Ice love

di giulym
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Incontro con una leggenda ***
Capitolo 2: *** I-N-N-A-M-O-R-A-T-A ***
Capitolo 3: *** "Completi!" ***



Capitolo 1
*** Incontro con una leggenda ***


Era passato meno di un anno da quando le cose ad Arendelle erano tornate normali e io non potevo che sentirmi più viva di così, non solo avevo imparato a controllare perfettamente il mio potere ma ora che l’Inverno era entrato a pieno nella mia vita…anzi ora che Jack Frost era entrato a a far parte della mia vita non potevo sentirmi più completa.
 
Era arrivato poco dopo la fine della glaciazione forse si aspettava di trovare ancora quel’inverno perenne che io stessa avevo creato, o forse era stato mandato lì a posta comunque sia arrivò e io non posso che esserne più che grata. La prima volta che lo vidi ero in giardino intenta ad esercitarmi con quei poteri che ancora non controllavo a pieno, all’ improvviso notai sulle cortecce degli alberi che mi circondavano formarsi degli strani ghirigori di ghiaccio in un primo momento ne fui impaurita e pensai: “Sono stata io ?” possibile che ancora i miei poteri mi sfuggissero di mano ? Mentre mi arrovellavo in questi e altri pensieri e il dubbio crescente si insinuava in me, riaprendo quelle paure e quelle anzi che per una lunga parte della mia vita mi avevano tormentato , ecco che lo vidi, un ragazzo che dimostrava non di più che diciotto anni, osservarmi dai rami di un albero sorridendo, come avevo fatto a non accorgermene ? Perché non l’avevo visto prima ?” , mi ricomposi e con la solita aria regale che solevo utilizzare nelle occasioni più formali dissi “ Scusatemi ma chi sareste voi che vi trovate lì su quell’albero? “, sobalzò forse non si immaginava che lo avessi visto ed infatti non attardò a dire “ Tu puoi vedermi?” , “ Chiedo venia signore ma perché non dovrei vedervi ? “ risposi, lo vidi storcere il naso e dire “ Venia, signore ? Ah! Dimenticavo che sei una regina ecco perché parli così” disse sorridendo , io non capivo cosa stesse succedendo , non avevo la minima idea di chi fosse quel ragazzo e di come fosse arrivato fino dentro i giardini del castello ma non ero comunque spaventata anzi la sua sola presenza sembrava quasi rasserenare il mio animo; “ Comunque io sono Jack, Jack Frost per la precisione” sentendo queste parole rimasi scioccata, aveva appena detto di essere Jack Frost ? quel Jack Frost avevo capito bene ? La mia faccia dovette apparire abbastanza buffa perché Jack scoppiò a ridere, poi scese dall' alberò con un balzo così delicato che per un momento mi sembrò quasi che stesse volando ma che dico lui stava volando . Si avvicinò e prendendomi la mano e inchinandosi la baciò; solo quel piccolo gettò suscitò in me una turbinio di emozioni diverse, stupore, incredulità , agitazione, ansia, ma anche qualcos' altro che ancora non riuscivo a comprendere a pieno.

Nei giorni successivi Jack si ripresentò molte volte al castello e mi insegnò a controllare meglio i miei poteri e a non farmi più prendere dalla paura, mi ricordo che mi disse “ la paura esiste Elsa , non possiamo farci niente, e nessuno lo sa meglio di me che ho dovuto combattere contro l’essenza della paura in persona ma l’importante è che essa non si impossessi di noi e la cosa migliore da fare in ogni caso è combatterla.” Le parole di Jack mi ispirarono da quel momento in poi seppi come controllare la paura che c’era in me e come domarla per avere il pieno possesso dei miei poteri.





Note:
Salve a tutti voi che avete letto questa fan fiction naturalmente da come avrete capito la storia non finisce qui e presto posterò il seguito, anche perchè è gia stata portata a termine sul mio pc.
Detto questo vorrei solo aggiungere che questa è la prima fan-fiction in assoluto che scrivo nella mia vita ed è dedicata a questo pairing che ultimamente adoro, quindi abbiate pietà di me e naturalmente fatemi sapere se ci sono eventuali errori o correzzioni da fare, un grazie infinite a colore che leggeranno.

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Capitolo 2
*** I-N-N-A-M-O-R-A-T-A ***


Con il passare del tempo Jack divenne una parte essenziale della mia vita e non solo perché mi stava insegnando a controllare i miei poteri ma anche perché la sua sola presenza mi ispirava un senso di gioia e serenità, che mai avevo provato prima. Purtroppo ancora non avevo avuto il coraggio di dire a nessuno della sua presenza ad Arendelle , nemmeno a mia sorella Anna, non so perché mi comportassi così ma sentivo un estremo bisogno di tenerlo legato a me e a me sola; nonostante tutto però la situazione cambiò abbastanza velocemente.

Fu Anna la prima ad accorgersi che c’era qualcosa di diverso in me, una mattina a colazione infatti mi disse “ Elsa che cos’hai in questi giorni ti vedo diversa, più…più… come dire …allegra?”,” ma cosa dici Anna, io mi comporto come al solito cos’avrei di diverso ? E poi cosa vorresti insinuare che io non sono una persona allegra ? “sbuffai irritata, “ Non intendevo dire questo è solo che ti vedo diversa e questo devo ammettere che mi fa piacere” disse facendo uno dei suoi enormi sorrisi, le sorrisi anch’io per poi ritornare alla mia colazione, avevo fretta di finire dopo tutto Jack mi stava aspettando.
Nel frattempo Anna continuò ad osservarmi per tutto il tempo, non solo finché non terminammo di fare colazione ma anche mentre mi preparavo, non capivo il perché di questo suo improvviso interesse per la mia routine giornaliera dopo tutto facevo le cose che avevo sempre fatto di solito, o almeno da quando la situazione tra noi due era tornata normale. Quando finalmente fui pronta e stavo per dirigermi in giardino per la mia lezione ecco che la mia dolce sorellina si parò davanti alla porta della mia camera, tutta contenta e saltellante come una bambina e io che ancora non capivo il perché del suo insolito comportamento dissi “ Senti Anna mi potresti dire di grazia che cos’hai oggi e perché ti comporti così ?” e incrocia le braccia sul petto, “ Finalmente ho capito che cos’hai di diverso mia cara Elsa “ rispose con un tono di sfida, “ e cosa sarebbe mia cara sorella ?” “ Semplice TU… ti sei…I-N-N-A-M-O-R-A-T-A!!” la sua risposta quasi mi spiazzo, fino a quel momento non mi ero ancora resa conto che effettivamente io ero innamorata, innamorata di Jack per di più,ma ciò che mi stupiva maggiormente è come avesse fatto lei, soltanto osservandomi per un po’ a capirlo .
“ Ma cosa dici Anna, io innamorata e poi di chi scusa sentiamo ? “ mi affrttai a dire “ questo ancora non lo so ma se non me lo dirai tu sta pur certa che presto lo scoprirò!”, rispose nuovamente con quel suo tono di sfida e con uno sguardo da furbetta che più che intimorire faceva sorridere tanto era tenera; io da parte mia mi limitai a dire “ Anna ora è tardi e io devo andare ad esercitarmi con i miei poteri non vorrai mica che faccia scoppiare un’altra tormenta di neve come quella dell’ultima volta e poi scusami ma tu non avevi un appuntamento con Kristoff stamattina ? “ improvvisamente la vidi sbiancare e precipitarsi come una furia fuori dalla mia stanza; evidentemente si era dimenticata dell’appuntamento e avendo passato tutta la mattina a osservarmi mentre mi preparavo lei si trovava ancora in camicia da notte e con un enorme ritardo e pensare che il povero Kristoff la stava già aspettando da ore; una risata mi scappò pensando a quanto era sbadata la mia sorellina ma poi mi ricordai che anche io dopotutto ero in ritardo e mi precipitai fuori forse ancora più velocemente di lei.



Note: Salve a tutti ecco il penultimo capitolo di questa mia storia, spero che vi piaccia, nel frattempo volevo approfittare per ringraziare tutti coloro che hanno letto questa fan fiction e per i preziosi consigli che mi sono stati dati. Rinnovo comunque ciò che ho detto precedentemente è la prima storia che scrivo quindi vi prego se ci sono errori da farmi notare o consigli che mi volete dare vi prego di farlo, grazie ancora a tutti e al prossimo capitolo.

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Capitolo 3
*** "Completi!" ***


Arrivai in giardino tutta trafelata avevo corso per tutto il castello pur di non fare troppo tardi al nostro appuntamento, senza preoccuparmi minimamente di quali sarebbero state le reazione della servitù a vedermi passare come un turbine per i corridoi del castello, non era proprio da me questo comportamento, che cosa mi stava succedendo possibile che Anna avesse ragione ed io ero così tanto innamorata di Jack da comportarmi in modo così differente dal solito?
Mentre questi ed altri pensieri mi si andavano arrovellando per la mente finalmente trovai Jack, era appollaiato su di un ramo intento a fischiettare una strana melodia. “ Salve Jack scusa il ritardo ma mia sorella mi ha trattenuta per un po’” dissi quasi senza fiato, mi aspettavo che da un momento all’altro jack mi canzonasse come era il suo solito fare scherzoso ma stranamente rimase serio, “ Elsa c’è una cosa importante che ti devo dire e ormai non posso rimandare oltre “ avvertii subito la tristezza che si celava in quelle parole e in quello sguardo, uno sguardo così simile a quello che avevo io qualche anno fa, un misto di tristezza, ansia e…paura? possibile che jack avesse paura ? Lui uno dei cinque guardiani , la leggenda che aveva sconfitto l’uomo nero ora aveva paura, e sopratutto di cosa ? , “ Dimmi jack cosa succede ?” , “ Elsa tu sai che io sono l’incarnazione dell’inverno uno spirito che ha l’incarico di portare questa stagione nel mondo, ma come io ho il compito di fare arrivare l’inverno ho anche il compito di portarlo via…” più ascoltavo le sue parole e più il mio cuore si rattristava riuscivo a trattenere a stento le lacrime e solo allora quando proprio avevo capito che stavo per perderlo compresi finalmete quanto immensamente l’amassi e quanto desiderassi che non partisse,”Con l’arrivo della primavera pertanto me ne dovrò andare da Arendelle per poter portare l’iverno in un’altra regione della terra” continuò, “ma c’è comunque una cosa che tenevo a dirti prima di partire quindi ti prego di venire un’attimo con me “, non me lo feci ripetere due volte afferrai la mano che mi tendeva e insieme volammo sospinti dal vento verso le regioni montuose del regno, lì dove l’inverno è veramente perenne.
Ero così inebriata dal volo e dal fatto di trovarmi stretta a Jack che non mi accorsi nemmeno dell’atterragio quando poi finalmente ritornai in me notai che ci trovavamo sul balcone del mio vecchio castello di ghiaccio, lo stesso che un anno prima avevo creato dopo la mia fuga da Arendelle.

Jack si scostò piano da me ma non lasciò andare la mia mano, che cosa aveva di tanto importante da dirmi e che oltre tutto lo tormentava così profondamente, non lo comprendevo, dopo un attimo di silenzio fù lui che cominciò a parlare, “ Elsa devi sapere che questi tre mesi con te sono stati i più splendidi della mia vita da guardiano e forse anche di quella precedente, non avrei mai creduto che una persona mi facesse sentire così completo come fai tu, pertanto ciò che sto cercando di dirti Elsa…ciò che voglio veramente dirti è…” dillo su forza, dillo! non tenermi più sulle spine, pensavo impreda ad uno stato di ansia misto ad eccitazione “ è che TI AMO” ecco l’aveva detto e io ancora non potevo crederci non riuscivo a dire o ad esprimere quanto fossi felice, volevo urlagli che anche io l’amavo che anche lui mi completava ma non ci riuscivo, perché diamine non ci riuscivo ?
Lo vidi fare un’espressione delusa naturalmente si aspettava che io dicessi qualcosa ma io non facevo niente ero in uno stato di totale shock, ma quando forse lui stava per perdere le speranze finalmente io riusci a riprendere il controllo del mio corpo e prima che si voltasse per andarsene mi fiondai su di lui e lo strinsi in un abraccio, appoggia il viso al suo petto e in un sussurro dissi “ anche io ti amo “ in quel momento sentii due grandi braccia che cingevano il mio corpo e il suo mento poggiarsi sopra la mia testa, stemmo così per un pezzo incapaci di muoverci, incapaci di avvertire il freddo che ci circondava ma finalmente completi.

Ultimo capitlo della mia breve fanfiction ringrazio tutti coloro che mi hanno seguita e mi scuso per il ritardo.

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