Faith

di giuliaswaggy
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Fiducia. ***
Capitolo 2: *** 2–“Faith”- ***
Capitolo 3: *** 3- ***
Capitolo 4: *** 4- ***



Capitolo 1
*** Fiducia. ***


Strano come questo nome può definire tutta la mia vita, perché è così ,bisogna sempre aver fiducia in se stessi , soprattutto se si ha la sfortuna di non essere amata dai propri genitori e da chi ti sta attorno. 
**
Tutto iniziò il 21 Dicembre 2004 , periodo natalizio ed è incredibile come mi hanno potuto rovinare una festa così bella. Ero nella mia cameretta , come ogni pomeriggio mio padre tornando dal lavoro mi portava sempre una piccola sorpresa, ma quella volta fu più che grande. 
Iniziò a dirmi cose orribili dicendomi che ero sempre stata un errore, fin che non si intromise anche mia madre. 
Iniziarono ad urlarmi contro e perché no, anche a darmi qualche schiaffo , non sapevo il motivo di quella loro reazione , semplicemente l’unica cosa che capì fu che da quel giorno la mia vita stava iniziando a cambiare. Venni trascinata con forza dalla mia stanzetta, dalla mia vita, dai miei giochi, gettata in macchina come un inutile giocattolo, l’unica cosa che mi rimase di quella che fu la mia casa, la mia vita era un piccolo ciondolo. 
Venni portata in una piccola città, credo si chiamasse Centerville, venni abbandonata in un edificio molto strano, enorme, dicendomi che sarebbero tornati a prendermi , l’unica cosa che venne a prendermi con forza fu una donna molto alta vestita di bianco , mi strappò via dalle braccia di mia madre e con rabbia mi strascinò dentro quell’enorme edificio . Venni rinchiusa in una stanza , tutta bianca , proprio come i miei pensieri ‘bianchi’ . Da quel giorno nonostante fossi piccola capii che non ci sarebbe stato più nessuno per me …
**
I giorni passavano così ,soli , tristi, nessuno si soffermava a pensare quello che avevo o che stavo passando ,mi rinchiusero in quel manicomio nonostante non fossi pazza, avevo perso totalmente la cognizione del tempo ,avevo perso la fantasia ,l'immaginazione, la voglia di vivere, di sognare...

**
21-Dicembre-2013 .

Mi svegliai , come ogni giorno, fra quelle quattro mura, ero stanca di urlare perché comunque era come urlare ad un sordo , o dire ad un cieco di guardare oltre … Ero seduta in un angolo della stanza , rannicchiata su me stessa a modi scudo, forse perché volevo proteggermi da tutto ciò che mi circondava. I miei lunghi capelli neri , scivolavano perfettamente sulle mie spalle , i miei occhi per la tempesta che avevo dentro potevano essere paragonati ad un oceano senza fine, più mi chiedevo che fine avrei fatto , più mi saliva una forte rabbia e rancore , che ad un certo punto presi il ciondolo che avevo al collo e lo lanciai fra le sbarre grigie e fredde , permettendo al ciondolo di aprirsi. Mi alzai ormai senza forze raggiungendo il ciondolo, lo afferrai e notai che dentro custodiva una vecchia foto e una data. Da li capii che avevo 16 anni e che il mio nome era ‘Faith’ e da lì cambiò tutto , perché forse ero tornata la me stessa che non sono mai stata . Intravidi un’ombra e ci misi un attimo a riallacciarmi il ciondolo. Entrò un uomo vestito di grigio , il solito uomo che ogni giorno mi portava del cibo. Aspettai che se ne andasse, vidi la serranda pian piano alzarsi e forse da li capì che non tutto era perso . Il mio sguardo andò alla finestra per passare subito alla solita tazza di latte che mi avevano portato, l’afferrai con quella poca forza che mi era rimasta e mi venne d’istinto lanciarla contro la finestra. La vidi frantumarsi in mille pezzi e molti arrivarono su di me, mi coprì il volto con le mani cercando di proteggermi. Quando tutto era finito mi accorsi che quel vestito bianco, era colorato di rosso proprio come il mio corpo e mi piaceva . Scavalcai la finestra e impigliandomi in quei piccoli pezzetti di vetro che gli erano rimasti, sentivo una forte sensazione di calore dappertutto , ma con tutto ciò non mi rassegnai. Appoggiai i piedi sull’asfalto tagliandomi ad ogni passo compiuto , sentì un forte suono rimbombarmi in testa e li capì che dovevo scappare , correre più veloce che potevo. Vidi l’enorme portone grigio pian piano chiudersi , ma con forza e coraggio riuscì ad oltrepassarlo vedendolo chiudersi alle mie spalle. Sorrisi con le lacrime, una nuova sensazione suscitava in me, perché capì che chiudendosi quel portone si aprì quella vita che iniziai finalmente a vivere , o almeno credevo.
Non mi fermai , continuai a correre intrufolandomi dentro un’immensità di alberi …è una notte oscura, senza stelle. una notte triste, fredda e silenziosa.
Mi soffermai un istante quando credevo di averli finalmente seminati sedendomi su quella fredda erba..
Occhi chiari e tristi, riflettevano dolore osservando quella notte buia. Labbra rosse come il sangue erano chiuse. Lunghi capelli neri come la notte coprivano la mia schiena intenta a guardare il cielo oscuro.
Ero da sola ed in silenzio.Un silenzio freddo e profondo come non mai, che lascia riemergere pensieri dolorosi e nostalgici. Ricordi che assumevano la forma di una lama di coltello che lentamente taglia un corpo stanco di procedere a vivere, stanco di lottare. Silenzio che doveva servire a colmare il dolore ma più il tempo passava e più quella pena amara sembrava sempre più vivida. In quel momento capì che non c’era niente che avevo o che mi appartenesse, non più.
Ogni sogno e speranza infranti, distrutti, in un solo giorno, quel giorno.
Ormai il mio cuore non era più un grande giardino pieno di fiori che trasmettevano gioia, nati dai semi dell’amore trasmesso dai propri genitori, ormai il mio cuore era un luogo vuoto e abbandonato. Grigio e freddo.
Gli occhi velati dalle lacrime al suono di una vita inutile, sprecata. Che futuro poteva attendermi?lo volevo? Volevo vivere senza nessuno accanto? Sola? 
I miei pensieri si interruppero quando senti delle voci, già erano di nuovo loro, erano venuti a prendermi…
Mi alzai con fatica corsi sempre più veloce.
Il mio vestito si impiglia spesso tra i piccoli rami di quegli immensi alberi, stappando così molte parti della stoffa, questo mi rallenta un po' la corsa ma continuai comunque... Sentii gridare , così ricominciai a correre,non sapevo cosa stavo provando,come si chiamasse quell'emozione ma corsi,senza fiato. Ad un tratto la strada si interruppe e davanti a me ci fu un edificio enorme con un cancello nero decorato e con delle punte in cima,improvvisamente si aprì, ed io senza esitazione avanzai,un giardino enorme mi comparse in prima vista e poi un altro edificio,avanzai,forse era una prigione..buona? Forse mi avrebbero voluto bene..Avanzai con il cuore che mi batteva fortissimo e mi guardai intorno,arrivai di fronte all'edificio che era più decorato della prigione. Sorrisi,indietreggiai quando le porte dell'edificio si aprirono,una persona che non era vestita ne di grigio,n'è di bianco...mi squadrò e sorrise.
-"Benvenuta!". La nuova vita.L'uomo mi fece un gesto che non capii.
-"Entra pure"
-"C-che vuol dire?". L'uomo emise un suono strano dalla bocca. 
-"Vieni dentro" . Annuii debolmente,sorpresa dalle tante parole che non conoscevo. 

L'edificio aveva un corridoio ed era del colore della notte ,era illuminato soltanto da delle cose che facevano una cosa gialla,sorrisi di nuovo,mi bloccai alla vista di altri simili a me,non ero sola..una persona si avvicinò a me,aveva gli occhi rossi,la pelle molto chiara e i capelli castani. Una corrente d'aria mi attraversò la schiena,mi spaventai.
-"Ehy io sono Liam". disse l'uomo.Cos'era Liam? A cosa si riferiva?. 
La persona mi scrutò,anche lui sorrideva. Chissà quante cose dovevo ancora scoprire. Si avvicinò un altro ragazzo , alla sua vista sentì una strana sensazione allo stomaco non sapevo che fosse.
-"Come ti chiami.. umana? Io sono Harry". La sua mano mi passò fra i capelli,aveva la mano fredda e mi fece venire i brividi.
-"C-che vuol dire?". ero confusa. Anche lui rise. 
-"Il tuo nome?". Andai alla ceca.
-"Faith".
-"Sembri ingenua ..Faith altrimenti non saresti venuta qui". rimasi in silenzio forse per l’imbarazzo o perché forse non sapevo che dire,e vidi lui passarsi la lingua fra le labbra sorridendo.
-"Bene,cosa abbiamo qui un bel bocconcino..". Senti un forte calore alle guance ma non ne sapevo il motivo. 
-"Per quale motivo sei qui". continuò ancora divertito dal mio atteggiamento , non sapevo che rispondere. 
All’improvviso vidi la sua faccia trasformarsi in rabbia, iniziai a piangere per il semplice motivo che ricordai quell’edificio. 
-"Che cazzo piangi?". lo guardai decisa. 
-"Non urlare!". gli urlai contro.
D'un tratto senti delle mani circondare il mio collo , la stretta divenne più intensa per per poi sbattermi violentemente contro il muro. 
-"Lasciala immediatamente". Un'altra figura entrò in quella camera , questa volta femminile.
-"Vattene Ethel !"- affermò Harry-‘ O ucciderò anche te". I suoi occhi, erano strani , erano rossi… tutto questo mi metteva paura, troppa paura.
-"Qui nessuno ucciderà nessuno". vidi un ulteriore figura, un ragazzo si avventò ad Harry impedendogli di muoversi . 
-"Zayn vai via, non ti intromettere anche stavolta".

Sentivo il bisogno di andarmene da li, loro non erano come me , loro erano diversi. Ero uscita da un inferno e ne ero entrata in un altro, questo non potevo permettere che accadesse di nuovo. Mi allontanai lasciando loro tra i litigi, scappai via da quella casa, di nuovo intenta a fuggire . I cancelli erano chiusi non sapevo che fare , dovevo andarmene da li, da loro. Sentì un qualcosa appoggiarsi sulla mia spalla …mi voltai ..
-"Chi se..". dissi fra lacrime.
-"Shh.. calmati io sono Niall , tu chi sei ?" 
-"I-io sono Faith…". dissi fra i singhiozzi .
-"Tu sei come me ,non come loro'". mi afferrò con forza intrappolandomi fra le sue potenti braccia. che voleva dire ?!
Era un angelo..?!..

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Continua 
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Ed eccomi quiii fanciullee 
Con una nuova ff

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Capitolo 2
*** 2–“Faith”- ***


*RIEPILOGO* ………………………………… Sentivo il bisogno di andarmene da li, loro non erano come me , loro erano diversi. Ero uscita da un inferno e ne ero entrata in un altro, questo non potevo permettere che accadesse di nuovo. Mi allontanai lasciando loro tra i litigi, scappai via da quella casa, di nuovo intenta a fuggire . I cancelli erano chiusi non sapevo che fare , dovevo andarmene da li, da loro. Sentì un qualcosa appoggiarsi sulla mia spalla …mi voltai .. -"Chi se..". dissi fra lacrime. -"Shh.. calmati io sono Niall , tu chi sei ?" -"I-io sono Faith…". dissi fra i singhiozzi . -"Tu sei come me ,non come loro'". mi afferrò con forza intrappolandomi fra le sue potenti braccia. che voleva dire ?! Era un angelo..?!.. …………………………….... Non avevo alcuna idea di dove fossimo, avevo paura, tutto intorno a me mi era sconosciuto, l’unica cosa sicura era lui. Avevo ancora la mia mano stretta alla sua , non vedevo nulla, scese la notte , la nebbia impediva la visuale , mi feci trasportare da lui, come ha detto di chiamarsi (?)! a si Niall! Delle luci si intravedevano in lontananza , faticavo a vedere , il gelo si impossessò si me, stentavo a camminare , lo avevo già fatto abbastanza pochi minuti fa , non ero abituata . ‘Va tutto bene?!’- no,non andava niente bene . ‘D-dove siamo? Torniamo indietro ti prego’ – le sue mani bloccarono le mie spalle, fra quel buio riflettevano i suoi occhi, non mi ero soffermata un attimo a guardarlo negli occhi, mi lasciai trasportare da quello sguardo.. ‘No, non gli permetterò di fare ancora del male, di farti del male’ – perché ? perché tutta questa premura verso me? Che avevano loro che non andava ? oh meglio forse ero io che non andavo. ‘Non capisco..’ – sorrise. ‘Col tempo capirai, adesso entra’ – cosa era? Una casa ? un po’ piccola per esserlo. ‘Cosa è?’ – mi guardò stranito. ‘Una casa, un po’ piccola ma lo è’- mi guardai attorno , osservai ogni minimo particolare di quell’ambiente indifferente per me, strano, familiare. ‘Tieni bevi’- si avvicinò a me con una ‘tazza(?)’ proprio come quella che avevano in quell’immenso edificio da cui sono scappata. ‘Cosa è?’- chiesi insospettita ,la paura ritornò. ‘Thè caldo, vedrai ti farà stare meglio’ – lo afferrai era caldo e lo rilasciai fra le sue mani . ‘ahi!.., ma che ha questo thè?!’ – rise e melo porse di nuovo . ‘Attenta è caldo , scotta ‘- lo ripresi fra le mani , cercai di stare più attenta. ‘Scotta? Non capisco .’ – mi fece accomodare su un piccolo divano ,se sempre si chiamava così. ‘E’ la sensazione che hai sentito quando hai afferrato quella tazza calda’ – adesso cominciavo a capire. ‘Come quando piccoli pezzi di vetro ti arrivano addosso ferendoti’-ripensai a quelle immagini. ‘Esatto ,perché dici così ?’- posai quella grande tazza sul piccolo tavolo che avevo davanti, sentivo le guance bagnate , lacrime , non ne potevo più. ‘Ti va di raccontarmelo , o preferisci domani meglio?’- lo guardai sorrisi, avevo bisogno di riposare . ‘Domani , se non ti dispiace’- si avvicinò a me le sue labbra finirono sulla mia fronte, sussultai sorpresa a quel gesto,sorrisi. ‘Vieni ti prendo degli abiti puliti e poi vai a riposarti’.- lo seguì, entrammo in una piccola stanza e da li mi porse dei vestiti .’Li c’è il bagno vai pure a cambiarti’- presi quell’abito fra le mani e mi diressi in bagno. C’èra un enorme lastra di vetro alla mia destra , mi avvicinai e rimasi sbalordita , impressionata a quella visuale. #Flashback ‘Mamma guarda un po’!’ –la vidi paralizzarsi e scoppiare a ridere. ‘Ma che hai fatto , sei proprio monella tu eh? Ahahah’- risi anch’io insieme a lei. ‘Non sono bella?!’- avevo messo il suo vestito preferito , indossato le sue scarpe e usato i suoi trucchi. ‘Vieni tesoro , abbiamo una modella per figlia’- vidi spuntare anche mio padre dietro mia madre. ‘Guardati allo specchio, guarda come sei bella’ …… #FineFashback Eravamo tutti e tre davanti a quell’enorme specchio a ridere e scherzare su come stavo crescendo.E proprio adesso mi ritrovo davanti a quell’enorme vetro a guardarmi da sola e vedere i cambiamenti che avevo subito in tutti questi anni. Da quell’ultima volta non mi ero mai rivista, non sapevo com’ero come stavo crescendo e i cambiamenti che avevo assunto, ero strana , diversa , non ero più una bambina. Vedevo solo una ragazza ormai grande, piangere , sola, senza nessuno che gli ripetesse quanto era bella o almeno quanto lo stava diventando. Scacciai i pensieri dalla mente, levai di dosso gli orribili stracci , mi fermai un attimo ad osservarmi, il mio corpo era grande e rovinato, era pieno ti tagli, ogni uno di quello rappresentava tutto il dolore di tutti questi anni … Li ripulì vedendo che quelle cicatrici non andavano via, proprio come quelle della mia vita, sono cicatrici che segnano e non vanno più via. Molte non si vedono all’esterno si sentono all’interno. L’acqua scorreva lungo tutto il mio corpo, mi sentivo diversa , rilassata, finalmente libera. ** Indossai veloce quell’abito, misi delle scarpe(?) che mi aveva dato Niall e uscì da quel bagno. ‘Tutto bene ?’- venendomi in contro. ‘Credo di si’ – Mi sdraiai su quell’enorme letto proprio di fronte . ‘Notte ‘-lo vidi andarsene ma non fece in tempo che lo fermai. ‘No ti prego, non lasciarmi sola’- sorrise, mi venne in contro sdraiandosi accanto a me. ‘Non sarai sola, ci sono io’ – le sue labbra finirono di nuovo sulla mia fronte , le mie mani strinsero forte la sua maglietta , fino a quando da li a poco mi addormentai. ** ‘Ehy buon giorno, dormito bene?’ – aprì leggermente gli occhi e mi resi conto che non era un sogno ,ero davvero libera. ‘Si grazie’- mi alzai e con lui andammo in quella che è la cucina . Ci sedemmo in tavola, c’èra tantissimo cibo, non ne avevo mai visto tanto in vita mia. Presi dei biscotti, se non ricordo male si dovrebbero chiamare cosi. Afferrai con attenzione la tazza di latte, ancora calda , ma non troppo come quel thè (?) di ieri. ‘Vieni con me’ – si alzò venendomi in contro, afferrò la mia mano , lasciando posare la tazza , spostai la sedia e lo seguì. Uscimmo fuori, la luce , l’aria , chiusi gli occhi per un istante , sorrisi, mi resi conto che era vero. ‘Dove mi porti?’- si girò , sorrise, ma non rispose, afferrò nuovamente la mia mano e con cautela facevamo attenzione a dove mettere i piedi, gli alberi e i rami intracciavano il cammino . Gli alberi erano immensi, con la luce era tutto più bello, i colori , gli uccelli liberi, cantavano , era tutto così magico. Spostavo con le mani le foglie e i rami che si impigliavano al mio vestito o mi impedivano di vedere. Vedevo lui a volte voltarsi e osservarmi per poi continuare nuovamente a camminare ..ancora. ‘Eccoci qui…’ – alzai lo sguardo da terra,rimasi stupita, era così bello, un’enorme giostra in mezzo ad un enorme foresta , lo guardai sorrisi, ci avvicinammo per poi notare i grandi poni su quella giostra. Proprio come da bambina , quando per farmi felice bastava portarmi alle giostre e tutto passava. ‘Allora? ti piace?’- ero talmente felice… ‘E’ stupendo , ma..come hai fatto a trovare questo posto?’- chiesi sorpresa. ‘Da bambino ci venivo spesso, ma non con i miei genitori, loro non melo avrebbero mai permesso . Prima qui c’èrano tanti altri giochi, ma sono stati levati tutti , tranne questo. ‘Perché li hanno levati’- salimmo su quei cavalli. ‘Sono successe molte cose brutte qui e quando è stato scoperto nessuno più gli ha messo piede, ecco perché poi si è formata questa bellissima foresta. ‘Tranne te, perchè tu ancora vieni qui se sono successe cose brutte?’- il suo sguardo si rivolse in basso per qualche attimo , per poi ritornare al mio . ‘Non capiresti..’- cosa? No adesso voglio saperlo. ‘Capirò, ti prego raccontamelo.’- fece cenno di no con la testa. ‘Prima raccontami di te e dopo prometto che te lo dico’- annuì . ‘Ero piccola potevo avere 4 anni circa, i miei genitori incominciarono a dirmi cose orrende fino a quando mi mi avevano promesso che mi avrebbero ripresa , ma come vedi non fu così. Scoprii che quello era un manicomio ma non ero pazza, non ne avevo bisogno, loro mi avevano solo abbandonato li, ancora oggi non riesco a spiegarmene il motivo. Un giorno bensì ieri,vidi aprire la finestra di quell’immensa stanza bianca, una delle guardie mi aveva portato una tazza con dentro latte , non la bevvi ma la schiantai alla finestra permettendole di rompersi..’ ‘Ecco spiegati i tuoi tagli e quella frase legata a questo..continua’-così feci. ‘Scappai da loro e mi rifugiai in un’altro edifico, ad ospitarmi sono stati quattro ragazzi e una ragazza , ma non so perché avevano qualcosa contro me, mi guardavano male e uno di loro voleva farmi del male fino a quando , poi lo sai sei arrivato tu.. adesso tu che dovevi dire?!’ ‘Riguarda proprio loro..’- cosa? Loro?. ‘ loro non sono come te ..’-in che senso?. ‘Che vuol dire? Cosa sarebbero? ‘- non riuscivo a capire. ‘Loro sono … Vampiri’- e che sarebbero?’ ‘Chi sono i ‘Vampiri’?’- mi fece scendere da quella giostra e ci sedemmo in una panchina proprio li di fronte. ‘Loro non sono umani come te o come me ok? Loro uccidono … persone , animali, loro si cibano di sangue’- all’improvviso mi prese una fitta allo stomaco il mio sguardo si impaurì , allora loro…. ‘Quindi volevano …. uccidermi ’- avevo una paura tremenda ero terrorizzata. ‘Si loro …’-non fece in tempo a parlare che … ‘Noi cosa ?!....’- il terrore si impossessò di me … ………………………. CONTINUA ………………………..

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Capitolo 3
*** 3- ***


** Volevo scappare ,fuggire via, di nuovo ... Sentivo che non potevo più trattenere le lacrime,avevo così tanta paura .. Il suo sguardo catturò la mia attenzione , sentivo i suoi passi sempre più vicini verso me, la mia voglia di scappare aumentava con lei tutte le persone che mi hanno abbandonata ,sfruttata, manipolata come se fossi un vecchio e lurido giocattolo. Ma qualcosa catturò la mia attenzione, una mano, poggiata inaspettata sul mio fianco, potevo sentire una fitta tremenda allo stomaco, il suo respiro contro la mia pelle, ero lì immobile , non riuscivo ad emettere fiato... Che avrei dovuto dire ? A ciao beh tu mi spaventi mi lasceresti in pace ? Eh(?)!che ne dici accetti ? Beh ovvio di no! Respirai profondamente prima di voltarmi.. <> passo una mano sulla mia guancia , con disgusto scacciai la sua mano via da me. <> ecco come si chiamava 'Harry'. <> si spostó da me concentrandosi su di Niall . <> avevo paura di quelle sue parole, di quel tono , non riuscivo a descrivere quell'emozione. <> i suoi passi avanzavano ,le sue braccia si aprirono afferrando con forza la maglietta che indossava Niall . <> il suo sguardo , il modo in cui si poneva , mi disgustava parecchio, provavo ribrezzo verso di lui. <> nessuno si era mai preoccupato per me in quel modo , e ricevere tali attenzioni da Niall era qualcosa di talmente strano e inaspettato. <> le sue parole mi ferirono gravemente, non potevo abbandonarlo così , non potevo lasciare la persona che mi aveva salvata con uno come Harry.. <> scattai per arrivare accanto a Niall che intanto mi guardava con un senso di colpa e dispiacere, non riuscì ad arrivare a lui , Harry fu più svelto di me posizionandosi di fronte al mio corpo. <> il mio cuore si impietrì , il mio corpo tremava a quelle parole , avevo .. Paura <> intervenì Niall irritando ancora di più il riccio. <> il suo tono si alzo facendo si che Liam obbedisse . Una grande figura dietro me cerco di afferrarmi ma di fretta scappai contro Niall che nel mente mi venne in contro. Non ebbi tempo che fui staccata con forza dalle sue braccia sotto il sorriso sfacciato di Harry. <> sussurro Niall . Venni portata in quel l'edificio dove mi rifugiai dopo essere scappata da quell'incubo . Entrai in casa senza che quella figura che mi condusse li mi faceva premura nell'entrare. <> una ragazza (?) si presentó alla porta. Mi scansai quando provó a posare la sua mano sulla mia spalla. <> se era così allora perché non mi lasciavano con Niall invece di portarmi via con la forza ?! <> il mio tono serio fece bloccare quelle persone attorno a me <> il mio sguardo divenne sospetto. Che intendeva ?. <> che avevano intenzione di farmi ? Perché tutte quelle attenzioni ? Faith non scordare quello che ti ha detto Niall 'loro non sono come noi , voglio farti del male,loro sono VAMPIRI.' La paura sprofondó in me ,le parole ritornavano in mente ogni qual volta la ragazza parlava. Entrammo in camera, era... Piena di libri , era buia , fredda.. Con un piccolo divanetto al centro di tutti quegli ammassi di libri. <> cosa ? Come sapeva ciò che stavo pensando ? <> no, lui non può avermi mentito . Ammettilo Faith lo ha fatto, in fondo che conosci di lui(?)! <> schiacciò l'occhio poggiando gli abiti su una piccola poltroncina. Sorrisi amaramente a quelle parole. <> scomparirono dietro la porta . Presi quello che mi avevano lasciato ed entrai un bagno. Entrai in doccia , lasciando che il mio corpo si rilassasse del tutto , l'acqua percorreva perfettamente tutto il mio corpo , la testa inclinata verso il soffitto cercava un po' di pace e tranquillità , cosa che mai ha avuto la mia vita. Uscì da li asciugandomi e indossando gli abiti che mi avevano portato. Pettinai i lunghissimi capelli neri per poi asciugarli per bene. Uscì dal bagno dirigendomi in camera. Un tono roco e caldo si fece spazio tra i miei pensieri. Le mie mani in cerca di un appoggio stabile per sostenere il mio corpo, si posarono sul vetro di un'enorme finestra, sperando che non cadessi. <> il respiro si blocco , lo sguardo pian piano si alzó <> e me lo chiedeva pure ? Dopo essere stata portata qui con forza dovrebbe andare bene ? Mi ritrovai completamente di fronte a lui. Un fuoco e allo stesso tempo un brivido traccio tutta la mia colonna vertebrale <> inarcando la testa sul mio collo, cedendo completamente su di lui. Ero sfinita , stanca. Le sue braccia in confronto alle mie avevano una forza maggiore, incredibile. E mi sentii stupida di essere crollata sul suo corpo, con tutto ciò la paura non andava via . <> una voce femminile intervenne. <> si avvicinó a me con molta cautela. <> non volevo , tremavo, il suo contatto non mi faceva bene, metteva ansia, timore, terrore... <> la guardó male come se qualcosa nelle sue parole gli avessero dato fastidio. <>. <> la bloccó infastidito. << Ormai resta, non ho voglia di sforzarmi ancora , ma che sia chiaro , questa è la prima ed ultima volta, come per questa camera vale anche per la mia , lo sai >> si alzo' in piedi dopo avermi sistemato sul letto e la ragazza uscì . <> le sue mani passarono lungo il mio braccio arrivando alla guancia. Non riuscivo a controllare il mio corpo , come se avessi lesso totalmente il controllo di esso , non reagivo, ma sentivo la paura che quel momento mi stava provocando... <> le sue mani erano finite nelle tasche dei suoi jeans neri, il suo corpo era posizionato immobile di fronte all'enorme finestra... <> si giro di scatto verso me venendomi in contro , il cuore smise di battere. <> la sua vicinanza mi irritava, ero rannicchiata su me stessa , indietreggiavo mentre il suo corpo tendeva ad avvicinarsi. <> Si.. a morte! <> continuava a fissarmi, più lo faceva e più non riuscivo ad amerete fiato. <> il mio non rispondere provoco' rabbia in lui , i suoi occhi cambiarono colore , erano scuri(?)...presi fiato, soprattutto coraggio e cercai di far uscire le parole. << s-si...>> il suo sguardo soddisfatto , il suo sorrisetto sfacciato non smetterono di fissarmi. <> Quel nome pronunciato da lui mi dava parecchio fastidio, ma ci pensai ben poco , crebbi in un sonno profondo .... .............................

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Capitolo 4
*** 4- ***


** Avrei voluto rimanere in quel letto ancora per ore,rotolare tra le lenzuola e non avere l'ansia di dover mettere i piedi su quel pavimento gelido. Il mio corpo era parecchio rilassato , diversamente dalla mia mente. Cercavo di capire che avrebbero voluto da me , ma senza nessun risultato. I miei pensieri erano rivolti a Niall , avrei dovuto trovare un modo per andare da lui , ma se quello che Ethel ha detto è vero ?! Che Niall mi ha mentito per il semplice motivo che odia loro ? Perché avrebbe dovuto farlo ? Solo lui poteva rispondere a tutte queste domande. La luce dell'alba rifletteva fra le fessure della grande finestra permettendomi di alzarmi e ammirare il meraviglioso paesaggio e il senso di libertà che mi pervadeva dentro. Degli abiti erano posti su una piccola sedia, credo fossero per me, non ci pensai due volte , diedi un'occhiata veloce per poi prendere fra le mani un vestito celeste con un nastro blu attorno alla vita,completando con un fiocco blu dietro. Pettinai i lunghi capelli , c'erano vari accessori sul mobile del bagno , molti di quelli non avevo idea di cosa fossero. --- Apri la porta della camera con cautela , al suo interno sembrava non ci fosse nessuno, magari erano usciti.. Scesi giù per le scale notando quando bella fosse la casa di giorno. Il mio corpo si immobilizzò alla vista di due occhi verdi... ** -Harry Il suo corpo era immobile di fronte a me, i suoi lunghi capelli neri vennero portati lungo il suo seno dalle sue piccole mani. Avevo una voglia assurda di assaggiarla, volevo assaporarla, il suo odore era così invitante, ma Ethel non voleva che la toccassi , che le facessi del male, in fondo anche una parte di me non aveva intenzione di toccarla. Questo mio distacco da lei per evitare di farle del male mi faceva essere abbastanza scontroso nei suoi confronti, nulla di ciò che già è ero. La notte precedente entrai in camera notando lei dormire e sussurrare il nome di quell'Insulso essere 'Niall'. La portai via da lui per il semplice motivo che non avevo intenzione di farmi portare via anche lei, non so perché reagisco così, non so il perché quando la guardo vorrei farle talmente del male che non trovo nemmeno il coraggio di farlo e scappo, scappo via per non affrontare il momento. Ethel entrò in cucina invitando Faith a fare colazione. Non smetteva di fissarmi, mi dava parecchio fastidio questo contatto, era come se avrebbe voluto dirmi migliaia e migliaia di cose ma non trovava il coraggio di farlo. ** -Faith Sarà a che pensava... Ridacchiava tra se è se ,a volte rubandomi qualche occhiata. Pensai a fare colazione distogliendo lo sguardo da lui. Due piccoli occhi nocciola si posizionarono lungo il mio corpo, un sorrisetto sfacciato era disegnato sul suo volto. Sorrisi anche io dirigendomi con cautela verso di lui. <> era seduto su un muretto con i piedi su di esso è le mani intrecciate in avanti. <> il mio sguardo tornò a lui per poi passare al magnifico paesaggio. Liam non era uno di molte parole , il suo sguardo passò varie volte da terra al mio corpo, al cielo e così via.. Camminai lungo l'immenso verde , Liam entrò in casa lanciandomi un lieve sorriso. Harry era immobile di fronte a me, sorrise deglutendo rumorosamente mentre mi diede le spalle con disinvoltura, analizzando così ogni muscolo della sua schiena. Come un ingenua camminai dietro di lui , ipnotizzata dalla sua mano entrata nei suoi ricci per arruffarli. <> le sue parole mi lasciarono stupita. Che voglio ? Beh da te di certo nulla. <> si voltò notando le sue mani intrufolarsi nelle tasche dei suoi jeans neri. Il suo sguardo metteva paura, ma non volevo averne. All'improvviso i suoi occhi si sfumarono di scuro, tirò un pugno contro un albero accanto a lui, esaminai i suoi ricci spettinati cadendogli sul naso nel fare quel gesto. La rabbia che aveva in quel momento era indescrivibile e bastava un passo falso per farlo infuriare di più. Avvicinai il mio corpo al suo con cautela e freddezza, la mia mano fini sul suo collo e le mie labbra sulla sua guancia calda, accorgendomi che suoi muscoli tendevano pian piano a rilassarsi. Afferrò il mio polso togliendo la mia mano dal suo collo, sobbalzai a quel tocco, la paura si impossessò di me, il suo sguardo dritto al mio i suoi occhi così scuri , con un gesto mi scaraventò contro l'albero , inarcai la schiena dal dolore. Non capivo , perché aveva reagito così ? Che avevo fatto di sbagliato stavolta ?... Si allontanò passando una mano fra i suoi ricci. --- Entrai un camera con lentezza , il dolore era forte il vestito era strappato in varie parti della schiena , bruciava. Preparai la vasca, legai i capelli ed entrai dentro. Lasciai che il mio corpo si rilassasse mentre la schiena bruciava al contatto con l'acqua, un gemito di dolore uscì dalle mie labbra. Finito di lavarmi avvolsi un'asciugamano intorno al seno , abbassandola di fronte allo specchio notando i graffi e lividi sparsi su tutta la schiena. Piccole goccioline cadevano dal mio corpo sul pavimento , uscì dalla camera prendendo dei vestiti puliti nella stanza di Ethel per poi ritornare in camera. <> I miei occhi si spalancarono nell'udire quella voce dietro me. <> spostò i miei capelli e poggiando le sue labbra sul mio collo. Reagì , spostai il suo corpo dal mio. <> afferrò i miei fianchi sbattendomi violentemente contro il muro. Gemetti a quel contatto, le ferite facevano ancora parecchio male. <> mi urlò contro. Lasciò i miei fianchi , la presa bruciava, scivolai lungo il muro gelido sotto il suo sguardo , si sedette sul letto continuando a fissarmi , mi alzai , voltandomi di spalle. Non riuscivo a capirlo, aveva continui sbalzi d'umore, perché continuava a trattarmi in quel modo ? Ok ho invaso la sua casa, la sua camera, sono solo un estranea per loro, allora perché non cacciarmi? O semplicemente dirmi che sono d'intralcio per lui?. Un gemito uscì dalle sue labbra alla vista della mia schiena, i suoi occhi si sbarrarono ... Volevo fuggire, scappare via da li , ma che ci avrei concluso ? Ormai nella mia vita mi toccava soffrire... ** -Liam Rientrato dentro percepii dei rumori al piano di sopra, ma nulla di allarmante. Ero tranquillo visto che Faith era in giardino e di Harry nessuna traccia, così non poteva farle del male. Ero talmente pieno dalla caccia della sera prima che non mi andava di toccare nemmeno un minimo di cibo. Così richiusi gli sportelli e mi diressi in salotto dove Louis era intento a giocare con la play. Ethel e Zayn erano appena usciti affidando me Faith, ripensai un solo istante , ma Faith?! Cercai di percepire il suo odore ma nulla, arrivai svelto in giardino, notai fra l'erba un pezzo di nastro blu accanto ad un albero 'Harry' pensai tra me e me. Mi diressi nuovamente in casa salendo di fretta verso la camera dove stava Faith... ** -Ethel Avevo il terrore che potesse accadere qualcosa a Faith, ma restai tranquilla ripensando a chi l'avevo affidata , Liam sa come cavarsela, sa benissimo come poterla difendere, in fondo Harry non era mica pericolo, ma il suo passato fa si che lo sia. Resta chiuso in se stesso e quando può fa un sorriso che tutti sappiamo che quando lo fa 'cioè mai' è uno di quelli in cui devi dire grazie a chi procura quel suo sorriso. <> oops!, avevo scordato che poteva ascoltarmi. <> guardai in alto , eravamo entrambi seduti in riva ad un piccolo lago, mi tenne stretta a se,l'unico rifugio sicuro, in fondo lo è stato da sempre, fin dal giorno che arrivai nella loro famiglia, anche io passai quello che sta passando la piccola Faith, ed è per questo che non voglio che gli accada nulla. Io in confronto a lei trovai Zayn, ma lei Harry(?) no lui voleva solo sfogare il suo passato su di lei, meglio evitare che accada...

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