Quando l'adrenalina scorre anche nel cuore

di hannon
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Prologo ***
Capitolo 2: *** Benvenute al 'Drive and Perdition' ***
Capitolo 3: *** Incontri inaspettati ***
Capitolo 4: *** Ci rivedremo? ***
Capitolo 5: *** Un piccolo accordo ***
Capitolo 6: *** Un giovedì emozionante ***
Capitolo 7: *** Appuntamenti diversificati ***



Capitolo 1
*** Prologo ***


PROLOGO 2 (DEFINITIVO) Ciao miei amatissimi lettoriiiiiii =D la vostra Hannon, dopo alcuni mesi di pausa, è finalmente tornata con una nuovissima storia tutta per voi! in questo primo cap ci sarà giusto un'introduzione delle nostre amate protagoniste giusto per darvi un'idea! spero infinatamente che vi piaccia =) beh che dire..a voi l'ardua sentenza! E ora...

Buona lettura a tutti!



                                                                                                       Prologo


Doveva dimenticarlo. Ormai nella sua vita lui non c'era più e i sei mesi trascorsi senza di esso erano stati i peggiori che avesse mai vissuto; lei lo amava perdutamente, ogni lacrima versata era una particella del suo cuore distrutta.
Fissava in maniera quasi maniacale le pochissime foto che avevano scattato insieme e un piccolo sorrise malinconico si aprì sul suo viso ormai solcato dalla tristezza mista alla nostalgia, non si riconosceva nemmeno più in quell'espressione raggiante che aveva ogni qualvolta incrociava quegli occhi scuri, così profondi e spesso inespressivi, già, quel nero così spento, ma allo stesso tempo penetrante, che riusciva ad incantarla ad ogni suo sguardo.
La sensazione di malessere che l'aveva colpita il giorno in cui la lasciò era insopportabile, ricordava nitidamente il suo pianto disperato di fronte alla sua glaciale ed apparente indifferenza, cosa aveva sbagliato? Perchè lui se ne era andato così senza alcuna spiegazione? I primissimi tempi la pace con se stessa non riusciva a araggiungerla, quel maledetto magone allo stomaco le dava perennemente un senso di nausea irritante e la felicità che fino a poco prima la contraddistingueva...era sparita insieme a lui.
Lei gli aveva gridato che lo amava svisceratamente, che il suo cuore batteva solamente per lui e che lo avrebbe seguito in qualunque parte egli sarebbe voluto andare. No, non voleva perderlo così, avrebbe fatto qualsiasi cosa pur di sentire ancora le sue forti braccia avvolgerla, i suoi baci caldi ed elettrizzanti accarezzarle la lingua e perchè no, anche quel suo perenne broncio stampato in faccia con aria di sufficienza; ma l'unica cosa che si sentì dire di fronte alla sua struggente disperazione fu un misero "Sakura...grazie".
Ma grazie di cosa? Lei non gli stava regalando una scatola di cioccolatini, ma gli stava esprimendo con tutta se stessa i sentimenti che in quel momento stavano lacerando il suo cuore, perchè sì, lui l'aveva brutalmente ferita, l'aveva lasciata senza un concreto perchè e se ne stava andando mandando all'aria la loro storia.
Mai in vita sua odiò così tanto una parola quanto quel "grazie" che puzzava solo di ipocrisìa e presa in giro. In un gesto quasi convulsivo strappò quelle foto che fino a poco prima erano attaccate alla parete vicino al suo letto e che ogni sera osservava dilaniata dalle lacrime, non poteva continuare a distruggersi così per un un ragazzo che magari ora si stava divertendo in chissà quale posto e con chissà quale ragazza...già, ragazza, l'idea di saperlo insieme ad un'altra che non fosse lei la faceva impazzire, ma ormai non poteva farci più niente, entrambi avevano preso strade diverse e come tali, erano liberissimi di vivere al meglio la loro vita come più preferivano.
Gettò con un pizzico di fatica le fotografie nella spazzatura e strinse i pugni lungo i fianchi come per darsi un coraggio che sentiva di non possedere, rialzò lo sguardo decisa e più determinata che mai, pronta a ricominciare finalmente da capo: da ora in poi Sakura Haruno sarebbe cambiata. E non avrebbe mai più creduto a quell'illusorio sentimento che in lei aveva portato solo sofferenza e dolore. Adesso basta.


Odiava in maniera quasi ossessiva quel maledetto carattere che madre natura le aveva donato. Quella figura che ora si rifletteva nello specchio, riusciva sempre a darle quella statica sensazione di angoscia e non accettazione che ormai la logorava fin da da bambina, perchè non poteva essere come tutte le altre? Perchè non poteva circondarsi di innumerevoli amici come ogni essere umano normale? Perchè non poteva avere un ragazzo come le sue amiche? Già, un ragazzo...si rabbuiò al pensiero di non essere mai riuscita ad incantare qualcuno in vita sua, di non aver mai provato l'emozione di essere stretta nel cado abbraccio di una persona che le sussurrava tenere parole d'amore. Sì esatto,amore, quel sentimento che lei già dalla tenera età sognava di provare per una persona speciale, una persona che a sua volta l'avrebbe contraccambiata, facendola sentire una dolce principessa.
Sì, desiderava con tutta se stessa donare a qualcuno quel grande affetto che conservava nel cuore, ma quella stramaledetta timidezza che tanto odiava continuava a renderle tutto sempre più difficoltoso; ormai era chiusa in un circolo vizioso invalicabile, era una ragazza dolce, romantica, sognatrice e avrebbe dato qualsiasi cosa pur di condividere ciò che provava con un ragazzo, ma allo stesso tempo, non riusciva mai a raggiungere quel successo tanto agognato a causa dell' insicurezza che la divorava giorno dopo giorno.
Quanto si appassionava a leggere quelle favolesche storie d'amore e sospirava sognante ogni qualvolta si trovava a scorrere tra le righe una scena ricca di sentimento, ma subito dopo si scuriva in viso, sempre, perchè lei non avrebbe mai vissuto una storia come quelle trascritte nei suoi amati libri.
Avrebbe solo desiderato acquisire più sicurezza in se stessa, essere espansiva e solare, gestire le situazioni che le si paravano davanti con più decisione e coraggio. Avrebbe desiderato essere un'altra persona.
Si sdraiò sul letto osservando il soffitto bianco pallido e sospirò, chissà se un giorno sarebbe riuscita a vivere anche lei il suo sogno e a dimostrare a tutti quanto in realtà valesse, a far vedere che era in grado di essere di più di una semplice e timida ragazzina insicura.
Hinata Hyuuga possedeva un'inconsapevole forza d'animo. E prima o poi avrebbe dato pan per focaccia a tutti coloro che fin ad ora l'avevano solamente sminuita e derisa. Anche lei avrebbe avuto il suo momento di gloria.


Non gliene era mai importato nulla dell'amore e di tutte quelle stronzate che quello stupidissimo sentimento si portava dietro tutte le volte. Lo aveva sempre considerato un qualcosa che intrappolava una persona nella sua ragnatela, per poi divorarla allo stesso modo di un ragno affamato e lei NON era un ingenuo moscerino, lei era una farfalla che amava volare ed incantare tutti con la sua immensa bellezza e grazia.
La libertà che possedeva grazie alla sua condizione la appagava, non era legata da vincoli soffocanti, ma allo stesso tempo riusciva a soddisfare quel suo ego ghiotto di desiderio da parte degli altri, perchè sì, la sensazione di onnipotenza che aveva quando le mani virili degli uomini la bramavano...era impagabile.
Vari ragazzi si erano innamorati di lei, del suo savoir faire, della sua femminilità e soprattutto della sua esperienza sessuale ma, puntalmente venivano tutti quanti scaricati non appena la ragazza se ne stufava, gettandoli via alla stregua di giocattoli vecchi e noiosi. Non le importava mai nulla di loro e degli ipotetici sentimenti che avrebbero potuto accidentalmente provare in futuro, lei amava divertirsi, voleva divertirsi e continuava a divertirsi; non che avesse un cuore di ghiaccio anzi, era una ragazza fin troppo espansiva, socievole e gentile, semplicemente non aveva alcun interesse nel legarsi ad un ragazzo e subirsi eventuali gelosie e divieti di libertà.
Solo una volta in vita sua si era innamorata, aveva appena 16 anni e lui era stato in tutti i sensi il suo primo e vero amore, allora era ancora una ragazzina ingenua che credeva nell'esistenza del principe azzurro e quel delizioso batticuore che la colpiva ogni volta che lo vedeva, le aveva lasciato un ricordo dolce e in qualche modo nostalgico. Ma ormai tutto ciò faceva parte del passato, della sua adolescenza nemmeno del tutto superata, perchè ormai lei era un'altra persona e anche se da un punto di vista morale ciò che faceva poteva risultare sbagliato agli occhi degli altri, era comunque felice.
La sicurezza che aveva di se stessa e delle sue capacità, l'aveva portata ad essere quella che era: una ragazza che, come il battito d'ali della farfalla che rappresentava, poteva ottenere ciò che voleva, senza provare quella sofferenza che il mondo regalava gratuitamente ai suoi esseri viventi; si sdraiò sul divano, componendo il numero della sua ultima fiamma.
Ino Yamanaka era libera. E mai sarebbe caduta vittima di quella ragnatela tanto attraente quanto pericolosa. Mai.



Continua...
bene bene, eccoci qui =D cosa ne pensate di questa prima introduzione? Spero ovviamente che vi abbia almeno incuriosito =) Cosa accadrà dunque alle nostre ragazze? Riusciranno a mantenere i loro propositi? O qualcosa le sconvolgerà a tal punto da mettere in dubbio tutto? Beh..leggete, scoprite e recensiteeeee =D un bacione dalla vostra Hannon che come sempre vi adora =D

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Capitolo 2
*** Benvenute al 'Drive and Perdition' ***


BENVENUTE AL DRIVE AND PERDITION (DEFINITIVO) Buonaseraaaa ragazziiiiiiiiiii! =D eccomi a voi con il secondo cap che spero vi piaccia! Ringrazio nuovamente chi ha recensito, i 5 che l'hanno messa tra i preferiti e i 17 tra le seguite =D ma ora non posso che augurarvi..


Buona lettura a tutti!


                                                                    Benvenute al 'Drive and Perdition'

Quel sabato sera decisero di riunirsi come al solito a casa di Sakura, i genitori della ragazza erano fuori per lavoro e per le amiche non c'era nulla di più tradizionale che ritrovarsi a casa di lei. Avevano frequentato lo stesso liceo e nonostante le loro diversità caratteriali, erano riuscite fin da subito a legare in maniera particolare, il legame d'amicizia che le univa era unico e indissolubile, avrebbero scalato mari e monti l'una per l'altra e condividevano insieme ogni piccolo segreto, sempre pronte ad aiutarsi a vicenda. Sakura non dimenticò mai ciò che fecero Hinata e Ino dopo la sua brusca rottura con l'ex, si disse che se non fosse stato per loro, probabilmente ora sarebbe rinchiusa in qualche ospedale psichiatrico per via della forte depressione.

Erano tutte nella camera di quella stramba ragazza dai capelli insolitamente rosa, chi leggeva una rivista di gossip, chi trafficava al pc, chi parlava al cellulare e quest'ultima era proprio Ino che, non appena chiuse la telefonata, saltò raggiante e allegra dal letto.
"Ragazze preparatevi immediatamente! Stasera la vostra Ino vi porta a vivere!" Hinata volse timidamente lo sguardo verso di lei, ormai la conosceva meglio delle sue tasche e sapeva perfettamente cosa voleva dire ogni volta con quella frase, probabilmente le avrebbe trascinate in qualche squallida discoteca o, peggio della morte, in qualche messaggeria per rimorchiare. Se pensava che l'ultima volta le si era appicciccato un cinquantenne maniaco...no. Stavolta il suo cuore non avrebbe retto.
"I-Ino io, io non voglio tornare nel posto dell'altra volta" e abbassò lo sguardo portandosi le braccia al petto, a quel punto intervenì Sakura rispondendole cinicamente
"Hinata ha ragione, mi sento più viva a casa di fronte al computer" ma nonostante le risposte negative, la ragazza scuotè la sua voluminosa chioma bionda, ancheggiando verso le ragazze e affermando più sicura che mai
"Sba-glia-to! State tranquille sorelle, stasera non esisteranno nè pub, nè discoteche, nè messaggerie! Ora vi dico, prima stavo parlando con Kiba"
"e chi sarebbe?L'ultima tua conquista?" domandò quasi acida la rosa, non che fosse invidiosa dell'amica per tutto il successo che otteneva con i ragazzi, semplicemente non voleva che questi ultimi la trattassero sempre come un oggetto di sfogo, anche se in realtà era sempre lei che li considerava come giocattoli, ma vabbè...dettagli.
"Esatto! Ed è un figo assurdo giuro! Ma comunque non perdiamoci in queste sciocchezze, dicevo, stavo parlando con lui e indovinate un po'? Ci ha invitate tutte quante a passare la serata insieme" Hinata per poco svenne sedutastante, facendosi un paio di conti, i ragazzi che conosceva Ino di certo non erano interessati a fare proposte di matrimonio, dunque se il tizio in questione aveva invitato anche le sue amiche...che avesse intenzione di fare qualche strana ammucchiata? Si alzò di scatto dal letto arrossendo e cominciando a blaterare cose a manetta
"N-No! Io non voglio finire a fare porcate con qualche maniaco! Insomma, perchè ha voluto invitare anche noi? Cos'ha in mente di fare?" i suoi splendidi occhi perlacei brillavano di luce propria, anche nella sua timidezza, la piccola Hinata riusciva a tirar fuori la grinta dove ella era necessaria.
In tutta risposta le sue amiche la guardarono perplesse. Ok che Ino aveva conoscenze tutto tranne che serie però, non avrebbe mai coinvolto le sue amiche in cose del genere
"Tesoro hai forse dato di matto? Ma ti pare che ti porto a fare cose simili?" Sakura si parò di fronte a lei, portandosi le mani ai fianchi con fare stizzoso, rispondendole a tono
"Io non ne sarei così sicura, Ino-pig" quest'ultima si mise anch'essa nella stessa posa, fissandola con aria di sfida, una certa tensione si fece spazio tra le due.
"E io dico di si invece, fronte spaziosa" entrambe dirignarono i denti, gli occhi smeraldini di Sakura e quelli azzurri di Ino si infuocarono, ma fortunatamente intervenì Hinata, che attorcigliandosi nervosamente le ciocche corvine dei suoi capelli, cercò di placarle.
"D-Dai ragazze non fate così, non ce n'è bisogno...piuttosto Ino, possiamo...ecco, fidarci di questo ragazzo?" subitò quella tensione tattile si placò e la bionda le rispose felicemente
"Ma certo! L'ho conosciuto l'altro ieri ed è simpaticissimo! Certo, devo ancora battezzarlo però, possiamo fidarci" ah beh era l'amico di infanzia insomma! Sakura sospirò rassegnata, tanto contrastarla non sarebbe servito a niente, così spense il pc e si sedette accavallando le gambe
"E sentiamo, dove vorrebbe portarci questo qui?"
"Non me l'ha detto, però mi ha accennato che sarà un posto favoloso, voglio dire, un posto in cui non siamo mai state!" 
Si, sicuramente un luogo di ritrovo per scambisti

"Quindi forza, niente storie e preparatevi!" la corvina era ancora indecisa e poi un momento, come avrebbero fatto a cambiarsi se non avevano un ricambio?
"Uff e va bene...e tranquille, potete benissimo cambiarvi qui, dopotutto altre volte mi avete lasciato delle vostre cose qui" e scoppiarono tutte e tre a ridere, effettivamente accadeva che a volte, ritrovandosi a dormire a casa dell'amica, Hinata e Ino lasciassero qualche loro abito lì, beh, a quanto pare la dimenticanza poteva rivelarsi anche utile in casi come questo. Il gruppetto si preparò al meglio che potè, non avevano idea di cosa avrebbero dovuto indossare ma una cosa era certa, il casual non avrebbe mai sbagliato in nessuna occasione...a meno che l'evento in questione non era un matrimonio.
Finalmente erano pronte, inutile dire che Ino era la più succinta, nel suo vestitino a fascia azzurro era splendida, l'aderenza del suddetto regalava alle sue forme un aspetto più invitante e provocante e quella coda alta che la contraddistingueva, le donava un tocco ancora più sexy e femminile.
"Ino potresti allarciarmi qui per favore?" e la ragazza la aiutò a legarsi il top nero dietro al collo, accompagnato da un paio di jeans blu notte, che fasciavano a perfezione le sue gambe snelle e sode, il poco seno che aveva non la sminuiva affatto anzi, sapeva valorizzarlo al punto da renderlo peccaminoso agli occhi di qualsiasi ragazzo.
La più difficile nel vestirsi era sempre Hinata, paradossalmente alla sua timidezza, madre natura le aveva donato un fisico degno di nota, la prosperità abbondava su di essa e se solo avesse saputo valorizzarsi come il cielo comandava, avrebbe fatto girare la testa a chiunque. Ovviamente le amiche la aiutarono a vestirsi in maniera quantomeno decente, facendole indossare una deliziosa camicietta azzurrina e un paio di jeans aderenti, era bellissima.
"M-Ma siete sicure che così, andrò bene?" le due amiche annuirono
"Ma certo tesoro!"
"Sei impeccabile!" Ino guardò l'orologio
"Bene possiamo anche scendere, Kiba sarà qui a momenti" e dopo aver preso le loro borsette, le ragazze scesero di casa; aspettarono cinque minuti buoni, finchè il suono di un clacson le ridestò, una BMW accostò vicino a loro e da essa scese un ragazzo dai capelli e dagli occhi castani, rivolgendo loro un sorriso smagliante
"Ehilà" Hinata e Sakura sussultarono, effettivamente era proprio carino, pensarono.
"Ciao Kiba!" la biondina gli andò incontro salutandolo "ti presento le mie due migliori amiche, Sakura e Hinata" il ragazzo le squadrò da cima a fondo, per poi rivolgere un'occhiata ad Ino ed esclamando
"Wow non mi avevi detto che erano così carine!" a quell'affermazione entrambe arrossirono.
"Beh, ne dubitavi forse?" in tutta risposta, Kiba cinse il fianco della ragazza con un braccio attirandola a sè, sorridendo maliziosamente
"Però tu sei la migliore bambola" e le diede un bacio senza tanti convenevoli, Hinata e Sakura spalancarono gli occhi : intraprendente il ragazzo...e a quanto pare mancava poco affinchè Ino lo battezzasse; un colpo di tosse da parte della rosa li fece ridestare.
"Oh scusatemi ragazze ma sapete, Ino mi fa un effetto da non riuscire a resistere" e si grattò la nuca sorridendo
"Abbiamo notato" la corvina si limitò a scansare lo sguardo imbarazzata "piuttosto, dove ci porti allora?" il ragazzo si leccò le labbra
"In un posto che sicuramente farà salire la vostra eccitazione a livelli disumani" in Hinata si fece sempre più spazio l'idea che quello sconosciuto...le avrebbe portate in un qualche strano luogo dove la perdizione regnava sovrana.
"Avanti salite in macchina bimbe! E non preoccupatevi, non sono uno spericolato" e, anche se con qualche dubbio, le ragazze entrarono in macchina.
Durante tutto il viaggio, la pseudo coppietta non fece altro che scambiarsi baci appassionati ad ogni semaforo, era assurdo, la sfacciataggine di quel ragazzo si accoppiava sicuramente a perfezione con l'intraprendenza di Ino, ma tanto figo o meno, anche quest'altro avrebbe fatto la stessa fine di tutti gli altri ragazzi che la bionda si era passata, tanto ormai la storiella di routine della loro amica la conoscevano anche troppo.
Dopo circa una mezz'ora buona, Kiba parcheggiò la macchina lungo un marciapiede, di fronte ad esso si ergeva un alto muro pieno di crepe, sicuramente si trattava di una struttura costruita parecchi anni fa a giudicare dalla sua rovina. Le ragazze scesero dalla macchina guardandosi intorno e notando la mancanza di luce nei lampioni e la desolazione nelle case circostanti
"M-Ma che quartiere è mai questo?" disse Hinata con espressione tutt'altro che serena, Sakura le si affiancò
"Una cosa è certa, non mi piace affatto"
"Ah su quanto siete suscettibili! Lo sapete che non si giudica mai un libro dalla copertina?"
"Forse sarà così per te Ino-pig! Sta di fatto che questo posto non mi piace per niente" a quel punto intervenì Kiba, che mise le braccia intorno alle spalle delle due ragazze, sorridendo e in qualche modo rassicurandole
"Su su non allarmatevi, piuttosto, fate silenzio e...ascoltate" si zittirono e stranamente cominciarono a sentire qualcosa di...
"M-Musica?"
"Esatto piccola, musica!" le ragazze acutizzarono le orecchie ed effettivamente era vero, nell'aria rieccheggiava una musica simile a quella che veniva trasmessa nelle discoteche, ma da dove proveniva? Notando il loro sguardo interrogativo, il ragazzo si schiarì la voce
"Venite con me e capirete tutto" Ino lo seguì immediatamente, mentre Sakura e Hinata si decisero a farlo dopo essersi scambiate uno sguardo alquanto perplesso.
Percorsero qualche metro a piedi e dopo aver girato l'angolo a destra...
"OH MIO DIO!" di fronte a loro si parò uno spettacolo, quasi apocalittico, che mai avevano visto in vita loro. Si ritrovarono in una specie di piazza dalle dimensioni mastodontiche, nell'aria rimbombava una musica assordante e la gente presente era talmente tanta da non potere riuscire a contarla.
Ai lati vi erano delle piccole casupole, somiglianti in realtà a dei piccoli box e vicino ad ognuno di essi, vi erano dei ragazzi intenti a praticare qualche lavoro meccanico a delle moto a dir poco bellissime. Scorsero molti gruppi di ragazzi intenti a bere da delle bottiglie dal contenuto sconosciuto, coppie che si baciavano tranquillamente di fronte a tutti e altri ancora che si divertivano a fare qualche mossa di ballo a ritmo di musica. Un ambiente in cui si poteva percepire una strana carica d'adrenalina penetrare con forza nelle vene.
"Bimbe, benvenute al 'Drive and Perdition' " le ragazze strabuzzarono gli occhi, Ino in particolare sembrò avere un attacco di isteria improvvisa, tant'è che afferò con poca delicatezza il braccio di Kiba, guardandolo quasi maniacale
"Stai parlando seriamente??Siamo veramente al 'Drive and Perdition' ?" Hinata si avvicinò
"Ma perchè Ino, tu conosci questo posto?"
"Stai scherzando?? Chi è che non lo conosce?Voglio dire, io in prima persona non ci sono mai stata ma...sì che lo conosco! E' il luogo di raduno più famoso per le corse clandestine!" Kiba le diede una pacca sul sedere.
"Vedo che sei informata dolcezza"
"No un momento fermiamoci tutti un attimo...siamo davvero capitate in un luogo di, di teppisti?" a Sakura venne un irritante tic all'occhio, d'accordo, poteva anche aspettarsi di venire trascinata in un night club o in un festino o anche in una orgia party, ma mai, mai si sarebbe aspettata di essere catapultata in un posto simile.
In un raduno come quello ci si poteva aspettare di tutto, magari l'avrebbero drogata, oppure violentata, o peggio ancora investita. Sapeva che non doveva fidarsi delle conoscenze di quella pazza di Ino, ma non credeva che la sua incoscienza l'avrebbe portata a frequentare ragazzi simili, cos'è, voleva forse finire in un giro di prostituzione? Hinata dal canto suo era sempre più sconvolta, ma in che diavolo di posto era capitata? Ok che voleva trovarsi un ragazzo, ok che lì effettivamente c'era la fiera della pannocchia, ok che sembravano tutti molto carini ma...in un luogo come quello, invece di sentirsi dire "aprimi il tuo cuore", si sarebbe sentita sicuramente dire "aprimi le tue cosce" . No. Non era assolutamente fattibile.
"Ah tranquilla confettino, finchè starete con me non potrà succedervi niente" e le diede un affettuoso buffetto sulla guancia che la fece irritare ancora di più; come si permetteva quel tizio di prendersi tanta confidenza con lei? E che diavolo era quell'assurdo nomignolo con cui l'aveva chiamata? Stava per replicare ma la bionda parlò per prima.
"Dimmi Kiba, che sta succedendo lì?" e indicò un'enorma folla di gente intorno ad un punto specifico, che urlava ed incitava qualcuno chiamandoli a gran nome, anche se, a causa della musica e delle grida stesse, era impossibile capirne le lettere.
"Oooooh benissimo! A quanto pare siamo arrivati in tempo!"
"In tempo per cosa?" domandò timidamente Hinata, si sentiva tremendamente a disagio in quel luogo, gli occhi dei ragazzi che la squadravano peggio di una risonanza magnetica.
"Per la gara ovvio!"
"Quale gara scusa?" domandò ora curiosa Sakura
"Venite con me" e nuovamente Kiba se le trascinò dietro, facendosi spazio in quell'enorme folla acclamante e dandosi ogni tanto il cinque con qualche ragazzo, evidentemente frequentava spesso quell'ambiente per conoscere così tante persone. Una volta riusciti a superare quell'agglomerato di ragazzi urlanti, finalmente capirono.
Di fronte a loro c'erano due ragazzi in sella a due moto, rispettivamente una splendida Kawasaki Ninja 1000 color arancione acceso e una fiammante Yamaha R6 nera lucida, sicuramente entrambe modificate visto il tipo di raduno; alla guida, due ragazzi sicuramente giovani, anche se a causa dei loro caschi dai vetri oscurati, ne era impossibile vederne le fattezze facciali. Se prima le amiche erano alquanto perplesse nel ritrovarsi in un posto simile, ora erano quasi prese a vedere ciò che stava succedendo, già, erano arrivate in tempo a vedere una gara, tra l'altro molto importante a giudicare da quanto quei due sconosciuti fossero acclamati e incoraggiati.
"Cioè Hinata ti rendi conto? Nemmeno nei film tra un po' abbiamo mai assistito a qualcosa del genere!"
"G-Già, ma non sarà...pericoloso?"
"Naaaah state tranquille, queste corse si fanno su una pista apposita, quindi non ci investiranno" rispose Ino sorridendo dolcemente per poi appiccicarsi al braccio di Kiba, che la strinse a sè
"State ben attente bamboline, state per assistere a qualcosa di straordinario, siete fortunate! I due corridori sono i più forti del giro" le moto dei due ragazzi cominciarono a far rombare i motori, segno che ormai la partenza era vicina; le grida dei 'tifosi' divennero maggiormente assordanti.
Nell'aria si cominciava a percepire una certa agitazione, mista quasi ad eccitazione quando una ragazza poco vestita si posizionò di fronte ai due contendenti, in mano teneva un fazzoletto rosso che alzò in aria; il rombo dei motori diventò più marcato e pressante e tutti, addirittura Ino, Sakura e Hinata furono catturate da quell'atmosfera così coinvolgente. Il corpo cominciò involontariamente a vibrare, quasi come scosso da una violenta scarica elettrica, era incredibile quanta adrenalina si potesse sentire in quel momento che sembrava addirittura solenne.
Dopo una manciata di secondi, la ragazza tirò giù di scatto il fazzoletto. I corridori partirono immediatamente alla velocità della luce, lasciandosi dietro di loro una folata violenta di vento che scompigliò i capelli tutti. Le amiche spalancarono gli occhi sorprese e allo stesso tempo affascinate.
"M-Ma...ma sono velocissimi!" esclamò Hinata, attratta in maniera magnetica da quello che aveva appena visto, ok, era un qualcosa di illegale, ma di sicuro anche parecchio adrenalinico. Non le sarebbe affatto dispiaciuto avere un fidanzato che guidava con tanta maestrìa un mezzo di trasporto come quello, già, quanto sarebbe stata felice di tenersi stretta alla schiena del suddetto, percependo il calore del suo corpo e l'amore che sicuramente le avrebbe trasmesso, ma scosse la testa. Sognare era un conto, desiderare era un altro.
Anche Sakura rimase letteralmente colpita, dopotutto assistere a un qualcosa del genere dal vivo, era tutta un'altra cosa rispetto ai film
"Hai ragione è straordinario, quelli sì che ci sanno fare con le moto" sussultò, ripensando improvvisamente a quella volta in cui il suo amato le aveva detto che forse un giorno l'avrebbe portata a fare un giro sulla sua moto, che ironia, pensò. Perfino in un raduno di corse clandestine riusciva a tornargli in mente
"Mio dio ho sempre sognato di venire in un posto simile! Kiba lo sai che sei fantastico?"
"Oh grazie piccola" le rispose lui dandole un bacio vorace, sì, quel ragazzo per Ino era divino. Probabilmente sarebbe stato l'amante migliore di tutti, ma sì, magari poteva concedergli anche un rapporto in più rispetto agli altri. Bastava un suo solo bacio per invaderle il corpo di un calore insopportabile, quelle mani che scendevano lentamente sul suo sedere la facevano impazzire; ne era sicura, lui l'avrebbe fatta divertire come dio comandava e lei...l'avrebbe ripagato in egual modo.
"Ehi stanno arrivando!" una voce proveniente dalla folla ridestò tutti quanti, i due concorrenti stavano per tornare e correvano ad una velocità inaudita, percorsero quella pista in maniera perfetta; ormai mancavano pochi metri al traguardo.
E il vincitore lo tagliò pochissimi secondi prima dell'altro. L'urlo delle persone si acutizzò, acclamando ed applaudendo il ragazzo che aveva appena vinto, mentre l'altro, stizzito, diede una manata sul manubrio, irritato per aver perso.
"E andiamo! Sapevo che avrebbe vinto lui!" esclamò Kiba, alzando un braccio in aria e nonostante tutto, anche le tre amiche applaudirono sorridendo e rimanendo sbalordite dalla performance di quello sconosciuto, ma nel momento in cui si tolse il casco...il sorriso sul viso di Sakura scomparve improvvisamente.
Quei capelli neri come la pece, quel mezzo sorriso accennato e quegli occhi scuri impenetrabili che d'improvviso incontrarono i suoi facendole perdere un battito.
Il vincitore di quella corsa...era Sasuke.



Continua...
ed eccoci alla fine del cap! A gran sorpresa il vincitore di quella corsa..è proprio Sasuke, l'ex della nostra cara Sakura u.u Cosa succederà ora che l'ha rivisto? E come reagirà Sasuke? Beh...leggete, scoprite e recensiteeeeeeeeeeee =D un baciotto dalla vostra Hannon che come sempre vi ama =D

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Capitolo 3
*** Incontri inaspettati ***


(DEFINITIVO) Ciao a tutti miei amati lettori =D vi presento il nuovo cap che spero ovviamente che vi piaccia =) ringrazio nuovamente chi ha recensito, gli 8 che l'hanno messa tra i preferiti e i 21 tra le seguite =D ma ora vi lascio alla lettura miei cari =D


Buona lettura a tutti!


                                                                             Incontri inaspettati

No. Era impossibile. Non riusciva a credere di avere di fronte ai suoi occhi proprio il suo ex ragazzo, colui che per mesi aveva tormentato il suo animo dopo averla lasciata senza nessuna spiegazione. Il cuore cominciò a batterle talmente forte da darle la sensazione di esplodere da un momento all'altro; il suo respirò diventò improvvisamente più accellerato e il suo corpo cominciò impercettibilmente a tremare. Innumerevoli erano le sensazioni che stava provando in quel momento tanto assurdo quanto irreale.

In una frazione di secondo, le tornarono in mente tutti i momenti passati assieme. Si portò le braccia al petto, non riuscendo a proununciare la minima parola; perfino le sue amiche si ammutolirono, disegnando sul loro viso un'espressione sorpresa e inaspettata, rivolgendo poi preoccupate lo sguardo verso Sakura.
Una sensazione dilaniante le percorse violenta sulla schiena e gli occhi quasi le si inumidirono, ma dentro di sè, pregò per non scoppiare a piangere proprio davanti a lui. No. Stavolta Sasuke non avrebbe visto le sue lacrime, non gli avrebbe permesso di guardarla ancora con quell'aria di sufficienza e compassione e soprattutto...non si sarebbe fatta vedere nuovamente debole. Non più. Solo qualche giorno prima aveva strappato e buttato tutte le loro pochissime foto che li ritraevano insieme, promettendosi che mai più sarebbe stata male per amore, che mai più avrebbe pianto.
Che mai più avrebbe sofferto per lui.
Deglutì nervosamente, cercando con tutte le sue forze di non farsi prendere dal panico e dal nervosismo. Doveva gestire quella situazione e soprattutto doveva dimostrare a tutti, in particolare a se stessa, che ormai non era più la ragazzina ingenua e lagnosa di sei mesi fa. Hinata le mise una mano sulla spalla, comunicandole dunque con un solo gesto che per qualsiasi cosa era lì, accanto a lei, mentre Ino si distaccò temporaneamente da Kiba per stringerle forte la mano, lasciando il ragazzo con un'espressione interrogativa.
Sakura, tu non sei sola.

La ragazza sorrise, il sapere di poter contare su di loro, l'averle vicino...loro erano la sua forza. E finchè sarebbero rimaste al suo fianco, niente e nessuno l'avrebbe più spaventata. Ma non potè evitare di sussultare lievemente, non appena Sasuke scese dalla sua moto, dirigendosi verso di lei con una lentezza quasi logorante; la folla continuava ad acclamarlo, non accorgendosi di quanto invece quell'incontro fosse isolato da tutto.
"S-Sasuke..." ed eccolo di nuovo lì, quegli occhi neri che la scrutavano, quello sguardo imperscrutabile che nonostante tutto riusciva a farle ancora bollire il sangue nelle vene. Il silenzio sembrava regnasse sovrano, spezzato solo dai battiti assordanti del suo cuore agitato.
"Ciao, Sakura" quella voce, così calda ma allo stesso tempo glaciale. Mai l'avrebbe dimenticata. Non riusciva a staccare il contatto visivo e nel frattempo, una miriade di domande cominciarono ad affollarle la mente: perchè si trovava in un posto come quello? C'entrava qualcosa con la sua improvvisa decisione di lasciarla? Cosa avrebbe dovuto dirgli dopo sei mesi di completa lontananza? Come avrebbe dovuto comportarsi? Stava per parlare, o quantomeno per dire qualcosa di lontanamente sensato, ma venne improvvisamente interrotta da una voce maschile sconosciuta.
"Non è giusto! Hai imbrogliato lo so!" a loro si avvicinò l'avversario di Sasuke, con ancora il caso indossato, imprecando e puntandogli il dito contro; il moro sospirò, spezzando quella tensione che fino a poco prima stava decisamente distruggendo tutti.
"Falla finita, se sei un buono a nulla la colpa non è mia" ma l'altro non demorse
"No invece! Ammettilo, che modifiche tarocche hai fatto alla tua moto teme??"
"Le stesse che hai fatto tu dobe, quindi ora non seccarmi" ok, la situazione stava decisamente andando verso il delirante, cioè, Sasuke aveva di fronte a sè la sua ex ragazza che aveva lasciato da mesi senza una spiegazione...e si metteva amorevolmente a discutere con il suo avversario, ignorandola? Qui erano tutti matti.
"Dai ragazzi su smettetela e tu testa quadra, sai benissimo che il più forte è lui, quindi rassegnati" ad intervenire fu Kiba, dando una sonora pacca sulla schiena del ragazzo.
"Kiba tu sta zitto io-" ma si fermò improvvisamente non appena vide tre graziose ragazze vicino al castano e quasi si dimenticò della gara disputata poco prima.
"Ehi amico, ma porti delle ragazze così carine e nemmeno me le presenti?" sussultarono sentendosi tirate in causa, ma nonostante ciò, Sakura non riusciva a non rivolgere delle fuggiasche occhiate al moro, ma perchè non le diceva nulla? Perchè continuava ad avere quell'atteggiamento freddo e distaccato? Possibile che rivederla dopo tanti mesi, per di più in un raduno di corse clandestine, lo lasciava del tutto indifferente?
"Vacci piano fratello, ad ogni modo" e prese Ino per un braccio stringendola a sè "lei è Ino" e fece un occhiolino complice all'amico.
"E loro sono Hinata" la corvina fece un piccolo e timido inchino
"Molto...molto piacere"
"E Sakura, le sue migliore amiche" e anche se difficilmente, essendo troppo in tensione per via della presenza del suo ex, sforzò un sorriso gentile.
"Molto piacere"
"Woooow siete davvero bellissime! E' la prima volta che venite qui vero?" dire che era entusiasta era poco, sicuramente era un ragazzo solare e simpatico, o almeno così sembrava. Ma Kiba lo rimproverò
"Non pensi che prima di cominciare a tempestarle di domande, dovresti perlomeno toglierti quel casco e presentarti?" il ragazzo sembrò ridestarsi
"Oh si hai ragione, sono proprio uno sbadato!" e dopo aver afferrato il casco sganciandolo, se lo tolse lentamente, per poi scuotere la sua chioma sbarazzina e sfoderando uno smagliante sorriso.
"Piacere di conoscervi, il mio nome è Naruto Uzumaki!" e fu in quel preciso istante, che Hinata sussultò violentemente e arrossì. Di fronte a lei si parava il ragazzo più bello che avesse mai visto in vita sua. Osservò rapita quei lucenti capelli color grano e fu catturata dall'azzurro intenso dei suoi grandi occhi e quel sorriso...così allegro e contagioso. Si sentì improvvisamente avvampare e lo stomaco cominciò a torcersi. Cazzo. L'aveva visto da tipo due secondi e mezzo e già si sentiva morire. Possibile mai che non riusciva mai a contenere le sue emozioni come un'essere umano normale? Maledetta timidezza. Fino a qualche giorno prima si era promessa che sarebbe dovuta diventare più forte e invece ora cadeva dal pero per il primo figo che incontrava. Tra l'altro un completo sconosciuto. E che si trovava in una sottospecie di ritrovo per teppisti. Grandioso. Ora poteva dirsi una donna realizzata. Ma a spezzare quei pensieri torturanti, fu proprio il biondino in questione, che le si avvicinò con nonchalance
"E così tu ti chiami Hinata eh?" la ragazza sussultò, arrossendo ancora di più.
"E-Eh? S-sì" era bella, veramente bellissima. Si soffermò in maniera discreta sul suo petto, constatando quanto il seno della ragazza fosse prosperoso; e quegli occhi, dal colore mai visto prima. I lunghi capelli corvini ricadevano morbidi sulla sua schiena, regalandole una sensualità che lo fece vagare per qualche secondo su pensieri poco casti. Scosse la testa, quello non era assolutamente il momento di pensare a cose simili e poi lui non era il tipo che incarnava nelle ragazze solo un buco con cui svuotarsi nel tempo libero. In più quella ragazza, nel suo rossore di guance, sembrava così timida e pura che sarebbe stato quasi un sacrilegio sporcarla con fantasie tinte di rosso. Le rivolse un altro dei suoi enormi sorrisi, per poi pararsi letteralmente a soli pochi centimetri di distanza dal suo viso
"Beh sai, abbiamo proprio bisogno di ragazze carine come te qui da noi!" ma quella poca lontananza dal suo viso fu troppo per lei, la faccia le si colorò completamente di rosso, poteva sentire quasi la sua pelle evaporare e spalancò gli occhi.
"Uhm? Ehi Hinata tutto bene? Sei tutta rossa, non è che per caso hai la febbre?" e con tutta la naturalezza del mondo, le mise una mano sulla fronte, accorciando ancora di più le distanze tra loro. Purtroppo però a quel punto, la ragazza non ce la fece più, mai si era ritrovata così vicino ad un ragazzo, per di più così tanto carino.
"I-Io...veramente...oh..." cominciò a girarle la testa e si sentì sul punto di svenire. Maledetta timidezza. Ringraziando il cielo, in suo aiuto intervenì Ino, che la tirò per il braccio allontanandola da Naruto e sorridendo quasi istericamente
"Eheheheh, no no sta tranquillo, la nostra Hinata soffre spesso di pressione bassa!" peccato che la ragazza si sentì tremendamente uno schifo, ma perchè non riusciva ad intavolare un discorso di senso compiuto con un ragazzo? Non solo non aveva mantenuto la promessa che si era fatta, ma aveva pure fatto la figura della cogliona. Fantastico. Il ragazzo alzò perplesso un sopracciglio, ma poi sorrise comprensivo.
"Ah capisco" Kiba invece scosse la testa rassegnato, quel coglione nemmeno si era accorto che quella povera ragazza era arrossita per l'imbarazzo. Era inutile, Naruto con le donne era senza speranza. Sakura invece era ancora intrappolata in quel contatto visivo prepotente, nessuno dei due continuava a proferire parola e quel silenzio così estenuante, stava divorando all'interno la rosa, alla stregua di un batterio famelico e fu proprio il castano a spezzare il tutto.
"Piuttosto Sasuke, da come guardi Sakura, sembra che tu la conosca" la rosa sussultò e seguirono svariati secondi di silenzio assoluto, il diretto interessato socchiuse gli occhi, per poi rispondere pacato
"Sì, la conosco" meraviglioso, ci voleva Kiba per fargli uscire il fiato dalla bocca.
"Ah lo sapevo! E dimmi, quando vi siete conosciuti? E dove??" la ragazza spostò lo sguardo su Sasuke, cosa gli avrebbe risposto? Il suo cuore cominciò nuovamente a battere forte e gli occhi a tremare, ma la sua risposta arrivò come un fulmine a ciel sereno
"E' solo una vecchia conoscenza" quella frase alle orecchie della rosa, giunse come l'orribile suono di una campana lugubre. Una vecchia conoscenza. Era così dunque che la considerava? Solo una vecchia conoscenza? No, non poteva credere a quello che aveva sentito e solo ora ebbe conferma dei dubbi che in tutti quei mesi l'avevano assillata: Sasuke era solo uno stronzo.
"E ora se volete scusarmi, non ho tempo di pensare a queste sciocchezze" e come era apparso, così voltò le spalle scomparendo nella folla, lasciando una Sakura totalmente interdetta; abbassò lo sguardo e con voce meccanica esclamò
"Io torno a casa"
"Eh?Ma Sakura siamo venute con Kiba! Dove te ne vai da sola?"
"Non preoccuparti Ino, chiamerò un taxi"
"Effettivamente, e-cco, si è fatto davvero tardi" la bionda annuì. Per quella sera le emozioni erano state abbastanza, era giunta l'ora di tornare a casa.
"State tranquille, vi riaccompagno senza problemi" rispose Kiba sorridendo, dopotutto quella sera sarebbero rimaste a dormire a casa di Sakura.
"Oh no, già andate via?Che peccato" disse Naruto mettendo il broncio, aveva appena conosciuto una ragazza carina e questa già se ne andava, ormai ne era certo, la sfiga lo perseguitava. Soprattuto se si trattava di donne.
"Beh, mi auguro di rivedervi qui allora!" e sorrise allegramente, soprattutto in direzione di Hinata, che sorrise a sua volta timidamente, arrossendo. Quel ragazzo era davvero carinissimo. E avrebbe volentieri voluto rivederlo.
Durante tutto il viaggio regnò il silenzio assoluto. Sakura teneva perennemente lo sguardo basso, Hinata guardava sognante fuori dal finestrino e Ino stava scrivendo un sms, probabilmente ad un'altro ragazzo; una volta arrivati sotto casa della rosa, il ragazzo parcheggiò. Ino si trattenne un attimo in macchina con lui, mentre le altre due si diressero al portone.
"Ehi piccola, domani sera ti aspetto a casa mia" le disse, mostrandole un sorriso terribilmente sexy e malizioso, al quale Ino rispose alla medesima maniera, appiccicando di scatto le sue labbra a quelle di Kiba. Subito le loro lingue presero ad intrecciarsi vorticosamente, entrambe desiderose di spingersi oltre. La bionda ci si strinse 
fortemente, mentre le mani virili di lui si posarono sul suo seno, leggermente coperto dal vestito, provocandole un gemito soffocato. Wow. Quanto sesso riusciva ad ispirare quel ragazzo, un sesso quasi animalesco.
Kiba pote subito sentire l'erezione premere contro i jeans, in quel momento l'avrebbe volentieri sbattuta sul sedile posteriore e posseduta con forza. Quella ragazza lo eccitava da morire e, a giudicare dalla sua intraprendenza, domani a casa sua si sarebbero di certo divertiti. Non vedeva l'ora. La sua mano si insinuò voracemente dentro le mutandine, la sentì tremendamente bagnata e si eccitò ancora di più, rendendo il loro bacio più profondo e passionale
"Eh no!" ma in quel momento Ino si staccò, togliendo la mano e allontanandosi leggermente, mentre lui alzò un sopracciglio perplesso. Aggiunse poi con tono più malizioso e provocante
"Domani avremo tutto il tempo per divertirci come si deve, non roviniamoci il tutto con una sveltina in macchina, sei d'accordo con me?" subito lui si leccò le labbra, eccitato all'idea di quante cose avrebbe potuto fare il giorno dopo a quella biondina. Il solo pensiero bastò a farlo indurire di più. Ma decise comunque di aspettare, sicuramente quell'attesa avrebbe reso il tutto ancora più lussurioso e divertente.
"D'accordissimo dolcezza" e dopo avergli dato un ultimo bacio, scese dalla macchina per poi entrare nel portone di casa; raggiunse le amiche in camera da letto, raccontando del piccolo momento di passione con Kiba e dell'appuntamento che avrebbero avuto la sera dopo, ma se Hinata la ascoltava sorridendole dolcemente...Sakura era quasi assente. Tutto per quell'incontro casuale che l'aveva letteralmente scossa. Maledetto Sasuke.
"Ehi tesoro, ci sono voluti mesi per riprenderti e ora mi ricrolli così dopo averlo visto? E per di più dopo che non ti ha degnata di uno sguardo?"
"I-Ino ha ragione, Saku devi reagire, non voglio rivederti di nuovo male per lui" e l'abbracciarono. No. Non avrebbero permesso alla loro amica di soffrire nuovamente per quello stronzo, stavolta le cose sarebbero andate diversamente
"Grazie ragazze però, mettetevi pure nei miei panni...erano mesi che non lo vedevo e d'improvviso me lo sono ritrovata davanti" Ino e Hinata si adagiarono sul letto accanto a lei.
"E ok ci siamo, ma vuoi dargli ancora una volta la soddisfazione di vederti piangere? di mostrarti una ragazzina frignona?" sussultò. Effettivamente, cosa diavolo stava facendo? Perchè, dopo i buoni propositi di rinascita, stava di nuovo chiudendosi in se stessa? Che sciocca, senza rendersene conto, stava comportandosi per l'ennesima volta come una bambina capace solo di piangersi addosso. Quasi si fece schifo.
"Avete assolutamente ragione, ora basta" si alzò decisa dal letto, gli occhi che brillavano finalmente di una luce nuova e le amiche le sorrisero incoraggianti.
"Non vedo perchè mai dovrei stare così dopo averlo reincontrato! Lui si è autoproclamato dio del ghiaccio? E allora io sarò la regina della stronzaggine! Da adesso in poi vedrà una Sakura Haruno che non aveva mai conosciuto" anche la bionda si alzò saltellando felice.
"E andiamo! Fronte spaziosa dimostrerà a quel bastardo quanto sia cambiata, io mi scoperò Kiba e Hinata conquisterà Naruto...ci ferma qualcosa dal ritornare al 'Drive and Perdition'?"
"Assolutamente no!"
"Io veramente avrei qualcosa da dire al riguardo" intervenì timidamente Hinata, attirando l'attenzione della altre due su di sè, che con lo sguardo la esortarono a parlare.
"P-Perchè hai detto che...che devo conquistare Naruto? Io, io non ho detto nulla al riguardo" arrossì lievemente, portandosi le braccia al petto: possibile che fosse così palese che era rimasta tanto colpita da quel biondino così attraente? Ma tanto a che serviva, sicuramente lui non l'avrebbe mai notata, dopotutto in quel posto c'era un concentrato di ragazze splendide e di certo più intraprendenti di lei. Ino e Sakura fecero spallucce
"Hina l'hanno capito anche i sassi che ti è piaciuto non appena l'hai visto"
"E direi che hai fatto pure un'ottima scelta!" . Fantastico. Praticamente era un libro aperto pure per i ciechi. Si portò istintivamente le mani sul viso, imbarazzata al massimo e facendo scoppiare a ridere le altre due.
Una cosa era certa, qualsiasi proposito avessero avuto in mente, sarebbero tornate in quel raduno tanto pericoloso quanto affascinante.
Ma senza che lo sapessero,  il 'Drive and Perdition' avrebbe cambiato per sempre le loro vite.



Continua...
ed eccoci nuovamente qui alla fine del cap u.u allora, che ne pensate?=D Riuscirà Hinata a conquistare il bel Naruto? Sakura sarà capace di mantenere i suoi propositi? E Ino in che modo sarà coinvolta da Kiba? beh...leggete, scoprite e recensite in tantiiiiiiiiiiiii =D un bacio grande dalla vostra Hannon che come sempre vi adora tremendamente =D

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Capitolo 4
*** Ci rivedremo? ***


CI RIVEDREMO(DEFINITIVO) Hellooooo =D come state miei dolcissimi lettori?? Io non ne posso già più di questo maledetto freddo -.- ma comunque, vi presento il nuovo cap che spero vi piaccia =D Ringrazio nuovamente chi ha recensito, i 10 che l'hanno messa tra i preferiti, i 2 tra le ricordate e i 31 tra le seguite =D ma ora...

Buona lettura a tutti!


                                                                                  Ci rivedremo?

Nell'alto dei suoi 19 anni, Ino Yamanaka, per quanto giovane, sapeva benissimo quello che voleva. E quella sera desiderava avere Kiba.

Era arrivata di fronte all'abitazione del ragazzo e poco prima di suonare, si sistemò il corto vestito rosso fuoco. Era bellissima, come sempre d'altronde, continuando a darsi della fortunata per aver conosciuto un ragazzo che faceva parte di un mondo tanto adrenalico, quanto eccitante. Sicuramente uno come lui, sotto le coperte sarebbe stato un vero e proprio animale e bastò il pensiero a farla tremare di eccitazione.
Suonò il citofono, quasi sicuramente, il ragazzo abitava da solo. Che figata, pensò. Poco dopo le rispose una voce metallica
"Chi è?"
"Sono io" rispose sensuale e subito il castano le aprì. Quella voce così provocante l'aveva subito riconosciuta e sentì già il desiderio crescere dentro di lui; finalmente si sarebbe scopato quella biondina che, fin dal primo incontro, voleva far godere sotto i suoi colpi possenti. Oh si.
La ragazza entrò, togliendosi le scarpe e diede uno sguardo alla casa di Kiba. Era un piccolo appartamento, ma delizioso; nel salotto si ergeva un televisore al plasma non troppo grande e di fronte, era posizionato un divano bianco latte, al centro della stanza vi era un piccolo tavolino su cui era poggiata una ciotola di noccioline.
"Posso?" chiese educatamente, entrando nella cucina e senza nemmeno avere il tempo di focalizzare la situazione, si ritrovò le labbra del ragazzo attaccate alle sue, mentre una mano le si poggiava su di un fianco. Non si fece troppe domande sull'accoglienza di Kiba o sulla sua poca educazione nel non mostrarle prima la casa. Al diavolo. Della casa non gliene fregava beatamente nulla. Appena si ritrovò la lingua di lui nella sua bocca, tutti i convenevoli potevano andare a farsi fottere; ricambiò immediatamente il bacio, pensando a quanto focoso fosse quel ragazzo e infilò le mani nella sua folta chioma bruna.
Nell'impeto del bacio, il ragazzo la spinse indietro, facendola cadere sul divano, con lui sopra. Le loro lingue si cercavano, si violavano, si desideravano e Ino potè subito avvertire l'erezione del castano premere contro la sua intimità già umida. Wow. Che maschio.
Si adagiò meglio tra le sue gambe e le sue mani presero a palpare il seno prosperoso della bionda, cominciando a sfregarsi e beandosi di quel corpo terribilmente lussurioso. Erano circa due mesi che non ci dava dentro e finalmente ora si sarebbe potuto svuotare come il cielo comandava. Non voleva perdere altro tempo e subito si fiondò sulla zip di quel vestito, togliendoglielo con una frenesia degna di nota, una frenesia che fece sorridere maliziosamente Ino.
"Non resisti più eh?" gli chiese sensuale e lui in tutta risposta, si tolse la camicia in fretta e furia, mettendo in mostra dei pettorali a dir poco afrodisiaci. Aveva davvero un fisico da urlo e il desiderio nella ragazza, si accese ancora di più.
"Tu che dici?" e si avventò nuovamente sulle sue labbra, baciandola con foga. Ma dopo qualche minuto, la bionda capovolse la situazione, ritrovandosi adesso sopra. Prese a baciargli il collo lentamente, mentre strofinava voluttuosamente il suo corpo caldo; sentì il respiro di lui aumentare di poco e scese a baciargli il petto scolpito, provocando nel ragazzo un impercettibile gemito. Giocava con le sue labbra e la sua lingua con una maestria unica e scese sempre più, sul suo ombellico, cominciando a torturare anch'esso con la lingua. Le mani nel frattempo, si mossero sui suoi jeans che, senza tanti preamboli, scivolarono via con una facilità disarmante.
Sorrise compiaciuta nel vedere l'erezione del ragazzo premere così violentemente sui suoi boxer. Era pure ben dotato. Risalì di colpo, reimpossessandosi nuovamente delle sue labbra morbide, continuando a pressare la sua intimità su quella virilità esplosiva.
Lui ne approfittò e le slacciò il reggiseno, beandosi della vista di quel seno tondo e sodo; glielò palpò avidamente con un mano, mentre cominciò a torturare un capezzolo con la lingua, sentendolo inturgidirsi.
"Ah!" sentire quel tocco così esperto, la fece eccitare ulteriormente e subito dopo, le attenzioni di Kiba furono rivolte al perizoma bianco della ragazza, togliendoglielo e lanciandolo a caso in un angolo della stanza. Si leccò le labbra, non vedeva l'ora di violarla con forza.
E quasi come se avesse letto nel suo pensiero, la bionda gli levò i boxer, liberando finalmente quel membro pulsante di desiderio. Continuavano a baciarsi con 
passione, emettendo dei piccoli mugolii di piacere, mentre lei sfregava a nudo la sua femminilità bagnata, comunicandogli dunque quanto lo volesse.
"Ti voglio, Ino" una voce roca. Ansimante. Calda. Provocante. Quasi rude, come l'animale che era. Percepiva il tutto, dalla presa salda delle sue mani sul suo sedere; si morse il labbro, adorava sentire addosso tutta quella passione incontenibile. Anche lei lo voleva da impazzire. Quella lussuria logorante era troppo, non potevano aspettare ancora. Non volevano.
"Prendimi, Kiba" un ordine o forse una supplica. I loro respiri caldi e intensi si mescolavano e a quella richiesta così goduriosa, il ragazzo non seppe più controllarsi. La prese per i fianchi, facendola scendere e la adagiò a gattoni; si leccò le labbra eccitato e puntò il suo membro contro di lei, dopo aver indossato il preservativo, premendo per entrare. Ma a sorpresa, le diede un colpo secco, che le fece inclinare la testa indietro, emettendo un gemito soffocato. Amava essere presa con violenza. Oh si. E lui era la violenza in persona. Non si fece tanti scrupoli e, tenendola saldamente per i glutei, cominciò a spingere in lei con una foga inaudita, il tutto mentre sorrideva quasi sadico.
"Aaaah! Oddio" l'aveva penetrata da appena un minuto e già sentiva delle scosse elettriche correrle lungo il corpo. Il piacere che stava provando era già enorme e desiderava sempre di più, essere allargata e posseduta da lui. Fantastico. Semplicemente fantastico.
"Godi piccola, godi!" quasi le ringhiò, mentre spingeva freneticamente con colpi secchi di bacino. Le diede anche uno schiaffetto sulla natica, facendola gemere più forte. Quella stanza si riempì man mano del suono dei loro gemiti sommessi, del loro respiri ansimanti e quel rapporto sessuale così morboso, rese il tutto ancora più peccaminoso. Le loro cellule si divoravano a vicenda e le mani di Kiba, arrivarono a graffiare il sedere della ragazza che, al posto di fermarlo, lo incitò ancora di più. Stavano godendo in maniera pazzesca e i loro gemiti si trasformarono in vere e proprie grida nel momento in cui lui, aumentò l'intensità delle spinte.
Le afferrò i seni palpandoli con forza, mentre le gote di Ino si colorarono di rosso. Sui loro visi, l'espressione totalmente contratta dal piacere.
"I-Ino..sto per..." il suo corpo continuava a muoversi automaticamente, per raggiungere l'apice del godimento. Ma non appena sentì gli spasmi vaginali della ragazza, segno che era dunque arrivata all'orgasmo, non ce la fece più e diede anche lui massimo sfogo al suo piacere. Si accasciarono entrambi esausti e ansimanti.
Dio. Che sesso fantastico.

Il lunedì pomeriggio, Sakura stava parlando con la titolare di una pizzeria ed uscì più sorridente che mai. L'avevano presa e non poteva desiderare di meglio. Non era un lavoretto faticoso, avrebbe dovuto solo fare la cameriera il lunedi, il mercoledi e il venerdì. Lo stipendio era abbastanza buono e se tutto fosse andato per il verso giusto, avrebbe racimolato il denario necessario per frequentare l'università, l'anno prossimo. Avrebbe finalmente, così, realizzato il suo sogno di diventare un chirurgo. Non che non avesse disponibilità economiche tali da non poter permettersi di pagarla subito, dopotutto i suoi genitori avevano un lavoro di tutto rispetto, tant'è che per la maggior parte delle volte, erano in viaggio all'estero. Semplicemente aveva un orgoglio così grande, che voleva raggiungere da sola i suoi obiettivi, voleva conquistarsi con le sue mani ciò che desiderava e se questo significava aspettare un anno, ebbene lei avrebbe aspettato.
"Bene, comincerò direttamente mercoledì" disse tra sè e sè. Mentre tornava a casa però, fermandosi ogni tanto a dare un'occhiata alle vetrine dei vari negozi, il suo pensiero tornò a focalizzarsi su Sasuke. Il cuore si fermò un attimo, ma scosse subito la testa. No. Pensare a lui in maniera disperata era ormai fuori discussione.
Ma non riusciva comunque a darsi pace, qual era il reale motivo per cui l'aveva lasciata? Perchè si trovava in quel posto? E soprattutto, come mai l'aveva trattata alla stregua di una vecchia conoscenza? C'era ancora quel qualcosa che non le tornava, ma dopotutto cosa avrebbe potuto fare? Scosse la testa, non voleva assolutamente continuare a torturarsi la mente con la sua immagine. Lui l'aveva trattata alla stregua di concime per piante? E lei avrebbe risposto con la stessa indifferenza che il ragazzo le aveva rivolto.
Improvvisamente le arrivò un sms, lo lesse svogliatamente.
"Tesorooooo! Sono alla solita gelateria insieme ad Hinata! Dai raggiungici che devo raccontarvi un sacco di cose! un bacio! P.S: vedi di muoverti fronte spaziosa"

Sospirò rassegnata, per poi sorridere. Ma sì, sicuramente un pomeriggio in loro compagnia, a sentire le stronzate di Ino, l'avrebbe distratta. A passo svelto, si diresse al luogo di incontro, trovando le sue amiche sedute ad un tavolino. Ormai quella gelateria faceva parte di loro, quando frequentavano il liceo, era il loro punto di ritrovo. Non era molto grande, ma a loro non importava. Erano felici comunque di poter stare sedute fuori, lasciandosi accarezzare dalla dolce brezza di Settembre e poi, vogliamo mettere che potevano gustarsi un gelato degno di nota? 
"Ehi!" richiamò la loro attenzione, che ricambiarono il saluto e si sedette insieme a loro.
"Bene ora che ci siamo tutte, posso dirvi che-" ma ad interrompere la bionda, fu proprio Sakura
"Ferma Ino-pig, la mia novità sarà sicuramente più importante!" l'altra replicò stizzita, insomma, stava per raccontare della sua fantastica sera con Kiba e ora la rosa le fregava la scena? Da quando era lei che soffriva di manie di protagonismo? E come ogni santissima volta, l'infinita pazienza e dolcezza di Hinata le placò.
"E-eddai ragazze, una alla volta! S-Sakura parla pure" e cercò di rabbonire Ino, rivolgendole uno dei suoi sorrisi più dolci. In tutta risposta, incrociò le braccia e mise il broncio. A volte era peggio di una bambina. Assurdo. La rosa si schiarì la voce e cominciò finalmente a parlare.
"Ebbene ragazze, sono stata presa alla pizzeria della signora Tsunadeeee" le ragazze spalancarono gli occhi sorprese, Hinata l'abbracciò affettuosamente
"Oh Sakura è fantastico! Sono...sono così felice per te, quando comincerai?" Sakura le sorrise allegramente.
"Comincerò mercoledi e mi raccomando, venite a trovarmi eh! Vi riserverò un servizio con i fiocchi" la corvinà annuì dolcemente, adorava vedere le sue amiche felici e le invidiava per la solarità che sprizzavano. Cosa avrebbe dato per essere come loro...sicuramente, se avesse fatto lei la cameriera in un ristorante, avrebbe combinato solo disastri. Sospirò. Era inutile rimuginarci, ormai si era assuefatta a quella vita così priva di adrenalina. Adrenalina. Aprì di scatto gli occhi, pensando improvvisamente a quei bellissimi occhi azzurri; ma perchè non riusciva a toglierseli dalla testa? Insomma, migliaia di persone avevano occhi celesti, quindi perchè mai doveva soffermarsi proprio su quelli di un ragazzo che non l'avrebbe mai notata? E che per di più, frequentava un luogo poco raccomandabile? Bene, era ufficiale, anche lei era uscita fuori di testa. E non vedeva neppure l'ora di ritornare in quel posto, per rivederlo. Oddio.
"Sì sì come vuoi tesoro, però ora è il mio turno" esclamò Ino, accavallando le gambe in maniera sensuale e sorridendo con fare superiore. Stette in silenzio per qualche secondo, tentando di aumentare la suspence; Hinata si portò le braccia al petto, mentre Sakura poggò il viso tra le mani. Erano entrambe sull'attenti e la bionda scosse la sua chioma voluminosa.
"Ieri sera ho fatto sesso con Kiba e che sesso, ragazze!" le amiche non si scomposero minimamente, dopotutto erano abituate a sentirsi raccontare da lei, performance erotiche e ogni volta sembravano far invidia ad un porno amatoriale. Ma probabilmente lei un porno l'aveva già girato nella sua mente perversa.
"Nh, nulla di nuovo" rispose noiosa la rosa, sbadigliando, mentre la corvina arrossì.
"E invece c'è proprio qualcosa di nuovo mia cara, perchè questo è stato il sesso migliore che io abbia mai fatto! Dio, quel ragazzo è un animale a letto, mi ha posseduto con una violenza inaudita e il cielo solo sa quanto ho goduto" Sakura alzò un sopracciglio perlessa, no cioè, ma parlava seriamente? Kiba era davvero stato così animalesco? E soprattutto, Kiba l'aveva veramente colpita a tal punto??
"Uhm, quindi lo rivedrai?"
"Puoi starne certa! Voglio sentirlo ancora spingere dentro di me con quella forza e godere come mai prima d'ora!" la sua voce era quasi famelica, a volte si sentiva seriosamente una ninfomane. Ma stavolta era stato più forte di lei, quel ragazzo così selvaggio, le aveva donato il sesso più piacevole che avesse mai provato. Piacevole.
Come parola era anche sminuente. Sentiva di voler ancora provare su di sè, quella morbosità che caratterizzò il loro rapporto; quella possessività che la stringeva quasi in una morsa mortale. Quelle sensazioni possenti che l'avevano attraversata, la portarono in un paradisiaco paradiso, condito solo da lussuria e peccato. Perchè sì, Ino Yamanaka era una peccatrice. E avrebbe continuato a peccare.
"E-e come siete rimasti?" chiese timidamente Hinata, sperava almeno che, se questo tizio le aveva dato un sesso così soddisfacente, stavolta non lo avrebbe gettato come tutti gli altri. Vane speranze, ovviamente.
"Mah, sinceramente non saprei" fece spallucce "non ci siamo detti nulla" . Come non detto.
"Ma una cosa è certa, come promesso, torneremo al 'Drive and Perdition' " la sua determinazione non lasciava spazio a repliche e forse, stavolta ci sarebbe stata la lontanissima e remota possibilità, che Ino si riconvertisse. Vane speranze, ovviamente. Vane, speranze.


Il pub 'Stella nascente', era conosciuto a tutto il giro come il migliore di tutti. Le cameriere erano giovani e carine, la musica risuonava dalle casse come una violenta martellata e la birra...un nettare degli dèi. Quella sera, d'altronde come tutte le altre, era strapieno di ragazzi e ragazze che ridevano e si divertivano; ormai lì dentro si conoscevano tutti e tutti sapevano che al tavolo 4 vi erano i migliori del 'Drive and Perdition'.
"Ehi bellezza, un'altra birra qui!" a gridare come un forsennato era stato Kiba, dopo aver tracannato tutto d'un sorso il suo secondo boccale di birra. La cameriera dai lunghi capelli neri si avvicinò poco dopo e gli servì l'ennesimo bicchiere, non prima di avergli rivolto un sorriso languido.
"Brava tesoro, se continuerai a servirmi così, a fine serata ti premierò a dovere!" e sorridendo maliziosamente, le diede una sonora pacca sul sedere, mentre quella se ne andava sculettando e ridacchiando. Non c'erano dubbi, Kiba era sicuramente il più espansivo di tutti, le donne lo adoravano letteralmente e con un semplice schiocco di dita, se ne ritrovava una nuova tra le lenzuola. Era uno scatenato. Certo, non aveva la stessa notorietà di Sasuke e Naruto, ma anche lui era sicuramente un fenomeno con le moto e grazie ai soldi che riusciva a guadagnarsi, potè comprarsi il piccolo appartamentino in cui viveva. Questa era la vita che aveva sempre sognato. Già. E a 22 anni, l'aveva finalmente ottenuta.
"Ehi cagnaccio, ricordati che giovedì mangerai la mia polvere, quindi preparati!" esclamò improvvisamente il biondino, bevendo in un secondo, il gin dal suo bicchierino, per poi posare quest'ultimo con forza sul tavolo. Nella vita, non era certo quello che poteva definirsi un fortunato. I suoi genitori erano morti in un incidente stradale, quando lui aveva solo due anni e da quel momento fu affidato a Jiraya, un grande amico di famiglia.
Di donne era meglio non parlarne. Non aveva mai avuto un gran successo con il genere femminile, certo, grazie alla fama che aveva raggiunto al 'Drive and Perdition', era riuscito ad avere delle ammiratrici, ma quello che lui voleva non era questo. Naruto Uzumaki desiderava essere apprezzato per la persona che era, non per il corridore che rappresentava.
"HAH! Ti piacerebbe! Sono sicuro che stavolta ti straccerò!" replicò Kiba sicuro di sè.
"Smettetela di discutere come dei bambini, siete patetici" l'intervento di Sasuke destò i due, mentre con nonchalance sorseggiava la sua tequila. I ragazzi sbuffarono, non sopportavano proprio quando l'amico esordiva con la sua indifferente superiorità. Ma a lui nn importava. Non era mai stato un tipo dalle tante parole, Sasuke preferiva 
agire con i fatti ed era sempre stato convinto, che solamente il potere potesse rendere imbattibile una persona. E grazie alle moto, era riuscito ad ottenere quella fama che tanto desiderava; il delirio di onnipotenza l'aveva ormai pervaso ed una strana e sadica senzazione di appagamento, gli aveva annebbiato la mente.
Anche il rivedere Sakura dopo tanto tempo, non l'aveva toccato minimamente. Era stato bene con lei. La ragazza lo riempiva di amore e attenzioni, era premurosa e a volte riusciva a rendersi anche fin troppo noiosa ed appiccicosa. Aveva provato affetto nei suoi confronti ed era stata sicuramente una persona importante, ma ormai non gliene importava più nulla. Finalmente stava vivendo la vita che desiderava e il resto poteva anche andare a farsi fottere.
Sasuke Uchiha era estraneo ai sentimenti d'amore. E il potere era la sua unica ragione di vita.
"Ad ogni modo, quelle tue amiche torneranno al 'Drive and Perdition'?" domandò Naruto al castano, tracannandosi il terzo bicchierino, il ragazzo fece spallucce.
"Sinceramente non lo so, però mi è venuta un'idea" e il sorriso di chi la sapeva tutta...la diceva tutta
"Che idea?"
"A te piace Hinata vero?" il biondo arrossì di botto, agitando le braccia come un forsennato e cercando di giustificarsi.
"M-ma no dai cosa vai a pensare, non è come sembra!" in tutta risposta, Kiba assottigliò gli occhi e incrociò le braccia al petto, l'aveva forse preso per un coglione?
"A chi credi di darla a bere testa quadra? Se ne sono accorti pure i sassi che l'hai puntata" l'altro assunse un espressione imbronciata, era incredibile quanto fosse un libro aperto per gli altri.
"Uff...e va bene è molto carina, ma non saltare a conclusioni affrettate ok?"
"Sì sì come ti pare, comunque ascolta" e si avvicinò al suo orecchio, sussurrandogli quello che aveva in mente di fare; il tutto mentre Sasuke se ne stava in silenzio a finire la sua tequila. Queste sciocchezze non lo interessavano neanche un po' e d'altra parte era ormai abituato ai caratteri strambi degli amici.
"Ma e fantastico!" gioì Naruto, aprendo sul suo volto un sorriso smagliante, l'idea di Kiba era semplicemente perfetta. Se tutto fosse andato secondo quello che l'amico gli aveva detto, non solo si sarebbero divertiti come non mai, ma entrambi ci avrebbero guadagnato al meglio.
Sicuramente quel giovedi, il 'Drive and Perdition' avrebbe regalato un'adrenalina senza paragoni.



Continua...
ed eccoci nuovamente alla fine del cap u.u allora che ne pensate?=D Kiba e Ino vivranno un'altra serata di passione travolgente? Sakura riusciàa a rimanere indifferente a Sasuke? Hinata si farà coinvolgere da un ragazzo poco raccomandabile come Naruto? Che idea ha in mente Kiba? E che succederà giovedì? Beh...leggete, scoprite e recensite in tantiiiiiiiiiii =D un bacio supergrande dalla vostra Hannon che come sempre vi ama =)

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Capitolo 5
*** Un piccolo accordo ***


UN PICCOLO ACCORDO Buonasera lettoriiiiiiiiii =D allora, passato un buon natale?=D come regalo, vi presento il nuovo cap che spero vi piaccia u.u ringrazio nuovamente chi ha recensito, i 12 che l'hanno messa tra i preferiti, i 2 tra le ricordate e i 35 tra le seguite =D ma ora, vi lascio alla lettura e...buone feste a tutti =D


Buona lettura a tutti!


                                                                                        Un piccolo accordo

Hinata si trovava comodamente sdraiata sul pavimento della sua palestra, intenta ad osservare pensierosa il soffitto. Era inutile. Da quando aveva incrociato quei meravigliosi occhi azzurri, non riusciva a pensare ad altro, era più forte di lei. Sbattè ripetutamente le palpebre, cercando invano di scacciare quel maledetto colore dalla sua mente.

Perchè mai continuava a fantasticare su un qualcosa che non avrebbe mai potuto avere, poi? Lei non era come le sue amiche. Lei era chiusa, timida ed incapace di esternare i sentimenti e le emozioni che provava; non che si giudicasse una brutta ragazza anzi, solo che di certo, quell'aspetto esteriore tanto avvenente, non sarebbe mai bastato per contuistare un ragazzo. E se non era in grado di farsi conoscere per quello che era, rimaneva solo un delizioso involucro da ammirare.
Ammirare. Già. Quanto avrebbe voluto essere ammirata, ma non per chissà quale presunzione, semplicemente voleva essere apprezzata anche lei per ciò che valeva. E Sakura e Ino erano state le uniche in grado di farlo veramente; paradossalmente parlando poi, erano le sue stesse amiche che la invidiavano.
Invidiare. Esatto, invidiare. Perchè a soli 19 anni, Hinata era già stata scelta per ereditare, un giorno, la prestigiosa scuola di arti marziali Hyuuga. La sua famiglia era tra le più ricche della città e nel loro nome, scorreva anche un antico sangue nobile, che il suo severo padre le ricordava quasi ogni giorno.
Abitava in una casa enorme e lussuosa e all'interno della sua proprietà, vi era anche la palestra in cui ora si trovava, palestra dove suo padre allenava da anni i suoi allievi. Fin da piccola, aveva ricevuto un'educazione rigida e vigorosa, ma nonostante tutto, lei non aveva mai espresso il desiderio di ereditare il patrimonio marziale della sua famiglia. E fu così, che da sempre percepì sulla sua pelle, la delusione del padre Hiashi. La sua freddezza. La sua indifferenza.
Perfino suo cugino Neji la disprezzava, continuando a ripeterle che, se avesse continuato così, sarebbe stata solo una nullità, dato che stava solamente sfuggendo ad un destino già segnato. Ma ormai ci aveva fatto l'abitudine, ormai era inutile continuare a far prevalere la sua volontà, ormai era già stato tutto deciso. Si domandava cosa mai aveva fatto di male per meritarsi tutto quell'odio, insomma, era sempre stata una figlia modello, con ottimi voti a scuola e con le amicizie giuste. Sospirò, spostando lo sguardo di lato. Per quanto la sua vita al di fuori potesse risultare perfetta, lei in realtà la odiava. E avrebbe dato qualsiasi cosa per vivere quella delle amiche.
"Hinata, ci sono Sakura e Ino" a interrompere i suoi pensieri austeri, fu la voce autoritaria di suo padre, che l'aveva raggiunta nella palestra; la ragazza si alzò e dopo aver rivolto un leggero inchino di ringraziamento a Hiashi, uscì e raggiunse le amiche al portone principale.
"Ciao ragazze!" le accolse ovviamente con un sorriso dolce e radioso e subito le fece accomodare in casa, precisamente nella sua stanza. Ovviamente enorme. C'era un grande letto al centro della stanza, dalle lenzuola bianche ricamate, una libreria strapiena di libri di ogni genere, con tanto di scrivania dal legno pregiato e al lato del letto, un comodino con sopra la foto della sua mamma defunta e qualche altra cianfrusaglia. In terra si stendeva un tappeto di ottima fattura, con disegnati sopra dei fiori e una deliziosa poltrona beige era posizionata all'angolo della stanza. A completare il tutto, ovviamente una terrazza, arredata con un delizioso tavolino bianco e qualche sedia del medesimo colore.
Inutile dire che quella camera, incarnava l'ordine nella sua forma più alta. Tipico di Hinata del resto.
"Su accomodiamoci qua fuori" e dopo aver annuito, le ragazze si sedettero fuori, godendosi appieno quell'aria non ancora fredda, cominciando poi a parlare tra loro.
"Dici sul serio??" la rosa sorrise
"Sì sì! Ieri è andata benissimo, pensate che stavo morendo dalla paura di fare qualche figuraccia!"
"Strano, infatti, che tu non ne abbia fatte, fronte spaziosa" esclamò Ino, accavallando le gambe.
"Sta zitta Ino-pig!" Hinata sospirò, con quelle due non si poteva mai parlare, che subito scoppiava l'apocalisse. Seriamente, che palle.
"Ad ogni modo dicevo, mi sono trovata benissimo! Certo, la signora Tsunade è molto severa, ma è un'ottima principale! Mi ha fatta venire in pizzeria un po' prima e mi ha fatto fare qualche prova e indovinate un po'? La serata è stata una meraviglia! Non pensavo di cavarmela così tanto come cameriera" la corvina le sorrise dolcemente, era veramente contenta per lei.
"Sono davvero felice per te, Sakura, spero che ti vada sempre tutto bene" l'amica l'abbracciò affettuosamente, facendo poi la linguaccia alla bionda, che ovviamente ricambiò allo stesso modo.
"Comunque adesso pensiamo a cose serie" il tono serioso di Ino zittì entrambe, richiamando la loro attenzione, ma tanto lei aveva sempre qualcosa da raccontare.
"Stasera torniamo al 'Drive and Perdition' !" le due spalancarono gli occhi, ma possibile che Ino se ne uscisse sempre come i cazzi a merenda?
"C-come?" per poco Hinata non collassò. Già. Perchè quel luogo, lo collegò immediatamente a quei fottutissimi occhi azzurri che non riusciva più a dimenticare.
"Sei seria?" Sakura la seguì a ruota. 
A quanto pare, quel raduno, aveva la strana facoltà di rievocare occhi

"Ti sembra la faccia di una che scherza, questa? Ho sentito Kiba oggi e mi ha detto che stasera siamo tutte invitate! Sapete, gareggerà lui contro...Naruto" per qualche arcano motivo, Ino, nel pronunciare quel nome, rivolse uno sguardo di chi la sapeva tutta ad Hinata, che ovviamente arrossì, capendo l'allusione. Sakura invece, si girò pensierosa ad ammirare il giardino, finalmente era venuto il momento della prova del nove, era venuto il momento di mettere alla prova le sue promesse, era venuto il momento di rivedere Lui. Sasuke. Sentì il suo cuore battere più forte e il nervosismo sovrastarla, ma ce l'avrebbe fatta. Fanculo tutto.
"CI STO!" si alzò d'improvviso, sbattendo una mano sul tavolo, che fece sussultare Hinata e Ino; entrambe si guardarono interrogative, per poi sghignazzare ed Ino rispose con voce profonda
"Bene ragazze, allora vi aspetto tra un'ora a casa mia e mi raccomando, portate vestiti decenti che ci prepareremo insieme! Stasera dovremo essere impeccabili". Già. Perchè quella sera, Sakura avrebbe affrontato Sasuke a testa alta, Hinata avrebbe fatto colpo su Naruto con sicurezza e Ino...beh Ino si sarebbe fatta un'altra scopata.

"Allora tutto chiaro?"
"Assolutamente" Naruto e Kiba si trovavano già al 'Drive and Perdition', in procinto di prepararsi per la corsa che dovevano affrontare. Stavano dando un'ultima occhiata alle loro moto; entrambi sorridevano sornioni, consapevoli della svolta che avrebbe preso la serata. Il castano si dedicava con dedizione alla sua Honda cbr 1000 e la tinta marroncina-dorata, rifletteva splendidamente il suo sorriso malizioso. Si scambiò uno sguardo complice con Naruto, per poi annuire.
Tra poco sarebbero arrivate le ragazze ed entrambi non vedevano l'ora di gustarsi appieno la loro presenza. Con quello stratagemma, il biondino avrebbe sicuramente fatto colpo su Hinata e Kiba avrebbe potuto organizzare una serata migliore con Ino, era tutto perfetto.
Sasuke invece, si trovava in disparte a parlare con un uomo dalla carnagione chiara e il sorriso sadico. Il ragazzo annuiva con il suo solito ciglio duro e nemmeno il viscidume che emanava quel signore, riusciva a scalfirlo. Poco dopo si allontanò, raggiungendo i due amici che avevano appena finito di revisionare le loro moto.
"Beh? Cosa ti ha detto?" domandò curioso Kiba, ormai era palese a tutto il giro quanto Sasuke fosse il suo preferito ed era sicuro che gli avesse fatto una delle sue allettanti proposte...proposte che quell'uomo faceva solo ed esclusivamente a pochi eletti.
"Nulla che ti riguardi, pensa a prepararti per la gara piuttosto" Naruto sospirò, scuotendo la testa. Era inutile. Sasuke Uchiha era la perfetta incarnazione dell'indifferenza, della serie: sono vivo perchè respiro. Ma ormai non ci faceva quasi più caso, aveva imparato a conoscerlo e ad accettare il suo carattere scontroso e distante. Erano molto 
diversi l'uno dall'altro, il moretto era sempre stato di carattere prevalentemente chiuso, non gli importava nulla di rimorchiare, era scostante con tutti e la sua perenne aria di sufficienza, era ciò che più lo caratterizzava. Lui invece era solare, allegro, sorridente, amava circondarsi di amici e avrebbe pagato oro per avere al suo fianco una ragazza in grado di amarlo. Solamente una cosa li accomunava.
"Senti, so che ti danno fastidio le domande personali però, io non ci credo che quella ragazza...Sakura, sia solo una vecchia conoscenza" Fantastico. Sia lodato Naruto e la sua curiosità. In tutta risposta, il moro rimase in silenzio, senza far trapelare nessuna emozione dal suo viso; Kiba si alzò in piedi
"Ha ragione, in fin dei conti non c'è assolutamente nulla di male nel dire le cose come stanno" silenzio.
"Su avanti ti ascoltiamo" silenzio.
"Allora?" silenzio.
"Insomma Sasuke, dì qualcosa!" a quel punto sospirò. Era vero, odiava da impazzire quando qualcuno gli domandava qualcosa riguardo il suo passato. Ma perchè la gente non si faceva mai gli affari suoi? Dopotutto lui non aveva mai posto loro delle domande indiscrete. Lui era sempre stata una persona riservata. Non mostrava mai le sue emozioni, non parlava mai di sè e non gliene fregava nulla di quello che gli altri potevano pensare. Gli altri non avrebbero mai potuto capire. Non negava di provare nei loro confronti un senso di...amicizia? Non riusciva a definirlo, ma di certo non avrebbe mai permesso a nessuno di distruggere la corazza che, nel corso degli anni, si era pian piano costruito. Forse Sakura, era l'unica che era riuscita leggermente a graffiarla. Graffiarla. Ma anche lei ormai faceva parte del passato e tale sarebbe rimasta. Fanculo. Avrebbe risposto alle loro domande.
"E va bene, basta che poi la finiate" per pura disperazione. I due ragazzi ammutolirono, pronti ad ascoltare.
"Sakura è la mia ex" shock. Kiba e Naruto sgranarono gli occhi, cioè, quello lì aveva avuto una fidanzata? Così carina? E per di più mollata? Se prima avevano dei dubbi riguardo la sanità mentale dell'amico, ora ne erano certi: Sasuke Uchiha era un povero pazzo.
"La tua ex?? E come mai vi siete lasciati? Anzi, sono sicuro che l'hai lasciata tu! Dal modo in cui ti guardava, è più che ovvio"
"Da quando te ne intendi di donne, dobe?" il biondò si irritò.
"Perlomeno non avrei mai lasciato una ragazza così carina, teme!" anche i litigi dei due erano all'ordine del giorno ormai. Amen. 
"Ehi finitela! Guardate, le ragazze sono arrivate" intervenne Kiba, indicando il gruppetto di amiche poco distanti da loro. Subito sorrise, sventolando una mano nella loro direzione; subito li raggiunsero.
"Ciao ragazzi" erano davvero bellissime, come sempre del resto. Ino, nel suo vestitino nero, riusciva a far girare le teste di tutti e non mancavano fischi d'apprezzamento, di cui lei ovviamente ne andava tremendamente fiera. Naruto invece si pregustò appieno Hinata, percorrendo con gli occhi, le sue gambe snelle fasciate da un paio di jeans bianchi e il seno prosperoso, coperto da una maglietta nera smanicata. Sakura aveva optato per un paio di jeans strappati e un top a fascia rosa. Ed eccolo di nuovo lì, di fronte a lei, in tutta la sua fottuta superiorità. Sasuke Uchiha. Il suo cuore aveva ricominciato a battere fortemente.
Fanculo
Se avrebbe continuato così, le sarebbe venuto sicuramente un infarto, ma stavolta no. No. Per quanto il nervosismo la stesse divorando, non avrebbe fatto nuovamente la figura della ragazzina impanicata e nemmeno avrebbe dimostrato il suo coinvolgimento in tutta quella storia. Fece un respiro profondo, dandosi coraggio e sostegno e si guardò intorno: le sue amiche erano lì che annuivano, comunicandole che ce l'avrebbe fatta, che sarebbe riuscita ad affrontarlo.
"E allora, pronti per la grande gara?" esordì improvvisamente, con un sorriso smagliante e non degnando Sasuke nemmeno di uno sguardo.
"Puoi scommetterci e vincerò io" rispose Kiba sicuro di sè, facendo però un occhiolino fugace a Naruto, che ricambiò. Il moro invece diede uno sguardo veloce alla ragazza, se sperava di colpirlo facendo la finta indifferente, si sbagliava di grosso.
"Non dire stronzate, sarò io a vincere!" ribadì il biondo, parandosi di fronte a lui.
"No, io!" continuarono così per un po', scatenando le risate delle ragazze. Ino guardava Kiba in maniera famelica, ripensava al sesso fantastico avuto con lui e al solo pensiero avvampò. Mamma mia quanto desiderio riusciva a risvegliarle quel ragazzo, desiderava godere ancora sotto i suoi colpi, voleva sentirlo nuovamente spingere in lei. E quanto l'avrebbe eccitata vederlo correre su una moto, in un posto come quello.
Hinata dal canto suo stava pregando gli dèi dell'olimpo per non avere attacchi di panico, aveva addirittura fatto le prove allo specchio a casa. Sì. Oh sì, stavolta sentiva che ce l'avrebbe fatta, anche se rivedere nuovamente quei strabenedetti occhi azzurri, le aveva fatto perdere un battito. A quanto pare, tra lei e Sakura, si abbondava di cuori difettosi.
"Uhm, credo che mi serva un incentivo" disse Naruto, con finto tono pensieroso e girandosi verso Hinata, che sussultò. Ecco. Lo sapeva, sicuramente le avrebbe chiesto del sesso per darsi carica, ma insomma per chi l'aveva presa? Ma certo, ora era tutto chiaro. Sicuramente Kiba gli aveva parlato della fantastica scopata con Ino e lui si era convinto di poter ottenere la stessa cosa da lei, essendo sua amica. Grandioso. E lei che già fantasticava su passeggiate in riva al mare con un tramonto a illuminare i loro visi. Ma quanto poteva essere scema? Ok, nessun problema. Era sempre stata timida e riservata, ma cazzo, anche lei era in grado di tirare uno schiaffo.
E la sua mano era già pronta al peggio.
"Hinata, se io vincerò questa gara, tu...".


Continua...
e come sempre, eccoci alla fine del cap u.u sono vietati i linciaggi per aver finito sul più bello u.u allora, che ve ne pare? =D cosa chiederà Naruto ad Hinata? Sakura riuscirà a mantenere quell'atteggiamento apparentemente indifferente? Come reagirà Sasuke al riguardo? E in cosa consiste il piano di Naruto e Kiba? Beh, leggete, scoprite e recensite in tantiiiiiiiiiii =D un bacio super grande dalla vostra Hannon che vi ama da impazzire =D

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Capitolo 6
*** Un giovedì emozionante ***


(DEFINITIVO) Salve a tutti miei dolcissimi lettori =D Vi chiedo immensamente scusa per il ritardo, ma purtroppo questo non è un periodo facile per me...infatti vi anticipo subito che potrebbero esserci ritardi come questo, se non più prolungati. Spero comunque che continuate a sostenermi come avete sempre fatto, ciò mi da una grande forza =) Scusate ancora...comunque, come sempre ringrazio nuovamente chi ha recensito, i 19 che l'hanno messa tra i preferiti, i 3 tra le ricordate e i 41 tra le seguite =D ma ora...

Buona lettura a tutti!


                                                                                         Un giovedì emozionante

"Hinata, se io vincerò
 questa gara, tu..." la ragazza deglutì, ma non si sarebbe fatta prendere alla sprovvista. Se le avesse fatto qualche proposta sessuale, avrebbe reagito nella giusta maniera. Sti cazzi dell'interesse che nutriva nei suoi confronti. Kiba nel frattempo sorrideva di sottecchi, per poi afferrare la bionda per un fianco, attirandondola a esso e sussurrandole qualcosa all'orecchio che la fece ridacchiare.
"Allora?" Hinata lo esortò a parlare e il biondino, a quel punto, le sorrise in maniera allegra
"Se io vincerò questa gara, verrai a cena con me". Sgomento. E anche figura di merda. Cioè, lei aveva seriamente pensato che volesse farle una proposta indecente e lui invece l'aveva invitata a cena? Sussultò, portandosi le braccia al petto, quasi come a voler bloccare il cuore che le stava uscendo dal petto. L'aveva invitata a cena. Era la prima volta che un ragazzo le chiedeva di uscire e le sembrò di scoppiare di gioia. I suoi occhi, si persero in quelli azzurro mare di Naruto e conseguentemente il suo respiro accelerò; ma allora anche lui era interessato a lei. Sorrise timidamente, arrossendo e le stesse Ino e Sakura sorrisero felici per lei. Finalmente la loro amica si sentiva presa in considerazione da un ragazzo. Un ragazzo che poi, era palese, le piaceva molto.
Abbassò lo sguardo imbarazzata, continuando ad avere stampato in faccia quel sorriso timido e innocente. Si sentiva il corpo in fiamme, insomma, era arrivato finalmente il suo momento di rivalsa, il momento in cui avrebbe dimostrato a se stessa quanto forte era diventata. Un leggero tremolìo la pervase e inspirò profondamente. Calma. Doveva restare calma o avrebbe fatto l'ennesima figuraccia e di certo non si sarebbe giocata la sua migliore chance. Si fece mentalmente coraggio e dopo aver rialzato lo sguardo, gli sorrise dolcemente e rispose
"O-ok, mi farebbe molto...molto piacere" era riuscita a dire una frase di senso compiuto, senza svenimenti o crisi di panico.
E andiamo

"Grandioso! Sapendo ciò, sono sicuro che vincerò" e alzò il pollice in aria in segno di vittoria. Bene. Tutto stava andando secondo i piani, era tutto perfetto. Non si sarebbe aspettato, poi, di riscontare in quella ragazza, una dolcezza così incantevole. Era davvero bellissima e quell'innocenza che trapelava da quegli occhi perlacei, lo faceva impazzire. Era sicuramente diversa da tutte le ragazze presenti al 'Drive and Perdition', le quali erano caratterizzate da eccessiva intraprendenza, spudoratezza e sensualità latente. Cioè, non che non gli piacessero queste sfumature caratteriali, ma a lungo andare, lo avevano letteralmente stufato. Lui desiderava una ragazza carina, semplice e dolce, ma sapeva in cuor suo, che in un posto come quello, una ragazza del genere era un'utopia. Poi era arrivata Hinata, che subito aveva inquadrato e compreso che si trattasse proprio dello stereotipo da lui desiderato. Cavolo, vederla arrossire così, faceva risvegliare in lui un enorme istinto di protezione. Già. l'avrebbe stretta a sè, proteggendola nella forza delle sue braccia. Spalancò gli occhi per puoi scuotere la testa. D'accordo. Forse la canna fumata poco prima con kiba, gli aveva bruciato qualche neurone se era arrivato a pensare a cose simili.
"I-in bocca al lupo allora" la sua voce angelica lo aveva ridestato, lo stava sostenendo. Ma quanto poteva essere carina? Diamine, con un incoraggiamento tanto dolce, avrebbe vinto anche senza mettersi d'accordo con Kiba.
"Crepi grazie" e le fece l'occhiolino, facendola arrossire ancora di più.
"Insomma volete muovervi? E' il vostro turno!" gridò improvvisamente un uomo alto, dalla barba scura e con una sigaretta tenuta svogliatamente in bocca.
"Uhm? Ehi Naruto sbrigati, Asuma ci sta chiamando" il biondo annuì e si mise il casco, per poi salire in sella alla sua moto, allo stesso modo di Kiba
"Avanti piccole, venite a fare il tifo per noi" esclamò il castano, sfrecciando con la moto insieme a Naruto, andando qualche metro più avanti, mettendosi in riga di fronte alla linea di partenza.
"Su avanti Hinata andiamo!" disse Ino, afferrandole la mano e trascinandola via, ma non prima di aver rivolto un'occhiata complice a Sakura, comunicandole con un solo sguardo, che quello era il momento propizio per affrontare Sasuke ma che, per qualsiasi cosa, lei e Hina ci sarebbero state. Deglutì fortemente, era rimasta sola con Sasuke. Cazzo. E ora che avrebbe fatto? Cosa avrebbe dovuto dire? Come si sarebbe dovuta comportare? Ecco, stava di nuovo andando in panico, l'unica cosa che non doveva assolutamente succedere. No. No, doveva farcela. Doveva riuscire a tenere a freno quel maledetto cuore che premeva per uscire dal petto, doveva riuscire a controllare la frequenza del suo respiro tendenzialmente affannoso, doveva frenare quelle scosse elettriche che stavano attraversando dolorosamente il suo corpo. Ok, un paio di respiri profondi e via. Bene, ora sentiva di poter spaccare il mondo. E probabilmente anche la faccia di quello stronzo.
Si girò quasi lentamente, pronta a dirgli qualcosa, con il sorriso più tranquillo del mondo, quando improvvisamente, lui la precedette, annullandola con la sua voce pacata, ma allo stesso tempo possente.
"Che cosa ci fai tu qui?" prego? No un momento, eppure era sicura di averlo salutato appena arrivata, possibile che non si era accorto della sua presenza? Era seriamente tanto stronzo? O forse lei era talmente innamorata da non riuscire a catturare quel comportamento così presuntuoso quando stavano insieme. Quando stavano insieme. Già. Ogni volta che ripensava ai momenti passati insieme, un sorriso nostalgico si dipingeva sul suo volto; gli fissò impercettibilmente la bocca. Dio, quanto avrebbe voluto assaporare di nuovo quelle labbra morbide, quanto avrebbe pagato per risentire le sue forti mani sul suo corpo, quanto avrebbe voluto sentirgli nuovamente pronunciare dalla sua bocca il suo nome, sussurrato all'orecchio con fare sensuale. Perchè sì, Sasuke Uchiha, nella sua fottuta strafottenza, riusciva ad emettere una sensualità senza paragoni e magari nemmeno se ne rendeva conto. Ma si ridiede il contegno, di certo quello era il momento meno adatto per ripensare a certe cose, a maggior ragione dopo essersi ripromessa di cancellarlo dalla sua mente.
"Mi sembrava di averti salutato, non te ne sei accorto?" Dio solo sapeva quante energie stava usando per mantenere almeno un minimo di calma e quel tono di voce, apparentemente freddo di lui, la stava mandando al manicomio. Ma come diavolo faceva a rimanere sempre impassibile come una statua? 
"Intendo, cosa ci fai in un posto come questo?" ok, di Sakura non gli importava più niente e di certo non era interessato a quello che faceva nella sua vita privata. Solo che, rivederla guardacaso nell'unico posto in cui credeva che non l'avrebbe mai rivista, lo stava facendo un attimo riflettere. Possibile che fosse una stalker fino a questo punto? Possibile che avesse ingaggiato qualche detective privato per ritrovarlo? Possibile che era ossessionata da lui a tal punto? Cominciò seriamente a pensare che quella ragazza soffrisse di qualche disturbo ossessivo convulsivo e di certo, l'unica cosa di cui ora non aveva bisogno, era una ragazzina lagnosa fissata con lui. Non ne voleva sapere di avere gente in mezzo ai piedi. La ragazza alzò perplessa un sopracciglio, che si stesse preoccupando per lei?
"Mi auguro che tu non sia pazza a tal punto da seguirmi ovunque io vada". Shock. Stupore. Sorpresa. Silenzio. Questo era ciò che scorreva nella mente di Sakura, ora. Si rifiutava di crederci, il suo ex, il ragazzo che amava alla follia e per cui le follie le avrebbe fatte, le stava dando della pazza e per di più credeva che si trovasse lì perchè lo aveva seguito. Che schifo di considerazione aveva di lei, l'aveva praticamente giudicata alla stregua di una matta ossessionata, quando lei invece, l'unica cosa che aveva fatto in quei mesi, era stato piangere e soffrire, consolata ed aiutata solo dalle sue migliori amiche. Brutto stronzo, pensò. E lei che pensava che la miglior cosa sarebbe stata farsi vedere indifferente e con il sorriso radioso. Sbagliato. In quel caso, la stronzaggine che si era prefissata di usare, aveva tutto il diritto di uscire allo scoperto.
"Ma chi ti credi di essere? Pensi davvero di valere al punto di trasformarmi in una maniaca persecutrice? E' vero, ho sofferto molto quando mi hai lasciata con quel cazzo di grazie, per poi sparire senza spiegazioni! Ma ciò non vuol dire che il mio universo debba necessariamente girare solo ed esclusivamente intorno a te! Ho una vita e anche dignitosa a differenza tua, che ti sei lanciato in un mondo dove regnano solo soldi, perdizione e illegalità! Quindi caro Sasuke, prima di giudicare gli altri dalla tua onniscenza come fai sempre, scendi dal piedistallo che tu in primis non sei migliore di nessuno! E ora se vuoi scusarmi, vado ad assistere alla gara di Naruto e Kiba insieme alle mie amiche!" e senza nemmeno dargli il tempo di replicare, corse via, in direzione della folla che si era riunita intorno ai due sfidanti in procinto di partire, lasciano il ragazzo completamente spiazzato. Non si aspettava minimamente una reazione del genere da parte di Sakura, una ragazza che, almeno per quello che l'aveva conosciuta, era sempre stata lagnosa, appiccicosa e sottomessa. Soprattutto a lui, che proprio per questo sotto sotto quasi si divertiva a stare insieme a lei. Perchè, anche se la rosa non se ne accorgeva, con il suo atteggiamento perennemente sottomesso, gli permetteva di esercitare su di essa un potere enorme. Poteva manipolarla come voleva, aveva il controllo sulle sue emozioni e la consapevolezza di avere un controllo tale su una persona, lo eccitava come non mai.
Ma adesso, chi era la ragazza che aveva davanti? Che fosse veramente cambiata? Una strana sensazione lo pervase, una tentazione quasi malevola. Avrebbe nuovamente avuto il controllo su Sakura Haruno e avrebbe dimostrato a se stesso quanto potere avrebbe potuto tirar fuori, quanto non si sarebbe fermato davanti a niente, quanto la sua smania onnipotente ma allo stesso tempo glaciale, avrebbe sempre vinto.


I due ragazzi si trovavano alla linea di partenza e i rombi dei loro motori, cominciarono a rieccheggiare nell'aria, scatenando le grida delle persone riunite intorno a loro. La musica, come di consueto, accompagnava divinamente quel momento adrenalinico e le scommesse erano già state aperte. Ino e Hinata si erano posizionate in prima fila, facendo il tifo insieme a tutti gli altri. Un solo segnale rimaneva per dare il via alla gara. Hinata stava avvampando, se Naruto avesse vinto, sarebbe uscita a cena con lui. Oddio. Ancora non ci credeva. Ma si sarebbe potuta fidare? Dopotutto quel ragazzo, faceva parte di un mondo poco raccomandabile. E se fosse stato un maniaco? Un omicida? Un drogato? Sospirò, stava nuovamente rimanendo vittima delle sue stupide paranoie mentali. Fantastico. Era inutile, non sarebbe mai cambiata, sarebbe rimasta sempre e comunque una ragazza timida e insicura. Alzò lo sguardo, puntandolo sul biondino e assottigliò lo sguardo. Fanculo. Se avesse vinto, ci sarebbe uscita e avrebbe finalmente spezzato quella barriera che, fin da piccola, si era costruita.
Ino invece, sentiva il corpo completamente in fiamme. Adorava quel posto e adorava sentire l'adrenalina espandersi dentro di lei; era proprio di questo che aveva bisogno. Sentirsi viva. Teneva lo sguardo fisso su Kiba e sentì già il sangue ribollire nelle vene, era più forte di lei, quel ragazzo le ispirava un sesso assurdo. Fosse stato per lei, lo avrebbe sbattuto su quella cazzo di moto e cavalcato come se non ci fosse stato un domani. Mamma mia. Quasi quasi gli avrebbe chiesto di soddisfarle quella fantasia.
"Siete pronti?" a interrompere i pensieri delle amiche, fu una ragazza mezza vestita, che si posizionò di fronte ai corridori distante qualche metro. Alzò subito in aria il fazzoletto rosso, segno che la gara stava per avere inizio. Kiba e Naruto fecero rombare di più i loro motori, entrambi apparentemente smaniosi di vincere.


"Sai Kiba, pensandoci bene, perchè mai dovrei accettare la tua proposta? Dopotutto posso farcela benissimo" i due ragazzi erano appena arrivati al 'Drive and Perdition' e si stavano dirigendo verso i loro box.
"Perchè non è il caso di darmi così per scontato, sono migliorato moltissimo nell'ultimo periodo e potrei benissimo batterti" rispose il castano, con nonchalance.
"Mah, io non ci conterei molto" storse la bocca, ancora incerto sul da farsi.
"Ah insomma Naruto, sii ragionevole! Preferisci rimanere col dubbio che io ti batta, non potendo concludere nulla, oppure preferisci andare sul sicuro? Dai, guarda le cosa da un altro punto di vista, voglio dire, ti ho offerto la vittoria su un piatto d'argento in cambio dei soldi che vincerai! Così, tu colpirai Hinata con la tua facilissima vittoria e io potrò portare Ino in un hotel extra lusso con il denaro che mi darai! Non è forse mille volte meglio così?" assunse un'espressione pensierosa. Ok. Vista da questo punto, era tutto perfetto e di certo lui non aveva bisogno di soldi. Insomma, con tutte le vittorie ottenute lì, economicamente stava a meraviglia, 
quindi non avrebbe avuto alcun problema. Kiba d'altro canto, non aveva ottenuto risultati eclatanti come lui. Ah al diavolo, dopotutto era suo amico e avrebbe fatto qualsiasi cosa pur di venirgli incontro e poi, detto chiaramente, Kiba poteva benissimo batterlo e a quel punto, non solo avrebbe perso comunque i soldi della vincita, ma avrebbe fatto pure una figura di merda di fronte ad Hinata. No. Questo NON doveva accadere.
"Sì, hai ragione amico, vada definitivamente per questo!" e gli strinse fortemente la mano, che il castano ricambiò con un sorrisetto. 



"Via!" la voce acuta della ragazza, diede ufficialmente inizio alla gara e in men che non dica, i due ragazzi sfrecciarono alla velocità della luce. Ino e Hinata rimasero a bocca aperta, sentirono sulla propria pelle le vibrazioni stesse delle moto in corsa e una scarica di eccitazione si fece spazio in loro. Che sensazioni meravigliose. In quel raduno, si poteva respirare solo aria concentrata di rischio, pericolo, adrenalina e il coinvolgimento che ne derivava, era al massimo.
"Allora, sono partiti?" le ragazze si girarono e si ritrovarono una Sakura sorridente ed apparentemente tranquilla. Si scambiarono uno sguardo perplesso e poi la corvina le chiese
"S-Sakura ma, tu non stavi con Sasuke?" la ragazza incrociò le braccia, dicendo con fare superiore
"Nh, sì stavo con lui ma...l'ho liquidatoooooo" le altre spalacarono gli occhi sorprese. Ok, calma. Cioè, Sakura Haruno aveva liquidato Sasuke? E non stava piangendo? Ma che cazzo era successo? Ino la prese per le spalle, scuotendola e per un attimo, tutte e tre si dimenticarono della corsa.
"Che cosa avresti fatto tu? Hai sfanculato Sasuke Uchiha?" in tutta risposta, Sakura si passò uno mano tra i lunghi capelli e sorrise sorniona.
"Esatto Ino-pig, l'ho FATTO! Gli ho sputato addosso tutto quello che mi sentivo dentro da mesi e poi me ne sono andata, lasciandolo lì come un coglione! E non potete capire che soddisfazione" gli occhi azzurri di Ino, quasi si inumidirono e le buttà le braccia al collo.
"Oh, sono orgogliosa di te, fronte spaziosa! Finalmente gliele hai cantate a quel montato!" Hinata le sorrise dolcemente e annuì. Bene. Una di loro ce l'aveva fatta a tirar fuori il carattere.
"Ma ora cos'hai intenzione di fare?" le chiese la mora, portandosi le braccia al petto.
"Continuerò su questa lunghezza d'onda, non mi farò più calpestare come in passato!"
"Sakura, ma tu...lo vuoi riconquistare?" domando Ino, seria. La ragazza sussultò. In effetti, perchè continuava a dargli ancora tanta importanza? Ok, voleva dimostragli che era cambiata, che era capace di tenergli testa, che poteva anche ignorarlo ma...perchè? Abbassò lo sguardo. Che nonostante tutto, fosse ancora innamorata di lui? Sì va bene, rivederlo l'aveva comunque scombussolata, ma poteva parlare ancora di amore? Quasi quasi, non lo sapeva più nemmeno lei. Si era sentita un dio prima, a rispondergli in quel modo però, se veramente le fosse stato indifferente, non gliene sarebbe fregato nulla di esprimergli la sua rabbia repressa, quindi...perchè? Scosse la testa. No. Non voleva ricadere nel circolo vizioso 'Sasuke Uchiha', non ora che ormai cominciava a stare meglio, o perlomeno in apparenza. In fin dei conti era certa di odiarlo, ma che sotto sotto, nella sua parte più inconscia...volesse riconquistarlo? O - MIO - DIO.
Qualcuno ha il numero di un manicomio?

Ma prima che potesse dare una risposta, anche a se stessa, furono tutte richiamate alla realtà, dagli strilli assordanti della folla. I ragazzi stavano tornando, mancavano pochi secondi e avrebbero tagliato il traguardo. Il batticuore di Hinata, raggiunse livelli anomali e le sembrò addirittura di vedere in lontananza, un tizio incappucciato con una falce in mano, che le faceva 'ciao' con una mano scheletrica. Ma sì, adesso ci mancavano solo allucinazioni di morte. Ino invece stava tranquilla, se Kiba avesse vinto o meno, se lo sarebbe scopato di nuovo. Tanto lui, non avrebbe mai rifiutato.
"Sììììììì" e come da piano premeditato, Naruto vinse la gara, stracciando completamente l'amico, che lo raggiunse dopo ben 4 secondi. Uno svantaggio enorme, avrebbe reso più credibile la cosa. Senza contare che il biondino, avrebbe fatto un'impressione ancora più bella. Dopo aver battuto il cinque a qualche ragazzo e dopo essersi subito gli abbracci calorosi di qualche avvenente ragazza, Naruto si tolse il casco, scuotendo quei bellissimi capelli color grano.
Si diresse, sorridente, da Hinata, che nel frattempo fu tentata di raggiungere la Morte. Ino e Sakura le strinsero le mani.
"Avanti tesoro, fatti coraggio!"
"Vedrai che andrà tutto bene!" e insieme gridarono in coro
"Straccialo!" per poi allontarsi di poco. Sì. Coraggio. Poteva farcela, doveva solo evitare di svenire e di dire cose insensate.
"S-Sei stato bravissimo, Naruto" gli disse sorridendo gentilemente, gesto che fece letteralmente sciogliere il ragazzo. Effettivamente era stato fenomenale, pensò lei. Aveva vinto contro Kiba, con una facilità disarmante e nonostante questo, non si dava nessuna aria da superbo. Che dolce.
"Grazie! Però ora, come promesso, uscirai con me" le regalò uno dei suoi bellissimi sorrisi contagiosi e i suoi occhi azzurri, si illuminarono.
Adesso...toccava a lei tirar fuori il carattere.


Continua...
ed eccoci nuovamente quiiiiiiiii u.u allora, che ne pensate del cap? =D Riuscirà Hinata ad uscire con Naruto e a tirar fuori, dunque, il carattere come ha fatto Sakura? Quest'ultima come si comporterà con Sasuke d'ora in poi? Sasuke riuscirà a riavere il controllo su di lei? e Kiba e Ino si divertiranno una seconda volta, in hotel? Leggete, scoprite e recensite in tantiiiiiiiiiiiiii =D un bacio super grande dalla vostra Hannon che come sempre vi ama immensamente =D
 

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Capitolo 7
*** Appuntamenti diversificati ***


DEFINITIVO Ciao a tutti =D innanzitutto, scusatemi immensamente per il ritardo, ma come vi avevo già accennato, purtroppo è un periodo un po' "no" per me e scrivere diventa quasi un'impresa! Ma ce la sto mettendo tutta per non deludervi =) come sempre, ringrazio nuovamente chi ha recensito, i 21 che l'hanno messa tra i preferiti, i 4 tra le ricordate e i 47 tra le seguite =D ma ora...

Buona lettura a tutti!


                                                                      Appuntamenti diversificati

Si stava fissando da un'ora allo specchio e ancora non trovava pace. Quella sera, Hinata, era più agitata del solito e il forte batticuore che aveva, le stava facendo venire letteralmente un infarto. Tra un'ora si sarebbe dovuta vedere con Naruto, quel ragazzo dagli occhi azzurri che non volevano lasciarla in pace. Era il suo primo vero appuntamento e si sentiva come una quattordicenne in preda ad una crisi di panico, sarebbe andato tutto bene? Quale sarebbe stato il comportamento giusto da tenere? E se lui avesse provato a baciarla? Arrossì di colpo al pensiero, in vita sua aveva dato solo un misero bacio a stampo. A 13 anni. Ad un coglione che l'aveva baciata per scommessa. Sospirò, guardandosi per l'ennesima volta allo specchio; era davvero bellissima e se non fosse stato per Ino, si sarebbe sicuramente mal conciata.

Non era mai stata abituata a vestirsi così e per quanto si sentisse, ora, a disagio, sotto sotto ringraziò mentalmente l'amica per averla aiutata. Voleva fare un'ottima impressione a quel ragazzo, mostrandogli tutta la femminilità che era in grado di far uscire. Dopotutto se l'era promesso fino alla nausea: avrebbe tirato fuori un carattere degno di nota.
"Oh tesoro, sei divina!" esclamò Ino, congiungendo le mani soddisfatta e squadrando la corvina, cavolo, aveva fatto davvero un ottimo lavoro. Quel vestito nero le stava d'incanto, le fasciava elegantemente il prosperoso seno e la morbidezza con cui cadeva sui fianchi e le gambe, le dava un'aria ancor più femminile. La cinta dorata in vita, completava il tutto. Stupenda.
"Tu...dici? Non sono troppo, ecco, provocante?" fece una piroetta, continuando a squadrarsi.
"Stai scherzando spero! IO sono provocante, non tu" e indicò l'abito leopardato che indossava, corto a tal punto da fasciarle solo il sedere e con la schiena completamente scoperta. Era assurdo, lei si trovava perfettamente a suo agio in vestiti striminziti e Hinata si faceva problemi per uno che le arrivava poco più sopra del ginocchio? Scosse la testa, sorridendo, la piccola Hyuuga era unica nel suo genere.
"Bene, ora però devo scappare! Sai, Kiba mi sta aspettando" e le fece l'occhiolino, pregustandosi già la serata che il ragazzo le avrebbe preparato a sorpresa.
"Sì certo, ma non ti ha detto dove ti porta?" chiese la mora, passandosi un sottile velo di lucidalabbra alla fragola
"No, mi ha detto solo che mi avrebbe regalato una nottata da favola! E non vedo l'ora, ihihihih" si sistemò per l'ultima volta i capelli, lasciandoli straordinariamente sciolti, quella sera voleva essere più sexy possibile.
"Adesso vado però! In bocca al lupo tesoro e..." si fermò sull'uscio della stanza dell'amica, per poi rivolgerle uno sguardo rassicurante
"Stai benissimo con quella coda alta" e dopo averle sorriso, se ne andò, lasciando nuovamente Hinata davanti allo specchio. Sorrise, per la prima volta in vita sua, compiaciuta. Effettivamente stava davvero bene, legando i capelli, il suo viso veniva messo splendidamente in risalto e quelle due ciocche lasciate ai lati, le conferivano un aspetto quasi angelico. Respirò profondamente, era arrivato il momento di andare o avrebbe fatto ritardo. Strinse fortemente la borsetta che aveva tra le mani, mordendosi il labbro. E se avesse fatto qualche figuraccia? Se non gli fosse piaciuta? Mille dubbi affollavano la sua mente, forse stava esagerando, ma cosa poteva farci? Si era addirittura messa a fare le prove nel pomeriggio e aveva supplicato Ino e Sakura di aiutarla a stare tranquilla.
Stramaledetti occhi azzurri

Già. Quel colore celeste non le dava pace, ma cazzo, possibile che un completo sconosciuto le avesse trasmesso sensazioni simili? Scosse la testa, decisa a non farsi più filmini mentali, dopotutto non erano certo le persone che decidevano chi farsi piacere. Così, senza altri ripensamenti, afferrò la giacchetta ed uscì di casa.
Arrivò puntuale di fronte alla pizzeria, cominciando già ad agitarsi. Perchè ancora non era arrivato? E se avesse deciso di darle buca? Si guardava freneticamente intorno, cercando di scorgere, quantomeno, una figura che gli assomigliasse. Fece un respiro profondo. Niente panico. Niente. Panico.
"Ehilà Hinata!"
NIENTE PANICO!
"C-Ciao Naruto" gli rispose, sorridendo dolcemente e ovviamente arrossendo. Oddio quant'era figo. Con quei jeans chiari strappati e quel giacchetto di pelle scuro, avrebbe risvegliato ogni fantasia femminile. Perfino la sua. Oh, stava anche scendendo da un' Audi coupè TT nera fiammante! Mamma mia, altro che attacco di panico, qua c'era da farsi venire proprio una crisi isterica. Ed ora eccolo lì, davanti a lei, a sorriderle allegramente e ad illuminarla con l'azzurro di quegli occhi che ormai si sognava pure di notte. Il ragazzo la squadrò con discrezione
"Sei davvero bellissima!" e lo era davvero, quel vestito sembrava fatto apposta per lei e per quanto sensuale potesse apparire, riusciva comunque a non essere volgare anzi, il suo aspetto angelico e innocente, era la cosa che più gli piaceva di lei. E quel rossore che le imporporava le guance, dio quanto la rendeva dolce e indifesa. Quella ragazza, riusciva a risvegliare in lui un senso di protezione incredibile, fosse stato per lui, l'avrebbe sempre tenuta stretta tra la sue braccia.
"Allora, vogliamo entrare?" le chiese, dolcemente e la corvina annuì.
"Buonasera e benvenu-...oh ciao ragazzi!" ad accoglierli ci fu Sakura, che si diresse verso di loro, salutandoli.
"Così è qui che lavori?" domandò lui, curioso.
"Sì! Ma ora seguitemi, vi porterò al vostro tavolo" e fece loro strada, facendoli accomodare ad un tavolino, coperto da una tovaglia rossa. Era una pizzeria davvero graziosa, non era enorme, ma riusciva comunque a regalare un'atmosfera calda ed accogliente, senza contare che Hinata si sentiva più sicura a stare in un posto dove c'era una persona amica. Maledetta insicurezza. Maledetta timidezza.
"S-spero non ti dispiaccia se...se ti ho portato nel locale dove lavora S-Sakura" abbassò lo sguardo, timidamente. Sperava solo che non la prendesse per una povera sfigata, ma al contrario di quello che si aspettava, lui le rivolse uno dei suoi sorrisi gioiosi e dopo aver afferrato il menù, le disse
"Ah non preoccuparti! E' un posto davvero carino e poi l'importante è stare insieme no?" lei sbattè ripetutamente le palpebre, sorpresa e poi sorrise annuendo. Cavoli, era davvero un ragazzo carino e gentile. Prese anche lei il menù, peccato che non aveva il minimo appettito, inutile dire che l'agitazione le aveva chiuso lo stomaco.
"Uhm, vediamo un po'...ooooooh! Ma qui fanno anche il ramen oltre alla pizza!" esclamò felice come un bambino, mentre gli occhi luccicarono. Quanto amava quella pietanza, ci avrebbe vissuto a vita e ormai Jiraya si era rassegnato: almeno quattro volte alla settimana, avrebbero dovuto mangiare ramen.
"T-ti piace il ramen?" intanto le sue dita, si stringevano morbosamente su quel benedetto menù, l'agitazione la stava divorando lentamente e sembrava quasi impossibile arrestare o rallentare il processo. Ne era certa. Sarebbe morta entro la prossima mezz'ora.
"Sì, lo adoro! Per me va benissimo quello, tu invece cosa prendi?" già, cosa si sarebbe presa? Fosse stato per lei, sarebbe rimasta volentieri digiuna, ma alla fine optò per una margherita; poco dopo, Sakura prese i loro ordini e i ragazzi cominciarono a parlare. Pian piano, l'atmosfera si fece più serena e Hinata riuscì a lasciarsi andare più del normale. E più parlava con quel biondino, più si sentiva attratta da lui. Riusciva a farla ridere e arrossire contemporaneamente, quasi si dimenticò di averlo conosciuto in un raduno di corse clandestine e le sembrava quasi assurdo che un ragazzo tanto spontaneo e carino, facesse parte di un mondo tanto compromesso.
Lui d'altro canto, si sentiva assolutamente a proprio agio. Gli veniva spontaneo parlare tranquillamente con Hinata, lei lo ascoltava e con la sua dolcezza lo incantava. Era da molto che sperava di incontrare una ragazza così, una ragazza semplice e dolce che lo apprezzasse per quello che era. Adorava, poi, i suoi splendidi occhi chiarissimi, particolari e attraenti. La purezza che esprimevano, quasi lo rilassava e dio solo sapeva quanto avrebbe voluto perdersi al loro interno.
Le ordinazioni arrivarono poco più tardi e subito il ragazzo si fiondò sul suo piatto, divorando con gusto ogni singolo spaghetto. Lei accennò un sorriso divertito.
"Sei davvero buffo sai?" lui biascicò qualcosa di incomprensibile, con la bocca piena. Tipico di Naruto Uzumaki.
"Ah io quando mangio il ramen mi sento in paradiso! Lo adoro e ne mangerei all'infinito! Non che la pizza non mi piaccia, sia chiaro, però il sapore..." continuava a parlare, mentre Hinata lo osserava quasi rapita. Non aveva mai incontrato un ragazzo come lui e dentro di sè, sentiva che avrebbe perso sicuramente la testa per lui. Ormai non ascoltava nemmeno più quello che stava dicendo, troppo impegnata ad osservarlo mentre gesticolava, ma una frase la ridestò completamente.
"Allora Hinata? me la vuoi dare sì o no?" SHOCK. La corvina sbarrò gli occhi. No. Stavolta non c'erano fraintendimenti, stavolta quel teppistello da strapazzo aveva parlato chiaro. Fin troppo chiaro. Cioè, ma per chi diavolo l'aveva presa? Farle una richiesta del genere in maniera tanto spudorata poi! E quel sorriso allegro stampato in faccia era il colmo. Inaudito. Stavolta avrebbe agito da signora. Si alzò, prendendo la borsetta ed esordendo
"Questa serata per me finisce qui! Insomma, io non so che idea ti sia fatto tu su di me, ma non sono assolutamente quel tipo di ragazza" Naruto sbattè ripetutamente le palpebre, perplesso. Ma perchè se la stava prendendo tanto?
"Ti ho solo chiesto se potevi darmi una fetta della tua pizza, è così...grave?" OH. MIO. DIO. Lui le aveva solo detto se poteva dargli una fetta di pizza...e lei aveva capito che le stava facendo una richiesta sessuale? Che figura di merda. E questo solo perchè era talmente incantata da lui, che non lo stava ascoltando. Inutile dire che il suo viso diventò completamente paonazzo e che andò in iperventilazione. Si rimise seduta di scatto, con lo sguardo basso.
"S-scusami io, io non avevo capito bene e...e ho frainteso" il biondino la guardò un attimo interrogativo, poi comprese e arrossì lievemente, grattandosi la nuca imbarazzato.
"M-ma figurati, io non sono quel tipo di ragazzo" oddio, non che gli sarebbe dispiaciuto se gli avesse detto di sì, però, paradossalmente parlando, la sua reazione lo aveva sorpreso in positivo. Ora era proprio sicuro. Aveva di fronte, una ragazza d'oro e dopo essere scoppiati a ridere, continuarono a godersi felicemente la loro serata.


Aveva scelto davvero un posto favoloso. La stanza nella quale si trovava, era quasi simile ad una suite. Le tonalità rosso fuoco, richiamavano quella passione che si sarebbe scatenata di lì a poco e l'idea di quello che sarebbe successo, la stava già mandando in estasi. Si stava dando un'ultima specchiata nel bagno, dove vi era una fantastica ed invitante Jacuzzi e sorrise soddisfatta di fronte alla sua immagine riflessa. Il baby doll nero che indossava, la rendeva terribilmente sexy ed era certa che Kiba sarebbe impazzito di desiderio, vedendola. Decise di tenere i capelli sciolti, per darsi un tocco di sensualità in più e dopo un paio di minuti, uscì dal bagno, trovando Kiba seduto sul letto, che faceva zapping sull'enorme tv al plasma.
"Eccomi" esordì lei con voce erotica e desiderosa, poggiandosi con il braccio, sul cornicione della porta della toilette. Il ragazzo si girò nella sua direzione e si leccò avidamente le labbra. Era così seducente, che l'avrebbe sbattuta direttamente sulla parete, strappandole solo gli slip.
"Mettiamo un po' d'atmosfera" le disse, selezionando un programma di musica alla tv, per poi avvicinarsi a lei, mentre sentiva già l'eccitazione crescere in lui. L'afferrò per i fianchi, tirandola di scatto a sè, facendo dunque aderire i propri corpi. Corpi caldi, frementi, eccitati.
D'impulso la baciò, violando la sua bocca con la lingua, che subito incontrò quella di Ino. Le mani di lei, afferrarono con forza i suoi capelli, rendendo quel bacio sempre più vorace, sempre più violento, sempre più profondo. E mentre il castano percorreva il suo corpo con le mani, la prese d'improvviso per i polsi, sbattendola poi sul muro con poca grazia e facendole scappare un gemito soffocato.
Continuavano a baciarsi con una foga infinita e mentre con una mano, portò i polsi della ragazza sopra la testa, con l'altra si sbottonò i jeans per poi calarli. Non resisteva, l'erotismo che richiamava quella biondina, riusciva a far uscire tutta la sua parte animalesca.
E ora voleva farsela lì, su quella parete, con quel baby doll addosso.
Con il ginocchio fece pressione sulle sue gambe, divaricandogliele, per poi calarsi i boxer, facendo uscire quindi il suo membro già eretto e pulsante.
"Sì, sì prendimi!" esclamò Ino, ansimante. Era incredibile quanto riuscisse a mandarla al manicomio, sentiva il suo corpo prendere fuoco e l'unica cosa che ora desiderava, era il piacere. E lui non se lo fece ripetere due volte. Così, dopo aver indossato il preservativo, le alzò la gamba e le scansò le mutandine, per poi penetrarla fortemente, facendola gemere.
Il ragazzo prese subito a spingere freneticamente. Perchè sì. Kiba ora voleva solo spingere. Voleva sentire quel godimento che gli inibiva i sensi. Voleva esplodere di piacere. Immediatamente, la stanza si riempì di gemiti sconnessi, di ansimi amplificati e quella musica che risuonava, dava un tocco ancora più lussurioso a quel rapporto forte, violento, quasi brutale. Ma era quella stessa brutalità che faceva bruciare di appagamento i loro corpi.
Le si colorarono le gote di rosso, il piacere che stava sentendo era immenso. Stessa cosa per lui. Le sue spinte diventarono sempre più veloci e più profonde e, quasi spinti da una forza magnetica incontrollabile, le loro labbra si unirono in un bacio intenso. I loro corpi si sfregavano, aumentando ancora di più la voglia reciproca che avevano. Quei contatti così forti, li stavano divorando, mentre Kiba spingeva ancora...ancora...e ancora.
I loro gemiti si trasformarono in grida. Stavano impazzendo. Stavano godendo. Stavano morendo.
"Ino...aaaah!" e dopo qualche altra spinta possente, entrambi arrivarono violentemente all'orgasmo, facendo finalmente esplodere al massimo il loro nettare.
Stanchi ed affannati, si portarono sul letto, scambiandosi di tanto in tanto qualche bacio.
Che sesso meraviglioso. Che sesso divoratore. Che sesso.
"Sei davvero fantastico, Kiba" gli disse provocante, dandogli un altro bacio.
"Anche tu, piccola" ricambiò alla stessa maniera, dopo averle rivolto uno dei suoi sorrisi maliziosi.
"Ma possiamo rimanere qui per la notte?" chiese la ragazza, sistemandosi meglio sul letto.
"Perchè, ne vuoi ancora?" le morse sensualmente un'orecchio, strappandole un impercettibile gemito.
"Come te" rispose, passandogli lentamente il dito sul contorno labbra e, ormai troppo vogliosi l'uno dell'altra, si riavvinghiarono, riprendendo a baciarsi con passione. Il leggero bussare sulla porta, però, li ridestò.
"Ma, aspettavi qualcuno?" domandò Ino
"Veramente no, sarà la cameriera?" la ragazza fece spalluce. Dopotutto era la prima volta che si trovava in un hotel così lussuoso.
"Mah" Kiba si alzò e si sistemò, per poi dirigersi alla porta e aprire. Ma l'unica cosa che vide, fu un pugno in faccia che lo fece cadere a terra dolorante, accompagnato da un grido spaventato della bionda.


"Allora ci sentiamo domani ok?" disse dolcemente Hinata a Sakura.
"Certo! Mi auguro che siate stati bene!" sorrise, mentre sistemava gli ultimi tavoli, sotto la severità di Tsunade.
"Assolutamente! E poi sono sicura che con lei accanto, ogni posto diventa bellissimo" esordì Naruto felice, facendo arrossire terribilmente la ragazza, che abbassò lo sguardo timidamente. Prima o poi sarebbe evaporata.
"Bene! Comunque voi andate pure, tanto io, tempo di rimettere a posto qui e vado via"
"Sicura che non ti serve un passaggio a casa?" Sakura sventolò la mano in aria.
"Oh no, sta tranquillo!" lui le sorrise
"D'accordo, allora accompagnerò Hinata" la diretta interessata trasalì. Ok. Niente crisi. Voleva solo accompagnarla a casa, da bravo gentleman e ormai era chiaro che non aveva brutte intenzioni. Ma allora perchè stava così impanicata? Ovvio, perchè al 99% lui l'avrebbe baciata. E va bene, doveva scattare il bacio? Benissimo, l'avrebbe baciato e fanculo tutto.
"Mi raccomando eh!" lo bacchettò scherzosamente la rosa.
"No problem, la riporterò a casa sana e salva!" annuì e dopo aver salutato i ragazzi, si rimise a lavoro. Era davvero felice per la sua amica, a quanto pareva, aveva finalmente trovato un ragazzo sinceramente interessato a lei. Certo, non bisognava fidarsi subito al 100%, in fin dei conti frequentava sempre un luogo poco raccomandabile, però per qualche arcano motivo, quel ragazzo le trasmetteva un sacco di posività e lo vedeva perfetto per Hinata.
Perfetto. Anche lei si sentiva perfetta per Sasuke, ma allora perchè non aveva funzionato? Perchè l'aveva lasciata? Perchè le aveva rifilato quel patetico 'grazie'? Erano domande che non la lasciavano mai in pace. E per quanto potesse ostentare indifferenza, sotto sotto quel bastardo le faceva ancora effetto. Ma non le importava, presto o tardi, ora che il destino lo aveva fatto reincontrare, avrebbe cercato la risposta a quelle maledette domande.
"Signora Tsunade, io ho finito!"
"Bene, finalmente possiamo tornarcene a casa, ho una stanchezza incredibile" Sakura ridacchiò. Nonostante la sua severità, si trovava bene con la sua principale. Era una splendida donna e malgrado la sua età, aveva ancora un aspetto avvenente e un fisico prosperoso. Dopo aver spento le luci e preso le loro cose, uscirono dalla pizzeria. La donna si sgranchì la schiena.
"Ahi ahi, senti Haruno, ci pensi tu a chiudere la saracinesca? Io sto proprio a pezzi"
"Ma certo, non si preoccupi" le sorrise cordialmente.
"Grazie, allora ci vediamo lunedì, buonanotte"
"Certo, buonanotte" e dopo che se ne andò, la rosa si occupò di chiudere il ristorante come da ordine. Preparò poi le chiavi della macchina, ma improvvisamente, una voce la fece sussultare.
"Così è qui che lavori" sbarrò gli occhi, forse non capacitandosi della voce che le aveva parlato e si girò di scatto. Di fronte a lei c'era Sasuke, con le mani in tasca, che la squadrava con la sua costante nonchalance. Sakura si guardò intorno, erano soli e nell'aria si percepiva solo il leggero brusìo del vento. Un brusìo che per la ragazza, risuonava al momento come un rumore assordante e tagliente.
A far loro compagnia, solo il buio tetro di una notte senza stelle...


Continua...
Sono vietati come sempre uccisioni, linciaggi, torture e simili u.u dopotutto, una storia senza suspance è come una rosa senza spine no? u.u e insomma, che ne pensate di questo cap?=D tra Hinata e Naruto scatterà il bacio? Chi è entrato nella stanza di Ino e Kiba dando un pugno a quest'ultimo? E cosa succederà ora tra Sasuke e Sakura? Beh, leggete, scoprite e recensite in tantiiiiiiiiiii =D un bacio super grandissimo dalla vostra Hannon che come sempre vi ama da morire =D

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