1) Il ragazzo del futuro - L'ultimo dei Rettiliani

di LuxKatoUlisse
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Un destino da affrontare ***
Capitolo 2: *** Il momento della verità ***
Capitolo 3: *** Alla volta del futuro ***
Capitolo 4: *** Una prova estrema ***
Capitolo 5: *** L'accademia del Cigno Fedele ***
Capitolo 6: *** Marte: la caverna delle emozioni ***
Capitolo 7: *** Contatti da un'altra dimensione ***
Capitolo 8: *** La matrice marziana ***
Capitolo 9: *** La tecnica della sintonia telepatica ***
Capitolo 10: *** Il vulcano Venus Olympus ***
Capitolo 11: *** Lux si allena per il torneo robotico ***
Capitolo 12: *** A pranzo dalla presidentessa ***
Capitolo 13: *** Pronti per il torneo ***
Capitolo 14: *** Due incontri misteriosi e un finale a sorpresa ***
Capitolo 15: *** Vittoria a colpi di scena ***
Capitolo 16: *** Destino crudele ***
Capitolo 17: *** Missione al Polo Sud ***
Capitolo 18: *** La nuova frontiera di Internet nel futuro ***
Capitolo 19: *** Una grave minaccia in arrivo ***
Capitolo 20: *** Lady Earth: donna dal cuore d'oro ***
Capitolo 21: *** Un account per Lux ***
Capitolo 22: *** Lux e Michelle ***
Capitolo 23: *** Ritorno nei sotterranei della luna terrestre ***
Capitolo 24: *** Missione al cimitero degli eroi e degli scomunicati ***
Capitolo 25: *** Lite e segreti ***
Capitolo 26: *** Alla ricerca del libro della provvidenza ***
Capitolo 27: *** I ragazzi della Destination World ***
Capitolo 28: *** Un fastidioso virus informatico ***
Capitolo 29: *** La sala della conoscenza ***
Capitolo 30: *** Il grandissimo festival di Human Nation (la quiete prima della tempesta) ***
Capitolo 31: *** 1° agosto 3005: l'invasione dei rettiliani ***
Capitolo 32: *** L'arma segreta dei rettiliani: l'ultima terribile risorsa ***
Capitolo 33: *** Battaglia finale all'ultimo sangue ***
Capitolo 34: *** Il ritorno a casa ***



Capitolo 1
*** Un destino da affrontare ***


Capitolo 1

Un destino da affrontare

 
 
 

Prologo

L'estate del 2001 terminò bene nel mondo, anche se fu la stagione più torrida di quella del 1998; sui TG nazionali non si parlò d'altro che di vacanze terminate, ritorni a scuola, problemi politici e di rientri dalle autostrade. 
In quel periodo l'Etna, il famoso vulcano della Sicilia, eruttò più volte nel mese di luglio e di agosto, e i TG soprannominarono quell'estate come la "stagione di fuoco".
Arrivò il tanto atteso mese di settembre con l'inizio dell'anno scolastico, accompagnato poi dalle riprese lavorative e televisive, e tutti gli abitanti della Terra erano pronti a salutare l'estate per affrontare un nuovo anno con le feste di Natale in arrivo, ma nessuno di loro poteva mai immaginare che cosa sarebbe accaduto fra un paio di settimane.
Una famiglia nucleare, composta da un padre, da un figlio e da uno zio, risiedeva in una vicina periferia di Torino di fronte a una Statale.
 

Descrizione della famiglia

Il figlio, l'esponente più piccolo della famiglia, si chiamava Lux Black, un bravo ragazzo di 17 anni sensibile, gentile, introverso ma di animo nobile; egli aveva solo pochi amici per via di una "maleficio" che portava negli occhi fin da piccolo, a causa di uno scontro avuto in passato con una strana entità soprannaturale.
 


Questo maleficio gli permetteva, senza volerlo ovviamente, di portare disgrazie altrui, ma per fortuna il ragazzo aveva trovato il modo di fermarlo mettendosi sugli occhi delle lenti a contatto. 
Le lenti bloccavano l'influsso del maleficio, ragion per cui il ragazzo se le toglieva solo la sera prima di andare al letto.

Lux era alto 1,70 m e aveva i capelli neri e corti, gli occhi verdi, una corporatura snella e un po' robusta, e indossava dei normali abiti da adolescente:
jeans, scarpe da ginnastica, una maglietta nera e un braccialetto d'argento con un marchio di un gruppo di cantanti Metal.

Suo padre si chiamava Alessandro Black, un uomo alto 1,72 m e avente i capelli castani-scuri e un po' brizzolati, occhi marroni, un po' di peluria sul viso e indossava uno smoking da lavoro. Alessandro lavorava come finanziere internazionale e per questo era costretto a viaggiare per il mondo:
Londra, Parigi, Berlino, Mosca, Tokyo, Vienna, Canberra e Washington dc.

Infine lo zio di Lux era il fratello maggiore del padre, di nome Albert Black, alto 1,68 m e avente gli occhi celesti e la testa pelata, a causa delle radiazioni subite dalla guerra del Golfo degli anni 90.


5 settembre 2001

La mattina del 5 settembre 2001, Alessandro ebbe un fax dagli Stati Uniti d'America, che gli ordinava urgentemente di recarsi a New York, precisamente al World Trade Center. Prima di andarsene, Alessandro salutò il figlio, dicendogli:

- Fai il bravo con Albert, mi raccomando -
- Non preoccuparti, papà, tranquillo! - rispose il ragazzo  - Fai buon viaggio. -
- Sai, Lux? Assomigli molto a tua madre con questi tuoi occhi, lo sai? Hai il suo stesso sguardo e il suo stesso carattere altruista. Sono d'avvero molto fiero di te, figliolo. -

Pensando a sua madre, il ragazzo sorrise al padre, lo abbracciò forte e lo salutò.
 


La madre di Lux, di nome Laura De Luca Black, secondo alcune fonti ufficiali, morì durante un suo turno serale di lavoro, non facendo più ritorno a casa e quando ciò accadde, il ragazzo aveva solo due anni all'epoca. Le spoglie della donna non vennero mai ritrovate.

Alessandro arrivò a New York dopo ben otto ore di viaggio e si avviò verso le Twin Towers. I giorni passarono e Alessandro mandò sempre dei fax a Lux per tranquillizzarlo e per dirgli che stava bene, ma qualcosa di oscuro stava per accadere durante l'inizio dell'anno scolastico.

 

11 settembre 2001

Quella mattina a New York, verso le 8:39, diciannove terroristi dirottarono quattro aerei e uno di questi (un Boeing 767) si schiantò contro la torre nord delle Twin Towers, proprio dove stava lavorando il padre di Lux.
In Italia Lux, tornato da scuola, accese la TV e quando sentì questa notizia su tutti i TG, si spaventò terribilmente a tal punto da prendere il suo cellulare, tentando cosi di mettersi in contatto con suo padre; il cellulare chiamava ma nessuno rispose.
Mordendosi le dita, Lux cominciò a sudare freddo dalla paura, immaginando il peggio.
 


Un inviato da New York commentò in diretta l'evento, dicendo alle telecamere:


- Stamani, alle ore 8:46 del mattino, ore italiana 14:46, un Boeing 767 si è schiantato contro i piani superiori della torre nord delle Twin Towers. Qui per le strade sta accadendo l'apocalisse; la gente terrorizzata è in fuga e si sospetta immediatamente un attentato al Sistema. Stiamo ancora aspettando ulteriori aggiornamenti dai Tg locali.
Intanto i vigili del fuoco sono già all'opera per domare le fiamme, mentre l'evacuazione dell'edificio è appena cominciata.-

In quel momento il ragazzo ebbe un brutto presentimento:
i suoi occhi iniziarono a spalancarsi e il ragazzo fissò nel vuoto, come se qualcosa di terribile stesse accadendo.
La sua vista venne avvolta dall'oscurità come se il ragazzo fosse diventato cieco, ma da essa apparve leggermente un volto sinistro e rossastro, accompagnato poi da una puzza nauseabonda di zolfo. 

Alle 9:00, un secondo aereo si schiantò contro la torre sud e il giornalista, spaventato terribilmente, commentò ad alta voce la scena:

- Oh, mio Dio!!! - gridò mettendosi le mani in testa -Un altro aereo si è schiantato con la seconda torre, è una cosa d'avvero incredibile... spaventosa, signori!!! 

A questo punto sembra strano che si tratti ancora di un terribile incidente!-


Lo zio Albert, tornato a casa dopo aver fatto un servizio in banca, venne assalito dal nipote, il quale gli raccontò tutta la vicenda.
Spaventato, lo zio tentò anche lui di chiamare il fratello ma fu tutto inutile:
il cellulare chiamava ancora ma non rispondeva nessuno dall'altra parte della cornetta.
Dopo mezz'ora crollò la torre nord e il ragazzo divenne ancora più agitato.
Finalmente lo chiamò suo padre dal cellulare, il quale gli disse:

- Stai tranquillo Lux, io sto bene. Non ti ho risposto prima perché stavo aiutando i miei colleghi ad evacuare l'edificio -
- Allora ti trovi nella seconda torre, papà?!! - gli chiese con ansia Lux - La prima torre gemella è crollata! -
- Lo so, figliolo! - rispose il padre con una fitta allo stomaco - Hanno perso la vita alcuni dei miei migliori amici; avevano famiglia loro. -
- Papà, scappa via da lì, fuggi!!! - gli gridò preoccupato il figlio.
- Devi stare tranquillo, Lux, andrà tutto bene. -
- Papà scappa!! -
- Figliolo, dimentichi che sono laureato in Architettura. Anche questa torre è stata colpita allo stesso modo della prima, è vero, ma ci vogliono circa 30 minuti prima che crolli. L'alta temperatura dovrebbe metterci più tempo prima che riesca a fondere l'acciaio di questo edificio. A quel punto io starò già fuori, non temere; prenderò una scorciatoia scendendo le scale di emergenza e in 15 minuti starò già fuori dall'edificio. -
Stringendosi i pugni dalla rabbia, Lux disse al padre:
- Non voglio perderti come la mamma... -
- Non succederà, figliolo. - gli rispose il padre.
- Stai attento, papà. -
- Ti voglio un gran bene, figliolo. -

Dopo aver detto ciò, Alessandro riattaccò il cellulare nel momento in cui un suo collega americano gli gridò disperato:

- Hey mr Black, help us, please!!! -.

Passarono alcuni minuti e molti TG registrarono dal vivo tante persone disperate che si stavano gettando dai piani alti dell'edificio per scampare disperatamente dalle fiamme.
Improvvisamente Lux avvertì una voce sinistra nella sua mente, una voce oscura che solo lui poteva udirla.
Questa voce gli pronunciò ripetutamente una parola terribile in latino:

- Mors ... Mors ... Mors... - che vuol dire "morte".

Nel frattempo a New York, Alessandro stava continuando a mettere in salvo la gente, ma ad un tratto egli vide qualcosa luccicare in in fondo a un corridoio in fiamme, un qualcosa di sinistro e rossastro che gelò il suo cuore.
Alessandro, spinto dalla sua curiosità, avanzò verso il corridoio e quando vide la figura sinistra, riconoscendola perfettamente dopo che la misteriosa creatura si era tramutata con un bagliore di luce in una persona che solo l'uomo sembrava conoscere, le chiese con il tremore delle mani:

- Hey, ma sei tu?... Ma io ti conosco... Come... Come è possibile? - disse l'uomo balbettando dalla paura.

Dopo aver detto questo, senza che fossero passati i venti minuti, anche la seconda torre crollò, con esattezza alle 10:28 del mattino.
Lux chiamò di nuovo suo padre al cellulare, ma questa volta la linea era irraggiungibile; probabilmente l'apparecchio era schiacciato dalle macerie.
Tutta Manhattan era invasa da un gigantesco alone di fumo, talmente folto da spingere la gente a scappare disperata.
Quel giorno persero la vita più di duemila persone, tra i quali anche i vigili del fuoco e i poliziotti.
Dopo una settimana venne ritrovato tra le macerie il corpo privo di vita di Alessandro, ma la cosa più strana era che all'uomo gli mancavano gli occhi, come se qualcuno li avesse cavati dalle orbite.
La notizia della sua scomparsa arrivò a Torino il giorno dopo dalla sua scoperta.


21 settembre 2001

Quel Venerdì di settembre, si celebrarono i funerali di Alessandro per tutta la città di Torino e Lux, ormai, era a pezzi: egli perse prima la madre e poi il padre.

Egli nutriva tanto rancore nei confronti della vita, avvertendo in seguito un dolore atroce ma suo zio Albert cercò di consolarlo, appoggiandogli una mano sulla spalla per dirgli che non era solo.
Dopo l'ultimo saluto, la bara venne calata sotto terra, seguita poi da un gran numero di mazzi di fuori gettati su di essa.
La sera seguente, il ragazzo si chiuse nella sua stanza e prese in mano la cornice, contenente una foto di sua madre che portava in braccio lui da piccolino.
La madre di Lux era una bellissima donna dai capelli neri a caschetto, dagli occhi lucenti e celesti, da un fisico snello da modella e aveva una carnagione molto chiara, poiché i suoi genitori erano di origine Svedese.
Quale sarebbe stato da allora il destino del ragazzo?

 
Copyright di Bruno Rinaldo (alias LuxkatoUlisse).


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Salve a tutti, il mio nome è Bruno, ho 24 anni e mezzo e ho deciso di scrivere su questo sito il mio racconto di fantascienza, scritto verso la fine del 2009 ma mai pubblicato.
I personaggi, la trama e le vicende storiche sono tutte di opera mia e inoltre ho inserito nel racconto un terribile avvenimento storico-reale, al fine di dare un senso di realismo alla storia ma sempre rispettando le vittime dell'attentato.
Tutti gli avvenimenti sul 2001, compresi l'estate e l'attentato, sono frutto dei miei ricordi e delle mie informazioni apprese sui TG e su alcuni documentari.
Pur essendo partenopeo, ho scelto la città di Torino come punto di partenza, poiché il capoluogo Piemontese è sempre stato protagonista di leggende metropolitane e misteriose che hanno sempre attirato l'attenzione dei cacciatori di mistero.
Dopo aver letto con attenzione il regolamento del sito, dal mio racconto originale ho omesso i nomi dei TG, dei prodotti e quant'altro per ragioni di Copyright.
Infine questo capitolo rispetta le norme della community del sito, al fine di non violare nessuna regola fondamentale.
Per tutto il resto, spero che questo mio capitolo sia stato di vostro gradimento; se tutto va bene, presto pubblicherò altri capitoli.
A presto.
Bruno.

 

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Capitolo 2
*** Il momento della verità ***


Capitolo 2

Il momento della verità


6 ottobre 2001

Il 6 ottobre dello stesso anno, Lux aveva un appuntamento dall'oculista e suo zio Albert lo accompagnò.

Il ragazzo era affetto da una lieve miopia, ma regolarmente doveva farsi visitare gli occhi.
Una volta arrivati nello studio, molte persone stavano attendendo che arrivasse l'oculista e solo dopo due minuti di ritardo il medico arrivò con un suo casco del motorino in testa e con una borsa da lavoro piena di attrezzi medici e di cartelle cliniche.
Inoltre l'uomo si portò con se anche la sua cagnolina, un barboncino di tre anni nome Camilla, la sua fedele cagna portafortuna.
L'oculista era noto come il dott. Beppe Grimaldi, laureato alla Bocconi di Milano con 110 e lode alla facoltà di medicina, specializzato poi in oculistica.
Il dott. Grimaldi era un uomo sessantenne, quasi calvo, con una corporatura mastodontica e con degli occhiali grossi a montatura doppia e rossa.
Dopo un quarto d'ora, finito con il sesto paziente, il dott. Grimaldi vide il prossimo leggendo sulla lista d'attesa il cognome "Black".
Dopo aver chiamato Lux e Albert, il medico preparò immediatamente i suoi attrezzi da lavoro:
l'autorefrattometro e l'oftalmometro.
L'uomo salutò i due clienti, dicendo poi loro:

- Buon giorno, miei cari. Questa è la prima volta che fate una visita oculistica? -
- Ne abbiamo fatte tante... - gli rispose Albert - ... ma il nostro oculista è andato in pensione e con lui anche il suo studio, che ora sta per essere ristrutturato. -
- Ah, bene! - disse il dott. con un tono sollevato - Allora, chi è il paziente? -
- Sono io. - rispose Lux con voce cupa; il ragazzo non si era ancora ripreso dalla tragica scomparsa del padre.

Dopo averlo guardato negli occhi, il dott. Grimaldi chiese al ragazzo:

- Hey giovane, perché sei così triste? -, ma il ragazzo, con la testa calata, non rispose.
- Ha perso suo padre nel famigerato attentato delle torri gemelle. - rispose per lui Albert.
- Ah, capisco. - disse l'oculista con aria dispiaciuta.
- No, lei non capisce! - esclamò Lux con tono sofferente.
- Invece io capisco perfettamente. - gli rispose l'oculista, appoggiandogli le mani sulle spalle con tanto affetto - Persi anche io mio padre quando avevo la tua età:
stavamo facendo un'escursione sul Monte Bianco e una valanga ci travolse tutti e due. Io riuscì a sopravvivere ma mio padre, purtroppo, morì congelato. So cosa significa perdere tragicamente un padre, figliolo. -

Le parole del dott. Grimaldi fecero finalmente breccia nel cuore di Lux; dopo molti giorni, il ragazzo si tirò su di morale avendo finalmente trovato qualcuno che comprendesse il suo stato d'animo.

- Come si chiamava tuo padre? - gli chiese poi l'oculista.
- Alessandro Black - rispose Lux.
- Oh... ma allora è lui! Si, al TG si è tanto parlato di lui: molti dei suoi colleghi americani lo hanno descritto come un eroe perché, durante la tragedia, è riuscito a mettere in salvo parecchie persone.
Doveva per forza essere una brava persona tuo padre, una persona meravigliosa dall'animo nobile; lui poteva anche andarsene subito dall'edificio, ma ha preferito di più rimanere per portare in salvo le persone. 
Devi essere fiero di tuo padre, ragazzo; ora ti sentirai solo, nonostante ci sia tuo zio al tuo fianco, e ti sentirai abbandonato e catapultato in una realtà assurda; é come se il mondo ti fosse crollato addosso, ma vedrai che un giorno incontrerai delle persone meravigliose che ti staranno accanto.
Nessuno è solo in questo mondo, ricordatelo ragazzo. -

Per queste belle parole, Lux alzò il capo verso l'oculista, lo guardò fisso negli occhi e gli disse con un cenno debole:

- Grazie. -.

La visita oculistica iniziò ma quando il ragazzo si tolse le lenti a contatto, la cagnolina del dott. Grimaldi cominciò a ringhiare e ad abbaiare fortemente.

- STAI ZITTA, CAMILLA!!! - gli urlò il dottore. La cagnolina si zittì e si accucciò ma con un'aria triste e preoccupata.

Lux sapeva benissimo che cosa stava accadendo in quel momento e per non fare del male a nessuno, si rimise le lenti a contatto, ma l'oculista lo fermò dicendogli:

- Non te li mettere! - disse riferendosi alle lenti.
- Ma dottore... - lo contraddisse Lux - ... lei non capisce... io... -
- Ragazzo, non posso vedere quanti gradi di miopia hai se non ti togli quelle lenti. -
- Non posso levarmeli -
- E perché? -
- .. Non posso... La prego, io... -
- Mi nascondi qualcosa? -
- No, signore! -
- Per l'ultima volta, ti prego: togliti le lenti a contatto, per favore. -

Lux non aveva altra scelta, doveva per forza togliersi le lenti e quando lo fece, Camilla iniziò a frignare dal terrore.
Camilla, essendo un cane, ergo un animale, riusciva meglio di chiunque altro a percepire il pericolo imminente: un qualcosa di oscuro era appena entrato in quello studio e il povero animale avvertiva la sua presenza con tanto tremore.
Lux non fissò Albert per non fargli del male e cercò di fare la stessa cosa anche con l'oculista.
Il medico posizionò la testa del ragazzo sull'oftalmometro e gli disse con tono rassicurante:

- Dai Lux, non avere paura. Questa è solo una macchina che mi serve a misurare la tua gradazione di miopia e lo stato della tua retina, nulla di che.  Avanti, apri gli occhi, non ti mordo mica. Le visite oculistiche non sono mai dolorose, tranquillo. -

Lux non aveva scelta; doveva per forza aprire gli occhi.

 

Una sensazione oscura

L'oculista, mentre analizzò la gradazione del ragazzo, cominciò a percepire un forte tremito gelido che gli saliva dalla schiena e si posava sulla sua nuca, come se qualcuno, con una mano gelida e leggera, lo toccasse.
Il dott. Grimaldi, inoltre, osservò un qualcosa di anomalo negli occhi di Lux:
l'iride e le pupille davano l'impressione che si stessero muovendo come un mare in tempesta e l'oculista ebbe l'impressione di essere catapultato in una dimensione ostile e inospitale.
Infine l'uomo udì una stranissima voce nella sua mente, una voce oscura che sembrava che provenisse solo dagli occhi del ragazzo, al fine di metterlo in guardia su un qualcosa di ignoto.
Dopo la visita, Lux si rimise le lenti a contatto ma sapeva benissimo che cosa era successo; dall'espressione incredula del dott. Grimaldi, il ragazzo intuì che lui, purtroppo, era destinato ad avere una terrificante sorpresa.
Il ragazzo ebbe anche l'impressione che l'uomo non sarebbe dovuto uscire dal suo studio per nessuna ragione al mondo, forse fin quando si sarebbero calmate le acque.
Egli disse al dottore con un tono preoccupato:

- Signore, io lo so perché lei si senta così... Mi creda, non deve uscire dal suo studio per nessuna ragione al mondo!!! -
- E perché non dovrei uscire? - gli chiese l'oculista con un'aria stupita.
- La prego... -
- Perché? -
- .. La sua cagnolina ha abbaiato e lei si è sentito gelare la schiena... -
- Tranquillo, ragazzo, saranno state le fessure di queste vecchie finestre che hanno fatto passare un po' di aria fredda. La prossima volta dovrò chiedere il favore a quel bravo serramentista di ripararmele, possibilmente uno economico che mi desse qualche sconto sul prezzo della riparazione... Ammetto di essere un po' tirchio. -
- La prego, signore, non esca da questo studio, la prego... -
- Ragazzo, non posso stare qui per tutta la giornata, devo andare. Devo comprare i biglietti per la partita di domani, non posso non vedere la mia squadra del cuore fare gol. E poi... in questo campionato stiamo troppo indietro con i punti. -
- Ma signore... -.

Lo zio Albert interruppe Lux frenandolo per una spalla, si avvicinò all'oculista e gli chiese:

- D'accordo, dottore, quant'è per questa visita? -
- Vediamo... uhm... - disse il dott. - ... in tutto viene a costare 12 mila lire. -
- AMMAZZA!!! - disse in mente sua Albert, prendendo il suo portafoglio.
- Ha ragione, dottore. - disse Albert sorridendo con sarcasmo - Lei è proprio tirchio. -
- Che cosa le avevo detto?!! - gli disse l'oculista sorridendo - Le visite costano e pensa che dal prossimo anno, quando andrà in vigore l'euro, i prezzi tenderanno ad aumentare sempre di più. -
- Ma che bella notizia! - disse ancora con sarcasmo Albert - Ed ecco come anche l'Italia entrerà a far parte dell'Unione Europea nella valuta monetaria. -
- Questo è lo spirito giusto! -
- Già... Stavamo meglio quando stavamo peggio... Ora dovremmo proprio scappare, grazie dottore. -
- Di niente, signore. Questo ragazzo è suo nipote? -
- Si. Sono il fratello di suo padre. -
- Consiglio a suo nipote di leggere accanto a una lampada o a qualsiasi fonte luminosa per non sforzare troppo gli occhi. Le auguro un buon proseguimento di giornata. -
- Anche a lei. -.

Albert e Lux uscirono dallo studio, lasciando l'oculista perplesso e con qualche dubbio.
Il dott. Grimaldi disse nella sua mente:

- Che strano ragazzo... Perché mi avrà ordinato di non uscire dal mio studio? O mi nasconde qualcosa, oppure avrà qualche problema di lucidità a causa dello shock preso in seguito alla tragica scomparsa di suo padre. -


Lux non aveva assolutamente problemi di lucidità;
dopo la scomparsa di sua madre e l'incontro con un'entità soprannaturale, il piccolo Lux fece capitare, senza volerlo, delle disgrazie altrui soltanto guardando le persone:
un giorno, fissando un operaio lavorare su una scala, questo cadde ma se la cavò fortunatamente con delle fratture alle gambe e al braccio sinistro; guarì completamente nel giro di sei mesi all'ospedale.
La fortuna, però, non la ebbe la sua maestra da asilo, la quale cadde dalle scale e morì dopo che Lux la fissò innocentemente.
Il bambino fissò la maestra perché le ricordava molto sua madre ed era molto affezionata a lei.

Lux voleva assolutamente salvare l'oculista ma non era riuscito a convincerlo; anche Albert era a conoscenza del suo maleficio, ma pensò che grazie alle lenti a contatto, lui fosse guarito.

 

La quiete prima della tempesta

Uscendo fuori dal palazzo, Lux e Albert si diressero verso la gelateria poi, dopo una lunga passeggiata, i due ritornarono indietro e l'oculista, una volta terminato il suo turno di lavoro, uscì per dirigersi a casa con la sua fedele 500 marrone, ancora in ottime condizioni.
Arrivato ad un incrocio del viale che lo conduceva verso la strada, l'auto si fermò improvvisamente e l'oculista si abbassò per verificare se i freni e la frizione fossero funzionanti.

- Perché si è fermato questo ferro vecchio, uffa? - disse infastidito lui - Ho deciso, mi comprerò una nuova macchina. Ormai questa la possiedo da 40 anni e sono disposto anche a pagare di più. - 

Quando, però, l'oculista si rialzò per riprendere i comandi, qualcosa bruscamente cambiò:
improvvisamente una figura sinistra che solo Lux sembrò vederla, apparve sul tetto dell'auto con un mantello nero, scomparendo poi nel nulla.
Un gigantesco tir, proveniente da sinistra, travolse improvvisamente ad alta velocità l'auto dell'oculista, facendogli fare un balzo di circa 130,00 m per poi farlo atterrare contro una cisterna a gas di un benzinaio.
Una fortissima esplosione distrusse strade e palazzi nel raggio di 10,00 m, e il ragazzo assistette impotente alla scena.
La gente terrorizzata scappò in fretta e furia e si pensò immediatamente ad un nuovo 11 settembre; l'oculista morì insieme alla sua cagna a bordo.
Albert, il quale capì immediatamente la cosa, prese per il braccio Lux e lo portò a casa con ansia e furia.


Casa

Una volta arrivati là, Lux si sedette sul divano del salotto di casa sua e suo zio rovistò frettolosamente sullo scaffale della libreria, intento a cercare qualcosa, un libro forse?

Il ragazzo credeva che lo zio ce l'avesse con lui ed era perciò che non disse nulla per non peggiorare le cose, ma Albert aveva altre intenzioni; infatti egli trovò finalmente un libro che, una volta tirato su se stesso, aprì un passaggio segreto da dietro la libreria che conduceva verso i sotterranei della casa.
Lux rimase stupito e notò nei sotterranei un lungo corridoio poco illuminato.
Prendendo il ragazzo per il braccio, Albert lo accompagnò nei sotterranei con una candela in mano e l'aria cominciò a divenire un po' pesante per la diminuzione d'ossigeno, fino a quando il ragazzo vide in lontananza una luce blu che dava l'impressione di essere artificiale.
Una volta finito di percorrere il corridoio, Lux si rese conto di trovarsi in un laboratorio, o in un qualcosa del genere, dato che non vedeva quasi nulla a causa dell'oscurità.

 

Il laboratorio segreto della famiglia Black

Una volta accese le luci con un semplice battito di mani, la sala si illuminò e Lux vide degli oggetti di forma sconosciuta, come dei giganteschi televisori piatti e sottili a plasma che mostravano una proiezione di immagini 3D, un pavimento bianco di plastica super resistente, degli strumenti sconosciuti a forma piatta e l'ambiente aveva l'odore di un laboratorio della NASA.
Inoltre c'erano anche dei piccoli robot monocoli a due zampe di acciaio e di forma sferica che volavano per tutta la sala, chiamati Cyber Cyp. Tutto aveva un aspetto futuristico.
Lux non riuscì a credere a tutto ciò che stava vedendo, pensando poi di sognare; il ragazzo, però, si chiese che cosa centrasse tutto ciò con la vicenda drammatica dell'oculista.
Lo zio Albert gli chiarì le idee, dicendogli:

- So a cosa stai pensando, Lux: io, tuo padre e tua madre dovevamo dirti di tutta questa faccenda -
- Dirmi cosa? - gli chiese Lux.
- Lux, tu non sei originario di quest'epoca. -
- Ma che stai dicendo, zio? Quale "epoca"?... ma... non capisco... - gli chiese Lux con enorme stupore
- Lux, tu provieni dal futuro! -.

Udendo tale risposta dello zio, Lux avvertì una fitta allo stomaco, sembrava assurdo tutto ciò che egli gli disse. Lui? Provenire dal futuro? Assurdo, e poi come? 
Nella mente del ragazzo riaffiorarono mille domande e tanti dubbi, non sapendo se tutto ciò fosse vero oppure no.
Albert decise di chiarirgli le idee, raccontandogli come stavano in realtà le cose:

- Noi proveniamo dal 31° secolo e lavoriamo tutti ogni giorno per il bene dell'universo. Lavoriamo in una società segreta, chiamata "Il cigno fedele", società fondata dalla nostra futura presidentessa della Terra: Lady Earth -
- Lady Earth? - gli chiese stupito Lux
- Esatto, Lady Earth! Noi abbiamo il compito di proteggere la specie umana, considerata nel futuro molto preziosa per la sopravvivenza di ogni specie vivente.
La difendiamo dai rettiliani, specie aliena che da anni vuole la nostra estinzione di massa.
Lo strano essere che ti mandò questo tuo maleficio non era un'entità soprannaturale, ma bensì il capo dei rettiliani, di nome Algar; ti sei imbattuto con lui quando tu eri piccolino ma la cosa incredibile è che tu sei riuscito a contrastarlo e a fargli perdere gran parte dei suoi poteri. Sei considerato da tutti noi una grossa fonte preziosa. -
- Ok, ok! - annuì incredulo Lux - Ok, forse ti credo zio, ma c'è una cosa che non capisco:
io sarò anche considerato da voi una risorsa indispensabile, ma cosa potrei fare io veramente? -.
- È proprio questo il punto! - esclamò Albert - Tu sei riuscito ad indebolire questo super nemico e noi pensiamo che se potessimo sfruttare le tue capacità, non solo potremmo sconfiggerlo, ma potresti sconfiggere anche questo tuo maleficio. Per questo, quando mi sono reso conto stamattina che l'incantesimo non si è ancora spezzato, ti ho portato qui.
Ora sei abbastanza grande e maturo per affrontare il tuo destino. -
- Mia madre lo sapeva di tutto ciò? Sapeva che io sarei diventato il prescelto? -
- Al dir il vero no, caro Lux. Quando tu incontrasti quel Rettiliano, tua madre già morì una settimana prima. Tua madre lavorava per la Presidentessa Lady Earth (sono state molto amiche quando frequentavano il liceo).
Quella sera del suo decesso, tua madre fu convocata da lei per una missione top secret e doveva recarsi immediatamente nel futuro, da cui, purtroppo, non fece più ritorno. Se non mi credi, sono pronto a dimostrarti tutto ciò, ma mi devi promettere una cosa una cosa, Lux:
non dovrai fare parola con nessuno di tutto ciò. -
- Ok, zio! - rispose il nipote con aria stupita e incredula.

Albert azionò il teletrasporto premendo un tasto di una tastiera di un super computer e, prendendo ancora una volta Lux per un braccio, i due si avviarono verso una piattaforma circolare di acciaio luccicante.
Un alone di energia luminosa, prodotto dall'energia nucleare delle macchine, partì dalla piattaforma e avvolse i due, convertendo momentaneamente i loro atomi in dati digitali; ciò permetteva a qualsiasi oggetto, o creatura vivente di viaggiare ovunque ad alta velocità in brevissimo tempo.
Albert, fissando Lux, gli disse:

- Ora è arrivato il momento di affrontare il tuo destino. Tutto ciò che vedrai da ora in poi, ti inizierà a confonderti le idee, a non farti più distinguere la fantasia dalla realtà, ma è solo una sensazione, una cosa del tutto normale che poi passa subito. -.
Inizialmente Lux era confuso, non riusciva a crederci ancora di essere improvvisamente catapultato in una realtà assurda e insolita, ma fidandosi dello zio, iniziò a rasserenarsi un po' e gli rispose:

- Si zio, sono pronto! -.

Così Lux e Albert partirono con il teletrasporto verso un luogo lontano.



Copyright di Bruno Rinaldo (alias LuxKatoUlisse).


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Ancora una volta ho rispettato i termini e le condizioni d'uso del sito, non riportando i nomi di prodotti o oggetti noti.
Da questo capitolo in poi, la storia comincerà a farsi d'avvero interessante.


 

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Capitolo 3
*** Alla volta del futuro ***


Capitolo 3

Alla volta del futuro

 

Lux e Albert furono teletrasportati in un luogo molto distante da Torino, arrivando in un lampo di secondo in una campagna verdeggiante che dava l'impressione che fosse inglese con lo stile delle colline che si notavano dal lontano e con il clima mite in stile nord-europeo.
Davanti a se Lux vide delle pietre gigantesche, erette in verticale, e fu allora che il ragazzo si rese conto di trovarsi a Stone Age.
Ad un tratto, una creatura argentata e trasparente apparì davanti ai loro occhi e questa, una volta assunta la forma di un uomo gigante e grasso, chiese loro la parola d'ordine.
Albert rispose con tono deciso:

- Nobile colomba bianca -
- Password corretta! - rispose sorridente l'uomo argentato, mandando poi loro un raggio di luce.

Improvvisamente i due vennero catapultati in un luogo che sembrava essere una stazione o un aeroporto, ma in realtà i due si trovarono in una "stazione del tempo", dove molti viaggiatori prendevano giganteschi veicoli aerospaziali in grado di viaggiare in qualsiasi epoca: passata e futura.
Il luogo era, ovviamente, noto solo a poche persone del 21° secolo, dato che tutto ciò doveva rimanere un segreto per ben altri 100 anni.
La stazione era lunga e larga per milioni di centimetri quadrati e le sue dimensioni ricoprivano quasi Milano - Bologna. 
La stazione era costituita da una base circolare con delle strutture ramificate scendere dal soffitto verso il pavimento di plastica super resistente. Il pavimento e le pareti erano in stile spaziale, proprio lo stesso stile di una stazione orbitante, e ai bordi della stazione c'erano degli ascensori temporali che facevano salire e scendere le persone attraverso il tempo.
Detto in parole povere, le astronavi che accompagnavano i viaggiatori nel passato o nel futuro avevano delle fermate specifiche, rifacendosi alla tabellina del 5; 
l'astronave che Lux e Albert dovevano prendere, si fermava nell'anno 2005 e per raggiungerla, i due dovevano prima prendere un ascensore del tempo per poi digitare la rotta alla volta del 2005, quindi dal 2001 l'ascensore proseguiva verso l'anno in questione.
Le fermate delle astronavi, inoltre, si fermavano solo in epoche specifiche ma sempre tenendo presente la tabellina del 5.
Normalmente un'astronave partirebbe dal 2005 e si fermerebbe nel 2010, 2015, 2020, 2025, 2030, 2035, 2040, 2045, ecc, ma dato che il viaggio sarebbe stato troppo lungo, allora si era deciso di fermarsi solo verso le epoche che hanno fatto la storia;
l'astronave di Lux e Albert, infatti, aveva le seguenti fermate:

2005, 2020, 2055, 2070, 2075, 2100, 2105, 2390, 2615, 2880, 2945, 2990, 3005.

Questo viaggio dal presente al futuro durava circa 60 minuti esatti (secondo il tempo biologico dei passeggeri).
La stazione si era sempre trovata, fin dall'origine dei tempi, sul lato oscuro della luna terrestre, precisamente in una grossa caverna lunare e ciò garantiva la possibilità di viaggiare nel tempo, sfruttando dal lontano l'energia dei buchi neri nello spazio.

Per viaggiare nel tempo occorre, ovviamente, un'energia mostruosa da incanalare, tale da permettere, anche se di poco, di viaggiare alla velocità della luce, circa 300 mila Km/s. Un altro fattore fondamentale per viaggiare nel tempo è quello di considerare i punti di riferimento delle varie destinazioni, cioè per viaggiare nel tempo, si deve specificare il punto di partenza e il punto di arrivo (viaggiare da un punto all'altro).
I buchi neri che vengono sfruttati, in realtà, sono dei tunnel spazio-temporali, in grado di collegare un universo con un altro e non solo:
sarebbero in grado anche di collegare un'epoca a un'altra.
 
Prendendo spunto gli studi di Albert Einstein sulla relatività del tempo e di altri scienziati che anni dopo di lui completeranno la sua teoria, l'umanità troverà finalmente il modo di viaggiare nel tempo.


Grazie alla tecnologia umana e aliena del 31° secolo, è stato possibile prelevare (letteralmente) un campione di un buco nero (in realtà un "tunnel spazio-temporale") e di posizionarlo, con un potente teletrasporto molecolare, su  una grande piattaforma circolare senza fondo.


Lux e Albert si diressero prima verso il check-in per acquistare i biglietti e videro al banco una signorina quarantenne con i capelli rossi e un po' corti, con occhiali a mezzaluna a montatura rossa e con un'espressione di viso stanco.

- Due biglietti per l'anno 3005, per favore. - disse Albert alla signorina.
- Ok! - rispose la signorina con aria assonnata - Due biglietti per l'anno 2012... Ops, padon, per l'anno 3005 -

I biglietti furono già pronti e la donna, allungando con stanchezza e fatica il braccio destro a stuzzicadenti, prese i biglietti e li diede ai due passeggeri. 

- Grazie, signorina - rispose felice Albert - Quant'è? - 
- Sono 81,00 $ - rispose la signorina, accendendosi poi una sigaretta.
- 81,00 $??? - gridò stupito Albert, mettendosi le mani in testa dallo stupore.
- Prima classe, tariffa compresa, servizio merenda, servizio igienico, servizio di sicurezza, in tutto viene a costare 81,00 $ a biglietto, signore. - gli spiegò con serenità e stanchezza la signorina.
- Ma questa è una rapina!!! -
- Paga in contanti, o in carta di credito? - 
- WHAT??? - 
- Paga in contanti, o in carta di credito? - 
- Zio, deciditi! - lo chiamò Lux
- Beh, tanto pago sempre io, giusto?!! - disse con sarcasmo Albert, prendendo il suo portafoglio.
- Ti aiuto io, zio. - disse Lux, prendendo anche lui il suo portafoglio.

Dopo aver pagato i biglietti, la signorina disse poi ad Albert:

- Ci sarebbe anche il viaggio in economica se le interessa. -
- E ora me lo dice??? - le chiese furioso Albert - Va bene, tenga pure il resto... per questa volta. -
- Grazie signori per aver scelto la nostra compagnia di volo. - 
- Beh, siete l'unica compagnia che c'è... - le rispose ironicamente Albert.
- Prego??? - gli chiese la signorina dopo aver cambiato subito volto.
- Niente, signorina, buona giornata. -

Mentre i due si stavano avviando verso gli ascensori temporali, Lux chiese stupito allo zio: 

- Zio, ma la signorina si sente poco bene? -
- Magari fosse solo quello il problema, caro. - rispose sottovoce Albert
- Cosa? - 
- Ah, niente, dicevo che lei ha la bellezza di 40 anni, anche se lo dimostra di meno, ed è ancora zitella. Sono anni che la signorina cerca un fidanzato, ma per il momento lei ha trovato solo pali in faccia. - 
- Capisco... - rispose Lux con aria imbarazzata.

Finalmente i due arrivarono a un ascensore del tempo e, una volta entrati, una voce femminile proveniente da un microfono chiese:

- Digitare la destinazione, prego. -
- 21 maggio 2005 - rispose Albert
- Destinazione prescelta!!! -


L'ascensore, viaggiando ad alta velocità dal basso verso l'alto, condusse Lux e Albert nell'anno 2005, ma la stazione del tempo era sempre la stessa, solo con la differenza che le astronavi del tempo erano già arrivate ed erano pronte a partire.
I mega tabelloni digitali, situati sopra le teste dei passanti, indicavano le destinazioni finali delle varie astronavi:

2000, 2055, 3010, 1995, 3000, ecc...

Le astronavi temporali erano a base circolare ma con una struttura esterna ramificata.
Mentre i due si avviarono verso la loro astronave temporale, Lux chiese stupito allo zio:


- Zio, toglimi una curiosità: se anche con gli ascensori è possibile viaggiare nel tempo, perché non usiamo direttamente quelli per arrivare a destinazione? - 
- Semplice! - rispose secco lo zio - Se usassimo gli ascensori temporali per arrivare nel 3005, faremmo consumare soltanto tutta la loro energia.
Quando l'ascensore arriva a destinazione, ci mette un po' prima che si ricarichi.
Gli ascensori temporali hanno un limite di viaggio nel tempo di soli 10 anni.
Per questo usiamo le astronavi del tempo, perché il loro limite è di 1000 anni. -
- Woh, che ficata! - disse sbalordito Lux.

Durante il tragitto, poi, Lux disse allo zio con aria triste:

- Zio, per quanto riguarda il dott. Grimaldi, ecco io... -
- Non è stata colpa tua, Lux - rispose lo zio con tono rassicurante - Tu non sei un criminale; la colpa è solo di quel maledetto demonio di un Rettiliano che ti ha inflitto quel maleficio e stiamo andando nel futuro proprio per spezzare la maledizione. -

- Credevo anche io che il mio maleficio fosse spezzato una volta e per tutte, ma quando mi sono tolto le lenti a contatto e ho sentito il cane abbaiare, mi ero reso conto che fare una visita oculistica non era una buona idea. Non è giusto, zio, non è giusto!!! -
- Ascoltami, non dovresti dare troppa soddisfazione al nemico. Combattilo! Ti sta usando a suo piacimento. -
- Cosa vuoi intendere, zio? Stiamo parlando sempre di Algar, il capo dei Rettiliani, giusto? -
- Ehm... Ci sarebbe anche un altro nemico da affrontare... -
- Cosa? -
- Mi riferisco al sommo di tutti i sommi dei nostri avversari: Dark Mandilok Evon -
- Dark Mandilok Evon? Un po' troppo lungo come nome. -
- Per questo preferiamo chiamarlo solo "Dark Evon". E ti dico anche di più:
Dark Evon appartiene al famigerato trio oscuro che da millenni ha sempre plagiato le menti del popolo dei Rettiliani 
Circa 4000 anni fa, quando sulla Terra c'erano le prime antiche civiltà, le guerre interstellari tra le razze aliene sembravano durare in eterno e il fine era sempre quello di conquistare tanti pianeti fertili come il nostro.
Gli avversari erano troppi e le guerre, ovviamente, sembravano non finire mai e così, un giorno, il capo dei Rettiliani, all'epoca Dark Evon, emanò un decreto legge terribile che sanciva lo sterminio di tutte le specie aliene imperfette e primitive, in modo tale da non farli evolvere.
Un giorno, quando i Rettiliani decisero di attaccare la Terra, questi si scontrarono, per loro sorpresa, con una donna al quanto forte e tenace.
Nessuno conosceva la sua vera provenienza.
A quel punto Dark Evon decise di occuparsi della vicenda da solo scontrandosi con la donna ma perse quasi la vita quando la donna decise di sacrificare la sua per eliminarlo.
La donna aveva straordinarie capacità e indossava un lungo mantello nero. -
- Scusami, zio, non ho capito: Dark Evon dove si trova in questo momento? -
- Non lo so! Comunque tu devi venire per forza nel futuro con me. Come forse avrai già intuito, sei tu il prescelto, l'unico ragazzo che può salvarci la vita.
Ti farò iscrivere subito all'accademia del Cigno fedele, così diventerai un membro a tutti gli effetti. -
- Allora è questo il mio destino?!!! -
- Non solo, ma con il tempo saprai anche il tuo posto nell'universo. -
- Oddio, non lo so se tutto questo sia un sogno, o un incubo. - 
- Ricordati che tutto questo non lo faccio soltanto per l'umanità intera, lo faccio anche per te. Hai sofferto così tanto ultimamente ed è arrivato il momento di agire. Questa sarà l'inizio della svolta della tua vita.
Conoscerai un sacco di persone nel futuro, farai tanta amicizia e vivrai un domani molto diverso dal presente; sarà come svegliarsi la mattina da un lungo sonno. 
Il nuovo mondo
 che ti aspetterà, ti cambierà per sempre la vita. -
- Grazie, zio. -.

Detto ciò, i due entrarono all'interno dell'astronave del tempo e, sedendosi sui loro sedili, poterono godere tutti i vantaggi della prima classe.
Dopo qualche minuto, tutti gli sportelli si chiusero e l'astronave partì alla volta del futuro, salendo lentamente dal basso verso l'alto all'interno di un tunnel spazio-temporale.
Dopo soli 60 minuti, il veicolo arrivò nell'anno 3005.


Copyright di Bruno Rinaldo (alias LuxKatoUlisse).

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Capitolo 4
*** Una prova estrema ***


Capitolo 4

Una prova estrema

 

  
15 febbraio 3005
Una volta arrivati nel futuro, Lux e Albert si alzarono dai loro sedili e uscirono dall'astronave temporale, avviandosi poi verso un grande "raccordo anulare" di passeggeri, provenienti da qualsiasi epoca.
La stazione del tempo sembrava la stessa del millennio precedente, ma le differenze cominciarono già a farsi notare:
su qualche manifesto pubblicitario in 3D, tutto rappresentato con le immagini in movimento ad ologramma-digitale, si notava un alieno, appartenente alla specie dei grigi, che beveva una bevanda energizzante, intitolata dalle scritte cubitali e digitali "Hydalgos - The drink of the Gods".
Lux rimase affascinato da tutto ciò che vide:
la stazione, pur essendo la stessa di quella del 21° secolo, dava al ragazzo una sensazione molto strana, mai avuta prima.
Lux avvertiva sulla propria pelle di essere in un nuovo mondo, in un'altra dimensione parallela alla sua, evoluta e piena di sorprese; il cuore del ragazzo battette all'impazzata ad ogni passo che avanzava verso l'uscita della stazione.
Era incredibile per lui di aver vissuto fino ad allora in una realtà apparentemente fittizia come quella del 21° secolo, tenendo presente, poi, che la nuova realtà non solo superava di gran lunga la vecchia, ma si era anche nascosta per tutto l'arco della sua vita.
Tutto quello che Lux aveva usato, visto, interagito come gli oggetti di uso comune del 21° secolo, le persone, la società, gli eventi e la mentalità popolare sembravano non avere alcun senso nel nuovo mondo.

Infine il ragazzo, interagendo con la nuova epoca, cominciò ad avere l'impressione di aver vissuto fino in quel momento nel medioevo, percependo la sua cultura del 21° secolo come obsoleta.
Albert, guardando Lux stupito, gli chiese con un sorriso:

- Scommetto che in questo momento ti starai ponendo tante domande, vero? -
- Mi hai preso alla sprovvista, zio - mormorò Lux - In meno di pochi minuti mi hai scaraventato in una nuova dimensione, in una nuova realtà che mi ha trasformato da viaggiatore a protagonista turistico. 
Si, ci sono tante domande che mi sto ponendo nella mia testa, sembra tutto così assurdo, ma se si tratta del mio destino, non posso fare almeno che di assecondarlo. -
- Non prendere la cosa come una frustrazione, nipotino mio. -
- No, zio, al contrario: tutto ciò che mi sta accadendo ha bisogno di essere chiarito con un pizzico di verità. Sembra che il destino dell'umanità dipenda da me. -
- Non dipende solo da te, ma anche da altre persone. Qui nel futuro abbiamo numerose organizzazioni militari, pronte a difendere la nostra grande nazione. Ah, dimenticavo... -
- Cosa? -
- Devi sapere che l'uomo, grazie anche all'aiuto di alcune specie aliene evolute, è riuscito a dare vita ai pianeti di questo sistema solare. -
- È IMPOSSIBILE!!! - gridò stupito Lux - Zio, sul nostro pianeta c'è sempre stata la vita proprio grazie alla giusta distanza del nostro pianeta dal sole. Mi vorresti dire che anche su Mercurio, ora, c'è vita? -
- Esattamente, Lux! -
- COSA??? Ma che eresie mi stai dicendo?-
- Ovviamente non puoi sapere che cosa è successo verso la seconda metà del 22° secolo, figliolo -
- Oddio... - disse Lux, mettendosi una mano sulla fronte - Sentiamo questa storia, dai! -
- La tecnologia che ha reso possibile la vita sui pianeti ostili come Mercurio è di origine aliena. -
- Ma va?!! -
- Verso gli inizi del 22° secolo una specie aliena, alleata anche questa con noi, ha inventato una macchina speciale in grado di ripristinare le condizioni climatiche di un pianeta geologicamente morto. -
- E chi l'ha inventata questa macchina, Lazzaro? - gli chiese con ironia il ragazzo
- Sono stati gli Elohim ad inventarla. -
- COSA??? -
- Questa macchina, di proporzioni gigantesche, sfruttando delle onde elettromagnetiche particolari, è in grado di provocare un impulso elettrico ad alta frequenza, sufficiente a risvegliare il nucleo di un pianeta.
Hai presente quando si prende un cuore da trapiantare e lo si pone prima su alcuni attrezzi che mandano impulsi elettrici?
Il cuore, se stimolato da un impulso elettrico, riprende a funzionare; ecco l'idea!

Un pianeta geologicamente morto è come se avesse un cuore che non pulsa più, perciò niente attività geologica, niente attività climatica. -
- Non so il perché ma tutto ciò comincia ad avere un senso. - disse Lux
- Ecco come è stato possibile qui da noi ripristinare il clima di Marte; ora li si possono trovare anche gli oceani e piante.
Mercurio ora ha l'aspetto simile a quello della Terra, solo con la differenza che la sua fascia di ozono è il triplo della nostra, poiché il pianeta si trova vicino al sole.
La sua fascia di ozono fa in modo che i suoi oceani non vengano prosciugati e inoltre essa riesce anche a mantenere un giusto equilibrio di temperatura. I Mercuriani, però, dovranno stare molto attenti a non inquinare il loro pianeta; basta solo un piccolo errore e il pianeta verrebbe prosciugato dal sole in un batter d'occhio. -
- Oh, mio Dio. - disse meravigliato Lux
- La macchina degli Elohim, una volta lanciata su Mercurio, ha risvegliato il suo nucleo, provocando per prima cosa violente eruzioni vulcaniche, per poi dare vita a continenti e oceani.
I piroclasti, l'alone di fumo, i gas e quant'altro hanno formato l'atmosfera di Mercurio, formando poi i primi elementi chimici: azoto, idrogeno e ossigeno. - 
- Ora ho capito. - disse convinto Lux - E per quanto riguarda gli altri pianeti? -
- Successivamente ci sono state altre invenzioni che hanno dato vita ad altri pianeti. La macchina degli Elohim ha ripristinato Mercurio, Venere e Marte, ma per quanto riguarda i pianeti gassosi come Giove, Saturno, Urano e Nettuno, facendo i conti anche con la loro distanza dal sole, gli scienziati alieni hanno inventato nel tempo, in collaborazione con l'umanità, altre macchine:
sui quattro pianeti gassosi, ora, il clima è calmo e i cieli sono sereni, ma questi pianeti sono privi di ossigeno, perciò ora ci sono lì delle gigantesche colonie spaziali, con delle metropoli sospese in aria. 
Per Plutone, invece, ci è stato poco da fare: la macchina degli Elohim ha ripristinato un po' la sua geologia, ma il suo clima è rimasto mite a causa della sua lontananza dal sole.
L'ossigeno c'è lo stesso, se ti interessa, e vi sono anche delle foreste ma, nonostante ciò, Plutone non potrà mai paragonarsi alla Terra. -
- Lo credo. -
- Il nostro sistema solare è diventata la nostra mega nazione, chiamata "Human Nation". -
- Human Nation? -
- Esatto! Lady Earth è, infatti, la presidentessa del nostro sistema solare. -
- Woh... - esultò Lux con aria impressionata. 
- Ritornando al discorso di prima, i nostri militari sono suddivisi in varie categorie:
  • Kagen, sommi guerrieri di arti marziali, custodi della sapienza e allievi delle prestigiose accademie di Saturno;
  • Super Dei, sono persone normali anche se dotati di una forza straordinaria. Essi viaggiano nel tempo quando sono in missione;
  • la Destination world, sei ragazzi provenienti dalla tua epoca e assunti da Lady Earth qui nel futuro. Compiono anche loro le missioni temporali;
  • Cyber Cat, androidi combattenti che vigilano lo spazio;
  • gli Space Master, la più alta carica militare di Human Nation. Su ogni pianeta del nostro sistema solare vi è uno space master che lo rappresenta e per diventarlo bisogna superare degli esami durissimi, istituiti da Mercurio a Plutone. Fra tutti i partecipanti, solo uno di ogni pianeta riesce ad ottenere quel titolo. -
​- Oddio, mi sta girando la testa. - disse Lux, toccandosi la fronte
- Penso che per ora possa bastare, nipotino mio. Abbiamo parlato anche abbastanza, credo. - 

Dopo questa conversazione, Lux e Albert presero il teletrasporto e arrivarono in un batter d'occhio a Washington dc, nominata nel futuro "New Washington".
I grattacieli erano altissimi, in stile spaziale - futuristico, con molti autoveicoli di ogni genere che volavano nel cielo.
Non c'era nessuna traccia di automobili o di qualsiasi veicolo di terra, la concezione di traffico era stata spostata nel cielo.
Le compagnie aeree non esistevano più da 800 secoli, dato che ogni veicolo aveva la facoltà di sollevarsi da terra e di viaggiare anche nello spazio; ogni cosa si mostrava mastodontica e straordinaria.
Lux e Albert passeggiarono nella periferia più famosa di Human Nation, di nome "Giakarta city", fondata dagli stessi abitanti di New Washington nel lontano 2885. Giakarta City divenne da allora il centro commerciale, politico e sociale non solo della Terra, ma anche di tutta Human Nation.
Nel futuro, a partire dal 30° secolo (anno 2901), la Terra assunse un nuovo nome: "New Gaia"; da allora New Gaia divenne la capitale planetaria di Human Nation. 
La Federazione solare di Human Nation nacque proprio nel 2901, dopo la vittoria dell'umanità sui Rettiliani in una battaglia, nota come la "Battaglia di Andromeda".

Con il tempo, l'umanità triplicò il suo numero e due quarti di essa andò a vivere sugli altri pianeti del nostro sistema solare e sui satelliti fertili.
La società di Human Nation era composta da:
  • umani, suddivisi tra biologici e UGM (umani geneticamente modificati);
  • alieni, tutti alleati, tra i quali i Nordici, i Clariani, gli Elohim, Pleiadiani, Minuscoli Marziani e una parte dei grigi; 
  • robot, tra i quali mega robot, cyborg, bionici, cyber cyp e droni autonomi;
  • mutanti, la maggior parte umanoidi con sembianze d'animale;
  • creature digitali, di qualsiasi tipo; 
  • ibridi, nati da relazioni di specie diverse (umani e alieni, umani e androidi, umani e mutanti, alieni e mutanti, ecc).
​Albert spiegò tali cose a Lux, lasciandolo meravigliato sempre più, dicendogli poi:

- Il futuro è enorme, Lux, non puoi immaginare la definizione di spazio e di tempo che vi è qui. -
- Lo vedo! - esclamò il ragazzo
- Come vedi qui non ci sono soltanto esseri umani come noi, ma anche altre specie viventi, biologiche e non. Come ti senti, per esempio, a vedere anche gli alieni dal lontano? -
- Mi sento strano, non ti so dire. A casa mi ero sempre chiesto se loro esistessero oppure no e ora li guardo dal vivo come se niente fosse... -
- Ci farai presto l'abitudine, nipotino mio, non temere. -
- Dove stiamo andando, zio? -
- Indovina un po'? Se te lo dicessi, perderesti i sensi. -
- ... Oh, no... Non sarà come penso io?!! -
- E invece si, mio caro Lux, he he he... Stiamo andando verso la Casa Bianca. -
- COSA??? -
- Esatto! Te lo dissi che tua madre e la presidentessa erano amiche del cuore quando frequentavano il liceo, ricordi? -
- E ci andiamo cosi? Su due piedi? Senza un permesso speciale? Andiamo ad incontrare la donna più potente di Human Nation come se fosse una nostra normalissima amica? -
- E se ti dicessi che Lady Earth è come una di famiglia? -
- Oddio, non mi dire che la presidentessa aspetterebbe una nostra visita, vero? -
- In un certo senso si. Era previsto già questo giorno. -
- Un momento, zio: se proveniamo dal futuro, perché abbiamo vissuto fin'ora nel passato? -

Alla domanda di Lux, Albert si fermò con aria preoccupata e la testa calata.

- Mi nascondi qualcosa, zio? - gli chiese Lux con aria sospetta.
- Beh... - rispose lo zio con tono teso - Non so come dirtelo, figliolo. Questa è una storia molto lunga e non so se sono autorizzato a raccontartela.
Ti posso dire solo che quando tu nascesti, eri in pericolo di vita... -
- Cosa? -
- Posso dirti tutto fra un po', quando sarai pronto e più maturo? -
- Mi devo preoccupare? -
- Assolutamente no! Ascolta il mio consiglio, Lux: pensa solo a svolgere le tue missioni qui e ti andrà sempre tutto bene.
Lady Earth mi ha promesso... -
- Perché, l'hai sentita ultimamente, zio? - lo interruppe Lux.
- Te l'ho detto, Lady Earth attende da anni il nostro ritorno. Lei ci ha promesso che ti starà vicino e che ti aiuterà in qualsiasi modo. Dalle sempre ascolto, mi raccomando, è una di famiglia. Lady Earth è una donna molto saggia e in gamba, e ti darà sempre dei buoni consigli. -
- Mi chiedi di fidarmi di lei? -
- Assolutamente, Lux, ti puoi fidare di lei ciecamente, te lo dico io. Sarà come una seconda madre per te. -
- Lady Earth è un essere umana, vero? -
- Al 100% e anche se fosse appartenuta a qualche specie aliena, non ci sarebbe stato nessun problema. Puoi fidarti anche degli alieni che vedrai qui su Human Nation; sono tutti nostri alleati. Attento solo ai Rettiliani, che si nascondono da qualche parte. -

 

Casa Bianca

Dopo aver oltrepassato qualche isolato della città, i due si trovarono finalmente davanti alla Casa Bianca.

- Ma è la stessa del 21° secolo! - notò Lux - Sembra che non sia cambiato nulla. -
- Fuori di sicuro, ma dentro è tutto modernizzato. - rispose lo zio.
- Ah, ok! -.


Una volta arrivati all'imponente cancello, i due trovarono di guardia due androidi umanoidi e uno di loro chiese a Lux e ad Albert:

- Parola d'ordine? -
- Aquila regina di Venere. Lady Earth aspettava il nostro arrivo da tempo. - rispose Albert.
- Accesso concesso, benvenuti signori. -


I due androidi accompagnarono Lux e Albert fino all'interno dell'edificio, trovandosi poi all'entrata un lungo e lussuoso corridoio reale, in stile futuristico, con ascensori senza fili, poiché costituiti da una piattaforma circolare di acciaio che si muoveva con degli impulsi elettromagnetici.
Una volta saliti al primo piano, i due vennero accompagnati sempre dagli androidi verso la famosa stanza ovale, dove lavorava la presidentessa, e si sedettero poi su una panchina d'attesa, situata nelle vicinanze della stanza.
Un androide convocò Lady Earth, informandole di aver ricevuto delle visite e quando la donna uscì dalla stanza, Lux ne rimase colpito:

Lady Earth era una bellissima donna di 34 anni, alta 1,78 m e avente i capelli lunghi, lisci e biondi, occhi azzurri, carnagione chiara e indossava un lungo vestito scollato di colore bianco con disegnato ovunque delle piante leggiadre di tutti i tipi, una collana d'argento con tasselli rettangolari d'oro, un cerchio grosso e trasparente da dietro la nuca con degli spilli lunghi e non appuntiti, poiché essi erano ricoperti ognuno da sfere piccole, degli orecchini d'oro e dei tacchi a spillo color oro.
Infine la donna possedeva un bellissimo sorriso smagliante; Lux rimase affascinato dai suoi denti bianchi e perfetti.

Albert, dopo aver stretto la mano alla donna, le disse sorridendo:

- Buon dì, mia signora. Finalmente è arrivato il giorno che tutti noi stavamo aspettando. Ecco, è qui con me, il prescelto è lui. -

Lady Earth, avendo saputo di trovarsi di fronte al figlio della sua cara amica, si emozionò a tal punto da stringergli con affetto la mano, dicendogli poi:

- È un vero piacere conoscerti, Lux. -
- Il piacere è tutto mio, mia signora. Scommetto che lei già sapeva come mi chiamavo, vero? - le chiese meravigliato Lux.
- Beh, tuo zio ti avrà detto che sono stata una cara amica di tua madre, vero? Ti conosco da quando eri piccolino. -
- D'avvero? -
- Si! Tua madre venne qui da me non molto tempo fa e tu eri un bebè; ti teneva in braccio. Mi ricordo che mi sorridevi anche. -
- Hey, aspetti un attimo! Quando è accaduto l'incontro? -
- Tre anni fa. Venivate dall'anno 1985. -
- Ma allora potrei anche incontrarla di nuovo dato che possiamo viaggiare nel tempo?!! Posso riabbracciarla di nuovo?!! - disse con tono ansioso Lux.
- Lux, non correre! - lo interruppe lo zio.
- Tuo zio ha ragione, Lux. - gli disse la donna - I viaggi nel tempo sono una cosa seria; incontrando tua madre nel passato, potresti rovinare per sempre il tessuto spazio - temporale. -
- Ma io e mio zio abbiamo viaggiato nel tempo stamattina! - disse Lux - Veniamo dal 2001 eppure qui non ci dovremmo essere. -
- Non tutti i viaggi nel tempo si possono intraprendere. - gli spiegò la donna - Tua madre non ti ha mai visto cosi da grande e attuando tale cambiamento, non potresti più tornare nella tua dimensione dalla quale sei partito; ti troveresti in un'altra realtà alternativa con un tessuto spazio - tempo gravemente danneggiato. So perfettamente che lei ti manca tantissimo, ma cerca di capire, figliolo. -
- D'accordo! - rispose Lux, accennando con rassegnazione.

Albert, saltando di scatto, come se avesse dimenticato di fare qualcosa di importante, si congedò ai presenti, dicendo loro:

- Devo tornare nel 2001; ci sarebbe una cosa da sbrigare urgentemente. -
- Aspetta, zio! - lo fermò Lux - Come farò a tornare a casa? Come funziona qui la cosa? -
- Io me ne torno a casa, Lux, mentre tu, se riuscirai a superare la prova di ammissione al Cigno Fedele della presidentessa, dovrai stare qui nel futuro e lavorare per lei per otto mesi. Affronterai molte missioni qui. -
- E se non ce la dovessi fare? -
- Allora in quel caso ti verrò a prendere per portarti a casa, ma desidererei di più che tu superassi la prova, è molto importante per tutti noi. Se tu dovessi restare qui, ci terremo in contatto con i nostri Walkie Talkie temporali, ok?-
- Ok. -
- Lady Earth ti ha già affittato un appartamento per te situato nelle vicinanze della Casa Bianca, praticamente di fronte, in modo tale che siate vicini di casa. -
- Lady Earth mi farà da tutrice? -
- In un certo senso si.. Ah, dimenticavo: Lady Earth è la tua madrina di battesimo. -
- COSA??? -
- Piaciuta la sorpresa? - gli disse sorridendo Albert.
- ... Woh... Certo che oggi è un giorno pieno di sorprese, è? -
- Beh, io vado, ciao Lux. -
- Ciao zio! - 


Lux e Albert, dopo essersi abbracciati, si salutarono e Lady Earth, con un dolce sorriso affettuoso, prese con leggerezza la mano destra di Lux per accompagnarlo in una sala, situata al piano terra della Casa Bianca; lì Lux vide una piattaforma luccicante e circolare di acciaio, intuendo subito che si trattasse di un teletrasporto.
 

Canada

Dopo essere saliti sulla piattaforma, in un lampo i due vennero teletrasportati in una campagna canadese, nelle vicinanze di grosse scogliere, e ad attenderli ci furono quattro uomini vestiti in giacca e cravatta; Lux capì subito che quei uomini erano al servizio della donna.
Lady Earth disse al ragazzo:

- Ti ho condotto qui per l'esame di ammissione all'accademia. -
- Sono pronto, mia signora! - esclamò Lux.
- Questa prova non sarà assolutamente facile ma dato che so che possiedi il maleficio oculare, hai delle buone probabilità di riuscirci. La tua famiglia mi raccontò tutto sulla tua vicenda del maleficio. -
- Cosa dovrei fare in questa prova? -
- Dovrai combattere. -
- Cosa? -
- Ti avverto che dovrai affrontare una creatura mitologica, creata in laboratorio, ma non avere paura; per qualsiasi cosa, se la tua vita fosse in pericolo, farei terminare immediatamente l'incontro. -
- Sta scherzando? -
- Niente affatto! - 

Un lamento straziante, improvvisamente, si diffuse per tutta la zona, accompagnato poi dalle acque dell'oceano Atlantico in agitazione, fino a formare un grosso ripiegamento verso l'alto.
La creatura che sbucò era mastodontica, con uno sguardo feroce, denti aguzzi, zanne di tigre, zampe posteriori d'uccello e quelle anteriori di un felino (leone), un busto da ghepardo, una coda di squalo e le ali d'aquila.

- Ma questa creatura è una Chimera!!! - disse sorpreso il ragazzo.
- Questo è un animale mitologico, che un tempo viveva nella costellazione di Andromeda. - gli spiegò la presidentessa - Questo è un thoma. Lux, prova a resistere contro di lui solo per trenta secondi; se tutto va bene, sarai promosso. Non farti bocciare, mi raccomando. -
- Meglio ancora "non farti uccidere"- disse con ironia il ragazzo.
- Che la battaglia abbia inizio! -

Con una zampata anteriore, il thoma cercò di schiacciare il ragazzo, ma Lux evitò furtivamente il colpo spostandosi a destra per poi saltare da una pietra per sferrargli un colpo.
Il thoma si difese colpendolo con la coda da squalo ma il ragazzo, non arrendendosi, salì in groppa all'animale per soffocargli la gola, ma questo si tuffò in acqua, facendo poi dei salti degni di un delfino.
Lux si tappò il naso per non respirare acqua mentre Lady Earth assistette preoccupata alla scena, anche se in cuor suo nutriva lo stesso una grande fiducia per il ragazzo.
Il thoma, poi, volò ad alta velocità in cielo con delle rivoluzioni verticali, al fine di far cadere giù Lux ma il ragazzo continuò a resistere e a non mollare la presa; ciò sembrava una gara a chi resisteva di più.
Il ragazzo si aggrappò fortemente al collo dell'animale, fino a quando dovette poi rinunciare alla presa a causa del forte vento che colpiva i suoi occhi. Il ragazzo scivolò in groppa ma si aggrappò a una zampa posteriore dell'animale con tutte le sue forze.
Il thoma, agitando la sua zampa, mosse talmente il ragazzo da fargli cadere giù le sue lenti a contatto e quando Lux fissò con aria tesa l'animale, questo venne poi colpito da un potentissimo fulmine nel cielo.
Il thoma cadde a terra, mentre Lux atterrò sul suolo vivo e vegeto.
Trovando subito le lenti a contatto, Lady Earth le diede subito al ragazzo e mentre i quattro uomini stavano curando l'animale ferito ma ancora vivo, la donna disse contenta al ragazzo:

- Lux Black, hai sostenuto oggi, 15 febbraio 3005, l'esame di ammissione dell'accademia del Cigno Fedele, con un risultato di... 100 e lode su 100, congratulazioni Lux!!! -

Ebbene si: Lux superò l'esame di ammissione.
Contento, il ragazzo abbracciò fortemente la presidentessa e dopo averle detto "grazie", i due tornarono alla Casa Bianca.


Copyright di Bruno Rinaldo (alias LuxKatoUlisse).


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Salve a tutti, volevo specificare che l'immagine che ho messo qui l'ho fatta io tempo fa grazie ad un software di modellazione e animazione 3D, di nome Blender.
Spero che anche questo capitolo sia stato di vostro gradimento.
Alla prossima.
Bruno.


 

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Capitolo 5
*** L'accademia del Cigno Fedele ***


Capitolo 5
L'accademia del Cigno Fedele



 

 
Tornati alla Casa Bianca, Lady Earth accompagnò Lux nel suo appartamento di fronte:
spazioso, elegante, pulito e confortevole, con una scrivania di vetro accanto alla finestra a nord - ovest rispetto all'entrata dell'appartamento, un letto comodo accanto alla scrivania e un balcone grande con vista panoramica su New Washington; infine l'appartamento possedeva anche una cucina.
Lady Earth chiese sorridente a Lux:

- Ti piace il tuo appartamento? -
- Molto! - rispose soddisfatto il ragazzo con aria entusiasta.
- Ne sono felice. - esultò la donna - Saremo sempre in contatto con i dispositivi che ci sono in questa casa; se hai bisogno di qualcosa, sarò sempre a tua disposizione. -
- Grazie mille, presidentessa, lei è sempre cosi gentile con me. -
- Assomigli molto ai tuoi genitori, sai? - gli disse la donna appoggiandogli le mani sulle spalle - Da tuo padre hai preso il coraggio, mentre da tua madre, invece, hai preso il suo carattere nobile e altruista. -
- Cosi mi fa arrossire, mia signora. - rispose il ragazzo con il muso rosso.
- Niente affatto, è la pura verità. -
- Se lo dice lei. -
- Senti: ho notato che sei un po' troppo severo con te stesso, rilassati un po'. Oggi hai superato una durissima prova, ti consiglio, perciò, di riposarti per domani mattina. -
- Cosa faremo domani mattina? -
- Ti dovrai presentare vicino a una porta di servizio della Casa Bianca alle 9:00 del mattino. Ti accompagnerò su Swan space lander, l'accademia che orbita su New Gaia. -
- Fantastico! - rispose entusiasta il ragazzo.
- L'accademia è un centro operativo, dove non solo ti insegnano a combattere, ma ti danno anche delle missioni da svolgere. Con un po' di esercizio, potrai anche controllare il tuo maleficio oculare, fino a distruggerlo. -
- Perfetto! - rispose il ragazzo con tono convinto.
- Ci faremo in quattro per te, figliolo, tranquillo. -
- C'è una cosa, però, che non capisco. -
- Cosa? -
- Perché Algar, fra tutti gli altri, diede proprio a me il maleficio? -
- Stai entrando un po' troppo nei particolari, Lux; non penso di essere la persona giusta per dirtelo, anche perché non ho alcuna certezza al riguardo. -
- A me sembra che lei sappia molto più di quello che vuole intendere. -

Appoggiando le mani sulle spalle del ragazzo, con aria dispiaciuta la donna gli disse:

- Ci sarebbe qualcosa, in realtà, ma se non te la voglio dire è perché per il momento questa dovrà rimanere un segreto. Un giorno te lo dirò, promesso, ma se ora non lo faccio è perché ho dei buoni motivi per farlo. 
Ti chiedo perdono, Lux, non vedermi come una bugiarda.
Il segreto riguarda anche il motivo per il quale tu e la tua famiglia vi siete rifugiati nel passato. -
- Allora questa è una cosa seria! - rispose Lux con il tono teso.
- Non penso che tu sia ancora pronto per conoscere la verità, ma quando i tempi saranno maturi, ti rivelerò tutto. Quando arriverà questo giorno, sarai diventato allora più forte che mai. 

Inizialmente Lux non riuscì a comprendere il comportamento della donna ma, ascoltando attentamente le sue parole, si convinse e accettò la cosa, anche se con rammarico.

- Mi perdoni ancora, mia signora. - si scusò umilmente il ragazzo.
- Non ti devi scusare. - rispose sorridente la donna - Ti sono state fatte delle ingiustizie in passato. Sei un bravo ragazzo, Lux. Beh, ora devo andare! -
- Di già? - gli chiese stupito Lux
- Resterei più che volentieri con te. - gli disse la donna con un favoloso sorriso - Ma, ahimé, devo proprio scappare. Sono la presidentessa di questa mega nazione, praticamente è come se tu stessi parlando con il presidente degli Stati Uniti d'America dell'epoca dalla quale provieni.
Tecnicamente io sarei una figura più autorevole di te, mentre tu, invece, saresti solo un semplice civile, ma da noi queste differenze contano poco.
Ero felicissima quando tua madre mi chiese di farti da madrina di battesimo. -
- Parlare con lei dal vivo è sempre un grande piacere per me, mia signora. -
- Ne sono contenta. Ci vediamo domani, tesoro. -
- Grazie mille per tutto, mia signora. -
- Di nulla, caro, ciao.  -

Dopo aver liquidato Lux con un bacio affettuoso sulla guancia destra, Lady Earth tornò alla Casa Bianca. Il ragazzo ebbe una strana sensazione di avvertire tutta la responsabilità del mondo sulle sue spalle, ma in seguito si chiese che cosa avrebbe fatto poi con la scuola; il ragazzo frequentava il quarto anno di liceo scientifico, perché abbandonarlo cosi?
Il diploma era importante, ma vista la situazione, la salvezza dell'universo intero lo era molto di più.

Verso le 13:00 Lux scese per mangiare qualcosa in un ristorante, ma si rese conto di non possedere la valuta monetaria giusta, cosi il ragazzo chiese aiuto a Lady Earth, la quale, poi, diede a lui una grossa eredità che i suoi genitori gli lasciarono: 
999 miliardi di $, custoditi tutti in una cassaforte nei pressi della stanza presidenziale della donna.

 

Al ristorante

Il ragazzo, con un bel bottino appresso, si recò alla volta di un ristorante della Capitale e ne trovò uno, vicino alla Casa Bianca, con sopra un'insegna che recitava cosi:

La riserva del presidente - Entri dentro, mangi bene ed esci sazio; garantito!

- Ammazza che slogan! - disse in mente sua Lux con aria stupita, riferendosi all'insegna.

Il ristorante veniva frequentato da tutti gli abitanti di Human Nation ed era noto per il suo menù gustoso e completo, divenendo cosi uno dei locali di prima scelta di New Washington.
Infine questo ristorante era anche un bar.
Il proprietario era un mutante umanoide con la testa di un cane (un boxer per la precisione), anche se con capelli umani, e il corpo di un uomo; inoltre il proprietario indossava degli occhiali a mezzaluna.
Il mutante, avente un sorriso incoraggiante, si chiamava "Cramshisko", un nome apparentemente impronunciabile, poiché di origine aliena, ed è perciò che gli amici preferirono chiamarlo semplicemente "Cramsh".
Cramsh, guardando per la prima volta Lux, ebbe l'impressione di conoscerlo già, e quando il ragazzo si avvicinò al banco, il proprietario gli chiese:

- Salve ragazzo, posso fare qualcosa per te? -
- Buon giorno, mi scusi, cosa avete nel menù? - gli chiese Lux, emozionato nell'interagire per la prima volta con un mutante.
- Sai, ragazzo? Questa è proprio la domanda che preferisco di più da un simpatico cliente come te. - gli rispose Cramsh con aria felice - Vuoi sapere che cosa c'è nel menù, figliolo? -

Cramsh, dopo aver estratto il menù virtuale premendo un tasto della pulsantiera del banco, rispose al ragazzo:

- Tieniti forte, ragazzo, adesso arriva il bello:

 
  • pizza Margherita alla sapienza divina (formaggi di tutti i tipi, anche affumicati);
  • tagliatelle di spinaci con tempesta di fiamma al vapore di salsa (tipico piatto di Saturno);
  • affumicato di gorgonzola con salsa verde;
  • carciofi con ripieno di ketchup, formaggio, maionese e mais;
  • pane a forno col succo di arancia e limone;
  • melanzane al forno con ripieno di salsa verde, riso blu, olive dolci e pasta;
  • mozzarella di soia, tagliata a fettine e ricoperta dal sugo di gorgonzola cotta.
​Per il dessert abbiamo:
 
  • torta di nonna Margherita con latte blu di soia;
  • babà con ripieno di gelato all'arancio;
  • cioccolata rossa con ripieno di latte azzurro di Urano;
  • mirtilli fritti col ripieno di limone e ananas.
​Per finire come bibite abbiamo:
 
  • pepsi pens;
  • cocatek;
  • orange drink;
  • eggs drink;
  • jambò tritur drink. -
​- Una domanda, signore:... - gli chiese Lux perplesso - ... sicuro che tutto ciò sia commestibile? -

Cramsh rise talmente tanto da farsi gonfiare la pancia come un pallone e quando si riprese, gli chiese:

- Fammi indovinare, ragazzo, vieni dal passato, vero? Dal 21° secolo?-
- E lei come lo sa? - gli chiese meravigliato il ragazzo.
- Bingo!!! - rispose Cramsh con aria felice - L'avevo intuito, lo sai? Qui arrivano migliaia come te, tutti provenienti dal 21° secolo, e la storia è sempre la stessa:
rimangono sempre meravigliati dai nostri menù. -
- Ma io non è che schifo il menù... il fatto è che... - disse imbarazzato il ragazzo.
- Tranquillo, ragazzo! - rispose il proprietario con tono rassicurante - Non ce l'ho con te, è normale che non sei mai stato abituato a mangiare i nostri piatti, ti capisco, ma vedrai che ti ci abituerai, bello, i nostri piatti sono a dir poco deliziosi.
Se posso consigliarti qualcosa di più gustoso e adatto ai tuoi gusti, fossi in te prenderei la pizza "Margherita alla sapienza divina", è come la "Margherita" della tua epoca.
Ah, dimenticavo, non ci siamo ancora presentati:
mi chiamo Cramshisko Hannonwer, ma per gli amici sono Cramsh, tu come ti chiami, ragazzo? -
- Il mio nome è Lux Black, piacere di conoscerla, signore. - rispose il ragazzo allungandogli la mano. 

A sentir pronunciare quel nome, Cramsh rimase per qualche secondo impalato, come se lo avesse già sentito da qualche parte, ma dopo essersi ripreso, chiese con un sorriso al ragazzo:

- Questa è la prima volta che tu viaggi nel tempo, non è cosi? -
- Esatto, signore! - rispose Lux 
- Ha ha ha ha!!! - rise forte il proprietario - Immagino la tua faccia sbalordita quando probabilmente avrai visto tutte queste meraviglie della nostra epoca. Ormai sono secoli che vedo le facce stupite delle persone come stoccafissi. 
Scusami ragazzo se oggi sto ridendo tanto, mi sento particolarmente felice. -
- Oh, si figuri, mi piace vedere ridere la gente. Ridere fa bene al cuore, lo sa? -
- Ha ha ha,"ridere fa bene al cuore"!!! - rise ancora Cramsh - Ti hanno mai detto che sei d'avvero un comico esuberante? -
- Grazie signore. - disse arrossito Lux.
- Ti hanno proprio insegnato bene l'educazione, è? "Grazie signore", "mi scusi, signore", hey... chiamami semplicemente "Cramsh".
Ti stimo per la tua educazione, ma tu sei troppo gentile con gli altri, giovanotto. -
- La cosa la disturba un po'? - gli chiese il ragazzo con aria meravigliata.
- Niente affatto! Ascolta, voglio darti un consiglio: 
se tu dimostri di essere, ecco... troppo gentile, va a finire che poi la gente se ne approfitta di te. Ora, non voglio fare tutta l'erba un fascio, ma per esperienza diretta ti consiglio di distinguere tra persone che ti dicono "ti voglio bene" solo a parole e quelle che, invece, te lo dimostrano anche con i fatti. -
- Mi creda, lo so già, purtroppo! -
- Quando ero giovane come te, ero molto gentile con tutti ma un brutto giorno alcuni miei "amici" mi tradirono facendomi ingiustamente licenziare dopo avermi incastrato in una faccenda che non centravo proprio niente e cosi mi sono ritrovato a lavorare in un ristorante. -
- Però è lei che gestisce questo ristorante, vero? -
- In un certo senso si, ma lo gestisco insieme alla mia vice. -
- "Vice"? -
- Si, è una rompi palle ambulante che non fa altro che trattarmi male solo perché io sono un mutante, capisci? -
- Mi dispiace. - disse il ragazzo con aria dispiaciuta.
- Ragazzo, prima io avevo un bellissimo lavoro; ero capo di un'azienda finanziaria intergalattica. Avevo tutto, amico: soldi, successo, donne, anche se solo quattro nella mia vita si erano legate a me, praticamente avevo tutto, nulla di corrotto, è? Non farti strane idee. -
- Non si preoccupi. -

- Hey, ma insomma, la volete smettere di chiacchierare??? Volete venire a servire una povera signora come me? - gridò improvvisamente una voce stridula, femminile e rauca.
La voce stridula apparteneva ad una signora di mezza età, avente i capelli bianchi e avvolti tutti in testa, dei vestiti di seconda mano per anziani, un viso pieno di rughe e impugnava un bastone d'argento con scolpito sul manico un corvo d'oro.
La signora si chiamava Jambuliòn De la Vie, vice e amministratrice straordinaria del ristorante.

- Chi è lei? - Chiese sottovoce Lux a Cramsh.
- È la vice di cui ti parlavo prima, non che l'amministratrice straordinaria di questo ristorante. - gli rispose sottovoce il proprietario.

Intimidito dalla signora, Cramsh cominciò subito a scusarsi con lei, dicendole:

- Oh, mi scusi signora De la Vie, le assicuro che non succederà più. -
- Ci puoi scommettere, porca bubbazza!!! - rispose la signora con tono furioso e rauco - Mannaggia a voi giovani; sembra che il mondo sia fatto apposta per voi! - 

Lux assistette incredulo alla scena e Cramsh, dopo che fece sedere la signora, andò dal ragazzo, dicendogli:

- Quanto la odio! -
- Perché non la caccia via dal ristorante? -
- Magari, ragazzo. Purtroppo dipendo da lei. -
- Non per dire una cattiveria, ma data la sua età, ben presto lei potrebbe finalmente essere libero. -
- Se ti dicessi quanti anni lei ha, rimarresti amareggiato. -
- Perché? Quanti anni ha lei? -
- 130 anni. - 
- 130 ANNI??? - disse Lux con aria stupita - Ma al signora non sarà mica una tartaruga? -
- Ptssssssss, abbassa la voce. -
- Mi scusi. -
- Nella nostra epoca c'è un macchinario che ringiovanisce le cellule del nostro corpo. Il macchinario in questione si chiama "Upgrade" -
- "Upgrade"? -
- Esatto! Dai 40 anni in su la gente si sottopone al trattamento, ringiovanendo 20 anni di meno. Ora è come se la signora avesse 70 anni. -
- Capisco. -
- La signora mi tratta sempre male perché è razzista. Odia tutto ciò che non è come lei. Brutta storia, ragazzo. -
- Già! -
- Hey, mi sono dimenticato di farti preparare la tua ordinazione. Vuoi anche qualche altra cosa? -
- Uhm... Vorrei provare anche le tagliatelle di spinaci con tempesta di fiamma al vapore di salsa. -
- Ottima scelta, ragazzo! -

Lux si sedette al suo posto, in attesa del suo piatto, ma quando si accorse che la signora Del la Vie lo stava fissando stranamente con aria severa, il ragazzo si sentì a disagio. Cosa voleva la signora da Lux? 
Dopo dieci minuti arrivarono i piatti ordinati da Lux e il ragazzo li gustò con molto piacere.

 

16 febbraio 3005

Il giorno dopo, Lux si presentò di primo mattino verso le porte della Casa Bianca come stabilito, aspettando con ansia che scendesse la presidentessa.
Una guardia robot fece segno a Lux di seguirlo nel retro dell'edificio, poiché la presidentessa non poteva farsi notare dai paparazzi.
Nel retro dell'edificio finalmente Lux vide Lady Earth, bella più che mai e in ottima forma dopo dodici ore di sonno, che teneva per mano un dolcissimo bimbo di quasi tre anni. Lux intuì subito che il bimbo fosse il figlio della donna.
Lady Earth, sorridendo al ragazzo, gli disse:

- Buon giorno, Lux, hai dormito bene stanotte? -
- Si, non mi posso lamentare. - rispose contento il ragazzo.
- Lux, ti voglio presentare una persona: questo bimbo dolcissimo è mio figlio; si chiama Nicolas e ha solo 3 anni. -
- Che bello. - disse il ragazzo salutando poi il bambino con un dolce sorriso, dicendogli:

- Ciao, piccolino, come stai? - 

Nicolas aveva l'abitudine di nascondersi da dietro la madre per timidezza ogni volta che guardava uno sconosciuto, ma non fece la stessa cosa con Lux, anzi sembrò piacergli.
Il bimbo non disse nulla però diede segno a Lux di aver apprezzato la sua gentilezza con un sorriso.
Lady Earth, dopo aver abbracciato Nicolas, gli disse con voce affettuosa:

- Fai il bravo mentre starò via per un po', mi raccomando, ok? -
Il bimbo annuì di "si" con la testa.

- Bravo bambino. - disse la madre felice - La mamma torna subito, amore, non temere. Devo solo accompagnare questo simpatico signore nello spazio. -
- Ti voglio bene, mammina. - le rispose il bambino con le guance arrossite, dandole poi un bacetto sulla guancia destra.
- Anche io te le voglio, piccolo mio. - rispose la madre al figlio, accarezzandogli dolcemente il viso.

Dopo i saluti, Lady Earth strinse forte la mano sinistra di Lux, dicendogli:

- Tieniti forte, bon amì. Creerò una barriera digitale intorno a noi che ci porterà velocemente nello spazio. -
- D'accordo. - rispose Lux.

Dopo aver creato la barriera con uno speciale strumento tecnologico, Lady Earth e Lux partirono alla volta dello spazio; durante il tragitto, Lux vide tutta la città di New Washington dall'alto per poi vedere sotto i suoi piedi delinearsi sempre più i bordi degli Stati uniti d'America.
Ad un certo punto, Lux vide il pianeta Terra (New Gaia) circondato verticalmente da una gigantesca struttura a forma di anello.
Lux chiese alla presidentessa

- Cos'è quella struttura circolare intorno a New Gaia, mia signora? -
- Quello è un trita corpi celesti, costruito nel 27° secolo dal nostro noto scienziato Alfred Synton. Lo sentirai parlare molto spesso da ora in poi. - rispose la donna.
- E a che cosa serve il trita corpi celesti? -
- Semplice!!! - rispose Lady Earth con un sorriso - Serve a triturare letteralmente qualsiasi meteorite in rotta di collisione con il nostro pianeta. Il trita corpi celesti, quando individua un meteorite dal lontano, si attiva girando velocemente su se stesso a 360°. -
- Woh... -
- Alfred è stato il più grande scienziato di tutti i tempi; dobbiamo molto a lui. -
- Lo credo. -
- E non è finita qui, caro mio, il bello deve ancora arrivare. -
- E cioè? -
- Ogni cosa ha il suo tempo, caro. Ecco, siamo arrivati!!! -

Dopo qualche minuto di viaggio, finalmente i due arrivarono all'accademia del Cigno Fedele, un'accademia situata all'interno di una piccola colonia spaziale, fondata da Lady Earth in persona nel mese di Gennaio del 3000.
L'accademia era enorme, fantastica e rivestita in stile "star wars", mentre la colonia si mostrava all'esterno con la forma di un cigno.
Il prato che circondava l'accademia era artificiale e le strutture dell'edificio si mostrava con delle curvature perfette in stile futuristico.
Il cielo blu che Lux vide all'interno della colonia era anche quello artificiale, prodotto dalle macchine interne.
All'accademia c'erano molti ragazzi come Lux (umani, alieni, robot e mutanti) e tutti studiavano e partecipavano alle varie missioni imposte dai loro tutori.
Vedendo Lady Earth, i ragazzi si inchinarono davanti a lei e la salutarono con affetto. 

- Buon giorno, miei cari apprendisti. - disse contenta Lady Earth ai ragazzi - Vi presento un vostro nuovo compagno: si chiama Lux Black, proviene dal 21° secolo ed è anche lui è qui per frequentare l'accademia. -

- Salve Lux!!! - gridarono tutti con affetto e partecipazione.
- Ehm... Salve ragazzi. - rispose timidamente il ragazzo.

Una volta entrati all'accademia, Lux vide migliaia di persone salire e scendere le scale aeromobili, chiacchierare fra di loro e correre ai corsi.
Saliti all'ultimo piano, i due entrarono in un salone molto spazioso, dove i ragazzi erano suddivisi in gruppi e stavano attendendo di essere chiamati dai loro tutor per portare al termine qualche missione.

- Ora puoi anche continuare da solo, caro Lux. - gli disse Lady Earth con un dolce sorriso.
- Cosa devo fare, adesso? - le chiese il ragazzo.
- Questo è il salone di ritrovo. Tutte le persone che vedi qui stanno attendendo di essere chiamati dai loro tutori per portare al termine qualche missione. 
Le missioni sono basate tutte sui livelli di combattimento di ogni gruppo. -
- Io, però, non ho nessun gruppo, come faccio? -

- Non ti preoccupare, Lux, mi sono presa la libertà di iscriverti a un gruppo di quei bravi ragazzi laggiù che sono stati d'avvero molto contenti di accoglierti. - disse la donna indicando un gruppo composto da due ragazzi e da una ragazza molto carina.

La donna presentò Lux ai ragazzi, dicendo loro:

- Ragazzi, lui è Lux, il ragazzo di cui vi ho parlato ieri. - 
- Salve Lux. - rispose un ragazzo biondo - Benvenuto nel nostro gruppo. Il mio nome è Alex Jack Freeman, piacere di conoscerti. -
- Il mio nome, invece, è John Mc Crockett. - si presentò un ragazzo di colore.
- Il mio nome, invece, è Michelle Luxury White. - si presentò, infine, la ragazza carina.

Alex era un ragazzo di 18 anni, alto 1,78 m e avente i capelli corti, lisci e biondi che gli arrivavano fino alla nuca, degli occhiali con una montatura sottile e occhi blu. Infine il ragazzo indossava una tuta spaziale rossa con i pantaloni blu e degli stivali bianchi.

John, invece, era un ragazzo di colore di 19 anni, alto 1,79 m e avente i capelli corti, lisci, neri e ben pettinati all'ingiù, un naso sottile, occhi verdi.
Inoltre il ragazzo indossava una tuta spaziale blu con dei pantaloni neri, degli stivali bianchi e una sciarpa di cotone intorno al collo con disegnata sopra il nome e la bandiera della sua squadra di calcio intergalattica del cuore:
gli Uranus Kingdom.

Infine Michelle era un'affascinante ragazza di 16 anni e mezzo, una bellezza straordinaria e dolce come quella di un cigno, alta 1,80 e avente i capelli lisci e ondulati fino alla schiena, carnagione chiara, naso sottile e affusolato, occhi marroni e un sorriso fantastico da far innamorare chiunque. 
Infine Michelle indossava una tuta spaziale femminile bianca con una gonna, delle calze e dei tacchi neri a spillo, degli orecchini d'argento a forma di cuore e una collana, costituita da un insieme collegato di mezzelune.

Dopo le presentazioni, Lady Earth se ne tornò alla Casa Bianca, mentre Lux e i suoi nuovi tre amici stavano aspettando di essere chiamati.


Copyright di Bruno Rinaldo (alias LuxKatoUlisse).







 

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Capitolo 6
*** Marte: la caverna delle emozioni ***


Capitolo 6
Marte: la caverna delle emozioni

 

 
Michelle, guardando Lux, ebbe l'impressione di averlo già visto in passato da qualche parte ma al momento la ragazza non riusciva a focalizzare tale pensiero; i ricordi le risultavano sfocati e imprecisi.
Lux ebbe la stessa sensazione su Michelle; guardandola da vicino, ebbe uno strano flashback dal passato ma il suo cervello razionale sembrò rifiutarlo.
Mentre i ragazzi stavano chiacchierando, si presentò loro un gruppo di tre giovani: due gemelli e un ragazzo.
Lux intuì subito che il ragazzo in questione fosse il leader del gruppo, ma gli parve immediatamente un tipo poco per bene.
Michelle, Alex e John sembravano, invece, riconoscere il gruppo, non a caso si poteva leggere sul loro viso amarezza e disprezzo nei confronti del gruppo stesso.

Il ragazzo era alto 1,79 m, avente i capelli lunghissimi, neri e avvolti a coda di cavallo, occhi verdi, pizzetto sul mento e indossava una tuta bianca con addosso un giubbotto di pelle (tanto per vestirsi in maniera aggressiva e accattivante), dei pantaloni neri, degli stivali blu scuri,  un piercing sul labbro sinistro e degli orecchini d'oro ad anello sulle orecchie.
Il ragazzo si chiamava Brux Sulam Lupus.


I gemelli, invece, erano alti entrambi 1,79 m, aventi i capelli corti e neri, un viso paffuto (ma non molto), una corporatura robusta, occhi marroni e si chiamavano Mim e Dork. Mim indossava una tuta spaziale rossa con pantaloni neri e gli stivali bianchi, mentre Dork indossava una tuta spaziale blu con i pantaloni bianchi e gli stivali neri.

Michelle, pizzicando Lux da dietro la schiena, gli fece segno a non fidarsi di Brux e il ragazzo recepì a volo il messaggio dell'amica.
Avvicinandosi a Lux, Brux gli disse con un sorriso sinistro:

- E cosi sei tu il ragazzo di cui Lady Earth ci parlò ieri, nevvero? Lasciami che mi presenti:
il mio nome è "Brux Sulam Lupus" e questi due sono i miei amici "Mim" e "Dork". -

Brux poi, fissando per un attimo Michelle con aria maligna e sorridente, si girò di nuovo verso Lux, dicendogli ancora:

- Ho sentito dire che ci assegneranno delle missioni individuali, ma la vostra, credo, sarà molto pericolosa, sai? Prima che tu arrivassi, c'era un bambino che si era unito al tuo gruppo.
Poverino, l'anno scorso perse la vita durante una missione sulla luna. - disse Brux con tono sarcastico - Mi auguro che ciò non accada di nuovo. -

Sentendo quelle parole crudeli, Michelle strinse i pugni dalla rabbia e Lux, guardandola, capì subito che la ragazza stesse soffrendo.

- Ti dò un consiglio appassionato dato che mi sei simpatico: lascia il gruppo che ti è stato assegnato e unisciti a noi. Noi ti possiamo dare una mano. -

Alex, Michelle e John erano molto preoccupati, temendo che Lux li potesse tradire, ma il ragazzo capì subito che ciò si trattava di una trappola e con aria serena rispose a Brux:

- Grazie mille, ma me la so cavare davanti ai pericoli e poi io ho al mio fianco i miei nuovi amici che mi proteggeranno: Alex, John e Michelle. -

Gli amici di Lux sorrisero per la sua risposta intelligente, soprattutto Michelle, la quale si sentì completamente soddisfatta.
Brux, colpito nell'orgoglio, disse con tono furioso a Lux:

- Ti credi di essere un grande solo perché porti fin da piccolo una maledizione dei tuoi occhi? Scommetto che senza di essa, tu non varresti niente, ci scommettiamo? -
- Con, o senza il maleficio, potrei farti male lo stesso. - gli rispose Lux con un'aria distinta - Ma dato che sono un signore, non mi andrebbe di abbassarmi al tuo livello. -
- D'avvero? - gli chiese Brux con aria stupita.
- Si, caro. Stai parlando con un piemontese. - disse Lux alzando la testa verso l'alto come segno di nobiltà.
- "Piemontese"? Ha ha ha, oddio, non ci posso credere!!! - rise a crepapelle Brux - Non ho mai sentito una risposta cosi assurda in vita mia!!! Sentivo qualche accento italiano mentre parlavi la nostra lingua. -
-  "Assurda", dici? La tua reazione, invece, lascia molto a desiderare. Sicuro di essere un mio coetaneo? -
- Oh, no... Adesso stai toccando il fondo, ragazzo. Non ci siamo, "tesoro". Tu credi di poter sfidare me? -
- Si! - rispose Lux con tono deciso.
- Allora non mi conosci affatto, ragazzo. -
-Oh, ecco che ci risiamo, oddio! - disse con rammarico John, toccandosi la fronte e riferendosi all'evento che stava per accadere.

Brux, assumendo un comportamento poco ortodosso, prese dal suo apparecchio sul braccio a forma di orologio un file virtuale, grazie al quale recitò una sua specie di poesia di presentazione:

- Hanno parlato molto di me,
tutti mi temono e vi spiego il perché:
anche la morte sentendo il mio nome
scappa impaurita e non si sa come.
Basta una goccia di rabbia e dolore, 
da farmi esplodere, diffondendo il terrore.

 
State attenti, ragazzi. Potrei farvi molto male. -
- Tutto qui? - gli chiese Lux con aria stupita - Ma era proprio necessario una stupida filastrocca senza senso? -
- Ma come ti permetti??? - gli chiese furioso Brux - Chiedi a qualcuno se sono pericoloso. -
- Non provocarmi, Brux. -
- Sennò che fai? Mi uccidi con i tuoi occhi? - gli chiese Brux con aria divertita.

In quel momento Lux si stava quasi togliendo le lenti a contatto ma Michelle lo fermò appena in tempo, ricordandogli poi di quello che lui aveva detto riguardo alla nobiltà d'animo.

- Fermati!!! - disse Michelle a Lux - Non vale la pena sporcarsi le mani con lui. Brux è solo uno stupido ragazzo, al quale gli piacciono le stupide filastrocche senza senso. -
- Hai ragione, Michelle. - rispose Lux dopo essersi rilassato - Stavo quasi perdendo il lume della ragione. - 

Dopo aver fatto una risata malvagia, Brux, accompagnato da Mim e Dork, liquidò i ragazzi per poi dirigersi sul proprio luogo di attesa.
Alex disse contento a Lux:

- Sono molto fiero di te, Lux. - gli disse appoggiandogli le mani sulle spalle - Sei veramente uno di noi, amico. - 
- Grazie Alex. - gli rispose contento Lux - So riconoscere le brave persone. -

Lux, guardando Michelle triste e con la testa calata, andò da lei e gli chiese con premura:

- Va tutto bene, Michelle? -
- Brux ha ragione. - gli rispose la ragazza con tono cupo - Prima che arrivassi tu, c'era veramente un bambino che perse la vita in quella missione. Quel bambino era il mio fratellino. -
- Mi dispiace molto, Michelle. - gli rispose il ragazzo con tono dispiaciuto - Come è successo? -

Michelle decise di non rispondere alla domanda, ma per non essere scortese con il ragazzo, gli disse:

- Sinceramente non mi va di parlarne; non è una bella storia da raccontare. -
- D'accordo! - rispose Lux - Comunque ricordati che se hai bisogno di qualsiasi cosa, io ci sarò sempre, non temere. - 
- Grazie Lux. - rispose la ragazza contenta dopo essersi asciugata le lacrime con le sue belle dita affusolate e lo smalto rosso - Non sapevo che nella tua epoca ci fossero delle persone tanto gentili e dolci come te. -
- Cerco solo di fare la cosa giusta nella vita. -
- Ottimo! Ti prometto che quando ne avrò voglia, ti racconterò tutto, ok? -
- Ok, Michelle. Ora andiamo a svolgere questa missione, ragazzi. Human Nation ci aspetta. -

 

Studio del prof. Pitt

Dopo qualche minuto, finalmente i ragazzi vennero chiamati dal loro tutore delle missioni:
il tutore era un alieno, appartenente alla specie dei grigi (un grigio alto), dotato come la sua specie di una grande saggezza ancestrale e alto 1,80 m. Il tutore era era noto come il "professor Pitt Gonzales".
Lux si sentì ancora più emozionato di prima, dato che era la prima volta per lui trovarsi di fronte a un vero alieno. I mutamenti bruschi della sua realtà lo indussero a considerare il 21° secolo come obsoleto e fittizio.

- Buon giorno, ragazzi. - rispose il professore con un tono di voce calmo e basso - I nemici hanno cambiato strategia, nascondendosi nei bassifondi dei pianeti, ma dalla vostra parte avete ora il vostro amico Lux, perciò non dovreste avere problemi nell'affrontare la missione che starò per darvi. -
- Mi scusi, signore, come fa a sapere il mio nome? - gli chiese Lux con aria sorpresa.
- Semplice! - rispose l'alieno - Lady Earth mi ha raccontato tutto su di lei, sign. Lux. Il compito da svolgere che vi starò per dare è una missione di serie A. -
- COSA??? - gridarono sorpresi Michelle, John e Alex in coro.
- Questa missione è difficile per caso? - chiese incredulo Lux ai ragazzi.
- Ma professore... - intervenne preoccupata Michelle - Io pensavo che lei ci desse una missione di serie B. -
- Se Lux sfrutterà il suo maleficio oculare per fini positivi, potrete riuscire a superare qualsiasi sfida. - rispose il professore.
- Ma signore, io ho ancora dei problemi nel sfruttare a mio piacimento il mio maleficio. - gli fece presente Lux con aria preoccupata.
- Abbiamo pensato anche a questo particolare, sign. Lux - rispose l'alieno - Un mio collega androide, il professor Algokitmo, si è offerto volontario nell'aiutarla a controllare il suo maleficio oculare. -
- Ah, ok! - rispose rassicurato Lux.
- E se non ce la dovessimo fare in questa missione? - chiese John preoccupato al professore.
- È stata Lady Earth a chiedermi di affidarvi questa missione. - rispose l'alieno.
- Ah, ok. - risposero tranquilli i ragazzi.
- Tornando alla missione, avete il compito di andare su Marte, nei pressi di un antico deserto, dove vi è la famosa "caverna delle emozioni". -
- "La caverna delle emozioni"??? - risposero impressionati a coro Michelle, John e Alex.
- Cos'è la Caverna delle emozioni? - chiese Lux.
- La caverna delle emozioni è stata chiamata cosi per via delle sue caratteristiche particolari, uniche su tutta Human Nation. - spiegò il professore - La caverna ha origini molto antiche, risalenti a milioni di anni fa, quando su Marte vivevano gli antichi abitanti nativi.
I primi marziani, secondo gli ultimi reperti fossili trovati sul pianeta rosso, erano suddivisi in due tipi:
  • i lavoratori (la maggioranza del popolo; praticavano lavori umili ma vivevano serenamente);
  • i sacerdoti (sommi profeti che custodivano gelosamente tutti i saperi dell'universo).
I primi marziani erano un popolo vegetariano e pacifico, in armonia con molte specie viventi dell'universo e Marte era considerata una specie di "via della seta dello spazio".
I sacerdoti veneravano la caverna come un tempio sacro, mettendosi in contatto con delle strane voci provenienti da altri mondi.
Un terribile giorno, su Marte scoppiò la siccità globale che rese i terreni infertili; nulla crebbe da allora.
I marziani, allora, furono costretti tutti ad abbandonare per sempre il pianeta, tranne uno che decise, invece, di restare nella caverna.
Dopo che l'umanità conquistò il pianeta rosso millenni più tardi, studiando la caverna ella ha scoperto che al suo interno ci sono delle onde elettromagnetiche particolari, rilevate con il K2, in grado di interagire con il nostro ipotalamo.
Se dovreste vedere la sagoma ectoplasmatica del marziano rimasto, state tranquilli; non è il suo fantasma ma bensì gli effetti di queste onde.
Chi entra nei sotterranei della caverna, infatti, assume uno stato di trance, con il rischio di vedere cose che in realtà non esistono.
State attenti, ragazzi, o potreste perdere voi stessi. -
- Woh... - rispose sbalordito Lux.
- Qual'è allora la nostra missione? - gli chiese ansioso Alex.
- Prendere all'interno della caverna una pietra molto particolare. - rispose l'alieno - La pietra è di colore nero carbone ed è chiamata da noi "la matrice".
Questa pietra è importante per noi, poiché questa contiene degli elementi chimici in grado di darci le giuste informazioni per creare una nuova arma di difesa contro i Rettiliani. -
- Ancora loro? - gli chiese Lux con aria tesa.
- Siamo ancora una volta in guerra con loro. - rispose l'alieno - Unite le vostre forze per trovare la matrice. Questa dovrebbe essere posizionata nei sotterranei. -
- D'accordo, signore, porteremo al termine questa missione! - rispose Alex con un tono deciso.
- Ora tornate nelle vostre stanze dell'accademia per riposarvi un po'; Partirete da qui fra tre ore con un pullman spaziale che vi verrà a prendere per condurvi su Marte. -
- Grazie, signore. - rispose contenta Michelle.
- E per quanto riguarda lei, sign. Lux, mi segua. La porto dal professor Algokitmo. - disse l'alieno al ragazzo.
- D'accordo! - rispose Lux con tono deciso.

Dopo aver accettato l'incarico, i ragazzi ritornarono nelle loro stanze a riposarsi, mentre Lux seguì l'alieno verso la palestra dell'accademia, situata nel cortile dell'edificio.
Durante il tragitto, Lux trovò curioso non solo il tipo di camminata dell'alieno ma anche la sua altezza di 1,80 m che superava di gran lunga la sua.
Il ragazzo si sentì un po' a disagio, ma l'alieno cercò di tranquillizzarlo, dicendogli:

- Non si agiti, sign. Lux. Capisco perfettamente che fino ad ora lei non abbia mai visto di persona un alieno. -
- Mi sento veramente strano... - confessò il ragazzo.
- È naturale, sign. Lux. Lei ragiona ancora da essere umano, non è abituato a convivere con il diverso, ma stia tranquillo: sono un grigio ma non mordo mica. -
- Se Lady Earth si fida di lei, allora anche io nutro fiducia nella sua persona, signore. -
- Ottimo, mi fa piacere sentirglielo dire. La nostra specie di grigi è sempre stata alleata con voi. -

 

Palestra

Arrivati in palestra, il prof. Pitt fece presentare a Lux il prof. Algokitmo, un androide dalle sembianze umanoidi, in grado di provare emozioni e sentimenti umani.
L'androide, rivestito interamente d'oro, era alto 1,82 m e aveva una faccia scolpita in un volto umano,  un corpo robusto e atletico, un insieme di circuiti di grosso spessore attaccati dalla nuca alla schiena superiore e, infine, il suo cervello positronico lo si poteva notare dal suo capo per metà composto da vetro.
Il prof. Algokitmo, avvicinandosi a Lux, gli disse contento:

- Salve ragazzo, Lady Earth mi ha raccontato tutto e sono pronto a darti subito una mano. Il mio nome è Algokitmo, piacere di conoscerla. - rispose l'androide con una voce artificiale e rassicurante.
- Ottimo, grazie, signore. Mi chiamo Lux, piacere di conoscerla. - rispose emozionato Lux, porgendo la mano all'androide.

Dopo una bella stretta di mano, Algokitmo disse a Lux:

- Le spiego ora qual'è il vero problema del suo maleficio. - spiegò l'androide a Lux - Il suo maleficio oculare viene regolato da una quantità di energia che lei usa inconsciamente: 
più energia lei usa e più il maleficio diventa sempre più forte. -
- In parole povere cos'è in realtà questo maleficio? - gli chiese Lux.
- In realtà il maleficio non è altro che una tecnologia aliena molto particolare, una tecnologia composta dalle nanomacchine, le quali hanno il compito di convertire parte della nostra energia vitale in energia distruttiva.
Il maleficio è composto interamente da onde elettromagnetiche speciali, in grado, secondo alcuni, di modificare lo spazio - tempo; ciò spiegherebbe perché le vittime sono soggette ad incidenti di vario genere. -
- Woh... - disse stupito Lux.
- Tutto ciò non ha nulla a che fare con la "magia oscura"; tutto può essere spiegato scientificamente.
Lei può controllare il maleficio con la forza della mente e per dimostrarlo, si deve togliere le lenti a contatto. -
- Ma non la farò del male? -
- Tranquillo, giovanotto, il maleficio non ha alcun effetto con gli androidi. Si può togliere le lenti. -

Lux si tolse le lenti a contatto e nell'aria subito si avvertì un qualcosa di oscuro.
Il prof. Algokitmo disse poi: 

- La quantità di energia del suo maleficio viene misurata da uno strumento, chiamato "sfigometro". -
- "Sfigometro"? - gli chiese il ragazzo con tono meravigliato.
- Lo sfigometro è un rilevatore di energia distruttiva, un'ulteriore evoluzione del K2 con esattezza.
Lo strumento si basa su una nuova unità di misura, chiamata "sfiga volt", composta a sua volta da una scala di valori che vanno da 0 a 300. -
- Interessante. -
- Il punto critico è di 150, mentre il massimo di tutte le sfighe è di 300. -
- Aspetti... Questo vuol dire che io non sono l'unico ad avere questo maleficio, ho capito bene? -
- Esatto, sign. Lux. Ci sono anche diverse persone, anche se poche, che possiedono come lei il maleficio oculare. Ecco perché abbiamo inventato lo sfigometro. -
- Ah, ok. -
- Ora lo sfigometro segna una quantità di energia pari a 250, ma ogni volta che lei si rimette e si toglie le lenti a contatto, la quantità rilevata varia senza controllo.
Ora si rimetta le lenti a contatto e poi se le tolga. -

Lux obbedì e, una volta tolte di nuovo le lenti, lo sfigometro segnò 180 sfiga volt; il ragazzo rifece di nuovo la stessa azione e lo sfigatometro rilevò 220 sfiga volt.
Il prof Algokitmo disse a Lux:

- Ha capito come funziona la cosa? La quantità di energia varia solo perché lei non sa controllarla ancora. Le insegno subito come si fa. -
- Va bene. - rispose il ragazzo con aria determinata.
- Tutto dipende dalla sua attività celebrale che fa da motore al maleficio. Ora chiuda gli occhi e, con la sua mente, scova dentro di se l'energia che avverte. -

Lux obbedì chiudendo gli occhi e si concentrò al massimo per scovare l'energia dentro di se. All'inizio l'impresa non fu affatto facile, ma poi il ragazzo, grazie alla sua forza di volontà di ferro, riuscì finalmente a percepire l'energia.

- L'ho scovata, signore! - rispose il ragazzo.
- Ottimo! . rispose l'androide - Ora immagini semplicemente nella sua mente di far diminuire l'energia distruttiva del maleficio. Si ricordi che lo sfigometro sta segnando in questo momento 220 sfiga volt. -

Lux obbedì di nuovo è anche questa volta, nonostante tutte le difficoltà nel riuscire nell'impresa, l'energia distruttiva cominciò a diminuire solo dopo qualche minuto, anche se lentamente.
Il sudore di Lux uscì dalla sua pelle in maniera copiosa con un aumento dei battiti cardiaci ma i suoi sforzi, alla fine, vennero premiati.
Lo sfigometro segnò questi valori:

200 - 192 - 185 - 173 - 150 - 148.

- Ottimo, signore! - gli disse contento l'androide - Ora, invece, faccia l'operazione inversa: immagini di poter aumentare il maleficio. -

Lux obbedì di nuovo e lo sfigometro segnò altri valori:

170 - 185 - 198 - 210 - 250 - 262 - 280 - 290 - 300.

Dato che la quantità di energia malefica era altissima in quel momento, Lux decise di abbassarla fino ai 140 sfiga volt. Il prof. Algokitmo, contento nel vedere il suo nuovo allievo mostrare immediatamente dei progressi, disse al ragazzo:

- Complimenti sign. Lux, non avevo mai visto fino ad ora un ragazzo cosi volenteroso come lei. Il 1° marzo prossimo si terrà un torneo robotico su Titano, uno degli eventi sportivi importanti, e avevo pensato di iscriverla al torneo, ci sta? -
- Che tipo di torneo è? - gli chiese Lux.
- Ogni concorrente dev'essere in grado di pilotare un androide; il torneo è in realtà composto da una serie di incontri e il vincitore assoluto di questa edizione sarà ricordato negli annali della storia. -
- Interessante. -
- In questi giorni le insegnerò a pilotare con la forza della sua mente un androide; ci saranno degli appuntamenti e il primo si terrà martedì 18 febbraio qui da me, d'accordo? -
- Ok, signore, mi iscrivo al torneo. -
- Eccellente! - rispose soddisfatto l'androide - Ora lei può controllare tranquillamente il suo maleficio e togliersi le lenti senza alcun problema.
Si ricordi di mantenere il maleficio a 1 sfiga volt quando si toglie le lenti. Alle persone che le staranno accanto, non accadrà nulla, stia tranquillo. -
- Ok, prof. - rispose Lux contento - Grazie mille per avermi aiutato. Mi serviva proprio un aiuto per controllare il mio maleficio. -
- Di niente, sign. Lux. Venga a trovarmi quando vuole e ora vada un po' a riposarsi. Le aspetta una dura missione fra tre ore. -
- Lo so! -
- Prima, però, che lei se ne vada, le dovrò impiantare qualcosa nel suo cervello. -
- Che cosa? -
- Stia tranquillo: l'operazione è breve e indolore. La istallerò un chip che le permetterà immagazzinare tutta l'energia del maleficio oculare per poi trasformarla come arma contro i nemici. -

Avvicinandosi a Lux, Algokitmo fece uscire dalle dita della sua mano destra dei filamenti metallici sottilissimi che si muovevano velocemente come un mazzo di piccoli e sottili serpenti. Tali filamenti poi entrarono nella narice destra del ragazzo, al fine di raggiungere il cervello; l'operazione terminò in soli dieci secondi.

- Basta solo usare il pensiero per mettere in funzione il chip. Questo la aiuterà a controllare meglio il suo maleficio. - disse l'androide al ragazzo.
- Oddio, grazie mille prof. - disse contento Lux.
- Di niente, ragazzo. Ora vada a riposarsi. -

Detto ciò Lux salutò il prof. Algokitmo e ritornò dai suoi amici.

 

In partenza verso Marte

  
Dopo tre ore, Lux, Michelle, John e Alex furono convocati per partire alla volta di Marte, un pullman spaziale li venne a prendere all'accademia e insieme partirono alla volta del pianeta rosso.
Durante il tragitto, Lux notò che Michelle aveva un'espressione di viso molto malinconica come se stesse pensando ad una cosa che la stesse tormentando da tempo; i suoi bei occhi erano lucidi come il riflesso del mare, intenti a fissare il vuoto in direzione del pavimento del veicolo.
Michelle si strinse con le braccia alla vita e Lux voleva dirle qualcosa per consolarla un po', ma poi pensò che se lo avesse fatto, si sarebbe dimostrato agli occhi della ragazza invadente, ma il ragazzo non riuscì a distogliere lo sguardo dal suo bel visino malinconico, così si sedette accanto a lei e le mise dolcemente una mano sulla spalla per rasserenarla; Michelle puntò al ragazzo solo un'occhiata, dopo di che fissò di nuovo il pavimento con aria assente.
Dopo soli 12 minuti di viaggio, poiché il pullman spaziale viaggiò ad una velocità impressionante, i ragazzi arrivarono su Marte, atterrando in un deserto molto simile a quello del Grand Canyon sulla Terra.
Quando il pullman spaziale stava scendendo verso l'atmosfera marziana, Lux notò dal finestrino un pianeta Marte molto diverso da quello che era sempre stato abituato a vedere nel 21° secolo in televisione.
Marte conteneva anche gli oceani e la vegetazione simile a quella della Terra; inoltre il ragazzo notò dal lontano anche delle costruzioni artificiali di metropoli.
La capitale di Marte, di nome Garthlost (un nome stranissimo poiché di origine aliena), era una super metropoli molto estesa, il doppio della capitale del Giappone.
Lux ebbe delle strane sensazioni molto forti sapendo di poter fare, vedere e incontrare cose che nel 21° secolo non erano possibili.
Il ragazzo poteva andare ovunque nel futuro, anche sulla Luna come se niente fosse.
Il ragazzo, inoltre, si sentiva come un vero protagonista di una nuova realtà, di un nuovo mondo che gli stava fornendo sempre delle belle sorprese;
ormai per lui gli alieni, le tecnologie avanzate e le altre forme di vita nell'universo non erano più un mistero.
Come aveva potuto l'essere umano, in soli mille anni, rendere Marte simile alla Terra? Semplice, grazie all'aiuto degli alieni.
Alex, guardando il viso stupito di Lux, gli chiese con un sorriso:

- Bello, è? So che nella tua epoca, Marte era solo un pianeta geologicamente morto. -
- C'è anche ossigeno qui. - disse sorpreso Lux.
- Ora Marte possiede anche la flora e la fauna come quella su New Gaia, fratello. - gli disse John - Sai come tutto ciò è stato reso possibile? -
- Lo so! - rispose Lux - Mentre stavo venendo in quest'epoca, mio zio mi aveva raccontato proprio tutto. So come è stato possibile risvegliare il nucleo del pianeta rosso. -
- Molto bene! - disse contenta Michelle - Ora andiamo nella caverna. -

I ragazzi entrarono nella caverna e Lux, attivando il suo chip ne cervello con la forza della sua mente, riuscì a materializzare dalle sue mani una torcia.

- Woh, che ficata! - disse senza parole John a Lux.
- È stato il professor Algokitmo ad installarti il chip nel cervello? - chiese Michelle a Lux.
- Esatto! - rispose contento il ragazzo - In più ora so controllare perfettamente il mio maleficio oculare. Tutto ciò è sempre merito del prof. Algokitmo. -
- Che bella notizia! - esultò Alex.

La caverna delle emozioni sembrò come tutte le altre, ma al suo interno nascondeva delle insidie.


Copyright di Bruno Rinaldo (alias LuxKatoUlisse).



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Salve a tutti, voglio specificare ancora che anche l'immagine presente nel paragrafo "In partenza verso Marte" l'ho fatta io con Blender, software di modellazione e animazione 3D.
Spero che la mia storia stia continuando a piacervi.
Un abbraccio.
Bruno









 
 

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Capitolo 7
*** Contatti da un'altra dimensione ***


Capitolo 7

Contatti da un'altra dimensione

 
La caverna delle emozioni si presentò inizialmente sinistra, cupa e meno accogliente:
le gocce d'acqua rompevano il silenzio cadendo a terra e l'atmosfera cominciò ad essere putrida man mano che si avanzava verso le scale sotterranee.
Tappandosi il naso, Michelle gridò:

- Oddio, che puzza! -
- Resisti ancora, Michelle! - le disse John - Ne abbiamo viste di tutti i colori nelle missioni. -
- E poi ti ricordi quella volta quando siamo andati a finire nel concime delle mucche lunari? - le fece ricordare Alex - Bella quella missione. -
- Non mi serve affatto la vostra compassione, ragazzi! - rispose Michelle con un tono secco - In tutta la mia vita non ho mai sentito una puzza cosi acre. -

Lux, concentrandosi al massimo per mettere in funzione il suo chip nel cervello, materializzò dalle sue mani una bomboletta profumata e spruzzò nell'ambiente un deodorante naturale, in grado di eliminare le molecole del cattivo odore di qualsiasi cosa.
Il chip conteneva al suo interno anche una serie infinita di prodotti da materializzare ogni volta che lo si vuole; anche tale tecnologia è di origine aliena.

- Meno male che ci sei tu, Lux. Pensi sempre a tutto. - gli si complimentò John.
- Grazie mille, amico. - gli rispose contento Lux 
- Lo sai, Lux? - gli disse Michelle con un dolce sorriso, avvicinandosi poi al ragazzo - Mi servirebbe proprio un uomo tuttofare. -
- MICHELLE!!! - la ripresero in coro John e Alex.
- He he he, scherzavo ragazzi. - rise a crepapelle Michelle - Andiamo, sono una ragazza seria io. -
- Meno male, perché pensavamo di no. - le rispose Alex.
- Hey, che cosa vorresti insinuare??? - gli chiese la ragazza con aria offesa.
- Scherzavo anche io, Michelle, tranquilla! - la tranquillizzò Alex - Ora siamo pari! -

John, fermandosi improvvisamente, mise una mano sull'addome e gridò come un matto, dicendo ai ragazzi:

- AGLIA, CHE MALE!!! MA CHE MI STA SUCCEDENDO, ODDIO??? -

I ragazzi accorsero preoccupati e Michelle, che sembrava quasi sul punto di piangere, chiese all'amico con tono teso:

- John... John... Oddio, ma che ti sta succedendo? John!!! -
- Hahaha, ci sei cascata! - disse burlescamente John, rialzandosi in piedi - Veramente ora siamo pari, signorina! - 

Furiosa per lo "scherzo" di John, Michelle gli mollò un fortissimo schiaffo e furiosa, con un po' di lacrime agli occhi, gli gridò:

- Sei il solito cretino, come ti sei permesso a farci preoccupare tutti??? Queste cose non si fanno, idiota!!! -
- Dai, Michelle, calmati. - le disse Lux, cercando di tranquillizzarla - È stata solo una piccola bravata la sua, tutto qui. -
- D'accordo! - esclamò la ragazza lasciando John - Per questa volta tralascio. - 
- Brava! - le disse contento Lux.
- Certo che hai proprio quello che noi chiamiamo "una mano di fata". - disse con ironia John a Michelle toccandosi la guancia colpita.
- Andiamo, ragazzi! - disse la ragazza, non rispondendo all'ironia dell'amico.

 

Scendendo le scale, i ragazzi si trovarono di fronte ad un antichissimo corridoio fatto interamente di pietra e tufo, illuminato poi dalle luci sferiche messe dall'uomo, dopo la scoperta della caverna.
Lux notò su una parete delle scritte aliene molto antiche e per curiosità provò a tradurle, scegliendo dalle opzioni del suo chip il traduttore universale.
Il ragazzo, poi, tradusse ad alta voce ai ragazzi ciò che stava scritto sulla parete:

- O tu, esploratore, che ti addentri per la prima volta in questo luogo inospitale, ti avverto:
una volta varcata la soglia, non potrai più tornare indietro. 
Viaggerai ai confini del cosmo, dove nessun essere vivente sia mai stato fin'ora, ma perderai te stesso, almeno che tu non ti ravveda.
Trova la luce e sarai salvo.
-
- Woh, che messaggio "incoraggiante". - disse ironicamente John.
- Basta con le chiacchiere, andiamo avanti!!! - borbottò Alex.

I ragazzi proseguirono il viaggio nel corridoio, con la speranza di trovare la matrice e, scendendo altre scale sotterranee, i ragazzi videro davanti a se una piazzetta, costituita poi da quattro corridoi.

- Ma tu guarda il caso. - commentò Lux - Ci sono quattro corridoi e noi ci cadiamo proprio a pennello. -
- Dividiamoci!!! - propose Michelle - Ci terremo poi in contatto con i nostri braccialetti elettronici che abbiamo al polso. -
- Ok! - risposero tutti in coro.
- Mi raccomando, ragazzi. - disse la ragazza - Se vedete qualcosa, avvertiamoci a vicenda, ok? -
- D'accordo! - risposero in coro tutti.
- Però c'è un problema. - notò John - Fin'ora siamo riusciti a proseguire grazie alla torcia di Lux. Lux, potresti materializzarci delle torce, per favore? -
- Niente di più semplice! - rispose Lux materializzando dalle sue mani tre torce.
- Sei grande, fratello! - gli disse John con aria felice.
- Di nulla, amico! - gli rispose soddisfatto Lux.

I ragazzi erano entusiasti di portare al termine la missione, ma dovevano stare attenti alle probabili insidie, ricordandosi poi le parole del prof. Pitt.

 

Incontri stranissimi: John

John, mentre si avviava verso il corridoio, man mano avvertì un odore strano ma invitante di un piatto di lasagne al forno ma dopo qualche passo l'odore svanì improvvisamente e il ragazzo sentì il terreno muoversi.
Quando John abbassò il capo vide una cosa che mai si sarebbe aspettato di trovare in una caverna sotterranea:
il ragazzo aveva i piedi immersi in un liquido verde e appiccicoso che cresceva in maniera esponenziale e tale liquido stava inghiottendo il ragazzo, ma il peggio doveva ancora arrivare.
Improvvisamente si sollevò dal liquido un gigantesco ripiegamento verso l'alto che diede poi alla luce una creatura mostruosa:
un verme disgustoso e gigantesco con i denti aguzzi era intento ad attaccare John e il ragazzo emise un terribile grido di paura.

 

Alex

Nel frattempo, Alex stava camminando verso il suo corridoio ma ad un tratto il ragazzo udì delle voci provenire da una fitta luce in fondo. Una volta raggiunta la luce, il ragazzo si trovò immediatamente catapultato in un altro luogo, per la precisione già direttamente su un ring di box.

- Ma che diavolo sta succedendo qui? - si chiese meravigliato Alex.
- Signore e signori!!! - gridò un presentatore davanti a una vasta platea di persone - Benvenuti all'incontro più fico di tutta Human Nation, yahooooooooo!!! - 

Il presentatore era un trentenne dai capelli corti, brizzolati e bianchi, dal pizzetto bianco sul mento e avente degli occhiali da sole, una giacca tutta verde con una cravatta celeste fosforescente, dei pantaloni bianchi, delle scarpe di cuoio aventi lo stesso colore del pantalone e un orecchino d'oro sull'orecchio sinistro. Infine il presentatore aveva un orologio d'oro e molto costoso del 21° secolo al polso.

Il pubblico era in delirio per l'incontro che stava avvenendo e il presentatore cominciò a presentare gli sfidanti:

- Alla mia destra abbiamo un ragazzo pallido ma da una voglia matta di combattere!!! Alex Jack Freeman!!! - 
- Hey, aspetti!!! - gridò Alex cercando di fermare il presentatore - Non ho mai detto di voler combattere!!! -
- Alla mia sinistra abbiamo, invece, un energumeno di 2,88 m, tutto d'acciaio, tutto completo, signore e signori, ecco a voi Terry lo spaccatutto!!! -

Un robot compatto, gigantesco e terribilmente robusto apparì improvvisamente agli occhi di Alex, spaventandolo terribilmente.

 

Michelle

Intanto Michelle, percorrendo il suo corridoio, udì qualcuno frignare dal lontano con una vocina simile a quella di un bambino. La ragazza vide infatti un bimbo, con un'età compresa tra i tre e i quattro anni e rannicchiato a terra con le spalle appoggiate al muro e la testa china sulle ginocchia; il bimbo piangeva con un forte tremolio.
Michelle, sedendosi vicino al bambino, gli accarezzò leggermente il capo, lo abbracciò e gli chiese con un tono di voce dolce:

- E tu che ci fai qui, piccolino? Perché piangi? -

Il bimbo non rispose continuando a frignare e allora la ragazza decise di rimanere un po' con lui per consolarlo, dicendogli:

- Io sono un'amica, sai? Puoi chiedermi qualsiasi cosa, piccolo. Non avere paura, se ti sei perso stai tranquillo; so dov'è l'uscita. -

Michelle ci sapeva fare proprio con i bambini dato che in passato cominciò a lavorare come babysitter ma in quel momento la ragazza non si rese conto di essersi dimenticata della missione.

 

Lux

Nel frattempo Lux, percorrendo il suo corridoio, vide una piccola luce intensa all'orizzonte, una luce che tendeva ad ingrandirsi sempre di più man mano che ci si avvicinava.
Una volta raggiunta la fonte, Lux si trovò immediatamente catapultato in una laguna notturna con la luna piena in cielo e il ragazzo si rese conto di trovarsi in una campagna.
Il ragazzo, guardando in basso, si accorse di camminare sull'acqua, cosa che gli sembrò al quanto assurda ma mai quanto quello che vide dal lontano:
una bellissima e misteriosa donna dalla lunga veste scollata e bianca, alta 1,80 m e avente tra i 24 e i 28 anni con i capelli neri, lisci e lunghi fino alla schiena, un naso piccolo e dolcemente affusolato, degli occhi verdi, carnagione chiara, un fisico snello, rossetto sulle labbra e smalto rosso sulle dita delle mani e dei piedi, camminava a piedi nudi sull'acqua, volteggiandosi poi come una ballerina di danza classica.
Lux rimase affascinato di fronte a tale bellezza leggiadra e perfetta in tutti i suoi lineamenti tondeggianti e femminili e la donna fece segno piegando l'indice della sua mano destra al ragazzo di venire al suo cospetto.
Il ragazzo, senza indugiare, obbedì alla donna ma incredulo disse poi:

- Tutto ciò non è reale! Come posso percorrere un corridoio sotterraneo e ritrovarmi direttamente in una laguna notturna? Per non parlare poi di camminare sull'acqua. -
- Ptssssss... - lo zittì dolcemente la donna con un sorriso - ... sei troppo curioso per i miei gusti. -

Detto ciò la donna, avvicinandosi a Lux, senza indugiare lo baciò e il ragazzo, prendendoci già gusto ma dimenticando cosi la sua missione, si fece prendere dalla cosa ma poi nella sua mente arrivarono dei brutti ricordi:
la morte dei suoi genitori, Algar che lo attaccò da piccolo, i suoi incidenti spiacevoli che aveva causato involontariamente, la morte dell'oculista e tanti altre altre cose.
Dopo il bacio Lux, svegliandosi dai suoi terribili flashback, vide la laguna improvvisamente mutata con una terra desolata, i vulcani in eruzione e il cielo scuro e pieno di piroclasti delle eruzioni. L'affascinante donna si trasformò in una donna vampiro con i canini lunghi e appuntiti e la veste scollata nera in stile gothic dark.

 

Accademia del cigno fedele

Nel frattempo nell'accademia del cigno fedele, i quattro ragazzi erano seguiti a distanza da una sala operativa, al fine di proteggerli da eventuali pericoli. Il chip installato nel cervello di Lux dal prof. Algokitmo aveva anche la funzione di catalizzatore, ma sempre per fini positivi ovviamente.
Lady Earth, accompagnata da tre bodyguards, entrò nella sala alla volta del settore otto per chiedere a un operatore come stava andando la missione sul pianeta rosso.
La donna, infatti, chiese a uno di loro:

- Come sta andando la missione? -
- I ragazzi sono riusciti ad entrare nella caverna. - rispose un operatore.
- Ah bene! - disse rassicurata la donna.
- Sono scesi verso i sotterranei... -
- COSA? - lo interruppe la donna con aria meravigliata.
- Ehm... dicevo... - disse l'operatore balbettando in seguito alla reazione della donna - ... i ragazzi sono scesi nei sotterranei e stanno sperimentando un contatto con altre dimensioni!!! -
- ODDIO, NON CI VOLEVA!!! - gridò tesa la donna - Non doveva andare cosi, no! -

Gli operatori guardarono meravigliati la reazione improvvisa della presidentessa, chiedendosi che cosa stesse accadendo in quel momento.

- Hanno sbagliato direzione! - continuò a dire Lady Earth - La matrice non si trova affatto nei sotterranei, ma nei pressi della caverna.
Ma perchè il prof. Pitt da sempre tutto per scontato, uffa? -
- Signora, io... - le disse mortificato l'operatore.
- Mi scusi. - le rispose la donna dopo essersi calmata un po' - Mi perdoni per questo inconveniente, è solo che io amo tantissimo il mio popolo, compresi quei ragazzi.
Io sono responsabile delle loro vite e non vorrei che li accadesse qualcosa. -
- Lei ha un cuore d'oro, mia signora. - le disse contento l'operatore - Anche io sarei adirato se sapessi che mio figlio si trovasse in pericolo per un errore. Il suo è un istinto materno, mia signora; dovrebbe essere fiera di se stessa. Lei è sempre stata una brava donna. -
- Grazie mille. - disse la donna commossa.
- Non si preoccupi, mia signora. Presto i ragazzi usciranno da queste dimensioni. La caverna viene usata anche per scopi militari, ricorda?
I militari affrontano le loro peggiori paure per diventare forti guerrieri. -
- Ha ragione. - disse Lady Earth con un sorriso gioioso - Beh, allora buon lavoro, signore. Aspetto con ansia nuovi sviluppi, mi raccomando. -
- Senz'altro, mia signora. -

Lady Earth ritornò nella sua stanza ovale e gli operatori continuarono a lavorare.

 

Sotterranei: dimensione di John

Intanto nei sotterranei della caverna, John era alle prese con un gigantesco verme assassino; il ragazzo non aveva nessuna arma, tranne una torcia in mano.
Improvvisamente, nel momento in cui il verme si preparò all'attacco, John cadde istantaneamente in un grosso burrone, atterrando poi su un terreno molle e puzzolente; le tenebre dominavano la zona circostante.
Quando John riaccese la torcia, trovò una sorpresa al quanto terrificante:
i suoi piedi erano appoggiati su una vasta area di vermi e lombrichi, e la cosa terrorizzò il ragazzo a tal punto da fargli emettere un terribile gemito ad alta intensità. 
Paralizzato dalla fobia per le creature cilindriche, John ebbe una serie di terribili flashback riguardo a tali esseri:
quando il ragazzo era un bambino di soli 5 anni, si spaventò a morte quando, durante il suo quinto compleanno, uscì improvvisamente un verme dalla sua torta; suo cugino, all'epoca dodicenne, gli fece quello "scherzo", nascondendo un verme nella torta per fare un dispetto al piccolo John.
Da allora John aveva sempre avuto paura nei confronti degli insetti cilindrici, svenendo poi alla vista di un grosso millepiedi brasiliano.
Ritornato in se, il ragazzo continuò a gridare ma poi, spinto improvvisamente dalla curiosità, ebbe il coraggio di prelevare un verme e analizzarlo nella sua fisicità, rendendosi conto cosi di aver sempre avuto paura di creature piccole e innocue.

- Sono veramente un cretino. - si disse John con un sorriso - Ho sempre avuto paura di loro solo per via del loro aspetto strano e impressionante.
Ho 19 anni, cavoli, io potrei uccidere questi esserini in un attimo; loro cosa potrebbero farmi?
È tutta colpa di quella sottospecie di mio cugino se io ho sempre avuto una fobia per i vermi da quando avevo 5 anni. Andiamo, quello è solo un maledetto brutto ricordo e per essere sinceri quel ricordo non è nulla a confronto delle vere cose brutte della vita.
Basta, voglio essere coraggioso, proprio come lo era mio padre e ci riuscirò con la forza della mia volontà!!! -

In quel momento, la zona circostante intorno a John svanì nel nulla con l'avvento di una fitta nebbia per poi ritrovarsi nel corridoio; in realtà il ragazzo non si era mai mosso da lì, poiché stava solo sognando all'inpiedi.
Resosi conto della cosa, il ragazzo proseguì il cammino.

 

Dimensione di Alex

Nel frattempo Alex stava combattendo contro il grosso androide Terry lo spaccatutto evitando furtivamente i suoi colpi pensanti. Al pubblico non gli importava la vita del ragazzo, voleva solo vedere un po' di sangue e un "sano" divertimento, ma Alex era stufo di affrontare un match inutile e perciò continuò ad osservare l'avversario al fine di trovargli un punto debole.
Alex era un genio sia dell'informatica e sia di qualsiasi attrezzo tecnologico, addirittura quando era piccolo e frequentava la terza elementare, un giorno egli costruì da solo in casa un androide e lo presentò a un concorso di scienze. Impressionati del suo lavoro, gli insegnanti lo premiarono con una medaglia d'oro.
Una volta trovato il punto debole dell'androide, Alex saltò per evitare un pugno a terra da parte dell'avversario, corse sul suo grosso braccio destro, saltò dalla sua spalla e si aggrappò alla sua schiena, al fine di trovare e premere il pulsante di disattivazione del robot.
Il pulsante era dietro la nuca dell'androide ma il feroce Terry si mosse a destra e a sinistra, al fine di far cadere giù il ragazzo. Alex, però, non si diede per vinto e finalmente premette il pulsante disattivazione, mettendo cosi l'avversario KO.
Il pubblico, però, non fu per niente d'accordo con l'azione del ragazzo, neanche il presentatore, il quale disse a voce alta:

- Incredibile, signore e signori, sembra che l'umano abbia talmente paura di farsela addosso che ha deciso di tagliare la corda, disattivando il robot!!! Che figura, gente! L'umano è proprio un vero vigliacco! -
- Si, hai ragione! - gridò una ragazza dal pubblico
- Muori, vigliacco!!! - gridò un uomo del pubblico ad Alex.
- Non sei degno di vivere! - gli gridò furioso un ragazzo.
- Torna a casa, verme! - gli gridò un altro.
- Fai schifo! - gli gridò un'altra ragazza
- Torna a casa, moccioso! - gli gridò una signora.
- Sei solo una femminuccia! - gli gridò un giovane ragazzo, facendogli il verso del pollo.
- Vai via!!! - gli gridò una persona anziana.
- Non farti più vedere, biondino! - gli gridò un uomo.
- Se tu fossi mio genero, ti avrei già ammazzato! - lo minacciò il padre di una figlia.
- Prega a Dio di non vedermi sulla mia strada, sennò ti ammazzo come un maiale!!! - gli gridò un uomo di campagna.
- Non credo che tu dormirai bene stanotte. Ti ammazzerò nel sonno!!! - gli gridò un ex galeotto.

Non sopportando più tutte le cattiverie appena sentite, Alex gridò furioso:

- ORA BASTA!!! -

Il pubblicò si zittì immediatamente e Alex gridò ancora:

- Non me ne frega un accidente di quello che pensiate di me. Me ne sbatto di voi, avete capito???
Ho vinto l'incontro e basta, e voi avete l'obbligo morale di applaudirmi!!! Io ho la coscienza apposto, ho le persone che mi vogliono bene e che mi sosterranno sempre e ho dovuto affrontare un match che non ho mai chiesto di affrontare!!!
Ho una missione da portare al termine e non so come caspita io ci sia finito qui!
Voi intanto continuate a parlare, a sfogare su di me tutte le vostre ridicole frustrazioni, solo per giustificare la vostra inutile esistenza.
Se volete tutti quanti uccidermi, allora perché non vi fate tutti quanti sotto??? Avanti, oppure i veri vigliacchi siete proprio voi? -

Il pubblico rimase senza parole per la risposta brutale di Alex, quasi da non riuscire nemmeno a dire una sola parola.
Alex poi, dirigendosi verso il presentatore, gli disse con tono determinato: 

- Caro e simpatico signore... - gli disse il ragazzo con un sorriso sarcastico - ... lei è stato il primo a definirmi un "vigliacco", vero? -
- Ehm... io... - balbettò incredulo il presentatore.
- Le dò un consiglio: la prossima volta combatta lei contro un mostro del genere, ok? E poi, per mettere il mio avversario KO, ho rischiato anche la mia vita. -

Alex, fissando per un attimo l'androide, si girò di nuovo verso il presentatore e gli disse ancora:

- "Terry lo spaccatutto", è? L'unica cosa che mi ha spaccato sono soltanto le scatole. Con il vostro permesso, me ne vado da qui a testa alta, alla faccia vostra! -

Dopo aver detto ciò, tutta la zona circostante venne invasa da una fitta nebbia, portando cosi il ragazzo nel corridoio dei sotterranei; anche Alex non si era mai mosso da lì e dopo esserne reso conto, proseguì anche lui il cammino.

 

Dimensione di Michelle

Intanto Michelle stava ancora coccolando il bambino fra le sue calorose braccia, non rendendosi conto che aveva una missione da portare al termine. Il bimbo continuò a frignare ma questa volta silenziosamente e allora Michelle gli disse:

- Ascoltami, piccolo: qualsiasi cosa sia successa ora è passata. Ci sono io qui ora, non temere, piccolo mio. Ti sei perso per caso? Non temere, so dov'è l'uscita, cosi troviamo anche mamma e papà, che ne dici? Staranno in pensiero in questo momento, poverini. -

In quel momento il bimbo smise di frignare e per la prima volta fissò Michelle con aria stranamente sinistra. La ragazza, vedendo il volto del bambino, iniziò a focalizzare qualcosa nella sua mente e quando ci riuscì, saltò immediatamente di scatto con aria stupita. 
Michelle, con aria sconvolta, chiese terrorizzata al bambino:

- Non... non... non ci posso credere! ... Tu mi ricordi qualcuno... No, non può essere, no! Non sarai mica... -
- ... Il tuo fratellino? - la interruppe il bambino con tono freddo e minaccioso.
- No, tu non puoi essere vivo... - disse incredula la ragazza indietreggiando lentamente - Io ti ho visto morire fra le mie braccia. Avevi 5 anni quando ciò è successo! -
- Io sono morto per colpa tua, sorellina!!! - esclamò il bambino con un tono secco.
- No, non è vero!!! - lo contraddisse la ragazza piangendo - É stato solo un terribile incidente! ... Io non volevo che morissi... Io ho cercato in tutti i modi di salvarti... -
- Ma non sono bastati ad impedire la mia morte! -
- Ti prego... - singhiozzò dalle lacrime la ragazza - Non dire cosi, io... -
- Tu cosa??? -
- Ti prego... Non alzare la voce con me, ti prego... Ti giuro che ho fatto tutto il possibile per salvarti la vita, credimi!!! Ti supplico, fratellino mio, amore mio, credimi! -
- SPARISCI!!! - le gridò il bambino con occhi pieni di odio e rancore.

Il bambino si aggrappò alle gambe di Michelle per non farla fuggire e la ragazza gli gridò con aria incredula:

- Che intenzioni hai? Che cosa vuoi farmi??? -
- Tu non scapperai da qui! - le rispose il bambino con il tono minaccioso - Sarai punita, sorellina mia. -
- Lasciami, ti prego! Non scappo, giuro! -
- Aspetta che prima ti porti nel paese delle meraviglie. -
- Cosa? -

Ad un tratto lo spazio circostante mutò istantaneamente, trasformandosi in una zona vulcanica. Michelle, al momento di cadere in un precipizio, si aggrappò su una pietra pendolante e fissò il bambino che la guardava con aria di disprezzo.
Michelle lo supplicò:

- Ti prego, fratellino mio, aiutami a salire, ti prego!!! -

Il bambino, non volendo più saperne niente della sorella, le schiacciò le dita della mano per farla cadere nel burrone.
La ragazza gridò con tanta sofferenza dal dolore, pensando poi al suo senso di colpa che la tormentava dal mese di settembre del 3004, quando il suo fratellino perse la vita durante una missione sulla luna terrestre da parte di un rettiliano spietato.
La ragazza, però, si ricordò anche dei bellissimi momenti passati insieme al suo fratellino, come quella volta, quando aveva 14 anni, fece una  bella sorpresa al terzo compleanno del suo fratellino, regalandogli una piccola space macchinina da corsa;
il fratellino rimase molto felice del regalo della sorella.
Michelle aveva sempre dato molto amore al suo piccolo fratellino, amandolo come un figlio e il fratellino, ovviamente, vedeva la sorella come una madre.
Michelle perse la madre quando ella partorì il suo fratellino e da allora la ragazza, insieme al padre, si era sempre occupata di lui.

- Anche la mamma ti ha sempre odiato, sorellina. - le disse il bambino.
- Hey, aspetta un attimo! - disse Michelle sospettando del bambino - Come puoi dire questo se non hai mai conosciuto la mamma??? -
- Cosa? - disse meravigliato il bambino.

Michelle riuscì a rialzarsi dal burrone, andò verso il bambino e, prendendolo per le braccia, lo fissò con uno sguardo adirato, dicendogli poi:

- Ok, il gioco è finito, chi sei in realtà? -
- Che stai facendo, sorellina??? - le chiese il bambino con un tono furioso.
- Se tu sei veramente il mio fratellino, allora come mi chiamavi spesso? -
- "Michelle"! -
- SBAGLIATO!!! -
- "Sorellina"? - gli chiese il bambino, cominciando ad avere un po' di paura nei confronti della ragazza.
- Sbagliato anche questo, mio caro! Sai come mi hai sempre chiamata per tutto l'arco della tua vita? Mamma! Mi hai chiamata sempre "mamma", perché hai avuto solo me come unico punto di riferimento femminile. -
- Non è vero! - gridò il bambino cominciando a piangere.
- La mamma è morta dandoti alla luce e tu mi hai sempre vista come una madre. Sono sempre stata io a prepararti le pappine quando eri bebè, sono sempre stata io a raccontarti le favolette della buona notte prima che tu ti addormentassi, sono sempre stata io ad insegnarti a camminare e a parlare, e la tua prima parola "mamma" lo dicesti a me! -
- Sei una bugiarda, non è vero! - singhiozzò dalle lacrime il bambino.
- Smettila di recitare, basta!!! -
- Tu mi hai ucciso! -
- D'avvero? Allora che cos'è quello che sto toccando ora? Sarebbe il tuo spirito che dallo stato gassoso è passato allo stato solido? -
- Zitta!!! Che cosa vuoi da me? Lasciami in pace! -
- Smettila di parlare come lui usando la sua voce! -
- Lasciami, mi fai male, ahi!!! -
- Tu non sei il mio fratellino, altrimenti mi avresti dato una mano per tirarmi su dal burrone! Sono stata d'avvero una stupida, io non ho nessuna colpa e il mio fratellino, dall'altro mondo, lo sa benissimo! 
L'ho sempre voluto bene e sempre gliene vorrò. Lui ora vive dentro di me, nel mio cuore! -

Improvvisamente la zona circostante mutò radicalmente, riportando Michelle nel corridoio dei sotterranei. Anche la ragazza si rese conto di aver sognato all'inpiedi e continuò il suo tragitto.

 

Sotterranei

Alex contattò John con il suo braccialetto elettronico, chiedendogli poi:

- Come ti senti, amico? -
- Insomma... - gli rispose John 
- Mi è successa una cosa incredibile: mentre stavo camminando per il corridoio ho avuto una visione, nel quale io stavo disputando un match di box. Alla fine mi ero reso conto di essermi addormentato all'inpiedi. -
- Anche a me è successa più o meno la stessa cosa: ho affrontato le mie peggiori paure, cioè i vermi. -
- Ecco che cosa voleva intendere il prof. Pitt con "state attenti a non perdere voi stessi". -
- Abbiamo visto delle cose non reali. La stessa cosa sarà successa anche agli altri. Contattiamo Michelle. -
- Buona idea! -

Mentre stavano contattando la loro amica, i corridoi giunsero al termine e i due si incontrarono faccia a faccia.

- Ti vedo molto stanco, fratello. - disse John ad Alex.
- Anche tu, amico. - gli rispose l'amico.
- Contattiamo Michelle, dai. -
- Ok. -

In quel momento, dal terzo corridoio i ragazzi videro una luce avvicinarsi sempre più e finalmente Michelle si mostrò loro.
La ragazza, contenta di rivedere i suoi amici, chiese loro:

- Ragazzi, per caso anche voi avete avuto delle visioni? -
- Si, Michelle! - confermarono in coro John e Alex.
- Quindi anche tu hai avuto delle visioni, vero Michelle? - le chiese John.
- Non ne parliamo nemmeno! - rispose stanca la ragazza, toccandosi la fronte.

Michelle, girandosi intorno, chiese ai ragazzi:

- Avete visto per caso Lux? -
- No! - rispose Alex 
- Magari sta ancora affrontando il suo incubo. - disse John - Non penso che ci sia il bisogno di preoccuparsi. Se siamo riusciti tutti e tre ad uscire dalle nostre visioni, ce la farà sicuramente anche Lux. -
- Non penso proprio, ragazzi. - disse preoccupata Michelle
- Cosa? - dissero in coro John e Alex
- Ragazzi, noi non abbiamo fatto altro che affrontare le nostre paure più profonde. Per esempio tu, John, cosa hai visto nelle tue visioni? -
- Ehm... ho dovuto affrontare i vermi, la mia più grossa paura di sempre. - rispose John.
- Ottimo! - disse Michelle - Tu, Alex, cosa hai visto, invece, nella tua visione? -
- Ecco io... - disse imbarazzato Alex - ... non ho mai avuto tanta stima in me. Nella mia visione ho dovuto disputare un incontro di box, al fine di trovare la fiducia in me stesso. -
- Perfetto! - disse Michelle - Io, invece, ho sempre avuto un grosso rimorso, dandomi la colpa per la scomparsa del mio fratellino.
Ho dovuto fare i conti con la mia coscienza nella visione ma poi ho capito che non è stata mai colpa mia.
Ho sempre voluto bene al mio fratellino e quella volta sulla luna ho fatto di tutto, pur di salvarlo. -
- Quindi, in pratica, abbiamo solo affrontato le nostre peggiori paure, vero? - disse Alex con aria riflessiva.
- Esatto! - esclamò Michelle - Abbiamo affrontato le nostre paure e i nostri rimorsi. -
- Hey... - gridò John saltando improvvisamente di scatto.
- Cosa c'è? - gli chiese preoccupata Michelle 
- Secondo voi quale sarà la più grande paura di Lux? -
- ... Oddio... - disse Michelle - ... lui ha avuto un'infanzia difficile! Sicuramente ci saranno stati degli episodi bruttissimi che lo hanno turbato molto, poverino. -
- Ragazzi... - intervenne Alex con tono tremolante - Provate ad immaginare le nostre tre paure fuse insieme... -

Provando a mettere le loro paure insieme, i ragazzi rimasero terrorizzati da ciò che stavano pensando.

- Oh, no! Proprio come temevo! - disse preoccupata Michelle.
- Cosa c'è? - le chiese John.
- ... se quello che stiamo pensando fosse vero, allora di questo passo ... -
- ... "di questo passo"? - le chiese Alex con un'aria ansiosa.
- ... di questo passo Lux potrebbe non svegliarsi mai più! - rispose Michelle con un tono freddo e furioso.

Alex e John, sentendo la risposta secca della ragazza, rimasero terribilmente sconvolti e senza parole.

- Dobbiamo salvare il nostro amico, presto!!! - gridò agitato John.
- Lux ha preso il quarto corridoio. - disse Michelle indicando il corridoio in questione - Raggiungiamolo! -
- Ok! - risposero in coro Alex e John.

Correndo nel quarto corridoio, i ragazzi videro dal lontano una luce di una torcia e finalmente trovarono il loro amico immobile e in piedi con uno sguardo perso nel vuoto. Lux sembrava in trance.

- Il suo cuore continua a battere! - disse Michelle, appoggiando il suo orecchio sinistro sul petto del ragazzo.
- Oddio, amico mio. - disse incredulo e preoccupato John - Che cosa ti sta succedendo? Perché non ti sei ancora svegliato? -
- Dobbiamo cercare il modo di salvarlo. - disse preoccupato Alex - Non possiamo lasciarlo qui e aspettare che si svegli. -
- Lux, dove sei??? - gli gridò disperata Michelle.

I ragazzi fecero di tutto per svegliare il loro amico, ma Lux continuò ad affrontare il suo peggior incubo.


Copyright Bruno Rinaldo (alias LuxKatoUlisse).

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Salve ragazzi, anche in questo capitolo ho usato alcune mie immagini 3D che ho realizzato per una saga parallela a questa storia.
La prima immagine riguarda Marte nel futuro (esattamente descritta anche qui in questo racconto), mentre la seconda riguarda l'aspetto dei sotterranei della caverna delle emozioni.
Spero che i miei capitoli continuino ad appassionarvi.
Alla prossima!

 

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Capitolo 8
*** La matrice marziana ***


Capitolo 8
La matrice marziana

 

Dimensione di Lux

Lux, nella sua dimensione dormiveglia, scappò per tutto il territorio vulcanico per non farsi prendere dalla donna vampiro ma ella era più veloce del ragazzo; le mancò poco per acchiapparlo.
In quel momento Lux si trovò catapultato in una scuola elementare di Torino, in un corridoio pieno di bambini che erano usciti per fare ricreazione.
Fra quei bambini Lux riconobbe se stesso da piccolo e incredulo si domandò:

- Ma quello sono io! Ma come è possibile ciò? Che sta succedendo. -

Il ragazzo era invisibile ai presenti, dato che stava solo osservando un avvenimento del passato come da spettatore. In quella scuola, Lux aveva sei anni e frequentava la prima elementare; all'epoca il bambino aveva dei problemi con un bulletto di quinta, il quale preferiva passare l'ora d'aria molestando il piccolo Lux.

Lux da bambino aveva un bel visino dolce con le guance un po' paffute, dei bellissimi occhi verdi, dei capelli corti, lisci e neri una corporatura esile e piccola, e indossava un bel grembiulino blu con disegnato sopra un super eroe dei suoi fumetti preferiti (non rivelo il nome per ragioni di copyright).

Il bulletto, spingendo con il suo pancione il piccolo Lux, gli disse facendogli un sorriso maligno:

- Guarda dove metti i piedi, moscerino. -
- Che cosa vuoi da me, uffa??? - gli gridò il piccolo Lux tremando davanti al bullo - Che t'ho fatto di male? -
- Voglio solo le tue merendine! - rispose il bulletto, avvicinandosi minacciosamente con la testa al bambino.
- No, non te le voglio dare, ecco. Sei cattivo, brutto e puzzi di cacca! - gridò il povero bambino, indietreggiando dal terrore.

Il bullo, offeso dalle parole innocenti del bambino, lo prese per il colletto e, accanto alla sua faccia, gli mise un pugno come da ultimatum, dicendogli poi:

- Hey, moccioso, posso farti male sul serio, sai? Nessuno mi ha mai parlato cosi fin'ora. -
- Lasciami stare, brutto scemo! Lo dico a papà se mi picchi, ecco! - gli gridò furioso il piccolo Lux.
- Perché non glielo vai a dire alla tua mamma? Oh, scusami, dimenticavo che tu non hai una mamma, hahaha - disse il bullo con un tono ironico e maligno.

I ragazzini, amici del bullo, risero alla sua "battuta", ma il piccolo Lux era talmente arrabbiato che, senza accorgersene, fece aumentare l'intensità del suo maleficio oculare nei confronti del bullo, arrivando a 160 Sfiga volt.
In quel momento il bullo si sentì strano come se qualcuno gli toccasse dalla schiena al collo con una mano gelida; fu cosi che il bullo lasciò la presa al bambino per dirigersi nel bagno, in tutto senza dire nemmeno una parola.
Mentre il bullo stava facendo i suoi bisogni, qualcosa di oscuro e gelido entrò nel bagno dalla fessura della porta e il ragazzino si sentì sempre a disagio, fino a diventare paranoico e ossessivo.
Il bullo avvertì una risata maligna per tutto il bagno senza poi individuare la fonte e spaventato cercò di uscire da lì ma stranamente la porta era chiusa a chiave dall'esterno.
Il bullo pianse dalla paura, si agitò, gridò continuamente "aiuto" ma sembrò che nessuno riuscisse a sentirlo.
Il ragazzino spinse con tutta la forza che aveva in corpo la porta ma senza poi riuscirci; spinse una volta, due, tre, quattro, cinque, sei, sette, infinite volte, ma fu tutto inutile.
L'acqua del water, poi, cambiò improvvisamente colore, trasformandosi poi in una pozza di sangue. 

- Sei un bambino cattivo. - sussurrò sinistramente una voce al bullo.
- Chi sei? - gridò il bullo spaventato - Fatti vedere!!! Chi sei??? -
- Ma sei veramente un bambino cattivo. - ripetette la voce sinistra.
- Chi sei??? -
- Hahaha... - rise sinistramente, e con tono rauco, la voce maledetta, dicendogli poi canticchiando:

- Hai pochi amici...
Tutti ti scansano...
Tuo padre si ubriaca da mattina a sera...
Tua madre fa la prostituta...
Tutti ti odiano...
Sei un bambino brutto...
e sei anche grasso...
Fai il bullo a scuola...
Non meriti di vivere... -
- BASTA!!! - gridò il bullo tappandosi disperatamente le orecchie - SMETTILA, TI PREGO!!! - 

Il bullo scoppiò in lacrime dalla disperazione, gridò forte di volere la madre e provò di nuovo a spingere contro la porta ma senza riuscirci.
Improvvisamente qualcosa di terribile accadde:
tutti i presenti della scuola udirono dal lontano un'esplosione tremenda ad altissima intensità sonora provenire dal bagno dei maschi.
Tutti gli insegnanti, i bidelli e i bambini accorsero per andare a vedere e trovarono il bagno completamente distrutto, rivenendo poi dalle macerie alcuni residui di un missile nucleare.
Un bidello gridò ad alta voce agli insegnanti:

- C'è uno studente intrappolato nelle macerie, ripeto... C'è uno studente intrappolato nelle macerie. -
- Antonello Esposito manca all'appello! - fece presente un insegnante, riferendosi al bullo intrappolato nelle macerie.

Il piccolo Lux, insieme ai suoi compagni di classe, guardò la scena con aria atterrita e anche se aveva sempre odiato profondamente il bullo, vederlo ridotto quasi in fin di vita gli dispiaceva lo stesso.
Vennero molti vigili del fuoco a spegnere le fiamme nel bagno, ma il bullo era ancora vivo anche se svenuto in seguito all'esplosione; il bullo venne portato d'urgenza in ospedale.
Il Lux adulto assistette la scena senza poter fare niente e la donna vampiro, avvicinandosi al ragazzo, gli disse:

- Hai visto Lux? É colpa tua se quel bambino entrò quella volta in coma. -
- Ti sbagli!!! - le contraddisse il ragazzo - La colpa è di Algar se ho questo maleficio oculare da anni. Prima non sapevo controllare il maleficio, figuriamoci da bambino.
Antonello mi disse delle cose talmente brutte che io dalla rabbia... -

In quel momento Lux pensò che in parte la colpa era anche sua e la donna vampiro, leggendo il pensiero del ragazzo, gli disse:

- Hai visto? É colpa tua se quel bambino è stato in coma per nove mesi, mio caro Lux. -
- Quel moccioso impertinente ha offeso mia madre! - ringhiò furioso Lux - C'è pochissima giustizia in questo mondo, nessuno se ne frega di te, nemmeno se sei in pericolo di vita. 
Quando pensi di avere ragione, gli altri a priori ti danno torto. -
- Bravo, Lux! - disse la donna con un sorriso maligno - Era proprio quello che volevo sentire da te. Arrabbiati, Lux, sfoga tutta la tua ira che hai dentro di te!!! -

In quel momento il ragazzo venne assalito da una rabbia micidiale, a tal punto da fargli emettere un gemito molto doloroso, un urlo che si udiva anche nei sotterranei della caverna dove c'erano Michelle, John e Alex.

 

Sotterranei

Nel mondo reale, Lux improvvisamente gridò, mettendosi le mani in testa ma il suo sguardo rimase perso nel vuoto.
Michelle soffrì molto nel vedere il ragazzo turbato da un dolore profondo e fece di tutto, pur di svegliare l'amico.

 

Dimensione di Lux

Intanto Lux continuò a soffrire per il rimorso che aveva sempre avuto a causa del suo maleficio oculare, causa della sua infanzia difficile, e la donna vampiro, soddisfatta per l'effetto ricevuto, disse al ragazzo:

- Sfogati Lux, sfoga tutta la tua rabbia che hai dentro, forza! -
- No! - gridò Lux, cadendo in ginocchio a terra.
- Cosa? - gli chiese incredula e furiosa la donna
- Te lo scordi, strega! ... - disse affannato il ragazzo - ... Non farò mai il tuo gioco. Mi sono ricordato che quando quel bullo era all'ospedale, io andai a trovarlo.
Lo odiavo ma non ho mai voluto ucciderlo; sono sempre stato impotente di fronte al maleficio ma grazie al prof. Algokitmo e al sostegno dei miei nuovi amici, la mia vita cambierà in meglio da ora in poi!
Non hai nessun potere su di me! -

Improvvisamente tutta la zona circostante venne invasa interamente da una potentissima luce bianca, accompagnata poi da scosse di terremoto e da un vento molto forte.
Sia il pavimento che lo sfondo risultavano completamente bianchi e spogli, e la donna vampiro, sapendo che Lux si stesse svegliando, gridò furiosa con il vento forte che le soffiava forte i capelli:

- No!, Non te ne puoi andare, bello!!! -
- Invece si che posso! - rispose Lux con un tono deciso e con un po' d'affanno.
- Tu verrai con me! - disse la donna con uno sguardo minaccioso.

Emettendo un urlo selvaggio, la donna ripristinò letteralmente il tessuto spazio - temporale della dimensione di Lux allungando le braccia in su con i pugni.
Delle potentissime scariche elettriche, uscite dalle braccia della donna, fece mutare bruscamente il paesaggio, portando istantaneamente i due in un bosco notturno in fiamme.

- NO! - gridò contrariato Lux
- Hahaha... - rise la donna con una voce stridula e simile a quella di una strega - I tuoi nuovi amichetti ce l'hanno fatta ad uscire dalle loro dimensioni... ma tu non ce la farai, te lo dico io! -
- Sapevo fin dall'inizio che ciò non era reale. - disse Lux con un tono di sfida - Loro mi verranno a salvare! -
- Ah, si? - le chiese la donna con un ghigno di sorriso.

La donna camminava lentamente intorno a Lux, fissò il ragazzo con un'aria soddisfatta e più malefica di prima, rise ancora e poi gli disse:

- Anche se lo volessero, non ci riuscirebbero mai, caro mio. -
- Cosa? - le chiese meravigliato Lux.
- Allora non hai capito chi sono io in realtà? -
- Chi diavolo saresti tu? - le chiese il ragazzo con uno sguardo furioso.
- In verità questo non è il mio vero aspetto e infatti non sono un essere umano anche se mi presento in queste sembianze.
Io sono un'entità metafisica, in grado di assumere qualsiasi forma e qualsiasi identità, a seconda della mentalità della mia vittima.
Il tuo cervello vuole vedermi come un'entità fisica ma in realtà io non sono altro che una particolare onda elettromagnetica intelligente in grado di interagire con l'ipotalamo delle persone.
Io creo queste dimensioni a seconda del tipo di paura del soggetto, ma da quando tuo gruppo è entrato in questa caverna, ho avvertito subito che uno dei ragazzi aveva degli orrori nel passato e infatti quel ragazzo eri proprio tu.
Non mi capitava da molto tempo avere in dono una vittima come te, sai?
Non ti lascerò scappare da qui. -
- STREGA!!! - le gridò furioso il ragazzo.
- Hahaha... - rise di nuovo la donna - ... Ormai sei mio, non puoi più sfuggire. -

 

Sotterranei

Michelle, vedendo cadere una goccia di sangue dalla narice sinistra di Lux, gridò ai ragazzi:

- Ragazzi, chiudiamo gli occhi e cerchiamo di entrare nella dimensione di Lux! -
- Cosa? - le chiese stupito John.
- Ma funzionerà? - le chiese Alex.
- Abbracciamoci tutti intorno a Lux e chiudiamo tutti insieme gli occhi, avanti!!! - ribadì Michelle.

I ragazzi chiusero gli occhi, si abbracciarono intorno a Lux, si concentrarono al massimo e alla fine riuscirono ad entrare nella dimensione di Lux.

 

Dimensione di Lux

I tre ragazzi si trovarono di fronte a Lux il quale, vedendo i suoi amici, rimase all'inizio incredulo ma poi subito capì che erano le uniche persone reali in quel momento, oltre lui stesso.
Lux, abbracciando forte i suoi amici, disse loro:

- Sapevo che sareste venuti a salvarmi, ragazzi. -
- Lux, noi non ci siamo mai mossi dai nostri corridoi. In realtà stiamo sognando tutti e quattro. - gli spiegò Michelle.
- Lo so! - disse Lux - Me n'ero reso conto fin dall'inizio.  Quella donna mi sta cercando di fare un lavaggio del cervello. -
- Chi è lei? - chiese John a Lux, riferendosi alla donna vampiro.
- É una lunga storia, dopo ve la racconto. - gli rispose Lux.
- Non ci sarà nessun "dopo", miei cari. - disse la donna vampiro con un ghigno di sorriso - Questa sarà la vostra tomba. -

Detto ciò, la donna si ingrandì, divenendo alta quanto un palazzo di trenta piani, ma i ragazzi non si lasciarono intimidire dal suo aspetto gigantesco. 

- Vi schiaccerò come moscerini, hahaha. - disse la donna con un volto maligno.
- Fossi in te non ci giurerei molto. - le disse Lux, sereno per aver già trovato la soluzione al problema.
- E perché? - gli chiese furiosa la donna.
- Vogliamo scommettere che vincerò io questa breve battaglia? - le chiese il ragazzo.
- Lux, che cosa hai in mente? - gli chiese preoccupata Michelle.
- Hai detto che questa è la mia dimensione, vero? - chiese Lux alla donna.
- Si e allora? - gli chiese la donna cominciando a sospettare delle intenzioni del ragazzo.
- Quindi non ti dispiace se mi dovessi togliere le lenti a contatto, vero? -
- Cosa hai in mente, ragazzo? Cosa speri di dimostrare cosi? -

Togliendosi le lenti a contatto e aumentando il suo maleficio fino a 300 Sfiga volt, il cielo immediatamente si oscurò. 
La donna iniziò ad avere un bruttissimo presentimento che poi si trasformò in realtà: un fulmine di una potenza inaudita, mai visto nella storia dell’uomo, disintegrò violentemente il corpo della donna, trasformandola cosi in cenere.
Improvvisamente tutto il territorio circostante svanì con una fitta nebbia e i 4 ragazzi ritornarono nella realtà, vivi e vegeti.

 

Sotterranei

Lady Earth, contattando i ragazzi dall’accademia, chiese loro:


- Salve ragazzi, come sta andando la missione? -
- …Ehm… bene… sta andando tutto bene, mia signora - rispose Lux

- C’è una cosa che vi devo assolutamente dire - disse Lady Earth - Il sign. Pitt ha commesso un errore alquanto grave nei vostri confronti: non vi ha specificato meglio l’ubicazione della matrice. Dovete risalire su perché la matrice si trova verso l'uscita della caverna, anche se non si sa precisamente dove. La matrice è una pietra nera calcarea, dovrebbe essere sulle pareti da qualche parte. -

- D'accordo, nostra signora, messaggio ricevuto! - esclamò Lux.

 

Caverna

Detto fatto i ragazzi ritornarono indietro, salirono le scale e si ritrovarono nella caverna, alla ricerca della matrice su qualche parete. La ricerca però risultò alquanto difficoltosa, proprio come trovare un ago nel pagliaio, e passarono 20 minuti, finché uno di loro non trovò qualcosa:
Lux, toccando alcune pareti, avvertì una specie di scossa toccandole una, una scossa che lo fece ipotizzare di aver trovato finalmente la matrice.
Chiamando a rapporto tutti, Lux, con la mano destra, cercò di prelevare la pietra, ma fu immediatamente attaccato da una potentissima scarica elettrica dal parte dell’oggetto.

Stupito Lux si chiese:


- La matrice l’abbiamo trovata, ma ora come facciamo a tirarla fuori? -


Michelle, emanando lo scanner dal suo braccialetto elettronico sulla matrice, lo analizzò traendo poi la conclusione che l’oggetto in questione poteva essere prelevato solo da una creatura avente 300 Sfiga volt, aggiungendo poi di fare tale operazione solo con la mano sinistra.
Detto ciò Lux fece aumentare di nuovo il suo maleficio a 300 Sfiga volt, lo controllò per non far del male ai presenti e, con la mano sinistra, iniziò a prelevare la matrice, anche se però l’operazione non fu altrettanto facile anche questa volta; le scariche elettriche continuarono a colpire Lux, ma ciò non intimidì il ragazzo.
Alla fine Lux, dopo tanti sforzi, riuscì a prelevare la matrice, la missione, finalmente, fu ufficialmente portata al termine; i ragazzi esultarono dalla gioia.
Il pullman spaziale arrivò giusto in tempo per prelevare i ragazzi, mentre Lux azzerò la sua quantità di sfiga e si rimise le lenti a contatto; i ragazzi finalmente se ne tornarono su New Gaia.



Copyright di Bruno Rinaldo (alias LuxKatoUlisse).


 

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Capitolo 9
*** La tecnica della sintonia telepatica ***


Capitolo 9
La tecnica della sintonia telepatica

 

 

New Gaia: Casa Bianca

Una volta tornati su New Gaia, i ragazzi furono immediatamente convocati da Lady Earth per farle rapporto riguardo alla missione intrapresa su Marte.
I ragazzi, grazie anche al sangue freddo di Lux, riuscirono a portare al termine una missione di serie A, ma un dubbio li perseguitò:
se il sign. Pitt li avesse avvertiti fin dal principio che la matrice si trovava nella Caverna dell’emozioni e non nei sotterranei, allora avrebbero impiegato meno tempo a portare al termine la missione; i conti non tornavano.

L’inserimento del cip nel cervello di Lux, l’informazione errata del prof. Pitt, l’impegno della presidentessa nel far entrare assolutamente Lux nel corpo del Cigno fedele, come se tutte queste cose avessero un fine ultimo, un importante obiettivo da raggiungere, perché tutto ciò?

Una volta entrati nella stanza ovale, i ragazzi videro la presidentessa discutere con un piccolo androide di forma sferica (quello visto anche nel laboratorio sotterraneo della casa di Lux, secondo capitolo), chiamato Cyber Cyp, capace di viaggiare nello spazio e nel tempo per portare informazioni digitali ovunque.
Il Cyber Cyp non era l’unico nella stanza presidenziale: con lui ce n’erano 4.
La presidentessa, interagendo con un Cyber Cyp, gli disse sorridendogli:

- Hai capito cosa devi fare? Guida i tuoi compagni sulla Terra nel 21° secolo a Parigi, dove ci sono i Super Dei. Data precisa: 28 maggio 2006. Poi devi recapitare il secondo messaggio nel 4 aprile 2009 in Italia, dove risiedono i 5 ragazzi della Destination World, ok.
Il messaggio è per Bruno, Ottavia e Alessia. Ora andate. -

Detto ciò i cyborg cip partirono per le tappe prescelte.
Lady Earth poi si rivolse ai ragazzi, dicendo loro:


- Complimenti per la missione riuscita! -
- Presidentessa, sicura che questa fosse una missione di serie A? - dubitò Michelle
- Mia signora… - intervenne Lux con aria perplessa - … alcuni conti non tornano: prima di tutto ci sembra assurdo che sia stato un caso che il prof. Pitt non ci abbia specificato la vera ubicazione della matrice, poi ci avete mandato nella “Caverna dell’emozioni” e non credo che la missione assegnataci sia stata anch’essa un caso.
Nei sotterranei della caverna ci siamo imbattuti nelle nostre paure più profonde, ma alla fine le abbiamo spuntate tutte… -
- Era un allenamento per farci diventare ancora più forti? - le chiese John.

Lady Earth già sapeva di avere davanti a se delle persone intelligenti, ragion per cui rispose a tono:

- É vero! - disse sorridendo - Il prof. Pitt non vi ha specificato l’ubicazione precisa della matrice perché sono stata io chiedergli di farlo. -
- COSA??? - dissero stupiti i ragazzi in coro.
- Si,... - affermò la donna -... ma questo non vuol dire che avete affrontato inutilmente una missione; la matrice è molto importante per noi e per Human Nation e voi avete fatto bene a recuperarla e vi dico anche di più:
io volevo proprio che voi affrontaste le vostre paure più profonde nei sotterranei della caverna, proprio per prepararvi al peggio -
- Al peggio? - le chiese stupito Alex con un tono teso
- Esatto! - esclamò la donna - Voi avete presente Kingman, Dark Evon, Dark Magnus e Knight Saturn, vero? - 
- Io no! - rispose secco Lux.
- Le creature nominate dalla presidentessa appartengono a una setta oscura, chiamata: "Gli angeli delle tenebre" - spiegò Michelle a Lux.
- Gli "angeli delle tenebre"??? - le chiese stupito il ragazzo.
- Esatto, Lux! Sono dei super rettiliani molto pericolosi, poiché si dice che siano dotati di una forza misteriosa, data dalla loro tecnologia sofisticata. -
- Oh, mamma! - disse preoccupato Lux.
- Ottimo! Noto che già sappiate tutto, ragazzi. - disse loro Lady Earth con un sorriso - Insomma, le persone che ho appena nominato hanno deciso di attaccarci in maniera atroce e multipla, e quando arriverà il momento dovrete cavarvela da soli e credetemi se vi dico che non saranno ammessi errori di alcun genere. -
- Ah ha, la cosa si fa molto interessante! - esclamò John con un'aria da detective.
- Ragazzi, sapete perché la “Caverna dell’emozioni” si chiama così? - disse la donna - Perché quella caverna è il luogo di allenamento per gli Space Master e i Kagen -
- E noi che centriamo se non siamo ne l’uno e ne l’altro? - le chiese Alex
- Voi siete uno dei gruppi più importanti di questa colossale missione umanoide - disse Lady Earth - I corridoi che avete percorso lì hanno un alta percentuale di elettromagnetismo, che collega la nostra dimensione reale con quella delle nostre menti.
Questo il prof. Pitt ve la spiegato, vero? -
- Si. - risposero in coro tutti.
- Molto bene. -

Lady Earth, fissando Lux con un sorriso gioioso, gli disse con un tono di voce dolce:


- Sono contenta per te, Lux! -  
- Grazie, mia signora. - le rispose felice il ragazzo.
- Ottimo lavoro, non male come prima volta, figliolo. Sono molto fiera di te. - 

Dopo che Lux e Lady Earth si guardarono con affetto, questa disse poi ai ragazzi:


- Ora andate nelle vostre case a riposarvi, domani vi aspetterà un duro lavoro da affrontare. -
SI, SIGNORA!!! - gridarono in coro i ragazzi.

Detto ciò, i ragazzi se ne tornarono a casa loro, 3 dei quali grazie ad un teletrasporto:

  • Michelle risiedeva a Parigi, in un lussuoso appartamento a 7 stelle, accanto alla Torre Eiffel; 
  • Alex viveva a Los Angeles;
  • John aveva un appartamento a New York. 

Lux se ne tornò nel suo appartamento, accanto alla Casa Bianca.

Ristorante

Verso le 17:00 Lux fece un salto al ristorante “La riserva del presidente”, dove incontrò il simpaticissimo e l’irresistibile proprietario, di nome Cramsh.
Cramsh fu talmente contento di rivedere Lux che gli diede un grosso abbraccio e Lux gli raccontò come aveva trascorso la giornata.
Durante la chiacchierata poi Cramsh disse a Lux di conoscere bene la Caverna dell’emozioni, dicendogli:

- Quando ero giovane, lavoravo anch’io per il presidente come fai tu con Lady Earth.
Mi ricordo di quella esperienza nella caverna dell’emozioni, è stato terribile, amico -
- Che cosa ha visto nelle visioni? - gli chiese incuriosito Lux.
…Semplice; una delle mie più grandi paure - rispose Cramsh con occhi lucidi
- Ehm… e potrei sapere, se posso, cosa lei ha visto lì? -
-  Ragazzo, ci sono delle cose che io non le rivelo a nessuno. Non so se posso dirtelo, ci conosciamo solo da ieri. -
- Ah, capisco… Non si preoccupi e scusatemi per la mia domanda un po' impertinente. -
- Ma scherzi, ragazzo? Non ti devi scusare affatto con me! Chiunque poteva pormi tale domanda, amico. -
- Io mi scuso lo stesso perché per me la privacy di una persona viene prima di tutto. -
- Sei molto gentile, ragazzo, ma ti rammento che non ti devi scusare con me, non è successo niente, giusto? -
- Giusto, signore! -
- Non chiamarmi sempre “signore”, figliolo, chiamami semplicemente con il mio nome di battesimo, ok? -
- D’accordo, sign. Cramsh! - 
Hahaha, “sign. Cramsh”, hahaha... - rise a squarcia gola lui - Questa è buona, ragazzo. Basta figliolo, sei troppo gentile per i miei gusti. -
- D'accordo. -

- Ottimo! Senti: i tuoi genitori che lavoro fanno? -

La domanda di Cramsh suscitò imbarazzo in Lux, ma il ragazzo sapeva che il proprietario non conoscesse la sua storia, perciò il ragazzo gli rispose senza indugio:

- Mia madre lavorava per la presidentessa Lady Earth: apparteneva al gruppo della Destination World, mentre mio padre, invece, aveva 2 vite; nel 21° secolo mio padre era un finanziere internazionale e viaggiava ovunque, mentre qui in quest’epoca apparteneva alla squadra dei Kagen. -
- Woh!!! - disse sbalordito Cramsh - I tuoi genitori hanno dei lavori stupendi… Ma senti, perché hai usato “l’imperfetto” nei verbi? No, aspetta…. Non mi dire che… - 
- Esatto!!! Sono morti tutti e due! - rispose Lux con tono deciso.

Cramsh in quel momento provava un grosso imbarazzo per aver posto al ragazzo una domanda del genere; egli volle proprio sparire per la figuraccia che fece. 
Così l'uomo si scusò con il ragazzo, dicendogli:

- Ragazzo io.. non lo sapevo di questa cosa mi dispiace. Non era mia intenzione sembrarti invadente. Comunque se hai bisogno di qualcosa, sappi che sarò sempre a tua disposizione, amico! -
- Non si preoccupi, sign. Cramsh! - rispose il ragazzo - Purtroppo sono cose che capitano:
mia madre perse la vita durante una missione, così mi dissero; all’epoca avevo solo 2 anni, mentre mio padre morì nell’incidente delle torri gemelle, esattamente 11 Settembre 2001 -
- Oh, mio dio!!! - gridò sconcertato Cramsh - Ma è terribile! Hai vissuto con tua madre solo per pochissimo tempo e hai perso tuo padre nell’incidente più famigerato della storia dell’umanità… Mi dispiace, ragazzo. -
- Non si preoccupi, è tutto passato ormai. -

- I tuoi genitori come si chiamavano, se posso saperlo? -
- Mia madre si chiamava Laura De Luca, mentre mio padre invece si chiamava Alessandro Black. -
- Che cosa? - gridò stupito Cramsh
- Per caso lei conosceva i miei genitori? - gli chiese stupito il ragazzo.
- Ah…. Ehm… No, no, non li conoscevo, mi dispiace deluderti, ragazzo. -
- Ah, ok. -
EHI, SCANSAFATICHI CHE NON SIETE ALTRO, STIAMO BATTENDO LA FIACCA??? - gridò una voce stridula.

La voce apparteneva sempre alla signora centotrentenne, di nome Jambuliòn De la Vie, la quale arrivò sempre con preciso orario al ristorante di Cramsh.

- Vuoi che metta qualche musica cupa di sottofondo, Cramsh? - gli chiese con ironia Lux.
- Più che altro vorrei sparire. - rispose Cramsh con un'aria afflitta.


La sign. Jambuliòn, osservando attentamente Lux negli occhi, iniziò a delinearsi nella sua mente un'immagine di una persona, forse a lei nota, ma dopo un po' la signora disse al ragazzo con un tono minaccioso:

- E cosi sei tu, è? Piccola canaglia delle spie marziane, se mio padre avesse saputo di ciò, io… -
- La pianti, per favore, sign. De la Vie!!! - le gridò Cramsh.
- Non ti permetto di rivolgermi in quel modo, RAGAZZO!!! - gli urlò la signora - IO SONO NATA MOLTO PRIMA DI TE, LO SAI? QUANDO SONO DIVENTATA AMMINISTRATRICE STRAORDINARIA DI QUESTO RISTORANTE, TU PORTAVI ANCORA ADDOSSO IL PANNOLINO… QUINDI ESIGO CHE TU MI DIA RISPETTO, GIOVANOTTO, É CHIARO? E ORA RITORNA AL LAVORO, SFATICATO CHE NON SEI ALTRO!!! -

Detto ciò, con aria adirata, la signora si sedette al suo solito posto, riservato esclusivamente a lei.
Infuriato Lux disse fra se e se:

- Era meglio che mi fossi tolto le lenti a contatto. -
Come?... - gli chiese Cramsh, il quale lo sentì bisbigliare da solo
- No, niente… Una cosa mia. - rispose il ragazzo per quieto vivere
- Ah, capisco. -
- Lei non si deve lasciare trattare così; deve fare qualcosa. -
- Lei è il mio capo, ragazzo, e se la dovessi disobbedire, mi licenzierebbe. -
Ci sono delle associazioni di lavoro che prestano assistenza ai lavoratori, perché non vada a rivolgersi a uno di questi? -
- Facile a dirsi che a farsi! - rispose Cramsh con aria abbattuta - Non so quanto darei per poterla vedere crepare nella tomba. È una vita che mi perseguita quella, solo perché sono un mutante, guarda: ho la testa di un cane e il corpo di un uomo. -
- Per me la diversità è solo un fattore dell’esistenza e della natura. - disse Lux
- Quella signora è razzista. - disse Cramsh - Odia a morte i mutanti come me.
Nel 2865 su una colonia spaziale di Saturno fu emanato un decreto legge, secondo il quale i mutanti hanno il diritto di essere riconosciuti nella nostra società che ora si chiama: Human Nation;
l’uomo che emanò il decretò fu un umano di nome "Giorge Wellington Marxuell". -
- Bel nome. - disse Lux
- Il nemico numero uno di Giorge... - continuò Cramsh - ... Fu il padre della signora Jambuliòn:
Ernesto De la Vie, leader del movimento Antimutante. -
- Woh... - disse stupito Lux.
- Quando Ernesto perse le elezioni, organizzò una congiura contro Giorge per vendicarsi di lui, ma fortunatamente non ci riuscì e fu rinchiuso ad Askar, uno dei carceri più famigerati e terribili di massima sicurezza di Plutone.

Ernesto uscì dopo 9 anni, ebbe una relazione con una donna, ma poi venne subito riportato dentro al carcere.
La donna però era incinta di lui e l’anno dopo, nel 2875, nacque la signora Jambuliòn De la Vie.
La signora non ha mai visto il padre da vicino, ma ha letto la sua biografia al museo tv.

Ecco perché la signora ce l’ha a morte con i mutanti come me. -
- É terribile!!! - disse sconcertato Lux - Una curiosità: Ernesto poi riuscì ad uscire di prigione? -
- No. - rispose Cramsh con tono duro - Fu condannato alla pena capitale proprio nel giorno della nascita di sua figlia Jambuliòn. -
- Oh, Santo cielo. - invocò stupito Lux
- Brutta faccenda, ragazzo. -

- Capisco… Va beh, io vado. -
- Ehi, aspetta ragazzo: vuoi qualcosa prima di andartene? -
- No, grazie sign. Cramsh. -
- Vuoi un pò di Torta di nonna Margherita con latte delle mucche lunari? Ieri ti è piaciuta molto, ragazzo. -
- No, grazie, dico sul serio… Sono venuto da una missione molto impegnativa e in questo momento ho solo bisogno di un po' di riposo. -
- Come vuoi ragazzo. - disse Cramsh con un sorriso - Ma ricordati: se hai bisogno di qualcosa, sai dove trovarmi, figliolo. -
- Grazie. - lo ringraziò il ragazzo.

I giorni passarono e Lux continuò ad ambientarsi nel futuro sempre di più: fece sempre nuove conoscenze, affrontò nuove missioni e divenne sempre più forte, frequentando assiduamente i corsi del Prof. Algokitmo.
 

28 febbraio 3005

Quella mattina del 28 febbraio 3005, Lux, Michelle, John e Alex furono convocati dal prof. Algokitmo per imparare una nuova tecnica che sarebbe stata utile in futuro per alcune missioni particolari.

Prima di recarsi da lui, i ragazzi andarono ad equipaggiarsi nella “Sala delle armi”(secondo piano, sotto allo studio del prof. Pitt), dove indossarono degli armamenti speciali:

  • un tubo di raggi laser, collegato a sua volta ad un generatore a forma di tubi da dietro la schiena; 
  • dei caschi protettivi sulla testa;
  • degli occhiali scuri anti radiazioni;
  • armature di ferro di protezione sulle gambe e sul torace;
  • iper jet da dietro le spalle per volare.

Una volta equipaggiati per bene, i ragazzi scesero in palestra, dove incontrarono il prof. Algokitmo.
Algokitmo disse ai ragazzi:

- Buon giorno, ragazzi, come va? -
- Bene, grazie. - risposero in coro i ragazzi.
- Oggi vorrei insegnarvi una tecnica che vi sarà molto utile in futuro per alcune missioni particolari.
La tecnica prevede, ovviamente, le seguenti discipline:
  1. perfetta sintonia;
  2. ottimo lavoro di squadra;
  3. zero individualismo.

Di cosa sto parlando, signori? Della "tecnica della sintonia telepatica". -
- Che cosa??? - gridò stupita Michelle - Proprio quella? -
- Non si agiti, per favore. - la pregò Algokitmo - Questa tecnica vi potrà essere utile quando dovrete rompere il punto debole di qualsiasi oggetto contemporaneamente.
Le vostre menti dovranno essere un tutt'uno, mi seguite? -

- No! - risposero in coro i ragazzi.
- Beh... - disse Algokitmo - Almeno avete detto tutti contemporaneamente "no". Ecco, questo è un piccolo esempio del tutt'uno con gli altri. -
- Prof., in parole povere che cosa dovremmo fare? - gli chiese John.
- E adesso arriva il bello, sign. John. - gli rispose Algokitmo - La tecnica della sintonia telepatica consiste in due step:

 
  1. Condivisione dei poteri (armi, forza interiore o tattiche belliche);
  2. attacco simulato o alternativo.

Per farvelo capire, preparate i vostri attrezzi e caricateli, ok? -

I ragazzi presero i loro tubi di raggi laser e il prof. Algokitmo disse ai ragazzi:

- Ora dovete usare la “condivisione dei poteri”;
dato che siete esseri umani, dovete condividere solo l’enorme energia elettromagnetica – digitale che si nasconde nelle vostre armi, nel vostro caso dovrete condividere insieme l'energia del laser.
Anche questa è una tecnologia aliena, ragazzi. -
- Prof., mi scusi: come si fa a condividere l'energia del laser che si trova all'interno del nostro generatore? - gli chiese Alex.
- Semplice! - esclamò Algokitmo - Fate avvicinare fra voi la punta dei vostri tubi laser, si verrà a formare automaticamente una condivisione di energia.
Il contatto con la punta dei vostri tubi formerà un collegamento energetico di particelle, le quali si scambieranno reciprocamente energia, ricaricandovi al massimo della vostra potenza.
Detto in parole povere, la "condivisione dei poteri" non è altro che un caricamento reciproco di energia. -
- Ora è tutto chiaro! - disse contento Lux.
- Ora provate a fare questa condivisione, ragazzi. -

Lux, Michelle, John e Alex, facendo avvicinare tra loro la punta dei loro tubi laser, immediatamente si venne a formare una potentissima scarica elettromagnetica di energia, creando cosi un alone energetico.
Dopo aver fatto la condivisione, i ragazzi videro dal loro generatore di essersi ricaricati al 100%.

- Ce l'abbiamo fatta!!! - gridò entusiasta John.
- Molto bene. - disse soddisfatto l'androide - Ora proviamo la seconda fase: attacco simulato o alternativo. -
- Non vedo l'ora. - disse contenta Michelle.
- Dunque... - disse Algokitmo - ... qui si richiederà le tre regole che vi avevo citati prima, ragazzi, ve lo ricordate, ragazzi?

 
  1. perfetta sintonia;
  2. ottimo lavoro di squadra;
  3. zero individualismo.

Concentratevi al massimo delle vostre facoltà cognitive, fatelo molto bene perché dovete trovare la forza che c'è in voi.
Mentre combattete contro qualcuno, dovete essere una sola persona, cioè vi dovete sforzare ad attaccare nello stesso momento;
praticamente dovete essere in uno stato di simbiosi.
Se invece volete attaccare alternativamente, dovete saper aspettare il vostro turno per poi attaccare l’avversario, è tutto chiaro?
  1. attacco simultaneo: attaccate tutti insieme contemporaneamente;
  2. attacco alternativo: attaccate a turno, ma sempre rispettando il vostro ordine energetico, che troverete come etichetta sul vostro generatore.

L'ordine energetico va da 1 a più infinito, a seconda del numero dei partecipanti.

É tutto chiaro adesso? -
- Si, prof. - risposero i ragazzi in coro.
- Molto bene. - disse Algokitmo - Ora passiamo alla pratica. -

In quel momento Algokitmo, premendo un pulsante della palestra, fece apparire ai ragazzi delle sagome d'acciaio che mostravano per ognuna un rettiliano.
La sagoma del rettiliano aveva al centro del petto un insieme dei cerchi rossi che erano diretti verso il centro.

- Prendete bene la mira, ragazzi. - raccomandò loro Algokitmo.
- D'accordo. - risposero tutti.

Lux, Michelle, John e Alex chiusero gli occhi per concentrarsi al massimo e, man mano che i ragazzi si avvicinarono tra loro, avvertendosi cosi con la loro presenza, aprirono gli occhi, mirarono contemporaneamente verso una sagoma di un rettiliano, si concentrarono verso il punto centrale della mira e quando si sentirono pronti, spararono l'azoto liquido.
Il raggio laser colpì la sagoma ma non il centro dell'obbiettivo e allora i ragazzi ripeterono l'operazione, avvicinandosi tra loro la punta dei loro tubi laser, ricaricandosi al massimo e attaccando contemporaneamente verso la mira.

I ragazzi non mollarono davanti a quest'altro fallimento e ripeterono l'operazione per tre, quattro, cinque, sei, sette, otto, nove, dieci e undici volte, fino a quando alla dodicesima volta, rendendosi conto di non essere perfettamente in simbiosi solo per un ritardo di un nano secondo, riuscirono non solo a colpire il centro della mira della sagoma, ma anche a distruggerla in mille pezzi direttamente da lì.

- Ottimo lavoro, ragazzi!!! - esultò Algokitmo.
- Grazie prof. - risposero i ragazzi.
- Di nulla, ragazzi. Ora andate dal prof. Pitt; vi vuole nel suo studio. -
- Ok! -

Dopo aver ringraziato ancora una volta il prof. Algokitmo, i ragazzi si diressero verso lo studio del prof. Pitt. -


Copyright di Bruno Rinaldo (alias LuxKatoUlisse).
 


 

 

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Capitolo 10
*** Il vulcano Venus Olympus ***


Capitolo 10
Il vulcano Venus Olympus

 


Studio del prof. Pitt

Lux, Michelle, Alex e John furono convocati nello studio del prof. Pitt, il quale diede loro una nuova missione da compiere:

- Avete una nuova missione di serie A, ragazzi. - disse il prof. Pitt - Fra poche ore un pullman spaziale vi accompagnerà su Venere, in una campagna venusiana situata in provincia di Syon Suette, la capitale del pianeta.
Dovete impedire il risveglio del vulcano Venus Olympus. -
Impedire il risveglio di un vulcano??? - gli chiese stupito Lux - Ma è assurdo ciò, è impossibile!!! -
- Sign. Lux... - gli spiegò il prof. - ... il vulcano in questione è addormentato da 600 anni. Non si sa come ma qualcuno, la settimana scorsa, ha compromesso gravemente la caldera del vulcano, rendendolo cosi più pericoloso che mai.
Il Venus Olympus non è mai stato un vulcano pericoloso, ma ora che ha la caldera danneggiata, sarà dura contrastare il suo risveglio che sarà talmente violento da poter danneggiare anche il nucleo del pianeta. -
- Ma se non sbaglio non ci sono, per fortuna, abitazioni di nessun genere nelle vicinanze dei piedi del vulcano. - fece notare Michelle.
- Cosa potrebbe accadere se noi non riuscissimo ad "impedire" il risveglio del vulcano? - chiese Lux al prof. Pitt.

Il prof. Pitt, facendo sei secondi di silenzio per controllare i suoi battiti cardiaci al massimo, rispose alla domanda di Lux con un tono di voce freddo e teso:

- Cosa succederebbe, ragazzo? Lo vuoi proprio sapere? Ebbene... se il Venus Olympus dovesse eruttare con la caldera gravemente danneggiata, l'eruzione potrebbe far provocare uno spostamento delle placche crostali con una violenza inaudita tale da permettere una rottura chilometrica che andrebbe dal mantello superiore al nucleo.
L'alta temperatura del magma tenderebbe ad aumentare in maniera esponenziale, fonderebbe il nucleo rendendolo instabile e alla fine, nel peggiore delle ipotesi... - e qui il prof. Pitt si fermò tremando dal pensiero sulle terribili conseguenze.
- ... e nel peggiore delle ipotesi? - lo incoraggiò Alex con un'aria tesa.
- ... e nel peggiore delle ipotesi ... - riprese la discussione il prof. Pitt - ... il pianeta Venere esploderebbe, senza lasciare alcuna traccia. -

I ragazzi rimasero senza parole per ciò che disse il prof. Pitt.

- E ci sarebbe anche di più... - riprese il prof. Pitt - ... Ora che ci penso, di Venere ne rimarrebbe qualcosa: dei meteoriti venusiani colpirebbero la Terra e Mercurio, provocando altre vittime e caos totale.
Inoltre l'ordine cosmico del nostro sistema solare, in seguito alla scomparsa di un suo pianeta, avrebbe delle ripercussioni molto gravi con il passare del tempo, anche se ciò non è detto poiché questa rimane al momento solo una teoria;
le conseguenze potrebbero anche rimanere circoscritte su una scala molto bassa. -
- Accidenti... - disse senza parole Lux.
- Per evitare il peggio, ragazzi... - spiegò loro il prof. Pitt - ... dovrete aggiustare una parte della crosta della caldera, raffreddandola con dei tubi di azoto liquido che vi darò in dotazione nella sala delle armi e in più vi darò anche la mia "talpa robotica", un potentissimo trivellatore che vi permetterà di arrivare direttamente alla caldera del vulcano. -
- Woh, che ficata!!! - esultò Lux.
Ma prima che voi ve ne andiate, sarete attrezzati anche di un equipaggiamento di protezione: una tuta speciale in grado di resistere a temperature di 3000° C. L’eruzione del vulcano sarà di tipo Sialica. -
- Sialica? - gridò stupito Lux - Se non sbaglio un’eruzione sialica è anche comunemente nota come "eruzione esplosiva", per via della quantità maggiore del suo contenuto di silice, vero? -
- Esatto!!! - disse il professore.
- Ok prof., faremo del nostro meglio. - gli disse Lux con determinazione.
- Ottimo! - disse il prof. Pitt - Ora andate. -

Detto questo, i ragazzi andarono ad equipaggiarsi nella “Sala delle armi”(secondo piano, situato sotto allo studio del prof. Pitt), dove indossarono degli armamenti speciali in grado di combattere e di fermare l’eruzione vulcanica: 

 

  • un tubo di raffreddamento (Azoto liquido) , collegato ad un generatore a forma di grossi tubi da dietro la schiena;
  • una tuta speciale in grado di resistere a una temperatura di 3000° C;
  • dei caschi protettivi sulla testa;
  • degli occhiali scuri anti radiazioni;
  • iper jet da dietro le spalle per volare.

Scendendo poi giù, verso il garage dell'accademia, i ragazzi presero in dotazione anche la talpa robotica, un grosso trivellatore di 3,00 m, avente un elicoide in avanti, due grossi cingoli come quelli di un carro armato, una corazzatura in grado di resistere al fuoco di armi pesanti e alle temperature superiori ai 3000° C, e un sistema sofisticato di comandi situato all'interno del veicolo; inoltre la talpa robotica la si poteva pilotare dall'interno.
Quando arrivò il pullman spaziale, i ragazzi chiesero il favore all'autista di rimorchiare la talpa robotica, ma questo già aveva preparato gli attrezzi di rimorchio, dato che era già stato informato dal prof. Pitt.

 

Il pianeta Venere

 

Il Pianeta Venere si presentò ai presenti (soprattutto a Lux) ricco di vegetazione, costituito da oceani, nuovi continenti e da un'atmosfera ricca d'ossigeno.
Il pianeta Venere, come Mercurio, aveva uno nuovo strato di ozono superiore a tre volte rispetto a quello della Terra (New Gaia), permettendo cosi un giusto equilibrio di temperatura, nonostante la distanza dal sole.
Fino agli arbori del 24° secolo, Venere risultava un pianeta infernale per via della sua temperatura che arrivava fino ai 460° C, poiché la sua vecchia atmosfera imprigionava i raggi ultravioletti del sole per poi irradiarli sulla superficie; la possibilità di una colonizzazione spaziale sul pianeta era ritenuta impossibile da tutta la comunità scientifica.
Grazie, però, ad Alfred Synton e al nuovo macchinario degli Elohim, tutto ciò venne completamente ribaltato e Venere, "miracolosamente", tornò ad essere un pianeta simile alla Terra come lo era milioni di secoli prima, quando sulla Terra nacquero le prime forme di vita, molto prima dell'era dei dinosauri.


Una volta atterrati sul pianeta, esattamente in una campagna in una provincia di Syon Suette (la capitale di Venere), i ragazzi si trovarono ai piedi di uno dei vulcani più famigerati di Human Nation:

Il vulcano Venus Olympus.

Sulla bocca del vulcano iniziarono a farsi notare delle colate di fumo; l’eruzione era ormai alle porte.
Lux chiese ai suoi compagni:

- Come vi sentite, ragazzi? -
- Sembra una missione molto pericolosa. - rispose preoccupato Alex
- Ragazzi, non dimenticate che questa è una delle missioni di serie A. - fece notare Michelle
- In queste missioni purtroppo si può anche perdere la vita. - disse John con aria preoccupata
- Forse… - disse Lux con aria determinata - Ma non finché ci sarò io. -
- Senza offesa, amico ma te la senti di affrontare un polverone incandescente come quel vulcano? - gli chiese stupito John.
- In queste missioni mi sono reso conto di una cosa. - disse Lux - Queste missioni potrebbero essere garantite da Lady Earth e quindi potrebbero essere fattibili per il nostro livello di combattimento. -
- Sicuro amico, ti credo sulla parola. - disse ironicamente John - Ma noi stiamo parlando… di… ehm… un vulcano arrabbiato, sai com’è fratello? … Questo vulcano un altro po' si infurierà e si rivolterà contro di noi… Per noi saranno cavoli amari, bello. -
- Hai paura, per caso? - gli chiese Lux con un sorriso.
- Io? - gli chiese stupito John - Hahaha, io avere "paura", bello? Ah ha, ma certo che no, fratello, e ora te lo dimostro:
E ORA BELLI ENTRIAMO IN AZIONE!!! -

- Hey, questo lo devo dire io. - gli disse contrariato Lux, rivolgendosi poi agli altri:
- Ragazzi, entriamo in azione!!! -
- Si!!! - risposero tutti in coro.
- Hey, fratello… - Chiamò John a Lux, chiedendogli poi spiritosamente - Da quando sei il nostro capo? -
- Ahhh, ma piantala! - gli rispose Lux seccato.

Attivando gli iper jet, i ragazzi salirono in cielo per arrivare volando sulla bocca del vulcano:
la scena fu emozionante per i ragazzi, soprattutto per Lux il quale, in tutta la sua vita, non aveva mai avuto il piacere di sperimentare di persona tali meravigliose esperienze.

Arrivati sulla bocca del vulcano Lux, attivando il suo chip nel suo cervello, analizzò dal lontano non solo la composizione del magma ma anche il tempo previsto per un eventuale eruzione:
 

  • composizione del magma = magma sialico, alta percentuale di silice;
  • tipo di eruzione = sialica;
  • eruzione prevista tra = 12:24:50 (12 minuti, 24 secondi e 50 primi).

- Ah, bene. - esultò John ironicamente - Abbiamo 12 minuti prima di andarcene all’altro mondo. -
- E piantala John. - gli sgridò Michelle - Non dire baggianate. -
- Hey, biondina, ti ricordo che abbiamo pochissimo tempo per portare al termine la missione, quindi dobbiamo sbrigarci. - fece notare John
- Ecco, appunto! - disse Michelle - Quindi non dire baggianate e pensa a lavorare, per favore. -
- Ragazzi, io avrei un'idea... - propose Lux - ... abbiamo solo 12 minuti di tempo prima che il vulcano erutti. Se congelassimo la bocca del vulcano, forse avremmo più tempo, che ne dite? -

Inizialmente i ragazzi non furono d'accordo con la proposta di Lux ma poi, pensandoci bene, pensarono che ciò potesse essere un'ottima idea.


- Si, è un bel piano il tuo, Lux. - gli disse Alex - Ma dobbiamo fare presto, prima che sia troppo tardi. -
- Giusto! - rispose Lux, rivolgendosi poi ai ragazzi:

- Avete capito tutti il piano? -

- Si!!! - risposero tutti in coro
- Benissimo. - disse sollevato Lux - Attivate l’iper jet e iniziamo a congelare la bocca. Credo che useremo la tecnica della “Sintonia telepatica”. -
- Buona idea, Lux. - si complimentò Michelle.

Detto ciò Lux, Michelle, Alex e John presero le loro pistole di raffreddamento e le posizionarono tutti alla punta;
premendo poi il bottone del caricamento simultaneo, i generatori di raffreddamento dei 4 ragazzi si caricarono contemporaneamente, con scambi reciproci 
di energia, aumentando cosi di quattro volte la potenza delle loro armi.
Puntando le pistole di raffreddamento verso la bocca del vulcano, Lux disse ai ragazzi:

- Ok, ragazzi, al mio tre: uno, due e... -

Una terribile esplosione del vulcano, accompagnata poi da un terribile terremoto di ottavo grado, interruppe il conteggio a Lux.
Lux, accorgendosi del pericolo, gridò ai suoi compagni:

- SPOSTIAMOCI DA QUI , PRESTO!!! -

I ragazzi, con i loro iper jet, si spostarono lontano dalla bocca del vulcano, poiché da essa uscì la lava in eruzione, accompagnata da una nube ardente di Piroclasti:
Polveri, ceneri, lapilli (grandi come sassolini) e bombe (formate da lava semi solida); dopo di che, durante l’eruzione, alcuni piroclasti furono eiettati durante le esplosioni, per poi cadere giù per effetto della forza di gravità.
La lava, con le sue colate piroclastiche, scese a valle ad una velocità impressionante, lasciando di stucco i ragazzi che cercarono di contrastare l’eruzione.
Stupito John chiese a Lux:

- Ma il vulcano non doveva eruttare fra pochi minuti? -

- I dati che ho ricevuto dicevano cosi - rispose con stupore Lux - Mancavano solo 8 minuti e 40 secondi per l’eruzione.
È come se… -
- E come se? - gli chiese Michelle con il cuore in gola.
-  …è come se il vulcano fosse un'entità intelligente, in grado di prevedere le nostre mosse. -
- Ma dai!!! - disse scettica Michelle - Vuoi dire che questo vulcano potrebbe essere una creatura pensante? É ridicolo! -
- É solo una mia supposizione. - disse Lux - Hey, non perdiamoci in chiacchiere. Dobbiamo salvare i venusiani, ecco come agiremo:

Tu, John, gira con l’iper jet in alto intorno al vulcano per raffreddare con la pistola la lava che esce dalle pendici del vulcano. -
- Ok, Lux. - rispose John entusiasta
- Mentre voi due, Michelle e Alex... - disse Lux, rivolgendosi ai compagni - … cercherete di raffreddare la bocca del vulcano, d’accordo? -
- D’accordo! - risposero loro in coro

- Io nel frattempo, usando il mio chip nel cervello, analizzerò la situazione dal punto di vista statistico. Mi raccomando di non respirare la nube ardente, prodotta dall’eruzione, che è tossica; si può morire soffocati.
È chiaro a tutti il concetto? -
- Hey, per chi ci hai presi, per degli ignoranti? - gli chiese stupito Alex - Anche noi sappiamo benissimo queste cose, che ti credi. -
- Scusatemi ragazzi, è solo che non voglio che accada qualcosa a voi. - disse mortificato Lux.
- Tranquillo, caro. - gli disse Michelle con un sorriso - Faremo molta attenzione. -
- Ottimo! - disse contento Lux - Ora andate. -

 


 

Detto fatto John, alzandosi sempre di più in volo con gli iper jet, prese la sua pistola di raffreddamento, la posizionò dove scorreva la lava a valle e, una volta individuata la posizione esatta, azionò il potere dell’azoto liquidò dalla pistola, trasformandosi in seguito in un potentissimo raggio congelante.
Il raggio congelante poi riuscì a raffreddare la lava sialica scendente a valle, fermandola così del tutto; ma dall’altra parte del vulcano altra lava scorreva velocemente.

Cosi John, azionando sempre gli iper jet, fece il giro del vulcano dall’alto, raffreddando strada facendo la lava a valle.
Nel frattempo Lux, dal suo chip nel cervello, analizzò statisticamente il comportamento futuro dell’eruzione vulcanica, ma i dati gli risultavano anomali, nonostante la perfetta efficienza matematica dell’elaborazione dati da parte del chip; alla fine Lux scoprì una cosa sconcertante.
Intanto Alex e Michelle, ignari della preoccupazione appena ipotizzata da Lux, sorvolarono il centro della bocca del vulcano per fermare l’eruzione.
Michelle, fissando negli occhi Alex, gli chiese:

- Pronto? -
- Puoi dirlo forte, baby! - le rispose felice Alex con un tono di voce deciso.

I 2 ragazzi così puntarono le loro pistole di raffreddamento verso la bocca del vulcano, ma ad un tratto accadde qualcosa di imprevisto: il magma iniziò ad assumere una forma insolita, come se da esso dovesse sbucare una creatura mostruosa, o per lo meno cosi sarebbe stato agli occhi dei ragazzi.
Lux registrò con il suo chip un’enorme intensità elettromagnetica, derivare dalle pendici del vulcano, talmente enorme da far mandare in corto circuito qualsiasi comunicazione elettronica; convinto al cento per cento del pericolo Lux gridò a Michelle e ad Alex con tono disperato:

- ANDATE VIA DA LÌ , PRESTO!!!...SCAPPATE!!! -

- Perché?... - gli chiese con stupore Alex

Improvvisamente una tremenda esplosione all’interno del vulcano provocò un'altra imprevista eruzione sialica; Lux vide Michelle e Alex travolti dall’eruzione.
Non poteva credere ai suoi occhi: aveva visto i suoi amici perire in un eruzione vulcanica, sembrava tutto un incubo:

- Noooooooooooooo!!! - gridò disperatamente e incredulo il ragazzo. 

John, udendo il suo amico gridare, scese giù, chiedendogli:

- Hey, amico, perché hai gridato? -
È SUCCESSA UNA COSA TERRIBILE!!! -gridò Lux, mettendosi con disperazione le mani in testa - …come te lo posso dire?!! MICHELLE…. ALEX… LORO DUE… ECCO….SONO.. SONO… -
- Siamo vivi! - rispose una voce femminile

Quella voce infatti apparteneva a Michelle la quale, accompagnata da Alex, si avvicinò a Lux e a John;
Michelle e Alex erano sani e salvi, anche se avevano gli abiti un po’ bruciacchiati con un po' di polvere della nube ardente sulla pelle.

Lux, stupito di ciò, chiese a loro due:

- Come.. come… come vi siete salvati? -
- Semplice: ci siamo solo spostati. - rispose Michelle con semplicità
- Ma io… vi ho visti proprio investiti dal getto violento della lava… non è possibile! -
- Ok, vuoi sapere la verità, Lux? Noi non ce lo ricordiamo sinceramente. - rispose Michelle
- Come sarebbe a dire che non ve lo ricordiate? - gli chiese stupito Lux - Ma mi state prendendo in giro, ragazzi? -
- Mi dispiace Lux… Non so proprio che dirti: noi non ce lo ricordiamo; ci sono delle cose sfocate nelle nostre menti… - disse Michelle con aria desolata.
- Quali cose sfocati? - chiese Lux
- …Non lo so. - ripeté la ragazza, annuendo con la testa.
- La stessa cosa vale anche per me. - disse Alex - L’unica cosa che ci ricordiamo è che eravamo distesi lì, dietro quella roccia. Non lo so eppure eravamo sfacciati, non capisco… -
- … Hey, aspetta! - gridò Michelle, ricordandosi qualcosa
- Cosa c’è? - le chiese Lux.

La ragazza intravide qualcosa nella sua mente, ma la cosa era troppo sfocata per metterla a fuoco, troppo lontana per individuare l’origine.
Michelle sentiva dolersi la testa di continuo; avvertiva nella sua mente un odore un po' particolare, un qualcosa relativo a qualche prodotto chimico.
Michelle disse poi:

- Quando la lava ci ha colpiti… io mi ricordo di aver sentito un dolore… si, me lo ricordo, sentivo la mia pelle bruciare come carne alla brace ma… non capisco.
Noi siamo vivi, giusto?...  -
- Anche io ho sentito dolore, a contatto con la lava. - intervenne Alex - Non capisco come siamo riusciti a sopravvivere. -
- É un mistero. - disse la ragazza.

Improvvisamente l’attenzione dei ragazzi fu richiamata da un altro terribile terremoto di ottavo grado, accompagnato poi da una terza ma spaventosa eruzione del vulcano.
Sulla superficie venusiana si formarono delle crepe spaventose che fecero tremare tutta la zona circostante.
Il magma, una volta uscito dal vulcano, divenne lava, ma assunse di nuovo una forma insolita, indeformabile e instabile.

- Ora basta! - disse Lux - Entriamo nella talpa robotica e partiamo verso la caldera del vulcano. -
- Ok. - risposero tutti in coro.

 


I ragazzi entrarono nella talpa robotica, la attivarono e, grazie all'efficienza dell'elicoide, cominciarono a creare un tunnel sotterraneo.
Lux era alla guida del macchinario e in quel momento il ragazzo ebbe una strana sensazione:
Lux cominciò ad avvertire un senso di avventura che lo aveva preso nell'animo, e con tanto ottimismo, gridò ai ragazzi:

- EVVAI CON L'AVVENTURA!!! -
- Lux, ma sei impazzito? - gli chiese con stupore Michelle.
- Lascialo sfogare, Michelle. - le disse John - Dopo tutto la nostra vita non è poi cosi tanto noiosa. -
- E poi nella vita ci vuole ottimismo per vincere le sfide. - disse contento Alex.
- Avete ragione, ragazzi. - disse convinta Michelle.

Il viaggio durò una ventina di minuti, fino a quando la talpa robotica arrivò nel tunnel sotterraneo che la conduceva direttamente alla caldera del vulcano.
Michelle, dopo aver terminato le parole crociate per ammazzare il tempo, ordinò Lux di fermarsi vicino alla sponda del luogo: una spaziosa e lunga caverna sotterranea, divisa al centro da un fiume di magma.
I ragazzi rimisero le loro tute di protezione e il casco, aprirono lo sportello della talpa robotica e, come i primi uomini sulla luna, appoggiarono un piede sul terreno in stile epocale.

- Bella. - disse stupito Lux guardando la grotta attraversata dal fiume di magma.
- Io, invece, la trovo inquietante. - disse nervoso John.
- Non perdiamoci in chiacchiere e troviamo la crepa della caldera, ok? - disse con tono deciso Michelle.
- Va bene. - risposero tutti.

I ragazzi camminarono lungo la sponda della grotta, in cerca dell'enorme crepa da riparare; all'inizio sembrò come cercare un ago nel pagliaio, ma poi i ragazzi vennero attirati da un brusco rumore, proveniente da un tunnel nascosto. 
Una volta scovato il tunnel, i ragazzi videro davanti a se una gigantesca crepa, alta circa 12,00 m e larga 7,00 m; la crepa si stava aprendo man mano in seguito a nuove e violente scosse.
La crepa emetteva dall'interno un accumulo di gas e detriti, responsabili anche loro del disastro nella caldera del vulcano.

- Ecco la crepa. - disse Lux.
- Ok, ragazzi, siete pronti? - chiese Michelle al gruppo.
- Si!!! - risposero tutti.
- Molto bene. Si comincia! - gridò determinata Michelle.

I ragazzi, avvicinando le punte dei loro tubi di raffreddamento, li caricarono ancora una volta al massimo e poi, concentrandosi attentamente, cercarono di colpire contemporaneamente la crepa.
Mentre i ragazzi stavano accendendo i loro attrezzi, un altro violentissimo terremoto li distrasse e, voltandosi indietro, i ragazzi videro una cosa spaventosa:
il magma, una volta raggiunto un'elevata temperatura, cominciò a ribollire all'impazzata, mettendo cosi a rischio la loro vita.

- Presto, ripetiamo l'operazione! - gridò ansioso Lux.
- Va bene! - risposero tutti.

I terremoti continuarono ad aumentare sempre di più, fino a far crescere in maniera esponenziale l'enorme crepa ma i ragazzi non si arresero e si concentrarono di nuovo al massimo, anche se la cosa non era per niente facile.
Una volta raggiunto il pieno autocontrollo, i ragazzi avvertirono finalmente dentro di se la loro sintonia, aprirono gli occhi, puntarono i tubi verso la crepa e finalmente spararono nello stesso momento.
Una parte della crepa venne congelata per bene dall'azoto liquido ma mancava ancora un bel po' prima che Venere fosse considerata "fuori pericolo".

Dal soffitto caddero massi di pietra, per via di un altro terremoto, ma i ragazzi, dopo tante difficoltà, riuscirono a bloccare definitivamente la riapertura della crepa.
Il raggio dell'azoto liquido attraversò tutta la superficie della crepa, arrivando anche a congelare una parte del magma per raffreddare un po' la caldera.
L’eruzione vulcanica, con tutti i fenomeni sismici, in questo modo terminò e i ragazzi, contenti di aver portato al termine anche questa missione, esultarono di gioia.


- CE L’ABBIAMO FATTA!!! - gridò con entusiasmo Lux.

Felici e contenti, i ragazzi tornarono in superficie con la loro talpa robotica e, salendo sul pullman spaziale, ritornarono vittoriosi a casa.


Copyright di Bruno Rinaldo (alias LuxKatoUlisse).

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Capitolo 11
*** Lux si allena per il torneo robotico ***


Capitolo 11
Lux si allena per il torneo robotico

 


Durante il cammino verso l’accademia del cigno fedele, Lux vide Michelle con aria pensierosa;
la ragazza aveva gli occhi fissi nel vuoto, come se qualcosa le stesse turbando.

“Sarà la stanchezza della missione” pensò Lux, ma ciò non lo convinse molto.
La ragazza da giorni mostrava un’aria nostalgica ogni volta che viaggiava in pullman per le missioni e Lux già se n’era accorto da molto tempo.

Lux voleva starle accanto, abbracciarla e consolarla un po', ma pensò sempre di non complicare la situazione, tenendo presente che i pensieri della ragazza non erano affari suoi per ragioni di privacy.
Poi il ragazzo vide una piccolissima lacrima scorrere dall’occhio destro della ragazza ma quest’ultima, accorgendosi di ciò, si asciugò subito la lacrima con le sue belle dita affusolate.
La cosa doveva essere praticamente molto seria se Michelle stava in quel momento piangendo, non poteva assolutamente essere una pura casualità.
Intanto Alex e John chiacchieravano fra loro sul compimento della pericolosa missione appena affrontata con grande allegria e soddisfazione.
Alex, ridendo, disse a John:


- Hahaha, mi ha fatto ridere Lux quando alla guida della talpa robotica ha gridato "Evvai con l'avventura"!!! -
- Si vede che lui ci sta prendendo gusto in quest'epoca. - disse Alex ridendo.
- Hey, ragazzi, state parlando di me? - chiese loro Lux.
- Tranquillo, fratello... - lo tranquillizzò John - ... ci fa tanto piacere che ti sei subito inserito da noi. -
- Ammetto che ci siano ancora altre cose da imparare.. - disse Lux - ... ma in quest'epoca non ci si annoia di sicuro. -
- Ben detto, fratello!!! Questo è lo spirito giusto! -
- Ora possiamo ritornare a casa come degli eroi. - disse soddisfatto Alex.
- Ben detto, Alex. - gli disse Lux.

- Hey, John,... - lo chiamò Alex - ... so che sei tifoso degli Uranus Kingdom, vero? Mi sono procurato casualmente dei buoni per la partita di Sabato prossimo allo stadio Saint Seyra del pianeta Nettuno, per il match:
Uranus Kingdom VS Saturn Storm. -
- Urano contro Saturno? - gli chiese sorpreso John
- Si, amico, hai capito bene: Urano contro Saturno, i due pianeti rivali da secoli, hehehe - gli rispose Alex - I buoni te li dò senza alcun impegno. -
- D'avvero? Woh, grazie amico - gli disse contento John.
- ORA NE HO ABBASTANZA DI VOI!! - gridò improvvisamente una voce femminile

Quella voce apparteneva a Michelle la quale, stringendosi dalla rabbia i pugni e fissando Alex, Lux e John con aria adirata, gridò ai ragazzi:

- Pensate sempre alle cose inutili, ragazzi, quando inizierete a crescere? -
- Hey, ma sei appena uscita fuori di testa? - le gridò stupito John
-
 Si, SONO USCITA FUORI DI TESTA, OK? -

L’autista, ascoltando tutta la conversazione dei ragazzi, per quieto vivere fece finta di niente, continuando a guidare il pullman spaziale;
Lux si stupì moltissimo per il comportamento insolito di Michelle.

John, adirato pure lui, disse ironicamente a Michelle:

- Sai, ragazzina? Fossi in te mi farei una bella tazza di camomilla, non si sa mai. -
- A CHI HAI CHIAMATO “RAGAZZINA”? - gridò furiosa la ragazza con uno sguardo feroce.
- Hey, cos’hai oggi? Ti girano gli attributi? -
- SI, MI GIRANO GLI ATTRIBUTI, JOHN!!! PERCHÉ? NON TI SONO MAI GIRATI GLI ATTRIBUTI? -
- Mai come in questo momento, mia cara. - rispose il ragazzo sfacciatamente.
- Ohooooo... - rimase a bocca aperta l’autista, dopo aver ascoltato tutto.
- Questa me la paghi, John. - disse Michelle con aria di disprezzo assoluto

Lux, dopo aver assistito a questa discussione violenta dei ragazzi e ascoltato la risposta crudele della ragazza, ebbe un colpo allo stomaco e rimase quasi sotto shock; Lux in cuor suo provava qualcosa per Michelle e vederla arrabbiata gli provava un dolore immenso.
 

Accademia

Una volta atterrati sull’accademia, Michelle, facendosi largo tra la gente, si dileguò da sola con la speranza di essere lasciata in pace; 
Lux si sentì ancora più male vedendo la ragazza sempre più adirata.

- Quella è matta, lo dico io. - disse John ai suoi compagni - Le donne: valle a capire una volta tanto. -
Beh, un po' concordo con te, amico. - gli disse Alex - … certe volte Michelle ha d’avvero un brutto carattere, ma spesso ho la sensazione che lei, invece, ci nasconda qualcosa... mah... -
- Secondo me, hehehe, è innamorata. - disse John scherzando con un sorriso
- Innamorata? Ma dai. - disse Alex
- Si, si, proprio così. - ribadì John - Starà aspettando che il principe azzurro le dia un bacio sulla bocca per poi viaggiare serena nel mondo delle favole, hahaha. -
- Ragazzi…-  intervenne Lux - Perdonatemi se ve lo dico ma… non state facendo una bella figura. -
- Hey, non ci mettere anche tu, amico. - lo avvertì John
- Ti prego, John… Non ho proprio voglia di litigare con te; mi sei simpatico e in questo momento non mi sento di ottimo umore per un litigio. - lo pregò Lux
- Fai come vuoi, fratello. - rispose John - Comunque, se vuoi saperlo, la biondina ce l'aveva anche con te. -
- Avrà avuto le sue ragioni per farlo. - disse Lux.
- Hey, hehehe, ma non è che ti sei innamorato di lei, è? - chiese Alex a Lux con un sorriso e un un ammiccamento dell'occhio destro.
- Io... ? - disse Lux saltando subito in attenti come un soldato; il ragazzo aveva le guance rosse. 
- No... - gli disse sorridente e incredulo John - Ti sei innamorato della biondina? D'avvero? -
- Siamo solo amici io e lei... - disse Lux con le guance ancora rosse.
- Dicono tutti cosi. - disse Alex.
- Poi si dichiareranno il loro amore e si baceranno. - disse con ironia John.
- E vivranno per sempre felici e contenti. - disse con ironia anche Alex.

Alex e John scoppiarono entrambi dalle risate ma Lux, con le guance sempre rosse, si girò di lato per non guardarli, dicendo loro poi:

- Io torno a casa, ragazzi. Vado prima nella sala delle armi a depositare tutto. -
- Ok, vai Lux... - gli rispose con un sorriso John - ... ma ricordati di una cosa, caro. -
- Cosa? - gli chiese Lux.
- Non ti dimenticare della letterina d'amore a "my love"!!! - dissero canticchiando John e Alex, riferendosi a Michelle.
- "Cara Michelle, io ti amo tutta d'un pezzo: my love" - recitò scherzosamente Alex.
- Almeno che se non volesse tagliarla a fettine...  - disse con ironia John.
- L'amerà tutta d'un pezzo, non temere. -

Alex e John continuarono a ridere, mentre Lux si avviò alla sala delle armi per depositare tutto, dopo di che prese un pullman spaziale diretto su New Gaia.

 

Casa

Lux ritornò nel suo appartamento e dopo qualche minuto entrò dalla sua finestra un Cyber Cyp, l'androide messaggero che i ragazzi videro quella mattina nella stanza presidenziale di Lady Earth.

Il Cyber Cyp materializzò a Lux un invito virtuale di partecipazione del “torneo robotico” che si teneva per il giorno dopo (il 1° marzo).
Dopo la missione su Marte, Lux frequentò il corso del prof. Algokitmo per pilotare dall'interno un androide; il corso si teneva cinque volte alla settimana.
Lux aveva appuntamento con l'ultima lezione del corso proprio il 28 di febbraio e il ragazzo si recò di nuovo all'accademia per incontrare il prof. Algokitmo.


Accademia

All'accademia, Il prof. Algokitmo era nello studio del sign. Pitt e Lux, prima di bussare la porta, ascoltò casualmente la loro conversazione.
Il sign. Pitt disse ad Algokitmo:


- Gli studenti di quest’accademia non sono la vera risorsa di questo istituto, Algokitmo. -  gli disse il prof. Pitt.
- Ma non si può chiedere un trasferimento per alcuni ragazzi. -  ribatté Algokitmo - É una cosa veramente ingiusta e insensata. -
- Prof. Algokitmo, io lavoro in quest’accademia da cinque anni…- disse il sign Pitt con tono calmo e freddo - … e non ho visto alcun miglioramento da parte degli studenti apprendisti.
Lo sa che negli ultimi 3 anni sono morti nelle missioni più di 20 studenti all’anno? -

- Lo so perfettamente Pitt! - ringhiò Algokitmo - Ed è per questo che si assegna le missioni di serie A solo agli studenti forti. -
- Naturalmente. Lei oggi, però, ha insegnato a quei quattro ragazzi la tecnica della “sintonia telepatica”; questa tecnica la si insegna ai ragazzi del quarto anno accademico. -
- Quella tecnica ha permesso a quei ragazzi di portare al termine la missione su Venere.  -
- Ma non dica sciocchezze, Algokitmo. Quei ragazzi avrebbero portato al termine la missione anche senza la tecnica della sintonia telepatica. -
- Ne è sicuro, Pitt?... Comunque mi dispiace ma non chiederò mai il trasferimento a Donnie Wilson e a Jim Anderson. -
- Fa come vuole Algokitmo, io però l'ho avvertita. -

Dopo aver udito per sbaglio la conversazione Lux bussò alla porta, entrò e il prof Algokitmo, contento di vederlo, gli disse:


- Oh, sign. Lux, che piacere rivederla… Ma prego, entri:
io e il sign. Pitt stavamo solo chiacchierando, niente di importante… -

- Professore… - disse il ragazzo, avanzando nello studio - Io.. ecco.. volevo…- 
- Si, lo so, ha un appuntamento con me oggi; domani è il gran giorno. -
- Esatto. - gli rispose con un sorriso il ragazzo.
- Oggi ripasseremo tutto, in modo tale che domani lei affronti il torneo a testa alta. -
- Grazie, professore. -
- Di niente, ragazzo.
L'ultima lezione si terrà nel retro dell'accademia, ma prima andremo in palestra. Mi segua, sign. Lux. -

 

Il prof. Algokitmo, prima di accompagnare nella sua palestra Lux, liquidò il sign. Pitt con un ammiccamento con l’occhio destro.
 

Bagno

Strada facendo Lux vide una folla di ragazze che stavano chiacchierando tutte insieme con un'aria sconvolta;
Lux andò da loro, chiedendo poi ad una ragazza:


- Cosa è successo? -
- Si è verificato poco fa un piccolo incidente nel nostro bagno. - disse preoccupata la ragazza - Sembra che una ragazza abbia dato un fortissimo pugno ad uno specchio; c’è sangue da per tutto!!!
La ragazza è ancora viva ma non si sa chi sia. -

Lux, ipotizzando che la ragazza in questione fosse Michelle, iniziò a spaventarsi, ma poi pensò:

- Potrebbe anche essere un’altra ragazza, chi lo sa. -, poi, una volta arrivato in bagno, vide una cosa sconcertante:

un fiume di sangue partì dal lavandino, sotto allo specchio distrutto, estendendosi poi a gocce sul pavimento. Lux ebbe una fitta allo stomaco, il suo cuore si congelò dallo stupore.

Il prof. Algokitmo, raggiungendo il ragazzo, gli chiese:

- Sign. Lux, la sto ancora aspettando in palestra, vuole venire? -
Certo signore. - rispose il ragazzo.
- Bene, allora mi segua. - 


Palestra

Detto ciò Lux e il prof Algokitmo arrivarono in palestra dell’ultimo piano dell’Accademia e, una volta arrivati lì, il professore chiamò a rapporto un robot gigante.
Il robot era enorme e tutto compatto, alto 3,99 m, sofisticato nella sua struttura esterna con i suoi circuiti che si vedevano sbucare dal corpo ed era rivestito da un'armatura metallica celeste.

Algokitmo disse a Lux:

- Le presento Warriorsky (letteralmente "guerriero del cielo"), un mega robot K500zd con le seguenti caratteristiche:

  • serie: M; 
  • anno di creazione: 3001; 
  • autore: dott. Tomba. -
- Dott. Tomba? - chiese stupito Lux
- Esatto! - disse Algokitmo - Il dott. Hiroshi Tomba, Nato a Tokyo nel 2973 e premio nobel per la sua genialità unica nel costruire e inventare macchine altamente sofisticate, sta sperimentando un nuovo modo di pilotare i mega robot per i nuovi Space Master di Human Nation che ci saranno a partire dall’anno prossimo.
Comunque, bando alle ciance, questo mega robot da ora in poi sarà il suo fedele compagno di lotta. -
- Molto bene. -

Lux diede la mano a Warriorsky per fare conoscenza con lui e l'androide, dai modi garbati, fu molto contento di conoscere il ragazzo.
I tre si avviarono verso il retro dell'accademia, entrando poi in una sala enorme, costruita apposta per allenamenti estremi.
La sala, in realtà, era una grande palestra con attrezzature all'avanguardia per i campioni olimpionici. 



- Lo scorso anno si sono tenute le olimpiadi su Venere. - disse Algokitmo a Lux - Nella manifestazione si è tenuto anche un torneo fra i combattenti più forti di Human Nation.
Fra i partecipanti c'era un ragazzo, un alieno mi sembra, che ha mostrato a tutti una grande forza. -
- Woh, e come si chiama costui? - gli chiese Lux.
- Kato Rosemberg. -
- Kato Rosemberg? -
- Esatto! -
- Mai sentito nominare. -
- Non se ne sta parlando più ultimamente, anche se in questo momento ci sono ancora diverse notizie che parlano di lui.
Kato è un soldato neutralista, appartenente alla squadra dei Cyber Cat. -
- Come è fatto costui? -
- Si dice che lui sia un Elohim. Porta sempre un casco di guerra, ma nessuno ha mai visto il suo vero volto. Si giustifica sempre dicendo di non essere di bello aspetto e che metta il casco solo perché ha vergogna di mostrare la sua faccia, ma secondo me il ragazzo nasconde qualcosa.
Comunque bisogna ammettere che lui abbia disputato un ottimo torneo. -
- Capisco. - disse Lux con aria stupita.
- Ora torniamo a noi, sign. Lux. -
- Ok! -
- Per prima cosa chiuda gli occhi e si concentri per trovare dentro di se l'energia necessaria per entrare in simbiosi con Warriorsky. -
- Va bene. -
Per controllare un mega robot, innanzi tutto lei dev'essere un tutt’uno con lui, in che senso? Nel senso che lei deve usare semplicemente la tecnica della “sintonia telepatica”.
Per fare ciò lei dovrà prima condividere i suoi poteri con lui.
Lei ha dei poteri, ragazzo, e questi poteri provengono dal suo maleficio degli occhi.
Si ricorda che noi androidi siamo refrattari alla sfiga, ragion per cui dovrà aumentare il suo maleficio di 300 Sfiga Volt per condividere i poteri con Warriorsky. -
- Sono pronto! - gridò deciso Lux

Detto ciò Lux, togliendosi le lenti a contatto, aumentò il suo potere fino ai 300 Sfiga Volt; dopo di che Algokitmo disse a Lux:

- Bene. Ora stringa la mano a Warriorsky e si concentri al massimo della sua mente per la condivisione dei suoi poteri con lui. -
- Ok. - rispose Lux.
 
Il ragazzo, stringendo la mano a Warriorsky, si concentrò al massimo, al fine di avvertire la sua energia vitale per la condivisione dei poteri; inizialmente la cosa sembrò molto difficoltosa, ma Lux, decidendo di non arrendersi, continuò ad individuare mentalmente l’energia interna dell’androide.
Finalmente Lux riuscì nell’impresa e diede subito inizio alla condivisione attiva dei suoi poteri con l’androide.

L’operazione, anche se fu molto faticosa, andò anch’ella a buon fine.
Algokitmo, ancora soddisfatto per il suo allievo, gli disse:

- Ottimo sign. Lux, ora dovreste entrare all’interno del robot e pilotarlo mentalmente, come se voi due foste un'unica persona, mi sono spiegato bene? -
- Si, signore! -
- Bene! Ora entri nel robot. -

Detto ciò Lux entrò nel mega robot con la forza della sua mente e mentalmente iniziò, anche se con difficoltà, a pilotarlo.
Passarono tre ore e Lux ripassò tutto quello che aveva imparato nel corso del prof. Algokitmo:
saltò, dall'interno dell'androide,  sugli ostacoli, lottò nella lotta simulata creata al computer, riuscì a controllare anche la modalità di volo e sfidò alcune leggi della fisica, in particolare la legge di gravità.
Dopo essersi allenato come si deve Lux, insieme ad Algokitmo e a Warriorsky, uscirono dalla sala e ritornarono all'interno dell'accademia.
 

Bagno

Lux, dopo aver ringraziato e liquidato il prof. Algokitmo, ritornò nel bagno delle ragazze per vedere l’evolversi della situazione: i bidelli robot già avevano fatto piazza pulita nel bagno e non c’era alcuna traccia del sangue di una ragazza.
Lux chiese ai bidelli se avevano scoperto di chi fosse quel sangue, ma non ebbe nessuna risposta, e cosi il ragazzo se ne tornò a casa distrutto, dopo una giornata lunghissima e super impegnativa.



Copyright di Bruno Rinaldo (alias LuxKatoUlisse).

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Salve a tutti, vorrei precisare che questo mio romanzo (il ragazzo del futuro) appartiene allo stesso mio universo dove vi è anche un altro personaggio che ho creato sempre con Blender (software di modellazione e animazione 3D).
Il personaggio al quale mi riferisco si chiama Kato e l'ho citato in questo capitolo.
Kato è il protagonista di un'altra mia saga, creata con Blender. Questa mia saga è composta dalle animazioni 3D che ho prodotto e che continuo a produrre, mentre per quanto riguarda la saga di Lux, al momento ho creato solo una storia scritta.
Kato e Lux li ho creati sempre io e non è un caso che li abbia messi apposta nello stesso universo.
Spero che la mia storia continui ad appassionarvi.
Un abbraccio.
Bruno.

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Capitolo 12
*** A pranzo dalla presidentessa ***


Capitolo 12 
A pranzo dalla presidentessa

 


 
Dopo una giornata stressante, Lux accese la super tv a plasma nel suo appartamento per distrarsi un po'.
La tv del 31° secolo poteva essere di vari tipi:
  • piatta e sottile con cristalli liquidi (con uno spessore simile a quello di un foglio);
  • leggermente curvilinea e sottile (sempre con uno spessore simile a quello di un foglio);
  • struttura digitale con uno spessore sottilissimo (una tv ad ologramma, mostrata solo accendendo ogni volta un piccolo pulsante sulla sua base);
  • mini tv a braccialetto (piccola tv ad ologramma);
  • building tv (le immagini della tv viste sulle strutture di alcuni grattacieli);
  • table tv (tv vista su un qualsiasi tavolo di vetro da cucina);
  • glasses tv (tv vista da occhiali da sole particolari);
  • sky tv (tv ad ologramma vista in cielo, resa possibile solo con l'intervento di un insieme infinito di nanomacchine le quali, assorbendo le onde elettromagnetiche del satellite, proiettavano nel cielo un insieme di pixel microscopici, formando cosi una gigantesca immagine). Tale tv veniva usata solo per eventi speciali, come l'elezione del presidente di Human Nation.

Un altro tipo di tv veniva usato, invece, per occasioni speciali, molto spesso per fini ludici. Tale tv era caratterizzata da una tale sofisticatezza tanto da essere considerata di origine aliena ed era nota con il nome di "lake tv".
La lake tv era un tipo di televisione particolare che si poteva vedere proprio sulla superficie di un lago dolce.
Grazie all'intervento di infinite nanomacchine gettati in un lago, queste assorbivano le onde elettromagnetiche provenienti dal satellite, riflettendo cosi l'immagine sulla superficie del lago; tale azione, però, avveniva di sera, poiché l'immagine sul lago si vedeva meglio.


La tv del 31° secolo, una volta accesa, poteva mostrare tanti canali contemporaneamente, in un unico schermo, poi, con una mano o con un fotogramma digitale della pulsantiera, si poteva scegliere in evidenza i canali e vederlo uno.
Inoltre la tv del futuro dava migliaia di servizi e la parte forte era quella di poter entrare di persona al suo interno nei canali, per toccare in versione digitale persone e immagini, attraverso dei sistemi complicatissimi.

Facendo un giro dei canali tra spot, TG, dossier, spettacoli,  film e documentari, Lux vide da un canale di Nettuno un quiz televisivo:

Free Money”, presentato da un conduttore mutante simpaticissimo con la testa di un toro e il corpo di un essere umano. Tale conduttore si chiamava "Hermann Stolle", famoso in tutta Human Nation per la sua bravura nela conduzione dei quiz televisivi.
Hermann, rivolgendosi ad un signore (un tizio di nome sign. Taz Thuell), proveniente da Urano, gli fece una domanda:

- Allora, sign. Taz Thuell, passiamo alla domanda dai 50 milioni “Sterline Newton”.
La prima legge di ohm stabilisce che l’intensità della corrente è:
  1. Direttamente proporzionale alla somma tra la quantità di carica delta Q e un intervallo di tempo delta T
  2. Indirettamente proporzionale tra il rapporto tra la lunghezza e lo spessore
  3. direttamente proporzionale alla differenza di potenziale delta V fratto la resistenza R.
  4. Indirettamente proporzionale al prodotto tra la quantità di carica delta Q e la resistenza R

A tale domanda il sign. Taz Thuell ci pensò un attimo ma poi rispose al conduttore:

- Sa? Mi stavo quasi perdendo in un bicchiere d’acqua. Sono laureato in fisica sub. atomica all’accademia della Matematica di Euclide (pianeta Saturno), quindi posso già dare una risposta a tale domanda:
Secondo la prima legge di Ohm l’intensità della corrente è direttamente proporzionale al rapporto tra la differenza di potenziale delta V, fratto la sua resistenza, quindi la risposta esatta è la numero 3. -
- Sicuro, sign. Taz Thuell? - gli chiese il conduttore
- Sicurissimo al 100%. - rispose l’uomo deciso.
- L'accendiamo? -
- Perché no?!! -

- Bene…. Per 50 milioni di Sterline Newton, l’intensità di corrente è… direttamente proporzionale a Delta V, fratto R, la risposta numero… 3, ed è LA RISPOSTA ESATTA!!! -

Il pubblico in delirio applaudì al sign. Taz Thuell e Lux, angosciato, spense la tv, ma poi fu attirato da una chiamata dal suo braccialetto elettronico: era suo zio Albert.
Contento di risentire lo zio, Lux gli chiese:

- Hey, zio ciao, come va? -
- Sto benissimo Lux. - gli rispose lo zio con aria felice - ... e te come stai? -
- Bene zio, grazie. -
- Sono passati 4 giorni da me da quando ti ho lasciato nel futuro. Che data fai da te? -
- Oggi ne ho 28 Febbraio 3005 e da te fai 10 Ottobre 2001, vero? -
- Esatto! Lady Earth mi ha detto che ti se subito inserito bene nella società del 31° secolo d.c., vero? Sono molto orgoglioso di te, nipotino mio. -
- Grazie zio. -
- Ma di che, Lux?!! La presidentessa mi ha anche informato che da te il giorno dopo hai un torneo robotico, vero? Ti faccio tutti i miei auguri, carissimo. -
- Il prof Algokitmo è un ottimo insegnante, zio! Mi ha insegnato un sacco di cose, anche a controllare finalmente il mio maleficio. -
- Sono d’avvero molto fiero di te, figliolo!!! Hai compiuto dei progressi d’avvero notevoli. Grazie al tuo insegnante sei riuscito anche a controllare il tuo maleficio. -
- Zio, per quanto riguarda l’oculista, ecco… volevo sapere… ecco.. la famiglia.. come… -
- Ci sono stati i suoi funerali ieri da me. - gli rispose Alfred con aria abbattuta - Meno male che il dott. Grimaldi non aveva figli. La moglie, povera vedova, era completamente distrutta. La morte dell’oculista è stata documentata come un tragico incidente. -
- Grrr, se solo tu mi avessi portato nel futuro prima, ora tutto ciò non sarebbe mai accaduto. - ringhiò con rabbia e dolore Lux
- Mi dispiace Lux, mi dispiace tantissimo. - disse Albert con aria mortificata - ... Dovevo solo aspettare il momento giusto… -
- IL MOMENTO GIUSTO PER COSA??? - gridò con furia Lux
- …Ascoltami Lux… senti.. io. -
- No zio, senti tu: UN UOMO É MORTO PER CAUSA MIA!!! PER COLPA DI UN MIO DANNATO MALEFICIO CHE PORTO FIN DA QUANDO ERO PICCOLO!!! A causa di ciò ho condannato la vita a 15 persone, zio, a 15 persone, E TI SEMBRA CHE IO NE VADA FIERO PER CIÒ??? ASSOLUTAMENTE NO, ZIO!!! -
- Ho dovuto rispettare un protocollo per… ops.. oh. -
- Quale protocollo, zio??? - gli chiese Lux, notando che i conti tornassero.
- … Lux, ti prego, ascoltami: non sei ancora pronto per sapere tutta la verità. Non sei, ecco… maturo per ciò sia fisicamente e sia mentalmente.
Si, ci sono tante e tantissime cose che tu devi sapere, ma lo saprai in seguito, non preoccuparti. La mia responsabilità più grande e quella degli altri è quella di assicurare che tu rispetta le tappe… -
- Vuoi dire che state da tempo organizzando un piano su di me? -
- …No, no, no, no, no, no, no, basta Lux!!! …. Stai correndo troppo per i miei gusti, basta!!!... Non posso assolutamente dirti altro… -
- Segreti, segreti, sempre segreti zio, “ora basta” lo dico io!!! -
- Ascoltami, per l’ennesima volta: … Io lo so come ti senti in questo momento (incuriosito, stordito, confuso e annebbiato) ma ti assicuro che arriverà il giorno in cui saprai tutta la verità su tutto ciò che sta accadendo, che è accaduto e che accadrà…. -
- Se lo dici tu, zio... -
- Fammi un favore Lux, ti prego: …In questo momento devi pensare solo e dico solo a vivere, ok? E poi in seguito ti arriveranno le risposte, fidati… Ti fidi di me? -
- Io.. non… -
- Ti fidi di me?? -
- Zio, ecco… -
- TI FIDI DI ME??? -
- … Si zio… mi fido di te. -
- Bene! Sei per me un bene prezioso, nipotino mio: ho perso mia moglie, mia cognata e anche mio fratello (tuo padre), non voglio assolutamente perderti, carissimo. -
- Anche tu per me sei un bene prezioso, zio. - disse Lux con aria triste - …Questa situazione sembra un sogno e un incubo al tempo stesso; si, mi sono subito ambientato bene nel futuro, ho fatto molte conoscenze, e… c’è..una tipa che mi piace… -
- Oh hooo, facciamo conquiste, è? - disse Albert con aria felice e scherzosa
- Zio...  - disse Lux con le guance arrossite - … siamo solo amici… lei è mia amica…. Il fatto è che… mi piace, come amica… si. -
- Ah, ho capito. - disse Albert con aria un po’ delusa.
- … E per quanto riguarda la mia scuola, zio? Sono assente da 4 giorni. -
- Non preoccuparti Lux. Quando avrai passato 8 mesi nel futuro, tornerai a casa da me alla volta della data 11 Ottobre 2001. Praticamente io ti aspetto domani, cioè domani nell’epoca in cui io sto. -
- Ah, bene! Ma quando tornerò sarò invecchiato di 8 mesi. -
- Per questo non ti devi preoccupare, nipotino mio. Prima che tu parta ti faranno un Up grade body, lo sai cos’è? -
- Si, lo so zio, mi ringiovaniranno di 8 mesi indietro. Me l’ha detto un mio amico del futuro. -
- Ah, bene figliolo, comunque anche se il tuo corpo tornerà giovane di 8 mesi indietro, non perderai ne i ricordi vissuti nel futuro e ne le capacità che hai appreso. -
- fantastico!!! - disse contento Lux
- Io devo scappare Lux, ci sentiamo a presto ok? -
- Ok, zio! -
- Allora ciao nipotino mio, ti voglio un mondo di bene. -
- Ciao zio, ti voglio bene anch’io. -

La connessione temporale finì e Lux si ritrovò sempre più solo, nonostante si sia fatto degli amici nel futuro.
 

Sabato, 1° Marzo 3005: ristorante

Lux si svegliò di buon mattino accanto ad un Cyber Cyp, il quale gli consegnò un messaggio digitale da parte di Lady Earth;
il ragazzo fu invitato a pranzo.
Felice di ciò il ragazzo accettò l’invito, si rivestì e si recò a fare colazione da Cramsh.
Cramsh preparò a Lux una colazione buonissima, da far leccare i baffi e felicemente gli disse:

- Sono contento di vederti ancora una volta, Lux. -
- Grazie Cramsh, la stessa cosa vale anche per me. - rispose il ragazzo con aria serena.
- Oggi è il primo Marzo: Il mio compleanno. -
- Auguri Cramsh! - disse Lux felice, alzandosi da tavolo e abbracciando il proprietario.

Il proprietario, felice per l’abbraccio ricevuto, disse al ragazzo:

- Sai? Fra tutti i clienti che io ho servito, tu sei il più simpatico di tutti. -
- Grazie mille, mon ami*. - rispose Lux
- Dico sul serio, amico: sei l’essere umano più gentile che io abbia mai incontrato nella mia vita. È vero che i Mutanti come me sono entrati a far parte nella società di Human Nation, ma alcuni di loro vengono tutt’ora discriminati, proprio come accadeva alle persone di colore e ai profughi della tua epoca, figliolo. -
- Il diverso ha sempre scandalizzato l’essere umano. - ringhiò Lux - Certe volte l’uomo è proprio uno sciocco, un bambino piccolo che ha paura solo dei cambiamenti. -
- Hai ragione, Lux. Comunque ci sono novità? -
- Di cosa?... -
- Ti vedo più felice del solito oggi, come mai? -
- Sono stato appena invitato a pranzo con la presidentessa. -
- OH, SANTO CIELO!!! - gridò stupito Cramsh - Cioè, scusami se ho alzato la voce. - disse poi con voce bassa - Ma veramente? Cioè pranzi proprio con la Presidentessa in persona? -
- Si. - rispose felice Lux - Vado a pranzare proprio alla Casa Bianca. -
- Oh, bontà divina! - invocò stupito Cramsh con un viso pallido - …La Presidentessa, la carica più alta di tutta Human Nation, la prima cittadina di questa mega nazione, colei che ci accompagnati verso il quarto millennio, la donna più ricca e potente di Human Nation, Insomma, Lady Earth è tua amica?... -
- A… uhm… “Amica” sembrerebbe una parola molto grossa… io.. in realtà, sono uno dei suoi tantissimi collaboratori personali. Per non parlare poi che Lady Earth e mia madre, da ragazze, erano grandissime amiche del cuore. - disse modestamente Lux
 


- Hai detto niente, figliolo. - disse ironicamente Cramsh - Sai cosa vuol dire diventare collaboratori personali di un Presidente, soprattutto in quest’epoca? -
- Ehm… no. - rispose confuso Lux
- …Non immagini che mazzo di fortuna che hai preso, ragazzo. -
- Dice sul serio? -
- Certo. Lady Earth è la donna più famosa di tutta Human Nation e c’è anche di più, amico: nell’Estate scorsa (3004) lei è apparsa anche in una rivista per uomini: (Too Sexi girls) come una delle sexi simbol più affascinanti di New Gaia. Tutti dicono che suo marito è la persona più fortunata dell’universo. -
- A proposito del marito, io però non l’ho mai visto, dove? -
- In questo momento si trova fuori Human Nation (su Proxima Centaury) per motivi di lavoro.
Egli è un alieno rosso, con le sembianze di un essere umano, ed è il Presidente della nazione Proxima Centaury; grazie alla sua unione con Lady Earth, Human Nation e Proxima Centaury sono diventati molto forti, unendosi fra di loro. -
- Woh, che ficata! -
- Tienila stretta, mi raccomando; certe volte è comodo avere come amico un Presidente, sai? Non si sa mai nella vita. -
- Grazie Cramsh.. Ops, è tardi. Devo correre alle prove, oggi ho un campionato robotico. -
- Ok, allora ci vediamo alla prossima! Ciao Lux. -
- Ciao Cramsh… ops, mi sono dimenticato di pagare la colazione. -
- Non preoccuparti amico; offre la casa. -
- Oh, grazie signore… -
- Ora corri ragazzo, altrimenti farai tardi! -
- Ok, arrivederci sign. Cramsh. -

Così, lasciando tutto, Lux corse all’accademia per alcune prove con il prof. Algokitmo.
 


Casa Bianca

Alle 13:00 Lux scese su New Gaia, per dirigersi alla Casa Bianca, portandosi con se l’invito speciale, in versione digitale.
L’invito poi fu recapitato alle guardie robot le quali poi, una volta analizzato l’invito, accompagnarono Lux nella sala d’attesa; Lux si sedette sul divano della sala, attendendo che arrivasse dalla stanza ovale Lady Earth.
Durante l’attesa, il ragazzo vide sbucare improvvisamente il figlio di Lady Earth, Nicolas, il quale si divertiva a giocare con il suo palloncino azzurro.
Il piccolo Nicolas, vedendo Lux, scoppiò in uno stato di gioia, si avvicinò a lui e gli disse con dei sorrisi:

- Ciao, come stai? Sei venuto a vedere la mia mamma? -
- Si, piccolino. - gli rispose lui con aria felice e intenerita dal bimbo
- La mia mamma lavora molto, molto e sta nella sua cameretta. Però mi ha detto che arriva presto. -
- Vuoi bene a tua madre? -
- Tanto, tanto. -
- Hihihi, sei un bravo bambino… e vuoi bene anche a papà? -
 
A tale domanda del ragazzo, il bambino abbassò il capo con aria un po' triste ma poi gli rispose:

- il mio papà è sempre lontano, uffa, e io non lo vedo mai, ecco. -
- Il tuo papà sta fuori per motivi di lavoro. - gli disse Lux
- Si, ma è cattivo, ecco… Non lo vedo mai… e poi, quando gli dico “papà, vuoi giocare con me?” lui mi dice sempre che è stanco.. io voglio avere vicino papà, ma lui è sempre lontano uffa.. Mi manca tantissimo. -
- A chi lo dici… -
- Anche il tuo papà è lontano? -
- Beh… in un certo senso… si… e non credo che tornerà. -
- Perché non tornerà? Hai fatto il cattivo? -
- No, no, ecco… è un po' difficile da spiegarti… Non te lo posso dire, piccolo. -
- Perché non me lo vuoi dire?... -
- É una cosa un po’ triste e brutta… Quando diventerai grande te lo dirò, non temere… -
 
Nicolas abbracciò con tanto amore e tenerezza Lux, dicendogli poi:

- Ti voglio tanto, tanto bene. -

Il ragazzo, felice per ciò, gli accarezzò il viso con le dita, lo strinse al petto e gli disse:

- Anche io te ne voglio, piccolo. -
 
Lady Earth, vedendoli abbracciati, si commosse un po’ anche lei e, asciugandosi le lacrime dagli occhi con le sue belle dita affusolate, chiese a Lux con aria affettuosa:

- Buon giorno Lux, dormito bene?... -
- Si, mia signora, grazie. - rispose contento il ragazzo
- Perdonami Lux se ti ho fatto aspettare tanto. - disse la donna - Ma avevo dei documenti da firmare e poi stavo chiacchierando nella mia camera presidenziale con i 6 ragazzi della Destination World, venuti dall’anno 2009; sono uno dei miei collaboratori come te. -
- Si, mi ricordo di quella squadra: l’altra volta aveva recapitato un messaggio con i Cyber Cyp a dei certi Bruno, Ottavia e Alexia, non so… -
- Ottima memoria, Lux. - disse Lady Earth, la quale si rivolse poi a Nicolas, dicendogli:

- Hey, Nicolas, lo sai che il sign. Lux pranzerà insieme a noi oggi? -
- Veramente mammina? - le chiese felice il bambino
- Si, tesoro. - gli rispose la donna con un sorriso soave e angelico - Lui ci farà compagnia oggi. -
 
Il bimbo, tutto contento, saltò dalla gioia, si girò intorno e felice gridò:

- Che bello, che bello. Sono contento!!! -

Poi il il bambino prese la mano destra del ragazzo e la tirò, dicendogli:

- Dai Lux, vieni con me, andiamo a mangiare. - 
- Hahaha!!! - rise felicemente Lady Earth, dicendo poi al figlioletto:

- Aspetta Nicolas, ci andiamo tutti insieme nel salone da pranzo. -
- Ok, mammina. Io corro per primo. - gridò felice il bimbo, correndo poi verso il salone da pranzo.
 
Lady Earth, contenta, disse a Lux:

- É un bimbo adorabile mio figlio.
Lo sai Lux? Stamattina Nicolas mi ha sempre chiesto di te; voleva vederti.
Gli sei molto simpatico. -
- Me ne sono accorto. - disse Lux
- Andiamo a mangiare? -
- Si, mia signora. Ho una fame. -
- Hahaha, d'accordo, seguimi. -
 

Sala pranzo

Detto ciò Lady Earth e Lux andarono nel salone da pranzo e lì il ragazzo vide un tavolo lungo 12,00 m con una lussuosa tovaglia bianca in stile imperiale; le sedie erano comode e lussuose come il tavolo, il salone era percorso da finestre con colonne sulle pareti in stile Dorico, con accanto delle enormi statue femminili greche, chiamate comunemente "Kore", che raffiguravano dee dell’Olimpo e donne greche.
Sul soffitto c’erano affreschi lussuosi del ‘400 e ‘500 (delle copie per la precisione) come “Il giudizio universale” di Michelangelo e “La nascita di Venere” di Botticelli.
Infine il pavimento lussuoso era ricoperto da un elegante tappeto rosso in stile Napoleonico, con le pareti bianche di mattoni e cartongesso.
 
Nicolas era già seduto a capotavola, aspettando la mamma e Lux.
Lady Earth, sorridendo, disse a suo figlio:

- Hahaha, figliolo, piccolo mio, questo è il posto dove si siede la mamma; siediti accanto a me, ok? -
- Ok, mammina. - rispose il bimbo sorridendole con occhi giocondi.
 
Dato che dovevano solo mangiare 3 persone, i camerieri decisero di dimezzare il tavolo, facendolo divenire cosi di soli 4,00 m di lunghezza.
Dopo di che la presidentessa chiese al ragazzo:

- Come ti senti, caro? -
- Benissimo, mia signora.
Per me è un vero onore pranzare con lei, vede? Nella mia epoca era difficile incontrare di persona il Presidente degli USA, figuriamoci a pranzare con lui. -
- Capisco… Ti vedo timido, cos’hai? -
- Le ho spiegato prima, mia signora: lei è la Presidentessa di Human Nation, una delle donne più famose e temute dell’universo, tutti quanti la conoscono e tutti quanti la stimano.
Per non parlare poi che nell’Estate del 3004 lei è uscita nella rivista “Too Sexi girls”, come la Sexi Simbol di quell’Estate. -
 
Lady Earth scoppiò a ridere, mettendosi educatamente la mano accanto alla bocca e poi, calmandosi, rispose al ragazzo singhiozzando un po’ dalle risate:

- Scusami… è solo che è il modo come l’hai detto che mi ha fatto ridere… -
- Mi scusi.. Mi sento molto imbarazzato. -
- No, no, non ti devi scusare, anzi: mi hai fatto ridere. Devi sapere che noi del 31° secolo siamo persone di larghe vedute, quindi non preoccuparti per quello che dirai.
Comunque si, l’Estate scorsa sono uscita sulla rivista “Too Sexi girls” e ti dico anche di più: Una compagnia fotografica ha fatto un calendario su di me. -
- Un calendario su di lei??? - gridò Lux con il muso arrossito
- Si, un calendario. -
- La mamma è sempre bella. - intervenne il piccolo Nicolas
- Scommetto che hai visto anche tu il calendario della tua mamma, è? - gli chiese ironicamente Lux.

Lady Earth scoppiò di nuovo dalle risate e poi mostrò a Lux il suo calendario 3005, intitolato:
 

Il calendario 3005 di Angel Rotterdam Butterfly (alias Lady Earth)
 
  • Gennaio 3005: foto della Presidentessa in costume da bagno e inginocchiata con occhi fissi verso l’obbiettivo della macchina fotografica; il suo sguardo era soave, sorridente e molto affascinante.
Lux, spogliando i mesi, vide sempre le foto di Lady Earth d’avvero invitanti, come:
  • Giugno 3005: Lady Earth affiancata in piedi al muro con le braccia e le gambe spalancate, indossando poi un costume da bagno con reggiseno bianco a strisce rosse sottili, le mani aperte e appoggiate al muro, smalto rosso ai piedi e un bel viso, questa volta accattivante;
  • Luglio 3005: Lady Earth in costume da notte bianco, seduta a piedi nudi sulla finestra con lo sguardo in su per scrutare la luna piena;
  • Agosto 3005: Lady Earth vestita in stile Gothic Lolyta bianco, inginocchiata questa volta davanti all’obbiettivo della fotografia, come se la donna guardasse le persone dalla foto (la donna era sempre sorridente); 
  • Dicembre 3005: Lady Earth era seduta su una gigantesca coppa di bicchiere di champagne con le belle e sottili gambe da modella incrociate fra loro, per indicare le festività di Natale e l’arrivo dell’anno nuovo.
Il viso di Lux era proprio rosso dall’imbarazzo, mentre quello di Lady Earth era sorridente e felice.
Lux disse alla Presidentessa con aria imbarazzata:

- … Vedo che lei abbia… proprio un bel hobby, è??? -
- Quelle foto che vedi è arte, Lux. - disse Lady Earth - L’essere umano in quest’epoca è considerato come una celebrità assoluta in tutte le sue forme. -
- Non sapevo che lei si chiamasse “Angel Rotterdam Butterfly”. -
- ”Angel” è il nome della mia nonna, purtroppo morta giovane durante una spedizione su Andromeda. Mia nonna era un soldato federale. Quando successe, mia madre aveva solo 5 anni. Quando mia madre mi partorì, decise di darmi quel nome. -
- Capisco… Mi dispiace per sua nonna. -
- Acqua passata, Lux. Comunque che cosa ne pensi delle mie foto? -
- Lei ha un bel fisico, lo devo ammettere!... -
- Hahaha, grazie. - rispose felicemente la donna
- Te l’ho detto che la mamma è sempre bellissima. - intervenne Nicolas a Lux
- Sai Nicolas? Da grande diventerai un eccellente gigolò. - gli disse Lux
- Cos’è un “gigolò”? - gli chiese il bimbo
- Il gigolò è una specie di corteggiatore; corteggia le donne facendole i complimenti. - gli spiegò il ragazzo.

Finalmente arrivò il pranzo a tavola:
 
  • Risotto tritato con insetti di Proxima Centaury, ritardati alla fiamma; 
  • Merluzzo fritto al forno sub atomico con cipolle; 
  • patate e mais di Bruxell. 
e per dessert mangiarono:
  • La cioccolata rossa con ripieno di latte azzurro di Urano;
  • la torta madre con ripieno di limone.
 
Il pranzo fu ottimo e squisito.
Dopo mangiato, Lux si alzò da tavola; il ragazzo doveva affrettarsi ad andare all’accademia del Cigno Fedele per il torneo robotico.
Lady Earth chiamò un maggiordomo robotico e gli chiese:

- Woody, per favore, potresti gentilmente accompagnare il sign. Lux alla porta? Lui tra poco ha un match da disputare. -
- Con immenso piacere, mia signora. - rispose il robot, facendole un profondo inchino.
 
Il piccolo Nicolas corse verso il ragazzo, lo abbracciò molto forte e gli chiese poi:

- No, Lux, non te ne andare, resta qui con me, ti prego. -
- Vorrei tantissimo piccolino, ma non posso. - rispose il ragazzo con un sorriso - Tra poche ore devo disputare un torneo e non posso mancare. Però ti prometto che ti verrò a trovare sempre, piccolino, sempre se la mamma me lo concede. -
- Certo che puoi venire qui quando vuoi, Lux. - gli disse felicemente Lady Earth
- Veramente? - chiese felice il bambino - Evviva, evviva, come sono contento, si! -
 
Il bambino saltò dalla gioia; era molto felice che presto avrebbe rivisto di nuovo Lux, il suo migliore nuovo amichetto.
Dopo aver salutato Lady Earth, Lux corse alla fermata del Pullman spaziale diretto all'accademia del Cigno fedele, ci entrò dentro e arrivò lì con  pochi minuti di anticipo.


Copyright di Bruno Rinaldo (alias LuxKatoUlisse).


*mon ami = in francese vuol dire "amico mio".

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Capitolo 13
*** Pronti per il torneo ***


Capitolo 13
Pronti per il torneo


 

Accademia del cigno fedele

Incontrando il prof Algokitmo, Lux fu accompagnato da lui ad un’altra fermata di un altro pullman spaziale che lo avrebbe portato su Titano, una delle lune di Saturno.
Il pullman arrivò anche se con tre minuti di ritardo.
All'interno del mezzo di trasporto, il ragazzo vide i partecipanti come lui, seduti a chiacchierare fra loro, ma fra essi c’erano anche Brux con Mim e Dork.
Lux decise di ignorarlo, ma Brux, cercando rogne dal ragazzo, gridò ad alta voce con un'aria maligna:

- Signore e signori ecco a voi il grande Lux, il guerriero che uccide con gli occhi! Hahahahaha. -
- Sei sempre così spiritoso, tu? - gli chiese Lux con aria di disprezzo
- Solo quando vedo uno sfigato come te, hahaha. - rispose Brux
- Ma senti chi parla... -
- Ascolta il mio consiglio, coniglio che non sei altro: scappa finché sei in tempo, nasconditi lontano perché credo che farai una tremenda figura, hahaha. -
- Invece ascolta tu il mio di consiglio, ignobile scarafaggio: ritirati dalla gara prima del tempo, perché ho l’impressione di farti d’avvero molto, ma molto male. -

Le parole di sfida di Lux furono talmente forti e dure che Brux si arrabbiò tantissimo; i due, dopo essersi puntati degli sguardi minacciosi, tornarono ai loro posti.
 

Titano: stadio Arcane Olympus

Dopo venti minuti di viaggio, il pullman spaziale atterrò su Titano, accanto ad un enorme stadio olimpico, chiamato: Arcane Olympus.
Titano, come Marte e Venere, nel 31° secolo si presentava con continenti e oceani grazie alla macchina degli Elohim;
la sua geologia riprese vita a partire dal 26° secolo, facendo ripulire cosi le acque stagnanti del satellite e riempiendo il cielo d'ossigeno. 
Lux vide in lontananza gli anelli giganti di Saturno, in posizione obliqua, entrò nello stadio insieme agli altri e andò nello spogliatoio per cambiarsi.
Durante i preparativi John entrò nello spogliatoio per incontrare Lux e, una volta visto, gli disse:

- Ciao fratello, buona fortuna per il torneo. -
- Grazie John. - disse Lux - Alex e Michelle sono qui allo stadio? -
- Si, amico, non ti preoccupare; sono qui a fare il tifo per te. -
- Ah, meno male… Senti: Michelle come sta? -
- Beh... - rispose con imbarazzo Alex - ... per quanto riguarda la sua salute, Michelle sta bene. -
- E per quanto riguarda il suo stato d'animo? -
- … Ok, fratello.. Michelle è ancora incavolata, ok?... Non sta passando un bel periodo, ma è normale per le ragazze della sua età essere nervose in seguito ad attacchi di stitichezza. Le donne sono fatte così, amico:
un giorno sono allegre e un altro giorno se la prendono con gli altri per senza un motivo. -
- Posso salutarla per un attimo? -
- Ma certo amico, avanti, seguimi. -
 
Detto ciò Lux e John si avviarono verso la tribuna dello stadio e videro finalmente Alex e Michelle, seduti su una panchina.
Alex, vedendo Lux, si alzò e lo abbracciò, dicendogli poi:

- Oh, Lux, come sono contento di vederti. Ti auguro un in bocca al lupo. -
- Grazie Alex. - rispose felice Lux
 
Michelle però faceva da spallucce ai ragazzi; la ragazza non si mosse dalla panchina neanche per un secondo, essendo con le braccia incrociate al petto, gli occhi lucidi e spalancati nel vuoto, e un volto adirato.
Lux, vedendola così, la salutò, dicendole:

- Ciao Michelle. -
- Ciao. - rispose la ragazza con aria indifferente
- …sono contento che tu sia venuta a fare il tifo per me, sai? … Mi sei mancata un casino, piccola. -
 
Michelle però non gli rispose; sembrava che la ragazza ce l’avesse con qualcuno.
Lux ci rimase un po' male, poi il ragazzo osservò che la mano destra della ragazza era fasciata con una garza, dove vide poi delle gocce di sangue.
Lux iniziò ad avere un sospetto:

- Come mai solo oggi Michelle ha una mano fasciata mentre ieri no? - e poi ricollegò la scena con l’incidente nel bagno delle ragazze.

Lux ipotizzò la scena:

Michelle, preso dallo sconforto per qualcosa, diede un fortissimo pugno ad uno specchio, le uscì molto sangue e scappò immediatamente a medicarsi.
 
Incuriosito Lux chiese a Michelle:

- Come ti sei procurata quella ferita sulla mano? -
- Non sono affari che ti riguardano! - gli rispose con freddezza la ragazza.

Lux ci rimase ancora male.
Per evitare probabili litigi, John prese il braccio dell'amico, inventandosi poi una scusa per scappare:

- Ehm, Lux… - gli disse - … Non pensi che sia tardi in questo momento? Tra poco dovrai disputare un match e non vorrei che il Mister si arrabbiasse con te, dico bene? -
 
Ma Lux non voleva andarsene: voleva cercare di capire perché Michelle fosse così adirata, perciò il ragazzo chiese alla ragazza:

- Senti… perdonami se ti ho posto quella domanda, non volevo farti arrabbiare, dico sul serio… Comunque… se hai bisogno di qualcosa, ricordati che io ci sarò, ok? -

Michelle, anche questa volta, non gli rispose.
Il ragazzo cosi decise di andarsene, ma per sorpresa di tutti la ragazza lo fermò, rispondendogli:

- ASPETTA!!!... La ferita… ecco… me l’ha procurata un gatto randagio per strada, ok? -

Lux annuì con la testa e se ne tornò nello spogliatoio, mentre la ragazza si nascose il viso con la mano, piangendo un po'.
Il ragazzo però sapeva benissimo che la giovane gli disse una bugia:

la ragazza si sarà procurata per forza la ferita nel bagno delle ragazze, altrimenti come si spiegherebbe la sua mano fasciata?.

Ma ormai la cosa non aveva alcuna importanza;
Lux doveva disputare un match molto importante e non poteva perdere tempo.

 

Inizio del torneo

Il torneo iniziò con un rituale di apertura (una sigla federale del torneo robotico).
Dopo di che ci furono le selezioni dei campioni per mezzo dei sorteggi, e il Consiglio degli anziani divise loro in due gironi:
  • il girone A: Brux, Shima, Pool e Lux;
  • il girone B: Alexander, Tatianas, Girgo ed Ektor.
Dopo dieci minuti il campionato iniziò finalmente, accompagnato dall’allegria e dall’euforia fortissima del pubblico.
Un mega computer organizzò casualmente la combinazione dei combattenti che dovevano sfidarsi fra loro;
durante l’operazione, Lux in mente sua temette di combattere al primo round contro Brux, ma f
ortunatamente il mega computer lo mise contro un certo Pool, utente dell’accademia del Cigno fedele dal 3001.
Brux invece doveva combattere contro una certa Shima, una ragazza giapponese e frequentante dell’accademia del Cigno fedele dal 3002.
 
Lux incontrò il suo mega robot Warriorsky, il quale fu molto felice di rivedere il ragazzo in forma e ben Allenato. 
L’androide chiese al ragazzo:

- Ti ricordi come entrare nel mio corpo? -
- Certo, amico. - affermò Lux con tono deciso
- Bene ragazzo, procedi pure. -
 
Lux, togliendosi le lenti a contatto, aumentò il suo maleficio di 300 Sfiga volt, prese la mano di Warriorsky, percepì la sua energia interiore e riuscì a condividerla per poi entrare all’interno dell’androide;
dal lontano il prof. Algokitmo osservò il suo allievo con grande fierezza.
Il ragazzo, all’interno del gigantesco androide, si trovò in un luogo oscuro che poi, ad un tratto, si trasformò in una sala virtuale costituita interamente da un design digitale; alcuni simboli alieni giravano perpendicolarmente intorno al ragazzo.

Il campionato robotico in realtà si trattava di un combattimento estremo, ma non mortale, tra robot pilotati da esseri umani.
Ogni anno (il 1° di Marzo) era tradizione su Human Nation dare inizio a tale manifestazione, nata nel 2998 dall’iniziativa del famoso dott. Tomba, con lo scopo di sponsorizzare ogni anno le caratteristiche tecnologiche e belliche delle sue super macchine da combattimento.
Il dott. Tomba era considerato un grandissimo genio della robotica nel 30° e 31° secolo, un preziosissimo premio Nobel per il mondo della scienza biomeccanica.
La grande popolarità del dott. Tomba era superiore a quella, per esempio, di Rita Levi Montalcini e di Bill Gates fusi insieme, rendendolo cosi uno scienziato popolare di prima classe.
 

Lux VS Poll

Il primo round per Lux sembrò all’inizio difficile e duro a causa della lunga esperienza da parte di Pool, il quale pilotava i robot da cinque anni, ma poi, con un po' di impegno e con un po’ di determinazione, il ragazzo riuscì a sconfiggere il suo avversario con le tecniche sofisticate e potenti da combattimento che disponeva l’androide Warriorsky.
 

Brux VS Shima

Poi venne la volta di Brux, il quale dovette combattere contro una giovane promettente del campionato robotico (Shima Suzuka), campionessa in carica dall'anno 3004.

La ragazza, di origine asiatica, era di bel aspetto, alta 1,75 m e avente i capelli lunghi, sottili, lisci e neri con la frangetta, occhi marroni a mandorla, carnagione chiara e dotata di una bellezza stravagante, capace di attirare molti uomini.
La ragazza indossava inoltre una tuta bianca con una striscia rossa che le attraversava dalle spalle alle braccia, una cintura d’argento con al centro lo stemma della pantera bianca (una delle leggende orientali), dei pantaloni color oro e delle scarpette rosa numero 38. Shima aveva 22 anni.

Il robot di Brux si chiamava Eda (Ade leggendolo in contrario), ispirato al famigerato dio degli Inferi, uno dei Signori oscuri che ha segnato la storia dell’umanità:
Eda era alto 4,15 m, con una struttura corporea sofisticata, composta a sua volta da un insieme disordinato di circuiti; inoltre l'androide disponeva di una corporatura compatta di colore nero carbone, un aspetto quasi cavalleresco.

Lux, sapendo che Brux doveva battersi contro Shima, la vincitrice del campionato robotico dell’anno prima, era molto entusiasta dall’idea di vedere il suo peggior nemico essere battuto;
Il ragazzo non aveva certamente paura di Brux, ma non gli era simpatico. 
Purtroppo il match non andò come egli sperava:

Shima combatté molto bene con il suo robot Idra Flora (androide femminile con le sembianze di un uccello – donna), usando le armi sub atomiche digitali, ma Brux, affianco al suo fedele Eda, la mise fuori combattimento con una potentissima arma energetica (Bombarda atomica) distruggendo completamente Idra Flora.
Alla fine del match, Shima se ne tornò a casa con un'aria demoralizzata per la tragica perdita del suo fedele androide, la quale le era sempre stata accanto in molte battaglie.
Lux, andando verso di lei, cercò di consolarla, ma la ragazza, dopo avergli dato uno sguardo, proseguì il cammino, piangendo.
Il ragazzo, in quel momento, iniziò a provare dei fortissimi rancori nei confronti di Brux:
ormai il suo nemico aveva già oltrepassato ogni limite.
 

Alexander VS Tatianas

In seguito toccò al girone B, dove il primo Match venne vinto da un certo Alexander, contro una certa Tatianas.

Alexander era un ragazzo di 24 anni, alto 1,72 m e avente i capelli biondi, ricci e lunghi come quelli di un angelo rinascimentale, occhi celesti, pizzetto sotto al labbro, naso dritto con perfetti lineamenti; egli indossava una tuta spaziale celeste.

Tatianas, invece, era alta 1,70 m e avente i capelli lunghi, lisci e castani, occhi verdi, occhiali sa sole a mezza luna; ella indossava una tuta rosa con una striscia bianca dalle spalle alle braccia, dei pantaloni bianchi e delle scarpette dello stesso colore dei pantaloni, numero 39.

 

Ektor VS Girgo

Nel secondo Match del girone B, un certo Ektor sconfisse un certo Girgo, passando così al prossimo round.

Dopo 20 minuti di pausa e di cortometraggi pubblicitari, iniziò la semifinale. Il primo match vide Lux contro Alexander, nominato da tutti "l’angelo di Dio".
 

Lux VS Alexander

Lux osservò che tutte le ragazze facevano il tifo per Alexander: alcune gli gridavano “Sei bellissimo!!!”, altre, invece, volevano disperatamente abbracciarlo.
Come un latin lover Alexander salutò il pubblico femminile con un braccio e un sorriso perfetto.
Lux osservò con disprezzo (e forse anche con gelosia) la presunzione del suo avversario, decidendo poi di iniziare a giocare le sue carte per metterlo K.O.;
gli bastò osservare dal lontano lo sguardo di Michelle per avere il coraggio necessario a combattere il nemico.
Il round iniziò con qualche difficoltà maggiore per Lux rispetto alla sfida precedente, dato che l’avversario combatteva non solo come un angelo di Dio ma anche come un cavaliere supremo, ma Warriorsky aveva a disposizioni armi segrete che nemmeno il robot di Alexander poteva immaginare, come per esempio la “Gilda Power”, un'energia verde incandescente (con le sembianze di una scia di fuoco), grazie al quale il ragazzo riuscì a battere l’avversario a pieni voti.
Lux così passò in finale e anche Brux ci riuscì, battendo il suo avversario Ektor.

Finalmente arrivò la resa dei conti: Lux contro Brux con i loro mega robot Warriorsky ed Eda.


Copyright di Bruno Rinaldo (alias LuxKatoUlisse).

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Capitolo 14
*** Due incontri misteriosi e un finale a sorpresa ***


Capitolo 14

Due incontri misteriosi e un finale a sorpresa



 
Arrivò finalmente la resa dei conti: Lux contro Brux.
I due rivali non videro l’ora di scontrarsi e di mettere a fondo tutte le proprie capacità per vincere il torneo.
Brux era felicissimo di scontrarsi con Lux, soprattutto perché egli nutriva in lui fortissimi rancori, a differenza di Lux, il quale non era affatto entusiasta della cosa.
Il ragazzo non temeva affatto il suo avversario, ma sapeva che lui potesse essere imprevedibile e quindi giocare sporco; il suo Mega robot (Eda) era talmente forte da riuscire a sconfiggere la campionessa in gara “Shima Suzuka”.
Shima era considerata la migliore di tutte, la ragazza capace di pilotare qualsiasi androide di Human Nation e ciò l’ho dimostrò nel 3004, quando vinse il campionato;
quel giorno ella ricevette dal dott. Tomba in persona un prestigioso premio pilota per una delle combattenti numero uno di Human Nation.
La sua sconfitta nell’edizione 3005 fece molto scalpore, temendo che Brux potesse succederle.
 
Mentre lo stadio fu percorso da sfilate carnevalesche, Lux andò a far visita ai suoi amici, soprattutto per sapere come stava Michelle.
La ragazza questa volta non aveva più un’aria imbronciata, ma terrorizzata, tremando a causa di un qualcosa nella sua mente che l’avesse terrorizzata.
Lux prese la sua mano destra per darle conforto, ma avvertì che era ghiacciata;

- Il problema dev'essere d’avvero molto serio. - ipotizzò il ragazzo nella sua mente.

A questo punto Michelle stava veramente molto male, ma per cosa non si sapeva.
 

Lux e Morgan

Ad un tratto arrivò un ragazzo biondo, con capelli un po’ lunghi e ondulati come quelli di un angelo maschile, naso sottile, piccolo e perfetto, occhi celesti, denti perfettamente dritti ed era alto 1,75 m;
inoltre il ragazzo indossava un elegante smoking blu scuro con una camicia bianca all’interno, delle scarpe lucide come uno specchio e portava un piccolo pirsing sul mento.
 
Da come si presentava, il ragazzo doveva provenire per forza da una famiglia molto ricca e lussuosa.
Lux era l’unico nel gruppo che non conoscesse il ragazzo, ma Michelle sembrò saperne di più rispetto agli altri;
infatti, vedendolo comparire, la ragazza saltò di scatto come se avesse visto un fantasma. Lux ipotizzò da subito che c’era qualcosa di losco dietro a tale faccenda.


Alex e John strinsero la mano al misterioso ragazzo biondo e lo fecero presentare poi a Lux.
Alex infatti disse al ragazzo:

- Lux, ti voglio presentare una persona: questo ragazzo si chiama Morgan Saint Scredder, uno dei ragazzi più ricchi di Human Nation.
Suo padre è un noto Presidente delle finanze delle industrie di autoveicoli spaziali, non è fantastico farti conoscere una persona molto nota come lui? -
- Un figlio di papà, a quanto pare. - disse Lux in mente sua fra se e se.
 
Morgan Saint Scredder, allungando la mano verso Lux, gli disse con un sorriso:

- Piacere di conoscerti Lux, io mi chiamo Morgan e sono… hehehe, il fidanzato di Michelle. -

Lux ebbe una fitta allo stomaco appena sentì pronunciare tali parole e Michelle, facendo spallucce ai ragazzi, avvertì un brivido sulle spalle.
 
Lux iniziò ad avere tanti pensieri nella testa:
Morgan, il più noto ragazzo ricco di Human Nation, fidanzato con Michelle, una ragazza come tutte le altre, ma si sbagliò;
Michelle non era affatto una ragazza come tutte le altre, anzi lei disponeva un appartamento molto lussuoso.
 
Lux strinse la mano a Morgan, ma non volentieri; in cuor suo il ragazzo provava gelosia e qualche sospetto nei suoi confronti.
Lux pensò:

- Se Morgan è il ragazzo di Michelle, allora perché lei non si è alzata felice per salutarlo? -

I conti non tornavano e lo dicevano anche i precedenti:
era dal giorno prima che la ragazza si comportava in maniera strana con attacchi di rabbia e di stitichezza.
 
Morgan, fissando negli occhi Lux, gli chiese con un sorriso che sarebbe potuto sembrare maligno a qualcuno:

- Alex e John mi hanno parlato molto di te, lo sai? Ti considerano come un loro capo prezioso della squadra. Mi hanno anche detto però che tu da piccolo hai un maleficio che ha reso la tua adolescenza un inferno, non è così? … “Il maleficio oculare”. -
- Beh, noto con "piacere" che Alex e John amino tantissimo pettegolare sugli altri. - disse ironicamente Lux, fissando i suoi amici con aria di disprezzo.
- Ovvio. - rispose Morgan - …E per di più mi hanno anche detto che hai rapporti con la presidentessa di Human Nation, complimenti ragazzo mio, niente male per uno che proviene dal 21° secolo… Dal 2001 provieni, vero? -
- Ah… vedo che lei sa molte cose sul mio conto, sign. Saint Scredder. - disse Lux, provando dentro di se un forte desiderio di dargli un pugno.
- Ti prego Lux, dammi del “tu”. -
- No, grazie.. Preferisco darle del “lei”. -
- Naturalmente, Lux, naturalmente. I tuoi genitori sarebbero veramente molto fieri di te: sei riuscito ad arrivare in finale con le tue sole forze. -
- Beh, come vede ho faticato parecchio per arrivare alla vetta. -
- Ma certo, la vetta... - disse Morgan con occhi fissi nel vuoto, come se stesse recitando in un teatro di opera lirica - La vetta… l’obiettivo supremo del raggiungimento dell’essere umano. Raggiungere un qualcosa che tu non hai è una grande  soddisfazione.
Vedi Lux:
ci sono tante stelle che brillano nel cielo, tutte uguali, tutte ordinarie,  ma solo una si distingue dalle altre e quella non si spegnerà mai. -
- Ah, però! Complimenti per le belle parole riflessive. -
- Grazie mon amì, ma modestamente ciò non è niente rispetto ai miei pezzi forti. Ho visto anche di meglio nella mia vita e so anche di poter fare di più, poiché io provengo, ovviamente, da origini nobili. -
 
La presunzione di Morgan fu talmente altissima che Lux strinse i pugni per il disprezzo che provava per lui.
Morgan si pulì il suo smoking con la mano destra, si guardò intorno e poi disse con un’aria di superiorità:

 
- Ah! Plebei. Certo che la gente ancora oggi deve imparare a lavarsi come si deve.
È vero che nel 31° secolo la povertà non esista più, dato che abbiamo tutti un’economia molto salda ed equilibrata, ma a comprare un po' di bagno schiuma e un po' di profumo non impoverirà mica Human Nation. 
Ho trovato, a causa della loro innocente ingenuità, un po’ di polvere sui miei vestiti. Questo Smoking l’ho pagato 130 mila $. -
- Si, come se fosse lo smoking del Papa. - disse ironicamente in mente sua Lux, disprezzando ancora di più il ragazzo.
- Oh, ci devi scusare Morgan… - disse Alex con un’aria mortificata - … Sai? Qui siamo su Titano, una delle lune di Saturno, e qui è naturale incontrare un po’ di polvere spaziale, proveniente dai detriti di meteoriti che girano intorno a Saturno. -
- Naturalmente, mon amì. - esclamò Morgan con tono calmo e sicuro - … Io sono anche proprietario straordinario dell’igiene sanitaria di Human Nation; mi preoccupo sempre per i miei suddit… e, volevo dire “per la mia gente” -
- Ipocrita. - disse in mente sua Lux, riferendosi a Morgan.
 

Brux e Morgan

Ad un tratto arrivò improvvisamente Brux il quale, intenzionato ad incontrare Lux, andò verso di lui dicendogli:

- Hahaha, ti sono mancato, sfigato? Ebbene eccomi qua! Pronto per assaggiare da me la tortura? -, ma Lux, con indifferenza, non gli rispose; aveva tutt’altro a cui pensare in quel momento.

Morgan, guardando Brux, iniziò ad estraniarsi momentaneamente dall’ambiente circostante, come se avesse già visto il ragazzo da qualche parte; Morgan chiese al nemico di Lux con uno sguardo freddo e apparentemente minaccioso:

- … Per caso ti conosco? -.

Anche Brux rimase impallidito vedendo Morgan e gli chiese anche lui con un'aria minacciosa:
 
- … Non mi sembra di averti visto. - e poi, guardando il ragazzo fisso, fisso negli occhi con aria sinistra e con una serenità agghiacciante gli chiese poi:

- Perché mi hai posto tale domanda? Chi sei tu? -

 
Morgan non rispose.
I presenti rimasero senza parole e con alcuni dubbi, ma Lux di dubbi già ce li aveva tanti, dato che stava finendo di raccogliere i tasselli giusti per finire il puzzle della situazione.
 
Lux si fece poi un resoconto di tutto nella sua mente:
  • Michelle adirata e triste;
  • l’incidente nel bagno delle ragazze; 
  • la mano fasciata di Michelle; 
  • Morgan e Michelle; 
  • la presunzione invadente di Morgan;  
  • l’incontro tra Brux e Morgan (amici o nemici di vecchia data?).
Tutto sembrò combaciare ed era per tale motivo che Lux si chiese ossessivamente:

- Perché questi legami? Possibile che io sia l’unico nel gruppo a sospettare della strana situazione? Possibile che Alex e John siano tanto distratti da non accorgersi di nulla? 
Eppure la gente del 31° secolo dovrebbe essere più sveglia rispetto a quella del 21° secolo. - si chiese il ragazzo.

Fino in quel momento, Lux non aveva mai vissuto nel futuro, eppure già si era ambientato bene.
 
Brux, dopo aver fissato Morgan profondamente negli occhi, decise di andarsene, incontrando poi dal lontano i suoi fedeli compagni Mim e Dork;
Alex disse a Morgan con aria amichevole:

- Stai attento a Brux, Morgan; lui è un tipo da evitare assolutamente. -
- É solo un semplice plebeo. - rispose con indifferenza superiore Morgan - Ho anche dei nemici che sono più abili e intelligenti di lui. Quello, invece, mi sembra un baccalà. -

Improvvisamente il direttore di gara avvertì il pubblico che in breve sarebbe cominciata la finale e che perciò i partecipanti (Lux e Brux) avrebbero fatto meglio a sbrigarsi per rientrare in campo.
 
Lux, per liquidare i ragazzi ma soprattutto Morgan, disse loro:

- Si è fatto tardi! Devo disputare la finale. -
- Allora buona fortuna, fratello, e ricorda: HASTA LA VISTA, BABY. - disse John

Morgan, avvicinandosi a Michelle, le posò una mano sulla sua spalla destra, la fissò negli occhi e, con uno sguardo sicuro ma tenebroso, le chiese:

- Amore mio, non hai detto nemmeno una parola; spero che tu stia bene in questo momento. -

Lux non volle perdere nemmeno un momento di quella scena; il ragazzo era molto curioso di vedere la reazione della sua carissima amica.

Michelle, con occhi lucidi e fissi nel vuoto, rispose balbettando al fidanzato :

- …Sto… sto.. sto bene, Morgan. -

Morgan, abbracciando la fidanzata, le bisbigliò felice con tono un po’ rauco ma calmo:

- Oh, la mia piccola monella sta bene per fortuna. Sono arrivato dalla luna terrestre apposta per te; non ti lascerò mai, piccola mia. -
 
Lux osservò attentamente il volto della ragazza:
ella era leggermente sofferente e tremolante alla vista del fidanzato e ciò era una delle tante piccole prove che confermavano la sua ipotesi.

- Perché Michelle ha chiamato il suo ragazzo per nome e non con il nomignolo "amore"? - si chiese Lux.

 
Poi il ragazzo bisbigliò ancora sottovoce una cosa nell’orecchio sinistro di lei che solo Lux potette udire; il fidanzato, infatti, disse alla sua ragazza:
 
- Ricordati del favore che ti ho chiesto ieri, piccola. Hai solo tempo fino al 14 Marzo prossimo per rispondermi. -
 
Michelle, impaurita ma calma, annuì di si con il movimento della testa.
Lux ebbe improvvisamente un piccolo sasso sulla nuca e girandosi scoprì che lo scagliò Brux, il quale gli gridò:
 
- SBRIGATI A SCENDERE, FEMMINUCCIA!!! MI STO FACENDO VECCHIO!!! -
- Lux, vai a vedere che cosa vuole il nonnetto. - gli disse con ironia John - Sembra che lui abbia bisogno del suo bastone della vecchiaia. -
- Senz'altro. - rispose il ragazzo.

Lux, scendendo le scale, disse a Brux con un po' di sarcasmo:

- Niente paura, signore, arriva l'assistenza agli anziani! -
- Mi prendi in giro? - gli chiese l'avversario.
- Ma certo che no! Non mi permetterei mai di prendere in giro una persona anziana come lei. -
- Ok, giuro che ti ammazzo in questa finale. -
- Non vedo l'ora. - gli rispose Lux con un sorriso.
- TI SPEZZO LE GAMBE, POI TE LE RIMETTO E POI TE LE SPEZZO DI NUOVO! -
- Scusami Brux, se tu mi spezzi le gambe, mi dici poi come farai a rimettermeli e poi a spezzarli di nuovo? Hai per caso con te una colla per le gambe? (e non parlo delle gambe del tavolo) -

Meravigliato per lo spirito ironico di Lux, Brux si contorse un po' la testa come faceva la bambina del film "l'esorcista", ringhiò come un animale inferocito e poi gridò al ragazzo:

- VAI A FARTI FOTTERE!!! - e se ne scappò.
- Ricevuto!!! A casa tua di sicuro. - gli rispose con ironia Lux.
 
I due sfidanti dovevano assolutamente sbrigarsi per il match definitivo.
 

 

La finale del torneo

Una volta scesi in campo, il gong suonò e Lux entrò nel suo mega robot (Warriorsky), pronto a combattere contro Eda (il pericoloso mega robot di Brux).
Quando calò il silenzio assoluto nello stadio, i 2 avversari iniziarono a lottare, ma questa volta all’ultimo sangue.

Warriorsky, facendo un bel salto di 20,00 m, si scagliò verso Eda con l’intenzione di colpirlo ma il suo avversario lo colpì ferocemente al petto, cacciando da una mano un trituratore gigante, provocandogli cosi un'ammaccatura al petto.

Eda creò poi intorno a se una barriera digitale di protezione, aumentò vertiginosamente la sua energia interiore e sparò missili sub atomici all’avversario, ma Warriorsky riuscì ad evitare i colpi, grazie alla potente energia negativa da parte di Lux;
Lux aveva un potentissimo maleficio di 300 Sfiga volt, grazie al quale riusciva a proteggere sufficientemente il suo mega robot.

 
Eda, correndo indietro, saltò sui muri dello stadio come un acrobata rap di strada, volando così in cielo ad alta velocità, e poi decise di colpire il suo avversario con un potentissimo calcio, cadendo giù ad altissima velocità.
Fortunatamente Warriorsky, aiutato da Lux, riuscì a spostarsi appena in tempo dall’obbiettivo del nemico, facendolo incastrare con una gamba nel ring.
 
Il pubblico fu il delirio per la simpatica mossa di Lux, soprattutto John che gli gridò a gran voce:
 
- BELLA MOSSA FRATELLO, HAHAHA!!! - e poi, rivolgendosi a Brux, gridò:

- HEY, BRUX… IL TUO AVVERSARIO TI HA INTRAPPOLATO COME UN TOPOLINO, È? -
 
Furioso, Brux riuscì a far tirare fuori dal terreno Eda, facendolo avanzare poi ferocemente contro il suo avversario; Warriorsky, invece, per non essere attaccato, contrattaccò immediatamente, colpendo Eda con una lotta corpo a corpo.
 
Dopo di che, i due avversari passarono all’artiglieria pesante; si sparavano, infatti, raggi laser digitali di varie dimensioni:
  • sferiche; 
  • coniche; 
  • quadrate.
Poi, per sorpresa di tutti, Eda si trasformò in un gigantesco e terribile carro armato nero, avanzando poi ad alta velocità verso Warriorsky, ma quest’ultimo lo bloccò con le mani, anche se l’alta velocità del veicolo gli fece trascinare un po’ i piedi indietro.
Raggi di luce digitali arcobaleno scesero dal cielo, colpendo violentemente Eda (i raggi di luce furono mandati da Warriorsky).
Un alone di fumo ormai coprì completamente tutto lo stadio, accompagnato da grida euforiche del pubblico in delirio.
Adirato, Brux decise di trasformare Eda in un aereo da guerra, volò nel cielo ad una velocità pazzesca per poi colpire Warriorsky con i suoi missili letali.
Dato che un combattimento impari come questo era sleale, anche Lux decise di trasformare Warriorsky in un aereo da combattimento, concentrando al massimo tutta l’intensità del suo maleficio, ma non si accorse che stava superando il 300 Sfiga volt, cosa ritenuta fino in quel momento impossibile.
 
Il prof. Algokitmo infatti registrò dallo Sfigometro un'anomalia mai registrata prima:
la lancetta rossa digitale superava di poco i 300 Sfiga volt, segnando la zona in rosso. 

- Nessuna creatura vivente può superare i 300 Sfiga volt. - pensò Algokitmo.

300 Sfiga volt era considerato il massimo supremo di tutte le sfighe e il fatto che Lux sia riuscito inconsapevolmente a superare quel valore, esso fece indurre ad Algokitmo a sperare che ciò fosse solo una semplice anomalia e nient’altro.


Una tempesta cosmica, proveniente dallo spazio, oscurò tutto Titano, rendendolo inaccessibile a qualunque veicolo spaziale, a causa dell’elevata intensità elettrica dei fulmini cosmici al suo interno.
Dalle nubi cosmiche si intravidero Warriorsky ed Eda sotto sembianze di aerei da combattimento, i quali si attaccarono con colpi di raggi laser atomici controllati, volando a super velocità ad alta quota.
La battaglia fu tremenda, mai dal 2998 (anno della nascita del campionato robotico) si vide un combattimento così intenso.
I due avversari misero a fondo tutte le loro energie per vincere il match, ognuno determinato a sconfiggere l’altro, anche umiliandolo.
La temperatura ad alta quota era talmente bassa che Lux, nonostante fosse all’interno di Warriorsky, si congelò ma non per questo rinunciò a combattere.
Senza accorgersene, i due avversari sorvolarono in pochi minuti tutta Titano, trascorrendo il viaggio solo a colpi di raggi laser e onde d’urto catastrofiche.


Battaglia intorno a Saturno

Addirittura i due avversari arrivarono pure su Saturno, sorvolando intere colonie spaziali sospese in aria
Il difficile della lotta arrivò all’interno dell’anello del pianeta, costituito da un insieme di detriti cosmici e meteoriti..
I due avversari, per non schiantarsi con i corpi celesti, decisero di rallentare, e nascondersi su alcuni meteoriti per aspettare il momento giusto per attaccare; perciò i 2 mega robot tornarono nelle loro forme originali.
 
Lux, avendo già il cuore in gola, si concentrò al massimo delle sue forze per non essere colpito dal suo avversario e quando lo vide subito sbucare da un meteorite, diede immediatamente ordine a Warriorsky di attaccarlo con una pistola laser che gli uscì improvvisamente dalla sua mano destra; il colpo però non andò a buon fine.
Per Brux non c’era nessun problema a combattere in mezzo ai corpi celesti, sparpagliati intorno, anzi: era una delle sue sfide preferite e si allenava ogni giorno per migliorare se stesso, ma per Lux questo fu una vera tragedia, dato che non aveva mai intrapreso un simile allenamento.
 

Brux pilotava macchine da 2 anni e già era un grande esperto, mentre Lux imparò a pilotare i mega robot solo da due settimane.
Eda si divertì a disintegrare con i suoi colpi digitali grossi corpi celesti, con la speranza di scovare il suo nemico.
 
Brux, con aria furiosa, gridò all’avversario:

- LUX!!! ESCI FUORI!!!... So che sei qui da qualche parte, non puoi essere lontano, vigliacco!!! Esci immediatamente fuori e combatti da uomo, codardo che non sei altro!!!
Hey, mi hai sentito? ESCI FUORIIIIIIIIIIIIIIIIIIIII!!! -
 
Spinto da una rabbia irrefrenabile Lux, con il suo mega robot, uscì piano, piano allo scoperto con un immenso disprezzo nei confronti dell'avversario.
Brux, sorridendo malignamente, disse al suo avversario:

- Finalmente sei venuto allo scoperto, femminuccia. -
- Brux Sulam Lufus… - lo chiamò Lux con tono determinato e minaccioso - Nel nome di Human Nation e della Presidentessa di questa mega nazione spaziale, io ti punirò severamente per tutto il male che hai commesso fin’ora. Vendicherò la sconfitta della grandissima campionessa in gara “Shima Suzuka”. -
- Meritava di perdere quella poppante. - rispose Brux sinistramente - Avrà anche vinto l’edizione scorsa del torneo, ma resterà sempre una perdente, hahaha. -
- Sapevo già che tu fossi una persona spregevole, ma mai mi sarei immaginato fino a questo punto. -
- Non me ne frega un cavolo ne di te e ne dell'intera umanità. 
"Amici"? Per me è solo una perdita di tempo; non ho mai dato valore alla cosa. Tu Lux, ora dovrai morire! -
 
Lux, stringendosi i pugni dalla rabbia, gridò al suo avversario:

- Questa me la paghi, brutta serpe!. -
 
Dal lontano il prof. Algokitmo registrò dallo Sfigometro una percentuale altissima di maleficio da parte di Lux, ipotizzando che il suo valore fosse di circa 350 Sfiga volt (decesso Maximus per l’avversario); per tal proposito il prof. Algokitmo fu molto preoccupato.
 
Gli occhi di Lux si presentavano per la prima volta rossi come il fuoco, oscuri come la morte e potenti come i fulmini, ma Brux, ignorando tale situazione, non ci fece caso;
Brux voleva solo vincere e basta, poi per il resto non gliene importava nulla.
 
Brux, intenzionato assolutamente a distruggere il suo avversario, gli disse:
 
- E ora, mon amì, subirai la mia collera suprema! Hahaha, non avrai scampo questa volta, ti eliminerò in me che non si dica… Dì addio a questa bella vita terrena, caro, E PREPARATI AD INCONTRARE IL CREATORE. -
 
I due avversari si spararono contemporaneamente i loro colpi micidiali e anche Lux aveva a disposizione un'arma speciale per sconfiggere il nemico:

- BOMBARDA ATOMICA!!! - gridò Brux,
- RAGGIO ATOMICO DI LUCE!!! - gridò invece Lux.
 
I due colpi si scontrarono violentemente, provocando un’esplosione accecante di luce paradisiaca tanto da scagliare ad alta velocità Warriorsky ed Eda su Titano allo stadio.
 
La loro caduta allo stadio provocò un momentaneo terremoto circostante che poi svanì con l’avvento di un alone di fumo gigantesco dal campo.
Saturno, con i suoi anelli, fu intatto per fortuna; per distruggerlo ci voleva ben altro che di una semplice esplosione come quella.
 
Infuriato come non mai, Brux decise di passare sul pesante facendo comparire dalla mano destra di Eda una gigantesca sega elettrica.
A questo punto anche Lux fece comparire dalla mano destra di Warriorsky un'arma letale: una gigantesca sega circolare.
 
I due mega robot si attaccarono fra loro con le loro armi letali;
la lotta si presentò violenta ed estrema.
Eda cercò di colpire con la sua sega elettrica le gambe di Warriorsky, ma quest’ultimo saltò appena in tempo, appoggiò i piedi sulla superficie piatta della sega elettrica e sferrò un violentissimo calcio in faccia a Eda, facendolo cadere giù.
 
La battaglia con le seghe elettriche durò per quindici minuti, fino a quando Eda fece cadere a terra Warriorsky per poi volerlo finire.
 
Contrariato John si alzò dalla tribuna, gridando a Brux:

- HEY, NON VALE!!! PRENDITELA CON UNO DELLA TUA TAGLIA, BRUTTO FIGLIO DI T*** CHE NON SEI ALTRO!!! -

Lux però ebbe un lampo di genio:
facendo illuminare gli occhi di Warriorsky, accecò momentaneamente quelli di Eda, facendogli perdere il senso dell’orientamento. Dopo di che Warriorsky si rialzò e distrusse la sega elettrica del suo avversario con la sua sega circolare.
 
- NOOOOOOOOOOOO!!! - gridò furioso Brux.

Ancora una volta il pubblico fu veramente in delirio.
 

Nascita del Valchiria Storm

- Arrenditi Brux!!! - gli gridò Lux - É finita per te, hai perso! - 
- Non è detta l’ultima parola, bello. - gli rispose raucamente Brux minacciandolo - Credi di potermi battere così? No, no, ti sbagli amico! io ho ancora un asso da giocare e ti assicuro che non sarà una passeggiata, hahahaha… Sinceramente non volevo fartelo mostrare per non ucciderti, ma tu hai voluto tirare troppo la corda e cosi assaggerai la mia collera onnipotente. -
 
Detto ciò Brux, concentrando al massimo la sua energia interiore, la condivise con quella di Eda per poi trasformarlo in un qualcosa di minaccioso.
La tempesta cosmica sopra le teste delle persone si fece sempre più elettrizzante, interferendo con ogni mezzo di comunicazione come le cyber camere (il campionato ripreso in diretta Universale da piccoli androidi sferici come i Cyber Cyp) e i bracciali elettronici, tranne i robot.
Eda, l’androide nero minaccioso, si trasformò per sorpresa di tutti in una grossa automobile sportiva, ma non era una semplice automobile:

essa aveva le ruote motrici posteriori più grosse rispetto a quelle anteriori, una struttura enorme, compatta e indistruttibile (fatta di una lega metallica durissima), un aspetto sportivo, minaccioso come una belva feroce, e aveva una potenza al suo interno di 8 mila cavalli.
 
Per dare un'idea precisa dell’automobile, si dovrebbe immaginare la Bat-mobile di Batman, solo che l’auto di Brux era 4 volte enorme della Bat-mobile…
Inoltre l’auto era omologata di missili sub atomici sotto di essa.
 
Il pubblico rimase a bocca aperta per quello che vide:

- Possibile che il dott. Tomba abbia scoperto una nuova tecnologia sofisticata? - pensarono le persone.

 
Lux rimase a bocca aperta pure lui, con il cuore che gli batteva a mille con le palpitazioni cardiaci violenti, chiedendosi poi in mente come sarebbe riuscito a fuggire da tale situazione.
 
Brux, all’interno della sala virtuale di Eda, aveva davanti a se dei pannelli e schermi digitali, immateriali e colorati (a forma di ologramma) che gli mostravano i comandi dell’auto infernale. I pulsanti non potevano essere toccati se non con la forza della mente.
Brux disse così al suo nemico:

- Ti presento l’evoluzione Maximus di Eda: “Valchiria Storm”, l’automobile più potente della storia dell’umanità. -
- Valchiria Storm? - si chiese Lux - A parte il fatto che quando si parla di Valchiria si intende lo storico attentato ad Adolf Hitler, che centra questo episodio dell’auto, scusa? -
- Ahimè, sei povero di immaginazione, Lux. - gli rispose Brux -  Si, l’operazione Valchiria è lo storico attentato al dittatore nazista che però fallì con la sua sopravvivenza; ma l’attentato fu tremendo e 3 o 4 soldati perirono nell’esplosione.
Questa mia macchina, bello, è capace di tutto: è imprevedibile, mostruosa e può far danno a chiunque; il Valchiria Storm si muove velocissima, evita furtivamente ogni tipo di ostacoli e attacca senza pietà l’avversario.
Per questo la mia macchina si chiama Valchiria Storm, nominata così per indurre terrore a chiunque. -
- Beh, credo che il nome della tua macchina vada un po' ricontrollato, perché a me non fa nessuna paura. - esclamò Lux con tono deciso e aggressivo.
- Tra poco cambierai idea a riguardo, te lo assicuro. - gli disse Brux minacciosamente.
 
Il Valchiria Storm avanzò velocissima, accompagnata dal rumore infernale e stridulo delle gomme del battistrada come un ruggito di una belva feroce, i quali lasciarono sul campo strisce di fuoco.
Warriorsky corse velocemente, ma il Valchiria Storm lo prese da dietro, buttandolo in aria come un giocattolo.
La macchina nera, fermandosi per fare poi un inversione di marcia, attaccò di nuovo senza pietà il suo avversario, prima che questo si riprendesse dalla caduta.
 
Michelle, vedendo la terribile scena dalla tribuna, rimase a bocca aperta e tremolante gridò all'amico:

- LUX, STAI ATTENTO!!! -
- MICHELLE!!! - le gridò stupito Lux.
 
Warriorsky si trasformò in un aereo da combattimento, attaccando poi dall’alto il Valchiria Storm con alcune armi letali, ma l’automobile non si fece nemmeno un graffio; la sua lega metallica era praticamente indistruttibile.
 
Per sorpresa di tutti il Valchiria Storm fece uscire ai suoi due lati delle ali robotiche che gli consentirono di volare nel cielo. Il Valchiria stese violentemente a terra Warriorsky, andandogli semplicemente contro ad altissima velocità.
 
L'androide di Lux era ormai ridotto a pezzi;
alcuni dei suoi circuiti erano malandati o disintegrati, a stento l’androide si reggeva in piedi.
Il pubblico rimase senza parole sulla violenza inaudita di Brux.
Il Valchiria poi, scendendo giù, attaccò ripetutamente Warriorsky con colpi di missili digitali; Mim e Dork scoppiarono malignamente dalle risate, vedendo Lux in grave pericolo.
 
Il ragazzo soffriva parecchio ad ogni colpo subito, non riusciva ne a muoversi e ne a reagire; si sentiva in trappola come un topolino.
 
Il pubblico rimase impietosito da tale scena; alcune mamme coprivano gli occhi dei loro bambini per non far vedere loro la cruente scena e altre persone invece iniziarono a piangere.
Michelle, soprattutto lei, strinse la sua minigonna con le mani dalla rabbia, lacrimò dalla disperazione e, alzandosi di nuovo, gridò:

- LUX REAGISCI, TI PREGOOOOOOOOO!!! REAGISCI!!! -
 
La ragazza singhiozzò dalle lacrime, non riusciva più a gridare al suo amico.
Così scese giù di corsa sul campo e gridò con tutto il fiato che aveva in gola: 

- Ti prego Lux…. Reagisci, ti prego!!!... Non ci lasciare, abbiamo bisogno di te… -
- …M….M…Michelle… - balbettò Lux, sentendo a stento la voce della sua carissima amica.
 
Morgan, vedendo la sua ragazza dispiacersi per il suo amico, provò dentro di se una rabbia e una gelosia immensa.
Lux non riuscì ad udire nulla;
la sua mente si era momentaneamente isolata dalla realtà, come se il ragazzo fosse entrato in un coma profondo. Il ragazzo non udiva nessuno, nessuna voce, nessun dolore, niente praticamente.

 

Inconscio di Lux

Ad un tratto Lux vide dall’oscurità una figura al quanto sinistra, che indossava un lunghissimo mantello nero che gli arrivava fino ai piedi, un cappuccio dello stesso colore del mantello, delle grandissimi ali d’angelo e impugnava alla mano destra una grossa falce.
 
La figura misteriosa si avvicinò lentamente con ritmo funebre verso il ragazzo e pronunciò frasi che già erano note a lui nelle sue visio
ni:

- Mors… mors… mors. -

Scoperta la cosa, il giovane gli chiese:
 
- Allora sei tu che mi dicevi questa frase durante alcune mie visioni, vero?... Chi sei tu? -

La figura misteriosa iniziò a rispondere a tono il ragazzo, con una voce rauca e tenebrosa:

- …Finalmente ci incontriamo di persona…  - disse - Era da tanto tempo che aspettavo questo momento… -
- Chi diavolo sei tu? Che cosa vuoi da me? - gli chiese adirato Lux
- Non ti azzardare ad usare quel tono con me, mortale! - gridò furiosa la figura misteriosa.
- Non mi hai detto ancora chi s
ei tu. - gli chiese il ragazzo
- Chi sono io? - disse la figura sinistra - Io rappresento solo l’essenza dell’oscurità del male, sono un maledetto eremita che viaggia 
da secoli per trovare asilo nella vita dei mortali.
Faresti meglio a non abbassare la guardia, io sono sempre stato all’interno di te. -
- Continua… - lo invitò a parlare Lux
- Sono conosciuto in tanti nomi... - disse la persona oscura - ... ma solo uno mi appartiene di diritto; il mio vero nome è: Darkus, l’angelo della morte e sono l'essenza del tuo maleficio oculare!!! -
 
Tali parole fecero terrore nel cuore di Lux; il ragazzo, per la prima volta nella sua vita, parlò di persona con il suo maleficio oculare.


Copyright di Bruno Rinaldo (alias LuxKatoUlisse).

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Capitolo 15
*** Vittoria a colpi di scena ***


Capitolo 15

Vittoria a colpi di scena


 
 
Stupito per ciò Lux chiese a Darkus:

- Allora sei tu il maleficio che mi mandò Algar? -
- Si. - gli rispose la figura sinistra - Ora sei riuscito a controllarmi, ma ricordati che non sarà per sempre cosi. Oggi per esempio, durante la lotta contro Brux, stavi aumentando senza saperlo il tuo maleficio di 350 Sfiga volt. -
- Che cosa? - gridò stupito il giovane - Stavo aumentando inconsapevolmente il mio maleficio?...E sono riuscito a superare i 300 Sfiga volt senza saperlo???... ma.. come… come è possibile?... No, non ci credo!.. Non può essere! -
- E invece si! - esclamò Darkus, puntandogli l’indice affusolato e scheletrico - Presto io diventerò ancora più forte e tu non potrai più controllarmi. Farai del male a molte persone e anche ai tuoi amici se sarà necessario. -
- "Se sarà necessario"? - gli chiese con stupore e meraviglia il ragazzo - Quando mai è stato necessario fare del male alle persone innocenti? 
NO! Questo non succederà mai!!! -.
- Ah, si? Ne sei proprio sicuro? -
- Al 100%! -
- Uhm… La tua sfacciataggine non ha limiti. Credi di avere in pugno la situazione ora che mi sai controllare grazie all’aiuto del prof. Algokitmo, ma è solo un'illusione! PRESTO… IO… TORNERÒ … IN VITA! -

Lux, guardando l’angelo della morte dritto negli occhi, gli rispose:

- Puoi anche diventare più forte di prima ma non ti permetterò di fare del male ai miei amici, te lo posso assicurare! -
- Sicuramente!... Ma non se non patteggio con te. - gli disse Darkus con tono freddo
- Patto?... Che tipo di patto??? -
- Questa volta dovrai decidere per il tuo futuro… Ora dovrai scegliere due alternative che io ti darò:
  • La prima alternativa: ti aiuterò a trasformare il tuo mega robot in un automobile potentissima come il Valchiria Storm, in modo tale da riuscire a vincere il torneo e a tornare dai tuoi amici sano e salvo, ma in cambio io farò del male loro. 
  • La seconda alternativatu verrai con me e non ti riprenderai mai più dalla lotta. Morirai oggi durante questo torneo. 
Che cosa vuoi fare ora? Quale alternativa scegli fra i due? -

Questa volta Lux si trovò veramente in difficoltà:
il ragazzo doveva scegliere fra due alternative, ma ne l’una e ne l’altra gli davano un buon risultato.
La scelta fu veramente molto difficile, magari se fosse come scegliere tra un’auto e una ragazza, Lux doveva compiere una scelta d’avvero estrema; al confronto la scelta migliore sarebbe stata la prima, ma sarebbero poi andati di mezzo i suoi amici.

Il ragazzo non sapeva cosa scegliere, non sapeva cosa fare, si trovava veramente in bilico.
Per peggiorare le cose Darkus materializzò dalle sue mani scheletriche una gigantesca clessidra digitale, posizionata poi da dietro alle sue spalle. La clessidra digitale girava su e giù a tempo dei secondi e intorno alla sala oscura apparvero numeri grossi e digitali, di colore bianco, tutti diversi fra loro, i quali alcuni scorrevano in avanti e altri invece indietro.
Darkus disse a Lux sempre con voce rauca:

- Hai solo 5 minuti di tempo per darmi una risposta, ragazzo. Ti aspetto. -

A questo punto Lux si sentì ancora arrabbiato e teso, e non sapeva proprio come agire.
Egli poteva anche scegliere la seconda alternativa, ma poi non vedrebbe mai più i suoi cari; perderebbe la vita nello scontro contro Brux e tutto ciò che aveva fatto sarebbe stato inutile.
Egli teneva molto alla sua vita, ma ancora di più alla vita dei suoi cari; il ragazzo voleva a tutti i costi uscire da tale tremenda situazione ma poi, pensando ad una cosa, chiese a Darkus:
 
- Hey, e se invece, scaduti i 5 minuti, non scegliessi nulla tra le due alternative, cosa mi succederebbe? -
- Cosa ti succederebbe? - ripetette retoricamente Darkus la domanda del ragazzo - … Beh, allora dovrai considerarti veramente sfacciato. Avresti un’alternativa peggiore della seconda:
non venire con me nel Regno dei morti, ma restare qui in questa dimensione in cui ci troviamo in questo momento per tutta l’eternità. 
Saresti soltanto tu qui, mentre io andrò a far visita in un altro corpo da dannare, hahaha. -


I 5 minuti erano scaduti e ormai non c’era più niente da fare.
Lux rifletté molto sulle due scelte, immaginando anche le conseguenze di esse, ma poi, facendosi coraggio, rispose a Darkus con capo abbassato:
 
- … Beh… io forse lo so dove vorresti arrivare. Per quanto riguarda le due scelte sicuramente ti saresti aspettato che io scegliessi la prima, non è così?... Allora si vede che non mi conosci proprio.
Se scegliere la prima alternativa significherebbe condannare i miei amici per causa tua allora io dico che non ci sto. Io avrei potuto fare molto in questa vita, tutto, ma già ero condannato fin da piccolo e credo che la vita dei miei amici e dei miei cari contano molto di più rispetto alla mia.
Io ho preso una decisione, anche se duramente. 
Ho deciso di scegliere…: la SECONDA ALTERNATIVA! 
Sono pronto a seguirti nel Regno dei morti, magari lì incontrerò anche mia madre, non si sa mai. - poi Lux, dopo aver detto ciò, fece un sorriso pur versando una microscopica lacrima dal suo occhio destro e iniziò a fare lo spiritoso con Darkus, chiedendogli ironicamente:

- Per caso nel Regno dei morti cucinano la matriciana? Sa? Non posso vivere senza! Ops, ho detto “vivere” nel Regno dei morti, hahaha. Comunque ricordati che tutte le mattine mi sveglio alle 9:00 con la colazione al letto.
Ah, non ti dimenticare di portarmi anche il cornetto con il cappuccino che lo desidero molto e… -
- INCREDIBILE! - gridò furioso Darkus con voce più rauca di prima; il sorriso del ragazzo svanì immediatamente.
 
L'angelo della morte, avvicinandosi a lui, lo guardò fisso negli occhi e gli disse con aria minacciosa:

- HAI SCELTO L’ALTERNATIVA CHE NON MI SAREI MAI ASPETTATO CHE LA SCEGLIESSI PER D'AVVERO! Mi hai lasciato di stucco, lo sai? Hai deciso di sacrificare la tua vita per il bene degli altri e questo ti fa molto onore.
Sei stato d’avvero molto coraggioso Lux, quindi, per premiarti, farò una piccola deviazione:
dimentica ora la seconda alternativa, perché ora puoi scegliere la prima possibilità senza problemi, solo con la differenza che farò del male solo, e dico solo ad una persona. 
Non ti preoccupare, la vittima non morirà, ma subirà un castigo. -
- E chi sarebbe la vittima? - gli chiese Lux sospettoso
- Non te lo posso dire. - disse Darkus - Ma lo scoprirai tu solo.
Dato che sei stato coraggioso ti faciliterò ancora di più la cosa: potrai però evitare che io attacchi questa persona solo se tu riuscissi ad intuire il momento giusto. -
- Ok, ok, ok, accetto la prima alternativa. - rispose il giovane - Però c’è una cosa che mi incuriosisce: c’è qualche fregatura sotto? -, ma Lux non ebbe una risposta dalla figura sinistra, soprattutto perché il ragazzo ritornò cosciente allo stadio di Titano.
 

Titano; stadio Arcane Olympus

Al suo risveglio dal coma momentaneo, Lux osservò che il suo corpo era attraversato da un alone di energia del suo maleficio, avente un intensità di 500 Sfiga volt.
Anche Warriorsky fu investito dall’alone di energia dal suo interno, trasformandosi in un’auto potentissima con le stesse sembianze del Valchiria Storm:

Warriorsky disponeva di ruote posteriori grosse rispetto a quelle anteriori, aveva una struttura enorme, compatta e indistruttibile, composta a sua volta da una lega metallica durissima, e il suo aspetto era sportivo, minaccioso, ma leggiadro come un unicorno (Pegasus, cavallo bianco alato).
Infine la nuova auto sportiva, di colore celeste chiaro, disponeva di una potenza al suo interno di 9 mila cavalli.
 
L'androide di Lux, trasformato in una super macchina come il Valchiria Storm, assunse un altro nome: "Spartakus Caesar".
Egli, sotto forma di auto sportiva, venne nominato così in onore di 2 personaggi storici:
  • Spartakus: leggendario gladiatore romano che lottò e morì per la libertà;
  • Caesar (in latino “Cesare Giulio”): imperator di Roma e grande stratega bellico.
Tutto il pubblico rimase a bocca aperta per la trasformazione del mega robot di Lux, soprattutto John, il quale gridò dalla tribuna:
 
- HEY FRATELLO, FORTE LA TUA MACCHINA, WOH!!! -
 
Brux, adirato più che mai, gridò a Lux:

- Non mi dire che anche tu sei riuscito a trasformare Warriorsky in una possente auto da corsa?!! -
- Vedi Brux? Non siamo poi così tanto diversi. - rispose Lux con un'aria competitiva.
 
Le 2 auto sfrecciarono ad alta velocità, girando prima intono allo stadio e facendo con i battistrada dei rumori striduli come quelli di un ruggito di una belva feroce;
i due, poi, decisero di scontrarsi a fortissima velocità.
Il loro scontro frontale provocò un rumore talmente assordante da obbligare il pubblico a tapparsi le orecchie; una lanterna di luce dello stadio si fulminò a causa delle forti onde sonore provocate da tale rumore.
La battaglia fu proprio cruenta e i due avversari si diedero di santa ragione tra colpi di missili digitali, scontri violenti e frontali e mosse pazzesche sull’asfalto dello stadio, come, per esempio, saltando per colpire dall’alto.
Il pubblico era di nuovo in delirio.
Lux ebbe la meglio nel combattimento, soprattutto perché lo Spartakus Caesar aveva più cavalli a motore rispetto al Valchiria Storm.
La competizione fu accesa, nessuno dei due decise di mollare.
Il ragazzo, dal pannello virtuale di controllo, digitò l’opzione “battistrada elastico”, grazie al quale le ruote dell’auto fecero saltare il veicolo stesso; il Valchiria Storm attaccò il suo avversario mandandogli dei raggi laser, ma lo Spartakus Caesar, evitando furtivamente tali colpi, colpì frontalmente il suo avversario, mandandolo poi in aria come una pallina da biliardo colpita da una stecca.
Brux ebbe molte difficoltà a rimettere in piedi il suo veicolo.
La lotta fu emozionante, ma in seguito, purtroppo, qualcosa di inaspettato accadde:

Brux, vedendo dal lontano un piccolissimo cavetto di minore importanza dal retro dell’auto, girò intorno all’avversario e lo colpì sul retro, danneggiandolo sempre di più.
Lo Spartakus Caesar, dopo aver fatto un brutto volo, riuscì per fortuna ad atterrare sul suolo.
 
Improvvisamente all’interno dello Spartakus Caesar, l’allarme squillò all’impazzata, colorando di rosso la sala oscura digitare dove c’era Lux.
Il ragazzo non riuscì a capire che cosa stesse accadendo; una voce femminile (una voce elettronica) all’interno dell’androide gli diceva che c’erano dei problemi ai motori, ragion per cui l’auto non poteva muoversi.
Approfittando di tale situazione Brux, facendo aumentare la velocità del suo grosso veicolo, corse all’impazzata verso lo Spartakus Caesar per distruggerlo definitivamente.
Lux non riusciva a muoversi e a spostarsi da lì, ma ad un tratto avvertì, anche se di poco, la presenza di Darkus da dietro le sue spalle.
Quando tutto sembrò perduto ecco che accadde l’incredibile:
lo Spartakus Caesar si alzò in su solo da un lato ed evitò furtivamente così la pericolosa collisione con il Valchiria Storm.

 
Il veicolo di Lux poi si girò verso la direzione in cui stava andando il suo avversario e Brux, girandosi indietro, vide l’auto avversaria ferma con all’interno il suo rivale che gli salutò felice con la mano destra.

- Perché Lux, il mio peggior nemico, mi dovrebbe salutare felice? - si chiese in mente sua Brux.

Lux non era diventato matto in quel momento e se salutò felicemente l’avversario era per un motivo valido:
infatti il Valchiria Storm andò a sbattere violentemente contro un muro, facendo poi uscire all’impazzata dal suo interno Brux, il quale volò per 30,00 m come un razzo in seguito allo schianto tremendo.
Ed ecco che arrivò il resoconto di tutto:
  • Il Valchiria Storm era sfasciato completamente;
  • Brux atterrò sul suolo con piccole bruciature e lividi sulla pelle;
  • Mim e Dork, preoccupati per il loro capo, andarono a soccorrerlo.
 

Fine del torneo

Il pubblico applaudì fortemente per Lux, diventato ufficialmente il vincitore assoluto del torneo robotico 3005.
Tutti furono contenti per la sua vittoria, anche il prof. Algokitmo lo era battendo le mani.
 
Il giovane, dopo aver diminuito la sua sfiga a 0 Sfiga volt, si rimise le lenti a contatto e salutò come da eroe il pubblico.
John, Alex festeggiarono contenti la vittoria del loro amico, soprattutto Michelle, la quale andò da lui, lo abbracciò molto forte e felice gli disse:
 
- Bravissimo Lux, sono molto contenta che hai vinto, ma soprattutto che tu stia bene, carissimo. -
- Oh, Michelle… - le disse contento il ragazzo - Finalmente mi hai rivolto la parola. Sono molto felice in questo momento. -
- Scusami per prima. - gli disse la ragazza - Non sto molto bene in questo periodo. Ricordati, però, che ti voglio un bene nell’anima. -
- Michelle… se c’è qualcosa che ti turba me lo puoi dire anche adesso. Per me non ci sono problemi. -
Michelle sta bene, "amico". - intervenne una voce furiosa.

Quella voce apparteneva a Morgan il quale, avendo ascoltato la loro conversazione dal lontano, gli disse con un'aria un po' furiosa ma calma:

- Ti pregherei gentilmente di staccarti per un attimo da lei. Michelle è la mia ragazza. -
- Questo lo so già! - esclamò Lux, il quale disprezzò il fidanzato dell'amica per la sua antipatia.
- Bene, Lux. Vedo che ci intendiamo, ottimo. -
- Non sono un cretino come pensi; non ho bisogno che qualcuno mi ripeta le cose più di una volta. -
- Naturalmente mon amì, naturalmente. -
- E poi Michelle è la tua ragazza, giusto? A questo punto, a giudicare dalla sua faccia, lei dovrebbe essere "contenta" stando insieme te, dico bene “mon amì”? - disse ironicamente Lux.

Michelle abbassò il capo con aria cupa e tesa, mentre Morgan, sentendosi preso in giro da Lux, fissò il ragazzo con uno sguardo minaccioso.
Molto spesso, i cosiddetti "fidanzati gelosi" odiano chiunque si avvicini alla propria ragazza, soprattutto se si trattano di migliori e innocui amici.
Morgan, l'antipatico fidanzato "geloso", nutriva infatti un odio immenso nei confronti di Lux per un solo e assurdo motivo: 
il ragazzo era il migliore amico della sua ragazza
.

Il mitico Lux, usando la sua nobile diplomazia, era riuscito a zittire il presuntuoso fidanzato della ragazza.
 
Ad un tratto Shima Suzuka corse verso il vincitore del torneo, lo abbracciò molto forte e lo ringraziò, dicendogli:

- Grazie amico per aver vendicato la mia disfatta, grazie mille. -
- Di niente, Shima. - disse Lux felice - Tu sei la campionessa dell’edizione 3004, sei una delle ragazze di Human Nation più abili a pilotare i mega robot e poi non mi andava giù l'idea che Brux ti potesse succedere vincendo questo torneo. -
- Lo so. - disse la ragazza - Brux però mi ha battuta tragicamente e a causa sua ho perso il mio mega robot. -
- Si, ma in cambio hai vinto qualcosa. -
- E che cosa? .
- … “Una grande consapevolezza di sconfitta per andare avanti nella vita e diventare sempre più forti”, ecco cosa hai vinto! -

Shima sorrise felicemente per la dolce e profonda risposta che il ragazzo le diede e lo abbracciò di nuovo.
Brux, aiutato da Mim e Dork, vide dal lontano Lux felice di aver vinto il campionato e adirato disse fra se e se:

- Beh, tanto non mi andava già di partecipare a questo stupido campionato. -
 
 
Dopo 12 minuti gli anziani portarono a Lux un meraviglioso trofeo d’oro del torneo robotico 3005, acclamata poi in seguito da una folla entusiasta.
Il 1° Marzo 3005 per Lux fu un giorno meraviglioso e indimenticabile.


Copyright di Bruno Rinaldo (alias LuxKatoUlisse).

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Capitolo 16
*** Destino crudele ***


Capitolo 16
Destino crudele



 
 

Festa su Titano

In seguito alla grande vittoria di Lux, ci furono allo stadio grandissimi e lussuosi banchetti dove tutto il pubblico si accomodò per festeggiare.
Alla festa c’erano tutti:
imprenditori, giornalisti, sindaci di Human Nation, la stampa, alcuni politici alieni, robot, mutanti, esseri digitali ed esseri umani.
Il torneo fu trasmesso in diretta solare per tutta Human Nation e Lux si fece conoscere come il combattente numero uno che sconfisse il rivale della campionessa dell’edizione 3004.
Lux non se l’aspettava; per un attimo si sentiva importante, ammirato da tutti e amato da chiunque.
Alcuni bambini vollero farsi una foto con lui, altri invece volevano un suo autografo.
Al ragazzo sembrò per un attimo di sognare, ma fortunatamente era già tutto reale.
 
Michelle era felicissima per Lux e lo ammirava con tanta passione.
La ragazza era bellissima come sempre:
ella indossava un elegante abito bianco, scollato a mezze maniche, lungo fino ai piedi e tagliato poi apposta verso la gamba sinistra (come se l'abito fosse un kimono giapponese), dei bei tacchi a spillo neri, un bellissimo ferma capelli sottile color oro in testa e una collana di perle piccole intorno al suo collo.
Inoltre la ragazza si mise il rossetto, il trucco e lo smalto rosso sulle dita.
Michelle era praticamente bellissima.

Morgan, dopo aver bevuto un piccolo bicchiere di champagne, andò verso Michelle, la prese per mano e le disse con un’aria seria:

- Io e te dobbiamo parlare. -
- Ti ho detto già che mantengo la promessa, non preoccuparti. - esclamò la ragazza con aria furiosa.
- Vieni con me lo stesso, Michelle, e non fammi arrabbiare!!! Devo dirti una cosa molto importante. -

Michelle, nonostante fissò Morgan con aria stupita e un po' preoccupata, decise di seguirlo in un piccolo angolino.

Nel frattempo Alex e John fecero compagnia a Lux, mangiando insieme a lui gli avanzi del buffet.
John disse felice all'amico:

- Sei riuscito a stracciare quel figlio di trota di Brux, complimenti Lux. -
- Grazie John. - gli rispose Lux - Ma il merito è anche di Warriorsky, il quale ha combattuto bene insieme a me. -
- É stata la battaglia più fica della storia. - esclamò Alex - Forte quando hai trasformato Warriorsky in una fiammante e possente super automobile da corsa. -
 
Improvvisamente dall’alto arrivò un Cyber Cyp il quale, andando verso Lux, iniziò a materializzare un ologramma dal suo occhio rosso, mostrando ai presenti il viso di Lady Earth.
 
Contento di vederla Lux le chiese:

- Oh, Lady Earth, che piacere vederla… Senta: questo Cyber Cyp funziona anche da telefono con comunicazione visiva? -
- Esatto! - gli rispose la donna - I Cyber Cyp possono anche essere delle Cyber camere; sono veramente fantastici questi piccoli androidi. Comunque mi voglio congratulare con te per la vittoria al torneo robotico. -
- Grazie mille, mia signora. - disse felice il ragazzo
- Prego caro. - gli disse la presidentessa con un sorriso molto gioioso - Sono molto fiera di te ragazzo, dico sul serio. E ora divertiti insieme ai tuoi amici, te lo meriti. -
- Grazie mia signora. - disse il ragazzo.

Il Cyber Cyp interruppe la comunicazione e se ne tornò da dove era venuto, mentre Lux continuò a festeggiare con i suoi amici.
 


 

Fermata del pullman spaziale di Titano

Dopo 2 ore di baldoria la gente decise di tornarsene a casa, dato che la festa era finita.
Morgan e Michelle già se n’erano avviati con una limosine spaziale e allo stadio rimasero solo Alex, John, Lux e il prof. Algokitmo, i quali aspettarono che arrivasse il pullman spaziale.

Improvvisamente un vento, proveniente dai monti di Titano fece volare via le lenti a contatto di Lux e quest’ultimo corse per raccoglierli;
dopo qualche secondo di ricerca il ragazzo riuscì a trovare a terra le lenti a contatto, ma improvvisamente avvertì qualcosa di strano da dietro le sue spalle, un qualcosa di minaccioso (ciò non era la prima volta).

- Oh, no. - disse terrorizzato Lux - Non ora, no!... -


Il prof. Algokitmo osservò dallo Sfigometro che il maleficio oculare del suo allievo superò di nuovo i 300 Sfiga volt e la cosa lo preoccupava tantissimo.
Ad un tratto i ragazzi videro in lontananza una luce infuocata, accanto a Saturno e dopo qualche secondo scoprirono una sconcertante verità:
Una delle piccole lune del pianeta, per fortuna disabitato, esplose violentemente in un fortissimo boato atomico lanciando i suoi residui (meteoriti) nello spazio.
Una navicella spaziale rossa stava sorvolando Titano quando ad un tratto un meteorite colpì violentemente il suo parabrezza, facendola cadere velocemente sul suolo.
Una tremenda esplosione, creata dall’impatto del veicolo sul suolo, provocò un incendio terribile, ma la navicella spaziale fortunatamente era ancora intatta.
 
Alex, John, Lux e Algokitmo intervennero per salvare i passeggeri della navicella in fiamme, anche se l’impresa fu molto complicata;
sul posto d’impatto si udirono grida strazianti da parte delle persone bloccate sui sedili ma alcune di esse riuscirono ad uscire fuori dalla navicella sane e salve.
Il prof Algokitmo si mosse con gran agilità saltando da una pietra ad un’altra, entrò all’interno della navicella in fiamme e riuscì a salvare molte vite.
Molti passeggeri furono messi in salvo non solo da Algokitmo, ma anche da Alex, John e Lux. 
Infine toccò al pilota della navicella, ma i ragazzi, una volta arrivati a destinazione, scoprirono che il pilota di volo era ferito gravemente alla tempia a causa di un sassolino, staccato durante l’impatto da un meteorite.
 
Portandolo in salvo fuori dalla navicella, i ragazzi notarono che il pilota, nonostante fosse in coma, era ancora vivo.
A soccorrerli vennero l’ambulanza, i vigili del fuoco e la polizia di Human Nation, i quali provvidero a tutto.
I passeggeri stettero in gran forma per fortuna e vennero accompagnati da Alex, John, Lux e Algokitmo sul il pullman spaziale diretto verso casa, mentre il pilota fu portato d’urgenza sulla Luna terrestre, in un ospedale, nominato: Moon center.
In quel terribile incidente per fortuna nessuno perse la vita.
 

Ospedale

Lux, Alex, John e Algokitmo andarono al Moon center per controllare le condizioni del pilota; i medici per fortuna dissero ai ragazzi che le condizioni del paziente erano stazionarie e quindi non in pericolo di vita.

Nel 31° secolo D.C. la medicina era in grado di compiere imprese eccezionali che invece quella del 21° secolo lasciava un po' a desiderare: i medici nel futuro non erano esseri umani, ma solo alieni o robot; raramente un essere umano diventa medico.
Nel futuro non esistevano le amputazioni corporee poiché le parti danneggiate del corpo (lese o infettate gravemente) venivano rigenerate o con la clonazione delle cellule staminali oppure con alcuni laser speciali.
Inoltre la medicina del 31° secolo era in grado di combattere e distruggere facilmente molti tumori grazie al progresso scientifico del futuro e il coma era soltanto farmaceutico grazie alle speciali, moderne e sofisticatissime macchine.
Nel futuro, curare un tumore era come curare un semplice raffreddore; tutti potevano usufruire (senza alcun problema economico) delle cure dato che, accanto al patto di Ippocrate, ne arrivò un altro verso gli inizi del 22° secolo con il nome di "patto di Rosemberg" (o "patto della rosa crociata"), il quale sanciva che:

ogni paziente (ricco o povero, di qualsiasi ceto sociale, senza alcuna discriminazione) aveva il diritto ASSOLUTO di essere curato senza alcun tipo di procedimento burocratico.

In parole povere nel futuro non esistevano casi di malasanità, poiché tutti i medici svolgevano il loro ruolo con molta serietà; nessuno di loro, nemmeno uno, era inqualificabile.

I ragazzi fecero compagnia al pilota, durante il suo coma momentaneo, facendo poi i turni di notte.
Verso le 3:00 del mattino Lux, rimasto solo da un’ora, strinse le mani dalla rabbia:
il ragazzo si sentiva responsabile per l’incidente e sapeva già che prima o poi una disgrazia sarebbe capitata.
Egli non era riuscito a captare meglio il segnale e ad evitare quel terribile incidente.
La cosa più strana però era che l’incidente doveva essere mortale, dato che il maleficio oculare era superiore a 300 Sfiga volt, ma ciò non si era mai verificato, perché? Cosa voleva dimostrare Darkus a Lux con questa sua azione fatalistica?
Ancora molte domande afflissero la mente del ragazzo.
 

Appartamento

Alle 3:30 AM, Lux tornò su New Gaia nel suo appartamento, provando a dormire un po’ dopo una giornata veramente stressante.
Improvvisamente il ragazzo fece un sogno molto particolare.
 
 
 

Sogno: 14 aprile 1987, Torino

Lux nel sogno era un bimbo di due anni ed egli si trovava nel 20° secolo dc (14 aprile 1987) a casa sua, nella sua bella cameretta.
Nel sogno egli vide il volto di sua madre Laura, una donna bellissima dal volto angelico.
Laura era una donna alta 1,75 m e aveva i capelli a caschetto ma un po' lunghi, lisci e neri, con la frangetta, occhi lucenti e celesti e carnagione chiara come l’acqua pura, un rossetto sulle labbra e indossava una camicia bianca con una bellissima gonna nera; infine la donna indossava anche dei bellissimi sandali bianchi.
 
Laura, accarezzando il figlioletto, gli disse sorridendogli:
 
- Ciao Lux, piccolo mio. La mamma purtroppo deve andare al lavoro, ma non ti preoccupare che tornerò subito da te, piccolino. Ti voglio un mo
ndo di bene, figlio mio. -
- Ti voglio bene mammina. - disse
 felice il piccolo Lux
 
Il piccolo Lux sorrise e fu abbracciato al petto affettuosamente dalla madre.
Laura cantava al suo bimbo le canzoni della ninna nanna per farlo addormentare.
Una volta addormentato, la donna scese in salotto dove sul divano c’era suo marito:
Alessandro Black, il quale stava leggendo un giornale e 
Lux non era più nei panni di un bimbo di due anni ma guardava la scena come da telespettatore.
Laura, andando dal marito, gli chiese:
 
- Caro, ho messo nella sua culla Lux. Io ora devo andare nel futuro: Lady Earth mi ha chiesto di farle un servizio molto urgente. -
- Ok, cara. - le rispose Alessandro - … Ma mi raccomando: non fare tardi. -
- Hahaha, ti va di scherzare, amore? - disse Laura sorridendo - Io prendo la macchina del tempo e al mio ritorno sarò già qui, non temere. È come andare e tornare dal tabaccaio. -
- Lo so! Volevo solo prenderti in giro. -
 
Alessandro, alzandosi poi dal divano, prese per mano la moglie, la fece sedere sul divano e, fissandola negli occhi, le disse:

- Sei bravissima come madre, lo sai? -
- Grazie amore. - rispose la moglie con un sorriso angelico.
- Quando nostro figlio diventerà grande, gli diremo la verità e cioè che veniamo dal futuro! Sarà contento quando saprà di ciò, verrà accolto a braccia aperte da Lady Earth. -
- Però, caro, speriamo che la notizia la prendi bene. - disse preoccupata la donna - Non vorrei che lui.. ecco… -
- …. Si sentisse diverso dai suoi coetanei di quest’epoca??? - aggiunse il marito.
- Esatto! - confermò la donna con aria preoccupata - Senti caro, perché non gli diciamo ora la verità? Anche se Lux è ancora un bambino, è capace di interiorizzare la questione.
Lo portiamo nella nostra epoca futura, in modo che lui capisca chi siamo veramente. -
- Ascoltami Laura… - la pregò Alessandro, guardando la moglie dritta negli occhi - Ne abbiamo parlato una centinaia di volte: Lux non è ancora pronto per conoscere la verità! Lux è un bambino!! -
- Bambino o non, Lux ha il diritto di saperlo!!! Noi siamo i suoi genitori. -
- Appunto cara! È proprio perché siamo i suoi genitori che abbiamo il dovere di proteggerlo. -
- Ma proteggerlo da cosa?... Da quello schifoso di Dark Evon??? -
- NON PRONUNCIARE QUEL NOME, AMORE. - le gridò Alessandro con aria terrorizzata
- Io non ho paura di quel demonio! - gli rispose Laura con tono deciso - Sono pronta in qualsiasi momento a pronunciare il suo nome: Dark Evon, Dark Evon, Dark Evon… -
- ORA BASTA AMORE, SMETTILA!!! - le gridò l'uomo, spaventato e arrabbiato.

La voce di Alessandro fu talmente forte da svegliare di colpo il piccolo Lux nella sua culla.
Il bambino, infatti, scoppiò in una marea di lacrime e Laura disse al marito:

- Hai visto cosa hai fatto, caro? Hai fatto svegliare di colpo il nostro bambino… Ora lo vado subito a coccolare. -
 
La donna, alzandosi dal divano, andò nella cameretta del suo bambino, lo abbracciò forte al petto e con tenerezza gli disse:

- Su, su Lux, non piangere… La mamma è qui con te, tesoro. -
- Papà urla… - singhiozzò il bambino dalle lacrime - … perché papà urla? -
- Papà si è spaventato per una cosa, ma ora è tutto passato amore mio. -
 
Il Lux adulto, vedendo la scena del suo alter ego da piccolo in braccio a sua madre, si commosse un po'.
Il bimbo riprese a dormire e Laura ritornò in salotto da Alessandro.
Il marito, fermando la moglie per un braccio, le disse:
 
- Cara, per favore… -
- … Tu hai paura, Alessandro. - gli disse Laura
- Paura di cosa? - le chiese stupito l’uomo
- Di Dark Evon, ecco di cosa?!! - disse la donna
- Oh, per favore Laura, io non ho paura di niente. -
- Bugiardo! Non vuoi che io pronunci il suo nome. -
- Ok! - gridò un po’ furioso il marito - Ho paura che tu pronunci il suo nome, ma solo per la tua incolumità, ecco. -
- So badare a me stessa, grazie. - disse Laura
- Amore... - disse Alessandro, avvicinandosi a lei - … Tu sei “mamma” di un bambino e Lux ha tanto bisogno di te. -
- Lo so, Alessandro, ma lavoro alla Destination world e sono ben addestrata… Va bè, io devo andare, tesoro. -
- Mi raccomando Laura, fai attenzione. -
- Tranquillo!!!... Starò in campana! -
 

Sogno: Casa Bianca, 14 aprile 3002

Laura, uscendo di casa, azionò il teletrasporto dal suo braccialetto elettronico per arrivare istantaneamente a Stone Age, mentre Lux adulto fu inghiottito da un vortice oscuro che, a sua volta, lo condusse nel futuro all’interno della Casa Bianca.
Lux si trovava nel periodo storico "14 Aprile 3002" ed era notte fonda:
Il ragazzo si trovava nella sala presidenziale, vedendo poi lì Lady Earth parlare con Laura.
Laura, dopo aver fatto alla Presidentessa un saluto militare, le disse:

- Sono pronta, mia signora! - disse con tono deciso la donna - Cosa dovrei fare? -
- Fossi in te non sarei molto entusiasta. - le disse preoccupata Lady Earth
- É successo qualcosa, mia signora? - le chiese Laura
- Puoi chiamarmi per nome, lo sai? Io e te siamo amiche. - disse la Presidentessa
- Lo so, Angel. - disse Laura, chiamando la Presidentessa con il suo nome da battesimo.
- Laura… - la chiamò Lady Earth, venendo lentamente verso di lei e appoggiandole le mani sulle spalle - … La missione che dovrai affrontare sarà molto dura. Dovrai… ecco… combattere. -
- Non ci sono problemi, Angel. - esclamò con tono deciso Laura
- Laura, l’avversario non è affatto una semplice creatura come tutte le altre. -
- Angel, io me la so cavare, fidati. -
- Sei troppo sicura di te, carissima… Devi stare in campana, soprattutto perché ora sei mamma di un bambino. -
- Credi che io non lo sappia? -
- Che cosa vuoi intendere? -
- Ormai so tutto. So come andrà a finire e mi dispiace tantissimo per il mio bambino… Ma ahimè, è destino che mi accada ciò. -
- No!... - disse Lady Earth, indietreggiando dalla paura - Non dirmi che… -
- Si Angel, hai indovinato. - disse Laura con uno sguardo deciso - L’ho fatto!!!... Però ti giuro Angel, io… non l’ho fatto a posta, te lo giuro, amica mia!!!!... è stato un caso, io l’ho saputo e ho pianto tutta la notte, io… -
 
Ad un tratto Lady Earth, furiosa, diede un fortissimo schiaffo sulla guancia destra di Laura; Lux, vedendo la scena come da telespettatore, rimase a bocca aperta.
Laura, con occhi lucidi di lacrime e spalancati nel vuoto, provava un senso di rimorso e mortificazione; la presidentessa, piangendo un po' anche lei, ma nascondendolo con la testa china, gridò all'amica:
 
- …. Sei…. Sei una sciocca, Laura!…. SEI UNA SCIOCCA, ECCO COSA SEI!!! -
- Scusami, Angel. - singhiozzò un po' dalle lacrime Laura, cercando di non mostrarle.
- … TI RENDI CONTO DI COSA HAI FATTO? …Ora andrai incontro al tuo destino! -
- Angel… ti prego, perdonami… -
- Laura, Lux ha bisogno di te. -
- LO SO!.... Lo so!... -
- Dobbiamo escogitare qualcosa, Laura… Tengo molto a te e non voglio perderti per nessuna ragione al mondo… -
 
Laura, facendosi abbracciare da Lady Earth (Angel), la strinse molto forte piangendo e Angel a sua volta, accarezzandole la testa, le disse:
 
- Scusami per lo schiaffo, chicca mia … Troveremo una soluzione a ciò... -
 
Ad un tratto Lux non vide più nulla: la scena fu improvvisamente inghiottita da un altro buco nero, dal quale poi uscì all’impazzata Darkus.
L'angelo della morte si diresse violentemente verso il ragazzo.
 

Stanza di Lux

Il ragazzo si svegliò di scatto dal sonno, ritrovandosi sudato e con il cuore che gli batteva a mille.
Un raggio di luce dei pali notturni illuminarono la camera di Lux ma ad un tratto il ragazzo intravide la sagoma di un corpo di una persona.
Spaventato, Lux saltò sul letto, ma poi scoprì che la figura in realtà si trattava di Lady Earth, la quale si manifestò al ragazzo avanzando verso il raggio luminoso della stanza.
Stupito di ciò il ragazzo chiese alla Presidentessa:

- Mia signora, … ma… ma lei… come ha fatto ad entrare nel mio appartamento, senza che io me ne accorgessi? -
- Sono arrivata qui con un tele trasporto. - rispose Lady Earth - Non prendermi come una maniaca; ho giurato a tuo zio Albert che ti avrei anche sorvegliato, in caso di pericolo. 
Stavi sognando, Lux, e mentre dormivi gridavi e così sono corsa immediatamente da te. Scusami se avrò violato la tua privacy, non era mia intenzione farlo. -
- Proteggermi da chi, mia signora? - le chiese stupito Lux
- Da Algar, è ovvio. - rispose la donna - Lui ti sta tenendo sotto d’occhio e vuole a tutti i costi finire ciò che non era riuscito a fare quando eri bambino. Sei molto importante per me, Lux. -
- Mia signora... - disse preoccupato il ragazzo - Io ho fatto un sogno che riguardava mia madre e lei nel passato. -
- Lo so. - rispose Lady Earth - Ciò che hai fatto non era un sogno, Lux. Ciò che hai visto è accaduto veramente. -
- … Perché lei diede quello schiaffo a mia madre? - le chiese il ragazzo
- Lux… - cercò di spiegargli la donna - … Non fraintendermi; non ce l’avevo con tua madre. Io e lei siamo sempre state grandi amiche inseparabili e io la volevo un mondo di bene, e le voglio ancora... -
- Si, ma cosa ha fatto mia madre?... Cos’era quella cosa che non doveva fare? -
- Tua madre scoprì qualcosa relativo al suo destino… “Come” non te lo posso dire, perché sei ancora troppo giovane per sopportare un peso del genere. -
- Allora mia madre sapeva che sarebbe morta in quella missione, non è così? -
- … Si, purtroppo! Lux, desidererei tanto che tu non ci pensassi più su tale argomento e che ci occupassimo di un altro problema! Vieni con me a casa mia. -
 

 

Casa Bianca

Detto ciò Lux, prendendo una mano di Lady Earth, fu teletrasportato all’interno della Casa Bianca, in un salotto, dove il ragazzo si sedette su una poltrona faccia a faccia con la donna, seduta su un'altra poltrona pure lei.
 
Accanto alle due persone, alla destra di Lux e alla sinistra di Lady Earth, c’era una grandissima finestra ad arco sottile, grande come quelle del palazzo di Versailles (Parigi), dove mostrava il giardino della Casa Bianca di primo mattino:
Erano proprio le 6:00 AM a New Washington e anche se il sole doveva ancora sorgere, il cielo era colorato di un blu chiaro diurno.
Lady Earth, guardano fisso negli occhi il giovane, prese le sue mani, le riscaldò con le sue, e con tanta dolcezza gli disse:
 
- So cosa ti sta turbando in questo momento. Hai incontrato di persona l'angelo della morte che rappresenta il tuo maleficio oculare, vero? -
- E lei come fa a saperlo? Non mi sembra di averle detto ciò. - le chiese stupito Lux
- Lo leggo dai tuoi occhi, caro, e poi conosco il tipo del tuo maleficio; verso l’età matura l’autore si scopre alla vittima in una visione. Non sei l’unico caso, lo sai? -
 
Lux non ce la faceva proprio più a sopportare tutte queste sofferenze e tutte queste grandi responsabilità: la sua testa, piena di informazioni, gli sembrò di scoppiare;  ormai il ragazzo era stanco di subire ingiustizie di continuo.
Stringendosi le mani, il giovane, adirato con se stesso, disse:
 
- …Quando finirà la mia sofferenza??? NON NE POSSO Più!!! -

Lady Earth, appoggiando dolcemente la sua mano sulla spalla destra di Lux, lo fissò con dolcezza negli occhi e gli disse:

- Indugio che tu già sappia perché hai questa capacità oscura di terrorizzare le persone, involontariamente, attraverso i tuoi occhi. -
- É una cosa di cui non ne vado fiero. - mormorò Lux, stringendosi i pugni.
- Ascoltami Lux: tu non sei cattivo; Algar, il quale ti aggredì da piccolo, non riuscì a portare al termine il suo piano diabolico, ma ti maledì, dandoti quel maledetto potere degli occhi della morte. -
 
Il ragazzo a quel punto si sfogò, cacciando tutta la sua rabbia che aveva con se in corpo, ma poi fissò la donna e le disse:

- …Io sono stanco... stanco di portare da anni questo maleficio. Prima di venire qui nel futuro, feci una visita oculistica e il mio oculista, vedendo i miei occhi attraverso le macchine, dopo il suo turno di lavoro perse la vita in un incidente stradale e tutto è per colpa mia!!!... -
- Ti sbagli! - lo contraddisse la donna - La colpa è solo di Algar! È lui che ha ucciso il tuo oculista, non tu. -
- Ho paura, mia signora. Vorrei tanto credere a ciò che mi ha appena detto. -
- Cosa ti ha detto la figura sinistra nella tua visione? -
- La figura sinistra si chiama Darkus ed è dentro di me da quando Algar mi maledì.
È Darkus a far funzionare il maleficio oculare.
Nella visione lui mi disse, durante il combattimento contro Brux, che ho aumentato senza accorgermene il mio maleficio di 350 Sfiga volt. -
- Quindi Darkus sta diventando sempre più forte, non è così? -
- Mi ha detto anche che non lo avrei più controllato, dato che prima o poi lui si ribellerà a me. -
- E ti ha detto qualcos’altro? -
- Si!... Prima di liquidarmi mi ha posto due scelte, due scelte alternative molto difficili:
Con la prima scelta io avrei dovuto accettare un piccolo aiuto da parte sua a ritornare cosciente, vincere il campionato e riabbracciare i miei cari, ma in cambio lui avrebbe fatto del male da dentro di me a molte persone, fra i quali anche ai miei amici.
Con la seconda scelta, invece, avrei dovuto accettare di morire e venire con lui nel Regno dei morti.
In queste due scelte non c’era un’altra alternativa migliore; inizialmente stavo accettando la prima scelta, però ho riflettuto e avevo capito che la vita degli altri era più importante della mia e perciò, per non fare del male a nessuno, soprattutto ai miei amici, scelsi la seconda alternativa, deciso di andarmene senza rancori. -
- E se hai scelto la seconda scelta, perché sei ancora oggi lo stesso vivo? -
- Perché Darkus non me la concesse, è ovvio. Lui non se l’aspettava che io avrei scelto la seconda possibilità e così, per premiarmi (si fa per dire), ha deciso di modificare la prima scelta:
salva la vita, in cambio di una tortura (non letale) a una persona e per farmi convincere mi disse anche che l’avrei potuto evitare... Ci ho creduto ma ho fallito!
Quell’autista della navicella spaziale, schiantatasi su Titano, è in coma ma non in pericolo di vita per fortuna.
È tutta colpa mia, è sempre colpa mia. -
 
La rabbia di Lux fu talmente grossa da fargli scatenare al suo interno un’ira incontrollabile:
il ragazzo era stanco di tutto, stanco di continuare a fare del male a causa del suo maleficio oculare, ma Lady Earth, prendendo con le mani il viso del ragazzo per poi accarezzarlo, gli disse:
 
- Per l’ennesima volta, Lux: tu non sei cattivo... e l’ho hai anche dimostrato. -
- … Che cosa vuole intendere? - le chiese Lux
. Di quello che hai fatto con Darkus. . disse la donna - Le creature malvagie come lui partono sempre dal presupposto che gli esseri umani siano egoisti, cattivi e cinici; lui era molto sicuro che tu avresti scelto la prima alternativa, ma tu invece hai scelto la seconda e non lo hai fatto con la testa, Lux, ma… con il cuore. -
 
Per queste belle parole della donna, Lux ad un tratto alzò la testa con aria stupita, ma in cuor suo era felice.
Lady Earth stava facendo di tutto per convincere il ragazzo della sua bontà naturale.
Lux iniziò a percepire da parte della donna una grandissima protezione, un amore che mai, fino in quel momento, aveva percepito:
il ragazzo vide nella presidentessa il volto di sua madre Laura.
Ormai Lady Earth era rimasta l’unica che rappresentasse la madre del ragazzo, la sua migliore amica del cuore.
Commosso Lux abbracciò molto forte Lady Earth e quest’ultima, accarezzandogli a sua volta il capo e cacciando qualche piccolissima lacrima di commozione, gli disse:

- Ti ho sempre voluto bene come un figlio… Sei tutto ciò che è rimasto di Laura. -
- La stessa cosa vale anche per me. - disse il ragazzo.
 
Dopo essersi abbracciati molto forte, Lady Earth si alzò dalla poltrona e disse a Lux:

- Vado a preparare un caffè, lo vuoi anche tu? -
- Mia signora… - rispose Lux con aria stupita - … Lei è la Presidentessa di Human Nation… Queste cose non le dovrebbero fare i robot per lei? -
- Non ci vuole niente per farlo. - rispose la donna sorridendo al ragazzo - Basta solo che io prenda dei chicchi di caffè e li metta nel macinino elettrico. -
- Ok. - disse il ragazzo - Allora se è per questo, si…. Prendo anche io il caffè, grazie. -
- Prego. - disse la presidentessa con aria felice.

Ormai fu chiaro: Lux e Lady Earth avevano un rapporto molto amichevole, come quello tra una madre e un figlio.
Quando Laura morì (così dissero le fonti), la presidentessa entrò in depressione:
loro due erano carissime amiche d’infanzia, nate a Parigi nel 2971, e si erano conosciute alle scuole elementari*.

Laura, all’epoca bimba di tre anni e mezzo, aveva dei problemi con un bullo di sette anni, ma Lady Earth sapeva come cacciare via il piccolo molestatore e da allora le due bambine iniziarono a frequentarsi.
Casualmente loro due frequentarono anche stessa scuola media, superiore e la stessa Università, crescendo insieme come sorelle.
 
Al liceo i ragazzi chiamavano Laura “Mrs Black” per via dei suoi cappelli a caschetto neri, mentre Lady Earth veniva soprannominata “Mrs White”, per via dei suoi capelli biondi; Le ragazze venivano chiamate così le: “Sorelle gemelle”.
 
Anche se Lux non aveva la libertà di cacciare via il maleficio oculare, aveva però una cosa che Darkus non possedeva: gli amici.
Chiunque era pronto a farsi in quattro per lui e ad aiutarlo ad eliminare per sempre il nemico da dentro di se.


Copyright di Bruno Rinaldo (alias LuxKatoUlisse).

*Scuola elementare:
nel futuro, il sistema scolastico era differente rispetto a quello del 21° secolo:
i bambini del 30° e del 31° secolo, essendo più intelligenti e svegli di quelli precedenti, poterono frequentare la scuola elementare già a partire dai tre anni.
All'età di otto anni, finita la quinta elementare, i bambini cominciavano a frequentare le medie e dopo tre anni, all'età di undici anni, i bambini frequentavano già il liceo.
Compiuti i sedici anni, dopo aver affrontato gli esami di Stato, i ragazzi andarono o all'università, o alle accademie militari di Human Nation per entrare nel corpo delle difese speciali della nazione. 

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Capitolo 17
*** Missione al Polo Sud ***


Capitolo 17
Missione al Polo Sud




 

Venerdì, 14 Marzo 3005

Lux si svegliò come al solito di buon’ora, anche perché il 14 marzo era in compleanno di Michelle, la quale compì 17 anni; il giorno prima il ragazzo comprò un regalo per lei da un gioielliere, un regalo molto costoso ma alla fine gli era valsa la pena.
 

Ristorante: TG

Lux poi scese giù e si diresse dal suo ristorante preferito, “La riserva del presidente”, per fare colazione.
Durante la preparazione della colazione, Cramsh accese il televisore universale (tipo di tv che prendeva migliaia di canali, non solo da Human Nation ma anche da tutto l’universo), dove al canale 304 c’era uno dei Tg di Plutone: Tg Moscovicc, dove il conduttore, “Enric Rottwaller”, disse al pubblico televisivo:

- Buona mattina mite da Plutone e ben tornati al Tg Moscovicc. 
Politica: Marte = il sindaco di Ghartlost, Michael Chan, ha emanato stamani un decreto legge che induce alla chiusura della “Caverna dell’emozioni”. -
 
Sentendo pronunciare quel nome, Lux si alzò in piedi di scatto.
Il giornalista televisivo continuò a dire:

- Ieri pomeriggio è stato ritrovato nella caverna il cadavere di un essere umano:
50 anni, maschio, pelle bianca e avente una tuta anti radiazione, coperta di sangue.
Dai documenti ritrovati, l'uomo si chiamava "Alfred Gordon", di professione: carpentiere su New Gaia. 
Non è chiara ancora la causa del suo decesso; l’uomo, cardiopatico, era affetto da una patologia molto rara: la “sindrome di Karin”.
Siamo ancora in fase di aggiornamento. -
 
Lux, ascoltando la notizia, iniziò ad avere nuovi dubbi e sospetti, riguardo alla faccenda:
perché proprio la Caverna dell’emozioni? Perché uccidere una persona lì?
I conti non tornavano; troppe cose strane stavano accadendo ultimamente su Human Nation.
 
Il giornalista disse poi:

- Adesso vediamo il servizio dal nostro inviato: Paolo Brunosky. Sign. Brunosky, tocca a lei. -
 
Paolo Brunosky, inviato speciale su Marte, si trovava nelle vicinanze della caverna. Sul sopralluogo c'erano i poliziotti, la scientifica e due ottimi detective in corsia.
Paolo disse alle cyborg camere con il suo microfono:
 
- Si, sign. Rottwaller. In questo momento mi trovo accanto alla Caverna dell’emozioni, uno dei posti più inquietanti ed enigmatici di Human Nation, dove ieri pomeriggio alle 18:00, ora locale del posto, è stato rinvenuto il cadavere dell'uomo: Alfred Gordon. -
 
Il cadavere era ricoperto da un lungo lenzuolo bianco: l'uomo presentava sul volto segni di bruciatura e mostrava il suo addome squartato violentemente; la scena fu molto raccapricciante.
Paolo aggiunse poi:

- Ecco qui il cadavere, signori, con l’addome squartato. L’arma del delitto è ancora in fase di ricerca, sempre ammesso se l’assassino se lo sia dimenticato di portarlo con se, e le ricerche durano da stanotte alle 23:00. -
- Grazie Paolo Brunosky. - disse il conduttore del Tg - E ora passiamo all'attualità:
su Human Nation sembra non terminare la battaglia di opposizione tra Neutralisti e Conservatori.
I Neutralisti, i quali colti, progressisti, scienziati, filosofi e politici, e rappresentanti di una maggioranza suprema su Human Nation, hanno deciso di emanare un decreto legge che vieti ogni tentativo di far ritornare la Chiesa da Neutralista a tradizionalista del 21° secolo.
I Conservatori, bigotti e  tradizionalisti, rivendicano continuamente il loro desiderio di imporre una cultura basata soltanto sulla discriminazione di ogni genere.
Il Papa neutralista, Giacomo Napoleone XIII, ha dichiarato di continuare a essere Neutralista come tutta la società di Human Nation e di continuare ad assistere alle nuove scoperte scientifiche dell'umanità.

"La religione dev'essere solo un movimento personale, ispirato solo al vero amore universale con senza alcun tipo di discriminazione. 
Che siate atei o credenti, l'amore dev'essere uguale per tutti. Basta con le differenze." cosi stamani il Papa ha enunciato in piazza San Pietro a Roma. -
- Woh, che notizia! - esclamò stupito Lux
- Venere:… - continuò a parlare il giornalista - … Il Parlamento di Syon Suette ha indetto ieri una conferenza stampa del Consiglio degli anziani, con 12 deputati e 15 ministri dell'amministrazione suprema, per discutere sulla dichiarazione di indipendenza da parte degli Zed del pianeta Acca Lola, una delle nostre colonie del sistema solare Taurus.
Domani la Presidentessa di Human Nation, Lady Earth,  terrà una conferenza intergalattica su Giove, precisamente sulla colonia spaziale "Jupiter Sky lands", dove accetterà volentieri la richiesta d’indipendenza degli Zed. -

Contento per aver udito tale notizia, Lux disse:
 
- Lady Earth è sempre la migliore. -
Dopo 20 minuti il cronista passò ai fatti sociali, dicendo:
 
- Passiamo all’attualità:
Il vincitore italiano del gruppo "giovani" del Festival di Venere 3004, Luigi Cazzaniello, è stato derubato stamani nella sua villa di Mercurio.
I ladri avevano rubato molti dei suoi quadri, acquistati dal sito “Multi media Internet”; la polizia è ancora sulle tracce dei malviventi. -
 
- Poverino. - disse Lux.
 

Lux e Cramsh

Lux si rivolse a Cramsh, chiedendogli:
 
- Cramsh, hai sentito la notizia che ieri pomeriggio è stato trovato un cadavere nella Caverna dell’emozioni? -
- Certo che l’ho sentito, ragazzo. Non capitava una cosa del genere da almeno… 20 anni. -
- Hai una vaga idea di chi sia l'autore di questo crimine? - 
- Purtroppo no e non credo che ad ucciderlo sia stata la caverna. 
La sua funzione manifesta non è quella di uccidere la gente, ma bensì di terrorizzarla, mostrando a chi ci entra le sue più grandi paure. Non ho idea di chi sia l’assassino. -
- La gente che entra nella Caverna delle emozioni ne esce poi? -
- Certo, ragazzo, ma ne esce sempre spaventata. A quel punto solo uno psichiatra o uno psicologo può fare miracoli. -
- Capisco. Ma se tale esperienza è così traumatizzante, allora perché il Parlamento o chi fa le veci non ha deciso fino ad ora di chiudere la Caverna? -
- Ragazzo: la Caverna viene usata per affrontare le proprie paure. I militari di ogni tipo la usano frequentemente; è un modo per risolvere le proprie fobie.  -
- E ora che il Parlamento la chiuderà, che cosa succederà ora? -
- Non ti so dire. Noi abbiamo tanti modi per affrontare le nostre paure, non solo con la Caverna dell’emozioni. Finché la scientifica non troverà la causa del decesso di quella povera vittima, la Caverna resterà chiusa al pubblico. -
- Secondo me non può essere stata la Caverna ad uccidere quell’uomo. - ipotizzò Lux - . Non so come ma è da giorni che ho notato che stanno accadendo cose strane… Ho una marea di dubbi. -
- Ti capisco ragazzo. Ho notato che sei molto curioso e la curiosità ti porta alla conoscenza.
Ma ti voglio dare un consiglio da amico perché io ti voglio un mondo di bene:
Quest’epoca sarà anche un paradiso terrestre ma ci sono alcune cose in cui bisogna non bisogna ficcarsi il naso. Il futuro è un’epoca molto particolare, credimi. -
 
Ad un tratto Lux vide entrare nel ristorante la signora anziana Jambuliòn la quale, senza accorgersene, le cadde dal collo una collana, ma non era una collana come tutte le altre, ma una speciale.
La signora Jambuliòn, non reggendosi poi più in piedi, cadde a terra, iniziando ad avvertire giramenti di testa; tutti i presenti corsero immediatamente a soccorrerla.
2 ragazzi la presero per le braccia, ma la signora si lamentò e gridò con aria affaticata:

- … la… la collana… la… collana… -
- Signora, non si preoccupi; stiamo chiamando un’ambulanza! - la tranquillizzò un ragazzo.
- LA COLLANA!!!.... - gridò a squarcia gola la signora anziana, sentendosi mancare il fiato e respirando così a fatica.
 
La collana era costituita da perle azzurre oceaniche, con al centro uno stelma oro che raffigurava una creatura mitologica: il Minotauro.
 
La sign. Jambuliòn si agitò, sbatté i piatti a terra con tanta rabbia, barcollò a destra e a sinistra toccandosi la testa e cadde continuamente a terra.
Lux, intuendo la situazione, prese la collana della signora e la rimise al collo; la signora infatti si calmò.
La signora Jambuliòn, dopo essersi calmata per il pericolo scampato, fissò Lux negli occhi con aria severa e furiosa:
cosa stava guardano la signora in quel momento? Lux se lo continuò a chiedere.
Dopo di ciò la signora se ne andò, sedendosi sul suo posto preferito del ristorante.
Lux ebbe un ennesimo dubbio da risolvere sulla signora Jambuliòn, chiedendosi semmai un giorno avrebbe completato il puzzle della verità assoluta.
 

Accademia: sala d'attesa

 
Si erano fatte le 10:00 del mattino e il ragazzo, prendendo il suo pullman spaziale, andò all’accademia del Cigno fedele, dove nel salone di ritrovo vide i suoi carissimi amici:
Alex, John e Michelle.
I ragazzi, contenti di rivedere Lux, lo salutarono e gli dissero che stavano aspettando che il sign. Pitt li venisse a chiamare.

Michelle non aveva più la mano fasciata e nemmeno la ferita, ma il suo volto era un po’ teso.
Lux le fece gli auguri per il suo compleanno, ma la ragazza gli degnò solo di uno sguardo fugace.
Alex disse a Lux:
 
- Il sign. Pitt ci ha detto che la prossima missione che faremo sarà estrema. -
- Quanto estrema? - gli chiese preoccupato Lux
- Beh, se intendi mortale, stai tranquillo che non lo è. - lo tranquillizzò il ragazzo
- La missione si svolgerà proprio su New Gaia. - intervenne John - In una parte del pianeta in cui solo pochi uomini sono stati. -
- Si tratta sempre di una missione di serie A, giusto? - chiese Lux
- Si, amico! - rispose Alex - Proprio come la missione sul vulcano Venus Olympus. -
- Bene! Fantastico. - disse Lux.
- Hey, fratello… - disse John, rivolgendosi a Lux - … con te al nostro fianco ci sentiamo molto più sicuri. -
- Grazie John, ma non ti ci abituare troppo, ok? - disse modestamente Lux
- E dai, non fare il modesto! - gli disse l'amico, dandogli una pacca su una spalla - Sei riuscito a recuperare la matrice nella Caverna dell’emozioni, hai salvato Venere da una pericolosissima eruzione del vulcano Venus Olympus, hai vinto il torneo robotico mettendo KO quell’infame di Brux, che cosa vuoi di più, amico? -
- Ok, ragazzi: sarò anche una vostra risorsa indispensabile, ma, oltre a contare su di me, dovete anche contare su voi stessi.
Io comunque ci sarò sempre per gli altri, non temete. -
 
Lux notò che Michelle fu l’unica a non partecipare alla conversazione e per farla rendere partecipe, si diresse verso di lei, poi ad un tratto notò un qualcosa di sconcertante:
Egli, guardando in basso, notò che sulla caviglia destra di lei c’era un cerotto, dal quale scorreva un po’ di sangue. Michelle non aveva calze e portava i tacchi a spillo.
 
Lux, preoccupato, chiese alla ragazza:

- Sulla tua caviglia destra, dove c’è il cerotto, sanguini un po’, come mai? -
- Ah, quello?… - rispose la ragazza con aria distratta - … Mi sono solo procurata un piccolo taglio, tutto qui. -
- Aspetta, ti asciugo la ferita. - disse il ragazzo, calandosi giù, con l’intenzione di asciugare la ferita sulla caviglia della ragazza.
- No, Lux… Passerà, non preoccuparti. - grido Michelle con aria tesa, indietreggiando il suo piede destro.
- Ok. - disse rassegnato il ragazzo - Ma ricordati che quella non mi pare una bella ferita. -
 
Ma le novità non finirono lì: Michelle portava dei piccoli segni sulla gamba destra (segni rimarginati).
Lux, avvicinandosi sempre di più alla ragazza, le disse:

- Ora me lo puoi dire, se vuoi. -
- Dirti cosa? - gli chiese la ragazza con aria adirata.
- Senti, Michelle: Morgan non è qui in questo momento e quindi se vuoi dire qualcosa lo puoi fare. -
- Scusami, perché hai nominato Morgan? - gli chiese l'amica con aria sospettosa.
- … Tu non me la racconti giusta, cara… Non sono un cretino:
è stato lui a farti queste cose, vero? -
- Lux, la tua accusa è veramente molto seria. Come ti permetti di accusare Morgan? -
- SMETTILA DI RECITARE, MICHELLE!!! Morgan ti sta usando, ti sta plagiando! -
- Non sto recitando affatto, Lux! - disse la ragazza, stringendosi i pugni con rabbia.
- Hai paura, Michelle… Hai paura di lui. -
- SMETTILA LUX!!! -
- Dannazione, stiamo nel 31° secolo e ancora accadono queste cose, ma è assurdo!!! -
- Lux… stai… zitto.. per… favore! -
- Quel figlio di papà crede di avere tutto il mondo ai suoi piedi, ma si sbaglia di grosso.
Ecco perché quella volta eri così adirata nei nostri confronti: sapevi fin dall’inizio che sarebbe arrivato lui, non è così? Quel figlio di trota non la passerà liscia! -
 
Michelle, arrabbiandosi sempre di più, diede un fortissimo schiaffo a Lux sulla guancia destra, lasciando senza parole Alex e John.
Lux, toccandosi la guancia colpita, guardò fisso negli occhi la ragazza, la quale, stringendosi di nuovo le mani dalla rabbia, versò qualche lacrima, nascondendo il viso con l’abbassamento del capo.
Michelle dentro di se provava una sofferenza enorme, proprio come la provava Lux a causa del suo maleficio oculare, ma non si sapeva ancora che cosa soffrisse la ragazza.
Singhiozzando dalle lacrime Michelle disse a Lux:
 
- … Tu non puoi capire… SEI SOLO UNO STUPIDO FANTOCCIO DEL 21° SECOLO. -
- Hey, piano con le parole, Michelle! - disse Lux con aria permalosa
- … Non ti sto affatto offendendo Lux! - gridò la ragazza - Ti chiedo solo di lasciarmi stare, ecco!...
Io sono depressa e non ce la faccio più!!! -
- L’unico modo per liberarti da questa depressione è solo quello di parlare con qualcuno. Ma non capisci che tu hai bisogno di una persona che ti ascolti? -
- Non aggiungere altro, ti prego! … Tu non puoi capire… Ho capito cosa vuoi intendere, ma non è come ai tuoi tempi, non è come pensi tu. -
- Forse hai ragione. - disse Lux, indietreggiando solo di un passo - Forse non riesco a capire quest’epoca così difficile e complicata per me, dove accadono spesso cose strane.
Ma il maltrattamento di una persona, mia cara Michelle, è sempre considerato un reato gravissimo! E non ci sono giustificazioni per ciò. -
- Io mi chiedo sempre perché continuo a rivolgerti la parola. - disse furiosa Michelle, tremando dalla tensione - … Sei un ragazzo molto curioso e invadente certe volte, non te l’ha mai detto nessuno? DEVI STARE LONTANO DALLE MIE FACCENDE, CI SIAMO INTESI? -
- Scusami se sto cercando di aiutarti. - le disse ironicamente il ragazzo.
- Tu vuoi sempre sapere tutto, non è così? - disse la ragazza - Se non scopri gli indizi non sei soddisfatto, ma ora basta Lux; è arrivato il momento di crescere!. -
 
I due, dopo essersi detti di santa ragione, si guardarono negli occhi con ferocia: Lux si sentì colpito nell’orgoglio, ma non mollò il desiderio di proteggere Michelle e di indagare sulla verità.
Egli voleva a tutti i costi non solo dimostrare al male di essere diverso da esso, ma anche di proteggere le persone a lui care.
 
A causa del suo maleficio oculare Lux, nel 21° secolo, non aveva molti amici:
molti preferivano stargli alla larga per non essere investiti dal maleficio.
Solo pochi amici gli stavano accanto, solo pochi.
Nel 31° secolo Lux si sentì come a casa, trovando vitto, alloggio e amore da parte di persone fantastiche, come Lady Earth, il piccolo Nicolas, il prof. Algokitmo, il sign. Cramsh, Alex, John e Michelle.
 
 

Studio del prof. Pitt

Improvvisamente il prof. Pitt chiamò a rapporto i ragazzi per farli venire nel suo studio.
Una volta arrivati lì, il prof. Pitt disse loro:

- Finalmente ho ricevuto dalla sede delle informazioni intergalattiche il bollettino della vostra missione: andrete tutti al Polo sud di New Gaia. -
- AL POLO SUD? - gridarono sconvolti i ragazzi
- Si, ma sarete ben equipaggiati per il freddo Antartico. - li tranquillizzò Pitt - L’obbiettivo è quello di impedire uno scioglimento di un gigantesco blocco di ghiaccio. 
Sui vostri braccialetti elettronici mi sono preso la libertà di installarvi una mappa del posto, in modo tale da poter individuare il grosso blocco di ghiaccio e scoprire la causa di un probabile futuro scioglimento. Si sospetta che l’autore di ciò sia un entità oscura, scagnozzo di Dark Evon. -
- Ce la faremo a combattere l’entità, sign. Pitt? - gli chiese preoccupato Alex
- Certo. - esclamò Pitt - Soprattutto perché al vostro fianco c’è Lux. -
- Evvai !!! L’ho sempre detto io!!! - esultò felice John.
- Ricordati anche di contare sulle tue forze. - disse Lux a John.
- Prima di andarvene, Lady Earth mi ha incaricato di darvi la matrice che avete recuperato nella Caverna dell’emozioni. - disse Pitt, alzandosi poi per recuperare da un suo scalfale l’oggetto appena nominato.

La matrice, sotto forma di una pietra nera, fu consegnata ai ragazzi da Pitt, il quale disse loro:

- Questa matrice può aiutarvi in caso di pericolo. Mi raccomando ragazzi, conservatela e usatela solo e dico solo in caso di pericolo. -
- Non si preoccupi, sign. Pitt. - rispose Lux, prendendo e custodendo la matrice.
- Bene. - disse Pitt - Ora preparatevi per il viaggio. -
 

Sala delle armi

Così i ragazzi, una volta scesi al piano di sotto, andarono nella Sala delle armi, dove si equipaggiarono con delle tute bianche speciali (di grosso spessore per ripararsi dalle basse temperature), resistenti alle radiazioni e alle basse temperature, accompagnati poi da un kit di armi:
  • pistole a calibro neutrini; 
  • asce grosse e taglienti; 
  • una mascherina da mettere sugli occhi per non accecarsi dalle esplosioni delle radiazioni delle armi neutrone; 
  • stivali molto resistenti e impermeabili all’acqua.
Lux, vedendo Michelle togliersi i tacchi a spillo per infilarsi gli stivali, non riuscì a non ignorare le piccole gocce di sangue che attraversavano di poco la caviglia per arrivare fino al tallone del piede; il ragazzo ipotizzò che quella ferita fosse stata fatta da poco.
Michelle, accorgendosi che il ragazzo la stesse guardando, gli chiese con aria scontrosa e un po’ adirata:

- … Ti piacciono i miei piedi per caso? -
- No, no, no, no!!! - rispose lui annuendo con la testa - Lo sai a cosa stavo guardando: la tua caviglia sanguinante. -
- Fammi un favore, Lux: Vai.. al.. diavolo! - gli disse lei, mettendosi poi lo stivale al piede destro; Lux ci restò male per questa risposta aggressiva della sua amica.
 

Viaggio verso il Polo Sud

Dopo essersi equipaggiati meglio, i ragazzi uscirono dall’accademia, aspettarono il loro pullman e, al suo arrivo, salirono su alla volta del Polo sud di New Gaia.
Durante il viaggio, Lux notò che Michelle si era seduta all’ultimo posto del pullman giù in fondo, con il mento appoggiato sul palmo della mano sinistra, con il gomito del braccio sinistro appoggiato sul semi - tavolino del finestrino, e la testa orientata verso il finestrino stesso; la ragazza fissava con tristezza le stelle e il sole dal lontano, intravedendo poi New Gaia con i suoi giganteschi “trita corpi celesti”.
Lux pensò di farsi gli affari suoi se voleva mantenere l’amicizia stretta con lei.

 
 

Antartide

Dopo 12 minuti di viaggio, il pullman spaziale atterrò sulle coste del continente meridionale del pianeta New Gaia: "Antartide", dove la temperatura era di - 120° C.
I ragazzi videro davanti a se dei maestosi paesaggi di gigantesche montagne di ghiaccio galleggianti (alti più di 2000 m), Iceberg e sulle coste del continente antartico videro una moltitudine di pinguini gettarsi in acqua per poi sbucare come pesci.
Molti gabbiani, giunti da ogni dove, invasero le coste per pescare i pesci nell'acqua.

Lux rimase stupito da tali scene e scoprì che anche in 1000 anni alcune cose erano rimaste le stesse:
  • i pinguini; 
  • i gabbiani; 
  • i pesci; 
  • le montagne ghiacciate; 
  • gli Iceberg. 
Tutto era come nel 21° secolo.
Poi dal lontano Lux osservò nel mare un gigantesco getto d’acqua provenire dal basso;
quel getto lo aveva mandato una grossa balena la quale, come un grosso sottomarino, emerse dalle acque per poi riscendere di nuovo negli abissi marini.

- É tutto cosi "pittoresco". - disse Lux con aria stupita, guardando l'intero maestoso paesaggio.
- Oggi siamo proprio dei poeti, è? - gli disse scherzando John.
- Non sono mai stato al Polo Sud. Qui non è cambiato proprio nulla in mille anni; mi sembra di... -
- ... essere ritornato a casa?!! - gli completò la frase Alex.
- In un certo senso si, Alex... Qui sembra che la tecnologia avanzata del 31° secolo non sia mai arrivata qui. 
Ho una strana sensazione, ragazzi... É come se aldilà dell'oceano si trovassero le abitazioni, la gente, gli usi e i costumi del 2001; poi mi giro verso di voi e subito realizzo di essere ancora nel 31° secolo. -
- Non ti trovi bene qui? - gli chiese con aria triste John.
- Non fraintendetemi, ragazzi. - rispose Lux - É vero che sento la mancanza del mio secolo, ma è anche vero che qui è come se avessi una seconda famiglia, cioè voi! -

I ragazzi sorrisero davanti all'enorme cuore di Lux; Michelle, però, facendo da spallucce ai ragazzi, sembrò indifferente alla loro conversazione.


Comincia la missione

Una volta atterrati sul posto i ragazzi scesero dal pullman e studiarono la mappa del luogo attraverso i loro braccialetti elettronici, collegandosi poi con il Cyborg satellite.

Il Cyborg satellite era un nuovo e sofisticato modello di satellite intelligente, inventato nel 27° secolo (anno 2610) dal famoso scienziato dell’epoca: Alfred Synton.
Questi tipi di satelliti, con aspetto di un androide tondeggiante, erano capaci di mandare segnali anche nelle lontanissime galassie, in pochi secondi, grazie ad un nuovo tipo di onde elettromagnetiche, scoperte nel 2612 dalla figlia dello scienziato Alfred: Sally Synton.
Tali onde si chiamavano "microonde iper lux", chiamate così perché tali onde viaggiavano alla velocità della luce (300 mila Km/s), mandando in pochi secondi segnali in tutto l’universo.

Il Cyborg satellite aveva non solo un'intelligenza propria, ma anche la facoltà di comunicare;
infatti il Cyborg satellite, dopo aver fatto un'analisi approfondita sui siti e sulle ubicazioni del continente Antartico, disse ai ragazzi attraverso i loro braccialetti elettronici:
 
- La vostra ubicazione è di: Latitudine sud: 75°25’56.41”, longitudine Ovest: 59°o5’48.54”. 
Ho rilevato una fonte anomala sulla latitudine Sud: 90°00’00.00” e longitudine est: 66°42’04.82”. -
- Aspetta un attimo! - rifletté Lux - Latitudine sud: 90°00’00.00”? L’anomalia è proprio al centro del Polo sud! -
- Ma è lontanissimo! - disse John - Chissà cosa troveremo lì. -
- Sicuramente la temperatura lì sarà bassissima e là l’oscurità sarà al massimo, dato che lì i raggi solari a stento arrivano. -  disse Alex
- Ma siamo ben equipaggiati! - esclamò Lux - Azionando il teletrasporto molecolare, arriveremo lì in un batter d'occhio. Cosa aspettiamo ragazzi? Entriamo in azione!!! -
- Si!!! -. gridarono tutti.
 
Azionando il teletrasporto, i ragazzi arrivarono a destinazione in pochi secondi.
 
 
 

Al centro dell'Antartide

Per il momento l’atmosfera era tranquilla, i ragazzi videro intorno a se un luogo tremendamente ostile, circondato da una catena montuosa di ghiaccio.
Alex si sbagliò su una cosa: i raggi solari riuscirono ad arrivare lì e questa volta rimanendo sul luogo costantemente, ma la temperatura era d’avvero molto basa: - 200° C.
Nonostante il perfetto equipaggiamento, i ragazzi avvertirono ugualmente freddo, tremando dalla testa ai piedi.
Alex chiese agli altri:

- Che cosa facciamo adesso? -
- Il Cyborg satellite ci ha detto che l’anomalia è proprio in questo punto, sotto ai nostri piedi. - disse Lux, guardando poi in giù.

I ragazzi avvertirono sotto ai loro piedi un qualcosa di anomalo:
la temperatura del punto in cui si trovavano i ragazzi era diversa, rispetto a quella del luogo circostante (la temperatura aumentava, anche se di poco).
Michelle disse stupita:

- Un qualcosa o qualcuno dovrebbe sbucare da sotto i nostri piedi, vero? -
- Esatto! - esclamò Lux - Chiunque esso sia dovrebbe essere una creatura immune alle bassissime temperature. Voi che siete del 31° secolo non sapete quale creatura di quest’epoca si tratti? -
 
Alla domanda di Lux, i ragazzi pensarono a tutte le creature esistenti: infatti Alex gli rispose:

- In quest’epoca l’uomo è capace anche di creare mostri mutanti, grazie all’uso dell’ingegneria genetica;
ci sono tanti e tanti tipi di mostri che sono in grado di sopportare qualunque temperatura bassa, anche quella estrema. -
- Amico… - chiamò John a Lux - … La creatura in questione potrebbe essere tra le seguenti:
  • una balena mutante sotto marina; 
  • un pinguino killer; 
  • un pesce-orso; 
  • un’oca dei fondali oceanici; 
  • una medusa gigante;  
  • un vampiro sottomarino, oppure… -
- Oppure un Drago marino. - rispose Michelle, tremando dalla paura; Lux la notò.

John, girandosi intorno al punto critico, disse:

- Se il nostro nemico fosse un drago marino, allora saremmo tutti quanti nei guai! Le nostre armi convenzionali non sarebbero in grado di distruggerlo. -
- Sarebbe terribile. - disse Lux - Però dalla nostra parte abbiamo le pistole a neutrini.
Da ciò che ho studiato in Accademia, i neutrini sono dei composti chimici in grado di disintegrare qualsiasi cosa, anche il materiale più duro di tutto l’universo, non è così ragazzi? -
- É proprio questo il problema. - disse Alex con aria preoccupata - Il drago marino ha un corpo durissimo, anzi quasi di ferro:
la sua struttura ha una lega speciale al quanto sconosciuta.  -
- Esisterebbe un materiale praticamente indistruttibile… - intervenne Michelle - ... i neutrini non sarebbero in grado di distruggerlo. -
- Cretinate! - borbottò Lux - Tutti i materiali sono distruttibili, per quanto possano essere duri. -
- Cosa hai detto, prego? - gli chiese Michelle, avvicinandosi all'amico con aria minacciosa.
- É vero che io provengo dal 21° secolo e che voi avete sempre vissuto invece nel futuro... - disse il ragazzo - ... ma so con certezza che le cose definite "indistruttibili" in realtà non lo siano. -
- Vuoi solo contraddirmi, Lux?!! -
- Non prenderla male, Michelle! Il Titanic, per esempio, era considerato la nave indistruttibile e inaffondabile, ma poi come è andata a finire?!! -
- Ma come sei spiritoso, caro. - disse ironicamente la ragazza con rabbia - Mi sto proprio sbellicando dalle risate. -
- Sto solo dicendo la mia, Michelle. -
- Sei proprio un rompi palle, certe volte. - gli gridò lei - Ti credi di essere un sofista? Vuoi sempre sapere tutto, tutto di tutti, non è vero? Compreso i fatti miei. -
- Che centrano i fatti tuoi? - le chiese lui - E poi io odio i sofisti: Socrate, uno dei grandi filosofi della Magna Grecia, li criticava per il loro sapere letterario e poco producente. -
- Ecco, lo vedi? “Il so tutto io”, ecco cosa sei. -
- Ascoltami Michelle… -
- No, ascoltami tu, Lux… Io ne ho le palle piene di te, NON TI SOPPORTO PIÙ!!! -
- Se per questo non sopporto la tua scortesia… Te la stai prendendo ingiustamente con me. -
- Io me la prendo con chi mi pare e piace, ok??? -
- Perché ti comporti così??? Che male ti ho fatto? -
- Sono affari miei, ok? -
 
- Ragazzi, calmatevi!!! - intervenne John per non far continuare a litigare i ragazzi - Non è il momento di litigare a quest’ora; abbiamo una missione da svolgere, ve lo siete dimenticati? -
- No!!! - dissero con tono funebre e adirato Lux e Michelle, di spalle fra loro.
- Ragazzi… - disse ancora John - Continuerete a litigare a casa, più tardi… Ora dobbiamo risolvere un grosso problema e poi non è detto che il mostro mutante sia per forza un drago marino. Potrebbe essere anche un altro animale, giusto? -
- Giusto! - dissero Lux e Michelle sempre di spalle fra di loro, con l’intento di non rivolgersi più la parola.
- Ah, bene! - disse contento John - Quindi rimandate a più tardi il vostro litigio? -
- Va bene! Litighiamo dopo che abbiamo compiuto la missione, te lo promettiamo. - dissero in coro i ragazzi sempre di spalle fra loro.
- Evvai!!! Benissimo! - esultò felice John, saltellando e facendo mosse di Break dance.

Alex, guardandolo con stupore, gli chiese:

- John, ma che diavolo stai facendo? -
- Sono felice amico! - rispose il ragazzo giocondamente -  Sono riuscito a fare una cosa utile nella mia vita, haha!!! Sono un genio!. Li vedi ora Lux e Michelle? Non litigano più, evvai!!! Se non ci fossi io modestamente… -
- L’universo sarebbe migliore. - disse ironicamente Alex.
- Hey, ce l’hai con me, fratello? - disse John offeso un po’
- Sto scherzando, John. Non hai mai sentito palare di “umorismo”? - gli chiese Alex
- Ah, va bè, allora è tutto ok. - disse John.
- Aspettiamo cosa succede. - suggerì Alex - Tanto se qualcosa deve accadere, accadrà qui. -
- Ok. - risposero tutti in coro.
 

Dopo un'ora

I ragazzi decisero così di aspettare che qualcosa accadesse, ma passò un’ora e mezza e ancora non era accaduto nulla.
Lux e Michelle, nonostante sia passata un’ora, ancora stavano in piedi, di spalle fra loro, con le braccia incrociate al petto e con un’aria adirata, intenti a non rivolgersi più la parola.
Annoiato John, giocando a carte con Alex, propose un’idea, suggerendola poi agli altri:

- Questa missione si sta rivelando un buco nell’acqua; sarà anche qui il posto giusto, ma non succede proprio un bel niente. Io suggerisco di tornarcene indietro, anche perché fa un freddo cane.
Un altro poco Lux e Michelle diventeranno due statue di ghiaccio.
Io dico di andarcene via, ragazzi.-
- No! - gridò Alex - Qualcosa deve accadere e noi resteremo qui ad aspettare. -
- Sarà… - disse John - E allora perché non succede niente? -
 
Stanco di aspettare John fissò il capo in giù e gridò:

- HEY, MOSTRO!!! VUOI USCIRE DA QUÌ??? MI STO ANNOIANDO A MORTE!!! -, ma non accadde nulla.

Così John, calandosi i pantaloni, mostrò il suo di dietro sul terreno e gridò poi:

- SEI PROPRIO UNA SCHIAPPA COME IL MIO DI DIETRO, MOSTRO!!! SAI CHE TI DICO? CHE SEI UN CODARDO!!! Hahaha. -


Battaglia contro il mostro

 
Ad un tratto qualcosa cambiò:
la terra circostante iniziò a tremare terribilmente, attirando bruscamente l’attenzione dei presenti.
Rimettendosi i pantaloni, John se ne scappò dall'epicentro del terremoto;
un qualcosa di orribile stava uscendo dal terreno ghiacciato.
Un gigantesco animale, con le sembianze di un serpentone, uscì bruscamente dal terreno ghiacciato con aria minacciosa e sinistra.
 
I suoi occhi, scavati nella faccia, erano rossi e assassini, con uno sguardo penetrante da immobilizzare chiunque;
la una bocca era enorme con denti aguzzi come quelli di un Tirannosaurus Rex, la pelle era di colore blu – mercurio, piena squame taglienti come coltelli svizzeri, e le due grosse corna appuntite uscivano dal suo capo.

Michelle, tremando dalla paura, riconobbe subito il mostro e, indicandolo con un dito, gridò:

- … è… è.. è un Drago marino!!! -
- Che cosa? - gridò stupito Lux
- Oh, accipicchia, questa non ci voleva proprio! - gridò John, spaventato pure lui.
- Forza ragazzi, combattiamolo!!! - gridò Lux con tono deciso - Ma state attenti che non bruci questa piattaforma… Potrebbe causare uno scioglimento definitivo e diretto dei ghiacciai dell’Antartide. -
- Ok!!! - gridarono i ragazzi in coro.
 
I ragazzi, prendendo le loro armi, iniziarono immediatamente a combattere, sparando contemporaneamente con le loro pistole a calibro neutrino e per farlo usarono la tecnica della “Sintonia telepatica”.
L’energia emanata dai neutrini assunse una forma semisferica, dirigendosi verso il mostro e poi, quando lo colpì, esplose in un bombardamento di fasci luminosi arcobaleni, provocando in seguito terribili terremoti in tutta la zona circostante.
Il Drago marino però, uscendo da un grosso alone di fumo, si mostrò sano e salvo, senza neanche un livido.
Lux, ricredendosi sulle parole di Michelle, disse stupito:

- Incredibile!!! Non si è fatto nemmeno un graffio quel coso. Il suo corpo sembra veramente indistruttibile! -
- Te l’ho detto io. - gli disse Michelle con aria severa.
- Lasciamo perdere. - disse lui, mettendo un velo pietoso sulla faccenda - Sarà anche indistruttibile, ma un punto debole lo avrà; ci dev’essere per forza. Altrimenti Lady Earth non ci avrebbe dato questa missione, giusto? -
- Giusto! - risposero tutti.
- Che cosa vorresti fare, ora? - gli chiese Michelle con aria di disprezzo.
- Semplice! - rispose Lux - Mi toglierò le lenti a contatto e aumenterò la mia sfiga di 400 Sfiga volt. -
- CHE COSA? - gridò stupita la ragazza - Ma sei matto? Vuoi ucciderci tutti? -
- Posso controllare il mio maleficio oculare. - disse imperterrito il ragazzo - Si, io posso farcela. E se posso, potrei anche arrivare ai 500 Sfiga volt… Userò tutti gli Sfiga volt dell’Universo per combattere il Drago marino. -
- Ecco che ci risiamo. - disse stanca Michelle - Il sign. Mission impossible ci salverà, ancora una volta, tutti quanti!!! -
- Che spiritosa che sei. - le disse Lux.
 
Togliendosi le lenti a contatto, lux iniziò ad aumentare il suo maleficio oculare, ma ad un tratto accadde un qualcosa di imprevisto:
il suo maleficio si era fermato sui 300 Sfiga volt e il ragazzo non riusciva a superare quel valore.
Preoccupato Lux si chiese:

- Non è possibile! Eppure quando al campionato ho combattuto contro Brux, ho aumentato senza accorgermene i 300 Sfiga volt. Perché non ci riesco? -
 
Il Drago marino, lungo 3 km, uscì dal buco sotterraneo, creato da lui, e tentò di colpire i ragazzi con la sua enorme coda;
i ragazzi si scansarono appena in tempo.
La lotta continuò per 10 minuti, fino a quando il drago marino decise di fare sul serio;
infatti si puntò verso Michelle e, intenzionato ad attaccarla, le cacciò un vortice di fuoco dalla sua bocca.

Fortunatamente Lux arrivò tempestivamente, mettendosi davanti a Michelle e, cacciando dalle sue braccia alcune ramificazioni di materiali (grazie all'azione del suo chip installato nel suo cervello), i quali a loro volta si unirono per creare un gigantesco scudo protettivo.
Lux protesse così Michelle dal vortice di fuoco, impedendo anche un altro pericolo imminente: lo scioglimento della piattaforma ghiacciata.
Il drago marino cacciò di nuovo lo spaventoso super vortice di fuoco, ma anche questa volta Lux schivò il colpo con il suo scudo gigante.
Fu la volta di John il quale, attirando l’attenzione del mostro, corse velocemente verso est, saltò poi da una roccia di ghiaccio da terra e, volando con il suo iper jet, accecò gli occhi del mostro con la sua pistola, a calibro neutrino.

Il drago, diventato appena cieco, emise urla dolorose di rabbia, spostandosi la testa a destra e a sinistra… ma l’animale aveva a disposizione un altro senso da sfruttare: l’udito e l’olfatto.
John decise di colpire il mostro, ma ironia della sorte fu travolto dalla furia della coda del drago.
Fortunatamente il ragazzo se la cavò solo con qualche livido sul corpo.

Alex colpì con la sua pistola a calibro neutrini sull’orecchio sinistro del drago, provocandogli lesioni alla tempia e un ondeggiamento del corpo per la perdita dell’equilibrio.
Il drago, per vendicarsi, si puntò verso Alex per divorarlo, ma improvvisamente Lux si mise davanti ad Alex, tagliando con una sua grossa ascia, un grosso dente del mostro.
Il sangue uscì dalla bocca del drago come un fiume in piena, sporcando le tute dei ragazzi.
Michelle, inorridita dal sangue del mostro appiccicato sulla sua tuta, disse:
 
- Blà, che schifo!.... è appiccicoso questo sangue. -
- Beh hehehe, sempre meglio che vivere in un terrore personale senza confidarsi con nessuno. - le disse Lux, riferendosi al suo malessere.

La ragazza sbuffò per l’ennesima invadenza dell'amico nei suoi fatti personali.
Il mostro continuò a colpire alla cieca i suoi avversari, non sapendo però che stava quasi provocando un disastro irreparabile.
Ad un tratto Lux udì una voce oscura nella sua mente, ipotizzando che si trattasse quella di Darkus; la voce rauca infatti pronunciava le solite parole:

- Mors… mors… mors… mors… -
 

Lux si sentì strano, avvertendo da dentro di se una stranissima energia oscura; la sua fronte iniziò a scottare con l’aumento della sua temperatura corporea, provocandogli giramenti di testa, perdita dell’equilibrio, sudore, tremolio alle mani, perdita momentanea della vista, difficoltà respiratoria e aumento costante del battito cardiaco.
Il cielo si oscurò con all’arrivo di alcune nuvole nere e di lampi all’orizzonte. Lux stava subendo un’ulteriore trasformazione, mai avuta fino in quel momento.
Il suo maleficio oculare iniziò ad aumentare vertiginosamente:
da 300 Sfiga volt arrivò ai 600 Sfiga volt, per poi mostrarsi sotto forma di un alone nero che ricopriva tutto il corpo di Lux. 
Nell’alone nero c’era molta tensione di elettricità e energia oscura e il corpo di Lux stava subendo una trasformazione evolutiva:
 
da 1,70 m, il ragazzo crebbe fino a 1,90 m, i suoi occhi divennero sempre più verdi, i suoi capelli iniziarono a crescere, per assumere poi una forma a caschetto, i suoi canini divennero affilati come quelli di un vampiro, le sue unghie affilate si tinsero di nero, la sua corporatura assunse muscoli possenti e forti e dalle sue spalle spuntarono 2 grosse ali rastremate, simili a quelle di un demone.
 
Un lampo di luce accecante poi diede fine alla procedura di trasformazione di Lux, facendo mostrare poi il suo nuovo aspetto ai presenti.
Lux, oltre ad avere l’aspetto appena descritto, indossava una lunga giacca di pelle nera che gli arrivava fino ai piedi, con il petto muscoloso scoperto, e delle scarpe di cuoio nero, lucide come uno specchio. Il ragazzo portava anche dei pantaloni neri, stracciati sulle punte in basso in stile Gothic Dark, degli orecchini d’argento sul bulbo delle orecchie, una grossa collana con tasselli rettangolari d’oro intorno al collo, estendendosi anche sul petto superiore, con al centro un simbolo scolpito di uno scorpione.
 
I ragazzi avvertirono nel nuovo Lux un’energia negativa alquanto spaventosa, con un maleficio oculare di 2000 Sfiga volt, un’intensità impressionante per un essere umano qualunque. Il problema era che Lux non fosse un essere umano, ma un qualcosa di oscuro, terrificante e minaccioso.
 
Nella zona circostante regnò il silenzio assoluto con l’avvento di una piccola fitta nebbia.
Michelle avanzò lentamente verso di lui, tremando dalla testa ai piedi, gli si avvicinò, gli pose la sua mano destra sulla sua spalla destra e gli chiese balbettando:

- …L….Lux… stai.. bene? -
 

Improvvisamente, in un lampo di secondo, Lux si girò velocemente verso l’amica e le ringhiò in faccia come un lupo mannaro, mostrandole i grossi e minacciosi canini; Michelle ebbe molta paura.
“Che fine ha fatto il Lux gentile, buono e generoso?” si chiese la ragazza.
 
Lux, girandosi poi verso il mostro, cacciò delle grosse lame cilindriche affilate, uscenti dai suoi gomiti, le affilò l’uno con l’altra e poi, sprigionando tutta la sua energia negativa, si alzò in aria con le sue possenti ali.
Viaggiando alla velocità della luce (300 mila Km/s), il ragazzo provocò aloni giganteschi di esplosione di luce sub atomica intorno al drago marino, provocandogli ferite su tutto il corpo:
il ragazzo gli tagliò la coda, le corna e lo squartò violentemente ad una velocità pazzesca, facendogli rimanere solo il suo scheletro; il sangue gli usciva come uno spruzzo d’acqua.
Il drago marino così, ferito gravemente, scoppiò in un boato di esplosione, provocando però rotture macroscopiche in tutta la piattaforma ghiacciata.
 

Disastro evitato

Da per tutto si riversarono spaccature per poi provocare violenti terremoti in tutto l’Antartide.
Il continente di ghiaccio si stava sciogliendo, con il pericolo di sommergere New Gaia, m
a alla fine fu proprio Lux a rimediare il problema, facendo espandere la sua energia negativa in tutto il continente, fermando così gli scioglimenti dei ghiacciai, i maremoti e le tempeste elettromagnetiche.
Michelle fu sorpresa che Lux, trasformatosi in una creatura minacciosa, sia riuscito a distruggere uno drago marino mutante.
Lux improvvisamente cadde a terra svenuto e il suo corpo ritornò nel suo aspetto originale:

capelli corti, brizzolati e neri, altezza 1,70 m, occhi normalmente verdi e denti normali; anche i suoi abiti tornarono come quelli di prima.
 
Alex, John e Michelle soccorsero Lux, cercando di rianimarlo.
Dopo qualche minuto il ragazzo si svegliò e il primo volto che vide fu quello preoccupato di Michelle, la quale gli chiese:

- Come ti senti? -

Lux, rialzandosi piano dallo stordimento, rispose all’amica:

- Un po’ bene, anche se mi sento un po’ strano.. Cosa mi è successo? -
- Come? - gli chiese stupita Michelle - Non ti ricordi più niente? -
- Che cosa mi dovrei ricordare? -
- Lux, non ti ricordi che ti sei trasformato? Che sei riuscito da solo a sconfiggere il drago marino? -
- Cosa ho fatto io? -
- Quindi non ti ricordi assolutamente nulla, non è vero? -
- …. Mi dispiace… Credo di avere qualche buco di memoria… -
- Però fratello sei stato d’avvero eccezionale! - intervenne John
- D’avvero? -gli chiese stupito Lux - … Quanto eccezionale? -
 
Michelle, prendendo per mano Lux, gli disse:

- Ora non credi che ce ne dobbiamo andare? Abbiamo portato al termine la missione, ragion per cui non c’è ne più bisogno di restare qui. -
- Ok, Michelle. - esclamò lui - Andiamocene subito da qui. Ah, a proposito: buon compleanno…  -
- Grazie. - disse contenta lei.
- Facciamo la pace? - le chiese Lux, tendendole la mano destra
- Ok… e pace sia. - rispose Michelle, stringendogli la mano.
 
I ragazzi così, azionando il teletrasporto molecolare, ritornarono da dove erano arrivati, dove un pullman spaziale li attese per tornare all'accademia.
 

Viaggio di ritorno 

Durante il viaggio Lux, con aria imbarazzata, si sedette accanto a Michelle e, girandosi verso di lei, le chiese:

- Michelle… per quanto riguarda ai quei discorsi che abbiamo fatto ecco… io… -
- Lux… Non preoccuparti… Sono io che forse sono scorbutica e intrusiva. -
- Ricordati Michelle che la mia intenzione non è quella di intromettermi negli affari tuoi. -
- Lo so! Non sto affatto passando un periodo felice, ma sinceramente non me la sento di aprirmi con qualcuno… Forse è come dici tu, ma ti prometto che quando starò un po’ meglio allora ti dirò tutto, ok? Te lo prometto Lux, io mantengo sempre le promesse. -
- Ok, cara… Sono pronto ad aspettarti… -
- Lux… Io vorrei fare un patto con te: ogni volta che vedi qualcosa in me che non va promettimi che non mi porrai domande, ok? Sarò io poi ad aprirmi con te. -
- Michelle, io… -
- Lux, promettimelo. -
- Ok… Te lo prometto. -
- Grazie!... Comunque cerca di capirmi. La cosa non è come nella tua epoca, ok? -
- Mi impegnerò a farlo, te lo prometto. -


Copyright di Bruno Rinaldo (alias LuxKatoUlisse).

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Capitolo 18
*** La nuova frontiera di Internet nel futuro ***


Capitolo 18
La nuova frontiera di Internet nel futuro

 


Accademia

Una volta arrivati all’accademia del Cigno fedele, i ragazzi si diressero all’ultimo piano per dare rapporto della missione compiuta al sign. Pitt ma ad un tratto trovarono nella sala d’attesa una moltitudine di ragazzi che parlavano fra loro con un'aria sconvolta; qualcosa di brutto era accaduto.
Lux, incuriosito di ciò, chiese ad una ragazza marocchina cosa fosse accaduto e lei gli rispose con le lacrime agli occhi:

- Oggi.. su Plutone è accaduta una disgrazia, una terribile disgrazia!!! … Una nostra carissima amica “Donnie Wilson”… ha perso tragicamente la vita, durante uno scontro cruento con qualcuno… - ribatté con le mani tremolanti dallo shock - ... di lei è stata ritrovata solo la sua mano destra… è una cosa terribile!… Il suo corpo squartato in mille pezzi, oddio!!!... Il suo ragazzo.. “Jim Anderson” è sconvolto quanto noi… -

La ragazza marocchina pianse disperatamente, ma Michelle le stette accanto, accarezzandole il volto pieno di lacrime.
Lux, udendo quei nomi, gli erano molto famigliari.

Infatti il ragazzo si ricordò di aver udito tali nomi lo scorso 28 febbraio, quando si diresse all’accademia per incontrare il prof. Algokitmo.
Lux si ricordò che il prof. Algokitmo era contrariato dall’idea del sign. Pitt di trasferire in un'altra accademia “Donnie Wilson” e “Jim Anderson”.
Anche questa volta i conti non tornarono e il ragazzo ipotizzò che quella discussione fra i due non era certamente casuale.
Tante cose strane stavano accadendo ultimamente e lui non poteva fare almeno di ignorarle.
A fine giornata il ragazzo se ne tornò a casa su New Gaia, a riposare per le prossime missioni.
 

Stanza di Lux: sogno alle ore 00:00 AM 

Quella sera Lux fece uno strano sogno, in cui si trovava nel 2001 a New York.
Egli si trovava in un corridoio in fiamme della seconda torre gemella, dove dal lontano vide suo padre Alessandro, mettere in salvo le persone.
Il ragazzo, come da telespettatore, vide suo padre parlare al telefono con il suo alter ego:
Il padre infatti disse a suo figlio del 2001:
 
- Stai tranquillo Lux, io sto bene. Non ti ho risposto prima perché stavo aiutando i miei colleghi ad evacuare l'edificio -
- Allora ti trovi nella seconda torre, papà?!! - gli chiese con ansia Lux - La prima torre gemella è crollata! -
- Lo so, figliolo! - rispose il padre con una fitta allo stomaco - Hanno perso la vita alcuni dei miei migliori amici; avevano famiglia loro. -
- Papà, scappa via da lì, fuggi!!! - gli gridò preoccupato il figlio.
- Devi stare tranquillo, Lux, andrà tutto bene. -
- Papà scappa!! -
- Figliolo, dimentichi che sono laureato in Architettura. Anche questa torre è stata colpita allo stesso modo della prima, è vero, ma ci vogliono circa 30 minuti prima che crolli. L'alta temperatura dovrebbe metterci più tempo prima che riesca a fondere l'acciaio di questo edificio. A quel punto io starò già fuori, non temere; prenderò una scorciatoia scendendo le scale di emergenza e in 15 minuti starò già fuori dall'edificio. -
Stringendosi i pugni dalla rabbia, Lux disse al padre:
- Non voglio perderti come la mamma... -
- Non succederà, figliolo. - gli rispose il padre.
- Stai attento, papà. -
- Ti voglio un gran bene, figliolo. -

 
Dopo aver detto ciò, Alessandro riattaccò il cellulare nel momento in cui un suo collega americano gli gridò disperato:

- Hey mr Black, help us, please!!! -.

La scena  era molto famigliare al ragazzo.
Dopo alcuni minuti Lux vide che Alessandro continuò a mettere in salvo molte persone e ad un tratto egli vide qualcosa in un corridoio, avvolto dalle fiamme, un qualcosa di sinistro e rossastro che gelò il suo cuore.
L'uomo, spinto dalla curiosità, avanzò verso il corridoio per verificare di persona cosa fosse quella luce accecante.
Ad un tratto la luce si in tramutò in qualcosa che solo lui sembrò riconoscerla.
Stupito, Alessandro disse alla strana entità:

- Hey, ma sei tu?... Ma io ti conosco... Come... Come è possibile? - 
 
Lux però, nonostante fosse presente nella scena, non riuscì a vedere bene la strana entità poiché ella risultava al ragazzo molto sfocata:
dalla sua sagoma, quella entità sembrava una persona, ma era difficile per Lux verificare il sesso: uomo o donna.
La creatura misteriosa che Alessandro vide prima di morire apparve agli occhi di Lux senza un volto preciso e con contorni sfocati, ma nonostante ciò egli sapeva che si trattava di una persona.
Chi era quella misteriosa persona? Che cosa voleva da suo padre? Perché Alessandro venne rinvenuto dalle macerie senza i suoi occhi? Sarà stata quell'entità a permettere all'uomo di non mettersi in salvo dal crollo della torre?
 

Realtà: stanza di Lux

Lux poi avvertì una tremenda esplosione e si svegliò di scatto dall’incubo tutto sudato.
Erano le 6.00 del mattino e il ragazzo, per trovare asilo e conforto, scese giù, si diresse alla Casa Bianca e riuscì a contattare Lady Earth.
 

Casa Bianca


 
Lady Earth fece accomodare Lux nel suo salone e gli preparò una bella tazza calda di thè al limone, chiedendogli poi:
 
- E buono il thè, Lux? -
- É buonissimo, mia signora. - rispose felice il ragazzo.
- Sono stati gli inglesi che hanno deportato in America la preparazione del Thè, lo sai? - gli spiegò la donna - Nel ‘700 del 18° secolo dc l’America era ancora una colonia inglese.
Già durante le colonizzazioni, gli inglesi arricchirono l’America con l’importazione di materie prime e di cibi di prima necessità.
In Virginia esistevano già nel 18° secolo un vasto possedimento britannico, diviso in colonie le quali, amministrate dalla Corona e dalle classi agiate, godevano di una perfetta autonomia, ma con il passare del tempo accaddero i seguenti fenomeni: 
  • l’immigrazione dell’Europa moltiplicò la popolazione;
  • l’economia prosperò;
  • le 13 colonie ebbero sempre meno bisogno della lontana madrepatria.
Gli inglesi però si accorsero che le loro colonie stavano diventando sempre più americane, grazie ad una nascita di un sentimento nazionalistico e quando si accentuarono dei contrasti di interessi economici, il 19 Aprile del 1775 si ebbero degli scontri armati a Concord e a Lexinghton, fino a quando il 4 Luglio del 1776 Tommas Jefferson, Giorge Washington, John Adams e tanti altri firmarono la dichiarazione d’indipendenza. Gli Stati Uniti da allora divennero una nazione indipendente…  -
Mi scusi per la mia sfacciataggine, mia signora, ma perché mi ha raccontato tale storia? - le chiese Lux
- Avrai visto ieri mattina il Tg, non è vero? - gli rispose la donna - Una delle nostre colonie, di nome “Acca Lola”, situata nel sistema solare Taurus, ci ha mandato una richiesta di una dichiarazione di indipendenza da parte degli Zed e fra poche ore io terrò una conferenza su Giove per accettare tale richiesta…
Io sono a favore della loro indipendenza; non mi va che ci siano scontri di sangue. -
- Si, ora me lo ricordo. - disse il ragazzo felice - L’ho sempre detto che lei è una donna fantastica. -
- Lux…-  lo chiamò la presidentessa - Vorrei confidarti una cosa:
il mio patrigno, Marxuell Rotterdam Butterfly, colonizzò nel lontano 2975 proprio il pianeta Acca Lola, sottomettendo brutalmente gli Zed. -
- Oh, mio Dio!!! - disse sconcertato Lux
- E non è tutto… - aggiunse la donna con il volto terrorizzato - Mio padre era un tiranno: i nostri anni ’70 sono stati un vero inferno per le nostre colonie a causa sua… - durante tali frasi Lady Earth si strinse i pugni sulle ginocchia dalla rabbia e poi continuò a dire:

- … Mio padre non faceva altro che dare ordini, dare ordini e basta!!! Tutti lo odiavano e lo temevano, per non parlare poi… della sua vita privata… -
 
Lady Earth iniziò a piangere, ricordandosi degli avvenimenti negativi;
Lux non la vide mai così fino in quel momento.
La donna aveva avuto un cattivo rapporto con il padre, una terribile esperienza che l'aveva fatta avere dei problemi nelle relazioni con gli uomini.
Il marito della presidentessa fu l'unico ad aiutarla e a starle accanto in quanto uomo.
Poi Lady Earth, riprendendosi un po’, continuò a parlare:
 
- Ho vissuto una terribile infanzia a causa sua…
Quando morì mia madre io avevo a 6 anni e mio padre ebbe la piena assoluta patria podestà su di me, rendendomi la mia infanzia un inferno!... Dio, quanto lo odiavo… e per di più lui, ecco… ecco… Non te lo posso dire Lux, è una cosa d’avvero molto brutta e mi vergogno anche di dirlo. -
- Non si preoccupi mia signora, ho sentito di peggio nella mia vita. - la incoraggiò il ragazzo
- Ok, Lux, te lo dico… - gli disse la donna - Mio padre ecco… abusava di me. -
- CHE COSA??? - gridò sconcertato Lux
- Hai capito bene! - riaffermò lei - Mio padre mi stuprava e mi vergogno tantissimo di dire quell'aggettivo spregevole che lo definisce; ogni volta, quando io tornavo da scuola, dopo mangiato lui abusava sempre di me e io non dicevo niente, assolutamente niente, subivo e basta, fino al mio compimento dei 14 anni, quando me ne scappai da casa. -
- MA É TERRIBILE!!! - gridò furioso il ragazzo alzandosi dalla poltrona - CHE VIGLIACCO, CHE SPORCO D'UOMO, DOV'É? -
- Lux... -
- DOV'É? -
- Lux... - 
- DOV'É? -
- Lux... - gli girdò la donna cercando di farlo calmare - ... lui è morto! Non c'è più. -
- Ah, meno male... - disse sollevato il ragazzo -... Cioè, mia signora... volevo dire... ehm... meno male che non le darà più fastidio... -
- Tranquillo caro, puoi sfogarti se vuoi. Ho desiderato anche io la sua morte, lo sai? Non sono mai riuscita a perdonare quell'uomo, l'ho sempre odiato con tutta me stessa.
Picchiava anche mia madre se vuoi saperlo. -
- Che uomo di m*** ... Ops... Mi scusi ancora, mia signora. Ho detto una parolaccia davanti a lei, mi perdoni... -
- Lux, ti ho sempre detto che puoi vedermi come una di famiglia. - gli disse la donna con un sorriso soave - Dì tutte le parolacce che vuoi, sfogati figlio mio, dai sfogo a tutta la tua rabbia.
Sempre meglio buttare tutto fuori che trattenersi dentro, credimi. -
- Lei è molto cara... - disse lui provando un enorme affetto nei confronti della donna - ... Sa? Mi piacerebbe tantissimo chiamarla "mamma". -
- Mi puoi chiamare come vuoi, tranquillo. Tu sei come un secondo figlio per me. -

Lady Earth, sorridendo a Lux, gli accarezzò leggermente le mani, le riscaldò strofinandole e poi gli disse:

 
- Ritornando alla storia di prima, dopo che era scaduto il suo mandato presidenziale, io e mio padre andammo a vivere in California (a Los Angeles) e quando me ne scappai di casa, mi rifugiai da una persona molto cara, indovina quale? -
- No, non me lo dica… - ribatté stupito il ragazzo.
- Ebbene si, mi rifugiai dalla famiglia di tua madre…
Ero sempre ben accetta dai genitori di Laura, loro mi volevano bene come una seconda figlia.
I genitori di tua madre non mi adottarono, ma ebbero dal tribunale dei minori la patria podestà su di me e così fui cresciuta dai tuoi nonni, Lux. -
- Incredibile!!!-  gridò sorpreso Lux - Ora ho capito perché lei e mia madre eravate amiche del cuore. -
- Esatto! Tua madre era una donna eccezionale e io la volevo un mondo di bene come una sorella. -
- Mia signora… - le chiese il ragazzo - Suo padre le diede ancora fastidio????? -
- No! - rispose lei - Quando nel 2998 fui eletta Presidentessa di Human Nation, mi chiamarono subito per una questione urgente, andai in Colorado e, in un appartamento di campagna venni a scoprire che mio padre si era tolto la vita impiccato con un cappio intorno al collo.
Vidi il suo sporco cadavere e quando lo cremarono, io buttai le sue ceneri al vento..
Volevo cancellare per sempre ogni ricordo che alludesse a lui… Quel sporco verme… Quanto lo odiavo e lo odio ancora… -
- Ho capito. - disse Lux
- Lux... - lo chiamò la donna - Quando io partorì Nicolas mi feci una promessa solenne, e cioè che avrei dato a mio figlio un mondo migliore… Per questo fra poche ore ho intenzione di firmare la dichiarazione di indipendenza degli Zed, non solo perché non vorrei commettere gli stessi errori di mio padre, ma anche perché mi sta al cuore quel popolo, come del resto mi sta al cuore tutta Human Nation. -
 
Lux, alzandosi da posto, prese le mani di Lady Earth, le strinse e le disse:

- Mia signora, lei è diversa da suo padre, veramente molto diversa. Lei è una donna eccezionale e io so riconoscere le brave persone. Ormai mi sono affezionato a lei, poiché io la vedo come una madre. -
 
Per tali dolce parole del ragazzo, Lady Earth lo abbracciò molto forte con le lacrime agli occhi e gli disse:

- Grazie, caro... Ricordati che quando vuoi, tu sarai sempre il benvenuto qui. -
 
Detto ciò i due si sedettero di nuovo sulle loro poltrone l’uno accanto all’altro di faccia e la donna chiese al ragazzo:

- Allora Lux, mi ero dimenticata di chiederti il motivo di questa tua visita improvvisa… -
- Oh, si, che stupido. - disse Lux - Io stanotte ho sognato di nuovo, ma questa volta mi trovavo nella seconda torre gemella, dove vidi mio padre prima di morire.
In quel sogno io assistetti alla nostra conversazione fatta al telefono e poi, un attimo prima di morire, mio padre vide qualcosa in un corridoio in fiamme, sembrava una persona, ma io non riuscivo a vederla…
Solo lui ci riuscì e sembrava che conoscesse quel tipo (uomo o donna che sia). Le sue ultime parole furono, da quel che ben mi ricordo nel sogno:
Hey, ma sei tu?... Ma io ti conosco... Come... Come è possibile?…”
Che significato ha tale sogno? -
 
Sentendo tale sogno, Lady Earth si alzò di nuovo dalla poltrona, con aria seria e molto pensierosa; sembrava che la donna sapesse qualcosa a riguardo, un qualcosa di enigmatico che non voleva farlo sapere a Lux.

- Cosa stava accadendo? - si chiese lui nella sua mente.

Poi la presidentessa, dirigendosi verso il ragazzo, lo fissò negli occhi con tanta premura e gli disse:

- Non è mia intenzione trattarti come un bambino. Ormai credo che tu stia già avendo dei sospetti su alcune cose insolite, vero?... -
- Azzeccata al primo colpo, mia signora! - esclamò felice il ragazzo
- Caro… - disse la donna - Credo che Darkus abbia deciso di scoprire poco a poco le sue carte. 
Ora che sei cresciuto e sei capace di controllare il maleficio oculare, l’entità oscura è passata al suo piano B, non solo al fine di averti in suo possesso ma anche di distruggerti se sarà necessario. -
- Distruggermi? - si chiese spaventati Lux
- Esatto! - affermò la donna - Ciò che hai visto nel sogno era solo un flash back del passato! Darkus vorrebbe informarti su qualcosa, ma sinceramente non ho capito che cosa… -
- É sicuro che Darkus lavori per Dark Evon. - pensò il ragazzo - Ma presto riuscirò a scoprire la verità, è solo questione di tempo. -
- Me lo auguro. - disse la donna - Ops, sono le 6:30 del mattino e mi devo preparare per la Conferenza stampa di oggi su Giove. Perdonami Lux, devo proprio congedarmi da te. -
- Non si preoccupi mia signora; prima il dovere e poi il piacere. -
- Grazie mille. Allora ci sentiamo alla prossima Lux, ciao. -
- Arrivederci mia signora. -
 
Detto ciò Lady Earth accompagnò volentieri e di persona Lux fuori alla porta, per poi dirigersi verso la sua stanza ovale.
Passarono giorni e Michelle, Alex e John, grazie all’aiuto di Lux, riuscirono a portare al termine molte missioni spaziali, fra le quali anche quelle più pericolose.

 

Giovedì, 27 marzo 3005:

 
 
Quella mattina Lux, dato che aveva a disposizione un tanto tempo libero, decise di prendere il teletrasporto accanto alla Casa Bianca e di andare direttamente a New York per far visita a John.
John viveva in un quartiere di Manhattan molto popolato, dove il suo appartamento risiedeva accanto al luogo dove un tempo nelle vicinanze c’erano le Torri Gemelle fino agli inizi del 21° secolo.
 
New York si presentò simile a New Washington, con grattacieli in stile futuristico, alti 700,00 m e alcuni di essi anche di più, con le tubature di vetro trasparenti blu, sospese sui grattacieli, che conducevano le persone e i veicoli in siti anche lontanissimi.
Le grosse tubature di vetro blu erano suddivise in varie categorie di spessore, a seconda della loro funzione:
  • le tubature con uno spessore d’uomo: avevano la funzione di portare la gente in qualsiasi sito (anche lontano), risucchiandoli con una forza antigravitazionale attrattiva e facendoli viaggiare ad alta velocità;
  • le tubature con uno spessore medio: non erano costituiti dalla forza antigravitazionale attrattiva. Spesso queste tubature venivano usate come strade extraurbane; 
  • le tubature con uno spessore grande: avevano la funzione di accompagnare le grosse astronavi in fase di decollo.
In cielo poi Lux vide molte mongolfiere di tutti i tipi che offrivano alla gente spot di vario genere.
Gli autoveicoli (evoluzione molto sofisticata delle automobili) erano velocissimi, capaci di raggiungere anche i 600 Km/h e alcune anche di più, ed erano in grado di volare e di viaggiare a terra.

Tali autoveicoli avevano le ruote posteriori più grosse di spessore rispetto a quelle anteriori, erano silenziose e non avevano bisogno della benzina per funzionare, ma bensì di una fonte energetica pulita, scoperta nel 26° secolo nei pressi di Andromeda.
Tale fonte, rinnovabile all'infinito, aveva un nome scientifico:

74K2ZD, tradotto come: "Nebulosa energetica"
 
Tutto ciò era straordinario per Lux.
A Wall Street Lux incontrò John accanto ad una fermata di un autobus, il quale lo salutava dal lontano. Felice di vedere l'amico, John lo abbracciò molto forte, dicendogli poi:

- Finalmente mi hai scovato, Lux. Benvenuto a New York del 31° secolo dc. -
- É meraviglioso! - esultò Lux, guardandosi intorno.
- E questo non è tutto, fratello. - gli disse l’amico - Non puoi immaginare come siamo strutturati e organizzati qui. Dai su, che ti porto nel mio appartamento. -
 

Appartamento di John

 
 
Detto ciò Lux e John arrivarono nell’appartamento di quest'ultimo, situato in un grattacielo alto di 120 piani; l'amico di Lux viveva al 23° piano.
Arrivati lì John, prima di entrare, toccò una tastiera a plasma accanto alla porta, mise le sue impronte digitali su uno scanner e poi, quando la macchina gli chiese la parola d’ordine, egli rispose:

Nel mezzo del cammin di nostra vita mi ritrovai di fronte ad un palo che mi fece girar la testa. -
- Password confermata con successo!!! Bentornato a casa sign. Mc Crockett. - disse la macchina, monitorizzando la sua voce

Lux rimase imbarazzato dalla password un po’ particolare creata da John.
Entrando in casa John non si accorse che fece scappare il suo gatto persiano il quale, spaventato, si rifugiò sotto il lettino del suo padrone.
La casa di John era a dir poco accogliente, anche se alcune strutture erano fatte di materie prime, come il parquet.
All’entrata ci si trovava in un piccolo corridoio con 3 stanze in fondo: una a destra (la cucina), una a sinistra (il bagno) e una a centro (la camera da letto di John).
 
A Lux gli sembrò di essere tornato nel 21° secolo anche se in realtà, di appartamenti a New York  come quelli di John ce  n'erano a migliaia in tutta la città.
La camera dell'amico era un po’ disordinata, con alcune carte sulla sua scrivania e altre a terra.
 

Il letto si trovava a destra della camera, mentre al centro c’era una scrivania, con un apparecchio elettronico molto sofisticato: esso era costituito da una scatola elettronica di plastica, grande quanto un modem del digitale terrestre, contenenti dei fili che, a loro volta, collegavano l’apparecchio ad un casco molto speciale.
Lux, incuriosito da tale apparecchio, chiese a John:

- Cos’è questo apparecchio? -
- Questo amico è una delle evoluzioni del computer. - rispose John - Con questo apparecchio puoi collegarti ad Internet e grazie a questo casco puoi anche navigare in rete personalmente. É una grande ficata.
Comunque amico ricordati che questo apparecchio non è l’unico; di solito usiamo robot o cyborg per collegarci online, per non parlare poi dei braccialetti elettronici e dei Cyborg cip. -
- Woh, fico! -  esultò sorpreso Lux.
 
Ad un tratto l’apparecchio si illuminò e una voce femminile da li dentro avvertì John, dicendogli:

- Bentornato a casa, John. Priscilla Cordalisio, la tua amica della Giamaica, e online nella chat cyborg interattiva: 
Mary.love@HumanNation.usa 
-
- Ah, benissimo. - esultò dalla gioia John
- Woh, non ci posso credere, John: questa una chat cyborg-interattiva... - disse stupito Lux
- E non hai visto niente, amico. - disse John - Vieni con me. -
- Dove? -
- Nella chat, allora dove sennò? -
- Perché? Ci possiamo entrare per d'avvero? -
- Sicuro, fratello! Secondo te perché questo nuovo pc del futuro non ha la tastiera? -
- Me lo chiedo anche io... Come fate a contattarvi via web? -
- Semplice, usiamo il nostro corpo per comunicare. -
- Che cosa??? -
- Lux, ti va di conoscere un altro aspetto della nostra società? Il mondo virtuale dove ci sono anche esseri digitali? -
- Sarebbe fantastico! -
- Ottimo, allora! Per fortuna ho un casco anche per te, amico! Ti presento una mia carissima amica che ci siamo conosciuti in chat lo scorso Settembre. È un pezzo di pupa che non puoi immaginare. -
- Ci sto, amico. -
 
Detto ciò John prese un altro casco, lo installò nell’apparecchio e poi lo diede a Lux, dicendogli:

- Ora indossalo! Le chat del futuro sono d’avvero mitiche, fratello! Nessuno con queste chat può spacciarsi per un’altra persona. Le persone che incontri nella chat cyborg-interattiva sono come le incontri nella vita reale di tutti i giorni. -
- É fantastico John, ripeto! - disse felice Lux.
 

Morpheus, mondo virtuale

 

Una volta messi il casco in testa i due si collegarono nella chat e furono cosi trasportati in un luogo virtuale, dove lo spazio circostante era digitale.
Il design digitale si mostrava come uno spazio blu lucente, dove galleggiavano da ogni dove dati digitali del computer e il pavimento e il cielo erano coperte da meridiani e paralleli digitali, di colore bianco.
Internet nel 31°, concepito come una nuova nazione, assunse il nome di Morpheus, chiamato tale per via della sua natura artificiale (non tanto reale).
 
Lux e John incontrarono Priscilla Cordalisio, una ragazza Giamaicana di colore come John, alta 1,78 m, capelli ricci e neri, viso leggiadro e di bell’aspetto, naso sottile e affusolato, bellissimi occhi verdi e un fisico snello e formidabile; la ragazza indossava un bel tailleur bianco e dei bellissimi sandali color oro zecchino.
 
John, facendo avvicinare Lux alla ragazza, gli disse:

- Lux, ti presento Priscilla Cordalisio, è la mia migliore amica di questa chat. -; il ragazzo bisbigliò poi silenziosamente all'orecchio di Lux:

- ... ed è anche la mia ragazza. -
- Woh, bene.  - disse felice Lux
- Ciao John. - lo salutò Priscilla - E così è lui Lux, il tuo amichetto di cui mi parlavi così tanto?!! -
- Si, cara, proprio così! - affermò John - Lui viene dal 21° secolo (cioè dall’anno 2001). -
- Woh! - disse Priscilla, rivolgendosi poi a Lux:

- Senti.. - gli chiese - …dato che tu provieni dal 2001, consoci un cantante storico di nome: Gianluca Bel Giovane***? -
- Si, lo conosco. - rispose Lux - Non di persona ma conosco le sue canzoni, una in particolare dei miei anni ’90, intitolata: “É la mia vita”. -
- É bellissima quella canzone. - esultò la ragazza - É stata d'avvero l'icona del tuo decennio. Gianluca Bel Giovane lo adoro! È il migliore! Conosci anche Michele Figlio Di Giacomo***? -
- Si, è un mito vivente! Sempre no di persona, ma conosco le sue canzoni. -
- Non farci caso, Lux. - gli disse l'amico silenziosamente all’orecchio - Priscilla non è molto preparata riguardo alla storia del 21° secolo. L’altro giorno pensa ha creduto che Michele Figlio Di Giacomo fosse amico stretto di Tommas Jefferson e che Gianluca Bel Giovane frequentasse la stessa scuola di Guglielmo Marconi. -
- Oddio, che gaffe!  - disse silenziosamente stupito il ragazzo.
- Cosa state confabulando voi due? - chiese loro Priscilla con un bel sorriso.
- Ah, niente. - mentì a fin di bene Lux - Comunque tu vivi in Giamaica, vero. -
- Esatto. - confermò la ragazza - Tu invece vivi nel passato a Torino (Italia), vero? -
- Esatto! - rispose Lux - Vivo in una casa tutta mia e non in un condominio. -
- Capisco. - rispose la ragazza - Io invece vivo in una villa vicino al mare e ti dico che sto come una star. Venite con me, vi mostro una cosa. -.
 


Account di Priscilla

Detto ciò Priscilla, azionando il teletrasporto, accompagnò Lux e John in un salotto molto particolare:

enorme, lussuoso e con il balcone grande che mostrava un bellissimo panorama.
Lux credeva di essere uscito fuori da Internet, ma Priscilla gli disse:

- Caro Lux, benvenuto nel mio Account. -
- NEL TUO ACCOUNT??? - gridò con stupore il ragazzo-
- Si! Hai presente il sito "Tu nel tubo"***? - chiese la ragazza.
- Tubo? Cos'è, un sito per gli idraulici? - chiese stupito Lux
- Ok! Allora hai presente l'altro sito “Faccia da quaderno”***? -
- Aspetta un attimo, Priscilla! Cosa sono questi, degli indovinelli? -

John intervenne dicendo a Priscilla:

- Cara, Lux viene dal 2001, mica dal 2006, 2008 o 2009. Nel 2001, "tu nel tubo" e "faccia da quaderno" non esistono ancora. -
- D’avvero? - gli domandò confusa la ragazza - Ops… che sbadata, credo che tu abbia ragione. E ora come glielo spiego la cosa? -
- So cosa sono gli account. - esclamò Lux - Conosco alcune chat della mia epoca, anche se poche dato che non tutti da me hanno ancora un computer. -
- Ah, ok. - disse Priscilla - Comunque devi sapere che qui le chat del futuro sono interattive: avrai sicuramente notato che queste chat, a differenza della tua epoca, si usano senza l’uso della tastiera, ma parlando personalmente con gli utenti. Ecco, proprio in questo momento stiamo chattando e lo stiamo facendo a voce… -
- Fantastico! - esultò lui.
- Inoltre… - aggiunse lei - ... gli account degli utenti sono tridimensionali, pur essendo digitali.
I nostri account vengono rappresentati come le nostre camere o salotti.

I video che carico su questo sito li trovi proprio sui dvd che vedi lì accanto al televisore, in modo che tutti possano vedere.
Alla tua destra in fondo, invece, c’è una porta, simile al confessionale di un reality, di nome “Il commentario”.
Il commentario è una piccola sala ovale dove gli utenti mi mandano dei messaggi quando io non ci sono, registrandosi con le cyborg camere. Inoltre sulle pareti di questo mio salotto virtuale posso anche allestire delle mie foto personali e, se voglio, posso anche cambiare il design a questo salotto, chiedendo, per esempio, a questo sito di farmi cambiare il colore e il tipo del tappeto che riveste il pavimento sotto i nostri piedi o il colore di queste pareti. Insomma noi utenti del futuro possiamo toccare con le nostre mani il mondo virtuale. -

- Caspita. - esclamò impressionato il ragazzo.
- Ebbene si. - disse Priscilla - Tutto ciò che facciamo o che stiamo facendo viene monitorizzato dal sito e registrato su alcuni dvd che si possono trovare nel commentario. -
- Io amo il futuro. - esultò Lux - Non avrei mai immaginato queste fantastiche cose. -

Ad un tratto la porta del commentario si aprì e uscì fuori un utente maschio, amico di Priscilla.
L’utente era un ragazzo grasso di colore, alto 1,74 m, capelli neri, un po’ corti e ricci, viso paffuto, naso a patata, labbra carnose e indossava una tuta bianca a strisce verdi, dei pantaloni verdi con un sedere che gli faceva provincia e scarpe nere.
Sulla testa dell’uomo c’era scritto il suo nome in versione digitale a caratteri cubitali: Babù Albadir De Pashà.

Priscilla non se l’aspettava dell’arrivo del suo amico, ne tanto meno che lui fosse nel commentatorio.
Babù, avendo in mano una grossa canna, disse a Priscilla:

- Hey, carissima, ci facciamo quattro canne, che ne dici? -
- Canne??? - chiese sospettoso John a Priscilla, fissandola severamente.

Priscilla fece segno a Babù di non continuare il discorso, ma quest’ultimo, non afferrando a volo il concetto, disse all’amica:

- E dai che ci divertiamo, baby. Ieri ho comprato 2 Kl di questa roba ad un prezzo carissimo da un contrabbandiere nei pressi della costellazione di Orione. Questa è roba buona, assaggia un po’. -

 

- Hey, aspetta un attimo! - gridò John con aria adirata - Priscilla, che cos’è questa storia? Ti droghi? Ma che MINCHIA fai? -

Priscilla, inginocchiandosi pietosamente verso il fidanzato, gli disse con aria disperata:

- Ti prego Johnny caro… -
- NON CHIAMARMI “JOHNNY CARO”, MI HAI CAPITO, DROGATA CHE NON SEI ALTRO? -
- Ti prego…  - gridò piangendo la ragazza - Io … ecco… te lo volevo dire… ma avevo paura della tua reazione, ecco… -
- Da quanto va avanti questa storia? - le chiese il ragazzo con un tono di voce duro.
- … Ho cominciato il primo dell’anno. - rispose lei - La prima mattina del 3005 ho conosciuto Babù su questo sito e lui mi ha offerto quella roba… John, te lo giuro, inizialmente mi sono ribellata… -

- Però hai ceduto, mia cara. - gridò furioso John

- Mi dispiace tantissimo, John!!! - gridò Priscilla con le lacrime agli occhi - … É stata una maledetta debolezza… io proprio non lo so… -
- Mi verrebbe voglia di denunciarti, però vorrei darti una chance. -
- D'avvero? - gli chiese la ragazza alzandosi da terra con un sorriso.
- Certo, mia cara. Costituisciti! -
- Ma perché??? - gli domandò lei, illudendosi di farla franca.
- Se non lo farai, lo farò io. -
- Sei ingiusto, però. -
- BASTA, NON DISCUTERE!!! Tu hai sicuramente dei problemi; chi entra in questo circolo vizioso, avrà poi molta difficoltà ad uscirne.
Conosco un bravo psichiatra che può darti una mano; al massimo ti potrai beccare i domiciliari. -
- Ma... ma... - singhiozzò dalle lacrime la ragazza.
- Senti, io non sono cattivo... Io ti ho sempre amata, Priscilla e dato che ti amo, per il tuo bene devo proprio agire cosi. Di sicuro ti daranno i domiciliari e questo ti servirà da lezione.
Tranquilla, ci andrò piano con la denuncia... -
- Oddio, no... - si disperò tanto lei.

- Hey, che succede, bello? - gli gridò Babù
”Bello” lo dici a quel gabinetto di tua sorella! Ora che ci penso, dovrei denunciarvi tutti e due. - gli gridò John.
- ORA BASTA!!! - gridò dalla disperazione assoluta Priscilla - John, io ho sbagliato, ma ti prometto che questa situazione mi è valsa come esperienza… Non mi farò più una canna, te lo giuro. -, ma John, annuendo di no con il movimento della testa, rispose alla ragazza:

- Facile pentirsi quando si è sgamati, è?!!... Io mi auguro che ciò ti è valsa come lezione perché io ora ho compiuto una mia scelta, anche se difficile. -
- No ti prego, John. - lo pregò lei, andando verso poi di lui con l’intenzione di abbracciarlo, ma John indietreggiò e le rispose:

- Non voglio mai più vederti, Priscilla. Mi hai deluso. -
- Parliamone, ti prego. - lo implorò la ragazza
- SPARISCI!!! - le gridò forte lui.

John, rivolgendosi al sito, gli disse:

- ”Mary. love”, per favore, rimuovi dai miei contatti Priscilla Cordalisio!!! -
Priscilla Cordalisio rimossa dai contatti, operazione completata! - rispose il sito con una voce femminile.
 

Mondo reale

Improvvisamente Lux e John uscirono con una velocità impressionante fuori dall’account di Priscilla, tornando poi nel mondo reale.
I due si tolsero i caschi e Lux, vedendo il volto adirato del suo amico, decise di confortarlo, chiedendogli:

- Va tutto bene? -
- Come ha fatto?… - si chiese John con rancore - Come ha fatto lei a prendermi in giro in questi 2 mesi, cavolo?... La volevo un mondo di bene, la amavo… -

Lux, appoggiando le sue mani sulle spalle di John, lo fissò negli occhi e gli disse con aria consolatoria:

- Se ti può consolare anche a me, una volta, successe la stessa cosa al liceo… è una storia terribile, credimi.

Al liceo c’era una bellissima ragazza che mi piaceva da morire ed era una mia compagna di classe.
In seconda superiore ci eravamo dichiarati il nostro amore… è stata la mia prima ragazza. Io la amavo con tutto il cuore, fino a quando scoprì che lei non solo si drogava ma andava sul suo motorino a rubare le pensioni dei poveri e indifesi anziani.

Un giorno scoprì che a causa sua una povera signora anziana perse la vita sull’asfalto; stava ritirando la sua pensione mensile, quando poi ad un tratto sbucò la mia ex fidanzata sul motorino a rubarle il malloppo.
La signora, cercando con tutte le sue forze di inseguire la ladra, cadde a terra, si ruppe un femore e venne travolta da un grosso tir. -

- Oh, mio Dio, che racconto. - disse John con aria disgustata.
- Quando lei seppe di aver ammazzato accidentalmente quella signora anziana, invece di dispiacersi e di vergognarsi, non se ne fregava proprio! L’ho dovuta lasciare. -
- E l’hai denunciata? - gli chiese John
- No! - rispose Lux - Le chiesi di costituirsi, altrimenti l’avrei denunciata io personalmente, ma i carabinieri la scovarono subito dalle telecamere di sorveglianza stradale. -
- I carabinieri??? Chi sono i carabinieri? -
- Ah, già è vero… I carabinieri sono delle forze dell'ordine speciali, una delle quattro forze armate presenti in Italia. Abbiamo la polizia e i carabinieri, e in caso di emergenza noi chiamiamo sia l'uno, o sia l'altro, ma il concetto è sempre lo stesso:
in caso di rapina, omicidi e quant'altro, chiamiamo uno dei due. -

- Ah, ho capito… No, è che noi, oltre la polizia, abbiamo anche altre organizzazioni di difesa, come i Kagen, gli Space Master, la Destination World, i Super Dei e noi, amico. -
- Capito, comunque John non te la prendere. E poi di ragazze ne troverai sempre altre, giusto?
Siamo nel futuro, no? Human Nation è una nazione gigantesca e ci sono tante, tante, tante e tante di quelle ragazze a disposizione per te. -
- Hai ragione Lux. - disse John con aria consolata - No, non mi va di rovinarmi il fegato per quella drogata… Hai ragione, amico mio, devo reagire per gli altri, ma soprattutto per me!... Lux… da ora in poi sarai testimone della mia apertura di un mio nuovo capitolo. -
- Bravo John!!! - gli disse il ragazzo, dandogli una pacca sulla spalla destra - Così si parla, amico… Ci andiamo a mangiare qualche pizzetta? -
- Buona idea. - disse il ragazzo

Detto ciò Lux e John scesero giù per andare a farsi una pizzetta in una pizzeria di quartiere.


Copyright di Bruno Rinaldo (alias LuxKatoUlisse).

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*** Alcuni nomi citati in questo capitolo appartengono a personaggi noti reali; tali nomi sono stati volutamente modificati dal sottoscritto, al fine di non violare alcun tipo di copyright, stesso discorso vale anche per i nomi dei siti citati, nonché famosi.
Inoltre tale capitolo tratta di temi di attualità al quanto delicati, al fine di educare e di sensibilizzare il lettore.
Sotto al paragrafo "Giovedì, 27 marzo 3005", ho messo un'immagine 3D di un game play intitolato "
killzone shadow fall".
Tale immagine raffigura più o meno l'aspetto delle città che ho descritto in questo capitolo, caricandola sempre a fini dimostrativi.
Infine porgo i miei omaggi alle forze dell'ordine (citati anche loro in questo capitolo) che notte e dì rischiano le loro vite per proteggerci tutti e per mantenere sempre l'ordine nella nostra società. 

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Capitolo 19
*** Una grave minaccia in arrivo ***


Capitolo 19
Una grave minaccia in arrivo

 

 

Venerdì, 28 marzo 3005: Casa Bianca

Lux fu convocato da Lady Earth per una missione urgente, questa volta, però, di vitale importanza; Lux doveva portare al termine la missione da solo.
Il ragazzo, facendosi accompagnare dalla vigilanza, incontrò la presidentessa con il suo figlioletto Nicolas il quale, correndo verso il ragazzo, lo abbracciò, dicendogli poi:

- Che bello rivederti, sono tanto, tanto, tanto contento! -
- La stessa cosa vale anche per me, piccolo. - gli rispose lui, accarezzandogli dolcemente la testa.

Lady Earth, avanzando verso il ragazzo, lo abbracciò molto forte e poi, rivolgendosi alle guardie robotiche, chiese loro con un sorriso:

- Ci potete lasciare per qualche minuto da soli, per favore? -
- Ok, nostra signora. - dissero in coro le guardie, andandosene poi via.
- Grazie mille. - li ringraziò la donna.

Lady Earth, Nicolas e Lux andarono nella stanza ovale, dove lì la donna disse al ragazzo:

- Lux, ti ho chiamato perché vorrei che tu mi facessi un enorme favore. -
Sono sempre pronto a servirla, mia signora. - rispose il ragazzo con un tono di voce deciso.
- Bene. - rispose Lady Earth con aria seria - Questa volta sarai solo tu il missionario; non ho interpellato Michelle, Alex e John perché tale missione è top sicret, ne vale della sicurezza universale. -
SICUREZZA UNIVERSALE??? - le chiese lui stupito.
- Esatto, Lux! - esclamò la donna - Non dovrai compiere alcun errore e soprattutto dovrai stare molto attento; non dovrai farti scoprire per nessuna ragione al mondo, ci siamo intesi? -
- Certo, mia signora. - rispose il ragazzo.
- Ottimo. - disse la presidentessa - Fra poche ore verrai prelevato da un mio pullman spaziale privato che ti porterà sulla Luna terrestre. Una volta arrivato là, ti rifugerai in una grotta davanti a te, dove ti condurrà nei sotterranei del satellite. A fine strada ti troverai in mezzo ad una città sotterranea, ma questa volta non con la scritta “Made in Human Nation”… -
- In che senso che non troverò la città con la scritta: “Made in Human Nation”? -
- La Luna terrestre nasconde tutt’ora dei segreti sotterranei e nonostante l’uomo ci vivesse lì, non ha ancora interferito con l’altra faccia della luna; in caso contrario egli metterebbe a repentaglio la sicurezza nazionale. -
- Non capisco, mia signora… Chi ci vive nei sotterranei più profondi della Luna terrestre? -
- … Vuoi sapere proprio chi ci vivono?... I Rettiliani, figliolo. -

Sentendo pronunciare tal nome, Lux ebbe una fitta al petto, iniziò a sudare sulla fronte e a tremare un po’;
sapeva che i Rettiliani, una delle razze aliene più evolute e più pericolose in assoluto dell'universo, erano i nemici giurati degli esseri umani. 
I Rettiliani erano coloro che da sempre, fin dall’antichità, desideravano l’estinzione assoluta della specie umana.


Lady Earth continuò a parlare, dicendogli poi:

- Da alcune spie che ho mandato lì ho saputo che oggi si terrebbe una loro conferenza stampa, top secret agli occhi di Human Nation. -
- "Alcune spie mandate lì"? - le chiese turbato il ragazzo - Ma allora perché, per questa missione, lei ha scelto me? -
- Una settimana fa, un rettiliano ha avuto il sospettato che le loro riunioni top secret venissero spiate e la nostra spia, la quale aveva documentato tale sospetto, stava quasi per essere scoperta.
Nessun rettiliano deve sapere che noi li stiamo spiando di nascosto, sennò la nostra nazione verrebbe rasa a suolo. -

 


- Oddio... - gridò senza parole Lux.
- I rettiliani sono un popolo molto evoluto e la loro tecnologia è in grado di conquistare qualsiasi civiltà e qualsiasi pianeta.
Da millenni la federazione intergalattica ha discusso sui loro operati. -
- Ma è terribile! -
- Tu lo sai che alcuni rettiliani sono presenti anche nella tua epoca, vero? Nel 21° secolo loro erano ovunque, anche nelle alte cariche pubbliche.
Stai attento quando ritornerai nel tuo passato. -
- Non si preoccupi, mia signora, farò del mio meglio. -
- Bravo! Comunque questa conferenza è molto importante per me, ma soprattutto anche per l’incolumità del mio popolo…
In questa conferenza i rettiliani discuteranno sul loro prossimo attacco solare, un piano diabolico per distruggere Human Nation una volta e per tutte, e tu dovrai fare questo spionaggio pericoloso per evitare che ciò accada.
Stai attento a non farti scoprire, mi raccomando.

Nella sala della conferenza ci sono dei condotti di areazione di enorme spessore ed è proprio lì che le mie spie si nascondono per sentire e registrare la conferenza. -
- Lei è veramente sicura di affidarmi una missione cosi pericolosa? -

Lady Earth, appoggiando dolcemente le mani sulle spalle di Lux, con un sorriso gli disse:

- Lux, io mi fido tantissimo di te! So che ce la farai e sono sicurissima che sei tu la persona giusta per questa missione. L'esito, però dipenderà da te. -
Se le cose stanno così, allora accetto subito l’incarico, mia signora. - rispose il ragazzo con aria decisa.
- Ottimo! - disse la donna - Ora vai all’accademia del cigno fedele.
Lì, nella sala delle armi, troverai esposto un cip di registrazione con un apparecchio portatile dell’invisibilità, in caso se tu dovessi essere scoperto. -

- Le prometto, mia signora, che farò tutto il possibile per portare al termine questa missione. - le rispose Lux con un saluto militare.
- Benissimo. - rispose la donna, anche lei facendo un saluto militare.
- Stai attento, attento ok? - gli disse il piccolo Nicolas
- Non ti preoccupare piccolo; tornerò sano e salvo. - gli disse Lux, accarezzandogli il capo.
 

Accademia: sala delle armi


 
Detto ciò Lux uscì dalla Casa Bianca, accompagnato da una guarda robotica, andò verso la fermata del pullman indicata da Lady Earth, prese il mezzo, arrivò all’Accademia e, al penultimo piano, entrò nella sala delle armi per recuperare due cose: 
  • il cip di registrazione; 
  • l’apparecchio dell’invisibilità.
Il cip di registrazione era un piccolo apparecchio elettronico e sofisticatissimo che si poneva sull’orecchio per poi registrare una conversazione, mentre l’apparecchio dell’invisibilità era incorporato in una tuta spaziale blu.
All’uscita della sala, Lux incontrò il prof. Algokitmo, il quale gli disse:

- Lady Earth mi ha incaricato di seguirle passo, passo verso il compimento della missione. -
- Benissimo. - esultò il ragazzo.
- Io e lei ci terremo costantemente in contatto con i braccialetti elettronici, collegandoci al sistema operativo dei Cyborg satelliti. -
- Ottimo! Perfetto! - esultò il ragazzo.
- Benissimo sign. Lux, ora si avvii verso la fermata del pullman spaziale. -
- Ok, prof. - disse il ragazzo, iniziando ad avviarsi.
 
Ma Lux, fermandosi per un attimo, si ricordò di quando scoprì la notizia del decesso di una ragazza, durante una missione su Plutone e incuriosito, chiese al Prof. Algokitmo:

Prof, le devo confessare una cosa. -
- Ok, Lux… Avanti, ti ascolto. - disse il prof Algokitmo
- Ecco… - riprese il ragazzo - Quella volta, quando ero venuto da lei per la nostra ultima lezione, alla vigilia del torneo robotico, prima di entrare ho sentito che lei stava discutendo con il prof. Pitt riguardo ad un trasferimento a Donnie Wilson e a Jim Anderson…
Il 14 Marzo scorso ho scoperto da altri che Donnie Wilson aveva perso la vita in una missione su Plutone. Allora era per questo che il prof. Pitt voleva che quella ragazza si trasferisse in un'altra accademia, proprio perché non era portata per queste missioni, non è vero? -
 
Il prof. Algokitmo, pur essendo un androide, provava molta tensione in quel momento; non si aspettava che Lux scoprisse tutto in meno di un secondo, ma per il bene del ragazzo decise di risponderlo, dicendogli:

- E così hai ascoltato tutto, non è vero?... Ebbene si, io e il sign. Pitt discutemmo sul trasferimento di quei ragazzi. Loro non erano portati per le missioni di serie A e io ero d’accordo, ma non ero d’accordo sul loro trasferimento.
Per me quei due potevano continuare sulle missioni di serie B senza problemi. 
Ci è stato poi un blocco e la questione del trasferimento rimase in sospeso, fino a quel 14 marzo scorso.
Quella ragazza ha fatto una morte orrenda e violenta, e la sua famiglia logicamente ne è distrutta. 
Il ragazzo della morta, “Jim Anderson”, ora è in un’altra accademia spaziale, anche se è ancora sotto shock. È tutta colpa mia; dovevo insistere a non far partecipare in quella missione quella ragazza; analizzai nella mia banca dati che le sue probabilità di successo erano molto inferiori rispetto a quelle di fallimento.
Dovevo insistere ancora per fermarla! -
- Ma come è morta Donnie Wilson? -
- Sinceramente non lo so. - disse Algokitmo - L’unico che può dare una risposta è proprio il suo ragazzo, ma lui è ancora sotto shock,
poverino! Se solo riuscissimo a scoprire… a scoprire… -
- A scoprire cosa? - gli domandò il ragazzo
- É tardi, sign. Lux! -  gli disse Algokitmo - Deve assolutamente prendere il pullman per la Luna Terrestre, prima che parti. Magari le racconterò tutto più tardi, ma ora vada giovanotto. -
- Ok! - disse Lux, affrettandosi a prendere il pullman.
 

Partenza per la luna terrestre


 
Una volta salito sul mezzo, il pullman spaziale partì alla volta della Luna terrestre.
Durante il viaggio Lux si chiese se la tragica morte di Donnie Wilson su Plutone avesse qualche connessione con la conferenza nei sotterranei della Luna terrestre.
Il ragazzo aveva il cuore che gli batteva a mille, pensando di dover affrontare sulla propria pelle la specie aliena più pericolosa dell'universo: i rettiliani.
Lux si era abituato a vedere dal vivo gli alieni come il prof. Pitt, ma non aveva alcuna idea di come fossero i rettiliani: buoni o tutti cattivi? Umanoidi o esseri spaventosi?
Ciò che gli faceva ancora più paura era la loro tecnologia sofisticata, talmente potente da sottomettere anche la razza aliena più evoluta dell'universo. Chi erano i rettiliani? Perché tutti li temevano? Il ragazzo poi ebbe un dubbio, domandandosi se Lady Earth lo avesse sopravvalutato.
 
 

Luna terrestre

Dopo sei minuti il pullman spaziale atterrò su una superficie della Luna Terrestre, dove davanti a se il ragazzo vide una grotta (situata a 100 Km dalla stazione del tempo) e, prendendo una torcia dal suo cip nel cervello, ci entrò dentro con cautela percorrendo poi un lunghissimo corridoio roccioso.
Man mano che si andava avanti, regnava sempre di più un silenzio assordante, di cui solo le gocce provenienti dalle acque sotterranee riuscivano a romperlo.
Ad ogni passo, il ragazzo tremava sempre di più, sudava come un maiale e a stento riusciva a stare in piedi, immaginando la sua possibile reazione nel vedere per la prima volta dei rettiliani in carne e ossa. 
Lux non si accorse però che strada facendo stava scendendo sempre di più in profondità del satellite, udendo poi dopo una decina di minuti alcune voci da parte di alcune persone.
Il ragazzo però sapeva che quelle voci non potevano essere quelle degli esseri umani, ragion per cui egli azionò la sua macchina dell’invisibilità per passare inosservato.
 

Draconia 2

Ad un tratto Lux vide davanti a se una maestosa città aliena sotterranea, dalla quale si entrava attraverso un grosso arco (simile all’arco di trionfo); sopra l’arco c’era una scritta aliena con vari simboli, ma Lux, usando il cip che aveva nel suo cervello, azionò il traduttore e lesse così:

Draconia 2

Lux, pur sapendo di passare inosservato per la sua invisibilità, ebbe lo stesso una fitta al cuore e una paura tremenda, ma il suo compito era quello di portare al termine la missione e lo doveva fare per il bene di Human Nation.
 
Lux girò indisturbato per tutta la colonia Rettiliana, fissando con meraviglia grattacieli altissimi di mille metri, con veicoli volanti di ogni genere.
 

I cittadini erano alieni con occhi da serpente, pelle squamosa, dita palmate, coda da lucertola e sembianze di un rettile; fra loro c’erano anche anfibi alieni (alleati dei Rettiliani) e alieni con le sembianze di dinosauri.
Inoltre fra loro si aggiravano anche Robot con le sembianze di un rettile e mutanti con sembianze di un serpente. Anche lì, come a New York, il via vai era infinitamente costante.

Davanti a se poi Lux vide un enorme grattacielo, questa volta alto duemila metri, con sopra un insegna con simboli alieni: Lux, analizzando la scritta, la tradusse così:
Conferenza intergalattica dei Rettiliani

- Ecco! È questo il posto giusto. - disse fra se e se Lux con il cuore che gli sembrò esplodere dalla tensione.
 

Palazzo della conferenza

Il ragazzo, azionando i suoi iper Jet, volò velocemente sul grattacielo per arrivare all’ultimo piano in soli tre minuti e mezzo di salita e finalmente egli arrivò a destinazione entrando da una finestra, lasciata stranamente aperta.

- Sarà stato un caso ciò? - si chiese Lux in mente sua.

La sala della conferenza segreta era enorme, ovale e luminosa come un disco volante, con al centro un grosso tavolo rotondo a plasma, su cui il ragazzo vide alcune immagini digitali riflettersi sopra.

- Pazzesco... - si disse il ragazzo con il cuore che gli batteva in gola - ... mi trovo proprio nel luogo più pericoloso dell'universo. Non ho mai provato cosi tanta paura in vita mia!!! Grr... vedere quei rettiliani dal vivo... è stata una strana sensazione, anzi molto brutta! -

Lux chiuse la macchina dell’invisibilità, divenendo di nuovo visibile, e azionò il suo braccialetto elettronico, per mettersi in contatto con il prof. Algokitmo.
Inizialmente il segnale fu debole, dato che il ragazzo si trovava nei sotterranei della Luna terrestre, ma poi, dopo un po', il segnale arrivò e Lux vide monitorarsi dal braccialetto elettronico la piccola immagine digitalizzata del prof. Algokitmo (come un ologramma), il quale disse al ragazzo:

- Ottimo lavoro, sign. Lux. È riuscito a passare inosservato. -
- Beh, modestamente, grazie alla macchina dell’invisibilità, è stato un gioco da ragazzi ad alludere la sorveglianza. - rispose il ragazzo con il fiato in gola.
- Bene. - disse Algokitmo - Vede lassù quel condotto di areazione? È li che le nostre spie si mettono per ascoltare tali conversazioni segrete. Basta solo che si infili dentro in una di quelle condutture e il gioco è fatto!!! -
- Uhm… Però fino qua è stato troppo facile arrivare a destinazione indisturbati. - disse con sospetto Lux - Per non parlare poi della finestra aperta che ho trovato proprio qui, perché? È tutto così strano… è come se… qualcuno mi stesse aspettando. -
- Non si cervelli troppo! I Rettiliani saranno intelligenti, ma a volte poco riflessivi.
Deve sapere che è riuscito ad alludere a une delle più grandi e sofisticate sorveglianze urbane dell’universo, grazie alla macchina dell’invisibilità e all’uso degli iper jet per arrivare direttamente all’ultimo piano.
Se lei fosse entrato dentro, i computer avrebbero rilevato il calore del suo corpo, anche nello stato invisibile. -
- Sarà. - disse Lux - Non per fare il paranoico, ma io vedo sempre che i conti non tornino affatto. Se io dovessi organizzare un incontro top secret, per farlo diventare tale mi assicurerei che nessuno, non appartenente al mio gruppo, ci fosse facendo una verifica totale del sito. -
- I Rettiliani, per quanto siano intelligenti, partono sempre dal presupposto di avere tutto sotto controllo, ma la loro presunzione li acceca, non facendoli mostrare i piccoli particolari che potrebbero rivelarsi per loro nocivi. -
- A me non sembra... E comunque le confesso che in questo momento io sto provando una terribile sensazione... Si dice tanto di loro e possono essere capaci di ogni cosa.
Spero solo che Lady Earth non si sia sbagliata ad affidarmi questa missione. -
- Si fidi di lei, sign. Lux. Lady Earth è una donna molto saggia e sa quello che fa. -

Ad un tratto Lux avvertì in lontananza dei passi di alcune persone e, spaventato, disse ad Algokitmo:

- Oh, mio Dio, ecco che stanno arrivando!!! -

Il ragazzo, dopo aver udito i passi di qualcuno da fuori la porta, azionò immediatamente i suoi iper jet per infilarsi all’interno delle condutture di areazione.
Egli, ben nascosto, azionò l'apparecchio dell'invisibilità per non destare alcun tipo di sospetto, nemmeno nel condotto di areazione, al fine di portare con successo la missione.
 

Inizio della conferenza segreta

Dodici rettiliani, tutti incappucciati, entrarono nella sala camminando lentamente dopo di che, una volta che si erano riuniti tutti intorno al tavolo rotondo, entrò il tredicesimo rettiliano, a prima vista il più forte e il più alto di tutti.
Lux in quel momento ebbe un flash back dal passato e in quel ricordo gli sembrò di rivedere il volto di Algar, il rettiliano che gli diede il maleficio oculare.
Lux azionò il traduttore dal cip nel suo cervello, in modo tale da capire che cosa dicessero i rettiliani.

 


Il tredicesimo rettiliano disse con tono duro e severo ai presenti:
 
- Silenzio!!! Che la conferenza segreta abbia inizio! -
- Quello dev'essere Algar... - si disse in mente Lux con aria tesa al massimo - ... É lui che mi ha rovinato l'esistenza... -
 
Tutti i Rettiliani si sedettero ai loro posti, mentre Lux azionò il suo cip di registrazione.
L’attenzione era altissima in quel momento critico, il ragazzo era ancora più impaurito di prima ma allo stesso tempo curioso di sapere che cosa si trattasse in quella conferenza.
Lux ipotizzò che quel Rettiliano seduto al centro, entrato nella sala per ultimo, doveva essere il capo o qualcosa del genere di quella conferenza e infatti dal monitor a plasma accanto a lui lesse: “Presidente dei Rettiliani: Algar Darkoll”

In seguito egli, collegandosi con tutti i satelliti comunali – anagrafici, grazie al suo cip nel cervello, scoprì che Algar Darkoll fu eletto capo dei Rettiliani il 15 aprile del lontanissimo 1987 (data terrestre) su Orione (i Rettiliani potevano vivere anche fino a 1500 anni), proprio stranamente il giorno dopo della scomparsa della madre del ragazzo.
Inoltre il ragazzo scoprì che Algar, facendo un patto con Dark Evon, vinse le elezioni e divenne nel gennaio del 1988 capo supremo dei Rettiliani, acerrimi nemici degli esseri umani.
Algar, durante la sua carica presidenziale, conquistò e sottomise infiniti mondi, rese in schiavitù molti individui senza risparmiarne uno, ebbe il controllo sulla zona Est e Ovest dell’universo e nel 2012 riuscì a comprare una delle più grandi e famigerate fabbriche di armi neutrini dell’universo: “l’
Apocalypse corporation”.
 
Improvvisamente su un monitor davanti ad Algar apparve la sagoma oscura di una creatura vivente; dal suo tipo di voce Lux ipotizzò che si trattasse di un essere umano e se fosse così ciò avrebbe travolto tutte le certezze sulla rivalità tra Umani e Rettiliani.
La voce era femminile (l’essere umano doveva trattarsi di una donna) e Algar disse alla figura misteriosa:

- Mia Lady, la conferenza si è riunita oggi. Abbiamo controllato tutto il palazzo; non c’è nessuna spia qui tra noi. -
- Eccellente. - rispose la donna misteriosa - … Sign. Algar, questa conferenza è di vitale importanza per noi; segnerà la svolta dei Rettiliani sugli esseri umani. -
- Mia signora… - le chiese Algar - Se riuscissi a portare al termine tale missione, poi verrei poi ricompensato da lei? -
- Ma certo, mio viscido amico. - rispose la donna con tono freddo - Ma a tempo debito!… Ora vorrei vedere la nascita dei frutti. -
- Ma certamente. - disse l’alieno - Nel 2012 non siamo riusciti a conquistare la Terra a causa della preparazione degli esseri umani; i terrestri sapevano già da tempo che il loro mondo sarebbe finito intorno al 2012 (ne parlavano continuamente), ma è proprio questo che li ha rafforzati e preparati al peggio. Ma ora nessuno sa e parla di un nostro prossimo piano diabolico di invasione. -

- Che cosa??? Vogliono organizzare un’invasione? - si chiese in mente sua Lux con aria spaventata.
- Entro quest’anno dovremmo già conquistare Human Nation, distruggendo le tantissime armate militari della Nazione federale, con le loro fortissime organizzazioni e rapendo poi Lady Earth. - continuò l’alieno
- Grrr, che bastardo! - si arrabbiò Lux
- Gli umani sono sempre stati deboli fin dall’origine; ciò che li rende forti e temibili è solo la loro sfacciata fortuna, ma è assurdo vincere così. - disse Algar
- Conosco gli umani più di tutti voi. - disse la donna - So qual’è ora il loro punto debole dato che, come già sappiate, in passato mi sono scontrata con uno: un moccioso di soli due anni mi fece perdere tutti i poteri momentaneamente ma io gli ho dato un bel regalino. -
- CHE COSA??? - si chiese terrorizzato Lux - NON É POSSIBILE, IO RICORDO DI AVER VISTO UN RETTILIANO QUANDO ERO PICCOLO. ERA STATO ALGAR AD ATTACCARMI, NON PUÒ ESSERE!!! -
- Se eseguirete le mie indicazioni, conquisterete la nazione nemica in pochissimo tempo. - disse la donna ai rettiliani.
- Ottimo! - esultò l’alieno - Senza ombra di dubbio il miglior attacco di tutti. -
- Bene. - disse la donna - Ora vi lascio alla vostra conferenza. - e dopo aver detto ciò, sparì dal monitor.
 

Per Lux ciò non era normale: perché i rettiliani si sarebbero alleati con un esponente dei loro acerrimi nemici (un essere umano)? I rettiliani avevano sempre visto i terrestri come razza inferiore, ma temibile, ragion per cui per loro andavano eliminati all’istante.
Il fatto che Algar fosse stato eletto proprio il giorno dopo della scomparsa della madre di Lux poteva essere un caso, ma chi invece poteva sostenerlo il contrario?
E poi chi era quella donna che quasi, quasi sembrava che comandasse a bacchetta i rettiliani? La persona misteriosa doveva per forza avere capacità paranormali per patteggiare con nemico, almeno che se la donna fosse un alieno.
 
Algar, guardandosi intorno, disse a tutti con tono dittatoriale:

- Buon giorno a tutti, miei adepti. Indugio che già sappiate perché siete tutti riuniti qui. 
Oggi, 28 Marzo 3005 (data terrestre) si discuterà sulla messa appunto di un piano diabolico per conquistare una volta e per tutte Human Nation, ma per farlo dobbiamo agire cautamente e indisturbati;
la sicurezza qui su Human Nation è severissima. Ora vi farò delle domande per avere un vostro parere sullo svolgimento del piano. Sign. senatore Zabor, ha qualche parere che può far condividere a tutta la Conferenza? -
- Beh, in realtà, sign. presidente, avrei una domanda da porle!. - gli rispose il senatore rettiliano Zabor, seduto a ore 3 rispetto ad Algar.
- Bene. - disse Algar - Sentiamo! -
- Sig. presidente… - gli chiese l'alieno - In realtà sono mesi e mesi che discutiamo su questo argomento e perciò vorrei subito andare al succo della questione: come ci organizzeremo per attaccare Human Nation? -
- Domanda intelligente! - rispose il capo - L’attaccheremo semplicemente dall’esterno, a partire dalla sua dogana, nei pressi di Plutone.
Arriverà alla dogana prima la nave madre, la quale, dopo un controllo, la distruggerà interamente.
Dopo di che la nave madre sarà inseguita dalle vostre navicelle spaziali e attaccheremo alla Giulio Cesare, cioè mettendoci vicini per poi formare uno schieramento quadrato. -
- Il problema principale però è che su Human Nation gli umani sono ben organizzati con i loro gruppi potentissimi d’attacco:
  • Space Master; 
  • Destination World; 
  • Kagen;  
  • eserciti dell’accademia del cigno fedele; 
  • i Super Dei e tanti altri. - fece presente un altro senatore a ore 9 rispetto al capo.
- Questo lo so perfettamente... -rispose il Presidente - ... ma se attacchiamo tutti insieme vinceremo di sicuro!
Ci saranno qualche perdite tra noi, questo è vero, ma arriveremo di sicuro su New Gaia per distruggerla. -
- In quanti ci organizzeremo per l’attacco? - gli chiese un senatore, seduto a ore 5, rispetto ad Algar.
- In 15 miliardi… - rispose lui - Oppure in 18 o 20 miliardi se tutto va bene. -
- Oh, mio Dio!!! - disse in mente sua Lux con aria terrorizzata e stupita.
- L’Apocalypse corporation ci darà tutto il necessario per mettere in pratica la buona riuscita del nostro piano. - disse Algar - Attaccheremo contemporaneamente tutti i pianeti di Human Nation, in modo da mettere in crisi la difesa degli umani… -
- Ma poi, una volta arrivati su New Gaia, dovremo fare i conti con le guardie del corpo della Presidentessa. - disse preoccupato il senatore Zabor - Loro sono dei Dokenagen professional*** (combattenti fortissimi!!!); non sarà sicuramente facile espugnare la Casa Bianca. -
- Se è per questo anche Lady Earth (alias Angel) è una Dokenagen. - disse Algar - É la donna più forte di Human Nation. Comunque non sarà impossibile catturare la presidentessa, anche perché ormai lei non fa più coppia con la sua amica del cuore: Laura Black. -

A pronunciare il nome di sua madre, Lux ebbe una fitta al cuore.

- Si, me le ricordo di quelle due… - disse il senatore Zabor - Angel & Laura, quanto erano terribili: sembravano le donne più forti di tutte e davano anche molto filo da torcere a noi, soprattutto Laura…  -
- Meno male che Laura sia deceduta, così abbiamo un problema in meno da combattere. - disse un senatore a ore 12.

Lux, sentendo tale cattiveria, strinse i pugni dalla rabbia; non tollerava che qualcuno parlasse male di sua madre.

- Gli umani sono dei pesci piccoli ma se vengono sottovalutati diventano micidiali. - annotò Algar - Io non ho mai capito come funziona la cosa. Eppure, secondo le leggi della natura, è il più forte che ha la meglio sul più debole, ma ciò non è il caso dell’essere umano (creatura debole ma sostenuta dalla fortuna).
Avete notato per caso che ogni volta che alcuni alieni attacchino la Terra (New Gaia), alla fine sono sempre gli umani a spuntarla fuori? -
- E poi gli umani hanno un DNA biocompatibile con qualsiasi razza aliena. - fece notare il senatore Zabor - Ora, grazie alla loro scienza neutralista, gli umani possono anche diventare dei mutanti a loro scelta. -
- La domanda che mi pongo da sempre è perché gli umani siano sempre intoccabili. - si chiese Algar
- Hanno sempre rappresentato un problema per noi... - disse un senatore a ore 10 - ... e io mi sono compilato una lista sulle nostre disfatte dal Paleolitico fino ai giorni nostri, sentite qua:
  • 13 luglio di 7 mila anni fa: disfatta del nostro capo per mano di un essere umano;
  • 21 aprile 1987: il nostro capo, con l’intenzione di tornare al potere, fu sconfitto di nuovo da un altro essere umano (un bambino di soli 2 anni);
  • 15 giugno 2005: un umano sacrifica la sua vita per evitare la nascita di un buco nero, capace di inghiottire la Terra;
  • 21 dicembre 2012: la Destination world e i Super dei riuscirono a sconfiggere i nostri soldati, rimandandoli a casa. Nessun umano seppe del nostro arrivo;
  • anni 2027, 2031, 2034, 2045: vittorie consecutive degli esseri umani su i nostri mostri di laboratorio;
  • 15 agosto 2075: disfatta di Kinder, figlio adottivo di Kingman;
  • 7 luglio 2127: nostra ennesima disfatta sulla Terra;
  • 4 settembre 2308: gli umani distrussero tutte le nostre basi spaziali con l’uso di potentissimi amplificatori elettromagnetici;
  • 17 aprile 2500: il nostro generale Kurg perse la vita, durante una lotta con gli umani;
  • 8 marzo 2612: seconda disfatta nelle nostre basi spaziali, da parte degli scienziati umani Alfred e sua figlia Shally Synton;
  • 7 novembre 2714: disfatta della nostra potentissima armata militare “Apocalypse zero”;
  • 4 febbraio 2789: rivoluzione umana nell’universo;
  • 21 maggio 2805: nascita delle 13 Corporation umane e nostra disfatta su Saturno, Urano, Nettuno e Plutone;
  • 17 ottobre 2867: per l’ennesima volta abbiamo perso una cruenta battaglia, non riuscendo così a conquistare la Terra e le sue colonie;
  • 14 gennaio 2901: gli umani, con l’aiuto di alcuni alieni alleati, robot, mutanti e creature digitali, vinsero su di noi con le loro sofisticatissime armi, proclamando così la nascita di Human Nation, vincendo cosi la loro prima guerra universale;
  • 3 dicembre 2938: uccisione di una nostra spia;
  • 2 giugno 2957: gli umani vinsero anche la loro seconda guerra universale;
  • 7 luglio 2968: invasione degli umani nel nostro sistema solare;
  • 14 aprile 2987: morte del nostro sergente Astragorg da parte di 10 soldati umani;
  • 10 agosto 2998: morte del nostro vice Presidente Kilf Harrow da parte di una coppia di fidanzati;
  • 4 luglio 3001: gli Umani riuscirono a bandirci per sempre da Human Nation.
Questo è tutto! Noi abbiamo sempre avuto sconfitte dagli esseri umani. -
 
- La situazione è vergognosa! - ringhiò furioso Algar - Come possono mettere in ridicolo la nostra razza superiore?!! - 

Arrabbiato, Algar picchiò forte il tavolo con un pugno e poi, risedendosi, disse ancora:

- Anche se abbiamo ammazzato la loro gente, lo stesso sono riusciti a tenerci testa, ma come fanno? -
- Gli umani sono ora numerosissimi. - disse il senatore Zabor - Sono ormai da per tutto: su Human Nation e sulle altre costellazioni dell’universo. -
- Non è certamente una battaglia semplice come si potrebbe pensare. - affermò il capo - Per risolvere tale problema una volta e per tutte, ho mandato su New Gaia un nostro collega, biotrasformato in un essere umano.
Il suo compito è quello di studiare sociologicamente la razza umana e di trovarne un punto debole. -
- Oh, mio Dio!!! - disse stupito Lux in mente sua
- Questo nostro collega ora si trova a Parigi e ha fatto amicizia con un umano. - continuò il Presidente - Egli è stato anche a Roma, Berna, Berlino, Londra, Mosca, Tokyo, Sidney, Mega Imperia, Tiranya Jurassica, Ocean Geneve e ora, la sua prossima tappa sarà quella degli Stati Uniti, arrivando prima a New York e poi a New Washington. Lo spionaggio sta riuscendo alla grande. -
- Da quanto dura questo spionaggio sugli umani? - gli chiese il senatore Zabor.
- Dall’anno scorso. - gli rispose Algar - Dal 5 marzo del 3004!!! La nostra spia ha fatto amicizia con molti umani solo con lo scopo di ricavare da loro informazioni necessari al nostro impegno. -
- Se dovessimo parlare con lui, come lo potremmo riconoscerlo? - gli chiese un senatore a ore 2.
- Si è tramutato in una donna. - disse Algar - Alta 1,72 m, capelli neri, lisci e lunghi con la frangetta, orecchini d’argento, corporatura snella e indossa una tuta bianca con una grossa striscia obliqua blu che va dalla sua spalla destra all’addome sinistro, una gonna color oro e dei tacchi a spillo bianchi. Su New Gaia si fa chiamare Tania Williams. -
- Aspettate un attimo! - intervenne il senatore Zabor - Ma lo spionaggio già lo facevamo anche prima, ma non ha funzionato molto bene. -
- Questa volta è diverso. - disse Algar - La nostra Tania (alias Rettiliano) è un agente segreto professionista, addestrato per qualunque tipo di spionaggio nazionale; già ho ricevuto interessanti informazioni da parte sua, informazioni top secret mai avute prima. -
- Allora il tipo è in gamba. - si ricredette il senatore.
 
 
Passarono 3 ore e mezzo e i rettiliani erano quasi alla conclusione della loro conferenza.
Lux si stancò tantissimo di aspettare la fine della riunione degli alieni, ma doveva resistere per il bene del suo popolo; il destino di Human Nation in quel momento dipendeva da lui.
Algar, dopo aver ascoltato anche il consiglio degli anziani (i rettiliani con la tunica bianca e uno stemma triangolare rosso al petto), fece un reso conto dell’organizzazione d’attacco.
Alla conferenza vennero anche la “commissione suprema” (anfibi alieni che avevano il compito di prendere decisioni definitive).
La commissione suprema prese posto ai rettiliani con una tunica bianca, per dare annuncio al verdetto finale della loro decisione.
Il capo della commissione, un dinosauro alieno alto 2,10 m, diede il via verbale alla sua decisione importante:
 
- Abbiamo valutato tutte le opzioni disponibili per conquistare una volta e per tutte Human Nation e grazie anche all’aiuto dei nostri robot, siamo riusciti a dare le seguenti conclusioni:

Oggi: Venerdì 28 Marzo 3005 (data terrestre) si è tenuta la Conferenza intergalattica dei Rettiliani, discutendo fra le varie opzioni di attacco… Queste opzioni in seguito le abbiamo analizzate, studiate, pianificate nel dettaglio, perfezionate e alla fine, dopo tante riflessioni empiriche, confermate!!!
Il verdetto finale è: Attacco simultaneo su Human Nation.
La data d’attacco è prevista per il giorno seguente: Venerdì 1° agosto 3005.
La navicella madre, entrando alla dogana di Human Nation come da normale navicella turistica, la distruggerà senza pietà e chiamerà poi a rapporto le 20 miliardi delle nostre flotte d’attacco. -
 
- Eccellente. - disse Algar - Il 21 Dicembre del 2012 è stato un Venerdì come tutti gli altri, ma questa volta sarà tutto diverso:
senza neanche che lo sappiano, il 1° agosto del 3005 l’umanità… sarà estinta. -

 

Fine della conferenza

Udendo tali parole, Lux si sentì immediatamente il cuore in gola, con la fronte gelata e sudata.
Il ragazzo, spegnendo il cip di registrazione, decise di avviarsi verso l’uscita, attraversando però i condotti di areazione.
Tali condotti sembravano dei labirinti man mano che il ragazzo andava avanti, non sapendo nemmeno dove si trovasse; il ragazzo prendeva qualunque direzione, gli bastava solo uscire da lì.
Rispetto a prima, la paura di Lux nei confronti dei rettiliani cominciò sempre ad abbassarsi anche perché il ragazzo era riuscito a portare al termine la missione senza farsi notare da qualcuno.


Andando sempre avanti, Lux avvertì un caldo tremendo e ciò gli era strano, dato che si trovava nelle condutture dell’aria condizionata.
Ad un tratto il ragazzo vide alla sua sinistra in fondo un'uscita sbarrata. 
Una volta buttate le sbarre con un calcio fortissimo, Lux uscì dalle condutture, scese giù e si ritrovò in una stanza di servizio.
 

Stanza di servizio della conferenza

La stanza era piccola e costituita da due armadi di metallo a destra e a sinistra di Lux, una scrivania davanti a se, un calendario Rettiliano in fondo alla sua destra e qualche immagine di spot alieni in fondo alla sua sinistra.
Le pareti erano di cemento armato, dipinte di giallo, con un pavimento dipinto di rosso.

Lux però si sentì strano in quel momento, come se qualcosa stesse dietro alle sue spalle, pronto ad attaccarlo in qualsiasi momento.
Infatti il ragazzo venne colpito alle spalle con un pugno fortissimo che lo fece sfondare con il corpo la porta della stanza;
dalla porta appena distrutta il ragazzo vide davanti a se una cosa che mai si sarebbe aspettata:

una creatura, alta 2,10 m e avente la pelle verde e squamosa, occhi da serpente e aspetto di un rettile.

Lux si trovò davanti a un rettiliano il quale, fissando il ragazzo con un sorriso sinistro e con i suoi occhi minacciosi, gli disse:

- Ora ho capito come mai tutti i nostri piani di conquista vanno in fumo... Abbiamo una spia qui, non è vero? -
- Non mi toccare, mostro!!! - gli gridò furioso Lux
- Aspetta che vada a dirlo al nostro capo. - disse il rettiliano, sempre con uno sguardo sinistro - Tu e la tua razza volevate fermarci, non è così, SPORCO UMANO??? -
- Beh, dato che mi hai sgamato, a questo punto dovrò farti fuori! - ringhiò Lux.
 
Lux, azionando il suo cip all’interno del suo cervello, scelse un opzione e si trasformò in un guerriero spaziale, avente una tuta bianca con una striscia blu che gli partiva dalle ascelle e gli arrivava fino alle caviglie, un casco bianco di protezione, con una visiera a plasma davanti agli occhi, dei guanti sempre bianchi da protezione, dei bellissimi stivali azzurri e una grossa ascia affilatissima come un rasoio svizzero a forma di una grossa mezzaluna, sorretta da un manico elegante, in stile futuristico – imperiale, con decorazioni d’oro a forma di piccole rose scolpite.
 
Il Rettiliano, guardando il ragazzo vestito in quella maniera, scoppiò in lacrime dalle risate, chiedendogli poi:

- Hahahaha!!! Hey, dove pensi di andare, ad una festa in maschera? -
- Se è per questo sarà la tua ultima festa in maschera della tua misera vita, rettiliano! - gli rispose a tono il ragazzo.
 

Lux VS un rettiliano

I due iniziarono a scontrarsi, tirandosi pesantissimi colpi senza pietà:

l’alieno, usando tutta la sua forza bruta, decise di colpire il ragazzo, ma quest’ultimo si difese con la sua ascia e, saltando poi all’indietro, dopo una breve rincorsa in avanti, sferrò al nemico un micidiale calcio in faccia da rompergli il nasetto nasale.
Infuriato il Rettiliano decise di colpire di striscio con un braccio l’avversario, ma Lux schivò anche questa volta il colpo, abbassandosi furtivamente a sinistra e facendo cadere il nemico, dando un calcio alle caviglie per fargli perdere l’equilibro, e lo colpì poi con una gomitata al petto, ma in quella posizione il rettiliano sferrò a al ragazzo un potentissimo calcio allo stomaco, facendolo volare fino al soffitto, finendolo poi con uno stritola ossa, abbracciandolo ovviamente;
Lux avvertì dei fortissimi dolori alle braccia, ma riuscì a liberarsi dalla presa, schiacciando con un tallone del suo piede destro quello sinistro del nemico e con un’ascia gli procurò una tremenda ferita al braccio sinistro.
Ciò però non fu sufficiente a stendere il rettiliano il quale, dominato ormai dall’ira, decise di immobilizzare il ragazzo con colpi pesantissimi all’addome e in faccia con gomitate e ginocchiate tremende.

Lux cadde a terra con il sangue che gli colava dal naso, con un fortissimo dolore all’addome e con il corpo che tremava dalla paura.
Il rettiliano poi, abbassandosi verso il ragazzo, gli chiese:

- Prima di finirti vorrei almeno conoscere il tuo nome, così da metterlo nei miei trofei delle creature fatte fuori. Come ti chiami, moccioso? -

Lux, rifiutandosi di rispondere al nemico, lo sputò sulla giacca, ma l’alieno, offeso per tale affronto, gli diede un fortissimo calcio alla pancia e poi, tirandolo su per i capelli, gli chiese con aria minacciosa, avvicinandosi al suo viso:

- Te lo chiedo per l’ultima volta ragazzo: qual’é il tuo nome? -
- … Mi chiamo Lux Black. - ringhiò il ragazzo con una goccia di sangue che gli usciva dalle labbra.
-  "Black" hai detto?... Non sarai mica il figlio di Laura, una delle Dokenagen più forti di Human Nation, non è così?.. hahaha, è così mi ha sfidato il figlio, uno smidollato con senza alcuna spina dorsale! -
- Sei una viscida creatura!... - disse furioso il ragazzo - ... e per tua informazione non bisogna mai sottovalutare il proprio avversario. -
- E secondo te io dovrei sopravvalutare un essere inferiore come te? - gli chiese l’alieno con un sorriso ancora più maligno di prima - Tua madre era una straordinaria guerriera ma nonostante ciò era anche debole, ingenua, illusa… -
- BASTA!!! NON DIRE ALTRE PAROLE SU MIA MADRE!!! - gli gridò furioso Lux
- e… - continuò l’alieno - ... e Ora tua madre è morta, oh… come mi dispiace, hahaha!!! Presto anche tu farai la sua stessa fine. -

Le offese su sua madre furono talmente tante che Lux cadde in uno stato di trance profonda, chinando giù il capo;
un qualcosa di oscuro stava scoppiando da dentro di lui:
 
Il suo corpo iniziò a raffreddarsi per un abbassamento improvviso di temperatura corporea, arrivando fino a 0° C.
Quando Lux alzò il capo per fissare minacciosamente il rettiliano, i suoi occhi erano diventati completamente rossi, anche se si intravide la pupilla dilatata
.

Il rettiliano, avvertendo del pericolo, si stupì per l’improvviso cambiamento di carattere dell’umano e si alzò, indietreggiando poi lentamente.
Lux, avvolto da un alone nero e di altissima intensità elettrica, si mostrò al nemico con i capelli un po’ cresciuti, i canini aguzzi come quelli di un vampiro, le unghie delle sue mani di colore nere, lunghe e affilate, e con un aumento del suo spessore muscolare; il ragazzo sembrò privo di coscienza cognitiva.
Ad un tratto accadde l’incredibile:

Lux, in un lasso di secondo, trivellò con la mano destra il torace del rettiliano, distruggendo il suo cuore dopo aver danneggiato la cassa toracica, e lo prese poi per la gola.
Il rettiliano gridava fortemente dal dolore con il sangue viola che gli usciva dalla bocca tremante, poi arrivò per lui il colpo di grazia:

 

Colpo di scena

Lux fu avvolto da un alone gigantesco di fuoco, provocando così una gigantesca, tremenda, spaventosa ma spettacolare esplosione che andava dal 2000° al 1300° piano, distruggendo finestre, sale, uffici e corridoi che si trovavano nel raggio dell’esplosione; la sala della Conferenza intergalattica rimase illesa.
Per le strade ci fu l’inferno: una sessantina di rettiliani erano periti nell’esplosione e per le strade c'era solo panico e terrore.

Arrivarono nella zona i vigili del fuoco di Draconia e in quel momento nel cielo sotterraneo, nelle vicinanze del palazzo in fiamme, con il fuoco si venne a creare una gigantesca immagine incandescente di un demonio oscuro con le ali, assomigliante a Darkus, lasciando senza parole tutti i rettiliani.
 
Il Rettiliano perse la vita con il corpo carbonizzato dall’esplosione, mentre Lux, viaggiando ad una velocità rapidissima, riuscì ad uscire da Draconia e ad avviarsi indisturbato verso l’uscita della grotta.
Stanco ed esausto Lux cadde a terra con il sangue che gli scendeva ancora dal naso, ma per sua fortuna fu prelevato dall’autista del Pullman spaziale, il quale lo portò su New Gaia.


Copyright di Bruno Rinaldo (alias LuxKatoUlisse).



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*** Dokenagen professional: carica più alta dei Kagen.
I kagen erano suddivisi in varie cariche:
  • Trikagen;
  • Quadrakagen;
  • Pentakagen;
  • Esakagen;
  • Ottakagen;
  • Dekagen;
  • Dokenagen;
  • Dokenagen professional;
  • Trikenagen.

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Capitolo 20
*** Lady Earth: donna dal cuore d'oro ***


Capitolo 20
Lady Earth: donna dal cuore d'oro

 

 

1° aprile 3005: Casa Bianca

Durante il sonno, Lux vide frammenti casuali di immagini della sua vita vissuta, dall’infanzia all’adolescenza, dai bei momenti a quelli cattivi, proprio come se tutto fosse una moviola.
Ad un tratto il ragazzo aprì gli occhi, ma si accorse di non trovarsi nel suo appartamento dopo aver fissato verso il soffitto un lampadario reale in stile francese settecentesco.

Alzandosi un po’, egli si accorse di trovarsi in una camera spaziosa con pareti bianche, parquet lucidissimo sul pavimento, una piccola statua greca femminile (Kore) su un comò affianco alla sua destra, delle foto dei 15 Presidenti storici che hanno segnato il mondo, attaccate sulle pareti, e alla sua sinistra in fondo vide un bel balcone con un bel panorama di New Washington; una donna entrò poi nella stanza.

Quella donna fu Lady Earth la quale, entrando con un vassoio di latte e biscotti, disse al ragazzo contenta:

- Ben svegliato Lux. Hai dormito bene? -
- Mia signora... - chiese lui con aria stupita - ... ma cosa mi è successo?... Perché mi trovo qui? -
- Hai dormito per 4 giorni, figliolo. - rispose la donna, posandogli il vassoio al letto e prendendo poi una sedia per sedersi accanto a lui.

Lady Earth disse poi al ragazzo:

- Oggi è Sabato 1° aprile. Eri arrivato qui in condizioni veramente critiche: ti ho portato in ospedale, ma ieri i medici mi hanno detto che tu eri fuori pericolo e che quindi potevi essere dimesso da lì, anche se eri in coma momentaneo. -
- E come è andata la missione? Ha sentito poi la registrazione? - le chiese con ansia il ragazzo
- Si, non ti preoccupare, tranquillo! - lo tranquillizzò la donna, annuendo con il capo - Hai fatto un ottimo lavoro e nonostante ci è stata quell’esplosione nel palazzo della Conferenza intergalattica, nessun Rettiliano ti ha visto. -
- Si, però un rettiliano mi ha scoperto e per il bene di Human Nation l’ho dovuto fare fuori, ma non sono stato io a fare ciò: è stato Darkus da dentro di me che lo ha fatto al posto mio. -
- Lo so, Lux.. Conosco gli effetti della maledizione oculare, tranquillo.
Comunque ricordati che non devi fartene una colpa per ogni persona che fai del male involontariamente, a causa del maleficio oculare. La colpa è solo di Darkus e di Dark Evon. Tu sei solo la vittima di ciò. -

- Lei è sempre buona con me, mia signora, ma io mi sento lo stesso responsabile in qualche modo. -
- É normale, Lux… Sei un essere umano come me che prova dei sentimenti. È normale che tu ti senta in colpa. -
- Mia signora, per quanto riguarda la registrazione, l’ha sentita tutta? -
- Si, Lux, proprio tutta!!! Se devo dire la verità questa è stata la conferenza più importante di tutte.
Se quello che ho sentito è vero, allora siamo veramente in pericolo! -

- Ci attaccheranno il 1° agosto di quest’anno, mia signora. -
- Non preoccuparti Lux: grazie al tuo intervento ora sappiamo come bloccarli e comunque è interessante sapere che nella nostra società ci sia un rettiliano, sotto sembianze di una donna, di nome fittizio: “Tania Williams”.  -
- La scoverà, vero? -
- No! -
- E per quale ragione, mia signora? -
- Se dovessimo catturare Tania Williams, i rettiliani ricomincerebbero ad avere dei sospetti su di noi e perciò ci attaccherebbero in maniera imprevedibile. -
- E allora che cosa propone di fare? -
- Semplice: lasciamo che la nostra Tania continui a studiarci. Quando i rettiliani ci attaccheranno, allora sarà proprio in quel momento che cattureremo lei. -
- Però riuscirete a rintracciarla? -
- Ma certo, caro, più facile di così?!! Qui al Campidoglio c’è una grande sala anagrafica, dove potremo risalire all’alieno:
il rettiliano (alias Tania), per vivere nella nostra società, sicuramente si sarà fatto un passaporto e una carta d’identità falsa.

Certo, da noi ci sono tante donne che si chiamano Tania Williams, ma analizzando al computer le loro impronte digitali, potremo risalire alla loro origine. -
- Ottimo!!! Secondo lei riusciremo a batterli? -
- Ma certo, Lux! Abbiamo a disposizione una marea di armi neutrini e tante organizzazioni speciali da combattimento. Siamo ben organizzati noi. -
- Ma la gente sulla Luna terrestre sa che nei sotterranei del loro satellite ci sia una colonia di rettiliani? -
- No! Solo io e alcuni dei miei uomini sappiamo di ciò. -
- É stato terribile; Mi sentivo come una preda in mezzo a tanti squali intorno a me. -
- Non ci pensare più, ora. È tutto passato. - 
- Grazie, mia signora. Sa? Quando mi stavo dirigendo verso la luna terrestre, avevo una fifa tremenda pensando di dover vedere dal vivo i rettiliani. Ho sentito parlare tanto di loro e mi preoccupava quello che potevano avere in serbo per me.
Ha presente quando si cammina lungo un corridoio privo di luce e, improvvisamente, si cade nel vuoto più assoluto senza sapere se ci fosse o meno lì un fondo? Ecco, è così che mi sono sentito, mia signora. -
- Mi dispiace tantissimo, figliolo, ma tu eri l'unico che potevi portare al termine questa missione. - rispose dispiaciuta la donna - Pensa se al posto tuo ci fosse stato un mio collaboratore: senza il maleficio oculare, lui non solo sarebbe stato ucciso ma avrebbe anche messo in pericolo tutti noi.
Ti prego, Lux, non pensare male di me, non ti ho usato come carne da macello; Algokitmo ti avrà detto che ti puoi fidare di me, nevvero? -
- Si, mia signora. -
- Quello che ti dirò lo potrai avere conferma anche da qualcun'altro.
Indovina quanto è il mio QI (quoziente intellettivo). -
- Eh... uhm... 130? -
- 210 QI, tesoro. - rispose lei con un sorriso soave
- Oddio, 210 QI??? Ma è un risultato d'avvero alto!!! - le gridò stupito il ragazzo.
- Non lo dico assolutamente per vantarmi. Se ti ho detto ciò è per dirti che so sempre quello che faccio, tranquillo; sapevo che tu ce l'avresti fatta in quella missione. 
Fin dall'inizio ho studiato tutto di te, anche la tua psiche, per questo le missioni che ti assegno sono sempre adatte a te. -
- La ringrazio, mia signora. -

- E di che?... Ah, devo andare nella mia stanza ovale; oggi è l’ora del mio notiziario televisivo, sai? Devo parlare alla Nazione intera riguardo alla mia accettazione sulla richiesta di indipendenza degli Zed. -
- Posso venire con lei a vederla? -
- Ma certo caro, caro! Basta che non disturbi il set. -
- Non si preoccupi, può contare su di me. -
- Bravissimo! - disse Lady Earth con un sorriso soave e angelico nei confronti di Lux.

La donna si allontanò, ma Lux la fermò per un attimo, dicendole:

- Sa mia signora? … Io … mi sento molto emozionato a frequentarla. Questo è un grandissimo onore che tutti in quest’epoca si sognano di averlo…. Incredibile: Io nella Casa Bianca… Io che frequento la donna più ricca e potente di Human Nation! Woh, che forza! -
- Beh… - ribattette contenta lei - essere una presidentessa come me ha anche i suoi privilegi, no?

Lux sorrise felice per la risposta della donna.
Lady Earth, ricordandosi di una cosa, disse al ragazzo:

- Ah, Lux, dimenticavo di dirti che qui ci sono anche i tuoi amici: Alex, John e Michelle. Muoiono dalla voglia di vederti, sai? Ho dovuto raccontare lo stesso loro di ciò che ti è accaduto; erano molto in pensiero per te, ma stai tranquillo che mi hanno dato la parola che non ne avrebbero fatto parola con nessuno. -
- Ottimo, li faccia pure entrare, prego! - disse contento Lux.


Lux e i ragazzi

Così nella stanza entrarono Alex, John e Michelle, felici di rivedere il loro carissimo amico Lux sano e salvo.
Lux, contento pure lui di rivedere i suoi amici, disse loro:

- Ragazzi, sono molto felice di rivedervi. -
- Anche per noi, Lux. - gli disse Alex
- Ammazza fratello, certo che ci hai fatto prendere un bello spavento, è? - gli disse John
- Lux, non sai quanto mi sei mancata in questi giorni. - disse Michelle
- Anche tu mi sei mancata, carissima. - disse Lux contento.
- Comunque, amico, Lady Earth ci ha raccontato tutto. - gli disse John - Ammazza, quelli ci attaccheranno in 20 miliardi, ma sono pazzi? Ci temono a tal punto da attaccarci cosi in tanti? -
- Loro ci temono quanto noi temiamo loro. . rispose Lux - Vogliono vincere a tutti i costi. -

- Misa che avremo molto lavoro da svolgere. - disse Michelle toccandosi la fronte con aria stanca.
- Sarà dura! - disse Lux - Ma ce la dobbiamo fare! Il futuro ora dipende tutto dalle nostre mani, ragazzi. -
- Puoi contare su di me, Lux! - gli disse Alex con tono deciso.
- Anche su di me, fratello! - disse pure John
- E anche su di me, caro! - gli disse Michelle con aria decisa
- Bene, ragazzi. - disse Lux felice - Se staremo sempre uniti vinceremo questa cruente battaglia. -

Lux, dopo aver finito la sua colazione, si alzò dal letto e disse ai suoi amici:

- Io vado nella stanza ovale a vedere dal vivo il notiziario indiretta di Lady Earth. Volete venire con me? -
- Si! - dissero in coro tutti.
 

Stanza ovale

Attraversando un lungo corridoio Lux, Alex, John e Michelle arrivarono a destinazione, dove lì c’erano le Cyborg camere e gli addetti umani. 
La presidentessa stava accanto alla sua scrivania con in mano dei suoi fogli di discorso da leggere e una donna accanto a lei le stava sistemando il trucco.
Il piccolo Nicolas girandolava felice per tutta la camera, ma la madre, prendendolo in braccio, gli disse felice:

- Nicolas, la mamma ora deve lavorare. Mi raccomando, fai il bravo, ok? -
- Si, mammina. - rispose il bimbo felice

Lady Earth diede Nicolas in braccio a Michelle e si sedette sulla scrivania, in attesa di essere mandata in onda.
Michelle, abbracciando forte al petto il bambino, gli fece un sorriso angelico, dicendogli poi a bassa voce:

- Ptsss, ora la mamma deve lavorare. Fai il bravo, mi raccomando. -
- Ok, Michelle. - esclamò il bimbo con gli occhietti dolci.


Il regista, dopo qualche minuto, diede finalmente il segnale alla donna dicendole di prepararsi per la messa in onda e quando il segnale si illuminò, Lady Earth disse alle Cyborg camere:

- Buon Giorno Human Nation.
Parlo al nome della nazione per discutere sulle trattative di indipendenza degli Zed. Il 15 Marzo scorso ho accettato volentieri tali trattative, risolte senza inutili spargimenti di sangue.

Io amo tanto questa Nazione quanto amo la mia famiglia e vi parlo non solo come presidente ma anche come da madre affettuosa.
Mi interessa ogni cosa che accade in questo paese, ogni singola creatura bisognosa di questo mondo e il mio desiderio più grande, prima di andare in pensione verso la scaduta del mio mandato nel 3008, è quello di rendere sempre Human Nation una nazione migliore per tutti.
Grazie al mio generoso intervento, gli Zed sono ora liberi e indipendenti, pronti per iniziare una nuova vita.
Non ho intenzione di commettere gli stessi errori di mio padre, quando lui venne eletto presidente nel 2968. Riconosco molto bene gli errori commessi da 
quell’uomo, io che purtroppo, non per mia scelta ascritta, sono stata sua figlia. 
Patii molte sofferenze a causa sua.

Mi sono fatta una promessa e intendo mantenerla: "difendere anche al costo della mia vita questa Nazione".

Ora voi siete testimoni delle mie parole e vi giuro che quando arriverà il momento di salvare Human Nation io ci sarò! Questa nazione è intesa come “Nazione degli umani”, ma questa è anche la Nazione di tutti:
robot, mutanti, nostri alieni alleati e creature digitali e io rappresento tutti voi.
Con questo miei cari vi saluto affettuosamente, lasciandovi ai vostri affari quotidiani, e ricordatevi sempre di una cosa:


Non si può pretendere la libertà se prima la si toglie ad altri.

Ricordatevi di queste mie parole, amici, e grazie per la vostra attenzione. -

- E… STOP!!! - gridò il regista con aria felice.

Tutti i presenti nella camera presidenziale, compreso Lux, batterono le mani a Lady Earth per il suo bellissimo e profondo discorso alla Nazione, ma non furono gli unici;
Infatti su tutta Human Nation tutti gli abitanti batterono le mani per la presidentessa, esultando felicemente anche il suo nome.
Ovunque il il suo discorso fu ascoltato, nello spazio e sui pianeti, sulle colonie lontane e anche dal mondo virtuale.

Lux era felicissimo di conoscere e frequentare una persona così famosa, brillante e potente come lei.
 

 

Il discorso di Lady Earth fu talmente apprezzato da tutti che tutti i giornali dell’epoca ne parlavano, anche nei gossip. Un giornale Nazionale dell’epoca: “Time USA” descrisse l’avvenimento in questo modo:

Occhiello: “Discorso federale - nazionalistico di Lady Earth

Sommario: “Lady Earth dimostra ancora una volta di amare la sua Nazione, pronunciando frasi convincenti e pacifici

Titolo: “Lady Earth: - Come si può pretendere la libertà se prima la si toglie ad altri? -

Il giornale descrisse la Presidentessa come un’eroina di Human Nation, parlandone eccellentemente.

Un altro giornale “Human Nation corporation” descrisse l’avvenimento in questo modo:

Occhiello: “Zed liberi, Lady Earth contenta

Sommario: “ Grande svolta della storia, per la presidentessa più brava dell’universo

Titolo: Lady Earth: - Io amo molto questa Nazione quanto amo la mia famiglia e vi parlo non solo come Presidente ma anche come madre affettuosa. -

Questo giornale invece descriveva tutta la conversazione della presidentessa in dettaglio perfetto, rendendola sempre più grande come leader.
Anche tutti i Tg, programmi televisivi e documentari storici di Human Nation ne parlarono continuamente.

Ci fu anche un giornale di provincia che descrisse Lady Earth come un’eroina, anche se in maniera un po’ buffa:

Nome del giornale: “Sentire per credere”

Occhiello: “Lady Earth VS Marxuell Rotterdam Butterfly (suo padre)

Sommario: “Lady Earth lancia una sfida estrema: Correggere gli errori del padre, ce la farà?

Titolo: Lady Earth: - Non ho intenzione di commettere gli stessi errori di mio padre, quando lui venne eletto Presidente nel 2968. -

Ormai ne parlavano tutti: la notizia era di dominio pubblico e Lady Earth fu sempre amata da tutto il suo popolo (Neutralisti e Conservatori). La notizia arrivò anche ad altri sistemi solari alleati, fra cui quello di Proxima Centaury, dove risiedeva il marito di Lady Earth:

Il presidente Lord Dalmort, un alieno rosso con le sembianze di un umano, alto 2,02 m, capelli un po’ lunghi, brizzolati e color arancio rosso, orecchie grandi con la punta in su come quelle di un elfo, 2 piccoli orecchini maschili sui bulbi delle orecchie, un viso di bello aspetto (tipo playboy), un piccolo tatuaggio a forma di chiocciola a vortice, un fisico muscoloso e atletico e aveva disegnate ai 2 lati della faccia 2 sottili e lunghe mezzelune gialle, parallele tra loro, anche se simmetrici, passando per gli occhi. Inoltre Lord Dalmort indossava una grossa armatura oro come quella di un cavaliere imperiale e degli stivali spaziali d’argento.

 

2 aprile 3005

Lord Dalmort, chiamando a rapporto un Cyber Cyp, lo sintonizzò versò Human Nation (New Gaia), riuscendo così a contattare sua moglie;
Lady Earth, vedendo dal monitor digitale a ologramma, creato dal suo Cyber Cyp, fu contenta di rivedere Lord Dalmort (suo marito), dicendogli

- Oh, caro, finalmente ti posso rivedere, come stai? -
- Scusami se non mi sono fatto sentire. - disse Lord Dalmort - In questo periodo ho dovuto svolgere mille compiti per Proxima Centaury. Sono molto fiero di te per il bel discorso che hai fatto ieri. -
- Grazie. - disse la moglie sorridendogli con il muso arrossito.
- Mi manchi, piccola. Lo dico sempre che sei un’eccellente presidentessa. -

Lady Earth, sentendo la mancanza del marito, iniziò a lacrimare e Lord Dalmort gli chiese con premura:

- Perché piangi, piccola? -
- … Mi manchi tanto anche tu! - rispose la donna, singhiozzando dalle lacrime - Senza di te mi sento sola e poi nostro figlio Nicolas avverte tantissimo la tua mancanza. -
- Oh, mi dispiace. - disse lui con aria dispiaciuta -
É qui Nicolas? Lo vorrei salutare. -
- Te lo chiamo subito. - disse la donna, chiamando poi il suo figlioletto:

- NICOLAS!!! - chiamò.

Il bambino entrò nella stanza ovale con aria gioconda e divertita, girandolando poi nella sala come un matto.
La madre, sorridendo dalla gioia nel vedere il suo piccolo felice e spensierato, lo prese in braccio con affetto e dolcezza e gli disse:

- Hahaha, Nicolas, stai fermo, amore della mamma!... -

Il bimbo, guardando una piccola lacrima rimasta sulla guancia della madre, le chiese:

- Mammina, perché piangi? -
- Tesoro, la mamma non sta piangendo… - gli disse lei con dolcezza - Ho una sorpresa per te, indovina chi c’è sul monitor? -

La Presidentessa, prendendo il figlioletto in braccio, gli fece vedere sul monitor suo padre.
Lord Dalmort guardò suo figlio con aria contenta, felice di vederlo cresciuto dopo tanto tempo.
Il piccolo Nicolas, riconoscendo il padre, girò il capo verso la madre e l’abbracciò molto forte piangendo.
Lady Earth strinse il suo piccolo con tenerezza e Lord Dalmort disse a suo figlio:

- Ciao Nicolas, sono papà, come stai? La mamma mi ha detto che ti manco tantissimo, non è vero? -
- Papà… - singhiozzò il piccolo - … quando torni a casa? -
- Tornerò presto a casa piccolo, non ti preoccupare. - lo rassicurò il padre - Papà sta lavorando tanto e deve sbrigare dei lavori urgenti. -
- Mi manchi… - disse il bambino, singhiozzando ancora dalle lacrime; Lady Earth, abbassando il capo, lacrimò in silenzio, senza farsi accorgere dal suo bimbo fra le sue braccia e dal marito.
Lord Dalmort disse al piccolo:

- Ti prometto che quando tornerò a casa ti porterò un sacco di giocattoli, sei contento? -
Si… - disse Nicolas felice, ma triste avvertendo la mancanza del padre; Lady Earth in quel momento strinse di più con amore il suo piccolo.

- Fai il bravo con la mamma, mi raccomando. - lo raccomandò il padre
- Te lo prometto, papà. - rispose il bimbo.
- Che bravo che sei. - disse contento il padre, rivolgendosi poi a Lady Earth:

- E tu cara… - le disse - ... abbi cura di te e continua ad accudire il nostro bambino come hai sempre fatto. -

- Lo farò senz’altro, caro. - gli rispose Lady Earth con un sorriso di felicità
- Ti amo, piccola. - disse l’uomo
- Anche io ti amo, amore. - rispose la donna.

Detto ciò il collegamento si chiuse, lasciando Lady Earth e il piccolo Nicolas in braccio a lei tristi per la mancanza di Lord Dalmort.


Copyright di Bruno Rinaldo (alias LuxKatoUlisse).

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Capitolo 21
*** Un account per Lux ***


Capitolo 21
Un account per Lux



 

2 aprile 3005: New York

Nel frattempo a New York, Lux e John arrivarono accanto alla porta di ingresso di quest’ultimo e il computer chiese l’oro la password d’entrata.
Quando John gli stava rivelando la password, Lux lo fermò chiedendogli:

- Aspetta John, posso provarci io? -
- Ok! - rispose l’amico

Lux disse al computer la password:

Nel mezzo del cammin di nostra vita mi ritrovai di fronte ad un palo che mi fece girar la testa. -, ma il computer lo rifiutò.

John, dopo aver riso a crepa pelle, disse all’amico:

- É normale Lux che il computer ti abbia rifiutato la password, perché la porta si apre solo con la mia voce, hahaha…. Scusami se rido, ma dovevi vedere la tua faccia, hahaha. -
- Spiritoso. - disse ironicamente Lux.
- Hey, fratello, il futuro è bello. - disse John.
- Complimenti per la rima. - si complimentò l'amico.
- Grazie, amico. - rispose felice il ragazzo - Entriamo su prima che arrivi Tiko. -
- Chi è Tiko? -
- Nessuno! Ho appena fatto un’altra rima, amico. -
- Woh, fico! -
 

Appartamento

I due ragazzi entrarono nell’appartamento, trovando sempre il gatto che corse sotto il letto di John.
Lux, incuriosito da ciò, chiese all’amico:

- Perché, ogni volta che qualcuno entra in casa tua il tuo gatto scappa sempre sotto il tuo letto? -
- Credimi Lux… - gli rispose l’amico - É una domanda che mi pongo da 10 anni, ormai. -

L’apparecchio collegato ad Internet riferì a John un messaggio urgente, dicendogli:

- Ben tornato a casa, John.
Sulla chat interattiva, Mary.love@HumanNation.usa, sono arrivati nel tuo account due messaggi da parte di due utenti che si sono registrati nel tuo commentario. -
- Benissimo. - rispose John con aria felice
- John… - lo chiamò Lux - Senti: anche a me piacerebbe registrarmi sul sito “Mary. love”… Chiederò a Lady Earth come farmi procurare quell’apparecchio, però non so come ci si registra. -
- Non preoccuparti, fratello, lascia fare a me... Ti procurerò io un apparecchio come il mio. - gli disse l’amico, mettendogli una mano sulla spalla destra
- Ah, grazie John! -
- Di niente, amico. Ora andiamo prima nel mio account e poi ti aiuterò a crearti il tuo, d’accordo? -
- D’accordo. - rispose Lux.
 


Morpheus

Detto ciò i due ragazzi, prendendo i loro caschi elettronici, si collegarono alla chat e furono immediatamente catapultati nel sito virtuale, dove un Cyber Cyp scese dall’alto per chiedere ai ragazzi dove volevano andare. Lo spazio digitale era sempre costituito da giganteschi dati numerici che galleggiavano ogni dove nello spazio, con pavimento e soffitto digitale, costituiti da meridiani e paralleli virtuali.
John, davanti al Cyber Cyp, disse il nome della destinazione:

- Ci porti per favore al mio account: “Johnny El Magnifico”!!! -
- Destinazione prescelta!!! Attendere lo scanner di invio, prego. - disse il piccolo androide con voce femminile.

I due ragazzi furono colpiti da un raggio di luce accecante (lo scanner), teletrasportati poi nell’account di John.
 


 


Account di John

L’account di John era costituito da una bel salotto con due divani al centro, l’uno di fronte all’altro, un grosso e piatto (spessore molto sottile) televisore a plasma a sinistra, dove gli utenti potevano vedere i video caricati da lui e il commentario si trovava a sinistra in fondo (nordest).
Infine sulle pareti c’erano appese tante foto del ragazzo:
quindici furono scattate durante una vacanza estiva a Shiva Town (una delle gigantesche colonie spaziali situate su Saturno) nel 3003 con i suoi amici, fra i quali anche Alex e Michelle, e venti scattate su Venere, durante l’estate del 3004 con Priscilla Cordalisio. 
Lux vide anche davanti a se un bel balcone che si affacciava sul mare.
Incuriosito egli andò a guardare il panorama, aprendo la finestra, ma ad un tratto percepì qualcosa di strano:

il ragazzo non sentì ne il vento e ne l’aria nei dintorni, e si accorse che il mare in realtà era fermo, come se il panorama davanti a se fosse soltanto una grossa fotografia.
John, per fargli chiarire le idee, gli disse:

- Il panorama fantasma, ohooo!!! - disse lui scherzando.
- Pensavo che fosse vero. - affermò incredulo Lux.
- Il panorama che vedi è finto... Non dimenticare che non ci troviamo nel mondo reale, ma bensì in Morpheus, mondo virtuale.
Il panorama che stai osservando non è nient’altro che una fotografia in 3D presa dal web.
Lo sai che si può anche cambiare il panorama? -
-  Woh, dici sul serio? - gli chiese stupito Lux - E come si fa? -
- Te lo faccio vedere subito ora. - rispose l’amico.

John, premendo un pulsante accanto a una colonna portante del balcone, fece apparire davanti al suo viso una proiezione ad ologramma circolare di immagini che mostrarono vari paesaggi: dalla campagna al deserto.
Scorrendo con le immagini il ragazzo disse all'amico:

- Come vedi sono libero di cambiare il panorama del mio account come e quando voglio, per esempio prendiamo questa immagine che mi piace tanto. -

Detto ciò il panorama del mare con le coste in fondo svanì e al suo posto arrivò un’immagine di un paesaggio svizzero di campagna, con le Alpi in fondo, alte 3000,00 m e una vasta vallata di terre fertili (prato verde e boschi sotto ai piedi delle Alpi).

Lux rimase affascinato da tale novità; ancora una volta il ragazzo stava scoprendo sempre più le nuove caratteristiche del futuro.
Poi John decise di cambiare l’immagine, sostituendola con una un po’ terrificante:

una terra deserta con un vulcano in fondo al centro in fase di eruzione. Il cielo era costituito da lapilli, polveri e ceneri ardenti che ricoprivano completamente il cielo, ma il panorama, nonostante le sue realistiche sembianze, era anch'esso un’immagine ferma.

Il ragazzo prese alla fine un'immagine definitiva:
un panorama di Atene con la vista del mare in lontananza, il cielo azzurro e un sole splendente da spaccare le pietre, magari fosse stato tutto vero, pensò Lux.


- Adesso andiamo nel mio commentario. - disse John - Sono curioso di vedere chi ci è entrato. -

Detto ciò Lux e John entrarono nel commentario di quest’ultimo:
una sala piccola, ovale con le pareti rosse e una sedia comoda al centro, davanti ad una Cyborg camera.
Sedendosi John chiese alla Cyborg camera di mostrargli i messaggi ricevuti e la macchina gli obbedì:
 

Primo messaggio

Data: martedì 1° aprile 3005
Ore: 17:40
Autore: Diego Caputo.

Aprendo il messaggio i ragazzi videro un ologramma digitale piatto con all'interno un ragazzo seduto di nome Diego:

ragazzo con capelli corti, brizzolati e biondo, carnagione chiara, occhi celesti e tratti somatici di un tedesco; inoltre egli indossava una tuta spaziale gialla con il piccolo simbolo della bandiera di Human Nation sul petto sinistro.

Il ragazzo disse alla Cyborg camera:

- Hey, ciao fratello, come va? Io sto bene ringraziando il cielo. Complimenti per il panorama oceanico che hai scelto, hai proprio dei bei gusti, amico!
Ieri sera sono uscito con la mia ragazza e, quando l'ho portata al letto, … BADABUM!!! Ci siamo divertiti un mondo, evvai!!!.
Fratello, è stata la notte più bella della mia vita! Questa ragazza viene da Tokyo, woh!!!
Comunque , ritornando a noi, mi dispiace tanto per come è andata tra te e Priscilla Cordalisio.
Non sapevo che lei si drogasse.
Beh, ne troverai tante di ragazze e forse anche più belle di lei.
Comunque anche io l’ho rimossa dai contatti, caro. 
Non ci pensare più amico, che la vita è bella e dev’essere vissuta.
Io ora devo scappare, fratello: ho promesso a mia madre di tagliarle le unghie dei piedi, blàh!!! Mi chiedo sempre cosa deve fare un uomo come me per campare. 
Ci sentiamo a presto, amico, ciao e complimenti anche per il tuo ultimo video “Tributo a Milk and Choccolate”, uno dei formidabili cantanti del 21° secolo che nel 2009 vinse il Festival music organizzato a Mosca.
Ciao John. -
 
Dopo il termine del videomessaggio, Lux disse a John:

- Ah, però! È simpatico il tuo amichetto. -
- Molto. - gli rispose John, annuendo con la testa - É un mio carissimo amico di infanzia; quando eravamo alle scuole elementari lui mi difendeva sempre dai bulli di quinta.
Mi ha aiutato tantissime volte e io devo molto a lui! Ora gli rispondo. -
 
Detto ciò John, contattando il suo amico Diego tramite il Cyborg Camera, si registrò dicendogli:

- Ciao Diego, ho appena sentito e visto il tuo messaggio, grazie mille per il tuo sostegno, fratello. Per quanto riguarda poi il mio tributo, Milk and Choccolate è il mio mito del 21° secolo, un cantante di colore come me eccezionale in tutti i sensi. 
Ti saluto amico e complimenti per il BADABUM che hai fatto con la tua ragazza. Ora sei un “uomo” a tutti gli effetti, ciao! -
 

Il messaggio di Michelle

Il suo messaggio fu registrato e il ragazzo prese poi il secondo, ma una volta aperto trovò una sorpresa insolita:
Michelle lo aveva commentato.
Data: mercoledì 2 aprile 3005 
Ore: 09:20
Autore: Michelle Luxury White

Aprendo il messaggio i ragazzi video Michelle, la quale disse alla Cyborg camera:

- Ciao John, come stai? - gli chiese con un volto apparentemente teso - Lo so cosa stai pensando e ti sembrerà strano che io ti contatti, però so che tu sei molto vicino a Lux, lo conosci meglio di me e di Alex, perciò volevo un consiglio da te.
Nulla di grave, tranquillo; avrei una sorpresa per lui.
Se per caso lì con te c’è Lux, ti prego, portalo via dal commentario; devo chiederti una cosa in privato… -

Il messaggio si mise automaticamente in pausa, in attesa di una risposta da parte di John.
Il messaggio sarebbe ripartito solo nel momento in cui il ragazzo avrebbe digitato il suo avvio; tali messaggi erano catalogati come top secret, una nuova opzione del web.

I due ragazzi si guardarono in faccia perplessi e John, con aria desolata, disse a Lux:

- Mi dispiace Lux, misà che dovrò nasconderti un segreto, perdonami. -
- Non preoccuparti... - rispose l'amico - ...Io pongo sempre la privacy al primo posto. Ti prometto che non ti farò domande a riguardo. -
- Grazie per averci compreso, sei un amico. - lo ringraziò il ragazzo.
- E a che servono gli amici?!!-  gli chiese retoricamente Lux; John gli sorrise.
 

Account di John

Lux uscì come promesso dal commentario, anche se in cuor suo gli dominava la curiosità di sapere che cosa Michelle avesse da dire di così importante a John, ma per distrarsi dal desiderio di bisbigliare da dietro la porta del commentario il ragazzo decise di dare un’occhiata alla sala del suo amico.
Lux vide i video di John caricati nel sito in DVD ma fra questi ne vide uno molto particolare, intitolato:
Estate 3004: viaggio sulla Luna Terrestre.

 
Mettendo il DVD nel lettore, il ragazzo vide che il filmato cominciò dal viaggio verso la Luna.
Nel video c’erano Michelle, John, Alex e Morgan, tutti situati all’interno di un pullman spaziale in compagnia di molte persone.

Erano tutti felici e contenti quel giorno.
il ragazzo vide un’altra persona accanto a Michelle: era un bambino di 5 anni, capelli neri e corti, occhi grandi e verdi, faccia gioconda e di bell’aspetto; Lux intuì subito che il bimbo doveva essere il fratellino defunto dell'amica.
Durante il filmato John disse con la Cyborg camera:

- Ragazzi, mi raccomando, sorridete!!!... Siete in onda. -
- Ciao! - gridarono in coro tutti
- Woh, che pizza, andiamo sulla Luna terrestre. - disse Michelle sorridendo - Ci sono tante lune su Human Nation: lune di Giove, Lune di Saturno, Lune di Urano, che pizza. -
- Ammazza che fame. - disse scherzando Morgan alla ragazza - Con tutte queste pizze ci mangiamo una capricciosa per capriccio, hahaha. -
- Ha, ha, non fa ridere questa battuta, amore. - disse Michelle ridendo.
- Ah, si? - le chiese retoricamente Morgan - Tu ne hai una migliore? -
- Ci puoi scommettere, mio bel fusto. - disse la fidanzata, andando verso lui e accarezzandogli con un dito il suo pettorale come tecnica afrodisiaca.
 
Lux notò una cosa strana:
nel video Morgan si mostrò diverso da come lo conosceva, non più come un ragazzo presuntuoso, agghiacciante e sinistro, ma simpatico, ironico e giocherellone, per non parlare poi che Michelle nel video non mostrava alcun segno di sofferenza, anzi si sentiva allegra e spensierata.
 

Arrivo sulla Luna nel video

Dopo un po’ i ragazzi arrivarono sulla Luna Terrestre e iniziarono a farsi delle foto; essi indossavano un casco e una tuta spaziale.
I giovani si trovarono in mezzo ad una pianura lunare, dove in lontananza si poteva intravedere un gigantesco bulbo di vetro, contenente una città, dove all'interno vivevano gli umani.
I ragazzi si divertirono un mondo a giocare, a scherzare e a rincorrersi dietro come matti, sembravano un perfetto quadretto famigliare, dove tutti si volevano bene e si divertivano alla grande, soprattutto il fratellino di Michelle il quale, stando in braccio alla sorella, le fece il solletico sotto le ascelle per gioco.
Michelle, ridendo dal solletico, disse al suo fratellino:

- Simon…  - chiamò la ragazza il fratellino con il suo nome di battesimo - … hahaha, ti prego, smettila, caro, hahaha, basta!!! … Lo sai che la mamma soffre il solletico, tesoro? -
- Lo soffri anche sotto i piedi, mammina! - esclamò felice il piccolo con occhi lucenti - Vuoi vedere? -
- No, hahaha, siamo sulla luna, tesoro; non mi posso togliere la tuta. Magari a casa. -
- Ok. 
Ti voglio tanto bene. - disse Simon, guardando allegramente la sorella.
- Anche io te ne voglio, piccolino. - rispose la ragazza guardando il suo fratellino con affetto e felicità.

Michelle e Simon si abbracciarono molto forte, felici di stare insieme.
Morgan, abbracciando Michelle, le disse:

- Ma che bel quadretto famigliare. -
- Sei geloso, Morgan? - gli chiese la fidanzata con un sorriso e scherzando.
- No! - rispose ironicamente il fidanzato - Sai? Saresti perfetta come “mamma”. -
-Dai, dici sul serio, amore? - gli chiese lei con aria felice
- Ma certo, tesoro. - rispose lui - Lo si vede dalla faccia di Simon. -
- La mia mamma è la più buona di tutti!!! - intervenne felicemente Simon - Lei è la più brava, la più bella e la più dolce che ho. -
- Oh, tesoro, ti adoro. - gli rispose la sorella, accarezzandogli dolcemente il capo e il viso.
- Ehi, ragazzi... - li interruppe John, mentre registrava la scena - ... se l’anno prossimo quelli di Morpheus web dovessero bio creare una nuova chat interattiva, vi giuro che caricherò lì questo video per poi farlo ricordare ai posteri. -
- Hahaha, ma tu sei proprio scemo, John, hahaha. - disse scherzando Michelle
- Hey, bellezza, guarda che lo faccio. - disse John.

Il video finì con una foto di gruppo e i titoli di coda che apparvero in seguito;
Lux vide anche il numero di coloro che videro questo video (15.833957200 utenti) e la data di quando fu caricato nel sito il video:
15 gennaio 3005.
Inizialmente per Lux gli sembrò di aver visto solo un video qualunque, ma dopo un po’ non fu così:
 

Il mistero della creatura nel video

Lux, tornando indietro alla foto di gruppo, verso la fine del video, osservò una piccola e stranissima macchia nera, o ombra da dietro i ragazzi in lontananza.
Nella foto i ragazzi si trovavano sempre sulla pianura lunare, con il bulbo di vetro della città in lontananza:
A sinistra c’era Alex, affianco a lui c’era John e al centro c’erano Michelle e Morgan vicini con il piccolo Simon in braccio alla prima, ma in lontananza, a destra della foto, c’era proprio una piccolissima ombra che dava l'impressione di una sagoma di una persona.
Incuriosito Lux chiese al sito:

- Mary. Love, potresti per favore ingrandirmi quella piccola ombra a destra della foto che sto vedendo in questo video, per favore? -
- Niente di più facile, signore. - rispose il sito.

La piccola immagine oscura si ingrandì con uno zoom e il ragazzo riuscì a notare la sagoma della figura enigmatica:

Ella dava l’impressione di un esserino basso, debole di aspetto con le braccia e il corpo esile, e una testa un po’ particolare (a forma di limone forse). L’essere ombreggiato e sfocato sembrava un alieno che sembrava che stesse spiando i ragazzi da lontanissimo.

Chi poteva essere costui? Perché stava osservando i ragazzi? E soprattutto era veramente una creatura vivente, oppure era solo un gioco tra luce e ombra?
Tante domande e curiosità affievolivano la mente di Lux; ormai il ragazzo era stufo di cosi tanti dubbi.

Dopo aver riposto al proprio posto il DVD, John uscì dal commentario e disse a Lux:

- Vieni con me, fratello. Ora andiamo dalla segreteria del sito per farti avere un account tutto per te. -
- Si deve pagare qualcosa? - gli chiese Lux.
- Ma sei pazzo? Morpheus (alias internet) è interamente gratuito, poiché questo mondo virtuale è un patrimonio universale di tutti.
Non compriamo nulla in questo mondo da 700 anni ormai.
Pagare qualcosa qui sarebbe un'offesa per per tutto il sistema informatico. -
- Woh... buono a sapersi... - disse stupito Lux - ... Ok John, vengo con te. -
 
Facendo scendere poi dal soffitto il Cyber Cyp, John disse all’androide:

- Portaci, per favore, verso la segreteria di questo sito. -
- Ok, messaggio ricevuto. - rispose il robottino sferico.
 

Viaggio verso la segreteria del sito

I due ragazzi, colpiti da una luce intensa, viaggiarono ad alta velocità alla volta della segreteria centrale del sito, guardando in basso durante il viaggio migliaia e migliaia di account, sparsi in una rete digitale infinitamente spaziosa.
I due ragazzi arrivarono nella segreteria centrale del sito, trovandosi in mezzo ad una piazzetta virtuale.

Sopra di loro i ragazzi videro nel cielo virtuale una mongolfiera con la scritta ad ologramma digitale: “Benvenuti nella segreteria di Mary. Love”.
Nella piazza virtuale c’erano diverse case con tetti a spioventi, aventi funzioni diverse:
 
  • casa d’assistenza: si occupava per le sospensioni degli account;
  • casa di denuncia: si occupava di denunce nei confronti degli utenti indesiderati;
  • casa aggiusta tutto: si occupava dei problemi tecnici del sito.
I ragazzi finalmente trovarono la casa giusta: la
  • casa d’assistenza per nuovi utenti:  la casa che si occupava 24 ore su 24 per assistere e aiutare i nuovi utenti che si vogliono creare nel sito un account.
Durante il cammino, Lux chiese a John:
 
- Bello questo posto; ci lavorano qui gli umani? -
- No. - rispose l'amico - solo alcune creature digitali. -
- Ah, ok. -


I due ragazzi, una volta entrati nella Casa d’assistenza per nuovi utenti, video un grandissima e spaziosa sala, simile a quella di un super mercato, con ascensori senza fili e piani l’uno sotto all’altro.
I due ragazzi entrarono poi in un reparto, con l’insegna sopra:
Agenzia creazione account”.
 


Segreteria

Una volta entrati, i due si ritrovarono in una stanza con una scrivania accanto e, seduta accanto alla scrivania c’era una bellissima creatura digitale femminile con le sembianze di un’umana;

la creatura aveva una carnagione celeste come il colore del mare, un viso dolce con trucco sulle palpebre degli occhi, rossetto rosa sulle labbra, occhi rossi con pupilla, un sorriso smagliante con denti perfetti (come quelli di un umano), con capelli lungi, lisci e verdi, avvolti tutti in testa, con qualche meches, una corporatura snella da modella e indossava un costume da bagno con reggiseno e mutandine. Infine ella indossava ai piedi dei sandali bianchi con piccoli brillantini.
 
Sulla sua scrivania c’era scritto in ologramma digitale il suo nome:
Mary Betty Fletcher
Una volta seduti, la signorina chiese loro con un bel sorriso felice:

- Salve, di che cosa posso esservi utile? -
- Il mio amico qui presente è un nuovo utente e vorrebbe avere un account. - disse John
- Niente di più facile per me. - disse la donna con un sorriso - Il tuo amichetto mi dovrebbe compilare alcuni moduli e firmare la dichiarazione dei diritti d’autore.
L’iscrizione a questo sito è sempre gratuita. .

 
Detto ciò Lux compilò il modulo che gli venne presentato dalla creatura digitale e alla fine firmò la dichiarazione dei diritti d’autore:
 
Termini e condizioni d'uso

Io, il sottoscritto……….. sono a conoscenza delle norme federali (civili e penali) che mi sono state presentate durante la compilazione dei moduli e accetto con piena consapevolezza tali responsabilità.
 


Firma dell’utente …………………
Firma del titolare ………………...
 


Lux compilò questo modulo, firmando anche nella sezione “Firma dell’utente”.
Dopo di ciò Mary Betty firmò nella sezione: “Firma del titolare”
 
Lux alla fine scelse il suo nick name: “Lux il messaggero”

Dopo di che Mary Betty creò dal suo computer una camera spoglia (un nuovo account) in un punto dello spazio del sito e chiese poi al ragazzo:

- Il tuo account è stato creato, il proprietario sei tu! Vuoi qualche tutorial su come rinnovare la camera? -
- No, grazie signorina. - intervenne John - Lo posso aiutare io… Comunque le faremo sicuramente sapere se abbiamo qualche difficoltà. -
- Ok... - disse la donna - ... e auguri per la registrazione su questo sito Internet. -
- Grazie signorina. - disse Lux felice.
 

Account di Lux

I due ragazzi così andarono nel primo e nuovo account di Lux, trovando una camera spoglia, con pareti bianche, un balcone con nessuna immagine di sfondo tridimensionale e una TV senza qualche DVD. Non mancò però il commentorio.
John disse a Lux:

- Inizialmente, quando ricevi un nuovo account, la tua camera si presenta sempre così:
spoglia con le pareti bianche, ma sei tu a mettere i colori sulle pareti, ad ornare come vuoi la camera e a caricare i DVD su questo sito.
Allora, prima di tutto andiamo sul balcone a mettere qualche immagine tridimensionale fuori. -


Detto ciò, quando i due andarono vicino al balcone, John, con un suo braccialetto al polso, funzionante come un PC braccialetto portatile, trasferì alcune delle sue immagini nel contenitore d’immagini dell’account di Lux, e poi chiese all’amico:

- Bene, amico: ho copiato alcuni dei miei file nel tuo contenitore d’immagini. 
Sono degli sfondi tridimensionali bellissimi, spero che ti piacciano. -

 
Detto ciò John lo attivò uno e uscì dal balcone un bellissimo panorama di Ginevra nel 21° secolo D.C. , con la terra pianeggiante in fondo a destra e a sinistra, ai piedi delle colline verdi, il meraviglioso lago Lemon di Ginevra al centro e la città sotto e davanti, tutto visto da un grattacielo alto 900,00 m. (un grattacielo non presente nella realtà).
 
Lux, amando tantissimo queste immagine, disse a John:

- Questa immagine tridimensionale mi piace tantissimo!!! Si, John, scelgo questa. -
- Ok. - disse John - Affare fatto! Ora ti aiuto ad ornare questa camera. -
 
Così John aiutò a Lux, passo dopo passo, ad ornare il suo account tridimensionale:

Le pareti superiori e inferiori erano suddivise orizzontalmente da una lunghissima sottile struttura cilindrica, appoggiata al muro.
John dipinse le pareti inferiori di giallo con quelle superiori di bianco, aggiungendo poi un divano virtuale arancione al centro della camera e dipingendo il pavimento di marrone con un parquet.
Le mura del commentario furono dipinte di rosso con il pavimento di bianco, tutto premendo i pulsanti delle opzioni del sito.
Alla fine mancava solo una cosa importante: un avatar.

Sopra la TV piatta a plasma c’era scolpita una figura geometrica verticalmente ellittica e John disse a Lux:

- Vedi quella figura ellittica, scolpita nella parete, sopra alla TV? È li che si mettono gli avatar per farsi riconoscere.
Ora, con il mio braccialetto elettronico ti scatto una foto e poi l’appenderò su quella scultura ellittica. -

 
Detto ciò John scattò una foto a Lux con il suo braccialetto elettronico e la mise, tramite uno scanner digitale, sulla scultura ad ellisse verticale.
Lux era venuto bene  nell'immagine: aveva un volto da fare invidia a Brad Pitt.

L’account di Lux era bellissimo e ricco.
Il ragazzo ringraziò l'amico, dicendogli:

- Grazie John per avermi aiutato ad ornare il mio nuovo e primo Account. -
- Non c’è di che, fratello. - rispose l’amico - Per qualsiasi cosa puoi chiedere a me. -
 
Dopo di che i due ragazzi uscirono dal sito ed entrarono nella vita reale, divertiti e soddisfatti.


Copyright di Bruno Rinaldo (alias LuxKatoUlisse).

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Capitolo 22
*** Lux e Michelle ***


Capitolo 22
Lux e Michelle

 


 

Lunedì, 14 aprile 3005

Quella mattina su New Washington pioveva a di rotto, con fulmini che si espandevano per tutto il cielo.
Per motivi di sicurezza in città furono sospese tutte le circolazioni aeree, ammettendo solo quelle di via terra.

- É la tempesta più scatenante degli ultimi 800 anni. - dissero i meteorologi nei TG, una tempesta che quasi, quasi scatenò il putiferio negli USA.

Lux, accendendo la televisione, vide un’infinità di TG di New Gaia (regionali e nazionali) che parlavano di scosse fortissime di terremoto di magnitudo 8 a Los Angeles, a Miami e a Chicago, purtroppo con 7 morti e 20 feriti in città.
Immediatamente fu lanciato l’allarme di evacuazione in Virginia e in Giorgia, ma per le strade in periferia si scatenò il panico ovunque: 
gli sciacalli approfittarono della situazione svaligiando banche e negozi, portandosi così ogni tipo di elettrodomestico e qualche Cyborg PC.
Tali cataclismi climatici sembravano dei normali fenomeni naturali, ma chi lo poteva sostenere al 100%? C’era di mezzo qualcosa dietro a tutto ciò?
Lux si pose mille domande in testa, non riusciva a pensare ad altro, non riusciva nemmeno a calmarsi, senza gironzolare per la camera, e a considerare tutto ciò come un caso, un semplice tragico caso.

Il ragazzo aveva ricevuto dal suo amico John l’apparecchio elettronico per collegarsi ad Internet e tale apparecchio lo avvertì di un utente che si trovava nel suo account: Michelle.
Senza farselo ripetere più di una volta, Lux mise il casco in testa e, collegandosi in rete, viaggiò nel mondo virtuale, arrivando poi nel sito: Mary.love@HumanNation.usa


Account di Lux

Entrando nel suo account Lux vide Michelle seduta sul divano con la gamba sinistra appoggiata su quella destra, ispirandosi alla famosa posa del film "basic instinct"

La ragazza indossava una maglietta spaziale bianca, una gonna viola scuro con disegnata sopra fiori, rose e rami, dipinti con lo stesso colore della gonna e dei tacchi a spillo neri; ella non indossava le calze, dato che New Gaia era nel ciclo Primaverile.
Infine Michelle aveva il rossetto sulle labbra e un po' di trucco agli occhi.

Lux, provando qualcosa di attraente nella ragazza, gli si arrossì il muso e Michelle, alzandosi dal divano e avanzando poi con eleganza e tranquillità verso il ragazzo, gli disse:

- Finalmente sei arrivato, Lux. Ti stavo aspettando. -
Non da parecchio, spero… - disse Lux
- Vedo che qui ti sei fatto degli amici. John me l’ha detto solo ieri che hai ricevuto l’apparecchio di trasmissione ad Internet. Vorrei che mi aggiungessi tra i contatti e per farlo ti chiedo di stringermi la mano. -
- Ok! -

Detto ciò i due si strinsero la mano, dichiarando così al sito di aver stretto amicizia nella chat interattiva; fatto ciò l’avatar di Michelle entrò nella lista degli amici di Lux.
Lux e Michelle si sedettero poi sul divano e la ragazza disse all’amico:

- Vorrei chiederti una cosa, Lux, però mi devi promettere che poi non farai giri di parole, ok? -
- Ok, Michelle, te lo prometto. - rispose Lux con aria decisa
- Bene. - disse Michelle, dopo aver fatto un respiro profondo - Lux… scusami se te lo chiedo ma… tu sei fidanzato per caso? -

Per tale domanda della ragazza Lux spalancò gli occhi, aumentando di colpo i suoi battiti cardiaci; in mente sua iniziarono ad insinuarsi altri dubbi, chiedendosi come mai Michelle gli avesse posto una domanda così impertinente. Lux provava qualcosa nei confronti di Michelle, fin dall’inizio, ma non poteva dirglielo.
Michelle, accorgendosi dell’imbarazzo che provava Lux, girò il capo in giù sul pavimento, imbarazzata pure lei a fissare l’amico negli occhi, e disse:

- Ok… forse ho esagerato un po’. Lo so, non è una domanda da fare tra amici, lo so… Dio, quanto mi sento scema in questo momento, oddio!!! -
- La tua domanda però è interessante. - rispose lui con il muso arrossito - Io ero fidanzato una volta con una ragazza, ma l’ho dovuta lasciare perché avevo scoperto un cattivo profilo su di lei. Comunque sto ancora cercando l’anima gemella… -
- E l’hai trovata? - lo interruppe l'amica, con aria ansiosa; Lux continuò ancora di più a divenire rosso dall’imbarazzo come un peperoncino e il suo cuore gli batteva a mille.
- Lo so, sono scema. - disse Michelle, annuendo con la testa - Si, sono una grandissima scema. - poi disse in silenzio fra se e se:

- Ma perché sono venuta qui, uffa? Che figura che sto facendo, oddio. -

- Credo di si. - rispose Lux - Credo di aver trovato la mia anima gemella… -

Michelle si alzò furtivamente dal divano con il cuore che le batteva a mille, ma Lux rimase seduto.
La ragazza, guardando un suo ciondolo che teneva al collo, propose al ragazzo un’idea, chiedendogli:

- Ti va di andare nel mio account?... Ci sono delle cose che vorrei mostrartele. -
Ok, andiamo. - rispose Lux.

Così Lux e Michelle, entrando in un varco tridimensionale, viaggiarono alla velocità della luce per poi trovarsi nell’account della ragazza.
 

Account di Michelle

L’account di Michelle era una bellissima e lussuosa camera, con pareti bianche in stile imperiale, le colonne ioniche e corinzie ai due lati del balcone, un grande televisore piatto al plasma su una parete di sinistra, 3 soffici divani rossi al cento, 3 eleganti e lussuosi mobili in legno lucido e dorato sulla parete di destra, un parquet sul pavimento e la porta del commentario a nordest.
Inoltre sui mobili c’era un grande specchio ad ellisse verticale, con decorazioni d’oro di angioletti e sulle pareti c’erano raffigurate molte foto in versione digitale, riguardanti Michelle, la sua vita, la sua famiglia e i suoi amici; infine sul suo balcone c’era un bellissimo panorama di Parigi di giorno, con la Torre Eiffel in fondo al centro.

 

Michelle si tolse i tacchi a spillo e poi, a piedi nudi sul parquet, disse a Lux:

- Togliti anche tu le scarpe, per favore. Noi francesi ci teniamo molto alla pulizia. -

Lux obbedì e, una volta tolte le scarpe, camminava sul pavimento con i calzini, posò le sue scarpe, affianco ai tacchi a spillo dell’amica e, ammirando l’account, le disse:

- É bellissimo il tuo account, Michelle. Sembra il Palazzo di Versailles. -
Grazie, Lux. - ribatté l'amica con un sorriso.

 

Michelle poi, prendendo l'amico per mano, gli disse:

- Dai su, vieni con me: ti faccio vedere una cosa. -

- Aspetta!!! Prima posso farti una domanda per curiosità? - le chiese Lux - So che tu sei nata a Parigi, però non hai la R moscia, come mai? -
- Perché? Tutti i francesi dovrebbero avere per forza la R moscia? - gli chiese l'amica, ridendo per la domanda bizzarra dell’amico - Parlo perfettamente l'inglese e il tuo dialetto italiano. -
- Dialetto italiano? - le chiese stupito Lux 
- Si, esatto! - rispose Michelle - Come mai che, pur di averci conosciuto negli USA, non ti sei accorto che parliamo la tua stessa lingua? -

- Già, è vero, non ci ho fatto caso! - disse stupito il ragazzo - Io, nel 21° secolo, abito in Italia (a Torino) e so che qui nel futuro tutti parlano inglese… e invece riesco a comprendervi, perché parlate la mia lingua madre. -

- Devi sapere… - gli spiegò Michelle - ... che qui nel futuro lo studio dei dialetti è molto importante. In quest’epoca l’Italiano, come il Francese, il Tedesco

, il Greco, lo Spagnolo, il Portoghese e il Giapponese sono considerati dei dialetti, ma vengono studiati da noi per com

unicare con tutti. Quando io sto con John e Alex parlo in inglese; in tua presenza, invece, 

parliamo in italiano. -

- Però lo parli molto bene. -
- Grazie…Qui nel futuro si cerca di fare del proprio meglio. -
- Io però, nell’account di John, ho visto per caso un suo video girato nel 3004, in cui voi stavate facendo una gita sulla Luna Terrestre. Nel video parlavate italiano, come mai? -
- Con noi c’era anche Morgan, ragion per cui abbiamo parlato la sua lingua. Morgan è di origine italiane, proprio come te. -
- Ah, ok, ho capito. -

Lux e Michelle: la verità

Michelle mostrò al suo amico un DVD che aveva trovato di recente su Internet, lo mise nel lettore e si sedette su un divano accanto a lui.
 

Lux vide un TG di New Gaia (Tg G

iorge Washington) risalente a 1° marzo del 2995, in cui il conduttore dell’epoca (un certo Bob Allen), con 

faccia un po’ tondeggiante, pelato, occhi marroni, naso un po’ schiacciato e avente una tuta nera, disse alle Cyborg camere:

- Benvenuti al Tg Giorge Washington di oggi: 1° marzo 2995.
Il campionato dei robot da corsa è stato vinto da un certo Alessandro Black, superando vertiginosamente il suo sfidante rivale: Christopher Sulam Lufus… -

- Che cosa? -

 disse stupito Lux - Mio padre 10 anni fa vinse un campionato di Robot da corsa??? -
- Esatto! - gli rispose Michelle accanto a lui - Lo vinse contro il padre di Brux. -
- Christopher Sulam Lufus, vero?... Non ci posso credere! - disse stupito lui.
- E invece è così, caro mio. - disse la ragazza.
- Allora mio padre conosceva la

 famiglia di Brux?!! Woh! E conosceva anche suo padre. - disse stupito il ragazzo
- Lux, devo confessarti che i miei genitori conoscevano tuo padre e tua madre. - disse Michelle - Tu in quest’epoca sei nato nel 3002, ma dopo due settimane dalla tua nascita venisti a vivere nel 21° secolo con i tuoi genitori. -
Quindi se io fossi nato qui a quest’ora, nel 3005, avrei 3 anni, giusto? - disse Lux
- Si! - rispose la ragazza.
- Aspetta un attimo... Mi stai dicendo che già ci conosciamo??? -
- Si, Lux! - rispose lei - Se tu e la tua famiglia non vi foste trasferiti nel passato, ora saresti un bambino. 
Io sono nata nel 2988 e quando i tuoi genitori ti partorirono nel 3002, io all’epoca avevo solo 14 anni, ma mi ricordo com’eri: 
eri tenerissimo, un bel bambino e la cosa incredibile era che, quando i tuoi genitori vennero a casa mia, io ti tenevo in braccio. Mi sorridevi così tanto. -

 
- Oh, mio Dio, quindi in teoria non dovresti essere una mia coetanea, giusto? - le chiese Lux
- In un certo senso si! - rispose la ragazza - In teoria io sarei più grande di te, ma tu hai vissuto nel passato.
La prima volta che ti conobbi all’accademia, iniziai a vedere un qualcosa di famigliare in te e ora ne ho la conferma.
Si, quel adorato bimbo che avevo fra le mie braccia eri proprio tu. -

- Oh, no! - disse con rammarico lui - Ora io mi sento piccolo in confronto a te. -
- Ma dai... - disse Michelle - Abbiamo più o meno la stessa età. Sei cresciuto in fretta, ma io mi ricordo che quando eri bebè, tu ti divertivi a giocare con me. Ti facevo anche da babysitter viaggiando nel tempo per venire a casa tua del 21° secolo. -
Hey, aspetta!!! - disse Lux, toccandosi la testa - Io mi ricordo che quando avevo 2 anni, c’era una ragazza bionda che mi faceva da babysitter... Allora quella eri proprio tu quella ragazza?!! -
- Esatto!!! - disse Michelle - E quella ragazza bionda ero proprio io. -
- OH, MIO DIO!!! - disse lui toccandosi la testa.
- L’anno scorso, quando persi il mio fratellino, avevo trascorso dei periodi grigi... -  disse Michelle - ... e così i tuo padre mi contattò dal passato, chiedendomi il favore di farti da babysitter e io accettai l'incarico.
Lux, sei stato tu a ridarmi la felicità, a ridarmi la vita con i tuoi sorrisi giocondi. Mi ricordo quando giocavi in braccio a me e ti divertivi un mondo. -

- Qualcosa mi ricordo di ciò. - disse Lux - Incredibile.. e ora ci ritroviamo coetanei di stessa età. -
- Buffo, no? -
- Allora io e te già ci conosciamo, incredibile! -
- Ti voglio bene, Lux. - gli disse l'amica, accarezzandogli il viso - Mi dispiace se quella volta al Polo sud me la sono presa con te. -
- Michelle, quella volta, quando hai mandato quel messaggio privato a John, era proprio questo che gli chiedesti? - chiese Lux
- Chiedere a John se il bambino che avevo fatto da babysitter fossi tu o meno?
Si, era proprio questo che chiesi a John. Volevo avere una conferma, perché poi di cognome tu fai Black e ciò non mi era nuovo. -

- Allora è per questo che mi avevi intercettato sul sito. - disse Lux
- Non solo. - rispose Michelle - Ma anche per vederti e abbracciarti. Comunque era da tempo che sospettavo che quel bambino fossi tu, è come se lo avessi sempre saputo. -
- Buono a sapersi. -
- Lux, sono contenta di vederti cresciuto. -
- E io sono contento di rivederti, Michelle. -
- Quando tua madre morì per cause sconosciute, io promisi a tuo padre di starti accanto. -
- Ehi, aspetta un attimo… Se sei stata con me per 5 anni a quest’ora dovresti avere 21 anni, no? -
- Al mio ritorno dal passato mi sono sottoposta al up grade body e il mio corpo si è ringiovanito, tornando ai 16 anni che avevo all’epoca. Lo si fa sempre durante i viaggi nel tempo. -
- Comunque grazie mille per essermi stato accanto, Michelle. - la ringraziò felice Lux - Mi hai fatto consolare in un mio periodo molto tetro. -
- Avevi bisogno di una figura femminile come me, Lux. - disse Michelle - Talmente bisogno che avevo anche deciso per un po’ di trasferirmi a casa tua, te lo ricordi? -
- Beh, si… mi ricordo che la mia babysitter (alias tu) si era impegnata a colmarmi il dolore della scomparsa di mia madre… Non finirò mai di ringraziarti Michelle. -

Lux e Michelle si abbracciarono molto forte con affetto e amore, contenti di essersi ritrovati dopo tanto tempo.
 

Casa di Michelle

La ragazza, prendendo l'amico per mano, ordinò al sito di farli ritornare nel mondo reale; Lux si trovava a casa di Michelle, per la precisione a Parigi alle ore 13:00 (fuso orario).

La casa di Michelle era fantastica e super spaziosa, simile ad una reggia, costituita da una porta d’entrata che conduceva ad un lungo corridoio di 9,00 m di lunghezza e dalle pareti bianche di cemento armato con un parquet che si estendeva per tutta la casa;
le colonne ioniche e corinzie erano posizionate ai due lati di ogni porta e sulle pareti c'erano appese dei quadri, copie di alcune opere d’arti di Leonardo e Michelangelo. 
Stando all’inizio del corridoio si poteva notare a sinistra in fondo l’entrata del bagno, a destra l’ingresso della cucina e al centro, infine, un grande ingresso che conduceva alla Sala pranzo, con un enorme tavolo di legno lussuoso e dorato, lungo 5,00 m, e un elegantissimo lampadario sopra al tavolo in stile reale.
Il salotto (con pianta rettangolare, lunga 10,00 m) era spazioso con dei bellissimi ed enormi 3 balconi a sinistra, collegati fra loro, dai quali si poteva ammirare tutta Parigi; le mattonelle dei balconi erano quadrate di colore bianche e lucide come uno specchio (passate con la cera), di lati 40 X 40, per tutta la sala, e con colonne corinzie ai due lati dei 3 balconi, attraversata poi da un lungo tappeto rosso per tutta la sala.
Infine a destra della sala pranzo “nordest” c’era un ingresso che conduceva ad un enorme salotto in stile imperiale (sempre con pianta rettangolare, lunga 10,00 m), con 3 divani marroni di pelle al centro, dei mobili in fondo, degli affreschi rinascimentali sul soffitto, un grosso televisore a plasma sul muro (con uno spessore molto sottile), accanto tra l’ingresso d’entrata a destra (sudest) e i primo dei 3 balconi a sinistra rispetto al televisore stesso. In più nel salotto c’era anche un lungo tappeto rosso.
Poi in fondo c’era un altro corridoio che conduceva a 3 porte:
a sinistra c’era l’ingresso alla camera da letto dei genitori di Michelle, a destra invece c’era la cameretta del suo fratellino ormai defunto e davanti invece c’era la camera di Michelle, con una finestra davanti, l’apparecchio di connessione ad Internet sulla scrivania a sinistra e il letto a destra.


Lux rimase affascinato dall’aspetto della casa della sua amica (a prima vista si poteva intuire che la ragazza appartenesse ad un'elite molto prestigiosa).

Curioso Lux chiese a Michelle:

- Anche questa casa sembra la Reggia di Versailles, come mai? -
- Mio padre fa un lavoro molto importante: 
egli è uno dei 4 leader della politica di Human Nation e tutta la giornata lavora al Pentagono di New Washington, servendo il popolo e la presidentessa Lady Earth. - rispose Michelle
- La tua casa è bellissima e qui si possono vedere dei bei panorami di Parigi. - disse Lux
- Bella, è? - disse la ragazza - E a dire che questo è un condominio. Ci troviamo al 15° piano di un palazzo molto prestigioso, accanto al museo di Louvre. -
 


- Lo credo. Qui il tempo a Parigi è molto soleggiato, mentre a New Washington è arrivato il “diluvio universale”… Che ore sono qui a Parigi? -
- Qui sono le ore 13,00, mentre a New Washington sono le 7,00 del mattino. -
- Ah, ok, grazie. Tua madre invece che lavoro fa? -

A tale domanda del ragazzo, Michelle abbassò il capo con aria triste, si sedette sulla sedia della sua scrivania, ma, facendosi forza, rispose a Lux:

- … Mia madre ecco… -
- Ho capito, non c'è più, vero? - la interruppe Lux con aria mortificata - Mi sento veramente uno sciocco, scusami se ti ho posto tale domanda. Al dire il vero non te l'ho mai posta, nemmeno quando ero bambino. -
- No, Lux, non preoccuparti. - gli disse la ragazza, accarezzandogli le mani - …
É accaduto quasi 6 anni fa, dando alla luce il mio fratellino Simon. -
- Oddio, mi dispiace... -

Lux rimase senza parole: 
il ragazzo provava molta tenerezza nei confronti della sua amica, la quale perse tragicamente la madre durante il parto.
Michelle continuò a dire all'amico:

- Simon non ha mai avuto la possibilità di conoscere nostra madre, però ha sempre avuto me come punto di riferimento femminile. - 

La ragazza poi sorrise, dicendo ancora:

- Sai come mi chiamava sempre? "Mamma", mi chiamava sempre cosi.
Sono sempre stata io a cambiargli il pannolino, a preparargli le pappine e a leggergli le favole prima che si addormentasse.
Gli ho fatto più che volentieri da madre e sai una cosa? Anche se ho dovuto rinunciare a qualcosa, non mi pento della mia scelta e mai lo farò.
Fare da madre al mio fratellino è stata l'esperienza più bella che io potessi avere. -
- Sei una ragazza fantastica, Michelle. - le rispose Lux porgendogli una mano sulla spalla destra - Sai? Quando mi facevi da babysitter nel passato, anche io ti vedevo come una madre, sai? -
- Mi sono sempre piaciuti i bambini perché sono teneri e puri; i bambini sono come i cani: fedeli e sinceri. -
- Hai ragione. -
- Troppe cattiverie ci sono state nel corso della storia. Ma perché gli adulti non prendono esempio dai bambini? -
- Quando si cresce, si dimentica di essere stati dei bambini. -
- Già... -

- Comunque scusami se ti ho chiesto di tua madre… -
- Non importa… - disse Michelle con le lacrime agli occhi - Avevo 11 anni quando è successo... Mia madre faceva un lavoro molto prestigioso (lavorava alla CIA per i servizi segreti). -
- Dai, non ci pensare più. - le consigliò il ragazzo, dandole una pacca sulle spalle.
- Hai ragione. - rispose lei con un sorriso - Ti va di vedere insieme a me Parigi? -
- Buona idea, perché no?!! - rispose il ragazzo.


Parigi

Lux e Michelle, uscendo dal palazzo, fecero una passeggiata per tutta Parigi, viaggiando nei tubi antigravitazionali e navigando sulla Senna, osservando cosi tutta la città.
 


In cielo molte macchine volanti di ogni tipo (compresi i dischi volanti) sorvolarono continuamente tutta la città, affianco al via vai di persone, le quali volarono con i loro iper jet.
Lux vide anche la gigantesca e maestosa Torre Eiffel, perfettamente uguale a quella del 21° secolo, ma al suo interno i negozi erano cambiati: 
al primo e al secondo piano della Torre c’erano anche molti negozi di nazionalità aliene, che vendevano alcuni prodotti afrodisiaci o souvenire da tutto l’Universo.


Questo è un esempio di globalizzazione universale. - disse in mente sua Lux, osservando tali cose.

Lux era felice di girare per tutta Parigi con Michelle, passando così una felice giornata.


Copyright di Bruno Rinaldo (alias LuxKatoUlisse).

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Capitolo 23
*** Ritorno nei sotterranei della luna terrestre ***


Capitolo 23

Ritorno nei sotterranei della Luna terrestre



 

Dopo due ore di gita, Lux se ne tornò istantaneamente a New Washington, passando attraverso il sito di “Mary. Love”, e al suo arrivò ebbe un messaggio da parte di Lady Earth, tramite un Cyber Cyp, la quale gli ordinava di recarsi alla Casa Bianca.
 

Casa Bianca

Così Lux, una volta arrivato a destinazione, fu scortato nella sala d’attesa da due robot e Lady Earth, entrando nella sala, disse al ragazzo:

- Ciao carissimo, come stai? -
- Bene, mia signora. - rispose il ragazzo con aria felice, alzandosi poi per abbracciare la donna.
 


- Lux… - disse Lady Earth - ... ti ho convocato qui per chiederti di farmi un altro favore, non solo per me ma anche per la Nazione intera; dovrai ritornare nei sotterranei della Luna terrestre. -
- Che cosa? - gridò impaurito Lux.
- Si, esatto. - affermò la donna - Ho sentito dire da una spia attendibile che oggi, fra un’ora, si terrà lì una seconda e ultima conferenza intergalattica dei rettiliani per discutere nei dettagli sul piano d’attacco nei confronti di Human Nation. -
- Ancora?!! Vogliono proprio distruggerci questi rettiliani?!! - urlò feroce lui.
- E non è tutto: i rettiliani vogliono anche prendere il mio posto. -
- Non ce la faranno mai!!! Prima dovranno passare sul mio corpo. -
- Allora accetti l’incarico? -
- Con immenso piacere, mia signora! Mi vado a preparare subito. -

Detto ciò Lux si avviò verso l’uscita della Casa Bianca, ma la donna, fermandolo appena in tempo, gli disse:

- Aspetta Lux… C’è una cosa importante che devo assolutamente dirti! -
- Di che si tratta, mia signora? - le chiese il ragazzo
- Ti ricordi quando, con il tuo maleficio oculare, hai scatenato quell'enorme esplosione? -
- Si, me lo ricordo. -
- Il prof. Algokitmo mi ha riferito che sei riuscito ad alludere alla sorveglianza salendo sul palazzo con l’uso degli iper jet e sei stato d’avvero molto intelligente. Sei riuscito però ad entrare quella volta solo perché hai trovato per caso la finestra aperta. La finestra ora la troverai sicuramente chiusa, ma per farti ugualmente entrare nell’edificio, ti darò un apparecchio che ti potrà servire. -

Detto ciò Lady Earth si assentò per un attimo solo per recuperare un aggeggio all’ultimo piano e quando ritornò con il fiato in gola, prese la mano destra del ragazzo e gli pose un piccolo apparecchio cilindrico con un’apertura circolare ad una delle due estremità.
Lady Earth disse a Lux:

- Questo piccolo apparecchio che vedi è un mini laser ad alto voltaggio. Questo laser ha due funzioni a seconda se tieni premuto questi due pulsanti che vedi qui in superficie:
 

  • il pulsante di destra: serve per tagliare qualsiasi cosa;
  • il pulsante di sinistra: serve a rimarginare velocemente il taglio. -

- Ho capito! - ribatté lui - In pratica, grazie a questo apparecchio, posso tagliare e riparare il vetro della finestra in maniera indisturbata. -
- Precisamente!!! - affermò la donna - Puoi anche usarlo contro i nemici, se per caso tu venissi sgamato da qualcuno come quella volta. -
- Non si preoccupi, o mia signora. - disse Lux, facendole un saluto militare - Non la deluderò mai. -
- Tu non mi hai mai delusa, Lux. Mi fido di te. - disse Lady Earth, sorridendo al ragazzo e annuendo di si con il movimento verticale della testa - Comunque ho capito come quella volta al Polo sud sei riuscito a trasformati in un guerriero alato, eliminando così il drago marino: ti ricordi della matrice che hai prelevato nella Caverna delle emozioni? -
- Certo, me lo ricordo! - rispose il ragazzo.
- Quella matrice,… - spiegò lei - … con le sembianze di una pietra, ha al suo interno un grandissimo potere elettromagnetico, in sintonia con i buchi neri dell’universo e con le esplosioni delle supernove. Quella matrice ha reso possibile la tua trasformazione e ti ha fatto diventare sempre più forte. -
- Ma come è possibile tutto ciò? - le chiese Lux confuso
- Beh,… - spiegò la donna - ... sommando il campo gravitazionale, con quello elettromagnetico, in tutto con l’energia dei buchi neri, si possono ottenere delle super onde elettromagnetiche, in grado di interagire con il tuo ipotalamo.
L’entità oscura (alias Darkus) si trova proprio nell’ipotalamo e quando queste super onde elettromagnetiche hanno invaso quella zona, Darkus è divenuto sempre più forte, prendendo momentaneamente il tuo posto.
Il tuo corpo ha subito un'ulteriore trasformazione sia fisica e sia mentale, una trasformazione che però dura solo pochi minuti, dopo di che l’effetto svanisce nel nulla.
A questo punto vorrei tanto che ti portassi la matrice, non si sa mai. -

Lady Earth diede così a Lux anche la matrice, dicendogli poi:

- Fai molta attenzione, figliolo. -
- Lo farò, mia signora! - rispose il ragazzo con aria felice.

Detto ciò Lux si avviò verso l’Accademia del cigno fedele, dove nella sala delle armi prese il cip di registrazione e l’apparecchio dell’invisibilità, e poi si avviò verso la fermata del pullman spaziale, dove poi il veicolo lo condusse sulla Luna terrestre.


Alla volta della luna terrestre

Durante il viaggio Lux ripensò a quella volta di quando andò nei sotterranei della luna terrestre per assistere di nascosto alla riunione segreta dei rettiliani; il cuore gli batté in gola, desiderava tanto ritornare a casa per non affrontarli di nuovo dal vivo.
 


Il ragazzo, per quanto forte fosse grazie al suo maleficio oculare, era pur sempre un essere umano con le sue paure più profonde riguardo all'ignoto.
Solo la sua enorme fiducia nei confronti di Lady Earth lo aiutò ad andare avanti in quella missione suicida.
Pensare di essere a un passo dalla morte è sempre stata a dir poco una brutta sensazione:
la spaventosa domanda "c'è vita dopo la morte" terrorizava Lux a tal punto da fargli salire la pressione nel sangue.
Il ragazzo pensava a quei pazienti che erano ritornati in vita dopo un coma profondo, i quali affermarono poi di essere stati nell'aldilà.
Questo confortò un po' Lux anche se ciò non gli era lo stesso di grande aiuto, dato che aveva dei dubbi a riguardo, poi pensò a Darkus e si chiese:

- Forse, quella volta al torneo, io ho avuto veramente una specie di esperienza di premorte... Non ho visto il famoso tunnel di luce però... per un attimo mi sembrò di avere avuto una morte provvisoria.
Forse l'aldilà esiste... Oddio, ma perché sto pensando a queste cose??? -

 

Luna terrestre

Dopo qualche minuto il pullman spaziale atterrò sulla Luna Terrestre e Lux si avviò verso una caverna che lo conduceva man mano nei sotterranei.
 

Draconia 2

Una volta arrivato lì, Lux azionò il suo apparecchio dell’invisibilità, attraversando cosi la città sotterranea dei rettiliani (Draconia 2) in maniera indisturbata.
Finalmente il ragazzo arrivò a destinazione, ma trovò il palazzo della conferenza intergalattica in fase di riparazioni, dopo la sua ultima visita:
per fortuna i piani c’erano ancora. Lux, azionando gli iper jet, salì sull’edificio, arrivando così all’ultimo piano.

Come da previsto la finestra della riunione era chiusa, ma Lux, prendendo il laser che gli aveva dato Lady Earth, tagliò la finestra in indisturbato, facendo una grossa circonferenza e poi, una volta entrato nella sala, riparò il vetro premendo il pulsante di sinistra.
 

Sala della riunione

Nella sala non c’era ancora nessuno e Lux approfittò del momento, azionando di nuovo gli iper jet e nascondendosi così in un condotto di areazione, proprio come la volta scorsa.
Dopo mezz’ora nella sala entrarono dodici rettiliani (sempre incappucciati), a seguire poi il tredicesimo.


Inizio della riunione segreta

Algar, il capo dei rettiliani, disse ai suoi adepti:

- Siamo tutti riuniti qui per la seconda parte di discussione del nostro diabolico piano per la conquista definitiva di Human Nation. Quella volta già abbiamo discusso su quale piano da optare, ma ora entreremo di più nei dettagli:

voi lo sapete che i sistemi di sicurezza in tutta Human Nation sono duemila volte più efficaci dei nostri qui a Draconia, perciò dobbiamo essere cauti a non farci scoprire. -
- “Cauti” qui è una parola grossa per noi. - intervenne il senatore Zabor, seduto a ore 3 rispetto ad Algar - Sapete una cosa? Preferivo gli umani quando erano allo stato primordiale. All’epoca non rappresentavano alcuna minaccia per noi. -
- Gli umani hanno dei punti deboli e se li sfruttiamo bene, senza alcuna pietà, sono certo che vinceremo questa lunghissima battaglia. - suggerì Algar
- Sarà… - disse un senatore a ore 10 - ... ma anche le cose piccole possono nascondere delle grandi sorprese, a volte anche brutte… -
- Hey, vi ricordate di un nostro collega, perito nell’esplosione quella volta? - disse il senatore Zabor.
 


Lux in quel momento si ricordò di aver affrontato quella volta un rettiliano e di averlo fatto fuori grazie al suo maleficio oculare. Il pensiero di Lux di rischiare di essere sgamato era fortissimo, quasi da fargli scoppiare il cuore, temendo poi il peggio.
Il senatore Zabor continuò a parlare:

- Vi ricordate di quando nella scorsa conferenza alla fine ci è stato un'esplosione che è partita da questo piano per arrivare poi al 1300°?... Un nostro collega, il quale faceva la guardia a questo piano, ha perso la vita, ma io lo sentì pronunciare qualcosa prima che morisse; mi pronunciò le sue ultime parole, ma non capì la sua ultima frase.
Io gli chiesi che cosa gli era accaduto e lui mi rispose che c’era qualcuno qui quel giorno ma non mi ha specificato chi… -

- Vuole dire che nella scorsa conferenza ci è stata una spia? - chiese furioso Algar.

Lux, tremando dalla paura, rimase immobile come una statua, udendo alle orecchie il suo cuore che gli batteva a mille.
Il senatore Zabor rispose al suo capo:

- Non le so dire con certezza, la vittima non è riuscita a specificarmi chi aveva creato quell’esplosione enorme. -
Ma non può essere. - gridò Algar - Qui i sistemi di sicurezza sono praticamente infallibili; se ci fosse stato qualcuno, le nostre macchine lo avrebbero rilevato, anche se si fosse mosso indisturbato tramite il suo apparecchio dell’invisibilità. -
- Se pensa che anche in questo momento ci sia una spia qui, non si preoccupi: i nostri agenti ci hanno informato che non c’è nessun personale non autorizzato qui. - gli confermò Zabor.

Lux si calmò, avendo appena saputo di non essere stato ancora sgamato.

Algar, calmandosi un po’, disse:

- Se è così allora Lady Earth è allo scuro di tutto! Non sa che noi rettiliani stiamo preparando una grossa invasione. -
- Questo è quello che pensi tu, creatura immonda. - disse in mente sua Lux, fissando il rettiliano con disprezzo.
- Come procede lo spionaggio con il nostro collega Tania Williams? - gli chiese un senatore a ore 8
- Bene! - disse Algar - Per il momento si trova sulla Torre Eiffel a studiare ancora gli umani dal punto di vista sociologico. -

Lux in quel momento ebbe un flash back: si ricordò che quando era a Parigi con Michelle, nella Torre Eiffel intravide una persona che gli diede curiosità e sospetto:

Gli sembrò di aver visto Tania Williams, alta 1,80 m, capelli neri, lisci e lunghi con la frangetta, orecchini d’argento, corporatura snella e avente una tuta bianca con una grossa striscia obliqua blu che andava dalla sua spalla destra all’addome sinistro, una gonna color oro e dei tacchi a spillo bianchi.

La persona sospetta che Lux intravide a Parigi stava guardando con i suoi occhiali da sole la gente camminare all’interno della torre, ma il ragazzo non ci fece caso.
Algar disse ai suoi adepti:

- E vi dico anche di più, miei cari:
Tania, tra una settimana, andrà a New Washington e si tramuterà in un robot per farsi assumere da Lady Earth; in questo modo potremo tener d’occhio ancora di più il nostro nemico e avere sempre più possibilità di vittoria. -

- Ah, questa si che è una buona idea!!! - dissero in coro tutti i senatori, con aria felice per tale novità.

Lux, udendo questa tragica notizia, iniziò a tremare, non riusciva a credere alle sue orecchie:
Lady Earth che doveva vedersela in seguito con un rettiliano, sotto le sembianze di un androide.


- Allora si fa sul serio qui, è?!! - disse contento Zabor - Vedo che qui ci stiamo facendo in quattro per sottomettere definitivamente gli umani. -
- Certamente loro non sono dei pesci semplici da catturare. - disse Algar - Ma dovranno perire prima o poi, no? -
- Per combatterli non basta la forza bruta, ma l’astuzia; bisogna colpirli in un qualcosa a cui tengono di più. -
- Si, ma cosa potrebbe essere? - si chiese un senatore a ore 2.
- La Statua della libertà? - chiese un altro senatore a ore 9.
- No, anche se è considerata uno dei monumenti preziosi! - rispose Algar.
- Dev’essere sicuramente un oggetto! - disse il senatore a ore 2.
- Ma potrebbe essere anche una persona! -. disse Zabor - E io ho già la risposta: Lady Earth… -
- Brutto figlio di***!!! - si arrabbiò in mente sua Lux, stringendosi i pugni dall’ira.
- Woh, sarebbe una vittoria servita su un piatto d’argento. - disse Algar, leccandosi le labbra con la sua lingua biforcuta di serpente.
- Immaginate i giornali di Human Nation: "Lady Earth = Assassinata! Notizia straordinaria!!!" - disse Zabor - Human Nation cadrebbe così in depressione e noi approfitteremo della loro debolezza, per colpirli alle spalle! -
- Mi piace l’idea di ucciderla. - disse Algar - Chiamate la Commissione suprema e fatela venire qui per approvare tale piano. -


Arrivo della commissione suprema

Detto fatto alcuni adepti di Algar uscirono dalla conferenza per convocare la Commissione suprema, la quale venne dopo tre minuti.
Passarono due ore e la Commissione, dopo aver fatto un'attenta analisi della situazione, emanò il verdetto finale.
Il capo della commissione, un dinosauro alieno alto 2,10 m, diede il via verbale alla sua decisione importante:

- Oggi, lunedì, 14 aprile 3005, si è tenuta la seconda e ultima Conferenza intergalattica dei rettiliani, per discutere sui particolari del piano alfa, indetto nella precedente sessione.
Abbiamo analizzato statisticamente ogni opzione dei particolari per far in modo che il piano riesca alla perfezione e alla fine siamo riusciti a trovare la giusta soluzione.
Ecco i seguenti particolari del piano alfa:

  1. Tania Williams, trasformata in un robot, si infiltrerà nella Casa Bianca, entrerà a far parte delle guardie del corpo, si conquisterà la fiducia di Lady Earth e poi, quando la vittima meno se l’aspetta, avvelenerà la presidentessa durante la sua colazione mattutina del 1° agosto 3005;

  2. nel frattempo, durante i funerali Lady Earth, la nostra nave madre arriverà all’entrata di Human Nation, passando per la frontiera; una volta arrivata lì, la nave madre distruggerà la dogana e poi chiamerà a rapporto le nostre 20 miliardi di flotte per attaccare totalmente tutti i pianeti di questa nazione;

  3. prima di attaccarli, bisognerebbe attaccare New Gaia, a cominciare dalla Casa Bianca, così facendo riusciremo ad indebolire Human Nation e a conquistarla come si deve;

  4. durante le nostre fasi di conquista dovremo prima distruggere tutte le organizzazioni di Human Nation: Space Master (vecchia e nuova generazione), X Robot Master, Acqua Master, Super Dei, Kagen e Destination world;

  5. dopo di che metteremo a ferro e a fuoco tutti i pianeti di Human Nation, sottomettendo e annientando poi gli umani.

 

Tramite questi 5 punti riusciremo ad avere finalmente successo. -

- Questo è un piano veramente perfetto! - disse Algar - Si, anche io sono dell’idea che vinceremo di sicuro;
in tutti questi secoli abbiamo solo puntato sulla forza bruta e non sull’astuzia. Perciò noi rettiliani abbiamo sempre fallito contro gli esseri umani!!!

Signori miei questa Conferenza finisce qui! Preparatevi per l'invasione del 1° agosto di quest’anno.
Grazie a voi tutti per essere venuti qui. -


Tutti i Rettiliani, soddisfatti di aver messo in pratica un piano apparentemente infallibile, applaudirono fortemente le mani ad Algar per la sua mano ferma.
La Commissione suprema uscì dalla sala della Conferenza per poi avviarsi verso l’uscita dell’edificio.
 

Fine della riunione segreta

Lux, dopo aver spento il registratore, decise di andarsene, ma poi udì un piccolo scricchiolino dal lontano provenire dalle tubature del condotto di areazione, proprio dove egli si trovava; improvvisamente il ragazzo vide un’ombra avvicinarsi ad un incrocio dal lontano per poi mostrarsi a lui ccon due enormi occhi gialli da rettile riflettersi nell’oscurità.
 

Lux VS un rettiliano

La creatura avanzava adagia, adagia, man mano che si avvicinava al ragazzo per incutergli terrore.
Lux tremò:
per la prima volta nella sua vita egli provò una paura enorme,
quasi da non poterla più controllare e in mente sua il ragazzo pensò di non riuscire ad affrontare il suo nemico.
Alcuni raggi di luce provenienti da alcune fessure del condotto di areazione illuminarono la terrificante creatura.
Ella, la quale ruggiva come una belva feroce, si mostrò un rettiliano, il quale cacciò la sua enorme e minacciosa lingua biforcuta e i suoi denti
aguzzi, dicendo poi al ragazzo:

- Ucci, ucci, sento odor di cristianucci!... odor di umano che sento lì, la sua carne invitante la mangio qui!!! -
- Chi diavolo sei tu? - gli chiese Lux, indietreggiando un po’.
- Ora ho capito come gli umani ci spiano sempre: vi nascondete nel condotto di areazione, vero? -
- Non ho paura di te, brutto sgorbio!!! - gli gridò furioso Lux, puntandogli il mini laser
- Pensi che un apparecchio del generi possa fermarmi? - gli chiese il rettiliano, fissando il ragazzo negli occhi con aria minacciosa e feroce.
- Vogliamo scommettere, brutto mostro? - gli chiese Lux, strisciando le gambe per potersi muovere indietro - Ti faccio molto male, dico sul serio!!! -
- Ormai sei sfacciato umano. - disse il rettiliano - Stiamo preparando per voi una grande invasione di sterminio!... Questa volta vinceremo noi… Aspetta, ma tu per caso sei il figlio di Laura??? -
- Vedo che anche tu conosci mia madre! -
- Tua madre ci ha massacrati di botte!!! Era una guerriera eccezionale in tutti i sensi ma sono contento che lei sia morta, hahaha. -
- BRUTTO FIGLIO DI ***!!! - ringhiò dalla rabbia Lux

Il rettiliano però neutralizzò il ragazzo, dandogli un fortissimo pugno allo stomaco e poi, prendendolo per i capelli, quasi con l’intenzione di strapparglieli, gli disse:

- Debole… Pigro… Vulnerabile… Ecco cosa sei. -

Lux gli sputò sul viso, ma l’alieno, infuriato per tale azione del ragazzo, gli diede un pugno in faccia, facendogli uscire un po’ di sangue dal naso.
Poi il rettiliano, prendendolo di nuovo per il ciuffo, gli disse:

- Voi umani siete patetici, selvaggi, deboli… Noi rettiliani, invece, siamo fortissimi, non ce la farai contro di me, pidocchio!!! -

Stanco di subire molti torti, Lux decise di passare all’azione, azionando subito il suo mini laser.


Lux e i rettiliani

Nella sala della Conferenza i rettiliani udirono dai condotti di areazione in alto delle urla strazianti di un loro simile, il quale gridava fortemente dal dolore come se qualcuno lo stesse aggredendo. Le urla furono accompagnate da alcuni fasci luminosi all’interno dei tubi, i quali si espandevano più volte in ogni direzione.
Le urla del rettiliano, all’interno delle condutture, furono talmente atroci che Algar, stringendo le mani, iniziò ad infuriarsi sempre di più.
Improvvisamente ci fu uno scoppio, dal quale caddero le carcasse del rettiliano: 
mani, piedi, gambe, braccia, testa e busto, tutti mutilati da Lux, precipitarono giù come se fossero carne marcia, facendo espandere cosi per tutto il pavimento parecchio sangue.

Lux, uscendo accidentalmente allo scoperto, si aggrappò alle due estremità dello spessore del condotto, ormai distrutto e macchiato di sangue, da parte del nemico ucciso.
Algar, infuriato per ciò, gridò.

- E COSÌ C’È UN UMANO QUI, È??? LA COSA MI FA ANDARE VERAMENTE IN BESTIA!!! -

Lux tentò in tutti i modi di tirarsi su per rifugiarsi nel tubo, ma non ci riuscì, rimanendo appeso in aria come un salame.

- Uccidiamolo!!! - propose il senatore Zabor - Sicuramente questo umano sa troppe cose su di noi!!! -
- Chi ti manda qui, feccia dell’universo? - ringhiò il capo dei rettiliani con i suoi denti aguzzi.
- Non te lo dirò mai e poi mai, viscido, repellente, schifoso rettiliano!!! - gli urlò furioso il ragazzo.
- Hey, ma io ti ho visto da qualche parte. Non sarai mica il figlio di Laura? - gli chiese Algar, puntandogli l’indice.
- SI, SONO IL FIGLIO DI LAURA E VI DICO GI
À DA SUBITO CHE MIA MADRE É STATA UNA GRANDE DONNA E CHE LA SUA SCOMPARSA NON VERRÀ USURPATA!!!
SE VI AZZARDATE A DIRE UNA COSA SU MIA MADRE VI FARÒ FUORI A TUTTI QUANTI, MI AVETE CAPITO? - si infuriò il giovane con aria furiosa di prima e con occhi demoniaci.

Per il coraggio e per la determinazione minacciosa di Lux, i rettiliani lo osservarono con gran stupore:
era da tanto che non si vedeva un umano mettersi contro di loro con tanto coraggio, pur sapendo di avere la peggio, ragion per cui i rettiliani si misero a ridere in coro, proponendo poi una svolta definitiva; Algar infatti disse agli altri:


- Questo umano si trova in una posizione che tutti noi adoriamo per mangiarlo; si trova aggrappato alle due estremità dello spessore del condotto di areazione, ma non ci resterà per molto! DIVORIAMOLO!!! -
- Siiiiiiiiiiiiiiiiiiiiii!!! - gridarono tutti in coro, aprendo poi le loro enormi fauci minacciose.
- Carne fresca, gnam... - disse uno, leccandosi le labbra.


Tutti i rettiliani aprirono le fauci, muovevano la mandibola con i loro denti lunghi e aguzzi, con l’intenzione di divorare il ragazzo.
Lux mosse le gambe, si rafforzò i muscoli per salire su, ma fu tutto inutile; la forza di gravità nei sotterranei della luna terrestre era il doppio di quella terrestre, ragion per cui il ragazzo si sentiva molto pesante.
I rettiliani facevano a turno per prepararsi a divorarlo, spingendosi fra di loro e aprendo e chiudendo continuamente le loro enormi fauci, ma il ragazzo non si diede per vinto e provò ancora una volta a risalire su.
Ad un tratto a Lux gli caddero le lenti a contatto dagli occhi, le quali andarono a finire nella bocca di un rettiliano; costui si toccò la gola, avvertendo poi un soffocamento da parte di oggetti estranei, morendo in seguito dopo un paio di secondi.
Improvvisamente uno di loro, saltando in alto, si aggrappò alle gambe di Lux, facendolo poi cadere violentemente a terra.
Il ragazzo ormai si trovò circondato dai suoi acerrimi nemici, pronti a divorarlo in un secondo.
Lux avvertì una grossa paura dentro di se, talmente orribile da non permettergli di respirare correttamente, avendo cosi dei seri problemi respiratori.

 

Il potere oscuro di Lux

Quando il ragazzo fissò attentamente gli occhi dei suoi nemici, improvvisamente però qualcosa cambiò:

Gli occhi di Lux erano grandi e ovali con l’iride arrossata di sangue e con le sue pupille dilatate; egli sudava sulla fronte e respirava a fatica.

I rettiliani, essendo anche creature sensitive, udirono un qualcosa di oscuro celarsi dall’esterno dell’edificio, un qualcosa di terribile che doveva accadere fra qualche secondo.

I canini di Lux iniziarono a crescere in seguito all’espansione veloce dei suoi capelli, trasformandosi poi nella forma a caschetto, e i rettiliani, accorgendosi del pericolo imminente, iniziarono ad indietreggiare.

Un raggio luminoso, di proporzioni gigantesche, scese dalla superficie della Luna, raggiunse i sotterranei del satellite e colpì il palazzo della Conferenza intergalattica dall’alto verso in baso, dal tetto alla base, provocando enormi e catastrofiche esplosioni in tutto l’edificio.
La scena fu talmente apocalittica che superò di gran lunga l’attentato alle torri gemelle di New York.
 


Il grattacielo della Conferenza Rettiliana, avente 2000 piani, venne carbonizzato dal raggio luminoso potentissimo con una violenza inaudita e apocalittica, dove perirono tutti i rettiliani che risiedevano all'interno:
mobili, scrivanie, muri, stanze, corridoi, vetri e quant'altro furono disintegrati come se fossero stati attaccati da una bomba atomica di proporzioni gigantesche.

Per le strade ci fu un panico, dove tutti gli abitanti di Draconia 2 corsero ovunque, creando così un caos totale e inconcepibile; nessuno riusciva a stare calmo e a ragionare su quanto accaduto.
Vennero 60 vigili del fuoco rettiliani per spegnere il gigantesco incendio, che man mano si stava espandendo per tutta la città e la scena fu veramente apocalittica, con le fiamme altissime, che arrivavano anche fino ai 2000,00 m di altezza.

Dall’enorme alone di fumo e fiamme uscì Lux, fortunatamente scampato dalle fiamme sano e salvo e in più egli aveva con se ancora il cip di registrazione intatto e l’apparecchio dell’invisibilità, ma in quel momento il giovane era ancora visibile da chiunque.
Fortunatamente però i rettiliani, in preda al panico, non si accorsero di lui, il quale barcollò con abiti semi stracciati, ferite superficiali su braccia, guance e gambe.


Luna terrestre

Mentre Lux si avviò adagio, adagio verso l’uscita della città, gli abitanti trovarono in mezzo al gigantesco alone di fumo e fuoco Algar, l’unico superstite dell’edificio esploso, ma costui non riuscì a muoversi, pocihé egli riportava addosso molte ferite, fra le cui anche gravi al petto e agli arti superiori e inferiori.
Il capo di Draconia 2 entrò in coma, ma era ancora vivo, ragion per cui venne trasportato d’urgenza nell’ospedale della città, con la speranza di rianimarlo.
Nessun rettiliano sapeva il motivo della grandissima esplosione dell’edificio.

Lux, una volta raggiunto la superficie lunare, uscì con il braccio destro completamente sanguinante, con dei graffi superficiali al petto e alle gambe, e con i detriti dell’esplosione, sparsi sulla sua pelle.
Il ragazzo inoltre, avvertendo dei dolori muscolari agli arti inferiori e superiori, dondolava a destra e a sinistra, reggendosi a stento in equilibrio, ma venne immediatamente soccorso dall’autista del pullman spaziale, il quale si sbrigò a chiamare i soccorsi.
Lux entrò pure lui in un coma profondo.


Copyright di Bruno Rinaldo (alias LuxKatoUlisse).

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Capitolo 24
*** Missione al cimitero degli eroi e degli scomunicati ***


Capitolo 24
Missione al cimitero degli eroi e degli scomunicati



 

L'incontro terribile con i rettiliani scatenò una reazione talmente forte da indurre a Lux uno shock emotivo.
Il ragazzo non aveva mai avuto fino in quel momento un incontro ravvicinato con il popolo alieno più pericoloso dell'universo e vedere la morte con gli occhi lo fece perdere i sensi, cadendo cosi in coma.
Il ragazzo, ignorando ciò che gli stesse accadendo intorno, camminò adagio, adagio in un tunnel oscuro dove da lontano vide una luce di forte intensità ma non accecante; strada facendo egli sentì una voce pronunciare ad eco il suo nome:

- Lux... Lux... Lux... Lux... - ripetette la voce maschile misteriosa.

Lux era incosciente, per un attimo gli sembrò di aver dimenticato la missione sulla luna, i suoi amici e la sua vita terrena; l'unica cosa che sembrò incuriosirlo era solo quella luce abbagliante che lo stava chiamando con un tono di voce potente.
Una volta raggiunta la luce, improvvisamente la zona circostante mutò, catapultando Lux in un vortice celeste senza gravità e senza alcuna legge fisica razionale.


 

Lux roteò più volte all'interno del vortice di luce, senza fermarsi e senza avere il tempo di ragionare con calma, fino a quando tale luce esplose violentemente, buttando il ragazzo in una zona oscura senza terra e senza soffitto; egli stava sospeso nel vuoto.
 

 

Lux, improvvisamente, vide alcune immagini scrutarsi dall'oscurità con lentezza fino ad essere focalizzate; il ragazzo vide alcune foto giganti della sua vita terrena, dalla sua infanzia fino alla sua adolescenza.
Egli si commosse vedendo davanti a se la foto di lui da piccolo in braccio a sua madre, per non parlare poi del suo primo compleanno e si commosse a tal punto da provare dentro di se una forte emozione, un calore affettivo che lo avvolse per tutto il corpo.
Lux sentì amore in quel momento, un amore che mai aveva provato fino ad allora; il ragazzo si sentiva amato come non mai, entrando cosi a far parte all'interno di un cosmo universale di tutte le cose esistenti.
Non avevano alcuna importanza gli errori commessi in passato o l'odio provato nei confronti di alcune persone; chiunque si fosse trovato lì, avrebbe sentito intorno a se un calore unico e indescrivibile di amore assoluto.

- Allora questo è Dio?!! - si chiese in mente sua Lux.

Altre foto si mostrarono a lui in sequenza cronologica:

  • il momento della sua prima parola;
  • la prima volta che smise di gattonare per imparare a camminare;
  • il suo rapporto profondo con Michelle (all'epoca la sua babysitter);
  • il suo primo giorno di scuola elementare;
  • la sua prima bicicletta a due ruote;
  • le sue esperienze vissute alle medie;
  • la sua prima ragazza del liceo;
  • il caloroso affetto della sua famiglia;
  • l'arrivo nel futuro;
  • incontro con Lady Earth e con Cramsh;
  • incontro con i suoi più cari amici: Michelle, Alex e John;
  • le prime missioni di serie A intraprese con i suoi amici;
  • il torneo robotico;
  • i suoi sentimenti nei confronti di Michelle.
​Improvvisamente Lux avvertì una voce femminile, dirgli:

- La gente ha bisogno di te, Lux! -, a seguire poi lo scorrere di altre immagini che mostravano i volti dei bambini, degli adulti e dei più bisognosi;
tutti sembravano implorare aiuto al ragazzo.
Egli ebbe il bisogno assoluto di aiutare tutte quelle persone indifese e pensò immediatamente ai rettiliani, un popolo alieno da annientare assolutamente; fu allora che il ragazzo divenne molto motivato a portare al termine tale missione.


Ospedale Moon center

L'autista del pullman spaziale portò Lux all'ospedale della luna terrestre chiamato "Moon center" e, una volta arrivati lì, i medici (robot e alieni) presero il corpo di Lux e lo trasportarono d’urgenza in sala operatoria, con la speranza di rianimarlo.
 


Nell’ospedale c’era un paziente di vecchia conoscenza, l’autista di una navicella spaziale, schiantatasi su Titano lo scorso 1° marzo dello stesso anno a causa di un incidente.
L’autista si svegliò dal coma il 5 marzo e quando vide Lux sul lettino di trasporto, lo riconobbe subito e decise di inseguire i medici per sapere da loro che cosa gli fosse accaduto.

Nel frattempo Lady Earth venne informata un’ora dopo dell’accaduto tramite l’autista del pullman spaziale, il quale le portò però il cip di registrazione.
Prima di ascoltare il cip, la donna, con un permesso speciale, corse immediatamente all'ospedale per sapere le condizioni critiche di Lux. 
Il ragazzo era fuori pericolo di vita grazie all'intervento dei medici, anche se era ancora in coma farmacologico e la presidentessa, sentendosi in colpa, decise di rimanere un po' insieme a lui;
la dirigenza della Casa Bianca venne gestita da un suo sostituto fidato.
Durante la convalescenza del ragazzo, la donna ascoltò la conversazione della conferenza rettiliana e ne rimase sconvolta.
Lady Earth, accarezzando dolcemente la fronte di Lux, lo fissò con gli occhi di una madre affettuosa e dispiaciuta gli disse:

- Forse ho sbagliato a mandarti in quella missione pericolosa. Hai fatto un ottimo lavoro ma hai rischiato la tua vita per la salvezza di tutti noi.
Mi sento terribilmente in colpa per ciò che ti è accaduto, spero solo che tu mi possa perdonare.
Ti voglio tanto bene come un figlio, Lux. -

La presidentessa era molto affezionata al ragazzo e vederlo in coma le spezzò il cuore.


20 aprile 3005

Passarono sei giorni e Lux finalmente si risvegliò dal coma, ma al suo risveglio egli si accorse di non vedere più nulla, avvertendo però un qualcosa di soffice intorno alle sue palpebre.
Con lui gli stavano accanto Alex, John e Michelle, la quale tranquillizzò l'amico dicendogli:

- Non ti preoccupare caro, non sei diventato cieco. Per ordine di Lady Earth ti hanno messo una benda sugli occhi, in modo tale da non far del male a nessuno a causa del tuo maleficio oculare.
Tu hai perso le lenti a contatto e rimarrai con la benda fin quando che ti cercheranno delle nuovi lenti. -
- In quest’epoca li fanno ancora le lenti a contatto? - le chiese Lux
- No! Grazie alla sofisticata tecnologia dei laser, la miopia e altre patologie della vista vengono eliminate subito! Comunque un addetto di Lady Earth è andato nel 21° secolo per comprarti le lenti. -
- Ottimo! - esclamò Lux - Vorrà dire che aspetterò. -
- Comunque sono contento che tu stai bene, amico mio. - disse John con aria felice
- Anche noi siamo contenti di rivederti. - risposero in coro Alex e Michelle.
- Vi ringrazio, ragazzi. Comunque qui la situazione è terribile: i rettiliani hanno deciso di attaccarci in massa. - disse preoccupato l'amico.
- Lo sappiamo. - rispose la ragazza - Lady Earth ci ha raccontato tutto, dopo aver ascoltato la registrazione della Conferenza che hai fatto. -
- Il palazzo della Conferenza Rettiliana però non esiste più. - disse lui - Grazie al mio maleficio oculare l’ho distrutto. -
- Si, ma purtroppo la Commissione suprema non era nell’edificio quando ciò è successo. - gli fece presente Michelle - Il loro decreto è stato lo stesso approvato e il 1° agosto di quest’anno dovremo subire il loro attacco!!! -
- Oh, dannazione! - ringhiò Lux - Quindi la scomparsa dell’edificio della Conferenza Rettiliana non è servito a niente!!! Però è servito per uccidere i rettiliani che mi hanno sgamato. -
- Sei riuscito a sopravvivere anche questa volta, fratello. - gli disse stupito John - Hai veramente dalla tua parte una fortuna sfacciata. -
- Sei stato molto coraggioso Lux. - gli disse Alex - Hai svolto il più grande rischioso spionaggio della storia!!! Posso chiamarti da ora in poi “Agente 007”? -
- Voi pensate che tutto questo sia un gioco, ragazzi? - chiese Lux loro con un'aria irritata.
- No... - risposero mortificati i loro amici.

 

La brutale sensazione di Lux riguardo ai rettiliani

Lux, dopo aver fatto un respiro profondo, disse ai ragazzi.

- Affrontarli è come entrare in un'altra dimensione, lontana anni luce dalla nostra: 
non avete alcun tipo di certezza, se ce la farete a sopravvivere oppure no e credetemi se vi dicessi che la sensazione che si prova è a dir poco bruttissima... -
- Orrenda? - gli chiese John interrompendolo.
- Peggio! - esclamò Lux - Non riesco a trovare un aggettivo adatto a descrivervi ciò che ho provato nel vederli con i miei occhi.
Voi non potete immaginare che cosa vuol dire essere a un passo dalla morte; si pensa immediatamente a un NON domani, ponendosi di continuo la domanda "c'è vita dopo la morte?". 
Sono stato in coma in questi giorni ma non ho capito bene se ho avuto un'esperienza di premorte, dato che anche io ho visto il tunnel di luce, ma una cosa è certa:
i rettiliani sono sanguinari, peggio dei nazisti.
Ciò che hanno fatto i seguaci leccapiedi di Hitler non sono niente a confronto di ciò che è capace il popolo alieno più pericoloso dell'universo.
I rettiliani non hanno nulla di umano, sono solo delle macchine sanguinarie create per distruggere e annientare qualsiasi forma di vita in tutto il creato.
Ormai per loro, uccidere è diventata una filosofia di vita, il loro fottuto pane quotidiano. - 

Il ragazzo, mentre raccontava ai suoi amici le sue orrende sensazioni nei confronti dei rettiliani, strinse i pugni dalla rabbia.

 


- Nessuna creatura... - continuò Lux - ... Ripeto, nessuna creatura dello spazio può essere capace di superare i rettiliani in malignità. 
Loro sono la reincarnazione del male assoluto, gli anticristi per eccellenza. 
Algar, il loro capo, è il più dispotico del suo popolo.
Io... grr... io mi domando come ... è possibile che esistano ... delle creature cosi ciniche, con senza nemmeno un briciolo microscopico di compassione? 
Loro... dovrebbero essere dei morti viventi, degli zombi! 
Ne ho viste di persone cattive nella mia vita:
mafiosi, nazisti, freddi calcolatori, serial killer che uccidono a sangue freddo ma... i rettiliani sono a dir poco dei mostri! -
- Il male nel male. - aggiunse Michelle riferendosi ai rettiliani.
- Già... - sospirò Lux -... Cambiando discorso, che giorno è oggi? -

Domenica, 20 aprile, sempre del 3005. - rispose Michelle.
- Sono stato in coma per ben sei giorni, woh, che record!>> disse con sarcasmo il ragazzo - Ci sono novità su Human Nation? -
- Niente d’importante, Lux! - gli rispose Alex - Sempre le solite notizie. Comunque su Marte, la Caverna dell’emozioni è stata chiusa al pubblico, in attesa di indagini sulla morte di quell’uomo di un mese fa. Si dice che sia stato un rettiliano ad ucciderlo. -
- Perché prendersela con un uomo qualunque? - si chiese Lux.

Ad un tratto nella stanza arrivò un paziente che Alex e John lo riconobbero subito:
il paziente era l’autista della navicella spaziale, che il 1° marzo fu ferito gravemente alla tempia in seguito ad un incidente.

L’autista era alto 1,78 m e aveva i capelli neri, corti e lisci, portava degli occhiali da sole come fattore estetico, aveva un naso appuntito, gli occhi marroni, e indossava un pigiama d’ospedale.
L’autista, stringendo le mani a Lux, gli disse:

- Ciao, tu e i tuoi amici dovete essere quelle persone che quel 1° marzo scorso mi avete salvato, vero? -
- Lei chi è, mi scusi? - gli chiese Lux, dato che non poteva vedere con la benda sugli occhi.
- Lux, lui è l’autista che dopo la tua vittoria del torneo robotico lo abbiamo soccorso, non ti ricordi? -
- Ah, si è vero! - disse il ragazzo, ricordandosi dell’episodio - Come sta, signore? -
- Benissimo! Domani mi dimetteranno dall’ospedale. Grazie ancora per avermi salvato la vita, ragazzi. -
- Di niente. - rispose lui felicemente - Sono molto contento che lei sia ritornato fra noi. -
- Grazie. - disse l’autista - Ora devo andare. -
- Ok, ciao. - risposero tutti in coro.

Michelle, Alex e John stettero accanto a Lux per tutta la giornata; in serata il ragazzo ebbe le lenti a contatto da un addetto di Lady Earth.
Lux fu dimesso dall’ospedale il 25 aprile e i giorni passarono.
Lux e i suoi amici affrontarono sempre missioni di serie A, riuscendo sempre a tornare alla base sani e salvi.
 

Mercoledì, 21 maggio 3005: accademia

Quella mattina Lux, Michelle, Alex e John furono convocati dal Prof. Algokitmo per svolgere un'importantissima missione di ritrovamento.
Una volta arrivati all’accademia, i ragazzi furono convocati nello studio del Prof. Algokitmo al 7° piano, dove l’androide spiegò ai ragazzi il motivo di tale riunione, dicendo loro:

- Cari ragazzi, vi ho convocati tutti qui oggi per chiedervi di svolgere una missione non di serie A, ma di serie B. -
Ah, bene. - disse entusiasta Alex - Finalmente, dopo tanto tempo, una missione facile. -
- La missione in questione… - spiegò l’androide - …non si tratta di un combattimento, ma di un ritrovamento di una cosa molto particolare, perciò vi armerete di pala e piccone. -
- Pala e piccone??? - si chiese stupita Michelle - E che razza di missione dovremo svolgere? -
- Semplice. - disse Algokitmo - Dovrete semplicemente profanare una tomba. -
- CHE COSA??? - gridarono stupiti tutti in coro.
- CHE SCHIFO!!! - disse Michelle con aria disgustata - Dovremo aprire la bara di un defunto, che orrore!!! -
- Ragazzi… - disse John con aria disgustata pure lui - ... immaginate se dovessimo aprire la bara di una persona deceduta da poco; il suo corpo sicuramente sarebbe in fase di putrefazione:
vermi, protozoi, organismi putridi e puzzolenti, blàh, che schifo veramente!!! -

- Anche se sono un appassionato di insetti di ogni tipo, mi fa lo stesso orrore profanare una tomba. - disse Alex
- Dovremo armarci anche di maschere antigas per aprire la bara. - intervenne Lux
- Ragazzi, ma che state dicendo? - chiese loro Algokitmo.
- Professore, perché dovremo profanare un defunto? - gli chiese Michelle
- In primo luogo… - disse Algokitmo - … il defunto in questione è deceduto da 600 anni e in secondo luogo si tratta di un monaco buddista. -
- Di un monaco??? - chiesero stupiti tutti in coro.
- Si! - affermò l’androide - Dovete ritornare su Venere, nel cimitero di Syon Suette (la capitale del pianeta). -
- Qual è lo scopo della missione? - gli chiese Lux
- Scovare una chiave molto particolare. - rispose l'androide - La chiave in questione fu ingoiata dal monaco prima di morire; tale chiave ci servirà per quando andrete a prendere una cosa per noi: “Il libro della Provvidenza”. -
- Aspetti un attimo! - intervenne Michelle, ricordandosi qualcosa - ”Il libro della Provvidenza”? Il monaco buddista defunto non sarà mica: “Shida Yagami”. -
 

Shida Yagami

- Esatto, proprio lui: Shida Yagami! - esclamò Algokitmo.
- Scusi prof, ma se stiamo parlando di un monaco buddista, perché costui avrebbe scritto un libro sulla Provvidenza? Si riferiva per caso alla provvidenza divina del Cristianesimo? - gli chiese Lux
- Ma “Provvidenza” questa volta non è intesa come "Provvidenza divina"… - rispose Algokitmo - Il libro raccoglie non solo profezie future ma anche provvedimenti per evitare alcune catastrofi che incomberanno su di noi. -
- Ma se il libro è stato pubblicato, perché dovremo prendere la chiave per ciò? Non capisco. - gli domandò Lux.
- Otto anni più tardi, nel 2410,… - raccontò l’androide - ... nel corso dei mesi molte profezie del monaco si avverarono e la gente dell’epoca decise di comprare il libro per evitare catastrofi irreparabili.
Ma l’imperatore del Giappone non approvò un simile comportamento e minacciò il monaco, ordinandogli di bruciare le copie del libro e di abiurare tutto.
Un giorno però il monaco ebbe un'altra visione, ma questa era la più terribile di tutte e così mise in guarda l’imperatore a non fidarsi di alcuni dei suoi collaboratori.

L’imperatore, però, infastidito della sua presenza, lo esiliò a vita, ma il giorno dopo venne rinvenuto il suo cadavere:
l’imperatore fu trovato nella sua camera da letto con gli arti amputati e il torace squartato in mille pezzi.

Gli assassini erano stati dei rettiliani, sotto le sembianze dei collaboratori fidati dell’imperatore. -
- Bene! - intervenne Lux - Così la gente si ricredette sul monaco e lo fecero ritornare nel suo luogo natale, vero? -
- Assolutamente no! - rispose Algokitmo - Al contrario:
tra il popolo governò paura e superstizione, e così gli abitanti decisero di bruciare tutte le copie del “libro della Provvidenza”, ma fortunatamente non riuscirono ad annientare l’originale.

Il libro originale infatti lo aveva preso proprio il monaco, il quale lo nascose in un luogo dove nessuno poteva andarlo a vedere. Il libro però ha un lucchetto che può essere aperto solo con la chiave che si trova nella tomba del monaco.
Per questo voi quattro dovete assolutamente recuperare quella chiave. -
- Perché è così importante per voi questo libro? Cosa centra con quest’epoca? - gli chiese Lux
- Da quando Lady Earth quella volta ha ascoltato tutta la conversazione dell’ultima Conferenza dei rettiliani, decise di prendere provvedimenti molto seri, perciò il libro della provvidenza può darci una grossa mano a sconfiggere il popolo più pericoloso dell'universo. -
- Quante profezie ci sono nel libro? - gli chiese Alex
- Ci sono ben 2000 profezie, le quali partono dal 2402 fino al 3008, l’ipotetica futura fine del mondo e dell’universo. - disse Algokitmo.

Per tale risposta dell’androide, i ragazzi rimasero a bocca aperta, con il cuore che li batteva a mille. 
Nel 3008 il mondo e l’universo finirebbero per sempre per cause sconosciute e questa volta sembrò che solo il libro della Provvidenza potesse aggiustare la situazione.


- Ora andate! - disse il prof. Algokitmo - Ah, e se qualcuno al cimitero vi dovesse chiedere che cosa state facendo, voi rispondete semplicemente che state lavorando per noi (Per l’accademia del Cigno fedele)… Vi dò l’autorizzazione scritta. -
- Ok! - risposero in coro tutti.
 

Sala delle armi

Dopo che il prof. Algokitmo diede ai ragazzi l’autorizzazione scritta, con la firma di Lady Earth, i ragazzi si avviarono verso la sala delle armi e si armarono di pala e piccone.
 

Viaggio verso Venere

Quando i ragazzi scesero dall’accademia, per avviarsi al bus stop, l’autista del pullman, osservando i ragazzi conciati in quel modo, rise a crepa pelle.

Ci sarebbe da dire che durante le missioni di serie A, Lux fece conoscenza con il pilota del pullman spaziale, di nome Steve Wilterman, uomo di 30 anni, divorziato e avente un figlio adolescente.
I due si conobbero quando il ragazzo si stava dirigendo per la seconda volta verso la luna terrestre; mentre Lux era preoccupato di affrontare di nuovo i rettiliani, l'autista cercò di consolarlo e i due, tra una parola e un'altra, diventarono amici.
Steve si definì un cattivo padre dato che, a causa del divorzio voluto da sua moglie, non riuscì ad avere la possibilità di vedere nascere suo figlio e ne tanto meno di vederlo crescere; Lux gli promise di aiutarlo.

Steve disse ai ragazzi con un sorriso:


- Hahaha, che buffi che siete, haha! Ma cosa dovete fare, una caccia al tesoro? Hahaha!!! -
- Ci prendi in giro? - gli chiese John con aria stupita, ironica e arrabbiata.
- Ecco noi… - intervenne Lux, grattandosi il capo - Dobbiamo ecco… profanare una tomba. -

Da questa risposta del ragazzo Steve rise ancora di più, con un vocione che si udiva anche dal lontano.
Un po’ rimasti male, i ragazzi, con aria imbarazzata, salirono sul pullman spaziale, partendo alla volta del pianeta Venere.
Durante il viaggio l’autista si scusò con loro dicendo:

- Perdonatemi ragazzi se prima ho riso di voi. Appena vi ho visti conciati così mi è subito venuta voglia di ridere. Scusatemi, non è colpa mia. -
- Accettiamo le tue scuse, amico. - rispose John - Sai dove ci devi portare? -
- Ma certo. - disse Steve - Al cimitero di Syon Suette, su Venere.
Mi hanno già informato tutto dall’accademia. 
Comunque il cimitero che vi condurrò è uno dei luoghi famosi di Human Nation, dove riposano in pace non solo i miti della storia dell’umanità, ma anche gli scomunicati, le persone antagoniste dei tempi andati. -

- Per caso lei conosce una certa Laura Black? - gli chiese Lux, supponendo di trovare la tomba di sua madre lì, dato che in vita lei era considerata una grande guerriera.
- Certo che la conosco! - disse Steve - Anche lei si trova in quel cimitero se non sbaglio. -

Sentendo la risposta dell’autista, Lux si sentì il cuore in gola, emozionato di ritornare nel luogo dove era sepolta sua madre.
Steve disse poi ai ragazzi:

- Oggi è 21 maggio e sui pianeti di Human Nation sta arrivando la stagione estiva, per fortuna, evvai! Comunque il cimitero degli eroi e degli scomunicati su Syon Suette non è l’unico, lo sapete?
Tipi di questi luoghi ce ne sono tanti, sparsi su Human Nation. -
- Per caso nei cimiteri di questi tipi, nell’angolo degli scomunicati, ci sono anche i rettiliani? - gli chiese Lux.


Il mistero dell'autista

Per tale risposta del ragazzo, Steve fermò bruscamente il pullman con aria meravigliata e spaventata, avanzò poi verso il ragazzo come una belva feroce verso la sua preda, lo fissò negli occhi e gli chiese, tremando la testa dalla paura:

- … Dimmi una cosa, ragazzo: perché ti sono venuti in mente i rettiliani? -

Lux fissò l’autista negli occhi con gran timore e meraviglia, indietreggiò un po’ con la testa e poi rispose a Steve balbettando:

- … Semplice: lei ci ha detto che nel cimitero ci sono anche gli scomunicati… e… e… e.. io ho subito pensato ai rettiliani, tutto qui! -

Alex, Michelle e John si stupirono del comportamento irrazionale dell’autista nei confronti di Lux, assistendo alla scena con occhi spalancati dalla meraviglia.
Steve, dopo aver ascoltato la risposta del ragazzo, si tranquillizzò un po’, alzò la testa e poi, guardando Lux dall’alto, gli disse:

- Ah… Capisco! Beh, ti rispondo che i rettiliani non sono sepolti nei nostri cimiteri e c’è anche una ragione più che valida:
se seppellissimo qui i loro cadaveri, i loro famigliari rettiliani verrebbero su Human Nation e non perderebbero l’occasione di annientarci. Per questo noi non seppelliamo i rettiliani. -
- Ok, ho capito. - disse il ragazzo, dopo aver fatto un respiro profondo.

Steve fece ripartire il Pullman e il viaggio continuò.

- Sei stato grande Lux, dico sul serio. - gli disse Michelle, riscaldandogli le mani con le sue.
- Questo autista è veramente uno spostato! - annotò sottovoce John - Ragazzi, avete visto come fissava negli occhi Lux? Io, al posto suo, me la sarei fatta addosso, belli. -
- Non è stato un comportamento razionale il suo. - disse sottovoce Alex, riferendosi all’autista.
- Stava terrorizzando Lux. - disse con premura Michelle - Ragazzi, questo autista aveva proprio gli occhi rossi di rabbia. È stato terribile!!! -
- Pensate che lui ne sappia qualcosa sui rettiliani? - suppose Lux
- Da come ti fissava negli occhi sembrava proprio di si. - disse Michelle, guardando con premura Lux.
- Non mi piace questa storia, ragazzi! - esclamò John - Qui c’è qualcuno che ne sa più di noi e che fa il doppio gioco, voi non trovate? -
- Però non credo che l’autista centri con i rettiliani. - disse Alex - Ragazzi, ma lo avete visto? Un cittadino medio come lui che trasporta quasi tutta la giornata un pullman spaziale non possa avere qualche contatti con i nostri nemici. -
- Io non ci metterei la mano sul fuoco, se fossi in te. - disse Lux - A volte le apparenze ingannano! Da come l’autista mi guardava sembrava veramente che sapesse qualcosa sull’argomento e se fosse così allora quale sarebbe il suo segreto? -
- Hey, aspetta un attimo! - disse Michelle preoccupata nei confronti di Lux - Non è che quelle due volte che Steve ti ha accompagnato sulla Luna terrestre lui ha avvertito i rettiliani che tu avresti invaso il loro territorio mentre tu eri nella conferenza? -
- Se fosse così allora sarebbe terribile ciò! - ipotizzò con terrore Lux - Però non possiamo porre delle accuse senza neanche un fondamento valido e dimostrativo. Dobbiamo armarci di prove per giudicarlo. -
- E sentiamo: come faremo a fare ciò? - gli domandò John
- Semplice: con uno spionaggio speciale. - rispose Lux
- D'accordo! - risposero tutti in coro.
 

Venere

Dopo 8 minuti di viaggio il pullman spaziale atterrò su Syon Suette (Venere) e i ragazzi, scendendo con la pala e il piccone, si avviarono verso il cimitero della città.

La città, nonostante fosse la capitale del pianeta, si presentava con i soliti grattacieli futuristici, alti 900,00 m, tubi di vetro nel cielo di ogni tipo, il via vai di gente all’interno dei veicoli volanti e quant'altro, ma tale città era stata fondata in mezzo ad una campagna, con colline in lontananza e praterie verdissime; per tale ragione Syon Suette era anche chiamata:

Little Switzerland” = la piccola Svizzera.

Dal lontano si poteva osservare il vulcano Venus Olympus, dove 3 mesi prima i ragazzi riuscirono a estinguere l’eruzione e il cielo era un po’ nuvoloso.

A Syon Suette gli abitanti erano molto cordiali sia con tutti e sia fra di loro, accoglievano chiunque nella loro città e ogni sera organizzavano sempre feste ludiche per attirare più turisti.

 

Cimitero di Syon Suette

Dopo 15 minuti di cammino, i ragazzi arrivarono finalmente al cimitero di Syon Suette, varcando un grosso portone metallico a sbarre con gli spigoli sull’estremità verticale superiore.
 


Camminando i ragazzi si trovarono in mezzo ad una leggera nebbia, ma lo stesso riuscirono a vedere il sentiero che li condusse poi a due strade:

  • la strada di destra: conduceva al cimitero degli eroi; 
  • la strada di sinistra. conduceva al cimitero degli scomunicati, il luogo in cui era sepolto Shida Yagami.

Prendendo la strada a sinistra, Lux lesse su alcune lapidi i nomi di alcuni defunti antagonisti della storia come:

Marxuell Rotterdam Butterfly (il padre di Lady Earth)

  • Nato: 13 gennaio 2937
  • Morto: 9 novembre 2998
Ernesto De la Vie (il padre della sign. Jambuliòn De la Vie).
  • Nato: 16 dicembre 2830
  • Morto: 1° ottobre 2875

In cima ad una piccola collina i ragazzi videro una grossa cripta a forma di una casa a tetti spioventi, in stile giapponese del 18° secolo.

- Ecco la tomba di Shida Yagami!!! - disse Michelle, indicandola con l’indice destro.


Tomba di Shida Yagami

Una volta arrivati lì, i ragazzi aprirono la porta e videro davanti a loro, all’interno della cripta, la lapide di Shida:
semi ellittica verticalmente e fatta in marmo duro.
Sulla sua lapide c’erano scritte le seguenti parole:

Shida Yagami

  • Nato: 1° novembre 2350
  • Morto: 31 ottobre 2410

In questa lapide riposa un monaco buddista storico che ha macchiato la storia dell’umanità, ingannando la gente con le sue psicopatiche visioni da anziano decrepito.
Costui ha portato malefici altrui, approfittando dell’ingenuità delle persone, e per tale motivo è stato sepolto nella sezione dei discriminati. Nessun onore avvenga a quest’uomo infame.
 


- Bugiardi, è tutto falso!- borbottò John arrabbiato, dopo aver letto la lapide di Shida - Shida Yagami veramente aveva le visioni dal futuro, altrimenti come avrebbe fatto a prevedere la tragica morte del suo imperatore? -
- Siamo nel 3005 e ancora oggi la gente è convinta che Shida Yagami fosse stato un impostore. - disse Lux
- Hey, ragazzi, non ci perdiamo in chiacchiere inutili e sbrighiamoci a profanare questa tomba. - disse Michelle prendendo, anche se non volentieri, la pala e il martello.
- Sempre ammesso se non manchiamo di rispetto al defunto. - fece notare Lux.
- Assolutamente no! - confermò la ragazza - lo stiamo facendo per la salvezza del nostro popolo, sennò non saremmo qui, giusto? -
- Giusto! - urlarono in coro i ragazzi.


Detto ciò i ragazzi scavarono a terra con la pala, unendo tutte le loro forze in una, ma non sapevano che la bara era sepolta a molti metri sotto terra.
Passarono ben 30 minuti e ancora i ragazzi stavano scavando per scovare la bara: essi avevano scavato per più di 10,00 m.

- Hey ho, hey ho, andiamo a lavorar! - canticchiò John con ironia con un piccone in mano.
- E stai zitto, idiota! - lo riprese Michelle con la fronte sporca di terreno.
- Ragazzi, questa è la missione più assurda che abbiamo mai fatto! - intervenne Alex.
- Meno chiacchierare e più scavare, prego! - gli rimproverò la ragazza.

 

Ritrovamento della bara

Ad un tratto qualcosa toccò la pala di Lux, il quale avvertì un qualcosa di duro sotto ai suoi piedi.
Convinti che la cosa dura fosse la bara del monaco, i ragazzi scavarono più velocemente per recuperare l’oggetto e alla fine riuscirono a rinvenire la bara marrone tirandola poi fuori con una fune, materializzata da Lux grazie ad una delle opzioni scelte nel cip all’interno del suo cervello.
Una volta tirata fuori la bara, i ragazzi ruppero il catenaccio con i picconi e poi, prima di aprirla, John chiese ai ragazzi con aria disgustata e intimorita:

- Ragazzi… Siete pronti ad aprire questa bara? -
- … Dai John, non è il momento di porci delle domande, apriamola e basta, ok. - disse Michelle con aria nervosa e ansiosa, disgustata dal pensiero di profanare la tomba di un defunto.
Ragazzi… - disse Alex - Secondo voi cosa troveremo qui dentro, oltre al cadavere scheletrico del defunto? -
- Il cadavere scheletrico, no? - gli rispose Lux - Alex, costui è morto 600 anni fa, i vermi non possono vivere così al lungo… Però potremo trovare dei ragni. -
- DEI RAGNI??? - gridarono in coro spaventati i ragazzi.
- Si, ma piccoli ragni, dei ragnetti innocui, non pelosi, insomma ragni magrolini… - disse Lux, rivolgendosi poi ad Alex - E poi tu, Alex,… - gli chiese - Non mi avevi detto che hai una passione innata per gli insetti? -
- Non sono gli insetti che mi spaventano, o mi disgustano... - rispose l'amico - ... è proprio l’idea di profanare una tomba che non mi entusiasta!!! -
- Ahhh, ma quanto la fate lunga, ragazzi! - disse Lux
- Hey, fratello… - gli disse John - ... prova a profanare la tomba di una persona deceduta da tre settimane, vedrai come ti divertirai a vedere il suo corpo in putrefazione, con i vermi cilindrici che gli escono dal naso, dagli occhi, dalle orecchie, dalla bocca, o dal corpo. Per non parlare poi della puzza. -
- In 600 anni sarebbe possibile, secondo voi, trovare uno spettacolo del genere?!! - chiese Lux.

- Ok, mi hai convinta Lux, apriamo immediatamente questa maledetta bara! - gridò Michelle, aprendo da sola improvvisamente la bara del monaco.

Una volta aperta immediatamente Michelle fece un salto dallo spavento e abbracciò Lux tremando nervosamente; al ragazzo piacque tantissimo il contatto fisico dell'amica.

- Mmm, mi piacciono i tuoi abbracci, Michelle. - le disse Lux con un sorriso - Dovremmo profanare le tombe tutti i giorni, sai? -

Michelle si distaccò subito dall'amico, non gradendo la sua battuta ironica.


Shida Yagami si presentava scheletrico e con addosso la sua tunica di monaco buddista di quando era in vita.
Lux, facendo venire verso di se la testa scheletrica del monaco, sostenuta dalla colonna vertebrale, disse agli altri:

- La chiave è conficcata sul palato; dobbiamo estrarla. -
- Lascio a te gli onori di casa, fratello. - lo invitò John con sarcasmo.
- Fifoni. - disse il ragazzo fra se e se.


Con un po' di pazienza e di forza, Lux estrasse la chiave dal palato scheletrico di Shida: una chiave di oro massiccio.
I ragazzi chiusero il cofano della bara, la seppellirono sotto terra e sistemarono il terreno com’era prima che arrivassero.
Dopo di che Lux si lavò molto bene le mani sotto una fontana del cimitero e poi si avviò con gli amici verso l’uscita.
 

Una strana sensazione

Improvvisamente però Lux avvertì un formicolio da dietro le spalle ed ebbe una visione molto particolare:
nella visione egli vide il volto di sua madre Laura su una fotografia e un'immagine di seppellimento di una bara, proprio nel cimitero di Syon Suette, nella sezione degli eroi.
Ansioso per tale scoperta, Lux corse indietro, lasciando i suoi amici meravigliati e a bocca aperta.
Il ragazzo, avviandosi nella sezione degli eroi, cercò la tomba di sua madre Laura, trovandola fra molte lapidi che intravide nel sentiero, come quelle di:

Anastasia Luxury White (La mamma di Michelle)

  • Nata: 8 giugno 2968

  • ​​Morta: 15 febbraio 2999

Sheila Trex Jolei (un personaggio che apparirà nel prossimo libro di questa storia)

  • Nata: 2 settembre 2964

  • Morta: 5 agosto 2995

Simon Luxury White (Il fratellino di Michelle)

  • Nato: 15 febbraio 2999

  • Morto: 6 settembre 3004

Finalmente Lux trovò la tomba di sua madre:

Laura De Luca Black

  • Nata: 6 aprile 2971

  • Morta: 14 aprile 3002

Qui giace una fortissima guerriera di Human Nation e splendida mamma, deceduta per cause sconosciute, durante una sua pericolosissima missione di serie A. Le danno il triste saluto il marito Alessandro, il cognato Albert, i famigliari e il suo bambino Lux. Che gli angeli accompagnino in cielo questa graziosa creatura.

I ragazzi arrivarono di corsa dove c’era Lux e Michelle gli chiese:

- Ma che diavolo ti è preso? -
- C’è qualcosa di strano! - esclamò Lux - Questa è la tomba di mia madre, ma c’è qualcosa di strano… Devo profanarla. -
- COSA??? MA SEI IMPAZZITO??? - gli gridò preoccupata Michelle
- Ti arresteranno per vandalismo per questo, lo sai? - gli disse Alex
- Ragazzi, ho un bisogno pazzesco di aprire la tomba di mia madre. - disse Lux - Avverto un qualcosa di strano, come se fosse stato tutto un blef. -
- Ma che stai dicendo Lux, sei impazzito??? - gli gridò Michelle.
- La testa non ti sta aiutando in questo momento, fratello. - gli disse John con aria meravigliata.
- Ragazzi, io lo faccio e non provate a fermarmi perché sono molto determinato!!! - disse lui, prendendo poi la pala e iniziando così a scavare sotto terra velocemente.


L'orribile scoperta

I ragazzi rimasero stupiti dallo strano comportamento di Lux, chiedendosi il motivo di tale azione.
Il ragazzo poi estrasse da terra la bara con una grandissima forza delle sue braccia e quando la aprì trovò una cosa sconcertante:
nella bara non c’era niente, nemmeno i resti di sua madre.

Michelle, Alex e John rimasero stupiti da tale scoperta, ma Lux era più stupito di loro, chiedendosi che fine avessero fatto le spoglie di sua madre.
Mettendosi le mani in testa il ragazzo se ne scappò con aria spaventata e sorpresa, e Michelle lo inseguì di corsa;
Alex e John nel frattempo rimisero al proprio posto la bara.

Michelle inseguì di corsa Lux per tutta la città di Syon Suette, ma poi ad un certo punto lo perse di vista.
Così, chiamando a rapporto i suoi amici, la ragazza visitò tutta la capitale per scovare l'amico, ma non ci riuscì; nessuno sapeva dove fosse il ragazzo.
Dopo due ore di ricerca i ragazzi, uscendo dalla città, si avviarono verso la campagna e, su una piccola collina, videro finalmente Lux, seduto su una pietra.
Egli era molto triste, seduto su una pietra con il volto calato giù e nascosto dalle sue ginocchia, e piangeva con il volto nascosto.
Michelle, con molta premura, venne verso di lui, gli accarezzò leggermente il capo, si sedette accanto a lui, gli mise la sua mano destra sulla spalla destra del ragazzo e poi gli disse con premura:

- Dai Lux, non piangere. -
- … Perché?... - si chiese il ragazzo, singhiozzando dalle lacrime - … non… non c’è più!... il corpo di mia madre non c’è più…  -
- Non hai letto cosa stava scritto sulla lapide? Tua madre è morta per cause sconosciute. - disse Michelle -
É normale che il suo cadavere non ci sia nella bara, perché non è stato ritrovato. -
- Io… ho avuto… una strana sensazione… - disse Lux lacrimando ancora - … Mia madre… oltre che deceduta… è scomparsa proprio dall’esistenza… non lo so. Forse il suo corpo è stato disintegrato, o forse è disperso chissà dove… -

- O forse non è morta. - intervenne John, con l’intento di far alzare su il morale a Lux.
- John, chiudi il becco, per favore! - lo rimproverò Michelle.
- John potrebbe avere ragione... - disse il ragazzo - ... ma… non voglio farmi tante illusioni… Per quanto io lo speri… per quanto io possa andare in un epoca sempre più sofisticata tecnologicamente… mia madre non tornerà mai più da me. -

Dopo di che Lux scoppiò in lacrime dalla rabbia e Michelle lo abbracciò molto forte, piangendo un po’ pure lei;
anche Alex e John si rattristirono.


Dopo qualche minuto i ragazzi tornarono all’accademia, restituirono al Prof. Algokitmo la chiave del monaco buddista Shima e infine tornarono a casa su New Gaia.


Copyright di Bruno Rinaldo (alias LuxKatoUlisse).

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Capitolo 25
*** Lite e segreti ***


Capitolo 25
Lite e segreti

 

Casa Bianca

Ritornato a New Washington, Lux andò a trovare Lady Earth alla Casa Bianca e quando il ragazzo fu accompagnato nella sala d’attesa dalle guardie robotiche, la donna entrò, lo abbracciò e felice gli disse:

- Ciao carissimo, complimenti per il vostro ennesimo successo. -
- Grazie mia signora. - rispose Lux con un'aria però meno entusiasta.

Guardandolo così, Lady Earth gli chiese preoccupata:

- C’è qualcosa che non va, caro? -
- Mia signora… - rispose lui - Dopo che abbiamo recuperato la chiave, io ebbi una visione in due atti:
nel primo vidi una foto di mia madre, mentre nel secondo vidi una scena di seppellimento di una bara, e da questa visione ho intuito subito che c’era qualcosa di strano che non mi convinceva. -

- Aspetta un attimo, tesoro. - disse preoccupata la presidentessa - Vuoi dire che sei andato alla tomba di tua madre e l’hai aperta? -
- Precisamente! - confermò il ragazzo - Non ho trovato niente, nemmeno le sue spoglie. Mia signora, se lei sa qualcosa, ho il diritto di saperlo. -

Lady Earth però, facendosi dietro front con il capo abbassato e gli occhi fissi nel vuoto, non disse nulla e lui, prendendola per un braccio, le chiese con aria ansiosa e con gli occhi lucidi:

- La prego Lady Earth, è molto importante per me. Mia madre è morta si o no? -
- Io non lo so! - disse la donna - Mi hanno detto che è morta. -
- Chi? Chi gliela detto? - le chiese ansiosamente il ragazzo.
- Alcuni dei miei uomini ma non mi ricordo chi. Ogni anno cambio sempre personale. -
Ma non si ricorda niente di loro: aspetto, segni particolari? - le domandò lui.
- BASTA LUX, SMETTILA!!! - gli urlò la presidentessa, arrabbiandosi solo per un attimo.

Il ragazzo rimase a bocca aperta per il comportamento inaspettato di Lady Earth ma quest’ultima, imbarazzata per ciò, si mise una mano sulla bocca e chiuse gli occhi per non mostrargli le lacrime.
La donna disse poi al ragazzo:

- Scusami Lux, io sto mantenendo la promessa che tua madre mi raccomandò prima di morire… Ti dirò tutto caro, te lo prometto con tutto il mio cuore, ma ora non posso. Ti prego, cerca di capire. -
- C’è qualcosa che puzza sotto e io la sento. - sospettò con rabbia lui.
- Non c’è niente che puzza sotto, te lo posso garantire!!! - disse Lady Earth con gli occhi lucidi di piccole lacrime - C’è una cosa ma non te la posso dire per il momento. Non sei ancora psicologicamente preparato per ciò. -
- Preparato per cosa? - le chiese furioso il giovane.
- Lux, misà che dovremo rimandare la nostra visita. - disse lei, stufa di subire il terzo grado dal ragazzo.
- Bene, perché questa storia che lei stia mantenendo un segreto per mia madre ci credo poco e sa anche un’altra cosa? Io non sono una persona stupida come lei pensa.
Lei è una donna del 31° secolo, convinta che noi del passato fossimo gente ignorante, credulona e fallita, ma si sbaglia di grosso mia cara, perché non siamo poi così tanto diversi da voi. NON DIRMI NULLA, PROFANA SOLO IL NOME DI MIA MADRE!!! -


Stanca di sopportare altre accuse da parte di Lux, Lady Earth gli diede un fortissimo schiaffo sulla guancia destra, mostrando poi tanta rabbia nei suoi confronti.
Lux, offeso per aver ricevuto tale gesto dalla migliore amica d’infanzia di sua madre, se ne scappò dall'edificio, lasciando la presidentessa in ginocchio a piangere; Nicolas, il figlioletto di Lady Earth, assistette passivamente alla scena e decise di rincorrere il ragazzo.
La donna non voleva assolutamente dare uno schiaffo a lui e pianse perché si sentì mortificata per ciò.
 

Appartamento di Lux

Lux, ritornando nel suo appartamento, sbatté con violenza la porta d’ingresso e diede un calcio fortissimo su un mobile, provocandogli un graffio.
Ad un tratto qualcuno bussò alla sua porta e quando Lux la aprì vide Nicolas.
Non sentendosi di vedere qualcuno, egli disse gentilmente al bambino:

- Ciao piccolo, scusami ma oggi non mi sento affatto di vedere nessuno. -

Nicolas pianse e lui, dispiaciuto per ciò, lo prese in braccio, lo accolse in casa e poi, seduto sul letto, gli chiese:

- Scommetto che hai visto la scena del litigio tra me e tua madre, vero? -
- … la mamma non è cattiva! - urlò il bimbo piagnucolando - … ti prego, fai pace con lei… -
- Lo so che non è cattiva tua madre. - disse Lux - Forse ho sbagliato io, forse avrei dovuto controllarmi… dai piccolino, non piangere su… -
- Mi prometti che farai pace con la mamma? - gli domandò il bambino con gli occhietti lucidi.
- Te lo prometto, piccolo. - gli rispose l'amico, accarezzandogli il viso - Voglio tanto bene alla tua mamma, te lo giuro. -

Nicolas, dopo essersi asciugati gli occhi con le manine, diede un bacio al ragazzo sulla sua guancia destra, dove Lady Earth gli mollò lo schiaffo.
Lux lo abbracciò molto forte e poi, con tanta premura, gli disse:

- Dai, ritorniamo a casa, piccolino. Chiederò scusa a tua madre, sei contento? -
- Si!!! - rispose Nicolas felice, alzando le braccine in aria.
 

Ritorno alla Casa Bianca

Detto ciò i due ritornarono alla Casa Bianca, dove il ragazzo incontrò Lady Earth e le disse mortificato:

- Lady Earth, le chiedo umilmente scusa per come mi sono comportato prima. -
- Non ti preoccupare Lux. - gli rispose lei, accarezzandogli con premura la sua guancia destra - Perdonami tu se ti ho mollato quello schiaffo… Il fatto è che sono molto affezionata a te, ti considero come il mio secondo figlio e ho una grandissima stima di te, dico sul serio. -
- La stessa cosa vale anche per me, mia signora. - rispose Lux - Le voglio un mondo di bene. -
- Anche io, caro. - disse la presidentessa, felice con il sorriso sulle labbra - Capisco quanto è dura non sapere per un certo periodo la verità dei fatti ma la curiosità a volte uccide. -
- Mia signora, aspetterò il momento in cui lei mi dica quello che sa. -
- Te lo prometto, caro, e le promesse le mantengo sempre, devi solo avere un po’ di pazienza. Ti va di pranzare con me e con mio figlio? -
- Si, volentieri! -

Così Lux, Lady Earth e il piccolo Nicolas pranzarono insieme.
 

Parigi

Il pomeriggio seguente Lux andò a Parigi, passando per il sito Internet:

Mary.love@HumanNation.USA

Il suo intento era quello di far visita a Michelle ma non la trovò in casa; così egli decise di fare quattro passi per Parigi e improvvisamente vide in lontananza la famosa cattedrale di Notre Dame.
 


Nel 21° secolo, Lux non aveva mai avuto l’opportunità di visitare la cattedrale e la cosa meravigliosa era che, nonostante siano passati mille anni, Notre Dame si mostrava sempre la stessa nella sua struttura, anche con qualche piccola restaurazione delle pareti esterne ed interne, sporcatosi a causa delle guerre nucleari del passato.


Cattedrale di Notre Dame

Al suo interno il ragazzo percorse la navata centrale, osservando poi le 2 navate laterali con le grossi e alte colonne gotiche in stile corinzio (per via delle foglie di acanto sul capitello), unite fra loro tramite gli archi a sesto acuto.
 


Il ragazzo vide anche gli archi rampanti ai piani superiori, osservando poi in su le meravigliose volte a crociera che percorrevano tutta la cattedrale; la grandissima altezza dell'edificio al suo interno faceva sentire ogni fedele minuscolo nell’universo.
 


Nel presbiterio Lux vide inginocchiata una ragazza dai capelli lunghi, biondi e lisci e intuì subito che quella ragazza si trattasse di Michelle.
Infatti, inginocchiandosi insieme a lei, Lux la salutò, dicendole:

- Ciao Michelle, come mai da queste parti? -
- Sono arrivata qui per pregare. - rispose lei - Prego per una persona affinché ella stia bene. 
Ti sembrerà forse strano che nella nostra epoca futura ci siano ancora dei credenti, ma è così:
da quando la Chiesa è diventata Neutralista come gli umani, non sta subendo più critiche dai fedeli. Io sono Cristiana liberale come vedi. 
Tu sei credente? -

- No! - rispose Lux - Veramente sono ateo. -
- Ah, capisco… E come mai, se posso saperlo? -
- Da quando ho perso mio padre nel crollo delle torri gemelle, ho perso, forse per sempre, la fede in Dio. Non lo so, ma… Eppure mi sto prendendo in giro da solo, non so. Non so nemmeno se sono veramente ateo. -
- "Non so", "non so, "non so", lo hai ripetuto per ben tre volte. Vuol dire che hai dei dubbi in proposito, però, anche se fosse, ti capisco perfettamente, sai? -
- D'avvero? -

 


- Si! Quando persi mia madre, caddi in un periodo cupo; vedevo tutto nero. - disse la ragazza con la testa chinata giù - La stessa cosa mi accadde anche con la scomparsa del mio fratellino, però quando arrivai nel 20° secolo per farti da baby sitter, tu mi regalasti il sorriso e insieme a te mi ripresi subito!. -
- Lo so! Già me l’hai detto l’altra volta. -
- Lux, senza di te non ce l’avrei mai fatta a sopportare il decesso del mio fratellino. -
- Beh, anche tu mi regalasti il sorriso, dopo la scomparsa di mia madre. -
- Non hai idea di che fine avesse fatto il cadavere di tua madre? -
- Ancora no, è un mistero. -
- Mi dispiace tantissimo. -
- Non fa niente Michelle. Tanto mia madre l’ho persa lo stesso, con o senza le sue spoglie. -
- Se posso fare qualcosa per te, dimmelo. -
- No, lascia stare. -
- Ok, come vuoi tu. -.
- È la prima volta nella mia vita che visito questa cattedrale di Parigi. -
- Bella, è? Lo sai perché il soffitto con gli archi a crociera sono altissimi? Gli architetti del periodo Gotico francese costruivano queste cattedrali non a misura d’uomo, ma a misura della perfezione divina, per risalire a Dio. - gli spiegò Michelle.
- Lo so questo, l’ho studiato a scuola. - disse Lux
- Questa Cattedrale è a pianta a croce latina, come del resto la maggior parte di tutte le cattedrali tra il periodo Paleocristiano e Gotico. -
- Ti piace la storia dell’arte? -
- Moltissimo! Il periodo che amo di più è quello Rinascimentale, come alcune opere dell'epoca: 
“la nascita di Venere di Botticelli”, “la Gioconda” di Leonardo da Vinci, “Il giudizio universale” di Michelangelo e quant'altro. -

- Ma tu hai per caso abbandonato gli studi? -
- No, li ho finiti. Ho preso il diploma a 16 anni, cioè l’anno scorso. -
- A 16 anni? -
Beh, si… Da noi nel futuro i bambini iniziano subito ad andare a scuola a partire dai 3 anni. A 8 anni i bambini frequentano le medie e poi a 11 anni il liceo, per poi laurearsi in 2 anni. Io, dopo il diploma, ho trovato lavoro all’accademia del cigno fedele, frequentando prima un corso di due mesi… Il settembre scorso però, verso le mie prime missioni, il mio fratellino perse la vita. -
- Se non hai voglia di raccontarmelo come è successo ciò, ti capisco. -
- Giusto! Comunque, da quando sei entrato nel nostro gruppo, siamo diventati ancora più forti grazie a te. -
- Comunque, per quanto riguarda il diploma io nella mia epoca frequento il quarto anno di liceo e ancora devo arrivare in quinta per poi prendermi la laurea. -
- Non ci sono problemi, Lux… All’accademia accettano anche le persone non diplomate, però inizialmente verranno addestrate in maniera individuale per entrare nel gruppo, senza frequentare 2 mesi di corso, proprio come è accaduto a te. -
- Ho capito! È stato il prof. Algokitmo ad addestrarmi individualmente per entrare perfettamente nel vostro gruppo. -
- Nostro? Il gruppo è anche tuo, Lux, siamo come una famiglia ora. -
- Giusto Michelle, siamo come una famiglia. -

Detto ciò Lux e Michelle si abbracciarono fortemente, ma non si accorsero che dal lontano qualcuno li stesse spiando;
quel qualcuno infatti era proprio Morgan, il fidanzato della ragazza il quale, togliendosi gli occhiali da sole, fissò i due con un'aria adirata, soprattutto verso Lux.

Morgan non riuscì a digerire il pensiero che la sua fidanzata lo stesse tradendo in qualche modo con il suo rivale, stringendo poi i pugni con occhi minacciosi e una rabbia in corpo insopportabile, quasi al punto di esplodere.
Il ragazzo se ne andò via, lasciando i due ragazzi nella Cattedrale.


Copyright di Bruno Rinaldo (alias LuxKatoUlisse).

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Capitolo 26
*** Alla ricerca del libro della provvidenza ***


Capitolo 26
Alla ricerca del libro della provvidenza


 

Lunedì, 2 giugno 3005: Casa Bianca

Quella mattina Lady Earth chiamò a rapporto i ragazzi, dicendo poi loro:

Ragazzi, finalmente sono riuscita a scoprire dove si trova il libro della provvidenza. -
- Benissimo! - esultò Alex
- Il libro… - spiegò la donna - … si trova custodito in un forziere che è situato tutt'ora negli abissi dell’Oceano Indiano di New Gaia; vi dò le coordinate esatte, segnatevele sui vostri braccialetti elettronici:

Latitudine Nord 6°02’45,74”, Longitudine Est 79° 50’42,99”. -

Detto fatto, i ragazzi si accorsero che la tappa prestabilita si trovava vicino alle coste dell’India.
La presidentessa aggiunse poi:

- Benissimo! Fra pochi minuti partirete per la spedizione, ma prima dovete andare nella sala delle armi dell’accademia del Cigno fedele per equipaggiarvi per il sub.
Inoltre vi armerete anche di arpioni per combattere qualche pesce feroce che potreste incontrare negli abissi; ricordatevi che anche questa è una missione di serie A.
Avete la chiave di Shida Yagami? -

- Si, mia signora, eccola! - le rispose Lux, mostrandole la chiave con mano destra.
- Fresca, fresca dall'oltretomba, Lady. - intervenne con ironia John.
- PORTALE UN PO' DI RISPETTO, CITRULLO!!! - urlò furiosa Michelle a John, dopo avergli calpestato un piede.
- Ahi, prima o poi te lo taglio quel piede... - le disse l'amico, toccandosi il piede dal dolore.
- Hey ragazzi, calmatevi, non è successo niente, tranquilli. - li tranquillizzò Lady Earth con un sorriso. 

La presidentessa, dopo aver visto la chiave che teneva in mano Lux, disse ai ragazzi:


- Benissimo! Ora andate immediatamente all’accademia, nella sala delle armi… Troverete lì tutto il necessario.
Mi raccomando ragazzi: secondo cassetto da sinistra. -

- Ok! - risposero in coro i ragazzi
- Presidentessa… - la chiamò Michelle - … Qualcuno ci garantirà la nostra sicurezza? -
- Ma certo! - replicò la donna - Noi controlliamo tutti i vostri movimenti tramite i Cyborg satelliti e se c’è qualcosa che non va, interveniamo subito! -
- E poi con noi c’è anche Lux. - disse contento Alex
- Esatto!!! - rispose la donna
- Presidentessa… - la chiamò John - … Se il libro si trova recluso in un forziere impermeabile, come potremo poi aprire il lucchetto? -
- Con la stessa chiave di Shida Yagami, è ovvio. - rispose la donna.
- Furbo, l’amico. - notò Alex riferendosi a Shida - Perché avere a disposizione due chiavi diverse, quando poi si potrebbe averne una? Il nostro amico ha pensato veramente a tutto. -
- Però è buffa la cosa. - intervenne Lux - Perché nascondere un oggetto prezioso in un Oceano? E soprattutto perché proprio l’Oceano Indiano, quando lo poteva benissimo seppellire nel mare del Giappone? -
- Non ti so dire in proposito. - replicò la donna - So solo che l’oggetto in questione si trova proprio lì.
Affrettatevi, prima che sia troppo tardi! -
- Tardi per cosa? - le chiesero i ragazzi.
- Il mostro di cui vi avevo parlato poco fa, fa la guardia al forziere contenente il libro.
Affrettatevi, presto!!! -

- Ok!!! - risposero tutti in coro.
 

Lux e Lady Earth

Detto ciò i ragazzi si avviarono verso l’uscita della Casa Bianca, ma Lux decise di rimanere; voleva assolutamente chiedere alla presidentessa una cosa di vitale importanza.
Lady Earth, vedendo il ragazzo ancora vicino a lei, gli chiese:


- Lux, perché non vai con i tuoi amici? -
- Mia signora, le posso chiedere una cosa? - le chiese il ragazzo.
- Dipende! - rispose la donna con aria seria - Cosa vorresti sapere? -
- Si ricorda quando nella registrazione ha sentito che qui nella Casa Bianca è arrivato un nuovo ospite, un robot diventato uno dei suoi uomini (guardie del corpo)? -
- Si, me lo ricordo, caro. - ribatté lei.
- L’ha subito riconosciuto? Sa di chi si tratta? Lo sa che il nuovo ospite in realtà è un rettiliano sotto forma di androide, in missione speciale di spionaggio? - le chiese il ragazzo preoccupato
- Certo Lux, non preoccuparti, so chi è!
L’ho assunto il 21 maggio scorso e per fortuna era soltanto lui. Subito mi sono accorta che c’era qualcosa che non andava e così sto prendendo precauzioni su di lui. -

- Meno male! E sa anche come è fatto questo falso robot? -
-
É un robot dello stesso modello del prof Algokitmo, ma la sua armatura di rivestimento è di colore nera. -
- Nera?!! Ok! Sarà facile individuarlo. -
- Io comunque sto facendo finta di niente e so che qui c’è un rettiliano che mi sta spiando, ma io sono furba e non mi faccio analizzare facilmente e tutto questo è grazie a te, Lux. -
- Ho fatto solo il mio dovere, mia signora. Mi raccomando però: stia attenta a quel nuovo robot. -
- Non ti preoccupare! Io sono stata una Dokenagen, ho subito un addestramento speciale. -
- Mi fido di lei. -
- Sono molto contenta. Ora vai, Lux. -
- Ok! -
 

Lux e l'androide

Detto ciò Lux si sbrigò a raggiungere i suoi amici, ma mentre stava percorrendo i lunghi corridoi della Casa Bianca, si scontrò senza accorgersene con un robot, cadde a terra con il sedere e mortificato disse all'androide:

- Mi scusi, non l’ho fatto a posta. -

Ma ad un tratto, alzando il capo, Lux vide davanti a se una cosa terrificante:

Il robot con cui si era scontrato era proprio la spia dei rettiliani,  alta 1,98 m e colorata di nero carbone, avente poi una faccia scolpita con le sembianze di un essere umano e un corpo robusto e metallico. Alcuni circuiti, connessi fra loro, uscirono dalla nuca per poi arrivare alla schiena.
Il falso robot, ignaro che Lux fosse a conoscenza del sui piani rettiliani, gli tese la mano per farlo rialzare e poi gli chiese con gentilezza:

- Tutto ok, signore? -
- Si, grazie. - replicò stupito il ragazzo. 
- Devi stare attento qui nei corridoi… potresti farti male, lo sai? -
- Mi scusi per averla colpita. -
- Si figuri e buona giornata. -
- Grazie, anche a lei. -

Lux corse per raggiungere i suoi amici, mentre il falso androide lo fissò con aria sospetta:

Egli si ricordò che, quando era l’umana Tania Williams, vide un ragazzo a Parigi simile a Lux e la cosa gli turbò un po’ all'inizio ma convinto che il ragazzo non sapesse nulla della sua missione top secret, l'androide continuò il suo lavoro di perlustrazione della Casa Bianca.
 

Sala delle armi

I ragazzi, una volta arrivati nell’accademia, entrarono nella Sala delle armi e si equipaggiarono con caschi, magliette e pantaloni per il subacquei, con grossi arpioni e con una lampadina tonda sul casco.
Inoltre, togliendosi le calzature, si misero le pinne da sub e uscirono poi dall’accademia.
 

All’uscita però molti ragazzi guardarono Lux, Michelle, Alex e John con un'aria incuriosita e meravigliata; tra loro scoppiarono tantissime risate, mettendo in ridicolo cosi i quattro eroi.
Anche Brux, Mim e Dork risero a crepapelle per il vestiario da sub dei ragazzi ma Lux, offeso per le provocazioni dei suoi nemici, andò dal bullo e gli urlò in faccia, togliendosi certamente il casco:

- Delle vostre ridicole risate non ce ne può fregar di meno. -
- Siete troppo ridicoli!!! - disse Brux ridendo - Ma chi vi ha vestiti, un Clown? Hahaha!!! -
- Ahhh, stai zitto scemo! - disse il ragazzo, andandosene senza protestare.

Brux, prendendo per il braccio il suo rivale, gli disse con occhi minacciosi:

- Fai poco lo spiritoso e portami un po’ di rispetto, smidollato! -
- Peccato però che lo smidollato ti abbia battuto nel torneo robotico. - obiettò il ragazzo con uno spirito competitivo.
- Bada a come parli, Black! - gli grido adirato il nemico - Hai avuto solo un colpo di fortuna quella volta, tutto qui. -
- Fortuna tu dici?... Io non credo proprio! Non mi serve la fortuna per batterti in un incontro. -
- Sei d’avvero testardo! La tua mamma non ti ha detto di non beffeggiarti con gli altri? Ahhh, scusami, dimenticavo che tu non hai più una mamma, hahaha!!! -

Offeso per ciò Lux prese Brux per i vestiti con l’intenzione di dargli dei cazzotti ma Michelle, prendendolo per il braccio, lo pregò disperatamente di fermarsi, dicendogli:

- Fermati Lux, non è il caso di sporcarsi le mani con lui, abbiamo una missione da svolgere. -

Lux, rivolgendosi a Brux, lo minacciò con l’indice puntato, dicendogli:

- Se ti azzardi ad offendere di nuovo mia madre io ti farò fuori a modo mio e giuro che lo faccio!!! -
- Oh, che paura... - disse ironicamente il bullo - Peccato che io non l’ha avverto, come mai? -
- Dovresti averla, “amico”! - gli disse Lux con occhi più minacciosi del solito - Stai attento stasera quando prenderai sonno, o questa potrebbe diventare la tua ultima serata. -

Lo sguardo di Lux era diventato improvvisamente sinistro e oscuro, uno sguardo che mai fino in quel momento lo aveva avuto (pupille dilatate, sguardo profondo e minaccioso); da ciò il rivale avvertì dentro di se un qualcosa di strano, come se per la prima volta davanti al ragazzo provasse un pizzico di terrore.
Lux raggiunse i suoi amici, intento ad avviarsi verso il bus stop, lasciando Brux con gli occhi spalancati per uno strano e irrazionale terrore che  il ragazzo provava dentro di se.

- Capo, stai bene? - gli chiese preoccupato Mim
- Possiamo fare qualcosa per te, capo? - gli domandò Dork, anche lui preoccupato.

Tornando in se Brux, di nuovo furioso, rispose ai suoi amici:

- STATE ZITTI, IDIOTI!!!... Grrr, come osa Lux a rivolgersi a me in quel modo beffo e sparviero? Chi si crede di essere, DANNAZIONE!!!
Crede di essere forte solo perché ha con se il potere del maleficio oculare, ma si sbaglia di grosso! VEDREMO CHI È IL PIÙ FORTE TRA NOI DUE! ANDIAMO RAGAZZI!!! -

Mentre se ne stavano andando, Brux borbottò a voce bassa fra se e se:

- "Stai attento stasera quando prenderai sonno, o questa potrebbe diventare la tua ultima serata"... Adesso ha anche la faccia tosta a minacciarmi, ma gli farò passare io la voglia!!! -

 

Viaggio verso l'Oceano Indiano

I ragazzi, una volta entrati nel pullman spaziale, viaggiarono alla volta dell’Oceano Indiano, vicino alle coste dell’India.
Durante il viaggio Michelle si tolse un guanto dalla sua mano destra e Lux notò che sulla mano della ragazza c’era un piccolo livido viola.
Il ragazzo, ancora una volta, provava il desiderio di chiederle come ella si fosse procurata quel livido ma poi, ricordandosi della promessa fatta a lei, decise di non chiederle niente; poi Lux pensò che anche questa volta Morgan le abbia fatto qualcosa, ma prima di accusarlo doveva procurarsi delle prove certe, dato che il ragazzo non aveva mai assistito alle scene di rissa tra i due fidanzati, sempre ammesso se tali scene siano accadute veramente.


Oceano Indiano

Dopo dieci minuti di viaggio, il Pullman spaziale atterrò su New Gaia nell’Oceano Indiano, dove in lontananza si poteva intravedere le coste dell’India con la città di Bombay dal lontano.
 


In quel momento erano le ore 17,30 del pomeriggio; il sole c’era ancora ma in fase di tramonto.
Il pullman spaziale si trovava sospeso sull’acqua, dove tra il loro confine c’era soltanto aria, e i ragazzi, preparandosi per un sub, uscirono dallo sportello e si tuffarono in acqua, con le bombole d’ossigeno, non attaccate alle spalle come nel 21° secolo ma incluse nei loro braccialetti elettronici.
I ragazzi scesero giù in profondità ad una velocità impressionante, dopo aver attivato semplicemente i loro Iper jet acquatici, scendendo così ad una velocità di 10 m/s.
 

Fondali marini dell'Oceano Indiano

Dopo 5 minuti di viaggio i ragazzi percorsero 3000,00 m di profondità, vedendo in lontananza finalmente la terra ferma sotterranea, nonostante la luce fosse meno intensa lì.
 


I ragazzi riuscirono ad orientarsi, illuminando la zona con le loro torce sul casco. In tal modo, essi videro milioni e milioni di pesci di tutti i tipi: 

rossi, verdi, pesci a palla, meduse, granchi rossi, calamari, aragoste, cavallucci marini e quant'altro, immersi tutti insieme in una vegetazione marina alquanto affascinante e piena di alghe marine di tutti i tipi:

  • le alghe gialle o Crisofite: alghe unicellulari e flagellate, contenenti Cromatofori giallo-rossastri; 
  • le alghe verdi o Cloroficee: sparse per tutta la pianura abissale;
  • le alghe brune o Feoficee: alghe di tipo cespugliforme;
  • le alghe rosse o Rodoficee: presenti sulle scogliere marine a forma elegantemente frastagliata.

Queste alghe da sole riuscivano a mettere in scena uno spettacolare paesaggio sottomarino, muovendosi in un andamento leggiadro e armonioso, come se da sole suonassero le note di una scala musicale.
Qual’era questa scala? Quella di Mozart? Beethoven? Chopin? E che tipo di brani suonavano le alghe? Quale dolce armonia si nascondeva all’interno di esse?

Lux assistette allo spettacolare paesaggio sottomarino come se guardasse la scena da un televisore a plasma liquido, sentendosi poi per
qualche secondo piccolo non solo nel mare ma anche nell’universo intero.

Perché il ragazzo doveva essere importante quando in realtà le alghe erano in quel momento al centro della scena?
Oltre le alghe c’erano altre vegetazioni di tutti i tipi, come piante e fiori marini, dando un fortissimo risalto aggiuntivo al paesaggio acquatico.

Anche i ragazzi come Lux rimasero affascinati da tali meraviglie non modificate nel corso dei secoli e pensarono anche che mentre gli umani si erano evoluti, affianco alle loro tecnologie sofisticate e alle loro mille invenzioni che hanno segnato la loro storia, i paesaggi marini erano rimasti sempre gli stessi com’era all'origine dei tempi.
 

Ritrovamento del libro

Ad un tratto i ragazzi videro in lontananza qualcosa d’oro luccicare , riflessa probabilmente con la luce delle loro torce e così decisero di andare a verificare.
 


I ragazzi scesero in una frattura della pianura abissale, comunemente nota come rift valley, inseguendo continuamente il luccichio dell’oggetto; alla fine i ragazzi riuscirono a raggiungere l’obiettivo trovando il forziere d’oro, contenente al suo interno il libro della provvidenza di Shida Yagami.
Contento come gli altri John gridò:

- Ce l’abbiamo fata, ragazzi!!! Lo dico sempre che noi siamo i migliori! -
- John, rimanda a più tardi i ringraziamenti. - gli fece notare Michelle - Ora dobbiamo pensare a portare questa cassaforte in superficie. -
-
É veramente fantastico! - esultò Alex - Nonostante la fortissima pressione marina, nonostante l’oscurità che c’è qui intorno e nonostante i 3000,00 m di profondità, noi 4 esseri umani siamo riusciti ad arrivare fino qui, woh!!! -
- Si, ma il problema è che è stato anche abbastanza facile, strano. - disse Lux, sospettando qualcosa.
- Sei sempre sospettoso, Lux. - lo contraddisse Alex.
- Alex… - gli disse l'amico - ... se ci hanno chiesto di armarci anche di arpioni, è perché dovremo affrontare qualche mostro. -
- Si, ma non è detto che il mostro, o chiunque esso sia, ci sia per forza. - intervenne Michelle..
-
É tutto troppo tranquillo qui. - notò Lux, guardandosi poi intorno - I pesci sono calmi. -
- Beh, significa che non c’è nessun pericolo per il momento. - suppose John.

- Non è detto! - ribadì Lux - A volte i pesci sono calmi solo per istinto di sopravvivenza:
in quel momento loro percepiscono un qualcosa di insolito e poi nella loro mente studiano un piano di fuga per scappare. Questo è uno dei tanti istinti degli animali. -

- Cosa pensi che dovrà accadere? - gli domandò preoccupata l'amica.
- Non so che dirti. - rispose lui - Però io suggerisco ora di non perderci in chiacchiere inutili e di sbrigarci di portare questo forziere d’oro in superficie.
Al diavolo il combattimento, al diavolo mostri, alieni e nemici di vario genere, sono veramente stanco, ANDIAMO! -

- Ok!!! - risposero tutti in coro.
 

Arrivo del mostro

I ragazzi si sbrigarono a portare in superficie il forziere, ma ad un tratto vennero presi d'assalto da una creatura che, muovendosi velocemente, diede l’impressione di essere un serpente marino, o una sanguisuga.
La creatura si mostrò ai ragazzi con la corporatura antropomorfa di un anfibio.

 


Tale creatura era alta 2,20 m e aveva la testa di un anfibio con le orecchie a sventola a forma di pinna di pesce, il muso schiacciato, le labbra tridimensionalmente semi circolari come quelle di un rettiliano, gli occhi neri come quelli di un serpente marino, la corporatura muscolosa di un uomo e con la coda di serpente marino che gli usciva dal bacino;
inoltre la creatura possedeva una pelle verde, percorsa da squame di diversa grandezza, a seconda della posizione (dal basso verso l’alto) e dei piedi piatti a forma di pinna di pesce, in grado però di fargli comprimere una fortissima spinta nell’acqua anche con altissime pressioni.


La creatura poi, parlando la lingua dei ragazzi, domandò loro con un tono di voce minaccioso:

- Siete umani, vero? -
- Chi diavolo sei tu? - gli chiese Lux adirato.
- Appartengo al popolo dei rettiliani e il mio nome è Zarox. - rispose la creatura.
- Sei il nostro acerrimo nemico, lo sapevo. - gridò furioso Lux, mettendosi in posizione d’attacco.
- Si dia il caso che quel forziere sia di mia proprietà. - lo minacciò l'alieno - E non sarete voi a portarmelo via. -
- Vuoi che ti facciamo male? Siamo sempre pronti per servirti!!! - gli gridò furioso Alex.
 

Tutti contro il rettiliano

I quattro ragazzi lanciarono contemporaneamente gli arpioni verso il mostro, ma questo, muovendosi furtivamente, riuscì a prenderli tutti insieme e a spezzarli tutti contemporaneamente con la forza dei suoi possenti muscoli.
Fatto tale buco nell’acqua, John chiese agli altri:

- Ok, ragazzi: che si fa? -
- Io dico di passare alle maniere forti! - propose Lux, togliendosi per un momento il casco per rimuovere le sue lenti a contatto e poi, rimettendoselo immediatamente il casco, disse:

- E ora a noi due, mostro!!! -

Detto ciò Lux riuscì ad aumentare il suo maleficio oculare, superando anche i 300 Sfiga volt e trasformandosi poi nella creatura nata durante la battaglia con il drago marino al Polo sud:
da 1,72 m il ragazzo crebbe fino a 1,90 m, i suoi occhi divennero sempre più verdi, i suoi capelli iniziarono a crescere per poi assumere una forma a caschetto, i suoi canini divennero affilati come quelli di un vampiro, le sue unghie si tinsero di nero, la sua corporatura assunse muscoli possenti e forti, e dalle sue spalle spuntarono due grosse ali rastremate, simili a quelle di un demone.

Un lampo di luce accecante poi diede fine alla procedura di trasformazione del ragazzo, mostrando poi la sua trasformazione ai presenti.
Nonostante Lux si fosse trasformato, il ragazzo indossava ancora la tuta da sub dato che era in acqua.
I ragazzi rimasero sorpresi dal fatto che Lux avesse imparato autonomamente la facoltà di trasformarsi in una specie di super demone guerriero, soprattutto Michelle, la quale pensò se in quel momento il suo amico fosse cosciente.

- Ecco! - si lamentò John - Lux si diverte nello scontro e noi iniziamo a sentirci inutili. -
- Non è vero, ragazzi. - lo contraddisse Lux, il quale ascoltò l'amico dal lontano; la voce del ragazzo si era modificata in seguito alla trasformazione, assumendo un tono rauco come quello di un demone.
Lux disse agli altri:

- Mi sono trasformato, è vero, ma anche voi farete qualcosa in questa lotta: potete proteggermi le spalle e colpire di nuovo il nemico con gli arpioni. Ma dovrete muovervi con gli Iper jet acquatici. -
- Ok, faremo come dici tu. - dissero in coro Michelle, John e Alex.
 

Lux VS Zarox

Detto questo la lotta iniziò con la prima mossa di Zarox il quale, nuotando velocemente grazie ai suoi piedi piatti a forma di pinne da pesce, aggredì Lux di faccia.
I due si rotolarono sulla pianura abissale e il ragazzo, con un super calcio all’addome, spedì a gran velocità l'avversario, ma quest’ultimo reagì, andando velocemente sottoterra, per poi colpire di sorpresa il nemico.
Lux però, durante la sua trasformazione, aveva anche assunto la capacità di percepire qualsiasi tipo di suono, anche quello microscopico, e quando udì dal lontano sotto terra i movimenti di Zarox, andò immediatamente anche lui nel sottosuolo, scavando con le mani e i piedi ad una velocità impressionante.
Accadde così una cosa incredibile:

tutta la pianura abissale sottomarina tremava violentemente, provocando un fortissimo terremoto di 12° grado nella scala magnitudo, con scosse ultra catastrofiche da far contorcere e distruggere tutta la pianura circostante.
Dal lontano si potevano assistere alle eruzioni di migliaia vulcani sottomarini, facendo fuggire ogni tipo di pesce, compresi gli squali.
Gran parte delle pianure abissali si sollevarono, si divisero, si disintegrarono ad un ritmo sempre più costante e catastrofico, lasciando senza parole i ragazzi, i quali si chiesero come potevano i due combattenti provocare tutto ciò.
Ad un tratto John osservò in una frattura della pianura abissale delle esplosioni di luce, accompagnate poi da effetti sonori di lotta.
Senza indugiare, Lux invitò i suoi amici di stare lontani dalla lotta e dalla frattura i ragazzi videro all’interno una massa gigantesca di magma sotterranea, con i due lottatori che se la stavano dando di santa ragione, provocando continuamente, a causa dei loro colpi inferti, catastrofici terremoti in tutta la zona circostante.
Preoccupato John gridò a Lux:

- HEY LUX, STAI ATTENTO A NON DANNEGGIARE IL NUCLEO DEL PIANETA!!! -
- Ignorante, quello non è il nucleo di New Gaia. - lo rimproverò Michelle - Quello è magma sotterraneo! -
- Dobbiamo fare qualcosa!!! - urlò Alex - Ora che Zarox è impegnato con Lux nel combattimento, possiamo attaccarlo di sorpresa, che ne dite? -
Da qui non ce la faremo mai! - osservò la ragazza - E poi, se scendessimo giù, verremmo risucchiati dalla forza di gravità del magma. Aspettiamo che risalgano su. -
- Sempre ammesso se risalgano. - disse John.

Michelle, non sopportando più le idiozie di John, gli diede una piccola gomitata allo stomaco e poi gli disse:

- Non mi piacciono le persone pessimiste come te! -
- Non sono affatto pessimista! - contestò arrabbiato l'amico - Spero solo che Lux se la cavi. -
- Anche io lo spero. - disse Alex.

Ad un tratto Lux e Zarox salirono in superficie, inseguiti poi dai ragazzi, i quali decisero di dare una mano al loro compagno.
Lux, prendendo la coda dell'avversario e infilzandoci sopra le sue unghie nere e appuntite, lo fece girare velocemente a 360° per poi spedirlo violentemente contro una parete di un vulcano, rimanendo poi bruciato dal contatto con la fuoriuscita della lava.
Zerox, riuscendo a sopravvivere, ritornò sul campo di battaglia, decidendo in seguito di sbarazzarsi del ragazzo una volta e per tutte; per fare questo, egli concentrò tutta la sua energia interna.
Michelle, John, Alex e John, colpendolo con gli arpioni, gli bloccarono le gambe e il braccio destro, e Lux, dando alla ragazza il suo arpione, le consentì di bloccare anche il braccio sinistro del mostro.
Tenendo in quel modo il mostro immobile, Lux lo colpì mordendogli il collo come un vampiro con i suoi canini affilati, riuscendo a succhiare la sua ninfa vitale. 
Il nemico, stanco di subire attacchi, si liberò dagli arpioni, portandosi però appresso, senza accorgersene, John, il quale aveva le mani ben salde sull’arpione.

John ad un tratto si aggrappò alla grossa coda del rettiliano con tutta la sua forza che aveva in corpo per renderlo vulnerabile, ma il mostro, agitandola velocemente, ordinò al ragazzo di scendere giù, ma il ragazzo non ne voleva sapere di scendere.
Zarox, nuotando velocemente per tutto l’Oceano Indiano ad una velocità di 5 km/s, diede molto filo da torcere al ragazzo di colore, il quale a stento riusciva ad aggrapparsi forte alla coda ma egli, ancora una volta, decise di non arrendersi, stringendo ancora di più la coda.
L'avversario decise di aumentare ancora di più la sua velocità a 10 Km/s, ma qualcosa per lui andò storto:
la sua coda, con John aggrappato sopra, venne immediatamente amputata per l’alta velocità, facendo sbattere violentemente il ragazzo a terra. I ragazzi lo soccorsero, ma John stava bene per fortuna.
Zarox gridò dal dolore sia per aver perso la sua coda e sia per avvertire un fortissimo dolore; così il mostro, fissando i ragazzi con occhi rossi e minacciosi, disse loro:

- Ora basta!!! Farete tutti una brutta fine!!! - e cacciando la sua lunghissima lingua come quella di un rospo, prese il forziere dalle mani di Michelle, dicendo poi loro:

- Questo forziere spetta solo a me! -

- Dacci il forziere, bastardo!!! - gli gridò Lux, mostrando i suoi canini appuntiti.
- Prima dovete passare sul mio cadavere! - gridò il mostro - I rettiliani finalmente avranno la loro vedetta sugli esseri umani, dopo aver penato a causa vostra per secoli e secoli! -
- Noi saremmo anche una razza inferiore come dite voi. - gli disse con determinazione Lux - Ma alla fine non è la forza bruta a vincere, ma l’intelligenza e l’astuzia!
Durante lo stadio della nostra evoluzione abbiamo perso alcune capacità come la forza fisica naturale, la capacità di arrampicarci sugli alberi o di combattere ma dalla nostra parte abbiamo il cervello, l’intelligenza, grazie al quale siamo riusciti a governare il mondo. -

- Lux ha ragione!!! - intervenne Michelle - Non siamo una razza biologicamente perfetta, questo è vero, ma abbiamo un’arma potentissima dalla nostra parte che è la nostra intelligenza.
Siamo dei primati, dotati di intelletto!!! -

Voi potete attaccarci come e quando vi pare e piace. - intervenne Alex - Tanto vinceremo sempre noi! -
- Noi non ci arrenderemo mai e poi mai!!! - gridò John - Continueremo a combattere fino alla fine, che vi piaccia o meno! -
- BENE!!! - gridò furioso Zarox - Se avete deciso così allora avete appena firmato la vostra condanna!!! -
- Cambia qualcosa ciò? - gli chiese furioso Lux - Perché la nostra condanna… l’abbiamo già firmata tanto tempo fa!!! -

Detto ciò Lux, Michelle, John e Alex attaccarono contemporaneamente il mostro spingendolo fortemente sul petto per poi recuperare furtivamente il forziere d’oro.
Michelle, tenendosi bene stretta la cassaforte, azionò gli iper jet acquatici, per sfuggire dalle grinfie del nemico, il quale affilò le sue unghie affilate per ucciderla.
Lux, bloccando immediatamente Zarox con un piede in faccia, decise di fare una cosa veramente estrema:
dato che il suo maleficio oculare era di 2000 Sfiga volt, decise di aumentare ancora di più questo valore per diventare ancora più forte di prima.
 

Una nuova ulteriore trasformazione di Lux

E così il ragazzo si concentrò al massimo per poi creare intorno al suo corpo uno strano alone incandescente che poi, dopo qualche secondo più tardi, iniziò ad espandersi nell’oceano come un esplosione di una bomba atomica, creando intorno all’ambiente circostante dei violentissimi e giganteschi vortici di fuoco che viaggiavano ad una velocità di 6 Km/s.
 


Zarox fu circondato da questi aloni, non riuscendo più ad uscire, mentre altri, invece, sbucarono dall’Oceano Indiano, dando agli abitanti dell’India uno spettacolo simile a quello pirotecnico.
I vortici di fuoco illuminarono tutto l’Oceano soprattutto dalle sue profondità indescrivibili, facendo fuggire ogni tipo di pesce; perfino gli squali si nascosero per non essere investiti da essi.

- É strano!!! - ipotizzò Michelle.
- Cosa? - le chiese John
- L’acqua è il nemico del fuoco e perciò non possono esserci dei vortici infuocati sotto i fondali del mare, altrimenti questi violerebbero le leggi della natura. - rispose la ragazza con aria perplessa
- Questi non sono dei vortici di fuoco come tutti gli altri! - notò Alex - Questi vortici sono veramente letali per chiunque: hanno una temperatura altissima da mettere i brividi, una temperatura sui 4000° o 5000° C -
- CHE COSA??? - urlò stupita Michelle - Ma è pazzesco!!! Ma non può essere, è impossibile!!! -
- E invece è così! - confermò Alex - Il sole ha una temperatura di 15 milioni di Kelvin, questi vortici invece hanno una temperatura di 20 milioni di Kelvin. -
- CHE COSA???... MA … MA NON È CHE LUX RISCHIERÀ DI FONDERE NEW GAIA??? - chiese meravigliata la ragazza.
- Evidentemente Lux riesce a controllare la potenza dei vortici, senza far espandere la temperatura negli ambienti lontani. Per questo non veniamo risucchiati da essi. -
- Ed è anche per questo che non sentiamo molto calore. - aggiunse John.
- Oh, Lux, stai attento! - disse Michelle a bassa voce con aria preoccupata.


La verità sulle conseguenze del maleficio oculare

Zarox, nonostante fosse bloccato dai vortici di fuoco, rise malignamente, sorprendendo tutti i presenti soprattutto Lux, il quale gli chiese con voce sempre più rauca:
- Che cosa hai da ridere? -
- Pensi di fermarmi così, è? - gli chiese il mostro - Senza contare che la temperatura di questi vortici sia 5 volte superiore a quella del sole. 
Bravissimo umano, ti faccio i miei complimenti. Non sapevo che, grazie alla vostra ingegneria genetica, potete trasformare il vostro corpo in un’arma da distruzione, capace di arrivare anche a questo livello. -

- Mi dispiace contraddirti, ma è stato Algar, accidentalmente, a conferirmi questi poteri. - disse Lux
- CHE COSA??? ALGAR, HAI DETTO??? - gridò stupito il rettiliano con gli occhi spalancati - Algar ti ha conferito questi poteri??? A te che sei solo un essere inferiore? -
- Proprio così! - gli confermò con soddisfazione il ragazzo.
- Accidenti! Però così hai imbrogliato. -
- Che cosa vorresti dire? - gli chiese il ragazzo
- Non sei tu a combattere, ricordi? Se non vado errato tu possiedi il maleficio oculare, grazie al quale ti concede la grandissima possibilità di sfidare chiunque e di cavartela in ogni situazione. -
- E tu come lo sai? - gli domandò Lux ringhiando dalla rabbia
- Conosco questo maleficio, si, hahaha. -
- Uhm… non mi piace per niente quella risata. - disse in mente sua Lux, riferendosi al nemico - Perché non ha paura in questo momento? Che cosa sa riguardo al mio maleficio oculare? -
- Allora non lo sai? -
- Che cosa dovrei sapere? -
- È tipico di Algar infondere il maleficio oculare alle persone, come ultima risorsa. -
- Che cosa? Allora potrei anche non essere l’unico a possedere questo maleficio, non è così? -
- Esatto!!! -
- Che cosa sai al riguardo? -
- Beh… una volta che il nostro capo ha imposto alla vittima il maleficio oculare, gli crea nel suo ipotalamo un’entità sinistra che controlla il maleficio, di nome Darkus. -
- CHE COSA? -
- Esatto… Se per caso hai avuto qualche incontro ravvicinato con lui, allora ciò vuol dire che il tuo maleficio oculare aumenterà sempre di più fino a farti trasformare in una creatura mostruosa e incontrollabile. -
- Stai parlando di questo mio stadio? -
- No!... Nonostante ti sei trasformato in questa creatura, sei riuscito questa volta a non perdere coscienza: la tua identità è rimasta sempre la stessa… Ma quando il tuo maleficio arriverà ai 3000 Sfiga volt, allora ti trasformerai in una creatura ripugnante, senza coscienza e senza alcun controllo. Diventerai… un MOSTRO!!! -

Per queste parole di Zarox, Lux rimase a bocca aperta con gli occhi spalancati e il cuore che gli batteva a mille.
Poi il nemico continuò a parlare:

- Il tuo maleficio oculare ora è di 2500 Sfiga volt! - disse - Quindi manca poco per trasformarti, senza che tu te ne accorga, in una creatura maligna a tutti gli effetti. -
- Si può spezzare questo incantesimo? - gli chiese Lux.
- No, in teoria, anche se però… un modo ci sarebbe. - 
- E quale? - gli chiese con ansia il ragazzo.
- Prima… mi dovresti uccidere… per saperlo! Hahaha!!! - rispose Zarox, ridendo con malignità.
- NON SONO IN VENA DI SCHERZI, ZAROX!!! - gli gridò furioso il ragazzo.
- E nemmeno io, Lux. -
- Ok! - disse il giovane, avendo appena formulato un piano - Potrei anche decidere di fare una cosa, senti qua se ti piace:
mi infischio di conoscere la soluzione al mio problema e ti faccio fuori una volta e per tutte. -

- COSA??? MA SEI IMPAZZITO??? - gli chiese stupito il rettiliano - Ma non sai che se non conosci la soluzione al tuo problema tu sarai destinato a farti impossessare dal potere oscuro? SEI IMPAZZITO??? Non vuoi conoscere la verità? -
- Sai? Ci sono delle persone care che mi hanno insegnato che non sempre si può sapere tutto nella vita e che i saperi ce li dobbiamo guadagnare con la fiducia. 
Perciò… chi mi garantisce che tu hai veramente la soluzione al mio problema? -

- Che cosa? -
- Hey, non sono mica scemo! Si sa che da quando ho cacciato i vortici di fuoco tu ti sei reso conto di non farcela.
Ok, ti credo sugli effetti del maleficio oculare, ma veramente hai la soluzione al mio problema? Stavi bluffando prima con l’intenzione di sfuggire. -

- Sicuro che non vuoi sapere la soluzione al problema? - gli chiese il mostro, iniziando a sudare dal timore di essere sconfitto - Siamo ancora in tempo, lo sai? -
- Il tempo è l’unica cosa che non ho più. Ora ti farò fuori in me che non si dica: ATTACCO FINALE STORM FIRE!!! -
 

La sconfitta di Zarox

Così, facendo comandare i potentissimi vortici di fuoco, Lux colpì violentemente l'avversario con una grandissima potenza e precisione.
I vortici giganteschi di fuoco poi, dopo aver invaso completamente tutto i corpo in fiamme di Zarox, lo condussero ad alta velocità (900 m/s) in superficie, per poi farlo esplodere in aria come un petardo gigante, illuminando il cielo di vortici di fuoco volanti, simile agli effetti pirotecnici professionali;
tutti gli abitanti dell’India che assistettero al fenomeno, applaudirono fortemente le mani credendo che ciò fosse opera dei fabbricanti di fuochi.

Contenti di aver annientato definitivamente Zarox, i ragazzi esultarono di gioia, ringraziarono Lux e, insieme a lui, tornarono in superficie, grazie ai loro potentissimi Iper jet acquatici, dove lì li aspettò il pullman spaziale.
Una volta saliti sul Pullman, i ragazzi ritornarono sani e salvi all’accademia del cigno fedele con il forziere d’oro in mano a Michelle.
 

Zarox e la figura misteriosa

Nel frattempo, da un alone di fumo nelle coste dell’India, emerse Zarox, incredibilmente sopravvissuto dalla tremenda esplosione, ma con il corpo pieno di ferite e di lividi gravissimi.
L’alieno sanguinava da per tutto, dando l’impressione di essere ad un passo dalla morte e disperatamente strisciava sulla spiaggia.
Ad un tratto accanto a lui apparve una figura misteriosa, avvolta da un lungo mantello nero con il cappuccio e con una voce maschile da essere umano, la quale chiese al rettiliano:

- Sei un fallito, Zarox!!! Ti sei fatto sconfiggere da quei 4 sciocchi esseri umani! -
- Padrone... - disse Zarox, con la mano destra tremolante e piena di ferite - Quel Lux è d’avvero forte! Lei non mi ha avvertito che ha anche lui il maleficio oculare potenziato. -
- E così anche Lux ha quel tipo di maleficio, è? - si chiese l’essere misterioso avvolto dal mantello, come se conoscesse già il ragazzo - Che sorpresa!... Non lo sapevo neanche io. -
- La prego padrone… - lo pregò il mostro con il sangue che gli usciva dalla bocca e con un dolore tremendo che provava in corpo per via delle bruciature - .. Mi dia un'altra possibilità, anche una, mi salvi! -
- Ok! - disse la figura misteriosa - …Ti accontenterò subito, viscido amico. Porrò fine alle tue sofferenze! -

Detto ciò, facendo circolare le cariche elettriche dalle sue mani, la misteriosa creatura disintegrò senza pietà il corpo di Zarox, facendogli cadere 10 fulmini di intensità maggiore.
Dopo la morte del rettiliano, lo strano essere, avanzando indietro con calma e furia, disse fra se e se:

- E ora tocca a te Lux! Questa volta ci affronteremo faccia a faccia, combattendo ad armi pari! -

Chi era questa figura misteriosa? Perché conosceva Lux? E che cosa voleva da lui?
 

Il libro della provvidenza

Nel frattempo nel pullman spaziale Michelle, prendendo la chiave d’oro, riuscì ad aprire il lucchetto del forziere e i ragazzi videro al suo interno “Il libro della provvidenza”, conservato integro dopo 600 anni di reclusione.
Sulla rilegatura apparivano le seguenti scritte:
 

Autore: Shida Yagami
Titolo: Profezie e provvidenze
Sottotitolo: Tra mistero, indizi, avvenimenti futuri e provvedimenti
Editore: Chicco l’indovino © Tokyo 2402

 

Il libro non era scritto in giapponese e nemmeno in Inglese, ma in latino (una lingua morta da secoli).
Nessuno dei presenti conosceva tale lingua, tranne Lux, il quale qualcosina lo sapeva dato che lo studiava al liceo ma Michelle era una maga del latino, avendolo studiato infatti nei migliori college di Parigi quando era piccola.
Aprendo la copertina del libro, in prima pagina i ragazzi trovarono scritta la presentazione del libro e dell’autore sempre in latino, ma Michelle lesse ad alta voce, in modo che tutti la potessero seguire:


Presentazione
Il libro in questione non è opera di un vecchio ciarlatano che scrive profezie solo con l’intento di attirare sempre più lettori.
Questo libro descrive, con la sincerità assoluta dell’autore stesso, tutti gli avvenimenti storici che accadranno sulla Terra nella vita quotidiana di noi terrestri, avvenimenti sia positivi, ma anche negativi, riportando in seguito il numero di vittime e a volte anche qualche nome importante.
In questo libro troverete anche delle precauzioni per evitare il peggio e migliorare sempre di più la vostra vita.
Non vi lasciate acchiappare ne dalla paura, ne dalla superstizione e ne dall’ignoranza, non vi spaventate per alcuni avvenimenti sconvolgenti e ne tanto meno per quelli che potrebbero anche essere privati nei vostri confronti; siate coraggiosi e trovate sempre la forza per combattere le insidie e le avversità.

Inoltre siate sempre vigili e cauti, al fine di imbrogliare anche la malasorte.
Finisco questa prefazione pronunciando solo due parole: perseveranza e precauzione.



- Ottima traduzione Michelle. - si complimentò Lux, tornato allo stadio naturale.
- Grazie Lux. - rispose la ragazza - Mio padre da piccola mi iscrisse ad un college di Parigi molto prestigioso, dove la lingua latina è molto importante da studiare. -
- Ed è anche servita l’iscrizione! - intervenne John
- Ti ringrazio John. - rispose Michelle - Se le cose stanno così allora potrete sempre contare su di me su ogni chiarimento di questo libro. -
- Comunque anche Lady Earth, il prof. Algokitmo e tutti gli addetti dell’accademia del cigno fedele sanno il latino. - fece presente Alex
- Alex, noi preferiamo Michelle come nostra traduttrice di latino. - gli fece presente Lux; Michelle sorrise per l’apprezzamento dell'amico nei suoi confronti.

Poi Michelle, sfogliando alcune pagine del libro, vide alcune profezie dal 2402 per poi arrivare fino all’anno 3008. Il libro era costituito da 460 pagine, tutte contenenti non solo profezie ma anche consigli utili per evitare le avversità che si potrebbero presentare.
Lux, vedendo alcune pagine, notò alcune date di alcuni avvenimenti, uditi precedentemente nella prima Conferenza dei rettiliani, quando un senatore elencò tutte le disfatte della sua specie per mano degli umani.
Il ragazzo si rese conto così della validità di tale libro e delle profezie del monaco buddista Shida Yagami, comprendendo sempre di più le sue preziose profezie.
Michelle decise di andare verso le ultime pagine del libro per vedere le future profezie a partire dal 3005;
ad un tratto, oltre a leggere qualche avvenimenti di tutto l’arco del 3005, la ragazza lesse delle cose terribili che sarebbero accadute prossimamente su Human Nation;
ella aveva la fronte gelata piena di sudore, un tremolio alle mani con l’aumento del battito cardiaco e respirava a fatica.

Michelle, sfogliando alcune pagine, lesse avvenimenti che la sconcertarono negli anni 3006, 3007 e 3008, avvenimenti che però la ragazza decise di nasconderli per non creare panico a chiunque.

John e Alex non si accorsero del timore che stava avendo di Michelle, ma Lux invece si, iniziando a preoccuparsi della cosa.
Nonostante ciò però il ragazzo ancora una volta decise di non di non far pressione sulla ragazza, chiedendole che cosa aveva notato di così inquietante, e lei, per non depistare sospetti altrui, ritornò sulla pagina delle profezie del 3005, traducendo poi gli avvenimenti:


14 aprile 3005: Ultima conferenza dei Rettiliani per conquistare la civiltà umana
Il destino dell’umanità sarà sul filo di un rasoio a causa dei piani diabolici del nemico, pronto da anni ad attaccare la zona avversaria, proponendo al suo popolo strategie d’attacco rivoluzionarie e minacciose ma quando un uccello grande di fuoco sorvolerà la città del nemico, attaccandola nel suo centro, da allora grandi e sconvolgenti cambiamenti accadranno sul destino dell’umanità.



- Non ci posso credere! - disse incredulo Lux - Shida Yagami ha descritto, anche se in alcuni versi metaforicamente, ciò che è accaduto quel giorno nei sotterranei della Luna Terrestre. -
- Quindi… - intervenne Michelle - Le strategie d’attacco minacciose di cui parla il libro si riferiscono ai 5 provvedimenti presi dai rettiliani nell’ultima conferenza. -
- Per non parlare poi che l’uccello di fuoco che ha attaccato la loro città saresti tu in senso metaforico. - disse John a Lux.
- Se sono stato descritto come un uccello di fuoco, allora sarei simile una fenice. - ipotizzò Lux - Ma se è così, allora tutto ciò che accadrà dal 14 aprile scorso sarà tutta per colpa mia, non è vero? -
- Non sentirti responsabile di ciò che accadrà, Lux. - lo tranquillizzò l'amica, accarezzandogli delicatamente il volto.
 


- L’uccello di fuoco… - pensò Lux - “Fuoco”… Quella volta il palazzo della Conferenza è stato distrutto in maniera violenta da una specie di raggio di luce dall’alto… Forse l’uccello di fuoco ci è stato veramente quel giorno. - 
- Lux, nella nostra epoca non esistono gli uccelli di fuoco. - disse Michelle -
É vero! Grazie all’ingegneria genetica, le fenici esistono ma non possono respirare nello spazio aperto. Sulla Luna terrestre non ci sono le fenici. -
- Devi essere per forza tu l’uccello di fuoco, annunciato da questa profezia. - gli disse Alex
- Ma io ho attaccato solo il palazzo della Conferenza grazie all’aumento mio maleficio oculare - disse perplesso Lux - Però probabilmente doveva essere proprio quello il centro della città di Draconia. -
- Speriamo che i rettiliani credano che la distruzione del loro palazzo della Conferenza sia stata solo un incidente. - disse John
- E me lo auguro, ragazzi. - disse Lux - Io li fui sgamato per colpa di un rettiliano, il quale si infilò nelle condutture di areazione per scovarmi! Non avevo scelta:
per proteggere Human Nation e tutti voi ragazzi, ho dovuto uccidere tutti i rettiliani che mi avevano visto. -

- Hai fatto bene, Lux. - disse Michelle - I rettiliani sono un popolo alieno spietato. Da millenni loro studiano sempre piani d’attacco per eliminarci. -
- Anche se hanno sempre perso contro di noi, hanno però fatto fuori un mucchio di individui umani. - disse furioso Alex, stringendosi i pugni - La devono pagare per tutto il male che hanno commesso!!! -
- E la pagheranno cara Alex, non preoccuparti! - lo tranquillizzò l'amico, ponendogli una mano sulla spalla sinistra - Anche se si dice che il crimine non paga, c’è sempre un limite a tutto!!! -
- Lux ha ragione. - affermò la ragazza - Noi e le altre organizzazioni di Human Nation siamo la difesa di questa grandissima Nazione che ha fatto storia, una nazione umana che ha ridato vita a tutti i pianeti di questo sistema solare, compreso Marte, una Nazione di cui tutti noi dobbiamo sentirci fieri!!! -
- Sono d’accordo con te, Michelle! - le rispose Lux.

Michelle poi, sfogliando tre pagine, lesse la profezia del prossimo attacco alieno su Human Nation:


1° agosto 3005: Umani contro Rettiliani
La resa dei conti è arrivata: nell’universo, come uno sciame di api, si udirà un rumore assordante delle risorse infinite del nemico, intento ad attaccare la nostra preziosa civiltà.
Dolore, grida e carestia accadranno sulle nostre teste, fratelli e sorelle non ritorneranno più nelle loro basi. Il nemico si mostrerà come un corvo feroce e assetato di sangue, afflitto dal dolore di vendetta e dal forte desiderio di porre la parola fine alla nostra lunga Odissea ma lo stesso uccello di fuoco ci verrà in aiuto, combattendo contro il corvo feroce con tutte le sue forze. I due insieme scateneranno un finimondo dalle proporzioni enormi e indescrivibili.
Alla fine della battaglia solo il migliore, colui che si è sempre distinto in ogni situazione, riuscirà a vincere la guerra, dopo aver reso il suo avversario innocuo e moribondo.
Se ciò avrà esito, il destino dell’universo subirà una nuova metamorfosi definitiva.
Finisco tale evento profetico per aggiungere tre parole:

perseveranza, opposizione e precauzione.



Tali versi di questa profezia sconvolsero enormemente i ragazzi, soprattutto Lux, il quale capì da subito che lui (l’uccello di fuoco annunciato dalla profezia) avrebbe dovuto vedersela presto con i rettiliani (definiti come i Corvi assassini), ma la cosa sconvolgente era che la profezia non specificava chi fosse il vincitore di questa tremenda battaglia.
John, avendo il sudore sulla fronte, disse ai ragazzi:

- Non mi piace questa profezia, ragazzi. -
- Neanche a me. - replicò sconvolta Michelle con gli occhi fissi nel vuoto.
- Quindi alcuni dei nostri soldati perderanno la vita, non è così? - domandò furioso Alex
- La profezia dice anche che io interverrò per salvare l’umanità... - intervenne Lux - ... però non specifica chi fra me e i rettiliani sarà il migliore…  -
- Ragazzi, non oso immaginare che i vincitori potrebbero essere proprio i rettiliani. - confessò preoccupato John.
- Non lo saranno, te lo garantisco! - rispose Lux con aria coraggiosa e determinata.
- Comunque ragazzi… - propose Michelle - ... questo libro resta con me, ok? Prima lo farò vedere all’accademia e poi chiederò la possibilità di custodire il libro a casa mia; mi assumerò io tutte le responsabilità! -
- Ok, va bene. - dissero in coro i ragazzi in maniera stupita; Lux ipotizzò che l'amica stesse nascondendo qualcosa che non voleva dirlo a tutti per non creare panico.
 

Accademia

Una volta arrivati all’accademia del cigno fedele, i ragazzi presentarono il libro dal prof. Algokitmo e Michelle ebbe in seguito il permesso, da parte di Lady Earth, di custodire tale libro a casa sua, assumendosi (come disse in precedenza) tutte le sue responsabilità, firmando un permesso scritto:

Io, Michelle Luxury White, dichiaro oggi (Lunedì, 2 giugno 3005) di voler custodire un oggetto di importanza federale: 
"
Il libro della provvidenza di Shida Yagami", assumendomi tutte le mie responsabilità civili e penali, nel caso di smarrimento o distruzione dell’oggetto in questione.
Mi affido perciò all’articolo 12 del 2 novembre 2990 del codice civile e a quello 17 dell’8 agosto 2995 del codice penale di Human Nation, per usufruire totalmente di tale possibilità.
Accetto quindi tutti i termini appena elencati, sotto il mio giuramento federale.


Firma del Presidente: Lady Earth (alias Angela Rotterdam Butterfly)
Firma del titolare: Michelle Luxury White 



Copyright di Bruno Rinaldo (alias LuxKatoUlisse).

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Capitolo 27
*** I ragazzi della Destination World ***


Capitolo 27
I ragazzi della Destination World


 

Casa Bianca

Dopo qualche ora, Lux andò alla Casa Bianca per parlare con Lady Earth ma, ma una volta arrivato lì, il ragazzo trovò un agglomerato di persone in una sala delle conferenze, tra i quali giornalisti, critici mondiali, ospiti speciali e politici di Human Nation, tutti ad assistere dal vivo ad un discorso federale della presidentessa riguardo alla necessità di proteggere sempre la Nazione.
Fra i presenti c'era anche una squadra militare chiamata Destination world, formata da 2 ragazzi, 3 ragazze e da un bambino di 10 anni, affianco al lato destro del podio della donna, mentre nel lato sinistro c’erano alcuni combattenti Dokenagen, ragazzi con addosso un'uniforme bianca, con due lunghe strisce verticali gialle e rosse che partivano dal colletto per arrivare poi giù alla veste, confinati al centro, accanto alla chiusura, e indossavano anche dei pantaloni color argento, in versione tuta spaziale, degli stivali bianchi e un casco bianco sulla testa con una visiera.
Gli esponenti della Destination world avevano un vestiario che sembrava provenire dal 21° secolo:

  • il primo ragazzo, il capo del gruppo, era alto 1,78 m e aveva i capelli corti, neri, e sistemati con la gelatina, un pizzetto sul mento, degli occhiali da sole con una montatura sottilissima, un bel viso, una corporatura robusta (per via della sua muscolatura) e indossava uno smoking nero con giacca bianca e cravatta. Il ragazzo si chiamava Bruno
  • il secondo ragazzo (noto come sex simbol) era alto 1,80 m e aveva i capelli un po’ lunghi (fino alla nuca), biondi e tirati un po’ giù, degli occhi marroni, un bel viso, e indossava una maglietta a mezze maniche marrone con la cintura, dei jeans, e le scarpe sportive della Nike. Egli si chiamava Genny;
  •  la prima ragazza (la più carina di tutte) era alta 1,79 m e aveva i capelli lunghi (avvolti tutti in su per poi formare due code di cavallo ai due lati della nuca con le punte che le arrivavano fino alle spalle), lisci e biondi con la frangetta al centro (ai due lati di essa c'erano due sottili code di capelli), degli occhi celesti, una carnagione molto chiara, un bel rossetto sulle labbra, degli orecchini d’oro grandi e circolari e un po’ di fard (trucco) sulle palpebre. Il suo viso era bellissimo, vellutato e attraente, ed era vestita in stile casual, con una maglietta bianca, dei brillantini dorati e le maniche lunghe  (la maglietta le faceva scoprire l’ombelico). Infine la ragazza indossava dei un jeans celesti di taglia 32 e dei sandali bianchi (misura 38) con brillantini che le facevano scoprire i suoi bei piedi nudi con lo smalto rosso; la sua corporatura era molto snella. Ella si chiamava Otty;
  • la seconda ragazza, detta la filosofa, era alta 1,80 m e aveva i capelli lunghi, lisci, neri, che le arrivavano fino alla schiena con la frangetta sulla fronte, degli occhi verdi, una carnagione tra il chiaro e il mediterraneo, dei piccoli orecchini tondeggianti sui bulbi delle orecchie, un viso vellutato, un rossetto sulle labbra e un corpo snello da modella. Infine ella indossava un lungo vestito elegante nero che gli arrivava fino alle ginocchia e dei bei tacchi a spillo neri e lucidissimi (misura 39 - 40). Ella si chiamava Monique;
  • la terza ragazza, detta "la patriota", era molto bella anche lei, alta 1,77 m e aveva i capelli lunghi, lisci e castani neri, degli occhiali ellittici con una bellissima e sottile montatura bianca, degli occhi marroni, una bella e simpatica faccina, e indossava una maglietta bianca a mezze maniche, dei bei jeans e dei meravigliosi stivali marroni (misura 39). La ragazza si chiamava Alexia;
  • il bambino di dieci anni era molto tenero, alto 1,64 m e avente i capelli corti, castani e lisci, occhi marroni, visino dolce e indossava una giacca a pelle nera con una maglietta rossa, dei jeans e delle scarpe blu. Egli si chiamava Max.
Lux, vedendo questi ragazzi del 21° secolo, si sentì come a casa dopo essere mancato da molti mesi; il ragazzo sapeva benissimo che gli esponenti della Destination world avevano la facoltà di viaggiare nel tempo e per un attimo il ragazzo nutrì il desiderio di tornare a casa ma non poteva farlo: aveva una missione importante da svolgere, cioè salvare l’umanità dai rettiliani.
Tra i presenti però il ragazzo vide anche un'entità di sua conoscenza: Il falso robot nero (alias spia rettiliana), accanto alla presidentessa assistere alla conferenza; la cosa a Lux non gli andò a genio.
Durante la conferenza nella Casa Bianca, Lady Earth disse alle Cyborg camere:

- Human Nation è una grandissima Nazione federale, ben strutturata e ben organizzata nelle sue difese militari.
New Gaia è diventata la capitale di questo sistema solare proprio perché è da qui che è partita la nostra origine e la nostra storia, è da qui che risiedono le nostre culture originali.
Come potete ben constatare noi ci stiamo impegnando al massimo per garantire sempre la sicurezza di tutti voi. -

- Signora presidentessa, mi scusi! - intervenne una giornalista - Sono Kelly Morrison e lavoro alla Gandhi Dahla express, il giornale di libera stampa.
Volevo sapere se gli addetti alle organizzazioni militari, come quelli della Destination world e dei Kagen, siano ben assicurati dal Governo federale. -

- La mia risposta è affermativa, signorina Morrison! - rispose con fierezza la donna - Le nostre organizzazioni non solo sono assicurate dal Governo federale, ma sono anche pagate da esso e dalla sottoscritta. -
- Lady Earth!!! - la chiamò un giornalista dal lontano, tenendo la mano alzata con la penna laser sul tablet - Le volevo chiedere se noi fossimo in pericolo di vita, oppure no. Qualcuno, per caso, vuole attaccarci?-
Stia tranquillo! - lo tranquillizzò la donna mentendo a fin di bene non solo per non destare panico tra la gente, ma anche per non far sapere al falso robot nero che lei fosse a conoscenza del piano diabolico dei rettiliani - Al momento non abbiamo ricevuto nessun ultimatum dai nostri nemici spaziali. Siamo sempre vigili in tutto il paese. -
- E per quanto riguarda i viaggi nel tempo, siete molto attenti a non interferire con il passato? - le chiese sempre la giornalista.
- Certo! - confermò la donna - Siamo sempre attenti a non distruggere il continuum spazio-tempo, mandando in missione temporale solo agenti fidati. -
- Presidentessa… - la chiamò una giornalista - Sono Betty Kietchens, del news day di San Francisco. La gente del 21° secolo è consapevole dei nostri viaggiatori del tempo? -
- Solo alcuni! Lo sanno solo alcune persone che hanno deciso di collaborare con noi e che ci hanno promesso di non rivelare a nessuno dei loro simili temporali sui nostri spostamenti. -

 

Verso la fine della conferenza stampa

Passò un’ora e mezza e nella conferenza si trattò non solo della descrizione delle organizzazioni di difesa militare, ma anche delle loro tattiche belliche.
Lady Earth poi fece alzare dalla sedia due esponenti della Destination:

Bruno, il capo gruppo e Otty, la ragazza dai capelli biondi, si avvicinarono al podio, pronti per interagire con i giornalisti.
Il ragazzo disse al pubblico:

- Buon giorno signori, è un piacere essere qui per noi ad assistere alla conferenza della nostra amata presidentessa.
Io sono il capo del mio gruppo della Destination world e noi 6 svolgiamo continuamente molte missioni che ci vengono imposte dall’alto (inteso di questa nostra società, è ovvio)!
Certe volte rischiamo anche la nostra vita, come del resto tutti, ma alla fine riusciamo sempre a cavarcela. 
Vi assicuro che noi stiamo sempre facendo tutto il possibile per garantire un universo migliore dalle forze nemiche e dalle avversità.

Noi stiamo combattendo contro Dark Magnus (il fratello minore di Kingman) e contro la sua figlia adottiva Lipsees, viaggiando nel tempo e nello
spazio, e vi assicuro che non è una cosa molto semplice. -

- Il mio collega ha perfettamente ragione! - intervenne Otty - Siamo praticamente operativi notte tempo, lavorando come dei rangers per garantire la sicurezza di tutti. Non dimenticate poi che non lasciamo niente per scontato e questa è una dura lezione che gli umani hanno imparato dal 2012.
Raramente ci sono dei morti in battaglia, perché noi militari federali siamo assicurati al 99% nell’esito delle nostre missioni. Potremo anche riportare qualche graffio, ma alla fine arriva sempre il momento della vittoria per noi.
Grazie a tutti voi per averci ascoltato e buon proseguimento di giornata. -

Detto questo la gente applaudì felice ai due addetti della Destination world e in quel momento nella sala della conferenza arrivarono anche Michelle, John e Alex, i quali diedero l’idea a Lux di mostrarsi avanti.

 

Lux parla alla conferenza

Il ragazzo si fece largo tra la folla ma quando stava per salire verso il podio venne fermato da una guardia robotica, la quale gli disse con fermezza:

- Mi dispiace, signore, qui può salire soltanto il personale autorizzato. -
- Sono amico di Lady Earth e faccio parte anch'io delle difese immunitarie di Human Nation. - gli fece presente Lux con stupore.
- Certo, come no signore, ora vada via, non può stare qui. -
- Woody!!! - urlò Lady Earth all'androide con un tono da rimprovero.
- Mia signora... ecco... questo ragazzo non può salire sul palco; non appartiene al personale autorizzato. - si giustificò la guardia.
- Quel ragazzo è un esponente del cigno fedele ed è anche figlio di una mia carissima amica! - gli rispose a tono la donna - 
É uno di famiglia e può avvicinarsi a me ogni volta che lo desidera, perciò lo faccia salire sul palco! -
- Agli ordini, mia signora. - rispose mortificato l'androide.

Lux si unì al suo gruppo e Lady Earth, andando verso di lui, si scusò dicendogli:


- Scusami caro; la mia guardia ti avrà preso per un qualsiasi cittadino che voleva stare accanto a me senza autorizzazione.
Woody, a volte, ha un pessimo carattere ma non è cattivo; fa solo il suo lavoro. -
- Lo so, mia signora, non si preoccupi. L'avevo immaginato. - capì il ragazzo.

Lux, salendo sul podio, fu pronto ad interagire con i giornalisti, dicendo loro:

- Salve signori e buon giorno, noi siamo dei militari di Human Nation dell’accademia del cigno fedele e in questi ultimi mesi abbiamo svolto delle difficili missioni, anche pericolose a volte. Anche noi, come i 6 ragazzi della Destination World, stiamo combattendo per difendere tutti voi, solo che i nostri nemici sono i rettiliani e Dark Evon. -


Sentendo pronunciare tali nomi, il falso androide fissò Lux con aria minacciosa.
Molti giornalisti riconobbero Lux per via della sua vittoria al torneo robotico del 1° marzo e un giornalista gli chiese:

- Scusi, ma lei non è per caso Lux Black, il vincitore assoluto del torneo robotico di quest’anno? -
- Si, è proprio lui, fratello!!! - intervenne John, riferendosi all'amico con gesticolazioni da ragazzo rap.

Tutti i presenti si misero un po’ a ridere apprezzando la sua simpatia ma Michelle, dandogli una piccola gomitata alle spalle, gli disse:

- Citrullo!!! -
E piantala di darmi gomitate! - si lamentò l'amico con aria offesa.
- Si, sono io. - rispose Lux - Sono stato definito da questi miei carissimi amici come il loro capo e io sono molto orgoglioso di esserlo. -
- È arrivato il momento che la Destination World, gli X Robots Master, i Kagen, gli Space Master della nuova e vecchia generazione, i Super Dei e i militari del cigno fedele uniscano le proprie forze per difendere la nostra patria da qualsiasi attacco. - intervenne Michelle.
- Ben detto, carissima! - si complimentò Alex.
- Noi di Human Nation siamo in tanti e se siamo tutti uniti potremo battere qualunque avversario. - dichiarò con fermezza Lux.

Per le parole incoraggianti del ragazzo e dei suoi amici, tutti i presenti, compresi i ragazzi della Destination Word e i Kagen, li applaudirono felici, rendendosi conto ancora di più della grande efficienza delle organizzazioni di difesa di Human Nation.

 

Conoscenza con i ragazzi della Destination World

Dopo la conferenza i ragazzi fecero amicizia con quelli della Destination world a cominciare dal capo il quale, stringendo la mano a Lux, gli disse:

- Tu devi essere Lux Black, vero? Piacere di conoscerti, il mio nome è Bruno. -
Ciao Bruno, ho sentito nominare spesso da Lady Earth i vostri nomi. É un piacere conoscerti. - rispose felice il ragazzo.

Dopo essersi presentati uno per uno, Bruno disse agli altri:.

- È bello riunirsi qui tutti insieme. Sono convinto che, unendo le nostre forze, potremo riuscire a sconfiggere il male. -
- Anche voi combattete contro i rettiliani? - gli chiese Michelle
- No!- intervenne Otty - Noi combattiamo contro altre razze aliene, adepti di Dark Magnus. -
- Chi è Dark Magnus? - le domandò Lux.
- Dark Magnus è il fratello di Kingman e padre di Dark Evon. -
- Ma il comandante assoluto di tutto ciò, colui per il quale Human Nation e tutto l’universo si stanno impegnando a fondo in questa lunghissima guerra, è Kingman. - aggiunse Monique.
- Ma voi vi dovete concentrare solo su Dark Evon per il momento. - intervenne Genny a Lux e company.
- Illuminatemi!... - disse Lux un po’ confuso - Perché tutto ciò parte da questo “Kingman”? -
- Kingman… - gli spiegò Alexia - … è una creatura oscura e ultraterrena, confinata nel regno delle tenebre più profonde dell'universo. Egli vive in tutto ciò che è male ed è l’artefice assoluto della malvagità allo stato puro. -

Lux e company rimasero sbalorditi dalla descrizione che la ragazza fece sul grande nemico di tutti i tempi.

- Un attimo, c'è qualcosa che non mi convince!!! Mi state dicendo che noi vivi stiamo lottando contro delle creature ultraterrene? - li domandò sbalordito Lux - Mi state prendendo in giro, per caso? -
- No, tranquillo, è tutto vero, giuro! - intervenne Max.
- Scusatemi ma... non capisco... Abbiamo veramente a che fare con i non morti? -
- Alcune di queste creature ultraterrene sono anche creature artificiali, create in laboratorio dall’uomo con l’uso dell’ingegneria genetica e della “nanotecnologia” - gli spiegò Alexia - Ci sarebbero delle macchine sofisticate in grado di interagire con una dimensione molto diversa dalla nostra, una realtà che ha la stessa sostanza dei nostri sogni. -
- Ciò che noi chiamiamo "anima" o "spirito" non è altro che energia costituita da un livello superiore di esistenza... - intervenne Genny - Tale livello supera la materia e può viaggiare alla velocità della luce. -
- QUINDI MI STATE DICENDO CHE ESISTE VERAMENTE IL PARADISO??? - chiese loro Lux, meravigliato da ciò che stava sentendo.
-Stiamo parlando di un livello di esistenza superiore al nostro, una dimensione parallela a questa. - confermò il capo della Destination World. 
- Un livello dimensionale, si intende. - disse Monique.

- Ok, ma che centra la “nanotecnologia”? - domandò loro Lux.

Lo sapete perfettamente che la nanotecnologia è costituita dallo studio degli oggetti microscopici, vero? - rispose Otty - Tale disciplina viene usata anche per costruire i robot, per quanto riguarda il loro cervello elettronico.
I robot di quest’epoca infatti dispongono di un cervello sensitivo pari a quello di un umano, facendoli diventare autonomi come noi grazie all’introduzione di minicircuiti speciali al livello microscopico.
-

- Ebbene alcune creature ultraterrene dispongono di alcuni sensori e marchingegni elettronici microscopici, creati proprio dalla nanotecnologia. - rispose Genny.
- Ok! Ma perché gli umani avrebbero creato delle creature letali per loro stessi? - li chiese il ragazzo (Lux).
- È stato solo un incidente! - rispose Otty con la testa calata giù.
Gli umani volevano solo creare i primi mutanti della storia… - raccontò Alexia - Ma all’epoca dei primi esperimenti, essendo proprio inesperti, hanno creato senza volerlo dei mostri che poi gli si sono rivoltati contro. -
Però sappiate che Kingman, Dark Magnus e Dark Evon non sono creature di laboratorio; esistono fin dall’origine dell’universo. - intervenne ancora una volta Bruno.
- Sembra tutto così grande. - notò Lux - I rettiliani vogliono eliminarci una volta e per tutte per vendetta delle loro innumerevoli sconfitte da parte nostra, ma dietro di loro ci sono anche i tre spietati nemici più grandi:
Kingman, Dark Magnus e Dark Evon che vogliono vendicarsi sulla questione che il male perda sempre le guerre contro il bene. -

- Ma riusciremo a sconfiggerli tutti? - si chiese Michelle - Cioè la nostra sofisticatissima tecnologia è in grado di annientarli? -
- In teoria si! - rispose Otty - Dato che le nostre macchine dispongono delle armi che vengono caricate di una potentissima energia, la cui velocità supera vertiginosamente quella della luce: da 300 mila a 600 mila Km/s. -
- Energia abbastanza sufficiente per eliminare una creatura ultraterrena. - aggiunse Alexia.
- Woh... - disse stupito Lux - Il 31° secolo non ha proprio niente a che vedere con il mio passato, sono proprio due epoche differenti al massimo!!! Toglietemi, però, una curiosità per favore: come sapete benissimo tutte queste cose? -
- Quando siamo arrivati qui per la prima volta… - replicò Otty -… Lady Earth, prima di farci arruolare nella Destination world, ci ha iscritti in un corso di apprendimento temporale e lì abbiamo studiato tutta la storia futura. -
- Adesso avete capito perché i rettiliani, Kingman e company ci temono? - chiese loro Monique.
- È tutto chiaro ora! - rispose Lux, con la mente piena di informazioni.

 

Lux e Lady Earth

Lux, ricordandosi poi del motivo per cui era venuto alla Casa Bianca, lasciò per un attimo i ragazzi, si diresse dalla presidentessa e poi le disse:

Buon giorno, mia signora. -
- Dolce giorno, Lux. - rispose la donna - Scusami se non mi hai trovata disponibile a ricevermi, ma ero impegnata, come hai visto, in una conferenza. -
- Lo so mia signora, lei è la Presidentessa. - le disse Lux, comprendendola.
- Grazie Lux. A cosa devo la tua visita? - chiese la donna con aria felice.
- Mia signora, lei è ancora convinta di imbrogliare il falso robot nero? -
- So quello che faccio caro, non preoccuparti. Lui non sa ancora che io sia a conoscenza dei piani diabolici del suo popolo. -
- Per caso quel robot vi fa delle domande? -
- Si, ma io non gli sto dando vere informazioni… So mentire, non preoccuparti. Grazie al tuo coraggio, Human Nation è assicurata ancora di più nella sua difesa. -
- Presidentessa, sul libro della provvidenza ho letto che il 1° agosto di quest’anno accadranno dai noi cose terribili: alcuni dei nostri soldati perderanno tragicamente la vita.
La profezia dice che io (descritto come l’uccello di fuoco) riuscirò a contrastare il nemico, ma poi alla fine il libro non specifica chi fra noi due vincerà. -
- La profezia come descrive la vittoria? -
- C’è un verso che recita cosi: solo il migliore, il quale si è sempre distinto in ogni occasione, avrà la meglio. Cosa significa ciò? -
- Non lo so, sinceramente. - confessò la donna con la testa calata giù - Non specifica nemmeno in che senso il migliore si è sempre distinto. Ma distinto in cosa? Non lo so! -
- Capisco. -

- LUX!!! - lo chiamarono i suoi amici - Vieni con noi che ci andiamo a fare qualche spuntino da Cramshisko!!! -
- Io devo andare mia signora. - disse Lux a Lady Earth
- Ok, vai! - rispose Lady Earth
- Però la prego: stia attenta da quel falso robot. I rettiliani la vogliono uccidere. -
- Tranquillo, ho tutto sotto controllo; ho un piano. -

Detto ciò Lux raggiunse i suoi amici, mentre dal lontano il falso androide fissava il ragazzo sempre con sospetto.
 

I ragazzi VS Brux e company

All’uscita della Casa Bianca, i ragazzi trovarono ad aspettarli Mim, Dork e Brux il quale, fissando minacciosamente Lux, gli disse:

- Proprio a te stavo cercando, Black! -
- Chi è quello lì? - gli domandò Alexia al ragazzo.
- È solo un idiota! - le rispose lui - Fa di tutto per mettersi al centro dell’attenzione. -
 


Brux, dopo aver preso dalla sua tasca una fiala viola rinchiusa in una provetta, gridò a Lux:

- Sono stato mandato da una cara persona che ho conosciuto per buttarti addosso questa soluzione viola; non solo non potrai più usufruire del maleficio oculare, ma diventerai anche vulnerabile in tutto e per tutto. -
- MA SEI PAZZO? COME PUOI FARMI UNA COSA DEL GENERE SE POI LAVORI PER LADY EARTH??? - gli gridò stupito lui.
- E chi l’ha detto che io lavori per lei? - gli chiese retoricamente il bullo con aria sinistra.
- Sei un FARABUTTO!!! Lavori all’accademia del cigno fedele come noi!!! -
- Lux caro, come puoi essere così ingenuo? Credi che tutti quelli che lavorino all’accademia siano delle brave persone? No, certo che no! -
- Che cosa vuoi da me? -
- Vendicarmi per le umiliazioni subite da te. -
- Quel tipo è proprio antipatico! - disse Bruno sottovoce fra se e se, riferendosi a Brux
- Concordo con te! - gli rispose Otty, la quale lo udì parlare.

Monique, prendendo per la mano Max, gli bisbigliò all’orecchio destro:

- Prendi la provetta del ragazzo in maniera indisturbata, ok? -
- Ok! - le rispose il bambino, il quale corse di nascosto per eseguire tale ordine.

Mim e Dork risero fra loro, contenti che il loro capo stesse compiendo la sua vendetta.

- E così vedo che vi siete allargati, vero? - notò Brux, riferendosi alla presenza della Destination world - Ma che bel quadretto famigliare che siete. -
- MI HAI ROTTO VERAMENTE GLI ATTRIBUTI, CHIUNQUE TU SIA!!! - gli gridò furiosa Alexia, imboccandosi poi le maniche - VUOI CHE TI FACCIA MALE? -
- Piantala, non mi fai paura!!! - le gridò il bullo.
 

Lo strano apparecchio di Max

A un tratto, prendendo una valigetta gialla di plastica, Max estrasse da essa un braccialetto elettronico molto particolare, fatto interamente di metallo con una piccola pulsantiera al centro e lo scanner formato da due fessure rosse nella parte superiore di esso.

Mettendo il braccialetto al polso e premendo un pulsante con la scritta: “Stop time”, il tempo intorno al piccolo divenne sempre più lento, fissando le persone che passavano dal lontano in maniera lenta con i veicoli nel cielo, fermandoli poi del tutto.
Max non udì alcun rumore, tranne i suoi passi;
i ragazzi sembravano delle statue, ferme e immobili, insieme agli uccelli nel cielo, rendendo la scena circostante come ripresa da una fotografia 3D
.


Il bimbo, avanzando verso Brux, gli prese la provetta per poi sostituirla con un pezzo di dinamite acceso.
Dopo di che max andò da Lux e, premendo dal suo braccialetto un altro tasto, fece ripartire il tempo.
Il piccolo poi, richiamando l’attenzione del ragazzo tirandogli una mano, gli mostrò la provetta; Lux sorrise felicemente insieme ai ragazzi, i quali si erano accorti che il piano fosse riuscito alla perfezione.

Brux, notando con stupore la contentezza dei suoi nemici nei suoi confronti, gridò loro:

- HEY, NON MI PIACE QUELLA RISATINA DI VITTORIA CHE POI L’HO DOVUTA SUBIRE ANCHE QUELLA VOLTA CHE HO PERSO IL TORNEO ROBOTICO.
PERCHÈ DIAVOLO RIDETE??? -
- E così sarei io l’ingenuo, è? - gli domandò con ironia Lux - … Misà che ci sia qualcosa che puzza sulla tua mano destra! -
- Che cosa??? - chiese stupito il bullo.
 

I cavoli amari per Brux

Brux, girando leggermente la testa verso la sua mano, al posto della provetta trovò una dinamite che stava quasi per esplodere.
Spaventato per ciò egli saltò dalla paura, gridò terrorizzato e poi passò la dinamite a Mim, il quale poi a sua volta, spaventato anche lui, la passò a Dork e quando in seguito quest’ultimo passò la dinamite al capo, il giro sembrò ripetersi all'infinito come in una commedia comica in bianco e nero di
Charlie Chaplin.   
I ragazzi risero a crepapelle, soprattutto la dolce Otty, la quale abbracciò fortemente Max e gli diede un bacetto sulla guancia destra.

Brux, quando gettò la dinamite su un negozio di ortaggi, questa esplose.

Fortunatamente lì dentro non c’era nessuno poiché il fruttivendolo, tornato al suo posto di lavoro ormai distrutto, si infuriò tantissimo, gridando poi:

- NOOOOOOOOOOOOOO, CHI È QUEL FIGLIO DI BUONA DONNA CHE MI HA BRUCIATO IL NEGOZIO, DANNAZIONE??? -.
-  È stato lui!!! - gridarono in coro i ragazzi indicando con il dito puntato Brux.

Per tale scoperta il fruttivendolo avanzò verso Brux con l’intenzione di prenderlo a mazzate:
il fruttivendolo, di nome Aldo Fruttaldo (italiano d'origine), era un uomo sui 50 anni, alto 2,10 m e avente una corporatura mastodontica alla Mastro Lindo con i muscoli possenti, delle gambe grosse che ognuna occupava una sedia, dei piedi che erano enormi quanto due carro armati, delle mani grosse come dei guantoni da baseball, un sedere enorme che faceva da provincia, un addome gonfio simile a una mongolfiera, un naso schiacciato, della peluria sul mento, e aveva i capelli corti e biondi, gli occhi marroni e delle labbra carnose.

Infine l’individuo indossava una maglietta bianca a strisce rosse, dei pantaloni blu a pinocchietto e delle scarpe da ginnastica enormi (misura 47).
Mim, tremando dalla paura, disse a bassa voce a Dork:

- Sai cosa penso? Penso che Brux se la vedrà male oggi. -
- Si, si, concordo con te… Filiamocela!!! - rispose tremolante Dork.

Mim e Dork se ne scapparono, lasciando Brux faccia a faccia contro un energumeno di 2,10 m il quale, scrocchiandosi le dita delle mani, chiese al ragazzo, fissandolo con occhi minacciosi:

- Come desideri pagare i danni procurati al mio negozio? -

Brux, tremolante davanti ad un grosso gorillone del fruttivendolo, rispose balbettando dalla paura:

- … a…. a… a… io.. ecco,.. dovrei andare, ecco… m… m… mi sono appena dimenticato… d… di risolvere… una faccenda… im.. p…p… importante ... -
- Ma d’avvero? - gli chiese l'uomo sorridendogli ironicamente con una calma apparentemente glaciale - Ma perché così tanta fretta? Voi giovani dovreste cercare di stare un po' calmi e sereni. Vieni con me, devo farti solo quattro chiacchiere, tutto qui. -
- Io... ehm... penso che lei riuscirà a riparare i danni al negozio... Infondo, he he... non è successo niente, vero? -
- Ma sicuro, caro. Guarda, tanto che mi ero scocciato di lavorare che stavo proprio tornando per distruggerlo. -
- D'avvero??? ... Eh... He... Che coincidenza... Quindi le avrò fatto un favore, giusto? -
- Ma certo! - disse il fruttivendolo sempre con un sorriso ironico, trattenendo tutta la sua ira dentro di se.
- Pensa che da domani lei potrebbe essere un disoccupato felice.. - 
- Si, he he, e tu, invece, potresti essere già morto! -

- i… i… io… d… d… devo… andare…. - balbettò ancora il ragazzo, iniziando a indietreggiare dalla paura.
- D'avvero?!! -
- Si... -
- D'avvero, d'avvero??? -
- ... si... -

- VIENI QUÌ, BRUTTO CAGASOTTO!!! - ringhiò con i denti il fruttivendolo.

In preda al panico Brux se ne scappò, inseguito poi dal fruttivendolo, il quale si tolse la cintura dai suoi pantaloni prima che il ragazzo scappasse e la agito come un mazzafrusto; i ragazzi risero a crepapelle.


Verso il ristorante

Lux ringraziò il piccolo Max, dicendogli:

- Sei stato d’avvero grande! -
- Grazie. - rispose il bambino con il muso arrossito - Ho solo usato un braccialetto elettronico speciale, in grado di fermare e ripartire il tempo. -
- Tutto è bene quel che finisce bene. - aggiunse Bruno.
- Fantastico!!! - disse stupito John.
 

Ristorante

Dopo un po’ i ragazzi si avviarono verso il ristorante di Cramshisko “La riserva del Presidente”, dove una volta seduti ordinarono un aperitivo.
 


Cramsh, vedendo Lux e i suoi amici, gli disse felice:

- Hey, là amico, come va? -
- Bene, grazie. - rispose felice Lux
- Che buffo è questo qui! - disse Max con aria stupita - Il proprietario ha la testa di un cane, che bello! -
- Max, non si dicono queste cose! - lo rimproverò Otty.
- Hahaha, non si preoccupi signorina. - disse felice Cramsh alla ragazza - È solo un bambino. -
- Mi scusi signore, io mi sento un po’ mortificata... - si scusò lo stesso lei.
- E di che? Pensa che quando io ero piccolo, presi in giro una vecchia perchè aveva un naso lungo;
pensavo che fosse la befana e ce l'avevo con lei per via del carbone. 
La feci talmente uscire pazza che si rinchiuse da sola in manicomio.
Hahaha, scherzo, scherzo, adoro tantissimo i marmocchietti. Quanti anni hai Max? -

- 10! - rispose il bambino sorridendo.
- Che tenero che sei! - 
- Vuoi venire alla mia festa di compleanno? Tra poco compirò 11 anni. -
- Ma certo, piccolo. Di solito gli animatori delle feste per i bambini si presentano travestiti da pagliacci, ma dato che sono un mutante, beh... parto già avvantaggiato. Hahaha, scherzo. -
- Cramsh, come mai che oggi ti vedo più allegro del solito? -
- Se te lo dicessi non mi crederesti, figliolo. -
- Che è successo? -
- Indovina... HO VINTO ALLA LOTTERIA!!! -
- BRAVO!!! - risposero contenti tutti in coro, seguito poi da un caloroso applauso.
- Grazie mille, ragazzi. Oggi pomeriggio vado a riscuotere la vincita. - disse commosso Cramsh.
- Che bello, quanto hai vinto? - gli chiese sorridendo Max.
- MAX... La vuoi finire?!! - lo riprese Otty.
- Non si preoccupi, signorina. Max è un bimbo adorabile. - la tranquillizzò il proprietario, rivolgendosi poi al bambino:

- Vuoi sapere quanto ho vinto, piccolo? - gli chiese - 900 milioni di $. Con questa cifra mi comprerò questo locale. -
- E cosi manderai a quel paese la signora Jambulion?!! - gli chiese felice Lux, alzandosi da posto.
- Eh... Meglio più in là, caro! - rispose un po' tremolante lui - Mi dovrei prima preparare psicologicamente. Sapete? Quella è una matta! -
- Se vuole, le posso preparare io un bel discorso di liquidazione per la vecchia! - intervenne John, con un sorriso giocondo.

Michelle, furiosa per l'ennesima idiozia di John, lo prese per la maglia e, con una forza sovrumana, lo gettò fuori al locale come un sacco di patate, lasciando tutti i presenti a bocca aperta.

- Ma cosa ho detto??? - si domandò il ragazzo, dopo essere atterrato sull'asfalto.
- DEVI CHIUDERE QUEL BECCO DA PAPPAGALLO CHE HAI!!! - ringhiò furiosa la ragazza verso l'amico.
- Calmati Michelle, ti prego... - la implorò Lux.
- Certo che la vostra amica potrebbe vincere la medaglia d'oro alle prossime olimpiadi invernali di Plutone. - annotò con stupore Cramsh.

 

Discussione sul libro della provvidenza

Dopo che Michelle calmò i suoi bollenti spiriti, Cramsh liquidò i ragazzi, dicendo loro:

- Beh, vi lascio alle vostre cose. Ho appena ricevuto altri clienti. -


- E così voi 6 siete italiani, vero? - disse Lux ai ragazzi della Destination world - Anche io lo sono: vivo a Torino. Da che anno venite? -
- Veniamo dal 2009. - rispose Bruno - Tu invece da che anno vieni? -
- Vengo dal 2001, però siamo contemporanei. -
- Sicuro! Non chiedermi per favore quali avvenimenti accadranno dal 2001 al 2009 perché non vogliamo rischiare di distruggere il continuum spazio – tempo. -
- Lo so, non ti preoccupare. Quanti anni avete, se posso saperlo. -
- Io ho 20 anni, mentre Monique ne ha 21, Otty 20, Genny 19, Alexia 16 e Max 10. -
- Io invece ho 17 anni, Alex 18, Michelle 17 e John 19. - rispose Lux.
- Vedo che siamo coetanei. - osservò Monique con il mento appoggiato sulle sue dita affusolate delle mani, incrociate fra loro, mentre sul tavolo leggeva un libro - Ti trovi bene nel futuro, Lux? -
- Certo! - replicò il ragazzo
- Monique, cosa stai leggendo? - le domandò Michelle
- Una lettura molto complessa. - rispose lei - Parla di Pragmatismo, di differenze di riflessioni empiriche tra Friedrich Nietzsche e Arthur Schopenhauer, e di Neo classicismo nelle culture urbanistiche di fine ‘800. -
- Woh, sei intelligente per essere bella quanto una modella. - disse Michelle con aria stupita
- Monique è fantastica! - intervenne felicemente Alexia - È capace anche di decifrare ogni simbolo, ogni messaggio criptato e subliminale. -
- Veramente? Allora potrebbe essere la persona che fa al caso nostro. --

Michelle, estraendo dalla sua borsetta il libro della provvidenza, lo diede a Monque, dicendole poi:

- A pagina 445 c’è una profezia molto singolare, di cui non abbiamo compreso la fine, eccola… Tu sai il latino? -
- Ma certo che lo so! - affermò Monique.

Detto ciò Monique lesse la profezia:


1° agosto 3005: umani contro rettiliani
La resa dei conti è arrivata: nell’universo, come uno sciame di api, si udirà un rumore assordante delle risorse infinite del nemico, intento ad attaccare la nostra preziosa civiltà.
Dolore, grida e carestia accadranno sulle nostre teste, fratelli e sorelle non ritorneranno più nelle loro basi. Il nemico si mostrerà come un corvo feroce e assetato di sangue, afflitto dal dolore di vendetta e dal forte desiderio di porre la parola fine alla nostra lunga Odissea ma lo stesso uccello di fuoco ci verrà in aiuto, combattendo contro il corvo feroce con tutte le sue forze. I due insieme scateneranno un finimondo dalle proporzioni enormi e indescrivibili.
Alla fine della battaglia solo il migliore, colui che si è sempre distinto in ogni situazione, riuscirà a vincere la guerra, dopo aver reso il suo avversario innocuo e moribondo.
Se ciò avrà esito, il destino dell’universo subirà una nuova metamorfosi definitiva.
Finisco tale evento profetico per aggiungere tre parole:

perseveranza, opposizione e precauzione.


Dopo averlo letto, la ragazza alzò il capo con aria stupita, come se avesse visto un fantasma, e chiese a Michelle:

- Se questa cosa è vera allora siamo tutti in pericolo. Da ciò che vedo, questo è un libro che raccoglie un gran numero di profezie, scritte da un certo Shida Yagami. 
Senti, Michelle, ma voi cosa volete sapere con esattezza? -

- È l’ultimo verso che non abbiamo compreso. - replicò lei - L’uccello di fuoco è Lux, il quale interverrà in nostro aiuto, mentre i corvi assassini sono i rettiliani ma la profezia finisce con una vittoria che però non si sa di chi sia. -
- È vero! - confermò la ragazza - Dovete sapere che in questa profezia non viene specificato il vincitore proprio perché l’esito di questa battaglia dipenderà solo da Lux e dai rettiliani.
Se Lux riuscirà a distinguersi allora potrà vincere la guerra! -
 

- Ok! - intervenne Lux - Ma in cosa mi dovrò distinguere? -
- Sinceramente non ne ho idea, mi dispiace. Temo che lo dovrai scoprire tu solo.
Ti potrei dire che vincerai tu dato che il bene si distingue sempre dal male, ma non te lo potrei garantire al 100%. -

- Dovrai distinguerti per forza in qualcosa. - intervenne Alexia, rivolgendosi al ragazzo - E forse lo stai già facendo. Non ti viene nulla in mente? -
- … Forse “distinguermi” si riferisce alla mia coscienza. - ipotizzò il ragazzo - Al fatto che… non lo so… No, non ne ho la minima idea! -
- Comunque… - aggiunse Monique - Chi fra voi due vincerà, cambierà per sempre il destino dell’universo, come predetto da questo libro. Se qui vedo poi altre profezie allora credo che dovresti vincere tu. Eccole alcune del 3006, 3007… -

Mentre Monique sfogliò le pagine, Michelle improvvisamente appoggiò la mano sul libro per non farle leggere nulla.
Tutti i presenti rimasero senza parole dal gesto “irrazionale” della ragazza, fondendo ancora di più dei sospetti a Lux; Monique, controllandosi un attimo, chiese alla ragazza:

- Vorrei che tu mi dessi delle spiegazioni in proposito, grazie! -
- Oh, scusami… È solo che non mi andava di sentire altre profezie, dato che sono molto tesa per quella del 1° agosto! - mentì Michelle, facendo poi l’occhiolino alla ragazza, la quale, afferrando a volo così l’intenzione dell'amica, decise di chiudere il libro e di ridarlo a lei.
 

Arrivo della signora Jambuliòn

Improvvisamente nel ristorante entrò la signora anziana Jambuliòn De la Vie la quale, camminando con il suo fedele bastone, si resse ad una ringhiera per gli handicap vicino all’entrata del ristorante.
Un giovane ragazzo generosamente le venne incontro per darle una mano ma ad un tratto gli accadde qualcosa di incredibile:

la vecchietta, con tutta la forza che aveva in corpo, scaraventò il ragazzo sul soffitto con un colpo di braccio al petto, facendolo poi atterrare su un tavolo; il ragazzo, nonostante si fece male, riuscì ad alzarsi vivo e vegeto.
La signora poi, con occhi minacciosi, gridò al ragazzo:

- NON TI AZZARDARE A TRATTARMI COME UNA VECCHIA DECREPITA, HAI CAPITO??? -
- Alla faccia della vecchia decrepita... - disse con ironia e stupore il giovane - Scommetto che lei, a 130 anni, riesce ancora a *** -
- NON MI RIVOLGERE CON QUEL TONO ACCUSATORIO, GIOVANOTTO!!! PER TUA INFORMAZIONE SONO NATA PRIMA DI TE, QUINDI PORTAMI RISPETTO, MOCCIOSO CHE NON SEI ALTRO!!! -
Ora ne ho veramente abbastanza di quella ingrata!!! - disse furiosa Otty, stringendosi i pugni e alzandosi da posto.
- Per caso tu conosci quella signora? - le chiese Michelle
- Purtroppo si. - rispose lei, stringendosi i denti dalla rabbia - Un giorno la vidi sulla strada e sembrava che lei stesse avendo delle difficoltà nell’attraversarla, e così io le venni incontro per darle una mano ma mi diede subito uno schiaffo, dicendomi anche di farmi gli affari miei! -
- CHE BASTARDA!!!- ringhiò Michelle, riferendosi alla signora Jambuliòn.
- Ora gliene dico quattro! - disse Otty, andando poi verso la vecchietta.

Max trattenne l'amica per la mano, implorandola di non andare dalla signora, ma la ragazza ci andò lo stesso.
Otty, andando verso la signora Jambuliòn, la fissò negli occhi con aria di disprezzo e le gridò:

- PRIMA DI TUTTO È LEI CHE DOVREBBE PORTARE RISPETTO ALTRUI!!! QUEL RAGAZZO LA STAVA AIUTANDO! -
- Ancora tu??? - le gridò lei, riconoscendola dal viso - … Sei quella mocciosa che l’altra volta voleva aiutarmi ad attraversare la strada, vero? -
- Lei non ha nessun diritto di trattare male le persone! - gridò furiosa la ragazza.
- Chi ti credi di essere??? Chi ti da tutta questa confidenza? -
- Lei è solo un'ingrata!!! E con questo ho finito! -

Ad un tratto però la signora fermò Otty prendendola per un braccio e facendola male cosi con le sue unghie affilate;
la ragazza, cercando di liberarsi dalla presa della signora anziana, iniziò a lacrimare un po’, gridandole poi:


- MI LASCI STARE!!! MI STA FACENDO MALE IL BRACCIO CON LE SUE UNGHIE!!! -
- Tu non te ne vai da qui fin quando che non avremo risolto la questione. - le gridò la vecchietta, mentre Bruno e Alexia si alzarono da posto per aiutare la loro amica.

- Che cosa c’è da chiarire? - le chiese stupita e spaventata Otty.
- VOGLIO DA RTI UNA LEZIONE CHE NON DIMENTICHERAI FACILMENTE. -

Fortunatamente però arrivarono Bruno e Alexia, i quali liberarono la ragazza dalla presa della vecchia; Max corse immediatamente dalla sua amica per abbracciarla.

Bruno, furioso per ciò, gridò alla signora Jambuliòn:

- ORA TE LA VEDRAI CON NOI! -
- TI FAREMO PENTIRE DI ESSERE NATA, BRUTTA VECCHIA MEGERA! - gridò furiosa Alexia.
- Voi non mi conoscete affatto. - gridò furiosa la signora.
- ORA BASTA!!! - intervenne furioso Cramsh, andando poi verso la signora Jambuliòn.


Il coraggio di Cramsh

La donna anziana però, interpretando la parte della povera vecchietta indifesa, gli disse:

- Finalmente sei arrivato Cramsh! Questi ragazzi sono proprio pericolosi, volevano picchiare una vecchia indifesa come me. -
- Indifesa non direi. - rispose furioso lui - I miei clienti non meritano un simile trattamento da lei, vengono qui solo per mangiare e stare in compagnia. -
- NON TI RIVOLGERE COSÌ VERSO DI ME, È CHIARO??? - 
- I miei clienti sono preziosi per me, come se fossero i miei figli. Io ho deciso: LEI È LICENZIATA!!! -
- CHE COSA??? - gridò furibonda Jambuliòn - Non mi puoi licenziare! Tu sarai anche il proprietario di questo ristorante, ma chi lo gestisce è la sottoscritta. -
- Ora non più! - replicò forte e chiaro lui, facendole vedere poi una dichiarazione scritta in ologramma 3D - Come può constatare da questo ologramma che ho in mano, la gestione del ristorante è passata a me. -
- CHE COSA??? -
- Esatto! E tutto ciò grazie al mio cliente, nonché il mio migliore amico Lux. -

Sapendo l’autore di tutto ciò, la signora Jambuliòn fissò il ragazzo con aria sempre più minacciosa, meschina e arrogante, non facendogli sentire per niente al suo agio.
Con l’indice puntato verso l’uscita, Cramsh disse alla signora:

- Quella è l’uscita, signora De la Vie! Se ne vada! -
- OK!!! - gridò furibonda lei - MA SI RICORDI CHE ARRIVERÀ PRESTO IL GIORNO DELLA MIA VENDETTA!!! LA PAGHERETE TUTTI, LA PAGHERETE CARA, VE LO GIURO!!! -

Detto ciò la donna anziana tolse il disturbo andandosene via, lasciando i presenti felici e contenti. Alexia, muovendo orizzontalmente la testa a destra e a sinistra, disse con aria di disprezzo:

- Quella donna anziana ha proprio il sangue cattivo! -

Il giovane che cercò di aiutare la signora venne verso Otty e la ringraziò, dicendole:

- Grazie signorina per avermi difeso. -
- Di niente! - rispose felicemente con un sorriso la ragazza - Quella vecchia mi stava proprio sugli attributi! -

Cramsh, andando da Lux, lo ringraziò, dicendogli:

- Grazie amico. Grazie al tuo sostegno sono riuscito a liberarmi per sempre di quella vecchia psicopatica. -
- Di niente, Cramsh. - rispose lui - Per i cari amici come te questo è altro. -
I due così si abbracciarono fortemente, accompagnati poi da fortissimi applausi da parte dei clienti nei loro confronti.


Passarono 3 giorni e i ragazzi come al solito affrontarono nuove missioni per la salvezza di Human Nation.


Copyrigh di Bruno Rinaldo (alias LuxKatoUlisse).



*** Verbo giovanile censurato.

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Capitolo 28
*** Un fastidioso virus informatico ***


Capitolo 28
Un fastidioso virus informatico


 

11 gigno 3005

l'11 giugno dello stesso anno, un hacker, avente dei seri problemi mentali, creò un virus informatico molto pericoloso
Tale mostro era alto circa 2,05 m e possedeva un corpo che sembrava la fusione tra un uomo e uno scarafaggio, avente sei braccia, due antenne sulla fronte e una orripilante testa.
Il virus era un incrocio tra una creatura digitale e un mutante, un ibrido riuscito alla perfezione per mettere in crisi il mondo di Morpheus; molti utenti fecero la sua spiacevole conoscenza e denunciarono in massa alle autorità del pericolo imminente.
Dopo due giorni il virus mutò (o per lo meno si evolvette) in una creatura a dir poco ripugnante, passando dai 2,05 m ai 2,10 m e divenendo cosi sempre più pericoloso e arrogante.
Gli antivirus che c'erano in quel momento (agenti digitali con sembianze umane) affrontarono il mostro ma ne uscirono tutti sconfitti; il virus in questione si chiamava: 
Leviathan GZ01.

 

15 giugno 3005, New York

Quella mattina John entrò nel suo account del sito Mary love con l'intenzione di rilassarsi un po' ma ad un tratto l'intera camera virtuale cominciò a tremare in maniera anomala e il ragazzo si chiese preoccupato il motivo di tale anomalia.
Le luci della stanza si spensero e si accesero continuamente in maniera costante, seguito poi da un gemito rauco provenire da dietro le spalle del ragazzo.
John venne immediatamente espulso da Morpheus, sbattendo poi la faccia contro a un muro dopo aver fatto un balzo di 2,00 m dal box virtuale.
Il box disse poi al ragazzo:

- Sign. Mc Crockett, le informo che sul suo account si è insidiato un virus informatico molto pericoloso. -
- Un virus??? - si chiese stupito John - Cristo Santo, ci mancava solo questo! -

L'apparecchio poi, materializzando un ologramma 3D sul pavimento, gli mostrò l'aspetto del virus in un modello tridimensionale che ruotava continuamente a 360°, dicendogli anche:

 

- Ecco l'identikit di questo essere: 

​Nome: Leviathan GZ01
Tipo: virus informatico
Livello di pericolosità: alto
Data di nascita: 11 giugno 3005
Creatore: anonimo
Rischio di infezione:  alto
Danni: maggiori
Cure: al momento non ce ne sono

 

Questo virus ha la facoltà di evolversi assumendo sempre più informazioni dal web; si ciba dei dati distruggendo la rete.
Morpheus potrebbe essere in pericolo. -
- CHE COSAAAAAAAAAAAAAAAA??? - urlò spaventato il ragazzo - Ma questo è un super virus, potrebbe distruggere completamente internet senza lasciarne traccia!!! -
- Attualmente il Leviathan GZ01 sta assumendo solo comportamenti da troll: invade i siti e caccia gli utenti dai loro account. -
- MA É TERRIBILE!!! QUESTO NON É UN VIRUS NORMALE, É UN PERICOLO MONDIALE!!! DOBBIAMO AVVERTIRE LA PRESIDENTESSA E LE FORZE FEDERALI! -
- Non credo che ce ne sia bisogno, sign. Mc Crockett. -
- TACI, FORSE NON TI RENDI CONTO DELLA GRAVITÀ DELLA SITUAZIONE!!!
Un giorno Alex mi disse che un virus del genere potrebbe anche arrivare nel cervello di Morpheus e se ci riuscisse, l'intera Human Nation sarebbe spacciata!
Tutte le nostre macchine dipendono interamente dalla rete; basta solo manomettere il centro operativo del web e tutta la tecnologia di cui disponiamo potrebbe non funzionare più:
le colonie spaziali che si trovano su Giove, Saturno, Urano e Nettuno potrebbero precipitare giù uccidendo cosi milioni di abitanti, tutti i nuovi combustibili elettronici che ci servono per riscaldarci, cucinare e controllare qualsiasi macchinario andrebbero in tilt e cosi su tutta la nostra nazione solare verrebbe distrutta da un grave black out su larga scala.
Adesso tutta la nostra tecnologia dipende da Morpheus! -
- Ah... sembra uno scenario apocalittico. -
- E lo è! - replicò seccato il ragazzo - Un virus informatico che si evolve mangiando i dati virtuali non promette nulla di buono. -
- Allora che cosa desidera che io faccia, signore? Avverto le autorità federali? -
- Hey, aspetta!!! ... Forse non ce n'è bisogno. - pensò il ragazzo.
- Cosa vuole insinuare? -
- Forse so chi potrebbe aiutarci. -
- Superman? - disse con ironia la macchina.
- Molto meglio ed è anche reale. -

 

New Washigton, appartamento di Lux

Nel frattempo Lux stava guardando un TG locale dal suo appartamento. Il giornalista del TG dedicò l'intera edizione ad un evento storico accaduto 1000 anni prima dicendo ai telespettatori:

- Proprio il 15 giugno di mille anni fa, un coraggioso ragazzo salvò la Terra dall'arrivo di un enorme buco nero che la stava risucchiando.
Egli sacrificò la sua vita per il bene di tutti noi, un atto eroico che è entrato nella storia dell'umanità.
Ci colleghiamo con il nostro inviato da Chicago Est:
Frank Stonk. -
- Ebbene si, Cloud! - affermò Frank davanti a una casa con dei tetti a spioventi - Ci troviamo in periferia di Chicago Est ed è qui che è nato l'eroe che il 15 giugno del 2005 sacrificò la sua vita per il bene di tutti noi.
Si chiamava "Bruno Rinaldo", genitori italiani d'origine, e aveva due professioni: 
insegnava all'università in facoltà di ingegneria aerospaziale e in casi urgenti si prestava a fare anche l'astronauta.
Egli, diventato in seguito orfano di entrambi i genitori, è morto a soli 24 anni, lasciando la sua ragazza, residente a New York dal 2002, e i suoi amici più cari.
Il nostro eroe è ricordato anche per la sua cugina Maria Rinaldo, morta il 24 settembre del 2004 a Tokyo.
Quando ella era un'adolescente di soli 16 anni, la ragazza è stata vittima delle avance da parte del suo insegnante di filosofia, di nome Genius Amalfi, ma alla fine questa ha trovato il coraggio di denunciarlo.
Infine Bruno è ricordato anche per la tragica scomparsa della sua sorella maggiore, avvenuta il 15 giugno del 1984. La sorella aveva solo 15 anni quando morì come ostaggio in una rapina in banca.
É incredibile che, nonostante le terribili sofferenze che ha dovuto partire il ragazzo, lo stesso egli è riuscito a mantenere il suo animo altruista.
Dal 2006, la casa di Bruno è diventata un museo, una specie di luogo di pellegrinaggio dove molti dei suoi fans si recano qui da generazioni in generazioni.
Abbiamo intervistato uno che proviene dal 21° secolo e che sostiene di averlo conosciuto.
Eccovi le immagini. -
- Era un mio vicino di casa. - rispose l'intervistatore con addosso i vestiti del passato - Io vengo dall'anno 2008 e lo conosco fin da quando eravamo piccoli.
Lui è sempre stata una persona molto ospitale; invitava sempre molte persone a casa sua.
Aveva anche una ragazza, davvero molto carina. La perdita del suo fidanzato l'ha distrutta. -
- Ci sono state anche delle voci sinistre nei confronti di sua cugina. - intervenne un altro intervistato proveniente dal 21° secolo - La accusavano di massoneria deviata, ma non era vero.
Maria era la ragazza più dolce che io abbia mai conosciuto. -

 

John chiama Lux

Improvvisamente il braccialetto elettronico di Lux vibrò e il ragazzo, dopo aver premuto un bottone, fece materializzare un ologramma che mostrava la sagoma 3D del suo amico John.
Il ragazzo disse all'amico con aria preoccupata:

- Lux, ti prego aiutami!!! Solo tu mi puoi dare una mano. -
- Che è successo, amico? - gli chiese Lux.
- SIAMO IN PERICOLO DI VITA, AIUTO!!! -
- Ok, calmati, che è successo? -
- ... Ho un virus nel mio box. -
- ... Tutto qui? ... - gli domandò meravigliato l'amico.
- Come sarebbe a dire "tutto qui"? -
- Scusami John, non era mia intenzione sembrarti scortese. Se hai un virus nel box allora metti in azione il tuo antivirus, oppure chiama Alex; lui è un esperto in queste cose. -
- Lux, il virus che ho nel mio box sta diffondendo terrore in tutta Morpheus! Egli si chiama "Leviathan GZ01". Mi ha cacciato bruscamente dal mio account e sta creando problemi anche agli altri.
Al momento non esiste nessun antivirus in grado di fermarlo e Alex mi disse una volta che i virus come questo potrebbero arrivare al cervello di Morpheus e danneggiare tutto il sistema.
La nostra intera tecnologia dipende ora dal web e se Morpheus dovesse essere distrutto, ci sarebbe il caos più totale. Molte persone moriranno se non facciamo qualcosa. -

Lux rimase senza parole sentendo ciò che gli raccontò l'amico ma pensando a cosa avrebbe fatto l'eroe del 15 giugno del 2005 al suo posto, gli rispose con un tono deciso:

- Ti aiuterò, John. Vado subito a chiamare Alex. Verremo da te in un batter d'occhio. -

Detto questo, Lux contattò il suo amico Alex e i due, con un teletrasporto, arrivarono direttamente a New York, avviandosi poi verso la casa dell'amico.

 

Appartamento di John

Quando Lux e Alex bussarono alla porta, John chiese loro dalla telecamera di sorveglianza:

- Password! -
- John, siamo noi: Lux e Alex! - gli gridò Lux.
- Password, per favore, o non vi faccio entrare! -
- Tu la sai? - chiese Alex all'amico.
- Certo che la so. - rispose lui, digitando poi a voce la parola d'ordine:

Nel mezzo del cammin di nostra vita mi ritrovai di fronte ad un palo che mi fece girar la testa. -
- E questa sarebbe la password??? -
- Non chiederlo a me! - replicò Lux con aria afflitta.

Quando John fece aprire la porta automatica, chiese poi ai suoi amici:

- Hey... ma allora la femminuccia non c'è qui, è? -
- Intendi "Michelle"? - gli chiese Lux - Oggi lei aveva un appuntamento amoroso con "mister simpatia". -
- Intendi "Morgan", vero? Non è maluccio, dai. -
- Ma certo e io sono D'Artagnan, moschettiere di re Luigi XIV. La mia missione è quella di far fallire i piani diabolici di Milady e del Cardinale Richelieu! -
- Non ti sta proprio simpatico lui, è? - gli domandò retoricamente John annuendo di si con la testa.
- É uno snob da quattro soldi ed è anche geloso della mia amicizia con la sua ragazza. -
- Ma è normale, Lux, loro due si amano. -
- Meno male che si amano, sennò Michelle sarebbe già morta a quest'ora. - disse con ironia il ragazzo, ricordandosi delle strane ferite che la sua amica riportava spesso.
- Come, scusami? -
- No, dicevo una cosa mia. .. Allora, vogliamo cominciare a risolverti il problema? -
- Ma certo, accomodatevi! -

Una volta entrati, Alex prese dalla sua valigia alcuni attrezzi elettronici e tutto l'occorrente che gli serviva per estirpare il virus:

  • piattaforma di acciaio circolare: apparecchio in grado di convertire le proprie molecole in dati digitali;
  • trasformatore virtuale: attrezzo in grado di trasformare le persone in antivirus, dotandoli di armi capaci di curare qualsiasi apparecchio infetto;
  • PC olografico con anonimato: apparecchio costituito da una lastra cilindrica di metallo dal quale fuoriusciva uno schermo olografico  3D in alto e una tastiera virtuale in basso orizzontalmente. Questo tipo di PC permetteva a chiunque di navigare in pieno anonimato, non mostrando a nessuno il proprio indirizzo IP.

​- Oh, per bacco! - disse stupito Lux guardando gli oggetti che si era portato il suo amico - Non sapevo che tu fossi un Geek. -
- Mi vuoi proprio offendere, Lux? - gli domandò stupito Alex.
- No, per carità, non era mia intenzione farlo. Non so semplicemente il termine giusto da usare con te; conosci meglio di noi la tecnologia ma allo stesso tempo sei anche un ragazzo affascinante, perciò non so se il termine giusto fosse "nerd" o "geek". -
- Capisco. Comunque da noi, per descrivere i tipi come me, si usa il termine "Tecnoman". Non viene usato come dispregiativo. -
- D'accordo, tecnoman. - 
- Bando alle ciance, Lux tu ora diventerai un antivirus! -
- Io cosa?... -
- Hai capito bene, caro. Non guardarmi cosi, anche i nostri antivirus possono essere sia persone reali, sia creature digitali. -
- Posso lo stesso usare il mio maleficio oculare per distruggere il virus? -
- Ma tu lo devi fare per forza perché al momento solo il tuo potere può contrastare questa minaccia; i nostri antivirus convenzionali non sono preparati per un virus informatico di livello A+1. -
- A+1? E cioè? -
- Questo essere è un ibrido tra un mutante e una creatura digitale; è una terrificante kimera dai poteri indescrivibili. Egli può anche avere la facoltà di moltiplicarsi o di evolvere in molti più livelli:
A+2, A+3, A+4, A+OMEGA. -
- Che razza di virus informatico è mai questo??? -
- Abbiamo a che fare con il Leviathan GZ01! - intervenne John - Stai attento, Lux, quando lo incontrerai; egli ha una forza incredibile. -
- Ma chi ha creato questo essere terribile? - chiese meravigliato lui.
- Penso di sapere di chi si tratta. - disse Alex con la testa china in basso - É un mio rivale, il mio opposto in tutto e per tutto. -
- Un Nerd? - gli domandò Lux.
- Si chiama Victor Vine, ma tutti preferiscono nominarlo con le sue iniziali VV. C'è anche chi lo chiama "Double V", ovvero: doppia V! -
- Ma che vuole questo qui? -
- Ce l'ha con me per via di quel concorso di scienze: 
eravamo piccoli e frequentavamo la terza elementare. Lui non aveva idee e voleva copiare la mia, ma io lo sgamai e cosi lui non potette presentare niente.
Voleva giocare sporco ma non capisco perché, a distanza di anni, lui ce l'abbia ancora con me solo per questa storia, è assurdo! -
- Va bé, non perdiamoci in chiacchiere e agiamo subito. - disse Lux con un tono di voce secco - Questo qui c'avrà dei problemi ma noi abbiamo qualcosa di più importante da portare al termine. -

Detto questo, Lux salì sulla piattaforma di acciaio e venne investito dal basso da un fascio luminoso che stava convertendo le sue molecole in dati digitali, dopo di che Alex prese il trasformatore virtuale e potenziò l'amico affinché egli diventasse un perfetto antivirus.
Il ragazzo si vide addosso una tuta arancione impermeabile con un materiale in pelle simile a quello delle tute degli astronauti e ai piedi egli indossava degli stivali.

 

 

Dopo essersi messo il casco ed essersi attrezzato di un laser blaster, John, entusiasta nel vedere il suo amico conciato in quel modo, gli disse:

- Woh Lux, sembri un samurai!!! -
- Non sono programmato a tal fine. - confessò lui.
- Fallo nero, amico, mi raccomando. -
- Tranquillo; il virus ha le ore contate! -

 

Morpheus

Entrando nel web, Lux si diresse a gran velocità verso l'account di John, arrivando fino alla sua porta d'entrata.
Quando il ragazzo bussò alla porta, il virus la aprì e gli chiese con scortesia:

- Che vuoi? -
- Cacciarti fuori dall'account del mio amico! - affermò con fermezza Lux.

Il Leviathan non era solo: nell'account c'erano parecchi dei suoi simili che si divertivano, mettendo l'intera zona sottosopra.

- Dannazione, il virus si è duplicato parecchie volte! - ringhiò Alex osservando la scena dal PC olografico.
- Senti, bello... - fece un discorsetto il virus a Lux - ... noi qui ci stiamo divertendo, ok? Dii al tuo amico che si può scordare del suo account; Morpheus è nostro ora! -
- Sentimi bene, pallone gonfiato.. - gli rispose furioso il ragazzo, cercando di trattenersi - ... voi siete soltanto dei parassiti e io ho il compito di togliervi di mezzo uno per uno. -
- Cosa saresti tu? Un nuovo antivirus? Ma fammi il favore, va! -
- Non sottovalutarmi... o sarà peggio per te. -
- Ma vai in mona, va! -
- Alla faccia, è anche volgare questo virus!! - disse meravigliato John, osservando anche lui la scena dal PC di Alex.

 

Lux VS Leviathan GZ01

Il Leviathan chiuse la porta in faccia a Lux ma questo, offeso per la sua sfacciataggine, la sfondò violentemente azionando il laser blaster, interropendo la quiete delle creature virali.
Il ragazzo colpì con la sua arma uno di loro per poi passare ad un altro, avanzando verso la creatura originale con dei passi lenti e minacciosi, esclamando poi ad ogni suo bersaglio:

- Hasta la vista, baby! - 

Caricando il blaster, Lux sembrò la fusione tra Arnold SchwarzeneggerSteven Seagal, facendo incutere un po' di terrore al Leviathan. Altre copie del virus aggredirono il ragazzo ma questo li spazzò via disintegrandoli con l'arma, dimostrando cosi di essere diventato un antivirus temibile; Leviathan, a quel punto, si fece coraggio e affrontò il ragazzo con grande tenacia, evitando furtivamente il laser del blaster. 
L'account di John venne messo sottosopra durante la lotta, dato che il virus si protesse davanti ad ogni oggetto ma Lux non si arrese  e continuò a sparare all'avversario.
Il virus, facendo uno squarcio su una parete, scappò dall'account ma il ragazzo lo inseguì a una velocità supersonica viaggiando per tutta Morpheus per poi atterrare su uno spazio bianco e vuoto, dove alcune lettere dell'alfabeto stavano apparendo davanti ai due combattenti.

 

Nuova trasformazione del virus

I due si trovavano in un sito dove qualche utente stava scrivendo un articolo; improvvisamente il virus si trasformò, assumendo l'aspetto di un drago.

- Oh, no, il virus è passato al livello A+2! - gridò spaventato Alex, seguendo insieme a John la scena dal mondo reale.

Il virus divenne meno umano e più animalesco, assumendo un atteggiamento sempre più imprevedibile e pericoloso.
Il nuovo Leviathan divorò alcuni dati digitali e quando Lux, dopo averlo colpito con il blaster, si accorse di non avergli fatto nemmeno un graffio, decise di trasformarsi anche lui aumentando il suo maleficio fino ai 2000 Sfiga volt.
Il ragazzo, materializzando dalla sua mano destra una possente falce, lottò contro il mostro con grande tenacia ma questo, sbattendo le sue possenti ali, volò con l'intenzione di scappare di nuovo dal suo avversario, ma Lux lo inseguì ancora e i due continuarono a viaggiare per tutto il mondo virtuale.
Il drago poi ebbe un'altra ulteriore trasformazione, divenendo sempre più grosso e minaccioso:
il colore del suo corpo cominciò a tingersi di nero e Morpheus cominciò a riscontare qualche problema; diversi sistemi operativi cominciarono ad andare in tilt, lasciando alcune persone nel mondo meravigliate di ciò.

- Tranquillo Lux, ora ti materializzo una nuova arma in grado di sconfiggerlo, ora che lui ha raggiunto subito il livello A+3! - lo tranquillizzò Alex caricando immediatamente un programma speciale per rendere l'amico ancora più forte.

 

Colorado

A molti Km di distanza da New York, il creatore del virus, Victor Vine, osservò anche lui dal suo PC olografico la lotta digitale tra Lux e la sua creatura, non rimanendo soddisfatto a causa della tenacia del nuovo antivirus entrato in scena.
Il cyber criminale, caricando anche lui un programma di potenziamento, rese il virus ancora più forte, pronto per passare al livello A+4.

 

Morpheus

Lux ebbe materializzato dalle sue mani un grosso cannone in grado di sparare dei colpi luminescenti, dotati a loro volta di una forza distruttiva ai limiti dell'immaginazione umana. 
Sparando un colpo, il drago virale rimase vittima di una grossa esplosione che gli perforò gravemente il busto ma l'hacker glielo riparò subito per poi farlo arrivare al prossimo livello di pericolosità:

il Leviathan divenne un drago gigantesco ma questa volta con tre teste e con delle ali più enormi di prima; i suoi denti divennero aguzzi e le sue unghie erano più affilate dei rasoi svizzeri.

Il nuovo Leviathan, poi, si moltiplicò ad una velocità costante di cento copie al secondo, espandendosi vertiginosamente per tutta la rete di Morpheus.
In pochi secondi Lux si trovò davanti a un spaventoso esercito di draghi virali a tre teste (circa di 12 milioni di miliardi al minuto), non sapendo poi che cosa fare.

- Il livello A+4 è spaventoso già di per se! - commentò preoccupato Alex.
- Cosa accadrebbe se il virus dovesse passare al livello A+OMEGA? - gli domandò ansiosamente John.
- ... Cosa accadrebbe? ... -
- Si... -
- Lo vuoi proprio sapere?... -
- Certo, fratello! -
- Allor prega a Dio che il virus non lo faccia, sennò... -
- ... Sennò? -
- ... Sennò le tue peggiori paure potrebbero diventare reali! -
- Oh, santo cielo! - disse preoccupato John, mettendosi una mano sulla fronte.

Tutti gli oggetti elettronici, dai mezzi pubblici agli elettrodomestici, i quali a loro volta dipendevano dai sistemi di comunicazione virtuale cominciarono ad avere dei problemi nel funzionamento, richiamando l'attenzione anche di Lady Earth, la quale non riuscì a collegarsi con suo marito dal suo PC olografico.
Milioni e milioni di draghi virali, girando velocemente intorno a Lux, tentarono di attaccarlo uno alla volta, ma il ragazzo riuscì lo stesso a difendersi con la sua falce e il suo cannone, anche se con difficoltà.
100 di queste creature vennero disintegrate da lui ma ogni volta che una di loro scompariva, ne ricompariva subito un altra rendendo difficile la missione al ragazzo.

- Forza Lux, dai non mollare!!! - lo incitò Alex.

 

L'ultima terribile trasformazione del virus

Il virus originale, dopo aver assorbito gli ultimi dati digitali, passò al suo ultimo livello di evoluzione successiva, richiamando poi milioni e milioni dei suoi simili.
Una volta che tutti i draghi virali si fusero tutti insieme a gran velocità, formarono insieme un unico e spaventoso essere mostruoso, assumendo poi in un bagliore di luce accecante la forma di un enorme e lunghissimo dragone, simile a un serpentone, lungo 1400,00 KM.

- Oh, no, siamo in pericolo!!! - gridò stupito Alex.

Il livello A+OMEGA del virus era talmente pericoloso da scattare un gigantesco black out su tutta Human Nation;
le colonie spaziali sui quattro pianeti gassosi smisero di funzionare e tutte le astronavi non partirono più. Nessun attrezzo tecnologico potette funzionare, tranne il PC di Alex, il quale disponeva di una batteria di riserva: "un'energia cosmica" che però non sarebbe durata per molto.
La gente cominciò ad entrare nel panico più totale.

Per Lux sembrò ormai essere giunta la fine, prima ancora che i rettiliani fossero intervenuti, ma il ragazzo non si lasciò perdere d'animo e giocò allora la sua ultima carta:
aumentando il suo maleficio fino ai 2500 Sfiga volt, egli divenne talmente forte da far tremare tutta Morpheus. L'ultimo round stava per avere inizio.

 

Ultimo round

Lux lottò contro il dragone virale, ma la battaglia si mostrò subito impari:
l'avversario era a dir poco agile nei movimenti, schivando i colpi dell'avversario ad una velocità indescrivibile per poi attaccarlo continuamente di sorpresa. Mai fino in quel momento Lux ebbe un avversario tosto da battere.
Dopo qualche minuto, il ragazzo ebbe un momento di sconforto pensando di non riuscire a battere il mostro ma improvvisamente nella sua mente una voce maschile gli disse:

- Non ti arrendere, continua a lottare!!! - 
- Hey, ma chi sei? - gli chiese sorpreso Lux.
- Lux, ma con chi stai parlando? - gli chiese Alex.
- Ho sentito una voce! - replicò lui - Voi non l'avete sentita? -
- Io non ho sentito niente, fratello. - intervenne John.
- E invece vi dico che ho sentito una voce, d'avvero! ... Era maschile e mi ha implorato di non arrendermi. -
- Continua a lottare, continua a lottare! - ripetette la voce misteriosa. 

Improvvisamente il corpo di Lux venne avvolto da un bagliore di luce accecante, rendendolo misteriosamente potentissimo e ricevette poi un nuovo cannone.
Il ragazzo poi vide accanto a se la sagoma di un essere, tramutatosi poi in un 24enne calvo, dal fisico atletico e dall'aria amichevole.

- Hey, aspetta un attimo... - gli disse Lux facendo mente locale su un notevole particolare - ... Tu non sarai mica... Bruno Rinaldo, l'eroe che il 15 giugno di mille anni fa salvò il mondo? -
- Esatto, sono proprio io! - confermò il ragazzo con un sorriso gioioso - Non perdere mai la speranza, lotta!!! -

 

Vittoria eclatante

Raccogliendo tutta la sua nuova energia nel nuovo cannone, Lux creò un enorme sfera di energia luminosa ad altissima intensità, tanto da far incutere terrore al Leviathan e quando il ragazzo la scagliò verso di lui, il mostro esplose in migliaia di dati digitali, ripristinando cosi tutto il sistema di Human Nation.
Tutte le colonie dei quattro pianeti gassosi ripresero a funzionare e la presidentessa riuscì a mettersi in contatto con suo marito. 
Lo spirito di Bruno scomparì e Lux ritornò nel mondo reale, si tolse il casco e la tuta, e abbracciò felice Alex e John.

- Sei stato a dir poco fantastico, fratello! - esultò felice John rivolgendosi a Lux.
- Grazie, amico, ma non ce l'avrei mai fatta senza l'aiuto di qualcuno. - rispose lui.
- L'aiuto di chi? - gli domandarono i suoi amici.
- Forse voi non ci crederete, ma ho la sensazione di aver visto lo spirito di Bruno Rinaldo, l'eroe che mille anni fa salvò il mondo da una catastrofe imminente. -
- Che cosa? -si chiese stupito John.
- Comunque siano andati i fatti, sei stato fantastico, amico. - gli si complimentò Alex appoggiandogli le mani sulle spalle - Hai salvato tutti noi, grazie. -
- Di niente. - replicò lui sorridendo.

 

Colorado

Gli agenti federali, prendendo in esame alcune tracce del virus, poterono risalire cosi al responsabile e, con un mandato di cattura, fecero irruzione nell'appartamento di Victor Vine.
Il ragazzo venne immediatamente ammanettato e uno degli agenti gli disse:

- FBI, lei è in arresto, sign. Vine!!!
Lei è accusato di tentato terrorismo all'intero sistema di Human Nation; ha il diritto di rimanere in silenzio e di avere un avvocato. Se non se lo può permettere ne avrà uno d'ufficio. -
- Non potete arrestarmi, SONO INNOCENTE!!! - gridò il ragazzo.
- Certo, figliolo, dicono tutti cosi. Ora cammini! -

Finalmente, l'hacker più pericoloso della storia venne fermato con successo.

 

Parigi

Nel frattempo a Parigi Michelle, essendo allo oscuro di ciò che era successo poco prima, era rannicchiata a terra con la testa china sulle ginocchia e a piedi nudi con la vestaglia ancora addosso. 
Sulle sue belle gambe vellutate si vedevano alcuni lividi, ragion per cui la ragazza pianse con disperazione. Che cosa le era successo?


Copyright di Bruno Rinaldo (alias LuxKatoUlisse).

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Capitolo 29
*** La sala della conoscenza ***


Capitolo 29

La sala della conoscenza

 

Sabato, 21 giugno 3005, Casa Bianca

Quel giorno Lux venne convocato solo lui da Lady Earth, la quale aveva un compito da dargli, una missione riguardante Shida Yagami.
Il giovane, sapendo di essere stato l'unico ad essere convocato, ebbe il timore di affrontare una missione molto pericolosa come quelle due volte precedenti nel sottosuolo della luna terrestre e tale pensiero lo rabbrividì.
La presidentessa, vedendolo arrivare nella stanza ovale, lo abbracciò molto forte, dicendogli poi:

- Tranquillo, figliolo, la tua missione è di serie B; non dovrai fare nulla di impegnativo questa volta. -
- Ah, meno male. - si tranquillizzò Lux con un sospiro di sollievo. 
- Ho provato a contattare gli altri, ma erano tutti occupati oggi; solo tu sei stato disponibile a venire. -
- É un sollievo per me affrontare questa missione, sa? Temevo che lei mi avesse imposto una missione pericolosa come quella volta nella sala della conferenza rettiliana. -

Dispiaciuta con il cuore a pezzi, la donna abbracciò forte il ragazzo, dicendogli poi:

- Non sai quanto sono mortificata nell'averti messo in pericolo. -
- Non si preoccupi, non è stata colpa sua. - la tranquillizzò lui.
- Ma io mi sento responsabile di ciò che ti è accaduto l'ultima volta. Stavo per perdere l'unica cosa che mi era rimasta di Laura: te!
Amo tanto il mio popolo ma perderti sarebbe stato un dolore immenso per me. -

Una lacrima scivolò dall'occhio destro di Lady Earth ma la presidentessa, girando subito il capo da un'altra parte per non mostrare al ragazzo la sua commozione, gli disse ancora:

- Ho promesso a tua madre che ti avrei protetto come se tu fossi un mio secondo figlio. Ti chiedo perdono se a volte, forse, mi avrai vista come autoritaria. -
- Ma cosa dice? - le domandò con stupore Lux - Lei non ha nessuna colpa, mia signora. I rettiliani prima mi incutevano molto terrore, ma solo perché rappresentavano per me l'ignoto. Da quando, però, ho avuto all'ospedale moon center una specie di esperienza di premorte, ho capito che la vita di tutte le creature viventi è molto preziosa. 
I rettiliani avranno ancora la convinzione assurda che tutto il creato li spetta di diritto fin dall'origine dei tempi, ma chi opprime la vita degli altri non merita di vivere la sua!
Quella gentaglia deve lasciarci in pace e deve imparare che non esiste il "mio" o il "tuo" ma il "nostro"! -
- Sono pienamente d'accordo con te, caro. - replicò felice la donna - La vita è un dono di natura. É una cosa terribile giocarci sopra. -
- Giusto!!! -
- Comunque, cambiando discorso, ti ho convocato qui per una missione non pericolosa:
dovrai recarti su Mercurio, alla capitale planetaria "Campo Copernicano". - 
- Woh... sembra italiano il nome. -
- Mercurio è stata conquistata dagli italiani, figliolo. -
- Capito. -
- Ormai saprai che il nostro primo pianeta di Human Nation ha ora un aspetto molto diverso rispetto al passato, vero? -
- Si, lo so, mio zio me l'ha detto prima di venire qui. Lo trovo assurdo e incoerente ma ormai ci ho fatto l'abitudine. -
- Ottimo! Dovrai recarti all'università di "Cristoforo Colombo della sapienza"; lì dentro c'è la famosa sala della conoscenza. -
- Cos'è la sala della conoscenza? -
- É una sala multimediale in grado non solo di informarti su qualsiasi cosa ma è anche una discoteca interattiva. -
- Una discoteca interattiva? -
- Ovviamente la tua missione non è quella di ballare, ma bensì di documentarti sulla vita di Shida Yagami. -
- Ah, ecco. -
- Vuoi sapere come è fatta la nostra enciclopedia, il wikipedia del 31° secolo? La sala della conoscenza è il risultato di una meravigliosa evoluzione enciclopedica. -
- Woh... - esultò con meraviglia il ragazzo.
- Si tratta di una sala cilindrica rivestita da un vetro di plasma a cristalli liquidi. Quando la accenderai, ti apparirà una creatura digitale con le sembianze di una donna nordica, di nome Lola.
Lola non solo ti risponderà alle tue infinite domande ma ti mostrerà dal vivo la storia del passato con delle rappresentazioni grafiche 3D virtuali talmente realistiche che tu penserai di essere nella realtà.
In verità la sala manda delle onde elettromagnetiche in grado di superare la barriera del tempo e di viaggiare in tutte le epoche del passato.
Queste onde, poi, una volta arrivate alla destinazione prescelta, ti proietteranno delle immagini del passato facendoti rivivere in tutto e per tutto la storia sulla tua pelle. -
- Aspetti, mi sta dicendo che la sala simula graficamente gli eventi del passato? -
- Esatto; i personaggi delle epoche passate che vedrai sono solo delle registrazioni; potrai toccarli ma non interagire con loro; in pratica non potranno vederti e ne sentirti perché tutto quello che tu vedrai è già accaduto. -
- Woh, che ficata! -
- Potrai anche vedere la storia dei tuoi antenati, lo sai? Dovrai solo farti mettere un casco in testa in modo che Lola, andando a leggere tutte le informazioni remote che ti porti nel tuo DNA, potrà risalire a loro. -
- WOHHHHHHHHHHHH, MA É FANTASTICO!!! -
- Lola sa tutto:
storia, matematica, scienze, biologia, chimica, fisica, fisica quantistica, lingue straniere e aliene, meccanica aerospaziale, elettronica di tutti i tipi, storia dell'arte, storia delle religioni, medicina, la storia della giurisprudenza, pseudo scienza, attualità, spettacolo, moda, libri, biografia dei personaggi storici e famosi, filosofia, chiromanzia, alchimia, musica, sport, teatro, poemi epici, tutto.
La sala ha raccolto tutto il sapere umano e alieno, tutto quello che vuoi sapere è tutto lì. -
- Mia signora, allora wikipedia non c'è più? -
- Lux, quello che tu chiami "wikipedia", ora si chiama "Lola". -
- Ah, ho capito. -
- Lola è un'intelligenza artificiale: è il simbolo del nostro patrimonio genetico e distruggerla sarebbe un reato gravissimo e imperdonabile.
Chi lo dovesse fare, si beccherebbe direttamente l'ergastolo o, peggio ancora, la pena di morte. -
- Ammazza, ma allora qua la cosa è seria. -
- E lo è! -
- Non mi vorrei trovare nei panni dei disertori. -
- Lux, non sto esagerando affatto: distruggere la sala della conoscenza è come sterminare in un attimo la specie umana; sarebbe come uccidere migliaia e migliaia di individui in una sola volta. -
- Tranquilla, mia signora, userò la sala con massima attenzione. -
- Lo so, Lux, io mi fido assolutamente di te ed è per questo che ti ho affidato questa missione. -
- Non la deluderò. -
- Lo so, caro. Ora vai alla fermata del bus stop; Il pullman spaziale ti porterà su Mercurio. -
- D'accordo! -

Detto questo, il ragazzo uscì dalla Casa Bianca e si avviò verso la fermata, dove lì arrivò il pullman dopo alcuni minuti.

 

Verso Mercurio

Durante il viaggio, Lux mandò un sms virtuale a Michelle dal suo braccialetto elettronico, sperando che la sua amica stesse bene.
I due avevano un App installata all'interno dei loro apparecchi, chiamata "Fast messangers".
Lux si registrò con il nickname "KnosPunter" (
KP), mentre Michelle, invece, scelse il nome "PrettyGirl" (PG):
 

FAST MESSANGERS.usa

21 giugno 3005, ore 10:12


- Ciao, come va? - KP
- Insomma... :-( - PG 
- Come mai? 0.o - KP
- Lasciamo perdere... Che fai di bello? - PG
- Mi sto dirigendo su Mercurio per ordine di Lady Earth. Mi sto recando alla sala della conoscenza. - KP
- Ah, bene! :-) - PG
- Devo raccogliere qualche informazione su Shida Yagami. - KP
- Qualcosa non va con il suo libro? - PG
- No, no, la presidentessa vorrebbe altre informazioni che non si trovano nei documenti storici. - KP
- Ah, capito! - PG
- Hey, non mi hai detto ancora come è andata l'appuntamento. - KP
- Appuntamento? 0.o - PG
- Si, intendo l'appuntamento con Morgan, quello che avevi il 15 giugno scorso. - KP
- Ah... e... si, è andato tutto bene, grazie... - PG
- Qualcosa non va? - KP
- Ti ho detto che sto bene, Lux! - PG
- Scusami... :-( - KP
- No, scusami tu. Ultimamente sono un po' brusca, lo so. - PG
- Ti va di parlarne un po'? - KP
- No! - PG
- Ok... - KP
- ... - PG
- ... Stasera ci sei? Ti offro qualcosa al ristorante di Cramsh se ti va. - KP
- Grazie, ma non posso venire. - PG
- E perché? - KP
- Senti, se ti ho detto che non posso venire, non posso venire, ok? - PG
- Hey, hey, d'accordo, ok, scusami... :-( - KP
- E un'altra cosa: quando dico di "no", NON DEVI INSISTERE, É CHIARO??? - PG
- Hai ragione, Michelle, a volte sono un po' invadente, ti chiedo perdono. :-( - KP
- Ho un terribile mal di testa e non mi sento nelle condizioni di uscire, ecco perché ho detto a Lady Earth che almeno per oggi non posso partecipare alla missione. - PG
- Capito... - KP
- Io ora devo andare... Ho bisogno di altre ore di riposo per farmi passare questo maledetto mal di testa, quindi, almeno per oggi, non mi contattare, ok? Sennò potrei risponderti male, ti ho avvertito Lux. - PG
- Ok, ok, non ti disturberò, tranquilla. :-( - KP
- Bene, ciao! - PG

 

I toni bruschi di Michelle lasciarono Lux senza parole: mai fino in quel momento l'amica si era rivolta a lui con tanta aggressività ma il ragazzo sapeva benissimo che il motivo del suo comportamento era causato da Morgan, odiandolo cosi ancora di più.
I suoi sentimenti nei confronti dell'amica divennero sempre più forti e vederla soffrire lo fece star male ancora di più.

- L'amore è bello quando è litigarello, è? - gli disse Steve il quale, guardando il ragazzo dallo specchietto retrovisore, lo vide triste.
- Purtroppo, per mia sfortuna, è fidanzata, senza contare anche con un ragazzo che non l merita. - rispose Lux.
- Tranquillo, caro, ormai questa cosa è un classico. -
- Ma perchè le ragazze si fidanzano sempre con i ragazzi sbagliati e violenti? Se vedono che un ragazzo è dolce, lo ignorano mentre se vedono uno violento, si innamorano subito. -
- Hey, hey, hey, non andare oltre, figliolo. Non fare tutta l'erba un fascio, a nessuna ragazza piace fidanzarsi con una persona violenta.
Chi ti ha detto che il suo ragazzo è cosi? -
- Nessuno, è solo una mia supposizione, dato che trovo sempre qualche livido sul corpo della mia amica. 
Non è normale che una ragazza riporti quei segni e poi, se fosse maldestra, non penso che una persona cosi si faccia male ogni giorno in quel modo. -
- Beh... non puoi accusare qualcuno se non hai delle prove certe. -
- É vero, ma se Michelle amasse veramente Morgan, dovrebbe essere felice, giusto? Quella volta al torneo robotico, lei non si era alzata nemmeno per una volta per andare a salutare il suo ragazzo, come mai???
Vedere l'amore della propria vita dovrebbe essere un momento gioioso, giusto? Troppe cose non mi convincono in questa storia. -
- Woh, che deduzione impeccabile che hai. Hai mai pensato di fare il detective? -
- Uhm... potrebbe essere il lavoro della mia vita, perché no?!! -
- Questo Morgan com'è di carattere? -
- É il classico figlio di papà, presuntuoso, arrogante, snob da quattro soldi e incapace di provare un minimo di sentimento di compassione. -
- Ammazza, quanto lo odi, ragazzo. -
- Lui odia me solo perché sono un caro amico della sua ragazza. Morgan è proprio lo stereotipo del ricco insensibile, miserabile nell'animo e arrogante, Michelle invece è una ragazza dal cuore d'oro:
spesso ospita a casa sua i più bisognosi per farli mangiare e dormire, e dona sempre qualche suo avere in beneficenza. 
Lei si che è una brava ragazza ricca che i suoi simili dovrebbero prenderla come esempio. 
Ho sempre disprezzato la classe alta. -
- Ti capisco, ragazzo. -
- Anche Lady Earth assomiglia molto alla mia amica. -
- Lady Earth è sempre Lady Earth! Suo padre, invece, era un mostro ma la figlia ha dimostrato con ottimi risultati di essere estremamente diversa da lui.  -
- Esatto! -
- Oh, ecco Mercurio, stiamo arrivando. -

 

Mercurio, Università di Cristoforo Colombo della Sapienza

Dopo 12 minuti di viaggio, il pullman spaziale atterrò su Mercurio, nella capitale del pianeta “Campo copernicano”, dove il ragazzo si diresse verso le università della città.

La città si presentò sempre come quella di New York:
grattacieli alti in stile futuristico, tubi di vetro celeste che trasportavano persone o veicoli, veicoli volanti di ogni genere che circolavano in cielo e da terra, e un infinito via vai di gente di tutti i tipi: umani e non.

Lux però vide anche le particolarità della città:

Grossi musei, con architettura simile a quella della Casa Bianca, i quali mostravano all’uscita statue raffiguranti alieni e umani in varie posizioni. 
Un altro museo, invece, raffigurava due leoni d’oro all’entrata in posizione di riposo ma con aria vigile, e inoltre il ragazzo osservò in lontananza una sottile torre come quella di Tokyo, avente i colori della bandiera dell’Italia, alta 200,00 m. e avente al suo interno negozi, supermercati, e centri privati, come la piscina, la palestra e il campo da tennis, dove ogni anno si riunivano i migliori giocatori di tutta Human Nation. Inoltre la città era ricca di lussuosi ristoranti in stile italiano a 8 stelle, cinema multimediali e soprattutto grandi banche, dato che Mercurio era considerata la sede bancaria.


Università

Finalmente Lux arrivò ad una delle università della città, immerse in un prato verde che dava l’impressione ai passanti di trovarsi in un paradiso terrestre, costituito da un sapere che si faceva sentire nell’aria.
Tale università si chiamava “Cristoforo Colombo della Sapienza”, una delle facoltà più prestigiose di Campo Copernicano.

Una volta entrati nell’edificio, il giovane si trovava davanti ad un enorme sala, popolata da milioni e milioni di studenti di Human Nation; il loro via vai continuo non mancò.
Inoltre gli studenti salivano e scendevano i piani tramite una piattaforma circolare che si spostava in alto e in basso grazie grazie al potere di un super magnete posizionato ai due lati della piattaforma; le piattaforme, tramite una potentissima energia magnetica, funzionavano a seconda dell’entrata in funzione dei poli, confinati in tutti i piani dell’edificio.


Una volta salito all’ultimo piano dell’università (20° piano), Lux vide un lungo corridoio con le pareti composte di metallo splendente e di cemento armato all’interno, e un susseguirsi di porte che conducevano alle aule studio.

- La prossima settimana ho un esame di chimica d'avvero tosto. - disse una bella ragazza con gli occhiali a una sua amica, passando davanti al ragazzo.
- Quanto ti dura l'esame scritto? - le chiese l'altra.
- Circa un'ora e mezza ma io mi sono preparata a dovere. -
- Ottimo! . 

Le due ragazze risero fra loro, mentre Lux arrivò in una piazza del corridoio, dove si trovò intorno a 5 porte scorrevoli di colore celeste–metallo in forma semi–cilindrica.

Una volta aperta una, facendosi visualizzare con uno scanner dall’alto, egli entrò all’interno.


Sala della conoscenza

La camera era spaziosa ma cilindrica con base circolare piatta e costruita interamente di vetro a plasma. Il luogo era un po’ oscurato, colorato interamente di blu scuro, dato che la camera era in stato di stand-by.

Davanti a lui c’era una tastiera bianca interattiva a forma di semi circonferenza simile a quella di un computer.
 


Lux, cliccando sul tasto “Invio”, fece attivare la sala con un insieme di dati numerici che formarono, in forma di grande ologramma digitale, un volto chiaro, magro e poco definito di una donna dagli occhi blu, la quale gli disse:

- Salve, il mio nome è Lola e sono un’intelligenza artificiale, creata dal computer centrale delle università di Campo Copernico.
Benvenuto nella Sala della conoscenza, dove puoi vedere di tutto:


storia, attualità, politica, economia e discipline integrali, come Statistica, matematica e quant'altro. 
Inoltre puoi anche ascoltare e ballare tutte le canzoni che hanno segnato la storia degli esseri umani.
Io ti farò viaggiare attraverso lo spazio e il tempo ma tutto ciò che vedrai tridimensionalmente non potrai toccarlo. -
- Ciao Lola, il mio nome è Lux e vorrei che tu mi portassi virtualmente a Tokyo nell’anno 2402, nel giorno in cui un famoso monaco buddista, di nome “Shida Yagami”, scrisse per la prima volta il libro della provvidenza. -
- Nulla di più semplice! - rispose lei - Sto caricando in questo momento tutti i dati relativi a Shida Yagami.
Ti ricordo che quando ti porterò virtualmente a Tokyo del 25° secolo,
 non potrai ne toccare e ne comunicare con le persone che incontrerai.
Loro non possono vederti e ne sentirti, ma tu si. Assisterai anche Shida Yagami nei suoi momenti salienti della sua vita. -
- Bene! - rispose contento Lux.

Ad un tratto un’accecante luce aurea avvolse tutto il corpo del ragazzo, attirandolo e facendolo viaggiare in tal modo alla velocità della luce tra il tempo e lo spazio, tra la realtà e il mondo virtuale, proiettandolo in pochi secondi a Tokyo del 2402.
 

Tokyo, 2 luglio 2402

Lux, vedendo i grattacieli nipponici, con autoveicoli che sfrecciavano nel cielo e sulla terra, gli sembrò di essere nella realtà, ma in verità tutto ciò che vedeva era soltanto una registrazione simulata della città al livello virtuale;
anche se il ragazzo poteva toccare gli oggetti, ciò era lo stesso un'illusione, dato che lui era solo in quel momento come un telespettatore che guardava un film dalla TV.

La gente che passava non notava la sua presenza, dato che tutto ciò era solo una registrazione di quel periodo e nient’altro, proprio come entrare all’interno di una videocamera e rivivere i momenti ripresi e registrati dall’oggetto.

Essendo nel 25° secolo, non c’erano ancora sparsi nel cielo i tubi antigraviazionali che risucchiavano le persone per spedirli poi in destinazioni, da loro prescelte, anche lontane.
All’epoca i mutanti erano considerati solo la feccia della società, dato che non c’era ancora un decreto antidiscriminatorio che li difendesse.


Lux infatti vide dei ragazzi che stavano maltrattando un povero barbone mutante, indifeso e apparentemente innocuo. Il ragazzo ebbe un fortissimo desiderio di andare ad aiutare quel povero mutante, ma non poteva farlo, dato che tutto ciò che vedeva era già accaduto.
Accanto a Lux c’era la gigantesca proiezione digitale di Lola, la quale ricordò a Lux:

- Come già ti ho accennato prima, tutto ciò che vedi è solo una registrazione storica di un giorno molto particolare:
2 luglio 2402. -

- Scommetto che questo sia il giorno in cui Shida Yagami ha iniziato a scrivere le sue profezie, vero? - gli domandò lui.
- Esatto! - rispose la donna - Ora ti porto nel suo appartamento. -


Casa di Shida Yagami

Detto ciò Lux, colpito dallo stesso raggio di luce di prima, si ritrovò in un appartamento spoglio, semplice, anche se complesso nelle sue caratteristiche futuristiche:
il frigorifero per esempio era sostituito da un apparecchio isolante di plastica, precisamente nucleare, in grado di mantenere i cibi più al lungo di un frigorifero normale, per esempio:
Il frigorifero era capace di mantenere una bottiglia di latte anche per un mese intero, a seconda della sua scadenza; l’apparecchio nucleare citato in precedenza, invece, era capace anche di ritardare la data di scadenza di un alimentare; l’apparecchio in questione si chiamava: “frigoricleare”, nome nato dall’unione di “frigorifero” e “nucleare”.
Il frigoricleare fu sostituito poi dal 29° secolo da un altro apparecchio molto sofisticato, capace anche di eliminare (nel senso di bloccare del tutto) la scadenza dei cibi per poi mantenerli anche in eterno; tale apparecchio si chiamava:

frigocrigenica”, nato dall’unione di “frigorifero” e dal termine “criogenica”.

Il frigocrigenica venne usato in enorme scala universale nel 31° secolo.

Essendo in Giappone, Lux vide il parquet sul pavimento della casa di Shida con delle porte di plastica scorrevoli orizzontalmente e con delle pareti bianche, costituite da cemento armato e cartongesso.
Entrando nella stanza, il ragazzo vide una finestra alla sua sinistra, un letto davanti a nordovest e dei mobiletti alla sua destra; egli poi vide il famoso profeta dormire nel suo letto, impegnato ad affrontare uno dei suoi ennesimi incubi, agitando la testa a destra e a sinistra.
Ad un tratto l'uomo si svegliò di colpo, mostrando una fronte gelata con l’aumento costante del suo battito cardiaco e della sua respirazione, quasi come se stesse avendo un collasso nei polmoni.

Egli si presentò come un uomo adulto sui 51 anni e mezzo, pelato (anche se con qualche capello intorno alla nuca), occhi a mandorla marroni, naso affusolato, viso un po’ paffuto (ma non molto), qualche ruga sulla fronte e inoltre era fisicamente muscoloso (anche se non di molto) e indossava un kimono rosso con un simbolo sulla fronte (una specie di stella).

Spaventato Shida intercettò un suo amico attraverso un braccialetto elettronico (l’antenato dei braccialetti che usavano Lux e i ragazzi), dicendogli:

- …È successo di nuovo! -
- Mi dispiace. - rispose l’amico - Non hai parlato con il tuo psicologo di questi incubi? -
- Sogno eventi futuri che poi si realizzano; non so proprio come uscirne fuori da questa situazione. -
- Potresti interpretare questi incubi scrivendoli in un diario, o magari in un libro, in modo da trarre così un significato comune. -
- Dici che si può fare?... -
- Provaci! -
- Non so che dirti: sembra una cosa così inutile… -
- Io non direi proprio: 
uno studente, prima di scrivere un tema o un saggio breve, si fa una mappa concettuale delle sue idee su un pezzo di carta, in modo da trarre poi un’argomentazione inerente alla traccia. -

- Beh, tale ragionamento non fa una piega. Forse potresti avere ragione… -
- Senti, posso darti un consiglio? -
- Dipende. -
- Perché non pubblichi un libro sulle profezie future che avrai in seguito? Così potrai aiutare chiunque a prendere determinate precauzioni e forse chissà se poi in futuro qualcuno ti sarà devoto. -
- Così? Su due piedi? -
- Dai! Potrebbe essere la tua occasione fortunata. -
- Cosa intendi per “fortunata”? Non capisco. E poi un monaco buddista come me non può perdere il tempo a scrivere un libro di profezie. -
- Ma non capisci? Le tue profezie sono vere al 100%!!!
Quando finirai il libro, prima di pubblicarlo fai uno sforzo a sognare qualche profezia di un avvenimento che avverrà a breve, così la gente crederà in te. -

- Facile a dirsi che a farsi. Non sono io a decidere quale tipo di profezia sognare, è la mia mente che agisce per me. -
- Senti:
scrivi un libro, pubblicalo e basta!!! Ascolta per una buona volta i miei consigli, altrimenti mi avrai contattato inutilmente, non ti pare? -

- Ok! - rispose Yagami con aria rassegnata, ma convinta - Spero con tutto il cuore di seguire il tuo consiglio. Non ti prometto niente ma farò del mio meglio. -
- Bene!!! Ci conto! - 
- Ti ribadisco che non ti prometto niente!!! -
- Ok, amico… Però Yagami, cerca di risolvere il problema, ok? - gli disse l’amico con tanta premura.
- Lo farò amico. Ora ti devo salutare; devo sbrigarmi a prendere il treno per andare al monastero sul monte Yamatumi. -
- Ok, Yagami, e ricordati del mio consiglio, ciao! -
 

Monastero di Yagami, monte Yamatumi

Lux, acchiappato di nuovo dalla luce accecante di prima, fu teletrasportato direttamente al monastero di Yagami, sul monte Yamatumi, chiamato così dal nome di una delle antiche divinità del Giappone “Yamatumi = maestro delle montagne” e padre Konohana-sakuya (incarnazione dei fiori).
 


Il monastero si presentava un enorme castello in stile medievale, alto circa 30,00 m, costituito da fortezze inespugnabili e costruito con mattoni di cemento armato.
All’interno del castello Lux vide un enorme recinzione di villaggi, immersi in un prato verde primaverile con alberi di ciliegi e di foglie rosse, e le case erano in stile antico (periodo Edo), con tetti a spioventi leggermente tondi, porte scorrevoli di plastica e legno, e molte fontane in stile orientale da per tutto
.

Shida Yagami si trovava al centro della zona, in un grande monastero costruito in pietra e cemento; entrando nell’edificio il ragazzo vide l'uomo inginocchiato di fronte alla grossa statua del Buddha, pregando in silenzio con un'aria però molto tesa; in quel momento un uomo di una certa età si avvicinò adagio, adagio a lui:

alto 2,10 m, pelato completamente, fisico snello con due sottili filamenti di barba bianca che gli colavano dal muso con il pizzetto bianco al centro, gli occhi a mandorla un po’ piccoli, rughe sulla fronte, piccole borse sotto gli occhi, sguardo molto saggio e indossava una lunghissima toga rossa con addosso ideogrammi giapponesi gialli e simboli nipponici neri.

L’uomo anziano, notando la tensione del suo discepolo, gli chiese con voce calma e concentrata:

Cosa sarà mai che ti affligge in questo momento, figliolo? -
Lo sa meglio di me, maestro; in questi giorni sto continuando ad avere visioni profetiche nei miei sogni. - gli rispose Shida.
I sogni sono segnali premonitori, ma indugio che tu già lo sappia. Anche io un tempo, leggiadro ragazzo che ero, mi imbattevo in sogni di tal tipo, incontrando creature immonde, rinnegate dal regno degli dei. -
- Come dovrei combattere queste visioni? -
-  I nostri demoni possono essere sconfitti se non combattuti con vigliaccheria. È di estrema rilevanza combattere le proprie paure del passato, al fine di diventare se stessi la paura stessa.
Quindi figliolo sii tu la tua paura più profonda e conoscerai la via verso l’illuminazione. -
Un mio amico mi ha consigliato di affrontare tali paure, scrivendole e pubblicandole in un libro. -
Ogni scelta partorita con l’intelletto è una scelta partorita con successo!!! Guardati intorno, assumi il potere sul tuo destino e conoscerai te stesso. Ascolta il tuo cuore e udirai la tua coscienza; fai la cosa giusta, figliolo. -
- E se invece dovessi fare la scelta errata? -
- È inevitabile in questa vita bandire la nostra facoltà di commettere errori, ragazzo. Gli errori esistono con uno scopo didattico e morale: sbaglia e scoprirai la retta via. -
Ma io provo una paura enorme nel sbagliare. -
- È sciocco da parte tua pensare a ciò: sbagliare mobilita l’uomo per una retta via migliore. -
E se invece gli errori mi porterebbero alla morte? -
- Anche figliolo, anche! Sarà d’insegnamento per qualcun’ altro. -
Ancora una volta mi sento piccolo e insignificante davanti alla sua enorme sapienza. -
Le vie delle conoscenze sono infinite, figliolo. Quando raggiungerai l’illuminazione te ne renderai conto. -
Mi scusi per la mia franchezza, ma "sbagliare" è giusto secondo lei. -
- Domanda alquanto complessa, caro. Essa è una lama a doppio taglio, ma ti racconto volentieri il primo capitolo della storia della nostra genesi:

Nella zona del sol levante scesero dal cielo due divinità:
Izanagi e Izanami, i quali, come già ben sai, crearono il Giappone.

Quando però si incontrarono per il loro rito di accoppiamento, fecero un imperdonabile errore:
Izanami fu la prima a salutare suo marito e perciò furono castigati quando in seguito i loro primi due bambini, Hiruko e Awashima, nacquero deformati.

Quando i genitori compresero l’errore rifecero il rito e questa volta fu il marito a salutare la moglie. Così entrambi ebbero figli sani e forti.
Ti ho raccontato tale storia per insegnarti che al mondo non bisogna mai temere di sbagliare.
Fai ciò che ti senti di fare, figliolo. -

Da queste parole sagge dell’anziano, Shida analizzò meglio la situazione e si rese conto finalmente di dover affrontare in tutto e per tutto le sue paure. Così l’uomo ringraziò l’anziano e Lux, invaso di nuovo dalla luce, fu proiettato verso il tardo pomeriggio del 2 luglio 2402, quando l'uomo iniziò a scrivere le sue prime profezie in un diario.
Shida, ogni volta che si alzava dal letto, trascriveva ciò che sognava e così via.


3 agosto 2402

Lux poi fu proiettato nel giorno "3 agosto 2402" quando Shida profetizzò il futuro attacco dei rettiliani del 1° agosto del 3005. 
Egli vide che lui scrisse la profezia ma ciò non fu lo stesso di grande aiuto, dato che non poteva leggere nella sua mente e così chiese a Lola:


Lola, potresti per favore dirmi che cosa sta pensando in questo momento Shida? -
- Dati non rilevabili! - rispose lei - Nei miei innumerevoli file non ci sono le programmazioni di pensiero delle persone d’epoca, spiacente. -
- Capisco! - esclamò un po’ deluso Lux Ma non potresti per favore darmi qualche indizio? Solo uno? -
Beh, uno ci sarebbe! Se vuoi ti porto nel momento in cui Shida confessa un indizio privato a qualcuno. -
Ok! -


5 settembre 2402

Così Lux fu catapultato nel giorno 5 settembre 2402, il momento della pubblicazione del libro.
Shida Yagami andò nel monastero per far pubblicare il suo libro da un monaco editore buddista, di nome "Okinawa Hazuki", soprannominato: Chicco l’indovino, pelato anche lui e alto 1,88 m con gli occhi a mandorla, un naso sottile e un bel affusolato, delle labbra sottili, un bel viso, un fisico esile e indossava una tunica nera con ideogrammi giapponesi bianchi.

Shida, quando presentò il libro da pubblicare a Okinawa, lo avvertì anche di una cosa, dicendogli:

Nelle ultime pagine, dall’anno 3005 fino al 3008 dc ci sono delle profezie che desidererei tanto che tu le traducessi metaforicamente, per esempio la profezia che sta a pag. 445, quella del 1° agosto 3005, profetizza una violentissima guerra come vedi. Rispetta lo stesso il contenuto nella traduzione, ok?
C’è un umano qui che viene da molto lontano e che si scontrerà con questi nemici, vedi?
Vorrei che tu descrivessi questo ragazzo come l’uccello di fuoco e i suoi nemici come i corvi assassini.
E poi alla fine questo ragazzo se la dovrà vedere con il capo dei corvi, il più duro di tutti.
Come vedi ambedue hanno la stessa forza, ma solo uno dei due riuscirà a vincere la battaglia:
uno di questi ragazzi si distinguerà dal male, però ometti l’aggettivo “male”, ok? Metti solo: “distinguerà" -
- Ok, non ti preoccupare. - lo tranquillizzò l'editore - Farò del mio meglio e comunque “auguri”!!! -
- Grazie. - esultò felice l'uomo.
 

Sala della conoscenza

Improvvisamente Lux tornò nel 31° secolo, all’interno della Sala della conoscenza ed era confuso e sbalordito.
Egli, pur avendo capito che alla fine si dovrà distinguere dal male, la notizia non gli entusiasmò lo stesso, dato che il 2 giugno precedente il suo defunto avversario Zarox gli disse che presto lui sarebbe diventato maligno a causa dell’aumento degli Sfiga volt del suo “maleficio oculare”. E poi chi era la persona forte quanto Lux? Chi possedeva i suoi stessi poteri?
La situazione stava diventando sempre più misteriosa.
Lola, vedendo l'ospite con aria stupita, gli domandò con premura:

Qualcosa non va? -
- Finalmente ho capito in cosa mi dovrò distinguere!!! - replicò lui - Ma a causa del mio maleficio oculare non credo che riuscirò a mantenere al lungo la mia purezza, purtroppo. -
- Di quanto è arrivato il tuo maleficio oculare? -
- L’ultima volta è arrivato a 2500 Sfiga volt. -
- Secondo me hai una possibilità per salvare la tua purezza. Se è vero il fatto che il tuo maleficio sia arrivato fino ai 2500 Sfiga volt, allora la tua mente è più forte di esso. Quando arriverai a 3000 Sfiga volt inizialmente la tua mente verrà manipolata, ma se invece riuscirai a trovare la forza e la purezza dentro di te, allora vincerai questa sfida. -
- Veramente? - 
disse felice Lux - Come lo sai queste cose, se posso saperlo? -
- Ormai tutti noi conosciamo gli effetti del maleficio oculare: io dispongo di molti archivi digitali riguardo a ciò. -
- Oh, grazie per avermi incoraggiato Lola. -

- Di niente! - replicò la donna, sorridendogli felice - Se hai bisogno di qualcosa io sarò sempre a tua disposizione. -
- Grazie. -


Copyright di Bruno Rinaldo (alias LuxKatoUlisse).

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Capitolo 30
*** Il grandissimo festival di Human Nation (la quiete prima della tempesta) ***


Capitolo 30

Il grandissimo festival di Human Nation (la quiete prima della tempesta)




 

Ogni anno in estate su Human Nation c’era un periodo stupendo nel cuore della musica umana che partiva dal 2 luglio e terminava il 14 dello stesso mese, con alla fine l’elezione del vincitore della stagione estiva musicale; la canzone più ascoltata nelle radio e più richiesta dalla gente vinceva il primo premio.
Su tutta Human Nation c’era musica ovunque: per tutte le strade, nelle metropoli, in campagna, nelle basi spaziali, nei mezzi di trasporto come i bus - music ecc; 
tutti gli umani, i robot, i mutanti, gli alieni e le creature virtuali si divertivano a ritmi di canzoni vecchie e nuove, ballando come matti in migliaia di 
concerti musicali sparsi per tutto il sistema solare.

Radio Maya 2012, una delle radio più famose dell'intera nazione solare, trasmetteva continuamente in diretta universale tutti i concerti che si stavano verificando ovunque, passando da una zona ad un'altra.
Tale radio veniva trasmessa anche in TV, in compagnia del simpaticone "Dj Jack Marconi", noto Dj galattico e parente del suo lontanissimo antenato:
Guglielmo Marconi, l’inventore della radio.

Questo era un periodo di maggiore solidarietà, duemila volte più intenso di quello del carnevale di Rio De Janeiro, ed era ancora più bello durante gli universali di calcio.
 

Mercoledì 2 Luglio 3005

Quella mattina Lux si svegliò di buon ora e accese la TV ma tutti i 5000 canali erano concentrati su questo grandioso Festival di Human Nation, nato per celebrare la fratellanza, la solidarietà, l’amicizia e l’orgoglio federale e patriottico di appartenere alla grande famiglia dal calore umano. Tutti parlavano di questo festival, tutti ne discutevano, tutti ne documentavano, per non parlare poi dei Mass Media del 31° secolo, i quali diffusero tale notizia a macchia d’olio.

Quando Lux entrò nel sito di Mary.Love@HumanNation.usa nel suo account trovò migliaia e migliaia di spot virtuali che parlavano proprio di tale evento.

- Incredibile!!! - pensò lui - Questo festival dev’essere un evento universale se lo stanno continuamente parlando tutti. -
 


Quando poi il ragazzo andò nel suo commentario per ascoltare i messaggi privati dei suoi amici di chat, tutti gli facevano gli auguri per tale evento, come se gli avessero augurato “buon Natale” o “buon Capodanno”.
Rientrando in seguito nel mondo reale, egli uscì dal suo appartamento e vide un enorme sfilata carnevalesca passare per tutto il Campidoglio di New Washington con mille suoni di strumenti musicali e musiche dance dagli anni 2000 fino a quelli contemporanei del 3000.

La Presidentessa Lady Earth si trovava sul palco accanto alla Casa Bianca, facendo dei discorsi federali ai suoi cittadini; per tutto il Campidoglio una moltitudine di individui (circa 900 milioni) ascoltava dal vivo i suoi discorsi.
La donna disse felice al suo popolo:


- Questo è il periodo dell’anno nel quale sono sospese tutte le attività militari e didattiche, dato che per tradizione stiamo celebrando la nostra bandiera federale.
Divertitevi gente, sparpagliatevi in giro per tutto il sistema solare, assistete ai tanti concerti che si tengono ovunque, questo è un giorno felice per tutti noi!!! -

La gente applaudì fortemente le mani e la donna, contenta di ciò, continuò a dire in pubblico:

- Nonostante ciò, alcuni dei miei uomini sono sempre vigili per controllare un probabile attacco da parte di qualcuno ma questo è un periodo di festa amici e che festa abbia inizio!!! - 

La gente applaudì di nuovo.

Lux non riusciva ad avvicinarsi alla presidentessa, dato che egli si trovava in mezzo ad una folla.
Dopo un’ora, alla fine del discorso federale, la folla si sparpagliò ovunque, dedicandosi allo svago e al divertimento assoluto.
 

Lux e i ragazzi

Lux incontrò i suoi carissimi amici e contento di vederli disse loro:

- Salve ragazzi, sta iniziando a piacermi questa manifestazione solare! -
- Siamo contenti per te. - rispose felice Michelle - Questa manifestazione nacque nel lontano 2905 per festeggiare l’ascesa storica di Human Nation. -
- Devi sapere, caro… - intervenne Alex - …che nel 2901 gli umani, aiutati dai robot, dagli alieni, dai mutanti e dalle creature digitali, riuscirono a vincere la prima guerra universale contro i rettiliani e nel 2905, quando Plutone fu l’ultimo ad entrare nella federazione di Human Nation, il nostro popolo raggiunse il suo grandissimo apice intergalattico. -
- Per questo amico ogni anno (dal 2 al 14 luglio) c’è questa manifestazione. - intervenne John - È come festeggiare il 4 luglio. -
- Vi ribadisco che quest’epoca mi piace sempre di più. - ammise Lux
- Non dimenticarti poi che dal 1° al 13 settembre viene organizzato su Venere il Festival Venus, una manifestazione che celebra la canzone umana. - aggiunse Michelle.
- Woh, carino! - disse lui.
- Lux, ti devo confessare una cosa. -
- Ok, ti ascolto! - 
- Io non ti ho mai detto che sono molto brava a cantare. L’anno scorso io ho partecipato al Festival di Venere 3004 e vinsi anche. SORPRESA!!! -

Lux non riuscì a credere alle sue orecchie: egli scoprì incredibilmente che la sua carissima amica vinse un Festival, aumentando cosi la stima nei suoi confronti.
Così, stringendole la mano, Lux disse a Michelle:

- Woh, non ci posso credere, allora sei famosa? -
- Hihihihi, si caro, sono famosa ma non al livello dei grandissimi cantanti però! - rispose con modestia lei - Comunque della mia vittoria al Festival ne parlarono tutti. -
- Fantastico! E che pezzo avevi preparato? -
- Una canzone bellissima, intitolata: “Martina e i suoi occhi lucenti sul riflesso del mare”. -

Detto ciò Michelle cantò la sua canzone con una voce molto melodiosa, dolce, forte e profonda, attirando così l’attenzione di tutti nelle sue vicinanze.
Il ragazzo si ricordò che quando era piccolo, ella, all’epoca sua babysitter, gli cantava sempre delle bellissime canzoni con la sua sorprendente voce, comprese quelle della ninna nanna ogni volta che lui andava a dormire.
Lux ebbe un fortissimo desiderio di abbracciare la sua amica, di baciarla e di stringerla forte al petto.
Dopo che ella terminò di cantare, tutte le persone intorno a lei la applaudirono in delirio, dicendole di avere una bellissima e dolcissima voce.
 

Radio Maya 2012

Nel frattempo, per tutto il sistema solare, si stavano svolgendo migliaia di manifestazioni contemporaneamente e Dj Jack Marconi, il dj di Radio Maya 2012, disse:

- Signore e signori, la canzone più ascoltata per il momento in questa settimana è quella di Guglielmo Fortunato: “Non scodarti di me”, canzone del Festival Venus 3003:

Non scodarti di me
Se mi ritieni per forza un fallito perché…
Non pensar male di me
Senza neanche contare che siamo stati insieme io e te…
Amore!!!

Vi ricordo che stasera alle alle 18:00 vi è il concerto della Delta band a Los Angeles; affrettatevi a comprare i biglietti prima che finiscano!
Il prezzo del biglietto è di 10,00 $ a persona. -


Nel frattempo al ristorante di Cramshisko gli ospiti ballavano a ritmo di musica, divertendosi e scatenandosi come non mai, trasformando così il luogo in una discoteca da sballo.
Durante il pomeriggio Lux, Michelle, Alex e John andarono su Mercurio a divertirsi nella Sala della conoscenza, ballando tutti i brani musicali degli anni 2000 e 3000 e viaggiando anche virtualmente nel tempo e nello spazio. 

 

4 luglio 3005

La sera del 4 Luglio i ragazzi si riunirono accanto un lungo tavolo del ristorante di Cramsh per festeggiare lì la festa del 4 Luglio, accanto al gruppo della Destination world.
I ragazzi furono contenti di assaggiare i seguenti piatti:

Involtini ricci di primavera con ravioli al formaggio lunare – terrestre
Cozze tritate in acqua bollente, con succo di limone dorato di Sicilia
Torta di nonna Margherita con latte delle mucche lunari


Lux ancora una volta ammirò Michelle per la sua bellezza stravagante, avente un vestito di sera rosso (con disegnati dei fiori di color bianco) e lungo fino alle ginocchia, con le scarpette a spillo rosso, lo smalto rosso alle unghie delle mani, il rossetto sulle labbra, il trucco sulle palpebre e un sorriso più smagliante del solito con dei denti bianchi e belli dritti.
Alexia disse a Lux:

- Sono molto contenta che hai risolto l’enigma della profezia. -
- Grazie. - rispose contento il ragazzo - Ancora, però, non sappiamo chi vincerà la battaglia. -
- Anche io ho pensato che tu nella profezia ti dovrai distinguere dal male. -  intervenne Monique. 
- Il problema è che c’è un altro tipo che ha anche lui il maleficio oculare. - le fece presente Lux.

- Sai per caso chi sia? - gli domandò Otty.
- No, ma vorrei tanto conoscerlo. -  

Michelle in quel momento abbassò il capo con un’aria tesa.


- Chiunque sia potrebbe essere un umano. - suggerì Bruno.
- O magari un alieno. - aggiunse Genny.
- E se fosse cattivo? - si chiese preoccupato il piccolo Max, riferendosi all’alieno.
- A questo punto lo combatteremo! - rispose John, alzandosi di scatto dalla sedia con aria agguerrita.
- Rimettiti a sedere, scemo!!! - lo rimproverò Michelle, tirandolo per un braccio.
- Secondo me il mio avversario lo incontrerò proprio il 1° agosto. - suppose Lux - Per il momento non ho nessun indizio. È inutile perdere il tempo a pensarci. -
- Giusto! - esclamò Alex - Per il momento atteniamoci alla profezia. -
- Noi siamo pronti per il giorno del giudizio. - affermò Bruno, parlando a voce alta della sua squadra.
- Grazie ragazzi! - disse Lux
- Lux… - lo chiamò Monique mentre leggeva un altro libro di filosofia - … se tu dovessi sconfiggere i rettiliani e questo misterioso avversario, poi cosa farai? -
- Me ne torno a casa nel mio tempo. - rispose felice lui.
- Non dimenticarti di Dark Evon. - gli fece presente John - Human Nation ti richiamerà di nuovo se sarà attaccata di nuovo. -
- E io ritornerò, John! -
- Anche noi se è per questo!!! - disse Alexia parlando a nome della sua squadra - Siamo ancora in missione. -

Improvvisamente Michelle, alzandosi da posto, si avvicinò lentamente verso Lux, lo fissò negli occhi con tanta intensità e poi gli chiese:

- Lux, vorrei chiederti una cosa ma non farmi domande in proposito, ok? -
- Sentiamo! - rispose il ragazzo
- Se tu dovessi incontrare il tuo avversario che ha i tuoi stessi poteri lascia a me l’occasione di eliminarlo, ok? -
- E perché? -
- ECCO!!! TI HO CHIESTO DI NON PORMI ALCUNA DOMANDA IN MERITO!!! - gli gridò furiosa lei.
- Mi dispiace ma la tua richiesta non è attendibile. -
- Ti ho chiesto, dannazione, di non pormi alcune domande, ok??? -
- Non riesco a fare finta di niente. -
- Ti prego… - lo implorò lei.
- No, ti prego Michelle: cosa diavolo sta succedendo? -
- Ti fidi di me? -
- … io.. -
- Senti: lo so, ti sembrerà strano il mio comportamento e non ti dò torto, tranquillo, ma fidati di me… Ti ricordi quando io ti facevo da babysitter da piccolo cosa ti dicevo sempre? -
- Si, mi dicevi sempre di fidarmi di te. -
- Ti ricordi quando cadesti dalla bici e io, prendendo l'acqua ossigenata ti dicesti di fidarmi di me? -
- Si! Mi dicesti che l’acqua ossigenata non mi avrebbe bruciato il ginocchio sbucciato però ora è diverso Michelle. -
- Ti prego, provaci. -
- Ok!... Vuoi che mi fidi di te? Lo faccio, basta che non tu non abbia in mente qualche secondo fine. -
- Te lo giuro, non sto operando alle spalle di nessuno. -
- Ok, Michelle, ti darò l’opportunità di finire il mio avversario, anche se non capisco tale motivo. -
- Grazie caro. - lo ringraziò la ragazza, dandogli un bacetto sulla guancia destra; tutti i presenti risero nei confronti di Lux (in senso positivo).
- Michelle, se dovessi scoprire che trami qualcosa di losco alle mie spalle o a quelle di qualcun altro io non te lo perdonerò. - la avvertì l'amico.
- Hai la mia parola, Lux! - rispose lei con occhi lucidi; la ragazza stava piangendo ma preferì nascondere le lacrime abbassando il capo e dicendo poi:

- Io vado in bagno. -
- Ok! - risposero tutti in coro; detto ciò la ragazza si diresse al bagno.

Dopo qualche minuto Lux si alzò per lavarsi le mani nel bagno degli uomini, ma una volta arrivato lì udì delle stranissimi piagnucolii provenire dal wc delle donne, si avvicinò allo spioncino sul muro, fatto da alcuni guardoni (dato che i wc degli uomini e quello delle donne erano comunicanti, anche se separati da un muro) e vide Michelle seduta a terra, rannicchiata con le braccia attorno alle gambe, a piedi nudi e piangendo.
Le scarpette rosse della ragazza stavano ad un passo dai suoi piedi ed ella calpestava il suo sangue che gli stava uscendo da una ferita epiteliale del suo braccio sinistro.
La ragazza piangeva, ma non dal dolore fisico della ferita che aveva sul braccio sinistro, ma da un suo dolore interno che provava già da molto, molto tempo, un dolore insopportabile, crudele, forte e terribile.
Ella pronunciava parole, tipo“Non ce la faccio più!!!”, “Io soffro” e “qualcuno mi aiuti”.
Vedendola in quello stato pietoso Lux si rattristì il cuore. 
 

Sera del 4 luglio, appartamento di Lux

La sera seguente, i festeggiamenti del 4 luglio stavano proseguendo con il Festival di Human Nation, ma Lux era troppo stanco per divertirsi un altro po’. Così lui decise di andare a dormire.
Egli però fece un sogno molto singolare:
 

Sogno realistico di Lux, 3 giugno 1988

In verità Darkus prese un ricordo di infanzia di Lux e lo proiettò nella sua mente.
Il ragazzo si trovava nel passato a casa sua (3 giugno anno 1988) in un luogo che conosceva benissimo, con esattezza nei giardinetti del suo asilo.

Egli vide se stesso da piccolo che giocava a rincorrersi insieme ai suoi amichetti quando ad un tratto si avvicinò un bambino un po’ più grande di loro (circa sui 7 – 8 anni), alto 1,10 m con un viso paffuto per il grasso che gli rivestiva il corpo, naso schiacciato, capelli neri e corti, corporatura robusta e indossava una maglietta nera con disegnata sopra un teschio, dei pantaloni bianchi e delle scarpe da ginnastica nere con la marca: “I kill you!”.
All’epoca Lux era solo un bimbo di 5 anni ed essendo ancora indifeso aveva dei problemi con dei bulletti.
Il bullo, avvicinandosi al piccolo, notò che lui aveva in mano una merendina al cioccolato, lo fissò minacciosamente negli occhi e poi gli disse con aria sinistra:

- Dammi la merendina, microbo! -
- No, è mia!!! - gridò lui, indietreggiando con le mani la merenda.
- Proprio come l’altra volta! Credo che un’altra bella lezione non te la toglierà nessuno. - disse il bullo, preparandosi per sferrare alla sua povera vittima un pugno in faccia.

Il piccolo Lux però se ne scappò nascondendosi poi dietro i cassonetti dell’immondizia, ma fu ritrovato dal suo spietato baby predatore dopo qualche minuto.
Il bambino si rannicchiò spaventato ma ad un tratto qualcuno lo venne in salvo.
Michelle, (all’epoca 18 enne, vivendo nel passato da due anni), bloccò il pugno del bullo, lo fissò in faccia e poi gli chiese con aria furiosa:

- La tua mamma non ti ha insegnato che gioco di mano è gioco di villano? -
- Stai zitta tu! - rispose il  bullo, iniziando però ad avere paura di lei - Tu non hai il diritto di giudicarmi, ecco! -

La ragazza gli diede un fortissimo schiaffo, dicendogli poi:

- Se ti azzardi a toccare il mio Lux anche con un solo capello te la vedrai con me, ok? Lui è mio figlio!!!
Ora vattene via e ringrazia al cielo che non sono tua madre, altrimenti ti avrei fatto filare via. -

- Sei cattiva!!! - gridò il bullo piangendo e scappando via senza farselo ripetere due volte.

Michelle, girandosi poi verso il piccolo Lux, gli aprì le braccia verso di lui e gli chiese:

- Stai bene, tesoro? Vieni qui… -

Il bambino, contento di rivedere la ragazza, la abbracciò fortemente e pianse.

Michelle aveva sempre i capelli lunghi, biondi e lisci, ma indossava una maglietta di seta rosa a mezze maniche con una bellissima minigonna bianca e dei sandali dello stesso colore della minigonna con i brillantini di ogni genere, una collana d’argento con un insieme di tasselli rettangolari e con al centro il simbolo ovale della femminilità (conosciuto anche come il simbolo del pianeta Venere), degli orecchini rotondi e di montatura sottile intorno ai bulbi delle orecchie e un anello di fidanzamento sull’anulare sinistro.

Lux la ringraziò, dicendole piangendo:

- Grazie Michelle… Quel bimbo cattivo voleva la mia merendina. -
- Ora sei al sicuro con me. - disse la ragazza - Quel bimbo cattivo non ti darà più fastidio, te lo prometto. -
- Voglio andare a casa… -
- Ma certo, piccolo mio. Io starò sempre affianco a te, non temere. -

La ragazza, prendendo la manina del bambino, lo accompagnò a casa, dove lì gli preparò un delizioso pranzo.
Il Lux adulto, vedendo tale scena come da telespettatore virtuale, si commosse notando il grosso amore di Michelle che aveva nei suoi confronti da piccolo.
 

4 ottobre 3004

Poi ad un tratto Lux fu catapultato in un altro periodo, questa volta nel futuro; era il 4 Ottobre del 3004 ed egli si trovava in una camera d’ospedale.
Lux vide se stesso da piccolino in braccio a Michelle la quale, lacrimando, stava vegliando su una persona molto famigliare.
Il Lux adulto non riusciva a credere che nel lettino c’era disteso proprio Morgan, privo di coscienza e attaccato alle macchine per mantenerlo in vita.
Il paziente riportava ferite profonde al petto, sugli arti e sulla mano sinistra, e in più indossava una garza intorno alla fronte e sul petto; 
il giovanotto sembrava quasi in fin di vita.

Il piccolo Lux, in braccio alla ragazza, indicò il paziente con il suo bel ditino, dicendole:

- Ha tante bue, poverino… guarirà, Michelle? -
- Certo, Lux… non preoccuparti. - rispose la ragazza, singhiozzando dalle lacrime.
- Perché piangi? -
- Io???... No… non ti preoccupare, sto bene-  rispose la ragazza, asciugandosi le lacrime con le sue belle e affascinanti dita affusolate - … Sono solo un po’ stanca, tutto qui. Vedrai che Morgan si riprenderà presto. -
- Gli vuoi tanto bene? -
- Certo! Lui è il mio fidanzato. -
- Cos’è un “fidanzato”? -

Michelle, sorridendo per la curiosità buffa del suo amato bimbo, gli rispose:

- Quando sarai grande lo capirai… Io tengo molto a Morgan quanto tengo molto a te. -
- Allora anche io sono il tuo fidanzato? - le domandò il piccolo.
- Hahaha! - rise lei con un po’ di lacrime agli occhi - È un po’ difficile per te da spiegarti, piccolino. Io e lui abbiamo la stessa età e perciò, ecco, siamo come mamma e papà. Io e te siamo solo amici ma ti voglio un bene nell’anima. -
- Anche io ti voglio bene, “mammina”. - rispose il bimbo felice
- Dai, non chiamarmi “mammina”. - disse lei sorridendo al bimbo - … Per quanto riguarda Morgan, lui è un ragazzo molto simpatico e buono. Quando guarirà ti prometto di fartelo conoscere, ti piacerà, ne sono sicura. -
- Ma ora non si sveglia? -
- È molto stanco, tesoro! Ma si sveglierà, tranquillo. -
- Ha tante bue, hai visto? -
- Si! Ma guarirà! -

Il bambino salutò il fidanzato della ragazza con la manina dicendogli “ciao”;
Michelle accarezzò dolcemente il viso del bimbo sorridendogli e gioendo per la sua tenerezza nei suoi confronti, dicendogli poi:


- Sei un bambino adorabile, Lux! Ti sta a cuore la salute del mio ragazzo, che tenero che sei.
Lo sai una cosa? Se tu fossi grande come me io mi fidanzerei anche con te. Da grande troverai sicuramente una ragazza come me che diventerà la tua fidanzata, te lo assicuro. -

- Grazie. - rispose il piccolo sorridendole.

Ad un tratto un buco nero inghiottì tutta la camera d’ospedale, facendo catapultare il Lux adulto in un'altra dimensione.
Egli davanti a se intravide una figura sinistra, avvolta da un lungo mantello nero e avente una possente spada e delle grossi a piume d’angelo sulle sue spalle; costui era Darkus, la stessa entità che lui incontrò il 1° marzo scorso.
L'entità oscura domandò al ragazzo con una voce rauca, calma e sinistra:

- Come vanno le cose? -
- Cosa vuoi da me ancora? Stai sfuggendo al mio controllo, lo sai? - gli urlò adirato Lux.
- Te lo dissi quella volta che prima o poi la mia forza sarebbe cresciuta ancora. -
- Potrai anche crescere ancora di più, ma io sto imparando a non perdere la mia identità. -
- Solo per poco, dopo di che la tua mente sarà mia. -
- Cosa vorresti intendere con ciò? -
- Io e te saremo una cosa sola, “una cosa sola”, ricordatelo. -
- I miei amici ci saranno sempre a sostenermi. -
- I tuoi amici non potranno fermarmi!!! Sono una creatura ultraterrena che vive nel tuo ipotalamo. Arrenditi Lux, hai perso! -
- No!!! Non è detta ancora l’ultima parola! -
- Oh, si invece. Non ti ricordi cosa ti disse Zarox? Manca poco prima che tu arrivi ai 3000 Sfiga volt, intensità di maleficio abbastanza sufficiente da liberarmi dal tuo in coscio. -
- Impossessarmi della mia mente non sarà un gioco da ragazzi. Ci vuole ben altro per possedermi!!! -
- Ah, si??? Allora se le cose stanno così mi impegnerò al massimo per riuscire in tale impresa. -


Appartamento di Lux

Detto ciò Lux si svegliò di scatto con la fronte sudata, il cuore che gli batteva a mille e un fortissimo mal di testa sulla fronte. 
Erano le 4,00 del mattino, anche se il sole doveva ancora alzarsi.

Egli riuscì a scrutare dalla finestra la luna piena che splendeva libera nel cielo notturno, accanto a mille stelle che la facevano compagnia, mentre sulla Terra la gente continuava a ballare e a festeggiare il festival nazionale, ma lui, dopo essere andato in cucina a prendersi un bicchiere d’acqua, tornò al letto a riposarsi.


La manifestazione musicale continuò con una serie di concerti live che si tenevano in tutta Human Nation, come:
Il “Saturn planet music”, “Real music world 3005” di Urano, il “Pop party mars”, ecc, con una moltitudine indescrivibile di cantautori, musicisti, cantanti di ogni genere e tanti altri.

 

14 luglio 3005

Il 14 Luglio era l’ultimo giorno del Festival di Human Nation, in cui su New Washington si decretava il vincitore assoluto dell’Estate 3005 (stagione ancora in corso); ad annunciarlo fu “Lady Earth” in persona.
La presidentessa, aprendo la busta, decretò il vincitore dicendo al pubblico di Human Nation (anche da quelli da casa):

- Ok, ci siamo! Mancano pochi minuti alla mezzanotte e ora, come per tradizione, vi annuncerò il vincitore assoluto di questa stagione estiva, l’emblema musicale del 3005:

Signore e signori, lady and gentlemen,… il vincitore assoluto di questo Festival Human Nation 3005… che ha avuto una votazione solare di 895 milioni di voti contro i 2000 è… KARL Bronks!!! -; tutta Human Nation applaudì in delirio.

Il cantante Karl Bronks, salendo sul palco, situato accanto alla Casa Bianca, ritirò il suo trofeo d’oro con scolpito un microfono affianco ad un cd e disse felice al suo pubblico:

- Grazie mille!!! Thank you very much! Mi sento molto emozionato stasera, amici!
Questa è stata un'Estate fantastica per me e lo vorrei condividere con tutti!!! -

Il pubblico applaudì e il cantante cantò per loro la sua canzone vincitrice; il festival finì in bellezza con un cordiale saluto da parte di Lady Earth.



Copyright di Bruno Rinaldo (alias LuxKatoUlisse).

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Capitolo 31
*** 1° agosto 3005: l'invasione dei rettiliani ***


Capitolo 31

1° agosto 3005: l'invasione dei rettiliani



 

Notte tra il 31 luglio e il 1° agosto 3005: venti di guerra

Ormai era tutto pronto:
i rettiliani si stavano preparando ad attaccare Human Nation con le loro 20 miliardi di flotte spaziali, pronte come un orologio svizzero ad invadere la nazione nemica entrando prima dalla frontiera solare ma naturalmente dopo che la loro nave madre avesse compiuto la sua prima mossa.

Tutto però doveva partire dalla spia rettiliana nella Casa Bianca sotto forma di robot; 
anche Lux e company si stavano preparando a ricevere l’invasione allenandosi duramente nonostante il periodo estivo.
Il popolo, però, era ignaro di tale attacco, poiché occupato a trascorrere delle felici giornate in famiglia o tra amici, andando a mare o nello spazio; nessuno di loro avrebbe mai potuto immaginare che il 1° agosto 3005 sarebbe stato un giorno insolito, un evento che aveva con se delle sorprese sinistre.

 

Venerdì, 1° agosto 3005

Quella mattina a New Washington, Lady Earth si svegliò di buon’ora ma in cuor suo sapeva che si era svegliata proprio nel giorno X (la grande invasione rettiliana) e sapeva anche che il suo falso androide nero (alias spia nemica) avrebbe tentato di ucciderla.
 


La presidentessa, però, pensò anche che se lei fosse in pericolo allora anche suo figlio lo poteva essere; così la donna svegliò il suo bambino, rivelandogli all’orecchio tutta la verità e come doveva agire indisturbato per non dare nell’occhio alla pericolosa spia.
Dopo di ciò, ella fu accompagnata dai suoi servitori umani e robot nella sala pranzo, per gustare le prelibatezze della prima collazione; con lei ci fu anche Nicolas.
Lady Earth, tenendo per mano il suo piccolo, gli fece l’occhiolino per fargli ricordare del piano e il suo bimbo recepì a volo il suo messaggio, iniziando poi a recitare la parte del bambino ingenuo.
Il robot nero, fissandola con felicità (sinistra in cuor suo), disse alla donna:

- Ben svegliata, o mia signora. Stamattina la vedo alquanto elegante. -
- Grazie! - gli rispose Lady Earth facendogli un sorriso.
- Ma di niente. Da quando l’ho conosciuta ho finalmente capito che tipo di donna è lei. - disse il robot, mentre lei strinse i pugni provando una rabbia dentro - Lei è una donna fantastica e non finirò mai di ringraziarla per avermi acconto nella sua famiglia. -
- Si figuri. - rispose lei facendo buon viso a cattivo gioco - In questi ultimi mesi lei mi è stato accanto in un periodo un po’ particolare; non vedo mio marito da due anni. Lui è molto impegnato a dirigere la politica di Proxima Centaury e io lo vedo soltanto sul monitor ma in estate lo andiamo sempre a trovare. -
- Suo marito è un tipo duro, ma riuscirà a resistere dal suo importantissimo impegno. -
- Speriamo... -
- Oh, ma suo marito tornerà presto in me che non si dica. -

Sentendo la risposta ambigua del rettiliano, Lady Earth iniziò a preoccuparsi anche se sapeva già che cosa lui avesse in servo per lei.
Il robot fece accomodare a tavola la presidentessa e il suo bambino, portando poi loro una collazione all'italiana:
latte con le fette biscottate al burro e all’orzo, accompagnate poi da un barattolo di marmellata alla fragola.


- Avvelenamento! - suppose la donna - È così che mi vogliono eliminare! -

Ella, urtando apposta il tavolo, fece cadere una goccia di latte sulla maglietta di Nicolas, il quale stava seduto in fondo.
Andando poi da lui di corsa, la donna, mentre con il suo fazzoletto, come da mamma premurosa, cercò di rimuovere la macchia bianca, disse al suo piccolo a bassa voce all’orecchio:


- Codice 300 D!!! Hai capito cos’è? -
- Si, mammina! - disse il piccolo, muovendo la testa dal basso verso l'alto come segno di affermazione.
- Bravissimo piccolino. - disse lei felice - Sai cosa devi fare. -

Lady Earth diede a Nicolas un apparecchio elettronico di forma circolare, costituito al centro da un piccolo schermo di vetro della stessa forma dell'oggetto, dove da esso fuoriusciva un tipo di raggio laser potente.
Erano rimasti soltanto loro due nella sala pranzo: la donna disse al bambino:

- L’apparecchio circolare che ti ho dato è un laser molto potente, in grado di disintegrare qualsiasi solido; funziona anche con i liquidi.
Disintegra la collazione e fingiamo poi di avere un malore, ok? -

- Ok! - rispose il bambino.

 

Attacco alla presidentessa

Ad un tratto irruppe nella sala il falso robot il quale, avendo sentito la loro conversazione, si trasformò in un rettiliano (alto 2,20 m, occhi gialli da serpente, pelle squamosa, corpo muscoloso, coda da lucertola gigante e aspetto di un rettile).
Il rettiliano poi, avvicinandosi lentamente alle sue due prede, disse loro con aria adirata:

- Lo sapevate… LO SAPEVATE GIÀ DEL NOSTRO PIANO, È VERO? -

Il povero Nicolas tremò dalla paura dalla vista dell’alieno ma la madre, alzandosi da posto, fissò il nemico con disprezzo, dicendogli poi:

- Sporco rettiliano che non sei altro!!! Il mio popolo non si lascerà sterminare da voi! -
- Siete solo delle piccole pedine! - affermò lui - Pensate veramente di sconvolgerci i piani? -
- MIEI UOMINI, ALL’ATTACCO!!! - gridò la donna, facendo intervenire 20 dei suoi fedeli protettori:
8 umani e 12 Robot, pronti ad attaccare il nemico, ma il rettiliano li mise immediatamente fuori combattimento, emanando nell’ambiente una potente onda sonora in grado da stordirli tutti.

Il nemico, poi, si avvicinò adagio, adagio al bersaglio, camminando con passi lenti, sinistri e minacciosi ma Lady Earth si avventò su di lui, attaccandolo con mosse di konfù e di Karatè con le mani e i piedi, cercandogli così di spezzargli il collo.
Il rettiliano, però, picchiò selvaggiamente la donna dandole ginocchiate fortissime all’addome e stringendola alla gola con la sua coda e Nicolas, vedendo la sua mamma in difficoltà, morse la coda dell'alieno con tanta forza che aveva in corpo, provocandogli così una profonda ferita; il mostro poi, emettendo un grido di dolore, schiaffeggiò il bimbo sul viso, facendolo cadere a terra, ma la madre colpì l'avversario al collo con un calcio molto forte quasi da fargli perdere l’equilibrio.
Dopo di che la presidentessa, prendendo in braccio suo figlio, se ne scappò ma il rettiliano, dopo essersi ripreso dal colpo, sfilò dalla sua tasca una sua pistola a neutrini, sparando così alla donna con il suo bimbo in braccio.
Entrambi caddero a terra, accasciati sul pavimento in una pozzanghera di sangue.
Dopo aver compiuto la missione omicida, il rettiliano esultò ridendo, informando poi dell'accaduto alla navicella madre, tramite alcune onde telepatiche.
In quel preciso istante Lux, mentre si lavò la faccia in bagno, avvertì dentro di se una sensazione orribile, immaginando una terribile perdita in corso.

 

Frontiera di Human Nation 

Nel frattempo, a diversi Km da Plutone, una navicella spaziale ovale, grossa 100,00 m quadrati, arrivò alla frontiera di Human Nation; a controllare gli arrivi lavoravano 1000 robot poliziotti, addestrati per le lotte estreme.

La frontiera era una struttura orbitale, con base rettangolare e il soffitto semisferico (come se fosse una “volta a crociera”), costituita anche da pilastri metallici (in stile spaziale) che detenevano tutta la struttura dell’edificio; sul soffitto i pilastri avevano una forma ovale per reggerlo.
In più il soffitto era ricoperto da vetri a plasma, con le uscite e le entrate della frontiera che disponevano di porte di vetro circolari scorrevoli; in tutta la zona c’erano lunghissime piattaforme spaziali rettangolari, dove atterravano e decollavano tutti i veicoli spaziali, e di queste piattaforme (dove le due rette che li formano, distano fra loro di 12,00 m) ce n’erano 20 in tutto il perimetro, parallele fra loro e distanziate le une dalle altre di circa 15,00 m; in totale la frontiera era larga 36,00 Km e lunga per un Km.

Infine tale frontiera era molto illuminata al suo interno, con le pareti gialle e pavimento rosso.


Un poliziotto robot, avvicinandosi alla navicella, chiese ai piloti di identificarsi, ma quando i rettiliani, all’interno del veicolo, seppero la notizia del decesso di Lady Earth da parte della loro spia su New Gaia, iniziarono a bombardare la frontiera con raggi laser di neutrini (un composto chimico interstellare, tramite il quale gli alieni sfruttavano come arma da distruzione di massa).
Tutta la base prese fuoco, con i veicoli umanoidi disintegrati dalle esplosioni.
Molti poliziotti assalirono la navicella madre dei rettiliani per distruggerla del tutto e per neutralizzare i piloti ma questi, uscendo dal veicolo con grande agilità, sterminarono con la loro forza bruta centinaia e centinaia di androidi, distruggendo i loro circuiti, o semplicemente tirando fuori il loro cervello positronico per poi bruciandolo.
In pratica persero la vita duemila agenti, il tasso più alto registrato nella storia di Human Nation in un solo giorno, davanti alla potenza fisica distruttiva dei rettiliani, i quali poi chiamarono a rapporto le 20 miliardi di flotte, pronte ad attaccare la nazione nemica; così gli acerrimi avversari degli umani entrarono su Human Nation, in attesa però di altri comandi.

 

Casa Bianca

Alla Casa Bianca altri inquilini trovarono Lady Earth e il suo bimbo accasciati a terra senza vita, chiamarono immediatamente un'ambulanza ma fu tutto inutile; oramai il piano A dei rettiliani venne portato a termine.
L’assassino rettiliano, uscito dall'edificio, decise in seguito di tagliarsi la coda, facendo partorire da lì 20 dei suoi simili tramite una riproduzione asessuata (tipo di riproduzione senza l’intervento dei gameti).

 

Annuncio shock

Nel frattempo in televisione tutti i programmi televisivi furono interrotti per annunciare a tutta la nazione una notizia tanto sconvolgente:

dalla stanza della conferenza un consigliere di Stato neutralista, di nome Karl Ben, il braccio destro di Lady Earth, non riuscendo a trattenersi le lacrime ebbe il coraggio di rivelare al mondo su quanto era accaduto.
Il senatore era un uomo sui 60 anni con la faccia paffuta, pelato, naso a patata, un fisico robusto e indossava uno smoking da lavoro con una camicia bianca e una cravatta rossa.
Egli disse con rammarico alle cyborg camere:

- … Interrompiamo tutti i programmi televisivi di Human Nation per annunciarvi in diretta mondiale un… un… O Signore, … Signori, è successa una cosa orribile pochi minuti fa:
la nostra presidentessa “Lady Earth”… la nostra amata presidentessa… è stata assassinata insieme al suo piccolo da parte di un infiltrato della Casa Bianca.

Pensiamo che l’assassino sia un rettiliano e se fosse così allora i nostri nemici intendono attaccarci. 
Ho già informato a tutte le organizzazioni militari di Human Nation di preparasi ad una probabile invasione, per tanto vi suggerisco di non farvi prendere dal panico e di stare chiusi in casa finché la situazione non si sarà ristabilita.
Da ora in poi, fino al nuovo ordine su tutta la nazione, tranne per tutte le forze dell’ordine e per le organizzazioni militari, è iniziato il COPRI FUOCO!!! -

Tale annuncio fu talmente sconvolgente che tutta Human Nation pianse in disperazione per il decesso della loro amata presidentessa, provando in seguito paura e terrore per un terribile attacco di massa da parte dei nemici; tale notizia provocò così panico e senso di abbandono.

 

L'ira di Lux

Lux non riusciva a credere alle sue orecchie:
Lady Earth aveva 
fallito, non riuscendo a portare al termine il suo piano.
Il ragazzo ebbe anche lui un senso di abbandono, provando anche frustrazione e rabbia nei confronti della vita:
prima egli perse la madre, poi il padre e infine anche la sua madrina di battesimo.
La sua ira crebbe a tal punto da scatenare dentro di se un inferno.

Il ragazzo si avviò di corsa alla Casa Bianca, ma una volta arrivato là trovò 20 baby rettiliani, alti 1,00 m, che saccheggiavano l’edificio da cima a fondo (sembrò che in quel momento per strada fosse scoppiata l’apocalisse).
Lux era adirato, impotente, sofferente, con un fortissimo desiderio di vendetta; Lady Earth era tutto ciò che gli era rimasto della sua famiglia, considerandola come una seconda “mamma”
Ella fu la donna che sostenne il ragazzo fino alla fine senza indugio e la sua scomparsa provocò in lui un vuoto enorme, tanto da fargli aumentare il suo maleficio oculare di 2500 Sfiga volt, trasformandolo cosi nel guerriero di sempre:

alto 1,80 m e avente i capelli lunghi a caschetto, dei canini aguzzi come quelli di un vampiro, delle grosse ali rastremate simili a quelli di un demone, una corporatura muscolosa, delle unghie nere affilate, degli occhi verdi scuri e indossava una lunga giacca di pelle nera che gli arrivava fino ai piedi, il petto muscoloso scoperto, delle scarpe nere lucide di cuoio, dei pantaloni neri, degli orecchini d’argento sul bulbo delle orecchie, una grossa collana con tasselli rettangolari d’oro intorno al collo, estendendosi anche sul petto superiore, con al centro un simbolo scolpito di uno scorpione.

Lux emanò, con un dolore straziante che provava nel cuore, un urlo fortissimo e profondo, tanto potente da espandersi a macchia d’olio su tutta la città, con un decibel d’intensità assordante; tutti i baby rettiliani, dall’interno dell'edificio, lo notarono con aria stupita.
Quando i nemici uscirono dalle finestre della Casa Bianca per attaccare il loro avversario, Lux iniziò a distruggerli con tutta la sua potenza che aveva in corpo:

ad uno gli squartò il torace, ad un altro invece gli strappò l’intestino tenue dall’addome per poi avvolgerlo intorno al collo di 3 baby rettiliani, ad un altro, invece, lo annientò con le sue unghie affilate.
In quel momento, anche se era cosciente, egli provava una grossa rabbia dentro di se, un grosso dolore da trasformarlo in un guerriero spietato e crudele nei confronti dei suoi avversari :

- Nessuno sopravvivrà! - affermò continuamente lui.

Dopo aver annientato i 20 piccoli rettiliani, Lux entrò nell'edificio, dove c’era il cadavere di Lady Earth e del suo piccolo stesi a terra, ma ad un tratto vide l’assassino: il rettiliano fissò il giovane in maniera soddisfatta e alquanto sinistra.
Il ragazzo, adirato come non mai, ringhiò mostrando i suoi canini aguzzi e gridò all'avversario, facendogli una voce rauca:

- Ho ucciso i tuoi simili, sporco rettiliano!!! -
- Si, ma io ho ucciso la presidentessa, ingenuo essere umano, hahaha!!! - esultò di gioia l’avversario con malignità - Ora distruggerò anche la Casa Bianca e il Pentagono, così inizierò ad indebolire tutte le difese immunitarie di Human Nation. -
- È perfetto il vostro piano d’attacco... - ironizzò Lux - … tutto studiato nei minimi particolari, complimenti ma sai? Come si dice:
il diavolo fa le pentole ma non i coperchi e temo che anche questa volta abbiate commesso un errore che vi costerà caro! -

- Ah, si? - disse ridendo l’alieno - E quale sarebbe questo errore? -
- Me, per esempio! - replicò lui - Non sapevate che c’era un altro ragazzo come me che ha il maleficio oculare? -
- CHE COSA??? -
- Proprio così! Credete veramente di vincere questa guerra? Vi sbagliate di grosso perché io cambierò il corso della storia!!!
Lady Earth non c’è più, ma il suo ricordo ora vive dentro di me! -

- Aspetta un attimo? Mi sembra di capire che anche tu sapevi dei nostri piani loschi, non è così? -
- ESATTO!!! Ti avranno informato qualche mese fa che il palazzo della conferenza rettiliana, nei sotterranei della Luna Terrestre, sia andato distrutto, vero? Ebbene l’autore di tutto ciò sono io! Io mi sono infiltrato nella vostra conferenza per scoprire i vostri loschi piani, dopo di che ho riferito tutto a Lady Earth! -
- E così Lady Earth sapeva già che io, trasformato in un robot, ero una spia rettiliana? -
- Proprio così! -
- OK!!! OK! Sei riuscito a informare a tutti del nostro piano ma non riuscirai a fermare l’invasione, ormai è già tutto pronto!!! -
- Vogliamo scommettere? -

Gli occhi di Lux gridavano “vendetta”, mostrandosi al nemico minacciosi e sinistri, con uno sguardo profondo, concentrato e adirato, quasi da provocare nel nemico un piccolo timore in crescita.
Il ragazzo non si accorse, però, che in quel momento il suo maleficio oculare stava aumentando lentamente in maniera incontrollabile, passando dai 2500 ai 2600 Sfiga volt; tutta l’atmosfera divenne oscura e potenzialmente carica, quasi da far presupporre a chiunque un pericolo imminente.
Il rettiliano poi ebbe una visione guadando il ragazzo, come se al suo posto ci fosse una figura sinistra, avvolta da un lungo mantello nero con un cappuccio, ali angeliche e una grossa spada impugnata alla mano destra; l’alieno vide in realtà Darkus, uno dei signori oscuri.
Spaventato indietreggiò con le gambe tremolanti, ma poi accadde qualcosa di incredibile:
una donna morse la gamba destra del rettiliano e quella donna fu proprio Lady Earth la quale, svegliando il piccolo Nicolas, gridò a Lux:

- ORA LUX, ATTACCA!!! -

Lux, avventandosi contro l'avversario, gli squartò il torace in mille pezzi con le sue affilate unghie nere, rimuovendo dal corpo il cuore, i polmoni, lo stomaco, l’intestino, il fegato e il pancreas, dopo aver aperto sempre di più la ferita e poi lo disintegrò fissandolo negli occhi.

 

La risurrezione di Lady Earth

Lux ancora una volta rimase senza parole: Lady Earth e il suo bambino erano ancora vivi.
Confuso il ragazzo chiese alla donna:

- Mia signora… io.. io… Il suo segretario di Stato ci ha annunciato in diretta televisiva del suo decesso. Cosa è successo? -
- Te l’ho detto che io avevo un piano infallibile Lux! - rispose felice la donna - Io e Nicolas abbiamo applicato il codice 300 D. -
- Cos’è il “codice 300 D”? - chiese il ragazzo confuso.
- Sapevo che le cose sarebbero andate così. - spiegò lei - Quando il falso robot ci portò la collazione, intuì subito che sarei morta per avvelenamento, ma stamattina, quando mi svegliai, intuì anche che il nemico poteva anche stare lì a guardarci mentre io iniziavo ad introdurre il veleno all’interno della collazione nel mio organismo e se rifiutato potevo anche essere uccisa da una pistola a neutrino. -
- Così la mamma e io abbiamo indossato una maglietta magica. - intervenne Nicolas
- Beh, come dice lui…  - disse sorridendo la madre - … “questa maglietta magica”, in realtà sarebbe la maglietta anti-neutrina, una maglietta di cotone in grado di difendere l’organismo dagli attacchi di tale raggio.
Praticamente è stato
 come indossare un giubbotto antiproiettile. -
- FANTASTICO!!! - esultò felice Lux - Lei è un genio, mia signora! Ora dobbiamo avvertire la Nazione intera che lei è ancora viva! -
- No, Lux! - disse Lady Earth - Se dovessi annunciare al mio popolo la mia risurrezione, i rettiliani se ne accorgerebbero e potrebbero concentrarsi tutti su New Gaia, invece che sugli altri pianeti; a quel punto sarebbe difficile contrastarli.
Voglio che pensino ancora che io sia morta. -

- Ok! - rispose lui - Adesso cosa dovrò fare? -
- Aiuta i tuoi compagni in battaglia e poi recati su Giove, precisamente sulla colonia spaziale di San Diego (la capitale del pianeta).
È lì che la maggior parte dei rettiliani si riunirà per compiere il famigerato “Storm black Energy” -

- Cos’è lo “Storm black Energy”? -
- Il loro attacco finale! Hanno intenzione di disintegrare per sempre questo sistema solare emanando da Giove delle onde speciali che poi, unendosi tra loro, creeranno un gigantesco buco nero che ci risucchierà tutti!!!
Lux, devi salvarci, devi combattere per tutti noi! -

- Lo farò mia signora, stia tranquilla! -

Detto ciò Lux uscì dalla Casa Bianca, prese uno spaceship in prestito e partì alla volta dello spazio aperto, mentre Lady Earth e il suo piccolo Nicolas si diedero da fare a rimettere a posto la casa.

 

Spazio aperto

Nello spazio miliardi e miliardi di flotte umane si prepararono al combattimento contro i rettiliani, richiamando a rapporto anche la Destination world, i Kagen di ogni genere, gli Space Master della vecchia e nuova generazione, i Super Dei, gli Acquario Master, gli X Robots Master e tanti altri ma i 20 miliardi di rettiliani, avanzando senza indugio, incontrarono dal lontano i loro numerosi avversari e poi, quando le due schierate nemiche si posero faccia a faccia, iniziò immediatamente la lotta.
 

Schiera militare amica: schiera spaziale

Human Nation aveva a disposizione delle navicelle spaziali da combattimento che potevano essere di due tipi: 

  • ovali: enormi astronavi di 100,00 metri quadrati con una base circolare e inclinata nel suo asse, mille luci multi colore sull’estremità della sua superficie, sostenuta poi da un grosso pilastro curvilineo, attaccato a sua volta indietro ad un grosso generatore di propulsione, il quale anch’esso faceva da sostegno alla base circolare; 
  • a forma di Shuttle: spaceship

Per non parlare dei Mega robot (androidi giganteschi con una struttura fisica compatta, enorme e robusta, piena di circuiti e di esoscheletri metallici che gli uscivano dalle articolazioni degli arti superiori e inferiori).
Infine c’erano navicelle spaziali da combattimento a forme:

  • sferiche; 
  • cilindriche; 
  • ellittiche: astronavi simili a dei dischi volanti;
  • a forma di treno, con i vagoni pieni di armi.
Ogni pianeta della nazione disponeva intorno a se 30 basi orbitanti spaziali di difesa, con strutture complesse, ramificate o multiforme.
 

Il comando di tale schiera ce l'aveva un Elohim, noto su tutta la nazione con il nome di "Kato Rosemberg".
 

Schiera aerea amica

Sui pianeti gassosi di Human Nation, gli umani avevano altri schieramenti di spaceship che uscivano dalle colonie spaziali, pronti per ricevere in massa il nemico.
 


Il comando della schiera aerea ce l'aveva la figlia ibrida-umana di Kato, di nome "Doriette Rosemberg".
 

Schiera marina amica

La grande guerra si combatteva anche su tutti i mari dei pianeti solidi con dei grossi droni acquatici detti Water Bolt, in grado di volare e di navigare sott'acqua.
 


Il comando di tale schieramento era tenuto da un amichetto di Doriette, di nome "Linux".
 

Schieramento militare nemico: schieramento spaziale

Le flotte rettiliane erano più o meno dello stesso tipo di quelle avversarie:
a forma di giganteschi aerei da combattimento militare (20 volte più grandi di quelli terrestri del 21° secolo), ma erano suddivise in 7 categorie, contenendo 1000 gruppi all’interno per ciascuno.
Ognuna delle 7 categorie conteneva al comando una grossa navicella di controllo, la quale prendeva tutte le decisioni sulla battaglia dando ordini alle flotte di attaccare secondo schemi precisi, o di difendere le loro basi.

 

L'arrivo di Lux

Lux raggiunse i suoi amici situati all’interno delle loro flotte sferiche da combattimento.
I ragazzi però, avendo ascoltato la notizia del decesso di Lady Earth, erano addolorati e giù di morale, soprattutto Michelle la quale, lacrimando, chiese all'amico:

- …Hai sentito la notizia??? Lady Earth non è più presente in questo mondo… -
- È tutto un blef, non preoccuparti. - la tranquillizzò Lux.
- CHE COSA??? - gridarono stupiti tutti.
- In realtà la presidentessa ha solo simulato il suo decesso per uno scopo federale... - spiegò il ragazzo - ... ma ora non c’è tempo per le spiegazioni! ANDIAMO A COMBATTERE!!! -

Ascoltando tale notizia i ragazzi si tranquillizzarono, caricandosi cosi di vitalità, necessaria per affrontare la grande battaglia del millennio.
John, provando dentro di se una carica straordinaria, chiese felicemente a Lux:

- Pronto per un ultima battaglia? -
- Ci puoi scommettere, amico! - rispose lui.

Kato, facendosi visualizzare il volto su tutti i monitor delle astronavi da guerra, disse a tutta la sua flotta con un tono di voce deciso, severo e autoritario:

- Mi raccomando, ragazzi: combattete le astronavi senza pietà e attenetevi ai nostri piani d'attacco, ok?
Il nemico ha deciso di affrontarci su tutti i fronti, perciò il piano è il seguente:

  • la schiera centrale si occupi delle astronavi nemiche situate tra Saturno e Plutone;
  • la schiera est si occupi dei nemici situati tra Marte e Giove;
  • la schiera ovest si occupi degli avversari situati tra Mercurio e New Gaia;
  • tutti gli altri attacchino immediatamente le 7 basi di controllo rettiliane.
​É tutto chiaro? -
- SI, SIGNORE!!! - gridarono tutti i militari in coro.
- Perfetto, allora andiamo!!! -

 

Inizia la guerra

Le schermate rettiliane (della prima e seconda categoria) avanzarono per prime, ansiose nell’attaccare i propri nemici con l’apertura al fuoco, ma Human Nation si difese con l’avanzamento degli shuttle da combattimento, i quali distrussero con i loro laser 40 flotte nemiche.
 


Purtroppo nella battaglia anche alcuni soldati della nazione persero subito la vita, disintegrati dai colpi del nemico.
Tutte le 2 schermate rivali volarono ovunque ad alta velocità, da Plutone e Nettuno, facendosi fuoco a vicenda.
Le battaglie continuarono anche sulle basi spaziali di difesa intorno ai grandi pianeti della nazione (Saturno, Urano, Nettuno e Plutone) e sulle loro lune, dove migliaia e migliaia di individui (Umani e rettiliani) persero tragicamente la vita in battaglia, sia per onore e sia per la propria Nazione.
Nello spazio sembrò che si stesse scatenando l’apocalisse, con gli aloni di fumo e scintille nucleari che illuminavano l'intero sistema solare e con i rumori assordati, provocati dalle esplosioni di ogni flotta.
John fu inseguito da un aereo rettiliano per tutto il sistema solare ma, azionando la velocità di 2000 Km/s, riuscì non solo a seminare il suo nemico, ma anche a tornare indietro per venirgli contro minacciosamente, distruggendolo così con un violentissimo schianto frontale.
Nonostante il pesante impatto, lo spaceship di John uscì dall’esplosione intatta e senza neanche un’ammaccatura, facendolo così esultare di gioia, gridando in seguito:

- AH HA, BEN TI STA BRUTTI FIGLI DI P**** HAHA!!! -

Anche Alex se la stava cavando molto bene, avendo distrutto 100 flotte nemiche con grande maestria;
Egli era sempre stato un ragazzo bravissimo sia nella tecnologia e sia nel pilotare qualsiasi tipo di veicolo; ecco una delle sue qualità.

Michelle mise fuori combattimento 80 flotte rettiliane sia della prima categoria e sia quella della seconda, avanzando poi verso la navicella spaziale di controllo della prima, ma tale navicella, con le sue mille mitragliatrici laser, mise la ragazza in serie difficoltà, facendola rischiare la vita.
Lo spaceship di Michelle si spostò furtivamente a destra e a sinistra per evitare i colpi laser, ma venne colpita al serbatoio d’ossigeno del veicolo su cui stava viaggiando, perdendo quasi il suo controllo.
A salvarla, però, arrivò Lux il quale, azionando un potente generatore distruttivo, avanzò a gran velocità verso gigantesca navicella di controllo della prima categoria e la distrusse in un sol colpo con un potentissimo raggio celeste.
fatto ciò le flotte rettiliane di tale categoria andarono in tilt, dato che non possedevano più la loro guida bellica, trasformandosi così in una schiera caotica. 
Contenta di vedere Lux, Michelle lo ringraziò, dicendogli:

- Ti ringrazio per avermi salvato la vita. Sei stato d’avvero forte a distruggere la prima navicella guida. -
- È stato un piacere Michelle. - rispose lui con aria felice - Ci tengo tantissimo a te. -

La ragazza sorrise per l’enorme affetto dell'amico nei suoi confronti.
In quel momento Kato contattò Lux, dicendogli:


- Ottimo lavoro, solato!!! -
- Grazie mille, signore! - rispose il ragazzo.
- Intorno a Urano si sta scatenando l'inferno.
i rettiliani stanno mettendo in difficoltà alcuni dei nostri soldati, ci serve ancora una volta la sua collaborazione. -
- Non si preoccupi, intervengo subito! -

Lux partì immediatamente per aiutare i suoi compagni, mentre i suoi amici continuarono a lottare.

 

Destination World

Nel frattempo sulla Luna terrestre i rettiliani, uscendo da Draconia (situata nei sotterranei del satellite), iniziarono ad invadere le colonie lunari, ma i ragazzi della Destination World li fermarono:
ogni esponente di questa squadra era situato all’interno di giganteschi Cyborg animali che, unendosi insieme, avrebbero formato un gigantesco mega robot da combattimento.

  • Alexia pilotava una gigantesca Cyborg tigre bianca, con denti affilati, struttura metallica, zanne enormi e affilate, corpo compatto e robusto e occhi azzurri come il cielo;
  • Genny, invece, pilotava un gigantesco Cyborg lupo artico, di colore bianco con due enormi strisce blu–smeraldo, con dei denti aguzzi, uno sguardo penetrante e minaccioso, delle zampe anteriori e posteriori molto potenti e degli occhi rossi;
  • Monique pilotava una meravigliosa Cyborg fenice rossa, leggiadra come un'aquila, bella e forte come il sole e incredibilmente maestosa con la su lunga coda infuocata;
  • Max pilotava un enorme Cyborg drago viola, aggressivo e forte per sua natura, con pelle squamosa, corna appuntite e a forma curvilinea in alto, fisico enorme e compatto, unghie lunghe e affilate;
  • Otty pilotava un fantastico Cyborg Pegasus bianco, un enorme cavallo con un unicorno sulla fronte e con delle meravigliose ali angeliche spuntare sulla sua schiena. Il Cyborg Pegasus era bello, alto, leggiadro, elegante e si muoveva con tanta maestria con i suoi zoccoli color oro;
  • Infine Bruno pilotava un fortissimo Cyborg leone rosso scuro, con criniera metallica gialla, artigli più affilati di tutti, canini lunghi e minacciosi e fisico compatto e forte quanto i suoi arti anteriori e posteriori.

I ragazzi della Destination World, pilotando queste gigantesche macchine, riuscirono a cacciare via il nemico dalla Luna terrestre, uccidendoli o massacrandoli semplicemente, invadendo poi la città di Draconia.
La Cyborg fenice rossa, con a bordo Monique, girava velocemente intorno alla Luna terrestre, creando una grossa cintura di fuoco intorno al satellite stesso, con funzione di recinzione (non faceva ne entrare e ne uscire nessuno) ma il pilota che si divertì di più fu Alexia la quale, pilotando la Cyborg tigre bianca, distrusse tutte le flotte rettiliane in un sol colpo, salvando così la vita a migliaia di coloni della Luna.
Bruno, vedendola felice, le domandò:

- Ti stai divertendo? -
- Molto!!! - esultò Alexia - Questi rettiliani non sono poi così tanto forti. -
- Ora in quest’epoca non più, dato che abbiamo a disposizione una vasta gamma di tecnologia sofisticata ma ti assicuro
che mille anni fa non era così. I terrestri avevano soltanto armi convenzionali e non adatte per contrastare gli attacchi alieni. -

- Viva il futuro!!! - esultò Alexia
- Ok ma non esagerare. - le raccomandò l'amico.
- Hey, quando avrete finito di chiacchierare voi due, dateci una mano per piacere, ok? - li rimproverò Otty, impegnata all’interno del suo
“Cyborg Pegasus bianco”, a combattere contro i nemici.

- Ok, scusami cara. - si scusò Bruno, partendo all’attacco con il suo fedele e maestoso Cyborg leone rosso scuro.

Il Cyborg lupo artico si avventò sui rettiliani, sbranandoli e distruggendo tutte le loro armi belliche che disponevano per la difesa di Draconia.
Il Cyborg Pegasus invece, volando sempre più in alto, distrusse in un sol colpo 30 basi nemiche, cacciando raggi laser ad alto voltaggio dal suo unicorno.
Inoltre il Cyborg drago viola, volando su tutta Draconia, incenerì tutte le industrie, compresi gli inceneritori, mentre il Cyborg leone e la Cyborg tigre avanzavano velocemente per tutta la città, saccheggiando negozi, abitazioni, parchi e strade.
Il Cyborg leone si muoveva con una velocità impressionante: era abile e veloce come una pantera, forte come un mammut e potente come un fulmine, superando la forza di 100 Rettiliani messi insieme.
I ragazzi comunicavano fra loro tramite monitor all’interno del loro Cyborg animale, visualizzandosi in forma digitale ogni volta che qualcuno di loro comunicava con l’altro;
Genny chiese a Monique, mostrandosi sul suo monitor circolare:

- Monique, qual'è la situazione su Human Nation? -
- Le flotte rettiliane della prima e della seconda categoria sono state distrutte!!! - rispose la ragazza - Ora sono avanzate le flotte della terza, quarta e quinta categoria; la battaglia è ancora in atto. -
- Purtroppo, secondo le ultime stime ufficiali… - aggiunse Otty, la quale li stava sentendo - … abbiamo perso 120 dei nostri soldati. -
- La pagheranno!!! - gridò furiosa Alexia - La pagheranno cara!!! -
- Sono cattivi!!! - urlò Massimo
- Ma gli stiamo restituendo il favore. - fece notare Bruno - Vinceremo noi, tranquilli. PREPARATEVI ALL’OPERAZIONE DI ASSEMBLAGGIO!!! -

- SISSIGNORE!!! - gridarono tutti con determinazione e coraggio.


Copyright di Bruno Rinaldo (alias LuxKatoUlisse).

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Si avvisano ai gentili lettori di non introdurre nelle recensioni alcun tipo di spoiler riguardante Lady Earth per non rovinare l'effetto sorpresa agli altri lettori che stanno ancora leggendo i capitoli precedenti, grazie.
Un abbraccio.
Bruno.

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Capitolo 32
*** L'arma segreta dei rettiliani: l'ultima terribile risorsa ***


Capitolo 32

L'arma segreta dei rettiliani: l'ultima terribile risorsa

 

 

Ospedale di Draconia

Nel frattempo, in un ospedale di Draconia, il capo dei rettiliani, Algar, riposava in una vasca iperbolica di rianimazione, essendo in coma dal 14 aprile scorso.
Le battaglie e gli attentati da parte di Human Nation sulla loro città si sentirono anche fino all'ospedale, attirando in tal modo l’attenzione di tutti i presenti: pazienti, dottori e infermieri.

- Sembrano gli attentati a Bagdad del 21° secolo. - notò un paziente rettiliano, parlando con un altro.
- Pazzesco! - affermò l’altro paziente - Non capisco come gli umani siano riusciti a scovare la nostra città sotterranea. -
- VE LO DICO IO “COME”!!! - gridò una voce rauca da dietro le loro spalle.

Algar, il capo dei Rettiliani, si svegliò dopo lunghi 3 mesi di convalescenza, si guardò intorno e chiese poi ai pazienti:

- Che giorno terrestre è oggi? -
- Vediamo…. Uhm…. Se non sbaglio per gli umani oggi è il 1° agosto 3005. - rispose uno.
- CHE COSA??? - urlò furioso il capo, dopo essere uscito dalla vasca iperbolica - MI SONO SVEGLIATO PROPRIO NEL GIORNO DELLA NOSTRA INVASIONE??? -
- Stia tranquillo!!! - lo tranquillizzò lo stesso paziente di prima - Sta andando tutto secondo i piani: Lady Earth è stata assassinata, la frontiera di Human Nation è messa sotto sopra e i nostri soldati stanno compiendo del loro meglio in battaglia. -
- Peccato però… - disse l’altro paziente
-  “PECCATO” PER COSA??? - gridò furioso Algar.
- Mio signore… - provò a spiegare il suo simile - … Qui su Draconia sono arrivati 6 umani a bordo dei loro giganteschi robot, i quali stanno distruggendo la nostra città. -
- SPERO CHE TU STIA SCHERZANDO! È UN AFFRONTO IMPERDONABILE CIÒ, INTOLLERABILE!!! MA NON MI STUPISCE! -
- Cosa vuole intendere con ciò? -
- GLI UMANI SANNO GI
À TUTTO!!! -
- Cosa??? - gridarono stupiti tutti

- Esatto! - confermò con rabbia Algar - Sapete perché il nostro palazzo della Conferenza rettiliana è andato distrutto? PERCHÉ C’ERA UN UMANO AL SUO INTERNO, CHE CI HA SPIATI DALLLA CONDUTTURA DI AREAZIONE, ECCO PERCHÉ ORA NELLA NOSTRA CITTÀ CI SONO 6 UMANI AD ATTACCARCI!!! -
- Questo è terribile!!! - gridarono stupiti i rettiliani.
- E VI DIMOSTRERÒ ANCHE UN’ALTRA COSA: LADY EARTH È VIVA!!! -

Per dimostrare la sua tesi, Algar tentò di contattare la sua spia rettiliana ma questa, essendo stata assassinata da Lux, non rispose alla chiamata.
Poi il capo, guardando i presenti, disse loro:

- Lady Earth è viva!!! La mia spia non risponde: qualcuno l’ha fatta fuori! -
- Allora gli umani sanno già tutto.. Sapevano di essere attaccati proprio oggi, non è così? -
- Almeno così sembra! - disse lui - Portatemi qui due Cyborg camere con un cip di trasmissione auricolare; devo informare a tutte le nostre 20 miliardi di flotte di un cambiamento di percorso. -

Così, recuperando due Cyborg camere con un apparecchio di trasmissione auricolare, Algar contattò immediatamente, per via radio, tutte le 20 miliardi di flotte per informare loro di un mutamento dei piani, dicendo:

ASCOLTATEMI RETTILIANI, È IL VOSTRO IMPERATORE CHE VI PARLA!!!
Mi sono svegliato dal coma da pochi minuti per annunciarvi di una cosa urgente:
Io, l’unico superstite della grandissima esplosione del nostro palazzo della Conferenza rettiliana, vi rivelerò una verità sconcertante:

Nell’ultima conferenza c’era un umano che ci spiava da un condotto di areazione e quel verme, avendo salva la vita, ha riferito tutti i nostri piani a Lady Earth e al suo popolo.
Per questo state riscontrando qualche difficoltà in combattimento.
E in più aggiungo che Lady Earth è viva e che la nostra spia ha fallito la missione!!!
PERCIÒ MODIFICHERÒ IN QUESTO MOMENTO I NOSTRI PIANI GIÀ PREFISSATI: CHIAMATE I NOSTRI ALIENI ALLEATI E FATELI VENIRE SU HUMAN NATION, PRESTO!!! -


La voce di Algar si udiva in tutto l’universo, arrivando anche nelle orecchie di tutti i soldati della nazione.

 

Altri schieramenti militari

Sapendo di essere sgamato, Lux cominciò a preoccuparsi non solo per la sua incolumità ma soprattutto anche per quella del suo popolo.
Dopo un’ora arrivarono gli rinforzi dei rettiliani: 
  • Neutrina; 
  • Takary; 
  • Die; 
  • Alfa Centaury; 
  • Gorgone; 
  • Ck0.

Anche Lady Earth chiamò gli alleati di Human Nation per vincere la guerra una volta e per tutte:
  • Proxima Centaury; 
  • Sirio; 
  • Clarion; 
  • Eta Beta; 
  • Andromeda; 
  • Patanako; 
  • Orione; 
  • Taurus; 
  • Takapy; 
  • Xc3.
Nel frattempo su Draconia, il Cyborg leone, con all’interno Bruno, si avvicinò all’ospedale dove si trovava Algar, aprì le sue grosse fauci e dalla gola emanò una sfera infuocata potente che distrusse in un colpo violento l’intero edificio, provocando un’esplosione gigantesca pari a quella di 3 bombe atomiche messe insieme.
Perirono tutti nell’esplosione, tranne Algar il quale, ancora una volta, riuscì a sopravvivere ma era molto debole e non riusciva ancora a camminare.
Perciò il rettiliano strisciò a terra per non farsi acchiappare dai nemici con tutta la forza che aveva in corpo, fino a quando vide in lontananza una sedia a rotelle abbandonata.
Salitoci sopra, egli se ne scappò e riuscì a trovare una navicella spaziale, la quale poi lo condusse in salvo su Giove, dove lì l’alieno avrebbe cominciato ad attivare lo “Storm black Energy”: l’ultima risorsa del suo popolo in caso di una probabile ennesima sconfitta.
Su Human Nation nel frattempo i soldati umani riuscirono a distruggere anche la terza, la quarta e la quinta categoria di flotte rettiliane, grazie anche all’aiuto degli alleati, fra i quali gli alieni provenienti da Clarion (umanoidi simili ai terrestri).


Alleati

Gli umanoidi di Clarion, nonostante provassero meno emozioni, erano sempre stati alleati con gli esseri umani, tanto che i Clariani erano gli antichi progenitori dei terrestri.
In pratica Clarion sarebbe la madre di Human Nation, spiegando in tal modo l’immenso amore degli esseri umani nei loro confronti.


Anche gli alieni di Eta Beta erano umanoidi, pacifici nei confronti dei terrestri come lo erano i Clariani. Fra gli alieni di Eta Beta c'erano anche i Nordici: Umanoidi alti 2,00 m con i capelli biondi e occhi celesti, simili agli Svedesi.


 
Gli alleati dei rettiliani, invece, non erano altrettanto che pacifici, anzi:
Da sempre avevano tentato di sterminare la razza umana, come gli alieni di Alfa Centaury (comunemente noti come uomini insetto), quelli di Takapy (alieni con le sembianze di cervelli) e quelli di Neutrina (discendenti dei Grigi).

Ormai era ben chiaro: gli umani, che da sempre avevano popolato la Terra e che avevano sempre cercato risposte sull’esistenza degli alieni nel 21° secolo, in quel momento non erano più semplici individui, ma alieni anche loro.
Gli umani erano sempre stati alieni, solo che non se ne erano mai accorti fino in quel momento.
Questa fu una grandissima guerra fra le razze aliene avversarie.

 

In realtà si diceva “Alieno” solo per indicare un essere non identificato dalla società terrestre, una creatura proveniente da un altro mondo.
Ormai in quel momento tutto l’universo aveva gli occhi puntati su questa grande battaglia, un evento che sarà ricordato negli annali della storia come la "terza guerra universale".


Dieci giorni di lotta

Passarono i giorni con 10 ore di lotta e 4 di riposo (tempo misurato dai terrestri) e il popolo rettiliano continuò a diminuire di popolazione, giorno dopo giorno, ora dopo ora, vedendo annientate milioni e milioni di flotte ma purtroppo anche alcuni soldati di Human Nation persero la vita, anche se il loro numero era ridotto rispetto a quello degli avversari (circa 160 mila vittime in totale).
Nonostante ciò, nessuna delle due fazioni nemiche decise di arrendersi.


Sabato, 10 agosto 3005: Giove

Ormai delle flotte rettiliane erano rimaste soltanto quella della settima categoria, ma i gruppi all’interno rimasero solo 5, con 2000 flotte nemiche in totale le quali, trasferite su Giove, continuarono la battaglia intorno a tutte le colonie spaziali del pianeta.
 


Le flotte di Takary, Neutrina, Alfa Centaury e quelle di Gorgone furono con successo annientate; Human Nation ebbe tutto il sostegno possibile per vincere la grande guerra.
Doriette Rosemberg, la quale dirigeva l'operazione via aerea, diede altri ordini ai suoi uomini, dicendo loro:

- La maggior parte dei nostri nemici si è spostata sulla colonia spaziale di San Diego e sta attaccando gli abitanti. -
- Sono troppi, non ce la faremo mai, signora! - gli fece presente un soldato.
- Sciocchezze, combattete affianco alla flotta di Kato e degli alleati, in questo modo ce la faremo di sicuro!!! -
- SIGNORA!!! - la chiamò un altro soldato - Altri rettiliani stanno attaccando il satellite Europa; dobbiamo intervenire! -
- Non spetta a noi tale operazione. Contatta piuttosto la flotta est di Kato, loro se la occuperanno! Se non lo hai capito, il nemico ci sta attaccando su più fronti. -
- Ma signora... -
- ESEGUI L'ORDINE, SOLDATO!!! Noi andiamo a San Diego! -

Detto questo Doriette e i suoi uomini si diressero con i loro spaceship verso la capitale spaziale del pianeta

Nel frattempo anche alcuni alleati (Orione e Takapy) persero la battaglia, ma Lady Earth promise di premiare e aiutare le loro famiglie una volta terminata la guerra.
Lux continuò a combattere con grande grinta, determinazione e coraggio, contrastando ogni attacco ordinato dal comandante supremo Algar il quale, deciso a non deporre le armi, volle a tutti i costi insistere, contrastare e combattere, nonostante la perdita costante dei suoi soldati.
I Cyborg animali della Destination World si unirono per formare un gigantesco robot di ferro battuto, alto 50,00 m e avente un fisico compatto, enorme e possente, con le braccia costruite dai resti del Cyborg drago viola (il corpo venne diviso precedente in due per unirsi al robot), con il busto e il pettorale costruito dai resti del Cyborg Pegasus, con la gamba destra costituita dal Cyborg lupo artico mentre quella sinistra dalla Cyborg tigre bianca, e la testa e le spalle erano sostenute dai resti del Cyborg leone rosso.
In più l’elmo che ricopriva la testa del gigantesco robot si formò dai resti della Cyborg fenice, compresa anche la coda di essa che disponeva l'androide da dietro la schiena.
Infine il gigantesco robot aveva alle spalle le ali del Cyborg Pegasus e del Cyborg drago.
Costui si chiamava: Storm Armageddon, progettato dal famoso scienziato di Human Nation: dott. Tomba.

 

Colonia spaziale di san Diego

La colonia spaziale di San Diego era enorme e spaziosa con un'espansione di mille chilometri quadrati, suddivisa poi in settori:

  • megalopoli di San Diego;
  • parco nazionale;
  • industrie;
  • foresta;
  • reparto montagne;
  • deserto.

Il campo di battaglia del settore "deserto" era immenso, privo di vegetazione, ma ricco di catene montuose, simili a quelle del Gran Canyon, con un bel sole, anche se in lontananza rispetto al pianeta, che possedeva dei raggi che cadevano a picco sulla zona, dando l’impressione di un cielo pomeridiano con il tramonto.
Lo Storm Almaghedor, avanzando furtivamente, aumentò costantemente tutta la sua energia interna per poi convogliarla intorno a se, formando così dei cerchi blu digitali di energia che gli giravano intorno alla vita.
Le particelle di tali cerchi vennero attratti fra loro per poi formare una gigantesca sfera di energia luminosa; una volta lanciata questa energia verso le basi dei rettiliani, di queste ne perirono 100.
Lo Storm Armageddon volò anche nel cielo, grazie alle sue ali del Cyborg drago e Pegasus, muovendosi leggero come una farfalla e affrontando, cosi, con grande maestria le flotte nemiche.
 

Lux VS Algar

Lux, invece, era impegnato a combattere contro Algar, noto come il rettiliano più forte di tutti, l’alieno che era l’unico a tenere testa una persona affetta dal maleficio oculare come il suo avversario.
Il cielo si oscurò, sopraggiungendo nuvole scure, tempeste e calo di temperatura, trasformando il campo di battaglia in un teatro epico di lotta, dove solo la sopravvivenza sembrava essere da protagonista.
Giunse la pioggia, accompagnata da fulmini ma il giovane ad un tratto iniziò a non sentirsi a suo agio; la sua trasformazione subì un'ulteriore mutamento di percorso che partiva dal cuore per poi propagarsi su tutto l’organismo.
Il ragazzo si sentì solo affaticato, o da dentro di se stava giungendo un qualcosa di oscuro?
Lux si sentì girare un po’ la testa, ma ciò non gli bastò a fermarlo dato che il suo desiderio di salvare la sua specie era più forte che mai, forse più forte del desiderio millenario di vendetta dei rettiliani su Human Nation.
Quando il ragazzo materializzò la spada di Darkus, si mosse alla riscossa verso il suo avversario con tanta grinta e coraggio.
I due avversari si contrattaccarono a vicenda:
Algar evitò i colpi di spada del ragazzo e questo continuò ad infliggergli il colpo di grazia, ma la lotta fu lo stesso all’ultimo sangue.

Lux, correndo sui muri di una montagna rocciosa, saltò con gran agilità, con l’intenzione di ferire il nemico in testa, facendogli un fregio letale ma quest'ultimo si difese ancora una volta dal colpo di spada, afferrandolo con le sue unghie affilate per poi colpirlo allo stomaco, facendogli fare un volo di 18,00 m, ma il ragazzo reagì immediatamente al colpo sferrandole un altro all’alieno all’altezza della nuca con un calcio violento.
Ad un tratto poi Lux udì nella sua mente una voce oscura che gli mormorò in silenzio:

Reditus domini mortis… Reditus domini mortis… Mors.. Mors… Mors. -

Il ritorno del Signore della morte” tradusse in mente sua il giovane dal latino all’italiano, chiedendosi il perché di tale frase.
Improvvisamente egli, abbassandosi e tenendo le mani in testa, gridò con rabbia e sofferenza, come se gli facesse male il capo, attirando in tal modo l’attenzione di Michelle la quale, abbandonando per un attimo il suo campo di battaglia, arrivò verso il suo amico, scese dal suo veicolo, corse verso di lui e con premura gli chiese:

- Lux, stai bene??? -

Il ragazzo però non riuscì ne a rispondere all’amica e ne a vederla, dato che un qualcosa in lui stava sopraggiungendo come un magma all’uscita di un vulcano, come un qualcosa che non vide l’ora di sprigionarsi dall’interno.

 

L'ennesima trasformazione di Lux

Gli occhi di Lux si tinsero di rosso, ma non dal sangue, ma da un ulteriore evoluzione che stava subendo in maniera inevitabile e Michelle si rese conto che il maleficio oculare dell'amico stava aumentando di Sfiga Volt perciò, per non subire danni, decise di allontanarsi da lui di circa 3,00 m.
 


Lux stava aumentando ancora di più la sua altezza:
da 1,
80 m passò a 2,00 m con le sue unghie nere e affilate che crebbero un po’ di più, i suoi lineamenti che divennero sempre più maturi ma freddi e sinistri, i suoi capelli a caschetto che crebbero velocemente arrivando fino alle spalle e con il volume dei suoi muscoli che aumentò divenendo sempre più duro e contenendo una fortissima pressione.
Le sue ali demoniache e stratificate infine crebbero pure loro, diventando sempre più efficienti in volo.

Michelle, terrorizzata dall’ennesima trasformazione del suo amico, pianse.
Algar indietreggiò avvertendo un pizzico di paura (anche se nel suo in coscio era tremenda).
Lux in quel momento era lui, o al posto della sua coscienza vi era qualcun altro?

 

Il nuovo Lux VS i rettiliani

Il ragazzo, avanzando lentamente a ritmo funebre, non si diresse però verso Algar ma verso le flotte rettiliane, dove i suoi amici, la Destination World, i Kagen e gli alleati di Human Nation stavano combattendo e, spiegando le ali in volo,  partì alla carica con occhi minacciosi più di prima verso i suoi obiettivi, distruggendoli poi con le mani e con la forza bruta dei suoi muscoli.
In pochi minuti il ragazzo distrusse più di 900 flotte rettiliane, facilitando così il lavoro ai suoi alleati ma il cielo oscuro venne continuamente attraversato da fulmini di altissima intensità, con una pioggia che aumentava sempre di più, in tutto oscurando la visibilità del campo di battaglia.
Intervennero anche i rettiliani da terra per eliminare Lux, ma questo li sterminò senza pietà distruggendoli, torturandoli, disintegrandoli con raggi di energia che gli usciva dal corpo, in tutto diffondendo enormi spargimenti di sangue ovunque.
I lampi illuminavano nell’oscurità i cadaveri trucidati dei nemici, mostrando una scena grottesca, deprimente, in tutto in uno sterminio di massa, lasciando tutti i presenti a bocca aperta.
I rettiliani avevano sempre desiderato sterminare la razza umana ma per ironia della sorte furono sterminati da un solo umano, un umano con dei grandi poteri oscuri.
Lux, salendo su una montagna di cadaveri dei suoi nemici, materializzò dalla sua mano sinistra una falce lunga e tagliente, sostenuta a sua volta da un lungo manico nero di 1,00 m, mostrando a tutti i presenti la vera potenza di Darkus, il signore oscuro della morte.
Michelle, inginocchiandosi e sporcandosi senza accorgersene le ginocchia con il fango prodotto dall’acqua piovana, fissò l'amico con aria stupita, incredula e terrorizzata, vedendo davanti a se un’altra persona, immersa in un contesto ambientale sinistro.
Algar si rese conto di aver perso per l’ennesima volta la guerra, per l’ennesima volta la sua più grande scommessa del millennio, trovandosi solo, abbandonato, tradito dalle sue forze e dal suo destino; non gli era rimasto più niente che lo sostenesse.
A quel punto solo una cosa gli rimaneva da fare: attivare il piano X.

 

Lo storm black energy

Algar, allontanandosi dal campo di battaglia, si fermò davanti ad una parete rocciosa nelle vicinanza e poi, ridendo malignamente, gridò a Lux e ai suoi amici:

- AVETE VINTO QUESTA BATTAGLIA MA MORIRETE LO STESSO TUTTI!!!
INDUGIO CHE GIÀ SAPPIATE CHE COSA HO IN MENTE DI FARE A QUESTO PUNTO. -
- Lo Storm back Energy!!! - gridò preoccupata Michelle.
- ESATTO!!! - confermò lui - PERIRETE TUTTI E NON AGGIUNGO ALTRO! -; dopo di che Algar sparì, avvolto da una luce verde (teletrasporto portatile).

I soldati di Human Nation, ignari del pericolo che stavano correndo, festeggiavano felici nel vedere tutti i rettiliani annientati ma John, Alex e i ragazzi della Destination World, avendo ascoltato le ultime parole di Algar, scesero giù verso Michelle, chiedendole dove l’alieno se ne fosse andato ma la ragazza non aveva la benché la minima idea i ciò.
Lux, dopo aver recuperato un minimo di coscienza, andò verso di loro, dicendo poi con voce rauca:

- … Io aiutare voi… -
- ”Io aiutare voi”? - gli chiese stupito John - Per caso ti sei dimenticato la nostra lingua, amico?!! -
- Tu stare zitto… Io aiutare voi. - replicò il ragazzo.
- Ho capito perché parla così. - intervenne Monique - La sua mente, anche se cosciente di poco, è ancora sotto l’influsso del maleficio oculare.
In questo momento l’inconscio Lux ci sta comunicando qualcosa. -

- Cosa intendi fare? - gli domandò Michelle
- Io sapere individuare… viscido rettile… dov’è… - tentò Lux di comunicare correttamente con i ragazzi.
- Come? -
- Voi stare intorno a me… io potare via… su, su, come on! - gridò lui.

Detto ciò Michelle, Monique, John, Alex, Bruno, Otty, Alexia, Max e Genny si riunirono tutti intorno a Lux il quale, emanando dal suo corpo una potentissima energia elettromagnetica, creò intorno a se e agli altri un varco sovrannaturale (una specie di teletrasporto), dove questo li condusse nel luogo in cui si trovava Algar.

 

Settore industriale

Uscendo da un varco, i ragazzi si ritrovarono sempre su Giove, ma questa volta 100 Km dal punto di partenza (sempre sulla stessa colonia spaziale ma nel settore industriale).
Il luogo era attraversato da un’antica discarica della colonia, costruita durante le colonizzazioni umane sul pianeta.
I ragazzi però si trovavano direttamente all’interno della discarica stessa, in un cunicolo sotterraneo che poi in lontananza li condusse in un lungo corridoio.
Lux, mentre camminava, a stento riusciva a reggersi in piedi ma Michelle, reggendolo con tanta premura, gli chiese:

- Stai bene, tesoro? -
- Si, Michelle. - rispose lui con una voce profonda e uno sguardo affettuoso nei confronti della ragazza; ella gli sorrise.
Poi Lux, dopo aver immediatamente recuperato le forze, disse agli altri, questa volta parlando correttamente:

- Il mio maleficio ora è di 2900 Sfiga volt ma sono riuscito lo stesso a far prevalere la mia coscienza. Comunque voi restate qui; ho trovato finalmente Algar in lontananza -
- No, io vengo con te! - protestò Michelle.
- No! È meglio che tu rimanga qui con gli altri; può essere molto pericoloso. Solo io posso tenere testa a quel rettiliano. -
- E se ti ammazza? -
- Non succederà! - rispose il ragazzo, accarezzandole il viso - Ti fidi di me? -
- Si, Lux, mi fido di te. - rispose lei, con una lacrima che le spuntò dall’occhio destro.
- Ma se dovesse accadere qualcosa di sinistro noi interverremo, Lux! - gridò Bruno con determinazione - E non ci fermerai questa volta, amico! -
- Ok. - rispose Lux con un sorriso - Ci sto! A voi rischio e pericolo!!! -
- Siamo una squadra ora, te lo sei dimenticato? - gli chiese Genny.
- No! Non me lo sono dimenticato. Che la pace sia con voi, fratelli!!! -

Così Lux corse via, mentre i suoi amici lo aspettarono.

 

Lux e Algar

Dopo qualche corsa più avanti egli finalmente vide in lontananza una porta socchiusa, la aprì e vide Algar davanti ad un gigantesco apparecchio cilindrico in orizzontale, con tutti i circuiti e i fili di alimentazione attaccati.
Appena lo vide il nemico premette immediatamente un pulsante, facendo uscire una voce femminile da un computer, la quale disse:

- Detonazione fra meno di due minuti! -
- Sei arrivato tardi, sporco umano! - gli gridò Algar felice
- Cosa diavolo hai fatto? - gli chiese Lux con tanta rabbia
- Te l’ho detto prima:
ho attivato lo “Storm black Energy”. Presto farete tutti una fine tremenda! -

- Detonazione fra 59 secondi! - disse con una voce femminile il computer.
- Ora basta! - gridò Lux - Voi rettiliani ce l’avete sempre avuta con noi solo perché siamo una razza debole! -
- Vuoi sapere la verità? - gli chiese Algar - Ok, te l’ha racconto subito:
Noi non ce l’abbiamo con voi solo perché siete una razza inferiore… Milioni e milioni di anni fa, tutte le razze aliene convivevano fra loro pacificamente. 
I nostri alleati un tempo erano i Clariani, umanoidi simili a voi che ci hanno istruiti e ci hanno portato la loro tecnologia. Noi eravamo molto devoti a loro.

Un terribile giorno però un Clariano, matto da legare, si avventò su di noi assassinando una famiglia reale rettiliana senza pietà.
Così noi litigammo con i Clariani e ci fu in seguito una tremenda guerra… -
- Detonazione fra 49 secondi! - disse il computer
- Una guerra… - continuò lui - …che ci costò cara la vita dei nostri simili… ma alla fine, grazie ad una sostanza chimica che abbiamo liberato dalle nostre armi durante le battaglie, la maggior parte delle donne Clariane rimasero fertili e così i Clariani hanno pensato di usarla per la riproduzione asessuata. -
- E mandarono perciò un meteorite sulla Terra proprio durante l’Era dei dinosauri. - intervenne Lux
- Esatto! -
- Detonazione fra 39 secondi! -
- Siamo stati noi rettiliani a creare i dinosauri… - continuò a dire il nemico - Mandando un meteorite sulla Terra e i Clariani li distrussero, mandando il loro.
Nel meteorite c’erano dei batteri, sperma e ovuli microscopici, cose prodotte dai Clariani e così, con il passare dei millenni siete nati voi esseri umani. -
- E così i nostri progenitori sono i Clariani, vero? -
- Precisamente! Ciò spiega la vostra incredibile somiglianza etnica. Come si dice: gli errori dei genitori ricadono sui loro figli e voi esseri umani infatti siete i figli di Clarion. -
- Adesso ho capito! - gridò furioso Lux - Volete annientarci solo per un maledetto errore commesso da un nostro progenitore, non è così? La vendetta porta altra vendetta, il dolore porta altro dolore!!! -
- Io ti disprezzo non solo come umano ma anche come la reincarnazione del Signore della morte! - gridò furibondo lui - Tu hai il potere di portare morte altrui. -
- Ti sbagli! - lo contraddisse il ragazzo.
- Detonazione fra 29 secondi! -
- Mi dispiace contraddirti... - continuò il giovane - ... ma chiunque ha il potere di portare la morte altrui, chiunque è in grado di uccidere il prossimo.
Il fatto che non lo facciamo è perché abbiamo scelto di non farlo. È questo che ci distingue dal male!
Quel Clariano era solo un matto, ha commesso un errore imperdonabile, questo è vero, ma i Clariani non sono come lui, quindi chi è il vero mostro:

quell’assassino Clariano, o voi Rettiliani che avete deciso di sterminarci tutti? -

Le parole retoriche di Lux furono talmente convincenti che lasciarono riflettere ad Algar, facendogli pensare se ciò che stava facendo fosse giusto o no.

- Ascoltami… - disse ancora il ragazzo - Ho ucciso i tuoi uomini solo per uno scopo di difesa militare, perché in guerra tutto è concesso! Ma non l’ho fatto volentieri, credimi.
Perché non possiamo deporre le armi e fare la pace?
Rettiliani e Umani potrebbero convivere pacificamente soltanto se lo volessero. -
- Tu sei soltanto un illuso! - gli urlò Algar - QUESTA È UN UTOPIA!!! -
- Utopia? No! Io non credo! La storia è solo un continuo ripetersi di eventi, anche se si susseguono personaggi diversi.
Anche noi umani ci siamo combattuti fra noi, assassinandoci a vicenda ma alla fine abbiamo fatto la pace.

Durante la nostra seconda guerra mondiale gli Americani e i Tedeschi si odiavano a vicenda, ma dopo la guerra essi firmarono un trattato pace e nella mia epoca (21° secolo) gli Usa e la Germania sono alleati.
Perché non possiamo fare la stessa cosa anche fra umani e rettiliani? -
- Lux ha ragione! - intervenne una voce femminile da dietro.

Quella voce apparteneva a Michelle la quale, inseguita dai suoi amici, disse ad Algar:

- Sono passati milioni e milioni di anni dall’omicidio dei vostri antichissimi imperatori... È arrivato il momento di perdonare! -
- Io posso anche ucciderti, Algar… - disse il ragazzo - ... ma poi per cosa? Per quale motivo? Perché Human Nation me lo impone? Posso anche decidere di catturarti semplicemente e dichiararti prigioniero politico, niente di più. -
- Hai solo due scelte, mon ami - intervenne Bruno - Accettare di abbandonare ogni ostilità nei nostri confronti, oppure distruggerci tutti… ma in tal caso periresti anche tu nella grande esplosione! -
- Cosa scegli di fare? - gli chiese Otty con aria furiosa.


Algar iniziò a riflettere profondamente sulla situazione molto complicata per lui.


Copyright di Bruno Rinaldo (alias LuxKatoUlisse).

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Capitolo 33
*** Battaglia finale all'ultimo sangue ***


Capitolo 33

Battaglia finale all'ultimo sangue

 

 

Algar riflettette molto sulle parole di Lux, parole che gli fecero comprendere la gravità di ciò che stava per accadere ma l'alieno era lo stesso indeciso tra la resa, o la distruzione totale di Human Nation.
Cosa fare? Cosa scegliere?

Il tempo ormai stringeva dal conto della rovescia della detonazione dello Storm black Energy; il computer continuò a dire:

- Detonazione fra 19 secondi! -
- Cosa hai deciso di fare? - gli domandò Lux con ansia e tremore.
- Manca pochissimo tempo all’ora X, amico - gli fece presente John.
- Dimmi una cosa… - chiese Algar a Lux - Noi rettiliani abbiamo ucciso i vostri fratelli e le vostre sorelle, perché non vieni a finirmi una volta e per tutte? Sono un cattivo, giusto? E allora perché te ne stai lì impalato, aspettando che questo sistema solare collassi? -
- È semplice mon ami:... - rispose lui con molta disinvoltura - Quando noi militari uccidiamo, lo facciamo solo per il bene del nostro paese. Se io dovessi toglierti la vita poi che senso avrebbe ciò? Sarei allo stesso livello di quel Clariano assassino, non trovi? -

Ancora una volta Lux fu molto carismatico, facendo aprire gli occhi una volta e per tutte al capo dei rettiliani, il quale dimenticò ogni rancore nei confronti degli umani ma il tempo ormai stava giungendo al termine.

- Detonazione fra 10 secondi! - disse il computer - 10 - 9 - 8 - 7… -
- ALGAR!!! - gli urlò disperatamente Michelle.
- SBRIGATI A PRENDERE UNA CACCHIO DI DECISIONE!!! - gli gridò Lux.
- 6 - 5 - 4 - 3 - 2 -… -

Ad un tratto però, rafforzando tutti i muscoli del suo arto superiore destro, Algar spinse con tutte le sue forze il suo pugno destro contro un generatore dello Storm black Energy, mandandolo così in tilt.
Tutti i sistemi operativi della macchina si bruciarono con l’avvento di un corto circuito, fermando così la detonazione.
Il computer infatti, registrando tale evento, affermò:

- Detonazione fallita!!! Riprovi: la prossima volta sarà fortunato! -
- Meglio di no, grazie! - ironizzò felice John.

Lux e Algar si avvicinarono lentamente, porgendosi poi la mano a vicenda per stringerla come segno di pace dopo una lunga e sanguinosa guerra spaziale:
 

Resoconto della terza guerra universale

Ormai era già noto che la “Terza guerra universale” fosse arrivata alla sua conclusione dopo 10 giorni di durissime lotte, una lotta che però costò la vita di 200 mila individui di Human Nation e a 20 miliardi di quelli della razza rettiliana, ed entrambe le fazioni avevano famiglia o amori a casa.
I veicoli nemici avevano attaccato e distrutto diversi edifici di tutte le città dei pianeti del sistema solare ma alcuni monumenti se la cavarono solo con qualche graffio. La statua della libertà. infatti, aveva riportato solo qualche ammaccatura verso il busto e un fregio (ma non grave) intorno all'occhio sinistro, la torre Eiffel bruciava da un lato ma i vigili del fuoco stavano domando le fiamme con successo, mentre la torre di Pisa e quella di Tokyo caddero senza però frantumarsi.

 


Le campagne bruciavano ma per fortuna gli abitanti di quei luoghi riuscirono a mettersi in salvo all'interno dei bunker sotterranei, sfuggendo cosi alla razzia da parte dei rettiliani.
A Roma il Colosseo si salvò dalla distruzione ma l'asfalto che partiva dai "Fori imperiali" a "San Giovanni Laterano" si era suddiviso in due come se fosse avvenuto un terribile terremoto. Venezia venne inondata da uno tsunami, uccidendo 60 persone e ferendole 20.

Tutto andò secondo la profezia di Shida Yagami, ma proprio tutto?
 

Un arrivo inaspettato

Improvvisamente Algar fu colpito alle spalle da un potentissimo fulmine ad altissima intensità, provocandogli una ferita grave e profonda all’altezza della clavicola, emergendo anche un'emorragia di sangue proveniente dalla rottura del midollo spianale.
Tutti i presenti si chiesero spaventati e stupiti di chi fosse stato l’autore di tutto ciò e ad un tratto apparve a loro dal lontano una figura sinistra, misteriosa, avvolta da un lungo mantello nero con il cappuccio e avente una camminata alquanto lenta e sinistra.
L’entità misteriosa si presentò anche quando mesi prima uccise definitivamente Zarox (uno scagnozzo rettiliano che possedeva prima in sua custodia il libro delle profezie di Shida Yagami) e questa volta, avanzando verso Lux, gli si rivolse con voce raffinata, ma rauca e sinistra allo stesso tempo:

- Faccia a faccia finalmente! È da molto, molto tempo che attendevo con ansia tale momento, Lux Black!!! -

Tutti rimasero stupiti:
l’entità sinistra, oltre a conoscere il ragazzo, lo stava anche aspettando da un'eternità, chiedendosi in seguito che intenzioni avesse lei.

Algar, sanguinante e ridotto in fin di vita, acchiappando la caviglia destra dell’entità, gli domandò con stupore:

- Mio padrone,… p… perché… lei… mi… ha… colpito? -
- PADRONE??? - gridarono stupiti tutti.
- Ma di chi sta parlando? - si chiese in mente Lux con meraviglia; Michelle ancora una volta abbassò il capo, come se lei sapesse cosa stesse accadendo in quel momento.
- Voi rettiliani siete dei “perdenti”!!! - rispose la figura misteriosa.
- … Pensavo che lei… volesse darmi una mano… - disse Algar indebolendosi sempre di più.
- Illuso!!!  Io non tratto più con i tipi come te! SPARISCI!!! -

Dopo di che, creando su un vortice di nuvole e tempesta dalle sue mani, l’entità sinistra castigò il rettiliano, fulminandolo con un'intensità notevole di 400 mila Giga volt, disintegrandolo del tutto.
Tutta la sala venne invasa da scintille accecanti, lasciando così tutti i presenti con il fiato sospeso.

Poi la figura misteriosa si avvicinò verso Lux, chiedendogli:

-  É arrivato il momento di scoprire finalmente le carte! Alza il mazzetto e vedrai chi sono veramente!!! Secondo te chi potrei essere fra le persone che conosci? -
- È da molto tempo che desideravo incontrarti… - gli rispose Lux con aria di disprezzo - E finalmente quel giorno è arrivato!!! So che disponi anche tu del maleficio oculare come me, sei la persona che desideravo incontrare e per di più anche chi fosse in realtà.
TOGLITI IL CAPPUCCIO E MOSTRATI “MORGAN”!!! -
- CHE COSA??? MORGAN? - gridarono stupiti Alex e John
- Morgan??? Proprio lui??? - urlò stupito John con occhi spalancati.
- Oh, no!!! - disse perplessa Michelle in mente sua, ponendosi una mano sulla bocca - Ma come ha fatto Lux a scoprire tutto??? Io non gli ho detto niente! -
 

Morgan, il vero nuovo capo dei rettiliani: nuove sconcertanti rivelazioni

La figura misteriosa, togliendosi il cappuccio nero, mostrò finalmente a tutti la sua vera identità:
Morgan Saint Scredder, il rivale numero uno di Lux.
 


Morgan era sempre biondo, con i capelli corti e ondulati, un naso sottile e piccolo ma a forma di squalo, alto 1,75 m e con un piccolo pirsing sul mento, ma i suoi occhi erano rossi con le pupille dilatate, i denti dritti con canini lunghi come quelli di un vampiro e la pelle molto chiara come quella di un cadavere (la pelle sembrava in uno stato di putrefazione).

- Morgan… - gli disse stupito Alex - … No, non è possibile, non può essere! No, non ci voglio credere che sei veramente tu! -
- Perché Algar ti ha chiamato: “padrone”? - gli domandò John.
- Da quando ebbi il maleficio oculare, fui eletto dai rettiliani come la loro guida. - rispose lui con aria felice ma sinistra - Sono io il loro vero imperatore; Algar era solo secondo a me! -
- Dimmi una cosa? - gli chiese furioso Lux - Dato che io e te viaggiamo sulla stessa barca, per caso lavori anche per Dark Evon? -
- SONO IO DARK EVON!!! - gli gridò furioso Morgan, perdendo tutta la sua disinvoltura aristocratica come aveva sempre avuta - Beh… precisamente Dark Evon ora è dentro di me, all’interno del mio corpo! -
- Mi fai schifo! - gli urlò Lux - Ti sei fatto plagiare la mente da quella sporca creatura satanica… Cosa penserà ora di te la tua Michelle? -
- Oh, ma Michelle già sa tutto! - rispose lui.
- CHE COSA??? - 

Michelle, facendosi avanti con aria afflitta e mortificata, tentò di scusarsi con Lux, dicendogli:

- Perdonami… Te l’avrei detto prima o poi, giuro!...  -
- Ecco perché Michelle piangeva sempre e riportava quelle ferite al corpo! - dedusse il ragazzo raccogliendo le parti mancanti del suo puzzle di logica - SEI STATO TU A PROCURARGLI QUELLE FERITE, MORGAN, VERO??? -
- Anche se sono sotto l’influenza del male… - spiegò Morgan - … ho sempre amato Michelle. -
- Ma perché le facevi del male??? - 
- Tutto ebbe inizio da quella vostra spedizione su Venere per spegnere il vulcano Venus Olympus. Ti ricordi quando la prima eruzione investì Alex e Michelle? -
- … E … tu come lo sai di questo particolare? -
- Michelle e Alex erano in fin di vita in quel momento, così Lady Earth dal futuro li prelevò e li riportò in vita con la clonazione genetica delle loro cellule, le quali rigenerarono le loro parti mancanti. In pratica loro due tornarono a vivere con le loro parti del corpo rigenerate.  -
- CHE COSA??? AVEVO IL CORPO MUTILATO??? - gridò meravigliato Alex
- Michelle… - la chiamò Lux - ... allora quella volta stavi per morire?!! 
- L’avevo scoperto quando durante il  viaggio di ritorno, mi resi conto di non avvertire più i sensi di nausea. - rispose lei - Non ero più incinta. -
- INCITA??? - le domandò incredulo Lux - INCINTA DI CHI??? -
- Incita di me! - rispose con furia Morgan, mostrando i suoi lunghi canini - Lei perse il bambino poiché aveva il busto amputato. Non era possibile rigenerarlo. -
- Oh, mio Dio!!!-  si meravigliò sempre più Lux - E così, al ritorno dell’accademia, Micelle, facendosi un secondo test di gravidanza, scoprì di non essere più incinta e quindi, presa dal panico, ruppe con i pugni gli specchi del bagno delle ragazze. -
- Bravissimo Lux!- si complimentò Morgan - Sei d’avvero un ragazzo molto intelligente, non c’è che dire! Niente male per uno che proviene dal 21° secolo. -
- E c’è anche di più:… - aggiunse il ragazzo - ... avendo scoperto che la tua amata non era più incita, tu L’HAI VIOLENTATA A SANGUE… Ecco perché lei riportava ogni giorno alcune ferite, per esempio quella che riportava sulla sua caviglia prima di andare alla spedizione del Polo sud… Ora si spiega tutta la faccenda. -

Poi Lux, andando verso Michelle, le disse con rabbia:

- AVEVO RAGIONE IO, MICHELLE!!! AVEVO RAGIONE SUL CONTO DI MORGAN, MA TU MI HAI SEMPRE ACCUSATO DI BUGIARDERIA!!! -
- Io ti ho sempre detto che prima o poi ti avrei rivelato tutto! - gli rispose lei con le lacrime agli occhi - Quello non è il mio ragazzo… quello non è il Morgan che conoscevo io un tempo! -
- Hai ragione! Quando andai nell’account di John, vidi un vostro filmino girato nel 3004 sulla Luna Terrestre e vidi per la prima volta Morgan come un ragazzo dai buoni sentimenti e da una simpatia irresistibile, diverso da come l’ho sempre conosciuto di persona. -
- È vero, Lux! - affermò la ragazza, abbracciando forte Lux e piangendo - … In quel filmino c’era ancora in vita il mio fratellino ed eravamo tutti felici e contenti… Purtroppo però, il 24 Settembre del 3004, andammo in missione stesso sulla Luna Terrestre e improvvisamente un rettiliano ci aggredì…
Quel maledetto ha sbranato il mio fratellino, strappandomelo dalle mie braccia e… e… Morgan… fu investito da un potentissima esplosione di radiazioni cosmici che hanno mutato il suo DNA… e… è stato da allora che Dark Evon si impossessò di lui… -
- Mi dispiace! -
- Adesso hai capito perché la mia fede cristiana è aumentata? Quella volta, quando mi vedesti nella cattedrale di Notre Dame, io stavo pregando per Morgan, speravo che… lui ritornasse da me. -

Michelle cadde inginocchio, piangendo con disperazione e abbracciando le gambe di Lux; il ragazzo era alquanto meravigliato da tali eventi, tutto gli sembrò un film.
Morgan però, furibondo verso la fidanzata, corse da lei, la afferrò violentemente per la maglietta e poi le gridò:

- METTITELO BENE IN TESTA, MICHELLE: IO SONO MORGAN!!! -
- NON LO SEI AFFATTO!- gli urlò furiosa lei - NON SEI NEANCHE LA METÀ!!! -

Lux, con tanta furia, colpì violentemente il suo rivale con un fortissimo pugno sul viso, dopo di che adirato gli girò:

- MORGAN, NON TORCERE NEMMENO UN CAPELLO A MICHELLE, HAI CAPITO??? -
- NON MI DARE ORDINI, IDIOTA!!! - gli urlò lui, mandandogli poi dei colpi di fulmini dall’alto, ma il ragazzo li evitò proteggendosi con una barriera di fuoco creata dalle sue mani.

Morgan gli disse ancora:

- Non sapevi che esistono vari tipi di maleficio oculare? Il tuo ha il potere del fuoco, mentre il mio quello dell’elettricità. -
- Noi interveniamo!!! - gridarono i ragazzi della Destination world
- No, restate fermi là!!! - li ordinò Lux - Questa è una battaglia solo fra me e lui! -
- Noi siamo una squadra! - gli fece presente Alexia
- Non dimenticarti che insieme siamo invincibili! - gli fece presente Bruno.
- Ragazzi, vi ringrazio tutti! - replicò Lux - Questa battaglia, però, è solo fra me e Morgan! È una questione di onore. -
- Ma ti farà tanto male. - si preoccupò Max.
- Non succederà! Fidatevi di me! E ora vi dovrò teletrasportare fuori di qui! -

Così Lux, creando dalle sue mani una barriera di energia intorno ai suoi amici, li condusse istantaneamente fuori dalla discarica, e rivolgendosi poi all’avversario gli disse:

- Ora siamo solo io e te. Che vinca il migliore! -
- Sono d’accordo con te! - gli rispose Morgan.

 

Lux VS Morgan

Così i due avversari aumentarono sempre di più la loro energia:
Lux si circondò da giganteschi aloni di fuoco, creati da lui, che viaggiavano ad una velocità di 6 Km/s e che avevano una temperatura di 5000°C, mentre Morgan si circondò da enormi tempeste elettriche di elevata intensità; ambedue gli avversari sfoderarono un’energia tremenda.
Improvvisamente dal lontano i ragazzi videro tutta la discarica esplodere violentemente con un rumore assordante, potente e distruttivo, pari alle esplosioni di 3 bombe atomiche.
La grande esplosione si mostrò a forma di fungo radioattivo, accompagnata poi da una luce accecante e dai giganteschi aloni di fumo che ricoprivano il cielo per 5 chilometri quadrati.
Si videro, improvvisamente, dei lampi di luce ovunque, si udirono rumori assordanti, prodotti dai colpi inflitti da parte degli avversari, divampandosi poi per tutta la zona circostante.

L'intera colonia di Giove ebbe fortissime scosse di magnitudo 7, scosse che provocarono delle violente rotture nel terreno del deserto artificiale, una modificazione improvvisa del paesaggio e un oscuramento del cielo, seguito poi dalle eruzioni dei vulcani nelle vicinanze.
Una rottura improvvisa e violenta del terreno separò Michelle da John, infondendo panico a tutti i presenti; Max, spaventato da tali fenomeni distruttivi, abbracciò molto forte Otty.
La scena fu apocalittica: 
si verificarono eruzioni sialiche ovunque, colorando il cielo di un rosso inferno , accompagnato in seguito da violenti fulmini.

Le croste nel terreno poi si innalzarono violentemente in varie posizioni:

  • obliquamente;
  • verticalmente;
  • orizzontalmente.

Migliaia di ceneri e lapilli, prodotte dalle attività vulcaniche, invasero la zona circostante, trasformandosi poi in gigantesche bombe di fuoco che colpivano il terreno come missili atomici, facendo fuggire così i ragazzi.
Tutto ciò era provocato dalla titanica lotta fra Lux e Morgan, i quali se le diedero di santa ragione
:
Lux comandò i vortici di fuoco con gran maestria, circondando poi l’avversario per non fargli avere nessuna via d’uscita; tali vortici erano alti 900 m con una temperatura di 20 milioni di kelvin (il doppio quella del sole), solo con la differenza che il ragazzo riusciva a controllare gli effetti collaterali che potevano far collassare la colonia e Giove.

Morgan si trovò in trappola: non si aspettò dal suo avversario un potenziale così enorme ma, decidendo di non arrendersi, provò ad aprire un varco cacciando dalla sua mano destra un potente colpo luminoso, con natura atomica ed elettrica, come un colpo di cannone, riuscendo così a dissolvere una parte dei giganteschi vortici incandescenti.
Morgan non si fermò qui, decidendo di aumentare il suo maleficio oculare fino ai 3000 Sfiga volt, lanciando così dal suo organismo un energia luminosa (atomica in realtà) in grado di dissolvere i vortici di fuoco.
Un lampo di luce accecante, bianco come il Paradiso e potente come un uragano, illuminò il cielo , dissolvendo anche le nuvole nere.
Come per miracolo le eruzioni vulcaniche terminarono.
Lux, scaraventato prima in aria per 300 m, cadde a terra, procurandosi altre fratture sulla superficie del deserto.

 

Colloquio tra Lux e Dark Evon

Morgan, avvicinandosi a lui, chiuse gli occhi, si concentrò e fece emergere dalla sua coscienza l’identità di Dark Evon, il quale gli disse:

- Finalmente ci incontriamo, Lux! -
- Dark Evon? - si chiese stupito lui.
- Ebbene che tu sappia che quella sera sono stato io ad infonderti il maleficio oculare. -
- Cosa? Allora non è stato Algar a darmelo! -
- Non ho più un corpo e perciò parlo attraverso la bocca di Morgan. Sei diventato molto, molto più forte da quando sei arrivato per la prima volta qui nel futuro, ma sappi che io conosco i poteri del maleficio oculare, ragion per cui non puoi battere questo ragazzo!!!
-
- Tu puoi anche conoscere gli effetti di questo maleficio, … ma non conosci me!!! - gli rispose Lux con aria da sfida.
- Quando eri piccolo mi hai fatto perdere tutti i poteri, non so come tu ci sia riuscito, ma quando oggi ti avrò tolto di mezzo, userò il tuo corpo per ritornare in vita. -
- Allora prova a prenderlo, se ci riesci!!! -

 

Secondo round

L’identità malvagia di Morgan ritornò, dando così inizio al loro secondo round.
I ragazzi arrivarono nel luogo di battaglia, proprio dove i due titani lottavano fra loro, mentre i fulmini e le tempeste nel cielo nuvoloso si dissolsero.
La battaglia continuò a proseguire senza sosta, ma dopo venti minuti ci fu una sospensione da parte di Lux il quale, avvertendo un malore al fisico, a stento riuscì a reggersi in piedi, lasciando però l'avversario con un sorriso sinistro sulle labbra, perché?
Cosa stava succedendo in quel momento?

 

L'ultima trasformazione di Lux

Divenendo completamente cieco e avvertendo un fortissimo mal di testa, il giovane ebbe un’altra ulteriore trasformazione, forse questa volta la più terribile di tutte:
 


Tutta la sua pelle era attraversata da puntini neri (peli che iniziarono a crescere a dismisura, ricoprendo tutto il suo corpo), seguiti poi dalla crescita esponenziale dei suoi canini con assunzione della forma di una grossa mezzaluna verticale.
Le sue lunghe e affilate unghie divennero enormi e nere, minacciose come quelle di una tigre, ma la sua statura crebbe di qualche centimetro, facendo uscire i piedi (diventati in seguito enormi zampe) fuori dalle scarpe e il suo corpo assunse l’aspetto di un animale, con la schiena curva, gli occhi neri, le due grosse corna uscenti dalla fronte e avente il fisico di un lupo mannaro; Lux era diventato un mostro nel vero senso della parola.
Inoltre le sue ali nere assunsero un’estensione doppia rispetto a prima.

Zarox ebbe ragione:
arrivato a 3000 Sfiga volt, Lux perse la sua identità, la sua purezza umana e anche la sua razionalità, divenendo a tutti gli effetti un animale dotato di istinto e di aggressività senza limiti.

Michelle, correndo verso di lui, gli chiese come stava, ma il suo amico non le diede alcuna risposta.
La ragazza, però, osservò che Morgan era felice in quel momento ed ella, furibonda, gli chiese:


- Perché ridi??? -
- Lux doveva dare ascolto a Zarox! - rispose lui.
- Che cosa? Zarox??? - disse stupita lei - Tu conoscevi lo conoscevi? -
- Era un mio adepto ma l’ho dovuto punire per il suo fallimento! -
- Morgan, cosa c’è sotto qui? -
- Il tuo amichetto è arrivato a 3000 Sfiga volt del suo maleficio oculare, ma per tale trasformazione estrema non è più cosciente!
In lui ora predomina solo l’istinto di distruggere e attaccare ogni cosa senza razionalità e senza limiti. -

- Se lui è arrivato a ciò, la colpa è soltanto tua!!! -
- No, Michelle! Era già stato deciso da Dark Evon:
Lux prima o poi avrebbe varcato la soglia del male assoluto e dato che tale evento si sia verificato a dovere, la sua identità pura non tornerà mai più!!! Ora la sua mente è a tutti gli effetti dominata da Darkus. -


Terzo e ultimo round

Michelle e i presenti rimasero senza parole per tale brutale rivelazione.
Lux, avanzando come una belva feroce verso Morgan, trasformò tutto il suo corpo in un alone di fuoco incandescente, attaccando l’avversario con qualsiasi mezzo:
azzannandolo, graffiandolo, incornandolo e stritolandolo con forza, ma il nemico seppe difendersi (anche se a malapena) aumentando tutte le sue potenzialità elettriche; la lotta fu spaventosa.
Michelle con disperazione chiamò continuamente Lux, ma il ragazzo non la ascoltò, ormai lui non era più il Lux di una volta, il ragazzo buono, altruista e morale.
Dopo 15 minuti di lotta ci fu un boato improvviso di grosse esplosioni da parte dell’enorme energia sprigionata contemporaneamente dai due avversari, provocando una confusione scioccante tra i presenti.
Dopo qualche minuto si dissolse l’alone di fumo, mostrando Lux ferito a terra, mentre Morgan riuscì a stento a stare in piedi. 
La cosa curiosa , però, era che a 6 m dal ragazzo a terra c’era una pietra nera (la matrice recuperata tempo prima nella Caverna dell’emozioni).

Michelle, vedendola, decise di prenderla ma il suo fidanzato la sgamò subito e, correndo verso da lei con aria feroce, le strinse le braccia con forza, gridandole in faccia con occhi minacciosi:

- DAMMI QUESTA MATRICE, MICHELLE!!! -
- E così ti interessa questo oggetto, non è vero? - gli chiese la ragazza con disprezzo.
- Non sono affari che ti riguardano!!! -
- Morgan, è finita tra noi!!! Fatti una ragione! -
- NON PENSARE DI CAVARTELA COSÌ, PUTTANA!!! - gridò adirato lui, stringendole ancora di più le braccia e avvicinando la sua faccia verso di lei minacciosamente.

Michelle rimase senza parole quando Morgan le diede della “donna di facile costume”.
Egli disse alla ragazza, provando tanto rancore nei suoi confronti:

- Vi ho visti quella volta al Notre Dame di Parigi! Tu e Lux siete veramente una coppia d’avvero molto affiatata, complimenti… Hai perso mio figlio, mi hai tradito con un altro, non posso fare almeno di punirti. -
- Ho perso il bambino a causa di quella maledetta lava. - disse lei - Sono ritornata in vita con la clonazione delle mie cellule danneggiate. -
- Non cambiare discorso e dammi subito la matrice, Michelle! -
- MAI!!! DOVRESTI UCCIDERMI PER AVERLA! Basta, con te ho veramente chiuso!!! È finita Morgan, io non ti amo più! -

Offeso e colpito nel cuore, Morgan prese Michelle per la gola, strozzandola senza alcuna pietà; John, Alex e i ragazzi della Destination World intervennero, ma furono respinti da vortici micidiali di elettricità, cacciati da lui.
Il ragazzo, mentre strozzava la gola della ragazza, disse agli altri:

- NON VI AZZARDATE A FARE ALCUN PASSO O MICHELLE MORIRÀ!!! -
- Sei un figlio di p***** - gli gridò furiosa Alexia - Prenditela con uno della tua taglia, BASTARDO!!! -
- Aggiungete anche un’altra parola e finirò la vostra amica! -
- Tu fallo e noi ti spacchiamo la testa!!! -
- Hahahaha. - rise lui, mostrando i suoi canini lunghi e appuntiti - Accomodatevi! -

Monique, avvicinandosi verso Max, gli bisbigliò all’orecchio in silenzio:

- Siamo ora nelle tue mani, usa il braccialetto fermi tempo per salvare Michelle! -
- Non ce ne bisogno Monique, guarda! - le rispose il bambino, indicando con il suo dito un qualcosa che stava accadendo.


Finale a sorpresa

Lux, rialzandosi e ringhiando come una belva feroce, infilzò la mano destra da dietro la scapola di Morgan, attraversando i polmoni e il cuore, provocandogli cosi un'emorragia di sangue dalla sua bocca.
Sul petto di lui sbucò da una profonda e letale ferita la mano di del ragazzo, unta di sangue; in seguito egli rimosse tale mano dalla scapola dell’avversario.
Morgan, avvertendo debolezza e perdita dell’equilibrio, barcollò a causa di una grossa emorragia che gli usciva dal petto, cadde in ginocchio con aria sofferente e quando si stese completamente a terra, il suo sangue uscì all’impazzata creando intorno a se (non si sa se per caso o per fatalità) una grossa stella di Davide, usata anche per alcune sette demoniache.
Lux ritornò al suo stadio naturale:
Capelli un po’ corti e brizzolati, statura 1,72 m, fisico normale, ma indossava solo i pantaloni;

Lux poi, prendendo dalle mani di Michelle la matrice, andò verso Morgan e gli disse, tenendo la matrice in mano:

- Mi sono reso conto che questa matrice sia molto importante per te, non a caso Lady Earth diede solo a noi la missione di recuperarla, non è vero?... Fammi indovinare: questa matrice è una specie di resuscita morti, ti mantiene in vita anche se stai ad un passo dalla morte. -
- … A… Ancora una volta… mi stupisco… davanti al tuo… ottimo fiuto. - disse lui, balbettando in fin di vita dal dolore fisico che provava.
- Ecco come sei guarito dal coma. Se tu sei sveglio è grazie a questa matrice, anche se non capisco come sia arrivata a te se l'abbiamo trovata nella Caverna delle emozioni.
Cosa succede se dovessi romperla? -

- NO, NON LO FARE!!! - gridò Morgan preoccupato.
- Quella volta sei stato tu ad uccidere quella povera vittima nella caverna, non è vero? Stavi cercando invano questa matrice. - ipotizzò lui.
- Era un cacciatore di taglie... Si accorse che dentro di me ci fosse Dark Evon e mi minacciò. Così lo assassinai!!! -
- Non mi importa! Ho sempre provato dei rancori nei tuoi confronti, sempre, ma ora non ha alcuna importanza perché ho vinto io la battaglia!!! -
- Cosa vorresti dire? -
- Ho finalmente compreso l’ultimo verso della profezia di Shida Yagami:
tra noi due solo uno vincerà, colui che si è sempre distinto dal male e quello sono io! La mia mente è sempre stata in contatto con Darkus, ma nonostante ciò ho sempre mantenuto la mia purezza, mentre tu invece no! -
- Dark Evon mi ha detto che avrei vinto io!!! - urlò Morgan - Mi ha promesso di aiutarmi. -
- Morgan… - disse Lux con tanta disinvoltura - Sei un ragazzo intelligente, proveniente dall’alta aristocrazia, ma ahimè, sei un imbecille!!! Ormai dovresti sapere che le creature demoniache come Dark Evon non patteggiano con nessuno, ne tanto meno con te. -
- BUGIARDO! -
- Mi dispiace dirtelo ma Dark Evon ti ha solo usato per venire a me. Addio, Morgan! -


Così Lux, buttando a terra la matrice con tanta violenza, la ruppe in mille pezzi, provocando così una reazione a catena esplosiva su Morgan: il ragazzo, ormai in fin di vita, perse tutti i suoi poteri, creando intorno a se un vortice gigantesco e violento di elettricità, allontanando così dal suo corpo lo spirito satanico di Dark Evon, il quale gridava furioso per la sua sconfitta.


Copyrigth di Bruno Rinaldo (alias LuxKatoUlisse).

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Capitolo 34
*** Il ritorno a casa ***


Capitolo 34

Il ritorno a casa


 

Dopo un lampo di luce, Morgan cadde in fin di vita a terra, ma questa volta dopo aver riacquistato le sue sembianze normali.
Egli, allungando con tremore la mano destra, disse balbettando:

- M… M… Michelle… -

Michelle, accorgendosi del ritorno del suo ragazzo, corse verso di lui, gli strinse la mano, pianse e gli chiese stupita e commossa:

- Sei tornato?... Sei proprio tu, Morgan? -
- Si! - rispose il ragazzo - … M… Mi dispiace… se ti ho procurata… solo dolore… Quello non ero io. -
- Non importa! - rispose lei contenta con le lacrime agli occhi - … Io… io ho sempre pregato…. a Dio che tu… tornassi. -
- … Mi dispiace che hai perso… il nostro bimbo… -
- … Ne faremo un altro… Te lo prometto… -
- Non credo, purtroppo... Le mie forze ... mi stanno abbandonando... -
- Non dire cosi, ti prego... - disse la ragazza piangendo, vedendo il suo ragazzo a un punto dalla morte - … Ti ricordi… di quando… mi promettesti che avremmo costruito una casa insieme?... Mi dicevi sempre… che saremo stati una famiglia unita io… te… e il nostro bambino. -
- Mi ricordo… - si ricordò Morgan sorridendo - … che… quando seppi che il nostro bimbo era un maschietto… io volevo chiamarlo “Agostino”… -
- Si, hihihi… - rispose Michelle sorridendo, pur essendo triste per le condizioni gravi del fidanzato - … me lo ricordo… Bel nome “Agostino”… Era il nome di tuo nonno che morì combattendo nella seconda guerra universale… Ero felicissima di diventare “mamma”. -
- Tu diventerai una bravissima mamma, te lo prometto. - disse il ragazzo, ormai al punto di morte.
- TI PREGO… NON MI LASCIARE!!! - gridò lei con disperazione e con le lacrime agli occhi.
- … Il mio apparato cardiovascolare… è… gravemente danneggiato… Nemmeno la medicina di quest’epoca può salvarmi… -
- Morgan, io ho bisogno di te!!! NON PUOI ANDARTENE, TI PREGO!!! -
- Ascoltami: … Tu troverai sicuramente una persona che ti amerà… come ti ho amato io… Ti ho fatto troppo del male quando ero posseduto, credimi. -

Michelle, abbracciando fortemente il suo ragazzo e piangendo come una bimba, gli gridò:

- … MORGAN, MORGAN, MORGAN… RESISTI, TI PREGO… TI PORTERÒ IN OSPEDALE… COME FARÒ SENZA DI TE? -
- Sei sempre la mia piccola, Michelle. - disse lui, abbracciandole forte con il braccio sinistro e sorridendole serenamente.

Tutti i presenti si rattristirono davanti a tale scena di commozione, soprattutto il piccolo Max il quale, stringendo Otty, pianse; anche quest'ultima si commosse molto.
Alexia, togliendosi gli occhiali, pianse anche lei, provocando con le lacrime arrossamenti sugli occhi.
John e Alex erano i più tristi di tutti, forse quanto Michelle, i quali spararono nel cielo un minirazzo rosso come segno di elogio funebre per il loro amico.
Morgan, chiamando Lux con le sue ultime forze che gli erano rimaste, gli disse:

- …Io e te… non siamo mai stati dei buoni amici… Lo so… Ti chiedo scusa… per come mi sono comportato anche con te… Non ti ho chiesto mai niente… ma ora vorrei chiederti un favore:
… p…p…prenditi cura di Michelle… l’affido nelle tue mani, dato che vi conoscete molto… Ti prego: prenditi cura di lei. -

- Non ti preoccupare! - gli rispose Lux con aria seria, ma triste per tale scena di commozione - Lei sarà in buone mani con me!...  -
- Grazie, Lux… - rispose Morgan, cacciando poi dalla bocca mezzo litro di sangue a terra.

Michelle, rimasta scioccata per ciò, provò disperatamente a far rialzare il suo innamorato per portarlo subito in ospedale, ma fu tutto inutile; ormai il suo ragazzo divenne cieco, ultimo sintomo prima di varcare la soglia per il decesso.
La ragazza, intuendo così che non c’era niente da fare, si rassegnò con dolore, ma prima che fu troppo tardi, la ragazza gli chiese:

- Morgan… diamoci un ultimo bacio. -
- .. Ti amo Michelle… - rispose il ragazzo
- Anche io. -

Morgan e Michelle si baciarono per l’ultima volta, un bacio talmente profondo da lasciare tutti i presenti commossi.
Lux da una parte provò un senso di gelosia vedendo tale scena, ma poi comprese che purtroppo al cuor non si comanda.
Dopo tale evento, Morgan emanò l’ultimo respiro, andandosene dolcemente come una foglia al vento.
Michelle, notando che il corpo del suo ragazzo non emanava alcun segnale vitale, gridò dalla disperazione e pianse, stringendo il suo cadavere sanguinante.
Anche i presenti, tranne Lux, piansero per la perdita di una persona cara, anche ella se si comportò male con tutti durante il suo stato di possessione.
Lux si sentì responsabile per il suo decesso, ma non aveva altra scelta:
la posta in gioco era molto alta dovendo scegliere tra Morgan e Michelle. Uno dei due doveva essere salvato.


Venerdì, 15 agosto 3005

A distanza di cinque giorni su Human Nation, si celebrarono i caduti della Terza guerra universale, dove il rito ebbe luogo in diretta solare e universale al cimitero di New Washington.
Al grandissimo rito funebre della storia umana vennero migliaia e migliaia di popoli provenienti da tutto il sistema solare e da altre nazioni intergalattiche alleate, fra i quali 3000 giornalisti di tutti i tipi:
 


umani e non, tutti i presidenti dei nove pianeti del sistema solare e di altre galassie alleate.  
Lady Earth era seduta al centro in prima fila, affianco al suo figlioletto Nicolas e al suo marito Lord Dalmort.

Tutto l’universo intero era puntato quel giorno su tale triste evento.

Michelle, insieme ai suoi amici, era ai primi posti davanti alla bara rossa di ferro battuto che conteneva le spoglie di Morgan.
Ella aveva una maglietta a mezze maniche nera, insieme alla sua minigonna, con i tacchi a spillo dello stesso colore del suo abbigliamento.
Le bare erano circa 200 mila, alcune contenenti i resti dei soldati di Human Nation e di altri sistemi solari alleati, altre, invece, non contenenti nulla, dato che alcuni militari furono disintegrati dai raggi laser dei rettiliani.
I ragazzi della Destination world erano seduti accanto a Lux, Michelle, John e Alex.

Fra i presenti venne da Roma anche il Papa Neutralista–Cristiano, di nome Giacomo Napoleone XIII, insieme ai leader religiosi come i rappresentanti del Buddismo, dell’Islamismo, dello Scintoismo, dell’Ebraismo e tanti altri.
Giacomo Napoleone XIII, eletto nel 2998, una settimana prima dell’elezione di Lady Earth, assomigliava allo storico cardinale di Francia: Richelieu, avendo un cappuccio rosso, seguito poi dalla toga dello stesso colore del cappuccio con dei bracciali gialli. I capelli e la barba bianca ricoprivano il suo viso; inoltre il Papa era alto 1,82 m.
Egli, oltre Cristiano, apparteneva anche alla corrente del Neutralismo, ragion per cui egli non lavorava soltanto per le istituzioni ecclesiastiche, ma anche per la scienza, dove ogni settimana si recava a Ginevra al CERN collaborando con gli scienziati sui loro esperimenti:
clonazioni e nanotecnologia.

Il Papa, salendo sul palco dove c’era Lady Earth, dopo averla salutata disse alla gente:

- Cari fratelli, sono anch’io d’avvero addolorato su quanto è accaduto. Secondo la mia religione non bisognerebbe compiangere i morti ma io non sono per niente d’accordo.
Questi soldati sono stati degli eroi, hanno combattuto fino all’ultimo respiro, pur sapendo di perdere la vita e di lasciare a casa famiglia o amori.
Per quanti anni possano passare, per quante evoluzioni potremo subire, rimarremo sempre come un unico popolo e oggi è la dimostrazione di ciò. 
Non importa se siate credenti o atei, umani o non, abitanti di Human Nation o di altre Nazioni solari alleate, i nostri cuori ora viaggiano sulla stessa lunghezza d’onda anche se parliamo e condividiamo culture diverse, anche se deriviamo da quest’epoca o da altre, questi soldati, signori miei, non moriranno mai invano.
Ci sono qui anche i famigliari delle vittime, fra i quali bambini che avevano “padre” o “madre”, scomparsi in questa tremenda e ingiusta guerra, ma sappiate una cosa:
1000 anni fa, se i vostri lontanissimi antenati avessero affrontato un'avversità del genere, solo pochi fra loro avrebbero aiutato generosamente le famiglie dei caduti ma oggi, 31° secolo d.c., vedo qui una partecipazione solidale maggiore, mai registrata nella storia dell’umanità e ciò significa che noi siamo molto più umani di quanto potessimo immaginare.

Con il tempo ci siamo evoluti e abbiamo capito una volta e per tutte cosa vuol dire essere "generosi".
Non mi importa se alcuni di voi non sono Cristiani, sono lo stesso fiero di voi.
Pur essendo Papa, vi dico che non c’è bisogno di essere Cristiani per comportarsi bene nella vita, perché la generosità, la bontà e l’amore sono condizioni universali. Chiunque può dimostrare misericordia.
Grazie a tutti voi di essere venuti qui come sostegno alle famiglie delle vittime e dei caduti. -

Il discorso del Papa fu d’avvero commovente, incoraggiante e solidale che tutta Human Nation e le altre Nazioni solari alleate lo applaudirono fortemente.
Giacomo Napoleone XIII era considerato da chiunque (anche da atei e da altre religioni) un bravissimo Papa, la copia identica di Papa Giovanni Paolo II del 20° - 21° secolo, mostrandosi un uomo tollerante e di animo buono, non accattivante e colto.
Giacomo, prima di prendere i voti, studiò alla facoltà di fisica in una delle accademie della matematica più prestigiose di Saturno (situata in una colonia spaziale, orbitante a sua volta all'interno del pianeta), dove si interessò di astronomia e di altre discipline scientifiche.
Grazie a lui, la Chiesa e la scienza divennero per sempre compagni fedeli senza mai giudicarsi a vicenda, un rapporto che nel 21° secolo era ritenuto da molti una perfetta utopia al 100%.
Lady Earth, salendo sul palco, disse a tutti i presenti:

- Ora vorrei far salire sul palco una persona di una vittima di guerra, dato che il padre, avvolto dal dolore, non se la sente di dire qualcosa al riguardo.
Signore e signori, parla la fidanzata della vittima: Michelle Luxury White. -

Lux incoraggiò Michelle mettendola una mano sulla spalla destra e la ragazza, salendo sul palco con un cyber tablet tra le mani, disse con aria triste:

- Salve a tutti… Il mio nome è Michelle ed ero la ragazza di “Morgan Saint Scredder”, … una delle vittime di questa guerra.
Morgan era tutto per me, l'unico ragazzo che mi ha accettata per quella che sono… il primo che mi ha aperto il suo cuore… Ultimamente però non era più in se in seguito dall’incidente dell’anno scorso… ma io l’ho sempre amato, sempre…  -

Lux, sentendo queste parole dell'amica, si toccò il cuore, provando ancora di più un senso di colpa maggiore.
Michelle continuò a parlare, dicendo:

- Io e lui avevamo anche deciso di sposarci tra breve e costruire insieme una casa e una famiglia… Divenni incinta di lui ed ero contenta di diventare “mamma”, molto contenta, ma a causa di un incidente persi il bimbo.
… Morgan, se mi senti… tu sarai sempre nel mio cuore… sempre. -; Lux, chiudendo dolcemente gli occhi, fece cadere una piccola lacrima dal suo occhio destro.
Michelle, alzando su il cyber tablet, lesse ciò che aveva scritto:

- Ho scritto un piccolo tributo su di lui… - disse - … Questo è per te, Morgan:
dolce angelo del cielo,
ero solo una ragazzina quando sei caduto da me per portarmi via.
Nessuno, fino in quel momento, mi ha mai stupito così. Mi hai rubato il cuore e mi hai condotto in posti meravigliosi.
Sapevi ascoltarmi come nessun altro, mi apristi il cuore come le pagine di un libro e quando mi chiedesti di sposarti, quello fu il giorno più felice della mia vita.
Ti sono sempre stata accanto nelle gioie e nei dolori, nel bene e anche nel male, e ora che non ci sei più, la mia vita sembra non avere alcun senso.
Ti amo Morgan… e ti amerò per sempre.
Addio amore mio!
By Michelle (la tua piccola). -

Le parole di Michelle commossero l’universo intero, entrando fra le notizie in prima pagina di tutti i quotidiani della nazione e dei sistemi solari alleati.
Monique si coprì gli occhi con la mano destra, imbarazzata nel mostrare le sue lacrime, mentre Otty non potette fare almeno di piangere come Alexia. Lady Earth a stento riuscì a trattenersi le lacrime.
 

Michelle e l'ex suocero

Dopo il funerale, il padre di Morgan, il sign. Ludovico Saint Scredder, afflitto dal dolore della perdita del figlio si alzò dalla sedia per andarsene in un posto isolato.
Il sign. Ludovico era alto 1,82 m e aveva i capelli corti, biondi e lisci, gli occhi celesti, gli occhiali a mezzaluna con una montatura sottile e rossa, un po’ di peluria sul viso, un fisico atletico e indossava uno smoking nero in giacca e cravatta, con scarpe lucide di cuoio.
Michelle, fermando il suocero, gli disse lacrimando ancora:

- Suo figlio era una persona eccezionale, sign. Saint Scredder… è stato l’unico che l’ho amato di più. Sono addolorato quanto lei. -
- Mi ascolti, signorina Michelle… - rispose con dolore il sign. Ludovico.
- Come sarebbe a dire? Mi da del “lei”? - gli domandò stupita la ragazza.
- … Io sono veramente stanco di questa vita: prima mia moglie e ora mio figlio. -
- E io che ho perso prima mia madre, poi il mio fratellino e infine Morgan? Anche io sono veramente stanca di ciò… -
- Signorina Michelle, io non ho niente contro di lei, assolutamente, ma lei doveva dirmi la verità; sapeva benissimo che mio figlio fosse stato posseduto da un'entità maligna, non so chi sia e non mi interessa sinceramente. Lei però non mi ha riferito nulla in proposito. -
- Morgan mi promise di non dirlo a nessuno. -
- E lei ha fatto male. Come ha notato le sto dando del “lei” perché, anche se la voglio ancora bene, provo un rancore nei suoi confronti, ora che ci penso bene.
Lei mi ha mentito dicendomi che era tutti ok e ciò non lo tollero. -


Detto ciò il sign. Ludovico, prendendo dalla sua tasca un libretto degli assegni, fece alla ragazza un assegno da 500 miliardi di $, lo diede poi a lei e alla fine le disse:

- Come ha detto prima il Papa, noi umani siamo generosi e io le dò questi soldi come mio ultimo regalo. -
- Ma io… non capisco. - confessò confusa la ragazza.
- Signorina… questi soldi non riporteranno indietro mio figlio, lo so bene. Non sono stato un buon padre:
tutte le giornate sempre fuori lavoro.

Io ora non posso fare più niente per lui, ma posso fare qualcosa per lei.
Li accetti questi soldi e basta!!! -
- La chiedo umilmente perdono, sign. Ludovico… - si scusò lei piangendo - … lei è tutto ciò che è rimasto di Morgan… Lei è mio suocero.
Ora non più! - rispose seccamente l'uomo - Addio signorina Luxuri White. È stato un piacere per me conoscerla. Mi raccomando: stia bene. -

Così, dopo aver detto ciò, il sign. Ludovico se ne andò con il volto coperto dalle lacrime; ormai l’uomo decise di non avere più niente a che fare con qualsiasi cosa che alludesse a suo figlio, come per esempio Michelle, ragion per cui liquidò la ragazza anche se non volentieri.
 

Confessione di Lux a Michelle

Lux andò a consolare la sua amica, mettendole una mano sulla spalla destra e dicendole con affetto e solidarietà:

- È solo tutta colpa mia! Mi sento responsabile per il decesso di Morgan, dico sul serio. -
- Non avevi scelta, Lux! - capì già Michelle - … Morgan, sotto l’influenza del male, mi stava uccidendo e tu avevi solo due possibilità: o me, o lui.
Mi hai salvata la vita e di questo te ne sono grata, ed è per questo che non ti accuso per il suo decesso. -
- Io non so che dirti, grazie. - disse sollevato lui.
- Lux… dimmi la verità: Io ti piaccio, non è vero? -
- A… a.. …a come?... io... - balbettò il ragazzo con il muso arrossito.
- È inutile che menti, tanto lo sapevo già da molto tempo! - disse lei - … Le tue attenzioni su di me erano evidenti. Scommetto che tu mi ami tantissimo, forse quanto mi amava Morgan… -
- Beh, che dire??? Hai indovinato! - replicò lui sorridendo un po’.
- Però… - confessò lei con un tono dispiaciuto - … io non ti merito. -
- E perché? -
- Lux, tu provi dei sentimenti verso di me… ma io purtroppo non posso ricambiarteli, mi dispiace.
Potrei anche accontentarti ma non avrebbe senso. 
So quanto è umiliante essere rifiutato dalla persona che ami, scoprire che il cuore della tua amata purtroppo appartiene ad un altro, ci sono passata anche io in passato, non preoccuparti, ma te lo voglio dire ora per non darti una delusione, anche se in verità una te l’ho data già.

Perdonami Lux, mi dispiace tanto.
Sono sicura, però, che un giorno troverai la tua anima gemella e quando arriverà, ti renderai conto che è con lei che vorresti passare la tua vita e poi tu ti sei innamorato di me solo per le mie qualità fisiche e interiori, ma ti assicuro che prima o poi questi tuoi sentimenti svaniranno e non mi vorrai più, ma non perché sei cattivo, ma perché sei un umano come me.
Noi esseri umani abbiamo purtroppo un cuore piccolo dove solo una persona ci può entrare.
Mi dispiace Lux, non per essere petulante, ma non funzionerebbe tra noi. -

Michelle fu talmente chiara in ciò che disse che Lux si sentì completamente svuotato (e forse anche distrutto a pieno):
per un certo momento il ragazzo non riuscì a distinguere la fantasia dalla realtà, ma quando riprese coscienza, riflettette sulle parole della sua amica e alla fine le rispose:

- Beh, si: io provo dei sentimenti verso di te.
Mi piaci fin dalla prima volta che ti ho vista e non faccio altro che pensare a te…

Anche se non condivido appieno la tua scelta, la rispetto comunque, dato che, ahimè, al cuor non si comanda. Ora nel tuo cuore c’è solo Morgan, anche se non c’è più e non credo di essere all’altezza di sostituirlo purtroppo.
Ma sai? Sarebbe stato bello averti come… come… -
- ... Fidanzata? - aggiunse Michelle
- Esatto! - affermò lui - Mi ricordo che quando ero piccolino e mi portasti in ospedale per andare a far visita Morgan, tu mi spiegasti cosa significa la parola “fidanzato” e poi mi dicesti che se io avessi avuto la tua stessa età, tu mi avresti scelto come secondo fidanzato.
Forse me lo avevi detto solo per scherzare dato che all'epoca ero solo un bambino che credeva alle favole:
il principe azzurro, la principessa e vissero per sempre felici e contenti.

Ormai ci dovrò fare una ragione, ahimè.
E poi, anche se ora abbiamo la stessa età, dato che io vengo dal passato, tu lo stesso mi vedrai piccolo, perché tu mi facesti da babysitter nella mia epoca da quando avevo 3 anni. -
- Io non è che non ti amo perché ti vedo “piccolo” - chiarì con imbarazzo Michelle - Tu per me sei un grande ragazzo, sei un mito per me.
Ti voglio un mondo di bene Lux, magari se io provassi ciò che provi tu per me. -

Girando poi il capo, Michelle si toccò il cuore e mortificata disse ancora all'amico:

- Oddio... non immagini come io mi senta in questo momento... Mi sembra di averti dato un'accoltellata nel rifiutarti cosi.
Mi dispiace cosi tanto, Lux... Spero che riuscirai a perdonarmi... perché io ti voglio un bene nell'anima ed è per questo che non posso fidanzarmi con te, lo capisci?
Fidanzarsi non vuol dire "voler bene a qualcuno"... è più un qualcosa di chimico che erroneamente lo si confonde con l'amore. -
- É più un'attrazione sessuale, intendi? - le chiese Lux.
- Esatto! ... Sicuramente non ho ben chiaro che cosa ti attrae in me, forse sarà l'aspetto sexi della mia pelle, le mie gambe, i miei piedi, le mie mani, il mio busto, boh... 
Forse saranno i miei occhi azzurri, oppure... sarà la mia dolcezza, il mio affetto che provo verso di te... 
Lux, ti sto facendo capire che tu non sei veramente innamorato di me. -
- Che... che... che cosa? -
- ... Hai capito bene! Penso di averti compreso... penso che tu veda in me tua madre solo perché sono una femmina, ma io non sono la mamma, Lux.
Mi dispiace tanto ma non era mia intenzione ferirti cosi... ma non voglio nemmeno darti una grossa sofferenza.
Ti va se rimanessimo "amici"?
Certamente sarai sempre un ragazzo speciale e insostituibile per me... Ti sarò vicino anche nei momenti di crisi, ti aiuterò anche... Voglio dimostrarti in tutto e per tutto cosa provo realmente per te. -
- Michelle, io... -
- Ora, forse, non lo capirai ma un giorno sicuramente mi ringrazierai, te lo garantisco. -
- Forse... - disse dispiaciuto il ragazzo.
- Oh, caro... - disse lei, accarezzando dolcemente il viso del ragazzo - ... Non prendere questo mio rifiuto come una sconfitta, o peggio ancora come un'umiliazione. 
Ti giuro che sarò io a rimarginare le tue ferite, io non ti lascio solo. -
- Ma chi lo sa: forse un giorno cambierai idea, ma probabilmente non penso proprio. -

- Cerca di capire Lux, ti prego… -
- Io vengo da un processo di socializzazione secondaria da parte della mia epoca, ragion per cui non potrò mai comprendere i vostri sentimenti, per quanto siano simili a quelli dei miei contemporanei, ma ciò che provo per te è sempre stato reale, Michelle.
Ti amo, ma se hai deciso così, allora rispetterò la tua scelta, perché ti voglio molto bene anche io. -

Poi Lux, porgendo la mano verso Michelle, con un sorriso le chiese:

- Amici? -

E Michelle, sorridendo pure lei, strinse la mano a Lux, rispondendogli:

- Certo Lux!!! Amici! -

La ragazza, abbracciandolo molto forte, gli domandò con un sorriso gioioso:

- Vogliamo fare una scommessa, caro? -
- Che tipo di scommessa? - le chiese il ragazzo.
- Presto incontrerai la tua anima gemella, ok? -
- Cosa?... Come potrò trovare una ragazza più bella di te in tutto e per tutto? -
- Ne siamo migliaia e migliaia su questo mondo e poi l'innamoramento arriva sempre quando meno te l'ho aspetti. É una regola matematica, non lo sai? -
- Uhm... D'accordo, affare fatto! - disse Lux ritornando a sorridere.
- Dimmi un po': chi ti piacerebbe avere come fidanzata? -
- Una come te: bionda e dolce. -
- Ti andrebbe bene anche una mora? -
- Uhm... anche! -
- E se invece fosse bella ma avesse anche gli occhiali, ti fidanzeresti lo stesso con lei? -
- Uhm... Ora non lo so con certezza, hehehe, però se lei mi colpisse in qualcosa, allora potrei innamorarmi, perché no?!! -
- Bene! - esultò contenta Michelle.
- E sai cosa ti dico? -
- Cosa? -
- Se lei avesse anche un po' di peperoncino nel suo carattere, mi andrebbe lo stesso bene. -
- "Peperoncino"? -
- Beh, hehehe, intendo una ragazza dotata di un carattere forte ma allo stesso tempo anche dolce. Sarebbe come spogliarla dei suoi indumenti. -
- Ahhh, hehehe, non sapevo che tu fossi un po' "birbantello", è? -
- Michelle, dai!!! -
- Hey, stavo scherzando, hahaha, oddio, Lux, mi farai morire dalle risate prima o poi. Vedrai, presto o tardi capirai quanto io ti voglia molto bene, caro.
Poniti soltanto questa domanda:
Se fossi solo, chi mi aiuterebbe? Chi mi starebbe accanto?
Lux, molto spesso non c'è bisogno di un partner per stare in compagnia. Io sarò sempre una tua carissima amica e non un'amica qualunque, ma cara. -
- Come posso avercela con te? - disse il ragazzo con un bel sorriso - Ti voglio molto bene anche io. Grazie di esistere, Michelle. -

La ragazza sorrise all'amico, contenta di non averlo perso.

 

Ristorante

Una volta tornati a casa, Lux andò nel ristorante del sign. Cramshisko a bere un bicchiere medio di Vodka, con la speranza di digerire il rifiuto da parte di Michelle, ma lo stesso egli accettò la scelta della ragazza, essendo contento delle sue belle, profonde e sincere parole.
Cramsh, vedendo Lux giù di morale, gli chiese:

- Qualcosa non va, ragazzo? -
- Ah, la vita,… - rispose Lux - … che strana avventura: prima nasci e poi muori… -
- Sicuro di sentirti bene? - gli domandò il mutante stupito - Vedi di non esagerare con il Vodka. -
- Ma se sto bevendo solo il primo bicchiere… -
- E speriamo che sia anche l’ultimo, sennò mi tocca riordinare un magazzino di questa prelibatezza. La Russia lo fa sempre bene ma se dovessi far terminare le loro scorte di questo vino, poi i russi verrebbero qui a menarmi, hahaha. -
- Magari arriverà anche un russo incacchiato che ti dirà: "ti spiezzo in due". -
- Esatto, hahaha!!! Incredibile: io e te dovremmo fondare un cabaret, lo sai? -
- Oh, ma certo, caso mai con l'insegna che recita "Lux & Cramsh: comici senza frontiere" -
- Woh... uhm... più che un'insegna da cabaret, mi sembra un centro di recupero mentale: "comici senza frontiere". -
- Ma certo, della serie "ridi che domani muori". -
- Hahaha, oddio sei uno spasso, ragazzo! Ma perché non ti ho incontrato prima? Dov'eri? -
- Un attimo al bagno ma ci ho impiegato più tempo per mezzo della fila chilometrica. Tutti a p***, vai!!! -
- Hahaha, oddio ma come ti vengono certe battute?
Avanti: cos’è che ti affligge in questo momento? -

- Ah, magari se tu fossi Sigmund Freud, Cramsh. -
- Non ce ne bisogno, amico!!! Scommetto che stai male per una ragazza, ho indovinato?!! -
- E… Si! -
- Beh, ragazzo mio, ti posso dire solo che ne ho visti tanti di volti come il tuo. Ah, le donne… l’amore… cose complicate per un umano… figuriamoci per me che sono un mutante. -
- … Cramsh, secondo te l’amore vero esiste veramente? -
- Certo figliolo, anche se essa è come la carrozza di mezzanotte. -
- La carrozza di mezzanotte? -
- Esatto!!! Cogli l’attimo fuggente, ragazzo! Il vero amore sta alle porte quando meno te lo aspetti: passa una volta a mezzanotte o una volta nella vita. Non perdere la carrozza, figliolo. -
- Se conosci per caso Cenerentola, potresti dirle di mandarmi la sua carrozza? -
- Se l'avessero creata in laboratorio, sicuramente! -
- E se mi facessi prete, come cambierebbe la mia vita? -

- Hahaha, Santo cielo ragazzo, ma sei veramente terribile, è? Hahaha!!! -
- Troverò mai il mio vero amore? -
- Posso darti un consiglio da amico? Sei ancora troppo giovane per queste cose, anche se i ragazzi della tua età in quest’epoca si sposano perché lavorano già.
La dea dell’amore a volte è più cieca di te ed è anche dispettosa, lo so, ma vedrai che passerà anche da te a sorriderti in faccia e quando accadrà troverai la tua anima gemella. -
- Tu ti sei mai fidanzato, Cramsh? -
- Si, 4 volte, amico! Le prime volte ebbi molti rifiuti, dato che trovai sempre donne impegnate e mai una single, ma fortunatamente un giorno incontrai la mia prima ragazza;
fu subito colpo di fulmine e ci innamorammo:

  • la mia prima ragazza fu un essere umana; 
  • la seconda, invece, fu un alieno (un clariano con esattezza) ma la nostra relazione durò meno di una settimana; 
  • il mio terzo amore fu un robot, d'avvero molto bella, ma un giorno fu investita da un tir e non la si potette più riprogrammare;
  • infine, Il mio quarto amore fu una bella mutante con le sembianze di un gatto e ci sposammo anche. Volevamo avere un bambino, anche se io sono un cane mutante e lei una gatta mutante.

Un giorno lei uscì incinta di me e stavamo aspettando un bel maschietto, che bello!!!
 


Purtroppo un brutto giorno, mia moglie morì insieme al nostro bimbo nel suo grembo per una sindrome al suo apparato respiratorio. -
- Mi dispiace! È quando accadde ciò? - gli chiese Lux
- Nel 3002... - rispose lui - ... però sapevo che era lei il mio vero amore! -
- Nella mia epoca cani e gatti non vanno d’accordo. -
- Lo so; hihihi, solo se non sono mutanti come noi. Beh, io ora devo andare in cucina, ci vediamo dopo ragazzo. -
- Ok Cramsh, e grazie per avermi tirato su di morale. -
- Di niente Lux! -


Mercoledì, 10 settembre 3005: Casa Bianca

Quella sera Lux si preparò le valigie per la partenza del giorno dopo per l'anno 2001.
Il giorno prima il ragazzo andò all’accademia del cigno fedele a farsi il suo primo Up grade body (grazie al quale lui ringiovanì di 8 mesi per essere poi integrato nel suo tempo presente), ma nonostante ciò egli mantenne la sua memoria e le sue potenzialità interiori.
Poi Lux fu convocato urgentemente da Lady Earth.
Il ragazzo, recandosi alla Casa Bianca, fu accolto a braccia aperte dalla Presidentessa la quale gli disse:

- Buona sera Lux, contento di tornare a casa nel 2001? -
- Si, mia signora! - rispose felicemente il ragazzo - Perché mi ha convocato qui? -
- Per avvertirti di alcune cose. - replicò lei - Grazie a te siamo riusciti a salvarci dall’invasione dei rettiliani (anche se non del tutto), però la cosa non finisce qui purtroppo.
Dark Evon tornerà di nuovo presto e Human Nation si troverà di nuovo a combattere.
Comunque domani vai a casa nel 2001 e continua a vivere la tua vita nel tuo presente, ma ricordati che ti chiameremo presto e quando arriverà il momento, avremo ancora bisogno di te. -
- Non si preoccupi mia signora, io ci sarò sempre! -
- Bene! - rispose felice la donna - Lux, l’anno prossimo, quando ci incontreremo di nuovo, dovrai affrontare particolari missioni, una fra le quali quella di indagare su un conto di una persona che da mesi le stiamo dando la caccia.
Costui si chiama: Kim Arthur. -
- Kim Arthur? -
- Si, esatto!!! Pensiamo che Kim abbia a che fare con Dark Evon e la cosa non ci piace per niente! Anche quest'ultimo, secondo me, tornerà per vendicarsi su di te! -
- Ma io lo fermerò di nuovo, costi quel che costi!!! -
- Il 3006 sarà un anno molto particolare per noi, me lo sento. Non so con esattezza cosa accadrà, ma osservando questi eventi, nulla dò per scontato! -
- Farò del mio meglio, l’ho giuro! -
- Ottimo! Ti va una tazza di the? -
- Volentieri. -

Lux e Lady Earth passarono la serata insieme, chiacchierando e facendosi compagnia insieme.


Giovedì, 11 settembre 3005: stazione del tempo

Quella mattina Lux si svegliò presto, prese le sue valigie, guardò il suo appartamento ricordandosi della sua esperienza nel futuro, chiuse la porta, si diresse verso la stazione delle macchine del tempo e alla fermata incontrò Lady Earth, il prof Algokitmo, Cramshisko, Michelle, Alex e John il quale, avvicinandosi al ragazzo, gli disse:

- Fai buon viaggio, amico mio; noi ti aspetteremo. -
- Grazie John! - disse Lux, abbracciando il suo amico - Sei uno dei miei migliori amici che ho. Grazie mille per tutto! -
- Di niente, amico! -
- Lux… - intervenne Alex - Grazie per averci aiutato nelle nostre missioni di serie A. Grazie a te abbiamo salvato l’universo. 
Sono d’avvero felice di averti incontrato. -

- Vale anche per me, amico. -

Poi Lux, avvicinandosi al prof. Algokitmo, gli strinse la mano e gli disse:

- Grazie mille prof! Senza di lei non avrei mai controllato il mio maleficio oculare. -
- Di nulla, caro! Lei è stato un ottimo allievo per me. Fiero di essere il suo guru. -
- E io sono fiero di essere il suo allievo, prof. - rispose Lux felice.
- Lux… - intervenne Cramsh, il quale gli strinse la mano - Sei stato un ragazzo d’oro per me. Mi hai riempito di felicità e non posso fare almeno di ringraziarti. Mi hai reso il mutante più felice di tutti!!! -
- Mi sei sempre stato simpatico, amico, sempre. - disse lui - Mi hai trattato come un vero amico, nonostante io provenissi da un’epoca remota. -

Lux e Cramsh si abbracciarono molto forte; la scena fu d’avvero commovente.
Lady Earth, tenendo per mano il piccolo Nicolas, andò verso il ragazzo, lo abbracciò molto forte e poi gli disse:

- Ti voglio bene come un figlio, Lux. Salutami lo zio Albert da parte mia, ok? -
- D’accordo, mia signora... Ops, volevo dire "mamma". - rispose Lux.

La donna, felice di essere chiamata cosi, abbracciò il ragazzo molto forte, mentre 
Nicolas, piangendo un po’, si fece prendere in braccio da lui, lo abbracciò fortemente, dicendogli:

- Non te ne andare, ti prego!!! Io voglio giocare con te! -
- Dai piccolino, ti prometto che ritornerò presto. - lo rassicurò lui - Al mio futuro ritorno ti prometto che ti porterò una bella sorpresa. -
- Che bello!!! - esultò felice il bambino - Me lo prometti? -
- Si, piccolo, te lo prometto! - gli rispose il ragazzo, dandogli un bacetto sulla guancia; il bimbo gli sorrise gioiosamente.

Infine toccò il turno di Michelle la quale, venendo verso Lux, lo abbracciò molto forte, dicendogli:

- Lo sai che ti voglio un mondo di bene? Fai buon viaggio. -
- Grazie carissima. - rispose contento il ragazzo - Ti penserò sempre, non preoccuparti. -
- La cosa vale anche per me. - rispose la ragazza
- È stato bello conoscerti! Toglimi una curiosità:
che cosa ne farai poi dei 500 miliardi di $ che ti ha dato il papà di Morgan? -

- Li ho dati in beneficenza. Quei soldi non mi servono, perché ho già tutto quello che mi occorre. -
- Sei una ragazza fantastica, Michelle. Morgan era proprio un ragazzo fortunato. -
- Grazie Lux, sei veramente un amico d’oro. Forse in un'altra vita potremo condividere le nostre passioni insieme, non si sa mai. -
- Mi mancherai tanto piccola. -
- Anche tu, caro. -

Lux, prendendo le sue valigie, si avviò con i viaggiatori del tempo verso la “time macchine” con base circolare ovale, salutando così dal lontano i suoi fantastici e meravigliosi amici.
 

Viaggio di ritorno verso casa

Una volta entrato dentro nel gigantesco veicolo con le sembianze di un'astronave, si accomodò su una poltrona soffice, godendosi un comfort ineguagliabile.
Dopo mezz’ora gli sportelli della macchina del tempo si chiusero ermeticamente e i viaggiatori si allacciarono le cinture di sicurezza al momento della partenza.
Finalmente il veicolo partì, attraversando dall’alto verso in basso un varco temporale cilindrico e fermandosi alle seguenti tappe temporali:

2995, 2945, 2885, 2615, 2395, 2105, 2055, 2025, fino ad arrivare finalmente nell’anno 2005.

Una volta atterrati nella stazione temporale, il comandante della macchina del tempo disse ai viaggiatori:

- Siamo arrivati nell’anno 2005 (Era digitale). Se provenite da epoche future, raccomandiamo di non creare caos nel passato; la violazione di tale regola verrà punita penalmente!
Grazie per aver scelto la nostra compagnia di macchina del tempo, speriamo che il viaggio sia stato di vostro gradimento.
Arrivederci alla prossima!!! -

Lux, uscendo dalla macchina del tempo, si avviò verso l’ascensore del tempo per ritornare nel 2001.
Una volta presa, il computer gli chiese:

- Digitare destinazione, prego. -
- 11 Ottobre 2001! - rispose Lux
- Destinazione prescelta!!! -

Così l’ascensore, viaggiando alla velocità della luce, portò il ragazzo in meno di un minuto nella destinazione prescelta.

 

Giovedì, 11 ottobre 2001

Una volta arrivato lì, dal lontano egli vide un uomo pelato, con una maglietta grigia, dei Jeans blu e delle scarpe da ginnastica: quell’uomo era suo zio Albert il quale, accogliendo a braccia aperte suo nipote, gli disse:

- Ciao Lux, ben tornato a casa! -
- Ciao zio!!! -
- Allora: ti è servita questa esperienza nel futuro? -
- Molto! - rispose contento il ragazzo - Ho fatto molte amicizie lì e mi è servito come esperienza. -
- Sono contento per te. - rispose lo zio - Ora andiamo a casa. -

 

Torino: ritorno a casa

Così i due tornarono a casa a Torino con il teletrasporto e, una volta arrivati lì, Lux si ricordò della sensazione di vivere nel 21° secolo:

auto, telefoni pubblici, ragazzi sulla bici, segnaletiche orizzontali e verticali sulla strada, case in stile 20° secolo, case con tetti a spioventi nelle periferie della città, televisori normali, cellulari e quant'altro.
Anche se al ragazzo gli sembrò tutto preistorico, era lo stesso felice nell'essere ritornato a casa.

Lux intravide anche un gelataio il quale, trasportando gelati all’interno di un contenitore a rotelle, rimorchiato a sua volta dalla bici, gridò ai bambini:

- Gelati!!! Gelati!!! Bambini, approfittate anche a Ottobre. Chiamate mamma e papà, e venite ad assaggiare i miei gelati. -
- Che bello, è l’uomo dei gelati!!! - gridò felice un bambino di 5 anni.
- Fico, è bambini? E siamo a Torino! - gridò con fierezza il gelataio.

Poi Lux vide alcuni ragazzini di 12 anni che pedalavano sulle loro bici e uno di loro (probabilmente il capogruppo) gridò ai suoi compagni:

- L’ultimo che arriva al traguardo è proprio un picio
***! -
- Noi ti seguiamo a ruota!!! - canticchiarono in coro i ragazzini, mentre pedalavano felici sulle loro bici.

Infine una donna, mentre guidava la sua auto, chiacchierò al cellulare con una sua amica, dicendole con aria furiosa:

- Ma ti rendi conto? Quel porco secondo me se la fa con quella puttanella di Marisa! -

Lux, guardando la sua casa, la ritrovò esattamente come l’aveva lasciata prima, con il giardino pulito e la poppa dell’acqua al solito posto.
Dato che erano già in periodo autunnale, le foglie ingiallite sugli alberi iniziarono a cadere a terra, ricoprendo le strade come un lungo tappeto giallo.
Lux, respirando l’aria di casa sua, disse felice:

- Ah, casa dolce casa. -
- Ti sembrerà strano rivedere tutte queste cose, dato che hai vissuto 8 mesi nel futuro, non è così? - disse Albert
- Già,... - rispose il ragazzo - ... ma questa è casa mia, il mio amato luogo d’infanzia, e non lo cambierei con nessuno!!! Zio, quest’anno a scuola gli insegnanti ci insegneranno come dovremo comprare le cose con l’arrivo dell’€. -
- Ah, giusto Lux! Tra poco arriverà il 2002, l’anno della nascita dell’€, e la £ sparirà. -
- Ho fatto 5 giorni d’assenza qui, oddio. Meno male che il corso inizia domani. -
- Sai Lux? Sono contento che sei stato nel futuro. Ora ti vedo più rilassato e più sicuro di te. -
- Grazie zio! Il merito è tutto del prof. Algokitmo e di tutta la sua compagnia. Ringrazio a tutti. -

Dopo essersi di nuovo abbracciati, i due entrarono in casa, iniziando a vivere una nuova vita fuori da ogni tipo di problema;
Lux era cambiato dal 6 ottobre precedente, era diventato finalmente un uomo.

I giorni passarono e Lux continuò a frequentare il quarto anno di liceo con serenità e allegria; i suoi compagni di classe notarono già da subito dei cambiamenti radicali:

- Lux è diventato ora più sicuro di se. - dicevano continuamente tutti.

E già: Ormai il ragazzo disse addio alla perdita di controllo del suo maleficio oculare.

 

Venerdì, 12 Settembre 3005

Su Plutone in un carcere di massima sicurezza, un gruppo di criminali videro entrare nella loro cella un uomo misterioso, avvolto da un cappuccio nero.
Quando un mutante prigioniero (avente le sembianze di un toro) si avvicinò verso l’entità sinistra, gli chiese con tono competitivo:

- Hey, sei nuovo di qui, vero? Perché ti hanno sbattuto dentro? Chi sei tu? -

A tale domanda la figura misteriosa, togliendosi il cappuccio, mostrò il suo vero volto:
capelli lunghi, biondi e tinti con strisce bianche, un po’ di peluria sul viso, un corpo muscoloso, degli occhi verdi e minacciosi, e uno sguardo da mettere i brividi.
Tale persona rispose poi al prigioniero con voce rauca, ma tono calmo:

- Mi chiedi chi sono io?... Amico mio, scommetto che se te lo dicessi non ti piacerebbe. -
- Ah, si? - disse scettico il prigioniero - E sentiamo: Chi saresti veramente, straniero? Hahaha. -

La persona misteriosa, avanzando verso il prigioniero e fissandolo minacciosamente negli occhi, gli rispose con aria maligna:

- Io… sono… Kim Arthur!!! -


A pronunciare tal nome, tutti i presenti rimasero stupiti, agghiacciati e spaventati, come se conoscessero già questa persona.


Copyright di Bruno Rinaldo (alias LuxKatoUlisse).

*** Picio: termine torinese che vuol dire "sciocco"

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Grazie a tutti voi per aver seguito questa prima avventura di Lux e dei suoi amici; presto pubblicherò anche il secondo libro con le nuove avventure, nuovi personaggi, nuovi misteri e quant'altro.
Arrivederci alla prossima.
Un abbraccio.
Bruno.


Credits:

Il ragazzo del futuro - L'ultimo dei rettiliani

Scritto: autunno 2009
Remake: primo inverno 2014
Autore: Bruno Rinaldo

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