A ciascuno il suo

di Miky Jane Malfoy
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Bacio di una notte di mezza estate - Fred/Hermione ***
Capitolo 2: *** Mettersi in gioco - Harry/Pansy ***
Capitolo 3: *** Victoire - Bill/Fleur ***
Capitolo 4: *** Crescere - Ginny/Blaise ***
Capitolo 5: *** Un amore da favola - Harry/Ginny ***
Capitolo 6: *** Per sempre - Lucius/Hermione ***
Capitolo 7: *** Al tuo fianco - Remus/Ninfadora ***



Capitolo 1
*** Bacio di una notte di mezza estate - Fred/Hermione ***


Buongiorno a tutti!Eccomi di nuovo qui con un'altra creazione (in questo periodo sono fissata con le one shot ^_^) Però, per chi segue "il gioco della vita", non preoccupatevi! Ho quasi terminato il capitolo 15 e a breve pubblicherò anche quello.
L'idea per questa shot è venuta all'improvviso, una sera. Mi è venuta voglia di provare a scrivere e pubblicare cose nuove, pairing nuovi, che non ho mai provato. E così ho pensato che il pretesto migliore per farlo, era farmeli suggerire proprio da voi che leggete! Mi spiego meglio, io ho iniziato con questa storia, e quando (e soprattutto se, ma spero di si!) lascerete le recensioni, potreste indicare i nomi di un ragazzo e di una ragazza che vi piacerebbe vedere insieme. E io provvederò a scrivere una one shot su di loro! Che ne pensate? Sono da ricovero urgente presso il San Mungo? ^_^ Beh, comunque la pensiate fatemi sapere!!!
Ci "vediamo" giù!





"No!!! Lasciami stare!!! Lasciami stare!" Guardo con terrore quegli occhi rossi davanti a me, che si avvicinano sempre di più. Mi tappo le orecchie, ma non riesco a non sentire quel sibilo, quel verso da serpente...
"I tuoi amici sono morti, ora tocca a te, sporca mezzosangue"
"NO! NON è VERO! Harry non è morto, lui ti ha ucciso, TU SEI MORTO!"
E una risata diabolica che mi fa gelare il sangue nelle vene "io NON MUOIO MAI"
"AHHH"

"Herm!Herm!" mi svegliai di soprassalto, sudata, ansimando, e mi trovai davanti un ragazzo dai capelli rossi e il viso coperto di lentiggini.
"Fred?"
"Si Herm, sono io. Che succede?" scoppiai a piangere, senza riuscire a trattenermi, e lo abbracciai di slancio.
"Ehi... era solo un incubo, piccola... solo un incubo" Ma non riuscivo a smettere di piangere. Un incubo troppo reale.. ma un incubo.
"Che ci fai qui?" chiesi poi, tirando su col naso, non appena ritrovai la voce. Sembravo una bambina piccola, e lo feci sorridere.
"Ti ho sentita urlare, la camera mia e di George è qui a fianco, dovresti saperlo ormai"
"Ho urlato davvero così tanto?"
"abbastanza"
"Mi dispiace, non volevo svegliarti"
"sei peggio della nuova sveglia di mamma. Pensa che quando si mette a suonare inizia come il canto del gallo, finchè diventa una tromba che urla a squarciagola di tirarci su dal letto"
Mio malgrado, risi "E sono addirittura peggio di quella?"
"ti ci sei avvicinata parecchio. Ma nemmeno tu sei riuscita a svegliare George. Ci ho provato in tutti i modi, ma ci riesce solo mamma urlandogli nelle orecchie"
Un'altra risata. "scusami ancora"
"stai tranquilla... Per fortuna che Ginny dorme con Harry, le avresti fatto prendere un colpo se foste state ancora in camera insieme. Mi chiedo se davvero mamma e papà non si sono ancora accorti che ogni sera la "piccola" di casa sgattaiola fuori dalla sua stanza per raggiungere il suo amato"
"La fai sembrare una fuga da casa. Cambia solo stanza, in fondo!" Sorrisi, tirandomi indietro i capelli, finalmente tranquilla di nuovo.
"Già, e comunque, affari loro. Ti va di bere qualcosa?" Annuii e mi alzai dal letto.

Scendemmo le scale scalzi, per non far rumore. Non dicemmo una parola, in cucina tirai fuori del succo di zucca, e poi le feci segno di seguirmi fuori.
"Ma siamo scalzi!" protestò lei, fermandosi.
"E dai, che t'importa. C'è il prato" le sorrisi e alzando gli occhi al cielo mi seguì. Indossava una camicia da notte rosa, che le donava un aria da bambina. Un'aria che era in netto contrasto con tutto il suo corpo. Come diamine aveva fatto mio fratello Ron a farsi scappare una ragazza così, lo dovevo ancora capire. Per quella cretina di Lavanda Brown, poi. Mah.. Non che Hermione sembrasse dispiaciuta più di tanto, s'intenda. Probabilmente non erano fatti per stare insieme. Da quando era finita la guerra, tre settimane prima, le cose nel mondo magico erano tornate lentamente al loro posto. Harry e tutti coloro che avevano combattuto al suo fianco avevano vinto, e la giustizia aveva trionfato. Ron e Hermione erano stati insieme una settimana, arrivando poi alla conclusione che erano troppo amici perchè tra di loro potesse esserci qualcosa di più, mentre il salvatore del mondo magico e la mia sorellina si erano ritrovati, più innamorati che mai.
"Allora" chiesi, una volta seduti sull'erba, appoggiati ad un albero. "cosa hai sognato che ti ha fatto urlare come una sirena del lago di Hogwarts sul piede di guerra?"
Rise, prima di rispondere. Mi piaceva la sua risata, così come i suoi occhi, ma lei non sembrava notare quanto fosse speciale. Almeno per me... Poi però torno seria, e rabbrividì. "Ho sognato Voldemort. Ho sognato che tornava, che non era morto, che... che aveva ucciso tutti i miei amici... ho sognato che mi diceva che lui non muore mai" Tremò di nuovo, e d'istinto le portai un braccio intorno alle spalle, stringendola a me. Quante volte avevo sognato di farlo? Troppe forse, e mi sentivo in colpa in quel momento, perchè grazie a un suo momento di debolezza, potevo starle vicino...
"è abbastanza normale che tu sia scossa, voglio dire, hai diciassette anni e ti sei trovata a dover lottare contro un tizio squilibrato dagli occhi rossi, insieme a degli amici pazzi furiosi che sembravano cercarli i guai"
"Harry dice che non è lui che va in cerca di guai, di solito sono i guai che lo trovano facilmente"
"deve imparare a nascondersi allora. E pensare che ha pure quell'affare, il mantello dell'invisibilità. L'avessi avuto io, a Hogwarts, per Piton non ci sarebbe più stata vita. Avrei passato i miei sette anni scolastici a dargli filo da torcere, al sicuro, invisibile"

Risi un'altra volta. Era impensabile restare seri con uno come Fred Weasley. Forse per questo stavo così bene li, sull'erba accanto a lui. Perchè potevo essere me stessa ed ero a mio agio, perchè non calavano silenzi imbarazzanti e se calavano li distruggeva con una battuta. Gli gettai un'altra occhiata: era cresciuto, il gemello. O forse la guerra l'aveva rinforzato, fatto sta che la maglia bianca del pigiama metteva in risalto il suo fisico atletico e i pantaloncini azzurri lasciavano scoperte le gambe muscolose. Ma non era il fisico la parte migliore di lui: non era il classico sex simbol, ma se lo si guardava in faccia, con quelle lentiggini, quegli occhi curiosi, quelle labbra sempre contratte in un sorriso, non si poteva non rimanerne colpiti. Aveva una bellezza simpatica, una bellezza di quelle che piacevano a me: una bellezza particolare. Non era la prima volta che facevo questi pensieri su Fred. Certo, lui e George erano uguali, e quindi in teoria mi sarebbe dovuto piacere anche lui, però non era così. Fred aveva una dolcezza in più negli occhi, che a suo fratello gemello mancava. Avevo provato a farlo notare a Ginny, ma mi aveva risposto che erano identici, e forse la dolcezza che vedevo, la notavo solo io perchè lui l'aveva solo con me. Ma non ero riuscita a capire cosa volesse dire Ginevra di preciso.
"Come hai fatto a capire che ero proprio io e non George, quando hai aperto gli occhi?" mi chiese, all'improvviso.
"Perchè tu e lui differenziate in qualcosa negli occhi. Non so, forse è una mia impressione, ma tu li hai più dolci"
"eppure mi pare che fino a poco tempo fa continuavi a confonderci. Solo ultimamente l'hai notato, questo particolare?"
"si... precisamente da quando è finita la guerra. Boh, un giorno vi ho guardati vicini e semplicemente l'ho notato"
Cadde il silenzio, in cui entrambi finimmo il nostro succo di zucca. "sai, mi fa piacere che tu abbia notato un particolare diverso"
"perchè?" domandai, con un sorriso.
"Perchè almeno non ci confonderai più, e sei forse l'unica persona che ha imparato a distinguerci"
"vorrà dire che per me non avrete più segreti"

Sorrisi anch'io. "basta che non suggerisci a mamma chi è l uno e chi è l altro quando ci confonde"
"vi coprirò, promesso"
"Domani andiamo nel nostro negozio a Diagon Alley.. ti va di venire a dare un'occhiata? abbiamo aperto un ala nuova"
"ma certo! Tanto dovrei andare a Diagon, devo comprare alcuni libri"
"ma che strano!"
Mi tirò un piccolo schiaffo sulla spalla, e mi voltai a guardarla con un sopracciglio alzato. "Ehi, come ti permetti?!" esclamai. Lei rise. Rimasi incantato, poi iniziai a farle il solletico, e lei si girò di scatto, alzandosi e cominciando a scappare, sempre ridendo. Mi tirai su in un secondo, ringraziando il quidditch che mi aveva reso atletico, e cominciai a inseguirla. Eravamo scalzi, ma non ce ne curavamo, troppo divertiti da quel gioco. A un tratto la persi di vista. Si era infilata tra gli alberi.
"Herm? Herm, dove sei?"

Mi ero nascosta dietro un albero, rimanendo indietro rispetto a lui. Così potevo vedere da che parte andava, e seguendolo cercavo di non scoppiare a ridere.
"Herm?" chiamò di nuovo. Ma poi con uno scatto lo persi di vista, e fui costretta ad uscire dal mio nascondiglio. Non lo vedevo più, e ora toccava a me cercarlo. Continuai a camminare finchè non sentii la terra sotto i piedi farsi più umida. Allora mi fermai. Di fronte a me, si allargava un lago, in cui si specchiava la luna.
"Fred?Fred ci sei?" ma non sentii risposta. A un tratto però, delle mani si posarono sui miei occhi, delicate, mi impedirono di vedere ancora in giro.
"Chi sono?" domandò. Ma la sua voce l'avrei riconosciuta anche fra mille, per cui sorrisi.
"non lo so" risposi.
"d accordo ti do un indizio... allora, ho i capelli rossi"
"Mmh, sono confusa"
"lentiggini"
"e magari gli occhi dolci?"
Tolse le mani e mi fece voltare verso di lui. Si, occhi dolci. Occhi che poche volte avevo visto così seri. "Fred.." sussurrai. Il cuore cominciò a battermi all'impazzata, e nel silenzio della notte avevo quasi paura che lo sentisse.
"Herm... sai perchè solo tu puoi notare questo particolare di differenza negli occhi tra me e George?"
Scossi la testa, mentre lui alzava una mano e mi accarezzava il viso, portandomi con due dita i boccoli scomposti dal vento leggero dietro le orecchie. "Perchè solo tu lo puoi vedere... perchè solo con te esiste questa dolcezza"
Restai zitta, senza riuscire più neanche a respirare. "Pensi di riuscire a sopportare le avance di un altro Weasley?"
"Penso di potercela fare"
"anche se il Weasley in questione non è Ron?"
"Solo se il Weasley in questione è Fred"
Mi sorrise avvicinando lentamente il viso al mio. Non potevo crederci, non potevo credere a tutto quello che stava succedendo. Non riuscii a crederci finchè le sue labbra non sfiorarono le mie. Poi, l'emozione fu talmente forte che rese tutto incredibilmente vero. E pensare che era iniziato tutto con un brutto incubo. Un brutto incubo, culminato in un bellissimo sogno, con un bacio. Un bacio di una notte di mezza estate.



MY SPACE!
Primissima Fred/Hermione che scrivo, non ho mai nemmeno provato a buttarne giù una prima di adesso, quindi sono in ansia per il risultato!Fatemi sapere!
Questa shot è dedicata a Kucciolaflea, che mi ha suggerito il pairing! ^_^
Aspetto le recensioni, mi raccomando!
Bacioni, Miky.

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Capitolo 2
*** Mettersi in gioco - Harry/Pansy ***


Rieccomi ragazze, con la seconda one shot di questa raccolta, dedicata innanzitutto ad AuraD, che per prima me l ha chiesta, ma poi anche a Elly Malfoy che mi ha suggerito nell'ultima recensione proprio questa coppia. Per quanto riguarda l ordine nel quale farò le one shot, è come l ordine nel quale recensite: ad esempio, AuraD ha recensito per prima e quindi ho scritto per primo il pairing che mi ha suggerito. Poi scriverò la Bill/Fleur suggerita da Stellyna_P, poi la Ginny/Blaise suggerita da KucciolaFlea e così via ^_^
Ora vi lascio alla lettura, ci "vediamo" giù!





L'allenamento della squadra di quidditch di Grifondoro continuava, nonostante la pioggia che batteva insistente sui giocatori.
"Ron, parala, quella palla!" Harry James Potter, capitano della squadra, nonchè cercatore, volava a destra e sinistra cercando il boccino e controllando i suoi compagni di casa. Un tuono piuttosto forte scosse il campo, seguito da un lampo che illuminò per un istante anche la foresta nera. Un attimo dopo, cominciò a diluviare ancora più forte.
"Harry!" urlò Ron, cercando di farsi sentire al di sopra di quel putiferio "Harry diluvia! Rientriamo!"
Guardando il cielo, che minacciava di diventare ancora più cupo, il bambino sopravvissuto capì che il suo migliore amico aveva ragione. Non potevano restare ancora là fuori, o i loro sforzi per arrivare preparati alla finale contro Serpeverde sarebbero stati vani: non avrebbero potuto giocare, se erano a letto con la febbre.
"Ron ha ragione. Rientrate, io prendo il boccino e arrivo"
"Ti aiuto"
"No Ron, rientra. Arrivo subito"
E mentre i compagni di squadra atterravano sull'erba e correvano verso gli spogliatoi, lui prese a girare più velocemente, più attentamente. A un tratto, un bagliore dorato attirò la sua attenzione e si fiondò da quella parte. Ma il vento era più forte di lui, e aveva difficoltà a controllare la scopa, che virò dall'altra parte, verso la scuola, contro la sua volontà. Riuscì a fatica a tornare indietro, inseguendo quella pallina dorata, finchè un tuono e un lampo più forti non fecero tremare persino l'aria, rimbombandogli nelle orecchie. Allungò la mano verso la pallina, che cambiò di nuovo rotta, andando contro le mura della scuola. E allora Harry capì: il vento stava comandando anche il boccino. Accellerò, sperando di riuscire a mantenersi dritto, e finalmente le sue dita strinsero la pallina dorata. Soddisfatto, tentò di scendere a terra, ma Merlino evidentemente, aveva qualcos'altro in programma per lui: con una folata ancora più forte di quel vento gelido che l'aveva assiderato, andò a sbattere contro una delle finestre dell'edificio, rompendola e finendo lungo disteso, in mezzo ai vetri, in una stanza.

Pansy Parkinson stava ripassando tranquillamente i suoi appunti di Trasfigurazione quando qualcosa aveva fatto irruzione nella stanza rompendo il vetro della finestra e facendola urlare. Aveva abbassato la testa proteggendosi con le braccia, ma un vetro era comunque arrivato fino a lei, provocandole un piccolo graffio su una mano. Dopo qualche attimo di silenzio, alzò la testa, obbligandosi ad osservare la stanza.
"Potter?!" il suo sopracciglio scattò all'istante verso l'alto. "Cosa diamine hai combinato, Sfregiato?!" Ma il ragazzo, steso sul pavimento, non rispondeva, troppo occupato a cercare di rimettersi seduto. Anche da lontano Pansy notò che aveva la divisa di quidditch strappata, e che la scopa giaceva poco distante.
"Non dirmi che sei finito qui dentro durante l'allenamento... Potter, ma pensi di rispondermi o i vetri ti hanno tagliato la lingua?!"
"la tua funziona sempre invece, Parkinson!" sbottò lui, mettendosi finalmente in piedi e sussurrando con la bacchetta "Reparo". I vetri tornarono al loro posto, chiudendo fuori dalla stanza delle Necessità il rumore del temporale. Poi si diede un'occhiata addosso: aveva le braccia e le mani coperte di graffi, e la divisa era strappata sulle gambe. Toccò la faccia, e scoprì di avere tracce di sangue su una guancia.
"Non sei proprio capace Potter, a non ferirti eh" commentò Pansy, chiudendo i suoi appunti e alzandosi. Per la prima volta da quando era finito nella stanza, Harry puntò gli occhi verde speranza sulla ragazza. Aveva la divisa di Serpeverde, le braccia conserte e le sopracciglia alzate in un espressione superiore sotto la frangetta nera.
"Non sei proprio capace Parkinson, a farti gli affari tuoi eh"
"guarda che se finisci contro una finestra, rompendola e facendomi ferire una mano sono affari miei"
"e quello tu lo chiami -ferirsi una mano-?! ma fammi il piacere" esclamò Harry, osservando il graffietto quasi inesistente sulla piccola mano della Serpeverde.
"Io non sono d'acciaio come te, questo per me E' ferirsi una mano!"
"come siamo delicate!"
"come siamo antipatici! Semplicemente perchè non voglio fare l eroina come te e non nego che mi sono fatta male, non vuol dire che sono delicata!"
"Ah, io vorrei fare l'eroe?!"
"si Sfregiato, non è questa novità mi pare. Sono diciassette anni che fai l'eroe o almeno ci provi"
"Meglio provare a fare l'eroe, che essere un Carlino"
Pansy arrossì per la rabbia, sbattendo un piede per terra. "Cosa hai detto!?"
"che sei un carlino. Non è questa novità mi pare"
"Mi fai il verso Potter?" Gli puntò un dito contro avvicinandosi minacciosamente. "Te ne potresti pentire amaramente"
"Mi minacci, Parkinson?" ribattè, cominciando anche lui a camminare verso di lei. "Con dei genitori come i tuoi, è l unica cosa che sai fare, immagino"

Uno schiaffo andò a posarsi senza troppa delicatezza sul volto di Harry, che non reagì, sconcertato. "Parkinson sei impazzita?!"
La ragazza alzò anche l'altra mano, ma questa volta lui era pronto, e le bloccò il braccio a mezz'aria.
"Lasciami Potter!" Si dimenò, ma Harry riuscì ad afferrarle anche l'altro polso, e senza stringere troppo la avvicinò a se. Vedendo quegli occhi speranza così vicini ai suoi, anche Pansy smise di dimenarsi. Rimasero a fissarsi per un pò, poi sbuffando lei annullò la distanza posando le sue labbra su quelle del ragazzo. Quel ragazzo a cui tante volte si era ripromessa di non pensare. E invece, tornava sempre prepotente a popolare la sua testa, il suo cuore, i suoi sensi.
"Avevamo promesso di non farlo più..." commentò lui, a bassa voce, stringendola a se.
"..." non rispose, appoggiando la testa sulla spalla del Grifondoro. Dopo un pò riprese parola. "Perchè non riesco a starti distante?"
"perchè non vuoi starmi distante, Pansy"
"ma non possiamo"
Harry le passò due dita sotto il mento, facendole alzare gli occhi e incontrare i suoi. Poi, prendendole il viso tra le mani la baciò, con più passione di quanta ne aveva mai mostrata a qualcuno, con più amore di quanto un cuore solo potesse provare, cercando di farle capire perchè non riusciva a starle distante...

*Flashback*

La battaglia a Hogwarts infuriava, e Harry correva, correva più veloce che poteva, verso quella stanza in cui Voldemort si era spostato. Quella stanza in cui forse stava facendo del male ai suoi amici. 
Corse a perdifiato, finchè la porta della sala Grande non apparve ai suoi occhi. Ma prima di entrare, fu bloccato da una visione orripilante: Lucius Malfoy, vestito da mangiamorte, che combatteva contro una ragazza che gli sembrava di conoscere... Una ragazza che fino a poco tempo prima aveva pensato essere nemica. Pansy Parkinson. Malfoy senior era riuscito a costringerla contro un muro, senza bacchetta, che giaceva poco distante.
"Pansy, Pansy... e pensare che credevo fossi una ragazza apposto, ti avevo persino promessa in sposa a mio figlio. A quanto pare, mi sbagliavo... ma non preoccuparti, Lucius Malfoy sa rimediare ai suoi errori. Avada.."
E Harry reagì d'istinto. "AVADA KEDAVRA!" le parole gli uscirono da sole, l'incantesimo volò via dalla sua bacchetta scagliandosi contro la schiena di quell'uomo dai capelli biondi, che cadde senza vita in terra. Solo quando riuscì a respirare di nuovo, si rese conto di ciò che aveva appena fatto: aveva ucciso un uomo. Un uomo, un mangiamorte, un essere ignobile che aveva appena cercato di uccidere una sua compagna di scuola. Forse, benchè non fosse mai andato particolarmente d'accordo con la Parkinson, era quello il pensiero che l'aveva spinto a un simile gesto: veder morire una compagna di scuola, una ragazza di diciassette anni, una ragazza che vedeva da sette anni praticamente tutti i giorni.
"Potter" sussurrò lei "mi hai salvato la vita"
"l'ho ucciso" riuscì solo a dire, fissando quegli occhi neri. Ma un grido lo riportò alla realtà, e varcò la porta mischiandosi nella vera battaglia.

Qualche ora dopo, a guerra finita...

"Harry! Harry hai vinto! Harry, ce l'abbiamo fatta!" Urlava Hermione, saltandogli al collo, stringendolo, coinvolgendo nell'abbraccio tutti quelli che passavano di li.
"E per Harry... Hip Hip... Urrà!" si misero a urlare i gemelli, Fred e George, dandogli grandi pacche sulle spalle. Harry sorrise, ma aveva solo voglia di tranquillità in quel momento. Così, cercando di non farsi notare più di tanto, sgattaiolò fuori dalla stanza, fino alla stanza delle necessità. E fu li davanti che rincontrò Pansy: era in lacrime, abbracciata a Draco Malfoy. E vedendo l'ultimo nato dei Malfoy, anche lui passato dalla parte giusta prima della guerra, a Harry tornò in mente un altra persona dai capelli biondi.
"Potter" sussurrò la Parkinson, vedendolo. Draco lo guardò un attimo, non sapendo se doveva essere grato a colui che aveva ucciso la persona che l'aveva torturato tutta l'infanzia, oppure arrabbiato, perchè comunque fosse, Lucius Malfoy era suo padre. L'unica soluzione che trovò fu andarsene, lasciandoli soli.
"Parkinson" rispose Harry, avvicinandosi alla stanza delle Necessità. Camminò tre volte, pensando solo alla parola - tranquillità- e quando la porta apparte vi entrò, senza più degnare la ragazza di un solo sguardo. Ma lei, rapida, entrò dietro di lui. Si sentiva in debito. Lui si voltò a guardarla curioso.
"Grazie, Potter. Insomma, te lo dovevo. Mi hai salvato la vita"
"Di niente, Parkinson. Odio veder morire le persone..." il suo sguardo si fece triste, e Pansy capì. Spinta da non sapeva neanche lei cosa, gli si avvicinò. "Non è colpa tua, Potter" sussurrò "se non l avessi fatto, sarei morta io, e avresti i sensi di colpa lo stesso probabilmente. Hai ucciso un uomo che non meritava di vivere"
"Ma era comunque un uomo. Non come Voldemort... Lucius Malfoy da qualche parte era ancora un uomo con un anima"
"ma è qui che ti sbagli, Harry" alzò la voce, scuotendo la testa e posandogli una mano su una spalla. "sta qui il tuo errore. Lucius Malfoy non aveva più un anima, così come non ce l'ha nessun mangiamorte, quando si macchia di delitti come quelli di Malfoy. Aveva venduto la sua anima a Voldemort, non ne aveva più una. Era diventato come il Mago Oscuro, solo con meno furbizia e meno intelligenza che gli permettessero di essere davvero come lui"
Harry alzò gli occhi verdi su di lei, grato per ciò che gli stava dicendo. E si stupì di trovare gli occhi neri della ragazza pieni di lacrime. "piangi?" chiese, in modo un pò stupido.
"non posso farne a meno. Non posso credere che è finita e io sono ancora qui. Ed è grazie a te. Anche se mi costa un pò dirlo" Sorrise, e lo fece ridere. E poi, fece una cosa che lasciò Harry spiazzato nuovamente. La cosa più assurda che una serpeverde potesse fare con un grifondoro: lo baciò. Un bacio vero, sulle labbra. Un bacio che lasciò entrambi esterefatti.
Ma ne Pansy ne tantomeno Harry, riuscirono a pentirsi. E dopo essersi guardati, si sorrisero e ricominciarono, entrambi bisognosi di amore.

*Fine Flashback*

Girandosi tra le coperte del letto apparso per magia all'interno della stanza delle Necessità, Pansy abbracciò Harry all'altezza dello stomaco, mentre lui le accarezzava i capelli, perso nella tenerezza di quel momento.
"è sempre più bello" commentò la ragazza, famosa per la sua sfacciataggine, che ogni volta faceva sorridere il bambino sopravvissuto.
"Già" confermò. "come te" aggiunse poi, dimenticando la sua timidezza. Lei alzò il viso verso di lui.
"quindi non sembro davvero un Carlino?"
Ridendo, scosse la testa. "No. Ma mi piace troppo vederti arrabbiata, per non dirtelo"
"antipatico" e facendogli la linguaccia, scese a dargli un bacio. "Pansy?"
"si?"
"mi ricordi perchè ogni volta che siamo insieme diciamo che non dovremmo?"
"beh.. beh, perchè abbiamo caratteri troppo diversi, perchè abbiamo compagnie troppo diverse, perchè i nostri amici non ne sarebbero molto felici, perchè..."
"Ok, ok, ho capito"
"Harry?"
"si?"
"mi ricordi perchè ogni volta che siamo insieme diciamo gli stessi perchè che non convincono nessuno dei due?"
"beh.. beh, perchè abbiamo troppa paura per metterci in gioco davvero"
"cosa vuoi dire?"
"che ti amo"
Pansy si alzò di scatto, fissando i suoi occhi spalancati in quelli verdi sorridenti del ragazzo. "Come hai detto?"
"hai capito benissimo"
"Dici sul serio?"
"ti pare che te l avrei detto sennò?"
Dopo aver valutato la risposta, gli si gettò addosso, baciandolo nuovamente, stringendolo, cercando in lui tutto quell'amore che diceva di avere: e lo trovò. Solo dopo, quando abbracciati stavano per addormentarsi, riprese parola.
"Harry?"
"si?"
"anch'io ti amo"


MY SPACE!
*_* Ho sempre adorato questa coppia, come sa chi ha letto la mia prima storia, "tra orgoglio e pregiudizio". E scrivere una one shot su di loro è stato splendido!
Spero che sia splendido anche, e soprattutto, per voi leggerla, fatemi sapere! Rispondo alle recensioni!

AuraD: Ciao tesoro! Hai visto, accontentata! Allora che ne pensi, è venuta bene? Mi fa piacere che anche la prima storia ti sia piaciuta! ^_^ Bacioni

Stellyna_P: Ma ciao! Certo che si può avere una Bill/Fleur, anzi la prossima one shot sarà proprio su di loro! Sono contenta che ti sia piaciuta la Fred/Hermione, mi auguro sia lo stesso anche per questa shot!Bacioni

KucciolaFlea: Ciao tesò! *_* mi fa piacerissimo che la shot ti sia piaciuta e che non ti abbia delusa! la Ginny/Blaise arriverà presto... con un altra dedica ^_^ Bacionissimi

DilettaWCG: Ciao!Mi fa piacere che la shot scorsa ti sia piaciuta! Mamma mia quanti pairing che hai scritto... non so proprio quale scegliere!La Ginny/Blaise arriverà dopo la Bill/Fleur, quindi... tra tutti quelli che hai scritto io farei una Ginny/Harry... Dimmi tu con la prossima recensione! ^_^ Mi auguro che anche questa shot ti sia piaciuta!Baci

aqa: Ciao tesò! *me commossa* sono felice che la shot ti sia piaciuta! Come ben sai anch'io prediligo le Draco/Hermione ma voglio provare a scrivere anche pairing diversi, e sono felice che almeno fino ad adesso questo "esperimento" sia piaciuto!Tesoro non mi hai scritto su che pairing vorresti venisse fatta la one shot! ^_^ Aspetto di sapere se ti è piaciuta questa Harry/Pansy, mi raccomando!Bacissimi

Topino88: Ciao! Mi fa piacere che la shot ti sia piaciuta!Insomma, sapere che per una fan di questo pairing la storia è bella è gratificante, vuol dire che non ha deluso!^_^ Per quanto riguarda i pairing che hai detto certo, li scrivo volentieri, solo che dovresti dirmene uno preciso che vuoi sia fatto per primo... Forse è un pò meno richiesta la Lucius/Herm quindi se vuoi inizio da quella coppia!Dimmi tu ^_^ Baciottoli

Lyan: Ciao! Mi fa piacere che ti sia piaciuta la storia! Se vuoi dirmi un pairing che ti interessa provvedo a scriverlo!Baciotti

pikappa93: Ciau! Sono felice che la shot abbia riscosso questo entusiasmo ^_^ Senza saperlo, ho scritto proprio il pairing che ti piace da impazzire ^_^ Se vuoi citare un altro ragazzo e un altra ragazza che ti piacciono insieme, scriverò la loro storia volentieri!Baciottolini

Hachiko_Black: Eh si tesò, lo so con chi vuoi che stia Hermione ^_^ Ma mi fa piacere che la shot ti sia comunque piaciuta, e che abbia raffigurato proprio il tuo Fred!Fammi sapere se è lo stesso per questa, e se vuoi che scriva un pairing che non è già stato citato!Bacini

lyrapotter: Ciao!Sono strafelice che la storia ti sia piaciuta anche se sei per le Ron/Hermione, e spero davvero di riuscire a farti piacere tutti i pairing! La Remus/Tonks (che anche se non è originale io trovo dolcissima come coppia ^_^) arriverà, promesso! Kissotti

Elly Malfoy: Ciao!Mi fa piacere che l'idea che mi ha fulminato il cervellino ti sia piaciuta, e che il mio modo di scrivere continui a colpirti! è la cosa più bella per chi scrive storie! La Harry/Pansy che hai citato è già arrivata, eccola qui ^_^ e presto arriverà anche una shot sulla storia tra Lucius e Narcissa. Grazie mille per la fiducia, spero di non deluderti!Bacionissimi

Ed ecco qui, ho finito!Ringrazio anche le persone che hanno inserito la raccolta tra i preferiti, chi ha inserito me tra gli autori preferiti,e chi legge ma non commenta, invito anche voi a recensire, così potrete indicarmi il pairing che preferite!^_^
Un bacione, Miky.

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Capitolo 3
*** Victoire - Bill/Fleur ***


Rieccomi ragazze, con la Bill/Fleur promessa! Questa shot è dedicata a Stellyna_P, che spero di non deludere ^_^
Che altro dire... ci "vediamo" giù!



La guerra era finita da più di quattro anni, ormai, e la vita per il mondo magico aveva ripreso il suo corso naturale. Harry James Potter e Ginevra Molly Weasley erano convolati a nozze, così come gli amici Ronald Bilius Weasley e Hermione Jane Granger. George Weasley aveva continuato la sua attività a Diagon Alley senza il gemello Fred, e il dolore per la perdita si era attenuato nel suo cuore così come in quello dei suoi familiari. Molly e Arthur Weasley continuavano sereni la loro vita, Arthur al ministero e Molly a badare al primo nipotino con la figlia e a George e Percy, che erano ancora a casa. Teddy Lupin cresceva tra casa di Harry e Ginny e quella dei suoi nonni e più il tempo passava più la somiglianza con suo padre si faceva netta. Anche per Bill e Fleur la vita era di nuovo tranquilla, a Villa Conchiglia, nel loro nido d'amore in riva al mare... Ma la loro tranquillità sarebbe durata ancora poco.

"Amore dove hai messo i miei jeans?!"
"Al loro posto, amore!"
"e qual'è il loro posto, tesoro mio?"
Fleur fece la sua comparsa davanti alla porta della camera matrimoniale, dove il marito in mutande sedeva sconfortato sul letto.
"è mai possibile che non hai ancora imparato dove i jeans vanno apposi, tesoro?"
"appesi, amore mio. Comunque, perchè non li lasci semplicemente sulla sedia, in modo che io li possa trovare subito?"
"lo sai che amo l'ordine"
"mi chiedo come fai ad amare anche uno come me, allora" Le sorrise, facendole scuotere la testa. La Veela ondeggiò verso di lui e gli diede un morbido bacio sulle labbra. "Ti amo talmente tonto da riuscire a pordonarti anche il disordine"
"tanto e perdonarti, piccola" ma la baciò anche lui. "ti amo anch'io, lo sai? sempre di più ogni giorno che passa"
Lei rise cristallina, e poi uscì dalla stanza. "Su amore, sbrigati. Soranno tutti qui tra poco"
"saranno tutti qui tra poco"
"Ah, giusto!" E si chiuse la porta alle spalle. Bill si lasciò cadere sul letto. Tant'è, la sua bella mogliettina non gli aveva fatto vedere dove avesse infilato i jeans.

Fleur finì di apparecchiare la tavola e si guardò intorno soddisfatta. Era tutto perfetto. Ci teneva a curare ogni cosa nei più piccoli dettagli, anche se si trattava semplicemente di un pranzo con i parenti di Bill. Aveva appena finito di mettere il vino nel ghiaccio, quando suonarono alla porta, e con un sorriso andò ad aprire.
"Oh, Molly cara, che piasciore vederti!"
"Ciao, Fleur, piacere mio" rispose sinceramente la donna, baciandole affettuosamente le guance.
"Entrate tutti!"
"la tua parlata è notevolmente migliorata, Fleur!" notò Ginny.
"merito di Bill, mi corrogge sempre ogni parola! E Arrì?"
"Harry tesoro" Bill fece la sua entrata, con un paio di pantaloni eleganti indosso.
"Ehi, potevi dirlo che dovevamo vestirci eleganti!" rise George, indicando il fratello maggiore. "non mi sarei presentato in jeans"
"mi sarei volentieri presentato io in jeans, se li avessi trovati" rispose, dandogli una pacca sulla spalla.
"Harry si è fermato un attimo alla tomba di Dobby" rispose Ginny, il cui sguardo si fece un pò triste. "insieme a Hermione e Ron"
"Oh, capisco" annuì la ragazza.
"Beh, forza! posso darti una mano Fleur cara?" chiese Molly, rompendo quel triste silenzio che si era creato.
"Oh no, è tutto pronto!Ecco gli altri tre!" esclamò poi.
Harry, Ron e Hermione entrarono dalla porta, salutando. "Scusateci"
"salutavamo un amico" spiegò Harry.
"è più che ciusto, Arrì"
"giusto, e Harry, amore" la corresse Bill.

"E così quel babbucchione del ministero è finito dritto dritto ad Azkaban.." Risero tutti quanti al racconto di Ron, buttando giù un altro bicchiere di vino. Solo Fleur non rideva.
"ti senti male, Fle?" domandò Ginny, seduta accanto a lei.
"mi è venuto nousea" commentò lei.
"vuoi andare in bagno?"
"oh si, mi faresti un fovore... mi gira un pò la testa"
"andiamo... Scusateci un attimo, andiamo un secondo ai servizi"
"tutto bene amore?" chiese Bill.
"ha un pò di nausea" rispose Gin per lei "stai tranquillo"
Le due ragazze si allontanarono verso i bagni, e Fleur poggiò le mani sulla porta per non finire lunga distesa in terra.
"Ehi, che succede?!"
"vedo tutto doppio.. ogni tanto mi succiode, ora mi passa"
"è da tanto che ti succede?"
"due sottimane più o meno... perchè?"
"no, così..." sorrise Ginny, mentre un presentimento le si affacciava alla mente. Restò con Fleur finchè non si sentì meglio, poi andò a chiamare Hermione.
"Che succede?"
"giramenti di testa, nausea... non ti dice niente?"
La riccia ci pensò un secondo prima di alzare la testa di scatto e sorridere "Fleur è incinta?!"

"Cinny, Harmione, posso sapore cosa state facendo?"
"Ginny e Hermione" la corresse la Granger mentre borbottava incantesimi sulla pancia di Fleur, sdraiata su un letto.
"e comunque, Fleur, non hai pensato che potresti essere incinta?"
"io? incinta?"
"beh si insomma, aspettare un bambino"
"Oh, no io... cioè, io e Bill non abbiamo pensato... non abbiamo ancora programmato"
"ma non sono cose che si programmano!" esclamò la cognata. "succede e stop"
"ma io non so se sono capace di crosciere un bambino!"
"o una bambina" la corresse Hermione, alzando il viso soddisfatta. "Eh si tesoro caro, ho proprio l'impressione che tu sia incinta. Questo incantesimo ha solo l'1% di possibilità di sbagliare. Aspetti un bambino"
La biondina si mise seduta e le guardò entrambe con gli occhi spalancati, prima di svenire.

"oh mio Dio, oh mio Dio! Si può sapere che diamine è successo?!" urlò Bill con voce isterica mentre prendeva in braccio Fleur.
"non ti allarmare, Fratellino, è solo che tu e Fleur..."
"aspetta Gin..." la bloccò Hermione "non vorrai mica far svenire anche lui. Smaterializziamoci all'ospedale prima"
"Perchè dovrei svenire?!" urlò lui, sempre più allarmato.
"te lo diremo a destinazione. Forza" la ex grifondoro prese per un braccio il marito e si smaterializzò via.


"Allora dottore... come sta?" Bill fermò il dottore non appena questi mise piede in corridoio. Ma quello che sicuramente il rosso non si aspettava, era il comportamento del medico, che gli tese la mano con un gran sorriso "Congratulazioni"
"Eh?! per cosa?"
"ma come, non l'aveva capito?"
Ginny e Hermione si scambiarono un occhiata e  un sorriso.
"Sua moglie è incinta!"
"i... incinta?"
"si, incinta"
"Oh santo cielo!" Molly scattò sulla sedia prendendo le mani del marito. "hai sentito?! HAI SENTITO?! diventeremo nonni!!!"
"si, di una splendida bambina!"
"di una... bambina..." Sul volto di Bill si dipinse un sorriso ebete, prima che anche lui cadesse in terra privo di sensi.
"Cuor di leone questo tizio... non si direbbe proprio che è mio fratello, vero tesoro?" chiese Ron alla moglie, beccandosi un'occhiataccia sarcastica con un sopracciglio alzato. "voglio proprio vedere cosa farai TU, Cuor di leone, quando IO ti dirò di essere incinta" commentò Hermione, sorridendo all'improvviso pallore sul volto del marito.

"Fleur? amore?"
"Bill" Il ragazzo si sedette sul lettino su cui lei era stata coricata. "come stoi?"
"come stai, amore"
"Oh già"
"sto una favola... allora... insomma, noi... tu.. cioè.."
"si, sono incinta" rispose lei, sorridendo. "il dottore ha dotto che sta bene"
"ha detto, tesoro"
"Oh, già" fu il turno di Bill di sorridere. "è una notizia meravigliosa. Insomma, nella pancia hai il frutto del nostro amore"
"Sei felice?"
"da morire.. e tu?"
"anch'io amore, tontissimo"
"tantissimo, amore"
"Oh, già. Hai sempre qualcosa da correggermi" rise, con la sua risata che lui amava tanto "il dottore ha detto che è tutto opposto"
"Apposto, tesoro"
"Oh, già"
"Non posso crederci... noi.. noi aspettiamo un figlio"
"una figlia, tesoro" corresse Fleur, contenta di poterlo riprendere in qualcosa e rise di nuovo. Bill la prese in braccio facendola girare, ridendo con lei. "Hai ragione amore, hai ragione. Ti amo da impazzire"
"anche io"
"come la chiamiamo?"
"Visto che grazie a lei ho avuto una piccola vittoria..."
Bill la guardò dubbioso, e lei fu felice di spiegargli "Beh, ti ho corretto io per una volto"
"una volta"
"Ecco, appunto. Visto che ho avuto una piccola vittoria... la chiameremo Victoire"

MY SPACE!
Ri-eccomi! Allora, cosa ve ne è parso? in questa shot ho un pò sconfinato nella comicità, sperando di esserci riuscita come si deve... Era anche per cambiare un pò il modo di scrittura, non posso mica rischiare sempre di farvi venire il diabete ^_* diciamo che ho tentato di mixare la dolcezza a un pizzico di ilarità, fatemi sapere il risultato!
GRAZIE MILLE per le recensioni! Non ho tempo di rispondervi uno a uno, come sempre in questo periodo T_T, e poi anche perchè ho la prossima shot da pubblicare che ho già scritto ^_^
Grazie di nuovo a tutti quelli che recensiscono, a chi legge ma non recensisce e a chi a inserito la raccolta e/o me, tra i preferiti!
Un bacione, Miky.

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Capitolo 4
*** Crescere - Ginny/Blaise ***


Ed eccomi di nuovo qui, a distanza di cinque minuti, con la Ginny/Blaise dedicata a KucciolaFlea! Anche a te, spero di non deluderti, fammi sapere!!!^_^
E su questa shot, devo dire qualcosina di più. Questa mattina un ideuzza ha folgorato il mio cervellino e ho deciso di metterla in pratica... Volevo una one shot un pò diversa, che non uguagliasse le altre che ho già scritto... E ho pensato di riprendere la mia prima storia "tra orgoglio e pregiudizio", finita mesi fa. Sono andata a ripescarla e partendo da li è nata questa shot, che per chi l'avesse seguita più o meno si potrebbe collocare tra il penultimo e l'ultimo capitolo di "tra orgoglio e pregiudizio".
Chi invece non ha letto la prima storia non importa, credo sia possibile capirla anche senza aver letto la long-fic, almeno lo spero ^_^
Non vi trattengo di più, ci "vediamo" giù!



"Ehi Blaise, dove scappi?" mi voltai verso Hermione, che mi guardava curiosa ferma sulla porta della Sala Grande, mano nella mano con Draco. Le sorrisi.
"Arrivo subito, Herm, vado un attimo in Guferia. Aspettatemi fuori"
"D'accordo"
Feci gli scalini quattro a quattro finchè non poggiai i piedi sul pavimento coperto di piume. Come previsto, dopo pochi minuti un gufo atterrò sul parapetto, e mi porse la zampina a cui era legata una lettera. La slegai e gli diedi un biscotto da mangiare, poi mi sedetti sulle scale aprendo il foglio.

Ciao Blaise,
se stai leggendo questa lettera, vuol dire che sei in guferia e che sei da solo, e ti ringrazio per aver accettato questa richiesta. Lo so che è un pò strano, non ci siamo mai parlati e ora improvvisamente ti mando anche fogli e fogli di pergamene, ma ho un assoluto bisogno di ringraziarti, per tutto quanto, e anche di provare a farti vedere le cose dal mio punto di vista... "perchè? cosa me ne frega?" ti chiederai tu, giustamente.
Beh, tu mi hai convinta a dire la verità, ad aprire il mio cuore, a smettere di mentire. Non mi hai mai condannata, e te ne sono grata. Non mi hai mai fatta sentire orribile, nonostante lo fossi. E io ti ho persino accusato di non essere in grado di arrivare a capire PERCHE' mi ero comportata in quel modo...
Mi hai dimostrato di essere in grado di capire cos'è l'amore, e mi hai zittita. Ero ammirata per la tua sensibilità, non credevo davvero che potevi capirmi, e invece ci hai provato.
E allora, per tutto questo, prima di mettere definitivamente una pietra sopra a questa storia, mi sento di dover fare questa cosa, di dover essere completamente sincera con te, e di doverti far vedere le cose dal mio punto di vista.
Forse te lo devo, forse semplicemente fa star bene me e a te non importa... comunque sia, sento di doverlo fare per poter riniziare poi tutto da capo, come promesso. Ti ho annunciato le mie intenzioni, ora se vuoi puoi anche buttare dell acido su questa lettera e lasciarla a marcire in guferia...

Risi. Davvero pensava che avrei buttato dell acido su quei fogli? Ginevra Weasley era la ragazzina più insicura che io avessi mai conosciuto in tutta la mia vita. Ovviamente, non bruciai la lettera. Ero lusingato che avesse bisogno di aprirsi con me per poter ricominciare. Dall'altro canto, poi, ero incuriosito. Vedere una brutta storia dal suo punto di vista, dal punto di vista della "cattiva", non era una cosa che capitava tutti i giorni... Mi piaceva poter dare una mano alle persone, e mi piaceva avere la capacità di intuire cosa stessero provando... ma quando erano le persone stesse ad aprirsi con me, era tutto molto più facile. E in fondo, meglio tardi che mai. Girai il foglio e ripresi la lettura.

E' facile a volte fare errori che cambiano completamente la nostra esistenza, e ci portano a litigare con tutte le persone a noi più care. E' facile cedere alla rabbia, quando la gelosia ti attanaglia lo stomaco come una morsa. E' facile anche non riuscire a ragionare, a causa del troppo dolore. E' quello che è successo a me: la gelosia nel vedere Harry sempre più distante ha finito per avere la meglio sul mio buonsenso. E allora, è iniziato tutto quanto...

Ricordavo bene come tutto era iniziato. La lotta tra Harry e Draco nel campo da quidditch, la punizione promessa da Piton e la McGranitt, l'ufficio di Silente... e la sua decisione. La sua decisione di obbligarci a stare tutti insieme, Serpeverde e Grifondoro, per cercare di mettere fine a quell'eterno odio che da troppo tempo insanguinava i cuori ad Hogwarts. E così, la nascita di Grifonverde, la quinta casata.

L'idea di Silente di creare una quinta casata non mi è piaciuta fin da subito. Insomma, toglieva a Grifondoro i miei più cari amici e mio fratello. E lui, Harry. Il ragazzo che amavo da quando ero solo una bambina, il ragazzo che popolava i miei sogni di notte, il ragazzo per cui avevo versato tante lacrime. Colui che con il suo coraggio mi aveva salvato la vita più di una volta e colui a cui tutto il mondo magico doveva l'esistenza. Il ragazzo che era diventato la mia ossessione. A quella notizia, si aggiunse successivamente quella delle coppie: ogni studente di Grifondoro doveva essere accoppiato a uno studente o una studentessa di Serpeverde, e avrebbero dovuto svolgere i compiti insieme, studiare insieme, persino stare in stanza insieme, anche se questo lo scoprimmo dopo. Fino all'ultimo ho creduto che Harry sarebbe finito in stanza con Draco. I nemici per eccellenza, in sostanza erano loro a dover imparare a conoscersi... ma mi sbagliavo. Il giorno che arrivò la lettera a Hermione, contenente i nomi che avrebbero formato le varie coppie, la aprii per prima. E questo fu il mio primo grande segreto. Lessi per prima i nomi, e per prima seppi che Harry sarebbe finito con Pansy, e che io sarei rimasta a Grifondoro. Quando poi risigillai la busta e la portai a Hermione, lei pensò che facessi finta di essere triste per non farle vedere che in realtà ero felice di rimanere a Grifondoro... quanto si sbagliava. Sarei volentieri venuta anch'io a Grifonverde. Se non altro, per non allontanarmi da Harry. Ma era andata così, e cominciai ad entrare in crisi... La prima notte, fu da incubo. Dormii poco, immaginando tutto quello che sarebbe potuto succedere in quella torre.

Sorrisi, ripensando a cosa era davvero successo quella notte. La litigata tra Harry e Pansy innanzitutto, che ci aveva tirati giù dal letto alle tre e mezza del mattino, e poi alle sette e mezza la lotta tra Millicent e Ronald, che l'aveva trasfigurata in un topo. Era stata la prima volta che tutti, Grifondoro e Serpeverde, aveva riso insieme di qualcosa.

Il giorno dopo, li incontrai. Eravamo seduti fuori, io, Hermione, Harry e Ron. Mi raccontarono le loro avventure, Ron era stato morso da Millicent Bullstrode, trasformata in topo. Mi feci anche una sana risata, parlai un pò con Harry... ma proprio parlando con lui, dalla cordialità che aveva nei miei confronti, capii che mi vedeva come un'amica. Nulla di più. E poi, come un segno del destino, mentre parlavo con lui arrivò Pansy Parkinson e lo chiamò. Doveva parlargli e se lo portò via. E mi sembrò una cosa ben più grande che non un semplice spostamento nel parco... Fu come l'intuizione che me l'avrebbe portato via. La stessa intuizione, del resto, che ebbe Ron quando seppe che anche Hermione doveva venire da te e da Draco.

E' vero. Chiamammo Hermione e Harry, nel parco, perchè dovevamo parlargli della festa di Theo, che intendavamo organizzare la sera dopo il nostro arrivo a Grifonverde. Ci serviva il loro appoggio, in quanto compagni di casa. E ricordavo anche che proprio grazie a quella festa, Hermione e Pansy divennero amiche.

Cominciai a cambiare da quel giorno... mi sentivo isolata, mi sentivo abbandonata. Anche se ovviamente non era colpa loro. Un giorno scontrai Harry in un corridoio, mi disse semplicemente che gli mancava Grifondoro e io mi arrampicai su uno specchio che mi ero creata da sola... Pensai che volesse dirmi che gli mancavo io. Non era così, ovviamente, e se ci penso adesso mi viene da sorridere per quella Ginny. Incontrai Hermione subito dopo aver scontrato Harry, e le raccontai ciò che pensavo di aver capito... Ma lei era con Pansy, che mi fece prontamente notare che "ci credevo solo io". Mi ferì, perchè in fondo sapevo che aveva ragione... Hermione mi raccontò che aveva imparato a conoscervi, che non eravate cattivi, e questa sua affermazione fu come un tradimento: era la mia migliore amica, e andava d'accordo con tutti coloro che io odiavo, in special modo con Pansy che, a parer mio, mi stava portando via il ragazzo.

Pansy e Harry... era sembrato strano anche a me inizialmente, ma Ginevra aveva visto giusto: tra i due, stava nascendo qualcosa, piano piano, passo dopo passo. Tante litigate, tanti insulti, per cosa? per poi rendersi conto di essersi innamorati alla follia..

Passarono i giorni, e furono orribili, Blaise. Come ti ho già detto mi sentivo sola, l'unica amica che mi era rimasta era Ashley, una ragazzina del mio stesso anno, anche lei grifondoro. I dubbi che avevo avuto su Pansy e Harry si andavano rinforzando, e ne parlai anche con Hermione, che però non mi fu d'aiuto. Ora, con il senno di poi, mi chiedo "Ginny, cosa poteva fare lei?" è vero, non poteva fare nulla, non era sicuramente nella testa di Harry, ne tantomeno in quella di Pansy. Però li per li mi arrabbiai perchè era la mia migliore amica, eppure non mi stava dando una mano.
Ma andiamo avanti. Un pomeriggio passeggiavo con Ashley per il parco, quando sentii la voce di Harry. Pensai di salutarlo e mi allontanai da Ash per raggiungerlo... fu un errore: nascosta dietro un albero, vidi che era con Pansy, li vidi rincorrersi, farsi il solletico e infine, baciarsi.
E questo fu forse il vero inizio di tutto, perchè da quel momento, persi il controllo della mia mente.

Era incredibile viaggiare nei suoi ricordi. Mi sembrava di rivivere tutto di nuovo, solo dalla parte opposta a quella in cui avevo vissuto la vicenda io. Capivo bene il suo stato d'animo, sapevo cosa significava soffrire per amore.. e dalle sue parole mi sembrava quasi di poter sentire la gelosia che le attanagliava lo stomaco.

E poi, arrivò Ron. Ha sempre avuto una cotta stratosferica per Hermione, tanto da arrivare a considerarla amore... Aveva fatto numerosi sbagli in passato, e così non aveva più il coraggio di farsi avanti con lei. Ma un pomeriggio, mentre erano con i serpeverde fuori nel parco a ridere e scherzare, decise di tentare. Le parlò, e lei, che nel frattempo si era innamorata di Draco, lo rifiutò. Ronald è un tipo focoso, si infervorò, urlò e Malfoy fece una cosa che non avrebbe dovuto fare: si intromise... prese le difese di Hermione, facendo capire a Ronald come stavano le cose. Mio fratello era a pezzi, e subito dopo incontrò me. Si confidò, lo consolai... ma non ero in grado di offrirgli aiuto, perchè non ero in grado di controllarmi nemmeno io. E così, in un attimo, trovai un aiutante per il mio piano... Mi piacerebbe poter dire che volevo aiutare Ron a vendicarsi di Hermione, ma in realtà la vendetta era solo mia.. volevo far soffire Harry come stavo soffrendo io, e aggiunsi Hermione nel piano perchè mi aveva delusa... lo so, sono perfida e non merito di stare a Grifondoro... e scrivere tutte queste verità mi rende ancora più consapevole dell'atrocità di ciò che ho fatto.

Quel giorno sembrava andare tutto bene... Hermione e Draco da una settimana si erano avvicinati parecchio, e Pansy e Harry stavano praticamente insieme. E poi, quel pomeriggio, Ronald chiese a Hermione di poterle parlare, e le confessò il suo amore. Hermione mi aveva raccontato la loro storia.. si erano corsi dietro a vicenda per molto tempo, talmente tanto da aver dimenticato il vero significato della parola amore. Forse non erano mai stati davvero innamorati, e con il passare degli anni lei aveva finito per capirlo. Lui no, e reagì male al suo rifiuto. Talmente male da tirare un pugno contro un albero e urlarle contro.. talmente male da provocare la reazione di Draco, che corse li come una furia, atterrando Weasley e minacciandolo con la bacchetta puntata alla gola. Eravamo riusciti a portarlo via ma tutti avevamo capito quanto Hermione fosse diventata importante per lui... e purtroppo lo capì anche Ron.

Ti ho parlato del mio piano, non ti ho detto come l'ho messo in atto.. Portammo un calderone nel bagno di Mirtilla Malcontenta, io, Ron e Ashley. Lei mi dimostrò una grande prova di amicizia restandomi accanto, ma anche perchè era innamorata di Ronald, anche se io, talmente presa da me stessa, subito non me ne resi conto. Preparammo l'attraction, come sai... una pozione preparata come il filtro d'amore, solo con un ingrediente in più... che rendeva le due persone che l'avessero bevuta attratte profondamente una dall'altro, talmente tanto che avrebbero dovuto soddisfare questa attrazione nel più breve tempo possibile. Il suo effetto sarebbe poi svanito una volta consumata la passione. Volevamo farla bere a Draco e Pansy, in modo che tradissero i loro innamorati.. in questo modo Harry sarebbe tornato da me, e Hermione sarebbe tornata da Ron. Quello che non capivamo, troppo stupidi per ragionare, era che non si può giocare con i sentimenti delle persone e sperare di non uscirne feriti... E infatti, finimmo per soffrire.

Brutto ricordo, quel giorno. Orribile. Iniziato meravigliosamente, tutti felici e innamorati, tutti finalmente sinceri. Hermione e Draco, la notte prima, fecero l'amore per la prima volta, e si confessarono di amarsi. Un passo che Harry e Pansy, invece, avevano già fatto. Ma poi, alla mattina, a colazione, tutto cambiò.

Mettemmo la pozione nel succo di zucca, nei bicchieri di Pansy e di Draco, e tutto andò secondo i piani: i due non si chiesero come mai il succo fosse già stato versato, nessuno se lo chiese, forse solo Silente arrivò alla verità. E dopo, naturalmente, tu. Ma per quella mattina, tutto andò esattamente come l'avevo immaginato. Draco e Pansy buttarono giù tutto il succo e cominciarono a sentirsi attratti uno dall'altro. Esattamente quello che volevo io! Ma dovevo capirlo che non sarebbe durata, avrei dovuto capirlo già dalla mattina, quando litigai con Ashley. Mi era rimasta a fianco per farmi ragionare, ma non c'era riuscita.. e proprio durante la nostra discussione, arrivasti tu, Blaise, ed ebbi paura, una paura atroce che avessi capito. Ma così non era stato. A pranzo, quel giorno, Pansy e Draco sparirono, e Ron, appostato fuori dal bagno di Mirtilla Malcontenta, mi informò che erano tutti e due li dentro. Così andai a parlare con Hermione e la fermai poco prima che venisse via con te. La portai con una scusa nel bagno di Mirtilla, e la misi davanti alla verità: Draco Malfoy e Pansy Parkinson avvinghiati sul pavimento del bagno di Mirtilla.

Scoprii quello che era successo fuori dal bagno di Mirtilla, dove incontrai Draco e Pansy. Anche Harry capì la verità, tirò uno schiaffo a Pansy e sputò addosso a Draco, poi corse via. E io chiesi spiegazioni a Draco, che però non seppe darmene, e andò a cercare Hermione.

Consolai Hermione, mentre Ron consolava Harry... e poi ci incrociammo tutti e quattro. Non so dirti come ho fatto a guardarli negli occhi, a dire che mi dispiaceva, a insultare i due serpeverde. Ma lo feci. E il risultato, fu che Hermione e Harry decisero di tornare a Grifondoro. Andarono a parlare con Silente, che acconsentì che tutto tornasse normale. Ci fu anche uno scontro fuori dallo studio, tra noi e Draco e anche li per un istante ebbi paura che Harry e Hermione avrebbero finito per credergli. Non fu così, e tutti tornammo nelle nostre torri.

Già.. E fu li che io litigai con Draco. Quando scoprimmo di dover tornare a Serpeverde. Era arrabbiato, confuso. Sapeva di non avere colpe, così come lo sapeva Pansy. E finì per urlare contro anche a me... Anche se ovviamente non mi arrabbiai più di tanto, sapevo che non pensava davvero ciò che stava dicendo, lo lasciai cuocere nel suo brodo, per fargli capire che nella vita bisogna imparare a mettere da parte il proprio orgoglio.

E ora tu dirai che ero felice. Avevo ottenuto tutto ciò che volevo.. ti sbagli. Mi aspettavo di fare i salti di gioia, e non fu così. Perchè Ron cominciò ad avere dubbi, e anche nella mia testa finirono per installarsi. Avevo fatto la cosa giusta? Vedevo Harry e Hermione stare troppo male, ma cosa potevo fare ormai? la mia sete di vendetta era evaporata, avrei voluto cancellare tutto... ma non potevo farlo, e se avessi detto la verità, avrei davvero perso per sempre l'amicizia di entrambi..
E poi, sei arrivato tu. Avevi scoperto tutto, ma non hai aggredita, ne tantomeno condannata, come ti ho scritto all'inizio. E questo mi permise di aprirmi con te. Davanti ai tuoi occhi blu, così maturi e tranquilli, mi era facile parlare. Confessai tutto e tu riuscisti a convincermi ad andare a parlare con Hermione. Non so se l'avrei fatto senza di te, lo sai? ora magari ti sembrerà una frase fatta però è la verità. Mi hai aiutata tantissimo Blaise, anche se abbiamo parlato solo pochi minuti. Sei riuscito a leggermi dentro.
Non trovai Hermione subito, fu l'ultima a sapere cosa era successo. Ci incontrammo in un corridoio: io, Ashley e Ron, Harry e Hermione e tu, Pansy e Draco. Parlammo, se così si può dire, in un aula vicina alla sala Grande e volarono anche degli schiaffi. Ma alla fine, con l'intervento di Silente, si risolse tutto e tutti seppero la verità. Ovviamente nessuno mi parlò più, apparte Ron, Ashley e te.
Quando uscimmo da quell'aula, chiesi di poter parlarti. Avrei potuto venir espulsa, ma me la cavai con una sospensione di due settimane. E prima di partire, dovevo dirti ciò che pensavo. Oggi, a distanza di una settimana, nella tranquillità di camera mia, a casa, ti confermo ciò che ho detto sette giorni fa: ti ho giudicato male tutti questi anni, Blaise, e spero di poter recuperare.  Voglio ricominciare con tutti, e con te per primo. Per questo ti parlo ancora una volta di questa storia, una settimana prima di tornare a Hogwarts: perchè voglio mettere davvero una pietra sopra, dimenticare, andare avanti. Voglio poter tornare e non sentirmi più chiedere nulla di tutto questo. Voglio diventare una persona nuova. E ora posso farlo, perchè mi sento finalmente apposto con me stessa. Tornerò più matura e più forte di prima, ed il merito è anche tuo.
Ginny

Si Ginny, sei una persona nuova. E maturerai sempre di più ogni giorno che passerà... Tornerai più grande, Gin. E io sarò qui ad aspettarti.


MY SPACE!
Scrivere questa one shot è stato bellissimo... un vero e proprio tuffo nel passato, e spero lo sia anche per voi. "Tra orgoglio e pregiudizio" è stata la mia prima ff, e ritornarci sopra mi ha resa davvero felice! Talmente tanto che mi ha persino sfiorato la mente l'idea di fare il continuo. Ma per questo, chiedo a voi la vostra opinione ^_^
Fatemi sapere!!! Ora più che mai! ^_^
Grazie di nuovo a tutti quelli che recensiscono, a chi legge ma non recensisce e a chi ha inserito la raccolta e/o me tra i preferiti!
Un bacione, Miky.

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Capitolo 5
*** Un amore da favola - Harry/Ginny ***


Eccomi anche qui, ragazze, con la Harry/Ginny dedicata a DilettaWCG!!! Spero che ti piaccia!
Non dico altro, vi lascio alla lettura!
ci "vediamo" giù!



Sbuffando il primogenito dei Potter si buttò sul divano, prendendosi la testa tra le mani.
"Ehi, che succede amore?" chiese Ginny al figlio, prendendo posto accanto a lui. "hai litigato con Josh?"
"no"
"con Daniel?" domandò con tono da rimprovero.
"no"
"allora con Kathleen?"
"NO MA!non ho litigato con nessuno dei figli di zia Herm"
"allora con qualche altro amico?"
"NO"
"Ehi, sono a casa!" Harry James Potter fece la sua entrata nel salotto di casa, andando a baciare la moglie con un affettuoso bacio sulle labbra e scompigliando i capelli del figlio quindicenne, a casa da Hogwarts per le vacanze estive. "che succede James?" chiese, notando l'espressione di quest'ultimo.
"niente, pà"
Harry e Ginny si scambiarono un occhiata eloquente e la rossa uscì dal salotto, lasciandoli soli.
"se hai un problema puoi dirmelo, lo sai"
"lo so papà, ma non c'è un problema preciso"
"ci dev'essere per forza se hai quell'espressione da cane bastonato. Forza, da uomo a uomo.. cosa succede?"
"è per una ragazza"
Harry sorrise "ora mi spiego tante cose... e cosa ha fatto?"
"niente, non ha fatto niente.. solo che.. uff.."
"che non sai come dirle ciò che provi"
James alzò gli occhi verde speranza verso suo padre. Gli somigliava in maniera paurosa, sembrava quasi un clone. "come posso fare?"
"dipende da che ragazza è... siete amici?"
"diciamo... diciamo di si. In realtà.. in realtà è la sorella di un amico"
Il sorriso sulle labbra di Harry si allargò ancora di più. "è una situazione che mi è famigliare, tesoro"
"non voglio rischiare di litigare con il mio amico, visto che è parecchio geloso della sorella. E poi come posso essere certo che lei non mi veda solo come un amico? a volte sembra di no, altre volte sembra di si... non so come fare. Quello che so è che quando la vedo con un altro mi ribolle lo stomaco" James sbuffò sconsolato poggiandosi contro il divano. Harry si mise comodo di fronte a lui, allentandosi il nodo della cravatta.
"Ti voglio raccontare una storia, James"

"Era il mio ultimo anno, a Hogwarts, il settimo. Quell'anno avremmo avuto gli esami, i M.A.G.O, ed era anche il primo anno in cui ero davvero tranquillo: come sai, eravamo riusciti a sconfiggere Voldemort durante l'estate precedente, e tornare a Hogwarts era stata una vera grazia. Subito dopo la fine della guerra sembravo diventato ancora più famoso di quanto non lo fossi in passato, e ho sempre odiato essere al centro dell'attenzione. Avevo passato l'estate tra interviste per giornali, o per radio, tra apparizioni in pubblico e conferenze. Un incubo. Fu un sollievo tornare tra le mura della scuola, con gli amici di sempre. Ma quell'anno fu speciale anche per un altra ragione. Fu durante quelle ore, quei minuti, quei secondi, passati tra le aule di Hogwarts, che mi innamorai davvero, per la prima volta. Lei era una ragazza splendida: dolce, gentile, disponibile, coraggiosa. Ma aveva anche un grande difetto: era timidissima, almeno con me, e non aveva mai avuto il coraggio di confessarmi ciò che provava. Certo, quando era più piccola si capiva di più che era interessata a me, ma con il passare del tempo aveva imparato a gestire l'imbarazzo e a soffocare i suoi sentimenti, tanto che arrivai a pensare che mi vedesse solo come un amico. O peggio, come il migliore amico di suo fratello. Si era fidanzata, tornando a scuola, ed essendo anche lei una grifondoro come me, mi capitava spesso di incrociarla con lui: Dean Thomas. E fu proprio grazie a lui che capii di amarla alla follia. Mi era stata vicina durante la guerra, aveva combattuto al mio fianco, era sempre stata li, ma io ero stato troppo cieco per capire prima cosa stava nascendo tra di noi. E un giorno mi trovai a capire di essere innamorato di una ragazza a cui non importava (apparentemente) niente di me, e che per di più era la sorella del mio migliore amico"

"mamma?" chiese James, sorridendo.
"esatto" sorrise anche Harry, cullandosi nei ricordi.
"e poi che hai fatto? dai continua"

"Cercai di soffocare tutto, per non rischiare di perdere la fiducia di Ron, ma anche perchè il mio carattere non mi permetteva di farmi avanti con lei. Nel frattempo, Hermione, che mi conosceva troppo bene, aveva cominciato a capire qualcosa, e venne a parlarmi. Non pensai che era anche la migliore amica di Ginny, e così dopo un pò di pressioni le raccontai tutto. Fu il mio angelo custode e la mia cupida, ma me ne resi conto solo dopo, anche di questo. Mi disse che ero uno stupido, che avrei dovuto dire tutto a lei, e che per quello che ne sapevo io lei poteva essere nella stessa situazione. Lo diceva, come mi fece notare in seguito, perchè era vero che anche Ginny era nella stessa mia situazione, ma le aveva promesso di non dire niente, cosa che dovette fare anche con me: le feci giurare di tenere la bocca chiusa, e con un pò di riluttanza accettò. Ma era caposcuola, e decise di usare i suoi poteri. Meno male, perchè se non ci fosse stata lei, probabilmente tu non saresti mai nato. Il giorno successivo alla nostra chiaccherata, nella sala comune di Grifondoro venne appeso un foglio: era stata organizzata una caccia al tesoro a coppie, per il primo sabato del mese. Era marzo. Le coppie sarebbero state decise dai caposcuola di ciascuna casa. E indovina?"

"tu finisti con mamma"
"proprio così"
"L'ho sempre detto che zia Herm è una geniaccia" commentò James, sedendosi a gambe incrociate sul divano. "e come venne spiegata la faccenda della caccia al tesoro?"
"papàààà!!!" Il discorso tra i due uomini fu interrotto da una vocina strillante che entrò nella sala prima di una bambina dai capelli rossi legati in due codini, e una miriade di lentiggini sparse sul piccolo viso.
"ciao amore!" Harry tese le braccia alla figlia Lily, 4 anni, che gli saltò in braccio stampandogli un grosso bacio su una guancia. "non sei venuto a salutarmi!" esclamò poi, mettendo il broncio.
"scusami amore, parlavo con tuo fratello"
"di cosa parlavate?"
"fatti gli affari tuoi!"
"ehi, calma ragazzi!" Harry sistemò meglio Lily sulle sue gambe. "parlavamo della storia d'amore tra me e la mamma, piccola"
"se la racconti anche a me ti perdono" fece lei, con un sorriso malandrino sul volto.
"basta che taci e lo lasci continuare!" James, spazientito.
"continuo, continuo.. allora..."

"Io e Ginny finimmo insieme, e Ronald finì con Luna. Dean venne accoppiato a una ragazza di tassorosso che non conoscevo. Ricordo come fosse ora la discussione di Herm e Ron, perchè il nome di Hermione non era scritto sulla lista. Silente infatti, aveva accolto la rischiesta della mia amica, ma a patto che almeno le coppie tra i caposcuola potesse deciderle lui. E il partner di Hermione fu nient'altro che Draco Malfoy, ma noi lo scoprimmo il giorno stesso. La sera a cena Silente ci spiegò che la caccia era stata organizzata a scopi didattici: infatti, per arrivare al tesoro, bisognava risolvere una serie di indovinelli legati alle materie che studiavamo o che avevamo studiato gli anni precedenti. Arrivò il giorno della caccia al tesoro e vostra madre si presentò in sala comune con una felpa nera e un paio di jeans che mi rimasero particolarmente impressi. Avevano una farfalla disegnata su una coscia, e quella farfalla mi ricordava proprio lei. Libera e bellissima, così la vedevo"

"era proprio bella mamma, vero?" chiese Lily, guardando negli occhi il suo papà.
"si, era, ed è tuttora d'altronde, una meraviglia"
"se non fossi cresciuta, arrossirei" Ginny entrò sorridendo in sala e diede un bacio al marito. E cresciuta o meno, era arrossita.
"rimani ad ascoltare con noi?" chiese James, prendendo un pezzo di cioccolata che la madre aveva portato.
"tanto ormai non sono più discorsi da uomini" disse, indicando la piccola Potter, che rise. "ci vuole sempre una fanciulla ad ascoltare" commentò quest'ultima, facendo ridere tutti, persino il fratello maggiore.
"e papà com'era?" chiese James, curioso.
"era il ragazzo più bello che io avessi mai visto. Sempre con quell'aria spettinata e affascinante... era bello perchè non si accorgeva di esserlo"
Harry arrossì leggermente.
"dai continua" lo invitò allora la moglie.

"Ci trovammo in sala Grande e ad ogni coppia venne consegnato il primo biglietto. Silente ci scortò fino al parco e da li iniziammo. Il primo biglietto era una domanda di Trasfigurazione e fu vostra madre a trovare la soluzione. Così una volta detta apparve l'indicazione per il secondo foglietto, che era nascosto vicino alla casa di Hagrid. Sembravamo dei bambini che correvano qua e la per il parco di Hogwarts, e continuò così fino più o meno a metà caccia, quando cominciò a piovere.
-E ora che facciamo?!- mi chiese. Eravamo un bel pò distanti dall'entrata nel castello, così l'unica soluzione che trovai furono gli spogliatoi del campo di quidditch"

"quando entrammo li dentro venni investita da un attacco di imbarazzo allo stato puro, non riuscivo neanche a tenere gli occhi su, mi fissavo i piedi e speravo che lui parlasse, dicesse qualcosa per distrarmi dal pensiero che per la prima volta eravamo davvero soli io e lui, isolati dai nostri compagni"

"E invece l'unica cosa che feci fu fissare dalla finestra l'acqua che veniva giù dal cielo. Un'alluvione, per meglio dire. E tutto ciò che trovai da dire fu un -cavolo grandina-"

"Papà ma che imbranato!" commentò James, ridendo e facendo sorridere anche Gin e Harry.
"Beh ma tu non sai come andò a finire no?"
"giusto, giusto.. dimmelo allora"

"non so per quanto tempo rimanemmo zitti ad ascoltare la pioggia, ma a un certo punto capii che sarei morto di imbarazzo se non avessi fatto qualcosa. -Ti va di giocare a scacchi?- le chiesi. E lei sembrò sollevata quanto me nel rispondermi -Si!- Iniziammo la partita, nessuno dei due era molto bravo, però se non altro sciogliemmo il ghiaccio, e durante la partita parlammo tantissimo. Forse più di quanto non avevamo mai fatto. Scoprii che era facile parlare con lei.. e la domanda mi uscì spontanea: -Sei innamorata di Dean?-
Mi resi conto dopo che avevo appena intrapreso un percorso pericoloso, ma la sua risposta fu semplice e sincera -No-.
-E allora perchè stai con lui?-
-Perchè gli voglio bene... In realtà non ha molto senso lo so, però non voglio farlo soffrire...-
-Non è una buona ragione.. in un certo senso è come se lo stessi prendendo in giro. Lui ti ama-
-lo so... è che io aspetto il grande amore... Magari questo amore nascerà con il tempo-
Non ci credeva nemmeno lei e lo capii. "Ma Ginny.. qualcuno una volta mi ha detto che l'amore è un erba spontanea, non una pianta da giardino"
Da dove mi uscivano ste cose non ve lo so dire, so solo che la colpii e alzò gli occhi verso di me"

"quella frase aveva avuto il potere di aprirmi se possibile ancora di più gli occhi. Harry aveva ragione, non potevo continuare a cercare di far nascere a tutti i costi un amore per Dean. Era la prima volta che ci guardavamo negli occhi per così tanto tempo, e quel verde speranza mi sembrava ancora più bello del solito. Sapete quando improvvisamente vi illuminate e arrivate a capire una cosa importante, anche se forse l'avete sempre saputa? Ecco.. io capii che era lui il mio grande amore"

"Tentando di interrompere quel nuovo imbarazzo abbassai gli occhi e mi resi conto che aveva vinto. Se ne accorse anche lei e sorridendo soddisfatta avanzò con l'ultima pedina dicendo -scacco matto-. Forse fu il fatto di vederla ridere... non lo so, mi prese un coraggio che mise da parte definitivamente l'imbarazzo. Iniziai a rincorrerla, per farle il solletico, e lei scappava come una bambina. Ma almeno in quello vinsi io: riuscii a prenderla che era vicina alla porta, scivolammo e cademmo con metà corpo fuori sull'erba, sotto la pioggia"

Harry e Ginny si scambiarono uno sguardo dolce che fece sospirare Lily e alzare un sopracciglio di James. "Aspettate, prendo un altro pò di cioccolata!Non raccontate finchè non torno!" esclamò la piccola, correndo in cucina.
"Ma papà non avevi paura di litigare con zio Ron? Era geloso di mamma?"
"era gelosissimo di mamma, amore. Ma era anche il mio migliore amico e quando gli parlai mi sorrise e mi disse che si fidava di me. E che tanto aveva capito che io e tua madre c'eravamo innamorati. Penso che ci fosse lo zampino di zia Herm in questa rivelazione, ma non indagai" rise.
"Quindi pensi che anche io e Kathleen potremmo.." poi, rendendosi conto di aver fatto un nome, arrossì abbassando di scatto lo sguardo.
"Ah, allora è Kathleen la fortunata che ti ha rubato il cuore?" domandò Ginny, sedendosi accanto al figlio e passandogli un braccio intorno alle spalle. James grugnì in risposta.
"E tu sei preoccupato perchè suo fratello Josh, che è anche il tuo migliore amico, è geloso di lei non è così?"
"già"
"James" lo chiamò suo padre "ho un pò di anni più di te e avevo capito di chi stavi parlando... per questo ho voluto raccontarti questa storia, la nostra storia. Nella vita bisogna mettere da parte l'imbarazzo e avere il coraggio di rischiare"
"E poi Kath ha sempre avuto un debole per te, lo sai!" commentò Ginny.
"Già, per la felicità di Malfoy!James, forse più del padre di Kath ti devi preoccupare... lui SI che è davvero geloso della figlia. Anche se ormai ha 14 anni"
James rise. "zio Dra è il male minore"
"Eccomi!" Lily era di ritorno con una stecca di cioccolata tra le manine. "continua!" disse poi, saltando in braccio a suo padre.
"per favore si dice, Lily" la rimproverò la madre.
"e va bene per favore!"

"eravamo sdraiati per metà sotto la pioggia, e ci stavamo bagnando tutti ma non mi importava. Non riuscivo a staccare gli occhi da quelli azzurri di lei. Ma non riuscivo neanche a baciarla. Avevo paura di fare qualcosa che lei non voleva facessi.."

"e quindi alla fine presi io in mano la situazione e lo baciai"

"Grande mamma!" esclamò Lily guardandola con ammirazione "Brava!"
"se aspettavi papà.." commentò James "saresti rimasta li tutto l'anno"
"ehi ragazzi!Un pò di rispetto!" ma rise anche Harry. I suoi figli avevano ragione.

"e quando il bacio terminò, aveva persino smesso di piovere, e c'era l'arcobaleno" ricordò Ginny, con espressione sognante.

"Tornammo a scuola mano nella mano e quella sera stessa io parlai a Ronald spiegandogli come stavano le cose, e la sua reazione la conoscete. E vostra madre lasciò Dean"

"e vi siete fidanzati?"chiese Lily.

"diciamo che abbiamo aspettato che si calmassero le acque con Dean prima di dirlo apertamente, però si, ci siamo fidanzati"

"e poi?" James.

"e poi.. e poi niente. Abbiamo finito la scuola, io ho fatto gli esami, mentre a vostra madre mancava ancora un anno. Fu l'estate più bella della mia vita, e quando lei dovette tornare a scuola io cominciai il mio corso di Auror. Durante le pause e alla sera mi smaterializzavo a Hogsmeade e da li era facile entrare a scuola, con la mappa del malandrino.."

"con la cosa?" domandò Lily, mentre James sogghignava. Lui aveva ereditato la mappa dal padre, anche se a Ginny questo particolare sfuggiva.
"ehm, niente tesoro... una mappa della scuola"
"HARRY!"
"Scusa tesoro" Disse Harry, facendo di nascosto l'occhiolino al figlio primogenito. "Dopo qualche tempo ci sposammo" continuò poi "le chiesi la mano una sera davanti al tramonto, mi inginocchiai e le diedi l'anello"
"come alle cinpicesse nelle favole!" esclamò Lily, con il suo modo ancora strano di parlare. Era l'unica parola, principesse, che non riusciva a dire bene. Era difficile per lei, e così l'aveva "personalizzata".
"si amore, come alle principesse" la madre la prese in braccio accarezzandole i capelli. "E un giorno anche tu troverai un bel principe che ti farà sentire la sua principessa, e che ti regalerà un amore da favola"
"Un giorno MOLTO lontano, tesoro" corresse Harry, geloso.
"io il principe lo voglio alto, biondo e con gli occhi azzurri"
"come Daniel" James tirò un codino alla sorella "tanto lo so che ti piace"
La piccola arrossì. "non è vero!"
"Amore non è un pò grande Daniel?" chiese il padre, improvvisamente preoccupato "ha 17 anni, Lily, e tu ne hai 4"
"non m'importa, tanto crescerò e lo raggiungerò!"
Ginny scoppiò a ridere. "ma tesoro nel frattempo crescerà anche lui... non si ferma mica"
"e perchè?"
"ma come perchè.. perchè è così. Perchè è la vita"
"quindi diventerà vecchio come te papino?"
"ehi bellezza, vacci piano! Io non sono vecchio!" Harry scattò in piedi prendendo a rincorrere la figlia su e giù per il salotto.
"E io diventerò vecchia come te, mammina?" chiese poi Lily alla madre, che si alzò per rincorrerla anche lei. Mentre le due femmine di casa correvano in corridoio e su per le scale, Harry si ricacciò sul divano.
"Papà.. quindi pensi che dovrei dirlo a Kathleen?"
"penso di si, James. Penso che nella vita bisogna sempre avere coraggio. Quando capita l'occasione, quando ti senti pronto, quando senti che è il momento giusto, allora gli devi dire ciò che provi. Anche se capisco l'imbarazzo. E per quanto riguarda Josh.. parlagli. Digli ciò che provi per la sorella. Vedrai che capirà"
Il ragazzo si alzò e si diresse verso la porta. Poi si voltò indietro e sorrise a suo padre. "Grazie, papà"
Harry sorrise al suo bambino, ormai grande. Grazie a te, figlio mio. Pensò. Poco dopo Ginevra tornò in salotto.
"Ehi.. un bel tuffo nei ricordi, vero?"
"Già" rispose lui, stringendola tra le braccia. "e più racconto tutta la storia, più mi rendo conto di quanto sono stato fortunato a incontrarti"
"sono io che sono stata fortunata, Harry. Ti ho mai detto che sei il mio grande amore?"
"è sempre bello sentirtelo dire"
"ti amo"
"ti amo anch'io.. e se non ti avessi sposata, te lo richiederei ora, qui, così"
Ginny rise. "e io ti risponderei di nuovo di si, mille volte si"
La baciò, sorridendo, e ringraziando Merlino per tutto ciò che la vita gli aveva regalato.


MY SPACE!
Ri-eccomi! Allora che ne dite? mi raccomando, fatemi sapere, e se avete pairing da suggerire, fate pure!^_^
Ero indecisa su come fare questa one shot, perchè anche qui non volevo peccare di banalità... spero di averla resa bella, romantica, ma originale nello stesso tempo!Non avevo mai scritto di loro due come pairing protagonista... tengo le dita incrociate!^_^
Volo a scrivere la prossima shot!!!
Un bacione, Miky.

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Capitolo 6
*** Per sempre - Lucius/Hermione ***


Ehilà ragazze!Eccomi qui con un altra shot... molto, molto, molto triste a parer mio. Ma lascio giudicare voi, come sempre ^_^
Questa Lucius/Hermione è dedicata a Topino88!
Vi lascio alla lettura, ci "vediamo" giù!



Mi guardai alle spalle sussultando. Non c'era nessuno, forse era solo una mia impressione quel rumore dietro la schiena. Comunque affrettai il passo verso il dormitorio di Grifondoro, arrivando quasi a correre. Ma non avevo neanche girato l'angolo, che tutte le luci del corridoio si spensero improvvisamente e mi fermai di botto.
"Scappavi da qualcuno?"
La SUA voce, e un brivido mi percorse tutta la schiena, congelandomi ed elettrizzandomi allo stesso tempo. Dovevo trovare un rimedio, non poteva continuare a farmi quell'effetto.
"dovrei?" chiesi, riacquistando un pò di sicurezza.
"pensi di riuscirci?" dei passi veloci e allo stesso tempo eleganti, riuscivo soltanto a sentirli, non potevo vederli. Ma li avrei riconosciuti anche in mezzo a una piazza piena di gente. Scossi la testa.
"Sono in una scuola, Malfoy. Mi basta alzare un pò la voce e in un attimo in questo corridoio arriveranno tutti i professori compreso il preside e tutti gli studenti di tutte e quattro le casate."
Ormai era dietro di me.
"La domanda più importante è... tu vuoi che arrivino tutti?"
Mi soffiò in un orecchio, facendomi rabbrividire violentemente. Il mio istinto mi diceva di girarmi e baciarlo, non potevo resistere, lo sapevo. Che la mia testa mi dicesse tutt'altro, era un'altra storia.
Posò le mani fredde sui miei fianchi, invitandomi a voltarmi verso di lui, cosa che feci. Lo sentii sorridere, era percettibile la sua soddisfazione, mentre si chinava e mi baciava con passione, come solo lui sapeva fare.
"Ti odio" gli dissi, staccandomi leggermente. Lui rise.
"Non credo proprio, mia piccola mezzosangue. Altrimenti non saresti ancora qui..."
Restai zitta, impedita nelle parole dalle sue mani che sulla schiena tracciavano cerchi immaginari. Passai le mani dietro il suo collo, baciandolo con più passione, abbandonandomi, di nuovo, lasciai che mi sollevasse in braccio ed entrasse in un aula vuota, lasciai che mi spogliasse, spogliandolo a mia volta, lasciai che mi facesse impazzire, lasciai che mi facesse nuovamente sua, su una scrivania fredda, come da ormai sei mesi a quella parte.

Sdraiati su una coperta fatta apparire dal nulla, in terra, ognuno dalla propria parte, ognuno perso nei propri pensieri. Non riuscii a non trattenere una lacrima solitaria, che mi rigò la guancia infrangendosi sul cuscino, ormai fradicio. "come hai potuto Herm? come puoi continuare questa storia assurda? come puoi essere così succube? come hai potuto essere così stupida da innamorarti? cosa ti puoi aspettare da Lucius Malfoy? Cosa SPERI di ottenere? amore, affetto, cosa?" questi i pensieri che affollavano la mente e vincevano la mia resistenza, facendomi piangere. Tentai di trattenere un singhiozzo ma non ci riuscii come volevo, e lui captò qualcosa. "Sei sveglia?" chiese, rotolando verso di me e posandomi una mano su un fianco. Non risposi, asciugandomi velocemente il viso. Fece più forza e mi girò verso di lui, guardandomi con attenzione. Dovette notare gli occhi rossi, perchè mi mise due dita sotto il mento costringendomi a tirare su il viso verso di lui.
"perchè piangi?"
"non sto piangendo"
"non fare l'orgogliosa con me, Granger. Ho 20 anni più di te"
"allora si piangevo, contento?" sbottai, mettendomi seduta. Avevo bisogno di aria, di ossigeno. Avevo bisogno di amore.
"e perchè piangevi?"
Non risposi di nuovo. Cosa poteva importarne a un uomo come Lucius Malfoy dei sogni d'amore di una ragazzina di diciassette anni? ero un passatempo, una che si portava a letto, ma finiva li. Importava poco se io non riuscivo a guardare più negli occhi i miei amici, il mio ragazzo, e nemmeno Malfoy Junior, anche se era il mio peggior nemico e non è che ci tenessi tanto, perchè ero l'amante di suo padre.
"Odio la gente che non risponde alle domande. Se hai qualcosa da dirmi, dimmela e basta"

Nella mia testa vidi quella che ero e poi quella che ero diventata: ero una ragazzina orgogliosa e testarda, coraggiosa e leale. Un pò secchiona, un pò rompiscatole, ma c'ero sempre stata per i miei amici, sempre. Ero una ragazzina che credeva profondamente nell'amicizia, una ragazzina che era sempre stata innamorata del suo migliore amico. Una ragazzina che Harry Potter aveva sempre visto solo come un'amica. Sempre, fino a quell'anno, quando finalmente, dopo la guerra, qualcosa era cambiato. Sempre fino a quando anche lui si era scoperto innamorato. E allora, era sbocciata quella storia tanto attesa.
Ma poi, la prigionia a Malfoy Manor aveva cambiato di nuovo le carte in tavola: due mesi chiusa in quel maniero con Lucius Malfoy come carceriere. Lucius Malfoy... l'uomo che aveva provocato il mio cambiamento. Era nata un'attrazione irresistibile, durante la mia prigionia, e alla fine entrambi avevamo ceduto. Quando Harry, il mio fidanzato, era riuscito a liberarmi, era cambiato definitivamente qualcosa in me. Mi mancava la prigionia, mi mancava la sua presenza, mi mancava lui. Mi mancava l'uomo che mi aveva fatta prigioniera. E che aveva imprigionato anche il mio cuore.
E allora era nata una nuova Hermione: un'Hermione che si serviva di sotterfugi con gli amici per poter scappare da Lucius, un'Hermione che non aveva mai tempo e voglia di studiare, un'Hermione che si perdeva in mille fantasie, un'Hermione che non c'era mai in dormitorio, perchè dormiva con Malfoy. Un'Hermione i cui voti erano calati in maniera preoccupante. Un'Hermione che non c'era mai per nessuno. Tranne che per Lucius Malfoy. Assurdo, no? Eppure questo era successo...
Ma ormai, dopo sei mesi, era tempo che le due Hermione si scontrassero. Dovevo decidere chi volevo essere, dovevo decidere cosa fare della mia vita.

Dovevo prendere una decisione e in quel momento. Perchè forse era l'unica occasione che mi avrebbe dato per parlare. Non avevo futuro con lui, lo sapevo. Perchè l'amore che nutrivo io per lui, da parte sua non c'era...
"Okay, vuoi sapere cos'ho?! bene.. è arrivato il momento di parlarne allora.." sbottai, mettendomi seduta. Lo guardai negli occhi: era difficile ma dovevo farlo.
"Piango perchè per noi non c'è futuro, piango perchè per te sono solo un passatempo, piango perchè mi sono innamorata di te. Piango perchè sono qui e non dovrei. Piango perchè non ho più la forza di studiare, di guardare in faccia Harry, di parlare con qualcuno. Piango perchè sono diventata solo l'ombra di ciò che ero. Piango perchè sono cambiata. Piango perchè sto perdendo tutte le persone importanti della mia vita. Ma piango soprattutto perchè so che è colpa mia. Perchè tu non mi hai mai promesso niente, ho sempre saputo come stavano le cose. Però ho voluto lo stesso buttarmici a capofitto. Piango perchè non ho la forza di dirti addio, anche se so che è la cosa giusta. E piango perchè è arrivato il momento di farlo, invece. Piango perchè deve finire tutto questo"
Restò in silenzio a guardarmi, bello come solo lui poteva essere, glaciale e splendido come un pezzo di cristallo raro e prezioso.
"Lo so che per te sono solo fantasie da adolescente, Lucius. Ma per me non è così. Io mi sono davvero innamorata di te.. e per tutto questo tempo ho pensato di poter fare a meno di tutto il resto, persino del tuo amore, ho pensato di potermi accontentare dell'attrazione che provi per me. Ma non mi basta più... e non mi basti più nemmeno solo tu. Non posso fare a meno di tutto il resto. Non posso fare a meno della mia famiglia, dei miei amici... della mia vita. Devo riprendermela, capisci?" Piangevo di nuovo, non potevo farne a meno. Si mise seduto anche lui e fissandomi mi diede un bacio con più dolcezza del solito. Lo guardai con gli occhi spalancati, non c'ero abituata.
"hai fatto la tua scelta, Hermione. Seguila.."

Da una parte, avevo sperato che mi fermasse, ma sapevo fin dall'inizio che non l'avrebbe fatto. Mi alzai e mi vestii. Era l'ultima volta davvero, lo sapevo. Sarei stata male, ma avrei tenuto fede alla mia promessa. Dovevo riprendere in mano le redini della mia vita. Anche se lui avrebbe sempre fatto parte di me. Ma non ci volevo pensare. Mi voltai verso di lui ancora una volta.
"allora addio" dissi, sussurrando.
"addio" disse lui, freddo, con il suo solito ghigno dipinto sul volto. L'ennesima dimostrazione che di me non gli importava nulla. Ma più tardi capii che se non fosse stato così, se mi avesse dimostrato anche un pò d'amore, non sarei mai riuscita ad uscire da quella stanza e a non tornarci mai più. E invece, lo feci. Mi chiusi la porta dietro, senza voltarmi. Chiusi anche una porta nel mio cuore, quel giorno. Una porta che non aprii mai più, ma andava bene così. Perchè mi serviva di più di ciò che lui poteva e voleva darmi. Così lasciai che quella porta sbattesse e corsi via, verso la mia vita.

E così, sei andata via. Sapevo che sarebbe arrivato questo giorno, ma nonostante questo, ora non riesco a trattenere le lacrime. Perchè mi sei entrata dentro, Hermione Jane Granger. Ma tu meriti una vita migliore di quella che io posso darti. Meriti un ragazzo che ti ami alla luce del sole, un ragazzo che ti faccia diventare la sua regina. Meriti qualcuno che ti doni un matrimonio da favola e qualcuno da cui avere dei bellissimi figli. Meriti una vita serena, una vita che con me non potevi avere. Preferisco che tu non sappia mai cosa c'è nel mio cuore, perchè non riusciresti a tenere fede alla tua promessa, e invece lo devi fare. Viviti la tua vita, piccola mezzosangue, vivi più che puoi, e non pensare mai a me. Non guardarti mai indietro... vai avanti per la tua strada. E trova qualcuno che ti ami più di me. Anche se non lo credo possibile... Ti amo, Hermione. E rimarrai per sempre la mia piccola mezzosangue. Anche se questo sarà, per sempre, il mio segreto.



MY SPACE!
Alua? che ne pensate??? mi raccomando come sempre fatemi sapere che sto in acido! Primo perchè mi è uscita di getto, si è scritta da sola, è venuta spontanea... e poi anche perchè è un pairing a cui non ho mai pensato ne di cui ho mai scritto, quindi questa è in assoluto la prima idea che ho su di loro, e la prima volta che provo a scrivere qualcosa!
Un GRAZIE enorme a tutti quelli che recensiscono, a tutti quelli che hanno inserito la storia e/o me tra i preferiti e naturalmente anche a quelli che leggono soltanto!
Un bacione, Miky.

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Capitolo 7
*** Al tuo fianco - Remus/Ninfadora ***


Ciao ragazze! Eccomi tornata ad aggiornare anche questa raccolta su cui da un bel pò di tempo non mettevo mani.
La one shot che leggerete è più corta di quelle che scrivo di solito, e devo dire che mi ha fatta penare parecchio, ogni cosa che scrivevo finiva per non piacermi, e non riuscivo ad avere idee che mi soddisfassero.
Forse perchè sono due personaggi che conosco molto poco... Comunque, alla fine ce l'ho fatta, ed ecco qui la nuova shot, dedicata a Lyrapotter!Spero vivamente che ti piacerà! Come sempre, ci "vediamo" giù!




Ciao amore mio...
Forse ti chiederai perchè ho deciso di scriverti una lettera... Beh, può sembrare strano, ma non c'è un motivo preciso per cui ho preso questa decisione. Forse perchè ci sono tanti motivi, forse perchè semplicemente avevo il bisogno di metterti per iscritto cose che tu continui a mettere in dubbio. Avevo bisogno di dare un aspetto più concreto a sentimenti che ho io, dentro di me, a cose che io so, e di cui tu continui ad aver timore.
Tanto per cominciare, ribadisco che sapevo fin dall'inizio che non sarebbe stato facile, e lo sapevi anche tu. Ma non possiamo obbligare il nostro cuore a prendere una direzione diversa da quella che ha già intrapreso. Possiamo obbligare i nostri occhi a non guardare, le nostre orecchie a non ascoltare, la nostra bocca a non parlare, ma non possiamo obbligare il nostro cuore a non amare. E questa è una verità su cui mai nessuno potrà mettere mani.
Ho sempre saputo a cosa andavo incontro volendo stare con te, ma l'ho accettato, perchè ti amo, e nemmeno il lupo mannaro che c'è in te potrà cambiare questo.
Amo tutto di te... i tuoi pregi e i tuoi difetti, il tuo essere timido, a volte scontroso, altre volte chiuso e impaurito. Amo la tua tranquillità e il tuo coraggio, amo la tua maturità... Amo persino quell'esserino peloso in cui ti trasformi una volta al mese e sai perchè? perchè fa parte di te, di tutto quello che sei, e non posso quindi fare a meno di esserne innamorata.
So quanto per te sia sempre stato difficile accettare ciò che eri, ciò che sei, ma devi metterti bene in testa che NON SEI SOLO. Io sono e sarò sempre accanto a te, e niente e nessuno mi potrà impedire di stare al tuo fianco.
Lo so che pensi che non dovrei, che mi merito di più, che finirò per soffrire, ma sai che ti dico? Non mi importa... Perchè non esiste persona al mondo che sia migliore di te, e perchè preferisco soffrire una volta ogni mese con te, che un intera vita senza.
Sono pazza? non sai nemmeno quanto... ma una volta qualcuno ha detto che le persone fanno sempre cose pazze, quando sono innamorate.
E di questo amore che c'è dentro di me, ho persino la prova concreta. Si tesoro, perchè c'è un'altra cosa che ti devo dire, e che spero ti renderà felice come ha reso felice me.
Il fiore che sboccia nelle avversità, è il più bello e il più raro di tutti, Remus, e il nostro è sbocciato.
IL frutto del nostro amore cresce dentro di me, e sentendone battere il piccolo cuore, a ritmo con il mio, so che non potrei desiderare di più dalla vita. Ho tutto quello che mi serve: ho te, il mio grande amore, e ho questo piccoletto che tra un pò di tempo vedremo sgambettare per casa.
Ti rendi conto di quanto siamo fortunati? di quante cose belle ci sono che aspettano solo che tu ti renda conto che esistono per te.
Affronteremo le difficoltà che la vita ci metterà davanti, Remus, non sarai mai più solo, e insieme vivremo anche tutte le gioie che un Dio vorrà regalarci, se lo vorrai.
Non lasciare che la paura blocchi il nostro cammino, perchè ti basterà guardarti vicino per scoprire che io sono al tuo fianco, e ti basterà guardarmi negli occhi per scoprire che lo sarò per sempre.
Ti amo, mio piccolo dolce Remus, e ti amerò per sempre.
Tua,
Dora.


MY SPACE!
Rieccomi! Allora che ne pensate? Io non ne sono molto soddisfatta, come ho già detto mi ha fatta impazzire questa one shot, ma comunque, aspetto trepidante il vostro parere e tengo le dita incrociate!^_^
Grazie a tutti coloro che hanno recensito, a chi legge ma non recensisce e a chi ha inserito la storia e/o me tra i preferiti! Vi adoro!
Un bacione, Miky.

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