Kagome

di Antonella84
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Kagome ***
Capitolo 2: *** Something blue ***
Capitolo 3: *** Il BAKA-PAPÀ ***
Capitolo 4: *** Yogurt All' Amarena ***
Capitolo 5: *** Love Boat ***
Capitolo 6: *** New Love ***
Capitolo 7: *** Ti Presento I Miei ***
Capitolo 8: *** I'll Take Care Of You (Avrò cura di te.) ***
Capitolo 9: *** Il Domandone ***
Capitolo 10: *** DOMANDONE II PARTE ***
Capitolo 11: *** La Leggendaria Tecnica Del Musino ***
Capitolo 12: *** Natale a Casa Saotome-Tendo ***



Capitolo 1
*** Kagome ***


"Allora che te ne pare?"
Ci aveva messo tre ore per montare quella culla.
Tre ore a maledire le quattro viti che gli restavano sempre tra le mani.
Ranma, sudato, in canottiera, teneva fra le mani un cacciavite e a braccia spalancate affermò:
"Tadam!". 
Sua moglie Akane, vestita con una salopette gialla ed una bandana bianca legata sulla testa, si affacciò alla porta della stanza.
"Bravo amore! Ehi tu li dentro...Non credi anche tu, che il Signor IKEA sia stato un fenomeno?".
Disse Akane accarezzandosi il pancione sporgente. 
Ranma sbruffò.
"Akane, possibile che devi farmi passare per stupido davanti la nostra bambina già prima che nasca!".
Sua moglie sorrise.
"Hai ragione caro...lo capirà da sola appena arriverà al mondo!". Gli rispose la mogliettina facendogli una linguaccia.
Era proprio questo che adorava in lei.
La sua compagna era una giovane donna piena di vita, presto sarebbe diventata una mamma...Ma la cosa bella di lei, era che mai avrebbe perso quel suo lato da bambina.
Ranma guardava con occhi pieni di amore, l'enorme pancia di Akane.
La ragazza, nonostante fosse incinta e nonostante le raccomandazioni del marito, non voleva starsene ferma un solo minuto.
Cominciòa raccogliere tutti gli scatoloni della culla, prese la scopa e spazzò a terra, si stava chinando per raccogliere le ultime cose, quando Ranma la bloccò.
"Eh no..ricordati che hai un carico importante! Niente sforzi inutili fino a nuovo ordine.". Affermò il giovane con sguardo serio. 
"Uffa...Non sono mica malata! E poi questa piccoletta si agita di continuo e pur volendo non potrei riposare comunque.Questo l'ha preso da te." Rispose Akane.
Ranma sorridendo le disse: "L'agitazione di suo padre?".
Sua moglie lo guardò teneramente: "No...Non dare pace alla sua mamma!". Gli rispose Akane. 
Suo marito era cresciuto molto.
Dal giorno in cui aveva scoperto di essere incinta, Ranma non la lasciava sola un attimo.
Era diventato paziente, si arrabbiava pochissimo e la prendeva in giro il minimo vitale. 
Ma la cosa più bella, fu ascoltare insieme il battito del cuoricino della loro bambina. 
In quell'occasione il grande e forte Ranma Saotome aveva pianto. 
Lacrime vere. Lacrime delle quali non si vergognava, perchè secondo lui "Chi piange di gioia non conosce vergogna.." e la loro bambina era la sua gioia più grande. 
"Ehi mammina...Che ne dici se vai a farti un riposino?".
La voce di suo marito la distolse dai suoi pensieri.
"E più tardi ti preparo qualcosa di buono!".
Akane annuì. Aveva imparato col tempo, che contraddire Ranma era solo un'inutile spreco di energie.
Era rimasto il solito testardo.
Una volta era riuscita a convincere Akane ad assaggiare uno dei suoi stessi piatti disgustosi... Cosi, a detta del marito, la loro bambina avrebbe potuto sviluppare degli anticorpi che la rendessero immune alle schifezze che le avrebbe preparato sua madre in futuro..
Una teoria un pò azzardata, ma che a distanza di mesi la faceva ancora ridere. 
Ranma prese sua moglie in braccio per non farle salire le scale.
"Oh Kami! Akane tesoro, sei sicura che sia una sola bambina li dentro e non tre o quattro gemelline?". 
La sua dolce metà per poco non gli fece perdere i sensi a causa del pugno che gli tirò in testa.
Un pò frastornato, Ranma adagiò Akane sul letto.
Lei provò a protestare, ma quando il calore e la morbidezza di quelle coperte avvolsero il suo corpo, cadde in un sonno profondo in pochissimi secondi. 
Il giovane Saotome, aveva atteso quel momento con impazienza.
Solo mentre sua moglie dormiva, infatti, poteva chiacchierare indisturbato con sua figlia. 
Si sdraiò col viso accanto la pancia di Akane e accarezzandola lievemente cominciò a parlare:
"Ehi tu! Sono il tuo papà... Che aria tira li dentro? Spero tutto bene. 
Volevo dirti che prima stavo scherzando.. Non penso che nè tu nè tua madre siate fuoriforma anzi... Sai lo dico, perchè quando verrai fuori, non voglio situazioni in sospeso con te...Voglio iniziare col piede giusto!
Se somigli a tua madre, sono certo che avrai frainteso, ma anche di un'altra cosa sono sicuro...Se dovessi somigliarle...Sarai certamente bellissima e forte... Buon riposo mia piccola Kagome.".
Detto questo Ranma diede un leggero bacio sulla pancia di Akane. Stava per alzarsi dal letto, quando una mano a lui ben conosciuta lo fermò. 
"Ranma...Come l'hai chiamata?" Gli chiese Akane rimasta sveglia tutto il tempo.
Il codinato rosso in volto rispose:
"Ka-Kagome...Ma se non ti piace possiamo cambiarlo...".
Sua moglie lo interruppe.
"No. È un nome bellissimo... E poi... A lei piace. Appena l'hai chiamata si è mossa!".
La giovane mamma, sorrise a suo marito, che non aveva ancora abbandonato il color pomodoro. 
Senza dir niente, Ranma si sdraiò accanto ad Akane, facendole poggiare la testa sul suo petto.
La strinse a sè prestando attenzione a non farle male. 
La ragazza alzò un pò la testa, fino a far incontrare i suoi occhi con quelli del marito. 
"C'è una cosa che hai scordato di dire alla nostra bambina ...". Affermò la giovane signora Saotome fissando il compagno.
"Che cosa?" domandò il codinato perdendosi in quelle pozze nocciola.
"Se Kagome dovesse somigliare a me...Sicuramente amerebbe il suo papà più di ogni altra cosa al mondo...". 
Erano i momenti come questo che facevano sentire Ranma un uomo completo.
 Non c'erano maledizioni, nemici da combattere o familiari invadenti da domare..
C'erano solo lui ed Akane...Lui e le sue due donne più importanti della sua vita. 
"Ti Amo maschiaccio!" le rispose a fior di labbra. 
"Ti amiamo anche noi Baka."

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Capitolo 2
*** Something blue ***


Sono con mia sorella Kasumi. La giornata è bella e ne approfittiamo per fare due passi prima di andare a fare la spesa. 
È passato un mese dal giorno del mio matrimonio. 
"Akane ci pensi? Sei la Signora Saotome da ben 30 giorni!". 
È incredibile quanto le piccole cose riescano ad entusiasmare ancora, mia sorella Kasumi. 
Ma piccole davvero! Un esempio? Preferisce le monetine ai soldi di carta perchè sono piccole..I bottoni più stretti perché sono carini, le carote prende sempre quelle più piccole perché più saporite..e via dicendo. Ed anche oggi le pongo la solita domanda: "Kasumi..ma cosa ci troverai mai nelle cose piccole?". E da anni con lo stesso sorriso mi risponde: "Ricorda Akane..Ogni cosa grande in passato è stata piccola..". 
E la mia reazione è sempre la stessa. Sbigottimento. 
Senza neanche rendercene conto siamo arrivate al supermercato. Entriamo.
"Akane..allora cosa hai pensato di cucinare per Ranma per festeggiare il vostro primo mese insieme?". Mi domanda mia sorella mentre controlla la scadenza di alcuni prodotti. Faccio un profondo respiro.
"Dato che gli ho promesso sull'altare di non voler rimanere vedova subito..Ho chiesto a Shan Pu di preparare qualche specialità cinese che Ranma adora..Più tardi  poi sarei passata a prendere tutto..". Affermo con aria sconfitta.
Mia sorella mi guarda con rimprovero:
"Akane sei una donna di casa, dovresti cucinare tu per il tuo uomo..". Le punto un dito vicino al naso.
"Vuoi metterti a preparare tu per me cara sorellina? Sai ho in mente minimo dodici portate..".
La sua espressione cambia. Con sguardo assorto per aria mi risponde: "Trovo che l'idea della cucina cinese sia splendida Akane!".
Appunto.
Sorrido soddisfatta.
Certo da quando la gattina sta col paperotto tentiamo di ucciderci di meno..non siamo migliori amiche ma mi deve un favore..Rido al pensiero. Le ho dato lezioni di seduzione...Queste sono soddisfazioni! Grazie Mizu! 
Arriviamo allo scafffale del latte e mi chino per prenderne una confezione totalmente scremato, per l'amante della linea di mio marito. Mi alzo di colpo ed un forte capogiro mi fa perdere l'equilibrio. Mia sorella mi afferra all'istante per le spalle. "Sorellina tutto bene? Che è successo?". Il suo tono è preoccupato. Cerco così di tranquillizzarla. 
"Calma Kasumi..è stato solo un capogiro..Non agitarti sto bene!". 
Camminiamo verso l'uscita, ed una rappresentante di una famosa ditta di caffè sta pubblicizzando un nuovo prodotto. "Signorine, permettetemi di farvi provare questo nuovo tipo di caffè dall' aroma forte e decisa..". Ci dice gentilmente l'hostess. "Ti va un caffè gratis Kasumi?" le chiedo sorridendo. "Shh Akane..Non sta bene dire così..Ok comunque!". Mi risponde mia sorella. Faccio segno alla signorina e nel momento stesso in cui le cialde entrano nella macchinetta del caffè rilasciando il loro profumo..mi viene la nausea! L'odore è troppo forte e tappandomi la bocca corro subito nel bagno pubblico del supermercato. 
Dopo dieci minuti in cui ho fatto invidia ad una post sbornia..esco dal bagno. Kasumi è davanti a me preoccupata. "Akane..non sarà il caso di andare dal dottor Tofu?". 
Mi domanda con apprensione. "Kasumi..se vuoi andare a trovare il tuo fidanzato non devi usare la mia salute come scusante..mi ritengo offesa!" Le rispondo in tono scherzoso. Vederla arrossire la fa sembrare una piccola bimba innocente. 
Poi mi guarda seria ed esclama: "Akane..non è che per caso sei incinta?". 
Hai capito la bimba innocente..E poi che vuol dire per caso? Rivedi un vecchio amico per caso..azzecchi i numeri alla lotteria per caso..Ma non si fa un bambino per caso! 
"Bhè..Diciamo che se così fosse...Non sarebbe propriamente una casualità ecco..Siamo sposi novelli dopotutto..". Stavolta sono io ad arrossire. Parlare di queste cose con la figura quasi asessuata di mia sorella, mi sembra un sacrilegio! 
"Pensaci bene sorellina..Siete..ecco..siete stati attenti?". Basta non resisto. "Kasumi parlare di metodi contraccettivi con te mi mette a disagio..Comunque la maggior parte delle volte abbiamo fatto attenzione..". Le rispondo imbarazzata. Poi tanti piccoli flash mi tornano in mente. La nostra prima volta..poi l 'ultimo giorno che Ranma è stato a casa prima del matrimonio..La notte di nozze nella nostra casa..la mattina seguente in viaggio di nozze sulla nave..Sotto la doccia..Nella vasca da bagno..Nella sala conferenze del capitano.. Sul ponte nord di notte..Bhè diciamo che di eventi dove il caso avrebbe potuto giocare strani scherzi..ce ne erano stati..
Usciamo con le buste della spesa e camminiamo verso casa. 
Fortunatamente i nostri genitori hanno costruito un piccolo appartamento per me e Ranma proprio accanto al dojo..Visto da fuori non è un granché..ma per noi è la nostra reggia. Siamo quasi arrivate quando passiamo accanto la farmacia. Kasumi mi guarda supplichevole..e senza bisogno di dire altro entro e compro un test di gravidanza. 
Mia sorella è agitatissima..molto più di me. È strano vederla senza la sua solita compostezza, ma in preda all' euforia. "Dai Akane..devi fare la pipì su questo bastoncino..se diventa blu, sarò zia!". La guardo incredula. "Ma è disgustoso! Poi non capisco come un aggeggio così piccolo possa essere attendibile..". Dico fissando il mio 'analizzatore di pipì'..
"Su sorellina..lo sai che le cose più grandi in passato sono sempre state piccole,no?". Mi risponde Kasumi serafica. Prima o poi questa frase diventerà un tormentone..alla pari di "ciao come butta? E bellazio..". Santi Kami! 
Senza troppo entusiasmo vado a giocare al tiro al bersaglio con il bastoncino in questione..Fatto! Ottima mira! 
Aspetto che passino i famosi tre minuti per il verdetto..
Nei migliori film, la protagonista che vuol sapere se sia incinta, in quest'arco di tempo ripensa a tutta la sua vita..a come cambieranno le cose..a come la prenderà il proprio compagno. Sinceramente io non so cosa sperare. Forse è troppo presto per noi diventare genitori..ma magari no. 
Ora l'agitazione sta prendendo spazio anche dentro me. Il timer suona. Tempo scaduto. 
Prendo l'arnese al 90% attendibile e controllo. 
Apro la porta e trovo mia sorella in fermento. "Allora Akane? Che dice?". 
Mi chiede. Che poi che dice..mica sa parlare. 
Tengo per me le mie battute e le rispondo: "C'è qualcosa di blu..". 
Non finisco la frase e mi ritrovo mia sorella che mi abbraccia forte. "Diventerai mamma Akane!". È proprio nel momento in cui pronuncia la parola mamma, che il mio velo di finta indifferenza, crolla miseramente. Rispondo all' abbraccio e piango. Piango come una matta..Lacrime di gioia a non finire. 
"Devo dirlo a Ranma..". Sussurro lentamente tirando su col naso.
"Certo sorellina..ma prima andiamo da Ono..va bene?". Annuisco e ci dirigiamo a destinazione. "Chissà come la prenderà Ranma..".
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È trascorso un mese da quando ci siamo sposati. Un mese esatto da quando la mia Akane, la mia sposa in scarpe da tennis, mi ha detto di si. 
Non credevo che la vita matrimoniale potesse essere così..insolita! 
Certo io e mia moglie non siamo i classici sposini tutti coccole e baci. Abbiamo perfino quasi litigato sull' altare! L'ultimo proprio stamattina! È domenica, l'unico giorno della settimana in cui non devo fare lezioni al dojo, le uniche ventiquattro ore in cui posso riposare e dormire di più e lo zuccherino all'arsenico di mia moglie che fa? Mi sbatte fuori casa! "Sparisci dalla mia vista per almeno tre ore!". Così mi ha detto. 
Ovviamente ho protestato..ma poi è riuscita a convincermi. 
Come? Con un'arma che Akane ha imparato a sfruttare bene. 
Si è avvicinata a me con fare suadente..mi ha baciato e guardandomi negli occhi mi ha detto: "Amore...voglio che questo giorno sia speciale..Stando qui saresti una distrazione troppo forte da poter resistere...Per piacere..allontanati così posso raffreddare i miei bollori..". 
Cinque minuti e sono uscito fuori di casa con un sorriso ebete e soddisfatto! 
Ho cominciato a camminare con la convinzione di essere un amatore irresistibile ed adesso a distanza di due ore, cammino con la nuova e più realistica convinzione di essere un emerito imbecille! 
Sono stato imbrogliato alla grandissima. 
Ho ancora un'ora da perdere e non so cosa fare..Ehi! Ma quello è Ryoga!
"Ciao amico!".  Mi sbraccio per attirare la sua attenzione. Ryoga alza gli occhi al cielo, borbotta qualcosa e si avvicina. 
"Ciao Ranma..che vuoi?". Mi dice con tono seccato. "Vedo che siamo di buon umore..amico..". Gli rispondo in tono provocatorio. "Non chiamarmi amico!". Sbraita. 
"Ok..P-chan!". Affermo sorridendo. "Non devi chiamarmi neanche P-chan!". Urla Ryoga. 
Si sta innervosendo e decido di divertirmi un pò. "Va bene allora bussola umana? Cartina  geografica? No no aspetta..Senti questo..Navigatore Satellitare!". Non resisto più e  scoppio a ridere! La faccia del maialino è livida di rabbia. 
Manca poco e avrò il mio passatempo.. Tre..Due..Uno.. "Ranmaaa Saotomeee! Preparati a morireeee!". 
Schivo con facilità calci e pugni. Ryoga non è migliorato affatto dall' ultima volta..a differenza del sottoscritto. Saltiamo di tetto in tetto scambiandoci qualche colpo. "Ehi Ryoga, che ne dici di frequentare i miei corsi ? Così giusto per diventare più forte!". 
Il mio avversario si irrigidisce perdendo la concentrazione. "Sta zitto!". 
Non fa in tempo ad urlarmi contro, che un mio destro ben assestato sullo stomaco lo fa cadere a terra. Ho vinto. Per la milionesima volta. 
Con un pò di fiatone, lo aiuto ad alzarsi. "Avanti..prendiamoci qualcosa da bere...Amico!". 
Lo sento ringhiare, ma alla fine appoggia la mia idea. 
Siamo seduti ad un tavolino di un bar, bevendo due caffè. Gli racconto come mia moglie mi abbia sbattuto fuori di casa e di quanto tre ore lontano da lei mi sembrino un tempo interminabile e noioso. 
"E così ti stavi annoiando ed hai pensato bene di importunarmi!" esclama il porcellino. 
"Ma dai Ryoga! Tu sei stato come la manna dal cielo!". Affermo dandogli una pacca sulla spalla. "La vuoi smettere con questi soprannomi assurdi?". Mi chiede furioso. 
Faccio fatica a comprendere, ma per farlo contento annuisco. 
Decido di sapere un pò di affari suoi. "Allora Ryoga..come vanno le cose con la piccola Ukyo?". È sorpreso dalla mia domanda ed arrossisce di colpo. 
"Non credo siano affari tuoi...". Mi risponde voltando la testa dall' altro lato. 
Io gliel'afferro tra le mani costringendolo a guardarmi. "Avanti idiota..rendimi partecipe della tua vita..". Lui mi guarda in cagnesco. "E da quando provi interesse per la mia vita, idiota?". Mi domanda incrociando le braccia al petto. La mia risposta è lampante: "Da quando fai coppia con la mia migliore amica..Sai che U-chan è molto importante per me..e se solo tu ti azzardi a farla soffrire..!". Vedo Ryoga rilassarsi. E dopo aver bevuto una goccia di caffè, afferma: "Va tutto a gonfie vele Ranma. Siamo felici e lei è stupenda..E..e poi..Mi fa sentire speciale..Tante volte sono costretto ad uscire di casa per quanto mi trova irresistibile e..". Ad un tratto si blocca. Scorge il mio sguardo all'inizio diffidente e poi dispiaciuto e solidale.."Ranma..t-tu c-credi che..Ukyo m-mi abbia imbrogliato..?". 
Annuisco e gli poggio una mano di conforto sulla spalla. "Quei maledetti corsi ci hanno rovinato amico!". Ancora sotto shock termina il suo caffè e mi risponde: "Quella Mizu è una creatura dell' inferno! Hai ragione..Amico.". 
Il tempo con Ryoga è volato e con mia estrema sorpresa si è già fatta ora. Lo accompagno davanti al ristorante della sua fidanzata. "Bhe..grazie per il caffè  Ranma..Quando vuoi..sai dove trovarmi!". Esclama il ragazzo suino sorridendo. 
"Menomale che almeno uno dei due lo sa..Alla prossima Ryoga!". 
Lo saluto con un cenno della mano e mi avvio verso casa. È ora di pranzo e spero solo che Akane, con la parola sorpresa, non intendesse un pranzo interamente cucinato da lei! Certo, è migliorata e si sta impegnando..ma almeno per oggi vorrei evitare di prendere i digestivi! Come vorrei mangiare cinese! Non mi ricordo neanche più da quanto tempo non assaporo la cucina di Shan Pu..
Ovviamente questo rimarrà solo un desiderio inespresso..anche perché se dovessi dire una cosa del genere ad Akane..Sarebbe capace di uccidermi!.
Arrivo dinanzi la porta di casa. Apro ed entro. Non sento nessun odore di bruciato o simili..Entro e la nostra tavola è imbandita. Ci sono delle candele sul tavolo e dei fiori. 
Mi avvicino e noto tanto buon cibo cinese sistemato con estrema premura nei piatti. 
"Pranzo gentilmente offerto dal ristorante il Gatto..". La sua voce arriva calda alle mie spalle. Mi volto e la vedo. Akane indossa un abito a tubino fino al ginocchio, verde acqua. Lo scollo è a cuore tuttto riempito di strass. In vita una cintura larga nera e ai piedi delle decolleté dello stesso colore. Un filo di trucco per sottolineare il suo viso..ed è semplicemente stupenda. Resto a fissarla come uno stupido a bocca aperta. 
Il desiderio del cibo cinese viene immediatamente sostituito da un altro decisamente migliore..La voglia di lei. La desidero e a parte l'amore che provo per lei..non ricordo più nulla..neanche come mi chiamo. 
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È entrato e l'ho visto illuminarsi alla vista del suo piatto preferito. Lo so che ha evitato il cibo cinese per non farmi arrabbiare..E nonostante tra me e Shan Pu non ci sia una grande  simpatia...In questa occasione ho dovuto ringraziarla per la gentilezza che mi ha dimostrato . È proprio vero..l'amore cambia le persone. 
Lo sguardo di mio marito addosso..è una sensazione unica. Mi guarda e, a giudicare dal modo in cui lo sta facendo, il mio abitino ha fatto colpo. 
Ha perfino la bocca aperta. Mi avvicino sorridente. "Bentornato Ranma...Buon Mesiversario!". Mi sollevo sulle punte e gli lascio un casto bacio sulle labbra. 
Quando mi stacco da lui lo trovo ancora con gli occhi chiusi. 
"Ehila c'è nessuno?"!Finalmente apre gli occhi. "S-stai be-benissimo Akane..". 
Arrossisco. I suoi complimenti mi rendono ancora nervosa. Ci avviciniamo a tavola e lui, molto elegantemente, mi sposta la sedia per farmi sedere. "E questo da quale film d'amore l'hai copiato?" Domando leggermente ironica. Ranma gonfia le guance : "So anche essere galante quando tu ti comporti da femmina e non da camionista..". 
Cosa? "Come mi hai chiamata?". Domando minacciosa. "Niente niente tesoro..Mangiamo ti va? Muoio di fame! Eheheheh!". Mi risponde in preda al panico il mio pauroso consorte. 
Decido di non infierire perché il momento è arrivato. Davanti a lui ci sono tre portate coperte da coperchi. 
Lui osserva il tutto estasiato. 
"Allora Ranma..Non sei curioso di sapere cosa ha preparato la tua adorata Shan Pu?". 
Lo vedo irrigidirsi. Poi sorrido di gusto e il suo sguardo diviene più tranquillo. "Scema..". 
Mi dice oramai rilassato. Alza il primo coperchio e ciò che vede lo lascia a bocca aperta.
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Sollevo il coperchio della prima portata e ciò che vedo mi lascia di stucco. 
C'è un bavaglino con un ciuccio ricamato. "E questo cos'è?". Domando stupito. 
"Un bavaglino..se vuoi puoi metterlo.." mi risponde Akane con una strana luce negli occhi. "Se è un modo per sottolineare il modo in cui mangio..non lo trovo divertente..". Faccio l'offeso,ma la sua espressione divertita mi rimette di buon umore. 
"Avanti Ranma..fa parte del mio regalo..mettilo e non rovinare tutto!". Ha messo su il broncio da bambina..lo sa che non so resistere a quel musino e cedo. 
Eccomi qui, Ranma Saotome  maestro di arti marziali, vestito come un poppante..Ho quasi il timore che da un momento all'altro sbuchi fuori Nabiki e cominci a farmi foto a raffica..Rabbrividisco al solo pensiero. 
"Coraggio..apri la seconda portata..". Mi incita Akane. 
Con qualche timore sollevo il secondo coperchio. Trovo una fotografia mia e di Akane in crociera. Siamo vestiti in modo elegante per la cena col capitano della nave..Siamo entrambi felici e sorridenti. "Ti ricordi quella sera Ranma?". Mi chiede mia moglie. 
"Certo! Abbiamo mangiato benissimo!". Rispondo di colpo. Il suo sguardo si fa duro e minaccioso. "Sei sempre il solito egoista insensibile! Solo il cibo ricordi, brutto mangione che non sei altro?". Scoppio a ridere. "Scusami Akane, ma non ho resistito! Stavo scherzando..Certo che ricordo quella sera..Soprattutto quanto fossero belle le stelle quella notte..riflesse nei tuoi occhi. Il ponte nord..come dimenticare..". La vedo arrossire vistosamente. Quella sera io e Akane con la luna a spiarci, abbiamo fatto l'amore sul ponte della nave. Irresponsabile, rischioso ma terribilmente eccitante. 
Akane solleva lo sguardo e mi dice: "È stato quattro settimane fa..". 
Il ricordo di quella notte d'amore risveglia in m le sensazioni forti che abbiamo provato..e non solo..
Akane si accorge dell'intensità dello sguardo che sto facendole e mi dice: "Dopo..Forse. Ora apri l'ultima porzione..coraggio!". La vedo stranamente nervosa. 
Con un pò di timore sollevo l'ultimo coperchio. C'è una provetta con un piccolo bastoncino con due strisce blu..ed una foto attaccata. 
Osservo attentamente la foto. Sembra in bianco e nero..ci sono strane forme e numeri e sigle che non capisco. "Akane..ma cosa sono?". Lei sorride con occhi lucidi. Si avvicina e sedendosi accanto a me poggia il capo sulla mia spalla. "Tu cosa vedi, Ranma?". Mi chiede con voce tremante. Guardo ancora i due oggetti girandoli tra le mani. Poi esclamo: "Qualcosa di blu ed un puntino in una foto..". Mi volto verso il suo viso. 
Akane mi sta sorridendo in un modo del tutto nuovo..
"Sai cosa dice sempre Kasumi, Ranma? Che ogni grande cosa prima è stata piccola.. ". 
Continuo a guardarla confuso. Poi continua: "Vedi questo puntino piccolo piccolo? Tra nove mesi sarà molto più grande..Avrà due braccia, due gambe, tutte le dita..due orecchie, una bocca ed un nasino..e spero due occhi belli come quelli di suo padre..". 
Sento il cuore battere a mille. Mi alzo di scatto portando Akane con me..la fisso negli occhi oramai pieni di lacrime. "A-A-Akane..v-vuoi dire c-che..". La vedo annuire e sorridere in mezzo al pianto. "Aspettiamo un bambino..". 
Non appena conferma il mio pensiero, la stringo forte a me. L'abbraccio così forte da toglierle il respiro. "Ranma..soffoco!". Mollo un pò la presa. "Scusa amore..ma sono così felice! Diventerò padre..e tu sarai una bellissima mamma!". 
Ci baciamo e d'istinto poso una mano sulla pancia, ancora piatta, di Akane. 
Mi piego sulle ginocchia e vi poso sopra l'orecchio. Ad un tratto esclamo: "Akane ho sentito qualcosa!". Lei mi guarda e scoppia a ridere. "Quello che hai sentito è il mio stomaco che reclama..ho una fame da lupi! È ancora presto per sentirlo o sentirla..L'hai visto anche tu..è ancora un piccolo puntino!". 
Mi alzo e mi avvicino al suo viso fintamente minaccioso."Non osare chiamare così mio figlio o figlia..Non lo sai che tutte le cose grandi in principio sono state piccole?". 
Osservo la sua espressione sorpresa,poi scoppiamo a ridere. 
Prima di lasciarla sedere per pranzare, le afferro una mano e la bacio con passione. 
"Buon Mesiversario amore..Grazie per questo splendido regalo..". Lei mi sorride e accarezzandomi il viso esclama: "Grazie a te paparino..". 
Trenta giorni con mia moglie, un mese esatto che siamo sposati ed un piccolo miracolo che sta per arrivare.. Sono convinto che la felicità sia proprio questa.
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CIAO E BUONA DOMENICA! KAGOME ERA NATA COME UNA ONE SHOT, MA SEGUENDO I VOSTRI CONSIGLI, HO DECISO DI FARNE UNA RACCOLTA..
PICCOLI PEZZI DI VITA QUOTIDIANA DEI NOSTRI FIDANZATI (QUI MARITO E MOGLIE PREFERITI! COME SEMPRE GRAZIE A TUTTI QUELLI CHE PASSERANNO DI QUA E A CHI LASCERÀ UN PICCOLO SEGNO DEL SUO PASSAGGIO :)
UN FORTE ABBRACCIO...ANTO;)

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Capitolo 3
*** Il BAKA-PAPÀ ***


"Papiii guanda!!!"
Una piccoletta di circa tre anni si avvicina alla mia gamba sinistra. Con la minuscola manina mi stringe strattonando il pantalone.
"Kagome amore..cosa c'è?". Mi abbasso sulle ginocchia avvicinando il mio viso a quello della bimba. Osservo i suoi occhi dello stesso colore dei miei..ed il buffo caschetto bruno uguale a quello della sua mamma. Mi sorride ed il suo viso si illumina. Con la manina mi avvicina un foglio di carta. Lo guardo. È un suo disegno. C'è un omino con gambe lunghissime e braccia grosse..un codino sbuca dalla testa. L'espressione terrorizzata. La bocca infatti disegna un' enorme O sul viso. 
Accanto c'è un altro omino con un grembiule a quadretti che tiene in mano..qualcosa tipo un piatto che va in fiamme..La donnina disegnata ha gli occhi grandi e castani come Akane..Questa figura sta inseguendo l'omino col codino.
Più in basso c'è una bambina piccola col caschetto e un sorriso enorme!
Sorrido anch'io. Poso lo sguardo su Kagome. 
Mi fissa soddisfatta, giocherellando con le bretelle della sua tutina intera.
"Vitto papi? Ci siamo noi tle..quella è la mami che ti ha pretatato il panzo..". 
Il mio sorriso diventa una sonora risata.
"Cosa c'è da ridere Ranma?". 
Mia moglie entra in salotto con un grembiule a quadri ed una pentola abbrustolita. 
"Nostra figlia prevede il futuro.." le rispondo porgendole il disegno.
Akane lo guarda e sorride. Poi scompigliando i capelli di Kagome si avvicina a lei e le dice: "Amore della mamma..è un disegno bellissimo! Ma vedi il papà non sta correndo..". 
La piccola sorride e puntando il ditino indice sporco di azzurro urla: "Guanda mami..corre papi..cappa cappa!!!". 
Akane si volta e mi vede scappare a gambe levate.
"Ranma..baka vieni subito qui!". 
La vedo corrermi dietro seguita a ruota da mia figlia.
"Ba-ka! ba-ka! Veni quiiii!!!". 
Faccio finta di cadere sul prato in giardino. 
Le mie due donne mi saltano addosso e cominciano a farmi il solletico.
"Ah ah! Ora sei spacciato!". Urla mia moglie allegramente.
"Piaccicato! Piacciato papi!!!". 
Kagome mi si butta addosso e sento le sue piccole manine che copiano quelle di sua madre. Le schiocco un bacio sulla guancia, mente Akane mi blocca le braccia.
"Ti arrendi maritino ingrato?". Mi domanda Akane col fiatone.
"Si papi..renditi!". Mi intima Kagome.
"Ok ok! avete vinto! Mangerò tutto lo prometto!".
Dico poggiando la testa all' indietro sull' erba fresca.
Akane e Kagome urlano in coro:"Yeaaaahhhh!!!" Abbracciandosi.
Mia moglie si alza da terra sistemandosi e con in braccio la piccola si avvia verso l'ingresso: "Il pranzo è pronto..muoviti baka!". Mi sorride.
Kagome come a dar man forte a sua madre, muove un ditino in segno di rimprovero: "Capito baka-papà! Non facci allabbiare!". 
Mi alzo di scatto e abbraccio entrambe. 
Non credo possa esistere un "baka-papà " più felice di me..
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Piccolissima flashfic per augurarvi una felice Pasqua a tutte/i!
Un abbraccio virtuale..a presto!

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Capitolo 4
*** Yogurt All' Amarena ***


Notte fonda a casa Saotome-Tendo. 
Una brunetta osservava ad occhi spalancati il soffitto della camera da letto. 
Posò lo sguardo sulla sveglia sul comodino..segnava le 02:30. 
Voltando la testa verso la sua sinistra, notò che il suo bel marito era caduto in un sonno profondo. Se non fosse stato  per il russare a grosso respiro, sarebbe sembrato  morto. La ragazza, dopo alcune esitazioni,decise di scendere in cucina alla ricerca di ciò che non la stava facendo dormire. 
Appena in piedi, posò la mano sotto la rotonda pancia che da quasi sette mesi non faceva  altro che aumentare di volume.
"Maledette scale..Chissà potrei rotolare..magari arriverei prima..". Affermò Silenziosa. 
Giunta a destinazione, dopo aver imprecato in tutte le lingue imparate a scuola, aprì speranzosa il frigo e...Orrore! Il suo yogurt all' amarena era sparito!!! "Eppure ne avevo nascosto uno dietro il cartone del latte! . Esclamò Akane in preda al panico. 
Ad un tratto un terribile sospetto le sfiorò la mente. Senza indugiare aprì  il sacchetto dell' immondizia e, scoperta delle scoperte, l'oggetto del suo desiderio giaceva svuotato al suo interno. 
Con una nuova consapevolezza e una velocità degna di qualsiasi atleta, la bella morettina furiosa, si fiondò in camera da letto. Accese la luce e cominciò ad urlare:
"Tu!!! Sporco traditore!". 
Ranma rischiò  di cadere dal letto per lo spavento e nello stesso momento anche la cecità a causa della lampada che la sua tenera moglie in attesa, gli stava puntando in viso.
"A-akane ma che diamine succede..". Cercò di chiedere. 
"Confessa!!! Sei stato tu!". Continuò la ragazza furiosa. 
"Akane..ma di cosa stai parlando?"  Domanda il giovane col codino, con la voce ancora impastata dal sonno.
"Parlo del mio yogurt all' amarena..baka! Ne avevo conservato uno dentro al frigo e...puf! Adesso è sparito!". Esclamò lamentosa Akane. 
Ranma si mise a sedere sul letto e grattandosi la testa con una mano disse:
"Bhè..Stasera dopo cena..ecco..avevo voglia di qualcosa di dolce..e dato che il cioccolato è misteriosamente scomparso in meno di un giorno...Ho visto lo yogurt e..e..". Il giovane non fece in tempo a finire il suo discorso che un enorme martello gli si schiantò sulla testa. 
"Voglia? Voglia dici? Ti ricordo che qui sono io quella incinta! " esclamò  Akane con rabbia. Poi continuò:
"E adesso ho voglia di yogurt all'amarena e non c'è piùùùù!!". Si portò  le mani sugli occhi e iniziò a piangere. 
Ranma le si avvicinò cercando di consolarla. Per fortuna il dottore gli aveva spiegato che Akane avrebbe potuto avere dei piccoli sbalzi d'umore.. Piccoli? sua moglie passava da stati euforici apparentemente senza motivo a stati di depressione acuta. 
Bastava niente per farla piangere..oppure niente per mandarla al settimo cielo. 
Ranma partiva avvantaggiato dato che la sua mogliettina anche prima della gravidanza era abbastanza lunatica, ma questo era troppo. Si, l'aveva vista piangere guardando programmi alla tv, perfino pubblicità..o quando lui si mostrava particolarmente romantico o particolarmente odioso..Ma questa era la prima volta che la vide piangere per un vasetto di yogurt! Cercó di farla ragionare:
"Akane..era solo uno yogurt..domani andrò a comprartene una scorta..ma adesso dormiamo,ok?". Il giovane col codino sentì un' aurea violacea avvolgere sua moglie che esclamò:
"No.".
Ranma la guardò impaurito : "No..cosa?".
Akane alzò gli occhi che fino a quel momento erano stati nascosti sotto la frangetta scura.
"Io. Lo. Voglio. Ora.".
Il ragazzo era incredulo.
"Ma Akane è notte fonda..dove lo trovo adesso uno yogurt all' amarena?". Lo sguardo minaccioso della moglie era disarmante:
"Non mi interessa. Tu hai mangiato il mio yogurt e tu me lo vai a recuperare. Per quello che mi riguarda puoi anche andare sui monti, mungere una mucca lavorare il latte, andare a raccogliere le amarene direttamente dal loro cespuglio e buttarle lì dentro e crearmelo tu lo yogurt! Fai quello che ti pare ma non tornare dinanzi ai miei occhi senza yogurt! A meno che tu non voglia ritrovararti divorziato e con una bambina con una "Voglia" di amarena sulla natica! ". 
Detto questo il giovane Saotome, si ritrovò in piena notte fuori dal calduccio del suo letto e fuori di casa. La sua nuova missione divenne trovare uno stupido barattolo di yogurt all' amarena e tornare sano e salvo da sua moglie e dalla sua bambina. 
La sfida contro lo yogurt era appena iniziata!
Girovaga per i vicoli di Nerima come un morto vivente. Perfino i gatti, dei quali aveva conservato la sua antica paura, non si avvicinavano a lui a causa delle nerissime occhiaie che aveva in faccia. Erano ormai quaranta interminabili minuti che girovaga come un'anima in pena. Non sapeva dove cercare. Tutti i negozi di alimentari erano giustamente chiusi..così come l'unica yogurteria della zona..Ranma non sapeva cosa fare. Era solo, infreddolito, assonnato e di brutto aspetto...Stava perdendo la sua sfida contro l'odioso derivato del latte!
"Ah..Se solo il mio nemico fosse in carne ed ossa come lo erano in passato Ryoga, Kuno,Mousse..Ehi!Un momento..". L'espressione di Ranma assunse un non so che di diabolico.
Il viso gli si illuminò, mettendo in bella mostra un mega sorriso da orecchio ad orecchio. 
In fondo che male c'era a svegliare i suoi amici in piena notte? A lui era successo e stava una favola! Aveva deciso. Avrebbe trovato quel maledetto vasetto di yogurt a costo di girare nei frigoriferi di tutta Nerima! 
Di corsa Ranma si stava dirigendo verso il ristorante di Ucchan.
Da quando la sua migliore amica e Ryoga avevano deciso di "provarci" erano praticamente inseparabili. E l'eterno disperso del suo amico, aveva deciso di stabilirsi in pianta stabile, a casa della piccola Ukyo. Quando arrivò nei pressi del piccolo parco vicino al ristorante, notò una tenda.
"Non può essere...". Affermò il codinato a se stesso. Si avvicinò e diede una sbirciatina all' interno. Dovette mettersi le mani a tappare la bocca per non ridere di fronte la scena che aveva davanti. Ryoga con tre enormi bernoccoli in fronte che abbracciava nel sonno un sacchetto di farina urlando:
"Perdonami Ucchan..Ti prego non picchiarmi!".
Ranma era giunto al limite. Gli occhi gonfi per il poco sonno si erano riempiti di lacrime. Chiuse la tenda e si buttò a terra rotolante.
"Ahahahahahah! Povero Ryoga!!". 
Il povero pestato a sangue, con tutto quel fracasso si svegliò.
Uscito dalla sua tenda vide Ranma in preda a strani spasmi simili a convulsioni.
"Ranma che diavolo ti succede? Sembri posseduto dal demonio!". Il codinato si alzò da terra cercando di darsi un minimo di contegno. Cercando di riappropriarsi della sua faccia seria, si rivolse all' amico:
"Ryoga che ci fai qui nel parco?".
L'eterno disperso avvampò di colpo. Poi Ranma continuò:
"Fammi indovinare..Ucchan ti ha cacciato di casa a pedate e tu sei venuto qui con la tua amante...". Ryoga lo fissò basito.
"Ma cosa dici? Di quale amante stai parlando?". Domandò.
Ranma, con l'espressione più seria di questo mondo, puntò il dito indice sul fagottto che il ragazzo con la bandana stringeva ancora al petto e disse:
"Miss 00! Ammettilo..il suo colore candido e la sua consistenza polverosa ti hanno conquistato, strappandoti dal talamo della tua compagna! Pentiti vile traditore!".
Ryoga si ghiacciò sul posto, mentre una folata di vento gelato gli attraversò il corpo. 
Le risate del codinato lo riportarono alla realtà.
"Ranma razza di idiota! Non so che genere di rapporto tu abbia con la farina e non voglio saperlo..Ma questo sacchetto è l'ultima cosa che la mia Ukyo mi ha lanciato contro!". 
Affermò il ragazzo con la bandana.
Il codinato smise di ridere, notando l'amarezza nello sguardo dell' amico. 
"Dimmi la verità Ryoga..Ti ha mollato?". 
L'eterno disperso gli tirò un pugno in testa.
"Ma cosa dici maledetto! Abbiamo solo litigato..".
Ranma si avvicinò all' amico e sedendosi al suo fianco gli disse: "Vuoi parlarne?".
Ryoga non credeva alle sue orecchie. Un piccolo ghigno si formò sul suo viso:
"Senti un pò Ranma..cosa ti fa pensare che io abbia minimamente voglia di parlarne con te?". Il codinato sussultò.
"Voglia hai detto? Maledizione! Ho dimenticato Akane..lo yogurt all' amarena..".
Poi afferrando l'eterno disperso per il bavero urlò:
"Ryoga! Dimmi che nel tuo zaino hai un vasetto di yogurt all' amarena!".
Il giovane guardò Ranma sconvolto. Poi disse grattandosi il mento:
"Mhm..vediamo..No mi spiace Ranma..Devo averlo dimenticato col succo di Papaya sul tavolo della cucina..". Rispose il giovane sfrattato ironicamente. "Davvero?Allora andiamo a prenderlo!". Esclamò felice Ranma.
Un colpo in testa frenò il suo entusiasmo. "Razza di idiota! Era una battuta!Ti pare che portarmi uno stupido vasetto di yogurt sia il mio primo pensiero! Comunque...A cosa ti serve lo yogurt alle..04:00 del mattino?". Gli chiese Ryoga.
"È per Akane..". Rispose il codinato massaggiandosi il bernoccolo. Poi continuò:
"Lo sai che le donne in questo periodo sono..piuttosto..". Ryoga lo interruppe.
"Rotonde?".
Ranma sbiancò.
"Sshhh! Sei impazzito? Mai mai mai fare riferimento ad oggetti sferici di fronte ad una donna incinta..Mai!".
Il ragazzo con la bandana deglutì annuendo spaventato.
"Stavo dicendo..Akane è molto suscettibile..e stanotte le è venuta voglia di yogurt all' amarena..Yogurt che era in frigo, ma che io, inconsapevolmente e nella più estrema buonafede, ho divorato per..un calo di zuccheri. Ora lei mi ha costretto a rimediare trovandogliene uno a quest'ora ma dove???".
Queste ultime parole le disse quasi strappandosi i capelli.
Ad un tratto Ryoga si illuminò: "Ho capito!".
Ranma alzò il capo speranzoso.
"Come al solito è colpa tua!".
Il codinato cadde a terra con un tonfo. Poi riacquistando un minimo di lucidità si rivolse al suo amico:
"Aiutami Ryoga..Akane mi uccide se non le porto quel che vuole..Ho paura.". 
In quel momento il ragazzo poco disperso, mosso da una sorta di solidarietà maschile nei confronti del suo ex nemico, decise di aiutarlo. Dopotutto anche lui provava terrore ogni qualvolta la sua Ucchan lo minacciava di morte lenta e dolorosa..
"D'accordo amico. Ti aiuterò!". Gli occhi di Ranma si illuminarono, si alzò in piedi e strinse la mano di Ryoga.
"Grazie amico!". Poi l'entusiasmo lentamente si spense.
"Non hai intenzione di portarmi in qualche località montana a spremere latte da una mucca vero?". Chiese il bel moro terrorizzato.
"Ma che diamine dici! Nel frigo di Ucchan ne ho visti almeno quattro!". Rispose Ryoga.
"Andiamo allora!". 
Ranma prese l'amico per un braccio e correndo come matti, arrivarono a destinazione in meno di tre minuti. 
Con fare circospetto i due scassinatori improvvisati entrarono nel ristorante della piccola Ukyo.
"Fa andare avanti me Ryoga..Se dovessi seguirti probabilmente ci perderemmo e non voglio trovarmi in Antartide..". Disse Ranma parandosi davanti all' amico.
"Razza di ingrato..ricordami che quando avrai trovato quel maledetto yogurt, dovrò fartela pagare..". Minacciò il ragazzo con la bandana. 
Arrivati nei pressi della cucina, i due si accorsero della luce accesa. 
D'istinto si misero in posizione di attacco pensando ci potesse essere un ladro. 
Ryoga sorpassò il codinato e allungò l' occhio dentro la cucina. 
Ciò che vide lo lasciò a bocca aperta allarmando Ranma:
"Che succede? Lasciami vedere!".
La mano del suo complice lo fermò di colpo.
"Fermo! Quello che vedrai non ti piacerà..". Affermò Ryoga, sempre sottovoce, ma con una serietà disarmante. 
Il bel codinato deglutì rumorosamente. Si fece coraggio e, mentre nella sua testa scorrevano le scene più macabre degne del miglior film horror del mondo, si affacciò all' ingresso della cucina.
"U-ucchan..". Riuscì a malappena a pronunciare. 
La sua migliore amica era seduta su una sedia, la testa riversa sul tavolo.
Alcuni capelli attaccati al viso e la bocca spalancata ricoperta di una strana sostanza rosso sangue. 
"Ryoga fa qualcosa! Oh Kami è morta! Ukyo è morta!". Il panico lo aveva assalito. 
Un pugno in testa di Ryoga lo riportò alla realtà.
"Ranma razza di cretino, come pensi faccia una morta a russare!". Il codinato sgranò gli occhi e tese le orecchie.
"Mhm..Ryoga..maledetto..ti uccido! Zzzzz..".Era la voce di Ukyo che più che morta sembrava una principessa addormentata col sonno pesante come un uomo di Neanderthal. 
Ranma ancora sotto shock per lo spavento, si avvicinò ad Ucchan e notò che la sua testa sul tavolo, era circondata da vasetti di yogurt all' amarena completamente vuoti. 
Li aveva mangiati tutti.
Senza pensarci afferrò la ragazza perr le spalle scuotendola vistosamente.
"Ucchan! Sveglia accidenti! Apri gli occhi!".
La cuoca ancora rintontita dal sonno, aprì le sue iridi azzurre per incontrare quelle del moro.
"Ran-chan? Che ci fai tu qui..". Poi notò anche la figura di Ryoga che nel frattempo cercava di mimetizzarsi dietro il frigo.
"E tu! Brutto traditore! Hai la faccia tosta di venire qui?". 
La ragazza si alzò di colpo facendo cadere i vasetti vuoti a terra.
Fu Ranma a riprendere la parola. "Ukyo so che sono le 04:30 del mattino, ma ti supplico..dimmi che non ti sei spazzolata tutto lo yogurt che c'era in frigo!". 
La cuoca credette di non aver capito bene la domanda. Attese infatti delle delucidazioni che però non arrivarono. Poi disse:
"Fammi capire..Tu sei venuto qui accompagnato da quel maiale per controllare quanto paurosa possa essere la mia fame post trauma amoroso?".
Stavolta fu Ranma a non capire.
"Post che?". Domandò a Ryoga.
Questultimo uscendo dal suo nascondiglio, si schiarì la voce e cominciò a raccontare:
"Vedi Ranma..Io e Ukyo abbiamo litigato perché in un sogno..".
La fidanzata lo interruppe.
"Più di uno!".
Il ragazzo con la bandana sospirò e riprese il discorso: "Dicevo..Ukyo in più di un sogno che ha fatto mi ha visto tradirla con Akane..Io le ho spiegato che è un sogno e che non lo farei ma...mpfh!.".
Un pugno sul naso lo bloccò.
"Come ti permetti di mettere le mani addosso a mia moglie, razza di maiale!". Affermò Ranma furibondo.
"È esattamente come l' ho definito io!" esclamò Ucchan.
Poi la ragazza mentre cercava di rinvenire il suo fidanzato, nonché traditore onirico, continuò :
"Per rispondere alla tua domanda Ran-chan..ero depressa e mi sono buttata su qualcosa di dolce per riempire lo stomaco e consolarmi..".
Ranma osservò i vari vasetti vuoti, poi disse:
"Dovevi avere l' animo a pezzi..hai fatto una strage di yogurt all' amarena..ne porti ancora i segni sul muso...".
Ukyo si pulì le labbra imbarazzata, con la manica del pigiama.
"Stai insinuando che mangio troppo? Pensa a tua moglie che sta diventando una mongolfiera..". Rispose acida la cuoca.
"Difatti è per lei che sono qui..Ucchan dimmi che ti è rimasto un vasetto superstite! Se non è all'amarena scrosterò quella che hai sul pigiama..ma ti prego, in nome della nostra amicizia, salvami!". Affermò il codinato in lacrime. 
Ucchan lo guardò, poi si diresse allo sportello del frigo e ne estrasse un vasetto. 
Agli occhi di Ranma, quello era il Santo Graal! 
"Prendi Ran-chan! Rinuncio a mangiarlo per colazione solo perché mi hai riportato questo scemo a casa..e lo hai steso, il che non guasta!". Disse la cuoca scuotendo un Ryoga svenuto ma con un' espressione stranamente sollevata in volto. 
Il ragazzo col codino prese al volo quel vasetto con entrambe le mani e lo tenne come se fosse stato l' oggetto più prezioso al mondo. 
"Grazie! Grazie Ucchan! Sei unica! Salutami Ryoga quando rinviene!". 
Senza attendere altro tempo Ranma si mise a correre in direzione di casa sua.
Finalmente Akane ed il sederino di sua figlia erano salvi! 
Arrivò a casa che erano ormai le cinque.
Entrò di corsa dalla finestrra della stanza da letto e notò che sua moglie non c'era. 
Preoccupato scese giù in cucina.
Ciò che vide lo sconvolse per la seconda volta. 
Akane era con la testa appoggiata sul tavolo, nella stessa posizione di Ukyo, circondata dallo stesso numero di vasetti di yogurt e con le identiche macchioline rosse ai lati della bocca. 
Tremante ne raccolse un pò con un dito e l'assaggiò.
"Amarena..". Disse in un sussurro. 
Accanto la mano di sua moglie trovò un bigliettino :
"Caro Ranma, alla fine mi sono ricordata di aver messo da parte quattro vasetti di yogurt in dispensa..Volevo dirtelo ma tu sei scappato troppo velocemente. Se non ti dispiace mi porteresti in camera da letto? Sono troppo stanca per fare le scale. Un bacio (al sapore di amarena)..Tua AKANE. ". 
Un tic nervoso prese possesso del sopracciglio destro del nostro eroe.
Tutta quella baraonda e lo yogurt era in casa.
Stava per urlare contro sua moglie quando le sue parole nel sonno lo bloccarono: "Ti amiamo..baka ". 
Un sorriso si stampò sul viso di Ranma.
Prese sua moglie in braccio e l' adagiò sul letto.
Era inutile..Con Akane lui non l' avrebbe mai spuntata. 
Dall' alto di un tetto di una casa di Nerima, un giovane col codino alle 05:30 del mattino, si godeva seduto, l' alba di un nuovo giorno..Gustando un buonissimo yogurt all' amarena. 
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CIAO A TUTTE!SONO TORNATA...A CAUSA DI PROBLEMI CON LA TECNOLOGIA..SONO STATA PER UN PÒ ASSENTE..VEDRÒ DI RIMEDIARE. 
PS: per chi se lo stesse chiedendo..Quando una donna è incinta, vige la "credenza" che nel momento in cui le arrivano le "voglie" la donna deve fare attenzione in che parte del corpo si tocca. 
Ad esempio..mia madre quando era in attesa di me..aveva una voglia di capuccino..e nel momento in cui l'ha desiderato maggiormente..si è toccata il palmo della mano..ed io sulla mano ho una voglia color caffelatte! Di solito si scelgono punti non visibili (da qui le chiappette della povera Kagome).
Dopo avervi istruito sulle "credenze" che girano ancora nella mia testa..Non mi resta che salutarvi e abbracciarvi forte! 
Alla prossima ^_^

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Capitolo 5
*** Love Boat ***


PER LA PRIMA VOLTA SCRIVO AD INIZIO CAPITOLO..VI AVVISO CHE QUESTA STORIA È DI RATING ARANCIONISSIMO! PARLA DEL CONCEPIMENTO DI KAGOME SULLA NAVE DA CROCIERA!
DEDICO QUESTA SHOT A FAITH CHE MI HA DATO L' IDEA..SPERO TI PIACCIA :)
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"Ranmaaa! Accidenti vuoi muoverti? Siamo sposati da 24 ore e già mi hai fatto pentire di essermi condannata a te per l' eternità!".
La voce soave di Akane al mattino presto è la cosa più bella del mondo.
"Akane stupida! Sei tu che c'hai fatto la residenza in bagno! Ed ora pretendi che in cinque minuti io sia già pronto???".
Le urlo contro anch'io. Poi miss self control, mi sbraita in faccia:
"Se mi avessi dato retta e ti fossi preparato la valigia ieri sera, esattamente come la sottoscritta, a quest'ora saremmo già usciti di casa, baka che non sei altro!". 
È così vicina al mio viso che non resisto.
Gli bacio le labbra.
Poi staccandomi mi avvicino al suo orecchio e le sussurro:
"Veramente ieri sera avevo altro di meglio da fare...Tu no?". Sorrido malizioso e la vedo arrossire. 
"Ranma...". Il suo respiro mi solletica le labbra e un brivido mi oltrepassa la schiena.
Poi lei continua: "Certo che avevo di meglio da fare...ero con te...Ma nonostante tu sia stato perfettamente competente sotto le lenzuola...A fare le valigie sei una schiappa! ". 
Sorride divertita.
Io tiro fuori l' espressione più offesa del mondo e le dico:
"Come mi hai chiamato?". Senza lasciarle il tempo di rispondere la butto sul letto e comincio a farle il solletico.
Akane ride con le lacrime agli occhi sotto le mie mani.
Poi con uno scatto felino riesce a ribaltare la situazione.
Mi da un bacio lampo e col fiatone esclama: "Sappiamo bene entrambi che, con te, le battaglie del solletico finiscono sempre in un modo...".
La guardo fisso e le chiedo: "E la cosa ti dispiace?".
La sento ridere imbarazzata.
"No..Ma abbiamo una nave da prendere..e non credo sia disposta ad aspettarci..".
Ci guardiamo negli occhi per qualche secondo e poi, anche se a malincuore, mi tocca darle ragione.
"Ok andiamo a farci questo giro in barca!". Affermo raccogliendo le mie ultime cose.
"Barca? Una crociera extra lusso per te è un giretto in barca? Sei proprio senza speranze Ranma...Ma chi me l' ha fatto fare!".
Siamo fuori casa, sto per risponderle per le rime, quando lo scintillio degli occhiali del Dottor Tofu mi distrae.
"Allora ragazzi! Vogliamo andare? Siete in ritardo!".
Il dottore prende le valigie dalle mani mie e di mia moglie posizionandole sulla piccola utilitaria.
Akane prende posto sul sedile davanti, suscitando la mia ira.
"Ehi! Perché tu avanti?". La sento sbuffare.
"Santi Kami Ranma, non puoi fingere di essere un uomo maturo, almeno fino alla durata del viaggio! Sei un bambino rompiscatole!".
Cosa? Io immaturo? Non so come ma ti farò amare anche questa mia immaturità mogliettina. 
Cambio discorso rivolgendomi al dottore:
"Ehi Tofu..La Ferrari l' hai lasciata a casa?". Rido della mia stessa battuta. A volte mi chiedo come faccio ad essere così simpatico! 
"Cosa intendi Ranma? Quale Ferrari?". Mi domanda il dottore. 
Forse la mia simpatia non viene apprezzata a dovere. 
"Lasci stare dottore..Ranma è un idiota.".
Bene.
E dov'è l' appoggio di tua moglie quando ti serve?
Metto da parte l'autocommiserazione e guardo dal finestrino. Siamo arrivati al porto. Wow questa scatoletta con le ruote è veloce!
Scendiamo in fretta e furia. Stanno facendo l' imbarco. 
"Divertitevi sposini!". Ci urla Tofu agitando le mani. Io e Akane corriamo in mezzo alla gente sfiorando le persone ed evitandone altre.
Arriviamo al ponte di imbarco appena in tempo. Ancora col fiatone mi rivolgo a lei:
"Sai Akane? Mentre correvamo avevo in testa una strana musichetta country..Poi mi è venuta in mente la scena iniziale del Titanic! Sembravamo proprio quei due tizi!". Sorrido e aspetto di sentire il suone delle sue risate. 
In realtà avverto le sue dita, darmi un dolorosissimo pizzicotto sul braccio.
La gente davanti alla fila si volta e ci guarda male.
Mia moglie mi prende per un orecchio fino a farmi abbassare all'altezza della sua bocca e mi dice a denti stretti:
"Razza di stupido..ti pare il momento di nominare il Titanic, proprio mentre stiamo salendo su una nave?". 
Credo di non capire, e ciò traspare dalla mia faccia.
Vedo Akane spazientirsi. Poi sospirare. "Lasciamo perdere...Ma non permetterti mai più di nominare quella tragedia, mentre siamo sulla nave..Altrimenti faremo la fine di Jack e Rose..per mano degli altri vacanzieri però!". 
Guardo Akane sorridermi. Alla fine sono riuscito a farti ridere!
La prendo per mano e quando finalmente siamo a bordo, lo spettacolo di fronte ai nostri occhi ci lascia a bocca aperta. Sarà una splendida luna di miele! 
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Non appena saliamo sulla nave, lo spettacolo è da togliere il fiato! Di fronte a noi ci sono cinque piscine con idromassaggio e strani giochi.di luci, un piccolo parco acquatico e una giostra rotante sull' acqua.
Spostando lo sguardo possiamo vedere una vastissima area benessere, diversi ristoranti, un teatro su tre piani e varie sale adibite a diverse attività. 
Alzo lo sguardo ed in cima alla nave, nel punto più alto c'è un immenso ponte coperto interamente di luci. Non so perché ma l' idea di visitarlo mi stuzzica parecchio!
"Ranma hai visto che lusso!!! Non vedo l'ora di vedere la nostra stanza!". 
Affermo tutta contenta.
"Cabina semmai Akane..È una nave mica un albergo..". Mi risponde lui saccente.
"Ma se fino a pochi minuti fa per te stavamo andando a fare un giro in barca!". Gli rispondo a tono. Lo vedo avvampare.
"Che importa..prima era prima..adesso è adesso..Non intendevo quello..quello era questo e..e..Ok mi arrendo.".
Sorrido davanti al mio trionfo e prendendolo per mano lo conduco alla nosta ca.bi.na!
Con mia immensa gioia, noto che si trova esattamente vicino al ponte che ho scoperto essere quello nord.
Entriamo e le nostre mascelle sfiorano il suolo.
La nostra cabina è semplicemente stupenda.
Il colore predominante è il dorato, l' immenso letto matrimoniale rotondo predomina su tutta la stanza.
Sopra il letto noto alcuni specchi attaccati al soffitto a forma di prisma..
Scappo nel bagno. Tutto è così luminoso! La vasca rotonda ad idromassaggio è una tentazione troppo forte, c'è anche un box doccia di ultima generazione. Due lavandini e lo specchio incassato alla parete. Il bagno richiama il tema del bosco..tutto è verde tenue e sulle piastrelle dei piccoli filamenti mi ricodano i rami degli alberi..
E poi candele. Candele profumate di muschio, ed erba bagnata dalla pioggia.
"Ranma è bellissimo!!!"
Lancio dei gridolini tipicamente femminili,ma da mio marito nessuna reazione. Mi affaccio nella camera principale e lo noto fissare gli specchi sul letto, con in mano una bibita presa dal mobile bar..
La sua faccia è simile a quella di uno scienziato dinanzi la sua più grande scoperta.
Mi avvicino a lui e gli chiedo:
"Bhe..che cosa stai studiando così scrupolosamente?". 
Senza distogliere gli occhi dagli specchi, Ranma mi chiede:
"Akane...Secondo te perché hanno messo quei cosi sul letto? Potrebbe essere pericoloso...". Mi schiaffo una mano sulla fronte.
"Ranma a cosa servono gli specchi, secondo te? A specchiarsi,no?". Cerco di farcelo arrivare.
"Questo lo so...ma perché farli sul letto!". Mi chiede confuso.
Ci sediamo sotto l' oggetto del nostro dibattito. Proprio sul letto.
Lo prendo per le mani e gli chiedo : "Caro, cosa si fa sul letto?". Lui sorride. "Si dorme ovvio!".
Sto per perdere la pazienza.
"Oltre quello?". Domando.
"Bhe..si può guardare la tv..Hai visto che schermo ultra piatto che c'è sulla parete di fronte? Scommetto che è 3D!". Afferma preso dall' entusiasmo.
Perdo la pazienza e lo afferro per le spalle. "E poi che altro? Pensaci bene..".
La sua faccia diventa pensierosa.
Ad un tratto si illumina :
"Oh. Già  c'è anche QUELLO..Ma allora gli specchi..Oh.Ooohhh. Santi Kami..Ho capito!". Esclama battendo un pugno sul palmo della mano.
"Evviva sia lodato il Dio del Mare!". Affermo prendendolo in giro. 
Ranma scoppia a ridere.
"Akane..ma davvero mi credi cosi ingenuo? È da quando siamo partiti da casa che non penso ad altro che a questi benedetti specchi..". Resto di sasso. 
"Cos..Cosa? Tu quindi sapevi..e mi hai preso in giro tutto questo tempo?". Chiedo infuriata.
Poi mi calmo un attimo. "Aspetta un momento...Come sapevi che in camera ci fossero degli specchi sul letto?".
Ranma si butta all' indietro sul cuscino a braccia spalancate.
"Diciamo che con qualche yen in più  ed una telefonata..Ho ottenuto un optional esclusivo...". Non so cosa dire. Sono scioccata.
Ho sposato un' esibizionista amante del voyeurismo e non lo sapevo? 
"Ora mogliettina...non ci resta che provarlo..no?". Si avvicina a me con fare suadente.
"Tu..tu..sei un maniaco..". Sussurro vicino alle sue labbra. 
Lui mi risponde:
"Diciamo che sono uno scienziato con tanta voglia di sperimentare..E fare nuove scoperte..e tu sei il mio ricercatore preferito..".
Ora anche i giochi di ruolo..andiamo bene!
"L' UNICO spero per te!".
Sento le sue mani sfilarmi la camicetta dagli shorts..
"Ranma..abbiamo tante cose da visitare..". Dico io inscenando una poco convincente protesta.
"Aspetteranno..". Mi risponde il mio focoso marito lasciandomi una scia di baci sul collo..
"Ma dobbiamo..conoscere il Capitano..l'equipaggio..gli altri passeggeri..dobbiamo socializzare..". Ultimo tentativo. 
Ranma mi fissa negli occhi e mi dice con voce calda:
"Loro non scapperanno..Io  adesso voglio socializzare solo con mia moglie..Posso farlo?".
Non passano due secondi che le mie labbra sono incollate alle sue. 
Il resto della mattinata la passiamo così..a fare le prove di socializzazione davanti lo specchio.
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Apro gli occhi e vedo la mia immagine riflessa sul soffitto. Che strana idea..divertente ed eccitante allo stesso tempo..Certo chiamare Mizu per farmi consigliare qualcosa di stupefacente da provare con Akane..è stata una buona idea..
Volevo sorprenderla in quel senso..e penso di esserci riuscito. 
Sullo specchio compare l' immagine di mia moglie coperta da un lenzuono di seta bianca.
Le gambe sono un po'piegate mentre lei è adagiata su un fianco.
Le lenzuola scomposte coprono per metà la sua figura, lasciandone fuori la schiena.
Scendo con gli occhi fino alla curvatura che da inizio al fondoschiena di mia moglie che ho scoperto adorare!
Sorrido di fronte ai pensieri degni del vecchio Happosai, che affollano la mia mente.
Ad un tratto Akane apre gli occhi. "Ciao..". Le dico guardandola incantato. 
"Prega che non sia troppo tardi per conoscere il capitano..". Mi dice lei un po' scontrosa. 
"Oh grazie Akane..anch'io ti ho trovata semplicemente meravigliosa..". Rispondo risentito. Lei sorride e mi bacia.
"Con te è sempre bellissimo Ranma..". Resto a fissarla ebete, quando un suo urlo mi scaraventa giù dal letto.
"Oh Santi Kami! Sono un mostro! Tu e la tua maledetta mania di scompigliarmi i capelli!". Grida mia moglie in preda al panico, alzando gli occhi verso gli specchi. 
Ok, mi rimangio quello che ho detto.
L' idea dello specchio sul letto può essere eccitante, ma bisogna ricordarsi di rimuoverli prima che vostra moglie si svegli..ne va della vostra vita! 
"Io vado a farmi una doccia e dovresti venire anche tu..". Mi ordina Akane.
Un sorriso sornione appare sul mio viso. Sto immaginando possibili imprevedibili risvolti..che ne so nella vasca o sotto la doccia..
Mia moglie come se mi leggesse nel pensiero, mi fa il gesto del diniego col dito indice. 
"No no. Togliti quel sorriso ebete dalla faccia..Sotto la doccia a lavarsi..Insieme per fare prima..". Scoppio a ridere.
"Ok..ti prometto che terrò le mani a posto..". Le dico alzandomi completamente nudo dal letto. Lei mi osserva da capo a piedi e mi dice:
"Non sono le tue mani a preoccuparmi..pervertito!". 
Scappa dentro la doccia ed io la seguo ridendo. 
L'acqua calda solletica la nostra pelle. Akane passa la spugna sulle sue gambe e per un attimo desidero essere quella spugna.
Lei si accorge che la sto fissando e afferma:
"Dì un po'..Da come fissi la mia spugna posso pensare male, sai? Non è che da domani dovrò chiamarti Spongebob, vero?". Sorride sotto l' acqua che le bagna il viso.
"Vuoi smetterla di leggermi nel pensiero?". Le dico fintamente offeso.
"Voltati che ti insapono la schiena!". Mi dice Akane posando una mano sulla spalla.
"Così possiamo uscire in tempo e conoscere il comandante!". Sento la sua mano strofinare sulla mia schiena.
"Sai Akane..Questa tua ansia di conoscere questo tizio, mi da sui nervi..Sarà sicuramente antipatico..". Esclamo in preda alla gelosia.
"Ma no Ranma che dici? È la carica più importante qui sulla nave..È un onore conoscerlo..gelosone!". 
Già sarà un onore, ma non lo sopporto.
Sento il corpo di Akane cingermi in un abbraccio e aderire alla mia schiena.
"E poi..Per quanto possa essere affascinante un comandante di una nave..Nulla potrebbe paragonato al marito più bello e sexy del mondo..". 
Mi volto verso di lei imbarazzato.
Le sue parole mi fanno sempre lo stesso effetto.
"Oh Akane..". Affermo sottovoce.
Lei mi dà una pacca.sulla spalla.
"Già..Tu per caso hai idea di dove posso trovarlo?".
Cosa?
"Oh! Akane!!!".
Scoppia a ridere. "Scusami..è stato più forte di me! Così siamo pari per la storia degli specchi!".
Mi fa una linguaccia, mentre io volto gli occhi da un' altra parte, offeso. "Tze! Non sei affatto divertente.". 
Mia moglie si accorge che ci sono rimasto male e mi prende il viso tra le mani. 
"Ancora non l'hai capito che per me esisti solo tu?". Si alza sulle punte e mi bacia. 
Non passa molto tempo prima che il nostro casto bacio si trasformi in qualcosa di più passionale.
Sempre continuando a baciarla la prendo in braccio e la faccio aderire con la schiena alla parete della doccia. Il contatto con quelle piastrelle fredde la fa sobbalzare. Si stacca dal mio bacio e fissandomi negli occhi mi dice:
"Forse avremmo dovuto farla gelata..". Le sorrido e mi riapproprio delle sue labbra e del suo corpo ancora una volta. 
Caro capitano, tu sarai la carica più importante della Nave..ma in questa stanza comando io: Ranma Saotome.
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Siamo finalmente pronti ad uscire dalla cabina. Fa caldo quindi ci siamo vestiti comodi. Ranma ha un pantaloncino azzurro con delle righe bianche ai lati, una t-shirt bianca con una stella azzurra al centro e delle infradito offerte dal servizio.
Io ho messo uno dei miei vestitini svolazzanti, come li chiama mio marito, ovviamente giallo e a bretelline arricciate ed un mega cappello di paglia col nastro abbinato al vestito. 
Appena usciamo dalla cabina, noto con mio grande dispiacere che il punto di raccolta per la presentazione ufficiale,si sta lentamente svuotando. 
Guardo Ranma in cagnesco:
"Tutta colpa tua..". Lui mi fa un sorriso sgembo e mi risponde:
"Non mi sembra che tu abbia opposto così tanta resistenza poco fa..". Mi fa arrossire e candidamente rispondo:
"Anche se avessi voluto non avrei potuto..dato che non voglio darti l'occasione di chiedere l'annullamento per insolvenza dei doveri coniugali..".
Lui mi guarda accigliato. "E rientra anche nei doveri coniugali chiamarti stupida? Sai, perché mi sembra di averlo dimenticato per un paio d'ore..".
Mi urla vicino al viso.
"Cosa hai detto? Ripetilo se hai il coraggio!". Lo minaccio.
"Ho detto che sei una stupida, racchia, violenta e maschiaccio mancato!" Mi risponde mio marito suscitando la mia ira.
"Come osi! Baka, insensibile, col cervello di gallina!". Stiamo dando spettacolo sul ponte, quando ad un tratto un uomo distinto si avvicina. 
"Ehm..ehm..Voi siete i coniugi Saotome,vero?".
Osservo l' uomo con la divisa col simbolo della Nave, giacca blu scura e pantaloni bianchi. Tra le mani tiene quello che sembrerebbe un cappello.
"E tu chi diavolo sei?" domanda in modo poco educato mio marito.
"Mancavate solo voi all'appello..Come mai non vi siete presentati?". 
Ranma sta per rispondere col suo solito tono da cavernicolo, quando lo colpisco con una gomitata bloccandolo.
"Ci scusi tanto..Ma per colpa di questo baka abbiamo fatto tardi..".
Mio marito rinviene e risponde : "Veramente è colpa sua..Aveva così tanta voglia di specchiarsi che..il tempo è volato!".
Sono livida di rabbia.
Gli ringhio contro quando ad un tratto l'educato signore sorride dicendoci: "Ah! Quindi voi siete gli sposini della suite con gli specchi sul letto..Ok allora..è tutto chiarito tranquilli!".
Mentre dice questo da delle strane gomitate d'intesa a Ranma. Poi continua:
"Scusate la mia distrazione..Non mi sono ancora presentato..Mi chiamo Hiro Yamashita e sono il comandante di questa nave..Benvenuti a bordo! ".
Ahh che fortuna! Gli sorrido entusiasta e facendogli un inchino mi presento:
"È un onore conoscerla comandante io sono Akane e lo zotico qui accanto è mio marito Ranma.".
Ranma lo guarda con indifferenza ed esclama un poco entusiasto "Salve..".
Lo guardo malissimo.
Il capitano Yamashita ride di gusto e solo adesso lo guardo meglio in volto. Ha una leggera barbetta comunque curata ed i capelli brizzolati..sembra la versione intelligente di Geoge Clooney. 
"Ragazzi siete davvero simpatici..era tanto che non trovavo passeggeri spontanei come voi..Vi va di essere miei ospiti a cena stasera? Ci sarà una serata di Gala di benvenuto e voi siederete al tavolo con me..Sempre se ne avete piacere..".
Non posso crederci! A cena col comandante!!! Mio marito accenna un "Veramente..." ma io faccio in tempo a tappargli la bocca col mio sandaletto bianco. "Accettiamo molto volentieri, grazie!". 
Rispondo con forse troppo entusiasmo.
"Benissimo allora! Vi aspetto alle venti..Il tavolo è ovviamente il numero 1.. A più  tardi giovane Akane...Ranma..". 
Dice questo e come è appparso sparisce col vento fra i capelli.
Sento lo sguardo indagatore di mio marito su di me.
"Hai finito di civettare?". Sorrido.
"Che c'è sei geloso del capitano Hiro?". Ranma grugnisce.
"Si guarda..avere un matusalemme come corteggiatore è sempre stato il mio sogno..oh no aspetta! Ho già Happosai..Chissà se hanno frequentato la stessa scuola elementare..". Ironizza il mio maritino geloso. 
Poi continua imitando malamente la voce del capitano:
"Il mio tavolo è il numero 1 ovviamente..Tze! Avrebbero dovuto dargli il numero 82, quello equivalente ai suoi anni!". 
Scoppio a ridere di gusto.
"Avanti Ranma..non è così vecchio..e poi l' età lo rende ancora più afffascinante non trovi?". Non risponde e comincia ad allontanarsi da me offeso. 
"Daiii scherzavo scemo!". Gli corro dietro afferrandolo per una mano.
"Ti ho già detto che non sei affatto divertente?". Mi chiede fissandomi negli occhi.
"Si per la seconda volta oggi..Ed io ti ho già detto che adoro quando fai il geloso?".
Arrossisce.
Poi continuo. "Ho visto dei negozi sul ponte qui vicino..andiamo a farci belli per stasera, ti va?". 
Lui mi guarda e mi domanda:
"Vuoi essere carina per il tuo Capitan Findus?". 
Gli stampo un bacio sulle labbra e rispondo con voce suadente: "Io mi faccio bella solo per te.." 
Ranma mi sorride e mi stringe più forte la mano con sguardo soddisfatto . Poche parole e pace è fatta!
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Dopo quattro ore di interminabili torture finalmente lo shopping è finito! Sono carico come un mulo di montagna. Akane si volta sorridente verso di me e mi dice: "Mancano due ore alla cena! Oh Kami il tempo è volato vero, Ranma?".
Volato?
Ma se per un attimo ho pensato di essere in una di quelle scene a rallenty dei film di azione, per quanto mi sono annoiato! Ovviamente la mia risposta anti-guerriglia è: "Hai ragione amore..". 
La vedo guardarmi poco convinta, ma poi sorride soddisfatta e continua la sua camminata davanti a me.
Devo ancora lavorare sull' interpretazione.
Ci stiamo avviando verso la nostra cabina, quando una grande sala attira la mia attenzione. Leggo il cartello all' ingresso : "Sala Conferenze del Capitano..". Un'idea malsana mi balena nella mente.
"Ehi Akane..che ne dici se diamo un'occhiata qui dentro?".
Mia moglie si avvicina e guarda anche lei l' ingresso. Nota che lì dentro è piuttosto buio. Le luci sono soffuse e delle grandi tende rosse di velluto, il colore della moquette,rendono l' atmosfera misteriosa. 
"Toglitelo letteralmente dalla testa!" mi dice mia moglie smorzando il mio entusiasmo. 
"Dai Akane..chi ti dice che non voglio solamente salire sul palco così..giusto per un eccesso di protagonismo?". Lei mi guarda poco convinta. Io metto il broncio. Lei continua a fissarmi. Io faccio dondolare tutti i pacchi che tengo fra le braccia in modo minaccioso, imitando a gesti un loro eventuale tuffo in mare. 
Lei sospira rassegnata ed entra nella sala. Soddisfatto entro dietro di lei. 
Poggio i pacchi sul primo seggiolino della prima fila e salgo sul palco.
"Amici, fratelli, compagni..Benvenuti!". Mia moglie ride a crepapelle.
"Che grande leader politico..uhh che impressione!". Mi canzona Akane.
Non contento continuo il mio teatrino.
Prima di parlare noto il cappello del capitano sul leggìo. "Salve viaggiatori..è il capitano Achab che vi parla...". Fisso mia moglie negli occhi e con enfasi dico:
" Contro di te io sto per infrangermi, oh balena che tutto distruggi ma nulla vinci.."
Vedo Akane adirarsi.
"Ehi chi sarebbe la balena???". In meno di due secondi si fionda sul palco e mi butta a terra salendomi addosso.
"Rimangiati quello che hai detto! E poi da quando conosci Moby Dick?". Rido divertito.
"Ok ok scusami..Non sei una balena ma una dolce sirena..Anche se da come mi stai stringendo il collo sembri un polpo assassino!". Scioglie la sua presa e scoppia a ridere.
"Sei proprio uno scemo Ranma.."
. Si asciuga le lacrime e poi continua: "Ma è anche per questo che ti amo..". 
Con un colpo di reni scambio le nostre posizioni. 
"Ti amo anch'io Akane.." sussurro e la bacio. Un bacio carico di passione. 
Mi stacco da lei e guardandola negli occhi le chiedo:
"Ha qualcosa da dire prima della sua fine, prigioniera?". Lei sorride maliziosa e mi risponde:
"Signori..su le bandiere! È una frase dei Pirati dei Caraibi..". 
Sorrido e le dico:
"Sai che è mooolto fraintendibile?". Le alza un pò la testa e mi dice all'orecchio:
"È proprio per questo che l' ho scelta..". 
Ed in men che non si dica m'è dolce naufragar in questo mare..
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Dopo mezz'ora di follia ci ricomponiamo.
Mi sistemo i capelli che,come al solito Ranma, ha pensato bene di cotonare e ci avviamo verso l' uscita. Mentre cammino sul palco noto il microfono che mio marito aveva usato per il suo comizio, proprio accanto a noi. 
Un terribile dubbio mi sfiora la mente. Dubbio che appena usciamo dalla sala diventa certezza. Un'orda di persone è appostata sotto le casse poste all' ingresso. Casse che noi non avevamo notato.
Guardo Ranma negli occhi spaventata.
Lui degluttisce rumorosamente e mi dice sottovoce:
"Testa basta e passo spedito..".
Obbedisco ed usiamo alcuni pacchi per coprirci la faccia. Mentre passiamo tra la folla con movimenti robotici una voce sconosciuta arriva a noi da dietro le fila:
"Oh Capitano! Mio Capitano!".
E scoppia una risata di gruppo.
Io e Ranma scappiamo a velocità della luce nella nostra stanza. Ci hanno sentito! Ed in tempo reale! Che figura!!!
Entriamo in cabina col fiatone e rossissimi in volto.
"Secondo te ci hanno riconosciuto?". 
Mi chiede mio marito.
"Spero per te di no! Altrimenti caro il mio Achab, dovrai appendere il forcone al chiodo per molto tempo!". Urlo indignata. Mannaggia a lui e al suo essere irresistibile. Ma questa è l' ultima pazzia della giornata! È solo il primo giorno!
Gli passo accanto ignorandolo e vado a farmi la doccia, chiudendo la porta a chiave per precauzione. Esco con un mega pigiama della nonna e solo quando lui entra in bagno comincio a cambiarmi. 
Per la cena col comandante ho scelto un abito lungo rosso.
Davanti e aderente senza scollatura, per poi scendere morbido fino alle caviglie. Dietro lascia la schiena scoperta con un filo argentato con un pendente che arriva alla fine della schiena. Sexy senza dubbio. 
Mio marito esce dal bagno con uno smocking nero, camicia bianca e cravatta nera. 
"Sembro pronto per il mio funerale..". Lo sento borbottare.
Metto un pò di eyeliner per allungare l' occhio e un lucido naturale. Mi volto verso di lui.
"Allora? Che ne pensi?". 
Faccio una piroetta su me stessa per fargli notare la scollatura.
Ranma rimane a bocca aperta e con una mano allenta un pò il nodo della cravatta.
"Stai bene.". Mi dice con poco entusiasmo. Poi continua:
"Andiamo Jessica Rabbit..Non vogliamo far aspettare il tuo bel Capitano..".
Noto una leggera stizza nella sua voce.
Lui mi guarda e capisce che ci sono rimasta male.
Mi affera la mano e chiudendo la porta esclama: "Alla prima mossa sbagliata lo trasformo in mangime per i pesci..". 
Eccolo qui il mio maritino possessivo.
Lo guardo e avvicinandosi al mio orecchio mi dice: "Sei meravigliosa, Akane.". 
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Arriviamo nella sala della festa. Sembra di stare in uno di quei castelli di lusso francesi. 
Tante luci e buona musica. Speriamo che anche il cibo sia all'altezza delle mie aspettative. Ci saranno un centinaio di tavoli, ma notiamo subito quello del capitano della nave. È messo, infatti, su una specie di pedana circolare rialzata, illuminato da fasci di luce. Esibizionista. Ci avviciniamo.
"Buonasera Capitano Yamashita..Speriamo di non essere in ritardo.. ". Afferma mia moglie con un leggero rossore in viso. 
Non mi piace il modo in cui questo tizio guarda mia moglie.
"Ma no, piccola Akane..Sei puntualissima..Prego accomodati!".
Mister brillantina si alza per spostarle la sedia, ma io gioco d'anticipo.
"Faccio io..grazie.". Affermo risoluto.
"Buonasera Ranma..". Gli sgancio un sorriso di circostanza.
Poi prendendo posto accanto mia moglie le dico sottovoce. "Ha ancora una vita a disposizione..al prossimo errore lo trasformo in sushi.". 
Akane fa una risatina nervosa.
Poi Marlon Brando prende la parola. "Allora Akane..cosa ne pensi della nave..ti piace?". Lei sorride gentilmente.
"È una favola Capitano!". Sfoggiando un sorriso nuovo di zecca lui le risponde:
"Puoi chiamarmi Hiro..". Sento i miei muscoli irrigidirsi. Akane, mi strige la mano sotto il tavolo per calmarmi. 
Faccio un respiro profondo e decido di calmarmi.
Non voglio rovinarle questa serata. Ho capito che ci tiene tanto e per una volta cercherò di essere tollerante. 
Le sorrido per farle capire che è tutto ok.
Poi mi rivolgo a lui. "Senti un pò Hiro..ma quand'è che si mangia?".
Le altre persone sedute al nostro stesso tavolo fanno un' espressione scioccata per il tono, forse un pò troppo confidenziale, che ho usato. Ma che vogliono? E' stato lui a voler essere chiamato per nome! 
"Tranquillo Ranma..non ci vorrà molto..stiamo aspettando una persona..Ah eccola che arriva!".
Di fronte a noi compare una donna bellissima. Alta, snella, con gambe lunghissime messe in risalto dal lungo spacco del vestito nero. La chioma e bionda e fluente e gli occhi sono di un azzurro mare.
"Ehi tu..stai sbavando..". Mi dice mia moglie tirandomi un pizzicotto sulla coscia.
"Signori..lei è Sarah..mia moglie.".
La donna, di origini occidentali, sorride a noi tutti. "Piacere di conoscervi..".
Prende posto accanto al marito e poi guardando Akane esclama:
"Oh tu devi essere la giovane sposina..Aveva ragione Hiro..somigli tanto alla nostra Kikyo..".
Quindi hanno anche una figlia! E della stessa età di Akane!
Lo sapevo che era un vecchio!
Akane sorride leggermente imbarazzata.
"Piacere di conoscerla signora..". Decido di prendere la parola.
"E così esiste una signora Capitanessa ed una giovane Comandessa..Menomale! Sa signora Sarah..per un attimo ho creduto che suo marito stesse facendo il cascamorto con mia moglie! Ehehehehe!".
Akane mi guarda incredula, mentre Hiro e consorte si accodano alle mie risate.
"Tu sei Ranma vero? Anche su di te mio marito aveva ragione..Sei molto simpatico!".
Tutti gli altri commensali, compresa mia moglie, fanno un respiro di sollievo e finalmente, dopo un' interminabile attesa iniziamo a mangiare. 
La serata trascorre allegra tra chiacchiere, cibo e buon vino. Akane ha il viso leggermente arrossato..forse ha bevuto un pò troppo. 
Al quarto bicchiere di fila, decido che è arrivato il momento di congedarci.  
Salutiamo educatamente e ringraziamo tutti. 
Akane barcolla un pò fra le mie braccia e decido di portarla a fare una passeggiata sul ponte nord, quello vicino la nostra cabina. 
"Oh Ranma! che magnifica serata! Ottima musica, ottima compagnia..ottimo cibo e..". La interrompo.
"E ottimo vino direi..quanti ne hai bevuti?".
Poggia un dito sul mento e con la voce un pò più sottile del solito mi risponde:
"A sufficienza da poterne approfittare..".
Avvampo.
Akane brilla è decisamente sexy. Si toglie le scarpe e comincia a camminare davanti a me, sul ponte.
"Sai amore..appena siamo arrivati..questo ponte mi ha subito colpita. Le luci basse che creano atmosfera e questa grande vetrata che sembra risaltare il cielo..mi hanno fatto pensare a quanto sarebbe romantico..concederci un' ennesima pazzia..".
La guardo camminare illuminata dalle luci e sembra una visione.
L' idea mi alletta e non poco..ma non sono un maniaco e non posso approfittare di lei..anche se è miia moglie.
Così, a malincuore, la prendo per mano e le dico:
"Secondo me è meglio andare a dormire..Vieni..". Sto per trascinarla via, quando ad un tratto si alza sulle punte e mi bacia..
La sua bocca non sa molto di alcool, nonostante quanto abbia bevuto..
Qui c'è qualcosa che non torna..
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Lo bacio.
Ogni.singola volta che le mie labbra incontrano le sue, sento il cuore impazzire.
Come sospettavo crede che io sia ubriaca.
"Sono lucida Ranma..Sapevo che non te ne saresti accorto..". Lui mi guarda confuso.
"La bottiglia di vino che c'era sul tavolo stasera, è la stessa che comprai il giorno della nostra cena nel dojo..Vino molto buono ma a bassissimo contenuto alcolico..scemo!".
Il suo sguardo diventa sempre meno convinto. "E allora perché hai fatto finta di essere ubriaca?". Mi chiede. 
"Così mi avresti portato via senza essere scortese..Poi avevo voglia di venire qui e..stare con te..".
Lui mi guarda sorpreso.
Poi sorride. "Ne sai una più del diavolo..". 
Mi stringo più forte a lui fino a far aderire i nostri corpi.
"E secondo te, mio bel marito, da chi pensi che lui abbia imparato?". Domando ironica.
Ranma scoppia a ridere di gusto. 
"Vestita così potrei anche crederti, sai? Sembri proprio una piccola e sexy diavolessa tentatrice..". 
Lo fisso negli occhi blu come il cielo e avvicinandomi pericolosamente alle sue labbra sussurro:
"E allora..lasciati tentare..". 
Non passa molto tempo che la passione si riappropria dei nostri corpi, facendo scivolare via i vestiti.
Le mani di Ranma accarezzano la mia pelle quasi bruciandola, mentre caldi respiri riempiono questa notte stellata. 
Abbracciati e coperti con quel poco.che abbiamo, io e mio marito siamo reduci da una nuova follia.
I nostri occhi sono puntati al cielo.
Ad un tratto lui esclama:
"Sai Akane..Non credo di essere mai stami così felice in vita mia".
Gli poggio una mano gelata sulla guancia. "
Anch'io sono felice Ranma..".
Lui bacia il palmo della mia mano e stringendomi più forte a sè afferma:
"Immagina un giorno, quando ai nostri figli racconteremo di quanto fossero scapestrati i loro genitori..".
Figli?
"Io direi di tenerlo per noi..Non sia mai avessero voglia di andare a farsi una vacanza sulla nave!". Gli rispondo sorridendo.
"Non importa..Quando nascerà nostra figlia spero proprio che sia come te Akane..Così resterà immune al fascino di qualsiasi capitano decrepito in circolazione!".
Ora ha detto figlia.
"Ranma..come fai a sapere che avremo una bambina?". 
Lui mi sorride e alza gli occhi al cielo.
"Non lo so..So solo che lo desidero..". 
Il mio cuore sembra voglia esplodere di gioia.
"Lo desidero tanto anch'io..". Rispondo sottovoce. 
Ad un tratto sento Ranma sussultare:
"Guarda Akane! Una stella cadente!". 
In quel momento, in quel preciso istante..io e mio marito chiudiamo gli occhi esprimendo lo stesso desiderio. 
E un giorno chissà, magari non troppo lontano, potrebbe diventare realtà. 
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CIAO CARISSIME!!!! FINALMENTE È FINITA..PIÙ CHE UNA SHOTTINA SEMBRAVA UNA LONG INTERMINABILE! L' HO SCRITTA IN UN GIORNO..SPERO VI PIACCIA! A PRESTO..ANTO :-)

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Capitolo 6
*** New Love ***


Finalmente la campanella suona!
Questa giornata a scuola è stata devastante..In più mi aspetta un duro allenamento con papà..È meglio che corra a casa!
Sfreccio nei corridoi affollati per l' uscita, evitando gli altri alunni come se fossero birilli.
Salto da un punto all' altro facendo attenzione che questo vestitino a campana che abbiamo come divisa scolastica, non svolazzi troppo. Alle volte invidio i ragazzi del Furinkan..Cosa darei per la comodità di un paio di pantaloni!
Senza accorgermene sono giunta in cortile. Devo sbrigarmi prima di incontrare..
"KagomeSaotomeeee!!!".
Appunto.
Lui. 
"Cosa vuoi Kuno?". Mi volto verso il mio disturbatore.
Poggiandosi una mano sulla fronte fino ad accarezzarsi il ciuffo, ecco che comincia con il suo sproloquio.
Oramai lo conosco a memoria..tutti i giorni all'entrata e all' uscita di scuola, questo imbecille mi bracca e mi fa perdere tempo in stupidaggini. 
Mi afferra le mani. Ci siamo...
"Dolce Kagome..è il destino che ti ha messo sulla mia strada..".
Con faccia schifata rispondo. "Io direi la sfiga..". 
Fa finta di non avermi sentito e continua con il ritornello:
"Io Haruki Kuno, detto la Meteora Rossa del Furinkan..Campione di Kendo di questa onorata scuola..Baldo giovane innamorato, rivolgo le mie parole d'amore a te e alla tua trascendentale bellezza! E' proprio l' amore che mi porta a te, dolce Kagome! Cupido ha scoccato la freccia ed in un sol colpo ha unito il mio cuore al tuo! ".
Decido di interromperlo a metà dell'opera.
Vado di fretta.
"Haruki...forse il tuo Cupido ha tralasciato il fatto che siamo cugini..Voglio molto bene a zia Nabiki e anche a quel folle di zio Tatewaki..tuo padre..Quindi caro cugino..smettila di tartassarmi e lasciami andare! ".
La sua espressione convinta non fa una piega..è una vita che gli ripeto sempre la stessa risposta e prontamente mi dice:
"Il nostro è un fato infausto..Ma la forza dell'amore non si fermerà dinanzi a questo piccolo ostacolo..Kagome..tu ed io dobbiamo stare insieme!"
Mi abbraccia quasi soffocandomi. Sto per scagliargli contro il mio destro migliore, quando "qualcuno" atterra sulla sua testa. 
"Ehilà maschiaccio mancato!".
Ci mancava solo lui!
"Mancavi solo tu per rendere questa giornata un inferno Akira!". Gli sbraito contro. 
"Quante storie..è questo il modo di ringraziarmi per averti salvato dalle grinfie del tuo deviato cugino?".
Mi risponde incrociando le braccia dopo aver spostato il cadavere svenuto di Haruki. 
"Nessuno ti ha chiesto niente..Se non ti fossi intromesso gli avrei dato un pugno talmente forte da spaccargli la mascella!".
Affermo con sguardo di fuoco.
"Ahahahah! Come sei romantica..un fiorellino!". Mi risponde sorridendo Akira. 
Lo guardo furiosa. 
Ho conosciuto questo stupido un giorno a casa di zio Ryoga e zia Ucchan..
Vive con loro da quando i suoi genitori, parenti di Ryoga, hanno perso la vita in un incidente. Ryoga è il suo unico parente rimasto..ed Akira essendo ancora minorenne, da un anno abita con loro. 
Appena lo vidi, pensai subito che fosse un bel ragazzo. I capelli scuri scompigliati, gli occhi verdi profondi ed un fisico da urlo..Ci volle poco però a constatare che dietro il fisico da angelo si nascondesse un demonio! 
Da allora non fa altro che insultarmi e provocarmi. 
"Che c'è Godzilla? Hai perso la lingua?". Sento la rabbia assalirmi. 
"Preferisco lasciarti in vita per questa volta..Vado di fretta. Quindi levati di torno.". Non so perché ma rivolgermi a lui in modo civile mi è impossibile. 
"Ti dispiace se ti accompagno fino a casa?". Mi chiede di colpo. 
Lo guardo con sospetto.
"E questa gentilezza non ha nulla a che vedere col fatto che a casa vedrai mia madre..giusto?". Arrossisce.
Poi continuo. "Quanto si può essere sfigati per prendersi una cotta per la mamma di una compagna di classe!". 
Gonfia le guance e mi risponde:
"Ma quale cotta! La signora Saotome è sempre gentile con me..Le ho promesso di darle una mano con una nuova ricetta..".
Già...Akira è un cuoco provetto. A differenza della sottoscritta e di mia madre. 
Decido di cedere.
"Va bene grande chef..andiamo! Ma non starmi troppo vicino..ho una reputazione da mantenere!". Gli rispondo acida.
Lui sorride e senza accorgermene resto incantata a fissarlo. È davvero carino..
"Non sia mai maschiaccio! Vedendoti con un bel ragazzo accanto,qualcuno potrebbe pensare che tu sia una ragazza come tante..e questo è un sacrilegio!".
Mi volto di scatto e arrabbiata comincio a camminare davanti a lui.
Rettifico.
Akira non è per niente carino! 
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Accidenti! Possibile che con questa stupida non riesca a far altro che litigare? Eppure a prima vista sembra una ragazza dolce e gentile. Perfino guardarla dall' alto di questa ringhiera, mi provoca la tachicardia. 
Dal giorno in cui la conobbi a casa di mio cugino Ryoga, qualcosa in lei mi attirò subito. 
Kagome apparve dinanzi ai miei occhi con una bellezza quasi angelica. I lunghi capelli neri con riflessi blu raccolti in un nastro giallo, le forme morbide e le sue gambe affusolate mi mandarono quasi all' altro mondo. Ma la cosa che mi colpì maggiormente  furono i suoi occhi. Di un blu oltremare. Profondi e grandi. 
Mi bastarono trenta secondi esatti per cambiare idea. Mentre avanzava verso di me per presentarsi, inciampò sui suoi stessi piedi inveendo contro tutti i Kami alla pari di un camionista. Risi di gusto quella volta. Risi per un minuto abbondante, prima che una cinquina micidiale mi raggiungesse sulla faccia. Bel modo di presentarsi! Altro che essere angelico..quella ragazza era in tutto e per tutto un Oni sotto mentite spoglie.
"Ehi scemo..ti ho detto di non starmi vicino, però due parole potresti anche dirle..". 
La sua voce squillante mi riporta al presente. 
"Cos'è la signorina buone maniere vuole fare conversazione?".
Le rispondo provocandola.
Senza smettere di camminare volta il suo viso verso di me:
"Veramente l' ho detto solo per assicurarmi che fossi ancora dietro di me..sai, la mancanza di orientamento è genetica..".
Non faccio in tempo a rispondere che la vedo sbattere contro un lampione.
"Ahi!! Che dolore!!!". Urla posando una mano sulla fronte. 
Scendo di colpo dalla ringhiera e mi avvicino.
Le prendo la mano per osservarle la parte arrossata dalla botta.
"Ti verrà un bel bernoccolo..". Le dico preoccupato. 
Senza accorgermene le sto ancora tenendo la mano e ci fissiamo negli occhi. 
I suoi sono umidi dalle lacrime che tenta di trattenere.
"D-dici che si noterà molto?". Mi chiede preoccupata e rossa in viso.
"Tranquilla..il tuo bel visino non corre nessun pericolo!". 
Mi rendo conto troppo tardi di aver dato voce ai miei pensieri senza ragionare.
Così col cuore a mille decido di rimediare nel modo che mi riesce meglio: prenderla in giro.
"E poi un bernoccolo migliorerà il tuo aspetto..Non credo tu possa toccare nuovi livelli di bruttezza..sarebbe un Guinness world record!".
Affermo tutto ad un fiato. Forse sono salvo.
"Stupido!". Esclama Kagome, scansando la mia mano e dandomi un fortissimo pugno nello stomaco.
Salvo si, ma a che prezzo... 
Le cammino accanto stavolta, guardandola ogni tanto di sottecchi.
"Kagome..non che la cosa mi riguardi, ma non credi che sarebbe meglio fermarci nello studio di tuo zio Ono per dare una controllatina alla fronte?".
Le chiedo cercando di sembrare il più indifferente possibile.
Lei si ferma e mi guarda.
"Come hai tenuto a puntualizzare non sono affari tuoi! E poi ho la testa dura non c'è bisogno chee tu finga di essere preoccupato per me!".
Mi risponde acida. Metto le mani dietro la testa e continuo a camminare.
Sospiro.
È proprio vero. Ha la testa dura. 
"Cos'era quello?". Mi domanda all' improvviso.
"Quello cosa?". Le chiedo non capendo. Lei mi fissa e mi dice:
"Quel sospiro di rassegnazione!". Ho capito..vuole litigare. 
"L' hai appena detto..". Le rispondo svogliato.
La sua faccia si fa seria ed esclama: "Akira..rispondi sinceramente..".
Io deglutisco. Perché ho la sensazione che la sua domanda non mi piacerà? Poi continua:
"Secondo te..io sono un caso disperato?". Spalanco gli occhi incredulo.
"Che vuoi dire Kagome?". Lei arrossisce lievemente. 
"Ecco..vedi..Secondo te..un giorno..potrò trovare qualcuno che riesca a sopportarmi? Sono goffa, imbranata e per nulla femminile..".
Il suo viso triste mi stringe il cuore.
Decido di essere sincero.
"Kagome..tu sei speciale..e chi non lo capisce vuol dire che non ti merita..E poi..se proprio vuoi saperlo..".
I suoi grandi occhi blu mi guardano incantati.
"E poi cosa Akira?".
Mi sta incoraggiando a continuare? Ormai sono in ballo..quindi..Prendo fiato e perdendomi in quegli occhi magici le dico:
"E  poi..io..io..Ho un' alta soglia di sopportazione..".
Sono rossissimo lo sento.
Lei mi fissa allibita.
Cinque secondi dopo un mega sorriso compare sulle sue labbra.
"Ahhh lo sapevo!!! Io ti piaccio!!! Ahahah ti piaccio Akira!".
Sono sconvolto.
"Cosa? Come? Ehi scema! io non ho affatto detto questo!".
Cerco di discolparmi in preda al panico.
"Hai detto che hai un'alta soglia di sopportazione, ergo mi sopporteresti, ergo ti piaccio!".
Mi risponde lei avvicinandosi al mio viso. Gli occhi le brillano come non mai.
"Kagome..non so chi sia questo ERGO ma si sbaglia di grosso!".
Il panico e l' imbarazzo non vogliono  abbandonarmi. 
"Ahahahaha sei proprio scemo Akira!".
Mi rimangio tutto quello che ho pensato.
Non è affatto carina.
Poi continua: "Un'adorabile scemo..".
Mi prende per mano e ricominciamo a camminare. 
Già..Kagome non è carina... È semplicemente bellissima. 
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CIAO A TUTTE! QUESTA PICCOLA SHOT È PER FARMI PERDONARE PER L' ENORME RITARDO NELL' AGGIORNARE LA MIA LONG..PERDONATEMI, MA L' ISPIRAZIONE FA I CAPRICCI :-( SPERO DI TORNARE PRESTO IN CARREGGIATA! 
NEL FRATTEMPO GRAZIE A TUTTE PER IL SUPPORTO!
UN MEGA ABBRACCIO ANTO ;-)

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Capitolo 7
*** Ti Presento I Miei ***


"Amore sveglia! Oggi è il gran giorno..ricordi?".
Poggio una mano sulla spalla di mio marito nella vana speranza di svegliarlo.
"Mhm ancora cinque minuti..". Con la voce impastata dal sonno, mi volta le spalle girandosi malamente dal lato opposto. 
"Ranma..dai..alzati..La colazione ti aspetta..Ho fatto le frittelle..". La mia voce è più alta, ma cerco di rimanere calma.
"Mmf..un altro buon motivo per restare a letto..". 
Basta adesso è troppo!
Tiro le lenzuola nelle quali lui era avvolto tipo involtino.
Fa una piroetta in aria e cade a terra. "Akane! Ma che modi!". Esclama dolorante.  
Lo afferro per la canottiera.
"Ranma razza di idiota! Vuoi che il tuo futuro genero ti trovi appisolato a letto? Non ti permetterò di conoscere il fidanzato di tua figlia con i segni del cuscino sulla faccia!"
Sono furiosa! Nonostante sia un uomo maturo, la sua mente è rimasta esattamente quella del  sedicenne scellerato di anni fa!
"E adesso fila sotto la doccia!". 
Si alza e barcollando borbotta fino al bagno. "Agli ordini Generale!". 
Che baka..
Sorrido e soddisfatta torno di sotto. 
Guardo le frittelle sul tavolo.
Cos'avranno di così terribile poi? Mi faccio coraggio e ne assaggio un pezzo.
Puah! Sputo in modo spasmodico il boccone in un fazzoletto di carta.
Sconfitta, butto la colazione nella spazzatura. "Tanto meglio..erano già fredde..". 
Vado verso il frigo.
Trovo un biglietto attaccato su con una calamita a forma di maialino.
"Aprimi.".
Lo faccio.
Trovo una scatola di cartone bianca con su un altro foglio.
"Prendimi e aprimi.".
Seguo le istruzioni come un automa.
Poggio la scatola sul tavolo, la apro e ci trovo dentro una torta gelato già tagliata a fette. Al suo interno un ultimo biglietto :
"Da servire insieme al the al nostro arrivo. Ti voglio bene. Kagome.". 
Non so se essere offesa o fiera dell'ingegno di mia figlia.
"Tutta sua zia Nabiki..".
Mi sembra di sentirla mia sorella.
.Quando Kagome inventa una furbata è sua nipote, quando spedisce in orbita suo cugino
"è la copia della violenta di sua madre", quando invece diventa burbera e orgogliosa "sembra tale e quale a suo padre". 
In fondo ha ragione..
Nostra figlia ci somiglia molto e non solo nell' aspetto.. E a giudicare dal modo in cui le brillano gli occhi quando parla di quel "baka del suo fidanzato", Kagome è proprio innamorata persa..esattamente come me alla sua età.
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Esco dalla doccia.
Stamattina mia moglie ci è andatta giù pesante.. Vuole assolutamente fare bella figura col marmocchio che tra poco verrà a conoscerci..Akira Hibiki..un cognome una garanzia..
Chissà, se siamo fortunati ,ha preso da suo cugino e si perderà prima di arrivare qui a casa.. 
Non avrei mai pensato che mi sarei sentito così un giorno.
Stavolta sono io il capo famiglia da conquistare..Sono io dall' altra parte!
Certo all' epoca con Soun non ho mai dovuto faticare per farmi accettare..nonostante non rendessi esattamente la "sua bambina felice..
Ma adesso è della MIA bambina che si sta parlando..e se mi conosco un pò..questo Akira non immagina nemmeno che cosa lo aspetta.
"Io Ranma Saotome gli renderò la vitta un inferno!!!". 
Dopo questa dichiarazione di guerra, ritorno in me.
Scendo in sala e trovo Akane in fermento. Ha posizionato dei piattini con dentro delle fette di torta e le tazze di the con una minuzia quasi patologica. 
"Bhee..sbaglio o il Presidente Obama è in ritado? Cominciamo bene..". Esclamo facendola sobbalzare.
"Ranma non cominciare..Kagome tiene molto a questo ragazzo e..". Cerca di dire mia moglie, ma io la interrompo.
"Aah sciocchezze. Tua figlia si è lasciata abbindolare dal primo ragazzo che le ha fatto un complimento..Ingenua esattamente come sua madre!". Esclamo allungando una mano verso una fetta di torta. 
Prontamente Akane mi tira un pizzicotto facendomela ritrarre.
"Si dà il caso, caro padrepadrone che sua madre si è innamorata dell' ultimo uomo che le abbia fatto mai un complimento..anzi!". Mi risponde furiosa. "Peggio! vuol dire che non la merita..La mia Kagome non si rovinerà la vita con uno stolto che non l' apprezza!". 
La vedo piegarsi in due dalle risate.
"E adesso cosa ci trovi di tanto divertente?". Le chiedo offeso.
"Ti rendi conto che ti sei appena dato dell' idiota da solo, Ranma? Lui è esattamente come te..e se Kagome ha la possibilità di vivere una storia d'amore come la nostra...Non poteva essere più fortunata..".
La vedo arrossire.
Nonostante tutti questi anni insieme, la mia Akane riesce sempre a sorprendermi.. Mi avvicino e la bacio. Forse ha ragione...Ad un tratto il rumore della serratura mi fa irrigidire. 
"Sono loro...Mi raccomando Ranma..niente sceneggiate da paparino geloso!". Mi mette in guardia mia moglie.
"Ehi! io non sono affatto geloso!". 
Il momento è arrivato. Bene Ranma..fagli vedere chi comanda!
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"Eccoci..siamo arrivati..sei pronto?". Stringo la mano del mio fidanzato.
È quasi un anno che stiamo insieme ed è giunto il momento di presentarlo ai miei.
A mio padre ad essere sinceri, dato che mia madre ha già avuto modo di conoscerlo con la scusa delle lezioni di cucina..
"Kagome..sta tranquilla..tuo padre sarà un maestro di arti marziali, ma non penso voglia uccidermi,no?". Mi chiede lui sorridendo.
In realtà è questo il problema...Alle volte penso che mio padre sia un sociopatico..una specie di repellente naturale per il genere maschile..specialmente del genere che si avvicinano a me..
Una volta venne a casa Hojo, un mio compagno di classe per ripassare insieme un progetto di scienze animali per la scuola.
È stato tutto il tempo in camera mia con noi a sorvegliarci perché a suo dire "quell'Hojo non mi piace..Potrebbe essere un maniaco sotto le spoglie di un bravo ragazzo amante degli animali.."
E poi gli ricordava troppo un certo scopettone di Ryugenzawa.. mha! Non ci ho mai capito molto. 
Torno con lo sguardo verso Akira.
"E poi se anche fosse..Tuo padre non riuscirà a sfiorarmi nemmeno con un dito vedrai!". Esclama convinto.
"Akira per favore..". 
Giro la chiave nella serratura. Spero che mia madre abbia preso la torta in frigo.. 
Entriamo ed in sala trovo la mamma in piedi ad accoglierci e mio padre seduto a braccia conserte ed occhi di fuoco. 
"Kagome ben arrivata..E tu devi essere Akira..Piacere di conoscerti!". Esclama mia madre facendogli l' occhietto. 
"Si Ak..ehm..Signora Saotome..il piacere è tutto mio!".
Ma che diavolo fa! Per poco non ci faceva scoprire..che idiota! 
"Ciao moccioso!". Complimenti papà..un bell'esordio davvero! 
Vedo il mio ragazzo irrigidire le spalle e con voce fiera afferma:
"Il mio nome è Akira signore..Dato che non ci sente bene..suppongo lei sia il NONNO di Kagome..Piacere di conoscerla!".
Papà strabuzza gli occhi, mentre sul volto del mio fidanzato compare un sorriso sgembo. 
"Ehi come ti permetti io sono Suo padre!". Urla indicandomi. 
Akira senza fare una piega prende posto. 
"Signora Saotome..Non credevo le piacessero gli uomini tanto più grandi di lei..Sembra quasi sua figlia!".
Papà è viola di rabbia, mentre mia madre sembra gradire il complimento.
"Oh Akira grazie..Puoi chiamarmi Akane se vuoi!". 
A questo punto credo che mio padre finirà per esplodere. 
"Senti ragazzino parliamoci chiaro..Io sono il padre di Kagome ed il marito di Akane, che gradirei continuassi a chiamare Signora Saotome, e tu..non mi piaci affatto!". 
Mi siedo sconsolata accanto mia madre che mi sorride.
Akira regge lo sguardo di papà ed esclama:
"Oh ma questo non è un problema..Vede, a me piacciono le ragazze e nella fattispecie Kagome..Quindi non si preoccupi..Nonostante ciò il suo segreto è al sicuro..Io non la giudico..". 
Rido.
Papà mi fulmina con lo sguardo.
Poi continua a fissare male il mio ragazzo.
Mi sembra quasi di vedere saette argentate uscire fuori dai suoi occhi. 
Mia madre cerca di smorzare la tensione.
"Perché non mangiamo una bella fetta di torta al gelato per placare i bollori che dite?".
L' idea che apparentemente avrebbe dovuto portare la pace, si scopre in realtà un ottimo pretesto per continuare la guerra tra i due "uomini di casa".
Senza staccare gli occhi l' uno dall'altro, afferrano entrambi lo stesso pezzo di torta.
Eppure mi ero prodigata a tagliarle in parti perfettamente uguali. 
"Molla l' osso moccioso!". Urla mio padre.
"Molli lei piuttosto...Alla sua età dovrebbe evitare i dolci..Anche se la sua pancetta afferma il contrario..". Risponde Akira. 
"Potete smetterla? Mi sembra di avere davanti due bambini dell' asilo!". Esclamo battendo la mia tazza sul tavolo. 
"Ehi signorinella..è questo il modo di rivolgersi a tuo padre?".
Bene, ci mancava solo  la ramanzina davanti al mio fidanzato. 
"Basta Ranma! Smettila di fare il bambino capriccioso e comportati da adulto! Ha ragione tua figlia..e tu Akira..porta rispetto a chi è più vecchio..ehm volevo dire..grande di te..".
Adoro mia madre! 
"Akane si può sapere da che parte stai?". Le chiede mio padre.
"Dalla parte di Kagome ovvio..". Risponde.
"Grazie mamy!". Le dico sorridendole riconoscente. 
Il mio sguardo si sposta poi sul mio fidanzato.
"Ehi e adesso io che centro! Perché mi guardi così?". Mi chiede con aria innocente. 
"Ti guardo perché sei un baka..Ti avevo detto di non fare lo sgorbutico..ma a quanto pare voi due siete troppo simili per andare d'accordo!".
Esclamo fissando male anche mio padre.
I due offesi rispondono in coro: "Io non assomiglio affatto a questo qui!". Si puntano il dito a vicenda guardandomi sconvolti. 
Io e mia madre sospiriamo rassegnate. Ad un tratto mio padre fa qualcosa di inaspettato. 
"Kagome, Akane..aspettateci in giardino..io ed il signorino dobbiamo parlare da uomo a moccioso..".
Akira storce la bocca.
"Da matusalemme a ragazzo nel fiore degli anni vorrà dire..". 
Stavolta è papà ad incassare il colpo.
Mia madre lo guarda come a fargli raccomandazioni mentali, mentre io passo accanto ad Akira tirandogli un pugno sul fianco. 
"Cercate di non uccidervi..ma se lo fate non sporcate o rompete nulla..".
Afferma mia madre spingendomi per le spalle fuori dal giardino.
Prima di scomparire riesco a fargli il gesto del "io ti osservo" puntando con due dita prima i miei occhi e poi quelli di Akira.
Lui sorride salutandomi con la mano. 
Speriamo bene...
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Questo ragazzino è veramente insopportabile. Ciò nonostante c'è qualcosa in lui di 
familiare. E non parlo della sua somiglianza con il vecchio Ryoga..A proposito.. 
"Hibiki giusto? Anche tu hai lo stesso senso dell'orientamento di quello scemo di tuo cugino?". Gli chiedo provocandolo. 
"Mi dispiace deluderla Signor Saotome..Ma io so sempre perfettamente dove mi trovo e dove andare..E a dir la verità anche se fosse non sarebbe un problema e sà perché?". 
Mi chiede con espressione sicura. Lo invito a continuare. E lui senza nessuna titubanza afferma :
"Perché sua figlia Kagome mi trova sempre.. Sua figlia mi è accanto dal giorno in cui sono arrivato qui a Nerima. Solo e senza più nessuno che si preoccupasse di me..
Lei ha saputo starmi dietro, mi ha sopportato e supportato..Io ne sono innamorato. E fino a quando avrò Kagome vicino..Non mi importa dove andrò o se finirò col perdermi..Lei mi troverà sempre.". 
Sono scioccato.
Questo tizio mi somiglia per molti versi, ma è molto più sveglio di me e..ama mia figlia.
Mi alzo e lui fa lo stesso. Siamo l' uno di fronte all' altro. 
"Va bene Akira..Mi hai convinto. Sono sicuro che Kagome è in buone mani.". Gli dò una pacca sulla spalla e lo invito ad uscire. 
Prima di raggiungere Akane e mia figlia in giardino però, ho ancora una cosa da dirgli.
Lo afferro con un braccio intorno al collo e gli sussurro a denti stretti : "Toccala solo con un dito, mancale minimamente di rispetto e ti trito le ossa, siamo intesi?". 
Lui si divincola dalla presa e alzando le mani in segno di resa esclama:
"Non sia mai..Kagome picchia come un lottatore di sumo e poi, se permette, chi mai oserebbe solo sfiorare una col sex appeal di un cetriolo come sua figlia! Un autentico Maschiaccio!". 
Sorrido compiaciuto e lui non ne è per nulla sorpreso. 
Ne sono certo...quei due avranno una bellissima storia d'amore..proprio come me e la mia Akane.
Arriviamo in giardino.
"Bene neanche un graffio..". Esclama Kagome. 
"Spero che di là sia tutto in ordine altrimenti i graffi ve li procuro io!". Continua mia moglie mostrando il pugno minacciosamente. 
"È andato tutto bene..Io ed il vecchio abbiamo chiarito!".
Ma questo tizio non si smentisce mai?
"Ehi moccioso a chi hai dato del vecchio? Grrr!".
Mia moglie mi prende sottobraccio mentre Kagome si avvicina a me con qualcosa in mano. 
"Tieni papà..Questo è per te..Leggilo dopo.".
Mi stampa un bacio sulla guancia e scappa via trascinando letteralmente Akira per il colletto fuori dal dojo.
"Arrivederci Akane..Ciao Vecchio!". Riusciamo a sentire in lontananza. 
Mia moglie appoggia il viso sul mio braccio dicendomi:
"Allora che fai? Non leggi il biglietto?". 
La guardo e deglutisco nervoso. Le mani mi tremano mentre disfo le pieghe di quel pezzo di carta.
Lo apro e leggo a voce alta: "All'uomo più importante della mia vita..Sarai sempre il numero uno. Ti amo BAKA-PAPÀ. Tua Kagome.". 
Gli occhi mi diventano lucidi.
Era da tanto tempo che mia figlia non mi chiamava più  così. 
"Hai visto scemo? Tua figlia ti ama e ti amerà sempre..". La dolce voce di Akane mi arriva alle orecchie.
La guardo tirando su col naso e le chiedo :
"E mia moglie? Lei mi amerà per sempre?". Arrossisce rispondendomi:
"Dipende..Magari questo maritino bisognoso d'affetto potrebbe convincere la sua mogliettina ora che la casa è libera..". 
Sorrido e accetto di buon grado la sua allusione.
La bacio con trasporto e mentre abbracciati rientriamo a casa, le sussurro all' orecchio:
"Che ne pensi di fare un altro bambino, Akane?".
Lei mi fissa sorpresa.
"Kagome è già grande ed è troppo presto per noi vivere da soli in questa casa..Che ne pensi?". 
Lei sorride con occhi luminosi ed esclama:
"Non sarai troppo vecchio per un figlio Ranma?".
Scoppio a ridere.
"Akane non ho nemmeno quarant'anni!". Poi continuo:
"E poi fare figli ringiovanisce..".
Lei mi prende per mano e saliamo in camera.
"D'accordo vecchietto..facciamo questo bambino..Vediamo come te la cavi!". 
Chiudo la porta della stanza da letto con un piede. 
Se i Kami vorranno...avremo un altro piccolo miracolo..
Possibilmente maschio stavolta..Non voglio altri cavalieri pronti a spodestare il re di questa casa. 
Io sono Ranma Saotome...e qui comando io! 
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CIAO! QUESTO È PER FARMI PERDONARE PER IL RITARDO CON CUI HO AGGIORNATO (FINALMENTE ) LA LONG..
PICCOLA PRECISAZIONE : IL BIGLIETTO CHE KAGOME HA SCRITTO A RANMA È LO STESSO CHE IO SCRISSI A MIO PADRE, IL GIORNO CHE RESI UFFICIALE IL MIO FIDANZAMENTO (TRANNE PER IL BAKA OVVIAMENTE ^_^ )
ERA SOLO UNA PICCOLA NOTA PER DIRVI QUALCOSA IN PIÙ DI ME :)
VI ABBRACCIO FORTE...ANTO.

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Capitolo 8
*** I'll Take Care Of You (Avrò cura di te.) ***


"Wow Akane guarda che bel pancione!".
Mia sorella Kasumi è seduta accanto a me e accarezza la mia enorme protuberanza.
"Eh già..siamo arrivati al capolinea..Questa piccoletta sembra non voglia proprio saperne di uscire da qui..".
Le rispondo poggiando la mano sulla sua.
"Si vede che sà benissimo che una volta fuori, presto dovrà sopportare la tua orrenda cucina..maschiaccio!". Esclama mio marito spuntando dietro le mie spalle.
"Avanti Ranma, non è carino dire certe cose a tua moglie..". Kasumi prende le mie difese.
"Io la penso esattamente come mio cognato...La mia nipotina appena nascerà sa che avrà a che fare con la goffaggine di sua madre e preferisce tener salva la pelle..". Esclama mia sorella Nabiki. 
"Ehi! Vi siete coalizzati contro di me? Guardate che quella incinta sono io!". Affermo furiosa. 
"Akane sei incinta mica malata..". Risponde mio marito con aria di sufficienza. 
Sclero. E di brutto. E con chi? Con Lui ovvio. 
"Senti un pò tu..". Mi alzo a fatica tenendo le mani dietro la schiena.
" Ora che hai trovato alleanze ti metti a fare il saputello con me? Ti ricordo che se ho questa pancia così enorme, le caviglie gonfie, il carattere ballerino e crisi di ogni genere...è anche grazie a te, Ranma!". Lui mi guarda sbigottito.
Poi candidamente risponde: "Veramente tutte queste cose le avevi anche prima della gravidanza..Akane.". Tutti scoppiano a ridere. 
Mentre io vado definitivamente fuori dai gangheri. 
Con passo da papera, come l'ha definito mio marito, mi allontano dall' allegro gruppetto gonfiando le guance in segno di protesta.
"Dove te ne vai Akane? Resta qui con noi..". Esclama con voce dolce mia sorella Kasumi. 
Mi volto cercando di trattenere le lacrime:
"E per cosa? Per farmi prendere in giro da questi due idioti? No grazie!". Mi dirigo dondolante verso le scale che portano alla mia stanza..Accidenti..io non posso neanche farle le scale! 
Sconfitta mi siedo sui gradini non con poche difficoltà..
"Ehi Kagome..Non dare retta a quei brutti scemi..Certo non cucino benissimo e la tua mamma è un pò goffa ed imbranata..Ma stai tranquilla, non permetterò che ti succeda qualcosa di male..Io avrò cura di te.". Affermo col viso rivolto verso la mia bambina.
Una mano sulla mia spalla preannuncia la sua voce:
"Ehi maschiaccio con la pancia..Sei arrabbiata con me?". Ranma. Con un salto si accovaccia sul corrimano della scala. 
Lo guardo per un secondo, poi mi volto stizzita dal lato opposto al suo. "Tze..". 
Lo sento trattenere una risata
. Dopo scendendo e mettendosi a sedere un gradino sotto al mio comincia a parlare con la mia pancia. 
"E va bene...Visto che la tua mamma fa l'offesa con me, parlerò con te piccola mia..". Akane non piangere. Non. Piangere. Quel piccolina pronunciato dalle sue labbra ha un suono che tocca l'anima. Devo resistere! 
"Ti chiederai che cosa hai fatto di male per meritarti una mamma così permalosa ed un papà scemo..anzi baka, come direbbe tua madre..". Una piccola risata sfugge al mio controllo, lui se ne accorge e sorride soddisfatto. 
"Kagome..Io non so se sarò mai un bravo papà..Se riuscirò a capirti e a non essere troppo invadente..Ma so per certo che se mai dovessi sbagliare qualcosa con te, ci sarà la tua mamma che rimedierà ai miei disastri e saprà darti i giusti consigli! 
Io da impedito con le parole farò quello che mi riesce meglio..Picchiare ferocemente tutti quei maschietti che ti daranno fastidio!". Esclama mio marito mostrando un muscolo perfetto del suo avambraccio. Guardo l'espressione del suo viso mentre osserva e parla con la mia pancia..Il blu dei suoi occhi è diventato più profondo, l'amore che esprime arriva direttamente alla nostra bambina che all'interno della mia pancia comincia a muoversi. "Ranma..". Esclamo in un sospiro.
"Dimmi Akane?". 
Faccio tanti piccoli respiri profondi come mi ha detto il dottore.
"Credo…che tu…l'abbia convinta…ad uscire…". Lui sorride soddisfatto.
"Veramente??". Io freno il suo entusiasmo con un' unica parola:
"ADESSO!". 
Vedo il suo volto sbiancare e gli occhi muoversi frenetici in preda al panico..
"Cos..cosa vuol dire adesso?". Le fitte aumentano di intensità :
"Adesso vuol dire ora, in questo momento, in questo preciso istante baka che non sei altro!". Dico a voce alta. 
"Che devo fare? Non ero pronto!". Esclama lui alzandosi in piedi.
"Che vuol dire non eri pronto! Sono nove mesi che aspettiamoquesto momento! Il pancione non mi è spuntato fuori stanotte mentre dormivi! Aiutami ad alzarmi..". Gli ordino con voce tremante dal dolore. Nel momento in cui poggio i piedi a terra sento un liquido colare lungo le gambe. 
"Santi Kami Akane..Capisco la paura e l'agitazione..ma potevi anche dirmi che dovevi andare in bagno!". Afferma Ranma mentre mi aiuta a camminare. 
"Idiota! Mi si sono rotte le acque! Ma in fondo hai ragione..perchè mai il grande Ranma Saotome dovrebbe venire ai corsi di preparazione al parto!". Esclamo imitando la sua voce. 
Una fitta più forte mi fa piegare in due.
"Kasumiiiiiii!" Urla mio marito sempre più agitato. 
Mia sorella accompagnata dall' intero arsenale Saotome-Tendo, accorre in meno di dieci secondi.
"Oh Santo cielo ci siamo!". 
Tutti cominciano a muoversi freneticamente come tante formiche impanicate. 
Usciamo dal dojo e insieme a Nabiki e Kasumi entriamo nell' utilitaria del dottor Tofu. 
"Guido io..Quanto vorrei che Ono fosse qui!". Afferma mia sorella maggiore prendendo posto davanti al volante. 
"Kasumi..non per mettere in dubbio le tue grandi capacità di pilota esperto..Ma se non vai più veloce avremo presto una bambina sul sedile posteriore di questo catorcio!". 
Afferma con una strana calma apparente mia sorella Nabiki. 
Vedo riflesso dallo specchietto retrovisore lo sguardo di Kasumi..Una scintilla lo attraversa:
"Mia nipote nascerà in ospedale e non in una macchina..non sarebbe carino!". Non appena smette di parlare, le nostre teste vengono scagliate all' indietro, le ruote stridono sull' asfalto e il motore romba come un urlo disperato. 
"Tenetevi forte! E tu sorellina..stringi le gambe!". 
Aspettate ma questa è Kasumi? Chi sei tu spericolata guidatrice folle? Dove hai messo la mia pacata e calma sorella?
Il dolore mi riporta alla realtà. Stringo la mano di Ranma e posso sentire distintamente il rumore delle piccole ossicine scricchiolare.
"Akaneee la mano mi serveee!". 
Mi volto e digrigno tra i denti:
"Se sono in questo stato è colpa tua scemo! Ringrazia che non ti stia stritolando altro aaaah!". Un urlo sfugge al mio controllo. 
Accidenti che male!! 
Dopo un parcheggio degno di qualsiasi pilota di rally, arriviamo finalmente in ospedale. 
"Ranma prendila in braccio e portala dentro, forza!". 
Esclama mia sorella Nabiki.
"Non possiamo chiamare qualcuno con una sedia a rotelle? Non vorrei che mi cadesse..". Sbaglio o mio marito allampa scuse?
"Baka che non sei altro! Prendimi immediatamente in braccio o giuro sui Kami che chiedo il divorzio!". 
Urlo disperata. Il dolore ha preso il sopravvento e da questo momento sono sicura che smetterò di ragionare. 
Ranma sta per sollevarmi da terra, quando Kasumi arriva con una sedia a rotelle. 
Oltre che le auto, fa filare qualsiasi cosa con le ruote! 
Entriamo ed anche se il tempo mi sembra andare a rallentatore, sono già sistemata in una stanza. 
Una dottoressa corpulenta si avvicina a visitarmi. 
"Bene signora Saotome, lei è di nove centimetri direi che possiamo procedere anche senza l' epidurale..d'accordo?". Annuisco senza capire bene cosa voglia intendere. 
"Co-come sta la mia bambina?". Le chiedo ansiosa.
"Non vede l' ora di venire al mondo! Quindi si rilassi e cominciamo..".
Sollevo le gambe su due sbarre di ferro..meno male che sono atletica.
"Vuole che qualcuno sia presente al parto? Ci sono tutti i suoi parenti in sala d'aspetto..".
Prima che un'ulteriore fitta mi colpisca riesco a pronunciare un nome:
"Ranma..Ranma Saotome!".
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"Kasumi posso farti una domanda?". Chiedo a mia cognata.
"Certo Ranma dimmi..".Mi risponde con un sorriso.
"Dove accidenti hai imparato a guidare in quel modo?". 
Mio padre mi tira un pugno in testa.
"Figlio degenere tua moglie sta dando alla luce vostra figlia e tu pensi alla guida di Kasumi! Dovresti andare da lei idiota!".
Contemporaneamente Soun Tendo sta allagando la sala d'attesa con le sue lacrime: "La mia bambinaaaa buhaaa! La mia bambina sta per avere una bambinaaaa buhaaaaa! Io sto per diventare nonnoooo buhahahaha!".
Poi tornando serio all' istante afferma:
"Ranma..sii uomo e affronta la paura da bravo marito!". Kasumi mi cinge le spalle e mi accompagna davanti la stanza dove si trova Akane.
Sento le sue urla da qui.
Ho bisogno di un consiglio e Kasumi come a leggermi nella mente, esclama:
"Prima dei programmi di cucina davano le gare di auto..ho imitato ciò che ho visto anche se Nabiki come copilota non è molto brava!". Mi tira una pacca sulla schiena ed entro. Akane è stesa su un lettino, il viso sudato e le gambe messe in una strana posizione.
"Sei..sei arrivato..". 
Mi sussurra guardandomi con occhi lucidi. 
Avanti Ranma..se Kasumi è riuscita a diventare una pilota di formula uno, tu puoi farcela! Sostieni tua moglie avanti!
"Si metta accanto sua moglie e le stringa la mano signor Saotome..". Afferma una signora che sembra una mongolfiera, messa di fronte ad Akane. 
Siamo sicuri che non appena uscirà nostra figlia, questa tizia non vorrà mangiarsela?
Obbedisco titubante.
"Coraggio Akane una bella spinta!". Sento mia moglie respirare ritmicamente e nello stesso momento in cui spinge, lancia un urlo sovrumano stringendo la mia povera mano, già provata in precedenza, con una forza inaudita. 
"Ahi ahi accidenti Akane!". Lei molla la mia mano e mi afferra per il bavero:
"Senti tu..Sto mettendo al mondo una bambina! Hai presente quanto può essere grossa una bambina Ranma! Guarda cosa mi hai fatto!!!". 
La dottoressa mi fissa arrabbiata.
"Deve sostenere sua moglie.Non agitarla! Siamo qui per Akane! Forza tesoro un' altra spinta..".
Odio questa donna.
"Ora urli anche lei insieme a me ed Akane..Si chiama Urlo terapeutico..forza!". Ripeto odio questa donna. 
"Ehi io non ho nessuna intenzione di mettermi ad urlareeeeee!". La stretta di Akane sulla mia povera mano fratturata mi fa cambiare idea. 
"Ecco la testa è uscita mia cara..Un'ultima spinta! Venga Ranma guardi anche lei!". 
Mi metto accanto la donna balena e ciò che vedo mi fa girare la testa. 
Sangue..urla..altro sangue..poi il nulla. Tutto diventa nero. 
Sono svenuto. 
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"Ciao piccola della tua mamma..".
Stringo dolcemente questo minuscolo fagottino rosa tra le braccia. Ha le guance paffuttelle, un piccolo ciuffetto di capelli color dell' ebano, un nasino piccolo e delle labbra a cuoricino..Per un attimo ha alzato le ciglia lunghe..mostrando due piccole gemme blu come il mare. 
Sono gli occhi del mio baka..
A proposito di mio marito..Tutti sono venuti a conoscere Kagome e lui è stato tutto il tempo in questa stanza, su quella sedia a russare! Senza accorgersi di nulla! 
A proposito..sembra si stia svegliando..
"Sei pronta Kagome?Tra poco conoscerai quello scemo del tuo papà...Tranquilla..si innamorerà di te a prima vista.esattamente come ho fatto io..".
Dò un lieve bacio sulla sua fronte e stringendola tra le braccia aspetto che lui apra gli occhi.. Ecco! È il momento..
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Dove mi trovo?
Apro gli occhi e una stanza illuminata con delle pareti bianco candido, mi avvolge..Un odore di pulito e disinfettante mi arriva su per il naso..Sembra quasi di stare in ospedale! Ehi..un momento..Ora ricordo..La corsa all' ospedale, Akane con i dolori del parto..La signora cicciona e..la testa di Kagome.. Oh Santi Kami!
Salto giù dalla sedia:
"Akane! Kagome!". Urlo. Il panico mi avvolge in pochi secondi..e sempre in pochi istanti  scompare.. Quell'attimo in cui..la vedo. 
Mia moglie è nel letto seduta in posizione eretta.
Ha il viso stanco e un pò pallido, ma gli occhi le brillano di una strana e nuova luce..La luce che hanno tutte le mamme. 
Mi sorride: "Ben svegliato dormiglione..".
Mi gratto la testa imbarazzato. Ora ricordo..sono svenuto ed ho dormito..Controllo l' orologio: due ore!!! 
Mi avvicino al letto e solo adesso noto un piccolo fagotto tra le braccia di mia moglie. 
Guardo le candide lenzuola poggiate su Akane..La sua pancia è scomparsa! Quindi quella cosina minuscola è..è..
Mi avvicino lentamente, Akane notando la mia incredulità mi dice:
"Avanti Ranma..Non sei ansioso di conoscere tua figlia?". 
Scatto verso di lei. Mi avvicino e per prima cosa le do un bacio:
"Perdonami Akane..Sono svenuto come un povero idiota..".
Lei mi sorride.
"Perdonami tu Ranma...Ti ho fratturato tre dita..". Mi indica la mano destra.  
Le ultime tre dita sono steccate..se Akane non me l' avesse fatto notare non me ne sarei accorto. Sono rapito e attratto da quella copertina rosa che nasconde...Kagome. 
Mia moglie si sporge avvicinandola al mio viso:
"Paparino..ecco qui tua figlia..Kagome Saotome.". Riesco a sentire l' inconfondibile profumo di neonato anche a questa distanza. 
"Vuoi prenderla in braccio?" Afferma Akane avvicinando la piccola ancora di più. 
Sono titubante.
"Ve-veramente ho paura di farle male..È così piccola! Poi con una mano sola..". Non faccio in tempo a continuare che mia moglie me la posiziona tra le braccia in modo da avere la mano sinistra libera.
"Niente storie..Hai potuto prendere in braccio un peso massimo come me..Con lei sarà una passeggiata!". 
Mi siedo sul letto fissando mia figlia.
Mia figlia. Come suona strano.. 
Ha le ciglia lunghe e i capelli scuri, il nasino è piccolo e perfetto, le gote sono rosee come i ciliegi in fiore e la piccola boccuccia forma un cuore perfetto..Sembra sua madre. 
Poi un vagito e due grandi occhi blu mi guardano. Ed io mi innamoro. 
"Non è bellissima?". Mi chiede Akane distogliendomi dall'incanto che sto vivendo. 
"È meravigliosa...è la piccoletta più bella che abbia mai visto in tutta la mia vita.". 
Mia moglie si commuove e poggia la sua testa sulla mia spalla. 
"Abbiamo fatto un capolavoro Ranma..". Sussurra. 
"Abbiamo? Io sono svenuto sul più bello!". Lei scoppia a ridere. 
"Baka non parlo di oggi...Parlo della nostra luna di miele sulla nave..E posso assicurarti che mentre concepivamo nostra figlia eri tutt'altro che svenuto!". 
Mi scappa un sorriso a quel ricordo.
"Avevamo chiesto una bambina ad una stella..ed i Kami ci hanno ascoltato mandandoci questo miracolo..". Affermo guardando la donna che mi ha permesso di raggiungere questa felicità. 
"Akane..?". Dico ad un tratto.
"Si Ranma?". Risponde lei senza spostare lo sguardo da nostra figlia.
"Grazie..". 
Lei alza gli occhi e mi sorride.
"Grazie a te..". Mi alzo cullando la nostra creatura.
"Ciao principessa..Finalmente ci vediamo..Sono il baka del tuo papà..Si si, proprio quello che hai visto cadere come un pero mentre tu ti sei affacciata fuori..".
Sento Akane ridacchiare.
"Avresti dovuto vedere la tua faccia Ranma..Credo che sarà il ricordo più divertente della giornata!". Esclama ridendo a crepapelle. 
"Perché la guida di tua sorella Kasumi? Vogliamo parlarne?".
Poggio Kagome nella piccola culla trasparente accanto al letto. Una copertina con vari Yen  stampati sopra attira la mia attenzione.
"Regalo di Nabiki..suppongo..". Mia moglie sorride.
"Dice che bisogna cominciare fin da piccolissimi a riconoscere ciò che conta davvero..". 
Sospiro rassegnato. 
Poi Akane mi fa cenno con un dito di farmi avanti.
"Sdraiati qui con me..". 
Eseguo l'ordine con grande piacere. 
Mi stendo accanto a lei, tenendo un gomito alzano sul quale appoggiare il viso per poter tenere sotto controllo mia figlia..
"Cominci già a controllarla eh?". Mi prende in giro mia moglie. 
"Come dice tua sorella bisogna cominciare fin da piccolissimi no?". 
Rispondo convinto. Akane mi tira un piccolo pugno sul fianco..
"Scemo..". 
Mi dà poi un bacio sulle labbra e si accoccola a me. 
Deve essere stremata. Le accarezzo dolcemente i capelli. Osservo i suoi lineamenti. 
Ora capisco da chi ha preso Kagome..Ora mi spiego come ho fatto ad innamorarmene in trenta secondi..È successo come con il mio maschiaccio... 
Ad occhi chiusi la sua voce mi chiama:
"Ranma..". Mi avvicino al suo orecchio. 
"Si, Akane?". Le rispondo. 
Mia moglie, quasi sul punto di cedere al sonno mi dice bisbigliando:
"Ha gli occhi identici ai tuoi. E proprio come con te..loro mi hanno fatto subito innamorare.. Ti amo baka..". 
Sento il suo respiro caldo sul collo. Una lacrima sfugge ai miei occhi di padre e marito fortunato:
"Ti amo anch'io maschiaccio..". 
Kagome dorme tranquilla e decido di seguire il suo esempio e quello di mia moglie. 
Mentre chiudo gli occhi, un pensiero mi balena nella mente: Sarò fin troppo protettivo..ma si torna a casa in taxi..". 
Eccomi qui.
Sono Ranma Saotome.
Padre di una bambina bellissima,
Marito di una moglie stupenda,
Artista marziale più forte di tutto il Giappone..
E da questo momento..Uomo più ricco della Terra.
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QUESTO CAPITOLO LO DEDICO A PIA...IN EXTREMIS PER NON INCORRERE IN INTERESSI TROPPO ELEVATI ALLA NABIKI TENDO  ;)
SPERO VI PIACCIA..KISSES ANTO.

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Capitolo 9
*** Il Domandone ***


"Ranmaaaaa! Corri subito quiiii!".
Ero in giardino ad allenarmi, quando la voce di mia moglie mi fece letteralmente saltare in aria. 
Era l' urlo più forte che le avessi sentito lanciare. In meno di due secondi mi fiondai all' interno della cucina.
"Akane! Cosa è successo?". Esclamai a voce leggermente alta. 
Mi guardai attorno e vidi mia moglie piegata sulle ginocchia, vicino al tavolo. Di fronte a lei due grandi iridi blu la guardavano interrogativa. 
"Tua figlia! Tua figlia!". Esclamò mia moglie con voce tremante. 
Mi fiondai su Kagome.
La presi in braccio osservandola da ogni angolazione. Niente. Non notai niente di strano. La rimisi al suo posto e chinandomi per raggiungere la sua altezza le chiesi:
"Kagome..amore di papà..cosa è successo?". 
Lei mi guardò e addentando un biscosto disse:
"Niente papi..Ho chiesto alla mamma una cosa e lei ha urlato..". Rispose continuando a sgranocchiare il suo biscotto. 
Mi voltai verso Akane che sembrò rilassarsi un pò. 
"È..è vero..Ranma..". Mi disse sospirando. 
Cominciai a perdere la pazienza.
"Akane per l' amor del cielo, vuoi spiegarmi cosa diamine è acccaduto? Urlare così senza motivo..Sei uscita di senno!". 
Mia moglie sfoggiò uno sguardo da sicario. Si avvicinò al mio orecchio e mi disse:
"Bene sapientone..Lascio a te il comando vediamo come te la cavi eh?". Poi si avvicinò alla testolina di Kagome accarezzandola.
"Piccola mia..Ci penserà papà a rispondere alla tua domanda..La mamma va di sopra a sbrigare delle faccende,va bene?". Nostra figlia annuì speranzosa. Poi mia moglie continuò:
"Dì a papà tutto quello che hai detto a me,ok?". Le diede un piccolo bacio sulle guance paffute e mi passò accanto lanciandomi uno sguardo di sfida.
"È tutta tua signor sanodimente!". Sparì su perr le scale in meno di trenta secondi. 
Sospirando mi sedetti di fronte mia figlia.
"Allora Kagome..dimmi esattamente ciò che hai chiesto a quella pazza di tua mamma..Il tuo papà è pronto a rispondere a qualsiasi tua richiesta!". Le dissi sorridendo. 
"Giurin giurello papi?". Mi chiese con occhioni sgranati. Annuì convinto. 
"Oookeeei..". Rispose mia figlia. Poi prese un grosso respiro e affermò:
"Papi io ho già cinque anni..Sono quasi grande...Quindi dimmi la verità..". Il suo tono incredibilmente serio mi inquietò.
Guardandomi negli occhi esclamò di colpo:
"Papi come nascono i bambini?". Un incredibile silenzio ci avvolse.
Sentivo chiaramente il rumore del vento che scuoteva l' erba, i grilli cantare e la centenaria carpa del laghetto fare un triplo salto mortale per poi rituffarsi in acqua. 
Kagome mi fissava sbattendo rumorosamente le palpebre per tre volte.
Il panico mi serrava la gola.
Avrei voluto urlare di terrore, ma no! Avevo promesso di dare delle risposte a mia figlia e gliele avrei date!
Coraggio Ranma, hai affrontato cose peggiori di questa!
È solo una domanda innocente di una piccoletta ingenua di cinque anni!Avanti! Dissi dentro me stesso.
Feci un lungo respiro e sfoggiando la faccia da uomo saggio e sicuro di sè, le risposi:
"Vedi Kagome...Quando una mamma ed un papà si vogliono bene..I Kami decidono di incaricare una cicogna di..". Uno sbuffo di protesta pose fine alla mia infallibile teoria.
"Papi ti prego...Ho cinque anni..La storia della cicogna è vecchia..Riprova su!". Affermò mia figlia svolazzando una mano a destra e a manca. 
Sentivo il panico tornare.
"Ehm..V-vedi Kagome..Un un giorno camminando per le campagne del posto..io e tua madre trovammo..un..un enorme cavolo..". Il suono di una risata cristallina mise fine al mio secondo tentativo.
"Ahahaha su papino!! Puoi fare di meglio!". Affermò Kagome incrociando le braccia e guardandomi fisso con i suoi occhioni detrminati e blu. 
Va bene Ranma...Questa è una sfida..
Ti resta un ultimo tentativo per non passare da idiota agli occhi di tua figlia! Tu sei suo padre! Tu hai il sapere diamine! 
Tossii come per buttare fuori il nervoso.
Gonfiai il petto per ostentare una sicurezza che non avevo neanche lontanamente.
Respirai ed attuai il mio piano:
"Hai ragione Kagome scusami tanto..Vedi, alle volte penso ancora che tu sia una bambina..".
Mia figlia si alzò in piedi esclamando:
"Ma io sono una bambina papi..Ma non sono una baka..avanti..dimmi..Come nascono i bimbi?".
Accidenti.
"Ecco vedi..Ti farò un esempio..Ci sono le api e le farfalle…".
Un piccolo pugno in testa mi blocca.
"Basta papà..sei esattamente come la mamma! Io voglio sapere cosa fanno un papà ed una mamma per avere un bambino! Niente farfalle e apine! uffa!". Esclamò Kagome battendo i piedini. 
Sono in preda al panico..non so più che fare!
Ad un tratto sentì mia moglie arrivarmi alle spalle.
"Allora paparino..hai risposto alla richiesta di tua figlia?". Mi chiese con sguardo scettico.
"Kagome aspettaci qui..". Afferrai mia moglie per un braccio e ci rifugiammo in giardino.
"Akane potevi dirmelo che la domanda in questione era QUELLA domanda! Il DOMANDONE!". Lei mi puntò un dito contro :"E secondo te perché avrei urlato? Tu sei subito saltato alle conclusioni! Baka che non sei altro!". 
La afferrai dalle spalle e scuotendola le chiesi:
"E adesso cosa facciamo! Non possiamo mica dirle come si fanno i bambini!". Esclamai disperato.
Io e Akane eravamo in preda all' ansia e alla paura, quando i Kami ascoltarono le nostre preghiere. 
"Ranma, Akane..è permesso? Vi ho portato una torta!". Kasumi. 
La voce angelica di mia cognata arrivò alle mie orecchie come un coretto di cherubini gioiosi. 
Presi Akane ed entrammo in cucina dove un'impaziente ed arrabbiata Kagome attendeva la sua risposta.
"Tranquilla tesoro ora saprai la verità..". Disse mia moglie scuotendo i codini della piccola. 
Entrambi prendemmo un grosso respiro e a gran voce urlammo:
"Kasuuumiii vieni subito quiiii!". Mia cognata arrivò di corsa.
"Che succede?". Disse prendendo in braccio Kagome.
"Niente sorellina, tua nipote vuole farti una domanda..". Affermò Akane togliendosi il grembiule e gettandolo frettolosamente sul tavolo. 
"Diciamo che vuole farti un DOMANDONE..". Esclamai cercando di mettere in guardia mia cognata.
"Bhe noi usciamo per una passeggiata..Buona fortuna Kasumi!". Affermammo in coro io e mia moglie, scappando letteralmente dalla stanza. 
Arrivati alla porta sentimmo distintamente la vocina di nostra figlia:
"Zia..come nascono i bambini?". Uscimmo di casa correndo, il rumore del vento che scuoteva l' erba, i grilli cantare ed il suono della carpa centenaria che si tuffa in acqua, furono gli unici rumori che acconpagnarono la nostra fuga. 
Nessuno può salvarsi dal Domandone. Nessuno. 

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Capitolo 10
*** DOMANDONE II PARTE ***


La puzza di bruciato le aveva invaso le narici.
Erano anni che sua madre davanti ai fornelli, trucidava pentole e padelle trasformandole in masse informi, fumose e puzzolenti. 
"Mamma un giorno di questi il paese degli utensili da cucina, dichiarerà guerra al Giappone per causa tua..Accusa: Genocidio e accanimento su pentolame vario..". Esclamò Kagome tappandosi il naso. 
"Sai tesoro...l' ironia pungente in questi casi non allenta proprio la tensione..Tuo padre non ti ha insegnato proprio nulla..A parte picchiare i ragazzi..". Rispose Akane mentre celebrava un funerale all' ennesima vittima della sua cucina creativa. Poi si girò guardando la figlia con aria maliziosa:
"Tutti i ragazzi..Tranne uno..". 
Kagome avvampò all' istante.
"Ma che dici mamma..Akira prende un sacco di botte dalla sottoscritta..". Affermò la ragazza sedendosi col broncio acccanto al tavolo. 
"Ma io mi riferivo a tuo fratello Yuri..". 
Disse Akane prendendo posto davanti sua figlia. 
"Innanzitutto Yuri è ancora un moccioso e non un ragazzo..E poi so benissimo che alludevi a quel baka del mio fidanzato!". 
La madre sorrise annuendo. Poi esclamò:
"A proposito del tuo baka..Come vanno le cose tra di voi? Botte a parte ovvio..". 
Kagome s'irrigidì. Giocherellando con le dita e rossa in volto disse:
"Ecco..vedi mamma..A tal proposito..v-vorrei farti una domanda..Prometti di non urlare però!". 
Akane guardò Kagome negli occhi, con un velo di malcelato timore. 
"Piccola mia..Lo sai che con me puoi parlare di tutto..Io sono una mamma moderna..". 
Affermò in tono poco convincente. 
"Bene..Ecco, ti ricordi quando ero piccola e ti ho chiesto come nascevano i bambini e alla fine tu e papà ve la siete data a gambe?". 
Il volto di Akane sembrava urlare Panico! Panico! Da ogni singolo poro.
Annuì meccanicamente. Poi Kagome continuò:
"E ti ricordi che alla fine fu zia Kasumi a doversi inventare di sana pianta la storia della Fatina del Pancione, sorella di quella dei Denti, che invece degli yen sotto il cuscino faceva comparire i bambini nella pancia delle mamme?".
Akane sudava freddo, la paura si stava impossessando di lei come tanti anni fa, ma voleva saperne di più e con calma apparente rispose di si sorridendo in modo inquietante.
"Bene..Per prima cosa sappi che ho avuto il terrore delle fate fino a tredici anni..Seconda cosa..Tranquilla non ti chiederò come nascono i bambini..". Affermò la giovane notando l' espressione della madre rilassarsi lentamente. 
Poi continuò:
"Anche perché so perfettamente come nascono i bambini!".
Akane crollò a terra. Ricomponendosi balbettò:
"M-ma..co-come..quando..Oh Kami se lo sapesse tuo padre!". Kagome scoppiò a ridere.
"Calmati mamma..Internet.". 
La donna riprese un colorito quasi normale e chiese:
" E allora cosa vuoi domandarmi cara?". 
Stavolta fu sua figlia ad andare nel panico.
Davvero se la sentiva di chiedere a sua madre una cosa del genere? Si, aveva promesso di non urlare e si era autoproclamata mamma moderna..Ma poteva crederle? 
Fece un respiro profondo e tenendo gli occhi chiusi dalla vergogna esclamò di colpo:
"Mamma come funziona il sesso? Cioè è bello come si dice oppure è un'utopia?". 
Il solo suono che giunse alle orecchie della giovane fu il cantare delle cicale, susseguito da un vento stranamente polare che congelò sua madre sul posto, trasformandola in una statua di cera dallo spaventoso sorriso. 
"Mamma? Ehi mamma ci sei?". Disse Kagome sventolando una mano davanti il viso di Akane. 
La donna si alzò di colpo e in modo compulsivo comiciò a sfogliare l' elenco del telefono.
Prese il cordless e compose frettolosamente un numero:
"Pronto? Parlo col convento delle Monache di clausura di Osaka? Senta vorrei proporle una candidatura..Ehi!".
Kagome strappò il telefono dalle mani di sua madre interrompendo quella folle telefonata.
"Ma mamma sei impazzita! Ma non eri tu la madre moderna bla bla bla!". 
Akane ricadde come in trance.
Poi l' animo guerriero che da sempre esisteva in lei, le fece fare la fatidica domanda:
"Kagome..mia bella e troppo giovane per il sesso, figlia...Come mai questa richiesta? Akira ti ha mancato di rispetto? Perché se fosse così io e tuo padre lo facciamo sparire dalla faccia della Terra e poi..".
La ragazza la interruppe. "Mamma! Calmati! Akira non mi ha mai mancato di rispetto anzi..È solo che..ecco..io..Lo lo amo e sento che sia lui..quello giusto..per..". 
La donna sbiancò nuovamente.
"Kagome..ascolta. Sono una donna matura e perciò, da donna matura, affronterò questa situazione dicendoti la verità..".
Affermò con aria seria Akane. 
"Oh grazie mamma! Sapevo di poter contare su di te..Avanti! Sono tutta orecchie!". Rispose la ragazza rincuorata dalla comprensione materna. 
La madre le prese le mani e disse:
"Bene Kagome..Il sesso è una cosa orribile.
Fa male ed è tutto uno strusciamento di affari sudaticci e umidi..In realtà è un'utopia.
I bambini oramai li ordiniamo on line già belli e pronti..Pensa che proprio l' altro giorno al telegiornale hanno detto che Il Sesso è ufficialmente stato dichiarato illegale in quasi tutto il mondo tranne che in Italia, luogo di promiscuità e masochismo assoluto, poiché giudicatp come una sofferenza inutile..Quindi tesoro..argomento chiuso.". 
Akane fissava sua figlia negli occhi nella vana speranza di aver persuaso i suoi peccaminosi intenti. Kagome scoppiò a ridere. 
"Oh Kami mamma! Questa è proprio la migliore! Batte perfino la scusa di zia Kasumi!". 
La donna si accasciò sconfitta sui gomiti. 
La figlia poi esclamò:
"Non pensavo che papà fosse così terribile!". 
Una voce maschile fece irruzione nella stanza:
"In che cosa sarei così terribile?". 
Ranma era tornato in anticipo dal lavoro. 
Madre e figlia si guardarono in preda allo spavento.
Fu Akane a parlare:
"Ahahaha niente amore..Raccontavo a nostra figlia quanto tu sia terribile nel fare gesti romantici!". 
Kagome annuì avvalorando la tesi della fantasiosa madre. 
"Come mai questo discorso? Non dirmi che il tuo fidanzato si è azzardato a fare il romantico con te! Quello è un concentrato di ormoni! Akira non ti permetterò di sfiorare la mia bambina!". Urlò il codinato accecato dalla gelosia. 
"Ma no papi calmati! Mamma mi stava raccontando di come andavano le cose quando eravate due adolescenti troppo orgogliosi per ammettere i vostri sentimenti...vero?". Esclamò Kagome cercando la complicità di sua madre.
"Si amore..Specialmente di quanto baka ed imbranato fossi tu..esattamente come Akira..anzi lui è peggio..figurati che a malappena la degna di uno sguardo per quanto la rispetta! Non vuole incombere nell' ira del grande Ranma Saotome!".
Il codinato fissava con occhio indagatore alternativamente le due donne della sua vita, cercando di carpirne qualche perplessità. 
Alla fine vinse il suo forte ego e contento dell' accaduto andò in palestra mormorando parole di autoelogio. 
Akane e Kagome tirarono un grosso respiro di sollievo. 
Se solo Ranma avesse avuto il minimo sospetto su ciò che riguardasse in realtà  la loro conversazione..per il giovane Akira Hibiki non ci sarebbe stato scampo. 
Kagome mortificata e delusa dai scarsi risultati ottenuti da quella confidenza, si alzò dal tavolo per andare a studiare per la maturità. 
Ad un tratto si sentì afferrare da un braccio. In pochi secondi si ritrovò stretta tra le braccia di sua madre. 
Scostandola per poter guardarla negli occhi, Akane le chiese:
"Lui ti ama davvero figliola?".
La ragazza annuì decisa.
Poi la donna continuò: "E tu? Tu lo ami?".
Kagome sorrise e convinta rispose: "Si mamma. Tantissimo.". 
Akane ricambiò il sorriso e carezzandole il viso le disse:
"Allora la risposta alla tua domanda è Si. Sarà bellissimo.". 
Lasciando la figlia senza parole, le diede un bacio sulla fronte e tornò in cucina a compiere nuovi omicidi. 
Kagome sorrise portandosi una mano sul cuore. 
Sua madre era una killer seriale di pentole e padelle,
non era la madre moderna dell' anno, ma sarebbe stata per sempre per lei, la migliore del mondo.

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Capitolo 11
*** La Leggendaria Tecnica Del Musino ***


Camminare in equilibrio su quella recinzione di ferro gli era sempre piaciuto.
Sfidare la forza di gravità come se fosse la cosa più semplice del mondo..gli veniva naturale. 
Il buffo codino di capelli scuri intrecciati ondeggiava ad ogni suo passo,mentre la casacca rossa di fattura cinese aderiva perfettamente al suo corpo,mostrando dei muscoli ben definiti. 
I pantaloni neri avvolgevano gambe toniche e lunghe, le mani in tasca non facevano che accentuare quanto madre natura fosse stato gentile con lui..
Camminando lentamente verso quella strada che lo avrebbe ricondotto a casa, il giovane ragazzo non poté fare a meno di pensare. 
Non era semplice essere il più forte artista marziale di tutta Nerima. Aveva sedici anni e avrebbe voluto vivere un'adolescenza più normale..Non che avesse mai avuto qualcosa che solo si avvicinasse alla normalità nella sua vita..
Suo padre era stato chiaro:
"Figliuolo il duro allenamento migliora il corpo e lo spirito!Ricordalo sempre!Sei un Saotome!". 
Già..un Saotome.
Lui era un artista marziale con una grossa tradizione sulle spalle e tante responsabilità..quel vecchio di suo padre però sembrava non capirlo.
Sia chiaro lui amava combattere!
Le arti marziali erano le uniche cose che riuscivano a placare la sua sete di avventura! Adorava le voci dei suoi nemici che ogni giorno lo rincorrevano urlando:
"Saotomeee preparati a morire!". Essere il migliore comportava anche questo. 
E poi come avrebbe rinunciato al dolce suono che l'aria faceva quando veniva infranta da un suo pugno? Meglio ancora se poi era seguita dallo scricchiolio di ossicine di un naso rotto. 
Rise di sé e dei suoi strani gusti.
Sospirò e fermandosi cominciò ad osservare il cielo tingersi di rosso tenue. 
C'era un altro suono che lui amava con tutto se stesso.
"Ehi baka che non sei altro!Perché non mi hai aspettato!". 
La SUA voce.
"Finalmente mi hai raggiunto brutta racchia!". 
Esclamò il ragazzo col codino osservando la brunetta di fronte a lui.
"Come mi hai chiamata?Ritira subito quello che hai detto, razza di stupido!". 
Rispose lei infervorita. 
Il giovane Saotome si piegò sulle ginocchia,ancora in bilico su quella recinzione, per osservare meglio la ragazza di fronte a sé. 
La squadrò da capo a piedi,provocandole un certo imbarazzo, poi notò che aveva tutta la divisa scolastica del Furinkan sgualcita e sporca .
"Ma cosa ti è successo? Aspetta non dirmelo..Hai appena perso un incontro di lotta greco-romana contro Godzilla, vero maschiaccio?". 
La giovane studentessa strinse forte i pugni. 
"Ma che dici scemo! Sono semplicemente inciampata mentre scappavo dai miei pretendenti e sono caduta.." Rispose lei vergognandosi un po'.
Il codinato voltò la testa per non guardarla in faccia ed esclamò:
"Tzè! Come se una con il sex appeal di una zucchina potesse avere dei corteggiatori!". 
Era geloso ma non lo avrebbe ammesso neanche sotto tortura. 
La ragazza si avvicinò sfidandolo con lo sguardo e disse:
" Che cosa c'è Saotome?Sei per caso geloso?". 
Il giovane col codino per poco non perse l'equilibrio.
"Ma sei matta per caso? La vista mi funziona più che bene!". 
La brunetta presa dall'ira provò a colpire il ragazzo con la cartella,ma lui spiccò un salto finendo per comparirle dietro le spalle. 
Quando si voltò lei quasi si perse negli occhi profondi di lui e arrossì. 
"Sei lenta come una lumaca..Anche prima ci hai messo una vita a raggiungermi!Di questo passo i tuoi fianchi diventeranno più larghi di quel che già sono!". 
Una gomitata lo prese alla sprovvista. 
"Hai finito di insultarmi? I miei fianchi non sono affatto larghi..Ma morbidi. Sono una ragazza e quello che devo fare é saper cucinare,essere carina e trovare un buon marito..". 
Saotome,ancora con la mano sullo stomaco,rispose:
"Cucini quasi decentemente..Non sei questa gran bellezza..e dubito troverai qualcuno che ti sposi a parte...un folle.".
Gli occhi della giovane presero fuoco. 
"Attento carino..ricordati di chi sono figlia..Certo mio padre non è forte come il tuo, ma ho un orgoglio molto forte che tu stai mettendo a dura prova..". Sembrava una minaccia. 
Il codinato non se ne preoccupò e mettendo le mani dietro la testa rispose:
" Abbandona l'idea della mogliettina perfetta e prenditi un gatto..". 
Cadde il silenzio.
Stupito da nessuna risposta il giovane Saotome fissò il viso della ragazza che si rabbuiò di colpo. 
"Ottima battuta Saotome...Magari anche un bel paperotto,no?". Le disse tristemente lei.
Il ragazzo si sentì improvvisamente in colpa.
"No Sakura non è come sembra..Non stavo affatto prendendo in giro i tuoi genitori..Ricorda tu,stavolta, di chi sono figlio..".  Disse lui cercando di sdrammatizzare la situazione. 
Sakura sospirò. Le grandi iridi viola incontrarono gli occhi del ragazzo. 
" Saotome..A volte dimentico quanto 
tu sia stupido..E quanto averti come fidanzato sia stancante! Non sei mai carino con me!".  
Il giovane sussultò.
Lo pensava davvero?
Certo lui non era il migliore dei fidanzati..La prendeva sempre in giro, spesso la trascurava a causa degli allenamenti, ma..le voleva bene. Possibile che lei non l'avesse ancora capito?
Aveva ragione suo padre
* Attento alle donne figliuolo..Senza accorgertene ti fanno cadere nella loro rete e sei finito. Sbattono le ciglia , tirano fuori il musino da cucciolo indifeso e dopo sbam! Ti ritrovi la fede al dito!*.
Suo padre aveva appena fatto in tempo a metterlo in guardia che il gigantesco martello,cimelio di famiglia, comparve alle sue spalle per poi spedirlo mezzo metro sottoterra. 
Il codinato fissava Sakura senza proferire verbo.
Le lunghe ciglia battevano ripetutamente vicino alle sue gote.
Le labbra piene colorate da un leggero rossetto si stavano sporgendo in modo innaturale verso avanti, trasformandosi in un broncio da bambina piccola e bisognosa di affetto. 
La reazione fu immediata. 
"Scusami Sakura..Lo sai che non penso realmente tutte quelle cose..Non fare così ti prego!". 
Il broncio tenero della fidanzata si tramutò in un ghigno soddisfatto.
La ragazza afferrò la mano del giovane dicendo:
" Andiamo a casa..e non permetterti più di lasciarmi sola!Abitiamo vicini e accompagnarmi non ti costa nulla!".
Ed insieme continuarono a percorrere quella strada mano nella mano fino al ristorante "Il Gatto". 
"Eccoci qui..." Affermò un nervoso Saotome davanti casa della sua fidanzata. 
"Eh già.." Rispose Sakura. 
Ogni volta era così.
La accompagnava fin lì ed al momento dei saluti le mani cominciavano a sudare e il cuore a tamburellare nel petto. 
La ragazza rassegnata fece quello che accadeva ogni volta, si alzò sulle punte fino a stampare un bacio mozzafiato al suo fidanzato. 
Per fortuna che ,oltre l'ottima cucina, aveva ereditato da sua madre anche una certa dose di sfacciataggine. 
Quando i due si staccarono il giovane col codino aveva tutto il viso in fiamme. 
"A..a.. domani..Sakura". Disse senza poche difficoltà. 
"Ci vediamo mio adorabile Yuri Saotome..".
Così dicendo il giovane si avviò verso il dojo dove sua madre stava sicuramente tentando di imitare la tizia della tv che faceva sembrare un piatto elaborato qualcosa di semplicissimo..
Arrivato alla porta entrò e l'odore di fumo gli invase le narici. 
"Accidenti..". Disse sottovoce. 
"Sono a casa!" 
Mentre camminava un giardino trovò il corpo esamine di suo padre ancora ben spiaccicato al suolo.
"Eccolo qui il grande Ranma Saotome..Messo Ko dalla propria moglie..". Disse Yuri schernendo il suo vecchio. 
Ranma punto nell'orgoglio si alzò prontamente in piedi e nell'attimo in cui i suoi piedi toccarono il suolo una scossa elettrica attraversò tutto il suo corpo. 
Impavido si avvicinò al figlio scrutandolo attentamente.
Dopo qualche secondo disse:
" Lo dicevo io..Sakura ti ha imbrogliato di nuovo! La leggendaria tecnica del musino non lascia scampo..Hai ancora da imparare!". 
Così dicendo rientrò in casa.
Dopo poco Yuri sentí le urla di protesta di suo padre.
"Akane!!!Ma che diavolo è questa puzza! E questa robetta verde nel piatto?".
La voce di sua madre non tardò ad arrivare.
"Ma caro è nouvelle cousine!". 
Poi Ranma urlò
:" Nuova che? Non mangerò mai nulla del genere! Mai!".
Un silenzio angosciante caló all'improvviso. 
Yuri si preoccupò.
Suo padre avrebbe potuto trovarsi sotto montagne di pentolame vario e rischiare la vita!
Entrò di getto in cucina e trovò Ranma immobile di fronte ad Akane che sbattendo gli occhi e imbronciando le labbra osservava suo marito con i lucciconi. 
Dopo due secondi sentí suo padre affermare:
" Scusami tesoro..sarà tutto buonissimo! Non vedo l'ora di riempirmi la pancia eheheheh!".
Yuri sospirò rassegnato. 
"Aveva ragione papà..La leggendaria tecnica del Musino non perdona!". 
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DEDICATO A TUTTE LE LADIES SOSTENITRICI CONVINTE DI QUESTA LEGGENDARIA TECNICA 😁

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Capitolo 12
*** Natale a Casa Saotome-Tendo ***


Mi è sempre piaciuto il Natale. 
L'atmosfera che si crea, le luci sfavillanti, i colori e...la neve. 
Non sono mai stato un sentimentale, ma il giorno di Natale è l'unico dell'intero anno, in cui lascio cadere la maschera da duro e lascio fluire liberi i miei sentimenti. 
Questo balcone dal quale guardo il cielo, queste stelle che adesso fisso rapito, sono le stesse di tanti anni fa. 
Ricordo ancora quel Natale insieme, amore mio. Lo ricordo come se fosse ieri. 
Mi torna in mente la fatica che ho fatto per trovare il coraggio di comprarti quella cornice e metterci dentro, quell'unica foto che ci ritrae insieme e che custodiamo gelosamente, ancora oggi, nella nostra stanza da letto. 
Ricordo il tuo sguardo illuminarsi davanti a quel piccolo regalo ed infuriarsi quando ho, stupidamente, deriso la sciarpa che tu mi avevi fatto, chiamandola 'fascia per la schiena'. 
Ricordo l'imbarazzo quando ci siamo trovati così vicini da poter sentire il respiro dell'altro sulle nostre labbra. Rimasi imbambolato a fissare i tuoi occhi lucidi che tremavano per la stessa emozione che provavo anch'io in quel momento. 
Avrei dovuto baciarti. Avrei voluto baciarti. 
Ma a quell'età ci si crede imbattibili e forti, si ha la convinzione di vincere tutto, e pagherei per avercela ancora, quando in realtà bastava uno sguardo più profondo, uno sfiorarsi a vicenda per cadere nel panico più totale e dimenticare persino il proprio nome. 
Ricordo la tragica caduta nel dojo. I mille occhi puntati su di noi, le mille parole che uscivano da quegli occhi. Parole che non raggiungevano i miei sensi, perché le uniche frasi non dette, alle quali davo ascolto erano solo le tue, Akane. 
Quante cose mi hai detto solo guardandomi? 
Milioni. 
Ho letto tanti "Ti odio" nelle tue lacrime, "Stai attento" quando mi guardavi combattere con qualche nemico, "Ti prego dì che è buono!" quando speranzosa mi propinavi l'ennesimo esperimento culinario dall'esito negativo. 
E poi c'erano i "Sono gelosa!" che hai sempre negato, ma che erano evidenti perché in quel momento i tuoi occhi sembravano prendere fuoco! Ma i miei sguardi preferiti erano quelli in cui mi confessavi di essere innamorata di me. "Ti amo" urlavano, nonostante le labbra dicessero il contrario. 
"Baka!" invece me l'hai sempre gridato a gran voce, ma anche in quei momenti gli occhi tuoi dicevano altre mille cose. 
Chissà se anche tu riuscivi a sentire la voce dei miei sguardi, Akane. 
Tanti anni fa su questo stesso balcone, osservavamo la pioggia di stelle cadenti insieme. 
Avvolto nella mia nuova sciarpa bucherellata, ti ho cinto le spalle...E che sollievo sentire la tua testa poggiarsi, teneramente, su di me. 
Credevo di morire.
Non sapevo se a causa dell'ansia o per mano tua. 
Fortunatamente sono sopravvissuto.
E stringerti a me, quella notte di Natale, è uno dei ricordi più belli che custodisco nel mio vecchio cuore. 
Un cuore che ha smesso di battere più volte in questa mia lunga vita. 
Si è fermato la prima volta che ti ho vista sorridermi appena arrivato al dojo, sotto sembianze femminili; si è arrestato lo stesso giorno quando ti ho vista nuda in bagno, quando a scuola ti ho visto per la prima volta combattere con tutti quei ragazzi e stenderli in un minuto. 
Si è fermato quando dopo essere stati da Tofu, mi hai portato in spalla fino a casa.
L'odore dei tuoi capelli mi ha causato tanti micro infarti ogni volta che ne venivo inebriato. 
Il cuore ha smesso di battere quando durante la recita scolastica ti ho sentito pronunciare: " Baciami e riempi il mio cuore di gioia..". 
In quel momento ero sicuro di restarci secco! 
Ma non solo. Tu il mio cuore l'hai fatto anche battere a mille all'ora. 
Ho avuto la tachicardia ogni singola volta che ti hanno rapita, ogni qualvolta che qualcuno che potesse essere 'migliore' di me ai tuoi occhi, tentava di portarti via..da me.
Ho avuto il batticuore il giorno che ti ho chiesto in moglie, la volta che mi hai detto si, la prima notte insieme...La volta in cui mi hai detto che aspettavamo Kagome e quando l'hai messa al mondo per me..Stessa cosa con Yuri. 
Abbasso lo sguardo e vedo la nostra famiglia in fermento per la cena di stasera. 
Kagome e Akira litigano come al solito.
Mi ricordano molto noi..Soprattutto Kagome..Lei è la tua copia, la tua bellissima e testardissima copia.
Nonostante sia una donna matura continua a comportarsi col povero Akira esattamente come hai fatto tu con me in tutti questi anni. 
Dopo una bella strigliata, vedo mio genero avvicinarsi ad un adolescente dai capelli castani e gli occhi color miele e allungargli alcune migliaia di yen. Nostro nipote Kohaku ha lo stesso caratterino di nostra figlia e la stessa predisposizione verso gli affari di Nabiki. 
Sicuramente avrà sorpreso i genitori in atteggiamenti sconvenienti e adesso li sta ricattando.
Buon sangue non mente...
Accanto a loro nostro figlio Yuri accarezza dolcemente il pancione di sua moglie Sakura. 
Yuri è identico a me.
Persino in questo momento.
Rivedo me stesso mentre avvicinandomi al tuo pancione ti prendevo in giro chiamandoti "balena"...
Anche lui prende in giro la sua compagna, ma sono sicuro che, proprio come me all'epoca, la ama ancora di più, soprattutto adesso che sta per mettere al mondo la sua bambina. 
"Ehi nonno Saotome! Scendi è quasi pronto!". 
Mi urla uno scricciolo dagli occhi blu di circa 8anni, la secondogenita di Kagome.
"Arrivo Rea..". Gli rispondo accompagnando il tutto con qualche colpo di tosse che, da qualche anno, non mi dà pace. 
Fisso per l'ultima volta le stelle, testimoni di questa mia valanga di ricordi che, come sempre, hanno solo te come protagonista, Akane. 
"Ehilà vecchietto! Stiamo aspettando te!". 
Mi volto e ti vedo. 
I capelli bianchi come la neve,raccolti in una treccia che ti incornicia la testa, la postura incurvata che ti rende più minuta, il volto segnato da rughe che testimoniano gli anni trascorsi insieme. 
Le labbra che si distendono in un sorriso che mi scalda il cuore in questa notte gelida. 
E poi ci sono loro, i tuoi occhi.
Due pozze dal colore rubato alle foglie d'autunno, rimasti immutati in tutti questi anni. 
"Ehi vecchio a chi? Stupido maschiaccio incartapecorito!". Rispondo avvicinandomi lentamente a te. 
"Baka!". Mi urli estraendo un martelletto di gomma che nel momento in cui raggiunge la mia testa, fa un buffo suono. 
E pensare che un tempo quel martello era di una tonnellata! 
Scoppiamo a ridere e voltandoci ti stringo a me come quella volta. 
"Niente pioggia di stelle stasera...". Affermo baciandoti la fronte.
"Dobbiamo ancora aprire i regali Ranma..Dai fiducia a babbo natale..". 
Mi risponde Akane carezzandomi una guancia. 
Poi continua:
" Ci stavi pensando vero? Mio romantico matusalemme!". La sua risata è contagiosa.
"Ti sbagli..non pensavo assolutamente a quanto questi 60 anni insieme siano stati semplicemente stupendi..Non ci pensavo affatto Akane!". Le rispondo sfidandola con lo sguardo. 
"Non sei cambiato affatto Ranma..Sei sempre il solito baka orgoglioso , timido e dagli occhi blu che ho sempre amato..Solo hai qualche anno, ruga e acciacco in più!". 
Esclama mia moglie schioccandomi un bacio sulla guancia. 
"Vorrei tanto esserci e vedere se i nostri nipotini a 80 anni saranno così aitanti e ancora pieni di fascino come me!". Affermo gonfiando il petto. 
"Si si certo..adesso andiamo mio forzutissimo ed ineguagliabile marito, altrimenti prenderemo un malanno e rischiamo di non festeggiare nemmeno il Natale..".
Esclama mia moglie afferrandomi per mano.
Scendiamo di sotto e la nostra stramba e numerosa famiglia, compresi i nostri amici di sempre, sono riuniti intorno al tavolo. 
Mi sorridono tutti ed io ricambio con affetto. 
Se tantissimi anni fa mi avessero detto che questo sarebbe stato il mio futuro, probabilmente sarei scoppiato a ridere. 
Ho sprecato molti anni cercando di diventare un uomo completo, rischiando di perdere ogni cosa. 
Ed oggi eccomi qui, circondato dai miei cari e dall'amore di mia moglie. 
Siamo la famiglia Saotome-Tendo, vecchi strampalati e giovani sulla buona strada per diventarlo. 
Loro sono la mia felicità, la cosa più importante, il mio tutto ed io posso affermare, con tutto me stesso, di aver vissuto davvero una bella vita.
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ED ECCOCI GIUNTI ALLA CONCLUSIONE DI QUESTA RACCOLTA. NON SAPETE CHR MALINCONIA! AVREI VOLUTO CONTINUARLA ALL'INFINITO, MA SENTIVO CHE ERA ARRIVATO IL MOMENTO DI TERMINARLA. 
DA AMANTE DEGLI HAPPY ENDING, HO DECISO DI PORTARE I NOSTRI EROI ALL'ETÀ DI 80 ANNI..INSIEME. 
SPERO VI PIACCIA. RINGRAZIO TUTTI QUELLI CHE HANNO LETTO, SEGUITO, RICORDATO, PREFERITO QUESTA RACCOLTA , I LETTORI SILENZIOSI E QUELLI CHE INVECE HANNO TROVATO TEMPO E VOGLIA PER DEDICARMI UN LORO PENSIERO. 
UN GRAZIE PARTICOLARE VA ALLE MIE LADIES..❤ 
Alla Prossima...Antonella  😉

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