we were predestinated

di bianca_jackson
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** capitolo 1 ***
Capitolo 2: *** capitolo 2 ***
Capitolo 3: *** capitolo 3 ***



Capitolo 1
*** capitolo 1 ***


Neville*
Io, Luna, Harry, Hermione, Ron e Ginny eravamo nell’Express per Hogwarts. Avevo passato un estate non molto movimentata. La maggior parte del tempo alloggiavo a casa di Ron insieme Harry. Con Luna andava sempre meglio, eravamo felici insieme e durante l’estate avevamo organizzato un viaggio in un grande lago in di cui non avevo mai sentito parlare. Era davvero bello e romantico. Attraversammo la foresta e le colline si affacciarono ai nostri occhi. Ginny si era addormentata nella spalla di Harry ma si svegliò di soprassalto quando entrò Malfoy e gridò -Ora non fai più tanto la coraggiosa eh! Sporca mezzosangue- appena ebbe finito di parlare, Ron si alzò di scatto con gli occhi pieni di rabbia ma io e Harry lo fermammo dicendogli con calma -E’ solo Malfoy.- A quanto ne sapevo Ron e Draco avevano litigato durante l’estate, Draco quindi se la prendeva con Hermione. Lui scappò via. La situazione si ristabilì fino a quando ad un tratto il treno si fermò.
*Annabeth*
Era tardo pomeriggio quando arrivammo con i nostri pegasi di fronte a una ferrovia vuota: avevamo attraversato tutto l’atlantico per arrivare fin lì. Accarezzai il mio pegaso e gli diedi un po’ di nettare, lui nitrì e andò a riposarsi con alcuni suoi simili. Mi guardai intorno, era ancora settembre ma faceva già molto freddo, Percy parlava con Blackjack, gli diceva qualcosa simile a -sei grande-. Grover e Rachel avevano la faccia di stare per vomitare, un'altra ventina di mezzosangue scese dai pegasi e si sdraiò sull’erba verde e ben curata. Mi voltai indietro e vidi Percy che, con un gran sorriso, mi accarezzo la guancia -Come è andato il viaggio?- E’ davvero dolcissimo quando fa cosi, risposi soltanto con un “bene” un po’ spensierato. Lui tento di baciami ma io mi scansai. Non mi piace attirare l’attenzione in quel modo e poi andiamo, sono cose troppo sdolcinate. Chirone si fece spazio tra dei ragazzi della casa di Apollo e incominciò a parlare con un aria un po’ nervosa. -Stanno per arrivare!- Si volto e guardò dritto nei binari di quella ferrovia un po’ arrugginita -State calmi: andrà tutto bene.- A quel punto si scansò e si mise a chiacchierare con Clarisse e Chris. Percy era nervoso, giocava con la sua penna a sfera che si trasformava in spada, vortice, e guardava un punto fisso. Mi avvicinai, anch’io ero nervosa. -Hai sentito Chirone andrà bene! E poi è soltanto una cosa momentanea.- Lui annuì cupo. Non sapevo cosa dirgli, come confortarlo. Si sentì un gran rumore di freno e un treno di media grandezza, tutto rosso, si fermò davanti a noi. Una scritta nera era messa sul lato del treno, data la mia dislessia ci misi un po’ ma alla fine lessi “Hogwarts Express”. Da quel treno scese un vecchio basso e pieno di rughe, probabilmente l’autista. Chirone si sentì sollevato, come se si aspettasse che da quel treno uscisse fuori una furia. Andò da lui e gli disse -Arturo vecchio mio!- ci osserva -Questi sono i miei ragazzi. O almeno ciò che ne rimane, molti sono morti durante l’ultima guerra qualche mese fa.- continuò dicendo -Tuttavia Altri stanno per arrivare.- L’uomo ci squadrò per bene e poi ci invitò ad entrare. Percy entrò per primo, io lo seguii insieme a Grover, così dopo un paio di minuti erano tutti a bordo. Il treno all’interno era molto più grande di quanto sembrasse, il corridoio stretto e lungo sembrava non finire mai. A lato un centinaio di porte scorrevoli grigie che si affacciavano a grandi cabine con le poltroni rosse. Dietro di me sentii una persona cadere, era Rachel Elizabeth che stava svenendo. -Rachel, hey!- dissi, ma lei non mi rispose. Era sdraiata a terra priva di sensi. In pochi minuti si formò accanto una gran folla, Percy e Grover la soccorsero fin che non venne Chirone e la portò con se senza dirci dove o perché. Lei era un umana, riusciva a malapena a sopportare la presenza sovrumana al campo, ma non credo che resista pure alla magia. Percy era davvero preoccupato, era affezionato molto a lei. Lo stesso vecchio di prima venne verso di noi indicando me, Percy e Grover dicendoci di andare nella quinta cabina a destra. Appena arrivati Percy aprì la porta e sei ragazzi alti, tutti più o meno magri ci guardarono come se avessero visto un empusa. Uno dei ragazzi con i capelli neri, gli occhiali e una strana cicatrice sulla fronte balbetto qualcosa. -Entrate, io sono Harry e voi chi siete?-
*Neville*
Il primo disse di chiamarsi Percy Jackson. Aveva i capelli scuri e gli occhi verdissimi, era alto e sembrava molto agile, indossava dei jeans blu e una maglietta arancione con scritto “Campo Mezzosangue”. La ragazza indossava la stessa maglietta di Percy e un pantalone elastico, aveva i capelli biondi un po’ ondulati raccolti un una coda e gli occhi grigio cenere. Era davvero bella e assomigliava molto a Luna, ma nessuno sembrò accorgersene. Disse di chiamarsi Annabeth Chase. Il terzo ragazzo dalla vita in su era normalissimo: la pelle una po’ scura, quella maglietta arancione e i capelli ricci da cui spuntavano due corna. Ma dalla vita in giù era un animale, sembrava un asino, una capra forse? Disse di essere un satiro. Avevo mille domande che mi frullavano in testa. “Chi sono questi ragazzi?” “Perché sono diretti anche loro a Hogwarts?” Ma la mia prima domanda fu -Che ci fate voi qui?-
*Annabeth*
“Primo o poi dobbiamo dirglielo chi siamo” pensai. Percy mi mimò con le labbra “parla tu” e quindi come al solito parlai io. “In fondo sono io la mente.” -Siamo mezzosangue o semidei, come preferiti, figli dell’unione tra un dio greco e un mortale- dissi. -Avete presente la mitologia greca? È tutto vero. L’unica differenza è che l’intero Pantheon si è trasferito a New York.- continuai, vedendo le loro facce confuse. -Mia madre è Atena, Dea della saggezza e della strategia militare mentre mio padre è un comune professore di San Francisco. La nostra casa, il Campo Mezzosangue, è andata distrutta durante la guerra contro il titano Crono, il signore del tempo, ed è ora in fase di ricostruzione. Perciò Chirone ha chiesto aiuto a voi maghi, perché sareste capaci di ricostruire il campo in pochi giorni, ma solo dove la magia è al culmine della potenza ovvero a Hogwarts. Pertanto ci sistemeremo in quella che voi chiamate Foresta Proibita. Tranquilli, solo per un po’. Useremo la vostra scuola per dormire e mangiare. Tutto chiaro?-
*Neville*
Quando la ragazza dai capelli biondi, quella Annabeth, ebbe finito di parlare mi sentii un po’ confuso. Solo Hermione, come al solito, ebbe qualcosa da dire -Ho letto un libro che vi riguarda lo scorso inverno. Conosco tutto di voi- poi assunse uno sguardo pensieroso -ma ora è tutto distrutto.- Luna guardò fuori dal finestrino con nostalgia. Era molto preoccupata ma non sapevo perché, sembrava era agitata come se qualcosa la turbasse. D’un tratto una ragazza dai capelli rossi, un po’ crespi con le lentiggini sul viso, entrò nella cabina. Aveva le lacrime agli occhi. Percy si alzò di scatto, dicendo -Rachel che succede?-
*Annabeth*
Rachel era nervosa, piangeva e singhiozzava senza sosta, era incontrollabile. Riuscì solo a dire “ragazzo-biondo-mortale” Non sapevo cosa dirle, Percy l’abbracciò e come al solito mi venne un groppo alla gola. Io e Percy stavamo benissimo insieme da un po’, ma Rachel e Percy hanno un rapporto diverso e anche se non lo ammetterò mai ero un po’ gelosa. Alla fine Rachel riuscì a spiegarci cos’ era successo -Un ragazzo di nome Draco, con i suoi amici, mi ha insultato e discriminato.- disse piangendo. Rachel Elizabeth si sedette tra me e Percy, appoggiò la testa sulla spalla di Percy e si addormentò. Io la imitai, poggiando però la testa sul finestrino.
*Neville*
Indossammo le nostri uniformi e mi avvolsi la sciarpa dei Grifondoro al collo. Chiusi la cerniera del mantello di Luna dandole un bacio, lei però continuava a fissare la ragazza bionda mimando con la bocca “non può essere”. Iniziavo davvero a preoccuparmi, così le chiesi -Che succede Luna?- Non mi rispose. -Luna?- Dopo cinque minuti ebbi la mia risposta. -Ti spiegherò dopo Neville- Io annui. Annabeth si svegliò quando il treno si fermò.
*Annabeth*
Quando mi svegliai scendemmo dal treno che ritornò nuovamente piccolo. Ero molto perplessa ma una ragazza di nome Hermione mi disse -E’ solo un incantesimo!- Mi chiesi se era quello il trucco che usavano le Cacciatrici di Artemide, ma il mio pensiero si disciolse alla vista del lago nero. Era enorme quasi più grande del Lago Ontario a New York. Lo navigammo con delle piccole barchette, alcuni remavano. “A che serve quando hai un figlio di Poseidone al tuo fianco?” pensai. Così Percy scambiò quattro paroline con le correnti e in pochi minuti eravamo già nell’altra sponda. Una volta scesi da quelle imbarcazioni quel ragazzo alto ci accompagnò davanti alla loro gigantesca scuola. “Credo si chiami Neville.” -Vi presento Hogwarts ragazzi- disse Harry. -Hogwarts è un castello stile, mhh gotico-romanico se non mi sbaglio. Sono presenti delle grandi arcate e vetrate costituito da fabbricati alti e svettanti contornati da torri e torrette, interessante.- osservai, non riuscendomi a trattenere. -Esatto!- esclamò Luna meravigliata. Seguimmo la folla che ci condusse all’ingresso. Il Salone d'Ingresso era una grandissima stanza illuminata da torce e circondata da quadri parlanti in grado di muoversi che facevano un gran baccano. Dopodiché ,percorrendo le scale a cui piace cambiare, arrivammo nella Sala Grande. -La Sala Grande è uno dei più importanti luoghi del castello di Hogwarts.- disse Hermione. -Dato che ci passiamo molte ore al suo interno- ci suggerì Ron. Era lunga all’incirca 35 metri e quattro lunghe tavolate erano ben apparecchiate. -Noi ora andiamo a sederci, rimanete qui perché tra un po’ arriverà la professoressa McGrannit- disse infine Neville. -Ok, grazi..beee- belò Grover, come fa quando è nervoso. Non trascorse molto tempo quando un’anziana donna si avvicinò ad un leggio.
*Neville*
-Benvenuti!- esclamò a gran voce l’insegnante. -Per chi non mi conosce e per i nuovi ‘’arrivi’’, io sono la professoressa McGrannit, Preside della scuola di Magia e Stregoneria di Hogwarts. Questo sarà un anno molto speciale perché avremo l’onore di ospitare i Semidei, figli delle antiche divinità greche. Visto che passerete tanto tempo con noi, verrete smistati anche voi nelle quattro case presenti in questa scuola: Grifondoro, Serpeverde, Tassorosso e Corvonero.- Ci fu un momento di baldoria, avevano tutti il sorriso stampato sul volto. Quando si ristabilì la calma, la McGrannit batté le mani e il cappello parlante comparve dal nulla. Iniziò a smistare i semidei. Percy Jackson e Grover Underwood, i fratelli Stroll e Jack Mason furono assegnati a Grifondoro. Annabeth e molti dei suoi fratelli in Corvonero. Clarisse La Rue, alcuni suoi fratelli, Chris Rodriguez e Nico Di Angelo in Serpeverde. Polluce, Katie Gardner e altri in Tassorosso. Una volta che tutti ebbero preso posto accolsi per bene tutti nella mia casa. Poi lanciai uno sguardo a Luna, “E’ sconvolta!” pensai. Fissava un punto lontano con la testa fra le mani. Annabeth era accanto a lei, le parlava ma si capiva bene che era distante e con la mente altrove. Dovevo assolutamente parlarle.
*Annabeth*
Non ne conoscevo il motivo ma ero felice di essere stata scelta per far parte dei Corvonero. Una ragazza di nome Cho Chang mi disse che coloro che vengono smistati in Corvonero sono persone colte e intelligenti, e a me andava più che bene. Era molto simpatica così come tutti gli altri: solo una non disse una parola, la ragazza dallo sguardo familiare. “Luna.” pensai accostandomi a lei. -Ciao, ti senti male?- lei cadde dalle nuvole e annuii. -Non hai parlato con nessuno- la incoraggiai. -Hai ragione.- disse distrattamente -sono un po’ pensierosa oggi.- -Già l’ho notato.- dissi. Da un momento all’altro mi fece una domanda che mi fece sobbalzare. -Tu hai un genitore divino, vero?- io annuii, -Atena immagino. Giusto?- -Esatto, non eri in carrozza con noi oggi?- Luna fece spallucce. -Non ricordo.- mi disse sorridendo.
*Neville*
Finimmo di mangiare e ci dirigemmo verso i dormitori. Pensavo a Luna. “Chissà cosa le sarà successo?” mi chiesi. A metà strada Percy mi spuntò da dietro dicendomi -Neville, mi serve un aiuto.- -Dimmi pure.- dissi scacciando via i pensieri su Luna. -Per caso c’è qui, ad Hogwarts, un luogo romantico dove poter trascorrere una bella serata con Annabeth?- Ci pensai su. “Ho la soluzione perfetta.” -Sì c’è, si chiama Stanza delle Necessità.- dissi. Lui annuì, mi ringraziò e scappo dalla parte opposta. “Devo capire cosa è successo a Luna” mi dissi, così l’andai a trovare. Entrai facilmente nella sala comune dei Corvonero, perché ero il caposcuola. Vidi molti ragazzi seduti nei divani, che studiavano e si scambiavano curiosità ma non vidi Luna. Ralf Salamandro si avvicinò e con sguardo interrogativo, mi chiese -Che ci fai qui?- -Cerco Luna.- risposi. -E’ da un bel po’ di tempo che è di sopra con la mezzosangue.- “Annabeth.” pensai mentre salivo le scale, aprì la porta del dormitorio. “E’ vuoto?” mi chiesi. Sembrava davvero vuoto ma nell’ultimo letto a destra si intravedevano due ragazze dalle chiome bionde che parlavano e ridevano a crepapelle. Mi avvicinai senza fare rumore perché non ero stato notato. “Si conoscono da pochissimo, ma sembrano amiche da sempre.”
*Annabeth*
La ragazza silenziosa si rivelò fantastica. “Luna, si chiama Luna.” Era dolce, simpatica e divertente. “E’ come se già la conoscessi” mi dissi. “Da tempo, prima di conoscere Luke o Talia. Ma non può essere, giusto?” cercai di rassicurarmi. “Ma andiamo Annabeth! Lei è una maga, io una semidea e non sapevamo l’esistenza l’una dell’altra fino a una settimana fa, è impossibile che conoscessi una maga.” Comunque era una strana sensazione. Un rumore: quel ragazzo che inciampava. “Neville.” -Ciao, che ci fai qui?- gli chiese Luna, meravigliata di vederlo lì. -Mi trovavo nei dintorni- disse lui. -Ma se il dormitorio dei Grifondoro è nell’altra parte del castello!- scherzò Luna. -OK, sono venuto solo per te.- disse Neville. “E’ dolcissimo” pensai a Percy. “Chissà che cosa sta combinando?” mi chiesi. -Percy ti sta cercando, Annabeth.- disse quel ragazzo. Avevo ben capito che quei due piccioncini voleva stare soli quindi me ne andai di fretta.
*Neville*
Annabeth uscì dalla stanza e io mi sedetti vicino a Luna, le diedi una serie di baci di sfuggita e accarezzandole la gamba, le chiesi -Hey, cosa ti è preso oggi? Eri strana.- Mi guardò intensamente negli occhi e sussurrò -E’ Lei.- Ero confuso. “Cos’ha oggi Luna?” mi chiesi. -Neville mi devi ascoltare attentamente- mi disse serissima. -Devi promettermi di non dire niente a nessuno di quello che ti rivelerò. Nemmeno ad Harry, hai capito?- Confuso e stranamente interessato a quel misterioso comportamento di Luna, annui. -Quando ero molto piccola abitavo a San Francisco. Lì mio padre incontrò mia madre. Io nacqui dopo un anno, e l’anno successivo mia sorella.- “Luna ha una sorella?” pensai sconvolto. “Perché non me ne ha mai parlato? E’ assurdo.” -Luna.. -tentai di parlare ma lei continuò. -Mia madre non è morta quando avevo otto anni, perché mia madre è immortale. Mia madre è Atena.- “OK, sono completamente fuso. Datemi un pizzicotto perché questo è un dannato sogno” mi dissi. “Però Annabeth è figlia di Atena, e si assomigliano tanto loro due.” Luna continuò. -Mia padre è un mago, quindi io e Annabeth abbiamo ereditato sia i poteri della magia e le doti divine di nostra madre, Atena.- “Non è possibile” mi ripetei. -Papà non poteva gestire entrambe, e mamma era completamente assente. Ebbero un’unica discussione decisiva: io sarei rimasta con papà e Annabeth venne data in adozione al Signor Chase.- disse tristemente. -Ho scoperto tutto questo solo quando ricevetti la mia lettera per Hogwarts. Chiesi a mio padre di mia madre, e mi spiegò tutto. Da allora cerco la mia sorella scomparsa.- Iniziando a piangere Luna disse -Ed oggi, finalmente, l’ho trovata.- Quella notte né io né Luna dormimmo.
 
 

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Capitolo 2
*** capitolo 2 ***


Hey gente!!! Grazie ai consigli che mi avete dato ho modificato un po’ questo capitolo e a richiesta ho allungato il momento PERCABETH e ho intensione di inserire pure la PERCICO che ne dite? Fatemi sapere
Un bacio e buona lettura!
Bianca_Jackson
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*Annabeth*
Uscendo dalla Sala Comune vidi Percy.
- Quindi mi stavi davvero cercando. - dissi. Lo sentì sussurrare ed annuì. Mi posò una mano sugli occhi e mi fece camminare in avanti finché non arrivammo in una stanza calda, accogliente. Ci sedemmo su un divano e iniziammo a parlare.
- Devo dirti una cosa, strana. - Percy annuì pronto ad ascoltare. - E’ come se conoscessi Luna da una vita intera. - una faccia confusa gli spuntò in volto. - Luna! Sai quella ragazza dai i capelli biondo cenere, è molto intelligente. Sta insieme a Neville, lui è molto dolce. Non come te. – spiegai con un lieve sorrisetto sotto i baffi .
- Io non sono dolce? - disse mentre mi prendeva le mani e iniziava a farmi il solletico. - Io sarei quello che non pensa minimamente a te, quello che si dimentica dei compleanni o degli anniversari. Certo, forse hai sbagliato giorno sapientona, perché che sia un caso oppure no oggi è il tuo compleanno e io ho una sorpresa in serbo per te.
Il mio compleanno. Non ci posso credere, mi sono dimenticata del mio stesso compleanno!
- una sorpresa? Cosa?
- dovrai scoprirlo tu- mi diede un bacio sulla guancia destra. – Buon compleanno – ora un altro sulla guancia destra – ti amo Sapientona.
Prima che potessi rispondere mi diede un bacio sulle labbra e mi sentii al settimo cielo. Eravamo soli con un divano tutto per noi e quel compleanno di certo non lo dimenticherò per un po’.

*Neville*
La mattina seguente, mi svegliai e mi vestì in grande silenzio, per non farmi notare. Andai nella Sala Comune dei Grifondoro dove Harry, Ron, Seamus e Dean mi cercavano disperati.
- Amico! Ci hai fatto precc.. – urlò Seamus appena entrai. Mi guardava il collo.
- Notte movimentata, eh, Neville? – mi disse Ron ridendo, Harry mi diede un consiglio. - Mhh, mettiti la sciarpa.. si vede il succhiotto! – Scoppiammo a ridere. “Finalmente Hogwarts è iniziata!” pensai con foga.

*Annabeth*
Stavo preparandomi per andare a fare colazione quando Luna mi vide e disse – Ciao, come va oggi?
- Bene, tu? – dissi, lei annuì. –Scendiamo insieme? – le chiesi, e lei rispose con un OK. Parlammo fino a quando arrivammo nella Sala Grande. “Luna è davvero simpatica” pensai. Ciascuno di noi si sedette nel proprio tavolo, e iniziò a mangiare. Connor e Travis si ambientarono benissimo facendo amicizia con un certo George, che aveva perso il gemello durante la guerra. Luna doveva aver seguito il mio sguardo, perché d’un tratto esclamò qualcosa come leggendomi il pensiero.
- George sente molto la mancanza di Fred. - “Fred dev’essere stato il suo gemello” pensai triste. Annui. Conoscevo anche un'altra persona che sentiva la mancanza della propria sorella, Nico di Angelo. “Non ho pensato minimamente a lui! Chissà in che Casa l’avranno smistato, e se si trova bene.” Pensai. “Sarà completamente solo, devo sapere se Percy gli ha parlato.” Mi alzai dal tavolo dicendo: – Tornò tra un po’!
- OK – rispose Luna. Iniziai a correre cercando Percy.

*Neville*
Ci divertimmo, scherzando e ridendo, fino a quando Seamus non fece esplodere il suo orologio da taschino.
- E’ tardissimo! – urlò lui. A Dean prese un mini infarto, non poteva arrivare in ritardo anche il primo giorno di scuola. Corremmo urlando nei corridoio della scuola, arrivando nella Sala Grande facendo un gran chiasso. La McGrannit ci guardò con sguardo severo. Mi fissava.
- Signor Paciock! – urlò lei sconvolta. “No, la sciarpa!” pensai. Tutti videro il mio collo, e goffamente cercai di coprirlo più in fretta possibile. La professoressa roteò gli occhi, e iniziò a sgridarci per il ritardo. Ci sedemmo nel nostro tavolo. “Annabeth non è qui” pensai.

*Annabeth*
Trovai Percy che parlava con Hermione e Ginny. Stava parlando di Luke e Crono. “Questo ragazzo è troppo imprudente” pensai.
- Percy! Vieni qui. – chiamai e lui si avvicinò.
- Che succede Annie? – mi chiese. Mi salì un groppo alla gola, ma dovetti mandarlo giù. “Lo odio quando mi chiama in quel modo, ma lo fa apposta ormai.” Gli mandai un’occhiataccia. Iniziai a parlare delle cose importanti.
– Hai notizie di Nico? -Lui fece spallucce, e io continuai. – Ho sentito che sta cercando di.. di resuscitare Bianca, di nuovo. Percy sbiancò in volto.
– Cosa? Non ha imparato la lezione con Minosse? Dobbi.. – urlò ma proprio in quel momento passò di lì Nico. – Ehy Nico, dobbiamo parlare. – urlò Percy. Si avvicinò a noi e aspettai che Percy dicesse qualcosa, ma Nico ci fermò.
- C’è un altro ragazzo che ha perso il gemello – disse. “George! Ma cosa vogliono fare?” pensai. - Ho scoperto un luogo dove possiamo.. posso riportare indietro Bianca! Con l’aiuto di mio padre, posso farcela. I miei poteri sono aumentati, di molto. Posso portare in vita molte persone, tantissime.
“Non può essere vero” pensai, “Nico di Angelo può riportare in vita coloro che abbiamo perso in guerra. Silena e Charles, Zoe, tanti altri.. e Luke.” Non sapevo più quale fosse la costa giusta da fare.

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Capitolo 3
*** capitolo 3 ***


buon giorno!! ecco il terzo capitolo... so che sono un pò in ritardo ma spero che vi piaccia ... e recinsite!
un saluto
biancajackson


*Neville*
La mia prima lezione era erbologia, quindi stavo andando verso la serra. Di quando in quando vidi Annabeth, Percy e un altro ragazzino (descriverlo?) che parlavano tra loro. La bionda aveva l’espressione sconvolta e preoccupata di chi ha visto un morto, mentre quel ragazzi sputava nomi, di persone che non conoscevo, a raffica. “Sicuramente saranno morte” pensai. Mi avvicinai dicendo:
– Ciao ragazzi! – ma nessuno mi degnò di uno sguardo.
– Devo pensarci su – disse Annabeth.
– Si, devi assolutamente – disse il ragazzo, voltando l’angolo ombreggiato scomparendo. Non riuscivo a capire cosa stesse andando avanti lì, quindi chiesi semplicemente – Chi era, un semidio? – Annabeth sembrava pensare a mille cose contemporaneamente, quindi ottenni la risposta da Percy.
– Sì, era Nico Di Angelo, figlio di Ade – Non ebbi nemmeno il tempo di riflettere, perché sentì una specie di urlo.
– Testa d’Alghe in biblioteca. Neville vai a chiamare Luna e venite anche voi, vi aspettiamo là. – “E’ Annabeth” pensai, quindi annuì e corsi via. Luna, ricordavo, era a lezione di Pozione. Entrai come una furia nell’aula e chiesi gentilmente al professor Lumacorno
– Mi scusi per l’entrata un po’ brusca, ma Luna deve venire via con me – mi guardò come fossi uno di quei fantasma burloni. – E’ un emergenza, piuttosto urgente – continuai, lui acconsentì
– Per la barba di Merlino, andate pure!
Luna era già pronta, e mentre scappavamo verso la biblioteca, gli spiegai quel poco che sapevo.
– Annabeth ha chiesto di incontrarci in biblioteca, dopo aver parlato con uno strano ragazzino – lei sembrava concentrata nei suoi pensieri, ma ero certo mi stesse ascoltando. – Un certo Nico Di Angelo.
Entrati in biblioteca vidi Annabeth, con i capelli scompigliati, e Percy, con gli occhi che cadevano da sinistra a destra, sfogliare un grosso volume riallacciato su un leggio. Sembrava antico, e il legno era stagionato, in qualche modo.
– Cosa succede? – chiesi. Non raggiunsi la risposta.

*Annabeth*
“Cosa dovevo fare?” Ero confusa, non riuscivo a pensare. Neville faceva domande, e continuava a parlare, ma non capivo nulla di quello che diceva. Mi bloccai dallo sfogliare le pagine di quel librone.
– L’ho trovato! – urlai. Percy cercò di leggere quello che c’era scritto.
– Mi amo? Cos’è? – cercò di leggere lui.
- Miami, una città – spiegai. Neville guardò Luna, insieme esclamando
– Cosa? – Lasciai spiegare a Percy. Ero presa dai miei pensieri. “Perché proprio quella città? Nico dev’essere addolorato per Bianca, ma non possiamo.” Percy continuava a spiegare la situazione, ogni tanto Neville faceva domande, Luna era taciturna. “Ma se pensa di poterlo fare.. Ci saremmo noi con lui, non come l’ultima volta. Nessun Minosse a prenderlo in giro.” Più spiegava, più Neville diventava confusa e Luna silenziosa. “Devo capirci qualcosa in più. Devo trovare un modo per riflettere, devo sapere quali sono i rischi in questa…”
Il mio flusso di pensieri fu interrotto da Neville che urlava - Mamma! Papà! – Luna parlò, finalmente. - Per riportare le persone in vita, dev’esserci un prezzo. – Concordai. - Sempre.

*Neville*
Luna e Annabeth avevano ragione, ma, in qualche modo, potevamo riportare in vita mamma e papà. “E il padre di Luna, i genitori di Harry, Fred!” E tanti altri. “Anche i mezzosangue caduti nella guerra contro Crono.”
- Neville! – urlò Luna. Mi ero bloccato, quasi come una statua.
– Harry. – sussurrai. Corsi verso la Sala Comune, e li trovai Harry.
– Harry! C’è un mezzosangue, Nico, che può resuscitare le persone! – Urlai. Harry sussurrò semplicemente – Mamma, Papà! – e si bloccò. Hermione, che era lì ed aveva sentito, chiese – Dove sono?
- In biblioteca..
- IN BIBLIOTECA! – urlò lei, con un tono che non ammetteva repliche. Trascinammo Harry con noi.

*Annabeth*
Decisi di scaricare la tensione cercando informazioni sul portatile che Dedalo mi aveva regalato, due anni prima. Mi estraniai del tutto da quello che succedeva attorno a me, il computer si caricò e spuntò lo sfondo. “Io e Percy su una biga, ero felice quel giorno.” Entrò una specie di folla, riconobbi Neville e Luna, Harry, Hermione, Ron e Nico. C’era anche un ragazzo dai capelli rossi, quindi intuì fosse George, il gemello del ragazzo morto. Non facevo mai vedere a nessuno il portatile, nemmeno a Percy che assunse uno sguardo confuso. Qualcuno scoppiò a ridere, io dissi
– Potete avvicinarvi.
Nico chiese – Quindi, Annabeth, hai deciso di aiutarmi o no?
Cercai lo sguardo di Percy e lui abbassò la testa, come per dire “Almeno ci proviamo?” E in quel momento non sapevo cosa fare. “Devo prendere velocemente una decisione, divina madre, Atena, aiutami.” Venni come colpita da una forte sicurezza, quindi risposi semplicemente
– Certo!
Aprì il file “Labirinto” e inizia a cercare qualcosa sulla mappa.

*Neville*
- So tutto sul funzionamento di un computer – disse Hermione. Guardai Harry e Ron, scoppiammo a ridere. Però tornammo subito seri.
– Potete avvicinarvi – ci disse Annabeth.– Questa è la mappa del Labirinto di Dedalo, costruito da lui per comando del Re Minosse. – Ricordavo qualcosa, una vecchia storia studiata nella scuola babbana. - Dedalo era il più grande inventore di ogni era. Tanto era il suo ingegno che per quasi tremila anni ha saputo sfuggire alla morte. Però, due anni fa, ha combattuto accanto a noi contro Crono. – la sua voce si incrinò. - Ed è morto. Definitivamente. – Annabeth si lasciò scappare una lacrima e singhiozzò.
- Quindi, ritorniamo al Labirinto. Attraverso esso si può andare ovunque, se riesci a non perderti. Se ti perdi, è molto probabile che tu impazzisca.. voi non siete abituati alla pressione che c’è la dentro, è facile perdere la via.
Ero incuriosito. – Voi come avete fatto a non perderla? – chiese Hermione.
- Noi avevamo una mortale che poteva vedere oltre la Foschia, Rachel, che è diventata il nuovo Oracolo. Grazie a lei non ci siamo persi, la prima volta. Adesso abbiamo il computer, quindi perdersi dovrebbe essere impossibile, ma non sono sicura. Quindi partiremo solamente Io, Percy, Grover, Rachel e Nico. – disse Annabeth. - Nessun mago verrà con noi.

*Annabeth*
“Non posso rischiare anche di perdere questi nuovi amici, Luna soprattutto. Loro non possono venire.” - Nessun mago verrà con noi. – ripetei decisa. Per qualche minuto continuai a sfogliare mappe del Labirinto, ma poi vidi gli sguardi di tutti. “Sono dissestati dalla mia notizia.” Neville era troppo sconvolto per parlare, quindi Luna disse qualcosa.
- Annabeth – cominciò con un tono sicuro, audace. – Non pensarlo mai più. Qui ci andiamo di mezzo anche noi.
“Concretamente, ha ragione.. però non voglio rischiare anche loro.”
- Non dubitare! O si va tutti o nessuno. – finì Luna. Iniziammo a discutere, e in qualche modo Luna mi convinse. Però feci una domanda che prese tutti.
- Come facciamo? Insomma, come faremo a non perderci? Rachel è ancora distrutta per il fatto di ospitare l’Oracolo, non vorrei farla soffrire. Perciò la mappa del portatile è necessaria, ma non possiamo portarlo con noi, sarebbe arduo. Che si fa?
Le menti di quel gruppo vagano, ma io invece pensavo solo ad una persona. “Luke, dobbiamo salvarlo.” Mi ero fatta convincere soprattutto per far rivivere Luke.
- La Mappa del Malandrino! Può funzionare! – urlò Hermione. Ero confusa, pertanto chiesi semplicemente – Cos’è?

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