Fall To Pieces

di believee
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** uno ***
Capitolo 2: *** due ***
Capitolo 3: *** tre ***
Capitolo 4: *** quattro ***
Capitolo 5: *** cinque ***
Capitolo 6: *** sei ***
Capitolo 7: *** sette ***
Capitolo 8: *** otto ***
Capitolo 9: *** nove ***
Capitolo 10: *** dieci ***
Capitolo 11: *** undici ***
Capitolo 12: *** dodici ***
Capitolo 13: *** tredici ***
Capitolo 14: *** quattordici ***
Capitolo 15: *** quindici ***
Capitolo 16: *** sedici ***
Capitolo 17: *** diciasette ***
Capitolo 18: *** diciotto ***
Capitolo 19: *** diciannove ***
Capitolo 20: *** venti ***
Capitolo 21: *** ventuno ***
Capitolo 22: *** ventidue ***
Capitolo 23: *** ventitre ***



Capitolo 1
*** uno ***


ONE

*Lacey*

Raggiunsi il mio posto riservato al parcheggio della West Grove Academy. Le mie due migliori amiche parlavano tra loro animatamente del nuovo anno scolastico, ma a me, non me ne poteva fregar di meno. Era solo un altro noioso anno sprecato al liceo.
- Zitte! – esclamai scocciata, e subito loro smisero di parlare.
Alzai gli occhi al cielo e aprii lo sportello, scendendo dalla macchina.
Il sole colpì il mio viso riscaldando la pelle abbronzata. Sorrisi e tolsi gli occhiali da sole che coprivano i miei occhi. Controllai il mio make-up che era ancora impeccabile. Poi passai ad esaminarmi i vestiti: il top viola  floreale abbracciava perfettamente le mie curve e i  pantaloncini facevano sembrare le mie gambe più sottili, non che non lo fossero.
Guardai le mie amiche uscire dalla mia Ferrari rossa, naturalmente non nel modo elegante con cui lo feci io.
I capelli castani di Brianna arrivavano poco più giù delle sue spalle e la canotta bianca che indossava le accennava le curve che, per i miei gusti, era meglio nascondere.
I capelli neri di Taylor invece, erano lisci come al solito quindi niente di nuovo, ma la camicia che indossava le metteva in risalto la pelle abbronzata.
Mi sorrise e io ricambiai.
Iniziammo a camminare lungo il sentiero che portava all’interno della scuola. Il prato era già pieno di studenti, scansionai le loro facce, sorridendo a tutte le matricole che mi osservavano con gli occhi spalancati.
Qui, mi piaceva comandare. I miei occhi guizzarono intorno, cercando il mio ragazzo: Justin Bieber.
Stavamo insieme dalla fine del secondo anno, e speravo che saremmo durati almeno fino alla fine di quest’ultimo anno, e anche dopo il liceo.. perché no.
Lo vidi finalmente seduto sulla panchina con i suoi migliori amici, Chaz e Ryan, e il resto della squadra di calcio.
Justin era il capitano, oltre ad essere anche il ragazzo più bello della scuola.
Mi avvicinai a lui immediatamente. – Ehi, bellissimo. – dissi per attirare la sua attenzione, e lui sorrise facendomi sedere sulle sue gambe prima di premere le labbra sulle mie, poi poi far entrare anche la lingua nella mia bocca.
Intorno a noi, tutta la squadra di calcio iniziò a fischiarci e a spingersi a vicenda.
Patetici perdenti.
La campanella suonò, costringendomi ad allontanarmi dalle labbra di Justin, che gemette.
- Cazzo, non poteva suonare tra un fottuto minuto? -
Si lamentò, inumidendosi le labbra con la lingua.
Sorrisi baciandolo di nuovo a stampo per poi alzarmi e dirigermi verso l’ingresso della scuola.
Tirai fuori dalla mia borsa rosa  il programma, per vedere quale sarebbe stata la mia aula.
Purtroppo, a causa dei miei stivaletti neri decisamente troppo alti, che però adoravo completamente, arrivai dieci minuti dopo.
- Signorina Winters, è in ritardo. Andrà in detenzione alla fine delle lezioni, è del quinto anno non può usare la scusa del tipo ‘non sono riuscita a trovare l’aula’ . – si lamentò il professor Peterson una volta che entrai.
Alzai gli occhi, per poi fingere un grande sorriso. – Mr. Peterson, mi dispiace, ma ho avuto i miei motivi. – sorrisi mentre l’intera classe mi guardò, in attesa della mia scusa. – Stavo aiutando una nuova matricola a trovare il suo corso di inglese. -
- Oh, davvero? -
Annuii.
Mi andai a sedere tra Ryan e un altro amico di Justin, Sean, che mi fissò da capo a piedi leccandosi le labbra.
Sean era un maiale.
- Ehi Lacey. – mi fece l’occhiolino e io gli rivolsi un sorriso falsissimo.
- Ehi… non ricordo il tuo nome.. non mi interessa parlare con te. -
Ryan ridacchiò come tutti i compagni della classe.
E anche quest’anno, stava procedendo tutto nella normalità.

*Jordan*

Finora, il mio primo giorno alla West Grove Academy non era andata bene, tutto il contrario.
Ero arrivata in ritardo perché la mia vecchia auto era a corto di gas e si era fermata in mezzo alla strada, e dal momento che i viziati presuntuosi di questa città trovano le stazioni di rifornimento di cattivo gusto, ho dovuto esplorare tutta la città per ottenere un po’ di gas.
Adesso stavo camminando lungo il corridoio, a testa bassa, cercando di capire il programma che mi era stato consegnato. Ero confusa, non ci capivo niente.
Come se non bastasse, inciampai contro qualcosa (o qualcuno) e caddi a terra, i miei libri sparsi letteralmente ovunque.
La mia testa colpì il costoso pavimento del corridoio, provocandomi un male allucinante.
Mi sedetti, strofinando la parte dolorante della testa e gemetti.
- Oh, mi dispiace. – Una voce profonda quanto sexy parlò, e un paio di occhi color caramello mi guardarono. Apparentemente, apparve il ragazzo più bello che avessi mai visto in vita mia.
- Uh.. no.. sto bene. – dissi, uscendo dal mio stordimento.
- Merda, hai sbattuto la testa? -
- Sto bene, seriamente. – ripetei, raccogliendo i libri e il cellulare.
Il ragazzo si chinò aiutandomi. Sorrisi leggermente senza farmi vedere.
Una volta che ci alzammo, mi tese la mano che io strinsi un po’ esitante.
- Sono Justin, comunque. -
- Io Jordan. -
- Devi essere nuova. – sorrise lui, infilandosi le mani nelle tasche.
- Come fai a saperlo? -
- Penso mi sarei ricordato di un viso bello come il tuo. – mi fece l’occhiolino facendo estendere il suo sorriso ancora di più.
- Affascinante. – risi io, mettendomi la borsa sopra la spalla. – Beh, io devo andare.. sono già in ritardo.. sai com’è.. -
Lui annuì, e potei percepire i suoi occhi su di me mentre camminavo verso la mia classe.
Forse questo primo giorno non era iniziato poi così tanto male. 


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questa è una traduzione| 

 

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Capitolo 2
*** due ***


 TWO

*Lacey*

- E dico davvero, chi è che con un’estate si ritrova due taglie di seno in più? Ovviamente si è rifatta, dovrebbe portare un cartello sulla fronte con scritto ‘hanno fatto un buon lavoro’ – dissi a Taylor che annuì seriamente, anche se sicuramente non capiva il discorso, come sempre.
Raggiungemmo il mio armadietto, misi la combinazione e lo aprii. Mi sistemai il lucidalabbra guardandomi nello specchio fissato all’interno dell’armadietto, me lo ero fatto instaurare apposta con pochi centinaia di dollari.
Le altre tre pareti erano coperte con una carta da pareti rosa.
Lo chiusi per poi tornare a camminare lungo il corridoio. Incrociai Kylie Davidson, la puttana che si era rifatta il seno, quella di cui stavo parlando prima. Solo sentire il rumore dei suoi tacchi sbattere sul pavimento mi fece venire un fastidioso mal di testa.
- Lacey! -
- Cosa c’è, Brianna? – sbottai infastidita più che mai.
- Niente.. è solo.. una ragazza ha appena salutato Justin con la mano.. e non ho idea di chi sia. – spiegò, mordendosi il labbro.
Brianna conosceva i nomi di tutti, era raro che ammetteva di non conoscere qualcuno.
- Cosa? – chiesi, seguendo lo sguardo di Brianna che mi portò  fino a una ragazza dai capelli ricci castani scuro. Era del tutto fuori luogo, indossava una camicia a quadri, dei jeans un po’ consumati e delle converse nere. Presi un sospiro profondo, cercando di auto-controllarmi evitando di correre fino a lì e strappargli la testa con i miei stivaletti neri, cosa che volevo fare in quel momento.
Chi si crede di essere questa ragazza?
e perché aveva appena parlato con Justin, il mio ragazzo?

*Jordan*

Salutai di nuovo Justin prima di dirigermi verso l’armadietto, sperando che non avesse notato il mio rossore.
Lo chiusi con calma e mi voltai, per ritrovarmi faccia a faccia con una ragazza con dei bei capelli castani ondulati e occhi nocciola.
- Ciao, mi chiamo Sara. Devi essere nuova. – si presentò.
- Wow, come fatte a sapere tutti che sono nuova? -
- Beh, per cominciare, ti ho visto in giro con la mappa della scuola in mano, e poi hai appena salutato Justin Bieber, giusto? -
- Cosa c’è di sbagliato nel salutarlo? – chiesi, ridendo leggermente nonostante la mia confusione.
- Lui.. è di sua proprietà. -
- Di chi? – domandai, più confusa di prima.
Sara abbassò la voce. – Di Lacey. -
Seguii il suo sguardo, ritrovandomi a guardare tre ragazze. Tutti indossavano abiti costosi e tacchi scomodi, e stavano camminando proprio verso di me. La bionda si trovava davanti alle altre, solo un po’. Ma quel poco bastò per comprendere il messaggio: lei era al di sopra di tutti.
- Chi sono loro? – chiesi, distogliendo lo sguardo da Lacey. I suoi occhi grigi-azzurri erano pieni di odio, e anche se eravamo a un bel po’ di metri di distanza, iniziai a sudare.
- Vedi la ragazza con i capelli neri? -
Annuii.
- Lei è Taylor Evans, la ragazza più stupida del mondo. Lei è una puttana al completo, ma con i soldi di papà e grazie ai nerd è riuscita ad arrivare fino in quinto. -
Guardai di nuovo Taylor, il suo naso si arricciò come se stesse cercando di capire cosa avevamo appena detto, ma poi si strinse nelle spalle e cercò nella sua borsa lo specchietto.
- E poi c’è Brianna Jackson.. – continuò Sara. – Lei è quella con i capelli castani. Suo padre è ricco e conosce tutti i pettegolezzi di questa città, non dirmi come fa perché nessuno lo sa. Brianna è una stronza, e vive la sua vita solo per un unico motivo: compiacere Lacey. -
- La bionda? – Provai a indovinare e lei annuì, lanciando un’occhiata alle ragazze prima di tornare a porre attenzione su di me.
- Lacey Winters, la più grande stronza di sempre. Ha tutti avvolti al suo dito e sa sfruttare al meglio questa cosa. Non l’ho mai vista fare del bene per nessuno, nemmeno per i suoi amici. L’unica persona con la quale è abbastanza carina è Justin, sono fidanzati dal secondo anno.
Lei ti può rovinare anche con un semplice schiocco di dita. Anche se guardi per sbaglio il suo ragazzo, considera la tua vita finita. Ti consiglio davvero di stare lontana da lui, se ci tieni alla tua vita sociale. -
Fece una pausa rendendosi conto che mi stava spaventando, ma sinceramente stavo già pensando alla mia vita sociale che poteva essere rovinata prima ancora di avere l’opportunità di iniziarla. Era troppo.
- Lacey è la più ricca tra tutte e tre, dal momento che suo padre possiede l’etichetta discografica della Winter Records. Ha incontrato centinaia di celebrità in tutto il mondo, non che sia importante per lei. Li tratta male come tutti gli altri. -
Deglutii: ci eravamo trasferiti qui perché mio padre aveva trovato un lavoro nella Winter Records come assistente, o qualcosa del genere.
 Il padre della più grande stronza della scuola era il capo di mio padre?
Questo poteva essere un grande guaio.
Veramente grande.
Spaventosamente grande.
 

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Capitolo 3
*** tre ***


THREE

*Lacey*

 Guardai la ragazza che aveva salutato il mio ragazzo, parlare con Sara Derrick, una povera sfigata fastidiosa senza gusto nel vestire. Non fraintendetemi, non mi ha mai fatto niente di male ma ogni volta che Taylor parla, la guarda come se fosse una completa idiota.
Okay, Taylor è una completa idiota, ma comunque non deve guardare la mia migliore amica in quel modo.
- Cosa hai intenzione di fare? – domandò Brianna per circa la quinta volta negli ultimi tre minuti.
Alzai gli occhi e mi voltai solo per inviargli uno sguardo assassino. Lei serrò le labbra e non disse altro.
- Segui il mio esempio. – mormorai, prima ti intonacare un sorriso falso sul mio viso.
Iniziai a incamminarmi lentamente verso la nuova ragazza e Sara. Sorrisi a entrambi, prima che potessi perdere il controllo e innervosirmi.
- Sara. – salutai fingendo dolcezza. Lei deglutì e scappò via, portando il suo zaino con sé.
- E tu saresti? – chiesi alla ragazza, che aveva gli occhi castani dilatati dalla paura.
Ridacchiai mentalmente.
- Sono.. Jordan. Jordan Scott. -
- Carino. – dissi, mettendola a disagio. – Io sono Lacey, loro sono Brianna e Taylor. -
- Ciao.. – mormorò, poco convinta.
Come ha fatto questa ragazza in poche ore ad aver conosciuto Justin abbastanza da salutarlo per il corridoio?
- Allora, visto che sei nuova qui e ovviamente, non sai quale gente è giusto frequentare.. – sussurrai lanciando a Sara un’occhiata deludente – Che ne dici se te la mostriamo noi? -
- Oh, davvero? – mormorò in fretta, iniziando ad arrossire diventando nervosa. – Voglio dire.. non me l’aspettavo.. ma certo! -
- Ottimo.. mh, quindi Starbucks? -
- Adesso? -
- Hai già altri impegni? – chiesi, alzando una sopracciglia.
- Beh… - guardò Sara, che stava osservando il suo orologio.
Era ovvio che lei e Sara avessero preso un appuntamento prima del mio arrivo.
- No, non li ho.. – disse infine.
- Perfetto, vieni con me. -
Jordan chiuse il suo armadietto prima di camminare accanto a me.
Mentre camminavamo, le osservai il viso cercando di capire perché Justin avesse preso in considerazione l’idea di parlare con questa ragazza.
Tutti gli occhi erano puntati su di noi appena uscimmo: io al centro, Jordan al mio fianco destro, Taylor alla mia sinistra e Brianna vicino a Jordan.
Un ragazzo della squadra di calcio ci fischiò fermandosi di colpo, alzando la mano per fermare gli amici che stavano andando avanti.
- C’è qualcosa che non va, Jason? – sputai, avvicinandomi lentamente a lui.
- No. – sorrise lui.
- Bene, perché il tuo fischio immaturo mi ha dato l’impressione che avessi qualcosa da dire,  o stavi semplicemente ricordando il divertimento che hai avuto ieri sera con te stesso? -
- Cosa ti fa pensare che ero solo, ieri sera? -
Ridacchiai al suo tentativo di provare a nascondere la verità.
- Perché, so che sei vergine perché la tua prima e unica fidanzata Amanda era troppo disgustata per fare qualsiasi cosa con te. -
Rimase senza parole, il tema di Amanda era ancora una ferita aperta dato che avevano rotto solo un paio di mesi fa.
- Voleva aspettare il matrimonio. – si giustificò, con la voce un po’ rotta.
- Oh, certo. E’ per questo che ha dormito con il tuo amico Tom. -
Sorrisi, dirigendo il mio sguardo divertito a Tom, che rimase in silenzio con gli occhi spalancati a causa dell’agitazione.
- Tom? – Gridò Jason, e Tom innocentemente alzò le mani in segno di sconfitta.
- Divertitevi. – affermai prima di uscire definitivamente dal cancello della scuola, mentre le mie amiche ridevano seguendomi, come sempre.
Indossai i miei occhiali da sole. La mia macchina rossa scintillava, essendo la più costosa tra tutte.
Entrammo in macchina, Taylor scivolò sul sedile del passeggero, subito dopo lo fece anche Brianna. Jordan rimase lì goffamente.
- Entro stamattina magari.. – dissi, mentre lei salì in macchina chiudendo lo sportello.
Mentre guidai verso lo Starbucks, consegnai a Jordan il mio iPhone guardandola dallo specchietto.
Lei lo fissò confusa, cercando l’aiuto di Brianna o Taylor.
Brianna sospirò e glielo strappò via, le unghie finte rischiarono quasi di rigare lo schermo.
- Brianna! Attenta con quegli artigli! – sogghignai, mentre mi concentrai sulla strada davanti a me.
Brianna collegò il telefono alla macchina attraverso un filo, facendo partire una canzone: ' Soundtrack 2 My Life ' dei Kid Cudi attraversarono gli autoparlanti. Normalmente, le sue scelte musicali mi facevano incazzare, ma questa canzone mi piaceva.
- I’ve got some missions that nobody can see, and all of these emotions are pouring out of me. – cantai a ritmo.
- wow, sei brava a cantare. – ammise Jordan sorridendomi dallo specchietto.
- Grazie. -
- No, dico sul serio! -
Sorrisi fastidiosamente serrando le labbra. Lei era troppo carina.
Ma questa ragazza doveva rimanere sotto al mio piedistallo, e io avrei scoperto il modo di tenerla a bada.
Come ho sempre fatto con tutti.

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Capitolo 4
*** quattro ***


FOUR

*Jordan*

- Ciao! – urlò Taylor mentre Lacey accelerò lontano, lasciandomi davanti a scuola. Non avevo idea di dove gli altri stavano andando, ma io dovevo tornare a casa prima che mia madre si iniziasse a preoccupare.
Non voglio mentire: mi ero divertita con Lacey, Brianna e Taylor.
Era un mondo tutto nuovo con loro, non mi hanno preso in giro, e mi piaceva come le persone mi guardavano in loro presenza, per la prima volta mi sentivo “abbastanza” dopo tanto tempo.
Ma, nonostante questo, la mia mente non poteva dimenticare che avevo completamente spazzato via Sara. Mi sentivo una cogliona, una stronza al completo.
Ma, io ero nuova e loro erano le ragazze più popolari della scuola, non potevo dire di no.. giusto?
Sicuramente avrebbe capito..
Scossi la testa, cercando mi sbarazzarmi di questo fastidioso pensiero, entrai in macchina e girai le chiavi, per tornare a casa.
Non c’era dubbio, la mia auto era la più economica e peggiore tra tutte, e sono stata contenta che, all’uscita della scuola, nessuno mi ha visto usarla.
Tornai a casa lentamente, assorta nei miei pensieri.
Voglio dire, lo saresti anche tu se avessi avuto la mia giornata. Ho incontrato il ragazzo più bello del mondo, sono sopravvissuta al primo giorno senza essere uccisa e ho trascorso un paio d’ore con la sua fidanzata, per la prima volta in tutta la mia vita potevo diventare qualcuno.. qualcuno di popolare.
Era come una partita da gestire e da vincere.
Mi chiedevo ancora perché Lacey fosse stata così gentile con me, dopo quello che Sara mi aveva detto su di lei mi aspettavo che mi avrebbe ucciso. Era strano, avrei parlato con Sara di questo il giorno dopo.. se avrebbe ancora voluto parlare con me.
Parcheggiai nel vialetto ed entrai in casa. Mia madre mi aspettò davanti la porta con le mani sui fianchi. Sembrava estremamente arrabbiata.
Come avevo fatto a dimenticarmi di avvertirla che sarei tornata tardi?
- Jordan Scott Grazia.. sai che sei in ritardo? – disse, con gli occhi serrati.
- Scusa mamma, ero con delle amiche. – spiegai. Il suo avviso si addolcì, arricciando le labbra leggermente. Stava evidentemente cercando di non sorridere e di non congratularsi con me.
- Beh ... per questa volte te la faccio passare liscia.. ma la prossima volta avvisami.. adesso.. raccontami delle tue nuove amiche. -
Sorrisi. – Si chiamano Lacey, Sara, Taylor e Brianna. -
- E’ tutto un gruppo? – domandò, curiosa.
- No, Sara, la prima ragazza che ho conosciuto, non fa parte di quel gruppo. -
- Perché no? -
- Scuola enorme, non vanno tutti nella stessa classe.. sai. – mentii, sorridendo mangiando i maccheroni per evitare di parlare ulteriormente.
Mia madre annuì, bevendo la bugia. Si alzò e fissò la sua camicetta rosa chiaro prima di camminare verso il frigo per prendermi una bottiglia d’acqua.
Lei aprì la bocca per dire qualcosa, ma fu interrotta dallo sbattere della porta. Mio padre era appena rientrato dal lavoro, evidentemente stanco.
- Come stanno le mie ragazze preferite? – chiede, baciando mia madre rapidamente prima di afferrare un piatto e mettersi la pasta.
- Bene. – rispose mamma, - e a te, com’è andato il primo giorno di lavoro? -
- Bene, ma Christopher Winters è qualcosa di assurdo.. giuro. Ogni volta che finivo un compito aveva una nuova richiesta. -
- Quindi, lavori direttamente per lui? – domandai, sorseggiando l’acqua.
- Sì, ma non preoccuparti per me Jordan, l’importante è tirare avanti la famiglia. E poi qui in California, puoi avere una base di studi migliori per l’università. -
Annuii, poi mi alzai andando in camera mia. Era perfetta.. piccola ma accogliente, come volevo che fosse. L’avevo abbellita tutta da sola, e devo dire ottimo risultato ma probabilmente, nulla in confronto agli altri ragazzi della West Grove Academy.
Ma come dice mio padre, a volte le cose semplici della vita, sono le migliori che si conservano più a lungo.
Saltai sul letto, il profumo del copriletto floreale riempì la stanza. Spensi la luce e mi voltai su un lato a guardare fuori dalla finestra. Dei ragazzi stavano per strada con le loro moto e macchine costose.
Era tutto così innocente. Ho desiderato tutta la vita trovarmi in un posto in cui dei bei ragazzi mi guardavano perché mi trovavano carina, nessun problema con gli amici, dove potevo semplicemente essere me stessa, e qui mi sembrava proprio il posto giuro.

Ma si sa, questi momenti non durano mai a lungo.

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Capitolo 5
*** cinque ***


FIVE

*Lacey*

Le mie unghie sbatterono ripetutamente sul tavolino al bar, i miei occhi scansionavano l’ambiente.
Come al solito, non mi ero seduta accanto a Justin. Non mi piaceva mescolare amici e fidanzato insieme, soprattutto perché non volevo che le mie amiche si sarebbero avvicinate a lui, volevo che Justin fosse tutto mio.
- Lacey? Cosa stai cercando? – domandò Brianna, sporgendosi in avanti.
Senza rispondere tornai a porre attenzione alle mie amiche, che aspettavano la mia risposta.
- Indossiamo lo stesso top nero oggi.  – affermai cambiando discorso.
Entrambe guardarono i loro abiti.
Brianna lo aveva abbinato a una gonna a fiori, molto corta. Taylor lo indossava sotto a una camicetta grigia con i pantacollant dello stesso colore.
Io invece lo avevo abbinato a  una minigonna di jeans nera.
- Coincidenza. Però a te sta meglio. – disse Brianna, e Taylor annuii immediatamente.
Sorrisi, era la verità.
Taylor guardò verso qualcuno e io mi voltai, seguendo il suo sguardo.
All’entrata del bar c’era Jordan, con i suoi capelli castani raccolti in una treccia laterale.
Si andò a sedere al tavolino della parte opposta al nostro.. dove c’era Sara e il suo fastidioso gruppo di amici.
Le mie labbra si spalancarono un po’ s otto shock. Non aveva visto che c’eravamo anche noi, e era andata da quei perdenti?
- Perché si è andata a sedere laggiù? – chiese Brianna, incrociando le braccia al petto. – Taylor perché non le hai detto che doveva sedersi con noi a pranzo? -
- Ma io l’ho fatto. – si giustificò Taylor.
Mi alzai allontanando il piattino con l’insalata lontano da me.
Feci un segno alle ragazze di seguirmi.
Lentamente raggiunsi il tavolo dove Jordan era attualmente seduta.
Margherita, la migliore amica di Sara, fu la prima a vedermi. I suoi occhi si spalancarono e sussurrò qualcosa agli altri.
- Ehi Jordan. – salutai.
Lei alzò lo sguardo dal panino. – Oh, ciao Lacey. -
- Ti stai divertendo a pranzo con loro? – domandai duramente, mentre i miei occhi scansionarono tutte le persone di quel tavolo, avvicinandomi a Jordan con l’espressione piena di nervosismo.
Aprii la bocca per parlare di nuovo, ma mi fermai quando sentii un braccio intorno alla mia vita. Mi guardai per vedere a chi apparteneva, e un paio di occhi caramello, dolcissimi, mi diedero la risposta: Justin.
- Che sta succedendo qui? – domandò.
- Niente amore, torna pure da Chaz e Ryan. -
- Bene, vieni con me? -
Senza rispondere, mi lasciai trascinare da lui al nostro tavolo, prima però feci cenno a Brianna e Taylor di seguirmi, non volendo essere l’unica ragazza in un gruppo di calciatori.
Mi voltai incontrando gli occhi di Jordan.

Per questa volta era stata fortunata.

*Jordan*

Mi lasciai sfuggire un sospiro di sollievo una volta che Lacey se ne andò.. purtroppo con Justin. Quando guardai Daniel, Sara e Maggie mia accorsi che avevano tutti gli occhi spaventati.
- Da quando Lacey sa il tuo nome? – domandò Daniel dopo qualche minuto di silenzio imbarazzante.
- Da quando ieri mi ha dato buca per uscire con le sue amiche. – mormorò Sara e io sospirai. Questa mattina era stato un inferno, e questo solo perché il giorno prima avevo accettato due uscite differenti, con due persone diverse.
- Ti ho già detto che mi dispiace. – sussurrai, e lei annuì. Mi voltai verso Daniel e risposi alla sua domanda. – Come ha detto Sara, sono andata con lei e le sue amiche a Starbucks ieri. -
- Allora, perché oggi ti sei seduta qui? -
- Beh, Taylor mi ha invitato a mangiare con loro oggi, e credo che Lacey si è arrabbiata perché ho scelto voi. – mi strinsi nelle spalle tornando a mangiare il mio panino, mentre tutti mantenevano gli occhi su di me.
Anche le persone con cui non avevo mai parlato, o che non avevo mai visto prima, avevano gli occhi puntati furtivamente verso di me.
- Ti ha invitato a sedersi con lei? – Esclamò Sara.
- Già.. -
- E tu hai detto di no? – Aggiunse Maggie.
- Si.. qual è il problema? -
- Il grosso problema di tutti, e dico tutti, è che nessuno può rifiutare una proposta di quelle tre stronze. – dichiarò Danny. – nessuno lo ha mai fatto. -
- Io l’ho fatto. – pensai ad alta voce.
Desiderai che la conversazione si sarebbe terminata li, a questo punto.
- Dimmi un po’ Jordan.. vuoi essere uccisa per caso? Voglio dire, una volta che ho corretto Taylor perché aveva sbagliato a pronunciare una parola in classe, Lacey mi ha letteralmente rovinato il primo anno. – affermò Maggie preoccupata.
Presi un respiro profondo prima di voltarmi verso Lacey, e sorrisfare i suoi odiosi occhi grigi-blu.
Perché proprio a me?

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Capitolo 6
*** sei ***


SIX

*Jordan*

Infilai nello zaino i libri e lo misi sopra la spalla, finalmente pronta per tornare a casa.
La maggior parte degli studenti erano già fuori dall’edificio. Nel West Grove non c’erano i bus, i ragazzi più giovani si facevano accompagnare dagli amici con la patente o comunque trovavano un modo alternativo.
Sentii dei tacchi venire verso di me, chiusi gli occhi d’istinto sperando che non fosse Lacey, Taylor e Brianna.
- Ehi Jordan. – la voce di Lacey echeggiò nel corridoio, e lei sorrise come se oggi a pranzo non fosse successo niente.
- Ehi Lacey… - borbottai io.
- Ti unisci a noi? Stiamo andando a casa mia. -
- Io? – ripetei, guardandomi intorno per vedere se ce l’aveva con qualcun altro.
- Si tu, ovviamente. -
- ehm, si.. certo. – dissi, facendo sorridere Lacey.
- Ottimo! -
Iniziammo a camminare, seguite da Taylor e Brianna. Mi sento un po’ intimidita da loro, anche il modo in cui mi camminavano dietro.. erano strane.
Mi strinsi alla cinghia della borsa mentre raggiungemmo la macchina di Lacey, ed entrammo tutte dentro.
Pochi minuti poco mi ritrovai davanti un enorme cancello, Lacey si levò gli occhiali suonando il citofono.
- Henry. – sibilò lei.
- Oh, signorina Winters! -
- Apri questo maledetto cancello, Henry! – ordinò Lacey.
- Subito signorina. -
Lei roteò gli occhi tornando in macchina per guidare lungo il viale della casa, parcheggiando infine in una zona circolare, probabilmente apposta per la sua auto.
Scese dalla macchina e gettò le chiavi a un uomo in piedi al garage, che le prese per poi andare a spostare la macchina al coperto.
Lacey intanto entrò in casa, la seguii salendo le scale a chiocciola di marmo.
Ci condusse verso una stanza e appena aprì  la porta, comparve la camera più bella che avessi mai visto.
Aveva muri di mattoni, non era una di quelle semplici camere che ci si aspetta da una ragazza.
Era formata da due piani, sotto le scale c’era un letto a due piazze e mezzo rosa, vicino un mini bar.
Una specie di paradiso.
Lacey gettò la borsa sul letto e salì le scale, facendoci cenno di seguirla. C’era un letto più piccolo al piano di sopra della camera, una libreria, e scaffali pieni di foto, borse e altri oggetti.
C’erano due divani con tanto di cuscini, quelli giganti e morbidi. Era un luogo così bello che ti faceva venir voglia anche di aprire il libro e studiarlo, penso però che Lacey non la pensava come me.
- Questa è la tua camera? – finalmente chiesi, e lei annuì, levandomi ogni dubbio.
- Si, ma è un po’ piccola. Voglio farla ingrandire. -
- Cosa?! Piccola? – ripetei, pensando di non aver capito bene.
- Si, piccola. – insistette Lacey, osservandosi le unghie.
Mi strinse nelle spalle fingendo di essere d’accordo con lei, sembrava l’unica cosa giusta da fare con quella ragazza.
Passammo il resto del tempo a spettegolare, o per lo meno, loro lo fecero. Io rimasi seduta lì con la bocca chiusa ad ascoltarle. Non mi piaceva parlare male alle spalle delle persone, era sbagliato.
Infine Lacey mi riportò al parcheggio della scuola come il giorno prima, solo che questa volta eravamo sole perché Taylor e Brianna erano rimaste a casa sua.
- Allora, hai messo gli occhi su qualcuno? – chiese lei, con un sorriso dolce.
- No.. – mentii. Voglio dire, non potevo spiegarle che il suo fidanzato era la mia continua ossessione, giusto? come minimo mi avrebbe spinto fuori dalla macchina mentre era al massimo della velocità.
- Davvero? Beh, peccato, altrimenti ti potevo aiutare. -
- Lo avresti fatto? -
- Certo, a cosa servono le amiche? -
- Siamo amiche? – sbottai, per poi pentirmi di non aver tenuto chiusa la bocca.
- Certamente, altrimenti perché ti ho invitato a casa mia? -
Rimasi in silenzio, non avendo niente da dire.
Lacey teneva gli occhi sulla strada, con un piccolo sorriso accennato sulle sue labbra.
Quando scesi dalla sua macchina al parcheggio della scuola, mi sentii felice di essere lontano da lei.
Sospirai sedendomi su una panchina lì vicino. Rimasi assorta nei miei pensieri per un lungo tempo, fino a che vidi la porta della palestra della scuola aprirsi. Il gruppo di ragazzi della squadra di calcio uscirono, spingendosi  a vicenda.
Justin era con loro, un attimo prima stava ridendo con l’amico che gli era accanto, l’attimo dopo i suoi occhi avevano appena incrociato i miei.
In quel momento non capii più niente.
Justin diede una gomitata al suo amico e gli disse qualcosa, per poi venire verso la mia direzione da solo.
Guardai lontano, sperando che non sarebbe venuto davvero da me.
- Ehi. – la sua voce roca risuonò nelle mie orecchie, poi vidi il suo corpo sedersi accanto a me, facendo toccare le nostre ginocchia.
Rabbrividii a quel tocco.
- Perché sei qui? È tardi. -
- Lacey mi ha scaricata.. -
- Oh, sei stata con Lacey oggi? -
- Sì, perché? -
- Niente, solo che oggi a pranzo non sembrava essere in buoni rapporti con te. – spiegò, la sua voce mi fece sentire felice ma timida. Volevo rimanere con lui su quella panchina per tutta la vita ma sparire allo stesso tempo.
Annuii stringendomi nelle spalle. – Perché ha cambiato atteggiamento nei miei confronti così improvvisamente? – pensai, ad alta voce.
- Questo è quello che vorrei sapere anche io.. – rispose Justin.
Mi lanciò un sorriso, uno di quelli che fece fare i salti mortali alle farfalle nel mio stomaco.
- Allora, come va qui a West Grove? -
- Potrebbe andare meglio. – risposi sinceramente, abbassando lo sguardo.
- Colpa di Lacey? -
Rimasi zitta a fissare il pavimento e lui ridacchiò. – A volte sarebbe da ucciderla, lo so. -
- Perché stai uscendo con lei allora? – sbottai, maledicendomi un’altra volta per aver aperto bocca.
- La conosco da molti anni.. ci siamo messi insieme a quindici anni, la conosco meglio di chiunque altro. E’ una brava ragazza, in fondo.. in fondo in fondo. -
- Allora, metti in luce quel lato di lei. -
Mi fissò. – Lo faccio, è tranquilla quando sta con me. -
Sorrisi leggermente, distogliendo di nuovo lo sguardo da lui. Mi misi a studiare le pietre a terra pur di evitare i suoi lineamenti innegabilmente sexy.
Appoggiò la sua mano sulla mia gamba nuda, facendomi rabbrividire. Se ne accorse e sorrise, e io arrossii.
- Sai, sei bella quando arrossisci. – mormorò, con la voce più roca del normale.
- Hai una ragazza.. Lacey, ricordi? – scherzai io.
- Ti sto dicendo che sei bella, non la sto tradendo. – affermò lui serio.
- No… - confermai perplessa.
Mi sentivo a disagio, davvero. E se Lacey avesse mai saputo di questa conversazione, mi avrebbe ucciso.
In fondo, facevo bene a preoccuparmi. Ancora non sapevo che lei, Brianna e Taylor erano nel parcheggio, dietro una macchina a spiare me e Justin.

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Fatemi sapere le vostre opinioni e commenti su questa ff :) 

 

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Capitolo 7
*** sette ***


SEVEN

*Lacey*

Le mie mani tenevano stretto il binocolo, la rabbia ormai pulsava nelle mie vene.
Chi era quella stronza per venire nella mia scuola, e rubare il mio ragazzo?
Scossi la testa e continuai a guardare Justin e Jordan da lontano, resistendo alla tentazione di andare lì e usare la violenza fisica. Però, in fondo, la vendetta più bella è la violenza mentale, molto più divertente.
Abbassai il binocolo e mi voltai verso Brianna e Taylor.
- Chissà cosa vede in lei, non è nemmeno lontanamente abbastanza carina. – dichiarò Brianna con tono lamentoso scuotendo la testa. Accanto a lei, Taylor rispose alla sua domanda. – Beh dai, è bella.. e ha una buona altezza per lui. Starebbero bene insieme, giusto? – chiese, con la testa inclinata tutto il tempo.
Probabilmente era stata la frase più lunga che Taylor avesse mai pronunciato, ma il problema era il contenuto che era uscito dalle sue labbra.
- Taylor, stai zitta. – sbottai, portando di nuovo il binocolo agli occhi. Justin e Jordan si erano appena salutati, e il mio ragazzo stava tornando dai suoi amici.
- Cosa ho detto di sbagliato? – domandò Taylor.
Roteai gli occhi ignorandola.
- Taylor, lei non ci piace. Vuole allontanare Justin da Lacey. – le spiegò Brianna. – Questo significa che lui e Jordan, non stanno bene insieme. Justin sta bene con una sola ragazza.. e questa è Lacey. -
Taylor si morse il labbra annuendo, cercando di comprendere appieno tutte le informazioni.
Entrai in macchina e feci segno alle mie amiche di seguirmi. Misi in moto e premetti l’acceleratore, non badando ai limiti di velocità.
- Forse dovresti rallentare.. – dichiarò Brianna, stringendosi al sedile con uno sguardo allarmato e pieno di paura.
Sospirai e rallentai voltandomi verso di lei. – Felice adesso?  -
Annuì.
– Lacey.. cosa faremo adesso con Jordan? -  domandò Taylor allegramente, entusiasta di compiere i nostri famosi piani crudeli.
Mi strinsi nelle spalle e mi morsi il labbro, cercando di farmi venire un’idea.
- Cosa faremo? La porteremo a desiderare di non essere mai nata. -
Brianna e Taylor si scambiarono un’occhiata subdola, sorridendo.
Fissai la strada, un piccolo sorriso maligno si impossessò del mio viso.
Jordan Scott , preparati.

*NoPOV*

Il suono delle posate contro i piatti di porcellana era l’unico rumore che si poteva sentire durante la cena della famiglia di Lacey.
- Allora Lacey, non ho potuto fare a meno di notare che oggi è venuta un’altra ragazza. – affermò Sandra portando il cibo dal piatto alla bocca.
La figlia si strinse nelle spalle, infastidita dal ricordo di Jordan.
- Si, si chiama Jordan. E’ nuova. -
- Jordan.. qual è il suo cognome? – domandò il padre, posando il giornale sul tavolo. La voce roca echeggiò nella grande stanza da pranzo, tanto da far voltare verso di lui persino il cameriere.
- Scott. – rispose semplicemente Lacey.
- Oh, davvero? Suo padre lavora per me, uomo simpatico. -
Un sorriso comparì sul volto di Lacey, lentamente posò la forchetta di porcellana sul piatto facendo cadere le mani sulle gambe.
- Dovremmo invitarli a cena, dal momento che Jordan è mia amica e il padre un tuo dipendente. -
Il padre annuì. – Lo chiamo stasera e lo invito. Bel pensiero Lacey. -
La figlia sorrise e si alzò soddisfatta.
La cameriera smise quindi di servirla, felice. Del resto, chi non sarebbe stato felice di smettere di servire il diavolo?
- Vado nella mia stanza. – dichiarò Lacey, raggiungendola rapidamente.
Avrebbe rovinato Jordan in tutti i modi possibili, a partire dalla sua famiglia, sarebbe stato un gioco facile, almeno per ora.

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Avviso: Non voglio fare l'acida, ma se questa ff non viene letta, smetterò di pubblicarla. Mi sembra inutile e uno spreco di tempo.


 

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Capitolo 8
*** otto ***


EIGHT

*Jordan*

Quella settimana era già la seconda volta che mi trovavo a casa di Lacey, con la differenza che stavolta i miei genitori erano con me.
Il padre di Lacey scese dalle scale in abiti formali abbinati con la costosa cravatta di colore rosso.
Sua madre era di fronte a noi, indossava un vestito anche esso costoso, come ogni cosa in quella casa d’altronde.
-Lacey! – la signora Winters mi salutò allegramente.
Sorrisi un po’ in imbarazzo, guardandomi i piedi. Avevo indossato gli stivali migliori che possedevo cercando di risultare abbastanza gradevole e ben vestita, ma il risultato non era stato poi così tanto soddisfacente.
Presto comparve anche un suono familiare: quello dei tacchi di Lacey, che presto si affacciò dalla cima delle scale con un look impeccabile come al solito. Indossava jeans scuri e una camicetta rosa. Mi sentivo un po’ meglio sapendo che non ero l’unica vestita normale qui, anche se i suoi vestiti erano sicuramente migliori.
Quando ci raggiunse anche lei, la signora Winters ci propose di andare subito a mangiare, sorridendo a mia madre.
Li seguimmo nella sala da pranzo dove c’era un bellissimo lampadario di diamante appeso al soffitto bianco, un tavolo di legno scuro al mezzo e tutti oggetti costosi per abbellire la stanza.
- Harold, la cena per favore. – disse la madre di Lacey suonando una campanella di vetro accanto al suo piatto.
Un uomo in abito formale con un papillon al collo ci raggiunse, aveva un piccolo tovagliolo appeso al braccio, sicuramente era il cameriere/maggiordomo.
Versò l’acqua nei nostri bicchieri, facendomi sentire una cliente di un albergo a cinque stelle.
Se Lacey era abituata a tutto questo, non c’era da impressionarsi se era arrogante.
- Allora Jordan, hai la stessa età di Lacey, vero? – mi domandò la signora Winters, schiarendosi la voce. – Andate in classe insieme? -
Lacey intervenne prima che potessi rispondere.
- Abbiamo solo una lezione in comune, speravo potessimo averne altre.  Il rapporto tra Jordan e i professori è incredibile, si potrebbe pensare che hanno dormito insieme. Il modo in cui la guardano… -
Mia madre tossì, soffocandosi quasi con l’acqua, e mi lanciò un’occhiata.
Lacey sorrise bevendo un sorso del suo drink con disinvoltura, come se non avesse detto niente di che.
- Comunque, sono sicura che non ha mai dormito con un professore. Ma in realtà, chi lo sa? Lei rimane a scuola un sacco di tempo. – continuò Lacey, sorridendo ai miei genitori ormai allarmati.
- Non vi preoccupate signor e signora Scott, la terrò d’occhio. – disse infine.
- Beh.. – iniziò mio padre. – Grazie… ehm.. Lacey. -
- Di niente. – disse con dolcezza, appena Harold portò i nostri piatti a tavola.
Sua madre mangiò un po’ di zuppa prima di rompere il silenzio imbarazzante. – Jordan, pratichi qualche sport? -
- Calcio, signora. – risposi io.
- Davvero? Il ragazzo di Lacey è il capitano della squadra di calcio della scuola, vero? –
- Verissimo. – sorrise Lacey un po’ incazzata. – Avete già una cosa in comune. Devo tenervi d’occhio. -
Mia madre si alzò di scatto. – Mi dispiace, torno subito. Jordan, sei già stata qui, puoi mostrarmi dov’è il bagno? -
- Va bene. – mi alzai, raggiungendo insieme a mia madre il bagno, appena nessuno non poté più sentirci si girò verso di me con le mani sui fianchi. Era molto bella stasera con il vestito blu scuro e i tacchi, ma lo sguardo arrabbiato sul suo volto rendeva difficile trovarla adorabile in quel momento.
- Jordan Scott, di cosa sta parlando quella ragazza? Dormi con gli insegnanti? Rubi i fidanzati? -
- Mamma, non faccio niente di tutto questo! – mi giustificai immediatamente io.
- Allora perché sta dicendo quelle cose? -
- Non lo so! Pensavo fossimo amiche.. -
- Okay, lascio correre. Ma se quella ragazza continua a parlare così di te, sei in guai seri signorina. -
Annuii ma non feci in tempo a dire niente perché Lacey mi interruppe. – Va tutto bene qui? -
- Sì, è tutto perfetto. -
- Mia madre mi ha mandato qui per aiutarvi a trovare il bagno, quindi.. mi segua, il bagno si trova qui. -
Lei ci guidò verso il corridoio a destra, in una stanza, accese la luce e mia madre entrò chiudendo la porta, lasciando me e Lacey da sole.
- Che cosa stai facendo? – chiesi incazzata, lei sorrise dolcemente.
- Non so di cosa stai parlando. -
- Oh davvero? Perché stai inventando tutte queste cazzate davanti ai miei genitori? -
- Jordan, cosa stai insinuando? Mi stai accusando di qualcosa? Questa è casa mia e a casa mia le persone mi portano rispetto. – affermò facendo svanire quel sorrisetto falso dal viso.
- Rispetto? Lacey, tu sei la prima a non portare rispetto a nessuno! -
Proprio in quel momento mia madre uscì e le sue labbra si schiusero in stato di shock. – Jordan! – Mia madre aggrottò la fronte scusandosi con Lacey. – Mi dispiace tanto, mia figlia non si è mai agitata così tanto.. -
- Non si preoccupi.. dovremmo tornare a cena adesso. -
Lacey tornò nella sala da pranzo  e mia madre la seguì lanciandomi uno sguardo di avvertimento prima di prendere i nostri posti a tavola di nuovo.
Lacey stava cercando di rovinare il rapporto con i miei genitori?
Perché se questo era il suo intento, stava facendo un buon lavoro.


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In questo capitolo Justin non è apparso ma vi assicuro che in futuro si rifarà :)

Commenti riguardo il capitolo?

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Capitolo 9
*** nove ***


NINE

*Lacey*

In piedi davanti al mio armadietto, guardai sospetta Jordan sorprendendola a guardare il mio ragazzo. Justin stava qualche metro più lontano con i suoi amici completamente ignaro della guerra tra me e Jordan.
La studiai, chiedendomi perché avesse anche un minimo interesse in quella ragazza.
Inclinai leggermente la testa squadrandola. I vestiti che indossava erano da quattro soldi.  Non aveva niente a che vedere con il mio Justin.
Chiusi l’armadietto sbattendolo e mi avvicinai al mio ragazzo.
- Justin, possiamo parlare in privato? – gli domandai facendo il labbruccio.
Sapevo che lo faceva impazzire, infatti si inumidì le labbra e annuì, facendomi allontanare dai suoi amici.
Lo avvicinai alla fila di armadietti proprio davanti a Jordan, presi lo scollo a V della sua maglia nera e lo avvicinai al mio corpo. Lasciai stare la sua camicia e gli passai le mani su e giù per tutto lo stomaco tonico, sorridendogli sensualmente.
- Allora, mia madre e mio padre hanno una cena stasera, sai che odio stare a casa da sola. Vieni da me? E’ da tanto che non passiamo un po’ di tempo da soli la notte. – proposi seducente, facendogli capire che chiedevo del sesso.
Justin si leccò le labbra di nuovo e sorrise, guardai Jordan con la coda dell’occhio che stava lì come un cucciolo smarrito, con gli occhi grandi e lucidi a guardarci rimanendo completamente immobile.
- Sarò da te dopo le otto. – disse Justin, facendomi l’occhiolino.
Lo tirai ancora più vicino a me e gli avvolsi le braccia intorno al collo baciandolo passionalmente.
Normalmente, mi faceva stare bene anche solo baciarlo, ma sapere che Jordan stava lì con il cuore spezzato, era una sensazione ancora più bella.
Era come prendere due piccioni con una fava.
-

Accesi le candele sparse intorno alla mia stanza, sorrisi soddisfatta osservando l’atmosfera che si era creata.
Avevo spruzzato il mio profumo, il preferito di Justin, e scivolai nel letto in reggiseno e in perizoma che amava tanto.
Justin mi aveva avvertito che avrebbe tardato qualche minuto, quindi navigai un po’ su twitter. Trovai Jordan che seguivo da ieri, stava twittando sui compiti e cose del genere. Che perdente.. voglio dire, sul serio.. chi se ne frega di sapere che stava facendo il suo dovere.
Roteai gli occhi quando decisi di digitare un tweet.

LaceyW: con Justin tutta la notte. Non aspettate svegli.

Catturare l’attenzione era il mio obbiettivo, Jordan lo avrebbe letto sicuramente, spero.
Dopo che io e Justin avremmo fatto l’amore, avrei semplicemente cancellato il tweet.
I minuti passarono e Justin non si faceva ancora vivo, stava veramente ritardando così tanto?
Una parte di me sperò che si trovasse con i suoi amici agli allenamenti di calcio, e che li avrebbe finiti subito.
Che poi, a dirla tutta, era da immaturi fare gli allenamenti di calcio quando c’è una ragazza che ti aspetta per fare sesso.
Scossi la testa, convincendomi che il ritardo non aveva nulla a che fare con me.
Non ho fatto niente di sbagliato, anzi, a volte vorrei che tutti fossero responsabili e maturi come me.
Sentii bussare alla porta di casa e i miei pensieri vennero interrotti.
Sorrisi indossando l’accappatoio di seta e corsi verso la porta sorridente, ignorando il freddo del pavimento in marmo sotto i miei piedi nudi.
Aprii la porta trovandomi il viso di Justin, che sorrise malizioso appena mi vide.
- Entra.. – dissi, lui lo fece chiudendosi la porta alle spalle.
Lo afferrai per il colletto della maglia tirandolo fino alla mia camera da letto.
Ovviamente, Jordan non avrebbe mai potuto dargli quello che potevo dargli io.

*Jordan*

Mi sedetti davanti alla scrivania della mia piccola camera, fissando lo schermo del portatile.
Non bastava aver sentito Lacey e Justin flirtare tutto il giorno, adesso mi toccava anche leggere il tweet che aveva pubblicato Lacey riguardante la sua vita sessuale con lui.
La rabbia bollì all’interno di me, lo aveva fatto solo per farmi sentire in questo modo.
Certo, magari non sapeva neanche se in quel momento ero su twitter o meno, ma ho i miei motivi per pensare questo di lei.
Per qualche ragione, Lacey mi odiava.
Ero nuova nella scuola, e mi stava già rovinando l’anno.
Sospirai, sdraiandomi sul letto nascondendo la faccia nel cuscino, per poi urlare.
Devo resistere solo un altro giorno ed è finalmente il weekend, un weekend senza Lacey. Un weekend senza scuola.

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Capitolo 10
*** dieci ***


TEN

*Lacey*

I miei occhi non smettevano di fissare Jordan, che sedeva al suo solito tavolo alla mensa.
Era venerdì e come sempre Taylor era impegnata a fare commenti stupidi mentre Brianna studiava le sue unghie finte trovandoci ogni minima imperfezione.
Le mie unghie martellavano persistenti contro il tavolo, non parlavo da almeno dieci minuti, o forse anche di più.
Infine spostai lo sguardo da Jordan a Justin, che era seduto accanto a me impegnato a parlare con Chaz.
Quando voltai lo sguardo verso Jordan di nuovo, lei non c’era più. Dove era andata nell’arco di quei due secondi che mi ero un attimo distratta?
La trovai intenta a leggere un poster attaccato vicino al bidone della spazzatura.
Era interessata, tanto da tirar dallo zaino un pezzo di carta e una penna per appuntarsi chissà cosa.
Quando ebbe finito di leggere il manifesto, tornò dai suoi amici.
- Perché era così interessata a leggere quel manifesto? – sibilai, facendo voltare Justin verso di me.
- Cosa hai detto, Lacey? -
- Oh, niente. – mi avvicinai baciando la parte inferiore del suo labbro, sotto ai suoi occhi pieni di lussuria. – Vengo subito. -
Mi alzai avvicinandomi al bidone per vedere cosa aveva letto Jordan.
Attenzione studenti!

Quest’anno la recita si svolgerà sulla storia di “I Maghi di Oz”
Partecipa anche tu!
le audizioni si svolgeranno martedì |
1:00-02:00|
Siete tutti i benvenuti!

Mrs. Denton

 
Un piccolo sorriso si formò sulle mie labbra e incrociai le braccia al petto.
Così Jordan vorrebbe partecipare, eh?

tre ore più tardi.

Mi sedetti in mansarda sul divano rosa, con il portatile sulle gambe.
Gli auricolari erano collegati al mio computer così da poter sentire meglio la musica.
Ero sul profilo di facebook di Jordan, alla ricerca di qualcosa che aveva a che fare con la recitazione o il canto.
Infine, dopo varie foto, post e link, trovai un video postato da una certa Macy, probabilmente un’amica della vecchia scuola di Jordan.
Cliccai ‘play’ e il video iniziò.
Jordan cantò una canzone da me sconosciuta, provai a ignorare il fatto che fosse brava a cantare.
Non doveva ottenere la parte nella recita della scuola.
Presi il mio iPhone e inviai un breve messaggio a Taylor e Brianna dicendo loro di abbandonare tutto e raggiungermi a casa il prima possibile.
Dopo dieci minuti circa, Brianna si presentò a casa mia.
Un minuto dopo venne anche Taylor, salutammo mia madre che sarebbe partita per una settimana al centro termale, di solito andavo con lei ma questa volta avevo rifiutato l’offerta per tener d’occhio Jordan.
Non potevo contare su Brianna e Taylor, chissà quali casini avrebbero combinato.
- Ciao ragazze, divertitevi! – disse mia madre entrando nella limousine, andandosene.
- Allora ragazze, ho trovato notizie su Jordan. Recita e canta. – spiegai.
- Cosa? – chiese Taylor incredula prima di addentare un biscotto.
- Esatto. Guardate con i vostri occhi se non mi credete. -
Gli mostrai il video su facebook, rimasero tutte e due sotto shock.
Sospirai quando finì chiudendo il mio portatile. – Avete visto? -
- E’ incredibile! Ma qual è il punto? -
- Vuole partecipare alla stupida recita della scuola!  E se  lo ottiene.. sarebbe.. felice e popolare. -
- E a Justin piacciono le ragazze che sanno cantare, se non sbaglio. – iniziò Brianna, ma io le lanciai un’occhiata facendola zittire.
Roteai gli occhi, riaccendendo il pc entrando nel sito della scuola.
apparirono sulla home tutti gli annunci.
Rilessi le informazioni del manifesto e sospirai. – Va bene, quindi fondamentalmente abbiamo bisogno che Jordan ottenga solo una piccola parte umiliante. -
- Come facciamo? – domandò Taylor inclinando la testa.
- Ragazze.. siete pronte a vincere le audizioni? -
Che il gioco abbia inizio.


________________________
In questo capitolo niente Justin D: *piange, si strappa i capelli e si dispera*
però..  commenti? :D

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Capitolo 11
*** undici ***


ELEVEN

*Jordan*

Uscii da scuola, dopo un’ora rispetto a tutti gli altri ragazzi.
Mentre Lacey credeva che dormivo con gli insegnanti, in realtà davvero passavo del tempo con il mio insegnante di musica, ma per prendere lezioni di canto.
Non potevo dirlo a mia madre perché mi stavo pagando quelle lezioni da sola, e lei si sarebbe sentita in colpa se lo avrebbe scoperto. Non volevo costringerli a pagarmi anche questo.
Così, nel fine settimana avevo inventato che rimanevo fuori con gli amici.
Stavo leggendo il copione per “Il Mago di Oz”, le audizioni sarebbero iniziate presto.
Tutto quello che volevo era essere la protagonista, Dorothy, e sapevo che dovevo lavorare duramente per ottenere quella parte.
Non stavo guardando dove mettevo i piedi, impegnata a leggere il copione, e inciampai su qualcuno cadendo all’indietro, facendo rovesciare la mia borsa a terra.
- Merda, mi dispiace.. – una voce maschile e roca.. poi una risata. – Dobbiamo smettere di incontrarci in questo modo. -
Alzai gli occhi trovandomi faccia a faccia con il fidanzato della mia nemica: Justin.
Si accucciò accanto a me aiutandomi a rimettere le cose all’interno della borsa, notando il copione.
- Il mago di Oz? – domandò, restituendomelo. Deglutii e annuii, strappandoglielo dalle mani.
- Tu canti? – domandò.
- E recito.. si. -
- Bello, vuoi ottenere il ruolo di Dorothy? -
- Come fai a saperlo? -
- Hai evidenziato le parti di Dorothy. -
Arrossii, sentendomi in imbarazzo. – Giusto.. -
- Sei davvero bella. -
- Grazie.. ma ti prego smettila di ripeterlo. Non posso più avere problemi con Lacey o mi ucciderà. – spiegai.
- Ti sta creando problemi? – chiese Justin, mostrando un po’ di preoccupazione.
Guardai lontano, sentendomi di nuovo quella sensazione di disagio.
Lui mise un dito sotto il mio mento costringendomi a guardarlo.
- Allora? -
Annuii e finalmente mi lasciò il mento, passando la mano tra i suoi capelli. – Mi dispiace davvero, ultimamente è fuori controllo e sinceramente non so perché. -
- Perché ci esci ancora insieme allora? – chiesi leggermente frustata.
- E’ complicato.. -
 - No, non lo è. Basta prendere il cellulare e chiamarla, e dirle che è finita. – esclamai, sedendomi su una panchina. – Però non dirle che ti ho detto di farlo! – aggiunsi appena mi resi conto di quello che avevo appena detto.
Justin rise sedendosi accanto a me. – Non ti preoccupare Jordan, non te la metterò mai contro, ma credimi.. è complicato rompere con lei più di quanto pensi. -
Mi fissò, facendomi imbarazzare. Avevo qualcosa sulla faccia?
- Perché mi fissi? -
- Scusa, ma sei davvero bellissima. -
Arrossii, voglio dire.. chi non lo farebbe? Era il ragazzo probabilmente più popolare , più bello e più dolce che avessi mai incontrato.
- Guarda, ti ho fatto anche arrossire. – aggiunse infine.
Grazie Justin, chissà di chi è la colpa se sembro un pomodoro.
- Non hai ancora risposto alla mia domanda. – cambiai discorso io.
- Oh, giusto.. forse ti spiegherò tutto un giorno.. una di queste volte ci si vede e si parla. -
- Se dici così sembra che parleremo presto. – dissi, alzando le sopracciglia. Lui sorrise, distogliendo lo sguardo dai miei occhi.
- Io spero che lo faremo prestissimo. -
Inclinai la testa, i miei riccioli caddero su un lato della spalla.
Allungò la mano spostandomi i riccioli dietro l’orecchio, con amore.
Sorrisi leggermente, facendolo sorridere a sua volta.
- Mi piace parlare con te.. mi piace un sacco. Non sei come le altre ragazze Jordan, sei speciale.-
Si chinò come per baciarmi, facendo fermare il mio cuore.
Preso lo zaino e lo misi sopra la spalla, alzandomi facendogli baciare l’aria.
Risi e lui mi guardò, scuotendo la testa.
- Ci vediamo in giro, Justin. – lo salutai, camminando verso la mia auto.
- Spero proprio di sì. – sussurrò lui.
Ciò che non sapeva, era che lo speravo anche io.
Tantissimo.


__________________ Ecco qui, sono riuscita ad aggiornare. *respira profondamente* non vi chiedo niente.. solo, recensioni? :D  

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Capitolo 12
*** dodici ***


TWELVE

*Lacey*


Mi sedetti nell’auditorium vicino a Taylor e Brianna, e purtroppo anche Jordan era vicino a noi.
Continuava a ricevere messaggi, e il rumore della vibrazione iniziava a darmi ai nervi, ovviamente non tanto quanto la sua espressione felice di quando li leggeva.
Era come se la persona che le stava inviando i messaggi la faceva sorridere praticamente ogni due minuti.
Questa situazione era così fastidiosa che non stavo facendo altro se non scoprire con chi stava massaggiando, se si trattava di un ragazzo.
Cercai di rassicurarmi, d'altronde.. quale ragazzo sarebbe mai interessato a Jordan?
Anche se dovevo ammettere che.. era semi – bella oggi, il che mi rese ancora più infastidita.
Aveva i capelli raccolti in trecce, come se volesse assomigliare a Dorothy, e indossava stivali marroni insieme ai pantaloncini di jeans corti e una maglietta verde.
- Torno subito, tu intanto fatti una treccia. -
- Okay.. – cinguettò Taylor, iniziando a intrecciare i suoi capelli, mentre Brianna la fissò con incertezza.
- Perché?- chiese. – Hai intenzione di fare qualcosa a Jordan? Oh, posso essere d’aiuto? -
Roteai gli occhi. – Non ancora, e no, non ho bisogno del tuo aiuto altrimenti addio il piano “fallimento audizione di Jordan.” -
Brianna mi guardò incazzata, stringendo le labbra. Non mi importava sinceramente se c’era rimasta male.
Mi avvicinai lentamente a Jordan, senza farmi né vedere né sentire.
Certo, non era stato difficile. Lei era molto impegnata a concentrarsi sul suo telefono, che riceveva messaggi ogni secondo.
Mi sedetti tranquillamente nella fila dietro di lei, e sbirciai lo schermo del suo cellulare.
Non riuscii a leggere l’intero messaggio, ma una buona parte. E penso che non provai mai una sensazione di fastidio e rabbia così profonda in vita mia.

Da: Justin
Buona fortuna bella, sono sicuro che otterrai la parte. Chiamami se ci riesci, potremmo festeggiare in due (;
Ma che diavolo?
Senza far rumore mi precipitai di nuovo al mio posto, incazzata così tanto da non capire più niente.
- Che cos’hai scoperto? – domandò Taylor, legando il suo elastico alla  fine della treccia.
- Ho appena scoperto che quella stronza sta massaggiando con la mia proprietà. -
- Chi? -
- Chi altro, se non il mio ragazzo? – chiesi furiosa.
- Justin? -
- Certo, idiota. Quanti altri ragazzi ho? – domandai infastidita ancora di più. Stavo sull’orlo di una crisi di nervi.
- Che hai intenzione di.. -
Brianna non terminò la frase, la porta si aprì e qualcuno entrò, facendomi voltare, e indovinate chi comparì? Il mio Justin.
- Justin? – sibilai.
Lui non mi notò, anzi andò dritto verso Jordan sedendosi accanto a lei.
- Mi prende in giro? – mormorai a bassa voce, in modo che nessun’altro potesse sentire.
Sapevo che dovevo fare qualcosa per allontanare il mio ragazzo da quella puttana, quindi mi incamminai verso loro.
- Scusate.. – dissi con un tono dolce ma falso allo stesso tempo.
Jordan mi guardò un po’ spaventata, mentre Justin rimase a fissarmi impassibile, uno sguardo completamente illeggibile. Odiai tutto ciò.
Sapevo sempre quando provava o pensava a qualcosa, era un talento che avevo dalla prima volta che lo avevo incontrato.
Il ragazzo non era difficile da capire, era come un libro aperto.
- Okay.. senti puttanella. Stai lontano dal mio ragazzo. – ordinai, fissando Jordan che ancora teneva lo sguardo basso rifiutandosi di incrociare il mio sguardo. – Sto parlando con te. -
- Jordan non è una puttanella, Lacey. – sibilò Justin, alzandosi in piedi venendo verso di me.
Resistetti alla tentazione di indietreggiare.
- Oh, mi dispiace. Non sapevo che adesso parli anche con le persone come lei. -
Justin ridacchiò e scosse la testa, guardandosi intorno prima di tornarmi a guardare, più incazzato di prima. 
- Lacey, smettila di fare la stronza con tutti. -
- Sei sicuro davvero di quello che stai facendo, Justin? – dissi riprendendo il controllo su di lui. Sentii una scarica di adrenalina scorrere tra le mie vene, quella sensazione positiva che provi quando stai per vincere una battaglia. – Ti ricordi cosa significa rompere con me, Justin? -
Lui impallidì, rimanendo in silenzio per poi annuire.
- Sì, mi ricordo. E sono stanco delle tue minacce. Non puoi costringermi a stare con te, cazzo. -
- Tu, non entrerai mai a far parte del mondo della musica, lo giuro su me stessa. Finché sono viva, non raggiungerai mai l’obiettivo di diventare un cantante. Vai a cercare un insegnante di musica in qualche scuola scadente. In alternativa, chiedimi scusa per le cazzate che fai, e dimenticati di lei subito. – dissi indicando Jordan. – A te la scelta. -
- La mia scelta? -
Annuii, mettendo le mani sui miei fianchi soddisfatta.
- Bene, addio Lacey. Ti ho appena lasciata. -
- Che cosa? – mormorai, sgranando gli occhi. – Mi stai prendendo per il culo? Stiamo parlando del tuo futuro!-
- Lo so, ma non mi interessa niente se il prezzo che devo pagare sei te. Abbiamo chiuso. -
Una lacrima scivolò dal mio viso, e prima di iniziare a piangere, gli diedi uno schiaffo sul viso, lasciandolo senza parole. – Te ne pentirai, Justin. E non solo tu, anche Jordan. -
Mi precipitai verso l’uscita dell’auditorium insieme a Brianna e Taylor.

Divertitevi adesso stronzi, ma ricordatevi: Il gioco non è finito finché non lo dico io. 

___________________________
E' da una vita che non aggiornavo, lo so
ma non avevo alternative non ho potuto! :c
Adesso i'm baaaaack!
che ne pensate del capitolo? recensioni? dai che voglio aggiornare stasera o domani!

 

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Capitolo 13
*** tredici ***


THIRTEEN

*Jordan*

Nei giorni successivi, con mia grande sorpresa, Lacey era rimasta lontana da me e Justin.
Justin mi accompagnava in tutte le classe, mi aspettava al mio armadietto e mi riportava a casa dopo la scuola.
E tutto questo sotto gli occhi di Lacey, che ci ignorava.
Però, era rimasta sempre la solita stronza.

- Comunque.. stavo pensando che un giorno di questi potremmo studiare insie.. Jordan? – disse Justin accanto a me.
Ero appoggiata all’armadietto, stavamo parlando ma avevo smesso di prestargli attenzione.
- Scusa.. cosa stavi dicendo? -
- Potresti venire a casa mia stasera per studiare, mia madre ti adora, sarebbe felice di averti a cena. -
- va bene.. – sorrisi leggermente.
Justin mise il braccio intorno alla mia vita conducendomi verso l’uscita della scuola.
I raggi del sole colpirono il mio viso, era una bella sensazione.
Arrivammo davanti alla sua auto e salii, Justin accese il motore partendo velocemente.
L’aria fredda che entrava violentemente dal finestrino aperto mi provocò brividi e la pelle d’oca.
- Oh, hai freddo? – Chiese Justin, io scrollai le spalle, sorridendo un po’.
Lasciò una mano sul volante mentre con l’altra cercava qualcosa dietro il sedile, finché la trovò e mi lanciò la sua felpa.
- Grazie.. – dissi, infilandola.
Le maniche erano larghe, così le girai. Anche la felpa mi stava larga, ma non me ne importava. Era calda, e in più aveva il suo profumo. Lo adoravo.
- Ti piace il mio odore? – scherzò Justin, e io arrossii.
-Molto. – risposi sinceramente, guardando fuori il finestrino.
Sentii il cellulare vibrare, lo presi leggendo il messaggio. Era Sara.
Da: Sara
Ehi, vuoi venire in biblioteca con me? Devo prendere un nuovo libro, ho finito quello vecchio (:

Sospirai, e digitai la risposta, prima di appoggiare il cellulare sul sedile dell’auto.
Non potei fare a meno di pensare a Lacey, Brianna e Taylor.
Amavo Sara e gli altri miei amici, ma mi mancavano anche le giornate che avevo passato con Lacey, Brianna e Taylor. Mi sentivo perfetta con loro, come una barbie.
Avevano il potere di farti sentire speciale, quando attraversavo i corridoi con loro, tutti ti guardavano con invidia. Mi mancava quella sensazione.. anche se Lacey era stata falsa con me, forse volevo ancora far parte del suo gruppo.

*Lacey*

- Sono a casa! – urlai una volta entrata, ma come al solito non rispose nessuno. I miei genitori erano fuori.
Sulla porta della mia camera, trovai un foglietto con scritto “Lacey, tuo padre è dovuto partire all’ultimo minuto e sono andata con lui. Le cameriere hanno un giorno di riposo. Chiamami più tardi, baci mamma.”
Roteai gli occhi, appallottolando il biglietto e lanciandolo a terra.
Posai la borsa sul letto e mi levai i tacchi.
Infilai una tuta comoda e accesi la tv. Presi il cellulare e iniziai a giocare a Super Bass, convincendomi che qualcuno prima o poi mi avrebbe cercato.
Finalmente qualcuno mi inviò un messaggio: Taylor.

“Ehi, mia madre mi sta facendo impazzire riguardo la chirurgia plastica, posso venire da te?”

sorrisi e risposi. “ Certo, i miei genitori sono fuori per il weekend.”
Mi venne un’idea brillante, quella di organizzare una festa. Selezionai dei contatti (solo le persone che volevo invitare) e mandai lo stesso messaggio a tutti “festa a casa mia, venite tutti alle otto.”
Fissai il messaggio per un minuto, prima di aggiungere altre due persone alla lista degli invitati.

Jordan Scott e Justin Bieber.


_________________
Ciao belle! Sono contenta delle due recensioni quindi ho aggiornato subito! 
Vedete? So essere brava a volte! :')
Cosa ha in mente Lacey? Cosa succederà nel prossimo capitolo? 
Recensite per scoprirlo! c:

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Capitolo 14
*** quattordici ***


FOURTEEN

*Lacey*

- Lacey! Lacey! -
Mi voltai quando sentii chiamarmi, era Taylor. Indossava una giacca nera con le maniche in pizzo, una canotta bianca larga e una cintura nera, con degli orrendi pantaloncini corti.
Ai piedi indossava dei tacchi rossi e quelli si, mi piacevano.
- Cosa c’è? – domandai impaziente, non volendo ascoltare ancora pronunciare il mio nome per la terza volta.
- Stavo massaggiando con Allie Summers, la conosci giusto? La ragazza della squadra delle cheerleader.. -
- Quella con il naso rifatto? – chiesi io, interrompendola.
- Si.. lei. Comunque.. -
Ancora una volta la interruppi. – Prima lo aveva orrendo.. adesso è molto meglio. Mi piace il suo naso. -
- Anche a me, comunque.. stavo messaggiando con Allie riguardo la tua festa perché.. dovrà essere il party  più bello dell’anno. -
Sorrisi e annuii, sentendomi soddisfatta di me stessa, poi Taylor continuò a parlare. – Quindi Allie ha mandato un messaggio a Ryan così.. -
- Aspetta. Ryan e Allie stanno insieme? -
Taylor sospirò. Era la terza volta che la interrompevo inutilmente.
- Sì, da un bel po’ di mesi. Pensavo lo sapessi. -
- Non mi importa. -
- Comunque, Allie verrà con Ryan e indovina cosa? -
- Dai Taylor, non girarci intorno. Dimmelo. -
- Okay, Chaz ha detto a Ryan che ha detto a Allie che mi ha detto che Justin verrà stasera alla tua festa, e porterà Jordan.. come un appuntamento. -
- Beh, mi sembra normale. Si stano frequentando, no? -
- Si.. ma -
- Sono carini insieme, non trovi? – domandai lentamente, prima di sorseggiare un po’ d’acqua.
- Uh, certo.. comunque, cosa stavamo dicendo? -
- Jordan e Justin verranno alla festa. Dai Taylor, mi ero dimenticata quanto stupida fossi. Ti credevo molto più intelligente. -
Lacey si mise una mano sul cuore. – Oh, grazie Lacey! -
- Comunque.. Justin non può venire qui a casa mia con Jordan. Non è bello presentarsi alla festa della tua ex fidanzata con l’attuale ragazza.-
- E’ quello che penso anche io.. – aggiunse Taylor.
- Beh, non importa. Li ho invitati. -
- Cosa? Perché lo hai fatto? – domandò Taylor, con un’espressione confusa sul volto.
Roteai gli occhi, allontanandomi da Taylor e andai ad aprire la porta.
Brianna entrò: indossava un mini abito nero e bianco. Era bello, attillato e luccicante.
- Ma guarda, bel vestito Brianna. – dissi, andando in camera mia.
- Perché non sei ancora pronta? -
- Sto andando a cambiarmi adesso.. voi intanto rimanete qui e sistemate il cibo e le bevande, ci metto un attimo. -
Taylor e Brianna annuirono, correndo in cucina a preparare le bevande.
Se avessi un po’ di buon senso, mi sentirei un po’ in colpa per fargli fare tutto il lavoro a loro, ma a quanto pare, non ero una persona altruista.
Rimasi in piedi davanti allo specchio ad amare il mio riflesso per almeno dieci minuti.
Sentivo la musica provenire dal piano di sotto, speravo solo che Taylor e Brianna avessero scelto bella musica.
Lentamente scesi le scale controllando che tutto era in ordine.
Le bevande erano pronte sul bancone insieme al cibo, le luci si erano appena abbassate.
- Taylor! Brianna! – chiamai le mie amiche.
Loro si voltarono verso di me raggiungendomi sulle scale ansiose di vedere il mio vestito.
Strillarono eccitate appena lo videro, battendo le mani.
- Sei bellissima! – dissero contemporaneamente.
Mi andai a sedere sul divano, ormai mancava poco e la casa si sarebbe riempita di persone, anche se conoscendo i miei compagni di scuola, non sarebbero venuti qui prima di mezz’ora.
Nessuno voleva essere il primo a venire.

*Jordan*

Mentre raggiungevamo la casa di Lacey, guardai il mio vestito, cosciente  che non sarebbe mai stato bello quando quello di Lacey o delle sue amiche.
Sarei apparita orrenda in confronto a loro?
Indossavo una canotta floreale e una gonna bianca, con un grande fiocco davanti. Justin aveva detto che ero bellissima, ma era di parte essendo il mio ragazzo. Non era il suo dovere dirmi che ero sempre carina?
Justin mi sorrise, guardandomi con la coda dell’occhio. – Sei davvero bella stasera, non vedo l’ora di passare tutta la notte con te. -
So cosa state pensando. Tutta la notte con lui?
Se avete una mente perversa e state pensando che avrei perso la verginità con lui quella notte, state sbagliando. Non ero quel tipo di ragazza, anche se Justin ci aveva già provato ad andare oltre.
Avevamo anche litigato per questo motivo, se Lacey non fosse stata una completa puttana con lui, forse non avremmo neanche discusso su questa questione.
Sinceramente, ero rimasta sorpresa di aver ricevuto un invito da Lacey, sembrava uno scherzo. Ma dal momento che anche Justin era stato invitato, mi sentii più tranquilla. Lacey aveva ancora un debole per Justin.
Comunque, una voce fastidiosa nella mia mente continuava a ripetere che era solo una scusa per mettermi in imbarazzo ancora una volta davanti a tutta la scuola.
Justin ha insistito tanto per andare, mi ha quasi obbligato quindi non avevo avuto molte scelte.

In fondo, ero con lui. Cosa sarebbe potuto succedere?

_____________________________
Allora ragazze.. cosa succederà alla festa? 
Recensioni per scoprirlo :D 

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Capitolo 15
*** quindici ***


FIFTEEN

*Justin*

Mi svegliai con il sole dritto negli occhi e la testa che girava vigorosamente.
Richiusi gli occhi, prima di riaprirli di nuovo. La vista era ancora un po’ offuscata, tirai via le lenzuola che coprivano il mio corpo.
Iniziai ad osservarmi intorno: ero in una camera familiare, fin troppo familiare.
Era la camera di Lacey.
- Merda. -
Mi voltai, notando che non ero l’unico nel letto, c’era anche Lacey, nuda coperta solo dalle lenzuola.
Io e lei avevamo.. scopato?
No, come è potuto succedere? Ero venuto alla festa con Jordan.. Jordan! Dov’è Jordan?  Oh Dio, cos’è successo ieri sera?
Velocemente mi precipitai verso la porta della camera prima che una voce dietro mi fece fermare.
- Justin? -
Lacey si era svegliata, con i capelli biondi leggermente in disordine e gli occhi più grandi del solito, il trucco sbavato lungo la guancia.
- Cosa stai facendo nella mia camera.. in boxer? -
Che diavolo, lei non sapeva cos’era successo?
- Io.. non lo so! Mi sono svegliato qui! -
Lacey si mise la mano davanti la bocca. – Merda. -
- Questo non è uno dei tuoi piani? -
- Cosa? -
- Non è stato tutto un tuo piano? -
- Perché diavolo dovrei progettare questo? Non riesco a ricordare nulla. Potrei essere una stronza, ma non farei mai sesso mentre sono ubriaca. -
Rimasi in silenzio per un minuto, guardando la sua espressione incazzata e le sue spalle nude, che si muovevano lentamente su e giù.
- Scusa.. è solo che.. hai invitato anche Jordan e.. -
- Volevo essere gentile. -
Roteò gli occhi mentre si chinò sul letto afferrando una coperta per avvolgerla attorno al suo corpo.
Scese dal letto dirigendosi verso la cabina armadio prendendo delle mutandine di pizzo nero e un reggiseno viola, con dei pantaloncini e un top.
Si fece scivolare il lenzuolo davanti ai miei occhi e si vestì. Mi ha sempre sorpreso la sua sicurezza con il suo corpo e la voglia di condividerlo con me.
- Allora, cosa facciamo adesso? – chiese tranquilla.
- Non lo so! – Esclamai.
Lei afferrò un mio polso conducendomi al piano di sotto, guardandosi intorno in stato di shock.
L’intero piano era in disordine, con bottiglie di birra vuote, lattine e alcolici.
Gli oggetti erano tutti a terra.
- Merda. – sospirò Lacey, lasciando la mia mano.
Solo in quel momento mi resi conto che fino a quel momento ci eravamo tenuti per mano, e in un modo o nell’altro, aveva ancora un certo effetto su di me.
Si recò in cucina, dove Taylor era sul tavolo a dormire.
Lacey ignorò la sua migliore amica prendendo il cellulare e dei soldi da un cassetto.
Poi compose un numero. – Pronto? Si, mi piacerebbe un servizio di pulizia. Sì è quello l’indirizzo, grazie mille. A dopo Richard. -
- Chi era? – domandai, sedendomi al tavolo.
- Il servizio di pulizia, i miei tornano a casa domani sera. -
Annuii.
- Justin.. uhm, abbiamo usato il preservativo? -
A quella domanda, i miei occhi si spalancarono.
Mi alzai correndo verso la stanza di Lacey, che mi seguì.
- Non c’è cazzo, non c’è. – Dissi controllando nel cestino.
- Controlliamo bene anche a terra. -
Entrambi iniziammo a ispezionare il pavimento, ma niente. Lacey crollò sul letto preoccupata, quasi in lacrime.
- Giuro che se sono incinta io.. -
- Lacey zitta cazzo. Non mi ci far pensare! – sbottai.
- E’ meglio che tu vada.. -
Sospirai. – Okay, ma chiamami se salta fuori, o se.. beh, lo sai. -
- Se sono incinta? – chiese, alzandosi e incamminandosi verso la porta d’ingrersso.
Rimasi in silenzio finché non raggiungemmo la porta. – Sì. -
- Sarai il primo a saperlo. -
Annuii e uscii fuori, con la camicia in mano.
Lacey chiuse la porta, lasciandomi solo sui gradini, con il forte mal di testa.
Ero preoccupato, inutile negarlo.
Lacey, Jordan, la reazione di mia madre quando sarei tornato a casa.
E lì per lì, decisi che non avrei più bevuto durante le feste in tutta la mia vita.

___
Scusate se vi ho fatto aspettare così tanto ma... l'estate, sapete com'è. :)
Il prossimo capitolo già pronto! Lo pubblico anche stasera o domani, ma vi prego.. recensioni!!

 

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Capitolo 16
*** sedici ***


SIXTEEN

Il bussare forte alla porta fece svegliare Justin. Si alzò dal divano per correre verso la porta d’ingresso. La aprì, e comparì la sua ragazza, Jordan.
Lei, sorridendo, si immerse in un suo abbraccio.
- Hey, so che non ti senti bene, con il mal di testa e tutto.. ti ho portato una zuppa, così magari possiamo guardare un film o qualcosa del genere.. – propose la ragazza timidamente.
- Uhm, sì! – sorrise Justin, facendo intrecciare le loro dita e conducendola al divano.
Jordan si rannicchiò intorno al petto del ragazzo e si concentrò sul film.
Justin invece si mise a fissare lei. In teoria doveva sentirsi orgoglioso, fortunato ad averla vicina, e invece si sentiva solo in colpa. Pura colpa. Sapeva che lei aveva il diritto di sapere cosa era successo la notte alla festa di Lacey, altrimenti la coscienza lo avrebbe mangiato vivo.
- E’ da quella stupida festa di Lacey che non ci siamo più visti. – affermò la ragazza.
Justin smise di respirare, perché proprio in quel momento Jordan aveva tirato fuori il discorso?
- Uh, si. Che festa di merda, davvero. Mi sono solo rotto il cazzo. -
- Già, voglio dire.. a mezzanotte sei sparito. No, davvero. Non riuscivo più a trovarti, erano tutti ubriachi e nessuno sapeva dove eri. Infine, sono tornata a casa da sola a piedi.. -
- Oh, mi dispiace tanto.. davvero. -
- Mi piace camminare, quindi nessun problema. Ma dov’eri te? -
- Me ne sono andato a mezzanotte perché non ti trovavo. Qualcuno mi ha detto che stavi ballando fuori, quindi ho pensato che non era un buon momento. -
Ovviamente era una bugia, ma Justin non era pronto a raccontare della sua notte con Lacey.
- Oh.. beh, perché non sei venuto a cercarmi?  - domandò Jordan, sedendosi e insospettendosi.
- L’ho fatto, ma non ti ho trovato. Mi dispiace, seriamente. – si giustificò lui passandole una mano sul braccio. Lei rabbrividì a quel gesto e annuì, riappoggiandosi sul petto di Justin.
- Va bene.. ma questo è stata probabilmente la mia prima e ultima festa di Lacey. -
Justin sorrise e si avvicinò per baciarla, quando venne interrotto da un rumore di passi e una voce.
- Justin! -
Jordan e Justin saltarono, letteralmente, dividendosi.
- Non sono incin.. -
Lacey si fermò quando vide Jordan, con gli occhi spalancati. – Oh, mi dispiace.. non sapevo che tu fosti qui, altrimenti non sarei venuta.. -
- Stavi per dire “non sono incinta”? – domandò Jordan, alzandosi dal divano fissando prima Lacey, e poi Justin, in attesa di una spiegazione.
- No. Lei stava per dire.. – iniziò Justin, mordendosi il labbro.
- Stavo per dire che non sono intenzionata ad avercela ancora con voi. Justin mi ha chiamato l’altro giorno per mettere un punto definitivo. Addio ragazzi. – disse Lacey.
- Non muovere un altro passo verso quelle porta, stronza! – Urlò Jordan a Lacey.  – Non sono un’idiota, Justin! Dannazione, Lacey stava dicendo che non era incinta! Quando avete fatto sesso? Quando eravate fidanzati o.. oh mio Dio.. cazzo.. alla festa, vero? -
Jordan mise una mano sulla bocca appena realizzò il tutto.
- Sei un fottuto stronzo! Sei andato a letto con Lacey dopo che mi hai detto che l’hai lasciata? Mi hai tradito, e mi hai  mentito! -
- Non posso credere che tu… - provò a dire Justin ma venne subito interrotto da Jordan.
- No, adesso stai zitto! E tu.. – si voltò verso Lacey. – scommetto che hai progettato tutto, puttana. -
- Mi stai chiamando puttana? Bene, io potrò anche essere una puttana, ma almeno non sono una sfigata come te. Guarda, sei sola. Non sei riuscita neanche a tenerti un ragazzo per due settimane. -
Jordan fece un passo indietro e una lacrima le rotolò lungo il viso, precipitandosi fuori.
- Jordan, aspetta! – provò a fermarla Justin, inutilmente.
La rincorse, afferrandole il braccio.
- Nel caso non l’avessi capito, ero ubriaco. Non mi ricordo niente! -
Jordan scoppiò in un pianto disperato, allontanandosi il più possibile da Justin.
In quel momento, non solo il cuore di Jordan era a pezzi, ma anche quello di Justin.

__
Aggiornato in un giorno come promesso :) 
now, ci si sente al prossimo capitolo (farò il prima possibile) o tramite le vostre recensioni oh yeah. hola
 

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Capitolo 17
*** diciasette ***


SEVENTEEN

*Lacey*

- wow. – Sospirò Brianna dopo che avevo raccontato a lei e a Taylor tutto quello che era successo negli ultimi due giorni.
Alzai le sopracciglia. – Questo è tutto quello che hai da dire? – sputai, lasciando cadere a terra la maglietta che avevo appena levato dalla stampella. Eravamo al centro commerciale.
- Come hai fatto? – chiese Brianna.
- Cosa? – domandai confusa.
- Andare a letto con Justin! È stato il tuo miglior piano! Dico davvero, Jordan ha rotto con lui. -
- Non era parte del piano! Sono una stronza, ma non stupida. Non avrei mai rischiato di rimanere incinta per far lasciare una coppia di cui onestamente non me ne importa niente. – sbottai.
- Non ti importa più niente di Justin e Jordan? – domandò Taylor, ammirando un costoso paio di scarpe con il tacco.
- No. – risposi. Brianna e Taylor si scambiarono uno sguardo. – Che c’è? -
- Niente.. – sospirò Brianna.
Fissai tutte e due. – Non mi credete? -
- Sì.. ti crediamo Lacey… - rispose poco convinta Taylor.
- Pensate che io sia così troia da andare a letto con un ragazzo solo per farlo lasciare?! – ringhiai, mettendo le mani sui fianchi. Brianna e Taylor si misero a giocherellare con i capelli, fissando le punte.
- Trovatevi un passaggio per tornare a casa, perdenti. – e con questo, uscii dal negozio da sola.
Stavo nel parcheggio quando il telefono iniziò a squillare. Pensai fosse o Taylor o Brianna quindi senza vedere il numero risposi scocciata. – Che volete adesso? -
- Lacey? Sono Justin. -
- Bieber? – domandai, entrando in macchina.
Forse era solo una  mia impressione, ma sentii Justin trattenere una risatina.
- Si.. -
- Cosa c’è, Bieber? -
- Ho bisogno del tuo aiuto. -
Adesso quella che si mise a ridacchiare fui io. – Da quando aiuto le persone? Dopo tutto, pensi che io sia una stronza quindi. -
- Lacey, dico sul serio. Me lo devi, hai creato tu questo problema. -
- Ehi, per metà è colpa tua. Eravamo ubriachi, cosa vuoi da me? E anche se pensano tutti che era tutto nel mio piano, non è così. Te lo giuro. -
- Okay, anche se per metà è colpa mia, me lo devi lo stesso. -
Ci pensai su per qualche secondo. – Che ti serve? -

*Justin*

 - Che ti serve? – chiese Lacey sospirando profondamente.
Sorrisi. Sapevo che mi avrebbe aiutato, mi girava ancora intorno anche se non lo ammetteva.
- Aiutami a farmi tornare con Jordan. -
Rimase qualche secondo in silenzio. – Come? -
- Aiutami a pianificare qualcosa di romantico, qualcosa più forte di quello che ci ha fatto rompere. -
- Okay. -
- Davvero? -
- Non ho mai fatto niente di utile o piacevole.. quindi voglio provare. Ma deve rimanere tra noi. -
Sorrisi, anche se Lacey non poteva vedermi. – Grazie. Sapevo mi avresti aiutato. -
- Vai a farti fottere Justin. -

Beeeep.

__________________
va bene, sono giunta alla conclusione che adesso delle recensioni me le dovete ahahah :* 

 

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Capitolo 18
*** diciotto ***


EIGHTEEN

*Jordan*

Le lacrime scorrevano lungo il mio viso mentre guardavo la fine di “Dear John” con una scatola di gelato tra le mani. Era il secondo giorno che passavo la giornata a deprimermi in giro per casa con il pigiama, o a guardare film su film.
Qualcuno bussò alla mia porta, così uscii dallo stato di trance e andai ad aprire la porta lentamente.
La mia bocca si spalancò quando vidi chi era: Lacey Winters. Si trovava davanti a me, perfetta come sempre.  Indossava una felpa rosa con scritto ‘peace’ a grandi lettere nere, e una canotta bianca sotto. Le sue lunghe gambe abbronzate erano in mostra da dei pantaloncini di jeans.
La fissai per alcuni minuti prima di richiudere la porta.
Lacey roteò gli occhi impedendo con il suo piede di chiudere il portone, entrò velocemente dentro senza il mio permesso.
- Dov’è la tua camera? – domandò lei.
- La mia camera? – ripetei, stordita. Lacey era stata a letto con il  mio ragazzo, ci aveva fatto lasciare, e ora si presenta a casa mia chiedendomi della mia camera?
- Probabilmente è al piano di sopra. Se non vuoi dirmi dov’è, la troverò da sola. -
Lacey salì al piano di sopra, afferrandomi per un polso. Senza nessun problema, Lacey trovò la mia camera e andò dritta verso il mio armadio.
Tirò fuori un top bianco che non avevo mai indossato, e una gonna blu. Me li lanciò e mi indicò il bagno di  fronte a noi.
Mi cambiai e uscii, ancora completamente confusa. Lacey era seduta sul mio letto, osservandomi. Si levò la cintura e si alzò, mettendola a me.
Dopo si avvicinò al mio cassetto, lo aprì e tirò fuori una mia vecchia collana d’oro.
- Perfetto. Sembri quasi carina. – disse, porgendomi infine degli orecchini d’oro che non avevo mai visto. – Te li regalo io. – dichiarò, vedendomi confusa. – Non c’è bisogno di ringraziarmi, e non badare al prezzo. Valgono di più di tutto il tuo armadio quindi.. -
Annuii e li indossai.
- Okay, andiamo. I tuoi capelli sembrano a posto. –concluse Lacey infine.
- Andiamo? Andiamo dove? – domandai, mentre lei mi condusse verso la porta d’ingresso.
- Non fare domande. Solo.. fidati di me. -
- Perché dovrei fidarmi di te? – chiesi, alzando le sopracciglia. Lacey si strinse nelle spalle.
- Perché… poi mi ringrazierai. -
-
Lacey stava in silenzio mentre guidava verso una meta da me sconosciuta.
- Lacey, dove mi stai portando? – chiesi, con la voce profondamente lamentosa.
- Zitta. Non fare domande. – borbottò lei. Era strano ritrovarsi in macchina con lei di nuovo, dato che l’ultima volta avevo scoperto che aveva finto di essere mia amica.
Considerando gli ultimi due mesi, non ero sicura di dovermi fidare di lei.
- Dimmelo. – insistetti. Cercai di usare un tono esigente, come faceva Lacey con gli altri, ma non c’era paragone.
- Altrimenti cosa? – sbuffò lei.
Non risposi, sorrise a se stessa alzando la musica della radio. Lacey, a differenza delle altre ragazze, aveva uno stile di musica diversa. Le piaceva il rap, lo amava.
Si fermò davanti un negozio di fiori: “I fiori di Diana”
Scendemmo dalla macchina avvicinandoci al negozio.
- Buona fortuna! – mi augurò Lacey. Mi voltai verso lei, se ne stava andando.
- Aspetta, dove stai andando? – urlai, lei sorrise.
- Vai dentro, è quella la tua destinazione! – gridò.
- Cosa? -
- Ciao! – mi salutò senza rispondere.
La vidi sfrecciare lungo la strada, finché sparì dalla mia vista.
E per la prima volta nella mia vita, sperai che Lacey sarebbe tornata.

-
Cosa succederà ora? Se recensite aggiorno subito. Altrimenti aspettate :'3    

 

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Capitolo 19
*** diciannove ***


NINETEEN

*Jordan*
Mi avvicinai al negozio di fiori e aprii la porta. La piccola campanella attaccata alla parte superiore della porta tintinnò appena entrai, una signora sui trent’anni mi guardò.
- Ciao. – sorrise. -  Benvenuta. -
- Uhm, ciao.. – rispose lentamente, confusa.
- Sei Jordan? – domandò. Io annuii e il suo sorriso si estese.
- Ottimo. Un ragazzo molto affascinante mi ha detto di darti una cosa. Aspettami qui. – disse, entrando nella stanza sul retro e lasciandomi sola.
Mi morsi il labbro guardandomi intorno.
- Ah, eccoli. – sentii dire dall’altra parte del negozio, mi voltai vedendo la donna tornare. – Io comunque sono Diana. -
Sorrisi e annuii, guardando le rose rosse che aveva in mano. – Per chi sono quelli? – chiesi.
- Per te, cara. C’è un bigliettino dentro. Mi è stato detto di darteli. -
La ringraziai e uscii alla luce del sole, per leggere da sola il bigliettino.

Jordan,
Scommetto che sei abbastanza confusa in questo momento, visto che Lacey Winters ti ha appena abbandonata in un negozio di fiori. Ma preparati, perché questo è solo l’inizio del tuo viaggio.
Queste rose simboleggiano la prima cosa che amo di te: il modo in cui ogni volta che ti faccio un complimento, le tue guancie diventano rosse.
Ora, vai a piedi fino al panificio. Lacey ti sta aspettando per portarti alla tappa successiva.

Justin.
Lessi quel biglietto una seconda volta. Perché stava facendo tutto questo?
Beh, in realtà sapevo perché, ma non servivano delle rose per farsi perdonare.
Onestamente, se sarebbe venuto a casa mia implorando il perdono, non so se avrei avuto la forza di dirgli di ‘no’
C’era qualcosa di lui che mi faceva sciogliere solo a guardarlo.
Salutai Diana e mi incamminai verso il panificio. Entrai e un ragazzo mi sorrise mentre puliva i contatori.
Mi sedetti a uno dei tavoli guardandomi attorno.
Lacey entrò e si guardò intorno, cercandomi. Quando mi vide, si avvicinò sedendosi accanto a me. – Ti sono piaciute le rose? -
- Si.. -
- Justin mi ha detto di prenderti qualcosa qui… quindi scegli un pasticcino o qualcosa del genere. -
Quando finii, Lacey mi portò nella sua macchina guidando fino a non so dove.
Accostò e io mi guardai intorno. – Mh, Lacey? -
- Sì? -
- Non c’è niente qui. – dichiarai.
- Dio Jordan, guarda più attentamente. Non deve esserci per forza un edificio.. -
La fissai e lei sospirò. – Scendi dalla macchina Jordan. -
- Va bene.. – obbedii, non volevo fargli perdere la pazienza.
Scendemmo entrambe e mi portò verso il bosco. – Bene, adesso continui da sola. Vai dritta, okay? -
Annuii cominciando a camminare. Era un bel sentiero, mi chiedevo se Lacey voleva uccidermi, magari aveva programmato di farmi morire di fame in questo bosco dove nessuno poteva venirmi a salvare.
Onestamente, rimasi stupita quando vidi di fronte a me un tavolino e una panchina circondato da alberi marrone e verdi.
Sul tavolo, c’era una busta con scritto ‘Jordan’
La presi sorridendo appena lessi il mio nome.

Jordan,
questo posto non è bellissimo? L’ho trovato un giorno dopo scuola, di solito vengo qui a pensare. Non ho mai mostrato a nessuno questo luogo, ma credo che tu sia abbastanza speciale per conoscerlo.
Questo dimostra il modo in cui mi fido di te.
So che custodirai sempre i miei segreti, e so che sarai sempre qui ad ascoltarmi se ho bisogno di qualcuno.

Ed è per questo che non riesco a immaginarmi senza di te, Jordan.
Torna da Lacey, ti sta aspettando per portarti nel posto successivo.

- Justin


Non riuscivo a smettere di sorridere, tornai da Lacey che mi stava aspettando seduta in macchina.
- Pronta? – chiese lei.
- Come non mai. -
Guardai le rose sulle mie ginocchia. Anche se lui aveva ancora altre sorprese, lo avevo già perdonato. 
Perché?
Pennsai che mi ero innamorata persa di lui.


-------
Volevo precisare, che ho aggiornato solo ed esclusivamente per le persone meravigliose che hanno recensito. :) SOLO PER VOI.

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Capitolo 20
*** venti ***


TWENTY

*Jordan*

- Di tutti i posti in cui ti ho portato, questo è il mio preferito. – sorrise Lacey mentre guardava l’edificio davanti a noi: un negozio di caramelle.
Lacey prese i suoi occhiali dal cruscotto e poi scese, facendomi cenno di seguirla.
Ero lì a chiedermi perché mi trovavo in quel posto, intanto Lacey mi disse di seguirla all’interno del negozio, mangiando le caramelle. Non sapevo che a Lacey piacessero le caramelle, pensavo che le ragazze come lei odiassero il cibo che le faceva ingrassare.
E infatti, come faceva a rimanere così dannatamente magra?
- Ciao, sono Jordan. Eh.. mh.. – iniziai a dire alla ragazza dietro al bancone, sorridente.
- Sei Jordan? Grande, ho aspettato con ansia questo momento. Le caramelle e il tuo biglietto sono qui. – disse allegramente, consegnandomi un sacchetto pieno di diversi tipi di caramelle.
Era enorme, aveva un grande fiocco viola, e un foglietto attaccato su di esso.
Presi il biglietto e appoggiai il sacchetto sul bancone, poi iniziai a leggere.

Jordan,
scommetto che ti stai chiedendo perché ti trovi in un negozio di caramelle. Lo so, non è la cosa più romantica del mondo, e mi dispiace per questo. Spero che questo biglietto ti farà capire il motivo per cui ti ho mandato qui.
Questo negozio simboleggia quanto sei dolce tu. Mi piace il modo in cui sei gentile con tutti. Tu neanche te ne accorgi, ma chiunque ti incontra si innamora di te. E’ bene tenerli d’occhio, per assicurarmi che nessuno rubi la mia ragazza.
Lacey ti porterà alla tua prossima destinazione. Spero ti stia divertendo.


Justin

-


- Bene, eccoci qui. – cinguettò Lacey, portandomi al centro della città. Eravamo davanti una piccola gioielleria.
Lacey era appoggiata allo schienale del sedile sistemandosi i capelli. – Vai dentro. -
Annuii e scesi, chiudendo lo sportello dietro di me. Entrai nella gioielleria domandandomi quanto Justin fosse scemo ma allo stesso tempo adorabile.
Nel negozio c’erano gioielli di tutti i tipi. Un signore anziano stava dietro il bancone, mi avvicinai a lui. – Mi scusi.. -
L’uomo mi guardò raggiante.
- Sono Jordan.. – cominciai, e lui sorrise immensamente.
- Sì, il tuo ragazzo mi ha detto che saresti venuta. Questo è tuo, signorina. – annunciò, porgendomi una scatolina rossa scuro.
La presi esitante e la aprii, lentamente, mentre un gridolino mi sfuggì dalla bocca appena vidi l’oggetto all’interno. Era una bellissima collana di smeraldi, semplice ma davvero magnifica.
- wow.. – mormorai.
All’interno della scatola c’era anche un foglietto, riconobbi subito la calligrafia di Justin.

Jordan,
spero ti piaccia la collana. Questo posto non simboleggia ciò che mi piace di te. No.. stavolta questo è quello che ricevo stando con te.
La collana, o meglio.. lo smeraldo,
simboleggia una tua caratteristica che amo di cui non riesco a farne a meno.
I tuoi occhi.
Amo ufficialmente i
tuoi occhi color nocciola, da bambina, che neanche dei smeraldi possono essere paragonati.
Un’ultima destinazione, io sarò lì ad aspettarti.


Justin.

Piegai il biglietto e presi la scatola con la collana. Avevo amato il gioiello, ma di più il biglietto. Di più ancora Justin.
Dopo aver ringraziato l’uomo tornai in macchina di Lacey.
Partì dirigendosi verso la destinazione finale, dove il mio cuore iniziò a battere rapidamente, così tanto forte che anche Lacey poteva sentire.
Justin mi stava aspettando e, onestamente, non vedevo l’ora di vederlo.

-
Holaaa :)
Ecco il capitolo 20, ho aggiornato dopo tre giorni stavolta devo dire che sono stata abbastanza brava!
Come sempre, grazie di cuore ai due piccoli diamantini che hanno recensito: 
Justinismyidol E Noe991D
vi adoro. alla prossima!

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Capitolo 21
*** ventuno ***


TWENTY ONE

*Jordan*

Lacey rimase in silenzio mentre guidava verso l’ultima destinazione.
Si stava facendo buio, e io ero stanca, ma l’ansia di vedere Justin mi impediva di addormentarmi al contrario di Lacey che invece sbadigliava ogni due secondi.
- Beh, eccoci qui. Buona fortuna, ci vediamo domani a scuola. -
- Non mi aspetti? – domandai io.
- Ho fatto abbastanza oggi, quindi ho finito. Justin ti riporterà a casa e, oh, digli anche che lo odio per avermi fatto perdere una giornata dietro a te. -
Annuii sorridendo e scesi dalla macchina.
- ehm, Lacey?-
- Sì? -
- Grazie per tutto quello che hai fatto oggi.. -
- Si okay, nessun problema. -
- Perché l’hai fatto? Pensavo mi odiassi. -
- Infatti, ma anche le stronze hanno i loro momenti buoni. – affermò facendomi un occhiolino, prima di partire e andare via.
Mi voltai osservandomi intorno, c’era il sentiero che portava al bosco, lo stesso dove ero già stata alla seconda destinazione.
Era spaventoso a quell’ora, lo ammetto, la mia unica fonte di luce era lo schermo illuminato del telefono.
Volevo quasi che Lacey fosse rimasta con me.
In lontananza, una luce c’era. Strizzai gli occhi cercando di capire cosa fosse, ma non ci riuscii, era troppo lontano.
Così camminai lungo il sentiero, fino a raggiungere la luce.
C’era ancora il tavolo nel mezzo, una piccola cascata che scorreva lungo il lato della scogliera di fronte a me.
Sul tavolo c’era una grande candela, e anche tra le foglie degli alberi c’erano appese luci colorate.
Il tavolino era apparecchiato con posate d’argento, il cibo non potevo vederlo a causa della copertura sopra al piatto.
Mi avvicinai al tavolo, dove c’era un’ultima lettera. Lentamente la presi. Le mani tremarono appena iniziai a leggere ad alta voce.
Jordan,
mi auguro che tutto ciò che ho fatto oggi.. ne sia valsa la pena.
Questo posto è il più romantico, lo so, e rappresenta ogni situazione che si può trasformare in qualcosa di bello. Se le cose non vanno come vorremmo, basta adattarle all’ambiente circostante.
Io non ti devo adattare a niente, perché, ti giuro.. mi piaci così come sei.
E ricorda: mi piace tutto di te.


- Mi piace tutto di te. – sentii qualcuno dire, allo stesso tempo in cui lo lessi io.
Mi voltai per vedere Justin. Indossava una maglia bianca con lo scollo a V, dei jeans neri a vita decisamente bassa, e delle supra.
- Ehi.. – sospirai, incapace di dire altro.
Lui sorrise, camminando verso di me. Il mio cuore accelerò quando mi raggiunse, appoggiando le sue mani sui miei fianchi, per poi baciarmi.
Ho sempre amato baciare quelle labbra, mi riempivano lo stomaco di farfalle. Sul mio viso comparì un sorriso.
- Mangiamo? – domandò lui, guardandomi con occhi pieni di amore.

-

Appoggiai la testa contro il finestrino freddo della Range Rover di Justin e chiusi gli occhi, mordendomi il labbro. La notte era stata incredibile, piena di risate e, naturalmente, baci.
Io di solito non bevo, ma un bicchiere di vino rosso me lo ero concesso quella sera.
Justin mi stava cambiando, lentamente. Mi sentivo più responsabile in sua presenza.
Le  conversazioni venivano facilmente, e non avevamo neanche parlato di lui e Lacey. Onestamente, non ci pensavo da tutto il giorno, l’avevo perdonato troppo facilmente.
Dopo cena ci eravamo messi su una coperta vicino alla cascata, e eravamo rimasti per un po’ lì, io appoggiata contro il suo petto a guardare le stelle.
Adesso stavamo tornando a casa, e mi stavo addormentando.
- Jordan, siamo arrivati a casa tua. – disse lui, a bassa voce.
- Oh, giusto. -
Justin scese aprendomi lo sportello, mi prese la mano e mi aiutò a scendere.
Camminammo mano nella mano fino alla porta d’ingresso e ci fermammo l’uno di fronte all’altra.
- Grazie per questo giorno fantastico. – sorrisi.
- Sono contento che ti sia divertita, ma sono ancora più contento per avermi perdonato. Non so cosa avrei fatto se mi avresti lasciato. Significhi così tanto per me.. Jordan, io ti amo. -
Mi morsi il labbro e lo baciai lentamente. – Ti amo anche io, Justin. -
Lui sorrise per poi baciarmi di nuovo. La luce nella camera da letto dei miei genitori si accese.
Justin alzò gli occhi e ridacchiò.
- Credo che tuo padre vuole che entri dentro. -
Mio padre si affacciò al balcone della camera. – Oh, ciao ragazzi. Non vi vedo bene da laggiù.-
- Salve signor Scott. – Salutò Justin, scuotendo anche la mano.
Risi e lo baciai.
- A domani bella. – disse, tornando verso la sua auto.
Io fissai mio padre, che mi sorrise facendomi poi cenno di entrare.
Camminai dentro casa e chiusi la porta, appoggiandomi poi contro di essa.
Justin mi aveva appena reso una delle ragazze più felici del mondo.

__________________________
Hola!
Sono in super ritardo perché devo uscire però, cacchio è domenica, domani rinizia scuola, e ho voluto aggiornare. 
Essì. 
Anche se la scuola si potrebbe praticamente concludere così, beh.. no.
Ci sono un'altro paio di capitoli.
Però, siamo quasi agli sgoccioli. 
Vi farò un bel discorso alla fine perché adesso devo scappare. *corre via come il vento*

Ringrazio per le recensioni: 
Justinismyidol - come sempre. <3 -
ciao_105
siete un amore. 

Alla prossimaaa. 

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Capitolo 22
*** ventidue ***


TWENTY TWO

*Jordan*

- Per di lì, cara. -
Sorrisi alla signora prendendo per il gancio l’abito di graduazione, e iniziai a camminare.
Justin era seduto sulle gradinate, a fissare il suo cellulare.
I miei occhi si spostarono su Lacey appoggiata al muro, che incontrò il mio sguardo. Non sapevo cosa fare con lei, neanche Brianna e Taylor non avevano idea di cosa fare senza di lei.
Sospirai e mi sedetti accanto a Justin. Alzò gli occhi dal cellulare e mi guardò, accarezzandomi una gamba.
Il suo abito da graduazione era accanto a lui, gettato lì a terra con noncuranza. Alzai le sopracciglia e lo raccolsi, sistemandolo insieme al mio.
Lui alzò gli occhi al cielo guardandomi come se fossi una precisina, ma non mi importava.
Guardai Lacey ancora una volta. Aveva un look di classe, indossava un top color crema e una gonna floreale, aveva alcuni gioielli e una borsa di marca.
- Jordan? – mi chiamò Justin.
- Sì? -
- Presti più attenzione a lei che a me. – roteò gli occhi. Mi strinsi nelle spalle e lui avvolse il suo braccio intorno alla mia spalla.
- Pensavo sarebbe stata carina per sempre. – ammisi io.
- E’ Lacey, lei non sarà mai carina con nessuno. -
- Ma lo è stata quando mi è venuta a prendere per aiutarti a farci tornare insieme. – affermai.
- Si ma, quel giorno ormai è passato. Oh beh, non mi interessa niente, basta parlare di lei. -
Senza farmi controbattere, mi baciò, facendomi sorridere nel bacio.
- E poi, non importa ciò che dice Lacey. Tu sei perfetta. – aggiunse.
Il suono dei tacchi riempì le mie orecchio, un suono che avevo imparato a temere nel corso dei mesi che avevo trascorso in quella scuola. Mi allontanai dalle labbra di Justin per assicurarmi che quel suono fossero davvero i tacchi di Lacey: avevo indovinato.
Lei si stava avvicinando verso di noi, con un sorriso dipinto sul viso. In qualche modo, anche solo il modo che aveva di camminare mi spaventava.
- Ehi ragazzi. –

*Lacey*

Con un sorriso falso sul viso, andai da Justin e Jordan. – Ehi ragazzi. -
Jordan distolse lo sguardo sul suo abito. Oggi, era il giorno del diploma.
- Ehi Lacey. – sospirò Justin, mettendo le mani dietro la testa sorridendomi.
Studiai il vestito di Jordan: indossava una maglietta a scollo a V e dei pantaloncini grigi con delle converse viola scuro. I suoi capelli naturali ricci erano sciolti come sempre.
I suoi capelli erano belli, un giorno avevo provato a farli come i suoi, ma risultavano così stupidi su di me.
- Amo come sei vestita, Jordan. – commentai, e lei mi guardò sorridendo nervosamente.
Mi chiesi se avesse capito il sarcasmo del complimento.
- Comunque, sto organizzando una festa dopo la cerimonia, voi due verrete. -
- Io non sono una grande patita delle feste. – disse Jordan con calma alzando gli occhi. Mi chiesi se avesse mai partecipato a una festa dopo quella volta in cui mi ero ritrovata a letto con Justin. Lui mi guardò, sapendo che glie lo avevo chiesto solo per farli ricordare di quell’avvenimento.
- Lacey nessuno di noi vuole più venire alle tue feste. Onestamente, fanno schifo. -
-Davvero? Non è quello che dicono gli altri. -
- Forse hanno paura di ammetterlo. -
- Perché dovrebbero avere paura di me? – chiesi innocentemente. Lui mi guardò scuotendo la testa.
- Forse perché sei una stronza? -
- oh, questo mi ferisce. -
- E io pensavo che saresti cambiata. -  ammise lui.
- Io non cambio, Justin. Faccio le cose solo se fanno comodo a me, lo sai. -
- Come quando mi hai aiutato con Jordan. -
- Quello era un favore. Un giorno potrei avere bisogno del tuo aiuto, magari più grande. Non ho fatto l’autista di quella perdente per niente. – dissi lentamente.
Lui alzò gli occhi. – Si, certo Lacey. -
- Questo è tutto. Congratulazioni per il diploma, ci vediamo stasera ragazzi. Almeno pensate se venire alla festa. Onestamente, non sarebbe la stessa cosa senza di te. -
E in quel momento, feci l’ultima cosa che avrei mai pensato di fare. Mi inginocchiai e abbracciai Justin, che ricambiò esitante.
Mi avvicinai al suo orecchio fino a sfiorargli il lobo, questo lo faceva impazzire quando eravamo fidanzati.
- Per l’amore dei vecchi tempi.. -

___________________________
e quando credete che sia finita, è proprio qui che inizia la salita! 
Cosa succederà nell'ultimo capitolo? Justin cederà a Lacey? Gli ritornerà in mente il suo passato con lei? O rimarrà con Jordan?
Lacey cambierà per Justin?
Jordan resisterà ancora o.. cadrà a pezzi?
Ragazze siamo giunti al penultimo capitolo e sì, nel prossimo, si concluderà la fanfiction.
Nessuno lo ha chiesto ma lo dico lo stesso: non ci sarà un sequel.
Vorrei contentrarmi nello scrivere o tradurre altre storie. 
Vi ringrazio adesso perché nel prossimo e ultimo capitolo dovete appunto godervi solo la fine di Jordan - Justin - Lacey.
Grazie a chi ha recensito - > ad un tratto giuro che ho continuato solo per voi
Grazie a chi ha letto silenziosamente - > una piccola recensione potevate anche lasciarla ma... vi adoro lo stesso lo sapete.
Grazie per aver sopportato i miei ritardi nell'aggiornare - > durati mesi e mesi I know
Grazie perché se adesso sto ringraziando qualcuno è grazie a voi - > "troppi grazie in una sola frase" che scrittrice scrausa.
 E ORA.. PER L'ULTIMA VOLTA... ALLA PROSSIMA ;) 

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Capitolo 23
*** ventitre ***


TWENTY THREE

*Jordan*

- Justin Bieber. –
Guardai con orgoglio il mio ragazzo mentre attraversava il palco per stringere la mano al preside, prima di prendere il diploma e strizzarmi l’occhio.
Un rossore apparve sul mio viso e guardai in basso, cercando di nasconderlo.
Con pazienza, aspettai fino a che non arrivò il mio nome.
- Jordan Scott. -
Quando presi il diploma in mano, mi accorsi che era meglio di quello che mi ero immaginata.
In quel momento, avevo terminato la vita della scuola superiore, avevo finito con la West Grove Academy, avevo finito con Lacey Winters e le sue amiche.
Poi, mi resi conto che questo significava anche finire con Justin.
Mi sedetti, accorgendomi di non essere felice come gli altri accanto a me.
Mantenni la testa bassa, assorta nei miei pensieri quando sentii un nome famigliare.
- Lacey Winters. -
La fissai mentre prese il suo diploma, tutti gli occhi su di lei.
Quando si andò a sedere, ci invitarono tutti a salire sul palco. Le mani iniziarono a sudare, cercai di stabilire un contatto visivo con Justin, ma lui non me lo concesse.
- Congratulazioni! -
Tirammo in aria tutti i nostri cappelli, dopo di che andai dai miei genitori che mi stavano aspettando a braccia aperte.
Dopo andai da Justin che si trovava con i suoi amici. Lo abbracciai da dietro – Congratulazioni. -
Lui ridacchiò e mi baciò dolcemente.
- Possiamo parlare? – chiesi.
- Certo. -
Lo condussi dietro la scuola, dove non c’era nessuno.
- Cosa c’è? – chiese lui con cautela.
Sospirai e mi morsi il labbro. – Cosa succederà tra noi? -
- Che vuoi dire? -
- Voglio dire.. riusciremo a stare insieme anche se frequenteremo due università diverse? -
Justin sorrise e mi abbracciò. – Te l’ho già detto, la mia università è solo a trenta minuti dalla tua, forse anche meno se prendo sempre i semafori al verde. Verrò da te ogni fine settimana, anche di più, se tu vuoi basta che me lo chiedi e io ci sarò. -
Risi e appoggiai la testa sul suo petto. – Prometti? -
- Lo prometto. -
Appena ci avvicinammo per baciarci, fummo interrotti da qualcuno. – Lacey. – gemette Justin.
- Ehi ragazzi. – sorrise lei, con quella voce vivace e antipatica.
- Non sono in vena di litigare con te anche oggi. – sbottai io. Raramente perdo la pazienza, soprattutto se si parla di Lacey Winters.
Lacey, con un sorriso luminoso annuì . – Bene. Perché non mi va neanche a me. -
Mi accorsi che la sua voce non era la solita incazzata o sarcastica, ma umana. Mi piaceva decisamente molto di più.
- Sono venuta qui per congratularmi con voi. – sorrise, per poi tornare da dover era venuta. Prima però, si voltò di nuovo. – Oh, e buona fortuna. -
Non sapevo se si riferiva all’università o al mio rapporto con Justin, ma onestamente non mi importava.
Lacey si stava comportando bene con me per una volta nella vita.
Stava per andarsene quando Justin la chiamò. – Questo significa che non ci saranno più disguidi tra di noi? -
Lacey sorrise . – Sono Lacey Winters, non starò mai in buon rapporto con nessuno. Oh, Jordan? -
La guardai nervosamente, in attesa di un suo insulto.
- Mi piace il tuo trucco. -
E quello, era il suo 100% di sarcasmo gratuito.
THE END

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