Strana avventura.

di EmilyG66
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Iniziò così… ***
Capitolo 2: *** Villaggio. ***
Capitolo 3: *** Partenza. ***
Capitolo 4: *** “Buona” notte. ***
Capitolo 5: *** Attacco. ***
Capitolo 6: *** Riposo. ***
Capitolo 7: *** Un diverso Tai Lung. ***
Capitolo 8: *** Nella terrazza. ***
Capitolo 9: *** Ferite ***
Capitolo 10: *** Tai-Yang ***
Capitolo 11: *** In forze. ***
Capitolo 12: *** Andiamo. ***



Capitolo 1
*** Iniziò così… ***


Era una giornata particolarmente afosa nella valle della pace e i cinque cicloni con il guerriero dragone si erano già destati e stavano combattendo.
Si trovavano nel bel mezzo del cortile e lottavano contro una banda che, mentre riposavano, si era spinta silenziosamente oltre i confini del villaggio che loro dovevano proteggere.
:-Ma quanti ce ne sono?-
Chiese Po al resto dei suoi compagni attualmente impegnati a dare colpi.
:-Circa una ventina.-
Gli rispose Mantide.
Tutti e sei i maestri stavano dando il meglio di loro.
Vipera strisciava dietro le spalle e colpiva con la sua coda agile.
Gru tagliava l’aria con le sue ali accecando, con l’aiuto del sole, i suoi nemici e volando in aria.
Mantide…beh con le sua zampette metteva a tappeto due scagnozzi insieme.
Scimmia saltava e bastonava con la sua agilità.
Tigre con la sua tecnica graffiava con colpi mirati e precisi.
Po, che era l’unico che sembrava divertirsi, esultava facendo “versi” di kung fu e rideva per ogni sorta di fine che faceva fare al proprio rivale utilizzando, a vantaggio, il suo notevole peso.
(Dimezzato un po’ visto che è dimagrito).
E bene eccoli qua, i nostri maestri!
Avevano appena terminato la battaglia quando Shifu uscì in cortile.
I nemici erano accumulati “a montagna” per terra in un angolino e Po ne teneva uno sotto il braccio.
:-Che ci fa qui uno sciacallo del vento?-
Tutti i maestri schierati in riga guardarono il panda.
:-Questo?-
Chiese indicando il nemico che stava soffocando sotto il suo braccio.
:-Si quello!-
Indicò Shifu irritato.
:-Non lo so, bisognerà chiederglielo.-
Rispose Po mettendo in bocca un biscotto al cioccolato di cui nessuno sapeva la provenienza.
:-Beh di sicuro ora non può rispondere.-
Ammise Gru riferendosi al nemico svenuto e facendo ridacchiare Mantide e Scimmia.
Il guerriero dragone a quell’affermazione lasciò cadere lo sciacallo imbarazzato e dispiaciuto.
:-Oh…Scusate.-
:-Non fa niente.-
Lo rassicurò Vipera.
:-Non ti preoccupare Po.-
Gli rispose Tigre nervosa per il comportamento schivo di Shifu.
:-Maestro cosa c’è, che significa che un sciacallo del vento non dovrebbe essere qui?-
Il maestro serio ammise:-Venite dentro che vi spiegherò tutto, ma prima sbarazzatevi di quelli lì.-
Indicò i nemici a terra.
:-Si maestro.-
Risposero tutti in coro mentre il loro maestro rientrava.
:-Lo faccio io.-
Disse Tigre mentre prendeva i nemici e li lanciava dal palazzo di Giada nel fiume sottostante.
:-Ti dò una mano.-
Ammise Po aiutandola.
Chiunque avesse guardato verso il palazzo avrebbe notato di sicuro che i maestri stavano facendo il loro dovere, poiché ogni tanto si vedeva qualcosa, probabilmente un nemico, volare di sotto. Nella cucina del palazzo tutti erano riuniti, seduti e pronti per delle brutte notizie.
:-Gli sciacalli del vento sono degli scagnozzi soprannominati così perché sono dei nomadi che si spostano in cerca di combattimenti e danno la loro lealtà al miglior offerente. Ora gli unici che ci sono si trovano lontano da qui e sotto il comando di un grande e potente maestro di kung fu. Il suo nome è Tai-Yang.-
Shifu si fermò facendo una pausa mentre tutti gli altri erano allibiti.
:-Aspetta, aspetta volete dire il vero Tai-Yang quello che è il leader dei quattro leopardi feroci? I leopardi più grossi e forti di questa terra?! Wau.-
:-Non c’è da esultare, potrebbero spazzarci tutti via. Finché manderanno gli sciacalli a farsi uccidere non c’è alcun problema ma non appena arriveranno i tre leopardi feroci saremo tutti o troppo deboli o spacciati.-
Il sorriso calò dall’espressione di Po.
:-Cosa si può fare maestro?-
Chiese Vipera rattristata per l’imminente fine di tutto il villaggio.
:-C’è solo una persona che ha sconfitto una volta Tai-Yang e che potrebbe farlo ancora ma con qualche aiuto.-
:-Chi?-
Chiesero in coro.
Il cuore e l’orgoglio di Tigre pregavano perché il nome non fosse…
:-Tai Lung.-
Rimasero tutti a bocca aperta.
:-Cosa?! Come può Tai Lung aver sconfitto i leopardi feroci?!-
Chiese stupefatta Tigre.
:-Non li ha sconfitti tutti e tre, gli è bastato sconfiggere il loro leader. Tanti anni fa Tai-Yang incontrò per caso Tai Lung e lo mise alla prova, quando notò che era forte abbastanza per sottomettere tutta la valle della pace gli chiese di unirsi a lui ma Tai Lung rifiutò. Era ancora buono e aveva troppo per cui combattere che per odio e distruzione.-
Tigre sbuffò come per dire che in un modo o nell’altro sarebbe dovuta finire così.
:-Mi dispiace interrompere la tua narrazione Shifu ma dimentichi un particolare, Tai Lung è morto. Come potremmo sconfiggere Tai-Yang?-
Il piccolo panda rosso sospirò con un’espressione di rimorso.
:-Vero?...-
Chiese Po che iniziava a sentirsi male, così come tutti gli altri in quella stanza.
Shifu continuò. :-Ho ricevuto delle notizie da Est, qualcosa sta proteggendo il loro villaggio ma non hanno intenzione di dirmelo. Suppongo si tratti di Tai Lung anche se il suo comportamento sembra diverso. Bisognerà organizzarsi per l’ispezione.-
Disse grave.
:-Mantide e Scimmia voi controllerete tutto il lato Nord. Vipera e Gru tutto il lato Ovest. Po e Tigre affido a voi la missione di andare ad Est e scoprire se si tratta di Tai Lung. Se così fosse convincetelo ad aiutarvi e dirigetevi all’estremo Est, se invece non è lui tornate per difendere il lato scoperto. Quanto a me mi occuperò del lato Sud. Buona fortuna. E ora partite!-
Tutti si dileguarono tranne Po.
:-Come adesso?-
Non ebbe una risposta che Tigre lo trascinò via, con un pizzico di forza in più del dovuto, prendendolo per un orecchio.
Dopo neanche un quarto d’ora erano già tutti spariti.
Tigre e Po camminavano nella foresta…o per lo meno Po camminava, Tigre andava a passo spedito. Se non fosse stato per Po sarebbe già arrivata.
:-Po ti vuoi muovere!? -
:-Un attimo! Uff questo zaino non si porta da solo e poi pesa.-
:-Si può sapere che cosa ci hai messo dentro?-
:-Vestiti ovviamente e…uno spuntino.-
Tigre ringhiò, era una buona idea? Non lo sapeva, ma era sicura che di certo aveva svuotato tutta la cucina.
Le venne in mente un’idea che avrebbe potuto funzionare per arrivare in fretta al villaggio ad est, anche se non sarebbe stata una passeggiata.

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Capitolo 2
*** Villaggio. ***


Si fermò e guardò Po.
:-Che c’è?-
:-Combattiamo.-
:-Ma non dovevamo arrivare al villaggio?-
Tigre sorrise e si mise in posa.
:-Rifiuti una sfida?-
Po tutto orgoglioso si preparò e rispose:-Mai e poi mai.-
Cominciarono a lottare e ogni volta Tigre indietreggiava verso il villaggio.
Po si stava muovendo più velocemente a sua insaputa.
I due maestri sorridevano come si divertivano ad attaccare e schivare.
Dopo mezz’ora erano già arrivati.
Tigre saltò in aria mentre Po rimase di sasso e osservò il villaggio davanti a lui.
:-Siamo…siamo già arrivati?-
La tigre che era atterrata su un ramo di un albero ammise:-Sì, forza andiamo.-
Scese con un salto e si avviarono verso le costruzioni.
Non appena entrati videro che le strade apparivano tranquille ma era troppo presto per dirlo.
:-Sembra tutto calmo qui.-
Esclamò Po guardandosi in giro.
:-Si hai ragione, ma tieni gli occhi aperti.-
Appena finita la frase alcuni sciacalli del vento comparvero sorprendendo i due maestri e cominciò una battaglia.
Quando sembrava impossibile battere quell’ondata di nemici in due, sbucò dal nulla un terzo combattente.
La figura si posizionò proprio dietro le spalle di Tigre e lei rimase col fiato sospeso come sentì la schiena toccare qualcosa.
Si girò solo per un momento, ma sufficiente per vedere due robuste spalle coperte di pelliccia color argento.
Riprese la battaglia evitando di farci caso. Le risposte a dopo.
Quell’ammasso di muscoli che stava combattendo dietro di lei era proprio Tai Lung, com’era possibile dimenticarlo!
:-Come mai da queste parti maestra Tigre? Non dovresti stare a proteggere quegli sciocchi abitanti della valle della pace?-
Tigre di solito non parlava mentre stava combattendo ma questa volta lo fece con voce abbastanza intimidatoria e arrabbiata.
:-Tu non dovevi essere morto!?-
Il leopardo rise e toccò con la coda quella della tigre che infuriata dall’azione si girò di scatto e artigliò davanti a se.
Prontamente Tai Lung si era spostato di fianco e Tigre mise al tappetto uno sciacallo.
:-Brava. Quello era l’ultimo.-
La maestra ringhiò del suo scherno e cercò di colpirlo prima con un calcio poi con un pugno, lui parò entrambi e le stinse il polso.
Tigre lo ritirò via immediatamente per evitare di ritrovarsi di nuovo paralizzata.
Guardò Tai Lung, non era cambiato per niente dall’ultima volta che lo aveva visto, osservò anche i cittadini intorno a lui che sembravano sollevati e non spaventati.
Il maestro delle mille pergamene fece per parlare ma, notando Po che si stava avvicinando a Tigre, chiuse la bocca e strinse un po’ i pugni.
:-Panda…ci sei anche tu. Mi sembrava di averti intravisto.-
:-Sì Tai Lung ci sono anch’io.…Non…provi vendetta verso di me…vero?-
Cominciò a chiedere un po’ preoccupato.
Il leopardo sorrise incrociando le braccia sul petto nudo.
:-No non ti preoccupare provo solo un profondo odio nei tuoi confronti, se non fosse stato per te a quest’ora sarei il padrone della valle della pace e di tutti i suoi abitanti…-
Diede uno sguardo accattivante a Tigre che strinse gli occhi per l’odio e per il disgusto.
Negli “abitanti” era compresa anche lei, soprattutto lei.
:-Che ci fai qui?-
Gli chiese alla fine la maestra.
:-Potrei farvi la stessa domanda ma so già che vi ha mandato Shifu vero?-
:-Non hai risposto.-
Continuò Tigre.
Tai Lung si voltò un momento in giro mentre i paesani gli si fecero intorno.
:-Potremmo…discuterne da un’altra parte?-
Chiese Po come se avesse letto nella mente del leopardo.
Tai Lung fece cenno ad entrambi di seguirlo e arrivarono davanti ad una casa.
Il leopardo li fece entrare e loro insicuri se avanzare o meno si misero seduti prima di cominciare.
:-Sono qui perché tu Po, mi ci hai spedito.-
Il panda si sentì un po’ in colpa ma Tigre seduta vicino a lui non gli diede motivo di pensarlo.
:-Te lo meriti!-
Tai Lung arricciò la bocca in una smorfia di disprezzo ma poi continuò.
:-Comunque, i cittadini mi hanno soccorso e per ringraziarli li difendo quando serve.-
:-Loro sanno chi sei?-
Chiese Po.
:-Alcuni si e qualcuno no, ma non ha importanza per loro o per me.-
Si fece un po’ più avanti sporgendosi dal tavolino.
:-Allora, tocca a voi dirmi perché siete qui.-
Po lasciò che Tigre parlasse, non voleva dire troppo.
:-Hai visto gli amichetti di prima?-
Accennò agli sciacalli.
:-Sì, so di chi sono.-
:-Ci serve il tuo aiuto per sconfiggere Tai-Yang e gli altri.-
Ammise Po mentre Tai Lung sogghignava.
:-E cosa me ne viene a me?-
:-Che maestro Shifu e Po ti lasciano in vita.-
Ringhiò Tigre disprezzante. Voleva nominare anche se stessa ma lasciò stare.
Il leopardo sorrise nonostante la minaccia.
:-Va bene vi aiuterò ma ad una condizione.-
:-Quale?!-
Chiesero in coro e sbalorditi i due maestri.
:-Voglio stare sempre accanto a te Tigre.-
:-Cosa!!!-
Tigre era infuriata e vendo sorridere il suo rivale si innervosì ancora di più, Po cercò di calmarla.
:-Voglio starti vicino, tutto qui.-
Ripeté il Tai Lung sempre sorridendo diabolicamente.
:-Cinque anni luce di distanza.-
Rispose molto infastidita Tigre.
Po guardò la scena ridacchiando per non dare l’impressione che aveva timore di intervenire.
:-Meno di un metro.-
Controbatté il maestro.-
:-Un metro.-
Ringhiò la tigre.
:-Ventiquattro centimetri.-
:-Un metro!!-
:-Dieci centimetri, ultima offerta prima che cambio idea.
Tigre sbuffò frustrata se continuava lui sarebbe sceso ancora di più o non li avrebbe aiutati e la valle della pace sarebbe stata spacciata.
“Come mai tutto questo interesse?” pensò infastidita.
:-Posso benissimo contrattare con Tai-Yang per quanto riguarda questo villaggio e potrei unirmi a lui e alla sua banda.-
:-No se Po te lo impedisce.-
Controbatté con rabbia lei.
:-Ma io posso ricattarlo, c’è suo padre, Shifu e tu. Mi basterebbe paralizzarti e lui non avrebbe più via di fuga.-
Il leopardo sorrise vittorioso.
Tutto giocava a suo favore.
Se Tigre lo disprezzava e odiava ora lo voleva di sicuro morto all’istante!!!!! Poi pensò che se avesse accettato lui “accidentalmente” sarebbe potuto morire nell’impresa di sconfiggere Tai-Yang.
Sorrise al pensiero ed affermò con rinnovato coraggio e alto morale:
-Ci sto.-
:-Bene!-
Esclamò Po eccitato di fare il viaggio con i maestri più forti. Sarebbero stati “il Trio dei Forti”.

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Capitolo 3
*** Partenza. ***


:-Per arrivare nel posto in cui abita Tai-Yang e le sue bande ci vuole una settimana di cammino, ma visto che noi abbiamo fretta dico che in cinque giorni ce la possiamo fare, solo non garantisco per il panda.-
Lo guardò.
:-Non preoccuparti per lui è allenato.-
:-è vero!-
Ammise pieno di forze.
Tai Lung uscì con il resto della comitiva dalla casa.
Fece poi un piccolo discorso ai paesani che sarebbero dovuti stare molto attenti.
Un piccolo coniglietto si avvicinò a Tai Lung.
:-Quindi te ne vai?-
Chiese un po’ tremante.
Il leopardo si abbassò con un ginocchio sollevato facendo tremare il piccolo.
:-Sì, ma vi proteggerò da lontano.-
Sorrise al pensiero che poteva riuscirci.
Il coniglietto fu incoraggiato a continuare visto che il leopardo non l’aveva sbranato a parole.
:-La mia mamma dice che tu sei tanto forte, ma anche tanto cattivo.-
Tai Lung aggrottò la fronte e Tigre sorrise soddisfatta sotto i baffi.
Il maestro sembrò capire però non si scompose. Cercò di individuare la madre del piccolo, ma non la vide.
:-Tua madre ha ragione, dalle sempre retta.-
Finì allontanandosi e raggiungendo Tigre e Po.
Arrivò affianco alla maestra pronto per stuzzicarla e cominciare il suo “gioco”.
Lei lo ignorò e aumentò il passo.
Il leopardo non si diede per vinto e standole a dieci centimetri esatti dalla spalla la sentì sospirare infastidita.
:-Dovrai farci l’abitudine.-
Ammise divertito.
Tigre solo gli diede uno sguardo di pura malvagità e maligne intenzioni poi tornò a guardare davanti a se.
:-Hai un piano?-
Domandò.
Tai Lung ritornò serio e pensoso.
Tigre con la coda dell’occhio lo intravide ma non disse nulla.
Voleva sorridere ma visto che c’erano in gioco molte vite non si permise di essere felice.
:-No. Credo che dovrò fare un bel discorsetto a Tai-Yang e se non mi ascolta dovrò passare alle maniere forti e sconfiggerlo.-
:-E noi cosa faremo?-
Domandò Po allungando il passo.
:-Mi darete una mano con gli sciacalli del vento e se necessario contro gli altri leopardi.-
:-E se non riesci a sconfiggere Tai-Yang?-
Chiese Tigre sicura del fallimento del suo “nuovo alleato”.
:-Allora qualcuno dovrà prendere il mio posto. Tu per esempio.-
La tigre non disse niente, solo annuì con la testa. Poi cominciò a correre seguita dai due maestri.
In un altro luogo Tai-Yang stava istruendo gli sciacalli del vento per un altro attacco, deciso a conquistare quel territorio.
Affiancato a lui c’erano tre leopardi identici a Tai Lung, diversi solo per il colore azzurro degli occhi e più scuro del pelo. Erano enormi e muscolosi come il maestro delle mille pergamene.
Se ci doveva essere una battaglia sarebbe stata molto dura.
Intanto i tre maestri avevano corso tutto il giorno fermandosi solo per mangiare qualcosa.
Po era molto stanco ma l’avventura riusciva a farglielo dimenticare.
Stava tramontando il sole e Tigre disse:-Sarebbe da sciocchi continuare nonostante non siamo al pieno della forma. Ripartiremo domattina.-
Tai Lung annuì mentre Po si buttò a terra.
:-Grazie! Grazie!-
Il leopardo ridacchiò.
:-Sei stanco guerriero dragone?-
:-No io non sono stanco…sono sfinito! E affamato…-
Il leopardo rise di gusto, poi si arrampicò su una collina per vedere se riusciva a scorgere un villaggio.
Doveva ammettere che Po era divertente.
:-Po che stai facendo?-
Chiese la tigre al panda che intanto cercava di raggiungere un fiore di ninfea senza cadere in uno stagno li vicino.
:-Aspetta e vedrai.-
Lei fece un piccolo sorriso, ma rimase nella sua posizione seria.
:-C’è un villaggio a pochi passi da qui.-
Ammise Tai Lung scendendo dalla collina e avvicinandosi ai suoi compagni di viaggio.
:-Evviva!-
Esclamò Po alzando le braccia con in mano il fiore. Cominciò a perde l’equilibro piano piano e cercò di portare la pancia in avanti per non cadere all’indietro, ma senza successo.
Con un tonfo cadde nello stagno.
Appena sbucò la testa del panda Tigre allungò una mano per tirarlo fuori.
:-Forza Po esci da lì.-
:-No se prima non prendi il fiore.-
La maestra alzò gli occhi al cielo e afferrò il fiore.
:-Grazie?-
Disse allontanandosi.
Po intanto soddisfatto usciva dallo stagno gocciolante mentre Tai Lung, che aveva osservato in silenzio, commentò:-Come hai fatto a farti accettare da lei così in fretta?-
Il panda zuppo non capì.
:-Non mi ha accettato, siamo diventati amici. Sì, c’è voluto un po’ però-
:-Molto in realtà. Tai Lung, non crederai che un giorno io riesca a sopportare la tua presenza?-
Chiese Tigre sentito il discorso con le sue orecchie sensibili e giratasi con ancora il fiore in una mano e l’altra su un fianco.
Lui alzò le spalle.
:-Mai dire mai…-
Ripartirono.
Arrivarono in una locanda e chiesero tre stanze.
Il locandiere li guardò un po’ timoroso dall’aspetto ma trovò la voce per dire che gli erano rimaste solo due camere.
Sia Po che Tigre sbiancarono ma il maestro delle mille pergamene non se ne accorse, semplicemente si girò con le chiavi in mano.
Non potevano lasciare Tai Lung da solo quindi, qualcuno avrebbe dovuto dormire con lui.
:-Le prendiamo tutte e due. Questo vorrà dire che uno di voi due dovrà dormire in stanza con me.-
La tigre e il panda rimasero immobili.
:-Beh? Andiamo a vedere le nostre camere o no?-
:-Prima la cena!-
Ammise Po con un brontolio da parte del suo stomaco.
Cenarono e salirono le scale al piano di sopra della locanda.
Arrivati davanti alle due porte Po cominciò a starnutire.
:-Penso di avere il raffreddore…-
Fece poi uno starnuto.
:-Salute!-
Dissero in coro i maestri.
:-Grazie.-
Rispose Po.
Aprirono le porte di entrambe le camere.
Non erano molto larghe ma due persone ci sarebbero entrate di sicuro.
:-Allora…-
Cominciò Tai Lung sfregandosi le zampe.
:-Chi dei due dorme con me?-
“Anche se io preferirei Tigre” pensò.

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Capitolo 4
*** “Buona” notte. ***


:-Visto che siete entrambi uomini, Po dovrebbe dormire nella stanza con te.-
Ipotizzò Tigre.
Il panda raffreddato scosse la testa.
:-Mi dispiace tanto Tigre ma quando io ho il raffreddore mi si chiude il naso e la notte russo molto forte. Poi sembra che la camera a sinistra sia insonorizzata quindi, non volendo svegliare ne te ne Tai Lung, preferirei prendere quella a destra e starci da solo.-
Tigre sgranò gli occhi sbalordita.
“Po, non puoi farmi questo!”
Il leopardo delle nevi sorrise e le si mise affianco.
:-Io sono d’accordo.-
Ammise malizioso e divertito.
Tigre ripresasi strinse gli occhi.
:-Chissà perché non avevo dubbi.-
Tai Lung ridacchiò mentre Po sbadigliò.
:-Ok allora notte a tutti e due.-
Detto questo chiuse la porta.
:-Questa sarà una lunga notte mia cara Tigre…-
Accennò il maestro delle mille pergamene nell’orecchio della tigre.
:-Vado a cambiarmi!-
Disse pestando i piedi la maestra irritata.
Tai Lung sorrise fiondandosi nella stanza quasi volando.
Sapeva che avrebbe goduto di ogni singolo minuto con la maestra a strisce.
Dopo un po’ il leopardo delle nevi era già nel letto a sedere quando la porta si aprì.
S’irrigidì subito mettendosi sull’attenti come Tigre entrò in pigiama.
Il sorriso di Tai Lung scomparve immediatamente.
Tigre chiuse la porta sorridendo per l’espressione di delusione più totale, evidente sul volto del leopardo.
Indossava una maglia rossa di una taglia più larga e un paio di pantaloni lunghi sempre rossi.
In questo modo il leopardo delle nevi non poteva scorgere le sue forme modellate e femminili che aveva immaginato fino ad ora di vedere.
:-Deluso per l’abbigliamento?-
Chiese Tigre trionfale incrociando le braccia.
Aveva colto nel segno.
Il leopardo si mise una mano sul mento.
:-In effetti me lo immaginavo differente…-
:-E come?-
Continuò la maestra avanzando al centro della stanza.
Tai Lung sorrise immaginando di disegnare la stoffa attorno a lei.
:-Una vestaglia nera di seta che arriva fino ai fianchi con spacco, scollatura di pizzo e senza maniche…-
:-Delizioso, per una prostituta magari…devo ammetterlo, la tua fantasia è troppo prevedibile e limitata.-
Affermò con uno sguardo di sfida.
Il leopardo alzò gli occhi.
:-Può darsi. Comunque puoi biasimarmi? Mi sono sempre chiesto come fosse andare a letto con la leader dei cinque cicloni.-
Sorrise beffardo.
Tigre strinse i pugni.
:-Guarda che io non vado a letto con te! Dormo solo con te!-
Precisò.
:-E non lo fai su un letto?-
Continuò lui battendo una mano sulla coperta.
Doveva dormire nel letto con lui poiché il locandiere non aveva sacchi a pelo.
:-Potrei anche dormire per terra.-
:-Non te lo permetterei mai.-
Ammise.
:-E come faresti? Mi metteresti li sopra e mi legheresti?-
“Certo che lo farebbe” pensò Tigre disgustata.
Il sorriso depravato e pervertito del leopardo delle nevi crebbe a dismisura pensando alla scena con qualche piccola modifica.
:-Potrei anche farlo, ma non sarebbe divertente come spero.-
:-Pervertito!-
Gli gridò contro.
Tai Lung alzò le spalle e vedendola ancora in piedi sospirò.
:-Ora sto veramente cominciando a stancarmi. O vieni qui a dormire o ti farò dormire per forza con un attacco nervino. Di sicuro non mi sfuggirai e non credo che Po possa aiutarti. Inoltre non penso che riuscirò solo a guardarti dormire, senza scoprire ciò che indossi sotto sapendo che non puoi muoverti.-
A queste parole, lanciate con una voce dura, Tigre tornò seria e senza dire niente si infilò lentamente sotto le coperte del lettone.
Incrociò le braccia e poi aggiunse:-Rispetta il nostro patto. Le distanze.-
Finì la tigre girandosi dall’altra parte del letto con forza.
Tai Lung non disse niente solo sorrise e le sussurrò:-Buona notte.-
Girandosi dalla parte opposta.
Tigre lo sentì, ma arrabbiata com’era non rispose. Non avrebbe risposto comunque.
Se Po avesse dovuto dormire con Tai Lung, il leopardo delle nevi avrebbe preso il suo sacco a pelo che aveva infilato clandestinamente nello zaino del panda. Invece ora, non aveva nessuna voglia di prenderlo o anche pensare di farlo.
In quella situazione era meglio non fare niente e godere della compagnia.
Era talmente vicino a Tigre che poteva sentire il suo profumo inebriante, il calore del suo corpo e i suoi respiri quasi lenti.
Avrebbe voluto poi accarezzare la pelliccia arancione e baciare le sue labbra soffici, ma sicuramente lei l’avrebbe preso a pugni.
Il maestro delle mille pergamene si girò sulla schiena per stare più comodo ma nel farlo tolse a Tigre un po’ di coperta.
Lei era sveglia e stava per riprenderla ma una zampa pelosa e morbida la precedette.
Chiuse gli occhi in fretta, facendo finta di dormire e sentendo come Tai Lung le avvolgeva la coperta delicatamente attorno, forse per timore di svegliarla. Poi si ritirò non toccandola più. Il cuore di Tigre si fermò per un attimo, sentendo la coda del leopardo vicino al suo corpo. Era pericoloso dormire con lui, ma poi anche la coda si ritirò.
Tai Lung stava facendo come gli aveva detto e lei sorrise riuscendo finalmente ad addormentarsi, sempre guardandosi le spalle.
Non lontano, sotto la luna, uno dei quattro leopardi feroci li teneva d’occhio pronto per attaccarli quando meno se lo aspettavano.
Intanto al palazzo di Giada Shifu aveva aspettato ed ora sapeva. Sapeva che suo figlio era vivo, che i suoi due allievi migliori lo avevano trovato, e con loro si stava dirigendo da Tai-Yang per sconfiggerlo. Sopirò dicendo:-Buona fortuna-
Poi andò a letto.
Non appena fuori dalla finestra i raggi dell’alba si intravedevano, colorando la stanza, Tigre si svegliò.
Stiracchiandosi, sorrideva per non essere stata svegliata da nessun gong. Non le sembrava vero.
Tai Lung aprì in quel momento i suoi occhi d’orati e la guardò ghignante.
Era una sensazione un po’ stana svegliarsi con Tigre di fianco, però non gli dispiaceva minimamente.
Le coperte si mossero e la tigre si girò con il solito sguardo severo.
:-Buon girono Tigre.-
La salutò il leopardo appoggiandosi alla spalliera del letto, per tirarsi su, con un fare sexy.
Tigre lo ignorò, così come il suo odiatissimo sorriso, stampato su quella faccia da schiaffi.
:-Era buono tre secondi fa.-
Detto questo scese dal letto.
:-Forza andiamo, prima partiamo, prima arriveremo. Sperando di non incontrare brutte sorprese.-
:-A me piacciono le sorprese…-
Ammiccò il leopardo alla tigre, che lo guardò male.
:-Va a svegliare Po.-
:-Perché proprio io?-
Le chiese mentre Tigre apriva la porta.
:-Perché una volta che ci ho provato io non sono più riuscita ad alzarmi.-
Tai Lung sorrise pensando alla maestra a strisce intrappolata da Po poi, come al solito, un pensiero oscuro gli attraversò la mente.
:- Allora ti conviene non provare mai a svegliarmi. Ti troveresti stretta a me e senza vestiti in due secondi.
Amava provocare la sua ira, di fatti era la verità e perciò funzionò.
:-Fa quello che ti ho detto subito!-
Urlò autoritaria e rossa di rabbia la leader dei cinque sbattendo la porta.

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Capitolo 5
*** Attacco. ***


Tigre aveva proprio un bel caratterino, poiché era stato educato da Shifu, anche quello del leopardo era ugualmente simile.
Tai Lung non si impressionò, solo fece come aveva detto.
Riuscì a svegliare Po “facilmente”, prima scuotendolo, urlandogli e alla fine gli versò addosso l’acqua di un vaso li vicino.
Poverino, forse gli era anche passato il raffreddore.
Per il leopardo non c’era nessunissimo tipo di problema se Po si ammalava di nuovo.
Scesero vestiti per magiare e rimettersi in marcia.
Tigre aveva già mangiato ed era pronta.
:-Hai fatto in fretta.-
Le disse Tai Lung scendendo.
:-Non avrai pensato che sarei rimasta ad aspettarti?-
Il leopardo si mise seduto a tavola.
:-No, certo che no.-
“Si invece, ovvio.”
Intanto una palla di pelo morbido, bianco e nero, faceva il suo ingresso.
:-Buon giorno Po.-
Lo salutò la maestra, con stupore del leopardo.
“Certo a lui buon giorno e a me niente!”.-
Sapeva che lo stava facendo apposta.
:-Buon girno Tigre.-
Dopo la breve colazione erano già fuori.
La mattina passò veloce, ma Tai Lung per tutto il tragitto non poteva fare a meno di sentirsi osservato.
Tigre e Po sembravano non accorgersi di niente.
Inaspettatamente un fischio di un oggetto scagliato fece muovere le orecchie ai due felini e si sposarono in tempo per evitare una freccia.
:-Un’imboscata!-
Ringhiò Tigre.
:-Attenti!-
Gridò Tai Lung schivandone altre abilmente.
Anche Po, a modo suo, le evitava.
Non appena cessarono, nella parte di pianura scavata dov’erano, li circondarono una marea di sciacalli del vento.
E mentre correvano, dietro di loro apparve uno dei quattro leopardi feroci.
:-Guardate!-
Disse Po indicandolo.
:-Non abbiamo tempo Po!-
Ammise la maestra cominciando a combattere con tre o quattro nemici.
:-Ci occuperemo dopo di lui!-
Esclamò Tai Lung attaccando ma senza perdere mai di vista il leopardo.
Polverizzato anche l’ultimo nemico e quasi stremati, i maestri ansimavano.
Un battito di mani li riscosse.
:-Ma bravi, cosa abbiamo qui? Un peluche a dimensione naturale, un bel bocconcino di donna e uno sciocco scarta-opportunità.-
Parlò il leopardo, a cinque metri davanti a loro, avanzando più vicino.
:-Ho notato che siete forti, ma non ho ancora capito come avete fatto a sgretolare quegli sciacalli. Soprattutto con una donna in squadra, vorrei tanto battermi contro di lei per prima, di sicuro sarà una passeggiata.-
Tai Lung intervenne notando che Tigre fumava, stava ringhiando pesantemente e aveva già sfoderato gli artigli drizzando la coda. I suoi occhi erano fissi.
Lui e Po si misero a mo’ di scudo.
:-Da quando si lotta contro una donna?-
Chiese il leopardo dagli occhi d’oro.
:-Donna vallo a dire a tua sorella Tai Lung!-
Il maestro delle mille pergamene e il panda rimasero di stucco girandosi e vedendo Tigre che avanzava con sguardo, “abbastanza” assassino, negli occhi.
:-Prima di tutto sono una maestra di kung fu!-
Si mise difronte al leopardo rivale e si immaginò completamente la faccia di Tai Lung, sorrise mettendosi in posizione.
:-Fatti sotto.-
Il leopardo non aspettava altro e ridendo le fu addosso.
Combatterono con potenza, decisi a distruggersi a vicenda.
Quando sembrava avere la vittoria Tigre, cominciò ad ansimare.
Tai Lung si accorse che la sua grinta era diminuita, senza la provocazione e che la sua posizione si era afflosciata, minimizzando la difesa.
Era un buono scrutatore.
Decise quindi di darle un piccolo consiglio strategico, rivolgendosi però all’avversario.
:-Sei sfortunato a combattere contro di lei!-
I combattenti si girarono a guardarlo ma Po fece segno a Tigre di non voltarsi per concentrarsi sul nemico.
Lei si rigirò.
:-Perché?-
Chiese il leopardo maligno.
Tai Lung sorrise.
:-Tra il fatto che è forte, per essere una donna, noi abbiamo una parte molto volubile in basso.-
Il leopardo non capì e si rese conto, dopo un calcio bene assestato lì, ciò che voleva dire.
Po dall’altra parte del campo si abbassò leggermente dicendo:-I “tenerini”.-
Tai Lung voltò un po’ lo sguardo.
“Ahi!” pensò.
Intanto mentre il nemico era a terra Tigre inferì per bene.
Ed esclamò alla fine:-Chi è la donna?-
Poi andando verso i suoi compagni, sempre ansimando ammise:-Debole.-
Po le fece un applauso e lei ricambiò il sorriso che le dava.
Si rivolse poi a Tai Lung che si complimentò.
-Bel lavoro.-
:-Non c’era bisogno di aiutarmi, so cavarmela benissimo da sola.-
Lo guardò con disprezzo, lui alzò le mani e si diresse verso il nemico.
:-Come vuoi.-
Arrivato li davanti gli spezzò il collo come se stesse strappando un foglio.
Po si tenne il collo per qualche minuto mentre Tigre si girava dall’altra parte.
Avevano un modo molto simile di affrontare il dolore che provavano gli altri.
:-In cammino.-
Riprese Tai Lung.
Si rimisero in marcia.
Nonostante fossero un po’ stanchi, riuscirono ad arrivare al villaggio successivo tutti interi.
Po crollò quando, in una locanda, diedero a loro una stanza sola.
:-Mi dispiace ma non avendo prenotato questa è l’unica che ci è rimasta.
Disse dispiaciuto il locandiere. Sempre meglio di niente, pensarono.
:-Non fa niente, potete procurarci due sacchi a pelo?-
Domando Tigre.
:-Certamente.-
Porsi i sacchi, tutti e tre si diressero verso la stanza.
Per cortesia, Tigre lasciò il letto a Po che le diede un forte abbraccio di ringraziamento.
La maestra e Tai Lung avrebbero dormito nei rispettivi sacchi a pelo.
Il maestro delle mille pergamene sorrideva, sapendo di averne uno di ricambio nello zaino di Po.
:-Io vado a farmi un bagno, chi c’è dopo?-
Chiese Po prendendo un asciugamano.
:-Po, dovrebbe andare per prima Tigre secondo-
:-No affatto.-
Lo interruppe la tigre.
:-Perché no?-
Chiese.
:-Tigre è sempre l’ultima al palazzo di giada a farsi il bagno o la doccia.-
Gli rispose Po uscendo dalla stanza.

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Capitolo 6
*** Riposo. ***


Tai Lung squadrò la tigre confuso e lei sospirò.
:-Siccome dobbiamo aspettare, preferisco finire di allenarmi e poi lasciar perdere.-
Il maestro delle mille pergamene le diede un cenno con il capo, erano simili. Per entrambi l’allenamento era molto importante.
Rimasero soli in quella stanza per quasi un’ora.
Tigre meditava a gambe incrociate e Tai Lung guardava fuori sul balcone.
:-Ma quanto ci mette?-
Chiese la maestra che cominciava a rodersi della meditazione per la pace interiore solo per ingannare il tempo.
:-Ci vuole tempo per lavare tutto quel pelo.-
Disse maleducatamente il leopardo che nel frattempo era rientrato.
:-Non parlare male dei miei amici!-
Gli ringhiò Tigre.
:-Guarda che ho detto pelo, non grasso o lardo.-
Ammise sprezzante prima di ritrovarsi disteso sul pavimento con Tigre sopra minacciosa.
:-Se tieni alla vita, chiudi il becco.-
Lui ridacchiò.
:-Non sapevo tenessi a me.-
:-Non dire assurdità, nessuno potrebbe mai tenere a te!-
Tai Lung fu ferito di sentirselo dire e con un po’ di rabbia girò Tigre che si ritrovò per terra.
Immobilizzata, e furiosa, si agitava.
:-D’accordo forse hai ragione tu.-
Le rispose il leopardo.
:-Lasciami!-
Ordinò la maestra divincolandosi sotto Tai Lung che la guardava.
Mettendo il viso più vicino le disse:-Sai i tuoi occhi sono bellissimi…-
Fece le fusa.
Tigre ne fu sorpresa ma di più adirata.
:-Ma grazie!-
Continuò a dimenarsi.
:-Chissà a quante ragazze l’hai detto prima di me.-
“Tutte quelle con cui sei stato!” pensò.
Tai Lung ridacchiò e le accarezzò una guancia con una mano. L’altra teneva i polsi della tigre.
:-Mh…prima e dopo vent’anni di galera tu sei l’unica. Ho sempre pensato ad allenarmi.-
:-Oh, ma che galante, stai facendo tutto questo per diventarmi simpatico?-
Domandò visibilmente scocciata e ironica.
:-Può darsi…ma non solo…voglio esserti indispensabile…-
Le sussurrò in un orecchio lasciandola allibita.
Lei ghignò, non avrebbe mai avuto bisogno di lui, figuriamoci di non riuscire a vivere senza di lui.
In quel momento entrò Po che, guardando la scena agitato, domandò:-Oh! Ehm…Ho…interrotto…qualcosa?...Devo…torno più tardi?-
Tai Lung stava per parlare quando Tigre lo spinse via.
:-Vai Tai Lung!-
Urlò tirandosi in fretta su e tutta rossa per la figuraccia che aveva appena fatto.
Il leopardo rise forte e, mettendo le mani dietro la nuca, uscì con un sorriso trionfale.
Appena si chiuse la porta Tigre parlò.
:-Non chiedere e non parliamone d’accordo!?-
:-Si…va…va bene…certo.-
Nel bagno intanto Tai Lung si rilassava completamente.
I suoi muscoli del torace al tocco con l’acqua sembravano rigenerarsi. Uno spettacolo affascinante per ogni ragazza, lui però ne voleva solo una.
:-Tigre.-
Sussurrò.
Nella stanza Po raccontava a Tigre qualcosa ma lei non prestava molta attenzione.
Stava pensando alla marea di sensazioni che aveva provato stando sopra e sotto Tai Lung.
Sopra aveva sentito di avere il controllo della situazione e si sentiva potente e fiera.
Quando lui stava sopra invece e l’aveva immobilizzata si era sentita confusa, spaesata, come se il predominio dei ruoli fosse nelle mani del suo rivale.
Sentiva caldo e un nodo allo stomaco quando erano troppo vicini.
La stessa cosa l’aveva sentita quando la coda di Tai Lung l’aveva sfiorata.
Era del tutto diversa da quello che provava quando lui le aveva messo di nuovo la coperta addosso la sera prima.
Si sentiva al sicuro e protetta, pensando a questo le venne in mente solo una parola, “dolce”. Un po’ sorrise.
Non appena tornò il leopardo, fu il suo turno.
Non sapeva se era un bene lasciare da soli Tai Lung e Po nella stessa stanza ma pensava che sarebbe andata bene.
Tornata trovò Po addormentato e Tai Lung seduto li affianco.
Appena chiuse la porta il maestro delle mille pergamene alzò lo sguardo.
:-Dolcezza, hai fatto presto.-
Le disse.
Tigre non se ne curò e guardando il panda chiese:-Ancora intero e senza un graffio? Mi sorprende.-
Incrociò le braccia. Il leopardo socievole si alzò in piedi passeggiando.
:-Si abbiamo parlato un po’ di famiglia.-
Quella parola colpì la maestra come un masso e Tai Lung se ne accorse come lei annuì e uscì sul balcone.
Lui la seguì.
:-Già, è un argomento un po’ doloroso per tutti e tre.-
Tigre si girò con gli occhi semichiusi in maniera scettica.
:-Nonostante Shifu ti abbia dato tutto l’affetto possibile?-
Tai Lung vide chiaramente che era triste e gelosa, glielo leggeva negli occhi.
:-Intendevo sul fatto che nessuno di noi tre ha vissuto con i veri genitori.-
:-Oh.-
Rispose la maestra appoggiandosi sul davanzale, il leopardo la imitò subito dopo.
Guardò il suo viso.
Era così perso e vuoto, sembrava esserci anche un po’ di nostalgia.
:-Ci hanno abbandonato…-
Sussurrò Tigre a bassa voce.
Tai Lung non le staccava lo sguardo di dosso, osservandola sotto i raggi pallidi della luna, sembrava un’altra anche se sapeva che era la stessa tigre.
:-Quello che non ti uccide però ti fortifica. Anche se a soffrire siamo noi.-
Tigre si era posta sempre quella domanda “Perché a me? Perché non a chiunque altro?”.
Ora si era resa conto che non era da sola come pensava.
:-Mi dispiace che tu e Po dobbiate condividere questo ingiusto sentimento di rifiuto. Soprattutto tu, sinceramente.-
Dicendo questo le mise una mano sulla spalla, Tigre avrebbe inizialmente voluto toglierla, ma per una volta che i suoi occhi incontrarono quelli d’orati e vide che erano sinceri lasciò stare.
Posò la sua sopra quella del leopardo e sentì che era caldo.
:-Grazie Tai Lung…-
Sembrava ferita e lui non voleva questo, quindi tolse la mano e si scostò per andarsene.
:-Non sopporterei che un angelo come te soffrisse in questo modo…-
Le sussurrò prima di lasciarla da sola.
Tigre era rimasta stupita da tanta gentilezza, comprensione, non era proprio da Tai Lung.
Sembrava diverso e questo era uno, o forse l’unico, dei suoi lati positivi.
Non essere lui.

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Capitolo 7
*** Un diverso Tai Lung. ***


La leader dei cinque cicloni rifletté anche sull’ultima frase che le aveva detto.
Aveva capito che lei soffriva e quel complimento l’aveva rincuorata un po’ anche se nello stesso tempo, sussurrato in un orecchio, le aveva dato un brivido per tutta la schiena. Non il solito brivido freddo dei suoi occhi ma un piacevole brivido caldo.
Stette li fuori ancora per poco poi andò a dormire.
Ci sarebbero state nuove battaglie e non poteva dimostrarsi debole e sentimentale, anche se come ogni ragazza, voleva solo qualcuno che l’amasse.
Fin da quando era piccola, nell’orfanotrofio, sognava sempre che un giorno qualcuno l’avrebbe portata via e così fu.
Shifu arrivò. Ma non le dimostrò tanto amore paterno, per lei l’aveva solo presa e messa in una casa con un paio di sconosciuti. Allora cominciò a interessarsi alla storia del primo figlio del suo maestro per essere come lui e farsi volere bene.
Dalla storia aveva capito che Tai Lung era malvagio, quindi non lo imitò, ma negli occhi doloranti di Shifu aveva letto che il leopardo era stato buono, quindi capace di amare poiché Shifu l’aveva amato.
Lei non poteva paragonarsi a lui, eppure Tail Lung stava cercando di insegnarle ad aprire nuovamente il suo cuore, evitando che fosse ferita di nuovo.
Tai Lung intanto stava sognando.
Sognava di cosa sarebbe successo se fosse diventato il guerriero dragone, con alcune modifiche ed eccezioni.
Si trovava nella sala della meditazione, ma non c’erano candele, bensì un grande trono su cui era seduto.
Ai lati c’erano oro e ricchezze a palate mentre Shifu era al suo fianco sorridendo orgoglioso con le mani dietro la schiena.
Entrambi guardavano un gruppo di paesani che si inchinavano davanti a Tai Lung lodandolo.
Lui sorrise, batté le mani e tutti se ne andarono. La sala era colma di una luce dorata, il colore della vittoria.
Suo padre lo guardò felice, pronto ad ascoltare ciò che voleva il figlio.
:-Voglio lei. Portala qui.-
Shifu continuò a sorridere, annuì e poi fischiò. Dall’ombra di una colonna sbucò fuori Tigre.
Sorrideva felice e seducente, indossava (ancora per poco) un vestito leggero rosso addosso e sotto una fascia sul seno e una dal bacino ai fianchi. Fece un inchino di fronte a Tai Lung, poi strisciò addosso a lui.
:-Mio amore…-
Le disse lui baciandole la mano mentre lei posava la propria sulle sue labbra.
Suo padre li lasciò soli.
Tai Lung non perse tempo e cominciò a baciarla accarezzandola, piano piano e sempre su quel trono, riuscì a toglierle definitivamente tutto facendolo scivolare a terra.
Lei non sembrava indignata, ma ricambiava quei gesti con piacere e amore.
Continuò a sognare che sarebbe successo invece se Po non l’avesse fermato quando era uscito dalla prigione.
La sala della meditazione era invasa da una luce oscura, tra l’indaco e il nero, mezza distrutta.
Tai Lung era pur sempre seduto su un trono tutto scuro, ma sembrava avere qualcosa di diverso. Shifu era in un angolo triste, atterrito e rinchiuso in una gabbia. Soffriva, sembrava malaticcio e forse vicino alla morte.
Non si udiva nessun rumore, forse qualche prigioniero che si lamentava in lontananza.
Il leopardo sbatté con forza i pugni, un servo-anatra arrivò in fretta e, spaventato e tremante, si prostrò davanti a lui.
Portava un vassoio con cibo e vino.
:-Sì mio signore.-
La sua voce uscì rauca, tenebrosa e maligna.
:-Portatela qui. La voglio ora!-
Alzò il tono di voce. L’anatra gli porse il cibo e lui lo rifiutò scaraventandolo a terra.
:-Ma…signore, guardate come vi ha ridotto…-
Ammise. Tai Lung guardò il suo riflesso nella pozzanghera di vino che era a terra.
Non mangiava mai e si allenava brutalmente per incutere maggior paura, come se non bastasse, “lei” lo aveva ferito più volte.
Alzò lo sguardo e sbraitò.
:-PORTATELA SUBITO!!!!!-
L’anatra volò via chiamandola.
Tai Lung incuteva ancora più terrore poiché “lei” lo aveva reso orbo di un occhio e portava cicatrici su ogni lato del suo corpo, in particolare sul viso. Era orrendo.
Due guardie rinoceronte arrivarono portando la tigre che si dimenava, era incatenata e senza abiti, sarebbe stato troppo difficile levarglieli. Il leopardo nonostante tutto sorrideva malignamente. Aprì le braccia per prenderla su di lui e poteva vedere nei suoi occhi odio puro, rabbia e disgusto, ma non paura.
Lei oppose resistenza con tutte le sue forse, ma lui era troppo potente. Shifu non fu neanche allontanato da quelle visioni ricorrenti.
Il leopardo lo faceva sempre assistere, non curandosi di lui, mentre divorava Tigre.
Era l’unica che desiderava.
Lui la mordeva e faceva molto altro, lei come lui aveva grandi cicatrici su tutto il corpo e segni profondi di morsi. A volte era anche troppo ferita per continuare e lui la lasciava andare momentaneamente.
Tai Lung le aveva tolto la verginità molto tempo fa e l’aveva fatta sua molte volte. Questa era una delle tante.
Le aveva anche chiesto chi essere la sua regina ma lei aveva ovviamente rifiutato. Nonostante tutto, di questa orrida vita, Tigre neanche una volta si era piegata a piangere, sperava che qualcuno l’avrebbe salvata un giorno ma per ora doveva subire e combattere. Non aveva privacy, ne dignità, ne pudore, tutto le era stato tolto per colpa sua. Quell'uomo meritevole di una lunga morte, dolorosa e sanguinaria, piena di sofferenza, come quelle che aveva inflitto.
Tai Lung si svegliò di soprassalto. Il primo sogno era stupendo, ma il secondo un vero e proprio incubo. No! Non avrebbe mai fatto così…o forse sì, una volta, ma ora era cambiato!
Guardò Tigre che dormiva beata.
Avrebbe voluto il suo corpo, ma anche il suo amore e non avrebbe permesso a se stesso o a chiunque altro di farle così tanto del male.
Si alzò uscendo e andando a sciacquarsi il viso. Non si accorse che un paio di occhi arancioni si erano aperti.
Ritornò in camera chiudendo la porta.
:-Dovresti dormire a quest’ora.-
Gli disse Tigre dal suo sacco a pelo. Tai Lung sorrise e si voltò.
:-Sembri Shifu.-
La maestra a modo suo sorrise un po’.
:-Ti ho svegliata? Scusa.-
Si scusò il leopardo.
:-Se fossi mio amico ti chiederei perché sei sveglio.-
:-Farò conto che tu me lo abbia chiesto. Per un bellissimo sogno e poi un terribile incubo.-
Ammise strofinandosi una mano sul viso.
:-Deve esserlo per forza, se ha scioccato il grande Tai Lung!-
Disse ironica.
Lui ridacchiò, ma smise come Po cominciò a rigirarsi.
:-Vieni.-
Le disse facendole segno di seguirlo fuori in terrazza, lei cautamente lo seguì.
:-Hai intenzione di lanciarmi di sotto?-
Chiese una volta di fronte al davanzale.
Lui rise.
:-No, rivolteresti la situazione e poi sveglieresti tutti. Comunque, anche se cadresti, atterreresti elegantemente e come se niente fosse sulle zampe.-
Lei sorrise un po’.
:-Adulatore. Dimmi del tuo incubo.-
:-No, sei coinvolta e comunque non ti piacerebbe.-
:-Come dice Shifu “un sogno può avverarsi e un incubo altrettanto”.-
:-Quel piccolo e vecchio panda mi ha sempre spaventato.-
:-In effetti...-
Rispose, Tai Lung trovò utile parlare con qualcuno che sembrava volesse ascoltare lui, i suoi incubi e i suoi problemi. Soprattutto se era la bella Tigre.
:-Nel mio incubo avevo fatto cose orribili, so che sembra stupido, inverosimile e impossibile da dire ma non mi piaceva. Avevo imprigionato persone, messo Shifu in condizioni pietose, mi sono ridotto ad un obbrobrio…-
“Più o meno come ora.”
Alzò lo sguardo dal cielo verso gli occhi di Tigre.
:-Ti ho aggredita più volte, ti ho fatto mia brutalmente, senza il tuo consenso e ti ho fatto del male. Il tuo corpo era ridotto in uno stato raccapricciante per colpa mia.-

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Capitolo 8
*** Nella terrazza. ***


Tigre aveva gli occhi sgranati, era un po’ rossa e scossa per quello che aveva detto di averle fatto il leopardo di fronte a lei. Nonostante questo provava pietà per lui.
Sembrava seria ma non arrabbiata. Dire queste cose e non essere d’accordo con se stessi era dura, ci volevano umiltà e coraggio.
Il leopardo aveva già fatto molto male a Shifu in passato, sia fisicamente che mentalmente, ma adesso sembrava non volesse commettere lo stesso errore.
Tai Lung sorrise tristemente.
:-Però non ti sei mai arresa. Nuda, ferita e in catene hai continuato a combattermi senza fare una piega e io continuavo. Scusami ero, ansi, sono un mostro per solo averci pensato.-
:-Non proveresti rancore se fosse così. Credimi so che vuol dire.-
Ammise triste, lui le mise le mani sulle spalle per conforto. I ruoli si erano invertiti.
Tigre incrociò con i suoi occhi arancioni quelli d’orati di Tai Lung e avvertì un pizzico di paura, nonostante quegli occhi sembravano il più dolce possibile.
:-Qualunque cosa ti abbiano detto, tu non sei mai stata un mostro, di certo non lo sei ora e credo che mai lo sarai.-
Lui sorrise mentre lei lo guardava forse grata.
Tai Lung le tolse le mani dalle spalle ma mantenne il contatto visivo.
:-Ho sempre pensato che fossimo simili io e te, tu mi capisci.-
:-Intuisco solo quello che potresti pensare.-
Lui sorrise.
:-E non ti spaventa quello che penso di te?-
:-No e non voglio saperlo!-
Disse indifferente.
:-Penso che tu sia dolce, sveglia, coraggiosa, aggressiva, sensuale, grintosa, sensibile…speciale e ovviamente bellissima…-
Tai Lung bloccò Tigre nell’angolo tra il muro e il davanzale con le mani fisse sulla parete, il corpo premuto con quello della maestra.
Avvicinò le labbra, quasi sfiorandole, sentendo la pelliccia vellutata vicino alla sua e il fiato corto di Tigre. Probabilmente era sorpresa.
In realtà era spaventata dalla sua pericolosa vicinanza e si sentiva andare a fuoco. Vide i suoi occhi lampeggiare e lei sorridere, forse un po’ troppo furbamente.
Tigre sapeva che lui stava tentando di baciarla, anche uno stupido l’avrebbe capito e lei non lo era. Inizialmente voleva questo, così quando le labbra del leopardo si avvicinarono lo fecero anche le sue, poi sembrò riscuotersi e dirsi: “è Tai Lung, cosa diamine stai facendo? Cosa credi di fare?”.
Invece di baciarlo gli sussurrò dolcemente e sensualmente in un orecchio.
:-Tai Lung…-
:-Sì?-
Rispose con gli occhi chiusi. Tigre lo prese per le spalle avvicinandolo, lui le mise le mani attorno e…lei lo spinse via con rabbia e forza facendolo sbattere a terra.
Il sedere del leopardo toccò il suolo freddo e la guardò sbigottito.
Lei sorrise maligna abbassandosi un po’ alla sua altezza ancora un tantino rossa.
:-Erano 3 centimetri e mezzo.-
Disse come scusa.
Tai Lung non sapeva se ridere o essere arrabbiato, quindi gli uscì un grugnito.
Tigre si riprese ritornando seria.
:-Notte Tai Lung.-
Mentre lei stava rientrando Tai Lung si era alzato mettendole le mani attorno alla vita. Tigre, che gli dava la schiena, si fermò di colpo.
:-Bel tentativo, quasi quasi ci speravo,…ma non farlo di nuovo o potrei anche arrabbiarmi…-
Le sussurrò persuasivo.
Lei rimase immobile e il leopardo l’annusò ispirando il suo profumo di rosa.
:-Hai finito?!-
Bisbigliò arrabbiata dimenandosi, lui sorrise e la lasciò non prima di sussurrarle:-Notte…-
Entrambi ritornarono nei sacchi a pelo riuscendo a riprendere sonno.
La mattina si svegliarono in fretta ed erano già in cammino.
Po ancora sbadigliava.
Tigre guardava ovunque tranne che al leopardo mentre lui, ovviamente, guardava sempre e solo a lei.
:-Smettila.-
:-Di fare cosa?-
Chiese ingenuamente.
:-Smettila di fissarmi, mi da fastidio!-
:-Se mi hai visto vuol dire che anche tu mi stavi guardando.-
La tigre esasperò a tanta malizia.
“Uomini!”
:-No, sentivo solo che mi stavi mangiando con gli occhi.-
Rispose a braccia incrociate.
Tai Lung rise.
:-Pensavo che ti piacesse…-
:-Idiota.-
Disse alla fine la maestra mentre Tai Lung guardava in alto.
:-Di cosa state parlando?-
Chiese Po intervenendo.
:-Di quanto Tigre sia una favola.-
Ammise il leopardo facendole l’occhiolino.
:-Oh!-
:-Po non iniziare anche tu!-
Lo avvertì la maestra.
:-Non ho detto niente!-
Piagnucolò.
Vennero interrotti da delle grida e subito dopo una rete catturò Tai Lung.
:-Tai Lung!-
Gridò Tigre sorprendendo sia lei che gli altri due.
“Ma che dici stupida!”.
Ormai era troppo tardi, Tai Lung sorrideva così tanto da far paura.
Con uno sforzo di muscoli molto forte si liberò in fretta e notò che, un piccolo sguardò, uscì lateralmente dagli occhi delle maestra.
Ridacchiò per questo.
Da tutte le parti arrivarono gli sciacalli del vento, ma sembravano di meno rispetto all’ultima volta.
“C’è qualcosa che non va.” Pensò Tai Lung.
“È troppo facile.” Pensò Tigre.
Non avendo scelta, partirono all’attacco.
Riuscirono anche questa volta, ma tennero gli occhi aperti.
:-E questi impiastri chi sono?-
Chiese una voce.
:-Mostrati!-
Ordinò Tai Lung.
Da dietro un albero uscirono fuori due leopardi.
:-Voi avete ucciso il nostro amico?-
Chiese l’altro.
:-Ci puoi giurare!-
Ammise Tigre.
:-Non posso credere che si sia fatto battere da voi.-
:-Beh credici, perché io sono il guerriero dragone.-
Disse Po.
Entrambi il leopardi si misero a ridere.
:-Temo non credano nemmeno a questo.-
Rispose Tai Lung.
:-D’accordo allora battiamoci, noi due contro il panda. In fondo voi siete più di noi no?-
Tigre voleva obbiettare ma Po rispose:-Ve le siete cercate.-
Continuò riscaldando “i piedi pazzerelli.”
:-Vi mostrerò il potere della mia miticità!-
Detto questo si lanciò contro di loro.
I due maestri felini, che erano rimasti a guardare, non sembravano preoccupati.
Po era molto bravo, nella lotta poteva far ridere, ma se la cavava.
In questo caso era la replica doppia del combattimento contro Tai Lung.
Ad un certo punto un leopardo abbandonò la sfida fiondandosi su Tai Lung e l’altro si avvicinò di nascosto a Tigre.
:-Tigre attenta!-
Gridò il leopardo dagli occhi dorati, mentre stava lottando. Ma era troppo tardi.
Come Tigre si voltò il nemico affondò gli artigli, dallo stomaco in su, nella maestra. Lei urlò solo un momento.
Po attaccò i due leopardi e prendendoli per il collo, gli fece fare una testata.

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Capitolo 9
*** Ferite ***


Tai Lung andò subito da Po e con forza spezzò il collo ad entrambi i leopardi.
I maestri poi volarono da Tigre.
:-Tigre tutto ok?-
Chiese Po.
:-Secondo te?-
Rispose Tai Lung.
:-No, è tutto a posto, sto bene.-
Ammise la tigre togliendo le mani dallo stomaco.
Sul tessuto cominciava a vedersi una macchia scura di sangue.
:-È meglio arrivare al villaggio il prima possibile.-
Disse Tai Lung mentre gli altri annuivano.
Arrivarono in un lampo, fuori però era già buio.
Chiesero delle stanze ad una locanda e miracolosamente ne avevano tre.
“Finalmente!” Pensò Tigre abbastanza dolorante ma soddisfatta.
“No!!!” Indovinate chi lo pensò? Ovviamente Tai Lung.
Tigre, dopo cena, non vedeva l’ora di medicarsi e andare a dormire.
Si ritirò nella sua stanza e ci stette per un po’.
Tai Lung, che non poteva resistere a stare senza di lei, andò a controllare.
Arrivato davanti alla camera spalancò la porta e Tigre, che l’aveva sentito, si tirò giù la maglia ricoprendosi.
Fortunatamente era girata di spalle.
:-Non si usa più bussare Tai Lung?-
:-Forse.-
Disse appoggiato allo stipite della porta.
:-Hai fatto con le bende?-
Chiese mentre Tigre si voltò.
:-Perché? Non penserai mica di aiutarmi?-
:-Lo prendo come un no.-
Si avvicinò a lei.
:-Comunque sì, ti voglio aiutare.-
:-Non provare a toccarmi!-
Gridò, il leopardo sorrise e le si mise a sedere di fronte prendendo le bende.
Si guardarono negli occhi.
:-Non ho bisogno del tuo aiuto, so mettermi delle stupide bende.-
:-No invece.-
Disse Po dal corridoio passando vicino la porta aperta.
Tai Lung si alzò ridacchiando e chiuse la porta, poi tornò a sedere.
:-Dai non ti farò del male, se stai ferma.-
Lei gli diede uno sguardo di rimprovero.
Il leopardo cominciò a tirarle su la maglietta e la vide sgranare gli occhi poi arrossire. L’avrebbe ucciso se avesse fatto altro.
Stava per arrivare sotto il seno quando Tigre lo fermò.
:-Tai Lung!-
Lui rise.
:-Non vedo niente se no, i tagli non terminano qui.-
Finì proprio sotto il seno e Tigre tirò un sospiro di sollievo.
Il maestro delle mille pergamene ridacchiò, praticamente vedeva lo stomaco della maestra, non c’era niente di cui vergognarsi.
Cominciò a pulire i tagli, sorrideva ma evitava di far sentire Tigre ancora più in imbarazzo. Ogni tanto il corpo della maestra faceva piccoli scatti perché sentiva dolore.
Il leopardo finì in fretta, si girò per prendere le bende e in quel momento Tigre si rilassò. Non l’avesse mai fatto, cominciò a cadere da seduta all’indietro.
Si ritrovò a tenersi sui gomiti quasi toccando il pavimento.
Tai Lung si girò e rise, poi si fece sopra a Tigre. Il suo cuore si era fermato per un attimo.
:-Puoi anche rimanere così se vuoi.-
Disse malizioso, Tigre si mise immediatamente a sedere. Stava per rispondere ma s’irrigidì quando sentì le mani di Tai Lung attorno alla sua vita, mentre la fasciava.
“Vorrei non finire mai” Pensò il leopardo tutto contento.
“Lui è così…dolce e premuroso in questo momento…” Rifletté la maestra sospirando un po’.
Tigre si chiedeva se avesse il vero Tai Lung di fronte, poi quando i suoi occhi incontrarono quelli d’orati di lui ne fu certa.
Solo lui possedeva occhi così.
:-Fatto. Vedi non è stato difficile.-
Ammise il leopardo quando finì, la maestra intanto si tirava giù la maglietta.
:-Già. Ti sei divertito?-
Chiese ironica e un po’ arrabbiata.
Tai Lung sorrise guardandola.
:-Oh sì. Soprattutto perché sei arrossita tutto il tempo.-
Le fece l’occhiolino.
:-Non resisti proprio vero?-
:-Sai che dico sempre le cose che penso.-
:-Beh dovresti imparare a stare zitto! Ma non credo che lo farai mai!-
:-Può darsi, invece io so una cosa che tu farai di certo.-
Ammise mentre Tigre lo guardava scettica.
:-Oh! E che cosa farò mai?-
Tai Lung si avvicinò e a pochi centimetri dal suo viso disse:-Mi bacerai, è lo farai anche bene.-
Tigre lo guardò scioccata, poi scosse la testa con negazione.
:-Sì, certo. Continua pure a sognare Tai Lung. Notte.-
Tigre si stava allontanando quanto il maestro delle mille pergamene la prese per il polso e la strattonò verso di lui. La tigre si ritrovò schiacciata sul petto di Tai Lung e abbracciata a lui.
Lui le sussurrò in un orecchio.
:-So che lo farai Tigre, posso sentire il tuo cuore. È come se lo desiderasse e lo chiedesse. Sai che io ti desidero?-
Tigre non provava neanche a rispondere, il battito accelerato del suo cuore le impediva di pensare.
Tai Lung le diede un bacio sul collo, lei aveva chiuso per un attimo gli occhi ma poi li costrinse a riaprirsi.
:-Buona notte Tigre…-
Detto questo il leopardo si allontanò e uscì dalla stanza senza voltarsi, chiudendo la porta.
Tigre era rimasta pietrificata sul posto.
Dopo un po’ cominciò a sciogliersi e ricadde sul letto sospirando di sollievo con le mani sul viso.
“Tai Lung! Ah! Non puoi piacermi, non posso innamorami di te! Lo capisci?”
Qualcosa le diceva però che poteva essere troppo tardi, che non sarebbe riuscita ad impedirlo.
Il giorno dopo i maestri finalmente arrivarono nel luogo della loro missione.
Davanti ad una enorme montagna scura e rocciosa si trovava un’enorme cancello con un simbolo simile ad un sole. Il simbolo di Tai-Yang.
Vicino ad esso c’era un cartello.
Tai Lung lo lesse.
:-“Vietato l’accesso a chiunque, chi entra non uscirà. Entrate pure se cercate la morte.” Mh…cartello allettante.-
:-Non dobbiamo entrare per forza vero?-
Domandò tremante il panda.
:-Po! Non sarà uno stupido cartello a fermarci!-
Lo rimproverò Tigre.
:-Beh Tai-Yang forse sì Tigre.-
Rispose Tai Lung, entrarono.
Il posto era, beh un luogo orribile, (ricordava la prigione di Tai Lung) con fiaccole alle pareti, pieno di aggeggi di ferro e pieno di…
:-Sciacalli del vento!-
Urlò Po, Tai Lung e Tigre invece si guardarono intorno venendo accerchiati.
:-Non vedo Tai-Yang e non credo che questi “amichetti” vogliano invitarci a bere i the, quindi…-
:-Combattiamo!-
Finì Tigre la frase di Tai Lung.
I nemici non smettevano mai di arrivare.
I tre maestri si lanciarono nella mischia e cominciò la battaglia.

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Capitolo 10
*** Tai-Yang ***


Dopo molto tempo passato a combattere Tai Lung realizzò che, se non si davano una mossa, non sarebbero mai arrivati da Tai-Yang.
:-Tigre!-
:-Che vuoi Tai Lung, non vedi che sono un tantino impegnata per filtrare con te?!-
Disse sbattendo a terra un nemico, Tai Lung ridacchiò.
:-So che non è un buon momento, ma se continuiamo così non arriveremo ma dal boss.-
:-Allora che cosa proponi?-
:-Io vado e voi rimanete qui.-
:-Neanche per sogno! Io voglio venire!-
:-Voi andate, ci penso io qui.-
Ammise Po lasciando di stucco i due felini.
:-Po non riuscirai mai da solo, potrebbero catturarti o peggio ucciderti.-
Ammise Tigre.
:-Non preoccuparti. Tai Lung si ricorda di come l’ho sconfitto, e di certo sarà una replica.-
:-Non ricordarmelo!-
Ringhiò il leopardo.
:-Allora possiamo andare?-
Chiese Tigre.
:-Andate!-
Le rispose Po.
I due felini si guardarono un momento per poi saltare su di una trave posizionata sopra le loro teste e corsero via.
Schivarono una decina di nemici prima di arrivare ad una enorme porta rossa.
Tigre stava per spingerla ma Tai Lung le fermò la mano.
:-Tai Lung…-
:-Tigre, qualunque cosa accada non immischiarti.-
Le disse serio, lei lo guardò e allontanò la mano.
:-Non ti prometto niente.-
Lui sorrise, poi tornando serio spinse la porta.
La stanza era tutta rossa, illuminata da un’enorme fuoco che bruciava accanto alla parete.
Al centro c’era Tai-Yang. Era un leopardo grosso e brutto, portava un mantello rosso con su disegnato un enorme sole e dei pantaloni neri.
Si girò mostrando gli occhi grigi, o meglio, l’occhio grigio.
:-Ma guarda! Il grande Tai Lung.-
:-Tai-Yang, è bello rivederti. Cos’hai fatto all’occhio?-
Lui sbuffò girandosi meglio per far vedere che era orbo.
:-Oh sai com’è, una donna che non era un granché.-
“Il mio incubo” Pensò Tai Lung sconcertato.
:-Hai ucciso tre leopardi feroci e combattuto molti sciacalli del vento, perché? Dubito che tu sia qui per unirti a me, o mi hai portato un regalino?-
Chiese guardando Tigre che era immobile ad ascoltare quel discorso.
:-Perché hai mandato i tuoi scagnozzi alla valle della pace, e hai fatto un grave errore. Sono qui per ucciderti poiché, se ti lascerei in vita, sono certo che non ti fermeresti.-
Tai-Yang rise togliendosi il mantello.
:-In effetti non mi fermerei e sai bene che ne tu, ne la tigre, o il panda vivrete a lungo. Li hai portati qui a morire.-
In quel momento la porta si riaprì e comparve Po che subito svenne.
:-Po!-
Esclamò Tigre andandogli affianco.
:-Tai-Yang, combatti contro di me.-
Gli disse Tai Lung, lui sorrise.
:-Sarà un piacere.-
Cominciarono a girare in torno, poi saltarono l’uno addosso all’altro.
Fecero prove di forza, attacchi e parate. Dopo un bel po’ che Tai-Yang cominciava ad incassare, decise di giocare sporco.
:-Controllo mentale…-
Tai Lung non fece in tempo ad attaccare che sentì un grande dolore alla testa e si inginocchiò sofferente, mentre Tai-Yang lo colpiva.
:-Che cosa?-
Chiese stupita Tigre non capendo.
:-Tai…Tai-Yang può…ah!...può entrare nella mia…mia mente e sapere cose che…che solo io so, e può far…ah! venire a galla i sensi di colpa…più profondi…-
:-Esatto mio caro Tai Lung, ora so. So che tu non sei altro che una persona malvagia…-
:-Ah! Non è vero…sono…sono cambiato…-
:-Non cercare di salvarti, accetta il fatto che sei senza cuore, hai tradito tuo padre, sei diventato un avanzo di galera, sei un debole! Ti sei fatto sconfiggere da un panda, i tuoi genitori ti hanno abbandonato, sei un fallito, niente di meno di un assassino!-
:-Ah! Non è vero.-
:-Sì che è vero, non mentire. Sei un bugiardo e uno stupido, ami una donna che non ti ama, non prova niente per te! E tu l’hai cacciata in questo guaio e per colpa tua lei morirà, anche il suo amico morirà con tutta la valle della pace e anche Shifu!-
:-No!-
Tai Lung era accasciato a terra ridotto come uno straccio. Nessuno era mai riuscito a subire così tanto senza che gli esplodesse la testa, e Tai Lung ne aveva di colpe.
:-Smettila!-
Urlò.
Tigre non ne poteva più, non poteva sopportare che, anche se si trattava di Tai Lung, lui subisse tutto questo.
Semplicemente lei non poteva restare a guardare.
:-Tai Lung, lasciati invadere dal tormento e dai sensi di colpa, così tutto questo finirà, non soffrirai più. Tanto tu sei solo un mostro.-
Questa parola fu troppo.
:-Smettila! Codardo! Lui non è un mostro! Tu lo sei!-
Tigre si alzò in piedi per rispondergli.
Tai-Yang lasciò il controllo mentale su Tai Lung e cambiò vittima.
Con un urlo anche Tigre si accasciò.
:-Non dovresti immischiarti Tigre.-
Le disse il leopardo orbo, andando la lei e dandole un calcio sulla caviglia.
:-Oh! La tua storia è simile a quella di Tai Lung. Eri un mostro da piccola, i tuoi genitori ti hanno abbandonata, non sei la migliore. Perfino il panda è più forte di te.-
:-Ah! -
Urlò di nuovo.
:-Shifu non ti ha mai voluto bene, Tai Lung vuole solo possederti e niente di più, anche lui ti lascerà da sola e ah!-
Tai-Yang si fermò di colpo e poi cadde in avanti morto.
Tai Lung nella distrazione del leopardo si era alzato e con odio e rabbia, facendo uscire il fuoco blu dalle mani, aveva fatto un buco nello stomaco di Tai-Yang trapassandolo.
:-Smettila…di…dire…bugie!-
Gli disse prima di spezzargli il collo.
Ora era finita.
Tigre si ritrovò a guardare il cadavere del leopardo e poi Tai Lung che si lasciò cadere in ginocchio davanti a lei.
:-Tai Lung…stai bene?-
Lui alzò lo sguardo cercando di sorridere.
:-Sono stato meglio, ma credo che potrei morire all’istante, però prima di morire vogli un bacio da te.-
Tigre lo guardò di sbieco.
:-Non ho intenzione di darti un bacio.-
:-Non mi concedi un l’ultimo desiderio?-
Tai Lung si fece più vicino, con tutta l’intenzione di prendersi quel bacio.
La leader dei cinque alzò gli occhi per poi guardarlo male ed allontanarsi un po’.
:-E se poi non muori? Ti uccido io!-
Il leopardo rise e la prese avvicinandola. Velocemente sfiorò le sue labbra prima di prenderle definitivamente.
Durò poco più di un attimo poiché Tai Lung decise di approfondire.
Tigre voleva staccarsi ma in fondo non desiderava farlo, poi sgranò gli occhi tornando lucida.
Stava per dare un pugno al leopardo quando lui afferrò il suo polso e sorrise contro il bacio.
Avrebbe voluto ridere ma non desiderava allontanarsi da quelle labbra, cosa che fece Tigre.
:-Tai…Tai Lung smettila!-
:-Problemi?-
Chiese ingenuamente ridacchiando.
La leader dei cinque si asciugò la bocca con il dorso della mano.
Così facendo Tai Lung sorrise e scosse la testa.
“So che ti è piaciuto cara Tigre” pensò sornione.

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Capitolo 11
*** In forze. ***


Po cominciò a svegliarsi.
:-Oh! Cosa?! Tai…Tai-Yang è andato?-
Chiese guardando il cadavere.
:-Si.-
Rispose il leopardo alzandosi in piedi. Po lo imitò.
:-Ah! Il mio braccio, temo di essermelo rotto.-
Ammise tenendosi il braccio.
:-Non mi sorprende. Come hai fatto ha cavartela con gli sciacalli?-
Chiese Tigre guardandolo e massaggiandosi la testa.
:-Facile, con la presa del dito Wuxi.-
:-Capisco…ah!-
Mentre la leader dei cinque rispondeva, provò ad alzarsi ma ricadde.
:-Ti sei fatta male Tigre?-
Chiese Po preoccupato.
:-Un po’ alla caviglia, quel maledetto deve avermela storta.-
Dichiarò ritentando di alzarsi.
Fu sorretta subito da Tai Lung.
:-Tai Lung mettimi immediatamente giù!-
Le ordinò la tigre, lui l’aveva presa in braccio a stile sposa e cominciò ad avviarsi seguito dal panda.
:-Non puoi camminare così. Quindi non lamentarti e goditi la situazione.-
Sorrise beffardo, lei sbuffò.
:-Se credi che stare in braccio a te mi faccia qualche strano effetto hai bevuto di sicuro.-
Tai Lung ridacchiò.
:-Un giorno ti conquisterò Tigre, vedrai. Ti conquisterò.-
Lei non rispose mentre Po, che aveva sentito, non disse niente e stette zitto con gli occhi un po’ allargati.
Uscirono finalmente da quel luogo desolato e pieno di morti.
Ritornarono al villaggio e andarono nella stessa locanda.
Erano ridotti tutti piuttosto male.
Po aveva rotto il braccio sinistro, Tigre storta la caviglia destra e Tai Lung la nuca fasciata con un gran mal di testa.
Tutti e tre non vedevano l’ora di tornare a casa.
In due giorni il mal di testa di Tai Lung era passato e in tre la caviglia di Tigre era a posto, restava solo Po.
Camminando più lentamente dell’andata, il ritorno fu più lungo.
Solo questa fermata divideva il villaggio di Tai Lung e la valle della pace.
In una di quelle locande si trovava Po addormentato, visto che era notte, e in altre due camere Tigre e Tai Lung.
Entrambi non riuscivano a prendere sonno.
Il leopardo allora si alzò e salì sul tetto respirando l’odore fresco della notte.
Ammirava le stelle chiedendosi cosa il destino avesse scelto per lui questa volta.
:-Cosa ci fai qui fuori?-
Chiese la solita voce autoritaria, dolce e femminile di Tigre.
Tai Lung al suono della sua voce sorrise e si girò verso la camera di lei.
Fu sorpreso nel vedere che Tigre indossava una vestaglia bianca e leggera.
:-E quella da dove salta fuori?-
Chiese malizioso.
La leader dei cinque, appoggiata al balcone si guardò poi strinse gli occhi.
:-Non farti venire strane idee, è un regalo di Vipera. Io non la volevo...-
Sussurrò con le braccia incrociate, guardando per terra.
Il leopardo sorrise e scese dal tetto, scavalcò la ringhiera e si ritrovò sul balcone di Tigre faccia a faccia con lei.
La maestra non sapeva come ma fissando gli occhi di Tai Lung trovò il coraggio di parlare, dicendo quello che pensava.
:-Sai, quando hai combattuto contro Tai-Yang mi hai spaventato, pensavo che saresti morto.-
Lui sorrise.
:-Anche io pensavo che saresti morta, ma non l’avrei mai permesso, così l’ho ucciso.-
Lei annuì.
:-Eri preoccupata?-
Chiese senza malizia e presunzione.
:-Sinceramente un po’ sì.-
Lui alzò un sopracciglio.
:-Va bene, ero molto preoccupata. Meglio?-
Chiese, lui annuì.
:-Sai che puoi sempre dirmi la verità, io te l’ho detta.-
Tigre si sentì in dovere di dire ciò che pensava di lui.
:-Quando mi hai detto quello che pensavi di me non ti ho detto quello pensavo io. Mi sembra doveroso dirtelo ora.-
:-Sono tutto orecchie.-
Ammise sorridendo e incrociando le braccia.
:-Non so se voglio dirtelo…-
Sorrise Tigre girandosi di spalle. Lui l’abbracciò sussurrandole diabolicamente:-Tigre…dimmelo.-
Lei arrabbiata e quasi spaventata rispose.
:-Credo che tu sia presuntuoso, arrogante-
:-Aspetta, aspetta! Io ti ho detto delle cose belle che penso su di te.-
Precisò il leopardo interrompendola.
Lei sospirò.
:-Va bene, tralasciando il fatto che sei forte e hai un bel corpo…sai essere gentile, quando vuoi.-
:-Grazie.-
Rispose orgoglioso il leopardo.
Poi tornò serio.
:-Sai oggi è l’ultima notte che passo con te e…-
Tigre si voltò di scatto.
:-Non penserai che io voglia…-
Lui sorrise maliziosamente.
:-Io non ho detto niente, ma se vuoi…-
:-Cosa!? Tai Lung!-
Lui rise.
:-Scherzavo, anche se inizialmente avevo intenzione di passare una notte solo io e te.-
La maestra divenne bordò.
:-Sai Tigre che io ti amo vero?-
Le chiese il leopardo mettendole una mano sulla vita e l’altra sulla guancia accarezzandola, lei non si oppose.
:-Sì, ma…-
Tai Lung le diede un rapido bacio poi mise la fronte a contatto con quella di Tigre. Guardò i suoi penetranti occhi arancioni e si ritrovò incantato.
:-Non credi di amarmi vero?-
Tigre non distolse lo sguardo ma scosse la testa.
:-Credo solo che non sia giusto.-
:-E perché mai?-
Chiese confuso il leopardo. Tigre appoggiò le mani sul petto muscoloso fissandolo.
:-Non lo so. La ragione mi dice di non farlo.-
:-E dentro cosa senti?-
Lei ebbe un attimo di esitazione prima di sorridere.
Mandando al diavolo tutto e tutti si alzò in punta di piedi e cominciò a baciarlo, Tai Lung non poteva essere più d’accordo. Stettero li fuori per alcuni minuti poi lui la portò nella stanza e chiuse la finestra.
La distese sul letto e cominciò a spogliarla.
I loro occhi guardavano i corpi perfetti e non facevano a meno di sorridere e baciarsi.
I raggi della luna facevano sembrare quello che stavano facendo dolce e puro.

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Capitolo 12
*** Andiamo. ***


Tigre si svegliò sentendosi accaldata, la sera precedente aveva giaciuto con Tai Lung e chi immaginava che si sarebbe concessa al suo acerrimo nemico?
Sorrise e si strinse di più al petto peloso, morbido, muscoloso e caldo del leopardo.
Guardò la stanza e notò che avevano fatto un po’ di danni, ma non importava.
Annusò il suo profumo e nel farlo il leopardo si svegliò con un enorme sorriso, avvolse poi le sue braccia intorno a Tigre tirandola più vicina.
:-Non sei scappata.-
Affermò Tai Lung, lei ridacchiò.
:-Perché avrei dovuto farlo?-
Gli chiese mentre lui accarezzava le sue curve.
:-Non so. Ieri sera è stato tutto fantastico, tutto perfetto.-
Tigre sorrise a quell’affermazione, anche per lei era stato bellissimo.
:-Pensavo che avessi detto che non saresti mai riuscita a tollerarmi e che non mi avresti mai baciato.-
Ricordò lui sorridendo malizioso e baciandola.
Tigre gli afferrò un polso fissandolo sul letto e, distendendosi sopra il leopardo, lo abbracciò.
:-Beh, non avevi detto che mi avresti conquistata?-
Si abbassò al suo orecchio sussurrando:-Ci sei riuscito, complimenti.-
Tai Lung sorrise e le diede un caldo bacio sulla fronte.
:-Sai, per una volta in vita mia sono felice.-
Ammise mettendo le mani sotto la nuca.
:-Anche io.-
Rispose Tigre prendendogli il mento e dandogli un bacio, lui rispose.
:-Tigre è ancora presto, torna a dormire.-
Le disse guardando l’alba fuori dalla finestra.
:-D’accordo.-
Accettò la maestra accoccolandosi meglio al suo leopardo e chiudendo gli occhi.
:-Tai…-
:-Sì?-
Le chiese Tai Lung accarezzandole la testa e la schiena.
:-Credo proprio di essere innamorata di te.-
Lui sorrise a quell'affermazione.
:-Cioè?-
Chiese malizioso.
Il respiro di Tigre cominciò a rallentare, nonostante avesse il viso tra i pelo di Tai Lung e i suoi muscoli si vedeva che sta sorridendo, ancora sveglia.
:-Cioè ti amo.-
:-Anche io ti amo Tigre, da morire. Ti proteggerò sempre mio feroce e dolce angelo.-
Lei lo strinse forte e si riaddormentò.
Dopo qualche ora, finalmente svegli, entrambi i maestri si andarono a fare una doccia.
Prima Tai Lung, poi Tigre.
Lui era seduto, con i pantaloni indosso, sul letto quando la sua metà arrivò e lo abbracciò da dietro facendo basse fusa. Sorrise, si girò e le baciò una mano.
:-è ora di andare.-
Le disse, lei annuì.
:-Andiamo.-
Entrambi uscirono.
Arrivarono in fretta al villaggio di Tai Lung, che venne più o meno riaccolto dai paesani, ora erano nella piazza.
“Temo che dovrò restare qui” rifletté il leopardo mentre guardava la tigre davanti a lui che lo osservava con occhi imploranti e tristi.
:-Sono contento di averti rivisto Tai Lung, credo, e che questa avventura sia finita.-
Ammise Po.
Il leopardo fece un cenno con la testa.
:-Sai panda, non sei male come guerriero dragone in fondo, molto in fondo.-
Evidenziò Tai Lung l’ultima parte.
:-Grazie?...-
Rispose Po, non sapendo cosa dire.
Ora toccava a Tigre che guardava il leopardo. Fece un passo avanti così come Tai Lung.
:-Grazie Tai Lung per averci aiutato, ora credo sia il momento per noi di ritornare a casa.-
Sussurrò un piccolo “Mi mancherai” che non sfuggì al maestro, infatti l’afferrò e le diede un abbraccio.
I paesani fecero tipo “Ohhhhh”, anche Po.
La tigre un po’ spiazzata provò a ricambiare lentamente. Tai Lung le alzò poi il volto per baciarla, ci fu di nuovo stupore tra il pubblico e a Po praticamente cadde la mascella per quanto era stupefatto.
Tigre chiuse gli occhi avvolgendo le braccia attorno al collo di Tai Lung per poi intrecciare la propria coda con la sua.
Po unì le mani come per dire “Oh…che dolci.” o “Oh…che carini.”
I felini sorrisero entrambi e si dissero addio.
Tigre e Po tornarono al palazzo di giada e il panda non disse niente ne durante il tragitto ne una volta giunti a casa, ma sorrideva.
:-Po! Tigre!-
Li accolsero calorosamente il resto dei cinque cicloni.
Ormai era sera.
Tigre salutò e si guardò un attimo indietro prima di tornare ad indossare la sua maschera di severità.
Shifu la notò anche se era troppo contento di vedere che stava bene.
Sentì poi il fruscio di un albero, sorrise sapendo chi potesse essere e immaginando cosa potesse essere successo.
:-Maestro Shifu, vuoi non entrate?-
:-Sì, sto arrivando Tigre.-
Ammise, la maestra annuì entrando.
Po raccontò tutto quello che era successo da quando avevano trovato Tai Lung a quando aveva sconfitto Tai-Yang.
Ad ogni menzione del nome Tai Lung Tigre si sentiva una morsa stringerle il cuore, Shifu lo notò.
:-Tigre sembri aver bisogno di una boccata d’aria, perché non vai di fuori?-
Chiese il piccolo panda sorridendo furbamente, lei annuì e si alzò.
:-Come volete maestro.-
Fece il salutò ed uscì.
Andò in giardino e prese un bel respiro profondo.
“Tai Lung, quanto vorrei che tu fossi qui…” desiderò.
:-Ti sono mancato?-
Sentendo quella voce maliziosa Tigre sgranò gli occhi e si girò guardando verso l’alto.
In cima al tetto del palazzo di giada c’era proprio il leopardo delle nevi di sui si era innamorata, che l’aveva fatta sua e che possedeva il suo cuore.
:-Tai Lung…-
Sussurrò, lui scese sorridente mentre i suoi occhi d’orati scintillavano per l’emozione.
:-L’unico ed il solo. Tigre…-
Lei sorrise quando lui le fu davanti e la baciò, però lo scansò in fretta.
:-Sei pazzo?! Perché sei venuto qui?! Se Shifu ti vede ti-
Non fece in tempo a finire che lui le mise una mano sulle labbra.
:-Shhh, Shifu sa già che sono qui. Ha sentito la mia presenza, tu no?-
Lei scosse la testa prima di abbracciarlo.
:-Sono venuto qui per te, ti sono mancato?-
Richiese abbracciandola dolcemente indietro.
:-Sì, mi sei mancato. Tanto.-
Lui sorrise ancora di più.
:-Te l’avevo detto che ti sarei stato indispensabile, e anche io non posso vivere senza di te. Sei il mio sole, la mia aria, sei tutto per me. Tu sei solo mia ed io appartengo solo e te.-
Dichiarò prima di chinarsi e baciarla di nuovo, le stelle ora splendevano in cielo più brillanti che mai.
Fine.

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