Style

di Scaburn
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** 1.Reggiseni e U.S.A. ***
Capitolo 2: *** 2. Box e muri ***
Capitolo 3: *** 3. Auto e piccioni ***
Capitolo 4: *** 4.Stage e gatti ***



Capitolo 1
*** 1.Reggiseni e U.S.A. ***


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Capitolo I - Reggiseni e U.S.A.
 

Stavo proprio per infilare le chiavi nel cruscotto quando partì il suono della notifica del mio cellulare (per precisare una risata isterica) quindi lo presi velocemente in mano e lo sbloccai .
Era un messaggio da mia madre’Ari, muovi il tuo culo sodo a casa perché devo presentarti qualcuno a cena e deve essere tutto perfetto’’, ecco ci risiamo, era sempre la stessa storia, quella sera avrei dovuto conoscere un altro stupidissimo fidanzato di mia mamma, un altro dei tanti.
Da quando lei e mio padre si erano separati lei giocava a fare l’adolescente in calore, mi sono sempre chiesta qund’è che la smetterà?
Certo non si poteva di certo dire che mia madre fosse brutta anzi tutt’altro, ai suoi 43 anni e dopo una vita così carica di imprevisti (come quando è rimasta incinta di me) aveva davvero un aspetto giovanile con le sue decoltè tacco 12 e gli abiti a ginocchio.
Che strano dire che tua mamma ha una vita sessualmente più attiva della tua.
Okay ho tutto il giorno per prepararmi mentalmente a questo incontro.
Respira, respira e stai calma.
Proprio quando stavo per accellerare e partire mi passò davati quel pezzo di figo di Styles che odio con tutto il cuore perché ha i capelli ricci.
E gli occhi verdi.
E le fossette.
E perché non vedeva che le striscie pedonali erano a due metri e doveva per forza passare tra la mia auto e un’altra struciandocisi sopra.
Sì, era molto facile odiarlo.
Al primo sguardo vi può sembrare un bocconcino di Mc Nuggets ma non appena apre la bocca cercherete un ombrello per ripararvi dalla pioggia di merdate che uscirà da quelle labbra così piene e rosee.
Oh fanculo, dovrebbe essere illegale la sua bocca.
No okay basta parlare da sola.
A quei tempi ero all’università di medicina cercando di seguire la carriera di mia madre visto che un giorno avrei condotto io il suo ospedale.
Il ‘’St. Patrick’s Hospital’’ era uno dei migliori d’Europa specializzato soprattutto sul cancro e la ricerca per la cura di quella malattia così terribile.
L’ospedale è stato fondato circa 10 anni fa mentre mia mamma stava passando un periodo terribile infatti in quell’anno lei e mio padre hanno divorziato (anche se poi hanno scoperto di non essere mai stati sposati legalmente) e poche settimane dopo mia nonna è morta di leucemia fulminante; è in quel momento che mia mamma ha deciso di prendere in mano la sua vita e farne qualcosa.
Quel puttanello di Styles mi fece l’occhiolino e inmancabilmente sculettando come una cagna (che è) se ne andò, mi ero persino dimenticata di lui.
Digitai velocemente un ‘’Sto arrivando’’ e partii.
A volte mi chiedo per quando tempo mia mamma continuerà a girare con uomini molto più giovani, cioè non dico che non si meriti qualcuno ma almeno che sia degno.
Non voglio che faccia bambini.
No okay sto diventando pazza, sto parlando come una bambina di 4 anni.
Arrivata a casa vidi mia mamma già ai fornelli.
Peccato che sia capace più un gatto a cucinare che lei-Su, su tesoro comincia a prepararti!-
-Ma sono appena le due!-
-Oddio sono già le due? Non c’è tempo!Non c’è tempo oddio arriverà solo fra  5 ore oddio oddio!-
-Mamma!Mamma calmati porco Gino!- dissi scuotendola per le spalle –Andrà tutto benissimo!-
-NO CHE NON ANDRA!- si girò nuovamente mia mamma con un coltello in mano –Sarà tutta una merda e non mi amerà più capisci?- disse mettendo la punta del coltello troppo vicina al mio orecchio -Oh mamma sono io quella che dovrebbe fare crisi per un ragazzo e tu quella che dovrebbe consolarmi, ma noi non siamo mai state normali quindi…SMETTILA cazzo di preoccuparti e basta!-
-Okay-
È stato più facile di quanto pensassi.
Io ovviamente non mi stressavo più di tanto, insomma, non dovevo fare colpo su nessuno quindi per tutta risposta alla sua crisi, dopo essermi cambiata in un paio di pantaloni della tuta e una maglietta dei Nirvana rigorosamente senza quel rompipalle di reggiseno, mi buttai nel letto per dormire.
-Tesoro!Tesoro sei pronta? Tesoro scendi che devo presentati qualcuno- la voce di mia mamma mi risvegliò dai miei beati sogni con il mio amico Ashton Irwin che però non sa della mia esistenza ma questi sono dettagli.
Yee che bello conoscerò il nuovo tipo di mia madre!
Scesi le scale e vidi mamma tutta in tiro con cinque kg di trucco sul viso e un tavolo tutto apparecchiato per tre persone ma quando notò come ero vestita cominciò ad andare in panico –Ma come ti sei vestita! Ti avevo detto di prepararti, corri corri subito su e vestiti bene e truccati perché c’hai una faccia di merda, corri corri prima che ti veda!- urlò lei a bassa voce.
-Claire sono qui, pronto per conoscere…- una voce parlò dall’altra parte del soggiorno vicino alla porta del bagno ed io mi girai di scatto.
Stivaletti neri.
Jeans neri con gambe lunghe e slanciate, quelle gambe mi ricordano qualcuno.
Poi una camicia bianca con giacca e cravatta nere.
E per finire un paio di occhi verdi e una massa di capelli ricci tutti rialzati.
Certo che mi sembra conosciuto questo ragazzo.
-Tua figlia- completò lui la frase sorridendo malizioso.
Porcavaccaputtanatroia.
Styles è nel mio soggiorno ed io sono qui in pantaloni da tuta e maglietta senza reggiseno.
Maledetto reggiseno, sempre colpa sua per tutte le mie figure di merda.
Come quando a 15 anni avevo rubato un reggiseno a mia mamma e l’avevo riempito di fazzoletti prima di uscire e quando il ragazzo che mi piaceva mi ha baciato e ha provato a palparmi un seno sono caduti.
Con passo deciso Harry arriva al fianco di mia madre e con una mano le stringe il fianco mentre l’altra me la porge educatamente.
Maledetto attore, tu sei un piccolo puttanello non un educato.
Mi dipingo un finto sorriso sulle labbra e stringo la sua mano -Piacere sono Ariana-
-Il piacere è tutto mio, non sai quanto tua madre mi abbia parlato di te. Io sono Harry-
No ma davvero?Io pensavo fossi Gianpiero.
Come se non si ricordasse di quando gli ho fatto un pompino in un bagno al liceo.
O di come ce la siamo tirata per mesi nello sgabuzzino.
Bleah!
Quei momenti sono stati i peggiori della mia vita. Per fortuna poi mi sono rifocalizzata sulle priorità nella mia vita.
No ma ditemi vi sembra normale che vostra madre se la tiri con lo stesso ragazzo con cui ve la siete tirata pure voi?
Bleah!
Decisi che finita la cena avrei dovuto avere una lunga discussione con mia madre.
Certe volte credo di essere io quella matura qui.
La cena era davvero gustosa e quando Harry si è offerto di andare a prendere il dolce dalla cucina ne ho approfittato per dirle–Hai ordinato tutto al ristorante vero?- anche perché nel mio piatto di pasta c’era una cosa come decorazione su cui scriveva ‘’Lu lu’’ il nostro ristorante italiano preferito qui a Londra.
Finito anche il dolce mamma aprì quella sua dannata mente da canguro -Allora ragazzi che ne dite di sparecchiare voi così cominciate ad abituarvi l’uno con l’altro?-  no ma che belle idee che ti vengono mamma –NO!- -Per me sarebbe un piacere- rispondemmo all’unisono io e Harry
 –Tesoro non essere scortese- puntualizzò mamma –Okay, okay-,  e non appena se n’è andata su per fare che ne so cosa il riccio è tornato in sé.
-Hai prorpio una bella maglietta sai?- disse avvicinandosi a me sorridendo sornione –Senti Styles- lo interruppi io prima che faccia una delle sue solite stupidissime cose puntandoli un dito contro il petto ripetutamente –Non so a che gioco stai giocando ma ti giuro che se ti stai aproffitando di mia madre ti taglio le dita e te le inflo nel sedere hai capito? E ora se ti andava talmente tanto di sparecchiare muoviti che ho sonno!-
Ma qualcun altro non poteva scegliersi? Che poi dove si saranno conosciuti? Agli stage che periodicamente facciamo all’ospedale di mia mamma?
Non appena il riccio se ne andò dandole un ultimo bacio (in cui ha cercato di esplorarle l’intestino tenue) lei cominciò con le domande – Allora, come ti sembra?-
-Come mi sembra mi chiedi? Mamma! Quello potrebbe essere tuo figlio! Ti rendi conto?-
-Sentimi signorinella, sono ancora tua madre-
-Tua madre un ca..volo! Mamma quello ti usa solo, io so com’è fatto! Vuole solo benefici e poi ti pianterà-
-Non è vero! Sei solo invidiosa! Quello è un uomo d’oro, maturo, intelligente, bello e tra poco ci sposeremo quindi fattelo piacere!-
-Tanto non vi sposerete! Quello ti U.S.A.!-
-Da domani vivrà qui che ti piaccia o no!-
No, non poteva essere, mia madre non poteva sposarsi con Harry Styles.
E poi era lei quella che mi faceva sempre discorsi sul fatto di scegliere le persone giuste e bla, bla bla…e in quel momento lei si lasciava abbindolare da un ragazzino.
Certe volte Claire Robbinson, rispettata chirurgha di fama mondiale e direttrice di un importante ospedale mi sembrava proprio una ragazzina, ma anche gli adolescenti prima o poi crescono.

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SSSSSALVE POPOLO!
Allora questo capitolo è appena stato riscritto, siiiii! Sono ancora viva e piena di idee.
Okay forse non troppo piena ma almeno ho capito che voglio continuarla.
E niente ditemi se vi piace come l'ho riscritto e soprattutto criticatemi perchè così mi metto a scrivere sempre meglio.
Insomma in questi mesi ho perso abbastanza l'allenamento, infatti avrò sbagliato almeno 10 verbi.
Comunque....ora vi spiego il perchè della mia lunga assenza.
No non sono fuggina con Liam in Colorado.
Semplicemente io e la mia famiglia ci siamo trasferiti in Romania e in questo posticino stranissimo in cui vivo non c'era la connessione ad internet.
Vi risparmio i dettagli di ques'orribile storia horror.
E niente solo ora ho internet e ritornerò in forza.
A proposito ho fatto un banner, vi piace? C'è posto per uno migliore ma ora non ho nessun colpo di genio.
Come avrete forse notato ho cambiato il nome della storia ''Style'' è decisamente meglio.
Lasciate tante recensioni e boh ciao.
Adios, Scaburn.

 
 
 
 
 
 

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Capitolo 2
*** 2. Box e muri ***


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Capitolo II-Box e muri

Con il sonno non mi era ancora passata la voglia di tirarlo sotto con un trattore e tutta la notte avevo sognato come baciava la mamma e con le mani le rubava il portofogli dalla tasca dei jeans, perché era questo quel che lui voleva fare, rubarle tutto come quelle belle e giovani ragazze che sposano vecche tartarughe rugose ma milionarie.
Dopo esser andata in bagno ed essermi lisciata i capelli mi vestii velocemente con un maglione a righe rosse dei jeans blu e le converse, presi la mia borsa colma di libri il cappellino, la giacca e corsi velocemente verso la mia auto, era una piccola Smart ma io la adoravo, però prorpio mentre stavo per aprirla mi accorsi di non avere le chiavi.
Faceva abbastanza freddo fuori per questo periodo, in teoria non dovrebbe nevicare in aprile ma chi capisce i fenomeni meteorologici è bravo.
Rientrata in casa trovai mia madre con un’espressione buffa e il mazzo di chiavi al dito e senza neanche salutarla le presi sbuffando e tornai fuori.
Doveva capire che non accetto per nessun motivo la situazione.
Arrivata a scuola cercai immediatamente Alison con lo sguardo, dovevo assolutamente sfogare la mia rabbia con un po’ di palestra mattiniera e la mia migliore amica.
Ci eravamo conosciute per colpa delle nostre madri quando avevamo cinque anni, ci siamo odiate per un buon periodo poi siamo diventate inseparabili.
Alla fine abbiamo scoperto di avere le stesse passioni, gli stessi sogni e soprattuto gli stessi gusti per i ragazzi…tanto che la prima volta che abbiamo litigato è stata per colpa di Jimmy Wader che ora sfortunatamente è diventato uno sfigato che vive in una scatola di cartone.
Ma hey, i gusti sono gusti e non si dicutono.
-Al, ma ti rendi conto? Quella stupida di mia madre vuole sposarsi con Harry Styles!-  dissi tirando prima un pugno e poi girandomi un tallone al sacco di box della sala vicino all’università –Calma Kill Bill non ucciderlo!- disse lei ridendo e fermando il sacco in continuo movimento al posto mio –Scusa solo che, non voglio che mia mamma soffra capisci? Io so di cos’è capace lui-
-Sì Ari ma tua mamma è una donna bella cotta, si sarebbe accorta fino ad adesso se lui sta giocando con lei oppure no-
-Non lo so, dovevi vederla ieri! Sembrava lei la giovane non io-
-Secondo me dovresti lasciarli stare, tanto lo sai come vanno a finire tutte le volte le storie di tua madre-
-Sì, sì credo tu abbia ragione. Sei la migliore Al-
Cercai di stringere la mia migliore amica in un abbraccio ma lei si scostò immediatamente –Che schifo non toccarmi sei tutta appicicaticcia, fatti immediatamente una doccia non puoi entrare in classe puzzando!-
-Quanta  cattiveria!-
A parte il fatto che Alison avesse completamente ragione sul mio odore e che io l’avevo ascoltata e mi sono fatta quella doccia non avevo altre scuse per giustificare la mia assenza alla prima ora che era pure di seminario, avevo perso una marea di punti solo per colpa di quel pappalatte.
-Ariana, Ariana, Ariana che cosa posso fare con te?- mi girai immediatamente al suono di quella voce
-Styles, mi sei mancato tantissimo!-
-Tra poco diventerai anche tu Ariana Styles sai?- sorrise di nuovo malizioso, ma non quel tipo di sorriso da farti rimanere incinta più un sorriso alla ‘’muahahaha’’.
-Divertente ma preferisco il mio di cognome-
-Preferisci il nome di quell’ubriacone di tuo padre piuttosto del mio bellissimo cognome, su serio?-
-Non hai il dritto di parlare così di lui!-  dissi dandoli una sberla che prendendolo di sorpresa colpì in pieno la sua guancia.
O muore ora o dopo, a me fa lo stesso.
Nessuno ha il diritto di toccare mio padre.
-Tu non sai niente di lui!-
Vedevo i suoi occhi verdi scurirsi pian piano e quindi per risposta feci immediatamente un passo indietro.
Con una furia indescrivibile e una velocità da maratonista mi schiacciò contro il muro tenendo i mei polsi stretti in un pugno sopra la mia testa con una mano e l’altra un po’ troppo appoggiata ai miei fianchi per i miei gusti, ma soprattuto lui troppo vicino al mio corpo –Staccati!- dissi tra i denti scandendo bene tutte le lettere ma abbastanza a bassa voce dimenandomi quanto più potevo –Ti giuro che se lo rifai un’altra volta ti prendo proprio qui su questo muro- e sentendo le sue parole mi fermai immediatamente.
Per fortuna prima che potesse anche solo continuare il suo discorso suonò la campanella e fu costretto a lasciarmi in pace.
Quando si dice salvati dalla campanella.
-A proposito smettila di assentarti dai corsi senza un motivo! Il tuo nuovo paparino non ti paga i corsi perché tu faccia altro nel frattempo!- mi urlò lui ed io in tutta risposta alzai il medio.
Fanculo Styles. Tu e il tuo fottuto nome e la tua fottuta bocca sporca.
E fanculo anche a te mamma che ti vai a scegliere questo fottuto figlio di puttana.
Okay basta con la parola fottuto.

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Ecco qui editato anche il secondo capitolo, okay ho deciso di cambiare molte cose ma spero vi piaccia.
Sì si lo so che è cortissimo e che fa schifo ma ho già perso tutta la mia inspirazione.
Aspetto consigli e suggerimenti.

<3 Scaburn.

 

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Capitolo 3
*** 3. Auto e piccioni ***


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Capitolo 3 – Auto e piccioni

Finite le lezioni non vedevo l’ora di andare a casa e buttarmi nel mio letto e dormire per tutto il resto della mia vita.
Però sfortunatamente doveva sempre esserci lui a distogliermi dal mio mondo magico e perfetto fatto da persone che hanno tutte la faccia di Brad Pitt e a ricordarmi quando faccia schifo la vita.
-Ciao figliola- mi salutò entrando nella mia macchina –Mi spieghi perche cazzoporco sei nella mia auto?-
-Mh..credo proprio che ti farò andare da uno psicologo, hai problemi a contenere la rabbia-
-Senti chi parla! Harry esci immediatamente dalla mia auto o ti faccio uscire dal finestrino-
-Mhm, si certo- non mi dava nemmeno ascolto, semplicemente annuiva mentre schiacciava il touch screen del suo cellulare ma non appena lo mise in tasca e mi arrivò un messaggio lo squadrai con occhi piccoli, sbloccai lo schermo ‘’Giuro che se lascio Harry a piedi faccio in modo che quel tuo culo sodo diventi flaccido’’.
Ookay, uno, perché mia mamma è fissata con il mio sedere e due come fa a sap…bastardo, ecco con chi stava parlando!
Non che avessi paura di mia madre anzi, però diciamo che era una che si faceva rispettare ed era capace di chiudermi in bagno per una settimana.
-Oh Harry lascia che ti porti a casa per mostrarti tutto l’affetto che provo nei tuoi conforti!-
-Oh Ariana sei sempre così gentile-
Finito il nostro scambio di ‘’battute’’ partii a tutta birra, meno tempo avrei passato con lui in uno spazio tanto piccolo meglio sarebbe stato per me.
Ero talmente nervosa che avrei potuto distruggere il volante, o il cambio ed Harry ne era più che consapevole mentre rideva dei miei movimenti goffi dettati dalla nervosità.
L’ultima volte che io e lui siamo stati in una macchina da soli non eravamo proprio in queste posizioni, lui era sul sedile del conducente ed io sopra di lui e questo lo sa bene.
Bleah!
Certe volte mi fa schifo la vecchia me, quella festaiola e soprattutto quella che usciva con Harry Styles.
Qualcuno mi spieghi che tipo di sortilegio avevo alle orecchie e agli occhi.
A quei tempi sentivo e vedevo solo con gli ormoni.
Ora ho imparato ad usare occhi e orecchie.
Niente più Styles ti allunga la vita di almeno 10 anni.
Peccato che però mia mamma non lo sappia.
Dopo svariate canzoni alla radio che sembra sempre una cazzo di scatola magica che mette sempre la canzoni più orribili e insensate quando tu sei già in una sensazione orribile e insensata e qualche altro messaggio tra Harry e mamma arriviamo a casa, e per la felicità quasi mi lancio fuori dalla portiera ma questi sono dettagli.
Harry invece, com’è consueto fare ad un ‘’innamoratissimo fidanzato’’ si precipitò subito da mia madre in mezzo al salotto, le poggiò le mani sui fianchi e cominciarono a baciarsi.
Bleah!
Mia madre sembrava una ragazzina con la crisi ormonale che a momenti si scopava il ragazzo davanti a me
-Hm, hm!-  tossii  - un po’ di contegno per favore!- alla mia richiesta i due si ricomposero e lei si sistemò la maglia tutta sorridente.
Era persa, del tutto.
E anche la mia voglia di cibo.
Quindi me ne andai in camera mia, assicurandomi di chiuderla per bene a chiave e seduta sull’amata sedia a dondolo di nonna cominciai a studiare i miei appunti per l’ora che per il giorno successivo temevo più di tutte: citologia di cui principale obbiettivo è  interpretare in chiave evolutiva le variazioni della struttura e della composizione dei cromosomi in…
Ad un certo punto del pomeriggio però sentii dei strani rumori provenire dalla mia finestra e quando la aprii per vedere se degli uccelli vi avessero fatto il nido vicino mi arrivò un sasso sul braccio  e sporgendomi lentamente verso l’esteriore vidi Styles tutto intento a sfondarmi le finestre-PORCO SANTO Harry te lo taglio se non la smetti!-
-Ah ma allora non sei morta!-
 –Senti  coso, cosa vuoi fare, rovinarmi le finestre? Ti ha per caso chiuso fuori mia mamma perché ce l’hai troppo piccolo per lei?- dissi io con innocenza sbattendo le ciclia 1000 volte per secondo –oh cara mia lo sa tua mamma, lo so io e lo sai anche tu che non è questo il motivo- bene bene, 1 Styles, 0 Grande.
-E allora cosa stai facendo?-
-Ti sto chiamando a cena-
-Esistono cose come i messaggi e bussare alla porta ma ti capisco, tu sei più un tipo da piccioni- ammicai facendo l’occhiolino 1 Styles, 1 Grande.

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Capitolo 4
*** 4.Stage e gatti ***


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Capitolo  IV – Stage e gatti

-Mamma sai certe volte mi spaventi-
-Shh... -
-Ma mamma sembra un rituale satanico-
-Shh-
-Mamma basta!-
-Sta zitta e prega, ringrazia Dio per averci mandato un uomo come Harry a vegliare su di noi-
-Grazie Dio per averci dato una pecora che però non possiamo mungere-
Eravamo tutti e tre attorno al tavolo, non vedendo l’ora di mangiare tutto il cinese che mia madre aveva preso, ma sembrava lei avesse completamente altri piani per noi, piani che comprendevano ringraziare Dio per quella merda vagante di Harry.
Era una settimana che lui camminava senza pallottole in testa per casa MIA come e quando ne aveva voglia.
Una settimana che mangiava il MIO cibo.
Una settimana che ero costretta a sopportarlo.
Ho sempre odiato le cene della domenica perché significavano una sola cosa: la fine del weekend, ma quella volta ne ero più che felice, il lavoro l'avrebbe occupata e non avrebbe più rotto con le sue iniziative per far ‘’conoscere’’ me e Harry.
Il giorno seguente il tempo era migliorato considerevolmente, quasi seguendo il mio stato d’animo, quella sarebbe stata una settimana di stage e quindi avrei per così dire lavorato nell’ospedale che mia madre metteva sempre a disposizione, una volta al mese, all’università.
Staggiare nel suo ospedale era come il paradiso in terra, mi sono sempre stati assegnati carichi decenti, solitamente pediatra o aiutante ma mai quello che fanno gli altri miei compagni cioè buttare scartoffie o fare fotocopie.
E poi ammettiamolo sto stupendamente bene con il camice bianco.
Avevo un certo stile agli stage, cercavo di copiare il look che mia madre aveva quando andava a lavoro, uno formale ma anche moderno…di certo non potevo presentarmi davanti a dei bambini con la maglietta degli Iron Maiden e i jeans strappati.
Per quel giorno decisi di mettere un abito bianco a tubino molto stretto e senza maniche con una cintura e una borsa grande blu scure, poi le scarpe bianche con il tacco appuntiti verso la punta.
Ero leggermente ossessionata da quel tipo di scarpe, ma nessuno avrebbe mai dovuto saperlo.
Legai i capelli in una coda alta e mi truccai per bene con una bella linea di eyeliner, mascara volumizzante e lucidalabbra trasparente (senza dimenticare ovviamente il fondotinta); non volevo di certo spaventare i bambini.
Poi come sempre, per adattarmi allo studio pediatrico presi il cerchietto con le orecchie da gatto e partii, Harry poteva anche arrangiarsi e andare con mia mamma.
 
-Senti mamma c’è un pa-, gli occhi mi si uscirono dalle orbite alla vista della scena –Oddio copritevi, copritevi, copritevi- continuavo a ripetere il mio mantra nella mente, mentre sia mia madre sia il signorino Styles si ricomponevano, io avendoli interrotti proprio nel mezzo di una bella partitina selvaggia sul divano dell’ufficio della rispettata Claire.
-Cosa stava dicendo tesoro?-
Io non ho visto niente, io non ho visto niente. Un brivido mi percorse la schiena.
-Che c’è un padre che vuole assolutamente parlare con te, hai presente quel figo di Richard con cui sei uscita un po’ di tempo fa?- dissi guardando verso Harry
-Oh sì, arrivo adesso tesoro-
Ne uscii soddisfatta, quando mia madre chiederà di Richard, dirò che se n’è andato essendosi stancato di aspettarla.
L’ho sempre detto che queste orecchiette mi portano fortuna.
 
-Sai, non dovresti mettere abiti così attillati- mi sussurrò una voce all’orecchio ed io presa dalla paura sussultai.
Stavo sistemando i vari fascicoli dei pazienti nell’armadio in fondo alla sala quando due mani si appoggiarono ai miei fianchi, potevo dire di non sapere di chi fossero, ma avrei mentito spudoratamente.
Questa sarebbe la tua vendetta Styles? Vuoi giocare, bene giochiamo.
-Qualcuno potrebbe provare a farti qualcosa capisci?- soffiò sulla pelle del mio collo cominciando a muovere lentamente le mani.
Lo conosco anch’io questo gioco, non sono mica una povera verginella senza aiuto pensai e per tutta risposta inarcai la schiena strusciandomi per niente di proposito su di lui e poggiando le mie mani sulle sue, portandole sempre più in basso.
Lentamente mi girai fino ad arrivare a faccia a faccia con lui e alzai il mento in modo che i nostri visi siano i più vicini possibile –Sai Styles- cominciai poggiando le mie mani sulle sue spalle e cominciando a scendere lentamente –Se non togli immediatamente le mani da me te le taglio e te le cucio in fronte- e con questo inficcai le mie unghie nelle sue dita e anche un bel ginocchio tra le gambe.
I suoi occhi spalancarono velocemente e per istinto tolse le mani dal mio corpo.
Vendetta, dolce vendetta.
Grande 2, Styles 1.
 
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Ciao a tutti ecco qui il quarto capitolo che spero vi piaccia, lasciate per favorissississimissimissimo una recensione.
Pleaseeeee.
So che è cortissimo ma è carino no? La storia comincia ad evolvere.
A voi piacciono i gatti?
Dai per favore una piccola recensione.
Sto pure facendo il labbruccio.
Ma dai? Cosa ti costa.
Grazie :)
No sul serio ti mando una banana per posta se lasci una recensione.
Grazie comunque per aver letto, Scaburn.

 

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