Le stagioni del sole.

di tagliarsi_con_gli_origami
(/viewuser.php?uid=516647)

Disclaimer: Questo testo proprietà del suo autore e degli aventi diritto. La stampa o il salvataggio del testo dà diritto ad un usufrutto personale a scopo di lettura ed esclude ogni forma di sfruttamento commerciale o altri usi improri.


Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Primavera. Canzone delle domande consuete. ***
Capitolo 2: *** Estate. Lasciami leccare l'adrenalina. ***
Capitolo 3: *** Autunno. Impressioni di settembre. ***
Capitolo 4: *** Inverno. Nubi di ieri sul nostro domani odierno. ***
Capitolo 5: *** Primavera. Fingendo la poesia. ***
Capitolo 6: *** Estate. Posso avere il tuo deserto? ***
Capitolo 7: *** Autunno. Prendi in mano i tuoi anni. ***
Capitolo 8: *** Inverno. Memorie di una testa tagliata. ***
Capitolo 9: *** Epilogo mai davvero definitivo. Dentro i miei vuoti. ***
Capitolo 10: *** Primavera. 30 anni che non ci vediamo. ***
Capitolo 11: *** Estate. Palpitazione Tenue. ***
Capitolo 12: *** Autunno. Stati di agitazione. ***
Capitolo 13: *** Inverno. Cupe Vampe. ***
Capitolo 14: *** Primavera. Splendide Previsioni. ***
Capitolo 15: *** Estate. La tatuata bella. ***
Capitolo 16: *** Autunno. Trovami un modo semplice per uscirne. ***
Capitolo 17: *** Inverno. Prova a stare con me un altro inverno a Pordenone. ***
Capitolo 18: *** Epilogo. C'eravamo abbastanza amati. ***



Capitolo 1
*** Primavera. Canzone delle domande consuete. ***


Canzone delle domande consuete


 

Fuori c'è ancora una città? 
Se c'è ancora balliamoci dentro stasera, 
con gli amici cantiamo una nuova canzone... 
tanti anni e son qui ad aspettar primavera, 
tanti anni ed ancora in pallone... 




La primavera non l'ho nemmeno sentita arrivare, perché c'erano le tue caviglie nude incrociate sul tavolino in giardino.
I Beatles nello stereo vicino alla finestra aperta, e l'irrigatore che spruzzava acqua nel prato in un getto discontinuo e un po' sclerotico.
Quando è arrivata, la primavera, leggevi Rolling Stone sdraiato a terra nel corridoio, e io cercavo disperatamente un calzino dietro il divano. Mi hai fatto lo sgambetto masticando un sorriso storto, e io mi sono lasciato cadere, perché del calzino non mi importava più, e tu eri troppo vicino.
Era la primavera, Harry.
Quell'amore, te lo ricordi?




 

Primavera: Così comincia questa raccolta di Drabble senza pretese sulle stagioni. Mi è venuta così, dal nulla, e quando le cose vengono fuori così non le si può trattenere^^
A me fa bene scrivere di loro, e basta. Va così, è fisiologico.
Spero che a voi faccia bene leggerne, e che vogliate anche farmi sapere che ne pensate...
Il titolo e la citazione iniziale sono tratti da una canzone del grande Francesco Guccini, cantautore meraviglioso e poeta di ben più di una generazione.
Come sempre il tutto è pieno di piume rosa e boa, strani animali e dediche consuete...alla prossima!!!!

 

Ritorna all'indice


Capitolo 2
*** Estate. Lasciami leccare l'adrenalina. ***



Lasciami leccare l'adrenalina.






Lasciami leccare l'adrenalina
voglio cercare la mia alternativa
e la mia alternativa
è la scossa più forte che ho






Dicono che sia l'estate. Ma qui l'estate, prima, non esisteva. Era una primavera più calda, un autunno meno piovoso. 
Come fanno a pensare, veramente, che io possa muovermi sul palco con questo cazzo di caldo?
E penso al tuo odore mentre mi passi accanto, fra il ritornello e la strofa di Live While We're Young, la camicia appiccicata al corpo e i jeans fradici. Penso a quanto sarà difficile toglierli, stanotte, e penso che ci finirai vestito, sotto la doccia, se continui così, Harry Styles. 
Penso che mi sei sempre appiccicato addosso. Sempre.
E dentro. Così a fondo che è solo nostro.









Estate: ho deciso che ne pubblicherò una al giorno. Le prime 4 stagioni saranno dal punto di vista di Louis, poi toccherà ad Harry e poi chissà, si potrebbe ricominciare^^ 
E' una raccolta che non m'impegna, ma mi piace mettere su "carta" i miei pensieri, mi aiuta a non sragionare :D

Il titolo e la citazione iniziale fanno riferimento alla canzone degli Afterhours "Lasciami leccare l'adrenalina"^^
Eeeeeeeee niente...a domani con l'autunno^^

 

Ritorna all'indice


Capitolo 3
*** Autunno. Impressioni di settembre. ***


Impressioni di settembre.





"No! Cosa sono adesso non lo so,
sono un uomo in cerca di se stesso
No! Cosa sono adesso non lo so
sono solo il suono del mio passo..."





Prima c'era sempre un angolo per me, le suole che stropicciavano le foglie secche sul marciapiede, accanto ai tuoi polsi infilati nelle tasche.
Non lo vedo nemmeno, il colore delle foglie, adesso.
Ma l'autunno è la stagione che parla di noi. Ricordare com'era calda l'estate, come profumava la primavera. Smettere di respirare, per un attimo, affondando un solo istante la caviglia nel gelo dell'inverno. Come era facile prima, come respirare l'amore nell'ossigeno, e ubriacarsi di contatti a occhi chiusi, assieme al the delle quattro di notte.
L'autunno è quello che sta in mezzo fra la felicità che c'era prima e il gelo che ci aspetta.













Autunno: come avrete notato, questa raccolta non è allegra. Non è allegra perchè io oggi ho le scatole girate a razzo, e i Larry non mi aiutano con i tweet di Louis a Eleanor e con Harry che si fa la sua vita su un altro pianeta.
Vorrei buone notizie e non ne ricevo, quindi somatizzo, e quindi vi tocca sorbirvi ste disperazioniXD
Niente, il titolo e la citazione appartengono alla famosa canzone della Premiata Forneria Marconi. 
Un po' scontato il titolo visto il tema, ma la canzone merita a prescindere da come io rimaneggio i contenutiXD
Alla prossima.

 

Ritorna all'indice


Capitolo 4
*** Inverno. Nubi di ieri sul nostro domani odierno. ***


 

Nubi di ieri
sul nostro domani odierno.




 
Giunto al termine del giorno, 
cerco fra le coltri 
un poco di speranza.








Rimaniamo sguarniti negli inverni del nostro scontento.
Restiamo al freddo ad aspettare che le parole si condensino nel fiato che annebbia l'aria.
Avvicinare le dita al fuoco per scaldare una distanza, che ha ancora le pareti fradice di una pioggia mai asciugata via dal cuore.
Il tuo maglione slabbrato, e bucherellato attorno al collo.
I calzini stesi ad asciugare.
Non avevamo freddo, quella notte, ti ricordi? 
Il the nelle due tazze sbeccate che abbiamo lasciato cadere a terra ubriachi di Irish Coffee, gli scarponi innevati e quelle assurde tute aerospaziali.
Riuscivo a toccarti anche sotto dieci strati di stoffa.
Perché ho così freddo, adesso, Harry?









Inverno: anche se si crepa di caldo, io devo pubblicare l'inverno :D Perdonatemi.
Da domani ricomincerà la primavera con il POV di Harry, e io non vedo l'ora <3 <3 <3
Come sempre la citazione e il titolo sono di una canzone, precisamente di Elio e le storie tese, che non consiglio di ascoltare durante la lettura perchè è abbastanza dissacrante ahahahaha
A domani lovvini!!!

Ritorna all'indice


Capitolo 5
*** Primavera. Fingendo la poesia. ***


Fingendo la poesia.





Ti prego, taci.
Volgi gli occhi fin là
e resta con me a guardare.
Preferisco così
e non mi chiedere
a cosa penso: è inutile.
Preferisco così, ti prego, non insistere.






Primavera è stare a letto con le finestre sbarrate tre giorni di fila, correre al bancomat perché ho dimenticato di pagare l'abbonamento della tv via cavo e un'altra cinquantina di bollette ammonticchiate sul tavolino del salotto.
Primavera è mandare affanculo Twitter, Tumblr e Instagram quindici volte in un minuto perché la tua faccia è ovunque, mentre io voglio solo svenire.
Primavera è trascinarmi per casa nudo perché non ho nemmeno mezza maglietta pulita.
Ma primavera è anche il tuo dito sul campanello, con quel sorriso arricciato attorno agli occhi, che mi sbatte in faccia la neve, la pioggia e il vento.
Ma resta, alla fine, per scrollarli via dal cuore.
Primavera è sapere che torni, anche tu, come il sole.










Primavera: eccoci arrivati alla primavera di Harry^^ Finalmente ahahaha il POV di Harry mi è più congeniale, ormai l'avrò rimarcato cento volte, ma lo dico di nuovo ahahah Citazione e titolo appartengono ai Marlene Kuntz^^
In realtà nelle note io volevo solo dire che persone meravigliose stanno leggendo con amore e lasciando pareri che mi commuovono e mi fanno arrossire davvero. C'è tanto ammmmore attorno a questa raccolta, e io non posso che essere grato oltremisura a tutti voi.
Questo capitolo è tutto vostro.
Il mio immenso e inesprimibile grazie <3

Ritorna all'indice


Capitolo 6
*** Estate. Posso avere il tuo deserto? ***


Posso avere il tuo deserto?






 
Puoi pensare che andrà, senza un'azione,
e la verità passi lasciando il posto alla ragione.
E con l'abitudine ti han spento già.




Ho trovato il tappo del tuo deodorante stick sotto il divano. Il pavimento era fresco, e io sgomitavo con il sonno. Ho noleggiato un film e l'ho guardato ad occhi chiusi, sdraiato a terra, bevendo birra con la cannuccia da una lattina di alluminio. Il sudore colava sui lobi delle orecchie, e il condizionatore che dovevamo riparare semplicemente è morto.
Dovevi farlo tu, io mi dimentico sempre tutto. 
Non tutto.
Sapeva di te quel tappo, di sudore agrodolce, mescolato al bagnoschiuma agli agrumi che hai comprato in erboristeria. 
Penso che dovresti tornare a prenderlo, sai?
Io rimango sdraiato qui, nel caso, ad aspettare l'ombra delle tue suole sotto la porta.









L'estate di Harry è qui^^ C'è un po' l'attesa e un po' la malinconia, e un po' di attesa ancora. Non poteva che essere così, l'estate di Harry, a oscillare sempre un po' fra l'imprecare e l'aspettare...
La canzone di questa drabble, titolo e citazione, è degli Afterhours^^
Come sempre non posso che ringraziarvi, preziosi lettori, per tutto l'affetto che gravita attorno a questa raccolta. Non vi merito assolutamente <3

Ritorna all'indice


Capitolo 7
*** Autunno. Prendi in mano i tuoi anni. ***


Prendi in mano i tuoi anni. 






Perché qualcosa stimola la mente,
il mio futuro è nel passato e nel presente.
Ehi! Dove Sei? Cosa aspetti ancora?
 




Il mio autunno aveva l'odore delle castagne arrosto dei barbecue sulla veranda del vicino.
Avevo paura dell'autunno perché tutto si accorciava, moriva, e cadeva.
Mettevo su un vinile di Elvis per non sentire le previsioni del tempo che davano pioggia per tutta la settimana, dimenticavo l'acqua a bollire finché il fondo della pentola non bruciava, e la puzza di plastica anneriva le pareti. 
Ma poi la porta del bagno si apriva, e avevi l'aria troppo ridicola con il mio maglione infeltrito lungo fino alle ginocchia, e i piedi nudi che stropicciavano il tappeto. 
Non faceva freddo, non troppo, quando ti sei incastrato contro il mio sterno la prima volta. 
Ma non ti sei più mosso.








 
Ecco il fluffXD Non tanto, però ve lo avevo promesso :D
L'autunno di Harry è un po' abbracciarsi e un po' sfregare le guance sulla lana infeltrita dei maglioni ed è la mia stagione preferita <3
Citazione e titolo sono di una canzone dei Litfiba delle origini, li amavo tanto *__*

Ritorna all'indice


Capitolo 8
*** Inverno. Memorie di una testa tagliata. ***


Memorie di una testa tagliata.
 





Vanificato il limite
Si avvicina l'inverno
Soffice crepitio sulla terra
Pomeriggio dolce, assolato, terso.



 
Ho bruciato tutto. Eri così tragicomico nel tuo grembiule a strisce arancioni e blu, e le ciabatte di mia madre pescate a caso nella scarpiera, che ti ho fatto spazio sul divano, un centimetro cubo di ossigeno fra i miei piedi nudi e i pacchetti di caramelle gommose.
Eri triste lo stesso, perché ci tenevi davvero a cucinare qualcosa di vagamente commestibile per Natale. Ho avvicinato un pacchetto di orsetti alla frutta al tuo indice sospeso sullo schienale, mentre alla tv passava un altro servizio sui saldi di fine anno.
Il fattorino della pizza ha suonato tre volte. Solo lui suona tre volte.
Ti odio, hanno detto i tuoi occhi.
Ti amo anch'io
Hai sorriso, avvicinandoti di un altro centimetro cubo, scavato dentro di me.








Anche l'inverno, anche se in ritardo, è arrivato <3 Spero sia stato un buon sabato e questa sia una felice, anche se nuvolosa, almeno qui da me, domenica.
Ieri non ho postato perchè non sono stato al pc per tutta la sera, e quando mi sono ricordato era tipo notte fonda e non aveva senso :) Posterò domani una sorta di epilogo ma non metterò la storia fra le complete perchè vorrei poterla riprendere in mano comodamente fra un po' di tempo.
Come ho già accennato ad alcune di voi ho in mente di scrivere una OS un po' fluff e una minilong...quindi mi vorrei dedicare a quei due progetti prima di ricominciare questo^^
La citazione e il titolo appartengono ad una canzone dei CSI che io amo molto^^
Alla prossima lovvin*!!!!!

Ritorna all'indice


Capitolo 9
*** Epilogo mai davvero definitivo. Dentro i miei vuoti. ***


Dentro i miei vuoti.





 
Se c'è un motivo trovalo con me.
Senza ingranaggi senza chiedere perché
Dentro i miei vuoti puoi nasconderti.
Le tue paure addormentale con me




Ho frantumato città, scavato pozzi, e dipinto un cielo strano fatto di colori epilettici e rumori daltonici. Tutto, con un solo dito, lento, lungo la tua spina dorsale.
Ci hanno detto che potevamo essere tutto. Al buio, nel buio, nel silenzio, essere buio.
Lo sguardo lontano.
E abbiamo chiuso le finestre e insonorizzato i respiri, riempito le stanze di bolle di sapone che bruciava gli occhi.
Sfiorarsi, stropicciati. Stiracchiarsi dietro le pareti. 
Avevi paura che non avremmo mai più visto un'alba.
Io ti prometto il sole, la pioggia, la neve e i fiori, solo scoprendo un altro neo dietro il tuo orecchio sinistro.
Sopravviveranno senza di noi, quei muri.
Tu avrai solo spazio dove nuotare nell'erba e affogare nel vento.








Note: epiloghino, sempre temporaneo, perchè ho già annunciato che questa ff non sarà assolutamente conclusa cosìXD Mi prendo una pausa in attesa di scrivere la ff fluffina che vi avevo promesso, e la minilong^^
Ma un epilogo ci stava tutto, per chiudere con amore e un po' di dolcezza stagioni ventose e fredde, e anche un po' più calde e morbide <3
Titolo e citazione appartengono ai Subsonica, e consiglio l'ascolto, o almeno la lettura del testo perchè secondo me è proprio calzante^^
Vi ringrazio per tutto l'amore che c'è attorno a questa raccolta, mai l'avrei immaginato e ogni giorno ne rimango stupido e lusingato. Vi meritate tutto il sole del mondo, e il caldo, e le albe.
Vi amo.

Ritorna all'indice


Capitolo 10
*** Primavera. 30 anni che non ci vediamo. ***


I cuccioli sono sempre la via.




30 Anni che non ci vediamo.





Con te vorrei aver rubato mele da un albero. 
Vorrei aver fatto buca a scuola la prima volta, con te. 
E se, quando abbiamo fatto l'amore, e se, 
avessi detto se, giocassimo e basta.
 


Costruivamo bombe ad orologeria nello sgabuzzino, e aspettavamo le giornate più lunghe per chiudere le tapparelle, e restare al buio.
La primavera ci ha fatto lo sgambetto fra un flash e un'intervista, e ho steso ad asciugare il tuo cappello di lana grigia sotto la pioggia.
L'acqua era salata e sapeva di fango, ma non ci siamo alzati dalla coperta stropicciata a terra fra i cartoni della pizza di Domino's e le lattine di Coca Cola accartocciate.
Ho inventato per noi un passato, un concerto dei The Script dove ti avevo incontrato, notando la tua maglietta bucherellata e le tue scarpe di tela quella notte che pioveva.
E qui la primavera non esiste, e il giorno si allunga annoiato, ma a noi non importa, perché viviamo con le tapparelle abbassate e la pioggia nelle scarpe.








Noteeeeeeeee: amori miei io ho finto tristemente di volermi disintossicare dai Larry, e invece ho fallito miseramente.
Ma qualcosa è scattato in me questa sera, e ho sentito nuovamente il bisogno di riaprire questa raccolta delle stagioni, in una primavera che lo strano sorrisone di Lou in aeroporto a NY ha risvegliato improvvisamente in me.
La canzone che da' il titolo alla drabble e la citazione, sono degli Amari.

Ritorna all'indice


Capitolo 11
*** Estate. Palpitazione Tenue. ***


Alle scarpe di Harry.
Al Saturday Night Live
Alla serata Gays Gone Wild.




Palpitazione Tenue.





Mi ammalia, credo,
una necessità perdente.
Pallido figlio del cielo sostengo bianche lune.
Acceso sotto il sole ardo d'amore rosso.
A volte merito pietà e l'aspetto.
A volte merito pietà e arriva.




Mi chiedevo dove fosse la luce accecante, quella che ti lascia inerme a squagliarti sul pavimento pregando di morire. Era estate, e anche respirare era umido. Volevo sudare e dimenarmi nell'afa, e invece auscultavo la noia per rianimare il fiato.
Come sempre, d'estate, aspettavo il caos, e lasciavo fluire la confusione. E perdevo i pezzi di un intero anno ricoperto di stoffa, di vergogna, di un po' di disprezzo per me stesso, appiccicato ai vestiti come pelle morta. Di segreti, anche, che rimbalzavano ovunque insieme a me.
Tu spingevi la porta con il fondoschiena, sacchi della spesa e calzoncini corti, e imprecavi. A due passi dall'ingresso, tre piastrelle e mezza dal divano. Potevi chiedere cosa avessi, dire che non era colpa mia, nostra, tua. Ma buttavi a caso la verdura nel frigo senza toglierti gli occhiali da sole.
Mi salutavi sempre lì, senza dire più di una sillaba, a due piastrelle e tre quarti dal mondo fuori.







Fa un freddo boia, ma noi si parla d'estate^^ E io boh, ormai c'ho preso gusto con questa raccolta di Drabble. Molto gusto.
Sono stato via per un po', è stato un bel week end...ho messo a posto un po' di cose, persone, pensieri, cose così.
E niente, boh, non serveche io dediche questa cosa a qualcuno, perchè tanto il delirio ha i suoi nomiXD 

Ritorna all'indice


Capitolo 12
*** Autunno. Stati di agitazione. ***


 
A "Better still, be my winding wheel."
Con amore.
Alle chat  multiple, le nuove Larry, delirare
come la prima volta, ogni volta.
Alla neve finta sui vetri delle finestre che
disegna messaggi minacciosi.





 


Stati di agitazione.





Noie con il respiro
mi si accelera il fiato eppure sono vivo. 
Stati di agitazione, stati di agitazione,
stati di agitazione tra le idee, sulla pelle.

 



In autunno scandagliavamo il fondo del frigorifero, e cercavamo risposte dietro lattine di birra sgasata. O forse solo l'ultimo sottaceto nel vasetto unto con il bordo incrostato, da sgranocchiare, senza un senso, seduti a terra, davanti ad una partita di calcio che smettevo di guardare dopo cinque minuti.
Ma tu esultavi in piedi sul divano, e non riuscivo mai ad addormentarmi. Ma potevo sentirlo dall'odore se avevate perso, della noia, e la frustrazione, e degli urli ricacciati in gola, perché alla fine facevi finta che non te ne fregasse niente se volevo dormire, ma mi fissavi con la coda dell'occhio ogni volta che il Manchester segnava, e trovavi un altro modo per festeggiare.
Ricordo le sagome riflesse dappertutto, nel buio blu acceso del salotto incasinato, e quanto mi pizzicava la coperta di lana a righe orizzontali che mi gettavi addosso ad un certo punto.
La mia parte preferita, lo sai, era quando mi stropicciavi gli occhi per svegliarmi, solo per andare di nuovo a letto. 














Hiiiiiiiiiiiiii. 
Lo so, sono citazionistico stasera, non me ne vogliateXD
Anche l'autunno è arrivato per i Larry, e boh, i CCCP sono una colonna sonora incredibilmente adatta a questa raccolta, nonostante siano completamente dall'altra parte del mondo, reale e immaginario, rispetto ai Larry. Sarà vero che le canzoni veramente belle sono universaliXD
Che vi devo dire, io continuo a produrre e voi a leggere. Cosa posso chiedere di più?XD

 

Ritorna all'indice


Capitolo 13
*** Inverno. Cupe Vampe. ***


Io devo sempre ringraziare Harry,
che è il figlio illegittimo di Keith Richards e Mick Jagger,
e va in giro con gli orecchini scintillanti,
e si mangia il palco e il microfono e tutto quello che trova.
E anche un po' Lou, che era una gioia immensa mentre
saltava e rideva alla finale di X factor UK.
Alla sassytudine di tutti loro.
A BG, altrimenti conosciuto come George Pie.





Cupe Vampe.






Di colpo si fa notte,
s'incunea crudo il freddo,
la città trema come creatura.
Cupe vampe, livide stanze.





Inverno è litigare. 
Sceglievano loro chi dovevo amare, e finivo a sfogliare un album di fotografie sgranate per ricordarmi chi ero prima di tutto questo.
C'era l'odore del pane fresco, e il sonno pesto.
Inverno è tornare indietro.
Non ti aspettavo nemmeno più, in inverno, perché non avresti mai bussato. Tu, solo tu, potevi stringere senza entusiasmo mani di altri, sorridere senza allegria accanto al viso di altri, camminare accanto a qualcuno col il cuore a distanze siderali.
Inverno è imprecare.
Non sentire la tua voce e inventarla, non avvicinarmi al tuo odore e imbottigliarlo.
Non avevo te, e non potevo raccontarlo.
Inverno è perdere.
Vorrei poter dire che pioveva, ma non è vero, che era notte, ma non è vero, che era saltata la luce, quando sei tornato, ma non è vero.
Il cielo era secco e grigio, la porta di casa aperta a lasciar uscire tutto di noi, niente di me.
Inverno è ritrovarti.
Senza parole, in quell'inverno, le tue scarpe sempre sporche abbandonate contro le mie, a caso, come sempre.









Freddino? 
Boh, a me piace questa flash. Ho ampiamente e vergognosamente superato le 150 parole, ma non me ne frega niente ahahaha
Mi piace l'inverno di Harry (non l'avevo detto che era l'Harry POV ma penso si capisse un po'XD), anche se mi strappa il cuore, anche se mi viene l'ansia...spero che l'epilogo quasi-natalizio sia meglio ahahaha
Vi amo come sempre.
Cupe Vampe è dei CCCP, e io ve la consiglio col cuore perchè è una canzone meravigliosa.

Ritorna all'indice


Capitolo 14
*** Primavera. Splendide Previsioni. ***


Pausa.




Splendide Previsioni.






Le previsioni danno nuvole nere,
stormi di temporali in arrivo.
Io sono pronto ad ogni evenienza,
ad ogni nuova partenza:
un viaggiatore che non sa dove sta andando...










Non importava che piovesse, perché tanto la primavera eri solo tu che cambiavi odore mentre affogavi nei vestiti usati sopra tutte le sedie.
Ero io quello disordinato, dicevi sempre, ma non mettevi mai a posto un calzino.
Io non metto calzini, lo sai. Erano tutti tuoi.
La primavera sapeva di pollini e starnuti nascosti sotto le coperte. Arrivavi a nove, anche dieci di fila, e io sventolavo la mano in aria come se non avessi addosso, di te, molto più del fiato.
Ci scambiavamo i germi come i vestiti, in mezzo ai calzini.
Lo indossavamo con orgoglio il nostro raffreddore da fieno, e il mondo si chiedeva perché tu tossivi e io mi portavo appresso il mal di gola.
Poveri idioti saltellanti e canterini.
Ballerini non lo dico, perché le bugie, a te, non le ho sapute raccontare mai.
Era primavera, e tu vivevi ancora “da nessuna parte”, ma l'edera del giardino ti fregava sempre, con le tue allergie, le nostre sincroniche malattie, e l'aria che respiravamo in due, senza nemmeno aprire le finestre.
Era primavera?










 
Note sparse: so che aggiorno questa cosa in modo discontinuo e casuale, ma so anche che è nata per questo, perchè ne avevo bisogno, uno specchietto bianco dove annotare i pensieri e le sensazioni, e dare ai Larry nella mia testa un posto dove stare bene.
Forse stanno bene, non so se stanno bene, io sono sempre più convinto di sì, e credo in loro sempre di più.
Spero che sia un pezzo di posto dove anche voi possiate stare bene^^.
Sempre un grazie immenso a tutti voi per tutto <3
La canzone del titolo è di Franco Battiato, se siete curiosi^^

 
 

Ritorna all'indice


Capitolo 15
*** Estate. La tatuata bella. ***


Alla Poste Pay(ne).







 
La tatuata bella.



 



Voglio girare il mondo,
che il mondo in testa ho.
E non avrò paura, e non avrò paura; 
padrona mia è la luna ed altro io non ho.








Era sempre estate a LA, anche quando era inverno, e il fuso orario sfogliava le pagine dei mesi annoiato e pigro, lento come me che mi spogliavo pian piano di confusione e stanchezza, e vestiti quasi sempre tuoi. 
Io mi addormentavo in inverno e mi svegliavo d'estate, una delle tue bandane che sporgeva di traverso da un finestrino aperto un paio di centimetri, dentro una macchina che non era tua, qualcuno che guidava, chissà poi chi, e nemmeno il tempo di entrare di nascosto che attorno a me c'eri solo tu.
Le mie dita si incastravano nella china fresca di un tatuaggio nuovo ogni volta, ruvido e ancora caldo fra le cellule, e ti trovavo lì, sempre, scarabocchiato con attenzione.
Il mondo urlava fuori dal finestrino, e io dovevo solo leggere, su di te, che tutto andava bene.
Sarebbe andato bene.
Le cose che non potevamo fare, tu le stavi cancellando piano piano.





















Per la serie, a volte ritornano, eccomi qui con una bella, bella, insomma, leggibile nuova drabble Larry. Sto scrivendo troppo di Ziam, e alle volte mi dimentico cosa significhi scrivere di loro.
Amo scrivere di loro, amo Los Angeles e il tempo che sono sicurissimo hanno passato insieme, e amo l'idea di Harry che sgattaiola a prendere Louis in una macchina anonima ogni volta che torna.
Ah beh, amo anche tutti voi, ma che ve lo dico a fare?
La canzone che da' il titolo e la citazione appartiene ai Tre Allegri Ragazzi Morti, band italiana che amo visceralmente, autori di quelli che considero i migliori testi scritti da davvero un mucchio di anni a questa parte.

 

Ritorna all'indice


Capitolo 16
*** Autunno. Trovami un modo semplice per uscirne. ***


- 7



 



Trovami un modo semplice per uscirne.

 
 

Riuscirò, se mi tiri giù, non riuscirò
Non respiri più, non riuscirò
Non riuscirò
Come puoi vivere a testa in giù.






In autunno cadevamo: a terra, a letto, a pezzi.
Cadevamo svenuti e assonnati fra un fuso orario e un altro.
Cadevamo nella folla, strette di mano e saluti. Foto, flash, amici, meno amici, sconosciuti.
Cadevamo nel banale, interviste preconfezionate e cazzate.
Cadevamo nel mezzo, e lì restavamo senza respirare, aspettando che passasse.
Cadevo da solo, ad un certo punto, senza il tuo braccio dietro la schiena, perché non erano più tutti ciechi, e noi mai più invisibili.
Affogavo nell'erba, affondavo nel sonno, annegavo nella noia.
Mancare. Mentire. Mirare.
Spara.
Era autunno, e tu non eri lì.
Copriti le orecchie come le scimmiette Harold.
Copriti la bocca come le scimmiette Harry Styles.
Copriti gli occhi come le scimmiette Hazza.
E resta con me.





























Note sparse. Sono sparso anche io stasera. Siamo sparsi tutti.
Manca poco alla fine di questa raccolta...giusto un inverno e un epilogo.
Ma i Larry sono i Larry. E basta.

 

Ritorna all'indice


Capitolo 17
*** Inverno. Prova a stare con me un altro inverno a Pordenone. ***


Happy B Day Harold.






 
Prova a star con me un altro inverno a Pordenone.




 
Dice che qui non resta,
che non lo fermerà.
Il bene che gli vuoi ancora, 
il bene che ti vorrà.






L'inverno era la stagione dei vestiti scambiati. Sempre gli stessi, sempre più usati.
Le mie strane manie diventavano dichiarazioni, le tue distrazioni conferme.
E non me ne fregava niente se sparivi, e ricomparivi a sciare, a fare surf, a ubriacarti, con l'espressione da coglione nelle foto in posa.
Gli altri avevano tutto, e a me restava l'imbottitura della tua giacca di jeans che ormai sapeva di te e di Gemma, allo stesso modo.
Volevo restituirgliela e lasciar perdere. Più di una domenica mattina, più di una volta al giorno.
In macchina, sugli spalti gelidi, sul divano vuoto.
Volevo dirti solo di restare lì, ovunque fossi, a seppellirti sotto persone che non ero io.
Capitava, Harry, più di un giorno di pioggia.
Non so cosa succedesse dopo, non me lo ricordo, ma quella giacca è ancora nel mio armadio, e se metto le mani in tasca, giuro, ci sei ancora tu.

























Note: è il compleanno di Harry, è il 1 febbraio, cose stanno per accadere e stanno accadendo.
Sono in attesa, sempre, ma oggi di più.
Manca l'epilogo, un addio temo.
Non a me, a ma a questa raccolta.
Grazie di tutto, come sempre.
Citazione e titolo sono di una canzone dei Tre Allegri Ragazzi Morti, che amo.

 

Ritorna all'indice


Capitolo 18
*** Epilogo. C'eravamo abbastanza amati. ***


Bridges and rivers.
 





C'eravamo abbastanza amati.







Guarda com'è lunga questa eclissi. 
Chiamami anche sul tardi. 
Con questo tempo è meglio non tenersi troppo lontani, 
in questi periodi neri spettacolari.








Penso che ad un certo punto la gente ricordi solo quelle piccole cazzate gigantesche ed eclatanti.
Ad un certo punto rimangono le foto dei matrimoni, dei figli, dei Momenti con la M maiuscola, che fanno piangere tutti, solo per dirsi “ti ricordi tua madre quando...”. 
Noi no.
Di noi diranno tutto, forse. Che eravamo stupidi, e bambini, e ingenui, e bugiardi, e deboli, e fragili e palesi, e ridicoli, e facili, futili, giovani, nascosti in piena vista.
Un giorno magari mi sveglierò con le palle girate e ti spingerò via dal letto.
Una mattina le tue uova alla Benedict saranno troppo cotte o troppo vischiose.
Una sera tutto il mais che versi nell'insalata mi farà incazzare.
Una notte, magari, non vorrai toccarmi più.
Domani, dopodomani, pensarti a caso nel futuro. Per sbaglio.
Per sbaglio ci sarai nel futuro. 
Di noi diranno che ci eravamo abbastanza amati. Abbastanza per perdere.
Non lo dicono, adesso, che ci amiamo abbastanza.
Ma ci ameremo abbastanza.
Abbastanza per noi.
Abbastanza per sempre.













Note finali (davvero finali).
Anche questa è andata. Anche queste stagioni sono finite. Non so che dire, se non ringraziarvi tutt* per l'affetto e la dolcezza, l'acutezza e la tenerezza di ogni singola recensione.
E per chi non ha recensito, grazie per aver letto e apprezzato, chi più chi meno, fino a qui^^
Spero che questo sia un posto da amare abbastanza anche quando le cose da amare sono poche**
Titolo e citazione sono de Le luci della centrale elettrica^^

Ritorna all'indice


Questa storia è archiviata su: EFP

/viewstory.php?sid=2120104