Notte di mezza estate.

di caly
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Capitolo 1. ***
Capitolo 2: *** Capitolo 2. ***
Capitolo 3: *** Capitolo 3. ***
Capitolo 4: *** Capitolo 4. ***
Capitolo 5: *** Capitolo 5. ***
Capitolo 6: *** Capitolo 6. ***
Capitolo 7: *** Capitolo 7. ***
Capitolo 8: *** Capitolo 8. ***
Capitolo 9: *** Capitolo 9. ***
Capitolo 10: *** Capitolo 10. ***
Capitolo 11: *** Capitolo 11. ***
Capitolo 12: *** Capitolo 12. ***
Capitolo 13: *** Capitolo 13. ***
Capitolo 14: *** Capitolo 14. ***
Capitolo 15: *** Capitolo 15. ***
Capitolo 16: *** Capitolo 17. ***
Capitolo 17: *** Capitolo 16. ***
Capitolo 18: *** Capitolo 18. ***
Capitolo 19: *** Capitolo 20. ***
Capitolo 20: *** Capitolo 19. ***
Capitolo 21: *** Capitolo 21. ***
Capitolo 22: *** Capitolo 22. ***
Capitolo 23: *** Capitolo 23. ***
Capitolo 24: *** Capitolo 24. ***
Capitolo 25: *** Capitolo 25. ***



Capitolo 1
*** Capitolo 1. ***


Che schifo.
Un'altra estate.
Il che voleva dire mare, spiaggia e sopratutto sole.
Mia madre aveva deciso di mandarmi ad un odioso campo estivo.
Così lei e quell'altro idiota se ne potevano stare un po' da soli.
Odio l'estate.
Se non sei abbronzata o super in forma
ti additano il primo giorno.
Preparai velocemente la valigia
che più che valigia era un sacco.
Scesi le scale di corsa
e subii i piagnistei di mia madre
come 'mi mancherai' e bugie simili.
Uscii di casa e aspettai per poco il pullman,
la porta automatica si spalancó davanti a me
e il tanfo di ragazzi scalmanati e sudati
mi arrivò in faccia come una sberla.
Salii e mi avviai verso due posti vuoti a sinistra in seconda fila.
Due ragazze carine e abbronzate mi guardarono con aria di superiorità,
una sussurró una cosa all'altra e quella rise.
Ero abituata a sentir ridere alle mie spalle
ma faceva male lo stesso.
Ero sempre stata la dark,
quella strana o la mozzarellina.
Riemersi da i miei pensieri
e prima di sedermi notai che
un ragazzo dalla cresta verde mi stava fissando.
I suoi occhi erano arrossati e i suoi capelli
non avevano conservato un ordine preciso.
Non mi ricordo bene ma ebbi l'impressione che mi sorrise.
No, non era un sorriso...
Era un ghigno.
Buttai pesantemente il sacco sul sedile rattoppato
e feci lo stesso con il mio corpo affianco
in modo che nessuno potesse sedersi vicino a me.
Guardavo fuori dal finestrino quando
mi arrivò un frisbee in piena faccia.
Quella sarebbe stata una luuuunga estate.



Arrivammo al campo in quattro ore.
Quattro ore tra le urla, i gridolini
e i "yuhuuuu" di un biondino con il cappello
da cowboy in fondo al pullman.
Uno sfigato di nome 'Cory' o forse 'Cody'
provó a rimorchiarmi con pessime frasi fatte.
Un'altra ora sotto al sole e poi ci smistarono in diverse casette.
Ero in camera con una certa Heather ,
il suo zerbino personale Lindsay e
una ragazza all'apparenza normale di nome Bridgette.
Organizzai le mie cose vicino al mio letto,
sotto quello di Bridgette.
Una voce all'auto parlante annunció il programma.
-Colazione alle 7.00
Pranzo alle 13.30
Cena alle 19.30-
Più che una vacanza sembrava di stare in prigione.
-Nella mattinata di domani si svolgerà una lunga passeggiata
fino al lago, dove potrete rilassarvi e prendere il sole.
Munitevi di costume.-
La voce elettronica si spense.
Perfetto pensai.
Avevamo un'ora prima di cena.
Ero convinta di poterla passare dormendo
ma quella che doveva essere Bridgette mi disse
-Hey ti va di fare un giro?
-Devo andare a cercare una mia amica-
-Bhe io .... Veramente...-
-Dai su non essere timida!-
-Ok, andiamo- dissi senza troppo entusiasmo.
Attraversammo la radura dove un'altra decina di casette
come la nostra si riempivano man mano che arrivavano pulman.
-Non abbiamo fatto le presentazioni come si deve.
Io sono Bridgette.- disse interrompendo il silenzio.
-Io sono Gwen-
Camminammo un altro po' e
poi ci fermammo davanti ad una casetta.
Bridgette bussó senza indugio.
La musica proveniente dalla casetta
si fece molto più forte quando si spalancó la porta.
Balzai all'indietro per evitare di prenderla in faccia.
Ne uscì una ragazza ehmm g...grossa?
-Ragaaaaazza- gridó
Bridgette le saltó al collo.
-Tutto bene????!-
-Si adesso benissimo, lei è Gwen- disse indicandomi.
-Molto piacere io sono Leshawna -
-Ciao- dissi abbozzando un sorriso.
-Sai Geoff ti stava cercando- disse Lewshana.
Gli occhi di Bridgette si spalancarono
e si scurirono un po' prima che lei sparisse
a tutta velocità verso le casette dei ragazzi.
Leshawna rise fragorosamente e poi spostó lo sguardo su di me.
-Allora che fai non entri?-
-Di..dici a me?-
-No guarda- disse prima di sparire dentro,
lasciando la porta aperta.
Entrai in una nube di lacca e profumo.
Leshawna si buttó su una poltroncina e disse
-Lei è Anne Maria , lei Zoey e lei Dawn-
Indìcó rispettivamente una ragazza davanti ad uno specchio
( doveva essere lei la causa della nube tossica),
una intenta a discutere al telefono e
una strana ragazza seduta su un letto con gli occhi chiusi.
-Lei è Gwen-
Quelle che dovevano essere Anne Maria e Zoey
mi salutarono con un cenno della mano e
ripresero a fare quello che stavano facendo.
Dawn si alzò lentamente e mi si avvicinò.
-Perchè sei nervosa?-
-Come scusa?-
- la tua aura va nel grigio, quindi sei nervosa-
spiegó come se fosse la cosa più naturale del mondo.
-Ragazza fa poco la strana se no la spaventi-
mi salvò Leshawna.
-Allora Gwen è il tuo primo anno al campo?-
domandò subito dopo.
-Ehmm si-
-E come mai da queste parti?-
-Presumo che i miei vogliano stare un po' da soli-
-Ah... Allora notato qualcuno di interessante?-
disse ammiccando
-I..io? Ehmm no - dissi arrossendo.
Prima che potesse aggiungere qualcosa, dissi
-A proposito.... Dov'è schizzata Bridgette prima?-
-Da un ragazzo che ha conosciuto tre anni fa,
ogni anno è la stessa storia-
Fece una pausa e io aspettai che continuasse.
-Si vedono, passano l'estate a sbaciucchiarsi.
Finché la distanza non li divide.
Abitano a cinque ore di distanza e per quanto si amino
non riescono a stare insieme.
Hanno fatto la scelta più giusta,
quella di non aver una relazione a distanza
ma nessuno dei due è mai uscito o si è fidanzato con nessun altro dopo la loro prima estate-
-...-
-Si può dire che si aspettano a vicenda-
-Che cosa triste- constatai
-Io la trovo romantica, se due anime sono destinate a stare insieme
prima o poi ci riescono- disse Dawn con uno sguardo un po' perso.
-Stai ancora parlando di Bridgette?- disse,con un pizzico di malizia, Anne Maria.
Dawn arrossì visibilmente.
La voce elettronica risuonó nella radura
-Sono le 19.30
La mensa è ufficialmente aperta
è collocata alla destra del sentiero che conduce verso la montagna.-
Un breve fischio mise fine all'annuncio.
Tutt'e quattro si alzarono all'unisono
e si avviarono verso la porta.
-Mangi con noi?- disse Zoey sulla soglia.
-C..certo-
Camminammo per circa cinque minuti.
Arrivammo alla mensa, una versione più grande delle nostre casette.
Quattro tavoli lunghi e con orribili tovaglie gialle erano apparecchiati.
I ragazzi presero posto velocemente,
evidentemente per alcuni di loro non era il loro primo anno.
Leshawna come loro si diresse verso il terzo tavolo e si mise a capotavola.
Solo quando mi misi a sedere notai che anche Bridgette era con noi.
Aveva i capelli in disordine e l'evidente segno di un morso al lato del labbro.
Gli occhi persi verso un punto ben preciso alle mie spalle.
Mi girai non troppo discretamente e scorsi il ragazzo del pullman
con un'espressione da ebete uguale a quella di Bridgette.
Leshawna dal canto suo cercava di risvegliarla da quella specie di trans.
Non era sicuramente la prima volta che vedeva quella scena.
Il cibo arrivò velocemente, fin troppo velocemente.
Una sbobba biancastra mi venne sbattuta davanti
non troppo gentilmente.
Come l'aspetto, il sapore era orribile.
Ma nessuno si lamentava.
Mi bastò dare un'occhiata allo chef dietro il bancone
e il cibo mi sembrò improvvisamente più buono.
Un uomo di mezza età, ben piazzato e tatuato
se ne stava dietro il bancone, stringendo un mestolo di legno nella mano destra.
Sembrava quasi che aspettasse che qualcuno si lamentasse.
Dopo cena ci recammo ognuno nelle proprie casette.



Ci facemmo la doccia nei bagni comuni a turno.
Tornai in camera e feci per indossare il pigiama
ma fui fermata da Bridgette.
-Che stai facendo?-
-Sto andando a dormire, no?-
-Ma adesso c'è il falò-
-Il che?-
-Accendiamo un fuoco ci sediamo intorno e arrostiamo marshmallow-
-....-
-E ci raccontiamo storie di paura-
-Okkei mi hai convinto- dissi avendo sentito le parole 'storie di paura' .
Indossai una maglia nera semplice e un pantaloncino jeans
e seguii Bridgette fino al centro della radura che era illuminata da un fuoco.
Diversi ragazzi vi erano seduti intorno con delle borracce per l'acqua
ma era evidente che non ci fosse acqua dentro.
I più piccoli erano segregati nelle camere
ma stando a quanto mi diceva Bridgette
noi eravamo piuttosto liberi.
Un gruppo di ragazzi tra cui c'era un Geoff sorridente si avvicinò a noi.
-Hey piccola come va?- disse il biondo e senza darle il tempo di risponderle
si avventò sulle sue labbra.
-Woh woh ... Amico, credo che possa bastare- disse il ragazzo dalla cresta verde.
Mi schiarii la voce.
-Ah,ehm,si,giusto.... Ragazzi questa è Gwen.-
Disse Bridgette, ancora persa negli occhi di Geoff.
-Gwen questi sono:
DJ
Owen
Trent-
I miei occhi si spostarono velocemente
da un palestrato ad un ciccione
ad un ragazzo con una chitarra in mano.
-E lui è Duncan.-




**Angolo dell'autrice**
Come va ragazzi?
Allora questa è la mia seconda
Ff quindi non mi tirate le uova :3
La prima era una AxH ma questa
È chiaramente una DxG
Fatemi sapere cosa ne pensate liberamente
Anche se è solo il primo capitolo
Baci e buone vacanze :)

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Capitolo 2
*** Capitolo 2. ***


-E lui è Duncan.-
I miei occhi percorsero velocemente i lineamenti del ragazzo che mi stringeva la mano.
I suoi capelli erano stati fissati d un qualche gel.
La sua cresta verde finiva con un ricciolino sulla punta.
Aveva diversi piercing sul viso.
Due spalle larghe.
I pantaloncini lasciavano intravedere i polpacci muscolosi.
Tornai velocemente agli occhi, forse ero stata un po' troppo indiscreta con lo sguardo
perché quando risalii le sue labbra erano piegate in un ghigno che non lasciava intravedere i denti.
Notai che mi stava ancora stringendo la mano e quasi di scatto
ritrassi la mia e la nascosi dietro la schiena, arrossendo.
Ci sedemmo tutti intorno al fuoco.
Ogni tanto lanciavo occhiate al Punk.
Il fuoco gli illuminò lo sguardo.
Sentivo i suoi occhi sulla mia pelle.
Come era possibile?
Avevo visto i suoi occhi mezza volta
e avrei giurato di poterli riconoscere tra mille.
Trent stava suonando un pezzo che non avevo mai sentito prima.
L'atmosfera era molto particolare, non dico che mi piacesse per carità... ma era particolare.
Geoff e Bridgette erano spariti.
-Alloora Gwen ... Ti piace questo posto?- la voce calda di Duncan mi fece sussultare.
-È molto emmh ... Suggestivo?-
Sorrise divertito.
-Ti piacciono le storie di paura?-
-Diciamo che mi divertono parecchio- ghignai
-Ne conosci qualcuna ?- chiese inarcando un sopracciglio.
-Parecchie- dissi e iniziai a raccontare una storia abbastanza inquietante.
-...si dice che è in notti come questa che l'uncino riappare per mietere qualche altra vittima-
Mi divertii a guardare le facce terrorizzate dei presenti, sopratutto quella di DJ.
Ma un urlo agghiacciante mi fece sobbalzare.
Tutti gridarono all'unisono mentre la risata fragorosa del Punk si diffondeva nella radura.
Aveva un ferro vecchio in mano piegato a mo' di uncino e si rotolava a terra.
Un ragazzone con una maglia da football gli salì addosso e gli bloccó i polsi per poi assestargli un calcio nelle costole.
La sua risata ne risentì
Ma dopo un paio di colpi di tosse riprese a ridere.
Quando ebbe finito si asciugó le lacrime che gli si erano depositate ai lati degli occhi.
DJ e Trent si alzarono indignati e Leshawna andò a parlare con un ragazzino magro dai capelli rossi.
Restammo a fissarci per un po' e poi lui parló.
-Carina la storia, ma io la racconto meglio-
-Mi hai chiesto tu di raccontare una storia- dissi indifferente.
-Quindi se ti chiedessi un bacio...-disse ghignando.
-Aaaah ci risiamo...- dissi scocciata e mi alzai.
Mi diressi verso la mia casetta mentre la sua risata si diffondeva nella radura.
Ignorai il segnale che allora non mi era tanto chiaro e abbassai la maniglia ricoperta da un calzinio di lana.
Vidi un ragazzo muscoloso dai capelli rossi disteso senza maglia su Dawn
Che a sua volta era stesa a pancia all'aria su un divanetto.
Incrociai gli occhi sorpresi di lui e quelli preoccupati di lei.
-Ehm scusate...io...forse è meglio che vada- mormorai ancora sconvolta
e chiusi la porta alle mie spalle.
Ritornai al focolare.
-Tornata per quel bacio?-
-No- risposi indifferente, forse un po' troppo perché il viso del Punk lasciò trapelare un po' di insicurezza.
Incrociai il suo sguardo e arrossii.
La sua espressione cambió da preoccupata a divertita.
Stava per sfruttare il vantaggio che aveva acquistato in quel momento
ma arrivò Dawn di corsa.
Era preoccupata e imbarazzata allo stesso momento.
-Ehmm Gwen.... Ti posso parlare un momento?-
-Certo..- i ricordi di quello che avevo visto poco prima riaffiorarono.
Seguii Dawn per un po', felice di essermi allontanata da quel mezzo idiota.
Ci sedemmo a terra e una decina di metri ci separavano dal falò.
-So che non abbiamo molta confidenza ma riguardo a .... a quello che hai visto ... Bhe io non..-
-Non è il tuo ragazzo?-
-Infatti ma non è questo...
Tutti qui al campo hanno avuto una scappatella con qualcuno ma bhe io cioè Scott...-
-Scott?-
-Il ragazzo.... Non vuole che si sappia-
-.....-
-Non vuole farsi vedere in pubblico insomma- disse triste.
-Non dirò niente tranquilla.....
Ma allora perché nella nostra casetta?....
Sarebbero potuti entrare tutti.-
-Di solito chiudiamo a chiave e mettiamo il calzino....
Bridgette conosce la mia situazione e mi lascia le chiavi quando lo chiedo.
Tutti pensano che ci siano Bridgette e Geoff.
A parte loro ovviamente, ma sono troppo impegnati a limonare per pensare ad altro.-
Sorrise amaramente e si alzò.
Solo in quel momento notai le sue condizioni.
Aveva i capelli legati in una coda che ormai non si poteva più definire tale.
E la maglia infilata di fretta era al rovescio.
-Hey Dawn... Forse è meglio se ti dai una ripulita-
Diventò rossa nel giro di pochi secondi e sparì mentre ancora si rilegava i capelli.



Venni svegliata brutalmente da un auto parlante che suonava la carica.
Con un lamento mi ributtai sul cuscino.
"Diario di prigione, giorno1." Pensai.
-Forza, svegliatevi sfigate.- disse Heather
che evidentemente era già sveglia da un po' perché era truccata e vestita.
-Io odio questo mondo- mormorai e mi alzai.
Mi aggiustai i capelli con una mano sotto lo sguardo schifato di Heather e mi vestii velocemente.
La prima ad uscire fu Bridgette.
La seguii a ruota.
Buona parte dei ragazzi erano già radunati al centro della radura.
Avvicinandomi notai che erano divisi in tre gruppi.
I bambini che avevano dai 10 anni in giù erano sulla sinistra.
I ragazzi che avevano dai 14 anni agli 11 al centro.
Mentre il gruppo dove venimmo indirizzate io e Bridgette sulla destra.
-Hey ragaaaazze- la voce di Leshawna ci fece sobbalzare.
-Hey Leshwna.... Ti ho visto parlare con Harold ieri- disse Bridgette
-Harold?- le sussurrai
-Quel ragazzo magrolino con i capelli rossi e gli occhiali- mi spiegò brevemente
-Si, non riesce ad accettare che per me è stato divertimento estivo e niente più - disse Leshawna.
Bridgette annuì pensierosa.
Dopo poco ci incamminammo verso il sentiero sulla sinistra della mensa.
I miei piedi si muovevano pesanti sul sentiero in salita.
Fui affiancata da un ragazzo per niente affaticato.
-Mi sembri un po' accaldata- disse Duncan
-.....- alzai gli occhi al cielo e mi concentrai nel mettere il piede destro davanti a quello sinistro.
-È perché sono vicino a te?-
-Forse perché siamo salendo su una montagna con un caldo bestiale- dissi
Rise e mi diede la mano.
-Ma sei impazzito?- dissi ritraendo la mano.
-Scusa mi andava- disse e scomparì tornando nelle ultime file del gruppo.
-Hey chica , piacere sono Alejandro- un ragazzo alto e dall'aspetto latino mi aveva affiancato.
Tesi la mano per stringere la sua.
-Io sono Gwen- dissi mentre, sotto il mio sguardo stupito, il latino mi baciava il dorso della mano.
-Hai bisogno di una mano?-
disse facendomi capire con lo sguardo che parlava del mio zainetto nero.
-No grazie...-alzai la testa giusto in tempo per che Heather mi stava fissando con il fuoco agli occhi.
-...ma ripensandoci-dissi ghignando.
Lui con un sorriso falso prese con un gesto fermo il mio zaino.
-Allora ti sta piacendo la passeggiata?-
-Un po' faticosa... A te?-
-Così così ... Ma il panorama è favoloso- disse e mi fece l'occhiolino.
"Che idiota" pensai.
Dopo due ore di camminata ebbi finalmente il permesso di tornare verso la mia camera.
Ma quando stavo già per assaporare l'idea di dormire per i successivi due giorni,
sentii dei passi dietro di me.
-Allora sei interessata al latino per caso?-
-Diciamo che non è il mio tipo- -E qual'è il tuo tipo?- disse il Punk.
Ormai ero arrivata alla porta.
Poggiai le spalle contro il legno e misi una mano sulla maniglia.
Mi voltai appena e dissi
-I piercing non mi dispiacciono-




**L'angolo dell'autrice**
Buonasera da Venezia bella gente!
Allora ecco a voi il secondo capitolo
Abbiamo una Dawn con i suoi problemi e una Heather gelosetta.
Ho paura di essere caduta un po' nell'OCC ...
Quindi ditemi cosa ne pensate e datemi qualche dritta, alla prossima ! :)

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Capitolo 3
*** Capitolo 3. ***


Fui svegliata dalla porta che si chiudeva.
Vidi una figura esile salire la scaletta del letto a castello.
Una fascia per capelli azzurra e un paio di stivali caddero sul pavimento e la figura si infilò sotto le coperte.
Mi risvegliai poco più tardi con il suono della carica che mi rimbombava in testa.
Maledetto auto parlante.
Mi sciacquai bene il viso e aspettai che Bridgette si facesse la doccia.
Indossai una maglia verde scuro e un paio di pantaloncini neri.
Uscimmo dalla casetta e automaticamente ci dirigemmo verso il gruppo sulla destra.
La guida stava già spiegando.
-...quindi raggiungeremo il campo con i percorsi di cui abbiamo parlato prima e faremo delle gare-
Concluse.
-Che ci siamo perse?- chiesi a Dawn.
-Faremo una passeggiata e poi ci dirigiamo verso dei percorsi ad ostacoli e non solo
e faremo delle gare- disse.
-Fantastico- dissi ironica.
Aspettammo altre due ragazze e poi ci avviammo.
- E le creste?-
-Come scusa?-
-Le creste ti dispiacciono?- disse Duncan sorridendo.
-Perchè mi fai questa domanda?- risposi.
-semplice curiosità - disse ghignando.
-Non saprei.... Ci devo pensare. Ti farò sapere.-
dissi facendo la faccia pensierosa e sorridendo alla fine.
-Sei pronta per le gare?- aggiunse dopo poco il Punk.
-Yeah- dissi ironica alzando le braccia.
-Oh andiamo saranno divertenti-
-Come può essere divertente una cosa che mi fa faticare?-
-Immagina di veder cadere per caso uno sfigato come quello-
Disse indicando Harold.
-Per caso?- chiesi alzando un sopracciglio.
-Così mi offendi-disse ghignando.
Chiacchierare con Duncan mi veniva naturale.
La camminata fu tutta in piano e parlando con il Punk mi sembrò corta.
Arrivati al campo quello che vidi fu orribile.
Imbracature e corde, birilli e ginocchiere.
Mi girava la testa al solo pensiero.
Le mie proteste mentali furono interrotte dalla voce a papera della guida.
-Allora ragazzi, ognuno si munisca di imbracatura e ginocchiere .
Poi spiegheremo il percorso e faremo le squadre.-
-Ti posso aiutare?-
una voce viscida e calda mi arrivò all'orecchio.
-No grazie, faccio da sola-dissi indifferente.
-Ma devi allacciarla anche sulla schiena.- disse con un ghigno
ma il suo sguardo malizioso era diretto a Heather
che era rossa dalla rabbia.
-Grazie ma...- non feci in tempo a finire la frase
che due mani calde afferrarono i laccetti
che penzolavano vicino alla mia vita.
Con uno scatto li strinse e li chiuse per poi lasciar scivolare le mani sulla vita.
-Ma cosa avete tutti in questo campo?!-
dissi liberandomi dalle sue mani viscide.
Alejandro non si mosse, era come se non mi avesse sentito.
I suoi occhi erano puntati nella direzione di Heather
che non riusciva a chiudere i laccetti del imbracatura per la rabbia.
Sul viso del latino si aprì un sorriso malizioso.
-Scusa chica devo andar-
disse senza neanche guardarmi e si dileguò.
-Allora ragazzi, avete le imbracature perché in alcuni pezzi del percorso
ci sono dei muri da scalare o dei fiumi da sorpassare con la corda.
Il percorso sarà come una staffetta:
Nel primo pezzo, uno slalom, si affronteranno Dakota e Zoey.
Nel secondo, dovrete strisciare sotto una rete, Sam e Harold.
Nel terzo, un semplice scatto, Duncan e Alejandro.
Nel quarto, dovrete fare un pezzettino a nuoto, Bridgette e Heather.-
Elencò così quasi tutti i partecipanti.
-E sono rimasti....
Gwen e Trent che si affronteranno nella scalata finale.
Ovviamente Bridgette e Heather non dovrete munirvi di imbracatura.-
Ci posizionammo tutti ai nostri posti e il tizio con il parrucchino fischiò.
Il testimone arrivò prima alla squadra di Trent.
-Ci vediamo dopo Gwen-
disse con un sorriso veramente dolce.
Il mio testimone arrivò poco dopo e senza indugio iniziai ad arrampicarmi.
Trent mi lanciò un'occhiata e rallentò visibilmente.
Rallentò tanto da permettermi di raggiungerlo e superarlo.
Confusa raggiunsi la cima del muro e alzai le braccia in segno di vittoria.
Quando scesi abbracciai automaticamente Duncan che mi era venuto in contro.
Quando lo lasciai andare arrossimmo entrambi.



Arrivata alla radura mi feci una meritata doccia per poi andare a pranzare.
Quando arrivai alla mensa raggiunsi Bridgette e Dawn.
Feci per sedermi ma la sedia mi mancò da sotto e finii con il fondoschiena sul pavimento.
-Ops scusa non volevo- disse Heather con un sorriso falso.
Mi rialzai dolorante tra le risate generali.
Mi lanciai contro di lei ma Leshawna mi afferó prima
che potessi sferrarle anche solo un pugno. -Hey ragazza, calma.
La vendetta va servita fredda.-
Le lanciai un stilettata e lei se ne andò sghignazzando.
-Tutto bene?- chiese Bridgette.
-Si -risposi sedendomi.
-Ma che le ho fatto?- chiesi
-Tu niente ma Alejandro ti sta usando per farla ingelosire-
-Perchè proprio me?-
-Bhe essendo nuova sei l'unica rimasta con cui può "provarci"-
disse con una punta di amarezza e arrossendo.
Leshawna le poggiò una mano sulla spalla e le posò un bacio sulla guancia.
-Oook- dissi e per il resto del pranzo restammo in silenzio.
Dopo pranzo andammo a metterci i costumi
siccome avevamo un pomeriggio libero.
Non avevo nessuna intenzione di prendere sole ma un buon bagno al lago ci voleva.
Ci dirigemmo verso il lago
che si trovava a nord della radura.
Quando arrivammo però ci accorgemmo di non essere state le uniche ad avere quell'idea.
-Dai Owen buttati!-
Un ciccione stava su una roccia a dieci metri dall'acqua.
-Dai fai l'uomo!- questa era la voce del Punk.
Sorrisi automaticamente.
In acqua c'erano Geoff, Trent , Harold e Alejandro.
Il ciccione prese la rincorsa e si buttò,
sollevando un sacco di acqua.
Gli schizzi arrivarono fino a noi sulla riva.
-Fantastico- dissi ironica e i ragazzi si voltarono verso di noi.
-Hey piccola- disse Geoff e uscì dall'acqua.
Duncan mi salutò con un gesto della testa e io sorrisi.
Geoff si avvicinò saltellando e
prese Bridgette tra le braccia come uno sposino.
Poco dopo Bridgette era in acqua.
In ordine ci tuffammo io, Leshawna e Dawn
che aspettò l'arrivo di Scott discretamente.
Solo quando fui in acqua notai che c'erano anche Heather e Lindsay in un angolo.
Duncan mi tirò sott'acqua all'improvviso.
Mi prese il viso con una mano accarezzandomi con il pollice e risalì .
Ci misi un po' a riprendermi
e quando risalii in superfice presi una grande boccata d'aria.
Quando tutti si misero a riva a prendere il sole io cercai di dileguarmi.
-Hey Gwen dove vai?- mi fermò Trent
-Diciamo che non mi piace tanto il sole-
-Ti accompagno?-
-Perché?-
-Mi va-
-Fa quello che ti pare-
Sorrise e mi affiancò.
-Perchè mi hai lasciato vincere oggi?- chiesi
-Io bhe.... Non lo so.... Perché non ti piace vincere?-
-Certo che mi piace ma non così-
-Ah- disse triste.
-Posso farti una domanda?- aggiunse.
-Ehm okay-
-Ma tra te e Duncan c'è qualcosa?-
-Che intendi?-
dissi e diedi un calcio a un sassolino.
-Bhe si insomma vi scambiate sguardi e battutine-
-Io... Ehm non lo so- Ero arrivata alla porta della mia casetta e lo salutai. -Ok però... Stai attenta non è una brava persona, si diverte a giocare ecco-
disse e si diresse verso la sua .
Approfittai dell'assenza delle altre e mi feci una doccia.
Le parole di Trent mi risuonavano nella testa.
Le gocce cadevano dai capelli direttamente sui miei occhi chiusi.
"Si diverte a giocare,ecco".
Sapevo che era un "gioco" estivo ma quelle parole mi davano fastidio.
I miei pensieri furono interrotti da Heather e Lindsay che erano entrare nei bagni comuni.
-E comunque non lo devi assolutamente rivedere-
disse acida.
-Ma perché?-
-È così e basta.
Sempre se ti interessa essere la mia 'M.A.D.'-
-Sisi certo-disse la bionda
-E adesso sparisci, mi devo fare la doccia-
Sentii la porta chiudersi e la doccia affianco alla mia accendersi.
Uscii di soppiatto e mi vestii.
Stavo per uscire quando vidi i vestiti di Heather sul lavello.
"Vendetta" pensai.
Presi i vestiti e li sostituii con un sacchetti della spazzatura bucato in cima.
Corsi alla casetta ancora ridendo.
Quando entrai per mia piacevolissima sorpresa c'erano anche
Bridgette, Leshawna , Dawn, Anne Maria, Dakota e Zoey.
-Perchè sei così felice?- chiese Dawn prima che entrassi.
-Se uscite tutte fuori ci sarà un fantastico spettacolo.-
dissi sventolando i vestiti di Heather e un'asciugamano.
Leshawna rise di gusto e si catapultò fuori.
Le altre la seguirono e non dovemmo aspettare molto per vedere Heather
dentro un sacchetto della spazzatura che correva.
Ci passò davanti e mi lanciò una stilettata
mentre Leshawna ormai in preda alle convulsioni mi dava il cinque.
-Ops scusa non volevo-
dissi imitando il suono della sua voce.
La porta si chiuse rumorosamente alle nostre spalle.



Dopo cena ci riunimmo tutti attorno al falò.
-Ti va di fare una passeggiata?-
sussurrò Duncan nel mio orecchio.
Le mie guance non si smentirono e diventarono rosse.
-S..Si certo- risposi
-bene....- lo sentii sorridere.
Appena ci allontanammo ne approfittai per guardare quei suoi occhi verdi.
Per poi scendere al suo naso a punta.
Infine percorsi la sua mascella ben marcata.
Si accorse che lo stavo fissando e sorrise malizioso.
Non mi accorsi dove stavamo andando finché quasi non caddi nel lago.
-Ti va un tuffo?-
-Ehmm... Io ... Bhe ecco non ho il costume-
-Non sei mica la prima che vedo in biancheria...-
disse facendo scivolare i suoi bermuda alle caviglie
per poi liberarsene con un calcio.
Velocemente anche la maglia e il polsino con le borchie furono sul pavimento.
Mi lanciò uno sguardo di sfida e poi si tuffò.
Cautamente mi tolsi la maglia e i pantaloncini.
Mi calai piano ma con mio grande piacere l'acqua era bollente.
Nuotai fino al centro del lago dove Duncan stava facendo le fontanelle con la bocca.
-Hai freddo?-
-No, sto bene-
-Sei sicura?- disse tirandomi a se malizioso.
-Non ti serve un abbraccio?- aggiunse
-No ehm grazie sto benei- dissi allontanandomi con un paio di bracciate.
-Perchè scappi?-
-Perché ci conosciamo da così poco ... E eee.... Io non dovrei essere qui con solo la biancheria addosso eee e...-
Fui fermata dalle sue labbra fredde premute sulle mie.
Un brivido mi percorse la schiena.
Le sue labbra gelide si muovevano piano sulle mie
senza chiedere di più.
Chiusi istintivamente gli occhi ma
si staccò dopo poco, forse troppo poco.
Le sue braccia mi avvolsero permettendomi di stare a galla senza problemi.
Restammo per qualche secondo così.
-Forse dovremmo andare o noteranno la nostra assenza-
Sussurrò a due centimetri dal mio viso.
-Non credo che tornare bagnati ci aiuti- dissi mentre si avviava verso la riva.
Fece una smorfia buffa e si infilò il pantalone, usando la maglia per asciugarsi i pettorali.
Deglutii a vuoto e indossai velocemente i miei abiti.
Sul tragitto del ritorno regnò il silenzio.
Non quello imbarazzante.
Quello che potresti stare ad ascoltar per ore .
Quello che si crea quando non c'è bisogno di parole.
Quello che in realtà non avevo trovato con nessuno.
Mi fermai davanti alla mia casetta e lui con me.
Chiusi la mano un paio di volte come per salutarlo e lui mise il broncio.
All'improvviso afferrò il mio polso (ancora a mezz'aria) tirandomi a se.
Mi diede un bacio tenero sfiorando appena le mie labbra.
Fece scivolare una mano lungo il mio braccio
fino a raggiungere la mia mano e incrociò le dita con le mie.
Quando riaprii gli occhi lo vidi sorridere a due centimetri da me.
-Buonanotte Gwen...-
-Notte' Duncan-




**Angolo dell'autrice**
Ecco a voi il terzo capitolo!
L'ho scritto in macchina quindi se trovate errori non linciatemi
*si nasconde dietro le mani*
Alloraaaa... Chi sarà mai entrato misteriosamente in camera all'inizio del capitolo?
Bho hihi....
Spero davvero che il capitolo vi sia piaciuto però non esitate a lasciare critiche o consigli :)
Spero che commenterete in tanti :)
A presto!

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Capitolo 4
*** Capitolo 4. ***


Mi sentivo come un bimbo in un negozio di dolci.
Indossai la maglia del pigiama che mi arrivava appena sotto il sedere.
Lasciai perdere i pantaloni per il troppo caldo.
Mi stesi sopra il lenzuolo a pancia sotto.
Strinsi forte il cuscino e mi lasciai scappare un gridolino di gioia.
Subito dopo mi ricomposi e mi rimproverai per quel momento di idiozia totale
ma mi addormentai con il sorriso sulle labbra.



Mi svegliai da sola con ancora quel sorriso ebete,
rimasi a guardare le tavole di legno su cui poggiava il letto di Bridgette.
Dopo un po' sentii due persone discutere fuori la porta.
-...non ce la faccio più Bridgette-
Dawn.
-Devi capire cosa ti fa stare meglio-
-Lui mi fa stare bene ma non riesco a sopportare quando ci prova con le altre ragazze perché sta con gli amici-
-.....-
-E fa male quando qualcuno gli chiede se si sta vedendo o semplicemente sentendo con una ragazza e lui risponde di no-
Una lunga pausa .
-Ma ho paura che tutto questo finisca.... Io n..non voglio che finisca Brid' -
la voce della stramba tremolava.
-Devi parlargli-
-C..Come?-
-Devi dirgli che questa situazione non ti sta più bene e che deve prendere una decisione-
Disse Bridgette, non doveva essere la prima volta che facevano quel discorso.
-E se non volesse uscire allo scoperto?-
-Non puoi continuare così Dawn...-
-Ma lui ha bisogno di me.... Insomma prima la sua aura era così grigia e scura e... eee-
Stava incominciando a singhiozzare.
-E adesso TU come stai?-
-Male m..ma anche bene ....
Come è possibile Bridgette?
Come è possibile che mi faccia sentire così male e così bene allo stesso momento?-
-N..non lo so....
Non lo so Dawn-
All'improvviso non mi sentivo più così leggera e felice.
Il discorso di Dawn e Bridgette mi aveva permesso di abbandonare quello stato di piacevole confusione.
La mia mente aveva preso il largo,
pensavo e ripensavo alle parole di Trent.
"Gli piace giocare, ecco"
Cercai di convincermi che anch'io stavo giocando, del resto era estate.
Eppure l'idea di essere un passatempo non mi andava giù.
Mi alzai con calma ma la testa girò lo stesso.
Chiusi gli occhi per ridurre la nausea.
Quando sembrò andar meglio mi tirai su con le gambe
che mi facevano ancora male per le escursioni.
Uscii fuori ancora con il pigiama.
-Hey....- dissi assonnata come se mi fossi appena svegliata.
-Heeey Gwen- disse Bridgette.
-Come mai oggi niente sveglia militare?- chiesi
-Il programma oggi si svolgerà nel pomeriggio e in serata-
- A quanto mi ha detto DJ,che ha parlato con la guida, dovremmo andare alla serra nel pomeriggio
e all'osservatorio astronomico stasera/stanotte-
-Ah...- dissi strofinandomi gli occhi.
Incrocia per un momento gli occhi gonfi di Dawn.
Non sono mai stata brava con queste cose.
-Ehmm... Io forse... Devo rientrare-
Dissi e mi dileguai.
Nel rientrare incrociai Heather che mi diede una spallata.
Dondolai sui talloni per un momento e poi ripresi l'equilibrio.
-Stramba, Cornificatrice-
Heather salutò Dawn e Bridgette sedute fuori la casetta.
Mi diressi verso la mia cuccetta e recuperai dal sacco una canottiera nera e una gonna beige.
Mi lavai viso , denti , mani e ascelle e indossai i vestiti scelti.
Avendo la mattinata libera decisi di disegnare e dare libero sfogo alla mia immaginazione.
Uscii di casa e puntai un albero che avevo già adocchiato qualche giorno prima.
Mi accomodai tra due radici e appoggiai la schiena al tronco.
I miei occhi vagarono per la radura che si estendeva davanti ai miei piedi.
Ogni volta che cercavo un soggetto, mi veniva in mente Duncan.
La sua mano sul mio viso.
I suoi sguardi.
Le nostre dita intrecciate.
Le sue labbra fredde sulle mie.
E dovevo ricominciare a cercare un soggetto.
Alla fine chiusi di scatto il diario che avevo con me per disegnare e mi alzai.
Sulla strada del ritorno vidi Heather e Alejandro dietro una casetta intenti a limonare.
Heather spalle al muro e Alejandro appoggiato a lei.
Annotai mentalmente quella scena per un eventuale scontro con la troietta e tornai verso la casa.



Nel pomeriggio ci riunimmo al centro della radura come al solito e dopo una lunga camminata arrivammo alla serra.
-Allora ragazzi non strappate le foglie o i fiori. E anche se sembrano di pasta di zucchero non mangiateli! Capito Owen?- Owen arrossì e sussurrò un timido -Si-
che venne coperto però dalle risate degli altri.
Entrando nella serra incrociai lo sguardo di Duncan e le mie guance non si smentirono, diventando di un rosso paonazzo.
Ogni tanto gli lanciavo uno sguardo e incrociavo i suoi occhi per un secondo,prima che uno dei due abbassasse lo sguardo.
-.....Quindi questo è un girasole, dal nome si può dedurre facilmente che questa particolare pianta...-
stava spiegando la guida, ma io ero troppo occupata a cercare con lo sguardo il Punk che era come sparito.
Quasi caddi quando una mano mi tirò dietro un vaso con alberi da frutta nani.
Mi ritrovai con le spalle contro il piccolo tronco di un melo.
Duncan aveva una mano su un ramo appena sopra la mia testa e l'altra sul mio fianco destro.
-... Ciao- disse con voce roca .
-Ciao- sussurrai,come per paura che qualcuno ci sentisse.
-Tutto apposto?- aggiunsi
-Adesso si- rispose ghignando.
Portò la mano che era sul ramo sotto il mio mento e con l'altra mi tirò più verso di se.
-E a te?- disse prima di poggiare delicatamente le sue labbra sulle mie.
Piegai leggermente la testa e seguii i suoi movimenti.
Si staccò per riprendere aria e io ne approfittai per balbettare un -B..beniss...imo-
Sorrise, un sorriso sincero che mai avevo visto prima.
Si avvicinò come per baciarmi invece portò le sue labbra al mio orecchio.
-Riprendiamo questo discorso stasera?-
Portai le mie mani su i suoi pettorali. -Sotto le stelle...- aggiunse e un brivido mi percorse la schiena.
-Hai ancora qualcosa da dirmi?- chiesi, con il sorriso furbo migliore che avevo.
-Tante...- disse lui per poi baciarmi.
Lasciò la presa sul mio fianco lentamente, mi fece l'occhiolino e poi uscì dal "nascondiglio".
Rimasi a fissare la parete della serra che prima, nonostante fosse davanti a me, non avevo notato.
Percorsi le righe orizzontali nella plastica con gli occhi mentre un sorriso a trentadue denti si apriva sul mio viso.
Come era possibile che in pochi giorni una persona potesse farmi sentire così bene? Tanto da non farmi essere neanche più me stessa?
Mi strinsi nelle spalle, dondolando mi sulle mani poggiate sul bordo del vaso.
-Hey Gwen che fai qua dietro?-
Leshawna interruppe i miei pensieri smielati.
-Ehmmm io?..... Osservavo gli alberi da frutta nani-
Dissi portando una mano dietro la testa.
-Ooookkey, dai vieni, che stiamo lasciando la serra- disse scomparendo.
La seguii a ruota imbarazzata.
Raggiunsi Leshawna, Bridgette e Dawn che stavano discutendo animatamente.
-....Non mi va giù e basta!- disse Bridgette gesticolando.
-Oh andiamo Brid' lo sai che lo fa perché è ancora arrabbiata!-
-È stato un errore! Sto cercando di dimenticare e grazie a lei devo rivivere quel periodo ogni giorno!-
-Ragazze, scusate... Di che parlare?-
Leshawna lanciò un'occhiata a Bridgette che annuì.
-Heather non lascia in pace Bridgette...-
-...Devi sapere che fino all'anno scorso Heather e Alejandro si odiavano, o almeno questo credevamo tutti. Tutt'e due troppo orgogliosi per ammettere che si attraevano, si facevano cattiverie e dispetti ogni giorno.-
Leshawna guardò di nuovo Bridgette ma lei guardava in basso, scalciando ripetutamente un sassolino.
-L'anno scorso però uno dei loro dispetti ha coinvolto anche qualcun altro.-
Incominciavo a capire tutte le frecciatine di Heather a Bridgette.
-Alejandro per far ingelosire Heather ci provò con Bridgette, visto che Geoff non era ancora al campo. Rovinò la splendida relazione di Geoff e Bridgette che l'hanno ricostruita ma ancora Bridgette deve riacquistare la piena fiducia di Geoff.-
-Il fatto è che quella stronza glielo ricorda ogni giorno e i..io non posso far altro che restare in silenzio.-
Una lacrima rigò la guancia di Bridgette.
Leshawna abbracciò l'amica.
-La verità è che a Heather non è affatto passata- Aggiunse Dawn.
-Ragazzi avete due ore libere prima che ci incamminiamo verso l'osservatorio, preparate delle coperte... Non tardate!-
ci avvertì la guida quando arrivammo al campo.



All'imbrunire ci avviammo verso l'osservatorio, ognuno con la propria coperta sotto il braccio.
Devo dire che,nonostante fosse estate piena, faceva un bel freddo.

Stavamo tutti in fila fuori l'osservatorio per entrare.
-Aaah le ragazze d'oggi ... Tutte pronte a lasciare il proprio ragazzo per il primo fusto che passa-
disse Heather, che era giusto giusto dopo Bridgette.
La bionda si incupì di colpo e abbassò lo sguardo.
Heather con una faccia soddisfatta ci lanciò uno sguardo di sfida e io trattenni a forza Leshawna che si era lanciata sulla stronzetta.

Quando entrammo la guida prese a spiegare.
-Qui rappresentata abbiamo la costellazione dello scorpione, questa costellazione ha molte leggende dietro che più tardi vi racconterò...-
Due mani fredde si poggiarono sulle mie spalle scoperte e un brivido mi percorse la schiena.
-Sai devo dirti che.... Le creste mi piacciono...- dissi
-Allora non te ne eri scordata eh.... - disse e dalla voce si sentì chiaramente che stava sorridendo.
-Nono- dissi portando le mie mani su quelle di Duncan.
-Hey amico che state facendo ... Un trenino?-
Disse Geoff, che era davanti a me, girandosi all'indietro.
Poi si alzò sulle punte per superare la mia testa e ammiccò a Duncan che gli lanciò un'occhiataccia.
Poi si chinò per raggiungere il mio orecchio e sussurrò
-Ti va di andarcene? Questa cosa è pallosa...-
-Dobbiamo continuare il discorso di prima?- chiesi maliziosa e lui rise di gusto.
-Allora ragazzi, preparate le coperte perché ora ci trasferiamo all'aperto per osservare le stelle ad occhio nudo- annunciò la guida.
-Dividiamo la coperta? I..insomma s..se ti va...-
dissi arrossendo e lui per tutta risposta mi sfilò la coperta da sotto al braccio.

Fece svolazzare un paio di volte la coperta in aria e poi la poggiò delicatamente a terra.
Ci sedemmo a pancia all'aria osservando le stelle mentre la voce della guida ci faceva da sotto fondo.
-Vedi... Quella è Venere, è una stella che porta lo stesso nome della dea dell'amore...-
disse lui sfoggiando un ghigno pazzesco e indicando un punto lontano.
-Ehmmm... Veramente Venere è quella ...- dissi io e giurerei di averlo visto arrossire.
-Ma apprezzo lo sforzo- aggiunsi soffocando una risata.



Quando tornammo dalla gita, noi ragazze, decidemmo di trattenerci un po' attorno al falò che però,quella sera, era spento.
-Alloooora Gwen?- disse Leshawna puntandomi un gomito diritto nel fianco.
-Ahia....Allora cosa?-
Leshawna lanciò un'occhiata divertita a Bridgette.
-Abbiamo notato che passi molto tempo con Duncan ...-
-Bhe è molto... Ehm simpatico e..-
Prima che potessi finire venni interrotta bruscamente da Heather.
-Sifigate, traditrice..- salutò prima noi e poi Bridgette.
-Oh e no eh!.... Basta-
Leshawna si era alzata e si stava rimboccando le maniche.
-Leshawna non ti preoccupar..- iniziò Bridgette.
-Io non mi preoccupo! Il fatto è che a Heather non va giù che l'anno scorso Alejandro è uscito con te e non con lei!-
-Con me?!- fece Heather indignata - ma se ci odiamo?-
-È per questo che te lo stavi slinguazzando stamattina?-
feci io divertita.
Ci fu un "uuuuh" generale e Heather mi lanciò un'occhiataccia.
-Perchè non torni a fare la troietta con i ragazzi fidanzati??!-




**Angolo dell'autrice**
Baaaaam Duncan è fidanzato!!!
(Chris mode on)
Cosa succederà?
Chi ce la farà e chi perderà ogni dignità ??
Lo scoprirete solo leggendo il prossimo capitolo diiii
"Una
Notte
Di
Mezza
Estate!"
(Chris mode off)
Okkey scusate gli scleri, è la Croazia... Mi fa quest'effetto!
Che ve ne pare del nuovo capitolo?
Sono molto indecisa... non so se è carino o orribile.
Ja fatemelo sapere con un commento o una critica!!!

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Capitolo 5
*** Capitolo 5. ***


-Perchè non torni a fare la troietta con i ragazzi fidanzati??!- Sputò Heather.
Rimasi impietrita sul posto a guardare fisso davanti a me.
-Oooh che c'è... Non te lo aveva detto?- aggiunse -Gli sarà sfuggito-
Un sorriso maligno aleggiava sulla faccia di Heather.
Perfino Leshawna si era bloccata e mi guardava.
Mi alzai lentamente e la guardai dritto negli occhi, mi voltai e mi diressi più veloce che potevo verso la mia casetta.
Una lacrima già solcava la guancia.
Come potevo essere stata così stupida ?
Ecco il perché dei nascondigli e del fuggire.
Un'altra lacrima.
Mi buttai sul letto,affondai la faccia nel cuscino e le lacrime incominciarono a scendere incontrollate.
Qualcuno bussò alla porta
-Gwen posso?- la voce di Bridgette si sentì appena attraverso la porta.
Non risposi e lei entrò lo stesso.
-Tutto bene?- chiese mentre io mi mettevo seduta.
Mi asciugai il mascara colato, inutilmente perché le lacrime continuavano a scendere.
-Non capisco,perché avrebbe dovuto nascondermi che è fidanzato?-
-Probabilmente perché se avessi saputo che è fidanzato non avreste ehm.... legato così tanto?-
-Sicuramente non mi sarei comportata così come ho fatto ma.... In..somma... P..perché?-
La mia voce tremolava, nonostante i miei sforzi.
-Perchè me allora?! Non poteva prendersi una qualsiasi ragazzina idiota?-
La rabbia stava avendo la meglio.
-Non lo s..-
-Perché non mi avete detto niente!?-non lasciai finire Bridgette.
-Pensavamo che ne avevate già parlato e che a te stesse bene- Disse lei con lo sguardo sulle sue mani poggiate sul grembo.
La guardai per un momento cercando i suoi occhi, che però rimasero fissi verso il basso, poi mi lasciai cadere sul letto e misi la testa sotto al cuscino.
Sentii la porta che si apriva e si chiudeva.

Mi svegliai con gli occhi pesanti e incrostati per le lacrime del giorno prima.
Io odiavo di nuovo il mondo e lui me.
L'auto parlante suonò l'ultima nota e mi alzai. Heather scese dal suo letto e mi sorrise, un sorriso solo per affondare il coltello nella ferita.

Mi infilai sotto la doccia calda, mischiando l'acqua alle mie lacrime. Indossai dei lunghi pantaloni turchi e una maglietta aderente.

Uscii dalla casetta e notai che mi stava aspettando.
Era appoggiato al muro di legno, con le braccia incrociate, la cresta disfatta e una sigaretta in mano.
Quando mi vide gettò il mozzicone dove già altri quattro giacevano spenti e venne verso di me.
-Dobbiamo parlare- disse Duncan.
-Non ho niente da dirti- Gli voltai le spalle.
-Gwen aspetta- mi pregò afferandomi il polso destro.
-N..non toccarmi!- dissi con fermezza , tirando violentemente il braccio.
Strinse la presa e per un momento incrociai i suoi occhi, un paio di occhiaie li circondavano e non erano del solito verde acqua ma verde petrolio.
Distolsi lo sguardo e spalancai gli occhi per trattenere le lacrime.
-Lasciami almeno spiegare!- disse lui.
-Cosa?!!Che non hai la tua ragazza a portata di mano e perciò stavi cercando una scopata alternativa?!-Sibilai cogliendolo di sorpresa e liberai definitivamente il polso.
Mi voltai e accelerai il passo per raggiungere il gruppo al centro della radura.
-Cazzo..- gli sentii sussurrare a denti stretti.

La mattinata passò lenta e noiosa.
Duncan mi guardava da lontano, ma evitavo il suo sguardo tenendo la testa bassa.
-Hey tutto bene?- la voce di Trent mi fece rialzare il viso.
-Che c'è? Sei qua per dire "te l'avevo detto"?!- -N..no io non lo farei mai- disse portandosi una mano dietro la nuca.
Sorrise imbarazzato e mi sembrò sincero.
-Perchè ti preoccupi per me? Non mi sembra di averti trattato... bene-
-Non lo so sinceramente ..... Non hai ancora risposto alla mia domanda... -
-No, non va tutto bene ma è.... Okkey- sforzai un sorriso ma,stando all'espressione di Trent, mi doveva essere uscita più una smorfia che un sorriso.
-Ehmm ... Se ti serve parlare... Forse...-
-Grazie- tagliai corto.

Quando fu ora di pranzo andai alla mensa ma il punk non c'era.
Mi unii a Leshawna,Bridgette e Zoey.
-...non riesco a sopportare quando fa il casca morto con Anne Mar...Oh ciao Gwen- disse Zoey.
Si girarono e mi guardarono compassionevolmente.
Mi fissavano come si fissa un cane bastonato e abbandonato per la strada.
Caddi rumorosamente sulla sedia e soffiai un "ciao".
-Di che stavate parlando?- chiesi senza interesse.
-Di Mike ....- disse Zoey sbuffando.
-Ma allora diglielo!- disse Leshawna
-Come se non l'avessi già fatto...-
Chef mi versò,quello che una volta doveva essere purea, dentro il piatto.
Giocai per un po' con quell'immangiabile sbobba, prendendo cucchiaiate abbondanti per poi lasciarle ricadere nel piatto.
Stanca di quel gioco allontanai il piatto ma il mio stomaco brontolava senza esitazione.
Qualcuno mise una mela davanti al mio naso.
-Prendi, l'ho rubata dalla cucina-
Disse Trent.
-Ehm.. G.grazie- mi rivolse un sorriso e sparì. Restai a fissare quella mela lucida per un po', prima di affondarci i denti.

Il pomeriggio passò veloce tra una partita a dougeball(?),una a pallavolo e una serie di pallonate in faccia.
All'ennesima pallonata decisi di sedermi a bordo campo.
Duncan,a torso nudo, saltava da una parte all'altra. Goccioline di sudore gli colavano sulle tempie e venivano portate rapidamente ai capelli,dalla mano del Punk.

L'arrivo della sera mi fece sentire meglio, niente sole e niente attività idiote da campo estivo.
Dopo che Chef ci ebbe servito la stessa sbobba della mattina, ci riunimmo attorno al fuoco.
L'odore dei marshmallow si diffuse rapido nell'aria.
Dawn se ne stava felicemente tra le gambe di Scott che,rosso in faccia, rispondeva agli sguardi interrogativi degli altri ragazzi.
Sorrisi automaticamente e qualcuno si lasciò cascare al mio fianco.
-Allora ti piacciono le romanticherie?- disse Trent con un sorriso sghembo.
-Io... Bhe...a me?-balbettai
-Sai..... so essere romantico...- disse vago mentre accordava la chitarra.
Io arrossii visibilmente e lui iniziò a strimpellare qualche nota.
Riportò la mano in cima alla chitarra e iniziò a suonare.
La musica era dolce e ritmica, perfetta per una sera d'estate.
Portai le ginocchia al petto e ci affondai il mento, guardavo incantata Trent che ogni tanto mi lanciava sguardi fugaci.
Mi lasciai cadere e mi stesi sul terreno umido, guardando le stelle.
Alla fine della canzone, Trent si girò la chitarra dietro le spalle e portò un ginocchio al petto , poggiandoci sopra il rispettivo braccio.
Si voltò e mi sorrise.
-Piaciuta?- domandò
-Si, sei davvero bravo...-
-Bravo?! Bravissimissimo hiiiiiiiiii- dissero due ragazze che si tenevano la mano saltellando.
-Ciao Katie, ciao Sadie ..... Lei è Gwen.....ben tornate, ma è arrivato il nuovo pullman?-
-Certo schiocchino hiiiiii- dissero
Subito dopo mi strinsero la mano scrutandomi con diffidenza poi, quasi si fossero messe d'accordo, presero un polso di Trent a testa e se lo tirarono via.
-Scuuusa Gwen- urlò voltandosi all'indietro e facendo resistenza con i piedi.
"Ma che cazz?!" Pensai.
Mi misi a sedere e mi guardai attorno.
Di Dawn, Scott, Bridgette e Geoff non c'era più traccia.
Alejandro e Tyler erano seduti in un angolo e parlavano amichevolmente.
Leshawna e Harold stavano passeggiando intorno all'area del falò. Harold con le mani in tasca, la testa bassa e Leshawna che gesticolava, parlando di chi sa cosa.
Gli altri stavano andando al lago.
-Dai Gwen vieni!- disse Anne Maria.
-No, ehmm non mi va.. Grazie- dissi sforzando un sorriso.
Anne Maria sbuffò, aspettò Alejandro e Tyler, e poi si incamminarono.
Chiusi gli occhi e mi rilasciai andare a terra.
Allargai le braccia e gambe, coprendo quanto più terreno era possibile.
-Sei morta?- domandò una voce roca.
Mi tirai di scatto a sedere.
Duncan era seduto difronte a me e giocava con un filo d'erba.
Feci per alzarmi ma mi fermò posando delicatamente una mano sulla mia coscia.
Sussultai a quel contatto e portai i miei occhi dalla mia gamba ai suoi.
-Cosa c'è ?- dissi cercando di essere il più distaccata possibile ma la mia voce tremolò a fine frase.
-C'è che ho sbagliato con te e..e vorrei farti capire perché mi sono comportato così...-
-La mia ragazza... Io non ... Eee tu sei così naturale- continuò portando una mano dietro la testa.
-E lei mi fa sentire inadeguato, deve sempre avere il controllo di tutto e non le piaccio così come sono e...- sembrava stesse parlando da solo, si portò le mani ai lati della testa poggiandole sulle ginocchia piegate.
-Chi è Duncan?-
-Si chiama .....Courtney-




**Angolo dell'autrice**
Allora scusate se vi ho fatto aspettare più del previsto ma questo wifi mi sta facendo impazzire.
Buon lunedì 19 agosto
Oggi esce il cast di "A tutto reality All starssssss"
sono elettrizzata !
Cooooomunque spero che questo capitolo vi sia piaciuto!
Fatemelo sapere lasciando un commento o una critica!

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Capitolo 6
*** Capitolo 6. ***


Courtney.
Quel nome non mi era del tutto estraneo.
Avevo conosciuto quella ragazza un anno prima.
A scuola facemmo un progetto insieme, ma avevamo iniziato a legare da poco... Giusto prima del campo estivo.
Duncan interruppe i miei pensieri avvicinandosi a me. Fece leva sulle braccia e mi affiancò , sempre in modo da poter stare faccia a faccia.
-Dí qualcosa, Gwen...-
-Non so che dire...-
-Dimmi che non ti importa....-
-Non sono quel genere di ragazza- Dissi fermamente
-Lo so ma....-
-Perchè non mi hai detto niente?!- alzai la voce.
-Perchè all'inizio pensavo che non mi importasse ne di te, ne della mia relazione..-
-E adesso? Cos'è cambiato Duncan?- lo interruppi
Catturò le mie mani nelle sue.
-È cambiato che mi piaci...-disse cercando i miei occhi.
-Non so se posso crederti....-
-Non hai detto che non vuoi- Prese il mio viso tra pollice e indice.
Si avvicinò facendomi sentire il suo respiro sulle mie labbra, sapeva di pasta dentifricia e lievemente di fumo ma mi piaceva.
Dischiuse le labbra e io deglutii a vuoto, sorrise e inclinò la testa di lato.
Quando credetti di star per impazzire, azzerò la distanza tra le nostre labbra.
Le sue erano fredde ma si muovevano dolcemente sulle mie.
Chiusi gli occhi e mi lasciai trasportare da quel bacio.
Mi irrigidii un attimo quando sentii la sua lingua picchiettare sui miei denti.
Dischiusi ancora un po' le labbra e Duncan approfondì il bacio, levò la mano da sotto il mento e la portò dietro il mio orecchio, tirando leggermente una ciocca di capelli per spingermi verso di lui.
Sentii una strana sensazione nel basso ventre e mi staccai da lui per guardarlo negli occhi.
Aprì gli occhi anche lui, poi velocemente riportò le labbra sulle mie.
Ma ,invece di ricreare i dolci movimenti di prima, catturò un lembo del mio labbro inferiore e lo mordicchiò avidamente.
Sussultai forse per il lieve dolore, forse per la sorpresa e aprii gli occhi.
Sul suo viso era dipinto un ghigno divertito.
Le mie guance si tinsero di rosso e accennai un sorriso imbarazzato.
Mi misi a sedere tra le sue gambe leggermente piegate e lui mi avvolse con le braccia, restammo così,abbracciati,per un po' .
La mia mente smise di lavorare per il poco tempo che le sue braccia mi tennero attaccata ai suoi pettorali.
Ogni tanto mi posava un bacio sull'orecchio destro e poi riportava il mento sopra la mia testa.
Per un po' non pensai, non pensai che quei gesti erano dedicati spesso ad un'altra , non pensai che finita quell'estate i messaggini sarebbero diminuiti fino a sparire, non pensai che quelle labbra non erano mie e sopratutto non pensai alla sua ragazza che non ero io.
Sentimmo delle voci e Duncan, sotto di me, si irrigidì.
-.... Tu però non sai ruttare l'alfabeto- disse Owen a un ragazzo con un pullover rosso.
Scattai in piedi e rivolsi uno sguardo a Duncan per poi sgattaiolare verso casa.
Ogni passo che facevo le domande venivano a galla.
La confusione non mi lasciò dormire , quando però arrivarono le altre feci finta di star dormendo.
Dopo circa mezz'ora vidi Lindsay scendere dal suo letto per poi risalirci dopo altrettanto tempo.
Come poche sere prima, caddero a terra una fascia azzurra e un paio di stivali.

La mattina arrivò lenta ed ebbi il tempo di contare tutte le macchioline sulle tende polverose.
Mi alzai per prima e mi diressi in bagno.
Le occhiaie mi circondavano gli occhi, mi buttai sotto la doccia gelata, lavai i denti e asciugai meticolosamente tutte le ciocche dei capelli neri e verdi.
Incrociai Bridgette che si dirigeva verso il bagno mentre io tornavo verso la casetta.
Indugiai sulla maniglia e sentii Heather e Lindsay litigare.
-.... Lo so che ieri notte sei andata da lui- sputò Heather
-I..io sono libera di f..fare quello che voglio- disse meno decisa la bionda.
-Ma è un'idiota Lindsay!-
-E..eee anche se fosse?-
-Io mi preoccupo per te..- disse in modo troppo smielato Heather, quanta falsità in una sola frase.
Abbassai la maniglia ed entrai indifferente, come se non avessi sentito niente.
Lindsay riprese a pettinarsi i capelli e Heather a limarsi le unghie.

Quando raggiunsi il gruppo al centro della radura Bridgette e Leshawna non c'erano ancora.
In compenso Dawn mi presentò i nuovi ragazzi che erano arrivati con l'ultimo pullman.
-Lui è Noah, loro sono Katie e Sadie, lui è Cameron, lui è Justin.-
Rispettivamente strinsi la mano ad un nerd, le due pazze della sera prima, nerd parte due(versione cioccolato) e un belloccio mozzafiato.
Poi diedi il buongiorno a Cascamuerto e a Tyler che stavano parlando di ragazze.
-Cavolo,amico, hai fatto il colpaccio con la biondina!- disse Al e diede un rumoroso cinque a comaboy.
-Si lo so- disse Tyler - tu invece.... aaah lo sai come la penso su Heather... Quella ragazza è il male in persona, per me non te la dovresti filare proprio!- aggiunse.
-Hai ragione..ma....aaah lascia perdere- disse il latino e diede un calcio ad una pietra.

Arrivarono tutti e ci incamminammo verso il lago.
Il programma del giorno comprendeva: un corso di canoa, pranzo al sacco e rientro a metà pomeriggio.
-Buongiiiorno- disse il Punk, spuntando da chissà dove.
I ricordi della sera prima riaffiorarono e sussurrai un "buongiorno anche a te" , arrossendo.
Duncan sorrise e sparì in direzione Justin, Alejandro.

Arrivati alle canoe la guida ci assegnò un compagno e a me toccò Trent.
-Pronta a finire in acqua?- domandò il chitarrista.
-Perchè ?- chiesi sorridendo.
-Io questa cosa non la so portare e tu?- disse divertito.
-Eeehm, penso che svuoterò le tasche- rise e io con lui.
La guida ci consegnò i giubbotti salvagente e diede le ultime spiegazioni.
-Aspetta,ti aiuto- disse Trent, vedendomi in difficoltà con le fibbie del giubbotto.
Alzai le mani e lo lascia fare.
Rapidamente strinse le due fibbie della pancia e poi con un colpo secco quella sotto il seno.
Per un attimo indugiò con il laccetto dell'ultima fibbia in mano e poi, come da un sogno, si risvegliò.
Lo guardai e lui arrossì.
-V..vogliamo andare?- disse indicando la canoa.
Sorrisi e lo seguii.
Mi sistemai tra le sue gambe e incominciammo a pagaiare.
-Ma perché giriamo in tondo?!- dissi
-Colpa delle correnti- disse e mi fece ridere.

Dopo il pranzo e un secondo giro in canoa con caduta in acqua omaggio, tornammo verso le case.
-Sicura che non vuoi anche il mio asciugamano ?- disse Trent mente strizzava la sua maglietta.
-Penso che serva più a te che a me- dissi ghignando.
Mi asciugai il viso e mi tolsi le scarpe,che ormai potevano essere vendute come acquari.
La maglia bagnata di Trent lasciava intravedere un fisico asciutto con gli addominali appena accennati.
Risalii con gli occhi fino al viso e poi ai suoi verde chiaro.
Incrociammo lo sguardo per un attimo e lo vidi chiaramente deglutire a vuoto, un momento dopo, quando i suoi occhi scesero lungo i miei vestiti bagnati che disegnavano il mio fisico fedelmente.
Per il resto del tragitto nessuno dei due disse una parola, neanche quando ci salutammo, accontentandoci di un gesto con la mano.

Ripresi calore appena l'acqua calda venne a contatto con la mia pelle.
Distesi le braccia verso l'alto, alla ricerca dell'inizio del getto.
Buttai la testa all'indietro e lascia che l'acqua mi riempisse la bocca per poi spruzzarla a mo' di fontanella.

A orario di cena mi diressi, insieme a Bridgette, verso la mensa.
Occupammo i nostri posti e salutammo Leshawna e Dawn.
-Alloooora Dawn... Come va?- disse Bridgette ammiccando.
Dawn arrossì e un sorriso gigantesco le comparve sul viso.
-B..bene..- sussurrò e la risata di Leshawna risuonò nella mensa.
-Ragazzaaa..- disse asciugandosi gli occhi -...hai gli occhi a forma di cuoricino e tutto quello che hai da dire è bene?- disse e riprese a ridere.
Dawn diventò paonazza e abbassò lo sguardo sulla sbobba giallastra che tutti avevamo nel piatto.
Bridgette diede una gomitata a Leshawna e disse - Come avete chiarito alla fine?-
-Ho fatto come avevamo detto.... Eravamo sul divanetto e i..insomma gli ho detto che così non andava e che doveva decidere...- rispose mentre giocava con il "cibo" che aveva davanti -all'inizio ho avuto paura perché non rispondeva e mi fissava incredulo però poi bhe ha sc..elto di uscire allo scoperto-
-Brava ragazza, così si fa!- urlò Leshawna dando il cinque alla stramba.

Dopo cena ci riunimmo tutti intorno al falò.
Leshawna venne quasi subito "rapita" da Harold che doveva elencarle tutti i motivi per cui avrebbero dovuto stare insieme.
Anne Maria non lasciava un secondo da soli Zoey e Mike, Bridgette era stesa sopra Geoff e ogni tanto gli lasciava un tenero bacio sulle labbra.
Quando Duncan scivolò accanto a me, Dawn si alzò schiarendosi la voce, poi lanciò un'occhiata a me e una stilettata a Duncan.
-Ciao...- sussurrò quasi come se fosse un segreto, uno di quelli che non si deve sapere.
-Ciao...- risposi, piano.
-Come va?- chiese
-Adesso bene- dissi e appoggiai la mia testa sulla sua spalla sinistra. Sussultò a quel contatto e poi, lentamente, portò una mano ad accarezzarmi i capelli.
-Andiamo a fare una passeggiata- mi sussurrò all'orecchio mentre mi sistemava una ciocca di capelli dietro quest'ultimo.
Senza aspettare una risposta si alzò, spostando delicatamente la mia testa e mi porse la mano.
L'afferrai con sicurezza e mi diedi una spinta forte, forse troppo forte.
Urtai violentemente Duncan che cadde a terra, trascinandomi con lui.
Ci ritrovammo faccia a faccia, io sopra di lui,con il fiato corto per le risate.
Quando stavo per azzerare la distanza, suonò il suo cellulare.
Sbuffando recuperò il cellulare della tasca e ,quando gli illuminò il viso, la sua espressione cambiò.
-Devo rispondere- disse e mi fece segno di alzarmi, rotolai giù e lui in pochi secondi fu in piedi.
-Pronto, hey , amore mio....-




**Angolo dell'autrice**
Buonasera a turururututti
Che ne pensate di Dawn un versione "Mamma protettiva"?
E di Trent che non molla?
Vabbe dai, fatemi sapere cosa ne pensate!
Oppure fatemi pensare cosa ne sapete!
Un bacioooo <3

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Capitolo 7
*** Capitolo 7. ***


-Pronto, hey , amore mio....-
Lo guardi mentre si allontanava dondolando il braccio sinistro, quello libero, con la testa leggermente piegata verso il cellulare.
Avrei dovuto arrabbiarmi, andare da lui, strappargli il telefono da mano e mollargli uno schiaffo.
Uno di quelli che dopo ti fa male la mano,diventa subito rossa e/o pulsa, ma non t'importa.
Invece rimasi lí,sollevata appena sui gomiti, a fissare il punto in cui era sparito.
Rimasi lí, da sola con il senso di colpa che mi logorava, a farmi compagnia.
Sentivo in lontananza le grida dei ragazzi, il rumore degli schizzi che atterravano sulla riva umida e la chitarra di Trent.
Una lacrima scese lentamente lungo la guancia, l'asciugai con rabbia e ricacciai le lacrime che stavano per scendere numerose.
Mi misi a sedere e portai le ginocchia al petto per poi stringerle tra le braccia e accoccolarci la testa.
Sentii dei passi e dei gridolini e mi ricomposi.
-Ssssh fai piano- squittì Lindsay
-Sisi, come vuoi- disse Tyler
Tra un bacio e l'altro non si accorsero della mia presenza e si diressero verso la casetta di Tyler.
Ed ecco dove andava Lindsay a notte inoltrata.
Li seguii con lo sguardo finché la porta non si chiuse alle loro spalle.
Mi girai e trovai Duncan a due centimetri da me che mi fissava.
Saltai per la paura e lui rise.
-Allooora dove eravamo rimasti?- disse mettendosi a cavalcioni sopra di me.
-I..io ho molto sonno...vorrei andare a dormire- biascicai e ,confuso, si mise a sedere al mio fianco lasciandomi la libertà di alzarmi.
Con le gambe tremanti mi alzai e mi diressi verso la mia casa, abbozzando un sorriso a un confuso Duncan.

Volevo piangere, gridare, urlare ma nessuna di queste tre cose mi riusciva.
Scivolai lungo la porta e caddi pesantemente a terra.
Perché?
Perché era di un'altra? Perché ero io che dovevo fare le cose di nascosto? Perché quando stavo con lui mi scordavo di tutto il resto?
Il legno logoro della porta fece un rumore sordo quando alzai la testa di scatto e violentemente.
Per un momento mi venne la tentazione, ma pensai che non ne valeva la pena, di certo non per un ragazzo.

Mi svegliai con le pieghe del cuscino stampate in faccia.
Infilai i piedi nelle pantofole e mi diressi verso il bagno.
Iniziare la giornata senza la sveglia dell'auto parlante era fantastico.
Uscita dalla doccia, indossai direttamente il costume e, dopo aver posato il pigiama sotto il cuscino, senza far rumore mi incamminai verso il lago.
Lasciai cadere l'asciugamano sul terreno ancora umido e mi tuffai nell'acqua fredda.
Nuotai lentamente verso la piccola cascata, l'acqua picchiettava con prepotenza sulla mia testa.
Stesi le braccia verso l'alto e i brutti pensieri della sera precedente scivolarono via.
Attraverso l'acqua distinsi la figura di Trent che scrutava incuriosito la superficie trasparente del lago.
Sbuffai quando mi salutò allegramente da lontano.
Goffamente si tolse i sandali saltellando e si tuffò .
Riemerse a un paio di metri da me e azzerò la distanza nuotando.
-Hey Gwen-mi salutò sorridente.
-Hey Trent- dissi io meno sorridente.
-Tutto bene?-domandò interessato
-....mmm diciamo di si-
-Problemi di cuore?- disse con gli occhi chiusi, mentre l'acqua gli scorreva sul viso.
-....- Erano problemi di cuore?
-Quindi se sono di cuore potrei c'entrarci qualcosa- disse aprendo un occhio e mettendo su un sorriso sghembo mozzafiato.
Risi, risi di gusto e lui fece il finto offeso per poi unirsi a me.
Restammo in acqua fin quando non si spugnò l'ultima cellula del nostro corpo e poi ci dirigemmo verso le rispettive docce, ancora ridacchiando.

-Hey Gweeeen, buongiorno.... Ma che hai fatto fino e adesso?-disse Bridgette, scavando nella stessa sbobba della sera precedente, servita ovviamente come piatto fresco.
-Un bagno al lago..- sorrisi e scavalcai la panca di legno per sedermi vicino a Leshawna.
-Si eh, e con chi?- disse quest'ultima dandomi una gomitata.
-Ehmmm.... Hey Zoey tutto bene?- dissi, notando lo sguardo assente della rossa e meritandomi una seconda gomitata da Leshawna.
Zoey sospirò e alzò lo sguardo incrociando i miei occhi, solo allora notai che erano rossi e gonfi.
-Che è successo a Zoey?- chiesi sottovoce a Leshawna
-Mike.....- rispose indicando un angolo della mensa.
Mike,senza maglia, aveva bloccato Anne Maria a muro con un braccio.
Anne Maria ridacchiava e accarezzava gli addominali in bella mostra del ragazzo.
Quando la distanza tra le bocche dei due si azzerò Zoey si alzò di scatto.
-Oh merda....- disse Bridgette e fece per alzarsi ma la fermai.
-Aspetta,vado io- dissi con fermezza e mi alzai.

-Hey tutto ok?- dissi entrando nella casetta di Zoey, quasi come Bridgette fece con me.
-N..o..- mormorò tra i singhiozzi e alzò leggermente la testa dal cuscino sul quale c'erano piccole macchioline di mascara colato.
-Cos'è successo?- chiesi pacatamente
-Non lo so... S..stamattina eravamo nella radura eh...eh...- riprese a singhiozzare.
Mi misi a sedere sul bordo del letto accarezzandole la testa.
Non sapevo neanch'io perché mi fossi andata a cacciare in una situazione del genere...Forse perché volevo che qualcuno facesse lo stesso con me.
Scacciai quel pensiero e dissi
-Sono sicura che tornerà da te, come Anne Maria ce ne sono tante.... Si deve solo accorgere che non sei solo la ragazza della porta accanto....- con lo sguardo perso nel vuoto, quasi non mi accorsi che Zoey aveva smesso di singhiozzare.
-Dici?- disse e tirò su con il naso.
Sorrisi dolcemente e annuii.

Nel pomeriggio andammo a visitare un vecchio caseificio.
-Qui è dove il latte pastorizzato viene versato nelle bottiglie disinfettate...- stava spiegando la guida quando una mano mi afferrò e mi trascinò in fondo alla fila.
-Perchè sei fuggita ieri?-disse passandosi una mano nella cresta scintillante.
-...io.. Avevo sonno-
-Oh andiamo Gwen....Non prendermi per idiota!-
-Avevo bisogno di dormire niente di più !-
-Si, certo ...- disse Duncan lasciando cadere il discorso.
Dopo un altro giro tra i formaggi riprese a parlare più dolcemente di prima.
-Stasera ti voglio portare in un posto....- disse e io lo guardai sospettosa.
-Hey non ti preoccupare eh!- Alzò le mani mostrando i palmi e sorrise.
-...Mmmm dove?- chiesi divertita
-È una sorpresa...- rispose e fece l'occhiolino, infilando le mani in tasca.

Mi infilai sotto la doccia per la terza volta quella giornata.
Scelsi un paio di pantaloncini di jeans scuro e una maglietta nera con le maniche a tre quarti e, dopo aver asciugato i capelli, li indossai.
Duncan era fuori la casa e mi stava aspettando, quando mi vide uscire sorrise mettendo in mostra i suoi denti bianchissimi nonostante il fumo.
-Buonasera bellissima...-
-Hey Punk-lo salutai.
Mi porse la mano e io l'afferrai dimenticando le lacrima della sera precedente.
-Mangiamo e poi filiamocela...- mi sussurrò all'orecchio prima di posarmi un bacio veloce sulle labbra quando arrivammo alla mensa.
Entrò dirigendosi al suo tavole e facendomi l'occhiolino.
Mi misi a sedere al fianco di Leshawna come in mattinata e come tutti gli altri giorni.
-Raaagazza come va?- disse stritolandomi tra le braccia.
Tossii un "bene" ancora rossa in viso.
Di Zoey nessuna traccia.
Mangiai velocemente il "cibo" che Chef ci aveva servito e mi catapultai fuori.
Dopo poco arrivò anche Duncan che recuperò uno zaino da un cespuglio vicino e fece segno di seguirlo.
Mi guardai intorno per poi seguirlo.
Appena ci fummo allontanati abbastanza si fermò e mi aspettò.
Quando lo affiancai mi poggiò un braccio sulle spalle e mi sorrise.
Camminammo così per un po', ogni tanto mi posava un bacio sulla fronte.
Dopo una ventina di minuti arrivammo in cima a una collinetta ai cui piedi si estendeva una pianura sconfinata.
La luna illuminava appena la pianura, rendendo indistinguibili i colori dei fiori che la ricoprivano.
In lontananza si intravedeva la città perennemente illuminata e li scomparivano anche le stelle invece numerose sopra le nostre teste.
-Bello eh?- disse inspirando l'aria pulita di quel piccolo paradiso.
-..Stupendo..- sussurrai quasi come se fosse un segreto.
Sorrise e tirò fuori una coperta dallo zaino.
Mi adagiai tra le sue gambe e poggiai la testa su i suoi pettorali che si gonfiavano ogni volta che faceva un tiro.
-Ne vuoi una anche tu?- disse porgendomi un pacchetto di sigarette smezzato.
-Si, grazie...-
Presi una sigaretta tra le labbra e l'accesi, inspirai il fumo che mi era mancato tanto da quando mia madre mi beccò e mi fece giurare di non fumare mai più.
Mi girai a guardarlo e lo vidi ghignare.
Prese una grossa boccata di fumo e lanciò la sigaretta lontano.
-Hey...- dissi arrabbiata quando fece la stessa cosa con la mia.
Mi voltò e soffiò tutto il fumo sulle mie labbra schiuse prima di catturarle in un lungo bacio.
In breve tempo fui sotto di lui, mi lasciò respirare e passò a torturare un lembo di pelle del mio collo.
Quando credetti di star per impazzire si lasciò cadere al mio fianco.
Per un momento rimasi a fissare le stelle ancora con il fiato corto.
E per quel momento dimenticai tutte le lacrime e le domande che mi avevano torturato in quei giorni e la tentazione della sera prima.
-Sei bellissima..- disse a bassa voce.
Mi girai sul fianco e incrociai i suoi occhi freddi come le sue labbra.
Era tutto perfetto, troppo perfetto.




**Angolo dell'autrice**
Buoooonasera a tutti dal Montenegro!
Spero tanto che il capitolo vi sia piaciuto
e mi scuso per il ritardo!
Lasciate un commento se vi va!
Un abbraccio
Caly

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Capitolo 8
*** Capitolo 8. ***


Mi rigiravo nel lenzuolo mordicchiando l'orlo superiore mentre ripensavo agli eventi dell'ora precedente.
Le mani di Duncan calde che risalivano i miei fianchi.
Le sue labbra così fredde,rispetto al resto del corpo, poggiate sulle mie senza presunzione.
I suoi occhi gelati che mi osservavano con desiderio.
Ogni volta che provavo a prendere sonno la mia mente rievocava uno di questi momenti e,inevitabilmente, un sorriso idiota si faceva largo sul mio viso.

Quando risuonò la sirena in tutto il campo mi pareva di essere appena andata a dormire.
Con un lamento mi alzai dal letto e stropicciando gli occhi scorsi una Bridgette nervosa all'ingresso.
-Hey... Bridgette tutto a-hhposto?- chiesi sbadigliando.
-Io..ehm si... Tutto bene...- rispose poco convinta prima di sparire verso l'esterno.
Mi lavai meccanicamente e indossai un pantaloncino color cachi e una maglia verde scuro.
Tornando in camera incrociai Heather -Darkettona...- mi salutò e io ricambiai alzando gli occhi al cielo.
Posai l'asciugamano e lo spazzolino e mi diressi verso il centro della radura.
-Buongiorno bellissima...- disse Duncan venendomi incontro, avvampai ripensando alla sera precedente.
Mi posò un bacio al confine tra labbra e guancia, subito desiderai approfondire quel contatto ma la voce di Trent mi ricordò che non eravamo soli.
-Buongiorno Gwen...- disse posando una mano sulla spalla di Duncan e affiancandolo.
-Hey amico...- poi aggiunse, dando il cinque al Punk con la mano libera e facendomi l'occhiolino.
Duncan guardò prima me, poi fulminò lui e fece scivolare la sua spalla da sotto la mano del chitarrista.
-Peccato che oggi il programma si svolga di mattina, potevamo far un altro bagno al lago...- disse e io sorrisi al ricordo della mattina precedente.
Duncan, velocemente, catturò la mia mano sinistra con la sua, più grande, destra e mi trascinò via.
-Hey ma che ti prende?- dissi quando mi lasciò andare.
-Non mi piaceva.....-
-Cosa?- domandai confusa
-Come ti guardava quell'idiota...- rispose a denti stretti.
-Oh.... Andiamo, è innocuo!-
-Ti sbagli, ti ha messo gli occhi addosso da quando te l'hanno presentato...- Incominciammo a camminare con il gruppo e lui diede un calcio ad un sassolino.
Arrossii lievemente, non ricordavo la prima volta che avevo parlato con Trent .... Ricordavo solo una cresta verde e un paio di occhi stupendi.
Dopo una decina di passi e altrettanti calci a quel sassolino, ruppi il silenzio. -Sai dove stiamo andando?-
-Andiamo a visitare la parte est della montagna....- disse con tono neutro.
Sospirai automaticamente, non ero abituata all'indifferenza, o almeno non da parte sua.

Passammo la giornata a camminare nei boschi, guardare la fauna locale e....a mangiare schifezze comprate ad un negozietto sperso.


Ero stesa sul mio letto con le gambe doloranti per la camminata della mattina.
Avevamo tutti due ore libere prima della cena ma non mi andava di andare da Duncan.
Mi aveva evitato per tutta la mattina, quando avevo cercato di parlargli si allontanava con scuse banali.
Decisi di andare verso la radura per stare con le ragazze.
Mi misi a sedere vicino a Dawn, non molto lontano appoggiata alla parete della propria casa c'era Leshawna e di fronte a lei, con una mano sul muro, Alejandro.
Cercai Heather con lo sguardo,la vidi in un angolo con gli lucidi rannicchiata su se stessa.
-Hey ma che sta succedendo?- sussurrai a Dawn che sospirò.
-Lo sta rifacendo....-
-.....-
-Sta giocando con i sentimenti di Leshawna solo per far ingelosire Heather...- continuò e mi indicò quest'ultima.
-Ma Leshawna sa quello che ha fatto a Bridgette... Insomma... Perché?-
-Dice che è per far soffrire Heather ma.... io so che non è vero, riesco a vederlo sai... Le interessa veramente il latino-
Annuii guardando i fili d'erba sotto di me.
Il silenzio veniva interrotto solo dalle risatine di Leshawna e dalle foglie degli alberi mossi dal vento.
All'improvviso Geoff, Owen e Trent piombarono davanti a noi.
-Hey ragazze, pronte per il falò di dopodomani!!!- disse Geoff eccitato.
Dawn fece per rispondere ma io fui più veloce.
-Perchè?Cosa si festeggia dopodomani?-
Owen mi guardò come se avessi bestemmiato in una chiesa piena di suore.
-Dopodomani ci sono gli ultimi arrivi al campo....- spiegó gentilmente Trent
-....E i nostri amici porteranno taaaanto da bere- concluse Geoff.
Sorrisi per l'euforia del ragazzo di Bridgette.
-Allora ci state?- aggiunse
-Mmmmm si dai...- dissi senza troppa euforia.
I tre spostarono i loro sguardi su Dawn.
-....Okay... Geoff al falò .. Non bere troppo, so che te ne pentirai-
-Eeeeevvai- gridò Owen scattando in piedi.
Trent si alzò con lui e gli diede il cinque.
-Hey amico, andiamo- disse a Geoff che era rimasto a guardare Dawn confuso.
-S..si.. Arrivo- e si alzò senza distogliere lo sguardo dalla stramba.

-Ci conviene andarci a sedere in mensa, oggi la cena sarà accettabile...- disse Dawn contemplando una farfalla che le si era poggiata sull'indice destro.
Mi alzai confusa e ci dirigemmo verso la mensa.
-Sera' ragazze- ci salutò Bridgette appena ci sedemmo.
-Hey Bridgette, come va?- chiesi senza interesse.
-Oh oh ... Guai in paradiso eh?- disse puntellandomi il gomito nel fianco.
-N..no cioè... Ma tu come?-
-Sai litighiamo anche io è Geoff... È normale-
Sospirai.
-Non so cosa gli sia preso...-
-È geloso- disse Dawn girando quella che doveva essere zuppa di pomodoro.
-Di Trent?- chiesi
-E io come faccio a saperlo?- disse come se le avessi chiesto quanti granelli di sabbia ci sono su una spiaggia.
Feci per rispondere ma la porta della mensa si aprì cigolando, entrò Leshawna accompagnata dal cascamuerto che le manteneva la porta.
La sala cadde in silenzio.
Sussurrò un "grazie" e venne verso di noi.
Bridgette si irrigidì di colpo e lasciò andare il cucchiaio che tintinnò contro il piatto.
Dawn le accarezzò il braccio e lei si rilassò un poco.
Il brusio ricominciò.
-Che stai combinando?- disse Bridgette scura in volto, appena Leshawna si sedé.
-Oooh andiamo, ragazza, mi sto divertendo un po' con Heather...- rispose Leshawna con un'espressione idiota ancora dipinta in volto.
Bridgette guardò Dawn che scosse leggermente la testa, poi di nuovo Leshawna che sorrise nervosa.
Finimmo di cenare in silenzio, poi con Bridgette mi incamminai verso la nostra casetta, nessuna delle due aveva voglia di restare a chiacchierare intorno al fuoco.
Vidi Duncan appoggiato spalle a muro vicino alla nostra porta, ovviamente stava fumando.
Quando ci vide spense la sigaretta e si avvicinò.
-Io vado a dormire...- disse Bridgette ed io annuii.
-Possiamo parlare?- disse Duncan
-C..certo...-dissi io e lanciai un ultimo sguardo a Bridgette che stava rientrando in casa.
Lo seguii, osservando le sue mani dondolare lungo il corpo.
Quando fummo abbastanza lontani dalle casette si girò e mi guardò dritto negli occhi.
Deglutii a vuoto, un po' per l'ansia, un po' perché quegli occhi mi erano mancati come l'aria.
-Te lo giuro...tr..a me e Trent no..- Balbettai.
-Mi dispiace, Gwen....- mi interruppe, si passò la mano nella cresta ridandole un po' di vigore.
-Io non dovevo comportarmi così è solo che ti guarda come se ti volesse mangiare e... E non mi piace affatto...- mise le mani in tasca.
Mi avvicinai lentamente e gli presi le mani per poi posizionarle sui miei fianchi.
Avvicinai la mia vita alla sua e sentii una strana sensazione alla bocca dello stomaco.
Desiderai le sue labbra, come mai prima di allora.
Feci per tirarlo ancora un po' più verso di me ma mi fermò.
-N..no aspetta... Non è tutto- aggiunse e io mi irrigidii di colpo, portò nuovamente le mani in tasca e alzò lo sguardo.
-Sai che dopodomani ci sono i nuovi arrivi.....-
Annuii confusa.
-E... Arriva Courtney.-
Sentii pesare nuovamente il mondo sulle spalle.
-Da quanto?- chiesi con un tono che non mi apparteneva.
Mi guardò confuso e aggiunsi scandendo parola per parola -Da quanto lo sai?-
-D..da prima di partire...- rispose e abbassò lo sguardo.
Mi girai, gli occhi già pieni di lacrime, e mi allontanai con passo veloce.
-G..Gwen aspetta- sentii alle mie spalle ma accelerai e fuggii, via da lui, via da tutti.
Mi accasciai contro il muro di una casetta di cui non conoscevo il proprietario e porti le ginocchia al petto.
-Gwen....-
-Vai..... via... Duncan- dissi tra i singhiozzi.
Una figura si piegò davanti a me e mi catturò le mani nelle sue.
Ritrassi le mani violentemente e mi asciugai gli occhi, vedendo finalmente che davanti a me non c'era il Punk.
Non mi aveva neanche seguito.
Trent, preoccupato, era davanti a me e cercava il mio sguardo.
Quando incrociai i suoi occhi verde chiaro, così caldi, sorrise teneramente e si mise a sedere a gambe incrociate al mio fianco.
Mi accasciai sulla sua spalla e ripresi a singhiozzare.
-Hey.... Shhh, è tutto apposto...- Disse e facendo forza sulle braccia si girò verso di me.
-Duncan...C..Courtney - dissi tra i singhiozzi.
Mi accarezzò dolcemente la testa, portandomi una ciocca di capelli dietro l'orecchio.
-Gwen basta piangere... Ascoltami..- disse prendendomi il viso tra le mani.
-Duncan è un idiota, hai capito?-
Mi asciugò una lacrima con il pollice destro e mi alzò il mento costringendomi a guardarlo negli occhi.
-Un idiota....- sussurrò a due centimetri dalle mie labbra.
Spostai lo sguardo rapidamente dai suoi occhi chiari alle sue labbra un paio di volte.
Spostò la mano sinistra sotto al mento e azzerò la distanza, baciandomi.




**Angolo dell'autrice**
Non mi uccidete!
Mi scuso per il pauroso ritardo
Finalmente peró sono a casa e
mi posso dedicare a questa storia!
Fatemi sapere assolutamente sapere cosa ne pensate!!!
Sopratutto se vi è o non piaciuto questo capitolo
Perché sono molto indecisa.... Non so, a voi è piaciuto?
Se questa storia vi sta piacendo( quante volte ho detto il verbo piacere
in queste poche righe?) mettetela nei preferiti! <3

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Capitolo 9
*** Capitolo 9. ***


. Le sue labbra si mossero lente e calde sulle mie tremanti.
Quando si staccò da me avevo ancora le lacrime ai lati degli occhi.
Ripresero a scendere veloci, mi alzai di scatto.
Trovai i suoi occhi preoccupati che non lasciavano trapelare neanche un po' di pentimento.
Un nodo alla gola mi bloccò le parole che, quando uscirono, si tramutarono in urletti.
-T..tu non ...puoi! N..non è... Tu-
Mi portai una mano sulle labbra e indietreggiai.
Trent si alzò e mi guardò negli occhi fece per parlare ma ripresi ad urlare con voce ancora più acuta.
-N..no, non ... Adesso!... Perché?!-
Mi portai una mano tra i capelli, lo vidi sfocato attraverso le lacrime che si erano accumulate ai bordi degli occhi.
Mi voltai dandogli le spalle e mi passai le mani su gli occhi prima di correre via.

Chiusi la porta alle mie spalle, scivolai contro il legno mal ridotto e i singhiozzi ripresero più forti di prima.
Bridgette saltò letteralmente giù dal letto.
-Gwen! Che è successo?-
Si inginocchiò davanti a me e prese ad accarezzarmi i capelli.
-Ne vuoi parlare?- chiese dolcemente.
Alzai un po' la testa e dissi tra i singhiozzi- Duncan, C..Courtney-
Ripresi a singhiozzare e Bridgette si mise a sedere vicino a me senza smettere di accarezzarmi dolcemente la testa.
-T..rent..- riuscii a cacciare fuori tra un singhiozzo e l'altro.
L'espressione di Bridgette cambiò di colpo e cercò i miei occhi.
-Che vuol dire "Trent" Gwen? Cosa c'entra?-
-Lui... Mi h..ha baciata...- trovai i suoi occhi blu leggermente spalancati e la bocca aperta.
-Duncan lo sa?- disse in un soffio.
Mi passai una mano sotto il naso e scossi la testa.
Fissò un punto lontano pensierosa e poi tornò su di me.
-Hai intenzione di dirlo a Duncan-
Questa volta fui io a cercare i suoi occhi, quando li incrociai mi uscì in un soffio - non lo so....-.

La mattina arrivò come un pugno in piena faccia.
Mi svegliai per la luce che filtrava dalla finestra vicina al letto mio e di Bridgette e mi alzai.
Sentivo il corpo pesante, le gambe dolenti e le braccia morte lungo il corpo, ma quello che faceva più male era la testa.
I miei stessi pensieri mi avevano tormentato per tutta la notte.
Indossai dei vestiti a caso e uscii dalla porta senza fare rumore.
Poggiai la schiena contro il tronco di quell'albero ormai così familiare per poi scivolare verso il terreno e infilai le cuffiette.
Abbandonai automaticamente la testa all'indietro e i piedi incominciarono a muoversi a ritmo.
-Hey....- aprii gli occhi e vidi Duncan in piedi davanti a me.
Levai le cuffiette dalle orecchie e lo guardai, si inumidì le labbra e si passò una mano nella cresta.
-Posso?- chiese, indicando a fianco a me.
Il mio cuore prese a battere più veloce, gli feci spazio e lui si lasciò cadere al mio fianco con un sorriso timido dipinto sul volto.
La rabbia del giorno prima completamente soppressa dal senso di colpa.
Deglutii nervosamente e dissi- Come facevi a sapere che ero qui?- Tentai di tenere un tono di voce neutro ma il mio labbro inferiore tremò a fine frase.
Mi maledissi mentalmente e lo vidi sorridere.
-Ho tirato ad indovinare....- ghignò e io sorrisi, dimenticandomi momentaneamente del bacio di Trent.
-Senti, mi dispiace Gwen... Avrei dovuto dirtelo, non ho trovato la forza... Pensavo che se te l'avessi detto saresti sparita e....-
-No... Ti prego, non ti scusare..- lo guardai negli occhi e il cuore sobbalzò quando quelle iridi verde acqua si tuffarono nelle mie nere come la pece.
Sorrise e mi sentii più leggera.
Dopo un po' disse - È che mi dispiace sopratutto per il modo in cui te l'ho detto.... Ero così geloso di Trent e... E so che tra te e lui non c'è niente ma ero così ....- Appoggiai la testa sulla sua spalla e lui mi circondò le spalle con un braccio-...Accecato che non ho pensato quanto potesse.... Farti..male la notizia che.. Si, insomma di Courtney.-Disse e mi poggiò un bacio sulla tempia, sussultai a quel contatto e lui prese ad accarezzarmi i capelli dolcemente, tirando ogni tanto una ciocca con un po' più di forza.
Chiusi gli occhi e mi lasciai trasportare da quella sensazione di relax e da quell'attimo così perfetto da farmi dimenticare di Courtney, di Trent.
Sentivo i pettorali di Duncan alzarsi e abbassarsi sotto la mia testa, quando lui scivolò sul terreno in modo di trovarsi completamente disteso a pancia all'aria un gemito di approvazione uscì dalla mia bocca.
Spostai la testa sui suoi addominali e inspirai quell'odore dolce ma con una punta di asprezza che mi circondava facendomi girare la testa.
Duncan riprese ad accarezzarmi la testa e un altro gemito si liberò dalle mie labbra.

-Gwen... Gwen svegliati...-
-Non voglio..... È presto- mugolai
-Dai, tra poco è ora di pranzo....-
Riconobbi la voce di Duncan e mi misi subito a sedere.
Mi stropicciai gli occhi e lui sorrise.
Ricambiai, prima di ricordare quello che mi aveva portato sotto quell'albero e sentii di nuovo il nodo alla gola.
-Vogliamo andare?- disse Duncan, che nel frattempo si era alzato, porgendomi una mano.
L'afferrai indecisa e mi tirai su con le mie gambe.
Mi circondò le spalle con un braccio e mi tirò a se, per poi baciarmi la tempia destra.
-Hey.... Potrebbero vederci...- dissi cercando di liberarmi.
-Non m'importa.- disse, portando di nuovo le sue labbra gelide sulla mia tempia.
Sussultai a quel contatto e cercai di liberarmi.
Trent mi guardò confuso e mi strinse a se.
Indietreggiai istintivamente e feci per allontanare il chitarrista.
Ma la voce di Duncan mi risvegliò -Gwen, Gwen... Ti senti bene?-
Focalizzai finalmente la faccia del punk e mi stropicciai gli occhi .
-Si... Cioè, n..no-
Sospirai e Duncan mi lasciò andare ma solo per poi mettermi le mani sulle spalle e girarmi.
Mi ritrovai faccia a faccia con lui e deglutii a vuoto.
-Gwen... Sai che mi puoi dire tutto vero?- domandò ma non mi diede neanche il tempo di rispondere che le sue labbra furono premute con forza sulle mie, le sue mani scesero lungo i miei fianchi e mi tirò più verso di lui.
Quando fummo costretti a separarci per prendere aria mi guardò negli occhi.
-S..si, lo so.... È solo che... Non mi sento tanto bene, ho fame non...ho fatto colazione-dissi in un soffio e lui annuì.

Bridgette si mise a sedere vicino a me e mi scrutò con attenzione.
-Lo hai detto a Duncan?- mi sussurrò all'orecchio e io scossi la testa.
-Volevo ma lui non faceva che scusarsi per aver pensato che tra me e Tren..- fummo interrotte da un' allegra Leshawna accompagnata da un Alejandro in maglia nera e pantalone di jeans.
-Signore.... - salutò accompagnando Leshawna al suo posto - Ci vediamo dopo- poi le sussurrò all'orecchio prima di posarle un bacio sulla guancia. Leshawna ridacchiò, sorrise e poi si lasciò cadere al suo posto con un sorriso.
Bridgette al mio fianco si irrigidì e quasi persi un braccio per la forza con cui me lo stritolò.
-Hey ragazze!- ci salutò ancora rossa in viso.
La presa al braccio si allentò ma solo perché Bridgette scattò in piedi e se ne andò.
-Ma che le è preso?- domandò Leshawna.
-Non si sente... Tanto bene- mormorai quasi tra me e me.


-Ma che sta succedendo?- domandai a Dawn.
Tutti i ragazzi erano radunati all'uscita della mensa e regnava un vociare generale.
-Sta per venire a piovere- disse indicandomi con gli occhi il cielo -Il programma del pomeriggio e quello della sera sono annullati, dicono che dobbiamo restare tutti nelle case....- spiegó lentamente.
Annuii e diedi un rapido sguardo a tutti gli altri.
Incrociai per un breve momento gli occhi di Trent e persi un battito.
I suoi, così chiari, si illuminarono appena e cercarono ancora e ancora i miei ma, salutata Dawn, corsi al riparo verso casa.
Le gocce erano già iniziate a cadere.
-Hey... Tutto bene?- chiesi a Bridgette rientrando.
Chiusi la porta alle mie spalle e mi avvicinai a Bridgette, seduta sul mio letto a gambe incrociate.
-S..si è solo che...- disse guardandosi le mani poggiate in grembo.
-Solo che?- la incitai, sedendomi al suo fianco.
-È solo che non voglio che Leshawna soffra... E, e Alejandro è cattivo Gwen, veramente cattivo.... Leshawna mi ha visto piangere tante volte e non riesco a capire come ... Proprio lei sia... mmm caduta così- poggiò il viso tra le mani,le accarezzai dolcemente la schiena e un singhiozzo strozzato ruppe il silenzio.
-Non voglio... Non voglio che lo faccia di nuovo... Gwen...- biascicò con le lacrime agli occhi e la porta si aprì di scatto .
-Spero di aver interrotto qualcosa- si annunciò Heather,seguita dal suo cagnolino privato Lindsay.
Le lanciai una guardataccia e Bridgette si stese poggiando la sua testa sulle mie gambe e io presi ad accarezzarle i capelli.


Era sera e avevamo finito tutti i biscottini secchi che Chef in tenuta da cameriera ci aveva portato quando sentimmo bussare alla porta.
Heather saltò giù dal letto euforica, andò ad aprire ma poi si girò delusa.
-È per te Darkettona, muoviti prima che l'idiota muoia congelato....- disse risalendo sul letto.
Mi alzai convinta di aprire la porta e trovare il punk ad aspettarmi ma trovai Trent, bagnato dalla testa ai piedi con il respiro irregolare.
Feci per chiudere la porta ma lui la bloccò con un braccio.
-No... Gwen! Ahi.... Aspetta fammi spiegare...-
-Cosa?! Il motivo per cui hai approfittato di me in quelle condizioni?!- urlai spalancando la porta.
-Cos'è quest'odore stuzzichino? È la tensione- sentii borbottare Heather.
Trent mi tirò fuori per un braccio e poi chiuse la porta lasciando le braccia a bloccarmi contro quest'ultima.
-Ti prego, mi dispiace non avrei dovuto baciarti ieri sera....-
Disse a due centimetri da me.
Girai la testa di lato nel tentativo di sfuggire al suo sguardo.
-Avrei dovuto aspettare ... Forse stasera... O domani al falò ...- disse seguendo la linea dei suoi pensieri.
-No Trent , non avresti dovuto e basta...- dissi riportando il mio sguardo nel suo.
-Gwen... Ti posso dire che mi dispiace per averti baciato ieri sera ma non posso negare che quel bacio... Mi ha mandato letteralmente ai pazzi! - disse ed io arrossii.
Un fulmine mi fece sobbalzare e sfiorai il suo naso con il mio.
-Duncan è un idiota Gwen... Ed io non... Non voglio arrendermi, combatterò per averti- disse e mi lasciò un piccolo bacio sulla punta del naso, per poi tornare sotto la pioggia e sparire.




**Angolo dell'autrice**
Per farmi perdonare dello scorso ritardo
questo l'ho pubblicato un poco prima!
Spero apprezzerete u.u
Comuuuunque Trent ha baciato Gwen!
Eh siii... E l'arrivo di Courtney si sta avvicinando!
Vabbe vi saluto, fatemi sapere cosa ne pensate
e se la storia vi sta piacendo aggiungere la alle preferite!
Baci, caly <3 <3 <3

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Capitolo 10
*** Capitolo 10. ***


Mi svegliai con una brutta sensazione, quel giorno sarebbe stato terribile ed io lo sentivo a pelle.
Un odore di terreno bagnato mi invase le narici ed io inspirai profondamente,beandomi della sensazione e del ricordo di quand'ero piccola e mi stendevo sul prato appena innaffiato... Cercando di non pensare alle urla dei miei in sottofondo.
Aprii gli occhi sospirando rumorosamente, la stanza era ancora avvolta nel silenzio interrotto solo dal respiro di Lindsay.
Controllai e le altre cuccette erano vuote, pettinai i capelli brevemente,con colpi secchi e indossai un paio di pantaloni turchi, neri e una canotta marroncino chiaro.
Uscendo inspirai di nuovo quell'odore, più forte di prima, dimenticandomi per poco che quello stesso giorno avrei rincontrato Courtney, la ragazza del ragazzo che... Per cui provavo qualcosa.
La radura era illuminata dalla luce fioca del sole che rendeva tutto più calmo, non un solo rumore.
I miei passi sul terreno umido e le mie scarpe da ginnastica che slittavano sul terreno erano i soli rumori presenti.
Man mano, però, che mi avvicinavo alla mensa il rumore delle stoviglie e il chiacchiericcio generale riempirono l'aria.
Aprii la porta e mi diressi verso il mio tavolo, notando l'eccitazione generale per i nuovi arrivi.
Mi misi a sedere vicino a Dawn che stava parlando pacatamente con una Bridgette ancora assonnata.
-Giorno'- mi salutò Dawn mentre Bridgette emise un verso non facilmente riproducibile.
-Sta bene?- domandai ridacchiando.
-Qualcuuuuno- incominciò vaga -Ha fatto le ore piccole... Cooon uuun certo fidanzato- disse e mi fece l'occhiolino.
Bridgette, dal canto suo, grugnì e io e Dawn ci guardammo per un secondo prima di scoppiare a ridere.
-Strano non ti ho proprio sentita uscire!- dissi tra una risata e l'altra.
-Graffie sfavi ruffando...- disse con un pezzo di cornetto in bocca e io e Dawn riprendemmo a ridere.
-Heeey io non russo...- dissi e ripresi a ridere.
-Fi cerfo come no- biascicò lei.
Smisi improvvisamente di ridere quando incrociai lo sguardo di Duncan dall'altro lato della sala.
Fece un cenno con la testa ed io annuii.

-Quando arriva?- chiesi, interrompendo il silenzio, quando fummo abbastanza lontani.
-Nel pomeriggio....- rispose tenendo lo sguardo basso.
-Hey... Guardami, Duncan- dissi e lui alzò la testa lentamente ma stava ancora guardando in basso.
Cercai i suoi occhi e appoggiai una mano tra collo e viso, accarezzando piano la sua guancia con il pollice.
Finalmente alzò quegli occhi di ghiaccio e li portò nei miei.
E, questa volta, fui io ad abbassare lo sguardo.
Mi prese il mento tra pollice e indice e mi alzò dolcemente il viso.
Posò un bacio delicato sulla punta del mio naso.
-Questo non cambia niente, Gwen.... Tu... Bhe,si.....M..mi piaci- disse per poi unire le sue labbra con le mie.
Il bacio, piano piano, si fece più spinto fin quando non sentii una fitta di dolore al labbro inferiore, aprii di scatto gli occhi e Duncan aveva il suo solito ghigno in faccia.
Prima ancora che potessi dire qualcosa, passò velocemente la lingua dove mi aveva morso e tornò a ghignare.
Lo spinsi giocosamente con le mani sui suoi pettorali ma lui fu più veloce e mi afferrò i polsi senza smettere di ghignare.
Ci girammo di scatto entrambe quando sentimmo qualcuno ridacchiare in lontananza.
Le risate si fecero più vicine e incrociai lo sguardo duro di Duncan che mi spinse dietro un albero.
Mi fece segno di fare silenzio e si adagiò,senza pesarmi troppo, addosso.
-Eddaaaai....- Scott.
Risate. Dawn.
Ci passarono praticamente accanto, troppo impegnati tra un bacio e l'altro per accorgersi di noi.
Duncan soffocò una risata e,quando furono scomparsi dietro il sentiero, riportò lo sguardo su di me.
Mi sfiorò la punta del naso con il suo.
Come avevo fatto io accidentalmente con Trent la sera prima.
Trent.
Il nodo alla gola che mi aveva torturato il giorno prima tornò più stretto e dovetti reprimere le lacrime.
-Forse, è megl..io tornare- dissi cercando di sembrare decisa.
Duncan mi guardò confuso ma mi accontentò, prendendomi la mano e avviandosi verso il sentiero.

Quando arrivammo alla radura, un sudato Geoff dirigeva i "lavori" e un DJ e un Lightning altrettanto sudati spostavano legna e mezzi tronchi.
Vidi il terrore negli occhi di Duncan che mi sussurrò -Io mi dileguo- prima di fuggire.
Ridacchiai e solo allora mi accorsi di Trent, senza maglia, con i capelli tirati verso l'alto in una strana coda.
Deglutii a vuoto quando i suoi muscoli si contassero per spostare un mezzo tronco vicino a quello che doveva essere il posto per un grande... Ma che dico? Di un enorme falò!
Il terreno appena scavato raccoglieva tantissima legna, a circondare il "buco" un giro di pietre grigie e tutt'intorno una ventina di mezzi tronchi, altrettanti cuscini e qualche coperta disposti a cerchio.
-Hey DJ , perfino Owen avrebbe più forza in quelle braccette... Forza!- gridò Geoff.
Trent e Lightning risero di gusto senza smettere di sollevare e spostare legna.
Trent si accorse di me e mi salutò da lontano ed io abbassai lo sguardo.
Il chitarrista lanciò uno sguardo implorante a Geoff che sussurrò qualcosa e Trent trotterellò verso di me.
Mi voltai pensando " oh no, no, no , ti prego .... No" e presi a camminare velocemente.
-Hey Gwen.... Aspetta...possiamo parlare un attimo?-
Mi bloccai di colpo e lanciai un'occhiata alle mie spalle.
Trent sventolava la sua stessa maglia in aria e in breve mi raggiunse.
-Ciao...- soffiò quando fu accanto a me.
-Che c'è Trent?- cercai di essere il più fredda possibile.
Lo sguardo mi cadde inevitabilmente sui suoi pettorali sudati e i suoi addominali appena accennati, se ne accorse e prese ad asciugarli con la sua maglia appallottolata.
Arrossii e distolsi lo sguardo con scarsi successi.
-Sei ancora arrabbiata con me?- chiese ridacchiando.
-No, guarda ... Va tutto bene- dissi ironica e lui sbuffò -Eddai ti ho chiesto scusa...- alzai gli occhi al cielo.
Si fece subito serio quando una lacrima scese lenta sulla mia guancia, la catturò con l'indice per poi posarlo sotto il mio mento.
-Hey.... Ti prego non piangere.. Non a causa mia...- incatenò i suoi occhi incredibilmente seri ai miei -... Gwen, se può aiutarti ti giuro, qui , adesso che non ti bacerò mai più a meno che non sia tu a chiedermelo...- disse e cercai di reprimere le lacrime per la seconda volta quella mattina.
Mi liberai dalla sua presa e senza dire niente andai verso casa sperando che le gambe mi reggessero fino alla mia meta.

-Come mai oggi niente attività?- chiesi sedendomi vicino a Bridgette e offrendole una sigaretta.
-No, grazie.... Non siamo i soli che si devono preparare per accogliere altre persone...- disse e io feci un tiro.
Lasciai andare la testa all'indietro sbattendo contro il muro esterno della nostra casetta.
Soffiai il fumo e lo guardai dissolversi nell'aria.
-Gwen....- mormorò
-Si?- alzai la testa e incrociai i suoi occhi.
-Come....ti comporterai con Courtney?- domandò fissando un punto lontano.
-Non... Non lo so, Bridgette.... Come fai tu con Alejandro?-
Sorrise malinconica - Faccio finta che non sia mai successo niente...- rispose ed io annuii.
Spensi la sigaretta e dissi -Andiamo a mangiare?-soffiando l'ultima boccata di fumo.
Lei mi guardò e poi ci alzammo contemporaneamente dirigendoci verso la mensa.

-Ma quanto fa schifo questa roba?- disse Anne Maria rigirando un pezzo di carne quasi crudo nel piatto.
-Cos'è che hai detto?- Chef ci si parò davanti minaccioso.
-Ma quanto fa schifo questa roba..- ripeté ovvia Anne Maria
-quando non è cucinata da Chef!!!- finì la frase Zoey dando una gomitata ad Anne Maria che soffocando un "ahia" disse- già-.
Chef annuì e ci lanciò un'occhiataccia prima di andarsene.
-Ma dei impazzita?- disse Bridgette rivolta ad Anne Maria che si strinse nelle spalle.
Bridgette alzò gli occhi al cielo e riprendemmo tutte a mangiare, contro voglia.
-Dov'è Leshawna?- chiese Bridgette come se si fosse improvvisamente accorta della sua assenza, e forse era così.
Cercai, come Bridgette, Alejandro con gli occhi senza trovarlo.
-Non lo so...- disse Zoey visibilmente preoccupata.
-Cazzo...- mormorò Bridgette.
Cercai goffamente di calmare Bridgette, dandole due pacche sulla schiena.
Lei sorrise ma senza riuscire a nascondere il nervosismo.


Mi infilai sotto la doccia e accesi l'acqua che tardò a riscaldarsi.
Insaponai lentamente i capelli godendomi l'acqua calda.
Cercai di non pensare che di li a pochissimo sarebbe arrivata Courtney.
Uscii dalla doccia, rabbrividendo per la differenza di temperatura e mi avvolsi lentamente in un asciugamano decisamente troppo piccolo.
Indossai un paio di pantaloncini neri che mi fasciavano nei punti giusti,una maglia larga grigia e asciugai i capelli per poi lasciarli sciolti.
Uscii dal bagno e raggiunsi i ragazzi nella radura che aspettavano il pullman con a bordo gli amici.
Guardai Duncan che mi sorrise rassicurante.

Il pullman si aprì cigolando, trattenni il fiato fin quando non uscì Courtney.
Quando urlando 'Duncan' si lanciò tra le sue braccia fu come se il cielo mi cadesse addosso.
Ma quando si baciarono fu peggio, decisamente peggio.
Quando sentii la voce di Duncan vicina mi risvegliai, scuotendo leggermente la testa.
-E lei è....- il Punk non fece in tempo a finire che Courtney lanciò un gridolino eccitato -Gweeeeeeeen!!!!- gridò saltandomi al collo.
L'abbracciai goffamente sotto lo sguardo confuso di Duncan.
-TUTTI PRONTI PER IL FALÒ??!- Urlò a squarcia gola Geoff scatenando grida generali.




**Angolo dell'autrice**
Buon pomeriggio a tutti!
E sopratutto buon 10 settembre!!!
Perché? Perché oggi in America esce la prima puntata di "A tutto reality: All stars" !!!!!!!
Coooooooomunque ecco a voi il capitolo numero 10!
Vi prego recensite e fatemi sapere cosa ne pensate... Se la storia vi sta piacendo mettetela tra le preferite!

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Capitolo 11
*** Capitolo 11. ***


Attenzione.
Ehmm vi volevo solo avvisare che questo capitolo è un po' piuù forte come linguaggio... Buona lettura!


Non sapevo neanche come fosse iniziato tutto e mi girava la testa, cavolo se mi girava la testa.
Ce ne stavamo tutti attorno al fuoco,utile solo per illuminare la radura.
Ognuno era munito della sua birra e in un angolo Justin stava miscelando diversi cocktail e li distribuiva a torso nudo.
Non sapevo quanto tempo fosse passato sapevo solo che il mio bicchiere si era svuotato e riempito tre volte , Justin me l'aveva riempito una quarta.
Tutti cantavano a squarcia gola la canzone che risuonava nella radura alzando verso l'alto le bottiglie.


Feeling my way through the darkness 
Guided by a beating heart 
I can't tell where the journey will end 
But I know where it starts 
They tell me I'm too young to understand 
They say I'm caught up in a dream 
Well life will pass me by if I don't open up my eyes 
Well that's fine by me 


Incominciavo a sentite tutto ovattato e lontano ,fantastico, sorrisi per quella strana sensazione ricercata e una figura mi si avvicinò.
-Credo che con questo possa bastare...- disse Trent sfilandomi il bicchiere da mano e ignorando un mio lamento sordo.
-Hey io mi stavo solo divertendo!- protestai convinta.
Trent sospirò, guardando dritto davanti a se e bevve l'ultimo sorso del suo drink.
-A me sembra solo che tu stia cercando di ... Non vedere- disse e indicò con gli occhi un angolo in cui una Courtney ubriaca si strusciava senza inibizione su un Duncan dagli occhi arrossati.
Sbuffai sonoramente -Che t'importa?- sputai acida e Trent fece per andarsene e io mi maledissi mentalmente per essere stata così brusca, lo afferrai per il polso.


So wake me up when it's all over 
When I'm wiser and I'm older 
All this time I was finding myself 
And I didn't know I was lost 


-No!.... No, ti prego scusami- dissi abbassando lo sguardo e lui tornò a sedersi vicino a me, poi incatenò gli occhi ai miei aspettando in silenzio.
-Hai ragione... È solo che.... Sta succedendo tutto davanti a me e non posso fare ne dire niente ... Solo aspettare e attendere in silenzio...- dissi,Trent sorrise amaro scuotendo la testa e ripiombò il silenzio.
Restammo così in silenzio per un po' mentre riacquistavo piano piano lucidità.
Dopo un po' uno Geoff strafatto ci si avvicinò barcollando.
-Hey... Ti ho .. Mai detto che ti trovo buffa?- biascicò circondandomi le spalle con un braccio e puntandomi un dito contro.
Risi di gusto e incrociai lo sguardo divertito di Trent.
Nel frattempo Geoff inciampò sui suoi stessi piedi e cadde a peso morto addosso a me .
Un -Ooooh- mi sfuggì per la sorpresa e per la fatica improvvisa.
Ridemmo ancora e Trent lo aiutò a sollevarsi.


I tried carrying the weight of the world 
But I only have two hands 
I hope I get the chance to travel the world 
And I don't have any plans 
I wish that I could stay forever this young 
Not afraid to close my eyes 
Life's a game made for everyone 
And love is a prize 


-FESTAAA! - urlò Geoff come se si fosse appena risvegliato, alzando entrambi le mani verso l'alto.
-Basta festa per te, adesso ti accompagno a ninna!- disse Bridgette che ci aveva raggiunto trotterellando appena aveva individuato quello che restava del suo ragazzo.
-Noooo.... Io non voglio andare a dormire....- sbuffò il biondo cercando di scappare, con il solo risultato di cadere rovinosamente a faccia a terra.
Bridgette alzò gli occhi al cielo e si chinò per aiutarlo.
-Tutte le santi estati, la stessa stor... Aaaah- non riuscì a finire la frase che Geoff l'aveva tirata su di se a terra.
Il biondo la girò e cercò ripetutamente le labbra della sua ragazza che continuava a sfuggirgli.
-Oh.... Andiamo, Geoff... Puzzi di alcool- disse storcendo il naso la surfista .
-Dai .... Baciami Brid' ... Ti prego- biascicò Geoff attirandola più verso di se.
-Hey amico, lasciala andare... Non fare cose di cui potresti pentirti domani mattina...- intervenne Trent liberando Bridgette dalla presa del cowboy.
Geoff ringhiò abbracciando il vuoto .
Trent fece per alzare anche l'amico ma Geoff lo fece cadere con uno spintone.
Poi si alzò di scatto, rosso in viso.
-Sai che ti dico?! Non me ne faccio niente dei tuoi baci! Anzi sai che ti dico perché non vai a sbacciucchiarti con quell'idiota di Alejandro...- gridò con tutto il fiato che aveva in corpo, si passò velocemente una mano sul viso.
-ANZI SAI CHE TI DICO?!....- Bridgette arretrò spaventata e ferita con le lacrime agli occhi.
Trent si rialzo e gli si parò davanti.
-Amico,ti prego,calmati- disse con calma mettendo le mani avanti.
Senza pensarci due volte Geoff gli sferrò un pugno in pieno viso e Trent cadde dolorante a terra.
-SCOPATELO CAZZO! Hai sentito ?! Non me ne fotte più niente.... Sempre che tu non l'abbia già fatto troia!..... Com'è ? Meglio di me? Del tuo " puppi puppi"? Eh?- riprese più rosso di prima -Te lo ricordi?! Io non me lo sono ancora scordato sai?!- fece riducendo gli occhi a due fessure.
-N..no,ti prego..- disse Bridgette cercando di ricacciare le lacrime che si accumulavano ai lati degli occhi prepotenti.
-No?!! Si invece...- ghignò e avanzò verso il falò dove tutti, non curanti della lite, stavano bevendo e ridendo -Hey gente! La volete sapere una cosa?- gridò Geoff ridacchiando - Una volta.... Stavo andando a trovare la mia ragazza, quella bellissima ragazza laggiù - indicò Bridgette -E sapete chi trovo? Lei senza maglia sotto ad un idiota!- ci fu un "Uuuuuh" generale. Spostai i miei occhi su Bridgette e le lacrime incominciarono a scorrere veloci sulla sua pelle chiara, scuotendo la testa arretrò sempre più velocemente fino a correre dandoci le spalle.
Feci per rincorrerla ma Dawn mi posò una mano sulla spalla -No, vado io... Tu occupati di Trent- mormorò e senza darmi il tempo di ribattere si incamminò verso Bridgette a passo veloce.
Geoff si allontanò dal lato opposto scalciando il suo stesso cappello e borbottando qualcosa.
 


So wake me up when it's all over 
When I'm wiser and I'm older 
All this time I was finding myself 
And I didn't know I was lost 


Il chiacchiericcio generale riprese come se nulla fosse, grazie all'alcool.
Posai finalmente i miei occhi su Trent che si era tirato a sedere e si teneva dolorante il naso con una mano.
-Come va?- dissi inginocchiandomi davanti a lui e cercai i suoi occhi chiusi per il dolore.
-Cazzo...- bisbiglìo sotto voce.
-Aspetta qui... - mi alzai e ritornai poco dopo con una lattina di coca cola presa direttamente dal mini bar.
Si poggiò la lattina sul naso lasciando andare un sospiro di approvazione quando il metallo gelato tocco la sua pelle dolorante.
-Che idiota....- disse scuotendo la testa.
-Va meglio?- chiesi e lui annuì.
-Eppure aveva detto che l'aveva superata..- continuò seguendo il filo dei suoi pensieri.
Gli sfilai la lattina di mano e la ripoggiai delicatamente sul naso, sussultò per il dolore ma mi lasciò fare.
Restammo così per un po' finché lui non si alzò per raggiungere gli altri.
Lo seguii in silenzio e ci sedemmo vicini attorno al falò.
Sorrisi a Leshawna che era accoccolata tra le braccia di Alejandro che mi mandò un occhiolino. Alzai gli occhi al cielo e cercai Heather con lo sguardo, pregando che facesse qualcosa.
Quando il latino baciò con foga la mia amica , Heather scattò in piedi lasciando cadere il drink a terra .
Vidi Alejandro aprire gli occhi senza staccarsi da Leshawna che invece sembrava presissima dal bacio.
Guardò intensamente Heather che era rimasta impietrita a fissarli.
Per una volta mi trovai a provare compassione per "miss perfidia".
Alejandro sussurrò qualcosa all'orecchio di Leshawna e i due si alzarono mano nella mano.
Heather si accasciò sulle sue stesse gambe lasciandosi sfuggire un singhiozzo.
-Hey... Non dirmi che ti stai dispiacendo per Heather?- mi sussurrò Trent fintamente divertito.
Scossi leggermente la testa e sospirai.
Feci per ribattere ma qualcos'altro attirò la mia attenzione.
Duncan adesso era completamente disteso sul terreno con lo sguardo fisso sulla SUA ragazza.
Courtney, visibilmente ubriaca, era seduta a cavalcioni sul moicano e stava improvvisando un balletto.
Quando ballando ballando si sfilò la maglietta,per poi sventolarla sulla faccia del Punk, mi irrigidii.
Duncan ghignò e tirò una lunga boccata dallo spinello che aveva nella mani destra, poi si alzò sui gomiti e Courtney avvicinò le labbra alle sue per succhiare il fumo direttamente dalla bocca del Punk.
Quando le loro lingue si unirono senza ritegno fuori dalle loro bocche mi alzai lasciandomi sfuggire un " Vaffanculo".
Trent mi guardò confuso, poi seguì il mio sguardo e capì.
Riuscì a mormorare solo -Gwen..- prima che io sparissi verso casa.
Cercai,senza riuscirci, di infilare la chiave nella serratura tra le lacrime e l'alcol che mi offuscavano la vista.
Diedi un calcio alla porta mentre le lacrime cominciavano a scendere copiose.
Appoggiai le spalle al legno scadente che poco prima avevo picchiato con rabbia e mi lasciai scivolare fino a terra.
Trent si lasciò cadere a fianco a me sbuffando.
Cercai le sue braccia e appena le trovai mi ci accoccolai senza smettere di singhiozzare.
-Sai... Quando prima hai detto che non puoi far altro che aspettare in silenzio ho pensato a quanto cazzo fosse vero....- disse e io incastrai il viso nell'incavo del suo collo, guadagnandomi un bacio sulla tempia.
-Guardo te... Poi guardo Duncan e penso che non posso far altro che attendere....- sorrise amaro così come aveva fatto prima al falò .
Tirai su con il naso e mi lasciai sfuggire un singhiozzo.
-Attendere che tu ti accorga che lui non ti merita e che è un idiota...- smisi di respirare ascoltando in silenzio il suo respiro -... E che io non ti farei mai piangere così-
-Trent...- lo chiamai in un soffio ricordandomi appena di respirare.
-Si?- disse voltandosi finalmente verso di me e incatenando i suoi occhi verdissimi ai miei.
-Baciami...- lo pregai, lui mi guardò confuso -Baciami- ripetei con più convinzione.
-Gwen... Sei ubriaca ... Hai fumato e sei scossa, io non credo che tu lo voglia veramente- disse mordendosi il labbro inferiore, si vedeva che lo voleva e nonostante questo aveva rifiutato.
-Avevi detto che mi avresti baciato solo e quando io te l'avessi chiesto....- mormorai riprendendo a singhiozzare.
Ma soffocò i miei singhiozzi premendo con dolcezza le labbra sulle mie.


I didn't know I was lost 
I didn't know I was lost 
I didn't know I was lost 
I didn't know I was lost


**Angolo dell'autrice**
Ecco a voi l'undicesimo capitolo
Spero vi sia piaciuto :)
anche se mi state abbandonando un po' come recensioni :(

to be continued

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Capitolo 12
*** Capitolo 12. ***


Ma soffocò i miei singhiozzi premendo con dolcezza le labbra sulle mie, portò una mano sulla mia guancia e mi tirò più verso le sue labbra, inspirando profondamente.
 Disegnò dolcemente il contorno del mio labbro inferiore con la lingua ma a quel contatto mi irrigidii , come se avessi improvvisamente ricordato ciò che stava accadendo.
Avevo appena pregato Trent di baciarmi mentre ciò che volevo veramente era che Duncan mi stringesse tra le sue braccia.
 Duncan, lo stesso Duncan che nello stesso instante si trovava sotto una mia (quasi) amica mezza ubriaca.
 Trent fece per staccarsi ma lo attirai a me nuovamente, con piu foga di prima cercando di liberarmi di quell'immagine.
 Il chitarrista non si fece pregare due volte e approfondì il bacio.
 Seguii i suoi movimenti, fin quando non scorsi sul suo viso una smorfia di dolore.
 Mi staccai lentamente e incrociai i suoi occhi leggermente velati dall'eccitazione e ancora un'ombra di dolore sul volto.
 -...Ti fa male il naso?- chiesi, sfiorandolo appena con la punta dell'indice.
 Trent sobbalzò a quel contatto indietreggiando .
Ritrassi la mano e aspettai una sua risposta che non arrivò.
 -I..io ho sonno ... Buonanotte- mormorai,lui scattò all'impiedi biascicando un "si, certo" e mi porse la mano.
 Rientrai incrociando il suo sguardo di un verde più scuro del solito e mi accasciai dietro la porta.
Come diavolo c'ero finita in quella situazione?
Frugai disperatamente nel mio zaino e trovai miracolosamente un pacchetto di sigarette.
 Aprii la porta e l'aria fresca mi colpì in pieno volto.
 Accesi la sigaretta con le dita che tremavano, ma non per il freddo.
 Chiusi gli occhi e mi abbandonai nuovamente contro la porta, dal lato esterno questa volta.
 Tirai forte una boccata di fumo mordicchiando appena il filtro.
Inspirai quasi tutto il fumo, lasciando andare via appena una piccola nuvoletta dal naso.
Aprii di scatto gli occhi quando due voci attirarono la mia attenzione.
 Mi appiattii sotto l'uscio e spensi la sigaretta in modo tale da non essere visibile nell'oscurità della notte.
-Allora? Sto aspettando!- Heather.
 -Cosa, mi amor?- Alejandro.
 -Le tue fottutissime scuse....- ribatté acida.
Per cosa?- avrei scommesso qualunque cosa che il latino in quel momento stesse ghignando.
 -Non so ... Forse per esserti quasi scopato quella culona davanti ai miei occhi!- sibilò a denti stretti.
 Riuscii a scorgere due figure molto vicine sia a me che tra loro.
 Quella un po' più esile, Heather, poggiò un dito sui pettorali di Alejandro e riprese - E anche per essere andato quasi infondo con Bridgette, cosa che io ovviamente vengo a scoprire stasera!!!-
 Ormai il latino era spalle a muro.
 -Sbaglio o colgo un po' di gelosia?- disse Al alzando le braccia.
 -Aaaah... Sai che ti dico? Fottiti- Heather fece per andarsene ma Alejandro l'attirò a se per il polso.
 I due si ritrovarono a pochi centimetri l'uno dall'altro.
 -Pure tu saresti potuta tranquillamente andare fino in fondo con Trent ....- un respiro mi si strozzò in gola.
-....Perchè non l'hai fatto?- continuò il latino , mentre io mi ero dimenticata di respirare.
 -Perchè non sono una delle sgualdrine con cui tu hai tanto successo....Aah basta mi sono rotta di questi giochini del cazzo- sputò acida.
 Il latino invertì le posizioni con un colpo di bacino e schiacciò Heather a muro con il suo peso.
 -Sai Heather.... Se solo tu me lo chiedessi potrei smettere di correre dietro a tutte.... E mi farei bastare te...-.
 Il latino unì le labbra a quelle di Heather , in un bacio tutt'altro che casto.

 Feci per chiudere la porta distrattamente ripensando alla scena assurda a cui avevo assistito ma una mano mi fermò.
 Bridgette entrò, fissandosi le scarpe, gli occhi gonfi e rossi come mai avevo visto.
 -Hey...- disse abbozzando un sorriso mal riuscito, senza smettere di guardare quelle scarpe così interessanti.
 L'abbracciai automaticamente e lei soffocò un singhiozzo sulla mia spalla, prima di scoppiare a piangere.
 La strinsi ancora più forte quando sentii le sue lacrime bagnare la mia maglietta.
 -Hey.... Shhh... Bridgette dai, va tutto bene...- le sussurrai all'orecchio prima di poggiarle un bacio tenero sulla tempia.
 -È solo... Che ..m..mi sento così in colpa...- biascicò tra un singhiozzo e l'altro.
 Sciolse l'abbraccio e si lasciò cadere a peso morto per terra.
 -Ti va di parlarne?- dissi.
 Annuì e si passò una mano sulle guance per asciugare le lacrime.
 Attesi diversi minuti finché non fu lei a parlare.ì
-Cosa s..sai di me e... E Al?- chiese deglutendo.
-Che tu hai tradito Geoff con Alejandro, lui faceva finta per far ingelosire Heather e invece tu eri...un po' più...presa, ecco-
 Bridgette ridacchiò amaramente scuotendo la testa.
 Si mise a sedere a gambe incrociate, chiuse gli occhi e inspirò profondamente per dare un tono normale alla sua voce.
 -N..non è andata proprio così...- riaprì gli occhi di un verde più chiaro del solito,brillante, cattivo quasi.
 -Due anni fa...- il suo labbro inferiore tremò -tra me e Geoff le cose erano un po' diverse.... Dopo un primo anno di campeggio e di interesse reciproco ognuno è tornato alla propria vita.... All'inizio credevamo di poter mantenere una relazione a distanza, vedendoci nei weekend...- sorrise amara per la seconda volta -... Ma prima di quanto mi aspettassi lui disse che non funzionava, che il sabato aveva da fare, gli amici, lo studio..- Prese fiato e io aspettai che continuasse -.... E io lo sapevo che c'era qualcosa,forse meglio dire qualcuno....- una lacrima le scivolò lungo la guancia ma la raccolse rapida con la mano -... Quando arrivai al campo lui non c'era.... Non lo sentivo da tempo e Alejandro mi è stato molto vicino, forse un po' troppo ... Quella settimana non pensai più di tanto a Geoff... Il giorno dei nuovi arrivi me ne stavo al centro della radura, con tutti gli altri ad aspettare gli amici, beh io in realtà aspettavo Geoff.... Ma Alejandro mi chiamava, mi invitava, mi implorava di tornare nella sua casetta dove avevo passato la mattinata...- Cazzo avevo bisogno di un'altra sigaretta. -.... Così andai da lui e un bacio tira l'altro....- sospirò - ... Geoff arrivò giusto in tempo... Io ero sotto Al, ormai in biancheria e gli stavo sfilando la maglia... Gli avevano detto che ero da lui... Non so se ringraziare o maledire il suo tempismo....Non scorderò mai la sua faccia e il modo in cui ha lasciato andare le valigie....Ma mi chiedo se con Alejandro fossi andata fine e infondo cosa sarebbe successo...- singhiozzò ma trattenne le lacrime per finire il racconto -..... Alejandro mi disse cose orribili davanti ai miei vecchi amici.... Mi ha fatto passare per una poco di buono.... ma si comporta come se non fosse mai successo niente- le lacrime ripresero a scorrerle veloci sulle guance.
 Trattenni a stento un'imprecazione.
 Come poteva sopportare quello stronzo tutti i giorni?
Come riusciva a non dare di matto ogni volta che incrociava il latino?
 Perché era ancora lì, in quel campo?
Geoff.
La risposta mi venne naturale, lei amava Geoff,odiava se stessa e riviveva ogni giorno questo dramma.
 Il senso di colpa la logorava ogni giorno un poco di più eppure era li per Geoff , sperando che un giorno la potesse perdonare.
 Ed era lì nonostante Alejandro e nonostante Leshawna.
 Leshawna.
Aprii la bocca e la chiusi un paio di volte senza che alcun suono ne venisse fuori.
 -L..Leshawna lo sa? Insomma conosce tutta la storia?-dissi finalmente.
 Scosse lievemente la testa e abbassò lo sguardo. -Non sa del... Del fatto che stavamo per .... E neanche tutte le cose che lui ha detto su di me....-
 -Da quanto va avanti?- chiesi e lei alzò gli occhi confusa.
 -Da quanto ha questa cotta per lui?-
 -...Dall'anno scorso, dopo Che Harold lasciò il campo, eravamo rimasti in pochi e Alejandro che non è affatto stupido non ci ha messo molto a capirlo....- sorrise amara.
 -Ho visto Alejandro che baciava Heather- dissi tutto di un fiato.
 Bridgette alzò di scatto la testa e incrociò il mio sguardo.
 -Sei seria?- sussurrò piano quasi come fosse un segreto .
 Annuii lentamente incatenando gli occhi a quelli di Bridgette.
 -Dobbiamo dirlo a Leshawna...-
 -Non ci crederà mai...- soffiai quasi come se parlassi da sola.
 In quel momento si spalancò la porta ed Heather entrò , guardò Bridgette e ghignò, un ghigno cattivo e colmo di soddisfazione.
 Bridgette si asciugò le lacrime in fretta e si arrampicò fino alla sua cuccetta.
Lanciai un'occhiataccia a Heather e feci lo stesso.

Mi svegliai con la testa che scoppiava, aprii lentamente gli occhi per poi richiuderli di scatto, qualcuno aveva sostituito il sole con qualcosa di molto più accecante. Senza dubio.
 Richiusi gli occhi e allungai braccia e gambe facendo scrocchiare le ossa e mi tirai a sedere reggendomi immediatamente alla struttura del letto appena la nausea mi assalì.
 Heather dormiva beatamente e una mano che penzolava sopra la mia testa mi diceva che anche Bridgette era ancora tra le braccia di Morfeo, Lindsay non era rientrata.
 Guardai l'orologio. 06.02 .
 Recuperai il pacchetto di sigarette della sera prima e uscii senza fare rumore.
 Si, qualcuno aveva decisamente sostituito il sole.
 Quando finalmente i miei occhi si abituarono alla prima luce del mattino mi misi lentamente a sedere sui gradini fuori casa.
 Accesi con movimenti lentissimi, degni di un artificiere, la sigaretta e inspirai a fondo, molto a fondo.
 Ricordi della sera prima tornavano a galla prepotenti, facendosi strada nella mia testa dolorante.
 Soffiai il fumo denso e l'osservai dissolversi nell'aria fresca del mattino.
 Questa situazione era sbagliata, maledettamente sbagliata.
 La sera prima avevo baciato Trent, un bacio che sicuramente non si poteva definire casto.
 Allora più che mai desiderai che le braccia di Duncan mi avvolgessero per portarmi via da quel casino creato dalla sottoscritta.
 Come avrei detto a Duncan che io stessa avevo chiesto a Trent di baciarmi?
Come avrei detto a Duncan che lo avevo fatto solo perché la vista di lui e Courtney mi aveva mandato ai pazzi?
 E c'era dell'altro. Cosa era successo tra Trent e Heather?
 A quella domanda un'orribile immagine di Heather attaccata a Trent si attanagliò nella mia mente.
Scossi la testa per liberarmi di quei pensieri e presi un'altra boccata di fumo, per poi gettare il mozzicone.
Soffiai il fumo che mi era rimasto in bocca e mi alzai.
 Lo dirò a Duncan.




**Angolo dell'autrice**
Alloooora innanzitutto scusatemi per il ritardo
ma ho appena iniziato la scuola e già non ce la faccio più
Coooomunque questo è il capitolo!
Fatemi sapere cosa ne pensate lasciando una recensione :)))
se la storia vi piace mettetela tra i preferiti....
Beh che dire.... Buon weekend !

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Capitolo 13
*** Capitolo 13. ***


Entrai nello docce comuni richiudendo la porta alle mie spalle, era completamente vuoto,
in lontananza solo il rumore dell’acqua che scorreva a piccole gocce in una delle docce rotte.
 Distesa sul pavimento freddo del bagno c'era una Lindsay mezza svestita e con il trucco completamente sbavato.
 -Hey Lindsay .... Tutto bene?- la svegliai, punzecchiandola con la mano.
 -Eh? - biascicò con la voce impastata di sonno.
 -Sono Gwen, Lindsay come ti senti?-
 -Non tfff..anto bene...- disse tirandosi a sedere.
 -Perchè sei qu...- non riuscii a finire la frase che lei era scattata in piedi
ed era corsa verso uno dei gabinetti mormorando un "Oh mio dio, no di nuovo no".
 In poco tempo il rumore e l'odore di vomito riempì il bagno.
 Mi sforzai di non vomitare anch'io, rimandando giù la poca colazione che avevo fatto.
-Lindsay....- provai a chiamare da fuori la porta del gabinetto ma mi arrivò come risposta una nuova cascata di vomito e mi portai una mano alla bocca.
 Dopo un bel po' Lindsay uscì dal gabinetto e si accasciò vicino ai lavelli.
 -Oh mio dio....- biascicò chiudendo gli occhi e lasciandosi andare contro il muro.
 -Lindsay... Come ti senti?-
 -Hey Gwen...- disse sorridendo a malapena
-Come va?- poi chiese
 -A me? Tutto b..bene, come ci sei finita qui ? Te lo ricordi Lindsay?- chiesi avvicinandomi cautamente.
 Aprì gli occhi rossi e spenti e mi scrutò -Non lo dirai a Heather vero?- disse a denti stretti.
 -I..io perché dovrei?- mormorai sinceramente confusa
 -Bho per farmi un dispetto, credo..- disse arricciando appena le labbra .
 E io che mi volevo fare solo una doccia.
 -Lindsay vorrei solo sapere se stai bene e chi ti ha portato qui ...- dissi alzando gli occhi al cielo.
 -Adesso sto bene, certo se potessi avere una scatola di lucida labbra ultimo modello, quello impermeabile ai frutti tro..-
 -Lindsay!- sbottai e lei riportò gli occhi gonfi su di me.
 -Tutto quello che ricordo è che stavo con Tyler ed eravamo venuti a limonare in bagno....-disse guardando in basso.
-....Non lo dire a Heather però- aggiunse e sollevò appena il viso.
 -Non glielo direi mai, non siamo molto .... Amiche?- dissi ridacchiando per aver usato la parola "amiche" e "Heather" nella stessa frase.
 -Ma perché?- domandai incuriosita.
 Lindsay girò un paio di volte i pollici e cercò di sfuggire al mio sguardo ma poi, in un sussurro, disse - Heather non vuole che io veda Tyler-
 -Perchè?- chiesi automaticamente
 -Non so se te lo dovrei dire ..... Ma Tyler odia Heather ed è amico di Al quindi.....
Non so è che Tyler cerca sempre di convincere Al che Heather è la figlia di satana, che pugnala alle spalle, che è un'approfittatrice , che è una stronza, che fa solo quello he le conviene e che...-
 -Lindsay.... Ho afferrato- sbottai interrompendola.
 -..quindi non le dirai niente vero?-
-...No, non sono affari miei... Più che altro, riesci a tornare alla casetta?-
 -Si...si credo di si...si penso- continuò a mormorare mentre spariva dietro la porta del bagno.
 Scossi la testa,mi passai pesantemente le mani sul viso e mi infilai sotto la doccia.


 Mi diressi verso la mensa, era una delle mattinate più deserte di quell'estate , tutti stavano ancora dormendo ubriachi dalla sera prima e le uniche persone che erano alla radura erano quelle che vi erano svenute la notte prima.
 Risi di gusto nel vedere Cody e Noah dormire abbracciati,Eva accanto al fuoco quasi del tutto spento e Justin in mutande accasciato sul tavolo degli alcolici.
 -Perchè ridi?- disse una voce appena dietro le mie spalle.
 Mi girai ancora ridendo ma smisi subito quando incrociai gli occhi verdi di Trent.
 -Ciao...- soffiò con un sorriso a trentadue denti
 -Ciao..- soffiai con meno entusiasmo e lo notò, poiché si rabbuiò subito.
 -Gwen cosa c'è ?- disse secco
 -Che... Che intendi?- dissi facendo finta di niente
 -Oh avanti si vede lontano un miglio che c'è qualcosa che non va....- portò le mani in tasca e si strinse nelle spalle
 Deglutii rumorosamente e poi dissi velocemente -CosaèsuccessotrateeHeather?!- Forse un po' troppo velocemente.
-Cosa?- disse ridacchiando
 -Cosa è successo tra te e Heather?- chiesi inspirando a fondo
I suoi occhi tradirono un po' di confusione ma si riprese subito -Ma.. T..tu come lo sai?-
 -Lo so... Ti prego rispondimi...-
 Sorrise vedendo il panico nei miei occhi - Niente di importante...- disse prima di avvolger mi le spalle con un braccio.
Incominciammo a camminare verso la mensa e per un po' nessuno dei due disse niente.
 -No... Aspetta ti prego lo devo sapere- dissi bloccandomi di colpo, sbuffò e si girò verso di me.
 -Gwen ... È una cosa passata, non ci conoscevamo nemmeno...-
 -Ma ... Io devo...-
-Andiamo Gwen ... non sapevi neanche che io esistessi quando è successo...-
-Ma io ho.... bisogno di ... saper..- dissi, più decisa
 -Perchè Gwen?! Perché per te è così importante?!- mi interruppe bruscamente
 -Ho bisogno di saperlo... Io non ci riesco.... Cioè non voi due ...- mormorai
 -Cosa?! Cosa vuoi sapere?! Se era solo attrazione fisica?! O cosa?! - disse alzando la voce e parandosi davanti a me.
 -Ho bisogno di sapere se sono un rimpiazzo...- dissi guardandolo negli occhi
 -TU?! Tu un rimpiazzo- disse urlando - questa è bella- aggiunse a tono più basso e ridacchiò incredulo.
Abbassai lo sguardo, non mi aveva mai urlato contro.
 -E io cosa dovrei dire???! Sono il tuo rimpiazzo da quando ci conosciamo!- sbuffò incredulo -Quando hai intenzione di dirglielo a quell'idiota? Eh?- continuò.
 -Io... n..- riuscii a mormorare prima che lui si facesse ancora più vicino
 -Hai mai pensato a cosa sento io quando vedo che guardi Duncan in quel modo?!
E quante sere mi sono chiesto se mi hai mai guardato in quel modo?!
Tutte! Cazzo Gwen, ogni fottutissima sera....e adesso arrivi tu e mi chiedi se sei un rimpiazzo
come se potesse cadere il mondo se fosse così!
E sai quanto mi sono chiesto quanto tu fossi ubriaca ieri sera? Ogni minuto fino ad adesso!!-
Si avvicinò ancora prendendo un grosso respiro, io mormorai un " io ...non" e lui fece per riprendere la sua sfuriata ma qualcuno gli si parò davanti.
 -Hey amico, calma! Che sta succedendo?!- Duncan si mise tra me e Trent.
 Courtney ci guardava da lontano.
 -Tu cosa?!- continuò a gridare Trent meritandosi uno spintone da Duncan.
 -Amico , stai esagerando - disse il Punk minaccioso
-FORZA DIGLIELO!- urlò Trent più forte -DIGLIELO, CAZZO!- rosso in viso
 -COSA STAI ASPETTANDO?!-
 Duncan si girò verso di me, una lacrima mi scese lungo il viso.
 -Gwen?Che sta succedendo?- disse Duncan in tono pacato.
 Trent si passò una mano tra i capelli nervosamente.
 -Io... Cioè ... Trent mi ha...baciato- Dissi trattenendo i singhiozzi.
Il braccio di Duncan partì in automatico.
Si sentirono chiaramente le ossa del naso di Trent frantumarsi e con un tonfo il chitarrista cadde a terra.
Duncan si buttò su Trent che si manteneva il naso dolorante e lo colpì ripetutamente al viso.
Tra i singhiozzi cercai di trattenere Duncan per le spalle.
-No... Duncan! Ti prego, no!- urlai tra le lacrime.
Courtney accorse e cercò di tirare via il suo ragazzo.
-Aspetta!! Duncan! Ti prego non fargli del male!.... Ho chiesto io a Trent di baciarmi!- ammisi tra le lacrime mentre cercavo di tirare via il Punk che a quelle parole si bloccò di colpo e si girò a guardarmi.
Incrociai i suoi occhi di ghiaccio per un momento prima che lui si alzasse di scatto dal povero Trent.
-L'ho chiesto io...- mormorai ancora.
Duncan mi guardò per un momento prima di girarsi e allontanarsi a grandi passi.
Courtney lo rincorse, confusa.... E le gambe non mi ressero più, mi accasciai,piangendo, sul terreno umido.
Trent dolorante si allontanò dalla parte opposta.
Rimasi lì, ad aspettare che un fulmine mi colpisse o che qualcuno mi pestasse fino a farmi ammettere che sono una persona orribile.
Orribile.
Rimasi lì, rannicchiata su me stessa con il cuore in fiamme, ad ogni singhiozzo bruciava, bruciava come mai.
Sperai che Duncan tornasse indietro che mi guardasse con gli occhi di chi vede la persona che ama, come lo guardavo io e non come mi aveva guardato lui poco prima di sparire.

Speravo che Trent tornasse indietro e mi parlasse con la sua voce pacata per dirmi che è tutto apposto, che non è successo niente, che lui ci sarà sempre e comunque.
Sentivo il cuore bruciare, ardere e portai istintivamente le mani al petto e urlai.
Urlai tanto soffocando le grida, urlai silenziosamente,prima di scoppiare a piangere nuovamente.
Sentivo in lontananza solo l'eco dei miei singhiozzi che si propagava per la radura.
Volevo qualcuno accanto a me, qualcuno come Duncan o Trent.
E invece ero sola, sola accasciata sul terreno umido di una mattinata da dimenticare.




**Angolo dell'autrice**
Buonasera a turuturututti!
come state? Presumo bene 
visto che è uscita la terza puntata di All stars!!!
Ecco a voi il nuovo capitoletto!
Non dimenticatevi di lasciarmi una recensione per dirmi cosa ne pensate!
E, se non lo avete già fatto, mettete la storia tra i preferitiii!

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Capitolo 14
*** Capitolo 14. ***


Un uomo di mezza età ci stava davanti.
Seduto dietro quella scrivania enorme ci squadrava con un sorrisetto tra il compiaciuto e il divertito.
Si chiamava Chris o almeno così credo.
La porta dell'ufficio si aprì sbattendo e Duncan entrò seguito da Trent che aveva il naso fasciato.
Cercai di incrociare lo sguardo del Punk ma lui non sembrava della stessa idea.
Fulminò Chris con lo sguardo e si lasciò cadere scompostamente sulla poltroncina alla mia sinistra. 
-Buonasera- salutò educatamente Trent che si calò piano sulla poltroncina alla mia destra.
-Buonasera Trent- disse l'uomo recuperando qualcosa da un cassetto della scrivania - È un piacere rivederti Duncan...- aggiunse poi con un ghigno di falsa gentilezza dipinto in volto, il punk rispose con un grugnito e voltò il viso verso la parete di legno. --Sapete tutti perché siete qui, sapete anche che devo prendere dei provvedimenti....- lasciò andare la schiena contro la sedia in pelle e fece correre il suo sguardo su di noi -.... ma di questo parleremo poi.- concluse con un sorriso falso.
-Duncan, Duncan...- riprese chiudendo gli occhi e massaggiandosi le tempie appoggiando i gomiti sui braccioli della costosa sedia -.... È la terza volta quest'anno che ti trovi in quest'ufficio ....- disse scuotendo leggermente la testa.
Il punk al mio fianco si irrigidì stringendo i pugni.
-Ma come devo fare con te?- chiese retoricamente, si vedeva che si stava divertendo a tenermi sulle spine.
-Sai credo che dovrò richiamare tua madre, non ti preoccupare tralascerò il fatto che ti ho trovato con quella ragazza con il caschetto in bagno...- disse scoppiando in una grossa risata e questa volta fui io a irrigidirmi.
Deglutii per mandar giù l'idea che Duncan avesse potuto toccare Courtney dopo di me.
Gli occhi dell'uomo si spostarono su Trent che si raddrizzò di colpo sulla sedia -... Trent.... Devo dire che mi hai deluso profondamente, da te proprio non me l'aspettavo sai?- disse sporgendosi in avanti.
Trent abbassò lo sguardo, cavalo quel ragazzo era proprio il pane. 
Alla fine Chris guardò me, a metà tra l'incuriosito e il divertito -... E così tu saresti Gwen, eh?- mi limitai ad annuire e lui si prese un altro po' di tempo per osservarmi -.. Davvero, ragazzi, spero per voi che ne valga la pena...- concluse sghignazzando, Duncan chiuse gli occhi cercando di non saltare su quella scrivania troppo grande e tirare il collo a quel tizio fin troppo viscido.
-Comunque venendo alla vostra punizione...... Pensavo che una settimana in cucina con Chef possa bastare.- rise di gusto, di nuovo, mentre noi lo fissavamo increduli.
Una settimana con Chef, Trent e Duncan.... Avrei preferito di gran lunga infilarmi degli spilli sotto le unghie.
Duncan scattò un piedi facendo cadere la poltroncina - Non puoi farmi questo Chris!- sbottò, battendo le mani sulla scrivania.
-Oh certo che posso... Mentre i vostri compagni svolgeranno regolarmente il programma del campo, voi starete in cucina a lavare i piatti e a fare tutto quello che dice Chef... E penso che un po' di convivenza vi faccia bene..- aggiunse ghignando -... Dico bene Chef?- chiese guardando oltre le nostre spalle dove, con lo stesso ghigno di Chris dipinto in volto, se ne stava Chef.
-Sarà un piacere... Per me!- disse ridendo.
Oh merda
Fu tutto quello che riuscii a pensare.

Rincasai ancora scossa dall'incontro con il responsabile del campo.
-Allora? Com'è andata?- chiese Bridgette appena mi lasciai cadere sbuffando sul letto.
-Una settimana di lavori socialmente utili sarebbe stata più gradita..- sbottai
-.. Invece mi ritrovo a dover pulire la cucina di Chef per una settimana in compagnia del ragazzo che mi piace ma che è fidanzato
e del ragazzo che mi fa stare davvero bene- dissi e Bridgette mi guardò sconvolta
-.. Una settimana con Chef?!- annuii pesantemente e lei aggiunse -Ma se neanche quando DJ ha quasi ucciso il panda di Chris gli hanno dato una punizione così ! - la guardai confusa e poi scoppiammo a ridere.
-Il panda di Chris?!- dissi tra le risate.
-Già ,quel tipo ha manie di grandezza!- aggiunse tra le risate
-Ma... Cioè...un panda!- dissi enfatizzando l'ultima parola.
-Avresti dovuto vedere la sua faccia quando ha...beccato DJ che svuotava una scatolina di palline di naftalina...nella ciotola del suo amatissimo panda...- riprese a ridere
-... Credeva fosse cibo!- disse e scoppiò a ridere più forte di prima.
Le nostre risate furono interrotte dal bussare insistente di qualcuno.
Mi alzai infastidita e aprii la porta di scatto.
Rimasi impietrita nel vedere Leshawna sulla soglia della porta con lo sguardo basso.
Mi girai a guardare Bridgette che si strinse nelle spalle e poi lasciai entrare la ragazza .
Mi misi a sedere sul letto e aspettai così come Bridgette che Leshawna parlasse.
-Ragazze... Io avrei bisogno di un consiglio...- mormorò fissandosi le scarpe, guardai preoccupata Bridgette che si irrigidì di colpo.
Leshawna deglutì e aprì a vuoto la bocca un paio di volte -....Alejandro l'altro giorn..-
-No!- sbottò la surfista - Leshawna tu dobbiamo dire una cosa...- disse e incrociò i miei occhi aspettò un mio cenno e poi riprese a parlare -... Ieri notte .. Gwen ha visto Alejandro e ... Heather che..- la ragazza ancora in piedi alzò di colpo la testa -.... Che si stavano baciando..- ammise Bridgette con amarezza.
-Non può essere...- mormorò Leshawna, incrociò il mio sguardo ed io annuii -Perchè avrebbe dovuto?!- disse facendosi prendere dalla rabbia
-Leshawna calmat..-
-Cosa c'è Bridgette lo vuoi tutto per te?!- la interruppe -E tu la stai aiutando ?!- disse poi rivolgendosi a me.
-Hey questo era un colpo basso!- disse Bridgette scattando in piedi .
-Leshawna non ti stiamo mentendo, li ho visti con i miei occhi....- dissi parandomi davanti a lei.
-Oh si certo, come no! E magari stavano anche scopando!- sbuffò
-Per favore Leshawna...- provó Bridgette ma Leshawna scosse la testa e indietreggiò fino alla porta per poi chiudersela alle spalle.
Sbuffai e abbracciai Bridgette che aveva iniziato a singhiozzare.

Finii di asciugarmi i capelli e mi infilai una maglia nera e un pantaloncino grigio quando,per la seconda volta,quel giorno qualcuno bussò alla porta.
-Che cazzo succede ad..- le parole mi si bloccarono in gola quando,aprendo la porta, un Chris sorridente mi si parò davanti.
-Anche a me fa piacere rivederti Gwen- disse con un sorriso tirato -sono venuto ad informarti che tra dieci minuti Chef ti attende con ansia in cucina.-
-Ma mancano due ore alla cena!- provai a ribattere -Diciamo che c'è molto da pulire...- disse sghignazzando mentre spariva verso le casette maschili.
'Fanculo' mormorai a denti stretti.

Quando arrivai fuori alla mensa Trent era lì ma non Duncan.
Trent mi sorrise debolmente e mi voltai dalla parte opposta giusto in tempo per vedere Courtney che faceva la gastroscopia a Duncan che subito dopo ci raggiunse lanciandomi uno sguardo di sfida.
-Scusa per il ritardo, tesoro...- disse lanciando un bacino a Chef che aprì la porta della mensa infastidito.
Sorrisi scuotendo la testa ed entrai.
La cucina era piuttosto grande ma molto buia, in un angole c'ara una colonna di pentole sporche e dall'altro un piano cottura a dir poco incrostato.
Al centro della sala c'era un isola con tanto di cappa e mestoli appesi al soffitto.
Mi ritrovai a domandarmi per quale fottuto motivo i nostri pasti assomigliavano a quelli di Bear Grylls.
Trent passò due dita su un bancone vicino all'ingresso per poi analizzare il nero che gli era rimasto sui polpastrelli.
-Bleah...- mormorai svogliata.
-Pulite bene, l'attrezzatura è in quel mobiletto..- disse Chef alle nostre spalle prima di richiudere con un tonfo la porta, lasciandomi sola con Trent e Duncan.
-Allora... Io prenderei il lato del piano cottura...- disse Trent
-Fa come ti pare.- mormorò Duncan mentre recuperava un pacchetto di sigarette dalla tasca.
Ne accese una e si mise a sedere su una delle vecchie sedie in fondo alla cucina.
Trent sbuffò visibilmente e si tolse la maglia.
Arrossii e lui sorrise divertito.
Senza smettere di sorridere recuperò uno straccio dallo sgabuzzino e lo bagnò delicatamente nel lavello.
Incominciò a scrostare con movimenti circolari il piano cottura facendo ben attenzione a flettere i pettorali ogni volta.
Vidi con la coda dell'occhio Duncan sbuffare e roteare gli occhi.
Scossi leggermente la testa per riprendermi dall'assurdità di quella situazione e recuperai a mia volta uno straccio e mi avvicinai alle finestre completamente nere di quella cucina ai limiti dell'umanità.
Presi a pulire i vetri accompagnando al braccio un buon movimento di fianchi e sorrisi soddisfatta quando sentii lo sguardo di Duncan addosso .
Mi affiancò con ancora quello sguardo arrogante e incominciò a pulire una finestra accanto alla mia con uno straccio recuperato poco prima.
Ogni tanto mi voltavo a guardarlo ma poi riportavo subito lo sguardo sul vetro sporco arrossendo.
Trent mi affiancò dall'altro lato e il punk sbuffò.
Il chitarrista si lasciò cadere di proposito lo straccio bagnato sugli addominali scoperti e mi ritrovai a guardarlo pietrificata.
Il punk si schiarì la voce e tornai alla realtà arrossendo visibilmente.
Trent lanciò uno sguardo di sfida all'altro ragazzo che per tutta risposta si tolse la maglietta lasciando scoperte due grosse spalle e un paio di pettorali non indifferenti.
'Oh per favore no' mormorai e ancora più rossa di prima scappai verso lo sgabuzzino fingendo di dover recuperare chissà cosa solo per evitare quell'imbarazzante situazione.
-Alloooora...- incominciò Trent e io mi ritrovai a pregare che non si picchiassero di nuovo -...e così Chris ti ha beccato mentre ti davi da fare con Courtney eh?- chiese allusivo .
-E anche se fosse?- ringhiò sprezzante l'altro.
-Era così giusto per fare conversazione....- disse innocente Trent
-Ah... Per fare conversazione eh? Come va con Heather avete chiarito?- disse beffardo il punk
Sentii lo stomaco stringersi.
-Non penso che ti interessi...- rispose secco il chitarrista.
-Oh ... Mi interessa eccome - avrei scommesso la mia stessa vita che Duncan in quel momento stesse ghignando.
Trent fece per ribattere ma lo interruppi bruscamente -Tu smettila, anche tu...- dissi indicando prima l'uno e poi l'altro
-... E per amor del cielo rimettetevi la fottutissima maglietta!- sbottai sbattendo lo straccio sull'isola in mezzo alla stanza.
Sarebbe stata una luuuunga settimana.




**Angolo dell'autrice**
Buonasera a tutti!
Ecco a voi il nuovo capitlo, spero vi piaccia....
Lasciate una recensione per farmi sapere!

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Capitolo 15
*** Capitolo 15. ***


-SVEGLIAAAAAA !- Scattai in piedi in pochi millesimi di secondo.
 -Nmoo ....ma che succede?- mi lamentai,massaggiandomi gli occhi ancora appesantiti dal sonno.
 -Succede che devi andare in cucina a sgobbare darkettona....- mormorò Heather apparendo sulla soglia della porta. ì
Ma quella ragazza non dormiva mai?!
-Come ha detto questa qui! Forza la mia cucina non si pulisce da sola...- continuò Chef ignorando i lamenti di Bridgette e Lindsay, ancora nei loro letti.
 I passi pesanti di Chef che si allontanava rimbombarono nella stanzetta oscurata e io bestemmiai tutti i santi conosciuti prima di alzarmi.
 Heather era appoggiata allo stipite della porta e picchiettava il pavimento di legno scadente con la punta del piede.
 Incrociai il suo sguardo prima di uscire per dirigermi ai bagni comuni.
 Mi lavai svogliatamente il viso, poi i denti, legai i capelli in uno chignon alto e indossai una maglia grigio scuro larga e un pantaloncino di jeans.
 Uscita dai bagni, mi avviai cercando di mettere un piede intorpidito davanti all'altro.
-Era ora..... - sentii mormorare quando arrivai davanti alla mensa, Chef girò la chiave e la cucina di aprì con un rumore metallico.
-....Ogni mattina alle 7.00 precise vi voglio qui,alle 19.00 tornerete per preparare la sala e scrostare la cucina....- disse Chef a denti stretti.
-Adesso disponete i tavoli per la colazione e mettete le fottutissime posate...- sputò sprezzante e richiuse la porta con un tonfo.
Duncan sbuffò rumorosamente e si diresse verso la sala che ospitava la nostra colazione, pranzo e cena.
Trent mi sorrise imbarazzato - Hey...- mormorò
-Hey- dissi senza tradire alcuna emozione.
Recuperai uno straccio dal magazzino e mi diressi anch'io verso la sala.
-Gwen.... Aspetta...- mi rincorse saltellando.
-Che c'è Trent?- chiesi voltandomi sulla soglia della porta che univa la cucina alla sala grande con i tavoli.
-Ti vorrei parlare....- disse lui fissando nel vuoto.
-Ora?.... Trent... Mi sono appena svegliata e non ne ho voglia...-
-Ok.... Lo capisco... Ma ti prego almeno ascolta cos'ho da dire..-
-Possiamo riparlarne stasera?-
Lui annuì convinto e mi superò entrando nella sala.
Sbuffai e rientrai in cucina, non volevo di certo stare nella stessa stanza insieme a quei due visto i precedenti.
Presi a pulire il piano cottura svogliatamente e la porta si riaprì cigolando.
Duncan fece cadere pesantemente delle tovaglie sporche in un angolo e poi ci si buttò sopra facendosi sfuggire un lamento.
Scossi la testa continuando a fare quello che stavo facendo.
Non mi accorsi che si era alzato e tanto meno che era dietro di me .
-Che voleva?- chiese a denti stretti da sopra la mia spalla.
Mi girai di scatto per lo spavento con ancora lo straccio in mano, Duncan con un sopracciglio alzato fece scorrere lo sguardo da me allo straccio più volte.
Sbuffai e lo lanciai sul piano cottura riportando la mano al fianco.
-.... T'importa?- sbottai
-Dimmi solo che ti ha detto....- disse chiudendo gli occhi e cercando di contenere la rabbia.
-...vuole solo parlare...- risposi e mi voltai di nuovo verso lo sporco stratificato sui fornelli.
-E tu?- chiese con voce più roca al mio orecchio.
-Ho intenzione di ascoltare cos'ha da dire.....- mormorai e Duncan indietreggiò automaticamente.
-Perchè?- chiese con voce neutra
-Perchè perlomeno lui ha qualcosa da dirmi- sbottai e lasciai andare lo straccio per voltarmi di nuovo verso il Punk.
Duncan incatenò i suoi occhi ai miei, colpevole.
Lo fissai a lungo mordicchiandomi il labbro inferiore e quello che non disse mi parve fin troppo chiaro.
Lui non ne voleva parlare, gli stava bene così, si era divertito mentre aspettava la sua ragazza.
Il suo silenzio mi colpì freddo, pungente, faceva male molto più che se avesse detto che mi odiava o che non mi sopportava.
Una lacrima solitaria incominciò a scorrere lungo la mia guancia sinistra.
-No... Gwen,ti prego...- mormorò, avvicinandosi.
Fece per raccogliere quella lacrima con la sua mano ma io indietreggiai.
-No.... Duncan, ti prego io.... Vattene...- mormorai con voce tremolante.
-Gwen.... Io.... Mi dispiace...- disse e si allontanò indietreggiando fino alla porta della cucina, poi sparì nella radura.
Un singhiozzo mi uscì incontrollato ma controllai le lacrime ingoiando il peso che sentivo in gola.

-Geoff alla fine ti ha parlato?- dissi prima di portare la sigaretta alle labbra.
Bridgette storse il naso all'odore del fumo e poi sospirò - Vuole una pausa....- disse a bassa voce.
Incrociai i suoi occhi già lucidi mentre prendevo un altro tiro e cambiai argomento -Leshawna...sai niente?-
Scosse la testa pensierosa.
Spensi la sigaretta e rientrammo in mensa.
Il secondo non era ancora arrivato e Leshawna se ne stava a chiacchierare allegramente con il latino, Dawn era seduta sulle gambe di uno Scott rosso peperone al tavolo dei ragazzi.
Duncan era in un angolo appoggiato al muro con Courtney che sparlava di non so cosa, per un momento i nostri occhi si incrociarono e credetti quasi che stesse per scrollarsi Courtney di dosso e venire verso di me.
Abbassai lo sguardo -Non le ha detto niente, eh?- chiese Bridgette
-No....- risposi cercando di distogliere lo sguardo da quello spettacolo indecente, Courtney lo aveva schiacciato contro il muro e probabilmente si stava cibando delle sue tonsille -.... Bleah- mormorai e Bridgette mi trascinò verso il nostro tavolo.
-Hey ragazze- ci salutò viscidamente Alejandro quando ci sedemmo.
Lo squadrai dalla testa ai piedi e salutai Leshawna senza rivolgergli la parola.
Bridgette sorrise debolmente ma evitò di avvicinarsi.
Le sorrisi e mi misi a sedere vicino a lei, stringendole la mano sotto al tavolo.
-Oh.... È arrivato il secondo, torno al mio tavolo...- disse Alejandro schioccando un bacio veloce sulle labbra della nostra amica, sempre che si potesse ancora definire così.
Leshawna gli sorrise a trentadue denti e la presa di Bridgette si fece più forte.
Alejandro alzandosi incrociò lo sguardo di Heather dall'altro capo della tavola e le sorrise complice.
Io ti ammazzo brutto stronzo
Il sorriso di Leshawa,che non si era lasciata sfuggire questa scenetta, si spense all'istante.
-Hey ragazze...- Dawn piombò sulla sedia difronte alla mia interrompendo quel silenzio triste e imbarazzante.
-Hey Dawn...- la salutò Bridgette più rilassata lasciando andare contemporaneamente la mia mano.
-Novità?- chiesi io giusto per mentre mi infilavo un boccone,decisamente troppo grande, di cotoletta con annesse patatine fritte.
-Che in..tendi per n..novità?- balbettò lei fissando la carne nel suo piatto.
-Oh. Mio. Dio.Tu hai delle novità!- quasi urlò Zoey al suo fianco.
Le guance di Dawn assunsero ben presto il colore di un pomodoro molto maturo.
Bridgette scoppiò in una fragorosa risata e, se possibile, Dawn diventò ancora più rossa.
-...Aspetta un po'....- riuscì a dire Bridgette tra le risate che mano a mano andavano scemando -... Non è che voi due....?- quando Dawn abbassò lo sguardo Bridgette si bloccò un attimo per poi spalancare gli occhi esageratamente.
-...Aspetta, aspetta.... Voi due avete... Si bhe insomma.... Fatt..-
-Si- Dawn interruppe Bridgette bruscamente -...si- ripeté a bassa voce.
Ci fu un momento di silenzio dopo il quale Bridgette scattò in piedi e scavalcò il tavolo in pochi secondi per poi stritolare la povera Dawn tra le braccia.
-E quando avevi intenzione di dircelo?!- sbottò indignata staccandosi mentre Dawn tentava di riprendere a respirare.
-Non lo so.... Io, beh .... A breve, credo...- Bridgette le sorrise teneramente e l'abbracciò con meno foga.

-Ah... Mio dio che male...- mi lamentai rientrando dall'escursione.
Mi buttai sul letto massaggiandomi le gambe.
-Questo è perché non fai sport- disse saccente Heather buttando il suo zaino sul pavimento e sciogliendosi la coda.
-Perchè tu fai sport?- risposi svogliatamente.
-È ovvio- rispose lei togliendosi le scarpe.
-Guarda che scomparsi i ragazzi impegnati non è uno sport...- sbottai incapace di contenermi.
-Lo so, se no tu faresti sport a livello agonistico...- disse e sorrise falsamente dirigendosi verso i bagni comuni.
Soffocai un urlo di frustrazione nel cuscino e mi liberai delle scarpe scalciando.
-Lasciala stare, Gwen....- disse Bridgette liberandosi svogliatamente della maglia sudata.
-Mi fa salire un nervoso pazzesco..... Vorrei solo darle un .... Bammm in pieno viso- dissi mimando il gesto con la mano e la surfista rise.
-E vorrei anche che Leshawna ci ascoltasse...- dissi a voce più bassa.
-Anch'io...- mormorò Bridgette rassegnata mentre ripiegava gli shorts sudati.
La porta si spalancò ed Heather avvolta in un'asciugamano(?) troppo piccola rientrò.
-Il cuoco pazzo e frustrato ti cerca darkettona ....- mormorò mentre recuperava dei vestiti dalla sua spropositata valigia.
-..... Penso che gli serva qualcuno per pulire quell'immondezzaio di posto..... Ah, quasi dimenticavo, oggi ho accuratamente attaccato la gomma sotto il tavolo .... Un regalino per te- disse mandandomi un bacino, scattai in piedi ma Bridgette mi posò una mano sulla spalla.
-Vado a farmi la doccia..... È meglio che ti sbrighi sono già le sette....- disse a bassa voce guardandomi negli occhi, quando finalmente annuii mi lasciò andare e io mi diressi verso la porta.
-Ci vediamo dopo....- mormorai prima di chiudermi la porta alle spalle.

-Dove stai andando Gwen?- disse Trent confuso richiudendo la porta della cucina alle sue spalle.
-A farmi la doccia.... Abbiamo solo mezz'ora prima di cena e ho ancora il grasso sotto le unghie....-
-Ma io ti devo parlare e tu... tu mi devi ascoltare...- incominciò mentre il panico lo assaliva.
-Ah già...- dissi controllando se in giro ci fosse Duncan, ma lui ovviamente era scappato subito dopo che Chef ci aveva restituito la libertà .
Incatenò i suoi occhi verde chiaro ai miei,prese un profondo respiro e io mi preparai ad ascoltarlo.......

To be continued 




**Angolo dell'autrice**

Perdonoooooooooooooo 
chiedo venia, giuro mi dispiace un sacco ma tra allenamenti
e scuola non ho trovato un secondo!
Comunque ecco a voi il capitolo
spero mi perdoniate :S

 

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Capitolo 16
*** Capitolo 17. ***


La sveglia, quella del mio cellulare, suonò veramente troppo presto.
Mi tirai su sbadigliando e ignorai i lamenti di Lindsay.
L'ultima cosa che volevo era ritrovarmi faccia a faccia con Chef o con Heather.
Ma il fato continuava a volermi pigliare per i fondelli, no così non rende l'idea, continuava a volermi pigliare per il culo.
Non solo per altri cinque giorni avrei dovuto subire l'ora funesta di Chef ma per due di quei giorni avrei avuto anche Heather in mezzo ai piedi.
Infatti la "rissa" tra Heather e Leshawna non aveva fatto altro che peggiorare la situazione.
Per quanto far del male fisico ad Heather fosse una bella cosa le conseguenze, ovviamente per me, non erano altrettanto belle.
La loro rissa era stata di "minor entità" rispetto a quella scatenata da me tra Duncan e Trent e, al posto di una settimana con il cuoco pazzo, Heather e Leshawna si erano beccate solo due giorni di reclusione.
Ma quei due giorni sarebbero bastati a mandarmi al manicomio.
Già l'idea di ritrovarmi rinchiusa in una stanza con Duncan e Trent non mi entusiasmava ma adesso era a dir poco assurda.
Come se non bastasse le confessioni di Trent continuavano a frullarmi in mente.
Indossai una canotta verde petrolio, aderente e un pantaloncino di jeans.
Senza far rumore scivolai fuori dalla casetta e mi incamminai verso la cucina.
-Giorno- mi salutò sorridente Trent affiancandomi
-In orario stamattina..- notò poi ridacchiando
-Ci si prova..-risposi sorridendo
-...hai saputo la novità?- chiesi poi nervosamente
-C'è una novità?- rispose inarcando un sopracciglio
-Salve- la voce seducente di Heather ci arrivò alle orecchie e Trent sobbalzò
-Per vostro grande onore vi farò compagnia nei prossimi due giorni in quella.... Ehm cucina?- continuò sorpassandoci, accentuando il movimento dei fianchi.
-Appunto...- dissi io mentre la cucina si faceva sempre più vicina.
-È uno scherzo?- chiese Trent nervosamente e incrociò i miei occhi.
-No....- risposi io e abbassai lo sguardo, non riuscendo a sostenere quegli occhi verdi così preoccupati nei miei.
Il silenzio regnò fin quando non raggiungemmo Heather e Chef.
-Dove sono il tizio con i piercing e la menapugni ?- chiese infastidito Chef.
-Non ho idea di dove sia il puttaniere e tanto meno di dove sia la culona...- rispose svogliata Heather limandosi le unghie con una limetta tascabile.
Dovetti trattenermi per non urlarle nelle orecchie che Duncan non era un "puttaniere".
Lanciai uno sguardo a Trent che passeggiava nervosamente avanti e indietro.
Heather continuava a limarsi le unghie con un'aria soddisfatta e ogni tanto lanciava uno sguardo a Trent indecifrabile.
Chef era poggia al muro della mensa e teneva gli occhi chiusi.
-Allora questo lavoro davvero duro?!- la voce di Leshawna mi fece sobbalzare.
Chef aprì gli occhi e si staccò dal muro - Iniziate a lavorare ... Al Punk ci penso io.- disse duro e ci aprì la porta -Ah Gwen, Trent fate vedere alle nuove vittime come si lavora...- detto questo chiuse la porta alle nostre spalle e ci lasciò da soli.
-Allora..... Che si dovrebbe fare?- chiese Heather distaccata
-Cerca solo di non vomitare...- dissi io sbuffando e Trent rise.
-Dai ti di una mano io...- disse Trent ancora ridacchiando e Heather miracolosamente non disse niente, si limitò a seguirlo verso lo sgabuzzino.
-Aaaaaaallora che si fa?- mi chiese Leshawna rischiando di rompermi un timpano.
-Aaah..... si lavora!- risposi mantenendomi l'orecchio, senza staccare lo sguardo da Trent e Heather che si scrutavano timidi mantenendo le distanze.
-Hey tu sai che gli prende a quei due ??- mi sussurrò Leshawna facendomi sobbalzare.
-Ccc..chi io?.... No,assolutamente no!-
Leshawna mi guardò inarcando un sopracciglio ma prima che potesse dire qualcosa la porta di spalancò con un colpo secco.
Duncan venne spintonato dentro da uno Chef livido dalla rabbia.
-Hey amico calmati....- disse il Punk spolverandosi le spalle.
Potrei giurare di aver visto la vena del collo di Chef implodere a quelle parole.
-DILLO UN'ALTRA VOLTA E TI FACCIO INGOIARE IL MOCIO PER PULIRE I BAGNI!-
-Ah ah .... Non ci siamo proprio, mi dovresti parlare con più rispetto- disse Duncan apparentemente calmo, incrociò le braccia sotto i pettorali e mise su un sorriso strafottente che avrei voluto spegnere a suon di baci.
Restammo tutti a bocca aperta quando Chef prese di peso Duncan e lo rinchiuse nello sgabuzzino.
Ci squadrò e urlò -A lavoro!- per poi uscire sbattendo la porta.
-Bella gabbia di matti!- sbuffò Leshawna facendoci ridere.

Dopo aver finito di pulire la sala da pranzo decisi di avvicinarmi alla porta del ripostiglio.
Guardai indecisa la chiave inserita nella toppa per poi girarla con un gesto secco.
Aspettai li, in piedi, guardando la porta come se mi aspettassi che esplodesse da un momento all'altro.
Ma non successe niente, neanche un rumore.
Mi guardai attorno, notando con piacere che Leshawna, Heather e Trent non erano nei paraggi e abbassai la maniglia lentamente.
Aprii la porta piano piano come se un movimento brusco potesse farne scappar il contenuto.
Quando un paio di occhi fatti di ghiaccio incrociarono i miei trattenni il respiro e richiusi la porta alle mie spalle.
Il volto di Duncan era illuminato appena da una striscia di luce che filtrava dalla porta, il resto era completamente al buio.
-Ti sei decisa....- disse con un tono che non gli apparteneva.
-A fare?- risposi anche se già conoscevo la risposta.
-A venire da me.- disse lui sicuro
-Era così scontato per te?-
-Abbastanza...- disse lui con un sorriso sghembo.
Sbuffai e feci per aprire la porta ma mi afferrò un polso tirandomi a se.
Inciampai su quella che credo fosse una scopa per poi cadere rovinosamente tra le sue braccia.
Sorrise, di nuovo, ma un sorriso sincero senza ombra di ironia o di malizia.
Mi lasciai cullare per pochi secondi dalle sua braccia, dimenticandomi di tutto quello che era successo.
Quando fui pronta ad allontanarmi per tornare a una realtà senza Duncan mi strinse più forte di prima, girando su se stesso.
Sentii il muro contro le mie spalle e capii che non mi avrebbe permesso di fuggire, non questa volta.
Il fascio di luce adesso illuminava il mio viso e parte del suo ormai a due millimetri dalle mie labbra.
Vidi il suo sguardo percorre con calma e precisione i miei liniamenti e mi ritrovai a deglutire.
Catturò il mio viso con la mano sinistra e fece combaciare i nostri corpi, abbandonandosi completamente su di me.
Un brivido mi scese lungo tutta la schiena e deglutii per la seconda volta.
Incatenai i miei occhi ai suoi e improvvisamente non mi importò di nient'altro se non di quelle labbra fredde e dure che mi erano mancate troppo.
Feci saettare lo sguardo più volte tra gli occhi di Duncan e le sue labbra.
Sentii il suo respiro caldo sul mio labbro inferiore e dischiusi appena le labbra, portai una mano tremolante sul suo petto e con poca convinzione la trascinai fino al suo collo.
Con la mano destra mi prese la mia, quella libera, e la portò con sicurezza a unirsi all'altra, dietro la sua nuca.
Poi, piano piano, scese lungo il braccio,facendo increspare la pelle al solo tocco, fino ad arrivare alla spalla, poi alla schiena e infine sul mio fianco destro.
Il tutto con una lentezza disarmante, mettemmo il desiderio messo da parte per un po' e lasciammo il suo posto alla voglia di riscoprirci.
Nonostante il male che c'eravamo fatti, Duncan mi provocava ancora quell'effetto.
Quel particolare effetto anzi, le farfalle nello stomaco, il sentirsi inadeguata e nel posto giusto allo stesso momento e quella sensazione nel basso ventre che adesso impazzava.
Forse entrambi avevamo paura che un bacio famelico potesse rovinare quel silenzio, quel fare le cose di nascosto, quella pace e quell'atmosfera creata dal semplice fatto di non poter godere a pieno della vista dell'altro costretti in uno stanzino al buio. Eppure io sapevo di volerlo, quel bacio, così come sapevo che Duncan avrebbe voluto lo stesso.
La sua stretta sul mio fianco mi riportò alla realtà, mi rituffai nei suoi occhi sforzandomi di non deglutire.
Inclinò la testa leggermente di lato e evitò di proposito le mie labbra per scendere diretto sul mio collo, lasciato scoperto dalla maglietta aderente.
Lasciò una scia di baci roventi fino al bordo della maglia.
Mi morsicai violentemente il labbro inferiore per evitare di gemere.
Fece lo stesso percorso due volte per poi morsicare la mia clavicola che spuntava appena dalla T-shirt.
Morsicai più forte e sentii il sapore del sangue in bocca.
Cazzo.
Risalì piano senza lasciare un solo pezzetto di pelle non macchiato o mordicchiato.
I suoi occhi quando tornarono nei miei erano decisamente più scuri e lucidi.
Col cazzo che Courtney ti fa questo effetto.
Fece finalmente per congiungere le sue labbra con le mie ma la porta si spalancò di colpo.
-Ho interrotto qualcosa?- la voce piena d'odio di Heather ci arrivò alle orecchie come una spada taglia l'aria.
Duncan si girò di scatto lasciandomi andare, sorpassò Heather senza scordarsi di darle una spallata e poi via, fuori.
Miss. Perfidia sorrise soddisfatta e girò i tacchi dirigendosi oltre il mio campo visivo.
Lasciandomi li, a tentare di riprendere fiato e calmare i bollenti spiriti.
Abbandonai la testa contro il muro e chiusi gli occhi ma niente da fare.
Ho assolutamente e innegabilmente bisogno di una doccia di acqua gelata.




**Angolo dell'autrice**
Lo so, lo so 
avete tutto il diritto di odiarmi ma giuro che non è colpa mia!
Prendetevela con il greco e con il latino D:
Comunque credo di essermi fatta perdonare con
quest'ultima "scenetta" tra il punk e la darkettona ;)
Spero di aggiornare presto, non mi abbandonate con le recensioni
( se ancora c'è qualcuno a seguire questa storia)
e se vi sta piacendo (nonostante l'autrice è da picchiare) mettetela tra i preferiti.

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Capitolo 17
*** Capitolo 16. ***


-Che ne dici di passeggiare?- chiese Trent infilando le mani in tasca.
-...S..si, certo- risposi con un nodo alla gola.
Si avviò verso il sentiero che portava al lago e io lo seguii titubante.
-Allora?- chiesi interrompendo il silenzio che regnava da un paio di minuti.
-Ti volevo parlare.....-
-Di cosa?- lo interruppi, mi rivolse un sorriso rassicurante e incominciò.
-Ti volevo raccontare di me.... E di Heather...- trattenni il respiro a sentire quel nome pronunciato dalle sue labbra
-....È successo tutto l'anno scorso..- disse aggiustandosi la benda sul naso e io aspettai che continuasse con solo il rumore dei nostri passi a riempire il silenzio.
-.... Era il periodo in cui doveva ancora arrivare Geoff, Bridgette si stava dando da fare con Alejandro e Izzy non era ancora impazzita del tutto....-
Mi irrigidii a sentir parlare così di Bridgette ma lasciai correre. -Chi è Izzy?- chiesi però incuriosita
-Era la ragazza di Owen....-
-Owen aveva una ragazza?!- lui rise divertito della mia reazione e annuì convinto prima di ritornare serio.
-......Penso che Bridgette ti abbia raccontato della sua storia con Al....- Si incominciava a vedere il lago in lontananza
-....personalmente non credo a quello che ci raccontò Al in quei giorni ma ci sono persone, come Justin, che ci credono ciecamente e guardano Bridgette in quel modo....- Scosse leggermente la testa rievocando forse quei giorni nella sua mente.
-Trent, scusa, ma non vedo cosa c'entri con te ed Heather....- il sole stava calando.
-.... Aspetta un poco, ci arriverò- Il sentiero finì e Trent mi indicò una panchina sul lato destro del lago, per fortuna non c'era nessuno a farsi il bagno.
Ci sedemmo e incrociai i suoi occhi verdi pieni di tristezza, si girò in modo da stare spalle al sentiero e di guardare me.
Aspettò che facessi lo stesso e rincominciò.
-Alejandro ha sempre spergiurato che con Bridgette era solo sesso, che non gli piaceva eppure era così..... Fiero...- disse gonfiando i polmoni a dismisura -...di aver fatto qualcosa con Bridgette...-
-Non sono mai andati a letto insieme...- chiarii con un po' di fastidio
-....Scusa ... Al ci ha sempre detto il contrario..... Ma non è questo il punto.... Alejandro sembrava preso, veramente preso .. Poi arrivò Geoff e Bridgette si pentì subito di tutto,sesso o non sesso, e Alejandro ha perso la testa... Ha detto quel che ha detto e ha fatto quel che ha fatto...-
-Cos..s'ha fatto?- chiesi, Bridgette non me ne aveva parlato
-Cosa sta facendo...- si corresse lui, passandosi pesantemente una mano sul viso -... Sai, io credo che Leshawna sia solo un modo per arrivare a Bridgette- incrociò i miei occhi e mi ritrovai a trattenere il fiato.
-Comunque... Ritornando al discorso di prima... Alejandro non fu l'unico a perdere la testa...So che non si vede ma Heather è completamente innamorata del latino...-
-Oh... Si vede e come..- sbuffai io e lui sorrise alzando gli occhi al cielo.
-Ehm... Scusa... Vai, vai- lo invitai a continuare gesticolando con la mano destra.
-Heather in quel periodo piangeva. È stata l'unica volta in cui ho visto piangere Heather, neanche da bambina quando, in questo campus, scivolò e si ruppe un polso, non una sola lacrima...-
Respirò a fondo, molto a fondo cercando di contenere tutte le emozioni.
-... La mattina aveva pesanti occhiaie, la sera correva subito in camera dopo cena e fingeva di stare male solo per non dover uscire dalla sua casetta...-
Sorrise amaramente e chiuse gli occhi.
Quando li riaprì li incatenò ai miei provocandomi un brivido lungo tutta la spina dorsale.
Era come se il verde cristallino delle sue iridi fosse stato sciolto in un verde più scuro, quasi magnetico.
-.... E lei mi guardava, mi guarda con quegli occhi...-
Sentii lo stomaco stringersi e serrai la mascella.
-...un giorno la trovai in riva al lago, lanciava pietre e piangeva...... L'unica cosa che feci fu sedermi accanto a lei.... Mi abbracciò alla vita e pianse, pianse tanto... Non so per quanto tempo rimase con la testa sul mio petto, so solo che quando ebbe finito tutte le lacrime mi intimò di non dirlo a nessuno o "mi avrebbe reso la vita un inferno"...-
Disse mimando le virgolette e facendomi sorridere un po'.
-...La cosa si ripeté il giorno dopo e quello dopo ancora.... Una settimana dopo aveva finito davvero tutte le lacrime, almeno quelle destinate ad Alejandro e quel giorno non pianse... ...Parlammo e ridemmo-
Sorrise ripensando a quel pomeriggio e la morsa allo stomaco si fece più stretta.
- Mi baciò...-
Trattenni il respiro
-....Fu un bacio dolce, cosa che nessuno si aspetterebbe da Heather.
Nei giorni successivi fui felice, davvero....
Ma tempo un'altra settimana e lei guardava Alejandro e poi baciava me,
guardava Alejandro e improvvisamente sembrava divertita da tutto quello che dicevo,
guardava Alejandro e mi tirava a se senza smettere di guardarlo....-
Scosse la testa rassegnato.
-....avrei dovuto capirlo, avrei dovuto sapere di essere solo una bambolina temporanea tra le sue braccia... Ma mi rifiutavo... Non poteva essere davvero così, no?-
Lasciò andare un risolino,nervoso.
-...Un giorno eravamo nella sua casetta.... Saremmo andati fino in fondo, lo avremmo fatto davvero se avessimo avuto le precauzioni .... La trovai una settimana dopo con la lingua in bocca a quella cucaracha di merda....-
Sospirò pesantemente e portò i suoi occhi nei miei.
-Trent....- allungai una mano verso di lui.
-Nono, aspetta Gwen, te l'ho raccontato solo per farti capire perché l'altro giorno ho reagito così .... Non per farti pena.... Ti prego non dire niente...- mentre diceva queste ultime parole sentimmo due voci avvicinarsi.
Ci voltammo entrambi verso il sentiero e una Courtney saltellante fece il suo ingresso ridacchiando.
-Eddai! Smettila!- disse tra le risate.
Incrociai lo sguardo di Duncan che aveva imprigionato da dietro Courtney e lui la lasciò andare.
Ci fu un attimo di silenzio in cui sentii chiaramente il mio cuore perdere un battito.
-Oh oh... Il posto è già occupato...- disse Courtney ridacchiando e trascinando Duncan nuovamente verso il sentiero. 
Seguii con lo sguardo Duncan, con cui non avevo perso il contatto visivo, e lo vidi sparire nella boscaglia.
Una lacrima scese veloce sulla guancia sinistra, seguita da molte altre silenziose.
Trent mi abbracciò, incominciai a piangere singhiozzando e mi chiesi se era così che stringeva Heather, che la consolava in riva al lago.

Ero sazia.
Per la prima volta in quel fottutissimo campo ero sazia.
Da quando Trent dava una mano a Chef il cibo era nettamente migliore.
-Mmmmh mh .... Sia benedetto quel ragazzo!- disse Leshawna portandosi alla bocca un'altra forchettata di maccheroni al formaggio.
Lanciai un'occhiata a Duncan dall'altro lato della sala che rideva e scherzava con Geoff.
Sorrisi istintivamente e mi feci forza per trattenere le lacrime che già minacciavano di cadere.
Bridgette mi guardò preoccupata ma non disse niente.
-Leshawna dobbiamo parlare- disse Alejandro spuntando alle sue spalle.
Lanciai un'occhiata ad Heather dall'altro lato del tavolo che ghignava soddisfatta.
Seguii con lo sguardo Leshawna che usciva dalla mensa balbettando un " S..si va bene".
-Merda..- mi uscì involontario.
Vidi Bridgette scattare in piedi ma l'afferrai per un polso.
-No.... È meglio se le dice la verità- dissi ma Bridgette strattonò il polso per liberarsi.
-Soffrirà!- disse a denti stretti evitando il mio sguardo.
-Bridgette, fidati, è meglio che lo viene a sapere così... Ci abbiamo provato e non ci ha ascoltato..-
Finalmente mi guardò, una lacrima scese sul suo viso e si mise a sedere senza però rilassarsi.
Dopo pochi minuti la porta si aprì con un tonfo.
-Io ti ammazzo brutta troietta rachitica!!!!-
Leshawna entrò urlando e Heather scattò sulla sedia.
-Sei un puttana!- si avvicinò a grandi passi mentre Heather era scattata in piedi e si era messa al lato interno al tavolo.
Leshawna si fermò davanti al tavolo che ormai era il solo a dividere le due.
-Io ti ammazzo!- continuava a sbraitare.
Heather tentò di fuggire verso destra ma dall'altro lato Leshawna seguì a specchio il suo movimento.
Heather andava a sinistra e Leshawna a destra, Heather a destra e Leshawna a sinistra.
-Vieni qua! Ti spezzo in due !-
-I..io ti denuncio!- riuscì a rispondere Heather, il suo ghigno era completamente sparito e aveva lasciato il posto a un'espressione di terrore puro.
-Prima che mi denunci ti ho già ridotto in poltiglia!- continuò Leshawna correndo all'impazzata attorno al tavolo.
All'improvviso Leshawna si infilò sotto al tavolo e quando uscì si ritrovò davanti ad Heather che cercò di fuggire urlando.
Leshawna afferrò miss. Perfidia per i capelli facendola cadere per terra.
Rise soddisfatta trattenendo ancora una ciocca tra le dite e fece per buttarsi sopra la ragazza ma Alejandro le si parò davanti.
-Non ti permetterò di tocc...-
Bammmmmm
Dritto su quel bel muso latino.
Alejandro finì a terra tenendosi il naso tra le mani.
-Il mio bellissimo naso! Sangue?! Oh mio dio sangue!- gridò con un'improbabile voce.
Il latino scattò in piedi e corse fuori dalla mensa urlando come una bimba.
Leshawna fu portata fuori di peso da Chef,che faticava a trattenerla, tra gli applausi di tutte le ragazze che erano state ingannate dal latino. 

Aprii la porta della casetta con le lacrime agli occhi.
-E quando le ha strappato quella ciocca di capelli?!- fece Bridgette e scoppiammo nuovamente a ridere.
-Secondo me se cerchiamo la troviamo sul pavimento della mensa!-
Ormai stavo rotolando.
-E la faccia di Chef mentre trascinava via Leshawna ?!-
Ripresi a ridere più forte di prima scivolando a terra.
Smettemmo di ridere solo un quarto d'ora, venti minuti dopo quando sentimmo bussare alla porta.
Bridgette andò ad aprire ancora con le lacrime agli occhi ma divenne subito seria quando si ritrovò Leshawna al suo fianco.
-Hey Bridgette ch...- le parole mi morirono in gola quando affiancai Bridgette e Leshawna mi sorrise debolmente.
-Ciao...- disse lei guardandosi i piedi.
-Ciao- dissi secca io.
-Posso entrare?- chiese lei senza guardarci.
-Credo che possiamo benissimo parlare così...- disse Bridgette.
-.... Ok... Vi volevo chiedere scusa, mi dispiace davvero, avrei dovuto credervi.
Non l'ho fatto e non merito che mi perdoniate ma vi prego di accettare le mie scusa...- finalmente incrociò i miei occhi,poi quelli di Bridgette.
Sorrise debolmente e poi si girò per andarsene.
Bridgette l'afferrò per un polso costringendola a girarsi.
-Voglio sapere solo una cosa.- disse dura e vidi Leshawna deglutire prima di annuire.
-Il pugno era forte?-
Guardai incredula Bridgette mentre un sorriso si apriva sul suo viso.
-C..come?- balbettò Leshawna.
-Ho detto.... Il pugno era forte?- ripeté Bridgette con un sorriso sempre più ampio.
-Fortissimo- disse Leshawna e sorrise a sua volta prima di tirarci a se per stritolarci.
-Mi siete mancate!- disse a bassa voce.
-Anche tu Leshawna, anche tu...-




**Angolo dell'autrice**
Ehilà :D
Come state?
Ho aggiornato abbastanza in fretta?
Spero di si, spero sopratutto che vi sia piaciuto!
Grazie a chi recensisce, a chi ha la storia tra i preferiti e a chi semplicemente legge!

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Capitolo 18
*** Capitolo 18. ***


Il pomeriggio fu lungo e afoso e,devo dire, la "passeggiata" in montagna non aiutò molto.
Durante quella camminata forzata non avevo fatto altro che lanciare occhiate a Duncan, così come aveva fatto Bridgette con Geoff e Heather con Trent.
Gli sguardi languidi di Heather mi creavano un leggero fastidio ma non potevo dire assolutamente niente, non dopo quello che mi aveva raccontato Trent e, sopratutto, non dopo il mio "incontro" con Duncan nello stanzino.
Duncan aveva passeggiato al fianco di Courtney chiacchierando, non conoscendoli si poteva benissimo pensare che fossero solo amici (se non fosse che ogni tanto Courtney tirava il Punk per la maglia reclamando un bacio).
E, nonostante quella scena pietosa, non potevo che sorridere come un'idiota quando Leshawna si avvicinava per sussurrarmi che Duncan mi lanciava "certe guardate da men-in-love".
Quel sorriso era ancora dipinto sul mio volto quando,stanca per la passeggiata, mi accasciai sul mio letto e si spense velocemente quando guardando l'orologio mi resi conto di essere terribilmente in ritardo per la mia tortura serale.
Raccattai velocemente cellulare, chiavi della casetta e corsi a perdifiato per tutta la radura.
Quando fui davanti alla mensa con mio grande stupore non trovai nessuna delle vittime sacrificali.
Mi guardai attorno mentre cercavo di regolarizzare il fiatone.
Quando la voce di Duncan mi arrivò alle spalle sobbalzai.
-Scusa... Non volevo spaventarti- disse ridacchiando e io mi ritrovai ancora a cercare di calmare il respiro.
-Tutto ok?- aggiunse poi con un sorriso sghembo
-Si..... E a te?- risposi guardandolo negli occhi.
-Tutto.... Ok.... Bene adesso che abbiamo finito i convenevoli... Ti va di passeggiare?-
No. Dì di no.
-Si...-
Perfetto gran bella mossa.
Cerca almeno di trovare una scusa ora idiota.
-Ehmmm ma la punizione, Chef eccetera?-
Bene così .
-Come Chris non ti ha avvertito? Stasera facciamo una braciata all'aperto... La cucina non dev'essere pulita- disse con una punta di malizia.
Lo guardai esterrefatta per pochi secondi prima di ribattere -Ma perché quell'idiota non mi ha detto niente!-
-Forse, eh dico forse, aveva incaricato qualcuno..... Eh per puro caso quel qualcuno si è dimenticato di dirtelo...- rispose fintamente pensieroso.
-Eh forse quel qualcuno è qui davanti a me?- chiesi con una punta di acidità
-Potrebbe, come potrebbe benissimo non essersene dimenticato ma, per ipotesi, ha fatto finta per trovarsi qui con te da solo...- fece un passo verso di me e sorrise.
Roteai gli occhi e sbuffai ma le mie guance si tinsero leggermente di rosso e a lui non sfuggì.
-...Oh andiamo Gwen... Solo quattro passi- disse in tono supplichevole arricciando il labbro inferiore.
Mi specchiai per un altro paio di secondi in quegli occhi - Eh va bene...- mormorai poi sbuffando e lui tornò a sorridere.
Incominciammo a camminare lentamente senza dire niente.
Dopo pochi minuti riconobbi il percorso e sapevo che nel giro di una decina di minuti saremmo stati,per la seconda volta, soli con un panorama mozzafiato e lontani da tutti i nostri problemi.
-Dove hai lasciato la tua ragazza?- sbottai senza riuscirmi a trattenere e morsicandomi la mia maledetta lingua subito dopo.
Lui scosse leggermente la testa e portò i suoi occhi nei miei.
Qualcosa non andava.
-Gwen..... Voglio lasciarla-
Cercai con gli occhi un'ombra di indecisione sul suo volto ma non c'era.
Il cuore accelerò e dovetti inspirare profondamente.
-Perchè?- buttai fuori con l'aria.
-Per te..... Per me- rispose guardando diritto davanti a se, come se la risposta stesse nel sole che piano piano scendeva.
-Durante il nostro...ehm incontro..... Ho sentito quello che non sentivo da tempo...- incominciò a cercare freneticamente qualcosa nella tasca dei pantaloni, quando l'ebbe trovato portò una sigaretta alle labbra con le mani tremanti.
Osservai ogni suo movimento con attenzione aspettando che continuasse.
-Sono pessimo con le parole, Gwen.... Ma quello che sto cercando di dirti è che.... Mi piaci, per davvero e volevo dirti che se me lo chiedessi sarei disposto a mettere da parte Courtney.... E lo farò comunque... Per me intendo, ma voglio farti capire che...- prese un lungo tiro dalla sigaretta che si stava praticamente consumando senza che il ragazzo difronte a me la toccasse -....solo se tu vuoi, solo se tu ancora mi vuoi.... Io sarei molto felice- concluse mentre la cima della collinetta appariva ai nostri occhi.
La pianura che si estendeva ai piedi dell'altura era più bella di quel che ricordavo.
I colori, che la prima volta non si distinguevano a causa del buio, adesso scintillavano sotto la luce del tramonto che da lì era mozzafiato.
Duncan prese un altro tiro e aspettò in silenzio nonostante lo sentissi particolarmente agitato al mio fianco.
Ma il mio cuore aveva preso a galoppare e non riuscivo a formulare un pensiero coerente.
Vedevo le labbra di Duncan sulle mie, poi quelle di Trent, le sue lacrime, la rabbia del Punk, Bridgette che mi consola, rabbia, doccia fredda...
-Dì qualcosa .... Ti prego, Gwen dì qualcosa....- Si voltò verso di me, in quel momento raggiungemmo il punto più alto.
Prese le mie spalle tra le mani e con delicatezza mi voltò verso di lui.
La luce del tramonto gli illuminava la parte sinistra del viso facendo scintillare il piercing sul sopracciglio.
"E qual'è il tuo tipo?" "Diciamo che i piercing non mi dispiacciono"
Sorrisi e pensai a cosa dire, ma in fondo non c'era niente da rifare e da dire.
Presi la sigaretta dalle sue dita lentamente, lui mi fissò confuso ma non disse niente e mi lasciò fare.
La gettai lontano, poi presi la mano con cui la teneva e la condussi sul mio fianco, feci lo stesso con l'altra con una lentezza che non mi apparteneva.
Ma di nuovo avevo paura di rompere quel momento con un gesto brusco, questa volta però riuscivo a vedere chiaramente gli occhi lucidi di Duncan mentre si lasciava guidare da me.
Portai la mano destra dietro al suo collo e poi anche la sinistra giocando un po' con i suoi capelli ispidi della nuca.
Lo vidi deglutire e sorrisi mentre una lacrima mi scendeva solitaria sulla guancia.
Una lacrima segno di un momento che vorrei potesse non finire mai.
Duncan sorrise di rimando e portò una mano sul mio viso.
Asciugò quella lacrima con il pollice e poggiò la fronte alla mia.
Ridacchiai debolmente e sentii le lacrime pronte a cadere, ma non avrei pianto, non quella volta.
Non era giusto tutto questo eppure per la prima volta in vita mia mi sentii come se tutto fosse al proprio posto, come se le braccia di Duncan fossero state fatte per contenere me e solo in quel momento l'avessimo capito. 
Poggiai le mie labbra delicatamente sulle sue muovendole piano e mai un bacio mi sembrò così bello.
Lo sentii tremare e sorrisi nel bacio e il Punk, il mio Punk, fece lo stesso.
Adesso potevo dirlo, per la prima volta sentii che qualcuno mi apparteneva e che io appartenevo a qualcuno.
La mia mente smise si pensare nel momento stesso in cui sentii la sua lingua premere tremante contro le mie labbra.
Le dischiusi leggermente e Duncan mi tirò più verso di se.
Non so per quanto ci baciammo ma mi sembrò veramente troppo breve.
Quando mi staccai incontrai il suo sguardo leggermente più scuro e... Vivo.
-Lo prendo per un 'mi piaci anche tu'..- disse con voce bassa e mise su il suo sorriso sghembo, meritandosi uno schiaffetto giocoso sul pettorale.
-Non ti illudere..- lo canzonai io e per un momento vidi il terrore nei suoi occhi ma quando scoppiai a ridere si rilassò immediatamente.
-Ah si?- disse fintamente offeso e velocemente catturò il mio labbro inferiore tra i denti tirandolo verso di se.
-Ahi...- dissi sfuggendo a quei denti così terribilmente bianchi.
-Così impari..- inscenò il suo sorriso strafottente migliore e mi baciò nuovamente passando con delicatezza la lingua dove prima aveva affondato i denti.
Sorrisi intenerita e lui tornò serio.
-Restiamo qui... Stasera, non torniamo- disse guardandomi negli occhi e tirandomi verso terra.
Si mise a sedere sull'erba ancora calda per essere stata esposta al sole tutto il giorno.
E io mi accoccolai tra le sue gambe poggiando la schiena sui suoi pettorali e gettando la testa all'indietro sulla sua spalla, così da poterlo guardare.
-Freghiamocene e restiamo qui ad osservare il sole e restiamo qui per poi osservare la luna-
Disse con lo sguardo perso oltre la pianura che si estendeva sotto di noi, oltre i campi di fiori e quelli di vite, oltre la città , dietro le montagne ad osservare il sole sparire.
-Non possiamo.... Si chiederanno dove siamo finiti...- risposi con voce bassa seguendo il suo sguardo.
-Non mi interessa....- sussurrò lui
-Potremmo essere puniti...-
-Non mi interessa...-
Chiusi gli occhi decisa a godermi quel momento.
Restammo così per non so dire quanto tempo,ogni tanto Duncan mi poggiava un bacio sulla tempia e io mi perdevo tra le sue braccia.
Felici e consapevoli che da quel momento in poi sarebbe andato tutto bene.
Forse.....




**Angolo dell'autrice**
Non me ne vogliate, vi pregoooo
Merito di essere insultata per il terribile ritardo...
Comunque ecco a voi il capitolo, spero vi piaccia.
Grazie a chi recensisce, a chi segue e soprattutto a cchi preferisce
ma grazie anche a chi legge soltanto. 

 

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Capitolo 19
*** Capitolo 20. ***


Qualcuno bussò alla porta mentre mi preparavo per andare a pulire la mensa.
Andai ad aprire cercando di non svegliare le altre.
Geoff mi sorrise timido ed io feci per sbattergli la porta in faccia, ma essendo più forte di me riuscì a bloccarla.
-Gwen... Eddai aspetta, ho portato la colazione a Bridgette.... La puoi lasciare vicino al suo letto?- sussurrò attraverso la porta poco aperta.
-Col cavolo- sibilai io e spinsi la porta più forte per richiuderla.
Con un tonfo si chiuse, schiacciando il piede del biondino che trattenne un urlo.
Sorrisi soddisfatta e mi voltai a guardare se il rumore aveva svegliato qualcuno, ma niente.
Heather doveva essere già alla mensa poiché il suo letto era vuoto.
Presi sbuffando le mie ultime cose e uscii alzando gli occhi al cielo quando Geoff mi venne incontro con ancora il sacchetto con la colazione per Bridgette.
-Che vuoi?- chiesi secca.
-Possiamo parlare?- chiese lui gentilmente.
-Eh di che dovremmo parlare io e te se non ci parliamo mai?- presi a camminare velocemente verso la radura e Geoff mi tenne dietro.
-So che mi odi ma ti prego non pensare che io sia un cattivo ragazzo....- mi si parò davanti alzando le braccia.
-Geoff non penso che tu sia un cattivo ragazzo- feci il mio miglior sorriso falso e aggiunsi - penso che tu sia un idiota.- il sorriso da idiota, appunto, sparì dal suo volto e io lo aggirai abilmente riprendendo a camminare.
-Gwen... Aspetta!- disse alzando appena la voce e con due grosse falcate mi raggiunse, bloccandomi con una mano sulla spalla.
Mi liberai di quella mano bruscamente però rimasi lì a fissarlo.
-Perchè ce l'hai con me?-
Lo guardai incredula e un risolino mi uscì incontrollato.
-Ehm vediamo...- feci finta di pensarci su -... Ti sei ubriacato e hai spaccato il naso a Trent, hai fatto piangere Bridgette poi , non contento, l'hai mollata per una cosa che è successa un anno fa, lei è stata uno schifo ma tutto ok finché non decidi di presentarti a casuccia nostra e ribadirle quanto sei disgustato da lei... Uhmmm che ci manca? Ah si giusto...- sorriso falso -... Lei vomita e piange tutta la notte per colpa tua, questo era sottinteso, la mattina va in infermeria perché giustamente uno non può reggere in quelle condizioni e tu che fai? Ti ripresenti là come se nulla fosse successo.... Che dici ne ho abbastanza di motivi?- domandai ironica mentre lui abbassava lo sguardo.
-Dai questo a Bridgette- disse porgendomi il sacchetto bianco che profumava di pasticceria -è alla crema e amarena, il suo preferito... Ho dovuto pregare Chris con le ginocchia a terra per poter uscire dal campo e andare in città ma ho pensato al suo sorriso e lo rifarei.-
Presi il sacchetto e annuii, pentendomi per un momento di aver fatto una sparata alla Heather.
Misi il sacchetto nella mia borsa e mi congedai -Scusa, devo andare o se no faccio tardi.-
Lui annuì e mi lasciò passare.

Quando arrivai alla mensa tutti erano già entrati.
"Stupido cowboy" pensai e aprii la porta.
Duncan era amabilmente addormentato su un grosso sacco di patate in un angolo.
Heather era sparita, Leshawna stava canticchiando qualcosa e Trent era ai fornelli.
-Hey che succede qui dentro?- chiesi al chitarrista buttando il mio zaino a terra.
-Chef oggi non è nei paraggi, non so, doveva andare a fare rifornimento in città... Bho- Si girò, mi sorrise con la faccia impiastricciata di farina e io risi di gusto.
-Ma che hai combinato?!- chiesi fra le risate.
Lui fece finta di offendersi e incrociò le braccia sotto i pettorali arricciando il labbro inferiore.
Risi ancora di più e gli scombinai i capelli sul davanti facendo cadere la farina che era giunta fin lì.
-Hey.... Io faccio le frittelle per tutti e tu mi deridi- si lamentò e mi diede le spalle.
-Eddaaaai... Io stavo scherzando- mi giustificai ma mi scappò un risolino.
-Ecco vedi, mi prendi in giro!- disse senza voltarsi ma sapevo che stava sorridendo.
Lo abbracciai da dietro e gli depositai un bacio sulla spalla.
-Dai... Pensa che io non le so neanche fare le frittelle- dissi e lui si voltò con una faccia a metà tra il sorpreso e il disgustato.
-Non sai fare le frittelle?!- disse allargando, se è possibile, ancor di più gli occhi.
-mmh mh- dissi scuotendo la testa.
-Oh Gesù... dobbiamo rimediare!- disse e scattò verso il frigo recuperando alcuni ingredienti.
Mi infilò un grembiule in tutta fretta e io ridacchiai.
Buttò dentro una scodella i vari ingredienti mostrandomeli uno ad uno marca e quantità.
Dopo che fui completamente ricoperta di farina anch'io mi passò quella che doveva essere il mio impasto e recuperò il suo che aveva abbandonato poco prima quando lo avevo preso in giro.
-Eh cosa dovrei farci ?- chiesi scettica e lui mi posò un mestolo in mano.
-Tieni.- disse semplicemente e iniziò a mescolare il suo impasto per bene ed io lo imitai.
Il suo impasto assunse presto un colore omogeneo mentre nel mio si potevano benissimo distinguere tutti gli ingredienti.
-Possibile che non sai nemmeno girare un mestolo?- ridacchiò lui e mi raggiunse posizionandosi dietro di me.
Mi irrigidii all'istante ma lui parve non accorgersene.
Prese il mio fianco sinistro con una mano e con l'altra accompagnò il movimento della mia che manteneva il mestolo.
Sorrise vedendo come tutti gli ingredienti si univano pian piano e poi si staccò lasciandomi incredibilmente... Fredda.
Continuai a mescolare tenendo la testa bassa per nascondere il rossore.
Aspettai che dicesse qualcosa ma niente.
Mi voltai e lo vidi fissare il mio collo.
No,non il mio collo, ma il segno sul mio collo.
Portai istintivamente la mano al collo e lo guardai con un'espressione colpevole.
Lui fece saettare lo sguardo da me a Duncan che ronfava un paio di volte amaramente.
Abbassai lo sguardo incapace di sostenere il suo duro e freddo.
Leshawna uscì dalla stanza e fu lui a parlare per primo.
-Eh così hai scelto.... Speravo solo di avere più tempo.- disse e saltò sull'isola al centro della stanza.
Mi misi a sedere vicino a lui su quel piano di marmo.
-Trent io....- cercai qualcosa di intelligente da dire ma mi venne solo una specie di sospiro.
-No, Gwen, sul serio, non c'è bisogno.-
Mi sorrise amabilmente e io sentii lo stomaco stringersi con cattiveria.
-Avrei dovuto dirtelo- dissi senza pensarci e lui si limitò ad annuire.
-Gwen è solo che...-
Trent non riuscì a finire la frase poiché Duncan si svegliò e stiracchiandosi produsse un lungo verso animalesco.
Trent scese dal bancone e riprese a cucinare lanciandomi un'occhiata colma di tristezza e di delusione.
Duncan dal canto suo si avvicinò a me e mi sussurrò un "ciao" prima di depositarmi un lungo bacio sulla guancia.
Lanciai uno sguardo a Trent che però fece finta di niente riprendendo a cucinare.
-Ti va di fare una passeggiata?- chiese Duncan roco al mio orecchio e un brivido mi percorse la schiena.
-Dai... Tanto Chef non c'è- aggiunse depositandoci un bacio.
Vide l'indecisione sul mio volto e lanciò un'occhiata a Trent per poi fare finta di non aver capito niente.
Mi rivolse un sorriso raggiante e mi catturò per i fianchi.
Io risi e mi divincolai ma lui, certamente più forte, mi sollevò di peso per poi caricarmi su una spalla.
Il pavimento fu nuovamente sotto i miei piedi solo quando uscimmo dal retro della mensa sotto gli occhi confusi Leshawna che stava pulendo la sala da pranzo.
Io gli diedi un colpetto giocoso sui pettorali e lui mi attirò a se per unire le sue labbra con le mie in un bacio dolce e casto.
-Sai...- disse a due centimetri dalle mie labbra -...pensavo che oggi potrei parlare con Courtney.-
Spalancai gli occhi a metà tra l'incredulo e l'eccitazione.
-C..cosa le diresti?- gli chiesi preoccupata subito dopo.
-La verità- disse lui spontaneo.
Fece correre lo sguardo per tutto il retro di quel "casaruoppolo" cercando qualcosa.
Quando l'ebbe trovata si diresse a gran passi verso una panchina in fondo a quel piccolo cortile.
Diverse cicche di sigaretta erano ai piedi della panchina, a fianco c'era un piccolo tavolino basso, il tutto all'ombra di un albicocco.
Si mise a sedere e io lo fissai aspettando che continuasse.
-Pensavo di dirle che non sento più niente per lei...- disse e i nostri sguardi si incrociarono.
-E di noi?- chiesi indecisa se definirci un noi o meno.
-Si anche di noi....- accennò un sorriso e io gli accarezzai il viso lentamente, depositò un bacio sul palmo della mia mano e io sorrisi.
Il senso di colpa mi aggredì e le lacrime incominciarono ad accumularsi ai lati degli occhi.
Duncan si alzò e senza dire niente mi abbracciò forte.
Mi avvolse completamente con le sue braccia e mi depositò un bacio sulla tempia.
Cercai le sue labbra perché erano l'unica cosa che mi permetteva di non pensare.
Lui non mi negò un bacio e poi un altro e un altro.
-Gwen.... Noi ne valiamo la pena... Io voglio che ci sia un noi e il senso di colpa sta lacerando anche me ma è per questo che devo lasciarla no?
Per permettere che ci sia un noi e...- prese il mio mento tra le dita -... Gwen, guardami- incrociai i suoi occhi incredibilmente seri e deglutii
-..sarei disposto a lasciare tante altre cose... Chiaro?- disse, io annuii tirando su con il naso e lui rise.
Per poi unire le nostre labbra in un bacio pieno di dolcezza e di promesse.



 

**Angolo dell'autrice**
Dan dan daaaaan
Nel prossimo capitolo avremo un bell'incontro Gwen/ Courtney?
Bho sta a voi scoprirlo ;)
Baci e buon weekend

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Capitolo 20
*** Capitolo 19. ***


Appoggiai la mano sulla maniglia della porta della mia casetta indecisa se aprire o meno.
Sicuramente il rientrare alle 23.00 passate essendo uscita di casa alle 19.00 mi avrebbe portato un sacco di domande.
Inoltre, come se non bastasse, il segno che Duncan si era divertito a lasciare sul mio collo non aiutava.
La consapevolezza che Bridgette e Leshawna mi avrebbero ucciso a suon di domande mi fece sbuffare sonoramente e, per un momento, pensai che non tornare sarebbe stato meglio.
I miei pensieri vennero interrotti da delle urla provenienti dall'interno.
-Geoff ... Ti prego.... Non puoi lasciarmi così!- la voce rotta dal pianto di Bridgette mi fece sussultare.
Dei passi si avvicinarono all'uscita e io mi allontanai giusto un po' .
La maniglia cigolò abbassandosi ma la porta non si aprì.
-Ti... P..prego... Geoff- le voci più vicine.
-Bridgette io non posso.- non un'ombra di incertezza.
-Ma perché? Perc.. Perché ora? Perché non... Non un anno fa?-
-Ne abbiamo già parlato Bridgette- disse Geoff
-i..io continuo a non c..capire- la voce bassa e sempre più tremula di Bridgette.
-Non mi rendere le cose più difficili.-
-Difficili? Non credi che per me sia più difficile?!- Bridgette si era allontanata dalla porta ma Geoff era ancora là, la maniglia abbassata, pronto ad andarsene.
-Il mio ragazzo mi sta lasciando e io non capisco neanche perché .... Eh tu dici che ti rendo le cose difficili?- la voce dura di Bridgette mi stupì, la maniglia si alzò.
-Bridgette...i..io-
-Tu cosa? Geoff?- le voci nuovamente vicine.
-Io...non ci riesco..-
Silenzio.
-....non riesco neanche più a guardarti....e a guardarmi......Ti amo Bridgette ... Ma non ci riesco.-
Silenzio, di nuovo.
-Anch'io ti amo...-
La porta si aprì cigolando e io feci finta di star arrivando.
Lanciai un'occhiata a Geoff ma fu come passare a fianco ad un fantasma.
Geoff mi superò veloce, il solito cappello in mano, gli occhi arrossati per le lacrime trattenute, la camicia rosa spiegazzata e il dolore sul volto.
Entrai in casa e Bridgette era seduta sul mio letto, le braccia strette intorno a se, il mascara colato sulle guance e un'espressione che avevo visto poco fa,sul volto di Geoff, dipinta sul viso.
Mi avvicinai con cautela e mi misi a sedere al suo fianco.
Un primo singhiozzo ruppe il silenzio.
L'abbracciai istintivamente e Bridgette si lasciò andare.
Quando sentii la mia maglia inumidirsi e il suo pianto riempire la stanza la strinsi più forte.
Bridgette affondò le sue dita nella mia maglia e io l'attirai ancora di più verso di me.
-Anch'io ti amo- ripeteva come un mantra.
-Anch'io ti amo- e piangeva.
Bridgette lo amava, lo amava per davvero.
Rimaneva in quel campo solo per Geoff,sopportando gli sguardi cattivi di chi non sa, eppure era lì.
Era lì che piangeva, le sue dita affondate nella mia carne e un "ti amo" sulle labbra.
Ogni volta che piangeva per lui mi sembrava sempre stare un poco peggio, piano piano ogni pezzo cadere e l'unica cosa che potevo fare era stringerla a me e fare in modo che non si sgretolasse.
Ed ero convinta che, da qualche parte in quello stramaledetto campo, Geoff stava piangendo o prendendo a calci qualcosa per cercare di non perdere pezzi, per non sgretolarsi, per non finire come Bridgette.

La mattina quando mi svegliai sentii il vuoto al mio fianco.
Mi alzai a sedere di scatto per vedere Bridgette, che aveva dormito con me, dove fosse.
Niente. Neanche una traccia, solo il materasso freddo.
Mi infilai velocemente dei vestiti e corsi a cercarla.
Quando vidi Trent venirmi in contro sorridente lo raggiunsi di corsa.
-Hai visto Bridgette?!- urlai spaventandolo.
-No, mi spiace.... Perché ? Che è successo?- chiese
-Ieri ha litigato di nuovo con Geoff ed era parecchio scossa.... Stamattina quando mi sono svegliata non c'era.- spiegai velocemente, incamminandomi verso la mensa.
Trent mi tenne dietro mormorando un "merda".
Mille scenari affiorarono nella mia mente.
 Bridgette che piange.
Bridgette che piange da sola in un angolo sperduto del campo.
Bridgette a pregare Geoff davanti casa sua.
Bridgette che fa le valigie.
Bridgette che si vuole fare del mal-
Aprii la porta della mensa con una tale violenza che i presenti saltarono sulle loro sedie, ma lei non c'era.
Il bagno.
Una lampadina mi si accese in mente e corsi a perdifiato verso i bagni comuni.
Trent correva con me.
Spalancai la porta del bagno allo stesso modo ma anche qui niente.
-Leshwna?- disse Trent con il fiatone.
Annuii vigorosamente e ripresi a correre verso la casetta di Leshawna.
Quando giunsi alla porta mi fermai per un secondo pregando che Bridgette fosse lì.
Aprii la porta, in maniera più pacata rispetto alle precedenti.
E GRAZIE.
La vista di Bridgette stesa sul letto di Leshawna con Zoey e Dawn a farle compagnia mi fece sorridere.
Trent mi diede un pizzicotto e poi sorrise di rimando.
Si dileguò con un occhiolino e io lo ringraziai con gli occhi, cercando di recuperare fiato.
In quel momento entrò Leshawna con un secchio d'acqua gelida tra le braccia, senza degnarmi di uno sguardo.
-Come sta?- chiese alle altre due.
Posò il secchio accanto al letto e si mise a sedere al fianco di Bridgette.
-Cazzo... È bollente.- sbuffò passandole una mano sulla fronte.
-Cos'ha?- chiesi così dal nulla e sembrò che solo allora le altre si rendessero conto della mia presenza.
Fu Dawn a rispondere -È arrivata qui stamattina presto.... Ha pianto tanto, tantissimo fino a che... Ha rimesso di stomaco...-
-Ma non ha mangiato niente negli ultimi due giorni...- dissi
-Lo so..... Alla fine si è addormentata ma sembra le stia salendo vertiginosamente la febbre.-
Scossi la testa e mi andai a sedere vicino a Leshawna, però per terra.
Leshawna aveva lo sguardo perso nel vuoto e non mi aveva ancora rivolto parola.
Posai una mano sulla sua gamba, all'altezza del mio viso, e lei sussultò.
-Hey...- dissi debolmente.
-Hey...- rispose.
-Bisogna parlare con qualche responsabile...- dissi ma lei assottigliò gli occhi in modo quasi impercettibile.
-No ce la possiamo sbrigare...-
-Leshawna! Guardarla!-
I suoi occhi saettarono da me a Bridgette un paio di volte.
-..Eh... S..se- deglutì -decidono di mandarla a casa?!- chiese evitando il mio sguardo.
-Non essere sciocca... È solo un po' di febbre... Ma se dovesse prendere una medicina è meglio che la possa prendere... No?-
Leshawna annuì poco convinta e prese a bagnare la fronte della surfista con una pezza intingendola nel secchio.
-Dopo... Non ora.- furono le ultime parole di Leshawna.
Restai lì per un po', ogni tanto cambiando con Leshawna.
Zoey e Dawn andavano e venivano, chiamarono uno dei responsabili del campo che condusse Bridgette in infermeria e si congratulò con noi per il lavoro svolto.
Ogni tanto Bridgette si svegliava, la pregavamo di mangiare qualcosa, si riaddormentava.
Quando tutti gli altri partirono per una gita con non so quale meta a noi fu permesso di restare in infermeria con Bridgette.
Per tutto il giorno rimanemmo lì con Bridgette che ogni tanto si svegliava per poi riaddormentarsi.
Non riuscivo a capire come tutto questo fosse successo.
Come un ragazzo poteva ridurre qualcuno così?
Quando Geoff entrò di corsa in infermeria mi resi conto che non era lui ma l'amore.
-Come sta?!- disse con il fiato corto.
Leshawna si alzò di scatto e gli puntò un dito contro.
-Fuori. Di. Qui.- scandì bene ogni parola e Geoff si raddrizzò evitando lo sguardo duro di lei.
-Aspetta... Leshawna, ti per-
-Mi preghi cosa eh? Ha pianto e vomitato tutta la notte,per colpa tu! Come vuoi che stia?!- stava urlando.
Geoff abbassò lo sguardo.
-Fuori.- ripeté Leshawna e il biondino fece per andarsene ma si bloccò quando Bridgette mormorò qualcosa.
-G..Geoff- disse chiamandolo con gli occhi.
Il ragazzo guardò indeciso Leshawna che non si scollava dal posto ma la superò ugualmente andandosi a sedere dove prima c'era l'amica.
Zoey e Dawn saettarono fuori appena Geoff mise a sedere quel suo stronzo culo.
Io e Leshawna rimanemmo sulla porta per un po'.
Geoff continuava a ripetere "mai più, te lo giuro, mai più" e a stringere la mano di Bridgette che riacquistava colore.
Leshawna si dileguò con un "per amor di dio." alzando gli occhi al cielo.
Ed io venni bruscamente prelevata dall'infermeria e in men che non si dica fui sul retro della mia casetta con le labbra di Duncan sul mio collo.
-Com'è andata la gita?- riuscii a dire.
-Senza di te?- Chiese guardandomi negli occhi.
-Una palla...- disse e azzerò la distanza tra le nostre labbra.
Le labbra fredde di Duncan si mossero leggere sulle mie, senza pretese.
Le sue mani sui miei fianchi e la mia schiena a muro.
Allacciai le mie mani dietro il suo collo e giocai un po' con la cresta scintillante.
Lui sorrise e riprese a baciarmi con più foga di prima.
Dischiusi leggermente le labbra e approfondì il bacio portando via tutte le preoccupazioni accumulate durante la giornata.
-Guarda, guarda...- La voce di Heather risuonò in quello spazio ristretto come un colpo di cannone.
Io e Duncan ci girammo contemporaneamente colti sul fatto.
-...vedo che il lupo perde il pelo ma non il vizio.... Peccato.-
Sussurrò l'ultima parola così piano che mi domandai se non fosse stata frutto della mia immaginazione.
Ma a giudicare dalla faccia del Punk non era così.
L'ultima cosa che vidi prima che Heather sparisse fu un ghigno malvagio che non prometteva nulla di buono.




**Angolo dell'autrice**
Perdonatemi!
il capitolo era bell'e fatto già due giorni fa
ma non trovavo il tempo di riguardarlo e pubblicarlo!
Alla fine eccolo qua ;)
Se la storia vi sta piacendo seguite, preferite o semplicemente recensite :D
Ps. sono a lavoro per una nuova long.

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Capitolo 21
*** Capitolo 21. ***


  • Duncan strinse la mia mano che tremava nella sua.
    -Non d..dobbiamo se non vuoi...- ritentai
    Lui alzò gli occhi al cielo e mi tirò a se in modo da ritrovarsi faccia a faccia con me.
    -Gwen, guardami...- fece deciso cercando il mio sguardo che continuava a sfuggirgli.
    -....ho l'impressione che sei tu a non volere.- inchiodò i miei occhi con quei pezzi di cielo che si ritrovava e mi mancò il fiato come tutte le volte.
    -No...no assolutamente, io voglio ma ho ....paura- ammisi con un filo di voce.
    Lui fece un sorriso sghembo e si chinò per premere le labbra sulle mie.
    -Stai cercando di distrarmi?- dissi portando entrambe le mani sui suoi pettorali e mettendo su un sorriso furbo.
    -Si... In teoria si- ammise lui riprendendo a baciarmi e facendomi indietreggiare fin quando non sentii il letto premere contro le mie gambe.
    Caddi rumorosamente sul materasso portando Duncan con me.
    -Ma così sei tu a distrarmi...- disse tra un bacio e l'altro e io sorrisi tra le sue labbra -...di questo passo non parleremo con Courtney- disse mentre mi stavo adagiando sui cuscini trascinandolo con me.
    -Possiamo sempre rinviare...- soffiai tra le sue labbra.
    Lui portò le mani ai lati della mia testa contro la testiera del letto e si adagiò sopra di me.
    -Non stavamo per andare a parlarle?- chiese mentre scendeva a disegnare il contorno della mia mascella con la punta del naso.
    -Non so cosa sia successo...- dissi falsamente innocente ingoiando a vuoto.
    Lo tirai a me per un altro bacio e lui non si fece pregare troppo.
    Dischiusi le labbra permettendogli di entrare e una sensazione familiare mi assalì.
    Portai le dita tra i suoi capelli e tirai leggermente quelle ciocche verdi.
    Scese sul mio collo e mordicchiò leggermente la clavicola, trattenni a stento un gemito e annodai le gambe attorno alla sua vita.
    Non ci eravamo mai spinti così oltre.
    Il panico cominciò ad assalirmi ma Duncan dovette leggere qualcosa nei miei occhi perché si alzò all'improvviso passandosi una mano pesantemente sul viso.
    Io rimasi distesa a fissarlo mentre cercavo di regolarizzare il respiro che sembrava impazzito.
    Lui portò di nuovo gli occhi su di me e sorrise.
    Sorrisi di rimando e osservai quegli occhi così scuri, pieni di lussuria, trasformarsi piano piano per poi tornare chiari come sempre.
    Ero riuscita a perdere un po' di tempo ma il momento di andare a parlare con Courtney era arrivato.
    Duncan aveva insistito perché fossi presente e mi era sembrato giusto così.
    Ma in quel momento un nodo alla gola non faceva altro che ricordarmi quanto fosse sbagliata quella cosa.
    Conoscevo poco Courtney, se l'avessi conosciuta bene avrei potuto trovare almeno un motivo per odiarla ma non così.
    Le uniche volte che avevamo scambiato qualche parola era al corso avanzato di biologia, a scuola, nel quale era la mia compagna di banco o durante quest'estate.
    L'unica cosa che ci accomunava, invece, quasi come se il fato di divertisse a prenderci in giro, era Duncan.
    Quello stesso ragazzo che ora era davanti a me rosso in viso, con il fiatone e gli occhi del desiderio.
    Sentii una fitta al cuore e realizzai quanto in realtà mi facessi schifo.
    Provavo ripugno per quello che stavo facendo e quello che ero diventata .
    Ma più questo pensiero mi assaliva, più l'unica via di uscita era quella di parlare con Courtney.
    Avrebbe capito.
    Si, avrebbe capito.
    Si
    S
    N
    No.
    No, non avrebbe capito.

    Un paio di dita gelide disegnarono il contorno del mio viso e io mi risvegliai portando immediatamente gli occhi sul mio Punk.
    -Sei bellissima..... E io non permetterò che ti accada niente è chiaro?- disse riavvicinandosi.
    Annuii poco convinta e lui si chinò a baciarmi piano.
    Si alzò e mi tese la mano che accettai di buon grado.
    Mi tirò su con un gesto secco e ridacchiò per la mia espressione sorpresa.
    Lo baciai nuovamente per cancellargli quel ghigno dal viso e mordicchiai il suo labbro inferiore per punirlo.
    Lui mi lanciò uno sguardo di sfida giocoso e mi catturò con le sue braccia.
    Cercai di divincolarmi mentre non riuscivo a trattenere le risate per il troppo solletico.
    Mi ritrovai con le spalle contro il muro a fianco alla porta in poco tempo.
    Duncan mi guardò con un'espressione cattiva e ghignando.
    -No... Non ci pensare nemmeno- dissi cercando di stare al gioco.
    -A cosa Gwen?- soffiò lui a due centimetri dalle mie labbra.
    Inchiodai gli occhi ai suoi.
    -Qualsiasi cosa tu stia pensando... No , ti prego no.- continuai mordendomi il labbro inferiore, cosa che non gli sfuggì.
    -Tu proprio non mi vuoi fare uscire da qua, eh?- disse retorico e io arrossii colta sul fatto.
    -Non che mi dispiaccia...- aggiunse con un sorriso sghembo prima di catturare le mia labbra nuovamente.
    Annodai le braccia dietro il suo collo muscoloso e lui portò le sue sui miei fianchi.
    Scivolarono lungo i miei fianchi, su e giù più volte, fino a sfiorare la pelle lasciata scoperta dai pantaloncini striminziti.
    La porta si aprì di colpo e Leshawna entrò irruente come al solito.
    Duncan ancora con le mani a metà tra la mia schiena e il mio fondoschiena sobbalzò.
    Leshawna appena ci ebbe focalizzati proprio al suo fianco,dopo aver lasciato correre lo sguardo per tutta la stanza, fece un'espressione di puro disgusto.
    Duncan si scostò da me velocemente quasi come se si fosse scottato mentre Leshawna faceva correre gli occhi da me al mio letto disfatto.
    Alzò gli occhi al cielo mentre Duncan si risistemava i pantaloni che erano scesi nonostante la cintura.
    Poi portò i suoi occhi scuri su di me e mi passò ai raggi x, istintivamente seguii il suo stesso percorso scoprendomi quasi nuda.
    La maglia spiegazzata era tirata sopra ai fianchi e il pantaloncino era leggermente tirato verso l'alto per risultare ancora più corto di quanto già non fosse.
    Mi diedi una sistemata veloce e sorrisi imbarazzata.
    -Bleah- fu l'unica cosa che disse,fissando Duncan.
    Fece per chiudersi la porta alle spalle ma la bloccai.
    -Leshawna non è come pensi!- dissi costringendola a girarsi.
    Mi guardò a lungo prima di far roteare gli occhi e alzare le mani in modo teatrale.
    -Cazzo, ragazza, esistono i calzini e le maniglie solo per questo e comunque....bleah- ripeté e mi diede nuovamente le spalle.
    La guardai ridacchiando mentre spariva verso la radura  mentre Duncan mi abbracciava da dietro.
    -Pronta?- mi soffiò direttamente nell'orecchio.
    -Pronta.- dissi cercando di ignorare il brivido che mi aveva appena scosso.

    Courtney stava discutendo animatamente con Heather all'ombra di un albero.
    Deglutii a vuoto per la prima volta a causa dell'ansia in presenza di Duncan.
    Lui strinse forte la mia mano e mi guardò aspettando un cenno.
    Annuii e ci dirigemmo a grandi passi verso la ragazza.
    A un paio di metri da lei Duncan mi strinse un'ultima volta la mano e poi mi lasciò andare.
    Lo guardai mentre si avvicinava alla sua ragazza e mi sembrò che un "dobbiamo parlare" fosse stata la frase che aveva provocato quella confusione sul volto della ragazza che adesso aveva messo su un sorriso a dir poco tirato.
    Heather non ci mise molto a identificarmi e subito rivolse uno sguardo preoccupato all'amica che già si era allontanata con il mio Punk nella direzione opposta rispetto alla mia.
    Non glielo aveva detto.
    Glielo lessi sul volto indeciso e colmo di rabbia.
    Dalla mia posizione riuscii ad osservare tutte le reazioni di Courtney.
    Confusa, arrabbiata, offesa, le prime lacrime, uno sguardo colmo d'odio nella mia direzione e poi quel momento, quel momento in cui vidi il suo cuore spezzerai attraverso i suoi occhi.
    Duncan che si cercava di scusare e tendeva le braccia per un abbraccio.
    Un "non mi toccare" , singhiozzi incontrollati e Heather scattò raggiungendola.
    Un "sparisci" intimato dalla ragazza più alta e una stilettata nella mia direzione.
    Sentii gli occhi inumidirsi e mi strinsi nelle mie stesse braccia cercando di compensare quel vuoto.
    Quel vuoto che si era attaccato a me nello stesso momento in cui Duncan aveva preso quella decisione.
    Un vuoto che si stava allargando ingoiando tutto ciò che lo circondava.
    Un vuoto che mi ricordava che persona orribile fossi, le lacrime scesero incontrollate e un paio di braccia mi strinsero ad un corpo che conoscevo fin troppo bene.
    Duncan mi strinse a se per un bel po' di tempo in mezzo a quella radura sotto il sole di mezzogiorno che picchiava sulle nostre teste.
    Poi quando mi lasciò andare mi guardò dritto negli occhi.
    -Gwen, calmati, è quello che volevamo... Vero?- disse catturando il mio viso tra le sue mani e asciugando le lacrime con il pollice delicatamente.
    Annuii e lui mi posò un bacio sulla fronte.
    -Ti dispiace se ti lascio sola per un po'? Ho bisogno di stare un po' di tempo con me...- aggiunse e io mi staccai da lui con delicatezza.
    -N..no, no... Lo capisco- mormorai tirando su con il naso.
    Lui mi sorrise dolcemente e premé le labbra sulle mie prima di sparire verso il lago.
    Misi le mani in tasca e mi diressi verso la casetta di Leshawna dove sapevo avrei trovato Bridgette.
    Quando entrai le due scattarono in piedi e io mi lasciai abbracciare prima che chiedessero in coro cosa fosse successo.
    -L'ha...l'ha lasciata..- riuscii a mormorare tra i singhiozzi.
    Bridgette lanciò uno sguardo confuso a Leshawna e io chiarii
    -Courtney... Ha l..lascito Courtney-
    -Si, l'avevo capito... Ma è una cosa buona...- disse e io cercai di evitare il suo sguardo duro e gelido.
    -S..si lo è.- singhiozzai.
    -Allora non capisco...- continuò Bridgette accarezzandomi i capelli.
    -...non è quello che volevi?- disse costringendomi a guardarla negli occhi.
    Era quello che volevo?
    -Non lo so più...- risposi sincera sentendomi immediatamente ingoiare nuovamente da quel vuoto.




    **Angolo dell'autrice**
    Scusate il ritardo, settimana difficile,
    settimana di infortuni che mi hanno allontanato dallo sport che amo.
    E il fatto di ricevere solo una recensione da parte vostra diciamo che non mi ha incentivato :/
    Fatemi sapere cosa ne pensate...

     

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Capitolo 22
*** Capitolo 22. ***


-Gwen! Che cazzo significa che non lo sai!?- Leshawna mi squadrò dalla testa ai piedi cercando chissà quale sintomo di una malattia grave.
Mi buttai sul letto di quest'ultima e affondai il viso nel cuscino morbido.
-Significa che non lo fo- dissi senza alzare la faccia.
Il letto si abbassò appena quando Bridgette si calò al mio fianco , prendendo a disegnare cerchi distratti sulla mia schiena cercando di rilassarmi.
-Gwen...- provó con un tono più pacato rispetto all'amica -...quanto hai desiderato che Duncan ci fosse solo per te?- continuò interrompendo il movimento della mano.
Girai la testa di lato per osservare il viso della mia amica attraverso i miei capelli disordinati.
-Tanto...- ammisi mentre lei mi scostava i ciuffi senza ordine dal viso.
-Perchè allora proprio adesso non sai più se lo vuoi oppure no?- mi fece la stessa domanda di Leshawna ma senza rischiare di rompermi un timpano.
-Perchè...- mi girai in modo da ritrovarmi a pancia all'aria -...cazzo, ho vis..sto Courtney mentre la lasciava e...- la voce incominciò a tremare senza controllo
-.... E poi Duncan ha detto che aveva bisogno di tempo... E Heather non ha detto niente a Courtney dopo averci beccati... E..-
-Che cosa?! Heather vi aveva beccati?!- mi interruppe bruscamente Leshawna.
Spostai il mio sguardo su di lei ed annuii -S...si, ci ha beccati.... Eravamo dietro la nostra casetta e... E niente, è arrivata Heather e pensavo lo dicesse a Courtney ma non l'ha fatto... Perché?!-
nascosi il viso fra le mani e Bridgette riprese ad accarezzarmi.
-Gwen..- disse delicatamente per poi spostarmi le mani dal viso -...va tutto bene, è normale che Duncan abbia bisogno di tempo per metabolizzare il fatto che ha concluso una relazione che è durata due anni- continuò guardandomi diritto negli occhi.
-D...due anni?- balbettai
Leshawna annuì ed io sentii una morsa in petto.
-Devo cercare Duncan- dissi alzandomi a sedere di scatto.
-Aspetta Gwen!- Bridgette mi afferrò un polso prima che potessi alzarmi.
-Ha bisogno di stare da solo ora, non farlo- mi pregò con gli occhi.
La guardai ancora indecisa ma poi mi lasciai cadere rumorosamente sul vecchio letto e scoppiai a piangere.
Cosa avevo fatto?
Avevo distrutto una relazione di due anni per puro e semplice egoismo.
Egoismo.
Quella parola risuonò nella mia mente tante volte facendomi quasi male.
-Sono un'egoista- dissi cercando gli occhi di Bridgette sperando che dicesse il contrario.
-Si, Gwen sei un'egoista..- appunto -....Ma solo se consideriamo l'amore come egoismo.- mi sorrise subito dopo e mi asciugo le lacrime con le dita delicatamente.
Sorrisi alla delicatezza di quel gesto e abbracciai di istinto Bridgette.
Per poi chiedere incerta, tra i suoi capelli sciolti -Am..amore?-.
La sentii sorridere distintamente tra i miei capelli, mi spinse delicatamente solo per potermi guardare negli occhi.
Mise su un sorriso furbo e attese che fossi io a confermare.
Amore.
-Bridgette... Io credo, credo di amare Duncan...- ammisi incerta.
-Ed è una bellissima cosa, Gwen, avrai pure distrutto una relazione ma vi siete trovati grazie a questo.... Non è meglio?- mi sorrise dolcemente e io l'attirai a me più stretta in un nuovo abbraccio.
-Si...si nettamente meglio- mormorai tra quel groviglio biondo.

Eravamo davanti alla porta della mensa da ormai dieci minuti buoni.
-Dai Gwen, dobbiamo solo entrare...- mi incoraggiò Leshawna prendendomi una mano.
Nonostante l'indecisione venni trascinata di forza dentro alla sala pranzo.
Con mia grande sorpresa il mondo non esplose ma un paio di guardataccie non mi furono risparmiate.
Vidi Courtney con la coda dell'occhio irrigidirsi e trattenere a stento le lacrime.
Heather, al suo fianco, le prese una mano nelle sue e mi rivolse una stilettata di odio puro.
Mi ritrovai ad abbassare la testa per evitare quegli sguardi colmi di odio e di dispiacere.
Leshawna strinse un paio di volte la mano in gesto di conforto e mi condusse al tavolo.
Vidi Heather scattare in piedi e mi ritrovai a deglutire ma una mano afferrò il polso dell'asiatica trattenendola.
Courtney.
Mi ritrovai a deglutire una seconda volta per la paura.
Si scambiarono uno sguardo d'intesa e la più alta tornò a sedersi.
La porta della mensa si spalancò e Duncan accompagnato da Geoff entrò.
Mi sorrise debolmente e lanciò uno sguardo incerto alla sua exragazza.
Questa volta fu Courtney a scattare in piedi, ma Heather si limitò ad inseguirla quando corse fuori in lacrime.
Giocai per un po' con qualunque cosa ci fosse nel mio piatto, poi decisi di congedarmi.
-Ragazze... Io non ho molta fame, credo che andrò a fare due passi.-
-Sei ficura?- chiese Leshawna con un pezzo di nonsocos'era in bocca.
Sorrisi debolmente e annuii.
Mi diressi verso la porta a passo svelto, non avevo idea di cosa dire ma avrei parlato con Courtney.
Girai per la radura alla ricerca delle due ragazze che poco prima erano uscite dalla mensa e, quando le individuai sotto ad un albero, mi diressi verso di loro.
Heather non ci mise molto a vedermi e scattò in piedi posizionandosi davanti all'amica.
Solo allora realizzai quanto fosse stata una pessima idea.
Mi avvicinai incerta ed Heather incrociò le braccia sotto il seno.
-Che cazzo vuoi troietta?- disse sprezzante.
-Voglio parlare con Courtney.- dissi sicura.
-Adesso vuoi parlare con Courtney eh?!- disse spintonandomi.
Alzai le mani per far vedere che non volevo assolutamente arrivare alle mani.
-Per favore Heather fatti da parte...- riprovai.
-Se no che fai Darkettona?!- sussurrò a denti stretti e assottigliò gli occhi.
-Heather- la voce sicura di Courtney fece girare l'amica.
-Lasciaci da sole.- alzò il viso permettendomi di vedere quegli occhi stravolti dal pianto.
-Ma...- provó l'asiatica.
-Ho detto lasciaci da sole.- fece con un tono che non ammetteva repliche.
Heather rimase a fissarla per un po', poi si voltò e si allontanò a passo veloce,approfittandone per darmi una spallata.
Rimasi da sola con Courtney come da mio desiderio, senza però sapere cosa dire.
-Gwen credevo che saremmo potute essere amiche, evidentemente mi sbagliavo- disse quasi come se stesse parlando più a se stessa che a me.
Provai a ribattere ma mi fermò con un gesto della mano.
-Amo Duncan alla follia da due anni, dal primo momento che l'ho visto ed è bastata un'estate a distruggere tutto questo.-
Fece una pausa e portò il suo sguardo dritto nel mio.
-Adesso tu sei qui, so già che mi vuoi dire che ti dispiace che non lo sapevi e tutte queste grandi stronzate-
Altra pausa.
-Ma io non ho nessuna intenzione di ascoltarti perché mi fai schifo. Gwen,mi fai schifo.-
Disse alzandosi, una lacrima mi corse giù lungo la guancia.
-Courtney aspetta!- dissi trattenendola per un polso. Si liberò bruscamente dalla mia presa e si voltò solo per rivolgermi uno sguardo carico d'odio.
-Non toccarmi mai più- disse, la voce più alta del normale.
-Courtney... Io..- provai.
-Tu cosa?!- urlò facendosi immediatamente più vicina.
-Lasciami spiegare..- continuai.
-Cosa c'è da spiegare?!- urlò nuovamente con gli occhi colmi di lacrime trattenute.
-Io..non lo sapevo.... All'iniz..- non riuscii a finire la frase che cinque dita mi arrivarono in faccia come una frusta.  Portai immediatamente una mano sulla mia guancia e arretrai esterrefatta.
Courtney si guardò schifata la mano e poi guardò me.  Le lacrime incominciarono a scorrerle velocemente lungo le guance e corse via.  Mi accasciai lì, a terra, con la guancia dolorante e piansi.

Qualcuno bussò insistentemente alla porta della mia casetta.
Recuperai una maglietta al volo e un paio di pantaloncini altrettanto in fretta.
Raccolsi i capelli ancora bagnati per la doccia in uno chignon alto e corsi ad aprire.
-Chi è?- domandai aprendo la porta.  Duncan mi sorrise debolmente.  -Posso entrare?- chiese facendo capolino nella stanza.
Aprii un po' di più la porta e lui entrò.  -Sei sola?- chiese sedendosi sul mio letto.
-Si...- dissi dandogli le spalle per cercare il phon.
-Gwen..- mi chiamò.
-Dimmi- dissi senza girarmi.
Sobbalzai quando mi abbracciò da dietro.  Mi strinse a se e sospirai.  -Ascolta...- disse girandomi delicatamente nell'abbraccio.
Mi ritrovai a due centimetri dalle sue labbra e deglutii.  -... Mi dispiace per stamattina... Non avrei dovuto lasciarti da sola...-
-No...no non ti preoccupare, lo capisco.- lo rassicurai portando i miei occhi nei suoi.
Lui sorrise debolmente e fece per baciarmi.
-Che hai fatto alla guancia?!- disse fermandosi a metà percorso.
-Ho avuto una breve ehm... Discussione con Courtney.-
-Cazzo...- lo sentii mormorare a denti stretti.
-..perché non mi hai detto niente?!- chiese sciogliendo l'abbraccio.
-A che scopo Duncan?-
-Io avrei...avrei fatto qualcosa!- disse passandosi pesantemente una mano sul viso e poi tra i capelli.
-hey..- lo tirai dolcemente a me -.... Va tutto bene, fidati non mi fa male-
-Lo so... Ma io..- riprovò rosso in volto.
-Niente ma!- ordinai sorridendo per poi chiudere le mie labbra sulle sue in un bacio necessario.




**Angolo dell'autrice**
Eeee che dire?
Beh' siamo agli sgoccioli di questa storia,
spero che vi stia piacendo!
Lasciate una recensione e fatemi sapere cosa ne pensate :*
Ps. visto che state leggendo ne approfitto per fare un po' di pubblicità alla mia nuova storia! Datele un'occhiata è un AxH ;)

 

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Capitolo 23
*** Capitolo 23. ***


La sveglia del cellulare risuonò prepotente nella stanza.
Pasticciai con le labbra diverse volte prima di aprire gli occhi.
Li richiusi per breve tempo e, quando li riaprii, ero un ritardo di un quarto d'ora.
-Merda- sibilai a denti stretti e mi alzai di scatto.
Ma ricaddi immediatamente sul materasso, un paio di mani infatti mi avevano catturato per i fianchi.
Riconobbi il calore del corpo di Duncan e mi rilassai all'istante.
-Dove scappi piccola?- Soffiò dritto nel mio orecchio.
Mi girai nell'abbraccio e scorsi un amabile faccia addormentata.
-Dobbiamo correre in mensa, se no Chef ci userà come palloni per giocare a calcio- sussurrai sotto voce per non svegliare le mie compagne di stanza.
-La punizione è finita cretinetta-disse poggiando un bacio sulla punta del mio naso.
Sorrise alla mia espressione sorpresa e sollevata.
Duncan mi aveva accompagnato la sera precedente alla casetta dopo aver passeggiato.
In un momento di pura follia dopo essere entrati, nonostante Heather Lindsay e Leshawna stessero dormendo, avevamo incominciato a limonare.
Poi avevamo optato per una tranquilla dormita ed ora Duncan era nel mio letto senza una spiegazione logica credibile.
-Forse dovrei andare..- Mormorò sotto voce -...prima che si sveglino-.
Misi il broncio sperando di convincerlo a restare, benché sapessi che, se Heather si fosse svegliata e ci avesse visto, avrei a breve avuto un appuntamento con la morte.
Sorrise e catturò il mio labbro inferiore tra i denti tirandolo leggermente.
Trattenni un gridolino,mi liberai dalla sua presa ma in meno di un secondo mi fu sopra, seduto a cavalcioni.
Ridacchiai sottovoce e gli lanciai uno sguardo di sfida.
Agitò le dita in aria ed io mimai un 'ti prego no'.
Ghignò e in pochi secondi mi stavo dimenando sotto di lui in preda agli spasmi provocati dal solletico.
Mi morsi il labbro con violenza cercando di trattenere le risate e Duncan chiuse le sue labbra sulle mie interrompendo la tortura.
Le sue mani accarezzarono lascive i miei fianchi e lo ammonii con lo sguardo.
Lui sorrise nuovamente divertito, accarezzò le mie labbra con le sue in una richiesta silenziosa.
Dischiusi le labbra e senza chiudere gli occhi approfondì il bacio.
Fissai il mio sguardo nel suo e capii perché l'aveva fatto, perché potessi guardare i suoi occhi scurirsi man mano durante il bacio.
Un rumore proveniente dalla cuccetta sopra la mia ci fermò dall'approfondire quel bacio in un momento inadatto.
Duncan mormorò un 'ciao' sulle mie labbra per poi scivolare giù dal letto e fuori dalla porta.
Mi stiracchiai mentre un sorriso beota si apriva sul mio viso.
Mi rigirai nelle coperte e affondai la faccia nel cuscino per poi soffocarvi un gridolino contento degno di una ragazzina delle medie.

-Mi dici cos'è successo stamattina?!- Disse Leshawna rovistando nella sua valigia con agitazione.
-Cosa?- Dissi svegliandomi da una specie di trance che prevedeva rossore delle guance e un sorriso a dir poco idiota.
-Ti ho chiesto cos'hai combinato stanotte e stamattina.... Venivano certi rumori dalla tua cuccetta-
Si voltò per scorgere il mio viso paonazzo.
Mi agitai sul letto e lei sorrise divertita per poi riprendere a cercare affannosamente il suo costume.
-Non quello che pensi tu!- Mi affrettai a precisare.
-A no?- Chiese sempre di spalle, ma sapevo che aveva un sorriso divertito dipinto sul volto.
-No!- Risposi con il viso ormai in escandescenza -Abbiamo solo d..dormito..... È rimasto qui ieri sera e..e c'eravate voi in camera ...così..-
Leshawna ridacchiò per poi girarsi vittoriosa con il costume in mano ma non lasciò cadere il discorso.
-E se noi non ci fossimo state?- Chiese inarcando un sopracciglio.
Aprii la bocca senza che ne venisse fuori alcun suono e Leshawna rise di gusto.
-N..non lo s..so- balbettai gesticolando più del necessario.
-Ma non ne avete proprio parlato?-  La guardai confusa e alzò gli occhi al cielo sedendosi al mio fianco sullo stesso materasso dove quella mattina avevo limonato con il Punk.
- Insomma non avete mai parlato del fare l'amore?- Chiese come se stesse parlando del pranzo del giorno precedente.
-N...no noi non abbi... Insomma non.. No,decisamente no-risposi imbarazzata fino all'inverosimile.
Leshawna aggrottò le sopracciglia e in quel momento mi sentii completamente fuori posto.
-Non abbiamo neanche parlato dei... Dei nostri sentimenti- aggiunsi evitando lo sguardo della mia amica.
-Che cazzo dici?! Ma se sprizzate 'ti amo' dal cul- ehm da tutti i pori!-
-Non lo so... E se fosse troppo presto?- Chiesi prendendo a giocare con il bordo dei miei pantaloncini.
-Gwen, guardami..- Disse costringendomi ad alzare il mento e lo sguardo.
-... Tu cosa provi per Duncan?-
-I..io credo di amarlo...- balbettai
-"credo" non è sufficiente- disse fissando lo sguardo dritto nei miei occhi.
-Io... Io lo amo.- dissi ammettendolo per la prima volta anche a me stessa.
-Io lo amo- ripetei incredula sfiorandomi le labbra con le dita.
Guardai Leshawna e lei mi sorrise annuendo leggermente.
Sorrisi beandomi di quella nuova consapevolezza e la mia amica con me.

Raggiunsi la mensa con i capelli ancora umidi dal bagno al lago della mattina.
Aprii la porta e stranamente un buon odore mi avvolse.
Inspirai profondamente e mi diressi verso il mio tavolo, dove insolitamente mi aspettava Duncan.
Sorrisi spontaneamente e mi andai a sedere sulle gambe del mio Punk.
Duncan mi depositò un bacio dolce sulla spalla e mi avvolse le braccia intorno alla vita.
Leshawna ci guardò ammiccante e io alzai gli occhi al cielo.
Diedi uno sguardo in giro e notai che mancavano molte persone.
Bridgette e Geoff, e non persi tempo a domandarmi dove fossero, sicuramente a limonare in qualche angolo appartato.
Zoey e Mike erano seduti difronte a noi e si tenevano la mano dolcemente.
Courtney non c'era.
"Ma che cazz?!" Mi uscì spontaneo quando scorsi in un angolo Heather e Alejandro divorarsi la faccia a vicenda.
Duncan e Leshawna seguirono il mio sguardo per poi scoppiare in una grossa risata.
-Ma cosa gli è preso?- chiesi incredula.
-Non mi chiedere!- disse Duncan altrettanto sconvolto.
-Si capiscono solo fra loro!- aggiunse Leshawna e in quel momento si aprì la porta facendo apparire Bridgette e Geoff.
-Sarà meglio che torni al mio tavolo prima che Chef se ne accorga...- disse Duncan prima di posarmi un bacio delicato sulle labbra.
Annuii sorridendo e lui sparì tra i tavoli.
Al suo posto, Bridgette si mise a sedere al mio fianco.
Mi chiesi se il mio sorriso idiota non assomigliasse in tutto e per tutto a quello dipinto sul volto della mia amica al mio fianco.
-Avete la stessissima faccia di cazzo!- confermò delicatamente Leshawna.
Ridacchiai e scossi la testa.
Dawn si lasciò cadere pesantemente vicino a Leshawna sbuffando.
-Dawn, tutto ok?- chiese Bridgette quello che stavamo pensando tutte.
-Non tanto...- confermò Dawn abbassando lo sguardo.
-Che è successo?- chiese allora Leshawna.
-La ex ragazza del tuo ragazzo ci sta provando con il mio ragazzo- spiegó guardando me.
-Eeh?- fecero un coro Mike e Zoey.
Dawn si fece piccola piccola sul posto e rispiegò -Courtney... Penso ci stia provando con Scott...-
Scambiai uno sguardo sconvolto con Bridgette e Leshawna non smentì la sua delicatezza - Che troia!-
Bridgette scosse la testa e spiegó quello che era anche il mio pensiero -Credo che stia solo cercando un modo di far ingelosire Duncan...-
Annuii e spostai il mio sguardo su Dawn che continuava a tenere la testa bassa.
-Ma... Insomma... Perché Scott?- chiese alzando finalmente lo sguardo.
-Non ne ho idea... Ma tranquilla, Dawn... Scott ti ama e non ti tradirebbe mai- la rassicurò Bridgette.
-Ma tu e Geoff..-
-Quello che voleva dire Bridgette..- la interruppe Leshawna prima che potesse fare danni -...è che Scott non ha occhi se non per te, se anche Courtney ci stesse provando.... A Scott importa solo di te.-
Concluse con un sorriso rassicurante.
-Ma ... Lei è così ... È molto più bella di me e molto più...normale-
Anche se non avrei mai definito Courtney normale, stavolta intervenni io -Appunto normale... Dawn, Scott non è normale e non cerca la normalità.... Non sarebbe impazzito per te altrimenti, no?-
Dawn si guardò un giro ancora un po' indecisa ma i sorrisi rassicuranti di Mike e Zoey la tranquillizzarono.
Non ebbi il tempo di fare un solo boccone del piatto che mi era appena arrivato che un paio di mani forti mi afferrarono per i fianchi sollevandomi.
Fui trascinata fuori dalla mensa in pochi secondi e avvolta in un bacio subito dopo.
-Non mi lasci dormire... E ora neanche mangiare?- domandai divertita e Duncan scosse la testa.
-Ma io avevo troppa fame di te- disse in un soffio sulle mie labbra.
-Così scontato- Borbottai, arricciando il naso in un finto senso di disgusto.
Duncan mi afferrò di peso e mi strinse a se. Mi divincolai ridacchiando
-Duncan, io sto morendo di fame!-
-Giusto il tempo dell’antipasto, promesso.- Mormorò con un sorrisetto, mordendomi il labbro inferiore.
Scoppiai a ridere -Mio dio questa era davvero terr-
Non riuscii a terminare la frase che chiuse le sue labbra sulle mie In un bacio affamato -Ok, non era poi così terribile …-
Sussurrai trattenendo il fiato.
Ci guardammo per un lungo momento negli occhi e quelle due parole non mi sembrarono mai così adatte ma dalle mie labbra uscì solo un sospiro.




**Angolo dell'autrice**
Ecco a voi il 23esimo capitulussss!
Spero vi piaccia... lasciate una recensione se vi va :)
Ps. qui c'è il secondo capitolo di 'Bad attitude' (la mia nuova long)
dategli un'occhiata ;)

http://www.efpfanfic.net/viewstory.php?sid=2310110&i=1

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Capitolo 24
*** Capitolo 24. ***


Geoff correva da un lato all'altro della radura eccitato, eppure l'idea di un altro falò non mi entusiasmava proprio.
Ma,ovviamente, quale altro modo migliore di festeggiare ferragosto ?
Ferragosto, la mitica notte di mezza estate giusto? Diavoli alle chitarre e angeli sotto le stelle?
Sbuffai.
-Dai, Gwen, non fare così...- mi sussurrò Duncan all'orecchio abbracciandomi da dietro.
Mugolai una risposta senza senso e mi lasciai stringere un po' di più dalle sue braccia forti, sotto quell'albero che ormai era diventato il nostro luogo preferito.
Mi lasciò un dolce bacio sulla tempia e io misi il broncio, da quando stavo con Duncan capitava molto spesso, troppo oserei dire.
-Sul serio? Tu sei capace di reggere un altro falò?-Chiesi girandomi nell'abbraccio.
-Dai, stiamo tutti insieme.... Ci divertiamo- rispose sorridendo.
-Ti devo ricordare all'ultimo cos'è successo?-
Abbassò lo sguardo e mi sentii improvvisamente così.... Courtney.
-No... No, Duncan- feci alzandogli il mento con l'indice della mani destra - non è per te, stavi con Courtney e... Per quanto la vista di te sopra di lei mi disgusti, era giusto così-
Incrociò i miei occhi e sorrise amaramente.
-Gwen.... Quella sera è stata tutto un grosso sbaglio, da Leshawna a Alejandro, da Geoff a Bridgette,da me a Courtney, da Heather a... Nessuno,- Risi di gusto e lui mise su un sorriso sghembo -ma sopratutto,- disse tornando serio -Da te a Trent-
Mi irrigidii di colpo e lui strinse un po' di più la presa sui miei fianchi.
-È stata colpa mia, Gwen, lo so che è stata colpa mia ma-
Lo interruppi unendo le mie labbra con le sue e girandomi nell'abbraccio, in modo da ritrovarmi seduta tra sue gambe, faccia a faccia con lui.
-Non lo dire neanche per scherzo- misi in chiaro appena la necessità di ossigeno ci separò.
-No, Gwen, aspetta.... Sappiamo entrambi che se non... Se non mi fossi comportato così, quella sera, tu non avresti mai baciato Trent-  Abbassai lo sguardo, un po' colpevole, e lui mi strinse a se posando delicatamente le labbra sulla mia fronte.
-È stata anche colpa mia...- ammisi - del resto non eri l'unico ubriaco...-
-Prometti- disse dopo un po'
-Cosa?- chiesi spontaneamente.
-Che anche se berremo non sarà come la volta scorsa, che se dovessi esagerare tu mi fermeresti-  Sorrisi spontaneamente per la sua dolcezza.
-Solo se lo prometti anche tu- soffiai sulle sue labbra.
-Prometto- disse lui sorridendo.
-Prometto- ripetei io.
E questa volta fu lui ad unire le sue labbra con le mie.  Accarezzò le mie labbra con la sua lingua in una richiesta silenziosa ed io non persi tempo a dischiudere le mie labbra dandogli la possibilità di approfondire il bacio.
Ci staccammo con un sorriso identico dipinto sul volto.
-Siamo il diabete.-
-Eh già.-

-Scusate il disturbo, piccioncini, ma alzare il culo no, eh?-
Risuonò la voce affaticata di Leshawna che trascinava legna per il falò.
Duncan ridacchiò e si alzò porgendomi una mano.
Lo ringraziai con un piccolo bacio sulle labbra e il mio punk ghignò.
-No...- lo ammonii incapace di non ridacchiare.
-Eddai..... Volatilizziamoci e torniamo quando hanno finito di sistemare- Mi pregò ghignando.
-No, dovremmo dare una mano ogni tanto... Lo sai?- sorrisi stringendolo a me.
Sentii le sue dita insinuarsi nei miei capelli e mi tirò a se per baciarmi appassionatamente.
Alzai gli occhi al cielo e scivolai dal suo abbraccio lasciandolo con un palmo di naso.
Corsi via ridendo e raggiunsi Leshawna che mi guardava eloquente.
Raccolsi un paio di ciocchi di legno e l'affiancai.
-Che c'è ?- chiesi piccata notando che non smetteva di fissarmi in quel modo.
-Mmmmh..- fece pensierosa lei.
Alzai un sopracciglio e lei rise.
-È solo che...-
-Solo che?- la incitai.
-... Cazzo, sul serio non lo avete ancora fatto?- chiese mentre un sorriso divertito si allargava sul suo viso.
Per poco non caddi ma uno dei ciocchi mi finì diritto sul piede e mi lasciai scappare una bestemmia.
-Ma che cazzo ti prende... V..vuoi avver..rtire!?- borbottai raccogliendo la legna.
Leshawna rise di gusto guardandomi mentre mi accertavo che nessuno avesse sentito la nostra conversazione.
Le lanciai un'occhiataccia e lei si morse il labbro inferiore per smettere di ridere.
Camminammo, così, in silenzio per pochi altri metri prima che Leshawna scoppiasse nuovamente a ridere.
-Av..Avresti dovuto vedere la tua faccia!- disse tra le risate, la legna oramai a terra.
-"Ma che cazzo ti prende?"- mi imitò ridendo ancora più forte.
Mi guardai in giro imbarazzata e diedi un pugno giocoso a Leshawna.
-Ahi, cazzo- mormorò massaggiandosi la spalla per poi riprendere a ridere.
-Aaah, sei senza speranze!- ringhiai lasciando di colpo la legna e marciai verso la mia casetta tra le risate di Leshawna.

-Gwen possiamo parlare?- mi chiamò.
Sobbalzai nascondendo istintivamente la sigaretta dietro la schiena.
Ero sul retro della mia casetta e sapevo che la' mi avrebbero potuto trovare solo Bridgette,Duncan e lui.
-I..io non credo..sia una buona idea- dissi arretrando e guardandomi intorno.
-Gwen... Ho bisogno di parlarti prima di..prima di stasera- riprovò facendo un passo verso di me.
-Trent... Io non credo che dovremmo parlare...non saprei che dire- dissi abbassando lo sguardo.
-Allora fa parlare me-  Riprovò raggiungendomi.
Giocherellai con la sigaretta, ridotta ormai al filtro, senza alzare lo sguardo.
-Prometto che questa volta non ti bacio- disse sorridendo.
Ridacchiai e gettai la sigaretta.
Sussultai quando una delle sue mani,così calde rispetto a quelle di Duncan, mi costrinse ad alzare la testa.
-Trent...preferirei che- non finii la frase che capì al volo e mi lasciò andare.
-Scusa...non volevo fare niente che...- disse alzando le mani.
-No, non ti preoccupare- sorrisi.
Ci guardammo negli occhi per un lungo momento.
-Ma quand'è che siamo diventati così freddi?- rise e si gettò a terra.
Sorrisi, scuotendo la testa. Quel ragazzo era sempre così naturale e spontaneo nonostante tutto il male che gli avevo fatto.  Sorrisi di nuovo ma amaramente e mi misi a sedere al suo fianco appoggiando la schiena al retro della casa.
Raccolsi un sassolino e lo lanciai lontano attendendo che incominciasse a parlare.
Quando il quinto sassolino fu ben lontano da noi, Trent gettò la testa all'indietro.
-Sai... La prima volta che ti ho vista ho pensato che fossi veramente....-
-Strana?- conclusi per lui.
Ridacchiò ma scosse la testa.  -No.... Non strana, fuori dall'ordinario direi...-
-Come se facesse una grossa differenza...- dissi e lui rise ma negando nuovamente.
-Guarda che c'è una grossa differenza....- continuò e io risi mormorando un "si certo".
-Eddai,io mi ero preparato un discorso serio...- sbuffò e io gli feci segno di continuare ancora ridacchiando.
La tensione completamente sparita.
-..... è che quando mi hai chiesto di baciarti... Sapevo che era per Duncan eppure, eppure non gli ho dato peso.... Ho creduto stupidamente di avere una possibilità...-
-Trent...-dissi allungando una mano verso di lui.
-No, aspetta un momento, Gwen.... Dicevo, ho creduto come un idiota di avere una possibilità, così come ho creduto che Heather mi amasse veramente...- scosse la testa amaramente.
Gli posai una mano sulla spalla e incrociai i suoi arrossati, lucidi e così dannatamente verdi.
-.... E sai una cosa? Sono così dannatamente felice... Felice di aver almeno tentato, sapevo che avresti scelto lui ma non mi sono dato per vinto e ne sono felice...-  Si girò quasi completamente per potermi guardare negli occhi.
-Trent,io....-
-Ti prego, non chiedermi di rimanerti amico perché ne potrei morire, non sono pronto a fare da testimone a te e a Duncan ma se mi chiederai aiuto sarò qui...-
Concluse e mi sorrise, un sorriso vuoto e allo stesso tempo colmo di significato, lo tirai istintivamente a me per un abbraccio e lui mi strinse forte.
-Hey...non eri tu quella contraria ai segni d'affetto tra me e te?- chiese stritolato a sua volta dalle mie braccia.
-Se non corro il rischio di essere baciata no.- risposi e ridemmo sinceri e forse un po' tristi.
-Che cazzo sta succedendo?- la voce di Duncan arrivò fredda alle mie spalle.
Mi voltai ancora tra le braccia di Trent.
-Duncan....- mormorai con voce spezzata.
Rimase a fissarmi per un paio di secondi prima di voltarsi e andare via.
Sciolsi immediatamente l'abbraccio e lo rincorsi afferrandolo per un polso.
-Duncan non è come pensi!- dissi.
 Pessima frase.
-Lasciami Gwen, non ho nessuna intenzione di ascoltarti- disse duro.
-Aspetta, lasciami spiegare...- lo pregai con gli occhi.
-Non ne vedo il motivo...- fece, strattonò il polso liberandosi con un colpo secco e riprese la sua corsa.
-Duncan, ti prego...- lo pregai con la voce tremante.
A quel tono di voce si fermò ma senza voltarsi.
-Duncan....- lo chiamai ancora.
Si voltò appena e lo raggiunsi lentamente.
-Stavamo soltanto parlando...- riprovai.
Alzò lo sguardo per evitare il mio e più pacatamente con voce piccola chiese -Perchè vi stavate abbracciando?-
Incrociai per un momento i suoi occhi feriti e mi maledissi per aver abbracciato Trent.
-Trent mi ha detto che rispettava la mia scelta e che... Non avrebbe interferito più con...noi......- cercai nuovamente i suoi occhi e li trovai svuotati da qualsiasi forma di rabbia ma ancora incerti.
-Devi credermi, ti prego Duncan.....- presi le sue mani nelle mie.
-...sono tua, solamente tua....non penserei mai di tradirti con nessuno specialmente non con Trent, non dopo tutto quello che abbiamo passato....ho scelto te e tu hai scelto me- Dissi e lui sorrise debolmente.
-Sono tua..- ribadii prima di unire le mie labbra alle sue in un bacio dolce.
-Sono tua e ti amo...- mi uscì in un soffio.
-I..io....-




**Angolo dell'autrice**
Penultimo capitolo!
So che avete un sacco di motivi per odiarmi come il ritardo, il finale di questo capitolo..... il ritardo, ma vi prego non lo fate!
Comunque eccomi per vostra sfortuna nuovamente qua!
Spero che questa mia assenza non abbia pregiudicato la vostra opinione sulla storia e che sia ancora tra le vostre preferite! ;)
Baciii

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Capitolo 25
*** Capitolo 25. ***


Era la mia ultima sera d'estate che avrei passato in quel campo estivo e il solo pensiero di dover abbandonare tutti i miei nuovi amici mi faceva venire le lacrime agli occhi.
Il buio stava calando ed erano tutti sovreccitati per la serata.
Geoff aveva superato se stesso.
Grandi festoni delimitavano l'area della radura dove si sarebbero svolti i festeggiamenti.
Un grosso cerchio fatto di grandi pietre segnava l'area dove sarebbe sorto il falò, grossi sacchi di marshmallow erano accatastati lì vicino e un Cody parecchio agitato cercava di trattenere Owen dal fiondarvici. 
Tutt'intorno grossi cuscini e mezzi ceppi erano sparsi all'apparenza casualmente sull'erba calda.
Poco più lontano un bar tiki era rifornito di bevande ad una prima occhiata innocue ma persino la coca-cola aveva uno strano colore verdognolo.
Qualche grande divano gonfiabile era nascosto tra la vegetazione vicina,illuminato da piccole candeline da prato.
Un ragazzo, che conoscevo fin troppo bene, era seduto al centro della radura sull'erba accordando una chitarra.
Sorrisi un po' triste ma in fin dei conti felice.
Quell'estate per me stava per volgere al termine eppure ero...così felice.
Le mie valige erano già pronte ben nascoste nella mia casetta, le avrei recuperate la mattina successiva e sarei sparita.
Non volevo di certo rovinare la serata a tutti.
Lo avrei detto solo a Duncan.
Duncan.
Gli occhi mi si riempirono di lacrime al solo pensiero che il giorno successivo alla stessa ora non avrei più potuto godere delle sue braccia forti a stringermi dolcemente.
Un singhiozzo mi scosse violentemente e strinsi le ginocchia al petto abbandonando la testa contro il tronco dell'albero sotto il quale mi ero rifugiata già tante volte.
Un altro singhiozzo e le lacrime presero a scorrere veloci.
Una mano familiare si posò sulla mia spalla e alzai il viso.
Bridgette mi sorrideva triste.
-Avevi veramente intenzione di sparire senza dirmi niente?- chiese senza smettere di sorridere e sedendosi difronte a me.
Abbassai gli occhi colpevole e in un attimo Bridgette mi fu addosso per abbracciarmi forte.
Altre lacrime presero a scorrere veloci sulle mie guance e per quanto cercasse di nasconderlo sentivo anche Bridgette piangere .
-Dimmi che non è vero, che non te ne stai andando- disse con voce tremante.
-Vorrei tanto rimanere...- mormorai nascondendo il viso tra i suoi capelli biondi.
-Allora fallo- disse pianissimo.
Sciolsi l'abbraccio per guardarla negli occhi.
-Non dipende da me, lo sai- dissi asciugandole le lacrime con le dita.
-Quando lo dirai a Leshawna?- chiese dopo qualche minuto di silenzio.
-Pensavo di non dirglielo..- ammisi con lo sguardo basso.
Bridgette aggrottò le sopracciglia e cercò il mio sguardo.  -E Zoey? - chiese
Scossi la testa senza alzare però lo sguardo.  -...Dawn?-
Scossi nuovamente la testa.  -Anne Maria? Geoff? Owen? Dj?-
Alzai la testa e incrociai gli occhi confusi e feriti di Bridgette ma con una morsa allo stomaco scossi la testa. Spostai il mio sguardo senza volerlo su Trent che si trovava ancora al centro della radura.  Bridgette seguì i miei occhi e sorrise tristemente.  -Glielo devi Gwen...- mormorò piano dicendo quello che stavo pensando in quel preciso istante.
-Lo so ma... Non so come..-sospirai.
-Fallo stasera.... A fine serata magari- disse, abbassai lo sguardo e lei mi abbracciò nuovamente.


Qualcuno bussò insistentemente alla porta per la terza volta ed io imprecai sotto voce.  Saltellai dentro i miei pantaloncini neri nel tentativo di infilarli più velocemente.  Mentre allacciavo l'ultimo bottone mi apprestai ad aprire la porta ed un Duncan sorridente comparve alla mia vista.
-Ehi..- dissi sorridendo.
Lui spalancò la bocca senza però che nessun suono ne venisse fuori.
Ridacchiai e lui con uno scatto mi avvolse le braccia intorno alla vita per poi attirarmi a se.
Unii le labbra alle sue per un piccolo ma appassionato bacio.
Quando ci staccammo mi tenne stretta a se per poi accostare la fronte alla mia.
-Sei bellissima così...- sussurrò.
E modestamente, si, lo ero.
I miei fedeli pantaloncini neri mi fasciavano i fianchi,una casacca bianca scollata mi evidenziava il seno, un braccialetto dorato che mia madre aveva insistito affinché portassi era stretto al mio polso e, per concludere il tutto, un filo di eyeliner mi metteva in risalto gli occhi.  Mi sorrise dolcemente e mi portò una ciocca di capelli dietro l'orecchio.  Le lacrime minacciarono velocemente di cadere e Duncan, senza che dicessi niente, mi strinse più forte a se.
-Anche tu non sei male...- dissi tirando su con il naso e facendo ridacchiare entrambi.
-Ti prego non piangere, non ancora almeno..- sussurrò tra i miei capelli e lo attirai ancora di più a me.
-Se no poi mi diventi un piccolo panda...- aggiunse e mi ritrovai a ridere tra le lacrime.
Rise con me per poi aiutarmi a pulire il viso dall'eyeliner colato.


Guardai attraverso lo specchio Duncan che, appoggiato ad una mia valigia, mi osservava mentre mi truccavo nuovamente.  Sorrisi e lui ricambiò dolcemente.  Duncan rimase così a fissarmi per tutto il tempo che ci misi a rifare il trucco. 
-Perchè mi guardi così?- chiesi riponendo l'eyeliner.
-Sto cercando di memorizzare tutta la tua bellezza e di farne scorta, per quando mi sentirò solo...- rispose.
-Non farmi piangere di nuovo, ti prego- sussurrai e lui si alzò per poi raggiungermi.
-No, Gwen, non lo fare... Abbiamo ancora stasera e stanotte solo per noi...-
Annuii cercando di non piangere di nuovo eppure avvertii un peso familiare alla gola.
E per quanto stessi cercando di rimandarlo giù, quel 'ti amo' non ricambiato mi stava soffocando. Così come il non parlarne, Duncan non sembrava averci pensato più di tanto, quelle iridi verde acqua non lasciavano trapelare niente e a guardarle morivo ogni volta.
-A cosa pensi?- chiese il punk risvegliandomi.
-A..a niente di importante..- risposi con lo sguardo perso nel vuoto.
-Allora... Andiamo?- chiese porgendomi la mano,che accettai di buon grado, prima che Duncan mi aprisse la porta.
Inspirai profondamente e annuii a me stessa.


Tutto era perfetto.
Le luci? Perfette
La compagnia? Perfetta
La musica ? Perfetta
Il ragazzo che mi teneva la mano? Perfetto.
Eppure un cappio era stretto attorno al mio collo impedendo all'ossigeno di arrivare al cervello.  La vista quasi offuscata e tutto così ovattato.  Sorridevo e non lo facevo davvero.  Sentivo le guance in tensione a forza di sorridere ma non la felicità. Era come se tutte le mie paure avessero preso il sopravvento, accerchiandomi.
-Gwen, Gwen mi hai sentito??- la voce di Leshawna mi svegliò da quel vortice di sensazioni.
Le rivolsi uno sguardo confuso.
-Ti ho chiesto se stai bene...- disse poggiando una mano sulla mia spalla.
La musica tornò forte alle mie orecchie e misi su un sorriso falso degno di Heather.
-Si, si certo...sto bene-
Leshawna alzò un sopracciglio e incrociò le braccia appena sotto al seno.
-Che c'è ?- chiesi senza smettere di sorridere.
-Prendi per il culo qualcun altro, latticino- disse squadrandomi ed io sbuffai.
Ma come faceva?! 
-Scusaci carino..- disse poi rivolta a Duncan che stava parlando animatamente con Geoff, per poi trascinarmi lontano dalle casse.
Il buio stava per avvolgere la radura e le candele già stavano bruciando così come il falò. Si mise a sedere proprio vicino al fuoco che sembrava scoppiettasse a ritmo di musica.
-Gwen goditi questa serata, non importa domani dove sarai...- disse invitandomi a sederemi.
-Io...- balbettai.
-Oh dio, non è questo vero?- disse come se mi stesse guardando bene per la prima volta.
Balbettai nuovamente e lei spalancò la bocca.
-Cos'ha combinato?!- chiese già arrabbiata.
-N..niente...- dissi in automatico.
Ma effettivamente non aveva fatto niente, anzi, detto.
-Io gli spacco la faccia, ha fatto qualcosa che tu non volevi?-
-Che cos- No! Certo che no! Leshawna!- dissi confusa, tutta rossa e lei sembrò sollevata per un momento.
Per un momento.
-Cos'hai fatto tu?!- tornò alla carica.
-Io non ho fatto niente! Eh poi perché dev'essere per forza successo qualcosa ?!- chiesi leggermente infastidita.
-Hai quello sguardo da cane bastonato che si piange addosso...-
-Hey!- borbottai dandole un pugnetto giocoso.
-Andiamo, Gwen, cosa c'è ?- disse tornando seria.
-Gli ho detto che lo amo- dissi fissando i miei piedi.
-Ma è fantastico!- urlò abbracciandomi.
Quando però non risposi all'abbraccio, si allontanò appena per potermi guardare negli occhi.
-Non ha risposto, non è così?-
-I..io ..- singhiozzai e Leshawna mi strinse forte.
-Non ti preoccupare, Gwen, io sono certa che ti ama con tutto se stesso...-
-E allora per quale fottuto motivo non ha risposto?!- ringhiai sciogliendo l'abbraccio con violenza.
-Non lo so....-
Le lacrime mi offuscarono la vista, Leshawna mi tirò nuovamente a se e questa volta non mi opposi.
-Gwen? Gwen sei qui?- la voce di Duncan arrivò lontana alle nostre orecchie, mi staccai di scatto da Leshawna e cercai di ricompormi velocemente.
-Si vede che ho pianto?- sussurrai sotto voce alla mia amica.
-Aspetta...- passò velocemente il pollice sotto il mio occhio destro -...perfetto, non si vede niente- disse sorridendo dolcemente.
-Ti ho trovata!- mormorò al mio orecchio prima di abbracciarmi forte da dietro. Leshawna ci rivolse un sorriso di circostanza prima di volatilizzarsi.  Dondolammo un po' sui piedi senza sciogliere l'abbraccio e Duncan lasciò un piccolo bacio sull'incavo del mio collo.  Risalì piano fino all'orecchio per poi lasciarvi un bacio.
-Ti devo mostrare una cosa, vieni con me....- disse sciogliendo l'abbraccio, solo per poi prendere la mia mano con la sua,fredda come da copione.
-Okay...- soffiai sorpresa e ancora scossa.
-Non era una domanda- ghignò lui.


-Duncan, è bellissimo....- mormorai incapace di dire altro, mentre lui si allontanava.
Il nostro solito posto era illuminato da una miriade di piccole lucine come quelle di natale che incorniciavano una coperta posta al centro del promontorio.
-Come te...- sussurrò al mio orecchio prima di far tintinnare due bicchieri.
Mi voltai appena per vedere Duncan tornare e mostrarmi fiero due bicchieri e una bottiglia di champagne.
-E questi??- domandai con finto tono d'accusa.
-Un regalo di Chef- ghignò lui.
-Sul serio? Un regalo?-
-Che c'è non mi credi??- disse fintamente offeso.
Mi bastò sorridere e scuotere la testa che Duncan mise su il suo ghigno da malefatta,come quello di un bambino che è riuscito a rubare un biscotto dalla credenza.
-No, davvero..- continuò ma con un pizzico di ironia -.. È un regalo di Chef, tutto per me, lo aveva lasciato nella sua cantina tra le altre bottiglie ma sapevo che era per me... Gli ho risparmiato persino la fatica di consegnarmelo- concluse con un occhiolino ed io scoppiai in una grossa risata.  Versò lo champagne nei bicchieri e me ne porse uno.  Lo presi tremante e lui mi tirò a se per abbracciarmi ma mi voltai dall'altra parte.
-Gwen? Ho fatto qualcosa che non volevi? Vuoi raggiungere gli altri?- chiese preoccupato, posando il suo bicchiere e la bottiglia sull'erba umida.
-Duncan io non sono pronta a....- gesticolai goffamente e lui sorrise.
-Gwen, ascoltami, ti prego..- mi voltò appena e mi costrinse a fissare il mio sguardo nel suo -...non voglio niente da te, niente che tu non mi voglia dare e non sono qui perché spero in chissà cosa, sono qui perché è la tua ultima sera e voglio fare in modo da...- prese un respiro profondo mentre cercava le parole -.... Da lasciare il segno.... Voglio fare in modo che ogni qualvolta penserai a quest'estate penserai a me e voglio fare in modo che ogni volta che un ragazzo ti sfiorerà o ci proverà con te, perché sei fottutamente bella, tu penserai ancora a quello che c'è stato fra di noi...- trattenni il fiato -.... Non ti sto chiedendo di aspettarmi, non lo farei mai. Ma ti giuro che qualunque cosa tu dica adesso, io ti aspetterò a prescindere,perché non credo di poter amare nessun altra, nessuna. Perché io ti amo Gwen. Più di ogni altra cosa abbia amato prima d'ora, prima di ogni cosa o persona che ha avuto l'onore di portarmi a te e....mi dispiace di essere stato così deficiente da dirlo solo ora.-
Rimasi in silenzio a fissarlo.
Aspettai che facesse qualcosa ma sapevo che adesso toccava a me.  Lui aveva compiuto la sua scelta, ora dovevo compiere la mia.
-Pensavo che me ne sarei andata senza mai sentirti pronunciare queste parole...- uscì come un soffio dalle mie labbra e i miei occhi si persero nei suoi.  Duncan si avvicinò lentamente e si sporse per poi catturare una delle mie mani.  Quando fece un passo indietro un piccolo braccialetto d'argento era allacciato intorno al mio polso, da cui pendeva un piccolissimo ciondolo a forma di teschio. Lo rigirai tra le dita e sorrisi.
- Avevano anche i cuoricini ma ho pensato che questo ci rappresentasse meglio...- spiegó ghignando.
Lo guardai scettica per poi tirarlo a me.  Il suo corpo aderì perfettamente al mio così come le nostre labbra.  Camminai all'indietro senza mai staccarmi da lui.  Qualcosa sbatté conto i miei polpacci e il mondo si capovolse.  Mi ritrovai a fissare le stelle, stesa sul tessuto morbido della coperta, con Duncan che mi fissava tenendosi sulle braccia per non pesarmi troppo.  Lo tirai nuovamente a me per un altro bacio e contemporaneamente tentai di sfilargli la maglia.  Ma Duncan prese delicatamente le mie mani tra le sue e le potrò al viso per poi baciarle delicatamente.  Le fissai confusa e lui mi sorrise.
-Gwen, non voglio che tu lo faccia per me..- spiegó chinandosi per lasciare un piccolo bacio sulle mie labbra.
-Non lo faccio per te. Lo voglio. Ti voglio. Perché ti amo.- dissi fissando il mio sguardo nel suo.
-Sei sicura?-
-Si-


Duncan mi strinse forte la mano e mi guardò sorridente. 
Qualcosa era cambiato, non saprei dire cosa, il modo in cui mi guardava? Forse.
In negativo? Assolutamente no.
-Sei pronta?-
-Assolutamente no.- dissi scuotendo la testa e lui rise. Erano passate un paio d'ore da quando c'eravamo allontanati e ritornare tra tutti i nostri amici sarebbe stato come confermare e rendere reale ciò che era successo.  Guardai la radura in lontananza dalla quale provenivano urla e musica a tutto volume, inspirai profondamente ed annuii.  Ci incamminammo verso tutti i nostri amici, mano nella mano.

Duncan mi lasciò la mano appena raggiungemmo tutti i nostri amici, gli lanciai uno sguardo confuso e lui mi sorrise furbo. Mi indicò Geoff al fianco del Dj e cominciai a capire. 
-Gwen, sappiamo tutti che volevi partire senza dirci niente...- arrivò qualche fischio, un singhiozzo e il conseguente abbraccio di Owen.
-Ei, Owen, andiamo amico... Aspetta almeno che finisca...- Owen si scusò con gli occhi e mi lasciò andare.
-...dicevo, sappiamo che volevi abbandonarci senza dire niente ma a quanto pare Leshawna non sa tenere la bocca chiusa..-disse sorridendo e qualcuno aggiunse un 'che novità '.
Si, probabilmente, Heather.
-Comunque,Darkettona, ci mancherai!- concluse.
Seguirono una serie di abbracci e di baci e ovviamente di brindisi.



La luce era ancora fioca e illuminava appena la stanza. E forse così era più facile, perché non riuscivo a vedere tutto ciò che stavo lasciando o,comunque, mi risultava tutto così sbiadito che mi sembrava di star ancora sognando.
Forse per l'orario. Le 06.14. 
Forse per la fantastica serata che avevo passato.
Mi appoggiai alla porta di quella che era stata la mia casa per l'estate più bella che avessi mai vissuto e guardai la stanza illuminata appena un'ultima volta.
-Ci sei?- chiese Bridgette con la voce ancora impastata dal sonno.
Le sorrisi e strinsi la mano intorno alla maniglia della mia valigia.
-Che c'è non vedi l'ora che me ne vada?- chiesi cercando di sdrammatizzare.
-Certamente,così posso impossessarmi della cuccetta di sotto- disse sorridendo.
Ci guardammo ancora per un istante e poi lei aprì la porta.Sollevai la valigia e scesi i tre gradini che mi separavano dall'erba. Bridgette camminava senza dire una parola e così io.
Quattro persone ci attendevano dove la sera prima era stato acceso il falò.  Dawn, Leshawna, Duncan e Trent.  Duncan mi venne incontro e prese la mia valigia senza dire una sola parola.
La prima a parlare fu Dawn. 
-Sarà strano senza di te, così come lo è stato con te..-
Leshawna la guardò confusa e io sorrisi.
-Mi mancherai anche tu, Dawn- dissi e fui travolta dall'abbraccio di Leshawna.
-Come farò senza di te? Mi lasci tutta sola con Heather?!- singhiozzò al mio orecchio.
-Ei, ragazzi, ho fatto piangere la grande Leshawna - dissi, ma in realtà stavo piangendo anch'io.
-Non sto.. Non sto piangendo! Mi è finita una cosa nell'occh..nell'occhio, tutto qui!-
Ridemmo tutti e Bridgette mi tirò a se per un abbraccio forte ma non disse una parola. Ricambiai l'abbraccio con tutta la mia forza rispettando la sua scelta di silenzio.
Fissai Duncan e poi Trent.  Duncan si irrigidì, prese un profondo respiro e disse -Ti aspetto alla macchina-
Lanciò un ultimo sguardo a Trent e poi si allontanò.  Fissai Trent e lui me.
-Te lo avrei detto...- sussurrai impercettibile.
-Lo so, altrimenti, se fossi partita senza dirmi una parola, ti avrei perseguitato per il resto dei tuoi giorni- disse sfoggiando il suo sorriso sghembo.
Rimasi un attimo interdetta prima di sorridere e capire che Trent aveva avuto il coraggio di fare quello che io non avevo fatto.  Metterci una pietra sopra.
Lo abbracciai e due lacrime scesero a bagnare la sua maglietta.  Lo lasciai andare e lui mi posò un lento bacio sulla guancia.
Li guardai un'ultima volta e mi avviai verso la macchina di mia madre che intanto era nell'ufficio di Chris.
Duncan aveva già caricato la valigia nel portabagagli e mi stava aspettando appoggiato all'auto.  Aprì le braccia ed io mi ci fiondai.  Mi strinse a se senza smettere un secondo di accarezzarmi o lasciarmi piccoli baci.
-Io ti aspetterò Gwen...- sussurrò
-Non devi, non te lo chiedo...- risposi tra i singhiozzi.
-Hai ragione non devo...- trattenni il fiato -...ma lo voglio fare- aggiunse e chiusi gli occhi, cercando di smettere di piangere come una ragazzina stupida.
-Anch'io ti aspetterò Duncan.-
-Ti amo-
-Ti amo anche io-
Salii in macchina e chiusi la portiera con un tonfo.
E così come era arrivata, quell'estate era volata via.
Perché in fin dei conti, io odiavo l'estate, specialmente la notte di mezza estate.
Facendo eccezione per quell'anno, ovviamente.



 
**Angolo dell'autrice**
Chi non muore si rivede,giusto?
Ragazzi, a parte i ritardi, volevo dirvi che è stato davvero fantastico scrivere questa Ff e, spero, che lo sia stato anche per voi leggerla. 

Se penso che l'ho iniziata a scrivere ad agosto non ci credo. Grazie per tutte le vostre recensioni, tutti i vostri consigli che mi hanno aiutata a crescere
e grazie per tutti i vostri scleri sotto i miei capitoli.
Spero che inseriate la storia tra le preferite e di rivedervi sotto qualche altra mia Ff. Un abbraccio forte, caly.

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