusciva a restare attaccata senza cadere a terra. L’oggetto in questione era
un braccialetto color acquamarina che alla luce della luna sembrava quasi
brillare.
Mineko sbarrò gli occhi. Solo un nome le balenò per la testa.Gaara.
-“Gaara!”
L’aveva chiamato, stupida.
Tornò a guardare la sabbia.Doveva essere ancora nei paraggi per poterla
comandare in quella maniera…forse voleva assicurarsi che lei trovasse il
bracciale…?
Non ricevette risposta e per la prima volta un pensiero azzardato le balenò in
testa.
Mise un piede sul bordo della finestra,poi subito l’altro aiutata con le mani
che si reggevano al muro,cercando di trovare un equilibrio sufficiente.
Alzò il naso insù osservando prima il cielo e poi la fine della casa.
Gaara doveva trovarsi sicuramente sul tetto.
O almeno sperava…
-“Gaara!”
E di nuovo nessuna risposta…Maledì la sua statura così piccola e il
fatto che ancora non aveva imparato a dosare il chakra per camminare sulle
pareti.Così le sarebbe risultato impossibile raggiungere il tetto!
Una volata di vento le fece ondeggiare i capelli e la veste scura che indossava.
Non avrebbe resistito ancora per molto in quella posizione…
La voce della ragazzina gli arrivava forte e chiara.
Chiuse gli occhi,sperando che anche le orecchie decidessero per una volta di
escludersi dal mondo,quando però una seconda chiamata gli fece capire che
avevano miseramente fallito.
Sospirò riaprendo gli occhi.
Ma non poteva semplicemente prendere il braccialetto e rientrarsene bella
tranquilla a dormire nella sua stanza? Un NO! Gli fece da eco
nella sua testa.
Ma che diavolo stava pensando? In fondo, preferiva quasi che lei lo stesse
cercando, piuttosto che essere completamente ignorato?
Una volata di vento lo fece tornare coi piedi per terra. Non arrivavano altre
voci da sotto il tetto e il pensiero che lei si fosse arresa incominciò a farsi
spazio nella sua testa.
Abbassò lo sguardo,rassegnato. Era meglio così,alla fine.
Fece per alzarsi quando un urlo attirò la sua attenzione.
Mineko!
Si sporse velocemente per vedere cosa era successo.
La ragazza era aggrappata con una mano al bordo della finestra,e sotto di lei
diversi metri la separavano dal pavimento.
-“Gaara!”
Un’altra volta,lo stava chiamando.Gaara la guardò diversi istanti prima
che una ennesima volata di vento la fece scivolare del tutto.
-“Mineko!”
Il suo nome gli uscì spontaneo dalle labbra. Mineko stava per cadere.La sua
Mineko stava precipitando a causa sua!
Fece una mossa con la mano e subito una scia di sabbia da terra andò ad
avvolgere il corpo della ragazza a soli pochi metri da terra.Per fortuna era
arrivato in tempo.
Sospirò,mentre la scia ora stava risalendo portando con sé anche Mineko…La
sabbia la appoggiò delicatamente sul tetto,davanti a lui, prima di sparire e
cadere a terra,da dove era arrivata.
Mineko osservò il ragazzino davanti a se.Non era cambiato per nulla.
Certo che non era cambiato,stupida che non sei altro, è passata solo una
settimana.
-“Gaara”
Si riteneva alquanto monotona dopo aver pronunciato per l’ennesima volta
il suo nome…ma in quel momento non sapeva che altro dire…l’aveva salvata e
ora se lo ritrovava davanti a se.
Gaara la osservò in silenzio. Quanto gli erano mancati quegli occhioni scuri.E
se in realtà fosse destinato a proteggerla? Se in realtà anche lui avesse
potuto stare con qualcuna?
Un tempo si era detto che un giorno forse avrebbe potuto pure lui amare
qualcuno…ma non aveva mai pensato ad una ragazza.Solo ad amici o parenti.
Mineko non riuscì a trattenere le lacrime. Non aveva più voglia di fingere.
Non davanti a lui.
-“Quanto ti odio…”
Ironica frase che lasciava a intendere il contrario.
Si buttò addosso al ragazzo abbracciandolo e scoppiando a piangere.
Gaara si ritrovò con la ragazza addosso senza che potesse ribattere alla sua
frase..
Non sapeva perché,ma in quel momento voleva solo essere lì.Non avrebbe
desiderato essere da nessun’altra parte se non lì con lei addosso.
Portò le braccia a cingerla di più a se,come se potesse scappargli via da un
momento all’altro,come se il vento potesse di nuovo allontanarla da lui.
Chiuse gli occhi mentre la ragazza aveva ormai sprofondato la testa fra la
spalla e il collo di lui,bagnandolo con le lacrime.
-“Mi dispiace…”
Non riuscì a dirle altro per farla stare meglio…ma
riaverlo lì accanto a lei per Mineko era già tutto quello di cui aveva
bisogno.
Altro capitolo :D
Per la gioia di chi legge^^ e visto che la storia viene letta tanto ma non recensita mai allora metto questo:
Campagna di Promozione Sociale - Messaggio No Profit:
Dona l’8‰ del tuo tempo alla causa pro recensioni.
Farai felice milioni di scrittori.
(Chiunque voglia aderire al messaggio, può copia-incollarlo dove meglio crede)
haha xD |
Ritorna all'indice
Capitolo 17 *** Una strana malattia! ***
Per la prima volta nella sua vita, Gaara si
sentiva quasi in obbligo verso quella ragazza.
Verso quella ragazza dai capelli chiari come la luce della luna, che ora
riposava tranquillamente fra le sue braccia ad occhi semichiusi.
Aveva la testa appoggiata sul suo petto,che infastidiva il respiro regolare del
suo corpo. Cosa che però non gli dispiaceva poi così tanto…
Portò la mano a toccare e a stringere in una leggere morsa proprio la zona del
cuore.
Per la seconda volta gli faceva male,ma un male diverso da quello provato
nell’infanzia verso lo zio.
-“Mineko”
La Genin si voltò quel tanto da permettere ai propri occhi di incollarsi al
volto del ragazzo.
-“Si?”
Gaara sospirò mettendosi a sedere, costringendo anche lei a seguirlo in
quel movimento.
-“Mi fa male”
Portò lo sguardo ad abbassarsi verso la zona che ancora si teneva stretta
con la mano,per farle capire il soggetto della sua frase.
Mineko lo guardò diversi istanti in silenzio.Quando aveva sentito la parola “male”
un brivido le aveva scosso il corpo,ma per fortuna non era il tipo di male
fisico quello che intendeva il Kazekage.
Sorrise nella sua direzione…possibile che non si fosse mai innamorato?
-“E dimmi…che male è?”
Gaara rimase in silenzio per un po’,ragionandoci su.
Era differente dal dolore fisico.Ed era anche differente da quello della
tristezza o della delusione che aveva provato negli ultimi anni.
Corrucciò lo sguardo pensieroso poi riportando l’attenzione su di lei.
-“E’ diverso.E’ un male che però…non fa poi così tanto male…”
Mineko sorrise ancora di più. Sì,aveva capito quello che stava provando il
suo Gaara.Era la stessa cosa che stava provando anche lei.
-“E’ l’amore”
Quelle parole sembrarono essere entrate nel cervello del ragazzo come due
fulmini.
Sgranò gli occhi scotendo la testa.
-“Non può essere, ti sbagli. Se penso a Temari o a Kankuro non sento
niente di tutto ciò.”
Il tono era calmo, ma deciso di chi voleva far capire che ne sapeva di
quell’argomento.
-“Bhe,è diverso...Ad esempio…se pensi a me?”
La ragazzina gli si avvicinò un po’ di più sfiorandogli delicatamente le
labbra e facendolo arrossire un’altra volta.
-“Fa male…”
Gaara abbassò di nuovo lo sguardo. Forse era solo un problema suo,forse era
lui che non capiva niente e reagiva in quel modo, forse…
-“Gaara…senti.”
Mineko gli portò la mano a posarsi di poco sotto il suo seno sinistro,
gesto che lo fece arrossire quasi subito.
-“Senti i battiti? Sono uguali ai tuoi”
Gli sorrise di nuovo,divertita e intenerita allo stesso tempo da quella
strana situazione: spiegare l’amore al grande Kazekage.
Gaara annuì senza dire nulla,ritraendo la mano. Aveva capito benissimo
quello che intendeva dirgli la kunoichi…
-“Gaara…Ci sono ferite che possono essere curate solo con l’amore….e
poi c’è l’amore in persona.
Che è una malattia che non si può curare in nessun modo,una volta che la si ha
dentro.
Ma è una malattia diversa,vero? Non sei disposto
a fare un piccolo sacrificio e a portarla con te?”
Restarono in silenzio diversi attimi prima che lui si decidesse finalmente a
fare un accentuo di sorriso ed ad annuire col capo.
Mineko sorrise abbracciandolo e baciandolo sulla guancia. Avrebbe voluto volare
via con lui,subito.Lasciandosi dietro le spalle tutto il resto e tutta quella
gente che dormiva nelle abitazioni,ignara di quello che stava accadendo fra loro
due.
Voleva tenersi Gaara stretto al petto per sempre,suo, suo soltanto.Senza gente
intorno che lo chiamava Kazekage-sama o senza sentire le voci sul suo
passato,soprattutto quelle di sua madre.
L’ideogramma sul suo braccio aveva ripreso
a sanguinare. Sapeva benissimo il perché,ma sapeva anche che non avrebbe mai
storto nemmeno un capello a quel ragazzo.
Piuttosto sarebbe morta dissanguata.
Gaara la guardò scostandola di poco da se.
Era chiaro che voleva farle notare quel che lei stessa già aveva visto,ma era
anche chiaro che ogni parola a riguardo sarebbe risultata superflua se non
aderittura inutile.
Ci pensò lei a rompere quel silenzio
-“Non ti preoccupare…”
Si sforzò di sorridergli un'altra volta,seppur l’espressione sul volto
del ragazzo non si decideva a cambiare.A volte quei grandi occhi chiari le
sembravano peggio di due fari puntati addosso.
-“Domani chiamerò dei ninja esperti nel settore…dovremmo far qualcosa,mh?”
Usò un tono che non ammetteva repliche e lei se ne accorse subito.D’altro
canto aveva ragione…vederla sanguinare inutilmente e a causa sua era una cosa
inaccettabile, soprattutto per uno pieno di paranoie come lui.
-“E domani ti dirò anche un'altra cosa…”
La Verità? Si,era arrivato il momento di dirle le cose così come
stavano, per filo e per segno.
Mineko annuì, seppur titubante, alla sua frase.In quel momento avrebbe fatto di
tutto pur di vederlo sereno…e se toglierle quell’ideogramma dal corpo o
parlarle sarebbe servito a quello allora lo avrebbe assecondato.
Gaara si alzò,costringendola a fare lo
stesso prendendole le mani.
-“E’ meglio che vai a riposare”
Mineko assunse un aria mista fra il triste e il capriccioso,cominciando a
guardarlo con gli occhioni scuri a cui lui non riusciva più a resistere.
Roteò gli occhi sospirando e portandosela stretta al petto,cingendole la vita
con le braccia.
Sorrise.Aveva raggiunto un'altra volta il suo scopo.
Poggiò la testa sulla spalla del ragazzo chiudendo gli occhi,quando
qualcosa di molto piccolo e fastidioso cominciò a strusciarsi sulla sua pelle
nuda.
Aprì gli occhi osservandosi il corpo,ora avvolto da una scia di sabbia
abbastanza spessa.
Gaara sorrise mentre lei gli rivolgeva occhiatacce arrabbiate e indispettite.
Giusto il tempo di avvicinarsi a dargli un veloce bacio sulle labbra che la
sabbia la riportò velocemente e precisamente nella sua camera.
Poteva ancora udire benissimo la voce della ragazza,che ora stava bofonchiando
qualcosa del tipo “non è giusto” “potevi avvertire” “stronzo!”
Sorrise divertito,ancora con lo sguardo rivolto verso la parte in cui era
scomparsa sotto la forma della casa la sua Mineko.Come minimo gliel’avrebbe
fatta pagare domani…Scosse il capo, tornando serio e portandosi la mano al
petto,un’altra volta.Strinse,osservandosi in quel suo gesto assurdo.
…
…
-“Amore…?”
Altro capitolo finito :) finalmente nel prossimo Gaara le dirà tutto ^^ grazie ancora a chi commenta e a chi legge! |
Ritorna all'indice
Capitolo 18 *** Ahi!Ahi!Gaara! ***
Quella mattina
sarebbe stata diversa da tutte le altre.
Lo aveva deciso lui stesso quella notte, promettendolo a Mineko.
Non era stato a perdersi in troppe chiacchiere o spiegazioni,semplicemente le
aveva detto che le avrebbe parlato…sperava avesse capito da sola riguardo
cosa.
Mentre si occupava delle solite faccende riguardanti il suo lavoro trascorse
anche fin troppo tempo a pensare ad una soluzione per l’ideogramma sul braccio
della ragazzina: aveva già contattato tutti i medici di Suna,persino gli
anziani,ma nessuno di loro aveva in mente una soluzione efficace riguardante
quel problema.
Sospirò,stiracchiandosi e appoggiandosi meglio sulla sedia,quando qualcuno bussò
alla porta.
Mineko entrò nella stanza senza nemmeno aspettare il consenso da parte del
Kazekage,che ora la stava fissando col suo solito sguardo impassibile,ma sereno,
sul volto.
Gli sorrise avvicinandosi a lui di diversi passi,rimanendo ferma in piedi
davanti alla sua scrivania.
-”Purtroppo ancora…”
prima che potesse finire la frase la ragazza gli aveva messo un dito sulle
labbra.
-“Non voglio sentire altro”
Gaara la guardò basito…come non voleva sentire altro?
-“Sono qui perché voglio che stasera tu venga a mangiare a casa di Matsuri
con me e i tuoi fratelli.
E’ un invito ufficiale eh!”
Gli fece l’occhiolino per fargli intendere che era stata proprio Matsuri a
precisare il fatto che doveva esserci anche lui…evidentemente c’era rimasta
male dopo l’episodio dell’ultima volta…
Gaara sorrise appena annuendo col capo.
Forse,almeno quella sera, avrebbe potuto lasciare a casa i problemi che lo
stavano facendo impazzire.
-“Parleremo dopo…”
Mineko sorrise,voltandosi per uscire dalla stanza
-“Ah…Non
fare tardi”
Ridacchiò,lasciandolo lì fermo con un sorriso divertito sul volto e con
mille pensieri per la testa.
Quel giorno Mineko
si era svegliata di buon umore.
Aveva medicato l’ideogramma sul braccio,fasciandolo più volte per sicurezza
igienica e non e già da diverse ore le balenava in testa il pensiero di passare
un'altra nottata come quella precedente con Gaara.
”Questa volta voglio fare anche io qualcosa di mio soltanto per lui.”
Sorrise,mentre si dirigeva all’appuntamento a casa della sua amica che si
erano date poco prima.
Matsuri non fu sorpresa dal fatto che la ragazza le avesse chiesto di aiutarla
nel preparare un dolce,piuttosto era curiosa di sapere per chi fosse…ovvio
dire che Mineko non le aveva accennato nemmeno una parola delle sue intenzioni e
che aveva ben evitato qualsiasi argomento con le parole
Gaara-Sabbia-Notte-Bracciale-Rosso-Luna-Amore ecc ecc.
-“Questo dovrebbe andare!”
Il piatto che aveva indicato sul libro Matsuri era un dolce al cioccolato
farcito di un particolare frutto rosso che avevano lì a Suna, il tutto adornato
per farlo sembrare ancora più bello e invitante.
Mineko accettò entusiasta, eliminando tutti i pensieri riguardanti il fatto che
non aveva la minima idea di quel che piacesse a Gaara in fatto di cibo,sapeva
solo che odiava le verdure,ma a tutto ciò diede appunto poco conto presa
com’era dal fare qualcosa per la prima volta con affetto per qualcuno.
Passarono diverse ore in cucina,diciamo anche a morire dal caldo, ai fornelli
quando finalmente il dolce fu pronto!
Il risultato sembrava davvero ottimo,ed essendo un dolce freddo non avrebbero
neppure dovuto aspettare molto per poterlo servire.Lo misero in frigo
soddisfatte,facendo ben attenzione a non distruggerlo o a farlo cadere.
-“Ti devo un favore Matsuri!”
l’amica le stava sorridendo divertita, mentre si toglieva di dosso il
grembiule messo prima per non sporcarsi
-“Mine-chan…perché non inviti Gaara-sensei qui stasera insieme ai
fratelli? Così potrai fargli assaggiare il dolce già subito”
Mineko non sapeva se arrossire o sbiancare.
Cavolo come aveva fatto a capire che era per lui?!
-“Tu..ma come…”
-“Eddai!Non ci vuole mica un genio a capirlo!”
ridacchiò dandole
una pacca sulla spalla
-“E poi mi farà piacere rivedere Gaara!”
A quella frase
Mineko capì che per fortuna Matsuri non provava quello che provava lei per il
ragazzo,ma solo semplice attrazione fisica.Sorrise, poi annuendo col capo.
-“E va bene…”
Ormai si era rassegnata…dopotutto era pur sempre una sua amica,no? Forse
era meglio così,almeno non avrebbe dovuto fingere ancora.
Mineko era passata
dall’ufficio di Gaara diversi minuti dopo,informandolo dell’invito a cena di
quella sera.
Era stata così presa a fargli quel dolce che si era completamente dimenticata
del fatto che doveva parlarle seriamente…se ne ricordò solo una volta messo
piede all’interno della stanza del palazzo…si maledì mentalmente,quando
decise di convincerlo a dedicare quella giornata a ben altro…per fortuna aveva
accettato senza troppe polemiche.”Strano”, pensò mentre si
allontanava dall’edificio.Scrollò le spalle, in fondo era meglio così,perché
mai farci un problema?
Mentre camminava
per le varie vie deserte della cittadina si sentì improvvisamente chiamare da
dietro le spalle.
Una figura tutta coperta di nero con uno strano oggetto sulla schiena stava
correndo verso di lei sbracciandosi.
-“Kankuro?”
Il ragazzo si fermò davanti a lei col fiatone…in effetti perché si era
messo aderittura a correre non lo sapeva neanche lui…e il perché si vestiva
sempre di nero con una temperatura maggiore ai 40° nel bel mezzo del deserto…bhè
quello non lo sapeva nessuno.
-“Ciao Mineko-san…ascolta devo parlarti!”
La Genin lo fissò incuriosita…non avevano parlato poi molto loro due da
quando si erano conosciuti e adesso aveva aderittura corso per chiederle di
parlare?
-“Amh…si certo…”
Si avviarono
entrambi verso una panchina poco distante dove si sedettero vicini a
discutere…Mineko realizzò presto che il ragazzo le aveva domandato di poterle
parlare solo per il semplice fatto che era l’unica ragazza che conosceva
escludendo Temari,che da sorella l’avrebbe solo imbarazzato, e Matsuri che con
quella sua lingua lo avrebbe assillato fin troppo.
L’argomento era semplice: donne.
O meglio,una donna.
Mineko si alzò di scatto puntandogli il dito indice contro
-“Ah! Ti sei preso una cotta!!”
In quel momento,se avesse potuto,sarebbe sprofondato sotto la sabbia.
-“A saperlo andavo direttamente da Matsuri…”
bofonchiò prima che Mineko decise di sedersi di nuovo scusandosi divertita.
Passarono un ora buona a parlare dei problemi del Jonin riguardanti una certa
Shio che aveva cominciato a notare durante gli allenamenti coi Genin diverse
settimane fa, e su come avrebbe potuto lui farsi notare maggiormente da lei.
Mineko non era poi così un’esperta in quel settore,ma riuscì a dargli
comunque consigli su quello che ad
una donna piaceva ricevere e sentirsi dire.
-“Grazie Mineko-san, sei stata grande!”
Kankuro l’abbracciò lasciandola un attimo sorpresa.
Avrebbe voluto che anche Gaara avesse quel lato del carattere del fratello…ma
non tutte le ciambelle vengono col buco, no?
Ancora pochi minuti
e sarebbe potuto uscire da quell’inferno bollente che era il suo ufficio.
In effetti non c’era nessuno che gli imponeva di stare lì fermo a fare i suoi
doveri…o forse una persona c’era: sua sorella.
Doveva rispettare i suoi orari ogni giorno,se non voleva ritrovarsi con della
sabbia nel piatto come cena.
Sospirò guardando l’orologio. Ancora due minuti.
Decise di ammazzare il tempo rimasto dedicandosi ad osservare il villaggio di
Suna da una delle piccole finestrelle rotonde che aveva sul muro.
Tutto tranquillo,pensò.
-“Sabbia,gente,bancarelle,sole,sabbia di nuovo,bambini,guardie,sabbia,in
effetti un po’ troppa sabbia, Mineko e Kankuro abbracciati,altre case,ancora
altra sabbia…
MINEKO E KANKURO ABBRACCIATI?!”
Non riuscì al trattenersi dal gridarlo e quando se ne accorse la sua mano
era già posizionata sulla bocca.
Ma che gli era preso?!?!
Analizzò meglio quella scena: Loro due,su una panchina, abbracciati che
si sorridevano.
No no no.
Magari era una visione del troppo caldo.
Chiuse gli occhi un attimo,poi li riaprì.
Ecco,erano ancora lì, niente visione.
Che diavolo ci facevano Mineko e suo fratello seduti vicini?!
Cazzo cazzo cazzo!
Amore un bel niente!
…
…
…
Boom!
…
…
…
Temari
spalancò la porta d’ufficio di corsa, dopo aver sentito quel frastuono
provenire dalla zona dove si trovava suo fratello.
-“Gaara! Tutto be….ne…?”
Osservò senza parole la scena: c’era sabbia ovunque sparsa per terra, e
le finestre lungo la parete circolare erano completamente…come si può dire?
Esplose?
I vetri erano sparsi un po’ per terra e un po’ evidentemente fuori dal
palazzo,sulla strada.
Gaara non si voltò neanche, ancora fisso con lo sguardo fuori da lì.
Gran bel casino che aveva combinato…
-“Dannazione!”
sussurrò serrando le mani in due pugni.
Temari non aggiunse altro, ancora leggermente sconvolta,
decise di uscire e di lasciare da solo il fratello.
-“Tutto bene Temari-san?!”
Una delle guardie di turno si era precipitata a vedere cos’era
successo,quando si trovò Temari davanti la porta chiusa ancora leggermente
scossa.
-“Scatto d’ira…”
Spiegò così poi tirando un sospiro di sollievo.
Scusate se ho fatto aspettare più del mio solito,ma il caldo mi uccide e non ho tanta ispirazione in questi giorni T____T ancora grazie di cuore a tutte ^^
|
Ritorna all'indice
Capitolo 19 *** Gaara geloso? ***
Dopo quello che
aveva visto non gli andava minimamente di passare la serata in compagnia di quei
due e ancora meno gli andava di dover far finta di nulla e fingere di stare
bene.
Non sapeva che pensare, in fondo non era da lui provare quelle cose così come
non era da lui ingelosirsi per delle sciocchezze del genere…un attimo, Gelosia?
E dove l’aveva imparata quella parola?
Sbuffò, uscendo dal suo ufficio senza degnare nemmeno di un occhiata le persone
che lo salutavano o lo guardavano un po’ scioccate dopo che la voce su quello
che aveva combinato si era già sparsa per i corridoi arrivando alle orecchie di
tutti.
Sua sorella non provò neanche a fermarlo o a chiedergli che aveva…avrebbe già
dovuto stare con lui quella sera,sopportarlo oltre il tempo prestabilito sarebbe
stata una vera seccatura, come avrebbe detto quel cry-baby di
Konoha.
Gaara da parte sua desiderava soltanto essere lasciato in pace. Voleva uscire a
prendere un po’ d’aria senza dover dare spiegazioni a nessuno e senza dover
sentire la predica di Temari riguardo il suo comportamento poco azzeccato per il
ruolo che vestiva e per la prima volta sembrava che sua sorella fosse
d’accordo con l’idea di lasciarlo stare.
Dopo che avevano
parlato su quella panchina entrambi avevano deciso di incamminarsi assieme verso
l’abitazione di Matsuri.
Dopotutto era quasi giunta la sera e sprecare del tempo per andare a casa a
cambiarsi per poi dover uscire qualche minuto dopo era una cosa assurda.
Mineko camminava con a fianco il ragazzo incappucciato di nero che sempre di più
la stava incuriosendo… i suoi pensieri riguardo il villaggio erano coerenti
con quello che faceva ogni giorno da Jounin maestro e il suo modo di vedere le
cose si poteva dire molto simile al suo sotto parecchi punti di vista…era
proprio diverso da suo fratello…persino i lineamenti erano più maturi,più da
uomo che da ragazzino come quelli di Gaara.Solo i capelli così sbarazzini erano
identici.Non era male,quel Kankuro…C’era solo quella fissazione per le
marionette,ma quella l’aveva sempre avuta fin da piccolo o almeno così le
aveva spiegato nella discussione che stavano avendo.
-“Eccoci, siamo arrivati!”
La Genin indicò con l’indice della mano destra la piccola casetta,simile
alle altre accanto, dove Matsuri gli aveva invitati…da quanto detto da Kankuro
probabilmente sua sorella avrebbe tardato, doveva ancora essere alle prese con
delle faccende nel palazzo del Kazekage, mentre quest’ultimo era molto
probabile che sarebbe sbucato da lì a poco.
Detto fatto una figura vestita di nero saltò rapida giù da un tetto di una
casa, apparendo alla vista di entrambi. I capelli rosso fuoco e gli occhi
acqua-marina potevano appartenere ad una sola persona in tutta Suna…
-“Gaara!”
Finalmente dopo
diversi minuti che camminava era riuscito ad arrivare,anche abbastanza in
orario, davanti la casa dove avevano appuntamento lui, i suoi fratelli e
ovviamente, Mineko.
Diversi balzi e poi Giù, per terra.
Alzò lo sguardo solo quando si sentì chiamare da una vocina ormai a lui
conosciuta, portò sulla figura
della ragazza la sua attenzione tornando in posizione eretta, stendendo le
ginocchia che erano andate a piegarsi per ridurre l’urto col terreno.
-“Mineko-san…Kankuro.”
Il solito tono che usava con chiunque. Neppure per la sua Mineko si era
riservato un modo più dolce da poterle rivolgere…notò rapidamente la mano
alzata del fratello che con il suo solito sorriso da ebete,che in quel
momento avrebbe fatto sparire a cazzotti, lo salutava, così come notò
anche la delusione nello sguardo della ragazza nel sentirsi chiamare con quel
suffisso attaccato al nome.
Alla fine loro due non erano ufficialmente fidanzati,non avrebbe dovuto
prendersela.
Mineko cercò di sorridere comunque, poi avvicinandosi a lui.
Fin lì tutto tranquillo se nonché il ragazzo aveva già incominciato ad
avviarsi verso l’abitazione della allieva senza nemmeno aspettarli.
Ma che diavolo gli era preso?
Abbassò lo sguardo tornando a camminare restando in silenzio e con le
braccia distese lungo i fianchi e le mani serrate in due pugni. Era
arrabbiata,ma allo stesso tempo non poteva darlo a vedere o avrebbero scoperto
tutto…e lei non era proprio in quel modo che voleva mettersi ufficialmente con
Gaara.
Riuscì finalmente a tornare coi piedi per terra quando un tonfo alle sue spalle
la fece sobbalzare e girare velocemente
-“Kankuro-kun, tutto bene?”
Il ragazzo era letteralmente sdraiato per terra, con la faccia premuta
contro il terreno e la sabbia sotto di se.
-“Mh”
Mugugnò subito dopo un qualcosa che doveva essere un “tutto ok”mentre
aiutato da Mineko cercava di rimettersi in piedi
-“Devo essere inciampato…”
Si guardò i piedi,sicuro che lì per terra non ci fosse nulla fino a pochi
istanti prima che cadesse.
Mentre la ragazza lo incitava a proseguire di nuovo per non fare tardi giurò
quasi di aver visto diversi granelli di sabbia muoversi attorno al suo piede per
poi cadere immobili sul terreno…
Gaara si voltò
solo un istante,per assistere alla scena per poi tornare subito con lo sguardo
dritto verso di se e verso l’abitazione dell’allieva.
Un ghigno divertito gli si dipinse sul volto
“Mpf. Idiota.”
Allora ^^ capitolo abbastanza corto,ma ho un mal di testa bestiale e più di
così non riesco a fare XD
e poi non mi dispiace come pezzo seppur sia breve ^^
Ora passo ai ringraziamenti u.u
Tutte le persone che stanno leggendo la mia FF portando il totale delle letture
a 606 *-*
Le 55 persone
che hanno letto anche l’ultimo capitolo ^^
E in particolare chi ha recensito gli ultimi pezzi:
atena11: ormai
sei una delle fedelissime haha XD ti ringrazio tanto per la pazienza che hai nel
leggerti tutte le mie cavolate e per le tue recensioni :D eeh si io sogno
proprio una ragazza alla Mineko (anche nell’aspetto) per il mio Gaara
*_______________* GaaxMine forever
XD
rikku091: graziee :D haha sono
contenta che ti piaccia anche a te la fiction :D si si l’ipnosi ha funzionato,
io seguo sempre i consigli (o le minacce?:P) delle lettrici XD
Zakurio:
grazie anche a te ovviamente! Mi fa piacere che ti piaccia il capitolo su
come ho reso Gaara tenero e anche rimbambito a causa dell’amore ihih vedrai
che tutto si risolverà,prometto ;)
Eiden: seguo
sempre i tuoi consigli sulla scrittura,lo sai :D anche se a volte mi perdo per
strada XD in fatto a errori riguardanti le parole posso solo dire in mia
discolpa che sul “sorriso accentuo” io avevo scritto accennato,ma Word me
l’ha corretto automaticamente senza che io me ne accorgessi trasformandolo in
accentuo o_o per tutto il resto prendo le mie colpe u.u”
Sabaku
no roby: vedo
che hai recensito da pochissimo,quindi probabilmente sarai fra le prime anche a
leggere questo capitolo XD mi fa piacere ti piaccia grazie mille per i
complimenti ^^ ihih l’idea del piatto non è male,una bella zuffa poi fra
fratelli ce la vedo proprio :D
Alla
prossima ^^ aggiornerò Lunedì probabilmente :)
|
Ritorna all'indice
Capitolo 20 *** Il dolce ***
Avevano preso posto
sul divanetto nella casa di Matsuri già da un ora buona,quando finalmente
qualcuno bussò alla porta distraendoli dalle loro chiacchiere.
Durante quel tempo Gaara era rimasto in silenzio più del solito ad osservare il
comportamento del fratello e di Mineko,che quella sera gli sembrava piuttosto
intimo e aperto rispetto l’ultima volta…
Ad ogni modo riuscì comunque a controllare le sue intenzioni omicida verso
Kankuro e a sacrificare al suo posto uno dopo l’altro i biscotti che Matsuri
aveva messo per loro sul tavolo,raccolti in una ciotolina.
Se non avessero bussato probabilmente sarebbe ingrassato di 5 kg
all’improvviso, data la quantità che stava facendo fuori…
-“Hey,finalmente!”
Temari apparve sulla soglia d’entrata con il suo solito sorriso allegro
dipinto sul volto
-“Ho avuto da fare…scusate il ritardo”
Lanciò uno sguardo veloce, e si può dire anche piuttosto truce, in
direzione di Gaara.
Era colpa sua se aveva fatto tardi,sua e del fatto che l’aveva lasciata a
pulire tutto lo studio dai vetri e dalla sabbia.
Gaara non ricambiò lo sguardo.Sapeva già benissimo quello che la sorella
avrebbe voluto fargli…
Pensò che in quel momento in quella casa forse l’unico dei tre del deserto a
non avere intenzioni omicide era Kankuro…menomale che c’erano anche le due
altre ragazze,sennò sarebbe successo un casino immaginabile fra
sabbia,marionette e vento.
-“Che ne dite di andare a mangiare adesso che ci siamo tutti?”
la voce di Matsuri catturò l’attenzione
-“…anche perché vedo che i biscotti sono finiti…”
si girò ad osservare Gaara,così come fecero anche tutti gli altri,che
velocemente portò lo sguardo altrove imbarazzato.Bella figura che stava facendo
davanti a Mineko…
Quest’ultima cercò di nascondere un sorrisetto divertito.Non era sicura che
quella sera avrebbe potuto dire a tutti quel che provava per lui…soprattutto
dopo che aveva visto come si era comportato…
Ad ogni modo,tutti accettarono l’invito e si diressero verso la cucina.
Lo strano piatto che Matsuri appoggiò davanti ad ognuno di loro aveva un
aspetto poco convincente,ma lo assaggiarono comunque…un po’ per la fame che
avevano e un po’ perché si ricordavano già che la loro amica magari non era
una grande artista,ma di sicuro ai fornelli ci sapeva fare.
-“Buono come sempre Matsuri!”
Temari ne mandò giù un altro cucchiaio
-“Ma hai il palato d’amianto,tu?”
Il marionettista la osservò incredulo: solo lei riusciva a mangiare quella
roba scottante senza nemmeno soffiarci sopra.
Matsuri rise all’affermazione del ragazzo soprattutto nel constatare che era
vera…
-“Dai Kankuro,non essere scortese!-
Mineko lo rimproverò divertita,attirando di nuovo su di se lo sguardo
assassino del fratello minore.
-“Ok ok…solo perché me lo chiedi tu però”
Solo perché me lo chiedi tu?
Gaara si trattenne
dal tirargli un pugno,un'altra volta. In effetti non seppe nemmeno lui perché,forse
perché lui era più abile negli scontri non-ravvicinati e perché il fratello
era di sicuro di corporazione più robusta di lui.
Sbuffò portando le braccia ad incrociarsi all’altezza del petto.Aveva già
finito di mangiare,anche prima di sua sorella…cosa strana per uno che di
solito fatica anche solo che a finire una porzione di cibo.
-“Eh?Gaara-kun
hai già finito!”
Matsuri aveva gli occhi a
forma di cuoricino e le mani congiunte fra loro.
Se aveva divorato così rapidamente il piatto allora voleva dire che gli era
piaciuto parecchio.
Il pensiero che quella sera Gaara non stesse poi tanto bene balenò in testa
solo agli altri tre seduti al tavolo,che osservavano la scena in silenzio.
-“Mh.”
Gaara si limitò ad annuire col capo verso l’allieva,distogliendo poi lo
sguardo un'altra volta…se lui stava male non vedeva perché avrebbe dovuto far
soffrire anche lei che in quella storia non c’entrava proprio nulla.
-“YATTA!!”
Quando dicono che Matsuri si esalta con poco…
Il resto della serata passò tranquillamente e anche abbastanza in fretta.
Gaara divorava per il nervoso tutto quello che la Genin gli metteva
davanti,procurando in lei sempre maggiore eccitazione e negli altri sempre più
sconforto.
Quando finalmente tutti ebbero finito di mangiare Matsuri incominciò a
sparecchiare la tavola,questa volta aiutata da Mineko che si era offerta per
prima per permettere all’altra ragazza di riposarsi un attimo data la giornata
di lavoro.
Pessima idea lasciare i tre fratelli soli nella stessa stanza.
-“Hey fratellino…cos’è tutta questa fame?!”
Kankuro spezzò il silenzio che si era creato da qualche minuto.
-“Non sono affari tuoi”
freddo,secco,subito arrivato al punto.Come al solito.
Ci risiamo…pensò Temari sbuffando e alzando gli occhi al cielo.
-“Porta un po’ più di rispetto per tuo fratello maggiore! E poi non c’è
bisogno che lo nascondi…si sa che la cucina di Matsuri è molto meglio che
quella di nostra sorella!”
era logico che aveva detto l’ultima frase con una punta di
ironia…piccolo particolare che Temari non colse
-“Come scusa?! Se non ti piace come cucino puoi anche scomodarti e andare a mangiare da
qualche altra parte!”
-“Lo farei se solo il nostro fratellino ci pagasse un po’ di più per le
missioni e i lavori nel palazzo!”
-“Ah ora è colpa mia?!?! Se ho due imbranati come fratelli non c’è molto
da fare!!”
Andarono avanti per una buona mezz’ora quando Mineko e Matsuri
decisero che era troppo.
Le loro voci stavano quasi per attirare mezzo
vicinato.
-“Heyy! Che ne
dite del dolce?”
Matsuri tutta allegra era
entrata nella stanza con in mano un vassoio con sopra un dolce al
cioccolato,ricoperto di vari frutti.
I tre fratelli,che erano tutti famosi per la loro passione per le schifezze,si
zittirono all’istante troppo presi da osservare il vassoio che ora si era
appoggiato davanti a loro.
Mineko aspettava sull’uscio della porta d’entrata della cucina, indecisa se
portare già ora il piattino “speciale” che aveva fatto solo per Gaara quel
pomeriggio.
Come un segnale dal cielo i tre fratelli gli diedero la risposta al suo dubbio.
Avevano contemporaneamente allungato il braccio verso il vassoio, scontrandosi
con le mani l’uno con l’altro.
Il tempo sembrò fermarsi all’improvviso.
Silenzio e Freddo assurdo.
Matsuri rimase un attimo bloccata,come se già avesse previsto quello che
stava per succedere.
Per fortuna però Gaara decise di ritrarsi,pensando che se avessero continuato
così probabilmente lui avrebbe fatto una strage.
Si alzò,dirigendosi verso l’uscita della casa.
Ecco,la scena si stava ripetendo.
-“Gaara…”
Matsuri non ebbe la forza ne il coraggio di richiamarlo un'altra
volta…spostò lo sguardo sui due fratelli che ora erano rimasti in silenzio ad
osservarsi a vicenda…
In effetti si erano comportati da perfetti idioti e loro erano anche i più
grandi…
Il rumore di passi
affrettati gli fece spostare l’attenzione sulla figura di Mineko che stava
seguendo il fratello più piccolo.
Non avevano notato il dolce che aveva fra le mani la ragazza,anche se forse un
po’ tutti avevano già intuito che fra quei due ci fosse del tenero…
Come la volta
precedente Gaara era andato nel solito vicoletto isolato.
Era appoggiato al muro con le braccia conserte e gli occhi fissi sul terreno.Pensava,pensava,pensava.
Perché doveva finire sempre male per lui?
Perché malgrado si sforzasse di far andare bene le cose poi tutti lo
pugnalavano alle spalle?
-“Hey…”
una voce familiare lo fece detestare all’improvviso
-“Stai bene…?”
Mineko era lì a pochi metri da lui che lo fissava sorridendo.Era
dannatamente bella con i raggi della luna che le facevano risplendere i capelli.
Era bella…e avrebbe dovuto essere sua.
-“Fatti gli affari tuoi”
Spostò lo sguardo per evitare di osservare una sua possibile reazione…
-“Ma che ti prende?! Stasera sei proprio strano…più del solito!”
Mineko sbuffò avvicinandosi ancora di più al ragazzo
-“Questo è per te…”
non ebbe il tempo di finire la frase che Gaara la spinse indietro
bruscamente,facendole cadere il dolce dalle mani.
-“Perché non lo porti a Kankuro?!”
ecco,aveva ripreso ad urlare senza nemmeno accorgersene…e senza
accorgersi del fatto che ora le lacrime avevano cominciato a rigare il volto
della ragazza…
-“Ma che stai dicendo?!”
aveva lo sguardo fisso sul dolce,che ormai giaceva a terra distrutto.
Se solo avesse saputo quando ci era stata dietro ai fornelli per
prepararglielo…
Gaara si zittì improvvisamente tornando ad osservarla…non era abituato a
vedere gente che piangeva per lui, e ogni volta che gli capitava con Mineko
aveva le solite fitte al petto.
-“Questo…era per te.”
sgranò gli occhi osservando il dolce che ormai era tutto sul terreno
sabbioso
-“Io…”
Mineko si alzò avvicinandosi e fermandosi a pochi passi da lui.
Si guardarono diversi istanti negli occhi,come se volessero entrambi capire cosa
stava pensando l’altro.
Chiaf!
Gaara portò la mano a toccarsi la guancia.
-“Vai al diavolo!”
L’aveva colpito?
E la sabbia non era nemmeno intervenuta?
La osservò incredulo mentre correva via diretta di nuovo verso la casa di
Matsuri.
Questa volta l’aveva combinata grossa…
Correva,correva,
voleva solo togliersi di dosso quel sentimento di delusione e tristezza che lui
le stava facendo provare. Gli aveva tirato uno schiaffo,per la prima volta.
Si sentiva male,avrebbe voluto essere lì con lui ad abbracciarlo e invece le
cose erano andate in maniera totalmente diversa. Stupida lei e stupido il fatto
che aveva pensato che gli sarebbe potuto piacere il suo regalo.A
lui non gliene fregava niente.
|
Ritorna all'indice
Capitolo 21 *** Tradimento?Minaccia? ***
-“Mineko,allora
io vado”
Un ragazzo vestito interamente di nero fece capolinea all’interno della
piccola cameretta da letto della Genin.Sul volto aveva strani dipinti
viola,anche intorno al perimetro delle labbra,piegate in un sorriso allegro.
Erano passate due settimane da quando lei e Gaara avevano litigato e per tutto
quel tempo non si erano neppure parlati.Mineko aveva chiesto alla sua amica di
pregare il Kazekage affinché fosse uno degli altri due fratelli il suo nuovo
insegnante e Kankuro si era subito offerto di sua spontanea volontà. Non che ci
fosse un particolare interesse di lui nei suoi confronti,anzi la considerava
quasi una seconda sorella minore,ma voleva solo ringraziarla di quando l’aveva
aiutato con quella sua “cotta” per Shio,che ora era diventata quasi
ufficialmente la sua ragazza.Ovvio,avevano fatto tutto di nascosto per non
sentirsi dire di tutto dagli altri allievi o dai più saggi del consiglio…alla
fine un ninja non deve mostrare i propri sentimenti,finirebbe per intralciare il
suo lavoro!
-“Va bene,ci vediamo dopo in piazza”
D’altro canto era stata solo colpa sua se le cose stavano andando in quel
modo.
Lei aveva provato a essere più dolce,comprensiva e quant’altro nei suoi
confronti e lui come l’aveva ripagata? Facendola star male.
Al diavolo,questa volta non sarebbe tornata sui suoi passi.
Doveva ammettere però che quando Temari le disse che Gaara era semplicemente
geloso lei si sentì avvampare all’improvviso: l’idea che lui fosse così
possessivo le faceva piacere,ma non poteva dargliela vinta. Quello che la faceva
arrabbiare era la mancanza di fiducia.E senza fiducia non c’è amore.
Toc Toc Toc
-“Sì?”
Matsuri aprì piano la porta muovendo diversi passi verso la ragazza,intenta
ad osservare in piedi fuori dalla finestra.
-“Mineko…per quanto intendi andare avanti così?”
il suo tono era un misto fra il triste e l’arrabbiato,aveva un nonsochè
di predica.
-“Così come?”
-“Ti stai facendo allenare da Kankuro solo per farla pagare a Gaara…”
Mineko sbuffò alzando le spalle
-“Non dire sciocchezze è stato lui ad offrirsi”
-“E tu non hai rifiutato…potevi scegliere Temari…sai benissimo quanto stia
male a causa tua.”
Aveva ragione…lei non aveva mosso ciglio alla proposta del ragazzo di
allenarla,anzi,aveva colto al volo l’occasione per far capire a Gaara che non
si era del tutto rammollita,anzi, aveva ancora il suo caratteraccio forte e
permaloso e quella sarebbe stata la sua piccola vendetta. Quattordici giorni e
ancora nessuna scusa.No,non poteva finire così.
-“Che vuoi Matsuri?”
l’amica sospirò,voltandosi per uscire dalla stanza.Era inutile parlare
con Mineko in quelle condizioni…non la stava ascoltando di striscio.
-“Fai come vuoi…ma sappi che i miei allenamenti sono sempre più
disastrosi da quando avete litigato…”
detto ciò uscì lasciando la ragazzina sola in camera sua a guardare il
cielo chiaro di Suna,quello di prima mattina.Da poco si era trasferita a casa di
Matsuri,andando ad abitare al piano di sopra.Forse sapeva che così facendo
Gaara non si sarebbe potuto più intrufolare dalla finestra,data la sua
timidezza nel sapere che insieme a lei c’era anche la sua allieva.
Già,la sua allieva…Matsuri vedeva Gaara molto spesso,ora che ci pensava
bene.Di sicuro a causa sua gli allenamenti stavano diventando sempre meno
coinvolgenti…bhe,non pensava proprio che lui fosse il tipo che si faceva
distrarre così facilmente.
La mattinata era
quasi del tutto finita,ma non il lavoro.
Se aveva passato più di sei ore attaccato ai fogli e alle pergamene piene di
missioni ora gli aspettavano altrettante ore in un campo di allenamento pieno di
sabbia,ragazzini,rumori di scontri e cose varie.In più assieme anche ai suoi
fratelli,presi anche loro ad insegnare quel che sapevano ai loro
allievi…almeno lui ne aveva solo una…si,che faceva per trenta.
Sbuffò,incamminandosi verso l’uscita della stanza e poi del palazzo.
L’aria calda e soffocante di Suna lo avvolse all’improvviso,come per
ricordargli chi era e dove si trovava.
Già,da un po’ non lo sapeva più nemmeno lui chi era. Aveva la testa da
tutt’altra parte,assegnava Genin di scarso livello alle missioni,che per
fortuna non fallivano solo per la bravura dei suoi Jonin,e agli allenamenti era
più il tempo che passava a guardare male il fratello che quello che impiegava
nell’allenare Matsuri.
Sospirò,pensando che anche quella volta sarebbe stato uguale.Mineko non la
vedeva da troppi giorni,o era in missione o non veniva mai agli allenamenti con
lui,anzi si era persino fatta spostare nella categoria di Kankuro.Quello doveva
essere il suo primo allenamento con lui…forse l’avrebbe vista…Quel
pensiero gli provocò un senso di malessere in tutto il corpo.Cavolo,perché gli
veniva così difficile chiederle scusa?
Chi voleva prendere in giro,sapeva benissimo perché non voleva nemmeno vederla.
E poi se aveva scelto suo fratello era sicuro che fra quei due ci fosse del
tenero.
Meglio così,almeno
stanno bene entrambi, pensò.
Mentre stava
camminando per la stradina semi-deserta che portava alla piazza
dell’allenamento degli strani rumori attirarono la sua attenzione…spostò lo
sguardo in un vicoletto,sicuro che ci fosse qualcosa che non andava…o
meglio,forse andava troppo.
Vide una figura tutta di nero,che capì subito dopo essere suo fratello,in
comportamenti alquanto…teneri? Nei confronti di una ragazza. Nel
pensare che lui fosse lì,con Mineko e in quegli atteggiamenti gli fece venire
un tuffo al cuore.
Si avvicinò di qualche passo per poter osservare meglio la scena,cercando di
far più silenzio possibile…fortuna che lui era bravo in quelle cose!
Sentì una risatina provenire dalla ragazza nel vicoletto,chissà che gli aveva
detto o fatto suo fratello…immaginarlo latin-lover poi non era proprio
fattibile…ora che ci pensava bene quella non era nemmeno la voce di
Mineko…va bene che non la vedeva da tanto,ma ancora se la ricordava…
si avvicinò ancora di più e di più e di più,nascondendosi dietro il muretto
che faceva angolo.
No,non era decisamente la sua voce.E quelli non erano i suoi capelli…e neanche
il suo volto!
Avrebbe voluto saltellare di gioia a quella scoperta,ma lui era Gaara del
deserto,ricordiamocelo.
La felicità però venne subito accantonata quando l’idea che quindi Kankuro
stesse tradendo la ragazza gli si intrufolò in testa.No,non poteva farla
soffrire in quella maniera!!
Serrò le mani in due pugni,allungando la gamba per compiere un passo che
l’avrebbe fatto subito notare da quei due quando qualcosa lo prese da dietro e
una mano gli si poggiò sulla bocca.
-“Non
ti azzardare a dire una parola”
Qualcuno
stava minacciando il Kazekage?!
Non ammazzatemi! XD questo capitolo è corto,ma almeno l'ho scritto no? XD haha grazie in particolare a :
Caramell2_LaVendetta: hai visto ho scritto il capitolo yeah XD haha spero piaccia u.u
rikku091: In effetti non vorrei mai trovarmi coi tre fratelli della sabbia nella stessa stanza io haha xD anche se forse avrei più paura di Temari che di Gaara,le donne sono più stronze XD
sabaku no roby : sono contenta che ti sia piaciuto il chappy *w* dimmi anche di questo eh u.u
atena11: si Kankuro poverino è imbranato e rovina tutto senza volerlo hahaha XD lo adoro per questo
emy86: grazie mille di aver letto la storia *w* continua eh XD
eiden : figurati :D apprezzo sia consigli che critiche ^^ anzi spero di aver scritto bene questo cap T___T
Esha: ihih Gaara è eterno imbranato XD grazie della recensione *_* |
Ritorna all'indice
Capitolo 22 *** Prigionierio? ***
La casa dove
l’avevano portato,o meglio l’aveva portato, era di piccole dimensioni e con
le camere contate per necessità: una piccola entrata,un bagno,una cucina,un
piccolo salottino e due camere da letto,una sotto e l’altra al piano di
sopra.O almeno così aveva intuito lui.Non che si ricordasse poi molto di quello
che aveva visto,non era mai stato un asso con la memoria fotografica,però dalle
foto alle pareti era riuscito a capire che in quella casa c’era già stato,o
meglio,nella camera di sopra c’era già stato.Ebbene sì,il suo rapitore era
una donna sulla cinquantina,di aspetto comunque sia gradevole con dei capelli
biondi raccolti in uno chignon e fermati con forcine e retina,la piccola
boccuccia era contornata da sottili rughe della sua età e gli occhi color
nocciola, così si ricordava,erano velati di una tristezza che poteva far
invidia persino a quella che aveva provato lui da sempre.Quella donna con molte
probabilità era la madre di Mineko.
Tornando a noi,abbiamo detto “si ricordava”.Insomma,non voleva dire che poi
fosse vero quello che aveva capito,forse era stato solo tutto frutto della prima
impressione.Già,perché non ebbe poi molto tempo per memorizzarsi il volto di
quella donna,visto che non aveva fatto altro che minacciarlo da dietro
portandolo a casa sua cercando di dare meno nell’occhio possibile.
E una volta arrivato? Gli aveva bendato gli occhi.Non capiva il perché di quel
gesto,forse non voleva farsi vedere mentre escogitava qualcosa per un possibile
ricatto o cose così…
E dire che lui non
le aveva fatto niente…insomma,perché non si fosse difeso con la sabbia non lo
sapeva nemmeno lui,ma non se la sentiva di far del male ad una signora di
quell’età e per giunta senza saper il motivo del suo gesto…
Se ne stava seduto per terra,la schiena rivolta al muro e le mani legate da una
spessa corda dietro di essa.Se le cose si fossero complicate solo la sua
difesa-assoluta avrebbe potuto fare qualcosa per proteggerlo e dire che se
l’era cercata lui.
Intorno c’era
solo silenzio,l’unica cosa che si distingueva era il rumore del respiro
affannato della donna in piedi davanti a lui.Aveva chiuso le finestre,impedendo
alla luce di illuminare quella stanza ormai lasciata in balia di alcune
candele.Poteva riconoscere l’odore della cera e intravedere fra le bende
chiare poste sugli occhi le loro piccole sagome a forma di fiammelle arancioni.
Sapeva benissimo
che lei lo stava fissando e un senso di agitazione incominciò a farsi spazio
dentro di lui pian piano che analizzava la situazione.
-“Cos’hai fatto a mia figlia,mostro?”
Ecco di nuovo quella voce piena di disprezzo che aveva sentito poco prima
mentre lo minacciava.Aveva ragione lui,quindi.Mineko era la figlia della sua
rapitrice…oh cavolo!
-“Come?”
Fece finta di non capire.In effetti non sentiva Mineko da più di due
settimane,che mai avrebbe potuto farle? Non si capacitava di come quella donna
si stesse rivolgendo a lui,il Kazekage del villaggio della sabbia.Evidentemente
non tutti i rancori erano svaniti nelle persone che lui aveva fatto soffrire
anni prima.
I suoi pensieri
furono interrotti da un calcio assestato della donna in un fianco.Cercò di
rimanere impassibile,conservando lo stesso portamento che aveva sempre avuto da
quando era nato,sopprimendo qualunque idea di mostrarsi sofferente agli occhi di
lei.
-“Smettila di far finta di non capire”
Altra frase,altro calcio.
Ma ci aveva preso gusto?
Non aveva alcuna voglia di confrontarsi con lei,tanto meno di ferirla o cose del
genere…era pur sempre la madre di Mineko in fondo…
-“Non so di cosa sta parlando”
Si preparò psicologicamente ad un'altra fitta al fianco,dovuta ad un
eventuale calcio da parte della donna che però non arrivò mai.
Sentì diversi passi muoversi verso la cucina,e tornare poco dopo più lenti,ma
comunque sia sempre decisi e duri contro il pavimento.
-“So benissimo della tua armatura di sabbia,Gaara.”
Lo sapeva? Ovvio che lo sapeva,lo sapevano tutti.
Rimasero entrambi in silenzio diversi istanti quando qualcosa gli inumidì
dapprima i capelli e poi il volto,le bende,i vestiti…
-“Dieci…”
Si guardò
intorno,osservando lo spiazzale pieno di ragazzi intenti ad allenarsi.
Nessuna traccia del suo sensei,anzi era persino in ritardo.
Mineko e Kankuro avevano già iniziato gli allenamenti da un bel pezzo,mentre
lei era costretta a rimanere seduta su un tronco d’albero abbattuto in un
angolo della piazza,cercando con lo sguardo in ogni direzione la figura del
Kazekage.
A volte essere l’unica allieva era deprimente…
-“Quindici…”
-“Quindici cosa?”
Si voltò e vide gli occhi scuri di Mineko che osservavano nella sua stessa
direzione,cercando di capire a cosa lei si stesse riferendo.
-“…minuti di ritardo”
Matsuri sospirò,rassegnata
-“Non verrà”
Era chiaro che ormai non si sarebbe allenata quel giorno…probabilmente
Gaara aveva saputo che anche Mineko sarebbe stata presente agli allenamenti e
aveva deciso di non presentarsi per non vederla…già,sempre e solo a lei
pensava. Non gli era mai passato per la testa che così ci rimetteva anche la
sua prima allieva? Ovvio che no!
-“Mh…non è da lui essere in ritardo”
-“Venti…”
-“Falla finita!”
Mineko si sedette accanto all’amica,cercando di nascondere i primi sintomi
di preoccupazione che si stavano creando in lei.Doveva ammettere che non vedere
Gaara arrivare era frustrante persino per lei che non doveva più allenarcisi
insieme.
-“Mineko-chan,perché sei qui?”
-“Mh?”
Quella domanda sembrò risvegliarla dai pensieri che stava facendo su quel
ragazzo dai capelli rossi.
Indicò con l’indice della mano destra la figura nera del suo nuovo sensei
poco lontano,alle prese con una ragazza in uno scontro corpo a corpo di prova.
-“Occupato con la sua fidanzata”
Matsuri si fece scappare una risatina all’affermazione della ragazza
-“Come
sei maliziosa,è pur sempre taijutsu”
entrambe
scoppiarono a ridere,finalmente insieme e dopo tanto tempo.
Matsuri osservò l’amica mentre sorrideva divertita a Kankuro,che sentendosi
osservato si era voltato nella loro direzione e le aveva sorprese a ridere.
Doveva ammettere che le era mancato vederla felice.Da quando era successo quel
casino con Gaara non l’aveva più vista sorridere di cuore,ma solo di
cortesia…
Olè capitolo corto veloce veloce giusto per far intuire chi è la rapitrice del nostro Gaara :D |
Ritorna all'indice
Capitolo 23 *** L'amore fa.. schifo! ***
-“Uff che
stanchezza”
Mineko si lasciò cadere a terra esausta,dopo che Kankuro le aveva sferrato
l’ennesimo colpo con Karasu.Aveva voluto centrare l’allenamento solo sul
corpo-a-corpo,cosa in cui Mineko era alquanto svantaggiata.Sapeva un numero
considerevole di ninjutsu,ma quando si trattava di usare calci e pugni persino
un bambino era più capace di lei.E poi non trovava del tutto giusto che lui
usasse una marionetta per quello scopo!
-“Per oggi
direi che basta così!”
Il solito sorriso beffardo del ragazzo si tramutò in un sorriso di quelli a
32 denti quando Shio gli passò accanto…bel sensei che si era andata a
prendere! Almeno Gaara non si faceva distrarre!
Già…Gaara.Scosse la testa cercando di mandarsi via da davanti gli occhi la
figura del ragazzino dalla testa rossa che quel pomeriggio non si era fatto
vedere.Matsuri era già rincasata da un bel pezzo abbastanza delusa e forse era
arrivato anche per lei il momento di tornarsene a casa a riposarsi sotto una
bella doccia calda.
Si alzò e fece per voltarsi a salutare Kankuro quando si accorse di essere
rimasta del tutto sola nel piazzale…
-“Kankuro!!!”
Tzè Maschi…!
Decise di incamminarsi subito per la via del ritorno,pensando a quale vendetta
attuare nei confronti del marionettista il giorno dopo.Una decina di idee le
vennero in mente così decise di lasciar perdere,anzi,sarebbe stata proprio sua
sorella a conciarlo per le feste quando gliel’avrebbe detto.
Piano geniale,seppur da spia!
Per fortuna casa di Matsuri non era poi così lontana,solo a un quarto d’ora
di cammino e le strade che prendeva erano piuttosto isolate,così avrebbe
evitato il casino dei soliti ragazzini che escono di casa a giocare a
quell’ora dopo aver evitato le ore pomeridiane più bollenti.
Mentre continuava a camminare passò vicino ad una stradina stretta,che
conosceva come le sue tasche.
-“Mamma…”
Già,da quando era andata da Matsuri inventandosi una futile scusa non si
era più recata a far visita a sua madre.Non che la cosa le dispiacesse poi così
tanto in effetti…non andavano quasi mai d’accordo e lei non riusciva più a
sopportare l’idea di vederla sempre pensare al passato a suo padre e ad una
maniera su come vendicarsi…diciamo che non lo sopportava più da quando si era
innamorata di Gaa…no,ma che stava pensando! Lei non era innamorata di Gaara.
Non più almeno! Non dopo che non si era fatto vivo per ben due settimane!
Assolutamente no!….bhe,forse.No!No!
-“Al diavolo pure lui! Ma cos’hanno
i maschi di quella famiglia che non va?!”
Decise di incamminarsi per quella strada e di fare il suo dovere di
figlia,per una volta.
Alla fine era pur sempre sua madre e poi non sarebbe rimasta tanto…solo il
tempo di dirle un “ciao” e via,di nuovo verso casa di Matsuri.
Si fece coraggio e decise di entrare senza nemmeno bussare alla
porta…dopotutto era pur sempre casa sua.
-“Mamma?”
L’interno della casa era completamente al buio,seppur le luci fossero
funzionanti erano state spente e persino le tende erano state tirate.
-“Mamma…?”
Chiamò un'altra volta a voce più alta,ma come prima nessuna risposta.
Che sia uscita?
Sospirò rassegnandosi al fatto che evidentemente la donna era andata a far
spese.
Chiuse dietro di se la porta movendo diversi passi verso il piccolo corridoio
dell’entrata poi svoltando per il salotto.
Era completamente al buio anche quella stanza della casa,sembrava che le candele
fossero state spente da poco visto la piccola scia di fumo che causava per
l’aria quell’odore di bruciato.
Finirò per diventare cieca di questo passo.
Era intenta a cercare con la mano l’interruttore della luce quando un
rumore la fece sobbalzare all’improvviso.Non era sola?
-“Mamma?Sei tu?”
ancora nessuna risposta.
Cercò di captare meglio quel rumore che ora era diventato quasi impercettibile.
Era…un respiro umano?
-“Mamma!”
Fece scattare in tutta fretta l’interruttore della luce,dopo aver
tastato con la mano il muro un paio di volte. Che fosse svenuta?!Strano,non si
era mai preoccupata per la madre,forse quello era proprio il giorno dove doveva
essere una figlia di cui andare fiera…
Click.
Fece scivolare rapidamente lo sguardo fino alla parete opposta della
sala.Una figura era appoggiata a terra con le mani legate dietro la schiena e
con il pavimento tutt’attorno bagnato.
Restò ad osservare quella scena diversi attimi prima di capire che non era sua
madre quella persona.
I capelli rossi erano attaccati al volto ,così come i vestiti,entrambi
completamente fradici.
Le bende sugli occhi avevano cominciato a diventare di un bianco più scuro dopo
essere state bagnate da quella che doveva essere con molta probabilità semplice
acqua. Gesto alquanto bizzarro,ma non a caso se fatto su una persona che usa uno
strato di sabbia per proteggersi.
-“Gaara…”
Qualcosa nella sua testa si decise a scattare e a farla correre verso la
figura del ragazzo che respirava a fatica per i colpi subiti.
I lividi sulle braccia lasciavano intendere che doveva essere stato colpito più
volte e con forza da qualcosa di forma contundente e la sabbia rivolta verso il
pavimento probabilmente aveva ceduto proprio a causa di quei colpi e del fatto
che si era appesantita con l’assorbire dell’acqua.
-“Gaara…ma
che cosa ti hanno fatto”
Non riusciva più a vederlo come il grande Kazekage di Suna. La sua
perfezione era stata sfregiata,la pelle candida che raramente veniva danneggiata
adesso rappresentava solo chiazze violacee e tagli,persino sul volto.
Mineko a quella vista sentì le guance bagnarsi pian piano delle proprie
lacrime. Come aveva potuto permettere che qualcuno facesse del male al suo
Gaara?
-“Ti porto via di qui…stai tranquillo”
un mugugno indecifrabile le fece capire che era cosciente del fatto che lei
era lì per aiutarlo,ed era come se fosse stato un cenno di consenso al farsi
portare via da quel posto.
Mentre cercava di caricarselo sulle spalle,senza notare che pesava un filino di
più di quello che dava a vedere,per la testa gli balenò solo un pensiero: mamma.
Erano passate
diverse ore da quando era stato portato via dalla casa di Mineko.
Non sapeva dire di precisione quante,ne sapeva cosa era successo nell’arco di
tempo appena trascorso,probabilmente doveva essere svenuto per un bel po’.
Tastò con la mano destra la superficie morbida e liscia sulla quale era
appoggiato. Nel muoversi una fitta gli attraversò il polso ricordandogli della
stretta delle corde che fino poco prima lo tenevano legato.
Si domandò se adesso avesse potuto aprire gli occhi e vedere di nuovo
qualcosa,qualsiasi cosa che non fosse il buio più totale,ma la paura di
ritrovarsi di nuovo nella situazione di prima lo fece tintinnare diversi istanti
sul da farsi.
Era strano come si erano svolti in fretta i fatti nelle ultime ore. Aveva
cercato di rimanere impassibile e immobile per quasi tutto il tempo,cercando di
reprimere ogni idea che consistesse nel far del male alla sua rapitrice,punito
dal volto sorridente di Mineko ogni volta che l’idea di difendersi l’avesse
sfiorato.
E poi aveva avuto paura.Non paura di morire,quella era ben lontana.Ma la paura
di essere di nuovo solo…di perdere quello che si era costruito negli ultimi
due,tre anni.La paura di sentirsi chiamare da tutti,compresi i fratelli,mostro.Di
sentirsi schiavo del demone dentro di se,di tornare assassino,di tornare
dimenticato da tutti. Quei pensieri gli diedero un brivido lungo tutta la
schiena,che provocò altre piccole fitte di dolore in vari punti delle braccia e
delle gambe,per fortuna abbastanza sopportabili.
Non voleva aprire gli occhi,non voleva giocarsi tutto in quel gesto.
-“Gaara…”
una mano gli sfiorò delicatamente una gote,costringendolo a tornare del
tutto razionale.
Mineko era seduta sul letto accanto a lui e lo stava accarezzando
affettuosamente.
Accompagnò il gesto della mano con un bacio lieve sul kanji che aveva impresso
sulla fronte,per poi scendere a baciarli la zona che aveva accarezzato poco
prima.
Quei gesti gli fecero accantonare del tutto l’idea di essere tornato di nuovo
a essere solo e dimenticato da tutti.
Non ce l’aveva con lui.Sembrava che il litigio di due settimane prima fosse
completamente dimenticato,fosse parte del passato e basta.
-“Sei sveglio…?”
Forse era più una affermazione che una domanda,quella della ragazza.
-“Sei arrossito…”
Già,quelli privi di senso non arrossiscono. Scemo. Decise di aprire
finalmente gli occhi.
Dovette sbattere più volte le palpebre per abituarsi di nuovo alla luce,seppur
debole,della stanza.
E poi c’era lei…forse era perché non la vedeva da troppo,ma gli sembrò
persino più bella del solito.
Cercò di aprire bocca,cercando di dirle almeno un “grazie” o che stava bene
e che si sentiva un verme per come erano andate le cose fra di loro,ma un dito
premuto sulle sue labbra non diede tempo a niente di tutto ciò.
-“Ssh”
Come aveva fatto non lo sapeva minimamente,ma era come se avesse intuito
quello che voleva fare.
-“Mi sei mancato…”
Mineko maledì il suo lato dolce e affettuoso che alla vista di Gaara in
quelle condizioni era tornato di nuovo a prendere il sopravvento su quello
freddo e duro che aveva voluto adottare negli ultimi tempi. Inutile negarlo,era
affezionata in modo spropositato a quel ragazzo dai capelli rossi.Dannazione.Era
tutto così complicato! Amava l’assassino di suo padre,che aveva scoperto
essere il ragazzo più timido e insicuro di questo mondo,che era anche il
Kazekage del suo villaggio e anche colui che avrebbe dovuto uccidere e che la
madre aveva rapito e sottoposto a diverse torture.Ed ora era lì nella camera
con lei che si lasciava baciare e coccolare. MA CHE STAVA SUCCEDENDO?!?!
Sentì
la testa esploderle e confermò di nuovo quello che aveva sempre pensato: L’amore
è proprio una avida arpia.
Olèè XD e anche questo capitolo è andato,non ne potevo più XD annuncio che fra pochi capitoli la FF sarà conclusa ^^ (eh si mica poteva durare in eterno),ma ho gia diverse idee sulle quali lavorare per una nuova *___* questa volta sempre su GaaraxSorpresa,ma basata ai tempi prima di Shippuuden.
Su su recensite eh ^^ |
Ritorna all'indice
Capitolo 24 *** Fare l'amore (parte prima) ***
Scusate i secoli che sono trascorsi dall'ultimo mio capitolo,ma ho da fare in questo periodo e l'ispirazione manca XD ecco la prima parte del pezzo lemon della FF O__O
Si era assicurata di
aver chiuso a chiave la porta della propria camera,in modo che una Matsuri un
po’ troppo invadente non avesse potuto nemmeno per sbaglio interromperli.
Gaara era riuscito
col suo aiuto a mettersi seduto,con la schiena appoggiata al muro e il cuscino a
far da appoggio ad essa,come per attutire il contatto con il cemento duro.
Aveva lo sguardo rivolto verso il basso,verso le varie fasciature che
ricoprivano il suo corpo.
Quando si era accorto di essere a petto nudo era arrossito improvvisamente
rubandole un sorriso divertito e allo stesso tempo intenerito da quel ragazzo
ancor troppo timido per certe cose…
-“Ti ho fasciato come meglio potevo…scusa”
Gaara si guardò le bende che coprivano parte del petto e che finivano poco
sopra l’ombelico. Le braccia presentavano solo dei cerotti fatti in casa
e le gambe per fortuna erano ancora completamente avvolte dai suoi
pantaloni e al sicuro sotto le lenzuola bianche del letto dove giaceva.
-“Avrei dovuto toglierteli,erano fradici…ma…”
Mineko guardò altrove arrossendo.
-“Meglio così”
-“Sì,infatti.”
Il silenzio incominciò ad entrare all’interno della stanza,lasciandoli
entrambi in imbarazzo a guardare diversi punti non definiti della camera.
Dannazione.Era un ragazzo maturo ormai,era un uomo! Perché non poteva fare
quello che tutti gli uomini… fanno meglio?
-“Mineko…”
Lei cercò di zittirlo con lo sguardo.Si era fatta triste tutto d’un
tratto.
-“Cosa c’è?”
Scosse il capo,mentre diverse lacrime incominciarono a bagnarle le guance
-“Nulla…”
Se c’era una cosa che Kankuro gli aveva insegnato era che quando una
ragazza diceva “nulla” in realtà stava per succedere una catastrofe.
Le mise una mano sulla guancia,asciugandole come meglio poteva le lacrime in
silenzio.
Nel fare quel gesto capì che gli era mancata più di quanto non avesse dato a
vedere…averla lì con lui era come tornare a sognare.Come staccarsi di nuovo
dalla realtà.
-“Gaara…mi dispiace…”
Il ragazzo sgranò gli occhi nel sentire quella frase.
-“Di cosa devi scusarti?”
-“Mia madre…ecco…lei…”
Questa volta fu lui a zittirla.
-“Non è colpa tua.”
Mineko trovò il coraggio di alzare gli occhi per incrociarli con quelli
azzurri del ragazzo.
Capì che se non aveva torto nemmeno un capello alla madre era solo perché non
voleva far soffrire lei…ed ora diceva che non importava,che non era colpa sua?
Si sentì per la prima volta lei il mostro e non viceversa.
-“Gaara…”
non riuscì a dire altro che come attratti l’uno dall’altra si
ritrovarono ad annullare la distanza fra di loro in un attimo.
Aveva quasi dimenticato quanto morbide fossero le labbra della sua Mineko,
adesso si era ricordato tutto: La sensazione delle loro lingue che si sfioravano
e che gli provocava sempre dei brividi lungo la schiena difficili da ignorare,
come si staccavano poi per tornare a rincorrersi subito dopo più
appassionatamente o il sapore naturale di fragola che aveva la sua pelle e che
sentiva ad ogni contatto delle sue labbra con essa.
E adesso la poteva avere di nuovo.Solo per lui.Solo per Gaara e non per quello
stupido demone dentro di se che questa volta doveva starsene zitto e buono.
Non si sarebbe fatto più condizionare dalle sue manie di possessione.Voleva
Mineko,ma la voleva dolcemente,come se sfiorarla potesse romperla,come se fosse
un oggetto prezioso che va maneggiato con cura.
-“Mineko…Ti Amo”
La ragazza rimase a pochi millimetri di distanza dalle labbra di lui,che
avevano appena pronunciato quella frase.
Sentirselo dire in quel momento era la cosa più strana che le fosse mai
successa…
-“Io…”
invano ogni suo tentativo di risposta o di qualsiasi frase: Gaara tornò a
baciarla con più foga e in pochi attimi si ritrovò sollevata con le sue mani
sui fianchi e poggiata a cavalcioni su di lui.
Da quando era diventato così bravo?
La ragazza portò le mani a poggiare sul petto di lui,così dannatamente
vicino al suo.
Accarezzò le bende che ne ricoprivano in parte gli addominali,dovuti ad anni ed
anni di allenamenti,e a quel tocco lo sentì per la prima volta sussultare.
-Mineko…-
Aprì lentamente gli occhi, incontrando quelli già spalancati di lui che la
fissavano insistenti,come a chiederle di più.
Si lasciò scappare un sorriso mentre le labbra avevano ormai già cominciato a
baciargli il collo,scendendo fino all’incavo della spalla,per poi ritornare di
nuovo sulla propria strada,fin sotto l’orecchio destro.
Ad ogni bacio si sostituiva un leggero morso e così via in una catena di gesti
che poteva benissimo capire che lo stavano facendo impazzire e desiderarla
ancora di più e del tutto.
Mineko spostò le mani fino all’ombellico del ragazzo,uno dei pochi pezzi del
torace ad essere sopravvissuto alle bende, incominciando a giocare con esso con
un dito,stuzzicandolo ripercorrendo la sua forma piccola e a cerchio col
polpastrello dell’indice,mentre l’altra mano aveva deciso di proseguire
oltre,poggiandosi delicatamente sui pantaloni del ragazzo che ormai inutilmente
cercava di nascondere il rigonfiamento che lei gli aveva procurato.
Nel sentire la sua mano premere su quei pantaloni troppo stretti un altro
brivido gli aveva percorso la schiena,costringendolo quasi ad inarcarla
maggiormente e a spingere il proprio bacino verso quello della ragazza a
cavalcioni su di lui. Quando si rese conto di quel gesto spontaneo e avventato
era ormai troppo tardi, Mineko era tornata a fissarlo negli occhi con un sorriso
malizioso e divertito sulle labbra che l’avevano fatto arrossire in maniera
spropositata,sentiva come se stesse prendendo fuoco.
-“Gaara…rilassati”
portò entrambe le mani ad abbassargli di diversi centimetri i pantaloni
scuri,lasciandolo coi boxer del medesimo colore che confermavano solo quello che
aveva potuto capire col contatto della sua mano. Quando fece per togliere anche
quelli le mani di lui la bloccarono improvvisamente costringendola ad annullare
completamente le distanze fra i loro corpi,unendo entrambi petti e le labbra di
nuovo in un bacio che di lucido e razionale ormai non aveva più nulla.
Mineko sentì le mani fredde di lui venir in contatto con la pelle della sua
schiena,sotto la maglia sbracciata che indossava e che ora si era ritrovata in
una manciata di secondi a dover abbandonare ai piedi del letto.
Come presa di sprovvista nemmeno si ricordò di non indossare nulla sotto
quell’unico indumento e che ora era per metà nuda davanti a lui,col seno che
premeva sul suo petto.
Gaara aprì lentamente un occhio curioso, sbirciando le curve della ragazza e i
seni sodi e tondi che ai suoi occhi inesperti ed eccitati erano pressoché
perfetti,poteva sentire benissimo i piccoli capezzoli rosati e turgidi
premergli contro la pelle e poteva solo immaginare come fosse bella
Mineko sotto il resto degli indumenti che le ricoprivano al limite il
bacino,indumenti che per lui dovevano assolutamente andarsene e anche presto.
Allungò un mano verso di essi,ma un altro brivido più forte riuscì a
strappargli un gemito cogliendolo completamente di sorpresa
-Ah!…Mi…ne…ko…”
riuscì appena in un mugolio sconnesso a pronunciare il nome della ragazza
prima di reclinare il capo all’indietro toccando il muro freddo dietro di lui.
Approfittatasi del momento di distrazione del ragazzo era riuscita a scartare
anche i boxer neri,infilando direttamente una mano all’interno di
essi,accogliendo fra le dita il membro duro di lui,che solo quando aveva
cominciato a strusciare nella mano sembrava essersi accorto di quello che gli
stava facendo.
-“Ti piace,Gaara?”
Non ottenne risposta se non diversi gemiti provenienti dalla sua bocca.
Gli sembrava di morire ad ogni movimento di lei e della sua mano, ogni volta che
scendeva e poi risaliva lentamente non poteva fare a meno di gemere di
piacere,sentiva il corpo in fiamme e sudato in ogni punto,come se avesse dovuto
affrontare una maratona estenuante, persino il respiro non era più regolare da
un bel pezzo,anzi,aveva preso ad ansimare sempre di più man mano che la ragazza
aumentava il ritmo di quella sua tortura,quella sua dannatissima e bellissima
tortura,per poi rallentare di nuovo qual’ora l’avesse deciso.
|
Ritorna all'indice
Capitolo 25 *** Chiarimenti ***
Vorrei inanzitutto scusarmi con chi segue la Fiction,sono in un ritardo spaventoso,ma ultimamente l'ispirazione manca e anche la voglia di scrivere TwT. Inoltre,ho scoperto da poco che la mia FF è stata spacciata per lavoro di altri sulla comunity di Netlog. La cosa mi fa alquanto incazzare,dato che non sono qui a scrivere fiction per far prendere meriti ad altri o cose del genere...Insomma,alle lettrici dico solo di diffidare da chiunque posti questa FF altrove,l'unica VERA autrice sono io (Dot_bliss o anche Sorgiva) e la posto solo su questo sito. Con ciò,ancora grazie a chi legge,ha letto o leggerà, e scusate per i ritardi coi capitoli ^^" |
Ritorna all'indice
Questa storia è archiviata su: EFP /viewstory.php?sid=243687
|