A new life in London

di ineedofthem
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** The flight ***
Capitolo 2: *** London ***
Capitolo 3: *** New school, new friends ***
Capitolo 4: *** Changes ***
Capitolo 5: *** Discussions ***
Capitolo 6: *** Date ***
Capitolo 7: *** Many thoughts ***
Capitolo 8: *** Just a friend ***
Capitolo 9: *** Truth or dare? ***
Capitolo 10: *** I hate him ***
Capitolo 11: *** Party,brawls,lies ***
Capitolo 12: *** We need to talk ***
Capitolo 13: *** Gemma ***
Capitolo 14: *** A first step ***
Capitolo 15: *** Unexpected things ***
Capitolo 16: *** Now,I'm here for you ***
Capitolo 17: *** I'm bad ***
Capitolo 18: *** Autumn dance ***
Capitolo 19: *** Your girlfriend ***
Capitolo 20: *** Second possibility ***
Capitolo 21: *** Surprises ***
Capitolo 22: *** Probably, I'm in love with her ***
Capitolo 23: *** so confused ***
Capitolo 24: *** What's happened? ***
Capitolo 25: *** Confessions ***
Capitolo 26: *** I won't ***
Capitolo 27: *** Trouble ***
Capitolo 28: *** I want stay with you ***
Capitolo 29: *** Epilogo ***



Capitolo 1
*** The flight ***


Capitolo 1

Capitolo 1: The flight

Era una mattina molto calda quella del 12 settembre, il giorno in cui la vita di Emmalyn sarebbe cambiata per sempre e uno dei suoi  più grandi sogni, vivere a Londra si sarebbe avverato. Questa partenza però implicava che lei lasciasse lì i suoi amici, i suoi parenti e soprattutto sua madre, e al solo pensiero di doverla lasciare sola, le veniva da piangere. Doveva molto a sua madre, l'aveva cresciuta da sola, rimboccandosi le maniche una volta che lei e suo padre si erano lasciati. Suo padre, americano trasferitosi in Italia, aveva incontrato lì a Milano, ed era stato amore a prima vista, poi con il matrimonio le cose si erano complicate e suo padre si era dimostrata essere la persona che realmente era, quando avevo soli 3 anni si erano separati, e lui facendosi vivo solo tramite contatti telefonici  per evenienze quali festività e il suo compleanno, e mandando loro dei soldi ogni mese, era sparito dalle loro vite, in giro nei suoi viaggi per il mondo. Emmalyn si preparò velocemente e scese al piano di sotto per godersi quell'ultima colazione insieme a sua madre, e la trovò seduta al tavolo della cucina che sorseggiava del latte dalla sua tazza, lo sguardo triste e assente, e le si formò un groppo alla gola. Nonostante sua madre sapesse fin dall'inizio che questo giorno sarebbe arrivato, e che così sarebbe rimasta sola, si era sempre mostrata entustiasta dell'idea e l'aveva sempre incoraggiata a seguire i suoi sogni, e le era molto grata per questo. Le sorrise augurandole il buongiorno e le lasciò un bacio sulla guancia, la donna sorrise. Parlarono del più e del meno sviando completamente l'argomento partenza, a cui mancavano solo due ore.

L'ansia l'attanagliava, il suo sguardo era rivolto al finestrino e la strada per l'areoporto sembrava infinita, poi si aggiungeva anche il fatto che era ancora tanto scocca da ciò che era successo pochi attimi prima, aveva salutato tutti e di tanto in tanto le era scappata qualche lacrima. Il suo volo era stato appena annunciato, si fiondò tra le braccia di sua madre, stringendola forte, la donna  accarezzò i capelli e le lasciò un bacio sulla fronte sorridendole come per infonderle coraggio, ma le si leggeva in faccia che sarebbe scoppiata in lacrime da un momento all'altro. La salutò un' ultima volta  sussurandole un ti voglio bene e si avviò al check-in.
Durante il volo Emmalyn si addormentò, pensando a  come sarebbe stata la sua nuova vita a Londra... 






ANGOLO AUTRICE:
Ciao a tutti, questa è la prima storia che scrivo, questo capitolo è un pò corto lo so ma spero di avvervi incuriosito comunque. Fatemi sapere cosa ne pensate della storia e ci vediamo alla prossima. Un bacioo
Ps. se qualcuno sa fare banner mi contatti per favore, grazie.

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Capitolo 2
*** London ***


Capitolo 2

Capitolo 2: London 

Attenta nell'osservare il via vai che la circondava, si accorse che una donna sventolava la mano verso la mia direzione e chiamava il suo nome,la raggiunsi. La donna, Anne,amica di sua madre era colei che l'avrebbe ospitato lì a Londra. Appena aveva sentito parlare da sua madre della sua iniziativa, si era subito offerta liberamente. Anne le sorrise abbracciandola, anche se fino ad'ora non la conosceva personalmente, a primo impatto aveva subito capito che era davvero una persona amichevole.
"Oh tesoro, è un piacere conoscerti"le disse non appena scolsero l'abbraccio, Emmalyn le sorrise.

Nel tragitto verso casa sua, le aveva raccontato un pò della sua vita, le aveva detto che si era risposata con Robin, che avrebbe conosciuto in giornata, e che aveva un figlio della sua  età, Harry che avrebbe avuto modo di conoscere non appena sarebbero arrivate a casa. Anne abitava in una graziosa villetta a due piani, l'interno era molto accogliente e ben arredato. Anne la invitò a seguirla, mostrandole ogni posto della casa, la quale era molto silenziosa, segno che evidentemente non ci fosse nessuno. In giardino si accomodorano sul dondolo, che era posto all'ombra sotto un imponente albero.
"Vieni cara accomoditi pure qui, vado a prenderti qualcosa da bere, gradisci un succo d'arancia?"
"Grazie mille, Anne", le sorrise dopodichè Anne sparì oltre la portafinestra, lasciandola sola lì. Emmalyn si guardò intorno, respirando la dolce brezza ancora estiva di quella giornata,il cielo sembrava apparentemente sereno, ma si sa che a Londra il tempo è imprevedibile.
" E tu chi saresti?", una voce la risvegliò dai suoi pensieri, ma la persona che la fronteggiava non era affatto Anne, ma un ragazzo, la capigliatura riccia, degli stupendi occhi verdi e uno sguardo...scocciato, posato su di lei. La ragazza era  in completo imbarazzo e inspiegabilmente non riusciva a formulare una frase di senso compiuto.
"Ehm..io" cercò di dire, quando Anne arrivò in suo aiuto.
"Oh Harry, vedo che hai conosciuto Emmalyn", Anne le sorrise e la ragazza contraccambiò un pò più sollevata dal fatto di non essere più sola, con quel ragazzo, che con un solo sguardo la metteva in soggezione.
"Ora capisco, tu devi essere l'italianotta, comunque si io sono Harry, e no se pensi che per qualche motivo in particolare io debba essere gentile con te, beh  scordatelo!" Dopodichè entrò in casa, così come se quello che avesse appena detto fosse di poco conto, ma non lo era affatto, le aveva detto di odiarla già prima di averla conosciuta. Si prospettavano davvero tanti guai.
Anne le rivolse uno sguardo rammaricato, le sorrise come per farle capire che ero tutto apposto, quando non lo era affatto.
Per smorzare la situazione, le mostrò la mia stanza e poi si congedò dicendo che avrebbe avuto tutto il tempo di sistemarsi fino all'ora di pranzo. La camera color panna , era molto grande e carina. Alla sua destra c'era il letto ad una piazza e subito dopo una scrivania, al di sopra del letto erano poste delle mensole che fungevano da libreria e dall'altra parte un armadio che occupava metà parete, ma la cosa che adorava di più era la grande portafinestra da cui avevi una meravigliosa vista di Londra. Emmalyn decise che ci avrebbe pensato dopo a disfare i bagagli, per il momento le bastava solo distendersi sul letto, per riposarmi un pò. Aveva deciso una volta che sarebbe partita, di cambiare vita e Londra era il posto adatto per avverare i suoi sogni, e nessuno avrebbe mai rovinato il suo soggiorno lì, nemmeno quell'affascinante, lo doveva ammettere, ricciolino dallo sguardo scocciato.




ANGOLO AUTRICE:

I'm back lol. Ciao a tutti eccomi qua con il secondo capitolo, volevo ringrare chi ha messo la storia tra le seguite e niente ci vediamo prossimamente con un altro capitolo, fatemi sapere che ne peensate di questo, per favore.Baci

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Capitolo 3
*** New school, new friends ***


Capitolo 3

Capitolo 3: New school, new friends

Era arrivato il giorno di cominciare la scuola, ed era emozionata all'idea di fare nuove amicizie. Emmalyn si svegliò non appena la sveglia trillò precisamente alle 7:00 del mattino. Pimpante si stiracchiò alzandosi dal letto, era una giornata  soleggiata e questo non faceva altro che aumentare la sua euforia. Decise di fare una doccia. l'ideale per iniziare una bella giornata. Dopodichè scelse cosa indossare: look casual, pantaloni skinny chiari, camicetta bianca svasata e converse turchesi, poi mise solo un pò di mascara e matita nera, non le era mai piaciuto truccarsi troppo, meglio essere acqua e sapone, no?
Dopo aver afferrato la sua tracolla, si diresse al piano di sotto. Robin leggeva il giornale seduto al tavolo della cucina ad Anne che lo fronteggiava sorseggiava del caffè da una tazzina.
"Buongiorno!" affermò salutando entrambi con un bacio sulla guancia.
"Buongiorno anche a te, tesoro!"le sorrise Anne, Robin fece un cenno del capo sorridendo.
Emmalyn bevve un sorso di succo d'arancia e preparò una fetta biscottata con burro e marmellata, come era solita fare la mattina. Quel mattino erano solo loro tre, e ad Emmalyn andava bene così, la presenza di Harry era solo d'intralcio, e a proposito di lui, a quanto pare era uscito presto o probabilmente non era proprio tornato. Salutò Anne e Robin e uscì di casa percorrendo la strada per la scuola, che da quanto aveva capito non distava molto da casa loro. Un edificio imponente si presentava davanti a suoi occhi sorrise percorrendo la strada all'ingresso, e non sfuggirono ai suoi occhi degli sguardi da parte degli alunni che si trovavano in cortile. Si diresse in segreteria, quando qualcuno si scontrò con lei.
"Oddio scusami, che sbadata non ti ho visto",un ragazza dalla chioma bionda era piegata su stessa attenta a raccogliere i libri, si abbassò  al suo fianco aiutandola.
"Non preoccuparti avrei dovuto stare attenta anche io", la rassicurò rivolgendole un sorriso che la bionda ricambiò.
"Sono Charlie, comunque", si presentò.
"Emmalyn" le disse.
"Non ti ho mai vista in giro, sei nuova?", chiese
"Si mi sono trasferita da poco qui" le rispose e l'altra  sorrise.
"Vieni voglio presentarti alle mie amiche"le sorrise.
"Ehm veramente, io dovrei andare in segreteria",le rispose Emmalyn. Annuì e l' accompagnò in segreteria dove le furono consegnati i fogli con gli orari e scoprirono che condividevamo molte materie insieme ed era già un sollievo, Charlie era simpatica, e la combinazione dell'armadietto.Dopodichè Charlie mi presentò alle sue amiche.
"Ragazze lei è Emmalyn, Emmalyn loro sono Louren" disse indicando una ragazza dai capelli ricci rossi e gli occhi chiari e Steffy, una ragazza dai lunghi capelli castani e occhi del medesimo colore." Le ragazze mi sorrisero ed io ricambiai.
***
Erano tutte e quattro appoggiate ai nostri armadietti vicini mentre Steffy parlava di quanto noioso fosse avere storia alla prima ora, quando l'attenzione di tutta la scuola cadde su di loro:" 5 ragazzi" che facevano il loro ingresso  a scuola. Tra di loro c'era anche Harry. Camminavano a pesso spedito verso di loro. Cosaa? Aspettate, fermi tutti come vengono verso di noi? si ritrovò a pensare Emmalyn. Quando furono abbastanza vicini, notò le ragazze sorridere, probabilmente li conoscevano o addirittura potevano essere i loro ragazzi. Il biondo che scoprì chiamarsi Niall salutò con un affettuoso bacio sulla guancia Charlie, la castana ipotizzò potessero essere parenti data la somiglianza. Charlie prese parola presentandola ai ragazzi, Ad uno Ad uno si presentarono:
"Sono Niall, il fratello di Charlie", si presentò il biondino, dagli occhi cielo
"Sono Lous", si presentò il castano dagli occhi chiari, sfoggiando un sorriso ammiccante.
"Liam", si presentò il castano sorridendo tenendomi la mano che strinsi, Emmalyn arrossì al solo contatto.
"Sono Zayn", si presentò il ragazzo dai capelli e occhi neri come la pece.
Harry non mi rivolse nemmeno un sguardo.
"Io sono Emmalyn" rispose ai ragazzi.

"E quindi tu sei ospite a casa di Harry?" chiese Liam, mentre si trovavano riuniti ad un tavolo della mensa. Dopo che le ragazze l'avevano presentata,  avevano chiesto loro di pranzare tutti insieme, ma da quanto avevo capito era un'abitudine, e a lei non dispiaceva affatto, i ragazzi erano simpatici escludendo Harry,in risposta annuì . Per il resto del pranzo parlarono del più e del meno, ridendo e scherzando come se si conoscessero da anni. Il ricciolino le aveva rivolto di tanto in tanto qualche sguardo, sempre con quella espressione dura, sembrava essere bipolare. Un momento prima, rideva e scherzava con i ragazzi e le ragazze, soprattutto con Louren, la quale arrossiva ogni volta che lui  le sorrideva mostrando quelle tenere fossette che avrebbero fatto impazzire chiunque, ma non Emmalyn; mentre un momento dopo bastava che il suo sguardo incontasse il suo e la sua espressione diveniva dura.

Alla campanella di fine lezioni si precipitò all'armadietto seguita da Steffy con cui avevo condiviso la lezione di filosofia. Emmalyn mise a posto i libri e salutate le ragazze si recò a casa. Era ormai ora di cena e tutti e quattro dopo una lunga giornata erano riuniti attorno alla tavola. Regnava il silenzio, quando Anne prese parola:
"Come é andato il tuo primo giorno di scuola, tesoro?"chiese premurosa.
"uhm bene" le rispose sorridendo.
"A te Harry?" continuò.
"Il solito" rispose. Anne rivolse uno sguardo a Robin come per incitarlo a dire qualcosa. Dopo poco Robin parlò:
"Harry, io e tua madre siamo preoccupati per il tuo rendimento, so che la scuola è appena iniziata, ma gradiremmo che tu ti impegnassi davvero quest'anno!"il ragazzo annuì.
Poi Anne continuò:" ecco noi stavamo pensando che visti i suoi buoni voti, tu ed Emmalyn potreste studiare insieme"
"Cosa?"dissero all'unisono.
"Io non ho bisogno dell'aiuto di nessuno, tantomeno del suo!", sbottò Harry alzandosi bruscamente dalla sedia e andando di sopra, Anne lo richiamò invano.
"Harry ritorna subito qui!"Robin cercò di rassicurarla dicendo che ci avrebbe parlato lui. Emmalyn decise di salire in camera, si accasciò sul letto quando il suo cellulare trillò:
1 nuovo messaggio ricevuto
"mi manchi fottutamente tanto, fatti sentire ogni tanto eh? Ciao tesoro, ti vog
lio bene
Cris xx

Sorrise rispondendo al messaggio.
"Cris non sai quanto mi manchi anche tu. Ti telefono presto tranquilla, devo raccontarti tante cose. Ti voglio bene anche io
         Emmalyn xx
Cristina era la sua migliore amica in Italia, si volevano tanto bene e in quel momento Emmalyn aveva bisogno dei suoi abbracci, dei suoi consigli, aveva semplicemente bisogno di lei.
Decise che in quei giorni l'avrebbe chiamata, e anche sua madre che non sentiva da un pò, in quel momento avevo solo bisogno di dormire, sperando di svegliarsi al mattino e credere sia stato solo un brutto sogno.





ANGOLO AUTRICE:

Ed eccomi qui dopo due giorni a pubblicare un nuovo capitolo. Volevo ringraziare chi ha recensito, chi ha inserito la storia tra le seguite e anche chi ha semplicemente visualizzato. Grazie mille, spero il capitolo vi piaccia, mi sono impegnata molto e come vedrete è anche molto più lungo degli altri. Fatemi sapere cosa ne pensate, grazie ancora, alla prossima.
Buon San Valentinoooo

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Capitolo 4
*** Changes ***


CAPITOLO 4

Capitolo 4: Changes

Quel giorno tutto era andato per il meglio, le ore erano trascorse velocemente ed Emmalyn e le ragazze erano riunite  in camera della ragazza, per parlare dell'evento della giornata:" Liam le aveva chiesto di uscire, da amici sia chiaro", "Hei Emmalyn, ecco volevo chiederti se un giorno di questi ti andrebbe di uscire insieme, da amici", queste erano state le sue parole a cui le aveva risposto con un volentieri. La reazione delle ragazze era stata indescrivibile, e l'avevano espressamente obbligata ad invitarle a casa sua, perchè come avevano detto loro c'era bisogno di una chiacchierata ad  otto occhi.Erano sole in casa tranne per quel tizio dai capelli ricci, che se ne stava stravaccato sul divano in salotto a non far niente.
"Credo che questo sia l'evento dell'anno, insomma  Liam Payne non ha mai chiesto ad una ragazza di uscire, a volte siamo arrivati anche a pensare fosse passato all'altra sponda!", continuava a ripetere Steffy, mentre le altre annuivano.
"Si, ma da amici!"chiarì Emmalyn.
"Oh ma insomma tesoro, chi è che chiede ad una ragazza di uscire se non è almeno un pò interessato a lei, ragazza mia hai fatto colpo!" aveva iniziato Louren.
"Già un giorno di questi sono sicura vi metterete insieme, siete fatti uno per l'altra!" era stato il commento di Charlie.
Emmalyn aveva sbuffato e Charlie le aveva lanciato un cuscino in piena faccia ed era iniziata una vera e propria lotta di cuscini, interrotta solo dal brontolio dello stomaco di Louren, e tutte  avevano riso.
"Vado a prendere qualcosa da mangiare!" se ne era uscita andando di sotto per raccattare qualcosa. Si diresse in cucina e iniziò a rovistare tra i mobiletti, sorrise alla vista di un pacco di pop-corn. Afferrò una ciotola e mentre stava per aprire il pacchetto, una voce roca e profonda la fece sussultare:
"Hei ma che stai facendo?"
"Prendo dei pop-corn, non vedi?"aveva risposto.
"Eh no non puoi! I pop corn sono miei!" aveva esclamato come un bambino viziato, Emmalyn aveva iniziato a ridere, fino a quando Harry non le aveva rivolto un'occhiata di fuoco.
Si guardò intorno e non appena vide la portafinestra semichiusa, un'idea le balenò in testa e afferrando i pop- corn iniziò a correre in giardino.
"Hei ferma dove vai?"aveva sentito dire.
"Prova a prendermi", aveva detto continuando a correre ridendo seguita da Harry.
"Tanto ti prendo!"mi aveva detto, gli aveva risposto con un " contaci Styles" al quale lui aveva riso e per la prima volta aveva sentito il dolce suono della sua risata.
"Attenta", aveva sentito poco prima di trovarsi rovinosamente distesa a terra. Era scoppiata a ridere stendendosi a pancia all'aria. Dopo poco Harry l'aveva raggiunta ridendo, ma la sua risata era vera e non per niente legata al fatto che lei fossi caduta.
"Stai bene?"le  aveva chiesto ed Emmalyn aveva annuito.

I due ragazzi continuarono a ridere non sapendo che qualcuno al piano di sopra era rimasto un pò sconvolto dal loro comportamento.
"Non ci credo, quei due non si stanno scannando" aveva esclamato Steffy alla vista di Harry ed Emmalyn distesi che ridevano.
"Magari ora diventeranno amici!" aveva esclamato Charlie. Louren era rimasta in silenzio e diciamo che aveva provato anche un pò di gelosia, poi si era liquidata dirigendosi al piano di sotto con un "vado a vedere che è successo" sotto lo sguardo divertito di Charlie e Steffy che avevano capito.

Che Louren abbia paura che qualcuno gli porti via il suo Harry?

"Ragazzi ma che ci fate qui?", aveva detto una volta in giardino. I due ragazzi erano rizzati in piedi alla vista dell'amica che li guardava interrogativa.  Si erano guardati ed erano scoppiati a ridere.
"Lunga storia!" aveva risposto Harry ed Emmalyn aveva annuito, una volta dentro la situazione era più chiara.
Il pomeriggio era passato velocemente, Harry era ritornato a guardare la tv concedendo i pop-corn alle ragazze, che se ne erano tornate in stanza continuando a parlare dell'argomento Liam-Emmalyn ed ora che era sera inoltrata ed Emmalyn era sola in casa, Harry era uscita con i ragazzi ed Anne e Robin erano a cena di amici, la ragazza aveva deciso di chiamare sua madre. Era felice della giornata trascorsa, sembrava che le cose volessero andare meglio e aveva scoperto che Harry non era poi così male.

Avevo deciso di chiamare sua madre, quando la donna le aveva risposto risentendo la sua voce gli occhi le si erano inumiditi segno che sarebbe scoppiata a piangere,le mancavano tanto i suoi abbracci, le sue carezze, il suo starle accanto, i suoi baci, ma  per il momento avrebbe dovuto accontentarsi solo di sentirla. A volte si chiedeva se trasferirmi lì fosse stata una buona idea, poi pensava che quello era il suo sogno e si convinceva di aver fatto la scelta giusta. Avevano parlato per un pò e non appena aveva chiuso la telefonata ero scoppiata a piangere.

Un assordante rumore l'aveva spaventata e a passo trafelato la ragazza era uscita da camera sua con ancora il volto inondato di lacrime e aveva trovato un Harry parecchio arrabbiato. Si chiedeva cosa fosse successo e sbadatamente pentendosene subito aveva pensato ad alta voce:
" Cosa è successo?"
"Cosa vuoi tu? Affari miei!" sbottò Harry. Delusa per l'ennesima volta dal comportamento del ragazzo, che nel pomeriggio invece sia rivelato anche simpatico e gentile, la ragazza se ne tornò in camera, aveva cercato di addormentarsi invano, si era illusa che le cose potessero andare bene, e invece ora era di nuovo tutto come prima e lei si ritrovava ad odiare quel Bipolare ragazzo dai capelli ricci.
Dall'altra parte Harry si era rintanato in camera. Era dispiaciuto da come aveva trattato la ragazza, si era limitato ad urlarle contro e non si era nemmeno accorto che la castana stesse piangendo. Quella sera si sentiva in colpa per averla trattata male dal primo giorno in cui l'aveva vista, l'aveva giudicata male, preso dalla rabbia e dalla gelosia scaturita dal fatto che Anne tenesse tanto ad Emmalyn da ritenerla la ragazza e figlia modello che qualunque genitore vorrebbe avere. Quella sera Harry si ritrovò a pensare che avrebbe dovuto rimediare magari cominciando con il chiederle scusa, poi troppo stanco si addormentò.



ANGOLO AUTRICE:

Ciaaau a tutti sono tornata, con un nuovo capitolo che sinceramente non mi piace tanto, ma vabbè! Volevo ringraziare chi ha inserito la storia tra le ricordate, seguite e preferite e soprattutto chi ha recensito, grazie mille, mi fa davvero piacere sapere che la storia piace. Voglio sapere le vostre opinioni, alla prossima.

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Capitolo 5
*** Discussions ***


Capitolo 4

Capitolo 5: Discussions

Quella mattina i ragazzi erano appoggiati al solito muretto fuori scuola, Liam e Niall parlottavano tra di loro, mentre Louis e Zayn si sfidavano a qualche giochino sul cellulare, in quel momento un Harry parecchio assonnato a passo felpato li stava raggiungendo. Aveva passato la notte insonne con mille pensieri in testa, il litigio della sera prima con Liam, come farsi perdonare da Emmalyn, la quale quella stessa mattina non aveva fatto altro che evitarlo e non poteva fare altro che biasimarla. Non appena andò incontro ai ragazzi salutò ognuno di loro con un abbraccio e una pacca sulla spalla, poi quando il suo sguardo incontrò quello di Liam, si irrigidì.
La sera scorsa avevano avuto un diverbio, che aveva suscitato la preoccupazione degli amici:

I ragazzi se ne stavano seduti ad un tavolo del pub in cui erano soliti andare, ognuno di loro sorseggiava una birra. Harry quella sera aveva bisogno di distrarsi e quale modo migliore se non quello di fare conquiste?
Liam quella sera aveva parlato ai ragazzi della sua richiesta fatta ad Emmalyn, e i ragazzi si erano congratulati con lui. Per Liam era stato difficile chiedere una cosa del genere ad una ragazza, era sempre stato molto impacciato. Si poteva definire il più timido e pacato del gruppo, ed era anche il classico ragazzo dolce e romantico e proprio per questo a volte non era d'accordo con gli amici sulla loro scelta di non impegnarsi in una relazione fissa, anche se nell'ultimo periodo sembravano aver messo la testa a posto, tutti tranne Harry, che quella sera era troppo impegnato a lanciare sguardi maliziosi alle ragazze.L'argomento di quella sera era appunto ragazze, ragazze e solo ragazze.Stavano parlando delle nuove conquiste, quando Liam commentò:
"E tu Harry quando deciderai di impegnarti in una relazione seria?"
"Lo sai Liam che le relazioni non fanno per me, preferisco una notte e via!" aveva risposto il riccio mantenendo lo sguardo fisso sull'amico. Liam non soddisfatto della sua risposta continuò:
"Una volta non la pensavi così, o mi sbaglio?"
La situazione in quel momento stava diventando scomoda.
"Appunto una volta!"rispose con un tono duro Harry.Lo stesso ragazzo sapeva che quella situazione sarebbe andata a finire male e pregava solo che l'amico la smettesse con queste sue domande paranoiche.Ma le sue  preghiere non valsero  a niente perchè poco dopo Liam parlò di nuovo:
"Non ti riconosco più, credi davvero di poter sempre usare e gettare le ragazze?" a quel punto i ragazzi si guardavano preoccupati.
"Faccio quel che voglio e credo che tu non sia nessuno per dirmi cosa fare o no!" sbottò Harry
Oh avanti Harry lo sappiamo tutti che da quando Abby...", stava dicendo Liam quando i ragazzi lo fermarono, mentre Harry con un "non nominarla"era uscito dal locale.

Liam fece il primo passo, tendendo la mano all'amico e scusandosi con un "non avrei dovuto". Harry ci pensò a lungo, infondo anche lui aveva esagerato ma non lo avrebbe mai ammesso tanto era orgoglioso, anche se Liam poteva benissimo farsi i fatti suoi. Alla fine gli strinse la mano, mentre gli altri esultarano felici.

Emmalyn quella mattina non aveva voglia di far niente, aveva passato la notte insonne e a colazione aveva fatto di tutto per evitare Harry, ed una velocità della luce aveva finito la sua colazione e uscendo di casa  si era recata a scuola. Aveva trovato le ragazze fuori scuola, Charlie che leggeva un libro, Steffy che ascoltava musica, Louren che ripassava. Salutò tutte con un bacio sulla guancia e si sedette sul muretto iniziando a dondolare le gambe, con lo sguardo rivolto alle sue converse bianche.Le ragazze capirono subito che qualcosa non andava.
"Harry?" era stato la domanda di Steffy, al quale la ragazza aveva annuito.
"Cosa ha combinato di nuovo? Guarda appena lo trovo, non so che gli faccio!" aveva detto Charlie, tutte avevano riso.
"Hei!" era scattato Louren in difensiva del suo amato.
"No ok, niente violenza!"aveva chiarito Emmalyn iniziando a raccontare ogni cosa.

Le ore erano passate velocemente quel giorno, poi oggi era venerdì quindi ora c'era davanti un intero weekend.Era un pomeriggio tranquillo quello in casa Styles, Emmalyn se ne stava sdraiata a pancia in giù sul suo letto mentre sfogliava un album di fotografie che si era portata da casa, mentre ascoltava musica dal cellulare e muoveva a ritmo le gambe.Una lacrima  che si affrettò ad asciugare le rigò il viso, mentre le sue dita incorniciavano una foto che ritraeva i suoi genitori e lei al suo primo compleanno, sembravano una famiglia perfetta, ma si sa che la felicità non esiste. Subito voltò pagina come per voler dimenticare e far sì che non affiorassero altri ricordi. Si accorse solo che qualcuno era entrato nella sua stanza quando questo non gli si parò davanti.
"Che c'è non si usa bussare?" era stato il commento freddo della ragazza nei confronti del ragazzo.
"Evidentemente non mi hai sentito!", aveva risposto Harry, indicando gli auricolari ora poggiati sul letto.
"Beh che ci fai qui?" disse la ragazza fronteggiandolo e lasciando cadere le braccia lungo i fianchi.
"Tranquilla vengo in pace, credo noi due dobbiamo parlare!", era stato il commento del riccio.
"Noi due dobbiamo parlare? E sentiamo di cosa? Di quanto tu sia bipolare?Io proprio non ti capisco, non so nemmeno cosa ti abbia fatto per essere trattata in questo modo!" sbottò la ragazza.
"Senti Em io..." cominciò il ragazzo, Emmalyn sussultò nel sentire quel soprannome così familiare ma anche così odioso con cui la chiamava suo padre.
"Non chiamarmi Em!"sibilò.
"Senti Emmalyn, mi dispiace per come ti ho trattato ok?" continuò con un tono più alterato il ragazzo.
"Che c'è ora fai anche l'arrabbiato, qui l'unica che è stata trattata male sono io, beh se tu non te ne sia mai reso conto, negli ultimi giorni non hai fatto altro che rispondermi male o semplicemente evitarmi, poi fai il carino e dopo ritorni arrabbiato per non so cosa e te la prendi con me, non so cosa ti passi per la testa, ma io non sono la tua valvola di sfogo, capito Styles?" la ragazza pronunciò queste parole con il tono più duro che potesse esistere, e in quel momento Harry si pentì per tutto quello che aveva fatto.
"Mi sono comportato male, ok? Ma ero solo invidioso di te!" Harry cercò di mantenere la calma mentre pronunciava queste parole, non voleva perdere le staffe.
"Invidioso?" quasi sussurò Emmalyn.
"Si esatto invidioso, mia madre stravede per te, sei la figlia che avrebbe sempre voluto avere, e invece si ritrova  un disastro come me che le dà solo preoccupazioni, da quando sei arrivata tu il nostro rapporto è peggiorato e ..."cominciò Harry
"Beh non è certo prendendotela con me che il tuo rapporto con tua madre sarebbe migliorato, sai?"lo interruppe Emmalyn, il ragazzo annui. Per un millesimo di secondo si guardarono negli occhi ed Emmalyn  percepì che tutto quello che trasmettevano quelle pozze verdi era tristezza mischiata a sincerità e si sentì quasi in colpa di  essersi arrabbiata così tanto, ma non avrebbe ammesso mai una cosa del genere, lei aveva ragione.
"Lo so ma lasciami finire, ti prego, ti sto solo chiedendo scusa!", continuò poi Harry, Emmalyn lo guardò torva.
"Credi che delle scuse bastino? La fiducia delle persone bisogna conquistarla Harry!" parlò la ragazza.
"Ti sto chiedendo di esserti amico!"parlò poi il ragazzo, Emmalyn incrociò le braccia sotto al seno e assunse un'espressione pensierosa, Harry rise sotto i baffi, ma fortunatamente la ragazza non se ne accorse.
"Ci penserò!" annunciò poi, dopodichè con un gesto della mano indicò la porta  al ragazzo.




ANGOLO AUTRICE:

Ciaaaao ed eccomi di nuovo qui * rullo di tamburi* con un nuovo capitolo! Spero vi piaccia perchè mi sono impegnata tanto * faccia da cucciola* lol, no ok vi chiedo gentilmente di farmi sapere cosa ne pensate, perchè vorrei sapere se la storia piace davvero, sono ben accette anche critiche. Comunque volevo ringraziare tutte le persone che hanno inserito la storia tra le seguite, ricordate e preferite, chi recensisce e un ringraziamento anche ai lettori silenziosi. Un ringraziamanto speciale a Crazy Beer_Clakira, che recensisce sempre! Grazieee
Passando al capitolo, si scopre come mai Harry era arrabbiato e poi come vedete alla fine cerca di scusarsi con Emmalyn che si comporta un pò da acidella lol, ma ha ragione no? Colpo di scena: Harry le chiede di essere amico e lei che fa dice che ci penserà! Secondo voi cosa farà la nostra Emmalyn? Saranno amici oppure no? Bah chi lo sa.Ora mi dileguo ci vediamo alla prossima, ah ci tenevo a dirvi che ora non so quando aggiornerò, non credo presto, comunque farò il possibile!
BACI


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Capitolo 6
*** Date ***


Capitolo 6

Capitolo 6: Date


"Sei bellissima", le continuavano a ripetere le ragazze, era un sabato sera e tra pochi minuti Emmalyn avrebbe avuto il suo appuntamento con Liam.Per l'occasione aveva scelto un vestitino corto fino al ginocchio blu notte a maniche lunghe con relative calze e ballerine nere,i capelli mossi le ricadevano sciolti sulle spalle e il suo viso era leggermente più truccato del solito, un look carino ma sobrio appunto per un'appuntamento da "amici". La ragazza era soddisfatta del lavoro suo e delle ragazze e  dopo aver afferrato la sua pouchette in pendant si ritrovava davanti ad un Liam che in tutta la sua bellezza vestito con un look casual, camicia, jeans e converse l'attendeva sorridente appoggiato alla macchina. La ragazza si avvicinò al castano e lo salutò con un bacio sulla guancia e al solo contatto rabbrividì e si ritrovò a pensare se fosse perchè quella sera facesse leggermente freddo e lei non aveva una giacca o perchè la vicinanza con il ragazzo le facesse quell' effetto. Un "wow, sei bellissima", fu il commento del ragazzo, al quale Emmalyn arrossì e abbassò il capo leggermente imbarazzata.
Liam le aprì lo sportello del passeggero invitandola a salire, poi salendo anche lui in auto mise in moto l'automobile.
Il tragitto in auto fu breve e silenzioso, Liam era troppo impegnato a guidare ed Emmalyn ad osservare dal finestrino Londra di notte.
Per l'occasione Liam aveva prenotato un tavolo per due in un ristorante davvero carino e ora si ritrovavano a parlare del più e del meno seduti al loro tavolo dopo aver preso le ordinazioni.
"Allora parlami un pò di te!",aveva iniziato il ragazzo
"Non c'è molto da dire, sono italiana e mi sono trasferita qui per studiare!" era stata la risposta della ragazza, mentre Liam annuiva sorridente
"Quindi cosa vorresti fare dopo il liceo?" aveva continuato il castano.
"Uhm beh mi farebbe piacere comprare un appartamentino ah e andare il college, tu?,aveva risposto Emmalyn con aria sognante.
"Andrò al college sicuramente, poi per il resto ci penserò quando sarà il momento!" disse Liam.
"Che facoltà pensi di scegliere? aveva domandato poi la ragazza sorridendo.
"Medicina!" Emmalyn aveva annuito.
"Uhm suona bene dottor Payne, non trovi?". aveva esclamato la ragazza ridendo contagiando anche il ragazzo.
"E tu?" aveva chiesto poi Liam
 "Non lo so sinceramente ci sto pensando!", aveva sorriso la castana, Liam aveva assunto un'espressione pensierosa alquanto buffa, poi aveva detto:
"Ti immagino nei ruoli della maestrina, sai ahah!"poi aveva riso, ed Emmalyn insieme a lui.
Avevano continuato così ridendo e scherzando come se si conoscessero da anni, entrambi stavano bene uno con l'altro. Dopo cena decisero di fare una passeggiata e continuarono a parlare:
"Ti trovi bene da Anne?", prese parola Liam
"Certo è una persona squisita", commentò la ragazza, il castano annuì.
"Tu la conoscevi già?", continuò poi Liam
"Non personalmente ecco, mia madre ed Anne sono molto amiche e quando ha saputo della mia decisione si è offerta di ospitarmi" rispose Emmalyn, Liam le sorrise e ancora una volta le ragazza arrossì
Che si stesse innamorando davvero di quel ragazzo o semplicemente era una cotta passeggera?
"Come vanno le cose con Harry?", le chiese poi il castano, Emmalynn sussultò nel sentire pronunciare quel nome, il giorno prima lei ed Harry avevano discusso di nuovo e lei doveva dargli ancora una risposta. Mentalmente stava pensando che Liam avesse toccato un tasto dolente, ma non poteva dirglielo così si limitò a rispondere con un "meglio", e il ragazzo annuì sorridendo.
Per chiudere la serata decisero di godersi la vista panoramica dalla London Eye, poi Liam la riaccompagnò a casa.
"Grazie per la serata, Liam", disse Emmalyn non appena il ragazzo accostò l'auto davanti casa.
"Grazie a te!", le sorrise il ragazzo, la castana arrossì di nuovo, questa volta Liam lo notò e si lasciò sfuggire un "sei carina quando arrossisci", in quel momento Emmalyn voleva sprofondare. Si salutarono con un bacio sulla guancia poi la ragazza sgattaiolò fuori dall'auto rifuggiandosi in casa. Quando si chiuse la porta alle spalle, appoggiò una mano sul cuore per sentire i battiti accellerati del suo cuore, e sorrise ripensando alla serata passata mordendosi il labbro inferiore.
La casa era silenziosa, pensò stessero già dormendo tutti data l'ora, quindi senza far rumore  si diresse in cucina per bere un sorso d'acqua.
Accese la luce e un post-it attirò il suo sguardo:
"Tesoro siamo a cena a casa di amici, è stata una cosa decisa al momento, divertiti!Penso torneremo tardi, abitano fuori città. Baci
Anne e Robin
Probibalmente quindi era sola in casa.Afferò un bicchiere e ci versò dell'acqua e ne bevve un sorso, poi lo scattare di una serratura la fece sussultare tanto era sovrappensiero.
Si diresse in salotto e  rimase sconvolta alla vista dei due ragazzi che continuavano a scambiarsi effusioni, finse un colpo di tosse poi si lasciò scappare un
"Louren?Harry?"
"Emmalyn?", dissero loro all'unisono.




ANGOLO AUTRICE:
Ciao a tutti quanti eccomi qui con questo sesto capitolo davvero intrigante a parere mio ahaha, carini Liam ed Emmalyn eh?
Comunque ci tenevo a ringraziare chi ha messo la storia tra le preferite, seguite e ricordate, e a chi recensisce, però davvero vi prego fatemi sapere che ne pensate, non vi costa niente lasciare anche solo una piccola recensione.
Ora vado, alla prossima
Baci e abbracci lol
ps. mi scuso se è un pò corta questo capitolo, ma diciamo che è di passaggio

Vi lascio con una foto della bella Emmalyn




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Capitolo 7
*** Many thoughts ***


capitolo 8

Capitolo 8:Many thoughts



Le lezioni erano incominciate da qualche ora quella mattina, ma Emmalyn sembrava non esserne accorta, infatti la sua attenzione era posta ad altro e non certamente alla severa signorina Collins che spiegava la lezione con quella solita vocina stridula. Emmalyn proprio non poteva già più di stare in quella classe, che per giunta era una di quelle lezioni che non condivideva con nessuno, quindi con la scusa di andare in bagno uscì dall'aula. Quando intravide i bagni vi ci si fiondò dentro. Si guardò allo specchio che troneggiava davanti al suo esile corpo, appoggiandosi ad uno dei lavandini sospirando affranta, aveva una brutta sensazione addosso come se quella non fosse una delle giornate migliori ecco.
Si sciacquò la faccia come a voler allontanare quei brutti pensieri ma invano, quando rialzò la testa, Louren le era accanto e il suo aspetto non era dei migliori.
"Louren?", le chiese, ma la rossa non le diede nemmeno il tempo di finire che l'abbracciò iniziando a singhiozzare.
"Mi dispiace Emmalyn, i-o avrei dovuto crederti"parlò la rossa, mentre la castana cercava di consolarla.
"Cosa è successo Louren?", le domandò
"Harry", singhiozzò la rossa,"lui mi ha detto di dimenticare quello che è successo!", continuò poi.
Che stronzo, pensò la castana.
"Louren", le disse asciugando le poche lacrime rimaste sul viso pallido,"mi dispiace, ma lui non merita affatto le tue lacrime, sei una ragazza fantastica, troverai il ragazzo adatto a te"finì rivolgendosi all'amica a cui scappò un sorriso


"Cosa avete ora?", domandò Charlie
"Educazione Fisica, voi?", risposero insieme Steffy ed Emmalyn. Quest'ultima non era proprio contenta, ma no perchè non le piacesse fare educazione fisica anzi, ma per il semplice motivo che ci sarebbe stato anche Harry e sicuramente quella era l'ultima persona che avrebbe voluto vedere.
"Fisica, storia", risposero rispettivamente Charlie e Louren sbuffando, le altre due annuirono comprensive

"Forza iniziamo con la corsetta, e poi amichevole di pallavolo!", li richiamò la coach.Dopo la corsetta, la coach scelse i capitani delle squadre.
"Styles, Smith componete le squadre!", decretò indicando il riccio e un altro ragazzo biondo che Emmalyn non conosceva.
Quella mattina a quanto pare la sfortuna era dalla sua parte, infatti quando rimasero solo lei e un altro ragazzo, giustamente Smith scelse il ragazzo che conosceva e ad Emmalyn toccò stare  in squadra con Harry, fortunatamente c'era anche Steffy.
Si sistemarono alle proprie postazione ed Emmalyn e il riccio si lanciarono uno sguardo di sfida, poi la partita iniziò  e tra palleggi, bagher e schiacciate la vittoria sembrava già incassata.
"Mia!", urlò Emmalyn per restituire la palla agli avversari con una schiacciata, ma si ritrovò rovinosamente a terra con un Harry che le sbraitava contro, l'aveva spinta lui, mentre tutti se la ridevano.
"Styles, Foster che succede qui?", domandò severa la coach.
"Niente!", affermò la castana rialzandosi e fulminando con lo sguardo il riccio.
"Non lo sopporto più!", sussurrò non appena fu vicina a Steffy, che l'abbracciò.
Tutto continuò tranquillo fino alla loro vittoria.

La campanella di fine lezione era appena suonata ed Emmalyn si affrettò ad uscire da quel posto, dopo aver salutato le ragazze. Non appena fu a casa salutò affettuosamente Anne che si accingeva a svolgere le faccende domestiche.
"Tutto bene tesoro?Sei un pò pallida", le chiese dolcemente la donna, la ragazza annuì.
"Tranquilla Anne, sono solo un pò stanca", la rassicurò e Anne le sorrise. Si congedò subito dopo chiudendosi in camera.
In quei momenti c'era solo una cosa che le faceva  ritornare il buono umore ed era la musica, mentre ascoltava Kiss you di Ed Sheeran, il suo cellulare squillò ed Emmalyn sorrise.
"Cris!", esultò
"Tesoro mio, come stai?", sentì dire dall'altra parte del telefono.
Ed ora che le rispondeva?
"Ora che ti sento, sto meglio", rispose solamente.
"Va tutto bene?", continuò l'amica.
Emmalyn doveva aspettarsi che l'amica non si sarebbe arresa, la conosceva troppo bene.
"Mi mancate", le disse solo sperando le credesse.
"Ok farò finta di crederti, mi manchi anche tu", fu la risposta dell'amica, Emmalyn tirò un sospiro di sollievo.
Continuarono a parlare fin quando Cris non le perforò un timpano con la  sua esclamazione "devo dirti una cosa!".
"Dimmi tutto Cris!", la incoraggiò la castana.
"Quest'estate i miei mi consentono di venire a Londra, capisci ci rivedremo!", esultò Cris, Emmalyn urlò felice, continuando a ripetere "davvero?" "Non ci credo!" "Ah sono così felice!"" Io e te ci rivedremo, conterò i giorni promesso, non vedo l'ora, ah quanto mi manchi Cris!"
"Em" si perchè anche se la castana odiava quel soprannome solo alla sua migliore amica e a sua madre era permesso chiamarla così, la interruppe Cris "stop, mi manchi anche tu, ma ci rivedremo presto tranquilla", Emmalyn sorrise.
Entrambe troppo felici riattaccarono per andare a studiare.
Emmalyn pensava che quella notizia le aveva riavvivato la giornata.
"Tesoro vado a fare la spesa!", sentì dire dal piano inferiore, rispose con un ok  ad Anne.
Lei e Cris avevano parlato tanto ed ora aveva da studiare, ma prima aveva bisogno di un pò d'acqua.
Scese le scale velocemente, beandosi del silenzio che regnava in casa, dirigendosi in cucina.
Afferrò un bicchiere e ci versò dell'acqua, bevendone dei sorsi, era sola in casa almeno fin quando il riccio non entrò in cucina.
Emmalyn fece finta di non notarlo.
"Che c'è il gatto ti ha mangiato la lingua?",la stuzzicò il ragazzo, la castana non rispose
"Lo prendo per un sì!", rise rumorosamente Harry, infastidendola.
"Si può sapere cosa vuoi da me? Ti sarei grata se tu restassi lontano dal mio campo visivo!", sbottò la castana, mentre il riccio le si avvicinava ancora ridendo, le piaceva farla arrabbiare.
"Hei calma ragazzina!", le disse, facendola infuriare ancora di più.
"Smettila hai capito!Non farmi arrabbiare!", lo fulminò con lo sguardo, scansandola, ma prontamente il riccio le afferrò il polso e la ragazza sussultò a quel contatto, prima d'ora non si era mai sfiorati neanche per sbaglio.
"Altrimenti che fai?", la schernì avvicinandosi alla ragazza, che riuscì a divincolarsi dalla sua stretta e si rintanò in camera sua con tanti di quei pensieri per la testa.
"Perchè la sua vicinanza le aveva fatto quell'effetto? Perchè non era riuscita a dire qualcosa?
Sbuffò stendendosi a piancia in giù sul letto.
Come avrebbe fatto a studiare quel giorno se aveva altro per la testa?



ANGOLO AUTRICE:

Ciao a tutti!Eccomi qui con l'ottavo capitolo fatemi sapere che ne pensate, ok? Vi avverto che nei prossimi capitoli ne accadranno delle belle e succederà una cosa che sicuramente vi piacerà ahahah! C'è anche un banner non fatto da me, sono incapace ahah, ringrazio _MusicIsLife_
Ci tengo a ringraziare chi recensisce, chi ha messo la storia tra le preferire/seguite/ricordate e anche i lettori silenziosi.
Ora vi lascio, alla prossima, un baciooo
Comunque lei è Cris:
Emma Roberts as Cris

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Capitolo 8
*** Just a friend ***


Capitolo 7

Capitolo 7: Just a friend


Quella mattina Emmalyn si svegliò presto, voleva andare a fare una passeggiata ad Hyde Park, ma la pioggia di fine settembre rovinò i suoi piani. Sbuffò rizzandosi in piedi, testò il letto alla ricerca del suo cellulare, che si illuminò non appena lo prese in mano:
1 nuovo messaggio ricevuto
Hei tesoro, Louren vuole vederci!A casa sua alle 10:00, ti passiamo a prendere io e Niall ok?
Baci
Ps. Se ti starai chiedendo cosa c'entri Niall, so che lo stai facendo, ti spiego tutto. I ragazzi si incontrano a casa di Louis, così lui mi dà un passaggio da Louren e in più passa a prendere anche te ed Harry, carino il mio fratellino eh ?
Charlie xx
Emmalyn sorrise digitando un ok per poi bloccare lo schermo.
Cosa avrebbe dovuto dire Louren? pensò
Velocemente fece una doccia e poi scelse cosa mettere: jeans, felpa e galosce. Dopo essersi vestita, raccolse i capelli in uno chignon e scese al piano di sotto, per fare colazione.
Arrivata in cucina, trovò Harry che gustava la sua colazione, i ricci gli ricadevano disordinati sulla fronte e il viso era stanco e scocciato come sempre.
"E la fidanzatina dove l'hai lasciata?", lo stuzzicò Emmalyn entrando in cucina risvegliandolo dai numerosi pensieri che lo affliggevano.
Harry la guardò interrogativo, poi rispose con un "non so di cosa tu stia parlando", Emmalyn ridacchiò.
"L-O-U-R-E-N!", scandì bene ogni sillaba.
"Louren non è la mia ragazza!", sibilò il riccio.
"Ieri sera non sembrava!", rise Emmalyn.
"Siamo solo amici!", ribattè il ragazzo.
"Beh io di solito non bacio così appassionatamente i miei amici, sai?, controbattè la castana.
"Che ti importa io faccio quello che voglio!", sbottò il ragazzo.
"So che tipo sei, non vorrei facessi soffrire Louren, io le voglio bene è mia amica!", disse Emmalyn
"Beh anche Liam è mio amico, ma io non vado certo a dirgli che persona acida tu sia!", disse Harry con tono più alto.
"Io non so affatto acida!", sbottò la ragazza.
"Ragazzi che succede?", erano stati Anne e Robin a parlare accorsi in cucina dopo aver sentito delle urla.
"Niente!", risposero all'unisono i due e dopo essersi lanciati uno sguardo di sfida si chiusero nelle rispettive stanze, lasciando una Anne e un Robin al piano di sotto completamente perplessi.
Harry intanto nella sua stanza pensava a quanto fosse stato stupido a chiederle addirittura scusa e di essere amici, ora davvero non la sopportava più. Emmalyn dall'altra parte pensava che era stufa del comportamento di quel ragazzo e si ritrovò a pensare a quanto fosse stata stupida nell'aver pensato di dargli una possibilità.

Le ore passarono velocemente ed Anne chiamò i ragazzi per avvisarli dell'arrivo di Niall. I due si recarono al piano di sotto, salutarono Anne e afferrando cappotti e ombrelli, uscirono di casa salendo in auto.
"Buongiorno ragazzi, come state?", esordì allegra Charlie.
"Benissimo!", risposero insieme.
Niall lanciò uno sguardo alla sorella come per dire hanno litigato di nuovo, Charlie annuì.
Durante il tragitto nessuno parlava, Emmalyn era agitata, insomma cosa aveva di così importante Louren da dire, ma forse lei lo sapeva già. Inizio a torturarsi le mani e battere ritmicamente un piede, quando una mano le si posò sul braccio. Nel momento in cui si voltò incontrò due occhi smeraldo.
"Potresti finirla?"disse il ragazzo, Emmalyn lo guardò interrogativa, Harry iniziò ad imitare i suoi movimenti.
"Io faccio quello che voglio!", rispose mimando con le virgolette le stesse parole usate da lui poche ore prima.
"Ti ho solo chiesto di smetterla, ok?, esordì il riccio.
"E se io non volessi?", domandò Emmalyn.
"Ragazzi basta, per favore!", si intromisero i fratelli Horan.
"Ha cominciato lui/Ha cominciato lei!", risposero contemporaneamente il riccio e la castana. Charlie e Niall sospirarono scocciati, dopo poco nell'abitacolo calò di nuovo il silenzio. Quando finalmente arrivarono a casa di Louren, le ragazze scesero dall'auto salutando i ragazzi(Emmalyn non salutò Harry sia chiaro).

"Ragazze vi ho riunito qui perchè devo raccontarvi una cosa!Ieri sera sono andata in un pub e sapete chi ho incontrato?, cominciò Louren
"Aspetta fammi indovinare, si tratta per caso di un certo Harry Styles?, rispose Emmalyn con una risatina isterica, Charlie e Steffy la guardavano interrogative.
"Hei che ci posso fare io se quei due continuavano a scambiarsi effusioni in mia presenza in quella che da qualche giorno è anche casa mia!, spiegò Emmalyn.
"Tu ed Harry?, esclamò sorpresa Steffy, la rossa annuì arrossendo.
"Eravamo entrambi ubriachi e si ci siamo baciati e...", spiegò Louren
"E cosa? Non dirmi che voi due",finse un colpo di tosse Charlie," insomma mi hai capito no?"
"No no no lui mi ha mandato via!", la bloccò subito Louren.
"Louren", inziò Emmalyn, "sappiamo tutte quanto ti piaccia Harry, ma non illuderti, per lui sei solo un'amica", continuò la castana.
"Come fai a saperlo?", la guardò diffidente la rossa.
"Forse non mi crederai ma è stato lui a dirmelo!", continuò la castana.
"Ti aspetti che io ti creda Emmalyn?Tu non lo conosci!", sbottò la rossa.
"Ti farà soffrire!", esclamò la castana.
"Non voglio ascoltarti!Va via!!, disse Louren. Senza farselo ripetere due volte Emmalyn uscì fuori da casa Stewart sotto lo sguardo rammaricato di Charlie e Steffy e quello arrabbiato di Louren.
Cosa stava succedendo quella mattina?

"Mi stai dicendo che tu e Louren eh?, sorrise malizioso Louis
"Louis smettila di fare il coglione, non è successo niente!", continuava  a ripetere Harry, mentre gli altri se la ridevano.
"Hai capito il nostro Hazza!Certo Louren è una bella ragazza, ma non sapevamo ti piacesse!", ridacchiò Niall dandogli una gomitata sul braccio.
"Ma infatti non mi piace e poi eravamo ubriachi e ci siamo solo baciati!", rispose il riccio, scandendo ogni sillaba nel caso i suoi amici fossero diventati d'un tratto scemi.
"Ma l'hai portata a casa tua", intervenne Zayn.
"Credevo non ci fosse nessuno in casa, invece abbiamo trovato anche quella"finse un colpo di tosse"Emmalyn!" spiegò.
"Uhm Emmalyn, mica male la ragazza!"sorrise maliziosamente Louis. Liam gli tirò uno schiaffetto dietro la nuca.
"Scusa amico!", rise Louis.
Continuarono a parlare della situazione poi cominciarono a giocare all' x-box.

Emmalyn passeggiava tranquilla per le vie affollate di Londra, fortunatamente aveva smesso di piovere, ed ora il sole si faceva spazio tra le nuvole, ma comunque faceva piuttosto freddino, la ragazza si strinse nel suo cappottino di cashmire. Decise di prendere qualcosa da Starbucks, le era venuta un'improvvisa fame, le capitava spesso quando era nervosa. Si sedette ad un tavolo vicino alla finestra e ordinò un donut al cioccolato e un cappuccino.Era così assorta nei suoi pensieri che non si accorse nemmeno che qualcuno si era seduto al suo tavolino, quando alzò la testa, il suo sguardo si scontrò con due occhi nocciola che la scrutavano attentamente.
"Liam che ci fai tu qui?", domandò sorpresa la ragazza.
"Vedo che sei felice di vedermi!", le rispose il castano sorridendo.
"Non fraintendere, è che non mi aspettavo di vederti!". spiegò lei.
"Comunque Louis abita qui vicino ed eravamo a casa sua, e mi hanno chiesto di prendere qualcosa da Starbucks!", ripose il ragazzo, Emmalyn annuì. Osservandola attentamente Liam si accorse che qualcosa non andava.
"C'è qualcosa che non va?", le chiese accarezzandole una mano,
"Se vuoi, puoi parlarne", continuò poi.
"Ho litigato con Harry e Louren", quasi sussurò la castana incominciando a raccontare l'accaduto al ragazzo fin quando non arrivò la sua ordinazione.
"Tranquilla si sistemerà tutto", la rassicurò Liam, Emmalyn sorrise.
Poi il ragazzo si alzò per ordinare e pagare l'ordinazione della ragazza, che aveva cercato in tutti i modi di fargli cambiare idea.
"Ora devo andare, o mi daranno per disperso", sorrise Liam.
Si salutarono con un bacio sulla guancia.
"Grazie Liam sei un amico", prese parola la ragazza.
"Se vuoi parlare io ci sono", le disse Liam, dopodichè si avviò verso casa di Louis ed Emmalyn rimase lì a guardarlo e sorrise quando un'ultima volta il ragazzo si voltò per mandarle un bacio volante che lei fece finta di prendere.
Dentro di sè pensava se Liam avesse ragione, si sarebbe sistemato tutto oppure no?

      

ANGOLO AUTRICE:

Ciaoo a tutti, eccomi qui con il nuovo capitolo, ho aggiornato presto visto? Sono proprio brava lol, comunque ci tengo a ringraziare tutti quelli che recensiscono, quelli che hanno aggiunto la storia tra le preferite/seguite/ricordate e anche i lettori silenziosi. Spero che il capitolo vi piaccia, fatemi sapere che ne pensate mi raccomandoo, bacii alla prossima!
Lucy Hale as Emmalyn Foster


Anna Sophia Robb as Charlotte "Charlie" Horan

Jane Levy as Louren Stewart


Lily Collins as Steffy Williams

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Capitolo 9
*** Truth or dare? ***


capitolo 9

Capitolo 9: Truth or dare?




"Credete che possa farcela ragazze?", continuava a blaterare Louren in preda ad una crisi isterica.
"Calma Lou è solo un'interrogazione!", rispose esasperata Steffy lasciando cadere le braccia lungo i fianchi.
"Certo se  non fosse che la Collins mi odia!", ribattè Louren
"Oh se per questo quella odia tutti!", intervenne Emmalyn
"Odio le interrogazioni e i compiti di inizio anno!", esclamò ad un tratto Charlie lasciandosi cadere contro l'armadietto.
"Non dirlo a me ho tipo due interrogazioni e un compito, oggi!", sbottò Emmalyn
"Non vedo l'ora che questa settimana finisca e arrivi il weekend!", esclamò allegra Steffy.
"Come mai?", le chiese Emmalyn, mentre le ragazze la guardava come per dire come non lo sai?
Cosa dovrei sapere, pensò la castana
"Come non lo sai? I ragazzi questo venerdì si riuniscono a casa tua e ci hanno invitato, a quanto pare Anne e Robin non ci sono", le spiegò Steffy
"Harry non te l'ha detto?", continuò poi la castana
E quando? Se non facciamo altro che litigare, pensò di nuovo Emmalyn
La campanella la risvegliò dai suoi pensieri e prima di avviarsi in classe, esclamò un in bocca al lupo, girls
Crepi, ci vediamo a pranzo, sentì dire dalle ragazze.
 Emmalyn entrò in classe sedendosi ad uno dei posti liberi vicino alla finestra, aspettando l'arrivo del professore. Quando il signor Scott iniziò a spiegare la lezione, Emmalyn afferrò dalla tracolla il quadernino per prendere appunti, la lezione era piacevole e poi alla ragazza quel professore era stato simpatico dalla prima volta che l'aveva visto.
Mentre il professore era impegnato a scrivere qualcosa alla lavagna, la porta si spalancò rivelando un ragazzo dalla capigliatura riccia e gli occhi smeraldo che Emmalyn conosceva troppo bene.
"Styles, sei in ritardo, ancora una volta!", lo ammonì il signor Scott
"Scusi prof, ero impegnato!", sorrise innocentemente il riccio
Si a fare chissà cosa, pensò la ragazza
"Styles non fare lo spiritoso, ora vatti a sedere, oh guarda c'è un posto vuoto vicino alla signorina Foster, e cerca di seguire!", continuò il professore
Cosa?, pensò la castana
Quando il riccio le fu abbastanza vicino, si limitò a liberare la sedia  spostando la tracolla e si assicurò di mantenersi a distanza di sicurezza, continuando a seguire la lezione.
Di sottecchi si soffermava a guardarlo per trovarlo troppo impegnato a smanettare con il cellulare o a dondolarsi con la sedia mantenendosi al banco ed ogni volta non poteva fare a meno di pensare a quanto quei suoi capelli ricci risultassero perfetti nonostante gli ricadessero disordinati sulla fronte, e a quanto quegli occhi dal color smeraldo fossero belli e a quanto quelle labbre fossero così rosee e carnose e a quanto fossero tenere quelle fossette che spuntavano ogni volta che sorrideva proprio come in quel momento, Emmalyn si riscosse subito non appena notò il ghigno divertito sul viso del ragazzo, abbassò la testa leggermente imbarazzata.
"Mi stavi fissando?", le chiese divertito il ragazzo
"No i-o n-o-n ti stavo fissando!", riuscì solo a dire la castana, mentre il ragazzo se la rideva.
Emmalyn si ritenne così stupida per aver pensato quelle cose del riccio, e distogliendo lo sguardo da quel ragazzo che le faceva andare in tilt il sistema nervoso continuò a seguire la lezione.
"Ed ora passiamo ad interrogare qualcuno!Uhm vediamo, esordì il professore Scott fissando ad uno ad uno i ragazzi presenti, Styles interrogato!", finì poi, mentre il riccio quasi non cadeva dalla sedia tanto era scioccato, la castana si lasciò sfuggire una risatina.
"Avanti Styles vieni!", lo incitò il professore
"Avanti Styles vai!", canzonò la castana al suo fianco, ricevendo un'occhiata  fulminea da parte dal riccio, che svogliatamente si alzò dalla sedia.
"Ti odio!", sibilò rivolto alla ragazza, che sostenendo il suo sguardo rispose a tono con un "oh l'odio è reciproco tranquillo"
"Bene!", rispose il riccio
"Bene!", contrabattè la ragazza.
Quando il riccio era distante parecchio dalla sua vista, si lasciò scappare un respiro di sollievo, era riuscita a tenergli testa e non sapeva nemmeno lei da dove aveva trovato il coraggio.
La lezione passò velocemente per fortuna della castana ma anche del riccio che nonostante tutto era riuscito a prendere una misera sufficienza, ed Emmalyn non si capacitava ancora, ma d'altronde doveva esserci un motivo, lei però non poteva saperlo, era stata distratta tutto il tempo.
Al suono della campanella rimise tutto nella tracolla, stando attenta a controllare di non aver dimenticato niente, ed uscì frettolosamente dalla classe, fortunatamente il riccio era già andato via.
Tra un'interrogazione e l'altra anche quella giornata era passata ed ora si trovava a mensa, con le ragazze e i ragazzi, eh si perchè quel giorno avevano avuto la brillante idea di pranzare tutti assieme.
Emmalyn continuava a fissare il piatto mezzo pieno davanti a sè, le era improvvisamente passata la fame, e non riusciva a capacitarsi, poi però pensandoci capì che in quel momento avrebbe solo voluto tirare un  pugno sul bel faccino del riccio che le sorrideva strafottente.
"Va tutto bene?", le chiese Liam sedutole accanto, la castana annuì, " Non ho tanta fame oggi, tranquillo", spiegò, il ragazzo le sorrise dolcemente.
"Allora Hazza venerdì sera tutti a casa tua?", prese parola Louis
La castana capì subito a cosa si riferiva.
Il riccio annuì, " ci sarete anche voi, ragazze?, intervenne Zayn, Louren, Steffy e Charlie annuirono con enfasi, mentre Emmalyn restò in silenzio
"Di che parli, Lou?", chiese indifferente come se non fosse a conoscenza di nulla, il ragazzo la guardì interrogativo
"Come non lo sai?", prese parola Niall usando le stesse parole di Steffy quella mattina
"Cosa dovrei sapere scusa Niall?", rispose la castana accigliandosi
"Ma come Emmalyn io...", stava iniziando Steffy, quando Charlie la bloccò avendo capito le intenzioni della ragazza.
"Hazza ci ha invitato a casa sua venerdì sera, non te l'ha detto?, continuò il biondino
"Oh davvero io non ne sapevo niente", rispose Emmalyn con una finta voce melodrammatica.
"Ma sei d'accordo non è vero?", esordì Tomlinson
"Louis smettila di fare il coglione, non vorrai mica fare la femminuccia, noi non abbiamo di certo bisogno del suo consenso!", si rivolse il riccio all'amico.
Quelle parole avevano ferito per l'ennesima volta la castana, la quale era però rimasta zitta, Liam aveva visto che qualcosa non andava quindi le aveva accarezzato un braccio sorridendole, ed Emmalyn non potè fare a meno di pensare a quanto quel ragazzo era sempre capace di capirla e infonderla sicurezza con uno sguardo.

I giorni erano passati ed oggi un venerdì sera Emmalyn era chiusa nella sua stanza, che aspettava l'arrivo della ragazze, Anne e Robin erano usciti da poco per andare a cena da amici. Si era fatta una doccia veloce e si era cambiata indossando un semplice pantalone della tuta grigio, una magliettina a mezze maniche bianca con delle scritte, una foulard dal tema floreale e un cardigan anche esso grigio e le amate blazer magenta.
Quando aveva sentito suonare il campanello era corsa al piano di sotto, ritrovandosi i ragazzi e le ragazze che la salutavano. Si accostò di lato lasciandoli entrare, i ragazzi si appropiarono subito da galantuomini quali erano del divano, mentre le ragazze furono costrette a sedersi su qualche poof o poltrona presente nella stanza, dopo poco anche il riccio avendo avvertito l'arrivo degli amici fece il suo ingresso in salotto, sorridendo alle ragazze e salutando con il loro saluto come lo chiamavano loro i ragazzi. Avevano deciso di guardare un film, quindi le ragazze erano andate in cucina per prendere pop- corn e tutte le schifezze che potessero essere presenti in casa. Con la coda dell'occhio Emmalyn aveva notato che da quando Harry era entrato in salotto Louren non aveva smesso neanche un secondo di guardarlo e di tanto in tanto si era morsa il labbro inferiore. Secondo Emmalyn quella cotta adolescenziale  non le sarebbe passata mai.
"Ah l'amour!", aveva esclamato dopo poco sorridendo all'amica, che l'aveva guardata interrogativa
"Louren insomma ho notato come lo guardi!", le aveva detto,notando subito le guance dell'amica erano diventate color porpora.
"E che ci posso fare, e poi hai visto quella maglia? Ah e che fisico!", aveva esclamato la rossa, facendo ridere le ragazze.
"LouLou sei incorregibile!", era intervenuta Steffy scompigliandole i capelli.
Non appena erano tornate in salotto, i ragazzi avevano scelto il film, horror ovviamente e ognuno aveva preso posto.
Quel film era durato un'oretta e trenta circa, Emmalyn aveva passato tutto il tempo a mangiare chiudendo gli occhi ogni volta ci fosse stata una scena paurosa così come le altre ragazze, mentre i ragazzi addirittura ridevano
" E ora che facciamo?", prese parola Steffy
"Uhm stavo pensando perchè non facciamo un gioco?", chiese Louis
"Come ad esempio?", chiese la castana
"Obbligo e verità!", le sorrise Louis, Emmalyn notò l'amica arrossire
Che ci nascondi Steffy?, pensò
"Ok", risposero tutti in coro.
Si disposero tutti insieme a terra in cerchio e iniziarono a giocare, divertendosi parecchio, alcune cose erano davvero squallide da sapere. Quando toccò ad Emmalyn, la castana scelse obbligo, cosa potranno mai obbligarmi a fare, pensò.
"Vediamo un pò che cosa posso farti fare!", esclamò penserioso Louis, ma ad un tratto parve illuminarsi
"Ci sono, Emmalyn devi dare un bacio ad Harry!", continuò poi
"Cosa?", risposero i diretti interessati
"Avanti ragazzi sono le regole!", li incitarono i ragazzi, "E comunque è un piccolo bacio a stampo!", precisò Louis ridacchiando
Che l'avesse fatto apposta?
Fu un piccolo bacio a stampo quello, ma non appena le labbra morbide e carnose di Harry incontrarono quelle di Emmalyn, la ragazza provò una strana sensazione alla bocca dello stomaco, ma l'associò al fatto che avesse mangiato molti pop-corn.
"Ehm Emmalyn ti squilla il cellulare", le sussurrò Charlie
"Ah si scusate", sparì nell'altra stanza per rispondere alla chiamata.
"Mamma!", esultò non appena sbloccò lo schermo
"Ciao tesoro", rispose la madre ed Emmalyn percepì subito dal suo tono preoccupato che c'era sicuramente qualcosa che non andava.
"Mamma tutto bene?", le chiese
"Em, tesoro c'è una cosa che devo dirti!", sentì dire dall'altro capo del telefono.
"Dimmi tutto ma!", la incitò a parlare
"Tuo padre è a Londra, vuole vederti!", aveva parlato la madre
"Cosa?", aveva chiesto Emmalyn ancora sconvolta


ANGOLO AUTRICE:

Ed eccomi qui con un nuovo capitolo, spero vi piaccia, fatemi sapere che ne pensate ok?
Ringrazio le persone che recensiscono, quelle che hanno inserito la storia tra le seguite, preferite e ricordate
Poi ci tenevo a fare pubblicità ad alcune storie  che vi consiglio di leggere sono bellissime:
30 Days To Ruin My Best Friend's Wedding di farfix
Is destiny or you did it on purpose di Crazy Beer_Clakira
Fucking fantasy di xnialls_heart

Ora vi saluto, ci vediamo alla prossima
Un Bacione 
Vi lascio con una foto della nostra Emmalyn







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Capitolo 10
*** I hate him ***


CAPITOLO 10

Capitolo 10:  I hate him





"Cosa?" aveva chiesto Emmalyn ancora sconvolta.
"Emmalyn tesoro, posso spiegarti", iniziò la madre
"Cosa c'è da spiegare, mamma?Sono passati 15 anni!", sbottò la castana.
"Em so che non andate d'accordo, ma calmati!", ribattè la madre
"Non andiamo d'accordo? Io lo odio!", ribattè la ragazza, " e adesso scusami ma non ho voglia di parlarne", continuò prima di chiudere la telefonata, mentre una lacrima le rigava il viso.
Quando tornò in salotto tutti la fissavano.
"Che avete da guardare tutti?", sbottò prima di uscire da casa.
"Emmalyn!", sentì chiamarsi da qualcuno, ma ormai era già lontana e non sarebbe tornata indietro.
Passeggiava per le vie deserte di Londra, mentre si stringeva nel suo cappotto per il freddo, in quel momento aveva solo bisogno di restare da sola, per assimilare la situazione.

Nel frattempo i ragazzi a casa erano preoccupati dal fatto che non rispondesse alle loro chiamate.
Liam sbuffò nel sentire nuovamente la vocina metallica, che annunciava la segreteria telefonica.
"Sono preoccupato", parlò passandosi una mano tra i capelli
"Penso dovremmo andare a cercarla", propose Louis, mentre gli altri annuivano.
"Se fosse per me potrebbe anche rimanere lì fuori!", sbottò Harry, mentre gli altri lo guardavano torvo
"Possibile che tu debba essere sempre così stronzo?", lo ammonì Liam
"Cosa hai detto?", lo aggredì il riccio
"Ragazzi non mi pare il momento!", si intromise Zayn
"Che aspettiamo è notte ed Emmalyn potrebbe essere chissà dove!", parlò Louren.
Così afferrarono i loro cappotti e uscirono di casa.

"Niente non risponde ancora!", affermò Steffy lasciandosi cadere contro un muretto.
"Tranquilla la ritroveremo!", la rassicurò Louis, la ragazza abbozzò un sorriso.
"C'è un posto dove secondo voi potrebbe essere?", chiese Niall rivolgendosi alle ragazze
"In questo momento potrebbe essere ovunque, torniamocene a casa", parlò Harry scocciato dalla situazione
"Harry!", lo ammonirono gli altri
"Aspettate, penso possa esserci un posto!", cominciò Steffy, sui volti degli altri comparve un sorriso
"Continua", la invogliarono
"Andiamo al parco", sorrise Steffy

10 chiamate perse
Emmalyn guardò il display del suo cellulare annullando l'ennesima chiamata da parte dei ragazzi e di sua madre.Voleva starsene in pace seduta su quella panchina mentre singhiozzava con la testa sulle ginocchia strette al petto, in quel momento un ricordo le ritornò in mente:
"Papà mi prometti una cosa?", chiese accocolandosi al petto del padre
"Dimmi tutto!", le sorrise l'uomo
"Tu resterai per sempre con me e la mamma?", domandò
"è una promessa, tesoro", le rispose il padre baciandole la fronte, mentre la cullava dolcemente.

Emmalyn sentì la rabbia ribollirle dentro, il padre non aveva mantenuto la promessa e un giorno di 15 anni fa era sparito lasciandole sole ora improvvisamente tornava.
"Emmalyn!", sentì chiamarsi, quando alzò il viso i ragazzi erano lì accanto a lei.
"Ragazzi", sussurrò dopodichè scoppiò in lacrime.
"Oh avanti non dirmi che ti è morto il gatto!", la schernì il riccio
"Harry, smettila!", lo ammonì Liam
"Altrimenti? Eh che fai?", lo stuzzicò, mentre tutti assistevano preoccupati alla loro chiacchierata amichevole
"Smettila di comportarti da stronzo!", inveì contro il riccio, Liam
"Santo cielo basta!" intervennero gli altri.
"Sentite io adesso vorrei solo andare a casa", sussurrò la castana
"Certo", le accarezzò un braccio Steffy

"Ragazzi tutto bene? Emmalyn ci hai fatto preoccupare" l'abbracciò Anne
"Scusa Anne, davvero Anne non volevo, e scusatemi tutti ma ora ho solo bisogno di riposare!, si congedò la castana salendo in camera.
Dopo poco qualcuno bussò alla porta, sussurrò un flebile avanti
"Tesoro come stai? Ci siamo preoccupati tanto quando i ragazzi mi hanno detto che eri uscita di casa senza spiegazione", le disse premurosa Anne
"Sai già tutto?", lee chiese la ragazza, in risposta Anne annuì.
"Tua madre è preoccupata, dovresti chiamarla" le spiegò la donna
"Non ho voglia di parlarle" rispose la castana
"Tesoro, io ci sono se vuoi sfogati pure con me", Anne si sedette accanto a lei cingendole le spalle con un braccio.
"è tutto un casino Anne, la mia vita è un casino, non può presentarsi dopo 15 anni chiedendomi di vederlo"singhiozzò la ragazza
"Shh Emmalyn non piangere, io ti capisco, ma sai è comunque tuo padre", le accarezzò i capelli Anne
"Dici che dovrei andarci?", chiese fissando un punto indefinito della stanza
"Non sto dicendo questo, le sorrise Anne, sta a te decidere, pensaci tesoro, buonanotte", le disse dopo averle dato un bacio sulla fronte.
"Buonanotte Anne, grazie" sorrise la castana
"Ah Anne, non dire niente ai ragazzi per favore" le disse prima che Anne si chiudesse la porta alle spalle, la donna annuì sorridendole.
Non appena rimase sola spense l'abat-jour sul comodino e cercò di dormire.

"Buongiorno mamma!", disse Harry entrando in cucina scoccando un bacio sulla guancia a sua madre
"Tutta questa dolcezza, Harold?", chiese Anne sorridendo
Il riccio assunse un'espressione imbronciata, odiava essere chiamato con il suo nome esteso
"Niente mamma, sai che ti voglio bene", spiegò poi
"Strano a volte non lo dimostri il tuo bene" ,lo canzonò Anne
"Ok mammina ho bisogno di qualche soldino", sorrise angelicamente il riccio
"Per quale motivo Harry?, gli chiese
"Nuovo gioco per l'x-box" sorrise
"E va bene spero solo tu mi stia dicendo la verità", sorrise Anne
"Certo mamma non ti mentirei mai", sorrise a sua volta il riccio
"Non fai colazione?", chiese Anne
"No prenderò qualcosa per strada", rispose il ragazzo, Anne annuì.
"Ah mamma che succede a quella lì?", chiese improvvisamente prima di avviarsi alla porta
"Quella lì ha un nome Harry!, lo bacchettò Anne
"Si insomma cosa ha Emmalyn?", chiese nuovamente
"Anne", sorrise la castana entrando in cucina interrompendo la conversazione
"Emmalyn tutto bene?", le chiese, la castana annuì
"Ho deciso di andarci Anne, così almeno potrò mandarlo a quel paese da vicino!", rise la ragazza, "Emmalyn!", la ammon' Anne. la ragazza sorrise angelicamente, prima di salutarla e uscire da casa, nel frattempo il riccio aveva ascoltato in silenzio la conversazione.
"Senti ma allora io vado", parlò subito dopo
"Ok tesoro", lo salutò la donna.
Non appena Harry fu fuori da casa, un'idea gli balenò in testa, voleva vederci chiaro, avrebbe seguito Emmalyn.

Ad Emmalyn quella mattina era arrivato un messaggio:
Perchè non rispondi? Sono preoccupata per te! Comunque se decidessi di vederlo
Hyde Park ore 10:00
Baci
-Mamma
ps. richiamami al più presto
Aveva deciso di andarci così avrebbe potuto dirgli una volta e per sempre di lasciarla in pace ed ora a passo spedito camminava verso Hyde Park, ignara del fatto che qualcuna la stesse seguendo.
Quando fu vicina all'ingresso lo vide, non era cambiato molto da come lo ricordava, i capelli erano leggermente brizzolati, un filo di barba incolta gli incorniciava il viso e quegli occhi così simili ai suoi scrutavano ogni particolare.
"Papà?", chiese avvicinandosi all'uomo, Patrick questo era il suo nome sorpreso sorrise.
"Emmalyn, come sei cresciuta!", fece per abbracciarla ma la ragazza lo scansò.
Patrick rimase colpito dal gesto, ma sapeva che avrebbe dovuto aspettarselo.
"Vieni sediamoci!", le indicò una panchina libera, la castana annuì.
"Allora papà va al punto, perchè volevi vedermi?"chiese
"Ho saputo che ti sei trasferita qui", cominciò l'uomo
"Emmalyn volevo dirti che mi dispiace di averti abbandonato", continuò poi
"Non hai mantenuto la promessa, papà!", parlò freddamente Emmalyn
"Non puoi presentarti dopo 15 anni e dirmi che ti dispiace!", continuò
"Ti sei perso gli anni più belli della mia vita, solo per i tuoi stupidi viaggi di lavoro!", esordì mentre alcune lacrime le rigavano il viso
"è il mio lavoro, Emmalyn", parlò il padre
"Il tuo lavoro è sempre stato più importante di noi!", sbottò la ragazza, fece per alzarsi ma il padre la bloccò
"Emmalyn ti prego!", la supplicò, riuscì a divincolarsi dalla presa del padre
"Lasciami papà, sparisci dalla mia vita", disse solo mentre si incamminava fuori dal parco.
Nel frattempo Harry aveva assistito alla scena.
"Emmalyn", le disse parandosi davanti alla sua figura
"Lasciami stare Harry, non ho voglia di litigare con te!", lo scansò mentre si asciugava alcune lacrime che le bagnavano le gote...


ANGOLO AUTRICE:

Ciau a tutti quanti! Inizio con il ringraziare tutte le persone che hanno recensito, inserito la storia tra le preferite/seguite/ricordate, non smetterò mai di dirvi Grazie, è davvero importante per me sapere che la storia vi piace,e poi le vostre recensioni mi mettono sempre di buono umore. Spero che questo capitolo vi piaccia, fatemi sapere che ne pensate,ci tengoo
Baci alla prossima
Vi voglio bene


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Capitolo 11
*** Party,brawls,lies ***


capitolo 11

Capitolo 11: Party, brawls,lies


"Ah bene adesso si mette anche a piovere!", sbottò Emmalyn mentre allungava il passo per arrivare a casa prima possibile, i capelli che le ricadevano sulla fronte, i vestiti le si erano attaccati addosso.
"Emmalyn!", si sentì chiamare, ma non si voltò nemmeno, conosceva fin troppo bene quella voce, così roca e profonda.
"Emmalyn, aspettami!, continuava a ripeterle il ragazzo, solo quando riuscì ad afferrarla per un polso la castana si voltò a guardarlo.
"Cosa vuoi Harry?", chiese la ragazza incrociando le braccia al petto
"Vieni!", l'afferrò il riccio, mentre la castana opponeva resistenza.
Erano entrambi bagnati dalla testa ai piedi riparati sotto una tettotia, Emmalyn dava le spalle al ragazzo, non aveva voglia di parlargli, poi dopo il bacio della sera prima non aveva nemmeno il coraggio di guardarlo negli occhi. Nella sua testa continuava a ripetersi di quanto fosse stupida perchè quel semplice bacio le era piaciuto tanto.
"Credo dovremmo rimanere qui almeno finchè non smetta di piovere", esordì ad un tratto Harry, la castana annuì.
"Senti Emmalyn, che è successo?"chiese il riccio poggiandole una mano sulla spalla, la ragazza sussultò
"Come se ti importasse davvero!", sbottò arrabbiata, il riccio sospirò, "Sto cercando di essere gentile, so che il nostro rapporto non è  dei migliori, ma davvero che è successo?", controbattè il riccio, la castana lo guardò torva.
"Fatti miei!", sbottò lasciandosi cadere contro il muro appoggiando la testa sulle ginocchia, il ragazzo si sedette accanto a lei
"Anche i miei genitori sono separati e all'inizio anche io non avevo un buon rapporto con mio padre, odiavo questa situazione che i miei si stessero lasciando sono arrivato anche ad incolparmi, ma adesso è tutto risolto, abbiamo chiarito  ed io e mio padre ci vediamo spesso!", cominciò il riccio, la ragazza lo guardò interrogativa.
"Io potrei aver ascoltato la conversazione?", sorrise angelicamente il riccio.
"Sei sai già tutto, perchè continui a fare domande?", rispose bruscamente la ragazza.
Calò il silenzio
"Non lo vedevo da 15 anni", cominciò Emmalyn," da quando lui e la mamma hanno divorziato è sparito per i suoi viaggi, il lavoro è sempre stato più importante di noi", finì la ragazza mentre una lacrima le rigava il viso.
"Mi dispiace", ammise il riccio, mentre la ragazza annuiva solamente
"Oh guarda ha smesso di piovere", parlò subito dopo,alzandosi contenta di poter tornare finalmente a casa.Insieme si incamminarono verso l'abitazione.
***
"Oh ragazzi, mi avete fatto preoccupare, forza entrate o vi prenderete un malanno!", esclamò Anne non appena se li ritrovò sull'uscio di casa, i due annuirono entrando in casa.
"Allora io vado a fare la doccia",si dileguò al piano di sopra la ragazza.
"Fatto acquisti?", chiese Anne al ragazzo non appena furono soli, il riccio si maledì mentalmente, si grattò la nuca imbarazzato.
"Ehm veramente no", spiegò
"Scusa mamma ma ora vorrei andarmi a cambiare", continuò, quando fu sulle scale sentì la mamma dire "mi nascondi qualcosa eh Harry?", il ragazzo scosse il capo ridendo.

Emmalyn spazzolò i lunghi capelli ancora bagnati, poi si vestì afferrando una camicetta di jeans, una maglietta larga da abbinare sopra, jeans skinny e stivaletti, poi afferrò il phon iniziando a dare forma ai capelli mossi, quando il cellulare vibrò:
"So che probabilmente tu non vorrai pià vedermi, ma io voglio solo recuperare il tempo perso. Ti voglio bene piccola mia
-Papà
Io leverei proprio il probabilmente, pensò la castan, poi lanciò con rabbia il cellulare sul letto, per dedicarsi ai capelli, non avrebbe risposto al messaggio.
"Ragazzi è pronto il pranzo!, li richiamò Anne
"Ciao Robin" dissero insieme i due entrando in cucina salutando l'uomo, dopodichè tutti e quattro si sedettero a tavolo gustando le varie pietanze. Durante il pranzo, la ragazza sentì il cellulare vibrare nella tasca dei pantaloni,
"Scusate", parlò prima di sparire nell'altra stanza, sperò con tutto il cuore di non leggere, nomi come mamma o papà sul display
"Liam!", esclamò non appena avviò la chiamata
"Ciao Emmalyn, come stai?", chiese il ragazzo
Sto di merda avrebbe voluto dire
"Io sto bene e tu?"rispose solamente
"Tutto bene, grazie", parlò Liam,"Ti ho chiamato per dirti, cominciò il ragazzo, che stasera noi e le ragazze andiamo ad una festa, ci piacerebbe venissi anche tu", finì il castano
Un pò di svago mi ci vuole, pensò la castana
"Ok allora a stasera", rispose
"A stasera, passo a prenderti io", le disse Liam
"Ok"rispose prima di attaccare
***
Emmalyn pensava che quella festa era noiosa per i suoi gusti, se ne stava seduta su un divanetto mentre sorseggiava il suo drink, le ragazze l'avevano lasciata da sola per andare a ballare con i ragazzi, mentre Liam era andato a prendere un drink. Sentì improvvisamente un dolore allo stomaco, ipotizzò fosse colpa del drink bevuto, non aveva mai retto l'alcool.
Traballando sui tacchi si alzò lisciando il vestitino nero corto fino al ginocchio e si diresse alla ricerca degli altri, vide Steffy e Louis che ballavano scatenati seguiti da Charlie e Zayn, Louren parlava con Niall, mentre Harry era fin troppo attaccato ad una bionda non identificata.
Poi finalmente adocchiò Liam seduto all'angolo bar, lo raggiunse.
"Liam, andiamo a ballare?", il suo tono assomigliava molto a quello di una bambina, Liam la guardò accigliandosi
"Sei ubriaca Emmalyn?", le chiese, in risposta la ragazza rise trascinandolo in pista.
Improvvisamente un lento risuonò nelle loro orecchie, Liam appoggiò le mani sui fianchi della ragazza mentre la castana stringeva le braccia attorno al collo del castano, erano talmente vicini da sentire i battiti accellerati dei loro cuori. Poi successe tutto in attimo, le loro labbra unite mentre le loro lingue si intrecciavano, in quel momento c'erano solo Loro e nient'altro.Emmalyn sorrise stringendosi al ragazzo.
"Ah finalmente vi ho trovati!"trillò Louis interrompendo il loro momento
"Che succede Lou?", chiese Liam accigliandosi
"Harry"comiciò il ragazzo, ma l'amico non lo lasciò finire che era già alla ricerca del riccio tra la folla seguito da Emmalyn
La scena che si ritrovarono  difronte fu un Harry che faceva a botte con un tizio biondo, mentre altre persone assistevano alla scena senza far nulla, degli altri ragazzi non c'era traccia e Louis era sparito, sarà andato a cercarli pensò tra sè e sè  Emmalyn
"Hei che succede qui?", si intromise Liam attirando l'attenzione di tutti.
"Niente", rise il biondo
"Non mi pare niente", parlò Liam parandosi tra il biondo e il riccio, mentre Emmalyn era dietro di lui vicino ad Harry
"Stai bene?", gli chiese la castana, in risposta il riccio tossì, era messo male, aveva un occhio gonfio e del sangue sgorgava dal labbro inferiore e dal naso in confronto a lui il biondo era quasi illeso.
"Faccende personali, e adesso spostati io e il riccio abbiamo delle cose da chiarire"gli intimò il biondo, ma Liam non si spostò
"Io non mi muovo da qui voi non avete niente da chiarire, chiaro?"ribattè
"Che succede qui?, intervenne un uomo sulla cinquantina sicuramente il proprietario
"Chiacchieravamo niente di speciale!", rise il tizio, Liam strinse i pugni
"Fuori di qui o sarò costretto a chiamare la polizia", parlò l'uomo
"Non finisce qui", sibilò il biondo uscendo dal locale seguito dai compagni e dalla biondina con cui stava Harry prima.
"Liam aiutami Harry è messo male", parlò la castana rivolgendosi a Liam
"Si", disse il ragazzo prendendo il riccio per le spalle,"tu cerca gli altri, io lo porto in macchina",in risposta la ragazza annuì.
"Lou!", urlò la ragazza sbracciandosi per farsi notare.
Lousi e gli altri la raggiunsero, iniziando a fare domande del tipo, come sta Harry? Dove è?
"Non è messo bene, comunque io e Liam lo riaccompagniamo, credo sia meglio andare a casa ora", spiegò la ragazza, mentre gli altri annuivano.

Emmalyn aitò Liam ad adagiare il riccio sul divano di casa Styles
"Allora io vado, ci pensi tu a lui?", chiese il castano, Emmalyn annuì
"Tranquillo Liam", lo accompagnò alla porta. Entrambi ancora imbarazzati per il bacio datosi si salutarono con un bacio sulla guancia,poi Emmalyn ritornò in casa cercando la cassettas del pronto soccorso, quando la trovò tornò dal riccio.
Prese un batuffolo di ovatta e dell'acqua ossigenata iniziando a pulire il viso del ragazzo dai residui di sangue.
"Ahi!", si lamentò il riccio, la ragazza sussurrò un scusa.
"Perchè fai tutto questo per me? Da quanto ne so io non me lo merito nemmeno", parlò dopo poco il riccio rivolgendosi alla ragazza.
Emmalyn distolse lo sguardo imbarazzata dalla situazione non riusciva ancora a capire perchè stare a stretto contatto con quel ragazzo le provocava brividi lungo il corpo.
"Hai bisogno d'aiuto, chiunque lo farebbe al mio posto", rispose alzandosi. Il riccio l'afferrò per un braccio, la ragazza si voltò a guardarlo perdendosi nei suoi occhi.
"Grazie", le sorrise il riccio, la ragazza annuì solamente lasciandolo lì, salendo in camera.

"Buongiorno tesoro, dormito bene?", la salutò Anne non appena fu in cucina per fare colazione, la ragazza annuì dandole un bacio sulla guancia, poi salutò allo stesso modo anche Robin.
Tutti e tre si sedettero per fare colazione.
"Come è andata la festa ieri?", chiese Robin continuando a sfogliare il giornale.
"Tutto bene Robin, anche se non sono tanto il tipo da feste!",sorrise la ragazza.
"Buongiorno", parlò Harry entrando in cucina.
"Harry ma che ti è successo?", gli corse incontro Anne
"Cosa intendi mamma?", sorrise angelicamente il riccio, Anne incrociò le braccia al petto assumendo un'espressione seria.
"Io..", iniziò Harry
"Anne posso spiegarti tutto io", intervenne Emmalyn, Anne la incitò a continuare," ieri sera sono tornata prima dalla festa e sono salita in camera, dopo poco ho sentito dei rumori al piano di sotto, mi ero completamente dimenticata che Harry non fosse in casa, quindi quando sono scesa era tutto buoio e pensando fosse un ladro, l'ho colpito con un ombrello", finì il racconto Emmalyn sperando Anne credesse alla sua bugia
"Ah capisco, per un momento ho quasi pensato che Harry avesse potuto avere qualche lite", sorrise Anne, mentre Harry quasi non si strozzava con la sua stessa saliva.
"Ahahah questa è bella Anne!", rise Emmalyn dando dei colpetti sulla schiena al ragazzo, Harry si voltò a guardarla mimando un grazie in modo che solo lei potesse sentirlo.
Sospirò felice del fatto che Anne le avesse creduto, poi salì in  camera per preparsi
"Emmalyn", si sentì chiamare quando era in corridoio
"Harry?Che c'è?", chiese voltandosi a guardare il ragazzo
"Grazie", gli sorrise il riccio.
"Non illuderti l'ho fatto per Anne", gli rispose prima di chiudersi in camera.

To be continued

Angolo autrice:

Ciao a tutti ho aggiornato presto visto? Allora che dire spero vi piaccia il capitolo, fatemi sapere ok?
 Per quanto riguarda il capitolo avete visto Harry ha seguito Emmalyn e hanno parlato, poi c'è stata questa festa e Liam ed Emmalyn si sono baciati, li vedete come una coppia oppure no? Poi abbiamo il nostro Harry che fa a botte con uno, ed Emmalyn lo aiuta, sia la sera medicandolo sia la mattina mentendo ad Anne, secondo voi ora che succederà? Emmalyn e Liam si fidanzeranno oppure no? E che succederà tra Emmalyn ed Harry? Lo scoprirete presto.
Ringrazio tutte le persone che hanno recensito, chi ha inserito la storia tra le preferite/seguite/ricordate e chi ha semplicemente letto. Bacioni alla prossima
Emmalyn

Harry


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Capitolo 12
*** We need to talk ***


capitolo 12

Capitolo 12:We need to talk


Emmalyn sbuffò al suono della sveglia, tastò il comodino alla ricerca dell'aggeggio infernale,poi si rimise sotto le coperte beandosi del terpore che le invadeva il corpo. Era lunedì e significava solo una cosa: l'inizio della tortura.
"Emmalyn, tesoro è ora di alzarsi", parlò Anne entrando nella stanza della ragazza, la castana mugulò con la voce ancora impastata dal sonno.
"Avanti Emmalyn, farai tardi", la donna la incitò ad alzarsi privandola delle coperte.
"Non mi sento tanto bene", mentì la ragazza rimboccandosi le coperte. Anne rise poi datole un bacio sulla fronte uscì dalla stanza dicendole che l'aspettava giù per la colazione.
Emmalyn di malavoglia si alzò, nonostante avesse voluto rimanere a poltrire, quel giorno aveva un'interrogazione. Controllò l'ora e si maledì per non essersi svegliata prima, aveva solo mezz'ora  per prepararsi e non voleva sobirsi le lamentele della Collins.
Di corsa incespicando nei suoi stessi passi, si avviò al bagno, fece una doccia veloce, poi lavò faccia e denti. Quando tornò in camera scelse cosa indossare, già da qualche settimana era pieno autunno e nonostante la temperatura si fosse abbassata, quello non era un giorno troppo freddo, quindi afferrò un pullover porpora con lo scollo a V a cui abbinò una sciarpa dai toni floreali, poi scelse dei jeans scuri, stivaletti e una felpa bianca, poi spazzolò i capelli lasciandoli morbidi sulle spalle, applicò del mascara e della matita nera e giusto un pò di burrocacao per le labbra.
Ripose il libro di letteratura nella tracolla e scese al piano di sotto. In casa c'era solo Anne segno che tutti erano già usciti e che quindi era in tremendo ritardo.
"Anne io vado", avvisò la donna prima di uscire.
"Non fai colazione, tesoro?", chiese Anne raggiungendola in corridoio.
La castana scosse la testa," sono in ritardo", le rispose dopo averle dato un bacio sulla guancia, poi uscì di casa. Aveva solo 10 minuti per raggiungere la scuola e l'ansia l'attanagliava, mentalmente continuava a ripetersi di stare calma.
"Emmalyn", si sentì chiamare, quando si voltò incontrò Liam nella sua Range Rover che le sorrideva.
"Avanti sali", la incitò a raggiungerlo. Emmalyn non se lo fece ripetere due volte che era già nell'auto.
Ma cose sei Liam?Un angelo?, pensò tra sè e sè.
"Grazie Liam, in questo momento sarei già in ritardo", parlò la castana quando il ragazzo accostò la macchina davanti scuola, parcheggiando.
"Figurati", le sorrise Liam
"Allora io vado, buona giornata Liam",si rivolse al ragazzo
"Anche a te", le sorrise il castano, "ah Emmalyn oggi se ti va pranziamo insieme?Devo parlarti", finì il ragazzo prima che Emmalyn scendesse dall'auto, la ragazza annuì solamente.
Camminava a passo spedito verso l'aula di letteratura, pensando a cosa avesse avuto da dirgli Liam, si morse il labbro al solo pensiero di quel bacio.
Quando entrò in classe, la Collins era già lì.
"Signorina Foster, è in ritardo", l'ammonì,"di  due minuti", precisò poi, Emmalyn assunse un'espressione sconvolta, "che stronza"pensò, d'altronde era lei quella in anticipo, la campanella non era  neppure suonata.
"Mi scusi professoressa", tenrò di placare la sua ira.
"Per questa volta la passa liscia, Foster, forza si vada a sedere", la congedò con un gesto della mano, la castana sospirò andandosi a sedere accanto a Charlie che le aveva tenuto il posto.
"Va tutto bene?", sussurrò la bionda per non farsi sentire dalla strega, soprannome affibiato da tutti alla Collins.
"Uhm si perchè?", rispose la castana accigliata.
"No è che hai una faccia", le spiegò la bionda
"Che faccia ho Charlie?, domandò la castana
"La faccia di una che ha appena passato un guaio, è successo qualcosa Emmalyn?",si rivolse Charlie alla castana la quale distolse lo sguardo continuando  a seguire la lezione.
"è successa una cosa sabato sera Charlie",iniziò la castana, l'espressione della bionda era un misto tra preoccupazione e curiosità," io e Liam ci siamo baciati", concluse sussurrando.
Charlie trattenne un gridolino di gioia, "ma è fantastico!", le sorrise, e dov'è il problema?", le chiese poi.
"A mensa, vuole parlarmi", spiegò la castana, mentre la bionda sorrideva, "nah tranquilla, ti chiederà sicuramente di essere la sua ragazza", finì con non un gesto della mano.
"Tu dici?"chiese Emmalyn
"Foster interrogata", interruppe la loro conversazione la Collins.

Le ore passarono in fretta tra ore buca e l'interrogazione a cui aveva preso un bell'otto, ed ora Emmalyn si dirigeva in mensa. Afferrò un vassoio aspettando il suo turno, dopo aver preso un piatto di pasta e una bottiglina d'acqua si guardava intorno alla ricerca di Liam.
Lo trovò seduto ad un tavolo che smanettava con il cellulare.
"Hei", sorrise imbarazzata sedendosi al tavolo.
"Ciao Em", le sorrise Liam posando il cellulare in tasca. Di nuovo quel soprannome che lei odiava.
"Ehm ok cosa dovevi dirmi?", domandò Emmalyn incitandolo a parlare.
"Riguarda quello che è successo sabato", cominciò il ragazzo imbarazzato.
"Liam tranquillo è tutto a posto non è successo niente ok?", chiarì la ragazza, Liam la guardo acciagliandosi.
"C'è qualche problema Liam?, gli chiese la castana, il ragazzo abbassò lo sguardo torturandosi le mani.
"Il fatto è che tu mi piaci", sussurrò Liam guardandola negli occhi, Emmalyn lo guardava con stupore.
E a lei piaceva? oppure no?
"Non dici niente?, le domandò il ragazzo.
"Che dovrei dire?", parlò la ragazza
"Non lo so, magari si mi piaci anche tu, oppure non mi piaci", le spiegò Liam
Emmalyn non sapeva che rispondere, "Scusa Liam", gli disse prima di uscire dalla mensa, Liam la seguì. Emmalyn uscì in cortile sedendosi su una panchina.
"Emmalyn", la chiamò Liam raggiungendola, "Che ti prende?", le domandò sedendosi accanto a lei.
"è che io non so che dirti, mi dispiace Liam davvero!", si scusò con lui la ragazza, Liam non la capiva
"Che vuol dire che non sai che dire, Emmalyn!", alzò il tono di voce il castano, la ragazza sussultò abbassando lo sguardo, "vuol dire che mi hai preso in giro Emmalyn?", domandò Liam rizzandosi in piedi.
"No Liam non è come pensi", cercò di spiegargli Emmalyn,
"Lasciami stare Emmalyn", le disse prima di rientrare.

Emmalyn si lasciò cadere di nuovo sulla panchina, cercando di sbollire la rabbia che provava, si sentiva talmente stupida, non avrebbe mai voluto far soffrire Liam.

"Ci vediamo ragazze", le salutò dopo aver riposto i libri nell'armadietto e avere raccontato loro quello che era successo, le loro espressioni contrariate le vagavano ancora per la mente.
"Ciao Emmalyn", la salutarono loro.
Finalmente era libera di poter tornare a casa, si incamminò nel cortile, rabbrividì rispetto alla mattina tirava una leggere brezza, e la felpa che indossava non era nemmeno troppo pesante e si sarebbe potuta ammalare, ma questo era l'ultimo dei suoi problemi. Anzi se si fosse ammalata sarebbe stato meglio, così avrebbe avuto la scusa per restarsene a casa, rintanata sotto le coperte, magari con un buon libro da leggere e la musica a rassenerarla.
Quando fu fuori dall'edificio però trovò l'ultima persona che avrebbe voluto vedere in quel momento.
"Papà che ci fai qui?, domandò all'uomo appoggiato alla sua auto.Patrich le sorrise, "sono venuto a prenderti".
"Papà quale parte del lasciami in pace non ti è chaira?, parlò la castan guardandolo torva.
"Sono pur sempre tuo padre, nessuno ti dà il diritto di trattarmi così, dobbiamo parlare", ribattè il padre
"Peccato che questo padre, non c'è stato per 15 anni!", controbattè Emmalyn, "e ora lasciami stare devo andare a casa", continuò poi. Fece per andarsene ma il padre l'afferrò per un braccio.
"Ti prego Emmalyn, ti chiedo una possibilità", la supplicò
"Lasciami papà", lo fulminò con lo sguardo la castana, ma non ottenne nulla.
"Mi sembra che sua figlia le abbia detto di lasciarla in pace", intervenne una terza voce.
"E tu chi saresti?", chiese Patrick a quella persona

To be continued.


Angolo autrice:

 Ed eccomi qua con un nuovo capitolo, mi scuso se ci ho messo più tempo a pubblicarlo, ma sono stata poco bene e poi ho avuto molto da studiare.
Comunque ringrazio infinitamente chi recensisce, chi ha inserito la storia tra le preferite/seguite e ricordate.
Passando al capitolo, fatemi sapere che ne pensate, secondo voi chi è la voce misteriosa? Emmalyn come si è comportata secondo voi con Liam? E con il padre? Liam avrà fatto bene ad arrabbiarsi così tanto?
Fatemi sapere le vostre opinioni, vi voglio bene
Bacioniii



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Capitolo 13
*** Gemma ***


Capitolo 13

Capitolo 13:  Gemma

http://i57.tinypic.com/rstoci.jpg

...Alcuni istanti prima
Liam in quel momento aveva solo bisogno di sbollire la rabbia che si portava dentro, si sentiva maledettamente in colpa per aver reagito in quel modo, mal il fatto è che si sentiva preso in giro dall'unica ragazza a cui  teneva tanto.
"Che succede Liam?", lo distrasse dai suoi pensieri Zayn.
"Scusate ragazzi ma temo di essermela presa con la persona sbagliata", rispose prima di allontanarsi dal gruppo, lasciando i suoi amici leggermente perplessi.
La verità è che aveva capito dal primo instante in cui l'aveva lasciata lì sola in cortile, che si era comportata davvero male, da egoista, affrettando subito le conclusioni senza aver voluto ascoltare ragioni.
"Era strano,non trovate?",chiese Niall agli altri mentre continuavano a discutere del comportamento dell'amico.
"Sarà solo stanco", intervenne Harry
"Si hai ragione", parlò a suo favore Zayn
"Comunque Haz, Zayn e Niall si fermano da me, vieni anche tu?", domandò Louis al riccio
Ma in quel momento Harry non lo stava ascoltando, il suo sguardo era attratto da qualcosa o meglio da qualcuno
"Haz, mi stai ascoltando?", parlò di nuovo Louis scuotendolo per un braccio, il riccio si riscosse.
"Ehm dicevi?",chiese facendo finta di nulla, il castano lo guardò accigliandosi.
"Dicevo che i ragazzi si fermano da me, vieni anche tu?", ripetette Louis
"Ehm no non posso, scusate ora devo andare ho promesso a mia madre che dopo scuola sarei tornato a casa", rispose, salutando poi gli amici
Da quanto in qua rispetta le promesse?pensò tra sè e sè Louis, mentre lui e gli altri si avviavano verso casa.
Harry scrutò attentamente l'uomo che teneva per un braccio la castana, aveva un viso parecchio familiare, ma non riusciva a capire, quando si avvicinò ulteriormente sentì Emmalyn dire di essere lasciata  stare e capì che quella persona era il padre della castana. Intanto la ragazza  cercò di divincolarsi dalla presa del padre ma non ottenne nulla.

"Mi sembra che sua figlia le abbia detto di lasciarla in pace", intervenne il riccio

"E tu chi saresti?", chiese l'uomo scrutandolo

"Harry?", domandò perplessa la castana.

"Sono un amico di sua figlia", sorrise il riccio porgendo una mano all'uomo, che ricambiò la stretta ditubante.

Da quanto in qua siamo amici?,pensò Emmalyn

"Harry Styles", continuò poi il riccio, "Patrick Foster", si presentò a sua volta il padre della castana.

"Hai detto Styles?, chiese Patrick al riccio che in risposta annuì, quel nome gli era fin troppo familiare, ad un tratto si ricordò di Des ed Anne  e tutto fu più chiaro.

"Oh vieni qui Harry fatti abbracciare",lo strinse in un abbraccio, mentre il ragazzo lo guardava interrogativo.

"Come stanno Anne e Des?Da quanto tempo che non li vedo!", continuò poi e al ragazzo fu chiaro che l'uomo conosceva i suoi genitori.

"Loro stanno bene", rispose il riccio scogliendo l'abbraccio.

"Dovrei venirvi a trovare qualche volta", sorrise l'uomo.

"Veramente i miei hanno divorziato", rispose il ragazzo abbassando lo sguardo

"Oh mi spiace", gli diede una pacca sulla spalla Patrick.

Emmalyn che in quel momento aveva ascoltato la loro conversazione, finse un colpo di tosse per richiamarli all'attenzione.

"Ah scusa Harry ma adesso dovresti lasciarci soli, io ed Em dobbiamo parlare", sorrise Patrick al riccio.

"Noi non abbiamo niente da dirci papà", lo ammonì la castana sbuffando.

Fece per andarsene ma il padre la richiamò

"Em davvero"

"Credo che non risolverà niente se continua ad insistere", sussurrò all'orecchio dell'uomo il riccio.

Il suono della voce del riccio fu percepito anche dalla ragazza che si voltò a guardarli.

"Tieni questo è il mio indirizzo",le porse un bigliettino.

"Ciao Em, ciao Harry", disse prima di salire in macchina.

"Arrivederci", sorrise il riccio.

Emmalyn continuava ad osservare quel bigliettino su cui era trascritto l'indirizzo di suo padre, non poteva ancora credere che anche lui abitasse a Londra.

Fece per incamminarsi ma il riccio prese parola:

"Beh che fai non mi ringrazi nemmeno", rise il riccio

Arrogante sussurrò la ragazza

"Non nè capisco il motivo", ribattè lei, il riccio rise di nuovo.

Proprio non lo capiva, prima faceva tanto il carino e poi ritornava il rompipalle di sempre.

"Beh semplice se non fosse stato per me in questo momento staresti ancora cercando di mandarlo via", spiegò il ragazzo, la castana lo guardò accigliandosi.

"Ti sbagli non avevo certo bisogno del tuo aiuto", controbattè Emmalyn.

"Oh si che ne avevi bisogno", rise il riccio, la castana strinse i pugni.

"Emmalyn ah sei qui, ah ciao Harry", intervenne Liam

Da una parte la castana fu sollevata dal suo arrivo ma dall'altra parte non avrebbe voluto litigare di nuovo.

"Che c'è Liam?", sbottò acida la castana.

"Possiamo parlare?", chiese cauto il ragazzo.

"Ok vi lascio soli piccioncini", intervenne di nuovo il riccio marcando con disgusto l'ultima parola, ricevendo un'occhiataccia da parte di Liam ed Emmalyn

"Okok scusate, me ne vado", si scusò allontanandosi.

"Emmalyn", cominciò il castano avvicinandosi alla ragazza,"mi dispiace per prima, io non so che mi è preso", finiì abbassando lo sguardo allle sue converse bianche.

"Liam è colpa mia tu non c'entri niente"ammise la ragazza poggiandogli una mano sul braccio.

"No io non ti ho dato nemmeno il tempo di spiegare", parlò il castano afferandole entrambe le mani.

"Oh Liam, mi dispiace", sussurrò la ragazza abbassando lo sguardo.

"Vieni qui", la strinse in un abbraccio Liam, Emmalyn in quel momento si sentì protetta.

"Siamo ancora amici?", chiese rimanendo appoggiata al suo petto.

"Certo che sì", le rispose Liam, e la castana lo sentì sorridere.Si strinse di nuovo al ragazzo che le accarezzava dolcemente i capelli.

"Ti accompagno a casa?", le chiese sciogliendo l'abbraccio, la castana annuì.

"Allora ci vediamo Liam",parlò la castana  non appena il ragazzo accostò fuori casa, Liam le sorrise e andò via dopo averle dato un bacio sulla guancia.

Emmalyn entrò in casa stupendosi del silenzio.

"Anne sono a casa", parlò ma non ebbe risposta, ipotizzò fosse uscita

"Mamma è in  giardino", sobbalzò voltandosi a guardare il riccio

"Ah sei tu", sospirò

"Ahahah chi pensavi fosse", rise il ragazzo

"Senti io vado di sopra"sbuffò la castana avviandosi alle scale

"Ah Emmalyn aspetta, chiarito con il tuo ragazzo?", rise il riccio raggiungendola

Emmalyn si chiese cosa avesse da ridere quel giorno.

"Non so di cosa tu stia parlando", rispose la ragazza accigliandosi.

"Liam mi pare ovvio", parlò il riccio

"Liam non è il mio ragazzo", lo ammonì Emmalyn lasciando cadere le braccia lungo i fianchi

"Se lo dici tu", la schernì Harry

"Ma poi a te che importa?", sbottò acida la castana

"Infatti non mi interessa!Hai mangiato pane e simpatia a colazione Em?", la provocò il riccio.

"Stai dicendo che sono acida?", parlò la ragazza

"Certo che no", ribattè il riccio sorpassandola.

"Uhm che nervi!", sospirò Emmalyn chiudendosi in camera.

Emmalyn era in cucina quando suonarono al campanello. Da quanto ne sapeva quello scansafatichee era chiuso in camera ed Anne era in giardino.

Si avviò all'ingresso per aprire.

Rimase perplessa nel trovarsi davanti una ragazza dai lunghi capelli biondi e dai tratti del viso molto familiari.

"Sono Gemma", si presentò la ragazza entrando in casa.

"Emmalyn", rispose la ragazza guardandola perplessa.

"Ah tu devi essere la ragazza italiana è un piacere conoscerti", le sorrise la bionda. Emmalyn si stupì, come faceva quella ragazza a sapere quelle cose.

"Emmalyn ho sentito suonare, chi è?", parlò Anne entrando in salotto,"Gemma?", sorrise correndo ad abbracciare la ragazza.

"Ciao anche a te mamma", rise Gemma, ad Emmalyn ora era tutto più chiaro, ecco perchè quella somiglianza.

"Harry vieni subito qui", esultò la donna chiamando il figlio.

"Che c'è mamma?", rispose svogliatamente il ragazzo raggiungendoli in salotto, solo quando alzò lo sguardò si accorse della sorella.

"Gemma, ma che ci fai qui?", sorrise il ragazzo avvicinandosi alla sorella.

"Ciao Harold", sorrise la ragazza scompigliandogli i ricci.

To be continued

Angolo autrice:

Ed eccomi qui, con un nuovo capitolo, questa volta ho aggiornato prima ahah veramente avrei dovuto aggiornare ieri, ma il mio portatile non funzionava, poi però Ros Aggiustatutto che sarei io ahaha poco modesta la ragazza ha risolto il problema, però poi mi sono accorta che l'ultima parte del capitolo non mi piaceva quindi ora sono da poco uscita da scuola, ho riscritto quella parte e sto postando questo capitolo.
Ringrazio chi ha recensito lo scorso capitolo, chi ha inserito la storia tra le preferite/ricordate/seguite e chi mi ha inserito tra gli autori preferiti. Mi raccomando fatemi sapere che ne pensate di questo capitolo che a parer mio è una schifezza ma vabbè poi avreste dovuto aspettare secoli prima che lo postassi.
Se avete domande fatele pure, tranquille
Un bacioneee a tutti







         

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Capitolo 14
*** A first step ***


Capitolo 14

Capitolo 14: A first step



Ad Emmalyn, Gemma era piaciuta dal primo istante, le piaceva il suo modo di fare, sempre gioiosa e intraprendente.
"Allora Gem come mai da queste parti?", chiese il riccio  alla sorella che le era seduta vicino scompigliandole i capelli.
"Che c'è Harold non sei felice di vedermi?", rise la ragazza contagiando anche gli altri.
"Chiedevo", le spiegò il fratello.
"Volevo stare un pò con la mia famiglia tutto qui", sorrise la bionda.
"Comunque in macchina ci sono le valigie, vado a prenderle", continuò poi.
"Harry aiuta tua sorella", lo incitò Anne, " e tu Emmalyn vieni con me aiutami a preparare la cena", si rivolse poi alla castana.

"Ma  quante cose hai portato Gemma?", chiese il riccio dopo aver notato il set di valigie composto da un trolley, due borsoni e un bagaglio a mano.
"Solo qualcosina", sorrise angelicamente Gemma.
"Già e tu questo le definisci qualcosina, sembra che hai svuotato una casa", rispose acido il riccio.
"Ahahah ma che dici", rise la sorella
"Avanti femminuccia, renditi utile", lo sfottè entrando in casa solo con il bagaglio mano.
"Grazie eh", urlò dal giardino il ragazzo, ma la sorella era già in casa e aveva raggiunto Emmalyn e sua madre in cucina.
"Uhm che buon profumino", parlò la bionda entrando in cucina,"che stai cucinando mamma?", continuò poi avvicinandosi all'angolo cottura.
"E' stata un'idea di Emmalyn, spaghetti all'amatriciana", sorrise Anne alla figlia.
"Uhm adoro la cucina italiana", parlò Gemma scatenando l'ilarità di tutte quando il suo panino brontolò.
"Emmalyn tesoro dettami il procedimento successivo", si rivolse dopo poco Anne alla castana che era seduta alla penisola della cucina mentre sfogliava un libro di cucina.
"Allora dopo aver spezzettato i pelati e dopo aver eliminato i semi interni, versateli in padella lasciandoli cuocere nello stesso sughetto di cottura del guanciale"parlò la castana.
"Posso fare anche io qualcosa?", chiese eccitata la bionda
"Si tesoro inforna il pollo", le passò  la teglia con pollo e patate che aveva precendetemente preparato da infornare.
***
"E' pronta la cena", richiamò tutti a tavola Anne.
Robin che era rientrato da poco ed era rimasto sorpresa da questa visita inaspettata di Gemma, si sedette a capotavola come sempre. Alla sua destra c'era Anne e alla sua sinistra Gemma, affiancata da Emmalyn, Harry era seduto di fronte la castana vicino a sua madre.
Nella sala regnava il silenzio, fatta eccezione per il rumore delle posate nei piatti.
"Allora Gemma come va con l'università?", chiese ad un tratto Robin.
"Tutto bene Robin, sono anche avanti con gli esami", sorrise la bionda.
"Che facoltà frequenti Gem?", domandò la castana al suo fianco.
"Lettere", rispose la bionda
"Anche io penso di andarci", parlò di nuovo la castana.
"Ah finalmente qualcuno che la pensa come me in fatto di college", sorrise Gemma facendole segno di battere il cinque.
"C'era da aspettarselo che tu andassi al college", intervenne atono il riccio.
"Che vuoi dire, scusa?", domandò la castana accigliandosi.
"Che solo una come te  potrebbe andare al college", le spiegò il riccio.
"Se studio lo faccio per il mio futuro", l'apostrofò la castana.
"Credo ci siano cose migliori di passare la vita  sui libri", continuò poi il riccio.
"Se lo dici tu", rispose solo la castana prima di interrompere la conversazione.
"Come va con Lucas, tesoro'", chiese poi Anne alla bionda.
"Tutto bene", rispose solamente la ragazza.
"Gem quando lo senti salutamelo", le sorrise il riccio,in riposta la bionda annuì.
"Lucas sarebbe il tuo ragazzo?", domandò curiosa la castana, Gemma annuì.
"Si Emmalyn, Lucas è il ragazzo di Gemma da quando avevano entrambi 18 anni, che caro ragazzo che è", le spiegò Anne sorridendo.
"Mi piacerebbe conoscerlo", sorrise la castana rivolgendosi a Gemma.
"Non metterci il pensiero, potresti essertene già andata, se Lucas verrà", ghignò divertito il riccio, ricevendo occhiate torve dagli altri.
A Gemma quella conversazione non piaceva affatto e si dileguò con un scusate
"Gemma", la chiamò sua madre, ma la ragazza era già chiusa in camera sua.
"Vado a parlarle", dichiarò il riccio dirigendosi al piano superiore.
"Ti aiuto a sparecchiare Anne", esclamò la castana iniziando a togliere le posate e i piatti dalla tavola.

***
"Gemma posso entrare?", chiese il riccio bussando alla porta della stanza, entrò solo dopo aver sentito un flebile avanti dalla sorella.
"Sorellona ma che è succ..", iniziò il ragazzo,"Shh Gemma è tutto apposto", cercò di tranquillizzarla sedendosi accanto a lei.
"Ci siamo lasciati Harry capisci?", singhiozzò la bionda, mentre il fratello le accarezzava."Mi ha tradito", singhiozzò di nuovo. Se c'era uno cosa che più odiava era veder star male le persone a cui voleva bene e proprio non poteva credere che lo storico fidanzato di sua sorella l'avesse potuta tradire, Gemma non se lo meritava.
"Mi dispiace Gem, non me lo sarei mai aspettato da Lucas", ammise il riccio.
"Oh non dirlo a me", rise istericamente la sorella.
"Ma adesso non pensarci, ci siamo noi qui con te, e poi potresti avere tutti i ragazzi del mondo, e se qualcuno altro ti farà soffrire ci penserò io", rise il riccio contagiando la sorella maggiore.
"Oh ti voglio bene Harold del mio cuore", lo abbracciò la bionda, Il riccio finse un'espressione imbronciata, "e comunque ti voglio bene anche io", le sorrise.
Continuarono a parlare come facevano ai vecchi tempi abbracciati l'uno accanto all'altra, quando Gemma domandò:
"Senti Harry c'è una cosa che devo chiederti"
"Dimmi tutto", la incitò a continuare il ragazzo.
"Perchè la tratti così? Mi riferisco ad Emmalyn".

"Anne allora io vado di sopra", si rivolse la ragazza alla donna dopo averla aiutata a sparecchiare e a lavare i piatti.
"Certo tesoro", le sorrise Anne
"Ciao Robin", salutò l'uomo quando passò per il salotto
"Ciao tesoro", le si rivolse Robin.
Quando Emmalyn arrivò alla sua stanza si feemò sull'uscio sentendo Gemma ed Harry parlare di lei. Sapeva che era da maleducati origliare ma d'altronde parlavano di lei no?
"Perchè la tratti cosi?Mi riferisco ad Emmalyn", aveva sentito dire da Gemma.
"Perchè scusa come la tratto?", aveva chiesto il riccio.
"Avanti Harry non fare il finto tonto", gli aveva risposto la bionda.
"Ahahah chi io?", aveva riso il riccio, e sbirciando dalla porta socchiusa lo aveva visto camminare in lungo e in largo per la stanza che si passava nervosamente una mano tra i ricci. Emmalyn aveva riso tra sè e sè, lo trovava buffo.
"Harry", lo aveva chiamato Gemma poggiandogli una mano sulla spalla.
"All'inizio ero invidioso di lei, io sono un disastro vivente", aveva parlato frustrato," e lei beh è Emmalyn", aveva riso, " e da prima che arrivasse la mamma ha iniziato a parlare bene di lei e io ho accumulato sempre più odio nei suoi confronti, perchè quella ragazza era migliore di me agli occhi di nostra madre, lo so sembro un bambino e poi beh la situazione mi è sfuggita dalle mani"finì sedendosi sul letto con la testa tra le mani.
"Non lo capisco questo odio, quella ragazza non se lo merita", aveva detto Gemma.
"Quando io la offendo mi sento forte"aveva ammesso abbassando lo sguardo, "una volta ho provato a chiederle scusa, ma Emmalyn mi odia", aveva continuato.
"Io non avrei mai voluto farla soffrire", aveva detto poi rivolgendo lo sguardo a Gemma che lo aveva abbracciato.
"Sta a te fare il primo passo, dimostrarle che vuoi esserle davvero amico"gli aveva consigliato la sorella.
"Grazie Gemma"il riccio le aveva dato un bacio sulla guancia sorridendo.

"Quindi lui non mi odia, davvero?", pensò tra sè e sè la castana, poi sorrise.
"Tu che ci fai qua?", quando si voltò Harry era poco distante da lei che la guardava interrogativo.
"Iooo...", farfugliò la castana.
"Nessuno te l'ha detto che è maleducazione ascoltare le conversazioni altrui?", l'apostrofò il riccio.
"Ma che succede qui?", chiesero Gemma appena uscita dalla sua stanza ed Anne e Robin che erano appena saliti al piano superiore.
"Ve lo spiego io che succede! Questa qui ascolta le conversazioni altrui!", sbottò il riccio.
Sapere che Emmalyn aveva ascoltato la conversazione, lo mandav fuori di testa, non avrebbe mai dovuto sapere quello che lui provava davvero.
"Harry calmati", gli sussurrò Gemma tenendolo per un braccio.
"No io non mi calmo!Io non ti sopporto, maledetto il giorno in cui sei venuta in questa casa!", continuò poi il riccio. Sapeva di aver esagerato, ma era accecato dalla rabbia e dall'umiliazione.
Emmalyn cercò di trattenere le lacrime, perchè quelle parole la avevano colpita nel profondo del cuore come lame e non avrebbe mai voluto piangere davanti a uno come Harry.
Scappò di casa prima che le lacrime potessero affiorare.
"Emmalyn", la richiamarono Anne e Robin, ma lei era già uscita di casa

"No ma dico sei pazzo?Io ti dico ti fare il primo passo per diventarle amico e tu le sbraiti contro, ma che ti passa per la testa!",lo ammonì Gemma prima di chiudersi in camera.
"Ti rendi conto di quello che hai appena fatto?", intervennero Anne e Robin risaliti al piano superiore.
"Oh per favore risparmiatevi la predica, ci ha già pensato Gemma", rispose il riccio prima di chiudersi in camera.
Emmalyn tastò le tasche del giubbotto, sorrise quando finalmente trovò il bigliettino che le aveva dato il padre.Salì su un bus che la portò a qull'indirizzo. Le si presentò davanti una graziosa villa a due piani, suonò al campanello dove a caratteri corsivi erano incisi i cognomi Foster e Williams, la castana si chiese a chi potesse appartenere quel secondo cognome.
Fu il padre stesso ad aprirle il cancelletto.
"Emmalyn ma che ci fa qui?", chiese sorpreso l'uomo.
"Mi fermo per la notte", rispose atona la ragazza.
"Vieni entra pure", la incoraggiò con un gesto della mano.
Patrich sorrise tra sè e sè era già  un primo passo.
"Tesoro abbiamo ospiti", parlò prima che una donna apparisse dalla porta della cucina in salotto.

To be continued

Angolo autrice:

Eccomi di nuovo qui con un nuovo capitolo, amatemi sono riuscita ad aggiornare nonostante questa settimana non sia delle migliori, voglio l'estateee ahahah
Comunque volevo ringraziare tutte le persone che hanno aggiunto la storia tra le preferite/seguite/ricordate e tutti quelli che RECENSISCONO grazie grazie e ancora grazie, siete fantastici.
Poi passando al capitolo, avete visto Harry si è confidato con Gemma e poi che fa scopre che Emmalyn ha ascoltato tutto e le sbraita contro, poverina :( non odiatemi e tadà ahah avete visto Emmalyn è andata dal padre.Fatemi sapere che ne pensate se vi piace o no e se avete domande fatele.
Poi prima di salutarvi ci tenevo a fare pubblicità ad una storia. La mia cara amica GIULIA, che saluto sta scrivendo una storia stupenda, vi consiglio di leggerla fareste felice sia lei che me:
http://www.efpfanfic.net/viewstory.php?sid=2519566&i=1
Ci vediamo alla prossima, ricordate che vi voglio bene, grazie per l'affetto e il sostegno che mi dimostrate sempre.
Un bacione a tutti
Ro :*



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Capitolo 15
*** Unexpected things ***


Capitolo 15

Capitolo 15:


Ps. ecco qua il nuovo capitolo, novità come mi avevate chiesto, troviamo un Harry diverso muahahah, leggete e scoprirete tutto, leggete anche lo spazio autrice ho una cosa da dirvi, grazie

"Tesoro abbiamo ospiti", parlò prima che una donna apparisse dalla porta della cucina in salotto.
Era una donna di bell'aspetto, sicuramente di giovane età.Lunghi capelli biondi mossi  le incorniciavano il viso ovale di carnagione chiara, occhi profondi azzurro cielo, naso all'insù e labbra carnose. Il viso non era eccessivamente truccato, toni naturali, un filo di mascara, matita nera nella lima inferiore interna per accentuare gli occhi, un tocco di blush pesca per le gote e gloss naturale per le labbra.
"Katie, ti presento mia figlia Emmalyn, Emmalyn mia moglie Katie", le presentò suo padre.
"E' un piacere conoscerti Emmalyn, tuo padre mi ha parlato molto di te", le sorrise la donna mostrando i denti perfetti e bianchi.Emmalyn fece solo un cenno del capo, era ancora scossa da tutto quello che era successo e sapere che mentre sua madre si era rimboccata le maniche, per portare i soldi a casa, suo padre si era rifatto una vita fregandosi di lei e della donna che era stato il suo primo amore, non le aveva fatto bene, si sentì rabbrividire.
Fu il padre a scuoterla dai suoi pensieri,"Em, tutto bene", le chiese avvicinandosi.Emmalyn si scostò bruscamente sotto gli occhi sorpresi di suo padre.
Avrebbe voluto rispondere che NO, non stava affatto bene ma si limitò a scappare, seguita da Patrick che continuava a chiamare invano il suo nome.
"Dalle tempo, capirà", gli sorrise Katie non appena tornò in casa. Patrick annuì frustrato lasciandosi cadere sulla poltroncina in salotto con una tazza di tè tra le mani preparatole da sua moglie.
Emmalyn chinò il capo appoggiando le mani sulle ginocchia piegate per riprendere fiato, non sapeva quanto aveva corso ma sicuramente la casa da cui era scappata era ormai lontana. Si guardò intorno alla ricerca di un indizio capace di farle capire dove si trovasse. Scorse delle luci qualche metro più in là, camminò a passo spedito ignorando il cellulare che constatemente vibrava nalla tasca dei pantaloni, lo afferrò annullando l'ennesima chiamata.
Quando tornò a casa era notte fonda.
Senza far rumore fece per sgattaiolare in camera ma
"Oh Emmalyn meno male", l'abbracciò Anne dopo aver acceso la luce. Se c'era una persona che l'aveva trattata con tanto affetto dopo la famiglia quella era Anne, ed Emmalyn le voleva molto bene.
"Abbiamo anche pensato di chiamare la polizia, ma sapevamo saresti tornata", le sorrise dolcemente la donna accarezzandola la guancia, inumidita dalle lacrime.
"Tesoro mio, ma perchè piangi? E' tutto apposto, ci siamo noi con te! E' per quello che è successo con Harry?, domandò Anne tenendola per le spalle, la castana scosse la testa.
"Allora, dimmi cara che è successo?", chiese di rimando.
"E' che io Anne in questo momento, mi viene solo da piangere", singhiozzò la ragazza, Anne la tenne stretta tra le sue braccia.
"Vieni sediamoci qui", le consigliò Anne indicando il divano,"così mi racconti cosa è successo", continuò poi sorridendole.
Emmalyn si accomodò asciugandosi con il dorso della mano, le gote bagnate dalle lacrime.
"Stamattina papà si è presentato fuori scuola", iniziò, cominciando a raccontare tutto quello che era successo ad Anne.
"Quindi mi stai dicendo che tuo padre si è rifatto una vita?", domandò Anne aggrottando la fronte, la castana annuì.
"Vedi Anne non è perchè si è rifatto una vita che ci sono rimasta così, ma per il fatto che per questi anni non ha dato sue notizie dicendo che era impegnato per lavoro, quando si era rifatto una famiglia, capisci, questo non lo accetto mia madre si è fatta in quattro per me, e lui non può venirsene dopo anni e pretendere di fare il padre", parlò tutto d'un fiato la ragazza, liberandosi di quelle parole, la donna annuì comprensiva
"Ti capisco perfettamente tesoro"le sorrise Anne.
"Scusa Anne ma adesso vorrei andare a riposarmi, è stata una lunga giornata", la salutò con un bacio sulla guancia, prima di salire al piano di sopra.
Quando Emmalyn entrò in camera stette bene attenta a non far rumore, per non svegliare Gemma, si sfilò le scarpe infilandosi direttamente nel letto.

"Hei Em ti ho portata la colazione, svegliati", la chiamò Gemma, la castana si rigirò nel letto.
"Em", le pizzicò una guancia la bionda.
"Uhm, che ore sono", mugulò la castana con la voce ancora impastata dal sonno.
"Le 7:00 Bella Addormentata, ti ho portato la colazione", rise Gemma.
Emmalyn si stiracchiò, mettendosi a sedere, Gemma le porse il vassoio con una tazza di latte e fette biscottate con burro e marmellata.
La castana le sorrise riconoscente iniziando a sgranocchiare una fetta biscottata, mentre Gemma le si sedeva accanto.
"A cofa defo tufto quefto?", chiese la ragazza con ancora il boccone, scatenando l'ilarità della bionda.
"Emmalyn", la rimproverò scherzosamente,"sembri mio fratello", rise poi
"Eh?", domandò accigliandosi la castana.
"Niente, niente comunque mi sembrava un gesto carino".
"Oh capisco", annuì la castana
"Mamma mi ha raccontato cosa è successo", iniziò poco dopo Gemma.
"Mi dispiace Emmalyn", continuò poi rivolgendole uno sguardo comprensivo, in risposta la castana scrollò le spalle.
"Ma adesso hai noi, no?", le si rivolse la bionda, Emmalyn le sorrise.
"Invece a te cosa è successo Gem?", domandò curiosa la castana ingoiando l'ultimo boccone.
"Oh niente di che, io e Lucas ci siamo lasciati, lui mi ha tradito, ma adesso non voglio pensarci", le spiegò Gemma scrollando le spalle.
Wow e tu pensi sia una cosa da niente, pensò tra sè Emmalyn.
"Comunque ora ti lascio, devo prepararmi", le disse prima di darle un bacio sulla guancia e uscire dalla stanza.
Dopo aver gustato la sua colazione, la castana scostò le coperte dalle gambe, e si rizzò in piedi rabbrividendo al contatto con il pavimento freddo.
Si fece una doccia veloce, e poi scelse cosa indossare, una felpa grigio chiaro, con delle borchie sulle spalle, un paio di jeans con il risvolto, superga rosse e sciarpa grigia con dei cuori rossi, pettinò i capelli legandoli in una cosa alta, lasciando la frangia libera, poi applicò del correttore per le occhiaie, matita nera, mascara nero per gli occhi e burro cacao per le labbra. Infilò distrattamente i libri nella tracolla e si chiuse la porta della stanza alle spalle.
Mentre usciva dalla sua stanza, qualcuno in sua contamporanea stava uscendo per scendere al piano di sotto.
"Ciao Emmalyn", si sentì chiamare mentre era pronta a scendere le scale.
Sapeva benissimo di chi era quella voce, l'avrebbe riconosciuta tra mille.
"Ciao", rispose voltandosi annoiata.
"Ci hai fatto preoccupare ieri", le parlò il riccio abbozzando un sorriso.
"Già", rispose con tono acido la castana.
Stava per lasciarlo lì, quando il ragazzo la prese per un braccio.
"Mi dispiace", sospirò il riccio abbassando lo sguardo.
"Lascia stare, fai finta che non sia successo niente", si divincolò dalla sua presa la castana, scendendo al piano di sotto.

"Buongiorno", sorrise la castana entrando in cucina e salutando con un bacio sulla guancia, Anne che beveva del caffè e Robin che leggeva il suo giornale.
"Come stai?", le chiese Anne posando la tazzina nel lavello.
"Tutto bene Anne", le sorrise la castana. Aveva deciso che piangersi addosso non avrebbe di certo risolto la situazione.
"Gemma è già uscita?", domandò poi notando che la ragazza non c'è, Anne annuì
"Si si doveva incontrare con delle amiche, prima dell'università", le spiegò la donna
"Buongiorno mamma, buongiorno Robin", parlò il riccio entrando in cucina.
"Ciao Harry",gli sorrise sua madre.
"Allora Anne io vado", si rivolse Emmalyn alla donna.
"No no aspetta Emmalyn, stavo pensando Harry", iniziò Anne rivolgendosi al figlio,"oggi non è una bella giornata, perchè tu ed Emmalyn non andate a scuola, insieme, con la tua macchina, Harry?", spiegò poi.
"Cosa?", chiesero all'unisono i due.
"Avete capito, bene", li rimproverò Anne.
"Non se ne parl..", cominciò il riccio, poi pensò a quello che gli aveva detto la sorella e" ok", finì abbozzando un sorriso.
"Ok ragazzi, forza andate a scuola o farete tardi", sorrise Anne accompagnandoli alla porta.
"Ciao, ciao", li salutò chiudendosi la porta alle spalle.

"Guarda che non ti mangio mica eh?, si rivolse il riccio mentre guidava alla castana, che aveva lo sguardo rivolto al finestrino.
Avrebbe voluto essere in un posto qualsiasi ma  no nella stessa macchina con Harry.
Roteò gli occhi al cielo.
"Ti ho visto, ahahah", rise Harry con lo sguardo fisso alla strada.
"Siamo arrivati", decretò dopo aver parcheggiatol'auto nel cortile della scuola
"Me ne ero accorta", sbuffò la castana, scendendo dalla macchina, "buona giornata", lo guardò prima di allontanarsi.
"Anche a te", sospirò il riccio.

"Ciao ragazze",  salutò avvicinandosi alle sue amiche.
"Ciao Emmalyn", le sorrisero Steffy e Charlie.
"Cosa è questa storia che  tu e Harry siete venuti insieme a scuola?", chiese aggrottando la fronte Louren
"Ah lunga storia", sorrise scuotendo la testa.
"Ho tutto il tempo", la fronteggiò Louren.
La castana la guardò accigliandosi.
"Ma che ti prende Lou?", le chiese notando il suo strano atteggiamento.
Louren si riscosse dalla sua parte di fidanzatina gelosa, con un niente.
"Io sono nervosa, ho un'interrogazione e vado  a ripassare", continuò poi allontanandosi dal gruppo.
"Ma che le prende?", domandò la castana guardando le amiche.
"E' gelosa, dovresti vedere che faccia ha fatto quando sei scesa dall'auto di Harry", le spiegò Charlie ridendo.
"Ma a proposito come mai sei venuta a scuola con Harry, ci nascondi qualcosa?, le chiese Charlie inarcando le sopracciglia.
"No davvero ragazze, è stata un'idea di Anne", rispose la castan scrollando le spalle.
"Piuttosto voi due", le indicò,"avete tante cose da raccontarmi", finì assumendo un'espressione ammiccante.
"Ma di che parli tesoro?", finse una risatina nervosa.
"Uhm vediamo", fece finta di pensare la castana," vi dicono niente sabato sera, festa, Zayn Malik", guardò Charlie,"Louis Tomlinson?", guardò Steffy.
"Ma cosa vai blaterando?", rise imbarazzata Steffy, mentre Charlie scosse la testa ed era chiaro che le sue gote erano diventate porpora.
"Aaaaah lo sapevo", battè le mani entusiasta Emmalyn,"ragazze non guardatemi così, ho un paio d'occhi che ci vedono perfettamente"rise
"Si ed hai anche una lingua troppo lunga", sorrise Steffy
"Non è vero", rispose imbronciata la ragazza.
"Comunque dai entriamo", intervenne la bionda.
"Non è finita qui", sussurrò la castana.
***
"Louren ma cosa hai?Sei strana oggi", le chiese Emmalyn, mentre erano sedute ad un tavolo della mensa. La rossa aveva lo sguardo perso e continuava a rigirare la forchetta nel piatto di pasta.
"Niente davvero", sospirò la ragazza.
"Lo, sai bene che noi siamo le tue  migliori amiche, puoi dirci tutto", le sorrise Steffy incitandola a parlare.
"No è che l'interrogazione di chimica non è andata molto bene", spiegò la rossa ma il suo sguardo non convinse le amiche.
"Louren ti conosco come le mie tasche, avanti che è successo?"le domandò Charlie.
"Avete sentito la notiziona?Pare che Jessica ed Harry stiano insieme", parlò la rossa abbassando lo sguardo.
"Non si parla d'altro in questa scuola", sospirò esasperata Emmalyn.
"Comunque Lou sono solo voci", le sorrise Charlie cingendole il braccio con una spalla.
"Io credo che tu debba smetterla con questa storia Lou, Harry ti ha trattata male", le consigliò Emmalyn," sai bene che tipo è", continuò poi.
"Nono tu non lo conosci, Harry non è davvero così".la rimbeccò Louren.
"Louren calmati", le parlò Steffy.
"Si scusate, avete ragione", si scusò la rossa.
Continuarono a parlare fino al suono della campanella.
"Oh bene e adesso educazione fisica", finse un sorriso Emmalyn alzandosi e prendendo a braccetto Steffy per trascinarla con sè in palestra.
"Ciao ragazze", sorrisero salutando le amiche.

"Andatevi a cambiare forza", ordinò la coach. Emmalyn afferrò dal borsone, la tuta, la canotta e le scarpette da ginnastica per cambiarsi. Mentre era negli spogliatoi sentì delle voci:
"Lux hai saputo di Harry Styles e Jessica?"
"si non si parla d'altro"
Chiunque tu sia ragazza devo darti ragione, pensò Emmalyn.
"Ma secondo te stanno davvero insieme?"
"Nono Lucy è tutta una finsione,Harry è uno dei ragazzi più popolari e Jessica sta facendo di tutto per averlo accanto a sè, per popolarità ovvio.
"Lux ma tu come lo sai?"
"Ah cara mia Lucy dimentichi che sono la migliore amica di Jessica", rise la ragazza.
Emmalyn assunse un'espressione di disgusto uscendo dallo spogliatoio.
Voci, solo voci
"Tutto bene Emmalyn?", le chiese Steffy fuori dagli spogliatoi notando la sua espressione pensierosa.
"Eh?Ah si tutto bene", le sorrise la ragazza.
"Forza ragazzi, ricomponete le squadre dell'altra volta!Amichevole di pallavolo!", li richiamò la coach.
Emmalyn ingoiò la saliva rumorosamente, partita di pallavolo significava solo una cosa:stare in squadra con Harry e no non le piaceva proprio quel fatto.
"Alle vostre postazioni", fischiò la coach.
Quando Emmalyn si voltò, Harry le era vicino e le sorrise.
La castana fu colpita da quel gesto, abbassò lo sguardo imbarazzata, pregò solo che il ragazzo non si fosse accorto delle sue gote rosse.
"Cominciate!", fischiò di nuovo la coach.
La partita era da poco cominciata e la squadra avversaria era in vantaggio, la palla era nelle loro mani, un ragazzo delle squadra rivale lanciò la palla con una schiacciata, una ragazza della squadra di Emmalyn, la restituì con un bagher segnando un punto al loro favore.
Ora erano a parità di punteggio, toccava a Steffy lanciare, la ragazza eseguì un perfetto bagher e un altro punto era stato incassato.
Quando arrivò il turno di Emmalyn, la castana si posizionò alla fine del campo per lanciare e sentì Harry chiamarla, si aspettava sicuramente un'offesa.
"Forza Emmalyn ce la puoi dare", la incoraggiò il riccio notando la sua insicurezza.Emmalyn non riusciva proprio a capire perchè si comportava così con lei ma non le dispiaceva, anzi. Sorrise lanciando la palla che però toccò rete, Abbassò lo sguardo imbarazzata.
"Non so proprio come tu facci a stare in squadra con noi", l'aggredì un ragazzo.
La castana non rispose anche se lo trovava esagerato.
"Josh lasciala stare, non è colpa sua", era stato di nuovo Harry a parlare. Quando Emmalyn incontrò il suo sguardo sorridente che le mimava tranquill atorna a posto, vide che anche Steffy come lei non poteva credere ai suoi occhi.
"Come Harry non è colpa sua?Ora loro, disse indicando la squadra rivale, sono in vantaggio", lo apostrofò lo stesso ragazzo di prima.
"Wilson non fare storie torna al tuo posto", lo rimproverò la coach.
La castana sorrise soddisfatta.
Erano ad un passo dalla fine con un punto di differenza, in vantaggio la squadra di Emmalyn.
Quell'ultimo lancio avrebbe segnato la loro vittoria o il pareggio se fosse stato nullo. Toccava ad Emmalyn tirare di nuovo e aveva una certa paura di sbagliare, che aumentò dopo aver sentito ,"Foster cerca di non sbagliare","ma proprio tu dovevi tirare".
Poi ci si metteva pure il fatto che Harry le era vicino.
"Forza Emmalyn, so che non sbaglierai", le sussurrò con quella sua voce roca che provocò tanti brividi alla castana.
Stai calma, cerca di non sbagliare, si ripeteva Emmalyn.
Chiuse gli occhi per concentrarsi, o la va o la spacca.
"Si abbiamo vinto, brava Emmalyn", nemmeno il tempo di rendersene conto che tutti l'acclamavano.Era fiera di se stessa.

"Sei stata grande Emmalyn", le si rivolse Harry sorridente, prima che la castana entrasse negli spogliatoi, per poco non si sentì cascare.
"Grazie"farfugliò imbarazzata.
"Sei stata grande Emmalyn", le ripetè imitando la voce di Harry, Steffy non appena furono dentro.
"Non sfottere Ste", la guardò torva.
"Ahahaha dovevi vedere la tua faccia", continuò ridendo l'amica
"Cambiamoci va", la stoppò Emmalyn.


"Anne, sono a casa", parlò la castana appena entrò.
"Ciao tesoro", la salutò Anne raggiungendola all'ingresso,"sto uscendo un'amica mi ha invitato per il thè, tornerò presto, stasera abbiamo ospiti", la informò dandole un bacio sulla guancia per poi chiudersi la porta alle spalle.
"Ciao Gem", la salutò entrando in camera sua.
"Hei Lyn", le sorrise la bionda.
"Lyn?", chiese confusa la castana.
"Non ti piace come soprannome?, le sorrise Gemma, Emmalyn scosse la testa ridendo.
"Studi?", chiese notando i vari libri sparsi sulla scrivania.
"Si Emmalyn domani ho un esame"sospirò frustrata Gemma.
"Oh buona fortuna allora", le sorrise la castana.
"Mi servirà", rise Gemma.
Emmalyn afferrò dalla sua tracolla i libri appoggiandoli sulla parte opposta della scrivania, per studiare.
"Mio fratello non è ancora tornato?"le domandò la bionda dopo poco, Emmalyn scosse la testa.
"Hei Gem vado a prendemi qualcosa da mangiare di sotto vuoi qualcosa?", le chiese la castana lasciando cadere la penna con cui stava scrivendo sulla scrivania.
"Nono grazie", le sorrise la bionda.
Emmalyn scese le scale a due a due a rischio di rompersi la testa ma quel giorno ma aveva una certa carica e non riusciva a spiegarsi se era perchè tutti l'avevano acclamata o perchè Harry era stato gentile con lei.
"Oddio Niall!Ma che ci fai qui?", quasi urlò dalla paura la castana al ragazzo che si stava preparando un panino, solito. Da quanto ne aveva capito Niall era un pozzo senza fine.
"Uhm riunione", le rispose con non chalance il biondino.
"E scusa dove sono gli altri?", domando la castana confusa notando l'assenza degli altri.
"Oh Emmalyn ciao", sorrise il riccio entrando in cucina,"non ti dispiace se i ragazzi rimangono qui, vero?", le chiese.
FERMI TUTTI, OHOH QUESTO NUOVO HARRY MI PIACE PROPRIO,pensò tra sè Emmalyn.
"Oh certo che no, io vado di sopra, ciao ragazzi", li salutò uscendo dalla cucina dopo aver preso un pacco di biscotti.
"Ma cosa è quel sorrisone?", le chiese aggrottando la fronte Gemma non appena entrò in camera.
"No è che tuo fratello è strano", rise la castana contagiando la bionda.
"Si hai ragione, ma non sconvolgerti è così dalla nascita", la informò Gemma ridendo.
"No è che da stamattina è diverso, è gentile con me", le spiegò la castana
"E non sei contenta?"le domandò Gemma
"Si, eccome se lo sono", sorrise entusiasta, si accorse solo con quanta enfasi aveva appena detto quella frase, quando Gemma sorrise ammiccando.
"Senti un pò Lyn, ma non è che ti piace mio fratello?"le sorrise avvicinandosi
"Eh?N-o ma c-he d-ic-i?", balbettò la castana, abbassando poi lo sguardo imbarazzata.
"Uhm qui c'è qualcosa che non quadra!", fece finta di assumere un'espressione pensierosa la bionda.
"Ok Sherlock Holmes scusami ma ho da  studiare", scosse la testa la castana sorpassandola.
"Direi che Gemmarlock Holmes suona bene non trovi?", battè le mani eccitata la bionda.
"Si Gem come no",rispose Emmalyn lasciando cadere la testa sui libri.
"Ah comunque di sotto ci sono i ragazzi", la informò non appena Gemma si sedette.

"Ragazzi sono a casa", parlò Anne entrando nell'appartamento, con una busta del pane che quasi le cascava dalla mano.
"Ciao mamma", le sorrise Harry, uscendo dalla cucina, i ragazzi erano andati via da un pò.
"Aspetta ti dò una mano", le tolse la busta dalle mani.
"Che hai fatto a mio figlio", Anne gli puntò scherzosamente un dito contro il petto.
"Mamma sono io, Harry", rise il riccio scuotendo la testa, appoggiando la busta sul tavolo della cucina.
"Ok, comuqnue stasera abbiamo ospiti", lo informò prima di salire al piano superiore.
"Ragazze sono tornata", le avvisò entrando nella loro camera.
"Ciao mamma, hei Anne", sorrisero loro in segno di saluto.
"Che fate?", chiese Anne avvicinandosi.
"Stiamo studiando Anne", la informò Emmalyn
La donna annuì,"comunque vado a preparare la cena, a breve gli ospiti saranno qui"spiegò.
"Mamma chi ci sarò a cena?", chiese Gemma curiosa.
"Oh vedi tesoro, qualche settimana fa mia cugina si è trasferita qui dall'America, l'ho invitata a cena, così per darle il benvenuto e anche per conoscere suo marito", le rispose Anne, poi uscì dalla stanza.


"Vado io Anne!", esclamò Emmalyn quando suonarono al campanello, segno che erano arrivati gli ospiti.
Quando la ragazza aprì la porta, sperò solo che  non fossero loro gli ospiti.
"Papà?Katie?", domandò sconvolta.

Angolo autrice:

Ed eccomi qui con un nuovo capitolo, visto nonostante la scuola mi stia uccidendo, con compiti e interrogazioni quasi tutti i giorni, sto riuscendo ad aggiornare. Comunque volevo ringraziare chi recensisce, chi ha inserito la storia tra preferite, seguite e ricordate e i lettori silenziosi, grazie mille a tutti vi amo di bene. Poi passando al capitolo, come già detto prima avrete notato che ho rivoluzionato il comportamento di Harry, spero solo di non essere stata banale, questa storia aveva bisogno di un cambiamento altrimenti sarebbe finita nel patetico, poi fatemi sapere che ne pensate, ok?

Poi so che ho già in corso questa, comunque l'altro giorno ho iniziato una nuova storia se vorreste passare a dare un'occhiata questo è il link:

http://www.efpfanfic.net/viewstory.php?sid=2533826&i=1

 E poi ancora una volta vi lascio il link della storia,della mia migliore amica Giulia, che ringrazio tanto tanto:

http://www.efpfanfic.net/viewstory.php?sid=2538108&i=1

Ed ora dopo avervi scocciato, scusatemi ahaah, me ne vado vi voglio bene e grazie per tutto!





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Capitolo 16
*** Now,I'm here for you ***


capitolo 16

Capitolo 16:Now I'm here for you





.."Vado io Anne!", esclamò Emmalyn quando suonarono al campanello, segno che erano arrivati gli ospiti.
Quando la ragazza aprì la porta, sperò solo che  non fossero loro gli ospiti.
"Papà?Katie?", domandò sconvolta.
"Emmalyn tesoro, sono i nostri ospiti?", domandò Anne raggiungendola all'ingresso rimanendo sorpresa.
"Ciao Katie!Patrick Foster?",chiese allibita
"Ciao Anne", sorrise Katie facendosi spazio entrando in casa stretta nel suo tubino verde smeraldo e ai piedi delle decolletè vertiginose nere.
"Ciao Emmalyn", sorrise Patrick alla vista della figlia"non sapevo abitassi da Anne, ma se per questo non sapevo nemmeno tu fossi a Londra quindi", le disse sarcastico.
"Non ritenevo fosse necessario dirtelo", rispose acida la ragazza, non era proprio il momento quello di fare battutine.
"E' un piacere rivederti Anne", sorrise l'uomo avvicinandosi alla donna e sorpassando la figlia, la strinse  in un abbraccio, Anne all'inizio rimase irrigidita poi ricambiò rivolgendo un sguardo di scuse  ad Emmalyn che sospirò.
"Ma prego, entrate pure", lì incoraggiò a seguirli in cucina, dove Harry quasi non si strozzò con la sua stessa saliva quando li vide entrare.
"Katie, Patrick vi presento mio marito Robin,e i miei figli Gemma ed Harry", li presentò Anne.
Gli ospiti strinsero la mano a tutti, e Patrick sorrise rivolgendosi al riccio con un è piacere rivederti Harry, il ragazzo abbozzò un sorriso cercando lo sguardo di Emmalyn, che guardava la scena appoggiata allo stipite della porta.
"Una bella sorpresa eh?, le si rivolse Harry avvicinandosi
"Una delle migliori",finse un sorriso Emmalyn.
"Che intendi fare?", le domandò il riccio.
"Non lo so, non mi sarei mai aspettata di averlo qui in casa", si voltò a guardarlo la castana, il riccio sospirò sorridendole appena.
"Forza ragazzi accomodatevi con noi", li incitò Anne raggiungendoli.
"Io non nè sapevo niente, scusa tesoro", sussurrò all'orecchio della ragazza che le sorrise.
Si sedettero tutti al tavolo, Patrick e Robin entrambi a capo tavola, Anne e Katie alla destra del tavolo e i ragazzi dalla parte opposta, Emmalyn era seduta tra Gemma ed Harry.
Intanto Anne servì la cena.
"Patrick non sapevo fossi il marito di Katie", si rivolse Anne all'uomo
"Oh beh s'è per questo non lo sapevo neanche io", intervenne la castana rivolgendo uno sguardo truce a suo padre, il quale roteò gli occhi.
"Beh in effetti come potevi saperlo è da un pò che non ci vediamo", sorrise Katie a sua cugina Anne.
"Già in effetti e non siete le uniche", parlò sarcasticamente Emmalyn appoggiando poi il tovagliolo che aveva sulle gambe sul tavolo, fece per alzarsi ma il riccio al suo fianco la prese per un polso scuotendo la testa.La castana si divincolò dalla sua presa uscendo dalla cucina.
"Emmalyn Jay Foster!", si sentì chiamare e quando si voltò suo padre era dietro di lei e gli altri assistevano alla scena.
"Torna al tuo posto", le si rivolse suo padre.
"Perchè mai", rispose la castana facendo scivolare le braccia lungo i fianchi.
"Emmalyn, per favore non farmi arrabbiare, abbi rispetto di tuo padre", l'ammonì Patrick
"Mio padre?", parlò in modo sarcastico, "dopo 15 anni ti ricordi di essere mio padre?", continuò con la voce rotta dal pianto.
Prima di salire scrutò le facce dei presenti notando preoccupazione e compassione nei loro occhi.
Ma lei non aveva bisogno della compassione di nessuno, scappò al piano di sopra prima che le lacrime sgorgassero dai suoi occhi, non avrebbe voluto mostrarsi fragile e debole quello che davvero era agli occhi degli altri,ancora una volta.
Patrick sospirò, voltandosi a guardare sua moglie, che gli appoggiò le mani sulle spalle stringendolo tra le sue braccia.
"Vi va se torniamo tutti a cenare?", propose Anne smorzando la situazione formatosi.
"No grazie davvero Anne, forse è meglio se togliamo il disturbo", le sorrise Patrick recuperando il cappotto, e porgendo il proprio alla moglie Katie.
"Mi ha fatto piacere rivedervi", parlò Anne accompagnandoli alla porta, "magari potremmo rivederci una volta", continuò.
"Non credo sia il caso", scosse il capo l'uomo passandosi una mano sulla nuca.
"Ma..", cominciò Anne, prima di essere stoppato da Harry che li raggiunse"Credo che Patrick abbia ragione, anzi faccia una cosa la lasci stare", sibilò il riccio rivolgendosi all'uomo sotto gli occhi sorpresi di tutti.
"Harry", lo ammonì la donna
"Niente Harry, mamma tu non capisci", scosse la testa il ragazzo prima di salire al piano di sopra.
"Mi dispiace", rivolse uno sguardo di scuse agli ospiti.
"Il ragazzo ha ragione", le posò una mano sulla spalla l'uomo salutandola, Katie lo imitò poi entrambi uscirono di casa.
Anne sospirò chiudendosi la porta alle spalle e appoggiandosi ad essa.
"Anne, tesoro, non è colpa tua, tu non nè sapevi niente", la raggiunse Robin stringendola tra le sue braccia.
"Allora che dite andiamo a mangiarla questa cena", si rivolse Anne a Robin e a Gemma, scogliendo l'abbraccio.

"Emmalyn!", parlò il riccio entrando di soppiatto in camera della castana, "ma che stai facendo?", la raggiunse.
"La valigia", rispose con fare ovvio la castana, sistemando l'ennesima maglietta nella sua valigia.
"Ma perchè?", chiese il ragazzo aggrottando la fronte.
"Harry", sospirò la castana,"me ne vado", finì roteando gli occhi.
"Nono, ma che stai dicendo!", la prese per le spalle il riccio, facendola voltare, Emmalyn sussultò a quel contatto, era strano passare da odiarsi ad essere quasi amici per la pelle.
"Tu non vai da nessuna parte", continuò poi guardandola negli occhi in cui la castana si perse.
"E' tutto così strano fino all'altro giorno saresti stato felice se me ne fossi andata, e  ora", singhiozzò la ragazza.
"Emmalyn", cominciò Harry prendendola delicatamente per un braccio,"mi dispiace di averti trattato così, ma adesso io sono qui...per te", finì per poi abbracciarla,il cuore batteva all'impazzata ed Emmalyn tra quelle braccia si sentiva bene.
"E' una visione o cosa?", si lasciò scappare un gridolino Gemma entrando nella stanza, i due risero sciogliendo l'abbraccio.
"Abbiamo deciso di essere amici, Gem", le spiegò il riccio.
"Oh finalmente", rise la bionda lasciando cadere le bracci a lungo i fianchi.
"Comunque tesoro, se ne sono andati", sorrise la ragazza alla castana, "e credo che quell'essere che ti ritrovi come padre, non si farà più vivo", rise la ragazza, Emmalyn aggrottò la fronte confusa
"Che vuoi dire Gem?", chiese la castana.
"Oh beh questo bel ragozzotto qui", rise indicando il fratello, che si morse il labbro inferiore,"ha detto a tuo padre di lasciarti in pace", finì la bionda sospirando.
La castana sorrise voltandosi a guardare il riccio.
"Okok piccioncini, vi lascio in pace, sono d'intralcio qui", rise di nuovo la bionda lasciandoli soli.
"E' sempre la solita", rise il riccio, contagiando anche la castana,"comunque lo sai, adesso non devi preoccuparti di niente, stai tranquilla ci siamo noi qui", continuò il ragazzo stampandole un bacio sulla guancia, la castana avvampò a quel contatto.
"Beh allora io vado e mi raccomando niente pazzie eh,a domani Emmalyn", le sorrise il riccio prima di uscire dalla stanza.
"A domani Harry",parlò la castana.

"E quindi tu ed Harry siete amici?", sorrise ammiccando Gemma alla castana ,infilandosi sotto le coperte, Emmalyn annuì sbadigliando.
"Aaaah sono proprio contenta!", si lasciò scappare un gridolino.
"Uhm", mormorò la castana che in quel momento avrebbe solo voluto dormire.
"Emmalyn, ma mi sai ascoltando?", le domandò la bionda.
"Buonanotte Gem", le rispose la castana rimboccandosi le coperte, era stata una lunga giornata quella.
La bionda ridacchiò sistemandosi a pancia all'aria, la sua espressione era quella di una che la sapeva lunga.

Emmalyn sbuffò testando il comodino alla ricerca dell'aggeggio infernale. Si strofinò gli occhi stiracchiando i muscoli, notando poi che luce del Sole era ancora fioca e quindi non sarebbe potuto essere tanto tardi.
Prese il cellulare per controllare se non ci fossero messaggi o chiamate perse, 6:30 era l'orario apparso sul display ed Emmalyn non ricordava di avere impostato quell'orario. Ad interrompere i suoi pensieri fu la voce squillante già di prima mattina di Gemma che usciva dal bagno avvolta in un accappatoio.
"Buongiorno Emmalyn, dormito bene?", le sorrise la bionda mostrando le tenere fossette.
"Uhm avrei dormito meglio, se non fosse stato per questa sveglia", mormorò la castana sbadigliando.
"Non riesco ancora a capire come mai abbia suonato prima"continuò la castana.
"Veramente l'ho impostata io a quell'ora?", la informò la bionda con una risatina nervosa.
La castana aggrottò la fronte, alzandosi.
"Ehm che mi metto?Dici che dovrei mettere qualcosa di casual o magari un vestitino", cominciò la bionda frugando nell'armadio sotto lo sgauardo attento e interrogativo della castana.
"Frena, frena e tu mi hai svegliata prima per questo?", la interruppe la castana roteando gli occhi,rise quando Gemma annuì con enfasi.
"Gem hai un esame non un appuntamento", la informò la castana scuotendo il capo.
"Appunto ho un esame", le rispose con fare ovvio Gemma.
"Allora che mi metto, questo o questo?", chiese mostrandole due outfits.
"Uhm io direi questo", le sorrise indicando il completo formato da una camicia dai toni floreali, un maglioncino beige da abbinare sopra, dei jeans skinny scuri, un paio di anfibi e una borsa tracolla.
Gemma le sorrise afferrando l'occorrente prima di chiudersi di nuovo in bagno.
Emmalyn ne approfittò per scegliere cosa mettere. Scelse dal suo guardaroba una felpona rossa, un paio di leggins a stampa azteca e le vans rosse da indossare, poi si truccò leggermente applicando un filo di eyeliner sulla palpebra, mascara, matita nera e del burro cacao per le labbra, infine pettinò i lunghi capelli mossi lasciandoli sciolti sulle spalle.
Riempì la tracolla con l'occorrente per il giorno e aspettò l'uscita di Gemma, tenendo tra le mani il libro di filosofia.
"Sono pronta", annunciò la bionda chiudendosi la porta del bagno alle spalle.
Emmalyn le sorrise avviandosi verso la porta per scendere, quaando si ricordò di dover chieder qualcosa a Gemma:
"Gem mi dai uno strappo a scuola"
"Certo"le sorrise la bionda precendola in corridoio
"Buongiorno", annunciarono le due ragazze entrando in cucina dove la restante parte della famiglia.
"Mamma noi andiamo, accompagno Emmalyn a scuola, e poi vado all'università", informò Gemma sua madre. Emmalyn bevve tutto di un sorso un bicchiere con del succo d'arancia offritelo da Anne, prima di salutare tutto e seguire Gemma in macchina.
"In bocca al lupo Gem", la salutò Emmalyn scendendo dall'auto accostata fuori scuola.
"Crepi, Lyn", le si rivolse la bionda scoccandole un bacio sulla guancia e facendola sorridere per il soprannome datole.

"Buongiorno", sorrise la castana alle amiche appoggiate ai loro armadietti.
"Ciao", le si rivolsero le ragazze continuando a discutere.
Ehm ragazze", finse un colpo di tosse la ragazza per richiamare la loro attenzione.
"Ah ciao Emmalyn, scusandosi.
"Louren ha appena scoperto che le informazioni su Jessica e Harry sono solo voci e che Jessica vuole avere popolarità", la informò Charlie.
Wow che novità, pensò Emmalyn
"Ah ok", parlò la castana.
"Capisci Emmalyn, ho ancora delle possibilità con Harry", emise un gridolino Louren.
"Shh abbassa la voce Lou", placarano il suo eccessivo entusiasmo le ragazze.
"Ciao ragazze", sorrisero i ragazzi avvicinandosi alle ragazze.
"Ciao Emmalyn", sorrise il riccio salutando la castana che arrossì con un bacio sulla guancia, sotto gli sguardi interrogativi degli altri.
"Siamo amici ora, ragazzi tranquilli, vero Emmalyn?",rise il riccio, contagiando anche la castana che gli diede un buffetto amichevole sulla spalla.
i ragazzi sembravano entusiasta della situazione, ma potevano mai essere tutti contenti?Louren in quel momento capì che aveva già perso in partenza.

To be continued

Angolo autrice:

Ed eccomi di nuovo qui con un nuovo capitolo, vi ringrazio per aver recensito lo scorso, per aver inserito la storia tra le preferite/seguite/ricordate. Spero questo capitolo vi piaccia, sinceramente non mi soddisfa ma non avevo ispirazione scusatemi, in questo periodo ho troppi impegni, stavo anche pensando di sospendere la storia. Comunque fatemi sapere che ne pensate. Vi ringrazio ancora, un bacioo

      







     








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Capitolo 17
*** I'm bad ***


Capitolo 17

Capitolo 17:I'm fine bad



Erano passate delle settimane e le cose sembravano andar bene. Emmalyn era felice del fatto che suo padre si fosse messo l'anima in pace, non lo vedeva infatti dalla sera della cena, ma conoscendolo sapeva che prima o poi magari tra altri 15 anni si sarebbe rifatto vivo, Emmalyn sperava il contrario.Ora che anche con Harry le cose si erano sistemate diventando buoni amici, sentiva di aver trovato una nuova vera casa, con una famiglia e degli ottimi amici come le ragazze e i ragazzi.
Avevano legato con tutti e non avrebbe mai permesso a nessuno di sconvolgere i propri equilibrii.
"Allora Louren, come procedono i preparativi per il Ballo d'Autunno?", chiese Charlie mentre erano riunite ad un tavolo della mensa, per la pausa pranzo.
Qualche giorno prima c'erano state le elezioni per il consiglio degli studenti e Louren era entrata a farne parte, e tra qualche settimana ci sarebbe stato il ballo annuale e la rossa era una adetta alla preparazione.
"Oh bene, credo che questo ballo sarà uno dei migliori e voi ci sarete, giusto ragazze", sorrise eccitata la rossa.
"Non mi perderei mai te, che vieni eletta reginetta", le si rivolse Steffy sorridente facendola ridere a squarciagola.
"Certo come no Ste, sono sicura che come sempre Jessica prendere il mio posto", spiegò rattristata.Diventare reginetta era sempre stato dall'inizio del liceo il sogno di Louren, perchè lei a differenza delle sue amiche, voleva sempre emergere, essere popolare ma soprattutto voleva essere considerata in quella.
"Mai dire mai", la incoraggiarono Charlie e Steffy abbozzando a dei sorrisi. Emmalyn invece se ne restava in disparte da quella conversazione, lei non aveva mai partecipato ad un ballo e poi sinceramente non comprendeva il comportamento e l'ostinamento di Louren, la vedevano in un modo completamente diverso, la rossa cercava popolarità e rispetto mentre lei si accontentava delle sue amiche meno passava innosservata e meglio era.
"Emmalyn, tu verrai al ballo,vero?", la distrasse dai suoi pensieri la stessa Louren.
"Ehm veramente non credo, non ho mai partecipato ad un ballo e poi non ho nemmeno un accompagnatore", rispose la castana torturandosi le mani.
"Sono sicura che Liam te lo chiederà", le spiegò la rossa.
Già Liam, nel corso dei giorni la loro amicizia si era rifforzata sempre di più, e nonostante in passato il ragazzo le avesse confessato di esserne innamorato, non c'era alcun velo di imbarazzo e poi lei si trovava bene con lui, le piaceva la sua dolcezza e il modo in cui riusciva a capirla in qualsiasi situazione, ma in cuor suo Emmalyn sapeva che tra loro non poteva che esserci semplice amicizia,perchè non eravano fatti l'uno per l'altra o forse perchè il SUO cuore apparteneva già a qualcun'altro.
Al contrario le ragazze erano propense a vederla assieme a Liam, soprattutto Louren. Certe volte Emmalyn era infastidita dalla sua gelosia nei confronti della sua amicizia con Harry.
Le altre annuirono sottolineando il fatto che si sicuramente Liam gliel'avrebbe chiesto.
"E voi invece con chi andrete al ballo?", cambiò discorso la castana stanca di essere al centro della questione.
"Veramente nessuna di noi ancora ha un accompagnatore, ma io spero solo che Harry mi chieda di andare al ballo insieme", le spiegò la rossa assumendo un'aria sognante.
"Oh ok", annuì disinteressata Emmalyn alzandosi per ripulire il suo vassoio.
"Ragazze io vado", le informò la castana prima di uscire dalla mensa.
"Emmalyn", si sentì chiamare, una volta uscita.
"Liam", sorrise voltandosi
"Tutto bene?", le si rivolse il  castano raggiungendola.
"Uhm sì", annuì la ragazza con lo sguardo basso.
"Ehi", la richiamò Liam alzandole il mento.
"Devo andare, scusa Liam", lo sorpassò la ragazza, lasciando il ragazzo perplesso che si domandava cosa le fosse successoo, ma in realtà Emmalyn non lo sapeva neanche lei.
Anche l'ultima lezione di quella giornata che aveva condiviso con Charlie passò in fretta. Aveva passato l'intera ora con lo sguardo perso altrove destando la preoccupazione di Charlie che all'uscita dall'aula le aveva chiesto cosa avesse, ma lei l' aveva rassicurato dicendo di essere solo stanca.
Quando arrivò a casa Anne la salutò invitandola a  seguirla in cucina..
Una donna dai corti capelli biondi era seduta al tavolo della cucina, che sorseggiava del thè ,nonostante non fossero le cinque, da una tazza.
"Emmalyn, voglio presentarti Karen Payne, la madre di Liam, io e Karen siamo molto amiche", le presentò Anne sedendosi al suo posto e invitando la ragazza ad accomodarsi.
"E' un piacere conoscerti Emmalyn, Liam ci parla sempre di te", le rivolse un sorriso cordiale la donna ed in quel momento Emmalyn si sentì così male, in cuor suo sapeva che la sua amicizia con Liam non sarebbe potuta durare a lungo, lui era innamorato di lei, ma lei era confusa.
"E' un piacere anche per me conoscerla, ma adesso scusate  vorrei andare in camera sono parecchio stanca" si liquidò rivolgendo un sorriso ad entrambe le donne.
Sali le scale a passo accelerato, aveva una certa fretta di chiudersi in camera, sperando che Gemma non ci fosse, per isolarsi completamente.
"Hei ma dovevai così di fretta?", la fermò Harry uscendo dalla propria stanza
"In camera", lo informò con fare ovvio la castana.
"Tutto bene, è successo qualcosa?", le domandò il riccio notando la sua espressione.
"Non ho niente ok?", reagì in modo brusco la ragazza chiudendosi in camera.
Si maledì mentalmente per aver trattato Harry in quel modo.
Si distese sul suo letto afferrando un cuscino e portandoselo al petto, sospirò pensando a come in questo momento avesse bisogno di sua madre. Nei giorni scorsi si erano sentite e avevano chiarito ed Emmalyn le aveva spiegato tutto quello che era successo con suo padre e  sua madre era rimasta allibita non essendo a conoscenza della nuova vita del suo ex marito.
Presa da una brillante idea, si alzò per recuperare il portatile che si era portata dall'Italia, lo accese ma notando fosse scarico cercò il caricatore, tra le mani però le capitò ben altro.
"Dear Diary", era la scritta che risultava da quel quadernetto che ricordava benissimo, per gli anni addietro era stato il suo confidente. Lo afferrò iniziando a svogliare quelle pagine piene delle sue vicissitudini, ed  esperienze, non ricordava di averlo messo in valigia sicuramente c'era sotto lo zampino di sua madre, come dimostratosi in poche righe in una delle pagine.
"Cara mia piccola Emmalyn,
so quanto tu sia legata a questo piccolo diario, quindi quando ne hai bisogno tesoro scrivi, raccontati e apriti come facevi da piccola.
Con amore, la tua mamma.
Emmalyn sospirò stringendo il diario al petto, poi lo ripose in borsa in modo da tenerlo al sicuro.
Quando trovò il caricatore del pc, lo collegò alla presa accendendolo, accedette poi a Skype notando fortunatamente sua madre online, avviò subito una videochiamata.
"Mamma", sorrise la castana
"Ciao tesoro", sorrise a sua volta la madre, "tutto bene?", le chiese premurosa.La castana annuì abbozzando ad un sorriso, sua madre si sarebbe preoccupata e avrebbe pensato che non stesse bene lì, se avesse risposto il contrario."E tu?", le chiese poi.
"Sto bene piccola mia, anche se il lavoro mi stressa e poi questa casa è vuota senza te", le spiegò la madre.
"Mamma, lo sai io prendo il primo volo e sono da te", le si rivolse Emmalyn rattristandosi.
"Nono, io sto bene qui ci sono i nonni, gli zii e le mie amiche e non sono mai sola, e poi tu  stai vivendo il tuo sogno Emmalyn ed è giusto così", la rassicurò sua madre.
"Comunque ho una sorpresa, guarda chi c'è", cominciò  prima che Cris la raggiungesse.
"Cris", la salutò Emmalyn
"Hei", rispose a sua volta la biondina
"Vi lascio parlare", le informò la donna allontanandosi.
"Ma che ci fai a casa mia?", le domandò la castana accigliata.
"Mia madre è venuta a casa tua, e io l'ho seguita",spiegò l'amica sorridendo.
"Sono contenta di "rivederti", Cris", le parlò la castana mimando il rivederti con le virgolette.
"Anche io tanto", le sorrise la bionda,"a te come va lì?", le domandò poi curiosa.
"Oh tutto bene", si mantenne vaga Emmalyn.
"Senti bella non mi inganni, ti si legge in faccia che qualcosa non va", le parlò Cris.
Emmalyn sospirò, Cris la conosceva fin troppo bene quindi fu costretta a raccontarle ogni cosa, tralasciando però il fatto che sotto sotto le piacesse Harry.
"Wow una storia da film", rise la bionda, contagiando anche l'amica.
Continuarono a parlare di quello che era successo in quelle settimane, quando Emmalyn sentì bussare alla porta.
"Avanti", parlò prima che Liam entrasse in camera sua.
"Ehm Liam, che ci fa qui?", domandò la castana aggrottando la fronte.
"Ero passato a vedere come stavi, mi sei sembrata strana oggi a scuola", le spiegò il ragazzo raggiungendola.
"Ehm ciao", sorrise in segno di saluto alla ragazza dall'altra parte dello schermo.
"Ciiiaao", sorrise imbarazzata la bionda ricambiando il saluto.
"Liam, lei è Cris, Cris ti presento Liam",li presentò la castana mentre i due si sorrisero.
"Beh fa niente Emmalyn, vi lascio ci vediamo domani a scuola ok?", le sorrise il ragazzo dandole un bacio sulla guancia.
"Ma no Liam guarda che puoi restare", gli spiegò la ragazza.
"Tranquilla", le sorrise Liam prima di uscire dalla stanza.
"Wow, però carino Liam", rise la bionda, la castana scosse la testa sorridendo.
"E quindi è lui il famoso Liam, che ti inviterà al ballo?", domandò la bionda sorridendo.
"Non mi ha ancora invitata al ballo e poi io non ci andrò"scosse la testa Emmalyn.
"Oh invece tu ci andrai, non fartelo scappare, si vede lontano un miglio che quel ragazzo è cotto", la informò l'amica come se lei non lo sapesse.
"Senti un pò sei ragazzi lì sono tutti come lui, ti raggiungo subito", continuò  poi la bionda facendola sorridere.
"Davvero Em, pensaci", le parlò
"Ok Cris, ora devo lasciarti ho da studiare", mentì "ci sentiamo un'altra volta, saluta tutti", continuò interrompendo la videochiamata.
Adesso ci si metteva anche Cris a favore di Liam e lei si sentiva sempre di più uno schifo, cosa avrebbe fatto se Liam le avesse chiesto davvero di andare al ballo insieme.La testa le scoppiava tanto che emise un gridolino di frustazione lanciando un cuscino contro il guardaroba.
Povera me continuava a ripetersi.
L'unica decisione in quel momento di cui era sicura che no, non sarebbe andata al ballo.

Angolo autrice:

Salve mie care lettrici, come state?Finalmente un pò di vacanze, comunque prima di tutto vorrei dire una cosa importantissima, state tranquille la storia continuerà, scusatemi non connettevo in quel momento, ahahah, credevo di non riuscire a coordinare più lo studio con lo scrittura.Vabbè adesso sono qui che ho appena terminato di scrivere questo capolavoro, si certo come no, di capitolo, scusate se è corto.Prima di tutto vorrei ringraziare le mie fedeli lettrici, le mie fans aahah dovrei creare un fandom ahahah che mi rendono la persona più felice di questo mondo, chi ha inserito la storia tra le preferite/seguite/ricordate, grazie grazie, grazie. Sinceramente però un pò mi rattrista il fatto che le visualizzazioni ci sono, ma le persone che recensiscono sono sempre le stesse :(

Passando al capitolo mi raccomando lasciate anche solo un piccolo commento ma almeno ditemi che ne pensate, e se avete domande fatele.Secondo voi che succederà?Liam chiederà a Emmalyn di andare al ballo insieme e lei che farà?Accetterà o no?Lo scopriremo presto.

Ricordate che vi amo di bene, baciii <3

Vi lascio con queste due gif di Liam ed Emmalyn <3








 

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Capitolo 18
*** Autumn dance ***


Capitolo 18

Capitolo 18:Autumn dance


Quel pomeriggio inoltrato,Louren  uscì di casa con la scusa di andar a fare una passeggiata al parco, ma le sue intenzioni erano ben altre.
Camminava a passo accelerato mentre si stringeva nel suo cappottino infreddolita dal vento pungente di inizio novembre.
Quando casa Payne una discreta villetta a due piani le si presentò davanti,alitò sulle mani per riscaldarle e suonò al campanello.Fu lo stesso Liam ad aprirle alla porta e alla vista dell'amica sbarrò gli occhi,"Louren, che ci fai qui?", domandò sorpreso da quella visita inaspettata.
"Ehm posso entrare?", chiese rabbrividendo, il castano si scostò di lato per permetterle di entrare.
"Vuoi qualcosa di caldo?", le si rivolse invitandola ad accomodarsi sul divano in pelle del salotto. La rossa scosse la testa sbottonando i primi bottoni del montgomery.
Liam le si accomodò accanto, osservando ogni suo movimento, da come si toccava nervosamente una ciocca di capelli ribelle a come batteva il piede sinistro.
Il castano si schiarì la voce invitandola a parlare.
"Ehm Liam devo parlarti", cominciò la rossa inumidendosi le labbra,"di Emmalyn", finì poi destando la curiosità del ragazzo che aggrottò la fronte.
"Oggi era strana a scuola, e ho pensato visto che voi due siete molto amici, che magari lei avrebbe potuto dirti che le succedeva", gli spiegò Louren.
"Ehm veramente Louren io non so niente, sono da poco tornato da casa sua, ma stava parlando con un'amica in Italia e non ho voluto disturbare", le si rivolse il ragazzo.
"Oh ok capisco, comunque io adesso devo andare", cominciò la ragazza alzandosi"Ah Liam tu ci sarai al ballo questo week-end giusto?", domandò poi curiosa.
"Veramente io..."iniziò il ragazzo.
"Tranquillo ho io l'accompagnatrice che fa per te, chiedilo ad Emmalyn ne sarebbe contentissima, me lo ha detto stesso lei", lo interruppe Louren avviandosi poi alla porta.
"Allora ciao Liam", lo salutò la ragazza, il ragazzo ricambiò con un cenno della mano chiudendosi la porta alle spalle.


Quella mattina Emmalyn si era svegliata molto presto, si era fatta una doccia veloce e si era vestita. Quando era scesa giù nella cucina vuota, aveva mangiato solo due biscotti così per riempirsi lo stomaco, perchè di fame proprio non nè aveva e aveva bevuto un sorso di succo di frutta.
Era uscita di casa lasciando un post-it sul frigo:
"Sono uscita presto"
-Emmalyn
L'aria pungente le pizzicava le guance arrossate dal freddo, Emmalyn sfregò le mani tra di loro per riscaldarsi, sospirò non appena fu davanti l'edificio scolastico non era mai stata più felice di andare a scuola.Mancavano ancora dei minuti al suono della campanella ma i cancelli erano già aperti, quindi Emmalyn ne approfittò per entrare. Si diresse al suo armadietto, afferrando il libro di letteratura. Si appoggiò all'armadietto cominciando a sfogliare distrattamente le pagine del libro.Mentalmente ripeteva la lezione giornaliera beandosi del silenzio che regnava nei corridoi. Quel silenzio però fu interrotto dal suono della campanella e i corridoii cominciarono a riempirsi di studenti.
Emmalyn valutò l'opzione di poter restare ad aspettare le sue amiche, ma poi scosse la testa, avrebbero sicuramente cominciato a fare domande sul suo comportamento e quindi si diresse verso l'aula di matematica.
Quelle prime quattro ore erano passate in fretta, durante il corso della giornata aveva incrociato le ragazze che le avevano chiesto spiegazione ed aveva mentito dicendo di essere arrivata in ritardo.
Quel giorno però Emmalyn non andò in mensa, ma uscì in giardino, dal suo zaino afferrò il telefono e le cuffiette mentre le note di Stay di Rihanna le rimbombavano in testa. Per sua fortuna la giornata si era schiarita, e  il venticello pungente aveva lasciato il posto ad una lieve brezza.
Emmalyn canticchiò battendo il piede ritmicamente a terra mente scorreva il dito alla ricerca di una nuova canzone nella playlist, cliccò su I knew you were trouble di Taylor Swift.
In quel momento solo con delle cuffiette nell'orecchie e la musica a farle compagnia, Emmalyn si sentì bene, in momenti come quelli aveva solo un'amica e quella era la musica, era così presa dalla situazione che finiva sempre per estraniarsi.
Si voltò spaventata quando si sentì picchiettare sulla spalla destra.
"Liam", sorrise sfilandosi le cuffie, arrotolandole attorno al telefono e premendo il tasto Stop.
"Hei, ti cercavo", le si rivolse il castano", finalmente ti ho trovata,che ci fai qui?", le domandò
"Non avevo molta fame oggi", confidò la ragazza", devi dirmi qualcosa?", chiese curiosa.
"Ehm ecco, io volevo chiederti", cominciò imbarazzato Liam ed Emmalyn sorrise perchè quel ragazzo era dannatamente dolce.
"Ti va di venire al Ballo con me?", finì il castano tutto d'un fiato, la castana sbarrò gli occhi e quello che aveva sperato non succedesse era appena accaduto.
Gli concesse un lieve sorriso, mentre incrociava il suo sguardo curioso.
"Ecco vedi Liam, io non credo di venire al Ballo",spiegò imbarazzata sistemando una ciocca ribelle, sfuggita alla treccia,dietro l'orecchio.
"Ah ok", sospirò il ragazzo alzandosi dalla panchina
"Louren", mormorò scuotendo la testa.
"Cosa c'entra Louren, Liam?", chiese accigliata la ragazza, e in quel momento il castano si maledì per aver dato voce ai suoi pensieri.
"Louren, ho detto Louren ahah ma no che dici Emmalyn!", rise nervosamente Liam ingannandosi con le sue stesse mani.
"Liam", gli puntò un dito contro la ragazza cercando spiegazioni.
"Eh va bene ho detto Louren, perchè è stata lei a dirmi che saresti stata d'accordo se io ti avessi invitata",le spiegò il castano abbassando lo sguardo.
" Cosa?", sbarrò gli occhi la ragazza, iniziando a camminare in direzione della porta d'ingresso.
"Emmalyn, ma dove stai andando?", la raggiunse Liam quando la castana era vicina alla porta della mensa
Con lo sguardo Emmalyn ricercò il tavolo delle sue amiche, e non appena lo trovò camminò a passo spedito verso esso.
"Louren devo parlarti", sibilò con uno sguardo che non ammetteva repliche.
"Parla Emmalyn",le si rivolse con non chalance la rossa.
"Non qui", scosse la testa invitandola a seguirla fuori sotto gli sguardi curiosi dei presenti.
"Emmalyn",la fermò Liam,"che vuoi fare?", le domandò il ragazzo preoccupato.
"Ti prego stanne fuori ok?", le si rivolse la ragazza prima di divincolarsi dalla sua presa e uscire dalla mensa seguita da Louren
"Beh allora che devi dirmi?",chiese la rossa portando le braccia al petto, non appena furono in giardino.
"Louren chi ti ha dato il permesso di dire a Liam di invitarmi?", sibilò la castana, in quel momento si sarebbe aspettata che la rossa avrebbe replicato ma quella vuotò il sacco.
"Ti dà così tanto fastidio perchè avresti voluto che fosse qualcun'altro a dirtelo, non è così Emmalyn?", domandò la rossa sbuffando.
"Non capisco", le si rivolse la castana.
"Avanti Emmalyn, credi che io sia scema, che non mi sia accorto di come lo guardi e come lui guarda te", le spiegò la rossa lasciando cadere le braccia lungo i fianchi.
Emmalyn la guardò aggrottando la fronte, "sto parlando di Harry", fu la risposta esasperata di Louren,"credi che io non mi sia accorta che tu sei innamorata di lui",continuò poi la rossa.
"Ma che vai blaterando Louren?",scosse la testa confusa la castana.
"Io non ti permetterò di rovinare i miei piani, Harry verrà con me e se non me lo chiederà, sarò io a farlo", sibilò la rossa puntandole un dito contro prima di  rientare.
Emmalyn sospirò, in quel momento si sentiva ancora più male perchè quelle parole gliel'aveva dette Louren la sua migliore amica ed erano vere.
"Emmalyn",Liam la chiamò raggiungendola.
"Hei", accennò ad un sorriso la ragazza
"Tutto bene?", le domandò il castano accarezzandole un braccio, la castana annuì e"Liam, vengo con te al ballo", gli sorrise ampiamente, prima che il ragazzo l'abbracciasse.



Emmalyn avvisò Anne del suo arrivo in casa, prima di chiudersi in camera.
"Ciao Gemma", la salutò Emmalyn.
"Hei", le sorrise la ragazza distogliendo lo sguardo dai libri.
"Tutto bene?", le domandò la bionda, la castana annuì con enfasi.
"Successo qualcosa?", chiese curiosa notando il suo entusiasmo.
"Ho un accompagnatore per il ballo d'Autunno", sorrise
"Uhm e chi sarebbe?", domandò la bionda
"Liam", sorrise Emmalyn
"Ah ci vai con Liam", distolse lo sguardo la bionda riportandolo sui libri.
"Gem vado da Harry", la informò prima di uscire dalla stanza, e la bionda sospirò.
Emmalyn bussò alla porta ed entrò solo quando sentì un avanti dall'altra parte
"Ciao", lo salutò Emmalyn raggiungendolo, in risposta Harry la salutò con un gesto del capo.
"Quindi vai al ballo con Louren?", domandò schiarendosi la voce.
"Cosa?", sbarrò gli occhi il riccio, ed Emmalyn rimase interdetta da quella sua espressione.
"E poi che ti importa tu ci vai con Liam no?", sbuffò il riccio ed in quel momento Emmalyn notò l'Harry di una volta, quello che si sentiva forte a vederla soffrire.
"Come lo sai?", domandò pentendosi della stupidità della sua domanda.
"Me l'ha detto lui, no?", le spiegò con fare ovvio il ragazzo.
"Comunque sei venuta qui per questo?", le domandò in attesa di una risposta.
"No, io volevo chiederti scusa per ieri, mi dispiace di averti risposto male",spiegò la ragazza sospirando.
"Fa niente", le sorrise il riccio addolcendosi" è tutto ok", continuò poi
"Ok allora io vado", lo informò prima di uscire dalla stanza.
"Ciao Emmalyn"gli sorrise il riccio, poi afferrò il suo cellulare e inviò un messaggio.
A Louren:
Vieni al ballo con me?



Emmalyn rientrò in camera sedendosi sul suo lettino e afferrando dalla sua tracolla l'occorrente.
Iniziò a sfogliare  il diario, quando il vibrare del suo telefono la riscosse.
1 un nuovo messaggio
Sbloccò lo schermo:
Louren:
Harry mi ha appena chiesto di andare al ballo con lui
era scritto nel gruppo che lei e le ragazze avevano formate su Whatsapp.
Un tuffo al cuore, sospirò bloccando lo schermo.
"Va tutto bene Lyn?", le chiese Gemma usando di nuovo quel soprannome che ad Emmalyn faceva ridere.
"Louren andrà al ballo con Harry", le spiegò la castana
"Louren?", domandò la bionda sbarrando gli occhi. Emmalyn rise, Gemma sembrava anche più sconvolta di lei.
***
"Sei bellissima", le sorrise Gemma mentre le sistemava i capelli.Era arrivata la sera del ballo ed Emmalyn aveva appena finito di prepararsi.Per l'occasione aveva scelto un tubino nero di pizzo, che aveva scelto insieme a Gemma, lungo fino al ginocchio con un fiore rosso in vita, decolletè nere laccate e pochette rossa per richiamare i toni del fiore. Gemma l'aveva  aiutata con i capelli e il trucco. Avevano deciso di restare sui toni naturali per gli occhi, del blush pesca per le gote e per dare un tocco finale, rossetto rosso per le labbra carnose, per i capelli invece Emmalyn li aveva tenuti sciolti lungo le spalle.Salutò Gemma, che quella sera aveva un appuntamento con le sue amiche e doveva prepararsi, con un bacio della guancia, prima di uscire dalla stanza.
"Wow"fu il commento di Anne e Robin non appena Emmalyn li raggiunse in cucina.Immortalarono il momento con una fotografia, mentre Emmalyn sorrideva facendo un giro su sè stessa.
"Oh Harry, eccoti", sorrise Anne andando incontro al figlio, quando Emmalyn si voltò lo vide che le sorrideva e pensò che quella sera era perfetto in smoking e con i capelli tirati indietro dal gel.
"Sei bellissima Emmalyn", le sorrise il riccio, e la castana abbassò lo sguardo arrossendo.
"Ah ragazzi siete stupendi fatevi fare una foto", sorrise Anne mente Robin afferrava di nuovo la fotocamera.
Un pò impacciati si avvicinarono e sorrisero, Robin scattò la foto catturando quel momento.
"Deve essere arrivato Liam",sorrise Emmalyn staccandosi non appena il campanello suonò.
"Liam", sorrise la castana notando il ragazzo fuori la porta
"Wow sei bellissima", gli sorrise a sua volta il ragazzo salutandola con un bacio sulla guancia.
"Anche tu", abbassò lo sguardo imbarazzata la castana
"Prendo la giacca e andiamo", lo informò prima di afferrare il giacchino
"Anne io vado", disse prima di raggiungere Liam fuori casa.


Quella sera la palestra della scuola era addobbata a tema in ogni particolare ed Emmalyn pensò che chi si fosse occupato di tutto ciò avesse fatto, proprio un bel lavoro, lasciò Liam a parlare con i ragazzi mentre si incamminva verso Steffy e Charlie per salutarle.Alla fine anche loro avevano trovato un accompagnatore, ma non erano stati nè Louis nè Zayn, che erano venuti con altre ragazze.
"Ragazze", le salutò Emmalyn sorridendo.
"Emmalyn, wow ma sei bellissima", le sorrisero le ragazze.
"Anche voi", le si rivolse la castana notando il loro abbigliamento. Steffy indossava un vestitino blu oltremare stretto in vita da un fiocco, poi dalla vita in giù le cadeva morbido, poi decolletè dello stesso colore, i capelli li aveva lasciati sciolti, lisci, per il trucco aveva scelto uno smokey. Charlie invece indossava un vestito a due pezzi, la parte di sotto era una gonnellina di tulle nera leggera lungo la vita, mentre la parte di sopra comprendeva un top arancio con la manica a tre quarti,e decolletè nere. I capelli erano raccolti in uno chignon laterale e il trucco era sui toni aranciati.
Insieme continuarono a parlare, fin quando la propria attenzione non fu rivolta all'arrivo di Harry e Louren. Si tenevano per mano e Louren sorrideva ampiamente soddisfatta, Emmalyn sospirò cercando di mantenere la calma.
Quando Louren si avvicinò con Harry per salutarle, Emmalyn capì che in quel momento l'unica cosa che voleva fare era riempirla di schiaffi.
"Ciao Emmalyn, sola soletta", il tono di Louren era beffardo
"Ma ciao Louren, oh no guarda Liam è proprio laggiù, ora lo raggiungo", cercò di mantenere la calma la castana, poi si allontonò prima che potesse fare danni.
"Tutti in pista, ragazzi", li incitò il Dj
Si ritrovarono a ballare a ritmo di Wake me up di Avicii.
Emmalyn si impose che quella sera si sarrebbe divertita, che non avrebbe pensato, che se ne sarebbe fregata degli sguardi che Louren le lanciava, delle sue braccia attorno al collo del riccio e delle braccia di Harry sui suoi fianchi.
"Ma adesso avanti con un lento", furono le parole del dj mentre un lento risuonava nelle loro orecchie.
Emmalyn si strinse a Liam mentre dolcemente si muovevano a ritmo.Di sottecchi notò Louren fin troppo stretta ad Harry e questo le provocò una strana sensazione alla bocca dello stomaco.
Quando il lento finì, tutti sciolsero le coppie per cominciare a chiacchierare tra loro o  a bere e mangiare qualcosa.
"Vado a prendere del punch, ne vuoi?", chiese la castana a Liam, mentre il castano annuiva.
Versò la strana bibita in due bicchieri, e ne sorseggiò un pò.
"Emmalyn, ti stai divertendo?", rise beffarda Louren raggiungendola.
"Come non mai, e tu Louren ti diverti?Hai raggiunto il tuo scopo no?", rise nervosamente la castana sorseggiando del punch.
"Aahahha mai stata più felice", la schernì la rossa versandosi del punch in un bicchiere.
"Sono davvero felice per te allora", le si rivolse la castana.
"Hai perso cara Emmalyn, hai perso", sogghignò la rossa ed Emmalyn non la riconosceva più o forse non aveva mai avuto il piacere o il dispiacere di conoscere quel suo lato.
"Smettila Louren", l'ammonì la castana, ma quello che ottenne fu  solo una risata da parte della rossa.
"Avanti ammettilo,sei innamorata di lui eh?", gli puntò un dito contro la rossa, attirando l'attenzione dei presenti,"Se tu non fossi arrivata, questo non sarebbe mai successo", l'aggredì la ragazza,"io ti odio", sibilò prima di buttarle addosso il contenuto del suo bicchiere.
Emmalyn chiuse gli occhi, in quel momento le lacrime cominciarono a salirle agli occhi, scappò prima che potesse scoppiare.
"Emmalyn", la fermò Liam prima che uscisse.
"Ti prego lasciami stare Liam", singhiozzò la ragazza scappando.
"Perchè, perchè, dicono che l'amore ci fa sentire bene, e allora perchè io sto così male, perchè?", singhiozzò Emmalyn nella penombra della notte.
"SShh non piangere", quando si voltò Harry era lì davanti a lei.
"Ti prego vattene Harry, ti prego", lo allontanò la castana.
"No io non me ne vado", le appoggiò le mani sulle spalle Harry."Io resto qui con te", le sorrise, mentre la castana si stringeva a lui singhiozzando.
"Emmalyn", il riccio le alzò il mento asciugandole poi le guance con i palmi delle mani,"c'è una cosa che vorrei fare da un pò, magari me ne pentirò o forse no ma ora ho voglia di farlo", le sorrise appoggiando la sua fronte alla sua.
Emmalyn sussultò perdendosi nei suoi occhi, sentiva il suo respiro sul suo collo e i battitit ritmatici dei loro cuori accelerati. Harry le accarezzò dolcemente una guancia facendo scontrare poi i loro nasi, ed Emmalyn capì che quel momento stava arrivando e finalmente si sentì davvero bene con quel bacio tanto bramato, le labbra così morbide del riccio sulle sue e le loro lingue che rincorrendosi si intrecciavano.
"Penso che Louren mi odierà a vita per questo", interruppe il bacio Emmalyn
"Me ne frego di Louren", rise il riccio continuando a baciarla.

To be continued

Angolo autrice:

Bonjour mie lettrici. E dopo 2 giorni eccomi qui con un nuovo capitolo, stamattina mi è venuta l'ispirazione e tadà questa schifezza di capitolo ahahah, ringrazio come sempre le mie carissime lettrici che recensiscono sempre, chi ha aggiunto la storia tra le preferite/ricordate/seguite e anche i lettori silenziosi. Spero il capitolo vi piaccia, fatemi sapere che ne pensate e se avete domande fatele. Secondo voi che succederà? Harry si pentirà del bacio oppure no? E Louren come si comporterà?Continuerà a fare ancora guai? Aspetto le vostre recensionii e vi ringrazio per tutto l'affetto e il sostegno.

Alla prossima <3





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Capitolo 19
*** Your girlfriend ***


Capitolo 19

Capitolo 19:Your girlfriend

Caro diario,
Mi sento un pò stupida, l'ultima volta che ho ti ho scritto avevo solo 14 anni e tanta timidezza da non potermi fare amici, ora di anni ne ho 18 e di sicurezza ne ho acquistata, forse.
In questo momento però sei l'unico a cui posso confidare il mio segreto, ieri sera ho baciato Harry ed è stato il momento più bello della mia vita, anche se come ha detto lui questa cosa deve rimanere tra noi.
C'è un "piccolo" problema, Louren mi odia e nonostante mi abbia trattato da schifo, le voglio bene, è stata una delle prime amiche che abbia avuto qui a Londra e non voglio che la nostra amicizia venga rovinata per un ragazzo,ma lei questo non lo capisce, e un pò mi sento in colpa, mi sento in colpa perchè mi sono innamorata di Harry e mi sento in colpa perchè lui ha baciato me e lei questo non lo sa....
Emmalyn sospirò poggiando il diario sul letto e sbloccò lo schermo del telefono per controllare il nuovo messaggio ricevuto:
Da Steffy:
I ragazzi ci hanno invitato a casa di Louis alle 10:00
Ti aspettiamo eh
Baci xx
Emmalyn storse il naso, non sarebbe mai andata a casa di Louis, non avrebbe voluto vedere Louren.
Digitò velocemente una risposta
A Steffy:
Scusa Ste dici agli altri che non sto tanto bene
Baci xx
La risposta non tardò ad arrivare.
Da Steffy:
Ti aspetti che me la bevi?Mi dispiace per quello che è successo ieri, ma tranquilla Louren non ci sarà :D  pensa che ha usato la tua stessa scusa
Non le pensa quelle cose comunque ;)
Ci si vede xx
Emmalyn sbuffò scuotendo la testa.
Richiuse il diario mettendolo poi in un cassetto del comodino e si alzò stiracchiandosi, sbadigliò pensando alla notte insonne passata a pensare a quello che era successo e arrossì al solo ricordo.
"Buongiorno Lyn" sorrise Gemma, di ritorno dalla sua corsetta mattutina, facendo il suo ingresso in camera in tuta da jogging e scarpette da ginnastica.
"Buongiorno Gem", la salutò la castana con un bacio sulla guancia.
"vado a fare una doccia", la informò la bionda prima di sparire oltre la poorta del bagno.Catalogò diversi abiti alla fine optò per un maglioncino color panna abbinato ad una camicia da mettere sotto leggins neri e stivaletti in camoscio.
Sciolse poi i lunghi capelli raccolti in una coda e li legò poi in una treccia laterale.Applicò del mascara e della matita sugli occhi, del correttore per le occhiaie e burrocacao per le labbra. Afferrò la borsa tracolla e la giacca e scese al piano di sotto, salutando frettolosamente Gemma.
Come di consueto  Anne e Robin erano seduti al tavolo della cucina, che facevano colazione.
"Buongiorno", li salutò entrambi con un bacio sulla guancia la ragazza.
"Buongiorno tesoro", le sorrisero di rimando i due.
"Dormito bene?", le chiese premurosa la donna, la castana annuì.
Emmalyn riempì con del caffè una tazzina e la sorseggiò velocemente, poi afferrò un biscotto al cioccolato portandoselo goffamente alla bocca.
"Anne io vado, i ragazzi ci hanno invitato a casa di Louis", la informò prima di salutarli con un cenno della mano.
Quando giunse all'ingresso, Harry scendeva le scale, quella mattina indossava un maglione, dei jeans skinny che fasciavano le gambe magre e degli stivaletti, e nonostante fosse molto casual, Emmalyn non potè fare a meno di pensare a quanto fosse bello.
Arrossì abbassando lo sguardo quando incrociò il suo sguardo.Harry la sorpassò indifferente e in quel momento Emmalyn sentì il suo cuore aggrovigliarsi.
Se lui non avesse parlato, allora sarebbe stato lei a farlo.
"Ehm Harry, vai anche tu a casa dei ragazzi?", incominciò una conversazione la ragazza prima che il  riccio potesse entrare in cucina.
Il riccio si voltò incatenando il suo sguardo e annuì indifferente.
"Stavo pensando, potresti darmi un passaggio?", chiese ditubante la castana.
"Non posso, prima di andare dai ragazzi ho da fare", la informò prima di entrare in cucina, lasciandola lì, con mille pensieri per la testa.

Quando Emmalyn arrivò a casa di Louis che non distava poi molto da casa sua, tutti erano già lì, tranne Harry ovviamente. Quando poi poco dopo il riccio si era aggiunto a loro avevano passato una bella mattinata, divertendosi, ma Emmalyn lo aveva capito dai suo sguardi, dal suo modo di comportarsi, dal suo modo di evitarla, che qualcosa proprio non andava, e questo proprio non se lo spiegava, non si può passare dal baciare una persona ad ignorarla completamente.
I ragazzi stavano giocando all' x-box quando suonarono al campanello.
"Vado io", li informò Emmalyn avviandosi alla porta.
Spalancò la bocca ritrovandosi faccia a faccia, con l'ultima persona che avrebbe voluto vedere:Louren.
La rossa la snobbò facendosi spazio ed "è qui la festa?", esclamò non appena fu in salotto
Emmalyn lo notò dai loro sguardi che anche i ragazzi erano sconvolti quanto lei nel vederla lì.
"Ehm Louren, che ci fai qua?", le domandò Charlie raggiungendola, la stessa ragazza lanciò uno sguardo preoccupato alla castana.
"Sono stata invitata anche io", le rispose con fare ovvio.
"Lei che ci fa qui?", domandò indicando Emmalyn.
Emmalyn stava per controbbattere, quando Liam prese parola.
"Louren, anche Emmalyn è nostra amica, è tua amica"
"Preferisco morire, piuttosto che rimanere nella stessa casa con lei", Louren parlò aspramente indicando la castana.
Emmalyn chiuse gli occhi come a voler dimenticare la sua presenza, ma quando li riaprì la rossa era ancora lì.
"Tranquilla me ne vado",la informò la castana prima di afferrare il suo cappotto, la rossa sorrise compiaciuta.
"Emmalyn rimani qui", le si rivolse Louis avvicinandosi alle ragazze
"Louren smettila di comportarti da bambina", l'ammonì Niall, la rossa sbuffò.
"Louren, Niall ha ragione, dov'è la nostra migliore amica", le si avvicinò Steffy mettendole le mani sulle spalle.
In tutto questo il riccio se ne restava in disparte, lo sguardo corrucciato e pensieroso.
"Harry tu non dici niente?", lo risvegliò dai suoi pensieri Zayn
"E' solo una stupida pagliacciata", sbuffò sonoramente il riccio prima di pescare dalla tasca dei pantaloni le chiavi della macchina
"Ti accompagno a casa", si rivolse alla castana afferrandolo per il polso e senza darle nemmeno il tempo di ribattere, erano già fuori.
Nell'abitacolo regnava il silenzio, mentre Emmalyn se ne stava con le braccia conserte e lo sgaurdo basso, Harry aveva lo sguardo fisso sulla strada.
Quando il riccio posteggiò davanti casa, scese dall'auto lasciandola lì.
"Aspetta", lo raggiunse Emmalyn prima che chiudesse la porta, il riccio la guardò scocciato in attesa che parlasse.
"Non credi , dovremmo parlare?", chiese la castana mentre cercava di stare al suo passo.
"E di cosa dovremmo parlare?", scosse la testa il riccio salendo a due a due gli scalini.
"Di quello che è successo ieri sera, penso", gli si rivolse imbarazzata bloccando la porta della camera con un piede.
"Non ho niente da dirti, ragazzina", le parlò prima di chiuderle la porta in faccia.
Si, quel ragazzo era bipolare, ora Emmalyn ne era certa.Sospirò frustrata passandosi una mano tra i capelli.
"Allora facciamo per stasera alle otto?", Gemma aveva il telefono in bilico tra l'orecchio e la spalla, mentre era impegnata ad appuntare qualcosa su un notes.
Emmalyn le rivolse un cenno del capo mentre si stendeva sul suo letto.
"Si ok tesoro ora devo lasciarti", Gemma chiuse la telefonata alzandosi
"Cos'è quella faccia?", le domandò lasciando cadere le mani lungo i fianchi, ma la castana non rispose.
"Ok se non vuoi parlarne va bene", la informò
Fece per uscire ma Emmalyn la bloccò, prima di abbracciarla.
"e questo?", domandò la bionda accigliandosi.
"Ne avevo bisogno, grazie Gem", le sorrise la castana prima di uscire ed entrare di soppiatto nella camera del riccio.
"Nessuno ti ha insegnato che si bussa prima di entrare in camera altrui?", sbottò acido il ragazzo
"Pensavo fossimo amici, noi ma forse mi sbagliavo, è da stamattina che non fai altro che rispondermi male o evitarmi", iniziò la ragazza ignorando le sue lamentele.
"Non c'è niente che non va"la interruppe il riccio.
"Si può sapere perchè devi rendere sempre le cose così difficili?Perchè devi negare l'evidenza!E' per quello che è successo ieri, non è vero?Parla!", la castana cominciò a parlare a raffica non riuscendo a trattare la calma.
"Lo vuoi davvero sapere?Sì è per quello che è successo ieri sera, ok?Dimenticati di tutto!", le si rivolse il riccio alterandosi.
"Ah e quindi è così che risolvi le situazioni?Mi stai dicendo di dover dimenticare, quando sei stato tu a baciarmi ieri!Ok vuoi questo?Bene io e te non ci siamo mai baciati e non è successo niente, contento adesso", lo rimbeccò la ragazza
"Vaffanculo Harry!", sputò quelle parole con odio e frustazione, era stata ingannata e non c'era cosa più brutta.
"No Emmalyn, aspetta!",il riccio la richiamò passandosi una mano tra i capelli e inumidendosi le labbra, ma ormai Emmalyn era già uscita dalla stanza.

Emmalyn ignorò Anne e uscì di casa singhiozzando. Si sedette su uno degli scalini della porta di ingresso, la testa sulle ginocchia e le lacrime che sgorgavano dai suoi occhi.
Adesso capiva come si era sentita quel giorno Louren quando proprio come lei era stata scaricata così, in quel giorno aveva capito che persona fosse Harry, ma nonostante tutto se ne era innamorata, perchè lei del buono in lui l'aveva visto, ma dopo tutto questo no non lo avrebbe perdonato.
Afferrò il cellulare dalla tasca dei pantaloni e cercò tra i numeri della rubrica quello di Liam.
Aspetto qualche minuto prima che il ragazzo le rispondesse.
"Pronto, Emmalyn", sentì dire dall'altro capo del telefono.
"Liam", singhiozzò la castana"ho bisogno di te"
"Emmalyn, ma stai piangendo?Che è successo?Dove sei?", Emmalyn lo capiva dal suo tono di voce che era preoccupato.
"Sono a casa, Liam", gli rispose continuando a singhiozzare.
"Arrivo"la informò il castano prima di chiudere la chiamata.
Quando Liam arrivò a destinazione, la trovò rannicchiata.
"Emmalyn", la chiamò"che è successo", le chiese preoccupato notando il viso inondato dalle lacrime.
Emmalyn si alzò raggiungendolo,"non voglio pensarci adesso", gli si rivolse, il castano annuì, mettendo le mani in tasca
Emmalyn si alzò leggermente sulle punte, prendendogli il volto tra le mani e lasciando un dolce bacio sulle labbra del ragazzo,che la guardava spiazzato.
"Emmalyn, che significa?", chiese il ragazzo
"Significa che voglio provarci Liam, voglio essere la tua ragazza", sorrise la castana, prima che Liam la baciasse.
A loro insaputa Harry li aveva visti e aveva capito di aver appena commesso l'errore più grande della sua vita.

Angolo autrice:

Buongiornoo lettrici, come state?Avete passato una bella Pasqua?Io sì ahahah ma tanto non vi importa

Comunque nuova settimana, nuova trama, nuovo capitolo della storia. Vi prego solo di non odiarmi per il comportamento di Harry, in seguito capirete il perchè.

Vi ringrazio per le belle recensioni che mi lasciate. Ringrazio chi ha inserito la storia tra le preferite/seguite/ricordate e ringrazio anche i lettori silenziosi. Fatemi sapere che ne pensate del capitolo. Baci e abbracci e alla prossima che potrebbe essere molto presto, visto che sono in vacanza fino al 28.

Ps. avete visto il video di You and I? E' qualcosa di stupendo.


Vi lascio con delle fotuzze bielle bielle ahahah







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Capitolo 20
*** Second possibility ***


Capitolo 20

Capitolo 20:Second possibility




Era lunedì e questo per Emmalyn significava solo una cosa: dover andare a scuola, ma avrebbe voluto fare altro, come ad esempio starsene a casa sotto le coperte a contemplare il soffitto in una giornata uggiosa come quella, e poi per giunta ci si metteva anche il fatto che aveva passato la notte insonne e quindi aveva  proprio energia zero. Il pomeriggio prima aveva deciso di dare una chance a Liam che adesso era il suo ragazzo, ma questa cosa suonava un pò come  un dispetto nei confronti di Harry che come una cosa voluta. Durante la sera quando dopo cena si era chiusa in camera in assenza di Gemma che anche quella sera era uscita, aveva rimurginato sulla scelta fatta, all'inizio aveva avuto un pò di ditubanza per il suo gesto impulsivo, ma poi il volto dolce e sorridente di Liam le era apparso in mente e istintivamente aveva sorriso anche lei, sicura di aver fatto la scelta giusta.
Si alzò strascicando i piedi fino al bagno e di sottecchi che Gemma ancora dormiva, anche la sera precedente era uscita con le amiche, ma dopo quello che era successo con Lucas un pò di divertimento le ci voleva, ed Emmalyn sapeva che anche se Gemma non lo dimostrava, ci era rimasta male.
Un pò Emmalyn la invidiava, avrebbe voluto avere la sua personalità forte e sicura di sè.
Chiuse la  porta appoggiandosi poi al lavandino notando le occhiaie che le contornavano gli occhi, i capelli arruffati sul viso e le labbra screpolate per il continuo mordersele nel riflesso dello specchio, sospirò lavandosi la faccia. Si spazzolò i capelli raccogliendoli in un chignogn disordinato.
Quella mattina non fece la doccia anche perchè l'aveva già fatta la sera prima, come a voler placare i mille pensieri che le passavano per la testa, ma ancora una volta quella faccia che avrebbe voluto tanto prendere a schiaffi le era apparsa davanti agli occhi e le era sfuggito un ennesimo fanculo.
Quando tornò in camera, notò Gemma sbadigliare.
"Buongiorno Gemma", le sorrise a mo di saluto.
"Hei Emmalyn", ricambiò il saluto la bionda stiracchiandosi.
Emmalyn aprì le ante dell'armadio alla ricerca di qualcosa da mettere. Alla fine optò per un paio di leggins neri, una camicetta di jeans e una felpa aperta e si vestì.
Poi afferrò gli stivaletti e li infilò.
"Em io vado a fare una doccia", la informò Gemma prima di entrare in bagno" e buona scuola", le sorrise.
Emmalyn ricambiò distrattamente il saluto troppo impegnata a cercare il quaderno di matematica, non appena lo ritrovò aggiunse anche quello alla fila di quaderni nella tracolla e uscì dalla camera.
Mentre scendeva le scale il cellulare le vibrò in tasca, e lo prese sbloccando lo schermo:
1 nuovo messaggio ricevuto
Buongiorno, passo a prenderti io
A tra poco!
Liam xx
Sorrise, ancora sovrappensiero, Liam era il suo ragazzo adesso.
"Buongiorno Anne", la salutò Emmalyn entrando in cucina
"Ciao tesoro", le sorrise Anne dandole un bacio sulla guancia
"Robin?", chiese la castana notando la sua assenza.
"E' uscito presto stamattina", le spiegò la donna.
Emmalyn si versò solo del succo d'arancia in un bicchiere e lo bevve tutto d'un sorso poi mangiucchiò un biscotto al cioccolato.
"Anne io scappo", la informò la castana dopo aver inogoiato il boccone
"Viene a prendermi Liam", le sorrise prima di uscire dalla cucina.
Proprio mentre stava uscendo dalla cucina, Harry stava entrando e volutamente la castana lo urtò con la spalla.
Quando uscì di casa trovò Liam già lì che l'aspettava appoggiato alla sua macchina, Emmalyn sorrise correndo a salutarlo.
Il viaggio in macchina fu breve e silenzioso, ed Emmalyn poteva benissimo leggere imbarazzo negli occhi di Liam.
"Allora buona giornata", esclamarono entrambi non appena il castano parcheggiò l'auto,per  poi scoppiare in una fragorosa risata.
Quando Emmalyn scese dall'auto sentì Liam raggiungerla, lo salutò con un gesto della mano, chi li avrebbe visti in quel momento non avrebbe mai pensato a dei fidanzati ma bensì ad amici.
"Ehm Emmalyn", la castana si sentì richiamare e quando si voltò Liam era a pochi passi da lei. Gli sorrise incitandolo a parlare, ma il ragazzo non parlò, si avvicinò a lei prendendole il volto tra le mani e lasciandole un dolce bacio sulle labbra,"buona giornata", le sussurrò.
Emmalyn sorrise voltandosi e si morse il labbro raggiungendo il gruppo d'amiche. Non si sarebbe mai abituata a tutto questo.
"Emmalyn", sorrisero Steffy e Charlie salutandola
"Cos'è quel sorrisetto da ebete", rise leggermente la bionda
"Cosa devi raccontarci ragazza?", le domandò Steffy lasciando cadere le mani sui fianchi
"Io e Liam stiamo insieme", quasi sussurrò la castana rivolgendosi alle amiche
"Stop, stop ho sentito bene, tu e Liam state insieme?", saltellò sul posto Charlie.Emmalyn scosse la testa ridendo
"Ma è fantastico!", la stritolò Steffy.
"Ciao", Emmalyn vide Louren avvicinarsi e serrò le labbra.
"Hei", sorrisero le altre due ragazze, avvertendo l'astio tra le altre loro due amiche. Si erano schierate subito dalla parte di Emmalyn non appena la rossa aveva fatto quelle scenate e la situazione era ancora poco chiara, insomma avevano capito benissimo chi fosse il motivo della rabbia di Louren nei confronti di Emmalyn, ma sapevano che Louren si stesse sbagliando di brutto, si vedeva benissimo che Emmalyn ed Harry erano solo amici.
"E così ho sentito che stai con Liam", iniziò una conversazione la rossa rivolgendosi alla castana.
"Già", fu la risposta indifferente di Emmalyn.
"Senti Emmalyn, io voglio scusarmi", cominciò Louren abbassando poi lo sguardo alle scarpe.
"Non è perchè io sto con Liam, che vuoi chiedermi scusa, vero?", le si rivolse la castana lasciando cadere le braccia lungo i fianchi.
"Vi lasciamo sole", le informarono le altre due prima di allontanarsi.
Emmalyn vide Louren scuotere la testa.
"Mi dispiace per come mi sono comportata, sono stata una sciocca a pensare che davvero tu potessi essere innamorata di Harry", iniziò la rossa
Emmalyn ebbe una morsa allo stomaco, annuì e con un gesto della mano la invitò a continuare.
"E non so nemmeno io il perchè continuo ancora a stargli dietro, ma questa volta davvero io me lo leverò dalla testa e non sarò gelosa della vostra amicizia", finì la rossa.
"Della vostra amicizia", una amicizia che però era appena finita, in quel momento Emmalyn si sentì in colpa perchè lei ed Harry si erano baciati, ma questo nessuno lo sapeva, Louren non lo sapeva.
La castana sospirò poggiandole una mano sulla spalla.
"Louren è la seconda volta che mi dici una cosa del genere, ma ogni volta ricaschi nel suo tranello, questa cotta ti farà solo male", le si rivolse,  pensando poi a quanto quelle parole potessero essere vere anche per lei stessa.
"Allora siamo sempre amiche?", domandò speranzosa la rossa.
"Louren, promettimi solo una cosa, nessun ragazzo mai, rovinerà la nostra amicizia, ok?", le sorrise la castana.
La rossa annuì e la castana le sorrise sincera, avrebbe dato una seconda possibilità anche a lei, ma questo non significava che avrebbe riacquistato subito la sua fiducia, perchè beh quella bisogna guadagnarsela.
"Dai entriamo", le disse prima che dopo poco la campanella suonasse.
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Da quel giorno era passata una settimana, lei e Liam stavano insieme definitivamente  e avevano iniziato a comportarsi come una coppia, e l'imbarazzo sembrava essere svanito, ed Emmalyn pensava di stare bene ogni qualvolta stava con lui, ogni qualvolta che Liam l'abbracciava o la baciava. Mentre beh le cose con Harry non andavano molto bene, da quel giorno non si erano più parlati, gli unici loro dialoghi si erano ridotti a mi passi quello, mi passi questo, durante la cena. In famiglia Robin ed Anne si era accorti che qualcosa non andasse di nuovo, ma ogni volta che avevano provato a chiedere cosa stesse succedendo, i due li avevano liquidati facendo credere che andasse tutto bene, e Robin ed Anne avevano lasciato correre la situazione mostrandosi indifferenti. Gemma invece a differenza loro non aveva lasciato stare proprio niente, e aveva cercato di indigare su cosa fosse successo, sul perchè erano passati da odiarsi a vicenda, ad essere amici e ad odiarsi per l'ennesima volta, ma non era riuscita a trarre nessuna spiegazione.
Anche i ragazzi si erano accorti che qualcosa non andasse, ma  si erano dati la spiegazione che avessero litigato per qualcosa e che presto la situazione si sarebbe sicuramente sistemata o forse no.
Quel pomeriggio Emmalyn era in camera sua, una tazza calda di teh tra le mani e il libro di storia aperto sulle gambe incrociate a mo di indiano. Soffiò leggermente sulla tazza, prima di bere un sorso e posare la tazza sul comodino accanto.
Lesse attentamente alcuni righi del paragrafo di storia e appuntò delle nozioni su un quaderno.
"Ciao Em", Gemma entrò dalla porta della stanza, lasciando cadere la tracolla traboccante di libri sul pavimento e lasciandosi cadere poi sul letto esausta dalle lezioni pomeridiane di quel giorno.
Emmalyn le sorrise e"Come sono andate le lezioni, Gem?", le chiese.
"Uno schifo, sono distrutta, io e diritto non andiamo per niente d'accordo", le spiegò sbadigliando, la castana rise lievemente.
"Comunque di sotto c'è Liam", le si rivolse
"Liam?Non ho sentito il campanello", diede voce ai suoi pensieri la castana.
"Ci siamo incrociati e l'ho fatto entrare, penso che tra poco salirà a salutarti, l'ho lasciato che parlava con mamma", le spiegò la bionda avviandosi al suo armadio da cui prese una magliettina blu con la scritta bianca della Hollister, un cardigan bianco e dei pantaloni della tuta per stare più comoda.
Emmalyn annuì, prima di informarla che sarebbe scena al piano di sotto.
"Liam", sorrise la ragazza entrando in cucina dove il ragazzo sedeva al tavolo con un tazza di teh tra le mani.
"Emmalyn", le sorrise il ragazzo soffiando poi sulla tazza fumante di teh, bevendone  un sorso.
"Ma che ci fai qui?",chiese curiosa sedendosi al tavolo.
"Sono venuto a vedere come sta la mia ragazza", le spiegò con fare ovvio ridendo.
"Ma se ci siamo visti stamattina a scuola", lo sfottè scherzosamente.
"Veramente sono venuto a vedere come sta Harry", le si rivolse con un sorriso.
"Aaah capisco", annuì indifferente la ragazza
"Anne è andato a chiamarlo", la informò poi.
Emmalyn annuì avvicinandosi poi al ragazzo.
"Senti un pò non credi di aver dimenticato qualcosa?", gli si rivolse a pochi centrimenti dal suo viso, sorridendo poi.
"Uhm fammici pensare"Liam finse di assumere uno sguardo pensieroso e "no", rise leggermente sotto i baffi
"Uhm ok, allora io vado", Emmalyn finse una faccia imbronciata, prima che Liam l'attirasse di nuovo a sè e la baciasse.
"Vedo che hai capito, ragazzo", sussurrò sulle sue labbra la castana sorridendo.
Si staccarono appena sentirono un colpo di tosse.
"Allora amico come stai?", chiese Liam ad Harry appena entrato in cucina.
"Ciao riccio, come stai?", chiese con tono acido la castana.
"Mai stato meglio",rispose a tono il riccio.
"Cerca di guarire presto amico, si sente la tua mancanza a scuola", gli diede una pacca sulla spalla, Liam, prima che il riccio tossisse di nuovo.
"Stupida influenza", borbottò poi il riccio.
"Amico senti io ora vado, ci sentiamo presto e comunque gli altri ti salutano", lo informò Liam prima di  salutarlo con un'altra pacca sulla spalla.
"Ciao Emmalyn", salutò poi la ragazza con un bacio, sotto gli occhi del riccio che li guardava sbuffando.
"Vuoi che ti accompagni", chiese la castana interrompendo il bacio.
"No tranquilla, conosco la strada", le sorrise il castano ,prima di salutare di nuovo il riccio e uscire dalla cucina.
"Devo ammettere che siete proprio una bella coppietta", parlò acidamente il riccio rivolgendosi alla ragazza.
"Che c'è sei geloso, Styles?", sorrise fintamente la ragazza.
"Chi io?", starnutì il riccio"di te?", starnutì di nuovo.
"Oh per carità, non vorrai, mica mischiarmi l'influenza", gli si rivolse la castana prima di uscire dalla cucina.
"Stupida influenza", mormorò il riccio prima di starnutire di nuovo.
***
"Emmalyn tesoro, potresti portare questo piatto di zuppa ad Harry?", le si rivolse Anne non appena la vide entrare in cucina. La ragazza sbarrò gli occhi, chiedendosi se mai una volta la fortuna fosse stata dalla sua parte.
"Ehm perchè proprio io, Anne", domandò lasciando cadere le braccia lungo i fianchi.
"Tesoro, forse perchè non vedo nessun'altro in giro?", le rispose con fare ovvio la donna sorridendole, "e poi Harry ha di nuovo la febbre, non può scendere", le spiegò porgendole il piatto con la zuppa calda. La castana annì indiffirente prima di afferrare il piatto.
"Ah Emmalyn, quando vorrai parlarne io sono qui, ok?", le si rivolse Anne prima che uscisse dalla cucina.
Emmalyn si voltò a guardarla non capendo cosa intendesse.
"Lascia stare", fu la risposta di Anne.
Emmalyn bussò lievemente alla porta della stanza del ragazzo, mantenendo il piatto in bilico con una sola mano, entrò solo quando sentì un flebile avanti dall'altra parte.
Quando entrò, la scena che si trovò davanti era piuttosto esilarante.
Harry era rintanato sotto il piumone ed era sommerso da fazzoletti di carta. Le fece parecchio tenerezza, ma poi si maledì mentalmente per quello che aveva appena pensato, quel ragazzo era lo stesso che qualche giorno prima le aveva detto di dimenticare qualcosa di indimenticabile ecco.
"Ti ho portato la zuppa", gli si rivolse poggiando il piatto sul comodino accanto al letto.
"Grazie", mormorò il riccio sorpreso liberandosi dall'ammasso di fazzoletti. La sua voce era più roca del solito.
Emmalyn distolse lo sguardo prendendo ad osservare la stanza, non era la prima volta che ci entrava, forse la seconda, ma non aveva mai fatto caso ad i particolari, per essere la camera di un ragazzo non era molto disordinata si ritrovò a pensare, la disposizione dei mobili poi era quasi simile alla sua, i muri erano beige e qua e là erano attaccati poster di gruppi musicali.
Lo starnuto di Harry la fece ritornare alla realtà.
"Allora io vado", disse prima di avviarsi alla porta.
"Emmalyn", la ragazza sussultò voltandosi a guardare il riccio.
Harry le chiese di avvicinarsi con un gesto della mano.
"Avanti dimmi che c'è", lo incitò a parlare usando un tono acido.
"Mi dispiace", mormorò il ragazzo. Come se poi bastassero i mi dispiace.
"Possiamo comportarci almeno da amici?", continuò poi, nella sua voce una vena di speranza.
"Si dice che una seconda possibilità è concessa a tutti", finì.
E lei, Emmalyn era disposta a dargli una seconda possibilità?

Angolo autrice:

SCUSATE, SCUSATE, SCUSATE PER IL RITARDO!
Sono stata parecchio incasinata in questi giorni e non ho avuto nemmeno il tempo di scrivere il capitolo, veramente la prima parte l'avevo scritto giorni fa, poi però l'ho potuto continuare solo oggi, ed ora sto postando con un ritardo di 12 giorni, woow, spero voi possiate perdonarmi con questo capitolo, a dire la verità non mi soddisfa molto ma questi sono dettagli. Poi sinceramente ero senza ispirazione e anche un pò demoralizzata, le visualizzazioni ci sono, ma poi alla fine le persone a recensire sono sempre le stesse, certo mi fa piacere che seguiate la storia e che l'apprezziate sempre e vi ringrazio per questo, ma ecco vorrei avere dei pareri anche da voi lettori silenziosi cosa vi costa lasciare una piccola recensione, ci metto l'anima per scrivere i capitoli!
Comunque scusate lo sfogo, spero che il capitolo vi piaccia e per favore lasciate delle recensioni  grazie.
Grazie comunque a chi recensisce i capitoli, a chi ha inserito la storia tra le preferite/seguite/ricordate.
Baci da Ros
My twitter:@xxross98xx



 




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Capitolo 21
*** Surprises ***


Capitolo 21

Capitolo 21:Surprises



..."Si dice che una seconda possibilità è concessa a tutti", finì.
E lei, Emmalyn era disposta a dargli una seconda possibilità?
In quel momento non sapeva davvero come, avrebbe dovuto rispondere, nella sua testa vagava l'idea che semplicemente Harry quella sera l'avesse baciata e poi con la stessa semplicità avesse messo fine alle sue aspettative. Provava rancore Emmalyn, rancore perchè con quel bacio si era sentita bene e ci aveva sperato, lei che magari quello fosse stato l'inizio di qualcosa di più  di una semplice amicizia. Ma adesso che Liam era il suo ragazzo, ne valeva la pena far finta di odiarlo, quando solo guardandolo il suo cuore batteva all'impazzata e le farfalle svolazzavano nel suo stomaco? Emmalyn era confusa.
"E' questo quello vuoi?" domandò lasciando cadere le braccia lungo i fianchi.
"Non penso di averti chiesto molto", sospirò Harry passandosi una mano tra i ricci
Non pensi di avermi chiesto molto?Per la seconda volta mi stai chiedendo di dimenticare.
"Ci devo pensare"fu la risposta secca della ragazza.
"La prima volta che ti ho chiesto di diventare amici, mi ha risposto la stessa cosa e le mie scuse non sono valse a niente, spero solo questa volta non sia così"le si rivolse il riccio, mentre la ragazza abbassava lo sguardo mordendosi il labbro, se lo ricordava bene cosa era successo quel giorno. Emmalyn non fiatò e si avviò alla porta.
"Ciao Harry", il suo fu un flebile sussurro, dopo di che si chiuse la porta alle spalle. Si massaggiò le tempie prevenendo l'inizio di una forte emicrania, solita quando troppi problemi le frullavano per la testa.
***
Era un giovedì sera qualunque quello e i ragazzi approfittando dell'assenza dei suoi genitori e di Charlie, si erano riuniti tutti a casa di Niall per una rimpatriata tra amici.
"Che ne dite di uscire domani?", prese parola Zayn mettendo in pausa il videogioco a cui stavano giocando.
"Dì la verità Malik, lo hai fatto apposta perché stavi perdendo eh?", lo stuzzicò Louis, provocando la risata di entrambi.
"Comunque stavo dicendo domani che si fa, usciamo?", prese parola di nuovo il castano.
"Io per questa volta passo", fu la risposta di Liam, intento a bere una sprite
"Come mai?", chiese accigliato Zayn
"Penso di uscire con Emmalyn, tutto qui", gli si rivolse  Liam. Harry che gli sedeva accanto, roteò gli occhi, Emmalyn, Emmalyn e solo Emmalyn non nè poteva più ogni volta quella ragazza era l'argomento delle conversazioni di Liam, certo capiva fosse la sua ragazza e tutto e allora perché ogni volta che il suo amico ne parlava sentiva come una strana sensazione diffondersi per tutto il corpo?
"Penso che per questa volta passo anche io", intervenne Harry, mentre i ragazzi assumevano un'espressione sconvolta, Harry li guardò straniti
"Da quanto in qua, tu declini un'uscita con noi, amico?", rise Louis"Ci divertiremo, sai sballo, ragazze", continuò il castano.
Ma la verità era che da un pò di tempo ci aveva perso gusto ad andare in discoteca, ai vecchi tempi avrebbe fatto di tutto pur di svagarsi con la testa, di fare conquiste, tornare a casa ubriaco, ma ora no, l'importante era  di passare una serata tranquilla con gli amici.
"Ho da recuperare  delle materie, se non passo quest'anno è la fine", sviò il discorso, prima di afferrare il joystick dalle mani di Zayn
"La finisco io per te questa partita", gli disse con non chalance prima di riavviare il gioco.
***
"Allora tesoro, io vado, mi dispiace di non poterti far compagnia", le si rivolse Gemma sistemandosi il vestito e mettendosi poi il giubbino. Quella sera aveva un appuntamento con un ragazzo del suo stesso corso all'università. Per l'occasione aveva indossato una gonnellina a palloncino di jeans, un top sui toni floreali s maniche lunghe e un giacca di pelle, calze nere e stivaletti. Aveva lasciato i capelli sciolti acconciandoli in tanti boccoli e per il trucco si era mantenuto sui toni naturali.
"Tranquilla, Gemma, e poi hai un appuntamento no?", le sorrise Emmalyn porgendole la borsetta.
"Guarderò un film o magari chiamerò mia madre, ma non preoccuparti per me, e ora va, che altrimenti fai tardi", le si rivolse salutandola.
Gemma le sorrise amichevole prima di chiudersi poi la porta alle spalle.
La casa era silenziosa nonostante non fosse proprio solo in casa, già perché nella stanza accanto c'era Harry ed Emmalyn aveva un solo proposito per la serata: rimanere chiusa in camera per evitare di vederlo.
Afferrò le cuffiette e il cellulare e si sdraiò sul letto a pancia in giù, scorrendo tra la playlist avviando poi la riproduzione casuale
Cominciò a scuotere la testa a ritmo di musica, mentre le note di Roar le risuonavano nelle orecchie. Canticchiò qualche parola prima che il telefono le vibrasse tra le mani.
Sorrise leggendo il nome sul display e avviò la chiamata
"Liam", parlò
"Ciao Emmalyn",la risposta squillante del ragazzo non tardò ad arrivare"passo a prenderti tra qualche minuto, ti porto in un posto", la informò
"Ma io devo prepararmi Li", " e poi dove mi porti", chiese curiosa la ragazza
"Sorpresa", fu la risposta del ragazzo ed Emmalyn lo sentì ridere. Il fatto che fosse una sorpresa la incuriosiva sempre di più.
"Io amo le sorprese", si morse il labbro per trattenere una risata,"almeno dimmi come devo vestirmi", disse prima di aprire le ante dell'armadio e posizionando il cellulare tra la spalla e l'orecchio cominciò a cercare  qualcosa da indossare.
"Jeans e maglietta andranno benissimo", le disse" a tra poco", il castano chiuse la telefonata.
Emmalyn richiuse l'armadio perchè il jeans skinny scuro, la camicetta oversize e gli stivaletti andavano più che bene. Andò poi in bagno e si spazzolò i capelli legandoli in una coda alta, ripasso leggermente il trucco e tornò in camera. Prese dal guardaroba una borsettina tracolla dove mise il portafogli il burro cacao e il cellulare. Indossò il giubbino e spense le luci in camera prima di uscire.Mentre scendeva le scale le arrivò un messaggio da Liam che l'avvertiva di aspettarla già fuori casa. Tirò un sospiro di sollievo, essendosi preparata in tempo. Quando arrivò in salotto, trovò Harry seduto sul divano, che smanettava il telecomando alla ricerca di qualcosa da guardare.
Emmalyn si schiarì la voce e anche se non voleva farlo, le sembrava corretto avvisarlo che sarebbe uscita.
"Ehm io esco", gli si rivolse prima di avviarsi alla porta.
"Dove vai?", le domandò il riccio voltandosi a guardarla.
"Esco con Liam", lo informò prima di uscire di casa
Esco con Liam, ed ecco di nuovo quella strana sensazione.
"Liam", Emmalyn sorrise correndo ad abbracciarlo
"Buonasera signorina", le sorrise a sua volta il ragazzo prima di salutarla con un bacio sulle labbra,"sei bellissima" le soffiò sulle labbra ed Emmalyn arrossì, non si sarebbe mai abituata ai complimenti, come ai suoi baci che la facevano andare fuori di testa.
"Andiamo?Sono curiosa"trillò la ragazza come una bambina.
Liam le aprì la portiera della auto, invitandola a salire a bordo.Poi salì anche lui e le sorrise un'ultima volta prima di mettere in moto.
"Posso avere almeno un piccolo accenno della sorpresa?", chiese dopo poco Emmalyn, la curiosità stava prendendo il sopravvento.
Liam scosse la testa ridendo.
"Ti prego, ti prego", lo incitò a parlare di nuovo la ragazza.
"Em che sorpresa sarebbe se te lo dicessi", Liam distolse leggermente lo sguardo prima di riportarlo alla strada.
"Eh va bene starò buona", Emmalyn incrociò le braccia sotto il seno, portando lo sguardo davanti a sè, mentre Londra notturna più bella che mai le scorreva davanti agli occhi. Liam sorrise vittorioso.
"Aspetta mi hai portato al Luna Park?", rise la ragazza scendendo dall'auto non appena Liam parcheggiò.
Il ragazzo la raggiunse abbozzando poi ad un sorriso e abbassando lo sguardo alle converse.
"Non sei contenta?", le chiese imbarazzato grattandosi la nuca.
"Scherzi vero?La notte è giovane, godiamoci questa serata", Emmalyn gli sorrise afferrandogli la mano.

Nel frattempo....
Harry sbuffò prima di andare a vedere chi avesse suonato al campanello di casa.
"Louren?", il riccio sbarrò gli occhi nel notare la rossa fuori dalla porta di casa.
La ragazza abbozzò ad un sorriso prima di iniziare a torturarsi le mani agitata.
"Cercavo Emmalyn, è in casa?", riuscì a dire, e si complimentò con sè stessa mentalmente per essere riuscita a pronunciare parole di senso compiuto anche in presenza di Harry che nonostante tutto riusciva ancora a farle perdere la testa.
"Veramente è uscita poco fa con Liam, ma prego entra, fa freddo fuori", Harry si fece da parte permettendole di entrare.
Louren si guardò intorno,"non sapevo uscisse", disse voltandosi a guardare il riccio che aveva appena chiuso la porta di casa.
"Penso sia stata una cosa decisa al momento", le si rivolse Harry mettendo poi le mani in tasca, Louren annuì abbassando poi lo sguardo alle scarpe.
Tra i due calò il silenzio, quando un'idea balenò per la testa del riccio. Afferrò frettolosamente il giubbino indossandolo.
"Devi tornare a casa?", le chiese
"Ehm i miei sanno che sono da Emmalyn", rispose la rossa non capendo.
"Piccolo cambio di programma", le sorrise prima di afferrarle la mano e guidarla fuori casa.
"Harry ma dove andiamo?", domandò accigliata la ragazza, no che le dispiacesse la compagnia del riccio.
"Ti porto in un posto", fu la risposta di Harry prima di aprirle la portiera dell'auto.
Louren rimase zitta, Harry sorrise compiaciuto, era consapevole dell'effetto che aveva sempre provocato a Louren e la cosa non gli dispiaceva affatto, doveva ammettere che Louren era una bella ragazza.
Louren conosceva benissimo quel posto, era il pub dove i ragazzi erano soliti andare e lei c'era stata qualche volta quando erano usciti tutti insieme, seguì Harry che si muoveva disinvolto rivolgendo pacche di spalle a mo di saluto a dei ragazzi che incontravano. Louren si guardava intorno spaesata prima che Harry la conducesse al bancone.
Entrambi si sedettero su un sgabello, mentre Harry ordinava due bicchieri di vodka al barman.
Louren sorrise leggermente afferrando il suo bicchiere colmo di una sostanza dall'odore fin troppo forte per i suoi gusti, guardo di sottecchi Harry che bevve tutto in un sorso la sostanza.
"Che fai non bevi?"Louren si voltò a guardarlo notando il suo sorrisetto sghembo.
"Rilassati Louren", le sussurrò dopo poco il riccio all'orecchio, provocandole brividi contro la schiena.
E fu allora che Louren, decise che si sarebbe goduta a pieno quella serata, nonostante avesse potuto comportare delle conseguenze.
Bevve tutto d'un sorso, sentendo poi la gola bruciare.
"Andiamo a ballare", disse dopo aver posato il suo bicchiere sul bancone.
Era da un pò che erano in quel pub e già Louren non ce la faceva più, i suoi propositi di godersi la serata erano andati a farsi benedire e di Harry non c'era traccia, l'aveva lasciata sola poco dopo. Lo intercettò poco dopo con lo sguardo seduto di nuovo al bancone pronto a scolare un altro bicchiere, e lo raggiunse.
"Harry andiamo a casa", gli urlò forte nell'orecchio per sovrastare la musica ad alto volume.
Ma Harry sembrò non capire o fece finta di non aver capito attirandola a sè, tutto sommato per aver bevuto due tre bicchieri di vodka era abbastanza sobrio. Gli piaceva vederla in difficoltà e sapeva che il suo comportamento era da stronzo ma se ne fregava.
Le sorrise, trascinandola di nuovo in pista.
"Harry ti prego, sono stanca andiamo a casa", Louren quasi lo supplicò ed Harry parve ascoltarla, le afferrò la mano e insieme uscirono dal locale.Louren sperò solo che sarebbero arrivati sani e salvi a casa. Harry parcheggiò l'automobile fuori una villetta che Louren conosceva bene, quella non era casa sua bensì quella di Harry.
Harry le aprì la porta di casa invitandola ad entrare.
"Ehm Harry penso che tu debba accompagnarmi a casa", cominciò la rossa prima che il riccio le si avvicinasse.
"Perchè invece non resti un altro pò?", le sorrise sgembo Harry prendendola per i fianchi. Louren si sentì mancare il fiato, poco prima che Harry cominciasse a lasciarle dei baci lungo il collo, poi dopo poco successe tutto in un attimo e i loro vestiti raggiunsero il pavimento, Louren sapeva quanto fosse sbagliato tutto quello e sapeva anche che se per lei quella sarebbe stata la notte più bella della sua vita, Harry non se ne sarebbe nemmeno ricordato il giorno seguente, ma no in quel momento non le importava.



Nel frattempo....
"Vedo che ti stai divertendo", sorrise Liam, mentre Emmalyn portava le braccia al cielo e si lasciava scappare un gridolino di gioia. Erano sulle montagne russe.
"Ma stata meglio, e tu ti stai divertendo?", trillò la castana, il ragazzo annuì stampandole poi un bacio sulle labbra,"quanto sono con te, io sto bene, sempre", le soffiò sulle labbra facendola sorridere.
"Uhm ho proprio voglia di zucchero filato", quando il giro finì, Emmalyn assunse un'espressione sognante di quelle con gli occhi a cuoricino, notando a pochi passi da loro il carretto dello zucchero filato e trascinò con sè Liam.
"Una stecca di zucchero filato", sorrise alla donna che iniziò a prepararla sotto gli occhi incantati di Emmalyn e lo sguardo divertito di Liam
"Ecco a lei", la donna le porse la stecca ed Emmalyn fece per prendere il portafoglio dalla borsa ma Liam la bloccò con" un pago io e non accetto repliche", poi sfoderò un sorriso e porse i contanti alla donna, e insieme la salutarono cordialmente prima di allontanarsi.
"Non avresti dovuto", gli puntò un dito contro scherzosamente la ragazza, facendolo scoppiare in una fragorosa risata.
"E' quello che fanno i gentleman, no?", le rispose con fare ovvio.
"Si forse hai ragione,ma la prossima volta pago io",sorrise la ragazza, addentando poi  dello zucchero
"Ook", Liam scosse il capo sorridendo.
Prima che Liam la riaccompagnasse a casa, fecero una passeggiata chiacchierando del più e del meno.
"Allora ci vediamo domani", sorrise Emmalyn, quando Liam accostò fuori casa.
"Grazie per la serata", continuò poi stampandogli un dolce bacio a fior di labbra.
"Buonanotte Em",le sorrise Liam prima che la ragazza scendesse dalla sua auto.
Emmalyn sventolò la mano in segno di saluto e sorrise prima di chiudersi la porta alle spalle.
Le luci in soggiorno era spente, segno che probabilmente Harry fosse andato a dormire. Quando accese le luci degli abiti erano sparsi per il salotto, ed Emmalyn sbarrò gli occhi al solo pensiero che Harry avesse potuto far venire qualcuno in casa.
Salì le scale con una strana sensazione alla bocca dello stomaco, poi sbarrò gli occhi quando la porta della camera di Harry si aprì.
"Louren?" 



Angolo autrice:


Questa volta sono stata molto puntuale, ho aggiornato dopo 4 giorni, applausi per me ahahah, dopo questo capitolo, devo solo nascondermi proprio ahahah.
Avete visto c'è un nuovo banner, vi piace? Forse non ci crederete ma l'ho fatto io! E' la prima volta che ne faccio uno se sono soddisfatta ahaha no non è vero
Spero  che il capitolo vi piaccia, e niente recensite....un grazie a chi recensisce, a chi ha inserito la storia tra le preferite/seguite/ricordate, vi voglio bene <3
Ho fatto anche un banner con i ragazzi e le ragazze, vi piace?

Un bacio a tutti! Alla prossima :D



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Capitolo 22
*** Probably, I'm in love with her ***


Capitolo 22

Capitolo 22: Probably, I'm in love with her



..."Louren?"
"Ehm ciao Emmalyn", Emmalyn poteva notare lo sguardo colpevole della rossa.
Il suo sguardo si alternava da Harry a Louren, da Louren ad Harry.
Emmalyn si portò le mani ai fianchi e guardò la rossa interrogativa.
"Che ci fai qua, Louren?", le chiese assottigliando gli occhi quasi a volerle leggere dentro, nella sua mente già vagava una ragione, quella più ovvia data la situazione.
"Ero passata per parlarti, ma tu non c'eri e poi", cominciò la rossa torturandosi le mani, ma la castana la bloccò prima che potesse continuare.
"Non voglio nemmeno sapere cosa sia successo dopo", fulminò con lo sguardo il riccio, che rimaneva indifferente.
"Forse è meglio se vai a casa", si rivolse poi alla rossa che abbassò lo sguardo mordendosi il labbro.
"Già", mormorò Louren.
Emmalyn si accorse che Louren era andata via solo quando sentì la porta di casa chiudersi.
Rivolse lo sguardo al riccio che nel frattempo aveva messo le mani nelle tasche dei pantaloni e la guardava interrogativo.
Emmalyn serrò i pugni e si morse il labbro inferiore per trattenersi dall'urlargli in faccia.
Raggiunse la  sua camera e vi ci si fiondò dentro senza dire una parola.Si portò una mano alla testa, massaggiandosi le tempie come a voler placare l'emicrania.
Provava rabbia, Emmalyn, rabbia perchè quando li aveva visti uscire dalla stanza aveva sentito come una fitta allo stomaco. Quando aveva visto Louren, aveva provato delusione, ma d'altronde dove aspettarselo, che Louren non se lo sarebbe levato facilmente dalla testa come aveva promesso, anche se poi lei era libera di fare tutto quello che voleva, anche di farsi sfruttare da un imbecille  come Harry, e allora perchè ci stava così male?
Sospirò stendendosi sul letto, ma l'emicrania proprio non ne voleva sapere di passare, l'unica soluzione era quella di prendere un'aspirina.
Si rimise in piedi, prima però levò le scarpe rimanendo solo con i calzini.
Aprì la porta della stanza posando poi lo sguardo sia a destra che a sinistra per controllare che Harry non ci fosse e frettolosamente scese le scale. Quando arrivò in cucina accese le luci e il suo sguardo cadde sull'orologio, le 23:30 segnavano le lancette, e si Emmalyn si stupì che Anne e Robin non fossero ancora rientrati.
Incominciò a rovistare tra i mobiletti alla ricerca delle pillole
"Dove cavolo sono le aspirine", diede voce ai suoi pensieri esasperata, quella sera sembrava remare tutto contro.
"Cerchi queste?",quando Emmalyn si voltò Harry era lì, lo scatolino delle aspirine tra le mani.
Emmalyn roteò gli occhi, più non voleva vederlo e più se lo ritrovava tra i piedi.
"Dovresti stare più attenta", la schernì il riccio trattenendo un risolino.
Emmalyn gli strappò lo scatolino dalle mani, prima di prendere  un'aspirina.Afferrò poi un bicchiere e lo riempì d'acqua sotto lo sguardo attento di Harry.
Ingerì l'aspirina accompagnandola con dell'acqua, poi posò il bicchiere nel lavello.
"Vedo che siamo nervose stasera, la tua serata non è andata bene?", quando Emmalyn alzò lo sguardo incontrò quello divertito di Harry.
"La mia serata è andata benissimo, e a te?Vedo che ti sei divertito"rispose acida la ragazza.
"Che c'è sei gelosa?", domandò spigoloso il ragazzo.
Emmalyn incrociò le braccia sotto il seno, poi rise nervosa.
"Ma fammi il piacere", Emmalyn si portò una mano alla testa, trattenendo l'esasperazione.
"Buonanotte", disse solo prima che Harry l'afferrasse per un braccio.
"Sei gelosa", sussurrò a pochi centimetri dal suo viso, sorridendo sghembo. Emmalyn distolse lo sguardo e sbuffò prima di divincolarsi dalla sua presa e uscire dalla sua stanza.
"Fanculo", borbottò chiudendosi in camera, quel ragazzo stava facendo uscire fuori la parte peggiore di sè.
In quel momento aveva bisogno solo di riposare. Si addormentò poco dopo sperando di svegliarsi al mattino senza pensieri per la testa.

Quella mattina Emmalyn si svegliò molto presto, Gemma ancora dormiva e sicuramente anche gli altri dormivano ancora.
Diede uno sguardo alla portafinestra della camera, notando il Sole che stava appena sorgendo. Si stiracchiò i muscoli e si alzò rabbrividendo al contatto con il pavimento freddo.
Se c'era una cosa di cui Emmalyn aveva bisogno era di una doccia e poi di una corsetta al parco,era da un pò che non correva, e pensare che quando era in Italia era un'abitudine della domenica mattina, ah l'Italia quanto gli mancava.
Si trascinò in bagno, portando con sè  della biancheria intima pulita e degli abiti da indossre.
Quando entrò in bagno, si spogliò del pigiama e della biancheria e legò i capelli in una crocchia, aprì il getto dell'acqua calda e attese un pò prima di entrare nella doccia.
Fece una doccia veloce e poi indossò la biancheria intima, dei leggins, una felpona e uno scaldacollo.Sciolse i capelli pettinandoli e raccogliendoli in una coda e lavò faccia e denti.
Quando rientrò in camera, calzò delle scarpe da ginnastica e afferrò dal comodino le cuffiette e il cellulare. Uscì poi silenziosamente dalla stanza. Quando fu al piano di sotto lasciò un post-it per avvisare di essere andata a correre e uscì di casa senza fare colazione, poi si sarebbe fermata da Starbucks.
Collegò le cuffiette al cellulare e avviò la riproduzione casuale, Let her go di Passenger risuonava nelle sue orecchie e iniziò a camminare allungando sempre di più il passo. Emmalyn si beò di quella Londra ancora silenziosa data l'ora, non era da tutti i giorni trovare le strade vuote in una metropoli così caotica.
Il tempo era volato così velocemente, che erano già passate due ore da quando era uscita da casa. Quando Emmalyn arrivò da Starbucks, Londra si stava risvegliando.
Quando entrò nel locale e adocchiò un tavolino vuoto vicino alla finestra e dopo poco prese posto lì. Si tolse lo scaldacollo e aggiustò una ciocca di capelli sfuggita alla coda. Il suo sguardo cadde fuori dalla finestra, una scena la fece rabbrividire, un uomo e una graziosa bambina con i lunghi capelli biondi legate in delle treccine, sedevano su una panchina e la bambina aveva lo sguardo rivolto verso il basso, l'uomo sicuramente il padre cercava di strapparle un sorriso facendo delle facce buffe, ed istintivamente ad Emmalyn scappò un sorriso, la bimba per fargli un dispetto cercava di trattenere una risata mordicchiandosi un labbro, poi l'uomo le aveva sussurrato qualcosa all'orecchio e lei si era fiondata tra e sue braccia e insieme mano nella mano avevano continuato la loro passeggiata.Emmalyn pensò che anche lei avrebbe voluto un padre che si comportasse così con lei, che le stesse accanto sempre, rassicurandola e facendole scappare un sorriso ogni volta. Gli occhi le si fecero lucidi e le lacrime minacciavano di uscire, ma Emmalyn  cercò di trattenerle.
"Signorina, signorina va tutto bene?", la voce della cameriera la riportò alla realtà.
"Mi  scusi ero sovrappensiero"abbozzò ad un sorriso la ragazza.
"Cosa vuole ordinare?"le chiese sfoggiando un sorriso la cameriera.
"Un donut al cioccolato e un frappè alla fragola, grazie", le si rivolse Emmalyn.
La cameriera annuì prima di allontanarsi dal tavolo.Emmalyn picchiettò le dita sul tavolo mentre si guardava intorno, poi il suo sguardo cadde su una donna bionda, occhi azzurri, che era sicura di conoscere, ebbe la conferma quando dalla porta di ingresso, entrò un uomo, suo padre.
Emmalyn abbassò lo sguardo, notò di sottecchi che i due erano in cerca di un tavolo, sperò solo che non la notassero, ma evidentemente la fortuna non era dalla sua parte quella mattina.
"Emmalyn", si sentì chiamare e quando alzò o sguardo se li ritrovò davanti seduti al suo tavolo.
"Possiamo sederci?", domandò Katie sorridendole.
"Lo avete già fatto", mormorò acida la ragazza.
"Ciao Emmalyn", abbozzò ad un sorriso suo padre. Emmalyn non rispose, poi notò Katie sussurrargli qualcosa all'orecchio.
"Vado ad ordinare", parlò Patrick prima di allontanarsi.
"Ciao Emmalyn", le si rivolse Katie,"so che probabilmente tu mi stia odiando e che tu sicuramente non voglia ascoltarmi, ma per favore io ho bisogno di parlarti", continuò la bionda. Emmalyn appoggiò il mento sul palmo di una mano e le rivolse un cenno del capo invitandola a continuare, notò un luccichio negli occhi di Katie.-
"C'è una cosa che tu devi sapere, tuo padre da quella sera non dorme più, è stressato e non sa più che fare, non è facile per me vedere l'uomo che amo in questo stato", cominciò Katie prima che Emmalyn l'interrompesse.
"Pensi che io non stia male?Ho vissuto 15 anni della mia vita chiedendomi dove fosse, perchè non si facesse vivo, pensi che sia stato bello ritrovarlo dopo anni?Katie scosse la testa dandole ragione.
"Tesoro io ti capisco, ma quello che voglio dirti è che tuo padre sa di aver sbagliato, ma è pronto a ricomciare", le spiegò la bionda.
"Ad iniziare", puntualizzò Emmalyn.
"E' pronto ad iniziare a rimiedare ai suoi sbagli, e poi una seconda possibilità è concessa a tutti no?", finì Katie in attesa di una sua risposta.
"Io...", cominciò Emmalyn prima che suo padre arrivasse al tavolo.
"Tesoro il tuo frappè alla vaniglia, Emmalyn il tuo donut e il tuo frappè", si rivolse ad entrambe poggiando il vassoio sul tavolo.
"Amore siediti penso che noi due dobbiamo dire qualcosa ad Emmalyn", sorrise Katie rivolgendosi al marito.
Patrick le lanciò uno sguardo preoccupato, Katie lo rassicurò con un sorriso invitandolo ad accomodarsi.
"Vedi Emmalyn", parlò Katie accarezzandosi la pancia.
Fa che non sia quello che penso, si ripeteva Emmalyn
"Sei mia figlia e ci sembrava giusto dirtelo, e oggi abbiamo colto l'occasione, per dirti che io e Katie aspettiamo un bambino"parlò Patrick.
Emmalyn non proferì parola.
"Non dici niente?", le chiese il padre rivolgendole uno sgaurdo preoccupato.
"Sono felice per voi ma adesso devo andare", Emmalyn finse un sorriso prima di uscire dal locale.
Un fratellino, una sorellina, tutto questo non aveva fatto altro che incasinarle ancora di più la testa.
E lei avrebbe concesso una seconda opportunità a suo padre? Sarebbe stata disposta ad accettare un fratello?O una sorella? 
Cominciò a correre mentre le lacrime sgorgavano dai suoi occhi sotto gli sguardi preoccupati dei pasanti.
Si fermò solo per rimprendere fiato quando ormai la strada di casa era vicina e si asciugò le lacrime che ancora le bagnavano le gote e si avviò verso casa.
Quando fu a casa il suono di una chitarra attirò la sua attenzione, proveniva sicuramente dal giardino.
Si avvicinò alla porta finestra che dava sul giardino e la aprì silenziosamente sbirciando. Sbarrò gli occhi alla vista di Harry seduto sul dondolo, che accordava una chitarra acustica, poi ad un tratto cominciò a cantare.
"I want you here with me
Like I how pictured it
So I don't have to keep imagining"
Emmalyn rimase affascinata dalla sua voce, poi ad un trattò Harry smise di cantare.
"Emmalyn ti ho vista", Emmalyn sussultò, Harry si era accorto di lei, uscì allo scoperto imbarazzata.
"Non sapevo suonassi la chitarra"buttò fuori torturandosi le mani.
"Ci sono tante cose che non sai di me, tendi sempre a vedere le cose negative", mormorò Harry fissandola intensamente negli occhi.
"Forse perchè tu tendi a dimostare il tuo lato peggiore", fu la risposta spigolosa della ragazza.
"Perennemente acida", ribattè il riccio.
"Perennemente stronzo", Emmalyn fece scivolare le braccia lungo i fianchi mentre cercava di trattenere un grido di esasperazione.
"E' meglio che me ne vada"
Harry la vide allontanarsi e sbuffò, non ne poteva più di litigare.
"Aspetta Emmalyn", la richiamò raggiungendola.
Quando Emmalyn si voltò e incontrò il suo sguardo, Harry si accorse che aveva pianto.
"Emmalyn ma tu hai pianto", Harry le poggiò una mano sulla guancia, ed Emmalyn abbassò lo sguardo.
"Non fare finta che ti importi", lo accusò la castana allontanando la sua mano.
"Mi importa davvero invece", Harry si avvicinò ulteriormente ad Emmalyn.
"Tendi sempre a vedere la parte peggiore di me", Emmalyn sussultò per la loro vicinanza, perdendosi negli occhi smeraldo del riccio.
"Ma io non sono come mi vedi tu, no non lo sono", Harry alternava lo sguardo dal suo viso alle sue labbra.
"Vorrei solo tu capissi questo, Emmalyn",finì Harry mentre poggiava le mani sulle gote accaldate di Emmalyn. Prima che la ragazza potesse controbbattere,Harry annullò le distanze, baciandola. Non sapeva cosa l'avesse spinto a baciarla, ma nel primo momento in cui l'aveva baciata, aveva provato una strana sensazione.
Fu un bacio dolce e passionale allo stesso tempo, desiderato da entrambi, perchè si anche se Emmalyn sapeva che non era giusto nei confronti di Liam, aveva aspettato quel momento da tempo.
Poi però realizzò davvero quello che stava facendo.
"No no no, ma che sto facendo", Emmalyn si divincolò dalla sua presa prima di scappare al piano di sopra.
"Emmalyn",quasi sussurrò Harry passandosi poi una mano tra i ricci frustrato, mentre il  pensiero di potersi essere innamorato di lei si faceva spazio nella sua mente.



Angolo autrice:

Inizio con lo scusarmi del ritardo, avrei dovuto postare sabato ma poi non ne ho avuto tempo, davvero scusatemi ancora, spero solo che possiate perdonarmi con questo capitolo.

Prima di tutto volevo iniziare con il ringraziare, quelle meravigliose ragazze che recensiscono la storia, Love00, farfix, ninacrystina, touchthesky, 1D diletta e Crazy Bear_Clakira, io non so davvero che farei senza di voi, grazie per le meravigliose recensioni che mi lasciate e grazie per il vostro sostegno.

Passando al capitolo, avete visto quanti colpi di scena? Emmalyn ha appena scoperto che Katie è incinta!Secondo voi sarà disposta a dare una possibilità al padre? E ad accettare l'arrivo di una sorellina o di un fratellino?

Poi c'è stato un altro bacio tra i nostri Harlyn (?) e sembra che il nostro Harry si stia innamorando eheh, secondo voi che succederà ora?Fatemi sapere le vostre opinioni.

Spero di aggiornare presto, ci vediamo alla prossima.

Un bacione!

Vi voglio bene :*

Ros





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Capitolo 23
*** so confused ***


Capitolo 23

Capitolo 23:So confused




..."Emmalyn",quasi sussurrò Harry passandosi poi una mano tra i ricci frustrato, mentre il  pensiero di potersi essere innamorato di lei si faceva spazio nella sua mente.
"Fratellino, ma cosa avete tutti quanti?", quando Harry alzò lo sguardo, Gemma era a pochi passi da lui, e non se ne era nemmeno accorto.
Harry la guardò confuso non capendo cosa volesse dire.Gemma si lasciò scappare uno sbuffo, era certa che tra lui ed Emmalyn fosse successo di nuovo qualcosa, ma sapeva che come sempre non sarebbe riuscita a scoprirne il motivo.
Gemma lasciò cadere le braccia lungo i fianchi e sospirò.
"Emmalyn è entrata in camera che sembrava avesse visto un fantasma, e beh nemmeno tu hai un bell'aspetto", spiegò la bionda.
Harry storse la bocca e abbassò lo sguardo.
"Harry", Gemma gli si avvicinò poggiando una mano sul suo braccio,"sono tua sorella e capisco quando qualcosa non va", "sai che puoi dirmi tutto", lo incitò a parlare.
Harry spostò il peso da un piede all'altro e mise le mani in tasca rimanendo con lo sguardo basso.Gemma sbuffò serrando le labbra e  puntandogli un dito contro.
"Ok ho capito non vuoi dirmi niente, come sempre d'altronde!"
Harry si maledì mentalmente aveva capito che Gemma non era molto felice del suo comportamento e non voleva litigare con lei.
"Gemma", la richiamò prima che salisse le scale. La bionda si voltò a guardarlo inarcando un sopracciglio.Poi si portò le mani ai fianchi pronta a scoprire cosa avesse da dire.
Harry si passò una mano sulla faccia, lasciandosi scappare un sospiro frustrato.
"Io...", cominciò ditubante sentendosi improvvisamente a corto di parole, chiuse gli occhi.
"Penso di essermi innamorato di Emmalyn", confessò riaprendo piano gli occhi, e improvvisamente si sentì come se si fosse liberato di un macigno.
Gemma gli si avvicinò e gli rivolse un ampio sorriso. Aveva sempre sperato che Harry gli confidasse cosa gli passasse per la testa. A differenza sua però Harry non sembrava molto felice.
"Cos'è quella faccia, Harry?", gli chiese rialzandogli il mento con un dito.
"Emmalyn mi odia ed è tutta colpa mia", sospirò affranto.
"Penso che dovresti parlarle", consigliò la bionda, destando la curiosità del fratello che aggrottò la fronte. Harry lasciò cadere le braccia lungo i fianchi.
" E sentiamo cosa dovrei dirle Gem?
"La verità", rispose con nonchalance Gemma.
"La fai facile tu", "no, io non posso", Harry si sedette sul divano, lo sguardo rivolto al pavimento e le mani tra i ricci.
"Provare non costa nulla", Gemma gli poggiò una mano sulla spalla prima di allontanarsi per prendere il cappotto dall'appendiabiti.
"Dì a mamma che sono uscita, ok?, lo informò prima di avvicinarsi alla porta, Harry annuì prima che Gemma gli rivolgesse uno sguardo dolce e uscisse da casa.
Harry balzò in piedi e cominciò a camminare per la stanza riformulando ogni volta una frase diversa.
O la va o la spacca si disse tra sè una volta fuori la porta della sua stanza.
Bussò piano in attesa che Emmalyn aprisse la porta, se non lo avesse fatto avrebbe avuto una buona scusa per lasciar perdere tutto.
Proprio quando stava per tornare in camera, la porta si spalancò, rivelando una Emmalyn dal volto stanco.
"Posso?", chiese il riccio ditubante indicando la stanza.
"Entra", Emmalyn si spostò di lato permettendogli di entrare, Harry  molto sorpreso,rimase in piedi mentre Emmalyn si sedeva sul letto e lo guardasse torva.
"Ho bisogno di parlarti", iniziò prima che Emmalyn si alzasse fronteggiandolo.
"Non c'è bisogno che tu parli", lo fermò con una mano prima che cominciasse a parlare,"so cosa vorrai dirmi e hai ragione Harry, dimentichiamo quello che è successo".
Harry aggrottò la fronte e mentre stava per dar voce ai suoi pensieri, il cellulare di Emmalyn squillò. Emmalyn lo afferrò, e le scappò un sorriso che non sfuggì ad Harry.
Sbloccò lo schermo avviando la telefonata.
"Hei Liam", Emmalyn si portò una mano al fianco mentre con l'altra teneva il cellulare vicino all'orecchio.
"Emmalyn, passo a prenderti tra poco, andiamo a fare una passeggiata", Emmalyn sorrise istintivamente ascoltando la proposta del ragazzo, una passeggiata era quello che ci voleva per distrarla da tutta quella situazione.
Accettò la proposta, terminando la chiamata.
Poggiò il cellulare sul comodino, che poco dopo si illuminò mostrando la foto di lei che faceva la linguaccia e Liam le cingeva le spalle con un braccio mentre le scoccava un bacio sulla guancia. Emmalyn pensò che non avrebbe potuto chiedere ragazza migliore eppure sapeva che il suo cuore era in bilico tra due persone.
"Esci?", Harry la distrasse dai suoi pensieri, la castana annuì.
"Liam passa tra poco", spiegò.
Harry si morse il labbro mentre una strana sensazione si faceva spazio dentro di sè.
"Allora cosa dovevi dirmi?", chiese la ragazza portando le mani ai fianchi.
Harry mise le mani in tasca  e spostò il peso da un piede all'altro.
"Niente che tu non abbia già detto",fu la sua risposta.
"Se permetti, io adesso dovrei prepararmi", Emmalyn lo incitò con un cenno della mano ad andarsene.
"Si certo, ciao", Harry uscì dalla stanza, la rabbia che gli ribolliva dentro. Strinse le mani in dei pugni fino a far diventare le nocche bianche, era arrabbiato Harry, arrabbiato con sè stesso per aver solo pensato quelle parole, arrabbiato per essersi lasciato convincere da Gemma.
Sbuffò prima di chiudersi in camera.
Emmalyn rimase lì fissando un punto indefinito della stanza, per un pò aveva sperato che Harry fosse piombato in camera sua per dirle qualcos'altro, poi aveva scacciato subito quel pensiero.
Si passò una mano sulla fronte accantonando i suoi pensieri e aprì le ante dell'armadio alla ricerca di qualcosa da mettersi, da lì a poco Liam sarebbe arrivato e aveva poco tempo per prepararsi.
Alla fine optò per un maglione blu, dei jeans skinny chiari e un paio di stivaletti di camoscio.Andò in bagno, e si pettinò lasciando i capelli sciolti.
Poi tornò in camera e sistemò il necessario in una tracolla, controllò l'ora sul cellulare notando che mancassero pochi minuti e scese al piano di sotto.
Prese il cappotto, e la sciarpa dall'attaccapanni in salotto e uscì di casa. Rabbrividì quando un freddo venticello la colpì in pieno viso.Rispetto a poche ore prima la temperatura si era abbassata.
Strofinò le mani tra di loro e si sistemò meglio la sciarpa attorno al collo.
Pochi attimi dopo era al caldo nella Range Rover di Liam.Il riscaldamento era acceso e le sue gote divennero leggermente rosse per il caldo.
"Ti va una cioccolata calda?", le chiese il castano distogliendo lo sguardo dalla strada. Emmalyn annuì appoggiando poi la guancia al finestrino, che si appannò.
Non era ancora finita la giornata, ma erano già successe molte cose, l'incontro con Katie e il padre, la scoperta della gravidanza, il bacio con Harry.

Dopo poco erano arrivati a destinazione. Liam scese dall'auto e fece il giro raggiungendo Emmalyn e le aprì la portiera, la castana gli rivolse un sorriso dolce prima che il ragazzo richiudesse lo sportello.
Poi intrecciò le loro mani e la condusse all'interno del locale.
Liam si tolse il cappotto appoggiandolo alla sedia del tavolo che avevano scelto, ed Emmalyn imitò i suoi movimenti accomodandosi poi.
Si portò una ciocca di capelli dietro l'orecchio e appoggiò il mento su una mano guardando fuori.
Liam prese una mano fra le sue e "Va tutto bene?Sei silenziosa oggi", le chiese rivolgendole un sorriso dolce.
Emmalyn si morse un labbro abbozzando ad un sorriso e annuì rassicurandolo o almeno era quello che lei pensava.
Liam fece per iniziare a parlare ma una cameriera li raggiunse per prendere le ordinazioni.
"Due cioccolate calde grazie", la ragazza annotò le loro ordinazioni su un blocchettino e si concedò con un"arrivano subito".
Il castano si schiarì la voce,poi le parlò"Davvero Emmalyn cosa c'è che non va?"Sai che con me può parlare no?", la invogliò a parlare.Emmalyn abbassò lo sguardo.
"E' una lunga storia", gli si rivolse poi sperando che lasciasse perdere l'argomento.
"Abbiamo tutto il tempo", Liam le sorrise aspettando che la ragazza parlasse.
La castana sospirò e schiarì la voce.Aveva bisogno di consigli.
"Bene...", cominciò.
Dopo un pò le loro tazze erano vuote così come il racconto era terminato.
"Penso che tu debba dare una possibilità a tuo padre Em, capisco che tu sia arrabbiata con lui e lo comprendo,ma mettiti nei suoi panni, pensi che lui non stia soffrendo?Pensia che lui non sappia di aver sbagliato?Adesso non ti dico che tu debba comportarti come se nulla fosse successo, ma potresti iniziare con il rivolgergli la parola", Emmalyn sapeva che quelle parole fossero vere e ora aveva preso la sua decisione.Gli sorrise grata.
"Grazie Liam, se non avessi te non so che farei"
"Ricordati che io ci sono, sempre"Liam intrecciò le loro mani e si avvicinò per darle un bacio, quando il telefono nella tasca dei pantaloni vibrò.
"Scusa un attimo", Il castano afferrò il cellulare dalla tasca dei pantaloni avviando la telefonata.
"Hei Lou dimmi tutto", parlò salutando l'amico.
"Abbiamo organizzato qualcosa all'ultimo momento per stasera, solito pub, noi e le ragazze, ci vediamo amico",prima che Liam potesse solo dire qualcosa Louis chiuse la telefonata, e il castano rimase interdetto poi scosse la testa ridendo.
"Era Louis?", chiese Emmalyn
"Si stasera usciamo, passo a prenderti alle 20:00", le spiegò il castano.
Rimasero un altro pò li a parlare prima che Liam la riaccompagnasse a casa.
Si salutarono ed Emmalyn scese dalla macchina.
"Ehm Emmalyn", si sentì richiamare
e quando si voltò Liam era a pochi passi da lei. Gli sorrise incitandolo a parlare, ma il ragazzo non parlò, si avvicinò a lei prendendole il volto tra le mani e lasciandole un dolce bacio sulle labbra. Emmalyn ebbe un deja-vù, il primo giorno che Liam l'aveva accompagnata a scuola da fidanzati era successa la stessa cosa.
Emmalyn portò le braccia attornò al collo, mentre si stringeva a lui.
"Grazie per tutto", soffiò contro il suo collo.
Liam l'afferrò per le spalle e le sorrise.
"Grazie a te Emmalyn, non avrei potuto desiderare ragazza migliore di te", Emmalyn avvampò sorridendo timidamente, aveva avanti a sè la persona più dolce del mondo.
Poi un senso di colpa la pervase, poche ore prima aveva baciato Harry, anche se poi era stato lui a baciare lei, no? Scacciò quei pensieri.
Non disse niente ma lo baciò un'ultima volta prima di rientrare in casa.


"Esci?", le chiese sorridente Gemma entrando in camera e notandola che si legava i capelli in una treccia. Emmalyn annuì mentre si sistemava la treccia su una spalla. Si passò una mano sul vestito corto che aveva indossato e indossò le scarpe con il tacco laccate nere.
Gemma si sedette sul letto e incrociò le gambe. Nel pomeriggio non aveva avuto modo poi di parlare con suo fratello e sperava solo che avesse rivelato i suoi sentimenti ad Emmalyn, perchè lei era sicura che provasse gli stessi sentimenti. Ma entrambi erano troppo cocciuti per ammetterlo.
"Novità?", le chiese vendendola indaffarata a mettersi le scarpe.
"Oltre al fatto che ho scoperto che Katie è incinta no niente", rispose Emmalyn con non chalance, poi passò un filò di rossetto rosso sulle labbra  e un filo di mascara sulle ciglia.
Sistemò l'occorrente nella pochette e spruzzò del profumo sul collo e sui polsi.
"Uhm", mormorò Gemma,"no aspetta?Cosa?Katie è incinta?"Gemma sbarrò gli occhi, la castana annuì non curandosi della sua espressione sbigottita.
"Oddio tesoro, e tu come stai?", le chiese la bionda preoccupata.
"Stra tranquilla Gem, va tutto bene", Emmalyn le rivolse un sorriso rassicurante prima di scoccarle un bacio sulla guancia,"ciao Gem, io vado", la informò
"Divertiti", le disse la bionda prima che la castana si chiudesse la porta alle spalle.
Doveva aspettarselo, suo fratello non le aveva detto niente.Sbuffò prima di dedicarsi alla lettura.

Emmalyn se ne stava lì seduta su un divanetto, le braccia incrociate al petto, mentre la musica le perforava i timpani.
Al suo fianco Louren raccontava alle ragazze la sua notte passata con Harry e Emmalyn sbuffò, preferì non parlare e starsene zitta.
"Vado in bagno", le informò prima di alzarsi, ma le ragazze non le risposero troppe impegnate a sentire i racconti di Louren.
Fu allora che Emmalyn notò i ragazzi seduti al bancone, ognuno di loro con una birra tra le mani. Lo sguardo di Liam si posò su di lei e il ragazzo con un cenno della mano la invitò ad avvicinarsi.
"Ragazzi",li salutò cercando poi lo sguardo di Harry che la guardò indifferente.Liam intrecciò le loro dita e Emmalyn strinse più forte la sua mano.
"Hei Emmalyn, ti unisci a noi?", le si rivolse Niall sorseggiando un pò di birra.
"No grazie ragazzi", rifiutò la castana prima di allontanarsi.
"Vado a darmi una rinfrescata". disse a Liam che l'afferrò delicatamente per un polso avvicinandola a sè,"va tutto bene?",le chiese,Emmalyn annuì rassicurandolo con un sorriso,"è solo stanchezza", disse, poi si allontanò dal gruppo.
Si chiuse la porta alle spalle. Aprì il rubinetto dell'acqua e bagnò i polsi con l'acqua, poi passò un pò d'acqua sulla fronte e le gote, strappò della carta e si asciugò
prima di uscire dal bagno.
Sbarrò gli occhi notando in lontananza Harry che baciava Louren. Provò una strana sensazione e serrò i pugni. Diede un'occhiata attorno notando i ragazzi che battevano le mani compiaciuti, Emmalyn sbuffò avvicinandosi.
"Che succede?", chiese a Louis.
"Oh beh ha perso una scommessa",le spiegò il castano scoppiando poi in una risata. Emmalyn lo guardò torva prima di allontanarsi.
"Adesso basta fare lo sciocco", la castana si avvicinò ai due ragazzi separandoli, ricevendo un'occhiataccia da parte di Louren e un'occhiata interrogativa da parte del riccio, che barcollò all'indietro, si vedeva lontano un miglio che fosse ubriaco.Emmalyn si passò una mano sulla fronte,pensando a quanto fosse incosciente quel ragazzo.
"Ma che vuoi,eh?", sbottò il riccio spintonandola.
"che succede?Harry ma tu sei ubriaco", Liam rientrò da fuori e li raggiunse cincengo i fianchi della ragazza con un braccio.
Il riccio rise barcollando di nuovo. Anche gli altri li raggiunsero e Niall e Louis lo afferrarono per le spalle.
"Ma quanto cavolo ha bevuto?", si rivolse Liam ai ragazzi.
"Uhm parecchio", spiegò Louis facendosi scappare una risatina nervosa.
Liam sbuffò,"non posso lasciarvi un minuto soli che vi comportate da incoscienti","forza aiutatemi a portarlo in macchina, lo riporto a casa", i ragazzi annuirono e Louis lo afferrò per un braccio.
"Ti aspetto in macchina", Liam si rivolse ad Emmalyn prima di raggiungere Louis ed Harry.Emmalyn annuì prima di prendere la borsetta dal divano.
"Ciao ragazze", salutò le amiche, prima di rivolgersi a Louren che se ne stava fermo in un angolo, le braccia incrociate al petto e lo sgaurdo basso.
"Ciao Louren", le si rivolse, ma lei non le rispose solo la guardò indifferente.Emmalyn sospirò e scosse la testa prima di uscire dal locale.
"Tutto bene?", chiese a Louis che aveva appena chiuso lo sportello della macchinetta.
"Si è addormentato", Louis la raggiunse dandole una pacca amichevole sulla spalla prima di rientrare, poi Emmalyn raggiunse Liam in macchina.

"Allora ci vediamo domani", Liam la salutò con un bacio sulle labbra prima di rientrare in macchina. Emmalyn si chiuse la porta alle spalle e diede un'occhiata ad Harry che dormiva beatamente sul divano.
Gli si avvicinò osservandolo e lo prese per le spalle mettendolo seduto, Harry mugugnò qualcosa e la ragazza temette potesse svegliarsi. Lo afferrò per le spalle alzandolo dal divano e mise un braccio del riccio attorno alle sue spalle e lo trascinò alle scale.Quando giunsero al piano di sotto, Harry si destò dal suo sonno e istintivamente si portò le mani alla bocca, Emmalyn lo accompagnò in bagno e gli mantenne la testa quando vomitò.
"Sei un incosciente ecco cosa sei", lo ammonì la ragazza.
Harry mormorò qualcosa prima di vomitare di nuovo. Poi si sedette per terra appoggiandosi alla vasca ed Emmalyn gli asciugò la fronte.
"Ce la fai ad arrivare in camera?", gli domandò la ragazza cercando delle aspirine in un armadietto.
Harry tentò di alzarsi mantenendosi a stento in piedi, prima che potesse solo compiere un passo, barcollò all'indietro e prontamente Emmalyn corse ad aiutarlo e lo accompagnò in camera. Lo aiutò a stendersi sul letto, gli levò le scarpe e gli rimboccò le coperte.
Poi scese in cucina per prendere un bicchiere d'acqua. Quando tornò in camera gli porse dell'acqua e gli mantenne la testa per far sì che ingoiasse l'aspirina per calmare il mal di testa.
Harry sbadigliò sistemandosi meglio nel letto, Emmalyn pensò che fosse meglio lasciarlo riposare. Fece per andarsene quando Harry l'afferrò per un polso.
Emmalyn si voltò a guardarlo aspettando che parlasse.
"Resta qui con me per questa notte"
Emmalyn rimase molto sorpresa da quella sua richiesta, sbarrò gli occhi guardandolo, Harry la supplicò con lo sguardo. Emmalyn sospirò prima di fare il giro del letto.Si tolse le scarpe e scostò le coperte poi si coricò a letto. Si rimboccò le coperte e si sistemò di lato dando le spalle al ragazzo.Stare così a stretto contatto con Harry le provocava una strana sensazione.Cercò di rilassarsi e di dormire,quando Harry le cinse i fianchi con un braccio che le provocò brividi lungo la schiena.Emmalyn cercò di non dar peso a quella sensazione e provò a dormire.
Sarebbe stata una lunga notte  quella.



Angolo autrice:

Salve a tutti quanti, avrei dovuto aggiornare ieri, ma mi son beccata l'influenza e mi è venuta la febbre, oggi approfittando del fatto che stessi meglio ho deciso di postare e farvi questo regalo visto che avete aspettato già molto. 

Mi scuso ancora per il ritardo, ma come alcune di voi sapranno,mi scuso se non ho mandato messaggi a tutte, ma nei giorni scorsi non mi sono connessa spesso.

Ritornando a prima come alcune di voi sapranno non è un bel periodo per me e avevo deciso di sospendere momentaneamente le storie, perchè non avevo proprio la testa per dedicarmi alla scrittura.Poi però ho pensato che non mi sembrava giusto farvi aspettare e quindi ecco qui il capitolo.

Poi volevo ringraziare quelle sei meravigliose ragazze che hanno recensito lo scorso capitolo:

farfix

touchthesky

Ninacrystina

Crazy Bear_Clakira

Love00

1Diletta

Grazie ragazze per tutto!

Poi volevo far un in bocca al lupo alla mia cara amia Carlotta(Love00)che domani inizia gli esami e a tutti coloro che quest'anno hanno gli esami.

E poi vi lascio il link della sua stupenda storia, date un'occhiata ne vale la pena:

http://www.efpfanfic.net/viewstory.php?sid=2631963&i=1

E vi lascio anche il link della storia della mia amica Cris(ninacrystina):

http://www.efpfanfic.net/viewstory.php?sid=2571094&i=1

Aspetto le vostre opinioni, un bacio <3










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Capitolo 24
*** What's happened? ***


Capitolo 24

Capitolo 24:What's happened?



La mattina seguente Emmalyn sgattaiolò dalla stanza prima che Harry si svegliasse. Sapeva che la sera prima quando le aveva chiesto di rimanere a dormire con lei, non era del tutto cosciente, e dato che tra di loro non scorreva buon sangue,sarebbe stato meglio evitare altri battibecchi.
Aveva passato la notte insonne stretta tra le braccia di Harry.
Ritornò in stanza cercando di fare meno rumore possibile per non svegliare Gemma. Si avvicinò all'armadio, e dai cassetti prese degli abiti e della biancheria intima pulita, poi si chiuse in bagno. Si spogliò dell'abito, e lo avvicinò al viso, il tessuto impregnato del profumo di Harry.
"Resta qui con me"quella frase le ritornò in mente provocandole ancora una volta le stesse sensazioni della sera prima. Emmalyn cercò di non pensarci e gettò l'abito nella cesta dei panni sporchi.Poi levò la biancheria intima e legò i capelli in una crocca disordinata prima di entrare nel box doccia.
Rabbrividì al contatto con l'acqua ancora non riscaldata, poi si insaponò il corpo e un pensiero le balenò per la testa:
Alla sua partenza non avrebbe mai pensato che la sua vita potesse diventare così movimentata.
Chiuse il getto dell'acqua e avvolse un asciugamano attorno al corpo prima di uscire dal box doccia.
Quando tornò in stanza già preparata,Gemma era sveglia.
"Hei Em", la salutò la bionda. Emmalyn forzò un sorriso sperando solo che Gemma non si accorgesse che fosse strana.
"Non ti ho sentita rientrare ieri, avete fatto tardi?", le chiese mentre Emmalyn era indeffarata a cercare la borsa.
Emmalyn impallidì in viso e si voltò guardandola,"si beh non ci siamo resi conto di quanto tardi fosse", le spiegò prendendo la borsa tra le mani.
Gemma annuì,"esci?", le chiese poi osservandola mentre prendeva la giacca e indossava sciarpa e cappello.
"Uhm si", la informò la castana, "a dopo Gem", le disse
"Va tutto bene Em?Sei strana", quelle parole arrivarono spedite alle orecchie di Emmalyn voltata di spalle, Gemma aveva capito, Gemma sapeva che qualcosa non andasse.
"Va tutto benissimo", la rassicurò Emmalyn prima di chiudersi la porta alle spalle.
Ma in realtà non andava bene niente.La notte passata non aveva fatto altro che scombussolarla ancora di più.
Fortunatamente nessuno altro in casa era sveglio. Emmalyn uscì frettolosamente di casa, una sola meta in testa.
Chiamò un taxi e dopo pochi minuti era fuori da quella villetta.
Suonò tremante il campanello di casa Foster.
"Chi è?", si sentì dall'altra parte del citofono, ed Emmalyn la riconosceva bene quella voce squillante, Katie.
"Sono Emmalyn", disse solo prima che il cancello si aprisse e che Katie fosse sull'uscio di casa.
"Scusa se piombo a casa vostra a quest'ora, ma ho bisogno di parlare con papà", Emmalyn sperava solo che Katie non la cacciasse.
"Stai tranquilla Emmalyn, siamo già svegli da molto e poi sei sempre la benvenuta qui, non dimenticare che è anche casa tua questa", le sorrise dolcemente Katie invitandola ad entrare.
Emmalyn proprio non se l'aspettava, non era stato dei migliori il suo comportamento nei suoi confronti, ma Katie era pronta ad accoglierla in casa sua sempre.
La ringraziò con un sorriso prima di entrare in casa, subito l'odore di biscotti appena sfornati le invase le narici.
"Hai preparato dei biscotti?", chiese sentendosi molto una bambina.
Katie ridacchiò e"si biscotti al cioccolato ne vuoi uno?", le chiese facendole strada fino in cucina.
"No grazie,magari dopo", le rispose la castana.
"Ehm Katie, papà è sveglio?", chiese Emmalyn mentre Katie sistemava dei biscotti e una tazza fumante di tè su un vassosio.
"Oh si, stavo giusto per.."cominciò la donna prima che la ragazza la interrompesse,"faccio io"
Katie le sorrise riconoscente"prima porta a destra", le disse poi prima che Emmalyn sparisse in corridoio.
Bussò alla porta di quello che sicuramente era lo studio di suo padre.
Non entrò fin quando non udì  un avanti dall'altra parte.Suo padre aveva la testa china, tanti fogli erano sparpagliati sulla scrivania.
"Oh Katie hai portato la colazione", disse non appena sentì la porta richiudersi, pensando fosse sua moglie, ma ritrovarsi davanti sua figlia fu una piacevole sorpresa.
"Emmalyn", il suo volto si illuminò"non pensavo fossi tu"
"Ciao papà", Emmalyn poggiò il vassoio sulla scrivania.
"Prego siediti pure", Patrick le indicò la sedia posta di fronte la scrivania, dove poco dopo Emmalyn prese posto.
Emmalyn restò in silenzio osservando i movimenti di suo padre, lo vide portarsi un biscotto alle labbra e mangiarne un pezzetto, assaporandone il sapore. Soffiò poi sulla tazza fumante e bevve un sorso di te, alzò infine lo sguardo rivolgendo un sorriso a sua figlia.
"Devo parlarti papà", Emmalyn giunse subito al punto approfittando del momento di attenzione da parte di suo padre.
Notò lo sguardo di suo padre cambiare,era teso e chiunque lo avrebbe notato. Passò una mano tra i capelli, e si inumidì le labbra prima di cominciare.
"Ti prego di non interrompermi, per favore.", solo quando vide suo padre annuire continuò.
"Qualche mese fa non mi sarei mai aspettata di rincontrarti dopo tanto tempo, non ti vedevo da 15 anni, e rivederti è stato un shock per me, non ti sei mai davvero interessato me e hai mandato al diavolo tutte le promesse che mi avevi fatto non appena hai lasciato me e la mamma. Dicevi che non ci avresti mai lasciato, che mi saresti stato accanto sempre e mi avresti vista crescere ma in realtà tu non ci sei mai stato, non c'eri quando avevo bisogno di te. Dov'eri quando ho cominciato la scuola, dov'eri quando ho imparato ad andare a bici, dov'eri quando...", le parole le morirono in gola prima che delle lacrime cominciassero a rigarle le guance.
"Io h-o sb-agliato a v-e-nire", singhiozzò prima di alzarsi.
"No Emmalyn, aspetta", suo padre la raggiunse poggiandole una mano sulla spalla.
Emmalyn si voltò, gli occhi rossi e gonfi per le lacrime che ancora le bagnavano il viso.D'istinto suo padre l'abbracciò, stringendola forte tra le sue braccia mentre Emmalyn ancora singhiozzava sulla sua spalla. E tutto l'odio scomparve in quel momento ed Emmalyn si accorse che gli era mancato davvero tanto.
"Scusami", le sussurrò lasciandole poi un bacio tra i capelli.
"Scusami"ripetè ancora,"per tutto"continuò.
"Ora che ti ho ritrovata, voglio ricominciare e recuperare tutto il tempo in cui non ci sono stato, solo se me lo permetterai, piccolina", gli disse ed Emmalyn sorrise ricordando i vecchi tempi.
Suo padre le poggiò le mani sulle spalle e le sorrise, gli occhi lucidi.
"Mi dispiace per non esserci stato, lo so che ti ci vorrà del tempo per perdonarmi e lo capisco, ma almeno.." ed Emmalyn non gli diede il tempo di continuare, che lo abbracciò di nuovo.
"Mi sei mancato papà", sussurrò stretta tra le braccia di suo padre e Patrick crollò lasciando che alcune lacrime gli rigassero le guance.
---
"Allora si è risolto tutto?", chiese Anne sorseggiando del tè dalla sua tazza. Erano le cinque del pomeriggio ed Emmalyn era da poco tornata a casa, aveva raccontato ogni cosa ad Anne che ne era entusiasta. Era rimasta da suo padre a pranzo e ne avevano anche approfittato per passare del tempo insieme.E si era sentita bambina stretta tra le braccia, mentre seduti sul divano del salotto, Patrick gli raccontava dei suoi viaggi, poi  le aveva mostrato una scatola contenenti delle lettere, destinate a lei ma che Patrick non aveva mai avuto il coraggio di mandarle ed in quel momento Emmalyn l'aveva stretto a sè e "pensiamo al presente", gli aveva detto rassicurandolo. Quando si era voltata aveva visto il sorriso stampato sul volto di Katie.
"Sono proprio contenta per te tesoro", Anne gli si rivolse con un sorriso che Emmalyn ricambiò felice.
"Anne ora vado di sopra che ho delle materie  da studiare"la informò Emmalyn poggiando la sua tazza vuota nel lavello.
Quando tornò in camera, Gemma era distesa sul suo letto, le cuffiette nelle orecchie.Emmalyn le rivolse un cenno della mano prima di afferrare il libro di letteratura sulla scrivania.
Leggeva attenta quel paragrafo che avrebbe dovuto imparare per il giorno seguente quando il cellulare vibrò
Lo prese notando che ci fosse un nuovo messaggio:
1 nuovo messaggio ricevuto
Da Liam:
Ti va di uscire?
Digitò subito una risposta
A Liam:
Non ora
Da Liam:
E' successo qualcosa?Vuoi parlarne?
Le scappò un sorriso, e digitò una risposta.
A Liam:
Tutto ok, sto studiando.
La risposta non tardò ad arrivare
Da Liam:
Ok, buono studio allora! <3
Emmalyn bloccò lo schermò e ripose il cellulare sul comodino e ritornò a studiare.Diede uno sguardo veloce a Gemma. Non aveva più le cuffiette nelle orecchie e fissava un punto indefinito.
"Gem, c'è qualcosa che non va?" le domandò. La bionda sembrò sussultare a quella domanda.
"Lucas stamattina si è rifatto vivo", disse solo Gem
Emmalyn sbarrò gli occhi sorpresa.
"Che voleva da te Gem?", chiese curiosa la castana.
"Vuole che lo perdoni", le spiegò la bionda, Emmalyn scosse la testa ridendo.Solito.
"E tu?"
"Ho riattaccato, non lo perdonerei mai", rise Gemma.
"Pensavo fosse diverso", iniziò Gem torturandosi le mani,"non era il ragazzo giusto, molto spesso abbiamo davanti agli occhi il ragazzo giusto davanti agli occhi e nemmeno ce ne accorgiamo", finì guardando Emmalyn.
"Haii ragione", concordò la castana, prima che qualcuno bussasse alla porta della sua camera.
"Avanti", disse prima che Harry entrasse.
Si piegò e poggiò le mani sulle ginocchia, aveva sicuramente corso per le scale. Emmalyn lo guardò confuso, aspettando che parlasse.
"Dovrei parlarti", Harry si rivolse ad Emmalyn, poi fissò Gemma.
"Ok vi lascio soli", Gemma si avvicinò al fratello e gli diede una pacca sulla spalla prima di uscire.
"Stamattina, quando mi sono svegliata, ho trovato questo", Harry estrasse dalla tasca un braccialetto.Emmalyn portò lo sguardo al suo polso, e il braccialetto non c'era.
"Tieni", Harry le porse il braccialetto e prima che Emmalyn potesse iniziare a parlare,il riccio continuò.
"E poi c'è una cosa che dovrei chiederti", Emmalyn aggrottò la fronte,"è successo qualcosa tra di noi ieri, Emmalyn?"Emmalyn sbarrò gli occhi.
"Tu davvero non ricordi cosa è successo?", domandò la ragazza, Harry scosse la testa e "cosa dovrei ricordare?", chiese preoccupato.
Emmalyn sospirò, e poi scosse la testa,"non è successo niente tra noi, se è questo quello che ti preoccupa", precisò acida.
"E allora perchè il tuo braccialetto era nel mio letto?" chiese il riccio inarcando un sopracciglio. Voleva sapere.
"Eri ubriaco ieri sera", cominciò la castana" e mi sarà caduto quando ti ho aiutato a sdraiarti sul letto e", Emmalyn abbassò lo sguardo.
"E?", chiese Harry.
Emmalyn non parlò.
"Emmalyn cosa è successo dopo?", domandò il ragazzo,"mi hai chiesto di rimanere con te e io sono rimasta"quasi sussurrò Emmalyn.
"Oh ok, ora vado che ho da studiare", disse solo Harry prima di uscire dalla stanza. Ed Emmalyn rimase lì più confusa che mai, roteò gli occhi al cielo e sbuffò prima di tornare a studiare.
Poco dopo Gemma rientrò in camera e "Beh che ti ha detto Harry?" chiese.
"Uhm niente di che", rispose vaga la castana prima  di riportare lo sguardo ai libri.
***
Una nuova settimana era appena iniziata. Emmalyn sistemò meglio lo zaino sulla spalla prima di raggiungere Charlie.La vide seduta su un muretto, le gambe penzoloni e lo sguardo fisso al cellulare .Le passò una mano davanti al viso e Charlie le sorrise a mo di saluto, poi bloccò lo schermo del cellulare e lo ripose in borsa.
"Hei Em", scese dal muretto e l'abbracciò.
"Le altre, dove sono?",chiese Emmalyn sciogliendo l'abbraccio.
"Steffy non viene oggi, ha un pò di febbre e beh Louren non è ancora arrivata", le spiegò la bionda.Emmalyn annuì prima di sedersi anche lei sul muretto.
"Ehm c'è una cosa che devo dirti", Charlie la guardò preoccupata, Emmalyn la incitò a parlare.
"Louren è piuttosto arrabbiata con te", parlò la bionda
"Charlie lo sai benissimo anche tu che lei per Harry è solo un'amica, io non voglio che soffra,tutto qui",spiegò la castana.
"Lo so Em, ma lei pensa che tu sia innamorata di Harry, e le ho spiegato che si sbaglia e poi tu stai con Liam", la informò la bionda.
Prima che Emmalyn potesse dire altro, Louren le raggiunse e "ciao", disse.
"Hei Lau!", la salutò affettuosa Charlie.Poi lo sguardo della rossa si posò su Emmalyn.Serrò le labbra e assottigliò gli occhi, ed Emmalyn non riuscì a sostenere il suo sguardo.
"Louren", cominciò Charlie,"penso che dovresti smetterla", finì rivolgendosi alla rossa.
"E' una cosa tra me ed Emmalyn, Charlie non ti riguarda", l'ammonì Louren.
Charlie la guardò sorpresa e"siete mie amiche,quindi si la cosa mi riguarda e come", disse lasciando cadere le braccia lungo i fianchi.Louren sbuffò e "meglio che vada", disse allontanandosi dal gruppo.Emmalyn e Charlie si guardarono e scossero la testa.
"Le passerà", disse solo Charlie prima che la campanella suonasse.
"Hei Em", quando la castana si voltò, Liam lì a pochi passi da lei.
Lanciò un'occhiata a Charlie e "ti raggiungo dopo", le disse prima che la bionda proseguisse verso l'ingresso.
"Ho bisogno di parlarti"


Angolo autrice:

Lo so non aggiorno da più di un mese e mi dispiace tanto, ma davvero non ho avuto il tempo.Oggi ho finito di scrivere il capitolo, e non mi convince nemmeno tanto ma dovete accontentarvi, altrimenti avreste aspettato ancora molto,spero vi piaccia.
Ringrazio come sempre le ragazze che hanno recensito lo scorso capitolo e chi ha inserito la storia tra le preferite/ricordate/seguite.
Fatemi sapere che ne pensate, aspetto i vostri commenti.
Non so quando aggiornerò di nuovo giovedì parto per qualche giorno e molto probabilmente tra qualche settimana partirò di nuovo.
Alla prossima!
Un bacio :*





 

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Capitolo 25
*** Confessions ***


Capitolo 25

Capitolo 25:Confessions




"Ho bisogno di parlarti", le si rivolse Liam ed Emmalyn sentì quasi il mondo caderle addosso. Forse la sua reazione poteva sembrare esagerata, ma quando qualcuno ti si rivolge così nelle maggior parte delle situazioni non è mai per qualcosa di positivo.
Lo guardò preoccupata aggrottando la fronte,aspettando che Liam finalmente parlasse.
Quando il ragazzo schiuse le labbra, non era passato molto tempo ma ad Emmalyn sembrò un'eternità.
"Ecco mi chiedevo se tu fossi libera oggi pomeriggio", disse ed Emmalyn quasi non le sentì per quanto non  gli prestava attenzione preoccupata come era.
Sembrò ritornare in sè solo quando si rese conto di cosa avesse detto il ragazzo. Sbarrò gli occhi e si portò le mani ai fianchi guardandolo sorpresa e confusa.
"Come?", chiese alzando fin troppo la voce. Liam alzò un sopracciglio e la guardò stranito.
La ragazza gli puntò un dito contro e "Pensavo che tu dovessi dirmi qualcosa di veramente importante, per giunta sto anche facendo tardi a lezioni, e tu dovevi dirmi solo questo?"disse alterandosi e attirando l'attenzione di alcuni studenti che ancora chiacchieravano in cortile.
Liam schiuse e richiuse le labbra un paio di volte, non riusciva a proferire parola, era sconvolto e non si sarebbe mai aspettato una reazione del genere da parte di Emmalyn.
La ragazza si portò una mano alla bocca rendendosi conto delle parole e del tono con cui si era rivolta a Liam, i minuti intanto scorrevano, il cortile si spopolava e loro due erano ancora lì a guardarsi senza proferire parola.
"Scusa", mormorò ma Liam non le rispose e la sorpassò.
Emmalyn rimase lì a riflettere sul da farsi, e prima che il ragazzo oltrepassasse la porta d'ingresso,lo raggiunse di corsa affiancondolo.
"Liam mi dispiace, non volevo, ti ho chiesto anche scusa,per favore parlami",quasi lo supplicò con lo sguardo afferrandolo per un braccio non appena accelerò il passo.
"Vado di fretta,sai non sei l'unica che sta facendo tardi a lezione", gli rispose serio il ragazzo citando le sue parole di pochi minuti prima.
Il suono della seconda campanella rimbombò nel corridoio e un bidello passò accanto a loro e li guardò torvo.
"Cosa ci fate ancora qui?Forza andate in classe!", li rimproverò prima di proseguire.
Liam annuì poi si allontanò senza salutarla.
"Sono una stupida", continuava a ripetersi Emmalyn,
sbuffò sistemandosi meglio lo zaino in spalla e raggiunse la sua classe.
Quando arrivò in classe la professoressa stava già spiegando. Le lanciò un'occhiataccia ordinandole di andare a sedersi e di seguire la lezione,che non avrebbe ripetuto.
Si prospettava proprio una bella giornata.
Emmalyn abbassò lo sguardo sentendosi osservata dall'intera classe, poi annuì cercando Charlie con lo sguardo. La vide seduta al terzo banco della fila vicino alla finestra, la guardava dispiaciuta. Emmalyn la raggiunse sedendosi accanto a lei, prese dallo zaino il quaderno degli appunti e una penna poi lo lasciò  cadere accanto alla sedia.
"Perchè ci hai messo tanto?",bisbigliò Charlie durante la lezione.
"Liam voleva parlarmi", rispose vaga la castana continuando ad appuntare, era indecisa, doveva raccontarle tutto o tenersi l'accaduto per sè?
Optò per la prima, Charlie era una sua amica e le sembrava sbagliato mentirle e aveva bisogno di consigli.
"Penso di averla combinata grossa", affermò afflitta.
"Racconta", la incitò la bionda.

"Hai ragione l'hai combinata grossa", le si rivolse Charlie. Emmalyn la guardò torva e "non sei d'aiuto", le disse solo prima che la professoressa le richiamasse.
Le due abbassarono lo sguardo annuendo imbarazzate, prima di continuare a seguire la lezione.
La campanella che segnava la fine della lezione era suonata da poco e gli alunni si accingevano a sistemare i libri e ad uscire dalla classe.
"Continuando il discorso di prima", cominciò Charlie sistemando i libri nello zaino.
Emmalyn la fermò prima che potesse continuare e "non c'è bisogno che tu mi dica che ho sbagliato...lo so benissimo", disse mettendosi lo zaino in spalla. Poi aspettò che Charlie finisse di sistemare e insieme uscirono dalla classe.
"Penso solo che tu a volte non ti renda conto di che ragazzo meraviglioso sia Liam, quindi non fartelo scappare",parlò Charlie mentre camminavano in corridoio ed Emmalyn si sentì ancora più in colpa.
"Io non so cosa fare", si lasciò sfuggire un sospiro frustrato la castana, appoggiandosi all'armadietto.
"Tesoro parlagli e vedrai che si sistemerà tutto", la rassicurò Charlie e istintivamente Emmalyn l'abbraccio ritenendosi fortunata di averla conosciuta.
Mentre stringeva l'amica tra le sue braccia lo vide, Liam. Lui ed Harry erano poco più in là dalla parte opposta del corridoio.
Li guardò attentamente, stavano ridendo e poco dopo lo sguardo di Harry si posò su di lei. Emmalyn arrossì mentre Harry continuava ad osservarla, poco dopo anche Liam si voltò e la vide. La sua espressione divenne seria, le lanciò un'occhiataccia ed Emmalyn non riuscì a sostenere il suo sguardo.
Sciolse l'abbraccio e Charlie la guardò preoccupata e la castana con un cenno del capo le indicò i due ragazzi.
"Che aspetti va a parlargli!", la incoraggiò la bionda, ma Emmalyn non si mosse.
"Emmalyn", Charlie la guardò seria ed Emmalyn mosse alcuni passi prima di fermarsi. A quel punto l'amica da dietro la spinse e lei quasi cascò.
Alcuni ragazzi risero ed Emmalyn si voltò a guardare torva Charlie, che sorrise innocente.
Camminò piano diretta verso i due ragazzi, vide Harry guardarla e dire qualcosa a Liam, che si allontanò prima che lei potesse raggiungerli.Emmalyn rimase lì immobile nel bel mezzo del corridoio continuando a fissare il punto dove un attimo prima si trovava Liam. Sentì appoggiarsi una mano sulla spalla e si voltò a guardare Charlie che le sorrise rassicurante.
"Sarà meglio andare a lezione", le disse, Emmalyn annuì seguendola fino all'armadietto.

Durante la giornata aveva notato qualche volta Liam nei corridoi , ma ogni volta che i loro sguardi si erano incrociati, lui aveva sempre fatto finta di niente.Aveva sperato di trovarlo in mensa per andare a parlargli, ma lui non c'era.
"Emmalyn mi stai ascoltando", domandò  Charlie passandole una mano vicino al viso.La castana sembrò tornare in sè. La guardò confusa e poi posò lo sguardo sul suo piatto ancora pieno.
Erano sedute ad un tavola della mensa, lei Charlie e Louren,che non aveva fatto altro che guardarla imbronciata tutto il tempo ed Emmalyn aveva pensato che si stesse comportando davvero come una bimba capricciosa.
"Ti ho chiesto perchè non hai ancora mangiato nulla?,le spiegò la bionda.
"Non ho molta fame", mormorò Emmalyn guardandola,poi il suo sguardo si posò su Louren.
Sbuffò prima di alzarsi dal tavolo e uscire dalla mensa. Non nè poteva più dei suoi comportamenti infantili, il volerla proteggere significava farsi odiare e poi come se non bastasse ci si metteva pure il litigio con Liam ad innervosirla.

Doveva parlargli e chiarire la situazione, uscì in giardino nonostante il tempo non fosse dei migliori e lo trovò seduto su una panchina intento a leggere.
Rabbrividì quando l'aria invernale la colpì in pieno viso, e strofinò le mani tra di loro cercando di riscaldarle.
Gli si avvicinò sedendosi accanto a lui che non si scompose minimamente.
"Ciao" mormorò la ragazza sperando che distogliasse lo sguardo dal libro e l'ascoltasse.
Liam la guardò di sbieco tornando a leggere. Emmalyn roteò gli occhi sbuffando e Liam con un gesto secco chiuse il libro e la guardò arrabbiato.
"Mi dispiace ok? Ero arrabbiata stamattina e me la sono presa con te", gli spiegò la castana e il ragazzo scosse la testa contrariato.
"Se sei arrabbiata non devi certo prendertela con chiunque!", precisò lui alzando il tono di voce.
Emmalyn annuì dandogli ragione.
"Quindi hai intenzione di non parlarmi per i prossimi giorni?",chiese la castana abbassando lo sguardo.
Lo sguardo di Liam si addolcì, Emmalyn lo aveva trattato male si, e forse lui se l'era presa un pò troppo.
"Certo che no!", precisò attirando la sua attenzione.
"Ti sei comportata male è vero e ci sono rimasto male, ma avremmo benissimo potuto chiarirci subito, invece la situazione ci è sfuggita di mano",continuò il ragazzo.
Emmalyn gli sorrise annuendo con enfasi.
"Siamo stati due sciocci", parlarono contemporaneamente e scoppiando a ridere subito dopo.
"Quindi mi sembra di capire che quello che è accaduto sia acqua passata ormai, no?", domandò Emmalyn.
"Per questa volta ci passo su dai", rise il ragazzo contagiandola.
"Che onore!", lo prese in giro Emmalyn.

Emmalyn stava tornando a casa, quando dall'altra parte della strada vide Louren e Harry parlare.La rossa gesticolava nervosa ed Emmalyn avrebbe tanto voluto sapere che cosa stesse dicendo. Dopo poco aveva visto Harry sorriderle e le si era formato un groppo alla gola. Harry aveva invitato Louren a salire nella sua automobile parcheggiata qualche metro più in là. Emmalyn era rimasta lì impalata a guardare l'auto allontanarsi.
Sapeva che Louren avrebbe fatto sempre di testa sua, eppure aveva cercato di allontanarla da Harry e non ci era riuscita, ma la sua era solo preoccupazione o gelosia?
Un tuono la fece sussultare. Quando alzò gli occhi, il cielo si era ricoperto di nuvole, un temporale era in arrivo e lei si pentì di aver rifiutato il passaggio di Liam.
Accelerò il passo prima che avesse cominciato a piovere.
Quando arrivò a casa l'auto di Harry non c'era ancora e bastò questo a farla innervosire di nuovo.
Rabbrividì al solo pensiero di Louren ed Harry insieme.
Poi si riscosse dai suoi pensieri,doveva smetterla, lei era fidanzata con Liam! E nonostante tutto continuava a pensare ad Harry.
Bussò alla porta di casa e dopo poco Anne venne ad aprirle.
"Tesoro,entra", le sorrise gentile.
"Ciao Anne", la salutò la ragazza entrando in casa. Lasciò cadere lo zaino a terra e si tolse il giubbino e la sciarpa.
"Emmalyn,tesoro hai per caso visto Harry?",le domandò Anne guardando alla finestra.
"Sta per piovere e non è prudente guidare con questo tempaccio!", parlò preoccupata la donna
Harry...
"Penso che stia arrivando", la rassicurò Emmalyn, poi la informò che sarebbe andata in camera sua.
"Hei Gem", salutò la bionda entrando nella stanza.
Gemma sti stava mettendo lo smalto sulle unghie dei piedi.
"Heilà",ricambiò il saluto la ragazza non distogliendo lo sguardo.
Emmalyn lasciò cadere lo zaino a terra e si buttò a pancia in giù sul letto.
"Giornata pesante?", domandò ridendo la bionda.
Emmalyn sbuffò e non "immagini quanto",le rispose.
"Gem posso parlarti?",parlò poco la ragazza rivolgendosi all'amica,che le rivolse tutta la sua attenzione.
"Certo", annuì la bionda.
"Allora",cominciò,"penso di essere davvero una persona orribile, stamattina ho trattato male Liam perchè ero arrabbiata e mi dispiace davvero tanto per quello che ho fatto, fortunatamente abbiamo chiarito e questa cosa mi fa star male perchè per quanto io voglia davvero bene a Liam non riesco a vederlo come il mio ragazzo",confessò la castana afflitta.
"Tesoro", le si rivolse Gemma,"penso che sia giusto tu gli parli, dovete chiarire e questa situazione non può andare avanti, comincerete a soffrirne entrambi, lui perchè si sentirà usato e tu perchè stai con una persona che non ami veramente.
Emmalyn annuì rendendosi conto di quanto Gemma avesse ragione. Doveva chiarire i suoi sentimenti e parlare con Liam, nonostante non sarebbe stato facile dirglielo.
Quel pomeriggio non sarebbero usciti più, quindi avrebbe dovuto trovare un altro momento per parlare con lui.
"C'è dell'altro?", domandò curiosa la bionda.
In effetti c'era dell'altro ma Emmalyn era indecisa, doveva dirglielo o no?
"Questo dimostra ancora di più quanto io sia una persona orribile.Pensavo di poter ignorare i sentimenti che provo per questo ragazzo, ma non ci sono riuscita", ammise la castana gesticolando nervosa. Gemma la guardò sorpresa e "chi è questo ragazzo?Lo conosco?",le domandò.
Emmalyn non rispose e continuava a ripetersi di farsi forza e coraggio e di parlare.
"Sono innamorata di Harry",parlò tutto d'un fiato abbassando lo sguardo.
Gemma schiuse le labbra e sbarrò gli occhi sorpresa, ma in realtà se lo aspettava, poi penso a suo fratello e a quello che le aveva detto.
Si lasciò scappare un gridolino di gioia e si alzò cominciando a saltellare,"io lo sapevo!io lo sapevo!" ed Emmalyn rise.

Emmalyn aveva cercato di placare l'entusiasmo di Gemma ma non c'era riuscita. Aveva cominciato a studiare, ma non riusciva a memorizzare i concetti con tutti i pensieri che aveva per la testa. Al solo pensiero di dover parlare con Liam cominciò a salirle l'ansia,immaginava la sua faccia quando gli avrebbe detto che non era giusto continuare a stare insieme e il poter perdere la sua amicizia la faceva star male.
"Em", la richiamò Gemma ,"smettila di pensarci, starai ancora più male". Emmalyn non poteva capacitarsne, Gemma riusciva sempre a capire cosa le passasse per la testa.
Emmalyn annuì prima che il cellulare cominciasse a squillare. Lo afferrò leggendo il nome sul display:Papà.
"Ciao papà", parlò rispondendo e chiedendosi cosa dovesse dirle.
"Ciao Em", la salutò l'uomo dall'altro capo del telefono,"io e Katie vorremmo invitarti a cena a casa nostra stasera, hai impegni?", le domandò.
Emmalyn ci pensò, costatando poi di essere libera e "Per me va bene, non ho altri impegni",affermò.
"Perfetto!",esclamò Patrick"non ti dispiace se invito anche Harry,siete amici no?", le chiese conferma.
Emmalyn sbarrò gli occhi e Gemma la guardò confusa.
"No va bene",rispose pentendosene subito dopo.
Io non posso andare a quella cena con Harry, pensò quando ormai era tardi per replicare.
"Penso non ci sia bisogno che venga a prenderti, vieni con Harry, giusto?", domandò ancora l'uomo.
Certo che no
"Certo che si!" si battè una mano in fronte.
"Allora a stasera tesoro", la salutò Patrick.
"Si a stasera", ricambiò il saluto Emmalyn.
Si alzò di scatto dal letto e cominciò a parlare a raffica.
"Sono nei guai!Sono completamente nei guai!Io non posso andare a quella cena con Harry!Sono una stupida!"camminò avanti e indietro per la stanza.
"Emmalyn calmati", le consigliò Gemma.
La castana si fermò e la guardo portandosi le mani ai fianchi.
"Non.capisci.Gemma?Sono.nei.guai."le disse scandendo ogni parola.
"Okok ricapitoliamo la situazione", propose la bionda sedendosi sul letto e incrociando le gambe.
"Spiegati meglio", la prese in giro poi.
"Mio padre mi ha appena invitata a cena a casa sua stasera, e mi ha chiesto di poter invitare Harry, lui pensa che noi siamo amici e io come una stupida ho acconsentito", le spiegò Emmalyn calma.
"Ok quindi tu dovrai andare a questa cena con Harry", Gemma la guardò alzando un sopracciglio e trovando la sua reazione esagerata.Poi assunse un'espressione pensierosa e "scusa dov'è il problema?", le domandò accigliata.
"Punto 1: Io ed Harry non siamo amici,
"Punto 2: Non penso riusciremo ad arrivare a casa di mio padre perchè finiremo per litigare come sempre.
"Punto 3:...", le spiegò la castana portando il conto con le dita. Gemma la fermò prima che potesse continuare e "Non c'è nessun punto tre" precisò.
"Adesso scegliamo cosa devi metterti" le disse avvicinandosi al suo armadio.
"Ma io devo finire di studiare adesso", protestò la castana. Gemma non l'ascolto e cominciò a rovistare nel suo armadio.
"Ora questo è più importante", le rispose facendola sbuffare.

"Gemma non voglio mettermi un vestito!Devo solo andare ad una cena a casa di mio padre!"si lamentò Emmalyn. Gemma la guardò contrariata e "ti correggo, devi solo andare ad una cena a casa di tuo padre con Harry", le disse.
Emmalyn la guardò confusa,"non voglio attirare la sua attenzione, sono fidanzata", spiegò.
"Ancora per poco", le rispose con non chalance la bionda continuando a frugare  nell'armadio della ragazza.
Gemma!", la richiamò Emmalyn, picchiettando un piede sul pavimento.
"Sei insopportabile Em!Sono molto impegnata io!", protestò la bionda, e la castana la guardò torva.
"Trovato", Gemma sorrise soddisfatta passandole un vestito.
"Non voglio sentire repliche e adesso va a cambiarti", le puntò un dito contro e la spinse in bagno prima che potesse dire qualcosa. Poco dopo era già pronta.
Emmalyn fece una giravolta sul posto guardandosi allo specchio.
"Allora?", domandò Gemma in attesa di una sua risposta.
"Hai fatto un bel lavoro dai", la prese in giro la castana osservandosi un'ultima volta. Il vestitino blu oltremare a maniche lunghe le fasciava perfettamente il corpo snello. Non ricordava di averlo portato ed era da un pò che non lo indossava.
La bionda finse un'espressione imbronciata e l'altra scoppiò a ridere subito dopo.
Mentre ridevano e scherzavano qualcuno bussò alla porta. Entrambe si guardarono confuse e "avanti", disse Emmalyn.
Harry entrò in camera, indossava dei jeans skinny scuri e dal giubbotto lasciato aperto si intravedeva un maglione blu, ed Emmalyn pensò che fosse davvero bello, quella sera più del solito.Harry si sistemò qualche ciocca di capelli sfuggita al gel all'indietro e si inumidì le labbra. I loro sguardi si incrociarono e entrambi rimasero a fissarsi per un tempo indefinito e Harry pensò che Emmalyn stesse davvero bene, ma non glielo avrebbe mai detto.
Gemma finse un colpo di tosse riportandoli alla realtà.
"Ehm come mai sei qui?", domandò stranita Emmalyn, poi si ricordò della cena.
"Oggi ha chiamato tuo padre e mi ha detto che siamo invitati a casa sua stasera, ci aspettano per le 20:00", le spiegò il riccio.
Emmalyn assimilò ogni parola e "si ok andiamo", rispose poco dopo. Poi salutò Gemma che  le sorrise rassicurante e insieme ad Harry uscì dalla sua stanza.
"Mamma noi andiamo", l'avvertì Harry all'ingresso. Poi lui ed Emmalyn uscirono di casa.

Nell'abitacolo regnava il silenzio ed Emmalyn si sentiva davvero in imbarazzo. Prese il cellulare dalla borsa e cominciò a provare qualche giochino che tempo fa aveva scaricato.
"Come vanno le cose tra te e Liam? Ho saputo che avete litigato", domandò ad un certo punto Harry ed Emmalyn rimase spiazzata dalla sua domanda.
"Bene, abbiamo chiarito", disse solo. Harry non rispose, aumentò la pressione sul volante e svoltò bruscamente.
Emmalyn lo guardò preoccupata sperando sarebbero arrivati sani e salvi.
Poco dopo Harry parcheggiò qualche metro prima di casa Foster.
Scese dall'auto e si avviò verso la villetta. Emmalyn lo guardò confusa, scese raggiungendolo e prima che potesse suonare al citofono, "hei si può sapere che ti passa per la testa?", gli chiese alterandosi.
Harry si voltò a guardarla sorpreso come se si fosse accorto solo in quel momento della sua presenza.
"Niente", rispose secco citofonando.
"Siamo noi", rispose prima che il cancelletto si aprisse.
Emmalyn lo seguì silenziosa, non si prospettava una bella serata.
"Che piacere vedervi!", esclamò felice Katie sull'uscio della porta.
"Ciao zia", le sorrise gentile Harry poi strinse la mano a Patrick e "buonasera signor Foster", gli disse.
"Harry dammi del tu", lo rimproverò scherzoso Patrick dandogli una pacca sulla spalla.
"Ciao papà, ciao Katie", li salutò Emmalyn entrambi con un bacio sulla guancia.
"Prego entrate",Katie si spostò lasciandoli entrare e li guidò fino in sala da pranzo.Li invitò ad accomodarsi e si congedò con "la pasta è quasi pronta", e raggiunse la cucina.
Patrick seduto a capatavola incrociò le dita delle mani e le poggiò sul tavolo, poi guardò sua figlia ed Harry, seduti uno di fronte l'altro.
"Allora ragazzi come va con la scuola?",chiese curioso.
Emmalyn guardò Harry, che si irrigidì all'istante.
"In questi giorni stiamo studiando tanto, abbiamo compiti ed interrogazioni a non finire, ma fortunatamente va tutto bene", spiegò la ragazza, e Patrick sorrise fiero di sua figlia.
"Harry a te come va?", domandò l'uomo voltandosi a guardare il riccio.Harry accennò ad un sorriso e prima che potesse rispondere, Katie ritornò in sala con i piatti.
Harry tirò un sospiro di sollievo.
"Buon appetito", disse la donna sedendosi a tavolo dopo aver servito tutti.

"E' tutto davvero ottimo zia", si complimentò alla fine Harry pulendosi le labbra con un tovagliolo.
"Harry ha ragione", si unirono Emmalyn e suo padre parlando insieme. Poi si guardarono scoppiando a ridere subito dopo.
"Vi ringrazio", sorrise Katie alzandosi,"ora c'è il dolce",li informò prima di andare in cucina, ritorno poco dopo.
"Una domanda zia, ma quando le hai preparate tutte queste prelibatezze?", domandò il riccio portandosi una mano alla pancia,"mangerò il dolce,anche se sono pieno, lo faccio solo per te eh", disse facendo ridere tutti.
La torta al cioccolato che Katie aveva preparato era davvero squisita ma Emmalyn stava per sentirsi male per quanto aveva mangiato. Posò il cucchiaino nel piatto e bevve un sorso d'acqua. Aspettò che gli altri finissero di mangiare e abbassò lo sguardo piegando il tovagliolo che aveva messo sulle gambe. Quando rialzò lo sguardo Harry la stava fissando, non era la prima volta che Emmalyn lo notava in quella serata e come ogni volta arrossiva imbarazzata.
"Non finisci di mangiare?", le domandò Katie indicando il suo piatto con lo sguardo.
La castana scosse la testa e "sono piena", spiegò.
"Allora ragazzi quest'anno vi diplomate, avete già in mente cosa fare una volta che avrete finito la scuola?", domandò Patrick. Harry fu il primo a rispondere.
"Pensavo di andare al conservatorio, mi piace cantare e so suonare la chitarra",affermò fiero.
Emmalyn ricordò di quella mattina quando lo aveva visto suonare, la stessa mattina in cui si erano baciati...
"Non sapevo suonassi", esclamò sorpresa Katie.
"Harry è molto bravo e ha una bellissima voce",spiegò Emmalyn guardando Harry. Il ragazzo si lasciò sfuggire un sorriso e ", non penso di essere così bravo", parlò imbarazzato.
"Quindi  sei anche tu un appassionato di musica eh?", chiese Patrick.Poi guardò Emmalyn e "Emmalyn fino a qualche anno fa suonava il piano, purtroppo non ho mai potuto partecipare ad un suo saggio, ma era davvero brava", disse. Emmalyn lo guardò sorridendo,ricordando che era stato lui stesso a trasmetterle quella passione.
"Davvero?",domandò sorpreso il riccio,"non me lo avevi mai detto".
" Non ce n'è mai stato il tempo", precisò Emmalyn.
E davvero loro il tempo per conoscersi non lo avevano mai avuto.
"Vado in cucina", li informò Katie alzandosi.
"Vengo con te, ti aiuto", si offrì la castana.
"Non ce n'è bisogno tesoro", replicò la donna.
"Insisto", le sorrise Emmalyn prima di seguirla fino in cucina.

"Penso che tu ed Harry possiate formare proprio una bella coppia",le si rivolse Katie mentre le passava un piatto da asciugare.
Emmalyn strabuzzò gli occhi e "Cosaaaa?", domandò con voce stridula. Katie non riuscì a trattenere un risolino e " ho visto come ti guardava stasera, quel ragazzo è cotto", le disse e la castana abbassò lo sguardo imbarazzata, non era l'unica ad aver notato quegli sguardi.
"Sono stata giovane anche io tesoro, e so come andrà a finire", rise.
"Katie io sono fidanzata", le spiegò Emmalyn lasciandola spiazzata.
"Allora  devi farci conoscere il tuo ragazzo", le si rivolse la donna e Emmalyn annuì titubante.
"Mi dispiace interrompere la vostra conversazione, ma Emmalyn domani c'è scuola, dobbiamo andare", disse Harry entrando in cucina. La ragazza annuì seguendolo in salotto.Salutarono entrambi sia Katie sia Patrick prima di uscire dalla casa.
"E' stata una bella serata non trovi?", domandò il ragazzo mentre si incamminavano verso l'auto.
"Una bellissima serata", affermò contenta la castana.
"Mi piacerebbe tanto che il nostro rapporto fosse così sempre", ammise il riccio abbassando lo sguardo. Emmalyn lo guardò spiazzata, schiuse le labbra ma non riuscì a  dire nulla.
Lo guardò dubbiosa, poi Harry le aprì lo sportello ed Emmalyn salì nell'auto. Harry fece il giro e salì anche lui.
"Ecco so che tutto questo è iniziato per colpa mia, ma preferirei che noi fossimo amici, sono stanco di litigare",le spiegò mettendo in moto l'auto.
"Appunto hai incominciato tu, io potrei essere anche tua amica se tu non cambiassi comportamento da un momento all'altro"lo accusò Emmalyn ricordandosi del suo cambiamento di umore prima che entrassero in casa.
Harry strinse la presa sul volante e sbuffò.
"Ok ho ammesso di aver sbagliato, ma vogliamo parlare di te? Ogni volta che cerco una possibilità, tu mi respingi", disse senza distogliere lo sguardo dalla strada.
"Non sei nessuno per venirmi a fare la morale", sbottò la castana.
"La stessa cosa vale per te", ribattè il ragazzo guardandola, poi entrambi sbuffarono distogliendo lo sguardo.
"Io proprio non so come abbia potuto innamorarmi di te", diede voce ai suoi pensieri la castana guardandola spazientita.
Harry sbarrò gli occhi incredulo e "cosa?", domandò guardandola confuso.
Emmalyn si portò una mano alla bocca rendendosi conto di quello che aveva detto.
"Io non ho detto proprio nulla", precisò stizzita, poi scese dall'auto sbottando lo sportello.
Era arrabbiata, con Harry, ma soprattutto con sè stessa, non avrebbe mai dovuto confessare i suoi sentimenti, almeno non in quel momento e senza che se ne rendesse conto cominciò a piangere. Cosa avrebbe pensato Harry?E soprattutto che le avrebbe detto?Le avrebbe riso in faccia?Rabbrividì stringendosi nel suo cappotto, mentre continuava a camminare nel buio.
"Emmalyn!Emmalyn aspetta!", sentì chiamarsi, ma non si voltò a guardare Harry e continuò a camminare.
Poco dopo Harry la raggiunse afferrandola per un polso. Intrecciò le dita delle loro mani e con l'altra mano libera le prese delicatamente il viso.
I fari accesi dell'auto non troppo lontana gli permettevano di vedere il suo viso e fu in quel momento che Harry notò le lacrime che le bagnavano le guance.
Poggiò un pollice su una guancia ed Emmalyn rabbrividì al suo tocco, osservandolo mentre continuava a singhiozzare. Harry le asciugò le lacrime guardandola, gli occhi verdi più scuri dei suoi erano ancora velati di lacrime, il naso era arrossato e la labbra rosse screpolate. Emmalyn era solita mordersi il labbro inferiore e questo Harry lo sapeva, l'aveva visto farlo molte volte. Appoggiò il palmo della mano sulla sua guancia e poi piano con le dita tracciò il contorno del suo viso e delle sue labbra, quelle che Harry voleva far combaciare con le sue, perchè si in quel momento voleva baciarla e  infonderle sicurezza, ma non lo fece.
E forse era quello che si aspettava anche Emmalyn che lo guardò delusa allontanando la mano dal suo viso.
"Voglio andare a casa", mormorò abbassando lo sguardo.
Harry annuì conducendola fino all'auto, le loro mani intrecciate, ma nessuno sembrò accorgersene.
Il viaggio fino a casa proseguì silenzioso.
Quando Harry parcheggiò fuori casa, Emmalyn scese velocemente dall'auto fiondandosi in casa. Salì le scale di fretta prima che Harry potesse rientrare e si chiuse in camera.
Si appoggiò alla porta e si lasciò cadere a terra. Si portò le ginocchia al petto vi ci appoggiò la testa sopra. Si sentiva così fragile e stupida. Pensò a quelle parole non riuscendo a capacitarsi ancora di averle dette.Pensò a Liam e a come fosse stata ingiusta nei suoi confronti, lui che era stato sempre gentile con lei a differenza di Harry. Poi pensò ad Harry all'odio che le aveva mostrato non appena aveva messo piede in quella casa, ai momenti di tregua, agli sguardi che si erano scambiati e i baci che si erano dati. Scosse la testa per scacciare quei pensieri.Si mise in piedi, e si coricò senza nemmeno levarsi i vestiti che indossava, ma poco importava in quel momento. Aveva bisogno solo di dormire, ma si prospettava una notte insonne.

Angolo autrice:

Sono sicura abbiate pensato che fossi sparita ahaha, dopo più di due mesi e mezzo sono tornata con un nuovo capitolo di questa storia.
Non ho aggiornato prima per vari motivi.
1: tra le vacanze ed altri impegni non ho avuto proprio tempo.
2: mancanza di ispirazione
3: la storia ha molte visualizzazioni, ma alla fine le ragazze a recensire sono sempre le stesse, e le recensioni sono anche diminuite e questa cosa mi demoralizza, avevo quasi pensato di non continuarla più, ma poi ci ho pensato e non mi è sembrato giusto nei confronti delle mie care lettrici che aspettano sempre con ansia che io aggiorni ahah, siete adorabili davvero, grazie per tutto.
Bene, ora passiamo al capitolo.
Succedono tantissime cose, Emmalyn litiga con Liam, ma fortunatamente si chiariscono. Secondo voi le loro reazioni sono state esagerate?
Emmalyn si confida con Gemma e finalmente *rullo di tamburi*, ammette di essere innamorata di Harry. Poi c'è la cena ed Emmalyn non sopporta i cambiamenti di umore del bel ragazzo riccio ahah.
Alla fine della serata, litigano ed Emmalyn confessa non rendendosene conto i suoi sentimenti. Ve lo sareste mai aspettate?Secondo voi ora che accadrà?
Emmalyn parlerà con Liam? Harry confesserà i suoi sentimenti?"
Lo scoprirete nei prossimi capitoli. Penso di aggiornare presto questa volta, l'ispirazione è tornata finalmente e sto già scrivendo il prossimo capitolo.
Inizio a dirvi che siamo quasi alla fine di questa storia.
Aspetto le vostre opinioni. Alla prossima!
Un bacio :*






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Capitolo 26
*** I won't ***


Capitolo 26

Capitolo 26:I won't


"Una bella giornata, non credi?Gemma cominciò a saltellare per la stanza, Emmalyn si coprì con le coperte fin sopra la testa.
"Avanti pigrona, alzati!",la richiamò la bionda scostandole le coperte. La castana mugugnò qualcosa, prima di rigirarsi nel letto.
"Emmalyn c'è scuola stamattina!Alzati!, Gemma le urlò nell'orecchio.
Emmalyn sobbalzò per lo spavento e rischiò quasi di cadere a terra. Gemma ridacchiò divertita e la castana scosse la testa in disappunto ancora intontita, non aveva nemmeno la forza di guardarla storta. Si massaggiò le tempie e Gemma si portò le mani alla bocca preoccupata.
"Tesoro ma che ti è successo, hai un aspetto orribile", esclamò melodrammatica.
"Sei d'aiuto davvero", le rispose Emmalyn sbuffando, Gemma alzò gli occhi al cielo.
"Allora, adesso vai in bagno,ti fai una doccia e poi mi racconti cosa è successo,ok?", le si rivolse accennando ad un sorriso la bionda.Emmalyn annuì titubante prima di mettersi in piedi.
Una volta in bagno si appoggiò al lavandino rabbrividendo a contatto con il marmo freddo e si guardò allo specchio. C'erano ancora tracce di trucco sbavato sul suo viso, gli occhi erano rossi e gonfi, aveva le occhiaie, il naso arrossato e le labbra rosse screpolate.
Aprì il rubinetto lasciando scorrere per un pò l'acqua aspettando che si riscaldasse, poi si lavò le mani e si sciacquò la faccia. Tamponò  un'asciugamano sul viso per asciugarsi e poi lo buttò nel cesto dei panni sporchi. Si guardò l'abito che indossava dalla sera prima sgualcito e si spogliò prima di entrare nel box doccia.
Lasciò scorrere l'acqua per un pò e iniziò ad insaponarsi. Cominciò a salirle l'ansia al solo pensiero di vedere Harry. 
La voce di Gemma la riscosse dai suoi pensieri. "Ti ho portato degli abiti puliti Em", l'avvisò la bionda poggiando dei vestiti sul cesto dei panni sporchi, uscendo poi dal bagno.
Emmalyn uscì poco dalla cabina avvolgendo un asciugamano attorno al suo corpo, e si preparò prima di uscire dal bagno.

Gemma osservò attenta Emmalyn sistemare distrattamente dei libri nella borsa, non aveva aperto bocca da quando era uscita dal bagno.
"Emmalyn", domandò cauta avvicinandosi a lei,"cosa è successo ieri?Cosa ha fatto stavolta Harry?".Era sicura che fosse suo fratello la causa del suo malessere.
Emmalyn si destò sentendo nominare il suo nome e appoggiò i palmi delle mani sulla scrivania tendendo le braccia, cercando di trattenere le lacrime.
La bionda le poggiò una mano sul braccio e la castana si voltò a guardarla.
"Oh Emmalyn", istintivamente Gemma l'abbracciò e l'altra sopraffatta dall'ansia scoppiò a piangere.
La bionda le massaggiava la schiena e la stringeva sempre di più ad ogni singhiozzo cercando di calmarla.
"Mentre tornavamo a casa ieri sera abbiamo cominciato a litigare", le spiegò Emmalyn "e..."disse prima di interrompersi singhiozzando di nuovo. "Io gli ho confessato i miei sentimenti".
Gemma sciolse l'abbraccio appoggiandole le mani sulle spalle e la guardò perplessa e stupita. Sperò che suo fratello le avesse detto di ricambiare i suoi sentimenti. Poi ci riflettè su, era impossibile che fosse successo altrimenti non avrebbe trovato Emmalyn in quello stato al mattino.
Emmalyn si asciugò le lacrime prima di cominciare a parlare di nuovo.
"Sono scappata subito dopo..", raccontò spiegando cosa fosse successo.
Gemma scosse la testa contrariata e "quindi lui non ti ha detto nulla?", chiese di nuovo per conferma.Emmalyn la osservò dubbiosa sospettando qualcosa, aveva il presentimento che Gemma le stesse nascondendo qualcosa, poi scosse la testa stava diventando paranoica.
"Si Gem te l'ho gia detto", annuì distratta.
"Devi assolutamente parlare con Liam,mio fratello è uno stupido sì, ma devi chiarire questa situazione, tu non ami Liam", le puntò un dito contro e le parlò velocemente che quasi Emmalyn non riuscì a seguire il suo discorso.
"E adesso forza andiamo, ti dò un passaggio a scuola", le disse e poi con un gesto della mano la  invitò a muoversi.
Emmalyn afferrò frettolosamente il cappotto sulla poltrona, lo indossò prima di sistemarsi lo zaino in spalla. Gemma prese le chiavi poggiate sul mobiletto accanto alla porta e uscì dalla stanza seguita dalla castana.
Emmalyn infilò le mani nelle tasche del giubbotto e scese le scale con molta calma a differenza della bionda che rischiò di cascare.
"Ragazze non fate colazione?", le raggiunse Anne all'ingresso con un vassoio tra le mani.
"Andiamo di fretta mamma", le spiegò Gemma, poi la salutò e afferrò Emmalyn per un braccio.
"Ma ho preparato i muffins", cercò di convincerle Anne sfoggiando un sorriso.
Gemma alzò gli occhi al cielo, perchè proprio non poteva rifiutare quando si trattava dei muffins  che sua madre preparava e ne afferrò uno portandoselo alla bocca e ne addentò una buona parte  cominciando ad ingozzarsi finendo il pasticcino in pochi attimi.
Emmalyn ed Anne la osservarono sbigottite.
"Cf c'è?", domandò Gemma con ancora la bocca piena.Le altre due si coprirono la faccia cercando di trattenere le risate.
"Sei troppo divertente, Gem dovresti vedere la tua faccia, hai dei pezzetti di cioccolato ovunque", la prese in giro Emmalyn. La bionda la guardò storta, ma almeno era riuscita a strapparle un sorriso, poi scoppiò a ridere contagiata dalle altre.
"Ehi mamma, ma hai preparato i muffins?", le raggiunse Harry ed Emmalyn si irrigidì all'istante.
Gemma le strinse la mano infondendole sicurezza.
"Ti adoro", il riccio stampò un bacio sulla guancia della madre ed afferrò l'altro muffins  rimasto sul vassoio.
Emmalyn si voltò a guardarlo irritata, sia per il pasticcino che avrebbe dovuto prendere lei, sia per altri ovvi motivi.
"Ehm ciao", le salutò grattandosi la nuca imbarazzato, lo sguardo puntato su Emmalyn. Lo notava dalle sue occhiaie che aveva passato la notte insonne come lui.
Vedere quell'espressione torva sul suo viso lo faceva star male, non si era mai sentito in colpa  come in quel momento.
"Andiamo Emmalyn o faremo tardi", si rivolse Gemma alla castana attirando la sua attenzione.La ragazza salutò Anne poi si voltò a guardare un' ultima volta il riccio. Serrò le labbra distogliendo lo sguardo prima che potessero salirle le lacrime agli occhi.
Harry guardò Gemma e nonostante quelle parole fossero state sussurrate, le aveva percepite lo stesso, sei un cretino, gli aveva detto. Poi insieme erano uscite di casa.
Sapeva benissimo di essere un cretino, ogni volta che cercava di rimediare, finiva per sbagliare ancora.Il ragazzo si passò una mano tra i capelli sistemando alcune ciocche sfuggite al gel, mise le mani nelle tasche dei pantaloni e osservò sua madre che era rimasta per tutto quel tempo in silenzio.
"E' successo qualcosa?", domandò la donna amorevole, perchè si sapeva che qualcosa non andasse, li aveva notati quegli sguardi e aveva capito che non si trattava di un semplice litigio quella volta.
"Meglio che vada", Harry evitò di risponderle e uscì di casa frettolosamente.
Doveva parlarle. Il problema era che non sapeva che dirle, era così confuso. Aveva capito di provare qualcosa per Emmalyn ormai da tempo ma non aveva mai voluto ammetterlo a sè stesso, ed era finito per odiarla cercando di scacciare i suoi sentimenti.

"Ciao Gem", Emmalyn sorrise grata a Gemma scendendo dalla sua auto. La ragazza le sorrise facendole l'occhiolino e le mandò un bacio volante, che la fece ridere, prima che rimettesse in moto l'automobile.
Emmalyn la guardò allontanarsi e poi guardò davanti a sè e il sorriso svanì.
Attraversò la strada, notando da lontano Harry raggiungerla a grandi falciate. Roteò gli occhi al cielo e sbuffò perchè proprio di parlare con lui non aveva voglia, non si sarebbe mai aspettata che il ragazzo si scomodasse per venirle a parlare e invece stava accadendo il contrario e lei non sapeva se sentirsi lusingata o meno.
Si ritrovò davanti a una scelta nel momento in cui Harry le si parò davanti.
Lasciarsi convincere o no?
Emmalyn optò per la seconda e nel momento in cui Harry aprì bocca lei lo guardò torva e "non voglio ascoltarti", gli rispose secca prima di superarlo.
Camminò decisa con i nervi a fior di pelle e quando sentì afferrarsi per il polso, sbuffò e "ti ho già detto che non voglio parlarti H...", disse voltandosi ma le parole le morirono in bocca non appena si accorse che il ragazzo non era Harry ma bensì Liam.
Guardò il ragazzo che non si scompose minimamente osservandola sorridente.
"Non sei felice di vedermi?", le domandò avvicinandosi e poggiandole una mano sul fianco. Liam la scrutò rivolgendole uno sguardo quasi dispiaciuto, ma allo stesso tempo non riusciva a trattenere le risate.
"Nono è...che, n-niente..lascia stare", gesticolò nervosa, poi il suo sguardo vagò alla ricerca di Harry. Lo vide poggiato al muretto, dove era solito sedersi con i suoi amici, che digitava qualcosa sul cellulare che aveva tra le mani.
Liam si avvicinò a lei ulteriormente, per baciarla. Emmalyn si divincolò dalla sua presa e Liam la guardò stranito cercando di capire perchè lei si stesse comportando in quel modo.
Emmalyn notò il suo sguardo e"scusami è che sono di fretta, ci vediamo a mensa ok?", si giustificò,poi prima che il ragazzo potesse dire qualcosa, si allontanò frettolosamente.

I corridoi si stavano popolando di studenti e mancavano pochi minuti al suono della campanella. Emmalyn raggiunse a passo svelto il suo armadietto, e lo aprì per recuperare i libri della prima ora.
"Tesoro!", sobbalzò al suono di quella voce così squillante e si voltò di scatto.
Charlie era difronte a lei e un dolce sorriso alleggiava sul suo viso. Sembravano essere tutti di buon umore quel giorno, tranne lei. Emmalyn alzò una mano in segno di saluto e accennò ad un  sorrise prima di darle di nuovo le spalle. Sistemò distrattamente i libri di testo nello zaino mentre Charlie al suo fianco arricciò le labbra in una smorfia guardandola dubbiosa.
"C'è qualcosa che non va?", le domandò alzando un sopracciglio. La castana si irrigidì all'istante, "no va tutto bene", la rassicurò cercando di sorridere invano. La bionda la osservò attentamente per dei minuti che ad Emmalyn sembrarono interminabili, quel suo sguardo non era riuscita a convincerla neanche un pò, anche essendo amiche da pochi mesi, Charlie era riuscita a conoscerla bene, ma avrebbe lasciato che fosse stata lei a parlarle.
Poco dopo il suono della prima campanella rimbombò nei corridoi e alcuni ragazzi si affrettarono a raggiungere le proprie classi. Emmalyn chiuse con un tonfo il suo armadietto e Charlie al suo fianco balzò, poi si sistemò lo zaino in spalla volgendo uno sguardo di scuse all'amica.
Prima che potessero avviarsi in classi, Steffy le raggiunse affannosa. Si fermò davanti abbassandosi e poggiando le mani sulle ginocchia riprendendo a respirare regolarmente.
"Cosa è successo, Stefs?" le domandorono le due preoccupate .La castana sorrise rassicurandola, "temo che io abbia regolato male l'orario del mio cellulare, pensavo di essere in ritardo", rise contagiando anche le altre, poi entrambe l'abbracciarono notando la sua precoce guarigione.
Rimasero a chiacchierare per qualche minuto prima che suonasse la seconda campanella e allora sarebbero dovute filare in classe perchè le lezioni cominciavano definitivamente.
D'un tratto il volto di Steffy si illuminò come se avesse appena avuto un'idea o si fosse ricordata di dire qualcosa. Emmalyn e Charlie la osservarono attentamente invitandola a parlare.
"Venerdì sera siete invitate alla mia festa!", squittì la ragazza improvvisando uno strano balletto attirando su di sè l'attenzione di molti studenti.
Charlie si lasciò scappare un gridolino abbracciandola istintivamente. "La mia Steffy diventa maggiorenne!", esultò stritolandola, e la risata delle ragazze riecheggiò nel corridoio.
Emmalyn le guardò sorridendo prima che la voce di Steffy la richiamasse, "hei tu" le puntò un dito contro, "che fai non mi abbracci?" si finse offesa. Emmalyn si unì all'abbraccio sorridendo, ritenendosi davvero fortunata di aver trovato amiche come loro.Nello stesso istante in cui sciolsero l'abbraccio, suonò la campanella e le ragazze furono costrette a divedersi tranne Emmalyn e Charlie che condividevano la stessa ora di lezione.
"Ah Stefs", la richiamò Charlie prima che l'altra potesse essere troppo lontana "ma Louren dov'è?"e solo in quel momento Emmalyn si accorse della sua assenza. Steffy scrollò le spalle prima di salutarle di nuovo con un gesto della mano prima di allontanarsi.
Appena mise piede nell'aula Emmalyn sospirò attendendo con ansia la fine di quella giornata.

Quel pomeriggio Gemma pensò che fosse arrivato il momento di fare un bel discorsetto a suo fratello Harry. Approfittò dell'assenza di Emmalyn, che dopo scuola aveva chiamato informandoli che sarebbe rimasta a studiare da Charlie e uscì dalla sua stanza per raggiungere quella di suo fratello.
Attese pochi minuti per riflettere su cosa fosse giusto e sbagliato dire, poi bussò cauta sperando che suo fratello non fosse distratto e non stesse ascoltando musica perchè in quel caso era sicura che non avrebbe sentito.
Si ritrovò a pensare se stesse facendo la cosa giusta, non era di certo sua intenzione impicciarsi, e fu quasi tentata dal ritornarsene in camera, ma poi cancellò quei pensieri, Harry ed Emmalyn sarebbero sicuramente finiti secondo il suo parere ad ignorarsi per ancora molto tempo e quindi qualcuno avrebbe dovuto dare loro un piccolo aiuto e chi meglio di lei avrebbe potuto risolvere la questione?
Cominciò a picchiettare il piede sul pavimento mentre sentì dei rumori provenire dalla stanza, sbuffò roteando gli occhi al cielo.
"Avanti Harry ti vuoi muovere ad aprire questa porta!", lo richiamò spazientita, poi sentì dei passi avvicinarsi segno che finalmente Harry stava per aprirle.
"Ce ne hai messo di tempo eh",sbuffò facendosi spazio per entrare.Notò i capelli di suo fratello ancora leggermenti umidi e alcune goccioline bagnarono il pavimento. Harry le permise di entrare spostandosi di lato, poi afferrò un asciugamano dal suo letto e la passò sui ricci per scrollarli dall' acqua."Scusami ero sotto la doccia"si giustificò alzando gli occhi al cielo.
Gemma annuì con non curanza poi cominciò a giocare con le sue mani schioccando le dita. Il riccio le picchiettò un dito su una spalla corruciandosi.
"Che vuoi?"le chiese spazientito
"Ho bisogno di parlarti", spiegò andandosi a sedere sul letto e incrociando le gambe. Harry sbuffò raggiungedola,poi con un gesto della mano la invogliò a parlare, chiedendosi cosa avesse da dirgli.
"Stamattina ho parlato con Emmalyn", cominciò la bionda destando la sua massima attenzione."Mi ha raccontato quello che è successo ieri sera e penso che tu abbia gestito la situazione con poco tatto", gli lanciò un'occhiataccia, Harry si irrigidì all'istante.
"Senti Gemma, non so per quale motivo vi ostiniate ad identificare me per il cattivo della situazione", sbuffò il riccio.
La bionda assottigliò gli occhi puntandogli un dito contro "forse perchè lei ti ha confessato di amarti e tu te ne sei fregato!", sbottò.
Harry si alzò di scatto dal letto con i nervi a fior di pelle"e cosa avrei dovuto fare scusa?", domandò nervoso.
"Magari dirle che ricambi!", replicò la bionda.
"No!"fu la risposta secca del ragazzo. Gemma lo raggiunse posandogli una mano sul braccio, cercando di calmarlo. Il riccio abbassò lo sguardo e lo mantenne nonostante la sorella continuasse a richiamarlo.
"Sono stufo Gem"poi puntò i suoi occhi verdi in quelli più scuri della sorella e Gemma notò un velo di tristezza.
"Ieri sera non ne abbiamo più parlato e stamattina non ha voluto ascoltarmi, questo non te l'ha detto vero?"le domandò con una punta di acidità nella voce.
Gemma scosse la testa, rendendosi conto di non essere a conoscenza di quello che era successo "non la vedo da quando l'ho accompagnata a scuola"la giustificò.
"Beh adesso puoi anche andare Gemma", il riccio le indicò la porta ma la bionda non si mosse nemmeno di un passo "ho ancora qualcosa da dirti"lo informò facendola sbuffare per l'ennesima volta.
"So cosa stai pensando e no, non ho nessuna intenzione di parlarle", la fermò. Gemma sospirò esasperata, proprio non lo capiva. Era a conoscenza dei sentimenti di entrambi, quindi perchè non mettersi insieme una buona volta?
Gemma dischiuse le labbra pronta a replicare, ma ancora una volta suo fratello la stoppò "sta con Liam e io non ho nessuna intenzione di mettermi tra loro due".
"Il fatto che stia con Liam non ti ha impedito di baciarla però"lo accusò cercando di farlo ragionare la ragazza, Harry si lasciò scappare un risolino nervoso, poi l'accompagnò non molto gentilmente alla porta e contro le sue proteste la mandò via dalla stanza.
Gemma iniziò a battere pugni contro il legno della porta e meno male che in casa c'erano solo loro due altrimenti proprio non sarebbe riuscita a spiegare la situazione a sua madre e a Robin.
"Va via!", gli urlò dalla stanza il riccio e Gemma digrignò i denti sbuffando prima di chiudersi in camera.
Harry si ritrovò a riconoscere che sua sorella avesse ragione ma non lo avrebbe mai ammesso. Doveva trovare assolutamente una soluzione.

"Hei Gemma, tutto ok?", quella sera quando Emmalyn rientrò in casa trovò la bionda sul suo letto a studiare. Si chiuse la porta alle spalle lasciando cadere a terra distrattamente lo zaino vicino alla scrivania.
Gemma le lanciò uno sguardo notandola di sottecchi dal libro che aveva tra le mani e l'espressione tranquilla dell'amica la rassenerò, annuì con un sorriso prima di ritornare a prestare attenzione al suo libro.
"Bene, allora vado a fare una doccia "l'avvertì prima di afferrare il pigiama e della biancheria pulita dal suo guardaroba.
Gemma si ricordò improvvisamente quello che il fratello le aveva detto quel pomeriggio e "non è successo nulla di particolare oggi?"domandò curiosa prima che la castana entrasse in bagno.
Emmalyn le rivolse un breve sguardo e scosse la testa prima di chiudersi in bagno. Gemma pensò a un motivo per il quale Emmalyn non le avesse raccontato niente e  si sentì quasi offesa, ma sicuramente  aveva altro per la testa e se ne era dimenticata, quindi si rilassò.

Quando Emmalyn rientrò in camera, era già pronta per sistemarsi al calduccio sotto le coperte. Era stata una lunga giornata che non era iniziata molto bene, ma si era conclusa nei migliori dei modi dopo il pomeriggio passato con Charlie e Steffy a casa della prima. Avevano studiato insieme tutte e tre ed Emmalyn si era resa conto ancora una volta dell'assenza di Louren e si era chiesta per quale motivo non si facesse vedere e non passasse più il tempo con loro, ma a lei stava bene così, meno la vedevo, meglio era. Quell'argomento era stato parte della conversazione di quel pomeriggio e Charlie aveva anche pensato di mandarle un messaggio al quale Louren non aveva risposto.
Le stava evitando.
Controllò l'orario sullo schermo del cellulare che segnava le 21:10 e scostò le coperte per mettersi a letto. Di solito non andava a dormire così presto, ma quel giorno era davvero molto stanca. Sbadigliò portandosi una mano alla bocca per non farsi sentire da Gemma che si era addormentata con il libro aperto sul petto e poi si distese godendosi quella quiete. Non appena chiuse gli occhi la vibrazione del cellulare l'infastidì. Lo prese tra le mani notando poi il nome di suo padre sul display, e si chiese per quale motivo la stesse chiamando.
"Hei papà", bisbigliò attenta a non farsi sentire, poi silenziosamente raggiunse il bagno in modo da porter parlare tranquillamente.
"Dormivi Emmalyn?"le domandò Patrick sperando di non averla svegliata.
"Ehm..no"negò la castana appoggiandosi al lavandino. Sentì suo padre dall'altra parte del telefono sospirare e lei si lasciò scappare un altro sbadiglio.
"Ok tesoro scusami per l'ora ma sono da poco rientrato da lavoro, in questi giorni potresti passare da me, io e Katie vorremmo parlarti di una cosa"le disse. Emmalyn si trattennè da usare un tono maleducato per rispondergli, perchè pensava che dovesse dirle qualcosa di importante e invece le aveva solo detto di andare a casa loro e avrebbe benissimo potuto farlo il giorno seguente.
Annuì come se fosse vicino a lei e "ok papà...ora ti saluto che sono davvero stanca"lo salutò.
"Va benissimo, notte", ricambiò Patrick prima di chiudere la telefonata.
Emmalyn pensò a cosa volessero dirle ma per il momento si disse che non era importante mentre ritornava in stanza sotto le coperte del suo letto, poco dopo cadde tra le braccia di Morfeo.

Angolo autrice:

Buon pomeriggio!
So che nello scorso capitolo avevo detto che avrei aggiornato prima perchè stavo già scrivendo il capitolo e so anche che non aggiorna da più di un mese, ma è un periodaccio, quindi scusatemi davvero tanto.
Avevo parte dal capitolo pronto già da un bel pò e avrei anche continuato e aggiornato prima se non fossero successe delle cose. Ieri dopo giorni che rivedevo il capitolo, ho deciso di finirlo perchè non volevo farvi aspettare ancora. Non succede molto, ma mi serviva per introdurre ciò che accadrà nei prossimi e spero vi piaccia.
Ringrazio chi ha recensito lo scorso capitolo, chi ha inserito la storia tra le preferite/seguite/ricordate e chi legge solamente.
Aspetto i vostri pareri.
Vi lascio con alcune gif
Non so quando aggiornerò perchè prima vorrei aggiustare i primi capitoli della storia scritti in prima persona.
Ciao <3





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Capitolo 27
*** Trouble ***


Capitolo 27

Capitolo 27:Trouble

"Emmalyn devi parlare con Liam" la castana si chiuse velocemente la porta della stanza alle spalle, per evitare quella conversazione. Erano giorni che Gemma continuava a ripeterglielo e ogni volta faceva di tutto per sviare il discorso, ma sapeva che avrebbe dovuto affrontare una volta per tutte l'argomento, ma per Emmalyn era più facile rimandare che parlarne.
"Ne riparliamo stasera "sovrastò la sua voce una volta fuori dalla stanza e frettolosamente scese le scale fino all'ingresso di casa.
Afferrò il suo cappotto e la sciarpa dall'appendiabiti vicino alla porta e li indossò coprendosi bene per proteggersi dal freddo pungente di quel giorno.
"Tesoro ho chiamato già un taxi, dovrebbe essere anche arrivato" Anne la raggiunse con un sorriso sul volto."Ti ringrazio Anne" ricambiò cordiale il sorriso Emmalyn dandole poi due baci sulle guance.
"Ci vediamo stasera"la salutò uscendo di casa e la donna ricambiò con un gesto della mano sull'uscio di casa.
Emmalyn prese posto nel taxi strofinando le mani tra di loro per riscaldarle, poi piano il terpore del termosifone l'avvolse. L'autista le concesse uno sguardo dallo specchietto e "dove la porto signorina?" domandò gentile. La castana dettò l'indirizzo prima di sistemarsi comoda sul sedile accavallando le gambe.
Emmalyn ringraziò e pagò l'autista prima di scendere non appena l'uomo accostò davanti la villetta di suo padre. Citofonò e il cancelletto si aprì e la ragazza notò già suo padre sull'uscio di casa.
"Ciao tesoro" la salutò con un sorriso baciandole la guancia, poi si spostò di lato permettendole di entrare. Un odore di biscotti le invase le narici ed Emmalyn sorrise pensando che sicuramente Katie stesse preparando di nuovo i biscotti al cioccolato che tanto amava.
Si tolse il giubbotto e la sciarpa che consegnò a suo padre e si diresse in cucina sicura di trovare Katie ma lei non era lì. Emmalyn osservò il vassoio con una teiera fumante, due tazzine e i biscotti al cioccolato, ne addentò subito uno, notando fosse ancora caldo sicuramente sfornato da poco.
"Katie sa che ti piacciono tanto" rise Patrick raggiungendola, la ragazza annuì con un sorriso. Voleva ringraziarla perchè nonostante all'inizio lei fosse stata ostile nei suoi confronti, Katie continuava a dimostrarle il suo affetto.
"Non c'è?"domandò curiosa a suo padre che afferrò il vassoio tra le mani invitandola a seguire in salotto.
"Oh beh sai stanchezza, nausee, è di là al letto" la informò prendendo posto sul divano bianco in pelle dopo aver appoggiato il vassoio sul tavolino in vetro.
"Ma non doveva affaticarsi preparandomi i biscotti, dopo andrò a ringraziarla" parlò Emmalyn sedendosi vicino a Patrick. Suo padre versò del tea nelle due tazze e poi ne passò una alla ragazza. Emmalyn soffiò sulla sua tazza fumante prima di sorseggiare del tea.
"Allora di cosa vuoi parlarmi?" domandò incuriosita. Suo padre la guardò prima di annuire, poi nella sua mente formulò la frase.
"So che abbiamo ripreso i rapporti da poco, ed ero anche un pò scettico all'inizio sull'argomento ma Katie mi ha invogliato a parlartene comunque. Ecco a noi farebbe molto piacere se tu venissi a vivere qui da noi" la informò concedendole un sorriso.
Emmalyn sentì il suo cuore cominciare a battere all'impazzata per la felicità. Avrebbe voluto dire di sì immediatamente, ma sapeva anche che non poteva andarsene da casa di Anne da un momento all'altro e doveva parlarne con sua madre.
"Ehm..beh grazie per la proposta...posso pensarci su? Poi sai devo anche dirlo ad Anne e a mamma" Patrick annuì per rassicurarla "prenditi tutto il tempo che vuoi" le sorrise.
Emmalyn si passò le mani sulle gambe prima di alzarsi dal divano. "Vorrei andare a salutare Katie potresti mostrarmi la stanza? domandò.
Suo padre la guidò lungo un corridoio fermandosi poi davanti all'ultima stanza sulla destra. Poi bussò piano sul legno color ciliegio della porta e attesero fuori sentendo il suono della televisione. Poi Patrick non avvertendo la voce di sua moglie, aprì piano la porta facendo segno ad Emmalyn di seguirla e Katie era distesa su un fianco, le coperte la coprivano fino alle spalle e i capelli erano sparpagliati sul cuscino mentre riposava tranquilla. Emmalyn afferrò il telecomando sulle coperte spegnendo la tv rimasta accessa mentre suo padre rimboccò le coperte a sua moglie lasciandole un bacio sulla fronte, poi silenziosamente uscirono entrambi dalla camera.
"Allora fammi sapere non appena hai deciso, ok?" le chiese conferma Patrick sull'uscio di casa.
"Certamente, ringrazia Katie da parte mia, un giorno di questi verrò a trovarla" poi Emmalyn sistemò meglio la sciarpa attorno al collo ed uscì dalla casa.

"Hei Anne"la salutò non appena arrivò in cucina. Anne voltata di spalle mentre mescolava il sugo nella pentola si voltò a guardarla sorridendole dolce poi distolse lo sguardo, Emmalyn si sedette su uno sgabello appoggiando i gomiti sulla penisola della cucina incrociando le dita delle mani.
"Posso domandarti una cosa Anne?" le chiese cauta. Anne le rivolse un ennesimo sguardo abbassando la fiamma del fuoco e si passò le mani sul grembiule che indossava raggiungendola.
"Dimmi tutto tesoro" la invitò a parlare. Emmalyn si morse il labbro inferiore cercando le parole. "Ecco...papà mi ha detto che a lui e Katie farebbe piacere se io andassi a vivere da loro" pronunciò notando la donna osservarla sorpresa.
"E tu cosa vorresti fare? le chiese Anne. "Beh... io penso di accettare, sai è pur sempre mio padre e ora che abbiamo ripreso i rapporti sarebbe un mondo per avvicinarci ancora di più, ma non vorrei che tu pensassi che io me ne voglia andare" spiegò imbarazzata la castana. Anne le poggiò una mano sul braccio "Emmalyn sta tranquilla per me non c' è nessun problema, è giusto che tu voglia stare più vicina a tuo padre" la rassicurò.
"Davvero io Anne non saprei come ringraziarti" l'abbracciò la ragazza e la donna rise sulla sua spalla "non devi tesoro, non devi".

Emmalyn prese un respiro profondo prima di appoggiare la mano sulla maniglia in ottone della porta di camera sua. Sapeva che questa volta non avrebbe avuto più vie di scampo.
"Ciao Emmalyn" la salutò sorridente Gemma come se prima dalla stanza non le avesse rivolto uno sguardo poco contento.
"Hei" rispose di rimando la castana poggiando la borsa sulla sedia della scrivania. Poi sistemò il cellulare sul comodino accanto al letto e si sedette apoggiandosi alla spalliera e portando la testa all'indietro chiudendo gli occhi. Solo in quel momento si accorse delle note di una canzone a lei sconosciuta che si diffondevano nella stanza.
"E' andato tutto bene da tuo padre?" le domandò la bionda ed Emmalyn aprì gli occhi osservandola armeggiare con lo stereo mentre cambiava cd.
"Oh..sisi tutto bene, mi ha detto che gli farebbe piacere se io andassi a vivere da loro" rispose la castana e Gemma si voltò a guardarla sorpresa.
"Cosaaa?" domandò allungando la a ed Emmalyn trattenne una risatina.
"Beh a me sembra una buona proposta" ammise la castana e Gemma alzò un sopracciglio. "Tu hai intenzione di andarci, vero?" chiese per conferma la bionda sicura di conoscere la sua risposta.
Emmalyn annuì e un sorriso increspò le sue labbra. La bionda scosse la testa divertita "ne ero sicura. Così non dovrai più vivere nella stessa casa con Harry" e quando pronunciò quelle parole il sorriso della castana si spense.
"No certo che no" precisò. Gemma si portò le mani ai fianchi guardandola diffidente. "Preferisci scappare invece che affrontarlo" l'accusò lasciandola spiazzata. "Non vi parlate da giorni e tu non vuoi nemmeno ascoltarlo" continuò.
"Aspetta Gemma ma che stai dicendo?" Emmalyn sovrastò la sua voce, ma Gemma evitò di rispondere alla sua domanda e continuò a parlare "pensi che il modo migliore per affrontare le cose sia scappare?" e questa volta il suo tono era più alto."Ami Harry ma nonostante tutto continui a stare con Liam illudendolo ancora di più e per favore non venire a piangere quando lui ti sbatterà la porta in faccia!" l'ammonì.
Emmalyn cominciò a torturarsi le mani e si morse il labbro inferiore mentre immobile assimilava tutte le parole dell'amica. Gli occhi le si inumidirono, Gemma non le aveva mai parlato in quel modo, non le aveva mai urlato contro e per quanto Emmalyn volesse ribattere, non ci riusciva perchè sapeva che l'amica aveva ragione su tutto. Una lacrima le scivolò lungo la guancia seguita poi da altre e sotto lo sguardo arrabbiato di Gemma, scoppiò a piangere coprendosi gli occhi.

....Nel frattempo
"Vado a prendere delle birre in frigo che ne dite?" domandò Louis mettendo in pausa il gioco. Niall al suo fianco sbuffò intrepido di continuare la partita a FIFA contro Louis, poi un sorrisetto divertito gli increspò le labbra pensando che l'amico l'avesse fatto apposta.
"Hei Harry potresti venirmi a dare una mano?"chiese poi al riccio seduto sul divano di casa Tomlinson. Aveva il telefonino poggiato sulle gambe e il suo sguardo era perso, Louis si era accorto da giorni che qualcosa non andasse, ma era sempre rimasto in silenzio per paura di una reazione del suo migliore amico, ma ora dopo giorni pensò che fosse arrivato il momento di chiedergli spiegazioni.
Come pensava, Harry si ritrasse dai suoi pensieri e lo seguì in cucina dopo che Louis gli aveva rifatto la domanda. Il castano passò al riccio tre delle cinque birre, poi passò ad ispezionare i mobiletti alla ricerca di qualcosa da mangiare, ero sicuro di aver notato buste di patatine il giorno prima tra le buste della spesa.
"Hei Hazza devo chiederti una cosa" parlò, Harry annuì appoggiandosi al tavolo e incrociando le braccia al petto.
"Ti vedo strano in questi giorni, c'è qualcosa che non va?" domandò Louis, poi si preparò ad una reazione negativa da parte dell'amico.
"Va tutto male" ammise il riccio passandosi una mano tra i capelli e lasciando spiazzato l'amico.
Louis stappò i tappi di due delle bottiglie e ne porse una ad Harry indicandogli le sedie.
Poi il riccio sorseggiò un pò di birra mantenendo lo sguardo basso.
"Haz" richiamò la sua attenzione l'amico "non c'entrerà mica una ragazza?" cercò di sdrammatizzare la sua situazione scoppiando a ridere poi. Un sorriso divertito spuntò sul viso di Harry, ma il riccio non negò e Louis si rese conto di aver centrato la situazione. Poggiò i gomiti sul tavolo e sorseggiò della birra prima di parlare di nuovo.
"Avanti dimmi chi è la fortunata!La conosco?" scherzò ma Harry non aveva il coraggio di parlare, di dire chi fosse la ragazza.
"Ti prego Lou" lo supplicò di non fare domande con lo sguardo.
"Senti non sopporto di vederti così!" Harry sbuffò alle sue parole poi spostò la sedia brusco facendola stridere.
"Sono innamorato di Emmalyn, ok?" e solo  quando notò Liam sull'uscio della cucina si rese conto della presenza dei suoi amici in casa, si rese conto del suo tono, si rese conto del guaio che aveva combinato e l'espressione di Liam non lo rassicurava affatto.
"Oops"riuscì a mormorare sottovoce non riuscendo più a sostenere il suo sguardo, poi sentì dei passi avvicinarsi e spinto con violenza si ritrovò a terra.

ANGOLO AUTRICE:

Questa volta ho aggiornato prestissimo, visto? So che è molto corto il capitolo rispetto a gli altri, ma volevo lasciare suspence ahahah!
Eheh secondo voi che succederà ora? Harry ha combinato proprio un bel guaio e Liam non è di certo felice.
E cosa ne pensate del litigio tra Gemma e Emmalyn? Ha fatto bene Gemma a dirle quelle cose o ha sbagliato?
Fatemi sapere le vostre opinioni. Poi ringrazio chi ha recensito,la storia ha superato le 100 recensioni *----*, chi legge solamente, chi ha inserito la storia tra le preferite/ricordate/seguite. GRAZIE DI TUTTO.
Mancano pochissimi capitoli alla fine e ho cominciato a scrivere il prossimo quindi penso di postare presto.
Alla prossima! Un bacione <3





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Capitolo 28
*** I want stay with you ***


Capitolo 28

Capitolo 28: I want stay with you



Harry barcollò appena quando Louis lo aiutò a rimettersi in piedi e si accorse della troppa vicinanza con Liam. Niall e Zayn erano al suo fianco e lo guardavano preoccupati. Liam aveva un'espressione indecifrabile in volto e Harry mantenne lo sguardo fisso sull'amico come per sfidarlo.
"Cosa vuol dire che sei innamorato di Emmalyn?!" sbottò Liam e Zayn gli posò una mano sul braccio come per calmarlo.
Ma Harry decise ancora una volta che comportarsi da stronzo fosse la cosa migliore e sfoderò un sorrisetto.
"Si sono innamorato di lei" rispose non curante "l'ho anche baciata e sai penso proprio che la tua cara ragazza ricambi" lo stuzzicò mantenendo quel sorriso impertinente.
"Tu l'hai baciata?!E come fai a dire che Emmalyn ricambi!" Liam si divincolò dalla presa di Zayn e stava quasi per scagliarsi contro quello che considerava il suo migliore amico. Aveva baciato la sua ragazza e Liam si ritrovò a pensare se fosse successo una sola volta o se l'episodio si fosse ripetuto. E poi pensò ad Emmalyn che gli aveva tenuto nascosto tutto e se fosse vero tutto quello affermato da Harry.
"Me lo ha detto lei!" e Liam si sentì tradito.
Prima che potesse reagire in malo modo Louis, Zayn e Niall gli si pararono davanti allontanandolo. I tre si lanciarono uno sguardo d'intesa e Zayn afferrò Liam per un braccio riportandolo in salotto. Alle orecchie di Liam non sfuggirono le parole che Louis e Niall rifilarono ad Harry "possibile che tu debba sempre comportarti da stronzo?!"
Zayn gli indicò il divano a pochi passi da loro, ma Liam non sembrò ascoltarlo, poi si sedette distrattamente sulla poltrona difronte all'amico. Liam continuava a passarsi le mani nervoso nei capelli e continuava a sospirare mentre camminava avanti e indietro per la stanza.
"Lui l'ha baciata!" digrignò tra i denti poi afferrò un cuscino dal divano e lo scagliò contro il muro.
"Liam calmati" la voce cauta di Zayn dimostrava che fosse tranquillo ma era il contrario. L'espressione di Liam non faceva altro che destare la sua preoccupazione, non l'aveva mai visto in quel modo e il moro si ritrovò a maledire Harry per il suo comportamento. Certo non gli si poteva dare la colpa di essersi innamorato di Emmalyn, perchè siamo impotenti difronte all'amore ma Zayn pensò che il riccio avesse usato poco tatto e si ritrovò a pensare di non volersi mai trovare in una situazione del genere.
"Io devo andare" la voce di Liam lo riscosse e prima che Zayn potesse fermarlo, la porta di casa si era già chiusa violentemente.

Emmalyn continuò a versare lacrime per minuti interminabili come a volersi sfogare e a levarsi quel peso dalle spalle che da settimane si portava addosso.
Gemma cessò il suo fiume di parole notandola così fragile ai suoi occhi e si pentì quasi di averle rivolto parole così dure anche se sapeva di avere ragione. "Emmalyn"le si avvicinò cauta ed ebbe quasi paura a poggiarle una mano sulla spalla.
Emmalyn si portò una mano alla bocca cercando di placare i continui singhiozzi. Gemma le aveva aperto gli occhi una volta per tutte, l'aveva spronata a mettere fine a quella pagliacciata ed in quel momento sentì l'ansia attaglianarla ancora di più fino a farle mancare quasi il respiro. Aveva un brutto presentimento, la paura che stesse accadendo qualcosa di irreparabile la fece cedere e la castana si buttò letteralmente tra le braccia dell'amica. Gemma non ricambiò subito l'abbraccio, le braccia di Emmalyn erano strette attorno al suo corpo e la bionda notò la sua maglietta bagnarsi delle sue lacrime e come per volerla rassicurare cominciò a carezzarle la schiena.
"Scusami non volevo davvero rivolgerti quelle parole, io...mi dispiace"mormorò sottovoce la bionda e la castana nascosta dai suoi capelli che le ricoprivano il viso scosse la testa.
"Non devi minimamente scusarti con me, hai perfettamente ragione" parlò Emmalyn contro la sua spalla, poi un altro singhiozzo la scosse.
"Hei"Gemma le concesse un sorriso sciogliendo l'abbraccio.
"Mi sento una stupida Gem"ammise la castana sovrastando la sua voce."Avrei dovuto parlare con Liam già molto tempo fa anzi io non avrei dovuto minimamente prendere in considerazione l'idea di mettermi con lui, e adesso sono qui a compiangermi perchè il senso di colpa mi sta attanagliando e perchè so che Liam mi sbatterà la porta in faccia, e oddio io mi odio" Emmalyn si sfogò cominciando a gesticolare nervosa.
"Ma sai che è giusto che tu glielo dica, vero? Avanti va a parlargli" la incoraggiò Gemma poggiandole una mano sul braccio. Emmalyn tirò su con il naso e si passò le mani sulle guance asciugandosi le lacrime poi annuì titubante.
Con una lentezza estanuante afferrò il giubbino tra le mani, voleva temporeggiare ancora e se avesse potuto avrebbe rimandato il tempo indietro di giorni, di mesi.
Si infilò il giubbino e poi la sciarpa e prima di uscire si voltò a guardare Gemma, un sorriso rassicurante sul volto, ma non bastò ad infonderle coraggio. Quando uscì dalla sua camera scese le scale flemmatica e tirò un sospiro non appena la sua mano si poggiò sulla maniglia della porta di casa.
Emmalyn non immaginava di trovare Liam e Louren fuori dalla porta. Il ragazzo stava per premere il campanello e Louren era poco dietro di lui. Emmalyn notò l'espressione indecifrabile del ragazzo e sentì l'aria mancarle.
"Devo parlarti" il tono del castano non ammetteva repliche ed Emmalyn quasi sussultò. Si spostò di lato per permettere loro di entrare e la castana notò Louren seguirlo silenziosa. Non riusciva a capire cosa ci facessero loro due insieme a casa sua e la ragazza non prospettava nulla di buono.
Non appena chiuse la porta il labbro cominciò a tremarle e altre lacrime le salirono agli occhi.
Si voltò a guardare i due ancora in piedi accanto al divano. Emmalyn accennò ad un sorriso per smorzare la situazione ma lo sguardo sprezzante che poco dopo Liam le rivolse le provocò i brividi.
"Ho bisogno che tu mi dica la verità, è vero che tu ed Harry vi siete baciati?"parlò il ragazzo decidendo di arrivare al dritto al punto, aveva bisogno di sapere la verità una vvolta per tutte, e a Emmalyn non sfuggì il suo tono sprezzante. La ragazza non riusciva a guardarlo negli occhi e il suo sguardo vagò per la stanza, su Louren che rimaneva silenziosa e poi su Liam che aspettava una sua risposta.
"C-chi t-te l'ha detto?" chiese balbettando e Liam scosse la testa mantenendo la stessa espressione che Emmalyn temeva.
"Adesso non ha importanza, parla Emmalyn! Tu ed Harry vi siete baciati?!"Emmalyn chiuse gli occhi sperando di riaprirli e ritrovarsi al caldo nel suo letto magari con Harry al suo fianco. Poi scosse il capo e prese a giocare distratta con una ciocca di capelli. Notò Liam avvicinarsi a lei e il ragazzo le alzò il mento guardandolo speranzoso.
"Ti prego rispondimi Emmalyn, ho bisogno di sapere la verità" Emmalyn incrociò il suo sguardo che la supplicava di parlare e notò gli occhi lucidi del ragazzo. Temette che le sue gambe cedessero da un momento all'altro ma cercò di tenere i piedi ben ancorati al suolo.
"Mi dispiace Liam io non avrei mai voluto ferirti" e le sue parole anche se sussurrate arrivarono ben chiare alle orecchie di Liam che in quel momento sentì il cuore spezzarsi. Tradito dal suo migliore amico e dalla ragazza che amava.
"No... no!No!" Liam scosse la testa mentre cominciava ad urlarle contro. Voleva autoconvincersi di aver sentito male ma quella era la verità, la dura verità.
"Tu lo ami!?" la scosse tenendola per le spalle mentre alcune lacrime cominciarono a scendere dai suoi occhi.
Emmalyn annuì sentendosi tremendamente in colpa e appoggiò una mano sul suo braccio ma Liam la scostò violentemente. In quel momento il ragazzo decise di non poter restare un minuto di più in quella cosa.
"Io non me lo sarei mai aspettato da te Emmalyn!"le urlò contro prima di correre via. Emmalyn si portò una mano alla bocca mentre le lacrime che aveva trattenuto scendevano dai suoi occhi. Il suo sguardo vagò di nuovo per la stanza e quando notò Anne sull'uscio della cucina e Gemma appoggiata al corrimano delle scale, si chiese da quanto tempo fossero lì.
Poi guardò Louren, e sentì dei passi allontanarsi segno che Anne e Gemma avessero deciso di lasciarle sole.
"Mi odi non è vero?" Emmalyn si asciugò in fretta alcune lacrime. Louren scosse la testa sorprendendola poi cominciò a parlare. "Ero venuta qui a parlarti, a scusarmi con te e ho incontrato Liam" e la castana rimase spiazzata dalle sue parole. "E' inutile che ti incolpi per tutto quello che è successo tra di noi, perchè qui l'unica che dovrebbe vergognarsi sono io. Ho capito subito del tuo interesse verso Harry e all'inzio non volevo accettare che qualcuno me lo portasse via, perchè penso che tu sia l'unica a non essertene resa conto, ma quando lui ti guarda si capisce che è innamorato di te" e in quel momento Emmalyn scosse la testa in disappunto "non dire sciocchezze".
"Per favore fammi finire" Louren sovrastò la sua voce. "Quando hai detto di esserti messa con Liam pensavo che tu riuscissi a dimenticarlo, ma oggi ho avuto la conferma che non hai mai smesso di amare Harry e credimi non penso sia giusto quello che tu abbia fatto a Liam ma non posso incolparti di esserti innamorata del ragazzo che piace anche a me quindi, mi dispiace davvero. Sono stata capace di rovinare un'amicizia e non me lo perdonerò mai. Questi giorni mi sono serviti per pensare e spero tu possa perdonarmi".
Quando Louren finì di parlare Emmalyn si ritrovò perplessa e sorpresa dal discorso dell'amica.
"Dimmi qualcosa, ti prego"la rossa la supplicò con lo sguardo ma l'altra rimase in silenzio.
"Avrei dovuto aspettarmelo, sono stata una stronza" Emmalyn notò l'amica scuotere il capo e poi passarsi una mano tra i capelli scompigliandoli leggermente.
"Forse è meglio se vado" titubò  guardando un'ultima volta la castana.
"No!" Emmalyn arrestò i suoi passi "no resta Louren".
"Avremmo dovuto risolvere la situazione e io avrei dovuto ammettere i miei sentimenti tempo addietro, avrei dovuto evitare che tutto questo accadesse ora non mi sentirei così in colpa" le spiegò.
"Già"concordò la rossa accennando ad un sorriso imbarazzato "non avremmo dovuto lasciare che un ragazzo rovinasse la nostra amicizia". Emmalyn allargò le braccia per dirle che poteva abbracciarla se voleva e poco dopo Louren fu tra le sue braccia.
Rimasero così per minuti, quell'abbraccio dimostrava che ancora una volta Emmalyn era pronta a dare un'altra possibilità a Louren sperando non la sprecasse di nuovo.
"Pensavo davvero che non mi avresti mai perdonato"ammise la rossa contro la sua spalla. Emmalyn decise di rimanere in silenzio e godersi quell'abbraccio perchè in quel momento ne aveva bisogno.

Emmalyn corse su per le scale spalancando la porta della sua camera,richiudendola bruscamente alle sue spalle. Gemma le corse incontro "Emmalyn mi dispiace davvero tantissimo" mormorò cercando di abbracciarla, la castana si scansò e aprì le ante del suo armadio alla ricerca della valigia. E non importava se poco prima aveva dato ragione a Gemma, in quel momento voleva solo andare via da lì, voleva scappare. Cominciò a rovistare e la trovò infondo nascosta da alcuni abiti. L'afferrò velocemente lasciandola cadere a terra e Gemma la raggiunse confusa. Emmalyn la riempì di alcuni abiti distrattamente.
"Ma che diavolo stai facendo?" la bionda l'afferrò per un braccio guardandola sconvolta.
"Per favore Gemma non dire nulla" Emmalyn la supplicò con lo sguardo cercando di divincolarsi dalla sua presa. Lo sguardo severo che le rivolse l'amica un pò la spaventò ma per l'ennesima volta Gemma aveva ragione eppure era più forte di lei. In quel momento avrebbe voluto sparire, essere in Italia con sua madre e passare una giornata in compagnia di Cris. Invece era a lì a Londra, Liam l'odiava ed Emmalyn era sicura che fosse stato Harry a raccontargli tutto e si ripeteva di doverlo odiare ma continuava a pensare a lui a quanto avrebbe voluto che la stringesse, la baciasse.
"Io non ti lascerò andare via Emmalyn" e il tono di Gemma non ammetteva repliche. Emmalyn distolse lo sguardo e in quel momento delle voci al piano inferiore attirarono la sua attenzione.
"Dov'è?" distinse la voce di Harry e rabbrividì alzando di scatto lo sguardo e fissando la porta.
"Harry non penso che sia il momento che tu..." avvertì la voce di Anne che sicuramente cercava di disuadderlo dalla sua decisione. Ma si accorse che i passi di Harry si facevano sempre più vicini ed Emmalyn si guardò intorno come se potesse riuscire a trovare una via di uscita.
La presa di Gemma aumentò e la castana abbassò lo sguardo sul suo braccio stretto nella mano della ragazza.
"Ti prego lasciami andare Gem...io non posso..." la porta si spalancò di scatto rivelando Harry sulla soglia. Emmalyn sentì di non aver più via di scampo e lo vide lì che rimprendeva fiato e con i capelli che gli ricadevano disordinati sulla fronte e avvertì l'impulso di correre tra le sue braccia, di baciarlo come se non ci fosse un domani, di sentirlo così vicino ma poi la rabbia ebbe il sopravvento.
Si liberò dalla presa della bionda con uno strattone e la distanza che li separava le sembrò infinita mentre camminava per raggiungerlo. Harry rimase fermo mentre la osservava avvicinarsi, era così preso da lei che si accorse solo quando lo urtò con la spalla che Gemma era uscita dalla stanza per lasciarli da soli. Il ragazzo chiuse la porta con un tonfo.
"Tu sei uno stronzo!" gli urlò contro Emmalyn ed Harry si portò una mano alla guancia nel momento in cui lei gli tirò un ceffone. Contrasse il viso in una smorfia di dolore mentre sentì la parte arrossarsi ma in quel momento non gli importava di Emmalyn che aveva scoperto tutto, dello schiaffo che gli aveva tirato, una valigia riempita con dei vestiti lasciata aperta sul pavimento accanto al letto di lei gli lasciavano intendere che se ne stesse andando e lo avrebbe impedito.
"Che stai facendo? Vuoi andartene eh?" domandò piccato e questo non fece altro che alterare Emmalyn. Aveva appena sviato il discorso e lei lo detestava.
"Non aspettavi altro che ferirmi un'ennesima volta vero?Non avresti dovuto dirlo a Liam!Lui mi odia!" lo accusò lei seguendo il suo esempio, non stavano facendo altro che rispondersi con altre domande.
"Ti ho solo fatto un piacere Emmalyn" Harry sfoggiò un sorrisetto ironico ed lei gli puntò un dito contro "io ti odio" disse ma non era affatto vero e ne era consapevole. Cominciò a dimenarsi non appena Harry la prese per le braccia "lasciami andare, lasciami" sbottò.
"Io non ti lascio andare Emmalyn, non so nemmeno dove tu abbia intenzione di andare, ma non ti lascio andare, non più" ed Emmalyn si immobilizzò tra le sue braccia. La sua presa ferrea la fece sussultare e nel momento in cui Harry fu ulteriormente vicino, Emmalyn sentì le farfalle svolazzare nel suo stomaco.
"Vuoi davvero sapere perchè l'ho fatto?!"l'apostrofò lui e lei annuì impercettibilmente.
"L'ho fatto perchè diavolo non sopportavo che tu stessi con Liam, che lui potesse baciarti e uscire con te, che lui fosse migliore e non ti avesse lasciata andare e l'ho fatto perchè non riesco a fare qualcosa senza essere un fottuto stronzo, l'ho fatto perchè ogni volta che ti vedo ho l'impulso di baciarti fino a farmi mancare il respiro e diavolo io sono innamorato di te Emmalyn e mi dispiace per tutto quello che è successo, avrei voluto non commettere degli errori, ma io... ti amo" confessò lui e si sentì libero da un peso. Emmalyn sentì le gambe molli e se non fosse stato per le braccia di Harry che ancora la sostenavano, avrebbe lasciato che la forza l'abbandonasse e si sarebbe lasciata cadere. Si ritrovò a spalancare leggermente la bocca, perchè proprio non se lo aspettava, pensava di essersi innamorata di un ragazzo che l'aveva solo illusa e aveva spesso sperato che Harry ricambiasse davvero i suoi sentimenti e quella era realtà ed Emmalyn sentì il cuore cominciare a battere frenetico e la rabbia piano affievolirsi.
Quando le mani di Harry iniziarono a salire fino a sfiorarle le spalle, si morse il labbro inferiore e chiuse gli occhi per reprimere le lacrime. Harry la  scosse leggermente "dì qualcosa Em...ti prego" la implorò con lo sguardo ed Emmalyn decise di assecondare il suo istinto, e lasciò che la sua mano si possasse sulla nuca del ragazzo per avvicinarlo di più a sè.
"Non riesco a credere che tu l'abbia detto" una lacrima scivolò dai suoi occhi. Harry portò una mano sulla guancia ad asciugare quella lacrima sfuggita ai suoi occhi. La guardò e pensò a quanto così fragile fosse e che non sarebbe potuto esserci nessun'altro al suo posto per sorreggerla. La vide così bella ai suoi occhi e si pentì per l'ennesima volta di aver deciso di lasciarla andare quel giorno dopo il loro primo bacio e decise di assecondare il suo istinto e di baciarla, perchè sicuro che non ce l'avrebbe fatta ad aspettare ancora prima di riavere le labbra di lei sulle sue.
E prima ancora che Emmalyn potesse dire altro, Harry si avvicinò a lei e una delle sue mani poggiata sulle sue spalle scende fino al fianco stringendolo in una presa ferrea, perchè aveva paura che potesse scappare da un momento all'altro e la sua ostinazione a non lasciarglielo fare lo spinsero ad avvicinarla a sè, ed in quel momento i loro corpi si sfiorarono.
Ebbe la conferma che Emmalyn sarebbe rimasta questa volta, perchè anche lei presa dalla voglia irrefrenabile di baciarlo e di godersi a pieno quel momento, gli allacciò le braccia attorno al collo. Harry percepì il suo respiro sul collo e si abbassò di pochi centrimenti, avvertendo il battito accelerato del suo cuore, come il suo, sembravano star facendo una corsa.
Quando Harry fu a pochi millimetri dalla sue labbra capì che non poteva resistere ancora e la baciò.
E il loro era un bacio che racchiudeva tutto l'amore che provavano nei confronti uno dell'altro ed entrambi sapevano che se fosse stato per loro sarebbero rimasti avvinghiati labbra contro labbra, con le loro lingue che si rincorrevano, per un eternità. Ed in quel momento non contavano più le liti e tutto quello che avevano passato, c'erano solo loro due. Harry ed Emmalyn.
E lei pensò che in quel momento nemmeno il viso così deluso di Liam che ancora era nella sua mente poteva farle cambiare idea, perchè per niente al mondo in quel momento sarebbe scappata e non le importava che poi sarebbe dovuta imbattersi nella dura verità, le bastava svuotare la mente almeno solo per un momento.


Emmalyn quella sera si guardò per l'ennesima volta e nonostante fosse già pronta da tempo c'era qualcosa che continuava a non  convincerla ma non aveva niente a che fare con il vestito che aveva indossato o con il trucco e i capelli, c'era qualcosa insistentemente che la tormentava. Tra pochi minuti sarebbe dovuta essere alla festa di Steffy ed Emmalyn avrebbe preferito di gran lunga restare a casa, se non fosse stato scortese nei confronti dell'amica.
"Smettila di specchiarti, sei splendida"la castana sobbalzò voltandosi a guardare Harry appoggiato allo stipite della porta, indossava una camicia nera e dei jeans skinny ed era più bello che mai. Emmalyn sorrise timidamente lusingata da quel suo complimento, le sembrava così strano ricevere le sue attenzioni da un momento all'altro. Passare da un rapporto di amore e odio a scambiarsi baci e considerarsi quasi fidanzati era stato un cambiamento radicale a cui doveva ancora abituarsi.
"Se continui così penso che dovrò trascinarti con la forza a quella festa"Harry rise abbracciandola da dietro. La ragazza accennò ad un sorrisino appoggiando la testa sulla sua spalla. Harry avvertì dal suo sguardo che qualcosa non andasse, ormai aveva imparato a conoscerla molto bene, e pensava anche di sapere a cosa fosse dovuta la sua inquietudine.
Prese a carezzarle i capelli e "so cosa stai pensando" le disse.
Emmalyn si scostò dalla sua presa e fece una smorfia senza proferire parola. Afferrò la borsetta che aveva precedentemente riempito con l'essenziale e si infilò il giubbotto cercando appositamente di evitare lo sguardo del riccio.
"Andiamo..."tentennò abbassando lo sguardo alle scarpe. Si fermò sull'uscio della porta non appena sentì i passi di Harry alle sue spalle, sapeva che voleva delle spiegazioni da lei e che si stesse comportando da bambina. Il ragazzo l'afferrò per un polso costringendola a voltarsi.
"Ti prego...non fare così" la supplicò con lo sguardo. Emmalyn gli rivolse uno sguardo serio. "Come pensi che io possa presentarmi a quella festa sapendo che Liam non farà altro che evitarmi!"si sfogò la ragazza. "E ti prego non dire nulla, perchè se siamo in questa situazione è anche colpa tua"gli puntò un dito contro divincolandosi dalla sua presa.
Harry si ritrovò a dischiudere le labbra, per replicare ma nemmeno un suono uscì dalla sua bocca. Sapeva di essere stato indelicato ed egoista rivelando la verità in quel modo a Liam ma aveva pensato che fosse l'unico modo per avere Emmalyn. Liam li odiava ed era solo colpa sua. La mattina a scuola l'amico aveva volutamente evitato il suo sguardo ed Harry si era sentito in colpa e non aveva fatto altro che pensare a come si fosse sentita Emmalyn se quel giorno fosse andata a scuola. In un primo momento Harry aveva pensato che la sua decisione di restare a casa fosse stata giusta ma avrebbe dovuto affrontare comunque la realtà anche se comprendeva dover sopportare lo sguardo costantemente severo di Liam.
La seguì senza dire nulla fino all'automobile e il viaggio fino al locale dove si teneva la festa di Steffy fu breve e silenzioso. Emmalyn scese svelta dalla macchina e in quel momento non le importava che Harry potesse arrabbiarsi. Quando fu all'interno del locale la musica assordante la infastidì e si guardò intorno osservando ragazzi e ragazze che chiaccheravano o ballavano. Scorse Steffy parlare allegramente con un ragazzo e la raggiunse per farle gli auguri.
Aspettò che il ragazzo si allontanasse e sorrise all'amica abbracciandola e porgendole il proprio regalo.
"Non pensavo saresti venuta" mormorò Steffy contro la sua spalla.
Emmalyn sciolse l'abbraccio e le appoggiò le mani sulle spalle sorridendo "non potevo certo mancare lo sai" replicò. Prima che Steffy potesse dire altro Charlie le raggiunse barcollando sui tacchi rischiando di cadere, scoppiò a ridere prima di fiondarsi tra le braccia di Emmalyn.
"Louren ci ha raccontato tutto" l'avvertì ed Emmalyn si irrigidì rivolgendo uno sguardo di scuse a Steffy che però non sembrava essere arrabbiata.
Poi sciolse l'abbraccio e le guardò intimidita.
"Perchè non ce lo hai detto Emmalyn?"le domandò Charlie, il suo viso era rilassato e questo in parte rassicurò Emmalyn.
"Io non volevo mettervi in difficoltà con Louren, ragazze"replicò. Charlie e Steffy si lanciarono uno sguardo di intesa.
"Non siamo arrabbiate con te, siamo le tue migliore amiche e ci saremo sempre per te.Ci avrebbe fatto piacere se tu ce lo avessi detto prima certo, magari adesso molte cose si sarebbero potute evitare. Ci dispiace per quello che è accaduto con Liam e non avresti dovuto farlo Em" la rassicurò Steffy poggiandole una mano sulla spalla. Emmalyn accennò ad un sorriso per ringraziarle della comprensione.
"Lo so e mi dispiace così tanto"ammise la castana poi sentì qualcuno appoggiarle un braccio sulle spalle. "Hei ragazze" riconobbe la voce di Harry.
"Noi due dobbiamo parlare" le sussurrò poi il ragazzo sotto lo sguardo delle sue amiche.
"Vi lasciamo soli piccioncini" rise Steffy prima di allontanarsi insieme a Charlie, ed Emmalyn vide la bionda dare una gomitata a Steffy e subito la  sentì lamentarsi, poi la mano di Harry che le accarezzava una spalla la riportò a rivolgere l'attenzione al riccio.
"Non adesso, mi dispiace. Ho bisogno di parlare con...Liam"tentennò ed Harry avrebbe voluto dirle di non andare, di restare con lui, che non era affatto arrabbiato con lei perchè la comprendeva, ma non lo fece e lasciò che Emmalyn si allontanasse.
Liam sembrava essere sparito nel nulla ed Emmalyn pensò che non fosse ancora arrivato e quando lo scorse a parlare con Zayn non seppe se esserne contenta o meno. Avvertiva una certa tensione tra i due ed era sicura che non stessero avendo una conversazione tranquilla. Accelerò il passo raggiungendoli e Zayn notandola smise di parlare suscitando l'attenzione di Liam che non l'aveva notata.
"Ciao Emmalyn"la salutò il moro accennando ad un sorriso imbarazzato che la ragazza ricambiò. Liam si voltò di scatto guardandola truce.
"Possiamo...parlare?"titubò la ragazza implorandolo con lo sguardo. Liam non rispose e prese a torturarsi il labbro indeciso sul da farsi. Alla fine sbuffò sonoramente e "vieni" mormorò rivolto ad Emmalyn.
Non appena la ragazza scorse la porta del locale che dava sul giardino, sentì tutto il coraggio che l'aveva spinta a parlare con Liam svanire, ma ormai non poteva tirarsi più indietro e sapeva che adesso il ragazzo pretendeva che lei dicesse qualcosa.
Il ragazzo spalancò la porta e lasciò che lei uscisse prima di richiuderla alle sue spalle. Emmalyn osservò attenta tutti i suoi movimenti e non appena lui le domandò cosa volesse si raddrizzò. Liam le dava le spalle e questo un pò le facilitava le cose, non sarebbe sicuramente riuscita a parlargli guardandolo negli occhi.
"Li..am, prima che tu possa interrompermi voglio solo dirti che mi dispiace" riuscì a dire tutto d'un fiato. Silenzio. Sarebbe stato meglio se lui avesse detto qualcosa invece che rimanere zitto ma Liam non disse nulla, poi una bottiglietta vuota ai suoi piedi attirò la sua attenzione e la calciò. Cosa avrebbe potuto dire? Che non le importava delle sue scuse? Che in quel momento provava solo rabbia? Che si era sentito deluso?
Si voltò a guardarla e la ragazza sobbalzò incrociando il suo sguardo.
Liam scosse la testa e fece una smorfia "non c'è bisogno che tu dica altro. Me ne vado, domani parto per Manchester"riuscì solo a dire, ma in verità le parole che avrebbe voluto dirle erano ben altre.
Cosa pretendi? che io faccia i salti di gioia eh, Emmalyn? Mi sono sentito così deluso da te perchè pensavo che davvero tu ci tenessi a me!Credevo che tu provassi i miei stessi sentimenti e adesso non mi resta che andarmene. Non sopporterei vedere te ed Harry insieme, non riuscirei ad accettare che tu mi abbia fatto questo e abbia scelto lui, no Emmalyn non ce la farei.
Emmalyn si ritrovò a guardarlo sorpresa, non riuscendo a capacitarsene, Liam se ne sarebbe andato.
E prima che potesse replicare lui stava già raggiungendo la porta per entare. "No...ti prego aspetta!"lo richiamò e la voce le uscì strozzata. Liam si voltò a guardarla e questa volta la espressione non trasmetteva rabbia no, ma solo tanta tristezza e delusione.
Non andartene Liam...ti prego. Emmalyn avrebbe voluto fermarlo ma non riuscì a pronunciare nulla, e una lacrima le scivolò piano su una guancia.
Quello che seguì furono solo le parole di Liam sussurrate "addio Emmalyn" e poi richiuse la porta alle sue spalle con un tonfo, lasciandola da sola, ora libera di dare sfogo alle sue emozioni.
"Emmalyn, ti ho cercato dappertutto!" la voce preoccupata di Harry le arrivò attutita alle orecchie. I pensieri che le invadevano la mente in quel momento erano tanti. Un singhiozzo la scosse e subito Harry fu al suo fianco. Prese delicatamente una mano tra le sue intrecciando le loro dita e quel gesto riuscì a rassicurarla in parte.
"Ho visto Liam rientrare, cosa...è successo? esitò il riccio. Emmalyn si appoggiò alla sua spalla. "Se ne va, domani...parte per Manchester" singultò. Harry le accarezzò i capelli come per calmarla ma anche lui era molto scosso da quella rivelazione.
"Non sono nemmeno riuscita a dirgli che sono stata bene con lui" ammise la ragazza e Harry si sentì invadere dalla gelosia anche se non c'era più il bisogno.
"Em.."Harry le lasciò un bacio tra i capelli "non riesco a vederti così, sistemeremo tutto" tentò di rassicurarla. Emmalyn alzò lo sguardo "lui se ne va per colpa nostra Harry, come fai a dire che si sistemerà tutto, eh?" lo accusò. Il ragazzo le appoggiò le mani sulle spalle "ti prego Emmalyn" la implorò con lo sguardo. La castana annuì portandosi le mani alle tempie e socchiuse gli occhi.
"Harry.."tentennò. Il pensiero fisso di sbagliare dopo quello che il giorno prima il ragazzo le aveva confessato.
Il riccio prese ad accarezzarle premuroso gli avambracci intendendo che qualcosa la turbasse.
"Cosa c'è Em?"le chiese, un sorriso dolce gli increspava le labbra.
Emmalyn sospirò profondamente e cercò di infondersi coraggio "io non lo so se sia giusto che io e te stiamo insieme" tenne lo sguardo basso mentre parlava, consapevole di non riuscire a sostenere lo sguardo di Harry.
Il ragazzo le prese il mento tra le dita, arricciò le labbra in una smorfia guardandola severo "non lo dire nemmeno ok? Io voglio stare con te Emmalyn, voglio rimediare a tutti gli errori che ho commesso in questi mesi, quindi per favore permettimi di farlo"dichiarò Harry.
Il cuore cominciò a batterle forte nel petto all'udire quelle parole.
"E tu cosa vuoi davvero Emmalyn? le sussurrò Harry così vicino al suo viso da farle battere il cuore ancora più forte.
Emmalyn rimase in silenzio temporeggiando. "Harry, anche io voglio stare con te, ma.."cominciò e il ragazzo la interruppe prima che potesse terminare perchè quello era già abbastanza. Sfoggiò un sorriso mettendendo in evidenza le tenere fossette che Emmalyn adorava.
"Non dire altro, mi basta solo questo" e senza che la ragazza dicesse altro, unì le loro labbra in un bacio.

ANGOLO AUTRICE:

Buonasera mie care lettrici comincio subito augurandovi Buon Anno.
Allora dopo un mese e molti giorni eccomi qui a postare l'ultimo capitolo di questa storia. Avrei potuto aggiornare molto prima se non fosse stato per un blocco dello scrittore che mi impediva di andare avanti. Poi passando al capitolo, non mi soddisfa molto soprattutto questa ultima parte, ma è il meglio che sono riuscita a fare.
Spero davvero che nonostante non sia granchè a voi piaccia lo stesso e aspetto le vostre opinioni. Cosa pensate accadrà?
Ringrazio le carissime ragazze che mi rendono sempre felice con le loro recensioni, chi ha inserito la storia tra le preferite/seguite/ricordate e i lettori silenziosi.
Ora vi saluto, alla prossima con l'epilogo <3
Un bacione :*













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Capitolo 29
*** Epilogo ***


Epilogo

Epilogo



...8 mesi dopo
"Mi piace dormire abbracciata a te" gli aveva sussurrato Emmalyn la sera prima di cadere un sonno profondo. Harry aveva sorriso e in quel momento mentre la osservava che ancora sonnecchiava tra sue le braccia, un braccio stretto attorno al suo busto e il viso poggiato sul suo petto, le sembrava la ragazza più bella che avesse mai visto. Qualche buffo usciva dalle sue labbra socchiuse ed era così vicina che il ragazzo riusciva a percepire il battito del suo cuore.
Harry prese ad accarezzarle i capelli sapendo quanto le piacesse e le scostò alcune ciocche ribelli che le ricadevano sul viso vedendola cominciare a smuoversi e arricciò le labbra. Il riccio sorrise e si chinò giusto un pò in modo tale da poterle lasciarle un dolce bacio.
"Hei bella addormentata"le sussurrò vicino all'orecchio ed Emmalyn sentì dei brividi percorrerle la schiena ed Harry rise consapevole dell'effetto che le provocava.
Poi come se lo stesse facendo apposta prese a lasciarle dei baci sulla guancia, sul collo e sulla spalla sinistra. Emmalyn sapeva che avrebbe dovuto svegliarsi ma se fosse stato per lei sarebbe rimasta tutto il giorno in quel modo tra le braccia del suo ragazzo che la coccolava e la riempiva di baci.
"Buongiorno" quando piano aprì gli occhi le prime cose che vide furono gli occhi verdi e il sorriso così luminoso di Harry, le fossette in mostra sulle guance ed Emmalyn portò una mano sul suo viso avvicinandolo a sè così che alcuni ricci le solleticarono il viso e una risatina scappò dalle sue labbra.
"Pensavo non ti svegliassi più" la prese in giro Harry facendo scontrare i loro nasi. "Hei ero molto stanca io" Emmalyn si finse imbronciata indicandosi, mentre Harry ribatteva con un "credi che non mi sia accorto che facevi solo finta di dormire?" e prendeva a solleticarle i fianchi.
Emmalyn cercò di divincolarsi dalla sua presa senza riuscire a trattenersi dal ridere, mentre cercava di scrollarsi di dosso il ragazzo, la porta si spalancò mostrando una sorridente Gemma.
"Buongiorno" strillò la bionda allungando l'ultima o ed entrando nella stanza. Poi il suo sguardo si posò su Harry e "per favore Harold esci dalla mia stanza, non ti permetterò più di dormire qua"disse mugugnando poi un "non oso pensare cosa sia successo qui"sottovoce portandosi le mani in faccia a coprirsi agli occhi.
Harry le rivolse un'occhiataccia lanciandole un cuscino facendola protestare, mentre Emmalyn arrossì nascondendosi la faccia sotto il lenzuolo. Il ragazzo allora le scoprì il viso e "ci vediamo dopo così ti accompagno da Charlie, ok?" le sussurrò all'orecchio baciandola poi sulle labbra prima di uscire dalla stanza lasciandola con un sorriso stampato in faccia.
Quando la porta della stanza si richiuse Gemma la guardò con il sorriso in volto e si avviò verso il bagno canticchiando un "ah l'amour, l'amour".

Quando Emmalyn arrivò a casa Horan, Maura in giardino ad innaffiare le sue amate ortensie l'accolse con un sorriso dolce e le aprì il cancelletto per permetterle di entrare. La ragazza la ringraziò e si soffermò a parlare con lei di quanto fossero belli i suoi fiori prima di entrare in casa. Rivolse un "ciao Ni" a Niall seduto sul divano del salotto intento a guardare la replica di una partita che ricambiò con un "ciao Em" e un sorriso dolce, prima di raggiungere la stanza di Charlie al piano di sopra.
Trovò la porta aperta e la bionda e Steffy distese a pancia in giù sul letto della prima che guardavano qualcosa al cellulare. Si appoggiò alla stipite della porta incrociando le braccia al petto e "ciao ragazze"le salutò e per lo spavento le vide sobbalzare e poi Charlie bloccare velocemente il cellulare. Emmalyn rise guardando entrambe curiosa e "che guardavate?"chiese. Le due si lanciarono uno sguardo di intesa e "oh niente"risposero lasciandosi scappare una risatina ed Emmalyn ne era sicura che le stessero nascondendo qualcosa.
Prima che potesse dire qualcosa Charlie la battè sul tempo e "non ti abbiamo sentito bussare" cambiò argomento e "oh tua madre era in giardino e mi ha fatto entrare" spiegò avvicinandosi alle amiche per salutarle con un abbraccio. Poi le due le fecero spazio sul letto ed Emmalyn dopo essersi tolta le ballerine si sedette a gambe incrociate.
"Avete sentito Louren?" domandò sovrappensiero. L'ultima volta che aveva ricevuto un suo messaggio era stato tre giorni prima nel gruppo di whatsapp che tutte e quattro condividevano e la rossa stava per partire con la sua famiglia per passare un fine settimana a Brighton a casa dei nonni paterni e sarebbe tornata quella mattina, ma non era sicuro riuscisse a passare.
"Stamattina mi ha chiamato dicendomi che ce l'avrebbe fatta a raggiungerci qui" la informò Charlie mentre al suo fianco Steffy scoppiava a ridere e "sicuramente Niall sarà contento di rivederla" disse facendo sorridere le altre due.
Tra Louren e Niall c'era sempre stato un rapporto di amicizia che però si fermava ai saluti e allo scambiare qualche parola quando erano soliti riunirsi anche perchè lei non ci pensava proprio di guardare con occhi diversi un altro ragazzo che non fosse Harry, mentre nei mesi precedenti qualcosa era cambiato.
Tutto era partito da una sera di otto mesi prima quando Louren in preda ad una crisi di pianto dopo aver scoperto la faccenda di Harry ed Emmalyn si era recata a casa di Charlie correndo sotto la pioggia. Una volta arrivata lì però non aveva trovato l'amica, bensì Niall che dopo averla vista piangente e infreddolita, l'aveva tirata subito dentro offrendole dei vestitit puliti e una spalla su cui piangere e Louren si era aperta con lui dicendogli quanto si sentisse stupida e ferita. Da quel giorno il loro rapporto si era fortificato trasformandosi in qualcosa di più profondo e ormai si erano accorti tutti dei loro sorrisi e sguardi complici tranne i diretti interessati che continuavano a negare che ci fosse qualcosa tra loro che andasse oltre l'amicizia. L'importante era che Louren fosse felice e che fosse riuscita a mettere una pietra sopra al passato. Anche i rapporti tra lei e Harry erano migliorati, Louren riusciva a guardarlo come un amico adesso.
"Qualcuno ha parlato per caso di me?"le interruppe Louren comparendo sulla soglia della porta, ancora in tenuta da mare, con un sorriso in volto e la braccia leggermente abbracciate.
"Sei arrivata adesso?" domandò Charlie mentre tutte e tre correvano ad abbracciarla e lei le strinse scompigliando i capelli ad ognuno delle sue amiche. "Sisi, un momento per salutare tua madre e Niall" cominciò a parlare e alle altre scappò una risata  che la lasciò perplessa "ed eccomi qui"concluse.
"Immagino che tu sia stata tanto felice di vedere Niall vero?" la prese in giro la bionda pizzicandole una guancia al che Louren si coprì la faccia volendo nascondere le sue guance rosse e "ve l'ho già detto che siamo solo amici"brontolò mentre le altre le facevano il verso.
"Hei hei guarda che tu devi ancora raccontarci com'è andato l'appuntamento con Zayn, mia cara" le puntò un dito contro la rossa sfoderando un sorrisetto malizioso e in quel momento fu il turno della bionda di arrossire. Zayn e Charlie ce ne avevano messo di te prima di uscire insieme. Veramente ce ne era voluto di tempo prima che lui ammettesse i suoi sentimenti tanto che a volte Charlie era arrivata a dubitare che lui provasse qualcosa per lei. 
"Vogliamo tutti i dettagli eh"precisò Emmalyn mentre al suo fianco Steffy annuiva entusiasta.
"E va bene"annuì esasperata Charlie e "è stato tutto perfetto"disse con gli occhi che le brillavano. Emmalyn la guardò accigliata, Louren fece una smorfia e "ragazze penso che non abbia capito proprio niente"rise Steffy mentre le lanciava un cuscino che la bionda prese al volo e glielo restituì colpendola in piena faccia e da allora ebbe inizio una lotta con i cuscini.

"Allora stasera dobbiamo vederci a casa di Zayn?"chiese per conferma Emmalyn, Charlie annuì distratta mentre digitava qualcosa al cellulare invece Steffy boccheggiò un paio di volte come se volesse dire qualcosa ma non sapesse come.
"Qualcosa non va?" le domandò perplessa Louren al suo fianco. Lei sembrò destarsi dai suoi pensieri e "pensavo che sarebbe bello se ci fosse anche Liam stasera, come una volta...tutti insieme" ammettere a bassa voce. Louren abbassò il capo dispiaciuta mentre Charlie si bloccò con il telefono a mezz'aria e finse un colpo di tosse lanciando un'occhiataccia a Steffy che ne erano tutte sicure in quel momento avrebbe solo voluto sprofondare sentendosi completamente a disagio.
Nonostante fossero passati dei mesi la partenza di Liam era ancora una ferita aperta per tutti. I ragazzi tranne Harry con il quale i rapporti erano burrascosi per ovvi motivi, continuavano a sentirlo, le ragazze meno spesso e a volte si trovavano a dover mentire a Emmalyn dicendole di non aver contatti con lui da molto per non farle pesare più di tanto la cosa. Emmalyn sapeva solo che Liam stesse abitando in casa di sua sorella maggiore Nicole, e che per il momento non ci fossero possibilità che lui tornasse e lei si sentiva terribilmente in colpa.
"Non c'è problema Ste, puoi parlarne liberamente" tentò di rassicurarla anche se l'unica a non credere a quelle parole era proprio lei stessa. Poi si alzò raccogliendo la borsa da terra da dove l'aveva lasciata e se la mise in spalla. "Meglio che vada è quasi ora di pranzo. Allora ci vediamo dopo cena a casa di Zay, ok?" parlò tenendo lo sguardo a terra per evitare che le sue amiche vedessero i suoi occhi lucidi.
Senza aspettare la loro risposta e cercando di non incrociare i loro sguardi si avviò veloce alla porta ma la voce di Charlie la fece fermare, "Em aspetta!" poi prima che potesse solo fare o dire qualcosa si ritrovò stretta in un abbraccio dalle ragazze. Steffy prese ad accarezzarle la schiena e Louren disse "sai che puoi contare sempre su di noi" mentre le scompigliava i capelli, "non potevamo trovare un'amica migliore di te Em e ti vogliamo bene. Ogni cosa che fa star male te fa star male anche noi"aggiunse Charlie.
"Ragazze...io non so che dire. Vi voglio bene anche io"ammise commossa Emmalyn mentre lasciava che una lacrima bagnasse la maglia di Steffy.

Dopo un lungo abbraccio e tante parole dolci, Emmalyn si incamminò verso casa concedendosi una passeggiata. Una volta fuori casa prese le chiavi dalla borsa e aprì la porta avvertendo Anne che fosse in casa, ma il silenzio che ne susseguì la lasciò perplessa. Era sicura di aver visto la macchina di Harry e quella di Anne nel vialetto.
Si avviò in cucina ed ebbe una piacevole sorpresa, sua madre e Cristina la sua migliore amica erano lì. Non se lo sarebbe mai aspettata anche perchè l'arrivo di sua madre era previsto per il giorno dopo e Cristina sarebbe arrivata in Inghilterra con la sua famiglia solo un mese dopo.
Trattenne il fiato per un secondo prima che i suoi occhi si sbarrassero felici e corse a salutare sua madre abbracciandola la quale le disse di aver sentito molto la sua mancanza e che era cresciuta tantissimo commossa facendo piangere anche lei, poi passò ad abbracciare Cristina che le scompigliò i capelli e "non ti libererai più di me eh"disse facendo scappare un sorriso a tutti.
Dopo i vari saluti Anne, con delle tazze e dei biscotti tra le mani, la madre di Emmalyn, Gemma e Cristina si trasferirono in salotto mentre Harry trattenne Emmalyn per un braccio in cucina.
"So che non ci vediamo da poche ore ma mi sei mancata da morire"ammise lui facendolo scontrare i loro nasi e appoggiandole le mani sui fianchi per avvicinarla di più a sè.
"Oh Harry"sorrise lei allacciandogli le braccia al collo "anche tu" ammise baciandolo sulle labbra. Lui le morse il labbro inferiore per intensificare il bacio ed Emmalyn passò le mani tra i suoi capelli scompigliandoli.
"Ragazzi!" li richiamò la voce di Anne dal salotto facendoli staccare controvoglia.
"Meglio che andiamo" le sorrise Harry rubandole un altro bacio poi le circondò la vita con il braccio e insieme raggiunsero gli altri in salotto.
"Oh Emmalyn"sorrise Anne" dicevo a tua madre che ho invitato tuo padre e Katie per un pranzo, dovrebbero essere qui a momenti"aggiunse ed Emmalyn vide sua madre irrigidirsi."Mi sembra un'ottima idea"ammise la ragazza fingendo un sorriso prima che il campanello suonasse.
Sorrise entusiasta liberandosi dalla presa del suo ragazzo per avvicinarsi a Cristina e dirle"voglio farti conoscere la mia sorellina".
Patrick entrò in casa tenendo per la vita sua moglie Katie che aveva tra le braccia la piccola Elizzabeth. La bimba era nata un mese prima e aveva rafforzato ancora di più il rapporto tra Emmalyn e suo padre. Patrick si era dimostrato molto comprensivo nei confronti di sua figlia dopo che aveva rifiutato la sua proposta ma si poteva dire che nonostante la ragazza non vivesse con lui e Katie, passasse più tempo da loro ad occuparsi della piccola che a casa propria.
Elizabeth Marie Foster era un'amore di bambina, dai grandi ed espressivi occhioni verdi e i capelli biondi. I tratti del viso li aveva presi dal padre facendola assomigliare tanto ad Emmalyn mentre la carnagione era molto più chiara come quella di sua madre.
Dopo scambi di abbracci e baci ed Emmalyn fu felice del fatto che anche sua madre e suo padre per quel giorno avessero abbandonato l'ascia di guerra stringendosi la mano, Katie passò la piccola alla sorella che le baciò la fronte prendendo a cullarla mentre le sussurrava "ciao Eli ti presento la mia migliore amica Cristina". La bionda sorrise alla piccola mentre giocava con una sua manina che Elizabeth strinse forte.
Poco dopo si spostarono in cucina mentre la bambina addormentatasi tra le braccia di sua sorella sonnecchiava in posizione supina nella carrozzina e aspettarono che Robin rientrasse in casa per cominciare a mangiare.
Si perserono in chiacchiere parlando di sciocchezze e Patrick si soffermò a guardare le mani di sua figlia e di Harry il suo figlioccio come era solito chiamarlo da un pò di tempo intrecciate sul tavolo e l'espressione dolce con cui la guardava lui e scherzò sul fatto che lui e sua moglie avessero ipotizzato che tra di loro sarebbe nato qualcosa.
Anche Luisa la madre di Emmalyn prese ad osservarli accorgendosi di quella luce che illuminava gli occhi di entrambi e sorrise. Aveva avuto modo di scambiare alcune parole con Harry e le sembrava un bravo ragazzo. Emmalyn sorrise alle parole di suo padre ricordandosi della conversazione avuta nei mesi precedenti con Katie e si voltò a guardare il suo ormai ragazzo appoggiando la testa sulla sua spalla.
Tutto procedeva tranquillo e l'atmosfera era piacevole finchè non si udì il pianto della piccola Elizabeth dal salotto. Emmalyn fece stridere la sedia sul pavimento e anticipò Katie dirigendosi in salotto, anche sua madre si alzò fingendo di dover andare in bagno invece la raggiunse e rimase per poco in disparte osservandola.
La ragazza prese la bimba tra le sue braccia cullandola e cantandole una ninna nanna, ignara che sua madre la stesse guardando.
"Le vuoi molto bene non è vero?"disse avvicinandosi a sua figlia che la guardò sorpresa poi passò il suo sguardo di nuovo su sua sorella e "si moltissimo"ammise mentre sua madre prendeva ad accarezzare la testolina di Elizabeth.
"Ti assomiglia sai? Sembra ieri il giorno della tua nascita e invece sono passati anni. Adesso guardati sei una donna" Luisa la indicò guardandola orgogliosa. Le era costato molto lasciarla andare ma era contenta che sua figlia fosse riuscita a realizzare il proprio sogno. Il loro era sempre stato un bellissimo rapporto, potevano considerarsi due amiche più che mamma e figlia.
Emmalyn lasciò un bacio sulla fronte della sorellina che aveva ripreso a dormire tranquilla prima di riporla nella carrozzina e coprirla con il lenzuolo mentre sua madre attenta seguiva tutti i suoi movimenti.
Poi di slancio si buttò tra le braccia di sua madre che prese ad accarezzarle i capelli mentre sorrideva sulla sua spalla.
"Nonostante la lontananza mamma...lo sai resti la persona più importante della mia vita" ammise Emmalyn e Luisa l'afferrò per le spalle sorridendole commossa "e tu resti comunque il mio tesoro"disse stringendola di nuovo.
"Mamma cosa ne pensi di Harry?" le domandò Emmalyn dopo minuti di silenzio. Sua madre sembrò pensarci su e questo la fece preoccupare, l'idea che il suo ragazzo non piacesse a sua madre la spaventava."Sembra un bravo ragazzo" ammise facendole tirare un sospiro di sollievo "ma sai, sto rivalutando la presenza di tuo padre qui. Se Harry dovesse farti soffrire almeno ci penserà lui a fargli la paternale" continuò facendola scoppiare a ridere e "sei unica"disse Emmalyn colpendola amichevolmente sul braccio.

"Non credo di voler venire Em"ammise Cristina quella sera sdraiandosi pancia all'aria sul letto dell'amica. Incrociò poi le mani sulla pancia e giocò con i pollici. Emmalyn smise di truccarsi rimanendo con la matita a mezz'aria e la guardò confusa e "io non nè capisco il motivo"disse facendo una smorfia.
"Avanti Em lo sai che sono timida e poi non conosco nessuno"sbuffò l'altra facendole corrugere la fronte. L'amica le si avvicinò prendendo posto accanto a lei e le bloccò le mani per attirare la sua attenzione.
"Conosci me...e Harry" cercò di convincerla sorridendole rassicurante. Cristina le fece il verso e "guai a te se oserai lasciarmi sola per passare tutto il tempo con Harry eh" replicò facendola ridere. Poi Emmalyn la spinse giù dal letto e "forza, forza signorina preparati!"la incitò e l'amica corse in bagno proprio quando qualcuno bussò alla porta. Emmalyn gridò un avanti e la porta si spalancò rivelando un Harry sorridente sulla soglia. 
"Hei"lo salutò semplicemente Emmalyn mentre gli passava affianco per riprendere a truccarsi. Harry era uscito nel primo pomeriggio ed era tornato solo pochi minuti prima ed Emmalyn voleva fargli un dispetto fingendosi indifferente alla sua presenza. Il riccio l'abbracciò da dietro appoggiando la testa sulla spalla della sua ragazza e "non mi saluti nemmeno?" disse mettendo il broncio. La ragazza poggiò il mascara sulla scrivania e si voltò a guardarlo sorridente poggiandogli le mani sul viso.
"Ma cosa dici io ti ho salutato e come"lo prese in giro lei mentre Harry corrugava la fronte e "nei sei sicura perchè..."disse alludendo al semplice hei con cui poco prima l'aveva salutato ma Emmalyn non lo lasciò finire che lo baciò sulle labbra e poggiando una mano sulla nuca per avvicinarlo più a sè. "Intraprendente, mi piace"rise lui sulle sue labbra ignari che Cristina li stesse guardando.
"Aww ma come siete dolci"si lasciò sfuggire la ragazza coprendosi la bocca con le mani dopo aver attirato la loro attenzione e diventando tutta rossa per l'imbarazzo al che sia Harry che Emmalyn scoppiarono a ridere.
Cristina cercò di darsi una sistemata e "non volevo disturbarvi prima ma siete davvero così adorabili voi e ce lo avessi io un ragazzo così" ammise.
"Non è che hai un amico da presentarmi Harry?"ironizzò poi. Il ragazzo si ritrovò a scuotere la testa e "mi dispiace ma sono tutti impegnati"disse, "veramente ci sarebbe un mio amico ma al momento non c'è" continuò poi e il riferimento a Liam fece rattristare sia lui che Emmalyn.
"Vabbè fa nulla, io sono pronta andiamo?"cercò di sdrammatizzare Cristina accorgendosi di aver toccato un tasto dolente. Emmalyn annuì mentre faceva segno all'amica di seguirli e Harry le strinse forte la mano per tranquillizzarla.
Durante il viaggio in macchina i tre ragazzi passarono il tempo a cantare a squarciagola le canzoni che passavano alla radio, e a ridere a crepapelle. Quando arrivarono a casa di Zayn incrociarono Louis e Steffy, il ragazzo teneva la ragazza per le spalle e le stava stampando un bacio sulla tempia destra. Ormai la loro relazione andava avanti da mesi, la festa di compleanno della ragazza era stata fondamentale per l'inizio della loro storia. Era stato infatti in quella occasione che Louis le aveva rivelato i suoi sentimenti.
"Hei Lou"attirò la loro attenzione Harry mentre chiudeva lo sportello della macchina e si avvicinava al suo migliore amico per salutarlo con una pacca sulla spalla poi passò a salutare con un bacio sulla guancia Steffy che guardò le ragazze alle sue spalle con un sorriso rivolgendo all'amica un cenno della mano.
Mentre Louis e Harry prendevano a parlare e si avviavano all'ingresso Steffy si avvicinò alle ragazze ed Emmalyn ne approfittò per presentare Cristina alla sua amica.
Steffy le sorrise cordiale presentandosi a sua volta e le chiese come le fosse sembrata Londra a primo impatto e l'altra rispose che aveva pensato fosse una città caotica ma molto bella. Visitare Londra era sempre stato un sogno nel cassetto di Crisitina e quando Luisa le aveva proposto di partire insieme per fare una sorpresa ad Emmalyn lei non ci aveva pensato nemmeno due volte e aveva detto sì.
Prima che Steffy potesse chiederle altro Zayn apparve trafelato sulla soglia della porta e le incitò ad entrare. Quando Emmalyn e le altre entrarono in casa si spersero nei saluti e la ragazza presentò Cristina agli altri che l'accolsero tutti bene  felici finalmente di conoscerla.
Zayn offrì un bicchiere di coca cola alla nuova arrivata e chiese alle altre ragazze cosa volessero ma prima che potesse andare a prendere altri bicchieri in cucina suonò il campanello di casa e il ragazzo si irrigidì sul posto. "Vado io"disse velocemente prima che potesse andarci qualcun'altro,
"Ma chi sarà mai?"chiese Emmalyn. Charlie la guardò di sbieco e "sarà sicuramente il ragazzo delle pizze" le rispose con un sorriso tirato. Nessuno disse altro finchè non si udirono delle voci farsi sempre più vicine e la castana vide Niall e Louis sorridere, Harry grattarsi a disagio la nuca, Steffy sussurrare qualcosa a Charlie, Louren tossire e Cristina guardarla perplessa non capendoci niente. Allora Emmalyn si voltò curiosa di scoprire chi avesse attirato la loro attenzione e fu allora che lo vide.
"Li..am"la voce quasi non le uscì e ne era sicura che nessuno l'avesse sentita. Si ritrovò a sbarrare gli occhi per la sorpresa e poi ad incrociare lo sguardo di Harry che "stai tranquilla, andrà tutto bene" le mimò con le labbra.
Zayn si passò le mani sui jeans per asciugarle dal sudore e diede una pacca sulla spalla all'amico e poi "va bene adesso vi lasciamo soli. E' giusto che parliate" disse prima che lui e gli altri lo seguissero al piano di sopra.
Emmalyn non fece  caso alle parole che Zayn aveva pronunciato e non si accorse nemmeno di essere rimasta sola con Liam tanto era presa dall'osservarlo. A parte la barba che gli ricopriva il mento e l'altezza la ragazza non notava cambiamenti così eclatanti in lui e le piaceva pensare che fosse rimasto lo stesso di mesi prima. Quando poi si accorse degli occhi del ragazzo che stavano ricambiamando il suo sguardo si ritrovò a guardare il pavimento e a torturarsi le mani.
Liam si sedette sul divano in pelle appoggiandosi allo schienale e  "non vieni?"disse indicandole il posto accanto al suo. Emmalyn fu sorpresa dal suo comportamento non si aspettava che lui le si rivolgesse con un tono così amichevole, non dopo quello che era successo ma ne fu molto felice. Annuì mentre prendeva posto vicino a lui sedendosi sulla punta del divano.
"Guarda che non ti mangio mica, puoi avvicinarti" parlò di nuovo Liam sorridendo e facendola ridere. Poi Emmalyn pensò a qualcosa da dire a come iniziare un discorso e "quando sei arrivato?"si ritrovò a chiedergli.
"Uhm sono arrivato stamattina. Erano mesi che i ragazzi mi chiedevano di venire qui"spiegò il ragazzo ed Emmalyn si ritrovò a pensare se fosse mai ritornato di sua spontanea volontà e come se avesse letto i suoi pensieri, d'altronde Liam era sempre stato capace di capirla con un solo sguardo "ma penso che se loro non me lo avessero detto sarei tornato lo stesso, mi mancavate tutti"ammise. Per lui era stata una scelta difficile lasciare Londra, cambiare scuola e fare nuove amicizie e a Manchester non si era mai ambientato poi così bene, nonostante vivesse da sua sorella. Non lo avevo detto a nessuno però, d'altronde andarsene era stata una sua decisione. Quel "mi mancavate tutti" fece sorridere Emmalyn dolcemente che avrebbe voluto abbracciarlo e dirgli quanto le fosse mancato ma non lo fece, sembrandole un gesto ancora troppo azzardato,
"Quindi loro lo sapevano" ammise riflettendo ad alta voce poi e alcune cose le sembrarono più chiare. Liam scosse la testa e "veramente anche Harry ne era all'oscuro. Oggi pomeriggio gli hanno detto di venire qui per incontrarmi" le raccontò tranquillo. Emmalyn non potette fare a meno di guardarlo preoccupata spiegandosi il perchè il suo ragazzo fosse stato fuori tutto quel tempo.
"Spero voi abbiate pace"parlò rattristandosi. "Ne abbiamo discusso con calma e non posso dirti che torneremo subito amici come prima ma siamo sulla buona strada"disse Liam poi prese un respiro e continuò a parlare "sai all'inizio pensavo che non sarei mai riuscito a perdonarlo, cosa improbabile ma l'amore che prova per te è così forte. Ogni volta che nominava te aveva lo sguardo dolce e gli brillavano gli occhi"Liam le prese le mani tra le sue e quel gesto così dolce le fece inumidire gli occhi.
"Harry mi ha detto che all'inizio non riuscivavate a vivere a pieno la vostra relazione perchè lo vedevate come un torto a me nonostante io me ne fossi andato e questa cosa mi ha fatto star male. Davanti a questo amore io non posso che essere felice per voi, Em" il modo in cui giocherellava con le sue dita e la dolcezza con cui le parlava le fece scappare una lacrima che Liam si curò di asciugare abbracciandola subito dopo. Ed Emmalyn pianse tra le sue braccia mentre il ragazzo le massaggiava la schiena per rassicurarla. Emmalyn gli allacciò le braccia al collo e incrociò il suo sguardo tirando su con il naso e "Li, voglio che tu sappia che io non avrei mai voluto ferirti ed ogni attimo che ho passato con te è stato bello"disse mentre Liam le poggiò le mani sulle guance scostandole una ciocca di capelli e asciugandole alcune lacrime. "Non piangere ti prego. Em tra di noi non ci sarebbe mai potuto essere qualcosa di più di un'amicizia. Prima che io scoprissi la verità mi ero accorto che ci fosse già qualcosa che non andasse solo che non volevo ammetterlo a me stesso. Ricordi quando quel giorno dissi di volerti parlare?"le chiese e sì Emmalyn se lo ricordava eccome quel giorno. "Beh volevo farlo sul serio poi guardandoti lessi preoccupazione nei tuoi occhi e sviai il discorso su un'uscita"parlò Liam e "finimmo per reagire in modo esagerato entrambi"continuò per lui la ragazza.
"Ok ma adesso basta parlare del passato..."prima che il ragazzo potesse finire di parlare, la voce di Niall lo interruppe "spero che abbiate chiarito perchè qua abbiamo tutti una certa fame"facendoli voltare a guardarlo. Emmalyn rise e "con tutti intendi solo tu Nialler?" lo prese in giro Liam e "comunque si abbiamo chiarito" continuò poi sorridendo alla ragazza. A quel punto Niall diede l'ok agli altri di uscire allo scoperto esclamando un "missione compiuta ragazzi!" e tutti li raggiunsero in salotto, felici e battendosi il cinque.
Subito Zayn si dileguò in cucina per scaldare le pizze e poco dopo si udì un rumore, aveva sicuramente fatto cadere qualcosa, e una sua imprecazione, quindi Charlie si battè una mano in fronte e corse in suo aiuto.
Prima che Liam potesse raggiungere gli altri Emmalyn lo bloccò per un braccio e "voglio presentarti una persona" gli sorrise. "Oh ok"annuì il ragazzo prima di seguirla. Per Cristina fu davvero imbarazzante trovarsi faccia a faccia con Liam e divenne rossa come un peperone e lo salutò con un gesto della mano accompagnato da un flebile ciao. Liam non rispose per un primo momento e si limitò a scrutarla, poi il suo viso si illuminò e "ah ma tu sei Cristina l'amica di Em, mi ricordo di te" rispose invece lui ricordandosi della loro conversazione tramite skype. Cris annuì con un sorriso e subito dopo incominciarono a parlare ed Emmalyn approfittando del fatto che fossero impegnati si allontanò piano andandosi poi a scontare con qualcuno, vedendo poi delle braccia circondarle il busto. Sorrise voltandosi a guardare Harry che si abbassò per stamparle un bacio sulla fronte ed Emmalyn gli accarezzò una guancia baciandolo poi sulle labbra. "Sei felice?"gli chiese lui tra un bacio e l'altro. "Come non mai" ammise la ragazza prima che Harry la stringesse in un abbraccio.
Passarono una bella serata tra film e chiacchiere. Non erano così spensierati da mesi ormai, ma adesso erano di nuovo un gruppo, quelli di sempre e più nessun'altra cosa li avrebbe divisi.

Qualche ora dopo Harry, Emmalyn e Cristina erano in viaggio verso casa. Il ragazzo guidava tranquillamente, una mano sul manubrio, l'altra che stringeva quella della sua ragazza che gli sorrideva mentre l'amica seduta sui sedili posteriori messaggiava. La risata della ragazza fece sì che Emmalyn si voltasse a guardare la sua migliore amica curiosa di scoprire cosa avesse suscitato la sua risata e "con chi parli?" le chiese in italiano. Anche Harry si voltò a guardarla per poco incuriosito, aveva capito che la sua ragazza stesse parlando in italiano ma non nè capiva il significato. Cristina alzò lo sguardo dal display sentendosi osservata e " con Liam. Ci siamo scambiati i numeri alla festa"ammise imbarazzata. Emmalyn scoppiò a ridere e poi si voltò a spiegare ad Harry la situazione che "penso proprio che le abbiamo trovato il ragazzo" scherzò facendola ridere. Cristina nascose un sorriso ma nessuno dei due se ne accorse. Quando arrivarono a casa Cristina scese velocemente dall'automobile dicendo di voler dormire perchè stanca ma Emmalyn era sicura che volesse sfuggire alle sue domande. Emmalyn si appoggiò all'automobile mentre aspettava che Harry facesse il giro per raggiungerla e insieme percorsero il vialetto di casa. "Io rimango un pò in giardino, non sono ancora tanto stanca" lo informò la ragazza arrestando i suoi passi. Harry si voltò a guardarla e "ti faccio compagnia"ammise sorridendo poi alzò un dito e "però prima vado a prendere una coperta"disse entrando in casa. La ragazza annuì e andò a sedersi sul dondolo mentre aspettava che il ragazzo tornasse.
Poco dopo Harry era al suo fianco, la coperta copriva le loro gambe ed Emmalyn aveva appoggiato la testa sulla sua spalla mentre il ragazzo giocava con i suoi capelli.
"Ci pensi che questo è stato il luogo del nostro primo incontro?"disse la ragazza sovrappensiero. Harry si voltò a guardarla annuendo. E si lui se lo ricordava eccome quel giorno. non si era minimamente preoccupato di poterla ferire tanto era preso dalla gelosia e "ricordo che mi comportai da stronzo"ammise. Emmalyn fece una smorfia annuendo e "non mi facesti proprio una bella impressione ma promisi a me stessa che non mi sarei lasciata rovinare la vita da te"confessò. In verità decise di tenere per sè un piccolo particolare quello degli occhi, i suoi che l'avevano colpita dal primo istante.
"Se solo mi fossi fermato a conoscerti meglio, l'avrei capito subito che persona sei" replicò Harry rattristandosi ed Emmalyn gli prese una mano tra le sue. Non voleva proprio che quella sera Harry cominciasse a rimurginare sui suoi sbagli.
"Adesso guardaci però, siamo insieme e non c'è cosa migliore" gli sorrise lei. Harry si voltò a guardarla stringendola in un abbraccio e " io non potevo desiderare di meglio e ti amo tantissimo Em" mormorò lui. Emmalyn gli prese il viso tra le mani, gli occhi che le brillavano per l'emozioni e "anche io" ammise prima di unire le loro labbra in un bacio.
La sua nuova vita a Londra era stato tutto uno alti e bassi, c'erano stati momenti in cui avrebbe solo voluto fare la valigia e tornare in Italia e altri in cui aveva avuto motivi validi per restare. Nonostante ciò stava vivendo una grande esperienza, aveva accanto tutte le persone a lei più care, degli ottimi amici e un ragazzo amorevole e non poteva chiedere altro.

The End

ANGOLO AUTRICE:

Eccomi qua dopo mesi e mesi a postare l'epilogo di A new Life in London, la mia prima storia. Io davvero non ci credo sembrava ieri che  avessi incominciato a scrivere e adesso a distanza di un anno e qualche mese l'ho conclusa. Questo periodo è stato caratterizzato da alti e bassi, ci sono stati momenti in cui avrei voluto solo eliminarla altri no e poi le recensioni che sono diminuite sempre di più non hanno giocato molto a mio favore. Se ho deciso di portarla avanti è stato solo perchè ci tenevo alla storia e l'ho fatto per voi lettrici che mi avete sostenuta in questo lungo viaggio.
Quindi grazie a Clakira la prima ragazza che ha cominciato a leggere la storia, e alla quale voglio bene nonostante non la conosca personalmente.
A Giulia, a Carlotta e Cristina che sono delle ragazze speciali, e con cui ho legato tantissimo nonostante la distanza che ci divide. Alle persone che hanno letto la storia ma non l'hanno mai recensita a chi ha recensito solo alcuni capitoli a chi l'ha aggiunta tra le preferite/seguite/ ricordate.
GRAZIE DAVVERO A TUTTI VI VOGLIO BENE! E UN GRAZIE VA ANCHE AI RAGAZZI A NIALL, HARRY, LIAM, LOUIS E ZAYN, che nonostante non faccia più parte dei One Direction occuperà sempre una parte dei nostri cuori, CHE MI HANNO ISPIRATO PER LA STORIA.
E niente tra un pò aggiornerò lo stato da in corso a completa e mi farà davvero strano, perchè quando poi cominci una storia ti affezioni ai personaggi e non solo la scrivi ma ti immedesimi e cominci a vivere ogni momento assieme ai protagonisti.
Adesso vi saluto e spero davvero che il capitolo vi piaccia. Per chi segue l'altra mia storia ci sentiamo prossimamente lì :*
Bacioni e grazie infinite ancora ad ognuno di voi.









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