Il cuore di Juvia

di yuzuki chan
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Prologo ***
Capitolo 2: *** La decisione del ghiaccio ***
Capitolo 3: *** Dubbi e contatti ***
Capitolo 4: *** Divisione ***
Capitolo 5: *** Addio? ***
Capitolo 6: *** Sotto la pioggia bollente ***
Capitolo 7: *** Il mio momento ***
Capitolo 8: *** Epilogo-Il cuore di Juvia ***



Capitolo 1
*** Prologo ***


Pioveva incessantemente in quei giorni. Ormai non portava più l’ombrello con se. Le piaceva sentire le lacrime del cielo confondersi con le sue, su di un volto solare solo se in compagnia.

Ora, con il viso volto verso l’alto per venire a contatto con il maggior numero di gocce possibile, pensava, tristemente. Sapeva che la causa di quel clima erano i suoi sentimenti.

Erano passati mesi, forse un anno, da quando aveva incontrato per la prima volta Gray e se ne era innamorata. In questo periodo aveva cercato in ogni modo di avvicinarsi a lui, ma i risultati non erano stati dei migliori. Sebbene avesse passato con lui gli attimi più felici della sua vita il dolore che aveva provato per causa sua era immenso. E anche ora non riusciva a svanire. “È la causa prima dei miei sorrisi e l’unica causa delle mie lacrime” le piaceva ripetersi, in un mosto di amarezza e dolcezza. Ora però la dolcezza andava lentamente a disperdersi, lasciando un vuoto incolmabile dentro di se. Ormai Gray avrebbe dovuto capire i suoi sentimenti, ma siccome non vi era stata alcuna risposta non vi erano più motivi per illudersi… Un tempo aveva sperato nella sua estrema timidezza, ma dopo avergli dimostrato il suo affetto in infinite forme non vi era stato alcun interesse… “L’unica soluzione è che il mio amore sia a senso unico…” Forse era venuto il momento di dimenticarlo, ma ne sarebbe stata capace? Non ne era sicura, per niente…

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Capitolo 2
*** La decisione del ghiaccio ***


Camminava lentamente sulle strade di Magnolia. La notte era scesa da qualche ora.
Era rimasta ad assaporare la pioggia a lungo e anche adesso, mentre percorreva stancamente le vie della città, godeva della sensazione di distacco che le trasmetteva.
Il suo passo divenne sempre più lento. Sentiva il paesaggio vorticare intorno a se. “Sono quasi arrivata, non posso fermarmi proprio ora…” Aveva preso la sua decisione, sarebbe andata da Gray, gli avrebbe dichiarato definitivamente il suo amore, e in caso di risposta negativa avrebbe cercato di scordarlo, per sempre.
Ora però era costretta ad appoggiarsi al muro. Aveva il fiatone. Si lasciò cadere a sedere per riprendere le forze. “Cosa mi succede?” Portò una mano al cuore, sentiva il battito irregolare e frequente, troppo frequente… “Devo calmarmi e rimettermi in piedi, non posso fallire.”
Si tirò su a fatica a riprese a camminare. Mancavano pochi metri alla casa.
Un fulmine cadde nel punto in cui si trovava prima che una lastra di ghiaccio la facesse scivolare lontano. A quel punto il cielo si mischiò alla terra, e la terra al cielo. Poi tutto divenne nero.
 
***
 
Juvia aprì lentamente gli occhi. Aveva la vista annebbiata. Provò a sbattere le ciglia per avere una miglior visuale ma il suo tentativo fu vano. “Che abbia perso in parte la vista?” Provò ad alzarsi a sedere. Solo allora si rese conto che non si trovava nella sua stanza. Sulle pareti scorgeva un intonaco azzurro e dalla finestra non filtrava alcuna luce. Doveva esser notte.
Spostò il suo sguardo verso il basso e notò una figura accoccolata al capezzale del letto su cui era seduta. Riusciva a distinguere il dorso nudo di una persona e poco più il là una macchia blu scura. “Gray-sama?”
Il ragazzo si mosse appena al suono della sua voce. Poi lentamente la schiena si alzò, ma la macchia blu rimase sul suo letto. “Juvia… Come stai?” La voce le era familiare, e quando capì chi aveva di fronte un rossore vivace le accese violentemente le guance. “Lyon-sama?”

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Capitolo 3
*** Dubbi e contatti ***


La gilda era chiassosa come al solito. Eppure si era accorto della sua assenza. Spesso tendeva ad essere troppo invadente, ma la sua vicinanza gli trasmetteva un senso di pace che dalla morte di Ur non aveva più provato. Ora, seppur tra molta gente, si sentiva solo, come non mai. “Forse dovrei andarla a trovare…” Ma poi? Lei si sarebbe illusa e non voleva ferirla. Era a conoscenza dei sentimenti che provava nei suoi confronti, ma non riusciva ancora a comprendere il suo cuore. Era confuso, terribilmente confuso. Appoggiò il viso al bancone, sconsolato. I suoi occhi blu si fissarono sul boccale di birra di fronte a lui. “Cosa dovrei fare?”
 
***
“Lyon-sama?” domandò Juvia stupita.
“Si Juvia, sono io. Come ti senti?”
“Juvia vede tutto sfuocato e si sente molto debole…”
Lyon non rispose ma avvicinò il suo volto a quello della ragazza, fino a trovare il contatto tra le due fronti. “Hai ancora la febbre alta…” disse staccandosi “Riposa, se hai bisogno di qualcosa non esitare a chiamarmi. Se vuoi posso provare a contattare Porlyusica, ma non so se sarà disposta ad aiutarci…”
“Dove mi trovo?”
“Sei a casa mia, ti ho trovata vicino all’alloggio di Gray…” un bagliore triste passò negli occhi del ragazzo “Barcollavi e un fulmine ti stava per colpire. Ho fatto in modo che potessi evitarlo e poi sei svenuta… Hai dormito per un due giorni… Io… Io…” Le parole gli morirono in gola. Aveva temuto per la sua vita… Credeva che il suo tentativo di metterla in salvo fosse stato vano e ora, di fronte alla sua serenità non poteva fare a meno di sciogliersi, come nessuna magia potrebbe fare contro il suo potere.
Juvia non poteva vedere le lacrime del ragazzo ma istintivamente cercò la mano di lui e la strinse forte. “Lyon-sama…” Il mago del ghiaccio al tocco della mano fatata smise di trattenersi. La prese fra le braccia e la strinse forte a se. Da tanto desiderava quella vicinanza e ora che ne aveva la possibilità voleva trasmetterle tutto l’amore che provava.
 “Juvia… grazie al cielo…”
Juvia non si sottrasse a quell’abbraccio. Il corpo di Lyon le trasmetteva un calore indefinito, lo stesso che avrebbe voluto offrire a Gray. Per la prima volta nella sua vita si sentì protetta, come se fosse tornata a casa dopo un lungo viaggio…



Nota dell'autore: è la prima volta che la scrivo ^^" Comunque vi starete chiedendo cos'è questa storia che sta nascendo tra Lyon e Juvia, ma non posso anticiparvi molto, abbiate soltanto fiducia in me (?)
Per il momento vorrei ringraziare di cuore chi sta seguendo la mia storia, e vi prego di aiutarmi a migliorare con qualche recensione :) A presto :)

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Capitolo 4
*** Divisione ***


Vide il boccale di birra spostarsi dalla sua visuale. Subito dopo sentì il liquido scorrergli sulla testa. “Natsu, brutto…” disse voltandosi, ma si fermò alla vista di un’armatura.
“Ciao Gray.”
“Ora ti ci metti anche tu con questi scherzi stupidi?” disse tornando nella sua posizione iniziale.
Senza dare alcuna risposta la ragazza si sedette accanto a lui. “La gilda è rumorosa come sempre, eh? Eppure manca qualcuno…” disse maliziosamente.
“Natsu, Happy e Lucy sono partiti ieri per andare in missione, e a quanto pare non sono ancora tornati.”
“Sicuro non manchi nessun altro d’importante?”
“Sicuro”
Erza lo guardò intensamente. Proprio come Jellal non era in grado di mentire. Sorrise mesta.
“Sai… Ieri ho incontrato il tuo amico Lyon…”
“Ebbene?”
“Juvia è a casa sua da due giorni, a quanto pare le è salita la febbre. Ora si sta prendendo cura di lei…”
 
***
 
Nel calore di quell’abbraccio Juvia si assopì, vinta dalla stanchezza. Lyon la fece sdraiare sul letto, rimboccandole le coperte. Fissò il viso pallido della ragazza per un tempo interminabile. I lunghi capelli azzurri le ricadevano sulle spalle e le circondavano il volto ovale. Dormiva serena. Nella sua mente visualizzò i due giorni passati accanto alla sua figura esanime. Gli unici momenti di coscienza della ragazza erano contraddistinti dalle lacrime e da quel nome… Quel nome che tanto lo tormentava… Gli sembrava sciocco ma il solo pensare che a causa sua versasse tutte quelle lacrime acuiva in lui l’odio per il compagno d’infanzia. Fu in quegli istanti che decise, avrebbe fatto in modo che non dovesse più soffrire per lui. Il solo averla trovata davanti alla casa di Gray l’aveva ferito, ma il vederla disperarsi nel sonno febbrile a causa sua l’aveva distrutto.
“Quando si sarà ripresa sistemerò i conti con lui, una volta per tutte”
Si alzò dal letto e si diresse in cucina. Nonostante fosse un ragazzo non se la cavava male ai fornelli. Iniziò a disporre sul banco gli ingredienti per una zuppa calda, che avrebbe aiutato la ragazza a guarire.
Improvvisamente bussarono alla porta. Lyon si avviò svogliatamente in direzione del rumore e quando riconobbe la figura di Gray davanti all’entrata si bloccò.
“Cosa vuoi?”
“È vero che Juvia è qui?
“E se anche fosse?”
“Fammi entrare”
“Chi sei tu per dire cosa devo fare? Questa è casa mia, non voglio il tuo lurido ghiaccio qui dentro”
 “Lyon, te lo chiedo per favore… Fammi entrare…”
Con suo grande stupore Gray aveva abbassato gli occhi. E la sua ultima frase non nasceva da una pretesa, ma da una supplica. Sospirò.
“Entra, ma ti avviso… Si è appena addormentata”
“Grazie…”
 “La prima porta a destra”
Gray seguì le indicazioni del ragazzo ed entrò in camera da letto. Seduta con le braccia sul grembo, Juvia guardava la pioggia scendere incessantemente fuori della finestra.




Nota dell'autore: Credo che non riuscirò a reggere a lungo questo ritmo di pubblicazione, quindi perdonatemi se in futuro passerà più tempo tra un capitolo e l'altro. Mi impegno comunque a pubblicare al massimo in tre giorni il seguito^^ Inoltre vorrei ringraziarvi e se avete qualche consiglio, recensite ;)

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Capitolo 5
*** Addio? ***


La ragazza aveva scostato la tenda per poter osservare l’esterno. Fuori pioveva ancora. La luce lunare le illuminava il volto pallido, facendo risaltare l’azzurro intenso dei suoi lunghi capelli ondulati. Era vestita di una semplice tunica bianca, che lasciava intravedere le linee sinuose del corpo.
Gray si fermò sulla soglia d’ingresso, colpito dalla visione ed indeciso sul da farsi. In fondo le era mancata e il rivederla gli dava una strana sensazione, come di piacere.
La ragazza si voltò lentamente verso di lui. Nonostante la vista annebbiata una luce le si accese negli occhi ed in brevi istanti le sue guance si arrossarono. Lo fissò incredula, incapace di proferir parola.
“Erza mi ha detto che eri qui… Volevo appurarmi delle tue condizioni…” disse il ragazzo serio come non mai, fissandola dritta negli occhi. Si avvicinò a lei, fino a quando i suoi occhi annebbiati non poterono distinguere i suoi lineamenti. Il rivedere il viso del ragazzo la colmò di gioia.
“Gray-sama” lo salutò sorridendo dolcemente. Il suo cuore batteva ad un ritmo forsennato, trasmettendole un calore piacevole in tutto il corpo. Era questo l’effetto che le faceva. Pensava spesso, sorridendo tra se e se, come nonostante il suo potere fosse quello di congelare su di lei avvenisse il fenomeno opposto.
Il ragazzo aprì la finestra e controllò l’esterno. Poi prese la maga in braccio, preparandosi a scavalcarla.
“Gray-sama, cosa…” le mise un dito sulle labbra, facendola arrossire ancora maggiormente, per quanto fosse possibile.
“Shh… Ti porto via, non sta bene che una ragazza di Fairy Tail alloggi a casa di un membro di un’altra gilda. Verrai da me.”
Dal dietro giunse una voce decisa “Non c’è bisogno che la porti via, tra poco passerà Erza per portarla a Fairy Hills.”
Gray si girò lentamente, tenendo Juvia sempre stretta tra le sue braccia. Per un attimo alla ragazza sembrò di scorgere un vago rossore sulle sue gote.
“Volevo portarla ad un laghetto qui vicino, potrebbe farla sentire meglio”
“Fuori piove a dirotto, la febbre potrebbe salirle ancora”
“Ti metti a fare il dottore ora?”
“Non mi sembra che tu abbia un atteggiamento diverso”
“La conosco meglio di te, cosa credi?”
“Se la conosci tanto bene perché ti comporti in modo così freddo con lei?”
“Io non mi comporto affatto in modo freddo!”
“Ne sei sicuro!?”
“Smettetela!” la voce di Titania rimbombò autoritaria tra le pareti della casa. “Juvia viene con me. Gray se hai tempo ti chiederei di portarla fino al dormitorio.”
Il ragazzo di Fairy Tail annuì. Fece sedere Juvia sul letto e la prese sulle spalle.
“Aggrappati al mio collo e cerca di non muoverti in modo brusco”
La ragazza annuì sempre più imbarazzata. La coppia si avviò verso l’uscita, seguita da Erza e Lyon. Prima di uscire Juvia si voltò e sorridendo disse “Grazie di tutto Lyon-sama. A presto.” A quel punto Erza chiuse la porta e lui rimase solo. Quel saluto finale nella sua mente suonava più come un addio che come un arrivederci.
 
 






Nota dell’autore: Ed ecco a voi il nuovo capitolo (?) xD Mi è piaciuto troppo il troll di Erza. Come si dice, tra i due litiganti il terzo vince xD Comunque vi tranquillizzo dicendovi che non ci sarà alcuna scena yuri (non sono un'amante del genere). Come ho scritto nella descrizione le coppie presentate saranno unicamente Het.
Per il momento ringrazio ancora una volta i miei seguaci (?) e spero di riuscire a pubblicare il prossimo capitolo il prima possibile :)
Buona settimana a tutti! :)

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Capitolo 6
*** Sotto la pioggia bollente ***


“Devo passare in città per ritirare un pacco. Aspettatemi a Fairy Hills. A dopo” disse Erza svoltando a destra.
La pioggia continuava a scendere copiosamente, ma la distingueva dal solito una particolare caratteristica. Era calda. Juvia era troppo emozionata per riuscire a controllarla. E la febbre complicava maggiormente il tutto.
Dopo aver passato minuti a riflettere sulla discussione appena conclusasi il ragazzo decise di esternare i suoi dubbi.
“Juvia… È vero ciò che ha detto Lyon? Sono davvero così freddo?”
La ragazza si trovò a fissare con sorpresa i suoi capelli corvini. Aveva dato importanza alle considerazioni di Lyon?
“Gray-sama, va tutto bene?” chiese in un misto di dolcezza ed apprensione.
“Rispondi alla mia domanda”
“Gray-sama non ha di certo il carattere focoso di Natsu. È molto più riservato. E riflette maggiormente sulle situazioni, non agisce di puro istinto. Ma ha un cuore gentile, che ha conosciuto il significato della solitudine. Non è freddo… È solo cauto… Ha paura di soffrire ancora…” rispose la ragazza appoggiandosi delicatamente su di lui. Le mani del ragazzo strinsero con più forza le sue gambe, ma senza provocarle dolore. Rifletté un attimo in silenzio, per poi prendere nuovamente la parola
“Grazie Juvia…”
“Gray-sama ora devi esser tu a rispondere alla mia domanda. È tutto a posto?”
“Sono solo un po’ confuso, niente di troppo importante…”
Si preoccupava per lui da sempre. Ma ora non riusciva più a mentirle come una volta. I pensieri fluivano leggeri alle labbra, e lui li esprimeva, senza più indugi. Voleva e doveva mettere in chiaro le sue emozioni e sapeva che lei l’avrebbe aiutato. In passato non avrebbe mai pensato che potesse accadere, non credeva che un giorno sarebbe riuscito a parlare di se ad altri. Eppure ora, in sua presenza, gli veniva naturale farlo. L’aveva cambiato, la sua calda pioggia era riuscita ad intaccare il freddo ghiaccio del suo cuore.
 
 
Procedettero in silenzio fino a Fairy Hills. Entrati nell’atrio trovarono Levy intenta a leggere un tomo antico. Vedendoli arrivare lo posò accanto a lei e li accolse con un caldo sorriso. Li stava aspettando. Gray depose Juvia su di una poltrona per appurarne le condizioni. La febbre non era salita, ma non vi era stata alcuna decrescita. Sospirò e la ragazza lo guardò con aria affranta e colpevole.
“Gray-sama… Perdonami…”
“Di cosa stai parlando?”
“Se non fosse per me in questo momento saresti a divertirti in gilda o a riposarti... Invece…”
“Juvia, la tua salute in questo momento è la cosa che mi interessa di più. Le risse a Fairy Tail posso aspettare” rispose serio il ragazzo, guardandola dritta negli occhi.
“Grazie…” rispose piano, abbassando lo sguardo.
Levy, che nel frattempo era andata a preparare la camera della febbricitante, tornò di corsa tutta trafelata.
“Abbiamo un problema! La tua stanza è… è completamente allagata!”
La proprietaria della stanza la guardò stupita. “Juvia è l’acqua non ci sono proble…”
“Sì invece! È tutta acqua di scarico! Sono riuscita a sigillare i mobili con la magia, ma la stanza rimane inagibile…” Lo sguardo afflitto della ragazza impose il silenzio sulla stanza.
Gray stava per prendere la parola quando la porta alle loro spalle si aprì e la figura di Titania emerse dal buio della notte.
“Cosa sono tutti quegli sguardi tristi?” chiese guardando in viso uno ad uno i tre maghi.
“La camera di Juvia è allagata… Sembra che un tubo di scarico si sia rotto… È completamente inservibile…” rispose Levy sconsolata.
Una luce si accese rapida negli occhi di Erza.
“Forse ho la soluzione” dichiarò sorridendo beffarda. “Ho appena vinto un soggiorno di tre giorni nell’albergo al centro di Magnolia. Io non ne ho bisogno, quindi direi che per il momento ti puoi stabilire lì”
“Erza non c’è bisogno” s’intromise il ragazzo “posso sempre ospitarla…”
“Tu ti fermerai con lei. Il Master mi ha appena assegnato un’importante missione a cui parteciperà anche Levy e Lucy non è ancora tornata. Non posso permettere che rimanga ancora da sola a casa di un ragazzo. In questo momento sei l’unico appoggio fidato in gilda, quindi ti stabilirai in hotel per qualche giorno. Ho già provveduto alla tua sistemazione.” Trasse fuori dalla tasca un biglietto e lo porse a Gray. “Riposatevi un po’ e poi dirigetevi in hotel.”
La guardò sospettoso, poi mise il foglietto nei pantaloni e si diresse verso Juvia.
“Vuoi riposarti ancora un po’ o preferisci andare subito?”
“Sto bene, possiamo partire in qualsiasi momento”
“Allora andiamo” La caricò sulle spalle, salutò le due maghe e si avviò verso l’hotel.
Alle sue spalle Erza e Levy si scambiarono un sorriso complice, soddisfatte della loro messa in scena.
 
 
 
 
 
 
Nota dell’autore: Tutto ciò sta diventando molto gruvioso lo ammetto xD E purtroppo la storia sta per giungere al termine :/ In realtà il progetto iniziale prevedeva una vicenda molto più lunga, ma ho preferito dividere il tutto in due parti. Ogni fine è un nuovo inizio quindi (anche se mi ucciderete per la storia che scriverò in seguito ^^”). Comunque ecco che Erza Cupido Scarlett progetta nell’ombra insieme a Levy… Il loro obiettivo… Bhe si scoprirà in seguito xD
Vorrei farvi notare come con grande impegno sia riuscita ad allungare il capitolo di ben 250 parole (mi merito un applauso, che dite? xD)
Per il momento ringrazio ancora chi mi segue e spero che il finale che si prospetta non vi deluda (mi sembra di ripeter sempre le stesse cose ma vabbè, rafforzo il concetto xD)
Buona serata a tutti^^

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Capitolo 7
*** Il mio momento ***


Arrivarono in albergo poco prima dell’alba. Presero le chiavi della stanza alla reception e si diressero verso la stanza assegnata, la 365.
Juvia volle scendere dalle spalle del ragazzo. Si sentiva meglio e non voleva dargli ulteriori problemi.
Dopo aver aperto la porta Gray le permise di entrare per prima. Juvia procedette lentamente per il breve corridoio d’ingresso, controllando cosa rivelassero le porte che davano su di esso. Alla fine del camminamento si ritrovò nella camera da letto. Ma non appena vide il contenuto della stanza si bloccò.
Gray intanto la seguiva a distanza, fin quando non notò che si era fermata di colpo.
“Juvia, cosa…?”
“Gray-sama, il letto…” disse indicando la parete a lui nascosta, con gli occhi persi in un misto di stupore ed imbarazzo.
Il mago del ghiaccio avanzò verso di lei e non appena vide il motivo del suo sconforto sorrise per la sua ingenuità.
“È solo un letto matrimoniale! Non vedo che problema ci sia, dormirai più comodamente” disse sorridendole “Vado a chiedere per la mia stanza”.
Juvia lo osservò allontanarsi, consapevole del momento di imbarazzo che seguirà il suo ritorno.
“Erza… Hai fatto tutto questo per me…?”
Fu allora che ricordò. Questa storia aveva avuto inizio per un motivo ben preciso.
“Devo dichiararmi, è venuto il mio momento”
Udì passi decisi nella sua direzione e voltandosi vide il viso di Gray scosso da un leggero rossore.
“Juvia… Come dire… Mi hanno detto che questa è la mia stanza… Ed è anche la tua… Nel senso... È la nostra… Ju…” si interruppe per afferrare il corpo della ragazza divenuto nuovamente inerme.
La chiamò, con il terrore dipinto sugli occhi scuri, per diversi minuti. Si fermò poi incapace di agire in alcun modo. Le accarezzò il volto mormorando ancora una volta il suo nome.
Tra le sue forti braccia la ragazza riacquistò gradualmente colore, pur rimanendo molto pallida. Aprì gli occhi lentamente, fino a quando non vide il volto di Gray ad un palmo dal suo. Aveva gli occhi lucidi. Il ragazzo si staccò da quel contatto visivo, allontanandosi e voltando lo sguardo .
“Stai bene?”
“Gray-sama.” replicò con una forza che sembrava non appartenerle, incurante di ciò che era appena accaduto “No, volevo dire Gray” disse alzandosi lentamente reggendosi al bordo del letto “Tutta questa situazione ha avuto inizio un’esatta ragione. Poco prima che Lyon accorresse in mio soccorso ero davanti a casa tua. Dovevo parlarti, e necessito ancora di farlo, per esprimere definitivamente i miei sentimenti” Fece una piccola pausa, poi riprese “Gray, tu sei stato il primo a mostrarmi la luce del sole. Prima che ti incontrassi ero sola, nessuno osava avvicinarsi a me poiché ero la donna della pioggia. Perciò mi rinchiudevo negli angoli bui della mia stanza, stringendo forte a me un Teru Teru Bōzu(1), il mio unico amico. Questo fino al fatidico giorno, quando per la prima volta ti incontrai. Il mio cuore ebbe un sussulto, sembrava non avesse mai battuto per davvero se non in quel momento. E poi… Poi venne il sole, il tuo sorriso… Cominciai a cercare la tua compagnia, e nonostante i vari rifiuti il mio sentimento non accennava ad indebolirsi. Gray io ti amo, con tutto il mio cuore!” disse alzando il volto deciso, fissandolo negli occhi come mai aveva fatto prima di allora.
Lui non disse niente, continuò a fissarla stupito. In un lasso di tempo che le sembrò infinitò nessuno parlò, poi Juvia si alzò e si diresse fuori dalla stanza, senza proferir parola.
 
***
 
Proseguì spedita per il corridoio. Non appena si accorse di aver stabilito una buona distanza tra lei e la camera si appoggiò al muro ed iniziò a piangere. Ormai ogni speranza era infranta. Gray non l’amava, e non l’avrebbe mai fatto. Era venuto il momento di dimenticarsi di lui, per sempre, ma sapeva che non ci sarebbe riuscita. Anche ora il suo cuore le diceva di tornare da lui, senza pretendere nulla in cambio. Ma non poteva farlo, non in quelle condizioni almeno. Pianse, pianse a lungo come mai aveva fatto in vita sua. I tentativi di calmarsi risultarono inutili. Poi una mano si appoggiò delicatamente sulla sua testa, e si ritrovò a fissare due profondi occhi scuri.
 
***
 
Gray rimase seduto sul pavimento per interminabili minuti. Non aveva mai visto la ragazza così seria e risoluta. E nonostante il suo stupido silenzio non aveva versato una lacrima… Almeno in sua presenza. Quelle sue ultime parole gli avevano scaldato il cuore, l’avevano trafitto dolcemente, fino a lasciarlo senza fiato. Per questo era rimasto in silenzio, senza dire nulla. Quando poi si era alzata ed era andata via, non riuscì a seguirla neanche con lo sguardo.
Un tremendo senso di perdita l’assalì all’improvviso. Si alzò di scatto e corse dietro di lei, nella speranza che non si fosse allontanata troppo e che niente fosse irrimediabile. “Che stupido sono stato…”
La trovò poco distante e la visione lo lasciò senza parole.
 
***
 
Lyon l’abbracciò, avvolgendole la vita con un braccio mentre con l’altra mano era intento ad asciugarle le lacrime. “Juvia…” mormorò in un sospirò. Fu allora che avvicinò pericolosamente le sue labbra a quelle della ragazza, fino a sfiorarle.
Fu sempre in qual momento che Gray le strappò via la ragazza, che ora continuava a piangere affondando il viso nel petto del mago di Fairy Tail.
“Juvia… Perdonami… Ho sbagliato, sono stato uno sciocco… Ti ho fatto soffrire inutilmente, ma ora resterò con te, per sempre” Juvia alzò il suo sguardo fino ad incontrare quello del ragazzo. I due visi si avvicinarono sempre di più. Ormai potevano sentire distintamente il fiato dell’uno sull’altro.
“Ti amo, Juvia.” Appoggiò delicatamente le labbra sulle sue. Dopo un primo goffo contatto lasciarono cadere ogni difesa, per dare il via al bacio che da sempre avevano sognato.
 
 
 
 
 
(1) Il Teru Teru Bōzu è una bambola di stoffa o carta di colore bianco utilizzato per allontanare la pioggia
 
 
 
 
 
Nota dell’autore:  Ed ecco svelato il mio più grande ship, GRUVIA! :3 Ma purtroppo siamo anche arrivati al penultimo capitolo ç.ç Come ringrazio chi mi segue e recensisce. Spero che questa storiella vi sia piaciuta, cercherò di pubblicare l’epilogo vero e proprio il prima possibile. Buona serata a tutti^^

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Capitolo 8
*** Epilogo-Il cuore di Juvia ***


Juvia aprì lentamente gli occhi. Un dolce tepore le percorreva la schiena. Una mano forte e muscolosa le cingeva la vita. Il respiro calmo di Gray le arrivava sul collo, facendola rabbrividire di piacere. Si girò lentamente verso di lui. Il suo viso addormentato rivelava una tenerezza sconosciuta nei momenti di veglia. Appoggiò delicatamente le labbra sulla sua fronte per lasciargli il bacio del buongiorno. Si alzò con calma per non svegliare il ragazzo e si avviò verso il bagno per concedersi una rinfrescata mattutina. Quando uscì lo trovò intento a fregarsi gli occhi. Doveva essersi appena svegliato. Non appena la vide le sorrise. Più lo guardava e più si convinceva di quanto lo amasse. Si distese accanto a lui e lasciò che l’abbracciasse. Inspirò a fondo il suo profumo e depose le sue morbide labbra su quelle invitanti di lui. Si baciarono a lungo, anche quando un raggio di sole  illuminò i loro occhi ancora assonnati.
La pioggia era finita, le lacrime erano state versate, ora vi era posto unicamente per la luce.
 
 
Special: Il cuore di Lyon
 
Controllò la sua espressione, poi spostò subito lo sguardo. Era troppo doloroso vederla tra le braccia di Gray. Ma ora era felice, riusciva a capirlo. Si dileguò in fretta, dirigendosi verso Fairy Hills.
Era ancora molto presto, per le strade di Magnolia vi erano unicamente i lavoratori notturni di ritorno alle loro case.
Arrivò in cima alla collina e, passando attraverso la porta di servizio, si avviò verso la camera di Juvia. Creò una chiave di ghiaccio ed entrò nella stanza. Era tutto perfettamente in ordine e decorato di un azzurro tenue. La calma che trasmetteva tutto l’arredamento era immensa.
Si avvicinò ad un tavolino rotondo al centro della stanza. Sopra vi era appoggiato un pupazzo somigliante a Gray. L’aveva cucito con le sue stesse mani.
“Spero sarai felice tra le sue braccia”.
Lasciò la rosa di ghiaccio che avrebbe voluto darle di persona lì accanto, con un biglietto di scuse per il suo comportamento di pochi istanti prima. Prima di chiudere la porta alle sue spalle gettò un’ultima occhiata nel luogo in cui avrebbe lasciato per sempre il suo cuore.
 
 
 
 
 
Nota dell’autore: Siamo davvero arrivati alla fine di questa storia ç.ç Il cuore di Juvia sarà sempre di Gray, ma nonostante ciò Lyon continuerà ad amarla… È un finale un po’ malinconico ma mi piace credere nell’amore eterno, anche quando non è ricambiato :)
Vi ringrazio di cuore per aver considerato la mia stupida storiella e spero che anche la prossima vi piaccia, anche se mi odierete ù.ù
Buon pomeriggio a tutti :)

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