Il bucaneve d'argento

di AlterEgo
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Prologo ***
Capitolo 2: *** In principio... ***
Capitolo 3: *** ... Erano le Tenebre ***



Capitolo 1
*** Prologo ***


L’aria era pregna di polvere, lì, nella mansarda di Villa Malfoy

Prologo

 

L’aria era pregna di polvere, lì, nella mansarda di Villa Malfoy.

Fra i libri di magia nera ammonticchiati in pile, pareti piene di arazzi e sigilli con grosse e sinuose S incise su, un ragazzo biondo stava chino sul davanzale, attento a non perdere un movimento di quello che stava accadendo là fuori, proprio nel suo giardino.

Erano in dieci quella notte. Tutti incappucciati. Tutti malvagi. Tutti asserviti agli ordini di Lord Voldemort.

Circondavano e spintonavano dentro casa un gruppo di ragazzi e ragazze disarmati, laceri e impauriti.

Draco scosse il capo, premuto contro la finestra. Da quando Voldemort aveva vinto, erano iniziate quelle purghe di nati babbani. Venivano quasi tutti portati ad Hogwarts, adesso trasformata in prigione. Ad Azkaban andavano solo i più fortunati. Ma i peggiori, gli ex sostenitori di Potter (adesso un nome impronunciabile), venivano portati direttamente lì, a casa sua.

Cosa ne fosse di loro era ben chiaro dalle urla provenienti dalle prigioni.

E’ inutile dire che, una volta morto Potter, i principali ricercati, finora scampati alla cattura, erano i suoi due più fedeli compagni. Ron Weasley ed Hermione Granger.

Draco ebbe un fremito pensando a cosa sarebbe potuto succedere loro se li avessero presi.

Non riusciva a spiegarsi perché, ma provava puro orrore al pensiero che questa eventualità potesse accedere. Eppure nei confronti di tutti gli altri, Mezzosangue e non, era stato freddo come il ghiaccio. In questo caso però, sarebbe stato diverso…

I suoi pensieri furono interrotti da un urlo di selvaggia felicità.

Osservò fuori.

Siiiiiiii! Era ora!” Bellatrix stava spintonando i Mangiamorte per avvicinarsi a dei prigionieri.

Il cuore di Draco si fermò

Hermione Granger era fra i prigionieri.

 

 

So che è poco, ma mi serve un prologo che spieghi bene la situazione di partenza. Fatemi sapere cosa ne pensate.

 

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Capitolo 2
*** In principio... ***


In principio…

In principio…

 

 

 

Come aveva potuto essere così stupida?

Fidarsi di quell’uomo era stato il suo errore più grande. Si era avvicinato, con l’aria stanca, l’aspetto trasandato di un babbano. Da quando Voldemort era tornato al potere, i babbani non se la passavano tanto bene, anche se ancora i suoi Magiamorte erano troppo impegnati a prendersela con i dissidenti e i nati babbani per fare più di qualche scorribanda contro i babbani.

Le era giunto alle spalle, proprio lì di fronte al loro nascondiglio.

Le aveva chiesto con tono gentile che ore fossero.

E poi in un attimo l’avevano accerchiata. Mentre la portavano là non aveva fatto altro che pensare se Ron avesse assistito alla scena, ma probabilmente no, poiché in quel momento doveva trovarsi nella cantina di quel palazzo in cui si erano momentaneamente nascosti.

L’urlo di Bellatrix la distrasse dei suoi cupi pensieri.

Siii! Era ora!”. Hermione  si voltò di scatto e i suoi occhi tremarono quando incontrarono quelli folli di Bellatrix che si stava avvicinando a fatica spingendo tutti gli uomini incappucciati.

Quando le fu davanti la guardò con un sorriso follemente ampio che le increspava il volto.

“Come ti senti, sudicia Mezzosangue, ora che sei finalmente giunta al posto per te più consono?” la derise la donna.

Hermione, nonostante fosse ben cosciente di essere probabilmente arrivata alla prigione dalla quale non sarebbe più uscita, alzò il mento in una posa orgogliosa e rispose pungente: “Credevo che questo insulso maniero fosse il posto per lei  più consono”, e rivolse un’occhiata sprezzante alla Villa riccamente decorata e alle siepi ben curate.

Un lampo di rabbia attraversò il viso di Bellatrix: “Come osi, sudicia ragazzina?” La guardò con gli occhi ridotti a fessure, poi proruppe in una lunga risata che fece tremare la Grifondoro:

“Sei insolente, come ricordavo. Ma sono altrettanto certa che qui dentro la perderai tutta, la tua insolenza” quindi fece un cenno agli altri, “portatela dentro”.

 

 

 

 

 

Draco Malfoy spalancò la bocca in un grido muto dove si mescolavano orrore inspiegabile e stupore. Guardò l’intera scena attraverso i vetri dell’ampia finestra. Al suono della risata della zia, ebbe un tremito e la sua mano andò velocemente a stringere la bacchetta.

Si voltò e si fiondò giù per le scale.

 

 

 

 

 

Il Mangiamorte più grosso degli altri posò la sua bacchetta sul lungo tavolo. Con un movimento della bacchetta un altro le liberò i polsi, finora legati da corde invisibili.

L’avevano fatta entrare in un ampio salone illuminato fiocamente, le pareti tappezzate di argentee S, i cornicioni bianchi, i tappeti finemente decorati, tutto pulito e lucido in modo quasi maniacale.

In un angolo, lontano da tutti gli uomini incappucciati e da Bellatrix Lestrange un piccolo, logoro elfo domestico la guardava con i suoi occhi grossi e sporgenti.

Nemmeno da quelli Hermione ottenne pietà.

Chiuse gli occhi schiacciata dal terrore per quello che le sarebbe successo e dall’umiliazione di tutte quelle facce ostili che la guardavano sprezzanti, come il falco guarda la lepre che tenta inultimente di sfuggire alle sue zampe arcuate.

“Vediamo un po’….come potremmo iniziare?” Bellatrix gongolava dalla felicità e le puntava la bacchetta stringendola fino a far diventare le nocche bianche.

Hermione deglutì. Pensò a Ron, disperato nel non trovarla. Pensò a Harry, che s’era andato coraggiosamente. Non voleva essere da meno. Si preparò all’incantesimo con aria determinata.

 

 

 

 

Perché? Perché correva? Non lo sapeva, ma continuava a farlo. Scendeva gli scalini a due a due, il respiro affannato, nella mente solo un pensiero.

 

 

 

Bellatrix levò la bacchetta e gliela puntò al petto. Hermione trattenne il respiro.

Bellatrix, sai bene che lui vorrebbe essere avvertito”. Lei si guardò intorno furiosa, senza però abbassare la bacchetta. A parlare era stato Lucius Malfoy, che si era liberato della maschera, e la guardava con fredda ostilità.

“Non dire sciocchezze, Lucius, credi che non permetterebbe a me di farlo?” Quanta tracotanza, quanta folle presunzione nella sua voce.

Malfoy sollevò le sopracciglia e la guardò con aria ironica.

“Cosa stai insinuando, Lucius? Che non si fidi di me?” Lo guardava con lo sguardo lampeggiante, “ E’ ancora la tua vecchia gelosia a parlare… Non sei mai stato il preferito, né lo sarai mai”.

Il volto di Malfoy si deformò per la rabbia. Uno sguardo malvagio.

“Se credi di esserlo tu, Bellatrix, allora fallo. Inizia a divertirti tu con la Mezzosangue. Vedremo cosa ne dirà quando tornerà”. Il suo tono di sfida non ammetteva regole.

 

 

 

 

Si lanciò per il corridoio, evitò un mobile, trascinò con sé un tappeto. E perché poi? Non sapeva, non voleva rispondersi.

 

 

 

“E sia” sentenziò Bellatrix. Hermione si morse il labbro inferiore per trattenere un gemito strozzato di paura.

Vide la donna sorridere. La guardò negli occhi un momento prima che lei aprisse la bocca.

Nello stesso istante la porta del salone si aprì.

Draco ne venne fuori correndo.

“No!” gridò avvicinandosi a Bellatrix.

Quest’ultima lo guardò sorpresa e adirata per averla interrotta.

“Che cosa vuoi adesso anche tu, stolto ragazzo?”

Draco, il respiro affannato, guardò lei, poi Hermione, sola in mezzo alla stanza che ricambiava il suo sguardo. Nei suoi occhi il biondo lesse il suo terrore, il suo momentaneo sollievo, la sua forza, il suo orgoglio.

“Ho un’altra idea, zia”.

 

 

 

 

 

 

Un grosso grazie a ImAya e a ramosa4ever per aver commentato. Spero apprezziate anche il seguito. Grazie anche a babibabi, giuly94, Leleo91 e Martuzza per aver messo la fanfiction tra i preferiti.

 

Un bacio,

AlterEgo.

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Capitolo 3
*** ... Erano le Tenebre ***


…Erano Le Tenebre

…Erano Le Tenebre

 

 

 

“ E sarebbe?” Bellatrix lo stava guardando.

Tutti lo stavano guardando.

Draco rimase immobile. I suoi occhi si spostavano, dilatati e frenetici, fra i  presenti. Si fermarono su Hermione.

Lei lo guardava con annaspante attesa. Che cosa si aspettava da lui? La salvezza. Ma come avrebbe potuto dargliela senza incorrere nell’ira della sua famiglia e dei presenti, senza un abbandono totale di tutto quello che gli era stato insegnato, imposto e in cui lui aveva fermamente creduto?

Salvarla avrebbe significato compiere una atto di enorme coraggio. Ma lui non era mai stato coraggioso, non era un Grifondoro, no. Era una Serpe.

Quando parlò la sua voce sembrò ferma e melliflua come sempre.

Nulla tradì i suoi ultimi pensieri:

“Potremmo fare qualcosa di diverso. Potremmo costringerla a dirci dove si nasconde Weasley facendola assistere alla tortura degli altri prigionieri. E solo dopo che li avremo entrambi nelle nostre mani, potremo davvero divertirci”.

Sembrò oltremodo convincente, lo sapeva.

Cissy, perché non mi avevi detto che Draco si era fatto così malignamente intelligente?” Bellatrix,  negli occhi la luce di una gioia folle, aveva quasi urlato alla sorella.

“Ottimo, Draco. Portatela giù”. Draco sospirò di sollievo. Aveva funzionato.

Dolohov lanciò un incantesimo e Hermione si trovò di nuovo i polsi legati.

Mentre la spingevano verso la porta Draco incontrò il suo sguardo e si sentì morire: vi lesse uno sconcerto e un odio tali da far rabbrividire anche il più malvagio degli uomini.

Per lei, aveva lui aveva scelto un destino ben peggiore della tortura fisica. Agli occhi di lei era stato un mostro. Dravo sapeva che lei avrebbe preferito essere torturata fino a perdere la ragione, come i genitori di Paciock, piuttosto che assistere ad uno spettacolo così ripugnante e, peggio, scegliere fra Ron ad un altro dei suoi amici.

Ma Draco sapeva anche di non aver avuto altra scelta. Per ora, le aveva evitato dolori inimmaginabili. Aveva salvato quello che per lui aveva più importanza.

Per lui. Per una Serpe.

 

 

Lontano da Villa Malfoy, in un vicolo buio di Charing Cross, un ragazzo dai capelli rossi, alto e un po’ trascurato, si prese la testa fra le mani.

Che stupido, si disse per l’ennesima volta.

E ancora, Come? Come? COME aveva potuto lasciare che accadesse?

Diede un calcio ad un cassonetto dal quale un gatto uscì soffiando offeso.

Egli non diede conto. Nulla aveva più importanza da quando gliela avevano portata via. Sapeva dove l’avevano di sicura portata. Rabbrividì al pensiero di quello che le avrebbero fatto. Chiuse gli occhi e trattenne un’imprecazione.

Doveva andare, doveva andare a salvarla, anche se questo avrebbe implicato la sua morte. Perché, che senso ha salvare la propria vita quando questa non ha nessun valore?

Senza Hermione, Ron Weasley non era più nessuno.

 

 

 

Il cuore le batteva all’impazzata. Sembrava volerle venire fuori dal petto.

Quando scese le strette scale che portavano alle prigioni (un tempo un’ampia cantina, ma ora solo in quel modo le si poteva definire), ad Hermione veniva da vomitare.

Spingendola Dolohov e Avery la fecero entrare in un altro corridoio.

Quando vi mise piede, si fermò immobile come tramortita da quello che sentì, dall’orrore cui fra poco l’avrebbero sottoposta.

Era Ninfadora Tonks ad urlare. E seppure non avesse mai udito una voce che esprimesse tanto dolore e supplica allo stesso tempo, lei la riconobbe subito.

Ehy, Yaxley, tu e la tua amica, qui, avete visite”.

Dolohov la prese per un braccio e la spinse oltre la porta della cella.

Di fronte a ciò che vide, chiuse gli occhi e voltò il viso rigato di lacrime da un’altra parte, ma il Mangiamorte la prese per il mento e la obbligò a guardare.

 

E così, anche se fuori il sole ancora caldo di Settembre stava tramontando, Hermione sentì che per lei iniziava un lungo Inverno.

 

 

 

 

Ringrazio entusiasticamente:

Serena (ImAya): la ragione del titolo…la scoprirai fra non molto. Grazie mille per le tue recensioni, fammi sapere cosa pensi di questo capitolo.

Dubhe92: Wow, grazie davvero. Sono felice che ti abbia interessata. Probabilmente ti ho fatto attendere un po’ per questo capitolo, scusamiJ

LadyGaunt: che onore essere recensita da te, adoro le tue ff! Sono contenta che ti sia piaciuta. Buon Appetito.

 

Ringrazio anche

Alaide
babibabi
DamaArwen88
Dubhe92
giuly94
Leleo 91
Lexie89
Martuzza
PunkyMarty
whitewolf88

 

Per aver messo la ff fra i preferiti ed invito loro e tutti i timidoni a lasciarmi qualche commento. Anche negativo. Mi serve un po’ di entusiasmo per continuare a scrivere  e sono le recensioni a darmelo.

Un grosso bacio,

AE

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