Partite di baseball & Guide turistiche~

di PandaLovers
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** 1. Tokio: Will you..? - Venezia: Serenissima?! ***
Capitolo 2: *** Tokyo-Rosicate! Vado a vedere gli Yankees! - Venezia-Prima giornata:il dialetto veneziano! ***
Capitolo 3: *** Venezia: Giro in gondola... ma anche no - Tokyo: Cambiamento... inaspettato ***



Capitolo 1
*** 1. Tokio: Will you..? - Venezia: Serenissima?! ***


Partite di baseball & guide turistiche~
 
  • 1. Serenissima?!

Quando a Germania era stato riferito che Venezia era una città molto affollata, ci aveva riso su – si fa per dire – e aveva commentato che nulla poteva essere più affollato della sua Berlino, almeno in tutta l’Europa.
Evidentemente si sbagliava. Eccome se si sbagliava.
Visistare la Serenissima d’estate – durante il boom di turisti e ubriachi che si buttano in acqua – non era stata per nulla una buona idea, anzi, era stata un’idea pessima.
P-e-s-s-i-m-a.
E chiedere a Feliciano di fargli da guida? Ancora peggio.
Si fermava in ogni negozietto gremito di gente a cui passavano davanti, e il venditore gli diceva: “Ah! Signor Italia, che onore! Tenga, lo offre la casa!” e lui: “Veh, grazie!” ma la parte peggiore era quando Ludwig si avvicinava al venditore.
“Oh, lei è il signor Germania…” era solito dire qualunque barista o proprietario di bancarelle di cibo. “Mi spiace, abbiamo finito tutto…”
Ma la scelta peggiore che aveva fatto non era stata quella: indossare l’uniforme militare. A luglio. Come aveva potuto essere così idiota… ?!
Insomma, ora era lì,  bere l’ultima goccia d’acqua della sua borraccia, seduto su una panchina che gli stava bruciando il di dietro – ed era di marmo! – con turisti e popolani che gli passavano davanti e vociferavano alle sue spalle.
“Aspettami qui” aveva detto Feliciano almeno due ore prima “Vado a chiamare la mia sorellina Venezia, lei è persino più esperta di me, conosce di tutto su questa città~” e poi non si era fatto più vivo.
“Chessò, magari ha trovato il primo pretesto per abbandonarmi perché aveva voglia di mangiare la pasta, o magari aveva trovato qualche ragazza con cui fare il cascamorto.” pensò Ludwig, stringendo i denti così forti da farli scricchiolare.
Si tolse la giacca e finalmente potè respirare.
Svitò il tappo della borraccia e la esplorò in tutto e per tutto, cercando ancora una volta un’ultima goccia da bere.
Niente. Germania, il grande Germania, era destinato a morire lì, a Venezia, su una panchina di marmo, maledicendo Italia?
Ludwig scosse la testa. Era impossibile, le nazioni non muoiono. Vero…?

 
***
 

«Veh, salve!» esclamò Feliciano, entrando nel negozio di dolci; si ritrovò davanti un uomo che lo accolse calorosamente – come tutti, del resto – ma lui non ci diede molto peso e continuò a parlare.
«Ehm, sì, dunque, vorrei tre croccanti alle mandorle e… uh, no, non ora! Ehm, ehm... Mia sorella, Venezia, per caso è passata di qui?»
«Oh sì! La signora – d’un tratto si bloccò di colpo, ricordandosi che quando l’aveva chiamata signora era stato pestato, quindi rimangiò quello che aveva detto – cioè, la signorina Venezia è nella cucina…
«Bene, grazie!» Feliciano sorrise ed entrò nella cucina, come se nulla fosse.


«Sorellina…» Italia stava camminando per la cucina – che sembrava piccola ma non lo era, magia! – quando finalmente si ritrovò davanti una ragazza dalla pelle chiara, contornata da capelli castani tendenti al rosso raccolti in due trecce. Gli occhi azzurri che prima lo guardavano con ostilità ormai si erano addolciti, e la ragazza ora gli stava camminando incontro.
«Feliciano, cosa ci fai qui…?»
Non voleva essere disturbata quando imparava a cucinare nuove ricette, era una delle cose che le riusciva meglio, ed uno dei suoi più grandi hobby e, nonstanete fosse molto affezionata ad Italia – che ormai aveva preso l’abitudine di chiamarla “sorellina” dalla loro unificazione” – preferiva stare da sola quando si immergeva in quel mondo fatto di zucchero e pan di spagna.
«Ehm, dovrei chiederti un favore…»
 

***
 

Ormai Germania era sull’orlo della disperazione. Vedeva tutto sfocato, si era convinto che sarebbe morto lì e, nonostante avesse pensato fermamente che al sua sanità mentale sarebbe venuta via insieme a lui, sarebbe stato capacissimo di affermare che davanti a lui c’era un clown travestito da melanzana che ballava il tip-tap…
«Sei tu Germania?!» una voce di ragazza lo fece rinsavire.
Scattò all’impiedi, continuando ad ansimare. Quando notò la ragazza dall’aria imbronciata davanti a lui, le chiese:
«Tu sei… la Serenissima?»
Per un attimo vide la ragazza ringhiare, e poi esclamò:
«Serenissima un cazzo! Ho lasciato la cucina per farti da guida, ma lo faccio solo per Feliciano sia chiaro!»
Per un attimo Ludwig sorrise: ecco la sua slavezza, ma allora Feliciano non si era dimenticato di lui!
Ma… la ragazza sarebbe stata la sua salvezza o… la sua rovina?
 



 
  • 2. Will you...?
 

Era una giornata assolata, di quelle che a Tokio se ne vedevano tante, ma allo stesso tempo era unica nel suo genere. Nessuna nube in cielo, le strade meno affollate del solito, il tutto accompagnato da un fresco venticello estivo, nulla di meglio per una bella passeggiata e…
«Eddai Nihon-san! Non puoi farmi questo!»
Poco distante da un tempio, c’era una casa tradizionale giapponese, di quelle silenziose, magari accompagnate da un rumore di un ruscello che scorre… eppure tutto quel rumore proveniva proprio da lì.
«Te lo ripeto, mi spiace, ma non posso portarti da America-san solo per vedere una partita di baseball.» disse un ragazzo dagli occhi castani e i capelli neri, mentre beveva del tè tentando di rimanere calmo.
«Ma me l’avevi promesso! Non è giusto Nihon-san! Io DEVO vedere la partita dei New York Yankees! Sei un tiranno! Sarà tra due settimane, che ti costa portarmi a New York! Sei una nazione e te la puoi permettere!» replicò accanto a lui una ragazzina dai capelli castani e gli occhi verdi con indosso una maglietta e un paio di pantaloncini.
«Ho detto che non posso disturbare America-san solo per accontentare un tuo capriccio. Sei una città, Tokio, ma non per questo sei “onnipotente”. Perché non guardi la partita alla televisione?»
«Ma non è la stessa cosa! Please! It isn’t fair!» La ragazza prese a tirarlo per il kimono, e quando fu costretto a girarsi la osservò e rimase “lggermente colpito”.
«C-cos… che stai indossando…? I-I tuoi occhi... Che significa… f-fair?»
Tokio di tutta risposta sbuffò.
«Avanti Nihon-san, ti ho detto mille volte che occidentalizzarsi fa solo bene! – poi indicò il disegno sulla sua maglia – questa è una T-shirt dello zio Sam souvenir “preso senza avviso” da America-san, questi sono shorts, e ho deciso di usare le lenti a contatto verdi perché… gli occhi scuri sono così noiosi! Dovresti usarle anche tu, già.»
«U-ugh...» a Giappone per poco non venne un colpo, guardando la ragazza che aveva cresciuto nelle antiche tradizioni giapponesi così influenzata dal mondo occidentale.
«Wats happenin’…?»

«T-ti prego, non dire null’altro in quella lingua… anch’io sono per l’occidentalizzazione, ma q-questo è t-troppo… Tra una settimana c’è un meeting in America, s-se vuoi puoi venire c-con me e…» sussurrò Giappone tutto tremolante, a testa bassa e senza riuscire a completare la frase. La ragazzina lo abbracciò come se nulla fosse acaduto.
«COSMICO! Luv u Nihon-san~! Vado a dirlo a quelli del club di baseball! Creperanno d’invidia, quei bastardi che non mi hanno fatto giocare~!»
Detto questo corse via molto – anzi, troppo – velocemente, mentre Giappone sussurrò:
«Per favore, non usare queste parole…» ma ormai la ragazza era già uscita di casa, mentre per strada si sentiva un’inno, quello dei New York Yankees…
 
 
Y! A! N! K! E! E! S!
Here come the Yankees
Let's get behind and cheer the Yankees
They're gonna learn to fear the Yankees
Everyone knows they play to win, cause
They're the New York Yankees
 
 
«T-ti chiedo solo di non litigare con Igirisu-san, p-per favore!» esclamò Giappone sporgendosi dall’entrata della casa, presagendo un’imminente disastro…
«Consideralo già fatto!» Tokio sorrise, un sorriso innocente, fin troppo. Incrociò il dito indice e il dito medio e si disse: “America-san mi aveva detto che si fa così quando non si vuole mantenere una promessa…”
 





 
_Note COSMICHE!_
Hola, qui è Micchan che parla c':
Io e Elicchan abbiamo deciso di iniziare un'altra fic, che sarà un po' come una staffetta.... Dunque, mi spiego meglio vuv
In pratica io ho scritto l'inizio di una storia per la mia OC, Tokio, e l'inizio di una storia per l'OC della mia compare (??), Venezia.  Senza metterci d'accordo su quello che vogliamo succeda, Elicchan scriverà un capitolo in cui continuerà la fic di Tokio e la fic di Venezia, e così via c: In questo modo verrà fuori una fic imprevedibile uvu
Beh, spero che le nostre idee vi piacciano *inchino*
Oh, per il titolo... sì, è orribile, se avete idee non esitate a proporre ^.^''
Vedrete che succederà nel prossimo capitolo uvu *lei non lo sa, ma dato che sarà scritto da Elicchan s'immagina cose grandiose, anzi, COSMICHE!*
Pace, Amore & Manga
Micchan, il panda sclerato
P.S. ow, l'inno degli Yankees esiste per davvero vuv

 
 
 


 

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Capitolo 2
*** Tokyo-Rosicate! Vado a vedere gli Yankees! - Venezia-Prima giornata:il dialetto veneziano! ***


Partite di baseball & guide turistiche~
 
  • 2. Prima giornata: Il dialetto veneziano

A Germania era sembrato di aver finalmente trovato la salvezza in quella bella ragazza,ma le sue speranze erano andate in frantumi quando la ragazza disse:
-Non crederai mica che me ne freghi qualcosa di te,spero! Lo faccio solo per Feliciano! Mh!-
-Ma-Ma io credevo che lo facessi per i turisti,a te non ti importa di loro?-
-Non è che non mi importa di loro...ehm...come dire...non me ne frega proprio un emerito cazzo! Che è diverso.
 Poi provo un odio particolare per i turisti crucchi,per non parlare di quando si mettono i sandali coi calzini!
E! I turisti giapponesi,che appena vedono una gondola la fotografano,appena vedono un'artista di strada lo fotografano! Appena vedono una cicca di sigaretta per terra la fotografano! Ma Dio Boia! Che problemi c'avete?!-
Disse Giulia,incacchiatissima,mentre Ludwig era rimasto traumatizzato dal parere sui turisti e dalla bestemmia.
-Ma tu bestemmi...?-
-Chi? Io? Si perchè?-
-Ma è una mancanza di rispetto verso il Signore!-
-Ma che casso stai dicendo? Nel venessian la bestema xé un modo per coniugar le frasi!-
-Ehm...non capisco.-
-Bhé! Per goderti Venezia non puoi NON conoscere il dialetto veneziano! Dio Can,ciò!-
-Eh?- Chiese Ludwig,ancora più confuso.
-Sì,credo che questa mattina ti insegnerò il veneziano!-
***
Dopo aver dato dei vestiti che non puzzavano di capra che non erano sudati e fatto bere il tedesco,Giulia cominciò a fare a Ludwig degli esempi di dialoghi e di come vengono usate le bestemmie (visto che Ludwig non aveva ancora capito bene) in dialetto:
-Allora...un dialogo in italiano potrebbe essere:

Toni: “Perdinci, Bepi, che sventura! Codesto tubo ha ancora delle perdite! Mi sembrava che tu l'avessi riparato! Sei certo di averlo aggiustato bene?”
Bepi: “Certamente! Perché metti in dubbio le mie capacità?”
Toni: “Non raccontarmi fandonie, il fatto è che perde ancora! Passami piuttosto la chiave inglese che lo sistemo io... Ecco, guarda qui che lavoro a regola d'arte ho eseguito!”
Bepi: “Ammirevole davvero! Devo riconoscere la tua maggiore esperienza in questo ambito.”

Mentre in Veneziano potrebbe essere:


Toni : Dio can Bepi, el porco Dio qua, spande ancora acqua! No te o gavevi miga giustà, Dio can? 
Bepi : 'Orco dio, vuto che sia mona cofà el paltan
Toni : Dio can, passame el porco Dio qua che ghe dago mi 'na sistemada... Ciapa, Dio can, varda che bel laoreto! 
Bepi : Dio can, bravo ciò! 

Allora? Hai capito?- Chiese lei,accennando un piccolo sorriso.
-M-Ma...siamo sicuri che?-
-Bene! Lo sapevo che avresti capito al volo!-
E poi ecco sbucare Feliciano che era andato lì per controllare come andava:
-Allora? Come sta andando?-
-B-Bene...credo..-
-Ah! Sorellina! Volevo dirti! Prima quando sei venuta fuori dalla pasticceria di corsa hai lasciato le veneziane in forno e si sono bruciate,mi dispiace!- Disse Feli,a malincuore.
-Chea putana dea Madona!-Urlò Giulia.
-Ehm...Sorellina,calmati, e poi sai che non mi piace quando dici così!- 
-Uh...ehm...scusa.-
-Bhè,vi saluto,ciao!- E Feli sparì.
-*Ahem* Come dicevamo,la bestemmia non viene sempre usate per imprecare.Poi,le doppie vengono spesso eliminate,oppure sostituite. La Z NON ESISTE. Come VeneZia diventa Venessia,capito?-
-Si,credo di sì. E...che mi dici del veronese?-
In quel momento gli occhi della veneziana rimpicciolirono e lei di tutta risposta disse:
-El Veronese? 
El veronese xe la lengua che ghe parlan chei bifolchi che i vive a Verona. Xe una lengua de mati che no se capisse gnente, ma gnente gnente che se uno riva a Verona e el prova a parlar coi nativi el finise al manicomio, se no i lo bastona prima. Ma è una storia complicata,tra noi città c'è sempre complicità,non ti preoccupare!
Comunque preparati Lud! Ti porto a fare un giro in gondola!-
 
 
  • 2. Rosicate! Vado a vedere gli Yankees!                                                                               

Con fare disinvolto Minori entrò nello spogliatoio maschile di baseball e mentre alcuni giocatori si cambiavano gli altri innorriditi nel vedere una ragazza nel loro territorio.
-Ragazzi,preparatevi a marcare il territorio !-
-No,Aspettate!Non sono venuta qui per spiarvi (ci mancherebbe altro)...ma bensì per darvi una fantastica notizia!-
-E sarebbe...?-
Gongolandosi la ragazza iniziò a piroettare leggermente:
-Si dia il caso...che la preferita di Giappone,ovvero io,si sia appena guadagnata un posto per la prossima partita degli Yankees,a New York!!-
Ci fu un istante di silenzio e poi il putiferio!
Prima si sentì la mascella di Yamamoto sbattere in terra,poi a Shoici si sciolsero gli occhi e Kushieda sbiancò.
-COME DIAVOLO E' POSSIBILE!?-
-Semplice! Nihon-San va a un meeting in America, e Alfred-Domo (questo si che è rispetto!) mi porterà a vedere la partita! Nfunfunfunfu!- disse lei,comportandosi come Alfred.
-Si come no...non ci crediamo.-
-...ma vi dico che è vero!-
-Sese...dicono tutti così.-
Ed ecco che naque una lite, naturalmente vinse Minori xD.
-Gh...maledetta ragazzina. Non crederai mica che trattandoci così potrai entrare nella nostra squadra vero?-
-E che mi interessa? Quando sarò a New York farò un provino per diventare la prima giocatrice di baseball della storia degli Yankees!-
-...? Stai scherzando,vero?-
-Gelosi vero? Bhé...la prossima volta ci penserete due volte prima di non accetarmi nella vostra squadra! Bye everyone!- Disse infine Minori,uscendo dallo spogliatoio e afferrado una mazza da baseball (che fino a un minuto fa non c'era,ma invece eccola lì,magia!) e si diresse verso il campo.
Una palla,un tiro.
due palle,due tiri.
E così via.
Minori ci voleva provare,anzi,lei di sicuro sarebbe entrata a fare parte degli Yankees!

_________________________________________________________________________________________
Note dell'autrice di cui nessuno sentiva l'esigenza
Eccomi^^,
Sono Elicchan e per questa storia è il primo capitolo che scrivo io! owo
Spero che vi sia piaciuta,e ora scusate...
devo andare a vedere Harry Potter °ç°!
Baci :* kesese_93

 

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Capitolo 3
*** Venezia: Giro in gondola... ma anche no - Tokyo: Cambiamento... inaspettato ***


Venezia - Giro in gondola... Ma anche no.



«Preparati Lud! Ti porto a fare un giro in gondola!»
«Un… giro in gondola?» ripeté Germania sempre più stupito. Quella ragazza non poteva mica  obbligarlo a salire su una di quelle barchette… sembravano così pericolanti, così… poco sicure, ecco.
Chissà quante regole della sicurezza avrebbero infranto, in Germania…
«Ecco, non so se sia il caso, ehm…»
«Non dirmi che hai paura!» sbuffò Venezia guardandolo male.
«P-paura io?! No, è che… sembrano poco… poco sicure.»
Venezia sgranò gli occhi, riducendo gli occhi a due piccole fessure. Digrignò i denti, prese un lembo della maglia di Ludwig tra le mani e la strinse fortissimo, lo fulminò con lo sguardo e le guance si colorarono di una sfumatura porpora.
«Non osare mai più insultare le gondole, bastardo di un crucco!»
Germania deglutì; Venezia non le faceva tanta paura – anzi, con quelle guance arrossate era più carina – però rimase stupito – anzi, atterrito – nel vedere quanto la ragazza ci tenesse alla sua città.
«E-ehm, se proprio vuoi…» e qui lanciò un ultimo sguardo proccupato ai passanti, come per invocare aiuto «Se vuoi, sì, andiamo a fare questo giro in gondola.»
Venezia sembrò compiacersi tornando sorridente per un attimo, poi lo prese per un braccio e lo trascinò per un percorso così lungo che a Ludwig sembrò come quei tunnel dei clown che si trovavano nei luna park di America…
 
*
 
«Avanti! Muoviti a salire! Guarda che ti lascio qui!»
Ludwig stava tentando si salire su una gondola da almeno un quarto d’ora, mentre Venezia lo stava aspettando seduta su quest’ultima, mentre i gomiti erano appoggiati sulle ginocchia e tra le mani si teneva il viso.
«Ja… S-solo un attimo…»
«Lo stai ripetendo da mezz’ora, muoviti!»
Germania perse un bel respiro: lui era una grande nazione, come poteva aver paura di una barchetta?
Si avvicinò e, sotto lo sguardo scettico di Venezia, saltò sulla gondola, facendola sbilanciaere leggermente.
La piccola imbarcazione dondolò per un po’, poi si risistemò e infine Venezia lanciò addosso a Ludwig – letteralmente – il remo.
«E cosa dovrei farci?»
«Devi remare, idiota! Non vorrai far stancare una povera ragazza indifesa?»
«Indifesa?» ripetè Ludwig; decise poi di rassegnarsi e prese quel remo – che non aveva mai preso prima in mano – e tentò di far muovere la barchetta.
Niente di niente. Dopo migliaia di tentativi rimanevano fermi, Ludwig che tentava di spostarsi in acqua riuscendo solo a disegnare figure col remo che poi si distruggevano subito e Venezia che lo guardava come se fosse un idiota. Allora gli si avvicinò e gli strappò di mano il remo con fare stizzito.
Senza dirgli una parola lo spiense via ed iniziò a remare guardandolo dall’alto al basso nonostante Germania fosse più alto di lei.
Quest’ultimo sospirò sedendosi in un angolo; non si sarebbe mai aspettato che la rappresentante della Serenissima Repubblica di Venezia avesse un carattere così.
La immaginava più come Feliciano, ma da un lato forse era meglio che non gli somigliasse.
Immerso in questi pensieri, poggiò un braccio fuori dalla gondola.
Venezia si girò di scatto – aveva percepito qualcosa di sbagliato? – e vide l’imperdonabile errore di Germania.
«M-maledetto crucco, leva quel fottuto braccio da lì!»
Ludwig non riuscì nemmeno a capire che cosa volesse di preciso la ragazza, che Venezia si girò verso di lui con il remo in mano.
«Bastardo di un crucco, non ti devi sporgere! Sai dove dovresti metterlo quel braccio?!»
Ovviamente Germania in un primo momento si spaventò – aveva davanti una ragazza con in mano un remo di legno alzato verso di lui – e cercò di calmarla.
La barca iniziò ad oscillare, sempre più, sempre più… un’altra gondola passò vicino ai due, provocando altre piccole onde… Ludwig perse l’equilibrio e, in un attimo, cadde dalla gondola…








 
Tokyo - Cambiamento... inaspettato



Il tempo passò in fretta e venne la sera.
Tokyo posò la mazza da baseball vicino ad un muretto e vi si sedette, riprendendo per un attimo il fiato e sogghignando tra sé… Aveva fatto schiattare di invidia quei ragazzini – anche se non lo avevano dimostrato sapeva che era così – ed ora le era venuta una gran fame… non voleva far dispiacere – e inorridire – Giappone, quindi decise che si sarebbe accontentata di un po’ di sushi.
Tornata a casa, però, Giappone sembrava strano…
«Nihon-san… Che hai?» chiese Tokyo mentre si ingozzava di sushi e riso.
«I-io? Uh, niente… Perché?»
«Sei… strano. »
«Oh…»
Per tutta la durata di quella sera Giappone non disse più nulla, e Tokyo rimase a fissarlo finchè i loro sguardi non si incontrarono.
«Nihon-san, c’è qualcosa che devi dirmi?!» domandò Minori, anche se risultò più un’esclamanzione.
«I-io? Cosa dovrei dirti?» la nazione tentò di mentirle accennando ad un sorrisetto nervoso.
«E io che ne so? Tu mi devi parlare!»
«Ah… D’accordo… Ma non so come la prenderai…»
Tokyo gli si avvicinò e iniziò a fissarlo.
«Parla.»
«Oh… Riguarda il m-meeting e il viaggio da America-san.»
«Ah! Allora dev’essere una cosa fantastica!» esclamò di rimando Tokyo con gli occhi che quasi le luccicavano; aspettava da tantissimo il momento in cui sarebbe andata in uno stadio amercano, magari proprio quello di New York, a vedere la sua squadra preferita dal vivo…
«Ecco… Il meeting è stato spostato.»
Tokyo rimase come paralizzata, un urletto le morì in gola, mentre restava a bocca aperta.
«E…eh?»
Giappone sospirò.
«C’è stato un contrattempo a casa di America-san, e la sede del meeting è stata spostata; dall’America all’Inghilterra.»
«I-i-iggy…?»
«Ehm… Sì.»
«M-m-a… Nihon-san sei ingiusto! Sei un tiranno! Non puoi farmi questo! I-io… era l’unica occasione che avevo per andare in America, e ora me la vedo svanire davanti agli occhi! Che sfigaaa!!!»
Giappone allora tentò di calmarla.
«S-stai calma Tokyo-chan! I-io non ho deciso nulla! Se vuoi puoi venire da Igirisu-san con me…»
«Da Iggy?! E che ci vado a fare da quel bastardo?! Iggy non ha il baseball, Iggy non ha i New York Yankees…!»
«P-per favore non urlare così, sicuramente ritornerà l’occasione di andare in America… È che è successo un guaio da lui e Igirisu-san si è offerto di ospitare il meeting da lui…»
Tokyo si girò da lui con un volto a dir poco inquietante.
«È stato lui…?»
«Eeh? N-non fare quella faccia per favore…!»
«Nihon-san… Ho deciso! Vengo anche io da Iggy♥!»
«Ah, t-ti prego, non organizzare nulla… Saremo a casa sua e non voglio fare brutta figura… E poi uno degli argomenti sarà le nostre capitali… Quindi comportati bene p-per favore.»
Tokyo congiunse le mani battendole.
«Ma certo! Indosserò anche il kimono se vuoi♥!»
«C-cosa…?» Giappone era semplicemente incredulo… Minori che gli prometteva di indossare il loro abito tradizionale, che per anni aveva considerato “troppo noioso per essere indossato”? Certo, era un’occasione da non perdere…
«E ve bene, puoi venire. Ma ti ripeto, dovrai comportarti bene.»
«Sicuro~»





 
_Note COSMICHE!_
L'autrice non è al momento disponibile. Digitate il numero ''2'' se volete ascoltare la sua nota vocale.
*2*
"Ehm, ehm... Sono troppo imbarazzata per presentarmi di persona... Potete insultarmi come volete ^_^ Registrate un messaggio dopo il BIP."
*BIIIIIIP*


 

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