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E’ un venerdì pomeriggio come tanti altri e sono appena
salita in macchina per tornare a casa, dopo una giornata di lavoro al McKinley.
Seduta immobile sul sedile posso
sentire il ticchettio della pioggia che
si fa sempre più insistente.
Metto in moto.
Qualcosa mi impedisce di andarmene.
Will Schuester sta correndo verso la
sua auto, senza ombrello, sotto la pioggia
battente.
Anche così, completamente bagnato
dalla testa ai piedi, riesce a mantenere il suo fascino.
Lo fisso con gli occhi spalancati,
finchè non sparisce dalla mia vista.
Tic-tic-tic-tic-tic-tic.
Ormai le mie lacrime si accordano
perfettamente con le gocce che corrono veloci sul finestrino, mentre alla radio
passa “All by myself”, una delle mie
canzoni preferite, anche se molto triste.
La canzone è particolarmente adatta a
questo momento.
Non mi importa del trucco che cola sul
mio viso.
Will è una delle persone più belle che
io abbia mai conosciuto.
Ed è proprio per questo motivo che non
potrò mai essere sua.
Chi sono io per uno come lui?
Sono troppo precisina e ho tutte le
mie manie, quindi lui non vorrà mai stare al mio fianco, ne sono certa.
Potrà accettarmi come amica, ma non ci
sarà mai niente di più di un’amicizia.
E non è quello che voglio.
La pioggia pian piano cessa di battere ed io credo sia ora di tornare
a casa.
Non vedo l’ora che arrivi lunedì, quando finalmente potrò
rivedere colui che mi rende felice.
Vederlo ha, però, come conseguenza per
me un pianto incessante, per la consapevolezza che non potrà mai essere mio.
Un pianto molto simile alla pioggia che se ne è appena andata.
Chissà forse, un giorno, anche le
lacrime se ne andranno dal mio viso e lasceranno spazio ad un po’ di luce.
Lo spero vivamente.
Note dell’Autore
Emma non è uno dei miei personaggi
preferiti, però ricordo molto bene questa scena. Per quanto fosse divertente
nella serie ho voluto renderla più profonda, rivelando i sentimenti di Emma per
Will!
Quinn cederà prima o poi e,
finalmente, potremo stare insieme.
Io diventerò il leader della squadra
di football e lei rimarrà capo Cheerleader.
Saremo la coppia perfetta.
Forse molti potranno pensare che il
desiderio di averla al mio fianco sia dovuto alla voglia di arrivare in cima.
E’ anche per questo, lo ammetto.
Sono appena arrivato in questa scuola
e ho bisogno distare con qualcuno che
sia importante per farmi notare e non essere uno sfigato.
Però, è anche vero che Quinn è la
ragazza più bella e dolce che io abbia mai conosciuto, nonostante a volte possa
sembrare troppo piena di sé.
Devo escogitare un modo per stupirla,
così da farla correre tra le mie braccia.
Intanto devo allenare questi muscoli
ed evitare di mangiare troppi hot dog.
“E’
dura la vita da atleta” penso, mentre tiro su i pesi
con uno sforzo maggiore del solito.
Gli altri ormai hanno lasciato gli
spogliatoi da più di un’ora ma io non posso arrendermi così facilmente.
Mi riesce difficile concentrarmi,
mentre penso a quanto vorrei averla accanto a me in questo momento.
La sua immagine è impressa nella mia
mente.
Per oggi può bastare, è ora di farsi
una bella doccia rilassante.
Un sorriso spontaneo spunta sulla mia
bocca mentre penso a quando sarà mia e saremo felici.
Lei, splendida come sempre con quei
capelli del colore dell’oro, mi prenderà per mano e potrà dire a tutti con
orgoglio: ”Questo è il mio ragazzo”.
Arriverà anche il momento in cui le
nostre labbra si uniranno in un intenso bacio
che renderà ufficiale la nostra relazione.
Da quell’istante la strada sarà in
discesa per me e sarò uno dei ragazzi più popolari del McKinley.
Note dell’Autore
Questa è la mia visione del
personaggio di Sam, appena arrivato al McKinley. Un ragazzo che vuole farsi
notare e, per questo, vuole stare con Quinn! Anche se, in realtà, le vuole
davvero bene! E lo scoprirà con il passare del tempo!
Al liceo ho imparato a farmi
rispettare dagli altri.
Devi mostrare chi sei ed essere sicuro
di te stesso, così gli altri non ti daranno fastidio.
Ora posso camminare per i corridoi a
testa alta anche se, da quando sono entrato nel Glee, le probabilità che mi
tirino una granita in faccia sono sempre più alte.
Prima di far parte delle Nuove Direzioni anche io ero uno di
quelli che amavano fare questo tipo di scherzi.
Era divertente vedere gli studenti
fuggire da tutte le parti mentre ti avvicinavi con una granita in mano.
Naturalmente, era ancora più elettrizzante
guardarli mentre cercavano di togliere tutto quel ghiaccio dalle loro facce disperate ed impaurite.
Ma ora sono cambiato.
Insomma, sono sempre il solito Puck, ma sono riuscito ad aprire gli occhi.
E la ragione di questo mutamento
improvviso ha un nome: LaurenZizes.
Questa ragazza ha qualcosa di speciale
e mi ha fatto scoprire una parte di me che era rimasta nascosta.
Campionessa di wrestling,
atteggiamento da vera dura, amante di qualsiasi tipo di dolce.
Lo so che io, con il mio fascino, potrei permettermi le ragazze
più sexy della scuola ma, da una settimana, il mio cuore batte solo per lei.
Ora è lì, vicino al mio armadietto, e
sta mangiando uno dei muffin che le ho preparato.
Sì, ho anche imparato a cucinare.
Mi avvicino con un sorriso malizioso e
le sussurro: ”Ti sono piaciuti i miei dolcetti, piccola?”
Lei chiude con forza l’armadietto e si volta verso di me, con uno sguardo
impassibile.
E’ fredda più del ghiaccio, ma è proprio per questo che mi fa impazzire.
Sono riuscito a trovare qualcuno come
me, che non si faccia mettere i piedi in testa da nessuno.
“Cosa vuoi Puckerman?
Non ti avevo chiesto di prepararmi dei dolcetti!”
“Pensavo ti avrebbe fatto piacere! Li
ho fatti con amore!” dico con un sorriso sghembo che non riesco a trattenere.
“Ma per favore! Ora fammi passare o
arriverò in ritardo alla lezione di wrestling! In quel caso la colpa sarà tua e
te la farò pagare!” dice, puntando un dito verso di me.
Gli altri sono terrorizzati da questo
atteggiamento, mentre io ne sono completamente attratto.
Rimango a fissarla senza dire una
parola.
I ruoli si sono invertiti. E’ lei che
detta le regole, io sono soltanto una sua pedina.
Non so che fine abbia fatto il Puck di prima e non so nemmeno se ritornerà.
Per ora cercherò di conquistare la ragazza
che mi ha letteralmente stregato.
Note dell’Autore
Non ho ricevuto neanche una recensione
ma continuo a pubblicare!
Adoro Puck e
il suo atteggiamento da duro! Però l’ho adorato anche dal momento in cui è
cambiato per Lauren! E’ per questo che ho voluto
descrivere questa scena in cui si comprende quanto Puck
si sia addolcito!!! Ho voluto mettere in evidenza il contrasto con l’atteggiamento
di Lauren!
Fatemi sapere, anche se non vi piace!
Accetto le critiche, purchè costruttive! =)
Sono le quattro di mattina e accanto a me, sul mio
letto, Mercedes e Kurt dormono
abbracciati come due bambini.
Ci siamo proprio divertiti ieri sera.
Abbiamo passato una splendida serata tutti insieme
a parlare ognuno dei propri problemi.
Tutto è nato quando Kurt, disperato, ci ha chiesto
di fargli compagnia perché Blaine si era innamorato di un altro.
Per consolarlo abbiamo deciso di trovarci tutti e
tre a casa mia a mangiare pizza e guardare i nostri musical preferiti.
La chiacchierata, che è continuata fino alle tre,
mi è stata utilissima.
Di solito non ascolto ciò che gli altri mi dicono,
tendo ad agire secondo ciò che penso sia giusto fare.
Invece, i consigli di Kurt e Mercedes mi hanno
fatto capire molte cose.
In questo momento sono in crisi.
Finn
non vuole tornare con me. Non credeva potessi ferirlo in questo modo.
Io non riesco a non pensare a lui.
Sin dal nostro primo incontro è entrato nel mio
cuore e non ne è più uscito.
E’ una parte troppo importante della mia vita.
Mi ha fatto scoprire la bellezza dell’amore e
della felicità, che abbiamo condiviso.
Mercedes ha detto che noi tre dovremmo pensare
alla nostra carriera e concentrarci su quella, senza distrazioni.
Anche io penso sia giusto così.
Insomma, con il mio talento non dovrei perdere
tempo con i ragazzi.
Però Finn non è come gli altri, è diverso.
Ha qualcosa di speciale che non mi permette di
allontanarmi da lui.
Mi alzo dal letto
cercando di fare meno rumore possibile.
Ormai sono le sette di mattina.
Mi dirigo verso la cucina per preparare un’
abbondante colazione per i miei amici.
Sono proprio contenta di aver trovato delle
persone come loro, così simili a me.
All’inizio tutti i ragazzi del Glee mi odiavano, perché mi credevano
troppo egocentrica e chiacchierona.
Forse è vero, sono proprio così.
Ma non posso farci niente.
Kurt e Mercedes adesso mi hanno accettata per
quella che sono, senza lasciarsi condizionare dal giudizio degli altri.
La loro amicizia è davvero importante per me.
Dopo tutti i brutti momenti che ho passato per
colpa degli insulti di Quinn e Santana, finalmente posso permettermi di avere
dei veri amici.
Ancora ricordo i loro commenti alle mie esibizioni
caricate su MySpace.
Che motivo avevano per prendermi in giro?
In tutta la mia vita il mio carattere non mi è mai
stato d’aiuto per trovare degli amici con cui parlare e confidarmi.
Alzo lo sguardo mentre Mercedes e Kurt entrano in
cucina ancora mezzi addormentati, sorridendo vedendomi ai fornelli.
Anche Rachel Berry,
finalmente, ha trovato qualcuno che le vuole bene.
Note dell’Autore
Rachel è uno dei miei personaggi preferiti. Ha
talento e determinazione.
Avrà anche molti difetti ma, spesso, riesce a
essere molto dolce.
Ho voluto mostrare il suo lato più tenero, la sua
felicità per aver trovato dei veri amici come Kurt e Mercedes. La scena con
loro tre sul letto a parlare dei loro problemi è sempre stata una delle mie
preferite!
E’ passato un po’ di tempo, ma è come se non me ne
fossi mai andato da questa scuola.
Mentre cammino per i corridoi deserti, vengo
travolto da un turbine di emozioni.
Le lezioni devono ancora finire ed io voglio
godermi ancora qualche momento di solitudine.
Sono felice,
finalmente.
Questa è una delle tante novità.
Quando ho lasciato il McKinley ero un ragazzo impaurito e convinto che mai avrei trovato
qualcuno capace di comprendermi.
Fortunatamente non è andata così.
Nella mia nuova avventura alla Dalton ho incontrato una persona
splendida, che mi ha da subito accolto come suo pari, con la quale non ho mai
avuto problemi ad essere semplicemente me stesso.
Blaine mi ha dato la forza di andare avanti per la
mia strada.
E’ solo grazie a lui se ora riesco a ripercorrere
questi corridoi con maggiore sicurezza.
Speriamo che Dave sia cambiato davvero come
dicono.
Non lo dico soltanto per la mia tranquillità, ma
anche per la sua.
Capisco come ci si sente ad aver paura di
mostrarsi completamente per come si è.
Deve solo imparare ad essere più forte e sicuro di
sé.
Prima o poi ci riuscirà anche lui.
Da un lato sono contentissimo di essere tornato al
McKinley.
Dall’altro, però, mi dispiace lasciare tutti
coloro che sono stati come una seconda famiglia per me.
Mi hanno accolto come un fratello, si sono sempre
preoccupati per me.
Non ho mai avuto problemi o preoccupazioni alla
Dalton.
Blaine mi mancherà moltissimo, anche se lo vedrò
spesso dopo la scuola o nei week-end.
Però qui mi sento come se fossi a casa.
Conosco ogni angolo di questo edificio e ogni
luogo per me ha un significato particolare da associare ad un ricordo, felice o
triste che sia.
Le chiacchierate con Mercedes davanti agli
armadietti, le litigate con Rachel per un assolo, l’auditorium dove provare le esibizioni
con il Glee e l’aula canto.
Tutto questo, e molto altro, è rimasto impresso
nella mia mente, ma soprattutto nel mio cuore.
Una lacrima spunta dai miei occhi, senza che io riesca a trattenerla.
Sono fatto così, quando sono emozionato per
qualcosa, ho bisogno di sfogarmi in qualche modo.
Un pianto liberatorio è una delle soluzioni più
ricorrenti.
Il fatto è che non mi vergogno di essere libero di
potermi esprimere come voglio.
Questa è uno degli aspetti del mio carattere di
cui vado più fiero.
La campanella suona all’improvviso.
Tutti gli studenti escono di corsa dalle aule,
felici per la fine delle lezioni.
Mercedes cammina con un sorriso raggiante verso di
me.
Prima di tutto ringrazio chi ha messo la mia
raccolta tra le preferite o seguite! Significa molto per me!
Tornando alla storia, vi dico subito che Kurt è il
mio personaggio preferito! Ha talento, è forte ma fragile allo stesso tempo, è
dolce e molto altro!
Quindi scrivere su di lui non è stato facile,
avevo paura di risultare banale.
Il momento in cui Kurt è tornato al McKinley è
stato uno dei miei preferiti, perché nonostante io credo fermamente che Blaine
sia stato importantissimo per Kurt, la sua prima scuola rimane la sua vera
casa.
Ho ripreso “As
if we never said goodbye”, una delle migliori esibizioni per me!
Fatemi sapere cosa pensate di Kurt, ci tengo
molto! =)
Sin da quando Finn era solo un bambino, mi sono
sempre preoccupata per lui.
Questa sera sono già le otto e lui non è ancora rientrato
in casa.
Fuori piove a dirotto.
Starà
guidando con prudenza?
Sì, ne sono certa.
Finn è ormai un uomo capace di prendersi cura di
se stesso e degli altri.
Oggi pomeriggio ha accompagnato Kurt al centro
commerciale per comprare un vestito per sabato sera.
Fino a poco tempo fa non l’avrebbe mai fatto.
Sono
così orgogliosa di lui.
Sto preparando il suo piatto preferito per cena:
pollo arrosto con patate.
Mentre accendo il forno mi commuovo, ripensando a
tutto quello che abbiamo passato noi due.
La morte di mio marito è stato un vero e proprio
trauma per me.
Mi ha distrutto.
Pensavo di non poter trovare più una persona in
grado di prendersi cura di me e di amarmi incondizionatamente.
Poi, però, è accaduto il miracolo.
Burt Hummel ha incrociato la mia strada e abbiamo
deciso di percorrere questo cammino insieme, fino alla fine.
Da quando siamo sposati la mia vita è
completamente cambiata, in meglio senza dubbio.
Fino a pochi mesi fa non vivevo realmente.
Cercavo di sopravvivere lavorando e occupandomi
della cosa più preziosa della mia vita: mio figlio.
Finn è stato l’uomo di casa, mi ha sempre appoggiato
in tutto e mi è stato vicino.
La sua presenza è stata fondamentale per darmi la
forza di non mollare e andare avanti, per lui soprattutto.
Mi dirigo verso la finestra e cerco di asciugarmi il viso pieno di lacrime.
Che
cosa sarà successo? Sono in ritardo di più di mezz’ora!
Finn e Kurt sono appena arrivati con la macchina.
Le loro espressioni mostrano complicità e gioia.
Sono contenta che Finn abbia trovato un fratello
come Kurt.
Finalmente sembrano contenti di trascorrere del
tempo insieme.
Vado ad aprire la porta per farli entrare.
Non appena in casa cominciano a raccontarmi degli
aneddoti divertenti riguardo al loro pomeriggio di shopping, prendendosi in
giro e scherzando tra di loro.
Come
sono orgogliosa di te, Finn.
Alla fine abbiamo trovato la serenità che
cercavamo da tanto tempo.
Siamo
riusciti ad essere felici.
Note dell’Autore
Penso che Carole sia una madre meravigliosa per
Finn! Dopo tutto quello che ha passato è riuscita ad andare avanti e a trovare
la serenità, alla fine!
Questa sedia a rotelle mi permette di essere molto
più veloce degli altri in alcune occasioni, è vero, ma con tutto questo caos
rischio di farmi male.
Fortunatamente i miei amici mi trattano come uno
di loro.
Non pensano che io sia diverso solo a causa del
mio incidente.
Anche se non mi hanno mai chiesto dettagli al
riguardo, so che ci tengono a me.
Magari non vogliono farmi rivivere quei momenti.
Sanno che ormai non voglio pensare a ieri, ma che desidero guardare avanti,
al mio futuro.
Vorrei tanto diventare un cantante o un
chitarrista famoso in tutto il mondo e so di avere le stesse possibilità degli
altri.
Il mio handicap non mi limita, al contrario, mi
rende più forte e determinato.
Non è stato facile all’inizio accettare il fatto
di dover restare seduto su questa maledetta sedia a rotelle per tutta la vita.
Avevo otto anni, vedevo gli altri bambini giocare
a pallone nel prato e io non potevo unirmi a loro.
Non capivo cosa non andasse in me.
Che
cosa avevo fatto di male per meritarmi tutto quello?
Ora sono più maturo, so che è stato solo un
terribile incidente e io non posso farci nulla.
Ho anche capito che non serve a niente pensarci
sempre e piangermi addosso.
Io
non mi sento diverso.
Quindi,
perché gli altri dovrebbero trattarmi come se lo fossi?
Ho trovato degli amici stupendi, una ragazza
fantastica come Brittany e faccio parte del Glee
Club, che è uno dei modi in cui riesco ad essere felice e spensierato.
Non mi manca davvero nulla.
Anche se non accetterò mai completamente ciò che
mi è accaduto, ringrazierò sempre chi mi è stato vicino e mi ha permesso di
diventare quello che sono ora: un ragazzo felice, con tutta la vita davanti e
tanti sogni da realizzare.
Note dell’Autore
So che scrivere del suo incidente è abbastanza
scontato, però se ci pensate non se ne è mai parlato in maniera approfondita.
Poi mi è capitato “Ieri” come prompt. Volevo solo cercare di interpretare i
suoi sentimenti nei confronti di ciò che gli è successo, ma anche la sua
maturità nell’affrontare questa situazione!
Sembra che tutti gli innamorati siano costretti a
farsi regali, quando invece è più emozionante ricevere una sorpresa in un
momento in cui non te l’aspetti.
Sarà che sono un po’ gelosa di tutte quelle
coppiette che passeranno la serata felicemente abbracciate, confessando il
proprio amore.
Prima o poi troverò anche io qualcuno disposto a
starmi accanto.
Kurt ci aveva già provato.
Aveva appena conosciuto Blaine, voleva passare del
tempo con lui e notava che io gli ero troppo appiccicata per carenza di
affetto.
Gli ho sempre voluto bene, sin dai primi istanti
passati insieme al Glee.
All’inizio ero anche innamorata di lui, ma poi mi
ha confessato di essere gay.
Questa confidenza ha fatto maturare ancora di più
il nostro rapporto, rendendolo più profondo e importante.
Da quel momento siamo diventati inseparabili.
E’ per questo che, adesso che Kurt trascorre del
tempo con Blaine, mi sento un po’ messa da parte.
E’ normale, visto che frequentano la stessa
scuola.
Poi noi riusciamo a vederci abbastanza spesso, nel
pomeriggio da Starbucks.
Questa sera Kurt ha obbligato i membri delle Nuove Direzioni a recarsi al Bel Grissino per una serata speciale.
Rachel si siede accanto a me e noto che ci sono
anche alcune coppie che hanno rinunciato a festeggiamenti più intimi.
Sono contenta di avere tutte queste persone
accanto.
Non mi fanno sentire sola.
Kurt ci da il benvenuto e gli Usignoli iniziano a cantare.
Posso vedere il sorriso raggiante di Kurt, mentre fissa attentamente Blaine.
E’ proprio innamorato.
Dovremmo parlarne più spesso.
Mi mancano le nostre chiacchierate su questo
argomento.
Kurt ora è felice.
Ma
io lo sono?
Ho sempre detto che sarebbe meglio concentrarsi
sulla propria carriera piuttosto che sull’amore ma, forse, era solo per
nascondere la mia delusione per non aver trovato un ragazzo.
Quando
sarà il momento giusto, arriverà anche per me.
Kurt viene verso di noi e ci abbraccia forte.
Per ora mi accontento di tutto questo.
Credo
che ne valga proprio la pena.
Note dell’Autore
Mercedes è tra i miei personaggi preferiti,
insieme a Kurt e Rachel. Sono il trio di dive perfetto! La prima storia che ho
scritto in assoluto riguardava proprio l’amicizia tra Kurt e Mercedes! Li adoro
troppo!! Quindi ho pensato di scrivere di loro per sottolineare l’importanza
dell’amicizia che, spesso, supera quella dell’amore! E’ un sentimento che, il
più delle volte, riesce a durare più a lungo, secondo me!
Anche se Mercedes non ha ancora trovato l’amore, è
contenta di avere accanto amici come Kurt o Rachel, anche se lei riesce a farla
arrabbiare spesso! =)
Il giorno che le ragazze come me aspettano da una
vita.
Questa sera,al ballo scolastico di fine anno, il McKinley avrà una nuova Reginetta: Quinn Fabray.
Ho passato gli ultimi mesi a pianificare tutto nei
minimi dettagli.
Finn è tornato da me, ed io sono una delle ragazze
più popolari della scuola.
La
mia vittoria è scontata.
Il Preside Figgins sta per leggere i risultati.
Purtroppo Finn non è presente perché pochi minuti
fa stava per prendere a pugni Jesse, che ballava con Rachel, e sono stati
mandati via da Sue.
Io
devo farcela lo stesso.
Non posso arrendermi proprio ora che sono ad un
passo dalla popolarità assoluta.
“Il Re
del ballo di questo anno è…….. David Karofsky!”
Santana mi rivolge uno sguardo da vincitrice.
In effetti, è stato eletto Re il suo accompagnatore.
Io
ci spero sempre, però.
“Ed ora, la Reginetta
del ballo è……… Kurt Hummel”
Il silenzio cala nella palestra allestita per la
serata.
Nessuno prova ad applaudire. Tutti si voltano
verso Kurt.
Non
ci posso credere.
E’ soltanto un brutto sogno.
Domani mi sveglierò e vedrò la corona di Reginetta sul mio comodino.
E’ tutta colpa di Rachel Berry.
E’ sempre colpa di Rachel.
Il mio piano era perfetto.
Lo sanno tutti che Finn preferisce stare con lei.
Per colpa di quella egocentrica e petulante, devo
rinunciare ad essere in cima.
La
pagherà per quello che mi ha fatto.
Perché Finn pensa a lei, anche se sta con me?
Che cosa ha lei che io non ho?
Entro nel bagno delle ragazze con il viso
ricoperto dalle lacrime.
Rachel mi raggiunge e mi invita a calmarmi.
Basta,
non la sopporto più!
Improvvisamente, senza che io me ne renda conto, la
mia mano incontra la guancia di Rachel in un vigoroso schiaffo.
Ma
che cosa ho fatto?
Sono arrivata davvero a questi livelli?
“Scusami tanto…” le sussurro tra le lacrime.
Non
avrei dovuto farlo.
Dovrei solamente accettare il fatto che Finn
preferisce lei a me e rassegnarmi.
Vedendola qui, di fronte a me, pronta a consolarmi
e ad asciugarmi le lacrime mi fa pentire amaramente per il gesto che ho appena
compiuto.
Devo imparare a controllarmi e mantenere la calma.
Solo così potrò finalmente ottenere quello che
voglio.
Il prossimo anno sarò io la Reginetta del McKinley,
con o senza Finn.
Note dell’Autore
Quinn non mi piace proprio. Penso si possa capire
anche dal modo in cui l’ho descritta. Ha scelto di riprendersi Finn solo per
essere eletta Reginetta del ballo. Anche se poi, alla fine, si scusa con Rachel
la mia opinione su di lei non cambia.
Ma questo è soltanto il mio parere!
Fatemi sapere cosa ne pensate!
Ditemi anche, se vi va, quale capitolo avete
preferito, tra quelli che avete letto!
L’amicizia con Blaine lo ha fatto stare meglio,
dopo tutto quello che ha passato.
Finalmente ha ottenuto la serenità che cercava.
Però, senza di lui, sarà difficile trovare i miei
calzini.
E’ lui ad occuparsi di tutte queste cose in casa.
Comincio a frugare tra le mie cose nei cassetti
disordinati.
Improvvisamente, mi ritrovo tra le mani un oggetto
a cui tengo moltissimo, che non vedevo da un po’.
E’ sempre rimasto lì.
Sin da quando lei se ne è andata.
Non ho mai avuto la forza di disfarmi dell’ombretto di mia moglie.
Anche se è un semplice oggetto, mi ricorda i bei
momenti passati insieme.
Per esempio, quando lei si metteva davanti allo
specchio in camera e si truccava.
Io, cercando di non farmi vedere, me ne stavo in
un angolo a guardarla.
Era
così bella.
Poi uscivamo e andavamo a cena.
Questo accadeva solo nelle occasioni più
importanti.
Quanto
mi manca.
Davanti a Kurt cerco di mostrarmi forte per non
farlo soffrire e dargli sicurezza, ma ormai lui è grande e riesce a capire come
funzionano queste cose.
Sono un libro aperto anche per lui.
In queste occasioni sono i genitori a prendere la
situazione in mano e cercare di risollevare il morale dei propri figli.
Io, invece, mi sono lasciato andare.
Ho tentato disperatamente di essere forte, per il
bene di Kurt, ma mia moglie era la mia vera forza.
Dopo poco tempo mi sono reso conto di quanto la presenza
di Kurt fosse stata fondamentale per me, per aiutarmi ad andare avanti.
Io e mio figlio siamo diventati una squadra
imbattibile.
Non è stato facile, per uno come me, crescere un
figlio da solo, senza una madre.
Sono andato avanti sapendo che lei mi sarebbe
sempre stata accanto, pronta a darmi consigli su come comportarmi con Kurt.
Lei
è qui con noi, in ogni momento.
Lo
sento.
Senza di lei non avrei saputo affrontare i
problemi di Kurt in questo ultimo periodo.
Non sono mai stato bravo a dare consigli riguardo
a certi argomenti.
Di solito ci sono sempre le madri per quel genere
di cose.
Con Kurt è toccato a me farlo.
Ma sono contento.
Abbiamo avuto la possibilità di sentirci l’uno più
vicino all’altro.
Anche se il nostro rapporto è andato avanti tra
alti e bassi, ora siamo più uniti che mai.
E
io sono fiero del mio Kurt.
E’
solo grazie a lui se ora sono capace di vivere serenamente la mia vita.
Note dell’Autore
Burt Hummel: il padre perfetto! Anche se non è
molto bravo ad esprimere i propri sentimenti con le parole, penso sia stato il
padre perfetto per Kurt, per aiutarlo quando lui non sapeva cosa fare. Tra le
mie scene preferite ci sono i loro discorsi. Li adoro semplicemente.
Il Glee Club
ha bisogno di me ed io ho bisogno di fare una buona azione per diventare
Reginetta del ballo quest’anno.
E’
la situazione perfetta.
Ora mi serve solamente un espediente che mi mostri
come colei che ha salvato le Nuove
Direzioni dalla rovina alle Nazionali.
Per questo c’è solo una cosa da fare.
Kurt deve ritornare al McKinley, così noi avremo più possibilità di vincere.
Se non ci fossi io in questa scuola le cose
precipiterebbero.
Sono sempre stata la voce della verità nel nostro gruppo, e per questo ho ricevuto
moltissime critiche dai miei compagni.
Purtroppo questo è il prezzo da pagare quando non
si può fare a meno di essere sinceri.
Ti scambiano per quella cattiva quando, in realtà,
stai solo dicendo esplicitamente cose che gli altri non direbbero mai per paura
di essere giudicati.
Questo mi permette di non avere problemi con la
mia coscienza.
Non
dico mai bugie, è la parte migliore di me.
Il mio
piano presenta un problema.
Kurt non tornerà mai finchè Karofsky sarà in
questa scuola.
Naturalmente io ho la soluzione.
E’ dal concerto di beneficenza che ho un dubbio
sull’orientamento sessuale di Dave, e sembra che alcuni episodi nei corridoi mi
diano ragione.
Basterà soltanto ricattarlo e lui non darà più
fastidio a Kurt.
E’
la mia specialità.
Inoltre, per far apparire pentito il nostro caro
Dave, agli occhi degli altri, potremo anche fondare il club degli “Spazza-Bulli”.
In pratica cercheremo di fermare qualsiasi atto di
bullismo e gli altri ci vedranno come eroi.
Ed io avrò Brittany tutta per me, finalmente.
Penso che la maggior parte delle persone che mi
conoscono non si rendano conto delle mie capacità.
Ho un grandissimo potenziale.
Organizzare piani che mi permettano di arrivare al
successo è uno dei miei hobby preferiti.
Tutti capiranno di cosa posso essere capace.
Tutti
vedranno chi è Santana.
Note dell’Autore
Santana all’inizio non era uno dei miei personaggi
preferiti. Poi, nella seconda stagione ha cominciato ad essermi simpatica e la
adoro proprio per la sua sincerità!
Gli altri due gruppi si sono appena esibiti ed ora
tocca a noi.
Mentre mi sistemo la cravatta, mi avvicino al
palco, dove Rachel si sta preparando a cantare la canzone che lei stessa ha
scritto.
E’ una canzone bellissima, a differenza di “Il mio cerchietto” e “Figlia unica”.
Questa volta è riuscita a scavare dentro se stessa
e a trovare le emozioni giuste, proprio come le avevo consigliato.
Prima che si apra il sipario Rachel si volta verso
di me con uno sguardo pieno di affetto.
Proprio pochi minuti fa, nei camerini, mi ha detto
di ascoltare bene le parole della canzone, perché rispecchiano i suoi
sentimenti.
Il sipario si apre, le luci si accendono e si
concentrano su di lei.
E’
bellissima.
L’ho
sempre pensato.
Al nostro primo incontro nel Glee ero rimasto un po’ sconcertato dal suo comportamento un po’ fuori
dal comune.
Poi, con il tempo, è stato proprio quello a farmi
innamorare di lei.
Era diversa dalle altre ragazze, che pensavano
soltanto ad essere belle e popolari.
Di lei mi ha colpito la semplicità: dal modo di
vestire a quello di comportarsi.
Anche lei ha i suoi difetti ma, nonostante il
nostro essere completamente diversi, siamo stati una bella coppia.
Purtroppo la nostra relazione non è stata
semplice.
Io, a volte, non mi sono comportato bene nei suoi
confronti, ma anche lei non è stata da meno.
Avevamo appena fatto pace quando lei mi ha
confessato di essersi lasciata andare con Puck, perché era arrabbiata con me.
Non pensavo potesse ferirmi in quel modo.
In quel momento tutto ciò che avevamo costruito,
la nostra splendida relazione, si è frantumato come pezzi di vetro appuntiti, che continuano a fare
male ancora oggi.
“Yeah,
I'll send down a wish and I'll send up a prayer
and finally someone will see how much I care”
Nonostante io ora sia abbastanza felice con Quinn
al mio fianco, non riesco a trattenere un dolce sorriso che spunta spontaneamente
sulla mia bocca.
Rachel continua a gettare lo sguardo su di me,
ogni tanto, con gli occhi lucidi.
Forse
voglio tornare da lei.
Mi sento ancora legato a Rachel, ma non posso
ignorare il suo comportamento immaturo.
Quinn mi si avvicina da dietro le spalle e mi afferra
la mano, come a riportarmi alla realtà.
Ora
sto con lei.
Forse il futuro riserverà delle sorprese per noi,
Rachel.
Forse un giorno torneremo ad essere felici
insieme.
Fino a quel momento ognuno vivrà la propria vita.
Note dell’Autore
Ho cominciato ad apprezzare Finn solo nell’ultimo
periodo. Prima lo vedevo come un ragazzo immaturo che pensava solo alle ragazze
e al football. Nelle ultime puntate, però, spesso ha ricordato agli altri
ragazzi del Glee l’importanza di rimanere uniti e
andare avanti. Poi sono una sostenitrice della coppia Finn-Rachel. Li vedo
benissimo insieme, mi fanno troppo divertire. Ho pensato di concentrarmi su
questo momento perché si poteva davvero vedere quanto Finn fosse ancora legato
a Rachel.
Fino a mercoledì non penso di scrivere altro perché
sarò fuori casa spesso e lunedì sarà il mio compleanno! Poi con gli ultimi
personaggi ho trovato un po’ di difficoltà, devo avere la giusta ispirazione!
Le
facce sconvolte dei miei compagni delle Nuove Direzioni che sembrano implorare
pietà si riflettono nello specchio della sala danza del McKinley. Dopo due ore
di intenso allenamento è una reazione piuttosto normale anche se io sono
abituato a ritmi molto più intensi. Devo ammettere che dopo mesi e mesi di
lezioni di ballo extra i miei amici sono migliorati tantissimo: Mercedes riesce
a portare a termine un’intera coreografia senza lamentarsi e Finn esegue il passo incrociato senza pestarsi un piede con
l’altro.
Mi
volto verso di loro per vedere se hanno capito la mossa che ho appena mostrato
e faccio scorrere il mio sguardo su ognuno di loro.
Anche
se qualcuno ha una fervida immaginazione ed uno stile tutto suo posso ritenermi
soddisfatto: almeno seguono tutti lo stesso tempo.
Quando
mi accorgo che quasi tutti sono stremati e hanno l’espressione di chi sta per
svenire da un momento all’altro mi decido a concedere loro un attimo di tregua.
“Dieci
minuti di pausa”.
Mentre
gli altri si catapultano verso gli spogliatoi alla disperata ricerca di un
asciugamano o semplicemente per distendersi su una panca per qualche minuto i
miei occhi si concentrano sulla ragazza che si sta chinando verso il proprio
borsone per estrarne una bottiglietta d’acqua che porta subito alla bocca.
Mi
avvicino lentamente a lei per poi cingerle i fianchi da dietro e affondare il
mio viso nei suoi lunghi capelli neri. Rimango qualche secondo a respirare quel
dolce profumo quando le sue mani che avevano appena abbandonato la bottiglia a
terra afferrano le mie e lei si volta verso di me con un sorriso raggiante,
circondando il mio collo con le sue braccia.
“Come
mai tutta questa tenerezza?” mi sussurra dolcemente, fissando il suo sguardo
sul mio.
“Da
quando ogni volta che ho voglia di abbracciare la mia ragazza devo avere una
valida giustificazione? Non può essere un gesto spontaneo?” le rispondo
sporgendomi verso di lei per andare a sfiorare il suo naso con il mio in preda all’ennesimo
atto istintivo che non riesco a frenare.
Tina
abbassa lo sguardo per nascondere un timido sorriso che le sta spuntando sulle
labbra: è il sorriso più bello e dolce del mondo.
Non
appena si riprende da quel momento di timidezza alza di nuovo lo sguardo verso
di me.
“Allora,
cosa hai deciso per quest’estate?
Vieni a stare da me per un po’?” chiede con un tono che lascia intravedere un
pizzico di speranza.
“Come
l’anno scorso?” aggiunge timorosamente non abbandonando mai i miei occhi.
L’anno
scorso. L’estate più bella della mia
vita.
Quando
per la prima volta quelle morbide mani hanno accarezzato dolcemente il mio
corpo, dapprima con paura e indecisione. Poi entrambi avevamo capito che era
arrivato il momento di suggellare l’amore che provavamo l’uno per l’altra con l’importante
passo che avrebbe reso il nostro sentimento ancora più solido.
La
scorsa estate ci ha resi più forti e
capaci di affrontare qualsiasi situazione senza preoccupazioni, sapendo che l’altro
ci sarebbe sempre stato in un modo o nell’altro.
“Mike,
mi stai ascoltando?” mi domanda Tina osservandomi con uno sguardo perplesso.
“Sì,
amore mio. Voglio passare l’intera estate
con te” le dico con estrema sincerità andando alla ricerca delle sue labbra per
poi baciarle con passione.
Ed
è la verità.
Vorrei
trascorrere tutta la mia vita con Tina: tutte le stagioni della mia esistenza
come se fosse sempre estate.
Note
dell’autore
Ehm,
buonasera a tutti…
È
da luglio ormai che non tocco più questa raccolta che avevo lasciato a poco più
della metà… Ora mi è venuta voglia di riprenderla
anche se il mio modo di scrivere sarà leggermente cambiato, spero, ma non mi
sentivo di abbandonarla…
In
più ora con la terza stagione ho un sacco di spunti che mi mancavano e nuovi
personaggi da aggiungere!
Insomma,
ogni tanto aggiornerò!
Fatemi
sapere cosa ne pensate se ancora avete il coraggio di seguirmi!
La
mano di Kurt stringe con leggera forza la mia e i suoi occhi sono l’unica vera
fonte di luce in questa triste stanza di ospedale.
I
miei amici, familiari e le persone che hanno saputo di me e del mio gesto
disperato mi considerano un pazzo e mi guardano come se potessi dare di matto
da un momento all’altro.
Kurt
no. Lui non è come loro.
Lui
mi comprende perché ha attraversato questo inferno proprio come me e per molto
più tempo: e tutto questo per colpa mia.
Avrebbe
potuto tranquillamente voltarmi le spalle e fregarsene del mio dolore, l’avrei
capito perfettamente. Invece ha deciso di venirmi a trovare e dirmi che andrà
tutto bene perché almeno lui non mi abbandonerà.
Ha
detto che mi aiuterà e questa è l’unica ragione per cui un sorriso è apparso
sul mio volto.
Mentre
continua a stringermi la mano mi racconta di come ha superato quell’enorme
sofferenza e io dai suoi occhi trasparenti e sinceri capisco che mi sta dicendo
la verità, non mi sta illudendo.
Sarà
dura, certo, ma lo supereremo. Insieme.
Un’ora
più tardi Kurt mi dice che deve scappare di corsa al matrimonio della sua amica
Rachel Berry e una strana sensazione di abbandono pervade tutto il mio corpo.
Mi
saluta e dice che tornerà presto a trovarmi.
“Grazie”
mi ritrovo a sussurrare in un sospiro mentre lui si volta verso di me per
rivolgermi un sorriso colmo di affetto per poi sparire dietro la porta.
Improvvisamente
un bruciante senso di vuoto si impadronisce di me mentre continuo a fissare il
punto in cui ho visto Kurt per l’ultima volta.
Se
ne è andato. Ma ha detto che tornerà.
Finalmente
riesco a calmarmi di nuovo, mi sistemo meglio sul letto e chiudo gli occhi
lasciando che delle leggere lacrime mi bagnino le guance.
Non
sono solo. Lui mi ha assicurato che ci sarà.
Kurt
mi ha offerto ciò che nessuno in quel momento di disperazione aveva avuto il
coraggio di darmi, ossia la speranza di un futuro migliore.
Ma
soprattutto Kurt mi ha donato qualcosa che mi aiuterà sicuramente a ritrovare
la voglia di andare avanti; un regalo che
mi permetterà di cominciare a costruire la mia nuova vita, ovvero la sua
amicizia.
Note
dell’autore
Premetto
che ancora devo riprendermi dall’ultima puntata e da questo momento con Kurt
che mi ha fatto scendere parecchie lacrime.
Sinceramente
non so cosa dire, non c’è molto da aggiungere a ciò che ho scritto.
Quando
mi è capitato il prompt “regalo” mesi e mesi fa non sapevo davvero come
associarlo a Dave, poi è successo tutto questo e l’unico regalo a cui ho saputo pensare è stato l’aiuto di Kurt a cui lui si
è aggrappato.
Sono
curiosa di sapere come avete vissuto questo momento e se questa flash vi è
piaciuta o no.
Perdo
l’equilibrio. Sto precipitando nel vuoto. Il terreno è a pochi metri di
distanza da me e non fa che avvicinarsi sempre più velocemente.
Con uno scatto improvviso alzo la
testa dal cuscino bagnato di sudore e mi ritrovo a fissare il quadro di fronte
al mio letto nel buio della mia camera.
È successo di nuovo. Ancora. Dopo
tutto questo tempo.
Afferro il fazzoletto che avevo
preparato sul comodino la sera prima sapendo che sarebbe servito per l’ennesima
volta e mi asciugo la fronte sudata.
La sveglia conferma la mia
ipotesi: sono le cinque.
Da quando Kurt si è trasferito a
New York mi sveglio alla stessa ora, ogni giorno, in preda ad incubi. Ed ogni
volta che sento la sua voce squillante al telefono, piena di felicità, non
posso far altro che fingere che vada tutto bene anche senza di lui.
Afferro le chiavi della macchina
e, senza nemmeno cambiarmi il pigiama, scivolo fuori dalla porta di casa facendo
attenzione a non svegliare i miei genitori.
Il silenzio che mi avvolge mentre
mi avvicino alla mia auto è quasi inquietante ma allo stesso tempo, non so
come, riesce a darmi un senso di pace e tranquillità.
Non accendo la radio, per non
rischiare che le note interferiscano con i miei pensieri rivolti a lui,
solamente a lui.
Dopo qualche minuto lascio la
macchina in un parcheggio deserto e mi dirigo a piedi verso la panchina
posizionata di fronte al Lima Bean.
La tenue luce del sole comincia a
farsi vedere schiarendo il marrone scuro degli edifici circostanti.
I colori caldi dell’alba mi
circondano e riescono a calmarmi, almeno per il momento.
È come se Kurt fosse qui, proprio
come sei mesi fa, quando seduto su questa panchina mi ha dato l’ultimo rapido
bacio prima di salire sull’autobus e allontanarsi da me.
Il calore del sole mi trasmette la
stessa sensazione di pienezza del sorriso di Kurt che ho ancora ben presente
nella mia mente.
Per un istante non precipito nel
vuoto. Sono tra le braccia di Kurt, al sicuro da incubi e paure.
Note dell’autrice
Salve!
Vado di fretta, come sempre in
questo periodo, quindi vi chiedo scusa se con questa flash-fic vi
ho messo un po’ di tristezza nonostante sia estate e si dovrebbe essere
spensierati e felici.
Scusate, davvero.
Se volete fatemi sapere cosa ne
pensate.
Potete seguirmi su Twitter (Ilaryf90) se avete voglia di chiacchierare un po’
o aggiungermi su facebook (sono IlaryfEfp).
I genitori
di Mike si allontanano verso l’uscita del McKinley abbracciati e sorridenti.
Mike li
osserva con uno sguardo incredulo: gli hanno appena consegnato il regalo per il
diploma e mostrato il loro pieno appoggio per la sua decisione di frequentare
una scuola di danza.
“Tina, sono
i miei genitori. Non c’è bisogno di
piangere” mi dice il mio ragazzo con dolcezza quando dai miei occhi iniziano a
spuntare delle leggere lacrime di
gioia.
“Sono così
orgogliosa di te e finalmente anche loro lo sono. Non potrei essere più felice”.
“Lo sono
anche io!” continua Mike, accarezzandomi la guancia e accogliendo tra le sue
dita quelle bagnate dimostrazioni di affetto che non riesco mai a trattenere.
“Ed è tutto
merito tuo. Se tu non avessi parlato con mio padre forse io non avrei mai avuto
il coraggio di farlo”.
Ad un tratto
mi ritorna in mente il mio incontro con il padre di Mike, in cui lui era stato
molto duro nei confronti delle scelte del figlio ma anche delle mie.
“Mike, credi
che riusciremo ad essere felici in futuro?”. Il mio ragazzo mi rivolge uno sguardo
interrogativo.
“Io amo la
danza, il canto, la recitazione e farei di tutto pur di arrivare ad esibirmi su
un palcoscenico, ma se non dovessimo farcela?”.
Improvvisamente
tutta la determinazione che avevo mostrato di fronte al padre di Mike mi
abbandona lasciando spazio ad un senso di timore che mi divora. Che ne sarebbe
stato del mio futuro? Quali alternative avrei avuto?
Mentre le lacrime – questa volta non di gioia –
scendono silenziose Mike mi guarda con affetto, con quello sguardo che mi fa
sentire a casa ogni volta che davanti a me vedo solo confusione.
“Ce la
farai. Ce la faremo. Anche se sarà dura” sussurra, avvicinandosi sempre di più,
mentre vengo rapita dalla sincerità che traspare dai suoi occhi.
“Servono
talento e determinazione e mi sembra che a noi non mancano!”.
Sorrido tra
le lacrime e poggio delicatamente le
mie labbra sulle sue circondandogli il collo con le braccia.
Non so cosa
succederà il prossimo anno: so soltanto che finché potrò contare sui suoi baci,
abbracci e sul suo appoggio tutto andrà bene.
Perché
soltanto quando le sue braccia mi avvolgono con decisione sento che tutto ha
improvvisamente un senso.
Note dell’autore
Credo di
sapere cosa avete pensato non appena avete letto l’associazione “Tina-Lacrime”. Che novità! Lo so, nella serie siamo
abituati a vederla piangere ma l’assegnazione del prompt
è del tutto casuale, ve lo garantisco!
Tina non è
un personaggio che amo, sinceramente, ma credo che dipenda dal fatto che non
abbiamo avuto la possibilità di scoprire molto riguardo la sua vita o la sua
famiglia. Quindi spero di ricredermi nella quarta stagione.
I membri delle Nuove Direzioni al completo
sono sparpagliati nel mio soggiorno in questo venerdì sera di giugno. Le ultime
settimane sono state piuttosto impegnative tra la preparazione per le Nazionali
e gli esami finali ma ora noto con sollievo che tutti sembrano sereni.
“È il suo turno. Ci dica qual è stato
il momento migliore per lei in questi tre anni.”
Il mio sguardo vaga tra le espressioni
colme di aspettativa che mi trovo ad osservare; nei loro occhi scorgo
malinconia, paura per il futuro e felicità per aver vissuto momenti unici. Tra
questa confusione di emozioni riesco ad individuarne una che mi riempie il
cuore di gioia: ognuno di loro è speciale e ha qualcosa che lo rende unico ma
la cosa che hanno in comune è sicuramente la speranza.
Lo stesso sentimento che avevo io alla
loro età, quando sognavo di calcare il palcoscenico di Broadway e diventare una
star. Vorrei soltanto che per loro fosse diverso e che tutti i loro sogni si
avverassero perché se lo meritano: hanno lavorato tanto e duramente per
arrivare alle Nazionali e ce l’hanno fatta ma è proprio fuori dalla scuola che
inizieranno ad avere a che fare con la vera vita, quella piena di ostacoli. Mi
auguro che ogni giorno possano conservare anche un briciolo di speranza e
tenersela stretta per arrivare ad ottenere ciò che desiderano.
Mi prendo un altro lungo istante per
studiarli uno ad uno e memorizzare i loro sguardi mentre sento che una lacrima
sta per sfuggirmi.
“In questi tre anni è come se voi foste
stati i miei figli. Ognuno di voi “ inizio lentamente, mentre la mano di Emma
si posa sulla mia spalla.
“Ogni singolo istante è qui” dico,
indicando la mia testa “ma anche qui”. Questa volta poggio una mano sul cuore.
“Tutto quello che abbiamo passato non ha
cambiato solo voi ma ha aiutato anche me a crescere, a capire i miei limiti e
ad affrontare le mie debolezze. Voi mi avete reso un uomo migliore”.
“E non lo dico soltanto perché ora ognuno
prenderà la propria strada ma è quello che penso davvero. Mi mancherete
tantissimo”.
Sono costretto ad interrompere un discorso
che mi ero preparato da giorni per nascondere un leggero singhiozzo che mi
coglie inaspettato; non avrei mai creduto che scavare nei ricordi mi avrebbe
reso così vulnerabile.
Alzando lo sguardo vedo quasi tutti i
ragazzi in lacrime, specialmente Rachel, Tina, Kurt e, inaspettatamente,
Santana.
“Tornando alla vostra domanda” continuo
qualche istante più tardi, “il momento che mi rimarrà per sempre nel cuore sarà
questo in cui siamo tutti qui, a casa mia. Tutti insieme”. Così dicendo afferro
la mano di Finn, il più vicino, e pian piano
anche gli altri seguono il mio esempio.
Ci ritroviamo a formare un cerchio di
persone unite da una sola passione; un cerchio che questa sera, ad un certo
punto, si spezzerà ma che nel tempo si ricomporrà ricreando questa magica ed
unica atmosfera.
Note dell’autrice
Buonasera a tutti!
È da un po’ che non mi faccio sentire… Oggi è stata una giornata dura.
Cosa si fa quando si scopre di essere
stati bocciati per la seconda volta ad un esame?
Beh, io scrivo. Mi rilassa tantissimo e,
in qualche modo, riesco a sfogarmi.
Non ho molto da aggiungere, questa flash-fic parla
da sola =,(
Se volete rimanere in contatto con me
potete aggiungermi su Twitter (Ilaryf90) o
su Facebook (IlaryfEfp).
“San, sbrigati!
Ci sono migliaia di fiocchi gelati che continuano ad attaccarmi, qui fuori!”.
Santana si
affaccia alla porta d’ingresso, indossando una tuta invernale che, stranamente,
la rende ancora più sexy. Non devo farmi
distrarre, ci sono fiocchi da catturare!
Mentre sono
presa dalla mia missione, sento il peso di un corpo che si getta sopra di me.
“Presa!”
esclama Santana, sorridendo, e aggrappandosi con forza alla mia schiena. “Sono
un fiocco di neve molto, molto
cattivo!”.
Mi volto
quel poco che basta per catturare le sue labbra in un dolce bacio, reso ancora
più magico dalla neve che ci circonda
e cade lentamente su di noi.
Poggio la
schiena sull’enorme distesa bianca che è il mio giardino e Santana si lascia
cadere al mio fianco.
“Facciamo un
gioco!” esclamo all’improvviso, ruotando leggermente la testa per guardarla
negli occhi. Santana si limita a sorridermi.
“Vince chi
prende più fiocchi. Semplice, no?”.
“In che
modo?”
Spalanco la
bocca e urlo qualcosa che dovrebbe voler dire “Così!” e Santana scoppia a
ridere.
Poi, vedendo
la mia faccia perplessa, si ricompone ed imita i miei movimenti cercando di
intrappolare quei maledetti fiocchi congelati.
“Brit, mi presteresti uno dei tuoi cappelli? Ho dimenticato
il mio…” dice qualche minuto più tardi, mettendosi in
ginocchio, con le guance rosse e gli occhi lucidi per il freddo. Mi avvicino e
le poso un bacio sulla guancia. “Certo! Torno subito!”.
Entro in
casa e vado alla ricerca di un cappello che possa andarle bene, dopodiché torno
in giardino.
Santana mi
aspetta sempre in ginocchio con un sorriso raggiante: la neve continua a
caderle sui capelli scuri e ora anche la punta del naso si è tinta di rosso.
Solo dopo
qualche secondo mi rendo conto che di fronte a lei c’è una scritta sulla neve.
“You’re the best thing that’s ever been mine”
“Oh, San”.
La avvolgo
tra le mie braccia, costringendola a poggiare la schiena sulla superficie
gelida.
Rimaniamo
così per qualche minuto, tra un bacio e l’altro, finché non mi metto in
ginocchio, pensierosa.
“Questo significa
che mi aiuterai a sconfiggere i miei nemici?”.
Santana
aggrotta le sopracciglia e mi rivolge uno sguardo interrogativo.
“I fiocchi
di neve” affermo con semplicità, allargando le braccia e guardando verso l’alto.
Dopo qualche
secondo di esitazione, Santana esplode in una fragorosa risata, prendendomi tra
le sue braccia e lasciando che la neve
continui a ricoprirci.
Note dell’autrice
Avevo troppa
voglia di scrivere, nonostante il poco tempo a disposizione e la mancanza di
ispirazione.
Questo è il
risultato: scrivere su un personaggio come Brittany
non è semplice. Proprio per questo l’ho lasciata per la fine. Mi manca quella
sottile ironia che rischia di cadere nel banale, se presa per il verso
sbagliato. Però ci ho provato…
Ne
approfitto per augurare a tutti un felice Natale!
Durante
un’ordinaria riunione degli Warblers, di cui sono
ormai diventato il leader, non mi sarei mai aspettato di ricevere una visita
del genere.
Da
qualche minuto sento uno strano vociare provenire dall’esterno e dal corridoio
ma sono talmente concentrato sulla scaletta del nostro prossimo spettacolo, da
non prestargli attenzione.
All’improvviso
la porta si spalanca e subito penso “Chi sono questi pazzi che si permettono di
disturbarmi in un momento così delicato? Adesso ci penso io, faccio vedere loro
con chi hanno a che fare”.
La
mia testa non riesce a pensare tutte queste cose perché i miei occhi intravedono
una saltellante macchia di tessuto colorato e tante altre persone che irrompono
in quella che, solitamente, è la quieta sala di ritrovo degli Warblers.
Le
mie labbra si aprono in un sorriso vedendo Blaine che
canta a squarciagola saltando sopra al tavolino centrale. Le Nuove Direzioni
devono essere proprio disperate per presentarsi alla Dalton senza nemmeno
avvisare. Poi, facendo scorrere lo sguardo sulla massa di persone che cantano,
noto che alcune facce non mi sono familiari. Alzo lo sguardo interrogativo
verso Blaine che smette di cantare e ci comunica che
ha bisogno di noi. Come rifiutare?
Dopo
un intenso pomeriggio di prove, il grande giorno è arrivato.
Tutti
sono in fibrillazione: con mia grande sorpresa scopro di esserlo anche io.
Dopotutto Blaine è un mio caro amico e mi ha chiesto
aiuto nonostante tutto quello che gli avevo fatto in precedenza.
Non
posso che essere felice per lui quando si sistema con mani tremanti il papillon
sul collo e mi sorride timidamente, impaurito e allo stesso tempo eccitato per
ciò che sta per accadere.
Mi
avvicino a lui, guardandolo negli occhi: “Andrà tutto bene. Kurt dirà
sicuramente di sì. Come può rifiutare di passare il resto della vita con un
ragazzo come te?”. Blaine sussurra un “grazie” e mi
abbraccia forte.
Arriva
Kurt, vedo Blaine uscire dalla porta della Dalton con
un sorriso più sicuro, perché ha davanti la persona che vuole sposare e avere
al suo fianco per l’eternità.
Canto
insieme agli altri per poi arrivare alle famose
scale.
Il
discorso di Blaine potrebbe far commuovere anche un
duro come me; mentre fa la proposta a Kurt io applaudo come tutti gli altri e
dentro di me mi chiedo se potrò mai trovare una persona che mi ami esattamente
come lui ama Kurt. E che mi faccia sorridere come lui sta facendo sorridere
Kurt.
Note
dell’autrice
Dopo
più di un anno e mezzo di pausa dalla scrittura ho deciso di terminare questa
raccolta, che era rimasta in sospeso da tempo, ormai.
L’ultimo
personaggio è Sebastian e, questa volta, il prompt l’ho
scelto, non casualmente. Avevo voglia di scrivere su Sebastian e la proposta
dal suo punto di vista.
Purtroppo
i personaggi come lui non mi riescono bene, per una grande differenza con il
mio carattere, quindi mi scuso sin da ora con tutti i sostenitori del
personaggio per la resa finale del suo carattere.
Non
ho voglia di chiudere definitivamente questa raccolta. Chissà, magari nei
prossimi mesi avrò l’ispirazione per scrivere su altri personaggi, o forse no.
Vedremo!