True Love

di GingerGinny
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Capitolo 1 ***
Capitolo 2: *** Capitolo 2 ***
Capitolo 3: *** Capitolo 3 ***
Capitolo 4: *** Capitolo 4 ***
Capitolo 5: *** Capitolo 5 ***
Capitolo 6: *** Capitolo 6 ***
Capitolo 7: *** Capitolo 7 ***
Capitolo 8: *** Capitolo 8 ***
Capitolo 9: *** Capitolo 9 ***
Capitolo 10: *** Capitolo 10 ***



Capitolo 1
*** Capitolo 1 ***


1 settembre. Stazione di Kings Cross. Binario 9 3/4

 

Lily stava salutando i suoi genitori. Partiva per il suo ultimo anno ad Hogwarts ed era più felice che mai.

"Tesoro ci mancherai." disse la madre abbracciandola;

"Se quello sbruffone di James ti da ancora fastidio mandami un gufo, vedrò di venire a prenderlo per i capelli!"

"Ma papà, tu non puoi entrare ad Hogwarts." Lily sorrise e li salutò per l'ultima volta.
Sperava di non incontrare James fino all'arrivo al Castello. Vederlo le faceva venire il cattivo umore sopratutto dopo che l'anno prima l'aveva baciata. Era successo così all'improvviso, lui si era avvicinato e lei non ebbe il tempo di ritrarsi.
Fu uno shock per Lily tanto che non gli parlò per i restanti 3 mesi. Il che era anche complicato dato che lei e le sue amiche avevano stretto amicizia con il resto dei Malandrini.

I Malandrini.. un gruppo di scalmanati che rallegravano Hogwarts. James e Sirius erano come fratelli. Remus era il migliore amico di Lily, e Peter.. bè Piter era un ragazzo insignificante, che non si sa perchè stesse con loro.

Il treno fischiò e Lily salì di corsa sulla locomotiva rossa che l'avrebbe portata nella sua seconda casa.

Nel corridoio incontrò Marlene ed Emmeline che le fecero cenno di entrare nel loro vagone.

"Lily, quanto tempo!" Alice la stritolò come suo solito. "Mi sei mancata un sacco tesoro!"

"Anche tu Alice, ma non respiro!" rispose lei cercando di staccarsi dall'amica.

Passarono la maggior parte del viaggio a parlare della loro estate.

Lily raccontò di quanto snervante fu la sua, passata a litigare con sua sorella Petunia.

"E' una babbana Lily, cosa pretendi?" le disse Emmeline.

"Lo so ragazze ma è pur sempre mia sorella. Pensavo che col tempo si fosse abituata all'idea che sono una strega. Invece mi sbagliavo."

"Tesoro è gelosa. E' normale che lei non riesca a digerirla; avrebbe voluto essere anche lei un essere dotato di magia." rispose Marlene.

Lily fece di si con la testa e cambiarono argomento; non voleva parlare del fatto che per tutta l'estate aveva pensato a James, e alle sue labbra. 
Ciò che la innervosiva era che non ricordava bene il momento. Era così arrabbiata che aveva cercato di cancellare dalla sua mente quel ricordo. Ma tornava imperterrito, di giorno di notte. Popolava i suoi sogni, o meglio incubi. Si era imposta di non pensarci più, ma rimaneva sempre li, come un chiodo fisso. James James James.

Era questo il motivo per qui vederlo gli faceva venire il cattivo umore. Tutto ciò andava contro le regole che si era imposta fin dall'inizio. ODIARE JAMES POTTER. Ma quel bacio l'aveva scombussolata . Insomma avevano passato 6 anni ad odiarsi a farsi scherzi pesanti a vicenda e poi lui arriva con nonchalance e la bacia.

Fu risvegliata dai suoi pensieri da Alice.

"Lily muoviti a vestirti siamo quasi arrivati a scuola."

Lei di risposta tirò fuori la divisa e fece ciò che le era stato detto.

Se per un attimo Lily aveva sperato che James non si sarebbe fatto vivo prima di cena si sbagliava! Infatti scesi dal treno andò a sbatterci contro.

"Evans, lo sapevo che avevi tanta voglia di vedermi" e sorridendo cinse il suo corpo con le braccia.

Lily lo guardò storto diventando rossa come un peperone.

"Potter lasciami andare. Sei tu che ti metti sempre davanti a me mentre cammino!"

"Sai la tua voce mi era mancata." disse senza lasciarla andare.

"Be non abituartici troppo. È l'ultima volta che la senti." e con uno strattone si liberò dalla presa del ragazzo, allontanadosi a grandi passi.

"Lily forse hai esagerato prima con James." le disse Emmeline mentre si sedevano al tavolo dei Grifondoro. "Infondo era solo un bacio rubato, mica ti ha stuprato."

"Emmeline, il problema non è il bacio, ma lui. Chi si crede di essere? Passa anni ad insultarmi e a rendermi la vita difficile e poi mi bacia! E' soltanto uno sbruffone."

"Uno sbruffone che ti piace però. Sei diventata tutta rossa quando eri tra le sue braccia."

Lily le lanciò un'occhiataccia.

"James Potter non mi piace! Io non lo sopporto!" e non appena il Preside finì con i benevoli, si fiondò sul cibo.

Alla fine del cenone d'inizio anno il preside avvisò i Capiscuola che dovevano riunirsi nella sala dei trofei per parlare di alcune cose con gli insegnanti. Mentre le sue amiche s'incamminavano verso l'uscita della Sala Grande, Lily andò dalla parte opposta appuntando sul maglione la spilla da Caposcuola.
Entrò nella Sala Trofei che erano presenti solo alcuni professori, compresi Silente e la McGranitt e i Caposcuola corvonero. Si sedette in una seggiola e aspettò che gli altri arrivassero.

"Signorina Evans, manca solo l'altro Caposcuola della sua casa. Sa perchè è in ritardo?" le chiese la McGranitt.

"Scusate per il ritardo!" disse una voce fin troppo familiare. James Potter era davanti alla porta con appuntata al petto la C di Caposcuola.

"TU??" disse la rossa alzandosi dalla seggiola.

"Sempre così entusiasta di vedermi, eh Evans?" rispose lui sedendosi di fianco a lei.

"Signorina Evans, le sarei grato se si sedesse."

"Mi scusi signor preside" rispose lei risedendosi.

"Molte grazie signorina. Vi ho fatto riunire sta sera per informarvi di un fatto molto grave. Alcuni di voi probabilmente lo sanno già, ma un mago Oscuro sta creando un esercito per prendere il potere. Il suo nome è Lord Voldemort e ha già ucciso molti babbani e maghi che hanno rifiutato la sua offerta di unirsi a lui come suoi seguaci. Ora, la scuola di Hogwarts è uno dei luoghi più sicuri del mondo magico, ma dobbiamo pattugliare ogni sera per prudenza. Perciò si faranno dei turni. Anche noi insegnanti vi aiuteremo. Detto questo sta sera congedatevi nelle vostre camere. Da domani s'inizia. I direttori delle vostre case vi consegneranno i turni. Buonanotte a tutti."

Lily aveva il batticuore. Un mago oscuro che uccideva babbani. Il primo pensierò andò alla sua famiglia, sola indifesa e ai suoi amici e conoscenti. Doveva proteggerli ad ogni costo.

"Evans vuoi restare li tutta la notte?" James era affacciato alla porta. "Dai andiamo a dormire che è tardi."

Lily si alzò di malavoglia e seguì James verso la Sala Comune.

Quella notte fu la più lunga della sua vita.

 

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Salve a tutti :) Ho deciso di scrivere questa ff su James e Lily!! Spero vi piaccia. 
Recensite :D
Ginny


 

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Capitolo 2
*** Capitolo 2 ***


Quando Lily si svegliò, quella mattina, aveva un forte mal di testa. Probabilmente la notte aveva pianto a causa di qualche incubo che però non ricordava. Le sue compagne di stanza erano tutte già in piedi quindi lei si alzò e andò a prepararsi.

"Lily, che vi hanno detto ieri?" chiese Emmeline mentre scendevano in Sala Grande per la colazione.

"Purtroppo ragazze non posso dirvi niente. Ma comunque James Potter è Caposcuola e dovrò fare le ronde notturne con lui. La cosa non mi entusiasma più di tanto."

Le sue amiche ridacchiarono "Dai su, guarda che infondo James è divertente!" rispose Alice.

Entrate in Sala Grande si sedettero vicino ai Malandrini.

"Ciao Remus!" disse Lily scoccando un bacio nella guancia al suo migliore amico e sedendosi di fianco a lui.

Mangiarono tutte le pietanze che gli elfi gli offrirono e poi la McGranitt distribuì gli orari.

"Non è possibile!" si lamentò James. "Abbiamo Pozioni alla prima ora."

Lily sorrise. Era la sua materia preferita e ogni volta prendeva voti alti. Era l'alunna preferita del Professor Lumacorno, che non mancava mai d'invitarla alle sue festicciole "private".

Quando scesero nei sotterranei per la lezione, Lily si sedette al secondo posto con Marlene.

Dietro di loro James e Sirius.

"Pss! Evans!" Lily fece finta di niente.

"Evans! Girati per favore" il professore stava spiegando quali erano i procedimenti per preparare il distillato della morte vivente.

"Signor Potter potrebbe evitare di infastidire la signorina Evans?"

Lily ridacchiò facendo l'occhiolino a Marlene.

Alla fine della prima ora il professore diede qualche minuto di pausa prima di iniziare a lavorare sui calderoni.

"Evans, mi aiuti per favore? Lo sai che non sono un granchè come pozionista."

Lily alzò gli occhi al cielo "Potter se ti aiutassi Lumacorno lo capirebbe. Se avessi ascoltato invece di importunarmi a quest' ora sapresti cosa fare."

Così per tutta l'ora successiva si dedicarono alla preparazione della pozione, cosa che a Lily le uscì perfettamente e ricevette i complimenti dal docente.

Ad un lato della stanza, c'era un ragazzo mingherlino col naso adunco che Lily conosceva fin troppo bene. Severus Piton osservava ogni mossa della Rossa e alla fine dell'ora cercò pure di avvicinarsi a lei, ma senza riuscirci perchè lei e le sue amiche seguite dai Malandrini si allontanarono verso un altra Aula.

 

La giornata passò velocemente tra una lezione e l'altra, e James e Lily dopo il botta e risposta della mattina non si parlarono più.

Lily era preoccupata per la sera. Ci sarebbe stata la ronda e lei e James dovevano sorvegliare il 5 piano che era il meno frequentato.

L'orario della ronda era fissato per le 10, all'ora del coprifuoco per gli studenti in modo che i Capiscuola e gli insegnanti potessero lavorare tranquillamente.

Alle 10 meno 5 Lily era nel suo Dormitorio e si appuntava la spilla da Caposcuola nel petto. Era molto agitata e il pensiero di stare sola con James le faceva venire mal di stomaco.

La paura era data dal fatto che si ripetesse ciò che era successo un anno prima.

Scese in Sala Comune e mentre si accingeva ad oltrepassare il ritratto qualcuno parlò.

"Evans, non volevi mica sgaiattolare da sola a fare la ronda?"

"Potter! Pensavo fossi già al 5 piano."

James si avvicinò a lei. "Sai Evans non ti conviene mentirmi." Il respiro di James le sfiorava il viso come una carezza e ci volle tutta la sua forza di volontà per allontanarsi da lui.

"Smettila di comportarti così. Devi prendere sul serio questo incarico" disse indicando la spilla attaccata al petto di lui. Uscì con passo svelto dal dormitorio con James che la seguiva e arrivati al 5 piano, Lily tirò fuori la sua bacchetta e inizio la ronda.

Lei stava a debita distanza da lui, ed erano in silenzio.

"Sai Evans, non sei così male come ragazza." disse James avvicinandosi a lei. Come risposta ricevette un occhitaccia.

"Pensavo.. Ti andrebbe di andare ad Hogsmeade con me uno di questi weekend?"

"Potter non ci verrei neanche morta." e gli fece un sorrisino compiaciuto.

Il resto della serata passo tranquillamente, e all'1 di notte tornarono nei loro dormitori.

 

Certo è che James Potter non si sarebbe arreso ad un invito rifiutato. Infatti per tutti i mesi che seguirono cercava in ogni modo di convincere Lily ad uscire con lui. Quello che non capiva era che la ragazza era a conoscenza delle "sgualdrine" che nel mentre frequentava.

"Non capisco perchè si ostina a chiedermi di andare ad Hogsmeade con lui se girando il primo angolo lo trovo con una ragazza diversa." disse Lily un giorno di novembre. Stava tornando dalla lezione di Erbologia, e mentre lei e le sue amiche entravano nel castello trovarono James Potter avvinghiato al sedere di una Tassorosso.

"Vedete!" disse la Rossa. "Ieri era con Jane Smith, la corvonero del 3 anno e ora con quella tassa, com'è che si chiama?" ci penso su. "Vabbè non mi interessa. Faccia ciò che vuole!"

"Sei sicura che non t interessa?" le chiese Alice.

L'occhiata di Lily le bastò come risposta. Alla ragazza non interessava James Potter, o almeno così diceva lei. Ma una cosa era evidente: ogni volta che lo vedeva tra le braccia di qualcuna diventava una iena.

"Io non verrò mai aggiunta alla sua lista!"

Infatti giravano voci che James Potter avesse una lista personale di tutte le ragazze che aveva frequentato e che addirittura andava in giro a vantarsi.

Nonostante ci fosse questo astio nei suoi confonti, Lily stava diventando molto amica con il resto dei Malandrini. Molto spesso, quando James era occupato a "parlare" con una delle sue amichette, la rossa trascorreva del tempo con Sirius, che gli aveva chiesto ripetizioni di pozioni. Quel povero ragazzo era proprio negato e ogni sera Lily cercava di trasmettergli un pò di amore verso quella materia, ma era praticamente impossibile.

"Evans per favore lasciami stare sono negato!" disse Sirius dopo mezz'ora di studio.

"Sirius non iniziare. Se non ti applichi non ce la farai mai. Non obbligarmi a legarti a quella sedia. Su riprendi in mano il libro."

E così il povero Sirius si arrese al volere della Rossa.

Dopo un paio d'ore Lily decretò la fine delle ripetizioni per quella sera e Sirius dalla felicità la stritolò in un abbraccio facendola roteare.

"AHAHAHAH Sirius mollami!" disse ridendo Lily.

"Lily sei un angelo! Grazie di esistere!" disse Sirius.

Proprio in quel momento entrò James in Sala Comune.

Rimase lì, a bocca aperta che guardava la scena. Sirius dava un bacio nella guancia a Lily e la metteva per terra.

"Felpato... Vedo che siete diventati molto intimi con la Evans. Vi chiamate addirittura per nome.""

"Ramoso, non stavamo facendo niente! La stavo ringraziando per avermi aiutato in Pozioni."

Lily e gli altri della Sala Comune guardavano la scena allibiti. Lo sguardo di James era indecifrabile quando girò i tacchi e uscì dalla sala.

"Cosa ho fatto...?" disse Sirius Black prima di correre dietro al "fratello".




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Salve :) questo è il nuovo Capitolo! Spero vi piaccia! attendo vostri commenti/ recensioni per far si che migliori! Fatevi avanti SU SU!
-Ginny

 

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Capitolo 3
*** Capitolo 3 ***


James attraversava a grandi falcate il corridoio seguito da Sirius.

"Ramoso aspetta!" Sirius l'aveva preso per un braccio.

James lo strattonò e si allontanò. Entrò in una stanza vuota sbattendo la porta dietro di lui.

"Con tutte le ragazze che c'erano se la fa con lei. Proprio con lei!

Sono anni che ci provo e non riesco a farla innamorare di me, e lui con due occhietti da cane randagio riesce ad abbracciarla!" Pensava il ragazzo.

Con la bacchetta chiuse la porta mentre dietro Sirius cercava di aprirla a suon di calci.

"Ramoso, non obbligarmi a sfondare la porta."

"Vattene via! Non ho intenzione di parlare con un traditore come te! Perchè lei? Dimmelo!" James era sull'orlo di una crisi di nervi.

"James hai frainteso, non stavamo facendo niente! Non fare il bambino. Fammi entrare che ne parliamo."

James Potter non voleva dare ascolto al suo amico. Nel mentre Lily, Remus e Marlene raggiunsero Sirius.

"Vattene! Tu non sei più niente per me! " si sentì da dentro la stanza.

Sirius s'irrigidì. E così fecero anche gli altri che non credevano a ciò che avevano sentito.

"Felpato, aspetta fai parlare me con lui." Gli disse Remus.

"E' inutile Lunastorta. Hai sentito cos'ha detto no?" e poi rivolto a James " Come vuoi, ma sappi che mi hai davvero deluso."

Lily e Marlene guardavano la scena allibite. Mai, in 7 anni di scuola, James Potter e Sirius Black avevano litigato. Se mai l'avevano fatto, il broncio era durato 2 minuti.

"Credo che sia meglio smettere con le ripetizioni Lily." disse poi il ragazzo. "Hai visto come l'ha presa no?"

"Sirius hai bisogno di lezioni, e queste non finiranno finchè non prendi un voto più alto di Troll.

Ci parlo io con lui". E così dicendo si avvicinò alla porta e con un incantesimo non verbale la scardinò. Marlene si avvicinò a Sirius e lo abbracciò. Erano molto amici e Lily sperava che col tempo fossero diventati qualcosa di più. I due si allontanarono verso la Sala Comune seguiti da Remus che cercava in qualche modo di supportare il suo amico.

 

La stanza era un disastro. Tutto era distrutto. C'era un filo di luce che proveniva dalla porta che illuminava il centro della sala.

"Potter?" disse circospetta. "Sono io. Esci fuori." Chiuse la porta e fece luce con la bacchetta.

In un angolo della stanza c'era James raggomitolato con la testa nascosta tra le braccia. Lei lo guarava senza sapere cosa fare.

"Evans perchè non vai dal tuo nuovo ragazzo invece di stare qui a guardarmi?" disse ad un certo punto. "Non ho bisgno della tua commiserazione.

"Sono qui per parlarti." si sedette davanti a lui. "Io e Sirius non siamo assieme se è questo che ti turba. L'ho aiutato in pozioni, perchè quest anno abbiamo i M.A.G.O. E come sai ne ha bisogno, come te d'altronde."

Appoggiò una mano nella sua spalla e lui sussultò.

"Evans vattene. Non ho voglia di ascoltarti! Tanto siete due bugiardi. Non capisco perchè sei qui. Non te ne frega niente di me!"

"James non fare il bambino." lo aveva chiamato per nome con la speranza che si addolcisse un pò. "So quanto siete amici con Sirius e non credo ci sia bisogno di rovinare il vostro rapporto per un incomprensione."

Lui non rispose. Rimase li immobile senza nemmeno guardarla negli occhi, probabilmente consapevole che se lo avesse fatto si sarebbe sciolto come tutte le volte che di nascosto o per sbaglio gli aveva guardati.

"Quando vorrai parlare cercami. Sarò in Sala Comune o in Biblioteca. Non tenerti tutto dentro Potter." disse lei quando capì che il ragazzo non avrebbe parlato. Si alzò e uscì dalla stanza aspettando dietro la porta. Si udiva un pianto sommesso. Erano lacrime di qualcuno che aveva perso una parte di se stesso e non sapeva come ritovarla. La Rossa era indecisa sul dafarsi ma alla fine decise di allontanarsi, con la speranza che James si sfogasse e perdonasse suo fratello.

 

La situazione non era migliore con Sirius. Abbracciato a Marlene non parlava e si rifiutava di mangiare qualsiasi cosa.

"Sirius per favore.. Mangia qualcosa." Marlene, una ragazza alta con capelli lunghi e neri , era sempre la più paziente del gruppo ma non per questo la meno divertente. Si innamorò di Sirius quando lo vide per la prima volta, ma lui non aveva mai ricambiato. Vederlo così triste le faceva male. Gli era stata sempre vicino, come amica, lo aveva aiutato nei suoi scherzi quando James era impegnato con qualche ragazza, ma non l'aveva mai visto così afflitto.

"Vedrai che le cose si aggiusteranno. Lo sappiamo tutti che James ha un debole per Lily ed è normale che si sia ingelosito. Vedrai che quando sbollisce capirà."

"Vorrei che fosse vero.." rispose il ragazzo appoggiando la sua testa nelle gambe di lei e comprendosi con una coperta.




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Eccomi qui con un nuovo capitolo! :) è un pò corto, ma mi rifarò col prossimo. Che ve ne pare??? 
Ringrazio Marty Evans per le due bellissime recensioni e tutti quelli che hanno aggiunto la storia tra i preferiti o i seguiti. 
Grazie mille! Aspetto tanti commenti!!
-Ginny

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Capitolo 4
*** Capitolo 4 ***


La situazione era molto critica. I giorni passavano e ne Sirius ne James avevano intenzione di fare pace. I Malandrini erano praticamente divisi. Se c'era Ramoso, Felpato spariva e viceversa.

Quando c'erano le ronde notturne James non stressava più Lily per uscire con lui, ma se ne stava in silenazio, senza parlare nonostante lei cercasse di prendere qualsiasi discorso.

Sirius si era rifiutato di riprendere le lezioni di Pozioni e i suoi voti avevano iniziato a calare di nuovo.

Erano iniziati anche gli allenamenti di Quidditch e per la squadra era un bel problema. Il fatto che il capitano non rivolgesse la parola ad un componente causava gravi incomprensioni in quanto delegava gli altri per riferirgli i cambiamenti.

Ormai il fatto che James e Sirius avessero litigato era dominio di tutti; effettivamente era impossibile non accorgersi che Mocciosus non veniva più deriso o che James non fosse in punizione per qualche scherzo. L'unico contento di questa situazione era infatti Severus, l'ex amico di Lily che viveva una vita molto più tranquilla senza quei due che lo torturavano ogni volta che lo incrociavano.

Ormai si stava avvicinando Halloween e con lui anche la prima partita di Quidditch fissata per la prima settimana di novembre. Il fatto che quei due proprio non volessero collaborare aveva preoccupato la McGranitt che voleva assolutamente vincere la Coppa delle Case. Infatti alla fine di una delle sue lezioni fermò i due ragazzi:

"Signor Potter in quanto capitano della squadra Grifondoro mi aspetto da lei il massimo della concentrazione per la partita della prossima settimana o vedrò di dimetterla dal suo incarico. Se quest'anno perdiamo la Coppa delle Case per voi saranno guai. Intesi?" I due annuirono e uscirono dalla classe senza dire una parola.

Nonostante le minacce della docente le cose non cambiarono.

Arrivò il giorno di Halloween e tutti si svegliarono di buonumore.

Lily adorava quella festa. In realtà adorava tutte le feste tranne quelle di Lumacorno.

Appena sveglia si preparò in quattro e quattr'otto e si catapultò in Sala Grande con le sue amiche.

"Oddio Ragazze! Quest'anno Silente si è dato da fare eh!"

La Sala Grande era come sempre immensa e decorata a tema. Pipistrelli che svolazzavano, zucche incantate, zombie di zucchero, streghette di cioccolato, insomma una delizia sia per gli occhi per il palato. Le ragazze si sedettero nel tavolo e vennero raggiunte dopo qualche minuto da Remus e Peter.

"Remus, dove sono quei due?" chiese Marlene

"Non lo sono Lene. James è uscito presto oggi, mentre Sirius era ancora a letto." squotè la testa.

"E' colpa mia." disse Lily improvvisamente triste.

"Ma che dici tesoro! Se loro sono idioti mica è colpa tua." disse Alice.

"Si invece. E devo fare qualcosa per rimediare. Odio vederli così." detto ciò si alzò dal tavolo e andò alla ricerca di James.

 

Per Lily non fu molto difficile trovarlo. Come aveva immaginato era al campo di Quidditch.

All'inizio c'era voluto un pò per identificarlo, dato che volteggiava molto in alto.

Lily odiava le scope, non voleva mai salirci, mentre James le adorava. Amava quello sport per cui era particolarmente dotato e che gli dava tante soddisfazioni.

Lily notò quanto fosse spensierato su quella scopa, e quanto fosse bello mentre sorrideva.

Non voleva rovinare quel momento, era un mese che il ragazzo non sorrideva, così stava per andare via quando lui si accorse di lei.

Scese in picchiata e si arrestò proprio davanti a Lily.

"Evans che ci fai qui?" si scompigliò i capelli. Lily guardava ogni suo movimento incantata e aveva il cuore che batteva.

"Senti.." disse abbassando lo sguardo "Mi dispiace, è colpa mia se tu e Sirius avete litigato. Per favore, fate pace. Per noi è insopportabile vedervi così, siete sempre stati amici, siete una famiglia. Remus e Peter ne stanno soffrendo un sacco, e devo ammettere che anche per me è lo stesso. Da un mese non sei più lo stesso, e così Sirius. Come ti ho detto un mese fa tra me e lui non c'è niente e mai ci sarà qualcosa oltre ad una sana amicizia." lui gli alzò il viso e la guardò negli occhi. Si stava perdendo nei suoi occhi verdi, così sinceri. Lei lo abbracciò.

"James so che puoi farcela. Conto su di te." entrambi rimasero spiazzati da quel gesto. Nonostante quello che aveva fatto, lei aveva fede in lui.

"Quindi tu non provi niente per lui?"

"No James. Non mi piace Sirius. Siamo solo amici e inoltre lo stavo aiutando in Pozioni."

"E ti piace qualcun altro?" azzardò il ragazzo.

"No, non mi piace nessuno James Potter" apparte te aggiunse col pensiero. Poi sciolse l'abbraccio e lo guardò negli occhi un ultima volta.

"Vai a cercare Sirius, e fatti perdonare. Non rovinare la cosa più bella che hai." e si allontanò verso il castello.

Quello che Lily non sapeva era che per lui lei era la cosa più bella, avrebbe voluto rincorrerla e baciarla, ma aveva paura. Per una volta James Potter aveva paura di perdere quel poco rapporto che era riuscito ad instaurare con la ragazza della sua vita.

Mise apposto la scopa e s'incamminò verso il castello per andare a parlare con Sirius.

 

Nel mentre Marlene era andata nel dormitorio maschile per parlare con Sirius. Bussò piano alla porta ma la trovò socchiusa.

"Ehi Sirius?" sussurrò. Entrò chiudendo la porta. Si sentiva il suono del'acqua che scorreva nella doccia e la voce del grifondoro che canticchiava una canzone.

Lui e Lene avevano sempre avuto un bellissimo rapporto, ma non gli aveva mai detto che era perdutamene innamorata di lui. Sapere che era sotto la doccia nudo e che li divideva solo una porta di legno le faceva venire i brividi. Scacciò via i pensieri e si sedette nel suo letto aspettando che uscisse dalla doccia.

Dopo 10 minuti il ragazzo aprì la porta. Era a petto nudo e si teneva l'ascigamano nella parte inferiore del corpo.

"Lene!" disse sorpreso. "Che ci fai qui?" Tutto sommato sembrava a suo agio. Si sedette di fianco a lei e le sorrise.

"Ero venuta a vedere come stavi, non sei sceso a colazione." deglutì a fatica ma continuava a sostenere il suo sguardo.

"Oh, non avevo molta fame." disse con tono triste.

L'autocontrollo della ragazza stava andando a quel paese. Come poteva restare calma con quel ben di Dio davanti? Si avvicinò e lo abbracciò. Voleva fargli sentire che c'era per lui, per qualsiasi cosa.

Lui si sblinaciò e cadde coricato con la ragazza sopra. Era capitato tantissime volte di finire nel letto assieme ma quella volta era cambiato qualcosa. Si guardarono negli occhi e ciò bastò a Lene per darle la forza di avvicinarsi a lui e baciarlo. Il ragazzo non oppose resistenza anzi prese in mano la situzione e la strinse tra le sue braccia continuando a baciarla.

"Sirius!" la porta si spalancò e James entrò nella stanza tutto sudato e con il fiatone. Imbarazzato guardava la scena. "Scusa..ehm torno più tardi..ehm dovevo solo parlarti."





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Ecco qui un nuovo capitolo. Che ne pensate??? Scrivete tutti <3 
Baci.
Ginny


 

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Capitolo 5
*** Capitolo 5 ***


Riassunto del capitolo precedente
Sirius e James avevano litigato, perchè quest'ultimo aveva trovato il suo migliore amico che abbracciava la ragazza di cui è segretamente innamorato (Lily); dopo un mese di litigi, Lily fa in modo di star sola con James e gli spiega che ciò che aveva visto non era nient'altro che una dimostrazione di amicizia. Dopo di che abbraccia James e torna nel castello. James fa lo stesso, ma si dirige nella camera che condivide con Sirius e lo trova a letto con Marlene. J. Imbarazzato va via, dicendo a Sirius che era andato li per parlargli.


Capitolo 5 – Si va avanti


Era una situzione abbastanza imbarazzante per Marlene.
James che era entrato proprio quando lei e Sirius si baciavano.
"No, vado via io, ci vediamo dopo Sirius." e così dicendo superò James ed uscì dal dormitorio.


James chiuse la porta della stanza e guardò il suo amico.
"Sirius.. io"
"Sei contento ora? Hai visto che non m'interessa la Rossa e ti senti sollevato? Vedermi baciare con Marlene ti ha fatto tornare in te? Lo sapevi benissimo che la tua santarellina non mi interessava! Che mi piaceva l'amica! Mi chiedo che cazzo avessi per la testa Ramoso!" La rabbia gli ribolliva dentro. Le vene risaltavano nei bicipiti ancora umidi dalla doccia.
"Mi dispiace davvero. Sai quanto ci tengo a Lily, quanto vorrei che mi abbracciasse proprio come ha fatto con te, e solo il pensiero che tu ci sia riuscito ad avvicinarti così tanto a lei, mi ha fatto uscire di senno. Sirius sei come un fratello per me, e questo mese è stato uno dei più duri." abbassò il viso. Non riusciva a sostenere lo sguardo del suo compare, perchè sapeva che aveva combinato un bel casino.
"Non me ne fotte un cazzo di quello che provi per la Evans! Mi hai detto che per te non ero più niente! Per colpa della tua idiozia e per il tuo carattere di merda non mi hai voluto nemmeno ascoltare! Si può sapere che diamine ti prende? Da quando la Evans è più importante della nostra amicizia? E sopratutto da quando una ragazza riesce a rovinare tutto? Anni di amicizia mandati a quel paese!"
Voleva dire qualcosa per aggiustare le cose, ma non gli veniva nulla in mente.
"Scusami Felpato davvero, ho fatto lo stronzo, cerca di capirmi.. come ti saresti comportato se ti fossi trovato nella mia situazione? Non ci ho visto più, ero ferito.. Ricominciamo per favore." e così dicendo gli porse la mano.
Si chiedeva se fosse cambiato davvero qualcosa. E' vero, a volte le parole fanno più male di uno schiaffo.
Sirius lo guardò negli occhi, sorrise e gli strinse la mano. James lo tirò verso di lui e si scambiarono un abbraccio fraterno, di riconciliazione.
"Questo mese lo pagherai caro, fratello! Ma ora, se permetti, vado a riprendermi la mia donna che hai fatto vergognosamente fuggire." e con l'eleganza dei Black lo congedò dandogli una pacca sulla spalla.


Marlene uscì dal dormitorio pensierosa..per l'ennesima volta avevano rovinato tutto, o meglio..non avevano neanche iniziato.
In sala comune trovò le sue amiche ad aspettarla con mille domande.
"Beh che ci facevi da Sirius?" disse una.
"Devi raccontarci qualcosa?" continuò l'altra.
Marlene si mise a ridere e prese il libro di Trasfigurazione.
"Relax ragazze, non è successo esattamente niente."
"Come niente?" L'apostrofò Emmeline.
"Ci siamo solo baciati". Sorrise. Le loro facce dicevano tutto.


Nel mentre James scese le scale del dormitorio e s'incamminò verso la biblioteca. Sapeva che l'avrebbe trovata li, e infatti era seduta in un banco, con i capelli arruffati intenta a sfogliare tomi di libri e a scrivere in una pergamena.
"Quanto è bella." pensò.
Si avvicinò e cinse le sue spalle da dietro. "Grazie di tutto." le sussurrò in un orecchio e si allontanò verso la porta.
Lily rimase esterefatta. La voce di James le risuonava nella testa e il cuore le batteva forte. Possibile che quel ragazzo le facesse quell'effetto? Lo guardò allontanarsi per i corridoi della biblioteca. Avrebbe voluto rincorrerlo per dirgli qualcosa, ma cosa? Lei non aveva mai avuto l'opportunità di avere una relazione sana. L'unico ragazzo che aveva frequentato era Daniel un tassorosso, ma la loro storia, se così si può chiamare, durò ben poco. Esattamente 24 ore, dopo di che Lily decise che non era fatta per storie d'amore, e decise di non frequentare più nessuno.
Ora però era diverso, erano passati sei anni e poteva ricominciare, ma in cuor suo pensava che James non era quello giusto, o meglio non voleva ammetterlo.
E poi se lui non avesse ricambiato? Non poteva rischiare di venir nuovamente presa in giro da quel ragazzo, sarebbe stato oltremodo imbarazzante.
Decise così saggiamente di aspettare che lui facesse il primo passo e poi valutare con calma ogni sua offerta.


Non dovette aspettare molto tempo, perchè James si facesse avanti.
Dopo una settimana dalla riconciliazione dei due amici, James era tornato all'attacco, cercando di conquistare Lily in ogni modo, senza nessun risultato. Quello che non capiva era che lei non era una delle solite troiette con cui andava a letto (o almeno così diceva tutta Hogwarts). Era semplicemente una ragazza tranquilla che aspirava alle piccole cose. Non aveva bisogno di tante cerimonie, ma una semplice richiesta fatta al momento giusto e nel posto giusto poteva in qualche modo essere decisiva.
Sirius questo lo sapeva bene, infatti tutte le ore passate con Lily a studiare pozioni avevano fatto si che tra i due si instaurasse una forte complicità, quasi come quella fra Remus e la ragazza, ma più pazza!
Sirius era diventato il confidente dei due ragazzi, l'unica cosa è che Lily non aveva il coraggio di ammettere che James le interessasse. Anzi si ostinava a negare, e questo preoccupava sirius, il quale aveva interesse sopratutto per la felicità dell'amico.


Una domenica di novembre, i Malandrini e le loro amiche decisero di andare ad Hogsmeade per passare un pò di tempo tutti assieme. Per essere una giornata autunnale, le temperature erano anche abbastanza calde.
Lily e le sue amiche decisero di vestirsi abbastanza comode, senza però risultare trascurate. Lily indossava una gonna nera, una camicia bianca con un maglioncino beige e i dr Marten bianchi. Inoltre portava uno zainetto bianco ricamato. Inutile descrivere la faccia di James quando la vide. Se fosse stato possibile si sarebbe innamorato di lei per l'ennesima volta.
"Sirius.." Bofonchiò tutto rosso. "Felpato penso di essermi rinnamorato di lei.. guarda che splendore!" Sirius sorrise, andò da Marlene e la baciò con vigore. "Amore, sei bellissima" disse accentuando la prima parola. James colse la frecciatina dell'amico al volo, e guardò Lily avvicinarsi a lui.
"Ciao James, perchè stai così impalato? Che hai visto?"
Lui continuava a guardarla, e non rispose "James?"
Lily sorrise e si avvicinò al suo viso così lentamente, come a rallentatore. Il cuore di James batteva all'impazzata, avrebbe voluto prenderla tra le sue braccia e baciarla, perchè in fondo lo sapeva che la Evans, qualla Lily Evans un giorno sarebbe diventata solo sua. La ragazza si stava avvicinando sempre di più al suo viso, e James era immobile come se fosse stato pietrificato. Lei ormai era ad un palmo dal suo viso e con un unltimo fulmino slancio la ragazza gli diede un bacio... sulla guancia! James si sgonfiò come un palloncino. La delusione era parecchio evidente, ma cercò di camuffare il tutto abbracciando la ragazza e immergendo la sua faccia nei suoi capelli che odoravano di viole.

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Sono tornata con nuovi avvicendamenti :) spero vi piaccia!

 

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Capitolo 6
*** Capitolo 6 ***



Avrebbe voluto dirle che era la ragazza più bella al mondo, ma cercò di non sbilanciarsi e le sorrise.

Sirius guardava l'amico un po' preoccupato, non sapeva come aiutarlo. Sapeva che James stava cambiando per lei e aveva paura di perderlo. Anche perchè Lily doveva innamorarsi di lui in quanto James Potter, spavalto e rompiscatole, non di un James serioso.

Vedeva lo sguardo di lui perdersi negli occhi smeraldi di lei. Era come se tutto il suo mondo girasse intorno a Lily. Se solo quella ragazza gli desse una chance. Ma Sirius sapeva che Lily non avrebbe ceduto, almeno per ora. Troppe cose erano rimaste in sospeso tra i due, troppi anni passati a farsi dispetti e a volersi "male". E ancora tutte le volte che James l'aveva ferita; come al quarto anno, il giorno in cui con i Malandrini avevano beccato Severus che dal giardino, guardava Lily cambiarsi la divisa nella sua stanza. Il giorno avevano attaccato cartelloni ovunque, avevano utilizzato milioni di poster magici con la foto dei due. Lily aveva passato un mese a piangere per la vergogna e Severus a correrle dietro per farsi perdonare. Dal giorno per cinque mesi la Rossa fece in modo di non rivolgere a James né uno sguardo né una parola. Inutile specificare quanto il moro abbia sofferto in quei mesi. Cercò in ogni modo di estorcere una qualsiasi parola alla Evans, addirittura era arrivato al punto di stare ad ascoltare le sue conversazioni con altri pur di sentire la sua voce.

Certo era, che quella volta i due compari avevano esagerato, tant'é che pure Remus li aveva sgridati. Ma James sapeva sempre come farsi perdonare, in un modo o nell'altro sapeva far uscire un sorriso alla ragazza.

Non era sicuro di quando James iniziò a nutrire un certo sentimento per Lily. Fin da subito tra i due c'era stato del feeling che James aveva sapientemente rovinato dopo qualche mese a causa dei suoi comportamenti troppo infantili.

Erano così diversi quei due, ma tutti ad Hogwarts sapevano che erano destinati a stare insieme.

La combricola partì allegra verso Hogsmeade: Marlene con Sirius, Alice con Frank, Emmeline con Remus e Mary e Lily con Peter e James.

Arrivati al villaggio, decisero di entrare a "I tre manici di scopa" per bere qualcosa tutti insieme. Lily era l'ultima della fila e un attimo prima che potesse mettere piede dentro il locale, qualcuno la prese per un braccio e la tirò via nel vicolo adiacente.

Aveva il cuore a tremila.

"Lily.." una mano bianca dalle dita affusolate accarezzava il suo viso. I suoi occhi sgranati guardavano la figura davanti a lei. " Ti prego dammi un'opportunità." Lily cercava di liberarsi dalla stretta.

"Severus.." nel dire quel nome le lacrime invasero i suoi occhi. "Lasciami andare. È troppo tardi".

Il ragazzo sposto i capelli unticci dietro l'orecchio. "Lily.. so di averti ferito, ma sono passati diversi anni, non credi sia arrivato il momento di andare oltre?"

"Se credi sia giusto che perdoni una persona che ha osato chiamarmi sporca mezzosangue.. bé ti sbagli di grosso! E ringrazia che quel giorno c'era Potter lì a fermarm, altrimenti io.."

"Cosa avresti fatto Lily?"sorrise il ragazzo. "Non sai difenderti e lo sai molto bene. Saresti rimasta li a piangere, come stai facendo ora. Non avresti alzato neanche la bacchetta per lanciarmi un incantesimo, perchè tu provi qualcosa per me."

 

James assisteva alla scena dietro l'angolo; aveva notato che Lily tardava ad entrare così si era affaciato nel vicolo. Non voleva mettersi in mezzo come l'ultima volta. Nonostante avesse difeso l'onore della ragazza, lei non l'aveva preso come sperava, anziché buttarsi al suo collo aveva tenuto il broncio per settimane.

Forza Lily. Rispondi. Pensava il ragazzo. Fagli vedere chi sei.

 

Lily stava entrando nel pallone. Sentiva le lacrime scenderle sugli zigomi. Provava disprezzo nei confronti di quel ragazzo.

"Tu non sei niente per me! Non sei più niente! Hai giocato abbastanza con i miei sentimenti. Prima mi rispettavi, e ti rispettavo. Ora, da quando stai con quella gente lì non sei più lo stesso. Tu eri diverso, non eri come loro! Lo dicevi anche tu! Avresti dato tutto per me e invece ora guardati! Sembri la copia mora di Lucius Malfoy."

Lily strattonò il polso che ancora stava nella mano di Severus, ma la morsa era troppo forte.

"Ti sarei grata se.." Severus le puntò la bacchetta contro. "Sev.."

"Tu sei mia Lily! Sei sempre stata mia. Tu non vuoi ammetterlo, ma sei innamorata di me!" la sua voce era cupa, tant'è che spaventò la ragazza.

"Che..? Severus, lo sai benissimo che non provo niente per te."

"Smettila di fingere che t'interessi qualcosa di James Potter." Quel nome era stato pronunciato con un disprezzo inaudito. Come se non ci fosse niente di peggio al mondo. Lo sguardo di Piton era pieno di rabbia.

"Che ne sai di cosa provo per James? Non hai il diritto di dirmi cosa devo o non devo fare! Io non sono innamorata di te Sev, e questo lo sai benissimo! A chi siano rivolti i miei sentimenti, non sono problemi che ti riguardano. So gestire la mia vita da sola, e ora se vuoi scusarmi, lasciami andare il polso e fammi tornare dai miei amici che mi stanno aspettando.

Severus allentò un po' la presa, senza mollare però il braccio.

"Lo sai vero che lui non ti renderà felice? Noi siamo fatti per stare assieme, lui è solo un intralcio, un tuo passatempo. Un giorno capirai che sono io l'uomo della tua vita e lascerai quel pezzente."

Lily non ci vedeva piu dalla rabbia. Strattonò Severus, riuscendo a liberare la mano destra dalla sua stretta, prese la bacchetta e gliela puntò contro.

"Ora siamo pari Severus. Non provare mai più a scegliere cosa è bene per me. Sono passati i tempi in cui io e te eravamo amici, in cui noi due ci confidavamo. Ora è tutto finito."

 

James aveva le mani che gli prudevano, la bacchetta gli pulsava nella tasca. Avrebbe voluto lanciare qualche incantesimo a quel figlio di buona donna, ma sapeva che se avesse reagito Lily non ne sarebbe andata fiera.

Lui era fatto per stare con Lily, era lui il ragazzo con cui Lily avrebbe avuto una famiglia. E glielo avrebbe rinfacciato un giorno. Guardava la Rossa puntare la bacchetta contro Severus. Aveva il viso scarlatto, ma continuava ad essere bellissima.

Decise che quello era il momento buono per intervenire.

 

"Ti do due secondi per andare via Severus, o mi costringerai ad usare la bacchetta."

"Evans hai bisogno di una mano?" James Potter apparve nell'ingresso del viottolo.

"No, Severus stava giusto andando via. Vero Sev?" la sua voce tremava.

Il ragazzo la guardò in cagnesco. "Non finisce qui, lo sai vero?" e si allontanò velocemente sventolando dietro di se il mantello nero della divisa scolastica.

James si avvicinò alla ragazza: "Hey, tutto ok?" la guardò negli occhi e notò che il suo viso era pieno di lacrime.

"Va tutto bene, ci sono qua io!" e l'abbracciò.

Era al sicuro fra le sue braccia, e Lily sapeva che quello non era un abbraccio imposto, o comunque forzato. Desiderava che di quegli abbracci ce ne fossero tanti altri, che quello fosse il primo di un'infinità. Ma era certa che non avrebbe funzionato. Severus aveva ragione. Loro due non erano fatti per stare assieme. Erano due mondi completamenti diversi. Decise di godersi fino infondo quel momento, come se fosse l'ultimo che avrebbe trascorso, ignara del fatto che James, avrebbe fatto di tutto per conquistarla.

James invece era convinto del contrario. Da quando l'anno prima le aveva rubato quel bacio, non aveva fatto altro che pensare a lei, a come conquistarla. Non era una delle solite ragazze della sua lista, era Lei. La donna che avrebbe voluto al suo fianco, la madre dei suoi futuri figli..si perchè James Potter avrebbe voluto una famiglia numerosa, e dietro quella corazza che aveva, da ragazzo sborone e menefreghista, c'era una persona seria. Non a caso quell'anno era diventato caposcuola. Certo le ronde erano molto difficili dato che stavano per ore soli, loro due, a chiacchierare del più e del meno, metterndo a dura prova l'autocontrollo del ragazzo. Ma in un paio di mesi già sapeva molto di più di quella misteriosa ragazza che non parlava mai di sé e che non lasciava mai trapelare un suo sentimento; infatti quel giorno ad Hogsmeade fu davvero un successo: James Potter stava consolando Lily, che si era fatta vedere vulnerabile ai suoi occhi. James si chiedeva se Lily si stesse accorgendo dei piccoli ma numerosi sforzi e cambiamenti che stava facendo. Avrebbe voluto chiederglielo, ma decise di non rovinare il momento e aspettò che la Rossa si calmasse per poi tornare dai loro amici.


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Ecco un nuovo capitolo della storia!! che ne pensate??? :)

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Capitolo 7
*** Capitolo 7 ***


                                                                   
Passarono settimane e nessuno dei due fece riferimento a ciò che era successo in quel vicolo ad Hogsmeade. Non che fosse successo chissà cosa, ma quel momento di tenerezza aveva avvicinato i due ragazzi ancora più di prima. Ormai passavano molto più tempo assieme, tra le ronde e il loro amici ormai in comune, si erano abituati a convivere tranquillamente senza litigare.

Novembre stava finendo e con sé si portava via l'aria autunnale e gli ultimi squarci di sole.

In una delle ultime giornate soleggiate, Lily propose alle sue amiche di andare a studiare vicino al lago, così da godersi appieno quella bellissima giornata.

Perciò dopo la fine delle lezioni, con lo zaino in spalla, si diressero in riva al lago.

"Avete per caso visto i ragazzi?" chiese Alice.

"Sirius mi ha detto che oggi dovevano allenarsi, il capitano ha insistito per approfittare di questa bella giornata per darci dentro, dato che tra due settimane c'è la partita contro i Corvonero!" precisò Marlene con aria innamorata.

Da quando lei e Sirius stavano assieme era sempre di buon umore. Se fosse stato possibile avrebbe avuto gli occhi a forma di cuore come nei cartoni animati babbani.

Lily la invidiava un po'; non aveva mai potuto provare quelle sensazione, dato che non aveva mai avuto un ragazzo.

"Se volete più tardi possiamo farci un salto! Che ne dite?" propose la rossa. Sapeva che Lene adorava vedere la squadra allenarsi, sopratutto ora che era legata a Sirius. E infondo anche a lei piaceva vedere James giocare.

"Ma prima...studio matto e disperatissimo! Per domani abbiamo un tema di trasfigurazione e uno di pozioni." concluse la rossa alzando gli occhi al cielo.

Quando arrivarono in riva al lago il sole era ancora alto nel cielo e una leggera brezza autunnale scompigliava i capelli delle tre ragazze.

Mentre Marlene e Alice erano impegnate con i loro temi, Lily le osservava. Il raggi del sole illuminavano il loro viso, e la rossa penso a quanto fosse fortunata ad avere due amiche come loro.

La loro amicizia era nata il giorno del loro primissimo arrivo ad Hogwarts; la fortuna volle che tutte e tre venissero smistate in Grifondoro e che finissero nello stesso dormitorio.

Dal giorno non si erano mai separate, e non avevano mai litigato. Certo ci furono diverse discussioni, ma tutte risolte in poche ore.

Dopo un po' le raggiunse Emmeline, la loro amica.

"Ciao ragazze, scusate l'attesa ma Remus mi ha trattenuto per questioni urgenti."
"Certo...questioni urgenti" ridacchiarono le altre. Infatti nell'ultimo periodo, Emmeline passava parecchio tempo con Remus, e Lily sperava che tra loro ci fosse del tenero.

"Più tardi pensavamo di andare al campo da Quidditch, perchè la squadra si allena. Vuoi venire?" le chiese Marlene.

"Oh certo. Tanto non ho altri impegni." Detto ciò si sedette vicino a Lily e iniziò a scrivere.

Quando il sole iniziò a nascondersi tra le montagne, Lily alzò gli occhi dal libro..

"Bene ragazze, io ho finito! Che dite andiamo via? Il sole ormai sta per tramontare!" disse chiudendo il materiale.

Marlene si alzò di scatto, come se l'avesse punta uno spillo "Si si si! Direi proprio che dobbiamo andare al campo di Quidditch" affermò saltellando intorno alle amiche.

Così con lo zaino pieno di libri, si diressero al campo.

Quando arrivarono, la squadra era in pieno allenamento, super concentrata. Così le quattro amiche si diressero negli spalti.

"SIRIUS!" urlò Lene sbracciandosi.

Sirius si voltò di scatto verso di loro e le mandò un bacio. Lei era in un brodo di giuggiole.

"Non è bellissimo?" disse, mentre Sirius faceva capriole con la scopa.

"FELPATO TI VUOI CONCENTRARE?" si sentì una voce da fondo capo.

Il cuore di Lily fece una capriola. Senza farsi notare, scrutò per tutto il campo per poi trovare James che volava basso.

 

Ma si può sapere che diamine ha per la testa Sirius? Si chiese James mentre vedeva il suo fidato compare intento a dare spettacolo.

Salì un po' di quota e si avvicinò al resto della squadra.

"Ma che diavolo ti dice il cervello? Non siamo qui per preparare uno spettacolo acrobatico!" disse furioso all'amico. Poi si girò dal lato degli spalti e la vide. I suoi capelli rossi che le incorniciavano il viso pieno di lentiggini. Gli occhi verdi che lo fissavano e la bocca coperta dalla mano, mentre ridacchiava per la scena appena vista.

Merlino quanto è bella! Quanto vorrei correre li e darle un bel bacio. Pensò.

Si guardarono intensamente negli occhi per una frazione di secondo poi James si mise a sorridere e si passò una mano tra i capelli.

"Ehilà Evans!" Urlò.

 

Lily diventò immediatamente rossa. Cercò di nascondere buona parte del viso nella sciarpa che indossava.

James si avvicinò a lei.

O cacchio. E ora? Che si fa? Perche si sta avvicinando agli spalti?

Lily indietreggiò di qualche passo.

"Che ci fate qui, Evans? Siete venute a fare il tifo per noi?"
"Potter, è un allenamento, non dobbiamo tifare per nessuno!" rispose subito.

"Allora sei venuta per vedere me." Affermo James.

Lily diventò ancora più rossa di prima.

Ma che mi prende? Sto facendo la figura dell'idiota. Mamma che caldo. Le temperature si saranno alzate all'improvviso. Ho una strana sensazione. Vorrei tanto avvicinarmi a lui.

Lily istintivamente alzò una mano come se stesse per andare ad accarezzare il viso del ragazzo di fronte a lei, ma appena si accorse di ciò che stava per fare si passò una mano fra i capelli.

Ok. Ho seri problemi. E ora che gli dico?

"Ma cosa dici? Siamo qui perchè Lene voleva vedere Sirius" disse con la fronte corrugata.

"In realtà, se proprio dobbiamo dirlo, è stata Lily a proporci di venire qui." disse Alice, ridendo sotto i baffi. L'occhiata di Lily le bastò per farla tacere.

"Piccola lo so che non poi stare senza di me, non nasconderlo!" disse James avvicinandosi a Lily. Con un movimento ben calcolato le accarezzò il viso e le fece un occhiolino.

"Potter ma che fai?" disse lei allarmata, scostandosi al tocco.

"Ti faccio una coccola! Hai sempre quel viso serio.. Lasciati un po' andare" continuò sorridendo.

"Ora, mie signore..se volete scusarmi, torno dalla squadra. Qui c'è gente che deve allenarsi" e scappò via a cavallo della scopa.

"SIRIUS LASCIA LA DONNA E VIENI SUBITO QUI!" urlò poco dopo. Infatti mentre Lily era occupata a gestire la situazione con James, i due piccioncini erano in disparte a baciarsi.

Alice, Lily ed Emmeline si misero a ridere e andarono dalla loro amica.

Le quattro non aspettarono la fine degli allenamenti per tornare al castello. Quando il sole tramontò del tutto, scesero le temperature e Lily e le sue amiche decisero di tornare nei dormitori e prepararsi per la cena.

Dopo la cena Lily decise di andare a farsi un bagno rilassante nel bagno dei prefetti. Solitamente a quell'ora non c'era mai nessuno, così si sarebbe rilassata in santa pace.

Preparò la vasca e mise il sapone alle viole che tanto le piaceva.

Chiuse gli occhi e iniziò a pensare...
James mi ha accarezzato il viso. Aveva la mano così velluata.

Quanto vorrei potermi lasciar andare. Potergli dire ciò che provo veramente per lui. Ma non funzionerebbe. Siamo troppo diversi.
Se solo fossi sicura che lui è cambiato, che vuole una storia seria con me..
Ma che diavolo stai pensando Lily? Tu con Potter non potete stare assieme. Lui è il tuo opposto.

Nel mentre che nella testa di Lily frullavano tutti questi pensieri, qualcuno entro nel bagno dei prefetti.

Ciò destò Lily, che aprì subito gli occhi e di fretta uscì dalla vasca coprendosi con un'asciugamano.

Chiunque fosse la persona entrata nel bagno dei prefetti non si accorse della presenza di Lily nascosta dietro un armadietto.

 

James entro nel bagno dei prefetti per farsi la doccia. Dopo un pomeriggio di duri allenamenti poteva fare un bagno caldo e poteva stare ore a pensare a Lily. Ad immaginare una vita con lei.

Con un incantesimo non verbale chiuse la porta del bagno, ond'evitare che qualcuno entrasse durante il suo bagno ristoratore.

Dopo essersi spogliato si avvicinò alla vasca (ormai vuota) e notò dei vestiti da donna vicino agli armadietti. Li prese in mano e li annusò. Avevano un profumo già sentito, un profumo di viole di campo, appena raccolte. Il suo cuore batteva all'impazzata: "Lily" sussurrò.

 

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Salve a tutti! Sono tornata dopo un periodo d'assenza! Innanzitutto mi voglio scusare con voi.. Spero siate ancora interessati a sapere il seguito di questa storia d'amore. Cercherò di aggiornare più spesso, ma con l'università è un po' difficile! Comunque sia aspetto commenti, recensioni di ogni tipo! Voglio sapere che ne pensate un bacione a tutti
-Ginny

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Capitolo 8
*** Capitolo 8 ***





Lily aveva il respiro corto.

Maledizione, ho dimenticato i vestiti per terra.

Cercò di coprirsi bene il corpo con l'asciugamano, ma era troppo corto e le copriva giusto le parti intime. Cercò irrimediabilmente di stare nascosta tra gli armadietti sperando che James non si mettesse a cercarla. Silenziosamente cercò la bacchetta. Ma si ricordò di averla dimeticata tra i vestiti; infatti in quel preciso momento si sentì un rumore. Il rumore di una bacchetta di legno che cade nel pavimento.

 

"E questa cos'è?" disse James raccogliendo la bacchetta che era appena caduta dagli abiti che teneva in mano. La raccolse e la scrutò per qualche secondo. Non poteva sbagliarsi, quella era la bacchetta di Lily Evans, l'avrebbe riconosciuta tra mille.

Prese fiato e disse: "Evans? Sei qui?" e si avvicinò agli armadietti.

 

Nel mentre Lily stava annaspando. Non sapeva proprio che fare, se uscire allo scoperto o aspettare li sperando che non si accorgesse della sua presenza.

Si sentiva come una ladra che stava per essere acciuffata.

"Evans esci fuori, giuro che non ti faccio nulla! Se avevi voglia di vedermi nudo bastava semplicemente chiederlo!" continuò James divertito.

Lily alzò gli occhi al cielo.

Sempre il solito!

E ora che faccio? Sono mezzo nuda e l'ultima cosa che voglio è che James Potter veda il mio corpo senza vestiti.

 

Per un attimo James pensò di essere solo, o di aver sbagliato persona, ma non poteva essere. Aveva osservato Lily agitare quella bacchetta più volte e sentito quel profumo in ogni parte del castello.

Riprovo a cercarla un'ultima volta, in caso non la trovi entro a lavarmi e poi la cerco nel dormitorio. Si disse tra sé e sé.

Ma nello stesso momento in cui lo pensò, si sentì una voce:

"Potter, stai fermo dove sei." Lily aveva optato per uscire allo scoperto non voleva resatare dietro quell'armadietto più del tempo necessario.

"Ora, potresti velocemente ridarmi la mia roba? Non ho nessunissima intenzione di assistere al tuo nudo."

"Se proprio insisti.. dove sei? Il bagno è così grande" gli rispose James.

"Appoggia la roba davanti ai lavandini, e tu voltati dall'altro lato." precisò la rossa.

James passò davanti agli armadietti e appoggiò i vestiti e la bacchetta della ragazza davanti al lavandino più lontano,, dopo di che tornò nella vasca e iniziò a preparare l'acqua per il bagno.

"Lily approfittò di quel momento per sgaiattolare via dagli armadietti, si vestì in tutta fretta e con la bacchetta in mano si diresse verso la porta silenziosamente. Ma non aveva fatto bene i conti; infatti fece per aprirla ma era chiusa. Cercò di forzarla ma non funzionava. Era così agitata dall'idea che si trovasse nello stessa stanza con un James senza vestiti che si dimenticò di essere un'eccellente strega e che quindi poteva usare una magia.

Mentre Lily cercava quindi di aprire la porta, James si accorse dai rumori che era in difficoltà, perciò, comprendosi con un asciugamano le parti intime, si affacciò alla porta.

"Lily ti sei per caso dimenticata di essere una strega?" le chiese in tono beffardo.

Al suono della sua voce la ragazza si pietrificò. Stava sudando freddo.

"Non. Riesco. Ad. Aprire. Questa. Dannata. Porta." rispose continuando a tirare la maniglia e spingendo un anta con il piede.

"Porca miseria Evans, usa l'Alhomora!" disse James, appoggiandosi al muro con le braccia conserte.

Vedere Lily alle prese con quella porta lo faceva sorridere. Era una ragazza così intelligente che quasi sembrava strano vederla così in panne, tanto da non usare un incantesimo da fatucchieri principianti.

Quella frase sembrò ridestare la rossa dalla sua momentanea ignoranza.

"Non c'avevo pensato." disse poi. E con in mano la bacchetta, pronunciò "Alohomora" . Un secondo dopo, si sentì lo scatto della porta ormai libera dall'incantesimo e Lily l'aprì.

Prima di andar via si girò verso James.

In quest'arco di tempo non aveva minimamente capito che James fosse dietro di lei e che la stesse osservando. Senza contare il fatto che era a petto nudo. Arrossì.

Che figuraccia ho fatto! Meglio che me ne torni nel mio dormitorio. La cosa sta diventando veramente imbarazzante.

"Grazie per avermi restituito le cose, ora vado. Scusa per il disturbo. Ciao!"

E così dicendo andò via correndo.

"Non c'è di che" disse James ormai solo.

 

Le due settimane prima della partita contro i Corvonero volarono come non mai.

La mattina tutta la scuola era in tumulto.

La sveglia per James e Sirius suonò presto, e strano a dirsi entrambi saltarono giù dal letto al primo DRIN. Si prepararono in fretta e furia e scesero a fare colazione, quando in Sala Grande c'era veramente poca gente.

Con loro c'era il resto della squadra.

"Allora ragazzi" disse James, scendendo le scale per andare a fare colazione. "Dobbiamo essere carichi. Questa partita è importante quanto le altre. Si sa che i Corvonero sono delle schiappe a Quidditch, ma noi dobbiamo dare il massimo come sempre, INTESI?"

Si sentì un sonoro "SI CAPITANO!" dal resto del gruppo.

Arrivati in sala Grande, l'intera squadra si abbuffò. Mancavano ancora un paio d'ore alla partita, ma erano già concentratissimi.

Mentre ripassavano le tattiche di gioco, si avvicinò al tavolo dei Grifondoro la professoressa McGranitt.

"Potter, vi voglio pronti a tutto! Non accetto sconfitte in quel campo. Proteggete quella pluffa fino alla morte, e sopratutto voglio quel boccino nelle tue mani! La coppa deve essere nostra quest'anno!"

"Fiamo prontiffimi profefforeffa" rispose il ragazzo mentre finiva la sua colazione.

Mentre mangiavano, la Sala Grande iniziò a riempirsi.

James continua a guardare l'entrata con la speranza di vedere Lily, ma di lei nemmeno l'ombra. Temporeggiò fino all'ultimo, finchè Sirius non si stufò: "Insomma Ramoso, non possiamo aspettare qui in eterno, vedrai che verrà alla partita. Ora però dobbiamo andare al campo a riscaldarci!" e così dicendo lo prese per un braccio e lo portò fuori.

 

Nel mentre Lily stava dormendo beatamente. Quel giorno non ci sarebbero state lezioni, quindi aveva deciso di rimanere qualche minuto in più a letto, a poltrire.

"Insomma Lils, ti vuoi alzare? Faremo tardi alla partita. E non voglio perdermi neanche un minuto." le disse Marlene.

La risposta di Lily fu un suono incomprensibile.

"LILY EVANS ALZATI SUBITO DA QUEL LETTO!!!" urlò infine.

"Ok..ok..mi sto...alzaaaando!" disse tra uno sbadiglio e l'altro.

Così facendo guardò la sveglia. "Merlino è tardissimo!"

Saltò giù dal letto ed entrò nel bagno a sciacquarsi il viso. Con lo spazzolino in bocca e i capelli scompigliati si avvicino al baule e iniziò a cercare un vestito da indossare.

Alla fine optò per un maglioncino bianco lungo, dei leggins neri e un paio di stivali. Prima di uscire prese una sciarpa pesante, un cappellino e la mantella della sua casata.

Mentre scendeva le scale per raggiungere le sue amiche si acconciò i capelli alla ben e meglio.

Le trovò davanti al portone d'ingresso che l'aspettavano con una colazione take away preparata dagli elfi.

"Grazie ragazze" disse addentando una fetta di torta alle mele. "Questa torta è squisita."

"Se per colpa tua la partita è gia iniziata giuro che ti ammazzo!" disse Alice.

"Avevo promesso a Sirius che sarei passata negli spogliatoi a dargli un in bocca al lupo speciale, e tu mi accompagnerai, è chiaro?" continuò Marlene.

A Lily andò di traverso la colazione. "Che? Ma scusa non ti può accompagnare Alice? Così lei saluta Frank."

"Scordatelo, è colpa tua se siamo in ritardo e quindi tu dovrai accompagnarmi!" e così dicendo la spinse verso gli spogliatoi.

"Teneteci il posto ragazze!" urlò infine.

Quando arrivarono agli spogliatoi la squadra era praticamente pronta.

Mentre Marlene si sbaciucchiava con Sirius, Lily rimase fuori a finire di bere il capuccino.

"Tu non ci fai l'in bocca al lupo?" disse qualcuno alle sue spalle.

La rossa si voltò di scatto.

"Potter!" disse arrossendo. "Be io stavo aspettando Lene qui fuori."

"Si l'avevo intuito." continuò lui. "Senti ho una proposta da farti."

"No." rispose lei.

Qualunque cosa sia non mi devo far abbindolare.

"Ma scusa eh, non sai neanche di cosa si tratta." si rabbuiò James.

"Sono più che certa che è una delle tue solite proposte, e la mia risposta è no!" precisò continuano a bere la bevanda.

"Senti Lily, io non so veramente che fare con te." Si avvicinò a lei e la prese per le spalle. "Io non so più come dirtelo. Dammi un'opportunità, una sola, e giuro che non te ne pentirai."

"James..io.."

"Ho provato in tutti i modi a chiederti di uscire con me, ma tu continui a respingermi. Ti prego, almeno provaci no?" ci pensò su, e poi disse: "Se vinciamo la partita, tu domani esci con me, andiamo ad Hogsmeade e passiamo la giornata li. A fine serata deciderai tu se concedermi un altro appuntamento. Ci stai?" concluse porgendogli una mano, a mo' di patto.

James, come posso spiegartelo? O meglio come potrai capirmi? Noi due siamo completamente diversi, non potremo mai funzionare. Eppure mi attrai così tanto e mi piace stare in tua compagnia.

Lily era divisa a metà. Una parte di lei voleva provare a dargli una possibilità, l'altra invece no.

In 6 anni si era convinta che fosse un ragazzo sbagliato, che con lei non avrebbe mai avuto a che fare, eppure ora.. si ritrovava li a scegliere che strada prendere.

"Va bene. Ti do solo una possibilità, ma so già come andrà a finire Potter!" decretò lei stringendo la mano di lui.

A quel tocco entrambi sentirono come una scossa, che li fece allontanare subito.

"Evans, non sottovalutarmi, so essere un ottimo accompagnatore!" e corse via ridendo.

 

Lei rimase un po' da sola a riflettere prima che tornasse Marlene.

Non sapeva se aveva fatto la cosa giusta, se dargli una possibilità avrebbe cancellato il brutto presentimento su loro due come coppia.

Quando raggiunsero le altre, decise di confrontarsi con loro e gli raccontò tutto ciò che era successo.

"OH MIO DIO!" urlò Emmeline.

"Sta un po' zitta Emmeline! Non voglio che lo sappia tutta la scuola!" disse Lily infastidita.

"Scusa Lils, ma non ci speravamo più. Siamo anni che ti diciamo che sareste una coppia bellissima, ma tu non ci mai retta!" rispose Emmeline.

"Ragazze gli sto dando solo una possibilità perchè mi fa pena, semplicemente per quello. Tanto so che non cambierò idea."

"Lils, vedrai che ti sbagli di grosso! Domani tornerai dall'appuntamento fidanzata ufficialmente con il Capitano." ridacchiò Alice.

"Ok ragazze, interessante quanto volete questo discorso, ma non possiamo rimandarlo a dopo? Sta iniziando la partita e non me ne voglio perdere neanche un secondo!" le zittì Marlene.

Le amiche annuirono e si concentrarono sui giocatori che stavano entrando in campo in quel momento.

 

James era in preda al l'euforia. Quella giornata non poteva andare meglio. Lily aveva acconsentito ad uscire con lui e stava per fare una partita di Quidditch. Quando saliva su quella scopa, entrava in un mondo tutto suo, dove ciò che importava era volare e raggiungere quel bellissimo boccino d'oro che sfrecciava per tutto il campo.

Al suono del fischietto, l'adrenalina salì alle stelle, e mentre buttava suggerimenti a destra e a manca per i suoi compagni di squadra, cercava il boccino.

Non doveva distrarsi assolutamente, in quei momenti non doveva esistere nient'altro che il boccino.

Mentre il Grifondoro segnava l'ennesimo punto, James cercava di localizzare il boccino, ma non si vedeva da nessuna parte.

Fece un giro di perlustrazione ma nulla.

"10 punti per i Corvonero ragazzi. I Grifoni sono ancora in vantaggio! Ma guardate là, il cercatore corvonero sembra aver intravisto qualcosa! Eccolo lì che si butta a capofitto. Sarà il boccino?"

James corse all'inseguimento dell'altro cacciatore, non poteva farsi scappare quel boccino, non quel giorno. C'erano troppe cose in ballo!

 

Lily si sporse nella tribuna per vedere meglio.

Dai James, non fartela scappare.

Si stupì dei suoi stessi pensieri. Stava sperando che James prendesse quel boccino, per poter vincere la partita.

"Ma che ha Potter? Si sta rammollendo?" sentì dire dietro di lei.

Erano degli studenti del sesto anno. Li fulminò con un'occhiata.

Si sporse ancora di più per vedere, ma James era sparito.

Marlene era in iperventilazione. "Giuro che se ci fa perdere la partita lo ammazzo, giuro che lo strozzo con le mie mani!"

"Non credo sia così sciocco; ricordiamoci che c'è in ballo la scommessa con Lily. Se lui perde, Lily non uscirà con lui."

Il viso della rossa era un tutt'uno con i suoi capelli.

James Potter, giuro che se perdiamo la partita non ti rivolgo più la parola! Pensò Lily.

Dopo un paio di minuti si vide sfrecciare per il campo James che sfoggiava il boccino.

"Grazie a James Potter, il Grifondoro vince questa partita. 180 a 20 per il Grifondoro!" disse il commentatore.

James venne applaudito e acclamato dalla folla, e dopo vari giri intorno al campo, si avvicinò agli spalti dove c'era Lily che si abbracciava con le sue amiche, contente per la vittoria.

Quando Marlene si accorse di James, spinse l'amica verso di lui.

"Evans, ti dedico questo boccino." disse porgendoglielo. "Preparati, che domani sarà il giorno più bello della tua vita."

Lily trattenne a stento il sorriso.

"Vedremo Potter!" gli disse con aria di sfida.

Prima di andarsene James disse a lei e alle sue amiche: "Ragazze vi aspettiamo alla festicciola in Sala Comune eh"

Lily lo guardò andarsene e via, e nel mentre stringeva al petto il boccino.

E se avesse ragione?

 

Quando tornarono al castello era ormai ora di pranzo, così passarono subito per la Sala Grande, dove le tavolate erano già imbandite.

Le ragazze si sedettero vicino a Remus e Peter che si stavano già servendo.

Mentre Lily si riempiva il piatto di pietanze, la squadra entrò nella sala.

Ci fu un boato generale provenente dalla loro tavolata, con un conseguente applauso da parte delle casate, tranne quella dei Serpeverde ovviamente.

Per tutto il pranzo vennero cantati dei cori dalla squadra e vennero fatti dei brindisi.

A Lily già scoppiava la testa da tutto quel caos.

Non oso immaginare come sarà sta sera. Si disse.

"Ragazze, io vado a studiare in biblioteca, ci vediamo più tardi." così dicendo si alzò e salì nei dormitori a prendere il materiale per studiare, per poi dirigersi nella biblioteca vuota.

Che bella calma. Pensò. Così si sta molto meglio.

Passarono ore, e Lily non si accorse minimamente del tempo che passava fino a che il suo stomaco non iniziò a brontolare.

Dev'essere tardi.

Si alzò dal tavolo dov'era seduta e si avvicinò ad una finestra che dava al giardino.

Fuori era ormai tutto buio, e iniziavano ad intravedersi le stelle.

Per essere dicembre, pensò, è strano che non ci sia ancora la neve. Poi si risvegliò dai suoi pensieri.

Che ore saranno? Forse è meglio che vada alla torre.

Si guardò intorno, e notò che la biblioteca era vuota come quando era arrivata.

Si chiese se mentre stava studiando qualcuno era entrato in biblioteca.

Sin da piccola aveva avuto una passione per lo studio. Le piaceva stare sui libri, imparare cose nuove. Quando ne apriva uno, entrava in quel mondo e stentava ad uscirne.

Quindi non si stupiva minimamente del fatto che il pomeriggio fosse volato.

Molte volte si era chiesta perchè il Cappello Parlante l'avesse smistata in Grifondoro.

Nessuna delle caratteristiche di quella casata sembrava le appartenessero.

Lei si rivedeva più in una Corvonero. Aveva sempre amato lo studio più di ogni altra cosa, non si reputava assolutamente una ragazza dall'animo coraggioso, pronta ad accettare le sfide.

Anche se, pensò, uscire con Potter è una sfida a tutti gli effetti.

Nominandolo, la sua mano corse lungo la tasca dove teneva il boccino. Sorrise tra se e se.

Si avvicinò alla scrivania e raggruppò le sue cose. Una volta prese si diresse verso l'uscita.

Si voltò verso il grande orologio da parete che c'era sopra la scrivania della bibliotecaria.

Le 20.30.

Per tutti gli orchi! Se mi fossi trattenuta ancora un po' sarei rimasta chiusa qua dentro tutta la notte.

Così si diresse alla sua Torre dove lasciò i libri e andò a cercare le sue amiche.

 

Le trovò in Sala Grande, con i Malandrini a mangiare.

"Lily!" disse Alice. "Stavamo iniziando a preoccuparci. Che fine avevi fatto?"

"Ero in biblioteca e non mi sono accorta dell'ora che si era fatta" rispose arrossendo. Aveva gli occhi del gruppo addosso e la situazione la metteva a disagio. Ma più di tutti, la faceva agitare uno sguardo, quello di James.

Ogni volta che lo vedeva, si ricordava che aveva accettato il suo invito.

Quando Lily era nel bel mezzo della cena, i Malandrini e le sue amiche si alzarono per andare in Sala comune a dare una mano per la festa, lasciando soli lei e James.

Lily iniziò a chiedersi se, tutte le volte che era capitato che i due stessero casualmente soli, non fosse per colpa (o merito) dei suoi amici.

 

"Sai.." disse Lily ad un tratto "Dovresti evitare di fissare la gente mentre mangia, è un po' inquietante"

James si irrigidì. Non si era accorto di fissarla. Era così impegnato a pensare a cosa dirle che l'aveva finita fissandolo.

"Oh, ero solo sovrapensiero scusa! Comunque mi chiedevo a che ora vorresti andare ad Hogsmeade domani." buttò lì.

A Lily andò di traverso il boccone. "Scusa perchè dobbiamo uscire?" gli disse cercando di fare la seria.

James rimase di sasso.

Ma sta scherzando? Se non sbaglio avava detto di si sta mattina.

Cercò di tornare indietro con i ricordi per capire se avesse interpretato male qualche parola, ma da ciò che si ricordava lei aveva detto si, e gli aveva stretto la mano.

"Potter, rilassati, non c'è bisogno di agitarti" disse lei.

Infatti in tutto ciò James stava sudando freddo ed era diventato bianco come un cencio.

"Stavo scherzando, certo che dobbiamo uscire assieme! Facciamo alle 9:30 qui?" disse poi alzandosi dal tavolo.

James gli sorrise: "Me la stavi per fare, Evans!". La risata della rossa rimbombò per tutta la Sala ormai vuota.

"Dovevi vedere la tua faccia Potter! Era tutta un programma! Devo raccontarla agli altri" disse correndo verso la porta. James la rincorse e salirono assieme nella Sala Comune, dove tutto era già pronto per la festa.

Passarono la serata a divertirsi, a cantare e a ballare, fino a quando la McGranitt non li spedì a letto per il troppo chiasso.

Quando Lily appoggiò la testa sul cuscino, sentì che la stanchezza non avrebbe tardato ad incombere, quindi mise la sveglia per l'indomani e chiuse le tende del baldacchino.

"Buonanotte amiche mie." disse Emmeline dal suo letto.

"Buonanotte" dissero le altre tre in coro. E il buio s'impossessò della vista delle quattro, portandole nel mondo dei sogni.



 

HERE

Eccomi qui con subito un nuovo capitolo per voi! Sono passati esattamente solo 3 giorni, eh già! Questi giorni sono particolarmente ispirata.
Mi piacerebbe veramente sapere cosa ne pensate della storia. Se qualcuno ha piacere di recensire, mi farebbe veramente felice!!
In ogni caso ringrazio anticipatamente tutti quelli che spendono un po' del loro tempo a leggere questa storia, e un ben venuto a chi la legge per la prima volta.
Se vi piace mettetela tra le seguite mi raccomando! Presto arriverà il prossimo capitolo, SUPER IMPORTANTE!!!!!
Come andrà il fatidico appuntamento????
Un bacio a tutti!!
-Ginny

 

 

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Capitolo 9
*** Capitolo 9 ***



Qualche settimana prima

"Quindi avete fatto pace tu e James?" chiese Marlene incuriosita, mentre Sirius la conduceva fuori dalla Sala Comune.

Poche ore prima, Lene era stata buttata fuori dal dormitorio maschile dove stava flirtando con Sirius. James era entrato proprio nel momento sbagliato; infatti dopo anni di amicizia, lei e Sirius erano riusciti a dichiarare ciò che realmente provavano.

"Si abbiamo chiarito il malinteso, ma stai pur certa che me la pagherà!" disse prendendola per mano.

Le giornate erano ancora belle così Sirius la portò nel giardino, vicino alla foresta proibita, giusto per essere sicuri di stare soli.

"Quindi..dov'eravamo rimasti?" chiese lui.

"Io..credo.." ma Lene non ebbe il tempo di finire la frase che l'aveva già avvicinata a lui e le stava dando un bacio appassionato.

Lei ricambiò con ardore. Era una sensazione strana per la ragazza, dato che era abituata a ricevere nient'altro che abbracci amichevoli da lui. Sentire il corpo forte e muscoloso di Sirius che l'avvolgeva era una sensazione straordinaria.

Si coricarono nell'erba stretti in un abbraccio e Lene prese il coraggio a due mani e gli disse:

"Io devo dirti una cosa, Sirius.."

"Dimmi, piccola"

"Io.. sono così contenta di quello che ci sta succedendo, che non riesco a crederci. Io voglio capire se è un sogno tutto questo o se è la realtà. Dimmi che anche tu provi le stesse sensazioni, perchè credo di stare per impazzire." disse tutto d'un fiato.

Sirius le accarezzò il viso. La guardava con occhi teneri, pieni d'amore.

"Sai, mai avrei pensato di stare qui con te a fare certi discorsi. Mai mi sarei immaginato di arrivare al punto di provare certi sentimenti per una persona. Sai che io, come James del resto, ho sempre pensato a divertirmi, e sopratutto non ho mai desiderato una storia seria. Però quando io e James abbiamo litigato, ho iniziato a vederti sotto un'altra luce. Ho capito che non dovevo fare affidamento solo sui miei amici e neanche solo su di me, ma dovevo inizare a lasciarmi andare con una ragazza. Qualcuna che mi conosce più di me stesso probabilmente, che mi è stata vicino in ogni momento, che quando James stava con le sue "ragazze" non si metteva problemi ad unirsi al nostro gruppo per fare scherzi. Ti ho sempre avuto davanti, ma ero troppo idiota per capirti, ma sopratutto per capire me stesso."

"Oh Sirius.." disse lei stringendosi forte a lui

"Non ti posso promettere che staremo insieme per sempre, ma posso dirti che proverò ad essere un bravo fidanzato. Non so ancora come, ma per te voglio provarci. Spero tu abbia la pazienza di sopportarmi."

"Sirius, devi essere te stesso, io non chiedo altro. Poi le cose verranno da loro. E' una cosa automatica."

E così fu. Con il passare dei giorni l'intesa tra i due aumentava. Un giorno, mentre passeggiavano per i corridoi della scuola..

"Amore" dissero in coro.

"Parla prima tu" disse Sirius ridendo.

"Senti, credo che dovremmo aiutare James e Lily. Non ce la possono fare da soli" lo guardò preoccupata.

"Non ci crederai mai! Stavo per dirti la stessa cosa!" rispose lui sbalordito. La risata di Lene si sparse per l'intero corridoio.

Sirius la guardo piegare la testa all'indietro, mentre i suoi capelli neri scivolavano lungo la schiena. Non potè fare a meno di pensare a quanto fosse fortunato ad averla lì con lui.

Le accarezzo il viso e sentì un'attrazione mai provata prima. Era vero che a differenza delle altre ragazze, con Lene ci stava andando di piombo. Non erano andati oltre ad un bacio e ciò lo rendeva fiero di se stesso; ma, era pur sempre Sirius Black e gli impulsi degli ormoni li aveva comunque, anche perchè in caso contrario si sarebbe preoccupato.

Per un attimo perse il controllo di se stesso, si avvicinò a lei e la baciò con foga; la spinse verso il muro e la trattenne li. Le sfiorò il corpo con una mano e la sentiva sotto di lui che rispondeva ad ogni sua azione. La sentiva fremere, e lasciarsi andare al tocco delle sue mani. Le baciava il collo con fare esperto e lei era lì che gli carezzava la schiena, incuranti del fatto che fossero in un corridoio della scuola. Sirius mise una mano sotto la maglia di lei, e salì verso il seno, nascosto dal reggiseno. Poi si allontanò all'improvviso. La guardò con occhi ardenti di desiderio, sguardo corrisposto dalla ragazza davanti a lui.

"Scusa.." disse poi. Aveva gli occhi impauriti. Sapeva di aver oltrepassato il limite, e non sapeva come lei l'avesse presa; avrebbe voluto tornare indietro e prendersi a calci nel sedere, per aver corso così tanto, per aver esagerato, come era solito fare.

"Perchè ti scusi? Se non avessi voluto stai pur certo che non te l'avrei fatto fare." sorrise lei avvicinandosi a lui per baciarlo.

Ma lui non l'ascoltò, e la guardava negli occhi. "Non avrei dovuto pormi in quel modo, chissà cos'hai pensato! Io non sono con te perchè ti voglio portare a letto, se tu non sei pronta va bene così, io aspetto. Mi dispiace non mi sono controllato."

"Sirius Black! Ascoltami!" disse lei alzando un po' la voce e guardandolo negli occhi.

"Ti ho mandato via quando hai iniziato a baciarmi? Non mi pare. Ti ho spinto via? Ovviamente no! Non credi che anche io possa provare ciò che provi tu? Non pensi che anche io possa essere attratta da te? Certo non è il posto più consono per fare l'amore, ma non lo stavamo facendo! Mi hai solo provocata, e io stavo rispondendo. Se fossimo stati in un posto più intimo, le cose sarebbero andate diversamente forse, ma così non è stato!" disse facendo l'occhiolino.

"Ora, parliamo di cose un po' più serie" si sedette per terra e facendogli segno di seguirla.

"Dobbiamo fare in modo che quei due si mettano assieme." continuò. Lui sorrise e la baciò sedendosi a fianco.

"Ma tesoro, Lily non mi è sembrata molto interessata a James, se non come amico." le confessò perplesso.

Marlene trattenne a stento una risata.

"Conosco Lily da 7 anni ormai, quindi se ti dico che lei è interessata, fidati che è così. Semplicemente ha bisogno di una spinta! Lei ha solo paura di dargli tutto senza ricevere nulla. E non la biasimo, dato che James ha sempre avuto quei comportamenti da Don Giovanni, senza tenere una ragazza fissa." spiegò

"Ma guarda che Lily è diversa, non è come le altre per lui!" si affrettò a dire Sirius.

"Appunto per quello dobbiamo fare in modo che entrambi capiscano che sta volta è diverso. Sono dal primo anno che le dico che sono perfetti assieme ma non mi dà retta!" Sorrise lei.

"Hai ragione!" concluse Sirius.

 

E così con l'aiuto del resto dei Malandrini e delle amiche di Lily, organizzarono diverse occasioni in cui lasciare soli i due, compresa quella del bagno dei prefetti. Quest'ultima fu un'idea di Sirius, ovviamente.

"Mettiamoli alla prova!" disse quel giorno rivolto ai suoi amici.

Erano gli unici in Sala Comune. James era imboscato con qualche ragazza e Lily in biblioteca a studiare, come al solito.

"Se Lily scopre una cosa del genere ci uccide tutti, dal primo all'ultimo" precisò Alice, guardando gli altri uno ad uno.

"Ma dato che sappiamo che Lily a volte va a fare il bagno lì, ci mandiamo pure James e il gioco è fatto! Chissà, magari ci concepiscono un nipotino." disse Lene con un sorriso malandrino.

"MARLENE!" dissero Alice ed Emmeline insieme. "Stai frequentando troppo Sirius per i miei gusti! In ogni caso noi non siamo d'accordo con questa storia. Non metteteci in mezzo." concluse Alice, scambiandosi un'occhiata con Emmeline.

"Ma Em, non verrà mai a saperlo lei!" disse Remus avvicinandosi a lei e mettendole un braccio intorno alla spalla.

"Momento, momento, momento! Che succede tra voi due?" Lene li fissava con fare accusatorio.

"Niente!" dissero entrambi arrossendo e separandosi.

Ma mentre gli altri erano concentrati a spiegare il piano, Remus fece alzare Emmeline dalla poltrona dov'era seduta e si sedette al suo posto, per poi prenderla in braccio.

Fecero finta di nulla, ma Alice si appuntò di chiedere spiegazioni ad Emmeline più tardi.

 

Il giorno della partita contro i corvonero, Marlene e Sirius uscirono un po' assieme. Nelle ultime settimane, erano riusciti a stare soli poche volte. Si erano dedicati così tanto ai loro amici che quasi non si ricordavano cosa volesse dire essere una coppia.

Sirius prima d'incontrarla, era sceso nelle cucine e aveva preso il necessario per un picnic promettendo agli elfi di riportare le cose non commestibili a fine appuntamento.

S'incontrarono davanti al portone d'ingresso.

"Ciao amore" disse lei saltandogli al collo per abbracciarlo.

"Ciao tesoro. Pronta per un picnic?" le chiese mostrandole il cestino.

"Ha l'aria di essere un tantino pesante! Vuoi una mano?"

"Ma che dici? Io sono forte!" e gli mostrò i bicipiti del braccio libero. Poi circondò le spalle e la condusse fuori.

Una ventata d'aria fredda li investì e Lene si strinse al petto del suo ragazzo cercando protezione.

"Non ti preoccupare, ti porto in un posto riparato!" e così fu veramente. La portò nel loro piccolo nido d'amore, creato appositamente per quella giornata speciale dedicata solo a loro due. Era un posticino riparato da alberi e arbusti sempreverdi, anche se con la brezza autunnale arrivava qualche foglia caduta da alberi lì vicino.

Marlene aiutò Sirius a stendere la tovaglia a quadretti e ci dispose tutte le pietanze.

Dopo di che il ragazzo fece apparire una coperta pesante grande abbastanza da coprire entrambi, iniziarono a mangiare.

Nonostante dicembre non fosse il mese più adatto per far maturare le fragole, lui era riuscito a farne rimediare un po' dagli elfi.

Ne prese una, la intinse nel cioccolato fuso e l'avvicinò alla bocca della ragazza. E lo stesso fece lei. S'imboccavano a vicenda di tutte le squisitezze che gli elfi avevano preparato per loro: Torta al caramello, cioccolata calda con marshmellow, fragole con cioccolato fuso, e tante altre lecornie.

La cosa che stupiva Marlene, era che nonostante fossero esposte al freddo, le cose rimanevano calde,non si rafreddavano.

"Sirius.." disse ad un tratto Lene.

"Dimmi piccola" la strinse a se e le accarezzò i capelli.

"So che siamo assieme solo da un mese, ma io..volevo chiederti se ti andasse di trascorrere le vacanze con me. Magari non tutte" disse mettendo le mani avanti " perchè sicuramente vorrai trascorrerle con i tuoi genitori, ma magari anche solo il capodanno. Io e te, soli."

A Sirius gli si riempì il cuore. L'idea di trascorrere il capodanno con la sua ragazza era fantastica. Non l'aveva mai fatto prima, ma per lei avrebbe scalato anche la montagna più alta al mondo, pur di renderla felice.

"Per me va benissimo! Se per i tuoi genitori non ci sono problemi, direi che possiamo andare nella tenuta estiva dei Black. Lì non ci sarà nessuno a disturbarci!"

"Beh magari durante le vacanze dovrò parlargli di te, ma non penso ci siano problemi. Male che vada ci sentiamo via gufo durante la lontananza per eventuali cambi di programma." sorrise lei.

Quando iniziò a tramontare il sole, i due rientrarono al castello, mettendosi d'accordo per l'indomani, per la gita ad Hogsmeade.


 

HERE

Hey guys! Come va? Ecco per voi un nuovo capitolo!
Lo so mi starete odiando. Perchè non ho continuato con Lily e James?
Semplice, volevo concentrarmi un po' su Marlene e Sirius, dato che ne avevo parlato in precedenza!
Che ne pensate? Aspetto qualche vostro commentino sulla storia.
Comunque sia ringrazio tutte quelle persone che leggono la mia storia!
Un bacio a tutti <3
-Ginny

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Capitolo 10
*** Capitolo 10 ***



Quando la sveglia suonò, Lily non ci mise molto a ricordare che il gran giorno era arrivato. Si mise seduta nel letto, dopo aver spento la sveglia. Scostò leggermente le tende del suo letto e si guardò intorno; notò che nessuna delle sue amiche era sveglia. Si stropicciò gli occhi e fece un respiro profondo.

Lily, alzati dal letto, o farai tardi. Si disse fra sé e sé.

Si alzò e si diresse in bagno. Si lavò energicamente il viso e si guardò allo specchio. Stranamente quella notte aveva dormito bene, quindi non aveva occhiaie molto pronunciate. Si mise la crema nel viso per idratarla, e nel mentre entrò silenziosamente in camera. Aprì il baule e iniziò a cercare dei vestiti adatti per quella giornata.

Era molto agitata, non sapeva come sarebbe andata a finire. Sicuramente se le cose non fossero andate bene, ne sarebbe rimasta delusa; infondo ci teneva molto a James e aveva paura di rovinare il rapporto che si era instaurato tra loro.

Mentre frugava nel baule, suonò la sveglia di Marlene. Lily fece un balzo dallo spavento e si voltò a guardare l'amica.

Marlene con la velocità di un bradipo spostò il braccio verso la sveglia e la spense.

Poi con molta calma scese dal letto e andò in bagno.

Lily nel mentre tirò fuori un paio di jeans a sigaretta chiari, un maglione panna, con una rosa fucsia ricamata ad uncinetto nella spalla destra; da sotto il letto tirò fuori gli stivali grigi in camoscio, con la pellicciotta interna. Quando Marlene uscì dal bagno entrò a truccarsi; si mise un filo di eyeliner, un po' di mascara, del blush per colorare il suo viso pallido e infine un po' di rossetto per dar colore alle sue labbra.

Tornata in camera indossò i vestiti che aveva lasciato nel letto e si guardò allo specchio.

"Vorresti seriamente uscire così con James?" chiese Marlene guardandola.

"Perchè? Dici che non va bene?" Lily stava entrando in panico.

"No, solo che è il vostro primo appuntamento, mi immaginavo ti mettessi in tiro" sorrise l'amica.

"Ma Lene, guarda il tempo. Probabilmente nevicherà oggi e non mi va di prendermi un raffreddore." dicendo questo guardò l'orologio.

"Merlino è tardissimo!" urlò. Si fece una treccia da un lato per tenere a bada i capelli rossi, dopo di che mise nella borsetta, una postina bianca e nera, alcuni galeoni, nel caso andassero da qualche parte. Si mise una collana azzurra con un cervo disegnato e con il giubbotto in mano scese correndo dal dormitorio.

 

James la stava aspettando all'ingresso della Sala Grande.

Quando la vide scendere di corsa le scale sorrise.

Era molto bella, i capelli tenuti a lato del viso da una treccia; i jeans le fasciavano le gambe facendo risaltare le curve. Indossava un maglione bianco, leggermente abbassato su una spalla, dalla quale s'intravedeva la bretellina del reggiseno.

Quando Lily si avvicinò a James, era notevolmente imbarazzata. Lui si sporse un po' e l'avvolse in un abbraccio, scoccandole un tenero bacio nei capelli.

Il profumo di viole inebriava James. Si guardarono negli occhi per un attimo, poi fianco a fianco entrarono a far colazione.

 

Per Lily fu la colazione più lunga della sua vita. Non riuscivano ad intavolare una conversazione da quanto erano imbarazzati.

Si chiedeva se ad un certo punto della giornata sarebbero riusciti a parlare come due persone normali.

Da parte sua James provava a fare conversazioni, ma Lily rispondeva a monosillabi.

Quando i loro amici scesero a fare colazione li trovarono seduti fianco a fianco che mangiavano silenziosamente.

Sirius sbottò in una risata. "Beh avete già litigato?"

James lo guardò storto. Poi scoraggiato riniziò a guardare il suo piatto ancora pieno. Aveva passato tutto il tempo a giocare con il cibo, spostandolo con la forchetta; non aveva fame, era così agitato che non riusciva neanche a parlare di cose interessanti.

Lily lo guardò e quando i loro occhi s'incrociarono arrossì.

"Dovresti mangiare" gli disse.

James ebbe un tuffo al cuore. "Non ho molta fame" le rispose facendo una smorfia.

"Si, ma se non mangi rischi di svenire durante il nostro appuntamento!" sorrise. James abbozzò un sorriso e mangiò qualche boccone. Lily aveva finito di mangiare e chiaccherava con le amiche per distrarsi.

"James, ma che diamine ti prende?" gli sussurrò Sirius che era seduto a fianco a lui.

"Non lo so, sono troppo agitato. Ho sognato questo momento da anni, e ora che sta succedendo mi sento fuori luogo." si voltò a guardare l'amico.

"Ma che cavolo, Ramoso! Ti ricordo che hai solo questa possibilità. Non giocartela. Ora finisci di mangiare e porta la Evans fuori di qui. SII TE STESSO!" E così dicendo gli diede una pacca sulla spalla.

James si girò da Lily, e toccandole la mano appoggiata sulla panca le disse all'orecchio: "Che dici andiamo via?"

Lily a quel contatto ebbe i brividi. Si girò a guardare James che era a pochi centimentri da lei. "Si, credo di aver finito" e così dicendo, si alzo dalla panca e si mise il giubbotto.

James fece lo stesso, e dopo aver salutato gli altri, le cinse la vita con una mano e l'accompagnò fuori.

Quando uscirono dalle mura del castello, una ventata di aria fredda li investì.

Lily chiuse meglio il giubbotto. "Credo che oggi nevicherà" disse.

"In quel caso meglio. Così ti posso battere alla battaglia di palle di neve!" le rispose James.

"Sei così sicuro che riuscirai a battermi? Guarda che me la so cavare bene" gli sorrise

"Vedremo Evans, vedremo!".

Quando arrivarono ad Hogsmeade l'aria si fece più rarefatta.

Lily propose di andare ai Tre manici di scopa, così avrebbero bevuto qualcosa di caldo.

Quando arrivarono davanti al locale, lei si blocco. Guardò nel vicolo di fianco al pub e i ricordi vennero a galla.

Non finisce qui. Quelle tre parole le rimbombavano nella testa.

"Tutto ok?" le chiese James appoggiando una mano sulla sua spalla.

"Io si, credo vada tutto bene."

"Ehi Lily, stai tranquilla, non ti succederà nulla. Fin quanto ci sono io non lascerò che quell'idiota si avvicini." poi la prese per mano e la condusse dentro il locale. Al quel tocco Lily si rilassò. Quel ragazzo aveva così tante doti nascoste. Sapeva essere gentile, sapeva confortare, sapeva dire le cose al momento giusto.

Lily pensò che forse, infondo, era cambiato. Non era più lo strafottente di sempre.

Da quando erano entrati, James non aveva fatto altro che salutare persone. Lily notò che era molto conosciuto. Avevano ordinato due burrobirre, e mentre lui parlava con altre persone lei l'osservava.

Aveva un viso molto bello, che però era nascosto dagli occhiali. Aveva gli occhi nocciola, e un filo di barba gli ricopriva le guance. Avrebbe voluto accarezzarlo, ma non lo fece. Non capiva perchè non voleva ammettere che gli interessasse.

Quando James riuscì a liberarsi dalle varie persone che lo avevano trattenuto, iniziò a parlare con Lily. L'imbarazzo della mattina era sparito, e lei aveva scoperto che non era per niente male come persona. Lui gli raccontò della sua famiglia, del fatto che fosse figlio unico, ma che i genitori ormai ritenevano Sirius il loro secondo figlio. La sua era una famiglia molto prestigiosa, conosciuta in tutto il mondo dei maghi per aver combattuto contro il male. Il padre infatti era un auror affermato e James disse di voler seguire le sue orme.

"Tu cosa vuoi fare dopo Hogwarts?" le chiese lui.

"Beh in realtà non ci ho mai pensato veramente. Tutti dicono che sarei un ottima pozionista, ma so che quella non è la mia strada; non voglio passare la vita dietro ad un calderone. Io credo di voler aiutare i babbani; se incontrassero il mago sbagliato potrebbero morire senza potersi difendere, come sta succedendo nell'ultimo periodo, e questo non lo vedo affatto giusto. Allo stesso tempo, però, vorrei mettere su famiglia; ho sempre desiderato avere dei bambini, e sopratutto un marito che mi ami." James ascoltava attentamente quello che stava dicendo, avrebbe voluto dirle "ehi sono qui, e sono innamorato di te" ma non voleva spaventarla con proposte affrettate, perciò si limitò ad annuire e a continuare la conversazione normalmente.

Più tardi uscirono dal locale e andarono a farsi una passeggiata per la via principale.

Entrarono da Mielandia e da Zonko; Lily si stava divertendo da matti. James stava dando tutto se stesso per farla stare bene, e ci riusciva benissimo.

Mentre passeggiavano vicino alla stamberga James si voltò a guardarla. Vista di giorno, era tutta un'altra storia. Quante avventure aveva affrontato con i suoi amici, e ora..ora stava tutto per finire. Erano all'ultimo anno e le loro strade si sarebbero divise. Guardava Lily poco più avanti, intenta a osservare il castello in lontananza.

La sua bellezza lo stupiva ogni volta, non riusciva a staccarle gli occhi di dosso. Al pensiero che nel giro di qualche mese anche le loro strade si sarebbero divise gli venne la nausea. Non poteva permetterlo.

Si avvicinò a lei silenziosamente e iniziò a farle il solletico. Lily rideva e si dimenava, implorando James di smetterla.

"James per favore, smettila!" ma non riusciva a fare la seria, continuava a ridere.

Il ragazzo rise con lei. Era bello vederla spensierata, senza la faccia corruciata che aveva sempre al castello. Si distrasse un attimo e Lily riuscì a sfuggirle di mano; la ragazza iniziò a correre, lui la rincorse per tutta la strada, ma essendo più allenato non ci volle molto per raggiungerla. Si lanciò su di lei e la strinse al suo corpo rotolando per terra.

Si mise seduto; il viso di Lily era appoggiato sul suo petto. I capelli della ragazza ormai erano sciolti, la treccia che un tempo li raccoglieva non c'era più. La rossa rimase accoccolata per un po'; le piaceva sentire il calore del suo corpo, le piaceva stare con lui, le piaceva lui. Da quella posizione sentiva il cuore di James battere. Appoggiò una mano sul torace per sentirne meglio i battiti, poi lo guardò. Gli occhi verdi di lei, s'incontrarono con quelli nocciola di lui. Il cuore di James sembrava impazzito e Lily riusciva a sentirlo. Se James avresse potuto sentire il suo, si sarebbe accorto che andavano all'unisono.

Il ragazzo le accarezzò il viso, lentamente lo avvicinò al suo e la baciò. Lily non oppose resistenza, anzi ricambiò il bacio. Le loro labbra si completavano a vicenda, ed entrambi sentivano il proprio cuore esplodere. James abbracciò Lily continuando a baciarla; era così emozionato che non riusciva a crederci, aveva sognato quel momento da una vita e finalmente era successo.

Si chiedeva cosa ne pensava Lily, e lei si chiedeva le stesse cose.

La ragazza non avrebbe mai immaginato di trovarsi in quella situazione, e sopratutto non avrebbe mai immaginato che quello che stava succedendo tra loro due le sarebbe piaciuto. Sprizzava felicità da tutti i pori.

Dopo un po' si separarono. Avevano entrambi le labbra rosse, gli occhi lucidi e un sorriso che andava da un orecchio all'altro. Lily si alzò in piedi e porse una mano a James per farlo alzare.

James prese la sua mano, e notò che al collo aveva una collana. La prese in mano, e guardò il disegno. Non poteva essere che un segno.

"Sai" disse indicando la collana "il mio patronus è un cervo"

Lily sgranò gli occhi. "Non ci credo, il mio è una cerva."

I due tirarono fuori le bacchette ed evocarono il patronus. Un cervo e una cerva uscirono dalle bacchette e danzavano davanti a loro, tra la nave che cadeva morbida su di loro.

"Te l'avevo detto che avrebbe nevicato" disse lei abbracciandolo. James sorrise e le diede un bacio casto.

Il loro stomaco iniziò a brontolare, così James prendendola per mano la portò a mangiare.

Dopo pranzo la neve aveva iniziato ad attecchire sul paesaggio, e James propose di tornare al castello. Lì non avrebbero rischiato di rimanere bloccati dalla bufera.

Mentre risalivano verso il castello, Lily stringeva la mano di James e le sembrava la cosa più naturale al mondo. Era un po' preoccupata da ciò che sarebbe successo nei giorni a venire. James era solito frequentare molte ragazze.

Io sarò una di quelle della sua lista? Pensò preoccupata. Si bloccò di scatto lasciando la mano del ragazzo. Lui la guardò preoccupato.

"Che c'è?" disse guardandola.

"Dimmi la verità James, perchè sei voluto uscire con me? Vuoi aggiungermi a quella lista?" aveva la voce strozzata.

James rimase allibito.

Quindi la voce della lista è arrivata fino a lei! Pensò.

La guardò intensamente. "Credi veramente che io sia qui per aggiungerti alla lista?" aveva gli occhi sbarrati.

"Beh, girano voci che tu lo faccia con molte ragazze" precisò lei.

"E tu sei veramente convinta che a me importi di quella lista, che oltretutto non faccio da secoli? E' una storia vecchia Lily" disse avvicinandosi a lei.

La rossa indietreggiò di qualche passo. Non si fidava di lui, era più forte di lei.

"Lily ascoltami, non volevo dirtelo oggi, perchè ti sarebbe suonato strano, non che affrettato; ma tu non mi dai altra scelta. Tu non mi piaci soltanto..Io sono innamorato di te, dal primo giorno che ti ho vista. Ho provato a fartelo capire in ogni modo, anche se inizialmente usavo metodi sbagliati. Quando vedevo che tu mi rifiutavi, per non soffrire ulteriormente uscivo con qualche altra ragazza. Alla fine era diventata un'ossessione. Ogni tuo no, equivaleva ad una ragazza diversa; fino a quest'anno. E' inutile che ti dica quante ragazze mi sono portato a letto, basta che fai il conto di tutte le volte che hai rifiutato un mio invito e lo saprai da sola. Non mi vanto di questo, anzi me ne vergogno profondamente. Ho cercato di dimenticarti, ma non ce la faccio. Il fatto che tu non sia mai uscita con un ragazzo, non mi aiutava. Fantasticavo, pensando che magari non lo facevi perchè sotto sotto eri innamorata di me, ma non era così, perchè l'anno scorso, quando ti ho baciato, mi hai urlato contro e poi non mi hai più parlato. Sono stati mesi difficili, veramente.

Non so ne come ne quando tu sia diventata così importante per me, e ogni volta che pensavo che questo fosse l'ultimo anno in cui avrei potuto anche solo vederti, prima che le nostre strade si dividessero, mi veniva il terrore. Avrei voluto dirtelo tempo fa, ma sai come sono no? Un'idiota. Ero un malandrino a tutti gli effetti, e tu eri la tipica studentessa modello che neanche considera i ragazzi cattivi.

Quando ieri hai acconsentito ad uscire con me, non ci vedevo più dalla felicità. Non mi sembrava reale che tu, Lily Evans, avessi accettato di uscire con me. Quando poi oggi ci siamo baciati, mi aspettavo un sonoro schiaffo e invece sei rimasta tra le mie braccia, come in tutti i sogni che ho fatto da sei anni a questa parte." James si fermò a prendere fiato. Aveva svuotato il sacco, le stava dicendo tutto quello che provava per lei, e lei era li, ferma, con gli occhi lucidi e una mano che copriva la bocca.

"Quindi se ti stai chiedendo se voglio una cosa seria con te..Si, la voglio, più di ogni altra cosa. Ti sto dando il mio cuore Evans, te lo sto regalando, e il minimo che tu possa fare è darmi fiducia. Voglio davvero provarci con te, se dobbiamo dirla tutta ti sposerei anche oggi stesso, ma voglio che tu t'innamori di me, come io lo sono di te. Non mi sembra di chiedere troppo; se tu sei disposta a lasciarti andare un attimo, se tu ti togliessi di dosso i pregiudizi nei miei confronti, vedresti che tutto quello che ti ho appena detto è pura verità. So che hai sempre pensato che noi non siamo fatti per stare assieme, ma io invece ti dico che lo siamo, e se mi dai l'opportunità te lo dimostrerò ogni giorno della nostra vita, finchè tu mi vorrai al mio fianco, non ti farò pentire di questa scelta."

Lily lo guardava in silenzio, aveva gli occhi lucidi, le lacrime scendevano silenziose nel suo viso freddo.

Non sapeva cosa dire. Mai nessun ragazzo le aveva detto tutte quelle cose; non credeva minimamente di essere così importante per lui. Quelle parole l'avevano segnata profondamente, in quell'istante capì che aveva sbagliato sin da subito. Aveva sbagliato a sotterrare la simpatia che provava nei confronti di quel ragazzo; aveva iniziato a covare rancore, a causa dei dispetti che gli faceva, fino ad arrivare a questo punto. Guardava il ragazzo di fronte a lei, e capiva che aveva sbagliato a far passare così tanto tempo, ad aver creato una barriera intorno a lei e a non lasciarlo mai passare. Ma come si suol dire, meglio tardi che mai.

"Forse" disse asciugandosi il viso " ho sbagliato molte volte con te. Ho permesso che il rancore nei tuoi confronti mi accecasse, e non mi permettesse di vedere i tuoi segnali. Io non ti posso dire di essere innamorata di te James, perchè non so cos'è l'amore. Non ho mai avuto un ragazzo, non mi sono mai innamorata, ma ho sempre avuto un occhio di riguardo per te, non posso negarlo. Mi sei sempre piaciuto più di tutti, ma mi hai fatto soffrire troppe volte. Perciò credo sia lecito che io abbia dei dubbi nei tuoi confronti. Questo però non vuol dire che non ti possa dare una possibilità. Hai tutto l'anno scolastico per dimostrarmi che in questi anni mi sono sbagliata, che tu possa essere il ragazzo giusto per me. Ti sto dando la possibilità di conquistarmi James, di farmi innamorare di te, non deludermi per favore."

James era allibito. La guardò negli occhi poi la tirò versò di se e la baciò. Non poteva fare a meno di starle vicino, era così innamorato che non se la sarebbe fatta scappare.

"Ma quindi, siamo fidanzati?" chiese James ridacchiando.

"Bhe, credo che quella parola sia esagerata, piuttosto, ci stiamo frequentando." rispose lei ridendo.

"Però abbiamo l'esclusiva l'uno sull'altro o sbaglio?" continuò James

"Beh se mi vuoi far innamorare di te, non parti col piede giusto se esci con altre ragazze"

Lily gli diede un bacio e poi prendendolo per mano s'incamminarono verso il castello

 

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Ciao a tutti! Eccomi qui con un nuovo capitolo! Finalmente il primo appuntamento di Lily e James! E' andato come vi aspettavate? In caso contrario come ve lo aspettavate?
Commentate e ditemi cosa ne pensate
-Ginny

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