Sogno di un nerd

di Ashura_exarch
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Parte uno ***
Capitolo 2: *** Parte due ***
Capitolo 3: *** Parte tre ***



Capitolo 1
*** Parte uno ***


Dirk camminava da solo per la strada battuta che dalla dogana si snodava attraverso il bosco. Era già da un po' che camminava, e intanto ripensava al suo incontro con le guardie di poco prima.
Un paio d'ore addietro aveva superato un villaggio di campagna e si apprestava a lasciare il paese per via del clima di terrore che si respirava ultimamente, in seguito all'assassinio del re.
Dirk era stato presente. Il sovrano stava tenendo un discorso nella piazza principale di Alpharn, la capitale del regno, quando ad un tratto si era accasciato a suolo e non si era più rialzato. Il suo medico personale aveva trovato un minuscolo dardo avvelenato piantato nel collo dell'ex sovrano, così, il figlio maggiore appena succedutogli al trono aveva fatto setacciare tutti i suoi possedimenti in cerca del possibile responsabile. Gli arresti erano quadruplicati e le esecuzioni capitali raddoppiate. Non era certo stato Dirk, ma per il mestiere che faceva, aveva deciso che era meglio lasciare temporaneamente quelle terre. Del resto, per un ladro di professione non era mai facile praticare il mestiere, ma sotto un clima di terrore lo era ancor di più.
Il giorno successivo aveva abbandonato la città, dirigendosi ad est, verso gli Ombroboschi, che costituivano il confine orientale del regno di Rezl. Dopo due giorni di marcia era arrivato al confine, dopo essere riuscito ad evitare l'arresto alcune volte e aver fatto il pieno di denaro. In quel momento in tasca aveva circa centocinquanta scudi reali, ma avvistata la dogana decise di lasciarsi solo trenta monete in tasca e di mettere il resto al sicuro dentro lo scomparto segreto che avevano i suoi stivali.
Alla frontiera l'avevano perquisito, e degli apparenti trenta denari che aveva glie ne furono prelevati quindici, la metà esatta, per la tassa di uscita. Lui, con un rapido gesto di mano, se li era ripresi, anche con gli interessi. Le guardie non si erano minimamente accorte di niente, così, appena fu fuori vista, si rimise le monete (che adesso erano centosettantacinque) nella sua saccoccia, che aveva comprato tempo prima ad un mercatino a Daxel. L'aveva presa nella bancarella di un mago. La saccoccia poteva contenere molto più di quanto sembrasse possibile, ma il suo peso non aumentava minimamente, e permetteva di infilarvi le mani solo al legittimo proprietario, che adesso era Dirk.
In quel momento non gli pareva allettante l'idea di farsi più di quattro giorni di marcia (il tempo che occorreva per attraversare gli Ombroboschi) con più di mezzo chilo di monete negli stivali, così trasferì di nuovo il suo denaro.
La strada era abbastanza larga e costeggiava un piccolo burrone, sul cui fondo scorreva placido un fiume. C'era un corrimano di legno sul ciglio del burrone per permettere ai curiosi di sporgersi senza cadere, ma dopo un po' lo steccato finì, e le ombre della foresta si fecero più scure e l'atmosfera più cupa.
Si respirava un aria pesante negli Ombroboschi, e sovente facevano venire un senso di stanchezza e depressione, ma per le persone con una discreta forza di volontà non era un problema. Questo solo di giorno, ma di notte succedevano cose strane in quei boschi, e Dirk non aveva intenzione di verificare con i propri occhi. In fondo, era solo un uomo.
Era intenzionato a raggiungere  Trayli's End prima del calar del sole.
 
Dopo qualche ora di cammino, a Dirk parve di sentire un remoto rumore di zoccoli al galoppo provenire da dietro di lui. Aveva un udito insolitamente fino per un uomo, ma le lunghe attese per cogliere l'occasione giusta per derubare qualche ricco mercante l'avevano allenato molto.
Continuò a camminare per un po', ma man mano che avanzava il rombo degli zoccoli si faceva sempre più vicino, così alla fine uscì dal sentiero e si acquattò dietro dei cespugli per vedere chi stava arrivando. Che fossero le guardie doganali, accortesi del furto? Oppure qualcuno con intenzioni ben perggiori?
Attese per alcuni minuti, finché il rumore si attenuò in po', segno che ora il cavallo era passato dalla corsa al trotto. Aspettò ancora, e alla fine della curva che aveva superato poco prima spuntò un cavallo con in groppa un uomo coperto da un lungo mantello verde scuro e un cappuccio dello stesso colore.
Ai fianchi del destriero erano appese varie sacche.
Chissà cosa conterranno?, pensò Dirk, Forse potrei riprendere il mio vecchio mestiere di rapinatore di viaggiatori solitari e vedere un po' cosa c'è dentro.
Estrasse il suo pugnale e, quando il viaggiatore fu poco distante da lui, saltò fuori dal suo nascondiglio.
- O la borsa o la vita! - disse, mettendo bene in mostra il pugnale.
- Pensavo che non praticassi più questo genere di cose. Ti sei forse rammollito?
Quella risposta giunse del tutto inattesa alle sue orecchie, eppure... quella voce... gli suonava familiare.
- Aspetta... ma tu...
L'uomo a cavallo si calò il cappuccio sulle spalle, rivelando una ragazza dai lunghi capelli biondi che nascondevano due orecchie da elfo e dai lucenti occhi azzurri.
- Ah Cass, sei tu. Non pensavo di trovarti qui.
La ragazza scese da cavallo. - Allora Vig, come vanno gli affari?
Nessuno chiamava Dick con quel nome da un sacco di tempo. Il suo vero nome era Vinnige, ma ormai era noto a tutti come Dirk a causa del suo pugnale, un dirk appunto, dal quale non si separava mai.
- Bene, e tu?
- Oh, molto bene anche a me.
- Senti, era da un po' che ti volevo fare questa domanda: perché hai ucciso re Serwyn di Rezl?
- Come hai fatto a capirlo?
- L'ago avvelenato è il tuo stile da sempre, ma quanto ti hanno pagato?
- Mah, in teoria il regicidio mi doveva fruttare almeno cinquecento scudi, ma il mandante ha deciso di rimangiarsi la parola. Così ho sistemato anche lui e ho preso un po' di cimeli da casa sua. A proposito, cercavo il tuo amico Garry. Lui di certo mi saprà dire quanto valgono quelle cianfrusaglie. Dove posso trovarlo?
- L'ultima volta che l'ho visto era a Trayli's End, e conoscendo la sua pigrizia è probabile che sia ancora là. Io sto andando lì, se vuoi puoi venire con me.
- Va bene allora. Se vuoi puoi salire sul mio cavallo. Sono tutta indolenzita dopo quella galoppata. Non avranno visto l'assassino del re, ma non ho voluto rischiare, così ho sfondato il posto di blocco e sono arrivata qui. Tanto quelle guardie non sono così temerarie da tentare una sortita negli Ombroboschi di notte. Non c'è pericolo che mi prendano. Allora andiamo?
Detto questo, l'elfa cominciò a camminare. Dirk, ben felice di riposarsi un po', montò a cavallo e seguì Cass.
Dirk la guardò. Non era affatto cambiata. La stessa corporatura esile, gli stelli lunghi capelli, gli stessi occhi lucenti, lo stesso passo felpato da assassino, lo stesso modo di parlare. I raggi solari riflettevano i suoi capelli biondi in modo quasi fastidioso, cosa molto insolita, visto che come assassina Cass era abituata a celarsi nell'ombra.
Mentre veniva cullato dai movimenti del cavallo, Dirk, senza rendersene conto, prese a sonnecchiare.
 
Arrivarono a Trayli's End poco dopo il tramonto. Non era un villaggio grande, era piuttosto un insieme di una ventina di casupole che col passare degli anni si erano ingrandite a tal punto da addossarsi l'una all'altra. Era un villaggio al di fuori di ogni giurisdizione fuorché la propria, poiché nessun regnante era interessato a reclamare una radura in mezzo agli Ombroboschi, per cui non c'erano pericoli, a meno che non si facesse qualche rissa con gli accattoni del posto. La situazione geografica rendeva il paese ideale come rifugio per fuorilegge di tutti i generi.
C'era una sola locanda, "Il Grande Boccale", in cui rifocillarsi a Trayli's End, e Dirk e Cass si diressero verso di essa. Legarono il cavallo ad una staccionata posta fuori dall'edificio ed entrarono. Si respirava a fatica per via del fumo dei narghilè posti ai lati della stanza, e si riusciva a malapena a parlare a causa del trambusto che era causato dai clienti del locale. Visto che a Trayli's End per distrarsi c'era solo "Il Grande Boccale", la locanda era sempre piena.
Nonostante la confusione, Dirk individuò Garry accanto ad un narghilè, intento ad inalare fumi soporiferi, e accanto a lui c'era Tyb, il suo assistente, un ragazzo alto e allampanato dai capelli rosso scuro e con un mucchio di lentiggini in faccia, che a giudicare dallo sguardo preoccupato aveva cercato più volte di staccare il compagno dal narghilè senza riuscirci. L'uomo si diresse subito verso di lui e lo staccò bruscamente dal marchingegno. Garry non sembrò essersene reso conto, ed era ancora intontito quando venne portato fuori dalla taverna.
- Perché non ti sei fatto aiutare a staccarlo da quell'aggeggio infernale?!? - sbraitò Dirk a Tyb.
- C'era mezza locanda ubriaca e in cerca di un buon pretesto per fare a botte, così non ho voluto rischiare.
Dirk non chiese al ragazzo perché non avesse staccato lui da solo il suo amico, poiché Garry, nonostante la corporatura grassoccia, aveva una forza poderosa, soprattutto nelle braccia. Infatti una volta che un ubriaco aveva litigato con Garry, lui gli aveva assestato un manrovescio tale da stenderlo a terra con quattro denti in meno.
Garry iniziò a boccheggiare, rendendosi conto di non stare più inalando il fumo ma l'aria fresca della sera, e dopo alcuni minuti si riprese del tutto.
- Perché ti sei ridotto così? - chiese Cass.
- Un po' di tempo fa ha fallito un affare - rispose Tyb al suo posto - La perdita è stata più di settecento fiorini, e non si è ancora ripreso. -
Garry non poteva ancora parlare per via dell'effetto del narghilè, che intorpidiva la bocca, ma dal suo sguardo carico di odio si capiva che Tyb non gli avrebbe dovuto rinfrescare la memoria.
Aspettarono ancora un po', e alla fine Garry riacquistò l'uso della parola. A quel punto Cass lo prese da parte e gli chiese di valutare la sua merce.
- Mah, con questa robbaccia ci pottresti farre al massimmo cinquantta scuddi - disse Garry, enfatizzando alcune doppie inesistenti, segno che i postumi del narghilè non si erano del tutto esauriti.
- Mi ci vvuole una birrra per riprenddermmi - disse Garry rivolto a Tyb - Vammi a prenderre un paiio di boccalli. -
Tyb corse dentro la locanda e tornò poco dopo con due enormi boccali belli pieni. Garry se li scolò in men che non si dica e riacquistò la sua normale voce.
- Voglio dormire - ordinò al suo assistente - Portami a casa. -
Tyb con l'aiuto di Dirk se lo caricò sulle spalle e lo riportarono alla baracca che Garry aveva preso in affitto. Tyb depositò Garry su di una branda. Poco dopo Garry si rivolse a Dirk: - Ormai non ho quasi più soldi per pagare questo buco, se non ti dispiace domani vengo con te. Levo le tende. Chissà che le con le cose che rubi non ci possa fare buoni affari. Poi ovviamente divideremo il ricavato. -
Dirk non se la sentì di rifiutare, e andò a sedersi vicino al focolare al centro della stanza. Tyb aveva preso nel frattempo a cucinare alcune salsicce e fette di pane sul fuoco, e alcuni minuti dopo consumarono il pasto. Per passare del tempo Dirk, Cass e Tyb si misero a conversare.
- Che programmi hai? - chiese Cass a Dirk.
- Bè, penso che andrò nel regno di Anxell, che è molto più grande, ricco e tranquillo rispetto a Rezl. Là potrei fare dei bei colpacci, e forse, se mi porto dietro Garry, anche dei begli affari. E tu, Cass?
- Per ora non ho clienti. Se mi permetti di venire con te, potrei darti una mano. Basterà dividere i compensi per tre. Ma dove pensi di andare esattamente?
- Verso Daxel. In quella città mi sono trovato molto bene, e quasi quasi ci tornerei. E tu Tyb, vuoi ancora seguire Garry?
Tyb, che se ne era restato in silenzio fino a quel momento, diede una risposta carica di nostalgia:- Che cosa volete che faccia? Garry sarà anche un bravo falsario ed estimatore, ma senza di me ormai non è in grado di fare più niente.
Rimasero in silenzio. Mentre fissava il fuoco, Dirk prese a pensare a Garry. Non gli si poteva dare un'età precisa, ma si capiva che non aveva ancora raggiunto la cinquantina, ma che non ne era nemmeno tanto lontano. Alcune ciocche, da nere che erano alcuni anni prima, erano passate al grigio scuro, mentre gli occhi erano rimasti marroni come prima, ma avevano come perso lucidità. Dall'ultima volta che Dirk l'aveva visto, Garry era ingrassato notevolmente, e sembrava anche aver perso le sue abilità di contrattatore e venditore. Una volta, quando al posto di Tyb c'erano lui e Cass, Garry si poteva addirittura definire un bel figurino, ma quei tempi erano ormai lontani. Dirk preferì scordarsi, almeno per il momento, il Garry attuale, per mettere al suo posto quello dei bei tempi andati. Fissò intensamente il fuoco, cercando di non spostare lo sguardo sull'amico addormentato.
Circa un'ora dopo Tyb si alzò e prese due amache per Dirk e Cass che appese a delle travi, mentre lui si sistemò nel suo giaciglio imbottito di paglia.
Cass se ne andò a dormire poco dopo, mentre Dirk rimase ad alimentare il fuoco ancora per un po', mentre pensava al passato e a cosa fare in futuro, e magari a cosa comprarsi con i soldi che aveva ricavato ultimamente.
Alla fine, quando nel focolare rimasero solo carboni lucenti, Dirk andò a sistemarsi sulla sua amaca, e prese presto sonno.

Nota dell'autore
Grazie mille per essere arrivati a leggere qui in fondo, questo è in assoluto la prima cosa che porto a termine. Se magari poteste recensire vi sarei molto grato. Grazie in anticipo ;D

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Capitolo 2
*** Parte due ***


Ripartirono il giorno dopo. Dirk, Tyb e Garry si comprarono un cavallo per ognuno, e partirono poco dopo l'alba. Nonostante fosse spuntato il sole, sotto gli alberi c'era ancora buio, e Cass, che stava in testa alla fila, dovette accendere una lanterna.
Mentre avanzavano, le ombre sembravano allungarsi per cercare di afferrarli. Dirk ebbe un brividio freddo, che gli scese lungo la schiena. Non gli capitava spesso, ma forse era quella foresta ad inquietarlo. Dopo un po' fortunatamente alcuni raggi solari riuscirono a perforare lo spesso tetto verde, e la lanterna non fu più necessaria. Dirk però non riuscì ad impedire che una leggera ansia si impadronisse di lui.
Prese a gettare occhiate cariche di sospetto davanti e dietro di sé, ai suoi lati e perfino sotto e sopra, ma nonostante tutte le sue precauzioni non vide niente.
Andò avanti così fino a che il sole raggiunse lo zenit dopo un sensibile innalzamento della temperatura. Si fermarono per circa un'oretta per consumare un veloce pasto: gallette con carne secca e formaggio duro con acqua in borraccia.
Finito di mangiare la compagnia ripartì. A seguito dell'innalzamento di temperatura ci fu un drastico abbassamento, e addirittura prima che calasse la sera i quattro furono costretti a mettersi dei mantelli più pesanti.
Prima di accamparsi per la notte si fermarono altre due volte per sgranchirsi le gambe e una per rifornirsi d'acqua a una piccola cascata. Alla fine arrivarono ad una parte del sentiero molto larga e lì montarono il bivacco, e Tyb preparò dei tappeti di foglie che sostituivano i pagliericci. Aveva anche portato dei cuscini imbottiti con la paglia, sui quali si sedettero dopo che Dirk accese il fuoco. Cass catturò e spellò una lepre, che dopo essere stata un'oretta al fuoco divenne la cena del gruppo.
Nonostante il calore e la sicurezza che infondeva il fuoco, Dirk non si sentiva ancora tranquillo. Si sentiva come osservato, ma nonostante si fosse guardato attorno più volte, non vide nessuno a parte i suoi compagni.
Il giorno dopo passò sostanzialmente uguale a quello precedente, a parte che Dirk si sentì ancora più a disagio e sempre più osservato.
Il terzo giorno di viaggio trascorse come i primi due. Dirk adesso provava un leggero timore, e notò che anche i compagni erano turbati. La mattina e il pomeriggio trascorsero taciturni. Anche Cass, che di solito era la più allegra, era rimasta in silenzio. L'atmosfera della foresta si era fatta ancora più pesante, segno che si erano addentrati nel folto degli Ombroboschi. C'erano molti sentieri che attraversavano quei boschi, ma quello che percorreva il gruppo era quello più corto, anche se Dirk se lo ricordava molto più corto di così. Stava cominciando a pensare che quella foresta li stesse ingannando, che stesse cercando di farli perdere nei suoi meandri per poi inglobarli lentamente quando si sarebbero arresi alla morte. Ma Dirk non era certo intenzionato a fare la morte del sorcio così, intrappolato tra quegli alberi.
Era ormai giunta la sera del terzo giorno. Avevano deciso che si sarebbero accampati al primo allargamento della strada, che sembrava però non arrivare mai. Il sentiero si stava anzi restringendo, e le chiome degli alberi abbassando, tanto che sembrava che la natura li volesse schiacciare.
Dopo un po' furono costretti a smontare dai cavalli e a condurli a mano. Alla fine la strada divenne talmente stretta da consentire solo il passaggio di un uomo in posizione prona.
Dopo una veloce consultazione la compagnia decise che avrebbero legato i cavalli e sarebbero proseguiti a piedi. Se fosse stato un vicolo cieco, sarebbero tornati indietro e avrebbero cercato un'altra strada. Se invece si poteva proseguire, avrebbero sfondato di forza le frasche che li separavano dalle cavalcature e sarebbero andati avanti.
Dirk fu il primo a passare, in funzione di esploratore. Dapprima non vide nulla, poiché le frasche erano talmente fitte che lasciavano passare pochissima luce. Accesa una lanterna, poté distinguere chiaramente quello che gli si parò davanti. La strada terminava così, di botto, come se gli ostacoli fossero stati messi lì apposta. A bloccare il sentiero c'era uno spesso strato di rovi, ma non rovi qualunque, bensì rovi spinadisangue, che erano rinomati per il loro comportamento vampireso. Bastava che anche solo una spina si infilasse nella pelle di un essere vivente che esso non veniva lasciato andare se non dopo essere stato prosciugato di tutto il sangue. Non erano tuttavia pericolosissimi, poiché la pianta era molto poco resistente, almeno nei fusti giovani, perché non avevano ancora sviluppato una robusta corteccia. Era sufficiente un colpo ben assestato di machete per staccare il ramo, anche se c'era il rischio che il ramo amputato rimanesse ugualmente attaccato alla vittima e la dissanguasse vanamente.
- Cosa c'è? - chiese Garry, con un tono vagamente preoccupato.
- La strada è bloccata. C'è uno spinadisangue che ostruisce il sentiero. Non si può continuare, a patto che non abbiate un machete. Ce l'avete?
- No. - disse Cass.
- Bene, dobbiamo tornare indietro.
Dirk stava per andarsene, quando sentì una piccola corrente d'aria che proveniva da sinistra. Guardò meglio, e vide che in mezzo agli arbusti del sottobosco c'era un altro sentiero.
- Un momento! - esclamò - Qui c'è qualcosa!
Esaminò meglio, spezzando alcuni rami di sambuco rosso e macchiandosi con il succo delle bacche, e vide che il sentiero si inoltrava nel folto degli Ombroboschi.
- C'è un'altra strada! - esclamò al colmo della felicità.

 Cass fece partire al galoppo il suo cavallo, che sfondò il tetto di foglie che separava Dirk dal resto della compagnia. Dirk tranquillizzò poi il cavallo, e furono fatti passare gli altri. Per quella notte si accamparono lì, e la mattina dopo presero la nuova strada e continuarono, fin quando si sistemarono in una radura.
Stavano davanti al falò, mogi mogi. Quando avevano trovato la nuova strada erano stati entusiasti, ma la loro felicità si era affievolita col passare delle ore, con la crescente consapevolezza che si erano persi. Dirk stava seriamente prendendo in considerazione l'ipotesi che fosse il bosco stesso a farli perdere.
Non avevano nemmeno avuto la voglia di cacciare, ed avevano consumato le scorte che già avevano. In realtà non avevano quasi toccato cibo a causa del bassissimo morale. Anche Garry, che di solito faceva sempre il bis, non mangiò quasi niente. Pian piano se ne andarono tutti a dormire, senza nemmeno curarsi del fuoco morente.
Il giorno dopo fu ancor più deprimente di quello prima. L'atmosfera s'era fatta pesantissima, e ormai nemmeno facevano più caso a dove stavano andando, tanto erano sicuri che non sarebbero più riusciti ad uscire da quegli inquietanti boschi.
Al tardo pomeriggio del quarto giorno dalla partenza da Trayli's End il gruppo si inoltrò in una valle, segno che erano giunti alle pendici dei monti Osrod. Si stavano spingendo troppo a nord del loro itinerario, ma ormai non gli importava più. Si sentivano perduti per sempre, e probabilmente sarebbero morti tra quegli alberi.
Alla sera i quattro si trascinavano come spettri, senza la minima consapevolezza di sé e di quello che stavano facendo. Cass e il suo cavallo si erano fermati. L'animale brucava tranquillamente l'erba, non risentendo degli effetti della foresta, mentre l'elfa sembrava essere caduta in una specie di trance: fissava il vuoto, e la sua sanità mentale stava collassando. Anche il cavallo di Garry si era fermato, e anche lui si era imbambolato, ma non essendo mai stato molto saldo sulla sella era preso caduto, aveva sbattuto violentemente la testa ed era svenuto. Tyb e Garry invece avanzavano alla cieca, in quanto si stava alzando una fitta nebbia.
Dirk, senza nemmeno accorgersene, entrò nell'imboccatura di una grotta, e immediatamente si riscosse. Nonostante avesse perso sempre più la concezione del tempo, si ricordò di tutto quello che era successo, e si rese conto di cosa erano vittime.
Gli Ombroboschi erano anche famosi per il pino inibitore, una pianta dalle foglie tossiche che usava per difendersi. Gli effetti erano sonnolenza, depressione e caduta in uno stato di completo abbandono. A quanto pare erano da due giorni che dormivano su quel veleno, ed era per questo che si erano conciato così.
Scese da cavallo, respirando a pieni polmoni l'aria fresca della caverna. Immediatamente si mise a cercare i suoi compagni. Cass non si muoveva, e Dirk si diresse verso di lei. All'improvviso fu distratto da un rantolo proveniente dalla sua destra. A causa della nebbia, Dirk non era in grado di vedere cosa provocasse quel rumore, ma dopo poco arrivò arrancando Garry. Si teneva la testa, e appena vide Dirk gli andò incontro.
- Ah, cosa è successo? - chiese Garry con voce strascicata.
- Siamo stati intossicati con il pino inibitore. Ci siamo avvelenati da soli, infatti ci abbiamo dormito sopra e abbiamo inalato le esalazioni.
- E gli altri?
- Cass è laggiù - disse Dirk indicando davanti a sé - Dammi una mano a tirarla giù.
Dirk e Garry afferrarono Cass e la tirarono giù da cavallo. Lei non diede segno di essersene accorta. Dirk e Garry la trascinarono immediatamente all'interno della grotta.
- Vado a cercare Tyb - disse Garry, e uscì.
Cass si riprese nel giro di alcuni minuti, giusto in tempo perché Garry tornasse con Tyb in spalla.
- Che è successo? - chiese Cass.
Dirk gli raccontò tutto.
- Sono rinsavito perché l'aria che c'è qui dentro sia in qualche modo benefica. Garry invece ha battuto la testa ed è svenuto, forse è per questo che quando si è svegliato è tornato normale.
Aspettarono che Tyb si riprendesse, e poi discussero della situazione.
- I cavalli non ci sono più - osservò Cass - Se ne saranno andati a pascolare da qualche altra parte, e con questa nebbia non possiamo andare a cercarli.
- Se restassimo qui in attesa che la nebbia passi? - suggerì Tyb.
- No - disse Dirk - In questa stagione la bruma può durare per settimane.
- Potremmo provare a vedere se queste caverne hanno un'altra uscita - propose Cass - In fondo saremo occhio e croce alle pendici orientali dei monti Osrod, e se riusciamo ad uscire dalla parte arriviamo nei Ducati del Nord.
- In effetti è la soluzione più sensata. Le nostre scorte erano con i cavalli, per cui o troviamo un'altra uscita o moriamo di fame.
- E se incontrassimo un troll di caverna? - disse preoccupato Garry - Quelli là sono molto comuni da queste parti, e soprattutto sono violenti e selvaggi. Si dice anche che siano cannibali...
- E' l'unica cosa che possiamo fare al momento - disse Cass - Ho alcune lanterne con me, potrebbero durare un paio di giorni. Ovviamente spero che questo basti per uscire.
- Andiamo subito, la nebbia sta cominciando ad entrare - disse Dirk indicando alcuni fili nebbiosi infilarsi nella caverna - Proseguiremo normalmente finché potremo vedere, poi accenderemo una lanterna.
Si incamminarono, e per alcuni minuti furono in grado di procedere, ma più si inoltravano in profondità, più il passaggio si faceva stretto ed oscuro. Cass allora accese una lanterna, e con lei in testa si disposero in fila indiana e proseguirono.
Quelle caverne erano un dedalo di cunicoli e gallerie talmente intricate che si persero più di una volta. Capitarono in molti vicoli ciechi, e tutte le volte furono costretti a ripercorrere molta strada per trovare la giusta direzione.
Camminarono per un'ora circa, finché Garry domandò - Ma non ci siamo già passati qui?
Gli altri si guardarono intorno, e in effetti si accorsero che aveva ragione. Da un cunicolo a lato si vedeva addirittura la cavità da dov'erano entrati.
- Ormai abbiamo provato tutte le strade possibili. - disse Dirk scoraggiato.
- Aspettate! - esclamò Tyb - Guardate! Lì, vicino all'entrata! C'è un'altra strada! - e puntò il dito.
In effetti vicino all'entrata c'era un'altra galleria, che non avevano notati quando erano entrati.
- Proviamolo, tanto che alternative abbiamo? - disse Dirk.
Si infilarono velocemente nella galleria, visto che la nebbia aveva interamente invaso l'ingresso e si stava infilando anche in quella.
La lanterna si spense poco dopo, e Cass ne accese un'altra, anche se sembrò che non illuminasse come quella di prima.
Camminarono ancora, finché la galleria si allargò notevolmente, acquistando tratti troppo lisci per essere naturali.
- Sembrano delle gallerie naniche. - disse Garry. In effetti sembravano realizzate proprio dall'abile mano di uno scultore nanico. Avevano le pareti completamente lisce e simmetriche, come anche il tetto, che messi insieme formavano una cornice perfettamente quadrata.
Cominciarono a percorrerla, ma Dirk si sentì di nuovo inquieto e si guardò alle spalle. La nebbia aveva fatto irruzione nella galleria che stavano percorrendo. Dirk lo fece notare anche agli altri, e allungarono il passo, ma nonostante questo la nebbia li raggiunse poco dopo.
- Dove siete? Non vi vedo più! - esclamò Garry.
- Tutti fermi! - disse Cass - Ho qui una corda, leghiamoci per non perderci e proseguiamo.
A Dirk venne passata una corda, che lui prontamente si legò intorno alla vita, e una volta fatto l'allungò alla sagoma scura che vedeva dietro di sé, che probabilmente era Garry.
Una volta che Tyb, quello che chiudeva la fila, ebbe urlato di essersi legato anche lui, potettero proseguire senza perdersi.
Avanzarono per un po', senza apparenti cambiamenti nell'ambiente circostante, e Dirk cominciò a pensare che stavano girando in tondo.
Ad un certo punto Dirk si sentì tirare dietro si sé. Si voltò, e vide che Garry si era fermato.
- Cosa c'è? - chiese Cass adirata e costretta a fermarsi anche lei.
- Vedo qualcosa - disse Garry scrutando davanti a sé - Sembra un uomo.
Tutti guardarono nella direzione interessata, e scorsero anche loro il flebile contorno di una figura umana. Si avvicinarono prudentemente, e più si avvicinavano, più notavano particolari di essa: aveva i denti lunghi e affilati che sporgevano ricurvi dalla parte inferiore della bocca in su, che erano troppo mostruosi per essere umani ma troppo piccoli e ben curati per essere di un troll. Notarono anche il naso da maiale, gli occhi iniettati di sangue e i lunghi capelli che gli scendevano lungo il corpo deforme.
Ci mancò poco che Garry svenisse trascinando giù con sé anche gli altri, mentre Dirk sfilò prontamente il suo fido pugnale e lo lanciò verso la terrificante apparizione. La trapassò da parte a parte, come se fosse stata fatta di aria, e rimbalzò lontano con un tonfo. La creatura non ebbe la benché minima reazione.
- Ma... è morto? - domandò Tyb.
- Non penso nemmeno che sia vero - disse Cass - Riconosco la fattura, è solo un ologramma, per fortuna, ma attenti a non dargli troppo credito, perché più vi spaventate, più esso diventa reale, ma ora che il pugnale ha dimostrato la sua inesistenza, non può far male a nessuno.
Garry si mise a prendere a pugni l'aria che componeva il mostro, come per fargliela pagare per averlo fatto spaventare a morte.
Dirk andò a recuperare la sua arma, e notò che da quella parte il passaggio continuava restringendosi e ampliando notevolmente la vista nella nebbia.
- Da questa parte! - gridò - Non penso che avremo ancora bisogno delle corde!
Si slegarono, e proseguirono da quella parte. Sul loro cammino incontrarono molti altri ologrammi, ma sapendoli solamente delle illusioni, li scavalcavano e proseguivano tranquillamente. Andò avanti così per circa mezz'ora, fin quando la nebbia si diradò completamente mentre erano arrivati in vista di un'uscita.
Sbucarono in un campo aperto. Era notte, e il freddo particolarmente intenso fece loro capire di essere nelle ore centrali del buio, dove il freddo raggiunge il suo picco massimo. Si coprirono immediatamente con i mantelli. Le montagne intorno a loro fecero capire che si trovavano su di un altopiano, e poco più in basso si vedevano delle strane costruzioni che formavano una specie di labirinto.
Mentre si avvicinavano, a Dirk sembrò di riconoscerle.
- Sembrano le tombe che fanno nella regione di Gemoren. Visto che la maggior parte di quelle zone sono paludose, costruiscono i sepolcri come se fossero delle piccole case in pietra all'interno di una cupola rovesciata posta nel terreno instabile, che basa le fondamenta sulla terra stabile e non la fa affondare.
- Troppo complicato per me - disse Garry - Quando morirò, voglio essere tumulato alla maniera berserker.
- Bruciato - tradusse Tyb.
Presto si inoltrarono in quel labirinto. Incontrarono altri ologrammi, ma non se ne curarono.
- Non ha senso - disse Cass - Questo non è terreno instabile, e visto che siamo su una catena montuosa dovrebbe essere più che stabile, e allora perché hanno costruito queste tombe qui?
Dirk si avvicinò ad una di esse, provando a leggere qualche epitaffio per ottenere delle informazioni sui sepolti, ma il tempo e le intemperie l'avevano levigata talmente tanto che adesso era perfettamente liscia ed indecifrabile. Provò anche con altre, ma nulla, ottenne lo stesso risultato.
Finalmente uscirono da quell'ammasso insensato, ed incontrarono qualcosa di ancora più strano: una lunga tavola apparecchiata per cinque.
- Guardate! - esclamò Tyb, indicando un punto davanti a sé.
Qualcuno gli stava venendo incontro.

Nota dell'autore
Grazie ancora per esservi sorbiti questa seconda chilometrica parte! Recensite, mi raccomando!

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Capitolo 3
*** Parte tre ***


Rimasero immobili per un po' ad osservare la figura che si stava avvicinando. Man mano che la distanza diminuiva, la sagoma divenne più riconoscibile, nonostante l'oscurità. Si trattava di una donna dalla pelle scura, molto bene in carne, con i capelli riccioli e neri come la pece celati da una vivace bandana, e con i verdi occhi luminosi. Dagli orecchi pendevano due enormi orecchini dorati, ed indossava una lunga veste viola, ornata con altri bordi dorati. Era un vestito molto lungo, a tal punto che copriva i piedi e formava un piccolo strascico.
- Prego, sedetevi pure!
Di tutto quello che poteva dire quella donna sconosciuta, questa era una delle cose meno probabili. Garry, senza farselo ripetere due volte, si sedette comodamente a tavola. Tyb lo seguì subito dopo, mentre Cass ebbe bisogno di accertarsi che l'imbottitura della sedia non fosse stata in qualche modo manomessa, o che comunque non contenesse qualcosa di potenzialmente letale. Dirk però non ne volle sapere.
- Perché non ti siedi? - chiese la donna - Non ti mangia mica la sedia.
Dirk si sedette, anche se controvoglia. Si guardò attorno con disagio. Si era sistemato vicino a Cass, mentre Tyb era di fronte a lui, e Garry accanto al suo assistente e di fronte a Cass, mentre la donna che li ospitava si stava accingendo a sistemarsi a capotavola.
- Che buio che c'è! - esclamò la dama - Accendiamo un po'!
Come dal nulla estrasse alcune candele e le accese con un cerino, e le diede ai suoi ospiti da sistemare in mezzo alla tavola.
- Avete fame? Sete? Gradite un po' di tè?
Senza aspettare una risposta, la donna estrasse da sotto la veste una teiera bollente, dal cui beccuccio sbuffava del fumo. Cass toccò il manico della teiera, e quasi si scottò.
- Brucia! - esclamlò.
- Strano, a me non sembra. Eppure la tengo da sotto, e lì dovrebbe scottare molto. - rispose la donna.
Dopo la teiera la donna tirò fuori anche un vasetto con dei biscotti, che dall'odore fragrante Dirk capì essere all'aroma di cannella. La donna depose tutto nel centro del tavolo.
- Servitevi pure!
Nessuno si mosse.
- Beh, che c'è, non vi piace il tè? Beh, fate come volete, io lo prendo.
La donna si servì da sola, versandosi una dose abbondante di tè nella sua tazza e prendendosi una manciata di biscotti. Anche Garry si servì, e Cass prese un biscotto e cominciò a sgranocchiarlo.
- Scusi la domanda - chiese Tyb - ma lei chi è?
La donna, che stava sorseggiando di gusto la bevanda, posò lentamente la tazza e cominciò a parlare:- Strano che me lo chiediate. Eppure sono l'unica abitante stabile di questi monti, e se non sbaglio dovrei avere anche una certa fama.
A Dirk si accese una lampadina in testa. Giravano molte leggende su una medium che abitava i monti Osrod, ma non era una medium come le altre. Quella era famosa soprattutto perché prediceva solo sfortune, che puntualmente si avveravano.
- Io so chi sei - disse Dirk - Sei colei che predice la sventura, colei le cui mefitiche previsioni si avverano sempre, colei che si fa trovare solo se vuole, colei che si fa vedere una sola volta ogni dieci anni. Tu sei Nasib Malang, meglio conosciuta come Madame Sventura.
- Esatto - rispose lei - Sono Madame Sventura, anche se odio questo soprannome. Non sapete che frustrazione sia dover predire solo tragici eventi, ma non ci posso fare niente, è la mia indole.
- Mica ci maledirai vero? - domandò Garry, a cui era quasi andato un biscotto di traverso quando aveva udito la spiegazione.
- E chi può dirlo. Non sono io che predico, ma piuttosto la parte peggiore di me. Lei emerge quando meno me l'aspetto e dice quello che deve dire. Secondo voi perché abito su queste montagne, se non per proteggere le persone attorno a me dalle mie predizioni. Solo che ogni tanto mi fa piacere ricevere visite, e la mia parte peggiore emerge proprio in quei momenti. Per cui non incolpate me se riceverete qualche dritta sul futuro.
Garry posò la sua tazza sul piattino, visibilmente a disagio.
- Godiamoci questo momento, finché possiamo.
Dirk, nonostante la preoccupante situazione, non seppe resistere all'odorosa cannella, e prese un biscotto dopo essersi versato un po' di tè. Anche gli altri fecero lo stesso, anche se con molta più titubanza.
Finirono con calma di bere, e la medium iniziò a chiacchierare con loro. Senza nemmeno rendersene conto, i quattro raccontarono tutto il loro viaggio, compresi i minimi ed insignificanti dettagli, come quella volta che uno scoiattolo aveva rubato la pagnotta di Tyb, oppure quella volta che Garry  si era seduto su un tronco cavo che aveva presto collassato, facendo battere all'uomo una sonora botta sul legno secco. Madame Sventura si dimostrò molto socievole e simpatica, e chiacchierava con gusto raccontando le esperienze della sua vita.
Continuarono fino a tarda notte a parlare senza nemmeno accorgersene, e quando la donna decretò che purtroppo era giunta l'ora di separarsi, tutti e quattro i suoi ospiti si sentirono improvvisamente tristi, come se avessero perso una parte di loro.
- Sapete, non vorrei che succedessero spiacevoli inconvenienti - disse, facendo l'occhiolino a Dirk.
La donna li rifornì di provviste sapendoli senza cibo, anche se non poté dar loro di più per il fatto che in montagna non c'erano cavalli. Si salutarono a lungo e con calore, ma mentre la compagnia si accingeva a ripartire, Madame Sventura prese a tremare incontrollabilmente.
Dirk e gli altri si preoccuparono, e Garry le corse subito incontro per sostenerla poiché sembrava che stesse per svenire o comunque per cadere a terra. Appena Garry la toccò, gli occhi della medium si spalancarono. Erano completamente bianchi. Li batté subito dopo, e la pupilla era scomparsa. Adesso l'iride era azzurra luminescente.
- Hey? Stai bene? - domandò Garry allarmato. Per tutta risposta la donna lo allontanò con un potente scrollone, e cominciò a parlare:- Come osate voi mortali invadere il mio territorio!?! - la sua voce aveva assunto un tono metallico - Come avete osato venire fin qua!?! Sarete tutti preda della mia ira! Tu! - e indicò il povero Garry, spaventato a morte - Tu non ti salverai da una grande pioggia! Tu! - e si rivolse a Cass - Sarai scoperta, e te la verrà fatta pagare! Tu! - il turno di Tyb - Se seguirai ancora il tuo maestro non gli sopravviverai! Tu! - e venne il turno di Dirk - Perderai una parte di te!
Finito di scagliare maledizioni a destra e a manca, la veggente cadde a terra. Garry si mise a tremare incontrollabilmente, e ci mancò poco che svenisse. Tyb corse subito ad aiutare la donna. Appena si riprese si disperò: - Oh no! No! E' successo di nuovo! No! Andatevene, presto! Non voglio che debba accadere ancora!
I quattro, molto turbati, seguirono l'ordine della donna, e si inerpicarono giù per un sentiero che lei gli aveva precedentemente indicato. Dopo mezza giornata di discesa giunsero alle pendici dei monti, in un'altra foresta, che però sapevano non essere gli Ombroboschi. Arrivarono ad un villaggio, e da lì ognuno prese strade diverse. Cass si diresse ad ovest, verso le Dodici Città Mercantili; Dirk andò verso est, in direzione del regno di Anxell, mentre Tyb e Garry presero la strada per i Ducati del Nord. Non si erano nemmeno rivolti più la parola dopo la loro esperienza.

 

Era passato più di un anno dall'incontro con Madame Sventura, e Dirk se ne stava tranquillo, sul sentiero che passava per gli Ombroboschi, che da Trayli's End portava nel regno di Anxell, lo stesso percorso precedente, solo inverso, visto che proveniva da Anxell. Mentre si sbucciava una succosa mela con un coltellino, ricordava il suo viaggio precedente.
Dopo le inquietanti predizioni di Nasib Malang si era diretto verso la sua meta, il regno di Anxell, e lì aveva fatto affari d'oro. Un giorno decise di voler andare nella parte nord del regno, la Grande Isola di Rilsang, per visitare il Santuario di Eldash, ma durante la traversata qualcosa andò storto. Il traghetto prese fuoco, e la maggior parte dei passeggeri morì tra le fiamme. Solo pochi si riuscirono a buttare in mare, anche se la maggior parte non sapeva nuotare. Molti annegarono, ma Dirk no. Lui sapeva nuotare, ma non si accorse che nella foga il suo dirk si sfilò dal fodero e venne perduto nelle profondità degli abissi. I superstiti erano stati poi tratti in salvo da alcune navi mercantili, ma Dirk in quel momento avrebbe preferito non essere salvato. Aveva avuto proprio ragione la veggente: Dirk aveva perso una parte di sé.
E gli altri? Dirk si era informato, e sapeva che fine avevano fatto. Cass si era diretta verso le Dodici Città Mercantili. Le venne affidato l'incarico di uccidere un magistrato scomodo, ma non si sa come venne scoperta, e se non fu uccisa fu solo perché lo stesso magistrato che doveva essere la sua vittima aveva decretato che le sarebbe stata tagliata la mano con cui aveva tentato il colpo. Le era stata tagliata la mano sinistra. Al suo posto l'elfa si era fatta impiantare un uncino e, non potendo più fare il suo mestiere, cambiò lavoro e si diede prima al brigantaggio, e poi fondò una compagnia di mercenari che tuttora era impegnata a combattere nelle Marche del Sud. Adesso veniva chiamata "Cass uncino di piombo", proprio per il fatto che il suo uncino era di piombo.
Tyb e Garry erano andati verso i Ducati del Nord. Avevano fatto sosta nella metropoli di Ualda, e si erano recati nella grande mensa della Compagnia dei Fratelli, che offriva del cibo a chi non ne aveva. Sfortunatamente il tetto era crollò, e ci furono numerose vittime. Garry era tra queste.
Tyb, dopo tanti anni da apprendista, si era affezionato al suo maestro, e dopo la sua morte si era sentito svuotato, e aveva vagato per mesi senza una meta. Se n'era andato poi nel regno di Lyeight, al di là del Grande Canale Meridionale, ed era rimasto vittima della grande epidemia di febbre purpurea dell'anno prima. E così, tutte le previsioni di Nasib Malang si erano avverate. Dirk pensò che tutto sommato non se l'era cavata male. Gli altri avevano avuto anche un destino peggiore del suo. Però, Tyb e Garry, dopotutto, non si meritavano quella fine. Poveri diavoli. Dirk ripensò a Garry, ma non a quello che aveva lasciato l'anno prima, ma a quello dei suoi anni d'oro. Pensò anche a Tyb, quel ragazzo alto e taciturno, con la faccia piena di lentiggini. Si disse che rispetto agli altri era stato anche troppo fortunato. Gli venne in mente anche Madame Sfortuna, ma cercò immediatamente di scacciare quei pensieri.
Adesso aveva in mente di ritornale a Rezl, ora che le acque si erano un po' calmate, e di continuare il suo lavoro.
Aveva previsto di arrivare a Trayli's End entro tre giorni. Finì di mangiare la mela e si rimise in cammino. Dopo alcune ore arrivò ad un punto familiare: l'interruzione improvvisa del sentiero. Entrò nelle frasche, per vedere la strada che portava ai monti Osrod, ma stranamente adesso la strada non sfondava da nessuna parte, come se il sentiero fosse sparito.
Dirk allora proseguì, ma nel camminare la sua mente vagava lontano.
Bella questa, adesso sentieri che scompaiono. Chissà se è opera di quella donna. Scommetto che è stata lei a cancellare il sentiero. Penso che noi quattro siamo stati gli unici amici che abbia mai avuto. Deve essersi sentita distrutta per averci dato un così orribile commiato. Forse l'ha fatto anche un po' per proteggere gli altri da sé stessa. Forse aveva capito che gli ologrammi non bastavano. Spero veramente che anche lei, come tutti, possa un giorno trovare la sua pace interiore. In fondo, lei non si fa mai trovare due volte. Forse un giorno potrei anche rivederla, chissà.

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