La Santissima Iniziativa

di Rufus23
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Un fortuito incontro ***
Capitolo 2: *** La Voce della Fede ***



Capitolo 1
*** Un fortuito incontro ***


Atto I – Un fortuito incontro.

Successe una notte che ad un’Esbat s’incontrò chi non doveva incontrarsi.
Non si può di certo dire che la nostra Istituzione goda di molta fortuna e soprattutto del buon senso dei propri adepti, ma quella notte, precisamente il 5 marzo del 1996 nei pressi di un piccolo villaggio a sud dell’Ucraina Teleios detto il Flagello, Frank Gamba, Said Ab-Led e Cassandra “Cass” French si ritrovarono davanti all’entrata della chiesa diroccata adibita a punto d’incontro.
Ogni buon Fedele dovrebbe sapere quale grandezza e onore si portano addietro i nomi da me appena citati, ma nella mia infinita bontà e compassione starò a spiegare per tutti i lacheur che stanno leggendo.


Teleios o più comunemente detto Il Flagello è uno tra i più famosi capaci e stimati membri del Sabbat, si narra sia figlio di Atrace, un Brujah che prese parte alla prima rivolta anarchica, e che abbia lasciato la carica di Templare per intraprendere la via del nomadismo assieme al suo branco dei “Salus”. Si sa’ che è un vampiro della 7 generazione e che abbia una forza al di fuori di ogni concezione, alcuni pensano abbia contatti con la Mano Nera.
Frank Gamba, figlio degli ideali sabbatici americani è stato Vescovo di New Orleans per cinque anni, per poi venire cacciato dalla diocesi per aver derubato le armerie e aver venduto tutte le merci alla famiglia Rossellini di Chicago.
Oltre che essere un giovane mai cresciuto ed avere una terribilmente dipendenza dal furto, Frank è famoso per la sua spietatezza e per avere al suo seguito carovane di Ravnos e Assamiti rinnegati. Ha fatto parte di diversi Kamut, ai quali era avvezzo partecipare, soprattutto se si occupavano della caccia ai lupini.
Said Mohamed Abdul Ab-Led (detto anche Said Ab-Led di Damasco) è un’Assamita antitribù che fa parte delle file del Sabbat da tempo immemore, non si pensa a un Sabbat senza la sua presenza. Si dice che abbia rifiutato qualsiasi titolo e abbia preferito far parte di un branco nomade di suoi simili che bazzica lungo i confini orientali della giurisdizione sabbatica.
Jerome, un Ravnos antitribù, ad un Esbat di diversi secoli fa’ affermò di aver visto Said parlare con alcuni agenti della Mano Nera e si pensa che faccia parte dei piani alti dell’organizzazione.
Cassandra “Cass” French, nata Clère Cassandra Rougue-Hannover, è la figlia di sua Eminenza Goffredo Sanguinetto della Rovere Castiglio, pietra miliare della dinastia Lasombra a Roma nonché Cardinale d’Italia.
Ha sempre rinnegato le sue origini nobiliari e l’enorme influenza che il suo sire vantava, per questo si è ben presto guadagnata il consenso di gran parte dei comuni membri del Sabbat; i conflitti con il suo sire non sono mai mancati ma nonostante questo per quasi 20 anni è stata Arcivescovo d’Italia e Vescovo di Chambery (è stato l’unico membro del Sabbat a ricoprire due ruoli d’importanza grazie alla dispensa da parte del Reggente).
Lasciati entrambi i ruoli si è trasferita nella diocesi di Kiev dove è diventata Sacerdote di branco e la più autorevole figura nell’ambito dell’occulto di tutta la Diocesi.
Ottimo, ora che ho potuto mostrarvi coloro di cui mi accingo a narrare possiamo continuare con la cronaca, che più c’interessa e c’avvince (con tutto il rispetto per i messeri e per la madamigella).

Era stata veramente fortuna, tre branchi nomadi capeggiati da alcuni dei più illustri fedeli si erano incontrati in un’Esbat officiato da una delle autorità più alte della Diocesi ucraina.
Tra i quattro non correva buon sangue o almeno, non avevano mai avuto nulla da spartire e nutrivano la diffidenza che si nutre verso qualcuno che non si conosce ma che si sa’ non sia proprio nemico.
 Entrarono dentro la chiesa seguiti dai rispettivi branchi e presero parte all’euforia malsana e delirante che investe ogni incontro del Sabbat; dentro la chiesa v’era un vero putiferio, cainiti che usavano i lampadari antichi come liane per buttarsi da una colonna all’altra, i Ravnos rubavano tutto quello che potevano e prendevano libri e manoscritti per darli alle fiamme, i Toreador passavano in rassegna i quadri e gli affreschi e non esitavano a macchiare di sangue altrui le opere che non aggradassero il loro malsano gusto estetico, Nosferatu e Brujah narravano delle loro gesta e storia davanti a bacinelle stracolme di sangue mentre alcuni Malkavian correvano in frenesia per tutta la chiesa invocando alcuni santi ortodossi.
Tutto il caos e il divertimento cessò appena apparve Cassandra (per loro Cass) seguita da tutti gli altri, ma il silenzio durò poco dato che subito dopo una voce squarciante urlò [Urrà per il Sacerdote, viva la Spada!] E un urlo di euforia e scroscianti applausi invasero la chiesa.
Il tutto però prontamente fermato e bloccato da Cass alla quale bastò battere tre volte le mani; ricordo ancora il mio stupore nel vedere che al terzo battito tutta la chiesa invasa da un’eccitazione incalcolabile tacque d’un tratto, anche i Malkavian arrestarono la loro impazzata corsa e rimasero immobili a guardare la ragazza.
[Stanotte, nostro Padre Caino oltre a benedirci ha voluto che questo Esbat abbia l’onore di essere il più grande e il più glorioso degli ultimi trenta lustri!]
I presenti nella sala nel vedere meglio i volti del seguito di Cass, riconobbero i gloriosi e imponenti volti che il Fato aveva portato a partecipare al raduno.
L’eccitazione fu tale che il silenzio venne di nuovo rotto e ripresero i chiacchericci, i dissanguamenti e le urla; anche Cass era stupita della grande affluenza che questo Esbat aveva portato con sé dato che la chiesa era piena zeppa e dalle frasi captate tra la massa pareva che ancora altri branchi fossero in viaggio per il punto di ritrovo.
La festa fu così grande che continuò per quasi due notti e mai si vide un raduno così grande nell’Europa dell’est ma soprattutto non si videro mai cainiti di quella stazza prendere parte a celebrazioni così poco altolocate.
Io stesso rimasi sconvolto ma presi parte a tutte le celebrazioni, alla danze delle fiamme, ai banchetti, ai giochi, alle scommesse e ai racconti.
La seconda notte, quando ormai Cass aveva decretato che sarebbe stata l’ultimo giorno di festeggiamenti, successe che durante uno dei tanti racconti dei Ravnos prese parola un certo Onor Manicorum, un Malkavian decisamente anziano che era appena giunto al luogo della festa.
Ricordo ancora le sue parole e non stenterò certo a trascriverle:
[Mi chiedo come fate voi tutti a dimenticare la promessa che facemmo noi “Esiliati”. Milano sarebbe tornata in mano alla Spada e Giangaleazzo portato d’innanzi al Reggente; eppure io vedo feste per dimenticare e gl’antichi nascosti dentro la loro dimenticanza]
A quel punto Teleios, che stava ascoltando, s’alzò e disse:
[Noi non dimentichiamo le parole date ma la Spada si è dimenticata della Diocesi Perduta e mai è stato fatto qualcosa per riprenderla. Mai una chiamata alle armi, mai vidi le trombe d’oriente squillare Onor!]
Quel che si dissero dopo non ricordo molto precisamente ma quel che è certo è che il discorso dei due fece accendere qualcosa in tutti i presenti, quel sentimento di profonda sconfitta che nasce in ogni Vero Sabbatico ogni volta che si parla di Milano.
Una voce fuori campo, precisamente quella di Albert Ilich Brujah antitribù della Diocesi di Kiev, urlò alla volta dei due potenti Fedeli.
[Che parta da qua la chiamata! Io libero fedele richiamo la Crociata!]
E non ebbe il tempo di finire di parlare che un urlo disumano si alzò nel cielo, tutti rivendicavano una Crociata dimenticata da anni, in tutti s’accese una luce ardente negli occhi, i cuori si scossero e la rabbia esplose; sarebbero partiti tutti in quel preciso istante alla volta di Milano se fosse stato ordinato.
Vedendo la scena, Cass non poté fare altro che allungare di una notte le celebrazioni; immediatamente tutti i branchi celebrarono una vaulderie e andarono in caccia per imbandire un banchetto; andarono tutti tranne i quattro e quel Malkavian di nome Onor che a quanto pare conosceva Teleios.
I cinque discussero per diverse ore fino a quando decisero che l’iniziativa non poteva essere non considerata e che bisognava battere il ferro fino a che era caldo.
Le direttive furono quindi le seguenti:
L’Esbat era concluso ma non venne formalmente sciolto infatti le Congreghe e i Branchi nomadi non vennero invitati a lasciare il luogo ma a stabilirsi per un breve periodo.
Cassandra si doveva recare al cospetto dell’Arcivescovo di Kiev Stanislao Kerenzy e mettere a conoscenza l’onorevolissimo dell’iniziativa, contemporaneamente avrebbe dovuto contattare il suo illustre Sire affinché mettesse una buona parola per la Santissima iniziativa.
Teleios invece doveva raggiungere Tijuana e mettere a conoscenza il Concistoro della possibile Crociata.
Frank Gamba aveva paradossalmente il compito più importante: date le sue illimitate conoscenze tra i vagabondi e la maggior parte dei branchi nomadi del Sabbat, doveva far in modo che la notizia di una possibile Crociata per la rivendicazione di Milano si espandesse a macchia d’olio per tutto il territorio sabbatico affinché anche i branchi più isolati e che meno prendevano parte alle festività fossero a conoscenza del grande evento.
A Said invece non venne dato nessun compito, quasi non parlò per tutta la riunione e si limitò a rendere noto il suo appoggio alla causa; conclusasi la riunione ripartì con il suo branco per chissà dove.
Io rimasi nel presidio dentro la Chiesa che in poche notti divenne una vera e propria Oasi, diversi branchi nomadi si fermavano per alcune notti a riposarsi e venivano prontamente informati sulla grande novità, la maggior parte di loro entusiasti ripreso il cammino per diffondere la notizia e poi prendere parte all’attacco, altri ancora decisero di fermarsi a loro volta nell’Oasi per aspettare il gran giorno, pochissimi (per la precisione due) si rifiutarono di prendere parte a una possibile impresa come quella di rivendicare Milano.
Onor si affermò come leader informale e venne nominato a furor di popolo “Maresciallo dell’esercito di Andrensky” (dal nome della chiesa ove quest’”esercito” era stazionato).

Cavaliere Andrew Smith
Nomade del Sabbat
Fierissimo Ventrue Antritribù
Oratore dell’esercito di Andrensky

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Capitolo 2
*** La Voce della Fede ***


Atto II – La voce della Fede.
Ho deciso che per via dei vari reperti a me pervenutimi inserirò taluni nello stesso atto per facilitare la lettura allo sbadato Fedele che s’è avvicinato a codesto scritto per conoscere la gloriosa cronaca.
Il Porco.

Memorie del Fedele Vlad detto “lo Storpio” caduto eroicamente nella guerra di Busto Arsizio.
Frank da un po’ di notti era felice, cazzo, non l’ho mai visto così spensierato e cordiale da secoli, anzi non l’ho mai visto in questo stato.
Eravamo partiti da tre giorni dalla chiesa di Kiev e la buona novella era sulla bocca di tutti, qualsiasi comitiva incontrassimo (anche di quegli stronzi degli uomini di Peterosh) veniva informata sulla Crociata e nessuno si tirava indietro nel celebrare qualche rito in comune o qualche gioco d’Istinto per migliore il legame tra di noi, nonostante molti branchi si odiassero.
Non avevamo mai visto così tanta unione nel Sabbat, quasi stentavo a crederci, deturpare il corpo di una vergine è qualcosa di bellissimo ma se si è in cinque, dieci, venti! Venti! Oh, se si è in venti è tutta un’altra cosa, di sicuro di quella povera troia non rimarrà nulla ma non è di certo un nostro problema vero?
Ci stavamo muovendo lungo le steppe orientali come nostro solito ma non era come tutte le altre volte: fino a poche notti fa non ci preoccupavamo del futuro, prendevamo quello che ci interessava e se ci piaceva lo tenevamo altrimenti veniva venduto o lasciato lì; ora Gamba si comportava in maniera più ponderata, prima di tutto ci fece rubare grossi carretti che riempimmo di armi e di utensili utili per l’allestimento di campi.
Dopo sette notti incontrammo altri due branchi nomadi che saputa la notizia si aggregarono a noi per l’organizzazione dei preparativi, con loro assaltammo alcuni rifugi di ladri e ne facemmo casa nostra, non potete immaginare le loro facce quando videro venti mostri saltarli addosso in piena notte. Questi rifugi vennero adibiti ad Oasi e lasciati i segni di riconoscimento ripartimmo lungo la tratta a noi sconosciuta; in poco tempo, ci accorgemmo di aver delineato una vera e propria “autostrada” di Oasi che partiva da San Pietroburgo fino ad arrivare ad Asiago.
In poco tempo la nostra compagnia divenne grande e più branchi si unirono a noi e Frank si autoproclamò comandante di tutti noi (non che ci dispiacesse certo) e adottammo il nome
“I Vagantes”; una notte a Tallin contai quasi trenta componenti, va detto però che qualche stronzo perse la testa durante le traversate, Pinn, Lesto, Karima, Smush, Torello, Turas e Codediacciaio morirono come mosche durante le attraversate (scrivo però di Pinn, un malkavian nomade di Mosca che in un momento di pazzia non si ricordò della maledizione del sole e tentando di abbracciarlo all’alba rimase incenerito… Che coglione!).


Resoconto di Belzebù Anatas sulla Moltitudine Generale degli Spauracchi d’Europa tenutasi a Vaduz.
Qui, nella libera Città Sommersa di Vaduz il 20 maggio 1996 si sono riuniti in seduta comune i Capi: Tam Tam, Otto d’Asburgo – Lorena, Solitario, Vladivostok, Francesco, Taurim, Ezechiele e Gramos II da Hannover; davanti alla presenza dei cugini: Scapigliato, Enrica Bolier, Auroris, Vermilius, Denzemone di Patagonia, Il Crostaceo, Vattelapesca, Jack l’Acido, Il Puzzone, Solitario delle Briscole, Gambalunga, Lilliput, Gianfranco del Partenopeo, Oliviera, Edmon e me medesimo, Belzebù Anatas; per decidere la linea politica che i Nosferatu antitribù adotteranno sulla possibile Crociata indetta nei pressi di Kiev dal libero Fedele Jerome dei Brujah antitribù.
Con un voto di 6 su 8 i Capi nidiata hanno deciso che gli Spauracchi parteciperanno alla possibile Crociata denominata “La Santissima iniziativa”.

Per tale motivo tutti gli Spauracchi sono tenuti a tener fede alle nuove direttive che verranno comunicate.
I cugini che fanno parte delle Nidiate dei Capi: Solitario e Taurim non sono tenuti a partecipare alla Crociata ma ogni azione a favore di essa sarà lodata dalla comunità.



Diario di Ludovico de Castri, Lasombra Accettato, primo collaboratore di Cass nonché sua Spada e Inquisitore iniziato delle diocesi europee.
Non presi parte all'imponente Esbat di Kiev poiché ero altrove, precisamente a Bonn per supportare una mia figlia in alcuni compiti assai complicati, ma la Duchessa mi avvisò subito dopo che c'era bisogno di me e che dovevo incontrarla in quel di Kiev tra due notti.
Senza troppi indugi tornai a Kiev e incontrai ella davanti al Palazzo Mariinskij, per fortuna era Maggio e il tempo non era così pessimo com'è sempre qua a Kiev; dopo pochi convenevoli venni condotto in un palazzo adiacente terribilmente bello e sfarzoso, sembrava proprio una residenza per dei Lasombra come noi, ma colui che incontrai dentro tale palazzo era assolutamente fuori da qualsiasi mia concezione.
Fummo condotti all'ultimo piano del palazzo di fronte a una porta ove sostavano cinque arabi armati fino ai denti e con la faccia coperta da una kefiah... Vorrei dire, io di vampiri ne ho visti, combattuti, odiati e condannati ma per Caino! Questi sei musulmani mi avevano gettato in uno stato di angoscia e paura che non provavo da secoli, non avrei mai mosso un dito contro di loro nemmeno se fossi stato armato con proiettili d'argento traccianti.
Cass guardò colui che era più vicino alla porta e disse qualcosa in arabo, quest'ultimo si scostò velocemente e annuì con il capo aprendoci la porta dello studio.
Entrai velocemente e chiusi la porta dietro di me senza poco stile e raffinatezza; davanti a me si dispiegava una camera lussuosa e abbellita con fronzoli e foglie d'acanto, attorno alle pareti v'erano quadri di varie dimensioni tranne per una parete ove al posto del solito quadretto v'era una donna bellissima, legata ai polsi e ormai agonizzante... Le avevano reciso il collo.
Vicino alla donna, seduto su un piccolo trono in pieno stile russo - zarista, stava un vecchio uomo, con la barba bianca e senza capelli, addosso aveva una lunga e grossa pelliccia che strisciava atterra.
Cass camminava lentamente verso l'uomo seduto che pareva non avvedersi di noi, appena provò a muovere verbo venne interrota da una roca e profonda voce che giungeva proprio dal trono.
< Era ora che qualcuno venisse qua, al nostro cospetto, per informarci di quello che salta in mente a novellini e riservisti... >
La risposta della duchessa fu lapidaria.
< Chiedo venia vostra Eminenza Kerenzy... >
Un brivido risalì lungo tutta la schiena, dopo lo shock dei sei arabi giungeva un nuovo trauma, ero davanti all'Arcivescovo di Kiev Stanislao Kerenzy, uno dei gerarchi più antichi e forti del Concistoro europeo e forse addirittura di tutto il Sabbat... Non ero pronto, feci un passo indietro e rimasi inchinato per tutto il tempo del colloquio dal quale però io non mi sottrarrò a fornirvi degli estratti.
< Parlate allora Cassandra Hannover, avete preso l'insolenza e la superbia del vostro Sire a quanto vedo... Ma vi ascolto >
< Il mio Sire ha scelto accuratamente i suoi figli, vostra Eminenza >
< Questo lo so... Ditemi qualcosa che non so Cassandra >
< Poche notti fa nella chiesa di Andrensky ai confini di Kiev si è tenuto un'Esbat e un compagno, un fedele Brujah ha rivendicato la caduta di Milano... A furor di popolo noi: Cassandra Hannover, Teleius, Frank Gamba... >
< Frank Gamba... Quel ragazzino viziato... >
< Sì Eminenza, lui... >
< Continuate... >
< Teleius, Frank Gamba, Said di Damasco e Onor Manicorum richiediamo l'approvazione della "Santissima Iniziativa" >
< Fermatevi... Avete detto Onor? Onor Manicorum? L'anziano dei Malkavian? >
< Sì lui Eminenza... >
< Permesso accordato... Da oggi tutta l'Arcidiocesi di Kiev è in guerra con il Principato di Milano... >
< Sono commossa e onorata Eminenza... Sapevamo di contare sulla vostra grande... >
< Ora sparite... Ho dei comunicati da dover inviare... Farete meglio ad andare dal vostro Sire Cassandra, se non volete essere inquisita... >
Io risi, ma mi trattenni, quanto bastò per poter uscire sano e salvo dall'ufficio e dal palazzo.
Il colloquio, stranamente, era andato a gonfie vele, Cass partì per l'Italia il giorno stesso, io mi diressi verso la chiesa di Andrensky dove sostava "l'Esercito" per comunicare la buona novella.


Frammenti della tavoletta d'argilla di Gregorius Boom detto "Il Granatiere", Malkavian Anti-tribù, fattosi saltare d'innanzi alla porta d'ingresso del palazzo della Camarilla di Milano.
Ringrazio Jumi Hi Hi detto "Il Cannoniere" per avermi fornito tali reperti.
Credo che i cinesi avessero ragione quando usavano le pietre di idrogeno per appicciare le loro fenici volanti ed esplosive.
Soprattutto credo che con quella polvere nera che tutti definiscono "da sparo" ci si possa fare ben poco... E' più buona da pippare invece che utile per fabbricare esplosivi.

Sono in viaggio da diversi giorni, Teleius mi è venuto a raccattare al confine con gli U.S.A. mentre stavo provando degli esplosivi ai sassi dentro un condotto che porta direttamente all'acquedotto regionale, mi disse poche parole, solamente che dovevo andare con lui a Tijuana... Perfetto! Io adoro Tijuana c'è sempre della buona tequila perfetta per fare delle molotov o meglio ancora per dare fuoco ai venditori ambulati... Hanno un buon odore.
Teleius era molto nervoso, lo vedevo, non era normale, non lo è mai stato ovviamente... Non è mica come me, ma di sicuro era diverso... Secondo me è stato per via di quella festa che è andato a fare a Kiev.
Siamo finalmente arrivati a Tijuana e Teleios mi ha piantato in asso davanti all'ufficio del Concistoro... Oddio ufficio... E' uno scantinato coperto di un bar nel peggiore dei quartieri della città.
Mi ha parlato di quello che sta andando a fare... Vuole convincere e informare il Concistoro della Crociata contro Milano... Folle! Scellerato! Il Concistoro non da retta a nessuno a meno che non sia il Cardinale o il Reggente in persona a parlare.
Sono passate quattro ore... Ho fame e credo che quello scarafaggio davanti a me voglia farsi saltare in aria da un momento all'altro... Odio il mio lavoro.
VITTORIA! GAUDIO! LETITIA! Teleius ci è riuscito! Il Concistoro è convinto, braccato, spossato, INCREDULO! A quanto pare un messaggio arrivato da Kiev ha convinto Garçia Masquez (il Vescovo per le azioni militari e sante) a votare all'unanimità per l'adesione alla Crociata! Ora finalmente anche il Reggente sarà avvisato, è fatta! Dobbiamo avvisare tutti! Ma... Speriamo soprattutto di mangiare qualcosa.
BOOM!

 

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