Back for your heart

di _This is me_
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Capitolo 1 ***
Capitolo 2: *** Capitolo 2 ***
Capitolo 3: *** Capitolo 3 ***
Capitolo 4: *** Capitolo 4 ***
Capitolo 5: *** Capitolo 5 ***



Capitolo 1
*** Capitolo 1 ***


Sono Peage J. Frey, ho appena 16 anni e frequento la "Holmes Chapel's High School", ho una vita abbastanza normale, un fratello, un riccio un pò vivace con cui passo la maggior parte del tempo a litigare, Niall, figlio di un amico di famiglia e Liam il mio migliore amico sin dalle medie.
Come ragazza non sono particolarmente chiacchierona e socievole, a volte tendo ad isolarmi e piuttosto che uscire con le amiche preferisco leggere un bel libro. Sono la classica ragazza considerata "carina", ho lunghi capelli rossi-arancione, il viso ricoperto di lentiggini e occhi azzuri che a seconda del mio umore diventano più scuri. Ora ho un corpo minuto e a differenza delle altre ragazze non ho un bel culo, delle belle gambe e delle grandi tette.Si sa che quelle come me, "carine" vanno bene solo con le amiche.
Una come me, se chiude gli occhi non vede il mare, non vede speranza, una come me, quando chiude gli occhi semplicemente non vede.
Una come me se fosse un numero sarebbe 7, poco più della sufficienza, ma mai, mai abbastanza.
Una come me, se fosse un colore sarebbe il grigio, che è la via di mezzo tra il bianco e il nero. Non sono tanto pura e buona da meritare il bianco, non sono così peccatrice e cattiva da meritare il nero.
Una come me non è il tipo di persona "bella da morire", ma il tipo di persona che si lascia morire per apparire bella.
Una come me non manda il messaggio del buongiorno o della buonanotte, no, aspetta che qualcuno la pensi.
Una come me non è femminile, non indossa vestitini, non esce pazza per abbinare l'ombretto ai vestiti e alle scarpe, tanto l'ombretto non lo usa.
Una come me è un disastro. Non un "bel disastro", ma un disastro e basta.
E chi la vorrebbe una come me?
 

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Capitolo 2
*** Capitolo 2 ***





Ed eccomi qui ad affrontare il primo giorno di liceo. È tutto così nuovo, così strano...

Già ci sono gruppi di ragazzi che si incamminano verso l'entrata, io sono l'ultima, dietro tutti, Harry, mio fratello, ha raggiunto Niall più avanti e insieme sono entrati.

“Ok Peage, ci siamo, fa un bel respiro ed entra” Ripetei prendendomi di coraggio.

Strinsi i libri, respirai profondamente e dopo aver contato fino a dieci feci i primi passi entrando.

La scuola si divideva in tre corridoi e al centro c'era un grande scalone che portava nelle aule. Trascinata dalla massa salii le scale e seguendo le indicazioni che mi aveva dato mio padre raggiunsi la prima classe della sezione B.

Girai la maniglia e la porta scricchiolando lentamente come nei film horror si aprì; già alcuni ragazzi erano dentro, chi seduto sui banchi a parlare e ridere, chi isolato a giocare con il telefono.

Mostrando un innocente sorriso mi feci spazio tra i banchi mettendomi al quarto banco dal lato della finestra.

I ragazzi mi guardarono per qualche secondo prima di tornare a parlare tra di loro, mentre le ragazze mi squadravano dalla testa ai piedi, nessuno si mise accanto a me e quando la professoressa entrò in classe per parlarci e farci conoscere tra di noi io iniziai a fissare fuori dalla finestra desiderando l'arrivo della ricreazione per poter vedere Liam, lui era di un anno più grande di me e a quanto pare era abbastanza conosciuto e popolare, ma non uno di quei ragazzi “popolari” che fanno i montati, si sentono superiori e si portano a letto tutte quelle della scuola.

-È libero questo posto?- Mi chiese una ragazza che era appena entrata indicando il posto accanto a me.

-Oh no, no, prego- Dissi cercando di allontanare i pensieri.

Aveva capelli castani di media lunghezza, occhi castani e odorava di lavanda.

-Perché mi fissi? Ho qualcosa che non va?- Mi chiese la ragazza guardandosi.

-Oh niente...- Risposi distogliendo lo sguardo.

Lei rise appena.

-Comunque io sono Lexi.- Disse poco dopo porgendomi la mano.

Guardai la sua mano insicura per poi fermarmi a guardare il suo grande sorriso.

-Io Peage.- Risposi stringendole la mano.

-Sembri simpatica!- Esclamò.

-D-davvero? Bé g-grazie.- Arrossii.

E lei sorrise.

Durante le ore successive fantasticai sul fatto di diventare amica di Lexi, quello che avremmo potuto fare e cosa avrebbe pensato Liam di lei.

Tutte le “amiche” che avevo alle medie mi avevano abbandonato quando le bulle della mia classe mi presero di mira e iniziarono a prendermi in giro per quei chili di troppo e le uniche ragazze che mi ero fatta amiche mi avevano lasciata per paura di essere coinvolte, da lì iniziarono i miei disordini alimentari, avevo appena undici anni, persi peso velocemente arrivando a sfiorare l'anoressia. Nessuno si accorse di niente...eccetto uno, Liam. Fu l'unico che mi aiutò. E grazie a lui riuscii ad uscirne, è stato difficile, soprattutto perchè quei bulli continuavano a prendermi in giro ed erano passati dal “balena” “cicciona” “cosa inutile” a “anoressica” e “malata”, ma nonostante questo Liam è riuscito a tenermi con i piedi per terra e per questo gli sono infinitamente grata, non sarei qui se non fosse per lui.

Fu il suono della campanella a distrarmi, subito mi alzai e superai tutti uscendo dalla classe, mi girai a destra e sinistra cercando, invano, il viso del mio migliore amico.

-Rossa!- Esclamò una voce alquanto conoscente.

Mi girai e finalmente lo vidi. Era appoggiato al muro con le mani in tasca e il piede appoggiato alla parete.

-Liam!- Esclamai andandogli incontro per abbracciarlo con un sorriso a 360°.

Mi fece fare un giro completo prima di riposarmi con i piedi per terra.

-Come va?- Mi sorrise.

-Bene, ho fatto conoscenza con una ragazza.- Risposi.

-Ma è fantastico! E ci sono...ragazzi carini?- Chiese curioso.

-No, nessuno di particolarmente attraente, ho gusti difficili, lo sai.- Risposi visualizzando i miei nuovi compagni di classe.

-Menomale. Sarei stato geloso.- Mi schiacciò l'occhiolino.

-Hahah, ma smettila! Nessuno mi degna di uno sguardo...- Abbassai lo sguardo.

-Questo è quello che pensi tu.- Disse abbassando la testa per incontrare il mio sguardo.

-Per fortuna io ho te.- Dissi stringendomi al suo bacino mentre lui mi circonda le spalle con un abbraccio.

Un successivo suono della campanella mi fece staccare da Liam.

-Uffi, è già ora di entrare...- Sbuffai.

-Tranquilla, ci vediamo dopo.- Disse salutandomi con la mano.

Entrai e mi risedetti accanto a Lexi.

Nella confusione notai un ragazzo di cui non mi ero accorta prima, era alto, moro, con un lungo ciuffo e aveva uno sguardo accattivante reso dai suoi occhi scuri e profondi, era seduto nella fila centrale all'ultimo banco.

-Chi è quello?- Chiesi a Lexi senza staccare lo sguardo da lui.

-A quanto pare si chiama Zayn Malik, viene da Bradford, carino no? Peccato che già le ochette della classe gli hanno messo gli occhi sopra.- Rispose guardandolo anche lei.

-Ah...- Fu tutto quello che riuscii a dire, devo dire la verità, ero rimasta un po' delusa, uno come lui non avrebbe mai dato retta a una come me, addirittura ancora neanche si era accorto che lo stavo fissando.

Ops!

Beccata! Avevo appena incrociato i miei occhi con i suoi, naturalmente io mi sono voltata di scatto e sono sprofondata dalla vergogna.

-Ehi, guarda che sei rossa come un peperone- Mi sussurrò la mia compagna di banco.

Non risposi e cercai di non pensare a quegli occhi che erano riusciti a trafiggere il mio cuore come una scheggia di vetro.

 

Cazzo suona, cazzo suona!

Pensavo furiosamente guardando il cellulare fino a quando non spuntò sul display “14.00” Scritto a caratteri cubitali.

Sistemai le cose nello zaino in modo goffo e disordinato.

-Vieni a pranzo?- Mi chiese Lexi raccogliendo le ultime cose.

-Oh si, ti raggiungo dopo.- Risposi.

-Ok, come vuoi.- Disse uscendo.

Mi fermai davanti l'uscita quando Zayn mi superò, rimasi a guardarlo fino a quando una ragazza non mi spinse e facendo finta di scusarsi scese ridendo con le sue “amichette”.

Scesi anche io fino alla mensa, tutta la scuola era concentrata là e io cercavo di farmi spazio per cercare Liam.

Incontrai Harry e Niall e mi fermai a chiedergli come fosse andato a loro il primo giorno di scuola.

-Abbiamo riso come dei pazzi e Niall ha fatto una figuraccia con una ragazza.- Disse Harry ridendo mentre Niall lo guardava con sguardo assassino.

-E tu che hai fatto domande alla prof chiedendogli quanto l'aveva lungo suo marito?- Si vendicò il biondo.

Scoppiai a ridere e Hazza diede un colpo dietro la testa a Niall.

-Scusaci, ma devo uccidere tuo fratello.- Mi disse Niall portandosi via mio fratello.

Presi un vassoio e vidi Liam a turno per prendere da mangiare, corsi verso di lui e lo salutai.

-Eccoti finalmente!- Esclamò lui porgendomi una Pepsi.

-Devo raccontarti una cosa.- Sorrisi.

-Mmh...- Mormorò dubbioso.

-Tranquillo, niente di speciale.- Lo rassicurai andando alla ricerca di un tavolo.

-Ti siedi con me?- Mi chiese indicando un tavolo dove c'erano dei suoi amici.

-No grazie, mi seggo accanto ad una mia compagna, non ti offendi vero?- Chiesi con voce da bambina.

-Hahah, no tranquilla, va- Disse e io corsi accanto a Lexi sotto lo sguardo divertito di Liam.

Accanto a lei c'erano altre ragazze, sembravano tutte molto simpatiche e socievoli.

 

All'uscita c'era Liam ad aspettarmi, era seduto sul muretto della scuola a fumare una sigaretta.

-Ciao Rossa.- Mi salutò Liam.

Mi misi davanti a lui portando le mani sui fianchi.

-Lo sai che non mi piace vederti fumare.- Dissi.

Il tempo di finire la frase lui mi soffiò una nuvola di tabacco in faccia. Tossii e sventolai le mani davanti la faccia.

-Liam!- Esclamai guardandolo male.

Lui si giustificò con un sorriso innocente.

-Scusami, ma è così divertente farti arrabbiare! Hahahaha!!- Rise.

Mi girai e incrociai le braccia al petto offesa.

-Dai, scherzavo, vuoi che ti accompagni a casa?- Mi chiese.

-Aspetto mio fratello.- Risposi senza girarmi a guardarlo.

-Ok...allora aspettiamo che arrivi...- Mi sussurrò all'orecchio.

Stavo per girarmi per chiedergli scusa, ma mi bloccai quando vidi Zayn scendere le scale con la ragazza che mi aveva spinta.

-Peage?- Mi chiamò Liam preoccupato.

Scossi la testa e cercai di assumere un espressione neutrale senza smettere di guardare il moro.

-È un tuo compagno?- Mi chiese Liam guardando nella mia stessa direzione.

-Si...- Risposi delusa nel vedere Zayn aprire la portiera a quella bionda ossigenata che conosceva da appena un giorno!

-Ti piace?- Domandò mettendosi davanti a me.

Guardai oltre lui e non risposi, un'altra volta gli occhi del ragazzo infondo si incontrarono con i miei. Stavolta mi aveva sorriso. Forse non stava guardando me, ma qualcuno dietro di me, mi rigirai ma non c'era nessuno...forse stava veramente sorridendo a me!

-Credo di si...- Risposi dopo.

-Sta attenta, conosco i tipi come lui, sono i tipi da una notte e via.- Si fece serio.

-Liam, non ti preoccupare.- Lo rassicurai.

Stava per aprire bocca quando il telefonò nella mia tasca iniziò a vibrare senza sosta.

Era Harry.

-Si può sapere che fine hai fatto?- Alzai la voce.

-Sono tornato a casa con Niall.- Rispose tranquillo.

-Potevi avvertirmi almeno, io sono rimasta qui come una cretina ad aspettarti!- Esclamai gesticolando.

-Scusa l'ho scordato.- Disse.

Chiusi la chiamata e mi massaggiai le tempie nervosa.

Liam mi guardò e prendendomi sotto braccio si incamminò verso casa mia.

Mi capiva al volo, con lui non avevo bisogno per forza di parlare.

 

Arrivata davanti il cortile di casa mia mi fermai.

-Grazie di avermi accompagnato.- Dissi girando le dita nervosamente.

-Di niente, a domani- Mi sorrise lasciandomi un bacio in guancia e aspettò fermo fuori finché non entrai a casa.

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Capitolo 3
*** Capitolo 3 ***







Entrata a casa salutai tutti velocemente e mi affrettai a salire le scale verso la mia stanza.
Buttai lo zaino vicino la scrivania, presi il portatile e rimbalzando sul letto aspettai impaziente che si accendesse il computer. Volevo saperne di più. Volevo sapere da dove venisse, chi ha frequentato o frequenta e magari avrei anche scoperte se fosse fidanzato o meno.
Come immagine c'era una fotografia con lui a mezzo busto, a mare, a aveva i capelli bagnati e scomposti, ma sul suo viso scolpito era impossibile non notare la curva sulle sue labbra e la punta della lingua che spuntava dai denti, i suoi occhi erano più luminosi del solito e infinitamente attraenti...
-PEAGEEE!!!- Urlò il “nano” malefico sull'uscio della mia porta.
-Harry! Sono qui! Che cazzo ci urli?!- Scattai abbassando lo schermo del computer.
-Mamma vuole sapere com'è andata a scuola.- Incrociò le braccia indicandomi con il capo di scendere.
-Uff...non può aspettare più?- Chiesi esasperata.
-No. Tanto è ora di mangiare, quindi devi scendere comunque, muoviti.- Disse sparendo, ma riuscii a sentire i suoi passi pesanti mentre scendeva le scale.
Imprecando mi alzai dal letto e chiusi il computer trascinando le mie lurida membra fino alla sala da pranzo.
Non ebbi neppure il tempo di sedermi che mia madre mi fece il 3° grado.
-Lasciala respirare.- Mi difese mio padre, era un uomo abbastanza massiccio con capelli mossi e neri, portava due lenti rettangolari sul naso e aveva dei grandi occhi blu. Assomigliavo più a lui che a mia mamma, donna abbastanza formosa e snella, aveva un corpo più bello del mio, da non credere!...i suoi capelli biondo cenere cadevano lungo le spalle e la frangetta era appena sopra i suoi  occhi castani con contorni dorati.
-Nessuno ti ha interpellato, Jonathan.- Rispose acida mia madre irrigidendosi.
Ultimamente i miei genitori erano in continuo conflitto...non c'era un giorno in cui non li sentissi urlare e litigare, ma io e Harry facevamo finta che non fosse mai successo niente.
Ogni sera l'unico rumore che si poteva udire era la voce della giornalista alla televisione.
Papà aveva preso l'abitudine di dormire sul divano, trovavano sempre un motivo per litigare quelle poche volte in cui parlavano, loro non lo volevano ammettere, ma ormai sapevo che tra loro era tutto finito e ancora non si erano lasciati perché neanche hanno il coraggio di ammetterlo.
Finii di mangiare e dopo essermi scusata mi alzai da tavola e appena mi chiusi dietro le spalle la porta della stanza mi accorsi che il telefono continuava a vibrare e girare su se stesso sulla scrivania.
Lo presi e aspettai che qualcuno rispondesse.
-Peage, ti va di fare un giro fuori? Ci saranno anche Mikie, Nate e Melanie (amici di Liam).- Mi chiese.
Ci pensai qualche secondo e poi accettai. Mi salutò e mi comunicò che avrei avuto mezz'ora di tempo per prepararmi.
Bloccai la chiamata e mi fermai qualche istante con le mani tra i capelli a pensare a ciò che potevo indossare.
Spalancai le ante dell'armadio e ne tirai fuori un paio di blu jeans aderenti, una maglietta a maniche corte blu elettrico con scritto in bianco “CHANEL” e sopra misi una felpa blu lasciata aperta.
Presi una borsetta a tracolla e infilandoci dentro il telefono e il portafogli uscii dalla stanza.
Vicino all'ingresso c'era mia mamma che stava sistemando le ultime cose e quando mi vide aprire la porta di casa si avvicinò.
-Dove stai andando?- Mi chiese ancora con le maniche rialzate e con dei guanti gialli ancora gocciolanti.
-Esco con Liam.- Risposi spalancando gli occhi come se la risposta fosse ovvia.
-Che cosa?! Assolutamente no, domani tu hai scuola e non può restare sveglia fino a tardi.- Mi sgridò.
-Mamma sono solo le nove e non farò tardi.- Risposi sbuffando. 
Era già tardi, ma mia madre era più dura di un sasso.
-Torna alle dieci!- Iniziò a convincersi.
-Alle undici.- La supplicai.
Dallo sguardo che stava assumendo capii che era meglio anticipare di poco.
-Dieci e mezza?- Chiesi con una vocina soffocata.
-Ok, ma non tardare!- Esclamò mentre mi incamminavo lungo il vialetto e prima di svoltare l'angolo la salutai con un colpo di mano e sospirai.
Alla punta del quartiere mi aspettava Liam, era dentro la sua macchina blu ad aspettarmi con il telefono in mano.
Aprii lo sportello e sedendomi lo tirai verso di me per chiuderlo.
Prima che Liam aprisse bocca parlai io.
-Lo so che sono in ritardo, ma mia madre mi ha fatto la ramanzina...e devo tornare a casa entro le dieci e mezza...- Abbassai la voce pronunciando le ultime parole.
Lui si voltò a guardarmi incredulo per qualche secondo e io improvvisai un sorriso innocente.
-Comunque dove mi porti?- Continuai.
-A prendere qualcosa da bere.- Rispose senza distogliere lo sguardo dalla strada.
-Liam...ma io non bevo...- Dissi facendo brevi pause.
-Imparerai.- Disse infine.
Da quel momento in poi per tutto il resto del tragitto calò il silenzio.
Nonostante fosse ancora Settembre c'era già umidità e i vetri erano appannati, mi divertiva lasciare delle scritte sui vetri, lo facevo da quando ero piccola e disegnavo sempre due bambini che si tenevano per mano, ora invece lasciai scritta una parola di cui non conoscevo ancora il significato, ma che forse avrei potuto imparare: Amore.
-Liam...tu cosa pensi dell'amore?- Chiesi di puntò in bianco, finita la frase lui frenò brutalmente facendomi rimbalzare sul sedile.
-Siamo arrivati.- Disse come se non mi avesse sentito.
Scesi dall'auto e mi incamminai con Liam verso un locale.
L'aria era frizzantina e fresca, l'umidità lasciava la pelle appiccicosa e fredda, ma tutto sommato si stava bene.
Varcata l'entrata i ragazzi ci vennero in contro.
-Piacere Melanie.- Si presentò la ragazza con corti capelli castani rasati da un lato e un piercing al naso.
-Piacere Mikie.- Disse un ragazzo massiccio con i capelli gellati e lo sguardo serio.
-Io sono Nate.- Si presentò un ragazzo biondo con gli occhi castani, era abbastanza carino.ù
Mi presentai anche io ad ognuno di loro con una stretta di mano, poi ci accomodammo attorno ad un tavolo vicino alle finestre, mi sentivo come uno di quei manichini esposti davanti la vetrina, erra un po' imbarazzante, ma fortunatamente non c'era molta gente per strada.
-Allora Peage, Liam ci ha parlato molto di te, ma non ci aveva detto che fossi così carina.- Disse il biondo facendomi l'occhiolino.
Arrossii violentemente, tanto da dovermi girare per evitare che tutti lo notassero.
Stavano giusto per farmi delle domande quando la cameriera piombò davanti a noi e ci chiese cosa volevamo ordinare.
-Lascia fare a me.- Mi sussurrò il mio moro, Liam.
Annuii e timidamente calai la testa.

Ci perdemmo in discorsi strani o imbarazzanti, del genere: la prima volta che l'hanno fatto o quando  hanno beccato i loro genitori farlo.
Rimasi in silenzio ad ascoltare fino a quando non arrivarono i cocktail. Osservai il mio bicchiere riempito di una sostanza gialla con sopra della schiuma bianca e una polverina nera con una scorza d'arancia per abbellire il tutto.
Mi avvicinai per bere dalla cannuccia e guardando Liam tirai la bevanda.
Mi allontanai subito sentendo un sapore frizzantino e dolce al contempo. 
Liam mi guardò come a dire “Allora? Com'è?” non riuscii a rispondere e mi ributtai ad assaggiare il cocktail.
Lo guardai e annui con la testa continuando a bere.
-Tu sei vergine?- Mi chiese la ragazza con il piercing.
Mi affogai e iniziai a sputacchiare tutto ciò che mi era andato di traverso mentre il moro al mio fianco mi picchiettava sulla schiena.
-Si, è ancora vergine.- Rispose lui al mio posto.
-E tu che ne sai? Magari non lo è più e non te l'ha detto.- Disse Mikie.
Io e Liam spalancammo gli occhi e lui si girò a guardarmi per la conferma.
Scossi la testa nervosamente.
Subito dopo vidi un lieve sollievo nell'espressione del mio migliore amico che dopo la prese a ridere e trascinò con sé gli altri, compresa me.
Oramai la serata stava per concludersi e già due su cinque erano ubriachi, io non sapevo come definirmi, ero un po' stordita ma non troppo da non riuscire a ragionare.
Ci alzammo e dopo aver pagato uscimmo per qualche minuto.
Uscii per prima seguita da Nate e più indietro c'erano gli altri.
Si avvicinò ondeggiando verso di me, agli angoli del viso scolavano gocce di sudore e quando apriva la bocca usciva un odore forte e soffocante. Si avvicinò al mio collo per sussurrarmi qualcosa che non capii e poi ancora:
-Visto che sei ancora vergine possiamo rimediare.- Disse passando la mano dietro la mia schiena, cercai di tenerlo lontano, ma era più incolloso di una cozza.
Infilò la testa nell'incavo tra la testa e la spalla e il suo respiro caldo mi fece venire la pelle d'oca.
-Ehi Nate!- Si avvicinò Liam verso di noi e spostò il biondo con uno spintone.
-Sei ubriaco.- Disse Liam avvicinandosi a me prima che ci raggiungessero anche gli altri due.
-La bulimica/anoressica vuole essere sverginata.- Disse Nate appoggiando il braccio sulla spalla dell'amico.
Quando pronunciò le prime parole feci dei passi indietro e rimasi a bocca aperta guardando Liam delusa.
Iniziai a camminare verso la strada di casa e Liam mi corse dietro.
-Aspetta! Lasciami spiegare Peage!- Urlava lui raggiungendomi.
-Spiegarmi cosa?! Che vai a raccontare a tutti i fatti miei?!- Esclamai spingendolo, ma riuscendo a muoverlo di pochi centimetri.
-Peage, io non volevo, era uscito il discorso e io...- Si fermò lasciando il discorso in sospeso.
-Liam! Io ho provato a scordare il passato e avrei voluto che anche gli altri lo scordassero, non che me lo ricordarssero...- Dissi guardando altrove cercando di trattenere le lacrime mentre mi torturavo il braccio.
-...non pensavo sarebbe uscito il discorso e comunque mi dispiace, io non volevo riaprire una vecchia ferita...ti prego scusami...- Mi supplicò cercando di lasciare che lo guardassi negli occhi.
-Accompagnami a casa.- Dissi tirando su con il naso mentre mi apriva lo sportello della macchina e io entrai chiudendola rumorosamente.
Il tragitto fu silenzioso e si sentiva aria di vergogna, sia da parte di Liam che aveva raccontato praticamente tutto di me e da parte mia che mi vergognavo del mio stesso passato.
Poggiai la testa sul finestrino e guardai le case con i giardinetti, e subito dopo vidi casa mia, le luci del salotto erano accese e sicuramente mia mamma era alzata ad aspettarmi, non ero sicura di essere pronta a subirmi il cazziatone di mia madre, mi stava esplodendo la testa, avevo sonno ed ero distrutta.
-Siamo arrivati...bé ciao...ci vediam...- Non gli lasciai finire la frase che subito schizzai fuori dalla macchina e sbattei la portiera senza rivolgergli lo sguardo.
Entrai e mi girai un'ultima volta vedendo ancora Liam parcheggiato davanti casa con la sua auto blu e mi stava ancora guardando, sapevo che si era veramente pentito, ma ciò che aveva fatto mi aveva lasciata esterrefatta, non l'avrei mai detto...
Chiusi la porta e mi girai trovando mia mamma con le braccia incrociate.
-Sei in ritardo di mezz'ora.- Disse picchiettando il piede per terra nervosamente.
Non riuscii a rispondere, come previsto, e la superai salendo nella mia stanza, sentii le urla di mia madre e mio padre da sotto. Mi distesi sul letto e mi rannicchiai strizzando gli occhi e stringendo i pugni fino a fare diventare le nocche bianche, solo dopo scese una lacrima.


 

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Capitolo 4
*** Capitolo 4 ***






La mattina fu davvero difficile riuscire ad alzarmi e continuavo a pensare a ciò che era successo ieri sera...non sapevo se sentirmi in colpa o prendermela con lui, non avevo idea di quello che avrei potuto dire o fare, mi sentivo totalmente spaesata...

-Peage esci!!!- Urlò mio fratello bussando alla porta del bagno, quasi la sfondava.

Spalancai la porta e vidi il pugno alzato, stava per bussare e aveva ancora i ricci scombinati, la maglia bianca stropicciata, come se fosse stata accartocciata e pestata ripetutamente, e i boxer neri mezzi abbassati.

-Entra.- Risposi in tono acido con i denti serrati.

Lui entrò e mi sbatté la porta alle spalle, io facendo finta di niente tornai nella mia stanza e dopo essermi tolta la canottiera e i pantaloncini del pigiama indossai dei leggins rossi con decorazioni nere e sopra misi una maglietta nera con il simbolo dei Rolling Stones, indossai sopra un giubbotto nero con il cappuccio, legai i capelli con un'alta coda lasciando un ciuffo ribelle lungo la guancia, mi truccai con un po' di mascara, e l'eyeliner appena visibile, presi il borsone rosso e andai verso l'entrata.

-Ciao a tutti.- Urlai spalancando la porta.

-Buona giornata tesoro.- Rispose mia mamma che venne a salutarmi, seguita da Harry.

Sbuffai e uscimmo chiudendoci la porta alle spalle.

Camminammo a lungo e quando passammo davanti al muretto dove ci davamo appuntamento e non vidi Liam lì ad aspettarmi sentii un groppo alla gola, e divenni pallida, cosa che probabilmente il riccio aveva notato.

-Va tutto bene?- Mi chiese lui cercando di catturare la mia attenzione.

-Si si.- Risposi spostando lo sguardo.

-Come mai Liam non è qui?- Insistette.

-Non mi va di parlarne...- Io stessa sentii un velo di malinconia nella mia voce.

Non mi chiese più niente e per tutto il resto del tragitto ci fu un silenzio tombale.

 

-A dopo sorellina.- Disse passandomi una mano sulla schiena mentre sorrideva.

Capivo che gli dispiaceva, ma mi conosceva, e sapeva bene che per me i gesti contavano più delle parole, infatti quel gesto mi fece sentire leggermente meglio.

La campanella stava per suonare e non riuscii a trovare Liam, così entrai in classe, comunque se aveva intenzione di parlarmi doveva essere lui a cercarmi.

-Ciao Peage!- Esclamò Lexi abbracciandomi, per me la cosa era molto strana, considerato che ci conoscevamo appena da un giorno e non ricevevo dimostrazioni di affetto spesso...escluso Liam...

-E-ehi Lexi.- Dissi esitando ma ricambiando il suo sorriso.

-Devo dirti una cosa!- Disse eccitata iniziando a saltellare mentre mi teneva le mani.

-Cosa?- Chiesi curiosa.

-Allora ieri...- Stava dicendo.

-Ciao Lexi.- Ci interruppe Zayn che salutò con un sorriso la ragazza davanti a me e poi poggiò il suo sguardo su di me.

Quando lui si allontanò guardai la mora con gli occhi spalancati e la bocca aperta.

-Stavo per dirti che ieri ho parlato con lui tutta la sera!- Escalmò spruzzando gioia da tutti i pori.

-Oh...bé...ma é fantastico...- Cercai di mostrare un sorriso sghembo.

-Lo so!!! Tranquilla, gli ho anche parlato di te, gli ho detto che ti ho trovata simpatica sin dal primo giorno e poi gli ho chiesto che cosa pensa lui di te.- Si fermò.

-E lui??!!- Esclamai impaziente di sapere la sua risposta.

-Ha detto che gli sembri molto timida ma estremamente intrigante.- Finì.

Il mio volto aveva assunto uno sguardo angelico, beato e sognatore.

Lexi guardandomi scoppiò a ridere e mi trascinò a sedere poco prima che entrasse la prof di chimica.

 

Le ora passarono velocemente e prestò suonò la campanella della ricreazione, finalmente potevo avere l'occasione di parlare con Zayn!!

Cercai di catturare la sua attenzione guardandolo con un sorriso maligno e ben presto lo vidi uscire per venirmi in contro.

Oddio ora che dovevo dire? Cosa dovevo fare? Ho una faccia da cazzo, spero che i capelli siano al loro posto e il trucco non si sia sbavato.

-Ehi Peage.- Disse una voce profonda e dannatamente sexy.

Con un colpo secco chiusi l'armadietto e sorrisi al moro accanto a me.

-Ehi...Zayn giusto?- Chiesi facendo finta di non sapere come si chiamasse.

-Si, sei molto più carina da vicino, speravo che dopo tutti quelle occhiate saremmo riusciti a parlare.- Disse mentre arrossivo violentemente.

-Eh già...- Risposi spostando il ciuffo dietro l'orecchio.

-Ti va se stasera usciamo?- Chiese appoggiando una mano sull'armadietto, vicino alla mia testa.

Ormai mi aveva in pugno e io stavo per andare in iperventilazione, non sapevo se sarei riuscita a parlare...cioè mi stava praticamente di sopra!

-Oh si si, certo!- Esclamai cercando di non far notare il mio imbarazzo.

-Fatti dare il mio numero dalla tua amica, così ti faccio sapere a che ora passo e tu mi dici dove abiti.- Disse prima di spostarsi per poi andare verso la classe, non aspettò nemmeno una mia risposta.

Le successive due ore le passai parlando con Lexi di dove avrebbe potuto portarmi, cosa potevo indossare e cosa sarebbe successo durante la serata, al solo pensiero mi veniva la pelle d'oca, forse avrei dovuto dire di no...

La campanella dell'ultima ora suonò e tutti uscirono compreso Zayn che mi fece l'occhiolino.

Uscii e andai a mensa, lì vidi Liam, lo fissai fino a quando non mi vide, si stava avvicinando e il più veloce possibile cercai di stargli alla larga.

-Peage.- La mano salda di Liam mi strinse il braccio.

-Lasciami, mi fai male.- Dissi acida e lui lasciò la presa.

-Senti avrei bisogno di parlare con te...- Disse.

-Non posso, sto andando a sedermi con Lexi...ciao. Ah si, stasera esco con Zayn.- Dissi con aria di superiorità.

-Sta attenta.- Si rattristì.

-Tu sta' attento.- Risposi dura prima di andare a sedermi di fianco a Lexi e ad altre ragazze.

Dovevo essere forte e non potevo andare a leccare i piedi agli altri, basta fare la vittima che si piange addosso.

 

All'uscita salutai Lexi e proprio quando Liam stava per venirmi incontro Zayn mi passò davanti e si fermò a salutarmi poggiando una mano sul mio fianco mentre mi lasciava un bacio in guancia.

-A dopo carina.- Disse andandosene.

Quando si spostò notai che Liam non era più lì, era sparito.

Intanto vidi uscire Harry e prima di tornare a casa mi girai un'ultima volta per vedere se Liam fosse nei paraggi, anche se lo avevo cacciato sapevo che in fondo volevo che tutto tornasse come prima tra noi.

 

Tornata a casa mi posizionai davanti l'armadio e inviai un messaggio a Zayn con scritto il mio indirizzo e lui mi rispose che sarebbe passato a prendermi tra un'ora, misi a soqquadro tutta la camera tirando fuori migliaia di vestiti.

Feci vari accoppiamenti, ma niente andava bene, sfiancata chiamai Harry e gli chiesi un consiglio, lui iniziò a frugare tra le mie cose e ne tirò fuori un vestitino corto nero non molto scollato e stretto in vita da una cinta larga, abbinai a questo degli stivaletti che arrivavano a metà polpaccio con delle borchie, come giacca mi consigliò un copri-spalle che arrivava fino al sedere, semitrasparente, nero anch'esso, infine una borsa bianca a tracolla.

Lasciai i capelli sciolti, ma li arricciai leggermente, poi un po' di fard, ombretto bianco, matita e mascara completarono il tutto.

-Peage, metti il rossetto rosso che ti ha regalato Liam.- Mi consigliò Harry guardandomi con aria da professionista.

-Okay.- Risposi prendendolo dal cassetto della scrivania.

-Ora sei perfetta!- Esclamò dandomi il cinque.

Ok, ora dovevo soltanto aspettare un suo messaggio.

Mamma e papà erano ancora a lavoro e quando sarebbero tornati non mi avrebbero trovato.

Non appena il cellulare accanto a me si illuminò scattai in piedi e salutai Harry, mi spruzzai un po' di profumo e uscii trovando Zayn con una splendida macchina nera parcheggiata non troppo lontana.

Aprii lo sportello ed entrai sentendomi i suoi occhi puntati addosso.

-Wow! Stai benissimo con i capelli sciolti, e anche truccata...e anche con le gambe scoperte.- Disse guardando le mie gambe bianche prima di poggiarci sopra la mano, che spostai delicatamente.

-Andiamo allora.- Disse sfrecciando.

-Dove?- Chiesi.

-Ti porto in discoteca, ci sei mai stata?- Domandò.

-Ehm, veramente no.- Dissi.

-Ti divertirai.- Sorrise senza distogliere lo sguardo dalla strada.

Il locale non era molto distante, e in meno di un quarto d'ora giungemmo a destinazione.

La musica si sentiva da fuori e per entrare c'era una lunga fila, e un grosso uomo calvo di guardia, Zayn mi prese per mano e mi disse di seguirlo.

Parlò con il buttafuori e l'omone mi lanciò un'occhiata e poi si scostò lasciandoci entrare.

Ora la musica era assordante e il locale era pieno di adolescenti sudati, ubriachi e fuori di testa che ballavano uno accanto all'altro.

-Ti va di bere qualcosa?!!- Mi urlò Zayn per farsi sentire.

-Si!!- Risposi.

Prese due drink e me ne porse uno dal colore arancio-rosso, probabilmente si trattava di alcool, ma infondo ero qui per divertirmi; ne presi un altro sorso e poi trascinai Zayn in pista, iniziai a muovermi a ritmo di musica, in maniera provocante, cercando di imitare le ragazze sui cubi, passai una mano sul petto di Zayn scendendo gradualmente mentre i miei occhi rimanevano fissi sui suoi, lui passò le mani sul mio corpo e continuammo così a lungo, fino a quando non si andò a sedere su un puff; lo seguii.

Tirò fuori una sigaretta e prima di chiudere il pacco mi chiese se ne volevo una, ma gli dissi che non fumavo.

La accese e attorno a lui e a me si formarono nuvole grigie.

-Vuoi provare?- Mi chiese vedendo che lo fissavo come una bambina piccola.

-No grazie.- Risposi.

-Dai, solo un tiro. Tanto per provare.- Disse porgendomela.

Insicura guardai lui e poi la sigaretta, la presi e la portai in bocca tirando, buttai fuori il fumo alternato a colpi di tosse, sentivo i polmoni andare in fiamme e la testa iniziava a girarmi.

Zayn scoppiò a ridere e si riportò la sigaretta tra le labbra.

-Dammi qua!- Esclamai afferrandogli il polso per far si che le sue dita portassero di nuovo la sigaretta in bocca. Stavolta non tossii.

Mi faceva male all'inizio, ma la sensazione che provavo dopo era rilassante.

Zayn mi sorrise e si avvicinò soffiandomi il fumo in faccia, tossii di nuovo.

-Zayn!- Esclamai.

E prima che potessi riprendere fiato le sue labbra toccarono le mie, la lingua si fece spazio arrivando in bocca, cercai di allontanarmi, ma lui mi teneva dal collo e per me era impossibile spostarmi.

Quando si allontanò mi guardò e lentamente si riavvicinò.

-Sei così sexy...- Mi sussurrò all'orecchio prima di baciarmi il collo mentre con le mani esplorava il mio corpo.

-Zayn, io non voglio farlo, è ancora troppo presto.- Dissi mentre la sua bocca scendeva fino al petto.

Lo allontanai e lui annuì con la testa.

-Ok, per questa volta no.- Disse prima di alzarsi per uscire.

-Sono stanca, mi riaccompagni a casa?- Chiesi.

-Ok, ok.- Sbuffò uscendo.

Non mi parlò durante tutto il ritorno a casa e per salutarmi mi ridiede un altro bacio appassionato.

-Ok, ora devo andare.- Dissi nel bacio prima di uscire dalla macchina, ci salutammo e quando entrai a casa, sparì con la sua auto.

Mi toccò subirmi il cazziatone di mia madre e come al solito le diedi ragione e me ne andai a dormire.

Perchè mi sentivo a disagio quando Zayn mi baciava? Perché lo desideravo tanto e ora invece sembra che lo stia rifiutando? Forse pensavo ancora a Liam?

     

           

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Capitolo 5
*** Capitolo 5 ***







La giornata era iniziata abbastanza movimentata: sono stata svegliata dalle urla di mia madre e mio fratello, rilassante no?...poi la macchina si è fermata in mezzo alla strada e io e mio padre ci siamo ritrovati a spingere l'auto, per questo sono entrata con un'ora di ritardo e in più ho saputo che c'erano dei compiti, così di tutta fretta li feci in classe, per fortuna la prof non mi ha interrogata e le lezioni stanno per finire. Ho raccontato a Lexi del bacio con Zayn e a poco non si metteva a saltare e a dirlo davanti a tutti, ero indecisa sull'ucciderla o scomparire dall'imbarazzo; in più ogni volta che mi giravo Zayn o mi sorrideva o mi faceva l'occhiolino e io arrossivo violentemente...

-Stamattina il tuo amico mi ha chiesto di te, ma tu ancora non eri arrivata e quindi gli ho detto che non c'eri.- Disse la mora mentre la prof scriveva formule alla lavagna.

-E lui?.- Chiesi curiosa.

-Mi ha ringraziato e se n'è andato.- Disse.

Abbassai lo sguardo sul telefono coperto dallo zaino sul banco e entrai nella galleria guardando le foto che ci eravamo fatti assieme, alcune risalivano a qualche anno fa, ed entrambi eravamo cambiati molto, lui era più paffutello in faccia e aveva i capelli più lunghi e mossi, io invece ero decisamente più grossa e avevo un viso più da bambina...

Stavo sorridendo e ero talmente tanto distratta che non mi ero neppure accorta che la campanella fosse suonata.

-Peage!! Ci sei??- Mi stava chiamando Lexi.

-Ehm si scusami, stavo pensando...- Dissi alzandomi.

-Vieni?- Chiese prendendo lo zaino.

-Ti raggiungo dopo.- Dissi e superandola inseguii Zayn che stava uscendo dalla classe.

-Hey!- Esclamai accostandomi a lui.

-Ciao.- Mi sorrise.

-Ehm ti va se ci sediamo accanto?- Chiesi intrecciando le dita delle mie mani tra di loro.

-Okay.- Rispose.

Iniziai a sorridere durante tutto il tragitto e tutti mi guardavano in modo strano, come se fosse impossibile che una come me stesse così vicino d uno come Zayn.

Saltai in aria quando una mano mi tirò da dietro facendomi quasi cadere. Liam.

-Finalmente! Ma che fine avevi fatto?- Chiese.

-Sono stata con Zayn?- Dissi ironicamente indicando il ragazzo moro che si stava andando a sedere in un tavolo vicino ad altri ragazzi e con un gesto della mano mi fece segno di raggiungerlo.

-Capisco...ma mi hai perdonato?- Insistette.

-Si si, certo, ora devo andare, ciao!- Chiusi la discussione velocemente raggiungendo Zayn, che mise un braccio intorno alla mia spalla e mi diede un bacio prima di guardare dietro di me, come per essere sicuro che Liam assistesse alla scena.

-Che voleva quel tipo da te? Di dava fastidio?- Chiese protettivo Zayn.

-No tranquillo, è un mio amico.- Lo rassicurai porgendogli le labbra per poi ricevere un altro bacio.

Dopo avermi presentato ai suoi amici e aver mangiato un po' di riso in bianco uscimmo dalla scuola.

Prima di salire sulla sua macchina si girò verso me rivolgendomi un sorriso prima di tirarmi a se dai fianchi e infilarmi la lingua in bocca, non credo ci fosse niente di dolce in quel bacio, era soltanto per fare spettacolo o forse solo per farmi capire che ero solo sua...Notai poco dopo lo sguardo malinconico di Liam su di me, ma quando lo guardai lui si girò o fece finta di non essersi accorto di me, così prese a camminare verso casa. Cercai di raggiungerlo correndo mentre lo zaino pesante rimbalzava sulle spalle facendomi male.

-Liam aspetta!- Esclamai e bastò qualche secondo prima che i suoi occhi color nocciola mi notassero.

-Hey Peage. Il tuo ragazzo ti ha abbandonata?- Chiese ironico ma serio allo stesso tempo, sul suo volto non c'era neanche un accenno ad un sorriso.

-Non mi ha abbandonata.- Risposi seria senza girarmi a guardarlo.

-Stasera ti va di venire con me da amici?- Mi chiese cambiando discorso.

-No, grazie, ma non me la sento...- Risposi guardando per terra.

-Tranquilla, non finirà come l'altra volta.- Insistette, evidentemente non avrebbe ceduto facilmente.

-No, non è per questo, veramente...vorrei restare da sola...-Dissi facendo brevi pause.

-Sicura?- Disse guardandomi.

-Si.- Risposi secca.

Il tempo passò velocemente e già mi trovavo davanti casa, quindi salutai il moro ed entrai salendo silenziosamente le scale verso la mia stanza; buttai lo zaino per terra e mi sdraiai sul letto, presi il libro che avevo iniziato a leggere qualche giorno fa e mi persi nel mio mondo, come ero solita a fare quando restavo a casa.

-Peage! Perché quelle poche volte che sei a casa ti devi isolare, vieni, scendi, parliamo!- Esclamò mia mamma spalancando la porta della mia stanza con molta poca delicatezza.

Sentivo un peso sul petto e la gola iniziava a bruciarmi, strinsi i pugni facendo diventare le nocche bianche, odiavo essere disturbata mentre leggevo, glielo avevo ripetuto mille volte, ma lei sembrava fregarsene.

-Non abbiamo niente di cui parlare e io sto leggendo! Esci!- Alzai il tono di voce cercando di non scoppiare del tutto.

-Non parlarmi così, sono tua madre!- Urlò lei.

-Stavo leggendo in santa pace, ma naturalmente non posso, perché se non mi rompi non sei felice!- Urlai alzandomi dal letto cercando di chiuderle la porta in faccia.

-Visto che la metti così ora ti faccio vedere io!- Urlò da dietro la porta il tempo che la chiusi a chiave.

Quando sentii il rumore dei suoi passi affievolirsi sospirai e battei il pugno contro il muro prima di poggiarci la testa, questo era uno dei motivi per cui odiavo rimanere a casa, perché tanto andava a finire sempre così.

Ripresi il libro e cercai di ritrovare la concentrazione per continuare a leggere, ma niente...ripensai al sapore della sigaretta che mi aveva fatto provare Zayn, era disgustosi, si, ma la sensazione che avevo provato era di assoluta tranquillità e ora sentivo il bisogno di rifarlo...i miei fumavano, e solitamente lasciavano il pacco nella loro stanza.

Girai la chiave e lentamente aprii la porta, guardando a destra e sinistra per assicurarmi che non ci fosse nessuno, e uscii.

Mi sentivo una ladra in casa mia...raggiunsi la camera da letto e dentro non c'era nessuno, tutti erano di sotto, questo era il momento adatto per entrare prendere le sigarette e chiudermi in bagno; cercai sui comodini, ma niente, nei cassetti niente...mmh...nella tasca di un giubbotto!

Trovate!

Ne presi una e trovai l'accendino non molto distante, era filato tutto liscio, nessuno mi aveva beccata.

Prima di entrare in bagno Harry mi passo davanti e di scatto misi le mani dietro la schiena.

-Tutto bene?- Chiese sollevando un sopracciglio.

-Oh, si si!- Esclamai entrando velocemente in bagno.

Sospirai e mi avvinai alla finestra spalancata, misi la sigaretta in bocca e l'accesi.

Il suo forte e fastidioso sapore era terribile, ma allo stesso tempo incredibilmente rilassante, il fumo mi stava travolgendo e prima che me ne accorgessi già stavo finendo, non pensavo di essere stata così veloce, comunque mi sentivo molto meglio.

Buttai la sigaretta dalla finestra e mi infilai subito sotto la doccia, non potevo restare con quell'odore impresso.

Era come se tutti i pensieri scivolassero via con l'acqua, mi sentivo estremamente leggera e...

-Peage sbrigati!- Urlò mi fratello sbattendo la mano contro la porta.

Roteai gli occhi in cielo e usci avvolgendomi intorno ad un morbido accappatoio intorno al corpo e uno attorno ai capelli.

Feci una smorfia a mio fratello e andai in camera mia, tirai fuori un morbido pigiama e lo indossai prima di rimettermi a leggere e perdermi in un mondo surreale, pieno di avventura che si butta alla ricerca dell'amore...





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