50 Sfumature di vaccaggine...anzi 10

di S_a_r_a
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Prefazione ***
Capitolo 2: *** Le Origini: Arte della profumeria ***
Capitolo 3: *** Quando l'abito fa il monaco ***
Capitolo 4: *** Lezioni di gestualità ***
Capitolo 5: *** De meretricis vulgari eloquentia ***
Capitolo 6: *** Tecnologia portami via ***
Capitolo 7: *** In the summertime we go to the bitch ***
Capitolo 8: *** Tunz tunz tunz ***
Capitolo 9: *** No vacca, no party ***
Capitolo 10: *** Sorpresa sorpresa, una vacca inattesa ***
Capitolo 11: *** Perseveranza ***



Capitolo 1
*** Prefazione ***


 

Prefazione



 

L'Universo. Quale luogo affascinante e pieno di misteri. Non trovate anche voi? Quanti uomini hanno cercato di osservarlo, capirlo, o addirittura datarlo. Chi non si è mai chiesto come abbia avuto origine? Il big bang? Dio? Matrix? La mega flatulenza di un'entità a noi sconosciuta? Scegliete voi. E noi? Noi da dove veniamo? Chi siamo? Qual è il nostro scopo? E bla bla bla. Le solite domande che hanno portato a riempire gli scaffali delle biblioteche di tutto il mondo di opere filosofico-letterarie da secoli. Una vita votata all'estenuante ricerca di certezze, insomma.

Però una cosa, tra le poche che sembrano resistere ai colpi del dubbio e del tempo ha constatato l'uomo, una. Se io vi chiedessi qual è il mestiere più antico del mondo, che rispondereste? Lo so cosa state pensando, per forza! È verità universalmente riconosciuta – tanto per parafrasare la brava Austen – che non esista nessuno, su questo pianeta, a qualsiasi latitudine e longitudine, che non associ a questa domanda la meretrice. Che parola imponente, il latino ha sempre questo effetto di rendere più fine ciò che è detestabile - quando non succede l'opposto. Certo sarebbe più lusinghiero per il genere umano se si trattasse di una professione un po' più gloriosa. Ma alla fine siamo i soliti zozzoni, non poteva essere altrimenti.

Tuttavia, la questione non è questa. Mi pare giusto che ognuno si scelga il tipo di attività lavorativa che più si adatta alla propria persona. Non c'è niente di male. Quello che davvero sconvolge è l'inclinazione naturale che hanno molte verso l'essere vacche dentro. Diciamo che è più un modo di pensare, uno stile di vita. Finte brave ragazze nascondono terribili segreti. La vaccaggine purtroppo è una malattia comune, una tendenza che trascina nel suo vortice centinaia di anime. Chi ha avuto a che fare direttamente o indirettamente con soggetti di questo genere – cioè tutti presumo – sa di cosa parlo. Probabilmente uno dei motivi per cui la società va a rotoli è proprio questa grave epidemia, assai restia ad estinguersi. Ma non preoccupatevi: è piuttosto semplice riconoscere le contagiate. Con piccoli gesti sanno esprimere la loro essenza, è più forte di loro. Si palpa nell'aria.

Ma chi davvero possiede curiosità scientifica non si fa intimorire e tenta di scavare nei profondi meandri della psiche e delle abitudini del soggetto studiato. Ecco perché è importante conoscere: per poi divulgare le scoperte. Il mondo ha diritto di conoscere le sfumature della vacca perfetta...









Bene gente, se mai ci sarà qualcuno che legga questa roba spero che sia invogliato a continuare a seguire il mio delirio XD
A voi mi appello, fatemi sapere cosa ne pensate senza timore! ;)
Se poi fa schifo, non c'è nessun problema, vorrà dire che mi concentrerò di più sui parziali di algebra e geomoetria (o qualunque altra cosa avrò da fare).
A presto! :DD

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Capitolo 2
*** Le Origini: Arte della profumeria ***


 

Capitolo I
Le Origini: Arte della Profumeria

 

 

 

Orbene, partiamo dal principio. Come per l'Universo, è cosa buona e giusta chiedersi da dove venga anche la malafemmina, il nostro oggetto di interesse. Purtroppo però non sono ancora state elaborate o anche solo azzardate teorie al riguardo. Infatti del virus “Bella di notte” non è ancora chiara la composizione chimica, in che modo si sia formato per la prima volta e come si sia diffuso tra gli essere umani. Ma, come già asserito in precedenza, la cultura - custode incontrastata dello scibile umano - ci riporta questo virus essere forse la più antica delle maledizioni che ci hanno colpito. Un arcano quanto affascinante mistero.

Cerchiamo quindi di capire le cause del fenomeno, sulla base dell'esperienza comune...LA causa, volevo dire. Sì esatto, è una soltanto e voi tutti la conoscete già, anche se non ne siete consapevoli. No? Non intuite sul serio? Allora vi do un aiutino: qual è il tallone d'Achille dell'umanità, tanto forte al punto di farla regredire ad una specie non dotata di intelligenza? Pensateci bene. Un po' come un centro gravitazionale da cui si sfugge soltanto con grande forza di volontà. È “quella cosa”. Ma proprio quella così lì, intendo. Esattamente ciò che ora state pensando, che vi fa sentire maliziosi. Anche se non avete letto nemmeno la milionesima parte dell'opera omnia di Freud – che forse troverebbe la stessa identica causa per qualsiasi fenomeno, tipo la crisi economica o lo scioglimento dei ghiacci – oppure non la condividete affatto, potete benissimo trovarvi d'accordo sull'intensità del potere del richiamo della carne.

Tutto questo porta inevitabilmente ad un ciclo vizioso in cui non sono più importanti virtù, dignità e valori personali, perché piegati a schiavi dell'unico egoistico istinto guida. Molte donne del pianeta sanno come sfruttare questa debolezza, che diventa il loro punto di forza nell'azione ma prima di tutto nel pensiero. Il bisogno irresistibile per l'uomo di soddisfare i propri istinti primordiali è difficile da ignorare, a meno che non si possieda un'integrità ferrea. E parliamone...quanti al giorno d'oggi ce l'hanno? Anche i più irreprensibili rimangono fregati prima o poi. Il punto è che i migliori sanno uscirne e ammettere i proprio errori, mentre la maggioranza è gioiosamente recidiva. Beata ignoranza!

Detto questo, è facile comprendere perché il virus che studiamo ha origini tanto antiche: è strettamente legato alla natura più profonda e nascosta dell'uomo, l'inconscio. Per i soggetti che non hanno uno scudo abbastanza resistente - cioè un po' di sale in zucca e altre risorse – il contagio ha probabilità molto alte. Non ci sono altri modi di ottenere ciò che si vuole di più (l'attenzione) se non mostrare un po' di vaccaggine.

Ed è così che nasce il primo stadio della sgualdrina ancora acerba: la profumiera. No, non sono impazzita, non c'entrano niente quelle simpatiche signore dietro al banco del negozio di cosmesi. Qui si parla di un esemplare di donna che ama particolarmente diffondere l'effluvio della propria dote femminile tra gli uomini in qua e in là. Per essere chiari, colei che te la fa annusare ma non te la dà. Le sue capacità sono ancora da donna di mondo un po' immatura, però mostrano già il destino in cui si è incamminata e che il virus l'ha in parte presa. Nella maggiora parte dei casi la sorte di una profumiera è quella di diventare una vera e propria meretrice a pieni voti, ma la sua evoluzione può fermarsi in qualsiasi momento in base a che tipo è. Perciò vediamo quali sono le fasi che essa può attraversare:

 

  • Profumiera inconsapevole:

Questo è la forma meno grave - ma irritante ugualmente. La contagiata è ancora in uno stadio apparentemente innocuo, più che altro nuoce a se stessa quando si trova a dover affrontare reazioni di maschi arrapati che non aveva ingenuamente calcolato di procurare. Le sue giustificazioni sono del tipo “Non so cosa stavo facendo, giuro!” oppure “Non pensavo che potesse succedere questo casino!”. È ancora salvabile? In linea teorica sì, ma i fatti ci dicono che questi soggetti, essendo di base infantili e stupidi, rimangono bloccati in questo stadio vita natural durante, sempre senza accorgersene. Ciò che potrebbe davvero portare al cambiamento sarebbero eventi della portata di un fulmine in testa, ma sono un'arma a doppio taglio in quanto possono avere l'effetto opposto e portarla allo step successivo. Diversamente rimane in stallo al primo grado. Tanto perché sia chiaro, non si tratta di attirare soggetti sbagliati – quello purtroppo è capitato e capita a tutte continuamente, quelli con la bava alla bocca fissa sono ovunque – ma di non essere nemmeno in grado di evitare situazioni scomode quando possibile. Basterebbero un po' di serietà con un pizzico di buon senso, che ovviamente per chi è in questa fase di malattia vengono a mancare.

 

  • Profumiera standard:

Il secondo stadio ha una forma ben più delineata, data anche dalla coscienza delle proprie doti e possibilità. È l'anello di congiunzione tra la pusillanimità e la dannazione eterna. Si può notare nell'infetta una tendenza alla ricerca di attenzioni maschili ogniqualvolta se ne presenta l'occasione, principalmente per sentirsi apprezzata. Per dirla molto brutalmente, la sbatte in faccia senza tante cerimonie. Nel suo perfido piano di cattura vuole vedere fin dove la sua preda si spinge, e quando è soddisfatta lascia con un palmo di naso il maschio. Oppure, se le sue risorse sono limitate rispetto alla preda e il suo progetto fallisce, desiste senza accettare la sconfitta, ma convinta che non valesse la pena e che l'oggetto delle sue attenzioni non fosse alla sua altezza. In questo senso, il presupposto rispetto alla profumiera inconsapevole è proprio l'elemento di arroganza, la sicurezza nel proprio coefficiente di attrazione, nonché totale ignoranza dei propri limiti e distorta considerazione di sé. È una potenziale vacca, il suo percorso e le sue esperienze saranno decisive nel definire il suo destino.

 

  • Profumiera evoluta:

Ci troviamo nella fase finale, qui giunge colei che merita la lode per le proprie prodezze. Nei capitoli successivi entreremo nei dettagli della sua individualità.


 

È necessario ora definire due importantissime proprietà della figura della profumiera:

  1. Finto puritanesimo:

Chi non ha presente quelle finte brave ragazze che si professano tanto innocenti e nemiche di tutto ciò che può essere collegato anche solo alla lontana a cose “sconce”, come dicono loro? Per carità, loro sono più candide di una colombella di Pasqua e anche il solo parlare di qualcosa con un po' di piccante le fa rabbrividire, neanche avessero un cubetto di ghiaccio che scivola giù per la schiena. Non fatevi ingannare dall'apparenza, c'è qualcosa sotto.

  1. Civettare:

Il pezzo forte è proprio questo. Come sanno fare bene le oche. Mi commuovo quasi, lo ammetto. Se usassero lo stesso impegno che impiegano in questa attività per scopi benefici o culturali il mondo sarebbe tanto più gradevole e meno imbarazzante da osservare. Scommetto che se ci sono degli alieni che ci osservano con qualche loro pseudo-telescopio ultra avanzato, sono là che ridono come matti. Sperando che il virus non sia giunto fino a loro...

 

Dopo aver analizzato la raffinata arte della profumeria con queste premesse che ci aiutano a meglio intendere le fondamenta della questione, è il caso di passare al sodo: quali sono le caratteristiche da cui si riconosce una profumiera o una meretrice. O se preferite quali prove deve superare un'aspirante per potersi dire completa nelle sfumature di vaccaggine?






Eccomi qui con il primo capitolo! :D
Ringrazio tanto chi già mi segue e mi dà pareri, mi riempite il cuore di gioia :')
Fatevi avanti anche voi timidi o chiunque non era ancora convinto dell'inizio, con l'auspicio che questo capitolo possa essere un buon motivo!
Alla prossima!! Il delirio continua!

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Capitolo 3
*** Quando l'abito fa il monaco ***


CAPITOLO II
Quando l'abito fa il monaco

 


 

Bene, l'infarinatura generale ora ce l'abbiamo, ma di certo non basta. Entriamo un po' di più negli aspetti pratici della questione: la quotidianità della cortigiana è quella che possiamo davvero percepire e toccare con mano, con cui tutti ci scontriamo nostro malgrado quasi tutti i giorni. Andando per gradi, una delle prime cose che si notano è senza ombra di dubbio l'aspetto, che in molti casi caratterizza fin da subito il soggetto portatore del virus. Con questo non voglio stabilire a mo di legge universale una condizione necessaria e sufficiente; in realtà essa è vera in un verso, ma non nell'altro. In sostanza, non è detto che tutte le contagiate si imbellettino di conseguenza. Avevamo già appurato che, purtroppo per noi, non girano con l'etichetta “vacca” sulla fronte.

Tuttavia, questo non deve essere motivo di scoramento, perché se non si trova in fronte, l'etichetta è spesso e volentieri da un'altra parte. Quello che ci interessa in particolare, infatti, è la circostanza più comune, ovvero dove l'infezione del virus “Bella di notte” implica un'apparenza evidente e schematizzabile. Dove voglio arrivare, dite? Molto semplice: costruire uno stereotipo ragionevole della cortigiana andando ad osservare come si concia - contingenza estendibile anche alla profumiera volendo, perché no. Ecco quindi una prima bozza riscontrabile in tre celeri colpi d'occhio:

 

  • Trucco e parrucco

Non si può dire che le infette in questo frangente non si sprechino. Oh, non ne vedi una uscire di casa senza. Ma la cosa più sconvolgente è che diventa più un must questo che fare colazione o lavarsi i denti! Insomma, posso capire il weekend, le serate e compagnia bella, ma c'è proprio la necessità di fare un lavoraccio simile ogni santo giorno? Per buttare la spazzatura o portare fuori il cane? Il patema di dover essere guardate sempre e comunque è un qualcosa che non concepisco, ma ne prendo atto per il bene della scienza. Hanno una perizia unica, degna del lavoro di un certosino, molto meccanico. Quasi le ammiro per la manualità tanto esperta. Risulta interessante anche notare la relazione di proporzionalità inversa che lega l'età di iniziazione delle giovani verso i cosmetici al tempo: più progrediamo, più vediamo che si sente questo bisogno sempre prima. Da generazione a generazione la differenza è oltremodo impressionante. Avrete visto spesso girare per la città e per i paesi queste piccole bamboline, con una massa corporea talmente minima che quando si girano e le guardate in viso pensate le abbiano pestate o vogliano essere solidali all'estinzione dei panda. No, hanno semplicemente scoperto la magia di una matita o di un pennellino; però non capite ugualmente, perché da sani individui credete che le ragazzine allo sboccio della pubertà siano ancora troppo prese chi dagli unicorni che corrono sugli arcobaleni, chi dai cartoni animati e chi dai peluches. Ma è qui che vi sbagliate, che ci sbagliamo – sì, vi capisco profondamente. Ormai i tempi sono cambiati, il virus infetta presto.

Cominciamo da un grande classico. Il mascherone in faccia. Adesso vi chiedo di figurarvelo un momento...non dovete sforzarvi tanto, anche perché sicuramente l'avete visto un po' ovunque: sull'autobus, a scuola, all'università, al lavoro, per strada, nei vostri incubi. Bene, ora che avete questa terrificante immagine nella mente vediamo di darle una forma concreta: una cipolla. No, non nel senso che se ne spiaccicano una in faccia. Veramente no, nemmeno perché fa piangere – anche se pensandoci l'effetto umoristico della circostanza può causare un po' di tristezza – intendo che si compone in strati. Per le vere appassionate almeno è così. Di solito si parte da una copiosa base di fondotinta, preferibile se di una tonalità in notevole contrasto rispetto al collo, ma non si disdegna nemmeno l'uniformità. Dipende un po' dal colore della pelle e dal cattivo gusto. Poi ci si occupa degli occhi: qui la fantasia è libera di sfogarsi nei colori e nelle forme più disparati, ma di solito un bel nero o qualunque cosa che si possa notare da trenta metri di distanza sono le scelte più quotate. In terza battuta un po' di fard per dare risalto agli zigomi che, come il resto della superficie del viso, raramente vedono la luce del sole se non attraverso questa spessa patina. Per le più disinibite c'è anche l'opzione rossetto da tenere in considerazione.

Per la cura della chioma, una compagna inseparabile delle nostre amiche è sicuramente la piastra. Accoppiata al fon, si rivela un'arma di distruzione di massa della ridotta quantità di centri nervosi; ciò spiegherebbe la maggior parte dei comportamenti del soggetto infetto, ma le prove tangibili sono ancora oggetto di studio da parte degli scienziati (azzarderei l'ipotesi che sia comunque una conclusione assai ragionevole). Questo strabiliante arnese ha il potere di rendere i capelli docili come San Bernardo nell'ora del pisolino, e quindi perfetti per le manie di potere e controllo assoluto delle cortigiane. Se non fosse per quell'antipatico, piccolo e innocente effetto elettrostatico su alcuni ciuffi...ma in questo senso una vera cortigiana non si fa intimorire, è piena di risorse nascoste. Non le vedrai mai un capello fuori posto, deve dominarli tutti!

 

  • Armadio

Come già enunciato sopra, le piccole vitelline di oggi sono le grandi vacche di domani, ergo non stupiamoci di vedere come anche qui si segua il ritmo sempre più incalzante della precocità. Il teorema vale un po' dappertutto. Soffermiamoci un momento a fare una considerazione: quante meraviglie sforna dalle stanze da letto di milioni di contagiate in tutto il mondo un semplice armadio. Eppure, c'è qualcosa che accomuna tutti questi pezzi di alta moda che contiene, un obiettivo: lasciare scoperto il più possibile. La conseguenza diretta è la riduzione del tessuto complessivo utilizzato, seguita da una certa tendenza dei soggetti nello scegliere sempre capi atti a incellofanare ogni centimetro di corpo a discapito della circolazione sanguigna. L'effetto ricorda quello di uno stuzzicadenti o di una salsiccia insaccata in base alla corporatura. Non importa la stagione, se piove, se ci sono i fulmini, se c'è la neve, se il vento gelido ti secca i bulbi oculari al punto che puoi solo piangere per idratarli come si deve. Una vacca degna di questo nome non si preoccupa certo di queste inezie. Ciò nonostante, nemmeno lei può sottrarsi all'istinto di autoconservazione, per questo sviluppa abilità a seconda della predisposizione naturale: se è calorosa, vien da sé che lo scoprirsi è, oltre ad un piacevole sollievo, un'occasione perfetta per mostrare le proprie grazie. Se invece è tanto sensibile alle temperature rigide invernali, allora lo sforzo è maggiore. Qui non so poi dire se in realtà si abitui per auto-costrizione oppure affini velleità recitative. Non escluderei l'ipotesi di una sorta di selezione naturale sulla stregua di Darwin, in cui fin dall'antichità gli agenti atmosferici hanno segnato il destino di questo virus: le infette in grado di adattarsi senza soffrire hanno preservato la specie, mentre le più deboli sono perite. Chi lo sa.

Entrando un po' di più nello specifico, i pezzi forti del guardaroba non sono tanti, sono più le varianti. Per non parlare delle firme, che contano forse più di ogni altra cosa per moltissime. L'esempio più lampante è la minigonna inguinale, negli ultimi tempi sostituita all'uso di maglie ultra corte con leggins da cui traspare la presenza di tanga, perizomi o mutande di ogni tipo. Questo capo è più abusato che usato, qualunque pretesto per la “passeggiatrice” è buono per mostrare il deretano, indipendentemente dalla forma o dalla dimensione. Possiamo anche associare i bordi della suddetta biancheria che escono dai pantaloni con anteprima del fondoschiena ogni volta che capita di trovarsi dietro ad una di loro seduta. Spettacolo unico e ad alto contenuto erotico per la componente maschile, sarete d'accordo - la speranza che anch'essa dopo un po' abbia l'istinto di aggrottare la fronte è ancora viva nel profondo. Inoltre, la classifica include la scollatura ombelicale di maglie, magliette o maglioni. Più che un piccolo scorcio sul davanzale dà una visuale completa di tutto l'ambaradan, è la conca di una valle pluviale, una fossa delle Marianne che non dà spazio all'immaginazione. Queste malandrine mica hanno tempo per l'immaginazione, meglio dare una rappresentazione anatomica esaustiva nei dettagli fin da subito, non si sa mai.

 

  • Scarpe

Eh sì, nell'elenco dei tesori più amati dalle meretrici non può certo mancare una quantità spropositata di calzature, ancor meglio se più del 70% provviste di tacchi tra i dieci e i venti centimetri. Sarebbe molto spiacevole se non si riuscisse ad esprimere la propria personalità civettante in ogni situazione o quasi, meglio essere pronte con gli strumenti giusti. Mettete caso che incontrino una preda troppo alta, vorrete mica che non riescano a raggiungere un obiettivo perché tappe? No, non auguriamoglielo, potrebbero rimanere traumatizzate per periodi considerevoli al pensiero di non poter ottenere quel che vogliono. E poi amano essere guardate da capo a piedi, non c'è niente di meglio del suono di un tacco che pesta il pavimento per far girare qualche sguardo distratto.

Ma qui subentra un problema propriamente fisico: non tutte sono in grado di mantenere in equilibrio il baricentro con un supporto tanto ridotto. Allora non c'è altra soluzione, se non l'allenamento. Che credete, non è mica facile essere perfette in tutto, certi aspetti vanno coltivati con costanza. Questo lo sanno anche tutte le sane donne di ogni età e paese, i tacchi a spillo sono una tortura – ma anche quelli più bassi -, invenzione di un misogino patologico senza dubbio . Però la meretrice deve superare questo ostacolo ad ogni costo. Si vede subito in quale fase dell'allenamento si trova; le peggiori sembrano struzzi con la labirintite per tutto il tempo che stanno in pedi. Per le più pigre il surrogato sono vestiti ancora più succinti o un trucco più pesante, a discrezione di scelta.


 

Come ogni regola ha le sue eccezioni di conferma – in altre parole l'abito fa il monaco, ma non sempre. Abbiamo constatato che molte contagiate mostrano in superficie i sintomi della malattia. Se non siete convinti guardatevi intorno un po' meglio e divertitevi, ce n'è per tutti i gusti...






Sono tornata! Faccio ammenda per il ritardo, ma è un periodaccio..spero che il capitolo sia di vostro gradimento, se così non fosse non esitate a dirmi il vostro parere, sarà comunque ben accetto!
Ringrazio come sempre i sostenitori alla luce del sole, i silenziosi e i futuri se ce ne saranno :D
Un bacio a tutti e alla prossima, cercherò di mantenere tempi accettabili ;)

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Capitolo 4
*** Lezioni di gestualità ***


Capitolo III
Lezioni di gestualità




 

Allora, sta venendo bene la figura della signorina di facili costumi? Come potete immaginare, entrando nei dettagli andremo sempre peggiorando, i contorni saranno più visibili e quindi la figura nel complesso più inquietante. Ma ricordate sempre di non aver paura, perché il sapere sarà la vostra arma contro di essa. Mi sento motivata quindi a fornirvi altri strumenti per difendervi da questo nemico e tenere lontano il virus.

Sapevate che il 70% della comunicazione tra esseri umani è quella non verbale? Siamo talmente abituati a parlare (e straparlare) che spesso nemmeno ci accorgiamo dei messaggi che mandiamo e riceviamo con il corpo. Quelli passano comunque, i migliori osservatori li scorgono, ma per lo più tendiamo ad ignorare gesti apparentemente innocui che hanno un profondo significato, invece. C'è chi li nasconde per insicurezza e paura, ma il corpo non si riesce a tenere a freno come la lingua quando siamo sovraccarichi di stress, gioia o dolore. Un sopracciglio alzato, un occhio sfuggente al contatto visivo, una ciocca di capelli arricciata da un dito nervoso sono tutti piccoli sintomi di uno stato emozionale. C'è poi chi riesce a controllarsi meglio e a portare a proprio vantaggio questo linguaggio speciale e chi, al contrario, non fa che peggiorare la sua posizione. La nostra carissima meretrice ad hoc non si preoccupa molto di tutto questo aspetto a priori, infatti la vediamo in molti contesti piuttosto esplicita. Manda i suoi segnali in tutte le direzioni, nei maschi compresi nel raggio d'azione si attiva come un ricevitore di questi codici e in base alle loro qualità e caratteristiche sapranno come comportarsi con lei: gli sciocchi saranno ai suoi piedi, i più furbi se ne terranno lontani, i più sadici si divertiranno un po' per poi cercarne altre da torturare.

Ora vi chiederete, che tipo di segnali sono questi? Sono così facili da scovare? Tranquillizzatevi e guardate bene:
 

  • Legge di attrazione gravitazionale

Se una passeggiatrice ha intorno un gruppo di ragazzi, state pur certi che in qualche modo la massa di ognuno di loro attirerà la sua. Non importa se sono alfa o beta, elargirà secondo le sue preferenze abbracci, schiaffetti idioti, carezze e quant'altro senza riserve, perché si sente totalmente a suo agio. Vuole stabilire il maggior numero possibile di contatti, un po' come un ragno che tesse la sua tela: più è grande, più probabilità ci sono che un insetto rimanga intrappolato. Qualunque scusa è buona, e il fatto che la conoscenza non si possa ancora definire approfondita con qualcuno non è una variabile da considerare. Meglio mettere in chiaro subito le capacità di cui si dispone. La frequenza di appiccicamento può aumentare o diminuire se l'oggetto di attrazione non soddisfa l'infetta, allora si volgerà altrove. Nel tempo questo fenomeno si ripete spesso e con più bersagli contemporaneamente. Il risultato può variare secondo il grado di rozzezza dei modi: le attenzioni di una sciacquetta sicura di sé sono molto più appetibili di chi ha la delicatezza in generale di un elefante. Qualche esempio di moina di avvicinamento tipica può essere la scusa si essere stanca di camminare sui trampoli di fiducia - che si ostina a portare anche quando non servono - per farsi portare in braccio, inventare inutili paranoie nella speranza di addocchiare un baldo giovane che la conforti e la coccoli o palesare finto affetto gratis. L'occhio esperto sa comunque rilevare quanto tutto ciò sia ridicolo.

 

  • Costante di sporgenza

Faccio una domanda a voi ometti ora: cosa vi fa "emozionare" più di avere qualcosa di assai piacevole davanti agli occhi? Io personalmente non lo so, ma di sicuro se quel che ho appena detto non fosse vero, tutta l'industria del porno non avrebbe motivo di esistere, così come le riviste con tutte le signorine in déshabillé - avete solo una vista sensibile e un ormone molto ballerino, tutto nella norma. Ragazzi carissimi, il vostro segreto non è più tanto segreto, quindi state attenti. Le cortigiane non si fanno scrupoli a giovare di questo fatto, sono sempre pronte a cogliervi in un momento di distrazione.

È lampante quanto alcune posizioni siano provocatorie, ad esempio un balcone troppo scoperto in avanti, un di dietro in bella mostra, le gambe che non si premurano di escludere il guardo da tanta parte del loro orizzonte sotto la minigonna, un'inclinazione cronica a novanta gradi non causata dal colpo della strega e così via. Togliendo casi di maldestria, sia che abbiano qualcosa da mostrare, sia che non ce l'abbiano, sanno metterlo in evidenza.

 

  • Teorema di conservazione dell'eleganza

Suppongo conoscerete più o meno tutti il grande film Titanic. Una pietra miliare della storia del cinema. Avete presente la scena del ritratto di Rose? Come no, vecchi zozzoni, lo so che ve la ricordate. Nel caso in cui alcuni non l'avessero mai visto, ve la racconto io in breve: protagonisti due giovani che trovano il grande amore sul transatlantico sono Jack e Rose, ricca di famiglia ma ribelle lei e artista ma povero in canna lui. Una sera, alcune ore prima del disastro, Rose si propone generosamente come modello al suo talentuoso innamorato, per farsi ritrarre con addosso solo e soltanto un pendente del valore di qualche milioncino di dollari. L'imbarazzato Jack non può esimersi da tal richiesta, è una commissione che non può rifiutare. Con il carboncino in una mano e qualche goccia di sudore in fronte, Jack completa il bel disegno con la concentrazione degna di un vero professionista. E sapete cosa succede dopo? Niente. Rose si riveste e ammira l'opera soddisfatta. E poi...niente. Vi aspettavate che lui le saltasse addosso? Certo, di solito basta che spunti un capezzolo per annunciare una scena hot...e invece no signori. Ok, dopo scappano da un tizio che li insegue e finiscono per copulare dentro una macchina nella stiva, ma non è questo il punto. Nel momento clue, loro non fanno niente. Rose se ne stava lì, su un divano, a guardare Jack intento nel suo lavoro sulla sua sedia. Si vedono chiaramente estrogeni e testosterone che ballano la lambada nell'aria, ma nonostante questo nulla spezza la tensione e l'azione che si svolge.

Ed ecco che si svela la grande differenza: la tecnica del guardare ma non toccare non necessità un atteggiamento da poco di buono, ma rivela invece la consapevolezza e il saper fare buon uso della propria sensualità. Rose ha ottenuto l'attenzione di Jack tenendolo sulle spine, nessun piano malvagio dietro, non si è concessa nemmeno un po'. Nessuno le vietava di prenderlo, sbatterlo sul divano e darcisi alla pazza gioia come se non ci fosse un domani, lui ne sarebbe stato egualmente contento..ma la classe della scelta per farlo cuocere a fuoco lento è di un'altra categoria. Chi ha un certa finezza nei modi per natura tende a mantenerla nel tempo, anche in situazioni ad alto contenuto erotico. Una qualsiasi delle nostre amiche infette probabilmente avrebbe scelto la prima alternativa. Di fronte ad un maschio ingrifato una vacca che si rispetti non ha mica voglia di fare tutto questo teatrino, non è un pensiero naturale il trattenersi, ma il regalarsi senza capire quando è il tempo per cosa. La volgarità difficilmente muta in qualcosa di diverso. Anch'essa è un modo di pensare così come di agire. Si può smussare, eliminare no. Quelle che si mostrano più raffinate avranno un tallone d'Achille che le smaschererà, non vi preoccupate.
 

Molto bene, sarete rincuorati da queste scoperte, per non dire estasiati. Adesso potete osservare ancora più realtà, guardare a tante piccole cose. La vista è forse il senso più usato (purtroppo anche per manipolare la mente) e sviluppato nella nostra società, che sia vostra fidata compagna anche per scopi come questi. Tuttavia, potete immaginare che non è l'unico pronto a servirvi nella nostra ricerca.





 

Lettori di efp, ben ritrovati! Vi devo richiedere perdono, so che è passato un mese circa dall'ultimo aggiornamento, ma vi chiedo anche tanta comprensione, è stato un dramma trovare la concentrazione giusta tra l'università, feste e impedimenti vari, mi affido alla vostra misericordia e pazienza. Per quelli che speravano avessi lasciato perdere mi spiace, ma penso andrò fino in fondo; per gli altri, spero invece che l'attesa renda più appagante la lettura :D
L'obiettivo prefissato di arrivare fin qui entro il 2013 è stato portato a termine con successo! Ribadisco che vi adoro tutti quanti, che seguiate nell'ombra o non, siete lo stesso tanto belli, i vostri pareri anche e io non vedo l'ora di rispondere ogni volta a tutti quanti qualunque cosa pensiate, quindi un grazie sentito per ogni secondo speso per questa..cosa, non so come definirla XD
Ma perdinci, l'anno sta per finire, quindi approfitto per augurarvi buone feste e un felice anno nuovo!
A presto!

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Capitolo 5
*** De meretricis vulgari eloquentia ***


CAPITOLO IV
De meretricis vulgari eloquentia



 

Siete mai stati allo zoo? Sì dai, almeno una volta da piccini i vostri genitori vi ci avranno portato. Oppure, se come me avete dei genitori a cui non frega un accidente degli animali, siete andati con il gruppo parrocchiale a vedere il possente leone e i serpenti velenosi da vicino. Ma anche se non vi fosse mai capitato, sapete orientarvi se si parla di versi. Facciamo quindi un giochino: inoltriamoci nel mondo animale alla scoperta dei suoni e cerchiamo di indovinare qual bestia feroce e non ci troviamo davanti. Se io ora vi chiedo...qual è il verso del cavallo? Nitrito, giusto. Poi ci sono anche il nitrito di stagno o di alluminio, però non ci riguardano. Poi vediamo...il coccodrillo? Non c'è nessuno che lo sa, questo lo sanno tutti.

E la vacca? No, non è “muuu” e nemmeno “mu mu”, spot pubblicitari a parte. Ve lo dico io:

 

  • Frequenza a ultrasuoni

La specie da noi presa in esame ha un particolarissimo dispositivo all'interno della cavità orale in grado di emettere onde sonore quasi impercettibili alla gente comune. L'ipotesi più accreditata dalla comunità scientifica è che i soggetti abbiano una deficienza nel produrre frequenze nella fascia media dell'udibile umano, al fine di attirare maggiormente l'attenzione del genere maschile, più sensibile agli schiamazzi – si limitano ad una voce normale solo in casi estremi e rari. Oltre ad attirare pipistrelli, cani, roditori, delfini e balene, possono così sfrangiare l'udito a tutti i presenti, casomai qualche distratto non le ascoltasse, non sia mai.

 

  • Invasione dei mezzi pubblici

Il punto di cui sopra si applica felicemente anche in questo frangente, ovvero il disturbo della quiete pubblica. Le nostre care meretrici sono spesso dimentiche di viaggiare in compagnia di almeno una trentina di persone. Allora..già è faticoso stare anche solo dieci minuti tutti appiccicati in un metro quadro per andare in centro a Bologna – per non parlare della fragranza di ascella pezzata che invade le narici nel periodo da maggio a settembre -, se ci mettiamo anche l'inquinamento acustico allora diventa il girone dell'Inferno che Dante si è scordato di aggiungere solo perché nel '300 non c'erano ancora gli autobus. Salta immediatamente all'orecchio la voce della sbarbina che confronta con le altre le avventure con i masculi, un po' per sondare il terreno e studiare le tecniche altrui, un po' per dichiarare che il monopolio del quartiere ce l'ha lei ed è meglio non farle concorrenza.

 

  • Teoria del caos

Se c'è una cosa in cui le malate sono davvero campionesse è l'intortamento. Questa pratica consiste nel confondere il bersaglio con una serie infinita di discorsi futili e per lo più senza senso, l'importante è tenere in pugno la preda. Ad un certo punto essa capirà di essere ormai in banana, ma, se furba, farà finta di ascoltare, diversamente sarà ormai vittima di un tunnel senza uscita, perché dal momento in cui si lascia un margine alla meretrice, lei tenta di prendere tutto il braccio, e schiodarla sarà un'impresa titanica. Se la vacca sa di poter contare sull'attenzione di un maschio, allora state pur certi che sempre su di lui si getterà senza pietà, indipendentemente dal suo essere piacente e possibile traguardo. E lui sarà la sfortunata Hiroshima del 1945, bombardato di urletti isterici e conversazioni insostenibili fino alla distruzione totale dei cosiddetti fino all'ultima briciola. Nei loro argomenti di solito c'è una tendenza a discostarsi dalla realtà, dicono cose che non stanno né in cielo né in terra, ma il brutto è che ne sono convinte, perché mai smentite. Oppure alcune un po' più volitive tentano di fare le sapientine sugli argomenti prediletti dal ragazzo o iniziano a sciorinare un po' di cultura a caso su ciò che interessa loro e nessun altro, tutto nel tentativo di far colpo. Il problema è che dimenticano un po' di sana modestia.

 

  • Sindrome della principessina

Correntemente nelle favoline ci sono queste principesse impedite che non fanno niente dalla mattina alla sera – magari cantano e si spazzolano i capelli ogni tanto, lo concedo. Poi sognano tutto il tempo un principe tanto bello quanto deficiente e anonimo che le verrà a salvare dalla torre, dalla casa nel bosco o dalle grinfie di un drago. L'unica caratteristica comune, oltre ai capelli dorati e agli occhi indaco del cielo, è la fragilità. Tutte leggiadre come farfalline in ogni gesto e parola. Il loro contributo medio alla storia è in sintesi pari a zero, se guardiamo all'azione. Detto questo, si nota spesso una propensione nei soggetti virulenti al sentirsi tanto bisognose delle attenzioni che ricevono le pulzelle delle fiabe, sono le protagoniste di una storia dolce e intensa, loro. Tutte Elise di Rivombrose e Raperonzole. Ciò si traduce in atteggiamenti per l'appunto “regali”: chiedere continuamente favori a baldi ragazzi – con la scusa che loro sono maschi ed è un loro dovere servirle in ogni inezia -; fare le vittime indifese sperando che il giovane di turno sia preso all'istante dall'impulso di fare l'eroe e salvarle da chissà quali fantasmagoriche angherie di ragazze rivali; lamentarsi continuamente della routine – che di solito comprende come unica attività l'ocheggiamento unito al cazzeggio – e i risolini stupidi da oche giulive se qualche ragazzo posa l'occhio su di loro, mentre quello magari pensa “che sfigata sta qui, io guardavo la gnocca dietro di lei”. Io vorrei dire a tutte queste principesse sul pisello che possono anche uscire dal loro mondo fatato e iniziare a muovere di più il loro regale deretano e darsi una svegliata, come favore all'umanità, non mio personale.

 

  • Sindrome dello scaricatore di porto

Poi c'è l'altra categoria. Mica sono tutte così principesse. Ci sono anche quelle che stanno a metà, e poi quelle proprio dei bassifondi. Oltre alla modulazione della voce sopra il centinaio di decibel vediamo il lessico ricco di colorite espressioni. A volte mi spavento anche io per quanto sono volgari. A partire dall'assenza di discrezione nel parlare con le amiche ad alta voce delle loro esplorazioni nel campo erotico, i loro dubbi su come praticare la fellatio e i partner presi in causa per scarsezza nelle performance. Insomma, senza offesa non ce ne frega una beata mazza di quello che combinate e di quanto siate bravi o facciate schifo. Ci sono dei centri di ascolto per i giovani se hai certi problemi o le amichette dentro quattro mura di una stanza pronte e a sentirti blaterare, non che tutti i malcapitati mentre vai in giro devono sentire i tuoi sproloqui. Poi, sentendosi superstar, se le urti per sbaglio ti mandano a quel paese senza tante cerimonie e ti guardano storto, sei già da pena capitale. Io trovo divertentissimo seguire i loro discorsi. Intanto guardarle che tengono in mano cellulari super tecnologici - di cui non possono concepire il valore - più grandi della loro faccia, poi contare quanti “cazzo” per frase pronunciano mentre masticano una cicca a bocca aperta e pensare che madre natura è una vera burlona.

 

 

 

 

 

 

 

Carissimi seguaci e non, rieccoci. Do a tutti il permesso di mandarmi messaggi minatori o con su scritto che sono una persona orribile, cosa molto vera in effetti, visto che l'ultimo capitolo risale a Capodanno XD ma spero vivamente che non abbiate perso le speranze e di potervi farvi fare qualche risata, specialmente a chi come me è vittima della sessione estiva e vede tutti che vanno al mare (ARGGGGHHHHH!) o ai maturandi. Come vedete si procede, ci sono stati un po' di blocchi e intoppi, ma piano piano la struttura prende sempre più forma.

Un bacio a tutti quanti e grazie in anticipo a chi leggerà, fatemi sapere cosa ne pensate se volete :DD

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Capitolo 6
*** Tecnologia portami via ***


CAPITOLO V
Tecnologia portami via

 

 

 

Non so voi, ma io a volte fatico a stare dietro a tutto questo progresso. Non perché ci metta tanto a capire come funzionano le cose, alla fine è la mia generazione; noi giovani abbiamo una capacità innata ad adattarci se si tratta di aggeggi elettronici. È l'ansia di dover perfezionare tutto che non comprendo. Ho come la sensazione che ci sia una corsa, una fretta a sfornare sempre diavolerie nuove. Nel giro di pochi anni arriveranno i telefoni che cambieranno i pannoloni ai pargoli o battono sulla schiena per fargli fare il ruttino dopo la pappa, preparano il caffè e diventano toilette all'occorrenza. Certo in molti campi, come la scienza e la medicina, tutto questo lavoro è innegabilmente utile. Ma ai fini della nostra ricerca dobbiamo trovare un legame col fenomeno della vaccaggine, non sproloquiare su quanto sia corretto modernizzarsi.

Questi preamboli da nonna ritrosa servono semplicemente ad introdurre un'interessante scoperta: sembra che la nostra creatura sia molto attratta dalla tecnologia – anche se il più delle volte il suo approccio è elementare – non tanto come appassionata del genere, quanto per ostentare il suo adattamento ai tempi e potersi dare un po' di arie in più. Oppure porta al limite l'utilizzo di alcuni mezzi. Quel che viene fuori è un'accoppiata davvero vincente. Molto curioso è il fatto che il virus “Bella di notte” possa essere a sua volta attaccato da un altro virus, ragion per cui andremo ad osservare quali influenze ha sull'ospite questo mix letale:

 

  • Tutti pazzi per faccialibro

Eccola qui. L'invenzione più malefica del ventunesimo secolo. Non dite di no, lo sapete anche voi che è un'arma a doppio taglio. Nessuno più è al sicuro, la privacy è un concetto divenuto ormai sconosciuto all'uomo grazie a Zuckerberg. Però c'è da ammettere che è una continua fonte di ilarità. Io mi diverto come una pazza a vedere quanto la gente abbia sviluppato un dono particolare nel rendersi ridicola in mondovisione. Perfetto per mantenersi in contatto con gli amici, purtroppo, come ogni novità ne viene stravolto l'utilizzo e diviene così un circo imbarazzante di oche starnazzanti e poeti sull'orlo della depressione.

Tra tutti, non è da meno la presenza della virulenta che studiamo. Come può farsi sfuggire l'occasione di apparire, avendo tra le mani uno strumento tanto potente come un social network? Facilissimo è stanarla per questo motivo. Se non disponete di un account, allora basta che guardiate da quello di qualcun altro, vi mettete belli comodi sul divano, pc alla mano, e con i vostri amici vi divertirete a scovarla. Andate a cercare in primis quelle con la foto profilo accattivante da panterona, oppure che mette in risalto alcuni particolari del viso per far vedere che ha una bocca sexy ad esempio. Vedrete che le precedenti sono un susseguirsi di autocelebrazioni, ma soprattutto hanno una montagna infinita di “mi piace”. Per chi non fosse avvezzo a questi termini o non sapesse che sto dicendo, dovete sapere che qualsiasi cosa fai su facebook o qualunque foto che pubblichi può ricevere il consenso degli amici con un “mi piace” oppure dei commenti. Nel caso delle vacche sono: sbarbine un po' invidiose che fanno a gara tra chi dice di più “no, ma tesoro mio, sei più bella tu!”, i fidanzati smielosi – se presenti – e poi la crème de la crème, cioè i morti di patonza. Questi provoloni tra i quali amici snobbati totalmente dal soggetto oppure nemmeno lo conoscono, però sono stati aggiunti lo stesso chissà per quale motivo, sono i miei preferiti. Ma più gli ultimi, che hanno magari l'abitudine di mandare richieste d'amicizia a casaccio sempre a ragazze per commentare con la bavetta alla bocca le loro foto. Spesso sono anche stranieri, magrebini, albanesi, ostrogoti e quant'altro. Poi magari non è nemmeno tanto carina e molto ragazzi non la reputerebbero un preda interessante, però il suo essere vacca è la carta vincente, quindi sa come mascherarsi bene. Talvolta è molto utile schiaffare ben vicine all'obiettivo il davanzale, o il di dietro, ma in ogni caso sanno come apparire più fighe di quel che sono. Una cosa simile accade per gli stati, qualunque cosa scrivano ha un successo planetario inspiegabile.

Il segnale numero due è il numero di amici. Di solito è molto alto e poi nella realtà di reali non ne hanno nemmeno uno, ma fanno le carine e solari con tutti per poi parlare alle spalle degli stessi. Arrivano anche a qualche migliaio tra una cosa e un'altra. Però la maggior parte di questi viene ignorata, è più un abbellimento, come una bracciale che si porta per abitudine e privo di valore affettivo.

Per terzo non dimenticate di controllare lo stato sentimentale – ahimè, esiste anche quello. Vedrete come spesso cambia, tra ragazzi vari oppure “migliori amiche” con cui dichiarano una relazione aperta.

 

  • Perturbazione dello smartphone

Oggi se non hai un cellulare figo sei indietro. Una specie di emarginato sociale. Ecco perché piano piano tutti si convertono, succede un po' per tutto. Ce l'ho anch'io da un anno, però di smart sto coso non c'ha proprio niente. Si spegne da solo, si blocca, è un disastro a scrivere e ti suggerisce parole senza senso. Poi non so voi, ma a me piacevano tanto i tasti, anche se il fatto di non averli risulta affascinante per certe applicazioni. Ma ad ogni modo, ovviamente, in mano di chi lo troviamo di certo? Ma alla meretrice, che domande. Ormai anche i novantenni si dan da fare con iphone, ipad, icheduescatole. E se son avanti loro, figuriamoci se le vacche si fan superare.

Adesso, se ne possedete uno anche voi non significa che siate stati contagiati dal virus “Bella di notte”, non vi allarmate. Però ormai vacca implica telefono di ultima generazione, per uno scopo soltanto: farsi le foto da vacca in giro senza dover comprare una macchina fotografica – anche se ci sono pure quelle vaccheggiano con entrambi. Le potete vedere un po' in ogni angolo. Prediligono la foto dall'alto con le altre amichette, tutte con espressioni idiote. Ma perché, poi? Perché cinquanta foto tutte uguali delle loro facce? Perché devono farsele nel giardino sotto casa o in altri posti come il McDonald's? (questo è tipico delle vacche ancora giovanissime, le vitelline un po' fighettine). Mah.

In questo modo ci fanno sempre sapere dove sono. Perché con questi smartphone che vanno su internet si può tutto. Ci avvisano che sono al mare a vaccheggiare, che sono a bere e sbronzarsi da qualche parte – quindi vaccheggiare -, che si divertono come pazze con le amiche – e lì sai già che vaccheggeranno - , tutto in tempo reale. La novità di questi telefoni è che ci sono un triliardo di applicazioni diverse di messaggistica istantanea, un po' tutte uguali, per cui è più facile rimanere in contatto. E quindi le passeggiatrici sono sempre lì a guardarci, magari si fa vivo il ragazzo da puntare, e quindi con qualche messaggino si inizia la consueta attività di vaccheggiamento.

 

  • Equazione della Reflex

Questa è abbastanza famosa ormai. Ma se non la sapete vi dico che è molto semplice da imparare: vacca più reflex uguale a grande maestra d'arte fotominchiografica. Che significa questo strano termine, direte voi? Semplice: la sua radice deriva dal tema tipico delle foto della vacca comune, ovvero da fighetta sfigata – altrimenti nota anche come bimbaminchia. Qui possiamo vedere lo sfacelo totale della professionalità, nel quale abominio vengono trascinate centinaia di macchine fotografiche segregate ai lavori forzati in un cesso. Perché è proprio in questo posto, dove generalmente altre attività sono più consone, che l'estro della vacca viene fuori. Assumono tutte quante le stesse pose e con le medesime espressioni guardano lo specchio. Poi, cercando di dare un tocco magistrale al capolavoro, scelgono un'angolazione particolare per far sembrare che non siano loro a scattare, oppure si mettono proprio di fronte per mostrare bene il gioiellino che usano e...click. Ecco.

Un altro luogo privilegiato è la camera da letto, dove tutte si trasformano in artiste bohèmien o fotomodelle. Tutto questo è osservabile grazie a facebook, il primo punto. E allora bisognerebbe fondare un'associazione di tutela delle reflex, ma anche di qualsiasi altro obiettivo maltrattato per questi scopi, perché non si meritano di essere degradati al servizio di labbra da papera e sguardi ammicanti da conigliette di playboy, bensì sfruttati per immortalare un bel panorama, un'eclissi di Luna, un animale selvatico che spunta all'improvviso o un meraviglioso ricordo.

 

 

Abbiamo visto che le nostre amiche meretrici sono forse più maniache dei maniaci della tecnologia veri e propri, o quantomeno lo risultano nell'uso improprio di quest'ultima. Pensate che le loro risorse finiscano qui? No amici miei, hanno armi molto più potenti.

 

 

 

 

 

 

Ecco qui un nuovo pezzo per voi, carissimi efpiani! L'attesa è stata più breve di quel che pensavo, spero per voi che seguite non troppo lunga. Ad ogni modo il caldo torrido di questi giorni butta abbastanza giù gli animi, quindi vi auguro che la lettura sia invece un buon rinfresco per lo spirito e soprattutto buone vacanze se siete di partenza!

Ringrazio infinitamente tutti coloro che mi lasciano pareri o che apprezzano in silenzio, è un piacere enorme potervi rispondere! Quindi vi invito a non mollare, se volete.

Alla prossima :D

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Capitolo 7
*** In the summertime we go to the bitch ***


CAPITOLO VI
In the summertime we go to the bitch

 


 

Quanti di voi adorano l'estate? Alzate le mani. Eh sì, siete molti. Niente scuola, niente lezioni, ferie, mare, montagna, abbronzatura e tanto altro. Le gioie di una stagione tanto vivace sono note a tutti. Però converrete con me sul fatto che presenta anche innumerevoli svantaggi. Il caldo soffocante - specialmente nella bassa Pianura Padana – che ti spegne la voglia di vivere se non per mantenere la vita vegetativa attiva, lo star dietro alla peluria corporea che ricresce senza pietà - perché se sei una ragazza e vai in spiaggia come un cercopiteco dal sedere blu ti prendono e riportano allo zoo -, le notti a guardare il soffitto aspettando che Morfeo ti rapisca con dolcezza e una limonata fresca. Ma il team di studiosi non si dà per vinto e affronta tutto questo per il bene della scienza. In questo periodo si possono osservare molto bene alcune abitudini tipiche della specie di cui ci occupiamo. Non che d'inverno vada in letargo – non ci sperate -, però indubbiamente l'estate offre uno spettacolo unico. Tuffiamoci dunque nell'afoso aere per vedere da vicino quel che si è scoperto sul tema a noi caro:

 

  • Elettromagnetismo delle baracchine

Non so voi, ma io trovo quantomai affascinante come le meretrici, specie le giovanissime, siano magicamente attratte da questi piccoli chioschi, che notoriamente fioriscono e diventano luogo di culto in ogni città e paese per tutto il periodo estivo. Si riempiono di gente quasi subito, ma, ahimè, anche di vitelline. Quando non si ha voglia di far serata e si preferisce stare all'aperto a far due chiacchiere si accorre a rinfrescarsi con un bel gelato con gli amici di quartiere. E qui si possono vedere nel loro habitat naturale le piccole passeggiatrici che si riuniscono in massa con anche i piccoli della sottospecie di maschio. Proprio qui sta la parte davvero interessante dello studio: poter vedere i primi passi nello sviluppo di quella che diventerà una meretrice completa un giorno. Qui si trovano le cucciole allo stato brado mentre iniziano ad allacciare i primi rapporti interpersonali con l'ambiente esterno appena contagiate dal virus, si guardano intorno, studiano le loro simili, flirtano con il sesso opposto. Non è assolutamente strabiliante tutto questo? Hanno in seno il seme della vaccaggine pronto a sbocciare, rappresentano l'alba del ciclo vitale di una specie sempiterna. Scientificamente commovente.

Come dicevo, questo luogo offre il modo di socializzare in maniera semplice. Le vitelline si trovano tutte intorno. In ogni angolo c'è un gruppetto, si dividono in piccoli clan. Anche se non le vedi, puoi sentire che fanno una cagnara del trentadue. Si spostano con queste borse delle dimensioni di un San Bernardo però senza pelo, tutte impettite come se ce l'avessero solo loro in tutto il mondo. Poi non c'è una sera che manchino. Fino anche ad orari non molto adatti alla loro età non si schiodano. A quel punto penso al tempo in cui io al posto loro ero già in branda da un pezzo e mi rendo conto che in pochi anni davvero molte cose cambiano..e mi sento già vecchia decrepita.

 

  • Fenomeno di assorbimento di raggi UV

Su questo rifletto da un pezzo. E il fatto che sia ormai noto quanto le lampade siano super nocive per la pelle non fa testo. Come buttarsi direttamente sotto la scarica di un mitragliatore, stessa cosa. Ma anziché di uscirne pieno di buchi sei uno zampone di capodanno bruciato. Cosa non si fa pur di essere già avanti coi lavori al momento di mostrarsi in costume?

Mi dico, ci sarà ben un motivo se siamo di razze e colori diversi al mondo. Se i più scuri stanno in Africa e gli albini stanno al nord. Un conto è colorirsi un po', un altro è cambiare proprio nazionalità. Poi ci sono anche quelle signore e signorine che, per non doversi scoprire in pubblico, approfittano della lampada per uniformare anche quelle zone dove di solito non batte il sole. Un sorriso scappa pensando che non potranno sedersi per tre giorni col fondoschiena ustionato. Una volta passato l'effetto gamberetto finalmente possono esibire orgogliosamente le loro fatiche con i bikini più invisibili possibile. Adesso ci sono questi pezzi di sotto tipo tanga che spariscono magicamente tra le natiche, come risucchiati da un aspirapolvere piazzato proprio lì. Ma per le più pigre che possiedono ancora modelli vintage composti da una semplice mutanda e non hanno voglia di fare acquisti esiste l'escamotage di adattare sapientemente i costumi arrotolando la parte dietro, oppure stringono i triangolini del reggiseno per mostrare anche quel che non c'è.

Ecco così che le meretrici sono pronte a sfoggiare il fisico color pupù in piscina e sulla spiaggia. Allora pensi che andranno a farsi un bagno, si metteranno un po' in mostra per attirare qualche preda nella rete. E invece no, si piazzano sul loro lettino o per terra e ci rimangono per ore. Che poi diciamocelo: che senso ha riempirsi di olio a mo di cotoletta e poi mettersi al sole se sei già abbrustolita come la porchetta alla sagra del tortellino? Questa è una delle domande che più attanagliano gli scienziati del campo dell'era moderna. Tra le giovani indiscrete domina questa moda di portare i pantaloncini modello “sotto la tasca, la chiappa esce”. Praticamente sono dei pezzi di stoffa inguinali lunghi mezza spanna - più per abbellimento che per abbigliamento - da cui spuntano le natiche birichine in cerca di aria. Ovviamente per questa scelta possono optare solo coloro che si sono prontamente bombardate da un po' di raggi UV, sarebbe antiestetico mostrar le chiappe chiare forgiate dal rigido inverno e con qualche brufoletto. Ma allora piuttosto che spendere 10 o 20 euro per un capo tanto inutile tanto vale girare in mutande, visto che la funzione è più o meno la stessa.

E in tutto questo vi chiederete..ma le poverine dalla pelle candida che se vedono la luce del sole si riempiono di bolle all'istante, come fanno? Dipende da cosa sono disposte a rischiare, se non puntano sul trasformarsi in panterone brune, dispongono sicuramente di altri assi nella manica.

 

  • Andamento esponenziale dei book

Si sa, è bello stare all'aria aperta. Se il caldo non è troppo opprimente una bella passeggiata in compagnia è sempre un toccasana per il buonumore. Però dovete sapere che ad una vacca questo non basta. Troppo banale. Perché non ingegnarsi sempre con nuovi metodi per esprimere al meglio la sua stessa essenza? E allora ecco che le viene in soccorso l'ultima tendenza in fatto di scatti: il book fotografico. Ormai una vacca non è una vacca che si rispetti se almeno una volta nella vita non si è fatta fare un servizio come si deve, possibilmente da un fotografo professionista. Questa stagione, che tiene cappotti e sciarpe relegati negli armadi per un po' di tempo, permette di mettere in mostra sicuramente meglio tutte le grazie possibili dando quel tocco artistico - e all'occorrenza anche un po' di photoshop se non sono quintalate di trucco – in spazi aperti. Ma perché no, anche all'interno, purché risalti bene la figura. Qualunque sia la scelta, è un must. Che siano duecento foto tutte uguali con abiti diversi poco importa. Quello che davvero conta è un album il cui singolo pixel sia un'effigie imperitura che reciti “io sono una figa colossale, che nessuno trovi il coraggio di controbattere, amatemi”. Inutile dire che l'effetto finale spesso risulta discostarsi parecchio da questa immagine di fèmme fatal assoluta che alberga nei sogni erotici di ogni uomo. Grazie come sempre a quel ricettacolo del peccato che è facebook siamo sempre aggiornati sugli ultimi scatti sensuali delle nostre beniamine. Dopo numerose osservazioni e tempi prolungati di studio approfondito si è giunti alla conclusione che esistono tre tipologie di book fotografici:

 

  1. Vanity Fair:

In questo caso ci troviamo in uno studio professionale, di quelli con il telo bianco o nero sullo sfondo. Se vi è mai capitata sott'occhio una rivista di gossip o di moda, avrete già in mente l'immagine. La scelta è caratteristica delle vacche più vamp e ardite. Si atteggiano a modelle di fama mondiale per poi dare quell'idea di ridicolo spudorato tendente al grottesco...però apprezziamo lo sforzo.

 

  1. Amica della natura:

In mezzo ad un bosco, in giardino, fuori da qualche edificio o castello. Il verde diventa il contorno ad una specie di fatina di quelle che uno immaginerebbe in un contesto fantasy. Con l'aria candida da madonnina è il ritratto della brava e bella ragazza che sogna un mondo pieno di unicorni rosa da cavalcare sugli arcobaleni. Davanti ragazza della porta accanto e dietro passeggiatrice che sa il fatto suo.

 

  1. Fai da te:

Come se non bastasse, c'è anche una categoria di affette dal virus che, pur di avere un servizio senza troppe spese, assoldano un amico o amica muniti di obiettivo; il vero problema sorge poi quando la suddetta persona è la prima ad avere la brillante idea perché ritiene il soggetto perfetto da immortalare. Ma io dico, ma questi qui hanno gli occhi foderati di prosciutto? O sono proprio scemi? Mai dare corda ad una passeggiatrice, che ha già la testa più montata della panna, non c'è bisogno di rincarare la dose.

 

 

Per tirare le somme, abbiamo definito un po' di proprietà della calda stagione, delle cui leggi regolatrici legate al fenomeno della vaccaggine siamo molto felici, per non dire orgogliosi. Ma ogni stagione ha i suoi tesori da offrire all'occhio e non solo. Noi amanti dell'autunno, quello senza l'umido che ti entra nelle ossa da farti sentire vecchio e reumatico, rimaniamo affascinati dal sole che non offende e dai primi thè caldi del pomeriggio in buona compagnia. E la primavera con le sue fioriture, o l'inverno quando le risate sono la linfa vitale per scaldarsi. Però che adesso non vi illudiate che questo virus sia stagionale, folli coloro che si distraggono. Contagia sempre e comunque, mai abbassare la guardia.

Ma non stiamo forse dimenticando qualcosa?





Ottobre è ormai inoltrato e un nuovo capitolo è arrivato! Salve a tutti i lettori e autori di efp che passeranno da qui, l'avventura nel mondo reale della vacca non si arresta con i primi freddi. Come sempre, per chi vuole e ha tempo i pareri sono oltremodo graditi, altrimenti basteranno dieci minuti di tempo spesi a ridere, spero :) un saluto a tutti!

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Capitolo 8
*** Tunz tunz tunz ***


CAPITOLO VII
Tunz tunz tunz




Volume al massimo.
TUNZ TUNZ TUNZ.

Su le mani!
TUNZ TUNZ TUNZ.

Luce stroboscopica.
TUNZ TUNZ TUNZ.

Insomma, avete capito dove ci troviamo.
Noterete che non ho accennato nemmeno nel capitolo precedente a questo delicato tema, sebbene sia strettamente correlato; probabilmente avete pure pensato che me ne fossi dimenticata dal momento che non aveva ancora fatto comparsa. Se siete così malpensanti, farete bene a ricredervi. Perché ogni grande argomento deve creare la giusta suspense, farsi attendere. Ma soprattutto è così imponente da meritare una trattazione a parte. Potete immaginarlo. La discoteca è il regno dei balocchi di una vacca moderna. Paese della cuccagna, locus amoenus; chiamatelo come preferite, quello rimane. Oppure la casa degli orrori che i disagiati sociali come la sottoscritta tentano con ogni mezzo disponibile di evitare, ma ogni tanto ci si trovano per caso con gli amici, provando a buttarla sul ridere. Sulla spiaggia, al chiuso, all'aperto, ogni periodo offre mille possibilità e località per scatenarsi e richiama a sé le folle, come un buco nero risucchia tutto ciò che oltrepassa il suo orizzonte degli eventi.
Quel che voglio teniate bene a mente è che un ambiente contaminato come questo ha sempre - ripeto, sempre - una percentuale  di vaccaggine al suo interno. Se cercate un soggetto virulento da studiare e non sapete che terreno pestare, è lì che dovete recarvi. Ne troverete a palate. Per giunta entro un raggio d'età piuttosto largo. Dalle vitelline fresche di pubertà alle più mature. Il picco massimo risiede intorno alla ventina, com'è naturale che sia, nel pieno vigore degli anni.
Sarà un ottimo esperimento osservarle in primis tutte in fila ansiose di entrare. Perché al giorno d'oggi te ne stai un bel po' al fresco fuori - a qualche chilometro dall'ingresso - poi entri ad orari improponibili che già ti è passata la voglia. Allora l'occhio casca un po' su chi è più nuda, chi ha il tacco più vertiginoso, chi ha i mascheroni più pesanti ecc ecc. Per ingannare l'attesa si può immaginare che all'interno non ci siano pista né console, ma solo un lungo tavolo cui si siederanno severissimi e competenti giudici - un po' in stile talent show - che selezioneranno la vincitrice dello zoccolino d'oro. Perché alla fine è solo di questo che si tratta. Una competizione ad alto livello tra chi meglio sfoggia le proprie doti. In questo modo sarebbe anche legalizzata e con molti spettatori.
Orbene, armandoci di santa pazienza, mettiamoci in attesa tutti quanti ed entriamo nel luogo di perdizione per antonomasia del ventunesimo secolo:


 
  • Sindrome del ballo di San Vito
Lo devo ammettere. Io non c'ho il fisico per fare le sei di mattina...ma anche meno delle sei. Saltellare come una gazzella dopo un po', oltre che profondamente noioso, è spossante. Anche perché non puoi ballare sul serio. Lo spazio vitale necessario ad un normale apporto di ossigeno ai polmoni e per il movimento è di un metro quadro a persona. Non ne hai neanche metà. Il fatto che il genere musicale quasi sempre sia qualcosa di indescrivibilmente orrendo per i timpani sicuramente non è un incentivo. Poi, qualunque calzatura tu scelga, prima o poi saranno i tuoi piedi a chiederti un po' di pietà. E ci aggiungerei il fatto che le alte un metro e un tappo come me rischiano costantemente la vita con gomitate in faccia dai più ubriachi ed esuberanti.
Poi ti giri, e la vedi. Lì, con tutta la naturalezza del mondo. Capisci che è esattamente nel luogo adatto, che non potrebbe essere se non così. Una sgualdrina scatenata insieme al suo gruppetto di socie. Ci dà come se non ci fosse un domani, conosce i testi di ogni canzone – che di solito sono due parole ripetute per cinque minuti, quando ci sono – perché sicuramente sarà il suo cd preferito per la macchina o che ascolta nell'ipod. E non si ferma mai. Dico mai. C'è da inchinarsi alla perfezione di questa tenacia da highlander della house. Poi le più audaci si lanciano in performance ben visibili a tutti salendo su tavoli, panche o qualsiasi altra superficie in grado di sostenerle.
In tutto questo, io sto lì che mi preoccupo dello schifo che troverò sotto la borsa appoggiata per terra, cerco di rimediare qualche centimetro in più di spazio, la cassa toracica mi rimbomba come se dovesse esplodere ad ogni tunz. Una lotta per la sopravvivenza, fino all'agognato momento di uscire dal carnaio di corpi e tornare a respirare. Al che, la domanda sorge spontanea: ma come fanno? Sono alimentate da una nanobatteria nascosta nel reggiseno? Si allenano sotto la doccia? No, probabilmente è solo molto alcool che continua a circolare nel sangue.

 
  • Ricerca del principe azzurro
Poi c'è questa cosa inspiegabile. Allora, parliamone un momento. La maggior parte degli individui che si trovano qui sono generalmente microcefali che girano ingrifati tra la pista cercando di abbordare qualcuna con il classico savoir faire da discoteca "ciao pupa, spero ti piaccia dipingere così ti mostro il mio pennellone" oppure "ehi, balliamo un po' insieme? Sono maestro di mambo orizzontale". Altri non parlano e puntano sul linguaggio del corpo con condimento di sguardi alla James Bond. Perché si sentono soli, sono imbecilli e basta, non è comunque tema di questa discussione - seppur un'istruttiva digressione sociologica. Il problema è che molti di questi galantuomini ricevono segnali di incoraggiamento anziché i dovuti improperi. Il meglio che una ragazza single può sperare di acchiappare col retino è questo tipo di pesce qui. Perciò, pensano sul serio le nostre infette di trovare il grande amore in questa gabbia di deficienti? Strusciarsi col primo tamarro che capita, chiudersi al cesso a limonare e fare pure peggio, per cosa? Lo squallore non ha limiti. Probabilmente si sono scordate la parte del principe e si sono accontentate dell'azzurro delle mutande di Armani che uscivano dai suoi jeans.
 
  • Accumulazione di prede
Ecco che il giorno dopo comincia la corsa al ricordo. La cortigiana tenta disperatamente di scavare nei meandri dell'encefalo per scoprire che è successo la sera precendente. Magari si fa aiutare anche dalle amiche, così possono ridersela insieme su quanti ragazzi si son fatte - chissà se tengono anche un conto come i galeotti sul muro dei giorni. Poi si daranno anche i punteggi, faranno la classifica in base a quanto si sono spinte e se con amici o sconosciuti. Ma perché no, tra questi ci possono essere anche le amiche stesse. L'astuta tecnica di fingersi lesbiche per non essere importunate può tornare molto utile.
Oppure era semplicemente troppo alcol anche in questo caso.




Dimentichiamo qualcosa di fondamentale: è doveroso lamentarsi un momento del prezzo di tutto questo. Non del prezzo in termini di degrado sociale, che è altrettanto grave, ma del prezzo prezzo. Togliendo certi luoghi estivi con ingresso gratuito, devi fare un mutuo se vuoi andare ogni sabato a ballare. E nonostante questo le discoteche si riempiono di sciaquette, perché usufruiscono di sconti speciali donna, e conseguentemente di fighetti con la bava alla bocca speranzosi di agguantare un po' di carne fresca. Nella spesa non si deve tralasciare tutto il bere che quasi tutti si scolano in una serata. Della serie meglio avere un cinquantino, che tanto se ne andrà presto. Evidentemente tale gran trastullo vale quel che costa. Ma spero che gli amanti di questo luogo quando ancora non aveva raggiunto questo pietoso livello siano d'accordo con me, così come i frequentatori più seri.

Conosciamo, quindi, un punto di ritrovo per le nostre passeggiatrici, ma, come immaginerete, non è la sola circostanza che le fa spuntare come funghi.




Oh oh oooooh buone feste, popolo di efp! Causa problemi con il pc e altre incombenze il lavoro è stato molto rallentato, ma non fermato! Tra i vari bilanci di fine anno spero non vi facciate prendere troppo dalla malinconia e vogliate concedervi un po' di pausa da riflessioni troppo impegnative. Come sempre, un bacio a tutti coloro che passeranno da qui :)


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Capitolo 9
*** No vacca, no party ***


CAPITOLO VIII
No vacca, no party

 

 

 

I grandi eventi dell'anno, carichi di aspettativa come ogni volta, mettono in subbuglio gli animi - per non parlare dei telegiornali. Si progettano viaggi, mangiate da ludri, feste galattiche che non si scorderanno mai e così via. C'è chi sogna e si nutre del potere benefico di queste occasioni per divertirsi e stare in compagnia, ma anche chi subisce passivamente o non se ne cura troppo. Ognuno la vive a modo suo, insomma. Poi ci sono gli eventi minori, più discreti, ma non per questo meno importanti. Tanti momenti da condividere con parenti e amici costellano di vivaci ricordi la memoria.

Le domande in merito degli studiosi del virus "Bella di notte" sono le seguenti: questa specie particolare come si comporta all'avvicinarsi di tali avvenimenti? Che tipo di preparazione psicologica e non solo si appresta ad affrontare? Quali pensieri condiscono la mente di una vacca in modalità festa?

 

  • Distorsione di Halloween

Ormai è chiaro da molto tempo. Forse da quando quest'usanza venne importata non so quando nel bel paese. Se non è questa la festa delle sgualdrine, ditemi cosa può esserlo. Non trovo davvero altra occasione tanto evidente. Quando mai una ricorrenza porta a svestirsi tanto quanto Halloween?

Non mi piace fare la Savonarola della situazione, ma questa volta mi tocca. Lo confesso a voi che potete capire: un bel falò di tutti gli abominevoli costumini da diavolessa sexy, vampiressa sexy, infermiera sexy e quant'altro sarebbe mirabile visione. Se vuoi fare uno spettacolino per il fidanzato per dare il piccantino che manca alla coppia, fai quel che ti pare. Ma in giro così no. Non si può vedere una roba del genere. Un esercito che implacabile conquista porti che si credevano sicuri, come semplici festicciole tra amici, sottomettendoli al loro oscuro potere. La parte divertente del travestimento è proprio quella di giocare con trucco e abiti, tirare fuori la fantasia. Spaventare, trasformarsi in cattivi o buoni delle storie. E allora trovare nei negozi questi cosi di lattice o sintetici ogni anno fa pensare che purtroppo le cose continuano per la stessa brutta piega che hanno preso ormai da tempo.

 

 

  • In vino veritas

Gli effluvi dell'alcol. Quante vittime mietono e trasportano lungo il loro irreversibile corso. Ma quanto possono rivelarsi alleati all'occasione. Per scovare una meretrice sotto mentite spoglie sono un'arma forse non molto sofisticata, ma super efficace. Non che ci si debba ingegnare per far ubriacare l'accusata, ci penserà da sé. In fondo non è difficile, ormai in qualsiasi festa sgorgano fiumi di alcol a volontà e il divertimento non prescinde da ciò ormai da tempo. Quanto tempo pensate che ci voglia prima che la rivelazione si mostri davanti a voi? Tempo di ambientarsi un po' e via che si scoprono gli altarini. Baci rubati qua e là schioccano – spesso a tempo di tunz tunz – rivelando attrazioni segrete con anche più maschietti, fidanzati e non. Si sentono un po' le dive della situazione le nostre infette, api regine di ogni alveare colmo di operai incantati dalla loro dote. Quando una meretrice ha passato in rassegna tutti i membri di un gruppo si dirigerà verso altri orizzonti andando a lasciare traccia del suo passaggio. Non può certo fermarsi solo perché la disponibilità è finita in una cerchia, deve farsi conoscere da tutti. E così le occasioni in cui si riuniscono i clan diventano la rampa di lancio perfetta. Quindi, mie sveglie giovani, aprite gli occhi e cercate di salvaguardare i vostri allocchi del cuore dalle sue grinfie. Se avvistate il nemico, monitoratelo, studiate le mosse ed evitate stragi. E a voi, furbastri, chiedo invece di mostrare un po' più di nervo nel mostrarvi superiori a certe avance, siate uomini d'onore!

 

  • Natale e capodanno, solo danno

Oh oh oh. Una risata dalla Lapponia si espande e giunge alla dolce fantasia dei bambini promettendo regali. Il lievitare delle panze e dei panettoni annuncia che il comune denominatore del gennaio collettivo saranno dieta e palestra. Una vacca invece ha una priorità su tutto questo: fare la vacca. E com'è durante le sacre festività? Ma che domande, sempre la solita. Prima o dopo il pranzo di Natale organizza la tattica seratina in discoteca, perché non si perdano le abitudini; magari sotto il vischio potrà piazzare un fighetto da poter baciare e aggiungere alla collezione. Nessun viaggio di famiglia, nessuna imposizione potrà impedirle di compiere la sua sacra missione. Per l'ultimo dell'anno stesso copione, perché una vacca a capodanno è ancor più vacca tutto l'anno. Un baccanale in onore del nuovo che mette il vecchio in un cassetto, per scatenarsi e togliere i freni agli ormoni. Vi siete mai chiesti come mai ci sia un numero non indifferente di parti settembrini? Fate due conti e a voi la sentenza.

 

Volete dare una festa? Si avvicina un compleanno? Allora non temete, sicuramente una cortigiana o una profumiera compariranno magicamente. Ormai si sa, no vacca, no party.





Amici cari, ben ritrovati! Approfitto per augurare un buon anno in ritardo e dire un caloroso grazie a tutti i recensori nuovi e chiunque trovi il tempo di leggermi. Il giro di boa l'abbiam passato da un po', non manca molto alla fine, chi mi ama resista!
:)

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Capitolo 10
*** Sorpresa sorpresa, una vacca inattesa ***


CAPITOLO IX
SORPRESA SORPESA, UNA VACCA INATTESA

 

 

 

Giunti a questo punto, abbiamo un sacco di materiale utile. Siamo quasi immuni a questo virus e possiamo facilmente debellarlo, quantomeno a saper da chi diffidare. Ma ho detto quasi non a caso. In una foresta incontaminata di un paese tropicale, quel che ci ferisce maggiormente è l'insetto che non vediamo, la sanguisuga di cui non ci accorgiamo finché non ci si appiccica alla gamba attraversando un laghetto apparentemente innocuo. Ma noi non vogliamo fare la fine dell'esploratore che ingenuo si avventura senza considerare che il pericolo è ovunque. Spesso ci preoccupiamo troppo di essere attaccati da un gorilla particolarmente girato e ascoltiamo il rumore delle frasche mosse dai suoi passi. Però non è il solo nemico che incontreremo nel nostro cammino. Ci sono le zanzare perfide che ti anestetizzano per poterti avvelenare con calma e farsi una scorpacciata in santa pace – e in questi luoghi sono degli apache con tanto di missili, altroché le nostre, miseri idrovolanti al confronto.

L'effetto sorpresa. Ciò che ci destabilizza, l'imprevedibile, il meno ovvio. Quello che sembra e non è. O quello che non sembra e invece è. Comunque giriate la frittata, vi trovate una vacca sotto al naso e ci rimanete male. Perché siete distratti, perché il virus non sempre si manifesta così apertamente, perché ha sviluppato un ottimo diversivo come le zanzare. Avete presente quelle uova di Pasqua giganti che ci potete mettere comodamente un bimbo di tre anni dentro? Ecco. Certe sgualdrine sono esattamente così. Si presentano bene, sembrano tanto simpatiche e alla mano. Poi dentro c'è la sorpresina minuscola, brutta, che ti devi anche montare, manco fosse un mobile dell'Ikea. E zacchete, sei fregato. Ma noi non abbiamo intenzione di rimanere con un palmo di naso:

 

  • Flusso di testosterone

Quando una ragazza sta in mezzo soltanto ad individui di sesso opposto, le cose sono due: o è il classico maschiaccio, perché cresciuta con solo fratelli o non ha ancora capito come far emergere la propria femminilità, oppure è una profumiera di prima categoria, per non dire vacca. Non si scappa. Poi la scusa che viene propinata è la seguente:“ma le ragazze sono cattive e ti giudicano, mentre i ragazzi ti prendono così e scherzano con tutti in buona fede, mi trovo così bene!”.

No.

Non diciamo balle, per piacere. Ti piace avere tanti zebedei intorno, che c'è di male ad ammetterlo? Siamo sinceri. Un po' di vanità ce l'abbiam tutte, ma in questi casi direi che si va un pochino oltre la soglia. Che poi succede questa cosa molto subdola. Loro cercano di farsi passare per la prima categoria di ragazze. Quelle che le compagne non sanno comprendere perché sono le “diverse”. Quelle toste con una personalità tale da poter sopportare bene un branco di masculi in preda a tempeste ormonali e demenza adolescenziale, perché sono superiori. Ma in realtà non c'è nessun problema di timidezza. Sono le prime a non voler instaurare un rapporto di convivenza con le concorrenti – secondo loro chiaramente – perché la merce deve essere tutta loro. Non sia mai che qualcuna possa portare via una preda. Non hanno nemmeno un gran che di empatia e sensibilità. Egocentriche e super dinamiche, sembrano esattamente il ritratto della simpatia, quelle persone che piacciono a tutti. Però, guarda caso, non c'è combriccola di maschietti che si salvi, almeno uno se lo sono fatto, per forza. Se poi ne conoscono altri, non temete, ne acchiappano subito un altro. Ognuno ha la sua concezione di socievolezza, giusto?

 

  • Limite del flirting

Non so se vi sia mai capitato di vedere questa cortigiana in azione, ma è un fenomeno più comune di quel che si pensa. Pensate ad una serata in compagnia, dove volete, purché sia un luogo che permetta le chiacchiere. La candidata conosce un ragazzo, per mezzo di amici, poco importa. Inizia la cosiddetta light conversation partendo da una cosa in comune e poi tutto vien da sé. Niente di strano, voi direte. Infatti fin qui tutto nella norma. Se starete attenti invece noterete un po' di ocheggiamento che inizia a zampillare dal becco della nostra paperella. La voce comincia a essere più insopportabile. Inizierà a venir fuori l'indole da principessina, racconterà le disavventure col suo attuale fidanzato sperando di far pena, il che significa “dammi tu quello di cui ho bisogno, son disponibile da subito, fammi tua”. Magari verranno fuori argomenti molto personali non adatti certo al primo approccio. Oppure vorrà far colpo in maniera poco genuina. Al che voi, seduti lì a fianco mmmm che strano. Però lascerete correre, perché intanto cercherà di fare conoscenza anche con voi, si mostrerà aperta e disponibile. Quindi poi ma no, è solo un tipo un po' particolare. Eccoci al punto cruciale. Un po' particolare. Già da questo il seme del sospetto non vi deve abbandonare. Non fate volar via quella piccola intuizione fugace solo perché non avete prove. Prima o poi qualcosa salterà fuori. Se così non sarà, allora caso eccezionale, errare è umano. Ma vi assicuro che questi pochi fatti racchiudono spesso un regalino speciale che suona tanto di zozzeria.

 

  • Inversione della migliore amica

Ah, quanta poesia. La migliore amica. Colei di cui ci si fida di più, che ci conforta, ci capisce. Dolcezza e virtù in un'unica insostituibile persona.

Forse è una delle cose più stupide che si possano dire - in moltissimi casi, non è una legge perché le variabili sono troppe. Ma più che leggenda metropolitana è un dato di fatto. Quanta gente ha dovuto ridimensionare il significato di questo termine, soprattutto rivedere i criteri di scelta. Quanti tradimenti e delusioni. Per voi ragazze e donne: quanto fa male vedere questa persona tanto cara, in cui avete investito così tanto affetto, rubare senza complimenti un'altra persona con cui avete intrapreso un cammino importante? Magari progetti di convivenza, matrimonio, o anche solo amore senza una meta. Ma amore. Probabilmente non è quello della vita, è destinato a finire.

Ma il male è tanto. La peggior specie di vacca. Ti colpisce alle spalle e anche meglio, perché l'ultima che avresti accusato. Ma questa volta la vittima sei tu. Non è un caso se anche Dante mette i fraudolenti tra i peggiori peccatori dell'inferno. Quando si tratta di sentimenti forti è difficile. Si lotta e si soffre. Se subisci una perdita di questo tipo per mano di un'amica allora c'è decisamente qualcosa che non va. In tutto. In te che sei un'ingenua, in lei che è imperdonabile, in lui che è un idiota se non ha avuto il coraggio di lasciarti prima dato che non gli andavi bene. Quindi attenzione. Badare bene ad amiche un po' particolari. Solo voi potete sapere chi sono. Sta a voi giudicare se è bene fidarsi o no. Ma non fatevi cogliere impreparate.

 

 

Guardiamoci intorno. Quante uova di Pasqua ci sono. Grandi, dalle carte colorate. Tutte scintillanti e allettanti. Anche più vicino di quanto non immaginiate.

Apriamole.

Quel che c'è dentro non ci piace. Impariamo a distinguerle da quelle più piccole, ma con le sorprese più belle.






Ormai ci siamo, miei adorati lettori e recensori! Siamo al termine, ma c'è ancora qualcosina per voi! Le attese sono meno strazianti in questi tempi, spero sia per voi cosa gradita. Grazie come sempre a tutti e ci vediamo alla chiusura!

 

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Capitolo 11
*** Perseveranza ***


CAPITOLO X
PERSEVERANZA

 

 

 

Tremendo fino ad ora, non trovate? Queste vacche e profumiere proprio non danno pace. Sono ovunque. Spero non vi facciate prendere dal panico, semmai abbiate un po' di consapevolezza in più o possiate riflettere.

C'è un qualcosa di davvero grottesco in queste figure. Dai primi capitoli lo vediamo subito. Non c'è nemmeno bisogno di andare al circo per vedere i clown, basta uscire per strada o pensare alla tal “amica” che corrisponde al profilo. Se esaminiamo la parte più buffa del tragicomico ci rendiamo conto di una cosa: il loro miglior pregio. La perseveranza. La convinzione di essere nel giusto, sempre. Il virus è talmente arrivato al fondo della loro anima da rendere assolutamente normale la malattia. Strabiliante. La tenacia con cui si difendono o difendono i loro ideali innestati dalla distorsione della realtà è lodevole. Con tutta l'energia che ci mettono a volte temo un futuro distopico dove regnano incontrastate il pianeta ridotto alla stregua di una nuova Pangea, un grande impero alla cui magnificenza anche Alessandro Magno si inchinerebbe e poi se ne andrebbe a zappar la terra. Un'idea terrificante.

Come riverbera questa inclinazione sulle relazioni interpersonali dell'infetta?

 

  • Complesso del guru dell'amore

Un grande dono è spesso accompagnato da un grande cuore. Ecco perché una vacca col talento naturale è così tanto generosa da voler tramandare la sua arte ad altre allieve. Non si risparmia quando c'è da dispensare un po' di vaccaggine gratuitamente. Ecco che la vediamo all'opera nel momento in cui un'amica le chiede un consiglio. Sei indecisa tra il fidanzato storico un po' appassito e il macho latino che ti corteggia in segreto? Beh, lei ti dirà di farti un po' di esperienza anche col secondo nel frattempo, poi vedi chi è meglio. Non si può agire senza avere confronti d'altronde. Non c'è dubbio che sia massima esperta in questi casi e sa anche come aiutare un'amica in difficoltà.

 

  • Riciclaggio dell'ex

Che noia la vita certe volte. Il sentore che manchi qualcosa, il tedium quotidiano, la routine. Questo è proprio il momento in cui viene in soccorso il non proprio dimenticato ragazzo in fondo al cassetto. La nostra vacca si sente un po' sola, non riesce a trovare un sostituto cui donare il suo grande cuore. E ogni vacca degna di questo nome ne ha uno coi fiocchi sempre pronto a consolarla dai mali del mondo, basta una chiamata e si fionda. Poi va beh, rimane la situazione di non relazione ufficiale, ma di ufficioso c'è molto intercorso, ma molto molto.

 

  • La legge è vacca per tutte

Niente da fare, una cortigiana non ammetterà mai la sua vera natura. Non cercate di psicanalizzarla perché otterrete l'effetto opposto. Sarà solo più giustificata a comportarsi come tale e attribuirà le sue azioni all'originalità, perché lei è una voce fuori dal coro. Oppure qualche racconto struggente un po' romanzato di un 'infanzia difficile sarà sempre l'asso pronto a uscire dalla manica. Peccato che i casi veri di questo tipo sono molto rari. Non c'è più la percezione del vero dramma, bisogna condire un po' le storie finché non si finisce per credere alla finzione.

E che succede a questo punto? Che l'accusa è rivolta alle altre. Viene proiettata la colpa, così come il riflesso allo specchio. Il bue dà del cornuto all'asino. E poi ci mettono una bella croce sopra. Che possiamo fare al riguardo? Prendere i popcorn, metterci comodi e guardare lo show. E se siamo noi le interessate? Che domande, festeggiate.

 

  • The bitch came back the very next day

Questo particolare è un sollazzo per i maschietti che si trovano una signorina infetta e non sanno come disfarsene. Perché è come tentare di liberarsi dal morso di uno squalo che non mangia da una settimana. Bravo chi ci riesce. Tralasciando un momento i goderecci della situazione, beata ingenuità loro, inizia ad essere spinoso scollarsi una cortigiana che ha puntato ed è determinata ad ottenere. Ci vuole una certa classe, fermezza e sangue freddo. In primis ad accorgersi del guaio (perché non sono tutti svegli allo stesso modo) e poi a mostrare segni di disinteresse. Perché i miei adorati zozzoni lo sanno. Dai confessatelo. Quanti di voi riescono a resistere e a fare i virtuosi della situazione senza prima volersi fare un giro sulle montagne russe del peccato? Ma noi vi perdoniamo, purché vi ripigliate.

Per noi donzelle invece è un'altra storia. Se cercate di scavarvi una passeggiatrice di dosso o rifiutate la sua amicizia c'è un solo epilogo: leggete il punto sopra.

 

 

Eccoci qui. Munizioni preparate. Esercito mondiale, unito sotto la bandiera della giustizia, pronto a combattere. Il nemico è un avversario tosto, ma non imbattibile. Nel momento in cui decidete di schierarvi e scendere in campo sappiate che prenderete parte a una guerra eterna. Le battaglie saranno tante. Ma da quelle, per fortuna, uscirete. E su quelle dovete focalizzarvi, la causa intera è ancora senza soluzione, come una malattia autoimmune. Il virus agisce su qualcosa che non possiamo controllare, perciò, mentre tentiamo di capirlo, non restiamo a braccia incrociate. Dobbiamo far capire che si trovano l'avversario sbagliato di fronte.

In ultimo mi rivolgo a voi, uomini. Esseri magnifici, cretini, bambini e adorabili. Perché checché se ne dica noi donne vi amiamo. Con tutti i vostri difetti. Diffidate dalle panterone che riempiranno di spezie il vostro cammino e fermatevi un momento a sentire il sapore del sale, che senza quello il piatto fa schifo.

Voi che in questo momento state fumando la sigaretta del dopo di fianco a una di loro.

Voi che siete ancora nella fase prima della sigaretta del dopo.

Voi che siete nel bel mezzo della performance.

Fermatevi un attimo e pensate. Distinguete amore e sesso. Siate la svolta, non fatele vincere. Ogni volta che cedete una donna soffre.

E se non vi interessa questo, allora forse lo farà il suo calcio nel culo.





Miei cari, non so che dire. This is the end of the story. Grazie a tutti, dal primo all'ultimo, vi prendo a abbraccio. Un piccolo traguardo è stato raggiunto, spero le aspettative siano state soddisfatte.
Alla prossima avventura :)

Sara

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