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di Deliadeetedera
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** L'inizio di un incubo ***
Capitolo 2: *** Mi scusi ***
Capitolo 3: *** Panico ***
Capitolo 4: *** Le ossa della mano ***
Capitolo 5: *** Amico ***
Capitolo 6: *** Al settimo cielo ***



Capitolo 1
*** L'inizio di un incubo ***


Capitolo 1 - L'inizio di un incubo

Eccomi qui.
A pensare per l'ennesima volta a LUI.
Ai suoi lineamenti perfetti, al suo corpo scolpito, al suo sguardo penetrante.
Ed eccomi qui per l'ennesima volta a fissare la scena di LUI che saluta la sua ragazza nel corridoio, sorride, dice qualcosa, poi se ne va nella sua classe.
La sua ragazza è in classe con me, Perona si chiama, è una ragazza...come dire....particolare...E' carina, non c'è che dire...però è...strana...
Si trucca in modi molto eccentrici e quando non è a scuola indossa degli abiti altrettanto particolari.
Ridacchia e fa la scema in continuazione con quella sua vocina assordante.
Ecco, ora starete pensando che mi sta antipatica, non è così!! E' solo che ogni tanto mi ritrovo a pensare a quanto siano diversi lei e LUI. A quanto sia strano che si frequentino, che siano fidanzati.
LUI è il figo della scuola, quello che piace a tutte le ragazze: bello e dannato, con la sua aria di mistero.
Il classico tipo, quello che ha sempre rifiutato tutte le innumerevoli ragazze che gli si sono dichiarate, tutte, dalla prima all'ultima.
Poi un giorno, come un fulmine a ciel sereno, è arrivato a scuola dicendo che è fidanzato con Perona e tutti sono rimasti con la bocca aperta (nel vero senso della parola).
Tutte queste cose io non le sapevo neanche, sono arrivata da poco in questa scuola e già mi ritrovo innamorata 
del ragazzo impossibile che non mi degnerà mai di uno sguardo e che comunque è già conteso tra migliaia di ragazze.
Che bella situazione, eh?
Proprio una bella situazione.
Vi starete chiedendo: com'è possibile che appena arrivata in una nuova scuola mi sia già innamorata...eh già, gran bella domanda.....
E' tutta colpa del mio amico Rufy!!!
E ora vi starete chiedendo: chi diavolo è Rufy??
Ok, parto dall'inizio.
Rufy è un mio carissimo amico d'infanzia, e frequentava la scuola in questione già prima di me, perciò conosceva già un sacco di persone. 
Il mio primo giorno di scuola ha deciso di presentarmi al maggior numero di persone per cercare di farmi degli amici il prima possibile.
Ebbene si, tra tante persone a cui mi ha presentato c'era anche LUI.
Il suo migliore amico.....Zoro.
L'inizio di un incubo.

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Capitolo 2
*** Mi scusi ***


Capitolo 2 

Non sono mai stata una di quelle che si innamora al primo sguardo, anzi, sono sempre stata molto diffidente.
Prima di dare il mio amore o semplicemente la mia fiducia a qualcuno ne doveva passare di acqua sotto i ponti.
Ed ecco che, in meno di un secondo, tutto il mio orgoglioso passato da ragazza " seria " , dedita allo studio, viene calpestato da un treno.
Eccolo li.
Appena mi stringe la mano vado in tilt, credo perfino di essere arrossita.
Che scema, mi deve sicuramente aver preso per una delle sue tante spasimanti.
Si è presentato, abbiamo fatto due chiacchiere, e io ero già con la testa tra le nuvole.
Poi ovviamente è arrivata la batosta: la scoperta della sua fidanzata, non che non me l'aspettassi, però uno ci spera sempre.
E invece eccola li, la sua " stupenda " relazione. 
Da quel giorno la sua " stupenda " relazione mi viene sbattuta in faccia con una regolarità quasi impresionante.
Nel corridoio, prima delle lezioni.
A pranzo.
All'uscita della scuola.
Tornare a casa è quasi un sollievo per me. Sto male più di quanto mi sarei mai aspettata.
Il bello è che lui non mi ha mai dato motivo di sperare in qualcosa di più di una semplice amicizia/conoscenza.
Non mi ha mai sorriso, non ride mai alle mie battute. E' completamente indifferente quando ci sono io e tutte le volte che parliamo sono semplici chiacchiere di circostanza: che bel tempo, che brutto tempo, sono stanco, finalmente si va a casa, ci vediamo domani. Queste forse sono le uniche parole che abbia mai spiccicato con me.
Che tristezza, e io ancora qui a pensare a lui. Forse dovrei seriamente farmi vedere, ma le mie amiche dicono che è normale prendersi una cotta non corrisposta a quest'età.
La mia amica Bibi dice che questa è la prima volta che mi innamoro e quindi è più doloroso, ma che poi imparerò a stare meno male quando altri ragazzi mi rifiuteranno ( la ringrazio continuamente di questo suo ottimismo nei miei confronti ).
La mia amica Robin è più drastica, secondo lei me lo dovrei togliere dalla testa e punto, ma come faccio se lo vedo tutti i giorni?? Sarebbe più facile se facessi un ritiro spirituale sulle cime dell'Himalaya, ma per ora non me lo posso permettere, devo prima diplomarmi....!!
In ogni caso i loro consigli sono assolutamente i più ragionevoli, provare a farlo innamorare di me sarebbe impossibile e poi sarebbe anche immorale!! E' fidanzato ed è felice, non sarebbe giusto rovinare il suo rapporto con Perona solo per egoismo personale.
Anche se ogni tanto ci penso a questa opzione, ma NO! Non è da me.

Il giorno dopo, a scuola, si ripete il solito teatrino e io sono distrutta dall'ennesima notte insonne.
L'amore può fare male fino a questo punto?
Può privarti del sonno?
A quanto pare si.
Questa sera è anche il compleanno di Rufy, e dovrò sorbirmi il testrino amoroso anche dopo la scuola. 
Fantastico, anche oggi mi deprimerò.

Esco da scuola, con la mia solita faccia cupa. Appena attraverso il cancello dell'uscita mi slaccio la camicetta della divisa e mi sfilo la cravatta, odio quella maledetta divisa e anche quella maledetta cravatta che dobbiamo per forza indossare. Sciolgo i capelli e mi avvio verso la metropolitana, per tornare a casa. Non ho aspettato  Rufy, anche se oggi è il suo compleanno, non avevo proprio voglia di parlare con nessuno.
E' proprio mentre sto aspettanto la metro che mi si avvicina uno strano tizio.
< Mi scusi? > mi chiede.

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Capitolo 3
*** Panico ***


Capitolo 3 Panico

< Mi scusi? > ripete.
Non posso più fare finta di non aver sentito.
< Si? > rispondo.
Mi porge un biglietto da visita nero con delle scritte dorate e fucsia. 
Sul bigliettino c'è scritto a caratteri cubitali : AGENZIA DI MODELLE TOKYO.
Il solito tizio che cerca di avvicinarti per fregarti o semplicemente per cercare di fare qualche soldo vendendoti qualcosa.
< Non sono interessata.. > rispondo subito.
< Posso chiederti come ti chiami? > mi chiede allora lui.
< Nami.. >
< Non voglio venderti niente Nami, solo che ti ho notata tra tutta questa folla e CREDIMI, non è una cosa da poco. Vedo belle ragazze tutti i giorni, ma tu hai qualcosa di davvero affascinante. > mi spiega.
Lo squadro un attimo per capire se è pazzo o se è un molestatore.
Sembra un signore piuttosto distinto, vestito bene, capelli a posto, ma comunque non mi interessa se è circondato tutti i giorni da belle ragazze. 
< Non capisco cosa voglia da me.. > gli dico cercando di non essere troppo sgarbata.
< Voglio solo che prendi il mio biglietto da visita, vai a casa e pensi alla mia proposta di provare a intraprendere la carriera di modella..tutto qui! > spiega ancora quello.
Rimango letteralmente di sasso a questa sua proposta.
La modella?
Io?
Si, certo, non mi sono mai considerata una brutta ragazza, anzi, ho parecchi pregi..ma questa poi!!
< Scusi ma.. > sto per chiedere se sta scherzando quando arriva la metro e lui mi saluta urlandomi ancora che la paga è molto buona.
Arrivo a casa che sono completamente stravolta.
Ho sempre pensato che sarei diventata una professoressa, un medico, un avvocato nella peggiore delle ipotesi, ma modella poprio mai!
Ne parlo con mia madre, lei è pienamente d'accordo che io provi questa strada.
Dopotutto lei mi dice sempre che è meglio provare a fare una cosa che non provare e poi pentirsene.
Vado in camera e chiamo il numero sul bigliettino da visita.
Mi risponde una donna.
Le spiego come ho avuto il numero, lei è molto stupita, mi chiede continuamente di ripetere.
Alla fine mi da un appuntamento per quel fine settimana nella loro sede, dandomi qualche indicazione.
Quando metto giù la chiamata è già tardissimo, mi devo preparare per la festa di Rufy!
Riesco a prepararmi al pelo.
Bibi e Robin mi aspettano in macchina davanti a casa, salgo e partiamo.

La festa si tiene a casa di Zoro, figuriamoci se potevano farla in un altro posto! La mia solita fortuna.
Comunque non posso biasimarli, Zoro vive in una mega villa, stile quelle che vedi nei film, con la piscina e 50.000 camere era inevitabile che la facessero li con tutte le persone che hanno invitato.
Quando arriviamo è già pieno di gente da tutte le parti, penso che sarà già tanto se riusciremo a fare gli auguri a Rufy. Ci sono perfino i buttafuori, certo che Zoro ne deve avere di soldi per ingaggiare queste persone!
Ci inoltriamo nella villa, facendoci strada a gomitate e cercando disperatamente qualcosa da bere.
La serata alla fine non si rivela noiosa, ma d'altro canto quando sono con le mie amiche mi diverto sempre. Balliamo un po', beviamo e scherziamo. Rufy non l'ho proprio visto, la villa è enorme, neanche con il navigatore riuscirei a trovare il mio amico. 
Ormai è tardi e decidiamo di andare via, però io devo andare in bagno perciò decidiamo di fare una piccola capatina in casa, dopotutto quando ti scappa ti scappa.
Quando arrivo alle porte della casa, sempre sgomitando in una maniera allucinante mi accorgo di aver perso le mie amiche.
Il telefono squilla. Sono loro. Mi dicono di andare in bagno e che loro mi aspettano alla macchina.
Entro in casa, dire che c'è casino è dire poco.
Quando arrivo al bagno sono talmente stremata che è come se avessi scalato l'Everest. Sto per uscire quando nel bagno entra un ragazzo che si chiude la porta a chiave dietro le spalle.
Il suo sguardo mi fa paura.
Si avvicina per toccarmi. Io mi metto a urlare con tutta la forza che ho nel corpo, ma la musica è altissima.
Entro nel panico. Non mi sentirà mai nessuno.
E' una questione di pochi secondi, quell'essere schifoso mi è addosso e mi sbatte contro il muro. Ha l'alito che puzza di alcol. Mi strappa la maglietta, provo a divincolarmi in tutti i modi, ma lui è più forte di me.
Cerca di baciarmi, urlo di nuovo, sono spaventatissima, ho proprio paura che non ci sia niente che io possa fare.
Sono nel panico più totale. Continuo a urlare, lui non cerca neanche di farmi stare zitta, sa benissimo che con la musica nessuno mi sentirà mai.

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Capitolo 4
*** Le ossa della mano ***



Capitolo 4 - Le ossa della mano

Mi ha strappato completamente la maglietta, il reggiseno ha una spallina rotta. Mi butta per terra e si mette sopra di me. Ora si accanisce sui pantaloni, cerca di togliermeli in tutti i modi, sento uno strappo, me li ha rotti, non capisco dove. Io continuo a lottare cercando di rallentarlo nella speranza che arrivi qualcuno in mio soccorso. Le lacrime cominciano a scendere senza che io possa fare niente, il mio telefono squilla, ma non riesco a prenderlo.
All'improvviso qualcuno bussa. La mia salvezza.
Urlo ancora, con tutto il fiato che ho nel corpo, urlo e urlo.
Qualcuno al di là della porta comincia a intimare di aprire subito. Non capisco più niente.
A un certo punto la porta si apre, con un rumore assordante. Qualcuno l'ha sfondata.
Qualcuno prende il ragazzo sopra di me e lo sposta di peso. Le lacrime mi coprono completamente la vista. 
< Nami!! Stai bene??? > mi chiede qualcuno.
Io continuo a piangere.
< Nami, ti porto via, ok? > mi chiede ancora quel qualcuno.
Riesco ad annuire tra i singhiozzi. Qualcuno mi prende in braccio e mi porta in un'altra stanza. 
Mi adagia su qualcosa di morbido, quasi sicuramente un letto. 
< Stai bene? Nami? > 
< Il telefono...le mie amiche... > riesco solo a dire.
Rimango da sola nella stanza. Dopo qualche minuto arrivano Robin e Bibi.
Sono ancora più spaventate di me.
Mi abbracciano e cercano di consolarmi. Continuano a dirmi che va tutto bene.
Mi calmo. Una ragazza che non conosco mi porta dei vestiti con cui cambiarmi. Dopo essermi ripresa, andiamo via dalla festa alla velocità della luce. 
Ho ancora una paura assurda e Bibi mi deve tenere il braccio intorno alle spalle per tutto il tempo. Questa notte dormirò con lei, mi dice che non c'è problema, che non devo rimanere da sola. 

La mattina mi sveglio e sono rigida come un pezzo di legno.
Bibi continua a dirmi che è una cosa  davvero terribile quella che mi è successa, che dovremmo andare alla polizia, a denunciare quel tipo.
Neanche il tempo di decidere cosa fare che il mio cellulare squilla.
Rufy.
< NAMI!!!! DOVE SEI??? > mi urla dall'altro lato del ricevitore.
< Sono a casa di Bibi.. > gli rispondo sommessamente.
< VENGO SUBITO LI!!! > urla ancora e mette giù.
Non passa nemmeno un quarto d'ora che Rufy si presenta in versione superapprensiva-superincazzata.
Stai bene? Ma com'è successo? Hai qualcosa di rotto? Hai dormito? Sei spaventata? Mi riempie di domande.
< Rufy! > lo fermo a un certo punto < mi sta venendo il mal di testa! > gli dico.
< Scusami...! E' solo che sono morto di paura quando l'ho saputo!! Volevo ammazzarlo quel verme schifoso!! > mi dice in preda ad un attacco di ira.
Bibi si inserisce nella conversazione: < Io e Nami stavamo per andare alla polizia a denunciarlo! > dice.
< Porca miseria!!! Ecco cosa volevo anche dirvi!!! > urla lui sbattendosi sonoramente una mano sulla fronte.
< Cosa?? > chiede Bibi.
< Io lo volevo ammazzare quel verme...però ha già avuto quel che si meritava!! > spiega fiero Rufy.
< Come sarebbe a dire? > chiedo io.
< Zoro gli ha spaccato la faccia! Abbiamo dovuto chiamare l'ambulanza! > dice lui.
< ZORO? > urlo io, scattando in piedi.
< Certo! Dopo che ha visto quel porco cosa ti aveva fatto!! > spiega Rufy.
Mi giro verso Bibi.
< E' lui che ha sfondato la porta del bagno, poi ti ha portato in camera sua e ci ha chiamate con il tuo cellulare.. > mi spiega innocente lei.
< E perchè non me l'hai detto???? > urlo isterica io.
< Eri troppo sconvolta ieri sera!! Non volevo che ti preoccupassi anche di questo! > si giustifica lei.
Ha ragione.
< Ora Zoro è all'ospedale, si è rotto un paio di ossa della mano talmente ha picchiato quel tizio.. > dice ancora Rufy.

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Capitolo 5
*** Amico ***


Capitolo 5 Amico

Sono ancora sconvolta, ma nulla può trattenermi dall'andare all'ospedale a ringraziare Zoro.
Mi ha salvata dall'aggressione e poi mi ha anche difesa. Non pensavo sarebbe stato capace di un gesto simile nei miei confronti, certo siamo amici però non così stretti.
Forse se l'è presa così tanto solo perchè era casa sua. 
Con questi pensieri nella testa arriviamo all'ospedale. Rufy e Bibi mi dicono che se voglio posso andare da sola a ringraziarlo. 
Mi dirigo al pronto soccorso.
Lo vedo seduto su una delle sedie della sala d'aspetto, ha tutta la mano fasciata.
Corro verso di lui.
< Zoro! > 
Lui alza la testa, è stupito di vedermi. Non gli do il tempo di dire niente.
< Grazie per ieri notte! Mi hai salvata! Mi dispiace, ti chiedo scusa per averti recato così tanto disturbo! > dico tutto d'un fiato.
Lui si alza.
< Non mi hai creato nessun disturbo, anzi sono io che dovrei scusarmi per quello che ti è successo! Una cosa davvero imperdonabile! > mi dice lui.
Lo guardo. I suoi occhi sono così profondi, così belli, eppure oggi sono turbati , da una vena di preoccupazione nei miei confronti. Abbasso lo sguardo sulla sua mano.
< Ti sei fatto molto male? > gli chiedo.
< Questo? > dice alzando un po' la mano con la fasciatura provvisoria < non è niente...! > non vuole farmi preoccupare. 
Mi guardo intorno.
< Non c'è nessuno qui con te? > chiedo senza pensare.
Lui si risiede con un tonfo.
< I miei sono in viaggio, ma c'era Rufy qui con me fino a un po' di tempo fa, l'ho convinto ad andarsene solo dopo avergli spiegato perchè avevo picchiato quel tipo.. > mi spiega sorridendo.
E' la prima volta che lo vedo sorridere quando ci sono io.
Penso a quanto sono patetica a pensare ad una cosa simile in un momento simile.
Scaccio via questi stupidi pensieri. Non è il momento di pensare a queste cose.
< Vuoi che ti tenga un po' di compagnia io? > gli chiedo senza malizia, voglio solo assicurarmi che stia bene, dopo quello che ha fatto per me.
< Mi farebbe piacere.. > mi risponde < in effetti mi spaventa un po l'idea di rimanere ore e ore qui da solo... > sorride di nuovo.
Gli sorrido anche io e mi siedo vicino a lui.

Quando torniamo a scuola scopro che per fortuna nessuno sa dell'accaduto. Zoro ha raccontato di essersi rotto una mano cercando di aggiustare qualcosa, non ho capito cosa perchè a chiunque lo chieda la versione cambia.
< Tutto bene? > 
Mi giro, è Zoro.
< Si, ora sto meglio..tu? > chiedo indicando la sua mano.
< Guarirò in un battibaleno.. > sorride. Gli sorrido di rimando. La campanella suona, sto per andare in classe quando lui mi chiede: < Ci scambiamo i numeri di telefono? >
Zoro. 
Mi ha cheisto il numero di telefono.
Divento una statua di sale.
Lui se ne accorge.
< Non voglio importunarti.. > scherza. < Solo che mi è piaciuto parlare con te ieri all'ospedale, mi farebbe piacere parlare ancora..e poi così se hai bisogno di aiuto..tu chiami e io corro... > scherza ancora.
< Non ho pensato male neanche per un secondo.. > scherzo anche io e gli detto il mio numero.
Poi corro in classe. Il professore è furibondo.
Quando mi siedo al banco mi accorgo che Perona è assente. 
In effetti non avevo neanche notato che stamattina non si è svolto il solito teatrino... 
Forse sta male.

Quando torno a casa sono stanchissima, ma oggi la stanchezza la devo mettere da parte, devo andare all'agenzia per modelle!
Mi preparo e corro all'appuntamento.
Sono agitata.
Parlo con un paio di signore molto ben vestite, vedo un sacco di bellissime ragazze e sono come estasiata dal posto. Un sacco di begli abiti, un sacco di truccatori, accessori, fotografi. E' un ambiente che mi piace.
Alla fine mi propongono un contratto.
Poserò per qualche rivista di abbigliamento, niente di esagerato, ma io sono comunque entusiasta.
Esco dalla edificio che sono al settimo cielo, magari non diventerò mai famosa, ma per lo meno posso provarci.
Mi arriva un messaggio.
Un numero che non conosco.
" Tutto bene? " leggo.
" Scusami, chi sei? " rispondo.
" Hai la memoria corta....mi hai dato il tuo numero stamattina... -_-' "
Sbianco.
Che figuraccia! Il ragazzo che mi piace nonchè mio salvatore mi ha chiesto il numero e io sono anche scortese!
" Scusa!! E' che ho proprio la testa da un'altra parte! Io tutto bene, tu? "
" Tutto ok "
Non so più cosa rispondere. Metto via il telefono e mi avvio verso casa.
Racconto a mia madre tutto quello che mi ha detto l'agenzia: il contratto, la rivista. Lei è contentissima, per tutta la sera non fa altro che ripetere : < La mia bambina è una modella!! Una modella! >
Chiamo anche Bibi e Robin e racconto tutto. Loro mi dicono che sarò stupenda, che farò un figurone e che sicuramente compreranno la rivista.

Il mio lavoretto come modella inizia benissimo. E' divertente, sono tutti gentili e quando finiscono di conciarmi sono davvero stupenda ( modestie a parte ), sono dei veri professionisti!!
Quando esce la prima rivista con le mie foto mia madre mi costringe ad organizzare una piccola festicciola a casa nostra con le mie amiche.
Quando esce la seconda rivista anche, e così per la terza, la quarta e la quinta ( meno male che è un mensile ).
La scuola ormai è un posto in cui vado solo perchè devo, prima mi piaceva, ora non vedo l'ora di andare all'agenzia. 
Io e Zoro non ci siamo più sentiti per telefono, ma parliamo molto a scuola sopratutto a pranzo. Questo mi stupisce molto perchè non passa più tempo con la sua ragazza. Non gli ho neanche più visti parlare di recente, in ogni caso non sono affari miei. 
Finalmente ho trovato qualcosa che mi piace, che può distrarmi da tutto questo e , forse, senza accorgermene, ho smesso di essere ossessionata dai miei sentimenti per Zoro.
Certo, lui mi piace ancora molto, ma ora lo vedo sotto un'altra luce.
Un amico.

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Capitolo 6
*** Al settimo cielo ***


Capitolo 7 - Al settimo cielo

" Sei una modella e non me lo dici? " mi scrive Zoro un pomeriggio.
Io sono all'agenzia e non gli rispondo subito.
" Non sono ancora una modella vera e propria, poso solo per una rivista.. " gli rispondo.
" Ho davanti agli occhi una tua foto..sei davvero bellissima.. " mi scrive.
Appena leggo questo messaggio mi paralizzo.
Bellissima? 
E' un complimento? Mi fa molto piacere, ma preferisco non addentrarmi nel discorso, anche perchè non saprei cosa dire..
" Da quando ti intendi di moda? " gli chiedo
" Mia mamma se ne intende, è sua la rivista, stavo dando un'occhiata quando ti ho vista.. " mi risponde
" E tua mamma cosa ha detto di me? :-) "
" Mi è smbrata molto interessata alla tua foto, ma non ha detto niente.. "
" :-( Peccato..volevo sentire il parere di qualcuno che non sia mia madre o le mie amiche... "
" Il mio non ti basta? :-) " 
Cosa rispondere? Forse mi ha fatto fin troppo piacere il complimento che ho ricevuto.
Meglio lasciar stare, ne parleremo domani a scuola....e magari a quel punto si sarà dimenticato...
< Com'è che non hai più risposto ai messaggi ieri??? > mi chiede Zoro, spuntando dietro di me durante la pausa pranzo.
Porca miseria se ne riscorda! Divento rigida come una tavoletta di legno, la mia faccia prende una piega non molto carina, e credo che lui se ne accorga perchè cambia discorso.
Non volevo essere scortese, ma non sapevo proprio cosa rispondere.
Zoro mi è sempre piaciuto da impazzire, passavo ore a pensare a lui anche durante le lezioni e quando lo vedevo in corridoio avrei potuto fissarlo per giorni, ma il mio era un amore non corrisposto, lui è sempre stato fidanzato con Perona e io non ho mai avuto il coraggio di farmi avanti. Dopo quello che è successo, e finalmente sono riuscita ad avere un contatto con Zoro, mi sento così confusa....
Ci sentiamo spesso, parliamo ancora più spesso, sembra diventata un'abitudine mangiare insieme.
Non lo vedo più girare con Perona e ieri mi spara a bruciapelo che sono bellissima.
La mia testa sta girando vorticosamente.
Ogni volta che lo vedo, nel mio petto il cuore corre all'impazzata e altre volte ha perfino il potere di fermarmelo per alcuni secondi. E' una sensazione bellissima stare con lui e provare queste emozioni, ma dall'altra parte è anche opprimente.
Una parte di me, quella sognatrice, vorrebbe credere che Zoro è interessato a me e che si sta comportando così perchè vuole essere più di un amico, l'altra parte, quella razionale, mi fa tenere ben saldi i piedi per terra.
Non voglio stare più male di quello che sono già stata tutto questo tempo nel vederlo nelle braccia di un'altra.
E ora che l'ho conosciuto potrei avere una reazione ancora più disastrosa, non voglio farmi illusioni e quindi tengo questi sentimenti chiusi a chiave dietro una pesante porta di ferro, e non ci penso nemmeno io.
Anche quando ne ho parlato con Bibi e Robin non mi sono aperta come ho sempre fatto, è strano ma penso che quei pensieri debbano rimanere li dove sono. Nascosti.

< Nami? > Zoro mi sventola una mano davanti agli occhi.
< Si!! > scatto in piedi.
Lui si mette a ridere tendendosi la pancia.
< Che c'è? > chiedo, una volta tornata alla realtà.
< Niente, ti stavo parlando, ma tu non mi stavi ascoltando... > risponde lui.
< Ah si, cosa dicevi? > chiedo cercando di riparare al mio errore.
< Se domenica ti andava di uscire insieme.. > 
PFFFFFFFFFFFFFFFFFFFFFFFFF!!!!!!!!!!!!!!!!!!!
Sputo su di lui tutto succo di frutta che sto bevendo.
Lui fa una faccia indecifrabile.
< SCUSAMI!!!!! Non volevo sporcarti!!! Aspetta!! Ti do un fazzoletto!! > dico tutta rossa in viso e alquanto agitata. Mi sono fatta davvero una pessima figura, anzi proprio una figura di merda.
Gli passo un fazzoletto, lui lo prende e cerca di pulirsi alla buona.
< Scusa ancora, ora diventerai tutto appiccicoso! Sono proprio un'idiota! > continuo a scusarmi.
< Sono io l'idiota che ha pensato che saresti uscita con me.. > mi risponde lui, mandandomi di nuovo in confusione totale.
< Ma...no....cosa..dici... > balbetto senza riuscire a dire qualcosa di sensato. Oggi davvero sto facendo una figuraccia dopo l'altra.
< Potevi semplicemente dire no, invece di lavarmi con il succo però.. > sorride, restituendomi il fazzoletto.
Avessi avuto una pistola mi sarei sparata.
Avessi avuto una corda mi sarei impiccata.
Zoro mi ha chiesto di uscire con lui e io sto passando per quella che non è interessata.
La porta chiusa a chiave, dove sono rinchiusi i miei sentimenti, comincia a scricchiolare pericolosamente.
< No..è che mi hai colta di sorpresa! > riesco a dire.
< Ci credo, eri completamente con la testa tra le nuvole...a cosa stavi pensando....al ragazzo che ti piace? > scherza cercando di affievolire la tensione.
< No! Cioè si...cioè NO!! > continuo a balbettare e l'ultimo no forse lo urlo un po' troppo.
< Ok, non c'è bisogno di urlare... > dice lui, parandosi l'orecchio con una mano.
Sono davvero una frana.
< Dai, torniamo in classe, tra un po' suonerà la campanella... > dice lui, dirigendosi verso la porta.
< Zoro! > dico.
< Mh? > si gira verso di me. Sento il suo sguardo. Sto sudando freddo, ma cerco di prendere il coraggio a due mani, dopotutto non capita mica tutti i giorni che il ragazzo che ti piace ti inviti a uscire.
< Per domenica, va bene! > dico tutto d'un fiato.
Lui sembra molto sorpreso perchè spalanca gli occhi.
Poi si altera: < E non potevi dirlo subito?? > mi sgrida.
< Te l'ho detto che mi hai colto di sorpresa! > cerco di spiegarmi.
< Allora ti passo a prendere a casa alle 11, ok? > mi dice, sorridendo.
Non riesco a dire niente, annuisco solo. E pensare che fino a un momento prima avevo deciso di non pensare più a Zoro come a un possibile ragazzo, per non stare male...e invece eccomi qui.
Completamente rossa dalla punta dei piedi alle punte dei capelli.
Ma anche...al settimo cielo.

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