I Think, I Write, I Live

di fanny_rimes
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Un giorno di ordinaria follia ***
Capitolo 2: *** Pagine bianche ***
Capitolo 3: *** Il mio posto nel mondo ***



Capitolo 1
*** Un giorno di ordinaria follia ***


Il primo compito che vi viene affidato è quello di delineare, tramite le 100 parole di una drabble, il vostro autoritratto. 
Naturalmente non una descrizione completa – il testo è troppo corto per riuscirci – ma qualcosa che possa riuscire significativo di voi stessi: potete scegliere di parlare dei vostri pensieri o dei vostri valori, raccontare un episodio importante che vi tratteggi, o un ricordo caratteristico; oppure descrivere i vostri comportamenti, le vostre reazioni, i vostri affetti, i vostri sogni... 
 
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Un Giorno di Ordinaria Follia

 
Il vampiro la fissò con occhi di ghiaccio. I canini le sfiorarono le labbra, mentre le spalancava la bocca con la propria...
«Fanny, sono ore che sei chiusa in camera. Che fai?»
«Studio, mamma. Un compito importante.»
Avvertì le sue mani scivolarle sul collo, fermarsi un istante ad ascoltare il sangue scorrere sotto la pelle...
«Che compito?»
Fanny guardò distrattamente i libri di fronte a lei. «Foscolo» rispose in fretta.
Il vampiro sussurrò sul suo viso facendola tremare: “Dimmi che mi ami”, disse.
«Io adoravo Foscolo...»
Ti amo, Ugo...
Il vampiro le rivolse un'occhiata interrogativa. «Ugo?»
«Mamma, domani vado a studiare in biblioteca.»


 

Angolino dell'autrice: 
Ed eccolo uno dei miei giorni di ordinaria follia. Sognare ad occhi aperti, scrivere pagine e pagine senza sosta (e senza senso) per sfuggire alla noia della vita reale.
Questa sono io. Immagino. Scrivo. Vivo.


 
 
 

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Capitolo 2
*** Pagine bianche ***


Mi avete già parlato di voi e di ciò che siete... Stavolta dovrete invece raccontarmi di qualcuno o qualcosa che amate, di un “oggetto d’amore”, appunto! 
Può essere il vostro ragazzo, un vostro ex, la vostra migliore amica, il vostro cane... O, ancora, un luogo per voi importante o la vostra Barbie dell’infanzia... qualunque “oggetto vogliate scegliere”. 
 
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Pagine Bianche

 

Una penna e pagine bianche da riempire coi miei sogni.
La carta cattura istanti della mia vita, li rende più vivi.
Come una piuma d'altri tempi, la punta scivola piano, grattando appena – un suono familiare e spaventoso allo stesso tempo.
Sì, perchè i miei penseri mi fanno sempre un po' paura. Sono emozioni così forti che potrebbero sommergermi da un momento all'altro.
Ma senza un foglio bianco su cui imprimerli, potrei dimenticare un sorriso, occhi che mi hanno fatto sognare, pensieri che mi hanno fatta tremare. 
Senza sarei solo un grovoglio di ricordi e parole e ho bisogni di raccontarli. 
Nero su bianco.


 

Angolino dell'autrice: 
Ecco la cosa più importante per me: le mie pagine bianche in attesa di essere riempite; il mio block notes, sempre nella mia borsa, che tiro fuori nei momenti più improbabili - magari nel bel mezzo di una conversazione - solo perché qualcuno ha detto qualcosa che mi ha fatto venir voglia di mettere su carta un pensiero, un'idea, un'emozione...        
E magari i più mi prenderanno per pazza, ma "Gli uomini sono così necessariamente pazzi che il non essere pazzo equivarrebbe a essere soggetto ad un altro genere di pazzia."(Pascal)
Baci
 
 
 

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Capitolo 3
*** Il mio posto nel mondo ***


Quest’ultima sfida vi chiede di narrare, nella vostra vita, di quel momento che è stato per voi “un punto di svolta”. 
Penso che, nell’esistenza di ciascuno, siano innumerevoli i momenti in cui viviamo attimi fondamentali, che cambiano la nostra visione del mondo, degli altri, di noi stessi. 
Può essere la frase detta da qualcuno, un’osservazione, una critica, un complimento. Un successo o un fallimento. Un fatto importante e determinante, oppure un fatto, agli occhi degli altri, banale, ma lo stesso determinante per noi. Perché ci suscita una riflessione mai fatta prima, ci apre gli occhi su una prospettiva del tutto nuova... e cambia la nostra vita, almeno di un pochino, da quel punto in poi. 
 
 
 


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Il mio posto nel mondo
 

Credevo di scappare dalla mia vita, troppo difficile da affrontare per me che avevo il cuore a pezzi.
Un biglietto di sola andata, nessuna certezza per il futuro. Mi bastava andare lontano, tenermi distante da chi mi aveva ferita.
Ho lasciato indietro la mia vecchia vita, pensando che niente potesse rimettere insieme i cocci distrutti che un tempo erano il mio cuore.
Poi un incontro. Due anime gemelle nate troppo distanti, ma che il destino ha fatto in modo che si ritrovassero.
Ora so che il mio viaggio aveva una meta precisa: non stavo scappando, stavo solo raggiungendo il mio posto nel mondo.
 
 

Angolino dell'autrice: 
Ecco il mio momento catartico. 
La fine di un amore, la decisione di partire, l'incontro con chi, pochi mesi fa, ha giurato di amarmi “finché morte non ci separi”. 
Forse è vero che il destino controlla le nostre vite... il mio mi ha condotta dove dovvo essere.
 
 
 

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