Blue rose

di Londonimhere
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Prologo ***
Capitolo 2: *** Wait ***
Capitolo 3: *** I'll promise you ***
Capitolo 4: *** SCUSATEMI ***
Capitolo 5: *** Why ***
Capitolo 6: *** There's Harry ***
Capitolo 7: *** Do you like Harry? ***
Capitolo 8: *** Thanks ***



Capitolo 1
*** Prologo ***


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L'idolo è come l'occhio e la mano.
Se la mano si fa male,l'occhio piange.
Se l'occhio piange,la mano l'asciuga.

 

Gail

Gail ama alzarsi presto la mattina e prendere il treno, diretto ad Oxford, per seguire le lezioni all'università. Adora la signora Amber, l'anziana che ogni pomeriggio incontra sul pullman e che le racconta la sua stramba e divertente vita. Ama la sua migliore amica, Wendy; ama tutto di lei: dalle sue crisi isteriche per la mancanza di una relazione, ai momenti di estrema dolcezza. Ama i suoi consigli e le sere passate a parlare con lei su whatsapp, ama il suo modo di vestire e la sua ingenuità nel parlare con troppi doppi sensi, ama il fatto che sia di origine tedesca e che se ne freghi delle parole della gente, semplicemente ama la sua migliore amica.
A Gail è sempre piaciuto essere figlia unica, fino a quando sua mamma le disse che aspettava un fratellino.
Aveva tredici anni quando Christian è nato ed è stato, forse, uno dei giorni più belli di tutta la sua vita. Adora sua fratello in tutto e per tutto, e non solo per la malattia che si porta dietro dalla nascita, ma semplicemente perché è il suo piccolo campione, l'uomo della sua vita e il bambino che deve proteggere a qualsiasi costo.
A Gail piace aiutare sua madre nel negozio di fiori, le piace tutto quel verde e quel profumo che la circonda, ma in particolare le piace vedere i signori di una certa età comprare i fiori per le loro mogli.
Lei è divertente, altruista, le piace la musica, la fotografia e suonare la chitarra, anche se nessuno glielo ha mai insegnato, ma in tutto questo è anche triste, con la testa sempre colma di pensieri per i gravi problemi economici che, da qualche anno, sono piombati in casa sua.
Odia vedere i suoi genitori contare i centesimi per poter comprare le medicine a Christian, odia quando sente sua madre piangere in bagno per i troppi debiti e odia non poter fare nulla per poter risolvere questa situazione.

 

 

 

Harry

Harry ama l'attenzione delle sue fans, ma a volte la trova perfin esagerata, cercando, però, di non darlo mai a vedere. Ama i suoi compagni di avventura, si, perché non sono colleghi, ma compagni di un' avventura alla quale hanno deciso di partecipare tutti assieme.
Harry ama la sua famiglia, ama sua madre e l'uomo che da poco si è sposata, ama suo padre, per quanto poco lo vede, ama sua sorella, nonostante tutti gli insulti e le litigate, e ama il suo micetto che, tutti i giorni, lo aspetta dietro la porta di casa per essere accarezzato e coccolato.
Harry ama la sua carriera di cantante come pochi: adora il fatto di poter alloggiare in alberghi lussuosi, adora la folla di fans che lo attende in ogni luogo lui si trovi, ma più di tutto ama cantare insieme a Niall, Liam, Louis e Zayn. La cosa che lo rende ogni giorno felice è la consapevolezza che la sera si ritroverà sul palco a cantare insieme a loro e quella di far felici milioni e milioni di ragazze e ragazzi.
Harold odia la gente che ritarda a degli avvenimenti importanti o agli appuntamenti, odia indossare il rosa, odio chi lo sveglia presto senza prima avergli accarezzato i capelli e il viso, ma se c'è una cosa che proprio non tollera, allora quella è il disordine! 










NOTE DELL'AUTRICE:
Eccomi qua con una nuova storia! 
Questo è solo il prologo, dal prossimo capitolo (che pubblicherò Lunedì, perché oggi pomeriggio parto) entreranno in scena i due protagonisti. 
Spero che vi piaccia, come piace a me! 
Questa storia mi è venuta in mente una mattina andando a scuola, e l'ho subito messa su un foglio di word. Sento che la protagonista mi rispecchi molto, perciò amo questa storia con tutta me stessa! 
Ora vado a mangiare, alla prossima! 
Fatemi sapere in una recensione se vi incuriosisce o se vi piace!
ps: Se volete ho una pagina su facebook 'LONDONIMHERE' (non so mettervi il link, sorratemi) dove pubblicherò degli spoiler dei capitoli e vi avviserò appena pubblico, in più metterermo dei banner! 
Un bacione, 
May :)

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Capitolo 2
*** Wait ***


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"I soldi non fanno la felicità."

 

 

“Oh mamma, Gail, guarda quel figo” mi voltai per cercare di individuare di chi stava parlando, ma io vedevo solo una massa indistinta di studenti che camminava qua e là per i corridoi
Ma dove?” mi tirò per un braccio, nascondendoci dietro ad una delle colonne
Là- indicò un punto nel prato- Lo vedi?” solo allora lo riconobbi
Ah, ma è Austin Parker, Wendy” la buffa espressione che le si era dipinta in volto mi fece sorridere
T-tu lo conosci?” annuii, ricominciando a camminare “Dimmi quando, dove, come, perché” mi seguì correndo
Abbiamo due o tre corsi in comune e qualche volta prende il treno per Londra con me” mi buttò le braccia al collo, tenendo la testa lontana dalla mia
Fammelo conoscere, ORA!” me la tolsi da dosso
Oh certo, vado lì e cosa gli dico: 'ciao Austin la mia migliore amica vorrebbe conoscerti per poter entrare nel tuo letto' ??”
Non voglio entrare nel suo letto” rispose abbassando lo sguardo, arrossendo leggermente
Sorrisi e le accarezzai la testa come ad un cane “No, te lo stavi solo mangiando con gli occhi, tesoro”
Ti odio quando fai così” le morsicai una guancia
Anche io ti voglio bene, Wendy” scosse la testa sorridendo
L'abbracciai sussurrandole all'orecchio che avrei provato a parlare con lui e la salutai
Grazie, grazie, grazie Gigì, ci vediamo lunedì”
A lunedì, Wendy”


Sono a casa!”
Oh Gail finalmente, ho bisogno di un enorme favore per domenica” posai la borsa per terra, accanto alle scarpe e feci segno a mia madre di continuare “Domenica è la festa della mamma e ho bisogno che tu mi dia una mano in negozio. È l'unica possibilità che abbiamo per poter riuscire a pagare le medicine questo mese”
Va bene, mamma. Non c'è nessun problema” presi il cartone di succo dal frigo
Oh grazie tesoro!” mi stampò un appiccicoso ma amorevole bacio sulla guancia;
Le sorrisi e corsi verso la mia stanza, per potermi riposare e preparare alla lunga giornata che mi si sarebbe presentata.

 

**

 

“Gail prendimi quelle rose per favore” annuii a mia madre, prendendo il bidone di rose blu e mentre lei era girata ne presi una, tenendola dietro la schiena.
Dopo aver posato il bidone sul bancone le spuntai davanti, con la rosellina blu in mano “Auguri mamma”
Oh amore” mi abbracciò stretta. Non avrei mai pensato che una misera rosa potesse farle questo effetto.
Avrei voluto poterle regalare qualcosa di più, ma non ne avevo la possibilità e in più sapevo che non lo avrebbe mai accettato, viste le nostre condizioni economiche, e lo avrebbe subito riportato indietro, qualunque cosa fosse stata.
Ti voglio tanto bene bambina mia, non scordarlo mai” aumentai la stretta di quell'abbraccio
Anche io, mamma”
Amavo mia madre, era una donna dalle mille capacità e con una forza interiore che non avrei mai creduto di poterle vedere addosso. Era lei che si occupava di tutto in casa, non lasciava fare nulla né a me né a mio padre liquidandoci sempre con la solita scusa 'voi due sareste capaci di rompermi tutti i vasi della casa'. Era lei che si occupava di Christian, di portarlo alle visite, di evitare che si facesse male e che corresse troppo, di comprargli le medicine e di curarlo come solo una madre è in grado di fare. Era lei che si occupava di tutte le spese e di tutti i debiti che ci circondavano. La vedevo sempre forte e determinata a superare questo momento di crisi ma, ogni giorno, avevo la perenne paura che, da un momento all'altro, potesse crollare.
Sentimmo il tintinnio del campanello della porta e ci affrettammo a servire le tre persone che erano entrate nel negozio, continuando quell'avanti e indietro, tra bancone e bidoni dei fiori, per tutto il giorno, riuscendo a racimolare più di quel che ci saremmo aspettate e riuscendo a terminare tutte le varie tipologie di fiori e piante.
Gigì mentre tu fai la chiusura ne approfitto per passare in farmacia. Poi vai direttamente a casa, io devo fare altre due o tre cose” mi voltai verso mia madre, appoggiando l'ultimo cartone vicino al bidone dell'immondizia
Tranquilla, finisco io. Ci vediamo a casa” la salutai, guardandola uscire felice dalla porta e dirigendosi verso la macchina.
Feci la chiusura, prelevando tutti i soldi dalla cassa e mettendoli dentro una busta bianca e infilandola al sicuro, dentro la borsa. Spensi tutte le luci, ma prima che chiudessi la porta con le chiavi fui fermata.

 

 

Harry


Harry che hai preso a tua madre quest'anno?” corrucciai la fronte e mi voltai verso Niall
Preso cosa, scusa?”
E' la festa della mamma, oggi!” mi schiaffeggiai mentalmente la fronte per essermene dimenticato, ma tra tutti gli impegni con la
band, era l'ultima cosa a cui ero andato a pensare.

Niall si accorse della mia faccia e tentò di tranquillizzarmi, sapeva quanto ci tenevo a mia madre “Non preoccuparti, per una volta non succede il finimondo. Lo capirà, Harry” disse dandomi due pacche sulla spalla e sparendo dietro la porta del frigo bar.
Non avevo mai dimenticato di far un regalo a mia madre, e non mi sarei mai perdonato se non le avessi portato anche un misero fiorellino.
Ragazzi torno tra cinque minuti” raccolsi le chiavi della macchina e il cappotto dalla sedia
Dove stai andando?”
Zayn se ti chiedono qualcosa.. non so dì che non mi sono sentito bene” avanzai con passo svelto verso la porta dello studio “Vado a prendere il regalo a mia madre e torno, mi raccomando Zayn” il moro mi salutò con un occhiolino ed io sparii dietro la porta.
Possibile che tutti i fiorai fossero chiusi alle 7 e mezza della sera? Era più di un quarto d'ora che gironzolavo per le vie di Londra alla ricerca di uno stramaledetto fioraio aperto, ma nulla, erano tutti chiusi. Mi sentivo decisamente una merda e non avevo neanche la possibilità di andare a prenderle altro, e poi sapevo che a lei era sempre piaciuto riceve dei fiori in questa ricorrenza.
Da lontano intravidi le luci di un negozio spegnersi in quel preciso momento e mi affrettai a raggiungerlo.
Aspetta” urlai alla ragazza che stava per chiudere la serratura “Aspetta, per favore” si voltò verso di me e poi intorno a tutto l'isolato, forse per cercare di capire se mi stessi realmente riferendo a lei
Aspetta” arrivai con l'affanno davanti a lei e le feci segno con la mano di darmi un secondo per potermi riprendere
Si sente bene?” alzai le sopracciglia non appena sentii che mi stava dando del 'lei';
Annuii portando lo sguardo verso la porta del piccolo negozio “Dimmi che ti è rimasto qualcosa, per favore” mi scrutò per qualche secondo prima di mordersi una labbro e scuotere la testa in segno di negazione “Neanche un piccolo fiorellino? Una rosa senza petali?- alzò un sopracciglio divertita- proprio nulla?”
Mi spiace, ma abbiamo finito davvero tutto. Se fosse arrivato qualche minuto fa, forse...” la interruppi bruscamente, forse anche troppo
Lo so, lo so. Se fossi arrivato prima avrei trovato qualcosa. Ma me ne ero dimenticato ok?! Sono umano anche io, maledizione!” sembrò spaventata da quella mia reazione, tanto che indietreggiò di qualche passo
M-mi scusi, i-io non volevo dire nulla di..” la fermai nuovamente
No, scusami tu, è solo che non ho trovato uno stupido negozio aperto per il regalo a mia madre e.. ahh è meglio che vada, grazie ancora” mi allontanai sconsolato, ma fui fermato dalla sua voce
Aspetta” mi voltai verso la ragazza, che mi venne incontro con una rosa blu tra le mani “Era per mia madre, ma penso che un fiore in meno non le dia fastidio” spalancai gli occhi per quel meraviglioso gesto che stava compiendo, ma poi pensai e sperai che non fosse solo per la mia fama
Non lo stai facendo solo perché sono Harry Styles, vero?! Cioè non vorrei prendere una cosa che avevi già dato a tua madre, solo per chi sono
Ma cosa vuol dire? Tu sei Harry Styles e io sono Gail Benson!” mi porse nuovamente la rosa
Intendevo dire se non lo stai facendo per la mia fama” non sapevo come descrivere la sua faccia in quel momento
Per quanto tu possa essere famoso, sei umano anche tu, l'hai detto prima. So quanto possa essere importante fare un regalo alla propria madre. Per favore, prendi questa rosa e fai gli auguri a tua madre da parte mia. Ora devo proprio scappare” mi lasciò senza parole, andandosene con un semplice gesto della mano
Ehi aspetta, te la devo pagare” urlai alla sua figura ormai lontana, che probabilmente non riuscì a sentirmi
Grazie” sussurrai osservando quella meravigliosa rosa blu

 

 

Gail


Mi voltai un'ultima volta per guardare la figura del ragazzo salire sulla macchina, mentre continuava a guardarsi intorno con un espressione indecifrabile, stampata sul volto.
Lo conoscevo poco, se non per quelle poche pubblicità per le strade e per aver sentito la sua band alla radio o in televisione, ma non mi era mai importato nulla né di lui né dei One direction, ma potevo dire di essere rimasta colpita da lui per quei pochi minuti con cui ci avevo parlato.
Quello per cui ero rimasta tanto sbalordita era che non potevo credere che il suo amore per la madre fosse tanto grande da fargli percorrere tutta Londra alla ricerca di un fioraio e accontentarsi, poi, di una rosa blu.

 

 

 

Note dell'autrice

perdono perdono perdono perdono perdono, vi chiedo umilmente perdono per il pasticcio che ho combinato. Mi perdonate vero??
Non so come io abbia fatto, forse è il caldo, forse è l'amore per quell'idiota che tra meno di dieci giorni parte per l'Australia e lo rivedrò il primo giorno di scuola (non ve ne frega nulla, lo so), e forse per tutti i vari problemi che mi circondano in questo periodo! Mi dispiace davvero tanto...
Comunque ecco qua il SECONDO capitolo!
Vi chiedo ancora perdooono!
Ps: immaginate che abbia aggiornato oggi! :P 

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Capitolo 3
*** I'll promise you ***


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"Tocca il cuore di una ragazza,non il suo corpo.
Ruba la sua attenzione,non la sua verginità.
Falla ridere,non piangere."
CIT. Harold Edward Styles

 

 

Wendy per favore, chiudi quella bocca una buona volta nella vita” le volevo bene, ma quando cominciava a parlare di un ragazzo, nessuno la fermava più
Scusa! Allora com'è andata al negozio l'altro giorno?”
le sorrisi “Bene, abbiamo venduto tutto!” preferii evitare il piccolo dettaglio di chi fosse venuto a comprare una rosa per sua madre all'ultimo minuto
Oh sono felice, quindi riesci a venire al cinema questo sabato?” mi pregò con gli occhioni dolci
Non lo so, ti faccio sapere domani” mi stampò un enorme bacio sulla guancia
Vedi di esserci!”
Lo farò, non ti preoccupare Wendy” ci muovemmo entrambe verso l'aula per l'ultima lezione della giornata.
Wendy non faceva altro che leggere uno stupido giornalino di gossip, mentre io prendevo appunti e cercavo di capire cosa stesse spiegando il professore. Mi chiedevo come avrebbe fatto a passare l'esame del mese prossimo se avrebbe continuato a non seguire una lezione!
Gail?” mi voltai scocciata verso di lei “Questo non è il tuo negozio?” mi mostrò una delle immagini del giornalino, nella quale Harry Styles contemplava la rosa che gli avevo dato, davanti alla vetrina del mio negozio. Pensai di essermela davvero cavata, non comparendo in quella stessa foto.
Annuii e quando mi voltai verso il professore, mi richiamò, picchiettando con la mano sul mio braccio
Che c'è?”
Harry Styles era davanti al tuo negozio con una rosa in mano. Devi dirmi per caso qualcosa?!”
Lasciami seguire la lezione, e chiudi quel maledetto giornalino!” mi rivolse un'occhiata truce e non appena uscimmo dall'aula mi arrivò addosso come un uragano
Dimmi tutto, bellezza!” sbuffando alzai gli occhi al cielo
E' solo venuto a comprare una rosa per la madre, Wendy!” lei sgranò gli occhi, mi prese per le spalle e mi scosse
Ti rendi conto di cosa hai appena detto?” annuii, aggiustandomi la borsa sulla spalla
Sai che non m'interessano queste cose”
S-si, ma è... è Harry Styles!” mi voltai bruscamente verso di lei
E' solo venuto a comprare una rosa! E' una persona normale, dannazione. Datti una controllata per favore” odiavo doverle rispondere male, ma quando si comportava così, mi portava all'esasperazione.
Non capivo cosa ci fosse di tanto scandaloso nel fatto che fosse venuto nel mio negozio, neanche mi avesse baciata o chissà che altro, era solo un semplice ragazzo che comprava un regalo alla madre, e per quanto famoso fosse a me importava ben poco.
Wendy si scusò più di una volta, mentre camminavamo verso la stazione di Oxford
Ma almeno gli hai chiesto un autografo?” mi voltai verso di lei, questa voltai ridendo
No, Wendy, non gli ho chiesto l'autografo! Ero di fretta e anche lui” lei annuii e ci salutammo davanti all'entrata della stazione, nella quale entrai ad aspettare, come ogni giorno, il treno diretto a Londra.

 

 

 

Harry

 

Mamma ti è arrivata la rosa che ti ho mandato?”
Si, Harry! È meravigliosa, non ne avevo mai viste di così belle e blu, poi. Dove l'hai presa?” sorrisi al pensiero di qualche sera fa e all'incontro con quella ragazza
Ah, lunga storia mamma! Sono contento che ti piaccia”
E' davvero bellissima! Ci manchi tanto, tesoro, verrai a trovarci appena hai un po' di tempo?”
Certo, mamma! È la prima cosa che farò! Devo andare, ti voglio bene!” la salutai controvoglia
Anche io, amore mio” le mandai un bacio e chiusi la chiamata, raggiungendo gli altri nella sala prove.
Sarei dovuto tornare in quel negozio per pagare quel fiore, non mi era mai piaciuto essere in debito con qualcuno, e ne avrei approfittato per cercare di capire il vero motivo di quel gesto inaspettato da parte della ragazza, che tra l'altro mi aveva incuriosito e non poco.

 

 

 

Gail

 

Hai deciso di dirmi cosa faceva Harry Styles davanti al tuo negozio, per caso?!” sorrisi, buttando fuori il fumo e spegnendo la sigaretta sul muretto accanto a me
No, Wendy! Volevo chiederti se sei libera domani pomeriggio” mi strinsi nel cappotto incamminandomi verso il parco
Assolutamente! Why?”
I miei devono andare a trovare mia nonna, come al solito non è stata attenta ed è caduta per l'ennesima volta dalle scale, ma questa volta si è rotta una gamba, ed io devo stare in negozio e badare a Christian. Ho bisogno di una mano” le spiegai mentre mi sedevo su una panchina, osservando il cielo stellato di quella sera di primavera
Certo che vengo! Nessun problema! E sai anche cosa vuol dire questo?”
No, cosa vuol dire?” le chiesi interessata dalla sua domanda
Che camminerò dove ha camminato quel gran figo, ti rendi conto?” risi, immaginandomela volteggiare per la sua camera con un'espressione da ebete stampata sul volto
Sei impossibile Dì” salutai un cliente di mia madre, che portava a spasso il cane
Con chi parli, Gigì?”
Ho salutato un signore!” appoggiai la testa sullo schienale della panchina per avere una visuale migliore del cielo
Dove sei?” mi chiese curiosa
Al parco”
A quest'ora di sera? È tardi Gail!” mi rimproverò
Non sei mia madre, Wendy. Semplicemente avevo bisogno di una boccata d'aria, mia madre e mio padre stavano di nuovo contando i risparmi in banca” replicai, abbassando il tono di voce nell'ultima frase
Mi dispiace, Gail. Sai che se hai bisogno di qualcosa me lo puoi chiedere” scossi la testa, ricordandomi poi che non poteva vedermi
Non voglio, Dì. Lo sai!” mi alzai dalla panchina, consapevole che se non tornavo entro dieci minuti sarei stata sommersa di telefonate da parte dei miei “Ci vediamo domani, Wendy”
A domani mio unico ed immenso amore” alzai gli occhi al cielo divertita e chiusi la telefonata dopo averla salutata un'ultima volta.

 

**

 

Oh Gail, che bello rivederti!” smisi di parlare con Wendy, accanto a me, e mi voltai
Signora Amber, come sta?” la osservai accomodarsi nel posto di fronte al mio
Bene ragazza mia, tu? Tutto bene, spero!” annuii
Signora Amber questa è la mia migliore amica, Wendy” si strinsero la mano sorridendosi
Gail mi ha parlato molto bene di te, sai?” notai la mia amica strabuzzare gli occhi ed io arrossire
Davvero?” le chiese Wendy
La donna le annuì “Ti vuole davvero molto bene, cara” questa voltai fui io a sgranare gli occhi
Anche io gliene voglio tanto” disse rivolgendosi a me ed io le diedi un veloce bacio sulla guancia prima di cambiare discorso.
Odiavo mostrare i miei sentimenti in pubblico, odiavo diventare rossa come un peperone per una tale scemenza e odiavo il fatto che Wendy non avesse ancora capito quanto bene le volevo.
Allora, come le è andata la giornata oggi?”
Bene, Gail. Tranne per il fatto che uno stupido ragazzino voleva rubarmi la borsetta, ma mi è bastato un calcio nei suoi amati gioielli per riprendermela” la mia amica scoppiò a ridere, contagiando anche me e la signora Amber, che ci raccontò nei dettagli tutta la vicenda.
Ammiravo quella donna: non si faceva mettere i piedi in testa da nessuno, nonostante avesse la bellezza di 80 anni.
Quella donna è meravigliosa” annuii aprendo la porta di casa
Lo so, ogni giorno mi racconta qualche sua nuova avventura.” posai le chiavi sul mobiletto accanto a me “Christian sono a casa” urlai verso il corridoio che portava alla sua camera, dalla quale ne spuntò fuori mia madre, seguita da mio fratello che mi saltò addosso come un koala
Non siete ancora partiti?” mi rivolsi stupita a mia madre
Non potevo lasciarlo da solo, Gail” oh, giusto!
S'infilò il cappotto e dopo che anche mio padre ci raggiunse nell'entrata, uscirono di casa, dopo averci fatto milioni di raccomandazioni.
Allora campione, andiamo a mettere la giacca” in risposta lui applaudì e scese dalla mie braccia per correre in camera sua “Fai piano, Christian”
E' cresciuto dall'ultima volta che l'ho visto!” mi voltai verso Wendy
Già, speriamo che continui così!” risposi tristemente, per poi rimettere un finto sorriso sul volto non appena mio fratello arrivò davanti alla porta con il cappotto messo male e i suoi, immancabili, guantoni da boxe nelle mani.
M'inginocchiai per aggiustargli i vestiti “Cosa devi fare con i guantoni?”
Giocare con Wendy!” gli sorrisi prendendolo per mano e uscendo di casa.


Christian siediti due minuti per favore” lo pregai, prima che si facesse male
Ma io voglio giocare!” si lamentò
Se al mio tre non fai sparire quei guantoni, lo faccio io! Sai cosa ti ha detto il dottore” sentii un urlo, provenire dal davanti del negozio e mi precipitai a vedere cosa fosse successo.
Ciò che mi ritrovai davanti fu un vero e proprio spettacolo: la mia migliore amica attaccata al collo di Harry Styles che mi guardava pregandomi di togliergliela da dosso
Wendy?” mi avvicinai a lei che, tra l'altro, non mi rispose e non faceva altro che mangiarsi con gli occhi il ragazzo “Wendy staccati immediatamente” si voltò verso di me e mi fece segno di no con la testa
Scusami tanto” mi rivolsi ad Harry che mi sorrise “Wendy dannazione fa quello che ti dico!”
Ma è Harry Styles”
Si, e se tu non ti stacchi da lui, scapperà da te” a quelle parole la mia amica si staccò e corse nel retro del negozio, dove Christian continuava a giocare “Perdonami, non so davvero cosa le sia preso” spiegai desolata al ragazzo di fronte a me, arrossendo lievemente
Tranquilla, sono abbastanza abituato” mi rispose ridendo, facendomi sorridere e facendo calare su di noi un silenzio alquanto imbarazzante “Oh ehm... Sono venuto a pagarti la rosa dell'altro giorno” mi risvegliai al suono della sua voce
Cosa? Oh, la rosa! Non ce n'è bisogno, non te l'avevo data per farmi pagare” aprì la bocca due o tre volte e poi si decise a parlare
Odio essere in debito con la gente” scossi la testa
Davvero, non ti preoccupare. Non è una rosa il guadagno di questo negozio” si sistemò i capelli, e mentre lo osservavo capii perché tutte quelle ragazzine correvano dietro alla band di cui faceva parte: era bellissimo. Ma non quel bello che incontri per strada dicendo 'oh, mamma che figo', no, lui aveva un non so che di speciale. Dai capelli ricci e castani, in un taglio tutt'altro che alla moda, dagli occhi verdi che brillavano ogni volta che accennava un sorriso, dalle fossette che gli comparivano sulle guance quando sorrideva, alla voce roca ed intensa, che riusciva a mandarti in tilt tutto il corpo.
Vorrà dire che comprerò delle altre rose! Ne hai ancora di quelle blu?” annuii incantata
Quante ne vuoi?”
Due possono bastare, puoi farmi due confezioni diverse?”
Certo!” mi avviai verso i bidoncini con le rose e ne estrassi due, stando attenta a non pungermi.
Quando mi voltai, mio fratello era seduto sul bancone che scrutava Harry
Christian scendi da lì” non mi ascoltò e si rivolse al ragazzo di fronte a lui
Io ti conosco” Harry si appoggiò al bancone con i gomiti ascoltandolo divertito e mi fermai ad osservarli “Sei famoso. Quanti anni hai?”
21, tu?” Christian fu sorpreso che anche lui glielo chiese
6, mia sorella ne ha 19, li ha fatti il mese scorso” Harry si voltò verso di me come per chiedere conferma ed io annuii, sentendo le mie guance prendere fuoco “A te piace la boxe?”
Si, molto” a Christian s'illuminò il volto
Davvero? Anche a me!”
Hai già fatto qualche combattimento?” gli chiese interessato
No, i medici e i miei genitori non vogliono. A Gail piacciono tanto i ragazzi che fanno boxe e io volevo piacerle ancora di più, ma loro non me lo fanno fare” strabuzzai gli occhi a quelle parole e sentii il cuore stringersi, cominciando a fare male e farmi inumidire gli occhi.
Lui voleva farlo solo per piacere a me.
E tu fallo lo stesso! Se vuoi ti aiuto, io faccio boxe” gli fece l'occhiolino
Presi mio fratello dalle braccia e lo tirai giù dal bancone “Vai di là a vedere come sta Wendy” mi annuii e poi fece abbassare Harry per sussurrargli qualcosa nell'orecchio, che non riuscii a capire
Promesso” gli sussurrò il riccio passandogli una mano tra i capelli
E' davvero uno spasso quel bambino. Sarebbe un perfetto combattente” alzai lo sguardo su di lui, dopo aver chiuso l'ultima confezione della rosa
Non può. Non mettergli strane idee nella testa, per favore”
Avanti, non si farà male. Sono innocui combattimenti tra bambini” gli passai le rose
Lo so, ho fatto tre anni di boxe alla sua età, ma lui non può... è malato” la sua espressione mutò e notai le sue guance prendere colore leggermente
I-io non pensavo.. mi dispiace”
Tranquillo, solo... qualunque promessa tu gli abbia fatto, cerca di non mantenerla” vidi un sorrisetto furbo spuntare sul suo volto e si prese il resto che gli lasciai davanti
Io mantengo sempre le mie promesse” detto ciò uscii dal negozio lasciandomi di stucco.

 

 

 

Harry

 

Visto che io non posso farlo, mi prometti che conquisterai Gail al posto mio?” mi sussurrò nell'orecchio
Promesso”
Harry Styles ha sempre mantenuto le sue promesse e non sarà questa a mettere fine a ciò.

 

 

 

 

Note dell'autrice:
Mi scuso per non aver pubblicato ieri, ma sono tornata solo questa mattina e nel campeggio non c'era la connessione wifi. 
Sono contenta che già in molti seguite questa storia, ma mi piacerebbe avere anche qualche vostro parere! 
Ora devo scappare che stasera devo uscire, 
Un bacione grande 
May :)

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Capitolo 4
*** SCUSATEMI ***


Scusatemi, ma non è un capitolo... 
Diciamo che non è proprio il momento più bello della mia vita: mio zio tra due giorni si trasferisce fuori Italia e non so quando lo rivedrò, in casa i problemi sono un continuo via vai e non riesco a concentrarmi sullo scrivere... di questa storia ho già altri capitoli pronti, penso di riuscire a pubblicare l'altro domani ma non so quello dopo... 
So che non vi interessa nulla della mia vita privata, ma volevo solo mettervi al corrente del motivo per il quale non aggiorno regolarmente... 
Scusatemi ancora 
Marta :)

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Capitolo 5
*** Why ***


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How's she so afraid of

falling in love?

SHE'S NOT AFRAID-One Direction

 

Non avevo fatto altro, durante il week-end, che cercare di corrompere mio fratello per farmi dire cosa, lui e Harry, si fossero promessi, ma sembrava irremovibile, neanche un quintale di caramelle gli sarebbe bastato per confessarmelo.
Speravo, solo, che non fosse qualcosa riguardante me o la boxe, se si fosse fatto male perché quel ragazzo non era in grado di capire ciò che gli veniva detto, la sua carriera di cantante sarebbe finita da lì a poco, proprio come la sua vita.
Wendy, fortunatamente, era riuscita a calmarsi ed era riuscita anche ad accusarmi ulteriormente del fatto che non gli avessi, di nuovo, chiesto l'autografo ed io le avevo semplicemente risposto che, se non si fosse attaccata a lui come una cozza e non lo avesse spaventato, avrebbe potuto chiederglielo di persona. Per tutta la mattinata, poi, non mi rivolse la parola, fino a quando non le dissi ciò che aspettava da tempo.
CHE COSA?” si voltò verso di me, urlando
Questa mattina ho incontrato Austin sul treno e quando gli ho parlato di te mi ha detto che è un po' di tempo che ti osserva e ti trova interessante” mi saltò addosso strillando come un'oca
Sei la migliore amica di tutto il mondo! Non potrei cambiarti con nessuno! Oh mamma mia, Austin Parker mi trova interessante” mi schiarii la voce e le picchiettai con una mano sulla spalla;
Lei si voltò “Oops” cominciò a ridere come una scolaretta e mi battei una mano sulla fronte passandomela sul viso
Scusala Austin” lui mi sorrise alzando le spalle
Io la trovo divertente” gli sorrisi anche io “Dici che prima o poi si riprenderà?”
Si, dalle qualche minuto! Ora devo scappare a casa, non farla morire, per favore”
Tranquilla, me ne occupo io. A domani, Gail” lo salutai con un gesto della mano e uscii fuori dal grande edificio, tirando fuori una sigaretta dalla borsa.

Tesoro hai voglia di portare tuo fratello al parco?” non avevo neanche messo piede in casa e tolto il cappotto che mia madre mi venne in contro
Va bene, mamma!” Christian mi spuntò davanti, già vestito e con i guantoni.
Appena arrivati al parco, mi raccomandai con lui di fermarsi ogni tanto e di non agitarsi e correre troppo e dopo poco sparì dalla mia vista.
Posso?” mi voltai verso quella voce e rimasi sorpresa di trovarmelo lì davanti
Annuii “Cosa ci fai qua?”
Facevo due passi e ti ho vista. Sei sola?” scossi la testa e gli indicai il punto in cui mio fratello improvvisava un combattimento di boxe, da solo “Non voglio essere imprudente o cose simili, ma posso chiederti cos'ha di preciso?” sospirai abbassando lo sguardo sulle mie scarpe
I medici non lo sanno ancora con precisione. Dicono che sia il primo bambino con questi problemi, ma si sono raccomandati di non farlo muovere troppo e che si procede con le cure giuste potrebbe migliorare” alzai lo sguardo per guardare nella direzione di Christian “Christian vieni a risposarti cinque minuti” lo richiamai
E per ora come vanno le cure?” gli feci segno di non parlarne adesso e lui si ammutolì
Harry!” la peste corse verso di lui e lo abbracciò; rimasi sorpresa quando Harry ricambiò l'abbraccio
Ehi campione! Come va?” presi un fazzoletto dalla borsa e gli asciugai il sudore sulla faccia
Alla grande! Vuoi giocare con me?”
Christian non credo che sia...”
Certo!” lo fulminai con lo sguardo “Tranquilla, farò in modo che non si muova troppo” mi morsi il labbro inferiore e sospirai annuendo
Fate attenzione, vi prego” si diedero un cinque e li seguii dall'altra parte del parco, nel prato verde, per osservarli giocare.
Allora campione, sei pronto?” Christian annuì entusiasta, mettendosi in nella posizione di difesa.
Li osservai giocare per più di cinque minuti, li osservai ridere e osservai quanto mio fratello fosse felice e spensierato e pensai a come tutto sarebbe potuto essere differente se non ci fosse stato quell'impedimento.

 

 

Harry

Per essere un nanerottolo di sei anni, ti sai muovere” mi fece la linguaccia
Io non sono un nanerottolo, sono grande” gli sorrisi incoraggiante “Harry davvero conquisterai Gail?” per poco non mi strozzai con la mia stessa saliva.
Mi voltai per osservare la ragazza che ci osservava, seduta sul prato a pochi metri da noi mentre fumava una sigaretta. I capelli mossi tendenti al viola, gli occhi blu come il mare e quel suo strano modo di sedersi e di vestirsi la rendevano curiosa, bella e curiosa. Appena notò il mio sguardo abbassò il suo e le sue guance si tinsero di un leggero rossore.
Certo, Christian, perché non dovrei?” notai il volto del bambino rattristirsi
Perché lo avevo chiesto anche al ragazzo di Gail, ma lui la faceva solo piangere ed è anche andato via senza dirle nulla. Tu non la farai piangere vero?”
L'amore che quei due fratelli provavano l'uno per l'altro era qualcosa di indescrivibile.
Ti do la mia parola campione. Ma tu mi devi fare un enorme favore” Christian annuì energicamente prima di avvicinarsi a me e ascoltare cosa avevo da chiedergli

 

 

 

Gail

Mi sistemai meglio sul prato, nella mia solita posizione, che gli altri trovavano alquanto stramba, ed estrassi una sigaretta dalla borsa. Quando mi voltai per controllare che mio fratello stesse bene, incontrai lo sguardo curioso di Harry su di me e non potei far altro che abbassare lo sguardo imbarazzata, sentendo le mie guance andare a fuoco.
Gail è arrivato Mike, vado a salutarlo” Christian mollò i suoi guantoni sul prato e prima che potessi fermarlo corse via
E' sfiancante!” Harry rimase steso sul prato a pancia in su, con l'affanno
Non mi hai dato il tempo di avvisarti. E' impossibile cercare di non farlo agitare, è un bambino iper attivo” rise e se non fosse stato per una voce che gridava, mi sarei soffermata ad ascoltare la sua risata per più di qualche secondo.
Alzai lo sguardo per capire cosa stava succedendo e vidi mio fratello piegato sulle ginocchia a qualche metro di distanza da noi, con della gente intorno a lui che si guardava attorno e mi alzai di scatto, capendo cosa stava succedendo
Cazzo” corsi verso di lui preoccupata, seguita da Harry.
Mi buttai sul prato, fregandomene di avere addosso i pantaloni nuovi, e scansai tutta la gente
Mi fanno male le gambe”
Te lo avevo detto, Christian, maledizione!” cercai di farlo distendere
Harry puoi darmi una mano, per favore?” lui annuì e gli chiesi di mettersi la testa di Christian sulle gambe “Amore stringi forte i denti” vidi Harry afferrargli le mani e gli disse di stringerle se sentiva male, lo ringraziai con lo sguardo e stando attenta a non fargli troppo male, cominciai a muovere le gambe di Christian, che prese a piangere ancora più forte per il dolore
Forza campione, abbiamo quasi finito” cercò di farlo calmare e fortunatamente ci riuscì
E' tanto distante casa tua da qua?” massaggiai le piccole gambe di mio fratello e guardai il riccio
Circa due isolati, perché?”
Posso accompagnarvi io, ho la macchina”
Harry ti ringrazio, ma hai già fatto abbastanza” presi in braccio Christian, che mi fu subito tolto dalle braccia di Harry
Andiamo, è da quella parte” sbuffai
Harry, davvero non...” cercai di obiettare, ma sembrava irremovibile
Così non sarò più in debito con te” mi sorrise ed io non potei fare altro che rispondergli con un altro sorriso e seguirlo fino alla sua auto.

Prima non mi hai risposto” disse inserendo la freccia per svoltare
A cosa?”
A che punto è la terapia di Christian?” mi soffermai a fissare le sue mani al volante e a sospirare
Non è mai cominciata” si fermò al semaforo e mi guardò stupito
Cosa vuol dire che non è mai cominciata? Se i medici hanno detto che può essere utile perché non gliela fate fare?”
Se fosse stato per noi lo avremmo fatto il giorno stesso!”
Ma?” per quanto mi fosse simpatico e per quanto mi avesse aiutato, quella questione rimaneva privata
Scusa, ma non credo che siano cose che ti riguardino” sembrò deluso della mia risposte, ma cercai di non badarci molto e osservare il volto addormentato e stanco di Christian.
Nella macchina, per il resto del tragitto, si era sentita solo la voce del navigatore che dava le giuste indicazioni ad Harry, per condurci verso casa mia.
Siamo arrivati” sobbalzai e mi voltai verso di lui, annuendo e aprendo, poi, la portiera “Aspetta, ti do una mano”
Mi raggiunse, prendendo in braccio Christian accompagnandomi fino alla porta
Oh mamma! Cos'è successo?” papà corse subito a prendere mio fratello e a farlo sdraiare sul divano
Sta solo dormendo, papà. E' stato male al parco e Harry si è offerto di accompagnarci fino a casa” mio padre si voltò verso il ragazzo accanto a me, regalandogli un grande sorrise ed una stretta di mano
Ti ringrazio ragazzo. Cosa posso fare per ricambiare il favore?”
Ero io in dovere con sua figlia. Non si preoccupi. Ora devo scappare, mi staranno dando per disperso allo studio” si rivolse a me
Grazie ancora, Harry” lo accompagnai fino alla porta, che era rimasta aperta “Senti... potresti dirmi cosa vi siete detti ieri pomeriggio con Chris? Io non vorrei che riguardasse la boxe e...”
Non riguarda quello, tranquilla!” mi accarezzò una spalla, facendo aumentare i battiti cardiaci del mio cuore “Ti chiamo più tardi per sapere come sta tuo fratello”
Ma non hai il mio numero” ribattei
Mi fece l'occhiolino “Tuo fratello parla più di quanto pensi” spalancai la bocca per la sorpresa arrossendo e lo osservai entrare in macchina e ripartire.
Quel ragazzo mi stava facendo andare in tilt il cervello.

 

**

 

Gail sei un'irresponsabile!” da quanto era entrata in casa, mia madre non aveva fatto altro che urlarmi contro che, se Christian era stato male, era tutta colpa mia e della mia poca responsabilità e quando papà gli aveva detto che era stato Harry a riportarci a casa, era andata su tutte le furie, dicendomi che non potevo dimenticarmi di guardare mio fratello per stare con un ragazzo. Non aveva voluto sentire scuse.
Mamma fammi spiegare per favore” la seguii mentre andava in cucina
Non voglio sapere nulla. Ti avevo chiesto una cosa e sei riuscita a disobbedirmi”
Mamma per favore, io lo conosco a malapena quel ragazzo. Mi devi credere” si voltò imbestialita verso di me
Ti rendi conto che sarebbe potuto succedere molto di più a Christian? Come avresti fatto a perdonartelo, eh Gail?! Vai in camera tua e restaci per tutta la sera, non ho più voglia di sentirti” la fissai qualche secondo sbalordita per capire se aveva detto veramente quelle parole “Ho detto fila in camera tua!” sobbalzai e mormorando un 'mi dispiace' mi rifugiai in camera, cercando di non pensare troppo a quello che era successo, e cominciare a studiare per gli esami in arrivo.
Non so quanto di preciso studiai quel pomeriggio, dato che mi addormentai con il libro di fisica sulla faccia e solo la suoneria del mio cellulare riuscì a svegliarmi
Pronto?” risposi assonnata
Ti ho svegliata?” ci misi qualche minuto per capire di chi fosse quella voce, e appena la riconobbi, quasi non cadei dal letto per la sorpresa
N-no.. cioè s-si, ma non importa” cercai di individuare la sveglia nel buio e quando la trovai, mi sporsi un po' dal letto e strizzai gli occhi per leggerne l'ora, ma ciò che ottenni fu solo il mio corpo ribaltato sul tappeto accanto al letto e il mio ginocchio graffiato “Ahia” mormorai
Gail stai bene? Ho sentito un rumore strano”
Si si, sono solo scivolata dal letto” sentii una risata soffocata dall'altra parte del telefono “Lo trovi divertente?”
Abbastanza, ma dato che è quasi mezzanotte te lo concedo”
Quasi mezzanotte? Ho dormito per tutto questo tempo?” pensai ad alta voce, dimenticandomi di chi ci fosse dall'altra parte della cornetta “Perché mi hai chiamato?” chiesi ricomponendomi
Oh giusto! Volevo sapere come sta tuo fratello, si è svegliato?” sospirai affranta
Chissà per quale motivo, avevo tanto sperato che si fosse preoccupato anche per me “Ah Christian. Fino a quando sono stata in salotto dormiva ancora, ma stava meglio”
Sono contento! Ehm.. tu.. tu come stai?” lo aveva chiesto davvero? Mi aveva chiesto come stavo?
Mi rialzai da terra, sedendomi a gambe incrociate sul letto “I-io sto bene, grazie”
Perfetto” tossicchiò, forse per l'imbarazzo “Senti.. ehm... io mi chiedevo se ti andrebbe di prendere un caffè con me domani” dovetti toccarmi il petto all'altezza del cuore, per assicurarmi che battesse ancora
H-harry io non credo che sia possibile”
Se non puoi domani, possiamo farlo dopodomani” scossi la testa, chiedendomi perché non capisse, evitandomi di dirgli esplicitamente di no
No Harry, io non credo sia possibile che io e te usciamo insieme” cominciai a sentire il cuore stringersi, formando una stretta morsa dolorosa all'altezza del petto
Perché? Non vuoi apparire sui giornali? Se è per questo i...” lo interruppi
Non è per quello. Non mi è mai importato chi tu sia, mi sembrava si avertelo già detto”
E allora spiegami il motivo per il quale non puoi venire a prendere un caffè con me, perché davvero io non riesco ad arrivarci” dal timbro della sua voce sembrò addirittura arrabbiato
Io non voglio che Christian stia di nuovo male per colpa mia. Addio Harry” agganciai, sentendo la sua voce richiamarmi prima che premetti il pulsante per terminare la chiamata.
Mi sentivo un mostro, ma forse sarebbe stato meglio così, non avrei rischiato altri litigi con mia madre, altri malanni di mio fratello e il mio core spezzato per l'ennesima volta.
Ma perché allora avevo una dannata voglia di piangere? Perché continuavo a fissare il telefono in attesa di una sua nuova chiamata o di un semplice messaggio chiedendomi ulteriori spiegazioni? Perché stavo così male?
Mandai un messaggio a Wendy per metterla al corrente della situazione e perché avevo bisogno dei suoi consigli.

'Ho appena rifiutato un invito ad uscire
da Harry Styles'

Neanche un minuto dopo il telefono suonava di nuovo ma, al contrario di come avevo sperato, era Wendy e non lui
Cosa avresti appena fatto?” mi urlò nell'orecchio
Oh ciao Wendy, come sto? Bah, mi sento malissimo, e tu come stai?” mi distesi sul letto, abbandonando la testa nel morbido cuscino
Non sviare il discorso signorina! Parla, ORA!” le raccontai ciò che era successo qualche minuto prima, dettaglio per dettaglio, senza escludere nulla “Ok! O ti sei completamente bevuta il cervello o sei ubriaca! Cosa cazzo hai fatto Gail?” sospirai dandole ragione
Ti rendi conto di ciò che hai appena fatto? Hai detto di no ad Harry Styles, il figo più figo dei fighi di tutti i tempi. Uno dei ragazzi più famosi nel mondo, uno dei componenti dei One direction, uno...”
Ho capito Wendy, arriva al punto”
Sei una cogliona, deficiente, idiota, stupida e..e.. oh, cretina! Fossi stata io al tuo posto non ci avrei pensato due volte! Mi spieghi perché lo hai fatto?” era arrivato il momento più difficile
Oggi ho litigato con mia mamma perché mentre ero al parco con Christian, l'ho incontrato e mentre ci parlavo mio fratello è stato male. Dice che è tutta colpa mia e che non dovevo perdere di vista Chris per uno stupido ragazzo” le spiegai velocemente 
E tu le hai dato ascolto?” annuii, ma poi mi ricordai che non potevi vedermi
Si” confessai
Ripeto: TI SEI BEVUTA IL CERVELLO?”
Anzi che continuare ad insultarmi, potresti gentilmente darmi una mano?”
Gigì cosa posso dirti? Sei tu che gli hai detto di no e adesso ti sei pentita” soffocai un urlo nel cuscino “A meno che...” mi tirai su a sedere
A meno che, cosa?”
A meno che tu, casualmente, lo incontrassi per caso e una parola tira l'altra gli chiedi scusa” rimasi in silenzio per qualche secondo “Gail sei ancora viva?”
Si si. Possiamo parlare di altro?”
No mia cara, adesso tu ed io troviamo un modo per recuperare quel ragazzo” sbuffai: quella era la ragazza più testarda dell'intero universo.
Passai la nottata ad ascoltare i suoi piani, fino a quando non mi addormentai con il telefono ancora all'orecchio.



Note dell'autrice: 
Mi scuso per il tremendo ritardo e perché avevo detto che avrei aggiornato prima ma, sono stata fuori torino e non avevo il computer dietro. 
Mi faccio perdonare con questo capitolo un pò più lungo. 
Devo andare a mangiare perciò non ho molto tempo, vi lascio il link della mia pagina Facebook, che ho cambiato perché non riuscivo a fare tutto. Chi vuole può chiedermi l'amicizia su questo profilo Londonimhere (spero di esserci riuscita a mettere il link) 
Io domani parto e starò via fino a lunedì, ma dato che sarò da sola in roulotte con mia nonna, continuerò a scrivere questa storia e appena torno vi posto il capitolo successivo. 
Ringrazio chi ha recensito, chi segue, ricorda e preferisce la storia! 
Un bacione enorme 
Marta :)

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Capitolo 6
*** There's Harry ***


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Lo stupido piano che si era inventata Wendy, mi sembrava ogni giorno più penoso.
Non avrei mai fatto la figura della stupida ragazzina imbranata che cade tra le braccia del suo amato, che poi Harry non era affatto il mio amato. Avevo rinunciato a mettere in piedi quella scenetta e mi ero soltanto data continuamente della stupida per non aver accettato il suo invito.
Chi non lo avrebbe accettato? Solo io, solo io potevo essere tanto cieca da capire che magari me lo avesse chiesto per una ragione precisa o perché sarebbe potuto essere interessato a me.
Avevo pensato che magari, prima o poi, sarebbe ritornato in negozio e a quel punto gli avrei chiesto scusa, ma non eravamo in uno stupido film romantico, lui non si sarebbe mai fatto più vivo e io non avrei mai avuto il coraggio di chiamarlo per porgergli personalmente le mie scuse.
Era una settimana che dovevo inventarmi scuse con mio fratello: non faceva altro che chiedermi quando avremmo rivisto Harry, così che avrebbe potuto combattere di nuovo con lui, ed era più di una settimana che era triste. Lo avevo sentito parlare con nostra madre, dicendole che se Harry non si sarebbe più fatto vivo, non avrebbe mantenuta la sua promessa e lei gli aveva risposto che prima o poi sarebbe tornato, ma avrei tanto voluto uscire allo scoperto e dirle che non sarebbe mai accaduto, perché se Christian era così in quei giorni, era colpa sua e della sua testardaggine nel non avermi voluto ascoltare quando ce n'era l'occasione.


Quindi sei sicura di non volerlo fare?” annuii triste, tirando fuori i libri dalla borsa “Io non ti capisco, Gail”
Credimi, neanche io..” ci accomodammo sulle sedie attendendo l'arrivo del professore.
Poco prima che entrasse, il telefono mi vibrò nella tasca posteriore dei jeans

Gail ho bisogno che oggi porti tu
Christian dal medico, io e tuo padre
abbiamo un appuntamento urgente
in banca. Grazie amore,
Buona lezione,
Mamma!

Sorrisi, riponendo il telefono in tasca.
Per quanto avessi potuto essere arrabbiata con lei, non sarei mai riuscita a tenergli il muso per più di una giornata, sapevo che un problema in più non era proprio quello di cui aveva bisogno in quel momento.
La mia testa non riusciva a concentrarsi sulla lezione che il professor Ross stava tenendo.
Era passata più di una settimana, ma nella mia testa si continuava a ripetere, scena dopo scena, la serata in cui avevo rifiutato l'invito di Harry.
Continuavo a chiedermi cosa stesse facendo in quel momento, cosa avesse fatto se fossi andata a prendere quel caffè con lui e cosa sarebbe successo dopo, ma ogni volta venivo sopraffatta dai sensi di colpa.

 

 

Harry
 

Una settimana!
Era passata una maledetta settimana da quando aveva reclinato il mio invito e non avevo smesso un secondo di chiedermi quale fosse stato il motivo di tale rifiuto.
Io non voglio che Christian stia di nuovo male per colpa mia.
Queste erano state le sue parole prima di chiudermi il telefono in faccia, lasciandomi a bocca aperta e sconcertato come un imbecille.
Cosa c'entrava suo fratello con noi due? Perché sarebbe dovuto stare male di nuovo a causa sua, cosa era successo? Non era stato lui stesso a chiedermi di conquistare sua sorella?
Domande su domande mi balenavano nella testa da quel giorno, ma non avevo mai avuto né il coraggio né il tempo per potergliele chiedere di persona.
Mi doveva delle spiegazioni. Non si sarebbe liberata di me tanto presto.
Era entrata nella mia vita come un fulmine a ciel sereno e non ne sarebbe uscita tanto facilmente come, a quanto pareva, invece lei pensava.
Allora Hazza, cosa pensi di fare?” spostai lo sguardo su Louis e poi tornai a fissare il muro bianco, ricoperto dalle chitarre
Tornerò in quel negozio e, che lei lo voglia o meno, mi spiegherà il motivo del suo rifiuto”

 

Gail

Oh Gail, che bello rivederti” spostai lo sguardo dal finestrino rettangolare del treno all'anziana signora seduta di fronte a me, che solo dopo riconobbi come la signora Amber
Buongiorno signora Amber”
Oh mia cara, cos'è quel visino triste?” il mio voltò vagò per tutto il vagone, sperando in qualche strano modo di non ritrovarmelo su quel treno
Nulla di importante” le dissi sforzando un sorriso
Non ci credo! Cos'ha fatto questo ragazzo per eliminare dal tuo bel visino il sorriso?” sospirai
Non so con quale strano potere, ma riusciva sempre a capire cosa mi succedesse, bello o brutto che fosse
Lui nulla. E' stata tutta colpa mia” abbassai al testa
E cosa avresti fatto?”
Ho rifiutato, non nella maniera migliore, un invito ad uscire”
E questo ragazzo ti piace?” sobbalzai a quella domanda.
Non sapevo cosa rispondere davvero, mi piaceva o no?
Il suo viso mi piaceva, le fossette che gli si formavano quando sorrideva mi piacevano, i suoi occhi verdi capaci di catturarti lo sguardo mi piacevano, la sua voce bassa e roca mi piaceva, le sue mani mi piacevano, la sua compagnia mi piaceva, la sua simpatia e il fatto che, pur essendo famoso, non era uno stupido diciannovenne presuntuoso mi piaceva.
Forse la risposta era un si.
Si” sussurrai debolmente
E allora cosa aspetti a richiamarlo?”
E se non mi volesse più sentire. Gli ho chiuso il telefono in faccia”
Oh, ma non spariamo cavolate Gail. Se ti ha chiesto di uscire è perché gli interessi e non penso che gli dia fastidio una tua telefonata!” forse la signora Amber sveva ragione.

 

 

**

 

Christian attento a non far cadere il gelato” lui mi sorrise e continuò a saltellare felice per ciò che il medico gli aveva detto
Gigì c'è Harry!” mi risvegliò dai miei pensieri facendomi cadere il telefono dalle mani.
Cercai di individuarlo in mezzo alla folla che passeggiava sul marciapiede e lo trovai nel piccolo parco accanto che si allenava “Andiamo a salutarlo, Gigì, dai andiamo andiamo”
Christian cominciò a saltare per l'insistenza
No, dobbiamo tornare a casa” improvvisamente vederlo lì, a pochi metri di distanza da me, mi aveva messo paura, paura di cosa sarebbe potuto accadere una volta che gli sarei stata di fronte. Tutte le parole che la signora Amber mi aveva detto, erano svanite nel nulla, lasciando spazio all'ansia e alla preoccupazione che non volesse avere più nulla a che fare con me.
Mi ero distratta solo due secondi e in quei due secondi avevo perso di vista mio fratello, che ritrovai subito dopo correre verso il ragazzo.
Harry, Harry” il riccio alzò lo sguardo e sorrise a Christian, che non curante dello stato di Harry e del fatto che stesse facendo esercizi, si precipitò verso di lui, che non ebbe alcun problema a stringerlo a se
Ciao Campione! Cosa ci fai qua?” si sedettero entrambi sull'erba e l'allenatore di Harry, almeno presumo fosse il suo allenatore, si allontanò con la scusa di un caffè
Gigì mi ha portato dal dottore” il riccio corrugò la fronte, probabilmente si trovò confuso non essendo al corrente del piccolo nomignolo che Christian mi aveva affibbiato all'età di 2 anni
Ehm...ciao” mi avvicinai titubante e alla mia vista si alzò in piedi, togliendosi i guantoni
Gail”
Ciao Harry” entrambi ci fissammo per qualche secondo negli occhi, dicendoci più di quello che delle semplici parole potessero
dire.

Harry” Christian interruppe quel momento tirando la canotta sudata del ragazzo di fronte a me, che si voltò verso di lui sorridendogli “Il dottore mi ha detto che posso fare boxe” Harry mi guardò per la conferma ed io annuii
Ma è fantastico Christian! Questo vuol dire che ti aiuterò io ad allenarti, contento?” mio fratello annuii prima di sparire dietro lo scivolo
Harry”, “Gail” sussurrammo i nostri nomi all'unisono, facendoci sorridere e gli feci segno di far parlare prima me
Mi dispiace per l'altra sera. Non avrei voluto rifiutare il tuo invito, ma avevo appena discusso con mia mamma che mi incolpava del malore di Christian e..”
E perché non me lo hai detto?” scossi la testa abbassando lo sguardo e sussurrando un debole 'non lo so' “Gail avrei capito. Non c'era bisogno che mettessi in atto tutta quella scenetta”
Forse hai ragione anche tu. Forse ho solo avuto paura”
Paura di cosa?” abbassai nuovamente lo sguardo
Non lo so!” in realtà lo sapevo eccome “Mi dispiace”
Smettila di dire così! Che ne dici se aspetti cinque minuti che mi cambio e andiamo a bere questo caffè?” mi propose sorridendomi. Alzai immediatamente lo sguardo su di lui
Oh.. V-va bene, solo.. Christ..”
Non preoccuparti! Vado e torno” raccolse la sua roba da terra e corse verso un portone dalla parte opposta della strada.
Non mi aveva urlato contro che non voleva più vedermi, come per giorni avevo pensato.
Il mio corpo e il mio stomaco erano tutto un subbuglio unico, sentivo tutto in movimento dentro di me: il cuore sembrava aver preso il via e batteva all'impazzata, il sangue scorreva veloce nelle mie vene ed io mi sentivo strana, una sensazione nuova aveva preso pieno possesso del mio corpo ed io non riuscivo a capire di cosa si trattasse.
Christian vieni, dobbiamo andare”
Ma non voglio tornare a casa” gli sorrisi, abbassandomi per pulirgli il muso dai residui di cioccolato
Infatti non torniamo a casa, andiamo con Harry” la sua bocca si allargò in un immenso sorriso
Mi porta a combattere?”
Scossi la testa “Un'altra volta. Adesso andiamo a fare una passeggiata”
Posso prendere un altro gelato?”
No, Christian” lo presi per mano, cominciando ad avvicinarmi al portone
Un ghiaccolo?” risi
Si dice ghiacciolo e no, hai mangiato abbastanza per oggi”
Allora una spremuta d'arancia, quella non si mangia” lo stritolai in un abbraccio, fregandomene delle sue lamentele
E succo d'arancia sia, ma mamma e papà non lo devono sapere” fece il gesto di cucirsi la bocca e di gettar via la chiave e in quel momento uscii Harry dal portone in legno
Mmh, sento puzza di segreti” sorridendo feci segno a Christian di stare zitto e lui mi rispose con un occhiolino storto “Chi devo pagare per farmelo dire?” insistette Harry
E io chi dovrei pagare per farmi dire il vostro?” lo punzecchiai, prendendo Christian per mano e cominciando a camminare
Touchè” prese l'altra mano di mio fratello e ci incamminammo verso la caffetteria più vicina e possibilmente poco invasa dalle ragazzine.

 

 

 

 

 

 

Note dell'autrice:
Scusate se ci ho messo un po' a pubblicare questo capitolo, ma sono stata tutta la scorsa settimana a Biella e non avevo internet. In questi due giorni sono stata poco a casa.
Cooomunque mi scuso anche per la misera lunghezza di questo capitolo, ma era necessaria, altrimenti mi sarebbe venuto troppo lungo e ho preferito dividerlo!
Posso chiedervi una cosa? Voglio che mi rispondiate sinceramente... Questa storia vi piace?
Perché ho come la sensazione che non piaccia molto, visto le poche recensioni e visualizzazioni...
Mi dispiace molto, visto che ci sto mettendo tutta me stessa per scriverla!
So che magari non sono puntualissima, ma chi lo è in questo periodo? Tra le uscite con gli amici, i week-end- se non settimane- via e il caldo asfissiante...
Bho, spero davvero che mi rispondiate.
Comunque ringrazio tantissimo chi ha messo questa storia tra le preferite, seguite e ricordate e tutte quelle che l'hanno recensita!
Vi lascio con il link della mia pagina Facebook di Efp---->Londonimhere
E se qualcuno avesse bisogno faccio banner su richiesta! :)
Un bacione grandissimo,
Marta xx

ps: guardate cosa ho scaricato l'altro giorno?? Waa il font ''one direction'' Non è una figata?!
Ok, basta con le cretinate, vado a fare un po' di compiti... Alla prossima! 

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Capitolo 7
*** Do you like Harry? ***


Leggete le note dell'autrice, per favore...
ps: scusate l'assenza del banner ma non me lo faceva caricare





“E così studi ad Oxford” esordì dopo qualche imbarazzante minuto di silenzio, nel quale Christian era intento a giocare con il telefono gentilmente prestatogli da Harry.
Alzai lo sguardo dal tovagliolo ormai distrutto nelle mie mani “Già”
“Non lo trovi scomodo?” aggrottai le sopracciglia non capendo “Intendo il viaggio. Ogni giorno fare avanti e indietro..” sorrisi e scossi la testa
“No. Anzi lo trovo un modo per evadere dai problemi” confessai estraendo dalla tasca dei jeans il telefono, che aveva preso a suonare
-Tesoro- mi presi mentalmente a calci per essermi dimenticata di avvisare che la visita di Christian era andata bene
“Mamma. Scusa ma mi sono dimenticata di chiamarti” la sentii sospirare pesantemente
-Sei sempre la solita sbadata..-
“Mamma, Gigì fammi parlare con la mamma.” senza mollare il telefono di Harry, prese quello che io gli porsi e felicemente raccontò cosa il dottore gli aveva detto, dicendogli anche che il riccio si era proposto di aiutarlo con i combattimenti e inventandosi che, ad essi, avrei preso parte anche io.
Più lo guardavo più ci rivedevo la faccia del nonno Sam: gli stessi occhi castani tendenti al dorato, le stesse orecchie con una leggera punta sull'estremità, le stesse espressioni quando mettevano il broncio o sorridevano, l'unica differenza tra di loro erano i capelli, fortunatamente Christian non li aveva ancora bianchi.
“Tieni” la voce di mio fratello mi risvegliò e presi il mio cellulare per appoggiarlo sul tavolo dove eravamo seduti da più di mezz'ora.
“Ti alleneresti davvero con me.. cioè c-con noi?” sobbalzai a quella domanda e risposi bruscamente
“No”
“Perché no? Tu stessa mi hai detto di averlo fatto da bambina, perché non riprovare?” fissai la sua espressione speranzosa per qualche secondo, prima di sospirare e rispondere
“Ci penserò, d'accordo?” mi sorrise felice e prima che potesse dire qualcosa, Christian lo anticipò
“O-ops” mi voltai e lo trovai a fissare il telefono del ragazzo seduto di fronte a me con un'espressione preoccupata e anche un po' impaurita quando incontrò lo sguardo del riccio
“N-non l'ho fatto apposta” mi chiesi di cosa stesse parlando e sperai che non ne avesse combinata una delle sue.
Harry si mosse sulla sedia e si avvicinò a lui per individuare il danno e i suoi occhi spalancati alla vista di qualunque cosa avesse combinato quel nanerottolo, non mi piacquero per niente
“Cosa è successo?” chiesi titubante avvicinandomi
Harry si grattò la nuca, forse più per l'imbarazzo della situazione “Lo schermo è diventato tutto bianco e.. dice che non è presente nulla sul telefono” questa volta furono i miei occhi a spalancarsi del tutto e arrivare diretti nella direzione di Christian, il quale respirava profondamente e sapevo a cosa avrebbe portato
“Christian!” mi voltai di nuovo verso Harry che cercava di risolvere il problema “Mi dispiace, i-io non so come scusarmi..” tirò un sorriso
“Tranquilla” presi mio fratello per il braccio facendolo alzare
“Scusaci un secondo” il riccio annuì, continuando a maneggiare il telefono e pregando in qualche modo che ritornasse tutto a posto.
Mi allontanai dal tavolo e mi inginocchiai davanti a Christian, che continuava a tenere lo sguardo basso
“Si può sapere cosa diamine hai combinato? Christian ti rendi conto di cosa hai fatto? Lo conosci a malapena e gli hai rotto il telefono. Mi spieghi come facciamo? Sai che non abbiamo i soldi per potergliene comprare uno nuovo. Devi sempre combinare qualche danno! Adesso vai lì e gli chiedi immediatamente scusa” lo spinsi leggermente per incitarlo a camminare e quando arrivò davanti a lui si strofinò gli occhi e come provò ad aprire bocca un singhiozzo gli sfuggì dalla bocca, seguito da molti altri e da altrettante lacrime.
Harry abbassò lo sguardo su di lui e poi lo posò su di me, come in richiesta d'aiuto ma, in quel momento ero tanto bloccata ed incapace di fare qualcosa quanto lui.
Tra i tanti singhiozzi riuscì a pronunciare solo uno scusa troppo balbettato e troppo basso perché si capisse bene.
Mi sentivo in un certo modo impotente: Christian aveva sbagliato ma vederlo in quello stato mi faceva male e non sapevo se avvicinarmi per consolarlo e fare la figura delle menefreghista nei confronti di Harry o nei confronti di mio fratello. Entrambe le cose mi sembrava sbagliate ma scelsi la prima, sedendomi sulla sedia accanto ad Harry, dove prima era seduto Christian, facendo sedere quest'ultimo sulle mie gambe e stringerlo forte tra le mie braccia
“Basta Christian, dai” ma anche tutte le mie parole non lo avrebbero fatto smettere in quel momento.
“Un bravo pugile non piange mai, sai?” non mi ero accorta dello spostamento di Harry, inginocchiato davanti a me per poter parlare a Christian, che alzò di poco la testa, appoggiata sul mio seno “Non c'è nessun bisogno di piangere, campione. So che non lo hai fatto apposta, e non sono arrabbiato con te” Chris tirò su col naso “Adesso fammi un bel sorriso, forza” gli accarezzò una guancia e, involontariamente, le nostre dita si sfiorarono, facendo andare a fuoco le mie guance. Ritrassi subito la mano imbarazzata e la poggiai sul fianco del bambino, continuando però a far sfiorare le dita per ricreare quel contatto, che a quanto pareva, mi ero piaciuto.


“Scusami ancora, Harry” slacciai la cintura di sicurezza e scesi dalla macchina, aprendo la portiera posteriore per far scendere Christian.
“Tranquilla, è tutto a posto! Piuttosto pensa alla mia richiesta” lo fissai per qualche secondo non collegando il discorso e poi ricordai
“Va bene”
“Ciao Harry” Chris si sbracciò per salutare il ragazzo che ricambiò con un gesto altrettanto ridicolo e sorridendogli
“Ciao Christian. Aspettati una mia chiamata, Gail” aprii la bocca per poter dire qualcosa, ma era già fuggito.


Maledetto lui e quel suo aspettati una mia chiamata.
Era da come avevo messo piede nel corridoio di casa che guardavo costantemente il telefono, in attesa che suonasse e il suo nome apparisse sul piccolo display.
Cercavo di distrarmi studiando dal piccolo quadrato tecnologico per il prossimo esame.
Odiavo la tecnologia, o meglio, odiavo il fatto di non essere in grado di utilizzare neanche correttamente un computer risalente alla preistoria senza combinare qualche danno. Odiavo il fatto che all'università avessero messo i libri online su Ipad donati dalla scuola. Avevo sempre amato aprire il libro appena acquistato e sentire il profumo della carta e del classico odore da 'libro nuovo', quando si formavano le pieghe, causate dal troppo utilizzo o le linguette per tenere il segno. Mi piaceva vedere tutti i libri ordinati sulla mia scrivania e osservarla, fiera di averne letti così tanti.
Mamma mi foderava sempre i libri scolastici e si raccomandava che io non ci scrivessi sopra con la penna o con l'evidenziatore, ma adoravo studiare con le linee gialle, arancioni e fucsia che spiccavano tra le righe del verso di una poesia, tra un paragrafo di storia o su una formula di fisica.
Sbuffai, calciando un cuscino caduto dal letto e facendolo atterrare davanti alla finestra che portava al piccolo balcone. Spensi quell'aggeggio infernale e mi coricai a pancia in su nel letto, pensando all'avvenimento di quel pomeriggio.
Cosa avrei dovuto fare? Accettare il suo invito a fare boxe con loro?
Erano troppi anni che non mettevo piede in una palestra, ma l'idea di ricominciare a farlo, mi eccitava parecchio. Forse era il fatto che ci fosse Harry o forse perché mi piaceva quello sport.
Un bussare alla porta mi fece ritornare con la testa sul pianeta Terra.
“Avanti” mormorai a bassa voce
La testa di Christian fece capolinea nella mia stanza “Posso stare un po' con te?” mi chiese timidamente.
Annuii sorridendogli, facendogli spazio nel letto, sul quale saltò per poi sdraiarsi accanto a me
“Gigì?” mi sdraiai su un fianco, sollevandomi con il gomito per guardarlo meglio e incitandolo ad andare avanti “Harry è arrabbiato con me, vero?” mi morsi l'interno della guancia e poco dopo lo avvicinai a me, facendogli poggiare la testa sul mio petto e accarezzandogli i corti capelli castani
“No, pulce. Solo che... come ti sentiresti se mamma e papà ti cancellassero, senza farlo apposta, tutti i videogiochi sulla console?” lo sentii sospirare
“Tanto male”
“Ecco. E saresti arrabbiato con loro?” scosse la testa, facendo spostare di qualche millimetro la mia maglietta
“Quindi mi darà lo stesso le lezioni di boxe?” risi leggermente, stringendolo forte al mio petto e pizzicandogli i fianchi, facendo ridere anche lui
“Certo, Christian” d'improvviso si tirò su a sedere e mi scrutò per qualche minuto con la sua solita faccia indagatrice
“Ti piace Harry?” sussultai a quella domanda, postami da un bambino di sei anni appena compiuti
“I-io... Christian.. t-tu... è tardi, devi andare andare a dormire” lo spinsi giù dal letto scendendo anche io per scortarlo verso la sua cameretta
“Non è vero, mamma non lo ha detto” sbuffai per la troppa intelligenza di quel nanerottolo
“Si si, non l'avrai sentita. Forza a nanna” accessi la luce della stanza
“Quindi posso dire a Harry che ti piace?” m'irrigidii all'istante
“Non ti ho mai detto nulla del genere” lui si voltò verso di me dopo essersi messo sotto le coperte
“Ma non mi hai detto che non ti piace” la mia bocca si schiuse di poco, cercando di respirare l'aria che era fuggita dai
miei polmoni, senza riuscire a dire più nulla “Allora?”
Gli lasciai un bacio sulla fronte “Dormi pulce”
“Ma..”
“Dormi” uscii chiudendomi la porta alle spalle e sospirando, anche se non me l'ero poi tanto cavata.










Note dell'autrice: 
Non ho nessuna scusa plausibile per questo assurdo ritardo. 
Sono mesi che non pubblico un capitolo, sia per pigrizia che per mancanza di tempo. 
Probabilmente molti di voi non si ricorderanno nemmeno che storia sia questa, ma io spero che possiate perdonarmi e che ricomincerete a leggere i capitoli che d'ora in poi pubblicherò. 
Riguardo al capitolo, sono perfettamente consapevole che non sia il migliore che io abbia scritto, ma lo avevo scritto un pò di tempo fa e non l'ho ricontrollato molto, quindi perdonate eventuali errori e stupidaggini. 
Beh, vi chiedo ancora umilmente scusa... 
Buon sabato sera a tutti, 
un bacio grande
Marta :) 

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Capitolo 8
*** Thanks ***


'Ti piace Harry?'

Aveva solo sei maledettissimi anni, come poteva pormi queste domande alla sua età?! Senza dubbio, qualcuno doveva avergli messo qualche pulce nell'orecchio, non poteva essere stata una sua iniziativa... O si? E se si, perché me l'aveva fatta? Cosa poteva interessare a lui, se quel ragazzo mi piacesse o meno? Che poi... mi piaceva?

Dannazione, si che mi piaceva, non c'era nessun bisogno che mi ponessi la stessa domanda altre volte, mi piaceva. Mi piaceva come ad un musicista piace la sua chitarra, mi piaceva come ad un cantante piace la sua musica e mi piaceva come se fosse l'unica ancora a cui era possibile aggrapparsi, per evitare di essere risucchiati in un vortice.

Il mio cervello era andato in tilt completo, avevo un assoluto bisogno di essere spenta e riavviata.

Mi sedetti sul letto prendendomi la testa tra le mani e cercando di dare pace ai pensieri quando, pochi minuti dopo, la suoneria che avevo messo per le chiamate di Harry, prese a suonare.

Ciao”

'Ciao'

Ehm.. spero che il tuo telefono sia a posto”

'Tranquilla, per questa volta tuo fratello non ha bisogno di essere sgridato. Di nuovo' sorrisi, pensando che in quel momento, molto probabilmente, lui stava facendo lo stesso.

Non mi crederai mai se ti dicessi che, qualunque cosa avesse combinato, avrei lasciato quella parte, molto volentieri, ai miei genitori. Solitamente sono la persona dalla quale viene per essere consolato, e non dirmi che lo vizio, perché... beh, perché è mio fratello”

'Non ho mai visto nessuno avere un rapporto di fratellanza come il vostro. E' davvero splendido. Ma ancora non capisco la risposta che mi hai dato l'altra sera al telefono'

Sospirai, osservando il cassetto della scrivania chiuso a chiave.

Forse un giorno ti racconterò”

'Mi piacciono i misteri e mi piacciono ancora di più le ragazze che fanno boxe- il mio viso si colorò all'istante- perciò verrai con noi domani. E non è una domanda.'

Sapevo a dove saresti voluto arrivare” ridemmo entrambi “Ma non ti assicuro nulla, dipende da come mi sveglierò domani mattina” sorrisi aspettando la sua risposta

'D'accordo' d'accordo? D'accordo, era la sua unica risposta? Mi sarei aspettata qualche supplica o una risata, ma non un d'accordo. Ma questo mi dava la conferma che conoscevo ancora poco quel ragazzo e ciò rendeva il tutto più intrigante.


*§*




Gigì, svegliati dai” mugolai qualcosa prima di rigirarmi nel letto e infilare direttamente la testa sotto il cuscino per non essere più disturbata, ma quella giornata male era cominciata e male sarebbe terminata. Delle piccole manine continuavano a scuotermi e solo dieci minuti dopo sentii quel fastidioso movimento cessare, ma avrei preferito mille volte continuare a sentire quello, che ciò che udii provenire dalla voce di Christian.

Harry, non si vuole svegliare” mi alzai di fretta dal letto riuscendo, fortunatamente, a non cadere per terra e mi avvicinai alla porta cercando di origliare

Scusala, Harry. Non ha mai dormito fino a tarda mattinata” trattenni un urlo e sperando che papà non gli dicesse nient'altro, m'infilai nuovamente in camera. Presi dei vestiti a caso e cercando di non farmi vedere in pigiama- se quella maglietta striminzita si potesse chiamare pigiama- e con i capelli alla rinfusa, mi rinchiusi in bagno buttandomi sotto la doccia.

Cosa diavolo ci faceva Harry in casa? Aveva esplicitamente detto che ci saremmo sentiti per decidere a che ora ci dovevamo vedere, non che sarebbe passato da casa di mattino presto. Cosa aveva dentro quella testa bacata e bella?

Chi mi aveva detto di accettare quello stramaledetto invito a fare boxe con loro?

Non facevo altro che pormi domande assurde e inutili, presa alla sprovvista da quell'ospite improvviso.

Mi vestii di corsa e pregando di non scivolare-come mio solito- nei tappeti della cucina, che mamma insisteva risaltassero con il colore delle pareti della stanza, raggiunsi la stanza

Oh, la bella addormentata ci ha dato l'onore di raggiungerci” mi chiesi perché papà doveva cominciare a fare il simpatico proprio in quel momento, dato che non gli era mai riuscito così bene

Buongiorno anche a te, papà” si allungò per lasciarmi un bacio sulla fronte e poi lasciò la stanza.

Perché sei venuto qua?” gli chiesi voltandomi verso Harry

Ieri sera mi hai detto che avresti fatto boxe, dipendentemente da come ti saresti svegliata, beh ti ho fatto svegliare da Christian e sono venuto a prendervi per non farvi fare la strada a piedi, non è un buon risveglio questo?!”

A me sembra più un incubo. Christian per svegliarmi mi ha quasi staccato la testa dal collo e papà ha deciso di diventare spiritoso nel momento peggiore e poi... beh la parte del passaggio è l'unica cosa positiva” Evitai la parte che già solo il fatto che lui fosse lì, era stata un bel risveglio.

In quel momento Christian spuntò correndo dalla sala

Allora? Adesso che si è svegliata possiamo andare? Possiamo possiamo?” ci guardammo entrambi divertiti e Harry aspettò un mio cenno affermativo, prima di parlare

Vai a prendere i guantoni”

Sii!” Christian corse verso la sua cameretta, recuperando la borsa che già da giorni aveva preparato per questa occasione. Lo seguii fino alla sala, dove papà lo osservava

Papà tranquillo, staremo attenti”

Ti prego, Gail” lo abbracciai di getto, e mi sussurrò ancora una volta di controllare mio fratello.

E quando si parla del diavolo, spuntano le corna, pensai aprendo le braccia e facendo inserire anche Christian in quell'abbraccio.

Ci vediamo più tardi, divertitevi” dopo aver salutato papà, salimmo tutti e tre sulla macchina.

Allora, campione, sei pronto?” osservai la faccia estasiata di Christian dallo specchietto retrovisore della macchina, mentre parlava con il ragazzo accanto a me

Tanto! Grazie, Harry” vidi con la coda dell'occhio il labbro di Harry alzarsi in un sorriso

E di cosa?!”

Mamma e papà non mi avrebbero mai fatto fare boxe neanche adesso che il dottore ha detto che posso” dopo essersi fermato ad un semaforo, incuriosito dalla risposta del bambino, si voltò verso i sedili posteriori

E perché?”

Perché non..” lo interruppi, intuendo la sua risposta.

Christian era al corrente di tutti i problemi economici della famiglia. Sapeva che se desiderava una cosa, non doveva fare i capricci e che, appena ne avrebbero avuto la possibilità, mamma e papà lo avrebbero fatto felice. Sapeva che se i suoi compagni andavano al ristorante con i giochi, lui non poteva andare, e anche se i nostri genitori facevano di tutto pur di mandarcelo, lui molte volte aveva preferito restare a casa con me. Per avere soltanto sei anni era un bambino davvero intelligente, ma ancora troppo piccolo per capire che certe cose vanno tenute segrete.

Perché hanno paura che si possa fare male. Tutto qua”

Harry si voltò verso di me, capendo che quella non era la vera risposta, ma continuò a guidare verso la palestra.


Gigì hai dimenticato la borsa a casa” osservò Christian, notando che portavo solo la mia piccola-per modo di dire- borsa, ma non lo zaino con l'occorrente per allenarmi

Oggi non mi alleno con voi, amore, magari un altro giorno, va bene?” mi abbassai fino ad arrivare alla stessa altezza di mio fratello

Avevi detto che lo avresti fatto. Io voglio che ci sei anche tu” Christian si strofinò l'occhio sinistro e mi guardò triste

Sono stanca, Christian. Non fare così, per favore” lo abbracciai, ma si liberò dalla presa e corse verso Harry, che era appena entrato

Sei cattiva!” mi urlò, prima di nascondersi dietro le gambe del ragazzo, che non capiva cosa stava succedendo “Sei una bugiarda!”

Non capivo cosa gli era preso, non aveva mai avuto una reazione simile e per di più con me.

Christian..” tentai di avvicinarmi

Vai via! Vai via!” mi fermai di colpo e sentii un groppo salirmi in gola. Era la prima volta che faceva così e non sapevo come comportarmi

Campione cosa è successo?” Harry si abbassò al suo livello e tentò di capire cosa gli era preso

Gail non vuole allenarsi con noi”

E c'è bisogno di trattarla così?”

Lei me lo aveva promesso. E' una bugiarda” Harry sussurrò qualcosa all'orecchio di Christian, che rise e mi guardò con aria di sfida prima di farmi la linguaccia e poi una pernacchia, con tanto di mani sopra le orecchie a sventolare.

Scossi la testa divertita e sollevata che si fosse risolto il tutto e, prima che potessi chiedere cosa Harry gli avesse sussurrato, mi sentii sollevare come un sacco di patate. Cacciai un urlo e mi voltai per capire chi fosse, anche se potevo immaginarlo, e non appena ne ebbi la conferma, mi sentii avvampare e un ondata di calore mi investì tutto il corpo.

Harry! Mettimi giù” lui rise e batté il cinque a Christian che ora saltellava felice ridendo accanto a noi “Harry, per favore, mettimi giù!”

Mi sentivo imbarazzata e spossata: i capelli mi svolazzavano davanti al viso e cercavo invano di spostarmeli, avevo i pantaloni che mi cadevano e tentavo di tenerli con l'altra mano, la maglietta si stava abbassando, lasciando intravedere il bordo del reggiseno, perché era incastrata tra la mia pancia e la spalla di Harry.

Quando il riccio aumentò il passo fui costretta ad aggrapparmi ai suoi fianchi e le mie guance presero ancora più colore, sentendo la perfezione di quel fisico

HARRY!”

Si?” mi chiese ridendo e pienamente consapevole del mio stato

Mettimi giù! Subito!” provai a scalciare con le gambe, ma il braccio libero di Harry me le bloccò, facendomi scappare un gemito di frustrazione.

Quando mi abituai a quella posizione, mi sentii sollevare nuovamente e non appena i miei piedi toccarono terra, dovetti aggrapparmi alle spalle del ragazzo per non cadere. Una volta ripresa, mi guardai attorno e capii di trovarmi su un ring

Tutta questa scenata per portarmi qua?”

Tutta questa scenata per farti allenare con noi. Forza!” Harry mi lanciò dei guantoni, che presi al volo, e lo guardai spaesata “Avevi davvero intenzione di passarla liscia?!”

I-io... non ho la roba” tentai

Ci faremo andare bene quello che indossi, vero campione?” sorrise sornione a Christian che mosse la testa su e giù in un cenno affermativo

Voi due state complottando verso di me, per caso?” i due uomini si lanciarono uno sguardo d'intesa e dopo che entrambi si infilarono i guantoni, mi si avvicinarono lentamente, mi ritrovai ad indietreggiare con un espressione divertita sul volto, fino a trovarmi bloccata dalle corde. Sorrisi ai due e m'infilai i guantoni battendo, poi, i pugni tra di loro

Volete la guerra? E guerra sia!”

Continuammo a rincorrerci per tutto il ring per più di mezz'ora, ridendo e scherzando, tirando qualche pugno ogni tanto. Dopo di ché, io ed Harry ci buttammo a terra sfiniti e con il fiatone, mentre il più piccolo continuava a correre simulando un combattimento con un avversario immaginario.

Christian siediti due minuti” mi tirai su a sedere, richiamando mio fratello

Aspetta!” attesi altri cinque minuti, poi preoccupata lo richiamai

Ancora un pò” Harry, forse intuendo la mia preoccupazione, si alzò per andare verso il bambino e prenderlo in braccio, ignorando le sue lamentele

Basta per oggi, campione” lo portò giù dal ring dove li aspettavo per tornare a casa.


Harry domani lo rifacciamo?” sentii Harry sospirare e lanciarmi un occhiata, mentre guardavo fuori da finestrino

Ehm... Christian, domani non posso” a quella frase mi voltai per ascoltare

Allora dopodomani!”

No, campione, mi spiace. Domani devo partire e torno tra qualche settimana” si fermò davanti alla casa e si voltò per guardare il nanerottolo

E qualche settimana è tanto o poco?” prima che potesse rispondere, lo feci io al posto suo

E' tanto!”



Beh, prima di tutto vi chiedo scusa per il ritardo...

Ormai, sono più che sicura, che siate rimasti in pochi a leggere questa storia. E a chi continua a farlo voglio chiedere scusa per i miei ritardi, ma ho dei seri problemi con la scuola quest'anno (non di voti), va beh non credo che vi interessi, perciò non sto qua a raccontarvi...

Adesso parliamo del capitolo.. Beh allora, innanzitutto doveva essere molto più lungo, lo avevo già scritto tutto, ma una notte lasciato il portatile acceso e lo avevo solo chiuso e, non avendo salvato il file, mi ha cancellato ciò che non avevo salvato (scusate il gioco di parole). L'ho dovuto riscrivere, ma l'ultima parte non sono ancora riuscita a scriverla, perciò per non farvi aspettare troppo, ho deciso di dividerlo in due parti...

Comunque, spero che vi sia piaciuto...

Marta

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