Un mazzo di rose colorate.

di Sia_
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Bianca. ***
Capitolo 2: *** Gialla. ***
Capitolo 3: *** Lavanda. ***
Capitolo 4: *** Rosa. ***
Capitolo 5: *** Rossa. ***
Capitolo 6: *** Salmone. ***



Capitolo 1
*** Bianca. ***


“Bianca, per un’innocenza senza fine.”
 
La loro età era una di quelle spensierate, dove l’innocenza faceva capolino nelle teste dei piccoli ancora troppo incapaci di amare, ma troppo infantili per poter credere di esserlo.
Ed era proprio così che si sentiva Fred Weasley: bello, divertente e amante. La cosa più sbagliata che avesse mai potuto pensare nella sua vita. Passava giorni dietro ad alcune ragazze delle quali neanche conosceva il nome, le lodava e le faceva sentire importanti, facendo scoccare nelle loro teste l’idea di poter essere finalmente innamorate di qualcuno e che questo qualcuno le amasse davvero.
Hermione Granger era l’esatto opposto di Fred, perché era razionale, intelligente e non aveva mai pensato di potersi innamorare. Non che le sarebbe francamente dispiaciuto, se ne avesse avuto l’occasione. Semplicemente lo trovava irrilevante.
Per concetti di priorità lei non era amica del gemello e non le interessava minimamente, lo odiava.
Quando lo vedeva andare in giro per la Sala Comune intento ad arraffare qualche ragazza alzava gli occhi al cielo disperata, confortano nelle sue possibilità di contenimento; perché se lei era stata brava in qualcosa era quella di non perdere le staffe, almeno non subito.
Qualche volta vederlo entrare abbracciato a qualcuna la faceva arrabbiare e la sua gola diventava improvvisamente secca, come se avesse perso ogni goccia di acqua all’interno del corpo, colorandole le guance di un rosso accesso. E lui se ne accorgeva e rideva semplicemente.
Rideva perché non si sarebbe mai innamorato di una come Hermione Granger, era troppo secchiona per interessargli e mai l’avrebbe guardata sotto un’altra luce. Voleva labbra, giochi di passione e quello lei non gliel’avrebbe mai dato. Aveva negato con la testa esibendo uno dei suoi malandrini sorrisi, mentre Hermione meditava di ucciderlo.
L’innocenza è qualcosa che si lascia piano piano, quando si è pienamente consapevoli di poter crescere e di non aver paura di farlo. Si abbandona quella concezione di serenità infantile e si diventa improvvisamente emozionati per la nuova vita che potrebbe attenderti. Tanto non c’è più niente che ti lega al passato e conosci tutto. Anche il linguaggio del corpo, cosa che, Fred Weasley ignorava completamente. Lui seguiva l’istinto maschile, credendosi quel re del gruppo mancato, pronto a vincere per conquistare l’amore delle ragazze.
Hermione, dal canto suo, non sarebbe mai stata innamorata di Fred Weasley perché era una persona talmente poco interessante che nemmeno lo notava quando le passava affianco e il suo saluto le arrivava ovattato alle orecchie.
Odiava semplicemente il fatto che lui credesse il contrario, che fosse così maledettamente stupido da non accorgersi che lei nemmeno lo guardava e, se lo faceva, era per meditare di ucciderlo; anche se una cosa del genere l’avrebbe mandata sicuramente ad Azkaban di filata.
Pensava che lui l’avesse persa quella stupidità troppo giovanile, ma ogni volta che lo vedeva ridere di gusto e scoccare le labbra al passaggio di una ragazza carina perdeva la speranza. Era lei quella innocente tra i due, quella che combatteva per tenersi la coperta calda addosso e che si imbarazzava in ogni momento, come se l’uomo più bello le avesse sorriso. E non era un problema, perché un po’ di colorito faceva sempre bene a delle guance così tanto bianche. Quelle stesse guance che erano diventate rosse quando si era ritrovata sul cuscino del suo letto un delicato fiore dai petali completamente bianchi. Era lei l’innocente tra i due e, dopotutto, non era male esserlo, nonostante lo odiasse ancora.

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Capitolo 2
*** Gialla. ***


“Gialla, per quella amicizia che non morirà mai.”
 
L’amicizia è il fenomeno più complicato che possa verificarsi dopo l’amore. E’ quella specie di cosa che lega due persone fino alla morte e non lascia scapo. Soprattutto quando non si è esperti e si rischia di perdere tutto, soltanto camminando su suoli comuni sbagliati o non lasciando spazio all’altro, stressandolo con troppe parole confusionarie. E ci si deve impegnare; tuttavia la loro non era una vera amicizia e non lo era mai stata.
Loro si odiavano. Era colpa del fatto che Fred camminasse sempre sui suoi suoli e che Hermione lo stressare con troppe parole confusionarie. Era qualcosa che non avrebbe mai funzionato, neanche se ci avessero voluto provare davvero. Erano talmente diversi che li avrebbero quasi chiamati opposti.
Lui era il bello della scuola, quello che aiutava a saltare le lezioni scolastiche, che faceva impazzire le donne con uno schiocco di labbra o con l’occhiolino. Era qualcosa di terribilmente illegale e non sembrava per niente logico che, una come Hermione, potesse rivolgergli la parola.
Lei, dopotutto, era esattamente il contrario: era la saccente della scuola, quella che aiutava gli altri con i compiti, che faceva prendere bei voti e che non faceva impazzire, precisamente non faceva impazzire Fred.
Fred era anche la stessa persona che qualche volta le sorrideva, per farla, in qualche modo, innervosire, ma non succedeva più nulla.
Hermione Granger non era mai cambiata in quegli anni; aveva sempre la strana voglia di arrossire quando un ragazzo la guardava troppe volte e distoglieva lo sguardo imbarazzata come non mai, ma con lui era tutto diverso, se ne andava semplicemente a briglie sciolte.
Sapeva chi era Fred Weasley e sapeva chi era lei. Sapeva che lui sarebbe entrato con una ragazza diversa ogni volta e che non avrebbe più dovuto arrabbiarsi, nonostante quel sentimento di vuoto nello stomaco permanesse. Sapeva che l'avrebbe baciata più di una volta prima di dirle qualcosa di gentile e aspettando di osservarla da dietro.
Lui conosceva già che lei se ne sarebbe entrata con un libro diverso ogni volta, leggendolo velocemente e perdendo la sensazione del tempo. E sapeva anche che avrebbe guardato tutte le persone che la interrompevano con due grandi occhi desiderosi di altre parole scritte, nonostante il tempo fosse finito. Un po’ come lui con i baci; entrambi erano dipendenti da qualcosa così pieno di passione e amore.
L’avevano capito piano piano e quando era successo i loro sorrisi erano diventati molto di più, si erano spalleggiati a vicenda e qualcosa era cambiato nelle loro menti.
D'altro lui era riuscito a farla arrossire ancora una volta lasciandole una piccola rosa gialla sopra la federa candida del suo cuscino.


Angolo autrice: 
Ringrazio tutte le persone che hanno recensito il primo capitolo. Non so esattamente cosa mi abbia fatto buttare in questa nuova impresa, forse il fatto di aver trovato una foto carina con tutti i significati delle rose, o forse il fatto che loro mi mancassero sempre di più. Come se il vento mi avesse buttato da tutt'altra parte di EFP e io non potevo lasciarli.
Approfitto di questo piccolo spazio per dedicarare il capitolo ad Amy. Lei è la persona più stupenda che abbia mai conosciuto e mi fa piangere. Non ho paura di ammetterlo tanto; è una ragazza meravigliosa che rende le giornate delle altre migliori e che ti fa venire voglia di sorridere ogni volta che ricevi un suo messaggio. Grazie davvero per tutto.
Sia 

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Capitolo 3
*** Lavanda. ***


“Lavanda, per quella bellezza che non si spegnerà.”
                                                      
 La bellezza è diversa da persona a persona e non sempre la si riesce a trovare. Bisogna addentrarsi nell’animo dell’altro e scrutarlo come se fosse una pietra preziosa. Quasi come se la bellezza facesse parte di un grosso e perfetto diamante.
Hermione non si trovava bella, forse perché nutriva per sé stessa troppe aspettative. Era lei quella che pretendeva sempre il massimo da tutto e inseguiva sogni e speranze fin dalla più tenera età. Ed era sempre lei quella che, con un pizzico di malizia, guardava con odio i suoi cespugliosi capelli e si era fatta rimpicciolire i denti.
Fred, a dispetto, si trovava bello, perché sapeva precisamente di esserlo e l’avrebbe ribadito fino alla sua lontana morte. Amava i suoi capelli, i suoi occhi e il fatto che attirasse ragazze come una specie di calamita umana; possiamo dire che non lo trovava proprio un talento sprecato, il suo.
Anche Hermione aveva capito che lui era bello, con quel portamento così malandrino e il suo sorriso largo e scherzoso; probabilmente era la somma di tutti i fattori che lo formavano che creava una speciale armonia. Armonia che, sotto sotto, a lei non dispiaceva.
Poi Fred aveva stilato le sue conclusioni e aveva scoperto di essere spacciato: perché Hermione non adorava il suo corpo, ma lui non lo disprezzava affatto: era armoniosa e aveva un buon portamento, anche se lui avrebbe usato parole ben diverse per provare a descriverla.
L’avrebbe detta fresca, gioiosa, saccente, seria e carina. Carina per il solo fatto che non avrebbe potuto mai autoconvincersi che lei gli piaceva veramente, nonostante fosse palese.
Lei era attratta dalla sua bellezza e lui le lanciava occhiate furtive, ridendo ogni volta che la trovava intenta nella lettura di un libro. Lei soddisfava le sue voglie e Fred poteva solo guardarla, osservando le sue belle labbra. Labbra abbastanza abbordabili, così a pochi metri distanza, labbra che l’avrebbero tradito visto che ad ogni parola si aprivano e chiudevano talmente lentamente che a volte stringeva i pugni e portava lo sguardo sul fuoco della sala comune per provare a distrarsi.
Fred adorava far innamorare le ragazze poterci giocare e poi cambiare esemplare, ma questa volta avrebbe voluto ruotare l’ordine: ci avrebbe giocato, facendola innamorare. Le avrebbe tolto la sua droga e sarebbe subentrato lui, al suo posto.
Hermione ora arrossiva. Se ne era resa conto dopo le ultime volte che gli occhi di Fred si erano fermati su di lei. Si era sentita scrutata nel profondo e non aveva potuto combattere con quel sentimento di indecisione: le piaceva davvero e l’aveva capito da quando si era ritrovata, per magia, una rosa color lavanda sopra la federa del cuscino.


E torno da voi ora, al mutare della storia. *nessuna fattibile citazione*.
Anyway, credo che sia l'ora di mettere in chiaro due e dico solo due cosuccie sulla long: come ben sapete si ispira categoricamente alla foto di rose che ho trovato su internet, tuttavia vorrei già far sapere che sarà lunga in tutto sei capitoli. Non voglio esagerare avendo per la pelle un'altra cosa da completare. 
Detto questo passo a salutare le mie adorate lettrici (?) che continuano a seguirmi e a ringraziarle per tutto ciò che fanno, sopratutto per il supporto che mi state dando proprio in questo importante periodo. E ringrazio anche le persone che hanno dedicato un po' di tempo a recensire. 
Sia 


 

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Capitolo 4
*** Rosa. ***


“Rosa, per quella dolcezza che lui vedeva in lei.”
 
L’impasto dei biscotti è dolce, ma dolce davvero; probabilmente saranno quei due kilogrammi di zucchero che ci si butta dentro durante la preparazione, ma Fred era riuscito  notare anche un’altra cosa, cosa che probabilmente lui non sarebbe mai potuto essere; lui era divertente, stupido e romantico.
Hermione Granger, invece, era l’essere più dolce che lui avesse mai conosciuto. Il suo sorriso era fatto di marzapane, i suoi occhi di cioccolata e i suoi capelli di zucchero filato. Avrebbe potuto assaggiarla, pezzo per pezzo e, se ci avesse provato, non ne sarebbe mai stato sazio.
Bastava guardarla per essere immersi da quel sentimento di calore nel cuore e per capire di poter essere protetti, perché dopotutto lei era una donna. La donna più coraggiosa che avesse mai potuto incontrare.
L’aveva odiata, guardata con riluttanza, aveva provato a sorriderle una volta e si era perso nei suoi occhi, aveva provato a contemplare le sue labbra, ma l’unica cosa che aveva ottenuto era quella di volerla baciare. O forse, avrebbe solo voluto averla fra le braccia.
Gli capitava spesso di provare ad immaginare il contatto con le sue labbra, senza però avere la possibilità di farlo. L’aveva immaginato dolce.
Si sarebbe avvicinato piano, le avrebbe accarezzato la guancia e non avrebbe più resistito; il suo istinto maschile l’avrebbe tirato in quel vortice di emozioni che lo prendeva ogni volta.
Sarebbe scivolato sulle sue dolci labbra come un pattinatore, sentendole calde e soffici. Assaporando quel contatto così intimo che tanto aveva desiderato negli ultimi mesi. E l’aveva fatto, aveva portato anche lei nel suo vortice e lei ci si era aggrappata. 
L'aveva abbracciata appena, sfiorandole i fianchi ed era sceso verso la sua bocca; una mano era finita prima sulla sua guancia per poi correre dietro la nuca, costringendola a restare lì. Impedendole ogni possibilità di fuga. L'aveva sentito bene quel movimento dentro il suo petto. Era stata una specie di giravolta convulsa, portata dal fatto di vederla arrossire e sorridere nello stesso preciso momento.
E lui aveva scrutato ancora una volta il suo dolce sorriso, lasciandole una rosa rosa sulla federa del cuscino.


Angolo autrice:
Grazie tante per tutte le recensioni che mi avete lasciato. Non credevo che questa piccola storia potesse andare avanti così bene, nonostante  tutto. Vi adoro.
Adoro il fatto che siate tutte qui a supportarmi, mi state facendomi sentire a casa. Grazie ancora di tutto.
Sia  

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Capitolo 5
*** Rossa. ***


 “Rossa, per quel suo tipico romanticismo.”
 
Regalare le rose è qualcosa di romantico, almeno così si crede. Hermione ne era più che d’accordo; lei poteva essere anche dolce come l’impasto dei biscotti, ma lui era qualcosa di diverso.
In principio aveva odiato Fred più di ogni altra cosa, l’aveva ritenuto l’essere più spregevole della terra per molto tempo, ma poi quella rabbia repressa era passata.
Erano stati i sorrisi che l’avevano fatta ricredere, insieme a lui stesso, dopotutto. Lui era Fred Weasley, l’eterno bambino che non si sarebbe mai voluto innamorare. Lo stesso Fred Weasley che dal suo primo anno aveva cominciato a regalarle delle graziose rose colorate.
Lui non si innamorava, era semplice ed elementare la cosa. Lui era uno spirito libero, al quale piaceva correre dietro alla prima ragazza che incontrava.
Però lei l’aveva notato, quel costante suo sguardo posto su di lei per fare in modo di scrutarla e carpire ogni suo punto debole. Hermione stava semplicemente lì, godendosi il fatto che la stesse guardando almeno un po’, sapendo che sarebbe potuto finire da un momento all’altro.
C’erano momenti in cui era lei a fissare lui ed era diverso. Lei lo guardava quasi con ingenua ammirazione, come se fosse una delle sue piccole ammiratrici e forse era anche così. Lei però era quell’Hermione che arrossiva sempre, che sorrideva ogni volta che si trovava una sua rosa sopra il cuscino e quella che si era innamorata. Non era stato un passaggio semplice e breve, ma c’erano voluti anni e fatiche per capirlo e da quando l’aveva fatto l’istinto di potergli tenere la mano era costantemente nei suoi pensieri.
Ma lui era andato oltre, si era avvicinato piano, le aveva accarezzato la guancia e non aveva più resistito. Era scivolato sulle sue dolci labbra e lei aveva provato una strana sensazione, come se mille farfalle si fossero liberate nel suo stomaco, nella ricerca di aria. Quell’aria formata dai suoi baci.
Ed era stata lei a lasciare, questa volta, una rosa color rosso sopra la federa del suo cuscino sperando che, nel vederla, Fred avrebbe potuto per lo meno sorridere.


Angolo Autrice: 
So di essere mancata per giorni, ma ho avuto qualche problema di verifiche e interrogazioni. Giorni in cui non ho nemmeno potuto dormire, fate voi. 
Detto questo, vorrei ringraziare ogni singola ragazza che continua a recensire questa storia e vi assicuro che, appena potrò, ripondevo a tutte. 
Grazie mille ancora, 
Sia
   





 

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Capitolo 6
*** Salmone. ***


“Salmone, per quel desiderio che prende entrambi e li sconvolge.”
 
Il desiderio prende le persone, le fa cadere per terra e le rivolta come se fossero delle marionette. E Fred ed Hermione si desideravano.
Non era una passione passeggera, ma era un fuoco che aveva scaldato i cuori di entrambi da quando si erano conosciuti. Erano cresciuti senza nessuna considerazione dell’altro e poi la scintilla era scattata nell’esatto istante che si erano baciati, davanti a quel freddo vetro, all’ombra di tutti.
Ma loro volevano essere di più. Volevano sentirsi eterni per poter far crollare quel muro che li divideva e che li rendeva diversi. Perché loro lo erano; erano uno l’opposto dell’altro, ma questo non interessava.
Se Fred era divertente, Hermione era logica e se lei era troppo saccente, lui era fin troppo stupido. Erano l’uno la forza equilibrante dell’altro e si amavano.
Si amavano come non avevano mai amato: Fred ci aveva provato, ma non aveva mai trovato nessuno compatibile. Lui si era divertito con ragazze diverse senza nessun risultato; Hermione non aveva mai amato nessuno. Lei amava i libri e quelli, per un lungo periodo, le erano bastati.
Poi Fred l’aveva rapita per l’ennesima volta, portandola via dalla quella vita così fredda.  Le aveva chiuso gli occhi ed era sceso sopra di lei, sfiorandole appena le labbra, facendola rabbrividire. Era un gioco di fiducia e lei aveva accettato. Se ne stava lì, godendosi i suoi baci come droga e sorrideva, sorrideva al buio che vedeva, desiderandone ancora.
Era una notte senza luci quella, dove avrebbero potuto essere eterni, dove avrebbero potuto essere solo Fred ed Hermione. Dove avrebbero potuto amarsi davvero, dando pace al loro desiderio, sotto l’occhio di una fedele rosa color salmone sopra il comodino.


Angolo autrice:

THE END. 
Mi spiace davvero lasciare andare questa storia perché me ne sono affezzionata. E' stata una pazzia pubblicarla poche settimane fa, ma ne avevo bisogno. Avevo bisogno di sentirli vivi, di dare sfogo al mio desiderio. 
E cosa dire? Ringrazio tutte le ragazze che hanno seguito la storia, l'hanno recensita e mi hanno fatto sentire bene. Dedico il capitolo a Amy, a Giuls e anche a Hoon perché sono delle ragazze davvero stupende e anche perché non riesco a trovare un miglior ringraziamento. 
Grazie davvero a tutti quelli che hanno seguito la storia e che l'hanno apprezzata, 
Sia 


 

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