Gli opposti si attraggono? -parte 2-

di tempestadentroquietefuori
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** 1 capitolo ***
Capitolo 2: *** 2 capitolo ***
Capitolo 3: *** 3 capitolo ***
Capitolo 4: *** 4 capitolo ***
Capitolo 5: *** 5 capitolo ***
Capitolo 6: *** 6 capitolo ***
Capitolo 7: *** 7 capitolo ***
Capitolo 8: *** 8 capitolo ***
Capitolo 9: *** 9 capitolo ***
Capitolo 10: *** 10 capitolo ***
Capitolo 11: *** 11 capitolo ***
Capitolo 12: *** 12 capitolo ***
Capitolo 13: *** 13 capitolo ***
Capitolo 14: *** 14 capitolo ***
Capitolo 15: *** 15 capitolo ***
Capitolo 16: *** 16 capitolo ***



Capitolo 1
*** 1 capitolo ***


Sono passati quattro anni ormai da quando non vidi più Akito,ora sono una giovane donna ventenne. Mi ricordo ancora la mia prima volta con lui,una parola per descriverla:magica. Da quel giorno iniziammo a frequentarci come una vera coppia e questo durò per un anno,fino a quando lui mi disse che doveva partire. Doveva partire per l'Italia perché fu chiamato da degli esperti che esaminavano il caso della morte dei suoi genitori,perciò,non potendo rifiutare,non VOLENDO rifiutare di sapere la verità sulla morte dei suoi genitori,partì per l'Italia lasciandomi qui. Agli inizi ci tenevamo in contatto:Facebook,email,waths app,telefonate. Ma poi tutto questo un giorno finì.
-Flashback-
Driin-driin.
Rispondo al telefono e noto con mio gran piacere che è una chiamata dall'Italia.
-pronto Sana-dice Akito.
-ciao Akito,come stai? Tutto bene? Quanto mi manchi!- dico io.
-tutto bene,grazie. Mi manchi anche tu e  proprio per questo che non possiamo continuare così. La distanza è troppa ed io non riesco a capacitarmi di restare così lontano da te,penso che la miglior cosa è che la finiamo qui-dice lui.
La finiamo qui. La finiamo qui. Tre parole,un tonfo al cuore. 
Persi un battito e,senza accorgermene,delle lacrime amare mi solcavano il viso,bagnandolo insistentemente. 
-Sana?- dice lui.
-è questo che vuoi?- dico io con voce bassa e strozzata.
-non ho capito,puoi alzare un po più la voce?- dice lui.
-E' QUESTO CHE VUOI???!?-dico io urlando.
-Sana...è meglio per tutti e due- dice lui.
-è meglio per chi? Per me di certo no! Questa è una decisione che dovevamo prendere in due- dico io furiosa.
-ma credi che a me non faccia male ??-dice lui con tono poi accentato.
-evidentemente non troppo!- dico io.
-bene,allora se la pensi così non ho nulla in più da dirti. Ciao!- dice lui attaccando il telefono.
-fine flashback-
E fu quella l'ultima volta che gli parlai. Fu quella l'ultima volta che ebbi notizie di lui,il mio Akito. 

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Capitolo 2
*** 2 capitolo ***


Ho venti anni e vivo ancora con mama,Rey ed Asako in Florida. Non ho perso mai i contatti con nessuno:Jenny rimane sempre la mia migliore amica, con la squadra di cheerliders,anche se oramai non frequento più il college, siamo rimasti amici,tranne con una ho rotto fino all'ultimo legame, Akito. I giorni a venire di quella telefonata li passai a piangere,chiusa in camera senza voler vedere nessuno,a parte Jenny. Mama era preoccupata e mi proponeva tanti viaggi da fare insieme,ma li rifiutavo tutti. Dei viaggi non bastavano per far dimenticare l'amore che provavo per Akito,tutt'ora fa parte dei miei pensieri e sono passati quattro lunghissimi anni. Col passare del tempo mi rassegnai,così cercai di ritornare alla solita vita quotidiana,trovando,oltre al cheerleading, anche un altro hobby,la fotografia. L'arte della fotografia mi affascina ed il bello di essa è che a differenza delle persone non cambia!

Fui distolta dai miei pensieri quando mama mi porse una domanda.

- Cara Sana,per motivi di lavoro Rey ed Asako andranno a vivere in Italia e per me,come scrittrice,sarebbe un'ottima opportunità di stare a contatto con scrittori italiani che sono molto ricercati. Ti va di venire con noi? Te lo chiedo perché ora tu sei grande,a te la libera scelta. Li potrai stare a contatto con la fotografia italiana,sarebbe un'opportunità anche per te.-dice lei.

Italia. Una parola per far rivangare tutta la mia storia con Akito. Sono pronta ad andare nello stesso paese in cui c'è Akito? Sono pronta ad affrontare questo maledetto passato? E poi l'Italia è grande,non è detto che lo incontrerò tra tutte quelle persone,giusto?

-eh va bene,verrò con voi. Quando si parte?- dico io.

-se per te va bene anche nel tardo pomeriggio,perché Rey ha prenotato già i voli,mancava solo la tua conferma-dice lei.

-ah quindi sapevi già che dicevo di si?- dico io facendo la finta arrabbiata.

-ma certo tesoro,ti conosco meglio delle mie tasche!- dice lei ridendo.

Ed era proprio vero..chi meglio di lei sapeva tutto di me? Nessuno,c'è Jenny si,però non sa di tutta la mia vita. A proposito di Jenny devo avvertirla della mia partenza!

Le mando un messaggio"devo vederti,devo dirti una cosa importante. Al bar di fronte casa mia fra 15 minuti."

Lei lo riceve e mi risponde con un semplice "ok",così vado in camera per vedere cosa indossare. Opto per una maglia a maniche lunghe di topolino grigia ,un jeans,dei tacchi grigi, una borsa nera di Michael Kors e per "bellezza" degli occhiali neri.

Scendo giù ed esco di casa andando verso il bar stabilito.

-ehy amica!- dice Jenny vedendomi.

-ehy Jenny! Devo dirti una cosa importantissima!- dico io.

-spara-dice lei sedendosi.

-mi trasferisco-dico io decisa.

-cosaa?! Perché? Dove?- dice lei sorpresa.

-già, mi trasferisco con mama,Rey ed Asako in Italia perché Rey ed Asako vanno li per lavoro,mama perché vuole stare a contatto con gli scrittori italiani ed io li seguo,continuando li la mia passione per la fotografia,in Italia è molto conosciuta.-dico io.

-e mi abbandonerai?- dice lei con la faccia da cucciolo.

-beh-dico io non sapendo che dire.

-sto scherzando scema! Sono contenta per te,però devi promettermi una cosa. Non ti dimenticare della tua cara amica Jenny della Florida e dobbiamo stare in contatto! -dice lei.

-certo! Quando posso farò un piccolo viaggio qui in Florida o perché no,verrai tu in Italia!- dico io.

-certo amica mia,posso mai perdermi quest'occasione?- dice lei.

-ahahha...ora devo veramente andare,il volo sarà fra poche ore-dico io dispiaciuta.

-che cosa??! Così presto?- dice lei.

-già,avevano già prenotato tutto quegli imbroglioni-dico io riferendomi a mama e gli altri.

-ahhahaha ti hanno fregata amica mia! Beh allora che dire...buon viaggio e CIAO,ci vediamo presto!- dice lei abbracciandomi. L'abbraccio forte anche io e so già che mi mancherà un mondo,perché è l'unica amica che ho avuto ed è stata l'unica a prendere un posto così importante nel mio cuore.
Esco dal bar e vado verso casa. Italia,sto arrivando!
 

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Capitolo 3
*** 3 capitolo ***


E con gli ultimi ritocchi ho finito di preparare la valigia. Ha detto mama che in Italia ora ci sono i mesi estivi,quindi dovrò vestirmi leggera. Opto per degli shorts verde acqua,una t-shirt grigia,dei sandali cuoio,una borsa cuoio della Saint Laurent e dei bracciali. Scendo al piano di sotto dove tutti aspettano solo me e usciamo di casa.
-mi mancherà la vita qui-dico io.
-già,anche a noi-dicono all'uniscono gli altri.
-in che parte precisa andremo dell'Italia?- dico io.
-Milano-dice Rey.
 -non vedo l'ora di vedere com'è!-dico io emozionata.
Saliamo in auto e ci dirigiamo in aeroporto. Dopo consegnati i biglietti  l'aereo decolla,arriveremo dopo dodici lunghe ore,senza sosta. 
....
Scendiamo dall'aereo e ci troviamo nell'aeroporto di Milano. Una grande insegna ci accoglie: Benvenuti in Italia. La lingua italiana mi ha sempre affascinato ed è anche molto complicata. 
Con un taxi arriviamo nella villa che Asako aveva a Milano ed io giro  tutta la casa alla ricerca di una camera che mi piaccia. Ne scelgo una al secondo  ed ultimo piano. Non è ne troppo grande ne  troppo piccola,ha una grande finestra che illumina l'intera stanza e che apre alla vista di tutta la città,compreso il Duomo di Milano. È compreso anche un bagno molto spazioso,il tutto di un colore sul lilla. Già,era la camera perfetta per me. Disfo i bagagli e scendo giù.
-mama se non ti dispiace vado a fare un giro- dico io stando per varcare la porta d'uscita.
-ma dove vai? Non sai la città!-dice lei. 
-uff eh va bene! Allora venite voi!- dico io.
-io non posso,vai con Asako e Rey.-dice lei.
-okay...Rey,Asako andiamooo!- dico io.
Colpiti dalla mia voce subito varcano con me la porta di casa e ci dirigiamo in centro.
-andiamo a piedi? Voglio godermi tutta la città,passo per passo!-dico io.
-eh va bene!- dice Rey.
Iniziamo a camminare tra la gente. Qui ci sono tanti negozi,forse non come in Florida,ma sono abbastanza conosciuti. 
-Sana vuoi comprarti qualcosa?-dice Rey.
-no,non preoccuparti Rey! Piuttosto...prendiamo un gelato?-dico io.
-va bene...c'è una gelateria proprio li- dice indicando un insegna " Green Garden". Ci avviciniamo alla gelateria ed entriamo. Sembra frequentata da molti giovani visto la tanta folla che c'é,in maggioranza ragazzi. 
-tre gelati per favore-dice Rey.
-come lo vuoi?-mi domanda.
-kinder e nocciola-dico io.
-bene,uno di quelli e due al cioccolato-dice Rey.
Mi giro intorno per vedere la gente che c'è e vedo un gruppo di ragazze e ragazzi che mi fissano,precisamente due ragazze e due ragazzi. Notando lo sguardo insistente su di me, inarco un sopracciglio e noto con mia gran soddisfazione che distolgono lo sguardo. Dopo mangiato il gelato usciamo di li e ci dirigiamo in piazza Duomo. C'era tantissima gente,in particolare c'era molta gente accerchiata in una direzione. Decido di avvicinarmi e mi faccio spazio tra le persone notando un gruppo di ragazzi che ballano la "danza della strada",la cosiddetta break dance. Erano davvero bravi,si muovevano in modo sciolto ed è questo che caratterizza questa danza.
Vedo Rey chiamarmi e mi avvicino a lui.
-che c'è Rey?- dico io.
-dobbiamo andare,hanno chiamato Asako per lavoro.-dice lui.
-non c'è problema,andate voi,io chiamo un taxi per tornare a casa più tardi.-dico io.
-sicura?- dice lui.
-sicura! Ho venti anni ormai- dico io.
Mi scompiglia dolcemente i capelli e poi va via. 
Io intanto continuo a girare per la città fin quando non apro il cellulare e controllo l'ora: 19:00. Decido di restare un altro po essendo ancora presto e vengo colpita da un'improvvisa sete. Avvisto il primo bar a tiro e mi avvio nella sua direzione. Precisamente era un pub ma anche bar e si chiamava " Bukumba". Entro e noto una ragazza abbastanza giovane al bancone. Era abbastanza alta e magra,con capelli biondi ed occhi azzurri ed un fisico che non lasciava inosservato. 
-ciao,desideri qualcosa?-dice lei sorridendomi.
-si,una coca-cola grazie-dico io ricambiando il saluto.
-ecco a te,sono 1.50€.-dice lei.
-ecco,tieni-le sorrido.
-posso rimanere seduta qui nel frattempo che bevo la mia bibita? Sai sono nuova di qui ed avendo girato l'intera Milano a piedi sono molto stanca hahah-dico io.
-ma certo! Piacere,io sono Dalila-dice lei presentandosi.
- io mi chiamo Sana-dico io.
-Sana? Bel nome! E da dove vieni?-dice  lei.
-vengo dalla Florida,USA. Però prima ancora vivevo in Giappone,la mia città natale.-dico io.
-ah bene! Viaggiato molto,vedo!ahah-dice lei.
-eh già! Con il lavoro che fa mia madre viaggiare è normale- dico io.
-che lavoro fa?- dice lei curiosa.
-la scrittrice-dico io.
-ah,interessante! Quanti anni hai?- dico io.
-venti,tu?- dico io.
-anche! E così hai detto che vieni dalla Florida,giusto?- domanda lei.
-sisi-dico io.
-anche il mio direttore viveva li,poi è venuto a vivere qui- dice lei.
-capito-dico io.
-che ne dici se stasera vieni qui? Magari quando finisco il turno stiamo  un po insieme,ti va?- dice lei.
-va bene! Sai un volto amico in una città nuova è proprio quel che ci vuole!- dico io.
-già,ecco perché te l'ho chiesto e poi  sembri molto simpatica- dice lei.
-anche tu-le sorrido. 
Saluto Dalila ed esco dal pub. Chiamo un taxi e ritorno a casa.
-mama sono a casa!- dico io.
-ah eccoti! Dove sei stata?-dice lei.
-ero in giro per la città e mi ero fermata in un bar a bere una Coca-Cola. Ho incontrato una ragazza troppo simpatica è la barista del pub,mi ha invitato stasera li,ci sono problemi?- dico io.
-no,vai pure e divertiti! Ti fa bene ambientarti!- dice lei. 
Le schiocco un bacio sulla guancia e salgo in camera. Ecco quel che mi piace di mama: non è la classica mamma che ti vieta tutto,che non ti lascia un po in pace,che non ti fa vivere; lei è comprensiva, socievole,la considero come un'amica,mi confido con lei anche perché lei me lo permette. 

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Capitolo 4
*** 4 capitolo ***


Salgo in camera ed apro l'armadio. Sono già da trenta minuti avanti ad esso,ma niente,nemmeno un'idea!
La domanda più tragica che si pone una donna è"che mi metto stasera?"!
Alla fine opto per una maglia bianca con delle fantasie con colori pastello,una gonna di pelle nera,tacchi giallo fosforescente,borsa dello stesso tipo ed un paio di orecchini che si abbinano alla maglia.
Per i capelli decido di lasciarli sciolti e morbidi che cadono lungo la schiena,mentre come trucco ne opto per uno semplice:eye-liner,mascara volumizzante,blush pesca e rossetto nude.
-io esco!- dico io.
-vuoi farti accompagnare?- dice Rey.
-no,non preoccuparti,prendo un taxi-dico io.
-ma sei impazzita? Su,dai,ti accompagno io!- dice Rey prendendo le chiavi dell'auto ed uscendo di casa. Io lo seguo e salgo in auto.
-dove devi andare?- dice Rey.
-Bukumba, vicino piazza duomo-dico io.
....
-okay,siamo arrivati-dice Rey.
-grazie Rey-dico io schioccandogli un bacio sulla guancia.
-di niente piccola,buona serata-dice lui sorridendomi.
Esco dall'auto ed entro nel locale. Una marea di gente mi invade,mi faccio spazio tra la folla e mi dirigo al bancone.
-Dalila non c'è?-dico io ad un ragazzo,il barista.
-si,è stata chiamata un'attimo dal direttore,torna subito-dice lui.
-desideri qualcosa?-dice lui.
-una vodka grazie-dico io sorridendogli.
-e vodka sia!-dice lui ricambiando un sorriso a trentadue denti. Caspita,è un sorriso da mozzare il fiato! I ragazzi italiani forse non sono belli come quelli americani,però hanno un certo fascino.
-ehy Sana-dice una voce.
-ehy Dalila!-dico io.
-ci speravo che venissi sai?- dice lei.
-bene,eccomi qui-dico io.
-sai Dalila,non sapevo che avessi amiche così carine,dove la tenevi nascosta?- dice il barista di prima.
-Josh è nuova di qui. Te la presento se vuoi,lei è Sana.- dice lei rivolta verso di me.
-piacere-dico io stringendogli la mano.
-piacere mio,io sono Josh-dice baciandomi la mano.
-ma come siamo galanti-dice Dalila scherzando.
-lo sono sempre stato baby-dice Josh.
-ah si? E non sapevo di questa tua qualità?- dice lei.
-beh si vede che non mi conosci bene baby. E poi ho anche altre qualità- dice guardandomi malizioso. Io arrossisco e mi rivolgo a Dalila.
-quando finisci il turno?- dico io.
-fra cinque minuti,aspettami-dice lei.
-sisi-dico io.
Dopo aver servito diversi ragazzi, Dalila finì il turno.
-vieni un attimo con me Sana,devo dire una cosa al direttore-dice lei.
La seguo mentre si imbatte in un corridoio lungo e poco illuminato fin quando si sofferma su una porta. Doveva essere l'ufficio del direttore.
Bussa alla porta e una voce maschile dice "avanti".
Lei entra e poi si rivolge a me
-entra anche tu,è questione di minuti-dice lei.
Così,su invito di Dalila,entro anche io.
Fui bloccata dalla figura davanti a me:un uomo biondo,alto,fisico ben formato ed un suo distintivo,occhi color ambra.

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Capitolo 5
*** 5 capitolo ***


 Non è possibile. Su quasi sette miliardi di persone proprio lui dovevo incontrare? Akito Hayama il mio più grande incubo,il mio più bel sogno. 
I suoi occhi sono fissi su di me,sembra quasi che mi vogliano perforare.Quegli occhi che mi hanno fatto innamorare,amare,soffrire,sognare. 
Quattro anni a dividerci,tanto tempo passato ed ora è proprio davanti ai miei occhi e anche più bello di prima. 
-scusi capo il mio turno è finito,vorrei chiederle se domani posso avere la giornata libera sa la mia amica è nuova di qui e vorrei farle vedere la città-dice lei.
Lui sembra non sentirla,i suoi occhi sono sempre nella mia stessa direzione.
-direttore?- lo richiama Dalila.
-si?- dice lui dando finalmente retta a Dalila.
-posso avere la giornata libera domani? Vorrei far vedere la città alla  mia amica che è nuova di qui-ridice lei. 
-certo Dalila-dice lui.
-vabbene,allora arrivederci..oh aspetti un attimo,che sbadata! Lei è Sana!-dice Dalila girandosi verso di me.
-Akito Hayama,piacere-dice lui stringendomi la mano.
-piacere mio-dico io con un pizzico di ironia e lui se ne accorge facendomi il suo solito ghigno. Anche se sono passati anni lui è sempre lo stesso,forse cresciuto fisicamente,ma è sempre lo stesso.
-beh,allora noi andiamo,buona serata-dice Dalila aprendo la porta.
-buona serata anche a voi-dice Akito. 
Usciamo dall'ufficio e ci dirigiamo nella sala di prima. Che faccia tosta,ha fatto finta di non conoscermi! 
-Sana-dice Dalila risvegliandomi dai miei pensieri.
-mmh?- dico io.
-forse sarà solo una mia impressione,ma...tu e Akito vi conoscevate già?-dice lei.
Ci conoscevamo già? Per carità,era solo il mio ragazzo,era solo il centro del mio mondo che quando mi ha abbandonato è crollato! 
-si-dico soltanto.
-si???-dice lei meravigliata.
-si,è stato il mio ragazzo in Florida,poi mi ha lasciato per venire qui-dico io fredda,ricordare ciò non è proprio una delle cose migliori che potessi fare.
-cosa?!?-dice lei con una faccia "o".
-già-dico io.
-forse sembrerò invadente,ma...perché non sei venuta anche tu in Italia con lui? E da quanto tempo vi siete lasciati?-dice lei.
-possiamo andare in un posto più tranquillo? Ti racconterò tutto li.
-dico io.
-certo!-dice lei facendosi spazio tra la folla.
Usciamo dal locale e decidiamo di andare in un parco comunale.
-bene,allora...all'età di sedici anni mi trasferii in Florida con la mia famiglia e li lo conobbi. Lui era il tipo "sono il più bello della scuola e ho tutte ai miei piedi" ed io ero una di quelle ragazze che non si interessava a ciò,l'unica che non gli sbavava dietro. Forse spinto da questa mia reazione ha iniziato a parlarmi e dopo tempo siamo diventati un qualcosa in più di una semplice amicizia. La nostra storia continuò per un anno,fin quando lui mi disse che doveva partire,doveva andare in Italia perché aveva ricevuto una telefonata da degli esperti che esaminarono il caso della morte dei suoi genitori e così partì. Dopo tempo mi chiamò e mi disse che non poteva starmi  lontano e che il modo più "facile" per porre fine a questo dolore era che la nostra storia doveva concludersi e così fu. Da quella telefonata sono passati quattro lunghi anni ed io,abituatami, ripresi la mia vita normale fin quando mama disse che dovevamo trasferirci in Italia. Sono venuta qui ed entrando in quella stanza il mondo mi è crollato addosso. I suoi occhi così freddi,così profondi e vederli puntati su di me mi ha portato ad una fitta al cuore. Volevo piangere,ma non potevo,non VOLEVO. Non volevo che lui sapesse che io sono stata malissimo per la nostra rottura,sono stata malissimo per lui!-dico io. È come se il macigno che avevo sullo stomaco per quattro anni fosse scomparso. Mi sono confidata tantissime volte con Jenny,ma ora che l'ho fatto con Dalila è come se mi fossi liberata. Forse è vero che confidarsi con chi conosci poco è confortevole. 
-non so che dirti...è una storia toccante,che purtroppo è la dura realtà. So come ci si sente ad essere mollati,anche se non so come ci si sente ad essere mollati per la distanza e per di più a telefono,ma posso immaginare. Mi dispiace,se sapevo tutto ciò,non ti avrei mai chiesto del perché conoscessi Akito-dice lei.
-no,anzi mi sento meglio,mi sento liberata di un peso sullo stomaco. Grazie per avermi ascoltata,grazie per avermi ascoltata e non fatto domande!-dico io abbracciandola. 
Lei ricambia l'abbraccio e mi accarezza il capo dolcemente. 
-dai su,sarà meglio andare a casa,chiamiamo un taxi-dice lei.
-certo,dove abiti tu?- dico io.
-non penso che lo saprai,però abito in via Roma. -dice lei.
-appunto,non so dove sia hahahaha...vabbe dai,chiamiamo sto taxi!-dico io. 

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Capitolo 6
*** 6 capitolo ***


Ritornando a casa salii in camera senza far rumore,non volevo svegliare tutti nel cuore della notte. 
Entro in camera ed inizio a svestirmi per poi indossare il pigiama e mettermi a letto.
9:30.
Apro lentamente gli occhi strofinandoli un po. Mi sono svegliata per mio volere e stranamente non ho ancora sonno. Da quando ho finito il college non frequento più la scuola,però mi sono dedicata alla fotografia e vorrei far parte di questo ambito.
Mi alzo dal letto strusciando con i piedi sul pavimento fino alla porta,esco dalla stanza e scendo le scale andando in cucina. Non trovo nessuno,in compenso trovo un post-it vicino al frigorifero" Rey ed Asako sono andati agli studi televisivi ed io,tua madre,sono andata dalla casa editrice per avere informazioni sui tempi del mio prossimo romanzo. Ps.buongiono,i cornetti sono sul tavolo."
Leggendo l'ultima frase,istintivamente,mi giro verso il tavolo e come detto c'è una busta di carta con dei cornetti,uno al cioccolato ed uno alla crema. Per via della mia golosità mangio entrambi poi decido di uscire un po. Vado in camera ed apro l'armadio. Opto per una maglia rosa antico con delle decorazioni,un jeans chiaro,scarpe abbinate alla maglia,una borsa stile "cartella" rosso/fucsia e degli occhiali da sole. I capelli li raccolgo in una morbida e leggera treccia che ricade su di una spalla,mentre per il trucco solo un po di mascara. Scendo giù,prendo la mia Nikon ed esco di casa.
Mi piace fotografare quello che c'è intorno a me,quello che mi circonda. La natura,il cielo,le persone,le strade,i vari negozi,i paesaggi,tutto quello che c'è da fotografare. 
Camminando per le strade della città  mi ritrovo in piazza duomo e avendone l'occasione decido di fare un salto al Bukumba per andare a trovare Dalila. 
Entro nel bar e non vedo nessuno,ma sento dei rumori. 
-c'è qualcuno?-dico io entrando sempre più nel cuore del locale. 
Nessuna risposta.
-ehy-dico io riprovando. 
All'improvviso sento una presenza dietro di me.
-cercavi qualcuno?-dice quest'ultima.
Riconoscerei quella voce fra tante,quella voce che mi ha fatto innamorare,la SUA voce.
Mi volto lentamente verso di lui.
-si,Dalila non c'è?-dico io.
-no,è andata a fare rifornimento di bibite con Josh.-dice lui.
-ah,va bene,allora tolgo il disturbo.-dico io facendo per andarmene,ma la sua mano blocca il mio polso.
-aspetta-dice lui.
-perché dovrei?-dico io acida.
Non percepisco nessuna risposta,fin quando si decide a parlare.
-che ne dici di parlare? Ti va?-dice lui speranzoso.
-parlare di cosa?-dico io facendo la finta tonta ma con lo stesso tono di prima.
-di noi-dice lui.
-tsz,non mi sembra che c'è stato un "noi" quando mi hai lasciato-dico io con una punta di amarezza.
-mi dispiace,perciò vorrei parlarti,vorrei spiegarti,vorrei chiarire-dice lui.
-chiarire? Non penso che ci sia qualcosa da chiarire-dico io girandomi finalmente verso di lui.
-e dai Sana non comportarti così,non siamo più dei ragazzini,siamo adulti,comportati da tale e fammi spiegare!-dice lui.
-come vuoi,ma solo perché sono abbastanza matura da concederti almeno di spiegarti,ma sappi che non cambierà nulla-dico io.
-okay,almeno ci provo. Stasera a cena? Che ne dici?-dice lui.
-va bene -dico io.
-ti passo a prendere,mi dici il tuo indirizzo?-dice lui.
-via Ravenna n*12.-dico io.
-vabbene,alle 21:00?-domanda lui.
-okay-dico io.
-bene,allora a stasera-dice lui avvicinandosi per schioccarmi un bacio sulla guancia,ma io mi scosto. Non può venire così di punto in bianco e pretendere che lo perdoni,che lo accolga a braccia aperte! Lo vedo dispiaciuto e mi si spezza il cuore a vederlo così,ma devo essere forte,più di quanto lo sono stata in questi anni,perché non voglio che sia trattata da stupida.
-ciao-dico io uscendo dal locale. Lui mi fa un cenno a mo di saluto e si dirige nel suo ufficio. 

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Capitolo 7
*** 7 capitolo ***


Cosa avrei fatto? Come mi sarei comportata in sua compagnia? Come mi sarei comportata nel momento in cui avremmo parlato del passato? In che modo sarei reagita quando il passato mi crollerà sulle spalle? Lo dico io,male. Male perché so già che farò di tutto per non piangere e trattenere le lacrime;male perché so già che non sarò abbastanza forte da affrontare questo argomento,la nostra rottura;male perché sono sicura che lo perdonerò,perché io in tutta sincerità lo amo,non ho mai smesso di farlo e mai lo farò! 
Vago tra le strade della grande e famosa Milano in cerca di domande a cui non ricevo risposte. Perché l'amore deve essere così sofferente? Così doloroso? Perché? Perché non può essere come nei film,tutto rose e fiori? Perché tutto ciò? Perché tutto a me?!? 
Ma in fondo posso superare anche questa,posso superare una cena con lui,posso superare il fatto che lui voglia spiegarsi perché io ho bisogno di spiegazioni,cosa che non sono state quelle di quattro anni fa per telefono! 
Piena di rabbia e dubbi arrivo a casa non trovando nessuno. Mi cucino qualcosa e accendo la tv. Per chi non lo sapesse ebbene si, la grande Sana ha imparato anche a cucinare!
 
***
Era ora di prepararmi così decidi di andarmi a fare un bagno. Entro e chiudo la porta dietro di me aprendo subito il getto di acqua. Appena entrata nella doccia un brivido mi percorse lungo il corpo,l'acqua fredda. Subito sposto la manovella verso quella calda e mi rilasso. Penso intanto a cosa potrei mettere ed uscendo dalla doccia apro l'armadio. Scelgo di mettere una maglia bianca corta che ricade larga sulla gonna decorata, poi indosso tacchi neri abbinati ad una borsa altrettanto nera ed una collana di oro bianco. Per il trucco avevo pensato ad uno smokey eyes nero e argento,poi un po di blush pesca e sulle labbra solo un po di lucida labbra trasparente. 
Scesi giù ed avvisai mama di andare a cena con una vecchia conoscenza ed uscii di casa. La macchina di Akito era parcheggiata nel vialetto. Era una Giulietta nera abbastanza bella e appariscente. Mi avvicinai e lui si accorse della mia presenza. Da gentiluomo aprì lo sportello dell'auto e lo richiuse dopo che mi sedetti sul sedile. Lui fece il giro e si posizionò al volante e così partimmo. Non avendo instaurato nessuna conversazione,aprì lo stereo e mise un cd. Era una voce maschile ed era italiana. Dopo le note iniziali il cantante iniziò a cantare:
" Ed ero contentissimo 
Ora che sarai un po' sola 
Tra il lavoro e le lenzuola 
Presto dimmi tu come farai ? 
Ora che tutto va a caso 
Ora non sono più un peso 
Dimmi quali scuse inventerai ? 

Inventerai che non hai tempo 
Inventerai che tutto è spento 
Inventerai che ora ti ami un po' di più 
Inventerai che ora sei forte 
E chiuderai tutte le porte 
Ridendo troverai una scusa 
Una in più.. 

Ed ero contentissimo in ritardo sotto casa ed io che ti aspettavo 
Stringimi la mano e poi partiamo… 
In fondo eri contentissima quando guardando Amsterdam non ti importava 
della pioggia che cadeva… 
solo una candela era bellissima 
e il ricordo del ricordo che ci suggeriva 
che comunque tardi o prima ti dirò 
che ero contentissimo 
ma non te l'ho mai detto che chiedevo 
Dio ancora 
Ancora 
Ancora 

Qualche cosa ti consola 
Con gli amici il tempo vola 
Ma qualcosa che non torna c' è 
C' è che ho freddo e non mi copro 
C' è che tanto prima o dopo 
Convincendoti ci crederai 

Ci crederai che fa più caldo 
Da quando non mi hai ormai più accanto 
E forse è meglio 
perché sorridi un po' di po' di più 
un po' di più… 

Ed ero contentissimo in ritardo sotto casa ed io che ti aspettavo 
Stringimi la mano e poi partiamo… 
In fondo eri contentissima quando guardando Amsterdam non ti importava 
della pioggia che cadeva… 
solo una candela era bellissima 
e il ricordo del ricordo che ci suggeriva 
che comunque tardi o prima ti dirò 
che ero contentissimo 
ma non te l'ho mai detto che chiedevo 
Dio ancora 
Ancora 
Ancora 
Ancora 

E il mio ricordo ti verrà a trovare quando starai troppo male 
Quando invece starai bene resterò a guardare 
Perché ciò che ho sempre chiesto al cielo 
È che questa vita ti donasse gioia e amore vero 
E in fondo 

Ed ero contentissimo in ritardo sotto casa ed io che ti aspettavo 
Stringimi la mano e poi partiamo… 
In fondo eri contentissima quando guardando Amsterdam non ti importava 
della pioggia che cadeva… 
solo una candela era bellissima 
e il ricordo del ricordo che ci suggeriva 
che comunque tardi o prima ti dirò 
che ero contentissimo 
ma non te l'ho mai detto che chiedevo 
Dio ancora 
Ancora 
Ancora 

Ed ero contentissimo ma non te l' ho mai detto 
E dentro urlavo 
Dio ancora 
Ancora 
Ancora."
Quel cantante con una sola canzone mi aveva già colpito. Era come se comprendesse il mio dolore,era come se fosse l'unico a comprendere il mio dolore.
-è bellissima questa canzone,anche il cantante è molto bravo! Come si chiama?-dico io.
-lui? Tiziano Ferro,è un cantante italiano molto conosciuto e altrettanto bravo.-dice lui.
-già  e si vede! Non ti facevo il tipo da questo genere di canzoni-dico io scherzando.
-col tempo si cambia Kurata -dice lui. -se ti piace così tanto la settimana prossima terrà un concerto,ti va di andarci?-dice lui.
Ero un po indecisa sulla risposta da dargli però volevo andarci e così accettai.
-va bene-dico io sorridendogli.
-siamo arrivati-dice lui parcheggiando l'auto.
Apre la portiera dal mio lato ed io scendo dall'auto.
Rimase un attimo a fissarmi
-non ti ricordavo così bella Kurata-dice lui.
-col tempo si cambia Hayama-dico io alludendo alla sua risposta di prima. 1-0 per Kurata! 
Pov. Akito.
Incedibile come in questi anni sia cambiata così tanto. Dicendo così alludo soltanto all'aspetto esteriore,perché come carattere non è cambiata per nulla e da una parte ne sono felice. Quel vestito mi metteva in soggezione ed imbarazzo. Non perché a modo suo fosse imbarazzante,ma perché crescendo anche le sue forme lo sono state e quel vestito le risalta perfettamente! 
Entriamo nel ristorante ed un cameriere ci riserva uno dei tavoli migliori avendo le mie conoscenze nel locale. Ci sediamo ed ordiniamo. 
In Italia il piatto tipico è la pasta così insistetti a far scegliere la pasta a Sana e lei acconsentì.
-sai, avevi ragione è davvero ottima! La cucina italiana mi ha sempre affascinata-dice lei.
-già, è molto conosciuta-dico io.
 Dopo chiacchiere del più e del meno arrivammo ad un argomento che fu la cosiddetta "goccia che fa traboccare il vaso".
-in America come stanno tutti?-dico io.
-come vuoi che stiano? La vita è andata avanti senza di te,anche se non nei migliori dei modi per alcuni-dice lei.
Quella risposta secca e diretta mi provocò un colpo al cuore. Indugiai per un attimo e poi risposi.
-senti San-dico io ma lei riprende parola.
-perché?-dice lei. Io rimango interdetto su quella domanda.
-perché te ne sei andato lasciandomi in quel modo? Per telefono?!-dice lei continuando. Già,l'ho lasciata con una stupida telefonata,proprio una mossa da vigliacchi e scusate la volgarità sono stato proprio un senza palle! 
-posso spiegarti-dico io calmo.
-sotto tutta orecchi-dice lei guardandomi dritta negli occhi. 

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Capitolo 8
*** 8 capitolo ***


Ecco,cosa posso dirle? Devo dire solo la verità e capirà. 
-bene, sai il motivo del mio trasferimento in Italia. Quel giorno fui chiamato dagli esperti per via del caso sulla morte dei miei genitori. Sentendo nominarli ho sentito il bisogno di sapere di più,di sapere la verità e così partii per l'Italia salutandoti con un "ciao" e non un "addio" ed erano queste le mie intenzioni. Una volta atterrato in Italia mi misi alla ricerca dello studio di questi esperti e loro mi diedero chiarimenti: i miei genitori sono state vittime di un attentato, non che c'entravano qualcosa,ma la bomba che doveva esplodere era stata innescata proprio in quella strada e loro purtroppo ci sono rimasti secchi. Sapere ciò è stato mille volte peggio che sapere che erano morti durante un incidente. Volevo far fuori quei pezzi di merda ma gli esperti mi hanno informato del loro ergastolo e così la mia rabbia diminuì ma non è diminuito l'astio per quella gente. Gli esperti vollero inoltre il mio aiuto per partecipare al caso dei miei genitori e fare da testimone come parente delle vittime e così accettai. Il caso andò avanti per mesi e ancora era giunto a termine ed io non potendo tornare in America decisi di metter fine alla distanza,troncando la nostra relazione. Lo so,è stata una scelta affrettata,egoista,immatura ma non sai quanto io me ne penta ancora oggi perché ho perso la donna che io amo e che amerò per sempre nella mia vita! So che sono passati anni ormai,precisamente quattro e sono tanto tempo,quindi ti capisco se non vorrai più aver a che fare con me-dico io. 
La vedo con sguardo stupefatto,senza parole. In parte me lo aspettavo,non avevo mai parlato così,ma c'è sempre una prima volta. 
- il tempo passa,ma tu non passi mai. L'ho capito quando guardando una tua foto mi sono venute le farfalle nello stomaco, l' ho capito quando mi sono resa conto che dentro sono vuota e che tutti i sentimenti che dico di provare li sto azionando io con la mia testa,l'ho capito accorgendomi di non stare male quando mi hai lasciata,l'ho capito quando guardo gli altri e li paragono a te, l'ho capito quando sei partito,l'ho capito quando cercando frasi mi soffermo ancora  su quelle che potrebbero rispecchiare me e te,l'ho capito quando pensandoti tutta la tristezza e il dolore ritorna,l'ho capito quando al tuo "ci vediamo stasera a cena" ho perso un battito nell'immaginarmi vicino a te di nuovo,l'ho capito quando ho capito come sono diventata senza e dopo di te:arresa alle delusioni d'amore,senza più un briciolo di voglia di combattere.-dice lei tutto d'un fiato per poi smettere e prendere aria.
Non immaginavo che avesse tutto ciò dentro se,non immaginavo che tutti questi tormenti la tormentavano. 
-mi dispiace per quello che ti ho fatto passare,perciò ti chiedo ancora un'altra possibilità perché ti amo.
Ti amo più di quanto Homer  ama Marge; 
ti amo più di quanto Topolino ama  Minnie; 
ti amo più di quanto Paperino ama Paperina;
ti amo più di quanto  Noah   amasse Allie;
ti amo più di quanto  Antonio amasse Cleopatra ;
ti amo più di quanto Romeo amasse Giulietta;
ti amo più di quanto  Paolo amasse Francesca;
ti amo più di quanto Renzo  amasse Lucia ;
ti amo più di quanto  Adamo amasse Eva;
ti amo più di quanto Dante amasse Beatrice;
ti amo più di quanto i nostri amici Jenny e Lucas si amano;
ti amo più di quanto mio nonno amava mia nonna;
Ti amo più di quanto tu stessa possa immaginare!-dico io. Si,finalmente gli ho detto tutto quello che provavo senza peli sulla lingua. Vedo che la mia confessione gli sia piaciuta visto che mi fa un sorriso dolce e si avvicina a me per baciarmi. 
Le nostre labbra dolcemente si sfiorano,per poi passare ad un bacio più d'amore. Un applauso invade l'intero ristorante e noi,considerandola una forma di invito a continuare,non stacchiamo le labbra l'uno dall'altra. 

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Capitolo 9
*** 9 capitolo ***


Pov. Sana.
Dopo quel bacio decidemmo di lasciare il locale e ci dirigemmo verso casa sua. 
-vieni entra-dice lui.
Accetto il suo invito ed entro. So un'occhiata alla casa e devo dire che non è male,di solito  gli uomini sono una frana nell'arredamento,ma non si può dire per Akito. Sento due braccia forti prendermi per i fianchi e voltarmi. Akito si fionda sulle mie labbra prima dolcemente e poi con foga,assetato di quel bacio. So già dove vuole arrivare così gli avvolgo le braccia al collo e con un salto mi aggrappo al suo bacino. Lui cammina col mio peso addosso probabilmente verso la camera da letto. Sento aprire una porta e subito dopo chiederla col suo piede,mi getta sul letto ed io lo trascino con me.
-mi sei mancata da morire-dice lui tra un bacio e l'altro.
-anche tu-dico io ansimante per via dei baci. Vedo le sue mani togliermi con abilità la maglia e rilasciare piccoli baci lungo il ventre e andando su,io faccio lo stesso con lui e gli tolgo la maglia e inizio a baciare ogni centimetro della sua pelle. Con altrettanta abilità mi toglie il reggiseno ed inizia a torturarmi con piccoli morsi,poi mi gonna e jeans finiscono sul pavimento,come il resto dell'intimo ed in un attimo diventiamo un solo corpo,due anime in un solo corpo. 
 
***
I raggi del sole che filtrano attraverso le tende intercettano il mio viso. Inizio a sentire quella fastidiosa luce così mi porto il cuscino sul viso provocando la caduta di Akito al mio fianco. La caduta mi fa sobbalzare dal letto e lo vedo li,nudo davanti a me,massaggiandosi la parte dolente.
-ops...scusami!-dico io dispiaciuta.
-non preoccuparti amore,certo che nemmeno mentre dormi stai tranquilla! -dice lui facendo una risata.
-hahaah ma la luce mi infastidiva e così ho deciso di prendere il cuscino,però avevo dimenticato di averti al mio fianco e così sei caduto-dico io dispiaciuta con la faccia da cucciolo.
-eh va bene,per questa volta ti perdono! Dai su vestiti e scendiamo a fare colazione.-dice lui infilandosi i boxer e i pantaloni del pigiama presi nel comodino.
Mi alzo di malavoglia dal letto e mi infilo l'intimo della sera precedente e poi indosso la maglia di lui della sera scorsa. Amo indossare le sue maglie! 
Scendo dopo di lui trovandolo alle prese con i fornelli.
-mmh che odore di caffè!-dico io avvicinandomi a lui.
-il caffè italiano è conosciuto come il più buono! Di certo non è come il nostro starsbucks ma può andare-dice lui porgendomi una tazza col caffè.
La porto alla bocca e dopo averlo assaggiato emetto un "mmh".
-buono devo dir la verità! Oltre al caffè sai cucinarmi qualcos'altro di buono e di italiano mio amor?-dico io dandogli un bacio a fior di labbra.
-tutto per la mia principessa-dice lui abbracciandomi.
 -scusa amore ma devo andare al lavoro,ti dispiace se ci vediamo dopo?-dice lui.
-certo che no, anzi vengo con te che faccio un saluto a Dalila,ti dispiace?-dico io.
-certo che no! Dai su vestiti che andiamo-dice lui.
Pronti per uscire Akito prende le chiavi ed entriamo in macchina. Mette in moto e ci dirigiamo al locale. Entriamo dall'ingresso e lui mi bacia per poi dirmi-ci vediamo dopo amore-.
Io annuisco e mi avvicino a Dalila.
-mi sono persa qualcosa?-dice lei con un sorriso malizioso.
-no,perché?-dico io facendo la finta tonta.
-e dai! Su dimmi,cosa è successo ?-dice lei curiosa...peggio delle anziane fuori i portoni! 
-abbiamo fatto pace ieri sera a cena ed ora stiamo di nuovo insieme-dico io.
-ma è fantastico! E dimmi,stanotte ci avete dato dentro?-dice lei.
 -shhh abbassa la voce! Ahaha comunque si,è stato bellissimo riaverlo di nuovo con me!-dico io con occhi sognanti.
-ohoh-dice lei.
-smettila stupida! Comunque ti lascio lavorare,a dopo-dico io dandogli un bacio sulla guancia.
 Esco dal locale e girando tra le strade della città i miei occhi ricadono su un cartello pubblicitario.
" per una visione di un mondo migliore  vieni da noi,picture of life è a caso tuo!"
Noto subito che si tratta di una scuola di fotografia così segno l'indirizzo e chiamo un taxi.
-scusi può portarmi in via Giovanni II? Di preciso alla scuola di fotografia picture of life.-dico io.
-certo-dice il tassista mettendo in moto. Dopo una quindicina di minuti arriviamo e dopo averlo pagato scendo.
Entro bella struttura e mi avvicino a quella che dovrebbe essere la segreteria.
-scusi ma qui in questa scuola si tengono corsi di fotografia?-dico io.
-si signorina,è interessata?-dice una donna sulla quarantina.
-si molto. Posso avere informazioni in più? Diciamo sui  corsi,gli orari,i giorni,su quello che si fa-dico io.
-si certo. Venga le faccio fare un giro della struttura-dice la signora aprendo la porta della segreteria e posandosi accanto a me. 
-venga, mi segua-dice lei.
Mi fa vedere le diverse stanze e mi spiega lo scopo di ognuna,dopodiché mi informa sulle rate,sugli orari e i giorni ed io richiedo un modulo di iscrizione.
-bene allora può venire già da domani alle 9, mi raccomando la prima rata è di 250€.-dice la signora.
-certo,a domani-dico io sorridendole ed uscendo dalla struttura.
***
-mama,Rey,Asako...sono a casa!-dico io chiudendo la porta alle mie spalle.
-oh figliola mi hai fatto prendere un colpo non vedendoti arrivare ieri,dove sei stata?-dice lei.
-mama ero con Akito,siamo ritornati insiemee-dico io urlando dalla gioia.
Lei mi abbraccia ed io la stringo a me.
-ah mamma devo dirti una cosa,da domani inizierò a frequentare i così di fotografia in una scuola vicino al centro di Milano,si chiama picture of life-dico io staccandomi da lei.
-bene tesoro,sono contenta che hai intrapreso la tua strada,buona fortuna!-dice lei sorridendomi. 

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Capitolo 10
*** 10 capitolo ***


Sento vibrare il mio cellulare e noto che c'è un messaggio da parte di Akito:" Kurata domani sera ci sarà il concerto di Tiziano Ferro ed ho già preso i biglietti,un bacio". 
Che amore che è,a volte quando vuole sa essere dolce,al punto giusto! Sapeva che quel cantante mi aveva già colpito da subito ed ha procurato i biglietti che molto probabilmente è difficile prenderli. 
- Sana scendi che c'è la cena!-dice mama. Scendo a due a due i gradini e vado in cucina,notando,con mio stupore,una tavola ricca di cibo,è il paradiso per me! 
Mangio come se non mangiassi da mesi e saluto tutti andando in camera sperando di incontrare Akito stasera. I miei desideri però vengono infranti da un suo altro messaggio:" scusami amore mio ma stasera farò tardi in ufficio e non possiamo stare insieme. Recupereremo sicuramente domani,un bacio". 
Eh vabbe,stasera si sta a casa a vedere quei film strappalacrime del venerdì sera. Certo,come no! 
Scendo nuovamente giù e trovo tutti in salotto. 
-che guardate?-dico io.
-Rey sta mettendo un cd,ci vedremo un film stasera-dice mama.
-che film?-dico io.
- Titanic-dice mama.
-no dai vediamo qualche altro film più allegro! Non perché Titanic sia brutto,anzi è bellissimo,ma..-dico io.
-no,niente da fare. Su vedilo con noi-dice mama facendomi spazio sul divano. Rassegnandomi mi siedo al suo fianco e parte il film. Non che Titanic non mi piace,ma è il tipo di film che stasera volevo evitare. Nonostante siano passati anni questo film è sempre bellissimo e nonostante la storia risale a più di cento anni fa è sempre bella e colpisce. Ho sempre desiderato un amore come quello di Jack e Rose anche se alla fine lui muore. Con Akito posso dire che l'ho trovato,si ho trovato quel tipo di amore che ti fa battere il cuore,quel tipo di amore che ti fa vivere,sognare,amare,apprezzare l'un l'altro ed è questo che provo per Akito.

***
-Sana su,svegliati sono le 8:30!-dice mama piombando in camera.
-mama ma io non vado a scuola!-dico io.
-si,però vai al corso di fotografia-dice lei.
 O cazzo,la scuola di fotografia! Mi alzo velocemente dal letto a tal punto di cadere nelle mie stesse coperte;corro subito in bagno e mi faccio una doccia bella fredda per svegliarmi un po. Rientro in camera e decido di indossare una maglia a mezza maniche sul tono di un rosa antico,un jeans chiaro con la piega,una borsa gialla a cartella,scarpe con tacco non molto alte gialle della Valentino ed un paio di occhiali da sole. Esco in fretta dalla camera e scendo giù.
-Rey mi accompagni? Ti prego!-dico io con la faccia da cucciolo.
-va bene,sali in auto-dice lui chiudendo la porta alle sue spalle.
-grazie,sei un angelo!-dico io dandogli un bacio sulla guancia.
Dopo una decina di minuti arriviamo e con mia fortuna non ero in ritardo. Entro e mi dirigo in segreteria per pagare la prima rata e loro mi indicano la stanza dove terrò il mio corso. 
Mi dirigo verso una porta in fondo,busso ed entro.
-buongiorno-dico io.
-buongiorno a lei,lei è..?-dice quello che sarebbe stato il mio professore.
-Sana, Sana Kurata-dico io.
-bene Sana Kurata prendi posto-dice lui.
Vedo diverse sedie ed ad ognuna è assegnata una tela da disegno,ne avvisto una e prendo posto.
-bene ragazzi,iniziamo la lezione-dice il prof. 
Assegnatoci il compito da svolgere inizio a mettere mano sulla tela. Dovevamo disegnare un paesaggio marino,una spiaggia,qualcosa a contatto col mare.
Mentre disegno sento qualcuno rivolgermi la parola.
-sei molto brava, sai?-dice un ragazzo con i capelli castani ed occhi marroni.
-grazie-dico io e mi scorgo per vedere il suo disegno-anche tu-dico io vedendolo.
-grazie, piacere io sono Alessio-dice lui.
-io sono Sana-dico io.-è meglio se disegnamo se no può arrabbiarsi-dico io riferendomi al prof e continuo a disegnare.
Alla fine dell'ora il prof prende parola.
-bene ragazzi,ora vi assegnerò un compito che si farà a coppia e consiste nel fare un progetto riguardante i vostri ideali di fotografia ed arte in genere-dice lui.
-prof ma le scegliete voi le coppie?-dice una ragazza.
-si,ora ve le dico-dice lui.
Colella- Piccolo 
Tartaglione- Barbato
Santoro- Raucci
Kurata- Esposito 
Valentino- Parisi
-ecco,queste sono le coppie-dice il prof.
Mi guardo intorno e vedo il ragazzo di prima sorridermi,non capendo faccio una faccia interrogativa e lui ride.
-staremo in coppia assieme,io sono Esposito-dice lui.
-ah ecco perché quel sorrisetto,comunque bene,almeno ci conosciamo già-dico io sorridendogli.
-ragazzi questo compito ha la durata di due settimane dopodiché consegnerete il tutto a me e vi darò una valutazione-dice il prof.-detto ciò,buona giornata-dice lui uscendo dall'aula. Noi lo imitiamo e sento Alessio alle mie spalle.
-come ci regoliamo?-mi domanda.
-beh,facciamo una cosa.. Domani iniziamo a lavorare sul progetto,che ne dici?-propongo io.
-okay,per me va bene-dice lui.
-bene,allora io vado,ciao!-dico io uscendo dall'edificio. Chiamo un taxi ed intanto mando un messaggio ad Akito: " allora per stasera?". 
"Tutto okay,ti passo a prendere alle 20:00" risponde lui. Torno a casa ed avviso mama del concerto di stasera e lei acconsente. 
Vado in camera e riguardo il disegno di oggi dandogli qualche rintocco,poi prendo l'iPod e tutto quello che devo fare è mettermi le cuffie,sdraiarmi sul letto ed ascoltare le diverse canzoni,traccia dopo traccia,nessuna è andata persa; pausa,rewind,play e ancora è ancora e ancora. 

***
Sento il rumore del campanello,sicuramente è Akito. Scendo giù e appena lo vedo lo abbraccio dandogli un bacio.
-mama noi andiamo-dico io portandolo con me fuori di casa. 

Pov. Akito.
Vedendola scendere giù per le scale sono rimasto interdetto,è allucinante,come è possibile avere tanta bellezza in un corpo? Indossa una vestina ricamata bianca,tacchi a spillo blu abbinati ad una borsa dello stesso colore,un giacchettino di jeans chiaro e qualche bracciale. 
Saliamo in macchina e lei inizia la conversazione.
-sai,oggi è stato il mio primo giorno al corso di fotografia. Ho conosciuto i ragazzo,Alessio,molto simpatico e con lui devo fare un progetto che ci ha assegnato il nostro professore-dico io. 
Mi guarda accigliato.
-che c'è? Sei geloso?-dico io scherzando.
-perché? Non dovrei esserlo? Guardati,sei bellissima!-dice lui.
-ma sono solo tua e lo sarò per sempre! Non hai alcun motivo di essere geloso-dico io.
-beh,lo vedremo-dice lui. 
Arriviamo al concerto ed all'entrata c'erano due bodyguard che richiedevano i biglietti. Akito li consegna e ci lasciano passare.
 
Pov. Sana.
-buona sera a tutti voi! -dice il cantante uscendo dalle quinte. 
Un urlo invade l'intero locale,facendomi rompere i timpani.
-bene,bene,bene quanta gente! Che ne dite,incominciamo?-dice Tiziano Ferro.
-siii-dice la folla compresa me.
-bene, parti con la musica-dice a quello della manutenzione. 
"Ho un segreto 
Ognuno ne ha sempre uno dentro. 
Ognuno lo ha scelto o l'ha spento. 
Ognuno volendo e soffrendo 
E nutro un dubbio 
non sarà mai mai mai inutile 
ascoltarne l'eco 
consultarlo in segreto 
ed è 
l'estate che torna 
sembrava lontana 
o tutto è più triste 
oppure resiste 
quello sguardo da oltraggio che insinua 
Ti verrò a prendere con le mie mani 
Sarò quello che non ti aspettavi 
Sarò quel vento che ti porti dentro 
E quel destino che nessuno ha mai scelto 
E poi l'amore è una cosa semplice e adesso..adesso… adesso te lo dimostrerò 

Questo sono io 
E sono io nell'attimo in cui ho deciso 
Che so farti ridere ma mai per caso 
Sono io se ritorno e se poi vado 
Questa è la mia gente 
Sono le mie strade e le mie facce 
I ponti che portano a quando ero bambino 
Bruciando ricordi 
Ed essendo sincero 
Rimango presente 
Ma non sono come ero 
E quella voglia di dirti ridendo 
Ti verrò a prendere con le mie mani 
Sarò quello che non ti aspettavi 
Sarò quel vento che ti porti dentro 
E quel destino che nessuno ha mai scelto 
E poi l'amore è una cosa semplice e adesso..adesso… adesso te lo dimostrerò 
Amore mio, prendi le mie mani ancora e ancora, 
come chi parte e non saprà mai se ritorna. 
Ricorda, sei meglio di ogni giorno triste, 
dell'amarezza, di ogni lacrima, della guerra con la tristezza. Tu sei il mio cielo. 
Si… sei il mio cielo 
Ti verrò a prendere con le mie mani 
Sarò quello che non ti aspettavi 
Sarò quel vento che ti porti dentro 
E quel destino che nessuno ha mai scelto 
E poi l'amore è una cosa semplice e adesso..adesso …adesso te lo dimostrerò!" 
Durante la canzone non riuscivo a capacitarmi della bravura del cantante,del modo di comprendere l'amore,le parole,lo stato d'animo di ognuno. 
-beh,vi è piaciuta?-dice lui.
-siiii.-dice la folla. Quest'ultima in coro urlava il suo nome e lui come risposta disse" amo tutti voi,tutti i miei fan e le persone che mi amano come cantante!"
Quella sera cantò anche altre canzoni: la differenza tra me e te;l'ultima notte al mondo;troppo buono;...

***
-beh,ti è piaciuto il concerto?-dice Akito una volta fuori dal locale.
-si,molto e a te?-dico io sorridendo.
-altrettanto,ora andiamo,sono le due di notte!-dice lui.
-davvero? O mio dio non saprò con che coraggio mi sveglierò domani mattina!-dico io disperata. Parte una risata dalla bocca di Akito,una di quelle che ti fanno star bene,una di quelle contagiose,che ti invogliano a ridere,una di quelle che ti rendono felice l'animo. 
Dopo avermi accompagnata a casa vado in camera ed inizio a struccarmi,dopodiché indosso il pigiama e mi metto sotto le coperte,sperando in una buona dormita! 

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Capitolo 11
*** 11 capitolo ***


Quella mattina non feci storie a svegliarmi infatti decisi di andare a piedi a scuola così mi avviai. 
Arrivata li entrai in aula e vidi Alessio perfezionare il suo disegno.
-ciao-dico io attirando la sua attenzione.
-ehy ciao-ricambia lui.
-oggi allora iniziamo il progetto?-mi domanda.
-si,certo,come avevamo prefissato.-dico io. Prendo posto e entra il professore in aula. 
-buongiorno ragazzi-dice lui e noi rispondiamo in coro un "buongiorno anche a lei".
La lezione era tranquilla,ognuno concentrato sul proprio lavoro. Il prof aveva detto di dipingerlo così presi la tempera ed iniziai a creare delle sfumature di blu,azzurro,e bianco per il mare ed un ocra e marroncino per la sabbia.
Alla fine dell'ora il prof ci saluta e se ne va,intanto io richiamo Akito visto che prima mi aveva telefonato.
-pronto Akito-dico io.
-amore!-dice lui.
-volevi dirmi qualcosa?-domando io.
-si,beh ecco,ti va di pranzare al mc?-mi propone lui. Do un'occhiata ad Alessio e poi gli rispondo.
-si,certo..però c'è un piccolo problema-dico io.
-sarebbe?-dice lui.
-Alessio ed io oggi dovremmo iniziare il progetto per il prof, può venire anche lui? Dai così lo conosci anche tu e vedrai che non è così male e che non ci sarà motivo di essere gelosi-dico io cercando di convincerlo.
Esita un po e poi risponde-eh va bene,se proprio deve venire mi accontenterò-dice lui.
-grazie amore,ti amo! Ci sentiamo dopo,ci passi a prendere?-domando io.
-va bene,ciao,ti amo anch'io!-dice terminando la chiamata.
Mi avvicino ad Alessio ed attiro la sua attenzione.
-Alessio oggi ti va di pranzare al mc? Sai,il mio ragazzo mi ha telefonato per andare a pranzo assieme e visto che ero impegnata anche con te ho proposto di andarci tutti e tre,che ne dici?-gli domando io con un sorriso forzato all'idea della sua risposta.
-va bene-dice lui.
-ottimo-esclamo io. 

***
Siamo al mc e qui c'è una fila enorme! Per ora sembra che non ci siano scontri tra Akito e Alessio,spero bene per dopo. Io ordino il solito,crispy mc bacon, Akito un bigMac  e Alessio un mc royal. Prendiamo posto in uno dei tavolini ed iniziamo a mangiare.
-tutto bene al lavoro amore?-domando ad Akito. 
-si,e a voi al corso?-domanda a me e ad Alessio.
-tutto bene-dico io.
-si,tutto bene-afferma Alessio concentrato a mangiare il suo panino.
-che lavoro fai?-domanda Alessio ad Akito.
-sono direttore di un pub, Bukumba,non so se lo sai-dice Akito.
-si,certo,l'ho sentito nominare-dice lui.
Pov. Akito. 
Questo tizio non mi piace per niente già dal fatto che da quando siamo usciti dal corso è rimasto appiccicato a Sana per tutto il tempo manco fosse il suo ragazzo,poi ancora ora si è seduto al suo fianco e non smette di lanciargli occhiate e sorrisini "ci provo con te" che ovviamente Sana non fa caso per via della sua sbadataggine. 
-vado un attimo in bagno-dice Sana alzandosi.
-vabbene-diciamo all'uniscono io e quello.
Dopo che lei sorpassa la porta del bagno,mi rivolgo a lui.
-hai finito?-gli domando io innarcando un sopracciglio.
-di fare cosa?-domanda lui. Fa pure il finto tonto?
-di fare sorrisetti "ci provo con te" alla MIA ragazza.-dico io. -che intenzioni hai?-ribatto contemporaneamente.
-non lo hai capito da solo? Beh,è chiaro,a me piace Sana e di certo il fatto che sia fidanzata non fa la differenza-dice lui. Lo sapevo.
-beh,si dia il caso che il fidanzato di Sana sono io e non appena ci provi ti stacco i genitali-dico io nervoso.
-lo vedremo-ribatte lui con sorriso di sfida.
-eccomi qua-esclama Sana sedendosi. 
-amore vieni con me? Paghiamo il conto-gli chiedo io.
-va bene amore,Alessio tu aspetti qui?-si rivolge a quell'idiota.
-sisi,andate-dice lui.
Metto una mano intorno al collo di Sana e voltandomi verso quello strizzo l'occhio in segno di vittoria. Vittoria? Sana è già mia e lei stessa me lo ha confermato!

***
Accompagnato Sana a casa,perché Alessio preferiva andare a piedi,manco ce lo facevo salire nella mia auto, mi dirigo nel pub. 
-Akito hai visto Sana?-mi domanda Dalila.
-sisi-gli rispondo io.
-come sta? Tutto bene? Non la vedo da tempo!-dice lei dispiaciuta.
-non preoccuparti,stasera ha detto che passa a trovarti!-la rassicuro io.
-grande!-esclama dalla gioia. 

Pov. Sana.
Stasera sarei andata al locale di Akito e finalmente avrei visto anche Dalila! Mentre scelgo cosa mettere mi arriva un messaggio di posta elettronica.
"Ciao,sono Alessio,che ne dici di continuare stasera il progetto?".
Oh che palle,anche la sera a studiare?!
"Veramente stasera vado al locale di Akito,se vuoi venire ci vediamo li"dico io.
"Vabbene forse ci farò un salto"dice lui.
Non lo rispondo e inizio a prendere alcuni vestiti dall'armadio: maglioncino sottile bianco a tre quarti,gonna di pelle nera,tacchi neri e pochette nera. 
Come trucco opto per un semplice eye-liner nero,un mascara volumizzante e blush; per i capelli,invece,li ho semplicemente piastrati. 
Scendo giù e mi faccio accompagnare da Rey ed Asako al locale di Akito ed una volta entrata mi dirigo al bancone.
-ehy Dalila!-esclamo io attirando l'attenzione dell'interessata.
-ehy amica mia, da quanto tempo!-dice lei.
-già,stai solo tu di turno?-domando io.
-si,Josh ha il suo giorno libero.-risponde lei.
-ah, capito. Mi porti un sex on the beach?-le domando.
-certo!-dice.
Dopo pochi minuti mi porge il drink ed inizio a gustarmelo. Mi guardo in torno per vedere più o meno la diversa gente e noto la presenza di Alessio che si avvicina al bancone.
-ehy Sana-esclama lui.
-ciao-gli sorrido io.
-sono venuto alla fine!-dice lui.
-già,lo vedo-dico io.
Intanto Akito esce dal suo ufficio e raggiunge Dalila dietro al bancone e notando la presenza di Alessio si stupisce e lo guarda in malo modo.
-ciao amore!-dico ad Akito spezzando quegli sguardi di odio che si scambiavano i due.
-ciao amore mio,vuoi qualcosa?-mi domanda dolce distogliendo lo sguardo da Alessio.
-no,grazie,ho già preso un drink-dico io.
-per me un quattro bianchi-si intromette Alessio. Akito lo guarda con aria "qualcuno ha chiesto a te" e io e Dalila lo notiamo benissimo.
-faccio io!-si intromette Dalila.
-ottimo-dice Akito.-amore vieni con me in ufficio?-mi domanda Akito.
Io mi alzo e lo seguo.
Una volta entrati nella stanza chiude la porta dietro di se.
-perché è anche lui qui?-mi domanda.
-perché voleva continuare il progetto solo che a me non andava e poi dovevo venire e così gli ho detto che se gli andava faceva un salto qui-dico io scrollando le spalle.
-sarà,ma se ancora non te ne sei accorta,quel tipo ti sbava dietro!-dice Akito.
-ma cosa dici??! È solo un amico,non posso avere nemmeno più un amico? Tu e la tua stupida gelosia!-gli urlo contro.
-non è gelosia,è la pura verità! Sei tu che sei talmente ingenua da non notarlo!-urla anche lui.
-ah bene! E così sarei un'ingenua? Beh sentiamo Akito,dato che sono un'ingenua perché stai con me? Sai,non vorrei farti fare il baby sitter per me!-dico io. Okay,forse ho un po esagerato ed il suo sguardo ne è la prova.
-sai,non ti facevo così infantile-dice lui con un falso sorriso.
-pure? Ora basta! Sinceramente non sono venuta qui per subirmi i tuoi rimproveri o i tuoi  riferimenti riguardo i miei comportamenti!-detto questo apro la porta per uscire e la sbatto forte. Con passo accelerato cammino verso il corridoio e sento la voce di Dalila dirmi -che è successo?-.
-niente,ora vado a casa che è meglio!-dico io alquanto nervosa.
-ti accompagno-dice Alessio.
-no,voglio stare sola!-dico io andandomene. 

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Capitolo 12
*** 12 capitolo ***


Non volevo comportarmi così,non volevo rispondergli in quel modo,non volevo agire così,ma purtroppo è fatta e dovrò solo aspettare e pagarne le conseguenze! Tutto ciò per via di Alessio,solo un amico, la sua testa testarda non vuole capire che io amo solo lui,lo amo dal primo momento in cui parlammo da amici, persino quando mi lasciò sola in America,ed ora,per colpa del conoscente di turno,deve mandar tutto all'aria?!

Pov. Akito.
Mi dispiace,mi dispiace averle risposto così,mi dispiace averle detto quelle parole,mi dispiace di aver detto che era una bambina e che i suoi comportamenti erano lo stesso,mi dispiace,sono un coglione!    
Devo rifletterci prima sulle cose che devo dire,non dirle ai quattro venti. Come farò? Come farò a farmi perdonare? Perché io ho sbagliato,lo so. Esco dall'ufficio sperando che lei sia ancora qui,ma mi sbaglio quando vedo gli sguardi di Dalila e Alessio guardarmi per colpevolizzarmi. Il secondo sguardo mi irrita un bel po e non so quale forza sovrumana mi trattiene dallo spaccargli la faccia! 
-cosa è successo Akito?-mi domanda Dalila avvicinandosi a me.
-ti spiego tutto,non qui però-dico io guardando di sfuggita Alessio che sorride sghembo. Glielo farei ingoiare quel sorrisetto. 
-okay,andiamo nel tuo ufficio allora,perché devi spiegarmi!-dice lei.
Ci dirigiamo nel mio ufficio e chiudo la porta.
-allora? Cos'è successo?-mi domanda con le braccia sotto il seno.
-abbiamo litigato-dico io abbassando il capo.
-ma va?-esclama lei alquanto ironica.
-abbiamo litigato per via di Alessio,lui le ronza intorno e..-dico io ma lei apre la bocca.
-e sei geloso !-dice.
-no,aspetta fammi parlare...e lui stesso mi ha detto che le piace Sana e che non gli importa che è fidanzata ma ci proverà lo stesso. Lasciando stare che forse una scia di gelosia c'è,ma io gli ho detto a Sana che non deve legarsi troppo perché lui le sbava dietro e lei,come al solito, nega tutto visto la sua scarsa capacità di capire in questo campo. Così le ho detto che era infantile e lei si è offesa dicendo che non voleva essere una bimba a cui io dovevo fare il baby sitter e così via-dico io.
-wow,davvero un problema. Davvero un grosso problema-dice lei con tono preoccupato.
-lo so,il fatto è che io la amo e non sopporto l'idea di starle lontano soprattutto ora che so che quel deficiente  potrebbe provarci in ogni momento!-dico sbattendo le mani sopra la scrivania. 
-va bene Akito,cercherò di aiutarti anche io-mi rassicura Dalila.
-grazie,grazie davvero. Ora sarebbe caso di chiedere il locale,dai su-dico io uscendo dalla stanza preceduto da lei.

***
Pov. Sana.
Sono in camera,sommersa tra fazzolettini e lacrime a non finire. L'unico a potermi far star bene è il motivo della mia sofferenza,per cui scelgo la seconda opzione, Tiziano Ferro. Prendo il mio iPod e metto le cuffie. 

"Chiedo scusa a chi ho tradito, 
e affanculo ogni nemico 
Che io vinca o che io perda 
è sempre la stessa merda!
E non importa quanta gente ho visto, quanta ne ho conosciuta 
Questa vita ha conquistato me e io l'ho conquistata 
'Questa vita' ha detto mia madre 'figlio mio va vissuta, 
Questa vita non guarda in faccia 
e in faccia al massimo sputa' 
Io mi pulisco e basta con la manica della mia giacca 
E quando qualcuno ti schiaccia 
devi essere il primo che attacca. 
Non ce l'ho mai fatta, ho sempre incassato, 
E sempre incazzato, fino a perdere il fiato.
Arriverà la fine, ma non sarà la fine 
E come ogni volta ad aspettare e fare mille file 
Con il tuo numero in mano 
e su di te un primo piano 
Come un bel film che purtroppo non guarderà nessuno. 
Io non lo so chi sono e mi spaventa scoprirlo,
Guardo il mio volto allo specchio 
ma non saprei disegnarlo 
Come ti parlo, parlo da sempre della mia stessa vita, 
Non posso rifarlo e raccontarlo è una gran fatica. 
Vorrei che fosse oggi, in un attimo già domani 
Per reiniziare, per stravolgere tutti i miei piani, 
Perchè sarà migliore e io sarò migliore 
Come un bel film che lascia tutti senza parole. 
Vorrei che fosse oggi, in un attimo già domani 
Per reiniziare, per stravolgere tutti i miei piani, 
Perchè sarà migliore e io sarò migliore
Come un bel film che lascia tutti senza parole...."

A volte penso che solo la musica è capace di comprendere,di comprendermi. L'unica che ci sarà sempre e ti dirà "brutta giornata? Ora ci sono io qui!". Faccio parte di quella generazione che cammina sempre con le cuffie nelle orecchie perchè fuori non c’è niente di bello da ascoltare. 
Basta un testo,una canzone,una melodia a farti tornare a mente il passato,il proprio passato,i momenti passati,quelli che ci hanno formato; ma allo stesso tempo basta un testo,una canzone,una melodia a farci sognare,a farci credere che forse non è tutto perduto,che forse le persone non sono perdute,che puoi sperare in un mondo e in un futuro migliore! 
Vengo riportata alla realtà  al vibrare del mio cellulare.
" sono Alessio,che ne dici di una passeggiata?"
"Okay,al parco alle 17:00?"
"Va benissimo "
Mi alzo dal letto e vado in bagno e guardandomi allo specchi sembra di aver visto un panda del WWF: eye-liner sciolto e che contorna l'intero occhio,viso pallido e consumato ed occhi rossi  e stanchi di chi ha pianto senza sosta. Mi sciacquo la faccia con la speranza che quell'orrore svanisca dopodiché mi infilo sotto la doccia. 
Ritornata in camera scelgo di mettere una maglia a mezze maniche dell'adidas,jeans boyfriend e vans abbinate alla maglia. Lego i capelli in una morbida cosa e metto una linea sottile di eye-liner. Scendo giù ed esco di casa avviandomi verso il parco.
Lo vedo li,seduto su di una panchina così mi avvicino.
-ciao Alessio-dico io.
-ciao bellezza-mi risponde alzandosi.
-allora? Questa passeggiata?-domando io.
-andiamo!-dico io sorridendo. 
Camminando ci fermiamo e ci sediamo su di una panchina del parco.
-ehy Charles!-esclamano una banda di ragazzi in direzione di Alessio,sembrano dei psicopatici. 
-ehy amico,che c'è? Le medicine ti offuscano la memoria?-domanda uno sempre in direzione di Alessio. 
-scusate ma mi avrete scambiato per qualcun'altro, io mi chiamo Alessio-dice lui.
-Alessio? Charles si vede che le medicine ti fanno un brutto effetto!-dice un altro scherzando.
-adesso basta,andiamo su,saranno degli ubriachi-dice Alessio trascinandomi con un braccio via dal parco.
-ma che volevano quei ragazzi da te? E perché ti chiamavano Charles?-domando io.
-ma non lo so,te l'ho detto,non le vedevi che facce avevano?-domanda lui.
-beh in effetti-dico io ricordando le facce dei ragazzi di prima.
-beh,ora devo andare,ci vediamo domani al corso.-dice Alessio però poi allontanarsi a passo spedito. 

Pov. Akito. 
- ehy Akito, puoi accompagnarmi da mio nipote? Sai è tenuto nel centro per psicopatici di Milano,ha alcuni disturbi.-dice la mia vicina di casa.
-certo signora,venga,andiamo con la mia auto-dico io salendo in auto.
Arrivati li ci dirigiamo nella stanza dove "alloggia" suo nipote. 
-signora le vado a prendere un caffè?-le domando.
-grazie caro-dice lei.
Scendo giù al distributore,ma rimango bloccato da quello che ho avanti agli occhi. Cosa ci fa Alessio qui, in un centro per psicopatici? Mi nascondo meglio dietro la parete per non farmi vedere e noto un infermiera dargli una cartella clinica e indicargli una direzione. Mi volto verso la direzione indicata e leggo" reparto psichiatria".  Lo vedo poi uscire dalla struttura con la stessa cartella clinica di prima ed una sola domanda mi passa per la mente: devo scoprire chi è. 

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Capitolo 13
*** 13 capitolo ***


Pov. Sana.
Passarono i giorni dal mio litigio con Akito. Lui non mi cercava ed io facevo altrettanto. Mi abbandonai completamente alla musica,a volte Alessio mi cercava per sapere come stavo,per vederci ed io,per non rifiutare ogni volta accettavo l'invito. In realtà mi sentivo davvero una merda,mi sentivo vuota,persa... Akito è indispensabile per me e il mio stato d'animo ne è la prova.
Oggi sono rimasta a casa,mi sono finta malata ed ora sono qui nel mio letto,immersa tra i ricordi. Il mio sguardo ricade sul comodino. Una nostra foto. Una nostra foto assieme,in Florida, con Jenny e Lucas.
"Ricorderò e comunque anche se non vorrai
Ti sposerò perché non te l' ho detto mai
Come fa male cercare , trovarti poco dopo 
E nell' ansia che ti perdo ti scatterò una foto… 
Ti scatterò una foto…....

Ricorderò e comunque e so che non vorrai 
Ti chiamerò perché tanto non risponderai 
Come fa ridere adesso pensarti come a un gioco 
E capendo che ti ho perso 
Ti scatto un' altra foto 
Perché piccola potresti andartene dalle mie mani 
Ed i giorni da prima lontani saranno anni 
E ti scorderai di me 
Quando piove i profili e le case ricordano te 
E sarà bellissimo 
Perché gioia e dolore han lo stesso sapore con te 
Vorrei soltanto che la notte ora velocemente andasse 
E tutto ciò che hai di me di colpo non tornasse 
E voglio amore e tutte le attenzioni che sai dare 
E voglio indifferenza semmai mi vorrai ferire 
E riconobbi il tuo sguardo in quello di un passante 
Ma pure avendoti qui ti sentirei distante 
Cosa può significare sentirsi piccolo 
Quando sei il più grande sogno il più grande incubo 
Siamo figli di mondi diversi una sola memoria
Che cancella e disegna distratta la stessa storia 
E ti scorderai di me 
Quando piove i profili e le case ricordano te 
E sarà bellissimo 
Perché gioia e dolore han lo stesso sapore con te 
Vorrei soltanto che la notte ora velocemente andasse 
E tutto ciò che hai di me di colpo non tornasse 
E voglio amore e tutte le attenzioni che sai dare 
E voglio indifferenza semmai mi vorrai ferire 
Non basta più il ricordo 
Ora voglio il tuo ritorno…!"
Una lacrima,due,tre..solcano il mio viso. Mi manca lui,mi manca tutto di lui,mi manca il nostro rapporto. 
Ripensando a quella foto,ripenso a Jenny,così decido di scriverle un'e-mail.
"Cara Jenny,
Come stai? Io male,davvero male. Di cose qui ne sono successe. Sai chi ho incontrato il secondo giorno qui,in Italia? Akito,si lui,il mio mondo. 
Dopo aver chiarito,siamo ritornati insieme. Apro una piccola parentesi che ti aiuterà a capire meglio quello che ti dirò: qui in Italia ho iniziato i miei studi di fotografia e nel mio corso ho conosciuto un ragazzo, Alessio. Tra lui e Akito non scorre buon sangue e per colpa della gelosia di Akito,ci siamo lasciati. Non so se definitivamente,ma da come vanno le cose sembra proprio di si. Amica mia non ce la faccio,non riesco a stare senza di lui,mi manca,solo che il mio orgoglio ora predomina  e sembra anche il suo!
Di positivo qui è che ho incontrato una ragazza,molto simpatica,si chiama Dalila e grazie a lei ho rincontrato Akito,è una dipendente del suo locale. Pensando a te,invece, come va con Lucas? Ancora tutto rose e fiori? Che si dice in Florida? Spero di avere presto tue notizie e perché no,una visita!
                                    Mi manchi 
                             Tantissimo,ti voglio 
                         bene,tua Sana❤️!"

***
Ed anche stasera la passerò a letto,come il resto dei giorni precedenti. Sento vibrare il cellulare,un messaggio.
"Ti va se stasera ci svaghiamo un po? Dai che ti fa bene! Alessio."
In effetti mi farà solo bene,viste le mie condizioni.
"Va bene,dove mi porti?"
"Sorpresa"
"Ahahaha okay!"
Corro in bagno per fare una doccia e involontariamente vedo il mio sguardo riflesso nello specchio. Vuoto,smunto,occhi rossi,viso pallido. Non sembro io,sono un mostro! 
Essendo tardi faccio una doccia al volo e scelgo le prime cose che mi capitano tra le mani.  Una canotta a maniche lunghe nera,un jeans ad alta vita,delle ballerine nere con la forma di un gatto davanti di Chiara Ferragni ed una pochette un po particolare. Metto solo un filo di eye-liner e mascara e lascio i capelli sciolti. 
Alessio è già giù con la sua macchina così salgo e partiamo. Inutile dire che non mi ha detto niente su dove andiamo,ma appena parcheggiamo l'auto il sorriso mi muore. Bukumba. Akito. 
-dobbiamo proprio?-gli domando io.
-dai,solo per alcuni minuti,poi se non te la senti ce ne andiamo. Devo vedere alcuni amici del liceo-dice lui.
-va bene-dico io scendendo. 
Entrando nel locale avvisto subito Dalila,la quale ricambia lo sguardo e mi fa cenno di raggiungerla.
Mi siedo sullo sgabello vicino al bancone e lei inizia il discorso.
-tesoro,come stai?-mi domanda con fare apprensivo.
-come vuoi che stia? Male..-dico io afflitta.
-beh,lo so che forse non ti importa,ma anche Akito sta male. Sono giorni che sta chiuso sempre nel suo ufficio senza uscire mai. Fa le ore piccole e se lo vedi non lo riconosci-dice lei.
-sai,mi sento anche io così,solo che a differenza sua io sto sempre chiusa in camera,nel mio letto,immersa da fazzolettini e solo un paio di cuffie a farmi compagnia-dico io acida.
-lo so,ti capisco...aspetta un momento,ma quello è Alessio?-domanda lei strabuzzando gli occhi.
-si,ha insistito che uscissi un po per svagarmi-dico io.
-Sana,so forse che ti arrabbierai,però tu vieni qui,nel locale di Akito,con Alessio ?!? Sai bene che lui non lo sopporta e poi non ha tutti i torti a dire che lui ti muore dietro-dice lei.
-Dalila anche tu no,per favore! Siamo solo amici,per ne esiste solo Akito-dico io sbuffando.
-forse per te,ma per lui non è solo un'amicizia-dice lei scandendo la parola amicizia.
-vabbe,sta di fatto che io almeno per stasera non voglio incontrare lo sguardo di Akito,ne soffrirei troppo...ci vediamo amica mia,domani ti va di venire a casa?-le domando io con un sorriso più falso delle cose fatte in Cina.
-va bene,per te questo ed altro! Ci vediamo amica mia-dice dandomi un bacio sulla guancia. Io mi allontano dal bancone e mi avvicino ad Alessio.

Pov. Akito.
Decido di uscire un po dal mio ufficio,forse svagandomi mi sentirei leggermente meglio,ma mi sbaglio. Sana è qui ed è con Alessio. L'istinto di andare li è spaccare la faccia a quello è troppo forte ma mi trattengo. Mi avvicino al bancone e aiuto Dalila e Josh a servire i drink ai clienti.
-ehy Akito, ho visto Sana,è li...con un ragazzo-dice lui sussurrando l'ultima parola.
-già,quello sarebbe un suo "amico" del corso di fotografia,si chiama Alessio-dico io sprezzante.
-Alessio? Ma che stai dicendo! Ahahahah. Quello è Charles, Charles Lones, lo conosco perché veniva al liceo con me,era uno svitato. Fumava,si drogava e per via della sua dipendenza da questo ed altri problemi, è finito in un centro per psicopatici-dice lui.
-che cosa?!? Ma parliamo della stessa persona?-domando io incredulo.
-certo,lo conoscono tutti qui,è uno psicopatico! Tieni d'occhio a Sana,potrà fargli del male,al liceo aveva una brutta reputazione,che crescendo,è aumentata!-mi riferisce lui.
-grazie amico,ti devo un favore!-esclamo io.
E così sei venuto allo scoperto caro Alessio o meglio dire Charles Lones. Devo avvertire Sana, è in pericolo e non posso permettere che uno psicopatico da strapazzo le faccia del male! 

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Capitolo 14
*** 14 capitolo ***


Pov. Sana.
Sento il campanello dell'ingresso,deve essere arrivata Dalila. Scendo a due a due i gradini e apro il portoncino.
-ciao!-esclamo io sorridendole.
-ehy bellezza-dice Dalila schioccandomi un bacio sulla guancia.
-entra su,stiamo solo noi,mama,Rey ed Asako sono usciti-dico io facendole strada.
Ci accomodiamo in salotto e ci sediamo.
-vuoi qualcosa?-domando io.
-un bicchiere d'acqua,grazie-risponde lei.
Mi avvicino al frigorifero,prendo l'acqua,riempio un bicchiere e glielo porgo.
-thanks-dice lei.
-allora?come vanno le cose?-continua  lei. 
-male,come vuoi che vadano...-dico io abbassando il capo e accomodandomi sul divano accanto a lei.
-con Akito? Sai benissimo che lui sta male!-Dice lei.
-sto male anche io per lui,ma può benissimo farsi sentire anche lui! Se per lui questo non è una delle sue priorità,beh allora con lui ho chiuso;non mi innamorerò più.-dico io con poca convinzione.
-e se tornasse ?-domanda lei.
-beh se tornasse dipende dal momento in cui torna. Può tornare in uno di quei momenti storti in cui posso sbattergli anche la porta in faccia.-rispondo io.
Non sono bugie. È che sono così debole,così ferita,che mi aggrappo a false speranze. È che tutti mi chiedono come sto e non riesco a rispondere "mi manca da morire", e allora sorrido ed abbozzo un "bene e tu?". 
Non sono stupida. Non ci credo nemmeno io a quelle parole. Solo che a volte mi fa bene essere arrabbiata e far finta di essere forte. Di essere capace di rialzarmi. 
Non sono bugie. Sono promesse che faccio a me stessa e che non manterrò. 
-vabbe,meglio lasciar stare questo tasto,che ne dici di andare a fare un giro? Magari al parco?-domanda lei alzandosi.
-va bene,andiamo-dico io alzandomi a mia volta e dirigendomi in giardino per uscire. 
Iniziamo a camminare verso il parco ed alla prima panchina che avvistiamo ci sediamo e guardiamo la gente passeggiare,parliamo del più e del meno,parliamo. 

***
Pov. Akito.
Decido di svagarmi un po,di liberare i miei pensieri,di liberare la mia rabbia. Esco di casa e vado a fare jogging nel parco. 
Nel cuore del parco noto Dalila con Sana,così ne approfitto per parlare con quest'ultima di Charles. 
-Sana possiamo parlare un attimo?-le domando io gentilmente.
 Sembra pensarci su,esitare un po sulla risposta ma poi accetta. 
Iniziamo a passeggiare e poi,per una delle rare volte,comincio io la conversazione. 
-ti devo dire una cosa importante-dico io.
-spara-risponde lei.
-si tratta di Alessio-dico io precisando l'ultimo nome.
-Akito ancora? Ma piantala!-esclama lei esasperata,fa per andarsene ma la blocco per un braccio.
-aspettami,ascoltami,poi sei libera di credermi o no-la imploro io. Vedo che funziona e continuiamo sullo stesso passo.
-beh,pochi giorni fa sono andato con la mia vicina di casa a trovare suo nipote al centro di psicopatici di Milano. Li ho visto Alessio,così mi sono un po stranito e molto insospettito. Quella sera che venisti al locale ti vidi con lui e rimasi a parlare con Josh di te,di Alessio,del fatto che ti muore dietro e...-dico io soffermandomi avendo la sua quasi completa attenzione.
-e?-mi incita lei.
-e lui non è quello che dice di essere. In realtà si chiama Charles,fa parte del centro per psicopatici dall'ultimo anno di liceo,perché Josh frequentava il suo stesso liceo e mi ha detto che è un tipo pericoloso. Volevo solo avvertirti,metterti in allerta e farti capire che lui non è chi vuol far credere e spero con tutto il cuore che tu mi crederai-dico io.
Rimane interdetta per quasi un minuto,poi parla. 
-ma stai scherzando? È incredibile quanto la tua gelosia è arrivata ad inventare! Basta Akito,sinceramente è alquanto ridicolo tutto questo ed ora se permetti ho cose ben più importanti da fare che stare qui ad ascoltare queste cazzate!-Dice lei andandosene. 

Pov. Sana.
È incredibile,è impazzito!
-Sana!-mi chiama Dalila.
-ehy-rispondo io.
-beh,che ti ha detto?-domanda-.
-che non mi ha detto! Spara solo cazzate! È arrivato a dire che Alessio non è quello che vuol far credere ma è uno psicopatico di nome Charles!-dico io tutto d'un fiato. 
-beh,sembra strano Alessio..-dice lei.
-non ti ci mettere pure tu,ti prego!-esclamo io esasperata.
La nostra conversazione viene interrotta dalla vibrazione del mio cellulare.
"Vieni a casa? Continuiamo il progetto? Alessio"
Rivolgo uno sguardo a Dalila e poi rispondo. 
" vabbene,verso le 17:00?"
"Si,va bene,a dopo". 

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Capitolo 15
*** 15 capitolo ***


-chi è?-mi domanda Dalila.
-Alessio-dico io.
-parli del diavolo e spuntano le corna!-risponde lei scettica.
-vabbe,comunque sia ora vado,ha chiesto se potevamo continuare il progetto che dovremmo consegnare lunedì-le dico io.
-va bene ,ma stai attenta!-dice lei.
-va bene!-esclamo io allontanandomi man mano da lei. 

Pov. Dalila.

Non mi convince proprio quell'Alessio,mi sa proprio che dovrò avvisare Akito. 
Raggiungo il pub e vado nel suo ufficio. 
-Akito ti devo parlare-dico io  con tono fermo.
-proprio ora? Sto riordinando alcuni fascicoli-risponde lui.
-si,si tratta di Sana-ribatto io.
-sono tutt'orecchi-dice dandomi attenzioni.
-ora è a casa di Alessio,ha detto che dovevano continuare il progetto. A me sinceramente quel ragazzo non piace,quindi te l'ho detto-gli racconto io.
-prima di tutto iniziamolo a chiamare col suo vero nome,ovvero Charles. Poi,sai dove abita lui?-mi domanda. Cosa significa "con il suo vero nome?".
-in che senso col suo vero nome? Perché, ha mentito anche su quello?-domando io sbigottita.
-e non solo,dai su,dimmi l'indirizzo-dice lui.
-via Ravenna n12-gli rispondo io.
-okay,allora ciao,vado da lei-mi risponde alzandosi ed uscendo dalla porta. 
  
Pov. Sana

Ero arrivata da un bel pezzo a casa di Alessio e sembra strano nei suoi atteggiamenti. 
-su,dai,avvicinati, mica ti mangio!-dice lui con tono malizioso. Ho paura,non mi ha mai parlato così.
Lentamente mi avvicino con timore al suo fianco,sul divano. 
-che c'è ti rendo nervosa?-mi domanda lui con quel sorrisetto sornione stampato in faccia. Non è mai stato così,dov'è il ragazzo dolce e amichevole che conosco?
-sinceramente? Si. Non sembri tu in questo momento. Dov'è finito l'Alessio che ho conosciuto? Quello dolce,simpatico ed amichevole?-domando io.
-non esiste. Io mi chiamo Charles,e tutto quello che sai di me è solo una maschera che mi sono creato-dice lui guardandomi in un modo sconosciuto per me. 
-che cosa?-domando io scioccata. La parte positiva di me,mi da la forza di alzarmi ma lui mi blocca per un braccio e mi butta sul divano. 
Mi inizia a baciare avidamente,bocca,collo,spalle,mento,ogni singola parte. Delle urla escono dalla mia bocca,dei "basta,smettila!"ma lui non gli da retta,così quel che rimane sono solo delle lacrime che solcano silenziosamente il mio viso. 
Mi strappa la maglia e  subito dopo il reggiseno e vista da lui così,mi sento morire dalla vergogna,mi sento per niente pura,mi sento sporca a sol pensare che mani che non siano di Akito possano toccarmi,possano vedere ciò che solo lui ha visto. 
Lacrime,urla,strilla soffocate,ma niente,non  si decide a smettere. 

Pov. Akito. 
Sono qui davanti alla casa di quel bastardo. Sento delle urla provenire da dentro e delle parole in segno di suppliche che non smettono di susseguirsi. Poi mi soffermi su quella voce, Sana. Non ci penso due volte che con diversi tentativi butto giù la porta e lo ritrovo li,sopra di lei,una lei con visto spento,lacrime,senza forze per le urla. Mi scaravento su di lui e lo allontano da Sana che nel frattempo cerca di coprirsi. Gli mollo un pugno,un'altro,un'altro ancora. È li,steso per terra col labbro sanguinante,ma non basta. Gli tiro un calcio nello stomaco,facendolo sputare sangue. Mi giro verso di Sana e la vedo li,tutta impaurita con le lacrime agli occhi. Mi avvicino a lei e la stringo forte a me.
-è tutto finito-la rassicuro accarezzandogli il capo. Poi la prendo imbraccio e la porto via. Via da quella casa,via da lui,via da quello squallore. 
Arrivati a casa mia la distendo sul letto coprendola con una coperta.
-grazie-dice lei con le uniche forze che gli erano rimaste.
-non ringraziarmi,io ti amo e vedendoti li,lui sopra di te che stava per.... Non voglio immaginare cosa sarebbe successo se io non fossi intervenuto-dico io con un pizzico di rabbia.
-Akito come hai detto tu è finito. Lascialo stare,penso che lo hai ridotto abbastanza male. Piuttosto devo chiederti scusa per non averti creduto,mi perdoni? Torniamo insieme?-domanda lei.
-certo amore mio-dico avvicinandomi a lei e baciandole la fronte. 
La vedo stringermi tra le sue braccia ed io non posso far altro che assecondarla e stringerla ancor di più. Rimaniamo così per tutta la serata,abbracciati, e non volendo allontanarci l'un con l'altro rimanemmo così,per tutta la notte. 

***
Pov. Sana.
Sono passati mesi da quell'orribile giorno,sono passati mesi dal nostro rappacificamento ed ora siamo qui,felici più che mai di stare insieme. 
-Kurata dovrò fidarmi della tua cucina?-domanda lui scherzoso.
-cosa vorresti insinuare?-domando io inarcando un sopracciglio.
-no niente,però sai com'è, prima non sapevi cucinare neanche un uovo al tegamino!-esclama lui abbastanza divertito.
-ah è così? Allora cucinati da solo!-dico io togliendo il grembiule che avevo messo io e sbattendoglielo in faccia.
-Kurata-dice lui serio.
-mh-rispondo io indignata.
-siediti-mi dice abbastanza serio 
-per quale motivo?-domando io. 
-ho detto siediti punto e basta.-ridice lui severo. 
-perché? Dimmi il perché!-esclamo io.
-siediti e zitta-ribatte serio,molto serio. 
-tu a me zitta non lo dici-rispondo io.
-io ti dico quello che mi pare,siediti e stai in silenzio,ti conviene.
-mi conviene? Perché? Cosa devi dirmi? Mi vuoi lasciare? Stronzo!-dico io urlando.
-vuoi stare zitta cazzo?!-esclama lui alzando il tono.
-no,non sto zitta! Non puoi lasciarmi così, da un momento all'altro,senza una motivazione plausibile!-ribatto io.
-ma cosa cazzo stai dicendo?! Ti vuoi calmare?-domanda lui stizzito. 
-non mi calmo neanche per idea,come farò io ora senza di te? Come farò?-gli domando io.
-stai zitta e siediti-ridice atono.
-smettila di dirmi di stare zitta! L'amore della mia vita mi sta lasciando qui,su due piedi e dovrei sedermi e stare calma?-domando io urlando.
-devi stare zitta,seduta,calma e guardami negli occhi. -dice lui serio. Mi suona come un'ordine. 
-brutto coglione-dico io.
-guardami-dice lui.
-stronzo-ribatto io.
-siediti-ridice lui.
-imbecille-esclamo io.
-mi vuoi sposare?-domanda lui dolce. 
Tre parole son bastate per far scorrere lacrime silenziose lungo il mio viso.
-si!-non ci penso due volte e glielo ridico ancora e ancora e ancora,poi lo abbraccio e gli salto al collo baciandolo sulle labbra. 

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Capitolo 16
*** 16 capitolo ***


                                
                                         ***
Il giorno fatidico più importante  per ogni donna arriva una sola volta nella vita. Oggi è arrivato il mio,mi sposo con Akito. 
Per le nozze volevamo  fare una sorpresa a Jenny e Lucas invitandoli al nostro matrimonio,invece sono stati loro a fare una sorpresa a noi. Si sposavano in Italia lo stesso giorno che avevamo deciso noi, il 24 dicembre. Per rendere l'evento ancora più magico,decidemmo di sposarci insieme,nello stesso giorno,alla stessa ora,nella stessa chiesa. Un matrimonio  a quattro,questo si che è un'evento unico! 
Ho sempre desiderato avere Jenny al mio fianco nel mio matrimonio,è stata la prima a subire i miei pianti,i miei sfoghi,le mie risate,le mie cazzate,l'amore di una vita,il mio Akito,ed ora,sapendo che lei è qui al mio fianco con un piccolo particolare,quello di essere vestita anche lei in abito da sposa e di sposarsi,mi rende felice,forse troppo. 
Come al solito anche il giorno del mio matrimonio ero in ritardo e c'era Jenny a ricordarmelo.
-muoviti che siamo in ritardo! Li vuoi far morire di crepacuore ai nostri futuri mariti?-mi domanda lei. 
-ahahahahah invece di fare battutine,vieni qui è chiudimi la lampo.-dico io.
-fatto,ora andiamo?-domanda lei dopo essersi avvicinata e chiudendomi la lampo.
-si amica mia,andiamo a sposarci!-esclamo io prendendola sottobraccio. 

***
Pov. Akito.
Non vedendola arrivare la mia ansia arriva alle stelle,ma poi qualcosa mi blocca. Lei. 
Appare dalla porta della chiesa accompagnata da Rey assieme a Jenny accompagnata da suo padre. 
Era avvolta in un abito bianco:un bustino aderente e una gonna che ricadeva voluminosa. Piccoli ricami decoravano il bustino e uno strato di tulle decorava la gonna lunga ed ampia. Era bellissima,un'angelo sceso dal cielo,una dea.
La vedo avvicinarsi all'altare fin quando mi raggiunge e mi sorride dolcemente. Le sorrido anche io ed in quel sorriso ci metto l'anima,gli esprimo tutto il mio amore. Ma in realtà cos'è  davvero l'amore? È qualcosa di speciale,ma allo stesso tempo orribile,ma quanti tipi d'amore possono esistere?
L'amore che provi per i genitori,quell'amore che sai che durerà per sempre,quell'amore che non smetterà mai di cessare,quell'amore che durerà in eterno.
L'amore che provi per i fratelli maggiori o minori,quell'amore forte che non smetterà mai d'esistere neanche quando si cresce,quell'amore che vi accompagnerà per tutta la vita.
L'amore per gli amici,quell'amore che ti aiuta a crescere,quell'amore che sarà per sempre,quell'amore a cui vuoi credere fin da bambino,quell'amore che ti porterai anche nel giorno del tuo matrimonio mentre quell'amico ti fa da testimone,quell'amore che non ti lascia da sola neanche dopo una delusione d'amore,quell'amore che è pronto ad affrontare quella persona che ti ha fatto soffrire per urlargli contro che persona meravigliosa ha perso.
E poi? E poi ci sta QUELL'amore,quello che ti fa battere il cuore,quello che ti fa venir voglia di urlare al mondo intero che lei è quella giusta. Quell'amore che quando la vedi sorridi e basta. Quell'amore che ti fa soffrire ma che poi ripaga in meglio. Quell'amore che dura in eterno perché lo vuole pure lei. Quell'amore che dura  da quando si è giovani.  Quell'amore che ti dice "ehi non importa se sei piccola,ti cresco io".Quell'amore che ti cresce davvero ma non in senso letterale,ma fisico. Quell'amore che ti cresce in tutti i modi possibili. Quell'amore che ti vizia. Quell'amore che dopo aver lottato ti aspetta a braccia aperte. Quell'amore che quando torni a casa stanco ti dice "ehi amore mio vai sul divano,ti preparo un bagno caldo e quando finirai ti aspetterò a letto per una serata di sole coccole". Quell'amore stupendo che ti prende subito e non ti lascia andare via. Quell'amore che vorrebbero tutte le persone di questo mondo. Quell'amore che ora sto vivendo io. 

***
-Vuoi tu Sana Kurata  prendere come tuo legittimo sposo il qui presente Akito Hayama , per amarlo, onorarlo e rispettarlo, in salute e in malattia, in ricchezza e in povertà finché morte non vi separi ?-domanda il prete a Sana.
-si lo voglio-dice lei guardandomi ed istintivamente sorrido.
-Vuoi tu Akito Hayama prendere come tua legittima sposa la qui presente Sana Kurata , per amarla, onorarla e rispettarla, in salute e in malattia, in ricchezza e in povertà finché morte non vi separi ?-mi domanda questa volta a me.
-si,lo voglio-esclamo io con decisione.
-bene,vi dichiaro marito e moglie. Adesso puoi baciare la sposa-mi dice.
Non me lo faccio ripetere due volte che mi fiondo sulle sue labbra in un bacio dolce e tenero. 
Dopo la nostra celebrazione,ci fu il turno di Jenny e Lucas. 

***
Pov. Sana 
Sono passati tre anni dal giorno del nostro matrimonio ed ora,come frutto del nostro amore,abbiamo avuto la nostra Aurora. Aveva occhioni color ambra con capelli rossi e carnagione chiara,delle labbra carnose e un naso a patatina. Era la nostra gioia più grande.
-mamma,mamma!-esclama Aurora.
-dimmi tesoro,che è successo?-domando a lei abbassandomi alla sua altezza.
-a scuola c'è un bambino che fa il duro e che prende in giro tutte le mie amichette e poi mi ha rovinato la  mia Isidore-dice lei piagnucolando.
-chissà perché ma mi ricorda una certa persona-dico io guardando scherzosamente.
Akito mi guarda con aria  da finto offeso e poi si rivolge ad Aurora.
-sai amore mio,non farti mettere i piedi in testa da quel bambino,proprio come ha fatto la tua mamma con me. È proprio per questo che mi sono innamorato di lei,era diversa!-dice lui. 
Gli occhi di Aurora brillavano,erano allegri ed un sorriso splendente che comparve sul suo viso ne era la prova. Sentendo quella frase il mio cuore esplose di gioia. Non c'è niente da fare,anche se sono passati anni,lui è sempre capace di farmi sorprendere,perciò lo amo. 

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