La Paura E L'Amore

di federica04
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** La Paura E L'Amore - Capitolo 1 ***
Capitolo 2: *** La Paura E L'Amore - Capitolo 2 ***
Capitolo 3: *** La Paura E L'Amore - Capitolo 3 ***
Capitolo 4: *** La Paura E L'Amore - Capitolo 4 ***
Capitolo 5: *** La Paura E L'Amore - Capitolo 5 ***
Capitolo 6: *** La Paura E L'Amore - Capitolo 6 ***
Capitolo 7: *** La Paura E L'Amore - Capitolo 7 ***
Capitolo 8: *** La Paura E L'Amore - Capitolo 8 ***



Capitolo 1
*** La Paura E L'Amore - Capitolo 1 ***


Salve a tutti! Sono nuova ma seguo Castle da sempre e leggendo le vostre bellissime storie, ho provato anche io a mettermi in gioco, se vorrete consigliarmi o criticare qualcosa, sentitevi libere, lo apprezerò molto! Grazie :*



Ti svegli di soprassalto dopo l’ennesimo incubo e con le mani ti massaggi il collo, ti duole tantissimo considerato che il tuo letto è diventato un divano, più precisamente il divano della camera di Richard Castle nell’ospedale dove è stato ricoverato. D’istinto guardi alla tua sinistra dove sul letto è disteso Rick, vari tubi lo collegano alla macchine intorno a lui e il bip che emette una di quelle è per te una garanzia, ma solo all’apparenza lui sembra dormire tranquillo. Come un fiume in piena i ricordi di quella notte ti ritornano vividi in mente…

Stavate indagando a un caso riguardante un giro di droga a Staten Island, un ragazzo di soli 20 anni ,Jason Prascott, era stato ucciso con un colpo d’arma da fuoco alla tempia, quasi sicuramente per un regolamento di conti, infatti gli erano state trovate tracce di eroina nel giubbotto e non era sconosciuto alle autorità che lo avevano arrestato per spaccio due anni prima. Era uscito grazie al padre, un avvocato molto affermato a New York. La scientifica aveva constatato che l’eroina era di prima qualità e questo faceva presumere che il ragazzo fosse solo un piccolo pezzo del puzzle, ma non era così. Erano già le 19 ma volevi parlare con la famiglia del ragazzo ancora una volta, non c’erano prove ed eravate in un vicolo cieco già da due giorni. Era una fredda serata invernale e il sole era già calato da un pezzo. Tu e Rick avevate raggiunto velocemente la grande villa del padre di Jason, ma qualcosa ti aveva insospettita , c’erano varie automobili parcheggiate, nessuna di quelle era lussuosa, e il grande garage era illuminato a giorno.

“Qualcosa non mi torna, scendiamo a controllare, ma stai sempre dietro di me, mi raccomando!”
“Sì Kate, sarò bravo come sempre” disse Rick con un sorriso sornione “ma secondo me stanno solo facendo un party, insomma l’hai visto quell’avvocato, è sempre incavolato, si dovrà sfogare anche lui ogni tanto!”
“Vuoi muoverti Castle? Sennò ti lascio qui a parlare delle tue teorie da solo!”

Si ricordava benissimo ogni parola di quel discorso, era stato l’ultimo prima che succedesse quello che non si sarebbe mai aspettata…

Eravate scesi dall’auto e avevate raggiunto il portone del garage, si sentivano voci all’interno, c’era sicuramente una tv accesa e due uomini ridevano allegramente, forse era veramente un incontro tra amici e proprio mentre stavi per abbassare la pistola, dei passi ti fecero voltare e un uomo arrivò davanti a voi da dietro alla casa, rimase per un attimo sorpreso poi gridò “INTRUSI!” e un altro uomo arrivò dietro di voi. Con la tua pistola cercavi di proteggere Rick che era dietro di te, ma non era abbastanza. Il portone si era aperto e dentro c’era un’enorme laboratorio di eroina in cui varie persone che prima lavoravano ora guardavano con terrore alla scena davanti a loro, i due individui all’interno del garage erano a pochi metri e tu non riuscisti ad essere così veloce da spostare Rick dalla traiettoria di un proiettile che lo colpì nel petto. Rick ti aveva guardata con un’espressione di puro terrore mentre si teneva le mani lì dove lo avevano colpito e ti eri buttata su di lui spingendolo a terra, proprio mentre un altro proiettile veniva sparato. Stavano scappando tutti, gli uomini messi di guardia e gli operai , ma non ti importava e mentre ti tiravi su per lasciare libero il corpo di Rick, prendesti il cellulare e inviasti una veloce richiesta di soccorso, “uomo a terra!” ripetevi “uomo a terra..” Sentivi le sirene in lontananza e guardavi Rick. Era svenuto e il sangue gli usciva copioso dalla ferita, dove tenevi le mani per fermare l’emorragia. Non ti eri nemmeno accorta di avere iniziato a piangere, lo notasti perché sulle tue mani si mischiavano il suo sangue e le tue lacrime.

Poco dopo due forti mani cercarono di sollevarti, ma non volevi per nessun motivo muoverti da lì, soltanto quando riconoscesti la voce di Esposito dire: “Kate lascia lavorare i paramedici, sono qui per salvargli la vita”, lasciasti la presa. Rick fu caricato sull’ambulanza, avevi cominciato a correre verso il tuo Suv ma stavolta fu Ryan a fermarti e a farti sedere nella macchina di Esposito, che era già al volante pronto per partire.

Dal momento in cui eri arrivata in ospedale non ti eri mossa, eri rimasta seduta contro la parete vicino alla doppia porta che ti separava da Rick, gli infermieri ti avevano dovuta letteralmente sbattere fuori dalla sala dove lo avrebbero operato e da allora ti eri messa ad aspettare, non ti alzavi anche se Ryan continuava a ripeterti di sederti in una delle sedie poco distanti e non accettavi nemmeno il caffè fumante che Espo voleva offrirti per scaldarti.

Poco dopo le porte dell’entrata del pronto soccorso si aprirono e Martha e Alexis entrarono. Guardavano preoccupate verso di voi, camminavano veloci ma ti alzasti per andare loro incontro. Le osservavi, avevano pianto molto ed entrambe stavano malissimo, come te d’altronde. Ma ti saresti meritata degli schiaffi da loro, a rischiare la vita c’era il fantastico padre di una ragazza altrettanto fantastica e il figlio di una madre orgogliosa.
“Perdonatemi” eri riuscita a dire, e loro ti avevano abbracciata forte, così forte che per un momento non pensavi di essere tu la causa di tutto quello.

Mentre ancora vi stavate abbracciando, un dottore era comparso dalla doppia porta. Avevate corso tutti verso di lui, avevate annuito quando chiese “I parenti del Signor Castle?”, un attimo di pausa in cui ricontrollò la cartella e riprese a parlare: “Allora c’è una buona e una cattiva notizia, il proiettile ha colpito un polmone provocandogli un’emorragia interna ma avendo avuto un tempestivo intervento l’operazione è andata a buon fine, però cadendo deve avere sbattuto abbastanza forte la testa, c’è un’importante commozione cerebrale, ed è questo che molto probabilmente lo ha portato al coma. Purtroppo non si può sapere quando si riprenderà, si potrebbe parlare di giorni, mesi o addirittura anni e con mio rammarico non vi posso nemmeno assicurare che si sveglierà.”

Il silenzio calò su di voi, uno dei silenzi più orribili della tua vita, Rick è vivo ma potrebbe non svegliarsi mai più.

È il dodicesimo giorno in cui ti svegli a ripensi a tutto questo, il dodicesimo giorno in cui vorresti prenderti a pugni per aver voluto andare a tutti i costi in quella maledetta villa, il dodicesimo giorno in cui speri di poter perderti di nuovo in quei bellissimi occhi azzurri. Perché lui deve svegliarsi, deve tornare da te, è lui la mano che ti ha salvata e che continua a tenerti viva, e ne sei sicura, senza di lui questa volta, non ce la faresti.


Angolo dell'autrice:
Il primo capitolo è un po' triste, ma spero di avervi acceso la curiosità di sapere come continua!
Un abbraccio e alla prossima se vorrete ;)

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Capitolo 2
*** La Paura E L'Amore - Capitolo 2 ***


Buonasera a tutte! :)
Eccomi qui con il secondo capitolo della mia prima fanfic! Sono davvero contenta che il primo capitolo vi abbia incuriosite e spero che il secondo soddisfi le vostre aspettative!
È un capitolo "tranquillo", ma ci tenevo a rendere l'idea dello stato d'animo di Kate e come si rapporta con gli altri dopo quello che è successo al povero Rick!
Buona lettura! :D



Le giornate passavano lente ma la speranza non ti faceva mai vacillare. Non c’era giorno in cui qualcuno non passasse a vedere come stava Rick e a parlare un po’ con te.

Non andavi più al lavoro, non lo avresti mai lasciato solo, volevi che la prima immagine che vedesse fossi tu e non una stanza vuota con tutte quelle inquietanti macchine. Il capitano Gates non ti faceva pressioni, sapeva della vostra relazione ormai da tempo e sapeva che non saresti stata la stessa detective senza la tua spalla, perché ormai Rick era diventato parte integrante di te, ma anche del distretto e tutti ne sentivano la mancanza.

 Ryan e Esposito passavano spesso finito il loro turno e raccontavano dei vari casi che avevano chiuso e di quelli in cui stavano indagando, ma portavano spesso anche i saluti di vari colleghi del distretto, che non vedevano l’ora di riavere entrambi al lavoro. Perfino a Perlmutter mancava Rick, non sapeva più chi prendere in giro sulle scene del crimine. Avevate riso tutti e tre dopo che Espo aveva finito il racconto di quello strano dialogo con il medico legale, ma immediatamente dopo e tutti e tre avevate guardato contemporaneamente verso il letto e il velo di tristezza che per pochi secondi si era alleggerito vi coprì pesantemente di nuovo.

Venne anche tuo padre, abitava a circa tre ore dall’ospedale ma ci teneva a passare e appena riusciva vi raggiungeva. Stava male e odiava vederti così ma non poteva farci nulla e anzi quello che disse ti fece solo innervosire.
“Katie non potrai stare qui per sempre, insomma quanti giorni sono già passati? Tutti vogliono che Rick si svegli e che tutto ritorni alla normalità, ma non ci sono garanzie… se stesse così per un anno?” disse guardandoti “piano piano devi riprenderti, lo so che è dura ma devi farlo per..” “Non ti voglio nemmeno stare a sentire!” dissi decisa interrompendolo “io da qui non mi muovo, sono ormai 14 giorni che vivo qui, ma sai una cosa? Non mi interessa, Rick non è morto è qui con noi, deve solo riprendersi e so che lo farà. Non ho più intenzione di entrare nell’argomento e non voglio più che tu mi dica cosa fare.” Eri furiosa.

Tuo padre si alzò e si diresse verso la porta, ma prima di uscire disse “Ricordati sempre che io so cosa stai provando e per questo ti chiedo di non farti inghiottire dalla situazione..come invece è capitato a me con la storia di tua madre.” E con un leggero cenno del capo uscì dalla stanza.

La mattina seguente mentre sdraiata sul divano, osservi il cielo durante l’alba, ripensi a quella discussione. Sicuramente tuo padre sa cosa vuol dire soffrire per la persona che ami, ma vorresti maggiore appoggio da lui e sentire nelle sue parole la tua stessa speranza, invece con quel suo cercare di farti ragionare, ha sortito un effetto che forse nemmeno tu ti aspettavi. Decidi di mandargli un sms, forse è il primo che gli scrivi da quando avete entrambi un cellulare, vi siete sempre telefonati se avevate bisogno, ma sono le sei di mattina e devi chiedergli scusa.

Le dita si muovono veloci sul touch del telefonino e dopo pochi minuti hai terminato di scrivere: “Scusa papà per la reazione di ieri, lo so che ogni cosa che dici è per il mio bene, ma non sono pronta ad accettare la situazione e andare avanti, so che Rick si risveglierà e staro al suo fianco finché non succederà… Ti voglio bene! La tua Katie” Dopo una veloce rilettura lo invii.

Il silenzio della stanza viene interrotto da Therese che bussa con delicatezza alla porta. È un’infermiera che hai conosciuto la prima notte in cui Rick era ricoverato e da quel giorno si assicura personalmente che tu abbia sempre le varie portate. Apri la porta e ringraziandola prendi il vassoio che ti porge, ti sorride e torna indietro. È questo che adori di lei, non fa domande ed è sempre gentilissima. Con un sorriso rientri nella stanza.

Ogni pomeriggio passa Alexis che rimane un paio d’ore con Rick mentre tu vai a casa dove ti fai una doccia veloce e ti cambi. In realtà potresti anche evitare di fare tutto questo, nel bagno della camera c’è una doccia, basterebbe prendersi da casa i vari cambi, ma il vero motivo è che non puoi. Non puoi rimanere lì a vederla soffrire perché suo padre è in coma per colpa tua e senti il bisogno di parlare con lei. Probabilmente questo non cambierà nulla, di certo il dolore non diminuirà, ma vuoi farlo.

Così appena la vedi entrare dalla porta le chiedi di uscire per parlare un po’ e lei con un timido sorriso accetta. Vi sedete nella saletta break a pochi passi dalla stanza di Rick.

“Alexis..io volevo solo dirti che mi dispiace tantissimo di aver creato questa situazione. Non dovevo permettere che accadesse, credimi ci ho provato ma non ci sono riuscita…” cerchi di non piangere, fai di tutto per ricacciare indietro le lacrime “e se tu non vorrai più che Rick mi segua nelle indagini, credimi, farò di tutto per tenerlo lontano, il mio lavoro è pericoloso e dovrei esserci io al suo posto, non lui” una lacrima è scappata al tuo controllo e scende piano lungo la guancia.

Per tutto il tempo Alexis ha tenuto piantato lo sguardo sulle sue mani, ma ora alza gli occhi e ti osserva, sta piangendo. “Il giorno del funerale di Montgomery ero così arrabbiata quando avevo visto mio padre, che senza remore, si era buttato su di te rischiando di essere colpito dal proiettile al posto tuo. Lui ha una famiglia che gli vuole bene e quando ho visto quella scena l’ho accusato di essere un egoista. Un egoista perché poteva morire quel giorno lasciando me e la nonna a piangere senza un apparente motivo. Ma il motivo c’era e c’è tutt’ora, lui ti ama Kate, così tanto che metterebbe la sua vita a repentaglio per te ogni volta che ce ne fosse il bisogno. E questo..” sospirò forte per reprimere i singhiozzi “ è bellissimo, non ho mai visto papà amare tanto una donna, non rinuncerebbe mai a te e nessuno glielo chiederà mai. Siete così felici, lui è tanto cambiato e anche tu, in meglio ovviamente” disse con un leggero sorriso. “Poi chi lo sopporterebbe se stesse sempre a casa? Ti ricordi quando si è rotto il ginocchio? Abbiamo dovuto inscenare un finto omicidio per farlo divertire!” disse ricordando il giorno del compleanno di Rick e ridendo.

Rimani basita per un attimo, poi ti lasci andare ad una flebile risata e abbracci quella stupenda ragazza davanti a te che risponde velocemente al tuo gesto. State così per un po’, vi abbracciate senza dire nulla, vi date forza e vi sostenete a vicenda.

Poco dopo vi alzate e con un sorriso Alexis si dirige verso la porta della camera, ti fa un cenno con la mano e entra. Sorridendo pensi a quanto ti riesca a sorprendere ogni giorno sempre di più e capisci perché Rick sia tanto orgoglioso di lei.

A passi svelti ti dirigi verso il parcheggio dell’ospedale, sali in macchina e accendi il motore mettendo il riscaldamento al massimo, è novembre e ancora non ha nevicato ma è freddissimo. Aspetti che il clima nell’abitacolo sia più confortevole e velocemente guidi fino al tuo appartamento.

Angolo della scrittrice:
Grazie a tutti quelli che leggeranno anche questo capitolo e un grazie speciale a chi lo recensirà
!
Ci sarà una novità dal prossimo capitolo... ;)
A presto! :*

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Capitolo 3
*** La Paura E L'Amore - Capitolo 3 ***


Eccomi qua con il terzo capitolo! :)
Come promesso ci sarà una sorpresa, quindi buona lettura ragazze! :*
 

Dopo una ventina di minuti in auto arrivi a destinazione. Apri la porta e ti dirigi verso la camera da letto, senza guardarti attorno.
Ci sono tante cose che ti ricordano Rick, dal mazzo di fiori ormai secchi che ti aveva regalato un mese prima, ma che rifiuti di gettare, al suo pigiama, appoggiato sul letto.

Scegli velocemente quali capi puliti indossare e chiudi la porta del bagno dietro di te. Dopo una veloce doccia sei pronta per ritornare all’ospedale, ma qualcosa attira la tua attenzione.

Sul comò vedi la tua agenda. Ci scrivevi sempre tutto, dai tuoi appunti sul caso ai tuoi impegni. La prendi in mano e ti siedi sul letto. Le pagine sono bianche a partire dall’ 8 novembre, il giorno in cui hanno sparato al tuo scrittore, giorno che non dimenticherai mai.

Sfogli l’agenda piano come se potessi imprimere sulla carta il dolore di quelle giornate e ti blocchi di colpo al 15 novembre.
A lato del numero scritto in grassetto c’è un piccolo asterisco che avevi disegnato tu un mese prima.
Con uno scatto prendi il cellulare dalla tasca e controlli la data odierna, il 23 novembre.
Con Rick all’ospedale hai perso la cognizione del tempo e di certo l’arrivo del ciclo non era il tuo primo pensiero, ma ora il panico si impossessa di te mentre rielabori il tutto.

8 giorni, 8 giorni di ritardo, è questo che pensi mentre cammini freneticamente avanti e indietro per la camera da letto.

Effettivamente non avete sempre usato protezioni, tante volte vi siete fatti prendere dal momento, ricordi a te stessa con un leggero sorriso, ma non hai avuto nessun segnale, nessuna nausea mattutina, nessun sbalzo d’umore, nulla di nulla.
Potrebbe essere stress, effettivamente l’ultimo periodo non è stato propriamente tranquillo, ma anche tu credi poco a quest’ultima teoria.

Smetti per un attimo di camminare e ti blocchi davanti all’armadio dove uno specchio riflette interamente la tua figura. Con lo sguardo ti soffermi sul ventre coperto da una t-shirt grigia, vorresti alzarla per cercare qualche differenza, ma prima devi sapere.

Raccogli velocemente le tue cose, le metti nella borsa e corri verso l’auto. Ti fermi ad una farmacia distante pochi isolati da casa tua, ritorni in auto e guidi fino all’ospedale.
Davanti alla porta della stanza ti prendi un momento per calmarti. All’interno troverai Alexis e non vuoi apparire strana, diversa.

Entri e la saluti, parlate un po’ del più e del meno, poi saluta suo padre con un bacio sulla guancia e esce.

Ora che siete solo tu e Rick, il panico che ti ha accompagnata fino all’ospedale, lascia il posto a una profonda tristezza. Vorresti vivere questo momento con lui, fare quel test insieme e scoprire cosa vi aspetta nel futuro.
Ma ti ritrovi ad affrontarlo da sola, ma vuoi, devi essere forte.

Non hai mai fatto un test di gravidanza, ma dall’esperienza della tua coinquilina ai tempi del college, sai che sarebbe meglio attendere la mattina per farlo, ma non riesci ad aspettare.
Così ti chiudi in bagno dove poco dopo, appoggiata con la schiena al vetro della doccia, ti ritrovi ad aspettare.
Sono i sette minuti più lunghi della tua vita e i muri del bagno ti stanno stretti, ti senti quasi soffocare.
La cosa migliore e uscire da lì. Apri la serratura e ti siedi sul divano, dove cominci a respirare profondamente.

Appena senti di esserti calmata ti alzi e vai verso il letto di Rick, ha il viso rilassato e respira tranquillamente. Gli prendi una mano e la stringi forte, sperando capisca quanto bisogno hai di lui e gli dai un leggero bacio sulle labbra.
Controlli l’orologio, quei sette lunghi minuti sono passati.

Ritorni in bagno e mentre il cuore batte all’impazzata prendi il test.
Hai gli occhi chiusi da quando ce l’hai tra le mani e dopo pochi secondi li apri e lo guardi: due linee rosse marcate, il test è positivo.
Lo appoggi sul lavandino e ti metti le mani tra i capelli, cominci a piangere e di nuovo quella sensazione di non riuscire a respirare ritorna.
Ti lasci scivolare lungo la parete mentre le lacrime scendono senza controllo e i singhiozzi diventano sempre più forti.

Tu e Rick avrete un bambino.

Dovreste essere a casa a festeggiare per questa stupenda notizia, invece lui è in un letto d’ospedale a lottare tra la vita e la morte e tu stai piangendo disperatamente nel bagno accanto, tutto questo non è giusto, pensi respirando sempre più affannosamente.

Sei combattuta, lotti tra due fortissime emozioni, la paura di perdere il tuo Rick ti divora e ti fa male, tanto male, ma per la creaturina che sta crescendo dentro di te provi già tantissimo amore, che vorresti poter condividere con lui.

Il tuo pianto non si è calmato e questo ha attirato l’attenzione di qualcuno, che ora bussa più volte. Rimani per terra e senza preoccuparti di asciugare le lacrime apri la serratura. È Martha che spalanca la porta e appena ti vede ti prende le mani e ti fa alzare. Ti asciuga le lacrime e ti abbraccia.

“Tesoro lo so che è dura ma ti prego non fare così” dice mentre ti porge un fazzoletto “adesso andiamo di là, bevi un po’ d’acqua e cerchiamo di calmarci.”

Ti lasci guidare da Martha fino al divano e appena si siede ti prende la mani, “prova a fare respiri profondi” fai come ti dice e dopo varie boccate d’aria e un bicchierone d’acqua ti senti meglio.

“Kate perché non ti prendi una pausa, potrei venire io qualche notte a…”

“Martha…”  la interrompi  e mentre le stringi fortissimo le mani le dici: “aspetto un bambino.”
 

Angolo dell’autrice:
Beh che dire, spero di avervi sorpreso e di avervi incuriosito ulteriormente! :P
Come sempre grazie mille a tutte e se vorrete recensire ne sarò felicissima!
Alla prossima :*

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Capitolo 4
*** La Paura E L'Amore - Capitolo 4 ***


Buonasera ragazze! ;)
Il quarto capitolo è pronto per essere letto, quindi buona lettura a tutti! *.*
 

Dopo un primo momento di sorpresa vedi le labbra di Martha curvasi in un sorriso e gli occhi diventarle lucidi.
Prendi l’iniziativa e l’abbracci, lei risponde immediatamente e ti stringe a sé.

I tuoi singhiozzi si sono calmati, ma non hai smesso di piangere, e ora mentre vi stringete forte l’una all’altra, le lacrime continuano a scendere, ma ti senti tranquilla, protetta tra quelle braccia materne che sai ti sosteranno.

“Tesoro da quanto lo sai?” Ti chiede mentre scioglie l’abbraccio e ti asciuga il viso.

“L’ho appena scoperto..per quello mi hai trovata in bagno. Sono crollata… ogni giorno vivo nella paura di perdere Rick e ora scopro di aspettare un bambino, è stato tutto così veloce, ed è tutto così difficile che non ce l’ho fatta.” Le confessi guardandola negli occhi.

“È una situazione orribile per tutti, Kate. Hai resistito anche troppo a lungo senza crollare, ma questo non fa di te una persona debole. Quando sono in pericolo le persone che amiamo è normale arrivare a un punto di rottura.” 

Sposti il tuo sguardo verso il letto e osservi Rick.

“Tornerà da noi tesoro, lo farà. Tornerà da te e da vostro figlio” afferma risoluta mentre sposta una mano sul tuo ventre e sorride “Non vi lascerebbe mai, mai.”

“Grazie Martha..io non so se ce l’avrei fatta a tirarmi su da quel pavimento senza di te” le dici sincera sorridendole.

“Certo che ce l’avresti fatta, sei ancora giovane tu! Sicuramente hai le ossa migliori delle mie!”

Comincia a ridere e tu la segui. Una bella risata è quello che ci vuole per stemperare questo clima di tensione.

“Direi che ora è impossibile convincerti a dormire lontana da qui, giusto Kate?” ti chiede con un dolce sorriso.

“Sì decisamente impossibile.” Rispondi ridendo.

Si alza, saluta Rick e ti abbraccia di nuovo.

“Domani sarò qui appena riesco… buonanotte a tutti e tre allora!” E salutando con la mano esce dalla stanza.

Osservi la porta da cui Martha è appena uscita e sorridi. Non hai esitato a dirle del bambino, non c’era bisogno di tenerglielo segreto e non volevi farlo. Quella donna è diventata come una madre per te e ogni giorno capisci sempre di più quanto la famiglia di Rick sia diventata anche tua.

Ti alzi dal divano e lo raggiungi, ti siedi sul bordo del letto e gli prendi una mano.

Sebbene tu sia sempre stata abbastanza scettica su certe cose, hai sempre creduto che lui ti sentisse e percepisse la tua presenza.
Durante quei giorni gli hai sempre parlato e gli hai sempre fatto capire che eri lì e che non te ne saresti andata.

Così decidi di dirglielo.

“Rick ti prego torna da noi…avremo un bambino…io e te avremo un figlio..ti prego..” gli sussurri dolcemente.
E mentre gli lasci un bacio sulla fronte gli dici: “Ti amo.”

Ti separi da lui e mentre raggiungi il bagno ti asciughi una lacrima solitaria, scappata al tuo controllo.

Stai per chiudere la serratura del bagno quando senti la suoneria del tuo cellulare. Velocemente lo prendi dalla borsa e guardi lo schermo, è tuo padre.

“Ehi papà..”

“Ciao Katie, scusa se non mi sono fatto sentire in questi giorni ma non ho avuto un momento libero dal lavoro… e riguardo al messaggio, non mi devi chiedere scusa, sono stato troppo duro, so quanto ami Rick e so anche che non lo lasceresti mai da solo in ospedale in quelle condizioni…”
Dalla sua voce senti che è veramente dispiaciuto.

“Non ti preoccupare, nessuno si è arrabbiato veramente, siamo solo entrambi molto preoccupati e entrambi abbiamo delle buone ragioni per esserlo.”
Vuoi bene a tuo padre e non vuoi che si senta in colpa, alla fine ha cercato solo di proteggerti.

 “Allora piccola come stai? E Rick?” ti chiede dopo pochi secondi.

“Stiamo bene…però c’è una cosa che devo dirti, domani riesci a venire?”

“È successo qualcosa?”
La sua voce ora è preoccupata.

“Sì ma non voglio parlarne al telefono..è importante.”
Non vedi l’ora di dirgli che diventerà nonno, ma vuoi farlo davanti a lui, occhi negli occhi.

“Ti prometto che domani verrò Katie”
 Ha capito che è qualcosa di urgente, sai che verrà, ha sempre mantenuto le sue promesse.

“Grazie papà, ti voglio bene..buona notte!”
                                                                                  
“Anche io Katie…a domani!”

Finita la chiamata appoggi il telefono sul divanetto e ti prepari per la notte, è stata un giornata pesante e ti senti molto stanca.

Mentre indossi il pigiama il tuo sguardo cade sulla tua pancia, l’accarezzi dolcemente e sorridi, ancora ti sembra impossibile credere che lì dentro sta crescendo il vostro bimbo.

Ti sistemi sul tuo letto di fortuna e poco dopo senti le palpebre pesanti, ma prima di addormentarti il tuo ultimo sguardo va al tuo amato scrittore.

Forse un incubo si fa strada nel tuo cervello, senti uno strano rumore, ripetitivo, sembra il rumore fastidioso di una sveglia.
Lo senti sempre più nitido, più vicino.

Ti sembra di riconoscerlo…è il suono della macchina che scandisce regolare il battito del cuore di Rick.
Ma questo è tutt’altro che regolare!

Ti svegli di soprassalto, in effetti i bip sono più ravvicinati, cominci a preoccuparti.
Ti stropicci gli occhi velocemente per mettere a fuoco e osservi Rick.

Vedi la sua mano destra muoversi lentamente.

Ti butti giù dal divano e corri verso di lui. Gli tieni la mano che hai visto muoversi.
“Ehi Rick amore mio sono qui…sono Kate…apri gli occhi” lo inciti speranzosa.

Aspetti qualche secondo in cui ti è difficile anche respirare.

E poi finalmente accade..vedi gli occhi di Rick aprirsi leggermente, quel tanto che basta per vederti.
Infatti ti sorride e senti la sua mano muoversi sotto la tua.

Premi il pulsante per chiamare l'infermiera, ma non lo abbandoni con lo sguardo nemmeno per un secondo, continui a sorridergli felicissima.

 
Angolo dell’autrice:
Finalmente Rick si è svegliatoooooo :D Anche io non vedevo l’ora che succedesse xD
Beh d'ora in poi l'angst che ha accompagnato la mia storia fino a qui, può lasciare lo spazio alla gioia *.* (meritata aggiungerei :P)
Grazie mille a tutti quelli che recensiranno!
Un bacio e alla prossima :*

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Capitolo 5
*** La Paura E L'Amore - Capitolo 5 ***


Eccomi qui! :D Ci ho messo un po’ ad aggiornare, ma ho avuto una settimana infernale :(
Scusatemi tantissimo!
 


In pochi minuti la stanza si riempie di infermiere e di medici che gentilmente ti chiedono di uscire mentre visitano Rick.
Obbedisci senza battere ciglio e ti lasci cadere in una sedia accanto alla porta della stanza.

Sei così felice, euforica e emozionata che ti verrebbe quasi da saltare per tutto il corridoio.
Non vedi l’ora di parlargli, scherzare con lui, baciarlo e ovviamente dirgli del bambino, ti immagini già la sua espressione dopo che avrà ricevuto la notizia e l’inizio dell’elenco di tutti i nomi strambi che vorrebbe dargli o darle, fantastichi sorridendo.

I tuoi pensieri sono interrotti da un medico che esce dalla camera. Subito ti alzi in piedi e ascolti attentamente.

“Allora signorina Beckett, il suo partner sta bene, tutti i parametri sono nella norma. Posso affermare che è totalmente fuori pericolo.
Ma dobbiamo ricordarci che ha subito un’operazione importante, quindi anche se a distanza di vari giorni, ha ancora bisogno di tempo per riprendersi. E un’ultima cosa, sebbene sembra che abbia dormito a lungo, non è così, infatti come avrà notato è molto stanco. Per stanotte direi di lasciarlo riposare, anche se le chiederà cosa è accaduto, ha già fatto molte domande in effetti.” Dice ridendo.

“Classico, fa sempre così!” Gli stringi la mano mentre gli sorridi. “Grazie!”

Risponde alla stretta con vigore e con un cenno del capo si dirige verso l’ascensore.

Apri la porta lentamente e entri.
Rick ti sta osservando, un sorriso stanco si apre sul suo viso.

Aspetti che le ultime due persone nella stanza escano  e lo raggiungi, lo abbracci con delicatezza evitando di toccare il lato destro del suo corpo, dove vi è la cicatrice dell’intervento.

“Bentornato Rick” gli sussurri baciandolo sulle labbra.

“Ciao Kate”, ti risponde accarezzandoti il viso con una mano.
È come se fossi in paradiso, risentire il suo tocco dopo tanto tempo, anche se solo una carezza, ti fa sentire benissimo.

“Allora come ti senti bello addormentato?” gli chiedi mentre ridi.

“Che sono bello e maledettamente attraente anche in coma, lo si poteva immaginare.” Dice con un sorriso sornione.
“Ma dalla tua espressione sollevata, immagino di esserlo stato per un po’…quanto di preciso? E soprattutto perché? Io non ricordo nulla, solo che stavamo indagando ad un caso di dr…”

“Non ti dirò nulla” Lo interrompi “anche il dottore mi ha detto che parli troppo.”

“Sono solo curioso di sapere..” Cerca di convincerti con la sua tipica faccia da cucciolo.

“Non attacca, sei stanco e devi riposare. Domani ti spiegherò tutto, promesso.” Lo assicuri, scompigliandogli i capelli.

“Neanche un po’ di tatto per questo povero malato… vorrà dire che proverò a dormire, anche se con tutte queste domande irrisolte non so se ce la farò.”

“Scommetto che tra 10 minuti sarai già tra le braccia di Morfeo.” Rispondi facendo la linguaccia.

“Invece sarò vigile e sveglio.” Ti assicura.

Ti siedi sul materasso accanto a lui, vi guardate ancora una volta e vi sorridete a vicenda, forse per la cinquantesima volta.
Abbassi lo sguardo sulle vostre mani che ora sono intrecciate e ripensi a tutto quello che è successo in questo breve periodo. A tutto il dolore provato, ma anche alla gioia della notizia della tua gravidanza.
D’istinto avresti voluto dirglielo subito, ma preferisci aspettare l’indomani quando Rick sarà meno stanco e potrai parlare con lui più a lungo e raccontargli ogni cosa.

Come da te previsto, si è addormentato subito, gli lasci la mano e gli sistemi le coperte.

Prendi il cellulare e raggiungi la sala break, devi informare tutti e anche se sono le 5 di mattina, poco importa, saranno tutti felicissimi.
Chiami Alexis poi Martha, Ryan, Esposito, Lanie e infine tuo padre, che appena riuscirà a liberarsi dal lavoro verrà  per salutare Rick e tu potrai dirgli del bambino.

Guardi l’orologio e ti accorgi con sorpresa che è passata quasi un’ ora.
Tra rassicurazioni, risposte e racconti di come si è svegliato, il tempo è volato.

Ritorni in camera, Rick sta dormendo profondamente.

Sarà una mattinata intensa, verranno tutti a trovarlo e la stanchezza comincia a farsi sentire. Decidi di dormire un paio d’ore.

Il tuo riposo non dura a lungo però. Senti qualcuno bussare alla porta, stancamente ti metti seduta sul divano e controlli l’ora, le sette.

“Avanti!” la tua voce è impastata di sonno. Probabilmente saranno Alexis e Martha, pensi sbadigliando.

E invece dalla porta entra tuo padre, vede Rick dormire così ti fa cenno di uscire.
Fuori dalla stanza vi sorridete e vi abbracciate.

“Papà non ti aspettavo così presto!” dici sciogliendo l’abbraccio.

“Mi hanno dato un lavoro in zona questa mattina, quindi ho pensato di venire..dì al tuo scrittore che sono passato e che appena riesco ritorno per salutarlo di persona.”

Guardi tuo padre negli occhi e ti rendi conto che il momento di dargli un’altra grande notizia è arrivato.
Sei agitata non sai quale sarà la sua reazione, in questo istante non riesci a immaginartela.

“A proposito…quando vi vedrete avrete anche un’altra cosa di cui parlare…” Jim ti osserva con uno sguardo interrogativo “beh…ecco..sono incinta! Diventerai nonno..” confessi con un timido sorriso.

Proprio non se l’aspettava e la sua faccia ne è la dimostrazione.

“Oddio Katie..” Ti abbraccia con forza “Congratulazioni..non so cosa dire mi sento spiazzato.”

È una situazione un po’ imbarazzante, dire certe cose al proprio padre è sempre un po’ più difficile.

“L’importante è che tu sia contento!” rispondi stringendolo con forza.

“Certo che lo sono! Vorrei complimentarmi anche con Rick..”

“Beh lui non lo sa ancora..l’ho scoperto ieri pomeriggio e stanotte era stanchissimo, poi non si ricorda nemmeno cosa è successo..appena si sveglia glielo dirò.”

Tuo padre ti sorride, è un sorriso di felicità pura, uno di quelli che hai visto raramente dal giorno dell’omicidio di Johanna.
Guarda l’orologio e con uno sguardo dispiaciuto ti dice: “Devo andare, veramente se potessi starei qui…”

“Non ti preoccupare papà, lo so che devi lavorare. Stiamo tutti e tre bene.” Gli rispondi con un sorriso.

Ti stringe a sé un’ ultima volta poi si avvia verso l’uscita del reparto.
Rientri in stanza e tiri un sospiro di sollievo.

Poco dopo senti bussare nuovamente, questa volta è Therese. Le sorridi quando vedi che ti porge due vassoi.

Vai in bagno, ti prepari per la giornata e quando esci ti siedi per fare colazione. Mentre addenti la tua mela, senti Rick lamentarsi.
Ti avvicini a lui.

“Ehi buongiorno” ti dice con una smorfia di dolore sul viso.

“Ehi Rick..” sicuramente gli antidolorifici che ha preso ore fa hanno perso il loro effetto  “qua ci sono le medicine appena avrai fatto colazione..” lo rassicuri toccandogli il braccio.

Anche se sta soffrendo, nulla può fermare le sue domande.
“Ecco Kate sono pronto, mentre mangio raccontami quello che è successo!”

Lo guardi torva, ma non demorde.

“Lo avevi promesso! Le promesse si mantengono sempre, perché..”

“Ok ok, però mi lasci raccontare senza interruzioni!” Gli proponi risoluta.

Lui annuisce e mentre lo aiuti a finire la sua colazione gli dici tutto, del caso, della sparatoria, del coma e del tuo trasferimento temporaneo nel divano della sua camera.

“Quindi hai dormito qui per quanto, due settimane?!” Ti chiede sorpreso con un grande sorriso.

“Certo. Volevo essere qui appena ti fossi svegliato..”gli sorridi di rimando ma abbassi lo sguardo, imbarazzata.
“E comunque avevo detto niente interruzioni!” Lo sgridi dandogli un leggero scappellotto.

“Ahia!” Protesta lui. Tu ridi e lui ti segue.

“Ci sei mancato così tanto..Alexis e Martha sono venute tutti i giorni…I ragazzi del distretto appena potevano erano qui e anche mio padre.”
Sei felice di potergli raccontare di quanto tutti abbiano dimostrato il bene che gli vogliono.

“Non vedo l’ora di vederle le mie due ragazze…e anche Ryan, Espo e Lanie, tuo padre, anche la Gates se devo dire la verità” conclude la frase con una risata.

Lo osservi mentre parla e senti il bisogno di dirglielo, siete soli e lo sarete per poco, così prendi coraggio.

“Poi c’è un’altra cosa che è, diciamo, successa ieri…” Rick ti guarda con attenzione “Ho scoperto…”

La tua frase viene interrotta dalla porta che viene spalancata da Alexis, che corre verso il padre abbracciandolo.
C’è anche Martha e con sorpresa vedi entrare anche Ryan,Espo e Lanie.
 
Angolo della scrittrice:
Non odiatemi xD
Rick saprà del bambino molto presto ve lo prometto :P
Forse si potrebbe definire un capitolo di passaggio, ma ci tenevo a descrivere bene il post risveglio del nostro scrittore e il dialogo con il caro vecchio Jim, che sarà nonno *.*
E come sempre grazie a tutti coloro che recensiranno o leggeranno il capitolo!
A presto :D

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Capitolo 6
*** La Paura E L'Amore - Capitolo 6 ***


Buonasera a tutte!
Ecco a voi il sesto capitolo! :)
Have fun! :D

 

Sono entrati tutti nella stanza e sono corsi a salutarlo ed abbracciarlo.

Mancava davvero poco e Rick avrebbe finalmente saputo del vostro bambino, ma questa volta il destino non era dalla tua parte, pensi con un sorriso amaro.
Ma lo vedi così felice di rivedere la sua famiglia e tutti i vostri amici, che non puoi fare altro che partecipare al clima di felicità che si è creato in quella stanza, dopo tanti giorni di agonia.

Mentre stai partecipando ad una conversazione con Rick e i ragazzi, Martha ti chiede di aiutarla a sistemare tutti i regali che hanno appena portato per lo scrittore.
Ti allontani dal letto e appena siete ad una distanza di sicurezza da sguardi e orecchie indiscreti Martha bisbiglia con interesse: “Allora glielo hai detto?”

 “In realtà no..beh stavo per farlo ma sono stata interrotta.” le spieghi con un mezzo sorriso.

 “Ah che peccato..avevo portato una bottiglia di vino in borsa, potevamo festeggiare tutti insieme..e ovviamente ho pensato anche a te tesoro, ho un succo di frutta.” ti sussurra leggermente dispiaciuta.

Sorridendo le tocchi una spalla “Festeggeremo Martha, te lo prometto, fidati anche io non vedo l’ora di dirglielo..poi a casa voi potete avere più vino!”

State ridendo quando venite interrotte da Lanie.

“Novità ragazze?” Conosci quello sguardo, ha intuito che c’è qualcosa sotto , e quando Lanie vuole sapere una cosa, lo scopre sempre.

“Nulla stavamo parlando di una battuta di Rick..” le dici cercando di sembrare il più naturale possibile.
Ma non è convinta.
Sta per farti un’altra domanda quando Martha, vedendoti in difficoltà propone: “Un brindisi ragazzi! Al nostro Richard che finalmente ha deciso di ritornare tra noi!”

Con un sorriso a 32 denti ti allontani da una Lanie detective e raggiungi gli altri, pronti per vedere quale vino Martha avesse portato per brindare.

Stai pensando a come fare per evitare il vino senza destare sospetti, ma senti Espo lamentarsi ad alta voce e vedi che quello che Martha versa nei bicchieri è succo di frutta.

“Cosa ti è successo madre?!  Berresti vino anche a colazione e quando c’è da festeggiare porti il succo di frutta?” Chiede Rick sgranando gli occhi.

“Ma tesoro sei all’ospedale, se te lo fossi dimenticato, e con tutte le medicine che prendi, l’alcool è sconsigliatissimo.” Gli risponde con sguardo sicuro.

Vorresti correre da lei e abbracciarla, in pochi minuti ti ha letteralmente salvato da parecchie situazioni imbarazzanti.

“Questo coma ha fatto miracoli oserei dire!” dice Rick ridendo e tutti quanti alzate il bicchiere brindando.

Vi state rilassando e ascoltate i racconti dello scrittore di cosa ha visto e sentito durante il suo “riposo forzato” come lo definisce lui stesso. Alcune sono storie idiote ma veramente divertenti, infatti state tutti ridendo.

“Ma che droghe ti danno Bro? Di certo sono belle pesanti..” chiede Espo causando un’altra fragorosa risata.

“E non hai ancora sentito la cosa più strana…” comincia Rick, catturando l’attenzione di tutti.

“Quando mi sono risvegliato, ero agitatissimo. Ero sicuro di essermi perso il parto di Kate! Nella mia testa pensavo che fosse al nono mese e che io dormendo mi ero perso tutto, ed ero disperatissimo, come potevo perdermi la nascita di mio figlio?” conclude Rick sbigottito.

Appena queste parole ti arrivano alle orecchie il succo che stavi tranquillamente bevendo ti va di traverso e cominci a tossire e Martha, che ti è accanto, comincia a darti pacche sulla schiena, per cercare di calmare la tosse.

Rick ti guarda “Lo sapevo che avresti reagito così!” dice ridendo insieme agli altri.

Appena ti riprendi cerchi di unirti all’ilarità generale, ma con scarsi risultati, in più noti che gli occhi della tua migliore amica sono fissi su di te. Puoi seriamente iniziare ad avere paura.

Infatti poco dopo “Castle ti scoccia se ti rubo Kate per dieci minuti, sai chiacchiere fra donne..” chiede Lanie.

“Basta che me la riporti sana e salva!” Risponde Rick con un sorriso.

“Farò del mio meglio..”risponde lei con uno sguardo poco rassicurante.

Ti rendi conto che non puoi scappare da una Lanie super curiosa così con rassegnazione la segui nella sala break.
Vi sedete e subito parte all’attacco.

“Allora mi vuoi dire che succede? Prima ti apparti con Martha e ridete a crepapelle poi appena Castle parla di bambini e gravidanza rischi di strozzarti…”

“Nulla..” Rispondi con un sorriso che credi riesca a convincerla.

“Certo che per essere una detective che scova i malviventi bugiardi, non sai mentire proprio per niente…forse con un buon caffè parlerai…” ti dice con leggerezza, piantando però i suoi occhi nei tuoi.

Ecco che la cara dolce Lanie lancia la sua bomba.

“Beh  qui il caffè è veramente orrendo, non te lo consiglio...” cerchi di sviare la sua proposta.

“Non hai provato quello del bar qua vicino proprio dietro l’angolo, è veramente delizioso…”continua giocando con i suoi braccialetti e fissandoti.

Non potresti mai vincere questa guerra contro di lei, così decidi di cedere, anche se sei felice di poter condividere un momento importante come questo con una delle persone a cui tieni di più.
 
“Mi sa che per nove mesi non potrò bere nessun tipo di caffè delizioso o meno, Lanie ..considerato che aspetto un bambino.” Le rispondi tranquilla guardandola e sorridendole.

“OH MIO DIO! Io lo sapevo, lo sapevo!” Urla abbracciandoti.

Immaginavi una sua reazione urlante ma decidi di calmarla, siete poi sempre in un ospedale e soprattutto non troppo lontano dalla stanza di Rick.

“E lui cosa ha detto?” Chiede con un sorrisone.

“Non lo sa ancora…” Le rispondi.

“COME NO?! Ma non è poss…” grida di nuovo.

“Shh Lanie! Tra poco lo saprà grazie ai tuoi urli..” Le dici ridendo cercando di calmarla “Non ho ancora avuto un momento calmo e tranquillo solo con lui. Lo sanno solo mio padre, Martha e te ovviamente.”

“E quando l’hai scoperto?” ti chiede, stavolta con più calma mentre ti stringe una mano.

“Il pomeriggio del giorno in cui si è svegliato..io glielo ho detto mentre era in coma…e forse quel suo sogno strano era dovuto a questo..” sorridi ripensando alla strana storia che Rick vi ha raccontato “ma stasera glielo dirò, quando saremo soli.”
Concludi il discorso stringedole la mano a tua volta.

“Che bello Kate! Sono così felice per voi non vedo l’ora di poterlo dire a tutti!”

“Dovrai aspettare ancora un po’, quindi acqua in bocca, e sono seria stavolta!” La sgridi, ridendo insieme a lei.
Ti vegono in mente tanti momenti in cui i segreti detti a Lanie le erano sfuggiti di bocca, casualmente, come lei diceva difendendosi.

“Giuro, non uscirà una sola parola da qui.” Promette indicando con un dito la sua bocca.

Vi abbracciate forte. La vostra amicizia è sempre stata così, poche parole, ma tanti fatti, vi volete un bene dell’anima ed è in questi momenti, quando vi confidate l’una all’altra che ve lo dimostrate.

Ritornate in stanza e noti con piacere che Rick sta intrattenendo ancora tutti con le sue storie.

Decidi così di lasciare l’ospedale per un paio d’ore, per andare a casa fare una doccia e rilassarti un po’, infondo stasera hai una grande notizia da dare.
Saluti tutti, sai che il tuo scrittore è in buone mani e sei tranquilla.

È una giornata fredda, ma hai voglia di passeggiare, così parcheggi a due isolati da casa tua per camminare un po’.

Sono capitate così tante cose in questi due giorni che non hai avuto nemmeno tempo di pensare, Rick si è risvegliato dopo 15 giorni di coma, hai scoperto di aspettare un bambino, l’hai detto a Martha, poi a tuo padre e poco fa a Lanie e stasera sarà Il tuo scrittore a scoprirlo.
Sei un po’ agitata, ma sei così contenta…ti sembra strano pensare che tra vari mesi un pancione non ti permetterà più di vederti i piedi, pensi sorridendo.

Mentre cammini  sei così sovrappensiero che non ti accorgi della presenza di un signore davanti a te che è appena uscito da una porta che dà sul marciapiede. Lo schivi all’ultimo momento chiedendogli scusa.

Ti fermi e ti rendi conto che la porta appartiene ad un negozio.
È la prima volta che lo noti, è un locale piccolo ma ben illuminato, dall’insegna deduci che sia una bottega di oggetti in vetro.

Decidi di entrare, neanche tu sai il motivo, è il tuo istinto che ti guida.
All’interno ci sono tutti gli oggetti possibili immaginabili in vetro, sono molto graziosi e tutti fatti a mano come ti spiega il proprietario, un ometto simpatico con gli occhiali.
Ti guardi un po’ in giro poi decidi di raggiungere la porta e uscire quando su uno scaffale lo vedi.
Sorridi e capisci perché il tuo istinto ti abbia portato lì.

Dopo il tuo acquisto sei tornata a casa e velocemente ti sei preparata per ritornare all’ospedale.
Appena apri la porta della stanza ti ritrovi Alexis, è rimasta aspettando il tuo ritorno.
Infatti si veste velocemente, vi saluta ed esce.

Siete soli. Non vuoi più aspettare, così prendi il pacchettino dalla borsa e ti avvicini al letto con le mani nascoste dietro la schiena.

“Cosa hai lì dietro?” Ti chiede subito Rick curiosissimo.

“Una sorpresa per te” Rispondi sedendoti sul bordo del letto.

“Cos’è?” il suo sguardo è felice, come quello di un bambino la mattina di Natale.

“Tra poco lo scoprirai..” Gli rispondi sorridendo porgendogli il regalo.

Rick prende il pacchettino e comincia a scartarlo velocemente.
 

Angolo della scrittrice:
Mi sento un po’ Marlowe in questo momento, che lascia qualche cliffhanger qua e là :P
Seriamente ragazze non odiatemi xD 
Spero che il capitolo vi abbia intrigato e incuriosito!
Grazie mille a chi legge e a chi recensisce, mi fa molto piacere sapere i vostri pareri! :D
Alla prossima, sperando di farcela il prima possibile! *.*

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Capitolo 7
*** La Paura E L'Amore - Capitolo 7 ***


Hey ;)
Ho aggiornato il più veloce possibile, sotto minaccia di alcune di voi :P
Scherzo ovviamente, mi fa molto piacere che la storia vi piaccia *.*
Buon capitolo!
 


Rick strappa la carta regalo velocemente e si ritrova davanti una scatolina di piccole dimensioni.

“Vediamo che regalo mi hai fatto..” dice tutto contento.

“Penso proprio che ti piacerà..” gli rispondi sedendoti sul bordo del letto e cercando di non mostrare la tua agitazione, anche se stai giocherellando con l’apertura dell’orologio che tieni al polso già da un po’.

Lo osservi attentamente mentre apre la scatola e ne tira fuori il ciuccio di vetro.
Quando lo hai notato al negozio hai pensato fosse perfetto per questa occasione, molto grazioso e con delle sfumature di giallo, perfette non sapendo ancora il sesso del vostro bambino.

È sorpreso, sta cercando di capire a cosa possa riferirsi.

“Non dirmi che mi hai comprato un ciuccio per ricordarmi che sono un bambinone?!?!” Ti chiede facendo il finto offeso.
Cominci a ridere, la sua espressione di delusione è fantastica.

“Dai Kate mi sono svegliato da un coma, non puoi prenderti gioco di me così. Una mini pistola laser, un teaser…ma un ciuccio?” È sempre più sconcertato.

“Non è per questo che l’ho preso…” lasci la frase in sospeso, vedi che si sta concentrando per trovare un’altra motivazione a quello strambo regalo.

Poi ti osserva, la tua risata si è spenta per lasciare spazio ad un grande sorriso, e lo guardi a tua volta.
Gli prendi la mano e gliela appoggi sul tuo ventre piatto. Il suo sguardo passa dalla mano sulla tua pancia al ciuccio e di nuovo a te, ed è in quel momento che capisce.

“Aspetti un bambino?” la sua voce si è ridotta a un sussurro.

Non hai smesso di sorridere nemmeno per un secondo e gli stringi forte la mano. È il tuo sì silenzioso.
Gioia e stupore, è quello che leggi nello sguardo di Rick.
Ti prende il viso con le mani e ti bacia. Rispondi al bacio, approfondendolo e avvicinandoti il più possibile a lui senza fargli male.
Avete il fiatone quando vi separate, era da tanto tempo che non vi assaporate così.
Rick appoggia la fronte contro la tua.

“Contento?” Gli chiedi timidamente
.
“E me lo chiedi? Kate sono felicissimo, anzi super iper mega felice!” risponde dandoti un altro piccolo bacio sulle labbra.

“Ti amo…” Dite all’unisono e ridete.
Vi è sempre capitato di dire le stesse cose nello stesso momento e ogni volta che succede vi fa capire quanto legati siete l’uno all’altro.

“Ma quando l’hai scoperto? E di quanto sei? Non è che sei già andata a fare la prima ecografia? No perché voglio esserci assolutamente anche io!” ti chiede curiosissimo mentre ti prende le mani.
Ti aspettavi una raffica di domande, ma sei ben felice di rispondere a tutte.

“No non sono ancora andata a fare nessuna ecografia, quindi non so nulla…e l’ho scoperto il pomeriggio del giorno in cui ti sei svegliato..”

“E perché non me l’hai detto prima?” ti chiede con occhi da cucciolo.

“Ci ho provato credimi, ma o non era il momento adatto o…sono stata interotta.” Rispondi con un sorrisino facendo spallucce.

“Quando sono arrivati tutti! Ecco cosa stavi per dirmi! Ma… quindi sono una sottospecie di sensitivo! Io ti ho sognato incinta, ecco perché…questo coma mi ha dato questo speciale dono. La Gates non mi potrà più cacciare dal distretto adesso, potrò risolvere i casi con una semplice dormita!” ti spiega con entusiasmo.

“Beh Rick mentre eri in coma...io ti ho detto della gravidanza. Considerato che ti sei svegliato poco dopo forse mi hai semplicemente sentito!” gli dici mettendogli una mano sulla spalla.

“Wow la scettica detective Beckett ha fatto un passo avanti!” Il suo sguardo è veramente sorpreso.

“Lo so che non ho mai creduto a questo genere di cose, ma finché non ti capitano, non puoi capirle. Io lo sapevo che eri lì e sono sicura che tu mi abbia sempre sentito, così come hai sentito tutti quelli che sono venuti a parlare con te. Avevi solo bisogno di una spinta per ritornare…”gli spieghi sorridendo timidamente.

Risponde al tuo sorriso, sposta una mano verso di te e si intrufola sotto la tua maglietta. Ti accarezza dolcemente la pancia.
Senti gli occhi diventarti lucidi, che gli ormoni facciano già il loro effetto?
O forse è lui che ti è mancato così tanto e che non sentivi così vicino da troppo tempo?
O forse perchè sei felice, in un modo così potente che non ti saresti mai aspettata.
Non vedi l’ora di andare avanti con la vostra storia, ed è questo il grande cambiamento che Rick ha portato nella tua vita, la voglia di guardare avanti quando invece prima sopravvivevi giorno per giorno, incapace di pensare ad un futuro con qualcuno.

Rimanete così, in silenzio per qualche minuto.

“Pensavo che ora lo dovremo dire a tutti! Potremmo fare una festa all’Old Haunt…no troppo alcool, forse un cena al loft così potrebbero venire..” ti propone Rick distogliendo l'attenzione dai tuoi pensieri.

“A proposito di questo…c’è chi già lo sa…” gli spieghi interrompendolo.

“Come? Io ,il padre di nostro figlio, e ripeto padre, sono l’ultimo a venirlo a sapere?” Ti guarda con gli occhi ridotti ad una fessura.

“No proprio l’ultimo no…” rispondi con un sorriso rassicurante “lo sa tua madre, mio padre e Lanie. Appena l’ho saputo sono andata in crisi e Martha mi ha aiutata tantissimo e glielo ho detto…così ho informato anche mio padre.. e beh sappiamo tutti come è Lanie. Ha sospettato qualcosa, ed è peggio di me nella stanza degli interrogatori  quando vuole sapere qualcosa…ovviamente sono tutti felicissimi e non ne hanno fatto parola con te perché sapevano che eri all’oscuro di tutto.”

“Mmm ora si spiegano molte cose, ma sono comunque molto offeso, avrei voluto vedere anche io le loro facce sorprese!” ti dice incrociando le braccia e guardando dritto davanti a sé.

“Se ti racconto tutto, ogni particolare di ogni conversazione mi faccio perdonare?” gli chiedi con aria dispiaciuta.

“Può essere…” ti risponde, spostando lo sguardo su di te.

Dopo un’ora passata a raccontare filo e per segno tutto quello che era successo nelle ore precedenti, il cellulare di Rick vibra indicando l’arrivo di un sms.
È alexis.
Tra poco arriverà per passare un po’ di tempo con suo padre.

“Come vuoi fare?” Gli chiedi con timore.

“Appena arriva sarà la prima cosa che le diremo!” Ti risponde tranquillo.

“Voi avete un rapporto speciale Rick..forse è meglio se glielo dici tu, io sarò in sala break.”
Infatti appena Alexis arriva, con la scusa di un caffè ti allontani dalla stanza.
Sei un po’ spaventata per la sua reazione. È sempre stata una ragazza matura, e te l’ha ulteriormente dimostrato quando avete parlato, pochi giorni prima, di Rick e del suo coinvolgimento nel tuo lavoro. Ha sempre accettato la vostra relazione,ma hai paura che l’arrivo di un bambino possa turbarla, in effetti è un grosso cambiamento.

Ti avvicini alla macchinetta e scegli come bevanda un decaffeinato.
Sorridi pensando a quanto la dipendenza dalla caffeina si farà sentire in questi nove mesi e a Rick,che dovrà sopportarti.
Aspetti seduta mentre il caffè si prepara. Il bip che arriva alle tue orecchie segnala che la bevanda è pronta.
Stai per alzarti quando un ammasso di capelli rossi ti abbraccia.

“È vero Kate che aspetti un bambino? Non dirmi che è uno scherzo di mio padre..” ti chiede Alexis speranzosa.

“Tutto vero..infatti è un decaffeinato quello che stavo per bere”. Le dici stringendola.

“Che bello! Volevo un fratellino o una sorellina da quando avevo quattro anni…” ti confida sciogliendo l’abbraccio.

“Beh meglio tardi che mai!” rispondi ridendo.

“Questo è certo..poi adesso che di anni ne ho quasi venti potete assumermi come babysitter!”
E mentre continuate a parlare raggiungete Rick nella stanza.

“Te l’avevo detto che l’avrebbe presa benissimo.” Afferma lo scrittore sorridendoti appena la ragazza se ne va.

“Mi preoccupo sempre troppo, vero?” gli chiedi in modo retorico.

“Decisamente troppo..”risponde tirandoti a sé e abbracciandoti.

“Mancano solo i ragazzi adesso…potremmo fargli uno scherzo!”

“Che genere di scherzo?” Gli chiedi curiosa.

“Lo vedrai…” e con un ghigno divertito prende il telefono e chiama il detective Ryan.

“Ryan tu e Esposito dovete assolutamente venire qui..è importantissimo non posso dire altro.” E con questa breve frase chiude la chiamata.

“Certo che sei proprio bastardo, chissà cosa stanno pensando..”gli dici ridendo.

“È quello il bello adesso si precipiteranno qui” afferma soddisfatto sfregando le mani l’una contro l’altra “ma anche tu devi fare la tua parte!”
E dopo una veloce spiegazione sei pronta a prenderti gioco dei Bro, e a dirla tutta non vedi l’ora.

Dopo cinque minuti i due detective arrivano trafelati sbattendo la porta. Si guardano attorno e vi osservano.

“Allora che sta succedendo?” chiede Espo preoccupato.

Sei girata di spalle e devi reprimere una risata prima di iniziare a recitare la tua parte.

“Io davvero non lo so, non so come spiegarmelo, è così….” Dici prendendoti la testa con le mani.

“Kate devi farla finita è capitato e basta..adesso per favore devi dirglielo…” ti interrompe Rick serio.

“Dirci cosa?” Si intromette Ryan alzando un po’ la voce.

“Io non ce la faccio, capite?” spieghi ai due poliziotti piazzandoti davanti a loro.

“No Beckett non ci stiamo capendo un tubo. Castle ci chiama dicendo di correre qui e non ci dice il perché e ora state dicendo cavolate…” vi spiega Espo più confuso che mai.

“Forse hai ragione Kate, non capiranno mai…” afferma con rassegnazione Rick.

“DI COSA DIAVOLO STATE PARLANDO?” urla Ryan spostandosi in mezzo alla stanza.

“Che Kate….è incinta!” Risponde Rick con nonchalance ridendo.

Ora il loro sguardo stupito dallo scrittore passa a te.

“Aspetto un bambino ragazzi!” gli dici ridendo a tua volta.

Continuano a osservare prima te, poi lo scrittore e appena si rendono conto che state dicendo la verità entrambi si sciolgono in un sorriso.
Vi abbracciano e si complimentano con entrambi.

“Brutti stronzi! Ci avete fatto prendere un colpo...” sbotta Espo.

“Ve la faremo pagare..” Conclude risoluto Ryan.

Passate insieme buona parte della serata durante la quale i ragazzi sottolineano più volte che sperano che il bambino assomigli più a te che allo scrittore, che ogni volta si offende, minacciandoli di non farglielo vedere quando nascerà.
Ridete e siete rilassatissimi…ti mancavano da morire serate come questa.


Angolo della scrittrice:
Si può definire un capitolo di rivelazioni? ;)
Ora tutti sanno della gravidanza di Kate e soprattutto il nostro Rick l’ha scoperto finalmente! *.*
Ho voluto far soffrire un pochino i Bro! Me li sono immaginati troppo in una scena del genere xD
Come sempre, grazie a tutti! E grazie per le recensioni, mi fanno sempre molto piacere!
A presto :D

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Capitolo 8
*** La Paura E L'Amore - Capitolo 8 ***


Chiedo scusa per il ritardo mostruoso :(
Spero che il capitolo faccia si che mi perdoniate! 0:)
 
 

È passata quasi una settimana e Rick migliora ogni giorno sempre di più.
Ora riesce ad alzarsi dal letto senza sentire troppo dolore al taglio dell’operazione, anche se camminare lo stanca molto.

Oggi, dopo quasi un mese in ospedale, potete tornare a casa, ed entrambi non vedete l’ora.
Parlate già di come la stanza degli ospiti si trasformerà nella cameretta del vostro bambino, o bambina, come gli ricordi ogni volta che entrate nel discorso.

“Stanotte mi è venuta in mente una cosa…potremmo far costruire una culla a forma di navicella spaziale!” Ti propone Rick  tutto contento mentre ripone i suoi oggetti nella valigia.

“Castle!” Gli dici sospirando “Non farò dormire mio figlio in una navicella spaziale, dormirà in una culla, normale…”

“Perché no? Va bene sia per un maschietto che per una femminuccia! Potrebbe avere una cameretta con la tappezzeria piena di pianeti, con il sistema solare…” ti risponde con un sorrisone.

“Sì..e potremmo costruirgli un pupazzo a forma di alieno, così si spaventerà e odierà la sua camera!”

“Hai la capacità di rovinare tutte le mie idee..” ti dice con uno sguardo triste, sedendosi sulla sedia a rotelle.

“Mi farò perdonare..” gli sussurri a un orecchio baciandolo su una guancia.

“Ti dovrai impegnare moltissimo..” afferma sfidandoti con lo sguardo.

“Vedrai appena arriviamo a casa..” gli rispondi con voce sexy mordendoti il labbro inferiore.

“Guida questa sedia fuori di qui il più veloce possibile!” dice indicandoti la porta.

E mentre ridi spingi la carrozzella facendola scivolare lungo il corridoio.

Dopo qualche difficoltà sei riuscita a far sedere Rick nella macchina.
Guidi attentamente cercando di evitare le buche e in 10 minuti arrivi davanti al portone del palazzo, dove Martha e Alexis vi stanno aspettando.

Aiutano Rick a uscire dall’auto e aprono la sedia sistemandolo sopra. Si vede che il viaggio lo ha scombussolato, ancora non ha aperto bocca ed è pallido.

“Tutto bene papà?” gli chiede Alexis preoccupata.

“Mi fa un po’ male la ferita..” ammette Rick, cercando di sorriderle.

“Ho preso sei scatole di antidolorifici caro, hai l’imbarazzo della scelta!” dice Martha facendo ridere tutti quanti.

In pochi secondi l’ascensore vi porta al piano del loft.
È Martha che guida Rick mentre oltrepassate la porta dell’appartamento.

“Finalmente a casa!” dice sospirando.

Vi guardate e sorridete.
Da quanto desideravi questo momento? Ed ora sei lì, con lui e non c’è altro che vorresti in questo momento.

Lo aiuti ad alzarsi e a raggiungere la camera da letto, si stende velocemente respirando rumorosamente.

“Ti porto subito la medicina e un po’ d’acqua!” Lo rassicuri mentre sistemi le coperte sopra di lui.

Voli in cucina e in men che non si dica sei di nuovo in camera.
Velocemente si mette la pillola in bocca e beve.

“Grazie mille..” ti dice sorridendoti dolcemente.

“Vuoi dormire un po’?” gli chiedi scompigliandogli i capelli.

“Sì penso proprio che mi farò una bella dormita! E visto che in casa ci sono sia Alexis che mia madre, potresti passare al distretto, c’è la Gates da informare..”

 Hai rimandato la tua visita al dodicesimo per dire al tuo capo della novità, ma lo hai fatto per cause di forza maggiore, anche se Rick non sembra esserne troppo convinto.

“Secondo me qui qualcuno ha paura…glielo direi io, ma sono bloccato a casa, sai mi hanno sparato..” ti dice con uno sguardo divertito e un sorriso sornione.

“Io non ho paura..”gli rispondi con gli occhi ridotti a due fessure.

Forse, pensandoci, in quei giorni c’erano stati vari momenti in cui avresti potuto farlo, ma la Gates è sempre la Gates e ti incute un po’ di timore.

“Stavo proprio per andarci!” menti cercando di non farglielo notare.

“Kate, sei una fantastica detective, ma mentire non fa proprio per te!” ride mentre ti accarezza una guancia.

Devi assolutamente allenarti a dire qualche bugia, possibile che nessuno ci caschi?!

“Ci vediamo dopo!” eviti la sua frecciatina e con passo svelto ti dirigi verso la porta della stanza.

“BUONA FORTUNA!” È l’ultima cosa che urlare da Rick.

Saluti le due donne spiegandogli tutto e raggiungi l’auto.
Quando guidi verso il distretto è come avere un pilota automatico, le strade sfrecciano veloci, e sei così impegnata a pensare a cosa dire alla Gates che non ti accorgi di essere arrivata.

Ti avvicini all’entrata, è da tanto tempo che non varchi quella soglia ed è da tanto che non vedi i tuoi colleghi o i detective degli altri uffici.
Ti salutano tutti calorosamente e ricambi con ampi sorrisi.

Appena si aprono le porte dell’ascensore noti subito Ryan e Esposito davanti alla lavagna bianca, chiaro segno di un’indagine in corso.
Gli vai incontro, il primo ad accorgersi del tuo arrivo è Espo che si avvicina per abbracciarti, e Ryan fa lo stesso.

Ti chiedono di Rick e del bambino, abbassando la voce per non farsi sentire. Gli racconti tutto, dicendogli anche il motivo della tua visita.

“È nel suo ufficio da stamattina!” Dice Ryan facendoti l’occhiolino.

“Sembra proprio che ti stesse aspettando!” dice Espo ridendo.

“Beh come si dice in questi casi? Togliamoci il dente!” e mostrandogli le dita incrociate bussi e entri nell’ufficio.
Alza gli occhi e si abbassa gli occhiali.

“Detective, non mi aspettavo di vederla oggi, pensavo avesse ancora una settimana di ferie!”

“Sì Signore, sono venuta per salutare…e per informarla di una cosa…” speri che la tua voce non mostri la tua agitazione.
La osservi, le sue braccia sono appoggiate sul tavolo, sta aspettando.

“Io..ecco…beh..” stai balbettando, e ti stai vergognando veramente tantissimo.

“Cosa sta succedendo Beckett?” ti chiede con una leggera impazienza. 
            
“Sono incinta!” gli rispondi in un soffio.
Sicuramente è sorpresa, ma non riesci a decifrare la sua espressione.

“Congratulazioni Beckett…e anche al signor Castle!” Dice sorridendo e alzandosi dalla sedia.
Ti sciogli in un sorriso e ti avvicini alla scrivania, a cui era rimasta a debita distanza, stringendole la mano.

Parlate per 20 minuti su quello che accadrà nell’ambito lavorativo nei prossimi mesi, anche se si definirà il tutto appena ricomincerai a lavorare.

Esci dall’ufficio tirando un sospiro di sollievo.
Effettivamente avevi pensato ad una reazione diversa, ma come sempre, quella donna ti fa cambiare idea sul suo conto.

Vorresti salutare i Bro, ma non li trovi, nemmeno nella sala break, probabilmente sono dovuti uscire per seguire una pista.

Appena arrivi a casa trovi Rick sdraiato sul divano che ti tempesta di domande appena ti avvicini.
Gli spieghi quello che la Gates ti ha detto, omettendo, chiaramente, il tuo momento di fifa, e riferendogli delle sue congratulazioni.

Cenate insieme ad Alexis e Martha rigorosamente sul divano insieme allo scrittore, per non farlo sentire solo, e dopo cena vi spostate verso il bagno.
Come ti hanno spiegato le infermiere, ogni sera dovrai cambiare la fasciatura alla ferita per evitare infezioni, e anche se il sangue non ti ha mai impressionato, sei agitata.

“Ti avverto, io non guardo, sono sensibile..”afferma Rick.

“Faccia in su e occhi chiusi allora! Se svieni chi ti raccoglie da terra?” Gli dici ridendo.
Obbedisce immediatamente appena ti vede arrivare con tutto il necessario.

Cominci a togliere la benda, delicatamente.
Piano piano scopri la ferita.
Vedendola così scoperta, è come se qualcuno ti pugnalasse.
I ricordi di quelle settimane d’inferno ti ritornano vivi alla mente, e il pensiero che sarebbe potuto morire, lasciando la sua famiglia, lasciando te e il vostro bambino, solo per colpa tua, ti scuotono prepotentemente.
Senti le lacrime scendere lungo le guance e ringrazi che Rick abbia gli occhi chiusi.
Con le mani tremanti disinfetti il taglio e applichi una nuova garza.
Subito ti giri e ti avvicini al lavandino per lavarti le mani.

“Pensa quando diventerà una cicatrice! Conquisterò tutte le ragazze mostrandogliela e raccontando tutta la storia!” Ti provoca ridendo.

Si aspetta uno sguardo di fuoco, o una risposta a tono, che non arriva.
Appoggi i palmi sul lavandino cercando di smettere di piangere .
Senti le mani di Rick appoggiarsi sulle tue spalle, facendoti girare verso di lui. Il tuo sguardo rimane basso.

“Kate…perché stai piangendo?” Chiede mentre asciuga con i pollici le tue lacrime.

“Rick saresti potuto morire quella notte…per colpa mia! Cosa avremo fatto tutti noi senza di te?” Ti fermi per un attimo prendendo fiato “Sarei dovuta stare più attenta, proteggerti, darti la mia pistola di riserva..”

“Kate, guardami!” ti prende la mani e il tuo sguardo si sposta verso il suo viso.

“È successo quello che è successo, nessuno avrebbe potuto prevederlo, e nessuno ne ha colpa, tantomeno tu! Chi se lo sarebbe aspettato un laboratorio di cocaina nella casa di un ricco avvocato?” Ti guarda con un tenero sorriso, che ricambi.

“Ora sono qui Kate, e credimi, non me ne andrò per nulla al mondo! Come farebbe nostro figlio senza un padre modello come me?” Ti domanda ridendo.

Lo abbracci e sorridi insieme a lui.
“Ti amo.” gli sussurri.

“Anche io! Anzi vi amo!” E alzandoti la maglietta tocca la tua pancia facendoti il solletico.

Vi baciate dolcemente, gustandovi a fondo, finchè il bisogno d’ossigeno non si presenta prepotentemente.

“Andiamo a letto Kate..” ti dice Rick sorridendo mentre tende una mano verso di te.
La prendi e la stringi mentre lo segui fuori dalla stanza.

Vi aspetta un futuro radioso e fantastico insieme e questo, è solo l’inizio.
                                                                                                           

                                                                                                               FINE
 

Angolo della scrittrice:
Scusate se non vi avvertito che questo sarebbe stato il capitolo finale, ma avevo programmato un capitolo in più che alla fine ho deciso di unire! ;)
Siete tutti fantastici! <3 <3 <3
Grazie mille a chi ha recensito, facendomi sapere la sua opinione, ai lettori silenziosi, a chi ha messo la mia storia tra le seguite, le ricordate e le preferite. Grazie davvero, per me vuole dire tantissimo.
Ho già qualche altra idea per altre storie, ma per adesso mi dedicherò a leggere i racconti già pubblicati sul sito! :D
Ci sono tantissimi bravissimi scrittori che non vedo l’ora di scoprire! *.*
Spero che questo capitolo vi sia piaciuto e che vi abbia dato un degno finale!

A presto ragazzi, e scusate la ripetitività, Grazie Tantissime! :D

Fede :)

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